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REPUBBLICA ITALIANAAnno 65° - Numero 5
GAZZET TA UFFICIALEDELLA REGIONE SICILIANA
DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: VIA CALTANISSETTA 2-E, 90141 PALERMOINFORMAZIONI TEL. 091/7074930-928-804 - ABBONAMENTI TEL. 091/7074925-931-932 - INSERZIONI TEL. 091/7074936-940 - FAX 091/7074927
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI’PARTE PRIMA Palermo - Venerdì, 28 gennaio 2011 Sped. in a.p., comma 20/c, art.2,
l. n. 662/96 - Filiale di Palermo
S O M M A R I O
La Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana (Parte prima per intero e i contenuti più rilevanti degli altri due fascicoli per estratto)è consultabile presso il sito Internet: http://www.gurs.regione.sicilia.it accessibile anche dal sito ufficiale della Regione www.regione.sicilia.it
DECRETI ASSESSORIALI
Assessorato delle attività produttive
DECRETO 14 dicembre 2010.
Impegno di somma per la realizzazione di manifesta-zioni ad integrazione del piano promozionale 2010/2011
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 4
Assessorato dei beni culturalie dell’identità siciliana
DECRETO 5 novembre 2010.
Piano di ripartizione dei contributi per attività cultu-rali - capitolo 377703 - esercizio finanziario 2008 - edelenco degli esclusi . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 4
Assessorato della salute
DECRETO 30 novembre 2010.
Impegno di somma per il pagamento dell’indennitàdi disagiata residenza in favore delle farmacie rurali e idispensari farmaceutici per l’anno 2010. . . . pag. 46
DECRETO 24 dicembre 2010.
Determinazione della percentuale di compartecipa-zione della SEUS Scpa all’attività di trasporto degli emo-dializzati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 47
DECRETO 28 dicembre 2010.
Approvazione del documento “Il sistema regionale divalutazione della qualità percepita. Linee di indirizzo peril sistema di gestione della qualità percepita: politica,metodologie e strumenti” . . . . . . . . . . . . pag. 48
DECRETO 10 gennaio 2011.
Rettifica del decreto 25 agosto 2010, concernentegraduatoria provinciale dei medici specialisti aspirantiad incarichi ambulatoriali dell’Azienda sanitaria provin-ciale di Caltanissetta, valida per l’anno 2010 . pag. 60
Assessorato del territorio e dell’ambiente
DECRETO 20 dicembre 2010.
Approvazione di variante al piano regolatore genera-le del comune di Niscemi . . . . . . . . . . . . pag. 62
DECRETO 22 dicembre 2010.
Approvazione di variante allo strumento urbanisticodel comune di Palermo . . . . . . . . . . . . . pag. 64
DECRETO 22 dicembre 2010.
Approvazione del progetto relativo alla realizzazionedi opere stradali nel comune di Santa Teresa di Riva
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 65
DECRETO 24 dicembre 2010.
Fondo regionale per la montagna - Disimpegno disomma relativa all’ambito 4 ed impegno della stessa perle iniziative previste nell’ambito 3, linea B . . pag. 67
DECRETO 24 dicembre 2010.
Approvazione del piano regolatore generale e delregolamento edilizio del comune di Raccuja . pag. 69
DISPOSIZIONI E COMUNICATI
Corte costituzionale:SENTENZA 13-27 dicembre 2010, n. 360 . . pag. 82
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2 28-1-2011 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 5
Presidenza:
Nomina del vicepresidente della commissione della sezio-ne provinciale dell’ufficio regionale per l’espletamento dellegare d’appalto di lavori pubblici di Ragusa . . . . pag. 86
Nomina del dirigente responsabile della segreteria tecni-co-operativa dell’ambito territoriale ottimale n. 7 - Provinciaregionale di Trapani . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 86
Conferma del sovrintendente dell’ente lirico regionaleTeatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania . . . pag. 86
Avviso relativo al regolamento cottimo-appalto ai sensidell’art. 24 bis della legge 11 febbraio 1994, n. 109 nel testocoordinato con le leggi regionali 2 agosto 2002, n. 7 e 19 mag-gio 2003, n. 7 e successive modifiche e integrazioni, secondole disposizioni di cui al decreto del Presidente della Regionesiciliana 19 luglio 2004, n. 14 . . . . . . . . . . . pag. 86
Assessorato delle attività produttive:
Sostituzione del commissario liquidatore della societàcooperativa Ecovela, con sede in Milazzo . . . . pag. 86
Assessorato dell’economia:
Conferma della sussistenza dei requisiti nello statuto delConsorzio provinciale artigiani, commercianti ed industrialiPalermo società cooperativa responsabilità limitata, con sedein Palermo, ai sensi e per gli effetti dell’art. 5 della legge regio-nale 21 settembre 2005, n. 11 e s.m.i. . . . . . . . pag. 86
Assessorato dell’energia e dei servizi di pubblica utilità:
Rinnovo dell’autorizzazione allo scarico di acque refluedepurate da un impianto a servizio del comune di PolizziGenerosa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 86
Autorizzazione alla società Noto Energia s.r.l., con sedein Agrigento, per la costruzione e l’esercizio di un impiantofotovoltaico nel comune di Agrigento . . . . . . . pag. 86
Provvedimenti concernenti autorizzazione alla societàSolar Energy s.r.l., con sede in Sciacca, per la costruzione el’esercizio di impianti fotovoltaici nei comuni di Caltabellottae Ribera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 87
Autorizzazione alla società Energie Innovative s.r.l., consede in Agrigento, per la costruzione e l’esercizio di unimpianto fotovoltaico nel comune di Naro e in parte nelcomune di Agrigento . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 87
Autorizzazione alla società Sundream PL s.r.l., con sedein Catania, per la costruzione e l’esercizio di un impiantofotovoltaico nel comune di Ramacca . . . . . . . pag. 87
Autorizzazione alla società Nexa s.r.l., con sede in Bronte,per l’installazione e gestione di un impianto fotovoltaico nelcomune di Troina . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 87
Autorizzazione alla società Ramacca I s.r.l., con sede inPaternò, per la costruzione e l’esercizio di un impianto foto-voltaico nel comune di Ramacca . . . . . . . . . pag. 87
Assessorato della famiglia, delle politiche sociali e dellavoro:
Nomina del commissario straordinario presso il CIAPI diPriolo Gargallo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 87
Avviso relativo al decreto concernente criteri per l’eroga-zione di contributi per progetti di assistenza per disabili insituazione di totale compromissione funzionale o minoridisabili che svolgono attività di socializzazione o di formazio-ne che vengono assistiti nell’ambito del nucleo familiare
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 87
Avviso relativo all’elenco aggiornato delle organizzazionidi volontariato iscritte nel registro generale regionale previstodall’art. 6 della legge regionale 7 giugno 1994, n. 22
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 88
Assessorato delle infrastrutture e della mobilità:
Provvedimenti concernenti finanziamento di interventiproposti dalla Provincia regionale di Messina a valere sullalinea d’intervento 1.1.4.1 del P.O. FESR Sicilia 2007/2013
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 88
Ammissione a finanziamento di un intervento di cui alComplemento di programmazione del POR Sicilia 2000/2006- misura 6.01 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 88
Provvedimenti concernenti revoca di contributi concessiad imprese per la realizzazione di alloggi di cui al Programmasperimentale di edilizia residenziale denominato “20.000 abi-tazioni in affitto” . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 88
Assessorato dell’istruzione e della formazione professio-nale:
P.R.O.F. 2009 - Integrazione del finanziamento di progettidell’A.N.F.E. - Delegazione regionale Sicilia . . . pag. 88
P.R.O.F. 2009 - Integrazione del finanziamento del pro-getto dell’ente INTEREFOP . . . . . . . . . . . . pag. 89
P.R.O.F. 2009 - Integrazione del finanziamento del pro-getto dell’En.A.I.P. Palermo . . . . . . . . . . . . pag. 89
P.R.O.F. 2009 - Impegno finanziario a favore dei progettidell’A.N.F.E. - Delegazione regionale Sicilia di cui al decreto30 novembre 2010 . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 89
P.R.O.F. 2009 - Impegno finanziario a favore del progettodell’ente INTEREFOP di cui al decreto 30 novembre 2010
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 89
P.R.O.F. 2009 - Impegno finanziario a favore del progettodell’En.A.I.P. Palermo di cui al decreto 30 novembre 2010
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 89
P.R.O.F. 2010 - Integrazione del finanziamento di progettigestiti dagli enti A.N.F.E. - Delegazione regionale Sicilia,A.R.A.M., CE.FO.P. ed INTEREFOP . . . . . . . pag. 89
P.R.O.F. 2010 - Impegno finanziario a favore del progettodegli enti A.N.F.E. - Delegazione regionale Sicilia, A.R.A.M.,CE.FO.P. ed INTEREFOP di cui al decreto 14 dicembre 2010
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 89
P.R.O.F. 2009 - Integrazione del finanziamento del pro-getto dell’Associazione Nuovo Cammino . . . . . pag. 89
P.R.O.F. 2009 - Impegno finanziario a favore del progettodell’Associazione Nuovo Cammino di cui al decreto 15 dicem-bre 2010. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 89
Provvedimenti concernenti decadenza dall’accreditamen-to di sedi orientative e formative di organismi operanti nelterritorio della Regione siciliana . . . . . . . . . pag. 89
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Sostituzione di un componente del consiglio di ammini-strazione dell’E.R.S.U. di Palermo . . . . . . . . pag. 90
Proroga dell’incarico conferito al commissario ad actapresso l’Istituto regionale per l’integrazione dei diversamenteabili di Sicilia, con sede in Palermo. . . . . . . . pag. 90
Assessorato delle risorse agricole e alimentari:
Invito alla presentazione dei progetti finalizzati alla rea-lizzazione “Azioni dirette a migliorare la produzione e com-mercializzazione del miele”. Campagna 2010-2011. Prorogadei termini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 90
Assessorato della salute:
Accreditamento istituzionale dell’ambulatorio odontoia-trico dott. Di Fede Salvatore, con sede operativa presso ilcomune di Termini Imerese . . . . . . . . . . . . pag. 90
Mancato accreditamento dello studio radiologicoCaltabiano Salvatore di Caltabiano Corinna Agata Maria & C.sas, con sede in Catania . . . . . . . . . . . . . . pag. 90
Nomina del direttore sanitario della casa di cura Villa Aurelia– gestione Arcobaleno s.r.l., sita in Siracusa . . . . . pag. 91
Accreditamento del consultorio La Famiglia, sito inGiardini Naxos . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 91
Assessorato del territorio e dell’ambiente:
Finanziamento al comune di Termini Imerese per la rea-lizzazione di un progetto a valere sulla linea di intervento2.3.1.1 del PO FESR Sicilia 2007/2013 . . . . . . pag. 91
Assessorato del turismo, dello sport e dello spettacolo:
Provvedimenti concernenti iscrizione di associazionituristiche pro loco al relativo albo regionale . . . pag. 91
Affidamento di un incarico per l’espletamento di un tiro-cinio di adattamento ai fini del riconoscimento di un titolo diformazione professionale per l’esercizio della professione diguida turistica nell’ambito territoriale di Siracusa e provincia
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 91
CIRCOLARI
Assessorato delle autonomie localie della funzione pubblica
CIRCOLARE 30 dicembre 2010, n. 11.
Spese per il ricovero di minori su disposizione del-l’autorità giudiziaria - Legge regionale 14 maggio 2009, n.6, art. 9, comma 4 - Legge regionale 15 novembre 2010, n.21, art. 5 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 91
SUPPLEMENTI ORDINARI
Supplemento ordinario n. 1
Assessorato della salute
DECRETO 30 dicembre 2010.
Programma operativo 2010-2012 per la prosecuzio-ne del Piano di contenimento e riqualificazione del siste-ma sanitario regionale 2007-2009, richiesta ai sensi del-
l’art. 11 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, conver-tito nella legge 30 luglio 2010, n. 122.
Supplemento ordinario n. 2
Assessorato del turismo,dello sport e dello spettacolo
DECRETO 16 dicembre 2010.
Piano di ripartizione dei contributi previsti dall’art.6, comma 5, della legge regionale 5 dicembre 2007, n. 25.
DECRETO 16 dicembre 2010.
Piano di ripartizione dei contributi previsti dall’art.6, comma 6, della legge regionale 5 dicembre 2007, n. 25.
DECRETO 16 dicembre 2010.
Piano di ripartizione dei contributi previsti dall’art.7, lett. a), della legge regionale 5 dicembre 2007, n. 25.
DECRETO 16 dicembre 2010.
Piano di ripartizione dei contributi previsti dall’art.7, lett. b), della legge regionale 5 dicembre 2007, n. 25.
DECRETO 16 dicembre 2010.
Piano di ripartizione dei contributi previsti dall’art.7, lett. c), della legge regionale 5 dicembre 2007, n. 25.
DECRETO 16 dicembre 2010.
Piano di ripartizione dei contributi previsti dall’art. 9della legge regionale 5 dicembre 2007, n. 25.
DECRETO 16 dicembre 2010.
Piano di ripartizione dei contributi previsti dall’art.10 della legge regionale 5 dicembre 2007, n. 25.
DECRETO 16 dicembre 2010.
Piano di ripartizione dei contributi previsti dall’art.11 della legge regionale 5 dicembre 2007, n. 25.
DECRETO 16 dicembre 2010.
Piano di ripartizione dei contributi previsti dall’art.13 della legge regionale 5 dicembre 2007, n. 25.
SUPPLEMENTI STRAORDINARI
Supplemento straordinario n. 1Conto riassuntivo del tesoro e situazione del bilancio
della Regione al 31 agosto 2010.
Supplemento straordinario n. 2Conto riassuntivo del tesoro e situazione del bilancio
della Regione al 30 settembre 2010.
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DECRETI ASSESSORIALI
ASSESSORATODELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE
DECRETO 14 dicembre 2010.
Impegno di somma per la realizzazione di manifesta-zioni ad integrazione del piano promozionale 2010/2011.
L’ASSESSOREPER LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE
Visto lo Statuto della Regione;Viste le norme per l’Amministrazione del patrimonio e
per la contabilità generale dello Stato;Vista la legge regionale 28 giugno 1966, n. 14 e succes-
sive modifiche ed integrazioni;Visto il T.U. sull’ordinamento del Governo e
dell’Amministrazione della Regione siciliana, approvatocon D.P.R. n. 70 del 28 febbraio 1979;
Vista la legge regionale 15 maggio 2000, n. 10;Vista la legge regionale n. 2/2002 art. 82;Vista la legge regionale n. 12 del 12 maggio 2010, con
cui è stato approvato il bilancio della Regione siciliana perl’anno finanziario 2010;
Viste le linee direttrici dell’attività promozionale per iltriennio 2008-2010 emanate dal Ministero del commerciointernazionale, tendenti ad uniformare l’azione di tutti isoggetti attivi sul piano della internazionalizzazione chegestiscono fondi pubblici, da cui si evince che tra i settoriverso cui deve essere indirizzata l’attività promozionale infavore delle P.M.I. figurano quello dell’agroalimentare,dell’abbigliamento-moda e dell’arredamento-casa e il suc-cessivo documento di adattamento;
Visto il programma regionale per l’Internazionalizza-zione PRINT, approvato dalla Giunta regionale con deli-bera n. 137 nella seduta del 19 maggio 2010, in cui ven-gono enunciate le strategie, gli orientamenti e i piani pro-grammatici in materia di internazionalizzazione;
Visto il decreto n. 2336/10.s del 15 settembre 2010, conil quale è stata disposta la variazione compensativa tra icap. di bilancio 342524 ed il capitolo 342525 con l’incre-mento di quest’ultimo per € 400.000,00;
Visto il promemoria n. 919/10.2 del 25 novembre 2010con il quale viene proposto lo schema di decreto di inte-grazione del piano promozionale 2010, per la realizza-zione delle manifestazioni internazionali:
– Mia 2010, che si svolgerà a Rimini dal 19 al 22 feb-braio 2011;
(Settore agro-alimentare)– Sposa Italia che si svolgerà a Milano dal 17 al 20
giugno 2011;(Settore Moda);– MADEXPO che si svolgerà a Milano dal 5 all’8
novembre 2011;(Settore edilizia ed arredo interni);Considerato che nel panorama fieristico nazionale,
questi eventi a carattere internazionale rivestono granderilevanza ed è stato riscontrato negli anni passati, per glistessi, un notevole interesse da parte delle imprese sici-liane;
Ritenuto pertanto di dovere provvedere, in conformitàalle disposizioni della legge regionale n. 14/66, alla emana-zione del provvedimento di impegno di spesa integrativo
per la emanazione dell’integrazione al piano promoziona-le 2010-2011;
Ai sensi delle vigenti disposizioni;
Decreta:
Art. 1In conformità alle premesse, è impegnata, ai sensi
dell’art. 82 della legge regionale n. 2/2002, la somma di€ 235.000,00 sul capitolo 342525 del bilancio dellaRegione siciliana, per la realizzazione della manifesta-zioni prima indicate e in misura come appresso specifi-cata:
– partecipazione alla Fiera “M.I.A. 2011”, Rimini feb-braio 2011 € 100.000,00;
– partecipazione alla Fiera “Sposa Italia” Milano giu-gno 2011 € 70.000,00;
– partecipazione alla Fiera “Madexpo 2011”Milano novembre 2011 € 65.000,00;
Con successivi provvedimenti, previo espletamentodelle procedure di affidamento dei servizi, da effettuarenel rispetto della vigente normativa, si provvederà all’ese-cuzione delle manifestazioni programmate.
Art. 2Il presente decreto sarà trasmesso alla ragioneria cen-
trale di questo Assessorato per la registrazione e pubblica-to nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana e nel sitointernet di questo Assessorato.
Palermo, 14 dicembre 2010.
VENTURI
Vistato dalla ragioneria centrale per l’Assessorato delle attività produtti-ve in data 16 dicembre 2010.
(2011.3.138)035
ASSESSORATO DEI BENI CULTURALIE DELL’IDENTITÀ SICILIANA
DECRETO 5 novembre 2010.
Piano di ripartizione dei contributi per attività culturali- capitolo 377703 - esercizio finanziario 2008 - ed elencodegli esclusi.
IL DIRIGENTE GENERALEDEL DIPARTIMENTO REGIONALE
DEI BENI CULTURALI E DELL’IDENTITÀ SICILIANA
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge regionale n. 16/79 e successive modifiche
ed integrazioni;Vista la circolare dell’Assessore regionale dei beni cul-
turali e ambientali e della pubblica istruzione n. 1 del 29febbraio 2008 - Procedure per la richiesta e l’erogazionedei contributi per attività culturali, esercizio finanziario2008, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione sici-liana n. 13 del 21 marzo 2008;
Viste le istanze presentate dagli enti ai sensi della sud-detta circolare n. 1 del 2008;
Visto il decreto n. 6898 del 2 luglio 2008 di prenotazio-ne d’impegno della somma di € 664.000,00 vistato dallaragioneria centrale al n. 38 del 7 agosto 2008;
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Visto il decreto n. 9071 dell’11 dicembre 2008 vistatodalla ragioneria centrale al n. 38 del 29 dicembre 2008,con il quale viene impegnata la somma di € 664.000,00 sulcapitolo 377703 del bilancio della Regione siciliana a vale-re sull’esercizio finanziario 2008;
Visto il verbale n. 6 del 21 settembre 2010 prodotto dalnucleo di valutazione nominato con decreto n. 50 del 23giugno 2009 e confermato con decreto n. 55 del 22 luglio2009 recante le valutazioni sui progetti proposti dagli enti;
Ritenuto di dover approvare l’elenco, allegato al pre-sente provvedimento per farne parte integrante in cuisono indicati i soggetti beneficiari dei contributi previstidalla legge regionale n. 16/79 e l’importo a ciascuno asse-gnato;
Decreta:
Art. 1È approvato il piano di ripartizione e di assegnazione
della somma di € 664.000,00 impegnata con il decreto n.9071 dell’11 dicembre 2008 vistato dalla ragioneria centra-le al n. 38 del 29 dicembre 2008 sul pertinente capitolo
377703 del bilancio della Regione siciliana per l’eserciziofinanziario 2008 di cui all’allegato “A”, che costituisceparte integrante del presente provvedimento.
Art. 2
È approvato il piano degli enti esclusi dai contributi dicui all’allegato B che costituisce parte integrante del pre-sente provvedimento.
Art. 3
All’erogazione di ciascun contributo si procederàmediante mandato diretto in favore degli enti beneficiariindicati nell’allegato “A”.
Art. 4
Il presente provvedimento sarà pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Regione siciliana e nel sito deldipartimento dei beni culturali e dell’identità sicilianawww. regione.sicilia.it/beniculturali.
Palermo, 5 novembre 2010.CAMPO
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28-1-2011 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 5 15
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28-1-2011 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 5 25
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36 28-1-2011 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 5
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38 28-1-2011 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 5
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44 28-1-2011 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 5
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ASSESSORATO DELLA SALUTE
DECRETO 30 novembre 2010.
Impegno di somma per il pagamento dell’indennità didisagiata residenza in favore delle farmacie rurali e i dispen-sari farmaceutici per l’anno 2010.
IL DIRIGENTE DEL SERVIZIOECONOMICO-FINANZIARIO DEL DIPARTIMENTO
REGIONALE PER LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge 23 dicembre 1978, n. 833;Vista la legge 8 marzo 1968, n. 221;Vista la legge regionale 17 febbraio 1987, n. 8, concer-
nente “Indennità di residenza a favore dei farmacisti rura-li e modifica dell’art. 20 della legge regionale 3 maggio1979, n. 73”;
Visto il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502,nel testo modificato con il decreto legislativo 7 dicembre1993, n. 517 e successive modifiche ed integrazioni;
Visto il decreto n. 36108 dell’1 ottobre 2001, il qualeascrive tra le competenze esercitate dalle aziende sanitarieprovinciali territorialmente competenti le attribuzioniconcernenti l’erogazione dell’indennità di residenza allefarmacie rurali;
Considerato che, come da parere prot. n.744/338.11.06 del 16 gennaio 2007 dell’ufficio legislativo elegale, al farmacista gestore o al sanitario cui è affidato ildispensario farmaceutico spetta l’indennità di gestione aisensi della legge n. 221 del 1968 come modificata dallalegge n. 362 del 1991;
Vista la legge regionale 14 aprile 2009, n. 5, di riordi-no del servizio sanitario regionale;
Vista la legge regionale 12 maggio 2010, n. 12, diapprovazione del bilancio della Regione siciliana perl’esercizio finanziario 2010 e il successivo decreto 14 mag-gio 2010, con il quale l’Assessore regionale dell’economia
ha disposto la ripartizione in capitoli delle unità previsio-nali di base del medesimo bilancio;
Visto il decreto n. 2640 del 28 ottobre 2010, con ilquale sono state rivalutate sulla base dell’indice di varia-zione percentuale dell’anno 2009, pari allo 0,7%, l’ammon-tare delle indennità di residenza distinte per le fasce dipopolazione, nonché l’ammontare dell’indennità di gestio-ne da corrispondere al farmacista gestore o al sanitariocui è affidato il dispensario farmaceutico;
Considerato che:– le richieste d’indennità vengono trasmesse dagli
aventi diritto nell’anno successivo a quello cui siriferisce l’indennità in quanto le stesse devono esse-re corredate da certificato del sindaco, competenteper territorio, attestante che la farmacia è rimastaaperta al pubblico durante l’anno per il quale sichiede l’erogazione dell’indennità e contenente l’in-dicazione del numero degli abitanti nella localitànella quale è ubicata la farmacia;
– la certificazione anzidetta consente all’azienda sanita-ria provinciale, territorialmente competente, di indivi-duare la fascia di appartenenza della farmacia ruralee pertanto l’ammontare della predetta indennità;
– l’ammontare esatto delle somme necessarie al paga-mento dell’indennità relativa all’anno 2010 può esse-re quantificata solo nell’esercizio finanziario 2011;
Ravvisato che per l’esercizio finaniario 2010 è statastanziata la somma di € 1.040.000,00, sul capitolo 413715del bilancio della Regione siciliana - dipartimento per lapianificazione strategica - rubrica salute, per il pagamen-to delle indennità di disagiata residenza in favore delle far-macie rurali;
Ritenuto che le somme necessarie al pagamento del-l’indennità di disagiata residenza in favore delle farmacierurali per l’anno 2010 ammontano, presumibilmente, acomplessivi € 1.054.707,00 secondo la specifica riportatanella tabella seguente:
Aziende sanitarie provinciali Farmacie rurali(euro)
Dispensari(euro)
Somme da impegnare(euro)
ASP di Agrigento 38.695,00 1.620,00 40.315,00
ASP di Caltanissetta 30.343,00 30.343,00
ASP di Catania 62.276,00 62.276,00
ASP di Enna 29.062,00 720,00 29.782,00
ASP di Messina 587.721,00 1.440,00 589.161,00
ASP di Palermo 180.271,00 180.271,00
ASP di Ragusa 9.973,00 9.973,00
ASP di Siracusa 30.028,00 30.028,00
ASP di Trapani 82.558,00 82.558,00
Totale 1.050.927,00 3.780,00 1.054.707,00
Considerato che dall’impegno assunto con decreto n.1812 del 12 luglio 2010 sul cap. 413715 dell’eserciziofinanziario 2010, risulta un’economia di € 14.707,00;
Considerato che con decreto n. 2777 del 17 novembre2010, si è proceduto al disimpegno della suddetta econo-mia con la conseguenza che la disponibilità del competen-te capitolo è passata da € 1.040.000,00 ad € 1.054.707,00;
Ritenuto, per quanto sopra esposto, di disporre l’impe-gno della somma di € 1.054.707,00 per il pagamento del-l’indennità di disagiata residenza in favore delle farmacierurali e per i dispensari farmaceutici per l’anno 2010, nelle
misure presuntivamente determinate per ciascuna delleaziende sanitarie della Sicilia e riportate nella superioretabella;
Decreta:
Art. 1
Per le motivazioni di cui in premessa, si dispone l’im-pegno della somma complessiva di € 1.054.707,00 sulcapitolo 413715 del bilancio della Regione siciliana per
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l’esercizio finanziario 2010 da destinare alla coperturadelle spese che saranno riconosciute, previo accertamentodell’effettiva somma da corrispondere a ciascuna delleaziende sanitarie provinciali della Sicilia, per le farmacierurali e i dispensari farmaceutici.
Art. 2
Riservasi con separato e successivo provvedimento dideterminare l’esatto ammontare delle somme dovute alleASP siciliane adeguando, ove necessario e in presenza discostamenti rispetto alle previsioni, l’impegno assunto conil presente decreto.
Il presente decreto verrà trasmesso alla ragioneriacentrale salute per il controllo di competenza ed inviatoalla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana per la pubbli-cazione.
Palermo, 30 novembre 2010.
Sammartano
Vistato dalla ragioneria centrale per l’Assessorato della salute in data 15dicembre 2010.
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DECRETO 24 dicembre 2010.
Determinazione della partecipazione della SEUS Scpaall’attività di trasporto degli emodializzati.
L’ASSESSORE PER LA SALUTE
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge n. 833/78 e sue integrazioni e modifica-
zioni;Visto il decreto legislativo n. 502/92 e successive modi-
fiche ed integrazioni;Visto il decreto legislativo n. 229/93 e successive modi-
fiche ed integrazioni;Vista la legge n. 266/91, legge quadro sul volontariato;Vista la legge n. 381/91, sulle cooperative sociali;Vista la legge regionale 30 novembre 1993, n. 30, per
quanto in atto vigente;Vista la legge regionale 16 dicembre 2008, n. 19;Vista la legge regionale 14 aprile 2009, n. 5;Vista la nota assessoriale prot. n. 6436 del 27 ottobre
2008, recante atto di indirizzo sul sistema territoriale disoccorso 118;
Vista la legge regionale n. 40/84, che consente alleUU.SS.LL. di fare ricorso per il trasporto di soggetti dasottoporre a trattamento di emodialisi alle associazioni divolontariato;
Vista la convenzione quadro stipulata tra il diparti-mento pianificazione strategica di questo Assessorato e laSEUS Scpa in data 22 settembre 2010;
Considerato che occorre definire l’apporto della SEUSalle attività di trasporto degli emodializzati;
Ritenuto che occorre disciplinare in maniera organicae uniforme la materia, anche alla luce del previsto coinvol-gimento della SEUS Scpa nell’attività di trasporto degliemodializzati;
Considerato che già nel corso del 2008 questo Asses-sorato, di concerto con le strutture di volontariato impe-gnate nel trasporto dei dializzati aveva avviato un tavolotecnico per rendere uniformi, sul territorio regionale, leprocedure di convenzione e che a seguito di tale tavolo èstato emanato il decreto 17 ottobre 2008, n. 2597, che ha
previsto di autorizzare le aziende territoriali a conferireper il 2008 e a parziale recupero dell’aumento del costo delcarburante, un importo determinato sulla base di un para-metro di € 1,40 per ciascun trasporto effettuato con movi-mentazione dei veicoli (doppio viaggio);
Considerato che il citato decreto 17 ottobre 2008,n. 2597, ha individuato tariffe omnicomprensive per il tra-sporto, andata e ritorno, rispettivamente inferiori o supe-riori ai 30 chilometri;
Considerato che non sono state aggiornate le tarifferelative al servizio in convenzione del trasporto degliinfermi da sottoporre ad emodialisi;
Ritenuto che occorre riconoscere un rimborso aggiun-tivo una tantum alle associazioni convenzionate per il tra-sporto dei dializzati per gli anni 2009-2011 a parzialerecupero dell’adeguamento delle tariffe non praticato aisensi della succitata normativa vigente;
Considerato che occorre definire sull’intero territorioregionale uniformi procedure di trasporto degli emodia-lizzati e che occorre, pertanto, prorogare al 31 dicembre2010 le convenzioni in atto vigenti;
Decreta:
Art. 1
L’apporto della SEUS Scpa alle attività di trasportodegli emodializzati avverrà nel rispetto delle quote percen-tuali, valutate sull’intero territorio regionale, così di segui-to parametrate:
a) per l’anno 2011 la compartecipazione della SEUSsarà non superiore al 5%;
b) per l’anno 2012 alla compartecipazione del 5% siaggiungerà una compartecipazione dell’8% massimo;
c) per l’anno 2013 alle quote precedenti degli anni2011 e 2012 si aggiungerà un’ulteriore quota fino al 10% epertanto a regime, la compartecipazione della SEUS Scpapotrà raggiungere il 23% del totale degli emodializzatinecessitanti di autotrasporto sull’intero territorio regio-nale.
Art. 2
Nelle more della completa regolamentazione dellamateria oggetto del presente decreto le aziende sanitarieterritoriali sono autorizzate a conferire per gli anni 2009,2010 e 2011 una rivalutazione pari al 2% per ciascun annodeterminato sulla scorta dei rimborsi praticati dalle A.S.P.per singolo anno e per singola struttura convenzionata.
Tale incremento sarà pertanto così determinato:a) per l’anno 2009, le tariffe vigenti nell’anno 2008
saranno incrementate del 2%;b) per l’anno 2010, le tariffe vigenti nel 2008, come
incrementate del 2% previsto per il 2009, saranno ulterior-mente incrementate del 2%;
c) per l’anno 2011, le tariffe vigenti nel 2008, comeincrementate del 2% previsto per il 2009 e del 2% previstoper il 2010, saranno ulteriormente incrementate del 2%.
La rivalutazione, di cui al comma precedente, rappre-senta adeguamento delle tariffe per gli anni 2009-2011,consentendo anche un parziale recupero dell’aumento delcosto del carburante.
Art. 3
Le AA.SS.PP. sono autorizzate a prorogare al 31 marzo2011 le convenzioni in atto vigenti per il trasporto degliemodializzati con le strutture convenzionate.
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Art. 4
A partire dall’1 gennaio 2011 le AA.SS.PP, per le fina-lità della legge regionale n. 40 del 1984 e successive modi-fiche ed integrazioni, potranno convenzionarsi sulla basedello schema tipo di convenzione che sarà adottatodall’Assessorato regionale della salute sulla scorta delleindicazioni fornite dal tavolo tecnico al riguardo imple-mentato.
Art. 5
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Uffi-ciale della Regione siciliana.
Palermo, 24 dicembre 2010.
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DECRETO 28 dicembre 2010.
Approvazione del documento “Il sistema regionale divalutazione della qualità percepita. Linee di indirizzo per ilsistema di gestione della qualità percepita: politica, metodo-logie e strumenti”.
L’ASSESSORE PER LA SALUTE
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge 23 dicembre 1978, n. 833 “Istituzione del
servizio sanitario nazionale”;Visto il decreto legislativo n. 502/92 e successive modi-
fiche ed integrazioni;Visto il D.M. 15 ottobre 1996 “Approvazione degli indi-
catori per la valutazione delle dimensioni qualitative delservizio riguardanti la personalizzazione e l’umanizzazio-ne dell’assistenza, il diritto all’informazione, alle presta-zioni alberghiere, nonché l’andamento delle attività di pre-venzione delle malattie”;
Visto il D.M. 12 dicembre 2001 “Sistema di garanziaper il monitoraggio dell’assistenza sanitaria”;
Vista la legge regionale 14 aprile 2009, n. 5 “Norme peril riordino del servizio sanitario regionale”;
Viste le direttive del Presidente della Regione del 6marzo 2009 e del 7 agosto 2009 (REP.2/SPCS 2009) per laparte relativa alla necessità dell’applicazione della custo-mer satisfaction nella pubblica amministrazione;
Considerata la necessità di realizzare un sistemaregionale per la rilevazione della “CustomerSatisfaction”al fine di monitorare la qualità percepitadagli utenti del SSR;
Considerata la necessità di dover preliminarmenteprocedere ad una standardizzazione della metodologia divalutazione della qualità percepita in ordine al ricoveroordinario ed all'attività ambulatoriale nelle Aziende delS.S.R.
Vista la nota prot./area 1/n. 39104 del 19 ottobre 2009,con la quale è stata convocata apposita riunione con i refe-renti aziendali della customer satisfaction;
Considerato che, a seguito di successivi, specificiincontri tra l’Assessorato ed i responsabili delle U.O. dellaqualità e gli URP delle aziende del S.S.R., è stato elabora-to un documento sul sistema regionale di valutazionedella qualità percepita;
Ritenuto necessario approvare il documento allegato“Il sistema regionale di valutazione della qualità percepi-ta. Linee di indirizzo per il sistema di gestione della quali-
tà percepita: politica, metodologie e strumenti”, quale attodi indirizzo per l’implementazione del sistema regionaledi valutazione della qualità percepita nelle aziende delS.S.R;
Decreta:
Art. 1
Per le motivazioni di cui in premessa, che si intendo-no qui riportate e confermate, è approvato l’allegato docu-mento, parte integrante del presente decreto, “Il sistemaregionale di valutazione della qualità percepita. Linee diindirizzo per il sistema di gestione della qualità percepita:politica, metodologie e strumenti”, quale atto di indirizzoper l’implementazione del sistema regionale di valutazio-ne della qualità percepita nelle aziende del S.S.R.
Art. 2
Con successivi provvedimenti saranno definite lemodalità operative per l’implementazione del sistemaregionale di valutazione della qualità percepita nelle strut-ture pubbliche della Regione siciliana.
Art. 3
Il presente decreto sarà pubblicato nella GazzettaUfficiale della Regione siciliana.
Palermo, 28 dicembre 2010.
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Allegato
IL SISTEMA REGIONALE DI VALUTAZIONEDELLA QUALITÀ PERCEPITA
LINEE DI INDIRIZZO PER IL SISTEMA DI GESTIONEDELLA QUALITÀ PERCEPITA:
POLITICA, METODOLOGIE E STRUMENTI
Il documento è stato predisposto da un gruppo di lavoro coordi-nato da:
Giuseppe Murolo Dirigente responsabile servizio 5“Qualità, Governo Clinico e Sicurezza deiPazienti” DASOE Assessorato della salu-te,
Giuseppe Virga Dirigente servizio 5 “Qualità, GovernoClinico e Sicurezza dei Pazienti” DASOEAssessorato della salute,
Rosalia Murè Dirigente responsabile servizio 4“Programmazione Ospedaliera” DPSAssessorato della salute,
Giampiero Gliubizzi Dirigente UOB 3 - Area interdipartimen-tale 7 - “Formazione e comunicazione”
Gelsomina Di Pietro Responsabile unità di staff sviluppoaziendale – AOUP P. Giaccone di Palermo,referente per la Sicilia Occidentale delProgetto “Sistema Qualità Percepita dellaRegione siciliana”,
Vincenzo Parrinello Responsabile U.O. per la Qualità eRischio Clinico - AOU di Catania, refe-rente per la Sicilia Orientale del Progetto“Sistema Qualità Percepita della Regionesiciliana”.
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28-1-2011 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 5 49
Hanno collaborato alla redazione:Giuseppe Abate AOU di MessinaFrancesco Aiello ASP MessinaMaria Anelli ASP di TrapaniGiuseppe Camilleri ASP di Enna Carmela Conte ASP SiracusaAdriana Cuspilici ARNAS Garibaldi di CataniaRosaria Licata AOU di PalermoSalvo Lo Cacciato ASP di PalermoLavinia Lo Curzio ASP di SiracusaKatia Lo Presti AO Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello
di PalermoAntonia Mangano AO Papardo-Piemonte di MessinaGiuseppina Minacapilli ASP di CataniaFrancesco Monterosso ASP di PalermoCalogero Muscarnera ASP AgrigentoAdriana Pergolizzi AO Papardo-Piemonte di MessinaAngela Petralia AOU di CataniaGaetano Polisano ASP di CaltanissettaRosaria Pulvirenti AOU di CataniaRosalba Quattrocchi AOU di CataniaAlfio Reitano ASP di CataniaGaetana Reitano AOU di CataniaLiliana Robino ASP di TrapaniMaria Romano ASP di SiracusaGiuseppe Saglimbeni AOU di CataniaAntonella Santorelli ASP di EnnaGiuseppe Savà ASP di Ragusa Vincenzo Scaturro ASP di AgrigentoRosalia Scimeca ASP di CataniaPierpaola Tamburini ASP di Siracusa Filippo Trupia ARNAS Civico di Palermo Michele Viggiani ASP di CaltanissettaM. Antonietta Campo ASP di CaltanissettaConcettina Rizzo ASP di Caltanissetta
1. SCOPO DEL DOCUMENTO
Questo documento ha lo scopo di fornire le linee di indirizzo peril sistema regionale di valutazione della qualità percepita.
Esso si propone di:• orientare le aziende verso una logica di servizio centrato sulle
esigenze dei cittadini e verso la cultura della valutazione dellaqualità e del miglioramento continuo;
• definire modalità omogenee e condivise di valutazione dellaqualità percepita tra le aziende del sistema sanitario regionale;
• attivare un flusso informativo regionale di rilevazione del giu-dizio degli utenti in merito ai principali aspetti dell’assistenzaerogata.
Il documento costituisce la sintesi di un lavoro collegiale al qualehanno partecipato i servizi della qualità e dell’URP di tutte le azien-de sanitarie della Regione che hanno condiviso, ciascuno con l’espe-rienza maturata sul campo, i due questionari contenuti nei capitoli 9e 10 relativi alla valutazione del ricovero ospedaliero e alla valutazio-ne dell’attività ambulatoriale. Gli stessi questionari saranno validatiin una fase sperimentale prima dell’utilizzo a pieno regime.
Al documento farà seguito la definizione di un protocollo opera-tivo rivolto a tutte le aziende sanitarie con i dettagli metodologici(chi, cosa, come, quando, dove) che favoriranno l’efficace implemen-tazione del sistema di rilevazione regionale.
Proprio per la rilevanza che riveste la soddisfazione degli utentinel nuovo sistema sanitario regionale ed in considerazione delle pro-fonde modificazioni organizzative in corso, il documento si configu-ra come un lavoro in progress e costituisce la base di partenza persuccessive implementazioni che riguarderanno sia i setting assisten-ziali oggetto di valutazione, sia le metodologie e gli strumenti chedovranno sempre più integrarsi ed affinarsi per una completa edapprofondita rilevazione non solo quantitativa ma anche qualitativa.
2. INTRODUZIONE
Il processo di aziendalizzazione delle strutture sanitarie ha por-tato negli ultimi decenni ad un modello di governo orientato almiglioramento continuo della qualità dei servizi, al perseguimento dielevati standard assistenziali ed alla responsabilizzazione dei profes-sionisti.
Tale governo ha comportato:• la promozione integrata della qualità professionale e della
qualità organizzativa in una logica di servizio,• la ricerca dell’efficacia clinica e dell’efficienza, in relazione
alla sostenibilità economica,• la definizione di un sistema multidimensionale di indicatori di
qualità che comprendono anche la percezione della qualità daparte degli utenti.
Il sistema organizzativo sanitario, per rispondere alla logica diservizio pubblico cui è richiamato, deve essere pensato e progettatoin considerazione della popolazione a cui si rivolge e, pertanto, deveorganizzare i suoi principali processi operativi in modo conformealle attese dei cittadini. La politica della qualità e del miglioramentocontinuo non riguarda perciò solo i percorsi assistenziali, la gestionedelle risorse economiche, la gestione delle risorse umane e lo svilup-po delle loro conoscenze, ma interessa, in modo sempre crescente,anche la comunicazione con i cittadini ed, in particolare, lo sviluppodi un “sistema della qualità percepita”.
