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D.D. “Alcide De Gasperi” Capaci ‐ P.T.O.F. piano triennale offerta formativa 2015 ‐‘16/2018 ‐‘19 I

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  II 

Anni scolastici

2016-2017 2017-2018 2018-2019

P.T.O.F – Piano Triennale Offerta Formativa

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  III 

Direzione Didattica Statale “A. De Gasperi” – Capaci C.so Isola delle Femmine s.n. - 90040 CAPACI (PA)

℡ 0918671318 – _ 0918698665 C.F.80029580828 - Cod.Mecc.PAEE063003

[email protected][email protected] www.ddcapaci.it

PREMESSA ………………………………………..................................................1

1. CHE COS’È IL P.T.O.F? …4 1.1 Il P.T.O.F. della D.D. “A. De Gasperi” di Capaci

2. DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI LA SCUOLA È INSERITA….4 Premessa………………………………………………………………………4 2.1 Quadro storico dell’istituto............................................................4 2.2 Descrizione del territorio……………………………………………….4 2.3 Contesto economico e socioculturale………………………………5

3. LE NOSTRE SCUOLE…………………………………………………….....7

Premessa………………………………………………………………………7 3.1 Sedi e recapiti...................................................................................8 3.2 Orari di ricevimento: Uffici di Segreteria e Presidenza …………9 3.3 Reclami……………………………………………………………………9

4. ATTO DI INDIRIZZO……………………………………………………………

5. PIANO DI MIGLIORAMENTO…………………………………………………

5.1 Priorità,traguardi e obiettivi desunti dal RAV 5.2 Campi di potenziamento e obiettivi formativi

6. FINALITÀ E SUCCESSO FORMATIVO………..………………………….. 6.1 Schema successo formativo………………………………………… 6.2 Aspetti organizzativi

6.2.1 Organigramma 6.2.2 Organi collegiali

INDICE

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  IV 

6.2.3 Funzioni strumentali 6.2.4 Organizzazione oraria delle attività 6.2.5 Orario ricevimento docenti 6.2.6 Fabbisogno di organico 6.2.7 Fabbisogno di attrezzature e infrastrutture materiali

6.3 Scelte Educative- Didattiche Premessa

6.3.1 Scuola dell’infanzia 6.3.2 Scuola primaria ………………………………………………… 6.3.3 Alunni BES…Piano annuale dell’inclusività

Premessa 6.3.3.1 Finalità generali e normativa di riferimento 6.3.3.2 Piano annuale dell’inclusione 6.3.3.3 Didattica inclusiva 6.3.3.4 Tab. riassuntiva: persone di riferimento per l’inclusione

degli alunni 6.3.3.5 Tab. riassuntiva: Alunni Disabili 6.3.3.6 Tab. riassuntiva: Alunni DSA 6.3.3.7 Integrazione alunni stranieri

6.4 Sinergia tra le parti e continuità educativa 6.4.1 Protocollo accoglienza/continuità 6.4.2 Continuità scuola/famiglia 6.4.3 Il Patto formativo e il patto educativo di corresponsabilità 6.4.4 Continuità scuola/territorio 6.4.5 Piano delle attività di formazione e aggiornamento docenti 6.4.6 Piano di formazione del personale ATA 6.4.7 Piano triennale di intervento dell’animatore digitale per il PNSD

7. DISPERSIONE SCOLASTICA E SUCCESSO FORMATIVO

7.1 Didattica del progetto 7.1.1 Progetto legalità 7.1.2 Progetto: Esperienza motoria e sport 7.1.3 Progetto: Inserimento della pratica musicale nella scuola

primaria “D.M.8/2011”…… 7.1.4 Progetti di potenziamento 7.1.5 Iniziative progettuali: Un anno…in progress 7.1.6 Progetti Pon 7.1.7 Visite guidate, uscite didattiche e viaggi d’istruzione 7.1.8 La nostra Biblioteca

8. SICUREZZA

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  V 

9. VALUTAZIONE E MONITORAGGIO 9.1 Monitoraggio del POF…………………………………………….. 9.2 Valutazione e invalsi………………………………………………… 9.3 Atovalutazione (RAV)…… 9.4 Valutazione Alunni

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““Il fine della scuola è quello di formare una testa ben fatta anziché una testa ben piena ”

(E. Morin, 2000)

LEGGE 13 luglio 2015, n. 107 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il

riordino delle disposizioni legislative vigenti. Art.1

1. Per affermare il ruolo centrale della scuola nella societa' della conoscenza e

innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti,

rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, per contrastare le diseguaglianze socio-

culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica, in

coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione,

per realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca,

sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla

cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunita' di successo

formativo e di istruzione permanente dei cittadini, la presente legge da' piena

attuazione all'autonomia delle istituzioni scolastiche di cui all'articolo 21 della legge 15

marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni, anche in relazione alla dotazione

finanziaria.

Il comma 14 della legge 107 che ha novellato l’art.3 del DPR 275 del 1999 dedicato interamente al POF, stabilisce adesso che spetta al dirigente scolastico la definizione degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione. Gli indirizzi costituiscono di fatto il punto di partenza affinché il collegio, con il supporto della funzione strumentale e la commissione che la affianca, possano operare alla realizzazione. Si assiste così ad un processo che comprende tre fasi complementari per il raggiungimento di un unico scopo: dirigente scolastico per gli indirizzi, collegio dei docenti per l’elaborazione del piano, consiglio di istituto per l’approvazione.

PREMESSA

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Al vertice del nuovo impianto normativo sono posti i principi essenziali cui deve mirare l’offerta formativa: innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse degli studenti, contrastare le disuguaglianze socio-culturali e territoriali, prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica, nel rispetto del profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione.

L’autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà d’insegnamento e di pluralismo culturale e si concretizza attraverso la progettazione e la realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione miranti allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, al fine di garantire percorsi adeguati alle loro potenzialità e al loro impegno.

L’istituzione scolastica, nel rispetto della libertà di insegnamento, della libertà di scelta educativa delle famiglie e delle finalità generali del sistema, concretizza i traguardi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni, riconosce e valorizza le diversità, promuove le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo. (art.3 e 4 D.P.R. 275/99).

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Il Piano dell’offerta formativa,

disciplinato nell’art.3 del D.P.R. n.275 del 1999 (Regolamento sull'autonomia delle istituzioni scolastiche) e ad oggi novellato dal comma 14 della Legge n.107 del 2015: “Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il piano triennale dell'offerta formativa, rivedibile annualmente. Il piano e' il documento fondamentale costitutivo dell'identita' culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia.”

Il Piano dell’Offerta Formativa, secondo il regolamento dell’Autonomia Scolastica, è il documento fondamentale della scuola, che la identifica dal punto di vista culturale e progettuale, ne esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa. Esso è il naturale sviluppo della pratica didattica di ciascuna scuola ed è costruito su criteri di fattibilità, verificabilità e trasparenza in modo da consentire all’istituzione scolastica la massima apertura nei confronti dei genitori e dell’intera comunità. Il P.O.F., inoltre, è coerente con gli obiettivi generali ed educativi determinati a livello nazionale e locale, tiene conto delle esigenze del contesto sociale e nello stesso tempo prevede un’organizzazione della didattica che assicuri il successo formativo di ogni alunno.

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa garantisce la partecipazione alle decisioni degli organi collegiali e la loro organizzazione e' orientata alla massima flessibilita', diversificazione, efficienza ed efficacia del servizio scolastico, nonche' all'integrazione e al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture, all'introduzione di tecnologie innovative e al coordinamento con il contesto territoriale. In tale ambito, l'istituzione scolastica effettua la programmazione triennale dell'offerta formativa per il potenziamento dei saperi e delle competenze delle studentesse e degli studenti e per l'apertura della comunita' scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realta' locali.

La nuova offerta formativa così come delineata dalla legge 107 sarà integrata da iniziative di potenziamento e da attività progettuali per il raggiungimento degli obiettivi formativi.

Il piano indica altresì il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri stabiliti nel DPR 22 giugno 2009, il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché i piani di miglioramento dell'istituzione scolastica previsti dal

1.CHE COSA È IL PTOF…?

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regolamento. In questa parte il PTOF viene ad agganciarsi con il procedimento di valutazione, con il RAV (Rapporto di Autovalutazione) e il relativo Piano di Miglioramento definito dalle scuole che si concluderà con la rendicontazione sociale e la pubblicazione e diffusione dei dati raggiunti. Le azioni di miglioramento organizzativo e gestionale implementate dalle istituzioni scolastiche serviranno anche ai fini della valutazione dei risultati dell’azione dirigenziale e vanno allegate al Piano.

Il RAV è una mappa della scuola, costituita da indicatori, raggruppati in aree, inseriti in tre macroaree: contesti e risorse, esiti, processi. La valutazione di questi consente l’individuazione delle aree di miglioramento e può permettere alla scuola di implementare i cambiamenti necessari e sviluppare la propria capacità di apprendimento per ottimizzare l’efficacia. L’identificazione delle criticità presenti nella realtà scolastica riveste particolare importanza nell’ottica della predisposizione dei Piani di miglioramento.

‐Dura 3 anni 

‐ Può essere modificato ogni 3 anni 

‐Compilato (o modificato)  

  ogni anno 

‐Va trasmesso all’USR 

‐Viene spedito al MIUR 

 ‐Pubblicato nel sito della 

  scuola 

                                             

   Piano    Triennale    Offerta    Formativa  

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1.1 Il P.T.O.F. della D.D. “A. De Gasperi” di Capaci

Dalla legge 107 l’Istituto ha determinato dei precisi punti nel progettare il Piano Triennale dell’Offerta Formativa:

valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, matematico-logiche e scientifiche nella pratica e nella cultura musicali, nell’arte, sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale della pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell’assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri ( comma 7);

sviluppo delle competenze digitali (commi 56-59); individualizzazione e valorizzazione sia dell’intervento formativo

(programmabile in funzione dei bisogni individuali), sia degli interventi di supporto e sostegno, con modalità proprie per gli studenti di origine straniera; attuare i principi di pari opportunità: prevenzione della violenza e di tutte le discriminazioni (comma 16);

attuare percorsi progettuali in materia di tutela alla salute (comma 38);

promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso ( comma 10);

realizzare una didattica laboratoriale ( comma 60); apertura della comunità scolastica con Enti pubblici e locali e con

le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio (comma 14);

attuare percorsi formativi e iniziative diretti all’orientamento e alla valorizzazione del merito scolastico e dei talenti degli studenti (comma 29);

programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliare (comma 12).

Il documento presenta sia i presupposti culturali, formativi e organizzativi sia le proposte educative e didattiche elaborate dai docenti della scuola, sulla base anche delle valutazioni relative alle attività promosse e realizzate negli anni precedenti. In particolare il documento intende fornire un quadro organico e unitario dell’istituto nella sua nuova configurazione giuridico-amministrativa, pur nel rispetto della storia e delle vicende educativo-didattiche che hanno caratterizzato la realtà scolastica.

L’elaborazione del P.T.O.F. è effettuata sulla base di: un’ attenta analisi del contesto sociale, economico e culturale; una lettura dei bisogni e delle aspettative dell’utenza; un ottimale utilizzo delle risorse professionali presenti nella scuola

e il territorio di cui dispongono; una valutazione quantitativa e qualitativa dei risultati raggiunti

negli anni scolastici precedenti;

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linee guida proposte dal Ministero per l’anno scolastico 2011/2012.

Premesso che “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”, (art. 3 della Costituzione), la nostra istituzione si adopera per la realizzazione di tale principio attraverso l’autonomia scolastica, al fine di promuovere lo sviluppo integrale della persona. La scuola che ha pur sempre una missione delicata e importante nella formazione dei nostri giovani dovrà sempre più farsi un luogo accogliente e sereno, ricco di sollecitazioni e di stimoli per fare conquiste intellettuali che tuttavia richiedono ingegno, ma anche impegno e sforzo.

Perciò la scuola, attraverso la guida degli insegnanti, è indispensabile per non perdersi nei marosi dell’avventura intellettuale, per agire con intelligenza e responsabilità, per acquisire quel sapere che serve, per aiutare la persona a reggersi sulle proprie gambe in un colloquio perenne con gli altri, il mondo, le cose.

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Premessa

Il Circolo Didattico “A. De Gasperi” è ubicato nel territorio del Comune di Capaci. Afferiscono alle scuole del circolo anche bambini provenienti da paesi limitrofi (Isola delle Femmine, Carini).

2.1 Quadro storico della scuola

2. DESCRIZIONEDELCONTESTOINCUILASCUOLAÈINSERITA

 

INIZIO LEZIONE VIA KENNEDY 

1957

AUMENTO DELLA POPOLAZIONE SCOLASTICA: DOPPI TURNI 

1975/80

APERTURA PLESSO VIA “ZIMA” E “CORSO ISOLA” 

1992

ISOLA DIVENTA ISTITUTO COMPRENSIVO 

1999

APERTURA PLESSO 

2004

DIMENSIONAMENTO ISTITUTO 

2013

NASCE IL CIRCOLO 

1951

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2.2 Descrizione del territorio

ll territorio del Comune si affaccia a NORD sul mar Tirreno, ed è compreso tra il Comune di Isola Delle Femmine ad EST e quelli di Carini e di Torretta ad OVEST. 15 Km lo separano da Palermo e 15 dall’aeroporto”Falcone e Borsellino”. Il territorio è attraversato dalla ferrovia PA-TP dall’autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo, arterie che costituiscono le principali vie di comunicazione tra il capoluogo di Provincia e l’estremità occidentale dell’Isola.

Nel territorio sono presenti beni archeologici, architettonici ed artistici come la Chiesa Madre in stile barocco al cui interno si trovano pregiati dipinti realizzati da G. Tresca; il palazzo dei contiPilo con l’attiguo monastero di S. Chiara; la necropoli e le grotte che hanno restituito numerosi reperti che testimoniano un passato preistorico particolarmente interessante. La popolazione risulta caratterizzata da una certa mobilità e per questo eterogenea per radizione e cultura, ma anche per condizione socio-economica-culturale.

La vicinanza con la grande città e con gli altri comuni, infatti, è motivo di flusso migratorio per la ricerca di alloggi ad un costo contenuto, movimenti, questi, che hanno trasformato l’aspetto originario di “paese” in un quartiere periferico della grande città. Data la posizione geografica del territorio, l’utenza scolastica è caratterizzata da alunni provenienti sia dal Comune di Capaci sia da comuni limitrofi. Nella realtà cittadina, quindi, manca ora una memoria storica comune in cui riconoscersi e ritrovarsi. In tale contesto risulta difficoltoso creare quelle sinergie che consentono di sfruttare al massimo il potenziale di idee e risorse umane occorrenti per affrontare e risolvere problemi di una società composita e con bisogni sempre maggiori.

2.3 Contesto economico e socioculturale

L’economia del Comune si basa essenzialmente sulle attività del terziario: commercio, artigianato (in prevalenza edile) e settore turistico, che è in via di sviluppo e si sta affermando come la maggiore risorsa del territorio. Un fenomeno che contraddistingue la popolazione è il pendolarismo per motivi di lavoro e distudio verso la città. Inoltre, molti lavoratori delle industrie dell’ASI (Area di Sviluppo Industriale compresa tra Isola delle Femmine e Carini), risiedono nel Comune di Capaci. I dati desunti dalle relazioni sociali, L.328/2000 elaborate da Comuni-ASL-Scuole-Istituzioni sociali, del comprensorio n°34 di Carini, evidenziano quale indicatore sociale di malessere deiminori, la mancanza di stimoli culturali.

Un’osservazione accurata dei comportamenti giovanili fa supporre una perdita dei valori sociali e culturali, infatti si nota nei giovani una modesta sensibilità civica che si manifesta con lo scarso rispetto delle regole di convivenza civile. Risulta complesso l’esame delle cause di cui sopra ma si ritiene che in parte ciò è da imputare alla crisi della famiglia, come prima agenzia educativa, e trasmettitrice di valori morali e di modelli da seguire.

Spesso la famiglia o assume atteggiamenti iperprotettivi che non permettono al bambino di acquisire autonomia, sicurezza e fiducia in se, o delegano ad altro (tv, computer, giochi virtuali) il compito di educare in senso

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generale ed esaustivo i propri figli. A questo si aggiunge una realtà sociale che ha nel consumismo e nella prevalenza dell’immagine rispetto alla sostanza il substrato in cui si muove ed agisce. sul territorio sono presenti poche agenzie aggregative (parrocchia, boy scout, palestre, scuola di calcio, ludoteca), che non riescono a soddisfare i bisogni della collettività.

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Premessa

La Direzione Didattica “A. De Gasperi” di Capaci è costituita da 2 plessi di scuola dell’infanzia e 2 plessi di scuola primaria.

Scuola Infanzia

Il plesso di Viale Kennedy ospita n.11 sezioni statali a tempo ridotto. Vi

sono 8 servizi igienici per i bambini e 2 per i docenti.

Coordinatore di plesso: Ins. Gabriella Mangiapane. Il plesso di via degli Oleandri ospita n. 3 sezioni statali a tempo ridotto;

sorge in mezzo ad un ampio spazio verde recintato ed attrezzato, di fronte all’asilo nido comunale. Gli spazi esterni sono vasti. All’interno 3 aule per le sezioni di Scuola dell’Infanzia Statale, 2 aule adibite a laboratori, 4 servizi igienici per i bambini e 1 per i docenti.

Coordinatore di plesso: Ins. Luisa Consiglio.

Scuola Primaria Il plesso principale è quello sito in Corso Isola, sorge su due piani,

circondata da aiuole, con ampi spazi luminosi all’interno. Al piano terra vi sono: l’ufficio di direzione, la segreteria, l’ufficio del DSGA, 6 aule, il laboratorio multimediale (13 postazioni), il salone, la mensa scolastica, stanze adibite ad archivio, 3 servizi igienici per gli alunni, 1 per alunni H. Al primo piano: 8 aule e servizi igienici.

Il plesso di via Kennedy sorge anch’esso su due piani, nell’arteria

principale del paese, circondato da un ampio spazio, parte del quale adibito a palestra aperta. Al piano terra: 5 aule, 1 aula uff. collaboratori, 1 servizio igienico per gli alunni, 1 per gli alunni H.Al primo piano: 9 aule, 1 aula polifunzionale, 2 servizi igienici per gli alunni, 1 per gli alunni H, 1 per i docenti, 1 aula laboratorio informatico (5 postazioni), 1 aula laboratorio linguistico, 1 aula laboratorio scientifico ed 1 aula laboratorio musicale. Coordinatori di plesso: Ins.ti Donatella Spatafora e Rosa Longo.

3. LE NOSTRE SCUOLE

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3.1 Sedi e recapiti

Via degli Oleandri

Tel. 091/8673228

Scuola infanzia

Via Kennedy

Tel. 091/8673228

Corso Isola delle

Femmine

Tel. 091/8671667

Scuola primaria

Via Kennedy

Tel. 091/8673228

Email

[email protected]

Fax 091/8698665

sito www.ddcapaci.it

Scuole

Plesso

Classi/sezioni

Totale alunni

Di cui diversamente

abili

Infanzia

Via degli Oleandri

3

65

Via Kennedy

11

254

Primaria

Corso Isola

14

295

Via Kennedy

16

292

Totale

44

906

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3.2 Orari di ricevimento:Uffici di segreteria e Presidenza Apertura al pubblico

Lunedì,mercoledì, venerdì

Dalle ore 10:00

alle 12.00

Uffici di segreteria

Martedì

Dalle ore 10:00

alle 12.00

Dsga

Dalle ore

alle

Dirigente scolastico

Riceve, di norma, su appuntamento

3.3 Reclami I reclami, relativi ad aspetti del servizio scolastico, devono essere

indirizzati al Dirigente Scolastico, in forma scritta, utilizzando apposito modulo da richiedere in segreteria dell’Istituto, e contenere le generalità, l’indirizzo e la reperibilità del proponente. Eventuali reclami orali o telefonici dovranno successivamente essere sottoscritti.

Il Dirigente Scolastico, nel caso in cui i reclami riguardino comportamenti e/o fatti compiuti da personale interno all’Istituto Comprensivo, ne informa gli interessati e risponde per iscritto entro e non oltre i quindici giorni. Non sono assolutamente presi in considerazione reclami anonimi.

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ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015. Documento in progress aperto al

contributo del collegio.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

VISTA la legge n. 107 del 13.07.2015 (d’ora in poi: Legge), recante la “Riforma del sistema nazionale di struzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni egislative vigenti”;

PRESO ATTO che l’art.1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che:

1) le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente il triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa (d’ora in poi: Piano);

2) il piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico;

3) il piano è approvato dal consiglio d’istituto; 4) esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la

compatibilità con i limiti d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR;

5) una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola; TENUTO CONTO delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e

dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori;

EMANA

ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come sostituito dall’art. 1 comma 14 della legge 13.7.2015, n. 107, il seguente

Atto d’indirizzo per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione

Premesso che si ritengono attuali gli indirizzi generali definiti in seno al Consiglio di Istituto nel decorso anno scolastico e che gli stessi rappresentano memoria ed esperienza dell’impegno e della partecipazione delle componenti scolastiche per il conseguimento degli obiettivi di vision e di mission senza tralasciare la necessità di traguardare le scelte di gestione e di amministrazione funzionali alla piena realizzazione dell’Offerta Formativa, si riassumono i seguenti macro-obiettivi come di seguito riportati.

3. ATTO DI INDIRIZZO

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Obiettivo della Cultura Organizzativa basata sulla Cooperazione e la Partecipazione:

Sviluppare interazione,integrazione tra i plessi e gli ordini, potenziare il senso di appartenenza;

Fare emergere potenzialità inespresse e potenziare quelle espresse in un clima di condivisione;

Attuare un processo comunicativo efficace, improntato alla trasparenza ed alla chiarezza;

Mettere in relazione le risorse con gli obiettivi del sistema e con gli esiti da raggiungere.

Adeguare l’organizzazione e la didattica alle nuove disposizioni dettate dalle nuove modifiche della riforma degli ordinamenti scolastici ed organizzare l’attività scolastica con criteri di efficienza, efficacia al fine di garantire il buon andamento dei servizi scolastici e formativi.

Promuovere e sviluppare l’autonomia didattica , organizzativa , di ricerca , di sperimentazione e sviluppo.

Obiettivo Sistema Educativo Integrato: Gestire relazioni e azioni con altri soggetti partner per realizzare reti di

relazioni organizzate e progetti di comune interesse. Promuovere la collaborazione tra risorse culturali, professionali, sociali,

ed economiche del territorio. Interagire con gli Enti locali ai sensi del comma I° art. 1 del DPR n° 275

dell’8.3.1999, e con la Regione Siciliana , ai sensi della legge regionale n.6 del 24/02/2000.

Obiettivo Apprendimento Alunno: Realizzare una offerta formativa che risponda ai bisogni dei nostri alunni,

con interventi mirati a specifiche esigenze, utilizzando tecnologie in modalità di lavoro laboratoriale.

Garantire il pieno esercizio dei diritti costituzionalmente tutelati : il diritto all’apprendimento degli alunni, la libertà d’insegnamento dei docenti, la libertà di scelta educativa delle famiglie.

Promuovere, tenuto conto delle diverse esigenze degli alunni concretamente rilevate, tutte le iniziative e gli interventi utili a favorire il successo formativo degli stessi.

Obiettivo sicurezza e salute

Garantire la sicurezza e migliorare la qualità degli ambienti, promuovendo il valore della salute.

Coinvolgere attivamente gli alunni nei processi di conoscenza relativi alle problematiche della sicurezza.

All’interno dei macro-obiettivi sopra definiti, assumono rilievo considerazioni e riflessioni che attengono alle priorità strategiche da definire in base al nuovo dettato normativo che riassume, comunque, specificità proprie di una governance condivisa e partecipata.

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A tal fine, anche alla luce, della necessità di dare corso all’azione di autovalutazione interna avviata nel decorso anno scolastico, coerentemente agli obiettivi posti dal percorso di autovalutazione che deve essere la base per la redazione del piano di miglioramento, si impegna il collegio dei docenti, attraverso le sue articolazioni ed in particolare al nucleo di autovalutazione integratosi all’interno della commissione POF, di operare una proposta all’interno di un’analisi puntuale relativamente alle necessità di una progettazione integrata che tenga conto della necessità di definire: 1) Le priorità, i traguardi e gli obiettivi individuati dal rapporto di autovalutazione

(RAV) e il conseguente piano di miglioramento di cui all’art.6, comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 28.3.2013 n.80 dovranno costituire parte integrante del Piano;

2) le attività per il recupero ed il potenziamento del profitto, attraverso l’analisi dei risultati delle rilevazioni INVALSI relativamente agli anni scolastici precedenti (a.s. 2013/2014 in quanto nel decorso anno scolastico non sono state effettuate le rilevazioni a causa dell’assenza di massa degli alunni) con particolare riferimento ai seguenti aspetti: Il punteggio di italiano e matematica della scuola alle prove INVALSI è

superiore rispetto alla media regionale e nazionale; dall’analisi dei risultati relativi alle classi seconde emerge lieve variabilità

negli esiti di Italiano e Matematica ad eccezione di una classe seconda (a.s. 2013/2014) che presenta una media inferiore a quella regionale e nazionale.

