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ATRIO DISPENSA WC GOVERNANTE LAVANDERIA GARAGE CUCINA GOVERNANTE DISPENSA GOVERNANTE GOVERNANTE GARAGE GUARDAROBA 12.90 4.27 2.05 2.06 4.53 2.54 1.93 2.03 1.94 2.03 0.62 1.18 2.16 1.98 2.02 2.59 3.45 1.96 2.85 2.58 2.88 1.37 2.90 0.31 0.31 1.95 14.15 VISTA DALL'ALTO - RAPP. = 1 : 1000 L'incarico per la realizzazione di Villa Moller venne affidato ad Alolf Loos nella primavera del 1927, quando si trovava a Parigi per seguire i lavori del negozio Knize; steso il progetto, i lavori iniziarono nell'autunno dello stesso anno e vennero seguiti da Jacques Groag. Villa Moller q il punto di arrivo del lungo itinerario intellettuale di Adolf Loos, WDQWq che SXz essere letta come un "manifesto" della poetica loosiana. Lo comprova lo stesso carattere perentorio e per certi versi "inattuale" della sua forma,risultante dall'applicazione integrale dei principi informatori della teoria loosiana del progetto. Adolf Loos AUTORE: OPERA: LUOGO: COSTRUZIONE: Villa Moller Starkfriedgasse 19, Vienna 1927-1928 BIBLIOGRAFIA: - Benedetto Gravagnuolo, Adolf Loos: teoria e opere, Idea books edizioni, Milano 1981, pp.194-198 - Giovanni Denti, Silvia Peirone, Adolf Loos: opera completa, Officina, Roma 1997, pp. 229-234 - Ralf Bock, Adolf Loos: opere e progetti, Skira, Milano 2007, pp. 236-247 - August Sarnitz, Adolf Loos, Taschen 2004, pp.66-69 - Bruno Zevi, Spazi dell'architettura moderna, Einaudi, Torino 1973, tav. 142-143 >,, /D SULPD HWj GHOODUFKLWHWWXUD PRGHUQD@ PIANTA PIANO TERZO LA POETICA DELLA DIFFERENZA E IL RIFIUTO DELL'ORNAMENTO Nel 1931, Loos pubblica un libro intitolato "Nonostante tutto",una raccolta di saggi e articoli di conferenze. In uno di tali saggi, "Ornamento e delitto" espone uno dei punti cardine della sua poetica, la netta distinzione tra decorazione e ornamento. la decorazione ha a che vedere con l'uso corretto dei materiali; x ORUQDPHQWR q FRQFHSLWR FRPH TXDOFRVD GL VXSHUIOXR GL DJJLXQWR GL VXSSOHPHQWDUH Loos lotta contro l'ornamento e ammira le produzioni di coloro che non ricercano la bellezza orpelli aggiunti e costruiscono rispondendo a delle esigenze funzionali. La bellezza q da ricercarsi nella forma, non nell'ornamento.. L'architetto ha un obbligo morale e sociale nei confronti del mondo in cui vive, quello di rispondere ai bisogni degli uomini, deve quindi mettere da parte la sua JHQLDOLWj per soddisfare le funzioni dell'abitare. In Villa Moller,il rifiuto dell'ornamento si evince sin dall'esterno. Le facciate mostrano una simmetria che scaturisce dalla YRORQWj di portare l'architettura all'essenziale, denunciando l'adesione ad una estremizzazione dell'architettura della negazione. Facciata nord su Starkfriedgasse Una lama muraria bianca, perfettamente regolare, domina la facciata sulla Starkfriedgasse, sottolineando, nella sua purezza geometrica, la sua natura di involucro che separa il privato dal SXEEOLFR SURWHJJHQGR OLQWLPLWj GHOOR VSD]LR LQWHUQR Il muro rappresenta la griglia che ingabbia l'intera composizione: q una facciata nuda, compatta, piena, incisa solo dalle finestre, intese come buchi nel piano del muro, liberate da ogni ornamento, portate all'essenziale. Le finestre non sono disposte in maniera simmetrica, Qq hanno stesse dimensione e forma, SHUFKq queste sono dettate dall'uso degli ambienti interni, che essendo differenti, hanno differenti esigenze di illuminazione e areazione. Unico elemento aggettante q il parallelepipedo bianco, quasi "sospeso" al di sopra dell'ingresso, che non ha ragion de'sserci se non quella di contenere uno spazio interno. Facciata sud L'edificio, muto verso l'esterno, si apre verso l'interno. Tutti gli elementi compositivi: finestre, balconi, gradini, ringhiere non presentano nessun rimando ad altro, non rappresentano che se stessi. Dominano forme assolutamente banali, la ILQHVWUD q XQD EDQDOH ILQHVWUD FKH ULVSRQGH DO VXR XVR HOHPHQWDUH 2) A. Loos, Josef Velleich , in Parole nel vuoto op. cit., p. 370 ASSONOMETRIA SEZIONATA SALA LETTURA SOGGIORNO SALA DELLA MUSICA PRANZO CUCINA TERRAZZA STUDIO 2.58 4.94 2.94 3.08 3.39 3.38 3.05 2.98 4.35 1.75 1.76 2.07 2.16 2.14 6.16 5.77 LETTO LETTO LETTO LETTO LETTO BAGNO 0.71 2.35 0.75 4.59 2.23 2.07 6.16 1.89 3.85 4.25 2.91 2.14 2.24 3.34 2.74 PIANTA PIANO SECONDO PIANTA PIANO PRIMO PIANTA PIANO TERRA PIANTE - rapp. = 1:100 4.51 OSPITI ATELIER WC TERRAZZA 2.98 3.33 2.13 4.18 PROSPETTO OVEST PROSPETTO EST FACCIATA NORD SU STARKFRIEDGASSE FACCIATA SUD,SUL GIARDINO CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO …composizione2.altervista.org/Case_Unifamiliari/Loos... · 2012. 4. 2. · IL RAUMPLAN Il Raumplan, letteralmente "piano nello spazio"