Le indagini sulla qualità percepita contribuiscono sia a definirenuove modalità di erogazione dei servizi o a migliorare quelle esi-stenti,sia a dimensionare le caratteristiche tecniche alle effettive esi-genze dei cittadini. Ogni cittadino che riceve una prestazione formu-la una propria valutazione sul servizio ricevuto e, perciò, assume par-ticolare rilevanza l’efficacia di tecniche e strumenti utilizzati permonitorare la percezione di pazienti, cittadini e professionisti suipercorsi di cura e di assistenza e sul sistema di relazioni che si instau-rano tra di loro. Tali elementi costituiscono un feedback fondamen-tale sul funzionamento dell’organizzazione e sulla sua qualità, inquanto rompono la logica autoreferenziale del sistema e valorizzanoi segnali che provengono dall’ambiente.
La qualità percepita è definita in termini di attenzione al vissutoe alla percezione dei cittadini rispetto ai servizi offerti dalle Aziendesanitarie. L’analisi della qualità percepita non deve fermarsi alla valu-tazione del giudizio dell’utente rispetto ad un recente e specifico ser-vizio ma deve essere continua, stabile e ripetuta nel tempo e globale.La valutazione della qualità percepita condotta al di fuori di unapproccio sistemico si riduce ad un percorso composto di esperienzeparziali, frammentarie e spesso autoreferenziali.
La rilevazione della qualità percepita deve necessariamente con-siderare tutti gli attori coinvolti nel processo e definire i ruoli inmodo chiaro:
– i vertici decisionali in quanto “primi responsabili” della defini-zione degli obiettivi di miglioramento dell’informazione e del-l’allocazione delle risorse e “primi destinatari” dei risultatidella stessa attività di valutazione;
– l’Ufficio relazioni con il pubblico che, come prevede l’art. 8,comma 2, della legge 7 giugno 2000, n. 150, deve attuare,mediante l’ascolto dei cittadini e la comunicazione interna, iprocessi di verifica della qualità dei servizi e del gradimentodegli stessi da parte degli utenti;
– il sistema qualità aziendale, in quanto partecipa all’attuazionee monitoraggio delle azioni di miglioramento;
– gli operatori che erogano i servizi, in quanto naturale interfac-cia con i bisogni e le aspettative dei cittadini;
– gli utenti in quanto destinatari dei servizi.
3. I RIFERIMENTI NORMATIVI
Il decreto legislativo n. 502/1992, e successive modifiche1, intro-duce il principio dell’utilizzo degli indicatori di qualità dal lato del-l’utente.
Il D.P.C.M. 19 maggio 1995 “Schema generale di riferimentodella Carta dei servizi pubblici sanitari”, in esecuzione dell’articolo 2,comma 1, del decreto legge 12 maggio 1995 “Misure urgenti per lasemplificazione dei procedimenti amministrativi miglioramento del-l’efficienza delle pubbliche amministrazioni”, richiede che l’ente ero-gatore di prestazioni sanitarie adotti standard di qualità del serviziodi cui assicura il rispetto e ne verifichi il grado di soddisfazione degliutenti.
Con il decreto ministeriale 15 ottobre 1996 “Approvazione degliindicatori per la valutazione delle dimensioni qualitative del servizioriguardanti la personalizzazione e l’umanizzazione dell’assistenza, ildiritto all’informazione, alle prestazioni alberghiere, nonché l’anda-mento delle attività di prevenzione delle malattie”, il servizio sanita-rio nazionale ha adottato un insieme di indicatori per la verifica dellaqualità dei servizi e delle prestazioni sanitarie con riferimento allapersonalizzazione e umanizzazione dell’assistenza, al diritto all’infor-mazione, alle prestazioni alberghiere ed alle attività di prevenzionedelle malattie.
Il decreto assessoriale 24 dicembre 1997 “Progetto per la costru-zione di un sistema per la qualità totale nel servizio sanitario regiona-le. Direttiva per lo sviluppo del programma di adozione della Carta deiservizi sanitari” richiede che vengano avviati programmi di analisi emonitoraggio del livello di soddisfazione degli utenti finalizzati all’at-tivazione di programmi di miglioramento continuo della qualità.
La legge 7 giugno 2000, n. 150 “Disciplina delle attività di infor-mazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni”, rece-pita dalla Regione siciliana nella legge regionale n. 2 del 26 marzo2002, all’art. 8 richiede di attuare, mediante l’ascolto dei cittadini e lacomunicazione interna, i processi di verifica della qualità dei servizie di gradimento degli stessi da parte degli utenti.
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Il decreto ministeriale 12 dicembre 2001 sul “Sistema di garan-zia per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria” nel contesto nazio-nale richiede anche la rilevazione di indicatori di qualità e la rileva-zione del gradimento degli utenti rispetto alla qualità dei servizi.
La direttiva sulle attività di comunicazione delle pubblicheamministrazioni del 7 febbraio 2002 ha stabilito che la partecipazio-ne e l’ascolto dei cittadini, nel loro ruolo di “strumenti utili e costrut-tivi per verificare la qualità e l’efficacia dei servizi di comunicazione”sono funzioni già individuate dal decreto legislativo n. 29 del 1993nell’art. 12 e dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri27 gennaio 1994.
Il decreto assessoriale 17 giugno 2002 “Direttive per l’accredita-mento istituzionale delle strutture sanitarie nella Regione siciliana”stabilisce che vengano effettuate periodicamente indagini sulla sod-disfazione dell’utente e venga predisposta da parte dell’azienda, alme-no con valenza annuale, una relazione di autovalutazione che espli-citi i risultati conseguiti in rapporto agli impegni ed agli standard sta-biliti ed i livelli di soddisfazione degli utenti.
La legge regionale 14 aprile 2009, n. 5 “Norme per il riordino delservizio sanitario regionale” all’art. 9 comma 8 istituisce il Comitatoconsultivo aziendale “che esprime pareri non vincolanti e formulaproposte al direttore generale in ordine agli atti di programmazionedell’azienda, all’elaborazione dei piani di educazione sanitaria, allaverifica della funzionalità dei servizi aziendali nonché alla lororispondenza alle finalità del servizio sanitario regionale ed agli obiet-tivi previsti dai piani sanitari nazionale e regionale, redigendo ognianno una relazione sull’attività dell’Azienda….formula altresì propo-ste su campagne di informazione sui diritti degli utenti, sulle attivitàdi prevenzione ed educazione alla salute, sui requisiti e criteri diaccesso ai servizi sanitari e sulle modalità di erogazione dei servizimedesimi. Collabora con l’Ufficio relazioni con il pubblico (U.R.P.)presente in ogni azienda per rilevare il livello di soddisfazione del-l’utente rispetto ai servizi sanitari e per verificare sistematicamente ireclami inoltrati dai cittadini”.
Inoltre la stessa legge regionale all’art. 18 richiede che le azien-de sanitarie assicurino la verifica “della adeguatezza e qualità delleprestazioni,….nonché dell’accoglienza e dell’accessibilità, del decoroambientale e delle condizioni igienico-sanitarie delle strutture anchesulla base degli indici di gradimento e soddisfazione dell’utenza”.
La delibera n. 88/2010 della Commissione per la valutazione, latrasparenza, l’integrità delle Amministrazioni pubbliche (CIVIT)richiede che le amministrazioni pubbliche devono individuare i pro-cessi di propria pertinenza, che comportano come risultato finalel’erogazione di un servizio al pubblico. Per ogni tipologia individua-ta occorre analizzare:
- le principali caratteristiche dei servizi erogati;- le modalità di erogazione;- la tipologia di utenza che usufruisce del servizio.
4. I RIFERIMENTI E I MODELLI DELLA LETTERATURA
In linea con il processo di cambiamento e ammodernamentodella pubblica amministrazione, la normativa vigente persegue loscopo di promuovere, diffondere e sviluppare l’introduzione di siste-mi di rilevazione sistematica della qualità percepita dagli utenti,basati sull’ascolto e sulla partecipazione, finalizzati a progettaresistemi di erogazione dei servizi regolati sui bisogni effettivi dei cit-tadini, utilizzando al meglio le risorse disponibili.
La qualità percepita, spesso, è interpretata sulla percezione e leaspettative dei professionisti piuttosto che sull’ascolto del paziente.
La letteratura fa invece riferimento alla realizzazione di un siste-ma coordinato ed integrato di strumenti di rilevazione, sviluppati eutilizzati per valutare il modello organizzativo, così come attuatonella routine del quotidiano nelle unità operative, con le carenze o leinsoddisfazioni che questo lascia dietro di sé.
L’entità dell’organizzazione richiesta per condurre le rilevazionie l’utilizzo dei dati, interpretati come strumento di comunicazionepiuttosto che come leva per il miglioramento, ha contribuito ad ali-mentare tra i professionisti sanitari un clima di diffidenza nei con-fronti della qualità percepita.
È evidente, pertanto, il bisogno di integrare e sviluppare il siste-ma costituito dalla strumentazione scientifica per la rilevazione dellaqualità percepita all’interno delle logiche e delle strategie aziendali.
L’approccio aziendalista alla gestione dei servizi sanitari hainterpretato la customer satisfaction nei termini utilizzati dalleaziende commerciali che pianificano ed erogano un servizio sullabase delle presunte attese dei clienti: valutano quindi la soddisfazio-ne finale ed introducono azioni di miglioramento compatibili con ilbilancio costi-ricavi, avendo come unico obiettivo la fidelizzazionedei clienti nella prospettiva di garantire all’impresa utili sempre mag-giori.
L’azienda sanitaria pubblica, invece, si inserisce in un contestopeculiare rispetto a qualunque altra azienda di servizi commerciali,
avendo come riferimento una mission etica e di complessa definizio-ne come la salute e con forti vincoli rappresentati dalle indicazioninormative e da limitate risorse disponibili.
Inoltre, oggi più che nel passato, persiste tra i professionisti ed icittadini la preoccupazione che l’obiettivo del riequilibrio economicopossa avvenire a spese delle fasce più fragili dei cittadini e della qua-lità dell’assistenza.
In tale contesto, il paziente non rappresenta soltanto un utentequanto piuttosto un cittadino, cioè un partner delle organizzazionisanitarie e un interlocutore del processo di erogazione, o meglio unapersona con la quale il sistema sanitario interagisce con l’obiettivo diinstaurare una efficace relazione terapeutica, rivestendo pertanto unruolo ben diverso da quello previsto dal modello di customer per ilcliente.
Infine occorre evidenziare come il sistema di valutazione dellaqualità percepita non può collocarsi alla fine di un percorso finaliz-zato a ricercare gli elementi che condizionano la percezione e leaspettative dei soggetti che hanno ricevuto una prestazione, a pre-scindere dagli obiettivi definiti nella progettazione del servizio. Alcontrario, la qualità percepita deve integrarsi con il sistema di gestio-ne per la qualità e le strategie aziendali, per essere quello strumentodi monitoraggio e verifica dei risultati, oltre che di ascolto dei citta-dini, indispensabile per l’avvio di azioni di miglioramento e di cam-biamento.
Il significato di qualità a cui ci si riferisce in questo contesto èquello classico proposto da Avedis Donabedian che evidenzia treaspetti distinti:
• la struttura, cioè la qualità legata alle risorse disponibili e allemodalità con cui vengono gestite e organizzate;
• il processo, cioè la qualità che si riferisce alle prestazioni, allacorrettezza di esecuzione anche in termini di appropriatezza;
• l’esito, cioè la qualità che si riferisce all’esito del processo dicura, comprendente anche il punto di vista del paziente.
Nel definire la strategia regionale, è importante sottolineare chela qualità delle prestazioni è il risultato non di singole buone profes-sionalità, quanto piuttosto di un efficace lavoro di squadra e di uncontesto organizzativo adeguato e che la valutazione della qualità deiservizi non è il frutto di una burocratica standardizzazione delle atti-vità, né di una rigida ed impersonale applicazione di una metodica,quanto piuttosto di un costante processo di autovalutazione e miglio-ramento continuo.
È importante osservare, al proposito, che l’esistenza di moltepli-ci metodologie ed approcci alla qualità, apparentemente differenti enon conciliabili (modello JCI, norma UNI EN ISO, accreditamentoistituzionale, gestione del rischio clinico…), utilizzati nella nostraRegione in momenti differenti e sempre in relazione a specifiche con-tingenze, hanno prodotto un allontanamento dal modello di gestionesistemico della qualità, con la conseguenza di una erronea svaluta-zione della sua concreta utilità nella gestione quotidiana dell’assi-stenza.
È invece fondamentale richiamare tale approccio per valorizza-re il significato che, nel sistema regionale, si intende attribuire allaqualità percepita così come definito in precedenza, in relazione allapercezione sulla esperienza complessiva e ripetuta nel tempo.
Pertanto, la sua valutazione, al di là della semplicistica ricerca emisurazione della soddisfazione del paziente legata ad una specificaesperienza, deve essere interpretata quale risultato dell’integrazionedi diversi approcci metodologici, all’interno delle articolazioni delsistema aziendale di gestione per la qualità, costituito da diverse stra-tegie che valorizzano e integrano fra loro le professionalità e le diver-se dimensioni della qualità.
5. METODOLOGIE E STRUMENTI PER LA RILEVAZIONE DELLAQUALITÀ PERCEPITA
Le precedenti considerazioni enfatizzano un concetto di qualità“condivisa” fra servizi sanitari e cittadini la cui valutazione presup-pone un approccio metodologico multidimensionale. Inoltre, la con-sapevolezza dell’importanza del giudizio degli utenti per il migliora-mento dei servizi ha posto l’esigenza di una rilevazione sempre piùaccurata che fa riferimento ad un sistema integrato di strumenti dirilevazione, piuttosto che a singole indagini scollegate tra loro.
L’applicazione di queste attenzioni, laddove sono state sviluppa-te, hanno evidenziato uno scenario complesso:
– sono risultate evidenti nuove aree problematiche da conside-rare, non sempre riconducibili a valutazioni quantitative e cherichiedono, per loro natura, l’adozione di metodologie di natu-ra diversa (si pensi, ad es. al tema dell’attenzione alle diversi-tà culturali imposto dalla crescita di utenti di provenienzaetnica molto diversa dalla nostra; al grado di consapevolezzaraggiunto attraverso il consenso informato, soprattutto per gliaspetti connessi alla gestione del rischio clinico, ecc.);
– sono emersi nuovi luoghi (individuali o di gruppo) di ascolto
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e partecipazione: istituzionali e non, virtuali o effettivi, quali iluoghi dei reclami, i canali formali di partecipazione, le comu-nità in rete, i comitati consultivi aziendali, ecc.;
– è emersa l’esigenza di nuove metodologie e tecniche di ricercavalutativa in grado di cogliere queste nuove soggettività e dirappresentarle nelle loro espressioni quali-quantitative.
La letteratura oggi disponibile offre un ampio ventaglio di stimo-li e di esperienze sull’argomento, complete di strumentazione valida-ta e corredata da suggerimenti e raccomandazioni d’uso.
Nel 2001, la Scuola di specializzazione in sociologia sanitariadell’Università degli Studi di Bologna in collaborazione con l’Agenziasanitaria della Regione Emilia Romagna, ha realizzato un progettoministeriale dal titolo “Percezioni di qualità e risultato delle cure:costituzione di una rete integrata di osservatori regionali” che ha evi-denziato una ricca rassegna di modelli organizzativi e di soggetti isti-tuzionali impegnati a sperimentare una molteplicità di metodologiee strumenti di rilevazione.
Tra essi è stata osservata una prevalenza di metodi di rilevazio-ne quantitativi (soprattutto questionari), ma anche una discreta spe-rimentazione di metodi di rilevazione qualitativi come focus-group,indagini visuali ecc. applicati ad aspetti/ambiti specifici dell’esperien-za assistenziale come ad es. percorsi assistenziali per specifiche pato-logie, servizi di nuova attivazione e/o rivolti ad utenze particolari.
Tra gli strumenti più utilizzati, quello del sondaggio è risultatoessere di gran lunga il più diffuso e consolidato, per la sua capacitàdi trattare grandi numeri ed essere utilizzato in modo continuativo eperché, ai livelli sovraordinati di analisi (ad es. rilevazioni nazionalie/o regionali) si presta, meglio di altri, a raccolte di dati ad usodescrittivo e, con le dovute cautele, ad uso comparativo. Tra i suoilimiti maggiori, viene rilevata la sua inadeguatezza a rappresentare lasoggettività e la diversità delle esperienze personali.
È proprio la multidimensionalità insita nella complessità dellesituazioni e delle relazioni esistenti tra i vari attori coinvolti nei siste-mi dei servizi sanitari a costituire la spinta verso la ricerca e speri-mentazione di metodologie e tecniche cosiddette qualitative, non insostituzione del sondaggio, ma in un’ottica di complementarietà e diintegrazione.
Senza entrare nel merito del dibattito delle dicotomie “qualita-tivo/quantitativo” e “oggettività/soggettività” viene sottolineatocome l’informazione quantitativa/statistica è utile per confermare everificare ipotesi già formulate e fondate su conoscenze già note,mentre l’informazione qualitativa è particolarmente adatta alcampo dell’esplorazione (cioè della scoperta del nuovo) e dell’ap-profondimento.
Negli ultimi anni, il panorama delle metodologie di rilevazionedella qualità percepita si è arricchito soprattutto di esperienze diindagini qualitative. Si osserva, nello specifico, lo sviluppo di treapprocci che, in poco tempo, hanno già maturato un backgroundscientifico-metodologico importante: l’audit civico, la medicina nar-rativa, l’empowerment del paziente.
L’audit civico, nato nel 2000 per iniziativa di Cittadinanzattivasull’esperienza del Tribunale dei diritti del malato, consiste in un’ana-lisi critica e sistematica dell’azione delle aziende sanitarie promossadalle organizzazioni civiche e si configura come uno strumento adisposizione dei cittadini per promuovere la valutazione della quali-tà delle prestazioni delle aziende sanitarie locali e ospedaliere. Essoconsiste in una valutazione in loco dei servizi ad opera di équipesmiste composte da referenti delle istituzioni pubbliche e da rappre-sentanze di cittadini.
Il secondo e il terzo approccio si focalizzano sul tema della par-tecipazione dei cittadini e spesso utilizzano, in web dedicati, lepotenzialità comunicative della rete.
L’empowerment del cittadino inteso come “un processo dell’azio-ne sociale attraverso il quale le persone, le organizzazioni e le comu-nità acquisiscono competenza sulle proprie vite al fine di cambiare ilproprio ambiente sociale e politico per migliorare l’equità e la quali-tà di vita” è stato l’oggetto, negli anni 2008-2009, di uno specifico pro-getto ministeriale su “Metodi e strumenti per la partecipazione attivadei cittadini alla valutazione dei servizi ed alle decisioni locali inmateria di organizzazione dei servizi sanitari”. I risultati del lavorosono stati recentemente pubblicati dall’AGENAS (v. Supplemento aln. 25 di Monitor 2010).
Nell’ambito della ricerca, il Gruppo interregionale, costituitosicon le finalità di: – avviare un confronto interregionale permanente;– favorire un processo di riflessione e di autovalutazione nelleRegioni; – promuovere una cultura condivisa dell’empowerment, hatentato una classificazione delle esperienze partendo da un modellodi analisi condiviso. La ricognizione ha evidenziato una grande ric-chezza ed eterogeneità di iniziative di empowerment sviluppate local-mente, ma che è necessario innanzitutto condividere metodi e stru-menti, a partire dalla condivisione del significato della parola empo-werment, parola finora intraducibile in italiano per la sua complessi-tà semantica (cfr. Caracci, Carzaniga, in Monitor n. 57/2009).
La Medicina Narrativa, infine, attraverso le storie, vuol com-prendere le persone nel proprio specifico contesto per mettere afuoco i bisogni e le nuove strategie di intervento. Alcuni autori (v.Giarelli, Maturo in R. Cinotti, C. Cipolla “a cura di”, La qualità con-divisa fra servizi sanitari e cittadini. Metodi e strumenti, FrancoAngeli, 2003) sottolineano che, pur nella difficoltà di inquadrare laMedicina Narrativa tra strumenti di rilevazione della qualità perce-pita, poichè essa “...scava nel profondo e tocca ambiti reconditi del-l’esperienza sanitaria, non rimane sulla superficie delle percezionidella qualità, (ma)… giunge a fornire interpretazioni del vissutosanitario o meglio interpreta le interpretazioni dei malati”, può rive-larsi utile per acquisire informazioni su tutti gli aspetti relativiall’erogazione delle cure, oltre che, ovviamente, sull’esperienza dimalattia.
In particolare, la medicina narrativa trova la sua maggiore effi-cacia nell’analisi della qualità relazionale ovvero nel rapporto delmalato con gli operatori sanitari. Inoltre, viene osservato che la nar-razione, essendo basata sui colloqui in profondità che hanno peroggetto particolari dimensioni ed esperienze della malattia, è utiliz-zabile soprattutto con i malati e le famiglie che hanno a che fare conla cronicità.
6. IL MODELLO INTERPRETATIVO DELLA QUALITÀ PERCEPITANELLA REGIONE SICILIANA
Anche nella nostra Regione, la valutazione della qualità percepi-ta è ormai una pratica consolidata nelle aziende sanitarie, anche se leesperienze, tutte locali, si riferiscono quasi esclusivamente a sondag-gi sulla soddisfazione degli utenti in merito al ricovero ospedaliero,all’attività ambulatoriale e, in qualche caso, all’ADI (Assistenza domi-ciliare integrata). Secondo il giudizio dei protagonisti delle rilevazio-ni (prevalentemente Uffici URP e Uffici qualità) i risultati delle inda-gini spesso non vengono utilizzati per il miglioramento dei servizi.
Analogamente a quanto emerge dalla letteratura nazionale,anche nella nostra realtà, il contesto risulta tanto più recettivo quan-to più è chiara in tal senso la politica delle direzioni, quanto più forteè il coinvolgimento dei professionisti e di tutti gli attori che parteci-pano all’erogazione dei servizi, quanto più sviluppata è la logica del-l’azienda come sistema qualità.
Costruite tali premesse, è necessario quindi sviluppare l’atten-zione alle metodologie e agli strumenti più idonei a raccogliere il giu-dizio degli utenti in primo luogo e, successivamente, ad individuareanche modalità di comunicazione dei miglioramenti ottenuti al finedi fidelizzare i cittadini ai servizi.
La valutazione della qualità percepita non può rappresentare,pertanto, un elemento afinalistico e disarticolato dal contesto delsistema qualità aziendale.
È utile richiamare alcuni contenuti che costituiscono i principidel sistema di valutazione della customer satisfaction:
• a differenza di altre realtà produttive in cui l’utente è destina-tario della transazione che si instaura con l’erogatore, in ambi-to sanitario il paziente è parte integrante del percorso di cura;
• i servizi, a differenza dei beni e prodotti tangibili, non sonoimmagazzinabili né controllabili prima della vendita. Il servi-zio infatti è il prodotto di una relazione, si dà mentre si fa;
• il giudizio del cliente è soggettivo in quanto basato sulla sog-gettività delle aspettative e delle percezioni, per cui è frequen-te che lo stesso servizio possa dar luogo a giudizi diversi nonsolo da parte di persone diverse ma anche, nel tempo, da partedella stessa persona.
Perciò, il monitoraggio della customer satisfaction deve perse-guire lo scopo di valutare la percezione del cittadino della “qualitàerogata” rispetto alla “qualità progettata” e di consentire l’avvio dicoerenti azioni di miglioramento.
Per poter realizzare un’organizzazione orientata ai bisogni e alleaspettative dei pazienti, un sistema regionale di valutazione dellaqualità percepita finalizzato al miglioramento della partecipazionedei cittadini richiede la condivisione del progetto con le varie profes-sionalità delle aziende sanitarie che concorrono al perseguimentodegli obiettivi assistenziali.
Orientare una organizzazione ad una logica di servizio è un pro-cesso lungo e complesso perché presuppone un cambiamento nellacultura organizzativa, ovvero il passaggio ad una cultura di rete chevalorizzi la partecipazione dei professionisti, sia in termini di mag-giore condivisione degli obiettivi aziendali, sia di maggiore contribu-to alla definizione dei livelli di qualità dei servizi erogati, sia di mag-giore disponibilità al confronto con altre esperienze e realtà.
Gli obiettivi di miglioramento implicano la consapevolezza dellanecessità del cambiamento, che è reso possibile solo attraverso l’im-pegno delle direzioni aziendali a far sì che la qualità diventi la strate-gia dell’azienda.
Nell’ambito di tale dimensione progettuale della qualità, l’orien-tamento al servizio che occupa una posizione centrale e determinan-
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te ai fini del monitoraggio della percezione della “qualità erogata”non può non prendere avvio dall’orientare coerentemente l’ambienteinterno. L’orientamento al servizio è infatti un percorso che va strut-turato attraverso la creazione di un clima positivo che faccia percepi-re agli operatori ciò che l’azienda si aspetta, richiede, apprezza evaluta.
È esperienza comune, infatti, come i comportamenti negliambienti di lavoro siano influenzati dal contesto organizzativo e dalclima che caratterizza ciascuna unità operativa. Le realtà in cui pre-valgono atteggiamenti deresponsabilizzanti e poco attenti ai bisognidelle persone fanno sì che questi diventino parte della cultura corren-te e quindi del modo di lavorare.
Una efficace operazione di orientamento al servizio, come ogget-to principale della valutazione della customer satisfaction, necessitaquindi di un coerente orientamento del contesto aziendale, diretto adiffondere i valori della comunicazione, della collaborazione, dellapartecipazione e della condivisione delle scelte.
Il grado di soddisfazione dell’utente e la percezione della qualitàdel servizio ricevuto è fortemente influenzato dalla parzialità delpunto di vista o dalla personale chiave di lettura. Il giudizio di quali-tà percepita si basa infatti sulla distanza tra quanto l’utente si atten-de e ciò che effettivamente riceve.
Tale relazione fa sì che lo stesso livello di soddisfazione si possaavere sia per offerte qualitativamente elevate che si incontrano conun livello di attesa molto elevato, sia per offerte qualitativamentemediocri che si incontrano con un livello di attesa basso. In realtà,l’esperienza quotidiana dimostra che aspettative e percezione sonodimensioni dinamiche della qualità, in quanto le aspettative hanno latendenza a crescere di continuo, per cui ciò che viene ritenuto soddi-sfacente ieri, oggi viene considerato già acquisito e all’aumento dellaqualità dell’assistenza corrisponde un aumento delle aspettative, cosiche anche livelli di prestazione qualitativamente elevati non sempresono accompagnati da elevati livelli di percezione.
L’esemplificazione che correla aspettative, percezione ed eroga-zione del servizio individua quindi due componenti fondamentali: daun lato l’azienda, con i professionisti che erogano il servizio, dall’al-tro il paziente ed i suoi familiari. Il rapporto tra le due componentiessenziali del servizio, chi lo eroga e chi lo riceve, è caratterizzatodalla cosiddetta asimmetria informativa che si realizza nelle relazio-ni tra erogatore di un servizio ad elevato contenuto professionale efruitore che non possiede lo stesso livello di conoscenze. Per taleragione, il paziente è considerato un soggetto debole, non solo per lasua condizione oggettiva di bisogno assistenziale, ma anche perchénon è in possesso delle informazioni necessarie. In questo contesto ladimensione del miglioramento della qualità non può non passare senon attraverso la responsabilizzazione dei professionisti cui spetta ilcompito di trasmettere informazioni e modificare eventuali pregiudi-zi ed idee errate.
Un modello diffuso in letteratura che esemplifica la complessitàdel rapporto erogatore-destinatario dei servizi sanitari è quello pro-posto da Zeithaml e Coll., che identifica le cause di non qualità in 5possibili scostamenti.
Lo scostamento 1 si riferisce alla capacità dell’azienda e dei pro-fessionisti di dare ascolto al cliente per conoscerne le aspettative.Non farlo adeguatamente comporta uno spreco di risorse per miglio-rare aspetti del servizio che per il cliente non hanno importanza.
L’utilizzo sistematico degli strumenti di “ascolto”, come i que-stionari o i reclami, non sempre trova una immediata applicazione,per i numerosi ostacoli che incontra il passaggio dalla analisi alladecisione, che richiede una chiara visione degli obiettivi da raggiun-gere.
Tale aspetto è esemplificato nello scostamento 2, che esprime lanecessità che sia ben definita la strategia aziendale per la qualità,siano chiaramente definiti, diffusi e condivisi gli obiettivi, individua-ti non solo nel rispetto della mission aziendale ma anche rispetto alladisponibilità di risorse ed alla definizione di ciò che si ritiene debba-no essere le dimensioni e le caratteristiche di un servizio di qualità.Tuttavia nonostante la comprensione delle attese degli utenti, la defi-nizione degli obiettivi e delle specifiche per la qualità dei servizi, laqualità progettata si discosta dalla qualità erogata (scostamento 3),richiedendo un’analisi dei processi per individuare quegli elementi(assenza o spreco di risorse, carenza nella definizione di ruoli eresponsabilità,…) che possono aver favorito risultati difformi rispet-to a quanto atteso.
Occorre infine trasferire agli utenti le informazioni necessarieperché questi possano avere consapevolezza dell’impegno dell’orga-nizzazione a fornire un servizio di qualità. In assenza di un piano dicomunicazione organico si realizza lo scostamento 4, che esprime ilpermanere del divario tra prestazioni erogate ed attese.
Lo scostamento 5 infine correla il sistema delle attese con l’effet-tiva offerta delle prestazioni, che genera le percezioni di maggiore ominore gradimento. Il giudizio della qualità percepita si basa appun-to sull’incontro tra qualità attesa e qualità erogata. Più vicini sono gliestremi di questa relazione, più elevato è il livello di soddisfazionepercepito, e viceversa.
Tale impegno si concretizza nella Carta dei servizi che, oltre arappresentare uno strumento di diffusione dell’offerta sanitaria, rap-presenta l’impegno formale dell’azienda nei confronti dei cittadini elo strumento attraverso il quale si consente alla cittadinanza la valu-tazione del rispetto degli impegni assunti, permettendo anche divalutare in termini oggettivi e misurabili la “qualità erogata” rispettoalla “qualità progettata” ed alla “qualità percepita”.
7. LA QUALITÀ PROGETTATA
Il progetto di monitorare la qualità percepita nelle organizzazio-ni sanitarie della Regione siciliana presuppone non solo l’implemen-tazione di strumenti diretti a valutare e monitorare il livello di soddi-sfazione delle attese degli utenti, ma anche quello di definire in modoesplicito un quadro organizzativo e gestionale di riferimento.
A tale scopo, per definire una cornice di riferimento e ad integra-zione delle attività svolte nell’ambito del progetto regionale secondola metodologia Joint Commission International (JCI), sono stati sele-zionati una serie di standard JCI che rappresentano il modello di“qualità progettata” per i due setting assistenziali più diffusi: il rico-vero ospedaliero e la prestazione ambulatoriale.
7.1 Gli standard JCIStandard ACC.1.1
L’organizzazione dispone di un processo di accettazione e presain carico dei pazienti in regime di ricovero e dei pazienti ambulato-riali.
Intento di ACC.1.1Il processo di accettazione del paziente in regime di ricovero e in
regime ambulatoriale è standardizzato per mezzo di politiche e pro-cedure scritte. Il personale responsabile del processo di accettazioneconosce e applica le procedure standardizzate.
Le politiche e le procedure definiscono:• le modalità di accettazione in regime ambulatoriale e in regi-
me di ricovero;• le modalità di ricovero diretto dal pronto soccorso in reparto;• il processo di presa in carico del paziente da trattenere sotto
osservazione.Le politiche definiscono inoltre le modalità di gestione del
paziente nei casi in cui i posti letto siano limitati ovvero non vi sianoposti letto disponibili in tutto l’ospedale o nel reparto appropriato peril ricovero del paziente.
Elementi Misurabili di ACC.1.1� 1. Il processo di accettazione dei pazienti ambulatoriali è
standardizzato.� 2. Il processo di accettazione dei pazienti in regime di rico-
vero è standardizzato.
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� 3. Esiste un processo per ricoverare i pazienti di pronto soc-corso nei reparti di degenza.
� 4. Esiste un processo per trattenere i pazienti in osservazio-ne.
� 5. Esiste un processo per gestire i pazienti nei casi in cui nonvi siano posti letto disponibili nel reparto idoneo o neglialtri reparti di degenza dell’ospedale.
� 6. Politiche e procedure scritte supportano i processi diaccettazione e presa in carico dei pazienti in regime diricovero e dei pazienti ambulatoriali.
� 7. Il personale conosce e applica le politiche e le procedure.
Standard ACC.1.2All’atto del ricovero, il paziente e i suoi familiari ricevono le
informazioni sul trattamento proposto, gli esiti attesi del trattamen-to e i costi presunti eventualmente a carico del paziente.
Intento di ACC.1.2Durante il processo di ricovero, il paziente e i suoi familiari rice-
vono informazioni sufficienti per prendere decisioni ponderate sullecure. Le informazioni fornite riguardano il trattamento proposto, irisultati attesi e i costi presunti a carico del paziente o dei familiarinel caso il trattamento non sia rimborsato da un soggetto pubblico oprivato. In presenza di limitazioni economiche in relazione ai costidell’assistenza, l’organizzazione si adopera per superare tali limita-zioni. Tali informazioni possono essere fornite al paziente e ai fami-liari per iscritto o verbalmente, annotando però in cartella clinical’avvenuta informazione del paziente.
Elementi Misurabili di ACC.1.2� 1. Il paziente e suoi familiari ricevono informazioni al
momento del ricovero. � 2. Le informazioni fornite riguardano le cure proposte. � 3. Le informazioni fornite riguardano gli esiti attesi delle
cure proposte.� 4. Le informazioni fornite riguardano i costi presunti even-
tualmente a carico del paziente o dei familiari.� 5. Le informazioni fornite sono sufficienti a consentire al
paziente e ai suoi familiari di prendere decisioni consape-voli.
Standard ACC.1.3L’organizzazione si adopera per ridurre le barriere fisiche, lin-
guistiche, culturali e di altro tipo che possono ostacolare l’accesso el’erogazione dei servizi.
Intento di ACC.1.3La popolazione del territorio servito da un’organizzazione sani-
taria è spesso molto composita. All’interno della comunità locale pos-sono trovarsi pazienti anziani, disabili o provenienti da etnie diverseciascuna con la propria lingua e cultura di origine: queste e altre bar-riere possono rendere molto difficoltoso il processo di accesso all’as-sistenza e di erogazione dell’assistenza. L’organizzazione ha identifi-cato queste barriere e ha implementato dei processi atti ad abbatter-le o a ridurle a beneficio dei pazienti che necessitano di accedereall’assistenza sanitaria. L’organizzazione si adopera anche per ridur-re l’impatto di queste barriere sull’erogazione dei servizi.
Elementi Misurabili di ACC.1.3� 1. I leader e il personale dell’organizzazione identificano le
barriere più comuni presenti all’interno della popolazionedi riferimento.
� 2. Esiste un processo per superare o ridurre le barriere abeneficio dei pazienti che necessitano di accedere all’assi-stenza sanitaria.
� 3. Esiste un processo per limitare l’impatto delle barrieresull’erogazione dei servizi.
� 4. Questi processi sono implementati.
Standard PFR.1L’organizzazione sanitaria ha la responsabilità di mettere in atto
processi a supporto dei diritti del paziente e dei familiari durante l’as-sistenza.
Intento di PFR.1La leadership dell’organizzazione sanitaria è la principale
responsabile del modo in cui vengono trattati i pazienti. Di conse-guenza, i leader devono conoscere e comprendere i diritti del pazien-te e dei familiari e i doveri dell’organizzazione così come definitidalla legislazione e dalla normativa. I leader svolgono anche un ruolodirettivo a garanzia che tutto il personale dell’organizzazione si assu-ma le proprie responsabilità in merito alla tutela dei diritti del
paziente. Al fine di proteggere e promuovere efficacemente i dirittidel paziente, i leader collaborano tra di loro e cercano di capire leproprie responsabilità nei confronti dell’utenza servita dall’organiz-zazione.
L’organizzazione rispetta il diritto del paziente (e in alcune cir-costanze il diritto dei familiari del paziente) ad avere la prerogativanello stabilire quali informazioni relative alle cure debbano esserefornite ai familiari o ad altre persone e in quali circostanze. Ad esem-pio, il paziente potrebbe non volere che la sua diagnosi sia condivisacon i familiari.
I diritti del paziente e dei familiari sono un elemento fondamen-tale di tutti i contatti tra un’organizzazione, il suo personale e ilpaziente e i suoi familiari. Di conseguenza, si elaborano politiche e siimplementano procedure al fine di garantire che tutto il personale siaconsapevole dei diritti del paziente e sensibile alle questioni relativeai diritti del paziente nel momento in cui si trova a dover interagirecon il paziente e ad assisterlo. L’organizzazione utilizza un processocollaborativo il più diffuso possibile per sviluppare le proprie politi-che e procedure, coinvolgendo, laddove appropriato, pazienti e fami-liari.
Elementi Misurabili di PFR.1� 1. I leader dell’organizzazione collaborano per tutelare e
promuovere i diritti del paziente e dei familiari.� 2. I leader conoscono i diritti del paziente e dei familiari così
come definiti dalla legislazione e dalla normativa e in rela-zione alle pratiche culturali della comunità locale o deisingoli pazienti serviti dall’organizzazione.
� 3. L’organizzazione rispetta il diritto del paziente (e in alcu-ne circostanze il diritto dei familiari del paziente) ad averela prerogativa nello stabilire quali informazioni relativealle cure debbano essere fornite ai familiari o ad altre per-sone e in quali circostanze.
� 4. Il personale è a conoscenza delle politiche e delle proce-dure relative ai diritti del paziente ed è in grado di spiega-re le proprie responsabilità in ordine alla tutela dei dirittidel paziente.
� 5. Politiche e procedure guidano e supportano i diritti delpaziente e dei familiari all’interno dell’organizzazione.
Standard PFR.1.1L’assistenza erogata tiene in considerazione e rispetta i valori e
le credenze personali del paziente.
Standard PFR.1.1.1L’organizzazione ha previsto un processo atto a rispondere alle
richieste del paziente e dei familiari riguardo a servizi pastorali osimili, in relazione alle credenze religiose e spirituali del paziente.
Intento di PFR.1.1 e PFR.1.1.1Ogni paziente è portatore del proprio personale bagaglio di valo-
ri e credenze anche all’interno del processo assistenziale. Alcuni valo-ri e credenze, spesso di origine culturale e religiosa, sono comuni allamaggior parte dei pazienti, mentre altri valori e credenze sono propridi un singolo paziente. Tutti i pazienti sono incoraggiati a esprimerele proprie idee nel rispetto delle idee altrui.
Valori e credenze molto forti possono permeare il percorso assi-stenziale e la risposta del paziente al trattamento. Ogni struttura odoperatore sanitario cerca quindi di capire quali cure e servizi offrirenel contesto dei valori e delle credenze del paziente.
Se un paziente o un familiare desidera parlare con qualcuno inrelazione ai suoi bisogni religiosi o spirituali, l’organizzazione ha unprocesso atto a soddisfare tale richiesta. Il processo può essere affi-dato a personale religioso di stanza presso l’organizzazione, a religio-si del luogo o a religiosi segnalati dai familiari. Il processo di attiva-zione risulta più complesso ad esempio nei casi in cui l’organizzazio-ne o il Paese non “riconoscono” ufficialmente una religione e/o nonesistono rappresentanti di una religione o di una fede per le quali puòessere avanzata una richiesta.
Elementi Misurabili di PFR.1.1� 1. Esiste un processo per identificare e rispettare i valori e le
credenze dei pazienti e, laddove applicabile, dei familiari. � 2. Il personale applica il processo e offre un’assistenza sani-
taria rispettosa dei valori e delle credenze dei pazienti.
Elementi Misurabili di PFR.1.1.1� 1. L’organizzazione ha un processo atto a rispondere alle
richieste di assistenza religiosa o spirituale, siano esseordinarie o complesse.
� 2. L’organizzazione soddisfa le richieste di supporto religio-so o spirituale.
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Standard PFR.2.1L’organizzazione informa il paziente e i familiari, con un meto-
do e un linguaggio/in una lingua ad essi comprensibili, sulle modali-tà di comunicazione delle condizioni cliniche e delle diagnosi accer-tate, delle cure e dei trattamenti programmati e su come essi possa-no intervenire nelle decisioni cliniche, nella misura in cui sceglieran-no di partecipare.
Intento di PFR.2.1Affinché il paziente e i suoi familiari possano partecipare alle
decisioni cliniche, necessitano di informazioni essenziali sulle condi-zioni cliniche riscontrate durante la valutazione e sulle cure e i trat-tamenti proposti. Il paziente e i suoi familiari sanno quando sarannodate loro queste informazioni e chi è responsabile di informarli;sanno il tipo di decisione che deve essere presa circa il trattamento ecome partecipare a tale decisione; conoscono anche il processo adot-tato dall’organizzazione per acquisire il consenso e per quali percor-si di cura e quali esami, procedure e trattamenti è necessario il loroconsenso.
Anche se alcuni pazienti potrebbero preferire essere all’oscuro diuna diagnosi accertata o non partecipare personalmente alle decisio-ni riguardanti le loro cure, viene comunque data loro la possibilità discegliere di partecipare per mezzo di un familiare, un amico o unsostituto.
Elementi Misurabili di PFR.2.1� 1. Il paziente e i suoi familiari sanno quando e come saran-
no informati sulle condizioni cliniche e sulle diagnosieventualmente accertate, laddove appropriato.
