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Diocesi di Treviso · 2016. 9. 27. · si era scagliato contro la presenza di una donna con il niqab, velo che lascia scoperti gli occhi, nella zona degli ambulatori dell'ospedale

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Il sistema accoglienza nel mirino«Soldi distribuiti senza democrazia»

SEGREAL CANOVA

Attivo da 4 anniPochi minutiper registrarsi

L’ASSESSORE

Cabino:«Potenzieremoil servizioin museie biblioteche»

IL SOSPETTOUn tentativo

di allontanarei profughi "a scrocco"

Paolo CaliaTREVISO ��

Wi-Fi sospeso per almenotre mesi. Ieri mattina i trevi-giani hanno avuto una sor-presa poco piacevole: segna-le assente. Dalle piazze prin-cipali non è più possibilecollegarsi a internet. Com-prensibile lo sconcerto: conil passare degli anni la retewi-fi, voluta dall'allora asses-sore al Bilancio Fulvio Zu-gno, è diventato un serviziosempre più utilizzato e ap-prezzato. E ieri la sua assen-za si è fatta sentire.

Da Ca’ Sugana sottolinea-no che si tratta di normalissi-mi lavori di manutenzione,programmati da tempo. La-vori però estremamente cor-posi, visto che il wi-fi nontornerà fino a primavera

inoltrata. Inoltre, che il servi-zio sia stato sospeso soltantoin piazza dei Signori e inpiazza Borsa ha fatto venirequalche sospetto a più diqualcuno.

Solo la settimana scorsa,infatti, Davide Acampora,consigliere comunale di Fra-telli d'Italia, lanciava pesantistrali chiedendo di porre ri-medio agli assembramentidi giovani migranti, quasiesclusivamente richiedentiasilo, tutti con cuffiette esmartphone in mano peren-nemente collegati alla reteinternet pubblica. Gruppettisempre più numerosi sia nelsalotto buono della città siain piazza Borsa. E a qualcu-no la cosa ha cominciato anon andare più bene ancheper motivi pratici: tanta gen-te collegata simultaneamen-te rallentava inevitabilmen-te la connessione a tutti. EAcampora ha sottolineatosia questo aspetto sia il brut-to spettacolo di folle di giova-ni perennemente seduti suscalinate e panchine.

L'argomento è approdatoanche in consiglio comuna-

le, suscitando una discussio-ne molto vivace. E AnnaCaterina Cabino, assessoreai servizi telematici, ha rispe-dito subito al mittente tuttele critiche, annunciando in-vece un potenziamento dellarete: «Il servizio wi-fi è pre-sente anche in biblioteche e

musei - ha ricordato - inquesti giorni poi si terrannodei lavori di aggiornamentodel sistema che potrebbeportare temporanee interru-zioni in alcune zone dellacittà». E "l'interruzione" nel-le due piazze principali èstata colta al volo come lasoluzione giusta per risolve-re due problemi: spopolarele scalinate e le panchineanche se solo per qualchemese e, contestualmente, da-re il tempo alla società chegestirà l'ex caserma Serenadi allestire un wi-fi al suointerno in modo da offrireun servizio in più ai richie-denti asilo ospitati. Questoperò non impedirà a chi lodesidera di collegarsi anchedal centro storico.

A chi ha invece provocato-riamente chiesto di "soppri-mere il wi-fi" definitivamen-te, per evitare che troppagente navighi a scrocco, laCabino ha replicato: «Toglie-re il wi-fi sarebbe un assur-do anacronismo. Priverem-mo cittadini e turisti di undiritto».

Internet "spenta": il giallo del wi-fiDa ieri niente rete in piazza dei Signori e piazza Borsa. La sospensione durerà tre mesi

LA SORPRESASegnale assente

e il Comune spiega«E’ manutenzione»

fronti caldia ca’ sugana

«Il dibattito sui richiedenti asi-lo non può fermarsi alle que-stioni di principio. Alla finediscutiamo sempre tra italiani,senza mai ascoltare chi real-mente vive l'emigrazione».Questa l'osservazione del regi-sta Andrea Segre, ieri al liceoCanova per l'incontro-dibattitocon 150 studenti, che hannoseguito la proiezione del suodocumentario sui migranti "Co-

me il peso dell'acqua". «È fon-damentale capire la fatica chec'è nell'esperienza dell'acco-glienza - spiega - ma diventa

un problema quando questaviene sfruttata a livello politi-co». Segre è stato invitato ascuola da Antonio Calò (nellafoto a destra con il regista e lapreside del Canova Maria RitaVentura), il professore che dal-lo scorso giugno ospita nellasua casa di Povegliano sei pro-fughi provenienti da Nigeria eGambia. «I cittadini devonoconoscere per diventare parte

attiva - sottolinea Segre - oggil'accoglienza dei richiedentiasilo nel 70% dei casi segue unmeccanismo di business chevede i prefetti dare soldi senzaalcun sistema democratico. So-lo il restante 30%, invece, èaffidato al sistema di protezio-ne per richiedenti asilo e rifu-giati. Senza conoscenza, non cipossono essere cittadini atti-vi». Lo scorso ottobre il regista

aveva partecipato a un altroincontro alle medie Stefanini.«Ero davanti a una platea mul-tietnica - conclude - quei ragaz-zi, come quelli del liceo, sononati nell'epoca in cui a Trevisoimperversava la polemica sul-la decisione di Gentilini ditogliere le panchine. Questo cifa capire con quanto ritardosiamo partiti a prepararci perun futuro che oggi è presente».

