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dall’11 FEBBRAIO dall’11 FEBBRAIO dall’11 FEBBRAIO dall’11 FEBBRAIO NELLE SALE L’ATTESO FILM! VIENI A VEDERLO CON I FANS Alle pagine 2 e 8 INTERVISTA ESCLUSIVA A TU PER TU CON... GUIDO TOGNETTI A pagina 3 Periodico multimediale amatoriale (non ufficiale) completamente gratuito dedicato al mondo di Claudio Baglioni - Responsabile rivista Enrico Avagliano del sito web www.tuttiqui.net LA PROPOSTA IL NOBEL PER LA PACE A LAMPEDUSA A pagina 7 ANNO III - Gennaio/Febbraio 2009

Di là dal ponte

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La rivista dedicata a Claudio Baglioni e il suo mondo. Fatta interamente dai fans

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Page 1: Di là dal ponte

dall’11 FEBBRAIOdall’11 FEBBRAIOdall’11 FEBBRAIOdall’11 FEBBRAIO

NELLE

SALE

L’ATTESO

FILM!

VIENI A

VEDERLO

CON I

FANS

Alle pagine 2 e 8

INTERVISTA ESCLUSIVA

A TU PER TU CON...

GUIDO TOGNETTI

A pagina 3

Periodico multimediale amatoriale (non ufficiale) completamente gratuito dedicato al mondo di Claudio Baglioni - Responsabile rivista Enrico Avagliano del sito web www.tuttiqui.net

LA PROPOSTA

IL NOBEL

PER LA PACE

A LAMPEDUSA

A pagina 7

ANNO III - Gennaio/Febbraio 2009

Page 2: Di là dal ponte

Sarà nei cinema dall’11 febbraio 2009 il film ispirato all’omonimo “concept album” del 1972 che rese celebre Claudio Baglioni

È solo un piccolo grande amore, niente più di questo La storia di Giulia e Andrea, due ragazzi come tanti che la vita mette, per caso, uno accanto all’altra

A prima vista, Giulia e Andrea sembrano due ragazzi come tanti. Lui ha appena cominciato l’università. Lei sta per finire il liceo. Lui sogna di lasciarsi alla spalle la desolazione e lo squallore della sua periferia,disegnando. Perché ha in mente un’idea completamente nuova della città. La sua filosofia è “semina bellezza e raccogli bellezza”. Lei cerca di colmare il vuoto di valori e di senso della borghesia conformista e annoiata che le vive intorno. Crede nella forza delle parole e, at-traverso le parole, nella possibilità di dar vita ad un uni-verso nel quale ci sia finalmente po-sto per anime come la sua.

La vita li mette u n o a c c a n t o all’altra e succede l’inverosimile: una piccola-grande storia d’amore, grazie alla quale i loro sogni si fondono perfare un pezzo di strada insieme.

Ed è proprio lungo quella strada che la parola “passione” , assume per la prima volta, la doppia, incontrollabile, forza di un “grande amore”. Ma anche di una “grande sofferenza”. Amore e sofferenza così grandi e così forti che finiranno con l’avere ragione dei due ragazzi e col separare per sempre le loro stra-de. Ma Giulia e Andrea sono due ragazzi qualunque. Sono tedofo-ri. Gli ultimi tedofori di un gran-de sogno. E la parabola della loro storia – d’incontro all’innamoramento,dal turbinare al dissolversi della passione, all’addio – è la stessa parabola che seguirà il sogno che ha acce-so volti e cuori dei giovani di t u t t o i l p i a n e t a . Una grande sogno che, per la prima volta nella storia , ha reso la generazione Giovane – le sue idee, le sue parole, i suoi simbo-li, la sua musica – protagonista Sulla scena della vita. A prima vista “Q.P.G.A.” sembra un film sui giovani e l’amore. Ma non è così. Ci sono i giovani – certo –

e c’è anche l’amore – un grande amore, ma ci sono soprattutto l’energia e la forza visionaria di quel sogno universale che fece vibrare cuori e pensieri dei giovani di tutto il mondo alla fine degli anni sessanta. E c’è, naturalmente, il risve-glio, per molti doloroso e per qualcuno addirittu-ra drammatico, in un decennio – gli anni ’70 – tra i più difficili della nostra storia. “Q.P.G.A.” è, quindi, la storia di un’ultima notte. La notte che

separa i sogno più grande al risveglio più duro.

Perché si sa: più il sogno e bella, più il risveglio è diffi-cile. E Giulia e Andrea sono gli angeli che ci gui-dano attraverso quella notte e Siamo noi, quan-do ci addormen-tiamo nel tepore

rassicurante di un sogno Per svegliarci nel rigore di una mattina ostile, e rinunciamo a non perdere La voglia e la forza di sognare.

Sono questi, in estrema sintesi, i temi e prota-gonisti del film “Q.P.G.A.” – Prodotto da Matteo

Levi (11 Marzo film). Andrea Pe-corelli, (Aurora film) e Medusa Film, che curerà anche la Distri-buzione – che sarà nelle sale a metà febbraio 2009. Due storie parallele – che in qualche modo si intrecciano e si riflettono, finen-do con diventare l’una metafora dell’altra – che costituiscono “il tessuto armonico” e “la linea melodica” di un progetto che vede Baglioni, in coppia con Ivan Cotroneo, firmare per la prima volta un soggetto (anche questo ispirato alla vicenda narrata nel disco del ’72) e una sceneggiatura cinematografica e che segna anche l’esordio del regista Riccar-do Donna (al suo primo ciak cine-matografico, ma con alle spalle un prestigioso cursus Honorum in materia di fiction televisiva) e dei due protagonisti Emanuele Bosi e Mary Petruolo, alla loro prima

grande produzione. (dal sito ufficiale

www.qpga.it)

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LA VITA CHE TI SCORRE DENTRO Percorrevo strade di sogno in un mondo che si risveglia alla primavera

e che già pregustava l'estate, vivevo pensieri che spingevano il mio cammi-no fra il percorrere e il pensare... giorni che si vorrebbe rivivere, giorni di corse in campi che odorano di fieno, giorni in cui tutte le speranze erano intere e tutti i sogni da vivere, giorni con l'oro di un'acqua fresca a calmare l'arsura di un sole da vivere fino al suo ultimo raggio e di ramarri come animali strani e fantastici, a popolare un angolo di mistero. Giorni dei primi pensieri, fili d'oro a legare le stelle figlie della fantasia, ogni stella una speranza, ogni speranza un alito largo di vita. E la vita la sentivi scorrere dentro di te, la sentivi davvero vissuta come qualcosa da mordere ogni giorno come fa il cane con il suo osso, la sentivi come qualcosa che donava ai tuoi passi una strada infinita di vento con il suo soffiare impre-vedibile, la potevi toccare e vedere davvero la vita in quei giorni.