� 2. Il paziente e i suoi familiari sanno quando e come verran-no date loro informazioni sulle cure e i trattamenti pro-grammati.
� 3. Il paziente e i suoi familiari sanno quando sarà necessarioil loro consenso e conoscono il processo utilizzato peresprimere il consenso.
� 4. Il paziente e i suoi familiari sono a conoscenza del propriodiritto a partecipare alle decisioni cliniche nei limiti dellaloro volontà.
Standard PFR.3L’organizzazione informa il paziente e i familiari sia sui proces-
si da essa attivati per accogliere e rispondere a reclami, conflitti edivergenze d’opinione che hanno per oggetto l’assistenza fornita alpaziente, sia sul diritto del paziente di partecipare a questi processi.
Intento di PFR.3Il paziente ha il diritto di lamentarsi dell’assistenza ricevuta e di
esigere che i suoi reclami siano presi in considerazione e, laddovepossibile, risolti. Inoltre, le decisioni riguardanti l’assistenza a voltepossono porre questioni, conflitti o altri dilemmi sia all’organizzazio-ne sia al paziente, ai suoi familiari o chi ne fa le veci. Questi dilemmipossono sorgere da problematiche relative all’accesso, al trattamentoo alla dimissione e possono essere particolarmente difficili da risol-vere quando riguardano, ad esempio, il rifiuto dei servizi di rianima-zione oppure la rinuncia o la sospensione del mantenimento in vitacon mezzi artificiali.
L’organizzazione ha dei processi prestabiliti per tentare di risol-vere questi dilemmi e reclami e identifica per mezzo di politiche eprocedure sia i soggetti che devono essere coinvolti nei processi siale modalità di partecipazione ai processi del paziente e dei suoifamiliari.
Elementi Misurabili di PFR.3� 1. Il paziente è informato del processo per esprimere recla-
mi, conflitti o divergenze d’opinione.� 2. Reclami, conflitti e divergenze d’opinione sono oggetto di
indagine da parte dell’organizzazione.� 3. I reclami, i conflitti e le divergenze d’opinione che insor-
gono nel corso dei processi assistenziali sono risolti.� 4. Il paziente e, laddove appropriato, i familiari partecipano
al processo di risoluzione.� 5. Politiche e procedure supportano l’uniformità della prati-
ca.
Standard PFR.5Tutti i pazienti sono informati dei propri diritti e doveri con un
metodo e un linguaggio/in una lingua ad essi comprensibili.
Intento di PFR.5L’accettazione in regime di ricovero o in regime ambulatoriale
presso un’organizzazione sanitaria può suscitare paura e confusionenel paziente, al quale diviene difficile esercitare i propri diritti e capi-
re i propri doveri nel processo di cura. L’organizzazione redige quin-di una dichiarazione scritta dei diritti e dei doveri del paziente e deifamiliari, che viene consegnata al paziente al momento dell’accetta-zione e che rimane a disposizione per tutta la degenza o in occasio-ne di ogni visita ambulatoriale (ad esempio, affissa alle pareti).
La dichiarazione è appropriata all’età del paziente, al suo gradodi comprensione e alla sua lingua. Nei casi in cui la comunicazionescritta è inefficace o inappropriata, il paziente e i suoi familiari sonoinformati dei loro diritti e doveri con un linguaggio e un metodo adessi comprensibili.
Elementi Misurabili di PFR.5� 1. Le informazioni sui diritti e doveri del paziente sono con-
segnate per iscritto a ciascun paziente.� 2. La dichiarazione dei diritti e dei doveri del paziente è
affissa alle pareti o è comunque reperibile in qualunquemomento tramite il personale.
� 3. L’organizzazione ha un processo alternativo per informa-re i pazienti dei loro diritti e doveri nei casi in cui lacomunicazione scritta è inefficace o inappropriata.
Gli standard JCI integrano quanto definito dall’art. 14 del decre-to legislativo n. 502/1992 che definisce i seguenti ambiti di impegnodell’azienda sanitaria:
• personalizzazione,• umanizzazione,• diritto all’informazione,• qualità delle prestazioni alberghiere,• qualità della prevenzione. Inoltre integrano quanto recentemente definito dalla
Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delleamministrazioni pubbliche (CIVIT) che definisce le seguenti quattrodimensioni fondamentali per l’individuazione degli standard di qua-lità dei servizi erogati:
• accessibilità,• tempestività,• trasparenza,• efficacia.
7.2 La qualità progettata nel ricovero programmato a ciclo con-tinuativo
FASE 1 - Accesso al repartoIl paziente viene accolto in reparto dagli infermieri in turno della
degenza, negli orari previsti per l’accettazione. Tali orari devono esse-re anticipatamente comunicati al paziente ed esposti all’ingresso delreparto.
Gli operatori si presentano all’utente e alla sua famiglia: - in divisa,- con un’immagine della propria persona curata ed in ordine, - esponendo il cartellino di riconoscimento con nome, qualifica
e fotografia.Comportamento: gli operatori sono tenuti a rivolgersi al pazien-
te, in modo cortese e rispettoso, interpellandolo con il suo nome ecognome.
FASE 2 - Prime informazioni al paziente e ai familiariL’informazione data al paziente dal personale responsabile del-
l’accoglienza è adeguata all’età del paziente e al suo grado di com-prensione.
L’infermiere deve prestare attenzione all’aspetto informativo eprocedurale, legato ad un’efficace ed aggiornata informazione scritta(depliant informativo, bacheca, ecc..) ed alla disponibilità del perso-nale:
1. rilevazione delle necessità immediate di comfort dell’utente eindicazioni di fondamentali regole di comportamento;
2. il paziente ed i suoi familiari sono informati dei propri dirittiin maniera ad essi comprensibile e contestualmente dellenorme comportamentali e dei doveri da rispettare all’internodell’ospedale. A tal fine, è stato predisposto il “foglio informa-tivo dell’unità operativa” per ciascuna U.O. di degenza del-l’azienda;
3. l’ospedale prepara, quindi, una dichiarazione scritta dei dirit-ti del paziente e dei familiari che viene consegnata al pazien-te al momento dell’arrivo e che rimane a disposizione pertutta la degenza (ad esempio, appesa alle pareti);
4. l’infermiere e il medico considerano nella relazione con ilpaziente valori culturali e credenze religiose o spirituali, inco-raggiando il paziente ad esprimere i propri bisogni rispetto adessi;
5. l’infermiere informa il paziente e/o i familiari o accompagnato-ri (anche mediante stampati) sui regolamenti della U.O., sul-l’orario di visita dei familiari e le linee di condotta, sull’orariodi distribuzione dei pasti, sul funzionamento delle attrezzature
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in dotazione (campanello di chiamata, luce testa letto, mecca-nismo di articolazione, ecc..), sull’ubicazione dei bagni e docce,gli orari e le modalità per ricevere informazioni dal medico;
6. l’infermiere richiede recapito telefonico per contatti urgentiper informare i familiari sullo stato di salute del paziente e sueventuali trasferimenti o dimissioni dal reparto.
FASE 3 - Accompagnamento del paziente al posto letto7. L’infermiere accompagna il paziente al letto assegnatogli;8. l’infermiere informa il paziente e i familiari sia sui processi
adottati per accogliere e rispondere a lamentele, conflitti edivergenze d’opinione che hanno per oggetto l’assistenza for-nita al paziente, sia sul diritto del paziente a partecipare aquesti processi.
FASE 4 - Valutazione infermieristica9. L’infermiere valuta il grado di orientamento e di dipendenza
dell’utente al momento dell’ingresso, lo formalizza sulla car-tella infermieristica ed in base ad esso modula i propri inter-venti;
10. l’infermiere raccoglie i dati dell’anamnesi infermieristicaadottando le misure necessarie per rispettare la privacy delpaziente;
11. l’infermiere coinvolge le altre figure dell’èquipe nel processodi accoglienza ed in particolare sulle condizioni del pazien-te informa il medico il quale stabilisce le visite necessarie.
FASE 5 - Valutazione medica12. Il medico effettua la valutazione iniziale nel più breve tempo
possibile, in relazione alle condizioni del paziente e comun-que entro 24 ore e prima dell’esecuzione di procedure inva-sive;
13. il medico effettua la valutazione iniziale adottando le misu-re necessarie per rispettare la privacy del paziente;
14. il medico fornisce al paziente e ai suoi familiari le informa-zioni necessarie per prendere una decisione ponderata sullecure. Le informazioni fornite riguardano il tipo di tratta-mento proposto e i risultati attesi.
FASE 6 - Fase di ricovero15. L’infermiere all’inizio di ogni turno (cambio turno) deve
effettuare il giro delle sale di degenza e presentarsi ai nuovipazienti degenti in carico;
16. il personale sanitario chiarisce, per quanto possibile, i dubbie le incomprensioni dell’utente e della sua famiglia riguardoal suo stato di salute durante il ricovero;
17. nella fase di trasferimento il personale “accompagnatore”illustra al paziente in modo semplice e comprensibile qual èl’unità o il servizio di destinazione e le ragioni del trasferi-mento;
18. l’infermiere e i medici devono essere puntuali nelle varie fasidell’assistenza e devono collaborare affinché l'erogazionedel servizio sia tempestiva;
19. l’infermiere deve prestare la massima attenzione agli aspettidel vitto e dell’alloggio oltre a quello tradizionale della cura;per quanto riguarda la ristorazione ospedaliera, l’infermiereprovvede a chiedere al paziente una preferenza riguardo almenù previsto. Nel caso in cui il paziente debba seguire unadieta obbligatoria, l’infermiere è tenuto ad informarlo delmenù programmato.
FASE 7 - Fase della dimissione20. Sono definite e descritte nel foglio informativo dell’unità
operativa le modalità della dimissione;21. il capo sala di reparto organizza la dimissione del paziente
per tempo per evitare l’inutile protrarsi del ricovero avendocura di informare contestualmente il paziente;
22. il medico fornisce al paziente in dimissione, con una letteradi dimissione, le informazioni necessarie relative alle condi-zioni cliniche, alle indagini diagnostiche eseguite durante ilricovero, alle procedure alle quali è stato sottoposto, alleeventuali prescrizioni e le indicazioni necessarie (appunta-menti, costi, luoghi, date, orari, modalità di richiesta, riferi-menti telefonici, documenti da presentare), qualora prevedaprestazioni ambulatoriali o una continuità assistenziale alivello domiciliare successive alla dimissione. Una copiadella lettera di dimissione è archiviata in cartella clinica.
7.3 La qualità progettata nelle prestazioni ambulatorialiFASE 1 - Accesso alla struttura ambulatoriale
1 L’organizzazione definisce e comunica gli orari e le modalitàdi prenotazione e di erogazione della prestazione;
2 gli operatori sanitari si presentano all’utente e alla sua fami-glia:- in divisa,- con un’immagine della propria persona curata ed in ordine,- esponendo il cartellino di riconoscimento, rivolgendosi
all’utente ed eventualmente al suo accompagnatore, inmodo cortese e rispettoso, interpellandolo con il suo nome ecognome.
FASE 2 - Prime informazioni all’utente3 Al momento dell’accettazione nella struttura ambulatoriale la
comunicazione data all’accettazione all’utente ed al suoaccompagnatore deve essere:- efficace, appropriata e comprensibile;- deguata all’età del paziente, al suo grado di comprensione e
alla sua lingua;- condotta utilizzando un tempo adeguato riservandosi tempi
maggiori se in presenza di problematiche particolari etenendo in considerazione i diversi bisogni del singolopaziente;
4 a tal fine, è predisposto il “foglio informativo sui servizi ambu-latoriali” (orari d’apertura, prestazioni specialistiche erogate,modalità di prenotazione, ecc…) per ciascuna U.O. dell’azienda.
FASE 3 – Fase della prestazione ambulatoriale5 L’infermiere ed il medico specialista tengono conto, nella rela-
zione con il paziente, dei valori culturali e credenze religioseo spirituali;
6 il medico specialista effettua la prestazione coadiuvato dall’in-fermiere, avendo cura di rispettare il diritto alla privacy, eredige una relazione da consegnare all’utente, completa senecessario delle indicazioni necessarie (appuntamenti, luoghi,date, orari, modalità di richiesta, eventuali altri ticket, riferi-menti telefonici, documenti da presentare, ecc) qualora preve-da nuove prestazioni ambulatoriali o una continuità assisten-ziale a livello domiciliare.
8. PROCEDURA PER L’AVVIO DEL SISTEMA REGIONALE DIQUALITÀ PERCEPITA
1. L’Assessorato presenta ai direttori generali delle aziende sani-tarie le linee di indirizzo regionale per l’implementazione delsistema regionale di qualità percepita.
2. I direttori generali delle aziende promuovono e sostengononelle proprie aziende la cultura della valutazione della quali-tà del servizio, dal lato degli utenti, dando attuazione allelinee di indirizzo del sistema regionale di qualità percepita.
3. Il responsabile della qualità ed il responsabile dell’URP delleaziende sanitarie avviano un processo interno alle rispettiveaziende per l’adozione del modello di qualità percepita all’in-terno di ciascuna unità operativa, secondo il modello di “qua-lità progettata” di cui ai punti 7.2 e 7.3.
4. Il modello di qualità progettata deve essere implementato inciascuna unità operativa garantendo la più ampia partecipa-zione dei professionisti.
5. Gli utenti ed i loro familiari devono essere informati sugliimpegni assunti dai professionisti delle unità operative attra-verso la Carta dei servizi ed altri strumenti ad hoc (ad es. fogliinformativi, carte dell’accoglienza, ecc.). L’informazione devecomprendere anche i diritti ed i doveri dei pazienti e dei lorofamiliari nella fruizione del servizio.
6. Il rispetto degli impegni assunti dai professionisti è sistema-ticamente monitorato nelle aziende sanitarie attraverso veri-fiche interne nell’ambito del sistema di gestione della qualità.
7. L’Assessorato, al fine di attivare un flusso di rilevazione omo-geneo per la valutazione della qualità percepita in ambitoregionale, adotta lo strumento dell’intervista strutturatamediante i modelli di questionario contenuti nelle presentilinee di indirizzo. Il flusso informativo regionale comprende-rà anche le azioni di miglioramento realizzate dalle aziende afronte delle criticità riscontrate.
8. Tutte le aziende devono partecipare all’indagine regionale dirilevazione della qualità percepita adottando le modalità tec-niche che saranno descritte in apposito protocollo operativo.
9. Le aziende, sulla base di specifiche esigenze conoscitive, atti-vano altre indagini quali-quantitative, avvalendosi di adegua-te metodologie e strumenti e garantendo, in fase di valutazio-ne dei risultati, la partecipazione degli utenti attraverso icomitati consultivi aziendali.
10. Al fine di promuovere e diffondere la cultura della valutazio-ne della qualità del servizio, viene costituito a livello regio-nale, nell’ambito del servizio 5 DASOE Qualità, governo cli-nico e sicurezza dei pazienti e dell’area comunicazione, un
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osservatorio sulle metodologie e gli strumenti della qualitàpercepita, con l’obiettivo di raccogliere, validare e dissemi-nare le buone pratiche adottate dalle aziende su tutto il ter-ritorio regionale.
9. QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DEI SER-VIZI DI RICOVERO E CURA IN OSPEDALE
Gentile Signora/e,Le chiediamo di esprimere la Sua opinione sull’assistenza ospe-
daliera ricevuta.I dati da Lei forniti nel presente questionario verranno trattati
nel pieno rispetto della riservatezza e Lei non potrà essere identifica-ta/o in alcun modo.
Le informazioni saranno utilizzate per migliorare la qualità delleprestazioni sanitarie.
Non ci sono risposte giuste o sbagliate: risponda semplicementeciò che pensa.
Annerisca [�] la casella che si avvicina di più alla Sua opinione,dando una sola risposta.
Grazie per la collaborazione.
1. Qual è il Suo giudizio rispetto alla qualità del servizio che ha rice-vuto durante il ricovero?
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pessimo�
insufficiente�
sufficiente�
buono�
2. Qual è il Suo giudizio rispetto all’accoglienza al momento del ricovero per gli aspetti qui elencati?
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
c. Tempo intercorso tra l’ingresso in reparto e l’assegnazione del postoletto
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
b. Disponibilità a dare informazioni sull’organizzazione del reparto
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
a. Gentilezza e cortesia di chi l’ha accolta
3. Qual è il Suo giudizio rispetto al personale medico per ciascuno degli aspetti qui elencati?
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
e. Informazioni ricevute al momento della dimissione (prescrizioni,appuntamenti per controlli successivi…)
buono�
sufficiente�
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pessimo�
d. Informazioni ricevute sui rischi legati alle cure e alla terapia
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
c. Informazioni ricevute sulla diagnosi e le condizioni di salute
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
b. Disponibilità ad ascoltare le sue richieste
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
a. Gentilezza e cortesia nei rapporti
4. Qual è il Suo giudizio rispetto al personale infermieristico per ciascuno degli aspetti qui elencati?
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
d. Disponibilità a dare informazioni
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
c. Sostegno, capacità di tranquillizzare e di mettere a proprio agio
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
b. Disponibilità ad ascoltare le sue richieste
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
a. Gentilezza e cortesia nei rapporti
5. Qual è il Suo giudizio rispetto agli ambienti e all’organizzazione per quanto riguarda gli aspetti qui elencati?
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
f. Tranquillità, silenzio nel reparto
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
e. Illuminazione nelle stanze
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
d. Temperatura nelle stanze
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
c. Funzionalità dei servizi igienici
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
b. Pulizia degli ambienti
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
a. Cura e decoro degli ambienti
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6. Rispetto alle sue aspettative, il servizio che ha ricevuto è stato:
� peggiore di come me lo aspettavo
� come me lo aspettavo
� migliore di come me lo aspettavo
7. Suggerimenti:
� Indichi l’aspetto positivo che l’ha colpita maggiormente: ........................................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
� Indichi l’aspetto negativo che l’ha colpita maggiormente: ......................................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
8. Chi risponde al questionario
� paziente � familiare � altra persona
9. Sesso
� maschio � femmina
10. Età (in anni compiuti)
............................................................................................
11. Titolo di studio conseguito
� nessuno
� licenza elementare
� licenza di scuola media inferiore
� diploma
� laurea e post-laurea
12. Professione
� casalinga
� operaio / impiegato
� dirigente
� pensionato
� artigiano
commerciante
studente
� in cerca di occupazione
(altro specificare ..........................................................................................................................................................)
13. Residenza
� provincia (specificare) ...............................................................................................
� altre regioni (specificare) ........................................................................................
� altro Stato (specificare) ............................................................................................
14. Nazionalità
� italiana
� altra (specificare) ..........................................................................................................
15. È stato già ricoverato in questa unità operativa?� si� no
5. Qual è il Suo giudizio rispetto agli ambienti e all’organizzazione per quanto riguarda gli aspetti qui elencati?
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
l. Condizioni di trasporto (carrozzella, barella...)
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
k. Rispetto della privacy
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
j. Orari di visita dei familiari
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
i. Possibilità di scelta del menù
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
h. Orari dei pasti
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
g. Qualità dei pasti
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10. QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI DIAGNOSTICI E AMBULATORIALI
Gentile Signora/e,Le chiediamo di esprimere la Sua opinione sul servizio ricevuto.I dati da Lei forniti nel presente questionario verranno trattati nel pieno rispetto della riservatezza e Lei non potrà essere identificata/o
in alcun modo. Le informazioni saranno utilizzate per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie.Non ci sono risposte giuste o sbagliate: risponda semplicemente ciò che pensa.Annerisca [�] la casella che si avvicina di più alla Sua opinione, dando una sola risposta.Grazie per la collaborazione.
1. Qual è il Suo giudizio rispetto alla qualità del servizio che ha ricevuto?
2. È la prima volta che si reca in questo ambulatorio?
� si
� no
3. Oggi, ha effettuato:
� una visita
� una terapia
� un esame
� una visita ed un esame
4. Qual è il motivo prevalente per cui ha scelto questa struttura?
� consiglio di un medico (medico di famiglia /di base/ specialista, …)
� consiglio di amici / parenti
� competenza della struttura / del professionista
� vicinanza
� tempi di attesa più brevi (era la prima disponibile in termini di tempo)
altro
5. Chi Le ha richiesto la visita specialistica?
� il medico di famiglia
� lo specialista
� è un controllo a seguito di ricovero
� altro (specificare) ..........................................................................................................
6. Come ha effettuato la prenotazione?
� di persona
� telefonicamente
� tramite internet
� tramite fax
� altro (specificare) ..........................................................................................................
7. La modalità di prenotazione è stata agevole?
� si
� no
8. Come valuta il tempo di attesa tra la prenotazione e la prestazione, rispetto al Suo stato di salute?
� molto lungo
� lungo
� adeguato
� breve
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pessimo�
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sufficiente�
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9. Qual è il Suo giudizio sull’accessibilità alla struttura rispetto ai seguenti aspetti?
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
d. Barriere architettoniche
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
c. Segnaletica interna alla struttura per raggiungere l’ambulatorio
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
b. Raggiungibilità della struttura
buono�
sufficiente�
insufficiente�
pessimo�
a. Disponibilità di parcheggi
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10. Al momento della prenotazione Le è stato precisato un orario?
� si
� una fascia oraria
� no, nessuna indicazione
11. Se Le è stato indicato un orario o una fascia oraria, quanto tempo è trascorso tra l’orario in cui Le è stato fissato l’appuntamento ed ilmomento in cui è stato chiamato per effettuare la visita / esame/terapia?
� meno di 30 minuti
� tra 30 e 60 minuti
� più di 60 minuti
19. Se ha pagato il ticket, come valuta il tempo di attesa per il pagamento?
� molto lungo
� lungo
� adeguato
� breve
20. Se ha fatto un esame, come valuta il tempo di consegna del referto?
� molto lungo
� lungo
� adeguato
� breve
12. Qual è il Suo giudizio rispetto alla pulizia degli ambienti (saledi attesa, ambulatori, sale diagnostiche,...)?
pessimo�
insufficiente�
sufficiente�
buono�
13. Qual è il Suo giudizio rispetto alla comodità degli ambienti(sale di attesa, ambulatori, sale diagnostiche…)?
pessimo�
insufficiente�
sufficiente�
buono�
14. Come valuta l’attenzione che Le ha dedicato il professionistache l’ha assistita?
scarsa�
sufficiente�
adeguata�
ottima�
15. Qual è il Suo giudizio in merito alle informazioni che ha rice-vuto sulla diagnosi e sulle Sue condizioni di salute?
pessimo�
insufficiente�
sufficiente�
buono�
16. Qual è il Suo giudizio in merito alle informazioni che ha rice-vuto sulle terapie e sui comportamenti da seguire a casa?
pessimo�
insufficiente�
sufficiente�
buono�
17. Qual è il Suo giudizio sul rispetto della riservatezza durante lavisita / terapia / esame?
pessimo�
insufficiente�
sufficiente�
buono�
18. Qual è il Suo giudizio in merito alla gentilezza e alla cortesiadel personale?
pessimo�
insufficiente�
sufficiente�
buono�
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21. Rispetto alle Sue aspettative, il servizio che ha ricevuto è stato
� peggiore di come me lo aspettavo
� come me lo aspettavo
� migliore di come me lo aspettavo
22. Suggerimenti:
1. Indichi l’aspetto positivo che l’ha colpita maggiormente: ......................................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Indichi l’aspetto negativo che l’ha colpita maggiormente: ......................................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
23. Chi risponde al questionario
� paziente � familiare � altra persona
24. Sesso
� maschio � femmina
25. Età (in anni compiuti)
............................................................................................
26. Titolo di studio conseguito
� nessuno
� licenza elementare
� licenza di scuola media inferiore
� diploma
� laurea e post-laurea
27. Professione
� casalinga
� operaio / impiegato
� dirigente
� pensionato
� artigiano
commerciante
studente
� in cerca di occupazione
(altro specificare ..........................................................................................................................................................)
28. Residenza
� provincia (specificare) ...............................................................................................
� altre regioni (specificare) ........................................................................................
� altro Stato (specificare) ............................................................................................
29. Nazionalità
� italiana
� altra (specificare) ..........................................................................................................
1 Art.14 Al fine di garantire il costante adeguamento delle strutture e delle prestazioni sanitarie alle esigenze dei cittadini utenti del Servizio sani-tario nazionale il Ministro della sanità definisce con proprio decreto, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regionie le province autonome, i contenuti e le modalità di utilizzo degli indicatori di qualità dei servizi e delle prestazioni sanitarie relativamente allapersonalizzazione ed umanizzazione dell'assistenza, al diritto all'informazione, alle prestazioni alberghiere, nonché dell'andamento delle attivitàdi prevenzione delle malattie.
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60 28-1-2011 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 5
DECRETO 10 gennaio 2011.
Rettifica del decreto 25 agosto 2010, concernente graduatoria provinciale dei medici specialisti aspiranti ad incari-chi ambulatoriali dell’Azienda sanitaria provinciale di Caltanissetta, valida per l’anno 2010.
IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO PERSONALE CONVENZIONATO S.S.R.DEL DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge 23 dicembre 1978, n. 833;
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Visto il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, come modificato dal decreto legislativo 7 dicembre 1993, n.517 e dal decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229;
Visto l’accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici specialisti ambulatoriali interni, imedici veterinari ed altre professionalità (biologi, chimici e psicologi) ambulatoriali, reso esecutivo in data 23 marzo2005, come rinnovato, a seguito di apposita intesa, dalla Conferenza Stato-Regioni in data 29 luglio 2009;
Visto il decreto n. 2092/10 del 25 agosto 2010 di presa d’atto della graduatoria provinciale dei medici specialistiaspiranti ad incarichi ambulatoriali dell’azienda sanitaria provinciale di Caltanissetta valida per l’anno 2010, predispo-sta dal rispettivo comitato consultivo zonale ed approvata dal direttore generale della stessa con delibera n. 1645 del16 luglio 2010;
Vista la delibera n. 2601 del 9 dicembre 2010, trasmessa con nota prot. n. 3373 del 21 dicembre 2010, con la qualeil direttore generale dell’A.S.P. di Caltanissetta ha rettificato ed integrato la predetta delibera n. 1645 del 16 luglio 2010,limitatamente alla graduatoria della branca di otorinolaringoiatria come da allegato A che fa parte integrante del cita-to atto, nella considerazione che, per mero errore materiale, alla dott.ssa Arcarese Claudia è stato attribuito un pun-teggio di 5,80 anziché di 9,60;
Preso atto che la graduatoria per la branca di otorinolaringoiatria così rettificata annulla e sostituisce integral-mente quella approvata per la medesima branca con la predetta delibera n. 1645 del 16 luglio 2010;
Decreta:
Art. 1
Ai sensi di quanto in premessa indicato, si prende atto della delibera n. 2601 del 9 dicembre 2010, con la qualeil direttore generale dell’A.S.P. di Caltanissetta ha rettificato ed integrato la delibera n. 1645 del 16 luglio 2010, limita-tamente alla graduatoria della branca di otorinolaringoiatria, attribuendo alla dott.ssa Arcarese Claudia punti 9,60anziché 5,80, nonché disposto che la graduatoria così rettificata sostituisce integralmente quella approvata per lamedesima branca con la predetta delibera n. 1645 del 16 luglio 2010.
Art. 2
La graduatoria così rettificata potrà essere utilizzata per il conferimento di incarichi ambulatoriali temporaneidi sostituzione, per l’assegnazione di incarichi provvisori per la copertura dei turni resisi vacanti e per l’attribuzionedi incarichi ambulatoriali a tempo determinato.
La rettifica di che trattasi sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 10 gennaio 2011.Noto
Allegato
AZIENDA SANITARIA PROVINCIALECALTANISSETTA
SPECIALISTI AMBULATORIALI INTERNIGRADUATORIA PROVINCIALE VALIDA PER L’ANNO 2010
Otorinolaringoiatria
1) Mineo Paolo, nato a Leonforte il 13 luglio 1947, residente in contrada Fontanelle - 94010 Nissoria (EN): punti 39,8980. 2) Chiantia Vincenzo, nato a Catania il 26 marzo 1960, residente in via Marconi, n. 48 - 93015 Niscemi (CL): punti 32,6000.3) Puglisi Alessandra Ursula, nata a Catania il 28 agosto 1971, residente in via E. Amari, n. 51 - 90139 Palermo: punti 30,1295.4) Burgio Croce, nato a Naro (AG) il 12 maggio 1954, residente in via Laudicina, n. 19 - 92028 Naro: punti 24,7000.5) D’Angelo Caterina, nata ad Alcamo (TP) il 22 aprile 1975, residente in corso dei Mille, n. 1315 - 90122 Palermo: punti 23,0569. 6) Zirone Alessandro Antonio, nato a Caltanissetta il 24 novembre 1975, residente in via Piave - 93017 San Cataldo (CL): punti 22,0890.7) Giuliano Davide Antonio, nato a Caltanissetta il 23 luglio 1971, residente in via Lazio, n. 19 - 93100 Caltanissetta: punti 21,0100.8) Lo Presti Giovanni Maurizio, nato a Raffadali (AG) il 15 gennaio 1956, residente in viale Strasburgo, n. 270 - 90146 Palermo: punti
18,9160.9) Leone Rosario Mirko, nato a Ragusa il 4 settembre 1970, residente in via G. Nicastro, n. 21 - 97100 Ragusa: punti 15,9630.
10) Condorelli Paolo, nato a Venezia il 22 giugno 1975, residente in via Gramsci, n. 34 - 95045 Misterbianco (CT): punti 14,5460. 11) Calò Manuela, nata ad Erice (TP) il 28 giugno 1973, residente in via Velletri, n. 3 - 91016 Erice: punti 11,8000. 12) Sciandra Daniela, nata ad Agrigento il 24 agosto 1976, residente in piazza San Giacomo, n. 23 - 92100 Agrigento: punti 10,6800. 13) Arcarese Claudia, nata a San Cataldo (CL) il 25 giugno 1976, residente in corso Europa, n. 76 - 93017 San Cataldo: punti 9,6000. 14) Laurino Salvatore, nato a Caltanissetta il 30 agosto 1976, residente in via Ugo La Malfa, n. 29 - 93016 Riesi (CL): punti 9,5300. 15) Greco Gaetano Maria, nato a Caltanissetta il 31 ottobre 1973, residente in piazza Martiri d’Ungheria, n. 23 - 93100 Caltanissetta:
punti 6,9000. 16) Molè Roberta, nata a Caltanissetta il 12 maggio 1978, residente in via C. Pavese, n. 3/A - 93100 Caltanissetta: punti 6,9000.
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ASSESSORATODEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE
DECRETO 20 dicembre 2010.
Approvazione di variante al piano regolatore generaledel comune di Niscemi.
IL DIRIGENTE GENERALEDEL DIPARTIMENTO REGIONALE DELL’URBANISTICA
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive
modifiche ed integrazioni;Visti i DD.II. 1 aprile 1968, n. 1404 e 2 aprile 1968
n. 1444;Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e suc-
cessive modifiche ed integrazioni;Visto l’art. 9 della legge regionale n. 40/95;Visto il T.U. delle disposizioni legislative e regolamen-
tari in materia di espropriazioni per pubblica utilità,approvato con il D.P.R. n. 327/01 e modificato dal decretolegislativo n. 302/02, reso applicabile con l’art. 36 dellalegge regionale n. 7 del 2 agosto 2002 come integrato dal-l’art. 24 della legge regionale n. 7 del 19 maggio 2003;
Visto l’art. 59 della legge regionale n. 6 del 14 maggio2009, come modificato dall’art. 13 della legge regionalen. 13 del 29 dicembre 2009, recante “Disposizioni in mate-ria di valutazione ambientale strategica”, nonché la deli-berazione n. 200 del 10 giugno 2009 con la quale la Giuntaregionale ha approvato il “modello metodologico” di cui alcomma 1 della medesima norma;
Visto il foglio prot. n. 0000728 del 14 gennaio 2010,pervenuto il 18 gennaio 2010 ed assunto al protocollogenerale di questo Assessorato in data 8 febbraio 2010 aln. 8811, con il quale il comune di Niscemi ha trasmesso,per l’approvazione di competenza, la variante allo stru-mento urbanistico adottata in esecuzione all’ordinanzadel T.A.R. di Catania n. 1538/2008 emessa su ricorso delladitta Alessi Mario e Ficicchia Filippa;
Visto l’ulteriore foglio prot. n. 0010319 del 30 aprile2010, pervenuto il 12 maggio 2010 ed assunto al proto-collo di questo Assessorato in data 26 maggio 2010 aln. 34831, con il quale il comune di Niscemi ha fornito leintegrazioni richieste da questo Assessorato con la notaprot. n. 17747 del 10 marzo 2010;
Vista la delibera consiliare n. 47 del 3 giugno 2009avente ad oggetto: “Variante al P.R.G. conformemente allaordinanza del T.A.R. di Catania n. 1538/2008 avanzatadalla ditta Alessi Mario e Ficicchia Filippa (fabbricatocompreso tra le vie F.lli Rosselli e Canova-Catasto Terrenifg. 33, part. 3203);
Visti gli atti di pubblicazione, ai sensi dell’art. 3 dellalegge regionale n. 71/78, relativi alla delibera consiliaren. 47 del 3 giugno 2009;
Vista la determina prot. n. 1543 del 9 dicembre 2009,a firma del dirigente della ripartizione urbanistica delcomune di Niscemi in ordine alla regolarità delle proce-dure di deposito e pubblicazione della variante in argo-mento, nonché attestante la mancata presentazione diosservazioni e/o opposizioni;
Visto il parere, prot. n. 43/09 del 7 gennaio 2010, conil quale l’ufficio del Genio civile di Caltanissetta, ai sensidell’art. 13 della legge n. 64/74, ha espresso, con condizio-ni, il parere in merito alla variante in argomento;
Vista la nota prot. n. 27 del 25 giugno 2010 con laquale l’U.Op. 4.2/D.R.U. ha trasmesso al Consiglio regio-nale dell’urbanistica la proposta di parere n. 18 del 24 giu-
gno 2010, formulata, ai sensi dell’art. 68 della legge regio-nale n. 10/99, in ordine alla variante in argomento, cheparzialmente si trascrive:
«...Omissis...Tale variante è stata adottata dal comune di Niscemi,
vista l’ordinanza del T.A.R. Catania n. 1538/08, che aseguito di un ricorso proposto dai sig. Alessi Mario+1 con-tro lo stesso comune e questo Assessorato, accoglie l’istan-za cautelare in esame con conseguente obbligo dell’ammi-nistrazione di rideterminarsi motivatamente, tenendoconto delle censure dedotte in ricorso.
Il suddetto ricorso dei coniugi in maniera specifica, èavverso il parere contrario espresso dalla commissioneedilizia comunale nella seduta del 20 maggio 2008, aseguito di richiesta di concessione edilizia da parte deiricorrenti per la copertura parziale della terrazza posta asecondo piano di un edificio di loro proprietà per il qualeè stata rilasciata dal comune di Niscemi concessione edi-lizia e avverso il decreto dirigenziale del dipartimentourbanistica di questo Assessorato n. 1214 del 18 ottobre2006 con il quale è stato approvato il P.R.G. del comune diNiscemi, nella parte in cui è divenuto definitivo l’inseri-mento del lotto di proprietà dei ricorrenti, sito in viaCanova , angolo via F.lli Rosselli (in catasto al foglio 33,particelle n. 2843 e 2841) in zona destinata a parcheggio.
Rilevato che:Il comune di Niscemi risulta dotato di un P.R.G.
approvato con D.D.G n. 1214 del 18 ottobre 2006. A segui-to di un ricorso al T.A.R. di Catania, proposto dai ricor-renti Alessi Mario e Ficicchia Filippa, avverso il comune diNiscemi e questo Assessorato, il tribunale amministrativocon ordinanza n. 1538/08, ha obbligato il comune a ride-terminarsi sull’area di proprietà dei ricorrenti.
Con delibera di consiglio comunale n. 47 del 3 giugno2009, il comune, per dare adempimento agli obblighiimposti dal T.A.R., ha adottato la variante al P.R.G. e harestituito al lotto di terreno(oggi fabbricato) dei coniugiAlessi Mario e Ficicchia Filippa, la destinazione urbanisti-ca di “Zona territoriale Omogenea “B1” (tessuti urbanicompletati e/o in via di completamento).
Occorre precisare, in merito a quanto sopra, che iricorrenti sono proprietari del suddetto lotto di terreno dimq. 89,00, sito tra le vie F.lli Rosselli e Canova, censito incatasto al foglio di mappa n. 33, oggi particella 3203,destinato dal piano particolareggiato di recupero dell’areadenominata “A2”, approvato con delibere di consigliocomunale n. 37/85, 38/95, 17/96, 19/96, 20/96 e 22/96, inarea per edilizia di completamento, dove insiste un fabbri-cato destinato ad edilizia abitativa, composto da P.T., P.P.e secondo piano con terrazzo, autorizzato con concessio-ne edilizia n. 54 del 25 novembre 2003.
Con delibera di consiglio comunale n. 54 del 13 giu-gno 2003, è stata adottata la revisione generale del P.R.G.in adeguamento al voto CRU n. 577/97 e al suddetto lottodi terreno è stata data la destinazione a sede viaria.
La destinazione urbanistica assegnata a tale area insede di elaborazione del suddetto P.R.G. è stata fattaoggetto di specifica censura al punto 6 della osservazionegenerale n. 154 del 25 agosto 2003 prot. n. 18534, presen-tata da un tecnico locale .
La commissione straordinaria con deliberazione n. 8del 25 febbraio 2005, in ordine a detta osservazione nullaha disposto, limitandosi a statuire che: “L’osservazioneriguarda la modifica della destinazione urbanistica di areedi completamento (Tav. 5A) prevista nel P.P.R. A2, in sediviarie e verificato che le suddette aree erano inserite in
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Z.T.O.”B” nel Piano regolatore adottato nel 1996, harimandato la definitiva valutazione sulla osservazione aquesto Assessorato regionale del territorio e dell’ambienteche ha disposto in merito a tale osservazione, che il lottodi terreno dei suddetti coniugi, mantenga l’assetto urbani-stico previsto dal P.R.G. vigente.
Poiché in data 29 febbraio 2008, i suddetti coniugihanno presentato al comune di Niscemi una nuova istan-za di concessione edilizia, per poter procedere alla coper-tura parziale della terrazza a secondo piano, dell’edificiogià autorizzato con la concessione edilizia già detta, connota prot. n. 4591 URB/P.C. del 3 giugno 2008, il comunecomunicava ai ricorrenti, in ordine alla nuova istanza diconcessione, che la commissione edilizia ha espressoparere contrario, in quanto : “l’immobile ricade su areadestinata a parcheggio dal P.R.G. vigente.”
Per tale motivo, i coniugi, come già detto sopra, hannofatto ricorso al T.A.R. di Catania per l’annullamento previasospensione, della suddetta nota prot. n. 4591 URB/P.C.del 3 giugno 2008, e del decreto del dirigente del diparti-mento regionale urbanistica n. 1214 del 18 ottobre 2006,con il quale è stato approvato il P.R.G., adottato con deli-bere consiliari n. 55 del 3 luglio 1996 e n. 54 del 13 giugno2003 nella parte che è divenuto definitivo l’inserimento dellotto di proprietà dei ricorrenti, sito in via Canova, angolovia F.lli Rosselli (in catasto al foglio 33, particelle n. 2843e 2841) in zona destinata a parcheggio.
Occorre precisare, così come è contenuto nella rela-zione tecnica dell’ufficio urbanistica all. B, della deliberadi adozione della variante n. 47/09, che: “l’area su cui erastato realizzato il fabbricato con la concessione edilizian. 54/2003, invece ricadeva in area destinata alla viabilitàprincipale (leggasi sede viaria) e non in area destinata aparcheggio”.
In merito alla suddetta concessione edilizia n. 54 del 25novembre 2003, occorre precisare che all’epoca del rilasciodella stessa, in dipendenza dell’applicazione delle misuredi salvaguardia del P.R.G., adottato con delibera di consi-glio comunale n. 54 del 13 giugno 2003, in adeguamento alvoto C.R.U. n. 577/97, al suddetto lotto di terreno è statadata la destinazione a sede viaria, pertanto il rilascio dellasuddetta concessione edilizia, sembrerebbe risultare nonregolare, in quanto autorizza un edificio in un’area che ilP.R.G. adottato aveva già destinato a sede viaria.
Tuttavia, considerato che l’area interessata dal suddet-to edificio già realizzato, risulta di modeste dimensioni einsiste in un comparto completamente edificato e trattasidi uno slargo adiacente alla sede viaria già esistente, inzona omogenea “B” urbanisticamente già definita e nonfunzionale alla viabilità della medesima, per l’atto conces-sorio, nonostante sembrerebbe viziato da illegittimità,non sembrano sussistere, sotto il profilo urbanistico e del-l’assetto territoriale per le considerazioni di cui sopra,ragioni di pubblico interesse specifico concreto ed attuale,tali da giustificare l’annullamento del medesimo. Restanoovviamente impregiudicati altresì eventuali profili diresponsabilità.
