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D. Alesini - Incontri di Fisica 6-8 Ottobre 2004
Come esplorare l'infinitamente piccolo: un viaggio nel mondo degli acceleratori di particelle
Divisione Acceleratori
LNF-INFN
David Alesini
D. Alesini - Incontri di Fisica 6-8 Ottobre 2004
Sommario
A cosa servono gli acceleratori di particelle
Principio di funzionamento di un acceleratore di particelle e principali tipologie
DAФNE (LNF)
Alcuni Acceleratori attualmente in funzione nel mondo……e progetti futuri
Applicazioni (oltre alla ricerca fondamentale…)
Lineari (Elettrostatici…Futuri Collisori Lineari)Circolari (Ciclotroni…Anelli di accumulazione e sincrotroni)
Medicina: radioterapia e adroterapiaAnalisi molecolare, cellulare, cristallograficaIndustria: impiantazione ionica, produzione di isotopi,
smaltimento scorie radioattiveFEL
D. Alesini - Incontri di Fisica 6-8 Ottobre 2004
A cosa servono gli acceleratori di particelle I primi acceleratori di particelle furono realizzati per studiare i costituenti più piccoli della materia.
Un fascio di particelle (elettroni, positroni, protoni, ioni,…) che colpisce una targhetta o collide con un altro fascio produce reazioni nucleari, annichilazioni e crea nuove particelle. Lo studio di questi fenomeni con i rivelatori…
…fornisce informazioni sui costituenti ultimi del nostro universo e sulle leggi che li governano
…consente di capire l’origine dell’Universo che ci circonda e di studiarne l’evoluzione
D. Alesini - Incontri di Fisica 6-8 Ottobre 2004
La capacità di rompere le barriere elettrostatiche intorno ai nuclei aumenta con l’energia: per esempio l’energia massima delle particelle alfa è solo 10 MeV mentre i raggi cosmici, anche quando molto energetici, non sono prevedibili.
I primi fasci di particelle per gli studi di fisica nucleare e subnucleare erano sorgenti naturali: particelle alfa, raggi cosmici.
Gli acceleratori di particelle nascono dalla necessità di creare collisioni ad elevata energia e ripetibili in modo da poter effettuare studi sistematici.
I primi studi sugli acceleratori risalgono agli anni ’20.. I primi acceleratori agli anni ’30.
D. Alesini - Incontri di Fisica 6-8 Ottobre 2004
La capacità di “creare” nuove particelle e di “rompere” i legami nucleari aumenta con l’energia e con la quantità di particelle coinvolte nell’ interazione.
Lo sviluppo degli acceleratori per la fisica delle alte energie è stato determinato dalla necessità di ottenere energie e intensità di fasci sempre maggiori.
Diagramma dell’energia degli acceleratori dal 1930
Un incremento di3 ordini di
grandezza ogni 20 anni!
L’unità di misura dell’energia delle particelle è l’elettronvolt [eV] pari all’energia di un elettrone accelerato da una differenza di potenziale (ddp) elettrostatico di 1 volt: 1 eV=1.6x10-19 J
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Principio di funzionamento di un acceleratore di particelle
I fasci di particelle cariche devono essere energetici perche’ siano utili, è quindi necessaria una forza (ELETTRICA) che li acceleri.
In generale i fasci sono costituiti da tanti pacchetti consecutivi, ognuno contenente un numero enorme di particelle di uguale carica.
E’ necessaria una forza esterna (MAGNETICA o ELETTRICA) che focheggi il fascio.
