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LI R-RERIASALESIANA - TORINO T ANNOZ-ITURGICO19S7-E33 NeidueultiminumeridelBollettinoraccomandammoainostribenemeritìCooperatorie Cooperatriciladiffusionedellenostrepubblicazioni,riguardantispecialmentelascuola . Oraraccomandiamoaltrenostrepubblicazìoni,riguardantispecialmentelaChiesaelafamiglia, benchèservirpossanobenissimoancheperlascuola . Colventisettedelcorrente,laprimaDomenicad'Avvento,incomincial'annoliturgico .In similecircostanzanoiraccomandiamocaldamenteladiffusionedellaStoriaBiblicadanoipub- blicataneglianniscorsi,dicuinellapenultimapiiginadelpresente,edilseguente,uscito testèdallanostraTipografiadiS .Benigno . Traduzionedei Salmi edeiCantici chesicontengononell'UfficioDivinodi S .AlfonsoMariade'Liguori,DottorediS .Chiesa . - Unvol .in-32° dipagine608 (E)L .110 - Legatointela (D)»150 Noivorremmochequestolibrofossel'inspiratored'ognianimachesappialeggerlo,especialmentenell'anno liturgico,incuituttoilmondocattolicogiubilapelgrandeavvenimentocheinessosicompiedelGiubileoSacerdotale delgrandePonteficeLeoneXIII .IlClerogiàlopossiedenelBreviario,noncosìilpopolo,noncosìlagioventùscola- stica,laquale,pocoonullavisentedellebellezze,fuorviataspessoneisuoistudiletterari .aMaravigliosodestinodei cantidelreprofeta1dopodiesserestatiripetutidamillegenerazioniisraelitichesottolevoltedeiduotemplidiGe- rusalemme ;dopodiesserepassatisullelabbradiquantifedelihaavutoilCristianesimo,sututtiipuntidelglobo, pelcorsodi18secoli ;dopodiaverformatol'alimento,laconsolazione,l'appoggio,lafelicità,lostudioel'ammi- razionedeipiùsublimigeniiedelleanimepiùeroicheepiùpure ;dopodiesserestatinonsolamentetradottiin tuttelelingueconosciute,maancoracommentati,annotati,magnificatidapiùdimilletrecentoautori,nelno- verodeiqualirisplendonomoltinomiconsacratidallagloriaeveneratidaipopoli,essirisuonanoancoratremila annidopoilloronascimento,intuttiiluoghidell'universo .CantassiaRoma,aGinevra,aMadrid,aLondra, aQuebec,aMosca,aPechino,aBotanyBay ;ebisbigliansipurnelGiappone .„ (DEMAISTRE) OhlodiffondanoadunquequestocarolibroinostriCooperatorieCooperatrici,checosìfacendocoopereranno grandementeariempieredigiubiloilSantoPadre,ilqualearde di desideriodivederediffusalabuonastampa, esenteimmensodolorepelmalechecagionalacattiva . ICooperatorieCooperatricichedurantel'annodelGiubileodelSantoPadrenoacquisteranno50copiea- vrannodirittoadunacopiadella in4volumi,equellichegiungesseroa100copiel'avranno perunacopialegataelegantementeentroun'elegantecassettaintelainglese .Chiedendounodeiduenumeridi copierichiestepeldono,ènecessarioaccennareformalmentealdonodesiderato . 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

(DE MAISTRE) Storia Biblica

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Page 1: (DE MAISTRE) Storia Biblica

LI R-RERIA SALESIANA - TORINO T

ANNO Z-ITURGICO 19S7-E33

Nei due ultimi numeri del Bollettino raccomandammo ai nostri benemeritì Cooperatori eCooperatrici la diffusione delle nostre pubblicazioni, riguardanti specialmente la scuola .

Ora raccomandiamo altre nostre pubblicazìoni, riguardanti specialmente la Chiesa e la famiglia,benchè servir possano benissimo anche per la scuola .

Col ventisette del corrente, la prima Domenica d'Avvento, incomincia l'anno liturgico . Insimile circostanza noi raccomandiamo caldamente la diffusione della Storia Biblica da noi pub-blicata negli anni scorsi, di cui nella penultima piigina del presente, ed il seguente, uscitotestè dalla nostra Tipografia di S. Benigno .

Traduzione dei Salmi e dei Cantici che si contengono nell'Ufficio Divino diS . Alfonso Maria de' Liguori, Dottore di S . Chiesa . - Un vol. in-32°di pagine 608

(E) L. 1 10- Legato in tela

(D) » 1 50Noi vorremmo che questo libro fosse l'inspiratore d'ogni anima che sappia leggerlo, e specialmente nell'anno

liturgico, in cui tutto il mondo cattolico giubila pel grande avvenimento che in esso si compie del Giubileo Sacerdotaledel grande Pontefice Leone XIII . Il Clero già lo possiede nel Breviario, non così il popolo, non così la gioventù scola-stica, la quale, poco o nulla vi sente delle bellezze, fuorviata spesso nei suoi studi letterari . a Maraviglioso destino deicanti del re profeta 1 dopo di essere stati ripetuti da mille generazioni israelitiche sotto le volte dei duo templi di Ge-rusalemme ; dopo di essere passati sulle labbra di quanti fedeli ha avuto il Cristianesimo, su tutti i punti del globo,pel corso di 18 secoli ; dopo di aver formato l'alimento, la consolazione, l'appoggio, la felicità, lo studio e l'ammi-razione dei più sublimi genii e delle anime più eroiche e più pure ; dopo di essere stati non solamente tradotti intutte le lingue conosciute, ma ancora commentati, annotati, magnificati da più di mille trecento autori, nel no-vero dei quali risplendono molti nomi consacrati dalla gloria e venerati dai popoli, essi risuonano ancora tremilaanni dopo il loro nascimento, in tutti i luoghi dell'universo . Cantassi a Roma, a Ginevra, a Madrid, a Londra,a Quebec, a Mosca, a Pechino, a Botany Bay ; e bisbigliansi pur nel Giappone . „ (DE MAISTRE)

Oh lo diffondano adunque questo caro libro i nostri Cooperatori e Cooperatrici, che così facendo coopererannograndemente a riempiere di giubilo il Santo Padre, il quale arde di desiderio di vedere diffusa la buona stampa,e sente immenso dolore pel male che cagiona la cattiva .

I Cooperatori e Cooperatrici che durante l'anno del Giubileo del Santo Padre no acquisteranno 50 copie a-vranno diritto ad una copia dellaStoria Biblicain 4 volumi, e quelli che giungessero a 100 copie l'avrannoper una copia legata elegantemente entro un'elegante cassetta in tela inglese . Chiedendo uno dei due numeri dicopie richieste pel dono, è necessario accennare formalmente al dono desiderato .

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Page 2: (DE MAISTRE) Storia Biblica

T ORI 'O- Libreria Salesiana - T O Il I N O

PUBBLICAZIONI PERIOIJICHESD

opere in corso di associazione durante l'anno 1888 .

1 . Letture cattoliche di Torino . -- Un volumetto in-32° ogni mese, franco (C) L. 2 25-

Per copie 25C) !) 50 00Per copie 50»

Bl o 90 00Volo . arretrati disponibili 420

. (D) » 60 00Dono ad ogni Associato : Il Galantuomo, Almanacco poi 1888 .Lo scopo loro è la diffusione dell'idea religiosa cattolica mediante letture istruttive, amene ed edificanti . L'immortale

Pio IX scrisse di esse al loro direttore D . Giovanni Bosco . u Non v'ha cosa più eccellente e più utile ad accrescereed infiammare la pietà nel popolo u . Nell'anno del Giubileo Sacerdotale di S . S . Leone XIII comincieranno colla vitadello stesso S . Padre esposta ad esempio del vivere famigliare, civile e religioso.

2 . Bibliotechina dell'Operaio . - Un vol-` in-32° ogni tre mesi, franco (C) » 1 00-

-

Volumetti arretrati : 12 . . . ))

(C) » 3 00Dono ad ogni associato : Almanacco pel 1888 . Ai promotori di 25 associazioni : Il Fabbro di Nazaret illustrato . A quelli

di 100 copie : Il Fabbro, l'Apostolo S . Giovanni del Lemoyne ed Annali di S. Pietro .Nell'anno 1888 mirerà a far conoscere il grande Pontefice salutato, appena eletto, il Pontefice di S . Giuseppe .Un volumetto consterà delle Lettere del Cardinal Gioacchino Pecci riguardanti la Chiesa, il secolo XIX e la Civiltà, e l'ope-

raio apprenderà in esse l'altezza delle vedute sulla così detta questione sociale operaia e quale sia il modo per scioglierequesto grande e terribile nodo .

3. Letture Polemiche . - Una disp. in-16° pice . ogni mese, franco (C) » 2 00Dono ad ogni associato : Almanacco pel 1888 . Ai promotori di 25 copie : Annali di S. Pietro .La materia che uscirà nel 1888, essendo una continuazione di quella dell'anno precedente, i nuovi associati sono pregai i

di mandare L. 4 00 a fine di poter ricevere tutte le dispense necessarie alla formazione del volume : Una Rete Diabolicadel Gerola, dal quale è estratta la materia loro .

4. Letture Ascetiche . - Un vol. in-32°, leg. in tela, ogni mese, franco C) » 12 0')Volumi arretrati : 21D) » 24 0

Dono ad ogni associato all'anno in corso : Almanacco pcl 1888 e Della causa dei mali presenti del Muzzarelli .Stirano al perfezionamento spirituale del cristiano, come l'indica la voce ascetica . Si pubblicano dalla nostra Tipografia :i

S . Benigno Canavese . li dono qui offerto è per coloro che si rivolgeranno con pagamento anticipato alla Libreria sopra intestata .f promotori di 5 associazioni, che manderanno in una sola volta L . 60, riceveranno in dono gli Annali di S. Pietro .

5 . Letture Edificante . - Un eleg. vol. in-16° picc . ogni due mesi, franco (C` » 5 0 .9Volumi arretrati : G(Di u 5 00

Dono ad ogni associato : Almanacco pel 1888 ed una copia del Du-Boys, D. Bosco . Ai promotori di 10 associazioni c' :emanderanno L. 50, gli Annali di S . Pietro .La materia è : biografia, viaggi e storia . L'eleganza dei volumetti li rende grati a tutti e specialmente alla gioventù .

6 . Letture Drammatiche . - Un vol . in 32° gr., ogni mese, franco (C) n 4 Oi}Volumi arretrati : 30(f) ; » 10 Ci

Dono ad ogni associato : Almanacco pel 1888 e due lavori drammatici del sac . Salvatore Di Pietro, ovvero due raccontini ascelta della Libreria Salesiana .

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Page 3: (DE MAISTRE) Storia Biblica

DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano - Via Cottolengo, N. 32, TORINO

Sommario - Partenza dei Missionari Salesiani per l'E-quatore - Il Santo Padre ai Vescovi d'Italia - Perchèvi è sempre il Papa? - Pellegrinaggio degli operai fran-cesi a Roma - Esplorazione della Terra del Fuoco -Grazia di Maria Ausiliatrice - Cooperatori e Coopera-trici defunti nel 1886.

