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CORTE DEI CONTI Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali RELAZIONE SPECIALE 3/2010 Irregolarita’ e frodi in materia agricola

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CORTE DEI CONTI

Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali

RELAZIONE SPECIALE

3/2010

Irregolarita’ e frodi in materia agricola

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Magistrato istruttore: Cons. Maria Teresa Polito

Hanno collaborato: Francesca APICELLA,

Vincenza CUSMAI,

Domenico TOLOMEI.

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DELIBERA

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Deliberazione n. 5/2010

LA SEZIONE DI CONTROLLO

PER GLI AFFARI COMUNITARI ED INTERNAZIONALI

nell’adunanza del 19 luglio 2010 e nella

Camera di Consiglio del 20 luglio 2010

composta dai Magistrati:

Dott. Bartolomeo MANNA Presidente

Dott. Giuseppe COGLIANDRO Consigliere

Dott. Ennio COLASANTI Consigliere

Dott.ssa Maria Teresa POLITO Consigliere

Dott. Carlo MANCINELLI I Referendario

*****

Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti 12 luglio 1934, n. 1214 e

le successive modificazioni;

vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e in particolare l’art. 3 comma 4,

secondo il quale la Corte dei conti determina annualmente i programmi e i criteri di

riferimento del controllo sui Fondi di provenienza comunitaria;

vista la deliberazione n. 14/2000 delle Sezioni riunite della Corte dei conti,

adottata nell’adunanza del 16 giugno 2000 concernente il regolamento per

l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti ed in particolare

l’art. 10 modificato dall’art. 12 della delibera n. 229 del 19 giugno 2008 adottata

dal Consiglio di Presidenza;

vista la deliberazione di questa Sezione n. 3/2008 con la quale è stato

approvato il programma di controllo per l’anno 2009 in cui era ricompressa l’attività

di controllo su “Irregolarità e frodi in materia agricola”;

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vista la relazione in data 21 giugno 2010 con la quale il consigliere Maria

Teresa Polito ha riferito sull’esito dei controlli;

vista l’ordinanza n. 5/2010 del 25 giugno 2010, con la quale il Presidente

della Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali ha convocato il

Collegio della Sezione per l’adunanza del 19 luglio 2010 ai fini della pronuncia

sull’attività di gestione in argomento, ai sensi dell’art. 3, co. 4 della legge 20/1994;

viste le note nn. 957, 958, 945, 941, 944 e 942 del 5 luglio 2010, con le

quali sono state comunicati la data e l'ora dell’adunanza fissata per il 19 luglio 2010

ed è stata trasmessa la relazione al Dipartimento per il coordinamento delle

politiche comunitarie; al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali -

Direzione generale delle politiche comunitarie e internazionali di mercato, all’AGEA

Presidenza, Ufficio Coordinamento, Ufficio Monocratico e Ufficio Contenzioso

comunitario, alla Regione Calabria – Dipartimento programmazione nazionale e

comunitaria; alla Regione Lazio – Direzione agricoltura e Area programmazione e

sviluppo rurale; alla Regione Puglia – Servizio politiche comunitarie;

viste le note pervenute dalla Regione Calabria il 25 giugno 2010 prot. n.

4508; dalla Regione Lazio il 5 luglio 2010 prot. n. 102427; dalla Regione Puglia il

02 luglio 2010 prot. n. 3849; da AGEA-Ufficio Monocratico il 01 luglio 2010 prot. n.

1045 e il 16 luglio 2010 prot. n. 1100 e l’allegata documentazione;

all’adunanza del 19 luglio 2010 erano presenti: per il Ministero delle politiche

agricole, alimentari e forestali la dott.ssa Wanda Cozzi dirigente Ufficio POCOI IX;

per AGEA il dott. Alberto Migliorini titolare dell’Ufficio monocratico e la dott.ssa

Angela Faranda (Ufficio monocratico), il dott. Francesco Martinelli dirigente

dell’Ufficio di coordinamento, il dott. Folco Ferretti dirigente dell’Ufficio contenzioso

comunitario; per la Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per il

coordinamento delle politiche comunitarie il gen. Gennaro Vecchione comandante

del nucleo della GdF per la repressione frodi comunitarie; per la Regione Calabria il

dott. Alessandro Zaffino dirigente del Settore sviluppo rurale, zootecnia, credito,

riordino e trasformazione fondiaria del Dipartimento Agricoltura, foreste e

forestazione e il dott. Leopoldo Leonetti; per la Regione Lazio il dott. Roberto

Aleandri dirigente dell’Area programmazione e sviluppo rurale; assenti i

rappresentanti della Regione Puglia;

udito il relatore Consigliere Maria Teresa Polito;

uditi, per il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali la dott.ssa

Wanda Cozzi; per AGEA il dott. Alberto Migliorini e il dott. Francesco Martinelli; per

il Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie il Generale della

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GdF Gennaro Vecchione; per la Regione Calabria il dott. Alessandro Zaffino e il dott.