GENERAZIONE PARTICELLE DA ACCELERARE
(e-,p,ioni)
TARGHETTA FISSA
ACCELERAZIONE
COLLISIONE CON ALTRO FASCIO
ONDULATORE PER FEL
ACCUMULAZIONE
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Accelerazione = aumento di energia
Velocità delle particelle normalizzata alla velocità della luce
in funzione dell’energia
La variazione di velocità è trascurabile al di sopra di
una certa energia!β= v/c
e- relativistici ( ) a E> 1MeVp relativistici a E> 1000 MeV
cv
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Equazione che descrive il moto di una particella in un acceleratore
BvEqdt
pd
caricaq
velocitàv
massam
momentop
elettrico campoE
magnetico campoB
ACCELERAZIONE
CURVATURA E FOCHEGGIAMENTO
fascio
Campo elettrico
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Tipologia degli acceleratori di particelleI diversi tipi di acceleratori si suddividono in base al processo di accelerazione in:
Lo sviluppo degli acceleratori è avvenuto lungo due binari paralleli
Lineari
Ciclotrone 1930Betatrone 1940 Sincrotrone 1945Microtrone 1946
Circolari
Anche gli acceleratori utilizzati negli esperimenti di Fisica delle alte energie (Collisori o Collider) si distinguono in:
SINCROTRONI, ANELLI DI ACCUMULAZIONE
COLLIDER LINEARI
D. Alesini - Incontri di Fisica 6-8 Ottobre 2004
Primi Acceleratori Lineari Elettrostatici
VqE
PRINCIPIO:La differenza di potenziale tra due
elettrodi viene usata per accelerare le particelle.
catodo
L’energia massima raggiungibile è data dal limite di d.d.p. Oltre tale limite si possono avere scariche
elettriche
Il primo acceleratore fu un apparecchio, realizzato da Roentgen (Premio Nobel), costituito da un’ampolla a vuoto con dentro un catodo connesso al polo negativo di un generatore di tensione. Riscaldato, il catodo, emetteva elettroni che fluivano accelerati dal campo elettrico verso l’anodo (a tensione positiva). Dall’urto con l’anodo gli e- producevano raggi X.
anodo
- +
e-
X
L’esempio più semplice di generatore di e- è un filamento
caldo, come quello di una lampadina
Gli elettroni sono estratti dal catodo e, viaggiando verso l’anodo positivo, acquistano un’energia uguale alla loro carica moltiplicata per
la differenza di potenziale applicata tra catodo e anodo
BvEqdt
pd
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Pressurizzando il contenitore dell’acceleratore si possono ottenere differenze di potenziale fino a 15 MV e quindi energie fino a E ~ 15MeV.
Per aumentare l’energia massima delle particelle accelerate Van de Graaff pensò realizzare un generatore elettrostatico nel quale le cariche, per mezzo di una cinghia non conduttrice, venivano trasportate ad un terminale isolato nel quale veniva posta la sorgente di particelle.
APPLICAZIONI
Ad oggi ce ne sono ~350 nel mondo e, tipicamente, V<5MV I<100mA. Sono usati per:
Analisi dei materiali: ad es. Controllo struttura semiconduttori;
emissione raggi X;
Modifica dei materiali:
impiantazione ionica per l’industria dei semiconduttori
D. Alesini - Incontri di Fisica 6-8 Ottobre 2004
Moderni Acceleratori LineariL’idea di Ising (1924) fu applicata da Wideroe (1927) che applicò una tensione variabile nel tempo (sinusoidale) ad una sequenza di tubi di drift. In questo caso le particelle non sentono campo accelerante quando si muovono all’interno di ciascun tubo di drift (regione di spazio equipotenziale) e vengono accelerate in corrispondenza dei gaps. Tali strutture si chiamano LINAC a Tubi di Drift (DTL).
PRINCIPIO:Le particelle emesse da un filamento vengono accelerate dal campo elettrico longitudinale
generato da elettrodi susseguenti.
gap
+
-
Ln-1 Ln+1Lg LgLn
z
Ez
Vkick/Lg
-Vkick/Lg
t = t0
+
-
Ln-1 Ln+1Lg LgLn
z
Ez
Vkick/Lg
-Vkick/Lg
t = t0+ TRF/2
Se la lunghezza dei tubi cresce con la velocità delle particelle in modo tale che il tempo di attraversamento di ciascun tubo sia sempre uguale a mezzo periodo del generatore di tensione, è possibile sincronizzare la tensione accelerante col moto delle particelle ed ottenere un guadagno di energia ∆E=q∆V ad ogni attraversamento di un gap.
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...AL LINAC DI ALVAREZDA WIDEROE...
La struttura di Alvarez è molto utilizzata nell’accelerazione di protoni e ioni di medio-bassa energia. Essa può essere descritta come uno speciale DTL in cui gli elettrodi sono parte di una macrostruttura risonante.
