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Emerico Amari Critica e storia di una scienza delle legislazioni comparate a cum di Giuseppe Bentivegna presentazione di Giuseppe Giarrizzo Rubbettino

Critica e storia di una scienza delle legislazioni comparate · Presentazione di Giuseppe Giarrizzo p. I Le leggi e la storia di Giuseppe Bentivegna III Diritto comparato e teoria

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Page 1: Critica e storia di una scienza delle legislazioni comparate · Presentazione di Giuseppe Giarrizzo p. I Le leggi e la storia di Giuseppe Bentivegna III Diritto comparato e teoria

Emerico Amari

Critica e storia di una scienzadelle legislazioni comparate

a cum diGiuseppe Bentivegna

presentazione diGiuseppe Giarrizzo

Rubbettino

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Indice sommario

Presentazione di Giuseppe Giarrizzo p. I

Le leggi e la storia di Giuseppe Bentivegna III

Diritto comparato e teoria delprogresso di Erik Jayme XIII

Critica e storia di una scienzadelle legislazioni comparate

Dedica a Giuseppe Amari

Proemio

§ 1. Oggetto generale dell'Opera, 7§ 2. Intendimenti ed utilita della storia delle scienze, 8§ 3. E specialmente di quella delle leggi, 9§ 4. Prime indicazioni di una scienza delle legislazioni comparate,sua popolarita, e favori ad essa largiti, 9§ 5. Suoi difetti, ai quali si vuole supplire. 1.° mancanza di una sto-ria di essa, 11§ 6. 2° Mancanza di una critica, che risolva il triplice problemadella possibility, della natura, e dei limiti di questa scienza, 12§ 7. L'opera puo quindi naturalmente dividersi in due libri o parti,la prima che tratti della critica, la seconda della storia; ma potendola prima stare da se, per ora trattero in questo libro della critica so-lamente, 13

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Libro primoCritica di una scienza delle legislazioni comparate

Capitolo IConcetto logico di una scienza in generalee della formazione di essa

§ 8. Per comprendere esattamente l'indole di una scienza e neces-sario rintracciarne le origini. Difetti opposti dei due sistemi di ri-cerca. I critici la vogliono antichissima, gl'inventori la vogliononuovissima e creata da loro, 17§ 9. Esagerazioni degl'inventori, massimamente in questa scienza.Vico, Montesquieu. Necessita dell'analisi del vero concetto di unascienza in generale, 18§ 10. Che cosa e una scienza? Idea di una scala della cognizione nelformarla, 19§11. Enumerazione dei gradi esposti, in ciascuno dei quali alcunihanno creduto esistere la scienza. Delia quistione dei vocaboliscientifici, 21§ 12. Applicazione della scala della cognizione. Non e necessarioche si giunga al grado supremo perche una scienza esista, 22§ 13.1. Grado. La nuda percezione non e scienza. Opinioni di Vi-co, di Aristotile, e di Campanella esaminate, 22§ 14. II. Grado. L'osservazione semplice, e la sola astrazione nonsono scienza, 23§ 15. III. Grado. I primi universali iniziano la scienza IV. Grado.L'investigazione delle cause, e la speculazione delle leggi la creano,23§ 16. V. Grado. L'induzione 1'amplia, 25§ 17. VI. Grado. II metodo ordinandola la costruisce. Opinioneinesatta di Bacone, 26§ 18. Le partizioni, i limiti, i nomi di una scienza, parti del suo me-todo, la determinano, ma non la creano. Opinioni di Cousin e diCarmignani confutate, 27§ 19. Coi limiti si scuopruono le attinenze, e gli uni e le altre colmetodo costituiscono laformola ed il sistema di una scienza§ 20. Importanza dei fini con cui i fenomeni si studiano. I fini me-ramente pratici non costituiscono la scienza, 30§ 21. VII. Grado. Necessita della propagazione della scienza. Glistorici primi propagatori di essa. Doppia utilita della storia: scopreil procedimento deU'intelletto e determina lo stato della scienza edi suoi bisogni, 31

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§ 22. VIII. Grado. I desiderati e gl'incrementi possibili preveduti, 33§ 23. Questo ultimo grado fa progredire ma non crea la scienza.Una scienza puo esistere senza nome suo, e puo non esistere sebbe-ne le sia stato assegnato un nome. Esempii tratti da Bacone, Lebi-nizio, e Bentham, 33§ 24. Definizione del concetto compiuto di una scienza, e com-mento della definizione. Cousin e Jouffroy criticati. Del vero e delcerto di Vico. Sentenze di Cicerone e di Aristotile commentate, 34§ 25. Si determina il momento in cui una scienza puo dirsi creata eformata, 37§ 26. Come l'analisi che precede deve guidare a risolvere il tripliceproblema della critica di questa scienza, 38

Capitolo IIIdea generale di una scienza delle legislazioni comparate 39

§ 27. Le leggi e la loro storia paragonata sono i concetti piu larghiche abbracciano l'assunto di questa scienza. Trasformazioni suc-cessive della scienza delle leggi a cui corre parallela la loro storia. Iteologi, i politici, i giureconsulti. Giurisprudenza e storia. SentenzadiLeibnizio, 39§ 28. Scienza del Diritto, e storia del Diritto universale, 41§ 29. Scienza delle Leggi, e storia della Legislazione, 42§ 30. La storia dee procedere per paragoni delle leggi diverse: ondel'idea generale di questa Scienza, 43

Capitolo IIIPrimi elementi di una scienza delle legislazioni comparateritrovati ne' suoi uffici o fini pratici 47

