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COMUNE DI ORTA DI ATELLA (Provincia di Caserta) ORIGINALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 4 del 18.02.2012 Il giorno diciotto del mese di febbraio alle ore 10,45, nella sala consiliare del Comune di Orta di Atella, convocato nelle forme di legge, si è riunito il Consiglio Comunale, in seduta straordinaria, di prima convocazione, sotto la presidenza del Signor Massimo Lavino in qualità di Presidente del C.C. del Comune di Orta di Atella . Risultano presenti all'appello nominale lo stesso presidente ed i consiglieri: N. Cognome e Nome P /A N. Cognome e Nome P/A 1 BRANCACCIO Angelo P 12 CAPASSO Raffaele P 2 MOZZILLO Giuseppe P 13 PICCIRILLO Francesco P 3 INDACO Eduardo P 14 DE MICCO Michele P 4 SORVILLO Giovanni P 15 ROSETO Giuseppe P 5 DEL PRETE Stefano P 16 REGA Giuseppe P 6 MISSO Eleonora P 17 DEL PRETE Salvatore P 7 ELVERI Raffaele P 18 DAMIANO Domenico P 8 LAVINO Massimo P 19 GUIDO Ermanno Vincenzo P 9 MARROCCELLA Antonio P 20 CIOFFI Carlo P 10 MINICHINO Rosa P 21 MINICHINO Stefano P 11 D’AMBROSIO Nicola P P TOTALE presenti 21 Partecipa alla seduta il Segretario Dott. Egizio LOMBARDI Il Presidente, constatato che gli intervenuti sono in numero legale, dichiara aperta la seduta ed invita i convocati a deliberare sull’oggetto sopraindicato. Spedizione Prot n.105/S del 01.03.12_ OGGETTO: Mozione di sfiducia

DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE OGGETTO: …€¦ · Il Presidente invita il segretario comunale a dare lettura della mozione di sfiducia presentata dai consiglieri di minoranza

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Page 1: DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE OGGETTO: …€¦ · Il Presidente invita il segretario comunale a dare lettura della mozione di sfiducia presentata dai consiglieri di minoranza

COMUNE DI ORTA DI ATELLA(Provincia di Caserta)

ORIGINALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

N. 4 del 18.02.2012

Il giorno diciotto del mese di febbraio alle ore 10,45, nella sala consiliare del Comune di Orta di Atella, convocato nelle forme di legge, si è riunito il Consiglio Comunale, in seduta straordinaria, di prima convocazione, sotto la presidenza del Signor Massimo Lavino in qualità di Presidente del C.C. del Comune di Orta di Atella . Risultano presenti all'appello nominale lo stesso presidente ed i consiglieri:

N. Cognome e Nome P /A N. Cognome e Nome P/A

1 BRANCACCIO Angelo P 12 CAPASSO Raffaele P

2 MOZZILLO Giuseppe P 13 PICCIRILLO Francesco P

3 INDACO Eduardo P 14 DE MICCO Michele P

4 SORVILLO Giovanni P 15 ROSETO Giuseppe P

5 DEL PRETE Stefano P 16 REGA Giuseppe P

6 MISSO Eleonora P 17 DEL PRETE Salvatore P

7 ELVERI Raffaele P 18 DAMIANO Domenico P

8 LAVINO Massimo P 19 GUIDO Ermanno Vincenzo P

9 MARROCCELLA Antonio P 20 CIOFFI Carlo P

10 MINICHINO Rosa P 21 MINICHINO Stefano P

11 D’AMBROSIO Nicola P P

TOTALE presenti 21

Partecipa alla seduta il Segretario Dott. Egizio LOMBARDI

Il Presidente, constatato che gli intervenuti sono in numero legale, dichiara aperta la seduta ed invita i convocati a deliberare sull’oggetto sopraindicato.

Spedizione Prot n.105/Sdel 01.03.12_

OGGETTO: Mozione di sfiducia

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Il Presidente invita il segretario comunale a dare lettura della mozione di sfiducia presentata dai

consiglieri di minoranza.

Il segretario comunale procede alla lettura della mozione di sfiducia.

Il consigliere di minoranza Del Prete Salvatore chiede di intervenire con una nota che si allega (Allegato 1 ) al presente verbale per formarne parte integrante e sostanziale e al quale espressamente si

rinvia.

Il consigliere di minoranza Minichino Stefano afferma di essere a favore dei cittadini che pagano, con

grossi sacrifici, i mutui per l’acquisto della casa e contrari ai permessi a costruire illegali sui quali la

magistratura sta indagando. Minichino precisa che la mozione di sfiducia non riguarda soltanto

l’urbanistica ma anche altri aspetti della vita amministrativa dell’ente a cominciare dall’ambiente e dalla

raccolta differenziata che, per questo ente, non ha raggiunto gli obiettivi fissati dalla legge (30% entro

dicembre 2010 e 50% entro dicembre 2011), nonché la mancata realizzazione dell’isola ecologica, e tutto

questo rappresenta la vera causa dell’aumento della tarsu per cui l’assessore al ramo deve dimettersi con

urgenza. Per Minichino anche la questione del cimitero (vecchio e nuovo), i lavori interminabili di via

Clanio, la problematica del Palazzo della Salute hanno determinato la presentazione della mozione di

sfiducia di cui annuncia il voto favorevole.

Il consigliere di minoranza Rega Giuseppe chiede di intervenire dando lettura di una nota che si allega (Allegato 2) al presente verbale per formarne parte integrante e sostanziale e al quale

espressamente si rinvia.

Anche il consigliere di minoranza Guido E. V. chiede di intervenire leggendo una nota che si allega (Allegato 3) al presente verbale per formarne parte integrante e sostanziale e al quale espressamente si

rinvia.

Il capogruppo del PD Piccirillo Francesco evidenzia che si sta discutendo soltanto di una mozione di

sfiducia legittimamente prevista dal nostro ordinamento che non vuole distruggere nessuno ma

rappresenta la presa d’atto del fallimento di due anni di amministrazione. Dà quindi lettura di una nota che si allega (Allegato 4) al presente verbale per formarne parte integrante e sostanziale e al quale

espressamente si rinvia.

Il consigliere di minoranza Roseto Giuseppe sottolinea l’attaccamento alla poltrona di questa

amministrazione che, ad eccezione dell’urbanistica, dove ha mostrato qualche segno di vitalità, è

assolutamente ferma e improduttiva. Ma per Roseto parlare della sola questione urbanistica è motivo

sufficiente per costruire una mozione di sfiducia dove il sindaco ha rappresentato una precisa stagione

politica nella quale si è consentito di fare tutto quello che si è fatto (vedi centinaia di immobili abusivi) e

perciò egli deve rassegnare le dimissioni. Ma anche altre questioni meritano di essere citate come esempio

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del fallimento di questa amministrazione: i debiti accumulati negli anni che porteranno prima o poi al

dissesto; tarsu e acqua carissimi (bollette più alte dell’intera provincia); servizi legati alla legge 328/2000

che non funzionano e poi si dice che la minoranza vuole lo scioglimento del consiglio e gli abbattimenti

della case abusive (precisando che li può fare solo la magistratura e non la minoranza). Roseto evidenzia

poi la questione del responsabile dell’urbanistica coinvolto in una vicenda giudiziaria dalla quale spera

che ne esca pulito ma sulla quale occorre fare chiarezza. Secondo Roseto il comune di Orta di Atella farà

la fine della Grecia e per questo il sindaco e la sua maggioranza devono dimettersi e poi solo a quel punto

fare una tavola rotonda per discutere dei reali problemi di Orta di Atella.

Anche il consigliere di minoranza Cioffi Carlo afferma che non è solo la questione urbanistica l’unico

problema di Orta ma evidenzia l’esistenza di un totale blocco amministrativo dovuto, a suo dire,

all’inadeguatezza di alcuni assessori, mentre i cittadini vogliono delle risposte e non le polemiche. Per

Cioffi anche i piccoli problemi non vanno trascurati: ci sono discariche a cielo aperto, mancata

realizzazione dell’isola ecologica, problemi con la raccolta differenziata dove si è speso più di quanto si è

incassato, manca il gasolio alle scuole, la vecchia questione dei debiti pregressi che vanno risolti con

specifiche transazioni e invece ci sono solo una miriade di incarichi legali che comportano una spesa

enorme per il comune, la realizzazione della cittadella scolastica (ancora ferma), la questione del Palazzo

della Salute (con gli specialisti ambulatoriali che si sono spostati in altri comuni), ecc. Per Cioffi la

mancata risoluzione delle citate problematiche comporta un decadimento della qualità della vita degli

ortesi ed è questa la vera questione.

Damiano Domenico dichiara di astenersi, pur essendo della minoranza, in quanto a suo giudizio

occorre ridare fiducia al paese e alle sue forze produttive (le sole in grado di creare occupazione) e ciò non

può avvenire presentando una mozione di sfiducia ma aprendo un dialogo con la maggioranza per

risolvere i problemi del paese.

L’assessore all’urbanistica e consigliere Mozzillo Giuseppe evidenzia che la mozione di sfiducia è stata

presentata contro il sindaco ma, in realtà, per i temi trattati, riguarda più l’assessore all’urbanistica. Si

dice dispiaciuto per quello che si è detto e, soprattutto, delle inesattezze - anche tecniche - sentite negli

interventi precedenti. Prima di entrare nel merito della problematica Mozzillo puntualizza che il

responsabile dell’urbanistica è venuto fuori da una selezione pubblica per un incarico a tempo

determinato e che poi, a dicembre, è stato colpito da alcune vicende giudiziarie legate a fatti non

riguardanti Orta di Atella e lui, per correttezza, ha scritto una lettera al sindaco per invitarlo a revocare

l’incarico al solo fine di non arrecare danni ai cittadini ortesi. Entrando nel merito della mozione, Mozzillo

sottolinea che le questioni ivi trattate sono state oggetto di svariate discussioni in convegni e pubblici

comizi e anche trasmessi alla Prefettura di Caserta (come altri atti riguardanti l’urbanistica) senza che,

però, venisse fuori una proposta o un progetto alternativo da parte della minoranza. Per Mozzillo parlare

di presunte illegittimità degli atti citati nella mozione di sfiducia non ha senso in quanto nel nostro

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ordinamento soltanto la giustizia amministrativa può dichiarare l’illegittimità degli atti in parola ed era ciò

che dovevano fare i componenti della minoranza, ossia fare ricorso al Tar contro quelle delibere

contestate. Mozzillo entra nel merito degli atti indicati nella mozione di sfiducia con un documento che viene allegato (Allegato 5) al presente verbale per formarne parte integrante e sostanziale e al quale

espressamente si rinvia.

