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Dalle Indicazioni Nazionali al
CURRICOLO di istituto
verticale, continuo, per competenze
Perché? …
Come?…
09/04/2015 1Diacci Donatella
09/04/2015 2Diacci Donatella
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO (pag. 17 - 18)
COMUNITÀ PROFESSIONALE (pag. 20) e
DIPARTIMENTI DISCIPLINARI
CULTURA SCUOLA PERSONA - CENTRALITÀ DELLA
PERSONA (pag. 7 – 8 - 9)
FINALITÀ GENERALI - COMPETENZE - PROFILO DELLO
STUDENTE (pag. 14 - 15 - 16) - LIFE SKILLS
L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO (pag. 34)
******************************
Autonomia delle Istituzioni scolastiche (DPR 275/1999)
Interventi adeguati nei riguardi delle diversità (BES...)
09/04/2015 3Diacci Donatella
Indicazioni per il curricolo pag. 7 - 8
CULTURA SCUOLA PERSONA La scuola nel nuovo scenario
Gli ambienti in cui la scuola è immersa sono più ricchi di stimoli, ma
anche più contraddittori.
Il paesaggio educativo è diventato estremamente complesso ...
attenuazione della capacità adulta di presidio delle regole e
del senso del limite
e sono diventati più faticosi
i processi di identificazione e differenziazione da parte di
chi cresce
i compiti della scuola, in quanto luogo dei diritti di ognuno e
delle regole condivise
09/04/2015 4
La scuola è perciò investita da una domanda che comprende,
insieme, l’apprendimento e «il saper stare al mondo».
L’intesa tra adulti non è più scontata e implica la faticosa
costruzione di un’interazione tra le famiglie e la scuola, cui tocca,
ciascuno con il proprio ruolo, esplicitare e condividere i comuni
intenti educativi.
PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA,
uno strumento normativo che si costruisce con l’apporto di tutte le
componenti che costituiscono un’istituzione scolastica: Docenti –
famiglie – alunni (DPR n. 235/ 2007)
Diacci Donatella
09/04/2015 5Diacci Donatella
La diffusione delle TECNOLOGIE DI INFORMAZIONE E DI
COMUNICAZIONE è una grande opportunità e rappresenta la frontiera
decisiva per la scuola...
La scuola non ha più il monopolio delle informazioni e dei modi di
apprendere. Le discipline e le vaste aree di cerniera tra le discipline sono
tutte accessibili ed esplorate in mille forme attraverso risorse in continua
evoluzione. Sono chiamati in causa
l’organizzazione della memoria,
la presenza simultanea di molti e diversi codici,
la compresenza di procedure logiche e analogiche,
la relazione immediata tra
- progettazione, - operatività, - controllo, - fruizione e produzione.
09/04/2015 6
“Fare scuola” oggi significa mettere in relazione
la complessità di modi radicalmente nuovi di apprendimento
con
un’opera quotidiana di guida, attenta
al metodo,
ai nuovi media e
alla ricerca multidimensionale.
Al contempo significa curare e consolidare le competenze e i
saperi di base, che sono irrinunciabili perché sono le fondamenta
per l’uso consapevole del sapere diffuso e perché rendono
precocemente effettiva ogni possibilità di apprendimento nel
corso della vita.Diacci Donatella
09/04/2015
Diacci Donatella
CENTRALITÀ DELLA PERSONA pag. 9
Le finalità della scuola devono essere definite a partiredalla persona che apprende...
Il principio della PERSONALIZZAZIONE implical’adozione di un modello di didattica scolastica che faccialeva su tre dimensioni collocate in un rapporto reticolare:
Obiettivi formativi
Metodologie plurali orientamento
7
09/04/2015 8
Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi
aspetti:
cognitivi
affettivi
relazionali
corporei
estetici
etici
spirituali
In questa prospettiva i docenti dovranno pensare e realizzare i loro
progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma per
persone che vivono qui e ora...Diacci Donatella
09/04/2015 9
Sin dai primi anni di scolarizzazione è importante che i docenti
definiscano le loro proposte in una relazione costante con i
BISOGNI FONDAMENTALI e i desideri dei bambini e degli
adolescenti...
Particolare cura è necessario dedicare
alla formazione della classe come gruppo,
alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi
componenti,
alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla
socializzazione.
Diacci Donatella
09/04/2015
Diacci Donatella 10
Quali
BISOGNI FORMATIVI
DEI NOSTRI STUDENTI?...
09/04/2015 11Diacci Donatella
DIPARTIMENTO DI .............................................