Volavano i pensieri, cosa sarò da grande? Quale canzone suonerà la mia vita? Sarà sempre per me quel tuo sorriso? Impazzivano i pensieri quando il vento tossiva più forte, quando il cielo si abbassava e diventava incombente con il suo colore cobalto lucente... i prati si impadronivano di noi e delle nostre energie mentre ci si affannava a costruire dei grossi mucchi di erba, pronta a diventare fieno, per coprirla e difenderla un poco dall'acqua che da li a poco avrebbe invaso il nostro piccolo mondo cono-sciuto. Poi tornava l'allegria, tornava la luce, il profumo e i colori dell'esta-te, il chiacchierio felice di noi ragazzi, poco più che bimbi, osservati da un paziente cavallo che attendeva di trascinare il carico di fieno, per un inverno che sembrava improbabile, ma che tutti sapevamo che invece c'era ancora e che sarebbe venuto a regalare altri momenti di vita da ricordare.

E la sera, nella luce discreta di quella cucina generata da una sola lampadina contenuta in un semplice lampadario di forma rotonda, scorre-va la vita. La sveglia con il suo rumoroso ticchettio a marcare ogni secondo che passava, la stufa già vecchia anche allora, perchè anche per quel tempo lontano esisteva un passato, orgogliosa di essere il centro di quell'angolo di mondo, l'eterna macchinetta del caffé sempre a bollire, ed io a pensare come poteva essere che stava su quel fuoco e non si bruciava mai, i ritmi lenti della sera danzavano quella soffusa malinconia che però non oppri-meva mai. Il mio primo amore, manco a dirlo mia cugina, che mi prepara-va orgogliosa la sua pasta al ragù così come fosse un gioco un po’ più da adulti, mio nonno che tornato dai campi riposava le imprecazioni più della fatica, mia nonna con quel suo sorriso benevolo di chi è contento di sentire quel sapore di famiglia che impregnava il locale. Poi il solito temporale, urla di animali misteriosi che vagavano per il cielo, strali di divinità dispettose che non riuscivano a calmare la loro esuberanza, acque impetuose di un cielo sconvolto e dispiaciuto per aver perso le sue stelle. E la luce se ne andava, una candela diventava il centro della vita, una candela con la sua flebile luce che diventava sempre più nobile in quella oscurità. Ma l'oscurità da spaventosa che era, piano piano si trasformava in una rassicurante coperta, una coperta che ci avvolgeva con il tepore del suo unirci tutti assieme. La luce della candela proiettava sul muro una figura strana, una figura inquietante, ma pian piano diventava qualcosa che perdeva la sua spaventosa sembianza, sembrava essa stessa spaventata. Si muoveva con circospezione, a volte con movenze calme e a volte con movenze nervose e davanti a mia cugina che si stringeva a me, si sdoppia-va in una immagine di grande dolcezza. La mia piccola esistenza si dise-gnava come un grande gigante buono e rassicurante su quel muro, la poca aria che passava in quella stanza muoveva la fiammella dando movimenti di magia a quel gigante bambino, oggi quasi padre. Stavo li, stretto in un abbraccio senza malizia, come sapevano essere quelli dei ragazzi di allora, ad un piccolo grande amore di ieri, oggi donna sposata e madre di due ragazzi. Ma poi tornava la luce, si riaccendeva la fioca lampadina racchiusa nel lampadario dallo strano cappello rotondo, crepitava sereno il fuoco nella stufa ritrovando la sua antica funzione di centro della cucina e la sera diventata usuale ci faceva sentire ancora l'usuale profumo del caffè... abbandonavo la mia illusione di essere un gigante, ma tornavo al piacere di essere ragazzo, poco più che bambino, felice di essere importante per il mio primo piccolo grande amore.

Renato Castelli

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di Fabio Conti e Gianluca Sorrentino

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INTERVISTA ESCLUSIVA ---- A tu per tu con GUIDO TOGNETTI, grande amico e collaboratore di Claudio Baglioni

«La mia vita, tra la magia della musica e il colore bello di ogni attimo»

Carissimo Guido, innan-

zitutto grazie per essere

qui con noi e per aver ac-

cettato di rispondere a

qualche nostra domanda.

Allora Guido, per descri-

vere la tua vita con poche

parole, cosa diresti?

«Una vita in corsa, profu-mata di sole e girasoli, dove la magia della musica si mischia al colore bello di ogni attimo che siamo, perché esistere è una danza, pura come il sogno del mare».

Quando hai iniziato ad apprezzare la musica?

«Avevo 13 anni, capelli corti e un cuore inna-morato e non ricambiato. I primi subbugli dell’amore, i primi attimi in cui il cuore dava nuo-ve pulsazioni. Fu così quel momento in cui sposai le prime note e una canzone scritta da dedicare a quel volto che non sentiva il mio soffio di d’amore. Non servì a molto, quella semplice can-zone scritta con poche note appena, ma da lì, volò il tempo e io mi tuffai in quel pentagramma su cui ancora adesso cammino».

Dove e quando hai incontrato Claudio Ba-

glioni?