Sorvillo Giovanni chiede la parola dando lettura di un documento che anch’esso si allega (Alleg. 6) al presente verbale per formarne parte integrante e sostanziale e al quale espressamente si rinvia.

L’assessore Di Giorgio interviene per precisare che la sua carica è sì frutto di accordi politici (come

avviene dappertutto) ma la nomina è del sindaco e soltanto lui può revocargli l’incarico, poi ricorda che

non è l’unico assessore non consigliere in quanto in passato ve ne sono stati anche altri nella sua stessa

condizione i cui risultati possono essere verificati. L’assessore sottolinea che i famosi dischetti della

differenziata sono stati accolti positivamente dai cittadini e anche da altri comuni che li hanno richiesti.

In merito alla tarsu, Di Giorgio puntualizza che il suo costo è stato determinato a seguito della gara

indetta dalla Commissione straordinaria e la spesa annuale è pari a circa 2,9 milioni di euro oltre alla

spesa per lo smaltimento nelle discariche, precisando quindi, che i costi fissi incidono per circa l’85%

della spesa annua complessiva, mentre la differenziata soltanto per il 15%.

L’assessore alla pubblica istruzione e consigliere Minichino Rosa afferma che, relativamente alla

questione del riscaldamento delle scuole, in alcune di queste si è passati dal gasolio al metano e che nelle

altre i ritardi sono stati dovuti allo sciopero degli autotrasportatori, mentre per la cittadella scolastica si è

in attesa del visto del Genio Civile.

Il capogruppo di maggioranza Capasso Raffaele evidenzia come sia stato fatto il possibile in sede di

conferenza dei capigruppo per arrivare alla discussione odierna con serenità ma non è stato possibile.

L’unica proposta alternativa presentata dalle minoranze è la sfiducia al sindaco, non altre più costruttive.

Capasso fa notare che il PD non ha un consigliere espresso alle ultime elezioni (non è un attacco

personale ma solo una constatazione, c’è solo un consigliere per surroga o “transfughi e profughi”

provenienti dalla maggioranza) per cui non può essere un’alternativa alla maggioranza. Anche lui si dice

d’accordo con l’assessore Mozzillo sulla questione delle delibere dell’urbanistica ritenute illegittime dalla

minoranza le cui rimostranze vanno espresse innanzi al Tar e non in altre sedi. Invece, a suo giudizio, la

minoranza continua con atteggiamenti provocatori e ostativi interrompendo di continuo le risposte degli

assessori. Capasso conclude sostenendo che i componenti della minoranza sono indifferenti rispetto ai

problemi del paese e, come diceva Gramsci, gli indifferenti sono vigliacchi e affermando dice di non amare

gli indifferenti.

Il consigliere di minoranza Del Prete Salvatore ricorda che il PTCP non è stato ancora approvato per

cui non si capisce perché sia stata fatta prima la delibera delle linee guida senza aspettare l’approvazione

dello strumento urbanistico provinciale (mentre in un passaggio della delibera si dice che è stato adottato

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anche se può trattarsi solo di un errore di battitura). Sulla delibera relativa ai cambi di destinazione d’uso

si fa riferimento alla normativa regionale omettendo però di citare i casi di esclusione che la stessa legge

prevede (tra cui le zone agricole e industriali). Il consigliere afferma che la minoranza è per la risoluzione

dei problemi ma con la concertazione di tutti gli organi istituzionali e non con singoli strumenti operativi.

L’assessore all’urbanistica e consigliere Mozzillo Giuseppe, in riferimento alle affermazioni fatte dai

consiglieri di opposizione, precisa che né il piano urbanistico comunale (PUC), né i Piani Urbanistici

Attuativi, (cosiddette lottizzazioni ) , sono strumenti sananti di eventuali abusi edilizi realizzati in

difformità dai permessi a costruire rilasciati, come è ben noto a tutti . Le sanatorie non sono di

competenza comunale ma intervengono attraverso il condono edilizio promulgato mediante specifiche

leggi nazionali e regionali . Precisa inoltre, che il PTCP ( Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale)

segue un iter ben stabilito dalla legge, ribadendo , come già diverse volte affermato in precedenti consigli,

che è stato adottato con delibera di C.S. Provinciale n. 13/2010, e poi , a seguito delle osservazioni e

dei pareri propedeutici , viene proposta alla Giunta Provinciale. Alla luce di ciò invita la minoranza a

studiare la legge prima di fare certe affermazioni.

Il consigliere di minoranza Guido E.V. puntualizza che il suo gruppo voterà la sfiducia al sindaco non

per motivi personali ma per quello che la maggioranza non ha fatto per risolvere i problemi del paese:

tasse elevate, isola ecologica non realizzata, situazione delle strade e viabilità, cimitero dove bisogna

prevedere il forno crematorio, cittadella scolastica, palazzo della salute dove non c’è nè guardia medica né

una farmacia notturna, ecc.. Per Guido queste sono le sole ragioni che hanno portato la minoranza a

presentare la mozione di sfiducia, non questioni personali.

Il capogruppo del PD Piccirillo Francesco afferma che è stata preparata una proposta alternativa a

quella della maggioranza sul tema dell’urbanistica. Consegna un documento che si allega ( Allegato 7) ) al presente verbale per formarne parte integrante e sostanziale e al quale espressamente si rinvia.

Sottolinea poi che appare poco opportuno, atteso che il comune è stato sciolto per infiltrazioni della

camorra qualche anno fa, dare incarichi esterni a persone coinvolte in inchieste della DDA. Chiede poi di

conoscere quanti cambi di destinazione d’uso sono stati rilasciati in zone diverse dalle zone residenziali in

modo da verificare se, effettivamente, si è inteso favorire i cittadini in difficoltà (come dice l’assessore

Mozzillo) o qualche grossa realtà imprenditoriale. In merito alle perplessità sollevate sull’operato

dell’assessore Di Giorgio, Piccirillo ritiene che un assessore che non raggiunge gli obiettivi deve rimettere

le deleghe senza cercare giustificazioni e senza scaricare le responsabilità su chi ha ricoperto il medesimo

ruolo quindici anni fa. Al capogruppo Capasso, il cons. Piccirillo replica che, a proposito di “transfughi e

profughi”, lo stesso Capasso, che si ritiene un uomo di sinistra, parteciperà domani ad un comizio

organizzato dalle destre di Orta di Atella.

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Il capogruppo di maggioranza Capasso Raffaele nel precisare che i termini “transfughi e profughi”

hanno esclusivamente connotazioni politiche, dichiara il voto contrario del suo gruppo alla mozione di

sfiducia.

Il presidente, accertato che non sono stati richiesti ulteriori interventi, decide di mettere ai voti,

mediante votazione nominale ai sensi dell’art. 30, comma 3, del vigente regolamento consiliare, la

mozione di sfiducia al sindaco. L’esito della votazione è il seguente (il segretario procede all’appello di

ciascun consigliere):

PRESENTI 21

VOTANTI 21

FAVOREVOLI 8(Minichino - Guido – Cioffi - Del Prete

Salvatore - Roseto – De Micco – Piccirillo – Rega)

CONTRARI 11 (Brancaccio – Mozzillo – Indaco –

Sorvillo – D’Ambrosio – Misso – Capasso – Marroccella – Lavino – Del Prete

Stefano - Elveri)

ASTENUTI 1(Damiano)

RISULTATO MOZIONE DI SFIDUCIA RESPINTA

Il presidente, al termine della votazione, annuncia l’intervento del sindaco.

I consiglieri di minoranza Del Prete Salvatore - Roseto – De Micco – Piccirillo, alle ore 13,00, abbandonano l’aula in quanto il consigliere Piccirillo fa notare che con la votazione della mozione di

sfiducia sono terminati i lavori del consiglio comunale e non sono previsti altri punti all’o.d.g. o

“Comunicazioni del sindaco” (che si sarebbero volentieri ascoltate).

Il Presidente precisa che spetta soltanto a lui stabilire quando sono chiusi i lavori consiliari.

Il sindaco afferma che la mozione di sfiducia, sebbene intempestiva, è risultata utile al dibattito politico

in quanto sono venuti fuori spunti interessanti anche da parte della minoranza. Il sindaco evidenzia poi

che nella sua condotta politica ha sempre ascoltato i consigli dei più grandi di età e di esperienza e uno

degli insegnamenti che dice di aver ricevuto è quello che un politico deve sapere quando è il tempo di fare

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polemiche e di elevare i toni e quando invece assumersi delle responsabilità ed è proprio questo il tempo

di oggi. Il sindaco dice di aver scelto questa strada e si sbaglia chi si aspetta che lui sposti il livello di

confronto su aspetti personali, come invece ha fatto la minoranza con una serie di manifesti degli ultimi

giorni che hanno coinvolto anche la propria famiglia. Secondo il sindaco il momento che si vive in Italia

(ed anche a Orta di Atella) è drammatico: elevata disoccupazione giovanile, crescita zero, ecc..

I consiglieri di minoranza Cioffi, Minichino e Guido, alle ore 13,10, abbandonano l’aula.Per il sindaco è giunto il momento di confrontarsi sulle problematiche del paese e sulle proposte messe

in campo dalla maggioranza per la loro risoluzione. Il sindaco afferma che se la minoranza non condivide

tali proposte deve integrarle o presentare soluzioni alternative. Sul tema dell’urbanistica, ad esempio,

lancia l’allarme della possibile confisca che è ben più grave degli abbattimenti (dove ci vogliono anni per

farli). Sulla questione del tecnico evidenzia che è stato raggiunto da un avviso di garanzia per fatti di Villa

Literno che vedono coinvolti esponenti del PD per cui appare poco elegante aver fatto tale annotazione. Il

sindaco sostiene che tutti gli atti prodotti dall’amministrazione sono cristallini e sono messi all’albo

pretorio sul sito web dell’ente (cosa che non fanno tutte le altre amministrazioni). A suo parere, bisogna

focalizzarsi sui reali problemi del paese: diminuzione della pressione fiscale, occupazione, urbanistica

(dove afferma che sono tutti responsabili: chi ha dato i permessi, chi ha venduto le case e tutti coloro che

sono stati intorno a questa vicenda). Il sindaco sottolinea che, invece, si è discusso di cose passate che

sono state consegnate alla storia, senza che siano state presentate dalla minoranza soluzioni sulle quali

aprire un confronto, ma invece si fanno le solite denunce alla Prefettura e ad altri organi quando invece

occorre alleggerire il clima politico. Il sindaco ritiene ingenerose le accuse mosse all’assessore Di Giorgio

al quale dà il massimo dei voti (la raccolta differenziata era al 16% con i commissari per poi salire nel

2010 al 39,80% e al 41% nel 2011) e ringrazia l’esecutivo per il lavoro svolto ed anche il consigliere

Damiano per il coraggio mostrato. Citando il cantautore Vasco Rossi, il sindaco conclude di essere

“ancora qua” per il bene di Orta di Atella.