Alla luce delle rilevazioni, pur con i distinguo relativi all’anno di rilevazione, si raccomanda al collegio una particolare attenzione nelle previsioni progettuali. L’analisi dei bisogni e la lettura della realtà territoriale, le interlocuzioni con l’ente locale, le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché degli organismi di cui tener conto nella formulazione del Piano possono di seguito riassumersi nel:

gestire positivamente le relazioni e le azioni all’esterno, con gli altri soggetti partner del territorio per realizzare reti di relazioni organizzate, per costruire e realizzare progetti di comune interesse;

promuovere la collaborazione tra risorse culturali, professionali, sociali, ed economiche del territorio. Interagire con gli Enti locali ai sensi del comma I° art. 1 del DPR n° 275 dell’8.3.1999, e con la Regione Siciliana , ai sensi della legge regionale n.6 del 24.2.2000;

operare attraverso una progettualità votata alla valorizzazione delle “emergenze culturali locali” (in termini di risorse storiche, culturali, ambientali, monumentali, paesaggistiche ecc.).

3) Il Piano dovrà fare particolare riferimento ai seguenti commi dell’art.1 della Legge1, 2:

                                                            

1 Per ogni punto indicato il DS potrà/dovrà scegliere se inserire indirizzi specifici o limitarsi a richiamare le norme.

2 In ciascuno dei punti successivi, dove sono indicate delle righe vuote, il dirigente scriverà le indicazioni che fornisce al Collegio per la redazione del Piano. Se un punto non è pertinente

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commi 1-4 (finalità della legge e compiti delle scuole): assicurare il diritto al successo formativo, rimuovendo gli ostacoli

personali e sociali; progettare e realizzare una offerta formativa che motivi

all’apprendimento, rispondente ai bisogni dell’utenza, con interventi mirati a specifiche esigenze anche utilizzando tecnologie innovative in modalità di lavoro laboratoriale;

attuare ciascun progetto e/o attività, che sia stato deliberato dagli organismi collegiali utilizzando modalità operative condivise e comuni, al fine di assicurare, con l’uniformità progettuale e gestionale delle classi e dei plessi, la sostanziale unitarietà e omogeneità dell’offerta formativa erogata;

realizzare attività di apprendimento non formali; motivare gli alunni al ben-essere ed alla cittadinanza agita; promuovere la partecipazione di tutti gli attori del progetto educativo

attraverso gli OOCC; offrire al contesto territoriale occasioni di ascolto, proposta, iniziativa,

condivisione e valutazione su quanto l’Istituzione progetta e realizza, nella prospettiva della rendicontazione sociale;

pianificare a medio e lungo termine l’offerta formativa attraverso il POF triennale;

promuovere e sviluppare la flessibilità didattica ed organizzativa nel limite delle risorse disponibili;

commi 5-7 e 14 (fabbisogno di attrezzature e infrastrutture materiali, fabbisogno dell’organico dell’autonomia, potenziamento dell’offerta e obiettivi formativi prioritari):

- si terrà conto in particolare delle seguenti priorità3:

Emergenti dal R.A.V. Ridurre i disagi formativi ed emozionali, agevolando la piena

inclusione sociale e culturale degli alunni. Adozione collegiale di nuovi modelli organizzativi ai fini del

superamento delle difficoltà rilevate. Intensificare e valorizzare l’interazione scuola famiglia favorendo

un’intervento sinergico. Definire pratiche condivise tra scuola e famiglia. Ridurre gli atteggiamenti individualistici e conflittuali per

riconoscere il valore della diversità e operare insieme agli altri. Progettare un’offerta formativa proiettata in una dimensione

interistituzionale funzionale alla costruzione di significative relazioni con gli altri.

                                                                                                                                                                              

(per esempio, perché riguarda solo un particolare ordine di scuola, ovvero un settore che il DS non ritenga di includere nel Piano), non riportarlo. 3 Indicare in particolare quali delle priorità elencate dal comma 7 della Legge dovranno essere recepite nel Piano, in aggiunta a quelle emergenti dal RAV di istituto.  

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Implemetare ambienti di apprendimento finalizzati alla promozione di percorsi di meta-cognizione.

Promuovere modi di apprendere complessi in contesti di problem-solving.

Riguardo all’autonomia scolastica e all’offerta formativa Secondo quanto specificato nella sezione organico dell’autonomia. Per ciò che concerne attrezzature e infrastrutture materiali occorrerà

tenere presente che: occorre adeguare il patrimonio esistente delle attrezzature e

realizzare le infrastrutture necessarie, rendendole idonee all’utilizzo di metodologie didattiche innovative;

realizzazione rete lan/wireless in tutti i plessi funzionalmente all’esigenza di garantire lo sviluppo della didattica attraverso l’uso delle tecnologie informatiche e la piena funzionalità dell’adozione del registro elettronico, già avviato in via sperimentale all’avvio di questo a.s.;

adeguare le infrastrutture e le procedure degli uffici alla recente normativa riguardante il Codice dell’Amministrazione digitale (CAD) e la trasparenza /pubblicità legale (L.33/13);

incentivare l’impiego delle nuove tecnologie a supporto della ricerca/azione e della sperimentazione didattica.

Organico per ciò che concerne i posti di organico, comuni e di sostegno, il fabbisogno per il triennio di riferimento parte dall’analisi della situazione attuale così definita4: la situazione a settembre 2015- composizione e definizione dell’organico docenti:

infanzia posto comune n. 14 posti, 1 posto religione infanzia posto sostegno n. 2 posti; primaria posto comune n. 35 posti, 2,5 posti religione primaria posto sostegno n. 15 posti.

Organico dell’autonomia per ciò che concerne i posti per il potenziamento dell’offerta formativa il fabbisogno sarà definito in relazione ai progetti ed alle attività contenuti nel Piano, entro un limite massimo del 10% in più rispetto all’esistente5per

                                                            

4  Riportare i dati così come risultano dall’organico dell’anno in corso al momento dell’approvazione del 

Piano, distinti per classi di concorso, ed ulteriormente per posti comuni e posti di sostegno. Eventuali 

variazioni successive potranno essere apportate in sede di aggiornamento annuale del Piano. 

5 Indicare il fabbisogno di posti nell’organico di potenziamento, nella misura provvisoriamente assegnata per il 2015-16, eventualmente aumentato di una o due unità solo in caso di documentata necessità. Il fabbisogno deve risultare da specifici progetti di attività relativi all’attuazione delle priorità e degli obiettivi del Piano. E’ prudente indicare sotto questa voce un

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realizzare obiettivi che si intendono prioritari secondo l’ordine di seguito riportato: - Potenziamento umanistico socio-economico e per la legalità; - Potenziamento laboratoriale - Potenziamento artistico musicale - Potenziamento motorio; - Potenziamento scientifico;

all’interno dei campi di potenziamento avere particolare cura degli aspetti che riguardano la promozione e la realizzazione di progetti di inclusione sociale e di attenzione ai BES con docenti esperti nella individuazione delle problematiche dell’apprendimento e per la condivisione di metodologie e strategie. Promuovere altresì progetti di apertura al territorio, promuovere la didattica laboratoriale e l’utilizzo di strumenti e apparecchiature, Nell’ambito delle scelte di organizzazione, dovranno essere previste la figura del responsabile di plesso6; Si impegna il Collegio a valutare la possibilità articolare il collegio in dipartimenti , commissioni, gruppi di lavoro altro tipo di articolazione7. Per ciò che concerne i posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario il fabbisogno determinato dagli uffici centrali è il seguente8: la situazione a settembre 2015- composizione e definizione dell’organico ATA:

Collaboratori Scolastici posti n.11 Personale CICLAT – posti accantonati n.2 Personale Cooperative assegnato fuori organico n.2 Assistenti Amministrativi posti n 5 DSGA n.1

commi 10 e 12 (iniziative di formazione rivolte agli studenti per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso, programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario e definizione delle risorse occorrenti :

realizzare iniziative per l’educazione degli alunni alle problematiche relative alla sicurezza fornendo le informazioni di base sul concetti e le tecniche di primo soccorso, anche in collaborazione con il 118;

                                                                                                                                                                              

numero che tenga conto dell’accantonamento di alcune unità di personale per le supplenze brevi. 6 Questa previsione serve unicamente a definire le relative funzioni. L’attribuzione degli incarichi alle persone sarà effettuata dal dirigente, nell’ambito delle sue competenze esclusive di cui al DLgs. 165/01 art. 5 comma 2. 7 Vedi nota precedente. 8 Fare riferimento a quello dell’anno in corso. Per gli ATA non esiste organico di potenziamento. 

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realizzare attività formative per il personale amministrativo con particolare alle competenze di software che velocizzino le procedure e le rendano più rispondenti alle disposizioni relative alla de-materializzazione;

realizzare corsi di formazione sulla sicurezza per il personale docente ed ATA.

commi 15-16 (educazione alle pari opportunità, prevenzione della violenza di genere): promuovere azioni di contrasto al bullismo, anche a quello cibernetico; promuovere riflessioni e attività che prevengano la violenza in tutte le sue manifestazioni; educare alle pari opportunità; operare nell’attività scolastica dando esempio di onestà, di coerenza tra ciò che si dichiara e ciò che si fa nel quotidiano, e di altruismo; rispettare il patto di corresponsabilità, il contratto formativo, le regole di istituto. comma 20 (Insegnamento Lingua Inglese nella scuola Primaria): promuovere attività, sviluppando la capacità della produzione attraverso esperienze ludiche. commi 289-29 e 3110-32 (insegnamenti opzionali, percorsi formativi ed iniziative d’orientamento, valorizzazione del merito scolastico e dei talenti, individuazione di docenti coordinatori, individuazione di modalità di orientamento idonee al superamento delle difficoltà degli alunni stranieri :

Ipotizzare percorsi per potenziare le capacità degli alunni di conoscere se stessi per essere protagonisti di un personale progetto di vita;

accompagnare l’alunno nella ricerca della sua identità e nella sua maturazione, accrescendo la sua autostima;

adottare procedure per l’accoglienza di nuovi alunni di cittadinanza non italiana o rientranti dall’estero dopo un periodo di trasferimento;

offrire agli alunni più meritevoli occasioni per approfondire la preparazione individuale e il loro confronto con altre realtà scolastiche, nazionali e internazionali, anche partecipando a gare e concorsi.

commi 33-4311 (alternanza scuola-lavoro):

NO

commi 56-61 (piano nazionale scuola digitale, didattica laboratoriale):

                                                            

9   Solo per le scuole secondarie di secondo grado 10 Solo per le scuole secondarie di secondo grado 11 Solo per le scuole secondarie di secondo grado

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Si raccomanda, da parte dei docenti, l’uso di ogni strategia per facilitare l’apprendimento attraverso l’uso delle risorse strumentali in possesso della Scuola. Necessario pertanto sarà l’utilizzo dei linguaggi alternativi, più vicini al mondo dei “nativi digitali”. Il personal computer deve essere inteso come strumento di apprendimento, in quanto instaura processi e stimola le capacità logiche, sostiene e facilita la traduzione dei pensieri in sequenze operative che portano l’operatore a fare scelte, seguire procedure, a modificare il proprio operato. Gli strumenti e le apparecchiature multimediali devono essere a servizio di una didattica che favorisca tutte le intelligenze e tutte le forme di espressività. comma 124 (formazione in servizio docenti)12: Obiettivo: educazione personalizzata degli alunni che miri:

All’individualizzazione dei bisogni sottesi; Alla valorizzazione delle diverse intelligenze; All’acquisizione di strumentalità di base per il raggiungimento della

individualizzazione del proprio metodo di lavoro; Alla conoscenza attraverso l’operatività ed il problem solving, affinchè

i nostri alunni divengano adulti più consapevoli in un mondo sempre più imprevedibile ed in costante cambiamento.

Inoltre un importante obiettivo da raggiungere è quello di pensare il mondo digitale a servizio del compito dell’insegnante, che deve proporre agli alunni, cosiddetti nativi digitali, una didattica più congeniale e vicina alla loro quotidianità. i criteri generali13 per la programmazione educativa, per la programmazione e l'attuazione delle attività parascolastiche, interscolastiche, extrascolastiche, già definiti nei precedenti anni scolastici potranno essere declinati secondo le esigenze legate ai bisogni espressi ed inespressi. In ogni caso si rimanda alla loro definizione collegiale14.

4) I progetti e le attività sui quali si pensa di utilizzare docenti dell’organico del

potenziamento devono fare esplicito riferimento a tale esigenza,

                                                            

12 Precisare le aree (non gli specifici argomenti) che dovranno essere incluse nel piano di formazione (basarsi sulle risultanze del RAV, delle prove INVALSI, di altri eventuali elementi conoscitivi sul fabbisogno di formazione del personale docente. Indicare altresì, previa informativa alla parte sindacale, la misura oraria minima della formazione che dovrà essere programmata nel PIano. 13 Questo punto è ovviamente a discrezione del DS, il quale, valutata la situazione pregressa della propria scuola, potrà decidere se indicare o no il mantenimento dei criteri di programmazione pregressi stabiliti dal consiglio d’istituto. 14 Indicare succintamente, ove lo si ritenga opportuno, i criteri che si ritiene di dover mantenere. 

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motivandola e definendo l’area disciplinare coinvolta15. Si terrà conto del fatto che l’organico di potenziamento deve servire anche alla copertura delle supplenze brevi e quindi si eviterà di assorbire sui progetti l’intera quota disponibile16.

5) Per tutti i progetti e le attività previsti nel Piano, devono essere indicati i livelli di partenza sui quali si intende intervenire, gli obiettivi cui tendere nell’arco del triennio di riferimento, gli indicatori quantitativi e/o qualitativi utilizzati o da utilizzare per rilevarli. Gli indicatori saranno di preferenza quantitativi, cioè espressi in grandezze misurabili, ovvero qualitativi, cioè fondati su descrittori non ambigui di presenza / assenza di fenomeni, qualità o comportamenti ed eventualmente della loro frequenza.

6) Il Piano dovrà essere predisposto a cura dell’unità di valutazione e delle Funzioni Strumentali, entro il 15 ottobre prossimo al fine di dare corso a tutti gli adempimenti che dovranno portare alle delibere di approvazione da parte degli organi collegiali entra le date fissate dalla vigente nor

                                                            

15Tenuto conto del fatto che sul potenziamento si può prescindere dall’esatta corrispondenza della classe di concorso, indicare una rosa di classi di concorso cui attingere per ciascun posto richiesto. 16 La quota di organico di potenziamento da accantonare per le supplenze brevi dovrà coprire più aree disciplinari, in modo da risultare utilizzabile per esigenze diverse (es.: area letteraria, linguistica, matematica, scientifica). 

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Premessa

5.1 Priorità, traguardi ed obiettivi desunti dal RAV

Il presente Piano parte dalla risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così come contenuta nel Rapporto di Autovalutazione (RAV), pubblicato all’Albo elettronico della scuola è presente sul portale Scuola in Chiaro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, reperibile all’indirizzo: www.ddcapaci.it. In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera l’istituto, l’inventario delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti documentati degli apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e didattici messi in atto. Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, gli elementi conclusivi del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di lungo periodo, Obiettivi di breve periodo. Le priorità che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono: Risultati scolastici

1) Ridurre i disagi formativi ed emozionali, agevolando la piena inclusione sociale e culturale degli alunni

2) Intensificare e valorizzare l’interazione scuola-famiglia favorendo un intervento sinergico

Competenze chiave e di cittadinanza 1. Ridurre gli atteggiamenti individualistici e conflittuali per

riconoscere il valore della diversità e operare insieme agli altri. 2. Implementare ambienti di apprendimento finalizzati alla

promozione di percorsi di metacognizione. I traguardi che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità sono: Risultati scolastici

1) Adottare collegialmente nuovi modelli organizzativi al fine del superamento delle difficoltà rilevate.

2) Definire pratiche condivise tra scuola e famiglia. Competenze chiave e di cittadinanza

1. Progettare una offerta formativa proiettata in una dimensione interistituzionale funzionale alla costruzione di significative relazioni con gli altri.

2. Promuovere modi di apprendere diversi in contesti di problem solving.

Le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti: Le priorità individuate fanno riferimento a quanto rilevato nelle sezioni riguardanti i processi di inclusione e gli esiti relativi alle competenze chiave e di cittadinanza. In riferimento alla mission della scuola che punta alla centralità della persona, agli alunni bes e appartenenti a fasce socio-culturali svantaggiate, così come evidenziato nella sezione contesto-territorio e capitale sociale, necessitano di un’attenta strutturazione di percorsi educativo/didattici adeguati ai loro bisogni formativi. Nello specifico, in un’ottica di miglioramento la

5. PIANO DI MIGLIORAMENTO

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scuola si prefigge un maggiore raccordo fra curricolo-programmazione-valutazione. Gli obiettivi di processo che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del raggiungimento dei traguardi sono: Curricolo, progettazione, valutazione

1) Potenziare il curricolo delle competenze chiave di italiano matematica sociali e civiche.

Inclusione e differenziazione 2) Potenziare la mediazione metodologico didattica al fine di favorire il

superamento delle difficoltà delle studio e monitorare i progressi ottenuti. Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie:

3) Incrementare l’utilizzazione di strumenti on line per la comunicazione con le famiglie.

4) Favorire la conoscenza della storia e delle caratteristiche del territorio al fine di promuovere la condivisione di una memoria storica comune.

Le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti: La scuola attraverso l’utilizzo di metodologie innovative diversificate e strumenti di nuova generazione, auspica il raggiungimento degli obiettivi di processo sopracitati con conseguente realizzazione delle priorità presenti nel documento. Scelte conseguenti ai risultati delle prove INVALSI L’analisi compiuta nella sezione 2.2. del RAV (Risultati di apprendimento nelle prove standardizzate nazionali di Italiano e Matematica) ha messo in luce: Punti di forza: - Il punteggio medio in Italiano e Matematica, sia nelle classi 2° che nelle classi 5°, risulta superiore rispetto alla media regionale e nazionale. Per le suddette discipline la percentuale degli alunni con livello 2 è superiore in italiano rispetto alla media nazionale e regionale, ma inferiore in matematica rispetto alla media regionale e nazionale. Punti di debolezza: - Dall’analisi dei risultati delle classi seconde emerge lieve variabilità degli esiti di italiano e matematica. Per quanto riguarda le classi quinte non emergono forti variabilità fra le classi. Il punteggio di italiano e matematica è in linea con quello di scuole con simile background socio-economico.

CAMPI DI POTENZIAMENTO E OBIETTIVI FORMATIVI Priorità per organico potenziato

POTENZIAMENTO UMANISTICO-SOCIO ECONOMICO E PER LA LEGALITA’ POTENZIAMENTO LABORATORIALE POTENZIAMENTO ARTISTICO E MUSICALE POTENZIAMENTO MOTORIO POTENZIAMENTO MATEMATICO – SCIENTIFICO POTENZIAMENTO LINGUISTICO

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Inserire...piano miglioramento

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Premessa

La “FINALITÀ” dell’istruzione scolastica è quella di garantire il diritto all’istruzione, all’educazione e alla formazione di qualità. 6.1 Schema riassuntivo: “Successo formativo”

Per realizzare tale FINALITÀ GENERALE, mirante al raggiungimento del SUCCESSO FORMATIVO degli alunni, l’Istituzione scolastica ha effettuato scelte organizzative in riferimento alle sue finalità specifiche, quali:

6. FINALITÀ E SUCCESSO FORMATIVO

Successo formativo

Valorizzare e gestire l’impianto

organizzativo

Erogare,potenziare e valutare l’offerta

formativa

Coinvolgere sinergicamente gli

stakeholders

 

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6.2 Aspetti organizzativi 6.2.1 Organigramma

Dirigente scolastico

Vito Cudia

DSGA Raffaele Cassata Primo collaboratore con

funzione vicarie Benedetta Lombrardo

Organigramma

Secondo collaboratore Anna Rita Silvio

Infanzia: plesso via degli Oleandri

Gabriella Mangiapane

I nfanzia: plesso via Kennedy

Luisa Mangiapane

Coordinatori di plesso

Primaria: plesso Gaetano

Longo

Donatella Spatafora

Rosa Longo

Area 1: Gestione Pof

Gioacchino Tola Area 2: Intervento e supporto

al lavoro dei docenti

Maria Aliotta Area 3: Interventi e servizi per

gli alunni Liboria Cutino

Funzioni strumentali

Area 4: Realizzazione di progetti formativi con enti e

istituzioni esterne alla scuola

Dominga Filippone

Organi collegiali

Presidente del Consiglio di

Circolo

Giovanni Cuneo

Comitato di valutazione

Maria Mazza

Gabriella Mangiapane (componente scelta dal collegio

dei docenti)

Unità Autovalutazione

Benedetta Lombardo Gabriella Mangiapane

Annarita Silvio

GLI

Insegnati di sostegno Funzioni Strumentali

Gruppo Gosp

Annarita Silvio

Michela Lo Sciuto

Commissioni

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Curriculo Benedetta Lombardo Donatella Spatafora

Organizzazione eventi attività

Eleonora Del Noce Dominga Filippone

Salute ed ambiente

Anna Provenza Eliana Gentile

Referente H – BES –DSA

Gioacchino Tola

Coordinatrice Area del disagio

(H – BES –DSA)

Maria Aliotta

Attività Sportive

Salvatore Pera

Dominga Filippone

Legalità

Annunziata ZIto

Sicurezza

Benedetta Lombardo

Referenti

Invalsi

Benedetta Lombardo

Elisabetta Tocco

Posto comune 14

sostegno 3

Scuola infanzia

17 docenti religione 1

Posto comune 35 sostegno 15

Personale Docente Scuola primaria

53 docenti religione 3

Assistenti amministrativi

Rossella Caruso Salvatore Perricone

Nunzia Cosenza Giovanni Prainito

Concetta Sansone Collaboratori scolastici 11

Personale A.T.A

Personale distaccato art.113 Calogero Spoto

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6.2.2 Organi collegiali

Che cosa sono? Gli organi collegiali sono organismi di governo e di gestione delle attività

scolastiche a livello territoriale e di singolo istituto. Sono composti da rappresentanti delle varie componenti interessate e si dividono in organi collegiali territoriali e organi collegiali scolastici.

Rappresentanza Il processo educativo nella scuola si costruisce in primo luogo nella

comunicazione tra docente e studente e si arricchisce in virtù dello scambio con l'intera comunità che attorno alla scuola vive e lavora. In questo senso la partecipazione al progetto scolastico da parte dei genitori è un contributo fondamentale. Gli Organi collegiali della scuola, che - se si esclude il Collegio dei Docenti - prevedono sempre la rappresentanza dei genitori, sono tra gli strumenti che possono garantire sia il libero confronto fra tutte le componenti scolastiche sia il raccordo tra scuola e territorio, in un contatto significativo con le dinamiche sociali. Tutti gli Organi collegiali della scuola si riuniscono in orari non coincidenti con quello delle lezioni.

COMPOSIZIONE

Consiglio di Intersezione Scuola dell’infanzia: tutti i docenti e rappresentante dei genitori per

ciascuna delle sezioni interessate; presiede il dirigente scolastico o un docente, facente parte del consiglio, da lui delegato.

Consiglio di Interclasse Scuola primaria: tutti i docenti e un rappresentante dei genitori per

ciascuna delle classi interessate; presiede il dirigente scolastico o un docente, facente parte del consiglio, da lui delegato.

Consiglio di Circolo Circoli didattici: il Consiglio di Circolo, nelle scuole con popolazione

scolastica fino a 500 alunni, è costituito da 14 componenti, di cui 6 rappresentanti del personale docente, uno del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, 6 dei genitori degli alunni, il dirigente scolastico; nelle scuole con popolazione scolastica superiore a 500 alunni è costituito da 19 componenti, di cui 8 rappresentanti del personale docente, 2 rappresentanti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario e 8 rappresentanti dei genitori degli alunni, il dirigente scolastico; il consiglio di circolo è presieduto da uno dei membri, eletto tra i rappresentanti dei genitori degli alunni. La Giunta esecutiva è composta da un docente, un impiegato amministrativo o tecnico o ausiliario, da 2 genitori. Di diritto ne fanno parte il dirigente scolastico, che la presiede, e il direttore dei servizi generali e amministrativi che ha anche funzioni di segretario della giunta stessa.