Leopoldo Leonetti; per la Regione Lazio il dott. Roberto Aleandri;

DELIBERA

di approvare la relazione allegata integrata con le osservazioni formulate

dalle Amministrazioni;

ORDINA

che la presente deliberazione e l’unita relazione siano trasmesse:

- alle Presidenze del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati;

- alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per il coordinamento

delle politiche comunitarie;

- Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali - Direzione generale delle

politiche comunitarie e internazionali di mercato;

- all’AGEA;

- alla Regione Calabria – Dipartimento programmazione nazionale e comunitaria;

- alla Regione Lazio – Direzione agricoltura;

- alla Regione Puglia – Servizio politiche comunitarie;

che le Amministrazioni interessate comunichino alla Corte dei conti e al

Parlamento, entro sei mesi dalla data di ricevimento della presente relazione, le

misure conseguenziali adottate ai sensi e per gli effetti dell’articolo 3 comma 6 della

l. n. 20/1994, modificato dall’art. 1, co. 172 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.

Il Presidente

(f.to Bartolomeo Manna)

Il Consigliere relatore

(f.to Maria Teresa Polito)

Depositata in Segreteria il 26 luglio 2010

Il Dirigente

(f.to Maria Laura Iorio)

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INDICE

CONSIDERAZIONI DI SINTESI 1

1. - OBIETTIVI E METODOLOGIA DELL’INDAGINE 7

2 - IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO IN MATERIA AGRICOLA 13

2.1 - RIFORMA DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE (PAC) 15

2.2 – IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 23

2.3 - RIPARTIZIONE DELLE COMPETENZE FRA I VARI ORGANISMI NEL SISTEMA NAZIONALE 25

2.4 – GLI ORGANISMI PAGATORI 26

2.5 - STRUTTURA E COMPETENZE DELL’AGEA 30

2.5.1 - L’Ufficio di coordinamento 31

2.5.2 - L’Ufficio monocratico 33

2.5.2.1 - L’Ufficio del contenzioso comunitario (UCC) 35

2.6 – L’ATTIVITÀ DI CONTROLLO 37

2.7 - IL FONDO EUROPEO AGRICOLO DI ORIENTAMENTO E GARANZIA FEAOG - SEZIONE

ORIENTAMENTO 45

3 - DISCIPLINA GIURIDICA DELLE IRREGOLARITÀ E DEI RECUPERI IN MATERIA

AGRICOLA 47

3.1 - LA COMUNICAZIONE DELLE IRREGOLARITÀ 48

3.2 - LE IRREGOLARITÀ COMUNICATE 50

4. - LE IRREGOLARITA’ IN MATERIA DI FEAOG-SEZIONE GARANZIA 55

4.1 - SISTEMA DELLE COMUNICAZIONI PRESSO AGEA 61

4.2 - MODALITÀ DI ACCERTAMENTO DELLE IRREGOLARITÀ ED EFFETTI DELLA COMUNICAZIONE - LA

SOSPENSIONE DEI PAGAMENTI 62

4.3 - LA COMPENSAZIONE 65

4.4 - LA DISCIPLINA DEI RECUPERI 66

4.5 - LE SANZIONI 69

4.6 - LE GARANZIE 72

4.7 - L’ANALISI SPECIFICA RELATIVA ALLE IRREGOLARITÀ NELLE REGIONI 73

4.7.1 - L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Calabria 75

4.7.2 - L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Puglia 85

4.7.3 - L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Lazio 93

5 - IRREGOLARITÀ COMUNICATE NELL’AMBITO DEL FEAOG-SEZIONE ORIENTAMENTO

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5.1 - IL FENOMENO NELLA REGIONE CALABRIA 102

5.1.1 - Descrizione del fenomeno nella Regione Calabria 102

5.1.2 - Il programma operativo plurifondo 1994-1999. Ambito finanziario e livello

di attuazione 102

5.1.3 - Il Programma operativo regionale 2000-2006. Ambito finanziario e livello di

attuazione 104

5.1.4 - La struttura organizzativa preposta alla gestione e al controllo dei Fondi

comunitari 107

5.1.5 - L’attività di controllo 114

5.1.6 - La gestione delle irregolarità e delle frodi 120

5.1.7 - L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i recuperi 124

5.1.8 - Le strutture preposte al monitoraggio dei recuperi 127

5.1.9 - Irregolarità accertate e loro tipologie (situazione al 31.12.2009) – Regione

