6
7/23/2019 Costruire in laterizio 115_10_15 http://slidepdf.com/reader/full/costruire-in-laterizio-1151015 1/6 apertura illumina lo spazio a doppia altezza dell’accettazione che funge an- che da distribuzione per i due livelli, suggerendo e orientando il flusso degli utenti al dinamico svolgersi del progetto. Dall’altro lato, oltre il giardino, un corpo aggiunto si affaccia sotto il gran- de tetto a due falde ed accoglie il “caffè letterario”, spazio ideale per una pausa, per leggere in compagnia di una bevan- da, per confidenziali incontri con auto- ri... È in legno il volume ascensore che rende accessibile ai disabili il piano superiore della caffetteria dove un riser- vato ballatoio circolare occhieggia al bancone sottostante.Accogliente, sobria e vivace al contempo,la struttura in vetro e legno del prospetto è incorni- ciata dalla forte presenza del laterizio: nell’apparato murario,nei puntuali pila- stri, nella struttura volumetrica della scala che conduce ad un ulteriore piano del complesso, non accessibile al pub- blico, dove è situato un nucleo di allog- gi convenzionati municipali. Con quel- l’attitudine all’incastro spaziale che rende preziose le architetture di Guerri, l’insieme di funzionalità diverse e con- tigue fa si che il luogo sia parte viva della città e gli abitanti presenze non occasionali delle sale di lettura. L’edificio è accentuato in lunghezza, imponente: una infilade di sale segnate da un numero elevato di porte finestre che si aprono sul giardino.Al restauro, eseguito con mattoni,cemento,legno e vetro, hanno fatto seguito decisioni chiave relative a sicurezza, illuminazio- ne,cablaggio, insonorizzazione,nonchè contenitore culturale perchè segnato da un intervento progettuale che ne ha interessato sia l’esterno che l’interno. Un progetto di recupero che l’ammini- strazione locale, coinvolgendo la Fondazione Scavolini, ha scelto di far redigere all’architetto Danilo Guerri, distintosi per sensibilità ed equilibrio creativo nella ricerca architettonica su organismi preesistenti. Nel 1999 il progetto definitivo di restauro è stato consegnato nella flessi- bile veste di “centro sociale”. Solo nel 2001 gli spazi hanno trovato la loro vocazione d’uso attuale attraverso una intelligente configurazione biblioteco- nomica che ha visto coinvolte e mobi- litate competenze multidisciplinari, coordinate dal responsabile scientifico esterno Antonella Agnoli. Duemilacinquanta metri quadrati, distribuiti in un corpo di fabbrica su due piani, modellato planimetricamen- te ad “L” a cingere un ampio spazio verde. All’edificio è stato accorpato un lungo porticato: una teoria di pilastri in laterizio e grandi capriate lignee con tiranti metallici per sostenere la capace copertura trasparente, alta quanto l’edi- ficio stesso, che protegge una  promenade esterna atta a conciliare il luminoso portico interno attrezzato per la lettura con la quiete del giardino. All’estremità giustapposte del comples- so, via Passeri e via Severini,sono pre- senti due diverse possibilità d’entrata. Sulla prima, un’arcone vetrato evoca le forme murarie in laterizio dell’adiacen- te chiesa di San Giovanni. La grande “I lettori sono viaggiatori” (Michel de Certeau, L’invention du quotidien, Paris,1990). Hanno in mente una ricerca o soltanto un vagabondaggio; muovendosi verso mete sempre diverse cercano insondati per- corsi attraverso rinnovate mo- dalità di accesso, oggi in parti- colare, quando il materiale car- taceo non è più il solo suppor- to alla memoria ed all’immagi- nario collettivo. Se le “rivoluzioni della lettura” sono state molte nella storia del- l’occidente, al presente, quando quella “digitale” prefigurata pochi anni orsono ha già per- meato anche le realtà più “a scala d’uomo” della penisola italiana, l’esplorazione culturale si offre ad un pubblico eteroge- neo, ciascuno con la propria maniera di consumare la lettu- ra, i propri gesti ed abitudini. Così, anche per i luoghi del sapere si aprono nuovi interes- santi scenari. La “San Giovanni” di Pesaro svolge la funzione di biblioteca centrale per la tranquilla città marchigiana, assumendo un ruolo prioritario nel comprensorio. Eppure è più “contemporanea” di una biblioteca:“mediateca” per la comples- sità dei servizi offerti, ma anche “strut- tura multi-culturale sociale” per la par- tecipata adesione dei cittadini. Il vasto complesso di San Giovanni, composto da chiesa, chiostro e conven- to,sorge nel quartiere nord-occidentale del centro storico, addizione voluta nel XVI secolo dal duca Francesco Maria della Rovere ed ancora relativamente marginale rispetto ai civici poteri della “città”. Chiesa e chiostro, realizzati da Girolamo Genga e poi dal figlio Bartolomeo, svolgono tuttora l’antica funzione; l’attiguo convento, concluso nel XVIII secolo,con un passato di distretto militare nel Novecento, poi abbandonato, è oggi immediatamente riconoscibile nella sua specificità di 10 CIL 115 Sala di lettura e consultazione al piano superiore della biblioteca. Nella pagina a fianco: scorcio dell’ingresso sul lato del grande tetto con accento sulle rampe di accesso al piano degli alloggi convenzionati.    b    i    b    l    i    o    t    e    c    a    s    a    n     g    i    o    v    a    n    n    i    a    p    e    s    a    r    o  ,    1    9    9     6   -    2    0    0    1

