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“DETECTIVE IN ERBA” ENIGMA E MISTERO Dai piccoli misteri della vita quotidiana al giallo storico a.S 2013/14 Ins. La Manna Anna Maria PERCORSO DI LINGUA ITALIANA CL. V B Sc. Primaria. Collodi I.C. Lucca 2

“DETECTIVE IN ERBA” - ISTITUTO COMPRENSIVO LUCCA 2 · vari gialli presi sia dalla biblioteca della scuola che portati dagli alunni. Inoltre si sono analizzati alcuni stralci di

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“DETECTIVE IN ERBA”

ENIGMA E MISTERO Dai piccoli misteri della vita quotidiana

al giallo storico a.S 2013/14

Ins. La Manna Anna Maria

PERCORSO DI LINGUA ITALIANA CL. V B

Sc. Primaria. Collodi I.C. Lucca 2

Presentazione del percorso

Il percorso “DETECTIVE IN ERBA” nasce da una proposta della formatrice M. Piscitelli nell’ambito del corso di formazione “COMPRENSIVI SI DIVENTA”. Per la classe quinta è consigliato lo studio e l’approfondimento del genere testuale giallo. Per documentare l’attività, si presentano alcune fasi del lavoro svolto con i ragazzi. Le linee programmatiche del percorso si possono trovare nel libro ̋Proposte per il curricolo verticale˝ a cura di M. Piscitelli.

L’itinerario, realizzato in più di due mesi è costituito da tre fasi:• il pre-ascolto• la narrazione• la documentazione

PRIMA FASE IL PRE-ASCOLTO Obiettivi L’alunno: – sviluppa capacità immaginative – si pone in modo attivo nell’ascolto – comunica in forma strutturata le proprie emozioni. -sviluppa capacità di inferenza e - di anticipazione.

SECONDA FASE LA NARRAZIONE Obiettivi L’alunno: - sviluppa atteggiamenti esplorativi e capacità di osservazione dell’ambiente circostante si pone in modo attivo nella lettura di testi di vario tipo, di ambienti e mette in relazione esperienze personali con situazioni e contesti del passato. - ricerca, raccoglie e rielabora in forma scritta informazioni e dati per ricostruire eventi - racconta storie, rispettando l’ordine temporale e causale - comunica in forma strutturata le proprie ed altrui emozioni

TERZA FASE LA DOCUMENTAZIONE Obiettivi L’alunno: -coglie l’idea centrale di un testo -raccoglie e seleziona le informazioni essenziali -opera confronti per mettere a fuoco somiglianze e differenze -riconosce i differenti punti di vista nei testi presi in esame -partecipa a scambi comunicativi di gruppo, seguendo lo sviluppo degli argomenti.

APPROCCIO METODOLOGICO

All’interno dei percorsi, suddivisi in itinerari modulari strettamente connessi tra loro e a loro volta articolati in fasi, è stata praticata una didattica laboratoriale, connotata da aspetti ricorsivi quali: la ricerca, la contestualizzazione, la negoziazione dei significati, la metacognizione, l’operatività, la cooperazione, la ricorsività poliprospettica e la valutazione formativa e sommativa.

MATERIALI, APPARECCHI E STRUMENTI Per il percorso sugli enigmi e misteri sono stati utilizzati libri, notizie scaricate da internet portate dai bambini o cercate a scuola, foto, produzioni grafiche, un modellino tridimensionale di villa Mansi. Gli alunni hanno lavorato in classe,nell’aula multimediale per documentarsi e per realizzare i dossier e in sala riunioni per visionare documenti, foto e filmati su Lucida Mansi Il proiettore e’ stata un valido supporto per realizzare mappe e per rivedere le fasi del percorso, mano a mano che venivano documentate con la macchina fotografica e sistemate in Power Point. Abbiamo anche avuto la collaborazione di un giudice e di un’avvocatessa che hanno spiegato le fasi di un processo e come esso si articola.

AMBIENTE Le attività si sono svolte in classe, nell’aula multimediale e nella sala delle riunioni

Piccoli misteri della vita quotidiana ITINERARIO 1 Scrivere, riscrivere per imparare a scrivere 2 ½ mesi

I misteri nella sfera narrativa Il processo ITINERARIO 2 Sulle orme di Lucida Mansi: tra leggenda e storia 2 ½ mesi

ITINERARIO 3 Il processo: il caso di Lucida Mansi 2 mesi

TEMPI

AGATA= una domanda a cui non si sa rispondere, perché non si conosce…

ALIN= quando accade un fatto che non si riesce a spiegare, tipo un fenomeno paranormale. MICHI= è una cosa nascosta,quando non si trova facilmente. GIULIA= una cosa da risolvere. SOFIA M-= una cosa da scoprire. DIEGO= qualcosa che non si riesca a risolvere. LUCIA= quando accade qualcosa, ma non si sa perché e poi pian piano si scopre grazie ad indizi. JERE= una cosa da scoprire. NAIMA=ciò che non si sa perché è accaduto, è una sensazione che non riesco a spiegare. MATILDE= non si sa perché è accaduto e non si sa spiegare. LUCA=una cosa scoperta da risolvere con degli indizi. MATTEO= quando qualcuno non riesce a spiegare ciò che è successo. BIANCA= qualcosa da risolvere. SOFIA S.= quando scompare e devi cercare di scoprire cos’è. IRENE NI.= quando è successo qualcosa che non si sa spiegare. MADALINA= qualcosa che non si riesce a risolvere. WENROU= una cosa difficile da spiegare. ALE= qualcosa che non si sa e si deve scoprire. DINITHI= quando una persona scompare e bisogna scoprire chi è stato. IRENE D.= è una cosa strana che non si riesce a spiegare.

Il percorso ha inizio con la discussione cos’è il mistero?

Ricerca del mistero nei fatti quotidiani Viene dato ad ogni alunno un piccolo taccuino “ giallo”, dove annotare i piccoli misteri dei fatti quotidiani, spiegando e condividendo il significato di “annotare”. Si riflette sul significato dei verbi ESPLORARE, INDAGARE E SVELARE, prima registrando le conoscenze dei ragazzi e poi consultando il dizionario per conoscere il loro esatto

significato.

Si riflette sugli elementi caratteristici del testo e sulla definizione di alcune parole chiave: ANTEFATTO,SUSPANCE, INDIZIO, INDAGINE,

DETECTIVE, SCOPERTA DEL MISTERO….

Ogni alunno , dopo una settimana di riflessioni, ha scritto sul “taccuino giallo”delle annotazioni che vengono lette e condivise. Poi se ne sceglie una, quella ritenuta più misteriosa , e si inizia a costruire un racconto giallo.

