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1 ISTITUTO COMPRENSIVO DI GATTEO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ”GIOVANNI PASCOLI” anno scolastico 11-12 DESCRIZIONE DELL’ESPERIENZA

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ISTITUTO COMPRENSIVO DI GATTEO

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO

GRADO ”GIOVANNI PASCOLI”

anno scolastico 11-12

DESCRIZIONE DELL’ESPERIENZA

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Il progetto “Una fiaba per te” è stato proposto, approvato ed inserito nel P.O.F. dell’Istituto Comprensivo di Gatteo nell’a. s. 2010-2011. E’ nato in una classe prima bisognosa di interventi speciali, grazie ad alcune ore settimanali di compresenza e ottima sintonia tra l’insegnante di sostegno e quella di lettere.

Il progetto viene presentato con le seguenti caratteristiche generali:

sviluppare la comunicazione attraverso la fiaba e il racconto, cercando di coinvolgere (anche) alunni demotivati, deboli nello studio e poco sensibili alle regole di comportamento scolastiche, mediante attività interdisciplinare tra le materie di studio (italiano, inglese, francese, tecnica, artistica).

metodo prevalentemente utilizzato: ricerca per scoperta attraverso attività di laboratorio con gruppi di alunni a classi aperte:

attività di scrittura e lettura attività di laboratorio artistico attività di laboratorio informatico attività di laboratorio linguistico per traduzioni in inglese e francese

obiettivi:

o Rendere più stimolante e motivato il lavoro scolastico per alunni e insegnanti. o Sollecitare capacità collaborative tra alunni, tra docenti e tra alunni e docenti. o Sviluppare obiettivi cognitivi del curriculo di ciascuna disciplina. o Valorizzare il lavoro svolto anche oltre l’ambito scolastico.

Le coordinatrici del progetto, Mirna Zavalloni e Piera Borghesi, rispettivamente di lettere e

di sostegno, hanno inizialmente coinvolto gli alunni della classe 1°A, unitamente a due

alunne della classe 2°C, della secondaria di primo grado “G.Pascoli” dell’Istituto

Comprensivo di Gatteo, con lo scopo di far loro inventare e scrivere fiabe per andarle poi a

raccontare ai bimbi di Scuole dell’Infanzia e Primarie.

Rilevata una buona partecipazione da parte degli allievi, le insegnanti hanno “chiamato in

campo” la classe 3°B chiedendo agli alunni con maggiori competenze linguistiche di

tradurre le fiabe, scritte dai compagni di 1°A, nelle lingue straniere di studio, inglese e

francese, per andarle a loro volta a raccontare, in inglese e francese, ai ragazzi di Istituti

Superiori.

Successivamente il progetto, per la fase della illustrazione delle fiabe, è stato allargato agli

alunni di tutte le classi.

Quadro di riferimento e motivazioni: qual è il contesto sociale, culturale, pedagogico della

realtà scolastica in cui l’esperienza è maturata e in particolare della classe o delle classi

direttamente interessate? Quali sono i punti di forza e quali quelli di debolezza? Quale

problema o quali problemi hanno spinto a progettare l’esperienza? Che cosa si intendeva

stimolare/valorizzare? Oppure cosa si voleva superare/migliorare?

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Allo stesso tempo le insegnanti si sono rivolte, per chiederne la collaborazione,

all’educatore Mario dell’Istituto Don Ghinelli, ad alcuni colleghi della Scuola dell’Infanzia e

Primaria del nostro Istituto, a Dirigenti di alcuni Istituti Superiori del territorio limitrofo e

hanno sondato il terreno in ambiente universitario, con l’intenzione di creare, utilizzando la

fiaba come “oggetto conduttore”, un collegamento trasversale tra le varie tappe del

percorso degli studi, un viaggio tra “com’ero e come diventerò”, in cui la fiaba è sempre

apprezzata, di facile comprensione e piacevolmente ascoltata.

Il progetto è stato accolto con entusiasmo dai ragazzi e dai colleghi coinvolti; tuttavia,

l’ambizioso obiettivo della pubblicazione di un libro di fiabe è sembrato, alle insegnanti

coordinatrici, oneroso e irraggiungibile; cosicché, nella stesura del progetto, era stato

inizialmente posto come obiettivo finale la semplice ed economica “redazione scolastica” di

un fascicolo di fiabe.

Poi, man mano che l’attività veniva allestita e praticata, prendeva una sua naturale

configurazione, adattandosi e ampliandosi nella fase successiva in modo pressoché

spontaneo e coinvolgendo un numero sempre maggiore di alunni.

Il progetto è così “uscito dall’aula”, la 1°A, dove gli alunni scrivevano le fiabe, sconfinando

nella 3°B, dove queste venivano tradotte in inglese e francese, per poi entrare nelle altre

classi, in cui le medesime fiabe erano lette e illustrate durante lezioni di arte e infine in aula

informatica dove avveniva la trasformazione delle fiabe illustrate in file/bozza/libro.