IL CONSIGLIO COMUNALE

Visto il verbale della presente seduta;

Visto l’esito della votazione sopra riportato;

DELIBERA

1. E’ respinta la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco p.t. presentata dai consiglieri di minoranza

Minichino - Guido – Cioffi - Del Prete Salvatore - Roseto – De Micco – Piccirillo – Rega (prot. n. 1353 del

25/01/2012).

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Letto, approvato e sottoscritto IL PRESIDENTEMassimo Lavino

IL CONSIGLIERE ANZIANO IL SEGRETARIO COMUNALEFrancesco Piccirillo dott. Egizio Lombardi

Certificato di pubblicazione(art.124, comma 1, d.lgs. 18.8.2000, n.267)

Il sottoscritto responsabile del servizio delle pubblicazioni aventi effetto di pubblicità legale, visti gli atti d’ufficio;Visto lo Statuto comunale

ATTESTAChe la presente deliberazione è stata pubblicata, in data odierna, per rimanervi per 15 giorni consecutivi nel sito web istituzionale di questo Comune accessibile al pubblico(art.32,comma 1,della legge 18 giugno 2009,n.69)

Dalla residenza comunale, lì 01.03.12. Il Responsabile del servizio

Roseto Enzo ____________________________

CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE ED ESECUTIVITA’

Il sottoscritto, visti gli atti d’ufficio,ATTESTA

Che la presente deliberazione è stata pubblicata nel sito web istituzionale di questo Comune per quindici giorni consecutivi dal _________________ al ___________________ ed è divenuta esecutiva decorsi 10 giorni dall’ultimo di pubblicazione (art.134,c.3, del D.Legvo n. 267 / 2000)

Dalla residenza comunale, lì ………………………..Il Segretario comunale

___________________

Al Presidente del Consiglio Comunale

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Al Segretario ComunaleAl Prefetto di Caserta

OGGETTO: Mozione di sfiducia

I sottoscritti Francesco PICCIRILLO, Carlo CIOFFI, Salvatore DEL PRETE, Michele DE

MICCO, Vincenzo Ermanno GUIDO, Stefano MINICHINO, Giuseppe REGA e Giuseppe

ROSETO, consiglieri comunali del Comune di Orta di Atella (CE),

Visti l’art. 52 TUEL, l’art. 32 Statuto del Comune di Orta di Atella e l’art. 40 del Regolamento

consiliare,

PRESENTANO

formale MOZIONE DI SFIDUCIA nei confronti del Sindaco p.t., Angelo Brancaccio, per il

volontario e reiterato compimento, nell’esercizio delle proprie funzioni, di gravi e persistenti atti

amministrativi contrari all’interesse generale nonché alla legislazione statale.

L’istanza è a tutti i Consiglieri e alle forze politiche di Orta di Atella, perfettamente consapevoli che le dimissioni del Sindaco costituiscono la premessa indispensabile per avviare un percorso di legalità, che prenda atto della situazione di dissesto economico-finanziario ma, soprattutto, della grave ed irrisolta questione urbanistica del Comune di Orta di Atella.Il Consiglio Comunale, quale organo supremo della vita democratica cittadina, dovrà esprimere un giudizio netto, chiaro ed inequivocabile, perché, con la presente votazione, ognuno dei suoi membri si assumerà, personalmente, le responsabilità politiche, amministrative e legali, di una serie di atti deliberativi di Giunta Municipale, che evidenziano una condotta “illegittima” da parte del Sindaco, dei proponenti e di coloro che hanno espresso voto favorevole in esecutivo, tendente a PREGIUDICARE ulteriormente ed irrimediabilmente il problema urbanistico nel nostro territorio.Per tali motivi, avvertiamo l'obbligo morale, oltre che istituzionale, di denunciare, a chiare lettere, in Consiglio Comunale e nelle competenti sedi, le violazioni amministrative poste in essere dalla Giunta municipale di Orta di Atella, con l'approvazione, al fine di eludere divieti imperativi di legge, delle seguenti delibere:

• Delibera di Giunta Comunale n. 195 del 14/12/2011 avente ad oggetto “Approvazione schema di convenzione tipo per edilizia residenziale convenzionata ex. Art. 18 d.p.r. 380/2001 per uso art. 7 comma 6 legge regionale n. 19/2009”.

IN VIA PRELIMINARE, il provvedimento richiamato integra palesi violazioni di legge, sotto il profilo del procedimento adottato, oltre ad essere viziato nel merito, come successivamente sarà chiarito. In particolare, le disposizioni approvate nella detta deliberazione attengono alla sfera di competenza esclusiva del Consiglio Comunale, rientrando la materia tra quelle contemplate dall’articolo 42 del d. lgs. n. 267/2000.

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L’oggetto della deliberazione, infatti, comporta impegni patrimoniali per l’Ente e, pertanto, la competenza non può che essere del Consiglio, trattandosi di provvedimento che spiega effetti di durata pluriennale e richiede impegni di spesa per bilanci pluriannuali; oltretutto, l’atto denunziato introduce riduzioni di entrate per esercizi ultrannuali e, come tale, è, sempre, di competenza del consiglio Comunale. Inoltre, la competenza dell’organo consiliare si deduce sia dall’oggetto dell’atto approvato – schema di convenzione tipo – sia dalla fonte richiamata – articolo 17 del d.P.R. n. 380/2001, già articolo 7 della L. 10/1977 – sia dal contenuto dello stesso atto – Interventi di edilizia abitativa convenzionata. La stessa Legge Regionale della Campania che ha approvato la convenzione - tipo, che é, del tutto, diversa e non rispettata nella delibera di G.C. in oggetto, prevede la competenza esclusiva del Consiglio comunale a deliberare il citato schema di convenzione – tipo. Tra l’altro, all’articolo 2, punto a) viene, illegittimamente, derogata la superficie degli alloggi nella misura massima di 110 mq., laddove l’articolo 16 della legge n. 457/1978, in materia di edilizia convenzionata, prevede una superficie massima di mq. 95 per l’alloggio, oltre mq. 18 per l’autorimessa. NEL MERITO, invece, il provvedimento in oggetto, approvando la proposta formulata dall’Assessore competente, prevede la possibilità di stipulare convenzione per interventi di edilizia abitativa, confondendo, ovvero, eludendo quanto previsto dagli articoli 17 e 18 del d.P.R. n. 380/2001 e quanto previsto dall’articolo 7, comma 6 della L.R. n. 19/2009, senza considerare gli interventi che la detta legge regionale esclude, con il richiamo all’articolo 3 della detta disposizione L.R. n. 19/2009.In particolare, nel caso di Orta di Atella, sono da escludere gli immobili:a) realizzati in assenza o in difformità al titolo abitativo (quelli realizzati con permessi rilasciati illegittimamente e posti sotto sequestro dall’autorità giudiziaria sono tutti abusivi);b) collocati all’interno di zone territoriali omogenee di cui alla lettera A) dell’articolo 2 del decreto ministeriale n.1444/1968 o ad esse assimilabili così come individuate dagli strumenti urbanistici comunali;c) definiti di valore storico, culturale ed architettonico dalla normativa vigente, ivi compreso il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n.137), dagli atti di governo del territorio o dagli strumenti urbanistici comunali e con vincolo di inedificabilità assoluta;d) collocati nelle aree di inedificabilità assoluta ai sensi delle vigenti leggi statali e regionali, ivi compreso il decreto legislativo n.42/2004;f) collocati all’interno di aree dichiarate a pericolosità idraulica elevata o molto elevata, o a pericolosità geomorfologica elevata o molto elevata, dai piani di bacino di cui alla legge 18 maggio 1989, n.183 (Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo), o dalle indagini geologiche allegate agli strumenti di pianificazione territoriale, agli atti di governo del territorio o agli strumenti urbanistici generali dei comuni;g) Inoltre le disposizioni non si applicano nelle zone agricole o nelle Aree di sviluppo industriale (ASI) e nei Piani di insediamenti produttivi (PIP).

• Delibera di Giunta Comunale n. 198 del 16/12/2011 ad oggetto “Pianificazione urbanistica attuativa – incarico ufficio”.

Lo “scempio urbanistico” di Orta di Atella, nonostante i ripetuti interventi della magistratura penale, non è, ancora, finito. Solo in tale cittadina, vittima di una “maniacale e distorta” volontà politica, potevano essere concepiti “i piani urbanistici attuativi”, non con la finalità, lecita, di integrare

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l’attuazione delle norme del Piano Regolatore Generale del Comune, ma con lo scopo, illecito, di “sanare interi insediamenti abusivi”.Come dire, poiché non è possibile sanare l’abuso edilizio (un reato che si configura anche quando viene rilasciato un permesso a costruire che non poteva essere rilasciato), si può, sempre, convenire con l’Amministrazione la pianificazione in sanatoria. Ciò dovrebbe avvenire, proprio, con il piano urbanistico attuativo, il quale, in violazione delle norme del P.R.G., farebbe diventare conforme il fabbricato. Non conforme, però, alle norme del P.R.G. ma a quelle del P.U.A., adottato in contrasto con le norme dello strumento urbanistico principale.Un piano attuativo ad uso e consumo di coloro che devono sanare l’abuso. Purtroppo, l’espediente risulta più illecito dei permessi rilasciati ed integra esso stesso un abuso edilizio. D’altronde, la matrice organizzativa è sempre quella stessa che ha concepito lo scempio urbanistico. Si invocano la legge urbanistica 1150/42 e la L.R. 14/82, pur sapendo che per soddisfare i requisiti dimensionali della L.R 14/82 bisognerebbe sconfinare sui territori comunali limitrofi. Le norme urbanistiche nascono per permettere la pianificazione del territorio, non certo per legittimare abusi consumati e perseverati per un lunghissimo decennio.

• Delibera Giunta Comunale n. 200 del 21/12/2011 ad Oggetto “Somme pagate in eccesso per concessioni edilizie”.