PARTENZA DEI MISSIONARI SALESIANI

per l'Equatore .

Nella prima settimana del mese di di-cembre partirà dall'Oratorio di S . Francescodi Sales, dalla Chiesa di Maria SS. Ausilia-trice un drappello di dieci missionarii Sa-lesiani, destinati per la repubblica dell'E-quatore. Benedetti dal Sommo Ponteficevanno per calcare le orme, per seguire gliesempi di tanti eroi della Chiesa Cattolica,Francescani , Domenicani , Mercedarii , A-gostiniani, Padri della Compagnia di Gesù,

fondatori della civiltà in molte di quelleìmmense provincie, salvatori di tante mi-gliaia di anime pel corso di tre secoli . Maper quel campo evangelico non bastaronoe non bastano gli operai del Signore, per-chè molta è la messe. Al di là delle Andead Oriente vanno errando nelle tenebre

della morte quelle innumerevoli tribù, versole quali, per la loro salvezza, sentiva strug-gersi d'ardentissima carità la VerginellaParedes de Flores, la gloria dell'Equatore,il giglio di Quito, la B. Marianna di Gesù .

Il compimento dei voti di questa ange-lica creatura è una parte del programma deifigli di D. Bosco, e sotto la sua protezione,coll'aiuto di Maria SS . col soccorso mate-riale e morale dei buoni Cooperatori e Coo-peratrici non dubitiamo che si accresceràil numero dei figli della Chiesa, dei cittadinidella patria beata .

Colui che ha detto andate e insegnate atutte le genti, ha pure detto che chi do-nerà all'apostolo, perchè apostolo, avrà laricompensa dell'Apostolo.

Signori cooperatori, signore cooperatrici!Non stancatevi nel cammino della vostragenerosità ! Proseguite ciò che avete inco-minciato . Un piccolo sacrifizio ciascuno peramor di Gesù, un tenue obolo ciascuno peramor di quel Dio che è fonte di ogni beneterreno e celeste, e che sa ricompensarelargamente eziandio su questa terra ciò chesi fa per amor suo, e allora vedrassi sem-pre più estendersi il regno dell'Evangelio .

Accendiamoci di quel fuoco che GesùCristo è venuto ad accendere sulla terrae che vuole che ovunque divampi, fuoco dizelo per la gloria di Dio, emergente dallasalute delle anime ! D. Bosco attende i vo-

ANNO XI - N. 11 .

Esce una volta al mese.

NOVEMBRE 1887

BOLLETTINO SALESIANO

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Page 4: (DE MAISTRE) Storia Biblica

stri soccorsi ! I missionarii partono fidentiin voi .

Quando Gesù nell'ultimo dei giorni scen-derà sulla terra in gloria magnifica circon-dato dagl'eserciti degli angioli santi per giu-dicare le umane generazioni, ci chiederàconto dell'uso delle ricchezze . Sarà basedel suo giudizio la carità . Esso ci interro-gherà ! Che cosa risponderemo noi a Chifin nei suoi angeli trova deficienze ? Oh!qual sicurezza, qual gioia se noi per nostradifesa, additandogli migliaia di anime glo-riose intorno al suo trono, potremo dirgli- Signore le abbiamo salvate noi colle

nostre generose elemosine .

AI VESCOVI D'ITALIA .

Pubblichiamo la bella lettera di Sua San-tità all'Episcopato italiano, nella quale oltreal raccomandar che fa a noi la divozionealla Vergine del Rosario, specialmente nelmese di ottobre, ci rivela anche una voltail vero amor di patria che stringe il SantoPadre verso l'Italia nostra . Tutto speraronodal Rosario i padri nostri e per mezzo diesso tutto ottennero : e noi pure per mezzodi esso tutto dobbiamo sperare ed otterremo .Questa parola del Sommo Pontefice riguardail tempo presente e il tempo futuro, quindinon è un fuor d'opera in riportarla anchetrascorso il mese di ottobre .

VENERABILI FRATELLI,Vi è ben noto quanta fiducia in mezzo

alle presenti calamità abbiamo Noi ripostanella gloriosa Vergine del Rosario per lasalvezza e prosperità del popolo cristiano,per la pace e la tranquillità della Chiesa.- Memori, per una parte, che nelle grandidistrette Pastori e fedeli furono sempre usidi rivolgersi fiduciosi alla gran Madre diDio, aiuto potentissimo dei cristiani , nellecui mani sono poste tutte le grazie ; per-suasi per l'altra che la devozione alla Ver-gine sotto il titolo del Rosario torna som-mamente opportuna ai bisogni specialissimidei tempi nostri, abbiamo voluto che questadevozione si ravvivasse dovunque e semprepiù largamente si stabilisse in mezzo aifedeli di tutto il mondo . - Già più volte,

nell'inculcare la pia pratica del mese diottobre ad onore della Vergine, ne abbiamoindicato i motivi, le speranze, il modo : etutta quanta la Chiesa, in qualsiasi partedella terra, docile alla Nostra voce , hasempre risposto con manifestazioni di sin-golare pietà al Nostro invito : ed anche oradi nuovo si apparecchia a pagare a MariaSantissima, per un intero mese , il tributoquotidiano della devozione a Lei tanto gra-dita . - In questa santa e nobile gara nonè rimasta addietro l'Italia, dove la pietàverso la Vergine è cosi profondamente ra-dicata e cosi universalmente sentita ; nédubitiamo che anche in quest'anno l'Italia siaper dare bella prova del suo amore verso lagran Madre di Dio, e per apprestare a Noinuovi motivi di consolazione e di conforto . -Non possiamo tuttavia dispensarci dal rivol-gere a Voi, Venerabili Fratelli, una paroladi speciale esortazione, affinché con nuovoe singolare impegno in tutte le diocesi ita-liane sia santificato il mese dedicato a MariaSantissima del Rosario.

E facile comprendere le particolari ra-gioni che a ciò Ci muovono . - Fin daquando Iddio Ci ebbe chiamati a reggeresulla terra la sua Chiesa, Noi Ci studiammodi porre in opera tutti quei mezzi che sonoin Nostro potere, e che credemmo più ac-conci alla santificazione delle anime e alladilatazione del Regno di Gesù Cristo . Nonabbiamo esclusa dalle Nostre quotidianesollecitudini alcuna nazione né alcun po-polo, ben sapendo che per tutti il Reden-tore ha profuso sulla Croce il suo sangueprezioso, e a tutti ha aperto il regno dellagrazia e della gloria. Nessuno però puòfarsi maraviglia, se con singolare predile-zione riguardiamo il popolo italiano : chéanche il divino Maestro, Gesù Cristo , fratutte le parti del mondo prescelse l'Italiaa Sede del suo Vicario in terra, e nei con-sigli della sua provvidenza dispose cheRoma addivenisse la capitale del mondocattolico . Per tal maniera il popolo italianoè chiamato a vivere in maggior prossimitàcol gran Padre della famiglia cristiana, ea dividerne più specialmente le gioie e idolori. E pur troppo nella nostra Italia nonmancano al presente gravissime ragioni diamarezza all'animo Nostro . La fede e lamorale cristiana , preziosissimo retaggiotramandatoci dai nostri antenati, e che purfece in ogni tempo la gloria della patrianostra e de,' grandi Italiani, sono o insidio-samente e quasi di nascosto, o palesementee con ributtante cinismo assaliti. da una

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mano di uomini , i quali si studiano distrappare agli altri la fede e la morale cheessi hanno perduto. É facile intravederein tutto questo, più che ogni altra cosa,l'opera delle sétte , e di coloro che sonostrumenti più o meno docili in mano dìesse . - Qui in Roma poi dove il Vicariodi Cristo ha la sua Sede si concentrano apreferenza gli sforzi di costoro e si mani-festano in tutta la pertinace ferocia i lorosatanici intendimenti .Non abbiamo bisogno di dirvi, Venera-

bili Fratelli, di quale e . quanta amarezzasia ripieno l'animo Nostro nel vedere espostea cosi gravi pericoli le anime di tanti No-stri carissimi figli . E cresce questa Nostraamarezza nel veder Noi stessi posti nel-l'impossibilità di opporsi a questi grandiinali con quella salutare efficacia che vor-remmo, e che pure avremmo il diritto diavere : imperocchè sono note a voi, Vene-rabili Fratelli, e a tutto il mondo, le con-dizioni di vita alle quali siamo ridotti . Perquesti motivi Noi sentiamo maggior il bi-sogno d'invocare l'aiuto di Dio e la prote-zione della gran Vergine Madre . - I buoniItaliani preghino fervorosamente pe' lorofratelli traviati e preghino pel Padre co-mune di tutti, il Romano Pontefice, accioc-chè Iddio nella sua infinita misericordiaaccetti ed esaudisca i comuni voti de' figlie del Padre . Ed anche per questa parte leNostre più vive e più ferme speranze sonocollocate nella gloriosissima Regina delRosario : la quale, fin da quando cominciòad invocarsi con questo titolo, si mostròprontamente soccorrevole ai bisogni dellaChiesa e del popolo cristiano . - Già altrevolte ricordammo queste glorie e gli stre-pitosi trionfi riportati contro gli Albigesi econtro altri potenti nemici : glorie e trionfiche ridondano sempre non solamente a pro-fitto della Chiesa perseguitata ed afflitta,ma a prosperità temporale altresì dei po-poli e delle nazioni .

Perchè non potrebbero rinnovarsi nei bisogni presenti le stesse meraviglie di po-tenza e di bontà da parte della gran Ver-gine a pro della Chiesa e del suo Capo edi tutto il mondo cristiano, sol che i fedelisapessero rinnovare da parte loro gli splen-didi esempi di pietà dati in simili congiun-ture dai loro maggiori? E perciò che Noi,a renderci vie più propizia questa poten-tissima Regina, intendiamo di onorarlasempre più sotto l'invocazione del Rosarioe di accrescerne il culto. - E così, a co-minciare dall'anno che corre, abbiamo sta-

bilito d'innalzare a rito doppio di secondaclasse per tutta la Chiesa la solennità delRosario. Ed allo stesso fine ardentementebramiamo che il popolo cattolico italianocon particolare slancio di devozione sempre,ma singolarmente nel mese prossimo diottobre, si volga a questa gran Vergine, efaccia dolce violenza al suo cuore di Madre,pregandola per l'esaltazione della Chiesa edella Sede Apostolica, per la libertà delVicario di Gesù Cristo in terra, per la pub-blica pace e prosperità . E poichè l'effettodelle preghiere sarà tanto più grande esicuro, quanto saranno migliori le dispo-sizioni di chi prega, caldamente vi esor-tiamo, Venerabili Fratelli, che con tutte leindustrie del vostro zelo vi adoperiate aridestare nei popoli a voi commessi unafede vigorosa , viva ed operativa, e a ri-chiamarli colla penitenza alla grazia e al fe-dele adempimento di tutti i dovei i cristiani .

