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Curricolo per competenze e valutazione: quale valutazione possibile? IC Confalonieri Milano 2 marzo 2016
Dott.ssa Luisa Zecca Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione
Università di Milano Bicocca
La valutazione è un tema caldo, controverso, delicato PERCHÉ?
- quando gli insegnanti valutano, si sentono valutati
- gli insegnanti spesso si sentono inadeguati nel valutare
- si tratta di un fenomeno complesso - si tratta di un vero e proprio tabù (Rezzara, 2004)
La valutazione è … lavoro compiuto per valutare i risultati ottenuti
attraverso l’attuazione di un progetto/programma (si valuta la bontà del programma)
con l’obiettivo di � riprodurre o modificare il programma/
progetto considerato � prendere decisioni pedagogiche con
maggiore cognizione di causa
Valutazione sommativa e formativa a confronto (Domenici, 2001; Gattullo, Giovannini; Varisco, 2003; Comoglio 2002, La Priore e Salerni 2001)
Valutazione sommativa
Valutazione formativa
� Verifica conoscenze, abilità, competenze acquisite
� Necessità di individuare momenti snodo del percorso (lavoro epistemologico)
� Pubblica/ Istituzionale/Ufficiale � Fuoco sui prodotti (documenti
specifici) � Contenuti espliciti (legati alle
discipline) � Strumenti formalizzati � Scelte e controllo affidati
all’insegnante
� Verifica PROCESSO formativo studente e Percorso INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO (gruppo, insegnante)
� In itinere � Interpersonale � Fuoco sui PROCESSI � Contenuti espliciti e impliciti non
sempre isolabili, visibili secondo categorie esplicite (strategie, atteggiamenti, stili,..) legati ai saperi nel loro complesso e al percorso di apprendimento e sviluppo nel suo complesso
PAROLE DELLA TEORIA (Wiggins, 1990;Winograd, Perkins, 2004; Mariani 2000)
“La valutazione è autentica quando
analizziamo la prestazione di uno studente in compiti intellettuali significativi e/o reali. La valutazione di tipo tradizionale invece si basa su prove sostituite dalle quali pensiamo di poter trarre informazione valide sulle prestazioni degli studenti in relazione a compiti impegnativi”.
Le variabili da cui partire:
� Obiettivi ( cosa valuto?)
� Tipologie di prove ( come lo valuto?)
� Criteri ( secondo quali regole?)
SCHEMA DELLA RELAZIONE INDIVIDUALE dello studente RELAZIONE INDIVIDUALE � Descrivi il percorso generale dell’attività � Indica come avete svolto il compito e cosa hai
fatto tu � Indica quali crisi hai dovuto affrontare e come le
hai risolte � Che cosa hai imparato da questa unità di
apprendimento � Cosa devi ancora imparare � Come valuti il lavoro da te svolto
Esempio 1
Gli studenti valutano Gli studenti sono impegnati a valutare: � il proprio apprendimento; � il proprio modo di procedere all’interno del
gruppo; � il funzionamento del gruppo e dell’intergruppo; � il prodotto � l’insegnante e il metodo
Il momento in cui ho fatto fatica a capire o a fare qualcosa a scuola Andrea: Era venerdì, ero in terza e dovevo fare un
problema. Prima ho ragionato un po’, ma la soluzione non arrivava, allora ho provato, provato e riprovato, ma niente non arrivava proprio niente. Per questo è stato faticoso capirlo, ma alla fine ce l’ho fatta!
Lareb: In terza la mia maestra mi ha dato da studiare le tabelline. Io facevo tanta fatica a impararle, ma poi mi ha aiutato mio papà e piano piano le ho capite
Giacomo: Io ho fatto fatica la settimana scorsa quando dovevamo studiare il sistema nervoso perché c’erano concetti astratti, che non capivo.
Cristina: Un pomeriggio non riuscivo a fare un esercizio sul predicato nominale perché non l’avevo capito.
Giorgia: Ho fatto tantissima fatica a studiare il Papa; è stato difficilissimo perché non mi ricordavo tutte le date, non ero molto preparata, infatti non volevo essere interrogata, non capivo non riuscivo a spiegare quello che volevo dire.