«Fu molti anni fa, tanti davvero. Ho un ricordo vivo di quell’istante sulla soglia di una casa di montagna. Era il primo incon-tro dopo lunghe c h i ac c h i e r a te lungo un filo di telefoni lontani. Il cuore pulsò forte, c’era una leggenda della storia davanti ai miei occhi anco-ra giovani con i sogni da cullare. Passammo quel giorno a raccon-tarci ogni parole, appoggiata a un pianoforte con la musica che ci accompagna. Da quel giorno è sempre stato – il giorno – in cui quel viaggio non ha smesso di tenere stretto il cuore di quell’uomo e di cantare».

Cosa pensi di lui?

«Penso che sia il senso, il sogno, l’uomo, l’arte e il cuore più bello che possa essere stato donato a questo tempo fatto di tanti altri animi e perso-ne. Penso che sia arte viva, forte, calda, sorriden-te e senza mai un finale. L’uomo e il suo viaggio nel tempo, battuto a tempo di musica».

Domanda “cattiva”: hai mai osato consigliar-

lo musicalmente?

«Lavorandoci da ormai sedici anni, i giorni si contano come panni stesi ad asciugare al sole, e

in quel caldo raggio che sa scaldare, è normale il consiglio, e giusto il pensare, perchè quel fianco a fianco sia sempre il più valore di un artista che sa metterci l’anima intera e farla volare».

Quando eri piccolo, quale mestiere sognavi

di fare una volta cresciuto?

«I mestieri sognati e i mestieri fatti sono davve-ro stati tanti. Si sa da piccolo si sogna sempre di avvicinarsi a quel che forse era un mestie-re-padre, per cui all’età di sette anni dissi che volevo entrare nel corpo della p o l i z i a … P o i qualcosa cam-biò, come tutto cambia quando si cre-sce in fretta, e a quindici anni, allungando i capelli e con una chitarra rossa tra le mani, togliendomi gli occhiali da sole, dissi a mia madre: voglio fare la rock star».

Com’è la tua giornata tipo?

«Penso che sia più giusto parlare di giornate mai di un solo tipo, perché la corsa di questo mestiere sempre infuocato e sen-za mai finale, scambia le ore e a volte rovescia le notti e i giorni, facendo stirac-chiare le ore fino a scrutare un’alba nuova che si avvicina…Però ci sono

anche i tempi più normali dove si riesce anche a far girare il volante della vita e raggiungere le spiagge per annusare il mare».

Sappiamo che ti piace scrivere ed abbiamo

avuto modo di apprezzare alcuni versi. Dove

trovi ispirazione per quello che scrivi?

«Scrivere e comporre nasce da lontano, da quel luogo che non si sa bene dove sia. Ci si siede lì, a volte, magari accanto a un piano, o scivolan-do sulle corde di una chitarra o alla tastiera di questo mare virtuale... e tutto scorre come già nato, come se fosse lì, come se la mente già si fosse abituata a qualcosa che invece, sta nascen-do proprio in quelle ore».

A parte il lavoro che fai, quali sono le passio-

ni, gli hobbies di Guido Tognetti?

«Sorrido, perché mi viene il mente il profilo mio che qualcuno tempo fa scrisse per il sito – La musica, la sua seconda passione -; beh, la terza è sicuramente il cinema, la quarta la scrittura, l’arte in genere e la fotografia… Ma poi, (come enuncio spesso) arriva quella voglia di viaggi e strade da fare, per trovarmi ogni volta che posso, come in ogni mio tempo a respirare quelle onde di acqua

e sale». Quali progetti

hai in cantiere

per questo

2009 appena

iniziato?

«La parola – cantiere – è proprio giusta, perché ogni volta è un qual-che cosa di v e r a m e n t e grande e bello da costruire. Diciamo che in

questo viaggio che ora dura da così tanti anni, il cantiere sta diventando città e come in ogni città ci sono sempre posti belli e grandi grattacieli da costruire, per superare le nuvole e arrivare al cielo».

Vuoi dire qualcosa a tutti i fans baglioniani?

«È bello stare sulla spiaggia bianca dei sorrisi di tutti, perché ogni battito del cuore è un’onda bella che fa sognare».

Grazie ancora Guido per la tua disponibilità…

«Grazie a voi».

Guido Tognetti

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Storia di un giovane clabber bolognese Così giovane e già “rimbaglionito”

di Francesco Mosconi

La mia storia baglioniana comincia, per quello che i miei ricordi possono, all’incirca nel 1994, quando mia mamma acquisto una Twingo rossa che aveva il mangiacassette. A ciò conseguì il natura-le trasferimento delle musicassette di casa nostra in macchina e venivano prodotte anche copie MC dei pochi cd che all’epoca avevamo. Uno di quei cd aveva una copertina bluette orrenda con una foto di mare in tempesta che col titolo del disco non centrava assolutamente un accidente. Infatti il titolo del disco era “Claudio Baglioni – Le origini” e conteneva una miscellanea di prime canzoni del Nostro, da “Signora Lia” a “Quante volte” più due chicche mera-vigliose quali “Interludio” e soprattutto la mitica “Quando tu mi baci”. Per quel che la memoria mi consente, prima di quel momento non avevo né mai sentito nominare Claudio, meno che mai l’avevo sentito cantare.

Quella cassetta divenne la colonna sonora del tragitto casa – asilo tutte le mattine e inutile dire che in breve tempo imparai a memoria tutte le sedici tracce della cassetta. Quando le maestre chiedevano di cantare una canzone io attaccavo spesso “Ragazza di campa-gna” o “Quando tu mi baci”, destando un certo stupore non solo tra le maestre, ma anche tra i compagni che erano fissati con le sigle dei Puffi.

Il 1995 fu un anno cruciale. Visto che Claudio stava diventando una figura se non altro presente nella mia vita, sentendo alla TV che stava uscendo il nuovo lavoro “Io sono qui – Tra le ultime parole d’addio e quando va la musica” dissi a mio babbo “Papà, papà, facciamo una sorpresa alla mamma che a lei Baglioni piace tanto”. E un sabato mattina, tornammo a casa con una copia di Io sono qui. Di quel disco mi innamorai letteralmente, e sebbene non capissi assolutamente nessuno dei testi (vabbè che il pupetto era sveglio, ma aveva anche quattro / cinque anni), cantavo tutte le canzoni, tranne “Nudo di donna” e “V.O.T.” che la mamma, nel duplicare la cassetta aveva evitato di copiare per il loro contenuto non adattissi-mo ad un bimbo dell’asilo.