Poi, i giovani compositori, varcando la soglia dell’Istituto, hanno portato il loro lavoro alle

scuole dell’Infanzia e Primaria del paese e raccontato le fiabe ai piccoli alunni.

Mentre gli alunni di terza hanno, in primo luogo allietato con le loro narrazioni gli ospiti

disabili dell’Istituto Don Ghinelli, durante una occasione pre-Natalizia e, successivamente,

si sono recati, durante uscite nella mattinata col pulmino comunale, presso Istituti

Superiori di Cesenatico e di Cesena, avendo questi aderito al progetto, per leggere le fiabe

in inglese e francese ai ragazzi più grandi.

Per ogni lezione stabilita per lo svolgimento di questa attività c’erano alunni con nuove

fiabe che chiedevano di partecipare al gruppo di lavoro, alunni che dovevano fare le

versioni in inglese e francese, alunni che dovevano lavorare in aula informatica, alunni che

chiedevano le fiabe per illustrarle.

Trapelava attenzione e compiacimento nei volti dei ragazzi quando venivano lette le fiabe

selezionate per la scelta definitiva, quando uscivano bene le traduzioni, ogni qual volta

l’incaricato delle immagini mostrava i meravigliosi disegni, o quando il gruppo di lavoro

informatico chiedeva di riunirsi per scannerizzare e archiviare nella “cartella immagini” e,

ancora, quando è stata approvata la richiesta dei ragazzi di 3°B di inserire nel libro alcuni

loro racconti accanto alle fiabe.

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Era nato un “fermento di attività inarrestabile” che, a un certo punto, ha fatto sentire il

dovere, a noi insegnanti, di proseguire valorizzando al meglio il lavoro ed è stata così presa

la decisione di realizzare la pubblicazione di un libro di fiabe illustrate, tradotte in inglese e

francese, unitamente ad alcuni racconti in italiano.

La grossa decisione è stata, per la verità, incalzata dall’entusiasmo mostrato

dall’assessore alla cultura del Comune di Gatteo e dall’Amministrazione della Banca

Credito Cooperativo di Gatteo, che hanno approvato all’unanimità il progetto

impegnandosi a sostenerne le spese editoriali, almeno in parte.

Il tempo, però, dedicato all’esplorazione dell’ambiente di lavoro, alla ricerca della

metodologia ottimale da attuare nelle diverse fasi, alla organizzazione, documentazione e

archiviazione adeguata del materiale che veniva settimanalmente prodotto, non ci ha

permesso di riflettere sufficientemente sui tempi, sulle risorse occorrenti, sulle fasi di lavoro

necessarie per realizzare la pubblicazione: infatti, a questo punto, erano già trascorsi i primi

mesi di scuola e dovendo presentare il progetto entro la metà di novembre non ci è stato

possibile corredarlo di tutte le sue parti in modo completo, soprattutto per quanto

concerne la previsione di spesa.

Infatti le spese editoriali si sono rivelate superiori alle previsioni.

Superiori alle previsioni sono state anche le pagine: infatti invece di 76 pagine a colori per

2000 euro, come era stato verbalmente preventivato con l’editore, abbiamo chiuso la prima

bozza-libro con 170 pagine e una previsione di spesa molto superiore; cosicché è stato

necessario tagliare pagine, ridurre le immagini, e attuare scelte di formattazione del testo

diverse: abbiamo scelto di eseguire autonomamente il lavoro del correttore di bozza per

abbattere una buona parte della spesa. Al termine di questo lavoro abbiamo ottenuto una

nuova bozza, con 114 pagine a colori ed un preventivo di spesa accettabile).

Costruzione e correzione della bozza, verifica delle traduzioni in inglese e francese,

preventivi per le spese editoriali, presentazioni del libro, costruzione del DVD per

documentare (anche per ricordo per i protagonisti) le visite alle scuole partners, fasi di

lavoro e imprevisti di percorso che non avevamo preso in considerazione in modo

approfondito, ci hanno indotto a rallentare e prolungare l’esperienza di diversi mesi.

Uno tra gli aspetti inattesi e imprevisti, si è rivelato una sorpresa e un’occasione per

ampliare il progetto con nuovi obiettivi, risolverli con contenuti e attività dal significato

umano e altamente educativo e condivisi con genitori ed enti del territorio, cioè la

possibilità di utilizzare il libro non solo come oggetto scolastico, ma anche come oggetto di

scambio per chiedere offerte e aiutare compagni gravemente malati e in situazione di

bisogno.

Durante alcune occasioni speciali, in cui scuola e territorio si sono incontrati con questo

obiettivo, abbiamo preparato, con i nostri alunni, delle “vendite di beneficenza”:

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o la presentazione del libro al Credito Cooperativo di Gatteo.

o La partecipazione alla festa Natalizia della secondaria di primo grado “Arfelli” di

Cesenatico, su invito del nostro Dirigente.

o La vendita al mercatino Natalizio della nostra scuola.

o La festa della Befana nel Teatro Parrocchiale del paese.