Tra i quali, per le condizioni dei tempi,conviene considerare come principalissimola franca e sincera professione della fedee della morale di Cristo, per la quale sivinca ogni rispetto umano e si mettano in-nanzi ad ogni cosa gl'interessi della reli-gione e l'eterna salvezza dello anime . Poichénon conviene dissimulare che, quantunqueper divina misericordia il sentimento reli-gioso sia ancora vivo e largamente diffusonel popolo italiano, pure anche in mezzodi esso, per malefico influsso degli uominie dei tempi , ha cominciato a serpeggiarel'indifferentisrno religioso :, per cui va di-minuendo quella pratica riverenza e quel-l'amor filiale verso la Chiesa , che furonogloria e nobile vanto dei maggiori . - Siaper opera vostra, Venerabili Fratelli , chesi risvegli potente nei vostri popoli il sen-timento cristiano, l'interesse per la causacattolica, la fiducia nella protezione dellaVergine, lo spirito di preghiera. Non è adubitare che l'invitta Regina da tanti figlie con si felici disposizioni invocata, nonrisponda benignamente alle loro voci, con-soli la Nostra afflizione e coroni i Nostrisforzi a pro della Chiesa e dell'Italia, ri-conducendo per l'una e per l'altra giornimigliori .

Con questi sentimenti impartiamo a voi,Venerabili Fratelli, al Clero e popolo com-messo alle cure di ciascun di voi, l'Apo-stolica benedizione, pegno delle grazie edei favori più eletti del cielo .

Dal Vaticano, li 20 settembre 1887.

LEO PP. XIII

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Page 6: (DE MAISTRE) Storia Biblica

PERCHE VI È SEMPRE IL PAPA?

Un avvenimento, grande come il mondo cheesso riempie, si va approssimando a gran passi .L'ultimo giorno del corrente anno il Sommo Ge-rarca della Chiesa Cattolica, il sapientissimo PapaLeone XIII compirà i cinquanta anni di sacer-dozio, celebrerà le sue Nozze d'oro, come si dice,e con lui le celebreranno i 217 milioni di cat-tolici , sparsi su tutta la terra. Anzi anche glieretici, gli scismatici, i turchi ed i pagani sifanno un piacere di preparargli ed offrirgli pre-ziosi regali . Sarà un'altra volta adempita la pro-fezia : I re di Tharsis e le isole a lui farannole loro offerte, i re degli Arabi e di Saba por-teranno i loro doni (1) . Un grande pellegrinag-gio cattolico si apparecchia a venire a Roma ; e alPontefice dirassi : Alza intorno il tuo sguardoe mira: tutti costoro si son radunati per ve-nire a te : da lungi verranno i tuoi figliuoli eda ogni lato a te nasceran delle figlie (2) . E, ciòche vi ha di più straordinario in questo fatto, essoaccade mentre i giornali della rivoluzione van

gridando che il Papato è morto, che la questioneromana è posta nel dimenticatoio . Non adempi-rassi anche la profezia : Si getteranno ai suoipiedi gli Etiopi e i nemici di lui lambiranno laterra? (3) Non sembra l' avventura del famosoBalaam della Bibbia, chiamato a maledire e co-stretto, suo malgrado , a benedire per tre volteil popolo d'Israele? (4) Il vero popolo d'Israele,di cui l'antico non era che la figura, è la ChiesaCattolica col suo augusto Capo . Quanti che oramaledicono, se studiassero, se riflettessero, bene-direbbero l'una e l'altro!Abbiamo sott' occhio un libro , uscito or ora

dalla Tipografia Salesiana, che ha per titoloPerché vi è sempre il Papa ? Esso è scritto dalTeol. Colleg. Ilario Maurizio Vigo , Curato diSanta Giulia in Torino e fa seguito ai due giàpubblicati dal medesimo autore e stampati dallastessa benemerita Tipografia , cioè : Perché vi sonsempre Preti ? e Perché vi son sempre Vescovi ?e compisce un magnifico ternario, opportunissimoai nostri tempi.A non parlare che dell' ultimo uscito : Perché

vi è sempre il Papa? diremo che noi lo giudi-chiamo degno di tener compagnia ai due prece-denti, anzi in esso l'autore, a nostro giudizio, hasuperato se stesso .

E diviso in due parti : La Chiesa e Il Papa.Nella parte prima, dopo un'introduzione in cuimostra come in un quadro la storia della Chiesain questi oramai diciannove secoli di vita cri-stiana, presenta questa nostra gran Madre sottola figura del Regno di Dio, predetto dal profetaDaniele,; della Società di Dio cogli uomini, di'cui parla san Giovanni Evangelista ; della Città

(1) Psalm. LXXI, 10.(2) Issi. Lx, 4,(3) Psalm . cit.

(4)Num. xxiv.

santa la nuova Gerusalemme ; principalmentesotto quella della Sposa immacolata rel divinoAgnello. Con una cara e semplice esposizione,sempre appoggiata alla divina Scrittura, vi pre-senta così soavemente la Veste, il Corpo, l'Anima,la Fecondità verginale, la Dote e i Connotatidi questa Sposa terreno-celeste , che incanta einnamora. Oh ! fosse letto da tutti il libro delTeol. Vigo ! . . .

Intanto si è preparato la strada a parlare delPapa, come fa nella seconda parte del suo libro .E qui si può dire che oratio crescit, exultat,triumphat, il discorso cioè cresce, esulta, trionfa .Con poche pennellate, proprio da maestro, vi dànell'introduzione un quadro della storia del Pa-pato e divide la sua materia in tre capi : Pre-rogative dl Papa - Benefizi del Papa - Do-veri verso il Papa. E, ben conoscendo l'importanzae la difficoltà del primo capo : Delle prerogativedel Papa, si è appoggiato totalmente alla defini-zione dogmatica del Concilio Ecumenico Vaticano,e, a rendere l'intelligenza più facile , ha dato aquesto capo la forma di Dialogo, brioso, vivace,condito di festività e seminato di aneddoti storici .

Arrivato ai Benefizi del Papa , dopo avereparagonato opportunamente questo augusto Capodella Sposa del divin Redentore, con una simili-tudine scritturale, al Monte Carmelo , dimostrachiaramente e colla storia alla mano che dalPapa vengono preziosissimi benefizi soprannatu-rali e naturali, tanto intellettuali (le scienze ele arti belle) quanto morali alla società, allafamiglia (sposi, genitori e figli) e a tutti glisciagurati in genere, onde ben con ragione passaai Doveri verso il Papa, deducendoli dal quartocomandamento del Decalogo : Onora il padre tuoecc., e col Catechismo Romano prova e spiegacon adattati esempi che si deve amare il Papa,rispettare il Papa, obbedire al Papa e assistereil Papa. E qui, dopo spiegata l' origine del De-naro di s. Pietro, dimostra che dobbiamo ai no-stri giorni specialmente, soccorrere quanto pos-siamo questo nostro gran Padre .Noi non crediamo dir troppo se conchiudiamo

che il libro del D . Vigo, già conosciuto per tantialtri scritti, non solo è pieno di dottrina, di eru-dizione e di amenità popolare, ma è un magni-fico regalo da fare alla gioventù, è un volumettoda mettersi nelle mani di tutti i cattolici deinostri giorni, che può confermare nella fede , eanche dei non cattolici, che può illuminare a co-noscere la verita intorno alla Chiesa e al Papa .

È un bel volume in-32° di pag . 192, e si vendeal prezzo di Lire 0 50 la copiaSappiano pure che la medesima benemerita

Tipografia Salesiana propone un mezzo semplicis-simo di fare acquisto di questo libro . Basta ri-volgersi alla medesima domandando pacchi postalidel Vigo - perché vi è sempre il papa ? unendovila somma di Lire dodici e si riceverà al più presto .

Ogni pacco postale conterrà 25 copie di dettolibro, una copia dei seguenti Scritti del S. PadreLeone XIII od a Lui riguardanti cioè : Pecci,La Chiesa e la Civiltà - Bosco, Il più bel fiore -Leone XIII . Costituzione Cristiana dgli stati -

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Page 7: (DE MAISTRE) Storia Biblica

Tarino Istruzioni popolari sulle Encicliche diS. S. Leone XIII, nonché 50 copie assortite didue opuscoletti, da 5 cent. cioè Viva Leone XIIIe Lettera pel Giubileo .

Il prezzo d'ogni pacco postale sarà di L. 12 (D .)Un tal modo di acquisto agevola alla Libreria

editrice la pronta e regolare spedizione, ed aiPromotori della buona stampa una grande diffu-sione, durante il Giubileo, con poca spesa.

I Cooperatori e le Cooperatrici, che voglionopromuovere la diffusione di un tal libretto e goderdelle agevolezze offerte, si appiglino a questo sem-plice mezze .

PELLEGRINAGGIO DEGLI OPERAI FRANCESI

a Roma .Tre ore in Torino .

Il 13 del mese d'ottobre, il Pellegrinaggio delleAssociazioni Operaie francesi - sezione del Nord-ha passato alcune ore in Torino; si componeva di900 persone, fra le quali molti preti, cappellanidei Circoli cattolici e direttori di varie altreOpere .

Il signor Léon Harmel, di Val des Bois, e duedei suoi figli ; il signor barone di Monpetit e ilsignor Champion guidavano la devota falange .

Il primo treno entrava nella stazione alle 5,30di sera. Alcuni preti Salesiani francesi, mandatida D . Bosco, salutano il signor Léon Harmel anome del loro Padre, dicendo che a lui rincre-sceva, per l'amore che porta alla Francia, di nonpoter dare ai pellegrini, troppo numerosi, un'o-spitalità che sarebbe stata di suo onore e con-solazione, per la ristrettezza dei locali dell'Ora-torio. Ma tuttavia , desiderando far conoscerequanto apprezzasse e desiderasse la loro venuta,dimenticando il peso degli anni, voler recarsipresso agli operai, a fine di congratularsi conessoloro della loro nobile impresa .

Il signor Harmel, accettando la lieta propostaindicò l'ora più conveniente per la visita di D .Bosco .

Si era preparata la cena dei pellegrini nel ri-storante Sogno , posta in mezzo al magnificogiardino del Valentino. Trenta vetture della So-cietà Piemontese dovevano fare il servizio dallastazione al Valentino .

I curiosi non mancavano davanti alla stazione ;il loro atteggiamento perfetto dava tutto il comododi godere lo spettacolo : numerose guardie man-date dal municipio assistevano pel buon ordine .

Allegri e nello stesso tempo visibilmente rac-colti, i viaggiatori non davano indizio delle 27 oredi strada ferrata che avevano già percorse .

Due erano i treni . Il secondo non tardò moltoad arrivare Come i viaggiatori del primo, questiscendono, escono, salgono le vetture con unacalma ed una prestezza di cui la folla, abbastanzanumerosa, rimane maravigliata .