Per tale deliberazione, oltre a valere le stesse denunce sopra esposte, in considerazione della delibera di giunta comunale n. 195 del 14/12/2011, si evidenzia che trattasi di atto deliberativo propedeutico al rilascio (puntualmente avvenuto in data 23/12/2011) della Variante al Permesso di Costruire n. 56 del 2006 che in zona D del vigente strumento urbanistico (insediamenti produttivi), trasforma n° 18 locali destinati ad uffici in n° 18 unità per civile abitazione.

Per comprendere, facilmente, l’illegittimità del provvedimento, basta partire da un semplice presupposto: la zona omogenea “D” è destinata ad insediamenti produttivi e, per tale motivo, com’è noto, sono stati posti sotto sequestro dalla magistratura interi fabbricati, di cui è stato accertato che avevano caratteristiche di veri e propri appartamenti ad uso residenziale e sono, pertanto, abusivi.

Un provvedimento amministrativo che autorizza la trasformazione di n° 18 locali (in realtà già veri e propri appartamenti) destinati ad ufficio in n° 18 unità per civile abitazione integra esso stesso un abuso edilizio.

Dal momento che la zona “D”, secondo le norme del P.R.G., resta sempre zona “D”, e non può essere diversamente, perché la norma regolamentare di grado superiore non può essere modificata da un provvedimento di grado inferiore, è come se venisse direttamente rilasciato un permesso a costruire civili abitazioni in zona industriale o artigianale con destinazione non residenziale.

Più precisamente, non sono ammissibili deroghe alla destinazione di zona che costituiscono le norme direttrici del piano regolatore generale (tra le altre, Cons. Stato, Sez. VI, 07/08/2003, n. 4568), nel senso che i piani attuativi devono rispettare le esigenze di ordine urbanistico recepite nel piano.

L’illecito edilizio è penalmente sanzionato e di questo dovrebbero essere a conoscenza gli amministratori, i funzionari comunali e tutti coloro che sono rimasti coinvolti nell’inchiesta sul “mattone selvaggio” ad Orta di Atella.

PER QUANTO SUESPOSTO E PER LE CARATTERISTICHE CHE ESSA PRESENTA, LE PREDETTE DELIBERAZIONI DI GIUNTA MUNICIPALE SONO ASSOLUTAMENTE VIZIATE DA PALESI ILLEGITTIMITA’ PER CUI L’OMESSA REVOCA OD UN VOTO DI

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APPROVAZIONE IN ASSEMBLEA ESTENDERA’ LE RESPONSABILITA’ DALLA GIUNTA AL CONSIGLIO COMUNALE.Se a ciò si aggiunge:

• una gestione scellerata operata da questo Sindaco e da questa Giunta in materia finanziaria, mascherando la reale situazione economica del comune e falsando palesemente tutti i documenti contabili dell’Ente;

• un assoluto menefreghismo per le più elementari esigenze di una popolazione in totale abbandono come evidenziato sulle questioni fitti, buoni libro, borse di studio, badget di cura e innumerevoli ulteriori servizi;

• un’assoluta mancanza di una seria programmazione tendente alla riduzione della pressione fiscale in special modo della TARSU con una reale ed oculata lotta all’evasione ed un progetto concreto di raccolta differenziata;

• una palese presa in giro dei tantissimi giovani disoccupati con la “propaganda” di concorsi farsa che non saranno mai espletati o, nella migliore delle ipotesi, per posti a concorso che non saranno mai assegnati;

• un atteggiamento arrogante, pretestuoso e assolutamente non consono a chi riveste il ruolo di primo cittadino di una città di oltre 25.000 abitanti che si è evidenziato, nel corso del tempo, anche nei confronti di alcuni dipendenti ed Lsu (atteggiamenti oggetto di denunce penali);

si deve concludere che, di fatto, sono venute meno negli anni le condizioni affinché l’azione politica ed amministrativa si svolga in modo trasparente e credibile, con la partecipazione di tutti gli organi istituzionali ed è oggettivamente chiaro che ci troviamo di fronte ad un punto di non ritorno per la tenuta e la credibilità dell’Istituzione Comune.L’amministrazione della nostra Comunità è stata, troppo a lungo, inquinata da una mala gestio ed è, pertanto, oggi, imprescindibile una presa di responsabilità da parte del Consiglio Comunale.La fine di questa esperienza fallimentare, che ha corrotto quel modo nobile e disinteressato di intendere la politica, costituisce, quindi, la premessa indefettibile per gettare le fondamenta per costruire un percorso virtuoso e ricominciare a restituire alla città e ai suoi cittadini una concreta prospettiva di futuro nel rispetto della legge. Si chiede, pertanto, di convocare, nei termini stabiliti dalla vigente normativa in materia, un consiglio comunale per la discussione della presente.

I Consiglieri Comunali di Orta di Atella

F.to Francesco PICCIRILLO __________________________________________

F.to Carlo CIOFFI ___________________________________________________

F.to Salvatore DEL PRETE __________________________________________

F.to Michele DE MICCO ________________________________________________

F.to Errmanno Vincenzo GUIDO _______________________________________________

F.to Stefano MINICHINO ________________________________________________

F.to Giuseppe REGA ________________________________________________________

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F.to Giuseppe ROSETO _____________________________________________________

ALLEGATO 1

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INTERVENTO CAPOGRUPPO PATTO PER ORTA Arch. Salvatore Del Prete 18/02/2012

La mozione di sfiducia presentata non vuole essere certamente un attacco di tipo personalistico né tantomeno il tentativo, come affermato nel manifesto a firma del sindaco affisso in quantità industriali sui muri della nostra città, di giungere alla distruzione della sua persona.Ancora una volta il sindaco di questo paese racconta ai cittadini una verità distorta e fantasiosa esternando un vittimismo ridicolo ed ingiustificato. Si cerca artatamente di sobillare gli animi dei cittadini contro chi ha avuto il coraggio di dissentire sull’operato di questa maggioranza e ha avvertito la piena responsabilità di raccontare una verità tesa a salvaguardare i reali interessi del territorio, dei cittadini tutti e delle forze imprenditoriali del Paese.Non si può ancora una volta avere la sfacciataggine di presentare false ed illusorie soluzioni ai problemi del Paese ed in particolare ai gravissimi e complessi problemi urbanistici.E’ sotto gli occhi di tutti lo squallore che regna sul nostro territorio frutto unicamente di una azione amministrativa inefficace ed improvvisata portata avanti da questa maggioranza di governo.Il primo cittadino avrebbe reso un ottimo servizio al paese se avesse raccolto in questi due anni i numerosissimi inviti della minoranza a ricercare condivisione e confronto sui problemi del paese, anziché costruire un fantasioso interlocutore della società civile, fatto unicamente di sigle e di pochi uomini che hanno dovuto sfruttare appieno il dono naturale della bilocazione, con cui confrontarsi e ricercare false, inutili e dannose soluzioni ai problemi.Non serve quindi caro sindaco continuare in questa direzione né tantomeno presentare, in modo irresponsabile, ai cittadini uno scenario apocalittico per la venuta della commissione di accesso che verrebbe determinata, a suo dire, dalle azioni politiche ed amministrative delle forze di opposizione e porterebbe come conseguenze, a suo dire, la confisca e l’abbattimento delle case, la vanificazione dei sacrifici di una vita per i cittadini, l’aumento vertiginoso delle tassazioni e come se non bastasse pericolo di fame e carestia. Si tratta cari cittadini di fervida fantasia perché noi vogliamo, con le nostre azioni, semplicemente evitare tutto questo che si sta concretamente realizzando solo per colpa di un’azione amministrativa scellerata di questa maggioranza e di questo sindaco.Cari cittadini vi invito a riflettere e chiedervi del perché il nostro primo cittadino è così preoccupato e catastrofico se poi dichiara, con disarmante candore, nel suo manifesto “ la venuta della commissione d’accesso non creerebbe nessun patema d’animo dal momento che andrebbe a cancellare qualche sospetto che maliziosamente, qualcuno ha adombrato sull’attività della mia amministrazione”. Mi chiedo quindi caro sindaco del perché di tanto clamore, sarà forse questa l’occasione del tuo riscatto dal momento che questa ipotetica commissione andrà a sancire la regolarità normativa degli atti amministrativi prodotti e la conseguente salvaguardia degli interessi dei cittadini. Noi siamo dell’avviso che tali atti sono illegittimi e restiamo convinti che gli stessi contribuiranno solo a spostare i problemi nel tempo e ad incrementare ancora di più i disagi dei cittadini nel prossimo futuro. Non si può infatti pensare di risolvere i problemi urbanistici sul nostro territorio con delibere che non contemplano minimamente il rispetto della normativa vigente.A sostegno delle nostre preoccupazioni, cari cittadini, dovete sapere che questa maggioranza ha prodotto negli ultimi giorni del mese di Dicembre 2011 con una velocità impressionante e con

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altrettanta superficialità diverse deliberazioni sul piano urbanistico. Vi eviterò descrizioni e motivazioni tecniche e mi limiterò ad una descrizione sintetica delle assurdità contenute in tali delibere. Avrete poi riscontro che la verità dei fatti è quella che vi sto raccontando quando gli organi preposti effettueranno l’opportuno controllo.

• DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE N. 35 DEL 29/11/2011 AVENTE PER OGGETTO “MODIFICHE REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE.

Tale modifiche risultano illegittime ed in contrasto con la normativa tecnica di attuazione vigente, perché:- incidono sulla densità edilizia e sui carichi urbanistici come risulta dall’art. 7 del R.E.;- inoltre i locali elencati al punto 1 bis dell’art. 7 introdotto ex novo non possono essere esclusi dal calcolo della superficie lorda;- il vano scala non può essere considerato volume tecnico, ai fini della non computabilità della volumetria massima assentita (TAR Campania sez. III del 25.5.2010 n. 8748 e Consiglio di Stato sez. IV 4.5.2010 n. 2565);- infine non è possibile inserire nel corpo della suddetta delibera un emendamento a firma del Sindaco e dei consiglieri di maggioranza che riguarda una norma transitoria nelle more dell’attuazione del nuovo Piano urbanistico comunale, dove si prevede che le modifiche apportate al R.E. integrino e sostituiscono le norme della vigente normativa tecnica di attuazione.

• DELIBERA DI G.C. N. 198 DEL 16/12/2011 AD OGGETTO “PIANIFICAZIONE URBANISTICA ATTUATIVA – INCARICO D’UFFICIO”.

Con questo atto deliberativo “illegittimo” si è arrivati all’apice dell’inventiva concependo i piani urbanistici con efficacia sanante. Meglio un’altra “illegalità credibile”: la pianificazione a sanatoria, ovvero quando non è possibile sanare il permesso di costruire rilasciato in maniera illecita si può convenire con l’amministrazione la pianificazione a sanatoria. Cioè il piano urbanistico che fa diventare conforme il fabbricato. Purtroppo il procedimento risulta più illecito dei permessi di costruire rilasciati.

• DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 200 DEL 21/12/2011 AD OGGETTO SOMME PAGATE IN ECCESSO PER CONCESSIONI EDILIZIE

Trattasi di atto deliberativo propedeutico al rilascio (avvenuto in data 23/12/2011) della Variante al P.d.C. n. 56 del 2006 che in zona D (insediamenti produttivi) del vigente strumento urbanistico trasforma n. 18 locali destinati ad uffici in 18 unità a civile abitazione.Tale intervento di cambio di destinazione d’uso non è consentito ne dal vigente strumento urbanistico e ne dalle leggi regionali n. 19/2009 e n. 01/2011 “PIANO CASA”, in quanto l’articolo 3 della suddetta legge prevede che gli interventi edilizi di cui all’articolo 7

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comma 6 non si applicano nelle zone agricole o nelle Aree di sviluppo industriale (ASI) e nei Piani di insediamenti produttivi (PIP).

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ALLEGATO 4 PRIMO INTERVENTO IN CONSIGLIO COMUNALE del 18 febbraio 2012

Cari concittadini, vorrei iniziare con la constatazione di un dato di fatto. Stamattina parliamo della Mozione di Sfiducia al Sindaco, un’iniziativa di otto consiglieri comunali senza precedenti, legittima sotto il profilo amministrativo e politicamente forte. Un’iniziativa che non tende a distruggere chicchessia ma che parte da un’altra constatazione di fatto: i primi due anni di amministrazione, hanno rappresentato il nulla assoluto e hanno prodotto una serie di atti amministrativamente illegittimi che, se non revocati in tempo, pregiudicheranno la situazione dei cittadini ortesi. Un’iniziativa, infine, che delinea, di fatto, un’alternativa di governo cittadino: uno schieramento politico di centrosinistra politicamente ed amministrativamente alleato con il Terzo Polo alternativo ad una maggioranza solo istituzionale senza connotazione politica e senza riferimenti provinciali, regionali e nazionali.

Vorrei, inoltre, fare un’altra premessa essenziale: noi siamo moralmente e culturalmente contrari agli abbattimenti e ci adopereremo in tutte le sedi per cercare di evitare che si arrivi a tanto, in rispetto, si badi bene, non degli speculatori, dei quali se ne interesseranno le autorità competenti, ma delle centinaia di famiglie che hanno investito sul nostro territorio! Per scongiurare gli abbattimenti, però, dobbiamo iniziare a combattere in consiglio comunale, dove insiste una maggioranza che vuole solo rinviare il problema, pregiudicandolo irrimediabilmente!

Iniziamo subito, quindi, col fare un po’ di chiarezza, anzi meglio definirla pulizia, visto che le uniche risposte che la maggioranza ha dato alle nostre obiezioni, sono state sporche e tipiche di chi vuole continuare a giocare sporco, senza conoscere il senso ed il rispetto di una dialettica leale fra maggioranza e minoranza, aizzando i cittadini contro i consiglieri di opposizione.

Noi abbiamo solo presentato una legittima Mozione di Sfiducia, fra l’altro sollecitata più volte, a mo di sfida, dallo stesso sindaco. Ed ecco che sono partiti gli attacchi a colpi di manifesti e volantini a cui noi abbiamo puntualmente solo dato delle adeguate risposte. Vi invito a controllore la cronologia dei numerosi documenti apparsi: cronologia che conferma quanto detto. In ogni modo, alle contestazioni serie, seppur forti, si risponde con valide argomentazioni e non con l’istigazione ad una sorta di sommossa popolare. Questi non sono gli strumenti di chi dovrebbe invitare a rispettare la legge. Ma di cosa stiamo parlando: la legge!

L’INTOLLERANZA AL DISSENSO, caro Sindaco e cari amici della Maggioranza, appartiene ad altre culture e ad altri Comuni! E poi dicono che siamo noi che causiamo danni all’immagine di Orta…..

Negli ultimi giorni, infatti, la Giunta ed il Sindaco, lo stesso Sindaco responsabile (direttamente o come dice lui stesso indirettamente) dello scempio urbanistico di cui oggi stiamo discutendo, hanno diffuso messaggi propagandistici di tipo “bulgaro”, tentando di addebitare a noi le conseguenze della scellerata gestione degli ultimi quindici anni.

È opportuno, a questo punto, fare chiarezza sulle personali responsabilità di tale situazione, soprattutto alla presenza anche dei cittadini interessati e delle associazioni del cosiddetto forum che vedo in sala. Fare chiarezza utilizzando un linguaggio semplice, facendo degli esempi elementari che calzeranno a pennello alla situazione di Orta.

Soprattutto è opportuno fare chiarezza sull’INGANNO in cui, per l’ennesima volta, si vogliono trarre intere famiglie che, se non si corre subito ai ripari, rischiano seriamente di rimetterci l’appartamento. È bene che lo diciamo; ma soprattutto è bene che, analizzando le responsablità, diciamo anche come poterlo evitare.

Dopo il danno la beffa direbbero alcuni, perché con le illegittimità delle delibere oggetto della mozione di sfiducia (e non con l’interrogazione parlamentare), si aprirà la strada a nuovi sequestri ed alla definitiva confisca dei beni realizzati abusivamente.

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A queste obiezioni, purtroppo, il Sindaco, che è deputato ed obbligato per il proprio ruolo istituzionale alla costante ricerca del dialogo e del confronto, risponde cercando di arrivare allo scontro personale. Dice di essere immacolato. BEATO LUI CHE NE È CONVINTO! Sottovaluta, in questo modo, non la nostra ma la Vostra intelligenza. Noi vi invitiamo solo a seguire i fatti e non più le chiacchiere!

Parla di commissariamento, lanciando così l’ennesimo spauracchio, come se la prima commissione di accesso l’avessimo fatta nominare noi…. No cari cittadini, per chi l’avesse dimenticato, la commissione di accesso è venuta dopo i gravi fatti che hanno interessato anche le prime pagine dei giornali nazionali?

Sempre in questi documenti parla di avere usato tutti gli strumenti che la legge gli consente. Forse quelli che conosce lui….e solo lui!

Vorrei portarvi un PRIMO ESEMPIO che non riguarda la questione urbanistica ma che potrebbe far comprendere meglio le nostre preoccupazioni circa l’illegittimità delle delibere.

Viviamo una crisi economica senza precedenti. Le famiglie non arrivano a fine mese. Elemento oggettivo questo che interessa tutti, o quasi! Domattina la giunta approva una delibera in cui si sancisce che, vista la grave situazione economica, visto il perdurare della crisi, i cittadini di Orta di Atella, sottoscritto uno schema di convenzione elaborato in base al nuovo regolamento dei tributi, possono non pagare le tasse allo Stato…… Succede che i cittadini, contenti, vedono risolto il loro problema esistenziale. Il sindaco e la giunta vedono aumentare la loro popolarità. Magari, per 3/4 anni (o forse anche di più) l’agenzia delle entrate non se ne accorge e viviamo tutti nell’illusione di aver risolto i problemi economici di un intero paese. Magari tutti vorranno venire ad abitare ad Orta di Atella…. Poi, seppur lenta, arriva inesorabile la giustizia che catapulta tutti in un mare di problemi che farebbero sembrare le ristrettezze economiche della prima ora una passeggiata per i verdi prati di Buckingham Palace.

Farebbe comodo a tutti, me compreso, non pagare le tasse, anche perché i soldi non bastano mai…. Ma questo non significa che mi debba far ingannare dal “gatto e la volpe” che mi dicono che nel paese dei balocchi non si pagano le tasse e si realizzano appartamenti in barba alle leggi statali…

A questo punto i consiglieri di opposizione hanno o non hanno l’obbligo morale ed istituzionale di allertare la cittadinanza….. di fare appello a qualche mente pensante della maggioranza….. di comunicare alle autorità preposte del mastodontico inganno che si sta perpetrando ai danni dell’intera popolazione. Vista, poi, la gravità della situazione, diventa una cosa inaudita che 10 parlamentari presentano un’interrogazione al ministro sulla legittimità di tali delibere?

Diventano inutili, quindi, gli accorati appelli alla difesa della Bastiglia, caro Sindaco!

Fra l’altro, anche nell’ultimo manifesto a firma del Sindaco, si parla di provvedimenti a tutela di "poveri" cittadini: proprio per far comprendere meglio le nostre preoccupazioni ci elencassero, anche in questa sede, finora, i mutamenti di destinazione in favore di chi sono stati realizzati!In ogni modo, sicuramente non è imputabile a noi dell’opposizione la DIFFICILE e PREOCCUPANTE situazione di quelle famiglie che, a caro prezzo e con sacrifici enormi, hanno inconsapevolmente acquistato appartamenti costruiti senza regolare permesso edilizio. Ciò, caro Sindaco, è imputabile solo ed esclusivamente a chi ha permesso, volutamente o meno, che tanto avvenisse! Sentiamo spesso dire che ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Siamo perfettamente d’accordo e per questo, anche in questa sede, invitiamo il Sindaco, che nel bene e nel male ha caratterizzato e condizionato gli ultimi quindici o venti anni della vita politica ed amministrativa di questa comunità, ad assumersi le SUE, senza voler indicare “capri espiatori”, senza scolparsi scaricandole su altri! Lei, signor Sindaco, ha una “personalità tanto forte” da poter spesso far subire la sua volontà al resto delle maggioranza. Questo negli anni, purtroppo, lo ha reso, se non l’unico, sicuramente il maggiore responsabile della situazione di cui stiamo discutendo: una crescita urbanistica sregolata ed incontrollata, oggetto anche di diverse inchieste della magistratura. Inchieste, cari concittadini e non vuole essere una provocazione, con cui l’autorità giudiziaria ritiene la cricca colpevole dei reati di estorsione, peculato, nonché corruzione, falso e abuso d’ufficio, in concorso con i responsabili tecnici del

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Comune di Orta di Atella, per la gestione clientelare dell’ente, in relazione, proprio, al rilascio delle concessioni edilizie e lottizzazioni sequestrate dalla magistratura.Di tali fatti vorremmo, caro Sindaco, che ella desse una pubblica “lettura” politica! Siamo pronti, colleghi della maggioranza, a confrontarci per un’analisi seria e serena degli ultimi 4 lustri di vita politica ed amministrativa di Orta di Atella! Già da domani mattina, invece di organizzare il pubblico comizio con cui ve la cantate e ve la suonate da soli, organizziamo una tavola rotonda, un convegno/dibattito con tutte le forze politiche e sociali…. Solo con una serena analisi si può elaborare un progetto di rilancio….In ogni modo tale giustificazione non ci esonera dalla presa di responsabilità di dover trovare una soluzione, reale e legale, alla problematica urbanistica. E noi la soluzione la abbiamo!E non è certamente rappresentata da modifiche al Regolamento Edilizio che vanno in netto contrasto con le Normative Tecniche di Attuazione, o da fantasiosi PUA (meglio definirle lottizzazioni postume) che restano chiusi negli armadietti dei comuni per poi sparire fra qualche tempo. È noto a tutti, infatti, che le lottizzazioni dovrebbero essere preventive; vanno approvate dal Comune e ratificate dalla Provincia. Questo quando sono preventive, figuriamoci per quelle postume. Se, quindi, le convenzioni PUA restano nei cassetti degli uffici comunali non servono a risolvere il problema della mancanza di lottizzazione ma solo a pregiudicarlo rimandandolo: sembra elementare questo?! O parliamo arabo? Ad Orta di Atella, purtroppo, non funziona così. Nel paese di Brancaccio si decide e si fa tutto sul comune, quando va bene, altrimenti fuori al bar!

