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Pagina 1 IL SENATORE GIULIANO: LOCKDOWN E COVID 19 IN CAMPANIA, MARONNA DO CARMINE AIUTACI TU PUC DI AVERSA, UNA PROPOSTA COMUNE DI DIOCESI, CONFINDISTRIA E DISTRETTO TURISTICO UN’INIEZIONE DI FIDUCIA: RINASCE IL LENNIE TRISTANO JAZZ CLUB AVERSA: NOVITA’ PER GLI STANDARD OCCUPATI DAI PRIVATI, C’E’ UNA SENTENZA DEL TAR IN UN MOMENTO PARTICOLARE NON SOLO PER LA NOSTRA CITTA’, TORNA UN’INIZIATIVA CHE AVEVA PORTATO AD AVERSA IL MEGLIO DEL JAZZ QUESTA DOMANDA CONTINUEREMO A PUBBLICARLA SINO A QUANDO NON AVREMO UNA RISPOSTA SU UNA SITUAZIONE ASSURDA FRUTTO SOLO DI UNA INSPIEGABILE PREFERENZA. CHI ABITA IN VIA DELLE VIOLE? CONTINUA IL SILENZIO ASSORDANTE SU VIA DELLE VIOLE, IL SINDACO O IL DIRIGENTE COSA PENSANO? COVID 19: MORIRE DI INCIVILTA’ E RANCORE N. 19 – 01 novembre 2020 Registrato Tribunale S.M.C.V.

COVID 19: MORIRE

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IL SENATORE GIULIANO: LOCKDOWN E COVID 19 IN CAMPANIA, MARONNA DO CARMINE AIUTACI TU

PUC DI AVERSA, UNA PROPOSTA COMUNE DI DIOCESI, CONFINDISTRIA E DISTRETTO TURISTICO

UN’INIEZIONE DI

FIDUCIA: RINASCE

IL LENNIE

TRISTANO JAZZ

CLUB

AVERSA: NOVITA’ PER GLI STANDARD OCCUPATI DAI PRIVATI, C’E’ UNA SENTENZA DEL TAR

IN UN MOMENTO

PARTICOLARE

NON SOLO PER LA

NOSTRA CITTA’,

TORNA

UN’INIZIATIVA

CHE AVEVA

PORTATO AD

AVERSA IL

MEGLIO DEL JAZZ

QUESTA DOMANDA

CONTINUEREMO A

PUBBLICARLA SINO A

QUANDO NON AVREMO

UNA RISPOSTA SU UNA

SITUAZIONE ASSURDA

FRUTTO SOLO DI UNA

INSPIEGABILE

PREFERENZA. CHI

ABITA IN VIA DELLE

VIOLE?

CONTINUA IL

SILENZIO

ASSORDANTE SU

VIA DELLE

VIOLE, IL

SINDACO O IL

DIRIGENTE

COSA PENSANO?

COVID 19: MORIRE DI INCIVILTA’ E

RANCORE

N. 19 – 01 novembre 2020 Registrato Tribunale S.M.C.V.

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Periodico di attualità dell’Agro Aversano CITTA’ NORMANNA

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IL COMMERCIO CITTADINO È ESANIME, BISOGNA INTERVENIRE

IL GRIDO DI DOLORE DEI COMMERCIANTI AVERSANI:

MALEDETTA PANDEMIA

di FRANCESCO di BIASE

Il grido disperato dei commercianti aversani si fa strada tra le tante voci che si susseguono, e si rincorrono, per effetto di questa dannata pandemia.

Prima De Luca, che ha anticipato le disposizioni del Governo predisponendo, tra l'altro, la chiusura anticipata dei locali, poi il presidente del consiglio Conte, che con l'ultimo Dpcm ha imposto misure ancora più restrittive riguardanti le attività di bar e ristorazione, piscine e palestre. E se nelle restrizioni dovremmo scorgere un qualcosa di dovuto, dal fine essenziale, cioè quello di preservare l'incolumità e la salute delle persone, riducendo al minimo le possibilità di assembramenti, è pur vero che gli esercenti sono esasperati dalla situazione, e non a torto.

Tavoli vuoti, visi stanchi e provati, personale ridotto all'osso, aiuti economici esigui, cassa integrazione per i dipendenti al di sotto delle promesse e che stenta ad arrivare, sono alcuni dei tratti distintivi di un commercio che fa fatica a riprendersi. Per questi motivi una folta delegazione aversana degli esercenti dei settori bar e ristorazione si è radunata in piazza, venerdì

l’altro, qualche ora prima dell'entrata in vigore del coprifuoco regionale, per manifestare pacificamente contro le limitazioni imposte dalla Regione e dal Governo, mostrando lo slogan "Distruggete il virus, non il nostro lavoro".

In effetti all'interno della stragrande maggioranza degli esercizi commerciali si applicano rigorose misure di sicurezza ragion per cui alcune restrizioni sembrano essere eccessive. Ragioni che trovano la solidarietà anche dell'amministrazione comunale tant'è che, all'indomani della manifestazione, il consigliere pentastellato di opposizione, Roberto Romano, e l'assessore al Commercio, Mario De Michele, hanno avuto un incontro informale con alcuni rappresentanti del commercio cittadino per ascoltare le loro richieste e far sentire la loro vicinanza.

"Già la scorsa settimana ho incontrato i rappresentanti delle associazioni dei commercianti "Aversa Centro Commercio Vivo", "Condominio del Seggio" e la Confesercenti. Durante l'incontro ho evidenziato che il sindaco non avrebbe attivato alcuna procedura per la

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chiusura di strade o piazze in danno di alcuni commercianti rispetto ad altri" ha dichiarato l'assessore al Commercio della città di Aversa, Mario De Michele, che ha poi sottolineato: "Alla luce delle considerazioni e delle richieste degli stessi commercianti abbiamo attivato, per la Ztl, gli orari invernali con una misura straordinaria in virtù proprio della situazione particolare.

Dopo varie consultazioni, con il sindaco Alfonso Golia e il comandante della Polizia Locale, Stefano Guarino, abbiamo deciso che per tutta la settimana e per tutta la durata dell'emergenza l'orario di attivazione della zona a traffico limitato sarà dalle 17:00 alle 20:30". Sulle misure economiche da mettere in campo per provare a dare una mano agli esercenti in questo periodo particolare, fatto di paure ed incertezze, l'esponente dell'esecutivo normanno ha aggiunto: "Per dare un po' di respiro al commercio cittadino, con l'assessore al Bilancio Francesca Sagliocco abbiamo già adottato, utilizzando dei fondi retrospettivi di circa tre milioni di euro, una delibera che prevede l'esenzione totale della Tari, per tutto l'anno 2020, a favore di tutte le attività colpite dalla chiusura dei mesi di marzo, aprile e maggio.

La settimana prossima l'assessore Sagliocco predisporrà il bando apposito al quale le attività interessate potranno aderire. Per tutti gli altri codici Ateco non interessati dalla chiusura per effetto del lockdown è prevista invece una riduzione del 50% della tassa annuale, previa dimostrazione della riduzione in misura del 30% del fatturato rispetto a quello dello stesso semestre del 2019. Abbiamo inoltre deciso - ha continuato De Michele - di prorogare il termine previsto dalla delibera adottata a maggio che concedeva gratuitamente l'occupazione del suolo pubblico. Tutti i commercianti che già gratuitamente occupano il suolo pubblico potranno presentare una richiesta di proroga fino al 31 dicembre di quest'anno, proprio per consentire loro di lavorare di più e allo stesso tempo scongiurare il rischio di assembramenti".

Riguardo ai controlli dell'osservanza delle disposizioni relative a orari di chiusura e divieto di assembramenti, che saranno di certo intensificati con l'ausilio delle forze dell'ordine e della Polizia Locale, l'avvocato aversano conclude: "Con il consigliere Romano, anche lui attento alle problematiche e molto vicino ai commercianti, abbiamo chiesto la massima collaborazione ai commercianti per garantire il rispetto delle regole, onde evitare assembramenti, file ingiustificate o comportamenti pericolosi, come quello di non indossare sempre e comunque la mascherina".

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Periodico di attualità dell’Agro Aversano CITTA’ NORMANNA

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UNA INTESA COMUNE PER FAR RECEPIRE DAL P.U.C. I PROGETTI PER IL

CONTRATTO DI SVILUPPO TURISTICO

“TERRA NORMANNA” di ROMUALDO GUIDA

Importante intesa comune prodotta dall’ Ordinario

Diocesano di Aversa S. E. Mons. Angelo Spinillo, dal

Presidente del Distretto Turistico “Aversa Normanna

– Campania Felix” ing. Giovanni Spezzaferri e dal

Vice Presidente di Confindustria Caserta dott.

Giovanni Bo. Come si ricorderà , Confindustria

Caserta – Piccola Industria da alcuni giorni ha lanciato

la proposta ai Sindaci dei Comuni del “Distretto

Turistico” di Aversa e Comuni limitrofi di

promuovere il Contratto di Sviluppo Turistico “Terra

Normanna” invitando Soggetti titolari o meno di

immobili, ad inviare Progetti Preliminari ai rispettivi

Comuni di appartenenza, per ottenere un “Parere di

Compatibilità Urbanistica” con i Piani vigenti ovvero

con la “Strategia di Piano” di quelli in itinere.

In Febbraio l’Ordinario Diocesano di Aversa, con

l’Università Vanvitelli, l’ASL ed Altri fu invitato alle

Consultazioni per il PUC ed inviò, d’intesa col

“Distretto Turistico – Aversa Normanna – Campania

Felix”, la proposta di un “Comparto Speciale” che,

derivando dal PROTOCOLLO D'INTESA PER LA

"RETE" SOTTESA DAI "NODI“ AREA

AVERSANA - CARDITELLO - AREA LITERNESE

- AREA GIUGLIANESE, approvato con delibera di

Giunta Provinciale n° 45 del 29.04.2015, prevedeva

per il “Nodo Aversa” interventi particolarmente per il

Recupero del Centro Storico.

Ora il Comune di Aversa ha dato facoltà, entro il 30

Ottobre, a chiunque di presentare proposte e

suggerimenti per il P.U.C. Le tre Istituzioni suddette,

quindi, hanno deciso di presentare una INTESA

COMUNE per un “ PIANO D’AZIONE” , limitato al

Comune di Aversa ma che è il ”fuoco” che dovrà

generare l’incendio per il Contratto di Sviluppo

Turistico “Terra Normanna” che comprenderà opere

sia dei Comuni del Distretto Turistico aversano che

dei Comuni limitrofi.