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Page 1: CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO …composizione2.altervista.org/Case_Unifamiliari/Loos... · 2012. 4. 2. · IL RAUMPLAN Il Raumplan, letteralmente "piano nello spazio"

ATRIO

DISPENSA

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GOVERNANTELAVANDERIAGARAGE

CUCINA GOVERNANTE DISPENSA GOVERNANTE

GOVERNANTE

GARAGE

GUARDAROBA

12.90

4.27 2.05 2.06 4.53

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VISTA DALL'ALTO - RAPP. = 1 : 1000

L'incarico per la realizzazione di Villa Moller venne affidato ad Alolf Loos nella primavera del

1927, quando si trovava a Parigi per seguire i lavori del negozio Knize; steso il progetto, i lavori

iniziarono nell'autunno dello stesso anno e vennero seguiti da Jacques Groag.

Villa Moller è il punto di arrivo del lungo itinerario intellettuale di Adolf Loos, tant'è che può

essere letta come un "manifesto" della poetica loosiana.

Lo comprova lo stesso carattere perentorio e per certi versi "inattuale" della sua forma,risultante

dall'applicazione integrale dei principi informatori della teoria loosiana del progetto.

Adolf LoosAUTORE:

OPERA:

LUOGO:

COSTRUZIONE:

Villa Moller

Starkfriedgasse 19, Vienna

1927-1928

BIBLIOGRAFIA: - Benedetto Gravagnuolo, Adolf Loos: teoria e opere, Idea books edizioni, Milano

1981, pp.194-198

- Giovanni Denti, Silvia Peirone, Adolf Loos: opera completa, Officina, Roma 1997,

pp. 229-234

- Ralf Bock, Adolf Loos: opere e progetti, Skira, Milano 2007, pp. 236-247

- August Sarnitz, Adolf Loos, Taschen 2004, pp.66-69

- Bruno Zevi, Spazi dell'architettura moderna, Einaudi, Torino 1973, tav. 142-143

[II. La prima età dell'architettura moderna]

PIANTA PIANO TERZO

LA POETICA DELLA DIFFERENZA E IL RIFIUTO DELL'ORNAMENTO

Nel 1931, Loos pubblica un libro intitolato "Nonostante tutto",una raccolta di saggi e articoli di

conferenze. In uno di tali saggi, "Ornamento e delitto" espone uno dei punti cardine della sua

poetica, la netta distinzione tra decorazione e ornamento.

la decorazione ha a che vedere con l'uso corretto dei materiali;

l'ornamento è concepito come qualcosa di superfluo, di aggiunto, di supplementare.