Nasce il concetto di accelerazione con cavità RF
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Accelerazione con campi elettrici a radiofrequenza
La struttura accelerante consiste in una cavità risonante in cui viene accumulata l’energia di campi elettromagnetici RF. Similmente ai DTL, la struttura deve essere tale che il campo elettrico oscillante sia sincronizzato con fascio.
Dall’idea di Wideroe (1927) di applicare, al posto di un campo elettrico statico, un campo oscillante con frequenza opportuna tale che la fase cambi di π durante il tempo di volo fra due gap successivi si è progressivamente passati al concetto di accelerazione con campi a radiofrequenza.
fascio
Campo elettrico
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Il campo accelerante è una sinusoide. Le particelle che arrivano in anticipo rispetto alla “posizione ideale” (detta fase sincrona) verranno accelerate di meno mentre quelle in ritardo vedranno un campo più intenso. Le particelle oscilleranno quindi attorno alla fase corretta raggruppandosi longitudinalmente in pacchetti (bunches)
Principio di stabilità di fase in caso di accelerazione con campi RF
Strutture a onda viaggiante
D. Alesini - Incontri di Fisica 6-8 Ottobre 2004
IL LINAC DI STANFORD (SLAC)
D. Alesini - Incontri di Fisica 6-8 Ottobre 2004
Sincrotroni e anelli di Accumulazione
BvEqdt
pd
E.O.Lawrence (1930) ebbe la brillante idea di curvare le particelle su una traiettoria circolare, facendole ripassare molte volte nello stesso sistema di elettrodi.
PRINCIPIO: Campi magnetici usati per guidare la particelle cariche lungo un’orbita chiusa.
Se una particella relativistica di energia E0 attraversa una zona di campo magnetico B perpendicolare alla sua traiettoria il raggio di curvatura R è:
B
ER 0
Particelle che viaggiano in un acceleratore lineare attraversano una sola volta la struttura accelerante mentre in un acceleratore circolare attraversano più volte la stessa cavità. Ad ogni giro tali pacchetti acquistano energia grazie al campo elettrico accelerante (a radiofrequenza) ma ne perdono a causa della RADIAZIONE DI SINCROTRONE EMESSA nei magneti curvanti.
v = c = 300.000.000 m/sDAΦNE: L=96 m: To ≈ 3.2 x 10-7 s -> in 1 secondo 3 milioni di giriLEP: L=27 Km: To ≈ 1 x 10-4 s -> in 1 secondo 10000 giri
D. Alesini - Incontri di Fisica 6-8 Ottobre 2004
Focheggiamento trasversoIl confinamento dei fasci all’interno della camera da vuoto è realizzato attraverso delle “ lenti magnetiche” dette QUADRUPOLI. Similmente a quanto accade nelle lenti ottiche una particella è tanto più focheggiata quanto maggiore è la sua distanza dall’asse.
Il campo magnetico in un quadrupolo ha una intensità proporzionale allo spostamento dall’asse
Un quadrupolo focheggia il fascio in un piano e lo defocheggia nell’altro. Il focheggiamento complessivo del fascio è realizzato facendo seguire a una lente focheggiante una defocheggiante.
La traiettoria trasversa descritta da ogni particella all’interno del pacchetto è una pseudo-sinusoide. L’ inviluppo all’interno del quale sono confinate tutte le particelle del pacchetto è detto funzione β.
D. Alesini - Incontri di Fisica 6-8 Ottobre 2004
Magneti in un acceleratore circolare
DIPOLI – determinano la traiettoria di riferimentoQUADRUPOLI – mantengono le oscillazioni di tutte le particelle intorno alla traiettoria di riferimentoSESTUPOLI – correggono l’effetto cromatico dei quadrupoli
fascio
Campo elettrico
QUADRUPOLO
Particelle con diversa energia vengono
focalizzate in modo diverso: aberrazione
cromatica
I sestupoli correggono l’effetto cromatico dei quadrupoli
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Spazio delle fasi delle particelle
Le particelle di un fascio in un acceleratore non hanno tutte la stessa
energia, posizione, divergenza
L’energia, la posizione e il momento trasverso hanno
distribuzioni tipo “gaussiane”
Generalizzando, il pacchetto di particelle è, nello spazio delle dimensioni (x,x’,y,y’,s,E), una
gaussiana a 6 dimensioni
s
y
x
distribuzione
Direzione di propagazione del fascio s
Coordinata s Ogni piano del tipo (x,x’) oppure (y,y’) viene detto SPAZIO DELLE FASIL’area occupata dalle particelle in ogni spazio delle fasi è detta EMITTANZA
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Radiazione di sincrotroneUna particella carica che viaggia lungo una traiettoria curva emette fotoni, la cui energia dipende dalla massa, dall’energia della particella e dal raggio di curvatura della traiettoria
Una particella carica che viaggia lungo una traiettoria curva perde energia.