In un momento di difficoltà economica, ma con

grandi prospettive di abbondanti risorse provenienti

dall’Europa, è di fondamentale importanza progettare

opere che, interessando un territorio di Area Vasta per

far venir fuori quella che ha tutte le potenzialità di

essere “Terra di Turismo”, può vedere realizzate

“attrezzature” che, per i Comuni, sono a TOTALE

COPERTURA mentre per gli Imprenditori privati,

costituiti in “Rete”, ci saranno favorevolissime

agevolazioni e un bel po’ di “fondo perduto”.

La Commissione Urbanistica del Comune di Aversa,

integrata dai Tecnici che stanno elaborando il P.U.C.

ed opportunamente partecipata anche dal Sindaco e

dall’Assessora all’Urbanistica dovrebbero esaminare

con “priorità” la Proposta Unitaria in modo da dare

una sorta di “certificazione” di compatibilità

urbanistica col P.U.C. in itinere e consentire, quindi,

agli Imprenditori intenzionati ad investire di

procedere alle rispettive progettazioni in modo da

partecipare alla “Rete” che dovrà promuovere il

Contratto di Sviluppo Turistico, così come previsto

dalla normativa europea.

NON LASCIAMOCI SFUGGIRE ANCHE

QUESTA OPPORTUNITA’!!!

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LA “PROPOSTA UNITARIA” PRESENTATA PER ESSERE RECEPITA NEL P.U.C. CONTIENE

ALCUNI PROGETTI INTERESSANTI MA ORA TOCCA ALLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI E

SOVRACOMUNALI

AI “PRIVATI” RISPONDANO I

SOGGETTI “PUBBLICI” PER UN

COMPIUTO SVILUPPO TURISTICO di ROMUALDO GUIDA

Nella Proposta Unitaria presentata con l’Intesa tra

Diocesi, Distretto Turistico e Confindustria, ci sono

interessanti progetti quali una Fattoria Didattica che la

Caritas Diocesana intende realizzare in un’area

agricola alle spalle dell’Istituto Sagliano in

continuazione della Casa di Accoglienza dei

Senzatetto.

Non meno importante è l’intervento sul Centro

Storico dove importanti edifici quali il Palazzo

Saporito, il Palazzo Capone e Casa Pozzi vengono

“uniti” con una “permeabilità” dei piani terra costituiti

da cortili e giardini che, quindi, attraverso passaggi

nel verde e Gallerie Commerciali consentono un

percorso pedonale che da Via Fuori le Mura conduce

al cuore della città in Piazza Marconi.

Ma ora è il tempo che la Pubblica Amministrazione

progetti i suoi interventi, COPERTI TOTALMENTE

DA FINANZIAMENTO PUBBLICO, da inserire a

completamento del CONTRATTO DI SVILUPPO

TURISTICO che la Rete di Imprese intende

presentare ad Invitalia quanto più presto possibile in

modo da intercettare sollecitamente i cospicui

finanziamenti europei.

Insomma ci aspettiamo che, oltre agli Imprenditori

che si accingono a predisporre i progetti per Alberghi,

B&B, Locali di Somministrazione, Attrezzature

Sportive e….”tutto quanto fa Turismo”, occorre

l’impegno dei Sindaci che dovranno predisporre i

Progetti per le “opere complementari” quali i

Parcheggi, la Bretella di Sfiocco (la Provincia) e le

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strade di collegamento, i Musei (particolarmente

quello nel Palazzo Rebursa in collaborazione con il

M.A.N.N.) .

Ma anche il Progetto Parcheggi Smart che,

predisposto dal Prof. Cartenì ( ideatore anche del

progetto Biciplan , anch’esso includibile) non riuscì

ad ottenere i finanziamenti europei “diretti” ma che, a

pieno titolo, può essere inserito nel “Contratto di

Sviluppo” anche integrando i progettati parcheggi

“privati” che compaiono in una tavola della “Proposta

Unitaria”.

Attendiamo, quindi, l’impegno del nuovo-vecchio

Sindaco di Cesa, Enzo Guida, per l’impulso che vorrà

dare agli Imprenditori locali della “novantesima

Grotta” per riunirsi in una società consortile e mettere

su un impianto di trasformazione dell’uva dei preziosi

filari di Asprinio nonché per unire le forze nella

razionalizzazione dello sfruttamento delle Grotte

anche con interventi di miglioramento degli accessi

ecc.

Non meno importante sarà l’impegno del neo Sindaco

di Trentola Ducenta, Michele Apicella, perché il suo

territorio sarà interessato dalla “Bretella di Sfiocco”

che può vedere alcune aree a ridosso della stessa

interessate all’allocazione di parte del Mercato

Ortofrutticolo di Aversa che potrebbe essere

localizzato nella “sponda” aversana.

Mentre altri terreni della “sponda” trentolese

potrebbero essere destinati a strutture ricettive,

parcheggi ecc. ora non previsti nel PUC di Trentola

Ducenta ma che, incluse nell’Accordo di Programma

a sostegno del Contratto di Sviluppo Turistico,

costituirebbero “variante” alla strumento urbanistico

vigente (previa approvazione da parte del Consiglio

Comunale).

NESSUNO PUO’ PIU’ TEMPOREGGIARE ,

all’impegno dei Privati non può che aggiungersi una

forte determinazione dei Soggetti Pubblici per far sì

che, finalmente, si concretizzi un vero SVILUPPO

TURISTICO della “TERRA NORMANNA”.

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CITTA’ NORMANNA Periodico di attualità dell’Agro Aversano

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RIPARTE IL JAZZ CLUB LENNIE

TRISTANO

In controtendenza con i difficili tempi che stiamo

vivendo, riparte lo storico Jazz Club Lennie Tristano.

pronto a rilanciarsi per una nuova fase della sua storia

jazzistica, unica e straordinaria.

Il 27 ottobre scorso, presso lo Studio del Notaio

Gennaro Fiordiliso, in concomitanza con gli obblighi

imposti dalla nuova normativa sul terzo settore, ha

infatti appena visto la luce il nuovo statuto del Jazz

Club, approvato dai soci fondatori, ritrovatisi per

l’occasione.

E si riparte alla grande: tra le prime cose è attesa la

pubblicazione di un nuovo volume, a cura di tutti i

soci, che partendo da quello di Fabrizio Perla “Aversa

Louisiana” e dal lavoro della giovane musicista

aversana Luisa Di Donato, che sul Jazz Club ha svolto

una tesi di laurea in Conservatorio, arricchisca la

storia e i documenti del Jazz Club e la realizzazione

di un progetto, con la Regione Campania, di

digitalizzazione di tutto l’enorme patrimonio

musicale di cui dispone il club. E naturalmente, covid

permettendo, ancora tanta musica jazz.

La incredibile storia del Tristano, è nota a tutti: nato

nel 1982, quando un gruppo di amici appassionati del

genere, guidati da Franco Borrini e Bruno Lamberti,

purtroppo entrambi scomparsi, diede vita ad una

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Periodico di attualità dell’Agro Aversano CITTA’ NORMANNA

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organizzazione di altissimo livello, tale da

posizionarlo tra le più note location jazzistiche

d’Europa, un vero fenomeno internazionale con oltre

300 concerti, più di mille musicisti, seminari di studio

con jazzisti come Giorgio Gaslini e Lee Konitz,

rassegne internazionali, produzioni discografiche e

innumerevoli lanci di nuovi musicisti sia stranieri che

italiani e tante stelle del jazz mondiale: da Chet Baker

a Michel Petrucciani, da Cassandra Wilson a Bob

Berg, Dave Holland, Jan Garbarek, Charlie Haden,

Richard Galliano …..; per non dire degli italiani: da

Stefano Bollani a Paolo Fresu, il Jazz Club è stato

trampolino di lancio per generazioni di musicisti,

volendo ancora solo ricordare solo i primissimi Avion

Travel ed ancora primo Club a produrre un CD di

brani dei cantautori italiani rivisitati in chiave

jazzistica, con il sound engineering del compianto

Fausto Mesolella.

Il Club ha reso Aversa un crocevia obbligato nei

percorsi musicali d’Europa e un fenomeno

internazionale di livello assoluto, citata dal Reisen

Italien della tedesca ADAC, come uno dei posti

“leggendari” da visitare nel sud Italia e che ha regalato

alla città normanna il privilegio, prima in Europa, di

dedicare una strada cittadina ad un jazzista, Lennie

Tristano, appunto, caposcuola del cool in una storica

cerimonia con la figlia del grande Tristano

accompagnata dai musicisti di Chicago e New York.

Insomma un miracolo, come un miracolo è

indubbiamente quello per il quale oggi, a distanza di

circa quaranta anni, praticamente tutti o quasi i

fondatori dell’epoca si sono rivisti per dar vita e

sottoscrivere il nuovo atto rifondativo: dai past

president, Luigi Basile, Fabrizio Perla, Nicola Della

Volpe, ai soci fondatori storici come Marco Olivetti,

Salvatore e Gaetano Romaniello, Carolina Tirozzi,

Michela Basile, Angela Caputo, Nicola Cusano,

Gianni di Santi, Luciano Gentile, Maurizio Farinaro,

Pasquale Pandolfi, Gino Petraroli, Ugo Verolino,

Luigi Sannino, Piero Viti, e le new entries Domenico

Iavazzo, Aurelio e Daniela Borrini, figli di Franco,

compianto fondatore, tutti incredibilmente presenti e

soprattutto ancora indissolubilmente legati dopo

diversi decenni

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ANCORA UNA PUNTATA DA PICCOLE STORIE DEL PAESE DEI PAZZI – CAPITOLO XVI - DI TINA E VITTORIO SAVINO – CINZIA SANTULLI EDITORE

STORIE MANICOMIALI – BASAGLIA E TRIESTE

Nell’agosto del 1971, Franco Basaglia viene chiamato a dirigere il manicomio di Trieste, con una missione molto particolare: “chiuderlo”. Lo chiama il presidente della Provincia, il trentenne Michele Zanetti, specialista in diritto del lavoro, che da tempo medita sull’idea di “rendere moderna l’assistenza psichiatrica a Trieste, dove esiste una struttura obsoleta, in crisi di personale e sovraffollata, che consuma il 50% del bilancio della provincia. Si parte di buona lena, assunzione di giovani psichiatri con idee nuove, si formano infermieri ad hoc, arrivano borse di studio per i volontari, tanti. Bastano due anni e Trieste viene dichiarata dall’OMS “zona pilota per la psichiatria”.