Calabria 128

5.1.10 - Considerazioni conclusive 137

5.2 – IL FENOMENO NELLA REGIONE PUGLIA 140

5.2.1 - Descrizione del fenomeno nella Regione Puglia 140

5.2.2 - Il DOCUP OB. 5B e il PIC LEADER II 1994-1999. Ambito finanziario e livello

di attuazione 140

5.2.3 - Il programma operativo regionale 2000-2006. Ambito finanziario e livello di

attuazione 141

5.2.4 - La struttura organizzativa preposta alla gestione e al controllo dei Fondi

comunitari 143

5.2.5 - L’attività di controllo 145

5.2.6 - La gestione delle irregolarità e delle frodi 149

5.2.7 - L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i recuperi 150

5.2.8 - Le strutture preposte al monitoraggio dei recuperi 152

5.2.9 - Irregolarità accertate e loro tipologie (situazione del 31.12.2009) 153

5.2.10 - Considerazioni conclusive 161

5.3 - IL FENOMENO NELLA REGIONE LAZIO 164

5.3.1 - Descrizione del fenomeno nella Regione Lazio 164

5.3.2 - Il DOCUP OB. 5b e il PIC LEADER II 1994-1999. Ambito finanziario e livello

di attuazione 164

5.3.3 - Il PIC LEADER+ 2000-2006. Ambito finanziario e livello di attuazione 166

5.3.4 - La struttura organizzativa preposta alla gestione e al controllo dei Fondi

comunitari 168

5.3.5 - L’attività di controllo 170

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5.3.6 - La gestione delle irregolarità e delle frodi 178

5.3.7 - L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i recuperi 178

5.3.8 - Le strutture preposte al monitoraggio dei recuperi 180

5.3.9 - Irregolarità accertate e loro tipologie (situazione al 31.12.2009) 180

5.3.10 Considerazioni conclusive 186

6 – CONTROLLI ESEGUITI DALLE ALTRE SEZIONI REGIONELI DI CONTROLLO 189

SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO LOMBARDIA

189

SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO BASILICATA

205

SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO SICILIA 221

SINTESI DELLA RELAZIONE DELLA SEZIONE DI CONTROLLO CAMPANIA 235

SINTETICA PROSPETTAZIONE FINANZIARIA DELLA SEZIONE DI CONTROLLO

SARDEGNA 245

APPENDICE 249

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Irregolarità e frodi in materia agricola

1

CONSIDERAZIONI DI SINTESI

L’indagine ha avuto ad oggetto le irregolarità e le frodi riscontrate nel

settore agricolo sia con riguardo agli aiuti concessi con la PAC che a quelli a carico

del Fondo strutturale FEAOG- Orientamento.

Proprio la differenza sostanziale fra i due fondi, le diverse modalità di

gestione, la competenza attribuita a soggetti differenziati, hanno reso l’attività di

controllo particolarmente complessa. Ulteriori elementi di complicazione vanno poi

ascritti, in particolare per la PAC, alla grande parcellizzazione degli aiuti che

accresce il rischio di irregolarità e rende difficili i controlli, in molte delle fattispecie

segnalate solo un’accurata istruttoria preventiva, anche attraverso tecniche

avanzate (aereofotogrammetria, analisi computerizzate, incroci con banche dati

catastali) può incidere positivamente riducendo il rischio di irregolarità.

Va positivamente segnalata la presenza di diverse banche dati che

consentono un miglior monitoraggio delle irregolarità e della situazione debitoria dei

soggetti, per una più rapida azione di recupero.

Così pure va positivamente rilevata la presenza, presso alcune Regioni, del

registro informatico della irregolarità.

Il controllo della Corte dei conti a cui ha fatto seguito il riscontro delle

amministrazioni interessate, si è potuto giovare della banca dati delle irregolarità,

presente presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, e di quella

dei debitori organizzata presso AGEA. Il confronto ha consentito di segnalare alcune

incongruenze ed errori rilevati grazie all’incrocio delle informazioni, elementi che

hanno consentito ad AGEA di riconoscere le anomalie, ponendo in essere i necessari

provvedimenti correttivi. In tal modo il controllo ha potuto esprimere la sua

funzione collaborativa che ha condotto all’autocorrezione da parte

dell’Amministrazione.