Considerato che:– La variante in esame è stata regolarmente pubbliciz-
zata, nei termini di legge;– Non risulta presentata alcuna osservazione od
opposizione nei termini di legge previsti, giusta certifica-zione del dirigente prot. n. 52 del 3 dicembre 2009, diregolare pubblicazione e deposito della variante;
– L’ufficio del Genio civile di Caltanissetta, ai sensidell’art. 13 della legge n. 64/74 ha reso parere favorevo-
le n. 43/09 del 7 gennaio 2010, per la variante di cuisopra;
– L’intervento proposto risulta compatibile con l’as-setto urbano in cui ricade;
– L’area interessata dalla variante è racchiusa in untessuto urbano quasi totalmente edificato con la destina-zione a zona B1;
– Nulla osta all’approvazione della variante in argo-mento. Nel merito della concessione n. 54/03 il cambio didestinazione a zona B1, renderebbe allo stato attuale con-forme quanto realizzato con concessione e pertanto que-sto Assessorato non ritiene di intraprendere il procedi-mento dell’annullamento della stessa ai sensi dell’art. 53della legge regionale n. 71/78, salvo i diritti di terzi;
– Il tribunale amministrativo regionale per la Sicilia-sezione staccata di Catania con ordinanza n. 1538/08 haaccolto l’istanza di sospensiva, avanzata dai ricorrentiAlessi Mario +1 e ha obbligato l’amministrazione comuna-le di Niscemi, di rideterminarsi motivatamente e tenendoconto delle censure dedotte nel ricorso.
Per quanto sopra premesso, rilevato e considerato,questa U.O.4.2/CL è del parere di ritenere meritevole diapprovazione la variante al P.R.G. adottata con delibera diconsiglio comunale n. 47 del 3 giugno 2009 dal comune diNiscemi, relativa al cambio di destinazione di zona da“area viaria” a “zona B1”, dell’area identificata in catastoal foglio di mappa n. 33 particella n. 3203.»;
Visto il parere del Consiglio regionale dell’urbanisticareso con il voto n. 277 del 20 ottobre 2010, che di seguitoparzialmente si trascrive:
«...Omissis...Vista la delibera del consiglio comunale n. 47 del 3
giugno 2009, inerente la “variante al P.R.G. conformemen-te alla ordinanza del T.A.R. di Catania n. 1538/2008 AlessiMario Ficicchia Filippa (fabbricato compreso tra le vieF.lli Rosselli e Canova – catasto terreni, fg. 33, part.3203);”
Sentiti i relatori che hanno illustrato i contenuti dellaproposta dell’ufficio.
Considerato che nel corso della discussione è emersol’orientamento di condividere la proposta di parere dell’uf-ficio evidenziando comunque “che le valutazioni relativeall’aspetto geologico sono desunte con riferimento al pare-re espresso dall’ufficio del Genio civile di CL, su altro pro-cedimento di variante comprendente anche l’area di attua-le interesse”;
Per quanto sopra il consiglio esprime parere favorevo-le all’approvazione del progetto di cui trattasi, ai sensi del-l’art. 3 legge regionale n. 71/78, in conformità alla propo-sta di parere dell’ufficio che fa parte intregrante del pre-sente voto.»;
Ritenuto di condividere il parere del Consiglio regio-nale dell’urbanistica reso con il voto n. 277 del 20 ottobre2010, assunto con riferimento alla proposta dell’ufficion. 18 del 24 giugno 2010;
Rilevata la regolarità della procedura seguita;
Decreta:
Art. 1
Ai sensi e per gli effetti dell’art. 4 della legge regionalen. 71 del 27 dicembre 1978, in conformità al voto n. 277del 20 ottobre 2010 reso dal Consiglio regionale dell’urba-nistica nonché alle prescrizioni contenute nel parere del-l’ufficio del Genio civile di Caltanissetta in premessa cita-to, è approvata la variante al P.R.G. vigente del comune di
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Niscemi, adottata con deliberazione del consiglio comu-nale n. 47 del 3 giugno 200 in esecuzione della ordinanzadel T.A.R.S. sezione staccata di Catania n. 1538/2008;
Art. 2
Fanno parte integrante del presente decreto e ne costi-tuiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengonovistati e timbrati da questo Assessorato:1) parere n. 18 del 24 giugno 2010 reso dall’U.O. 4.2/D.R.U.;2) voto n. 277 del 20 ottobre 2010 reso da Consiglio regio-
nale dell’urbanistica;3) delibera consiliare n. 47 del 3 giugno 2009;
Art. 3
Il presente decreto dovrà essere depositato, unitamen-te ai relativi allegati, a libera visione del pubblico pressol’ufficio comunale competente e del deposito dovrà esseredata conoscenza mediante avviso all’albo pretorio ed inaltri luoghi pubblici.
Art. 4
Il comune di Niscemi resta onerato degli adempimenticonseguenziali al presente decreto che, con esclusionedegli atti ed elaborati, ai sensi dell’art. 10 della leggen. 1150/42, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Uffi-ciale della Regione siciliana.
Palermo, 20 dicembre 2010.
Il dirigente generale ad interim: GELARDI
(2010.52.3607)114
DECRETO 22 dicembre 2010.
Approvazione di variante allo strumento urbanistico delcomune di Palermo.
IL DIRIGENTE GENERALEDEL DIPARTIMENTO REGIONALE DELL’URBANISTICA
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive
modifiche ed integrazioni;Visti i DD.II. 1 aprile 1968, n. 1404 e 2 aprile 1968
n. 1444;Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e suc-
cessive modifiche ed integrazioni;Visto l’art. 68 della legge n. 10 del 27 aprile 1999;Visto l’art. 9 della legge regionale n. 40/95;Visto il T.U. delle disposizioni legislative e regolamen-
tari in materia di espropriazioni per pubblica utilità,approvato con il D.P.R. n. 327/01 e modificato dal decretolegislativo n. 302/02, reso applicabile con l’art. 36 dellalegge regionale n. 7 del 2 agosto 2002 come integrato dal-l’art. 24 della legge regionale n. 7 del 19 maggio 2003;
Visto il foglio prot. n. 459953 del 17 giugno 2010, per-venuto l’1 luglio 2010 ed assunto al protocollo di questoAssessorato in data 27 agosto 2010 al n. 53114, con ilquale il comune di Palermo ha trasmesso, per l’approva-zione di competenza, la variante allo strumento urbanisti-co vigente del comune di Palermo relativa alla modificadell’art. 23 delle norme tecniche di attuazione della pre-scrizione esecutiva “Borgo Vecchio”,
Vista la delibera consiliare n. 14 del 21 gennaio 2010avente ad oggetto: “Variante all’art. 23 delle norme tecnichedi attuazione delle prescrizioni esecutive del Borgo Vecchio.”;
Visti gli atti di pubblicazione, ai sensi dell’art. 3 della leggeregionale n. 71/78, relativi alla delibera consiliare n. 14/10;
Vista l’attestazione, a firma del vice segretario generaledel comune di Palermo, in ordine alla regolarità delle pro-cedure di deposito e pubblicazione della variante in argo-mento, nonché attestante la mancata presentazione diosservazioni e/o opposizioni avverso la delibera n. 14/10;
Vista la nota prot. n. 26 del 15 ottobre 2010 con laquale l’U.O. 2.1/D.R.U. di questo Assessorato ha trasmessoal Consiglio regionale dell’urbanistica, unitamente agli attied elaborati relativi, la proposta di parere n. 20 del 15 otto-bre 2010, resa ai sensi dell’art. 68 della legge regionalen. 10/99, che di seguito parzialmente si trascrive:
«...Omissis...Premesso che:Il comune di Palermo è dotato di un P.R.G. approvato
con decreto n. 124/02 e successivo decreto n. 558 del29 luglio 2002; contestualmente allo stesso sono stateapprovate le PP.EE.
Da quanto si evince dalla proposta di delibera consi-liare n. 14 del 21 gennaio 2010, la necessità di modificareil sopracitato art. 23 delle N.d.A. della P.E. denominataBorgo vecchio, è stata rilevata in occasione dell’esame diun P.C. presentato su un comparto edilizio rientranteall'interno della suddetta P.E.
A seguito di detto esame è stato accertato che i com-parti istituiti con la P.E. su menzionata non hanno avutoun impulso al recupero edilizio del Borgo Vecchio, e per-tanto allo scopo di facilitare e promuovere tale fenomenoil C.C. ha deliberato di consentire ai proprietari degli edi-fici rientranti in detti comparti di intervenire, in attuazio-ne alla P.E., a prescindere dagli altri edifici esistenti nelcomparto medesimo.
Pertanto è stato predisposta la variante in oggetto cheprevede l’introduzione di un nuovo comma da aggiungereall’articolo 23, delle N.T.A. della P.E. denominata BorgoVecchio, emendato da alcuni consiglieri del C.C.
Art. 23 - Aree per le quali si prevede edilizia residen-ziale pubblica da realizzare con procedure che prevedonol’esproprio per pubblica utilità.
“Nell’ambito della presente P.E., sono state individuatearee da destinare a edilizia residenziale pubblica da attuarsiai sensi delle leggi vigenti in materia. Gli interventi possonoessere attuati, conformemente alle prescrizione del piano, dacooperative edilizie e da consorzi di privati formati ai sensidell’art. 11 della legge regionale n. 71/78. All’interno di taliaree gli interventi possono essere attuati a seguito di assegna-zione dell’area e stipula di una convenzione, ai sensi dell’art.35 della legge n. 865/71, previa deliberazione del C.C.”
Art. 23 - modificato - Aree per le quali si prevede edili-zia residenziale pubblica da realizzare con procedure cheprevedono l’esproprio per pubblica utilità.
- “Nell’ambito della presente P.E., sono state indivi-duate aree da destinare a edilizia residenziale pubblica daattuarsi ai sensi delle leggi vigenti in materia. Gli inter-venti possono essere attuati, conformemente alle prescri-zione del piano, da cooperative edilizie e da consorzi diprivati formati ai sensi dell’art. 11 della legge regionalen. 71/78. All’interno di tali aree gli interventi possono esse-re attuati a seguito di assegnazione dell’area e stipula diuna convenzione, ai sensi dell’art. 35 della legge n. 865/71,previa deliberazione del C.C.”
Solo i proprietari di interi edifici e/o di intere U.E. chene facciano richiesta all’atto della presentazione del pro-getto edilizio conforme alle prescrizioni del Piano, posso-
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no accedere allo stralcio da dette aree, al fine del rilasciodelle autorizzazioni di legge.
Ritenute urbanisticamente corrette le considerazionidedotte dall’amministrazione comunale circa la necessitàdi dare maggiore impulso al recupero edilizio per l’attua-zione della suddetta P.E. che nella fattispecie si trova inse-rita in un contesto urbano altamente degradato.
Questa U.O. 2.1 del Serv.2°/D.R.U.Per tutto quanto sopra rappresentato e visti gli atti ed
elaborati trasmessi, valuta che la richiesta presentata dalsettore urbanistica ed edilizia del comune di Palermo divariante all’art. 23 delle N.T.A. della P.E. “Borgo Vecchio”,adottata con delibera di C.C. n. n. 14 del 21 gennaio 2010,ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 71/78, sia meritevo-le di accoglimento.»;
Visto il voto n. 289 del 2 ottobre 2010 con il quale ilConsiglio regionale dell’urbanistica, in adesione al pareredell’ufficio n. 20 del 15 ottobre 2010, ha reso parere favo-revole all’approvazione della variante in argomento, adot-tata dal comune di Palermo con delibera del consiliaren. 14 del 21 gennaio 2010;
Ritenuto di poter condividere il parere del Consiglioregionale dell’urbanistica reso con il voto n. 289 del 2dicembre 2010 assunto con riferimento alla propostadella struttura del D.R.U. n. 20 del 15 ottobre 2010;
Rilevata la regolarità della procedura seguita e consi-derato che il comune di Palermo ha ritenuto dover proce-dere alla modifica della norma indicata al fine di dareimpulso agli interventi edilizi di recupero del contestourbano interessato prescindendo dal carattere di unitarie-tà previsto per il comparto;
Decreta:
Art. 1
Ai sensi e per gli effetti degli artt. 4 e 12, comma 7,lett. a), della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978,in conformità al voto n. 289 del 2 dicembre 2010 reso dalConsiglio regionale dell’urbanistica, è approvata la varian-te, adottata dal consiglio comunale del comune diPalermo con delibera n. 14 del 21 gennaio 2010, relativaalla modifica dell’art. 23 delle norme tecniche di attuazio-ne della prescrizione esecutiva “Borgo Vecchio”, secondola seguente formulazione:
“Nell’ambito della presente P.E., sono state individua-te aree da destinare a edilizia residenziale pubblica daattuarsi ai sensi delle leggi vigenti in materia. Gli interven-ti possono essere attuati, conformemente alle prescrizionedel piano, da cooperative edilizie e da consorzi di privatiformati ai sensi dell’art. 11 della legge regionale n. 71/78.All’interno di tali aree gli interventi possono essere attuatia seguito di assegnazione dell’area e stipula di una conven-zione, ai sensi dell’art. 35 della legge n. 865/71, previa deli-berazione del C.C.
Solo i proprietari di interi edifici e/o di intere U.E. chene facciano richiesta all’atto della presentazione del pro-getto edilizio conforme alle prescrizioni del Piano, posso-no accedere allo stralcio da dette aree, al fine del rilasciodelle autorizzazioni di legge.”
Art. 2
Fanno parte integrante del presente decreto e ne costi-tuiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengonovistati e timbrati da questo Assessorato:
1) parere n. 20 del 15 ottobre 2010 reso dall’U.O. 2.1/D.R.U.;
2) voto n. 289 del 2 dicembre 2010 reso dal Consiglioregionale dell’urbanistica;
3) delibera C.C. n. 14 del 21 gennaio 2010;
Art. 3
La variante di cui al presente decreto dovrà esseredepositata, unitamente ai relativi allegati, a libera visionedel pubblico presso l’ufficio comunale competente e deldeposito dovrà essere data conoscenza mediante avvisoaffisso all’albo pretorio ed in altri luoghi pubblici.
Art. 4
Il comune di Palermo resta onerato degli adempimen-ti consequenziali al presente decreto che, con esclusionedegli atti ed elaborati, ai sensi dell’art. 10 della leggen. 1150/42, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Uffi-ciale della Regione siciliana.
Palermo, 22 dicembre 2010.
Il dirigente generale ad interim: GELARDI
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DECRETO 22 dicembre 2010.
Approvazione del progetto relativo alla realizzazione diopere stradali nel comune di Santa Teresa di Riva.
IL DIRIGENTE GENERALEDEL DIPARTIMENTO REGIONALE DELL’URBANISTICA
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive
modifiche ed integrazioni;Visti i DD.II. 1 aprile 1968, n. 1404 e 2 aprile 1968,
n. 1444;Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e suc-
cessive modifiche ed integrazioni;Visto l’art. 9 della legge n. 40 del 21 aprile 1995;Visto il T.U. delle disposizioni legislative e regolamen-
tari in materia di espropriazioni per pubblica utilità,approvato con il D.P.R. n. 327/01 e modificato dal decretolegislativo n. 302/02, reso applicabile con l’art. 36 dellalegge regionale n. 7 del 2 agosto 2002 come integrato dal-l’art. 24 della legge regionale n. 7 del 19 maggio 2003;
Visto il decreto legislativo n. 152/06, così come modi-ficato dal decreto legislativo n. 4/08;
Visto l’art. 59 della legge regionale 14 maggio 2009,n. 6;
Vista la delibera della Giunta di governo n. 200 del 10giugno 2009;
Visto il foglio prot. n. 7498 del 9 giugno 2010, assuntoal protocollo ARTA, n. 39041 del 15 giugno 2010, e succes-sivi fogli prot. n. 13245 del 7 ottobre 2010, assunto al pro-tocollo ARTA, n. 63096 dell’11 dicembre 2010, e prot. n.15453 del 24 novembre 2010, con il quale il comune diSanta Teresa di Riva ha trasmesso a questo Assessorato,per l’approvazione di competenza, gli atti ed elaboratirelativi al progetto di realizzazione di una strada di acces-so ai complessi edilizi Massarenti e Moira in variante al P.di F. vigente, ai sensi del disposto dell’art. 19 del D.P.R.n. 327/2001;
Vista la deliberazione n. 75 del 26 novembre 2009, conla quale il consiglio comunale di Santa Teresa di Riva ha
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approvato il progetto in argomento in variante al vigentestrumento urbanistico, ai sensi dell’art. 19 del D.P.R.n. 327/01;
Visti gli atti di pubblicazione, relativi all’approvazionedel progetto in argomento, ai sensi dell’art. 5 della leggeregionale n. 71/78;
Vista la certificazione del sindaco del 4 gennaio 2010,in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pub-blicazione nonché la proposta di delibera n. 34 del 29 apri-le 2010, con la quale il consiglio comunale prende atto del-l’assenza di osservazioni e opposizioni nei termini dilegge;
Vista l’osservazione proposta dalla ditta Di Bella Fran-cesco del 26 ottobre 2009, interessata a seguito dell’avviodel procedimento di esproprio ex art. 11, D.P.R. n. 327/01e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la nota del 24 novembre 2010, con la quale ilcomune di Santa Teresa di Riva non ha controdedotto sul-l’osservazione, rinviando a successiva fase di determina-zione dell’indennità provvisoria l’attribuzione del giustovalore commerciale;
Visto il foglio prot. n. 32615 del 7 ottobre 2009, con ilquale l’ufficio del Genio civile di Messina ha reso parerefavorevole in ordine al progetto in argomento, ai sensi del-l’art. 13 della legge n. 64/74;
Visto il parere n.13 del 20 dicembre 2010, reso, ai sensidell’art. 9 della legge regionale n. 40 del 21 aprile 1995,dall’U.O.3.1/D.R.U., del servizio 3 del D.R.U. che di segui-to parzialmente si trascrive:
«… Omissis…. Rilevato che con decreto n. 38 del 7 marzo 1975, è
stato approvato il vigente programma di fabbricazione delcomune di Santa Teresa di Riva.
La zona interessata dall’intervento è un tratto di stra-da di accesso ai complessi edilizi Massarenti e Moira checosì come è riportato nella relazione tecnica “allo statoattuale risulta sottodimensionata in riferimento al volumedi traffico ed al tipo di veicoli che vi scorrono” e risulta untracciato privo di marciapiedi con un andamento plani-metrico irregolare con strettoie che non consentono unsicuro scorrimento degli autoveicoli.
L’area nello strumento urbanistico è classificata urba-nisticamente come zona bianca all’interno del perimetrourbano.
Il progetto esecutivo per la realizzazione della stradadi accesso ai complessi edilizi Massarenti e Moira, cosìcome è contenuto nella proposta di delibera n. 79 del 23novembre 2009, si rende necessario ed urgente per l’inco-lumità pubblica di più di 50 famiglie, in quanto allo statoattuale è difficile e quasi impossibile l’ingresso sia di auto-ambulanze sia dei mezzi dei vigili del fuoco.
Il comune di Santa Teresa di Riva, con delibera delconsiglio comunale n. 75 del 26 novembre 2009, ha appro-vato il progetto esecutivo relativo ai lavori di “realizzazio-ne di una strada di accesso ai complessi edilizi Massarentie Moira” - Adozione variante allo strumento urbanistico eapposizione del vincolo preordinato all’esproprio”.
Il progetto di cui sopra consiste nel modificare il trac-ciato di che trattasi con l’allargamento della sede stradalestessa per consentire la realizzazione di due corsie di mar-cia con i relativi marciapiedi, oltre che la realizzazionedell’impianto di illuminazione e l’impianto di smaltimentodelle acque piovane.
La proposta di variante di apposizione di vincolo astrada pubblica mediante l’allargamento del tracciato esi-stente prevede all’esproprio di alcune aree adiacenti il
tracciato che attualmente nel vigente P. di F. risultanozone bianche e la demolizione di un vetusto fabbricato inmuratura che blocca l’accesso ai complessi edilizi. I ter-reni interessati dall’intervento progettuale, oggetto diesproprio, sono identificati dalle particelle catastali ripor-tate nell’elaborato particellare di esproprio (foglio dimappa n. 10, particelle n. 227 e n. 228 per intero, n. 576per mq. 104,00, n. 687 per mq. 28,85, n. 1153 per mq.46,00, n. 1155 per mq. 2,00, n. 1160 per mq. 80,00.
Considerato che:Sono state osservate le procedure di legge relative alla
pubblicazione e che a seguito della stessa non risultanopresentati reclami od opposizioni al progetto così comecertificato.
La compatibilità dell’area interessata dal progetto invariante con le condizioni geomorfologiche del territorio èstata verificata, ai sensi dell’art. 13 della legge n. 64/74,dall’ufficio del Genio civile di Messina con parere favore-vole a condizione prot. n. 32615 del 7 ottobre 2009.
Come comunicato con la citata nota prot. n. 13245/2010, dal direttore dell’area territorio e ambiente delcomune, in data 24 settembre 2009, con protocollo daln. 13525 al n. 13535, sono state espletate le procedure dicui all’art. 11 del decreto legislativo n. 327/01.
Che in seguito a tali procedure di esproprio è statapresentata un’osservazione della ditta di Bella Francescocosì come risulta nell’allegato “A” della citata nota comu-nale n. 15453/2010.
Con la suddetta osservazione, la ditta comproprieta-ria dell’area di cui alla particella 687 del foglio 10 delcomune, ricadente nel P. di F. vigente, in zona territorialeomogenea B0, si oppone al procedimento di apposizionedel vincolo preordinato all’esproprio, affermando chesecondo leggi vigenti, le aree ricadenti in zona edificabile,non sono espropriabili e il valore stabilito dal comune peril suo terreno non risulta corrispondere al valore commer-ciale e inoltre l’area si configura quale lotto intercluso e sudi esso si applica la legge regionale che prevede cubaturaper 9 mc. per mq.
Per le suddette motivazioni, con l’osservazione la dittachiede che non venga espropriata l’area di che trattasi o inalternativa che venga attribuito alla stessa il giusto valorecommerciale.
Il comune con nota prot. n. 15453/2010, in merito allasuddetta opposizione poiché trattasi della stima del ter-reno, ha comunicato di non controdedurre, in questaprima fase, rinviando alla successiva fase di determinazio-ne dell’indennità provvisoria l’attribuzione del giusto valo-re commerciale.
In merito, si ritiene di potere concordare con quantovalutato dal comune anche in relazione al prevalente inte-resse pubblico derivante dalla realizzazione della viabilità.
Si condividono le motivazioni alla base della propostaprogettuale per la realizzazione dell’opera in esame, tenu-to anche conto che riveste un interesse pubblico per l’in-columità pubblica di alcune famiglie in quanto la stradaallo stato attuale risulta di difficile ingresso per alcunimezzi necessari quali ambulanze, mezzi vigili del fuoco.
La suddetta opera che risulta in variante al P. di F.vigente non incide sostanzialmente sui criteri informatoridi quest’ultimo in considerazione tra l’altro che trattasi diriapposizione di vincolo.
Il progetto in oggetto, in relazione alla sua tipologia,non rientra tra quelli previsti dall’allegato IV del decretolegislativo n. 152/06, si ritiene che lo stesso possa essere
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escluso dalla verifica di assoggettabilità alla V.I.A. di cuiall’art. 20 del sopracitato decreto legislativo.
Così come è contenuto nella proposta di deliberazionen. 79 del 23 novembre 2009 dell’U.T.C., il progetto indicatoin oggetto sarà realizzato tramite un mutuo che l’ammini-strazione chiederà alla cassa DD. e PP. con successivoprovvedimento.
Per quanto sopra rilevato e considerato questa unitàoperativa 3.1/Me del servizio 3 del D.R.U.
è del pareredi ritenere il progetto esecutivo di realizzazione di unastrada di accesso ai complessi edilizi Massarenti e Moira,approvato dal comune di Santa Teresa di Riva in varianteal P. di. F vigente con deliberazione consiliare n. 75 del 26novembre 2009, ai sensi dell’art. 19 del D.P.R. n. 327/2001,meritevole di approvazione con le prescrizioni di cui aisopra considerata e alle condizioni di cui al parere del-l’ufficio del Genio civile di Messina n. 32615 del 7 ottobre2009, fatti salvi ogni eventuale ulteriore autorizzazione onulla-osta necessari per l’esecuzione delle opere di chetrattasi»;
Ritenuto di poter condividere il sopra richiamatoparere n. 13 del 20 dicembre 2010, reso dall’U.O. 3.1/D.R.U. ai sensi dell’art. 9 della legge regionale 21 aprile1995, n. 40;
Rilevata la regolarità della procedura seguita;
Decreta:
Art. 1
Ai sensi e per gli effetti dell’art. 19 del D.P.R. n. 327/01,in conformità a quanto espresso nel parere n. 13 del20 dicembre 2010, reso dall’U.O.3.1, è approvato il pro-getto relativo ai lavori per la realizzazione di una strada diaccesso ai complessi edilizi Massarenti e Moira, in varian-te allo strumento urbanistico vigente di cui alla delibera-zione di C.C. n. 75 del 26 novembre 2010, del comune diSanta Teresa di Riva.
Art. 2
Fanno parte integrante del presente decreto e ne costi-tuiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengonovistati e timbrati da questo Assessorato:1) deliberazione del consiglio comunale n. 75 del 26
novembre 2009 con i relativi allegati di progetto: A, B,C, D, E, F, G, H, I, J, K;
2) deliberazione del consiglio comunale n. 24 del 21 mag-gio 2010.
Art. 3
Ai sensi del comma 2 dell’art. 10 del citato D.P.R.n. 327/01 e successive modifiche ed integrazioni, si dà attoespressamente del vincolo preordinato all’esproprio dispo-sto con l’approvazione della presente variante semplificataal vigente strumento urbanistico del comune di SantaTeresa di Riva.
Art. 4
Il comune di Santa Teresa di Riva dovrà provvedere aisuccessivi adempimenti conseguenziali all’emissione delpresente decreto, che, unitamente al progetto approvatoed ai relativi allegati, dovrà essere depositato a liberavisione del pubblico presso l’ufficio comunale competentee del deposito dovrà essere data conoscenza medianteaffisso all’albo pretorio ed in altri luoghi pubblici.
Art. 5
Prima dell’inizio dei lavori, il comune di Santa Teresadi Riva dovrà richiedere ogni altra autorizzazione o con-cessione necessaria per l’esecuzione delle opere di chetrattasi.
Art. 6
Il presente decreto, con esclusione degli atti ed elabo-rati, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficialedella Regione siciliana.
Palermo, 22 dicembre 2010.
Il dirigente generale ad interim: GELARDI
(2010.52.3605)105
DECRETO 24 dicembre 2010.
Fondo regionale per la montagna - Disimpegno disomma relativa all’ambito 4 ed impegno della stessa per leiniziative previste nell’ambito 3, linea B.
IL DIRIGENTE GENERALEDEL COMANDO DEL CORPO FORESTALE
DELLA REGIONE SICILIANA
Visto lo Statuto della Regione;Visto il D.P. Reg. 28 febbraio 1979, n. 70, che approva
il testo unico delle leggi sull’ordinamento del governo edell’amministrazione della Regione Sicilia;
Vista la legge regionale n. 10 del 15 maggio 2000;Vista la legge regionale 8 luglio 1977, n. 47 e successi-
ve modifiche ed integrazioni;Vista la legge 31 gennaio 1994, n. 97;Visto il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, artt.
27 e 28;Vista la legge regionale 26 marzo 2002, n. 2, art. 61;Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 323
dell’11 ottobre 2002, che approva il piano di utilizzo deifondi della montagna per l’anno 2002;
Visto il decreto dell’Assessore regionale per l’agricoltu-ra e le foreste n. 99137 del 20 novembre 2002;
Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 223 del30 luglio 2003, che approva il piano di utilizzo dei fondiper la montagna per l’anno 2003;
Visto il decreto dell’Assessore regionale per l’agricoltu-ra e le foreste n. 99117 del 10 settembre 2003;
Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 356 del2 agosto 2005, che approva il piano di utilizzo dei fondiper la montagna per l’anno 2004;
Visto il decreto dell’Assessore regionale per l’agricoltu-ra e le foreste n. 99150 del 6 ottobre 2005;
Vista la circolare dell’Assessorato regionale dell’agri-coltura e delle foreste n. 2914 del 2 febbraio 2007, pubbli-cata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 10del 2 marzo 2007;
Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 141 del24 aprile 2007, che approva il piano di utilizzo dei fondiper la montagna per l’anno 2005;
Visto il decreto dell’Assessore regionale per l’agricoltu-ra e le foreste n. 320 del 28 maggio 2007;
Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 526 del21 dicembre 2007, che approva la riprogrammazione eco-nomie piani annuali 2002/2003/2004, parziale modificadei piani annuali delle risorse 2002/2003/2004 e 2005;
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Visto il decreto dell’Assessore regionale per l’agricoltu-ra e le foreste n. 195 del 24 aprile 2008;
Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 5 del3 febbraio 2009, che approva il piano di utilizzo dellerisorse del Fondo regionale per la montagna 2006/2007;
Visto il decreto dell’Assessore regionale per l’agricoltu-ra e le foreste n. 35 del 3 marzo 2009;
Vista la circolare-bando prot. n. 7899 del 17 aprile2009 - Fondo regionale per la montagna, piani di utilizzoper gli anni 2005 e 2006-2007;
Vista la legge regionale 29 dicembre 2009, n. 13, ine-rente “Interventi finanziari urgenti per l’anno 2009 edisposizioni per l’occupazione. Autorizzazione per l’eser-cizio provvisorio per l’anno 2010”;
Visto il decreto n. 5 del 13 gennaio 2010 dell’Assessoreregionale per l’economia, con il quale le unità previsiona-li di base sono ripartite in capitoli;
Vista la legge regionale 1 aprile 2010, n. 8, di prorogadell’esercizio provvisorio del bilancio della Regione perl’anno 2010 e delle misure occupazionali di cui alla leggeregionale 29 dicembre 2009, n. 13;
Visto il decreto n. 474 dell’1 aprile 2010 dell’Assessoreregionale per l’economia, con il quale le unità previsiona-li di base sono ripartite in capitoli;
Vista la legge regionale 12 maggio 2010, n. 12, cheapprova il bilancio di previsione della Regione sicilianaper l’anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per iltriennio 2010-2012;
Visto il decreto n. 693 del 14 maggio 2010 dell’Asses-sore regionale per l’economia con il quale le unità previ-sionali di base sono ripartite in capitoli e, ove necessario,in articoli;
Vista la nota prot. n. 12063 del 14 luglio 2010, riguar-dante il piano di utilizzo del Fondo regionale per la mon-tagna – disponibilità finanziaria;
Vista la nota prot. n. 2154/GAB dell’11 agosto 2010,con la quale l’Assessore per il territorio e l’ambiente haapprovato la proposta di suddivisione delle economieriprogrammate, con deliberazione n. 526 del 21 dicembre2007, e da attribuire all’ambito 3 della circolare-bando ;
Vista la legge regionale 16 dicembre 2008, n. 19;Visto il D.P.Reg. 5 dicembre 2009, n. 12;Visto il D.P.Reg. 28 giugno 2010, n. 370;Visto il D.P.Reg. n. 309988 del 31 dicembre 2009, con
il quale il Presidente della Regione, previa deliberazionedella Giunta regionale n. 594 del 29 dicembre 2009, haconferito l’incarico al dirigente generale del dipartimentoregionale Comando del Corpo forestale dell’Assessoratoregionale del territorio e dell’ambiente all’arch. PietroTolomeo;
Visto il decreto n. 611 del 21 settembre 2010, con ilquale è stato approvato il contratto individuale di lavorodel dirigente generale del dipartimento regionale Coman-do del Corpo forestale dell’Assessorato regionale del terri-torio e dell’ambiente all’arch. Pietro Tolomeo;
Visto il decreto n. 663 del 12 ottobre 2010, di approva-zione del programma di spesa relativo all’ambito 3, lineaB, del Fondo regionale per la montagna, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 48 del 5novembre 2010;
Considerato che nell’ambito 4 – programma per servi-zi alla collettività, i progetti sono in fase di rendicontazio-ne finale, ed in particolare il comune di Tortorici cheaveva avuto approvato un progetto denominato “Educa-tiva territoriale”, con un contributo con riparto arrotonda-to pari a € 16.870,00 (decreto n. 1052 del 14 dicembre
2009 – approvazione della graduatoria definitiva e del pro-gramma di spesa relativo al Fondo regionale per la mon-tagna), e che quest’ultimo, con nota prot. n. 4053/2010 del18 marzo 2010, ha rinunciato allo stesso per “difficoltàcontabili nel reperire la quota di cofinanziamento”;
Considerato che non erano stati segnalati dagli entianomalie o quant’altro, a seguito della pubblicazione dellagraduatoria provvisoria avvenuta nella Gazzetta Ufficialedella Regione siciliana n. 39 del 3 settembre 2010, che pre-vedeva che “entro i successivi 10 giorni dalla pubblicazio-ne della graduatoria provvisoria” i soggetti potevano, die-tro apposita istanza, chiedere correzioni ecc.;
Considerato che solo successivamente alla pubblica-zione della graduatoria definitiva di cui al decreto n. 663del 12 ottobre 2010, pubblicata nella Gazzetta Ufficialedella Regione siciliana n. 48 del 5 novembre 2010, alcunienti hanno evidenziato alcune anomalie sugli importi,effettivamente veritiere, per un importo pari a €
14.600,00;Considerata la circolare-bando n. 7899 del 17 aprile
2009, ed in particolare il punto 3), ove veniva riservata la“possibilità di utilizzare le somme, eventualmente residue,relative ad una linea di attività e/o ad un ambito per finan-ziare interventi relativi alle altre linee e/o altri ambiti”;
Ai sensi delle disposizioni vigenti;
Decreta:
Art. 1
È disimpegnata la somma pari a € 16.870,00 sul capi-tolo 550402 del bilancio della Regione siciliana, rubrica4 – Comando Corpo forestale della Regione siciliana, dicui al decreto n. 1052 del 14 dicembre 2009, relativaall’ambito 4 – programma per servizi alla collettività, ed inparticolare al contributo relativo al comune di Tortoriciche ha rinunciato al contributo di che trattasi.
Art. 2
È impegnata la suddetta somma pari a € 16.870,00che graverà sul capitolo 550402 del bilancio della Regionesiciliana, rubrica 4 – Comando Corpo forestale dellaRegione siciliana – esercizio finanziario in corso, per esse-re destinata alle iniziative previste dall’ambito 3, linea B),nell’allegato al presente decreto, di cui ne costituisce parteintegrante.
Art. 3
Il presente decreto sarà trasmesso alla ragioneria cen-trale dell’Assessorato regionale del territorio e dell’am-biente e successivamente alla Gazzetta Ufficiale della Re-gione siciliana per la pubblicazione.
Art. 4
Avverso il presente decreto potrà essere esperito ricor-so in via giurisdizionale dinnanzi al T.A.R. Sicilia entro 60giorni o in via straordinaria al Presidente della Regionesiciliana entro 120 giorni dalla pubblicazione nella Gaz-zetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 24 dicembre 2010.
TOLOMEO
Vistato dalla ragioneria centrale per l’Assessorato del territorio e del-l’ambiente in data 29 dicembre 2010.
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DECRETO 24 dicembre 2010.
Approvazione del piano regolatore generale e del regola-mento edilizio del comune di Raccuja.
IL DIRIGENTE GENERALEDEL DIPARTIMENTO REGIONALE DELL’URBANISTICA
Visto lo Statuto della Regione;Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive
modifiche ed integrazioni;Visti i DD.II. 1 aprile 1968, n. 1404 e 2 aprile 1968
n. 1444;Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e suc-
cessive modifiche ed integrazioni;Visto l’art. 68 della legge n. 10 del 27 aprile 1999;Visto l’art. 5 della legge regionale n. 28 del 22 dicem-
bre 1999 nonché il successivo D.P.Reg. di attuazione del-l’11 luglio 2000;
Visto il T.U. delle disposizioni legislative e regolamen-tari in materia di espropriazioni per pubblica utilità,approvato con il D.P.R. n. 327/01 e modificato dal decretolegislativo n. 302/02, reso applicabile con l’art. 36 dellalegge regionale n. 7 del 2 agosto 2002, come integrato dal-l’art. 24 della legge regionale n. 7 del 19 maggio 2003;
Visto l’art. 59 della legge regionale n. 6 del 14 maggio2009, come modificato dall’art. 13 della legge regionalen. 13 del 29 dicembre 2009, recante “Disposizioni in mate-ria di valutazione ambientale strategica”, nonché la deli-berazione n. 200 del 10 giugno 2009 con la quale la Giuntaregionale ha approvato il “modello metodologico” di cui alcomma 1 della medesima norma;
Visto il foglio prot. n. 2202 del 20 marzo 2008, perve-nuto in pari data ed assunto al protocollo di questoAssessorato il 21 marzo 2008 al n. 23799, con il quale ilcomune di Raccuja ha trasmesso, ai sensi e per gli effettidell’art. 4 della legge regionale n. 71/78, gli atti e gli elabo-rati relativi al piano regolatore generale con annesse pre-scrizioni esecutive e regolamento edilizio;
Visto l’ulteriore foglio, prot. n. 958 del 9 febbraio 2009,pervenuto il 10 marzo 2009 ed assunto al protocollo diquesto Assessorato in data 17 febbraio 2009 al n. 15999,con il quale il comune di Raccuja ha trasmesso parte delladocumentazione richiesta con nota assessoriale prot.n. 39838 del 22 maggio 2008;
Vista la nota prot. n. 52046 del 3 luglio 2009 con laquale questo Assessorato ha sollecitato il comune diRaccuja ad integrare la documentazione relativa al pianoin argomento;
Vista l’ulteriore nota prot. n. 68743 del 14 settembre2009 con la quale questo Assessorato, nel rilevare che nonrisultava fornita parte della documentazione già richiestacon le proprie precedenti note, ha informato il comune diRaccuja che, in considerazione della scadenza dei terminidelle misure di salvaguardia ex legge n. 1902/1952, sisarebbe dato seguito all’esame del piano sulla scorta delladocumentazione già acquisita;
Vista la delibera del commissario straordinario n. 46/Cdel 31 marzo 2005 avente ad oggetto: “Riadozione pianoregolatore generale e delle prescrizioni esecutive. Presad’atto degli elaborati di adeguamento alle modificheapportate al P.R.G. con le delibere di C.C. nn. 39/2001,10/2002, 11/2002, 13/2002, 14/2002, 16/2002, 17/2002,21/2002”;
Visti gli atti di pubblicazione, ai sensi dell’art. 3 dellalegge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, relativi alladelibera del commissario straordinario n. 46/C del 31marzo 2005;
Vista la certificazione prot. n. 1649 del 3 marzo 2010,a firma congiunta del sindaco e del segretario comunale diRaccuja in ordine alla regolarità delle procedure di depo-sito e pubblicazione del piano, nonché attestante l’acquisi-zione di n. 8 osservazioni e/o opposizioni avverso la deli-bera di adozione n. 46/C del 31 marzo 2005;
Visto l’elenco delle osservazioni presentate avverso ilpiano, nonché i relativi elaborati di visualizzazione delleosservazioni redatti dai progettisti, unitamente alla rela-zione contenente le determinazioni in ordine alle medesi-me;
Viste le delibere consiliari n. 32 del 25 ottobre 2007,n. 34 del 5 novembre 2007 e n. 35 del 12 dicembre 2007,con le quali il consiglio comunale di Raccuja ha controde-dotto le osservazioni e/o opposizioni presentate avverso ilpiano in argomento;
Vista la nota prot. n. 24137 dell’11 luglio 1996, con laquale l’ufficio del Genio civile di Messina, ai sensi del-l’art. 13 della legge n. 64/74, ha espresso parere favorevo-le, a condizioni, in merito al piano in argomento;
4 54.700,00 49.230,00 47.671,00 100,00 I 3
11 72.650,00 54.487,50 53.339,08 1.800,00
15 GAL Rocca di Cerere 50.800,00 50.800,00 47.638,47 2.700,00 Fase 4 3
21 57.600,00 42.912,00 41.681,33 10.000,00 L 1 Acquisto prodotti tipi-ci
Gagliano Castelferrato (ca-pofila), Cerami, Agira,Sperlinga
Acquisto prodotti tipi-ci
Provincia regionale diTrapani
Progettazione graficaelaborazione dei con-tenuti stampa ecc.
Raggruppamento AlcaraLi Fusi (capofila), GalatiMamertino, MilitelloRosmarino, Longi, SanMarco A.
Allegato
N. CodificaImporto totale
progetto(euro)
Importocontributocon riparto
(euro)
Importocontributo
al nettodetrazioneripartita(euro)
Differenzariscontrata
(euro)
Voceove
imputarela somma
Azione Descrizione
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Vista la nota prot. n. 109 del 10 novembre 2009 con laquale l’U.O. 4.1/D.R.U. di questo Assessorato ha trasmessoal Consiglio regionale dell’urbanistica, unitamente agli attied elaborati relativi, la proposta di parere n. 31 del 5novembre 2009, resa ai sensi dell’art. 68 della legge regio-nale n. 10/99, che di seguito parzialmente si trascrive:
«...Omissis...
SITUAZIONE URBANISTICA PRECEDENTE
Il comune di Raccuja risulta dotato di un programmadi fabbricazione approvato con decreto n. 184 del 9novembre 1979.
PROGETTO DEL PIANO
Il piano regolatore generale, da quanto rilevato dallarelazione tecnica, si prefigge il raggiungimento di una sca-letta di obiettivi, compatibili alle potenzialità del territoriocomunale, utilizzando esclusivamente le risorse locali.Essi sono:
1) residenza e servizi; 2) interventi produttivi nel territorio (servizi all’agri-
coltura, manifatturazione dei prodotti agroalimentari,agroturismo);
3) iniziative di tutela e valorizzazione del territorioagricolo;
4) razionalizzazione del sistema infrastrutturale via-rio;
5) recupero del patrimonio culturale, ambientale edetnoantropologico;
6) le attrezzature e gli impianti di carattere generale.