Su tutto si nota la presenza forte degli operatori nel manicomio, anche se medici e direttore dormono fuori. Partono le comunità terapeutiche e le esperienze di vita autonoma. Si ristrutturano gli immobili, si eliminano forme di contenzione ed elettroshock. Dal 1973 parte la legge Mariotti, con il ricovero degli “ospiti”, come pazienti che si ricoverano in forma volontaria. I malati escono fuori dalle mura con la “Festa delle castagne” e il collettivo d’arte Arcobaleno. Ma da subito non mancano di certo i problemi di diffidenza, la procura di Trieste già nel 1972 apre un’indagine su dimissioni e gestione dei malati. In una domenica del febbraio del 1973 per le strade di Trieste arriva Marco Cavallo. Si tratta di

un grosso cavallo azzurro che apre una mega processione di matti festanti e liberi. Marco era il cavallo che all’interno del manicomio faceva da trasporto alla biancheria. A Basaglia intanto arriva un avviso di reato, un suo malato tornato a casa uccide padre e madre. Inoltre vi è una spinosa questione sulla distribuzione di anticoncezionali tra i malati.

Nel 1977 ad un convegno Basaglia, davanti a ben quattromila persone, annuncia l’imminente chiusura del manicomio, ne nasce un parapiglia con scontri e botte da orbi. Per l’occasione fa da paciere Dario Fo, ma Basaglia viene malmenato e ne esce con due costole rotte. Il 21 aprile del 1980 il Manicomio di Trieste chiude e Basaglia scrive :…la cosa importante è che abbiamo dimostrato che l’impossibile diventa possibile…”. Saranno i governi di centro-sinistra che si succedono e sciolgono con gran velocità dal 1968 al 1972 a porre le basi per quella che sarà la Legge 180. La società italiana è in crisi profonda ed

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Emilio Colombo, esponente di spicco della Democrazia Cristiana dell’epoca si chiede : “Dove siamo mancati ? “.

Le lotte degli studenti e dei lavoratori, che raggiungono il culmine con l’autunno caldo del 1969, pur non riuscendo a rovesciare il sistema di governo, si scontrano con la strategia di tensione inaugurata da apparati dello Stato e neofascisti; che riesce a determinare alcune importanti riforme sociali: nel maggio del 1970 grazie all’azione dei socialisti Gino Giugni e Giacomo Brodolini, viene approvato lo Statuto dei Lavoratori, che sancisce la libertà e dignità del lavoratore, i diritti sindacali, le rappresentanze sindacali aziendali, la stabilità del posto di lavoro attraverso il diritto al reintegro per il licenziamento illegittimo. Siamo di fronte ad una forte azione dei sindacati, che staccatisi dal ruolo di succedanei dei propri partiti di riferimento riescono a produrre importanti risultati sociali, raggiungendo un’unità dettata dalle lotte di quegli anni. Nel 1970 nascono le Regioni, e sono indette le prime elezioni amministrative regionali. Storicamente ricorderemo anche la legge sul divorzio (Fortuna-Baslini), introdotta sempre nel 1970. Sembrava di non poter avere diritto di cittadinanza in una paese sotto la forte influenza del Vaticano; e che invece vede la sua conferma con un referendum fortemente combattuto nel 1974. Battaglia poi ripresa con la legge 194 sull’interruzione di gravidanza del 1978, contrastata dalla DC, sconfitta ancora una volta nel referendum del 1981.

Nel 1973 per la prima volta Enrico Berlinguer, segretario del Partito Comunista Italiano, parla della possibilità di un compromesso storico, basato sull’alleanza e la convergenza della DC e del PCI, dettato dalla paura di ciò che era accaduto in Cile (11 settembre dello stesso anno, allorquando il governo democratico di Allende viene rovesciato in un bagno di sangue). Il 20 giugno del 1976, si va al voto e per la prima volta votano i 18enni, grossa è la spaccatura nella sinistra del PCI, ma lo stesso PCI va al 34,37%. Il fermento in Italia è all’apice, nonostante tutto i comunisti non sfiduciano il governo monocolore Andreotti, cosiddetto appunto della “non sfiducia”1.

Nel 1977 ancora repressione giovanile, stavolta ci pensa il ministro dell’Interno Francesco Cossiga. Sarà un momento cardine , i comunisti accettano leggi quale la riforma della RAI, il finanziamento pubblico dei partiti, la legge Reale sull’ordine pubblico, ma vedono realizzarsi leggi quali quella sull’aborto, sull’ingresso dell’Italia nello SME, la legge 180 e la legge 833, che vedono l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale. Così la riforma della psichiatria viaggia insieme all’alveo delle grandi riforme di una paese che pare proprio voglia vivere nel futuro.

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UNA STRUGGENTE TESTIMONIANZA DI FRANCO MUSTO SULLA MORTE DELL’EX SINDACO

DI TRENTOLA DUCENTA NICOLA PAGANO

NICOLA PAGANO, IL SINDACO DELLA GENTE COMUNE

,,Ciao Nicola, sei stato il sindaco della gente. Questo l’inizio dell’omelia, che ha toccato il cuore di tutti, tenuta dal parroco della chiesa madre San Michele Arcangelo, don Marcello Cassandra, ai funerali di Nicola Pagano, colpito da un fulminante infarto venerdì sorso 23 ottobre.

La notizia dell’improvvisa perdita di Nicola, giunta tra l ‘altro nell’aula consiliare del palazzo marchesale, sede della casa comunale dove era riunito il nuovo civico consesso, immediatamente sospeso, per stringersi virtualmente in un forte abbraccio alla moglie di Nicola, Rosa Costanzo, al figlio medico Gennaro Pagano trattenuto a Bologna , dove, per misure restrittive imposte dalla norma anti covid 19, gli e stato proibito raggiungere Trentola, tanto che con straziante dolore, ha dovuto seguire la cerimonia funebre , in video . Una folla composta e commossa ha voluto dire ancora una volta, il suo riconoscente grazie a Nicola, all’amico di tutti, sempre disponibile , dai modi gentili, all’amico che ascoltava tutti, e aveva

sempre una ragionevole , aveva particolare attenzione per chi viveva nella sofferenza e nel bisogno. Amava ripetere ‘Da buon cristiano dobbiamo stare vicini, a chi con le proprie sofferenze, aiuta il nostro buon Dio, a sopportare i dolori delle stimmate ‘‘Aggiungendo ‘ per queste persone vorrei poter fare tanto e di più ‘Nicola alla soglia degli anni 2000, costituì anche autotassandosi di tasca sua l’associazione ‘Il Sorriso’ un comitato di mamme di bimbi, diversamente abili, per loro Nicola, si era speso tantissimo, fino a donare il valore della vita, con il bellissimo sorriso di riconoscenza alla stessa vita che va sempre vissuta. Nicola aveva una forte passione per lo sport, oltre ad essere formativo nella crescita fisica e morale, allontanava soprattutto i giovani dai facili paradisi del momento, con le ovvie ripercussioni negative, sport per tutti, era il suo motto. Nicola aveva la capacità di parlare con efficacia ai giovani, al mondo della scuola dove si ricordano le innumerevoli iniziative, che portano il suo nome. Per Nicola il futuro sono i giovani, le famiglie affidano alle istituzioni i loro figli, a noi il compito di preparali non solo culturalmente, ma formarli per un futuro migliore per tutti. Tanto da restare felicemente colpito dalla ricettività dei valori, da parte dei giovani. Nicola amava lo scambio di opinioni, per poi sviluppare la partecipativa riflessioni e soluzioni. Nicola era antropologicamente immune da qualsivoglia vanità, oggi ha lasciato a tutti , la tristezza della grande perdita e una eredita della quale nessuno può vantarsi di poterne fare a meno, il valore e la bellezza dell’ascolto e della condivisione dei VALORI e non dei successi. FRANCO MUSTO

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ENNESIMA POLEMICA A TRENTOLA DUCENTA DOVE LA SCENA POLITICA SEMBRA NON

TROVARE PACE

PRESIDENZA CONSIGLIO COMUNALE: UNA POLTRONA PER

DUE

«Il sindaco di Trentola Ducenta ha la memoria corta». A parlare Violetta Maiolica di Liberi e Forti che, dall’opposizione, evidenzia come il primo cittadino Michele Apicella, quando era all’opposizione predicava l’elezione di un rappresentante della minoranza a presidente del consiglio comunale.

«Tra gli ordini del giorno del primo consiglio comunale di Trentola Ducenta c'era – afferma Maiolica - quello di eleggere il Presidente ed il vice presidente dello stesso. Sono stati eletti rispettivamente Ferdinando De Chiara e Concetta Della Volpe, ai quali faccio le mie congratulazioni, sicura del massimo impegno che metteranno per onorare tali cariche. Volevo inoltre ringraziare tutti i componenti dell'opposizione che, compatti, hanno prima proposto e poi votato la mia persona per ricoprire tali cariche». Subito dopo, insieme ai suoi

colleghi di partito Michele Ciocia, Vittorio Marino e Giuliano Pellegrino, ricorda: «Durante il consiglio comunale del 12 aprile dello scorso anno, con delibera numero 14, l'attuale sindaco Michele Apicella, allora consigliere di opposizione, propose, in nome di una serena collaborazione tra maggioranza e minoranza, una sua candidatura al ruolo di presidente, in quanto era risultato il più votato alle elezioni». «Purtroppo, si sa, la politica ed i politici – concludono i consiglieri comunali di Liberi e Forti - hanno la memoria corta e probabilmente il sindaco ha perso un'occasione per dimostrare coerenza e quello spirito di collaborazione e distensione che tanto decantava quando si trovava in minoranza».

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Immediata la risposta del primo cittadina: «In merito alle numerose notizie ed interventi da parte dei Consiglieri del gruppo Liberi e Forti, che negli ultimi giorni hanno trovato spazio sui mass media, mi preme fare delle riflessioni.

Più che essere propositivi, così come il loro capogruppo aveva annunciato, hanno innescato una sterile ed inutile polemica incentrata sulla mancata elezione alla Presidenza del Consiglio Comunale della Consigliera, sempre di opposizione, Violetta Maiolica». «Hanno, inoltre, fatto riferimento – continua Apicella - ad un mio personale intervento al primo Consiglio della passata Amministrazione.