ED ORA AL LAVORO… Partendo dall’annotazione scelta, si evidenziano le parole “misteriose “e si prova a spiegarle …

Dopo aver fatto varie ipotesi, emerse dall’ annotazione iniziale,si decide di scrivere un racconto, tenendo conto delle varie fasi di un testo giallo:

LO SVILUPPO DI UN GIALLO

•CASO DA RISOLVERE: UNA LUCE NELLE TENEBRE

•INVESTIGATORI: MARTA E LE SUE AMICHE

•INDIZI: LUCI AD INTERMITENZA, OMBRA MISTERIOSA…

•LUOGO DEL MISTERO:IL BOSCHETTO DELLA SCUOLA

Bisogna inserire nella narrazione: Qualche sequenza dialogata

La descrizione del luogo in cui si svolge il fatto. Il colpo di scena al di sopra di ogni sospetto.

Il NOSTRO GIALLO

Ogni capitolo del racconto è stato frutto,

prima del lavoro individuale , poi della

condivisione e, infine di un’elaborazione

collettiva.

UNA LUCE NELLE TENEBRE è il giallo scritto a 21 mani…

Si riportano i primi due e gli ultimi paragrafi. I

Quel pomeriggio mi misi a cercare i vestiti di scena,

ma non li trovai , persi la cognizione del tempo.

Ero in ritardo come al solito, ma la nonna mi

avrebbe aiutato. Così mettemmo a soqquadro un

cassetto e, magicamente, sono apparsi i costumi.

Corsi via in volata. Nella mia mente ripassavo le

battute e camminavo distratta per la via, ma

qualcosa attirò la mia attenzione. Ricordo bene: era

il 27 novembre, le 17,30 circa e andavo a scuola di

teatro alle medie.

Ero tutta imbacuccata e l’aria fredda del pomeriggio

mi accarezzava le guance.

Nell’oscurità del boschetto lì accanto, vidi una luce

che si accendeva e si spegneva; scorsi l’ombra di un

individuo …

II

Sembrava la luce della lampadina attaccata alla

bicicletta, ma era così intensa e forte che l’unica luce

uguale che conoscevo, era quella del faro.

In quel momento di ipotesi ne sparavo anche di

quelle improbabili, diciamo che avevo

un’immaginazione incredibile!

Non riuscivo a vedere bene da chi o da cosa fosse

generata, perché appena aprivo gli occhi, quella luce

abbagliante mi si scagliava in faccia, sembrava che

una ventata di freddo gelido mi lasciasse immobile

come un ghiacciolo.

Appena mi ripresi, mi avvicinai inquieta, l’uomo

misterioso scomparve.

Io con il mio telefono accesi la torcia e aprii una

porta, dove pensavo che provenisse la luce. C’era un

corridoio lungo lungo con luci che si accendevano e

si spegnevano, mi incamminai, avevo paura; ebbi

l’impressione di sentire dietro di me dei sospiri.

Senza girarmi corsi via, chiudendo la porta.

Tornai a casa, scordandomi di andare a teatro.

• XII

• Tornammo nella casa, i raggi del sole filtravano dalle finestre polverose, la stanza illuminata aveva un aspetto più rassicurante, vedemmo tante palline di Natale sparse, ne presi uno e c’era scritto un nome, ne presi un altro e lessi ancora un altro nome, lo stesso fecero le altre: -Mah! Cosa significava?

• Seguimmo quella scia di palline, che ci portò dietro le quinte del teatro. Su una sedia in mezzo al palco c’era il mio cellulare, corsi a prenderlo, quando all’improvviso le tende si aprirono di colpo e davanti a noi, apparve un pubblico applaudente che, con degli striscioni colorati, inneggiava i nostri nomi.

• Noi eravamo sbigottite, ci venne incontro mister Bruno dicendoci che avevamo vinto la prova di “detective dell’anno”.

• Ora, tutto era chiaro!

• XI • Tornai a casa , chiesi alla nonna

di darmi il recapito telefonico dei miei insegnanti, il numero scritto nel biglietto corrispondeva a quello del maestro di teatro.

• Ecco,a chi apparteneva la voce misteriosa!-

• • Misi al corrente le mie amiche

della novità: volevamo a tutti i costi scoprire cosa ci fosse dietro questo mistero.

• Così decidemmo di anticipare il nostro appuntamento, alla luce del sole potevamo vedere meglio.

Disegni, titolo e copertina hanno completato il racconto

I GIALLI NELLA LETTERATURA… Come testi d’appoggio, sono stati letti vari gialli presi sia dalla biblioteca della scuola che portati dagli alunni. Inoltre si sono analizzati alcuni stralci di racconti gialli, da Camilleri ad A. Christie,… che sono stati un valido aiuto per conoscere meglio la struttura del “ giallo”.

IL GIALLO NEI FUMETTI DELLA SETTIMANA ENIGMISTICA

Si procede a visionare alcuni gialli enigmistici; questa parte è stata particolarmente gradita dai ragazzi. Essi , oltre a scoprire “il colpevole”, dovevano passare dal racconto a fumetti all’elaborazione di un testo , usando il discorso indiretto.

Dopo che i ragazzi hanno scritto il testo, si fornisce la soluzione vera dell’enigma poliziesco , qualora non fosse già stato risolto.

Il percorso alla ricerca del mistero arriva al giallo storico

Basandosi su documentazioni storiche e avvenimenti reali, è stata analizzata una vicenda storica, relativa ad una serie di delitti compiuti nel Seicento e legata alla figura di Lucida Mansi: .

Percorso didattico. I misteri nella sfera narrativa ITINERARIO 1 Sulle orme di Lucida Mansi: un personaggio misterioso tra leggenda e storia.

Antefatto

In base agli elementi raccolti dalla narrazione del finale della leggenda, si chiede agli alunni di ipotizzare che cosa potrebbe essere accaduto prima e di ricostruire individualmente l’antefatto. Questo passaggio è stato semplice perché la leggenda era ben conosciuta in quanto oggetto di un lavoro già svolto sulle leggende. Le parti salienti della leggenda sono stati sintetizzati in: •Chi è Lucida: descrizione della persona. •Lucida vanitosa e corteggiata: cura ossessiva di sé, balli, feste, amanti… •Lucida disperata: scoperta della ruga e il patto con il diavolo. •Lucida alla resa dei conti: fine della nobildonna.

La leggenda raccontata attraverso i disegni

In una bella giornata d’inverno, Lucida Saminiati, non ancora ventenne, sposa Vincenzo Diversi. Ahime! Due anni dopo è già vedova, perché il marito viene ucciso durante una lite con un vicino.

Sette anni dopo, Lucida sposa Gaspare Mansi, un uomo ricco e nobile, ma molto più vecchio di lei.