Dopodiché, da bravo bimbo di cinque anni, cominciai a provare una certa antipatia verso Claudio, sentendo mamma dire “E guarda che bello Claudio! E guarda che bravo Claudio! Claudio qui, Claudio là, Claudio su e Claudio giù…”

Ma il signor Baglioni ebbe occasione di riscattarsi nei miei con-fronti nel 1997 con la mitica trasmissione “Anima mia”, condotta con quell’altra sagoma di Fabio Fazio e l’Oriettona nazionale. Sembrerà incredibile ma mi conquisto fondamentalmente con due canzoni: “Heidi” e “Pippi Calzelunghe”. E io che pensavo che certe cose fossero appannaggio solo di Cristina d’Avena! Nel 1998 uscì la bellissima antologia “A-Live” che, ascoltata nel mio stereo a casa, mi permise di ascoltare molte canzoni, in particolare degli anni 80 e 90 che non conoscevo affatto e che ebbi modo di apprezzare. Altra svolta fu il disco “Viaggiatore sulla coda del tempo”, anticipata dalla pubblicità della Omnitel, prima con Claudio da solo e poi la canzone accoppiata con Megan Gale, il mio sogno proibito di bambino. Il disco, tuttavia, tirò fuori l’anima rock che c’è in me, come tuttora tutte le volte che lo rimetto su mi gaso tantissimo.

Ma al di là di tutto, il Baglioni di Viaggiatore mi accattivava molto proprio come personaggio, con questo mantello di pelle nera, quest’aria un po’ Matrix, misteriosa… quasi impalpabile… ecco, più che un uomo, una persona, sembrava un personaggio di un film di fantascienza. E vi assicuro, su un bambino di 8 anni questo suscita un’attrattiva non indifferente.

Altro ricordo legato a questo periodo è relativo al tour Blu. Per chi conosce Bologna, il PalaMalaguti (dove Claudio ha sempre fatto tappe della sua tournèe) si trova esattamente di fronte all’ex Euro-mercato ora Carrefour di Casalecchio di Reno e per giungere in ambedue i posti la strada è la medesima. Accadde dunque che un sabato mattina un po’ nebbioso per altro, davanti alla nostra macchi-na mentre andavamo a fare la spesa ci fossero i camion blu con i teloni del omonimo tour che andavano al Palasport. Io avrei tanto voluto che la macchina, in preda ad una presa di autocoscienza, nonostante mio padre avesse messo la freccia a sinistra per entrare nel parcheggio dell’ipermercato, girasse a destra e seguisse i camion.

Crescendo poi ho imparato anche a capire i testi non sempre facilissimi delle canzoni di Claudio. “Sono io – l’uomo della storia accanto” fu il primo disco che acquistai con i miei soldini. Facevo la seconda media, il primo pseudo-innamoramento per una ragazza di nome Silvia che non mi si filava manco a pregare, e io che ascolta-

vo a ciclo continuo “Tutto in un abbraccio”. Ovviamente vidi e registrai il meraviglioso concerto dell’Olimpico nel 2003.

Sicché col tour Crescendo, Claudio fece tappa a Bologna, sempre al PalaMalaguti e io cominciai a pregare i miei in tutte le lingue del mondo di poterci andare, tanto anche a loro piaceva. Ma, nonostan-te cercassi di corromperli in tutti i modi possibili e immaginabili, risultavano irreprensibili: ero troppo piccolo. Voi capite che per un ragazzino di dodici anni sentirsi dire che sei troppo piccolo è uno dei peggiori insulti, perché è proprio il momento in cui ci si comincia a sentire grandicelli abbastanza da fare cose che prima non si faceva-no. E capirete anche sicuramente che avrei voluto prenderli a padellate.

Cercando non passò per Bologna e quindi mi dovetti accontentare dell’acquisto del CD+DVD di Crescendo e Cercando, comprati peraltro in blocco per non farsi mancare nulla.

La colonna sonora dell’esame di terza media fu “Oltre”, un acqui-sto che richiese un certo sforzo, sia per il fatto che non si trovava da nessuna parte nel 2005, sia perché quando lo trovai, alla Ricordi costava la bellezza di 34,00 €.

Pochi mesi dopo uscì la raccolta “Tutti qui”, che non acquistai poiché mi sembrava una versione leggermente più elaborata dei vari “Personale di Claudio Baglioni” e best of vari editi dalla RCA & Co.

Inutile che vi racconti i trascorsi immediati, posso però spendere due parole sul mio primo (e per ora unico) concerto visto dal vivo: la tappa del 12/04/2007 a Bologna di “Tutti qui – Gran Finale”.

Fin dal giorno in cui strinsi tra le mani i biglietti l’adrenalina era a livelli sovraumani, e più si avvicinava il concerto e più non stavo nella pelle. Andai con due amici: Andrea e Daniele. Praticamente il ritrovo era sotto casa di Andrea che aveva la macchina e ci portava lui, ma naturalmente Andrea scese con 30 minuti di ritardo scusan-dosi che stava finendo una cosa importantissima e che quindi non poteva scendere subito. Io furente perché mi vedevo già lasciato fuori dai cancelli a causa del ritardo.

Ventuno e quindici. E il Palasport si infiamma alle dolci note di “Tutti qui” dopo esserci goduti l’improvvisato duetto con il nostro concittadino Gianni Morandi. La band tira da matti, Claudio in forma smagliante, le canzoni, incredibile dictu, una più bella dell’altra. Col senno di poi mi vergogno un po’ a dirlo ma su “Buona fortuna” ho pianto come una fontana. Già che mi piaceva un sacco prima, ma lì devo dire che non ho resistito. Altro momento di grande emozione è stata “Questo piccolo grande amore” che Claudio eseguì con la tastiera girevole girato verso di noi. Mi colpì davvero il suo sguardo soddisfatto mentre la eseguiva, come a dire “Non me ne può fregar di meno se la gente mi associa a questa canzone. Questa canzone è la mia canzone.” E un velo di tristezza ci è calato negli occhi sulle note di “La vita è adesso”, che sapevamo essere l’ultima canzone, nonostante le bellissime parole che Claudio ci ha regalato lascian-doci. Un momento indimenticabile, durato ben tre ore e mezza, in cui abbiamo vissuto qualcosa di speciale, di unico. Quello che porto dentro è proprio questo. E gli occhi suoi, per sempre nei nostri occhi.