§ 31. Dai fini di una scienza se ne scuopre l'indole. Uffici pratici escientifici, 47§ 32.1. Ufficio pratico, l'economico-commerciale. Storici e viaggia-tori primi raccolgono e comparono le leggi. Mose, Sanconiatone,Erodoto, 48§ 33. II. II politico. Uso e studio di Leggi straniere: - o di quelle im-poste per conquista. I Romani, i Greci, i Barbari, i moderni. Singo-lare ipotesi di Platone, 50§ 34. III. - O di quelle liberamente comunicate. Principio della tra-dizione delle Leggi. Sue cause effettrici. Prima, l'istinto dell'imita-zione, 53§ 35. Seconda causa, la passione della propaganda. Necessita di na-tura ed efficacia dell'una e dell'altra, 55

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§ 36. Massimamente nelle leggi. Esempi antichi e moderni, 57§ 37. La tradizione legislativa e legge universale dell'umanita. Pro-ve storiche. I simboli e le favole, i primi Tesmofori, i legislatori an-tichi sino all'epoca di Solone, 59§ 38. Quindi una propaganda non interrotta di leggi. Leggi greche,romane, barbariche, canoniche, 60§ 39. Grandi compilazioni del medio-evo. Le costituzioni di Fede-rico II. La Carolina, 62§ 40. Le riforme e loro rapida propagazione. Beccaria, il CodiceLeopoldino, la questione della pena di morte, la rivoluzione fran-cese, il giury, il sistema penitenziario, 63§ 41. Le ultime rivoluzioni e le costituzioni, 65§ 42. IV. Ufficio pratico. La giurisprudenza comparata, 66§ 43. Dei Giureconsulti Romani e delle XII Tavole. Dubbi sull'opi-nione di Vico intorno alia loro origine, e testimonianze degli anti-chi, 67§ 44. V. Ufficio pratico tutto politico. Imitazioni delle leggi estra-nee: - come mezzo di concordia. Occasione delle XII Tavole; - Ecome ammaestramento nel dettare ed interpretare le leggi naziona-li. Greci, Romani, moderni, 70§ 45. VI. Ufficio pratico, che tocca gia agli scientifici, la ricerca del-le origini delle leggi. La giurisprudenza in Grecia: e perche non fusplendida come in Roma. Sentenze di Platone, di Cicerone, di Vi-co, di Carmignani esaminate, 73§ 46. VII. Ufficio pratico accidentale. La gara del primato di civiltatra le nazioni; essa fa progredire lo studio delle leggi. L'Ebraiche ri-putate fonte di tutte le altre. Giuseppe Flavio, il Pareggiatore mo-saico, Seldeno, 78

Capitolo IVLa legislazione comparata comincia a manifestare indoledi scienza ne' suoi uffici scientifici 81

ARTICOLO I. Ilprincipio del diritto della natura e delle gentiricavato dalle Omonomie 81

§ 47. Nella raccolta delle somiglianze legislative si manifestano iprimi universali della scienza. Teofrasto, Dicearco, Eraclide: i Pa-reggiatori ingiustamente disprezzati da Vico, 81§ 48.1. Ufficio scientifico: dimostrare colle omonomie il diritto na-turale. Genesi dell'idea del Diritto; sua immutabilita; confuso colgius divino, 82

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§ 49. Socrate tenta separarvelo. Senofonte. Favola di Platone. In-giusto giudizio di Carmignani contro Socrate, il quale fonda il cri-terio del diritto sulle omonomie, 84§ 50. Sviluppo di questa idea. Principio constitutive, e conoscitivo ocriterio del diritto. II consenso uniforme delle genti in certe leggiassunto come criterio. Vico e gli Eclettici. Come questo criterio siadatti a tutti i sistemi, 88§ 51. Esame critico delle filosofie che lo hanno adottato. Gli anti-chi: Senofonte, Aristotile, Cicerone, gli Scolastici, 90§ 52. Grozio - usa i paragoni legislativi come criterio del diritto dinatura, e fondamento di quello delle Genti. Giudizio inesatto diLerminier su Grozio, 92§ 53. Come Grozio separo il diritto dal principio teologico. Ingiu-stizia del perpetuo rimprovero che gliene fa Vico. Criterio giuridi-co delle omonomie dopo di Grozio. Gli Scozzesi, gli Ecletttici, laScuola storica germanica. Altro errore di Lerminier, 94§ 54. L'abuso delle antinomie fatto da coloro che niegano il dirittonaturale compie la dimostrazione di questo criterio del diritto. Car-neade, Sesto Empirico, Montaigne, Pascal ecc, 96

ARTICOLOII. Il Diritto delle Genti fondato sulla legislazione comparata 100

§ 55. II. Ufficio scientifico - la dimostrazione di questo diritto. Co-me sia nato. jus Faeciale pei Latini, leggi comuni del genere umanopei Greci, 100§ 56. Giureconsulti Romani. - Loro sistema sul diritto della natura edelle Genti fondato principalmente sulle omonomie e sulla storia, 102§ 57. Come il Cristianesimo ristaurasse il gius delle Genti. Gl'Ita-liani gli diedero i primi forma scientifica coi paralleli-legislativi.Gentili vero padre della scienza. Sistemi di Grozio, di Wattel, e diWheaton fondati sulle omonomie, 105

Capitolo VNuovo svolgimento dell'indole propriamente scientificadella legislazione comparata nella scienza della legislazione 111

§ 58. Come la scienza della legislazione, nomotesia, derivi dal dirit-to e gli si colleghi, 111§ 59. Due elementi essenziali della nomotesia. - Primo, il giuridicoo l'idea del giusto astratto. Dracone, Caronda, Zaleuco non ne am-mettono altro, 112§ 60. Secondo elemento, il pratico. Dottrina deU'opportunita. So-lone l'applica alle leggi. Vico riunisce ambidue gli elementi, 114