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6.2.3 Funzioni strumentali

Area 1: GESTIONE POF a. Coordinamento elaborazione integrazione e revisione POF b. Promozione, iniziative di coordinamento di tutte le azioni formative rivolte

agli alunni c. Monitoraggio delle azioni didattiche e organizzative previste dal POF d. Coordinamento delle attività di progettazione curriculare e. Coordinamento e gestione della continuità organizzativa e

didatticaorizzontale e verticale

Area 2: INTERVENTI E SUPPORTO A SOSTEGNO DEI DOCENTI: a. Elaborazione integrazione e revisione POF b. Elaborazione, aggiornamento e gestione del piano di formazione sulla

base dei bisogni formativi rilevati c. Selezione e diffusione di nuove proposte educativo – didattiche d. Predisposizione di un Format per la raccolta, documentazione e

diffusione di materiale relativo a buone pratiche didattiche e. Selezione e diffusione di materiali didattici legati al recupero e/o

potenziamento a supporto del lavoro dei docenti f. Strutturazione di interventi di supporto all’interno della scuola in

collaborazione con l’area 3 g. Monitoraggio degli interventi di formazione e/o aggiornamento pianificati.

Area 3: INTERVENTI E SERVIZI PER GLI ALUNNI:

a. Elaborazione integrazione e revisione POF b. Predisposizione di strumenti per l’accertamento dei bisogni formativi

degli alunni c. Raccolta, lettura, tabulazione ed interpretazione dei bisogni formative

emersi d. Controllo sistematico della dispersione scolastica e. Collaborazione col G.L.I. e con l’Osservatorio sulla Dispersione

Scolastica f. Coordinamento gruppo GOSP g. Segnalazione casi problematici agli enti competenti h. Interventi esterni per gli alunni

Area 4: REALIZZAZIONE DI PROGETTI FORMATIVI CON ENTI ED ISITUZIONI ESTERNI ALLA SCUOLA:

a. Elaborazione integrazione e revisione POF b. Realizzazione di progetti formativi con enti ed istituzioni esterni alla

scuola c. Predisposizione del piano annuale e le visite guidate/viaggi d’istruzione

sulla base della programmazione dei Consigli d’Interclasse e d’intersezione

d. Prendere contatto con agenzie, musei, ville, al fine di concordare appuntamenti e prenotazioni, per stilare il programma della visita didattica

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e. Cura degli aspetti organizzativi delle iniziative deliberate dal Collegio dei Docenti e oggetto di programmazione settimana.

6.2.4 Organizzazione oraria

Struttura oraria

Per l’anno scolastico 2016-2017 il nostro istituto offre i seguenti tempi scuola.

Scuola dell’infanzia

Sezioni a tempo ridotto 25 ore

Da Lunedì a Venerdì

Dalle ore 8:00 alle 13:00

Lunedì e Giovedì

Dalle ore

alle 8:00 alle 14:00

Scuola primaria Modello

organizzativo 27 ore

Martedì,

Mercoledì e venerdì

Dalle ore

alle 8:00 alle 13:00

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6.2.5 Orario ricevimento docenti Primaria 2016/2017 Le famiglie possono richiedere un incontro con i docenti previo

appuntamento, secondo il seguente prospetto:  

      LUNEDì  MARTEDÌ  MERCOLEDÌ  GIOVEDÌ  VENERDÌ 

1  ALIOTTA MARIA       12.00/13.00       

2  BARRESI LOREDANA             11.00/12.00 

3  COLOMBO LUCILLA       8.00/9.00       

4  CONIGLIO MARIA             9.00/10.00 

5  CUTINO LIBORIA          12.00/13.00    

6  DE LUCA ANGELA 11.00/12.00             

7  DI GIOVANNI ANNA MARIA 9.00/10.00             

8  DI GLORIA LAURA       9.00/10.00       

9  DI MAGGIO PAOLA          13.00/14.00    

10  DI MAGGIO ROSARIA(SUP. SIINO 9.00/10.00             

11  DI STEFANO EMMA 11.00/12.00             

12  GRILLO DANIELA 12.00/13.00             

13  GUASTAFIERRO MARIA          12.00/13.00    

14  LO PICCOLO GIOVANNA    12.00/13.00          

15  LONGO ROSA             9.00/10.00 

16  LONGO ROSALIA       10.00/11.00       

17  MARRETTA RITA MARIA       8.00/9.00       

18  MAURO ROSA 12.00/13.00             

19  MILAZZO MARIA 10.00/11.00             

20  MILONE ELENA    8.00/9.00          

21  PIAZZA PAOLA    11.00/12.00          

22  PIOVINO FRANCA(SUP.MARCHESE             10.00/11.00 

23  SANTORO GIOVANNA 11.00/12.00             

24  SARDA MARIA CELESTE    9.00/10.00          

25  SPATAFORA DONATELLA       9.00/10.00       

26  TAORMINA LIDIA 9.00/10.00             

27  TOCCO ELISABETTA          9.00/10.00    

28  TOLA GIOACCHINO          9.00/10.00    

29  LUCIDO SILVANA(SUP. VIOLA)             8.00/9.00 

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6.2.6 Fabbisogno di organico

In questa sezione si indica il numero di posti di organico, anche in riferimento alle sezioni “L’organico dell’autonomia” e “Reti di scuole e collaborazioni esterne” della nota MIUR prot. n. 2805 del 11.12.2015:

a. posti comuni e di sostegno

SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA

Fabbisogno per il triennio

Motivazione: indicare il piano delle sezioni previste e le loro caratteristiche (tempo pieno e normale, pluriclassi….)

Annualità

Posto comune

Posto di sostegno

a.s. 2016-17: n.

n.15* n.2 n. 15 sezioni a tempo ridotto

a.s. 2017-18: n.

n.15* n.2 n. 15 sezioni a tempo ridotto

Scuola dell’infanzia

a.s. 2018-19: n.

n.15* n.2 n. 15 sezioni tempo ridotto

a.s. 2016-17: n.

n.35 n.15 n. 28 classi, tempo scuola 27h settimanali

a.s. 2017-18: n.

n.35 n.15 n. 28 classi, tempo scuola 27h settimanali

Scuola primaria

a.s. 2018-19: n.

n.35 n.15 n. 28 classi, tempo scuola 27h settimanali

*compreso richiesta di statalizzazione di nr.1 sezione di scuola materna regionale

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b. Posti per il potenziamento: 8 unità per 22h, totale ore 176

Potenziamento ore

totali ore

parziali

impegno

curric. In

compres.

impegno extracur

r.

UMANISTICO-SOCIO ECONOMICO E PER LA LEGALITA’

22

- potenziamento competenze civiche

22 19 3

LABORATORIALE 22 Supporto alla didattica laboratoriale

22 22

ARTISTICO E MUSICALE 44 - Progetto Coro 11 8 3 - Progetto Danza 11 8 3 - Progetto Teatro 11 8 3 - Progetto Espressività 11 8 3 MOTORIO 14 - supporto all'attività motoria (compresenza)

14 14

MATEMATICO – SCIENTIFICO

27

- Pensiero Computazionale (coding)

16 12 4

- Implementazione progettialità ambito scientifico

11 11

LINGUISTICO 22 Potenziamento linguistico L1/L2 22 18 4

8 insegnanti scuola primaria

monte ore complessivo n. 8 x 22 ore

176 ore complessive

Supporto Organizzativo al progetto di potenziamento

25 25 25

176 176 153 23

c. Posti per il personale amministrativo e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri come riportati nel comma 14 art. 1 legge 107/2015.

Tipologia n. DSGA 1 Assistente amministrativo

5

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Collaboratore scolastico

11

Personale cooperative assegnato fuori organico

2

Personale CICLAT – posti accantonati 2 6.2.7 Fabbisogno di attrezzature e infrastrutture materiali

INFRASTRUTTURE/ATTREZZATURE

PLESSI N. MODALITA’ DI UTILIZZO

FONTI DI FINANZIAMENTO

LIM complete di proiettore e notebook

Plesso centrale Scuola primaria

11 Didattica laboratoriale Ricerche in rete

In dotazione

Plesso “G. Longo” Scuola Primaria

11 Didattica laboratoriale Ricerche in rete

In dotazione

Laboratori informatici Plesso centrale Scuola primaria

3 1 Alunni: Didattica

laboratoriale Ricerche in rete

2 Docenti

In dotazione

Plesso “G. Longo” Scuola primaria

2 1 Alunni: Didattica

laboratoriale Ricerche in rete

1 Docenti

In dotazione

Laboratorio scientifico Plesso “G. Longo” Scuola primaria

1 Didattica laboratoriale Didattica per prove ed errori

In dotazione

Laboratorio linguistico Plesso “G. Longo” Scuola primaria

1 Didattica laboratoriale In dotazione

Laboratorio musicale Plesso centrale Scuola primaria

1 Pratica musicale Pratica musicale collettiva

In dotazione

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6.3 Scelte educative - didattiche

Premessa

Il Circolo Didattico “A. De Gasperi” è ubicato nel territorio del Comune di Capaci. Afferiscono alle scuole del circolo anche bambini provenienti da paesi limitrofi (Isola delle Femmine, Carini).

La proposta formativa della scuola si caratterizza per la coerenza delle scelte educative e didattiche con le scelte istituzionali contenute nel D.M. 254 del novembre 2012 (indicazioni per il curricolo) e i regolamenti vigenti.

“La definizione e la realizzazione delle strategie educative didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità della Persona…”

I percorsi formativi privilegiano un apprendimento attivo tra gli allievi, ancorati a contesti concreti e centrati sulla costruzione di significati. Le scelte educative didattiche esplicitate nelle programmazioni mirano a:

Realizzare un clima positivo nella vita quotidiana della scuola. Promuovere l’educazione alla vita democratica tramite l’inserimento

attivo del bambino nel mondo, delle relazioni interpersonali sulla base del rispetto dell’altro, della partecipazione comune, dell’accettazione della diversità, nel rispetto delle regole.

Sostenere l’alunno nella progressiva conquista della sua autonomia. Promuovere la prima alfabetizzazione culturale, intesa come

acquisizione di tutti i fondamentali tipi di linguaggio ed un primo livello di padronanza dei quadri concettuali delle abilità.

Promuovere l’acquisizione di conoscenze specifiche nei diversi ambiti disciplinare.

Potenziare il livello d’istruzione degli alunni. Rispettare la molteplicità delle intelligenze valorizzando le eccellenze. Favorire la continuità tra diversi ordini della scuola di base. Garantire il successo formativo di tutti gli alunni favorendo l’ acquisizione

delle competenze chiave. Sviluppare le competenze di base e le competenze trasversali rilevate

dall’ I.N.V.A.L.S.I. Formare gli alunni alla cittadinanza responsabile nel quadro delle

competenze sociali e civiche al fine di potenziare la consapevolezza di essere cittadini del mondo.

Favorire l’integrazione di alunni in situazione di svantaggio.

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6.3.1 Scuola dell’infanzia

Finalità La scuola dell’Infanzia concorre all’educazione armonica ed integrale dei

bambini nel rispetto e nella valorizzazione dei ritmi evolutivi, delle capacità, delle differenze e dell’identità di ciascuno alunno, nonché della responsabilità educativa delle famiglie.

La scuola dell'infanzia è un ambiente educativo ricco di esperienze concrete volte a stimolare l'autonomia, l'apprendimento e la socializzazione dei bambini dai 3 ai 6 anni d'età.

I traguardi per lo sviluppo delle competenze forniti dalle “Indicazioni nazionali per il curriculum della scuola dell'infanzia” , del 2012, suggeriscono all'insegnante orientamenti, attenzioni, responsabilità, la cura e la predisposizione degli ambienti educativi, utili, per organizzare attività ed esperienze volte a promuovere la competenza, che a questa età va intesa in modo globale e unitario. Le attività proposte vengono strutturate in relazione ai Campi di esperienza che le stesse Indicazioni definiscono in questo modo:

Il sé e l'altro ( le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme); Il corpo e il movimento (identità, autonomia, salute); Immagini, suoni, colori (gestualità, arte, musica, multimedialità); I discorsi e le parole ( comunicazione, lingua, cultura); La conoscenza del mondo ( ordine, misura, spazio, tempo, natura).

Compito degli insegnanti è quello di programmare percorsi educativi e didattici all'interno di questi campi d'esperienza tenendo conto degli interessi, dei bisogni e delle esperienze pregresse di ogni singolo bambino.

Per fare ciò nel migliore dei modi bisogna innanzitutto progettare interventi mirati a promuovere l'originalità di ogni bambino, favorire il gioco come risorsa privilegiata di apprendimento, esercitare l'esplorazione e le ricerca per giungere alla costruzione di capacità nel singolo maturate attraverso l'esperienza, promuovere la vita di relazione e la collaborazione reciproca.

Le 4 finalità della scuola dell’infanzia Il fine della scuola dell’infanzia è quello di promuovere lo sviluppo

integrale del bambino attraverso finalità specifiche:

Conquista l’identità: Per maturazione dell’identità s’intende il rafforzamento sotto il profilo corporeo, intellettuale e fisico-dinamco. Il bambino riconosce se stesso come diverso dall’altro e la scuola diviene i luogo di incontro , scontro e confronto con il gruppo dei pari e l’adulto. Pertanto si stimoleranno la sicurezza la stima in sé, la fiducia nelle proprie capacità e la motivazione alla curiosità.

Conquista l’autonomia: La conquista dell’autonomia richiede che venga sviluppata nel bambino la capacità di orientarsi e di compiere scelte autonome in contesti relazionali e normativi diversi nel necessario riconoscimento delle

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dipendenze esistenti ed operanti nella concretezza dell’ambiente naturale e sociale. Ciò significa che il bambino interiorizzerà i valori universalmente condivisibili quali la libertà, il rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente, la solidarietà, la giustizia e l’impegno ad agire per il bene comune.

Sviluppo delle competenze: Per lo sviluppo delle competenze si intende consolidare nel bambino le abilità sensoriali, percettive, motorie, linguistiche ed intellettive impegnandolo nelle prime forme di riorganizzazione dell’esperienza e di esplorazione e ricostruzione della realtà.

Sviluppo della cittadinanza Sviluppare il senso della cittadinanza significa scoprire gli altri, i loro bisogni, la necessità del rispetto delle regole condivise per saper gestire i contrasti, rispettare il punto di vista altrui e riconoscere i diritti ed i doveri. Il curricolo della scuola dell’Infanzia si trova depositato agli atti della scuola.

Il curriculo della scuola dell’Infanzia si trova depositato agli atti della scuola 6.3.2 Scuola primaria

Finalità Indicazioni nazionali per il curricolo DM 254 del 16 novembre 2012. La

finalità generale della scuola è lo sviluppo armonico, integrale della persona all’interno dei principi della Costituzione Italiana e della tradizione culturale europea, nella promozione della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità culturali, con il coinvolgimento degli studenti e delle famiglie La scuola dell’infanzia, la scuola primaria costituiscono il primo segmento del percorso scolastico e contribuiscono in modo determinante all’elevazione culturale, sociale ed economica del Paese e ne rappresentano un fattore decisivo di sviluppo e di innovazione. Il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea (Raccomandazione del 18 dicembre 2006) che sono:

1) comunicazione nella madrelingua; 2) comunicazione nelle lingue straniere; 3) competenza matematica e competenze di base in scienza

tecnologia; 4) competenza digitale; 5) imparare a imparare; 6) competenze sociali e civiche; 7) spirito di iniziativa e imprenditorialità; 8) Consapevolezza 9) ed espressione culturale.

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La finalità del primo ciclo è l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona. Per realizzare tale finalità la scuola concorre con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza; cura l’accesso facilitato per gli alunni con disabilità; previene l’evasione dell’obbligo scolastico e contrasta la dispersione; valorizza il talento e le inclinazioni di ciascuno; persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di istruzione. In questa prospettiva la scuola pone particolare attenzione ai processi di apprendimento di tutti gli alunni e di ciascuno di essi, li accompagna nell’elaborare il senso della propria esperienza e promuove la pratica consapevole della cittadinanza.

Curricolo Il curricolo di scuola, esplicita le scelte della comunità scolastica e

l’identità dell’istituto. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa. Si sviluppa sulla base delle discipline e delle educazioni intese quali strumenti che concorrono alla formazione della persona e forniscono strategie mentali e operative per arrivare al sapere. Alle discipline corrispondenti sono aggregate gli insegnamenti di:

Ed. alla cittadinanza; Ed. stradale; Ed. ambientale; Ed. alla salute; Ed. alimentare; Ed. all’affettività.

Le modalità attuative di realizzazione verranno descritte nella programmazione di classe (trasversalità). Il curricolo della scuola Primaria si trova depositato agli atti della scuola.

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6.3.3 Alunni BES… Piano annuale dell’inclusività

6.3.3.1 Finalita’generali e normativa di riferimento Il 27 dicembre 2012 è stata firmata la Direttiva concernente gli “

Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica,” che delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana, al fine di realizzare pienamente il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà. La Direttiva ridefinisce e completa il tradizionale approccio all’integrazione scolastica, basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), comprendente: alunni disabili (legge 104/1992); alunni con disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi

specifici (legge170/2010); svantaggio sociale e culturale; difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua

italiana perché appartenenti a culture diverse. La Direttiva estende pertanto a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla

personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003. Successivamente il Miur, con Circolare n. 8 del 6 marzo 2013, ha diramato le relative “Indicazioni operative” di attuazione della Direttiva che prevede, da parte di ciascuna istituzione scolastica la stesura di un Piano Annuale di Inclusione.

Il Piano d’Inclusione si propone di:

definire pratiche condivise tra scuola e famiglia; definire buone pratiche comuni all’interno dell’Istituto; delineare prassi condivise di carattere:

- amministrativo e burocratico (documentazione necessaria); - comunicativo e relazionale (prima conoscenza) ; - educativo – didattico (assegnazione alla classe, accoglienza,

coinvolgimento del team docente; - sociale (eventuali rapporti e collaborazione della scuola con il territorio

e/o con gli specialisti per la costruzione del” progetto di vita”). sostenere gli alunni con BES nella fase di adattamento al nuovo

ambiente ed in tutto il percorso di studi; favorire un clima di accoglienza ed inclusione; favorire il successo scolastico e formativo e prevenire blocchi

nell’apprendimento di questi alunni, agevolandone la piena inclusione sociale e culturale;

ridurre i disagi formativi ed emozionali, agevolandone al contempo la piena formazione;

adottare piani di formazione che prevedono un ruolo attivo degli insegnanti;

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promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di collaborazione tra scuola, famiglia ed Enti territoriali coinvolti (Comune, ASL, Provincia, Regione, Enti di formazione, ecc.).

Il Piano d’Inclusione è parte integrante del PTOF della Direzione Didattica Alcide De Gasperi di Capaci che si impegna:

a non perdere di vista il profilo culturale dell’alunno e a personalizzare gli interventi Educativo -didattici;

ad adottare una progressiva mediazione metodologico - didattica al fine di favorire il superamento delle difficoltà nello studio;

ad attivare e/o intensificare azioni di recupero, rinforzo e potenziamento; ad effettuare un monitoraggio dei progressi ottenuti ( a cura del referente

DSA); ad adottare collegialmente nuovi modelli organizzativi ai fini del

superamento delle difficoltà rilevate; ad intensificare e a valorizzare l’interazione Scuola -famiglia attraverso

un dialogo costante per sostenere l’impegno dell’alunno; a rilevare sistematicamente tutti gli aspetti comportamentali che

ostacolano l’attività scolastica e a farne oggetto di riflessione educativa; a valutare sistematicamente e collegialmente le difficoltà esistenti per

ogni singola disciplina in modo da attivare interventi trasversali e disciplinari finalizzati al recupero onde evitare l’emarginazione dell’alunno;

a finalizzare i Progetti trasversali ed aggiuntivi al potenziamento-consolidamento delle competenze chiave;

a favorire i processi di accoglienza, inserimento ed integrazione di tutti gli alunni nella didattica quotidiana.

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6.3.3.2 Piano Annuale per l’Inclusione

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti: n°

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)

minorati vista 1

minorati udito 1

Psicofisici 25

2. disturbi evolutivi specifici -

BES

Alunni stranieri 

(diversa cultura, 

diversa lingua) 

Alunni disabili (L.104) 

Alunni con disturbi 

evolutivi specifici Alunni DSA (L.170) 

Alunni in situazione di 

svantaggio socio ‐ 

culturale 

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DSA -

ADHD/DOP -

Borderline cognitivo -

Altro -

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) -

Socio-economico -

Linguistico-culturale -

Disagio comportamentale/relazionale -

Altro -

Totali 25

3,4% su popolazione scolastica -

N° PEI redatti dai GLHO 21

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria

-

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria

-

B. Risorse professionali specifiche

Prevalentemente utilizzate in…

Sì / No

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Si

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

Si

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo

si

Attività laboratoriali integrate (classi aperte,

si

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laboratori protetti, ecc.)

Funzioni strumentali / coordinamento

1 FS Area3 Interventi e servizi per gli alunni

si

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)

2 si

Psicopedagogisti e affini esterni/interni

1Psicologo- Osservatorio di rete

si

Docenti tutor/mentor SI

Altro:

C. Coinvolgimento docenti curricolari

Attraverso… Sì / No

Partecipazione a GLI Si

Rapporti con famiglie Si

Tutoraggio alunni Si

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Si

Coordinatori di classe e simili

Altro:

Partecipazione a GLI Si

Rapporti con famiglie Si

Tutoraggio alunni Si

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Si

Docenti con specifica formazione

Altro:

Partecipazione a GLI Si

Rapporti con famiglie Si

Altri docenti

Tutoraggio alunni Si

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Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Si

Altro:

Assistenza alunni disabili No

Progetti di inclusione / laboratori integrati

SI D. Coinvolgimento personale ATA

Altro:

Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva

SI

Coinvolgimento in progetti di inclusione

Si

Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante

Si

E. Coinvolgimento famiglie

Altro:

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità

Si

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili

Si

Procedure condivise di intervento sulla disabilità

Si

Procedure condivise di intervento su disagio e simili

Si

Progetti territoriali integrati si

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Progetti integrati a livello di singola scuola

Si

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Rapporti con CTS / CTI NO

Altro:

Progetti territoriali integrati NO

Progetti integrati a livello di singola scuola

NO G. Rapporti con privato

sociale e volontariato Progetti a livello di reti di scuole

NO

Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe

SI

Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva

SI

Didattica interculturale / italiano L2

NO

Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)

SI

Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)

SI

H. Formazione docenti

Altro:

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*:

0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

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Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti;

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;

Valorizzazione delle risorse esistenti

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

Altro:

Altro:

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno

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Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

MODALITA’ OPERATIVE

- alunni con disabilità (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77) Uno dei genitori, o chi esercita la potestà genitoriale, deve presentare all’atto dell’iscrizione scolastica la documentazione rilasciata dal Servizio Sanitario Nazionale (il verbale di accertamento della disabilità previsto dalla Legge 104/92 con l’eventuale specificazione della gravità e la Diagnosi Funzionale). La scuola prende in carico l’alunno con disabilità. L’insegnante di sostegno specializzato , insieme ai docenti della classe o di sezione, identifica i bisogni educativi speciali dell’alunno e, attraverso i gruppi operativi, in accordo con le U.O.P. di riferimento e con la famiglia , propone e costruisce:

- il profilo dinamico funzionale - il piano educativo individualizzato dell’alunno. La Valutazione degli alunni disabili è coerente con gli interventi pedagogico – didattici stabiliti nel P.E.I. Inoltre la collaborazione con enti locali, istituzionali e non, favorisce ulteriormente il processo di integrazione e maturazione dell’alunno.

- alunni con “disturbi evolutivi specifici” (disturbi specifici dell’apprendimento, deficit del linguaggio, dell’attenzione, dell’iperattività, il ritardo mentale lieve ed il ritardo maturativo, la sindrome di Asperger). I disturbi specifici di apprendimento (Legge 170 dell’ 8 ottobre 2010 e al D.M. 12 luglio 2011) si distinguono in dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia; riguardano alcune specifiche abilità dell’apprendimento di alunni con capacità intellettive adeguate all’età anagrafica. Agli alunni con DSA si applicano i benefici previsti dalla normativa vigente previa presentazione da parte di chi esercita la patria potestà della documentazione sanitaria. La famiglia richiede alla scuola l’elaborazione del PdP (Piano didattico Personalizzato) per la cui predisposizione è fondamentale il coinvolgimento della famiglia. Nel PdP sono elencate tutte le misure compensative e dispensative che si decide di adottare per l’alunno, nonché tutte le strategie didattiche, metodologie e gli strumenti che si ritengano opportuni;

Sulla base di tale documentazione, nei limiti delle disposizioni vigenti, vengono predisposte le modalità delle prove e delle verifiche in corso d’anno o a fine ciclo. Il PdP va consegnato dal coordinatore alla segreteria didattica che provvederà ad inoltrarne copia alla famiglia, con lettera protocollata; il documento dovrà essere firmato dal Dirigente scolastico, dal team docente e dalla famiglia.