Loos lotta contro l'ornamento e ammira le produzioni di coloro che non ricercano la bellezza

orpelli aggiunti e costruiscono rispondendo a delle esigenze funzionali. La bellezza è da

ricercarsi nella forma, non nell'ornamento..

L'architetto ha un obbligo morale e sociale nei confronti del mondo in cui vive, quello di

rispondere ai bisogni degli uomini, deve quindi mettere da parte la sua genialità per soddisfare

le funzioni dell'abitare.

In Villa Moller,il rifiuto dell'ornamento si evince sin dall'esterno. Le facciate mostrano una

simmetria che scaturisce dalla volontà di portare l'architettura all'essenziale, denunciando

l'adesione ad una estremizzazione dell'architettura della negazione.

Facciata nord su Starkfriedgasse

Una lama muraria bianca, perfettamente regolare, domina la facciata sulla Starkfriedgasse,

sottolineando, nella sua purezza geometrica, la sua natura di involucro che separa il privato dal

pubblico, proteggendo l'intimità dello spazio interno.

Il muro rappresenta la griglia che ingabbia l'intera composizione: è una facciata nuda,

compatta, piena, incisa solo dalle finestre, intese come buchi nel piano del muro, liberate da

ogni ornamento, portate all'essenziale.

Le finestre non sono disposte in maniera simmetrica, nè hanno stesse dimensione e forma,

perchè queste sono dettate dall'uso degli ambienti interni, che essendo differenti, hanno

differenti esigenze di illuminazione e areazione.

Unico elemento aggettante è il parallelepipedo bianco, quasi "sospeso" al di sopra

dell'ingresso, che non ha ragion de'sserci se non quella di contenere uno spazio interno.

Facciata sud

L'edificio, muto verso l'esterno, si apre verso l'interno.

Tutti gli elementi compositivi: finestre, balconi, gradini, ringhiere non presentano nessun

rimando ad altro, non rappresentano che se stessi. Dominano forme assolutamente banali, la

finestra è una banale finestra che risponde al suo uso elementare.

2) A. Loos, Josef Velleich, in Parole nel vuoto op. cit., p. 370

ASSONOMETRIA SEZIONATA

SALA LETTURA

SOGGIORNO

SALA DELLA MUSICAPRANZO

CUCINA

TERRAZZA

STUDIO

2.5

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3.08 3.39 3.38 3.05

2.98 4.35 1.75 1.76 2.07

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LETTO LETTO LETTO

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1.893.854.252.91

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PIANTA PIANO SECONDO

PIANTA PIANO PRIMO

PIANTA PIANO TERRA

PIANTE - rapp. = 1:100

4.51

OSPITI ATELIER

WC

TERRAZZA

2.9

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PROSPETTO OVEST

PROSPETTO EST

FACCIATA NORD SU STARKFRIEDGASSE

FACCIATA SUD,SUL GIARDINO

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

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Page 2: CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO …composizione2.altervista.org/Case_Unifamiliari/Loos... · 2012. 4. 2. · IL RAUMPLAN Il Raumplan, letteralmente "piano nello spazio"

IL RAUMPLAN

Il Raumplan, letteralmente "piano nello spazio" consiste nella

progettazione di stanze che, non più vincolate ad un piano

uguale per tutte, stanno a diversi livelli.

A seconda del loro scopo e significato, gli ambienti variano

d'altezza, oltre che di grandezza, correlandosi in un tutto

armonico e inscindibile che sfrutta al massimo il blocco

edilizio.

Le componenti fondamentali del Raumplan loosiano sono:

economia dello spazio,esigenza legata ad una moderna

ottimizzazione delle risorse;

carattere tridimensionale dell'architettura, non riducibile

ad una proiezione su un piano;

materializzazione nel costruito di un modo di abitare,

ogni volta diverso, fondato sulla specificità delle

situazioni e non sulla standardizzazione funzionalistica

della vita domestica;

costruire l'esterno a partire dall'interno.