Con riguardo poi alle modalità di organizzazione del sistema informatico che

privilegia la residenza e/o la sede legale dei soggetti beneficiari rispetto al territorio

di destinazione degli aiuti, si osserva che, seppure tale pratica è in linea con i

regolamenti comunitari, che in materia di politica agricola richiamano l’attenzione

sul produttore più che sul prodotto, sarebbe opportuno accreditare le potenzialità

conoscitive consentendo ricerche informative anche per ambiti territoriali. Si

osserva infatti che, a fronte di alcuni casi nei quali la residenza può coincidere con il

territorio sovvenzionato, in moltissimi altri non si riesce a collocare l’entità delle

somme da recuperare nell’ambito territoriale, situazione che si presenta ancora più

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Irregolarità e frodi in materia agricola

2

problematica quando l’aiuto è indirizzato a diversi soggetti di differenti ambiti

territoriali. La possibilità, invece, di una ricerca per territorio nel quale l’aiuto ricade

serve a stabilire l’entità degli aiuti di cui ogni Regione può beneficiare, costituendo

elemento di estremo interesse anche alla luce della riforma sul federalismo, ed

esprime altresì la sua utilità per una più efficace politica di prevenzione, facilitando

l’analisi dei rischi e riducendo gli effetti elusivi connessi ad eventuali minori

controlli.

Inoltre per le Regioni dell’Ob. 1 per le quali non è ancora operativo

l’Organismo pagatore (Campania, Sicilia, Sardegna) diverse da quelle

espressamente esaminate nella presente indagine (Puglia e Calabria), l’attività di

controllo posta in essere dalle Sezioni regionali di controllo in contraddittorio con le

Regioni, ha evidenziato l’assenza di notizie sulla gestione degli aiuti e quindi dei

relativi fenomeni di irregolarità e frodi nel Fondo FEAGA-Garanzia, per la cui

gestione resta ancora piena la competenza dell’AGEA.

Sotto il profilo organizzativo, si è consolidata la positiva tendenza, anche nel

settore agricolo, ad individuare un ufficio unico che segnali le irregolarità (riguardo

al FEAOG-Orientamento dalle Regioni è stato individuato un ufficio unico che

provvede a trasmettere le segnalazioni al Dipartimento per il coordinamento delle

politiche comunitarie per l’invio ad OLAF), ciò ha migliorato il regime delle

comunicazioni e dello scambio di informazioni con il Ministero delle politiche

agricole, alimentari e forestali, che cura la trasmissione informatica all’OLAF, va

però rilevato che le schede trasmesse all’OLAF, soprattutto con riguardo al FEAOG-

Garanzia, risultano carenti di elementi conoscitivi di grande rilievo quali, ad

esempio, le modalità di commissione delle irregolarità e l’analitica descrizione dello

stato dei contenziosi. Con riguardo al primo degli elementi indicati, l’esame delle

fenomenologie si rivela particolarmente utile per la definizione dell’analisi dei rischi,

analisi che deve spingere l’Amministrazione a modificare gli elementi di criticità

rilevati.

Va poi evidenziato che la modalità organizzativa unitaria non è stata estesa

al sistema dei recuperi; infatti, eccezion fatta per l’Organismo pagatore AGEA e

quindi per il FEAGA, che dal 2006 ha concentrato tali funzioni nell’Ufficio del

Contenzioso Comunitario, presso le Amministrazioni regionali, invece, le attività di

recupero sono svolte dai diversi responsabili di Misura.

L’esame della gestione ha messo altresì in evidenza, soprattutto nei primi

anni esaminati, la carenza delle attività di controllo e l’affidamento diffuso del

controllo di secondo livello a strutture esterne, che, seppure consentito dalla

normativa comunitaria, andrebbe disciplinato da ogni Amministrazione attraverso

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Irregolarità e frodi in materia agricola

3

specifiche linee di indirizzo e precise direttive da parte dei soggetti attuatori, al fine

di definire la predeterminazione di metodologie e di criteri oggettivi. Ciò eviterebbe

di attribuire un peso preponderante alle azioni intraprese dalla struttura esterna

riconducendo e assegnando al soggetto gestore sia la scelta delle strategie che la

supervisione e la diretta responsabilità del processo avviato. Va infatti rilevato che

le funzioni di controllo sono senz’altro qualificanti della missione dell’Ente e qualora

il loro svolgimento sia disancorato da precise linee di indirizzo, l’affidabilità ed

attendibilità delle risultanze ne potrebbero risultare inficiate rischiando di essere

fortemente influenzate dai soggetti terzi, con conseguenze negative sull’obiettività

ed imparzialità dei risultati conseguiti. In tali casi andrebbero esplicitate sia le

tipologie di controlli da porre in essere che le connesse responsabilità, e le modalità

di selezione del campione, al fine di evitare che il terzo possa trovarsi in posizione

di potenziale conflitto di interesse rispetto all’eventuale individuazione di irregolarità

a carico di particolari beneficiari.