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-alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale e disagio comportamentale/relazionale. Tali tipologie di Bes dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi come, ad esempio, la segnalazione degli operatori dei servizi sociali oppure di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche. Gli interventi predisposti potranno essere di carattere transitorio. Il docente referente che si occupa del disagio, ad inizio ottobre, rileverà i casi di alunni “a rischio” attraverso incontri con i docenti di classe. I docenti saranno invitati a compilare la scheda per la rilevazione di alunni in disagio fornita appositamente dall’osservatorio di Area e comunque a fornire tutte le notizie e i materiali che riterranno necessari. Le segnalazioni potranno avvenire, naturalmente in corso d’anno, qualora se ne presenti la necessità. Il Dirigente Scolastico, il docente referente, l’operatore psicopedagogico di rete, dopo aver esaminato le relazioni dei casi segnalati, valuteranno un primo approccio di intervento. I docenti di classe pianificano l’intervento e, se necessario, si predispone il piano personalizzato. Al fine di verificare l’efficacia dell’intervento si terranno incontri periodici nell’ambito dei consigli di interclasse programmati, o se necessario, con sedute appositamente convocate. La documentazione prodotta sarà raccolta nel fascicolo personale riservato dell’alunno.

SOGGETTI COINVOLTI

Istituzione scolastica

Dirigente Scolastico con i seguenti compiti:

- Decisionali - Individuazione e gestione risorse interne ed esterne - Formazione delle classi - Assegnazione docenti di sostegno - Rapporti con Enti locali

Collegio dei docenti

su proposta del GLI, delibera il PAI. - definisce obiettivi e attività per essere inseriti nel PAI. - definisce criteri e procedure di utilizzo “funzionale” delle risorse

professionali presenti all’interno della scuola. - assume l’impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o di

prevenzione concordate a livello territoriale. - al termine dell’anno scolastico verifica i risultati ottenuti.

Referente H – BES - DSA con i seguenti compiti:

- Predisporre interventi/azioni di sostegno, compensazione e recupero; - Raccogliere le istanze dei docenti relativamente alle “situazioni problema

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; dei bambini da segnalare all’A.S.L. - Agire in collaborazione con le altre figure strumentali e il Dirigente; - Promuovere incontri periodici con la A. S. L. per momenti di confronto

/accordo; - Curare i rapporti con l’equipe multidisciplinare; - Organizzare forme di collaborazione coni servizi territoriali competenti

circa le problematiche degli alunni; - Curare la documentazione degli alunni disabili (Certificazione, D.F., P. E

.D., P.E.I. , P.D.F.); - Raccogliere, analizzare ed elaborare i dati relativi alla rilevazione dei dati

del monitoraggio; - Curare la documentazione degli alunni H – BES - DSA.

Figure strumentali per gli alunni;

AREA 3 - INTERVENTI E SERVIZI PER GLI ALUNNI con i seguenti compiti:

- Prevenzione del disagio del bambino - Controllo sistematico della dispersione scolastica - Collaborare col G.L.I. e con l’Osservatorio sulla Dispersione Scolastica - Coordinamento gruppo GOSP - Segnalazione casi problematici agli enti competenti

Gruppo di Lavoro per l’ Inclusione svolge i seguenti compiti:

- Rilevazione dei BES, monitoraggio e valutazione - Raccolta e documentazione degli interventi educativo-didattici - Consulenza e supporto ai docenti sulle strategie e metodologie di

gestione delle classi - Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai G.L.H. operativi - Elaborazione di un “Piano Annuale per l’Inclusione” - Interfaccia con CTS e servizi sociali e sanitari territoriali per attività di

formazione, tutoring ecc. Gruppo GOSP con i seguenti compiti:

- Individuare precocemente “situazioni problematiche”; - Elaborare/realizzare ipotesi;

Gruppo di Lavoro Operativo per alunni con disabilità (già GLHO)

Composizione: Dirigente scolastico, Docente referente se necessario, Docente coordinatore, Docenti

curricolari, Docenti di sostegno dell’alunno disabile, Genitori dell’alunno disabile, Operatori Asl, A.E.C. se

richiesto, altro personale che opera con l’alunno disabile.

Nel caso in cui fosse necessario, si prevede la possibilità di riunire G.L.O.

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straordinari, concordando la

presenza degli operatori sanitari.

Funzioni:

-progettazione e verifica del PEI;

-stesura e verifica del PDF.

-individuazione e programmazione delle modalità operative, delle strategie, degli interventi e degli strumenti

necessari all’integrazione dell’alunno disabile.

Docente di sostegno

- partecipa alla programmazione didattico-educativa e alla valutazione - cura gli aspetti metodologici e didattici - tiene rapporti con tutti gli insegnanti della classe, la famiglia, esperti ASL,

operatori comunali con ruolo di mediatore. - può far parte della Commissione Handicap con la quale coopera per un

miglioramento costante del servizio. - collabora alla formulazione e al monitoraggio del P.E.I. o P.D.P.

Docente curricolare

- accoglie l’alunno nel gruppo classe favorendone l’integrazione - partecipa alla programmazione e alla valutazione individualizzata - collabora alla formulazione e al monitoraggio del P.E.I. o P.D.P.

Team Docente

individua e verbalizza, sulla basse di elementi oggettivi e/o di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche, in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente l’applicazione di misure compensative o dispensative. Personale ATA

- Acquisizione, aggiornamento documentazione e fascicolo dell’alunno - Comunicazioni scuola-famiglia-enti

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

INTERVENTI DI FORMAZIONE SU:

· metodologie didattiche e pedagogia inclusiva

· strumenti compensativi e dispensativi per l'inclusione

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· nuove tecnologie per l'inclusione

· le norme a favore dell'inclusione

· valutazione autentica e strumenti

· strumenti di osservazione per l'individuazione dei bisogni

· uso di strumenti per il monitoraggio della qualità dell'inclusione

· Gruppo dei pari e apprendimento cooperativo come strategia compensativa per i BES

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;

Il filo conduttore che guiderà l’azione della scuola sarà quello del diritto all’apprendimento di tutti gli alunni. Ciò comporta da parte dei docenti un particolare impegno in relazione agli stili educativi, al ripensamento della trasmissione-elaborazione dei saperi, ai metodi di lavoro, alle strategie di organizzazione delle attività in aula;

Le modalità di valutazione degli alunni faranno riferimento a :

a) principi della valutazione inclusiva:

■ promozione dell’apprendimento di tutti gli alunni;

■ partecipazione a pieno titolo a tutte le procedure di valutazione (che consentono a tutti gli alunni di dimostrare i risultati del loro studio, le competenze acquisite e il loro livello di conoscenza);

■ procedure di valutazione complementari e fonte di informazione vicendevole;

■ valorizzazione della differenza attraverso l’identificazione e la valutazione dei processi e dei miglioramenti dell’apprendimento;

■ Potenziamento azione insegnamento/apprendimento;

■ Prevenzione della segregazione evitando – quanto più possibile – l’etichettatura e concentrando l’attenzione sulle pratiche dell’apprendimento e dell’insegnamento che promuovono l’inclusione nelle classi comuni;

b) Indicatori per la valutazione inclusiva.

Gli indicatori, per citarne solo alcuni, riguardano il livello degli allievi (“Tutti gli alunni sono coinvolti e hanno le medesime opportunità di partecipare alla

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propria valutazione e allo sviluppo, potenziamento e evoluzione dei propri obiettivi di apprendimento”); il livello della famiglia (“La famiglia è coinvolta e ha la possibilità di partecipare a tutte le procedure di valutazione che riguardano i propri figli”); il livello dei docenti.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Organizzare le azioni attraverso metodologie funzionali all'inclusione, al successo della persona attraverso

-Attività laboratoriali (learning by doing)

-Attività per piccolo gruppi (cooperative learning)

-Tutoring

-Peer education

-Attività individualizzata (mastery learning)

Organizzazione di laboratori in piccoli gruppi assegnando ruoli e funzioni in base alle professionalità presenti nella scuola:

Laboratorio artistico

Laboratorio musicale

Laboratorio linguistico

Laboratorio drammatizzazione

Laboratorio cinematografia creativa (visione di film e dibattito e produzione)

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

Organizzazione degli interventi attraverso:

· coordinamento dell'assistenza specialistica

· diffusione nella scuola delle iniziative organizzate da soggetti istituzionali, e non, presenti sul territorio

· valorizzazione delle esperienze pregresse

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Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

Le famiglie saranno coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi inclusivi attraverso:

· la condivisione delle scelte effettuate

· un focus group per individuare bisogni e aspettative

· l'attivazione di uno sportello ascolto famiglie/alunni

· il coinvolgimento nella redazione dei PdP

Le famiglie devono essere coinvolte nei passaggi essenziali del percorso scolastico dei propri figli, anche come assunzione diretta di corresponsabilità educativa. I genitori verranno accolti ed ascoltati nel confronto con il docente coordinatore di classe e con il referente per i Bes per condividere interventi e strategie nella redazione del PdP. In particolare:

a) Presenza di rappresentanti delle famiglie e delle associazioni di famiglie nelle attività del GLI.

b) Partecipazione alla redazione del PAI. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;

Per ogni soggetto si dovrà provvedere a costruire un percorso finalizzato a:

- rispondere ai bisogni individuali

- monitorare la crescita della persona ed il successo delle azioni

- monitorare l'intero percorso

- favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità-identità

- costruire un dossier

Valorizzazione delle risorse esistenti

Ogni intervento sarà posto in essere partendo dalle risorse e dalle competenze presenti nella scuola.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

Progetti d’istituto

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Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

ACCOGLIENZA/CONTINUITA’

accompagnamento dei bambini in ingresso e in uscita.

6.3.3.3 La didattica inclusiva L’obiettivo delle didattica inclusiva è far raggiungere a tutti gli alunni il

massimo grado possibile di apprendimento e partecipazione sociale, valorizzando le differenze presenti nel gruppo classe: tutte le differenze, non solo quelle più visibili e marcate dell’alunno con un deficit o con un disturbo specifico. Le differenze sono alla base dell’azione didattica inclusiva e, come tali, non riguardano soltanto le differenze degli alunni, ma anche quelle negli stili di insegnamento dei docenti. La didattica inclusiva si basa sull’apprendimento cooperativo metacognitivo ed è caratterizzata da una modalità di gestione democratica della classe, centrata sulla cooperazione, sulla riflessione sui comportamenti agiti, sull’interdipendenza positiva dei ruoli e sull’uguaglianza delle opportunità di successo formativo per tutti.Al centro del cambiamento sta l’insegnante: solo attraverso una sua modificazione culturalepotremo costruire un ambiente inclusivo di qualità. Almeno cinque dovrebbero essere le coordinate per un ulteriore passo verso l’integrazione: 1. l’alunno deve rimanere in classe il maggior tempo possibile; 2. l’alunno deve fare il più possibile le stesse cose che fanno i suoi

compagni di classe; 3. l’alunno deve il più possibile essere posto nelle stesse condizioni

formative degli altri studenti, 4. i migliori insegnanti di sostegno per l’alunno disabile sono i suoi

compagni; 5. gli spazi di un’aula inclusiva devono essere ampi.

LA RISORSA COMPAGNI DI CLASSE I compagni di classe sono la risorsa più preziosa per attivare processi inclusivi. Fin dal primo giorno è necessario incentivare elavorare su collaborazione, cooperazione e clima di classe. In particolare sono da valorizzare le strategie di lavoro collaborativo in coppia o in piccoli gruppi. L’apprendimento non è mai un processo solitario, ma è profondamente influenzato dalle relazioni, dagli stimoli e dai contesti tra pari. L’ADATTAMENTO COME STRATEGIA INCLUSIVA E’ fondamentale adattare i propri stili di comunicazione, le forme di lezione e gli spazi di apprendimento. Variare i materiali rispetto ai diversi livelli di abilità e ai diversi stili cognitivi presenti in classe permette di attivare molteplici canali di

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elaborazione delle informazioni, dando aiuti aggiuntivi e procedendo per difficoltà graduale. L’adattamento è esplicitato nei PEI e nei PDP. STRATEGIE LOGICO-VISIVE, MAPPE, SCHEMI E AIUTI VISIVI Potenziare queste strategie mediante l’uso di mappe mentali e concettuali che consentono schematizzazione e organizzazione anticipata delle conoscenze (diagrammi, linee del tempo, illustrazioni, flashcard, risorse iconografiche, indici testuali). PROCESSI COGNITIVI E STILI DI APPRENDIMENTO I processi cognitivi e le funzioni esecutive come attenzione, memorizzazione, pianificazione e problemsolving consentono lo sviluppo e il potenziamento delle abilità psicologiche, comportamentali e operative necessarie alla elaborazione delle informazioni e alla costruzione dell’apprendimento. E’ necessario valorizzare i diversi stili cognitivi e le diverse forme di intelligenza, anche per quanto riguarda le forme di insegnamento. METACOGNIZIONE E METODO DI STUDIO Sviluppare consapevolezza in ogni alunni sui propri processi cognitivi è obiettivo trasversale ad ogni attività didattica. L’azione metacognitiva si articola in livelli che consentono di sviluppare strategie di autoregolazione e mediazione cognitiva ed emotiva, per strutturare un metodo di studio personalizzato ed efficace. EMOZIONI E VARIABILI PSICOLOGICHE NELL’APPRENDIMENTO La sfera affettivo-emotiva gioca un ruolo fondamentale nell’apprendimento e nella partecipazione. Sviluppare o potenziare buoni livelli di autostima e autoefficacia e un positivo stile di attribuzione interno, nonché la capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri, influenzano fortemente la motivazione ad apprendere e le emozioni relative all’appartenenza al gruppo classe. VALUTAZIONE VERIFICA E FEEDBACK La valutazione deve essere sempre formativa, finalizzata al miglioramento dei processi di apprendimento e insegnamento. E’ necessario personalizzare le forme di verifica nella formulazione delle richieste e nelle forme di elaborazione da parte dell’alunno. La valutazione deve sviluppare processi metacognitivi, pertanto il feedback deve essere continuo, formativo e motivante, mai punitivo o censorio.

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6.3.3.4 Tabella riassuntiva: Persone di riferimento per l’inclusione degli alunni

Dirigente Scolastico

Individuare le risorse interne ed

esterne per rispondere alle esigenze di inclusione

Formare le classi Assegnare i docenti di sostegno Rapportarsi con gli Enti locali

Docente referente BES

Raccordare le diverse realtà ( Scuole,

ASL, famiglie, Enti territoriali) Monitorare i progetti Coordinare la commissione H Promuovere l’attivazione di laboratori

specifici Rendicontare al Collegio

Docente di sostegno

Partecipare alla programmazione

educativo/didattica e alla valutazione Curare gli aspetti metodologici e

didattici  funzionali a tutto il gruppo classe

Svolgere il ruolo di mediatore dei contenuti programmatici, relazionale e didattici

Tenere rapporti con la famiglia, esperti ASL, operatori comunali

Collaborare con la Commissione Handicap per un miglioramento del servizio

Docente curriculare

Accogliere l’alunno nel gruppo classe

favorendone l’integrazione /inclusione Partecipare alla programmazione e alla valutazione individualizzata

Collaborare alla formulazione del PEI e successivamente predisporre interventi personalizzati e consegne calibrate per l’alunno DA

Collaboratore scolastico

Su richiesta aiuta l’alunno negli

spostamenti interni, assiste nell'uso dei servizi igienici e nella cura dell'igiene personale

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6.3.3.5 Tabella riassuntiva: Alunni disabili

Documenti

Chi lo redige?

Quando?

Diagnosi funzionale

Descrive i livelli di

funzionalità raggiunti e la previsione di possibile evoluzione dell’alunno

certificato

Operatori ASL o specialisti

privati con opportuna vidimazione dell’ASL

Atto della prima segnalazione

Profilo Dinamico Funzionale

PDF

Indica le caratteristiche fisiche, psichiche e social dell’alunno le possibilità di

recupero, le capacità possedute da sollecitare e

progressivamente rafforzare

Operatori socio sanitari Docente di sostegno Docenti curriculari Genitori

Art.12 comma 5- 6 della L.104/92

Viene aggiornato durante il primo anno, passaggio

al triennio e in caso segnalazione per

sopraggiunte necessità

Pian Educativo

individualizzato PEI

E il documento nel quale vengono descritti gli interventi

integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l’alunno;

mira ad evidenziare gli obiettivi, le esperienze, gli

apprendimenti e le attività più opportune mediante

l’assunzione concreta di responsabilità da parte delle

diverse componenti firmatarie

Insegnante di sostegno Insegnanti curriculari Operatori Enti locali Genitori

Viene formulato entro i primi tre mesi dell’anno

scolastico (fine novembre)

Verifica in itinere

Riscontro delle attività

programmate nel PEI con eventuali modifiche

Insegnante sostegno Insegnante curriculare

A metà anno scolastico (fine gennaio)

Verifica finale

Riscontro delle attività programmate nel PEI

Insegnante sostegno Insegnante curriculare

A fine anno

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6.3.3.5 Tabella riassuntiva: Alunni DSA

Documenti

Chi lo redige?

Quando?

Certificato attestante la

diagnosi

(Per PDP)

Operatori ASL Neuropsichiatri Psicologi Strutture pubbliche e private

All’atto della prima segnalazione e ad ogni

scadenza prevista

PDP o PEP

Sono documenti nei quali

vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di

loro, predisposti per l’alunno; mira ad evidenziare gli

obiettivi, le esperienze, gli apprendimenti e le attività più

opportune mediante l’assunzione concreta di

responsabilità da parte delle diverse componenti firmatarie

Gli insegnanti

Viene formulato entro i primi tre mesi di ogni anno scolastico (fine

novembre) e comunque dopo che la famiglia ha

prodotto la documentazione

necessaria

Verifica in itinere

Riscontro delle attività

programmate nel PDP con eventuali modifiche

Gli insegnanti

A metà anno scolastico (fine gennaio)

Verifica finale

Riscontro delle attività programmate nel PEI

Gli insegnanti

A fine anno

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6.3.3.6 Integrazione alunni stranieri

L’atmosfera relazionale che contraddistingue il sistema scolastico è fortemente influenzata dalle modalità verbali e non verbali attraverso le quali i bambini e gli adulti presenti interagiscono, comunicano, si parlano. Occorre, pertanto, recuperare la riflessione relativa all’interazione comunicativa tra docente e discente nella pienezza di evento educativo finalizzato alla crescita personale dell’alunno, non solo nella trasmissione di contenuti e di saperi disciplinari. In quest’ottica è opportuno mettere in condizioni comunicative adeguate docenti e discenti per ridurre distanze e disequilibri e adoperarsi per far fronte alle necessità linguistiche ed interculturali degli alunni italiani e stranieri inseriti nelle istituzioni. Attraverso iniziative scolastiche ed extrascolastiche, tenendo conto delle difficoltà che si incontrano nella realizzazione degli interventi per la differenza della lingua, comportamenti culturali, credenze e religioni, nel corso dell’anno si esploreranno le dimensioni educative della convivenza e della cittadinanza attiva, facendole scaturire da esperienze di scuola, dagli ambiti del sapere, dall’ambito linguistico-espressivo, da quello matematico scientifico, e infine da quello antropologico che intreccia in sé gli spazi e i tempi e le coordinate essenziali e fondative dell’uomo.

La scuola e la classe sono gli ambienti privilegiati per: Co-costruire e far proprie le principali regole della convivenza

scolastica Iniziare a comprendere i processi di elaborazione della propria identità

culturale Prendere parte a progetti in cui si sperimenti una cittadinanza attiva Scoprire la dimensione europea della cittadinanza Percepire la dimensione locale e insieme globale della vita dell’uomo Comprendere i contributi culturali plurimi presenti nei nostri saperi Comprendere il valore delle convenzioni Comprendere che il conflitto cognitivo aiuta ad imparare a scoprire

nuove conoscenze attraverso diversi punti di vista. E’ importante conoscere la biografia scolastica dell’alunno straniero ma anche quella linguistica e della sua famiglia.

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6.4 Sinergia tra le parti e Continuità educativa 6.4.1 Protocollo accoglienza/continuità

Finalita' La continuità investe l'intero sistema formativo di base e viene intesa

come diritto dell'alunno ad essere aiutato a scoprire il valore di se stesso, degli altri e della realtà attraverso un percorso educativo dinamico e unitario. E' importante valorizzare simbolicamente i momenti di passaggio che segnano le tappe principali di apprendimento e di crescita di ogni studente” (Indicazioni per il curricolo). Attraverso la condivisione dei valori, la scuola affianca al compito “dell'insegnare ad apprendere quello dell'insegnare ad essere”(Indicazioni per il curricolo)

Obiettivi

1. Garantire all'alunno un percorso formativo organico e completo 2. Prevenire eventuali difficoltà e facilitare l'alunno nel passaggio trai

vari ordini di scuola 3. Valorizzare le competenze già acquisite dall'alunno nella logica di

uno sviluppo coerente 4. Prevedere opportune forme di collaborazione, coordinamento,

condivisione di progettualità, nel rispetto delle peculiarità di ciascuna scuola

5. Perseguire la continuità di saperi, metodi e stili d'insegnamento 6. Prevenire il disagio e favorire il successo formativo 7. Farsi carico delle emozioni e delle aspettative dell'alunno offrendo

un clima affettivo e di sostegno 8. Promuovere la collaborazione tra la scuola e le altre agenzie

educative, in particolare la famiglia 9. Favorire la conoscenza di spazi, strutture, organismi della nuova

realtà scolastica e relative funzioni Continuita' docenti I docenti della scuola fanno riferimento per la loro programmazione ad un

curriculum disciplinare, verticale condiviso. Continuita' famiglia/ scuola dell'infanzia L'ingresso alla Scuola dell'Infanzia costituisce l'inizio di un nuovo

cammino, che vede il più delle volte il bambino alla sua prima esperienza nel sociale, in un nuovo ambiente e con persone che non appartengono al suo contesto familiare, e nel quale si attiva una nuova percezione dell'io. Molte e delicate sono le implicazioni affettive ed emotive sia da parte del bambino che da parte del genitore, alle quali va data la necessaria attenzione.

Accoglienza Il periodo dedicato all'accoglienza e all'inserimento costituisce l'essenza

dell'esperienza educativa delle relazioni, facilita il processo di” separazione”

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dall'adulto e di “distanziamento”, premessa indispensabile per la socializzazione, pone inoltre le basi per una fattiva collaborazione scuola/famiglia. In questo primo periodo di ambientamento uno degli obiettivi è favorire la reciproca conoscenza e quella dell'ambiente circostante avviando gli alunni ad una prima fondamentale esplorazione della scuola.

Continuita' scuola dell'infanzia/scuola primaria Durante il corso dell’anno vengono esplicati: Momenti di incontro tra alunni dei due ordini di scuola per lo svolgimento

di attività comuni Progetto : A scuola di normalità…la Scuola che vorrei, Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2015 – “IV EDIZIONE ECO FESTA”.

Incontro per i genitori dei futuri alunni di classe prima Scuola Primaria al fine di illustrare finalità,organizzazione, spazi e tempi della scuola Primaria in vista delle iscrizioni. (Open Day)

Ogni plesso, in base alla propria organizzazione, predispone laboratori didattici per gli alunni dell'ultimo anno della Scuola dell'Infanzia. Tale iniziativa prevede la collaborazione anche di docenti e alunni delle classi quinte. A conclusione dell’anno scolastico:

Somministrazione prove oggettive di uscita agli alunni dell'ultimo anno della scuola dell'Infanzia. Compilazione griglia di valutazione delle competenze raggiunte dagli alunni stessi da parte dei docenti di sezione.

Giugno Presentazione degli alunni da parte dei docenti della scuola dell'infanzia

e passaggio di informazioni sui singoli allievi tramite la griglia di valutazione ai docenti della scuola Primaria. Formazione delle classi prime. 6.4.2 Continuità scuola/famiglia

La presenza dei genitori attorno all’attività della scuola diventa dimensione essenziale per un intervento educativo che mira al completo sviluppo della persona umana.

La scuola propone occasioni di incontro con i genitori degli alunni al fine di informare e accogliere suggerimenti relativi a tutta l’organizzazione scolastica.