Costruire in laterizio 115_10_15

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Costruire in laterizio 115_10_15

7/23/2019 Costruire in laterizio 115_10_15

http://slidepdf.com/reader/full/costruire-in-laterizio-1151015 1/6

apertura illumina lo spazio a doppiaaltezza dell’accettazione che funge an-che da distribuzione per i due livelli,suggerendo e orientando il flusso degliutenti al dinamico svolgersi del progetto.Dall’altro lato, oltre il giardino, un

corpo aggiunto si affaccia sotto il gran-de tetto a due falde ed accoglie il “caffèletterario”, spazio ideale per una pausa,per leggere in compagnia di una bevan-da, per confidenziali incontri con auto-ri... È in legno il volume ascensore cherende accessibile ai disabili il pianosuperiore della caffetteria dove un riser-vato ballatoio circolare occhieggia albancone sottostante.Accogliente, sobriae vivace al contempo, la struttura invetro e legno del prospetto è incorni-

ciata dalla forte presenza del laterizio:nell’apparato murario,nei puntuali pila-stri, nella struttura volumetrica dellascala che conduce ad un ulteriore pianodel complesso, non accessibile al pub-blico, dove è situato un nucleo di allog-gi convenzionati municipali.Con quel-l’attitudine all’incastro spaziale cherende preziose le architetture di Guerri,l’insieme di funzionalità diverse e con-tigue fa si che il luogo sia parte vivadella città e gli abitanti presenze non

occasionali delle sale di lettura.L’edificio è accentuato in lunghezza,imponente: una infilade  di sale segnateda un numero elevato di porte finestreche si aprono sul giardino.Al restauro,eseguito con mattoni, cemento,legno evetro, hanno fatto seguito decisionichiave relative a sicurezza, illuminazio-ne,cablaggio, insonorizzazione,nonchè

contenitore culturale perchè segnato daun intervento progettuale che ne hainteressato sia l’esterno che l’interno.Un progetto di recupero che l’ammini-strazione locale, coinvolgendo laFondazione Scavolini, ha scelto di far 

redigere all’architetto Danilo Guerri,distintosi per sensibilità ed equilibriocreativo nella ricerca architettonica suorganismi preesistenti.Nel 1999 il progetto definitivo direstauro è stato consegnato nella flessi-bile veste di “centro sociale”. Solo nel2001 gli spazi hanno trovato la lorovocazione d’uso attuale attraverso unaintelligente configurazione biblioteco-nomica che ha visto coinvolte e mobi-litate competenze multidisciplinari,

coordinate dal responsabile scientificoesterno Antonella Agnoli.Duemilacinquanta metri quadrati,distribuiti in un corpo di fabbrica sudue piani, modellato planimetricamen-te ad “L” a cingere un ampio spazioverde. All’edificio è stato accorpato unlungo porticato:una teoria di pilastri inlaterizio e grandi capriate lignee contiranti metallici per sostenere la capacecopertura trasparente, alta quanto l’edi-ficio stesso, che protegge una promenade 

esterna atta a conciliare il luminosoportico interno attrezzato per la letturacon la quiete del giardino.All’estremità giustapposte del comples-so, via Passeri e via Severini, sono pre-senti due diverse possibilità d’entrata.Sulla prima, un’arcone vetrato evoca leforme murarie in laterizio dell’adiacen-te chiesa di San Giovanni. La grande

“I lettori sono viaggiatori”(Michel de Certeau, L’invention

du quotidien, Paris, 1990).Hanno in mente una ricerca osoltanto un vagabondaggio;muovendosi verso mete semprediverse cercano insondati per-

corsi attraverso rinnovate mo-dalità di accesso, oggi in parti-colare, quando il materiale car-taceo non è più il solo suppor-to alla memoria ed all’immagi-nario collettivo.Se le “rivoluzioni della lettura”sono state molte nella storia del-l’occidente, al presente, quandoquella “digitale” prefiguratapochi anni orsono ha già per-meato anche le realtà più “a

scala d’uomo” della penisolaitaliana, l’esplorazione culturalesi offre ad un pubblico eteroge-neo, ciascuno con la propriamaniera di consumare la lettu-ra, i propri gesti ed abitudini.Così, anche per i luoghi delsapere si aprono nuovi interes-santi scenari.