Questo lavoro è stato utilizzato anche per saldare il debito con l’editore: infatti, dietro

suggerimento del D.S.G.A., parte del ricavo è servito per saldare la Casa Editrice.

Oggi, Gennaio 2012, nonostante abbiamo in mano la pubblicazione e abbiamo fissato la

data, 2 febbraio 2012, per l’ultima fase del progetto, cioè la presentazione del libro nella

sala convegni della facoltà di Pedagogia a Cesena, con la partecipazione del prof. Alain

Goussot, collaboratore e sostenitore del nostro progetto, ci aspettiamo altre sorprese che ci

stimoleranno a proseguire “l’avventura”….(come per esempio la richiesta al Dirigente, da

parte dei colleghi di lettere delle attuali classi prime, di potere proporre il libro come lettura

estiva; le colleghe di lingue, in occasione della visita dei partners del Comenius, per dare

loro un ricordo del nostro Istituto, hanno chiesto il nostro librino; il suggerimento, da parte

di alcuni colleghi, di creare una “cassa continua per beneficenza”, gestita da insegnanti,

alunni e genitori).

Per ora la nostra certezza è che l’obiettivo più ambito è stato raggiunto e che, a

testimonianza, per gli alunni, per i genitori, per i docenti conduttori, per il team di docenti

protagonisti del progetto e per tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di

questa lunga, laboriosa, faticosa, insolita e preziosa esperienza resterà il libro: “Una fiaba

per te, a fairy tale for you, un conte de fées pour toi ... ed altri racconti”.

Un imprevisto disastroso ce lo ha riservato il mese di febbraio: la neve che ha

inesorabilmente bloccato tutto, compreso il nostro progetto.

Abbiamo, così, rinviato l’appuntamento conclusivo con l’Università e tuttora stiamo

cercando di concordare una data possibile, entro la fine dell’anno scolastico, in cui il

nostro tutor, professor Alain Goussot, alunni e insegnanti interessati, possano incontrarsi e

raccontare l’esperienza.

Qual è il contesto sociale, culturale, pedagogico della realtà scolastica in cui l’esperienza

è maturata e in particolare della classe o delle classi direttamente interessate?

La classe 1°A con le seguenti caratteristiche:

24 alunni, (14 femmine, 10 maschi): 2 extracomunitari ad un primissimo livello di

comprensione della lingua italiana, (Z., DSA, ipercinetico e di difficile gestione ed E.

albanese, ripetente, poco attratto dalla scuola); 1 DSA molto grave, ( A. con

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comportamenti border-line); 1 ripetente, (D. con rifiuto allo studio); 2 alunne con

grave disagio familiare; 1 col sistema immunitario debilitato, (F. che da un momento

all’altro sarebbe stata allettata ed avrebbe necessitato di lezioni in video-

conferenza), altri poco motivati alle attività scolastiche, altri bravissimi, motivati e

disponibili ad ogni attività proposta e infine un’alunna certificata, M., con una

programmazione che prevedeva di seguire contenuti semplificati/ridotti/adattati ma

aderenti a quelli svolti con la classe in tutte le discipline, che ha consentito alla classe

di usufruire di dieci ore di sostegno settimanali.

Lavorando nella classe gli insegnanti hanno sentito la necessità di dividere gli alunni in

gruppi per dare modo alla fascia debole di affrontare ripetizioni e rinforzo di alcune abilità e

svolgere lezioni normo/avanzate con gli altri.

Durante le 4 ore di lettere, con la presenza dell’insegnante di sostegno, il lavoro è stato

portato avanti seguendo questo metodo e, affrontando il primo argomento di antologia, la

fiaba per l’appunto, l’insegnante di lettere ha proposto agli alunni di inventare e scrivere

delle storie.

Questi hanno reagito molto bene e cominciato a produrre fiabe attraverso le quali hanno, a

poco a poco, iniziato ad sciogliersi e ad aprirsi avendo scoperto qualcosa di stimolante da

fare per la scuola che riusciva loro abbastanza bene, impegnativo, ma piacevole, una specie

di gioco, una gara: in quei piccoli testi potevano scrivere a ruota libera, poiché se la fiaba

non fosse andata bene non sarebbe successo nulla, solo che avrebbero dovuto riprovarci.

Nasce, così, tra le insegnanti, l’idea di approfondire e sfruttare la situazione che si era

venuta a creare, rendendola, una prassi di lavoro:

chi aveva la fiaba pronta poteva “segnarsi” nel gruppo per uscire dalla classe e recarsi

con l’insegnante di sostegno in aula informatica per trasformarla in file-word, che

sarebbe servito per la costruzione del libro.

Gli alunni hanno accolto con gioia la proposta di frequentare bisettimanalmente l’aula

informatica: la produzione di fiabe è aumentata e l’iscrizione ai gruppi di lavoro ha richiesto

l’elezione, tra gli alunni, di un “segretario” di gestione delle uscite.

La ragazzina disabile ha incominciato a fare disegni su alcune fiabe lette in classe a voce alta

facendo così apprezzare a tutta la classe la bellezza di una fiaba illustrata da immagini.