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§ 61. III. Ufficio della legislazione comparata: e la scienza dell'op-portunita nella nomotesia; cioe scopre le condizioni di fatto chemodificano l'attuazione del giusto astratto nelle leggi. Loro enume-razione e distribuzione in classi. Sistema di Bentham, 116§ 62. Come sia stata trattata la dottrina dell'opportunita, ch'e la le-gislazione comparata nella nomotesia. Antichi. I legislatori empiri-ci: Licurgo, Solone. Viaggi legislativi, imitati dai moderni. Le tradi-zioni egizie in Platone, 121§ 63. Filosofi politici. Scuola di Socrate; Senofonte studia piu ilprincipio dell'opportunita; Platone piu quello del giusto assoluto;pure egli consiglia le ricerche di leggi comparate. Opinione diLeibnizio sul sistema di Platone, 123§ 64. Sistema di Aristotile, in cui predomina l'elemento storicocomparato, 125§ 65. La differenza di questi due sistemi dipende in gran parte dalmetodo. Importanza e diversita sostanziale dei metodi. Critica del-le opinioni di Barthelemy Saint-Hilaire, 127§ 66. Necessita del metodo sperimentale, cioe dell'uso delle leggicomparate nella scienza della legislazione. La mancanza di questometodo ne ha impedito i progressi. Sentenze di Mamiani e di Gio-berti. Incertezze metodiche di Bacone, 129§ 67. Paragone dell'uso delle leggi comparate nei due maestri dellascienza politica degli antichi. - Come ne uso Platone, 132§ 68. E come Aristotile. Egli e il creatore della legislazione compa-rata nella nomotesia. Esposizione del suo sistema. I suoi tre criteridell'ottimo politico, 136§ 69. Le sue opere dei parallels politici e legislativi. La sua teoricadelle rivoluzioni, e dei governi ingiusti. Imitata da Machiavelli, 138

Capitolo VIPrima manifestazione di una scienza indipendente e separatadelle legislazioni comparate nel paragone dei rapporti fattoridelle leggi 143

§ 70. IV. Ufficio scientifico della legislazione comparata, paragonedelle leggi per discoprire le cagioni delle loro vicende; necessita delmetodo d'eliminazione dei fenomeni per trovarle; onde una scien-za nuova che le contempli e le riduca in sistema, ch'e la biologiadelle leggi, 143§ 71. La legislazione comparata si trasforma in questa scienza, con-frontando le vicende delle leggi colle loro condizioni di fatto, cioecoi loro rapporti fattori. Aristotile ne fu il creatore, 146

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§ 72. Teofrasto ed altri scolari di lui la sviluppano, 149§ 73. La legislazione comparata progredisce nei sistemi separati deiparagoni per ciascuna classe dei principali rapporti fattori, 151

ARTICOLO 1.11 clima 152§ 74. Che s'intenda per Clima. Sua influenza - Paralleli legislativiintorno a questo primo rapporto fattore. Opinione di Cabanis: altradi Bodino confutata - Antichi, Ippocrate, Platone, Cicerone, Dio-doro, Strabone, Galeno - Sistema di Bodino, di Vico, e di Monte-squieu, 152

ARTICOLO II. Le Religioni 158

§ 15. Potente efficacia della religione sulle leggi - La multeplicitadei culti prima cagione dei paralleli; gli antichi n'erano diligentissi-mi - Erodoto, Diodoro ecc, 158§ 76. Superstizione ed incredulita dei gentili - Intolleranza e licen-za. Socrate ed Aristofane. I filosofi non credevano agli Dei, ma nonosavano disprezzarli. Platone, Cicerone - Contraddizione e rovinadei costumi - Necessita di riforma, 160§ 77. Si tenta abbattere le vecchie credenze col parallelo storicodelle religioni - Evemero di Messina e suo sistema; come giudicatodai gentili, e dai Padri della Chiesa - Religioni comparate tra i mo-derni - Vico, Creuzer ecc, 163

ARTICOLO III. / Costumi 168

§ 78. Potenza dei costumi sulle leggi. I paralleli dei costumi dellenazioni sono un nuovo sviluppo della legislazione comparata. Teo-frasto, Nicolo Damasceno, 168

ARTICOLO IV. L'Economia pubblica 170

§ 79. Influenza dei fatti economici sulle leggi - Legislazione e scien-za economica degli antichi - Licurgo, i Pitagorici, la Scuola socrati-ca - Aristotile crea pure l'economia comparata. Sentenze di Barthe-lemy Saint-Hilaire, 170

ARTICOLO V. Le Statistiche comparate 175

§ 80. Importanza di questa scienza e sua affinita colla legislazionecomparata, 175§ 81. Quando l'una a l'altra si unificano. Come la prima sia stataraccomandata da Bentham. Sistema delle sue Tavole statistiche-le-gislative, 177

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§ 82. Svolgimento identico della statistica e della legislazione com-parata. Come gli antichi coltivassero la statistica e la credessero ne-cessaria alia scienza dello State Questa s'immedesima colla legisla-zione comparata nella scoverta dei principii generali e nei risultatiuniversali, che costituiscono la biologia delle leggi, 180

Capitolo VIILa legislazione comparata considerata come scienzadella fortuna delle leggi 185

§ 83. II primo dei risultati generali sovra accennati e la scoverta del-la costanza nelle vicende della vita e fortuna delle leggi. Onde la bio-logia delle leggi e il V ufficio di questa scienza - Gli antichi n'ebbe-ro un'idea. Platone e Cicerone. Primo errore che ne impediva ilprogresso: - il fatalismo politico, 185§ 84. Altro errore - L'opinione dell'onnipotenza del legislatore edell'educazione diretta assolutamente dalle leggi; Licurgo e Plato-ne - Idee piu esatte di Aristotile, 188§ 85. La legislazione comparata scopre la vera formola di questascienza, cioe la potenza del legislatore, limitata dai rapporti fattoridelle leggi; e due dei principii fondamentali della vita delle leggi,cioe la liberta regolata, e la riforma indefinita, 191§ 86. Come Phanno concepito i moderni - Bacone - Montesquieune e il sommo maestro; suo sistema. Bentham e la codificazione -Due sistemi che la oppugnano, 193