La famiglia entra nella scuola quale rappresentante degli alunni e come tale deve dare il suo apporto all’organizzazione dell’attività educativa e didattica. Per facilitare la comunicazione scuola-famiglia si individuano le seguenti forme e canali:

Consigli di interclasse e di intersezione: per illustrare e discutere con i genitori le linee essenziali dell’organizzazione della classe, concordare impegni educativi coerenti, condividere progetti e proposte

Colloqui individuali: hanno lo scopo di promuovere il pieno sviluppo degli alunni attraverso il dialogo e l’impegno sinergico di scuola e famiglia. In questi incontri i genitori sono informati su esiti di apprendimento, aspetti comportamentali, motivazionali, affettivi e sociali connessi con

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l’esperienza scolastica. I genitori offrono il loro contributo per una più completa conoscenza dei propri figli, comunicando informazioni su interessi, abitudini, difficoltà, bisogni e desideri e su tutto ciò che può far pervenire ad un sempre più adeguato intervento educativo.

6.4.3 Rapporto con le famiglie, patto di corresponsabilità, informazione e comunicazione

Una scuola che si propone come servizio pubblico non può prescindere

dall'identificare la propria utenza, dal rappresentarsene i bisogni, dal riconoscerne i diritti, dal sollecitarne e accoglierne le proposte.

La famiglia entra nella scuola quale rappresentante dei bambini e degli adolescenti e come tale partecipa del contratto educativo condividendone responsabilità e impegni nel rispetto reciproco di competenze e ruoli.

La Funzione Rapporti con le Famiglie è costituita dal Dirigente Scolastico con il compito di assicurare l’informazione, l’accoglienza e la tutela degli utenti, con particolare riguardo agli aspetti della personalizzazione e umanizzazione del rapporto. L'informazione deve scorrere attraverso i canali dei momenti assembleari e dei colloqui individuali.

a. Il Patto Formativo e il Patto Educativo di Corresponsabilità

Il DPR n° 235 del 21/11/2007, introduce nelle istituzioni scolastiche il

Patto di corresponsabilità che rappresenta la dichiarazione di quei punti rilevanti su cui si ritiene indispensabile la piena e ferma coerenza da parte delle famiglie e della Scuola. Il Patto di corresponsabilità è un insieme di principi condivisi da tutti i soggetti coinvolti nell’istituzione scolastica i quali si impegnano al rispetto e all’osservanza delle regole e dei ruoli per assicurare a ciascun alunno un’esperienza formativa significativa.

I principi prevalenti che ispirano e sostanziano il patto formativo sono il regolamento d’Istituto e l’assunzione di responsabilità sia individuale che collettiva. Il patto formativo regola l’attività didattica, quindi i processi di insegnamento/apprendimento che non possono essere assolutamente lasciati al caso, ma rispondenti ad un realistico progetto educativo reso chiaro e condiviso. Esso nasce con l’intento di creare un clima funzionale allo svolgimento delle attività didattiche in cui ognuno “sa” consapevolmente assumersi le proprie responsabilità.

Lo spirito cui fa riferimento il patto formativo è quello di realizzare la scuola come “comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni”. Rendere esplicite le regole significa avere una maggior trasparenza ed essere più consapevoli dell’impegno reciproco che lega tutte le componenti della vita scolastica, oltre ad essere segno che la disponibilità e la collaborazione sono indispensabili perché la fatica dell’educare e dell’apprendere possa giungere a buon esito. Esso si stabilisce tra docenti, genitori e coinvolge tutti gli operatori scolastici che s’impegnano:

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La scuola si impegna a…

La famiglia si impegna a…

comprendere i bisogni formativi (disciplinari e educativi) del gruppo classe e dei singoli alunni, per progettare e programmare la propria offerta formativa in base alla situazione iniziale della classe;

riconoscere il genitore come alleato nel perseguire a formazione dei propri figli e instaurare con esso un dialogo costruttivo anche nei casi di punti di vista divergenti;

creare a scuola un clima di serenità, cooperazione e armonia;

promuovere con ogni singolo alunno un clima di confronto e di reciprocità per accoglierne il vissuto e per motivarlo all’apprendimento;

rispettare i ritmi e i modi individuali di apprendimento e, nei limiti del possibile, variare la metodologia e le tecniche d’insegnamento e di comunicazione, per permettere a tutti gli alunni di raggiungere i risultati previsti;

seguire e aiutare gli alunni nel lavoro e sviluppare forme di apprendimento collaborativo con i compagni, nonché risolvere positivamente i conflitti e le situazioni di emarginazione;

favorire e rafforzare il senso di responsabilità attraverso interventi didattici e educativi mirati a far comprendere il significato del rispetto delle regole e della civile convivenza;

scoraggiare ogni ricorso a violenza fisica e all’uso di un linguaggio denigratorio e offensivo;

instaurare una relazione corretta e il giusto rapporto con genitori e alunni, a garanzia del rispetto personale e della privacy e al fine di evitare, o comunque limitare, incomprensioni e fraintendimenti;

riconoscere il docente come alleato nel perseguire la formazione dei propri figli e instaurare con esso un dialogo costruttivo anche nel caso di punti di vista divergenti;

conoscere la progettazione educativo-didattica della classe;

partecipare agli incontri scuola – famiglia;

controllare attraverso un contatto frequente con i docenti che l’alunno rispetti le regole della scuola e quelle più generali della convivenza civile ( rispetto dei compagni, dell’ambiente scolastico,del corredo scolastico, rispetto delle cose proprie e altrui,divieto di cellulare, soldi e oggetti di valore, ecc…);

parlare con i propri figli delle attività svolte a scuola e informarsi costantemente del percorso educativo – didattico svolto;

risolvere eventuali conflitti o situazioni problematiche attraverso il dialogo e la fiducia reciproca;

scoraggiare ogni ricorso a violenza fisica e all’uso di un linguaggio denigratorio e offensivo;

evitare di “giustificare” in modo troppo parziale il proprio figlio ed essere disposti a dare ascolto e credito agli insegnanti, per favorire il raggiungimento degli obiettivi comportamentali degli alunni;

responsabilizzare i propri figli verso gli impegni scolastici sollecitandoli al lavoro in autonomia, fornendo aiuti minimi nell’esecuzione dei compiti, invitandoli a leggere a voce alta tutti i giorni;

favorire l’autonomia personale dei propri figli aiutandoli nell’organizzazione personale di tempi e modi adeguati per i compiti, il gioco, il tempo libero, lo sport, la TV

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b. Informazioni e comunicazioni

L'organizzazione che la scuola si è data, richiede il ricorso ad adeguati strumenti d’informazione esterna e di comunicazione interna.

riconoscere i genitori come alleati nel perseguire la formazione degli alunni e instaurare con essi un dialogo costruttivo anche nel caso di punti di vista divergenti;

far conoscere la progettazione educativo-didattica della classe;

motivare alla famiglia, negli incontri periodici programmati, la valutazione relativa al processo formativo e qualsiasi altra difficoltà riscontrata nel rapporto con l’alunno (carenza d’impegno, violazione delle regole…);

rispettare la religione e la cultura di appartenenza degli alunni;

garantire la puntualità dell’inizio delle lezioni facendone comprendere l’importanza agli alunni;

verificare quotidianamente l’adempimento delle consegne affidate, per far comprendere agli alunni il significato e il valore dei compiti assegnati;

garantire nell’assegnazione dei compiti a casa un carico equilibrato tenendo conto della classe, delle ore di permanenza a scuola, delle festività, del rapporto tra esercitazioni scritte e orali;

correggere e riconsegnare tempestivamente gli elaborati, utilizzando il momento della correzione come momento formativo per tutta la classe.

ecc…; controllare quotidianamente il diario

e il quaderno delle comunicazioni scuola-famiglia;

rispettare l’orario d’ingresso a scuola e limitare le uscite anticipate.

giustificare sempre le assenze; garantire un controllo costante dello

zaino eliminando ciò che non serve, o che non è stato richiesto, e ponendo attenzione nell’acquisto di materiale scolastico inutile; controllare che l’abbigliamento sia decoroso e adeguato al luogo;

curare la persona del figlio nell’igiene e nella presentabilità;

fare in modo che l’alunno fruisca di un adeguato riposo;

sostenere ed aiutare la comunità scolastica (partecipazione e collaborazione a momenti di vita scolastica quali feste, mostre, spettacoli, progetti…);

far capire ai figli che gli eventuali rimproveri e/o lievi castighi che la scuola adotterà nei confronti degli alunni hanno finalità formativa, tesa a riflettere sull’errore e ad evitare che esso non sia più commesso in futuro, e mirano al rafforzamento del senso di responsabilità e al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica.

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Da un lato è necessario costruire una fitta rete di comunicazione interna alla direzione didattica per far in modo che tutti gli operatori siano pienamente consapevoli del progetto comune e lo condividano.

Dall’altro è opportuno affinare strumenti di comunicazione con l'esterno per descrivere correttamente caratteristiche e modalità di funzionamento del servizio che viene offerto e proposto dalla scuola. Al fine di migliorare l’informazione e la comunicazione con le famiglie i collaboratori di presidenza: ricevono, informano e indirizzano il pubblico. Inoltre si prevede per migliorare i canali informativi e comunicativi della scuola l’utilizzo di un sito web rivolto agli utenti e agli operatori scolastici con le seguenti funzioni:

informare i visitatori sulle attività della Direzione Didattic;, favorire la documentazione e lo scambio di esperienze didattiche.

6.4.4 Continuità scuola/territorio

L’istituzione scolastica promuove in ogni forma possibile il raccordo e la collaborazione con le famiglie, gli enti locali e altre realtà culturali e sportive, allo scopo di:

Mettere a disposizione degli alunni proposte didattiche ed educativeampie e al tempo stesso integrate e congruenti con le linee guida indicate nel presente Piano dell’Offerta Formativa;

Valorizzare le competenze professionali di quanti operano all’interno delle associazioni;

Valorizzare l’opera di volontariato in seno alle associazioni stesse. Le realtà con le quali la scuola si trova ad operare sono:

Ente locale Comune di Capaci; A.S.L. N° 6 di Carini; Associazioni Sportive di Palermo; A.I.L.; A.I.D.O.; Unicef; L.I.P.U.; WWF; Legambiente; F.A.I;Parrocchia San Rocco di Capaci; Chiesa Madre “S. Erasmo”; Protezione Civile di Capac; Mosaicando; Ass.Terreavecchia;Addiopizo; AVIS; Scout Capaci 1-2; Ass. culturale e musicale”S.Cecilia”; Addiopizzo.

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La presenza dei genitori attorno all’attività della scuola diventa dimensione essenziale per un intervento educativo che mira al completo sviluppo della persona umana.

Per raggiungere gli obiettivi previsti dal P.O.F. l’istituzione scolastica può stipulare accordi, intese e convenzioni con altre scuole del territorio.

Tali accordi sono finalizzati in particolar modo a: Promuovere un pieno utilizzo delle risorse umane a disposizione di

ogni istituzione scolastica operante nel territorio; Realizzare progetti educativi e didattici.

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6.4.5 Piano delle attività di formazione e aggiornamento docenti

Lo sviluppo professionale dei docenti è una condizione irrinunciabile e qualificante dell’Istituzione scolastica perché permette di realizzare, attraverso la crescita dei singoli e la loro valorizzazione personale e professionale, il miglioramento dell’azione educativa nel suo complesso ed in particolare rispetto ai processi di insegnamento/apprendimento. Va inteso come processo sistematico e progressivo di consolidamento ed aggiornamento delle competenze didattiche più rispondenti alle necessità e alle modalità di apprendimento degli alunni. La formazione e l’aggiornamento in servizio sono elementi imprescindibili del processo di:

costruzione dell’identità dell’Istituzione scolastica; innalzamento della qualità della proposta formativa; valorizzazione professionale.

La legge 107/2015, nella prospettiva di una piena attuazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, richiede ad ogni scuola di elaborare un Piano triennale dell’offerta formativa che contenga anche la progettazione delle azioni formative per il personale in servizio. La legge 107/2015 prevede che la formazione dei docenti sia strutturale,permanente e obbligatoria. Le azioni di formazione devono essere coerenti con il Piano dell’offerta formativa , con il Piano nazionale triennale e con gli esiti del RAV. Il Piano Nazionale di Formazione, in fase di elaborazione, pone l’enfasi sull’innovazione dei modelli di formazione che sfrutteranno un vasto repertorio di metodologie innovative (laboratori, workshop, ricerca-azione, peer review, social networking, mappatura delle conoscenze ecc.). Tenuto conto delle priorità nazionali, le iniziative formative scaturiscono dall’analisi dei bisogni degli insegnanti, dalla lettura ed interpretazione delle esigenze dell’istituto, evidenziate dall’autovalutazione di istituto RAV), dai piani di miglioramento(PdM), dal Piano Nazionale Scuola Digitale, dalle proposte di innovazione che si intendono mettere in atto. Il Piano di Formazione e Aggiornamento, deliberato dal Collegio dei Docenti, vuole offrire ai docenti una vasta gamma di opportunità e si sviluppa nel rispetto delle seguenti priorità:

Essere coerente con i bisogni rilevati all’interno della scuola per implementare strategie educative e per migliorare negli studenti le

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competenze sociali e culturali affinché producano un’effettiva ricaduta per una efficace prassi didattica ed organizzativa;

Fornire occasioni di riflessione sui vissuti e le pratiche didattiche; Fornire occasioni di acquisizione di conoscenze utili al miglioramento del

rapporto educativo e alla facilitazione degli apprendimenti; Favorire il rinforzo della motivazione personale e della

coscienza/responsabilità personale; Migliorare la comunicazione tra i docenti, aumentando contestualmente

conoscenza e stima reciproca; Fornire occasioni di approfondimento e aggiornamento dei contenuti

delle discipline in vista della loro utilizzazione didattica. Nella nostra scuola la formazione sarà legata sia alla ricerca di formatori esterni qualificati - anche centri permanenti di documentazione (scuole, IRRE, università, associazioni)- che alla valorizzazione delle risorse interne, sia a livello di competenza didattica, che di competenza organizzativa e relazionale. Grande valore assumerà, inoltre, l'autoaggiornamento individuale o di gruppo, prospettiva privilegiata anche al fine di evitare modelli professionali uniformi e volto a fare emergere identità, tendenze vocazionali e abilità “sommerse “. Proposte di attività di aggiornamento e formazione per il triennio 2016-2019. Attività proposte:

1. percorsi di formazione ed aggiornamento in ambito disciplinare (programmazione per competenze, approcci didattici innovativi, metodologie laboratoriali etc.) ;

2. percorsi di formazione ed aggiornamento volti ad implementare la didattica inclusiva (strategie e metodologie didattiche legate all’inclusione).

3. percorsi di formazione delle competenze digitali. Altre iniziative e proposte che perverranno da varie istituzioni (Ministero, Università, Enti locali etc …), idonee ad un arricchimento professionale, saranno oggetto di attenta valutazione e saranno divulgate tramite mailing list. Il Dirigente Scolastico potrà, altresì, curare incontri di sviluppo professionale in tema di innovazioni emergenti, mentre ciascun docente, individualmente o in gruppo, potrà intraprendere iniziative di autoaggiornamento, in coerenza con la mission dell'Istituto. Il piano di formazione e aggiornamento della D.D.” De Gasperi “di Capaci prevede, inoltre - previa autorizzazione - la libera adesione dei docenti, a corsi ed iniziative di formazione organizzati da altre istituzioni scolastiche, enti ed associazioni accreditati.

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6.4.6 Piano di formazione del personale ATA In merito alla formazione del Personale ATA si individuano le seguenti priorità: a) Dematerializzazione e gestione documentale a norma Il corso dovrà trattare le tematiche della gestione documentale a norma nell’ambito dei processi di dematerializzazione previsti dal Codice della PA digitale. Nel corso verranno affrontati gli aspetti normativi, organizzativi e tecnologici della gestione documentale nella PA, con l’obiettivo di offrire un quadro esaustivo delle opportunità di efficientamento dei processi connesse alla dematerializzazione. Il corso metterà a confronto la tradizionale organizzazione basata sull’uso dei documenti cartacei con quella basata su una completa gestione documentale, informatizzata e a norma, evidenziando i principali problemi connessi alla trasformazione del primo tipo di organizzazione nel secondo, i vincoli posti dall’attuale quadro normativo sulla dematerializzazione e sul trattamento dei dati, le ricadute sui piani normativo, tecnologico e organizzativo, vantaggi/svantaggi della trasformazione. b) La gestione amministrativa, contabile e didattica della scuola mediante l'uso dei sistemi informativi Quali obiettivi: I corsi saranno finalizzati ad approfondire le varie tematiche sia per quanto concerne l'aspetto normativo che le problematiche gestionali con l'utilizzo dei sistemi informatici Aree tematiche e argomenti trattati: Area personale: Gestione giuridica del personale, dichiarazioni di servizio e trasmissione dati al SIDI, certificazioni, assenze, supplenze brevi; Gestione economica del personale: Liquidazione delle competenze fisse ed accessorie al personale retribuito dalla scuola e adempimenti connessi. Area Fiscale: Predisposizione delle Dichiarazioni 770 Semplificato; Irap Area Contabile: Previsione, Gestione e Rendicontazione contabile nelle Istituzioni scolastiche . Area Didattica: Gestione anagrafica e curriculare degli alunni, valutazioni, assenze, certificazioni, Esami di Stato; Gestione dei Registri Elettronici, Adozioni libri di testo. Area Generale: Tenuta del protocollo informatico e normative vigenti; gestione della Privacy. Area Patrimonio: Gestione degli acquisti nelle istituzioni scolastiche; Tenuta delle scritture contabili relative al patrimonio delle scuole; La gestione della Biblioteca scolastica .

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6.4.7 Piano triennale di intervento dell’animatore digitale (a cura della docente, Animatore Digitale, ins. Silvio Anna Rita)

Premessa Il Piano nazionale scuola Digitale (PNSD) (D.M. n.851 del 27/10/2015) si pone nell’ottica “di scuola non più unicamente trasmissiva e di scuola aperta e inclusiva in una società che cambia”. Il PNSD esplicita una vera e propria strategia complessiva di innovazione della scuola attraverso l’ adeguamento non solo delle strutture e delle dotazioni tecnologiche a disposizione degli insegnanti e dell’organizzazione, ma soprattutto le metodologie didattiche e le strategie usate con gli alunni in classe. L’attenzione è posta non sulla dimensione tecnologica, ma su quella epistemologico e culturale che vede la centralità del rapporto insegnamento-apprendimento e una nuova visione di scuola quale spazio aperto per l’apprendimento enon solo luogo fisico. Alla scuola è data l’opportunità attraverso il coinvolgimento e l’azione sinergica di tutte le sue componenti di non subire il processo di cambiamento, ma di governarlo consapevolmente. Obiettivi del PNSD

sviluppo delle competenze digitali degli studenti potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali necessari a

migliorare la formazione e i processi di innovazione delle istituzioni scolastiche

adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e la condivisione di dati

formazione dei docenti per l’innovazione didattica e lo sviluppo della cultura digitale

formazione del personale amministrativo e tecnico per l’innovazione digitale nell’amministrazione

potenziamento delle infrastrutture di rete valorizzazione delle migliori esperienze nazionali definizione dei criteri per l’adozione dei testi didattici in formato digitale e

per la

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diffusione di materiali didattici anche prodotti autonomamente dalle scuole. L’Animatore Digitale, docente individuato in ogni scuola, ha il compito di “favorire il processo di digitalizzazione nonché diffondere le politiche legate all'innovazione didattica attraverso azioni di accompagnamento e di sostegno sul territorio del Piano nazionale Scuola digitale”. “Sarà formato attraverso un percorso dedicato (a valere sulle risorse del DM n. 435/2015),su tutti i temi del Piano Nazionale Scuola Digitale”. Si tratta, quindi, di una figura di sistema che avrà il compito di coordinare e favorire l’attuazione del PNSD nell’istituzione di appartenenza, costituendo il nodo di tra il livello centrale e le singole scuole autonome.

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Ambiti di intervento dell’Animatore Digitale (da “PNSD - avviso pubblico per l'acquisizione e selezione di progetti tesi a

fornire formazione agli animatori digitali – Prot. MIUR.AOODRLO.R.U.17270 del 27 novembre 2015 – Allegato 2: Tabella Aree tematiche)

PIANO DI INTERVENTO

Fase preliminare

FORMAZIONE INTERNA

Stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PNSD, attraversol’organizzazione di laboratori formativi (senza essere necessariamente un formatore), favorendo l’animazione e la partecipazione di tutta la comunità scolastica alle attività formative, come ad esempio quelle organizzate attraverso gli snodi formativi.

COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA

Favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti nell’organizzazione di workshop e altre attività, anche strutturate, sui temi del PNSD, anche attraverso momenti formativi aperti alle famiglie e ad altri attori del territorio, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa.

CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE

Individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es. uso di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata; la pratica di una metodologia comune;informazione su innovazioni esistenti in altre scuole; un laboratorio di coding per tutti gli studenti), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre figure.

Ambito INTERVENTI A.S. 2015/2016

FORMAZIONE INTERNA

Pubblicizzazione e socializzazione delle

finalità del PNSD attraverso la predisposizione di materiali testuali e audiovisivi;

Formazione specifica per Animatore

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Fase attuativa triennio 2016/2019

Digitale Partecipazione a comunità di pratica in

rete con altri animatori del territorio e con la rete nazionale.

Elaborazione e somministrazione di un questionario on line per la rilevazione delle competenze digitali in atto e dei bisogni formativi;

Pubblicizzazione degli esiti dell’indagine e relative considerazioni sugli interventi da mettere in atto;

Formazione sulle competenze informatiche di base;

Gestione del registro elettronico;

COINVOLGIMENTO DELLA

COMUNITA’SCOLASTICA

Creazione di uno staff di lavoro per

collaborare alla maggiore diffusione dei temi e delle azioni previste all’interno del piano;

Implementazione del sito Web della scuola di uno spazio dedicato al PNSD per informare sul piano e sulle iniziative della scuola.

Partecipazione nell’ambito del progetto “Programma il futuro” all’ora del codice.

Segnalazione di eventi/opportunità formative attraverso le comunicazioni presenti nel registro elettronico

CREAZIONE DI

SOLUZIONI INNOVATIVE

Potenziamento della rete wifi della

scuola; Verifica funzionalità del software

installato nelle LIM e implementazione con software autore e open source

INTERVENTI A. S. 2016/17

Pubblicizzazione e socializzazione delle finalità del PNSD con il corpo docenti.

Formazione specifica dell’Animatore Digitale. Partecipazione a comunità di pratica in rete con

altri animatori del territorio e con la rete nazionale. Formazione base per i docenti sull’uso degli

strumenti tecnologici già presenti a scuola . Formazione base ai docenti all’uso della LIM.

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FORMAZIONE INTERNA

Azione di segnalazione di eventi/opportunità formative in ambito digitale.

Coinvolgimento di tutti i docenti all’utilizzo di testi digitali.

Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali.

Formazione sulle competenze informatiche di base;

Gestione e formazione registro elettronico; Conoscenza degli strumenti da utilizzare per una

didattica digitale integrata. Conoscenza di applicazioni utili per l’inclusione Conoscenza di applicazioni per la seconda lingua Conoscenza e formazione sulle google apps. Sviluppo e diffusione del pensiero

computazionale e del coding nella didattica COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA

Implementazione degli spazi web specifici di documentazione e diffusione delle azioni relative al PNSD

Produzione di dispense sia in formato elettronico che cartaceo per l’alfabetizzazione del PNSD e pubblicazione sul sito

Creazione di un gruppo di lavoro docenti e ATA Coordinamento con le figure di sistema. Utilizzo sperimentale di strumenti per la

condivisione tra docenti e con gli alunni. Eventi aperti al territorio, con particolare

riferimento ai genitori e agli alunni sui temi del PNSD (cittadinanza digitale, sicurezza, uso dei social network, cyber bullismo)

Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali.

CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE

Ricognizione della dotazione tecnologica di Istituto e sua eventuale implementazione.

Integrazione, ampliamento e utilizzo della rete WI-fi di istituto mediante il progetto PON di cui all’azione #2 del PNSD .

Predisposizione e utilizzo degli ambienti di apprendimento digitali creati mediante la partecipazione all’azione #4 del PNSD con attuazione del Progetto PON se la candidatura verrà successivamente accettato dal MIUR.