Tengo a precisare che, nel tempo, non cambiano gli orientamenti ed i valori, cambiano, però, le situazioni che possono o meno determinare quanto ipotizzato ovvero sperato. Forse, in un clima di vera distensione, avremmo anche potuto

prendere in considerazione la proposta dell’opposizione. Ma come si può dialogare con un gruppo politico che disconosce il risultato elettorale? Penso proprio che sia paradossale ed inconciliabile al tempo stesso chiedere la Presidenza di un consesso di cui non si riconosce la legittimità e la validità».

«Sorvolo – conclude Apicella - sull’accusa di “poca memoria” ed “incoerenza”, non intendo innescare una polemica che andrebbe molto per le lunghe (avrei tanto da dire!). Un consiglio, però, intendo dare agli amici del gruppo Liberi e Forti: invece di attaccarvi in ricorsi e sterili polemiche, impegnatevi a pensare alla risoluzione dei tanti problemi che affliggono Popolazione e Territorio».

Per la cronaca, i rappresentanti di Liberi e Forti sono stati anche autori di un ricorso elettorale al Tar Campania (la cui discussione deve ancora essere fissata) per chiedere il riconteggio delle schede che sarebbero state valutate in maniera errata in sede di scrutinio.

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CASERTA E SALERNO PREMIATE DAL CONAI

«I loro EDA sono esempi virtuosi per tutto il Mezzogiorno»

Gli Enti di Ambito dei due capoluoghi campani vincono il premio Teniamoli d’occhio

del Consorzio Nazionale Imballaggi

Antonio Mirra, presidente dell’Ente d’Ambito Caserta: «Con l’adozione del nostro piano rifiuti si scrive una pagina fondamentale nella gestione associata del sistema

integrato dei rifiuti in provincia di Caserta».

Giovanni Coscia, presidente dell’Ente d’Ambito Salerno: «Puntiamo all’autonomia gestionale e impiantistica. Le nostre parole chiave? Autosufficienza, prossimità, più

recupero e più qualità». Gli anni difficili dell’emergenza rifiuti in Campania sono lontani. A testimoniarlo è anche CONAI che, in occasione dell’edizione 2020 di Comuni Ricicloni all’Ecoforum di Legambiente, ha assegnato il premio Teniamoli d’occhio a due EDA campani: l’Ente di Ambito di Caserta e quello di Salerno.

I due EDA, costituiti in Regione per favorire una gestione integrata dei rifiuti urbani più efficiente, sono fra quelli che hanno registrato i progressi più significativi nel corso dell’ultimo anno.

Nello specifico, la raccolta attuale in provincia di Caserta si assesta sul 50,2% ma, una volta attuato il piano d'ambito, l'EDA Caserta mira al raggiungimento del 70%. La provincia di Salerno che si attesta nel 2019 con il 64,4% di differenziata, ha come obiettivo legato al piano d’ambito il superamento del 75%.

Due percorsi virtuosi che, anche grazie al supporto di CONAI, miglioreranno le performance dell’intera Campania: la Regione, nonostante la cronica mancanza di impianti di trattamento della frazione organica e della frazione residua, ha già avviato sistemi di gestione della raccolta differenziata che, in alcuni casi, sono diventati buone pratiche esportate addirittura fuori dai confini regionali.

«Risultati come quelli degli EDA di Caserta e di Salerno devono essere di esempio per molte realtà del Mezzogiorno» commenta il presidente CONAI Luca Ruini. «Sono la prova del fatto la collaborazione fra CONAI, le istituzioni e i cittadini permette di raggiungere grandi risultati in poco tempo. Continueremo a lavorare per dare concreta attuazione ai piani d’ambito e migliorare le performance della Regione

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Campania, sempre più soddisfacenti anno dopo anno. Si tratta di un trend positivo che deve continuare e che sarà essenziale al paese anche per raggiungere gli obiettivi di riciclo che l’Europa ci chiede entro il 2025».

«Il premio ricevuto rappresenta un motivo di orgoglio che voglio condividere con il Consiglio d’Ambito e con tutta la struttura, la cui operosità ha avuto un ruolo determinante nel raggiungimento dell’obiettivo che oggi si riconosce all’Ente» asserisce il presidente dell’Ente d’Ambito Caserta Antonio Mirra.

«La soddisfazione che oggi manifesto è figlia della consapevolezza di aver raggiunto un traguardo importante esclusivamente grazie ad un serio lavoro svolto da tutto il Consiglio, ma anche dal proficuo impegno profuso dal Direttore Generale dell’Ente, il dottor Agostino Sorà, dal CONAI e dal continuo confronto con la Regione Campania, il tutto in piena e continua sinergia con i centoquattro Sindaci della provincia che hanno espresso parere favorevole sul piano all’unanimità. Con l’adozione del Piano definitivo si scriverà una pagina fondamentale nella gestione associata del sistema integrato dei rifiuti in Campania ed in particolare in provincia di Caserta». «A nome di tutto il Consiglio di Ambito Salerno esprimo orgoglio e soddisfazione per il lavoro svolto fino a questo momento, non sempre facile» afferma il presidente dell’Ente di Ambito Salerno Giovanni Coscia. «Il mio sincero

ringraziamento va a tutti i Comuni che fanno parte dell’ATO Salerno, alla struttura Tecnico/Amministrativa dell’EDA e naturalmente al CONAI per l’attività svolta a supporto dell’Ente d’Ambito, nell’analisi dei dati e nella successiva fase di predisposizione del piano d’ambito.

Un piano che è la conclusione di una lunga attività di programmazione realizzata dall’Ente, e che rappresenta il completamento del processo di pianificazione previsto dalla legge regionale 14 del 2016: è il punto di partenza per il superamento delle frammentazioni territoriali grazie al passaggio a una gestione integrata.

L’obiettivo che ha ispirato l’EDA Salerno nel processo di pianificazione è quello condiviso dalla Regione Campania, ovvero, puntare all’autonomia gestionale e impiantistica, garantendo la sostenibilità economica e promuovendo lo sviluppo dell’economia circolare. Le parole chiave della pianificazione posta in essere dall’EDA sono poche e semplici: autosufficienza, prossimità, più recupero e più qualità».

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IL DRIVER NORMANNO HA DOMINATO E VINTO MERITATAMENTE INSIEME A ZACON GIO,

NIPOTE DEL GRANDE VARENNE

ROBY VECCHIONE, UN ANNO DOPO NEW YORK, TRIONFA AL GRAN

PREMIO LOTTERIA

«Era un sogno che avevo sin da piccolo: vincere il Gran Premio Lotteria a Napoli». Roberto Vecchione, 56 anni, aversano doc, nonostante nella sua carriera abbia raggiunto traguardi a livello mondiale, non nasconde la soddisfazione particolare di aver trionfato all’ippodromo di Agnano, a pochi chilometro da casa sua, come gli ha ricordato anche il collega della Rai a caldo, nominando le sue origini aversane.

«Si è trattato – ha continuato Vecchione, una famiglia storica di driver – di un successo doppio che sono riuscito ad ottenere grazie a Zacon Gio. Non ho mai avuto paura di perdere. Zacon Gio mi rispondeva sempre bene ed in retta d’arrivo ha controllato un fuoriclasse come Face Time Bourbon. Si tratta di una soddisfazione immensa». Roberto vive a Bologna, ma sino a 27 anni è stato ad Aversa dove ancora risiedono i suoi familiari. «Purtroppo, - ha dichiarato il driver aversano – a causa del lavoro che svolgo sono sempre in giro, per cui vengo di rado ad Aversa, ma lo faccio sempre con piacere. Lì c’è la mia gioventù e, soprattutto la mia famiglia. Ad Aversa ci sono i miei fratelli e le mie sorelle e quando posso mi concedo una capatina, un tutto nei ricordi e negli affetti»

Quella ottenuta al Gran Premio Lotteria all’ippodromo napoletano di Agnano è solo l’ultima di decine e decine di vittorie ad alti livelli. Esattamente un anno fa, ad esempio, Roberto Vecchione è stato protagonista di un grande trionfo dell'ippica italiana, sempre alla guida di Zacon Gio, nipote di Varenne, vinse l'International Trot a New York. Una sorta di mondiale dell’ippica. Prima di lui solo un altro italiano, il mitico Sergio Brighenti, con Delfo, aveva raggiunto in precedenza il successo in quella che da molti è considerata la più importante gara ippica del mondo. Zacon Gio è figlio di Ruty Grif, a sua volta figlio di Varenne, lo allena il tedesco Holger Ehlert. Vecchione è considerato un driver etico per come tratta i cavalli durante le corse. E’, infatti, noto nell’ambiente ippico, al di là della postura elegante che lo contraddistingue, per come tratta il cavallo, soprattutto quando capisce che non riuscirà più a vincere, lasciandolo tranquillo ed evitando scene da far west che non fanno bene al mondo dell’ippica.

Proprio per questo le associazioni per la difesa degli equini lo hanno additato come esempio in diverse occasioni, in particolare segnalandolo alla ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova.

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ORTA DI ATELLA, I CARABINIERI IN SUPPORTO ALLE SCUOLE NELLA

CONSEGNA DEI COMPUTER PER LA DIDATTICA A DISTANZA

Grazie al supporto fornito dai Carabinieri della Stazione di Orta di Atella alla locale Direzione Didattica Statale, alcuni alunni della scuola primaria, frequentatori delle classi prima e quinta dei plessi Villano e Ferrara, potranno, anche loro, partecipare alle lezioni scolastiche -in remoto - dalle rispettive abitazioni di residenza.

Nella mattinata di mercoledì, infatti, i militari dell’Arma di Orta di Atella, comune dichiarato zona rossa insieme a Marcianise, hanno completato la consegna di 20 computer portatili ad altrettanti alunni che potranno così partecipare alla didattica a distanza.

Il supporto dei carabinieri ha consentito alla citata Direzione Didattica di completare il previsto approvvigionamento di pc che si era

interrotto a seguito dell’istituzione della zona rossa dichiarata il 25 ottobre u.s..

L’attività è stata svolta in stretta collaborazione tra l’Arma territoriale ed il Dirigente Scolastico,

che rivolgendosi alla Stazione Carabinieri di Orta di Atella ha rappresentato l’esigenza in questione ottenendo immediato sostegno.