E’ stato, così, coinvolto il collega di educazione artistica, il quale ha suggerito che qualche

alunno si recasse nelle classi, durante le sue lezioni, per leggere a voce alta le fiabe che, in

questo modo, sarebbero state illustrate dagli alunni di tutte classi.

L’insegnante di sostegno ha coinvolto nel progetto, la ragazzina down della classe 2°C, G.,

utilizzando alcune ore in cui poteva essere inserita nei gruppi di lavoro della 2°A, con i

seguenti obiettivi specifici:

o Ampliare le sue conoscenze e le sue capacità di relazionarsi e lavorare con i

compagni di un’altra classe.

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o Migliorare le sue capacità di adattamento e autonomia in situazioni diverse e nuove.

o Stimolare la fantasia per inventare una fiaba, scriverla e illustrarla.

o Imparare abilità di base con il computer.

Le insegnanti di sostegno della ragazzina (che sono due), dopo essersi confrontate con

genitori e gruppo di lavoro H, hanno inserito il progetto nel P.E.I. di G.

L’attività svolta dall’alunna è stata produttiva, infatti due fiabe, da lei scritte e illustrate,

sono state scelte, anche per la loro semplicità che ha permesso una agevole traduzione in

inglese e francese.

Eleanor Mardsen, madre lingua inglese presente dal settembre 2010 al giugno 2011 nella

nostra scuola grazie al progetto Comenius, oltre ad essere stata un forte stimolo per la

produzione in lingua straniera, ci ha assicurato un prezioso contributo.

Ha, infatti, lavorato settimanalmente con gli alunni della classe 3°B per fare le traduzioni in

inglese, aiutandoli anche con il francese, scambiando con loro le reciproche conoscenze

linguistiche, dovendo lei imparare l’italiano e loro l’inglese.

La classe 3°B, (coinvolta dall’insegnante di lettere, conduttrice del progetto, essendo una

delle sue classi di cattedra), con le seguenti caratteristiche:

o 20 alunni, tra cui una marocchina ripetente, (I. molto timida, con gravi incertezze

nell’uso della lingua italiana), una ragazzina di Catania, (M. recentemente trasferita in

Romagna, con difficoltà di relazione nella classe privilegiando rapporti conflittuali

piuttosto che di collaborazione), un alunno rumeno, (T. in Italia da pochi mesi, che

ancora non parla la lingua italiana, ma piuttosto competente nella conoscenza della

lingua inglese), altri alunni poco motivati allo studio.

Anche in questa classe il lavoro a piccoli gruppi si è rivelato ottimale, poiché permetteva a

ciascuno di scegliere la partecipazione al gruppo di lavoro a lui più confacente ed ottenere

sicuramente qualche risultato positivo.

Cosicché, durante la seconda ora del sabato mattina, i gruppi di lavoro in aula informatica

erano diversi: Z. 1°A, esonerato dalla lezione di religione, con altri compagni, in aula già

dalla prima ora, che dovevano finire di scrivere una fiaba; G. in gruppo con qualche alunno

di 3° B, a sua scelta, I. e M. di 3°B a ricopiare le fiabe tradotte e i gruppetti di traduttori; in

totale una media di dodici-quindici alunni con la madrelingua Eleonor e l’insegnante di

sostegno.

Quali metodologie didattiche e quali forme di collaborazione tra colleghi ed alunni sono stati usati? Quale è stata la suddivisione dei ruoli fra colleghi? Quali risorse e quali strumenti sono stati necessari nelle diverse fasi dell’esperienza? Come è stata programmata la loro ricerca e la loro ideazione/elaborazione?

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A un certo punto l’organizzazione del lavoro ha iniziato ad essere piuttosto complessa soprattutto per effettuare una corretta raccolta, registrazione e archiviazione dei numerosissimi dati settimanalmente prodotti ed anche una corretta fuoriuscita dall’aula dei gruppetti di alunni.

Le fasi dell’esperienza sono state scandite nel seguente modo:

attività di scrittura: a seguito di spiegazioni e letture sull’antologia sul primo argomento letterario affrontato, la fiaba per l’appunto, gli alunni sono sati invitati a inventarne a loro piacere, sprigionando la fantasia, come compito domestico pomeridiano; questa attività, richiesta agli alunni della classe 1°A, è stata accolta e svolta con grande entusiasmo da tutti, compresi quelli più deboli, che si sono impegnati a scrivere diverse fiabe. Tra queste ne sono state scelte 15 per essere illustrate e tradotte in inglese e francese. La scelta, dopo una prima selezione dell’insegnante, è stata effettuata dagli stessi alunni attraverso il gradimento riscontrato a seguito della lettura a voce alta in classe. Questa attività non è stata di difficile attuazione e non ha richiesto la metodologia del lavoro di gruppo fuori dalla classe, poiché gli alunni hanno prodotto tutte le loro fiabe come compito domestico. La difficoltà è intervenuta nella fase della correzione delle fiabe interamente a carico della coordinatrice del progetto, insegnante di italiano. Va sottolineato che tale correzione è stata effettuata con diversi passaggi: dopo una prima “sgrossata” l’insegnante riconsegnava il quaderno chiedendo la ricopiatura della fiaba con le correzioni degli errori ortografici e grammaticali, con i ritocchi suggeriti nei periodi, (frasi non compiute o senza senso, mancanza di finale, o altro); dopodiché il quaderno tornava nelle mani dell’insegnante per la seconda correzione che stabiliva l’idoneità della fiaba per la digitalizzazione al computer. Tutte le fiabe sono state scritte al computer e riportate in classe stampate, ricorrette dall’insegnante ed infine lette a voce alta per l’ultimo passaggio: la scelta per il libro.