ARTICOLO I. La Scuola storico-giuridica 198

§ 87. La scuola storico-giuridica oppugna la codificazione: e l'asso-luta negazione del potere del legislatore, ma fa progredire la legi-slazione comparata - Storia ed occasione di quella. I Codici france-si per forza imposti alia Germania, 198§ 88. Necessita di codici nuovi e di riforme in Germania. I codifica-tori. Thibaut ecc, 201§ 89. Lo spirito nazionale vi ripugna - Gli anti-codificatori. Savignye suo sistema. La scuola storica favorisce necessariamente la legi-slazione comparata, 203

ARTICOLO II. La legislazione senza legislatore 206

§ 90. Connessione tra la scuola storica germanica e quelle francese,la quale niega qualunque potenza di fatto alle leggi ed al legislato-re. Carlo Comte; esposizione del suo sistema, 206§ 91. Confutazione di esso, 209

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§ 92. Si confrontano le due scuole, e si dimostra, che identiche nel-le conseguenze, comeche fallissero per eccesso nella biologia delleleggi, pure han fatto progredire la scienza delle legislazioni compa-rate, fondata sulle leggi naturali costanti delle societa umane, o sul-la fisica sociale, 213

Capitolo VIIILa scienza delle legislazioni comparate in relazione aAa fisica sociale 2X1

§ 93. Secondo risultato generale - La costanza dei fenomeni moralipolitici e legislativi. Dimostrazione ed universalita di questo princi-pio. Come non offenda quello del libero arbitrio. Autorita di Ari-stotile, S. Agostino, Leibnizio ecc. Come sia stato conosciuto dagliantichi - E fondamento alia fisica sociale - Quetelet, 217§ 94. Esposizione del sistema di lui. Teorica dell'uomo media: chesia; e fondata sul calcolo delle probabilita - Pascal, Condorcet, La-place, Poisson - Come si applichi alia politica ed alle leggi - Costan-za maravigliosa dei fatti volontarii liberi, 222§ 95. Per li principii, pel metodo, e per le applicazioni non e che unnuovo aspetto della scienza delle leggi comparate. Dottrine diQuetelet commentate, 225§ 96. Tutti i principii e gli ufficii della legislazione comparata finoraesplicati vengono a riunirsi in questa teorica delle costanti dell'u-mane societa; e principalmente i due sistemi sulla scienza della vitae fortuna delle leggi. Tre massimi corollari ne derivano e sono basidella Filosofia dell'umanita, 227

Capitolo IXLa scienza delle legislazioni comparate e la filosofia dell'umanita 231

§ 97. VI. Ufficio scientifico della legislazione comparata riposto inquesta Filosofia. Idea di essa, e come sia splendidamente trattata nellaScienza Nuova di Vico, e pero sia necessario in quella studiarla, 231§ 98. Tutti i principii finora trovati son compresi nella Scienza Nuo-va - e l . ° Unita e comune natura conforme delle nazioni, Umanitd -Come la intendessero gli antichi; loro opinioni e tradizioni com-mentate, 233§ 99.1 Filosofi. - Socrate, Platone, Aristotile. Esame dell'opinionedi quest'ultimo sulla schiavitu, e giudizio di Cicerone. Alessandro egli Stoici. Seneca e Marco-AureHo ecc. Carmignani confutato - IICristianesimo, 236§ 100. Suprema importanza del principio dell'umanita nella Legi-slazione comparata - Come la intendesse Vico. Cicerone fu suo

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precursore - Come Vico l'applichi alle Nazioni - Altro sommoprincipio, - il governo e 1'ordine della prowidenza nei fatti e nelleleggi, 241§ 101. Prima conseguenza di questi principii applicati alia legisla-zione comparata: - dimostrazione d'un gius naturale delle gentiumane, che risponde al I e II ufficio di questa scienza. Socrate, Ci-cerone, Grozio esplicati, 244§ 102. Seconda conseguenza - Necessita delle comunicazioni delleleggi, che risponde all'altro ufficio di questa scienza, cioe allo svi-luppo della tradizione della civilta. Sebbene Vico la nieghi pelprincipio esclusivo della civilta uniforme e spontanea, pure per es-so agevola i prigressi della legislazione comparata, 245

ARTICOLO I. Dei principii della filosofia dell'umanita 248

§ 103. Come ne dipenda la parte essenzialmente scientifica della le-gislazione comparata, 248§ 104. Esposizione di questi principii secondo Vico e loro applica-zione ai rapporti fattori delle leggi - Climi, religioni, costumi, e ri-sponde al IV ufficio della scienza, 250

ARTICOLO II. Dei testimonii della filosofia dell'umanita 254

§ 105. Testimonii della costanza uniforme delle leggi dell'umanita,secondo Vico. - Costanza della Filologia, 254§ 106. Onde nasce l'idea d'un corso uniforme delle leggi e dei costu-mi umani, nel quale la legislazione comparata adempiendo al III e Vsuo ufficio acquista e spiega la sua massima potenza scientifica, 256

ARTICOLO III. Del corso dell'umanita 258

§ 107. Corso delle leggi naturali uniformi - Storia ideale dell'uma-nita. Sistema di Vico, 258§ 108. Critica dell'opinione di Vico sugli antichi. Se, e quale ideaebbero essi d'un corso dell'Umanita. Si ricava dai simboli e dai mi-ti; dalle religioni, indiana, persiana, celtiche, etrusca; dalle favolepoetiche - YEta metalliche. Esiodo ecc, 261§ 109. Dalle Filosofie - Gli orientali. - Platone e suo sistema, comeimitato da Vico, 266§ 110. I periodi fatali - Eraclito e le Palingenesie stoiche -1 corsiastrologici -1 corsi numerici. -1 periodi di fatale e successiva deca-denza - II circolo perpetuo. Tacito, Machiavelli, Campanella, 269§ 111. Periodi, corsi, e ricorsi di Vico comparati a quei degli anti-chi, 274