Mauro FavaroTREVISO

PrimoPianoINTERROTTOIl serviziodi wi-fipubblicoè statointerrotto ieriin piazzadei Signorie in piazzaBorsaLa spiegazioneufficiale:«Lavori dimanutenzione»

REGISTA Andrea Segre al Canova

TREVISO - (p. cal.)Ottobre 2011: questa ladata che segna l'ingres-so del wi-fi nel centrostorico trevigiano.L'amministrazione le-ghista, su impulsodell'allora assessoreFulvio Zugno, del consi-gliere comunale Ric-cardo Barbisan (Lega)e anche di AntonellaTocchetto (Pd), all'epo-ca all'opposizione, avròla prima rete per lanavigazione senza filinelle principali piazzecittadine. Semplice ac-cedere al servizio. Ba-sta connettersi al sitowww.trevisowifi.it e re-gistrarsi. Una modalitàfacile per consentirelibere connessioni an-che ai turisti.

II TV Martedì 1 marzo 2016

(C) Il Gazzettino S.p.A. | ID: 00000000 | IP: 80.117.60.4

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LA PROPOSTA

«Bastaburqainospedalie uffici pubblici»TREVISO - (m. f.) Fuori i burqa e iniqab dagli ospedali e da tutte le sediistituzionali. È il fulcro del nuovoregolamento proposto in Regione daAlberto Villanova, consigliere trevi-giano della lista Zaia. L'obiettivo èfare in modo che nessuno possa piùgirare con il volto coperto. Tra idivieti non ci sonosolo i veli legatialla tradizione mu-sulmana più radica-le, ma qualsiasi in-dumento che possarendere una perso-na non riconoscibi-le, dal casco inte-grale al passamon-tagna e così via.«Qualunque mezzoatto a rendere diffi-coltoso il riconosci-mento - sottolineaVillanova nel rego-lamento - inclusiabiti o indumentidi qualsiasi origineetnica o culturale,quali il burqa e ilniqab, che celano,travisano o nascon-dono il volto impe-dendo, di fatto,l'identificabilità».

Per avvisare tut-ti del divieto di ac-cesso negli ospeda-li e nelle sede istituzionali con il voltocoperto, il consigliere ha anche pen-sato di ricorrere a degli avvisi in piùlingue. L'argomento sta a cuore aVillanova già da quando era segreta-rio comunale della Lega di Pieve diSoligo. E solo un paio di settimane fasi era scagliato contro la presenza diuna donna con il niqab, velo chelascia scoperti gli occhi, nella zonadegli ambulatori dell'ospedale di Co-negliano. «È una questione di sicurez-za, ma anche di liberazione delledonne - conclude - c'è ancora chipensa di venire qui e di nasconderela propria moglie sotto a un velo dioblio, una prigione di stoffa. Questedonne vanno liberate: perché qui ladignità delle persone è un dirittofondamentale».

Spacciatore scomparso«Non è colpa nostra»

IL CASO Grigoletto difende la polizia municipale, ma da una settimana lo straniero non si trova più

TREVISO - (p. cal.) Scompar-so nel nulla. È passata quasiuna settimana dall'evasionedel 26enne migrante del Gam-bia, agli arresti domiciliari inun centro di accoglienza dellaCaritas in via Verdi, senzache una sola traccia del suopassaggio sia stata trovata. Ilgiovane era stato arrestatodagli agenti della polizia loca-le per spaccio. Per la secondavolta nel giro di pochi mesi,nonostante la sua condizionedi richiedente asilo, era statosorpreso a vendere dosi divari tipi di stupefacenti agiovanissimi e minorenni. Ine-vitabile per lui l'espulsioneimmediata. Una pratica peròpiuttosto lunga. E, nell'attesa,il giudice lo aveva messo agliarresti domiciliari proprionel centro di via Verdi, da cuiè fuggito. E la polemica èsubito scoppiata. A Ca’ Suga-na però allargano le braccia.Il vicesindaco Roberto Grigo-letto difende l'operato deisuoi vigili: «La polizia localeha arrestato quell'individuoper ben due volte, ha quindifatto pienamente il propriodovere».

Mario Conte, consigliere co-munale della Lega, non si fainvece sfuggire l'occasioneper dare nuovo linfa alle criti-che che da sempre il Carroc-cio lancia vero la gestione deimigranti: «Questo episodio -chiarisce - rappresenta il falli-

mento del sistema di acco-glienza. Ormai un clandesti-no nemmeno se viene beccatoin flagranza di reato vienerispedito a casa. E affidarlo aidomiciliari nel centro di acco-glienza è davvero una barzel-letta che però purtroppo nonfa ridere». In questi casi, èbene precisare, i controllinon sono a carico della Cari-tas ma delle forze dell'ordine,che devono verificare duevolte al giorno la presenzadell'arrestato. Cosa che è sta-ta regolarmente fatta fino alsecondo controllo di lunedì

scorso, quando il 26enne nonsi è fatto più trovare.

«Capiamo che il sistema siaallo sbando - continua Conte -non vi sono né regole e necertezze in questo paese checerca di mascherare le pro-prie debolezze dietro un pro-getto di accoglienza che nonha né testa e né coda. Tolle-ranza zero deve tornare adessere il motto di chi ci gover-na, inammissibile quanto èsuccesso a tutti i livelli. Icittadini trevigiani vanno dife-si e tutelati e non presi ingiro».

PrimoPiano

PUNTI CALDI La polizia municipale controlla in continuazione le zone a rischio

CON IL VELOin ospedale:

una delle fotoscattate

a Coneglianoe pubblicatesu Facebook

da AlbertoVillanova

che hannoprovocato

la reazionedel consigliere

regionale

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TV IIIMartedì 1 marzo 2016