Lo spazio è raccontato in tre dimensioni, precisando il

carattere di ogni ambiente in un susseguirsi continuo di

microcosmi nel macrocosmo della casa. Le scale danno

continuità ai momenti del racconto, ordinano e unificano gli

ambienti.

VISTA DELL'AMBIENTE DI CONVERSAZIONE DAL SOGGIORNO

SEZIONE AA'

(0.00)

(0.00)

(+2.77)

(+5.69)

(+8.63)

(+11.57)

(+12.57)

(+2.87)

(+6.37)

(+9.37)

(+12.31)

(+13.31)

(+3.57)

(+0.57)

A seconda del loro scopo e significato, gli ambienti variano

d'altezza, oltre che di grandezza, correlandosi in un tutto

armonico e inscindibile che sfrutta al massimo il blocco

edilizio.

Villa Moller, così come le ultime case progettate da Loos a

partire dagli anni '10, è caratterizzata da una maggiore

altezza del piano rialzato, destinato al soggiorno, alla sala da

pranzo e alla sala della musica, living space dove le diverse

funzioni sono chiaramente individuate.

I salti di quota sono il fulcro dell'intera composizione, per

creare i quali sono indispensabili scale di vario tipo. Esse non

sono concepite come scale isolate, ma sono inserite negli

stessi ambienti; le loro pareti laterali sono infatti bucate per

garantire contatto visivo e per passare da un ambiente ad un

altro poco alla volta.

AA

'

B B'

SEZIONE BB'

SEZIONI - rapp. = 1:100

OSPITI E ATELIER 49.65 mq

CALDAIE E DEPOSITI

DOMESTICI, SERVIZI E GARAGES 68.60 mq

PIANI RISERVATI ALLA FAMIGLIA MOLLER 221.51 mq

DESTINAZIONI D'USO

SCHEMA DI SEZIONE BB'

SCHEMA DI SEZIONE AA'

h = 3.20 m

h = 3.10 m

h = 2.70 m

h = 2.50 m

h = 2.40 m

h = 2.30 m

ALTEZZE VANI

LA "TANA DELL'UOMO"

Nel soggiorno, sollevata di 5 gradini, c'è l'ambiente più intimo, il cuore della casa.

E' la sala di conversazione corrispondente al parallelepipedo bianco sospeso in

facciata, la zona che per Loos è il rifugio dell'uomo, la sua "tana", dove può

sentirsi a suo agio e protetto.

I materiali usati, in predominanza legno, conferiscono particolare calore

all'ambiente.

L'altezza molto ridotta di questo ambiente rispetto all'antistante soggiorno

sottolinea il carattere più privato ed isolato di un luogo dove l'uomo può

rifugiarsi e sentirsi protetto nella sua intimità.

LA SALA DELLA MUSICA E LA SALA DA PRANZO

Il soggiorno è collegato mediante una porta scorrevole alla sala della musica,

che a sua volta è annessa alla sala da pranzo. Il pavimento della sala da

pranzo è sollevato di 70 cm rispetto a quello della sala della musica. L'unico

modo per accedere dalla sala della musica alla sala da pranzo è estrarre una

scaletta pieghevole, ben nascosta alla base.

L'assenza di un collegamento visibile denota l'estraneità dei due ambienti.

Quando la scaletta è chiusa gli ambienti sono completamente estranei, perchè

oltre alla differenza di quota, non è presente alcun collegamento materiale, e i

due ambienti sono in relazione solo visivamente.

La differenza dei due ambienti è sottolineata anche dall'uso dei materiali, che

anche se simili sono distinti. La sala da pranzo, infatti, è rivestita da pannelli di

compensato con agli angoli pilastri sporgenti rivestiti in travertino. Nella sala

della musica predominano le tinte scure dei pannelli di rivestimento in legno

pregiato del Gabon (okoumè) che giungono sino al soffitto, a cui si aggiunge il

pavimento di ebano a determinare un'atmosfera calda, raccolta, predisposta

all'ascolto della buona musica.

VISTA DELLA SALA DA PRANZO DALLA SALA DELLA MUSICA

SEZIONE PROSPETTICA VERSO L'AMBIENTE DI CONVERSAZIONE

(+0.55)

SCHEMA DELLE ALTEZZE DEI VANI

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

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