BISOGNI FORMATIVI
a) DELL’AREA DELLA PERSONA
(identità, relazionalità...)
a) DELL’AREA DISCIPLINARE
scuola primaria
scuola secondaria primo grado
FINALITÀ GENERALI
•Scuola, Costituzione, Europa pag. 13 - 14
Il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di
riferimento verso cui tendere il quadro delle COMPETENZE
CHIAVE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE definite dal
Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea
(Raccomandazione del 18 dicembre 2006)
09/04/2015
Diacci Donatella
Nelle Indicazioni Nazionali
le competenze vengono individuate a tre diversi livelli
12
La Formazione è un processo continuo, prosegue per tutto l’arco della vita
Raccomandazione del 18/12/2006COMPETENZE CHIAVE per l’apprendimento permanente
09/04/2015
Diacci Donatella 13
QUADRO INTERNAZIONALE - AZIONI EUROPEE
Raccomandazione del Parlamento europeo e del consiglio18/12/2006 relativa a competenze per l’apprendimentopermanente
Le COMPETENZE CHIAVE PER L’APPRENDIMENTO
PERMANENTE sono quelle di cui tutti hanno bisogno
per
la realizzazione e lo sviluppo personali,
la cittadinanza attiva,
l’inclusione sociale e
l’occupazione.09/04/2015
Diacci Donatella 14
Le otto competenze chiave (I.N. definizioni ufficiali pag. 14)
1. COMUNICAZIONE NELLA MADRE LINGUA
2. Comunicazione nelle Lingue Straniere
3. Competenza Matematica e Competenze di base in Scienze e
Tecnologia
4. COMPETENZA DIGITALE
5. IMPARARE AD IMPARARE
6. Competenze Sociali e Civiche
7. Spirito di Iniziativa e Imprenditorialità
8. Consapevolezza ed Espressione Culturale
(scheda competenze sul sito)
09/04/2015 15Diacci Donatella
QUADRO INTERNAZIONALE - AZIONI EUROPEE
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18/12/2006 relativa acompetenze per l’apprendimento permanente Livelong learning
La Competenza nelle Abilità Fondamentali
del linguaggio, della lettura, della scrittura,
del calcolo e
delle TECNOLOGIE DELL'INFORMAZIONE EDELLA COMUNICAZIONE (ICT)
è una pietra angolare per l'apprendimento,
e il fatto di IMPARARE A IMPARARE è utile pertutte le attività di apprendimento.
09/04/2015
Diacci Donatella 16
09/04/2015
Diacci Donatella
QUADRO EUROPEO DELLE QUALIFICHE (EQF)
Nell’Allegato alla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione
Europea del 23/04/2008 concernente appunto l’EQF troviamo queste definizioni:
f) «RISULTATI DELL’APPRENDIMENTO»: descrizione di ciò che un discente
conosce,
capisce ed
è in grado di realizzare al termine di un processo d'apprendimento.
I risultati sono definiti in termini di conoscenze, abilità e competenze;
Qualche definizione da condividere
17
09/04/2015
g) «CONOSCENZE»: risultato dell'assimilazione di informazioniattraverso l'apprendimento.
Le conoscenze sono un insieme di
fatti,
principi,
teorie e pratiche
relative ad un settore di lavoro o di studio.
Nel contesto dell’EQF le conoscenze sono descritte come
teoriche e/o pratiche;
Diacci Donatella 18
09/04/2015
h) «ABILITÀ»: indicano le capacità di applicare conoscenze
e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e
risolvere problemi.
Nel contesto dell’EQF le abilità sono descritte come
cognitive (comprendenti l'uso del pensiero logico, intuitivo e
creativo) o
pratiche (comprendenti l'abilità manuale e l'uso di metodi,
materiali, strumenti);
Diacci Donatella 19
09/04/2015
«COMPETENZE»:
comprovata capacità di utilizzare
conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche,
in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppoprofessionale e personale.
Nel contesto dell’EQF le competenze sono descritte
in termini di RESPONSABILITÀ e AUTONOMIA.
Diacci Donatella 20
09/04/2015
Il Profilo dello studente pag. 15 - 16
La storia della scuola italiana, è caratterizzata da un approccio
pedagogico e antropologico che cura la centralità della persona
che apprende... La generalizzazione degli ISTITUTI
COMPRENSIVI, che riuniscono scuola d’infanzia, primaria e
secondaria di primo grado, crea le condizioni perché si affermi
una SCUOLA UNITARIA DI BASE che
PRENDA IN CARICO i bambini dall’età di tre anni e
LI GUIDI fino al termine del primo ciclo di istruzione e che
SIA CAPACE DI RIPORTARE i molti apprendimenti che il
mondo oggi offre entro un unico percorso strutturante.Diacci Donatella
21
09/04/2015 22
Il PROFILO descrive, in forma essenziale, le
COMPETENZE riferite
alle discipline di insegnamento e
al pieno esercizio della cittadinanza,
che un ragazzo deve mostrare di possedere al
termine del primo ciclo di istruzione.