Per giunta la legge stabilisce che tutti i Piani Attuativi devono svolgere la loro efficacia nel rigoroso rispetto del Piano Regolatore Generale, in quanto non possono annullare o vanificare le disposizioni previste dallo stesso.

Per intenderci, i Comuni non possono attuare delle “varianti abusive” attraverso i piani attuativi che sono e resterebbero più abusivi delle precedenti concessioni.

Le stesse Regioni non possono eludere o vanificare questo principio fondamentale, e non esiste, infatti, una legge della Regione Campania che consente di derogare tale principio.

Quello che, invece, vuole fare la nostra “armata Brancaleone”, è proprio questo: pensa che, attraverso un assurdo ed illegittimo mutamento di destinazione d’uso, da ufficio in appartamento, in zona “D” che, per intenderci è zona industriale (anche questo dovrebbe essere spiegato perché proprio durante la sua sindacatura sono state rilasciate le concessioni incriminate) in ogni modo pensa che con un cambio di destinazione senza alcuna preventiva modifica della zona stessa, sarà sanato lo stato di illegittimità attuale. NULLA DI PIÙ FALSO, un provvedimento del genere non farà altro che provocare altri sequestri sui fabbricati che non sono stati, per fortuna, ancora sequestrati. ECCO IL NOSTRO GRIDO D’ALLARME!

Per essere più chiaro vorrei portarvi un SECONDO ESEMPIO: Se, domani, in via Petrarca, davanti alla villa del Sindaco ed in piena zona residenziale venisse realizzato un grosso capannone industriale, in cui si producono, ad esempio, articoli manifatturieri (magari con una bella ciminiera sopra) e, successivamente, noi dell’opposizione, volessimo che il Comune ci legittimasse quel capannone, io penso che il Sindaco non sarebbe d’accordo. Ma se, per assurdo, trovassimo d’accordo il nostro Sindaco a farsi passare Tir e sfumazzare la ciminiera fuori casa, non troveremmo sicuramente d’accordo le autorità superiori, per intenderci quelle stesse che sono già intervenute a fermare tale illegittimità. Se non si è ancora capito, e non l’hanno ancora capito neanche le associazioni riunitesi in forum, così come non è consentito realizzare attività industriali in zona residenziale, non è consentito nemmeno realizzare insediamenti residenziali (appartamenti e ville) in zone industriali/artigianali.

Ora è un dato di fatto o una “maliziosa” invenzione dell’opposizione che le amministrazioni precedenti hanno consentito il nascere di grossi insediamenti residenziali in zone industriali. È fatto obbligo agli amministratori di oggi, però, impegnarsi nel trovare una soluzione REALE E LEGALE per

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NORMALIZZARE e REGOLARIZZARE tali situazioni INCRESCIOSE, con una proposta di RIEQUILIBRIO complessivo del territorio.

Ripeto NOI LA SOLUZIONE LA ABBIAMO!

Il Capogruppo PD

Francesco PICCIRILLO

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ALLEGATO 5

OGGETTO: Risposta alla Mozione di sfiducia dei consiglieri comunali PICCIRILLO Francesco, CIOFFI Carlo, DEL PRETE Salvatore, DE MICCO Michele, GUIDO Vincenzo Ermanno, MINICHINO Stefano, REGA Giuseppe, ROSETO Giuseppe

I consiglieri comunali di opposizione hanno presentato mozione di sfiducia, invocando una votazione contro il Sindaco al fine di avviare un percorso che (sono le loro parole) possa affrontare, tra l’altro, la grave e irrisolta questione urbanistica del Comune di Orta di Atella.

Detta mozione si basa su argomenti del tutto futili e per niente calzanti ai casi di specie invocati, ipotizzando (a loro dire) illeciti amministrativi in tre delibere che sono invece perfettamente lecite, se correttamente lette ed applicate alla casistica del tutto generale (senza i pregiudizi riportati nella mozione). Di seguito lo andrò a dimostrare.

La sensazione che si ha leggendo la mozione e che I consiglieri di opposizione si vedono esclusi dalle scelte urbanistiche e decisionali sul territorio, che l’Amministrazione Brancaccio ha fatto e si appresta a fare, in maniera chiara, esplicita e trasparente, condivisa con le forze sane che operano sul territorio e la derivata frustrazione li porta a dire nefandezze che nulla hanno a che vedere con la politica e con l’ amministrare una comunità. Mai abbiamo assistito ad una qualsiasi proposta migliorativa da parte della opposizione, ad una idea valida, ad una ipotesi di soluzione, che non fosse sempre lo stesso ritornello: mettiamoci insieme e condividiamo. Come che fosse cosa normale che in una amministrazione comunale la maggioranza operativa debba“mettersi insieme” alla opposizione senza idee, senza uno straccio di proposta.

Ma Veniamo ai fatti contestati.

* * * * * * * * * * * * * * * *

DELIBERA di giunta comunale n°195 del 14/12/2011 avente ad oggetto “Approvazione schema di convenzione tipo per edilizia residenziale convenzionata ex art. 18 DPR 380/2001 per uso art. 7 comma 6 legge regionale n°19/2009.

IN VIA PRELIMINARE, seguendo l’excursus logico della mozione, è da precisare che l’opposizione consiliare non ha nemmeno letto la delibera, ovvero (è più probabile) non l’ha minimamente capita.

Il Testo Unico Enti Locali (Decreto legislativo n°267/2000), infatti, riporta all’art. 42 le competenze del Consiglio Comunale, che sono (nel testo vigente):a) statuti dell’ente e delle aziende speciali, regolamenti, ecc.;b) programmi, relazioni previsionali e programmatiche, piani finanziari, programmi triennali e elenco annuale dei lavori pubblici, bilanci

annuali e pluriennali e relative variazioni, rendiconto, piani territoriali ed urbanistici, programmi annuali e pluriennali per la loro attuazione, eventuali deroghe ad essi, pareri da rendere per dette materie;

c) convenzioni tra i comuni e quelle tra i comuni e provincia, costituzione e modificazione di forme associative;d) istituzione, compiti e norme sul funzionamento degli organismi di decentramento e di partecipazione;e) organizzazione dei pubblici servizi, costituzione di istituzioni e aziende speciali, concessione dei pubblici servizi, partecipazione dell’ente

locale a società di capitali, affidamento di attività o servizi mediante convenzione;f) istituzione e ordinamento dei tributi, con esclusione della determinazione delle relative aliquote; disciplina generale delle tariffe per la

fruizione dei beni e dei servizi;g) indirizzi da osservare da parte delle aziende pubbliche e degli enti dipendenti, sovvenzionati o sottoposti a vigilanza;h) contrazione di mutui e aperture di credito non previste espressamente in atti fondamentali del consiglio ed emissioni di prestiti

obbligazionari;i) spese che impegnino i bilanci per gli esercizi successivi, escluse quelle relative alle locazioni di immobili ed alla somministrazione e

fornitura di beni e servizi a carattere continuativo;l) acquisti e alienazioni immobiliari, relative permute, appalti e concessioni che non siano previsti espressamente in atti fondamentali del

consiglio o che non ne costituiscano mera esecuzione e che, comunque, non rientrino nella ordinaria amministrazione di funzioni e servizi di competenza della giunta, del segretario o di altri funzionari;

m) definizione degli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni, nonché nomina dei rappresentanti del consiglio presso enti, ecc.

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Alla luce della elencazione sopra riportata, se l’oggetto della delibera fosse stato una normale convenzione per edilizia residenziale convenzionata (e quindi ricadente solo sotto i dettami dell’art. 18 del DPR 380/2001), la stessa avrebbe comportato impegni in diminuzione patrimoniale per l’Ente, poiché l’art.18 citato prevede che l’immobile oggetto di convenzione non sia soggetto ai costi di costruzione e corrisponda una aliquota ridotta degli oneri di urbanizzazione. Ciò avrebbe comportato un mancato introito, cioè una “spesa”, che avrebbe potuto impegnare anche le successive annualità di bilancio.

L’oggetto della delibera è invece una convenzione per edilizia residenziale convenzionata ex art. 18 DPR 380/2001 per uso art. 7 comma 6 legge regionale n°19/2009, cioè:1. l’immobile già esiste, ed è stato autorizzato con un precedente titolo abilitativo edilizio (permesso di Costruire, condono edilizio, altro);2. per la costruzione dell’immobile, quindi, sono già stati pagati gli oneri di urbanizzazione ed i costi di costruzione, tutti ed a tariffa

piena, senza alcuna diminuzione;3. l’immobile deve avere una consistenza particolare (minore di 10.000 metri cubi, calcolati come la L.R. 19/2009 richiede) e deve avere una

particolare destinazione d’uso originaria (destinato ad uffici e residenze o ad alloggi di servizio “prevalentemente”, nel senso che la legge regionale “Piano Casa” dà a questo termine);

4. il proprietario dell’immobile di che trattasi, invocando i disposti di legge vigente (art.7 comma 6 L.R. 19/2009), chiede ed ottiene il cambio di destinazione d’uso da “uffici” ad “appartamenti”, impegnandosi liberamente e senza alcuna riserva, a destinare almeno il 20% di tali appartamenti ad Edilizia Residenziale Convenzionata (cioè venduti e/o affittati ad un prezzo concordato con l’Amministrazione);

5. al proprietario, l’Amministrazione chiede di pagare nuovamente oneri concessori (che in linea generale non sarebbero neanche dovuti), fissandoli:- per la parte oggetto di convenzionamento, secondo l’aliquota vigente di “edilizia convenzionata”, che la Delibera del Consiglio Regione

Campania n°208/5 del 26/03/1985 (applicata alla realtà di Orta di Atella) pone pari attualmente a € 2,11/mc.,- per la parte oggetto di cambio di destinazione d’uso, secondo l’aliquota “interventi di ristrutturazione con cambio di destinazione

d’uso”, che la Delibera del Consiglio Regione Campania n°208/5 del 26/03/1985 (applicata alla realtà di Orta di Atella) pone identicamente pari attualmente a € 2,11/mc.,

- in ogni caso gli oneri di urbanizzazione sono fissati al valore minimo di € 1.000,00 per appartamento.