D. Bosco, accompagnato da D. Rua, suo vicariogenerale, giunse verso le sei e mezzo davanti alristorante Sogno . Egli è subito circondato daiFrancesi con una premura che gli è causa di unavivissima emozione : quelle voci e quei visi co-nosciuti gli rimettono in memoria le sue corsea traverso la Francia. Il signor Léon Harmel edil R. P. Assistente dei Fratelli di San Vincenzode' Paoli lo aiutano a camminare, mentre egli siavvicina adagio adagio verso la sala disposta peipellegrini .Ma D . Bosco si ferma quasi ad ogni passo per

dire, con espansione di cuore, quanto gli è caroil ritrovarsi in mezzo a tanto cari amici ; rico-nosce quelli che non ha più visti da tanto tempo,e resta intenerito al punto di non aver più pa-role per esprimere i suoi pensieri . Avvertito chela sala non poteva contenere tutta quella gente,D. Bosco si siede fuori, presso alla porta dellostabilimento. Dopo alcuni minuti di riposo , equando tutti gli operai furono riuniti intorno alui, diede loro, con tutta l'anima, una benedizionela quale volle estendere alle loro famiglie , ailoro parenti ed amici, alle loro opere , alle loropiù care intenzioni. Ma lo stato di sua sanità edil numero degli uditori non permettendogli dicontinuare ad alta voce, pregò D . Rua di dire anome suo alcune parole, delle quali ne riprodu-ciamo il senso« D. Bosco si congratula coi pellegrini e li

ringrazia, rappresentando essi la Francia catto-lica, la vera Francia, quella di cui il risorgi-mento va sempre di più accentuandosi, per lamisericordia divina e mercè le ammirabili ebuone istituzioni fondate e sorrette dalla risolutavolontà dei suoi figli migliori. Anch'esso sperapoter efficacemente concorrere a quel felice ri-sorgimento ; nessuno meglio di lui sa quali ri-sorse ella può trovare nel suo temperamentocristiano per trionfare di molti mali, per guarireda ferite profonde . Egli non ebbe da far altroche mandare un grido, dare un segnale, per trarreverso le sue Opere quella vitalità maravigliosache supera e abbatte tutti gli ostacoli e per cuisono un nonnulla i più pesanti sacrifizi .

» Tutto ciò è per D. Bosco un motivo partico-lare di ringraziare i pellegrini in un giorno incui essi gli procurano la preziosa consolazionedi benedirli sulla strada di Roma . Avanguardiadel mondo cattolico, vanno ad annunziare nell'E-terna Città ed in un modo così provvidenziale ,il risorgimento della loro patria ; i primi fra ifigli del Padre comune dei fedeli, essi vengonoa dirgli quanto soffrono i suoi figli di Franciadei suoi dolori, e qual energia di preghiere e diazione impiegheranno per ottenere il . trionfo pa-cifico del Vicario di Gesù Cristo .

« D. Bosco domanda agli operai che dopo averdeposti ai piedi del Sommo Pontefice eziandio isuoi umili ossequii di figliale venerazione , nonsi dimentichino di pregare presso la tomba diS. Pietro per tutta la famiglia Salesiana, e otte-nerle le grazie delle quali ha tanto bisogno per

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compiere la sua missione nella Chiesa di Dio .Egli, in fine, dopo averli esortati a visitare ilSantuario da lui eretto in Roma al Sacro Cuoredi Gesù, promette di celebrare all'indomani laMessa, coll'intenzione di far discendere sull'in-tiero Pellegrinaggio le più elette benedizioni .D. Bosco sapeva che gli operai del Mezzodì dellaFrancia, condotti dai signori de Villechaize e deVilleneuve, si recavano in Roma, via Ventimiglia .» Egli vorrebbe ancora, prima di dar loro

l'addio, lasciar uscire dalle sue labbra quel gridoche ha nel fondo del suo cuore : Evviva laFrancia ! Ciò non gli è permesso : ma ciò chenessuno potrà proibirgli si è di mandare versoDio quel grido con uno slancio di riconoscenzae di particolare affezione. »

Dopo quell'allocuzione, ciascheduno dei pelle-grini, passando davanti a D . Bosco e baciandoglila mano, ne ricevette, in ginocchio, una medagliadi Maria Ausiliatrice. Per tre quarti d'ora duròquella commovente presentazione , mentre cheD. Bosco non cessava di fare a tutti i più cariaugurii di felicità, servendosi di formule che nonabbiamo potuto ritenere tutte, ma la di cui va-rietà era appropriata alla condiziono e allo statodi ciascuno.

Si compiaceva specialmente di ripetere : « Viprotegga Maria Santissima e vi guidi fino al para-diso . » Parecchi preti s'ebbero quelle parole« Vi faccia il Signore il favore di dargli molteanime. » Un pellegrino di Chartres , dicendo diconoscere D . Bellamy che amava tanto, D . Boscolo trattenne un istante : « Ma allora, gli disse ,se D. Bellamy è vostro amico, voi siete il mio,perchè anch' io lo amo tanto : è grande mioamico. »

Mentre i pellegrini lasciavano D. Bosco , sali-vano in vettura per ritornare alla stazione dovetutti dovevano trovarsi alle otto .

Quell'ardente venerazione, quell'entusiasmo dipietà per la persona di D . Bosco era uno spet-tacolo di edificazione profonda .

Per allontanare fino la possibilità di una ma-nifestazione qualunque, il municipio avea fattapompa di un lusso di forza , che la serietà e ilcontegno della popolazione torinese rendevanoaffatto inutile : vi era dunque poca gente nel Va-lentino . Ma coloro che hanno potuto vedere lamaniera con cui i cattolici francesi sanno ono-rare il sacerdozio, ne riportarono una impressioneincancellabile .

(Dal Bollettino francese) .

ESPLORAZIONE DELLA TERRA DEL FUOCO,

LETTERA II .

Baia Tetis, 2 gennaio 1887 . Latitud. Merid. 54, 40' .

CARISSIMO Sig. D. Bosco,La partenza del corriere m'obbligò d'interrom-

pere bruscamente la mia prima lettera, la vigiliadel giorno stabilito per intraprendere la nostra

marcia verso il Sud . Eccomi dunque ora a ri-prendere ed a riannodare il filo della mia rela-zione : la maggior parte delle notizie che verràesponendo, le toglierò tali e quali vennero quo-tidianamente da me consegnate nel mio giornaledi viaggio .

I° Incomincia l'esplorazione della Terra del Fuoco .

Il giorno 29 novembre fu dedicato ad ordinare edassegnare il carico ad ognuna delle 11 nostremule ; a scegliere i viveri che si dovevano por-tar con noi ; a distribuire ai soldati della scortale rispettive razioni di foraggio , di riso, di ta-bacco e di farina ; a togliere i nostri attenda-menti da campo ed a disporli convenientementeper la partenza del dimani.

Durante la notte cadde giù un acquazzone checi incomodò non poco e che ci obbligò a ritar-dare la partenza fino alle ore due pomeridianedel 30, ora in cui, finalmente potemmo mettersiin via, dirigendoci a Sud-Est . Siccome non v'erapropria e vera strada, ed il suolo che dovevamocalcare assai malagevole, fummo spesso costrettial passo delle nostre mule , le quali molto so-venti, affondavano le loro zampe nelle numerosetane dei tucu-tucu, rallentando sempre di più ilnostro andare . - Ci siamo fermati alle ore 5 soprauna eminenza, dove scorgevansi tuttavia le trac-cie di sei toldos (baracche indigene) di fianco ad unprunaio di mata-nera, sulla sponda di una lagunada poco tempo rimasta in secco . Venendo quindia mancarci l'acqua, ci demmo a scavare un pozzo,trovandone presto d'eccellente alla profondità mi-nima di appena 40 centimetri .

Quanto al bestiame, intorno intorno abbondaviun ottimo pascolo. Ivi pernottammo, non avendopercorso in tutto il giorno più di sette chilom .

All'alba seguente ci riponemmo in marcia, fa-voriti dal miglior tempo e seguendo la stessadirezione del dì innanzi. Procurammo di attenerciil più che era possibile sulle parti più elevatedel suolo, malagevoli essendo i luoghi bassi perfrequenti pantani che l'acqua vi aveva formati .

Man mano che avanzavamo, s'incontravanosempre migliori pascoli e pianure molto vaste,una delle quali, specialmente, sembrava misurarepiù d'una mezza lega .

Non vedemmo quadrupedi ad eccezione di al-cuni cani che giudicammo appartenere a famiglieindiane che forse ci stavano vicine, ma che, peril momento, non ci curammo di ricercare . Scor-gemmo, invece , parecchie avutarde (l'avis tar-da latina) , specie di uccello di color rosso, pic-chiettato di nero ; e queste incontrammo assaipiù numerose presso un torrente piccolo sì, mache ci diede molto da faticare pel letto pantanosoche dovemmo attraversare, portando a spalla inostri bagagli e traendo le mule per le redini .E da questo punto che veramente incominciammoad esperimentare le non poche difficoltà del viag-gio. Sulla sponda di questo torrente che, per ora,chiamerò delle Avutarde, scorgemmo una cin-quantina di toldi abbandonati . Incominciammo perciò ad avanzare con maggior cautela, nella ra-

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gionevole persuasione d'aver prossimo buon nu-mero d'Indiani .

2° Incontro cogli Indiani - Diffidenze e accoglienze fe-stive.Alle 11 c'inoltrammo in un terreno molto on-

dulato, ed all'una pomeridiana arrivammo ad unaltro torrente più largo e più gonfio del primo,il quale riuniva fra le sue sponde tutte le acquedi una piccola vallea ; e scorgevansi da lungi lemontagne, dalle quali traeva senza dubbio la suaorigine . - La nostra persuasione d'incontraremolti Indiani in quelle vicinanze non era statainopportuna, perché molti di essi non tardaronoad apparirci ad un tre quarti di miglio più in-nanzi . Stavano alcuni sulla sponda sinistra deltorrente, altri sulla sponda destra ed altri final-mente si diedero a fuggire verso Est, provandoper tal modo d'averci veduti di lontano .

Il dottor Segers, che mi stava a lato, mi pro-pose d'andare insieme a parlamentare con essi,onde, possibilmente, evitare che si ripetessero letristi scene del giorno 25 . Ottenuto il permessodal Capo spedizione, movemmo loro incontro acavallo, facendo segnali di pace, col cappello e colfazzoletto bianco, chiamandoli e dicendo loro inlingua Tehuelche : yegoa, yegoa (fratello, fratello,yeper (carne) galletta! Ma essi non intendevanoe incominciarono a far passare le donne ed i ra-gazzi alla sponda opposta, trasportando le loro ric-chezze che consistevano in qualche pelle di guanaco .Ed intanto che noi ci avvicinavamo, due di essi civennero incontro passo passo, colla freccia sul-l'arco teso in atto di scoccarla contro . Ciò vedendo,scendemmo ambidue da cavallo e continuammo adinnoltrarci, tenendoci, per precauzione, sulla spondadel torrente. Anche i due indiani continuaronoad avanzare, sempre in attitudine di difesa e diminaccia insieme .