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IL LOCKDOWN SPAVENTA GLI ITALIANI: IN RETE E’ CERCATO QUANTO INSTAGRAM

IL GOVERNATORE DE LUCA E’ IL RE DEL CHIUDO TUTTO

NEGLI ULTIMI 30 GIORNI IMPENNATA DI RICERCHE SU GOOGLE. CACCIA ALLE

INFORMAZIONI SUL NATALE, LA CAMPANIA È LA REGIONE PIÙ ATTIVA: +400% DI CLIC SU DE LUCA

Il timore di un nuovo lockdown fa sentire i suoi effetti in rete. Negli ultimi 30 giorni infatti, c’è stato un forte picco di ricerche su Google, in particolare su “lockdown Italia” e “nuovo lockdown”. Una parola che è stata addirittura cercata allo stesso modo di Instagram.

È quanto emerge dall’ultimo studio di AvantGrade.com , agenzia SEO che ha analizzato i trend di ricerca sul mondo Google.it legati agli effetti della seconda ondata di Pandemia da Covid19. Le ricerche mostrano il sentiment apprensivo degli ultimi giorni: “Lockdown Arzano” , “Lockdown a Natale”, “Ipotesi lockdown” e “ci sarà un nuovo lockdown” sono state le parole associate che hanno fatto registrare la maggior impenneta. In generale, il termine “lockdown” è stato più cliccato di “coprifuoco”.

La regione più interessata è stata la Campania: se si esclude l’impennata di “lockdown Arzano”, emergono “Campania lockdown De Luca”, “Campania lockdown” (+600%), De Luca (+400%), “De Luca lockdown” (+350%) .

A seguire, le regione più attive sono state Sardegna, Lazio, Lombardia e Piemonte.

«Il termine «Lockdown» viene cercato quanto il social più in crescita (Instagram) e molto più di Coprifuoco (troppi anglicismi nei media?) – commenta Ale Agostini, autore Hoepli e direttore di AvantGrade.com -. Gli Italiani vogliono sapere quali regioni sono a rischio e se il coprifuoco ci sarà anche a Natale. Il governatore De Luca si conferma «padrone» del termine Lockdown. La Campania la regione più in allerta».

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Inaugurato presso il P.O. San Giuseppe Moscati di Aversa il nuovo

reparto di Gastroenterologia Nel presidio ospedaliero San Giuseppe Moscati di Aversa è stato inaugurato un reparto di Gastroenterologia nuovo di zecca, nuovi posti-letto e sale attrezzate per le terapie più avanzate.

Una struttura moderna e avanzata, destinata a diventare un punto di riferimento per la salute gastroenterologica dei cittadini dell’intero agro aversano e dei comuni dell’area nord di Napoli.

In occasione dell’evento, nel quale era prevista anche la presenza del governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, i nuovi locali sono stati benedetti dal Vescovo di Aversa Mons. Angelo Spinillo, alla presenza del Sindaco di Aversa Dott. Alfonso Golia, del Direttore Generale dell’Asl di Caserta Dott. Ferdinando Russo, del Comm. Francopaolo Candigliota, Presidente della Pro Loco di Aversa “Agro Aversano” e dell’On.le Giovanni Zannini, alla prima uscita pubblica dopo il record di preferenze raccolte in Terra di Lavoro alle ultime elezioni regionali, oltre a varie personalità civili e militari.

Il Dott. Amedeo Cecere, direttore dell’Unità Operativa, nel ringraziare il dott. Ferdinando Russo - attuale Presidente dei Gastroenterologi ospedalieri della Regione Campania - per l’impegno profuso in questi mesi e la costanza con la quale ha seguito i lavori di ristrutturazione del reparto, si è dichiarato particolarmente soddisfatto e contento per i pazienti che potranno finalmente avere a disposizione una struttura moderna e rispondente ai più avanzati criteri assistenziali.

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IL TAR ANNULLA LA RIMESSA IN PRISTINO E RINVIA AL TRIBUNALE ORDINARIO PER Il

POSSESSO

L’INFINITA STORIA AVERSANA DEGLI STANDARD URBANISTICI

Deciso colpo di scena nella vicenda degli standard che ha tenuto banco in città negli ultimi anni e che aveva anche portato, come si ricorderà, diversi amministratori della cittadina normanna, a davanti alla Corte dei Conti.

La novità arriva dal TAR Campania, al quale, fin dal 2015, condomìni, cooperative e semplici cittadini si erano rivolti impugnando le decine di Ordinanze del Comune di Aversa che, rivendicando la proprietà, ordinavano lo sgombero dell’area e la rimessa in pristino. E non sono buone notizie per il Comune di Aversa. E’ dei giorni scorsi, infatti, la prima delle sentenze sul tema dei giudici napoletani, nel giudizio proposto da un Condominio difeso dall’avvocato amministrativista Fabrizio Perla, con la quale il TAR ha accolto il ricorso per quanto riguarda il provvedimento di demolizione e rimessa in pristino, che ha ritenuto illegittimo poiché “la sanzione risulta comminata dal Dirigente dell’ufficio patrimonio in luogo del “competente” ufficio tecnico comunale … peraltro sul mero presupposto della ritenuta occupazione abusiva dell’area ma senza alcuna effettiva istruttoria sulle caratteristiche della stessa e, dunque, dell’assenza del titolo edilizio ritenuto necessario, circostanze di fatto di cui non vi è traccia nel provvedimento impugnato”. Per quanto riguarda la questione “possesso” dell’area, poi, la pronuncia è altrettanto forte

laddove afferma che se da un lato è chiaro che l’amministrazione comunale – avendolo dichiarato espressamente - ha inteso esercitare un potere autoritativo e non inviare una semplice diffida, posto che ha “ordinato” lo sgombero dell’area, il TAR ha evidenziato che ai sensi dell’art. 823 codice civile, ciò è possibile solo nel caso di demanio pubblico e del patrimonio indisponibile e non quando l’Ordinanza si riferisce ad un bene che appartiene al patrimonio disponibile dell'ente, come in tal caso e dunque “deve ritenersi emessa in carenza assoluta di potere e qualificata come atto nullo secondo i principi sanciti dall'art. 21 septies l. n. 241 del 1990” e le eventuali questioni appartengono al giudice ordinario, trattandosi di un rapporto di natura privatistica.

In altre e più semplici parole, secondo il TAR, condividendo la difesa della ricorrente, l’amministrazione qui non agisce affatto come pubblico potere ma come un qualsiasi proprietario di un bene che non ha alcun potere autoritativo sul versante del rilascio del bene per cui in caso di controversia, con le premesse fatte sulla nullità dell’Ordinanza, è il Giudice Ordinario, avanti al quale, infatti, nei termini di legge e per tale aspetto, il ricorso proseguirà.

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MUNNEZZA A GO GO IN MOLTE

ZONE DELLA CITTA’ LA PANDEMIA NON E’ L’UNICA

EMERGENZA SANITARIA NELLA CITTA’ NORMANNA

di ANTONIO ARDUINO L' emergenza salute ad Aversa non è solo quella dovuta alla diffusione del virus responsabile della pandemia. C'è anche quella creata dall'insufficiente e, talvolta, approssimativa attività giornaliera del servizio di igiene urbana qualunque sia la ditta che lo gestisce.

È quanto segnala, ma non è la prima volta, Lucio Paggiarino, militare di professione, che punta il dito sulla carenza delle condizioni igieniche di via Giorgio Amendola, l'arteria cittadina in cui vive. Carenze che, afferma, preoccupano i residenti della zona. Così, dopo aver tentato senza successo di contattare l'assessore competente, si rivolge a Citta' Normanna perché venga alla luce quello che considera un grosso problema ed una possibile ulteriore emergenza sanitaria. In un messaggio trasmesso con WhatsApp, Paggiarino, a nome di quanti vivono nel rione, pone in evidenza la situazione di degrado in cui si trova la zona dove, a suo dire, per settimane non verrebbe effettuata la raccolta dei rifiuti. Considerando che lì a pochi passi c'è la scuola de

Curtis che probabilmente non aprirà, stando alle attuali regole dettate dal governo regionale, non c'è o non dovrebbe esserci problema per gli allievi però per i residenti il problema c'è. Dalle foto che invia sembra proprio che ci sia uno stato di abbandono nella zona. Così, dopo avere più volte cercato di collaborare con l'amministrazione segnalando disservizi presenti in città e, in questo caso specifico aver tentato di interessare direttamente l'assessore senza ottenere risposta, si rivolge alla stampa affinché metta in luce il problema, sperando di fornire una utile informazione su uno stato di fatto di cui, al momento, l'amministrazione potrebbe non essere consapevole dato che il primo problema della città è quello di fronteggiare la pandemia in modo tale che Aversa non vada oltre limiti accettabili, se possiamo definire accettabili il numero di casi già presenti.

Se a questo problema sanitario se ne aggiungesse un altro dovuto alla carenza di igiene pubblica sarebbe un vero disastro per la città.

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L’ALBUM DI ESORDIO DELLA CANTANTE AVERSANA, AUTRICE E VOCAL COACH

“GENTE DISTRATTA”, IL DISCO D’ESORDIO DI CRISTINA

GALIERO di ELPIDIO IORIO

E' uscito “Gente distratta”, l’album di esordio dell’aversana Cristina Galiero, cantante, autrice e vocal coach. Il lavoro musicale è uno straordinario omaggio alla terra campana, alla sua gente, alle sue bellezze, alle sue unicità invidiate da tutto il mondo ma di cui spesso proprio i campani non hanno piena consapevolezza di questo ingente patrimonio di valori, arte, cultura e natura.

Non è un caso che l’album sia tutto in lingua napoletana, poiché il lavoro testimonia l’amore che la cantautrice ha per la “napoletanità” di cui il grande Troisi ci ha dato una visione illuminante. Attraverso la voce della Galiero la napoletanità pulsa prepotentemente in un album che vuole raccontare l’anima dei napoletani, l’amore e la capacità di affrontare tutte le difficoltà della vita con un sorriso. «Ho scritto anche brani in lingua italiana – dichiara la cantautrice - ma sentivo dal profondo del mio cuore che dovevo dedicare il mio disco a Napoli ed alla Campania, alla terra che amo! ». Il disco, uscito su etichetta discografica Sud in Sound – Napoli, vanta collaborazioni di prim'ordine a cominciare dalla squadra di

musicisti schierata al fianco della voce di Cristina: dal maestro Gennaro Franco (sua anche la direzione artistica e gli arrangiamenti) a Antonio Mambelli (batteria), Aniello Misto (basso), Michele Montefusco (chitarre). Di rilievo anche le voci che sono di Teresa Galiero, Gianpaolo Aspasini, Licia D’Alesio, Mariapia Nunneri e Giuseppe Lanzone.