ZONIZZAZIONE E DESTINAZIONI D’USO DEL TER-RITORIO
Zone territoriali omogenee
Il P.R.G. prevede la suddivisione dell’intero territoriocomunale in zone definite ai sensi dell’art. 2 del D.M.2 aprile 1968 e suddivise in rapporto alle diverse destina-zioni d’uso, ai vincoli ed alle opere o trasformazioni con-sentite ai sensi della vigente normativa.
Dalle norme di attuazione sono state desunte le carat-teristiche di tali zone omogenee che di seguito sintetica-mente descritte si elencano:
Zona “A1” - Manufatti e complessi di interesse storico/arti-stico
Comprende manufatti e relative pertinenze, aventicaratteristiche storico-artistiche da salvaguardare.
1) Castello Branciforti.2) Chiesa Madre.3) Chiesa di S. Pietro.4) Chiesa di S. Nicolò del Fico.5) Chiesa del Carmine.6) Chiesa di S. Salvatore.7) Thòlos. Non individuabili in cartografia.Sono previsti interventi di ordinaria e straordinaria
manutenzione, restauro conservativo, ristrutturazioneedilizia nel rispetto di tutti i caratteri architettonici, tipo-logici ed ambientali originari e della volumetria esistente.Ogni attività comportante richiesta di autorizzazione oconcessione edilizia dovrà essere munita del nulla ostadella Soprintendenza ai beni culturali e ambientali dellaprovincia di Messina.
Zona “A2” - Centro storico
Comprende le parti più antiche del centro con tipolo-gie edilizie originarie in condizioni di forte degrado e dellaedilizia tardo ottocentesca e novecentesca con caratteri diqualità, al cui interno sono inclusi manufatti oggetto disuccessivi interventi di edilizia di sostituzione. Nelle moredi formazione ed adozione del piano particolareggiato,quale strumento attuativo per dette zone, sono consentitiinterventi di ordinaria e straordinaria manutenzione,restauro conservativo e ristrutturazione edilizia nel rispet-to di tutti i caratteri architettonici, tipologici ed ambienta-li originari e della volumetria esistente. Ogni attività com-portante richiesta di autorizzazione o concessione ediliziadovrà essere munita del nulla osta della Soprintendenza aibeni culturali e ambientali della provincia di Messina. Iparametri relativi agli indici di zona, altezza massimasono definiti in sede di formazione del piano particolareg-giato a norma dell’art. 28 della legge regionale n. 21/73. Èconsentita l’edificazione nel preesistente allineamentostradale anche in deroga del punto 2) dell’art. 9 del D.M.n. 1444/68.
Zone “B0a” - Residenziale limitrofa al centro storico
È caratterizzata da valore ambientale, con edilizia inparte degradata, in parte sostituita. Comprende le zonelimitrofe al centro “A1” e “A2”, in parte attraversata da viaGiovanni XXIII e compresa tra questa e la strada provin-ciale. Sono consentiti, mediante concessione edilizia,interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione,restauro conservativo e ristrutturazione edilizia così comeprevisto dall’art. 20 della legge regionale n. 71/78; per gliinterventi di ristrutturazione urbanistica, riferiti all’interocomparto, occorrerà procedere alla formazione, d’iniziati-va comunale o dei privati dei consorzi di proprietari aisensi dell’art. 11 della legge regionale n. 71/78 e della leggen. 457/78. In detta zona non si applica la normativa suilotti interclusi di cui all’art. 39 legge regionale n. 19/72come modificato dall’art. 28 legge regionale n. 21/73 e del-l’art. 21 legge regionale n. 71/78.
L’indice di fabbricabilità fondiaria massimo, per inter-venti di ristrutturazione è fissata in 5,00 mc./mq. o il 50%della densità edilizia esistente nel comparto. Per gli inter-venti di cui all’art. 20 della legge regionale n. 71/78 è fissa-to il mantenimento del volume esistente.
Zone “B0” e “B1” - Residenziali di completamento
Si tratta di zone residenziali del centro (B0) e delle fra-zioni e dei nuclei (B1) costituite da edilizia più recente perle quali è prevista la saturazione.
Sono consentite interventi di ordinaria e straordinariamanutenzione, restauro conservativo, ristrutturazioneedilizia ed urbanistica; demolizione e ricostruzione,nuova costruzione di lotti non edificati. È consentita lavariazione della destinazione d’uso degli immobili, purchécompatibile con il carattere residenziale della zona, cosìcome definito nell’art. 26 delle norme di attuazione(art. 10 legge regionale n. 37/85).
L’indice di fabbricabilità fondiaria massimo in “Bo” èfissato in 5,00 mc./mq.
L’indice di fabbricabilità fondiaria massimo in “B1” èfissato in 3,00 mc./mq.
L’edificazione nei lotti interclusi può avvenire con lemodalità stabilite dall’art. 28 della legge regionalen. 21/73.
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Zone “B2” - Mantenimento dello stato di fatto
Si tratta di zone di recente edificazione che anche nonpossedendo i requisiti di cui al punto b dell’art. 2 del D.M.n. 1444/68 hanno esaurito la loro capacità edificatoria epertanto sono da considerarsi come sature. Sono consen-tite interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione,restauro conservativo, ristrutturazione edilizia; demolizio-ne e ricostruzione, nel rispetto dei volumi e delle superficiutili esistenti; le aree libere si intendono inedificabili epotranno essere destinate a verde condominiale attrezza-to per il tempo libero, il gioco e lo sport. È consentita lavariazione della destinazione d’uso degli immobili, purchécompatibile con il carattere residenziale della zona, cosìcome definito nell’art. 26 delle norme di attuazione (art.10 legge regionale n. 37/85).
Zone “C” (C1-C2) - Residenziale di espansione
Si tratta di quelle parti del territorio comunale desti-nate all’espansione dell’edilizia residenziale privata, pub-blica sovvenzionata e convenzionata agevolata. È consen-tita la variazione della destinazione d’uso degli immobili,purché compatibile con il carattere residenziale dellazona, così come definito nell’art. 26 delle norme di attua-zione (art. 10 legge regionale n. 37/85). Per le zone C1 peri-metrate nelle tavole di azzonamento sono allegate alP.R.G. i piani particolareggiati relativi alle prescrizioniesecutive ex art. 2 della legge regionale n. 71/78 e art. 3della legge regionale n. 15/91. Per le rimanenti aree dellazona C1 e per tutta la zona C2 si procede con piano di lot-tizzazione, esteso ad aree minime di mq. 3.000. Nel casoche la redazione del piano esecutivo lasci aree residue disuperficie inferiore a mq. 3.000 su queste ultime si puòintervenire qualunque sia l’estensione. La convenzionerelativa al piano esecutivo sarà regolata in base all’art. 14e/o 15 della legge regionale n. 71/78.
L’ indice di fabbricabilità territoriale massimo in “C1”è fissato in 1,00 mc./mq.
L’ indice di fabbricabilità territoriale massimo in “C2”è fissato in 0,75 mc./mq.
Zone “Cl” - Lottizzazioni in corso
Si tratta di quelle parti del territorio comunale per lequali esistono piani di lottizzazione già approvati o incorso di completamento. È consentita la variazione delladestinazione d’uso degli immobili, purché compatibilecon il carattere residenziale della zona, così come definitonell’art. 26 delle norme di attuazione (art. 10 legge regio-nale n. 37/85). In dette zone si potrà intervenire per con-cessione edilizia nel rispetto delle prescrizioni dell’art. 21della legge regionale n. 71/78 e degli indici e dei parame-tri contenuti nel piano di lottizzazione approvato.
Zone “Ca”- Area di conservazione del noccioleto con finalitàe usi agroturistici
Si tratta di quelle parti di territorio comunale caratte-rizzate dalla presenza prevalente di noccioleto per le qualiè possibile affiancare all’attività agricola legata alla coltu-ra delle nocciole, anche l’attività ricettiva stagionale lega-ta alla fruizione delle caratteristiche naturali del luogo,che potrà essere svolta attraverso:
a) organizzazione di piccole strutture volte all’ospi-talità stagionale, piano di lottizzazione esteso ad un lottominimo di 5.000 mq., indice di fabbricabilità territorialemassimo 0,07 mc./mq.;
b) organizzazione di impianti ricettivi organizzati,piano di lottizzazione in ambito chiuso esteso ad un lottominimo di 2 Ha., indice di fabbricabilità territoriale mas-simo 0,15 mc./mq.
Zone “D” - Artigianali di progetto
Si tratta di quelle parti di territorio comunale localiz-zate nella frazione di Ficherazzi destinate alla realizzazio-ne di edilizia per l’artgianato di servizio e di produzione.In detta zona è consentita la costruzione e installazione dimagazzini, depositi, sili, autorimesse, capannoni e labora-tori con destinazione artigianale, edifici destinati ad ufficial servizio diretto dell’attività artigianale o agricola e allacommercializzazione dei prodotti. In dette zone si potràintervenire con piano P.I.P. per gli insediamenti produttiviesteso a tutta la zona perimetrata, costituente prescrizio-ne esecutiva allegata al P.R.G. ai sensi dell’art. 2 della leggeregionale n. 71/78 e art. 3 della legge regionale n. 15/91.Gli indici di zona sono definiti dal piano P.I.P.
Zone “E1” - Agricola
Si tratta di zone destinate all’esercizio dell’attivitàagricola e delle attività connesse con l’uso agricolo del ter-ritorio. Sono previste, edifici per la residenza dei proprie-tari diretti conduttori del fondo, di coltivatori diretti oconduttori in economia, dele cooperative agricole, nonchédegli affittuari e dei mezzadri. I suddetti insediamentidevono osservare le limitazioni dell’art. 15 della leggeregionale n. 78/76.
L’indice di fabbricabilità fondiaria massimo in “E1” èfissato in 0,03 mc./mq.
Zone “E2” - Boschi
Si tratta delle parti di territorio così come identificatenella “Carta integrativa delle aree boscate” contenuta nellostudio agricolo-forestale allegato al presente P.R.G. Inqueste zone è vietato ai sensi della legge regionale n. 78/76di eseguire qualsiasi attività edificatoria o di trasformazio-ne che non sia finalizzata ad interventi necessari al man-tenimento dell’habitat naturale. Tale divieto non è applica-to alle zone A e B esistenti all’interno del perimetro delbosco così come individuato nelle carte del P.R.G.
Zone “F” (F1 e F2) - Parchi urbani (F1) e attrezzature pub-bliche di interesse generale (F2)
Sono parti di territorio destinate ad attrezzature e ser-vizi di interesse urbano e territoriale. Le zone F1 sonocostituite dal nuovo parco sportivo e per il tempo libero diFicherazzi. Le zone F2 sono costituite dalle seguentiattrezzature:
— campo di calcio esistente;— il cimitero, con fascia di rispetto di ml. 200;— l’autoparco;— l’impianto di depurazione a fondovalle, lungo il
torrente Mastropotimo;— la discarica comunale; — le stalle sociali;— il laghetto collinare;— i rifugi montani di Buculia e Sulipani.Per gli edifici esistenti in tali zone sono ammessi lavo-
ri di ordinaria e straordinaria manutenzione. In zone F1 sipotrà intervenire con piano particolareggiato esteso all’in-tera area perimetrata come parco per lo sport e il tempolibero, in cui verranno definiti gli indici di zona.
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Zone “Sp” (Sp1 e Sp2) - Servizi di quartiere esistenti (Sp1) edi progetto (Sp2)
Queste aree riservate alle attività collettive sono suddi-vise in riferimento al D.M. del 2 aprile 1968, mentre lostandard minimo di 12 mq./ab. per aree Sp in osservanzadel disposto della circolare n. 3/79 dell’A.R.T.A. è cosìripartito:
a) aree per l’istruzione: asilo nido, scuola materna,scuole dell’obbligo - mq. 4,00 ogni 100 mc. di volume edi-ficabile;
b) aree per attrezzature di interesse comune: reli-giose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, ammini-strative, per pubblici servizi - mq. 2,00 ogni 100 mc. divolume edificabile;
c) aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per ilgioco e lo sport - mq. 5,00 ogni 100 mc. di volume edifica-bile;
d) aree per parcheggi, in aggiunta alle superfici perparcheggi privati computate nella misura di 10 mq./100mc. di costruzione - mq. 1,00 ogni 100 mc. di volume edi-ficabile.
L’indice di fabbricabilità fondiaria è fissato in 2,00mc./mq., tranne densità maggiori se necessarie ai finidella realizzazione di una unità funzionale minima.
Zone “V” ( V1-V2-V3-V4-V5 ) - Vincolo speciale
V1 - Si tratta delle fasce di rispetto in cui qualsiasi atti-vità di trasformazione del suolo è vietata o è disciplinataai sensi delle leggi vigenti in materia: si ha la fascia dirispetto del cimitero e dei boschi.
V2 - Si tratta delle fasce di rispetto delle nuove stradedi progetto pari a 20 mt.
V3 - Si tratta di aree di particolare pregio paesaggisti-co e naturale, per le quali si stabilisce la tutela:
— Bacino imbrifero di Monte Cùfali;— Monte Giannì, Rocche Curnò;— Rocca d’Armi;— Rocche Cammarità;— Rocche Pedata Mula.V4 - Si tratta della fascia di rispetto del torrente
Mastropotimo, che indica il territorio all’interno del qualequalsiasi attività di trasformazione deve essere sottopostaal nulla osta della Soprintendenza ai beni culturali eambientali, ai sensi della legge n. 431/85.
V5 - Si tratta della zona di frana oggetto di studio, surichiesta del Genio civile di Messina a seguito dei dissestiprovocati dalla piogge di febbraio 1994.
Zone destinate alla mobilità
Le zone destinate alla mobilità comprendono:a) strade pubbliche con relativi nodi e parcheggi; b) strade private.
Prescrizioni esecutiveLe prescrizioni esecutive, ai sensi dell’art. 2 della legge
regionale n. 71/78 e art. 3 della legge regionale n. 15/91,adottate contestualmente al P.R.G., con deliberazionecommissariale n. 46/C del 31 marzo 2005 riguardano gliinsediamenti produttivi e l’edilizia residenziale. Il fabbiso-gno di aree per insediamenti produttivi è previsto nellazona territoriale omogenea “D” dell’ambito di Ficherazzi,mentre il fabbisogno di aree per l’edilizia residenziale èindividuata nelle zone omogenee “C1” localizzate in tredistinti ambiti: ambito di Mancusa, ambito di S. Nicolò,ambito di Batiola. Entrambi le aree sono state individua-
te dal consiglio comunale con deliberazione n. 53/94 e n.41/95.
La elaborazione delle prescrizioni esecutive per il fab-bisogno di insediamenti produttivi in zona “D” individua-ta in sede di redazione del P.R.G., nell’ambito di Fiche-razzi confermando la perimetrazione fornita da preceden-te autorizzazione dell’ARTA (prot. n. 51773/91 del 26 feb-braio 92) mira a dotare il comune di un’area autorizzatadove sono previsti la realizzazione di edifici ed impiantiper attività produttive a carattere artigianale nonchéimpianti per attività commerciali.
La zona occupa una superficie complessiva di circamq. 43.760 così suddivisa:
a) 14.875 mq. destinata a lotti edificabili perimpianti produttivi e/o commerciali, pari al 34% dellasuperficie perimetrata al netto della superficie della viabi-lità esistente;
b) 225 mq. destinata a parcheggi pubblici esterni ailotti;
c) 19.548 mq. verde attrezzato; d) 4.608 mq. di consolidamento.
Ne risulta che la quantità di area da destinare a servi-zi, verde e parcheggi è superiore al minimo imposto dalD.M. n. 1444/68.
L’attuazione delle prescrizione esecutive per il fabbiso-gno di insediamenti produttivi è disciplinata dalle normetecniche di attuazione del P.R.G. (zona omogenea D) e daquelle più specifiche del piano particolareggiato P.I.P.
La scelta di ripartire la prescrizione esecutiva dellazona “C1” in più ambiti Mancusa, S. Nicolò, Batiola, deri-va dall’esigenza dell’amministrazione comunale di distri-buire in maniera uniforme la previsione di aree per la resi-denza pubblica e privata, considerata la particolare distri-buzione della popolazione nel territorio, egualmentedistribuita tra centro e frazioni. Inoltre l’elaborazionedella stessa prescrizione mira a dotare il comune di quel-le infrastrutture necessarie per valorizzare il territorio intermini di economia, di risorse, e vocazioni naturali pre-senti.
La previsione di edilizia residenziale è dimensionataper soddisfare il fabbisogno generale dei primi 10 anni,prevedendo una volumetria residenziale pari a circa32.600 mc. di cui la maggior parte ripartita negli ambitisoggetti alla prescrizione esecutiva ed in particolare:
— ambito di Mancusa: L’area misura 6.492 mq. Ilvolume massimo edificabile è pari a mc. 6.492, quello diprogetto è di 6.314 mc. e consente l’insediamento teoricodi 50 abitanti.
Sono previsti n. 14 alloggi unifamiliari duplex a schie-ra, secondo 7 coppie speculari. I fabbricati hanno duepiani fuori terra ed un piano interrato che contiene par-cheggi privati;
— ambito di S. Nicolò: L’area misura 13.584 mq. Ilvolume massimo edificabile è pari a mc. 13.584, quello diprogetto è di 10.154 mc. e consente l’insediamento teoricodi 81 abitanti.
Sono previsti n. 23 alloggi unifamiliari duplex a schie-ra. I parcheggi sono posti nel piano interrato di ogni unitàimmobiliare;
— ambito di Batiola: L’area misura 10.294 mq. Ilvolume massimo edificabile è pari a mc. 10.294, quello diprogetto è di 9.922 mc. e consente l’insediamento teoricodi 79 abitanti.
Sono previsti n. 22 alloggi unifamiliari duplex a schie-ra. I fabbricati sono dotati di parcheggio posti nel pianointerrato.
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Le superfici destinate a servizio in detti ambiti, distri-buite a spazi a verde, parcheggio ed attrezzature di inte-resse comune, sono state dimensionate nel rispetto dellenorme contenute nel D.M. n. 1444/68 e le indicazioni for-nite dalla circolare n. 3/79 di questo Assessorato.
L’attuazione del P.P. avverrà in parte mediante l’inter-vento pubblico (edilizia agevolata, convenzionata, e sov-venzionata) ed in parte con iniziativa privata, secondoquote di ripartizione che si determineranno di volta involta durante l’attuazione con atto deliberativo dell’Ammi-nistrazione.
Regolamento edilizioIl regolamento edilizio è composto da articoli, è suddi-
viso nei seguenti titoli:— Titolo I - Disposizioni generali;— Titolo II - Ammissibilità degli interventi;— Titolo III - Norme procedurali;— Titolo IV - Progettazione delle opere;— Titolo V - Estetica degli edifici e dell’ambiente;— Titolo VI - Sicurezza dei cantieri e tutela della
pubblica incolumità;— Titolo VII - Norme igieniche;— Titolo VIII - Suolo servitù e servizi pubblici;— Titolo IX - Sanzioni e norme finali e transitorie.
Considerazioni
1) Procedure
Occorre evidenziare che, in base agli atti pervenuti, leprocedure di adozione del piano sono regolari in quanto:
1) la deliberazione commissariale n. 46/C del 31 mar-zo 2005 di adozione del P.R.G., P.E. e R.E., è stata deposi-tata, unitamente agli elaborati del P.R.G., e resa nota alpubblico nei termini dell’art. 3 della legge regionalen. 71/78, come risulta dalla relazione del responsabile del-l’ufficio tecnico;
2) il piano regolatore generale e le prescrizioni esecu-tive supportato dallo studio geologico generale ai sensidell’art. 5 della legge regionale n. 65/81, è stato sottopostoalla preventiva valutazione dell’ufficio del Genio civile diMessina, che ha verificato la compatibilità geomorfologi-ca ed ha espresso parere condizionato con provvedimentoprot. n. 24137 dell’11 luglio 1996;
3) detta verifica seppur espressa sulla stesura origina-ria, è da ritenersi valida anche in relazione agli elaboratidel P.R.G. adottato, in quanto le modifiche apportate aseguito degli emendamenti introdotti non aggiungono ingenerale, elementi o previsioni nuove rispetto alla zoniz-zazione, se non quelle oggetto di specifiche indicazioniriportate nel presente parere;
4) il piano è supportato altresì dallo studio agricolo-forestale redatto ai sensi dell’art. 3, comma 11, della leggeregionale n. 15/91 e successive modifiche ed integrazioniadeguata ai contenuti della legge regionale n. 16/96 art. 4e art. 10 ed alla legge regionale n. 13/99 e dalla legge regio-nale n. 6/01, come risulta dalla “Relazione descrittiva dellostudio agricolo-forestale del territorio comunale”;
5) le osservazioni ed opposizioni presentate avverso alpiano ed alle prescrizioni esecutive, sono state debitamen-te visualizzate e formulate le deduzioni dal gruppo di pro-gettazione;
6) ai sensi dell’art. 8 del disciplinare d’incarico, risul-ta predisposto il verbale congiunto tra l’ufficio tecnico edil rappresentante del gruppo di progettazione, circa lo
stato di consistenza delle aree destinate ad attrezzature eservizi pubblici.
2) Cartografia
La cartografia risulta leggibile avendo riportato sullastessa riferimenti territoriali attendibili nonché una rap-presentazione sufficiente degli aspetti orografici del terri-torio. In merito alla zonizzazione la cartografia di pianonon sempre risulta di facile lettura, in quanto manca lacorrispondenza tra la stessa e la legenda riportata neglielaborati grafici, (vedi le zone “B2”, individuate sulle Tav.4.3 e Tav. 4.5 ma non riscontrabili sulla legenda). Inoltre siintuisce che la zonizzazione nella Tav. 4.6 corrispondaall’area di pregio paesaggistico-ambientale di Roccad’Armi. Pertanto in sede di stesura definitiva gli elaboratidovranno essere adeguatamente rivisti.
Non risultando riportato sui grafici alcun pozzo, sidovrà, previa dovuta verifica, visualizzare quelli eventual-mente esistenti e la relativa fascia di rispetto a protezionedegli stessi ai sensi della normativa vigente in materia.
La fascia di rispetto dei boschi, non sempre risulta difacile lettura, in particolare quella individuata in prossi-mità dell’abitato della frazione Batiola, discendente dallemodifiche introdotte dal C.C. Pertanto occorrerà in fase distesura definitiva marcare il sopra detto confine e modifi-care la tav. 4.3 in relazione all’’accoglibilità dell’osservazio-ne n. 8 che contesta la presenza di un bosco e la rispettivafascia di rispetto.
Inoltre non risulta pervenuta a questo Ufficio né ladelibera commissariale n. 45/c del 31 marzo 2005, richia-mata nell’atto di adozione (d. com. n. 46/05), né la carto-grafia allegata ad essa, che riguarda un ulteriore modificarelativa alla “diversa sistemazione della piazza e della via-bilità circostante il Castello di Branciforte.....”. In assenzadi detti atti, detta nuova modifica non può essere valuta-bile da questo ufficio. La stessa in quanto oggetto dell’attodi adozione, potrà comunque essere oggetto di appositoesame se proposta in fase di controdeduzioni ex comma 6dell’art. 4 della legge regionale n. 71/78.
Dimensionamento e dati statistici
Alla luce di quanto si desume dai dati sviluppati daquesta U.Op. si rileva un tendenziale decremento dellapopolazione residente su base ISTAT la cui proiezione, inrelazione ai dati forniti dal progettista al 2014 e sulla scor-ta dell’ultimo censimento ufficiale al 2001 con proiezioneper interpolazione al 2021, denuncia uno sviluppo demo-grafico negativo.
| | | | | |Anni | 1936 | 1951 | 1961 | 1971 | 1981 | 1994
| | | | | |Numero | | | | | |abitanti | 3.170 | 3.066 | 3.066 | 2.716 | 2.296 | 636
Variazione | | –5,17 | –1,99 | –11,41 | –15,46 | –28,74
Detto decremento è compatibile all’andamento demo-grafico di molti centri dell’entroterra siciliana che sonostati abbandonati, avendo subito il comune interessato, lostesso processo migratorio verso le zone costiere cheoffrono maggiori opportunità di lavoro, sopratutto nel set-tore turistico che è un mercato sempre più in crescita.
Inoltre i collegamenti viari non sempre agevoli tra icomuni montani e quelli costieri hanno accentuato ilfenomeno dell’abbandono facendo registrare il manteni-mento o l’accrescimento della popolazione nei comunicostieri negli ultimi decenni.
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Si ritiene quindi che l’ipotesi formulata dai progettistidi paragonare l’andamento demografico del comune inte-ressato a quello di crescita demografica dei comuni dellafascia costiera (6% nel decennio ’71-’81), non risulta atten-dibile, pertanto la stima determinata dal progettista al2014 in n. 1.786 abitanti totali, quale previsione di cresci-ta della popolazione residente con un saldo positivo nelventennio di previsione, appare sovradimensionata.
In conseguenza non risultano condivisibili i fabbiso-gni residenziali futuri stimati in termini di nuova cubatu-ra pari a 18.750 mc.
Pertanto si ritiene, nella condiderazione di dover pro-cedere ad un ridimensionamento, di lasciare invariate leprevisioni delle zone “C”, discendenti dalle scelte di piani-ficazione comunale adottate, riducendo tuttavia i parame-tri edificatori delle stesse secondo quanto successivamen-te prescritto.
3) Zonizzazione
Zona “A1” - Manufatti e complessi di interesse storico/arti-stico
Sono individuabili le perimetrazioni dei manufatti intali zone con le relative pertinenze ad esclusione delleThòlos (richiamate negli atti deliberativi precedentiall’adozione, ma non visualizzati dai progettisti). In meri-to, sulla relazione dell’ufficio tecnico del 29 dicembre 2001(allegato C, pag. 3), si rileva che per “alcune contrade chia-mate Thòlos è stato redatto un progetto di massima inse-rito nel - Programma di sviluppo del PRUSST Valdemone- e nel progetto dei P.I.T. presentato dal consorzio pubbli-ci servizi di Patti”. Pertanto in sede di stesura definitiva glielaborati dovranno evidenziare le maggiori concentrazio-ni di tali strutture di pregio.
Zona “A2” - Centro storico
Il piano adottato, individua soltanto una modesta por-zione di tessuto urbano di Raccuja centro, destinandolo azona “A2”, al cui interno si può operare secondo le prescri-zioni riportate nelle norme di attuazione. Trascurandoperò la maggioranza del tessuto urbanistico edilizio dellostesso centro urbano, caratterizzato da una edilizia con unproprio “ impianto urbanistico”, destinato nella previsio-ne del P.R.G., a zona “B0a”.
Pertanto ai fini della tutela e della conservazione dellaqualità complessiva dello spazio urbano, uniformementecaratterizzato da valore ambientale e da una edilizia pre-valente non monumentale, inscindibile dal tessuto ediliziodi valenza storica, si ritiene che la zona “A2” relativa alcentro storico, debba comprendere anche la zona “B0a” dicui alla Tav. 4.3 in scala 1:2.000.
La nuova zona “A2” proposta, da assoggettare comun-que alle specifiche ed ulteriori valutazione da effettuarsiall’interno del C.R.U., potrà in ogni caso e nella fase dicontrodeduzioni da parte del comune, essere riverificata,particolarmente nelle aree di margine, in rapporto allasituazione attuale, ove ne sussistano motivati presuppostiper il mantenimento della stessa zona “B0a”.
In tali zone in assenza del P.P.R. ex legge n. 457/78 o diapposita variante da adottarsi nei termini della circolaren. 3/2000 di questo Assessorato l’attività edilizia restaregolata dall’art. 20 della legge regionale n. 71/78, lett. a),b), c) e d) con esclusione della demolizione e ricostruzio-ne.
Zone “B0a” Residenziale limitrofa al centro storico
La zona “B0a”, così come proposta da questo Ufficiova interamente perimetrata e compresa nell’ambito dellazona “A2”.
Zone “B2” - Mantenimento dello stato di fatto
Le zone territoriali “B2”, appaiono correttamente enu-cleate, in base alle indicazioni di piano, dalle quali si evin-ce che tali zone possiedono i requisiti tecnici prescrittidall’art. 2 del D.I. 2 aprile 1968, n. 1444. Risulta necessa-rio in fase definitiva della stesura degli elaborati, aggior-nare la legenda degli elaborati risultando carente del reti-no che individua dette zone.
Si ritengono condivisibili le norme regolatrici dell’atti-vità edilizia in tali zone, di cui all’art. 32 della N.di A.
Zone “C” (C1-C2) - Residenziale di espansione
In relazione a quanto prima osservato sul dimensiona-mento del piano, pur condividendo le perimetrazione ditutte le zone “C” di espansione per l’edilizia residenziale,(sia privata che pubblica, agevolata e convenzionata),vanno opportunamente ridimensionate in ordine allacapacità insediativa, in considerazione del fatto che lesuddette aree residenziali, comprensive delle aree dellezone “C1” assoggettate alle PP.EE., coprono il fabbisognopregresso (53.825 mc.) proponendo un indice di edificabi-lità territoriale unificato per tutte le zone “C” (C1” e “C2”)pari a 0,85 mc./mq., con altezza massima di mt. 7,50 e conmassimo n. 2 piani + eventuale seminterrato.
Secondo questo ragionevole parametro l’area recupe-rabile in termini di superficie è di circa 57.000 mq. di cui30.340 mq. assorbiti dalle PP.EE. in virtù di un 50% ipo-tizzato dal progettista e l’altro 50% sulle restanti zone (C1e C2) a mezzo di Pdl di iniziativa dei privati.
Conseguentemente in fase di stesura definitiva delpiano deve essere modificato l’art. 33 delle N. di A. comequanto appresso sarà specificato.
Zone “Ca”- Area di conservazione del noccioleto con finalitàe usi agroturistici
Si condivide il ruolo e l’obiettivo del piano in ordinealla promozione e qualificazione del territorio, ricono-scendo la particolare vocazione agricola specializzatasulla coltura delle nocciole, sulla quale si può affiancarel’attività ricettiva stagionale, indotta dal turismo dei centricostieri. Tuttavia non si può fare a meno di sottolineare,che tale vocazione trae sostegno e origine proprio dallevalenze ed emergenze naturali presenti in questo territo-rio, per le quali le previsioni di piano non sembrano asse-verare e tutelare adeguatamente. Infatti nelle aree “Ca”(superficie interessata di 540 Ha.) così come individuatasu tutto il versante montano, in zone con elevata acclività,è prevista la possibilità di impianto di attività di caratterericettivo, attraverso la realizzazione di piccole struttureper l’ospitalità stagionale ovvero impianti ricettivi orga-nizzati, non espressamente vincolati all’attività agrituristi-ca o del turismo rurale, ambedue soggette ad appositanormativa.
Detta previsione comporterebbe un alto consumo ter-ritoriale, in ambiti di pregio naturalistico-ambientale datutelare nel rispetto di quanto prescritto dal comma 5 del-l’art. 2 della legge regionale n. 71/78, conseguentemente,pur prendendo atto dell’esigenza di poter prevedere sulterritorio attività ricettive a supporto dell’attività agricola,si ritiene che in dette aree non potrà che essere consentita
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oltre alle attività produttive previste dall’art. 22 della leggeregionale n. 71/78, quella agrituristica con la possibilitàdell’incremento volumetrico secondo quanto specificatodall’art. 23 della legge regionale n. 71/78. Pertanto è dadisattendere la previsione d’intervento su detta zonasecondo il citato art. 35 delle N. di A. così come riportatonel testo aggiornato a seguito della verificazione dello stu-dio agricolo forestale, ciò in quanto lo stesso potrebbeessere giustificato in presenza di una pianificazione esecu-tiva estesa all’intera area.
Risulta evidente che, in presenza di specifici progetti,in alternativa si potrà procedere a mezzo di conferenza diservizi, ex comma 6 dell’art. 37 della legge regionalen. 10/2000.
Conseguentemente lo stesso articolo deve essere rifor-mulato nei termini sopra chiariti.
Zone “D” - Artigianali di progettoIn ordine a detta previsione, si rileva che alcune por-
zioni di aree risultano interessate dalle fasce di rispettodel bosco così come individuato in seguito all’aggiorna-mento dello studio agricolo forestale adeguato agli art. 4 e10 della legge regionale n. 16 /96, modificati dalla leggeregionale n. 13/99 ed infine dalla legge regionale n. 6/01.Pertanto sono da disattendere, le aree interessate da dettefasce, che nel P.R.G. sono destinate a zona “D”. Conse-guentemente, le PP.EE. degli insediamenti produttivi inambito Ficherazzi, sono da disattendere nella considera-zione che la zona così come perimetrata ricadente infascia di rispetto assoluto, copre la maggior parte dellearee interessate da tale previsione. Tuttavia si ritiene chele rimanenti zone residue “D”, in quanto condivise, sipotrà intervenire con piani di lottizzazione su iniziativapubblica e/o privata. Pertanto in fase di stesura definitivadel piano dovranno in generale adeguarsi gli elaborati neilimiti di quanto prescritto per tale zona e conseguente-mente modificare l’art. 36 delle N. di A. come quantoappresso sarà specificato.
Zone “E2” - BoschiNulla si ha da rilevare sulla zona classificata “E2”,
individuate dall’aggiornamento dello studio agricolo fore-stale ai sensi della legge regionale n. 6/01 ed identificatenella “Carta integrativa delle aree boscate”, se non quantodiscende dall’accoglimento dell’osservazione n. 8, condivi-sa in relazione al puntuale parere sulla stessa espresso dal-l’agronomo.
Zone “F” (F1 e F2) parchi urbani (F1) e attrezzature pubbli-che di interesse generale (F2)Pur condividendo la zonizzazione dell’area “F1”, sono
da disattendere le attrezzature riportate, in assenza di unaloro chiara assegnazione, risultando illeggibile la simbolo-gia riportata sugli elaborati di piano. Si condivide lazonizzazione “F2” e le attrezzature previste descritte nel-l’art. 39 delle N. di A. e individuabili sulla Tav. 2 scala1:10.000. Pertanto in sede di stesura definitiva gli elabora-ti di piano a scala 1:2.000 dovranno riportare gli aggiorna-menti necessari dettati dal presente rilievo.
Zone “Sp” (Sp1 e Sp2) - Servizi di quartiere esistenti (Sp1) edi progetto (Sp2)La dotazione di spazi pubblici o riservati alle attività
collettive, a verde pubblico e a parcheggio, di cui al D.M.2 aprile 1968 n. 1444, prevista nel piano è ripartita secon-do i criteri specificati nello stesso decreto e secondo gli
standards specifici fissati per legge, e come tale può rite-nersi condivisibile.
Tuttavia, risultano illeggibili sugli elaborati a scala1:2000, la distinzione tra i servizi esistenti “Sp1”, e quellidi progetto “Sp2”, in sede di stesura definitiva degli elabo-rati, si dovrà provvedere in merito.
Zone “V” ( V1-V2-V3-V4-V5 ) - Vincolo speciale
Le zone a vincolo speciale “V” (V1-V2-V3-V4-V5) risul-tano sufficientemente leggibili sugli elaborati di piano,tuttavia su quello a scala 1:10.000 non risulta individuabi-le la zona “V3” che tutela l’area di “Rocca d’Armi”.
Nel rilevare che il comune risulta tra quelli che ricado-no nel piano straordinario per l’assetto idrogeologicoapprovato con decreto 4 luglio 2000 n. 298 e come talesoggetto ai piani stralcio di bacino per l’assetto idrogeoloi-gico (P.A.I.) individuati nei decreti che di seguito si ripor-tano:
— bacino 12 - Torrente Timeto approvato conD.P.R.S. n. 812 del 15 dicembre 2006, Gazzetta Ufficialedella Regione siciliana n. 8 del 16 febbraio 2007;
— bacino 14 - Fiumara del Naso approvato conD.P.R.S. n. 288 del 5 luglio 2007, Gazzetta Ufficiale dellaRegione siciliana n. 47 del 5 ottobre 2007;
— bacino 96 - Fiumara dell’Alcantara approvato conD.P.R.S. n. 53 del 9 marzo 2007, Gazzetta Ufficiale dellaRegione siciliana n. 30 del 6 luglio 2007;in quanto il parere ex art. 13 della legge n. 64/74 è del1996, occorrerà che le aree individuate tra quelle indicatein detti Piani, dovranno essere visualizzate sugli elaboratidi piano e sottoposte alle prescrizioni discendenti daimedesimi decreti.
Zone destinate alla mobilità
Pur prendendo atto dell’individuazione e della localiz-zazione di alcune nuove arterie, ritenute dall’amministra-zione utili allo sviluppo del territorio comunale, non puòche rilevarsi che la previsione della strada di accesso alCastello e alla zona S. Marco, debba essere disattesa, poi-ché il suo tracciato attraversa in parte l’area di frana“Zona V5”, come individuata dallo studio geologico. Vienedisattesa altresì la strada di collegamento tra la zonaProspero e la strada di fondovalle, inserita in fase di ado-zione del P.R.G., a seguito dell’adozione dell’emendamen-to di alcuni consiglieri comunali, rappresentando unaingiustificata alternativa alla viabilità esistente, da realiz-zarsi su un territorio morfologicamente delicato per la suaparticolare pendenza.
Risulta tuttavia evidente che per le stesse, non espres-samente escluse nel parere del Genio civile di Messinaprot. n. 24137 dell’11 luglio 2006, nel caso in cui si rendes-sero attuabili, il comune potrà procedere mediante l’ap-provazione della progettazione preliminare o definitiva,nelle forme di legge.
4) Prescrizioni esecutive
Le prescrizioni esecutive che riguardano le zone “C1”e le “D”, sono state oggetto di apposita valutazione daparte dell’ufficio del Genio civile di Messina che ha rila-sciato il citato parere favorevole. In particolare le zone“C1” relative all’edilizia residenziale negli ambiti di Man-cusa, S. Nicolò, Batiola, mentre le “D” in ambito di Fiche-razzi riguardano la zona artigianale di progetto.
Ambedue per le motivazioni ed alle condizioni di cuisopra riportate, sono da disattendere e pertanto dovranno
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essere oggetto di rielaborazione al fine di conformarsi alleprescrizioni sopracitate.
5) Regolamento edilizio
Si ritiene condivisibile, in linea di massima quantoprescritto nel R.E., tuttavia, essendo il contenuto ed i limi-ti del regolamento edilizio fissati dall’art. 33 della leggen. 1150/42, indicazioni di altra natura vanno rinviate allespecifiche condizioni di legge affinché eventuali discrasiea riferimenti non aggiornati non comportino confusione odivergenza interpretativa. Pertanto, qualora dovesseroemergere divergenze tra il regolamento edilizio e le speci-fiche norme di legge, dovranno risolversi a favore di que-st’ultima.
6) Norme tecniche di attuazione
In linea generale è condivisibile quanto regolamentatodalle norme tecniche di attuazione fermo restando chel’eventuale entrate in vigore di leggi in materia urbanisti-ca prevarranno sulle stesse. Tuttavia in relazione allemodifiche e prescrizioni derivanti da quanto espresso conle superiori considerazioni, le stesse dovranno essere ade-guatamente modificate. In particolare:
— Art. 33 - Zone C - Residenziali di espansione: devo-no essere unificate le zone C1 e C2 e l’indice di fabbricabi-lità territoriale massimo dovrà essere fissato in 0,85mc./mq.;
— Art. 36 - Zona D - Artigianali di progetto: il para-grafo relativo agli strumenti di attuazione - dovrà esseremodificato, cassando l’intero periodo e sostituendolocon ….“Piani d’iniziativa pubblica e/o d’iniziativa privataestesi alle singole zone individuate nelle planimetrie diP.R.G.”.
7) Programmazione commerciale
Pur prendendo atto di quanto relazionato dal respon-sabile dell’area tecnica, risulta necessario ai fini dell’ade-guamento dello strumento urbanistico alla pianificazionecommerciale, di cui alla legge regionale n. 28/99, integra-re le norme di attuazione ed il regolamento edilizio secon-do quanto disposto da detta normativa, in particolaredovranno essere riportare le prescrizioni relative alla dota-zione minima di parcheggi pertinenziali ai sensi del-l’art. 16 del citato D.P.R.S. 11 luglio 2000 da prevedere inpresenza di attività commerciale siano esse esercizi divicinato all’interno delle zone omogenee residenziali, cheesercizi commerciali all’interno delle zone D, dove questisiano previsti.
8) Osservazioni ed opposizioni
Riguardo alle osservazioni presentate avverso alP.R.G., numerate in base all’elenco predisposto dal proget-tista, visualizzate sugli elaborati di piano e valutate dalconsiglio comunale con gli atti deliberativi sopracitati, sipropongono le valutazioni di questa unità operativa con-tenute nella allegata scheda di dettaglio.