U 43
ro
mc2 3
E 4
Energia persa per giro
In un anello di accumulazione l’energia persa viene compensata dalle
Cavità a RF
Radiazione ben collimata
1/(E/m0c2)
Raggio di curvatura della traiettoriaMassa
Energia
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Emissione di luce di sincrotrone
Energia della particella
32
34
323
4
mc
BEE
mc
rU o
28002800
60866086
14165
11
m
.000007
.00000770007000
p p
LHC
1.51.5
100100
e+ e-
LEP
.0006
.00353.19.0
e+ e-
PEP
.000006
.0000060.510.51
e+ e-
DAΦNE
E/giro(GeV)
E(GeV)
Campo magnetico
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Fascio di DAΦNE sul monitor di luce di sincrotrone
Distribuzione trasversa
mm2.0y
mm2x
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L’osservazione su “targhetta”
La materia è vuota : ciò che non ha interagito viene perdutoEnergia a disposizione dell’interazione dovuta solo al fascioIl bersaglio è complesso: molte delle particelle prodotte disturbano l’esperimento
sincrotrone
LINAC
bersaglio
e-,e+,p …p, n, etc
rivelatori
Nascita dei moderni Collisori Circolari (Collider)
D. Alesini - Incontri di Fisica 6-8 Ottobre 2004
La geniale idea di Bruno Touschek fu quella di utilizzare come particelle collidenti particelle ed antiparticelle che, nella loro annichilazione, avrebbero rilasciato tutta la loro energia per creare nuove particelle.
L’idea di Touschek:collisioni materia-antimateria
Frascati
Anello di Accumulazione
212 mEECM
EECM 2
Rivelatore
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FRASCATI - 1961-1965
Registrazione dei primi elettroni accumulati in AdA.La vita media era 21 sec,il numero medio 2.3
AdA (Anello di Accumulazione)
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I COLLIDERS materia-antimateria: una storia che parte e si sviluppa a Frascati
ADA a Frascati 1959ADONE a Frascati 1969-1993
DAFNE
D. Alesini - Incontri di Fisica 6-8 Ottobre 2004
Dove si prende l’antimateria?L’universo, il nostro mondo sono formati da materia: elettroni, protoni, neutroni,…
I positroni, predetti nel 1927 da un matematico (Dirac), misurati qualche anno dopo in un esperimento con raggi cosmici (Andersen), adesso si producono in laboratorio. (Così anche gli antiprotoni, l’antimateria dei protoni, anche se la loro produzione e manipolazione è più complessa)
Sorgente di positroni di DAΦNE
LINAC per e- LINAC per e+
Targhetta di Tungsteno
Lente focheggianteAlti campi magnetici
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Luminosità
• la luminosità L di un collider è una misura di quante interazioni fascio-fascio stiamo producendo
collisioneyx
ee
fNN
L
4
Numero di particelle per fascio
Dimensioni trasverse dei fasci:Si può arrivare a pochi (millesimi di mm)
Per aumentare la luminosità si aumenta la
densità dei fasci
[Cm -2 sec -1 ]
β
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Luminosità
• la luminosità L di un collider è una misura di quante interazioni fascio-fascio stiamo producendo
Numero di particelle per fascio
Dimensioni trasverse dei fasci:Si può arrivare a pochi (millesimi di mm)
Per aumentare la luminosità si aumenta la
densità dei fasci
[Cm -2 sec -1 ]
β
collisioneyx
ee
fNN
L
4
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Luminosità
• la luminosità L di un collider è una misura di quante interazioni fascio-fascio stiamo producendo
Numero di particelle per fascio
Dimensioni trasverse dei fasci:Si può arrivare a pochi (millesimi di mm)
Per aumentare la luminosità si aumenta la
densità dei fasci
[Cm -2 sec -1 ]
β
collisioneyx
ee
fNN
L
4
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Luminosità
• la luminosità L di un collider è una misura di quante interazioni fascio-fascio stiamo producendo