Regolamentazione dell’uso di tutte le attrezzature della scuola (aula informatica, LIM, computer portatili, videoproiettori, ecc…)

Selezione e presentazione di siti dedicati, App, Software e Cloud per la didattica

Creazione e presentazione di strumenti di

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INTERVENTI A. S. 2017/18

FORMAZIONE INTERNA

Creazione di uno sportello di assistenza. Formazione specifica dell’Animatore Digitale. Partecipazione a comunità di pratica in rete con

altri animatori del territorio e con la rete nazionale. Azione di segnalazione di eventi/opportunità

formative in ambito digitale. Formazione per i docenti per l’uso degli strumenti

tecnologici già presenti a scuola e sull’uso di programmi di utilità e on line free per testi cooperativi, presentazioni (ppt, ecc…), video e montaggi di foto ( anche per i docenti della scuola dell’infanzia) o mappe e programmi di lettura da utilizzare nella didattica inclusiva.

Utilizzo google apps Sperimentazione e diffusione di metodologie e

processi di didattica attiva e collaborativa. Coinvolgimento di tutti i docenti all’utilizzo di testi

digitali e all’adozione di metodologie didattiche innovative.

Utilizzo di PC, tablet e LIM nella didattica quotidiana.

Monitoraggio attività e rilevazione del livello di competenze digitali acquisite.

Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali.

COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA

Coordinamento del gruppo di lavoro con lo staff di direzione e con le figure di sistema.

Implementazione degli spazi web specifici di documentazione e diffusione delle azioni relative al PNSD.

Realizzazione da parte di docenti e studenti di video, utili alla didattica e alla documentazione di eventi/progetti di istituto.

Utilizzo di cartelle e documenti condivisi di Google Drive per la formulazione e consegna di documentazione:

condivisione, di repository, forum e blog . Aggiornamento dei curricola verticali per la

costruzione di competenze digitali. Sviluppo del pensiero computazionale e del

coding Partecipazione a bandi nazionali, europei ed

internazionali. Verifica funzionalità del software installato nelle

LIM e implementazione con software autore open source

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‐ Progettazioni ‐ Relazioni ‐ Monitoraggi, ecc… Eventi aperti al territorio, con particolare

riferimento ai genitori e agli alunni sui temi del PNSD (cittadinanza digitale, sicurezza, uso dei social network, cyber bullismo)

Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali.

CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE

Ricognizione della dotazione tecnologica di Istituto e sua eventuale integrazione/revisione..

Integrazione, ampliamento e utilizzo della rete WI-fi di istituto mediante il progetto PON di cui all’azione #2 del PNSD .

Creazione di repository d’istituto per discipline d’insegnamento e aree tematiche per la condivisione del materiale prodotto.

Preparazioni di lezioni da svolgere in ambienti digitali con l’utilizzo di tecniche digitali di apprendimento digitale e cooperativo.

Individuazione e richiesta di possibili finanziamenti per incrementare le attrezzature in dotazione alla scuola.

Partecipazione ai bandi sulla base delle azioni del PNSD.

INTERVENTI A. S. 2018/19 FORMAZIONE INTERNA

. Formazione specifica dell’Animatore Digitale. Partecipazione a comunità di pratica in rete con altri

animatori del territorio e con la rete nazionale. Azione di segnalazione di eventi/opportunità

formative in ambito digitale. Formazione per l’uso degli strumenti da utilizzare per

una didattica digitale integrata. Organizzazione e formazione per i docenti sull’utilizzo

del coding nella didattica ( in particolare con il linguaggio Scratch).

Monitoraggio attività e rilevazione del livello di competenze digitali acquisite.

Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali

Coordinamento del gruppo di lavoro con lo staff di direzione e con le figure di sistema.

Implementazione degli spazi web specifici di documentazione e diffusione delle azioni relative al

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COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA

PNSD. Realizzazione da parte di docenti e studenti di video,

utili alla didattica e alla documentazione di eventi/progetti di istituto.

Raccolta e pubblicazione sul sito della scuola delle attività svolte nella scuola in formato multimediale.

Utilizzo di cartelle e documenti condivisi di Google Drive per la formulazione e consegna di documentazione: ‐ Progettazioni ‐ Relazioni ‐ Monitoraggi, ecc…

Utilizzo di strumenti per la condivisione con gli alunni. Pubblicizzazione e organizzazione di laboratori per

genitori e alunni con linguaggio Scratch. Partecipazione a bandi nazionali, europei ed

internazionali. CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE

Accesso ad Internet wireless/LAN per tutto il personale della scuola.

Aggiornamento di repository d’istituto per discipline d’insegnamento e aree tematiche per la condivisione del materiale prodotto.

Potenziamento dell’utilizzo del coding con software dedicati (Scratch).

Preparazioni di lezioni didattiche e condivisione di buone pratiche di classe in cui sia stato utilizzato un programma di pensiero computazionale.

Laboratori sul pensiero computazionale. Individuazione e richiesta di possibili finanziamenti

per incrementare le attrezzature in dotazione alla scuola.

Partecipazione ai bandi sulla base delle azioni del PNSD.

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Premessa

La dispersione scolastica non si manifesta ed identifica unicamente con l'abbandono, che tuttavia, resta sempre il fenomeno più drammatico e culminante di un processo di rottura (culturale, sociale, esistenziale) a lungo preparato. Cause della dispersione, pertanto, non appaiono solo quelle attribuibili all’ambiente socio–economico e al disagio personale che talvolta si manifesta anche in forme di patologie comportamentali. La dispersione è anche, e spesso prima di tutto, forma d'insuccesso scolastico, che si verifica quando gli studenti non riescono a dispiegare pienamente il loro potenziale d'apprendimento, soddisfacendo i propri bisogni formativi. In moltissimi casi il distacco dalla scuola non si consuma con l'abbandono, ma con la disaffezione, disinteresse, demotivazione, noia, disturbi comportamentali. Tali manifestazioni si basano spesso su difficoltà d'apprendimento (soprattutto sul terreno linguistico espressivo, logico-matematico e del metodo di studio) e su una carriera scolastica vissuta più come obbligo esterno (familiare, sociale), che interno (bisogno di affermazione, crescita, acquisizione di saperi, capacità, cittadinanza) per realizzarsi come persona.

Tra le principali cause di dispersione ed insuccesso attribuibili alla scuola possono essere indicati:

circuiti comunicativi - relazionali poveri e monotoni; rigidità ed uniformità dei curricoli formativi; organizzazione didattica poco flessibile; approccio alle discipline di studio prevalentemente contenutistico; carenza di strategie individualizzate; prevalente attenzione al compito e non al soggetto; centralità del risultato ed indifferenza per il processo; prevalenza di un apprendimento meccanico rispetto ad uno

significativo. Nella scuola, durante questi ultimi anni, si è evidenziato un aumento del numero degli alunni che manifestano situazioni di disagio che ostacolano il raggiungimento di importanti traguardi di apprendimento. La nostra scuola, consapevole della necessità di prevenire e gestire le situazioni di disagio, aderisce al Progetto Provinciale sul fenomeno della Dispersione Scolastica attraverso un Accordo di rete con l’Osservatorio di Area (Distretto 8) Servizio Psicopedagogico Territoriale sede D.D. “ Falcone”-Carini.

7.DISPERSIONE SCOLASTICA E

SUCCESSO FORMATIVO

 

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Inoltre, verranno realizzati vari progetti extracurriculari, “PON” (FSE- inclusione sociale e lotta al disagio),nelle ore pomeridiane per favorire occasioni di incontro e opportunità altre, fondate su un approccio ludico e laboratoriale, in cui ciascun bambino-persona diviene parte integrante di un percorso formativo condiviso ( vedi sezione Didattica del progetto, Progetti PON, pag. 7.1 Didattica del progetto Premessa

Il Circolo “A. De Gasperi” propone all’utenza un’ulteriore opportunità formativa, finalizzata allo sviluppo ed al potenziamento delle capacità espressivo-comunicative e creative, nonché alla piena integrazione di tutti i soggetti, attraverso l’attivazione di progetti, per far fronte alla sfida di creare una nuova cultura fondata su diverse capacità di linguaggio e di ascolto attivo elementi fondamentali nell’esperienza di crescita di ognuno. 7.1.1 Progetto legalità

Capaci continua il suo impegno e il suo percorso di memoria. Il decennio che ci siamo lasciati alle spalle è stato molto importante e

significativo nella lotta alle mafie. La mafia siciliana nei primi anni novanta ,con le stragi di Capaci e Via D’Amelio, sferrò un duro colpo allo Stato: colpendo due protagonisti come i giudici Falcone e Borsellino, incrinando l’equilibrio delle istituzioni. Da allora l’Italia non è più la stessa. Quelle vicende portarono inevitabilmente alla ribalta il valore della legalità, del rispetto delle leggi e fecero scoprire a molti la questione morale: ossia un senso alto delle istituzioni e della democrazia. La scuola nel suo insieme è legalità: essa va intesa non come “un momento”, seppure importante della vita di ognuno di noi, ma come il luogo in cui per la prima volta ci si confronta con altri, dove bisogna rispettare alcune norme ed avere una precisa condotta.

La scuola è la prima grande istituzione da rispettare e da rafforzare; è nella scuola che avviene il passaggio di consegne tra le generazioni e dove ci si trova a svolgere un ruolo attivo in una comunità. Per queste ragioni pensiamo che “l’istituzione scuola” possa essere protagonista nella diffusione della cultura della legalità e della democrazia, per una migliore convivenza tra diversi, nel rispetto delle regole, e per una società più giusta

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Adesione a…

Progetto: a scuola di normalità…la scuola che vorrei Il progetto, in linea con le indicazioni programmatiche previste dal Pof,

partendo dalla Convenzione dei diritti del Fanciullo, coinvolge tutti gli alunni della scuola e si propone come elemento trasversale alle discipline e alla vita stessa degli alunni.

Esso, mira a stimolare il processo di formazione di una cittadinanza attiva e consapevole e di un’etica

della responsabilità ampiamente condivisa. In questo modo si mira a stimolare la concreta assunzione nei bambini di comportamenti quotidiani

di atteggiamenti ispirati al rispetto dell’ambiente, di se stessi degli altri come cittadini del Mondo e delle regole di convivenza civile. La conoscenza della

Convenzione internazionale si porrà alla base delle attività di tutti gli alunni, con modalità commisurate ai vari livelli, per giungere alla considerazione dei diritti dei bambini come condizione di normalità a partire dall’idea di scuola come prima grande istituzione da rispettare e rafforzare,come luogo in cui per la prima volta ci si confronta con gli altri nel rispetto di norme e di precise condotte, come ambiente in cui stare bene insieme.

Il progetto si svilupperà in una giornata per tutte le classi di infanzia e primaria e vedrà gli alunni coinvolti in momenti di confronto, riflessioni, letture, per giungere ad un prodotto finale che si concretizzerà nella realizzazione di tavole di legno, formato 30x30, dipinte dai bambini con l’utilizzo di tempere.

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Progetto con MIUR e Fondazione Falcone- adesione alle iniziative per il 23 maggio

La scuola nell’ambito della propria azione, e impegno aderisce alle iniziative promosse dalla Fondazione Falcone e dal MIUR

Progetto con la Fondazione Antonino Caponnetto - I giovani sentinelle della legalità

Progetto educazione alla legalita’ ll progetto nazionale della Fondazione Antonino Caponnetto, dal titolo “I

GIOVANI SENTINELLE DELLA LEGALITA’, intende promuovere il dialogo tra i giovani e le istituzioni. Lo scopo principale è mettere a valore il protagonismo degli alunni per ribadire, ancora una volta, la centralità della scuola pubblica e del lavoro che si svolge all’interno di essa. Agli alunni sarà proposto di occuparsi di un tema, a loro particolarmente caro, che riguarda il territorio in cui vivono. In particolare, per la sua realizzazione, il progetto prevede la partecipazione e il coinvolgimento della scuola: il ruolo degli insegnanti è insostituibile nel guidare gli alunni nell’acquisire le competenze necessarie in ordine di beni comuni.

Il ruolo degli Enti locali è altrettanto decisivo nel caratterizzare la propria politica come prossima alle tematiche giovanili, nel rendere disponibili gli spazi per le attività e nel favorire le indicazioni che provengono dai giovani.

Le diverse associazioni possono offrire ulteriori spazi per attività culturali, teatrali,musicali e costituire un primo luogo di incontri tra i giovani e gli adulti.

 

 

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7.1.2 Progetto: Esperienza motoria e sport Per educazione fisica si intende una parte formale del curriculum

scolastico riguardante lo sviluppo della fiducia in se stessi e delle capacità fisiche degli studenti, nonché la loro abilità nell’applicarle in tutta una serie di attività. L’educazione fisica è strettamente legata all’apprendimento di competenze, allo sviluppo di abilità specifiche condizionate dalla mente e alla comprensione necessaria per partecipare ad attività sportive, alla conoscenza del proprio corpo e a tutta una varietà di capacità motorie, nonché alle attività fisiche permanenti attente alla salute.

Il termine “sport”, d’altro canto, ha un significato molto più ampio e

rappresenta un fenomeno sociale largamente diversificato che comprende varie forme di attività fisica, a partire da competizioni di alto livello promosse da scuole, club o programmi organizzati da enti, per finire con attività fisiche spontanee e informali. La scuola è il luogo ideale per promuovere lo sport e atteggiamenti positivi nei confronti di attività fisiche regolari. Bambini e adolescenti provenienti da qualsiasi realtà sociale sono di norma ricettivi per almeno undici anni della loro vita attiva. In quanto luogo di insegnamento, la scuola riveste generalmente una funzione primaria. Durante i primi anni di vita, le esperienze legate all’apprendimento si rivelano fondamentali per la partecipazione ad attività fisiche. Infatti, la possibilità per un bambino di sperimentare un’educazione scolastica formale e informale risulta di estrema importanza. Nonostante ciò, oggigiorno si dice spesso che la scuola non si stia applicando pienamente nella promozione dell’attività fisica. Pertanto, la domanda cruciale non riguarda l’utilità o meno dell’educazione fisica a scuola, bensì l’individuazione delle condizioni necessarie affinché l’educazione fisica ottenga risultati vantaggiosi. È altresì evidente che praticare sport regolarmente può avere un effetto positivo sul benessere psicologico dei bambini, in particolare per quanto riguarda la loro autostima e specialmente nel caso di gruppi svantaggiati, come quelli che presentano difficoltà nell’apprendimento e una scarsa autostima. La D.D.”De Gasperi” di Capaci promuove da diversi anni l’importanza dello sviluppo corporeo armonico e integrale attraverso il movimento fisico da interagire con le altre discipline. Infatti anche quest’anno aderisce a tutti quei progetti indetti dalle autorità competenti (CONI-CIP-MIUR) che insieme alla suola hanno interesse affinchè sia data la

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giusta rilevanza all’attività motoria. Quindi anche quest’anno scolastico già la D.D. “De Gasperi” ha dato la propria adesione a partecipare al progetto indetto dal CONI in collaborazione con il MIUR “Lo sport in classe”; il progetto prevede l’insegnamento dell’attività motoria per due ore settimanali nelle classi di primaria che hanno dato adesione; la presenza di un Tutor che ha il compito di partecipare alle attività del Centro Sportivo Scolastico per la scuola primaria, fornendo supporto organizzativo/metodologico/didattico secondo le linee programmatiche dettate dall’Organismo Nazionale MIUR-CONI-CIP. Inoltre collabora, in stretto raccordo con il Dirigente scolastico e con il docente curriculare, alla progettazione delle attività didattiche, alla programmazione e realizzazione delle attività motorie e sportive scolastiche, garantendo periodicamente esemplificazioni operative in orario curricolare in presenza di un ‘ora al mese per ciascuna classe assegnata. Garantisce l’individuazione di strategie per la partecipazione attività degli alunni con bisogni educativi speciali (BES).

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7.1.3 Progetto: Inserimento della pratica musicale nella scuola primaria “D.M.8/2011”

Premessa

Il Circolo “A. De Gasperi” propone all’utenza un’ulteriore opportunità formativa, finalizzata allo sviluppo ed al potenziamento delle capacità espressivo-comunicative e creative, nonché alla piena integrazione di tutti i soggetti, attraverso l’attivazione di un progetto di pratica musicale, per far fronte alla sfida di creare una nuova cultura fondata su diverse capacità di linguaggio e di ascolto attivo. In questo senso il percorso musicale parte proprio dalla consapevolezza che il suono e la musica, in quanto elementi in grado di suscitare emozioni, rappresentano, senza dubbio, dei mezzi fondamentali nell’esperienza di crescita di ognuno.

Finalita’ Il progetto di pratica musicale si pone all’interno di un percorso di

istruzione-educazione, inteso non come semplice acquisizione delle competenze, ma come possibilità di individuazione di un senso dei saperi e delle abilità. L’arte, la musica, i linguaggi non verbali, diventano canali privilegiati, attraverso i quali educare, educarsi ad un senso profondo della relazione, basato sulla centralità dell’individuo, sul rispetto reciproco e sul lavoro cooperativo.

Obiettivo Generale Sapere acquisire competenze relative al capire e al parlare il linguaggio

musicale attraverso processi di esplorazione, comprensione e produzione di suoni con strumenti mentali validi e applicabili in qualsiasi situazione.

Attivita’ e contenuti I nuclei concettuali proposti come oggetto di apprendimento andranno

incentivare le esperienze musicali degli alunni della Scuola Primaria con riferimento a:

interpretazione vocale e strumentale improvvisazione composizione

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interazione tra suono e movimento

Attraverso una “Pratica musicale” articolata in: Uso di strumenti musicali Vocalità Attività grafiche Gestuali e motorie “Pratiche musicali collettive” quali: duo,orchestra e coro

Procedure Il corso di “Pratica musicale” dovrà prevedere 2 ore settimanali di cui

deve beneficiare ciascun bambino delle classi coinvolte. Le lezioni di coro prevedono incontri settimanali di 2 h per gruppo classe

di n.max 8 alunni . Possono iscriversi al progetto di pratica musicale i bambini del 2°

ciclo(CLASSI terze), previa selezione attitudinale per accertare il livello di musicalità.

Organizzazione e attivita’ Le attività consistono in un esercizio graduale di ascolto,

interpretazione,produzione ed esecuzione sonoro-strumentale attraverso il lavoro di gruppo, nel piacere di costruire insieme agli altri, attraverso un contributo personale, sviluppando la capacità d’intervenire nel modo e nel momento giusto, per la realizzazione e la comprensione di eventi musicali. Le attività del laboratorio musicale saranno le seguenti:

Ascolto attivo Pratica corale Pratica strumentale con lo strumentario didattico Musica e movimento. Coro Un incontro settimanale in orario curricolare per gruppi di massimo 8

alunni per ciascuna delle 3 classi coinvolte, in orario extracurricolare un incontro settimanale con i 3 gruppi di alunni per un numero di 3h.

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7.1.4 Progetti di Potenziamento

(*)La realizzazione del progetto coro è subordinata all’approvazione dello stesso nell’ambito della L.440/1997 e pertanto non è riconducibile all’attività di potenziamento alla legge 107/2015

Progetto

Titolo

Giorno/orario

Classi

coinvolte

Sport

A scuola di sport

Martedì h 16.30/18.30

3^, 4^

Martedì 16,30/18.30

4^, 5^

Coding

A scuola di coding

Mercoledì 14.30/16.30

2^,3^

Martedì 16,30/18.30

4^, 5^

Teatro

Pillole di teatro 2

Mercoledì 14.30/16.30 2^,3^

Mercoledì 14.30/16.30

2^,3^

Fotografia

Basta un click

Mercoledì 16.30/18.30

4^, 5^

Martedì 16,30/18.30

3^, 4^,

5^

Danza

School Dance

Mercoledì 14.30/16.30

1^, 2^

Martedì 16,30/18.30

4^, 5^

Inglese

Let’s speak in English

Mercoledì 14.30/16.30

4^, 5^

Musica(*)

Coro

Mercoledì 14.30/16.30

3^, 4^,

5^

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Direzione Didattica “Alcide de Gasperi” Capaci

Progetto su potenziamento a.s. 2016/2017

A scuola di sport Finalita’ Attraverso il gioco è possibile creare un’ identità di gruppo, con il divertimento si può più facilmente ottenere una coesione e un’atmosfera di accettazione reciproca. Il carattere ludico dell’attività motoria rappresenta un aspetto importante nello sviluppo armonico dei bambini e non esclude componenti psicologiche del processo educativo e quindi il rispetto dell’altro, l’osservanza delle regole e dei ruoli. Le lezioni si basano su due principi fondamentali dell’attività motoria: - Formazione fisica di base, cioè esercizio in schemi motori di base, attraverso gesti non specialistici, che si specificano gradualmente. - Formazione polivalente, cioè perseguimento degli obiettivi motori – relazionali,attraverso attività musico emozionali e attraverso tecniche espressive di varia natura, anche a carattere interdisciplinare, offrendo ai bambini ampie e concrete possibilità di sviluppo culturale e di partecipazione. Attivita’ Le attività proposte verteranno su: - Attività motorie di base, in forma di gioco, con tecniche espressive che includono anche l’ imitazione dei gesti sportivi di base più naturali e spontanei, quali il camminare, il correre, il saltare, il lanciare, l’afferrare, lo strisciare e il rotolare. - Attività ludiche che gradualmente includeranno i giochi pre-sportivi a carattere polivalente: quali la pallacanestro, la pallavolo ,ecc. Competenze Si tenterà di raggiungere competenze sia di ordine emotivo- affettivo, come saper ascoltare insegnanti e compagni, sia quelle di ordine cognitivo, nel dare risposte motorie agli stimoli offerti, sia quelle di ordine relazionale e sociale, nell’accettare le proposte altrui e collaborare. Metodologia e verifica La metodologia adottata si basa su principi di flessibilità, di risoluzione dei problemi e di cooperazione tra tutti i componenti del percorso educativo, nonchè la verifica e valutazione, fatta appunto di osservazione sistematica, anche attraverso la compilazione di griglie per il raggiungimento degli obiettivi,

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fatta anche attraverso il monitoraggio delle presenze, saranno spunto di continua autoanalisi del lavoro svolto, per un migliore raggiungimento degli obiettivi nel percorso di insegnamento- apprendimento individualizzato.

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Direzione Didattica “Alcide de Gasperi” Capaci

Progetto su potenziamento a.s. 2016/2017

Introduzione

L’utilizzo diffuso dell’informatica nel mondo del lavoro e dell’informazione rende indispensabile per i nativi digitali, futuri cittadini europei, il possesso di specifiche competenze nell’utilizzo e nel controllo delle tecnologie. La Scuola ha il compito di condurre i nativi digitali ad acquisire competenze informatiche orientandoli all’acquisizione di un modello di studio attivo e volto ad un utilizzo consapevole dei dispositivi tecnologici . Il lato scientifico-culturale dell'informatica, definito anche pensiero computazionale, aiuta a sviluppare competenze logiche e capacità di risolvere problemi in modo creativo ed efficiente, qualità che sono importanti per tutti i futuri cittadini. Il modo più semplice e divertente di sviluppare il pensiero computazionale è attraverso la programmazione (coding ) in un contesto di gioco. Il percorso didattico risponde all’esigenza di promuovere l’educazione al pensiero computazionale trovando legittimazione nelle Indicazioni Nazionali che esplicitano: “La diffusione delle tecnologie...è una grande opportunità e rappresenta la frontiera decisiva per la scuola. Si tratta di una rivoluzione epocale …” Per la disciplina della tecnologia si precisa che “Quando possibile, gli alunni potranno essere introdotti ad alcuni linguaggi di programmazione particolarmente semplici e versatili che si prestano a sviluppare il gusto per l’ideazione e la realizzazione di progetti e per la comprensione del rapporto tra codice sorgente e risultato visibile”. Nell’educazione formale le competenze digitali si sviluppano attraverso attività trasversali che interessano tutte le discipline insegnate. Lo sviluppo del pensiero computazionale si coniuga con l’attivazione delle capacità logiche e cognitive valide in ogni area disciplinare. Lo sviluppo del pensiero computazionale si realizza attraverso la progettazione e la pianificazione di attività che investono ogni disciplina. Le piattaforme dedicate al pensiero computazionale, Programma il Futuro e Code.org, rendono disponibili percorsi di apprendimento destinati ad alunni di ogni fascia d’età attraverso attività graduali e strutturate fin dalle prime classi della scuola del Primo Ciclo, così come previsto dal Piano Nazionale Scuola

A scuola di...