Parere
Per quanto sopra esposto questa unità operativa 4.1del servizio IV, è del parere che il piano regolatore genera-le del comune di Raccuja, con annesse R.E. e prescrizioniesecutive, adottato in via definitiva, con deliberazione delcommissario straordinario n. 46/C del 31 marzo 2005,siano meritevoli di approvazione nei termini delle prescri-zioni sopra riportate.»;
Visto il parere del Consiglio regionale dell’urbanisticareso con il voto n. 261 del 28 luglio 2010, che di seguitoparzialmente si trascrive:
«...Omissis...Valutata l’impostazione complessiva del P.R.G. in
esame, gli aspetti contenuti nella proposta dell’Ufficio, gliesiti del sopralluogo secondo quanto rappresentato dallacommissione relatrice e quanto rappresentato dall’ammi-nistrazione comunale in sede di audizione, il Consiglioritiene di condividere la proposta dell’Ufficio che è parteintegrante del presente voto, con l’introduzione delle pre-scrizioni e delle indicazioni che di seguito si riportano:
1) Territorio del Parco dei Nebrodi - Nel rilevare cheparte del territorio del comune di Raccuja è stato inseritonel territorio del Parco dei Nebrodi con decreto dell’Asses-sore per il territorio e l’ambiente, decreto n. 13/gab del3 marzo 2010, occorre che le aree con lo stesso individua-te, vengano visualizzate sugli elaborati del P.R.G. in quan-to da assoggettate al particolare regime di tutela discen-dente dal decreto di istituzione dell’Ente Parco n. 560/93.In particolare da quanto previsto al numero 2 dell’allegatoal decreto medesimo. Pertanto nelle more che l’Ente Parcoproceda alla pianificazione del nuovo ambito territoriale,ripercorrendo l’iter previsto dall’art. 18 della legge regio-nale n. 14/88, nel rispetto di quanto dettato dall’art. 3 delcitato decreto n. 13/10, qualsiasi attività di trasformazionedi detto ambito territorio resta inibita.
2) Geologia -— ZTO “C” a monte della scuola comprensiva con
annessa palestra posta a margine del centro abitato,secondo quanto rilevato in sede di sopralluogo in meritoagli effetti sul fabbricato scolastico dovuti a movimentipregressi e tenuto conto anche dell’elevata acclività delversante, si prescrive che in una fase preliminare alla pro-gettazione venga eseguita una verifica di stabilità del pen-dio, supportata dalla necessaria indagine geognostica egeotecnica.
— Frazione di Zappa - In relazione a quanto potutoappurare in merito a detta frazione ed alla relativa viabili-tà di accesso, interessata da recenti movimenti franosi,avendo rilevato che all’atto del sopralluogo era in corso diesecuzione un monitoraggio di detti movimenti mediantemisurazioni inclinometriche, si prescrive lo stralcio dellearee. Conseguentemente può essere consentita sull’ediliziaesistente la sola attività prevista dalle lett. a) b) e c) del-l’art. 20 della legge regionale n. 71/78.
3) Zona “D” – in ordine a quanto rilevato dall’Ammi-nistrazione in particolare sull’incidenza dell’area boscata edella relativa fascia di rispetto, individuata dalla studioagricolo-forestale, sulla Z.T.O. “D” oggetto delle prescri-zioni esecutive, si rileva che quanto riportato nel medesi-mo studio ed oggetto di valutazione da parte della com-missione in sede di sopralluogo, non consente in questasede l’accoglimento di detto rilievo che, tuttavia, potrà tro-vare eventuale accoglimento a seguito di un più puntualee specifico approfondimento dello studio, al fine di con-sentire le ulteriore valutazione da effettuarsi comunque inmomento successivo. Pertanto, nel merito, si confermanole valutazioni e le prescrizioni già formulate dall’ufficio.
4) Zone “Ca” - area di conservazione dei noccioleti -pur comprendendo quanto rilevato dall’Amministrazionein ordine alle possibili attività utili al mantenimento didetta produzione, si ritiene che le previsioni dell’art. 35delle norme di attuazione, di “premialità” di edificazioneattraverso indici e parametri che superano quelli consen-titi in verde agricolo, non siano supportate da adeguate
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giustificazioni, conducendo di contro ad un elevato consu-mo di territorio. Si confermano pertanto le valutazioni e leprescrizioni già formulate dall’ufficio.
OsservazioniLe Osservazioni sono decise in conformità al parere
reso sulle medesime dall’Ufficio, ad esclusione di quelleche si pongono in contrasto con il presente parere.
Per quanto sopra il Consiglio esprime parere favorevo-le all’approvazione del piano regolatore generale delcomune di Raccuja (ME), del regolamento edilizio e delleprescrizione esecutive (piano particolareggiato per l’edili-zia economica e popolare) adottato con deliberazione delcommissario ad acta n. 46/c del 31 marzo 2005 in confor-mità al parere n. 31 del 5 novembre 2009, e salvo quantoconsiderato nel presente voto.»;
Vista la propria nota prot. n. 49563 del 5 agosto 2010con la quale, ai sensi del comma 6 dell’art. 4 della leggeregionale n. 71 del 27 dicembre 1978, è stato richiesto alcomune di Raccuja di adottare le controdeduzioni alledeterminazioni assessoriali di cui al, condiviso, voto delConsiglio regionale dell’urbanistica 261 del 28 luglio 2010;
Visto il foglio, prot. n. 7172 del 4 ottobre 2010 perve-nuto il 15 ottobre 2010 ed assunto al protocollo di questoAssessorato in pari data al n. 64173, con il quale il comu-ne di Raccuja ha trasmesso la delibera consiliare n. 31 del10 settembre 2010 avente ad oggetto: “piano regolatoregenerale, prescrizioni esecutive e regolamento edilizio,voto del C.R.U. n. 261 del 28 luglio 2010 – Controdedu-zioni – art. 4, comma 6, della legge regionale n. 71/78 –Determinazioni”;
Vista la nota prot. n. 14 del 25 ottobre 2010 con laquale l’U.O. 3.2/D.R.U. di questo Assessorato ha trasmessoal Consiglio regionale dell’urbanistica, unitamente agli attied elaborati relativi, la proposta di parere n. 6 del 25 otto-bre 2010, resa ai sensi dell’art. 68 della legge regionalen. 10/99, che di seguito parzialmente si trascrive:
«...Omissis...Con voto n. 261 reso nella seduta del 28 luglio 2010, in
conformità alla proposta dell’ufficio n. 31 del 5 novembre2009 e a quanto rappresentato dall’A.C. in sede di audizio-ne il Consiglio regionale dell’urbanistica ha espresso pare-re favorevole all’approvazione del P.R.G. del comune diRaccuja, del regolamento edilizio e delle prescrizioni ese-cutive (Piano particolareggiato per l’edilizia economica epopolare) adottato con deliberazione del commissario adacta n. 46/c del 31 marzo 2005 con l’introduzione di pre-scrizioni e indicazioni relativamente alla cartografia, allazonizzazione, alle prescrizioni esecutive (stralcio P.P. P.I.P.della zona D di contrada Ficherazzi), al regolamento edi-lizio, alle norme tecniche di attuazione, alla programma-zione commerciale decidendo, altresì, le osservazioni pro-dotte.
In particolare, Cartografia, da aggiornare in sede di stesura definitiva
del Piano con la visualizzazione della perimetrazione delterritorio interessato dal Parco dei Nebrodi, la fascia dirispetto dei boschi, le zone A1 “Manufatti e complessi diinteresse storico/artistico” etc., accorpamento delle zoneC1 e C2, distinzione tra i servizi esistenti e quelli di proget-to, individuare la zona V3 che tutela l’area di “Roccad’Armi”; visualizzazione delle aree interessate dal P.A.I. erelativa normativa;
Regolamento edilizio e norme tecniche di attuazioneda aggiornare in sede di stesura definitiva del Piano secon-do le prescrizioni discendenti dal citato voto.
Zonizzazione, zona A2 ed eventuale accorpamento,previa verifica, della zona B0a “residenziale limitrofa alcentro storico”; da disattendere le previsioni di cuiall’art. 35 per quanto attiene la zone Ca “area di conserva-zione del noccioleti con finalità e usi agrituristici”; dastralciare le zone D interessate dalle fasce di rispetto deiboschi e conseguente modifica dell’art. 36 delle N.T.A.secondo quanto riportato nella proposta di parere del-l’Ufficio 31/2009; da disattendere le attrezzature dellazona F1 (parchi urbani) in quanto poco leggibile la simbo-logia; disattendere parte di nuove arterie; disattendere lePP.EE. delle zone C1 “Edilizia residenziale degli ambiti diMancusa, S. Nicolò e Batiola” e della zona D “artigianalein ambito di Ficherazzi” e della frazione di Zappa oggettodi valutazioni dell’ufficio del Genio civile.
Con sindacale prot. n. 7172 del 4 ottobre 2010, assun-ta al prot. generale dell’ARTA al n. 64173 del 15 ottobre2010 il comune di Raccuja ha trasmesso, ai sensi dell’art.4 della legge regionale n. 71/78, la sotto riportata docu-mentazione:
1) Delibera consiliare 31 del 21 agosto 2010 aventeper oggetto “Piano regolatore generale, prescrizioni esecu-tive e regolamento edilizio, voto del C.R.U. n. 261 del28 luglio 2010 – Controdeduzioni – art. 4, comma 6 dellalegge regionale n. 71/78 – Determinazioni.”.
2) Relazione “Controdeduzioni al voto del C.R.U.n. 261 del 28 luglio 2010, art. 4, comma 6, della leggeregionale n. 71/78” a firma del responsabile dell’area tec-nica;
3) Relazione tecnica “Ridefinizione di alcune areeboschive e relative fasce di rispetto limitrofe alle aree arti-gianali in ambito Ficarazzi”;
4) Carta delle aree forestali in scala 1:2.000.Rilevato:Da quanto trasmesso risulta che: Il comune di Raccuja ritenendo, in particolare, pena-
lizzante la prescrizione del C.R.U. di stralciare, “…in atte-sa di un più puntuale e specifico approfondimento dellostudio…” la prescrizione esecutiva del P.P. in ambito diFicherazzi (zona territoriale D) in quanto interessata dafasce di rispetto boschivo, con un atto di indirizzo del3 settembre 2010 la G.M. ha dato incarico di consulenzaspecialistica ai fini della verifica e della definizione di talu-ne aree boschive e delle relative fasce di rispetto.
Altresì, il comune ha dato incarico al responsabile del-l’area tecnica del comune di predisporre la documentazio-ne tecnica per valutare la possibilità di mantenere le partimarginali dell’abitato del centro zona B0a.
— Dalla documentazione prodotta dal consulente inmateria risulta, in generale, una descrizione dell’attualepaesaggio agricolo e forestale di tutto il territorio comuna-le di Raccuja.
Sono state descritte e rappresentate graficamente learee boschive e le relative fasce di rispetto dell’area per gliinsediamenti produttivi di contrada “Ficherazzi” secondoquanto previsto dalla legislazione vigente, con particolareriferimento all’art. 1 “Modifica dell’art. 4 della legge regio-nale n. 16/96” per quanto attiene alla “Definizione dibosco” e all’art. 3 “Modifica dell’art. 10 della legge regio-nale n. 16/96” per quanto attiene alle “Attività edilizie”della legge regionale n. 13/99 e all’art. 89, comma 8, dellalegge regionale n. 6/2001 che sostituisce il comma 3 dellacitata legge regionale n. 13/99 con l’introduzione delladeterminazione della fascia di rispetto nei boschi consuperficie da 1 Ha. sino a 10 Ha. e introduce, altresì, ilcomma 3 bis secondo cui è prevista, in deroga al comma
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1 del medesimo articolo 10 che vietava nuove costruzioniall’interno dei boschi e delle fasce forestali ed entro unazona di rispetto di 50 mt., la previsione nei P.R.G. dell’in-serimento di nuove costruzioni nelle zone di rispetto deiboschi e delle fasce forestali con densità edilizia territoria-le pari a 0,03 mc./mq.
— Dalla relazione a firma del responsabile dell’areatecnica, si rileva che:
Riguardo lo studio prodotto dal consulente specialisti-co, “…emerge la non sussistenza di vincoli per l’area com-presa tra la strada provinciale S. Antonino-Carrovetta e lazona “D” a monte della rotabile S. Nicolò-Ficherazzi e che,pertanto risulta utilizzabile una sufficiente superficie perconsentire un adeguamento del piano particolareggiato oin alternativa può essere realizzato un significativo inse-diamento produttivo su iniziativa pubblica e/o privata”.
Riguardo alla prescrizione di perimetrazione dell’areaB0a e accorpamento con la limitrofa zona A2 centro stori-co, dalla verifica del responsabile dell’U.T.C. risulta che“…sono state individuate alcune aree poste a margine deltessuto urbano che, come anticipato, non presentano lecaratteristiche riconducibili, in generale, alla z.t.o. A2….Dette aree sono state evidenziate …nell’allegata planime-tria 1:2.000… In queste aree…si ritiene…disciplinarle conl’art. 31 delle norme di attuazione, z.t.o. B0 residenziali dicompletamento”.
Vengono, altresì, fornite precisazioni in merito allearee di dissesto individuate dal P.A.I.:
in particolare, che le aree in dissesto saranno riporta-te nella stesura definitiva del P.R.G. e che per gli interven-ti edilizi consentiti sono da applicare le norme dettatedallo stesso PAI; per la frazione Zappa, “interessata da ungrave ed ampio fenomeno di frana in atto”, saranno con-sentiti interventi sull’edilizia esistente così come previstadalle lett. a), b) e c) dell’art. 20 della legge regionale n.71/78.
— Con atto n. 31 del 10 settembre 2010 il comune diRaccuja ha deliberato di:
“1) adottare le seguenti controdeduzioni…a) La definizione delle aree boschive e della relativa
fascia di rispetto della contrada Ficherazzi è quella risul-tante dalla consulenza del dott. agronomo Sebastiano Cal-derone costituita da cartografia, relazione e documenta-zione fotografica e, pertanto, nella zona predetta non inte-ressata dal vincolo di fascia di rispetto boschivo potrannoessere poste in essere tutte quelle iniziative atte alla realiz-zazione, su iniziativa pubblica o privata, per un significa-tivo intervento produttivo;
— Si prende atto delle risultanze dello studio prodot-to dall’agronomo e, pertanto, va mantenuta la classifica-zione della zona “D”; altresì, considerata la variazione del-l’area conseguente detta riduzione dovranno essere ristu-diate le prescrizioni esecutive;
b) Fare proprie le considerazioni dell’U.T.C. ricono-scendo, alle aree marginali così come individuate nellacartografia allegata alla relazione del responsabile del-l’area tecnica, la destinazione di z.t.o. B0 disciplinata dal-l’art. 31 delle norme di attuazione, ritenendo superatol’art. 30 che disciplina gli interventi nella z.t.o. B0a”.
— Fermo restando le eventuali considerazioni dellalocale Soprintendenza in sede di C.R.U. non si condivido-no le risultanze delle verifiche svolte dall’U.T.C. che riferi-scono, genericamente, soltanto di aree interessate “…danuova edificazione e/o sostituzione…” e, pertanto, le zoneclassificate B0a dovranno essere perimetrale e compresenell’ambito della zona “A2”;
c) Limitatamente alla frazione Zappa stralciare learee inserite nel P.A.I. e nei successivi aggiornamenti, ovesono ammissibili gli interventi previsti dallo stesso P.A.I.che costituisce a tutti gli effetti variante agli strumentiurbanistici vigenti restando esclusi da tali prescrizionitutte le altre zone e nuclei abitati della frazione stessa;
Si prende atto di quanto deliberato;d) Dare atto che il deliberato di cui al provvedimen-
to commissariale n. 45/c non costituisce preciso atto dipianificazione urbanistica e che la definitiva sistemazionedell’area interposta tra il Castello e la Chiesa del Carminesarà oggetto di successiva valutazione da parte dell’A.C. edefinita applicando la normativa ordinaria di settore;
— Si concorda.e) prendere atto del voto del C.R.U. per quanto
riguarda le zone CA facendo salve le facoltà consentite dal-l’art. 22 e 23 della legge regionale n. 71/78;
— Si concorda.2) dare mandato al sindaco…;3) …di attivare le procedure necessarie affinché possa
essere rivisto lo studio agricolo forestale … in quanto l’os-servazione n. 8 … l’effettiva situazione delle zone prossimeal sito di Ficherazzi fanno sorgere fondati dubbi sullarispondenza dello studio precedente…”.
Si prende atto.Considerato: Ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 27 dicembre
1978, n. 71 il consiglio comunale di Raccuja con deliberan. 31 del 10 settembre 2010 ha proceduto alla adozionedelle proprie controdeduzioni al voto n. 261 reso dal Con-siglio regionale dell’urbanistica nella seduta del 28 luglio2010, sul P.R.G., R.E. e PP.EE. adottato con deliberazionecommissariale n. 46c del 31 marzo 2005.
Per tutto quanto sopra precede è da ritenersi la pre-sente proposta di parere in ordine alle controdeduzioniformulate dal comune di Raccuja con il citato atto delibe-rativo 31/2010 considerato.
Altresì, per quanto esplicitamente non oggetto di con-trodeduzioni da parte del comune di Raccuja sono da rite-nersi tacitamente condivise, in conformità al parere n. 35del 29 dicembre 2009 dell’Ufficio le restanti prescrizioni acui si rimanda per la definitiva approvazione.»;
Visto il parere del Consiglio regionale dell’urbanisticareso con il voto n. 284 del 3 novembre 2010, che di segui-to parzialmente si trascrive:
«...Omissis...Sentiti i relatori che hanno illustrato la proposta di
parere dell’Ufficio;Valutata la stessa, nel corso della discussione è emer-
so l’orientamento di poter procedere in adesione al parerereso dall’ufficio ritenendo inoltre che:
— per le zone “A2”, che derivano dalla classificazionea Z.T.O. “B0a”, prescritta con il precedente voto n. 261 del28 luglio 2010, per la quale il consiglio comunale chiede laridestinazione a Z.T.O. “B0” regolata dall’art. 31 delle N. diA., (in alternativa alla “B0a”), si riconferma quanto pre-scritto da questo consesso, ritenendo che la richiesta nonè da ritenere assentibile nell’assenza di una adeguata epuntuale individuazione dell’edilizia storicizzata ancoraesistente, ed in presenza di un tessuto storico ancora leg-gibile, seppur in parte compromesso dalla sua manomis-sione, dovuta alla mancata individuazione quale zona “A”,nel precedente strumento urbanistico;
— per quanto riguarda la verifica della consistenza edella qualità delle due aree boscate, oggetto della stessa,ed al conseguente venir meno del vincolo ex comma 8, art.
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89 della legge regionale n. 6/01, possa concordarsi conquanto espresso dall’agronomo (già redattore dello studiopropedeutico al P.R.G. in oggetto), nella sua relazioneposta a supporto della controdeduzione in argomento edin particolare modo con la verifica della superficie dellestesse. Tuttavia detta condizione, che fa venire meno la cd.fascia di inedificabilità, inciderà non soltanto sulla Z.T.O.“D”, ma su tutte le altre destinazioni urbanistiche che, pre-viste nello strumento adottato e pubblicato, risultavanoinattuabili in ragione della sovrapposizione di detto vinco-lo che scaturiva, in particolare, dall’aggiornamento dellostudio agricolo forestale, allegato al P.R.G., ma che nonera stato chiaramente visualizzato sugli elaborati delmedesimo piano. Conseguentemente dette zone vengono ariacquistare la loro capacità edificatoria. In ragione dellamedesima verifica, le aree che, a seguito della verifica inargomento, non hanno più le caratteristiche di bosco datutelare ex art. 3 legge regionale16/96 e ss. mm. ed ii.,dovranno essere destinate a verde agricolo, regolato dal-l’articolo 37 delle n. di. a. Restano comunque soggette allelimitazione dell’art. 3 della legge regionale n. 16/96 e suc-cessive modifiche ed integrazioni tutte quelle previsionidel P.R.G. che risultando interessate anche dal vincolodiscendente da altre aree boscate individuate nello studioagricolo forestale a supporto del piano, che non sono stateoggetto del citato approfondimento;
Per quanto sopra il Consiglio esprime parere favorevo-le all’approvazione del piano regolatore generale delcomune di Raccuja, dell’annesso regolamento edilizio adesclusione delle prescrizioni esecutive delle Z.T.O. “C1” diMancusa, S. Nicolò e Batiola, da ristudiare, adottati con ladeliberazione del commissario ad acta n. 46/c del 31marzo 2005, in conformità alla proposta di parere dell’uf-ficio n. 14 del 16 settembre 2010 e per le considerazioniriportate nel presente voto.»;
Ritenuto di poter condividere i voti del Consiglioregionale dell’urbanistica n. 261 del 28 luglio 2010, en. 284 del 3 novembre 2010, rispettivamente assunti conriferimento alle proposte della struttura del D.R.U. n. 31del 5 novembre 2009 e n. 6 del 25 ottobre 2010;
Rilevata la regolarità della procedura seguita;
Decreta:
Art. 1
Ai sensi e per gli effetti dell’art. 4 della legge regionalen. 71 del 27 dicembre 1978, in conformità ai pareri resi dalConsiglio regionale dell’urbanistica con i voti 261 del28 luglio 2010 e n. 284 del 3 novembre 2010 nonché allecondizioni contenute nel parere dell’ufficio del Genio civi-le di Messina in premessa citato, è approvato il Pianoregolatore generale con annesso regolamento edilizio delcomune di Raccuja, adottato con delibera del commissa-rio straordinario n. 46/C del 31 marzo 2005.
Art. 2
Le osservazioni e/o opposizioni presentate avverso lostrumento urbanistico in argomento sono decise in con-formità e con le stesse motivazioni contenute nei pareriresi dal Consiglio regionale dell’urbanistica con i voti n.261 del 28 luglio 2010 e n. 284 del 3 novembre 2010.
Art. 3
Fanno parte integrante del presente decreto e ne costi-tuiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengonovistati e timbrati da questo Assessorato:1) proposta di parere n. 31 del 5 novembre 2009 resa
dall’U.O. 4.1/D.R.U. con relativa tabella allegata con-sistente in: 1a) Elenco valutazioni Osservazioni e/oOpposizioni al P.R.G.;
2) voto n. 261 del 28 luglio 2010 Consiglio regionale del-l’urbanistica;
3) proposta di parere n. 6 del 25 ottobre 2010 resadall’U.O. 3.2/D.R.U.;
4) voto n. 284 del 3 novembre 2010 Consiglio regionaledell’urbanistica;
5) delibera del commissario straordinario n. 46/C del31 marzo 2005;
6) delibera di C.C. n. 32 del 25 ottobre 2007;7) delibera di C.C. n. 34 del 55 novembre 2007;8) delibera di C.C. n. 35 del 12 dicembre 2007;9) delibera di C.C. n. 31 del 10 settembre 2010 con alle-
gati relazione tecnica e carta delle aree forestali (scala1:2.000) aventi ad oggetto: Ridefinizione di alcunearee boschive e relative fasce di rispetto limitrofe allearee artigianali in ambito “Ficarazzi”.
Elaborati di Piano
10) tav. A - relazione tecnica;11) tav. A1 - relazione dei progettisti sulle modifiche del
consiglio comunale;12) tav. B - norme tecniche di attuazione;13) tav. C - regolamento edilizio;14) tav. 1.1 - il comprensorio di riferimento;15) tav. 1.2 - inquadramento comprensoriale ed analisi
demografica;16) tav. 2 - schema generale dell’assetto del territorio
comunale, scala 1:10.000;17) tav. 3.1 - stato di fatto, scala 1:2.000;18) tav. 3.2 - stato di fatto, scala 1:2.000;19) tav. 3.3 - stato di fatto, scala 1:2.000;20) tav. 3.4 - stato di fatto, scala 1:2.000;21) tav. 3.5 - stato di fatto, scala 1:2.000;22) tav. 3.6 - stato di fatto, scala 1:2.000;23) tav. 3.7 - stato di fatto, scala 1:2.000;24) tav. 3.8 - stato di fatto, scala 1:2.000;25) tav. 3.9 - stato di fatto, scala 1:2.000;26) tav. 4.1 - progetto, scala 1:2.000;27) tav. 4.2 - progetto, scala 1:2.000;28) tav. 4.3 - progetto, scala 1:2.000;29) tav. 4.4 - progetto, scala 1:2.000;30) tav. 4.5 - progetto, scala 1:2.000;31) tav. 4.6 - progetto, scala 1:2.000;32) tav. 4.7 - progetto, scala 1:2.000;33) tav. 4.8 - progetto, scala 1:2.000;34) tav. 4.9 - progetto, scala 1:2.000.
Elenco elaborati, contenenti l’adeguamento alle modificheapportate dal consiglio comunale con le deliberen. 39/01, n. 10/02, n. 11/02, n. 13/02, n. 14/02, n. 16/02,n. 17/02, n. 19/02, n. 21/02
35) tav. A1 - relazione illustrativa;36) tav. A2 - modifiche delle norme tecniche di attuazio-
ne;37) tav. A3 - modifiche al regolamento edilizio;38) tav. 2 - schema generale dell’assetto del territorio
comunale, scala 1:10.000;
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39) tav. 4.1 - progetto, scala 1:2.000;40) tav. 4.2 - progetto, scala 1:2.000;41) tav. 4.3 - progetto, scala 1:2.000;42) tav. 4.4 - progetto, scala 1:2.000;43) tav. 4.5 - progetto, scala 1:2.000;44) tav. 4.6 - progetto, scala 1:2.000;45) tav. 4.7 - progetto, scala 1:2.000;46) tav. 4.8 - progetto, scala 1:2.000;47) tav. 4.9 - progetto, scala 1:2.000.
Studio geologico
48) relazione geologica;49) tav. 1 - acclività dei versanti, scala 1:10.000;50) tav. 2 - carta geologica, scala 1:10.000;51) tav. 3 - sezioni geologiche, scala 1:10.000;52) tav. 4 - carta idrologica, scala 1:10.000;53) tav. 5 - carta di classificazione del territorio in rela-
zione alla suscettività di utilizzazione, scala1:10.000;
54) nota integrativa alla relazione;55) situazione di riferimento all’art. 2 della legge n. 64/74
(abitato da consolidare);56) studio geologico tecnico zona edilizia residenziale del
centro, zona edilizia residenziale S. Nicolò, zona edi-lizia residenziale Batiola, piano insediamenti produt-tivi.
Studio agricolo-forestale
57) relazione;58) carta della vegetazione e dell’uso del suolo;59) carta di espansione agricolo-forestale;60) carta delle unità omogenee di paesaggio;61) carta delle infrastrutture;62) carta morfologica;63) carta integrativa delle aree boscate.
Studio agricolo-forestale con adeguamento agli articoli 4 e10 della legge regionale n. 16/96
64) relazione descrittiva;65) carta delle aree forestali, scala 1:10.000.
Fascicolo con carte adeguate dall’U.T. alla legge regionalen. 13/99
66) carta in scala 1:10.000 con calcolo delle superfici dellearee forestali;
67) carta in scala 1.10.000 con calcolo delle aree forestalied eliminazione di quelle inferiori ad ettari 1;
68) carta delle aree forestali - mappa n. 1, scala 1:2.000;69) carta delle aree forestali - mappa n. 2, scala 1:2.000;70) carta delle aree forestali - mappa n. 3, scala 1:2.000;71) carta delle aree forestali - mappa n. 4, scala 1:2.000;72) carta delle aree forestali - mappa n. 5, scala 1:2.000;73) carta delle aree forestali - mappa n. 6, scala 1:2.000;74) carta delle aree forestali - mappa n. 7, scala 1:2.000;75) carta delle aree forestali - mappa n. 8, scala 1:2.000;76) carta delle aree forestali - mappa n. 9, scala 1:2.000.
Prescrizioni esecutive
Piano particolareggiato per l’edilizia residenziale pubblicadella zona C1 del P.R.G. in ambito Mancusa (data nov.’95)
77) tav. A - relazione e norme tecniche di attuazione;78) tav. B - relazione tecnico-economica delle opere di
urbanizzazione;79) tav. C - piano particellare di esproprio;
80) tav. 1 - planimetria stato di fatto, scala 1:1.000;81) tav. 2 - stralcio dell’azzonamento del P.R.G., scala
1:2.000;82) tav. 3 - planimetria di progetto, scala 1:500;83) tav. 4 - planimetria di progetto, su catastale, scala
1:500;84) tav. 5 - tipi edilizi scala 1:200;85) tav. 6 - profilo regolatore altimetrico;86) tav. 7 - planimetria della rete idrica, scala 1:500;87) tav. 8 - planimetria della rete acque nere, scala
1:500;88) tav. 9 - planimetria delle reti Enel e Telecom, scala
1:500;89) tav. 10 - planimetria della rete illuminazione pubbli-
ca;90) tav. 11 - particolari tecnologici delle opere a rete.
Piano particolareggiato per l’edilizia residenziale pubblicadella zona C1 del P.R.G. in ambito S. Nicolò (data nov.’95)
91) tav. A - relazione e norme tecniche di attuazione;92) tav. B - relazione tecnico-economica delle opere di
urbanizzazione;93) tav. C - piano particellare di esproprio;94) tav. 1 - planimetria stato di fatto, scala 1:1.000;95) tav. 2 - stralcio dell’azzonamento del P.R.G., scala
1:2.000;96) tav. 3 - planimetria di progetto, scala 1:500;97) tav. 4 - planimetria di progetto, su catastale, scala
1:500;98) tav. 5 - tipi edilizi scala 1:200;99) tav. 6 - profilo regolatore altimetrico;
100) tav. 7 - planimetria della rete viaria, scala 1:500;101) tav. 8 - planimetria della rete idrica, scala 1:500;102) tav. 9 - planimetria della rete acque bianche, scala
1:500;103) tav. 10 - planimetria della rete acque nere, scala
1:500;104) tav. 11 - planimetria delle reti Enel e Telecom, scala
1:500;105) tav. 12 - planimetria della rete illuminazione pubbli-
ca;106) tav. 13 - particolari tecnologici delle opere a rete.
Piano particolareggiato per l’edilizia residenziale pubblicadella zona C1 del P.R.G. in ambito Batiola (data nov.’95)
107) tav. A - relazione e norme tecniche di attuazione;108) tav. B - relazione tecnico-economica delle opere di
urbanizzazione;109) tav. C - piano particellare di esproprio;110) tav. 1 - planimetria stato di fatto, scala 1:1.000;111) tav. 2 - stralcio dell’azzonamento del P.R.G., scala
1:2.000;112) tav. 3 - planimetria di progetto, scala 1:500;113) tav. 4 - planimetria di progetto, su catastale, scala
1:500;114) tav. 5 - tipi edilizi, scala 1:200;115) tav. 6 - profilo regolatore altimetrico;116) tav. 7 - planimetria della rete viaria, scala 1:500;117) tav. 8 - planimetria della rete idrica, scala 1:500;118) tav. 9 - planimetria della rete acque bianche, scala
1:500;119) tav. 10 - planimetria della rete acque nere, scala
1:500;
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120) tav. 11 - planimetria delle reti Enel e Telecom, scala1:500;
121) tav. 12 - planimetria della rete illuminazione pubbli-ca;
122) tav. 13 - particolari tecnologici delle opere a rete.
Piano particolareggiato per gli insediamenti produttivi inambito Ficherazzi (data nov. ’95)
123) tav. A - relazione e norme tecniche di attuazione;124) tav. B - relazione tecnico-economica delle opere di
urbanizzazione;125) tav. C - piano particellare di esproprio;126) tav. 1 - planimetria stato di fatto, scala 1:1.000;127) tav. 2 - stralcio dell’azzonamento del P.R.G., scala
1:2.000;128) tav. 3 - planimetria di progetto, scala 1:500;129) tav. 4 - planimetria di progetto, su catastale scala
1:500;130) tav. 5 - tipi edilizi, scala 1:200;131) tav. 6 - planimetria della rete viaria, scala 1:500;132) tav. 7 - planimetria della rete idrica, scala 1:500;133) tav. 8 - planimetria della rete acque bianche, scala
1:500;134) tav. 9 - planimetria della rete acque nere, scala
1:500;135) tav. 10 - planimetria delle reti Enel e Telecom, scala
1:500;136) tav. 11 - planimetria della rete illuminazione pubbli-
ca scala 1:1.000;
137) tav. 12 - particolari tecnologici delle opere a retescala 1:1.000.
Art. 4
Il comune di Raccuja dovrà provvedere agli adempi-menti di legge conseguenti all’approvazione dello stru-mento urbanistico in argomento e dovrà curare che inbreve tempo vengano apportate dal progettista le modifi-che e le correzioni agli elaborati di piano che discendonodal presente decreto, affinché per gli uffici e per l’utenzarisulti un testo definitivo e completo.
Art. 5
Lo strumento urbanistico approvato dovrà esseredepositato, unitamente ai relativi allegati, a libera visionedel pubblico presso l’ufficio comunale competente e deldeposito dovrà essere data conoscenza mediante avvisoaffisso all’albo pretorio ed in altri luoghi pubblici.
Art. 6
Ai sensi dell’art. 10 della legge n. 1150/42, il presentedecreto, con esclusione degli atti ed elaborati, sarà pubbli-cato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione sici-liana.
Palermo, 24 dicembre 2010.
Il dirigente generale ad interim: GELARDI
1 Parcheggio n/a n/a n/a
2 p/a p/a p/a
3 /a /a /a Accolta nei termi-ni di valutazionedel progettista
Destinazione inzona omoge-nea zona “B1”
Tav. 4.4 -1:4.000
Area classificatadal P.R.G. verdeagricolo “E1”
Salpietro Damianoe Salpietro MariaNunziata
Parzialmente ac-colta nei terminidi valutazione delprogettista limi-tatamente allaparte di areache non ricadenel vincolo bo-schivo
Destinazione inzona omogeneazona “B1”
Tav. 4.6 -1:2.000
Particelle rice-denti in zona“E2” (bosco na-turale ) ed “E1”(verde agricolo)
Palazzolo France-sco e La MancusaRosa
Non accolta neitermini di valu-tazione del con-siglio comunalenon rilevandoelementi urba-nistici validi asupporto dellastessa che pos-sano condurre adisattendere unaprevisione a par-cheggio da stan-dard
Area da desti-nare a zona dicompletamen-to
Tav. 4.3 -1:2.000
Natoli Maria, NatoliOrioles Bartolo eNatoli Maria
N. Ditta
Previsionedi zona
e/o normativadel P.R.G.
Individuazionesu cartografia
elaboratodi
visualizzazionedelle
osservazioni
Richiestae/o
segnalazione
Parereprogettisti
a: accoglibilep/a: parz.
accoglibilen/a: non
accoglibile
Deduzioniconsigliocomunale
a: accoglibilep/a: parz.
accoglibilen/a: non
accoglibile
Pareredel servizio IV a: accoglibile
p/a: parz.accoglibile
n/a: nonaccoglibile
N.B. In riferi-mento
alle prescrizioniesposte
nel parere
Note o nuovaclassificazione
Allegato VALUTAZIONE DELLE OSSERVAZIONI ED OPPOSIZIONI
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4 Di Perna Carmelo Parcheggio /a /a /a
5 n/a n/a n/a
6 Merendino Carmelo n/a n/a n/a
7 p/a p/a p/a
8 Barone Francesco /a /a /a
(2010.52.3604)114
Accolta in confor-mità al pareredell’agronomo,nonché alle mo-tivazioni del con-siglio comunale
Viene contestatoin tale zonaAnnunziata lapresenza delbosco e la suafascia di rispet-to
Tav. 4.3 -1:2.000
Area in zona An-nunziata rica-dente in zona“E2” (bosco na-turale)
Accolta nei termi-ni di valutazionedel progettista econ la puntua-lizzazione delconsiglio comu-nale, di destina-re cioè l’area inquestione in zo-na “B2”- “man-tenimento dellostato di fatto”
Si richiede ilmantenimentoin zona “C” co-me da P. di F. oin alternativain zona “B1”
Tav. 4.3 -1:2.000
Area destinata azona “Ca”
Tripoli Leo Michelee Merendino Ma-ria Rita
Non accolta neitermini di valu-tazione del pro-gettista
Si richiede ladestinazione azona “C”
Tav. 4.6 -1:2.000
Area interamentericadente in zo-na “E2” (bosconaturale)
Non accolta neitermini di valu-tazione del pro-gettista in rela-zione al pareredell’U.T.C. ed al-le considerazio-ni del parere del-l’ufficio
Destinare le areein c/da Prospe-ro-Sant’Anto-nio in zone“C1” o “C2”
Tav. 4.3 -1:2.000
Area classificatadal P.R.G. verdeagricolo “E1”
Cardaci Nunziata,Cardaci Santi, Car-daci Signorina
Accolta nei termi-ni di valutazionedel consiglio co-munale
Svincolare l’areadalla destina-zione a par-cheggio
Tav. 4.7 -1:2.000
N. Ditta
Previsionedi zona
e/o normativadel P.R.G.
Individuazionesu cartografia
elaboratodi
visualizzazionedelle
osservazioni
Richiestae/o
segnalazione
Parereprogettisti
a: accoglibilep/a: parz.
accoglibilen/a: non
accoglibile
Deduzioniconsigliocomunale
a: accoglibilep/a: parz.
accoglibilen/a: non
accoglibile
Pareredel servizio IV a: accoglibile
p/a: parz.accoglibile
n/a: nonaccoglibile
N.B. In riferi-mento
alle prescrizioniesposte
nel parere
Note o nuovaclassificazione
DISPOSIZIONI E COMUNICATI
CORTE COSTITUZIONALE
SENTENZA 13-27 dicembre 2010, n. 360.
LA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai signori:— Ugo De Siervo, presidente;— Paolo Maddalena, Alfio Finocchiaro, Alfonso Qua-
ranta, Franco Gallo, Luigi Mazzella, Gaetano Silvestri, Sa-bino Cassese, Maria Rita Saulle, Giuseppe Tesauro, PaoloMaria Napolitano, Giuseppe Frigo, Alessandro Criscuolo,Paolo Grossi, giudici,
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
nel giudizio di legittimità costituzionale dell’art. 7, com-ma 1, della legge della Regione siciliana del 16 aprile2003, n. 4 (Disposizioni programmatiche e finanziarieper l’anno 2003), promosso dal Consiglio di giustiziaamministrativa per la Regione siciliana nel procedi-mento vertente tra la Siciltuna Farm s.r.l. e l’Assesso-rato regionale della cooperazione, del commercio, del-l’artigianato e della pesca ed altri con ordinanza dell’11
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maggio 2009, iscritta al n. 280 del registro ordinanze2009 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repub-blica italiana n. 47, prima serie speciale, dell’anno 2009.
Visto l’atto di costituzione della Siciltuna Farm s.r.l. edella Regione siciliana;
Udito nell’udienza pubblica del 16 novembre 2010 ilGiudice relatore Paolo Maria Napolitano;
Uditi gli avvocati Maria Costanza e Aldo Bozzi per laSiciltuna Farm s.r.l. e l’avvocato Beatrice Fiandaca per laRegione siciliana.
Ritenuto in fatto
1. - Il Consiglio di giustizia amministrativa per laRegione siciliana, sezione giurisdizionale, con ordinanzadepositata l’11 maggio 2009 e notificata il 15 maggio2009, ha sollevato questione di legittimità costituzionaledell’art. 7, comma 1, della legge della Regione sicilianadel 16 aprile 2003, n. 4 (Disposizioni programmatichee finanziarie per l’anno 2003), «per contrasto o incom-patibilità con lo Statuto regionale siciliano, approvatocon decreto legislativo 15 maggio 1946, n. 455, conver-tito in legge costituzionale dall’art. 1 della legge costi-tuzionale 26 febbraio 1948, n. 2, nonché con le compe-tenze e funzioni che detto Statuto e la Costituzionedella Repubblica italiana attribuiscono alla Regione sici-liana in materia di mare territoriale, per quanto con-cerne la relativa porzione ubicata al di fuori del dema-nio marittimo».
Il Collegio rimettente impugna la citata disposizioneregionale nella parte in cui stabilisce che «La Regioneesercita le funzioni relative al rilascio di concessionidemaniali marittime nel mare territoriale per tutte le fina-lità, ad eccezione di quelle relative all’approvvigionamentodi fonti di energia».
La presente questione è stata sollevata nel corso delgiudizio di appello sul ricorso proposto dalla SiciltunaFarm s.r.l. contro l’Assessorato regionale della cooperazio-ne, del commercio, dell’artigianato e della pesca e altri perottenere l’annullamento della sentenza n. 122 del 27 gen-naio 2006 del Tribunale amministrativo regionale per laSicilia – sezione staccata di Catania – con la quale sonostati respinti sia il ricorso principale che il ricorso per mo-tivi aggiunti proposto dalla citata società.
2. - Il rimettente ricorda come la società ricorrenteabbia impugnato, nel giudizio di primo grado, gli atti chehanno determinato il diniego di finanziamento per larealizzazione di gabbie per l’allevamento in mare di tonni,diniego motivato dalla mancanza della concessione dema-niale marittima necessaria per l’utilizzazione in via esclu-siva dei pertinenti bracci di mare, nonché, coi motivi ag-giunti, il parere della Soprintendenza contrario al rilasciodella stessa concessione demaniale marittima e gli atti concui la Capitaneria di porto ha omesso di provvedere sullarelativa istanza di rilascio di detta concessione.
Inoltre, sempre il Consiglio rimettente, ricorda come,già nel giudizio di primo grado, la ricorrente società Sicil-tuna s.r.l. avesse prospettato la presente questione di legit-timità costituzionale, ma che il T.A.R. adito aveva ritenutoche la stessa difettasse di rilevanza in quanto il giudizio«non riguarda[va] la questione del rilascio della concessio-ne demaniale, bensì la diversa questione della legittimità omeno dell’esclusione del progetto della ricorrente dal con-tributo richiesto».