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§ 112. Come Vico cerchi la prova dei corsi e ricorsi nella storia, eappoggi le sue dimostrazioni sul paragone di fatti, leggi, religioni,costumi ecc, 278§ 113. Ricapitolazione delle teoriche della filosofia dell'umanita, equale sviluppo per esse ottiene la scienza delle legislazioni compa-rate, 281

Capitolo XMassima funzione ed ultimo svolgimento scientificodella legislazione comparata nella teorica del progresso 283

§ 114. Come questa sia il sommo grado della Scienza. Idea e gran-dezza di una teorica del progresso; necessita di profondamentetrattarla, 283

ARTICOLO I. Analisi comparata dell'idea del progresso 286

§ 115. Genesi logica dell'idea del progresso. Moto, corso determi-nato, grado, progresso, riprogresso, fine, meta, ottimo. Idea del pro-gresso in Vico, 286§ 116. Paragone dell'idea di Vico con quella dalla precedente anali-si ricavata - Principii comuni ad entrambe; principio opposto. Vicosuppone circolo perenne e ricorsi, quella un corso progressivo pe-renne. Origine dell'errore di Vico, 288§ 117. Le cui conseguenze falsano tutta la storia, perche principal -mente viene negata la tradizione e la comunicazione civile tra i po-poli. Coi fatti si confutano i principii e le ipotesi storiche del Vico,e si stabiliscono i due massimi cardini del progresso - continuita etradizione, 291§ 118. Come questi due principii invece di contraddire a quello delgoverno della prowidenza, ne sono luminosa testimonianza. IIprincipio della tradizione e attestato dalla natura morale fisica. Lu-crezio confutato da S. Agostino - Dalla natura morale dell'uomoche per la sola tradizione si perfeziona. - E dal progresso dellescienze - Sentenza di Gioberti, 295§ 119. Questo principio spiega i fini storici e prowidenziali dei po-poli ignorati - Per esso la teoria del progresso e una teodicea ed unateologia storica. Opinioni di Herder e di Centofanti. Formola diBroglio, ultima formola del progresso, 299

ARTICOLO II. Svolgimento storico del concetto del progresso,particolarmente riguardo al principio della tradizione • Prima di Vico 3 02

§ 120. Perche il concetto del progresso non puo essere ne tutto an-

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tico ne tutto moderno. Come in esso si conchiuda tutto l'ordinegiuridico della civilta. Centofanti, 302§ 121. Tre canoni storico-critici per evitare gli errori dei giudiziistorici sullo sviluppo del concetto del progresso. Opinioni di Car-mignani, finzioni di Platone, teorie di Romagnosi, 304§ 122. Quarto canone ed il piu importante - fatti progressed senzaidee di progresso, 306§ 123. Genesi storica dell'idea del progresso. Le teogonie e le co-smogonie, asiatiche, egizie, europee suppongono un'eta primitivadi civilta perfetta -1 filosofi non conoscono che circoli e periodi pa-lingenesiaci. Campanellla non ebbe idea vera del progresso, e mas-simamente del tradizionale, 308§ 124. Antichi i quali n'ebbero qualche presentimento. Grandiconcetti attribuiti ad Alessandro da Plutarco ecc. - Augusto e suoiadulatori antichi e moderni. Svetonio, Lerminier ecc. Giudizii piuesatti di Plinio e di Bossuet, 311§ 125. Cicerone riconosce il progresso tradizionale nelle leggi: Lu-crezio quello indefinito e graduale dell'ingegno e della civilta: nelascia la parola ed una bella immagine - Vico confutato da Lucre-zio,314§ 126. Virgilio e li presentimenti del suo Pollione. La Sibilla e la in-terpretazione dei Padri - Stazio e Dante. Circoli astrologici di Ma-nilio. Dubbi di Tacito, 318§ 127. Che sia il progresso di Seneca, errore di Lerminier, 320§ 128. II cristianesimo concepisce l'idea piu alta del progresso. -Professione di fede dell'autore. - Unita del genere umano, governodella prowidenza, perfezionamento morale, cardini del progresso,insegnati dal Vangelo. La tradizione ed il concatenamento dei fattistorici ne sono conseguenza - La storia universale creata dal cristia-nesimo - Idee di Cataldo Jannelli, 323§ 129. Si confermano le opinioni precedenti coi fatti. I quattro im-perii e la profezia di Daniele. L'Apocalissi: Lattanzio, S. Agostino,327§ 130. Unita, universalita, nesso dei fatti storici, tradizione progres-siva nella Citta di Dio, ricavati dalla rivelazione. - Divino insegna-mento di S. Paolo poco osservato. Orosio, Salviano, 330§ 131. Falsa interpretazione della dottrina cristiana - I millenarii.Origini, persistenza, aberrazioni, e pericoli di questa illusione. Pa-pia, Lattanzio, il medio Evo ecc, 333§ 132.1 moderni. Importanti conseguenze dei sogni millenarii: svi-luppo dell'idea del progresso tradizionale, e delle leggi comparate -Postello, Campanella ecc, 337

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§ 133. L'idea cristiana incorrotta della filosofia della storia riassun-ta e svolta da Bossuet. Suo sistema, e suo unico difetto, l'essere in-compiuto. Opinione di Cousin, 339

ARTICOLO III. Svolgimento storico del concetto del progresso,particolarmente riguardo al principio della tradizione - Dopo Vico 343