La “San Giovanni” di Pesaro svolge lafunzione di biblioteca centrale per latranquilla città marchigiana, assumendo

un ruolo prioritario nel comprensorio.Eppure è più “contemporanea” di unabiblioteca:“mediateca” per la comples-sità dei servizi offerti, ma anche “strut-tura multi-culturale sociale” per la par-tecipata adesione dei cittadini.Il vasto complesso di San Giovanni,composto da chiesa, chiostro e conven-to,sorge nel quartiere nord-occidentaledel centro storico, addizione voluta nelXVI secolo dal duca Francesco Mariadella Rovere ed ancora relativamente

marginale rispetto ai civici poteri della“città”. Chiesa e chiostro, realizzati daGirolamo Genga e poi dal figlioBartolomeo, svolgono tuttora l’anticafunzione; l’attiguo convento, conclusonel XVIII secolo, con un passato didistretto militare nel Novecento, poiabbandonato, è oggi immediatamentericonoscibile nella sua specificità di

10 C I L 1 1 5

Sala di lettura

e consultazione

al piano superiore

della biblioteca.

Nella pagina a fianco:scorcio dell’ingresso

sul lato del grande

tetto con accento sulle

rampe di accesso

al piano degli alloggi

convenzionati.

   b   i   b   l   i   o   t   e   c   a

   s   a

   n    g

   i   o   v   a   n   n   i   a

   p   e   s   a   r

   o ,   1   9   9    6  -   2   0   0   1

Page 2: Costruire in laterizio 115_10_15

7/23/2019 Costruire in laterizio 115_10_15

http://slidepdf.com/reader/full/costruire-in-laterizio-1151015 2/6

Page 3: Costruire in laterizio 115_10_15

7/23/2019 Costruire in laterizio 115_10_15

http://slidepdf.com/reader/full/costruire-in-laterizio-1151015 3/6

Sezioni longitudinali e trasversali dei corpi di fabbrica.La distribuzione al piano terra. In evidenza le volte in laterizio, lasciate a vista, dell’antica sala capitolare.

Page 4: Costruire in laterizio 115_10_15

7/23/2019 Costruire in laterizio 115_10_15

http://slidepdf.com/reader/full/costruire-in-laterizio-1151015 4/6

Piante del piano terra, del piano primo e dei diversi livelli interni agli alloggi ed alla caffetteria.Vista del corpo di accesso su via Severini.

Page 5: Costruire in laterizio 115_10_15

7/23/2019 Costruire in laterizio 115_10_15

http://slidepdf.com/reader/full/costruire-in-laterizio-1151015 5/6

14 C I L 1 1 5

il ricco layout di arredi tecnici e pezzi didesign, fra i quali alcuni tavoli disegnatidallo stesso Guerri.Le principali sale di lettura,sovrapposte,sono collocate negli spazi che primaospitavano la sala capitolare ed il refet-torio dell’antico convento.

I mattoni delle belle volte della salacapitolare al piano terra sono stati messia vista e sabbiati, non potendo, causa laforte umidità, adottare normali intona-ci; eccezionalmente, moquette al suoloper insonorizzare.Nelle sale, lo spazio è flessibile, muta infunzione delle necessità degli utenti el’avanzare delle acquisizioni. Il sistemadi accesso è a scaffale aperto, con adia-centi isole più riservate dove leggere,guardare, ascoltare... “navigare”; perchè

la “San Giovanni” di Pesaro non èorientata alla conservazione ma ad unamarcata e accelerata contemporaneità:non solo volumi ma anche musica,cinema e televisione, internet per tutti,fino al colorato reparto di libri e giochiper i più giovani. Le funzioni di minor superficie, servizi e guardaroba, ricavatientro volumi opachi, ellittici, isolatinello spazio, rompono l’austera rettili-neità dell’edificio originario.Al piano superiore, il lungo corridoio

perpendicolare al corpo principale delcomplesso, che in passato dava accessoalle celle dei monaci, è stato occasioneper una sistemazione alquanto efficacedi tavoli di lettura, evocando l’armoniae la proporzione delle biblioteche stori-che. E se il corridoio affrescato è trop-po affollato, si può emigrare in verandaed affacciarsi sul verde.Il lettore percorre questi spazi semplicie sobri, guidato dalle eleganti e vivacisoluzioni grafiche di Massimo Dolcini:

loghi, segnaletica esterna ed interna emateriali informativi che accompagna-no e coordinano l’immagine comples-siva del progetto della biblioteca,affran-cando i solidi materiali della costruzio-ne dal loro peso verso la leggerezza e lavisibilità della comunicazione.

Veronica Dal Buono

Page 6: Costruire in laterizio 115_10_15

7/23/2019 Costruire in laterizio 115_10_15

http://slidepdf.com/reader/full/costruire-in-laterizio-1151015 6/6

Scheda tecnica

Progettisti: Danilo Guerricon Massimo Carmassi,Gabriella Ioli

D.L.: Andrea GaggiottiCollaboratori: Alberto Pozzi,Cristiana

Neri, Roberto PesaresiMarta Papakristo

Strutture: Rodolfo Antonucci

con Luciano Federici,Simona Ragaglia

Aree verdi: Franco PanziniImpresa: Cooperativa AtellanaCronologia: 1996,progettazione;

1998, inizio lavori;2001, fine lavori

Vista prospettica del porticato esterno affacciato

sul parco.

Nella pagina a fianco:

il corridoio affrescato adibito a spazio per lo studio.

FOTOGRAFIE Alberto Guerri