Numero di particelle per fascio
Dimensioni trasverse dei fasci:Si può arrivare a pochi (millesimi di mm)
Per aumentare la luminosità si aumenta la
densità dei fasci
[Cm -2 sec -1 ]
β
collisioneyx
ee
fNN
L
4
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Luminosità
• la luminosità L di un collider è una misura di quante interazioni fascio-fascio stiamo producendo
Numero di particelle per fascio
Dimensioni trasverse dei fasci:Si può arrivare a pochi (millesimi di mm)
Per aumentare la luminosità si aumenta la
densità dei fasci
[Cm -2 sec -1 ]
β
collisioneyx
ee
fNN
L
4
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Luminosità
• la luminosità L di un collider è una misura di quante interazioni fascio-fascio stiamo producendo
Numero di particelle per fascio
Dimensioni trasverse dei fasci:Si può arrivare a pochi (millesimi di mm)
Per aumentare la luminosità si aumenta la
densità dei fasci
[Cm -2 sec -1 ]
β
collisioneyx
ee
fNN
L
4
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Luminosità
• la luminosità L di un collider è una misura di quante interazioni fascio-fascio stiamo producendo
Numero di particelle per fascio
Dimensioni trasverse dei fasci:Si può arrivare a pochi (millesimi di mm)
Per aumentare la luminosità si aumenta la
densità dei fasci
[Cm -2 sec -1 ]
β
collisioneyx
ee
fNN
L
4
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Sezione d’urto
la sezione d’urto σ di un determinato evento è proporzionale alla probabilità che l’evento avvenga
si misura in cm2
Lσ = frequenza con cui accadono gli eventi cercati [si misura in s-1]
Due particelle che collidono possono produrre tipi diversi di eventi, alcuni più probabili di altri
Esempio: produzione di Ф a DA Ф NE
collisioneyx
ee
fNN
L4
frequenza degli eventi L σ =300 eventi/s
~2.1010
~300.000.000 s-1 (100 pacchetti)
1 mm 10 m
1032 cm-2 s-1
~ 3 ·10-30 cm2
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Ф factory: DA Ф NE ai LNF
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IL complesso di DAΦNE è formato da tre elementi:(1) il LINAC;(2) l’accumulatore;(3) i due anelli principali.(4) tre linee di luce di sincrotrone
Le strutture sono state completate nel 1997 e le prime collisioni sono avvenute nel marzo 1998.
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FINUDA
DAΦNEDAΦNE
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Luminosità di DAΦNE
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e+ e-
KLOE e+ e-
e+e-
SPLITTER SPLITTER
SPLITTER SPLITTER
IP1
IP2
DHS
WIGGLER
DHR
DHR
WIGGLER
DHS
DEAR
Ecm = 1019 MeVΘ= 33 mradC = 96.27 m
IP2
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Super factories
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Medicina
Analisi molecolare, cellulare, cristallografica (anelli per luce di sincrotrone, FEL)
Impiantazione ionica
Radioterapia
Adroterapia
Industria
Altre applicazioni
Sterilizzazione di materiali
Smaltimento scorie radioattive
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Acceleratori nel mondoGli acceleratori usati per la ricerca pura
sono costruiti ai limiti della
tecnologia attuale e sono anch’essi
ricerca tecnologica.
CATEGORIA NUMERO
Impiantazioni ioniche 7000
Altri acceleratori nell’industria 1500
Acceleratori in ricerca non-nucleare
1000
Radioterapia 5000
Produzione di isotopi per medicina
200
Adroterapia 20
Sorgenti di luce di sincrotrone 70
Ricerca nuceare e subnucleare 110
TOTALE 15000
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Medicina: RadioterapiaRadiazione su cellule tumorali:
molto localizzata, dose controllata.I raggi X sono il trattamento per ora
più usato.