2.1. - Il C.G.A. afferma di non condividere la valuta-zione del T.A.R. relativamente all’asserita irrilevanza dellaquestione di legittimità costituzionale della norma regio-
nale censurata; infatti, a suo avviso, senza l’intervenutanorma regionale (jus superveniens rispetto al procedi-mento per cui è causa), l’organo preposto a rilasciare laconcessione marittima sarebbe rimasto la Capitaneria diporto, la quale non sarebbe stata costretta a trasmetteregli atti relativi alla concessione richiesta per la decisionein merito all’Assessorato regionale del territorio e dell’am-biente.
Conseguentemente – prosegue il rimettente – poiché«andrebbe affermata la pregiudizialità, rispetto all’esamedi ogni altro motivo di ricorso, delle censure, disattese inprimo grado e puntualmente riproposte in questa sede digravame relative all’esatta individuazione del soggetto cheabbia la competenza a provvedere sull’istanza di conces-sione demaniale marittima», la questione di costituziona-lità della disposizione regionale denunciata sarebbe rile-vante, poiché la dichiarazione di illegittimità costituziona-le della norma impugnata determinerebbe l’annullamentodella «determinazione con cui la Capitaneria di porto hatrasmesso gli atti all’Assessorato regionale» con ulteriore,conseguente, riflesso sugli altri provvedimenti ammini-strativi impugnati, i quali risulterebbero viziati nel pre-supposto, cioè fondati «sull’erroneo assunto del difetto dirilascio di una concessione, la cui istanza finora non sa-rebbe stata ancora esitata dall’organo competente».
2.2. - In punto di non manifesta infondatezza, ilC.G.A. della Regione siciliana ritiene, poi, la questionenon manifestamente infondata in quanto lo Statuto d’au-tonomia e la stessa Costituzione non sembrano attribuirecompetenze alla Regione siciliana in materia di mare ter-ritoriale. Quindi, con l’approvazione e la promulgazionedella disposizione regionale censurata, la Regione sicilia-na si sarebbe autoattribuita, «praeter vel contra Constitu-tionem, un ambito di competenza funzionale relativo almare territoriale ubicato al di là del demanio marittimo(costiero) che, nel riparto delle attribuzioni tra Organicostituzionali, avrebbe dovuto rimanere allo Stato [...]; ov-vero, in linea logicamente subordinata, che non avrebbepotuto essere distolto da quest’ultimo alla Regione sicilia-na, per mero atto unilaterale regionale».
Pertanto, conclude il rimettente, se la norma denun-ciata fosse dichiarata dalla Corte costituzionale legittimasi dimostrerebbe che correttamente essa ha determinato,nella vicenda per cui è causa, la restituzione degli atti dal-la Capitaneria di porto al competente Assessorato regio-nale, così che «il pertinente motivo di ricorso andrebbenecessariamente disatteso anche in questa sede di appel-lo». Al contrario, se la norma citata venisse dichiarata co-stituzionalmente illegittima, il rifiuto da parte della Capi-taneria di porto di provvedere sull’istanza di concessionesarebbe, di conseguenza, anch’esso illegittimo e andrebbeannullato.
3. - Nel giudizio davanti alla Corte è intervenuta laRegione siciliana chiedendo che la questione sia dichia-rata inammissibile o, comunque, infondata.
Secondo l’interveniente, la questione sarebbe innanzi-tutto manifestamente inammissibile per non aver speri-mentato il rimettente il dovuto tentativo di dare alla dispo-sizione impugnata un’interpretazione secundum Constitu-tionem, in conformità ad un principio ripetutamenteaffermato dalla giurisprudenza costituzionale (ordinanzen. 464 del 2007; n. 115 e n. 89 del 2005).
Inoltre, sempre secondo la difesa regionale, la que-stione risulterebbe anche inammissibile per difetto di rile-vanza, in quanto la norma in oggetto non sarebbe rile-vante ai fini del presente giudizio, poiché – a prescindere
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dal problema dell’autorità competente, statale o regionale,a provvedere al rilascio della concessione demaniale ma-rittima – il provvedimento sarebbe stato in ogni caso nega-tivo per il diniego di nulla osta da parte della Sovrinten-denza dei beni culturali di Siracusa.
Un ulteriore profilo di inammissibilità viene indivi-duato dalla Regione siciliana nella carente motivazione,riguardo alla non manifesta infondatezza della questione,per la genericità delle motivazioni in riferimento ai para-metri di cui allo Statuto regionale siciliano, nonché allecompetenze e alle funzioni che lo stesso e la Costituzioneattribuiscono alla Regione Sicilia in materia di mare terri-toriale. La costante giurisprudenza di questa Corte – pre-cisa ancora la Regione – richiede altresì al giudice rimet-tente, nel sollevare questione di legittimità costituzionale,di assolvere l’onere di esporre le motivazioni che lo fannodubitare della costituzionalità della disposizione censura-ta in maniera tale da consentire la verifica «della valuta-zione sulla rilevanza», mentre, nel caso di specie, nell’ordi-nanza il Collegio si limiterebbe a riportare, sostanzial-mente, le argomentazioni formulate dal ricorrente in pri-mo grado.
3.1. - Nel merito, la questione sarebbe comunqueinfondata, poiché la disposizione denunciata non avrebbeviolato quanto disposto dall’art. 14, 1ettera l), dello Sta-tuto Regione siciliana che circoscrive l’esercizio dellacompetenza della Regione al mare territoriale prospi-ciente il territorio isolano (sentenza n. 991 del 1988).
4. - Si è costituita nel giudizio davanti alla Corte laSiciltuna Farm s.r.l. chiedendo la declaratoria di illegitti-mità costituzionale dell’art. 7, comma 1, della legge regio-nale n. 4 del 2003.
La società ricorrente nel giudizio a quo, ricostruiti ipregressi fatti che avevano portato all’instaurazione delgiudizio in primo grado, ritiene rilevante e non manifesta-mente infondata la presente questione con motivazionisostanzialmente analoghe a quelle del Collegio rimettente.
4.1. - Quanto al merito, per la difesa della parte priva-ta, la questione sarebbe fondata, in quanto né la Costitu-zione, né gli artt. 14, 15 e 17 dello Statuto della Regione si-ciliana attribuiscono potestà legislativa alla Sicilia in mate-ria di concessioni marittime nel «mare territoriale», poichél’esercizio delle attività economiche esercitabili nel mareterritoriale coinvolgerebbe funzioni che non possono esse-re trasferite o delegate, in quanto relative ad interessi chenon sono certo esclusivi di determinate comunità territo-riali, ma che rilevano per l’intera collettività.
Inoltre, prosegue la difesa privata, il mare territorialenon rientra tra i beni demaniali ex art. 822 del codice civi-le e ex artt. 28 e seguenti del codice della navigazione. Delresto, «tale esclusione è conseguenziale alla natura del“mare territoriale” quale bene insuscettibile di apparte-nenza (res nullius o come meglio precisato res communesomnium)», né alcun riferimento al mare territoriale è ope-rato dall’art. 32 dello Statuto.
Infine, conclude la difesa, anche le funzioni ammini-strative trasferite alla Regione siciliana dall’art. 20 dello Sta-tuto della Regione e dall’art. 3 del D.P.R. 1 luglio 1977, n.684 (Norme di attuazione dello Statuto della Regione sici-liana in materia di demanio marittimo), non contengono al-cun riferimento al mare territoriale, ma esclusivamente aibeni del demanio sui quali l’Amministrazione regionaleesercita le attribuzioni di cui al sopra citato articolo.
5. - In prossimità dell’udienza, la difesa della Regionesiciliana ha depositato una memoria nella quale ribadiscele argomentazioni già ampiamente svolte nell’atto d’inter-
vento in ordine all’inammissibilità o, comunque, all’infon-datezza della presente questione.
In particolare, per quanto riguarda l’infondatezza del-la questione di legittimità costituzionale della disposi-zione regionale denunciata, la Regione sottolinea, altresì,sia come le norme di attuazione statutaria (artt. 1 e 2,D.P.R. 12 novembre 1975, n. 913, recante «Norme di attua-zione dello Statuto per la Regione siciliana in materia dipesca marittima») abbiano trasferito le funzioni ammini-strative dell’autorità marittima statale in materia di pescaall’Amministrazione regionale, sia come la stessa Cortecostituzionale abbia riconosciuto la competenza regionalein materia di concessioni di pesca in acque marittime alleregioni a statuto speciale e ordinarie (sentenza n. 343 del1995), affermando che «il mare può ben essere oggettodella legislazione regionale (sentenza n. 102 del 2008)».
6. - Anche la difesa della Siciltuna Farm. s.r.l., inprossimità dell’udienza, ha depositato memoria illustra-tiva, nella quale – ribadite la rilevanza e la non manifestainfondatezza della questione – replica a quanto dedottodalla Regione Sicilia relativamente alla infondatezza dellaquestione di legittimità costituzionale della norma regio-nale censurata.
Secondo la società ricorrente, infatti, esisterebbero no-tevoli differenze tra le attività che implicano la «cattura»del pesce (pesca, in senso tecnico) e l’acquacoltura – mate-ria nella quale rientrerebbe la fattispecie oggetto del giudi-zio a quo – volta, quest’ultima, alla riproduzione e/o all’alle-vamento del pesce, la quale, per le sue peculiarità (occupa-zione di bracci di mare, lontani varie centinaia di metridalla costa, dove vengono collocate le gabbie, ancorate alfondo marino e non collegate alle coste o a luoghi di appro-do), non verrebbe ad incidere sul demanio marittimo, masolo sul mare, bene pubblico dello Stato. Eventualmente, adetta sempre della difesa della società, si potrebbe piutto-sto ipotizzare che la norma censurata – a causa del possibi-le accumulo di residui organici nel mare per la presenzadelle gabbie – abbia attinenza alla tutela dell’ambiente, ma-teria di competenza esclusiva statale e non regionale.
Conclusivamente, sulla base delle precedenti conside-razioni, la Siciltuna Farm s.r.l. ritiene l’art. 7, comma 1,della legge regionale siciliana n. 4 del 2003 – il quale vienead attribuire alla Regione una competenza generale e ge-nerica («per tutte le finalità», salvo quelle attinenti allefonti di energia) – si pone in contrasto sia con gli artt. 14,32 e 33 dello Statuto della Regione Sicilia, sia con l’art.117 Cost., in quanto attribuirebbe ad una Regione, sia pu-re a statuto speciale, competenze in materia marittima edambientale, riservate in via esclusiva allo Stato.
Considerato in diritto
1. - Nel corso del giudizio sul ricorso in appello pro-posto dalla Siciltuna Farm s.r.l. contro l’Assessoratoregionale della cooperazione, del commercio, dell’arti-gianato e della pesca e altri per ottenere l’annullamentodella sentenza del 27 gennaio 2006, n. 122, del Tribu-nale amministrativo regionale per la Sicilia – sezionestaccata di Catania – con la quale sono stati respintisia il ricorso principale sia il ricorso per motivi aggiuntiproposti dalla citata società, il Consiglio di giustiziaamministrativa per la Regione siciliana, sede giurisdi-zionale, ha sollevato questione di legittimità costituzio-nale dell’art. 7, comma 1, della legge della Regione sici-liana 16 aprile 2003, n. 4 (Disposizioni programmatichee finanziarie per l’anno 2003), nella parte in cui pre-vede che «La Regione esercita le funzioni relative al
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rilascio di concessioni demaniali marittime nel mareterritoriale per tutte le finalità, ad eccezione di quellerelative all’approvvigionamento di fonti di energia».
1.1. - Ad avviso del rimettente, la disposizione regio-nale censurata si porrebbe in contrasto «con lo Statutoregionale siciliano, approvato con decreto legislativo 15maggio 1946, n. 455, convertito in legge costituzionaledall’art. 1 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 2,nonché con le competenze e funzioni che detto Statuto ela Costituzione della Repubblica italiana attribuiscono al-la Regione siciliana in materia di mare territoriale, perquanto concerne la relativa porzione ubicata al di fuori deldemanio marittimo». Infatti, poiché né lo Statuto dellaRegione siciliana, né la stessa Costituzione – prosegue ilCollegio rimettente – attribuiscono competenze in tema didemanio marittimo alla Sicilia, la Regione si sarebbe au-toattribuita, con la norma regionale impugnata, una com-petenza funzionale, «praeter vel contra costitutionem»,che sarebbe dovuta rimanere di spettanza dello Stato.
2. - Ciò premesso, la questione di legittimità del-l’art. 7, comma 1, della legge della Regione siciliana n. 4del 2003 è inammissibile per più motivi.
2.1. - Un primo motivo di inammissibilità attiene allacarente descrizione della fattispecie oggetto del giudizio aquo, in quanto il rimettente si limita ad elencare, sia nellaparte in fatto che in quella in diritto, gli atti impugnati dal-la società ricorrente nel ricorso principale e nel ricorso permotivi aggiunti, riportandosi, sostanzialmente – comerilevato anche dalla difesa della Regione siciliana – alleargomentazioni formulate dal ricorrente in primo grado,omettendo la descrizione del caso concreto sottoposto alsuo esame.Tale carenza, secondo costante giurisprudenzadi questa Corte, rende impossibile ogni valutazione circala rilevanza della questione, perché impedisce di vagliarel’effettiva applicabilità della norma denunciata al caso de-dotto, e si risolve in una carente motivazione sulla rilevan-za della questione (ordinanza n. 49 del 2008).
Tale vaglio appare, inoltre, particolarmente necessarionel caso di specie, in quanto lo stesso rimettente, pur rite-nendo la disposizione regionale denunciata «jus super-veniens rispetto al procedimento per cui è causa», non mo-tiva in ordine alla sua applicabilità alla fattispecie del giu-dizio a quo, pur essendo questo volto all’annullamento diuna molteplicità di provvedimenti amministrativi emanati(salvo uno) in data precedente a quella dell’entrata in vigo-re della norma impugnata, né chiarisce il percorso argo-mentativo che intenda seguire per sottoporre a giudizio diannullamento, superando i termini di decadenza, provve-dimenti amministrativi adottati e, presumibilmente, (datoche la questione ha formato oggetto di precedente contro-versia) resi noti alla appellante nel giudizio principale mol-to tempo prima della data di presentazione dei motivi ag-giunti, dal rimettente indicata nel 3 ottobre 2003.
Pertanto, poiché il contenuto dell’ordinanza di rimes-sione non chiarisce sufficientemente l’oggetto del giudizioprincipale ed, anzi, evidenzia questioni per la cui defini-zione la disposizione sospettata di illegittimità costituzio-nale potrebbe risultare irrilevante, non consentendo aquesta Corte di vagliare l’effettiva applicabilità della nor-ma, da parte del giudice a quo, al caso dedotto, la que-stione – secondo giurisprudenza costituzionale costante –deve essere dichiarata inammissibile (ex plurimis, sen-tenze n. 294 e n. 281 del 2010; ordinanza n. 302 del 2009).
2.2. - Un ulteriore profilo di inammissibilità dellaquestione di legittimità costituzionale della norma censu-rata – dedotto anch’esso dalla difesa regionale – attiene al-
la carente motivazione sulla non manifesta infondatezzadella questione.
Al riguardo, difatti, il Consiglio di giustizia ammini-strativa per la Regione siciliana si limita ad affermaregenericamente che la Regione si sarebbe autoattribuita,«praeter vel contra costitutionem, un ambito di compe-tenza funzionale relativo al mare territoriale posto al di làdel demanio marittimo (costiero) che, nel riparto delleattribuzioni stabilito fra organi costituzionali avrebbe do-vuto rimanere allo Stato».
Il rimettente, quindi, non indica quali siano le disposi-zioni della Costituzione e dello Statuto della Regione sici-liana che si ritengono violati dalla norma censurata, né glistessi possono essere dedotti, neppure in modo implicito,dal contesto dell’ordinanza di rimessione.
Inoltre, il Collegio rimettente – nel sostenere l’attribui-bilità allo Stato delle competenze in materia di mare terri-toriale in carenza di disposizioni di rango costituzionaleche conferiscano tale competenza alla Regione siciliana –solleva questione di legittimità costituzionale di unadisposizione adottata da una Regione a statuto speciale,lamentando anche violazioni del riparto di competenzetra Stato e Regioni stabilite dalla Carta costituzionale.Non viene, però, ad individuare un preciso parametro rin-venibile nella Costituzione (la quale, tra l’altro, nel novel-lato quarto comma dell’art. 117 ha adottato l’opposto cri-terio dell’attribuzione «alle Regioni [della] potestà legisla-tiva in […] ogni materia non espressamente riservata allalegislazione dello Stato» e nel nuovo art. 118 individua nei«Comuni» gli «enti autonomi» cui sono naturalmenteattribuite le funzioni amministrative) che possa esserepreso a riferimento per procedere alla valutazione dellaquestione sottoposta a questa Corte. Neppure fornisce ele-menti riguardo alla possibile estensione anche alla Re-gione siciliana delle disposizioni contenute nella Costitu-zione in ordine alla suddivisione delle competenze legisla-tive tra lo Stato e la Regione stessa.
La censura, pertanto, appare formulata in modo generi-co ed apodittico, con conseguente inammissibilità dellastessa (sentenza n. 288 del 2010; ordinanza n. 345 del 2008).
3. - Conclusivamente, secondo costante giurispru-denza costituzionale, dalle descritte omissioni derival’inammissibilità della questione.
Per questi motiviLA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara inammissibile la questione di legittimità costitu-zionale dell’art. 7, comma 1, della legge della Regione sici-liana 16 aprile 2003, n. 4 (Disposizioni programmatiche efinanziarie per l’anno 2003), sollevata, con riferimentoallo Statuto speciale della Regione siciliana (regio decretolegislativo 15 maggio 1946, n. 455, convertito in leggecostituzionale 26 febbraio 1948, n. 2), nonché alla Costitu-zione, dal Consiglio di giustizia amministrativa per laRegione siciliana, con l’ordinanza in epigrafe.
Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzio-nale, Palazzo della Consulta, il 13 dicembre 2010.
Il presidente: De SiervoIl redattore: NapolitanoIl cancelliere: Melatti
Depositata in cancelleria il 17 dicembre 2010.
Il cancelliere: Melatti
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PRESIDENZANomina del vicepresidente della commissione della
sezione provinciale dell’ufficio regionale per l’espletamentodelle gare d’appalto di lavori pubblici di Ragusa.
Con decreto presidenziale n. 658/serv.1/S.G. del 25 novembre2010, ai sensi dell’art. 7 ter, comma 9, punto b), della legge regionale2 agosto 2002, n. 7 così come modificato dall’art. 1, comma 2, letterac), della legge regionale 21 agosto 2007, n. 20, in qualità di vicepresi-dente della commissione della sezione provinciale dell’ufficio regio-nale per l’espletamento delle gare di appalto di lavori pubblici diRagusa è stato nominato l’arch. Schembri Angelo. Il predetto compo-nente durerà in carica due anni, decorrenti dalla data di adozione delpresente decreto, giusta previsione di cui al comma 15 dell’art. 7 terdella legge regionale n. 7/2002 e successive modifiche e integrazioni,come integrato dal comma 2, lettera c), dell’art. 1 della legge regio-nale 21 agosto 2007, n. 20.
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Nomina del dirigente responsabile della segreteria tecni-co-operativa dell’ambito territoriale ottimale n. 7 - Provinciaregionale di Trapani.
Con decreto presidenziale n. 781/Serv.1/SG del 29 dicembre2010, ai sensi dell’art. 9, punto q, della Convenzione di cooperazioneregolante i rapporti tra enti locali appartenenti all’A.T.O. n. 7 - Pro-vincia regionale di Trapani, finalizzata all’organizzazione del servizioidrico integrato, l’ing. Gianfranco Todaro è stato nominato dirigenteresponsabile della segreteria tecnico-operativa del medesimo ambitoterritoriale ottimale n. 7 – Provincia regionale di Trapani.
(2010.52.3626)002
Conferma del sovrintendente dell’ente lirico regionaleTeatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania.
Con decreto presidenziale n. 783/Serv.1°/SG del 30 dicembre2010, ai sensi dell’art. 8, comma 1, della legge regionale 16 aprile1986, n. 19, e successive modifiche ed integrazioni, è stata confer-mata per la durata di un quadriennio, quale sovrintendente dell’entelirico regionale Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania, ladott.ssa Rita Cinquegrana.
(2010.52.3627)088
Avviso relativo al regolamento cottimo-appalto ai sensidell’art. 24 bis della legge 11 febbraio 1994, n. 109 nel testocoordinato con le leggi regionali 2 agosto 2002, n. 7 e 19maggio 2003, n. 7 e successive modifiche e integrazioni,secondo le disposizioni di cui al decreto del Presidente dellaRegione siciliana 19 luglio 2004, n. 14.
In ragione di sopravvenute variazioni nell’organigramma dipar-timentale, a parziale modifica e per una migliore specificazione delregolamento approvato con decreto 19 novembre 2010 e pubblicatonella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana 17 dicembre 2010,n. 55, si rende noto quanto segue.
Il servizio rischio vulcanico etneo è competente per la forma-zione dell’albo e la gestione di iscrizioni, modifiche, sospensioni ecancellazioni.
Ai fini dell’iscrizione all’albo, i richiedenti devono presentare,conformemente alla modulistica pubblicata all’indirizzo web http://www.regione.sicilia.it/Presidenza/ProtezioneCivile/, l’istanza e la cor-relata dichiarazione (art. 3, punti 1) e 2) del regolamento) al diparti-mento regionale della protezione civile, via G. D’Annunzio n. 6/8 -95030 Sant’Agata Li Battiati (CT).
Il termine di 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso diistituzione dell’albo (articolo 8 del regolamento) è prorogato di ulte-riori 30 giorni e, pertanto, l’istanza di iscrizione e la relativa docu-mentazione, ovvero l’eventuale documentazione integrativa/modifi-cativa delle istanze già prodotte, dovrà essere inoltrata all’indirizzoindicato entro il termine perentorio di 30 giorni dalla data di pubbli-cazione del presente avviso.
Le istanze già inoltrate all’indirizzo del dipartimento regionaledi protezione civile, via G. Abela n. 5 - Palermo, saranno trasferite, acura del dipartimento medesimo, al competente Servizio rischio vul-canico etneo. Invariato il resto.
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ASSESSORATODELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE
Sostituzione del commissario liquidatore della societàcooperativa Ecovela, con sede in Milazzo.
Con decreto dell’Assessore per le attività produttive n. 3455 del17 dicembre 2010, il dott. Leonardo Roccella nato a Palermo il 25aprile 1966 ed ivi residente in via Abruzzi, 1/A, è stato nominato com-missario liquidatore della società cooperativa Ecovela, con sede inMilazzo (ME), in sostituzione dell’avv. Armando Schirò.
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ASSESSORATO DELL’ECONOMIAConferma della sussistenza dei requisiti nello statuto
del Consorzio provinciale artigiani, commercianti ed indu-striali Palermo società cooperativa responsabilità limitata,con sede in Palermo, ai sensi e per gli effetti dell’art. 5 dellalegge regionale 21 settembre 2005, n. 11 e s.m.i.
Con decreto del dirigente del servizio 7 del dipartimento regio-nale finanze e credito n. 526 del 20 dicembre 2010, è stata confer-mata la sussistenza dei requisiti previsti dall’art. 5, comma 1, dellalegge regionale 21 settembre 2005, n. 11 e s.m.i., nello statuto delConsorzio provinciale artigiani, commercianti ed industriali Palermosocietà cooperativa responsabilità limitata, in sigla “C.G.F. s.c.a.r.l.”,con sede in Palermo – via Duca della Verdura, n. 33 – redatto con attodal notaio Sergio Tripodo di Palermo del 21 dicembre 2009, reperto-rio n. 93409, raccolta n. 11518.
(2010.52.3572)039
ASSESSORATO DELL’ENERGIAE DEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ
Rinnovo dell’autorizzazione allo scarico di acque refluedepurate da un impianto a servizio del comune di PolizziGenerosa.
Con decreto n. 1773 del 16 dicembre 2010, il dirigente generaledel dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti, ai sensi e per glieffetti dell’art. 40 della legge regionale n. 27/86 e dell’art. 124 deldecreto legislativo n. 152/06 e successive modifiche ed integrazioni,ha concesso al comune di Polizzi Generosa il rinnovo dell’autorizza-zione allo scarico nel Vallone Zacca affluente del torrente Ficheraimmissario del fiume Imera, con una portata media non superiore a30 mc/h, corrispondente al carico organico attualmente trattatodell’I.D. di 4406 A.E. e una dotazione idrica procapite di 200 lt/abgiorno. L’autorizzazione ha validità quadriennale. Un anno primadella scadenza ne dovrà essere richiesto il rinnovo.
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Autorizzazione alla società Noto Energia s.r.l., con sedein Agrigento, per la costruzione e l’esercizio di un impiantofotovoltaico nel comune di Agrigento.
Con decreto n. 583 del 20 dicembre 2010 del dirigente del servi-zio 3 del dipartimento regionale dell’energia, registrato c/o l’Agenziadelle entrate, ufficio di Agrigento, il 30 dicembre 2010 al n. 94, serie3, è stata rilasciata alla società Noto Energia s.r.l., con sede legale inAgrigento, via Regione Siciliana, n. 11 - partita IVA 02583030842 -l’autorizzazione unica, ai sensi dell’art. 12 del decreto legislativo n.387/2003, per la costruzione e l’esercizio di un impianto fotovoltaicoper la produzione di energia elettrica della potenza di 999 KWp, non-ché alla realizzazione delle opere connesse e delle infrastrutture indi-spensabili per la conversione in energia elettrica da immettere nellarete di distribuzione nel comune di Agrigento, catastalmente identi-ficato al foglio di mappa n. 64 - particelle 200-213 del N.C.T. denomi-nato “Fuci Energia”.
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Provvedimenti concernenti autorizzazione alla societàSolar Energy s.r.l., con sede in Sciacca, per la costruzione el’esercizio di impianti fotovoltaici nei comuni diCaltabellotta e Ribera.
Con decreto n. 600 del 22 dicembre 2010 del dirigente del servi-zio 3 del dipartimento regionale dell’energia, registrato c/o l’Agenziadelle entrate, ufficio di Sciacca (AG), il 24 dicembre 2010 al n. 27, serie3, è stata rilasciata alla società Solar Energy s.r.l., con sede legale inSciacca (AG), via Lido, n. 96 - partita IVA 02516080849 - l’autorizza-zione unica, ai sensi dell’art. 12 del decreto legislativo n. 387/2003, perla costruzione e l’esercizio di un impianto fotovoltaico per la produzio-ne di energia elettrica della potenza di 972,000 KWp, nonché alla rea-lizzazione delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili perla conversione in energia elettrica da immettere nella rete di distribu-zione nel comune di Ribera (AG), contrada Maienza Soprana, catastal-mente identificato al foglio di mappa n. 74 - particelle 30-34 al N.C.T.
(2011.3.147)087
Con decreto n. 602 del 22 dicembre 2010 del dirigente delservizio 3 del dipartimento regionale dell’energia, registrato c/ol’Agenzia delle entrate, ufficio di Sciacca (AG), il 24 dicembre2010 al n. 26, serie 3, è stata rilasciata alla società Solar Energys.r.l., con sede legale in Sciacca (AG), via Lido, n. 96 - partitaIVA 02516080849 - l’autorizzazione unica, ai sensi dell’art. 12del decreto legislativo n. 387/2003, per la costruzione e l’eserci-zio di un impianto fotovoltaico per la produzione di energiaelettrica della potenza di 972,000 KWp, nonché alla realizzazio-ne delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili perla conversione in energia elettrica da immettere nella rete didistribuzione nel comune di Caltabellotta (AG), zona Tranchina,catastalmente identificato al foglio di mappa n. 69 - particelle 1-2-7-8-9-11-12-13-17-454-455-456-457-471-499-500 al N.C.T.
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Autorizzazione alla società Energie Innovative s.r.l., consede in Agrigento, per la costruzione e l’esercizio di unimpianto fotovoltaico nel comune di Naro e in parte nelcomune di Agrigento.
Con decreto n. 603 del 22 dicembre 2010 del dirigente del servi-zio 3 del dipartimento regionale dell’energia, registrato c/o l’Agenziadelle entrate, ufficio di Agrigento, il 28 dicembre 2010 al n. 81, serie3, è stata rilasciata alla società Energie Innovative s.r.l., con sedelegale in Agrigento, via Imera, n. 151 - partita IVA 02511320844 -l’autorizzazione unica, ai sensi dell’art. 12 del decreto legislativo n.387/2003, per la costruzione e l’esercizio di un impianto fotovoltaicoper la produzione di energia elettrica della potenza di 9,8 MW, non-ché alla realizzazione delle opere connesse e delle infrastrutture indi-spensabili per la conversione in energia elettrica da immettere nellarete di distribuzione nel comune di Naro (AG) e in parte nel comunedi Agrigento, catastalmente identificato al foglio di mappa n. 114 diNaro - particelle 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 19, 20, 21, 22,211, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 212, 213, 31, 32, 33, 36, 43, 44, 45, 46, 47,49, 50, 57, 58, 59, 60, 61, 63, 64, 65, 68, 69, 70, 71, 72, 78, 79, 81, 135,136, 137, 143, 146, 147, 150, 152, 153, 154, 156, 157, 158, 159, 160,161, 162, 162, 163, 175, 177, 179, 181, 183, 184, 191, 194, 195, 196,197, 198, 199, 202, 203, 216, comune di Agrigento foglio 184 - parti-celle 345, 288 del N.C.T. di Agrigento.
(2011.3.144)087
Autorizzazione alla società Sundream PL s.r.l., con sedein Catania, per la costruzione e l’esercizio di un impiantofotovoltaico nel comune di Ramacca.
Con decreto n. 604 del 23 dicembre 2010 del dirigente del servi-zio III del dipartimento regionale dell’energia, registrato c/o l’Agenziadelle entrate - ufficio di Palermo - in data 29 dicembre 2010 al n.8992, serie 3A, è stata rilasciata alla società Sundream PL s.r.l., consede legale in Catania, via Fimia, n. 35 - CAP 95100 - codice fiscale enumero d’iscrizione 04622200873 del registro delle imprese diCatania, l’autorizzazione unica, ai sensi dell’art. 12, comma 3, deldecreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, alla costruzione edall’esercizio di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia
elettrica, della potenza pari a 2.470 kW, ivi comprese le opere connes-se e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio delmedesimo, da realizzarsi nel comune di Ramacca (CT), contradaCalaterì, ricadente nella particella 7 del foglio di mappa n. 34 N.C.T.del comune di Ramacca di cui la società ha la disponibilità giuridica.
(2011.3.127)087
Autorizzazione alla società Nexa s.r.l., con sede inBronte, per l’installazione e gestione di un impianto foto-voltaico nel comune di Troina.
Con decreto n. 609 del 24 dicembre 2010 del dirigente del servi-zio 3 del dipartimento regionale dell’energia, registrato all’Agenziadelle entrate, ufficio di Catania, sezione staccata di Adrano, il 7 gen-naio 2011 al n. 172, serie 3, è stata rilasciata alla società Nexa s.r.l.,con sede legale in Bronte (CT), via Rocco Chinnici, s.n.c. - codicefiscale 04772120871 CCIAA Catania, l’autorizzazione unica, ai sensidell’art. 12 del decreto legislativo n. 387/2003, per l’installazione e lagestione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energiaelettrica della potenza di 2.998,80 KW, nonché delle opere connesse,da realizzarsi nel comune di Troina, contrada Alberata, ricadente suuna superficie estesa di 3,99,31 ha., afferente al foglio di mappa n. 87- particelle 36, 90, 99, 100 e 121.
(2011.3.124)087
Autorizzazione alla società Ramacca I s.r.l., con sede inPaternò, per la costruzione e l’esercizio di un impianto foto-voltaico nel comune di Ramacca.
Con decreto n. 611 del 24 dicembre 2010 del dirigente del servi-zio III del dipartimento regionale dell’energia, registrato c/o l’Agenziadelle entrate - ufficio di Catania - Sportello di Adrano in data 28dicembre 2010 al n. 13754/3, è stata rilasciata alla società Ramacca Is.r.l., con sede legale in Paternò (CT), via Ugo Foscolo, n. 14 - CAP95047 - codice fiscale e numero d’iscrizione 04628140875 del registrodelle imprese di Catania, l’autorizzazione unica, ai sensi dell’art. 12,comma 3, del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, allacostruzione ed all’esercizio di un impianto fotovoltaico per la produ-zione di energia elettrica, denominato “Ramacca I”, di potenza di997,92 kWp, ivi comprese le opere connesse e le infrastrutture indi-spensabili alla costruzione e all’esercizio del medesimo, da realizzar-si nel comune di Ramacca (CT), contrada Cacocciola, ricadente nellaparticella 117 del foglio di mappa n. 89 N.C.T. del comune diRamacca di cui la società ha la disponibilità giuridica.
(2011.3.126)087
ASSESSORATO DELLA FAMIGLIA,DELLE POLITICHE SOCIALI E DEL LAVORO
Nomina del commissario straordinario presso il CIAPI diPriolo Gargallo.
Con decreto dell’Assessore regionale per la famiglia, le politichesociali ed il lavoro n. 7/2011 del 12 gennaio 2011, il dott. Pio Guida,dirigente del dipartimento regionale della funzione pubblica, è statonominato commissario straordinario del consiglio di amministrazio-ne del CIAPI di Priolo Gargallo (SR), fino all’insediamento del nuovoconsiglio di amministrazione del predetto centro.
(2011.2.102)091
Avviso relativo al decreto concernente criteri per l’eroga-zione di contributi per progetti di assistenza per disabili insituazione di totale compromissione funzionale o minoridisabili che svolgono attività di socializzazione o di forma-zione che vengono assistiti nell’ambito del nucleo familiare.
Si avvisa che è stato pubblicato nel sito del dipartimento per lafamiglia e le politiche sociali il decreto dell’Assessore per la famigliae le politiche sociali n. 28 del 17 gennaio 2011, che approva i “Criteriper l’erogazione di contributi per progetti di assistenza per disabili insituazione di totale compromissione funzionale o minori disabili che
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svolgono attività di socializzazione o di formazione che vengono assi-stiti nell’ambito del nucleo familiare”.
(2011.4.236)012
Avviso relativo all’elenco aggiornato delle organizzazionidi volontariato iscritte nel registro generale regionale previ-sto dall’art. 6 della legge regionale 7 giugno 1994, n. 22.
Nel sito del dipartimento regionale della famiglia e delle politi-che sociali (http://dipartimento-famiglia-sicilia.it) è stato pubblicato,ai sensi dell’art. 8, comma 1°, della legge regionale n. 22/94, l’elencoaggiornato alla data del 20 dicembre 2010 delle organizzazioni divolontariato iscritte nel Registro generale regionale.
(2010.52.3588)012
ASSESSORATODELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITÀ
Provvedimenti concernenti finanziamento di interventiproposti dalla Provincia regionale di Messina a valere sullalinea d’intervento 1.1.4.1 del P.O. FESR Sicilia 2007/2013.
Con decreto del dirigente generale del dipartimento regionaledelle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti n. 2705 del 26 otto-bre 2010, registrato in data 6 dicembre 2010, reg. 1, foglio n. 120della Corte dei conti, è stato finanziato l’intervento relativo ai lavoridi manutenzione straordinaria per la messa in sicurezza della bretel-la di collegamento tra il comune di Graniti e la S.S. 185 nella valledell’Alcantara. Interventi strutturali del piano viabile per la Provinciaregionale di Messina a valere sulla linea d’intervento 1.1.4.1. del POFESR 2007-2013, identificato con il CUP B87H07000740001 dell’im-porto di € 496.360,00.
Con decreto del dirigente generale del dipartimento regionaledelle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti n. 2706 del 26 otto-bre 2010, registrato in data 6 dicembre 2010, reg. 1, foglio n. 121della Corte dei conti, è stato finanziato l’intervento relativo ai lavoridi adeguamento e messa in sicurezza per il miglioramento della per-corribilità lungo la S.P. S. Fratello - S. Mamma - Marascotto per faci-litare le attività agroturistiche del PIT 33 “Nebrodi”, per la Provinciaregionale di Messina a valere sulla linea d’intervento 1.1.4.1. del POFESR 2007-2013, identificato con il CUP B77H07000660001 dell’im-porto di € 400.000,00.
Con decreto del dirigente generale del dipartimento regionaledelle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti n. 2707 del 26 otto-bre 2010, registrato in data 6 dicembre 2010, reg. 1, foglio n. 122della Corte dei conti, è stato finanziato l’intervento relativo ai lavoridi sistemazione e messa in sicurezza della S.P. Rodì Milici -Fondachelli Fantina. Interventi strutturali del piano viabile, per laProvincia regionale di Messina a valere sulla linea d’intervento1.1.4.1. del PO FESR 2007-2013, identificato con il CUPB17H07001260001 dell’importo di € 1.488.270,00.
Con decreto del dirigente generale del dipartimento regionaledelle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti n. 2708 del 26 otto-bre 2010, registrato in data 6 dicembre 2010, reg. 1, foglio n. 123della Corte dei conti, è stato finanziato l’intervento relativo ai lavoridi manutenzione straordinaria per la messa in sicurezza della bretel-la di collegamento tra il comune di Malvagna e la S.S. 185 nella valledell’Alcantara. Interventi strutturali del piano viabile, per laProvincia regionale di Messina a valere sulla linea d’intervento1.1.4.1. del PO FESR 2007-2013, identificato con il CUPB97H07000800001 dell’importo di € 496.300,00.
(2010.52.3619)133
Ammissione a finanziamento di un intervento di cui alComplemento di programmazione del POR Sicilia 2000/2006- misura 6.01.
Con decreto del dirigente generale del dipartimento regionaledelle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti n. 2738 del 4
novembre 2010, registrato in data 6 dicembre 2010, reg. 1, foglio n.119 della Corte dei conti, è stato finanziato l’intervento relativo ailavori di manutenzione straordinaria e sistemazione svincolo diaccesso a Canicattini ovest in contrada Garofalo, per la Provinciaregionale di Siracusa, inserito nell’ambito del Programma operativoregionale Sicilia 2000/2006 - misura 6.01 - codice identificativo1999.IT.16.PO.011/6.01/6.1.14/559 dell’importo totale di €
1.628.019,96.
(2010.52.3625)133
Provvedimenti concernenti revoca di contributi concessiad imprese per la realizzazione di alloggi di cui alProgramma sperimentale di edilizia residenziale denomina-to “20.000 abitazioni in affitto”.
Con decreto n. 2746 del 4 novembre 2010 del dirigente generaledel dipartimento regionale delle infrastrutture, della mobilità e deitrasporti, è stato revocato il contributo concesso - pari ad €
971.903,70 - , per la realizzazione di n. 95 alloggi in Palermo di cui n.27 destinati alla locazione a 15 anni – tab. 5 –, all’impresa Dau siste-mi s.r.l. di San Giovanni Gemini, inserito nelle graduatorie previstedal Piano operativo regionale relativo all’attuazione del “Programmasperimentale di edilizia residenziale denominato 20.000 abitazioni inaffitto” approvato con decreto 29 ottobre 2004.
(2011.3.191)048
Con decreto n. 2748 del 4 novembre 2010 del dirigente generaledel dipartimento regionale delle infrastrutture, della mobilità e deitrasporti, è stato revocato il contributo concesso - pari ad €
2.237.314,95 - , per la realizzazione di n. 60 alloggi a Santa Luciasopra Contesse-Messina destinati alla locazione a 15 anni – tab. 5 –all’impresa Sanfilippo Immobiliare s.r.l. di Brolo (ME), inserito nellegraduatorie previste dal Piano operativo regionale relativo all’attua-zione del “Programma sperimentale di edilizia residenziale denomi-nato 20.000 abitazioni in affitto” approvato con decreto 29 ottobre2004.
(2011.3.190)048
Con decreto n. 2749 del 4 novembre 2010 del dirigente genera-le del dipartimento regionale delle infrastrutture, della mobilità edei trasporti, è stato revocato il contributo concesso - pari ad €
2.079.794,50 - , per la realizzazione di n. 95 alloggi a Palermo dicui n. 51 destinati alla locazione permanente – tab. 4 – all’impresaDau sistemi s.r.l. di San Giovanni Gemini, inserito nelle graduato-rie previste dal Piano operativo regionale relativo all’attuazione del“Programma sperimentale di edilizia residenziale denominato20.000 abitazioni in affitto” approvato con decreto 29 ottobre2004.
(2011.3.189)048
ASSESSORATO DELL’ISTRUZIONEE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALEP.R.O.F. 2009 - Integrazione del finanziamento di pro-
getti dell’A.N.F.E. - Delegazione regionale Sicilia.
Con decreto n. 4478 del 30 novembre 2010 dell’Assessore regio-nale per l’istruzione e la formazione professionale, registrato allaragioneria centrale istruzione e formazione professionale il 6 dicem-bre 2010 al n. 744, per le motivazioni nello stesso esposte, è statomodificato l’allegato “A” del decreto n. 3430 del 31 dicembre 2009 deldirigente generale del dipartimento regionale formazione professio-nale (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 5del 5 febbraio 2010), mediante il riconoscimento dell’integrazionedel finanziamento dei progetti n. IF2009A0006 (prot. n. 603),n. IF2009B0165 (prot. n. 602), n. IF2009C0226 (prot. n. 601) del-l’A.N.F.E. - Delegazione regionale Sicilia, rispettivamente per€ 945.147,00, € 143.828,33 ed € 653.381,11.