Dieci i brani che impreziosiscono l’album, tra cui anche delle cover: A maggio l’ammore; Era de maggio; Munasterio e Santa Chiara; Gente distratta; a rumba de Scugnizzi; Tammurriata

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nera; E’ cosa e nient; Je so pazzo; Follie di un tempo; Anima napoletana. Un progetto artistico che parte da lontano: «Avevo in mente questo progetto da molto tempo, ma non avevo ancora elaborato come doveva essere strutturato; poi la morte prematura del grande Pino Daniele ha acceso una luce intensa dentro di me che è stata la guida per raccontare quella Napoli che Pino aveva tanto amato e sostenuto con la sua musica».

Un omaggio a Pino Daniele che si avverte sin dal titolo del disco: «Sì è proprio così», conferma la Galiero che aggiunge: «nell’album c’è anche il brano “Gente distratta”, ma non è quello di Pino, è solo omonimo.

Inizialmente lo avevo chiamato “Gente”, ma in realtà quello che meglio rappresentava la mia idea era proprio la distrazione intesa nella sua accezione più ampia, cioè come distrazione dalle

difficoltà della vita, dalle bellezze della propria terra e dall'amore. Omaggio Pino Daniele anche con la cover “Je sò pazzo”, poiché questa canzone parla di un uomo che rappresenta con efficacia il popolo napoletano e la sua “pazzia” intesa come libertà di fare ed esprimersi e protestare a modo suo, esattamente ciò che io identifico con lo spirito napoletano più autentico. La versione finale è stata completamente riarrangiata ed ha un approccio psicologico molto teatrale perché sto artisticamente lavorando a un progetto in cui tutto l'album diventerà un recital da portare nei teatri e che nella musica e nei testi celebrerà per l'appunto l'anima napoletana».

Una grande scommessa quella di Cristina Galiero che tra l’altro è fondatrice dell'Accademia di Canto “Unisound” di Aversa, nonché ideatrice del metodo” di canto “Body Singing”. Molto conosciuta per le sue performances di grande spessore interpretativo che l'hanno vista protagonista su prestigiosi palcoscenici come quello dell’Italian Festival Days di Cardiff in Galles, del Jazz Festival di Pozzuoli, dello Spring Art, del Toscana Jazz, del Fermo Jazz. Il suo innovativo metodo di canto, il “Body Singing”, l'ha inoltre segnalata da tempo come una delle insegnanti più affermate e qualificate del territorio.

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LE ELEZIONI SI SONO TENUTE SPALMATE SU DIVERSI GIORNI PRESSO LA SEDE AL FINE DI EVITARE ASSEMBRAMENTI NEL RISPETTO DELLE NORME DI SICUREZZA ANTICOVID 19

E’ IL RADIOLOGO AVERSANO PASQUALE LIGUORI IL PIU’ VOTATO

AL CONSIGLIO DELL’ORDINE DEI MEDICI DI CASERTA

E’ un aversano il più votato alle elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine dei medici della provincia di Caserta.

Si tratta di Pasquale Liguori, detto Ninì, noto e stimato radiologo, dirigente medico dell’Azienda Ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta.

La stragrande maggioranza dei 1.365 votanti (si potevano esprimere più preferenze) ha scelto di dargli la propri preferenza. Liguori, infatti, ha ottenuto 1083 voti.

A seguire la presidente uscente Maria Erminia Bottiglieri 1032, poi: Giovanni Cerullo 1008, Agostino eco 970, Anna Tarabuso 966, Carlo Manzi 965, Raffaele Corvino 957, Antonio Iodice 955, Alessandra Sicignano 943, Roberto Mannella 940, Francesco Petrillo 934, Carmela Marsicano 920, Mimmo Perri 919 (altro medico aversano), Pietro Lo Greco 918, Omero Pinto 918. Revisori dei conti Antonio Russo e Emanuele Spina, supplente Michela Paola.

Era presente una sola lista, Ordine in evoluzione. Si è votato da sabato 24 a mercoledì 28 ottobre scorso presso sede la sede dell’ordine dei medici di Caserta al Parco Gabriella.

Ora il consiglio, così come eletto, dovrà nominare al proprio interno il nuovo presidente che potrebbe essere, salvo sorprese, la stessa Bottiglieri senza escludere Liguori e Manzi.

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LUCIO SINDACO: ‘ENTRO FINE ANNO L’ATTIVAZIONE DI UNO SPORTELLO DEDICATO’

TRA LE INIZIATIVE ANCHE IL POTENZIAMENTO DEI SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA

LEGALITÀ E SICUREZZA DELLE IMPRESE CASERTANE: SIGLATA L’INTESA TRA

CONFCOMMERCIO E PREFETTURA Il presidente provinciale di Confcommercio, Lucio Sindaco, e il prefetto di Caserta, Raffaele Ruberto, hanno sottoscritto questa mattina un protocollo d’intesa per la legalità e la sicurezza del tessuto imprenditoriale.

Un documento di grande rilievo che assume una importanza ancora più significativa alla luce del periodo di emergenza vissuto da tanti imprenditori del territorio. L’obiettivo è infatti quello di strutturare iniziative congiunte sul tema della prevenzione e del contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nonché a qualsiasi fenomeno criminale che possa in qualche modo limitare la libertà delle imprese. ‘Uno dei primi interventi – fa sapere il presidente di Confcommercio Caserta, Lucio Sindaco – da realizzare in sinergia con le Forze dell’Ordine e con le istituzioni preposte entro la fine dell’anno, riguarderà l’attivazione di uno sportello dedicato alle vittime di usura, racket, estorsione e di tutti quei reati che spesso restano sommersi. Ci si potrà rivolgere anche in forma anonima e sarà possibile avvalersi di un percorso di accompagnamento che garantirà tra l’altro i benefici previsti dalla legislazione nazionale e

locale’. Il protocollo prevede altresì l’organizzazione di incontri e seminari formativi per diffondere la cultura della legalità e sensibilizzare le imprese sui comportamenti da tenere in caso di tentativi di rapina, estorsione, usura e altri fenomeni criminali. Ma non è tutto. Grazie a questo accordo, le imprese associate a Confcommercio che ne faranno richiesta avranno la possibilità di vedersi attribuito il rating di legalità da parte dell’Agcm, Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Una sorta di sigillo di legalità che rappresenta un canale privilegiato nei rapporti con la Pubblica Amministrazione. Grande attenzione verrà riservata infine, come sottolineato dal protocollo, anche alla diffusione di sistemi di sicurezza e strumenti tecnologici fondamentali per il contrasto dell’illegalità in tutte le sue forme. ‘Stiamo promuovendo – spiega il presidente Sindaco – attraverso i bandi della Camera di Commercio, anche la possibilità di accedere ai finanziamenti necessari per installare impianti di videosorveglianza, uno degli strumenti più efficaci nella lotta alla criminalità’.

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DOPO LO STOP FORZATO DELLA SCORSA SETTIMANA CHE HA IMPEDITO L’ESORDIO

CASALINGO AL PALAJACAZZI

NORMANNA: ARRIVA L’OTTAVIANO

di Giovanni Rosselli Ritorna in campo la Normanna Aversa Academy Volley dopo il caso di positività che aveva coinvolto un proprio atleta la scorsa settimana e che aveva costretto la squadra in quarantena e saltare l’esordio casalingo contro il Palmi di domenica scorsa, Domani sera al PalaJacazzi arriva l’Ottaviano, già incontrato due volte nella fase di preparazione al campionato.

In quelle due occasioni le squadre si sono equamente divisi i successi facendo prevalere il fattore campo. Vittoria per i napoletani al tiebreak in casa e vittoria per 3 a 1 dei ragazzi di Tomasello al PalaJacazzi. Questa volta, però, i tre punti in palio sono pesanti per entrambe le formazioni. I normanni hanno perso al tiebreak alla prima di campionato, stesso risultato per i napoletani che, però, nel secondo match hanno ottenuto l’intera posta in palio.

Per il coach Tomasello una partita da vincere nonostante il periodo non favorevole, tra infortuni e covid.

«Siamo stati fermi dei giorni prima dei risultati dei tamponi ed abbiamo ripreso gli allenamenti solo qualche giorno fa. Questo stop, in questo momento della stagione, non è proprio il massimo. Inoltre abbiamo ancora alcuni acciaccati come Fortes che sarà tra i disponibili, ma non è ancora al top dopo l’infortunio alla caviglia e non so ancora se partirà da titolare». I napoletani godono ottima salute ed un buono stato di forma, ma sono alla portata dei normanni che hanno voglia di far valere il fattore campo anche se non ci sono i tifosi dopo l’ultimo DPCM.. «Non cerchiamo alibi – prosegue - ma dobbiamo essere tutti bravissimi per ottenere tre punti importanti. So che chi sostituirà gli assenti non li farà rimpiangere. Sarà determinante la battuta per imporre il nostro gioco». Il coach siciliano, ha parole dolci nei confronti della società che sta continuando a fare tanti forzi in questo momento difficile. «Dobbiamo vincere per i nostri tifosi, ma anche per la società che non ci sta facendo mancare nulla. Anche in occasione di questa situazione delicata ci è stata vicino ed ha fatto sentire tutto il suo apporto. Questo ci permettere di lavorare in serenit3à», conclude Tomasello.

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UN’INTERROGAZIONE DI FRATELLI D’ITALIA CON OLIVA CHIEDE LUMI

SULLA SITAUZIONE DEGLI ALLOGGI DI VIA SAN LORENZO

L’attuale amministrazione comunale di Aversa continua a non attivarsi per i 136 alloggi di proprietà dell’ente e per la tutela del proprio patrimonio immobiliare globale nonostante la Corte dei Conti abbia avanzato azioni di responsabilità contabile nei confronti di amministratori e dirigenti del comune e nonostante ci siano atti che debbano solo essere continuati.