La nuova famiglia abita in una stupenda e lussuosa villa nei dintorni di Lucca.

Le sale della villa sono bellissime, arredate in modo sontuoso e ricercate. Le pareti sono impreziosite da stupendi decori, tendaggi, specchi e quadri di ogni

sorta.

Lucida conduce una vita molto mondana, ama organizzare numerose feste, ricevimenti e balli.

Gli specchi non mancano al palazzo. Sono presenti in tutte le stanze, perfino sul

baldacchino del letto della nobildonna. Lucida ama specchiarsi e compiacersi della

sua bellezza.

Perfino una pagina del libretto delle preghiere nasconde uno specchietto.

Un brutto giorno, l’apparire di una piccola ruga lascia nella disperazione Lucida che piange in

modo inconsolabile: urla che è disposta a tutto, pur di non perdere la sua bellezza.

Il diavolo, sotto le sembianze di un bel giovane, si presenta alla donna, promettendole trent’anni di immutata bellezza, in cambio della sua anima. Lucida accetta il patto, senza pensare tanto alle conseguenze

Numerosi uomini si invaghiscono della bellissima donna; qualcuno di questi sparisce in modo misterioso. Si dice che la crudele Lucida , dopo essersi annoiata della loro presenza,li faccia sparire in una botola piena di lame.

Allo scadere dei trent’anni, allo scoccare della mezzanotte, il diavolo viene a riscuotere il suo dovuto. Lucida si rende conto della gravità del suo errore , piange disperata , ma il suo creditore non sente ragioni.

Il tempo passa, tutto cambia, tutti invecchiano, ma la bellezza di Lucida

rimane immutata.

Una carrozza infuocata trattiene la disperata Lucida. Il diabolico cocchiere la conduce sulle Mura mostrando ai Lucchesi la sua potenza.

Il fascio di fuoco finisce la sua corsa, sprofondando nel placido laghetto dell’orto

botanico.

L’attività prende l’avvio dalla narrazione dell’explicit della leggenda di Lucida Mansi mediante la tecnica della “classe de reve”, allo scopo di immergere i bambini nel racconto, facendo leva sui sensi e stimolando la fantasia, e con l’intento di anticipare in forma narrativa alcuni elementi relativi alla storia di questa nobildonna. Eccone uno stralcio: È notte fonda…una notte senza luna. Il cielo è buio. Folate di vento gelido sibilano tra i tetti delle case e scuotono le fronde degli alberi. Stralci di nuvole si rincorrono nel cielo, a tratti coprendo, a tratti svelando il timido brillare delle stelle. Risuonano sinistri i rintocchi della mezzanotte…Don…Don…Don…Li sentite? Camminiamo lentamente lungo il viale deserto delle Mura. Ai lati del viale si stagliano alti e maestosi due file di platani secolari. Strane ombre si insinuano tra i loro rami…saranno le foglie mosse dal vento? Verso sinistra, al di là degli alberi, lo sguardo si posa sui tetti delle case, sulle torri e sui campanili della città. Dai tetti si leva il miagolio lamentoso dei gatti. Più in basso, sempre verso sinistra, scorgiamo un leggero luccichio. Ci avviciniamo, guardiamo con più attenzione…qualcosa si muove e, a tratti, brilla. Ma sì! Sono le acque di un placido laghetto e su di esse galleggiano leggere le ninfee con i loro fiori candidi. Il vento sibila e urla; un brivido ci percorre la schiena! Ma…ecco…ad un tratto sentiamo un rumore, uno strano fruscio… Forse è solo il vento! Ah!… ascoltate! Insieme a quel fruscio ora si sentono dei tonfi sull’asfalto, sempre più forti, sempre più veloci, sempre più vicini! Impauriti, ci nascondiamo dietro il tronco di un grosso platano, mentre il rumore si fa sempre più forte e chiaro. Ora si sente uno scalpiccio…forse… forse sono gli zoccoli di animali in corsa. Ed ecco laggiù, dietro la curva,guardate! Ecco apparire le sagome nere di cavalli al galoppo. Ora... ascoltate!…Si sentono sinistri cigolii e scricchiolii, poi uno sferragliare sempre più forte. Ecco… vediamo una sagoma che si avvicina. Mah… è una carrozza! Seduto sul cocchio, un uomo vestito di scuro tiene le redini dei cavalli, li incita e li guida. Ora la carrozza è molto vicina a noi. Vediamo dei bagliori, delle lingue di fuoco che sembrano uscite dall’Inferno.… Le fiamme guizzano e avvolgono la carrozza…

Dopo la narrazione della parte finale della leggenda, è stato chiesto ai bambini di aprire gli occhi e di comunicare che cosa hanno visto, udito, provato, immaginato, utilizzando alcune domande-stimolo: -Che cosa hai visto e udito? -Che cosa hai provato mentre ascoltavi? -Quale momento ti è piaciuto di più? Perché? -Quali sono gli elementi di mistero che sono emersi dalla narrazione?

•LUCIDA ALLA RESA DEI CONTI: FINE DELLA NOBILDONNA.

Io ho visto le Mura con tanti alberi ai lati e il vento muoveva le foglie; i gatti miagolavano sui tetti; il laghetto placido , i cavalli neri e una strana carrozza, due persone passeggiavano nell’oscurità della notte. Ho udito forte i rintocchi della mezzanotte, il rumore degli zoccoli dei cavalli, il fruscio del vento tra i rami e un rumore sinistro di sottofondo. Ho provato tensione e paura, perché ho immaginato che fossi io a vivere quel momento, tutti quei fruscii, quegli zoccoli paurosi, il rumore della frusta mi hanno fatto immaginare lo stato d’animo di Lucida e la tensione che lei provava. Mi è piaciuto tanto il momento dei ritocchi della mezzanotte perché danno un senso misterioso alla storia. Anche quando si avvicinavano i cavalli neri , il vedere il laghetto dell’orto botanico, prima calmo e rassicurante e poi tempestato mi ha emozionato. Gli elementi che hanno suscitato mistero sono l’arrivare pauroso della carrozza, il vento che muoveva rumorosamente i rami, i rintocchi della mezzanotte e il bagliore della carrozza infuocata….

CHI È LUCIDA: DESCRIZIONE DELLA PERSONA.

Mi presento: sono Lucida Mansi Si invitano gli alunni a disegnare la donna, così come ognuno l’ha

Immaginata, e a descriverla.

Scopriamo Villa Mansi Poiché non è stato possibile effettuare la visita a Palazzo Mansi, se ne è fatta una virtuale attraverso alcuni filmati trovati su internet.