Va poi evidenziato che i casi di irregolarità segnalati ed ancora aperti,

comunicati da AGEA e, per il FEAOG-Orientamento dalle Regioni, al Ministero delle

politiche agricole, ambientali e forestali per l’invio all’OLAF, sono stati accertati, in

via prevalente, da controlli ispettivi della Guardia di finanza, dell’Arma dei

Carabinieri e del Corpo forestale, piuttosto che dagli ordinari controlli di I e II

livello. Le irregolarità segnalate riguardano, per una percentuale rilevante (80% per

il FEAOG-Garanzia), quattro regioni del Sud (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania)

con importi da recuperare, su entrambi i Fondi, molto elevati. Ciò sottolinea la viva

attenzione che l’Organismo pagatore AGEA deve prestare a tale materia anche

rispetto agli altri Organismi pagatori regionali.

Con riguardo alle azioni cautelari e di garanzia si osserva che scarso rilievo è

stato riservato alle fideiussioni tenuto conto che, nelle ipotesi di irregolarità, molto

limitati, per diverse ragioni, sono i casi di escussione mentre la black-list

predisposta da AGEA per i soggetti che “violano gli obblighi contrattuali e non

rispettano gli impegni assunti” ha una limitata diffusione all’interno all’Organismo

pagatore AGEA.

Sotto il profilo dei recuperi, sia con riguardo al FEAOG-Garanzia che al

FEAOG-Orientamento, si può riscontrare un basso livello di attuazione ed ancora

elevate sono le somme da reintegrare all’Erario comunitario e nazionale.

Complessivamente, la situazione del recupero è ancora particolarmente

critica sia per una certa complessità dell’iter in via amministrativa, che per una

diffusa inerzia delle Amministrazioni che ritardano o non attivano procedure

amministrative di autotutela o azioni cautelari prima della conclusione dei

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Irregolarità e frodi in materia agricola

4

contenziosi, mentre i ritardi nei procedimenti possono causare pregiudizio alla

reintegrazione del danno subito, essendo frequenti i casi di provvedimenti di

recupero emessi dopo l’intervenuta dichiarazione di fallimento delle società

beneficiarie.

Un interesse particolare meritano i casi di intervenuta insolvenza utili per

stabilire, ai sensi dell’art. 32, co. 6, lett. b) del reg. 1290/2005 del Consiglio,

l’applicazione del regime della non recuperabilità delle somme. L’AGEA individua in

più di 70 milioni di euro l’entità degli importi irrecuperabili nel periodo in cui è stata

effettuata la rilevazione, 2005-2009. Tale somma, rapportata ai 155 milioni di euro

complessivamente da recuperare, costituisce quasi il 46% delle entità finanziarie

totalmente sottratte a qualunque iniziativa di sostegno e sviluppo.

Va positivamente rilevato che nell’ultimo periodo, quantomeno per il FEAOG-

Garanzia, l’Amministrazione ha fatto ricorso in modo massiccio all’applicazione

dell’istituto della compensazione legale, istituto non specificamente previsto per i

Fondi strutturali e quindi per il FEAOG-Orientamento.

Va altresì evidenziato, che nell’ultimo biennio, non solo l’AGEA, ma anche le

Amministrazioni regionali hanno fatto più frequentemente ricorso a procedimenti di

sospensione cautelare delle erogazioni in corso, anche al fine di limitare, nei casi

nei quali l’intera erogazione non sia dovuta, l’entità del danno all’erario.

Con riguardo, poi, ai recuperi coattivi, nel rilevare l’estrema difficoltà della

disciplina vigente che in caso di contenzioso può coinvolgere ben quattro diverse

giurisdizioni, si sottolinea – per alcune Amministrazioni – lo scarso interesse per le

“iscrizioni a ruolo” alle quali solo di recente (legge regionale Calabria n. 19/2009)

ha fatto seguito una rinnovata e proficua attività.

Va poi con preoccupazione segnalato che molti sono i casi penalmente

rilevanti che in alcuni ambiti regionali raggiungono anche il 70% delle irregolarità

comunicate. In alcuni di essi va evidenziata la gravità delle modalità attuative,

realizzate con falsità documentale e con artifizi e raggiri, casi per i quali l’attività si

è resa possibile grazie al concorso ed alla relativa responsabilità di funzionari,

ovvero di incaricati che hanno omesso l’attività istruttoria o il controllo o hanno

falsamente attestato la conformità delle domande, dei progetti, o la regolare

esecuzione dei lavori. O in altri in cui la gestione è stata posta in essere da una

vera e propria organizzazione criminale, finalizzata all’elusione di norme e

all’ottenimento delle sovvenzioni attraverso la creazione di un’associazione di

agricoltori e commercianti tramite la quale si documentava l’acquisto e la

successiva rivendita di prodotti totalmente fittizia o di gran lunga superiore a quella

reale, emettendo false fatture fiscali e consentendo a numerosi produttori di

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Irregolarità e frodi in materia agricola

5

presentare false domande di aiuto alla produzione per beneficiare di indebito

contributo.