Il conseguimento delle competenze delineate nel
profilo costituisce l’obiettivo generale del sistema
educativo e formativo italiano.
Diacci Donatella
TRAGUARDI PER LE COMPETENZE pag. 18
Nella scuola del primo ciclo I TRAGUARDI COSTITUISCONO
CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE ATTESE
e nella loro scansione temporale, SONO PRESCRITTIVI,
impegnando così le ISTITUZIONI SCOLASTICHE
affinché ogni alunno possa conseguirli, a garanzia dell’unità delsistema nazionale e della qualità del servizio. (= EQUITÀ)
Le scuole hanno la LIBERTÀ e la RESPONSABILITÀ di
ORGANIZZARSI e di SCEGLIERE l’itinerario più opportuno per
consentire agli alunni il miglior conseguimento dei risultati.
(= SUCCESSO FORMATIVO) (art. 4 – 5 – 8 del DPR 275/1999 dell’autonomia)09/04/2015
Diacci Donatella 23
09/04/2015 Diacci Donatella
Gli obiettivi di apprendimento pag. 18
Gli obiettivi di apprendimento individuano
CAMPI DEL SAPERE,
CONOSCENZE
ABILITÀ
ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo
sviluppo delle competenze.
... sono organizzati in NUCLEI TEMATICI e definiti in relazione
a periodi didattici lunghi:
l’intero triennio della scuola dell’infanzia,
l’intero quinquennio della scuola primaria,
l’intero triennio della scuola secondaria di primo grado.24
09/04/2015
L’ALFABETIZZAZIONE CULTURALE DI BASE pag. 32 – 33
LE COMPETENZE sviluppate nell’ambito DELLE SINGOLE
DISCIPLINE concorrono alla promozione di COMPETENZE PIÙ
AMPIE E TRASVERSALI, che rappresentano la condizione
essenziale per la PIENA REALIZZAZIONE PERSONALE e per la
PARTECIPAZIONE ATTIVA alla vita sociale, orientate ai valori
della convivenza civile e del bene comune.
LE COMPETENZE PER L’ESERCIZIO DELLA CITTADINANZA
ATTIVA sono promosse continuamente nell’ambito di tutte le
attività di apprendimento, utilizzando e finalizzando
opportunamente i contributi che ciascuna disciplina può offrire…Diacci Donatella 25
COMPETENZE
09/04/2015Diacci Donatella
26
Le competenze TRASVERSALI
socio – affettive
motivazionali,
corporee,
motorie,
percettive
sono la base di ogni apprendimento specifico e disciplinare
Le competenze DISCIPLINARI
acquisite potenziano lo sviluppo delle
competenze trasversali
cognitive (comunicative e conoscitive),
personali e sociali,
procedurali
Metodologiche
PERSONA
Competenza matematica e Competenze di base in
scienze e tecnologia
Competenza digitale
Imparare ad imparare
Competenze sociali
e civiche
Spirito di iniziativa
e imprenditorialità
Consapevolezza ed
espressione culturale
Comunicazione nelle lingue straniere
Comunicazione nella madre lingua
09/04/2015Diacci Donatella
Tecnologia
matematica
Scienze
geografiaImmagini
suoni colori
Arte e immagine
Musica
27
RICAPITOLANDO
09/04/2015
Diacci Donatella
Quella della PERSONALIZZAZIONE è un’ideapedagogica che esige, per essere attuata, duecambiamenti rilevanti che riguardano:
1) LA DIDATTICA SCOLASTICA
2) LA PROFESSIONALITÀ DOCENTE
28
DIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE(dall’editoriale di Dino Cristanini su «Nuovo Gulliver News»
Rivista di aggiornamento e didattica per docenti di scuola primaria n. 158 marzo 2014)
Per promuovere lo sviluppo delle competenze occorre fare in modo che gli alunni acquisiscano le risorse basilari che concorrono a formarle:
il possesso saldo, profondo e significativo delle
conoscenze e delle abilità,
la padronanza delle OPERAZIONI COGNITIVE e
lo sviluppo delle DISPOSIZIONI implicate da
ciascun traguardo.29
Diacci Donatella
09/04/2015
parlareascoltareCOMUNICARE
PRODURRE E TRASFORMARE
E TRASVERSALICOMUNICATIVE
COMPETENZE
30Diacci Donatella
09/04/2015
timbro, altezza,
notazionedurata, ritmo...