A lanciare l’allarme il capogruppo consiliare di FdI Alfonso Oliva che in materia ha anche presentato una interrogazione. «Questa Giunta, come ormai affermo e dimostro atti alla mano dal mese di giugno 2019, - ha dichiarato Oliva - continua a produrre omissioni ed errori quotidiani sempre a discapito dei cittadini

aversani. Non risultano pervenute infatti azioni amministrative relative al patrimonio». «In effetti – continua l’esponente del partito di Giorgia Meloni - nella commissione consiliare di settore, i due diversi assessori al ramo avvicendati non hanno mai comunicato quali attività siano state svolte da giugno 2019 ad oggi in relazione agli immobili di proprietà dell'Ente siti in via san Lorenzo o se sia stato sostituito il componente comunale nella cabina di regia della Prefettura di Caserta».

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A questo punto il riferimento alle pesanti vicende oggetto di contestazioni della Corte dei Conti: «Né, tantomeno, è dato sapere a che punto siano le ordinanze di sgombero prodotte dal dirigente al ramo ed il relativo recupero dei crediti per i canoni scaduti e non onerati. Vista l’attività amministrativa svolta dal luglio 2017 a febbraio 2019, ossia dalla precedente amministrazione, finalizzata al bene comune ed atteso che di recente la Corte dei Conti ha rinviato a giudizio diversi Sindaci ed Assessori e che attualmente sono in corso i procedimenti (la prossima udienza è in programma per il prossimo 2 dicembre, ndr), sarebbe davvero un disastro per l'Ente e per l'intera popolazione se questa amministrazione targata PD non avesse fatto nulla, creando così un notevole danno erariale, che non esiterò a denunciare alla Corte dei Conti».

Passando all’interrogazione, Oliva compie un excursus di quanto fatto dall’amministrazione precedente nella quale ricopriva l’incarico di assessore a sport e cultura. In pratica, grazie all’attività dell’allora vice sindaco con delega al patrimonio Michele Ronza, fu creato un apposito ufficio patrimonio con quattro dipendenti. Ufficio passato dal dirigente Raffaele Serpico al collega Stefano Guarino. Quest’ultimo, dopo una serie di attività, comunicava l’elenco delle occupazioni abusive note e quello dei soggetti che risultavano occupanti gli immobili di Via San Lorenzo per poi attivare, d’intesa con l’ufficio legale, 43 ordinanze di sgombero, 35 delle quali notificate agli interessati. Successivamente, a marzo dello scorso anno, l’amministrazione de Cristofaro fu sfiduciata e da allora, a detta dell’ex assessore Oliva nulla più è stato fatto nonostante proprio negli stessi giorni la Corte dei Conti avesse rinviato a giudizio diversi Sindaci ed Assessori. Da qui la richiesta di capire a che punto sono le ordinanze di sgombero prodotte

dal dirigente al ramo e il recupero dei crediti per i canoni scaduti e non onorati. Ad Oliva risponde l’assessore al patrimonio Mario De Michele: «In merito alle entrate patrimoniali è opportuno precisare che la maggioranza degli occupanti degli alloggi di via San Lorenzo sta regolarmente effettuando i pagamenti. Peraltro gli stessi, oltre la quota corrente, stanno versando anche parte del pregresso. A ciò va altresì aggiunto che, con l'affidamento dei servizi di riscossione alla nuova società concessionaria, si sta procedendo alla trasmissione della documentazione al fine di procedere al recupero dei crediti scaduti».

«Per quanto riguarda le ordinanze di sgombero – continua l’esponente della giunta normanna - occorre ricordare che, anche se le stesse ad oggi risultano esecutive, sono attualmente sospese fino al 31 dicembre 2020 per effetto del blocco degli sfratti previsto dall'articolo 17 bis del decreto rilancio». «Detto ciò, - conclude De Michele evidenziando l’aspetto più importante - non bisogna sottovalutare l’aspetto sociale della questione. Oggi parlare di sfratti in un momento così difficile di emergenza sanitaria ed economica ritengo sia solo strumentale. Alla luce di quanto detto si spera che l'interrogazione del consigliere Oliva di Fratelli d'Italia, esperto e navigato amministratore, diretta a "liberare" il patrimonio mediante lo sgombero di intere famiglie in piena pandemia, sia solo di natura provocatoria. Ad ogni modo questa amministrazione adotterà ogni atto utile nel rispetto della normativa vigente. Non risulta, infine, sostituto il dipendente comunale presso la cabina di regia della Prefettura di Caserta perché era e resta il dirigente Stefano Guarino».

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UNA PANORAMICA SUL CALCIO DELL’AGRO CON REAL E ALBANOVA

Il Real Agro Aversa ha ripreso gli allenamenti dopo lo stop imposto per la positività di otto tesserati, tra calciatori e dirigenti. La rosa si è ritrovata sul sintetico di Carinaro per riprendere la preparazione in vista della gara interna di domenica prossima contro la Fidelis Andria. Ancora da definire la data per il recupero della partita che si sarebbe dovuta giocare oggi contro Città di Fasano, mentre quella casalinga con il Nardò di quattordici giorni fa, verrà recuperata l’11 novembre prossimo.

Alla ripresa degli allenamenti, diversi volti nuovi, ma anche diverse partenze. Un cambiamento in corsa per i granata che hanno salutato gli esperti Barone, Improta, Cardone e Giliberti, mentre si sono accasati il centrocampista Bernardini, il macedone Denkoviski, l’aversano Antonio Messina e l’ultimo in ordine cronologico, il giovane under Pablo Landri, classe ’91, centrocampista, cha ha già indossato le maglie del Mantova e della Nocerina. Un cambiamento radicale, quindi in casa granata con la dirigenza che punta sempre più sui giovani. La decisione dei giorni scorsi delle società di D che hanno deciso di proseguire la stagione, nonostante la pandemia, non è piaciuta molto alla dirigenza normanna che in più riprese auspicava un blocco delle attività, per una questione sanitaria ed economica. La decisione del governo nell’ultimo

DPCM di riconoscere delle indennità ai calciatori dilettantistici è vista dai più come una goccia nel mare.

Promozione. Tutto fermo per l’Albanova dopo la sospensione dei campionati imposta dagli organi competenti almeno fino alla fine di novembre. La società biancazzurra che stava vivendo un inizio di stagione esaltante con passaggio del turno di coppa Italia ed il primo posto in classifica a punteggio pieno scalpita, ma è consapevole che fermarsi è stata una decisione saggia. «Anche per uno come me che vive di calcio – afferma il tecnico De Michele – credo che sia stato giusto fermarci. La nostra speranza è che quando finirà questo stop potremmo ritornare a giocare, anche se non la vedo semplice. Dobbiamo tutelare tutti ed anche se il calcio è importante bisogna pensare prima alla vita. So che per molti di noi non è facile arrivare poi a fine mese, ma la vita è troppo preziosa ed avremo altre possibilità per ritornare a correre».

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INTERVISTA TRA IL SERIO E IL FACETO ALL’ONOREVOLE PASQUALE GIULIANO

Madonna d’’o Carmine aiutaci tu Il Covid 19 ci sta cambiando la vita e forse ce la cambierà ancora per un lungo tempo. Sono in molti, tra virologi, infettivologi, epidemiologici ed esperti vari, a ritenere che la sua diffusione tarderà a fermarsi, anche con una vaccinazione generale, che però non si sa quando verrà ed i cui effetti immunizzanti duraturi sono peraltro ancora dubbi. La Campania nei primi mesi dell’anno fu quasi risparmiata dalla prima ondata del Covid e tale circostanza fu attribuita, un po’ da tutti, ai decisi interventi del presidente della Regione Campania Vincenzo de Luca.

Autorevoli voci fuori dal coro, però, sostennero che quella fortunata coincidenza era dovuta ad una serie di fattori del tutto indipendenti dalle decisioni e dalla politica interventista di De Luca. Tra queste voci vi fu quella di Pasquale Giuliano. Nel maggio scorso, infatti, con un articolo su questo giornale, ripreso anche da altri social, dall’emblematico titolo “I comici politici e i politici comici”, l’ex Senatore, già sottosegretario alla giustizia, criticò in maniera sferzante la politica-spettacolo di De Luca e, ritenendola solo suggestiva ma del tutto inefficace a fronteggiare l’epidemia, sostanzialmente anticipò quello che sarebbe accaduto alla fine dell’estate. Sen. Giuliano, la sua ferma posizione e le sue previsioni stanno purtroppo trovando conferma nei fatti. Dobbiamo allora veramente affidarci alla famosa invocazione “Madonna d’’o Carmine aiutaci tu”, che lei, rifacendosi ad un famoso lavoro teatrale di Eduardo De Filippo, evocò per sottolineare che il sistema sanitario campano non era

attrezzato, né nel frattempo lo ha fatto, per affrontare la diffusione del Covid 19 ? Per la verità non occorreva né un indovino né un profeta né tanto meno un attento analista. Nei primi mesi dell’anno, quando il Covid mieteva vittime al Nord, in Lombardia e nel Veneto in particolare, mentre fortunatamente la Campania ne rimaneva solo sfiorata, il Presidente Vincenzo De Luca ne approfittò e si attribuì il merito di questa singolare sorta di sostanziale “immunità territoriale”. Nei suoi strabordanti e martellanti interventi televisivi si atteggiò, ammantandosi a giorni alterni dei paramenti di sangennaro e di quelli di Superman, a nume tutelare del “suo” territorio e, minacciando fiamme purificatrici ed altri “mezzi di distruzione”, si propose come sterminatore degli untori. La stragrande maggioranza dei campani, forse anche per “ringraziare” e non “allontanare” la Fortuna che l‘aveva premiata nel lasciarla quasi immune - ma, immagino, anche per le ben note sue pulsioni scaramantiche- si dimostrò propensa a farsi incantare dal pifferaio magico.