Manifestamente venivano con intenzione di com-battere, poiché, giunti da noi ad una cinquantinadi passi, scagliarono una freccia forse più per impau-rirci che per ferire . - Per nulla sconcertati enon tenendo conto alcuno del loro atto, alzammo inalto le mani per far loro comprendere di non averarma di sorta, e li invitammo ad appressarsi a noi .Il dottor Segers fece anche di più : si pose egli asaltare disperatamente , e, bisogna pur dirlo,questo suo giuoco infantile assai bene ci valse .Gli Indiani gettarono lungi archi e freccie ,siliberarono delle loro pelli di guanaco e tosto cifurono presso, saltando anch'essi del loro meglio ;

e per dimostrarci la confidenza che avevano innoi riposta, ci porsero ambe le mani . - In vistadi questi atti tutt' altro che inquietanti, il Capospedizione che si era man mano appressato , sifece anch'esso avanti conducendo seco un soldatoche spiegava bandiera argentina ed altri che por-tavano cibi e vestiari per regalarne gli Indiani .

I nostri selvaggi protagonisti non compren-dendo per altro le nostre parole, ci fu forza farciintendere a mezzo di segnali . Offrimmo loro ta-bacco , ma non fu aggradito. Mentre stavamotuttavia intrattenendoci con essi mimicamente,ci avvisammo come le genti loro che prima accen-

navano a ritirarsi, venissero man mano approssi-mandosi, sicchè in breve tempo ne fummo to-talmente circondati . Era tuttavia in loro il ti-more di qualche sorpresa e, in conseguenza,volgevano spesso intorno i loro sguardi inquieti .Uno però, il più vecchio di tutti, mentre gli al-tri, chi più, chi meno , prendevano parte allanostra muta conversazione, si avvicinò alle mule,insellate e, meravigliando visibilmente di questoquadrupede a lui sconosciuto , titubante ne toc-cava il freno, lo staffe e la sella, guardandoci dipoi con allegrezza e col più ingenuo stupore. Adun tratto si avvicinò a me, e mi passò la manosul cappello , sul di dietro della testa , sugli oc-chiali, sulla sottana e sulla braccia, pronunciandodi quando in quando la parola : wich, wich, certoa manifestazione della sua sorpresa . Il loro lin-guaggio non è nè Araucano nè Tehuelche . Lapelle hanno color di rame, alti di statura tra unmetro e 85, e 1,90. Usano dipingersi la facciacon un colore formato di terra cotta e di olio dilupo marino.

Dopo due ore di mimico intrattenimento ciaccomiatammo da essi, regalandoli prima di pon-chi e di coperte, esternando loro la nostra in-tenzione di movere verso il Sud . Con gioia ve-ramente infantile ci guardavan essi a montare acavallo, contemplandoci poi come estatici quandoci allontanammo .Traghettammo quindi il torrente che poteva

avere un 25 metri di larghezza, e, al soprag-giungere della notte , accampammo nel piano,sempre vigilanti per un possibile attacco degliIndiani .

In quel giorno abbiamo avuto occasione di con-statare che costoro non sono poi tanto cattivicome si suol dipingerli .

Merita una parola di lode il buon dottor Se-gers, il quale colla sua sagacia e colla sua pa-zienza seppe ammansire gli indigeni e porci con

esso loro in comunicazione, non che al signorLista, moderator prudente , in ogni circostanza,dello slancio dei suoi soldati .

3° In vedetta - In marcia - I guanachi - Un toldo Indiano- Cammino faticoso .Il giorno 2 dicembre, assai di buon'ora, mi feci ad

ascendere un'eminenza allo scopo di scoprire, ser-vendomi del cannocchiale, i toldi degli indiani coiquali ci eravamo trattenuti il giorno prima ; manon distinsi che poche colonnette di fumo sullasponda del mare e, verso occidente, qualche gua-naco fuggente a tutta corsa come se inseguito .

Ci riponemmo in marcia, e, superata una col-lina, scendemmo in una valle distante forse tremiglia di lì, abbattendoci in un altro branco diguanachi che stavano tranquillamente pascolando,mentre ad oriente ci apparvero moltissime co-lonne di fumo che parevano sbucar dal suolo .Noi credemmo fossero gli Indiani del dì innanzi,i quali forse non ritenendovisi più al sicuro, ab

-

bandonassero diffidenti quel luogo, accendendofuochi sul loro cammino quasi per segnalare lapresenza di persone sospette nei loro campi . -Dovemmo presto costeggiare una grande laguna

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d'acqua dolce, alla estremità della quale vedemmoalcuni guanachi ed alcuni cani. Alle 11 percor-revamo la sinistra di un' altra vallicella , lungaforse 250 metri, e, alla distanza di mezzo chilo-metro all'incirca, scorgemmo due toldi e due In-diani che ci stavano guatando. Noi ci fermammoe facemmo loro alcuni segni amichevoli che noncompresero, e quando cercammo avvicinarli, siposero in fuga verso mezzodì .

Raggiungemmo il piccolo loro toldo non peranco terminate, e riscontrammo in esso maggioraccuratezza e maggiore solidità che non in tuttigli altri visti prima . Aveva all' incirca 4 metridi larghezza per cinque di lunghezza, e lo aveanocircuito di un piccolo fossato , la cui terra d'e-scavazione avevano gettata intorno ai pali di so-stegno per dar loro maggior forza. Il mobiglioconsisteva in un piccolo canestro di paglia intrec-ciata, una secchia di pelle, un pettine di balenae un piccolo osso che serve di punzone per for-mare la punta delle freccie che è di pietra, odi vetro trovato sulle spiaggie del mare . L' a-spetto di quella valle era quello d'una gran pa-lude coperta d' acque stagnanti e di altissimeerbe. Dovemmo mettere piede a terra e prenderealtra volta il bagaglio sugli omeri e condurrea mano le nostre cavalcature , spesso ingolfan-doci in acque alte fino al ginocchio . - Impie-gammo 4 ore e mezza ad oltrepassarla, e quandofinalmente si trattò di ricaricare le some, il Capospedizione fece gettare via il riso , la farina, ilgrasso ed , in una parola, quanto giudicò nonesserci strettamente necessario . Durante la sor-venuta notte, ci fu sopra un discreto temporale,e poiché non avevamo innalzate le tende, do-vemmo altrimenti ripararci dal vento e dallapioggia come meglio potemmo . Ci riponemmo incammino sull'albeggiare seguendo sempre la me-desima direzione, tenendo il mare alla nostra si-nistra . Il suolo continuava a mostrarsi molto ac-cidentato ed assai abbondevole di pascolo, parti-colarmente nelle parti più depresse e incanalate .li cielo si mantenne nuvoloso , e, dopo qualcheora di marcia, si levò un vento assai gagliardo,accompagnato da un'abbondante pioggia . Avremmodesiderato giungere il dì stesso al capo Sunday,cosa che non ci fu possibile, perché continuandola pioggia a diluviare rendeva sempre più diffi-coltoso il nostro cammino. Bivaccammo pertanto,sempre coll'acqua, sul destro margine d'un altrotorrente serpeggiante nella pianura a Nord diquel capo .

4° Capanne abbandonate - Il Capo Sunday - Oggettieuropei sul lido del mare - Memoria della spedizionePoper .

La larghezza del nuovo fiumicello poteva ap-prossimativamente raggiungere i 25 metri, men-tre la sua profondità variava da uno a due e pocoimpetuosa ne era la corrente. Scoprìmmo in quelluogo le orme di un piede indiano che volgevanoa mezzodì, e quelle appariscentissime d'una lontra,animale che per anco non avevamo incontrato inquei paraggi. Verso notte udimmo i latrati dialcuni cani alle falde d' una collina ad occidente

del nostro attendamento . Nel dubbio che colà sitrovassero Indiani, furono inviati due soldati inesplorazione , con ordine di non soffermarsi nèattaccar briga con essi nell'ipotesi d'un loro in-contro ; ma invece di ritornar tosto indietroa render conto di ciò che avessero scoperto,furono di ritorno mezz'ora dopo e dissero di nonaver visti che pochi cani selvaggi. Passammouna notte molto tranquilla, essendosi calmatoil vento e cessata la pioggia. Sorse il dimanicon una splendida aurora che sembrava invitarcia proseguire innanzi .

Ci dirigemmo dunque verso il Capo Sunday,al quale avvicinandoci, trovammo parecchi toldiabbandonati, prova che solevano gli Indiani fre-quentare quel luogo per ragione della caccia edella pesca. Girammo il capo , e, giunti al Sud,in un angolo formato dalla configurazione delCapo medesimo, rinvenimmo carte, indumenti vec-chi e pezzi di latta , certo indizio che per di quiaveva transitato gente civilizzata . - Abbando-nammo la riviera marina volgendo direttamentea mezzodì per un sentiero probabilmente prati-cato dagli stessi Indiani . Gli ostacoli però cheincontrammo tosto, ci obbligarono a dare di voltaed a riprendere l'antica nostra direzione all'Est .Camminammo oltre in un piano compreso fra lasponda del mare ed un rialzo di terreno fino alle ore5 pomerid ., ora in cui ci siamo accampati ai piedi diuna breve collinetta. Fu allora e per la primavolta che rivedemmo, lontana dopo tanto tempo,una piccola nave a tre pali veleggiante al Nord .Era forse proveniente dal Pacifico e, per lo strettodi La Maire, probabilmente seguiva la rotta diMontevideo . Passammo la notte ninnati dal mor-morare cadenzato delle onde che venivano ad in-trangersi contro enormi blocchi di pietra cheguerniscono la riviera .

Sull'albeggiare del dì seguente il termometrosegnava quattro gradi centigradi sopra zero .Partimmo assai di buon'ora ed invece di seguirela costa, riprendemmo il sentiero indiano chesaliva sul rialzo . Giù al basso incontrammo al-cune orme del piede di un cavallo . Alle noveantimerid. scorgemmo alcune pietre, convenien-temente disposte e, sovr'esse, la seguente iscri-zione : Spedizione Poper .

5° Un guado difficile - Un soldato nel fiume .

Circa seicento metri più innanzi ci tagliò ilpasso un fiume molto impetuoso, che, in tempodi bassa marea, calcolavamo dover essere di uncento venti metri di larghezza per tre di profon-dità. Spedimmo alcuni esploratori per riconoscerese lo sbocco di questo fiume offrisse qualche mezzodi passaggio ; ma non avendone trovato, dovemmopiegare ad occidente e seguirne la sponda sinistra.Il letto è molto grande, probabilmente per le mareee le piene generate da grandi pioggie . I mar-gini, molto frastagliati, hanno frequenti pantani,per evitare i quali dovevamo spesso fare larghigiri. Lo spazio compreso fra la sponda del fiumeed il rialzo che costeggiavamo è il più ricco dipascoli che abbiamo incontrato e, nella stagionefredda deve essere il luogo preferito dai guanachi.