o Un solo alunno non è riuscito a inventare fiabe e neppure ci ha provato; ha scelto di lavorare nel gruppo, come tutor di qualche compagno.

o L’alunno Z. ha mostrato di avere molta fantasia, ma per assemblare i suoi pensieri in un italiano corretto ha lavorato spesso con l’insegnante di alfabetizzazione, poi, col tutor di turno, concludeva il lavoro al computer.

o L’alunno A. ha scritto molte fiabe, ma non è riuscito a concludere neanche una storia; ha ugualmente lavorato al computer, spesso con un tutor per la dettatura o per la scrittura alla tastiera.

o Alcune ragazzine hanno avuto una copiosa produzione, ricalcando, nelle loro produzioni, tratti del vissuto personale, ma senza riuscire a costruire una trama; anch’esse hanno ugualmente partecipato al lavoro di gruppo per la digitalizzazione.

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o Il ragazzino ripetente ci ha provato molte volte senza risultato; ha optato, infine, per aiutare i “lentissimi nello scrivere sulla tastiera” e per occuparsi del corretto uso del computer o per svolgere altre mansioni a lui più congeniali.

o Il ripetente albanese, inserito nella classe il 4 aprile 2011, non avendo adeguate competenze per svolgere questo lavoro è stato inserito nel gruppo di alfabetizzazione.

o La ragazzina disabile, dopo avere passato settimane per cercare la fine di una storiella piena di mostri e draghi, si è finalmente rilassata e, dando voce ai suoi desideri ed alla sua personalità, “ha sfornato” diverse fiabe semplicissime e deliziose, una delle quali è stata scelta e inserita nel libro. M. ha partecipato a tutti i gruppi di lavoro in aula informatica.

E’ stato curioso osservare che nei primi mesi di lavoro (novembre e dicembre) alunni non troppo forti in italiano hanno inventato di primo getto fiabe brillanti e curiose, dopodiché la loro produzione è calata di livello e si è esaurita, mentre alunni “bravi” nella materia, nel primo periodo di lavoro hanno scritto pagine e pagine di fiabe senza trovare l’ispirazione giusta e solo nella seconda parte dell’anno sono riuscite nell’intento ed hanno scritto fiabe che poi sono state scelte.

attività di laboratorio artistico: il collega di educazione artistica coinvolto nel progetto ha suggerito di fare leggere a voce alta le fiabe durante alcune sue lezioni, cosicché alcuni alunni della classe 1°A, scelti volta per volta in base alle capacità di lettura, venivano invitati, per leggere la fiaba prescelta e consentirne l’illustrazione. Questa attività è stata proposta a tutte le classi, come lavoro facoltativo da effettuare durante un’ora di artistica oppure come compito a casa; è stata effettuata dall’ottobre 2010 al maggio 2011 col risultato di una copiosissima produzione di tavole disegnate per ciascuna fiaba, tanto che, anche in questo caso, come per le fiabe, alla fine, sono state necessarie selezioni. E’ curioso ricordare il fatto che, solo dopo avere iniziato la scannerizzazione delle tavole, ci si è accorti che il foglio utilizzato era troppo grande rispetto al piano di lettura dello scanner, perciò parte del disegno non veniva riprodotta; i ragazzi si sono industriati per ridurre le tavole F4 in formato A4, ritagliandole sui bordi; finché cercando soluzioni per tutta la scuola, è stata recuperata, in segreteria, una vecchia taglierina, dal truce aspetto di “ghigliottina”, ma utilissima non solo per questa occasione, ma anche l’anno successivo, al momento di tagliare i cartoncini per ottenere i segnalibri, è stata subito presa in considerazione e riutilizzata. I disegni effettuati sono stati raccolti, passati allo scanner, poi gelosamente riposti e conservati in un album unitamente alle fiabe.

attività di laboratorio informatico intrapreso con piccoli gruppi di alunni, a rotazione e a classi aperte, generalmente il mercoledì, durante una lezione di italiano ed una di tecnologia e il sabato, durante una lezione di italiano ed una di francese. Le seguenti fasi sono state coordinate dall’insegnante di sostegno che si è resa disponibile ad essere presente, (utilizzando le ore di sostegno in compresenza con italiano e