§ 134. Perche Vico non compi Popera di Bossuet. Falsa asserzionedel Ferrari censurata, 343§ 135. Turgot e suo sistema. Egli riconosce il perfezionamento, e inparte la tradizione; non crede continuo il progresso se non nell'or-dine intellettuale, 344§ 136. Herder, e suo sistema. Sebbene egli sia il piu grande sosteni-tore del progresso universale, per mezzo della tradizione, pur sicontraddice nelle applicazioni ai fatti della storia. Condorcet pro-clama il progresso indefinito, ma non fonda una teoria, 346§ 137. Esposizione del sistema di Romagnosi. Dimostra come teo-rica capitale l'incivilimento tradizionale. Sue esagerazioni. - Suoimeriti scientifici, 351§ 138. Importanti applicazioni del suo sistema alle leggi, alia politi-ca, ed alia storia, 354§ 139. Oppugna la Filosofia della storia di Hegel - Critica del siste-ma di questo ultimo. E senza prove, arbitrario, incomprensibile,mutila la storia nel tempo e nello spazio, 356§ 140. Sua teoria degli uomini e dei popoli mondiali, ed ottimismostorico che ne deriva; immoralita dell'una e dell'altro, 359§ 141. Imitatori e seguaci di Hegel. Altmeyer, Cousin. Critica delloro sistema. Giustificazione della guerra e della vittoria di Cousin,corrompe la morale della storia; condannata da Platone e da S.Agostino, 362§ 142. Sistema di Cataldo Jannelli; la sua bella teorica del nesso deifatti storici ha fatto avanzare la dottrina del progresso tradizionale,e la scienza delle leggi comparate - Formola filosofica di Centofanti,che riduce la scienza del progresso alia dottrina giuridica della ci-vilta universale, ch'e tutta la scienza delle legislazioni comparate, 366

Capitolo XIApplicazioni della teorica del progresso alia legislazionecomparata, e principii della scienza che ne derivano 371

§ 143. Come tutta questa scienza non sia che una dottrina giuridicadella civilta universale, dalla quale tutti i suoi principii come tanticorollarii derivano, 371

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§ 144. 1. Primo principio, governo della Prowidenza. 2. Secondo,libera azione degli uomini, di cui sono documento le leggi: onde lalegislazione comparata, e una storia universale delle leggi. 3. Terzo,unita morale dell'umanita. 4. La legislazione comparata e una filo-sofia universale delle leggi; 5. e del loro nesso. 6. Unita dell'incivili-mento nel nesso di coesistenza. 7-10. Quattro unita sostanziali del-le leggi. 11. Donde quattro principii del loro progresso: massima li-berta, uguaglianza, universalita, attuazione dei disegni della prov-videnza, 372§ 145.12. II nesso di causa scopre tre somiglianze delle leggi nei lo-ro principii, corsi, e fini. La legislazione comparata e una biologiauniversale delle leggi. 13. Che insegna i limiti al potere del legislato-re, 14. la prevalenza della liberta, 15. la forza della natura, 16. del-l'imitazione, 17. e dei costumi, 375§ 146. 18. Nesso di successione e di comunicazione, o sia tradizio-ne progressiva: dal quale, unito al sentimento dell'immortalita edell'unita giuridica dell'umanita, nasce la necessita di un'idea cheriunisca il presente e l'awenire della civilta, - l'idea del diritto. - Es-sa e la meta del progresso delle leggi. 19. Onde sorge il quartoprincipio del progresso, cioe l'indefinito perfezionamento - Comeil diritto sia perfettibile; - quindi la legislazione comparata e unateodicea universale delle leggi, 376§ 147. 20. Due maniere di progresso, spontaneo e tradizionale.Opinioni esclusive ed opposte. Vico, Herder, Romagnosi, Giober-ti. La scienza deve ammetterle entrambe. 21. Condizioni del pro-gresso spontaneo delle leggi - Mutabilita perfezionatrice. 22. Giu-stizia. 23. Gradazione e continuita. 24. Sua necessita alia vita deipopoli, 379§ 148. 25. Necessita del progresso comunicato. 26. Danni dell'im-pedirlo. 27. Decadenza dei popoli che non progrediscono nel dirit-to. 28-29. Differenza di questo principio da quello dell'ottimismostorico di Hegel e di Cousin. 30. Vittoria finale delle leggi piu giu-ste. 31. L'imitazione delle leggi necessaria alia pace, 32. ed alia rapi-dita del progresso, 381§ 149.33-34. Vantaggi dell'imitazione libera, e danni della forzata.35. La conformita delle leggi n'e l'effetto, 36. ma non e l'unifor-mita. Vantaggi dell'una e mali dell'altra. II concentramento politi-co impedisce il progresso. 37. I principii e non le formole giovaimitare. 38. Come si facilitano le comunicazioni cresce il progres-so delle leggi; 39. e quanti piu popoli sono autonomi. 40. Le fede-razioni giovano al progresso delle leggi e della scienza dei loro pa-ragoni, 383

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§ 150.41. Ricapitolazione di tutti i principii finora sviluppati. 42-43.Universalita della legislazione comparata, e sue condizioni, 387§ 151. 44. L'esempio dei piu illustri autori di legislazione compa-rata dimostra, come essa tutta dalla teorica del progresso dipenda.- Scuola di Vico, Cappello e Pagano. - Scuola di Montesquieu. -Di Bossuet, Bonald ecc. - Di Vico e di Herder, Michelet. - Di He-gel, Gans. - Altri di scuola eclettica, Guizot, Laboulaye, Mitter-maier, 390