Tre stanze di villa Mansi,il salone della musica, la stanza da letto di Lucida e il salottino, diventano lo scenario delle varie storie legate alla nobildonna lucchese. Ogni stanza diventa lo ‘spazio narratore’ di una ministoria. I ragazzi, attraverso alcuni indizi, appositamente proposti (lettera di un corteggiatore, pagina di diario di Lucida), avanzano ipotesi (Chi avrà scritto la lettera? Perché?...), fanno anticipazioni (Cosa avrà pensato Lucida? Cosa avrà fatto?...) e iniziano a raccontare, stimolati ad immaginare lo spazio che si anima e a ricostruire la possibile scena. Nel raccontare si pone attenzione al linguaggio usato, sforzandosi di usare dei termini più formali, forbiti ed arcaici.

Lucida vanitosa e corteggiata: cura ossessiva di sé, balli, feste, amanti… Spazio narratore: la camera da letto (visione da internet della camera di Lucida)

Lettera di un ammiratore Scorgendovi un dì, fui colpito dal perfetto ovale del Vostro bellissimo viso. Mi rapì l’incantevole Vostro sguardo e difficile fu trattenere le emozioni che mi pervasero. Allora avreivoluto venirVi incontro, allungare verso di Voi la mia mano per sfiorare la Vostra, ma i miei occhi non ardirono guardarVi. È lecito a me sperare di rivedere la Vostra graziosa figura danzare leggiadra durante la festa da ballo? Palpita il mio cuore nell’attesa.

Un ammiratore a cui avete infiammato l’animo

TESTO COLLETTIVO E’ una bella giornata di sole, soffia un leggero vento che fa muovere le tende della camera, accarezzandole dolcemente. Le finestre aperte lasciano entrare il cinguettio festoso degli uccellini che volano felici sui rami del ciliegio fiorito nel giardino di villa Mansi. Un piacevole profumo emanavano i numerosi fiori che rallegrano le aiuole. Seduta davanti alla mia specchiera, mi lascio spazzolare i miei lunghi e folti capelli, quando un delicato ticchettio attira la mia attenzione. - Avanti!- Gertude mi porge su un lucido vassoio d’argento una delicata rosa rossa, ancora bagnata dalla rugiada mattutina, che nasconde una pergamena accuratamente racchiusa da nastri di seta scintillanti. Meravigliata, prendo la missiva, licenzio la servitù e leggo con trepidazione il misterioso messaggio:

Una lettera misteriosa

Si procede poi alla lettura del biglietto che fornisce alcuni indizi importanti (informazioni sulla bellezza della donna, la presenza di corteggiatori, la festa da ballo che si terrà nel Palazzo...) che vengono utilizzati per raccontare una ministoria.

DOMANDE STIMOLO: “Immaginiamo le azioni di Lucida, i suoi pensieri, le sue emozioni... poi si sente bussare alla porta...un servitore con un inchino le consegna il biglietto, lei lo legge...Come diventa il suo volto?...Cosa prova?....Comincia a farsi tardi...Lucida deve prepararsi per la festa...Quale vestito sceglie? Come si pettina?...

1^ ministoria Dopo aver finito di leggere il misterioso messaggio, il mio volto diventa rosso di colpo da avvicinarmi subito al catino con l’acqua, posto vicino alla mia toletta, per rinfrescarmi un po’ la faccia. Provo un senso di stupore, anche se non è la prima volta che ricevo lettere del genere, ma ogni volta mi emozionano. Guardo l’orologio è tardi, è l’ora di prepararmi. Le mie damigelle mi mostrano cinque nuovi vestiti, scelgo quello con il corpetto d’oro, decorato con perle bianche e la gonna dorata a balze ricamate. Indosso le scarpe bianche che si abbinano in modo affascinante alle perle. Chiamo la parrucchiera che mi pettina con una crocchia fermata da un fermaglio d’oro che mi è stato regalato in una galante occasione. Mi imbelletto con cura e mi spruzzo il profumo che mi è stato portato da un paese straniero. Vari gioielli completano la mia vestizione. Sento la servitù che, indaffarata, ultima i preparativi per la festa di stasera. Arriva l’orchestra che si sistema in un angolo del salone, li sento accordare gli strumenti.. Tutto è quasi pronto, mancano gli invitati che fra poco arriveranno, il pensiero di uno in particolare mi fa arrossire, con eccitazione mi faccio mille domande: chi sarà? Come sarà?... Il cuore mi batte a mille, mi guardo e mi riguardo, devo essere perfetta.

Il salone della musica (sempre su internet si vedono immagini di un salone di Villa Mansi e

dei filmati di balli tipici del 600)

Sulle note di una musica del 1600 come sottofondo, si invitano i bambini a narrare la seconda ministoria immaginando lo spazio animato da tante persone:

“Alcune sono già arrivate...altre stanno arrivando...ecco che arriva anche il corteggiatore che si mette di fronte alla porta dalla quale uscirà la nobildonna... i

servitori sono indaffarati con i vassoi colmi...i musicisti sono pronti con i loro strumenti...una dolce musica comincia a diffondersi nella stanza...”

Una volta ricostruita l’atmosfera, si invitano i bambini a guardare verso la porta dell’ultimo salottino da cui apparirà Lucida:

Eccola!...Descriviamo il suo modo di incedere... il suo profumo che emana ad ogni movimento...Vede il corteggiatore... lo riconosce... i loro sguardi si incontrano... Cosa farà?...Intanto gli invitati la guardano ammirati... alcune dame sono un po’ invidiose e sussurrano nascoste dai ventagli....Iniziano i balli... Il corteggiatore si avvicina a Lucida, si inchina e...

2^ ministoria

Sulle note di valzer e quadriglie inizia la festa a Villa Mansi, gli invitati con i loro bellissimi abiti sono già arrivati , altri stanno arrivando. Ecco un uomo elegantissimo si sofferma davanti alla porta d’ingresso del salone della musica, si guarda intorno cercando lo sguardo di qualcuno, si sfila i guanti e li porge delicatamente, insieme al bastone e al cappello ad un servitore. I camerieri con i loro vassoi colmi si aggirano per tutta la sala facendo lo slalom, come bravi acrobati, fra i presenti e deliziando gli ospiti di ogni prelibatezza. All’improvviso la musica cambia, sembra accogliere in modo solenne una persona tanto attesa; le porte si aprono e dalle scale giunge, bella come una regina, Lucida, si muove con un passo leggiadro e soave appoggiandosi alla mano quando di uno, quando di un altro cavaliere. Uno in particolare le chiede un ballo e lei, incrociando il suo sguardo, intuisce che è lui l’ammiratore sconosciuto. Lei acconsente a farsi baciare la mano e ad aprire le danze . Il salone è pieno di gente, c’è chi rimane affascinato dalla bellezza della donna e la guarda in modo incantato, e chi, un po’invidioso, non perde occasione per dire delle maldicenze. La musica accompagna i balli. I due ballerini sembrano rapiti dai loro discorsi, da non accorgersi di tutto ciò che li circonda. Ballo dopo ballo il tempo passa e la festa finisce, ma non per i due innamorati: li aspetta una passeggiata lungo i viali alberati illuminati da una romantica luna.