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tecnologia del mercoledì, le ore di italiano della 1°A, religione e matematica della 2°C il sabato, con le ore libere di entrambi i giorni), a tutte le sessioni dei laboratori di seguito elencati:

gruppo per digitalizzare le fiabe già corrette dall’insegnante, lavoro svolto da tutti gli alunni di alunni di 1°A, a rotazione il mercoledì e il sabato durante l’ora d’italiano da ottobre fino a marzo. Da segnalare il fatto che all’alunno marocchino dislessico e ipercinetico, presente nella classe, è stata consentita la partecipazione a tutte le sessioni di questo laboratorio, per alleggerire la sua permanenza all’interno della classe, troppo lunga e pesante, per lui, che, in aula informatica, ha potuto seguire ritmi più blandi, un po’ autonomamente, in parte affiancato da un compagno tutor e in parte con l’insegnante di alfabetizzazione che lo ha seguito, aiutato e spronato a scrivere correttamente la sua fiaba. Lo stesso è stato fatto con l’alunna disabile che ha partecipato, su suo espresso desiderio, a tutte le sessioni, lavorando in parte autonomamente, in parte affiancata da una compagna alternando lo scrivere sotto dettatura, al dettare e in parte guidata dall’insegnante. Ha, inoltre, partecipato a tutte le sessioni di lavoro del sabato mattina, l’alunna disabile della classe 2°C, invitata ad essere protagonista nel progetto, essendo la tematica svolta, ma soprattutto il metodo di lavoro a gruppetti, particolarmente adatti alla tipologia di handicap dell’alunna, la quale è stata guidata in parte da una compagna di classe, (libera durante quella ora, poiché esonerata dalla lezione di religione cattolica), in parte da altri compagni/e, di 1°A o di 3°B, a rotazione, da lei stessa scelti come tutor;

gruppo per effettuare la scannerizzazione dei disegni, formato da pochi alunni della classe 1°A, per un lavoro di precisione, soprattutto riguardo al saper salvare correttamente i dati. Questo lavoro è stato fatto e rifatto più volte per errori di distrazione e dimenticanze ed anche perché il metodo per “nominare” e “salvare” i file in modo appropriato per il nostro fine, è stato individuato strada facendo. Questo lavoro è stato svolto prevalentemente il mercoledì durante l’ora di tecnologia.

gruppo per raccogliere le fiabe digitalizzate e ordinarle in un unico file nel computer master, correggendo eventuali errori di digitalizzazione. Questo lavoro, delicatissimo a causa dell’alto rischio di perdere i dati, è stato effettuato da alunni della classe 1°A, scelti volta per volta, due o tre al massimo, durante ore di tecnologia del mercoledì. Va precisato che nella nostra aula informatica vengono utilizzati 12 computer col sistema operativo Macintosh un po’ vecchi e poco compatibili con gli altri 4 utilizzati

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che hanno sistema operativo windows; l’incompatibilità tra i due sistemi operativi ha creato notevoli difficoltà, tanto che spesso è successo di dovere ri-digitalizzare dei dati poiché non salvati correttamente. Per l’assemblaggio dei dati e la costruzione della bozza è stato scelto il computer con sistema windows 7, ultimo acqusto, che ha dimostrato di essere il più generoso nelle possibilità di lettura e salvataggio dei dati.

gruppo per le traduzioni in inglese e francese; questa attività è stata richiesta agli alunni di 3°B ed è stata svolta da quelli “più forti” nelle materie linguistiche; per lo svolgimento di questo lavoro è stata indispensabile la presenza di Eleonor, madrelingua inglese, nella nostra scuola grazie al progetto Comenius, la quale ogni sabato ha dedicato 2 ore di lavoro coi gruppi di allievi, per effettuare le traduzioni, dedicandosi anche al francese; da segnalare la presenza, nella classe, di un alunno rumeno abbastanza competente nella lingua inglese che è stato da stimolo per i compagni che non volevano sentirsi meno preparati di lui. Questa fase è stata affrontata con qualche disagio di coordinamento, poichè i gruppi di lavoro turnanti avevano difficoltà di reperimento dei file spesso non salvati correttamente, spesso in parte scritti a penna su un foglio, che risultava introvabile... Inizialmente era stato chiesto agli alunni di utilizzare solo il vocabolario tradizionale e di lavorare fuori dall’aula informatica, ma poi i ragazzi e, in verità anche Eleanor, hanno preferito utilizzare anche il traduttore di Google, utilizzando così l’aula informatica, che in queste occasioni si trasformava in una aula aperta e piena di allievi. Lavorando con Eleonor ci si è accorti che non conoscendo l’italiano, non sempre individuava il significato delle parole o il senso della frase da tradurre, cosicché si correva dalla prof.ssa d’inglese per chiarire. Questo laboratorio, svolto da novembre a maggio, ha realizzato le traduzioni delle fiabe in inglese e francese; si sottolinea che sono state necessarie più correzioni prima di ottenere una versione definitiva ed una finale supervisione delle insegnanti di inglese e francese, svolta durante la pausa estiva.