Capitolo XIIDel metodo 395

§ 152. Necessita del metodo. Sua triplice divisione: Pinventivo, il di-mostrativo, e Pordinativo. In questo solo possono essere regole spe-ciali a ciascuna scienza. Cinque norme per la ricerca, la scelta, e Por-dinamento dei fatti, che devono mutare in ciascuna scienza, 395§ 153. Lo scopo, a cui mira una scienza, domina queste norme -Sulla scelta: e quali sono i fatti legislativi? - Sull'ordinamento: duemassimi fini della scienza, dimostrare il progresso, insegnare coiparagoni la nomotesia, 398§ 154. Concetto supremo regolatore di tutto il metodo, quello d'unmodello ideale del perfetto civile. Analisi, necessita, condizioni diesso: danni provenuti dall'averlo trascurato, 401§ 155. Autorita arbitraria, o utopie, usate invece dell'archetipo ci-vile. Escursione storica sulle utopie, considerate come modelloideale scientifico da Platone infino a Campanella, 404§ 156. I moderni non sono molto progrediti nella dottrina dell'ar-chetipo civile. Critica dei sistemi di quattro dei piu celebrati del se-colo passato, Vico, Montesquieu, Rousseau e Filangieri, 409§ 157. Dottrina di Romagnosi sul modello dello Stato perfetto; ri-sultati importanti di essa, 413§ 158. Applicazioni della teorica dell'archetipo civile al metododella legislazione comparata, 415§ 159. Tre obbiezioni che possono opporsi ai principii sopra espo-sti. 1." Come si sono fatte leggi senza avere pensato al criterio civi-le? Risposte - Percio si sono fatte pessime leggi - Si e supplito concriterii arbitrarii, col fine delle leggi, e coll'esempio di altre nazioniprese a modello, 416§ 160. 2.a Obbiezione. Perche non Pha presentato l'autore? - Per-che non si tratta per incidenza di materia si capitale. - Perche la le-gislazione comparata e la scienza che deve trovarlo. Dimostrazionedi questa proposizione, onde si scuopre quest'ultimo altissimo uffi-cio della scienza, 419

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§ 161. 3.a Obbiezione. Se la legislazione comparata ha d'uopo d'unsuo modello, come puo crearlo? - Nuovo tentativo della formazio-ne d'un criterio metodico di questa scienza, che le possa servire aformare l'archetipo per tutte le scienze dvili. Se ne da un saggio -Due parti di questa scienza, la critica e la prammatica, 421§ 162. Definizione compiuta della Scienza delle legislazioni compa-rate, 425

Capitolo XIIIDei limiti e delle attinenze della scienza delle legislazionicomparate 427

§ 163. Che s'intenda per limiti ed attinenze d'una scienza. Servonoa meglio determinarne la natura. Impossibility d'un sistema enci-clopedico dello scibile, 427§ 164. Determinare il posto enciclopedico di questa Scienza im-porta assegnarne il genere e la specie, cioe le relazioni piu vicinech'essa ha con le altre, 429§ 165. E le differenze piu rilevate che da quelle la distinguono.Cinque scienze tra le quali va collocata la legislazione comparata.La Scienza della nomotesia - Relazioni che ha con essa. - Come nedifferisca per gli ufficii, 431§ 166. Per li fatti che contempla, e pel metodo con cui ne usa, 432§ 167. Per l'uso diverso della teorica del progresso, 433§ 168. II. Attinenze e differenze ch'essa ha colla Filosofia del dirit-to, 435§ 169. III. Colla Storia. Si distingue la civile da quella delle leggi,che e parte della legislazione comparata. Alia storia civile particola-re manca Puniversalita: alia universale la possibility di comprende-re le leggi comparate, 436§ 170. IV. Colla Filosofia della storia la legislazione comparata ha co-mune lo scopo, ma ha diversi gli ufficii, il metodo e Pampiezza, 438§ 171. V. Colla giurisprudenza ha comune un solo scopo. L'una ePaltra a vicenda si aiutano, ma non possono confondersi questedue scienze, 440§ 172. Ricapitolazione dei limiti e delle attinenze di questa scienzacolle cinque noverate, 441

Capitolo XIVDelle scienze ausiliarie della legislazione comparata 443

§ 173. Che s'intenda per scienze ausiliarie di un'akra. - Due oppostierrori da evitarsi - Si distinguono tre classi di siffatte scienze, 443

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§ 174. I. Ausiliarie comuni. Filosofia, lettere, storia letteraria, lin-gue ecc, 445§ 175. II. Ausiliarie indispensabili - Quelle che sono parte inte-grante delle cinque scienze essenziali; cioe la cronologia, geografia,mitologia, diplomatica, giurisprudenza propria ecc, 445§ 176. III. Ausiliarie propriamente dette - 1. Scienze morali, etica,teologia naturale ecc. 2. politica. 3. scienze economiche. 4. statisti-ca. 5. fisica sociale. 6. blasonica. 7. numismatica legale. 8. etnogra-fia,447

Conclusione dell'operaFilologia comparata ultima scienza ausiliaria.Parallelo continuo di essa colla legislazione comparatacome riepilogo di tutto il libro 451

§ 177. La scienza delle lingue comparate agevola i progressi dellalegislazione comparata. Ha natura, ufficii, condizioni e fortuna aquesta si somiglianti, che il paragone tra Puna e l'altra mostrera incompendio Pevoluzioni d'entrambe. Identita degli ufficii pratici,politici, storici, commerciali, nazionali, 451§ 178. Ufficii scientifici. Teoria delle lingue e nomotesia - Etimolo-gie e derivazioni delle leggi - Interpreti, Grammatici, e Giurecon-sulti. - Filosofia delle lingue, e filosofia delle leggi, 457§ 179. Scienza separata delle lingue, e delle leggi comparate - IICratilo di Platone. Gli Stoici. Apollonio Discolo. Cagioni delle vi-cende delle lingue e leggi che le regolano; loro costanza. - Linguamentale del Vico. Corsi e periodi nella vita delle lingue, e in quelladelle leggi. Filosofia della storia delle lingue e delle leggi, 461§ 180. La metafisica, Petnografia, e la filosofia della storia si giova-no della scienza delle lingue comparate come di quella delle leggicomparate. Problema della formazione della lingua - Platone, Vico.Importanza di questa quistione nella filosofia; scuola di Locke, e diCondillac. - Nella politica, Bonald. - Nelle leggi. - Nella etnografia,- concetto della nazionalita, 463§ 181. Nella filosofia della storia la filologia comparata s'immede-sima colla legislazione comparata. Dottrine di Bacone, di Leibni-zio e di Vico. Come questi tratto la filosofia. Herder, sua dimenti-canza o ingiustizia verso di Vico. Pagano, Filangieri, Nicolini, Mi-chelet, 467§ 182. Unificata la filologia comparata colla legislazione compara-ta, si conchiude epilogandone il corso ed i progressi uniformi, 469