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Il giorno dopo QPGA (9 dicembre 2008)

di Gianna S.

Il dopo concerto... Quando cerchi di immagazzinare, per l'ennesima

volta, i ricordi… I posti, i volti, i sorrisi, le risate, le emozioni e soprattutto lui… La sua voce, che conosci da sempre ma sembra sempre diversa, più calda, a tratti più dolce, e poi l'allestimento del palco e di nuovo lui, com'era vestito? Era vestito di nero o di bianco? Ah sì...di entrambi i colori...

E come stava? Benissimo, come sempre..anzi no, meglio! E se anche una volta lo si è visto un pò più stanco, appesantito o un pò invecchiato, è sempre stato bellissimo! E quando è entrato? Ah che bella voce e come stava bene in frac...ma poi ha tolto la giacca… ancora meglio!

E la scelta di mettere in scena e cantare QPGA? Mi era sembrata una mossa azzardata, anche sentendo alcuni commenti pre-concerto, ma lui è riuscito a rendere fattibile una cosa praticamente impossibile, a farci emozionare come ragazzini al primo amore. O è proprio il ricordo del primo amore che ha saputo risvegliare?

So soltanto che io mi sono commossa e a tratti divertita e che oggi, mi ritrovo a riorganizzare i ricor-di di un altro sogno, perchè il giorno dopo sembra solo di aver sognato. Mi risveglio nel mio letto e tutto ricomincia come prima anche se niente è più come prima e ho già dimenticato il freddo, la stanchezza, i treni ma in cambio c'è un altro sogno da ricordare e, come dice Claudio, sappiamo tutti che ci sarà un altro sogno da fare e da chiudere nei nostri ricordi...in fondo IL SOGNO È SEMPRE!...

Mi� chiamo� Michela,� sono� una� bambina� di� 8� anni,� una�

piccola� fan� di� Claudio� Baglioni.� Conosco� le� sue� canzoni�

grazie�a�mia�mamma�Anna,�perché�mi�ha�fatto�ascoltare�i�

suoi�dischi!�Chissà�se�Claudio�penserà�un�giorno�di�scrivere�

un� brano� per� noi� bambini,� così� per� mantenere� aperto� il�

contatto�con�noi�piccoli�fans.�Magari�Claudio,�o�chi�è�vicino�

a�lui,�leggerà�questa�mio�desiderio…�E�un�giorno�forse...��

Ciao�da�michela8!Ciao�da�michela8!Ciao�da�michela8!Ciao�da�michela8!����

Foto di Grazia - www.ancorassieme.net

I siti ufficiali di Claudio Baglioni li trovi agli indirizzi: www.baglioni.it - www.patapan.it

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Riflessioni tra l’America di Obama e i nuovi eventi per i clabbers

Il 2009 tra sogni e speranze

di Angiola Sorrentino

pagina 6 di là dal ponte

Chi con rammarico, perché magari angustiato da pene o dolori, chi invece con felicità dovuta ad un qualche e-vento positivo,tutti abbiamo da poco salutato l’anno 2008 e già ci ritrovia-mo all’inizio del mese di febbraio 2009…

...il tempo continua a correre e noi a rincorrerlo!!!!

Credo di aver chiuso il mio scorso anno con un bilancio abbastanza posi-tivo per vari eventi che mi hanno cir-condato,ultimo di questi il concerto di Claudio Q.P.G.A. al Palapartenope di Napoli che è stato fantastico.

A gennaio 2009 c’è stato il primo evento importante per tutti e precisamente il 20 gennaio,con l’insediamento a Washington alla Casa Bianca del nuovo presidente degli Stati Uniti Barack Obama che già al suo primo giorno di lavoro ha firmato l'atto per la chiusura del carcere speciale per presunti terroristi di Guanta-namo.

Obama, il primo uomo di colore nella storia degli Stati Uniti da sempre divisi da problemi razziali,è riuscito con il suo carisma e il suo pro-gramma per il futuro del Paese a convincere il popolo americano. Presto si occuperà delle guer-re in Iran e Iraq e prenderà provvedimenti e deci-sioni sul piano economico per una crescita gene-rale del Paese. Insomma : la persona giusta al posto giusto!

Noi ci auguriamo e gli auguriamo che possa risolvere tutti i problemi nella maniera migliore possibile e che si è preposto.

Invece noi italiani “rimbaglioniti” aspettiamo l’11 febbraio l’uscita del film Q.P.G.A. e poi un altro evento, sicuramente meno importante di Obama,ma certamente per noi tanto atteso:il raduno degli iscritti al CLAB dove Claudio si esi-birà solo per noi e di cui ancora non si conosce la data,com’è atroce l’attesa...

Però sappiamo di sicuro che Claudio

quest’estate nel suo tour farà quattro tappe in Sicilia, tra cui Agrigento, per promuovere il nuo-vo album “Q.P.G.A.” con brani inediti, rifacimen-to in chiave innovativa del disco uscito per la RCA nel 1972 “Questo piccolo grande amore”.

Riguardo alla manifestazione di Lampedusa “ O’Scià” che Claudio tiene annualmente dal 2003 in questa meravigliosa isola per sensibilizzare l ’ o p i n i o n e p u b b l i c a s u l p r o b l e m a dell’immigrazione clandestina, ancora non si sa nulla, né se si terrà di nuovo a Lampedusa o al-trove. Noi ci auguriamo che questa kermesse non venga boicottata e che non ci siano inutili polemiche politiche come la scorsa edizione. Per risolvere i problemi c’è bisogno di far rumore e se invece si fa musica, vera e buona musica, tanto meglio!