Gli insegnanti valutano � il cambiamento nelle competenze relazionali; � l’efficacia del percorso in base ai risultati di
apprendimento degli studenti; � la qualità del percorso; � la qualità del percorso in rapporto all’offerta
formativa della scuola.
Le otto competenze chiave per l’apprendimento permanente (UE 2006) 1) comunicazione nella madrelingua; 2) comunicazione nelle lingue straniere; 3) competenza matema=ca e competenze di base in scienza e tecnologia; 4) competenza digitale; 5) imparare a imparare; 6) competenze sociali e civiche; 7) spirito di inizia=va e imprenditorialità; 8) consapevolezza ed espressione culturale.
Specificità della competenza
ü è connessa alla capacità di usare consapevolmente ed efficacemente conoscenze e abilità in contesti significativi
ü dà come esito prestazioni non solo riproduttive, ma soluzione di problemi in domini diversi
ü richiede l’attivazione metacognitiva, non è solo padronanza di conoscenze e di esecuzione (sapere e saper fare, dichiarativa e procedurale)
ü coinvolge la dimensione emotiva ed affettiva perché legata alla disponibilità, alla motivazione intrinseca, al senso di autoefficacia
.
Metacognizione secondo Meirieu
“consiste nel tornare intenzionalmente, volontariamente, sul proprio processo di
apprendimento e nel mettere in discussione, in qualche modo dall’esterno e con l’aiuto
dei propri pari , dei maestri, dei supporti culturali, la dinamica del “trasferimento di conoscenza”, “ecco cosa ho imparato,
ecco come”
Bambini, ma come abbiamo fatto ad impararle tutte queste cose secondo voi? � C.: l’abbiamo fatto concentrandoci e guardando bene? An.:
abbiamo provato a farle le cose! e vi è piaciuto? An.: a me è piaciuto così!provando a fare le cose!
� a te Ch. è piaciuto? � Ch.: si perche� abbiamo anche provato a fare la farina e
abbiamo anche assaggiato il pane.. � An.: Giulia, sai una cosa..se volete imparare con i libri ci si mette
un po’, se invece provate per imparare..imparate presto! � fammi un esempio..cosa vuol dire imparare provando? � An.: vuol dire che ti dico una cosa che non sai..poi non ti dico
come si fa e tu provi a farla.. ti fai venire delle idee..o provi a pensare..
� Ce: e si perche� magari un po’ lo sapevi ma non eri sicura! [...]
� RIPETERE UN SAPERE (conoscenze informative)
� APPLICARE IL SAPERE IN SITUAZIONI GIA’ ANALIZZATE IN CLASSE (abilità)
� UTILIZZARE UN SAPERE in una nuova situazione quando l’insegnante
me lo chiede (competenze semplici)
� UTILIZZARE UN SAPERE in una nuova situazione senza che mi venga
richiesto (competenze complesse)
E dunque:
� riesco a risolvere la situazione con quello che so � so attivare il mio sapere che è diventato una nuova capacità � so analizzare
� ciò che mi ha permesso di riconoscere la situazione � come ho fatto a far funzionare il mio sapere
Didattica per competenze
DIVERSI GRADI DI ACQUISIZIONE DEL SAPERE (G. De Vecchi, Aiutare ad apprendere, La Nuova Italia, Firenze, 1998)
Con quali criteri valuto? Maestra: Oggi avete scritto e chi vorrà leggerà ai compagni il
proprio testo. Se doveste valutare il testo di un compagno, cosa prendereste in considerazione? Cosa guardereste?
Jacopo: io guarderei gli errori Michele: se la frase è ben strutturata o se manca un pezzo Benedetta: dico uguale a Michele; poi il testo deve essere un
po’ ricco : guarderei se c’è qualche particolare o qualche aggettivo. E poi quello che legge deve dare espressività per fare capire quello che ha scritto
Michele: ma se ascoltiamo, non possiamo correggere gli errori! Maestra: hai ragione, non possiamo correggere gli errori
ortografici; perciò non consideriamo questo elemento Angela: guarderei come ha formulato la frase; per esempio
“Siamo chiesa” non va bene, devi mettere tutte le parole Alberto: per fare un bel testo non si può fare solo una frase, ma
uno si deve impegnare… guardo anche la lunghezza del testo
Con quali criteri valuto? Michele: guardiamo anche l’età Maestra: intendi dire che un bambino di terza non può
scrivere un testo che scriverebbe un bambino di prima? Che il testo deve essere adatto all’età di chi lo scrive?