Gesti, posture,Schemi motori
movimenti,ritmo....
Fonemi, grafemi, parole, frasi,
registri, tipologie testuali
Simboli, segni rapporti,
operazioni, formule,
regole, proprietà
Colori, linee, tecniche, materiali, forme,
campi, pianisequenze movimento
tutti comunichiamo
Musicale
IconicoPittoreo
Scultoreo
Corporeo
MatematicoScientifico
tecnologico
Linguisticolingua
materna2° lingua
31Diacci Donatella
09/04/2015
32
QUALI OPERAZIONI COGNITIVE ?...
Per la comprensione della lettura: individuare informazioni, ricostruire il significato del testo, anche formulando inferenze complesse, interpretare valutare...
Per matematica – scienze - tecnologia• rappresentare• modellizzare• Argomentare...
Per le altre discipline soffermiamoci sui verbi dei traguardi e degli obiettivi: osservare, individuare, classificare, riconoscere, connettere informazioni, stabilire relazioni...
Diacci Donatella 09/04/2015
33
parlare
ascoltare
leggere
scrivere
utilizzare (... ...) codici comunicativi diversi
interagire
cooperare
osservare
esplorare
distinguere
riflettere
descrivere
rappresentare
ricercare informazioni
fare ipotesi
risolvere
verificare
confrontare
classificare
collocare nello spazio e nel tempo
stabilire relazioni
valutare
argomentare
sperimentare
schematizzare
simbolizzare
sintetizzare
collegare
elaborare
riutilizzare
progettare
COMUNICARE STRUTTURARE
PRODURREE
TRASFORMARE
ANALIZZARE E
PROBLEMATIZZARE
OPERAZIONI COGNITIVE ABILITÀ
Diacci Donatella
09/04/2015
34
Quali disposizioni? ...
Molte disposizioni sono comuni ai vari traguardi: la curiosità e lo spirito di ricerca la considerazione delle situazioni da diversi punti
di vista, la flessibilità la perseveranza...
(Dall’Editoriale su Nuovo Gulliver News Rivista di aggiornamento e didattica per docenti di scuola primaria n. 158 marzo 2014)
Diacci Donatella 09/04/2015
09/04/2015 35
Le LIFE SKILLS
Il termine di Life Skills viene generalmente riferito ad una gamma
di abilità cognitive, emotive e relazionali di base, che consentono
alle persone di operare con competenza sia sul piano individuale
che su quello sociale.
Queste "competenze" sono ciò che l'Organizzazione Mondiale dellaSanità (OMS) definisce nel 1993 come Life Skills:
• "abilità cognitive, emotive e relazionali di base, che consentono alle
persone di operare con competenza sia sul piano individuale che su quello
sociale. In altre parole, abilità e capacità che ci permettono di acquisire un
comportamento versatile e positivo, grazie al quale possiamo affrontare
efficacemente le richieste e le sfide della vita quotidiana«
• "le competenze che portano a comportamenti positivi e di adattamento che
rendono l'individuo capace (to enable) di far fronte efficacemente alle
richieste e alle sfide della vita di tutti i giorni".Diacci Donatella
09/04/2015 36
Il nucleo fondamentale delle Life Skills identificato dall’OMS è
costituito da 10 competenze:
Consapevolezza di sé
Senso critico
Gestione delle emozioni
Prendere buone decisioni
Gestione dello stress
Risolvere problemi
Empatia
Comunicazione efficace
Creatività
Relazioni efficaci Diacci Donatella
09/04/2015 37
Tali competenze possono essere raggruppate secondo 3 aree:
EMOTIVE
RELAZIONALI
COGNITIVE
http://www.lifeskills.it/cosa-sono-le-lf
consapevolezza di sé,
gestione delle emozioni,
gestione dello stress
empatia,
comunicazione efficace,
relazioni efficaci
risolvere i problemi,
prendere decisioni,
senso critico,
creatività
Diacci Donatella
09/04/2015 38Diacci Donatella
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO pag. 17
«Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni
scolastiche, (DPR 275/1999 dell’autonomia)
le Indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la
progettazione curricolare affidata alle scuole.
Sono un testo aperto, che la COMUNITÀ PROFESSIONALE èchiamata ad assumere e a contestualizzare, elaborandospecifiche SCELTE relative a CONTENUTI, METODI, ORGANIZZAZIONE e VALUTAZIONEcoerenti con i TRAGUARDI FORMATIVI previsti daldocumento nazionale.
09/04/2015 39Diacci Donatella
Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta
formativa (POF) con riferimento
al PROFILO DELLO STUDENTE al termine del primo ciclo di
istruzione,
ai TRAGUARDI per lo sviluppo delle competenze,
agli OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO specifici per ogni
disciplina.»