Alcune particolari modalità attuative, caratterizzate da dolo o da negligenza

grave1, dovrebbero comportare, sulla base della disciplina comunitaria, così come

previsto dal Regolamento finanziario del bilancio delle Comunità2, sanzioni di

decadenza, con l’esclusione di tali soggetti dai benefici per un determinato arco

temporale. Si riscontra invece, in qualche caso, la reiterazione di irregolarità con

modalità fraudolente, da parte dei medesimi soggetti, a qualche anno di distanza

per elevati importi da recuperare. Nella specie è necessario sottolineare che la

disciplina comunitaria spinge per l’effettività delle sanzioni richiamando l’attenzione

sulla necessità che le stesse siano efficaci e dissuasive, costituendo in tal modo una

reale misura di deterrenza (art. 325 del Trattato di TRUF di Lisbona, art. 5 reg.

Consiglio 2988/1995).

Al riguardo potrebbe rivelarsi utile, almeno nei casi nei quali l’aiuto è stato

concesso sulla base di specifici bandi, inserire una clausola di automatica esclusione

quando i fatti si siano svolti con modalità truffaldine o con negligenza grave.

Ulteriore utilità potrebbe rivestire, in via generale,la predisposizione di una lista

degli imprenditori inaffidabili da diffondere tra le Autorità nazionali e regionali che

gestiscono Fondi comunitari. Ciò potrebbe contribuire a rafforzare la cultura della

legalità e indurre a pratiche dissuasive.

Sarebbe altresì auspicabile, sotto il profilo dei pagamenti, anche con finalità

di deterrenza, prevedere normativamente la medesima disciplina già tracciata in

materia di sanzioni dall’art. 3, co. 5 legge 23 dicembre 1986 n. 898 secondo cui

fino al versamento delle somme dovute a titolo di recupero “resta sospeso il

pagamento di qualsiasi aiuto, premio, indennità, restituzione, contributo o altre

erogazioni, per qualunque importo richiesto dal debitore, anche per periodi

temporali successivi a quelli a cui si riferisce l’infrazione”.

1 Si veda per lo Sviluppo rurale l’art. 73 del regolamento Commissione 817/2004. 2 Artt. 114 e 94 del reg. 1605/2002, così come modificato dal reg. 1995/2006.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

7

1. - OBIETTIVI E METODOLOGIA DELL’INDAGINE

Il Referto speciale sulle irregolarità e frodi nella materia agricola, inserito nel

programma della Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali per il

20093, fa seguito ai precedenti referti di controllo sulle irregolarità e frodi sul Fondo

di sviluppo regionale (FESR), approvato dalla Sezione con deliberazione n. 2/2007 e

sul Fondo sociale europeo (FSE), approvata dalla Sezione con deliberazione n.

1/2009 ed integra un’approfondita azione di analisi e costante monitoraggio che la

Sezione riserva, da diversi anni (fin dall’anno 2003), al fenomeno delle irregolarità

e delle frodi anche nell’ambito dell’annuale referto finanziario4.

La Sezione si è data carico di completare l’esame del fenomeno delle

irregolarità e delle frodi, con una particolare attenzione per quelle in materia

agricola, in quanto nell’ultimo triennio si è potuto riscontrare un progressivo

incremento delle stesse, sia sotto il profilo quantitativo, che qualitativo, tale da

determinare un più alto fattore di rischio che incide sulla buona riuscita delle

iniziative di sostegno all’agricoltura, promosse attraverso la gestione delle politiche

finanziarie dell’Unione.

Con la presente relazione il controllo è stato indirizzato all’esame delle

situazioni evidenziate in materia di FEAOG – Garanzia e Orientamento, quest’ultimo

inserito fra i Fondi strutturali, indirizzando una particolare attenzione alle Regioni

meridionali, nonché ad un campione significativo delle altre Regioni italiane con

specifica attenzione per una regione del Nord (Lombardia) ed una del Centro

(Lazio).

Per quel che concerne la verifica sull’andamento della gestione dei Fondi

agricoli, va preliminarmente osservato che il nuovo ciclo di programmazione

comunitaria non è oggetto della presente indagine perché le verifiche sulla gestione

delle irregolarità e dei recuperi ed i fenomeni patologici conseguenti si riferiscono al

periodo di programmazione 2000-2006 e a programmazioni precedenti (per i

Programmi di sviluppo rurale). La Programmazione 2000-2006, per altro, ha

prorogato la fase di chiusura per la rendicontazione al 30 giugno 2009, nel settore

dei Fondi strutturali.