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Risalimmo il fiume per circa sei miglia, fino a cheesso veniva ad avvicinarsi al rialzo medesimo ,dividendosi in due braccia. Il primo di questi,largo venti o trenta metri, lo traghettammo pas-sando i carichi nel canotto di gomma affinchénon si bagnassero i viveri né gli effetti di ve-stiario e biancherie ; giunti al secondo, si feceropassare alcune mule col sergente Rozas ed ilcaporale Diaz. Fu pure con loro il dottore, ilquale si servi del canotto di gomma .Il soldato Giuseppe Ordenes, montato sopra

una mula , volle eziandio tentare il guado ; magiunto alla sponda Sud precipitò nell' acqua e visarebbe indubbiamente affogato se non fosse ri-masto attaccato alla briglia della sua cavalcatura,poiché avendo questa toccato presto la riva,trasse seco il disgraziato cavaliere . Erasi giàtrasportata oltre una parte delle nostre vettova-glie ; ma in una traversata della barca, questa siruppe esternamente in un punto del marginedove era attaccata una bolza . In un' altra tra-versata successiva si ruppe la corda trasversaletirata da una all' altra sponda , alla quale eraassicurato il canotto, e si corse grave pericolodi perderlo . In vista di ciò il Capo risolse di ri-tornare indietro e di cercare un miglior guado,preferendo impiegare qualche maggior tempo, alpericolo di perdere i viveri ed a quello diesporre la spedizione ad un certo fracasso . Fuquindi mestieri ricominciare l'ardua operazionedi ripassare al di qua quanto già si trovava sul-

l'altra sponda, comprese, ben inteso, le mule, lepecore e parte dei soldati . Terminammo alle 8della sera. Che aspetto presentava quella sera ilnostro accampamento ! Il massimo disordine re-

gnava dappertutto. La maggior parte della robae dell' equipaggio era bagnata , gettata qua e làAla rinfusa sotto le tende che si erano innalzateai piedi di una eminenza. Piovve tutta la notteed il mattino seguente fino alle ore 9. Perdu-rando il cattivo tempo, si risolse di lasciare quel

giornoin riposo gli uomini e le bestie, inviandoalcuni a rimontare il fiume in cerca d'un guado

più praticabile . Alle tre pomerid . questi furonodi ritorno colla buona notizia d'aver trovato unpasso molto comodo a sole tre miglia di distanza .

6° Varii accidenti nel passaggio del fiume Rozas .

Alle 7 1/2 antimerid. del giorno dopo c' in-camminammo. Ascendemmo l' altura che sem-pre ci veniva accompagnando , e , nell' attraver-sarla, scorgemmo, alle falde di una collinetta, adestra, un bel lago che poteva misurare la lun-ghezza di due miglia . Non ci recamm o ad esplo-rarlo perché avevamo premura di passare ilfiume. Scendemmo alla riviera per una specie diburrone e ci dirigemmo al guado, cercando allameglio di evitare i pantani che si dovevano su-perare. Giungemmo alle 11 e, un quarto d' oradopo, demmo subito mano ai lavori necessari altraghetto. Il rio misura in quel punto settanta-cinque metri di larghezza con un canale sullacosta sol di tre metri di profondità per circa 40di larghezza e con una corrente di circa tre mi-

glia. Passarono prima a nuoto metà dei soldatied alcune mule : si legò quindi il burchiello allacoda di una di queste rimasta tuttora sulla spondasinistra e la si fece entrare nell' acqua in guisada trascinarsi dietro il burchiello stesso caricodel bagaglio .

Sulla sponda opposta un soldato teneva a brigliale mule già transitate perché scorgendole, que-st'ultima tendesse a raggiungerle , trascinandosidietro il suo bravo carico . Un altro soldato at-tendeva a scaricare gli effetti dalla barca manmano che venivano giungendo a riva. La poveramula andava e ritornava prestandoci il serviziodi un perfetto barcaiuolo . Tra i primi che ten-tarono il guado , il medesimo soldato GiuseppeOrdenes si spinse anch' egli innanzi a cavallo ;ma giunto a metà del fiume, non sapendo benegovernare la mula, fu da questa sbalzato di sellae trascinato in acqua per un centinaio di metri .Fortunamente la mula ritornò verso la spondasinistra e toccò un banco abbastanza resistente,trascinandoselo seca colà all' asciutto, perché al-trimenti sarebbe presto affogato. Un suo came-rata lo trasportò a riva, dove ricevute in tempole cure del medico non tardò a riaversi comple-tamente. Un altro incidente venne ancora quelgiorno a tribolarci. Dopo una ventina di viaggiinnanzi e indietro attraverso il fiume, la mula-barcaiolo fu presa da stanchezza e si dovettesurrogare con un'altra . Questa, sebbene pur essamansa, al suo giungere alla sponda opposta collabarca assicurata alla coda, prese spavento di nonso qual cosa e si diede a correre sfrenatamenteper la campagna, con serio pericolo di mandareil burchiello in frantumi e compromettere cosìil buon esito della spedizione . Questa venendoa difettare dell' unica imbarcazione , se , comeera probabile, si fosse ulteriormente trovata difronte a qualche nuovo corso di acqua, nonavrebbe più potuto superarlo . Per buona fortunala mula , nella sua corsa vertiginosa, non s' im-batté in tronchi d' alberi né in grosse pietre enon tardò guari a fermarsi senza avere causatidanni troppo gravi . Alle ore 7 di sera eravamotutti passati, e sul nostro viso doveva trapelarela legittima soddisfazione d'aver vinta una diffi-coltà, da cui forse dipendette il male sito della spe-dizione Poper . Felicitammo meritamente il ser-gente Rozas per l'attività spiegata a pro comunenel guadare il passo pericoloso, passo che, perbenemerenza verso di lui distinguemmo col suonome, chiamandolo passo Rozas, mentre battez-zammo la barca che tanti servigi avevaci purreso, col nome di S. Ambrogio, perché in quelgiorno appunto celebravasi dalla Chiesa questogran santo .

La vallata che si distende a destra del Rio èmolto povera di vegetazione e spesso deve an-dar soggetta ad inondazioni per le piene delfiume prodotte dalle pioggie e dai disgeli . Tantoalmeno ci portavano a concludere i numerosipantani, i tronchi e i rami d' alberi sparsi sullasua superficie, e, senza dubbio, sradicati o rottiin qualche bosco dalla furia delle onde .

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7° Un temporale - Il capo Pegnas - I boschi .

Alle ore 11 antimerid . del giorno 8, quando cipreparavamo a salire a cavallo, si rovesciò so-pra di noi un uragano così violento accompa-gnato da tanta grandine, che a mala pena si po-tevano frenare le mule oltremodo spaventate, lequali cercavano di fuggire . Soltanto quando cessòil furioso temporale, potemmo proseguire il cam-mino. Per evitare le paludi che si supponevanonel piano stendentesi a noi dinanzi, rivolgemmonuovamente i nostri passi sul piano elevato per-corso i giorni prima, con direzione all'Est, avendoa sinistra la pianura e a destra una serie di pic-cole collinette , coperte le loro cime di macchieoscure che, così in lontananza, giudicammo esserforeste. Procedendo, fummo presto ad un piccolorio, confluente del grande traghettato il dì in-nanzi, e lo passammo senza inconvenienti di sorta,perché con poca acqua e perché presentava unfondo duro e resistente. Vedemmo per la cam-pagna alcuni guanachi che alla nostra vista sidiedero a fuggire. Di lì a poco ci trovammo difronte ad una palude, che dovemmo superarescendendo da cavallo : dopo un breve riposo ,affrettammo il passo verso la sponda del mare .Accampammo più tardi ai piedi di un altro pianoelevato ad Est, il cui suolo aveva tutto l'aspettod'uno smisurato tappeto di erbaggi e di fiori .Dal punto culminante di quel piano scorgevasi,al Nord il Capo Sunday, e, più vicino, la vallee lo sbocco in mare del fiume . All'Est il mareche lambiva la costa, al Sud il Capo Pegnas e,ad occidente di questo , un lago che ha tutta lasomiglianza d'una baia.

Il giorno appresso il Dottore rilevò due su-perbe vedute ; quella dello sbocco del rio e, piùin lontananza del Capo Sunday , nonché quelladel Capo Pegnas con il suo bel lago a mezzodì .Quando ci rimettemmo in marcia, volgemmo adEst costeggiando le falde dell'altipiano . Però alladistanza di tre miglia cambiammo direzione epiegammo ad Occidente per non incontrare lepaludi formate dal lago . Ci sorprese verso lenove un leggiero acquazzone : quando cessò, edopo un breve tratto di marcia , scorgemmoavanti di noi una ventina di basse piante, attea ripararci. Colà giunti , ci accorgemmo essereil luogo frequentato dagli Indiani. Vi facemmo altonoi pure per prendere un poco di riposo, intantoche si preparava il necessario per fotografare ilprimo bosco ché avevamo finora incontrato . Ciòfatto, continuammo verso occidente per evitareil lago ed i pantani dei suoi dintorni, e, attra-versando campagne coperte di copiosissimi er-baggi , alle ore 11 arrivammo e gettammo letende all' ombra di un altro bosco.

8° Una bella regione - gli indiani circondati dalla truppa .

I boschi circondavanci d'ogni lato, e mandammodue pattuglie in esplorazione, temendo semprequalche sorpresa per parte degli Indiani . Tali pattu-glie per altro non videro che campi ubertosis-simi , boschi folti e superbi, acqua abbondante

per ogni dove e colline selvose, qua e là incen-diate per trascuratezza degli indigeni. Passammola notte senza novità, e il dì seguente proce-demmo verso il mare camminando di preferenzasulle parti più elevate, sempre allo scopo di evi-tare l' incontro delle frequenti paludi . Inoltra-vamo per gli spazi che il bosco lasciava liberie verso le ore 11 fummo ad una breve puntavicina al mare, la quale s'innalzava alquanto sullanostra via . Quando prendemmo a scenderla versomezzodì, udironsi ad un tratto, provenienti dal-l'interno del bosco, alcune grida che sembravanod'un bambino . Ci avvicinammo e non tardammoad incontrarci in un gruppo d'Indiani compostodi sei uomini, sei donne, ragazzi e ragazze, partedei quali stavano mangiando carne di guanaco,mentre altri erano sulla spiaggia del mare a rac-cogliere ostriche ed altri molluschi .

Al sentire il rumore prodotto dal nostroav-vicinarsi , fuggirono nella selva, abbandonandodue bambini appartenenti ad una delle madriche stavano pescando. E poiché il Capo de-siderava impadronirsi di alcuni Indiani che ciservissero di guida e ci aiutassero a portar laroba, volle tentare di prenderli prigioni. Fecequindi circuire dai soldati il luogo dove si tro-vavano i toldi, collocò sentinelle per preveniresorprese dalla parte della macchia , e spedì seisoldati ad impossessarsi di coloro che stavanopescando sulla spiaggia. Due uomini di costoro,quando li videro appressare, poterono sfuggir loro,rifugiandosi correndo nel più fitto delle boscaglie .Intanto le donne che stavano sulla riva rac-cogliendo i molluschi si gettarono esse purenell'acqua , ma presto il flutto della marea leobbligò a retrocedere a riva, dove i soldati chele stavano aspettando, poterono catturare duedonne e sette ragazzi .