Insomma le prospettive per questo nuovo an-no sono abbastanza buone, gli eventi che si sus-seguiranno ci accompagneranno nel corso dei mesi e noi saremo sempre attenti a non lasciarci sfuggire ogni occasione di crescita musicale as-sieme, anzi “ancorassieme” al nostro grande mago che sicuramente ci farà partecipi delle sue emozioni e noi cercheremo di ricambiarlo con il nostro affetto incondizionato!

Alla prossima e… Buona vita a tutti!

DAGO

SCOPRE

FACEDOG

Ragazzi, vi ricordate di me? Sono Dago, il cagnolino della donna della storia accanto… È da tanto che non poso la penna sul foglio ingiallito ormai dal tempo che è trascorso inesorabilmente! Ho già 10 anni… sono stato angustiato da vari problemi di salute: ricordate il “sofficino” che avevo al cuore? Purtroppo mi sta dando tanti problemi nonostan-te mi vengano somministrati farmaci sotto mentite spoglie - ehm - sotto succulenti bocconcini che io so bene cosa nascondano! Eh sì, spesso mi ritrovo in uno stato di inco-scienza provocata da svenimenti: ciò accade specie quando mi emoziono e mi ritrovo a zampe all’aria e quando mi risveglio sono tutti intorno a me che mi massaggiano il cuore con il “sofficino”.

Fino ad ora mi sono ripreso abbastanza bene, ma ho paura che un giorno non ci sarà risveglio e darò tanto dolore ai miei padroncini! Bando alle tristezze,oggi mi sento bene e voglio raccontarvi cosa mi è successo navi-gando in rete… Mi sono iscritto ad uno di quei siti dove si può fare amicizia facilmente e magari trovare la “canima” gemella ed io proprio per questo l’ho fatto… il sito si chia-ma facedog… Ho scelto alcune foto dal mio book personale e sul profilo ho inserito un primo piano da fare invidia a colleghi con il pedigree… come sfondo mi son scelto un poster di Claudio che alle cagnoline fa sempre tanto effet-to… Quasi subito son stato contattato da una certa Peggy ,ma l’ho scartata a priori,era così brutta che appena ho visto la sua foto sono saltato tra le braccia di mammà per farmi rassicurare! La seconda che mi ha contattato era Froufrou da Princeton,molto bella,curata, con il fioc-chetto tra i capelli… ehm… tra il pelo ma, ahimè, oltreocea-no, che emozioni avrebbe potuto darmi solo in rete?

La terza che mi ha concesso la sua amicizia e quindi mi ha mostrato una sua foto è stata Carmelina da Gragnano, una barboncina niente male, di 7 anni, illibata e di buona famiglia: i suoi padroncini possiedono un bel giardino con alberi sul retro della loro abitazione. Abbiamo cominciato a “bauchattare” e ne è nato un bel sodalizio,abbiamo sco-perto che amiamo entrambi le passeggiate nel parco e i croccantini al formaggio ed abbiamo anche interessi comu-ni musicali: Claudio Baglioni per cui le ho dedicato “Io lui e la cana femmina”… Lei ha gradito molto! Quando ho fatto delle avance alla mia Carmelina e le ho detto che è la cagnolina dei miei sogni,che il suo pelo è di una tale lucen-tezza che somiglia alla luna piena quando si specchia nel mare in una notte d’estate,che le sue zampe non hanno mai visto terreni fangosi,ma solo prati fioriti e che i suoi occhi somigliano a due stelle che brillano nel firmamento,lei è arrossita e ...ha capitolato!!!! …come lo so? Beh, ovviamente abbiamo una web cam, ehm ,can… dove possiamo contem-plarci occhi negli occhi con sguardi languidi… Lei mi ha detto di non aver mai conosciuto un meticcio più simpatico e furbetto di me!!! Per ora dobbiamo accontentarci solo di appuntamenti in rete,ma al più presto e cioè il 14 febbra-io, giornata dedicata a tutti gli innamorati,la porterò al cinema a vedere Q.P.G.A (Questo piccolo grande nimale). Credo che tra di noi nascerà una bella storia: galeotto sarà il film e chi lo scrisse…

Coglierò l’occasione per chiederle di metter su fami-glia, perché è arrivato il momento di mettere la testa a posto! Faremo una bella festa di fidanzamento, inviteremo tutti gli amici a un mega party che si terrà nel Parco nazio-nale del Cilento dove si potranno gustare hamburger e polpettine e il sottofondo sarà la musica del nostro Clau-dio che mi ha fatto innamorare…

...Ce ne andiamo a spasso felici nella coda e il cuore suona da contrabbasso e andiamo con la vita addosso e addosso a questa vita come a un osso da rosicchiare… ad ululare wau wuò wau woò wau woò wuof!...

DAGO

(Angiola Sorrentino)

Ho iniziato il mio viaggio con il maestro Claudio Baglioni tre anni fa, così per caso, a Napoli (la “notte bianca”, durante le prove), dopo aver fatto un volantinaggio contro la manifestazione. Così mi sono fermata e ho iniziato ad ascoltarlo… La prima cosa che mi ha colpi-

to, la sua straordinaria voce, soave e inconfondibile(riesce a conservare intatti i profumi e i colori) e "quella sua camminata strana", la malinconia dei suoi occhi piccoli, "bucati a far entrare i miei". In un attimo "tu che mi

stai nei quattro angoli del cuore", così ho iniziato ad ascoltare le sue canzoni, per me sconosciute. Il mio primo concerto il 3 novem-bre, “Tutti qui”,è stato un tour indimenticabile… Negli sguardi delle persone

riconoscevo quella mia stessa sete di stupore e di emozioni che solo lui sa dare. E poi ci sono stati altri incontri… Ringrazio Claudio per aver incrociato il mio cammino, per tutto quello che, anche se incosciamente e invo-lontariamente, ha portato nella mia vita, che ha creato dentro

me e che porterò con me sem-pre… Almeno per il mio tempo… E un po’ di quel fiato sarà anche suo.