Michele: sì Manuela: secondo me non bisogna guardare la lunghezza… Federico: va bene un testo lungo….. ma è meglio un testo
corto, sensato e che ti fa provare emozione; dopo …se è lungo e ha quello che ti ho detto….meglio! ma se è lunghissimo e senza senso…
Alberto: non bisogna guardare la lunghezza, ma l’impegno Maestra: da che cosa lo deduci l’impegno? Alberto: se il testo è sensato, se dà espressività, se è strutturato
bene… Michele: io penso come Alberto, ma bisogna un po’ contare
se il testo è ben formato o se mancano due frasi Maestra? Cosa intendi? C’è un numero preciso di frasi da
scrivere per stendere un testo? Michele: come se uno fa 5 frasi…. Ma per essere completo il
testo ne dovrebbe fare 20….
Come costruire e valutare competenze? I compiti autentici
ü Sono situazioni-problema organizzate attorno al superamento di un ostacolo precedentemente ben identificato per uno scopo “autentico”
ü I bambini affrontano un problema
possibile, sfidante e sensato per loro, diventano responsabili e autonomi del processo, scelgono strategie e formulano ipotesi per trovare soluzioni
Esempi � Costruire una spiegazione: perché i pini mughi crescono dai
1800 m? � Affrontare un problema: come potrebbe essere tutelato un
patrimonio ambientale? � Realizzare un progetto: quali piante per una zona cittadina � Descrivere una situazione: la situazione della periferia di una
città � Definire un concetto: lenergia (in geografia, fisica, economia,
biologia…) (Magnoler, Sorzio, 2012)
1° esempio ü Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l’aiuto
dell’insegnante, dei compagni, in modo autonomo, osserva e descrive lo svolgere dei fatti, formula domande, anche sulla base di ipotesi personale, propone e realizza semplici esperimenti
ü Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa
misurazioni, registra dati significativi, identifica relazioni spazio/temporali
ü Si favorisce e stimola la generale attitudine umana a porre e a trattare i problemi facendo dialogare e collaborare abilità di tipo cognitivo, operativo, metodologico e sociale (…)
1) Cosa diresti di fare ad un tuo amico che non ha mai
giocato con il lego-robot perché il robot si muova da 1 a 8 senza passare da 5?
- Implica utilizzare un sapere costruito durante il percorso per risolvere un problema analogo (come?)
- Implica decentrarsi, astrarre ed esprimersi attraverso la scrittura o la grafica
- Implica: riprodurre relazioni spaziali con un testo descrittivo/regolativo per un destinatario reale (quali difficoltà, quali transfer?)
1 2 3
4 5 6
7 8 9
Progetta un gioco per i bambini di terza usando il robot, i comandi che conosci e nuovi comandi che
puoi inventare - Implica utilizzare un sapere costruito durante il
percorso per costruire nuovi problemi e scenari complessi
- Implica prevedere possibilità di programmazione astraendo alcune variabili in gioco: velocità, forza, interazione con il contesto, relazione con i sensori….
- Implica decentrarsi, astrarre ed esprimersi attraverso la scrittura o la grafica in modo chiaro e preciso
Come avete risolto i problemi? Misurando con il foglio o la piastrella, facendolo partire all’inizio Capendo l’equivalenza della lunghezza della piastrella e del
rettangolo del tabellone Misurando con le spanne, con il righello o contando i quadratini:
….contavamo i quadratini ; perché abbiamo messo in fila i righelli, abbiamo fatto l'operazione….
Sbagliando e riprovando Provando la propria idea con il corpo, con le dita, con il disegno
mettevamo nella posizione del robot, se ci mettevamo davanti girava a destra, se ci mettevamo dietro girava sinistra
……disegnavamo alla lavagna il percorso con il gesso che dovevamo fare….
Quali difficoltà avete avuto? Quali errori avete fatto?: Trovare il programma giusto Essere precisi se non si misurava bene A volte il robot non faceva quello che volevamo Non trascrivere tutte le lettere dettate dai compagni, non ricontrollare Non misurare bene