3 L’indagine è stata approvata dalla Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali con deliberazione n. 3/2008. 4 L’ultimo referto è stato approvato con deliberazione n. 5/2009. Si rammenta, altresì, che la Sezione di controllo per gli affari comunitari e internazionali sul tema delle irregolarità ha approvato nel 2002 due relazioni di controllo, una con deliberazione n. 2/2002 sulle irregolarità e frodi nell’utilizzo del FSE e un’altra con deliberazione n. 4/2002 sullo stato di applicazione in Italia del reg. (CE) 1681/1994 e nel 2007 una relazione sulle irregolarità e frodi nell’utilizzo del FESR nelle regioni dell’Obiettivo 1 con deliberazione n. 2/2007, e nel 2009, una relazione sulle irregolarità e frodi nell’utilizzo del FSE, con deliberazione n. 1/2009.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

8

Il controllo ha analizzato, solo per grandi linee, la nuova impostazione

programmatoria per il settennio 2007-2013 e la relativa disciplina comunitaria

quale emerge dai più recenti regolamenti con cui si è dato impulso alla Politica

agricola comune.

L’attività di controllo è stata svolta con la collaborazione di 5 Sezioni

regionali: Lombardia, Basilicata, Sardegna, Sicilia e Campania; le prime quattro

hanno inserito l’attività di controllo nel programma annuale, seppure con diversa

modalità (la Sezione Lombardia ha svolto una indagine sulla gestione del Fondo

sociale europeo, sui Fondi in agricoltura e sulle relative irregolarità comprendendo

la gestione dell’Organismo pagatore regionale della Lombardia OPLO; la Sezione

Sardegna ha esaminato il fenomeno nel referto sui Fondi in agricoltura; le Sezioni

Sicilia e Basilicata hanno, invece, svolto specifico controllo sulle irregolarità nel

settore dell’agricoltura, quest’ultima poi ha dato conto della gestione dell’Organismo

pagatore regionale ARBEA, mentre la Sezione Campania ha svolto un’istruttoria che

rifluirà nell’esame del rendiconto regionale.

La Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali, alla luce di

quanto disposto dal regolamento di organizzazione delle funzioni della Corte5 ha

curato l’istruttoria nei confronti sia di Amministrazioni ed Enti centrali quali il

Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, Dipartimento per il

coordinamento delle politiche comunitarie, AGEA (Agenzia per le erogazioni in

agricoltura) come Organismo pagatore, che delle altre Regioni meridionali, inserite

nell’Obiettivo 1, Puglia e Calabria e, per offrire uno spaccato territoriale più ampio

ha altresì esaminato la situazione rappresentata dalle irregolarità riscontrate nella

Regione Lazio.

La base informativa di partenza è stata costituita, per il Fondo europeo

agricolo di orientamento e garanzia (FEAOG) Sezione Orientamento, dai dati sulle

irregolarità in materia di Fondi strutturali, presenti nella banca dati del Dipartimento

per il coordinamento delle politiche comunitarie, struttura preposta dalla legge a

ricevere da tutte le Amministrazioni italiane, le comunicazioni sui Fondi strutturali,

secondo le modalità indicate dai regg. nn. (CE) 1681/1994 e 2035/2005, per il

successivo invio alla Commissione-OLAF6, mentre per il FEAOG-Garanzia i dati sono

stati forniti dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, da AGEA,

dall’Agenzia delle dogane, Servizio autonomo interventi nel settore agricolo-SAISA.

5Art. 10 del. 14/2000 delle Sezioni Riunite, così come modificato dal regolamento approvato dal Consiglio di Presidenza l’11 giugno 2008. 6L’OLAF, istituito nel 1999, è l’Ufficio europeo per la lotta antifrode ed ha come compito quello di proteggere gli interessi finanziari dell’Unione europea nella lotta contro la frode, la corruzione ed ogni altra forma di attività illegale, comprese quelle perpetrate in seno alle istituzioni europee.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

9

I dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di contraddittorio con le

Amministrazioni interessate che hanno con disponibilità corrisposto alle richieste

istruttorie della Sezione.

L’indagine ha avuto carattere comparativo utilizzando una metodologia

espressamente prevista come modalità di controllo dalla deliberazione n. 4/2004 di

questa Sezione, con la consapevolezza che il raffronto fra i modelli organizzativi ed i

procedimenti seguiti nelle diverse realtà amministrative potesse offrire elementi di

valutazione e di approfondimento complessivi, indirizzati sia a stimolare le

amministrazioni ad interventi correttivi che a valorizzare le buone pratiche

evidenziate.