Autoconvincendosi, si sentì rassicurata e protetta dai superpoteri taumaturgici del satrapo salernitano e accarezzò, in una sorta di rito apotropaico, la sua virtuale “gobba” portafortuna; tant’è che alle elezioni regionali del settembre scorso gli tributò un successo esaltante. Insomma, De Luca, politico da palcoscenico, era riuscito a ribaltare la scena in pochi mesi. Lo sceriffo che fino a gennaio-febbraio era considerato da tutti, e perfino dal suo stesso partito, un perdente-certificato, con l’arrivo della pandemia e con le sue esibizioni politico-cabarettistiche assurse alla gloria del

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trionfatore. Fu, per la verità, anche aiutato da fattori che nulla avevano a che fare con il suo presunto e pubblicizzato intervento barricadero contro il virus. Gli venne infatti incredibilmente opposto un avversario del tutto inadeguato, oltre ad essere aiutato da orde di candidati che, fiutata la nuova aria, come topi, abbandonarono la loro vecchia nave politica e si precipitarono, arruolandosi nelle truppe multicolori del capataz con la speranza di essere in qualche modo “ripagati”, a sostenere il vincitore pronosticato. E poi ? E poi è accaduto quello che è accaduto e che purtroppo sta continuando ad accadere. Non si è ripetuta la fortunata combinazione di inizio anno, che De Luca aveva spudoratamente contrabbandato come, tra i tanti, un suo personale miracolo. Una combinazione, va ricordato, che lo spinse come un carro-armato, per lucrarne spregiudicatamente i frutti, a richiedere al governo-amico di fissare addirittura a luglio le elezioni regionali, prima, cioè, dell’arrivo della prevedibile e prevista tempesta perfetta. Una insistenza, la sua, chiaramente dettata dal timore, se non dalla certezza, di ritornare nella scomoda posizione di perdente-certificato quando, nei mesi successivi, il panorama da incubo che si prospettava avrebbe bruciato il consenso accumulato con le sue esibizioni televisive. E qui va detto che anche la decisione di tenere le elezioni a settembre, invece di rinviarle, si è dimostrata nefasta, perché, come in questi giorni ha spiegato l’autorevole virologo prof. Massimo Galli, quella scelta ha favorito in maniera consistente il diffondersi del Covid.

Quali potranno essere le conseguenze di questa seconda ondata ? Questa seconda ondata, ampiamente annunciata, ha trovato una sanità campana assolutamente non pronta né attrezzata per affrontarla. Le vecchie e croniche carenze, che da anni alimentano i viaggi della speranza al Nord o all’estero, unitamente all’incapacità politica di avere predisposto nel periodo marzo-ottobre le strutture annunciate ma mai realizzate, hanno trasformato la patetica farsa primaverile in un vero dramma dalle conseguenze facilmente immaginabili. Ma, tra l’altro, vogliamo chiederci che fine abbia fatto l’ospedale Covid che don Vincenzo fece “apparire” d’incanto con la sua bacchetta magica spendendo fior di milioni di euro per paragonarlo a quello realizzato a Milano? Il quale, però, è stato costruito senza spendere un solo euro pubblico ed ora è attivo e funzionante. Il reuccio, che, con la sua corona traballante ormai non fa più ridere, è dunque nudo; tant’è che si è ridotto a sbandierare, nel corso del suo “avanspettacolo” settimanale, la lastra dei polmoni di una persona contagiata per terrorizzare il suo pubblico e per giustificare il preannunciato nuovo e indiscriminato suo lockdown. Che, ormai è chiaro, in Campania è attribuibile in gran parte alla disastrosa politica sanitaria del Ras e alla necessità di coprire le sue tante e gravi inadempienze. Teniamo infatti presente che da anni e anni, la sanità pubblica e privata viene gestita, direttamente, indirettamente ed esclusivamente, proprio da De Luca.

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Ma questa grave situazione è comune a tutto il Paese. Certo, la situazione è comune a moltissime Regioni, però è bene ribadire fino alla noia che la Campania non ha avuto la capacità di avvantaggiarsi della fortunata coincidenza di non essere stata travolta dalla prima ondata, predisponendo mezzi idonei a fronteggiare la seconda ondata e strutture sanitarie per sopportarne l’impatto. Se poi vogliamo allargare il discorso a tutto il Paese, c’è da chiedersi come sia possibile che nel pieno di una emergenza così drammatica non si avverta ancora la necessità di coinvolgere nella sua gestione tutte indistintamente le forze politiche. Quando l’edificio va in fiamme, tutti i condomini, compresi quelli che mal si sopportano, si coalizzano per spegnere l’incendio. E invece stiamo assistendo ad una gestione che è esclusivamente governativa; e per di più condotta con provvedimenti che sfidano la logica, il buon senso, e soprattutto le corrette regole della normazione.

Vuole spiegare ? Ci provo. Uno stato di emergenza come quello che sta vivendo il Paese nella sua globalità - che quindi non ha niente a che vedere con quello che viene dichiarato in un territorio limitato - non può essere governato con un atto amministrativo, qual è l’ormai tristemente famoso Dpcm; che per di più in questa occasione sta incidendo (illegittimamente) in maniera rilevante sui diritti primari dei cittadini. Non è questo né il luogo né forse il momento di richiamare quelle precise norme costituzionali che, data la condizione emergenziale che stiamo vivendo, impongono il ricorso al solo strumento normativo (legge o decreto legge ), frutto quindi di una scelta politica discussa e approvata in Parlamento. Il Dpcm, invece, quale atto amministrativo partorito nel chiuso di Palazzo Chigi, può essere annullato da qualsiasi

magistrato del Tar o, in determinati casi, disapplicato da qualsiasi magistrato ordinario. Si consideri, quindi, che potremmo trovarci di fronte a decisioni contraddittorie dei giudici, per cui rischiamo di avere, a macchia di leopardo, regole diverse da luogo a luogo. Insomma, “Regione che vai regole che trovi”. Una situazione, si badi, che rende ancora maggiore la confusione già dovuta ai vari e diversi provvedimenti adottati proprio dalle Regioni, diventate ormai tanti staterelli grazie a quella fallimentare riforma del titolo quinto della Costituzione, vera madre-matrigna di tante disfunzioni. Una situazione, insomma, che, a rappresentarla paradossalmente, può riportare alla mente l’Italia disegnata dal congresso di Vienna del 1815.

Insomma, caos e lockdown ? Caos, almeno me lo auguro, proprio no. Ma quanto al lockdown, bisogna spiegare e giustificare ai ristoratori, ai titolari di palestre, di cinema, teatri e a tutti gli imprenditori ai quali

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sono stati imposti investimenti e regole per continuare a restare aperti le ragioni del loro sacrificio, che di fatto si è dimostrato inutile e dispendioso e che sta anche spegnendo fiducia e speranza. Credo però che il danno maggiore lo ricevano gli studenti di qualsiasi ordine e grado.

Chiudere le scuole significa rischiare di precipitare in un disastro generazionale e in un drammatico impoverimento del Paese. Era ed è necessario fare e sopportare ogni sacrificio, attuare qualsiasi intervento, anche assumendosi responsabilmente qualche rischio, per risparmiare (salvare) le scuole. Basti pensare che la Francia, con un numero di contagiati più che doppio rispetto a noi, ha deciso di lasciarle aperte. Cosi come la stessa Germania. Per non parlare poi di altri Paese quali Svezia, Irlanda, Grecia o, per andare più lontani, dell’ Australia. E invece da noi, in Campania, De Luca proprio in queste ore sta per sferrare un altro colpo di grazia: da lunedì chiuderà anche le scuole dell’infanzia. E questo, glielo riconosciamo, è il vero e solo primato di cui può vantarsi ; questa è l’unica vera medaglia (nera) che lo sceriffo con la stella di latta può appuntarsi sul petto autornato di medaglie di cartone: siamo la sola Regione in Europa in cui le scuole sono state tutte indistintamente chiuse! Però per sostenere la scuola vi sono stati consistenti investimenti. Quelli seri non li ho ancora visti, ma certamente, se avvenuti, non sono stati fatti per assicurare la riapertura delle scuole, insistentemente assicurata e proclamata dalla disastrosa ministra

Azzolina. Di fronte a questa sciagura, è ora che finalmente qualcuno spieghi al Paese la necessità di una spesa di svariati miliardi per acquistare banchi con le ruote e quella di non pochi milioni per sovvenzionare l’acquisto di monopattini. Come poi non restare allibiti pensando che, invece di rafforzare adeguatamente la rete dei trasporti, ricorrendo anche ai privati con viaggi dedicati, si sia, senza vergogna, inventata la tragicomica trovata di considerare tutti gli studenti pigiati nei mezzi di trasporto come “congiunti”?

Ma allora dobbiamo solo affidarci all’invocazione di Eduardo da lei ricordata nel suo articolo di maggio “I comici politici ed i politici comici” ? Purtroppo, si. In questa situazione non ci resta che condividere la famosa e struggente invocazione di Eduardo : Madonna d’’o Carmine aiutaci tu!

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E’ ALLARME SICUREZZA A TRENTOLA DUCENTA, AUTO E

ABITAZIONI SACCHEGGIATE, NEL MIRINO ANCHE DUE CONSIGLIERI

COMUNALI “Il problema della sicurezza deve essere affrontato con forza e decisione”. A parlare i consiglieri comunali di Liberi e Forti Violetta Maiolica, Vittorio Marino, Giuliano Pellegrino e Michele Ciocia che continuano: “Si sa che tutte le Istituzioni presenti sul territorio già se ne fanno carico. Ogni giorno vengono denunciati furti nelle abitazioni con grave pericolo per le famiglie. Furti d'auto a ripetizione procurano anche gravi danni economici.

I consiglieri comunali Michele Ciocia e il consigliere comunale Vittorio Marino hanno subito danni alle loro auto, verso le ore 20.00 del giorno 30 ottobre mentre erano riuniti nel Patronato dell’avvocato Maiolica. Al di là dell'impegno che le forze dell'ordine già dimostrano, per una maggiore sicurezza di tutti, si chiede di intensificare la vigilanza, in modo particolare nelle ore notturne. Sempre grati per quanto già si fa, siamo a disposizione per qualunque aiuto si possa dare”. Immediato l’intervento del primo cittadino Michele Apicella: “Sono venuto a conoscenza di quanto accaduto, nella serata di venerdì, ai consiglieri Ciocia e Marino. Penso che il problema sicurezza debba essere affrontato con energia e determinazione. Esprimo solidarietà per quanto accaduto ai consiglieri, ma anche a

tanti cittadini del territorio, che hanno vissuto e vivono situazioni analoghe”.

“Tali atti, di assoluta natura delinquenziale, - ha continuato il primo cittadino - vanno condannati senza riserve. Alle Forze dell’Ordine indirizzo il mio personale plauso per tutto quanto già stanno facendo, talvolta in condizioni non certo favorevoli. Purtroppo, carenza di personale e limiti di turnazioni orarie non consentono una adeguata vigilanza del territorio in tutte le ore del giorno e, soprattutto, della notte. Non tarderò, dopo essermi confrontato anche con gli amici Sindaci dei Comuni limitrofi, ad informare anche il Signor Prefetto ed il Signor Questore di Caserta su questo stato di fatto al fine di individuare strategie efficaci, atte a ridurre questo fenomeno”.