Anna Provitera

Clabber 31327

L’incontro con la voce di Clà

03/11/06: la prima foto di Anna a Claudio

Angiola Sorrentino e Giulia Lima

Page 7: Di là dal ponte

RIFLESSIONI - Alla rincorsa dei sogni, senza smettere mai di sperare

Percorsi di vita, strada facendo

di Giulia Lima

di là dal ponte pagina 7

Strada facendo… quante volte ci siamo guardati allo specchio, abbiamo spento la luce chiudendo gli occhi e messo via le chiavi di casa sprofondan-do sul divano? Ci siamo fermati per pochi istanti e abbiamo immaginato di essere su questa lunga strada che è la nostra vita. Quanti sono gli incroci che abbiamo superato, le stradine che ab-biamo attraversato e le salite che abbia-mo provato a correre? Alzate la mano giudici, senza timore perché noi siamo qua ad aspettarvi, siamo pronti a con-frontarci e a non aver paura di urlare contro chi muove i fili della nostra vita e contro chi la mattina si guarda allo specchio sistemando la sua dura maschera. La radio è sempre accesa e stanno dando “Strada facendo”.

Ogni giorno camminiamo e non siamo solo noi a scegliere quanto farlo perché il più delle volte le nostre scelte sono vincolate da chi ha potere. Quindi si va alla rincorsa dei sogni e non si smette mai di sperare. Le strade dei ricordi, dei sorrisi, dei giorni in cui ti senti

inutile e i momenti degli incontri che ti allietano la giornata perché hai imparato a conoscere il nuovo e a capire chi sei. Strada facendo ci accorgeremo di non essere più soli e ci affideremo alle braccia di Dio, ci aggrapperemo al nostro grande gancio in mezzo al cielo e dall’alto tutte le difficoltà sembreranno così piccole da farci sentire più liberi. Voleremo sulle strade della vita con coraggio, ambizione e amorevolezza. Non è finita e non finirà mai questa voglia di camminare tra le giornate di foschia, perché poi ci saranno quelle in cui il sole ci accecherà e un altro percorso sarà stato fatto. Alziamoci in questo stesso istante e

guardiamoci anche noi allo specchio, ma compiaciuti almeno per averci provato e se i nostri giudici avranno ancora da pilotarci, noi gli faremo un bel gran sorriso perché nel nostro piccolo saremo in vetta alla vita e in basso ci sarà sempre una sfilata di uomini in maschera. Continueremo ad andare avanti e a dire che non è finita, perché strada facendo non saremo mai più soli...

Ad Andria il 16/01/01 (da Brever.net)

Caro Claudio... Perugia, Gennaio 2009

Caro Claudio, come stai? Spero benone. So che sei indaffaratissimo in questo

periodo antecedente l’uscita del film “QPGA”, di cui tu hai curato la colonna sonora, con uno splendido arrangiamento musicale di quei brani che hanno segnato il tuo esordio. Ti devo dire che quegli arrangiamenti sono superlativi: sono rimasta incantata in quello spettacolo che hai “regalato” a noi nei mesi scorsi, in quel tour un po’ inusuale rispetto ai tuoi ultimi concerti. Ma tu riesci sempre a stupirci ed a sorprenderci. Ti scrivo da amica, perché amica mi sento, fin da quella volta che ci siamo incontrati per la prima volta in un freddo pomeriggio invernale nella mia città, Perugia. È stato uno di quegli “attimi di eterno” di un indimenticabile unico. Ero alla vigilia di un grosso intervento chirurgico ed ero in uno stato emotivo particolare. Mi ricordo che mi avvicinai a te chiamandoti “Signor Claudio” e tu ridesti di cuore per questo mio approccio.

Ti dissi del mio intervento prossimo e tu, con quegli occhi che sanno cosa dire al momento giusto, mi guardasti da amico com-prensivo. Sì, sei un amico! Mi hai abbracciata come un amico e mi ha detto che tutto sarebbe andato per il meglio, scrivendomi una dedica sul Cd di allora che mi ha commosso. Claudio, sì, tutto è andato per il meglio. Ero molto preoccupata per quell’intervento chirurgico, molto preoccupata. Ti devo ringraziare perché l’incontro con te mi ha donato una forte carica per superare un attimo critico della mia salute. Probabilmente non te ne sei reso conto e non lo sai, ma l’incontro con te, in quel particolare momen-to, mi ha aiutato nella battaglia per vincere nella mia salute. Ecco! Mi faceva piacere comunicarti questo. Durante la mia convalescen-za i tuoi brani sono stati un toccasana e quel ricordo di quelle poche frasi che ci siamo scambiati in quel freddissimo pomeriggio, sono state particolarmente salutari. Grazie Claudio. Grazie di cuore!

Un Abbraccio sincero. Carmen Furfaro

«Lampedusa malgrado viva da sempre una con-

dizione di forte disagio e gravi difficoltà, dà tutta

se stessa nell’accogliere i migranti, cercando di

offrire futuro a quanti, nella loro patria, se lo

vedono negare da persecuzioni, guerre, ingiusti-

zie e carestie. Una terra e un popolo che inse-

gnano al mondo il significato delle parole civiltà e

sacrificio , dimostrando cosa vuol dire umanità

restituendo senso e valore alla parola speranza,

indicando la rotta verso un mondo nuovo, final-

mente degno di essere abitato da uomini davvero

degni dell’appellativo di uomini».

(fonte: www.fondazioneoscia.org)

LA PROPOSTA DI CLAUDIO BAGLIONI E DELLA FONDAZIONE O’SCIA’

Il Nobel per la pace all’isola e agli abitanti di Lampedusa DOLCI PENSIERI

UNA SMORFIA,UN SORRISO ILLUMINA IL TUO VISO

UN’IMMAGINE,UNA VOCE E’ IMPRESSA E NON MI DA’ PACE.

CON UN TUO SGUARDO FUGACE DIVENTO INCAPACE

IL TUO ESSERE SFUGGENTE RENDE ME INTRIGANTE.