Alla luce di quanto appena chiarito, riesaminando le competenze del Consiglio Comunale prima elencate, fissate dal Testo Unico Enti Locali (Decreto legislativo n°267/2000), si riscontra che l’argomento dello Schema di Convenzione approvato con delibera di Giunta:a) non tratta di statuti dell’ente e delle aziende speciali, regolamenti, ecc.,b) non tratta di programmi, relazioni previsionali e programmatiche, piani finanziari ecc., bilanci annuali e pluriennali e relative variazioni,

rendiconto, piani territoriali ed urbanistici, programmi annuali e pluriennali per la loro attuazione, ecc.,c) non tratta di convenzioni tra i comuni e quelle tra i comuni e provincia, ecc.,d) non tratta di istituzione, compiti e norme sul funzionamento degli organismi di decentramento e di partecipazione;e) non tratta di organizzazione dei pubblici servizi, costituzione di istituzioni e aziende speciali, concessione dei pubblici servizi,

partecipazione dell’ente locale a società di capitali, non tratta di affidamento di attività o servizi mediante convenzione (perché nulla si sta affidando);f) non tratta di istituzione e ordinamento dei tributi (poiché gli oneri concessori già esistono e sono stati disciplinati da tempo immemore), tratta di determinazione delle relative aliquote, che sono escluse dalla competenza consiliare;g) non tratta di indirizzi da osservare da parte delle aziende pubbliche e degli enti dipendenti, sovvenzionati o sottoposti a vigilanza;h) non tratta di contrazione di mutui e aperture di credito non previste espressamente in atti fondamentali del consiglio ed emissioni di

prestiti obbligazionari;i) non tratta di spese che impegnino i bilanci per gli esercizi successivi, ecc.;l) non tratta di acquisti e alienazioni immobiliari, relative permute, appalti e concessioni ecc.;m) non tratta di definizione degli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del comune, ecc.

L’argomento dello schema di convenzione non tratta nessun argomento di competenza consiliare.

E’ falso quanto affermato dai consiglieri di opposizione:- che l’oggetto della delibera comporta impegni patrimoniali per l’Ente, con effetti di durata pluriennale,- che introduce riduzioni di entrate (anzi, ha l’effetto esattamente opposto: comporta incrementi di entrate).

A margine è appena il caso di ricordare:- che la Regione Campania ha approvato lo schema di convenzione-tipo di cui all’art. 8 della Legge 10/77 con delibera di Consiglio

Regionale n°102/2 del 28/07/1977 (pubblicata sul B.U.R.C. del 12/09/1977),- che lo schema di convenzione approvato in Giunta è obbligatoriamente diverso dallo schema del 1977, poiché ha dovuto coniugare la

normale Edilizia Residenziale Convenzionata con i disposti della Legge Regionale “Piano Casa”,

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- che dal 1977 ad oggi è avvenuta una profonda modifica delle competenze degli organi degli Enti Locali (la cosiddetta Riforma Bassanini) già dal 1997, che evidentemente è del tutto sfuggita ai consiglieri di opposizione, continuando loro stessi ancora oggi a confondere quanto è di competenza della Giunta, quanto del Consiglio e quanto dei Dirigenti comunali,

- che risulta falsa l’affermazione di voler derogare le superfici massime degli alloggi, poiché il valore massimo indicato di 110mq (contestato dall’opposizione), nonché le descrizioni dei valori di Su, Snr, Sp, riportati all’art. 2 dello schema di convenzione, sono desunti in modo letterale dal Decreto Dirigenziale n°7 del 14 gennaio 2009 – A.G.C. 16 Settore Edilizia Pubblica Abitativa – Aggiornamento limiti di costo per interventi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata (pubblicato sul BURC n°18 del 16/03/2009), art. 8 laddove si distingue chiaramente tra:− la Superficie utile massima abitabile, misurata al netto dei muri perimetrali e di quelli interni, che non deve essere superiore a mq

110,00.− la superficie finanziabile, stabilita (art.16, 3° comma, della L. 457/78) in mq utili 95,00-,

ma qui è palese, naturalmente a noi della maggioranza (non si sa ai consiglieri di opposizione), che non si sta finanziando proprio nulla.

NEL MERITO, riprendendo quanto sopra già commentato, è chiaro ed evidente che i consiglieri di opposizione non hanno alcuna conoscenza di come funzioni oggi macchina comunale né conoscono la differenza di legge tra i poteri di indirizzo e di controllo politico-amministrativo (che sono propri del Sindaco e degli organi elettivi), e la gestione amministrativa finanziaria e tecnica (attribuita ai dirigenti).

Più chiaramente, l’opposizione non ignora la differenza tra quanto è di competenza della Giunta Comunale (ad esempio, approvare lo schema di convenzione) e quanto è di competenza del dirigente Area Tecnica o del Caposettore Politiche del territorio (istruire una pratica edilizia, ed approvarla dopo aver eseguito una istruttoria favorevole, poi adeguare la convenzione approvata in schema dalla Giunta al caso preciso).

In tale sezione della mozione, i consiglieri di opposizione copiano l’art.3 della L.R. 19/2009 “Piano Casa”, che cita le condizioni di esclusione di un generico immobile dall’applicazione della legge regionale, ed accusano chi vi parla, Assessore firmatario della proposta di delibera, di aver escluso, eluso, confuso …, cioè in lingua italiana corretta, di non aver tenuto in conto né di aver riportato nello schema di convenzione le condizioni di esclusione previste da legge.

Ma se un edificio può o meno essere ammesso al particolare caso di cambio di destinazione d’uso di cui all’art.7 comma 6, è compito d’ufficio (non certo della Giunta Comunale) e deve essere verificato dal funzionario cui è demandata l’istruttoria della pratica edilizia, non certo tale verifica deve essere fatta al momento di sottoscrivere la convenzione: essa deve essere assolutamente precedente.

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DELIBERA di giunta comunale n°198 del 16/12/2011 avente ad oggetto: Pianificazione Urbanistica Attuativa - incarico ufficio

E’ inutile entrare nel contorto discorso prodotto da menti incapaci di un qualsiasi ragionamento che abbia una minima parvenza di urbanistica. Per tutti si cita: “ … poiché non è possibile sanare l’abuso edilizio si può convenire con l’Amministrazione una pianificazione in sanatoria. Ciò dovrebbe avvenire con il P.U.A., il quale, in violazione del norme del P.R.G. farebbe diventare conforme il fabbricato. Non conforme alle norme del PRG ma a quelle del PUA in contrasto con le norme del PRG …”

Ma che significa? Se questo è il prodotto delle riflessioni dei consiglieri, è un bene che siano e restino alla opposizione. Quale contributo potranno mai offrire per risolvere i problemi, se non sono capaci neanche di capire di che cosa si parla?

Il fine della delibera (è il caso di dirlo, visto che la mozione della opposizione non lo cita) è incaricare il Settore Politiche del Territorio, individuato nel suo responsabile, di eseguire d’ufficio i progetti urbanistici del P.U.A. (già chiamati “lottizzazioni”) della Zona Omogenea F3 e delle altre Zone del territorio comunale, i cui proprietari hanno delegato il Comune ad operare.

E’ anche il caso di ricordare, attenendosi al deliberato contestato e mai citato, che:- il Settore Politiche del Territorio, quale parte dell’Area Tecnica, ha pieni poteri e competenza per poter progettare d’ufficio atti di

pianificazioni urbanistica,- il Comune, in senso ampio ha ogni facoltà di effettuare progetti direttamente e per propria decisione, come esplicitamente prevede la Legge

regionale n°16/2004, segnatamente all’art. 27 comma 1 lettera a), e come altresì prevedono le Norme di Attuazione del PRG vigente, ai vari articoli disciplinanti le modalità di attuazione delle Zone Omogenee,

- il Comune, nello specifico, è l’unico che possa operare con piani urbanistici attuativi in Zona Omogenea F3, ai sensi dell’art. 32 delle Norme di Attuazione del PRG vigente: quindi o affidava l’incarico ad un professionista esterno ovvero lo eseguiva d’ufficio

- il Comune, in più, è perfettamente titolato a sostituirsi ai privati, ovvero ad operare in loro surroga o per loro delega, ai sensi del citato art. 27 comma 1 lettera d), o dell’art. 104 del Regolamento Edilizio Comunale.

Commentando le considerazioni esposte nella mozione e partorite da improvvisati dell’ultima ora, occorre purtroppo cominciare con nozioni infantili, e precisare che:- secondo la legge vigente in Italia ed in Campania un abuso edilizio si sana solo in due modi:

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1. mediante una procedura “straordinaria” di sanatoria, meglio nota come “condono edilizio”, ai sensi della legge n°47/85, dell’art. 39 della legge n°724/94 e della legge n°326/2003, quando è possibile per tempi di costruzione e per tempi di presentazione delle istanze di condono,

2. mediante una procedura “ordinaria” di sanatoria, meglio nota come “accertamento di conformità”, ai sensi dell’art. 36 del testo Unico dell’Edilizia DPR 380/2001,

- una lottizzazione non sana, né può sanare, alcun abuso edilizio, essa è deputata a disciplinare e ad organizzare un territorio, a bonificarlo, a dotarlo di standard, a pianificarlo, a verificare che non vi sia depauperamento del patrimonio pubblico, null’altro.