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Libro secondoDelia storia (Inedito 1854-56)

Capitolo IIntroduzione 473

§ 1. Oggetto di questa introduzione, 473§ 2. La materia connessa col metodo. Bacone e suoi desiderati sullastoria letterario-scientifica, 473§ 3. Necessita del metodo e sua distinzione da quello della scienza.Sue VI parti confrontate ai desiderati di Bacone, 474§ 4. Come queste sono dominate dalPultima ossia dalla Idea domi-nante, 477§ 5. Dei limiti nel tempo e nello spazio, 480§6.Lefonti,481§ 7. Il criterio, 481§8. [manca],482§ 9. Idea dominante (ossia la Formula), 484§ 10. Quali fatti deve comprendere la mia storia, 486§ 11. Cause ed occasioni. Occasioni politico-scientifiche, 487§ 12. Cause. Difficolta a trovarle, 488§ 13. Awenimenti e loro categorie, 490§ 14. Le biografie: loro importanza e quali e come debbono entrarenella storia, 494§ 15. [manca],495§ 16. Limiti di tempo e di spazio, 497§ 17. Utilita e necessita del limite di tempo, 500§ 18. Limiti nello spazio. Universalita della storia, 502§ 19. Si risponde all'esclusione di Popoli e Paesi dichiarati nonistorici da Hegel, 504§ 20. Delle fonti della mia storia: dei fatti, delle dottrine, delle bio-grafie, 504§21. Del criterio, 508§ 22. Dell'ordinamento. 1° nell'ordine delle materie, 511§ 23.11° in ordine ai tempi, 513§ 24.111° in ordine ai luoghi, 514§ 25. Riepilogo e prospetto generale dell'ordinamento che seguire-mo, 517§ 26. Come ideale della scienza sara la misura e il punto di parago-ne che governera la nostra storia, il pensiero che dara vita, centro eunita a tutti i fatti che la costituiscono, 521

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Capitolo IIDelia trasmissione e della comunicazione delle leggi trale nazioni. Morme generali e criteri di esse 525

§ 27. Posizione della questione, 525§ 27a. Vico e Gioberti, 526§ 28. Sistema di Gioberti, 527§ 29. Sistema di Vico, 530§ 30. Confronti dei due sistemi, 532§ 31. Come dai fatti che ammettono sono rovesciati, 533§ 32.1 loro principii, 535§ 33. Esame e confutazione speciale delle idee di Vico e le civiltacomuni. Primo argomento. Incompatibilita dei popoli, 539§ 34. Difficolta delle navigazioni e dei viaggi, 546§ 35. Barbarie e ignoranza. Inospitalita dei popoli, 549§ 36. Abbondanza di costumi stranieri. Risposta con fatti genera-li, 551§ 37. Provata Pinfluenza della civilta tradizionale, non se ne vuoleindurre l'assoluta impossibility delle spontanee, 557§ 38. [manca]§ 39. Sistema di Romagnosi, Opposizioni di Carmignani, 560§ 40. Riepilogo e proposizioni certe che si possono stabilire, 562§ 41. Canoni critici sulle leggi trasmesse o comunicate o inculca-te, 565§ 42. Continuazione, 568§ 43. Riepilogo e passaggio, 571

Capitolo IIIPeriodo primo - Le origini 573

§ 44. Quel che intendiamo fare e della cronologia che adottiamo,573§ 45. Cominciamo dai popoli d'Oriente e fra questi l'Egitto, 576

ARTICOLO I. L'Egitto 579

§ 46. Idea generale delle sue leggi, 579§ 47. Se la civilta Egizia fu propagata e da quale nazione, 581§ 48. [manca]§ 49. Diffusione dell'Incivilimento Egizio. Le sue colonie, 585§ 50. Le somiglianze colle altre legislazioni, gli altri popoli, 587§ 51. Altri popoli d'Oriente, 590§ 52. Popoli d'Occidente, 592

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ARTICOLO II. Assiro-Babilonesi 601

§ 53. Assiro-Babilonesi, 601

ARTICOLO III. Fenici 608

§ 54. Fenici, 608

ARTICOLO IV. Indiani 611

§55.Indiani,611§ 56. Prove della provenienza dell'incivilimento indiano (Roma-gnosi e Diodoro), 614§ 57. Propaganda dell'incivilimento Indiano, 617

ARTICOLO V. I Chinesi 620

§ 58. Chinesi, 620

ARTICOLO VI. [manca il titoletto] 623

§59. [manca], 623

ARTICOLO VII. 7 Pelasgi 626

§ 60. Pelasgi, 626

ARTICOLO VIII. I Greci 631

§61.Greci,631§ 62. [manca], 633

ARTICOLO IX. / Popoli Italia 63 7

§63. Popoli Italici, 637§ 64. [manca], 639

Capitolo IVPeriodo II o l'Eta Greco-Asiatica. dal principio delle olimpiadiad Alessandro Magno (776-320 av. G. C.) 645

§65. [manca], 645§66. [manca], 648§67. [manca], 648

Indice dei nomi 649