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Digitale alternando attività tecnologiche e unplugged, quindi di tipo tradizionale. Proporre percorsi di apprendimento in cui gli allievi siano messi nelle condizioni di creare, mobilitando le competenze acquisite e superando le eventuali difficoltà, attiva un circolo virtuoso: sentirsi consapevolmente competenti genera una forte motivazione e sostiene il pensiero creativo e divergente, che è alla base del pensiero computazionale al quale il coding naturalmente tende. Anche l’errore diventa una potente occasione di crescita, fornendo nuove possibilità di analisi e conseguente revisione della strategia utilizzata. Finalità generali Il laboratorio di coding, vista l’importante sollecitazione motivazionale, consente di arricchire l'offerta formativa per quanto riguarda: gli obiettivi specifici di apprendimento, l’acquisizione di competenze trasversali, ad esempio quelle di cittadinanza, la valorizzazione dei talenti, il potenziamento delle capacità di attenzione, di concentrazione e di memoria. Obiettivi di apprendimento Promuovere e sviluppare la creazione di criteri logici per “leggere” la realtà e risolverne i problemi passando da una visione indifferenziata di fatti e fenomeni della realtà all’acquisizione delle abilità per conoscerli e interpretarli Promuovere la disponibilità ad aiutare gli altri e la comprensione dei loro comportamenti Promuovere e sviluppare la capacità di cooperare e lavorare insieme per uno scopo comune accompagnare le nuove generazioni nella conoscenza dei nuovi media digitali, cercando di favorire lo Sviluppare il pensiero computazionale, liberando la creatività Competenze trasversali agli apprendimenti In relazione allo sviluppo di competenze il laboratorio condurrà i bambini a imparare, imparare a fare e imparare ad imparare. La mobilitazione delle capacità logiche è sempre condizione imprescindibile al fine di formulare e applicare costrutti logici, consolidare la progettualità e il pensiero procedurale, sviluppare soluzioni ai percorsi. Il coding può concorrere a sviluppare abilità e competenze trasversali in stretta connessione con le otto competenze chiave europee: Imparare ad imparare: i bambini sono messi di fronte a situazioni problematiche per risolvere le quali devono trovare soluzioni a partire dalle loro conoscenze. Devono dunque formulare strategie efficaci ricercandole all’interno del repertorio posseduto, oppure ideandone di nuove. Progettare: l’essenza stessa della programmazione è la capacità di progettare sequenze di azioni per realizzare un compito.

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Comunicare: per affrontare i vari compiti richiesti dalle lezioni, occorre leggere la stringa di consegna, comprendere la richiesta e tradurre la strategia risolutiva individuata in un linguaggio specifico (quello della programmazione), inoltre condividere e concordare i percorsi individuati con i compagni. Tutto ciò stimola gli allievi ad utilizzare forme comunicative efficaci. Collaborare e partecipare: nei momenti di lavoro in gruppo, gli allievidevono imparare a mediare, a suddividersi i compiti in base alle capacità cosicché ognuno possa apprendere cose nuove e insieme raggiungere l’obiettivo prefissato. Agire in modo autonomo e responsabile: è stato creato un account personale per ogni allievo, con il quale ognuno può accedere autonomamente alla piattaforma e svolgere le attività seguendo i propri ritmi. È evidente che i bambini devono sapersi autoregolare per gestire i tempi di lavoro, ad esempio durante una pausa tra le attività di classe, oppure durante gli intervalli o nel tempo libero a casa. Risolvere problemi: in ogni livello proposto i bambini affrontano situazioni problematiche di crescente complessità; rispettare il numero di comandi richiesto, raggiungere un obiettivo, evitare gli ostacoli, interagire con ulteriori personaggi presenti o con condizioni poste in essere. Individuare collegamenti e relazioni: essere efficaci solutori implica la capacità di saper fare collegamenti tra ambiti di conoscenza differenti, linguistico, matematico, informatico, spaziale (esempio della creazione di un cerchio) per riorganizzarli e sintetizzarli in nuovi apprendimenti. Acquisire e interpretare l’informazione: la capacità critica si sviluppa necessariamente nel momento in cui si devono selezionare le informazioni utili per procedere nella pianificazione strategica. Contenuti del percorso Il percorso consentirà di introdurre concetti informatici quali ciclo, ripetizione, costrutto logico di se/altrimenti, oggetti programmabili, algoritmo, programmazione visuale a blocchi, esecuzione di sequenze di istruzioni elementari, esecuzione ripetuta di istruzioni, esecuzione condizionata di istruzioni, definizione e uso di procedure,definizione e uso di variabili e parametri, verifica e correzione del codice, riuso del codice, produzione di semplici storie Metodologia

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Apprendimento tra pari, problem solving, e-learning, lavoro individuale e/o in coppia, cooperative learning, giochi in palestra o negli spazi ampi a disposizione. Destinatari Gli alunni delle classi 2^- 3 ^- 4^- 5^ coinvolti saranno in numero corrispondente alle postazioni presenti in aula multimediale Si prevede di formare due gruppi di alunni per ciascun quadrimestre. Tempi Gli incontri si svolgeranno una volta a settimana nel plesso di Cso Isola per l’intero anno scolastico per una durata di due ore a incontro. Strumenti/materiali Aula multimediale, pc, lim, cartoncini bianchi e colorati, colla, carta formato A4, carta pacco bianca, colori a spirito e a matita. Verifica e Valutazione I progressi degli alunni saranno attestati dai livelli raggiunti all’interno della piattaforma Code. Org e attraverso la realizzazione di un prodotto comune che raccoglierà il contributo individuale di ciascun partecipante al percorso progettual

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Direzione Didattica “Alcide de Gasperi”

Capaci

Progetto su potenziamento a.s. 2016/2017

“ PILLOLE DI……TEATRO” Motivazioni La valenza dell’educazione teatrale a scuola è stata sancita dal protocollo di intesa sull’educazione al teatro firmato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento dello Spettacolo, Ministero della Pubblica Istruzione ed Ente teatrale Italiano. Con l’introduzione del nuovo dettato normativo, l’attività teatrale abbandona definitivamente il carattere di offerta extracurricolare aggiuntiva e si eleva a scelta didattica complementare, finalizzata a un più efficace perseguimento sia dei fini istituzionali sia degli obiettivi curricolari, per il raggiungimento delle competenze da acquisire lungo il percorso scolastico. Racchiudendo tali competenze in quattro sfere principali nelle quali avviene lo sviluppo e la formazione del bambino: la sfera fisica, la sfera cognitiva, la sfera affettiva e la sfera sociale, il laboratorio teatrale, interviene in tutti gli aspetti sopraindicati. Interviene nella sfera fisica perché il teatro è movimento, gioco, stimolazione dei cinque sensi; interviene nella sfera cognitiva perché il teatro è curiosità, scoperta, esplorazione, ricerca, invenzione e creazione, confronto tra esperienze diverse, elaborazione e ragionamento, deduzione, immaginazione e creatività, gioco, comunicazione. Tocca la sfera affettiva perché il teatro è ascolto, comprensione, affetto, fiducia, allegria, relazione e comunicazione, autonomia, espressione e creatività, sicurezza e stabilità; tocca la sfera sociale perché il teatro può e deve essere per il bambino, contatto con gli altri e relazione; partecipazione, confronto, integrazione, cooperazione, competizione, comunicazione, gioco, rispetto ed accettazione degli altri, rispetto di regole collettive, autonomia, emulazione e soprattutto, educazione. Il teatro come attività espressiva quindi, impegna tutte le componenti della personalità e agisce su di essa come forza liberatrice, come manifestazione creativa, come fonte inesauribile di ricerca e valorizzazione di sé stessi e possibilità d'incontro e confronto con gli altri. Obiettivi Specifici

1. Favorire l’espressione individuale e di gruppo 2. Incoraggiare l’accettazione della propria individualità 3. Attivare la creatività personale attraverso il fantastico, l’immaginario e il

sogno

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4. Facilitare la crescita inter relazionale e la consapevolezza personale 5. Sviluppare la sincronizzazione con il gruppo e con l’ambiente attraverso

momenti d’insieme 6. Conoscere la “grammatica” dell’arte del Teatro e sviluppare capacità

nella recitazione per un pubblico, nella gestualità espressiva, nel canto e nella produzione sonora.

Espressione corporea: 1. Sviluppare la propria corporeità attraverso tutti i canali: corpo, gesto,

suono, movimento, segno, parola… 2. Prendere coscienza delle proprie emozioni e saperle rielaborare 3. Promuovere un avviamento alla danza contemporanea (interpretare

situazioni, raccontare storie, esprimere emozioni attraverso la danza) Gioco del teatro:

1. Giocare con la teatralità spontanea dei propri vissuti 2. Sviluppare l’immaginazione, la creatività e la divergenza, per acquisire

una duttilità mentale che permetta di acquisire, arricchire e trasferire tutti i tipi di apprendimenti

3. Saper smontare e rimontare i meccanismi della comunicazione, usando tutti i tipi di linguaggio conosciuti

Capacità affettivo relazionali: 1. Scoprire la diversità come potenziale di ricchezza 2. Saper gestire le proprie emozioni e il proprio mondo immaginario

(elaborarle, modularle, guidarle verso l’accettazione) Durata L’intero anno scolastico in orario pomeridiano, con lezioni di due ore ciascuna a cadenza bisettimanale. Metodologia La pratica di giochi ed esercizi teatrali è la premessa indispensabile alla preparazione di un momento di rappresentazione, qualsiasi esso sia (breve, lungo, di fronte ad un piccolo pubblico interno, di fronte a un grande pubblico, eccetera). Il lavoro propedeutico e la preparazione di uno spettacolo conclusivo saranno due momenti strettamente integrati. Ogni incontro prevede una serie di esercizi giochi che consentono di esplorare i diversi aspetti dell’arte teatrale e inizierà con un momento di riscaldamento e di concentrazione di tutto il gruppo. E’ prevista una sequenza di questo tipo: Concentrazione: gli esercizi per la concentrazione del gruppo consentono di riunire l’energia collettiva attorno a una proposta di lavoro che necessita di attenzione, concentrazione e coinvolgimento. All’inizio di ogni seduta questi esercizi serviranno a delimitare in modo chiaro il “fuori”, quello che si è fatto prima di iniziare il lavoro e il “dentro”, cioè la situazione di lavoro collettivo che si sta iniziando ad affrontare. Anche nel corso di una seduta è sempre utile inserire questi momenti in cui l’energia del gruppo viene rivitalizzata. Corpo: il corpo è il principale mediatore delle nostre emozioni. In un lavoro di preparazione al teatro è necessario esplorare le sue infinite capacità

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espressive, renderlo docile ed efficace. Questo lavoro di scoperta deve essere però svolto sempre con grande rispetto e considerazione. Respirazione: come il corpo, anche la voce è uno strumento fondamentale per l’attore. La capacità di utilizzare la voce, di produrre suoni e intonazioni, è strettamente connessa ad una buona respirazione. Voce: senza la pretesa di volere insegnare una dizione corretta o un’impostazione della voce da attore (risultato che richiede un lungo e complesso lavoro) è indispensabile, attraverso giochi ed esercizi, rendere consapevoli i partecipanti delle molteplici possibilità espressive dell’organo vocale. La voce può essere utilizzata per riprodurre suoni o evocare ambienti e sensazioni. Quando invece viene usata per recitare, è fondamentale ricordare che intonazione e ritmo della voce sono importanti veicoli di senso, in grado di sottolineare, modificare, o addirittura contraddire, il significato semantico delle parole e delle frasi. Ritmo: gli esercizi sul ritmo accrescono la comunicazione tra i membri del gruppo, stimolano l’ascolto reciproco e la ricerca di armonia e contemporaneamente esercitano la coordinazione e il controllo del movimento. Drammatizzazione: ll gioco drammatico fa ricorso a tutte le tecniche esercitate in precedenza (concentrazione, corpo, voce, ritmo), ma soprattutto all’immaginazione che va incoraggiata attraverso la proposta di stimoli diversi. Integrato a ciò vi sarà il lavoro di messa in scena vera e propria dello spettacolo di fine anno che prevede:

a) lettura a tavolino del copione; b) distribuzione delle parti;

c) prova coreografie; d) comportamento in scena; e) messa in scena con due rappresentazioni: una per i ragazzi di tutta la scuola e una per i genitori. Ad una prima lettura e comprensione del testo, segue la lettura espressiva, affiancata alla messa in scena di piccole sezioni del copione per consentire a tutti gli alunni di “mettersi alla prova” indipendentemente da quello che sarà poi il loro ruolo effettivo. Questo lavoro prevede anche prove di movimenti scenici, coreografie, balletti e canti. Quindi si passa alla distribuzione delle parti (seguendo anche i desideri degli alunni) e alla loro memorizzazione (tecniche di memorizzazione e eventuali cambiamenti del testo). Parallelo a questo, il lavoro di allestimento dello spettacolo finale, con la progettazione e la creazione di manufatti, costumi, sfondi, basi musicali, luci e manifesti. Destinatari Gli “attori” coinvolti saranno alunni delle terze, quarte e quinte, per un numero massimo di venti bambini. Verifiche

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Le verifiche del “far teatro” vanno effettuate nel contesto delle attività stesse che vengono realizzate. A fine anno scolastico verrà messo in scena uno spettacolo aperto al pubblico. Tale dimostrazione costituirà la concretizzazione del percorso creativo svolto e non il suo fine ultimo.

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Direzione Didattica “Alcide de Gasperi” Capaci

Progetto su potenziamento a.s. 2016/2017

“SCHOOL DANCE”

Introduzione Il progetto di espressione corporea dal titolo “school dance” è rivolto a tutti gli alunni del nostro istituto, da svolgere nella palestra e nel salone della scuola in Corso Isola delle femmine, il martedì e il mercoledì pomeriggio, rispettivamente per il primo modulo dalle ore 16.30 alle ore 18.30 e, per il secondo modulo dalle ore 14.00 alle ore 16.00 durante tutto il corso dell’anno. Il progetto verrà condotto dalla sottoscritta Filippone Dominga, insegnante di scuola primaria a tempo indeterminato presso codesta Direzione Didattica, nonché in possesso del diploma I.S.E.F., di vari titoli culturali, professionali e di aggiornamento per tali attività didattiche laboratoriali. La suddetta ha come precipuo obiettivo di coinvolgere con entusiasmo tutti gli alunni della Direzione Didattica, gli stessi, che durante le varie manifestazioni organizzate dalla scuola sapranno coinvolgere tutti gli altri partecipanti, sviluppando quegli obiettivi e quella finalità di “appartenenza” che la scuola si propone. Finalità Le lezioni si basano su tre principi fondamentali dell’espressione corporea :

Formazione fisica di base, cioè esercizio in schemi motori di base e non, attraverso i gesti naturali che si specificano tecnicamente in modo graduale;

Formazione polivalente, cioè perseguimento degli obiettivi motori più

specifici, attraverso i gesti basilari di più “danze” che coinvolge l’espressività corporea in toto;

Formazione sociale, cioè raggiungimento di una buona convivenza

democratica, attraverso tecniche espressive di varia natura, anche a carattere interdisciplinare, offrendo ai bambini ampie e concrete possibilità di sviluppo culturale e di partecipazione.

Obiettivi generali Attraverso la “danza”, massimo esponente dell’espressione corporea, è possibile creare un’identità di gruppo: il carattere ludico della danza rappresenta un aspetto importante nello sviluppo armonico dei bambini e include componenti psicologiche del processo educativo: il rispetto dell’altro,

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l’osservanza delle regole e dei ruoli; col divertimento si raggiunge più facilmente una coesione e un’atmosfera di condivisione. Infatti, partendo dal benessere fisico si ha un benessere psichico, sperimentando, che stando bene con se stessi si ha una maggiore predisposizione a stare bene con gli altri. Obiettivi specifici La preparazione tecnica sarà sviluppata attraverso interventi integrativi, tesi all’interazione del gruppo classe e solo successivamente ad inquadrare il lavoro in varie linee stilistiche che sviluppato capacità e abilità specifiche della formazione di base, come:

l’allineamento; la relazione del corpo con lo spazio; la finalità tecnica ed espressiva della respirazione e del corpo; l’uso funzionale della gravità e dell’alternanza tensione/rilassamento; l’esecuzione di coreografie; l’esecuzione di piccole performance individuali e non su varie basi

musicali; la gestualità fino-motorie con piccoli attrezzi codificati e non; l’esecuzione di percorsi psico -motori e motori misti; la destrezza dei movimenti sulla base di strutture ritmiche precostituite e

non.

Attività Queste finalità e gli obiettivi generali e specifici precedentemente descritti si potranno raggiungere con l’esecuzione delle seguenti attività:

Attività motorie di base con la musica e non, in forma di gioco, con tecniche espressive che includono l’imitazione dei gesti di base naturali e spontanei;

Attività ludiche che gradualmente includono i gesti a carattere polivalente delle varie discipline della danza e dello sport.

Attività coreografiche che vedranno la partecipazione ai vari eventi della nostra scuola.

Competenze Si sviluppano competenze, sia di ordine emotivo - affettivo, come saper ascoltare insegnanti e compagni, sia di ordine cognitivo, nel dare risposte motorie agli stimoli offerti, sia di ordine relazionale e sociale, nell’accettare le proposte altrui e collaborare. Metodologia Verifica E Valutazione La metodologia adottata si basa su principi di flessibilità, di risoluzione dei problemi e di cooperazione tra tutti i componenti del percorso educativo, nonché sulla verifica e valutazione, fatta di osservazione sistematica per il raggiungimento degli obiettivi, l’autoanalisi del lavoro svolto e il monitoraggio delle presenze

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Direzione Didattica “Alcide de Gasperi” Capaci

Progetto su potenziamento a.s. 2016/2017

Let’s speak in English Finalita’ Favorire lo sviluppo delle capacità comunicativo- espressive attraverso l’apprendimento della lingua inglese. Obiettivi

Acquisire interesse verso la lingua inglese come mezzo di comunicazione.

Interagire con i compagni stabilendo relazioni positive. Conoscere il lessico e le strutture della lingua inglese. Interagire in brevi scambi dialogici, con lessico e strutture della

lingua inglese, rispettando pronuncia e intonazione. Produrre suoni e ritmi della L2 attribuendovi significati e funzioni. Assumere la consapevolezza dell’esistenza di culture diverse da

quella di appartenenza. Acquisire le competenze linguistiche per sostenere l’esame per la

certificazione del “Trinity College” di primo e/o secondo livello. Promuovere la partecipazione attiva degli alunni attraverso il gioco

attraverso il quale contestualizzare l’uso della lingua e rendere le esperienze ludiche vissute dal bambino come valide, stimolanti, significative, motivanti e piacevoli.

Attivita’

- Attività realizzate in gruppo (pair group) e/o di coppia (pair works). - Giochi di ruolo ( role-play). - Attività di “listening” ( dialoghi). - Attività di “speaking”(semplici drammatizzazioni, dialoghi, conversazioni

guidate). - Ascolto di CD audio. - Canti. - Letture di immagini - Associazione di parole a immagini e a gesti. - Gioco del mimo. - Simulazione dell’esame per la certificazione del “Trinity College”.

Linee metodologiche L’insegnamento – apprendimento della lingua inglese sarà basato su un approccio di tipo comunicativo, infatti si farà ampio uso della lingua inglese all’interno di una dimensione divertente in cui gli alunni possano imparare

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divertendosi.Per questo motivo la metodologia del Total Physical Response ( risposta fisica totale ) coinvolge il più possibile la corporeità degli alunni nella sua dimensione globale di vista, udito, tatto, movimento, stimolandone la curiosità e la creatività. Inoltre, gli alunni verranno incoraggiati ad ascoltare (listening ) e a riprodurre in lingua inglese (speaking). La produzione scritta (writing ) del lessico sarà il momento finale del lungo percorso didattico del progetto anche perché sfruttando la curiosità dei bambini verso il codice scritto (reading ) della lingua che stanno imparando, si metteranno in atto strategie per sviluppare nei bambini la consapevolezza che in inglese non c’è corrispondenza diretta tra suono-grafema. Contenuti:

Informazioni personali. Comandi e istruzioni. Numeri fino a 50. La casa e i mobili. Descrizione degli ambienti Localizzare gli oggetti della classe. Parti del viso e del corpo. Animali Domestici, di fattoria e selvaggi. Descrizione di “pets” Colori Abbigliamento. Membri della famiglia e amici. I mesi, i giorni e le stagioni.

Strumenti: Verranno utilizzati:

giochi didattici griglie e schemi guida sussidi visivi: cartelloni, illustrazioni, fotografie e fotocopie sussidi auditivi: audiocassette con canzoni, filastrocche e dialoghi in

lingua inglese. Esecuzione di canzoni, filastrocche e dialoghi. Visione di videocassette di cartoni animati e semplici storie.

Inoltre tutti gli eventuali materiali strutturati che offrono l’opportunità ai bambini di acquisire la lingua in modo piacevole e stimolante. Materiale

Flashcards (carte a tema con modelli allegati a ciascuna unità di progetto);

Libri e giornali in lingua inglese; Lettore cd e cd.

Le classi coinvolte : le quarte e le quinte della direzione didattica

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7.1.5 Iniziative progettuali: Un anno… in progress Progetti svolti durante il primo quadrimestre:

Settembre: “Progetto accoglienza”

Ottobre: “Legalità”

Novembre: “Progetto riciclo”

Novembre – maggio “I giovani sentinelle della Legalità”

Dicembre: “Giornata della gentilezza”

Dicembre: “Natale insieme”

Gennaio: “I giovani ricordano la Shoa’”

Gennaio: “Telethon”

 

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E per il secondo quadrimestre si prevede:

Febbraio: “Carnevale in allegria”

Marzo: “I giovani sentinelle della legalità”

Marzo: “Festa della primavera”

Aprile: “ Giornata mondiale dell’autismo”

Maggio: “Legalità - Fondazione Falcone”

Maggio: “I giovani sentinelle della legalità”

Giugno: “ Festa d’estate”

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7.1.6 Progetti Pon a.s. 2016/2017 La scuola presenta richiesta per l’accesso ai fondi strutturali europei al fine di avviare un’azione specifica per la realizzazione di interventi per la prevenzione della dispersione scolastica e la valorizzazione come comunità attiva. Aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l’interazione con le famiglie e la comunità locale.

La realizzazione dei progetti è subordinata all’approvazione da parte dell’autorità di gestione (allegato al PTOF).

Progetto

Titolo

Ore

previste

Innovazione didattica e

digitale

Info…coding

30

Facciamo squadra

30

Educazione motoria; Sport; Gioco didattico

Conosciamoci

danzando

30

Fantasticando

con la matematica

30

Potenziamento delle competenze di base

L’inventafavole

30

Genitori

Pensare con il

cuore

30

Lingua straniera

I love English

30

Arte; Scrittura creativa;Teatro

Tutti in scena

30

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7.2 Visite guidate, uscite didattiche e viaggi d’istruzione

Le visite guidate, i viaggi d istruzione sono stabilite dal consiglio di

interclasse all’interno della progettazione didattico-educativa annuale. Ad essi deve partecipare i 2/3 degli alunni della classe. L’assistenza agli alunni deve essere garantita dai docenti.

L’attuazione di visite guidate e di escursioni è finalizzata al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

offrire maggiori occasioni di socializzazione,di conoscenza e arricchimento culturale, anche relativamente al proprio territorio;

avvicinare gli alunni al patrimonio storico, artistico e letterario attraverso l’osservazione diretta di opere e strutture;

far conoscere aspetti e diversità del paesaggio geografico.

Visite guidate, uscite didattiche e viaggi di istruzione rappresentano per la scuola opportunità educativa per gli alunni. Opportunità intesa come momento di crescita e maturazione. A tal fine coerentemente a quanto deciso nel pregresso anno scolastico si conferma che le attività sono dirette esclusivamente agli alunni. L’eventuale partecipazione dei genitori sarà autorizzata in caso di particolari necessità e/o motivazioni legate a necessità primarie di singoli alunni (es. Alunni in situazione di Handicap – particolari situazioni di salute ecc.)