40
AREE DISCIPLINARI E DISCIPLINE pag. 17
Fin dalla scuola dell’infanzia, nella scuola primaria e nella scuola
secondaria di primo grado L’ATTIVITÀ DIDATTICA È
ORIENTATA ALLA QUALITÀ DELL’APPRENDIMENTO di ciascun
alunno e NON AD UNA SEQUENZA LINEARE, E
NECESSARIAMENTE INCOMPLETA, DI CONTENUTI
DISCIPLINARI.
I docenti, IN STRETTA COLLABORAZIONE, promuovono attività
significative nelle quali gli strumenti e i metodi caratteristici
delle discipline si confrontano e si intrecciano tra loro,
EVITANDO trattazioni di argomenti distanti dall’esperienza e
frammentati in nozioni da memorizzare.09/04/2015
Diacci Donatella
09/04/2015 41
Un ruolo strategico essenziale svolge l’acquisizione di
EFFICACI COMPETENZE COMUNICATIVE
NELLA LINGUA ITALIANA che
NON è responsabilità del solo insegnante di italiano
ma È COMPITO CONDIVISO DA TUTTI GLI
INSEGNANTI, ciascuno per la propria area o disciplina,
al fine di curare in ogni campo una precisa
espressione scritta ed orale.
Diacci Donatella
09/04/2015
CONTINUITÀ ED UNITARIETÀ DEL CURRICOLO pag 18
L’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni,
pur abbracciando tre tipologie di scuola,
caratterizzate ciascuna da una specifica identità
educativa e professionale, è progressivo e
continuo.
Diacci Donatella 42
43
NELLA SCUOLA DEL PRIMO CICLO
LA PROGETTAZIONE DIDATTICA,
mentre continua a valorizzare le esperienze con
APPROCCI EDUCATIVI ATTIVI, è finalizzata a
GUIDARE i ragazzi lungo PERCORSI DI CONOSCENZA
progressivamente orientati alle discipline e alla ricerca
delle connessioni tra i diversi saperi.
Diacci Donatella
09/04/2015
09/04/2015 44Diacci Donatella
INDICAZIONI NAZIONALI pag. 20
Comunità EDUCATIVA, COMUNITÀ PROFESSIONALE, ...
Ogni scuola vive e opera come comunità nella quale cooperano studenti, docenti
e genitori.
Al suo interno assume particolare rilievo la COMUNITÀ PROFESSIONALE
DEI DOCENTI che, valorizzando la libertà, l’iniziativa e la collaborazione di
tutti, si impegna
a riconoscere al proprio interno le differenti capacità, sensibilità e
competenze,
a farle agire in sinergia,
a negoziare in modo proficuo le diversità e gli eventuali conflitti
per costruire un PROGETTO DI SCUOLA
partendo dalle Indicazioni nazionali.
Diacci Donatella
Considerato il contesto ...
Il cambiamento dell’organizzazione scolastica determinato dalle NORME SULL’AUTONOMIA …
LA PERSONA PROTAGONISTA DEL SUO APPRENDIMENTO
Il passaggio da un modello di insegnamento trasmissivo ad uno personalizzato
L’emergere di una LOGICA PROGETTUALE rispetto ad un logica esecutiva …
4502/02/2015
Estratto dalla relazione tenuta dal Prof. Piero Romei, università di BolognaCremona 14 giugno 2005 - Seminario organizzato dal
Nucleo Provinciale di Supporto alla Riforma degli Ordinamenti Scolastici - Legge 53/2003 -
Diacci Donatella
... L’INSEGNANTE deve creare le condizioni per un APPRENDIMENTO COSTRUTTIVO ED EFFICACE
Guida e organizza il lavoro
Coordinatore delle attivitàStimola l’iniziativa
Media e contiene emozioni
e preoccupazioni
DOCENTE =
Coaching allenatore
4602/02/2015
Diacci Donatella
La scuola produce servizi immaterialiLa visualizzazione del prodotto scolastico è
un “PACCHETTO FORMATIVO”(servizi, prestazioni didattiche, arredi, strutture…)
un involucro progettuale che
gli ALUNNI aprono, utilizzano e … ci mettono del “loro”
Metafora del viaggio
Il verbo “viaggiare” è intransitivo”; gli studentiviaggiano “con” il pacchetto formativo che lascuola confeziona.
Nel pacchetto devono potersi distinguere ruolie responsabilità.
Occorre anche un controllo continuo di ciò che“metto” nel pacchetto.