Lucida disperata: scoperta della ruga e il patto con il diavolo.

Un’orribile scoperta I bambini immaginano di trovare una pagina ingiallita del diario di Lucida nel salottino, strappata in parte , dove è possibile tuttavia leggere alcune frasi importanti dalle quali si potranno ricavare gli indizi per ricostruire la terza ministoria : (la scoperta della prima ruga... la disperazione di Lucida che vede venir meno la sua bellezza... il suo essere disposta a tutto pur di mantenersi bella e giovane...).

Addì 21 maggio 1637

L’immagine riflessa nello specchio ha rivelato stamane il fatale disegno del tempo che fugge. Oh! Terribile disegno che mai avrei potuto paventare! Orrore! Un sottile solco percorre ora la mia fronte e un altro, e un altro ancora si partono dagli angoli delle mie labbra…Tutti gli specchi mi sono diventati nemici, riflettono impietosi il tempo che passa…Inorridisco al solo

pensiero! Mi pare di udire le spietate risa delle altre donne, giovani ancora e ancora fresche…

Sembrano risuonare nelle mie stanze e feriscono il mio cuore. Oh no! Non voglio che la mia

bellezza svanisca! Ma…che cosa potrei fare per veder rifiorire la giovinezza sul mio volto?

Non posso sopportare di vederlo appassire! Sarei disposta a tutto, a tutto purchè la mia pelle

possa ritornare fresca, levigata e giovane!

Inizio guidato 3^ ministoria L’inizio della narrazione viene dato dall’insegnante: E’ un tardo pomeriggio di primavera e Lucida si accinge a preparare le lampade delle sue stanze per la sera. Come sempre, passando davanti allo specchio del salottino, indugia e si sofferma a rimirare la sua bellezza: la sua figura è ancora snella, la pelle candida e delicata, i capelli lucidi e neri le incorniciano il viso e le ricadono morbidi sulle spalle. Poi accende il candelabro posto vicino al camino e ritorna a rimirarsi il volto, ma... Lucida si avvicina di più allo specchio, comincia a guardarsi più attentamente il volto... e scopre la prima ruga... Cosa dice? Cosa prova? Come si sente?

Un’orribile scoperta Lucida urla e piange disperata, corre subito nelle sue stanze, gemiti strazianti escono dalla sua bocca, non vuole farsi sentire, ma non riesce a controllarsi. Non può accettare che un enorme solco si impadronisca della sua fronte. Continua a ripetersi: “ E’ solo un brutto sogno, ora mi sveglio e tutto finisce!” Invece tutto è vero! Quella ruga segna il volto come una cicatrice. Lancia un urlo da attirare l’attenzione di tutta la servitù, Gertrude bussa preoccupata: - Signora, signora cosa vi succede?- La risposta non arriva. Apre la porta e vede la sua padrona distesa sul letto singhiozzante. Pian piano si avvicina , provando a tranquillizzarla, ma inutilmente. Finalmente riesce a vedere il volto della sua signora tutto irrigato da segni di lacrime sporcate dal trucco, riesce a capire che la causa di tale disperazione è un’odiosa ruga proprio lì sulla fronte. Mentre Lucida vaneggia, pensando alla sua perduta bellezza, Gertrude prova a pulire il viso della nobildonna, ad idratarla con una crema speciale e poi a truccarla un po’, sperando che quel segno orribile potesse scomparire,ma niente. Allora tutta la servitù si mobilita per chiedere, per trovare qualche medicamento portentoso. Qualcuno ha sentito dire che in città c’è un erborista eccezionale e forse potrà essere di aiuto. Il cocchiere va a prenderlo in volata, ma al laboratorio non c’è, però il garzone assicura che l’avrebbe informato e fatto andare dai Mansi il prima possibile. Il tempo passa, scandito dalle urla e dalle lacrime di Lucida. Ad un certo momenti si presenta alla porta un bel giovanotto, chiede della padrona di casa, Gertrude , pensando che sia l’erborista, lo fa entrare nel salottino, dove, prostata su un divano, giace Lucida disperata. - Io vi aiuto!- dice l’uomo con tono suadente ,-” vi dono trent’anni di immutata bellezza, in cambio della vostra anima, accettate? Sì ! –rispose la donna, senza neanche pensare sulla gravità di quella richiesta. La ruga scomparve e con essa la disperazione di Lucida. Tutto è ritornato come prima, feste, balli ed amanti, almeno fino allo scadere del patto misterioso!

Confronto A questo punto del percorso, si procede ad un confronto tra la leggenda e la storia vera di

Lucida, rilevando somiglianze e differenze. LEGGENDA

Lucida Mansi era una giovane e bellissima donna appartenente ad una delle più ricche e potenti famiglie della Lucchesia. Completamente dedita al lusso ed alla vita mondana, era solita organizzare nelle sue numerose, e splendide, ville sfarzose feste animate da musiche e balli. Era adorata e corteggiata quanto crudele; era infatti solita liberarsi dei suoi innumerevoli amanti, quando ne era annoiata, facendoli precipitare in un pozzo cosparso di innumerevoli lame affilatissime, celato da una botola. Lucida era estremamente innamorata della propria immagine, tanto che aveva disseminato di specchi la sua stanza da letto, in modo da potersi contemplare in qualsiasi momento; teneva addirittura uno specchio nascosto nel libro delle preghiere, in modo da potersi specchiare anche durante le sacre funzioni. Il tempo trascorse spensierato fra feste ed amanti, fino a quando una mattina, ammirandosi come sempre ad uno specchio, si accorse di una lieve ruga che segnava inesorabilmente il bellissimo volto. Lucida si disperò, gridò e pianse lacrime amare sino a quando le apparve un giovane meraviglioso, ma sotto le cui sembianze si nascondeva il diavolo. Questi le promise altri trent’anni di immutata bellezza ma, trascorso questo tempo, egli sarebbe tornato a farle visita per ricevere il pagamento di questo favore, la sua anima. Lucida accettò senza pensarci, nemmeno la sua stessa anima le era più cara del suo bel volto e della sua giovinezza. Gli anni concessile dal Demonio passarono mantenendo intatta la sua giovinezza, come le era stato promesso, mentre tutti attorno a lei invecchiavano. Gli uomini continuavano ad amarla ed a morire per lei tra atroci sofferenze. Fino a che, un pomeriggio d’estate di trenta anni dopo, il Diavolo ricomparve. Lucida fu sorpresa e spaventata dalla sua venuta, nonostante il Diavolo avesse mantenuto la sua promessa ella non si era convinta fino in fondo della veridicità del patto che aveva stipulato. Ella si disperò, e pianse, ed implorò il Demonio di risparmiare la sua anima. Ma egli non si lasciò impietosire e la trascinò sulla sua carrozza fiammeggiante e, dopo aver percorso un intero giro di mura, affinché tutti i lucchesi potessero udire i lamenti strazianti della sua vittima, fece inabissare il cocchio nel laghetto di uno splendido giardino fiorito.