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Terapia con protoni e ioni pesanti più efficace e più localizzata (risonanza di Bragg)Centri in funzione: PSI a Zurigo, Loma Linda in California, Giappone,…In costruzione con la collaborazione dell’INFN e LNF: CNAO a Pavia
Medicina: Adroterapia
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Analisi molecolare, cellulare, cristallografica (Anelli per luce di sincrotrone)
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SLS (Svizzera)
Elettra (Trieste)
ESRF (Francia)
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Acceleratori Lineari e- per i Free Electron Lasers (FEL)
I Laser ad Elettroni Liberi sono potenti sorgenti di radiazione elettromagnetica coerente (microonde, UV, raggi X) con alta potenza di picco e alta brillanza (ordini di grandezza superiori agli anelli di luce di sincrotrone).
PRINCIPIO del FEL-SASE (=Self Amplified Spontaneous Emission) : Un linac ad e- accelera pacchetti di elettroni di alta qualità (brillanza) che entrando nell’ondulatore generano radiazione EM coerente, con un’amplificazione esponenziale.
bassa emittanza piccolo energy spread altissima densità di carica
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Free Electron Lasers: applicazioni
INFN sta realizzando un progetto in collaborazione con ENEA e CNR per la costruzione di un FEL
aumentare potenza media(per λ nell’ IR-UV)
Applicazioni mediche e
industriali
diminuire la lunghezza d’onda(λ-> raggi X)
Struttura della materia,ad es. Dinamica delle molecole,
reazioni chimiche
Notevole interesse per il loro sviluppo
D. Alesini - Incontri di Fisica 6-8 Ottobre 2004
LEP al CERN di Ginevra 1988-2001
Il collisore e+e- a più alta energia: ECM=209 GeV, Circonferenza ~ 27 Km
Alcuni Acceleratori nel mondo...
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In fase di costruzione LHC: collisore pp al posto del LEP: ECM=14 TeV
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IL TEVATRON AL FERMILAB- Chicago
Il collisore pp a più alta energia: 2 TeV-
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Beauty-Factory: Stanford Linear Accelerator Center
Due anelli di accumulazione di
e+/e- uno sopra l’altro.
ECM~ 10 GeV
L’annichilazione di e+/e- produce quarks-b, il cui decadimento è di interesse per i fisici sperimentali.
circonferenza=2.2Km
Linac L~ 3Km
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…e progetti futuri (per la ricerca fondamentale)
Linear collidersArrivare a energie dell’ordine del TeV per e+e-
10 volte di più del LEP
ECM= 1 TeV L=33 Km
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Factories
Arrivare a luminosità 10 volte maggiori delle presenti
Accelerazione di altre particelle p. es. μ
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Matematica
FISICA DEGLI ACCELERATORI
Elettromagnetismo:RF, microonde
Elettronica:Diagnostica del
fascio di particelle,
alimentatori
Fisica della materia:
fotoemissione
Informatica:controlli
Superconduttività:
Cavità, magneti
Tecnica dell’alto vuoto
Lasers
Ingegneria Meccanica:
Progettazione, allineamenti,raffreddament
o
Dinamica relativistica
Teoria dei segnali Fisica relativistica
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BIBLIOGRAFIA
Divulgativi – adatti ai ragazzi
http://microcosm.web.cern.ch/Microcosm/ital/accel.htmlhttp://www2.slac.stanford.edu/vvc/accelerator.html
Livello universitario
http://www.fieldp.com/cpa/cpa.htmlhttp://cas.web.cern.ch/cas/CAS_Proceedings.html
Alcuni Testi Consigliati
R.Feynman, “La Fisica di Feynman”, Vol. 2, Addison Wesley, 1970.
R.Wilson e R.Littauer, "Acceleratori di particelle", Zanichelli, 1988
E. Wilson, "An introduction to particle accelerators", Oxford University Press (Oxford), 2001
M. Sands, "The Physics of electron Storage Rings: an Introduction", SLAC-0121, Nov 1970. 172pp.(scaricabile dal sito SLAC http://www-library.desy.de/spires/hep/)
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!