4702/02/2015
Diacci Donatella
Ma il pacchetto non lo fa uno solo, quindi la necessità di
un’AZIONE COLLETTIVA
Logica del COMPITO UNITARIO, ovvero:
inserisco nel pacchetto le mie competenze professionali e le azioni
le mie ... le mie ... le mie ...
Pacchetti formativi dei vari segmenti:
I grado
II grado
Profilo in uscita
Risultati attesi
4802/02/2015
Diacci Donatella
Cultura docente:
La libertà di insegnamento, è valore strumentale non un fine,non privilegio dell’insegnante, ma garanzia per il discente
azione collettiva = ricerca di “territori” in cui confrontarsi(disciplinari, pluridisciplinari) e allora l’A. C. verticale vaconiugata con l’A. individuale = ogni insegnante si mette in giocosenza alcun vincolo
Le istanze di libertà d’azione si devono coniugare
con le PRIORITÀ CONDIVISE E ASSUNTE DA TUTTI.
AZIONE COLLETTIVALa scuola vive nelle persone che la compongono
4902/02/2015
09/04/2015
DIPARTIMENTI DISCIPLINARI
Che cosa sono? ...
Quali sono i loro compiti?...
(Da «Proposte metodologiche per l’elaborazione del curricolo verticale in un istituto comprensivo»Piero Cattaneo - SMS Griffini - Casalpusterlengo (LO) - Università Cattolica S. Cuore - Milano –Piacenza)
Diacci Donatella 50
09/04/2015
Diacci Donatella
Il DIPARTIMENTO DISCIPLINARE èl’organismo formato dai docenti di una medesimadisciplina o di un’area disciplinare.
51
Quali sono i suoi compiti?
CONCORDARE scelte comuni circa il valore formativo e le sceltedidattico-metodologiche di un preciso sapere disciplinare
COMUNICARE ai docenti le iniziative proposte da Enti esterni,Associazioni, dal MIUR, da altre Istituzioni, PROGRAMMARE
attività di formazione e aggiornamento in servizio, secondo i«BISOGNI FORMATIVI PROFESSIONALI» dei docenticondivisi
acquisti finalizzati alle attività previste nel POF, viaggi e uscite didattiche.
09/04/2015
Diacci Donatella
Nello specifico
DEFINISCE
il VALORE FORMATIVO della disciplina
gli STANDARD MINIMI richiesti a livello di conoscenze e
competenze
i CONTENUTI IMPRESCINDIBILI DELLA MATERIA, da scandire
all’interno del curriculum
le MODALITÀ ATTUATIVE del piano di lavoro disciplinare.
PROMUOVE riunioni di coordinamento per la DEFINIZIONE DI PROVE
COMUNI
PROGETTA interventi di RECUPERO
ORGANIZZA incontri per l’eventuale adozione di libri di testi comuni a più
sezioni e gli acquisti del materiale didattico
52
09/04/2015
Il lavoro di ogni Dipartimento è finalizzato a
STUDIARE E COSTRUIRE operativamente IL CURRICOLOdisciplinare dalla dimensione generale agli aspetti operatividell’insegnamento/apprendimento
ANALIZZARE E CONDIVIDERE i saperi essenziali, cioè isaperi fondamentali nella struttura della disciplina econtemporaneamente adeguati alle capacità cognitive deglialunni nelle diverse età;
PROGETTARE percorsi operativi individuando le attività darealizzare concretamente con gli studenti, sulla base dei bisogniimpliciti ed espliciti;
Diacci Donatella 53
09/04/2015
CONDIVIDERE E SCEGLIERE i “materiali - supporti”didattici più opportuni;
RACCOGLIERE la memoria del lavoro svolto, in particolare lepiste di lavoro ritenute più significative per creare un centro didocumentazione e ricerca didattica della Scuola (bestpractics);
DARE VALORE agli ambienti in cui si apprende, impegnandosiper renderli efficaci clima, soluzioni organizzative, strumentazioni necessarie ...
in coerenza con quanto esplicitato nell’offerta formativa
Diacci Donatella 54
09/04/2015
55
L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO pag. 34Una buona scuola primaria e secondaria di primo grado si costituisce come un contesto idoneo
a promuovere apprendimenti significativi e a garantire il successo formativo per tutti gli alunni.
A tal fine è possibile indicare, nel rispetto dell’autonomia delle scuole e dellalibertà di insegnamento, alcuni principi metodologici che contraddistinguonoun’efficace azione formativa senza pretesa di esaustività.