IL TUO CALORE M’AVVOLGE IL TUO AMORE MI COINVOLGE LA MIA VITA ORA E’ UN SOGNO E DI PIU’ NON HO BISOGNO

Angiola SorrentinoAngiola SorrentinoAngiola SorrentinoAngiola Sorrentino

Il Sole e la Luna

Lo splendente Sole nel cielo

chiede alla luminosa Luna di poterla incontrare perché sono secoli, dall’inizio della luce,

che brama di poterla sfiorare. La Luna desidera l’Astro più della sua

vita e

le brillanti stelle sono testimoni, nell’immensità dell’Universo,

del loro continuo cercarsi e della passione che li lega da sempre,

passione mai esplosa ma che è nell’anima di entrambi,

che ha necessità di invadere i corpi, di fuoriuscire con impeto,

di dar fuoco ai loro confini, tanto è il desiderio prorompente

contenuto nei loro cuori. Continuano a cercarsi,

a rincorrersi nell’immenso scenario

del cielo, tra colori sfumati, e si accontentano

di quegli attimi fugaci in cui il blu notte si fonde con il bianco-

roseo chiarore dell’aurora quel momento in cui sanno

di occupare l’uno il posto dell’altra sopra l’orizzonte

dove gli innamorati puntano il loro sguardo

per ritrovare gli occhi della persona amata.

Carmen Furfaro

Il primo incontro Inizio col dire che sono cresciuta con Claudio, ci dividono

pochi anni di età. Correva l’anno... No! Meglio non dire quale, meglio raccontare del mio primo incontro con lui! Tour Crescen-do, dopo varie “indagini” scopriamo in quale albergo pernotta Claudio! Andiamo? Non andiamo?

Andiamo! Eravamo lì davanti e guardavamo l’atrio dell’albergo sperando di vederlo passare. Alziamo lo sguardo ed eccolo lì, seduto al tavolo che cena (chissà cosa mangia!). Chiediamo al portiere dell’albergo se può dire a Claudio che siamo lì ad aspettarlo ma lui ci dà poche speranze: Baglioni è stanco, ha avuto una giornata faticosa, ma ci assicura che ci proverà. Ci guardiamo un po’ deluse, ma aspettiamo ancora un po’.

Sbirciamo dalla finestra e vediamo che Claudio si alza e scompare! Uffa! Sarà andato a dormire! Invece eccolo apparire nell’atrio: guarda fuori, ci vede e fa segno di entrare! Ci guardia-mo: ma dice proprio a noi? Sììì!!!! Ci sorride e ci fa segno di entrare.

Ci tremano le gambe: e ora? La testa ci si svuota, avevamo pensato tante volte alle domande che gli avremmo voluto fare e invece non ci viene fuori nulla se non un banale: “Come stai? Bello il concerto!”. Sandrone ci dice di non fare foto ma, per fortuna, Claudio si rende disponibile e si lascia fotografare con noi: rilascia autografi e sorrisi a tutti i presenti. Vi risparmio la foto, è venuta malissimo, le mani ci tremavano, gli occhi erano sbarrati dall’emozione!!!!! Però il bacio che Claudio mi ha dato sulla guancia lo sento ancora!

Elena

Page 8: Di là dal ponte

pagina 8 di là dal ponte

è un periodico multimediale amatoriale, non ufficiale

e completamente gratuito dedicato a Claudio Baglioni

Lo staff:

Responsabile pubblicazione: Enrico Avagliano Coordinamento editoriale: Fabio Conti

Grafica: Gianluca Sorrentino

Segreteria organizzativa: Roberta Massaro

Organizzazione tecnica:

Pasquale Picone - Nicoletta De Lucia

Hanno collaborato a questo numero:

Angiola Sorrentino - Carmen Furfaro

Roberta Massaro (Robbosa) - Grazia di Ancorassieme.net

Giulia Lima - Renato Castelli - Francesco Mosconi

Gianna S. - Michela8 - Dago

Anna Provitera (clabber 31327) - Elena

Tutti i fan di Claudio Baglioni

possono collaborare a questa rivista!

Invia articoli, foto e materiale a:

info@tuttiqui,net [email protected]

Fanzine Italiane - Associazione di Promozione Sociale

www.fanzineitaliane.it

Questo numero è stato chiuso il 4 febbraio 2009.

La precedente fanzine è stata scaricata 575 volte.

L’appuntamento con la prossima rivista è per fine febbraio/inizio marzo!

Puoi scaricare gratuitamente la rivista da questi siti:

www.radiocucaio.it

www.senzamusica.net

www.brever.net/stelledistelle/

www.tuttiqui.net

www.stradafacendocb.altervista.org

www.ancorassieme.net

www.brever.net

www.cucaiotv.net www.granduomo.altervista.org

www.smnewsblog.wordpress.com

http://serenatainsolxte.spaces.live.com

OLTRE COVER

BAND

Claudio

Baglioni

ROMA

20 FEBBRAIO

2009

MC PATCH'S

Via Prenestina

1051

ORE 22:00

Per informazioni

e prenotazioni:

06/2282674

Stiamo organizzando due mini raduni per vedere assieme il film nelle sale l’11 febbraio in provincia di Novara (a Castelletto Sopra Ticino) nella multi-sala “Metropolis”, o al Cinema Adriano di piazza

Cavour a Roma. Ecco tutte le informazioni!

Raduno Roma Cinema Adriano

Piazza Cavour 16- 23 Quartiere Prati Telefono: 06/36004988

Per info e per confermare la presenza: [email protected]

Sito Cinema Adriano: http://adrianocecchigori.primissima.it/

Raduno Novara (Castelletto Sopra Ticino) Multisala Metropolis SS33 del Sempione

Telefono: 0331/914285

Per info e per confermare la tua presenza: [email protected]

Sito multisala Metropolis: www.metropolis-area.com

Gli orari saranno poi comunicati via mail a chi avrà aderito all’iniziativa. Non mancate a questi straordinari appuntamenti: un’occasione per ve-dere assieme il film QPGA ma anche per incon-trarsi!!!