 

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SCUOLA PRIMARIA a.s 2015-2016

CLASSI DESTINAZIONE DATA

Prime A-B-C-D-E

Frantoio Failla e Castello di Carini

Teatro Massimo: “Gli ottoni animati”

Fattoria Cannizzo-Partinico

Novembre 2016

Marzo-Maggio 2016

Maggio 2016

Seconde A-B-C-D-E

Teatro Massimo: “Gli ottoni animati”

Teatro Savio: il principe d’Egitto

Riserva Capo Rama-Museo D’Aumale Terrasini

Spettacoli a scuola

Aprile 2016

Aprile 2016

Maggio 2016

Seconda C Fattoria Cannizzo-Partinico Maggio 2016

Terze A-B-C-D-E-F

Museo Gemmellaro Marzo/Aprile 2016

Terza A-B-C-E-F

Orto Botanico Palermo Aprile/Maggio 2016

Terza D Addio Pizzo:Escursione No Mafia

Bosco Ficuzza

Aprile/Maggio 2016

Maggio 2016

Quarte A-B-C-D-E-F

Villa Filippina Palermo: planetario e laboratorio

Aprile/Maggio 2016

Quarta B-F Teatro Massimo: “Cinderella” Dicembre 2015

Quarta E Monreale/Castello Zisa Aprile/Maggio 2016

Quinte A-B Agrigento/Segesta

Bosco Ficuzza /Capo Gallo

Castello di Carini /Parco Dune Isola

Marzo/Aprile/Maggio2016

Quinta C-G Agrigento/Siracusa

Castello di Carini

Marzo/Aprile/Maggio2016

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Bosco Ficuzza/Capo Gallo

Quinta E-F Agrigento

Parco Dune Isola

Parco Avventure Madonie

Aprile/Maggio 2016

SCUOLA INFANZIA

Sezioni B-C-D-F-G-H-I-M

Frantoio Failla Carini Dicembre 2016

Le precedenti visite saranno riproposte ed eventualmente modificate dopo la discussione in interclasse e relativa approvazione in collegio dei docenti e consiglio di circolo (quelle suindicate hanno esclusivo valore indicativo) SCUOLA PRIMARIA a.s 2016-2017

CLASSI DESTINAZIONE DATA

Quinte A-B-C-D-E

Visita guidata (Ass. LIPU): “Isolotto di Isola delle Femmine”

Ottobre-Novembre 2016

SCUOLA INFANZIA

Prospetto da aggiornare sulla base di successive delibere degli OO.CC.

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7.3 La nostra Biblioteca

La biblioteca scolastica è attiva nel plesso Centrale di C.so Isola per tutti gli alunni della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria. Negli ultimi due anni è stata arricchita con circa 200 testi per favorire un approccio piacevole e accattivante verso il mondo della lettura. Attualmente la biblioteca è composta da circa 800 volumi tra vecchi e nuovi; verrà ulteriormente ampliata con l’acquisto di altri testi e dvd, in aggiunta a quelli già esistenti. La biblioteca svolge un regolare ricevimento bisettimanale sia in orario antimeridiano che pomeridiano per favorire una costante fruizione del servizio.

«Un bambino che legge sarà un adulto che pensa»

 

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Premessa

La “FINALITÀ” dell’istruzione scolastica è quella di garantire il diritto all’istruzione, all’educazione e alla formazione di qualità.

La scuola in quanto luogo di lavoro, è soggetta alla normativa D.lgs 626/94 e D.lgs 81/08 che tutela la sicurezza e la salute nel luogo di lavoro.

Una scuola sicura deve avvalersi del documento di valutazione dei fattori di rischio e del piano della sicurezza che è stato redatto conformemente a quanto previsto dalle norme vigenti in materia di sicurezza sul lavoro, e prevede:

Le misure di prevenzione incendi Le misure di salvataggio e pronto soccorso Le misure di evacuazione del personale e degli alunni in caso di

pericolo grave e immediato L’albo della sicurezza con i nomi degli incaricati e il rappresentante

della sicurezza Tutto il personale, gli studenti, i genitori sono tenuti a prendere

visionedelle disposizioni e devono: Conoscere la segnaletica, le vie di fuga e le uscite degli edifici Mantenere un comportamento adeguato in caso di pericolo e nella

pratica di evacuazione Individuare soluzioni alternative più appropriate nel caso che le vie

di fuga fossero precluse Prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella

delle persone presenti nella scuola In ciascun ambiente sono affisse le planimetrie indicanti i punti di ritrovo per raggiungere le uscite di sicurezza e successivamente i punti di ritrovo sicuri.

Gli insegnanti si impegnano a prenderne visione ad educare d un controllo quanto più razionale possibile delle reazioni emotive. Gli alunni devono essere responsabilizzati con l’assegnazione di incarichi che rendano attiva la partecipazione alle prove e alle esercitazioni che saranno effettuate almeno due volte nell’arco dell’anno scolastico. R.S.P.P.(Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione) Ing. Dott.ssa Vincenza Randazzo - R.L.S. (Rappresentante lavoratori per la Sicurezza) Leonardo Brugnano.

8.SICUREZZA

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Prevenzione e protezione Nei locali di Corso Isola si è tenuto il corso di formazione sulla salute e la

sicurezza dei lavoratori negli ambienti scolastici – Art. 37 del D.L. 81/2008-D.M. 382/98, Circolare Ministeriale 29 Aprile 1999, n. 119, rivolto al Personale Docente e ATA condotto dall’Ingegnere Vincenza Randazzo.

Elencato tra gli obiettivi strategici il concetto di sicurezza sarà elemento conduttore dell’attività della scuola attraverso il coinvolgimento dei lavoratori alle problematiche della sicurezza e allo stesso tempo attraverso il coinvolgimento degli alunni che saranno informati sulle procedure da seguire durante l’evacuazione ma anche attraverso approfondimenti e studi che vedranno impegnati gli alunni in prima persona.

Ciò sarà realizzato attraverso moduli informativo-operativi, anche attraverso il coinvolgimento dell’RSPP, l’RLS e la Protezione civile ed eventualmente vigili del Fuoco per veicolare il concetto che sicurezza è una condizione che va praticata attraverso la partecipazione attiva e la consapevolezza della presa in carico di ogni problema connesso alla vita scolastica (ma non solo) e alla praticabilità di procedure che non devono essere mero addestramento ma situazioni problematiche che vanno risolte con la piena conoscenza di procedure associate all’acquisizione della cultura della Sicurezza. Questi elementi concorrono tutti in una visione circolare a rendere chiaro e percepibile quel concetto di “normalità” che vuole essere il motivo condittore dell’attività della scuola a partire da quest’anno scolastico.

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La valutazione si colloca nel contesto culturale, valutativo ed organizzativo della scuola e si basa su criteri di corresponsabilità, coerenza e trasparenza. Essa riveste un ruolo strumentale nello sviluppo dell’azione educativa della scuola, in funzione della continua regolazione dei processi di insegnamento-apprendimento,in rapporto alla promozione di tutte le opportunità educative. I processi di valutazione sono parte integrante dei processi di programmazione, progettazione, gestione e monitoraggio. Allo scopo di attivare un sistema di valutazione funzionale e condiviso, l’istituto intende adottare, come metodologia di lavoro, un percorso che si snoda nelle fasi di progettazione, monitoraggio, valutazione e decisione.Il progetto di valutazione prevede due modalità, una interna e l’altra esterna. La valutazione interna ha le seguenti caratteristiche:

Ha come dato valutativo primario le competenze Ha un orientamento descrittivo, analitico Si avvale di metodi quantitativi e qualitativi Mira a valutare le competenze in termini qualitativi, data la loro

complessità Si muove in direzione della divergenza, della molteplicità, della

complessità Il sistema di valutazione interno prevede: la valutazione degli apprendimenti e dei risultati, finalizzato a

riconoscere dinamicamente lostato dei processi di apprendimento, a valorizzare le potenzialità, a proporre strategie di intervento in situazioni di criticità, oltre ad osservare il percorso formativo degli allievi e registrare i risultati

la valutazione della progettazione formativa., che accompagna l’iter di costituzione del POF, ne garantisce il controllo e la rimodulazione nelle diverse fasi di sviluppo (monitoraggio del POF) a valutazione dell’azione didattica, finalizzata alla verifica della qualità, congruità, coerenza e efficacia del processo (autovalutazione). Essa si concretizza nella:

Verifica dell’azione educativa, cioè la corrispondenza tra gli obiettivi specifici concordati, le finalità generali e i comportamenti cognitivi della classe;

Verifica dell’azione didattica, cioè l’accertamento del livello generale di apprendimento della classe, nell’ottica di una eventuale rimodulazione delle strategie di lavoro.

La valutazione esterna è caratterizzata dai seguenti fattori: Ha un orientamento misurativo, sintetico Utilizza metodi quantitativi e docimologici Misura il livello di apprendimento come scostamento rispetto allo

standard

9.MONITORAGGIOEVALUTAZIONE

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Elabora livelli di apprendimento e standard nazionali Si muove in direzione dell’omologazione, dell’uniformità, della

semplificazione. 9.1 Monitoraggio del POF

Il monitoraggio delle attività del POF costituisce un aspetto qualificante con il quale l'autonomia scolastica intende presentare gli aspetti più autentici dell'innovazione didattica e organizzativa. Le attività del POF riguardanti il recupero, l'approfondimento degli studenti e l'aggiornamento dei docenti vengono sottoposte a monitoraggio anche mediante questionari rivolti agli utenti. Il monitoraggio corrisponde ad esigenze interne all'Istituto che definisce criteri di qualità e risponde ai desideri dell'utenza che vede certificate le competenze acquisite e può esprimere un parere importante sul servizio ricevuto in relazione alle proprie aspettative. Il processo di monitoraggio del piano dell’offerta formativa è affidato a strumenti semplici, ma tali da consentire comunque significativi ed utili momenti di controllo dell’attività della scuola.

Strumenti per il monitoraggio

Scheda rilevazione bisogni formativi dei docenti Questionario rilevazione bisogni formativi docenti Scheda rilevazione processi formativi e aggiornamento svolti

nell'a.s. Scheda monitoraggio progetti svolti Scheda di documentazione delle spese dei progetti Questionario iniziale per i genitori Questionario finale per i genitori Schema aspettative dei genitori Griglia di rilevamento dei dati del Questionario di fine anno Griglia di rilevazione per classi Griglia di rilevamento dei dati del Questionario di fine anno per i

genitori degli alunni Monitoraggio POF

 

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Questionario iniziale docenti Nuove Tecnologie Risultati del questionario iniziale docenti Nuove Tecnologie Questionario genitori primaria Questionario genitori infanzia Questionario alunni Questionario monitoraggio POF Scheda attribuzione funzioni-obiettivo

Il monitoraggio diventa un tassello importante per strategie "qualitative"

di miglioramento e innovazione. Scopo delle attività di autovalutazione, infatti, è quello di aiutare ad individuare punti di maggiore o di minore debolezza sui quali concentrare l’attenzione per produrre e sviluppare piani di miglioramento atti a superare le eventuali lacune attraverso l’impiego più efficace delle risorse disponibili. I dati raccolti, inoltre, rappresentano la situazione oggettiva della scuola e costituiscono il punto di forza di un'efficace autoanalisi con la quale l'Istituto è in grado di evidenziare gli aspetti positivi e le carenze del "progetto educativo" di partenza e dai quali partire per assumersi responsabilità educative, rendere conto del proprio lavoro, innescare procedure di feed-back e agire sul miglioramento delle prestazioni. 9.2 Valutazione e Invalsi

L’INVALSI è l’Ente di ricerca dotato di personalità giuridica di diritto pubblico che ha raccolto, in un lungo e costante processo di trasformazione, l’eredità del Centro Europeo dell’Educazione (CEDE) istituito nei primi anni settanta del secolo scorso.

Sulla base delle vigenti Leggi, che sono frutto di un’evoluzione normativa significativamente sempre più incentrata sugli aspetti valutativi e qualitativi del sistema scolastico, l’Istituto:

effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell'offerta formativa delle istituzioni di istruzione e di istruzione e formazione professionale, anche nel contesto dell'apprendimento permanente; in particolare gestisce il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV);

studia le cause dell'insuccesso e della dispersione scolastica con riferimento al contesto sociale ed alle tipologie dell'offerta formativa;

effettua le rilevazioni necessarie per la valutazione del valore aggiunto realizzato dalle scuole;

predispone annualmente i testi della nuova prova scritta, a carattere nazionale, volta a verificare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti nell’esame di Stato al terzo anno della scuola secondaria di primo grado;

predispone modelli da mettere a disposizione delle autonomie scolastiche ai fini dell'elaborazione della terza prova a conclusione dei percorsi dell'istruzione secondaria superiore;

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provvede alla valutazione dei livelli di apprendimento degli studenti a conclusione dei percorsi dell'istruzione secondaria superiore, utilizzando le prove scritte degli esami di Stato secondo criteri e modalità coerenti con quelli applicati a livello internazionale per garantirne la comparabilità;

fornisce supporto e assistenza tecnica all'amministrazione scolastica, alle regioni, agli enti territoriali, e alle singole istituzioni scolastiche e formative per la realizzazione di autonome iniziative di monitoraggio, valutazione e autovalutazione;

svolge attività di formazione del personale docente e dirigente della scuola, connessa ai processi di valutazione e di autovalutazione delle istituzioni scolastiche;

svolge attività di ricerca, sia su propria iniziativa che su mandato di enti pubblici e privati;

assicura la partecipazione italiana a progetti di ricerca europea e internazionale in campo valutativo, rappresentando il Paese negli organismi competenti;

formula proposte per la piena attuazione del sistema di valutazione dei dirigenti scolastici, definisce le procedure da seguire per la loro valutazione, formula proposte per la formazione dei componenti del team di valutazione e realizza il monitoraggio sullo sviluppo e sugli esiti del sistema di valutazione

9.3 Autovalutazione (RAV)

A partire dall'anno scolastico 2014/2015 tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie, sono coinvolte nel processo di autovalutazione con l’elaborazione finale del Rapporto di Autovalutazione (RAV). Il format per il RAV è stato elaborato dall’INVALSI ed è il frutto di un lungo percorso di ricerca e sperimentazione che ha coinvolto un vasto campione di scuole.

Le scuole conducono l’autovalutazione prendendo in considerazione tre dimensioni: Contesto e risorse, Esiti e Processi (suddivisi in Pratiche educative e didattiche e Pratiche gestionali e organizzative). Per ogni dimensione, si richiede alle scuole di riflettere su alcuni ambiti cui sono associati gli indicatori per la misurazione oggettiva (Mappa degli Indicatori del RAV).

L’autovalutazione, prima fase del procedimento di valutazione, è un percorso di riflessione interno che coinvolge tutta la comunità scolastica, finalizzato ad individuare piste di miglioramento. Tale percorso non va considerato in modo statico, ma come uno stimolo alla riflessione continua sulle modalità organizzative, gestionali e didattiche messe in atto dalla scuola. L’autovalutazione, da un lato, ha la funzione di fornire una rappresentazione della scuola attraverso un’analisi del suo funzionamento, dall’altro, costituisce la base per individuare le priorità di sviluppo verso cui orientare nel prossimo anno scolastico il piano di miglioramento.

Con riferimento allo specifico processo di autovalutazione, il primo strumento operativo che le scuole hanno a disposizione è rappresentato dal Questionario Scuola (link al portale della valutazione

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http://www.istruzione.it/sistema_valutazione), predisposto dall’INVALSI che rileva informazioni sul funzionamento organizzativo delle istituzioni scolastiche e sulle pratiche educative e didattiche.

Il Questionario Scuola, una volta compilato, consentirà all’INVALSI di elaborare i dati in esso contenuti e di restituirli alle istituzioni scolastiche con valori di riferimento esterni permettendo in questo modo ad ogni singola scuola di operare confronti.

9.4 Valutazione alunni

L’anno scolastico è diviso in quadrimestri, al termine dei quali si svolgono

gli scrutini per la valutazione degli alunni. All’inizio dell’anno vengono somministrate prove di ingresso.

La valutazione considera i prerequisiti cognitivi ed affettivo-relazionali posseduti nella fase iniziale del processo di formazione, il contesto educativo globale, il processo di insegnamento/apprendimento messo in atto dalla scuola.

Nella scuola dell’infanzia e primaria ha valore essenziale la “valutazione in itinere” che si esplica nella attenzione quotidiana ai bisogni degli alunni, alle loro risposte, alle proposte formative, al processo di maturazione in campo cognitivo, metodologico, relazionale. In particolare, nella scuola primaria, a scadenza variabile, collegate con la programmazione delle singole discipline, agli alunni vengono somministrate “prove di verifica” che mirano all’accertamento del raggiungimento di competenze ed obiettivi specifici.

Nel corso dell’anno scolastico la valutazione assume diverse funzioni-connotazioni:

Valutazione iniziale: situazione iniziale alunni. Valutazione intermedia: livello di apprendimento nel corso di un itinerario

didattico, sostegno alle eventuali difficoltà; Valutazione finale o sommativa: indica il livello complessivo di

apprendimento raggiunto da ogni alunno tenendo in considerazione la situazione di partenza, interesse e l’impegno dimostrato nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività proposte. Si utilizzeranno:

Il documento di valutazione per le valutazioni periodiche e finali relative agli apprendimenti delle discipline e del comportamento;

La certificazione delle competenze in uscita al termine della scuola dell’infanzia e della scuola primaria. La Scuola Primaria ha aderito alla sperimentazione dei modelli

ministeriali di certificazione delle competenze alla fine del primo ciclo adottando il documento ministeriale per tutte le classi dell’Istituzione Scolastica. I risultati della valutazione degli alunni saranno utilizzati in modo sistematico per ri-orientare la programmazione e progettare interventi didattici mirati.

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9.4.1 Modalita’ di valutazione degli apprendimenti

La valutazione scaturisce da un insieme di prove e di verifiche di diverso tipo. Gli strumenti valutativi utilizzati sono:

Prove oggettive, a stimolo e risposta chiusa (del tipo v/f, a scelta multipla, completamenti e corrispondenze.

Prove semi-strutturate, a stimolo chiuso e risposta aperta (domande strutturate, colloquio libero, riflessione parlata).

Prove non strutturate, a stimolo e risposta aperta (colloqui, temi, lettere, articoli, conversazioni e discussioni).

La scelta del tipo di prova è di competenza del consiglio di interclasse. L’assegnazione della valutazione numerica delle verifiche sarà effettuata seguendo i seguenti criteri:

98/100 = 10

98/90 = 9

89/80 = 8

79/70 = 7

69/60 = 6

59/45 = 5

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9.4.2 Schema classi PRIME - SECONDE

 

Voto 10

 

Voto 9

 

Voto 8

 

Voto 7

 

Voto 6

 

Voto 5

 

Corrisponde ad un ECCELLENTE raggiungimento degli obiettivi ed è indice di padronanza di

contenuti e di abilità. Abilità corrette, complete e senza errori di lettura e scrittura, capacità di

comprensione e di analisi precisa e approfondita, applicazione autonoma delle nozioni

matematiche in situazioni anche nuove, esposizione chiara, ricca e ben articolata

 

Corrisponde ad un COMPLETO raggiungimento degli obiettivi e un’AUTONOMA capacità di

rielaborazione delle conoscenze. Abilità corrette e complete di lettura e scrittura, capacità di

comprensione e di analisi precisa e sicura, applicazione sicura e autonoma delle nozioni

matematiche in situazioni anche nuove, esposizione chiara, precisa e articolata.

 

Corrisponde ad un BUONO raggiungimento degli obiettivi e ad un’AUTONOMA capacità di

rielaborazione delle conoscenze. Abilità corrette e complete di lettura e scrittura, capacità di

comprensione e di analisi precisa e sicura, applicazione sicura delle nozioni matematiche in

situazioni via via più complesse, esposizione chiara e precisa.

 

Corrisponde ad un SOSTANZIALE raggiungimento degli obiettivi e ad una capacità di

rielaborazione delle conoscenze NON SEMPRE SICURA. Abilità solide di lettura e scrittura,

capacità di comprensione e di analisi puntuale di semplici testi, applicazione sostanzialmente

sicura delle nozioni matematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note, esposizione

chiara e abbastanza precisa. 

Corrisponde al raggiungimento degli obiettivi MINIMI. Abilità essenziali di lettura e scrittura,

capacità di comprensione e di analisi elementare di semplici testi, applicazione delle nozioni

matematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note, esposizione in forma sostanzialmente

ordinata seppur guidata.

 

Corrisponde ad un PARZIALE raggiungimento degli obiettivi MINIMI. Conoscenza parziale dei

minimi contenuti disciplinari ma tali da consentire un graduale recupero,scarse capacità di lettura, scrittura e comprensione di semplici testi,insufficiente autonomia operativa nell’ applicazione delle nozioni matematiche.

 

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7.4.2 Schema classi TERZE – QUARTE – QUINTE

Voto 10

Voto 9

 

Voto 8

Voto 7

 

Voto 6

 

Voto 5

 

Corrisponde ad un

ECCELLENTE raggiungimento degli obiettivi ed è indice di padronanza di contenuti e di

abilità. Conoscenze

ampie e particolarmente approfondite,

abilità complete e

senza errori di lettura

e scrittura, capacità di

comprensione e di analisi precisa e

pertinente, applicazione

sicura e autonoma

delle nozioni matematiche in situazioni

anche nuove, esposizione

rigorosa, ricca e ben articolata, capacità di

sintesi appropriata e

di rielaborazione

personale creativa ed originale, autonoma

organizzazione delle

conoscenze acquisite

 

Corrisponde ad un

COMPLETO raggiungimento degli obiettivi e un’AUTONOMA capacità di rielaborazione

delle conoscenze. Conoscenze complete e

approfondite, abilità corrette

e sicure di lettura e scrittura,

capacità di comprensione

e di analisi precisa e puntuale,

applicazione sicura e

autonoma delle nozioni

matematiche in situazioni

anche nuove, esposizione chiara e ben

articolata, capacità di

sintesi appropriata con spunti creativi e originali 

Corrisponde ad un BUON

raggiungimento degli obiettivi e

ad un’AUTONOMA capacità di rielaborazione

delle conoscenze. Conoscenze

complete, abilità corrette

di lettura e scrittura,

capacità di comprensione

precisa e sicura,

applicazione sicura delle

nozioni matematiche in situazioni via

via più complesse, esposizione

chiara precisa e articolata, capacità di

sintesi appropriata con apporti

critici personali anche

apprezzabili.  

Corrisponde ad un

SOSTANZIA- LE

raggiungimento degli obiettivi e

ad una capacità di

rielaborazione delle

conoscenze NON SEMPRE

SICURA. Conoscenza corretta dei

nuclei fondamentali

delle discipline, abilità solide di

lettura e scrittura,

capacità di comprensione

e di analisi

puntuale, applicazione

sostanzialmente sicura delle

nozioni matematiche senza gravi

errori in situazioni

semplici e note, esposizione

chiara e abbastanza

precisa, sintesi parziale con

alcuni spunti critici.

 

Corrisponde al raggiungimento

degli obiettivi MINIMI.

Conoscenza accettabile dei

contenuti disciplinari,

abilità essenziali di

lettura e scrittura,

capacità di comprensione

e di analisi elementare, applicazione delle nozioni matematiche senza gravi

errori in situazioni semplici e

note, esposizione in

forma sostanzialment

e ordinata seppur guidata.

 

Corrisponde ad un

PARZIALE raggiungimento degli obiettivi

MINIMI. Conoscenza parziale dei

minimi contenuti

disciplinari ma tali da

consentire un graduale recupero, abilità di lettura e scrittura

ancora incerte ma in graduale miglioramento

rispetto alla situazione di

partenza, capacità

di comprensione

scarsa e di analisi

inconsistente, applicazione delle nozioni matematiche

scorretta e con errori, esposizione ripetitiva e imprecisa,

povertà lessicale.

 

 

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7.4.2 Griglia per la valutazione del comportamento per la scuola primaria Criteri di giudizio

1. Rispetto delle regole della scuola

2. Disponibilità alle relazioni sociali

3. Partecipazione alla vita scolastica

4. Responsabilità scolastica

GIUDIZIO

INDICATORI E DESCRITTORI

OTTIMO

Completo rispetto delle regole della scuola. Relazioni corrette, rispettose e collaborative

in ogni contesto. Partecipazione attiva e propositiva. Atteggiamento di costante responsabilità.

DISTINTO

Rispetto delle regole della scuola. Relazioni corrette, rispettose e collaborative. Partecipazione attiva. Atteggiamento di responsabilità.

BUONO

Parziale rispetto delle regole della scuola. Relazioni non sempre corrette. Partecipazione discontinua. Atteggiamento non sempre responsabile.

SUFFICIENTE

Saltuario rispetto delle regole della scuola. Relazioni non sempre corrette e rispettose in

ogni contesto. Partecipazione discontinua. Atteggiamento poco responsabile.

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INSUFFICIENTE

Non rispetto delle regole della scuola. Relazioni scorrette e non costruttive in ogni

contesto. Partecipazione scarsa. Atteggiamento irresponsabile e inadeguato

alla vita scolastica.

 

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GUARDANDO AL FUTURO

La Direzione Didattica “A. De Gasperi” si prefigge l'obiettivo di verificare e valutare le azioni proposte dal seguente Piano, per migliorare ed ampliare l'offerta formativa, con il contributo di tutti quegli elementi che fanno parte dell'istituzione e che la completano. La nostra scuola garantisce la crescita dell'alunno come persona, con le sue peculiarità, conducendolo alla piena e sicura padronanza di competenze, nel rispetto delle potenzialità e degli stili di apprendimento individuali.

 

 

 

Una scuola per tutti e di tutti non è solo un diritto di tutti ma

anche una responsabilità di ognuno. Una scuola inclusiva è

un atto di responsabilità civile e umana.