L’acquisizione dei saperi richiede un uso flessibile degli spazi, ma anche ladisponibilità di luoghi attrezzati che facilitino approcci operativi allaconoscenza
1) Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni, per ancorarvi nuovicontenuti... In questo modo l’allievo riesce a dare senso a quello che va imparando
2) Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità
Diacci Donatella
09/04/2015 56
3) Favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere il gusto per laricerca di nuove conoscenze. In questa prospettiva,
LA PROBLEMATIZZAZIONE svolge una funzione insostituibile:sollecita gli alunni a individuare problemi, a sollevare domande, a mettere in discussione le conoscenze già elaborate, a trovare appropriate piste d’indagine, a cercare soluzioni originali.
5) Incoraggiare l’apprendimento collaborativo.
La dimensione sociale dell’apprendimento svolge un ruolo significativo. In talsenso, molte sono le forme di interazione e collaborazione che possono essereintrodotte
aiuto reciproco apprendimento cooperativo, apprendimento tra pari,
sia all’interno della classe, sia attraverso la formazione di gruppi di lavoro conalunni di classi e di età diverse.
Diacci Donatella
09/04/2015 57
5) Promuovere la consapevolezza del proprio modo diapprendere, al fine di “imparare ad apprendere”.
RICONOSCERE le difficoltà incontrate e le strategieadottate per superarle,
PRENDERE ATTO degli errori commessi,COMPRENDERE le ragioni di un insuccessoCONOSCERE i propri punti di forza,sono tutte competenze necessarie a rendere l’alunno consapevoledel proprio stile di apprendimento e capace di sviluppare autonomianello studio.
Occorre che l’alunnosia attivamente impegnato nella costruzione del suo sapere
e di un suo metodo di studio,sia sollecitato a riflettere su come e quanto impara,sia incoraggiato a esplicitare i suoi modi di comprendere ea comunicare ad altri i traguardi raggiunti.
Diacci Donatella
strategie
09/04/2015 58
6) Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio, perfavorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessionesu quello che si fa.
Il LABORATORIO è una modalità di lavoro che
incoraggia la sperimentazione e la progettualità, coinvolge attivamente gli alunni nel
pensare realizzare Valutare
che può essere attivata sia all’interno sia all’esterno della scuola,valorizzando il territorio come risorsa per l’apprendimento.
attività vissute in modo condivisoe partecipato con gli altri,…
Diacci Donatella
È indispensabile
Considerare le discipline come chiavi interpretative dellarealtà, strumenti per organizzare i saperi;
Creare le condizioni per realizzare un sapere unitario;
Favorire la costruzione di competenze interdisciplinari;
Attivare competenze trasversali per una formazione unitaria eintegrale della persona nelle sue PLURI-DIMENSIONI(culturale, operativa, emotiva, sociale … )
Sostenere l’interesse, la curiosità e la motivazione dell’allievocosì che riesca a dare senso e significato a quello che vaimparando.
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Diacci Donatella 59
Continuare o incominciare a progettare percompetenze
Non solo definire le competenze, eindividuare quelle ritenute essenziali perrispondere ai bisogni formativi dei nostrialunni,
ma anche vedere COME attivarle e COMEvalutarle
Quali sviluppi per il curricolo?......
09/04/2015 60Diacci Donatella
L’innovazione, il cambio di rotta sta in una
PROGETTAZIONE CURRICOLARE A RITROSOWiggins e McThige
parte dalla meta, dai risultati desiderati (competenze) per poi ricavare ilcurricolo dalle evidenze di apprendimento richieste dallo standard edall’insegnamento necessario per rendere gli studenti competenti, ossiaperché gli alunni dimostrino di saper utilizzare conoscenze e abilità;
richiede di operazionalizzare i propri scopi o gli standard in termini dievidenze di accertamento nel costruire un percorso di apprendimento
permette maggiore coerenza tra risultati desiderati, prestazioni fondamentali ed esperienze di
apprendimento/insegnamento
Diacci Donatella
6102/02/2015
IL PERCORSO A RITROSO
Individuazione delle competenze
Costruzione dei percorsi di
apprendimento e delle prove
Definizione del progetto formativo
(nuclei discipline – metodologie -
modalità organizzative – tempi)
Diacci Donatella
6202/02/2015
Buon lavoro...
Arrivederci a giovedì 7 maggioValutazione
degli Apprendimenti ◄
delle COMPETENZE
del Gradimento
di Efficacia Del Percorso
Mete/Scopi
Competenze
Traguardi di Competenza
Obiettivi di Apprendimento ◄
Strumenti/mezzi
Discipline ◄
CONTENUTI
METODI e STRATEGIE DIDATTICHE
Condizioni di fattibilità
ORGANIZZAZIONE
Risorse Umane interne ed esterne
RISORSE MATERIALI
TEMPI E SPAZI
Elementi di progettazione
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Diacci Donatella 63
AUTONOMIA
DIDATTICA
AUTONOMIA
ORGANIZZATIVA
DPR dell’autonomia n. 275/1999
ART. 4 ART. 5
ART. 8
DEFINIZIONE DEI CURRICOLI
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AUTONOMIA DIDATTICA: ART. 4
1) LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE, nel rispetto …..della libertà di
scelta delle famiglie….., a norma dell’art. 8, concretizzano gli obiettivi
nazionali in percorsi funzionali alla realizzazione del diritto ad
apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni…. promuovono le
potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al
raggiungimento del SUCCESSO FORMATIVO.