9° Frammenti di una nave naufragata - Sono scopertenuove tribù di selvaggi - Timidezza degli Indiani .

Il giorno 11 continuammo il viaggio lungo lascarpa dello stesso altipiano fino al margine diun altro rio , misurante una larghezza di circaotto metri per uno di profondità , ma con unacorrente molto lenta . Osservammo costì come,nei grandi temporali, le mareggiate , durante larisacca , gettino a riva tanta ghiaia da otturarel' imboccatura del fiume. Allora le sue acqueallagano tutto il loro letto e tanto si elevano frale sponde che alfine s'aprono un passo e corronofragerosamente a precipitarsi in mare . Ivi tro-vammo alcuni resti di una balena e frammentidi una nave naufragata. Guadato il nuovo fiume,salimmo sopra una collinetta dove trovammo al-cuni frutti dello stesso grato sapore della nostrauva ribes . Mentre stavamo raccogliendone, ve-demmo dal vicino bosco uscire un pennacchio difumo, ed in pari tempo udimmo il latrato di piùcani alla distanza di forse un chilometro . Il dot-tor Segers , che era rimasto alquanto indietro ,s'incontrò con alcuni Indiani, ed incominciò a dirigerloro le poche parole che sapeva del loro lin-guaggio, cioè : adios yegoa, yeper, galletta . Eranforse dodici uomini colle loro famiglie, i quali

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aspettavano il decrescere della marea per andarea raccogliere i molluschi che le onde avesserogettati sulla spiaggia .

Alle 5 1/2,nel girare una piccola collina,ne scorgemmo di nuovo una cinquantina fra uo-mini, donne e ragazzi , i quali all'udirci, abban-donarono le loro capanne, guadagnando la vetta,di dove, in caso di attacco, avrebbero potuto di-fendersi o fuggire in qualunque direzione .

Era questo il quinto nostro incontro coi natu-rali dell'isola, i quali, lungi dal molestarci, fug-girono intimoriti della nostra presenza.

Il giorno dopo ci movemmo alle ore 8 antim .progredendo sempre in mezzo a folti boschi difagos antarticos, costrotti ad andare a piedi eda condurre le mule a mano . Alle 9 1/2 campeg-giammo e spedimmo innanzi sei soldati che doves-sero aprirci un passo colle accette .

10° II Capo S. Ines - La spedizione in mezzo ai boschi- Caccia al guanaco .

Riprendemmo la marcia alle tre pomeridiane,raggiungendo in poco tempo il Capo S . Ines(Agnese), il più alto di tutta la costa . Lo sa-limmo a cavallo , seguendo un angusto sentieroindiano ; ma raggiuntane la cima ci trovammochiuso il passo da fittissima boscaglia . Visti al-cuni passaggi più ad occidente, ritornammo suinostri passi e ci dirigemmo da quella parte .Tutte quelle foreste sono veramente superbe, ele amene vallicciuole, quasi come incastonate fral'una e l'altra di esse, sono vere coltri d'erbaggisparse d'orme di guanachi, ed in mezzo allequali scorre inevitabilmente qualche piccolo tor-rente. Alle ore 10 del giorno 13 ci rimettemmoin viaggio, ma ben presto ci trovammo di frontea foreste assolutamente impraticabili . Solo co-steggiandole e cercando i posti più depressi po-temmo avanzare, quasi sempre pedoni, per cin-que miglia. Alle 2 pomeridiane affatto impossibi-litati di proseguire, gettammo le tende nel belmezzo di una valletta che fa centro ad altre quat-tro minori. Prima di coricarci, ispezionando le muleci accorgemmo che mancavano due di quelle che silasciavano scariche , affinchè riposate potesseroa loro torno sostituire quelle cariche quando dive-nivano stanche . - Siccome già si faceva notte,risolvemmo di attendere il dimani per mandarnein traccia due soldati, non essendo convenienteabbandonarle agli Indiani, privando noi stessi diun aiuto di cui forse potevamo necessitare .

Il giorno seguente, cioè il 14 , fu giorno diriposo, di caccia, di allegria per tutto l'ac-campamento. Il dottor Segers ed il capitano Mar-zano si occuparono a rilevare due panorami in-terni del bosco . Sulle due del pomeriggio dueguanachi si approssimarono alle mule che sta-vano pascolando , causando un grande affaccen-darsi per parte dei soldati che, dato di manoalle rispettive carabine , incominciarono a pren-dere posizione per cacciarli . Quando i due ani-mali si accorsero del pericolo, si diedero alla fuga,ma non poterono sfuggire alle palle ben direttedel soldato Curvetto che li atterrò con due solitiri . Al vederli cadere tutti gettarono l'arma ed

accorsero per iscuoiarli ; ma ecco che, sul piùbello, uno dei due guanachi s'alza di repente econ una pronta fuga giunge a salvarsi nel bosco !Mentre alcuni soldati rimasero a scuoiare quellorimasto, gli altri, ripresa la carabina, si spinseroad inseguire il risuscitato fuggitivo , il qualeperò, sebbene gravemento ferito come facevacredere la pozza di sangue da lui lasciata aipiedi di una pianta , potè involarsi nel più fittodella foresta . Scuoiato pertanto il morto e men-tre se ne conduceva a termine la macellazione,si prese la fotografia di tutti i soldati e di tuttigli Indiani e delle tende . Il guanaco ucciso eramolto grosso e la sua pelle presentava le tracciedi sette ferite di freccia , delle quali era giuntoa guarirsi. Da ciò si può facilmente argomentarequanta difficoltà debbano nel cacciarli incontrare ipoveri Indiani, i quali non hanno altr'arma chela freccia.

(Continua) .

GRAZIA DI MARIA AUSILIATRICE .

La seguente lettera narra la guarigione por-tentosa di un giovanetto disperato dai medici . Lastampiamo come fu scritta, tale essendo il desi-siderio di chi ottenne la segnalatissima grazia daMaria SS .

Annecy, 19 aoút 1887.

REVÉREND ET TRÉS CHER D. Bosco,Dans ma lettre du 26 juin à D . Rua , je lui

faisais connaitre l'amélioration notable et subitesurvenue dans l'état de santé de notre fils André,que par vous nous avions recommandé à Notre-Dame Auxiliatrice .

En lui annonçant ce premier bienfait dù à vosprières, à celles de vos orphelins, je demandaisqu'elles fussent continuées pour obtenir une gué-rison radicale.

Il est temps maintenant, très cher D . Bosco,que je vous dise dans quelles circonstances s'estaccomplie cette guérison que ma femme et moi(le médecin peut-étre) considérons comme abso-lument prodigieuse .

Nous arrivions à Evreux le 6 juin dernierma femme et moi pour assister à la premièreCommunion d'André. Elle devait avoir lieu le 9 .

C'est le 8 au soir que nous vimes André pourla première fois, il avait déjà la fièvre, son exté-rieur accusait une fatigue extréme .

Le lendemain la première communion avaitlieu, le surlendemain l'enfant vint à la maison ,nous le menàmes chez le médecin, qui, aprèsl'avoir ausculté, nous dit qu'il fallait retirer l'en-fant immédiatement du collège, cesser tout tra-vail ; la poitrine lui paraissait en mauvais état,l'indisposition devait dater depuis plusieurs jours .

L'enfant rentrait à la maison le 11 , se cou-chait aver une forte fièvre .

Le mal, d'un caractère peu défini, faisait croireà une fièvre typhoîde , mais dans la maladie cequi préoccupait le médecin et nous jetait dansla plus grande anxiété, c'était l'état de la poi-trine qui allait en s'aggravant.

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En effet, le 20, les symptomes s'accentuérentdans la nuit . Après sa visite que le médecin fitce jour-là vers 3 heures, il dit à ma femme età moi que, trouvant la responsabilité trop lourde,il désirait la partager avec un confrère ; il in-sistait sur ce point , malgré l'assurance que mafemme et moi lui donnions de notre complèteconfiance dans ses soins .

De l'auscultation de ce jour le résultat étaitque le médecin croyait à la formation de tuber-cules au sommet du poumon droit, c'est-à-dire àla déclaration probable de la phthisie galopante .

C'est alors que, sentant les moyens humainsimpuissants à conjurer une catastrophe , je merendis (je dois l'avouer, avec confiance) au télé-graphe pour recommander notre enfant à vosprières et le mottre sous la protection de Notre-Dame Auxiliatrice . Il devait étre alors 5 heures1u soir .Pour des motifs de famille que vous apprécierez

dans une circonstance aussi grave, je priai monbeau-frère de télégraphier au médecin de la fa-inille de Villeneuve, à Paris, de venir voir notrepetit malade .

Le lendemain, 21, vers 9 h . du matin, le mé •decin venait faire sa visite habituelle. Vous vousfaites facilement une idée, révérend et très cherD. Bosco, de notre anxiété pendant l'ausculta-tion .

Tout d'un coup le médecin reléve la téte qu'iltenait appuyée sur le coté droit de l'enfant, ets'adressant à nous : « Je ne me trompe pas, c'estbien le poumon droit que nous soignons? » Etsur notre réponse affirmative, le médecin auscultele coté gauche, et en se relevant, nous dit : « Iln'y a plus rien ! »

A vous de juger, cher D . Bosco, de notre éton-nement, de notre joie, de notre reconnaissanceenvers N: D . Auxiliatrice ; l'enfant était sauvé . . .et de quelle maladie !

Je dis alors au médecin que je venais de re-cevoir du Dr. Sauné de Paris l'avis de son ar-rivée dans la journée. « Ah, j'en suis bien fa-ché! » fut la réponse de notre médecin . Etcomme je lui faisais remarquer que c'était sursa demande que j'avais demandé cette consulta-tion, il me dit : « Hier oui, aujourd'hui je n'enai plus besoin. »

En prenant congé le médecin me dit : « Je vousfélicite de grand ceeur de cette amélioration ex-traordinaire et inespérée . »

Gomme conclusion, je citerai ici les derniéreslignes de la relation de la maladie de notre en-fant, que le docteur me remettait à notre départd'Evreux pour le médecin d'Annecy au cas oùAndré serait souffrant :

« Le symptóme capital a été une congestionpulmonaire dont j'ai constaté bien nettement lessignes pendant 13 jours .

» La congestion pulmonaire simple n'a jamaiscette durée, ni ces allures .

» La congestion pulmonaire indicatrice d'unetuberculose ne se termine pas brusquement ainsi,sans laisser aucune trace . »

Je dois ajouter que le lendemain du graveaccident de cheval dont Andrà a été vietime, lechirurgien major du régiment, qui le soignait, vou-lant se rendre compte de l'état général de santé,l'ausculta très soigneusement, et trouva la poitrinoen parfait état .Ma femme et moi, révérend et très cher Dom

Bosco, sommes heureux de rendre ce témoignagede reconnaissance à Notre-Dame Auxiliatrice, àvous, à vos orphelins qui avez si bien su priernotre Mère et en obtenir une guérison ardem-ment désirée. Nous n'oublierons jamais ce quenous devons à vos prières, et l'enfant s'en sou-viendra, j'espère , alors qu'il se trouvera auxprises avec les sérieuses diffilcultés de la vie .Pour terminer cette trop longue lettre par unebonne nouvelle, je vous dirai que dimanche pro-chain André fera ses premiers pas ; la blessureest cicatrisée et le chirurgien est parfaitementsatisfait : il y aura dimanche un mois et sii joursque l'accident est arrivé.