NOTIZIE STORICHE • Lucida si sposò molto giovane con Vincenzo

Diversi, il quale venne assassinato nei primi anni di matrimonio. Rimasta vedova molto giovane, si risposò con l'anziano e ricco Gaspare di Nicolao Mansi.

• La famiglia Mansi era molto ricca e conosciuta in gran parte dell'Europa grazie al commercio delle sete già prima del secolo XVI. Il matrimonio destò scalpore per l'elevata differenza d'età tra i due coniugi e per la bellezza di Lucida rispetto a quella del nuovo sposo. Lucida sviluppò così un forte desiderio di evasione, tanto da divenire dissoluta nei costumi e perdere ogni dignità. Essa non rinunciava a lusso sfrenato, banchetti, feste e innumerevoli giovani amanti. Divenne anche talmente vanitosa da ricoprire di specchi un'intera stanza di Villa Mansi a Segromigno per potersi ammirare in ogni occasione.

• Lucida morì di peste il 12 febbraio del 1649 e le sue spoglie riposano nella chiesa dei Cappuccini a Lucca, nella cripta dedicata alla sua famiglia.

Riflessione “Come mai è nata la leggenda su Lucida Mansi?”.

Si evidenziano le differenze fra la leggenda e la storia di Lucida, una domanda viene fuori dal

confronto“Come mai è nata la leggenda su Lucida Mansi?”. Si apre così una discussione: le varie argomentazioni prodotte vengono annotate alla lavagna, si condividono e si commentano le motivazioni.

1) Perché Lucida era una persona vanitosa ed egoista, quindi la leggenda sottolinea la cattiveria e l’eccessivo narcisismo di Lucida.

2) Perché apparteneva ad una famiglia molto ricca e con la leggenda la si voleva ricordare.

3) La leggenda ricorda la triste vita di Lucida che con i suoi eccessi si voleva consolare e non pensare ai suoi dolori.

4) La leggenda vuole insegnare che non si deve pensare solo a sé, ma anche agli altri e vivere in modo corretto, per non rischiare di fare una brutta fine.

5) La leggenda è stata fatta per punire Lucida per il suo comportamento sconsiderato.

6) Per motivi turistici considerando la bellezza della villa e dei suoi arredi, una leggenda avrebbe attirato tanti curiosi.

Testo collettivo In seguito, si elabora un testo collettivo sull’argomento come resoconto di quanto emerso dalla conversazione.

Stamani, dopo aver discusso e condiviso le motivazioni che hanno spinto gli autori a scrivere una leggenda sulla nobildonna Lucida Mansi, abbiamo fatto molte ipotesi che le abbiamo sintetizzate in sei. Un punto comune a tutte le idee è che la leggenda immortala una donna tanto ricca, quanto disperata per le sue vicissitudini: il primo marito viene ucciso, il secondo è vecchio, un figlio muore e un altro è in disaccordo. Tutta la sua ricchezza e tutta la sua bellezza non l’appagano, Lucida vuole essere unica, ma la realtà la prova nuovamente con la comparsa della ruga e la fine infernale. Forse questa leggenda vuole insegnarci ad accontentarci o forse è nata per una trovata turistica per attirare persone a visitare la villa Mansi. La leggenda racconta in modo fantastico l’origine di un fatto, quindi sicuramente questa vorrà aiutarci a capire che bisogna vivere in modo corretto ed accettare la realtà così come si presenta, anche con una “ruga”.

IL CASO DI LUCIDA MANSI

L’itinerario è costituito da due fasi: • Le fasi del processo • La messa in scena PRIMA FASE: LE FASI DEL PROCESSO Obiettivi L’alunno: •focalizza aspetti e informazioni determinanti •assume punti di vista diversi •comunica in forma strutturata motivando le proprie e altrui opinioni •esercita la coerenza sul piano logico e linguistico-formale •pratica l’argomentazione

Palazzo di giustizia a Lucca Il dibattimento in aula giudiziaria è la sede per eccellenza in cui si pratica l’argomentazione. Durante questa fase di lavoro gli alunni dovranno costruire, verbalizzare e mettere in scena un vero e proprio processo a Lucida Mansi... Si analizza quindi la struttura di un processo….

Cosa vuol dire ARGOMENTARE? Poiché in un processo il contradditorio è un continuo avvicendarsi di tesi e antitesi è stato necessario approfondire le caratteristiche del testo argomentativo

Abstract intervista all’avv. S.Piano Abbiamo chiesto aiuto ad un’ avvocatessa che ha spiegato il funzionamento di un processo. I ragazzi per due ore l’ hanno intervistata e lei con semplicità ha chiarito ogni dubbio.

DALL’INTERVISTA CON L’AVV. SIMONA PIANO Perché ci sia un processo occorre che siano accaduti fatti penalmente rilevanti . E’ necessario fare delle indagini che porteranno al processo. L’ accaduto fa partire un’inchiesta fatta dai carabinieri, polizia o altri funzionari pubblici che aprono la fase delle indagini: vanno sul posto e cercano eventuali persone che abbiano visto qualcosa , si informano, cercano prove. In situazioni più gravi, come l’omicidio, verificano impronte con mezzi scientifici. A dirigere tutta questa fase è il pubblico ministero che si occupa di decidere se il fatto è da considerarsi grave ed individuare chi ha commesso il reato. Quando il pubblico ministero ritiene che le prove siano sufficienti ad accusare la persona indagata, allora ha inizio il processo. I soggetti del processo sono: il Pubblico Ministero che dice che il fatto è stato commesso dall’imputato e sostiene l’accusa. Il difensore è colui che dovrà portare gli elementi necessari a scagionare l’imputato con prove materiali e testimonianze. L’imputato è colui che è accusato di aver commesso il fatto. Il giudice è il soggetto super parte che ascolta il P.M., la difesa, i consulenti tecnici, i testimoni e verifica le prove; si fa un’idea del caso, poi si ritira in camera di consiglio e infine, quando ha deciso,proclama la sentenza. Il giudice può decidere di punire la persona che ha commesso il reato, secondo il codice penale, oppure dichiarare la persona non colpevole ed assolve l’imputato. Un processo si svolge in varie udienze e può durare anche anni APPROFONDIMENTI E’ recidivo chi commette più volte un fatto penale. La giuria non è sempre presente ed è formata da giudici togati e persone maggiorenni nominate. La difesa è un diritto anche per chi sembra colpevole. I fatti vanno letti con molta attenzione perché non sono mai univoci, ma danno una duplice lettura.