gruppo di lavoro per ricopiare e ordinare in un unico file le traduzioni corrette; questa attività è stata svolta dagli alunni della classe 3°B che non partecipavano al lavoro di traduzione, in particolare quelli più deboli nelle materie linguistiche; da segnalare la presenza nella classe di una marocchina e di una emigrata

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siciliana che hanno ricopiato anche più volte le fiabe in inglese e francese, partecipando quasi ogni sabato al gruppo di lavoro.

gruppo per costruire la bozza del libro; attività iniziata in un primo momento con un gruppetto di alunni di 3°B, (che volevano farlo a tutti i costi, ma poi hanno rinunciato per dedicarsi ai loro racconti), successivamente ricostruito e portato a termine, con successo, con alcuni alunni di 1°A, coi quali è stato scelto di utilizzare il programma power-point; con questi ultimi è stata messa a punto anche una primissima sintesi del libro, chiamata “Anteprima libro”, utilizzata come campione da mostrare agli sponsor, al nostro tutor docente universitario, alle autorità, alle scuole partner ecc.. Per stimolare la creazione di questa prima bozza, abbiamo affiancato un percorso didattico con l’obiettivo di conoscere il libro anche come oggetto, frequentando settimanalmente, per circa un mese, la biblioteca della nostra scuola; a seguito i ragazzi hanno ideato una copertina provvisoria e il titolo che è stato approvato a maggioranza da tutti i gruppi. L’attività per costruire la bozza del libro è stata svolta in modo saltuario e in alcune occasioni particolari, (sostituzioni per assenza di insegnanti, ore “buche” ed altro), con picchi di attività intensa durante l’ultimo periodo scolastico, maggio-giugno 2011, ripresa poi con la stessa modalità in settembre-ottobre, prima di passare la bozza definitiva all’editore. (La fase definitiva riguardante l’impaginazione della bozza come richiesta dall’editore è stata effettuata dalle insegnanti per risparmiare la spesa del correttore di bozza e ha richiesto molte ore di lavoro intense e impreviste).

gruppo per la parte fotografica e per il montaggio del DVD; questa parte, di livello informatico particolarmente avanzato, è stata effettuata con un gruppetto limitatissimo, scelto tra gli alunni di 1°A, in particolare due alunne bravissime e volontarie, e sviluppata nei tempi e nelle modalità descritte nel precedente punto. Dopo avere raccolto e scaricato nel computer tutte le foto ed i video effettuati durante le uscite per raccontare le fiabe, (occasioni per le quali è stato nominato come cameramen, un ragazzo di 3°B il quale si è occupato, ogni volta, di fare le riprese con la videocamera, mentre le foto sono state scattate dall’insegnante), le hanno opportunamente montate utilizzando prima il programma I-MOVIE poi I-DVD, in dotazione al computer Macintosh. Questo lavoro, iniziato nel mese di Maggio 2010, continuato in Ottobre e Novembre 2011 è stato terminato in occasione della presentazione del libro il 6 Dicembre 2011.

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Il lavoro è stato fatto e rifatto più volte prima di arrivare al montaggio definitivo (Ancora oggi, ogni volta che lo guardiamo insieme, troviamo cosette da ritoccare o da rifare).

Attività di laboratorio artistico intrapresa con piccoli gruppi di alunni per la costruzione di segnalibri, cartelloni, manifesti e inviti. Questa attività è stata svolta nei mesi di Ottobre, Novembre e Dicembre 2011, con alunni di tutte le classi sfruttando ore di sostituzione per insegnanti assenti o momenti di lavoro con piccoli gruppi di alunni, per i quali si riscontrava la necessità di un lavoro alternativo a quello svolto in classe, oppure per lavorare in piccolo gruppo con gli alunni disabili. I segnalibri sono stati fatti per dedicare i libri ad una alunna del nostro Istituto caduta in coma a seguito di un incidente stradale e in vita grazie a costosissime cure nell’ospedale di Innsbruck e la cui famiglia ha chiesto aiuto alle Istituzioni. I ragazzini sono stati invitati a riflettere su questo fatto e la produzione di questi cartoncini è stata una testimonianza della loro grande sensibilità: infatti ogni segnalibro è un piccolo capolavoro. I cartelloni per divulgare date e notizie di alcuni eventi, (in particolare sono stati realizzati 12 cartelloni per la presentazione del libro del 6 Dicembre 2011). Questo lavoro è stato svolto con entusiasmo e con grande cura dagli alunni invitati a farlo, in particolare hanno lavorato gruppetti di alunni con gli alunni disabili. Gli inviti diretti alle autorità, (Sindaco e Assessori, Dirigente scolastico e personale di segreteria, Dirigenti e personale dell’Istituto Bancario, genitori), sono stati effettuati nel mese di novembre 2011, da un gruppetto di alunni della ex 1°A, (diventata 2°A nell’a.s. 2011-2012), personalizzati e tradotti in inglese e francese. Questo lavoro ha richiesto la supervisione delle insegnanti di lingua inglese e francese per le traduzioni. Per consegnare gli inviti e appendere i cartelloni sono state effettuate delle uscite in paese, a piedi, con un piccolo gruppo di alunni, in particolare con l’alunna disabile di 3°C e qualche compagno di classe. Durante queste occasioni siamo stati accolti dal Sindaco e dall’Assessore di Gatteo, in Comune e dal Direttore in Banca.