Permettez moi en finissant , révérend et tréscher D . Bosco, de vous demander une bénédictionspéciale pour ma famille et en particulier pourma femme dont la santé esi fort ébranlée parces secousses morales et physiques .

Veuillez agréer l'hommage respectueux de mafldèle amitié et de mon entier dévouement. Quele bon Dieu vous conserve encore longtempspour la gioire de l'Eglise , le soulagement despauvres et la consolation des affligés.

FR . DE MAISTRE

ELENCO dei Cooperatori e delle Cooperatrici che furono chiamati all' eternità nel 1886-86 Merosi Mons. Carmine Cardinale -

Roma87 Migliardi Catterina - Tisobbio (Ales-sandria)88 Miglioli Mons. Giuseppe Cardinale -Bologna89 Monzali Don Antonio - Mangona (Firenze)90Moretti Domenico - Solcio di Lesa(Novara)91 Olivari Francesco - Boario

92 Orlandi Francesco - Bussolengo (Yo-r ona)

93 Padre Bartolomei Luigi - Roma94 Patrucco Francesco - Casorzo (Ales-

sandria)

95 Paschetta Don Antonio - Torino96 Pascuzi Marianna Ved . Martelli-Fano

(Pesaro)97 Piccoli Giuseppe - Bisceglie (Bari)98 Pollini Tisola Bortolo - Pelugo (Au-

stria)99 Peretti Giovanna - Carmagnola (Cse

neo)100 Recchi Rachele nata Gabriello - Ga-

stignano (Ascoli Piceno)101 Ricardi Don Antonio Curato -- Catto-

biano (Parma)102 Ripamonti Don Ignazio - Pasture

(Como)103 Ronco Angela - Casorso (Alessan- .

d,'io)

104 Secco Clementina Suora - Cravan-zana (Torino)

105 Seitone Tomaso - Canelli (Alessan-dria)

106 Serafini Don Angelo Prof. - Torin,107 Stazio Antonio - Carava na (Tortine108 Suor Vittorio Ronco - Torino109 Tavella Zitta di Giuseppe - Soai

(Verona110 Tini Pol eri Ghiglini Zani - Genov111 Trucchi Pier Paolo Vesc . - Forlì112 Valdettaro Anna - Genova113 Zaneboni Don Antonio Canonico --

Lodi (Milano)

Con permesso dell'Aut . Eccl . - 6lIGLlO E ∎ITTEI gerente respons . - Torino, 1887 - Tipografia Salesi

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T O R, I N O - Libreria Salesiana - TORINO

7 . Lettore Amene . - Un eleg. vol.` in-16° picc. ogni due mesi franco (C) L .

3 00-

-

Volumetti pubblicati : 6(D) ii 3 00Dono ad ogni assodato: .ilmanacco poi 888 e tre volumetti di lettura amena scelti da questa Libreria .Ai promotori di 10 associazioni : Fabiola Illustrata .Mirano a ricreare, e la materia e l'eleganza le rende gratissimo alla gioventù, un po' schiva dalle serio letture, e pur biso-

gnosa di avviarsi al bene . Questo tre pubblicazioni, Edificanti, Drammatiche e Amene, formano una piccola ma bella biblioteca .1 promotori della stampa ricreativa che vorranno associarsi a tutte e tre queste pubblicazioni, manderanno Lire (C .) 10 00

ascluso però ogni dono.

8. Biblioteca della Gioventù Ital . - Un vol. elegant. leg. in tela ogni mese (C) » 15 00- - Vol. pubblicati e leg . in brochure : 204 (D) » 100 00--

-

-

Vol. ripubbl. e leg . in tela inglese : 24 (D) » 30 00Si ripubblicheranno nel 1888 dodici volumetti scelti tra i poeti de' principali secoli letterari .Dono ad ogni associato all'anno in corso : La Poesia e il Cristianesimo di Luigi Leone e l'Introduzione allo studio

della poesia (lei Martinengo ed Almanacco .Gli associati che acquistano l'intera collezione in 204 volumi riceveranno in dono i seguenti : Disegno Storico della Lettera-

tura Italiana, la Storia della Pedagogia in Italia, il Dizionario della Lingua Italiana del Sac . Dottor Cerruti elegan-temente legati in tela inglese .

9. La Storia Biblica del Biamonti . -- 4 eleganti volumi in-16° grande elegantementelegati (C) » 16 00

Dono agli associati : _Almanacco e Letture Cattoliche del 1888 ed una copia dell'opera La Filosofia della Storia e laCiviltà di Mens . Briganti, una delle più importanti opere di tal genere che abbiano veduta la luce ai giorni nostri .

La Storia Biblica del Biamonti è ornai conosciuta in Italia e fuori, non è quindi una novità che si pubblichi per associa-zione, ma è un modo di pubblicazione che facilita ai compratori l'acquisto mediante i doni che si ricevono nell atto del pa-ramento, quasi compenso del pagamento anticipato, ed agevola a questa Libreria la legatura di quel numero di copio rispon-dente a quello degli associati, nonchè la spedizione, facendosi essa ogni tre mesi . Chi la volesse ricevere in una volta solae non per via d'associazione a tre mesi, non ha diritto ai doni .

10. Catechismo sui Sacramenti, del Canisio . -- Due grossi vol. in-16° gr. (C) » . 12 00Dono agli associati : Almanacco e 100 opuscoli cattolici assortiti .Anche in qucst' :umo 1888 si continuerà a ricevere associazioni a quest'importantissima opera, la quale verrà ultimata e

spedita agli associati verso il principio dello stesso anno .

11 . Opere varie del P. Gerola . - 12 vol. in-16° piccolo . Legati in tela (C) » 40 00Ad agevolare l'a(sjuisto e la conservazione delle opere del P . Gerola, si faranno rilegare in legatura uniforme . Dei 12 volumi

componenti dette opere se ne spedirà uno ogni mese a coloro che vorranno servirsi del mezzo di associazione per acquistarli .Dono agli associata : Almanacco e 200 opuscoli cattolici a scelta della Libreria Salesiana e rispondenti alle dottrine che

cerca diffondere il P . Gerola nei suoi scritti .

12. Opere predicabili del Verdona . -- Volumi in-16° grande . . . . (C) » 30 00Dono agli associati : Almanacco e La Chiesa e la Civiltà di S . S. Leone XIII, quattro Encicliche dello stesso e 100 opu-

scoli cattolici da servire come ricordo delle Missioni o d'altre circostanze . Di detto opere sono già pubblicati. 5 volumi diPanegirici ed uno del Quaresimale .

Quelli dell'Avvento e d'altri argomenti predicabili verranno spediti man mano che vedranno la luce .

13 . La Mistica Città di Dio dell'Agreda . - 5 vol. in-8°, leg . elegant. in 4 (C) » 30 00Dono agli associati : Almanacco e 30 volumetti riguardanti Maria SS . da diffondersi tra il popolo . Anche nel 1888 si rin-

nova la pubblicazione per associazione di quest'opera, unica nel suo genere, degna di essere posseduta da quanti v'hannocristiani che amano conoscere bene la Gran Madre di Dio e farla conoscere ed amare quanto più è possibile .

14. Biblioteca di Maria SS. Ausiliatrice . - 24 vol . elegantemente legati (Cl

40 00- Serie 1a conten. la Mistica Città in 12 vol . in-32° leg . in tela (C) tl 24 00- Serie 2' conten . varie operette Mariane in 12 voi . in-32°,

legati in tela (C) » 24 00Dono agli associati ai 24 volumi : Due annate alle Letture Cattoliche del 1888, La vera divozione a Maria SS. del

Yen. Monfort ed il Divoto di Maria SS . del P . Gerola . Agli associati ad una delle due serie : Un'annata Letture Cattolichelei 888 e la Vera divozione a Maria SS. ed Almana-o .

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L'AVVENTO SAY TIFICATO PER MEZZO DELLA LETTURA

(Estratto dal Catalogo Metod,, che si spedisce gratis a chi ne fa domanda in lettera affranc- o cartolina)

L'Avvento, del P . Prospero Guéranger Ab . di Solesmes . - Un volume in-16° di pag . 544 . (A) L . 4 00Sacra Novena in apparecchio al SS. Natale, del B . Sebastiano Valfrè . Terza edizione . -

Un fascicolo in-32° di pagine 72 (L . o . 70) . .

(E) » 0 15- Legato in carta, placca oro

. . . .

(D) e 0 60Novena del Bambino Gesù ed ottavario di compiacenze a Maria SS . per la nascita del suo Divin Figlio

coll'aggiunta dell'orologio del S . Natale e delle canzoncine per le feste Natalizie . Seconda edizione . - Opu-scolo in-32° di pagine 32 (567) (E) u 0 10

Novena ed Ottava del Santo Natale di N . S . Gesù Cristo arricchita di vario indulgenzee responsorio Solito a cantarsi in detta Novona . - Un fascicolo in-32° di pagine 96 (L . c . 177) . (E) e 0 25

Novena di Gesù Bambino e cinque brevi discorsi per la notte e il giorno del Santo Natale per Giu-seppe Prassinetti . - Un vol . in-16° piccolo di pagine 80 (568) (E) u 0 30

Novena del Santo Natale di N . S . Gesù Cristo in 18 brevi discorsi e meditazioni e variepreghiere . Operetta nuovissima utile ad ogni classe di persone, e raccomandata specialmente al Clero . Secondaedizione corretta . - Un fascicolo in-16° piccolo di pagine 132 (567)(A) e 0 60

Novena del Santo Natale, litanie dei Santi e laudi sacre . - Opus . in-32° di pag. 32 (o . e . 50) (E) e 0 05Cento copie di quest'ultima saranno spedito in dono a tutti gli associati alle opere del perdona che già paga-

rono L . 30, ed a tutti quelli che si associeranno durante l'anno che sta per terminare .

I ' CORSO DS STANPA=

L.' Avvento e le Prediche del Prof. Giovanni Verdona . - Saranno due volumi in-8° . . (E) u 4 50

NIUSLCAMessa Pastorale di stile facile religioso e popolare, por due tenori e basso con accompagnamento d'or-

gano, composta dal Maestro Domenico Chiatellino (A) n 4 001 uscita testè alla luce una Messa Pastorale a tre voci con accompagnamento d'organo del compianto Maestro

Domenico Chiateliino . Essa è di stile facile, scorrevole e assai ricca di melodia . La presentiamo al pubblico conolavoro che incontrerà assai nella popolazione, e specialmente nei paesi di campagna . Rivolgersi alla Libreria sa-lesiana di Torino o presso il sig . Michelangelo Chiatellino, Piazza Albertina in Carignano .

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