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88 28-1-2011 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 5
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28-1-2011 - GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 5 89
P.R.O.F. 2009 - Integrazione del finanziamento del pro-getto dell’ente INTEREFOP.
Con decreto n. 4479 del 30 novembre 2010 dell’Assessore regio-nale per l’istruzione e la formazione professionale, registrato allaragioneria centrale istruzione e formazione professionale il 9 dicem-bre 2010 al n. 754, per le motivazioni nello stesso esposte, è statomodificato l’allegato “A” del decreto n. 3430 del 31 dicembre 2009 deldirigente generale del dipartimento regionale formazione professio-nale (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 5del 5 febbraio 2010), mediante il riconoscimento dell’integrazione delfinanziamento del progetto n. IF2009A0128 - prot. n. 941 dell’enteINTEREFOP per € 477.919,41.
(2011.2.119)091
P.R.O.F. 2009 - Integrazione del finanziamento del pro-getto dell’En.A.I.P. Palermo.
Con decreto n. 4480 del 30 novembre 2010 dell’Assessore regio-nale per l’istruzione e la formazione professionale, registrato allaragioneria centrale istruzione e formazione professionale il 9 dicem-bre 2010 al n. 751, per le motivazioni nello stesso esposte, è statomodificato l’allegato “A” del decreto n. 3430 del 31 dicembre 2009 deldirigente generale del dipartimento regionale formazione professio-nale (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 5del 5 febbraio 2010), mediante il riconoscimento dell’integrazione delfinanziamento del progetto n. IF2009A0096 (prot. n. 214) del-l’En.A.I.P. Palermo per € 142.419,27.
(2011.2.116)091
P.R.O.F. 2009 - Impegno finanziario a favore dei progettidell’A.N.F.E. - Delegazione regionale Sicilia di cui al decreto30 novembre 2010.
Con decreto n. 4637 dell’1 dicembre 2010 del dirigente generaledel dipartimento regionale dell’istruzione e della formazione pro-fessionale, registrato alla ragioneria centrale istruzione e forma-zione professionale il 6 dicembre 2010 al n. 745, per poter provve-dere al maggiore finanziamento dei progetti n. IF2009A0006,n. IF2009B0165 e n. IF2009C0226 dell’A.N.F.E. - Delegazione regio-nale Sicilia, giusta disposizione di cui al decreto n. 4478 del 30novembre 2010, è stato disposto l’impegno della somma di€ 1.742.356,44 sul capitolo 717910 del bilancio della Regione sicilia-na per l’esercizio finanziario 2010.
(2011.2.118)091
P.R.O.F. 2009 - Impegno finanziario a favore del progettodell’ente INTEREFOP di cui al decreto 30 novembre 2010.
Con decreto n. 4638 dell’1 dicembre 2010 del dirigente generaledel dipartimento regionale dell’istruzione e della formazione profes-sionale, registrato alla ragioneria centrale istruzione e formazioneprofessionale il 9 dicembre 2010 al n. 755, per poter provvedere almaggiore finanziamento del progetto n. IF2009A0128 dell’ente INTE-REFOP, giusta disposizione di cui al decreto n. 4479 del 30 novembre2010, è stato disposto l’impegno della somma di € 477.919,41 sulcapitolo 717910 del bilancio della Regione siciliana per l’eserciziofinanziario 2010.
(2011.2.119)091
P.R.O.F. 2009 - Impegno finanziario a favore del progettodell’En.A.I.P. Palermo di cui al decreto 30 novembre 2010.
Con decreto n. 4639 dell’1 dicembre 2010 del dirigente generaledel dipartimento regionale dell’istruzione e della formazione professio-nale, registrato alla ragioneria centrale istruzione e formazione profes-sionale il 9 dicembre 2010 al n. 755, per poter provvedere al maggiorefinanziamento del progetto n. IF2009A0096 dell’En.A.I.P. Palermo, giu-sta disposizione di cui al decreto n. 4480 del 30 novembre 2010, è statodisposto l’impegno della somma di € 142.419,27 sul capitolo 717910del bilancio della Regione siciliana per l’esercizio finanziario 2010.
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P.R.O.F. 2010 - Integrazione del finanziamento di pro-getti gestiti dagli enti A.N.F.E. - Delegazione regionaleSicilia, A.R.A.M., CE.FO.P. ed INTEREFOP.
Con decreto n. 4830 del 14 dicembre 2010 dell’Assessore regio-nale per l’istruzione e la formazione professionale, registrato allaragioneria centrale istruzione e formazione professionale il 15dicembre 2010 al n. 765, per le motivazioni nello stesso esposte, ilfinanziamento approvato ai sensi dell’articolo 4 del decreto n. 680 del10 marzo 2010 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione sici-liana n. 13 del 19 marzo 2010) ai progetti gestiti dagli enti A.N.F.E. -Delegazione regionale Sicilia, A.R.A.M., CE.FO.P. ed INTEREFOP,datori di lavoro del personale che ha partecipato al progetto“Co.Or.Ap.”, è stato integrato dell’importo pari, rispettivamente, ad€ 315.587,17, € 1.563.088,40, € 2.547.264,18 ed € 173.385,59.
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P.R.O.F. 2010 - Impegno finanziario a favore del progettodegli enti A.N.F.E. - Delegazione regionale Sicilia, A.R.A.M.,CE.FO.P. ed INTEREFOP di cui al decreto 14 dicembre 2010.
Con decreto n. 4832 del 14 dicembre 2010 del dirigente generaledel dipartimento regionale dell’istruzione e della formazione profes-sionale, registrato alla ragioneria centrale istruzione e formazioneprofessionale il 15 dicembre 2010 al n. 766, per poter provvedere almaggiore finanziamento dei progetti gestiti dagli enti A.N.F.E. -Delegazione regionale Sicilia, A.R.A.M., CE.FO.P. ed INTEREFOP,giusta disposizione di cui al decreto n. 4830 del 14 dicembre 2010, èstato disposto l’impegno della somma di € 4.599.325,34 sul capitolo717910 del bilancio della Regione siciliana per l’esercizio finanziario2010.
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P.R.O.F. 2009 - Integrazione del finanziamento del pro-getto dell’Associazione Nuovo Cammino.
Con decreto n. 4833 del 15 dicembre 2010 dell’Assessore regio-nale per l’istruzione e la formazione professionale, registrato allaragioneria centrale istruzione e formazione professionale il 16dicembre 2010 al n. 770, per le motivazioni nello stesso esposte, èstato modificato l’allegato “A” del decreto n. 3430 del 31 dicembre2009 del dirigente generale del dipartimento regionale formazioneprofessionale (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione sici-liana n. 5 del 5 febbraio 2010), mediante il riconoscimento dell’inte-grazione del finanziamento del progetto n. IF2009C0240 dell’Associa-zione Nuovo Cammnino per € 323.308,04.
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P.R.O.F. 2009 - Impegno finanziario a favore del progettodell’Associazione Nuovo Cammino di cui al decreto 15dicembre 2010.
Con decreto n. 4904 del 15 dicembre 2010 del dirigente generaledel dipartimento regionale dell’istruzione e della formazione profes-sionale, registrato alla ragioneria centrale istruzione e formazioneprofessionale il 16 dicembre 2010 al n. 771, per poter provvedere almaggiore finanziamento del progetto n. IF2009C0240 dell’Associa-zione Nuovo Cammnino, giusta disposizione di cui al decreto n. 4833del 15 dicembre 2010, è stato disposto l’impegno della somma di€ 323.308,04 sul capitolo 717910 del bilancio della Regione sicilianaper l’esercizio finanziario 2010.
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Provvedimenti concernenti decadenza dall’accredita-mento di sedi orientative e formative di organismi operantinel territorio della Regione siciliana.
Con decreto n. 4940 del 17 dicembre 2010 del dirigente del ser-vizio sistemi informativi e accreditamento del dipartimento regiona-le dell’istruzione e della formazione professionale, nell’ambito delsistema regionale dell’accreditamento delle sedi operative di cui aldecreto n. 1037 del 13 aprile 2006 (pubblicato nella Gazzetta Ufficialedella Regione siciliana n. 32 del 30 giugno 2006 – Supplemento ordi-
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nario n. 2) è decaduta dall’accreditamento provvisorio, già rilasciatocon decreto n. 3037 del 28 novembre 2003, la sede operativa di viaPergusa, 190 in Enna, identificata con l’Userld 00641142_1 dell’orga-nismo Centro Servizi ed annullato il C.I.R.S. AH0051_01 attribuitoalla stessa sede operativa al momento della registrazione effettuata inforza di quanto previsto dalle disposizioni di cui al decreto n.1037/2006.
N.B. Il testo integrale del decreto è consultabile nel sito ufficialedella Regione siciliana.
Con decreto n. 4942 del 17 dicembre 2010 del dirigente del ser-vizio sistemi informativi e accreditamento del dipartimento regiona-le dell’istruzione e della formazione professionale, nell’ambito delsistema regionale dell’accreditamento delle sedi operative di cui aldecreto n. 1037 del 13 aprile 2006 (pubblicato nella Gazzetta Ufficialedella Regione siciliana n. 32 del 30 giugno 2006 – Supplemento ordi-nario n. 2) è decaduta dall’accreditamento provvisorio, già rilasciatocon decreto n. 3037 del 28 novembre 2003, la sede operativa di via delLittorio, 7 in Corleone, identificata con l’Userld 04595305_1 dell’or-ganismo Cooperativa Vivere il Verde ed annullato il C.I.R.S.AH0772_01 attribuito alla stessa sede operativa al momento dellaregistrazione effettuata in forza di quanto previsto dalle disposizionidi cui al decreto n. 1037/2006.
N.B. Il testo integrale del decreto è consultabile nel sito ufficialedella Regione siciliana.
Con decreto n. 4943 del 17 dicembre 2010 del dirigente del ser-vizio sistemi informativi e accreditamento del dipartimento regiona-le dell’istruzione e della formazione professionale, nell’ambito delsistema regionale dell’accreditamento delle sedi operative di cui aldecreto n. 1037 del 13 aprile 2006 (pubblicato nella Gazzetta Ufficialedella Regione siciliana n. 32 del 30 giugno 2006 – Supplemento ordi-nario n. 2) è decaduta dall’accreditamento definitivo, già rilasciatocon decreto n. 258 del 31 luglio 2006, la sede operativa di via Cerda,19 – 90100 Palermo, identificata con l’Userld 97143420_1 dell’organi-smo Eupsiche Onlus ed annullato il C.I.R.S. AH1476_01 attribuitoalla stessa sede operativa al momento della registrazione effettuata inforza di quanto previsto dalle disposizioni di cui al decreto n.1037/2006.
N.B. Il testo integrale del decreto è consultabile nel sito ufficialedella Regione siciliana.
Con decreto n. 4835 del 15 dicembre 2010 del dirigente del ser-vizio sistemi informativi e accreditamento del dipartimento regiona-le dell’istruzione e della formazione professionale, nell’ambito delsistema regionale dell’accreditamento delle sedi operative di cui aldecreto n. 1037 del 13 aprile 2006 (pubblicato nella Gazzetta Ufficialedella Regione siciliana n. 32 del 30 giugno 2006 – Supplemento ordi-nario n. 2) è stato revocato l’accreditamento provvisorio, già rilascia-to con decreto n. 16 del 20 gennaio 2009, della sede operativa di viaSan Martino, 256 in Messina, identificata con il C.I.R.S. AH1158_01dell’organismo Centro Itard ed annullato il medesimo C.I.R.S.AH1158_01 attribuito alla stessa sede operativa al momento dellaregistrazione effettuata in forza di quanto previsto dalle disposizionidi cui al decreto n. 1037/2006.
N.B. Il testo integrale del decreto è consultabile nel sito ufficialedella Regione siciliana.
Con decreto n. 4944 del 17 dicembre 2010 del dirigente del ser-vizio sistemi informativi e accreditamento del dipartimento regiona-le dell’istruzione e della formazione professionale, nell’ambito delsistema regionale dell’accreditamento delle sedi operative di cui aldecreto n. 1037 del 13 aprile 2006 (pubblicato nella Gazzetta Ufficialedella Regione siciliana n. 32 del 30 giugno 2006 – Supplemento ordi-nario n. 2) è stato revocato l’accreditamento provvisorio, già rilascia-to con decreto n. 98 dell’8 maggio 2006, della sede operativa diFondo Gazzi – Fucile 98100 Messina, identificata con l’Userld229928_01 dell’organismo Istituto Superiore Minutoli Messina edannullato il medesimo C.I.R.S. CC0051 attribuito alla stessa sedeoperativa al momento della registrazione effettuata in forza di quan-to previsto dalle disposizioni di cui al decreto n. 1037/2006.
N.B. Il testo integrale del decreto è consultabile nel sito ufficialedella Regione siciliana.
(2010.52.3576)091
Sostituzione di un componente del consiglio di ammini-strazione dell’E.R.S.U. di Palermo.
Con decreto n. 5147/Serv. XV del 28 dicembre 2010, l’Assessoreper l’istruzione e la formazione professionale ha nominato il dott. LucaSettanni componente del consiglio di amministrazione dell’E.R.S.U. diPalermo, in rappresentanza dei ricercatori, in sostituzione del prof.Francesco Cappello, a decorrere dalla data di notifica del suddettodecreto e sino alla scadenza del mandato 23 dicembre 2012.
(2011.1.26)088
Proroga dell’incarico conferito al commissario ad actapresso l’Istituto regionale per l’integrazione dei diversamen-te abili di Sicilia, con sede in Palermo.
Con decreto n. 5165/serv. 15 – U.O.B. 34 del 28 dicembre 2001l’Assessore per l’istruzione e la formazione professionale – diparti-mento regionale dell’istruzione e della formazione professionale –servizio 15 - diritto allo studio – è stato prorogato l’incarico di com-missario ad acta presso l’Istituto regionale per l’integrazione deidiversamente abili di Sicilia con sede in Palermo, conferito condecreto n. 3244/XVIII/Istr del 23 luglio 2010, al dott. AntonioEmanuele, dirigente del dipartimento regionale dell’istruzione e dellaformazione professionale e capo di gabinetto dell’Assessore perl’istruzione e la formazione professionale, per la durata di mesi tredalla scadenza del mandato di cui al suddetto decreto n.3244/XVIII/Istr del 23 luglio 2010 e comunque sino alla nomina delcommissario straordinario designato.
(2010.52.3618)012
ASSESSORATODELLE RISORSE AGRICOLE E ALIMENTARIInvito alla presentazione dei progetti finalizzati alla rea-
lizzazione “Azioni dirette a migliorare la produzione e com-mercializzazione del miele”. Campagna 2010-2011. Prorogadei termini.
In riferimento all’invito pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dellaRegione siciliana n. 57 del 31 dicembre 2010 al fine di evitare diffi-coltà operative nella definizione delle domande, considerato l’aspet-to innovativo della nuova programmazione e le richieste di prorogapervenuteci dalla Confederazione Italiana Agricoltori Sicilia dal FAIe da alcuni tecnici abilitati, si dispone la proroga del termine di pre-sentazione delle domande della Campagna 2010-2011 prorogandoloal 15 febbraio 2011.
Nell’articolo 8 Formulazione graduatorie criteri di valutazione epriorità criteri di valutazione, in particolare nel quarto commaApicoltore o produttore apicolo singolo va inserito - con età superio-re a 40 anni alla data di presentazione della domanda punti 1.
(2011.4.234)003
ASSESSORATO DELLA SALUTEAccreditamento istituzionale dell’ambulatorio odontoia-
trico dott. Di Fede Salvatore, con sede operativa presso ilcomune di Termini Imerese.
Con decreto n. 3021/10 del 2 dicembre 2010 del dirigente gene-rale del dipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorioepidemiologico, l’ambulatorio odontoiatrico dott. Di Fede Salvatore,con sede operativa presso il comune di Termini Imerese nella viaOstia n. 8, è stato accreditato istituzionalemente ex decreto n.890/2002; peraltro, per l’effetto, verrà rettificato l’elenco pubblicatonella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 59/2007.
(2011.1.40)102
Mancato accreditamento dello studio radiologicoCaltabiano Salvatore di Caltabiano Corinna Agata Maria & C.sas, con sede in Catania.
Con decreto n. 3022/10 del 2 dicembre 2010 del dirigente gene-rale del dipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorio
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epidemiologico, lo studio radiologico Caltabiano Salvatore diCaltabiano Corinna Agata Maria & C. s.a.s., già ubicato in Catanianella via Umberto n. 144 ed oggi trasferito presso la nuova sede dicorso Italia n. 127 – Catania, non è accreditato con il SSR.
(2011.1.23)102
Nomina del direttore sanitario della casa di cura VillaAurelia – gestione Arcobaleno s.r.l., sita in Siracusa.
Con decreto n. 3080/10 del 13 dicembre 2010 del dirigente gene-rale del dipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorioepidemiologico, il dott. D’Amico Salvatore è stato nominato medicoresponsabile del raggruppamento delle unità funzionali di riabilitazio-ne con funzioni di direttore sanitario della casa di cura ad indirizzoriabilitativo Villa Aurelia – gestione Arcobaleno s.r.l., sita in Siracusa,via Palazzolo nn. 6/8 e con sede legale in via Francofonte n. 5.
(2011.1.39)102
Accreditamento del consultorio La Famiglia, sito inGiardini Naxos.
Con decreto n. 3089 del 15 dicembre 2010, il dirigente generaledel dipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorio epi-demiologico ha accreditato il consultorio La Famiglia, sito in viadegli Oleandri n. 26 in Giardini Naxos.
(2011.1.24)102
ASSESSORATO DEL TERRITORIOE DELL’AMBIENTE
Finanziamento al comune di Termini Imerese per la rea-lizzazione di un progetto a valere sulla linea di intervento2.3.1.1 del PO FESR Sicilia 2007/2013.
Con decreto del dirigente generale del dipartimento regionaledell’ambiente n. 754 del 21 ottobre 2010, registrato dalla Corte deiconti in data 30 novembre 2010, reg. n. 1, fg. n. 87, è stato conces-so al comune di Termini Imerese (PA) il finanziamento di €
198.196,38 per la realizzazione del Progetto esecutivo di indaginigeologiche e geognostiche da eseguire nei quartieri Serio e PortaEuracea, a valere sulla linea di intervento 2.3.1.1 del PO FESRSicilia 2007/2013.
(2010.52.3590)135
ASSESSORATO DEL TURISMO,DELLO SPORT E DELLO SPETTACOLO
Provvedimenti concernenti iscrizione di associazionituristiche pro loco al relativo albo regionale.
Con decreto del dirigente del servizio 3 del dipartimento regio-nale del turismo, dello sport e dello spettacolo n. 1051/S3 del 15dicembre 2010, è stata disposta l’iscrizione all’albo regionale delleassociazioni pro loco dell’associazione turistica denominata “Proloco di Capo d’Orlando” con sede in via Vittorio Veneto n. 75 cap.98071 Capo d’Orlando (ME), ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto n.573/65 e successive modifiche.
(2010.52.3600)111
Con decreto del dirigente del servizio 3 del dipartimento regio-nale del turismo, dello sport e dello spettacolo n. 1092/S3 del 21dicembre 2010, è stata disposta l’iscrizione all’albo regionale delleassociazioni pro loco dell’associazione turistica denominata Pro loco“Perla delle Madonie” con sede in via Garibaldi n. 13 – cap. 90028Polizzi Generosa (PA), ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto n.573/65 e successive modifiche.
(2010.52.3598)111
Affidamento di un incarico per l’espletamento di un tiro-cinio di adattamento ai fini del riconoscimento di un titolodi formazione professionale per l’esercizio della professio-ne di guida turistica nell’ambito territoriale di Siracusa eprovincia.
Con decreto n. 33 del 23 dicembre 2010, il dirigente del servizioprofessioni turistiche e agenzie di viaggio del dipartimento regionaledel turismo, dello sport e dello spettacolo, ha incaricato la guida turi-stica abilitata per il comprensorio di Siracusa e provincia, sig.raMinardi Enza, nata a S. Michele di Ganzaria (CT) il 28 luglio 1960,di effettuare, a titolo gratuito, il tirocinio di adattamento di mesidieci nei confronti della sig.ra Irina Mitronina, cittadina italiana nataa Novorossiysk il 4 giugno 1969, a seguito del riconoscimento allastessa, con decreto del 3 marzo 2010, da parte del dipartimento turi-smo della Presidenza del Consiglio dei ministri, del titolo di forma-zione professionale acquisito nella Federazione Russa quale titoloabilitante per esercitare la professione di guida turistica a Siracusa eprovincia.
(2010.52.3596)111
CIRCOLARI
ASSESSORATO DELLE AUTONOMIE LOCALIE DELLA FUNZIONE PUBBLICA
CIRCOLARE 30 dicembre 2010, n. 11.
Spese per il ricovero di minori su disposizione dell’auto-rità giudiziaria - Legge regionale 14 maggio 2009, n. 6, art. 9,comma 4 - Legge regionale 15 novembre 2010, n. 21, art. 5.
AI SINDACI E COMMISSARI STRAORDINARI DEI
COMUNI DELLA SICILIA
Il comma 4 dell’art. 9 della legge regionale 14 maggio2009, n. 6, ha previsto, per il triennio 2009-2011, una riser-va sul fondo delle autonomie locali destinata al rimborsodell’80 per cento delle spese sostenute e documentate dai
comuni per il ricovero di minori in apposite strutture,disposto dall’autorità giudiziaria ai sensi dell’articolo 25del regio decreto legge 20 luglio 1934, n. 1404.
Con decreto n. 675 del 14 settembre 2009dell’Assessore regionale per la famiglia, le politiche socia-li e le autonomie locali si è provveduto al riparto del fondodelle autonomie in favore dei comuni per l’anno 2009,determinando una riserva per la suddetta finalità di €
37.833.200,00, impegnata con decreto n. 1617 del 23dicembre 2009.
Con decreto n. 420 del 9 giugno 2010, a conclusionedelle istruttorie sulle istanze pervenute, è stato approvatoil piano di riparto della somma di € 13.912.205,30, poi ret-tificata in € 13.977.054,73 con decreto n. 930 del 14
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dicembre 2010, relativo al rimborso dell’80 per cento dellespese sostenute e documentate dai comuni della Sicilia,per l’anno 2008, per il ricovero di minori disposto dall’au-torità giudiziaria ai sensi dell’art. 25 del R.D. 20 luglio1934, n. 1404, determinandosi, per l’anno 2009, una riser-va residua in € 23.856.145,28.
L’art. 27 della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11 haintrodotto sostanziali modifiche alle precedenti disposi-zioni legislative sopra richiamate, valide dall’eserciziofinanziario 2010; ed in particolare:
- la competenza, circa il rimborso dell’80 per centodelle spese dei comuni della Sicilia, per l’anno 2010,per il ricovero di minori disposto dall’autorità giudi-ziaria, è stata trasferita all’Assessorato regionaledella famiglia e delle politiche sociali - Dipartimentodella famiglia e delle politiche sociali (comma 1 del-l’art. 27), come da circolare n. 4 - prot. n. 31906 - del6 luglio 2010;
- la Regione interviene finanziariamente non più soloa fronte dell’avvenuto sostenimento della spesa daparte dei comuni, bensì sulla base delle “spese docu-mentate da provvedimento giurisdizionale e dall’at-testazione di ingresso in un istituto di accoglienza”(comma 2 dell’art. 27);
- l’intervento finanziario regionale viene esteso a tuttii ricoveri di minori disposti dall’utorità giudiziaria.
In ultimo la più recente legge regionale 15 novembre2010, n. 21, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dellaRegione siciliana n. 50 del 19 novembre 2010, con l’art. 5ha previsto:
“Art. 5.
1. L’Assessore regionale per le autonomie locali e perla funzione pubblica è autorizzato ad utilizzare le sommeimpegnate sul bilancio dell’esercizio finanziario 2009 perle finalità di cui al comma 4 dell’articolo 9 della leggeregionale 14 maggio 2009, n. 6, come modificato dalcomma 2 dell’articolo 27 della legge regionale 12 maggio2010, n. 11, per rimborsare ai comuni l’80 per cento dellespese relative ai ricoveri di minori disposti dall’autoritàgiudiziaria, occorsi tra l’1 gennaio 2008 ed il 31 dicembre2009, fermi restando i provvedimenti amministrativi giàdefiniti.”
Tale intervento legislativo comporta quindi:- il mantenimento della competenza amministrativa
in capo al dipartimento regionale delle autonomielocali circa il rimborso dell’80 per cento delle speseper il ricovero di minori disposto dall’autorità giudi-ziaria negli anni 2008 e 2009;
- la destinazione delle somme già impegnate sulbilancio della Regione per l’anno 2009 con decreton. 1617 del 23 dicembre 2009, e non ancora assegna-te, per le suddette spese;
- l’estensione dell’intervento finanziario regionale atutti i ricoveri di minori, comunque disposti dal-l’utorità giudiziaria, anche per quelli occorsi neglianni 2008 e 2009;
- restano, altresì, salvi i provvedimenti amministrativigià definiti e quindi la precedente istruttoria conclu-sa, insieme alle relative assegnazioni.
Rimangono ovviamente escluse le spese sostenute nel2008, le cui istanze di rimborso sono state già accolte nellaprecedente istruttoria ed hanno quindi già formato ogget-to del contributo regionale assegnato con il sopra richia-mato decreto n. 420/2010 ed il successivo decreto n. 930del 14 dicembre 2010.
Tutto ciò premesso, al fine di dare attuazione alledisposizioni dell’art. 5 della citata legge regionale n.21/2010, si deve provvedere a ripartire ed assegnare lesomme residue pari a € 23.856.145,28 per il rimborsodell’80 per cento delle spese relative ai ricoveri di minoricomunque disposti dall’autorità giudiziaria, avvenuti nelperiodo tra l’1 gennaio 2008 ed il 31 dicembre 2009, nongià oggetto della precedente assegnazione.
Pertanto le SS.LL. sono invitate a trasmettere a questoAssessorato regionale delle autonomie locali e della fun-zione pubblica - dipartimento regionale delle autonomielocali - servizio 4 finanza locale - le istanze afferenti lespese relative ai ricoveri occorsi tra l’1 gennaio 2008 ed il31 dicembre 2009, nel rigoroso rispetto delle istruzioniche seguono.
I comuni interessati dovranno trasmettere appositaistanza, a firma del sindaco o commissario straordinario,corredata dei dati di seguito elencati, utilizzando esclusi-vamente l’allegato “A” alla presente circolare, scaricabilientrambi dal sito internet di questo Assessorato:
1. estremi del provvedimento dell’autorità giudiziariache ha disposto il ricovero del minore;
2. indicazione, per esteso, delle generalità del minore,luogo e data di nascita;
3. denominazione dell’istituto o comunità alloggio incui il minore è stato ricoverato, indirizzo ed iscri-zione all’albo regionale (numero e data decreto) aisensi dell’art. 26 della legge regionale 9 maggio1986, n. 22;
4. periodo di ricovero del minore, il compenso fisso ela retta giornaliera, giusto decreto n. 2783 dell’11dicembre 2009;
5. numero, data ed importo delle fatture emesse dallastruttura di accoglienza;
6. determina comunale di liquidazione delle fatture;7. nell’ipotesi di somme già erogate dal comune,
estremi dei mandati emessi, con l’indicazione deidati contabili (capitolo di spesa ed estremi dell’im-pegno), del numero e della data dei mandati;
8. dichiarazione a firma del sindaco, o commissariostraordinario, e del responsabile dei servizi socialiche le spese indicate nell’istanza non sono stateoggetto di precedente richiesta per l’anno 2008, giàaccolta con il decreto n. 420/2010.
Inoltre si ritiene necessario precisare quanto segue:• ai comuni saranno riconosciute e rimborsate per il
ricovero di minori solo le spese sostenute e/o docu-mentate per i ricoveri avvenuti esclusivamente nelperiodo intercorrente tra l’1 gennaio 2008 ed il 31dicembre 2009;
• ai fini dell’intervento finanziario regionale in que-stione, per minore si intende il/la ragazzo/a che alladata del 31 dicembre 2009 non abbia compiuto il18° anno di età; per i ragazzi che prima del 31dicembre 2009 sono divenuti maggiorenni duranteil ricovero presso la struttura di accoglienza, il dirit-to al rimborso verrà riconosciuto limitatamente allaspesa afferente i giorni che precedono il compimen-to della maggiore età; si invitano pertanto i respon-sabili del procedimento amministrativo dei comuniad effettuare un accurato preventivo controllo circala documentazione probante;
• come è noto, le strutture abilitate al ricovero diminori in comunità alloggio sono esclusivamente lestrutture convenzionate e quelle iscritte all’alboregionale delle cooperative sociali ed associazioni,
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predisposto dall’Assessorato regionale della fami-glia, delle politiche sociali e del lavoro ed annual-mente aggiornato e pubblicato nella GazzettaUfficiale della Regione siciliana; pertanto il rimbor-so delle spese sostenute per il ricovero di minori incomunità od istituti diversi da quelli testè menzio-nati non sarà riconosciuto;
• il decreto n. 2783/S2 dell’11 dicembre 2009 disci-plina, per l’anno 2009, le spese di gestione che icomuni sono tenuti a corrispondere agli enti assi-stenziali gestori di comunità alloggio per i mino-ri sottoposti a provvedimento dell’autorità giudi-ziaria; per cui le SS. LL. sono tenute al rispetto diquanto disposto dal suddetto decreto circa l’im-porto delle rette giornaliere e del compenso fissomensile poiché, in sede di controllo documentale,le difformità riscontrate circa l’importo dellerette giornaliere e del compenso fisso mensilenon verranno riconosciute e gli importi richiestisaranno rimodulati secondo le direttive del sud-detto decreto.
Il sindaco, o commissario straordinario, unitamente alresponsabile dei servizi sociali per la parte amministrati-va e al responsabile dei servizi finanziari per la partefinanziaria, assumeranno ogni responsabilità per la veri-dicità delle dichiarazioni rese e della documentazione aisensi della normativa vigente.
Nella nota di riscontro alla presente circolare dovran-no essere indicati:
a) il funzionario referente, specificandone il recapitotelefonico;
b) il numero di fax al quale il servizio 4^ “Finanzalocale” del dipartimento regionale delle autonomie
locali, ritenendolo opportuno o necessario, potràinviare qualsiasi comunicazione inerente l’attua-zione della presente circolare;
c) l’indirizzo di posta elettronica al quale il servizio 4^“Finanza locale” del dipartimento regionale delleautonomie locali, ritenendolo opportuno o neces-sario, potrà inviare qualsiasi comunicazione ine-rente l’attuazione della presente circolare.
Al fine di consentire a questo Assessorato di potereespletare i conseguenti adempimenti di competenza, allapresente circolare dovrà essere fornito puntuale ed esau-stivo riscontro, a pena di esclusione, entro e non oltre iltermine di 30 giorni dalla data di pubblicazione nellaGazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Analogamente, qualora questa Amministrazionerichieda chiarimenti od integrazioni alla documentazionetrasmessa dai comuni, questi dovranno riscontrare larichiesta, a pena di esclusione, entro e non oltre 30 giornidalla data di ricezione della richiesta.
La presente circolare sarà pubblicata nella GazzettaUfficiale della Regione siciliana, quale regolare notifica aidestinatari e resa disponibile nel sito internet di questoAssessorato.
Responsabili del procedimento e province di compe-tenza:
• dr. Antonino Bari - tel. 091/7074237 - fax 091/7074191- 0917074746 - (e-mail: [email protected]) province di: Agrigento, Caltanissetta, Palermo,Siracusa e Trapani;
• rag. Rosa Città - tel 091/7074678 - fax 091/7074191 -0917074746 - (e-mail: [email protected]) pro-vince di: Catania, Enna, Messina e Ragusa.
L’Assessore: CHINNICI
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PARTE PRIMAI)I Abbonamento ai soli fascicoli ordinari, incluso l’indice annuale
— annuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 77,00— semestrale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 44,00
II)IAbbonamento ai fascicoli ordinari, incluso i supplementi ordinari e l’indice annuale:— soltanto annuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 198,00
Prezzo di vendita di un fascicolo ordinario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 1,10Prezzo di vendita di un supplemento ordinario o straordinario, per ogni sedici pagine o frazione . . . . . . . . . . . . . . € 1,10
SERIE SPECIALE CONCORSIAbbonamento soltanto annuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 22,00Prezzo di vendita di un fascicolo ordinario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 1,65Prezzo di vendita di un supplemento ordinario o straordinario, per ogni sedici pagine o frazione . . . . . . . . . . . . . . € 1,10
PARTI SECONDA E TERZAAbbonamento annuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 192,50Abbonamento semestrale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 104,50Prezzo di vendita di un fascicolo ordinario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 3,85Prezzo di vendita di un supplemento ordinario o straordinario, per ogni sedici pagine o frazione . . . . . . . . . . . . . . € 1,10
Fascicoli e abbonamenti annuali di annate arretrate: il doppio dei prezzi suddetti.
Fotocopia di fascicoli esauriti, per ogni facciata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 0,17
Per l’estero, i prezzi di abbonamento e vendita sono raddoppiati.L’importo dell’abbonamento, corredato dell’indicazione della partita IVA o, in mancanza, del codice fiscale del richiedente, deve essere versato a mezzo
bollettino postale sul c/c postale n. 00304907 intestato alla “Regione siciliana - Gazzetta Ufficiale - Abbonamenti”, ovvero direttamente presso l’Istituto di credito chesvolge il servizio di cassa per la Regione (Banco di Sicilia), indicando nella causale del versamento per quale parte della Gazzetta (“prima” o “serie speciale concorsi” o“seconda e terza”) e per quale periodo (anno o semestre) si chiede l’abbonamento.
L’Amministrazione non risponde dei ritardi causati dalla omissione di tali indicazioni.In applicazione della circolare del Ministero delle Finanze - Direzione Generale Tasse - n. 18/360068 del 22 maggio 1976, il rilascio delle fatture per abbonanenti
od acquisti di copie o fotocopie della Gazzetta deve essere esclusivamente richiesto, dattiloscritto, nella causale del certificato di accreditamento postale, o nel retro delpostagiro o nella quietanza rilascita dall’Istituto di credito che svolge il servizio di cassa per la Regione, unitamente all’indicazione delle generalità, dell’indirizzo com-pleto di C.A.P., della partita I.V.A. o, in mancanza, del codice fiscale del versante, oltre che dall’esatta indicazione della causale del versamento.
Gli abbonamenti annuali hanno decorrenza dal 1° gennaio al 31 dicembre, mentre i semestrali dal 1° gennaio al 30 giugno e dal 1° luglio al 31 dicembre.I versamenti relativi agli abbonamenti devono pervenire improrogabilmente, pena la perdita del diritto di ricevere i fascicoli già pubblicati o la non accettazione,
entro il 31 gennaio se concernenti l’intero anno o il 1° semestre ed entro il 31 luglio se relativi al 2° semestre.I fascicoli inviati agli abbonati vengono recapitati con il sistema di spedizione in abbonamento postale a cura delle Poste Italiane S.p.A. oppure possono essere
ritirati, a seguito di dichiarazione scritta, presso i locali dell’Amministrazione della Gazzetta.L’invio o la consegna, a titolo gratuito, dei fascicoli non pervenuti o non ritirati, da richiedersi all’Amministrazione della Gazzetta entro 30 giorni dalla data di
pubblicazione, è subordinato alla trasmissione o alla presentazione della targhetta del relativo abbonamento.Le spese di spedizione relative alla richiesta di invio per corrispondenza di singoli fascicoli o fotocopie sono a carico del richiedente e vengono stabilite, di volta
in volta, in base alle tariffe postali vigenti.
AVVISO Gli uffici della Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 ed ilmercoledì dalle ore 16,15 alle ore 17,45.
AGRIGENTO - Edicola, rivendita tabacchi Alfano Giovanna - via Panoramica dei Templi, 31;Pusante Alfonso - via Dante, 70; Damont s.r.l. - via Panoramica dei Templi, 21; TuttolomondoAnna - quadrivio Spinasanta, 4.
ALCAMO - Impellizzeri Vincenzo - via Vittorio Veneto, 238; “Di Leo Business” s.r.l. - corsoVI Aprile, 181; Libreria Pipitone Lorenzo - viale Europa, 61.
BAGHERIA - Carto - Aliotta di Aliotta Franc. Paolo - via Diego D’Amico, 30; Rivendita giornaliLeone Salvatore - via Papa Giovanni XXIII (ang. via Consolare).
BARCELLONA POZZO DI GOTTO - Maimone Concetta - via Garibaldi, 307; Edicola “Scilipoti” diStroscio Agostino - via Catania, 13.
BOLOGNA - Libr. giur. Edinform s.r.l. - via Irnerio, 12/5.BORGETTO - Cartolibreria Brusca di Di Marco Teresa - via S. Agostino, 1.CALTANISSETTA - Libreria Sciascia Salvatore s.a.s. - corso Umberto, 111.CAPO D’ORLANDO - “L’Italiano” di Lo Presti Eva & C. s.a.s. - via Vittorio Veneto, 25.CASTELVETRANO - Cartolibreria - Edicola Marotta & Calia s.n.c. - via Q. Sella, 106/108.CATANIA - Essegici s.a.s. - via Francesco Riso, 56/60; Libreria La Paglia - via Etnea, 393/395; Cefat
- piazza Roma, 18/15.FAVARA - Alaimo Eleonora - viale Aldo Moro, 87; Costanza Maria - via IV Novembre, 61; Pecoraro
di Piscopo Maria - via Vittorio Emanuele, 41.GELA - Cartolibreria Eschilo di Rocco Trainito - corso Vittorio Emanuele, 421.GIARRE - Libreria La Senorita di Giuseppa Emmi - via Trieste, 39.LICATA - Edicola Santamaria Rosa - via Palma (ang. via Bramante).MARINEO - Cartolibreria Randazzo Antonino - via Falcone e Borsellino, 33.MAZARA DEL VALLO - “F.lli Tudisco & C.” s.a.s. di Tudisco Fabio e Vito Massimiliano - corso
Vittorio Veneto, 150.MENFI - Ditta Mistretta Vincenzo - via Inico, 188.MESSINA - Rag. Colosi Nicolò di Restuccia & C. s.a.s. - via Centonze, 227, isolato 66.MISILMERI - Ingrassia Maria Concetta - corso Vittorio Emanuele, 528.
MODICA - Baglieri Carmelo - corso Umberto I, 460; “Calysa” di Castorina G.na & C. - viaResistenza Partigiana, 180/E.
MONTEMAGGIORE BELSITO - “Cartolandia” di Virga Giuseppe - via Piersanti Mattarella, 15.NARO - “Carpediem” di Celauro Gaetano - viale Europa, 3.PALERMO - Edicola Romano Maurizio - via Empedocle Restivo, 107; “La Libreria del Tri-
bunale” s.r.l. - piazza V. E. Orlando, 44/45; Edicola Badalamenti Rosa - piazza Castel-forte, s.n.c. (Partanna Mondello); “La Bottega della Carta” di Scannella Domenico - viaCaltanissetta, 11; Libreria “Campolo” di Gargano Domenico - via Campolo, 86/90; Libre-ria “Forense” di Valenti Renato - via Maqueda, 185; Di Stefano Claudio - via AutonomiaSiciliana, 114; Libreria “Ausonia” di Argento Sergio - via Ausonia, 70/74; Libreria Flac-covio Salvatore Fausto s.a.s. - piazza V. E. Orlando, 15/19; Libreria Cartoleria Mercurio- Licam s.r.l. - piazza Don Bosco, 3; Cotroneo s.a.s. di Cotroneo Antonio e Giovanni &C. - Stazione Centrale F.S. (interno); Grafill s.r.l. - via Principe di Palagonia, 87/91.
PARTINICO - “Alfa & Beta” s.n.c. di Greco Laura e Cucinella Anita - via Genova, 52; Lo IaconoGiovanna - corso dei Mille, 450; Castronovo Rosanna - via Matteotti, 119/121.
PIAZZA ARMERINA - Cartolibreria Armanna Michelangelo - via Remigio Roccella, 5.PORTO EMPEDOCLE - MR di Matrona Giacinto & Matrona Maria s.n.c. - via Gen. Giar-
dino, 6.RAFFADALI - “Striscia la Notizia” di Randisi Giuseppina - via Rosario, 6.SAN FILIPPO DEL MELA - “Di tutto un pò” di Furnari Maria Teresa - via Borgo G. Verga-Cattafi, 19.SAN MAURO CASTELVERDE - Garofalo Maria - corso Umberto I, 56.SANT’AGATA DI MILITELLO - Edicola Ricca Benedetto - via Cosenz, 61; Edicola “Romeo
Raffaele” - via Medici, 215.SANTO STEFANO CAMASTRA - Lando Benedetta - corso Vittorio Emanuele, 21.SCIACCA - Edicola Coco Vincenzo - via Cappuccini, 124/a.SIRACUSA - Cartolibreria Zimmitti Catia - via Necropoli Grotticelle, 25/O.TERRASINI - Serra Antonietta - corso Vittorio Emanuele, 336.
Le norme per le inserzioni nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, parti II e III e serie speciale concorsi, sono contenute nell’ultima pagina dei relativi fascicoli.
La Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana è in vendita al pubblico:
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VITTORIO MARINO, direttore responsabile MELANIA LA COGNATA, redattore
EUROGRAFICA s.r.l. - VIALE AIACE, 126 - PALERMO