Secondo giurisprudenza costante della Cassazione Penale (per tutte si veda: Cassazione penale, sez. III, 18 maggio 2006, n°23.154), l’eventuale autorizzazione a lottizzare, concessa “in sanatoria”, non estingue il reato di lottizzazione abusiva, non essendo espressamente prevista dalla legge come causa estintiva. Tuttavia, qualora essa sia legittimamente intervenuta, il giudice non può disporre la confisca dei suoli e degli immobili (art. 44, comma 2, D.P.R. 6 giugno 2001 n°380) … perché l’autorità amministrativa competente, riconoscendo “ex post” la conformità della lottizzazione agli strumenti urbanistici generali vigenti sul territorio, ha inteso evidentemente lasciare il terreno lottizzato alla disponibilità dei proprietari, rinunciando implicitamente ad acquisirlo al patrimonio indisponibile del comune …;

Questa Amministrazione ha iniziato ad esaminare la possibilità, ai sensi dell’art.38 T.U. Edilizia, di rimuovere i vizi delle procedure amministrative. Poiché numerosi Permessi di Costruire sono stati annullati per “mancata lottizzazione” si vuole provare ad operare mediante Piani Urbanistici Attuativi, con efficacia sanante della procedura, verificando ex post la possibilità di realizzarli, non certo perché la loro approvazione possa sanare i permessi annullati.

Se naturalmente i consiglieri di opposizione sono contrari a tutto questo (ammesso che abbiano compreso qualcosa) e vogliono esprimersi in favore della confisca, questo è il momento buono per dirlo… così pure se sono tanto favorevoli a condoni e sanatoria, di cui sempre parlano, ma mai nelle sedi opportune.

Concludendo il presente punto, si commenta ancora che una delibera che affida all’ufficio tecnico l’incarico di progettare le lottizzazioni viene letta come lo strumento, si cita nuovamente, per sanare gli abusi difformi dal PRG con PUA a loro volta difformi cui i fabbricati sarebbero conformi, così da avere difformi conformità o conformi difformità o che altro? E’ meglio se stanno alla opposizione!!!

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DELIBERA di giunta comunale n°200 del 21/12/2011 avente ad oggetto: Compensazione somme pagate in eccesso per Concessioni Edilizie – Provvedimenti.

Il fine della delibera (è il caso di dirlo, visto che la mozione della opposizione non lo cita) è compensare crediti con debiti di un cittadino. Questi, infatti, era in credito con il Comune avendo pagato in più per oneri concessori di un vecchio Permesso (che gli andavano restituiti) ed era in debito verso il Comune dovendo pagare oneri concessori propedeutici al ritiro di un diverso e nuovo Permesso.

Il vantaggio che ha ottenuto l’Amministrazione in tutto questo è che ha compensato debiti con crediti, cioè dare e avere, ai valori nominali. Più chiaramente, se le operazioni fossero state fatte separate, il Comune avrebbe incassato gli oneri concessori al valore di oggi, ma avrebbe rimborsato il cittadino di quanto pagato in più all’epoca maggiorato degli interessi legali e di mora (secondo i principi contabili correnti), interessi che invece non sono stati pagati.

Che, poi, il tutto fosse destinato al rilascio di un Permesso di Costruire, era chiaramente ed esplicitamente evidenziato nella delibera di Giunta, non era certo né nascosto né sottaciuto, come invece traspare dal testo della mozione.

Non vi è nulla da dire in più: preciso solo doverosamente (alla luce della sequenza di stupidaggini in cui si dilunga l’opposizione) che la trasformazione da uffici ad appartamenti in Zona Omogenea “D” è prevista e legittimata dalla Legge Regionale 19/2009 “Piano Casa”. Ripeto: prevista e legittimata dalla Legge della Regione Campania che è organo legiferante. Ripeto: in Zona D e quindi non in Area di sviluppo industriale (ASI), o nei Piani di insediamenti produttivi (PIP) o nelle zone agricole, laddove è espressamente vietato dalla Legge Regionale “Piano Casa”.

Si suppone che i consiglieri di opposizione sappiano la differenza tra una Zona Omogenea “D”, un’Area ASI ed un Piano Insediamenti Produttivi.

Ogni altra considerazione è superflua, sia sugli standard, sia sulle altre stupidaggini della mozione sia sulle normative e sentenze copiate e citate a sproposito

Desidero sin d’ora annunciare il mio voto contrario alla sfiducia al Sindaco, questa maggioranza sta portando avanti tutto il programma elettorale proposto alla comunità ortese appena due anni fa attenendosi scrupolosamente alle leggi. Sindaco e maggioranza democraticamente legittimati a governare arriveranno alla scadenza naturale del mandato nel lontano 2015 rispettando tutti gli impegni, previsti nel programma elettorale, sanciti nell’ultima tornata elettorale con la comunità Ortese.

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Orta di Atella li 18/02/2012

Giuseppe Mozzillo

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ALLEGATO 7 SECONDO INTERVENTO/REPLICA IN CONSIGLIO COMUNALE del 18 febbraio 2012

Chiedo qualche minuto in più per replicare alla miriade di inesattezze ascoltate sinora dai banchi della maggioranza ma, soprattutto, per avanzare una proposta concreta per la soluzione della problematica urbanistica.

Ora bando alle chiacchiere e alle polemiche. Ripeto, questa mattina non cadremo nelle costanti provocazioni, ma cercheremo, in pochissimo tempo, di tracciare le linee guida della nostra proposta, elaborata assieme ad esperti consulenti provinciali e regionali.

Il recupero degli insediamenti abusivi potrà avvenire soltanto con un nuovo PUC, elaborato ed approvato con il coinvolgimento ed il sostegno di tutti i livelli Istituzionali: una soluzione che questa opposizione ha già in corso. Il riequilibrio del territorio (e non degli interessi privati di cui vi parla il Sindaco nei suoi manifesti), potrà avvenire soltanto in questo modo e con questi strumenti. Diversamente, qualsiasi altra iniziativa non potrà che fare la stessa fine di quelle precedenti, e servirà soltanto a prendere in giro i cittadini!

Per velocizzare ed agevolare la soluzione alle problematiche in questione c’è bisogno di una cooperazione sinergica senza precedenti. È inutile illuderci che possiamo risolvere il tutto nelle quattro mura domestiche. C’è bisogno dell’intervento del Consiglio Comunale, della Provincia che deve favorire e velocizzare l’iter, della Regione magari con qualche legge regionale che contempli fattispecie del caso nostro, del Parlamento con qualche emendamento che agevoli eventuali rapporti fra i cittadini di Orta di Atella e l’agenzia del territorio, della Prefettura e della Procura che dovranno partecipare alla soluzione di questa che è una vera e propria emergenza sociale.

Bisogna partire da una fotografia reale del territorio, contando realmente quante abitazioni esistono, affiancandola ad una stima dettagliata di tutte le infrastrutture primarie e secondarie mancanti e che, una volta realizzate, farebbero di Orta di Atella un fiore all’occhiello dell’intera Regione.

Fatto ciò, bisogna chiedere uno sforzo minimo a tutti coloro che intendono regolarizzare la propria posizione amministrativa! Uno sforzo che sicuramente non può essere di mille euro come chiesto da questa giunta per trasformare gli uffici in appartamenti. Non basterebbero a pagare il tecnico funzionario che istruisce la pratica. Diventa ridicolo e pericoloso!

È giusto, invece, far comprendere alle forze imprenditoriali in primis ma anche ai singoli cittadini interessati che l’eventuale sforzo di ordine economico sarà abbondantemente ripagato da una tranquillità psicologica conseguente alla regolarizzazione ma anche da un consequenziale aumento di valore del proprio immobile. Bisogna, altresì, far comprendere a tutti gli enti sovraordinati (chiedendone la collaborazione), con un pacchetto ben articolato di proposte che riguardano l’intera materia urbanistica e paesaggistica, che la regolarizzazione di queste posizioni, compreso i cambi di destinazione d’uso, porteranno benefici per l’intera cittadinanza. Stimato che ci vorrebbero circa 50 milioni di euro per realizzare circumvallazione, strade, piazze, parcheggi, cittadella scolastica, teatro, piscina, cittadella sportiva, ecc…, basta distribuire, equamente a seconda delle singole condizioni, tale somma sulle migliaia di immobili che devono essere “normalizzati”. Concertare, inoltre, con la Provincia la realizzazione di due Istituti superiori magari il Liceo Classico oltre ad un complesso decente per la Ragioneria, a costo zero; concertare con la diocesi la realizzazione di una nuova Chiesa con tanto di oratorio, auditorium e strutture complementari, sempre a costo zero. Ed ecco che ritorna prepotentemente il tema della CONCERTAZIONE.

Un percorso, quindi, attuabile nell’arco di due o tre anni con una classe dirigente competente e credibile che, soprattutto, garantisca serietà e serenità nel coordinamento fra i vari livelli istituzionali. Un processo, questo, e ne dovete prendere atto, che non può essere garantito dall’attuale sindaco e dall’attuale maggioranza.

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Noi, invece, abbiamo dimostrato di sapere curare i rapporti con tutte le istituzioni e ci dichiariamo, sin da ora, disponibili ad aprire un confronto sereno e serrato con tutte le forze politiche e sociali presenti sul territorio comunale per dare un’accelerata alla soluzione dei problemi. Questo, però, potrà avvenire solo UN ATTIMO DOPO che, chi si è reso responsabile di una frattura politica e sociale ai limiti di una guerra civile, si faccia da parte; UN ATTIMO DOPO che si faccia da parte chi, per mancanza di controllo e per una effettiva volontà, ha favorito una crescita urbanistica esponenziale e disorganizzata del territorio a vantaggio di pochissimi e a danno dell’intera cittadinanza; UN ATTIMO DOPO che si prenda atto che non si può più continuare ad illudere i cittadini con delibere farsa; solo UN ATTIMO DOPO che, con un gesto d’amore nei confronti di una cittadinanza da cui ha ricevuto tanto e non solo in termini affettivi, caro Sindaco, prenda atto che con il persistere del suo atteggiamento, e non per volontà dell’opposizione, si corre il serio rischio di far sciogliere nuovamente il consiglio comunale di Orta di Atella.

Il turno per le amministrative è stato già fissato per il 6 e 7 maggio; ridiamo la possibilità al POPOLO SOVRANO di poter esprimere la propria opinione. Il ricorso alle urne è il metodo più democratico per uscire da un circolo vizioso in cui si è rimasti ingabbiati. In caso contrario vi assumete la responsabilità, e questo deve essere chiaro a tutti, di agevolare la venuta della commissione prefettizia e di pregiudicare ulteriormente ed irrimediabilmente la situazione di tantissimi cittadini che hanno investito i risparmi di una vita acquistando una casa ad Orta.

E per favore non parlate di terrorismo psicologico, non dite che è una minaccia perché è la nuda e cruda constatazione dei fatti!

Il Capogruppo PD

Francesco PICCIRILLO