2) Nell’esercizio dell’autonomia didattica le scuole regolano i tempi
dell’insegnamento ………nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi
di apprendimento degli alunni.
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FLESSIBILITA’
Strumento con il quale l’offertaformativa può raggiungerel’obiettivo generale del sistema diistruzione e formazione:
IL SUCCESSO FORMATIVO
ART 5
AUTONOMIA ORGANIZZATIVA
1) Le istituzioni scolastiche ADOTTANO, ……
ogni modalità organizzativa che sia espressione dilibertà progettuale e sia coerente con gli obiettivigenerali e specifici di ciascun tipo e indirizzo distudio… curando il miglioramento dell’offertaformativa.
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2) Le Istituzioni scolastiche determinano nel POF il curricolo obbligatorioper i propri alunni da integrare,…. con la quota loro riservata…..
Nella determinazione ….precisano le scelte di flessibilità previste….
4) La determinazione del curricolo tiene conto
delle diverse esigenze formative degli alunni….
delle esigenze e delle attese delle famiglie….
ART 8 DEFINIZIONE DEI CURRICOLI1) Il Ministro dell’Istruzione……..., definisce a norma dell’articolo 205 del decreto
legislativo n. 297/’94, … :
a)…b)….c)……
d) l’orario obbligatorio annuale complessivo dei curricoli comprensivo della quota nazionale obbligatoria e della quota obbligatoria riservata alle istituzioni scolastiche;
e) I limiti di flessibilità temporale per realizzare compensazioni tra discipline e attività della quota nazionale del curricolo;
f) Gli standard relativi alla qualità del servizio;
g) Gli indirizzi generali circa la valutazione degli alunni, il riconoscimento dei crediti e dei debiti formativi;
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ATTO DI INDIRIZZO 8/09/2009 e REGOLAMENTO d.p.r. 89
SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
L’AUTONOMIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE: UN QUADRO DIRIFERIMENTO IRRINUNCIABILE
In coerenza con gli obiettivi generali del sistema nazionale di istruzione e nelrispetto
della libertà di insegnamento
delle scelte educative e formative dei genitori e
del diritto ad apprendere degli studenti
L’AUTONOMIA
è lo strumento e la risorsa attraverso cui adottare
Metodi di lavoro
Tempi di insegnamento
Soluzioni organizzative funzionali
alla realizzazione dei piani dell’offerta formativa e
alle esigenze e vocazioni di ciascun alunno
Diacci Donatella
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L’AUTONOMIA DIDATTICA tutela
la libertà progettuale comprensiva dell’eventuale offerta di insegnamenti opzionali, facoltativi oaggiuntivi
e lo Sviluppo di diverse opzioni metodologiche.
L’AUTONOMIA ORGANIZZATIVA consente di
dare al servizio scolastico
flessibilità
diversificazione
efficienza
efficacia
realizzare
• l’integrazione
• il miglior utilizzo delle risorse e delle strutture
creare le condizioni per il superamento
dei vincoli in materia di unità oraria di lezione
dell’unitarietà del gruppo classe
delle modalità di organizzazione e di impiego dei docenti,
ottimizzare
risorse umane, finanziarie, tecnologiche, materiali e temporalipur rispettando i giorni dell’attività didattica annuale previsti a livello nazionale e
i complessivi obblighi annuali di servizio dei docenti (programmazione plurisettimanale)Diacci Donatella
parlareascoltareCOMUNICARE
PRODURRE E TRASFORMARE
E TRASVERSALICOMUNICATIVE
quindi COMPETENZE
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timbro, altezza,
notazionedurata, ritmo...
Gesti, posture,Schemi motori
movimenti,ritmo....
Fonemi, grafemi, parole, frasi,
registri, tipologie testuali
Simboli, segni rapporti,
operazioni, formule,
regole, proprietà
Colori, linee, tecniche, materiali, forme,
campi, pianisequenze movimento
tutti comunichiamo
Musicale
IconicoPittoreo
Scultoreo
Corporeo
MatematicoScientifico
tecnologico
Linguisticolingua
materna2° lingua
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