Attività di preparazione alle uscite per raccontare le fiabe agli alunni di altri Istituti. Questo lavoro è stato svolto dagli alunni di 1°A e da quelli di 3°B. Dopo avere individuato le scuole partner, concordato il tipo di collaborazione, la modalità di realizzazione, la data dell’incontro, effettuato le richieste ai Dirigenti per ottenere le autorizzazioni e, se necessario, le richieste per il trasporto, i ragazzi con l’insegnante di italiano, studiavano un copione per la recita delle fiabe e la scaletta di esecuzione. Curiosamente, nessuno di loro se la sentiva di raccontare una intera fiaba da solo e, allo stesso tempo, tutti avevano piacere di partecipare; cosicché è stata individuata la modalità di recitare un pezzettino della fiaba scelta per ciascuno; sono state così preparate quattro/cinque fiabe per la cui recita tutti gli alunni sarebbero intervenuti, alternandosi davanti alla postazione stabilita. Questa modalità è stata effettuata sia per le fiabe raccontate in italiano dagli alunni di 1°A, sia per quelle recitate in inglese e francese dagli alunni di 3°B.

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Inoltre, gli alunni hanno preparato, volta per volta, alcuni canti e alcune danze per socializzare e concludere piacevolmente gli incontri. Per svolgere questo lavoro sono state dedicate 4/5 ore di prove, svolte in classe durante ore di italiano, con la supervisione di Eleanor nella classe 3°B per la lettura in inglese e della collega di francese per quella in francese.

Finalità, obiettivi specifici e scelte di contenuto: quale era la finalità generale del

progetto? Nell’ambito di questa finalità, quali erano gli obiettivi specifici del progetto?

Quali i loro tempi e quale la loro concatenazione logica? Quali contenuti sono stati scelti

per il conseguimento degli obiettivi?

Si riporta l’orario scolastico del 2010-2011 in cui le parti in rosso indicano le discipline che hanno partecipato al progetto e le ore concordate per lo svolgimento dei laboratori:

lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato

Sono state evidenziate anche le due ore di Religione per segnalare la possibilità di

partecipazione al progetto degli alunni esonerati dalla materia, i quali diversamente

sarebbero stati inseriti in un’altra classe e, considerando che molti tra loro erano alunni

stranieri, è stato concordato per loro un lavoro nel piccolo gruppo, più efficace rispetto

all’attività svolta a classe intera.

La disposizione oraria ha favorito il fatto che nella mattinata del sabato gli insegnanti

interessati fossero presenti e hanno così potuto lavorare in sinergia.

Obiettivi sviluppati:

o Rendere più stimolante e motivato il lavoro scolastico per alunni e insegnanti. o Sollecitare capacità collaborative tra alunni, tra docenti e tra alunni e docenti. o Sviluppare obiettivi cognitivi del curriculo di ciascuna disciplina. o Valorizzare il lavoro svolto anche oltre l’ambito scolastico

E’ stato possibile realizzare obiettivi con tutti gli alunni coinvolti grazie alla modalità di

lavoro prevalentemente attuata che, come già scritto sopra, è maturata e si sviluppata col

nascere del progetto, apportando aggiustamenti continui in itinere, dettati dalle esigenze

ITALIANO 3B 3B 1A 3B 3B 1A 2B 3B 1A 1A 3B 2B 3B 3B 1A R 1A 3B 3B

INGLESE R 2B 3B 1B 3B 1B 2B 1B 2B 3B

FRANCESE 2B 3C 3A 3B 1A 1B 1C 2C 2B R 2A 1A 1B 2C 3A 3B 1C X 2A 3C

TECNOLOGIA 3A 2A R 3B 1B 3C 2C 2B E 1C E 2A 1A 3A 3B E 3C 2C 2B 1C 1A 1B

ARTE 2C 1A 1A 2A 2A 1B R 3A 1C 1C E 2C 3C 2B 2B E 3B 3B 3C 1B 3A

RELIGIONE 1B 3B 1C E 2A 3A 2C 1A R 3C 2B

SOSTEGNO 2C 1A 2C 1A E 2C 2C E 1A 1A 1A 1A E 1A 2C 2C 2C E E 1A 2C R 1A 1A

MADRELINGUA INGLESE x x x x x x x x x x x x x x x x

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che si sono presentate volta per volta, ma che sono stati possibili avendo rigorosamente

cercato di mantenere spalancate le porte della collaborazione tra alunni, tra insegnanti, tra

alunni e insegnanti.

Queste porte resteranno spalancate anche nel prossimo anno …………………………………………….