SIMBOLO DELLA GIUSTIZIA

COS’E’ UN PROCESSO? È l'accertamento dei giudici sul reato commesso da un cittadino che verrà poi sanzionato, punito o

prosciolto. ARTICOLO 575 DEL CODICE PENALE SANCISCE: Chiunque cagiona (1) la morte (2) di un uomo (3) è punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno (4) Note (1) La prova della volontà omicida può essere desunta con maggiore sicurezza facendo ricorso all'esame delle modalità della condotta, non essendo agevole verificare l'interno volere dell'agente

(es.: colpi indirizzati in una porzione del corpo della vittima piuttosto che in un'altra). (2) Il soggetto passivo deve essere vivo (il reato sarebbe altrimenti impossibile [v. 49] ma non è richiesto che sia anche vitale (cioè capace di vivere a lungo): è responsabile di omicidio anche chi

cagiona la morte di un uomo agonizzante. Non hanno rilevanza le condizioni di corpo, di mente, la nazionalità o la razza della vittima. (3) La qualità di uomo viene acquisita al momento del distacco del feto dall'utero materno, anche se non è avvenuta l'espulsione definitiva dal corpo della madre . (4) Laddove la vittima del reato rivesta una particolare qualità o posizione, verrà a determinarsi un

mutamento del titolo del reato: l'omicidio del Presidente della Repubblica determina l'applicazione dell'art. 276; quello di un Capo di Stato estero dell'art. 295; quello del Comandante di una nave da

parte di un membro dell'equipaggio degli artt. 1150 o 1151 del codice della navigazione.

SECONDA FASE SECONDA FASE L’ORGANIZZAZIONE DEL PROCESSO Obiettivi L’alunno: – sviluppa capacità immaginative per operare espansioni – comunica in forma strutturata percezioni, sensazioni, ricordi – individua le caratteristiche distintive di alcune forme testuali – riconosce e schematizza le strutture organizzative dei testi prodotti – sperimenta azioni di rappresentazione simbolica e figurativa – si attrezza nello sviluppare un testo rispettando i requisiti della testualità

PREPARAZIONE DEI DOSSIER A questo punto gli alunni scelgono liberamente i dossier che desiderano preparare, per acquisire tutti i documenti, atti , prove e testimonianze necessari per avviare un processo, come suggerito dall’avvocato.

Raccolta di prove materiali: lettera di ammiratore, pagine di diario, plastico

di Villa Mansi

Testimonianze : familiari delle vittime, la servitù, consulente

tecnico, familiari di Lucida

Prove scritte: pagine di giornale, atti anagrafici…

Dossier Vengono esaminate e condivise tutte le documentazioni, scegliendo e rielaborando i vari lavori per costruire il copione della messa in scena del processo

Un valido aiuto tecnico è stato dato dalla consulenza di un giudice, per far chiarezza sul ruolo che tale figura riveste nel processo

Una nuova discussione divide la classe in due sottogruppi che formuleranno la requisitoria dell’Accusa e l’arringa della Difesa,

tenendo conto delle prove, delle testimonianze fornite, dei fatti e delle varie circostanze

ARRINGA IN DIFESA DELLA MARCHESA LUCIDA MANSI La qui presente nobildonna , Lucida Mansi, è stato accusata ingiustamente per omicidio plurimo e di aver stipulato un patto con il diavolo. Da quando la bellezza è indice di stregoneria, essa ha ricevuto un dono dal Volto Santo, essendo la mia cliente una donna molto devota, la si può notare tutti i giorni al vespero, intenta a meditare con il suo libretto durante le preghiere….

REQUISITORIA CONTRO LA MARCHESA LUCIDA MANSI Io avvocato Niccolò Donati, pubblico ministero, accuso Lucida Mansi per l’omicidio plurimo dei suoi amanti e di aver stipulato un patto con il diavolo…

Copione Il processo viene messo in scena.

I vari “dossier” vengono trascritti al computer e si crea

“il fascicolo” o “il copione” del processo.

Processo a Lucida Mansi Siamo in un’aula di tribunale, prima di entrare la corte interviene il cancelliere CANCELLIERE: Silenzio in aula, tutti in piedi, entra la corte. Oggi( data)..Si dibatte il processo a carico di Lucida Mansi. GIUDICE: Pubblico Ministero formulate l’accusa! PUBBLICO MINISTERO: Quest’oggi viene accusata di omicidio plurimo degli amanti e di aver stipulato un patto con il diavolo la qui presente marchesa Lucida Mansi nei Saminiati. GIUDICE: Imputata come vi dichiarate? LUCIDA: Non colpevole, vostro onore!

La messa in scena il processo a Lucida Mansi

Vengono assegnate le parti e il processo viene “rappresentato”.

Il pubblico presente è parte attiva, diventando membro della giuria popolare,

al termine della rappresentazione gli viene dato un foglietto dove deve

esprimere un parere di colpevolezza o di innocenza che aiuterà la corte nel

verdetto finale.

TERZA FASE LA MESSA IN SCENA

Obiettivi

L’alunno:

•sviluppa capacità immaginative

•assume atteggiamenti collaborativi •si pone in modo attivo nell’ascolto

•comunica in forma strutturata le proprie emozioni

•si organizza nelle attività da svolgere

•possiede una strumentalità tecnica

14 maggio 2014 Processo a carico di Lucida Mansi

VERIFICHE DEGLI APPRENDIMENTI

Il percorso è stato valutato in itinere, mediante la griglia di osservazione, le schede predisposte, le verbalizzazioni scritte e discussioni orali, la realizzazione di vari dossier elaborati nel piccolo gruppo che hanno portato alla scrittura di un breve racconto giallo e di un copione teatrale per la messa in scena di un giallo storico su Lucida Mansi . I riscontri avuti anche attraverso testualità libere proposte successivamente, che contenevano comunque gli elementi del genere giallo, anche se non richiesti, arricchiti da descrizioni di personaggi ed ambienti, da prove indiziarie o da situazioni “paurose”, danno conto delle conoscenze acquisite.

Autovalutazione degli alunni Alla fine del percorso si propone ai ragazzi di completare uno scheda di autovalutazione

Risultati dell’autovalutazione INDICATORI SEMPRE SPES

SO

TALVOL

TA

MAI

HAI LAVORATO IN

MANIERA

AUTONOMA?

9 alunni 6 al. 5 al. /

HAI MANTENUTO

L’ATTENZIONE E LA

CONCENTRAZIONE?

10 al. 8 al. 2 al /

HAI PARTECIPATO

ALLA DISCUSSIONE

COLLETTIVA?

15 al. 3 al. 2 al. /

HAI RISPETTATO LA

REGOLA

DELL’ATTENDERE IL

PROPRIO TURNO?

17 al. 2 al. 1 al. /

HAI COLLABORATO

CON I COMPAGNI?

17 al. 3 al. / /

HAI AIUTATO I TUOI

COMPAGNI?

17 al. 2 al. 1 al. /

TI SEI SENTITO

AIUTATO DAI TUOI

COMPAGNI?

5 al. 14 al. 1 al. /

TI SEI IMPEGNATO NEL

LAVORO PROPOSTO?

19 al. 1 al. / /

1)TI E’ PIACIUTO IL LAVORO? DAI UN GIUDIZIO GLOBALE E POI MOTIVA LA TUA RISPOSTA:

TANTO = 19 alunni. ABBASTANZA = // POCO= 1 alunno ( si riportano le motivazioni degli studenti…) E’ un lavoro a cui abbiamo partecipato tutti ed è stato magnifico. Con un po’ d’immaginazione e la collaborazione di tutti abbiamo fatto un buon lavoro. Mi è piaciuto la messa in scena perché a me piace recitare. Gli argomenti sono stati interessanti. Mi è piaciuto lavorare in gruppo; l’atmosfera di mistero durante i racconti. E’ interessante il processo e la messa in scena. Mi è piaciuto il modo di lavorare. Mi ha molto incuriosito il testo giallo. E’ stata una bella novità. E’ stato interessante conoscere bene la vita di Lucida. Mi è piaciuto poco perché alcune storie erano difficili, preferisco altri tipi di storie.

Autovalutazione DI PIU’ DI MENO

Scrivere il giallo( 4 alunni)

Organizzare il processo( 4alunni)

L’intervento degli esperti( 1 alunno)

Mi è piaciuto tutto( 7 alunni)

Il copione della messa in scena( 2

alunni)

I testi polizieschi ( 2 alunni)

Il processo ( 1 alunno)

Le tre ministorie( 1 alunno)

I gialli della settimana enigmistica( 1

alunno)

Imparare a memoria la parte del

copione ( 1 alunno).

I testi polizieschi ( 2 alunni)

Fare i disegni ( 1 alunno)

Non c’è stato niente di poco

interessante ( 13 alunni)

2)QUALE PARTE TI E’ PIACIUTA DI PIU’ E QUALE DI MENO, PERCHE’?

3)COSA HAI IMPARATO DI NUOVO? Come si svolge e si struttura un giallo. Come si organizza un processo. Il ruolo del giudice e dell’avvocato. La vera storia di Lucida Mansi. A non vergognarmi mentre recito. A leggere con attenzione e scoprire indizi. A fare le ricerche.

4)QUANTO E’ STATO IMPORTANTE L’INTERVENTO DEGLI ESPERTI? E’ stato molto importante, interessante e piacevole, perché mi ha aiutato a capire come si svolge il processo e a conoscere dei termini giuridici.. 5)COME TI SENTI NELL’AFFRONTARE LA MESSA

IN SCENA DEL PROCESSO? Emozionato/a, piena di gioia e nello stesso ho paura di sbagliare. Un po’ preoccupato/a perché ci sono gli adulti. Mi sento carico. Tranquillo perché ho imparato le parti, mi sono impegnato e ce l’ho fatta. Mi sento pronta, questa

esperienza mi aiuterà a non vergognarmi.

6)TI E’ PIACIUTA L’ESPERIENZA? LA RIPETERESTI? Mi è piaciuta molto e la ripeterei all’infinito. E’ stata molto interessante, la rifarei milioni di volte. Sì , magari con altri personaggi storici. Ripeterei daccapo ogni singola cosa. Mi è piaciuto molto, ma non lo ripeterei, perché vorrei scoprire cose nuove. Per me è stata un po’ difficile, anche se bello.

Autovalutazione dell’insegnante La classe, a cui ho proposto il percorso, è formata da 20 alunni con casi di alunni diversamente abili, non italofoni e dsa. Ho cercato di adottare strategie efficaci ed efficienti per tutti gli stili di apprendimento che motivassero all’apprendimento e che stimolassero la curiosità di ogni alunno. Sono stata attenta che, durante i lavori, tutti potessero dare il loro contributo; infatti sia il racconto giallo a 21 mani che l’organizzazione del processo e quindi del copione della messa in scena sono il frutto del contributo di tutti: la mia mano è stata quella di un regista che ha aiutato gli attori ad organizzare e sistemare le varie informazioni. Di fronte alle difficoltà ho stimolato i ragazzi a trovare una soluzione personale, come nel caso della preparazione dei dossier, dove era difficile reperire tutte le informazioni storiche, per cui hanno scritto delle notizie verosimili (es. testimonianze nel processo), lavorando di fantasia. Sono stata attenta alle potenzialità degli alunni incoraggiandoli di fronte alle difficoltà, nella messa in scena del processo ho lasciato libero ognuno di scegliere il ruolo che interessava, e in presenza di difficoltà di memorizzazione ho adottato strategie alternative per non demoralizzare l’alunno. Fondamentale è stato l’uso dei programmi tecnologici per la ricerca di informazioni o per la scrittura del giallo e dei dossier. Ho favorito tutte le funzioni del linguaggio: ogni attività è stata raccontata, compresa, argomentata e condivisa, contestualizzata ed illustrata.

RISULTATI OTTENUTI Analisi critica in relazione agli apprendimenti degli alunni

Tutti gli alunni hanno partecipato alle attività proposte con impegno, interesse e senso di responsabilità. La fase di progettazione ed elaborazione, ha entusiasmato gli alunni, stimolando pensieri, ipotesi e domande che sono stati comunicati anche nelle verbalizzazioni scritte. Nella discussione collettiva è migliorata notevolmente la capacità di ascoltarsi e rispettarsi, nonostante opinioni diverse. Mediante la socializzazione dei testi, la discussione e l’autocorrezione, è stato più semplice giungere alle elaborazioni condivise. Pertanto è migliorata la capacità di: 1. lavorare insieme 2. produrre secondo tempi dati un prodotto scritto o di manipolazione 3. produrre idee creative e metterle in fila secondo scalette concordate nel gruppo 4. pianificare un progetto con la relativa selezione dei materiali 5. scrittura creativa secondo le regole del testo giallo 6. distinguere tra reale e fantastico 7. uso delle tecnologie finalizzate ad un progetto molto motivante 8. mettere in scena un mistero

Commento finale sul percorso