Presso la Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali è

stato costituito un gruppo di lavoro composto da magistrati sia della Sezione

centrale che delle Sezioni regionali di controllo per la Campania, la Sardegna, la

Sicilia, la Lombardia e la Basilicata, relatori dei referti di rispettiva competenza. Il

gruppo ha individuato gli obiettivi e gli indicatori e ha definito, pur con le

particolarità che ogni situazione territoriale riveste, gli elementi conoscitivi sui quali

indirizzare l’istruttoria, ha predisposto due questionari distinti, uno con riguardo al

FEAOG-Orientamento e l’altro al FEAOG-Garanzia con domande a risposta multipla

e di tipo descrittivo, trasmessi il primo alle Amministrazioni regionali e l’altro ad

AGEA.

In tal modo l’istruttoria per l’acquisizione dei dati e la loro successiva

elaborazione è stata effettuata, oltre che da questa Sezione, anche dalle Sezioni

regionali di controllo menzionate.

Le richieste istruttorie hanno altresì riguardato gli atti di indirizzo e di

programmazione in tema di sviluppo rurale e FEAOG nell’ambito di entrambi i

periodi di programmazione (2000-2006 e 2007-2013) e segnatamente:

- Programmazione 2000-2006: disamina delle “Misure” relative agli investimenti

nelle aziende agricole, con particolare riferimento a: grado di realizzazione degli

investimenti (avanzamento fisico e finanziario); organizzazione dei controlli di I e II

livello e loro esiti;

- Programmazione 2007-2013: le novità introdotte rispetto al precedente ciclo di

programmazione; avanzamento fisico e finanziario; esiti dei controlli rapporti

periodici alla Commissione e valutazioni in itinere sullo stato di attuazione;

In modo specifico i quesiti formulati hanno riguardato richieste di notizie

concernenti:

- l’attuazione finanziaria;

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Irregolarità e frodi in materia agricola

10

- le modalità di concessione delle sovvenzioni sia con riguardo agli aiuti

agricoli che ai piani di sviluppo rurale;

- l’organizzazione della gestione - le attività delegate a terzi, le unità

utilizzate;

- l’organizzazione del controllo, le unità impiegate, il livello professionale

posseduto, la permanenza nella funzione, gli esiti;

- le attività svolte per individuare le irregolarità e quelle per prevenirle;

- i provvedimenti cautelari e di recupero;

- le modalità di utilizzo delle garanzie fideiussorie;

- le procedure di riscossione;

- le sospensioni;

- le modalità di applicazione delle sanzioni;

- i provvedimenti di autotutela assunti (specificare se sospensione, revoca o

altro);

- lo stato dell’eventuale contenzioso in corso;

- il comportamento tenuto dall’Amministrazione in caso di contenzioso sul

provvedimento di autotutela assunto;

- la gestione informatica dei dati e gli strumenti di monitoraggio.

Con le attività di controllo si è proceduto all’analisi: delle strutture

organizzative delle Amministrazioni sia centrali che regionali competenti nella

gestione, nel pagamento e nei controlli delle risorse comunitarie, degli strumenti

utilizzati per il monitoraggio delle irregolarità, delle fasi procedimentali più coinvolte

dai fenomeni, delle tipologie e delle modalità di svolgimento delle irregolarità, delle

azioni intraprese successivamente agli eventi, dei tempi per gli accertamenti, degli

organi preposti a tale funzione, dei controlli sistemici conseguenti, delle azioni

cautelari avviate, della gestione dei recuperi delle somme indebitamente

corrisposte.

In alcune Sezioni regionali il controllo è stato già oggetto di referto ai

Consigli regionali, i referti approvati sono stati, quelli delle Sezioni di controllo per

le Regioni Basilicata e Lombardia, rispettivamente con le Deliberazioni: n. 120/2009

(25.11.2009) e n. 1086/2009 (10.12.2009) e più di recente quello della Sezione di

controllo per la Regione Sicilia, approvato con deliberazione n. 188/2010

nell’adunanza del 27 maggio 2010.

La presente relazione nella prima parte, dopo un breve cenno sugli aspetti

salienti della riforma della PAC e della regolamentazione comunitaria e nazionale ha

esaminato la disciplina giuridica delle irregolarità e delle frodi e le relative modalità

di comunicazione, definite in Italia, in attuazione dei regg. nn. (CE) 1681/1994 e

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Irregolarità e frodi in materia agricola

11

2035/2005 per i Fondi strutturali; e dei regg. 595/91, 1290/2005 e 1848/2006 per

gli altri aiuti, analizzando in sintesi le problematiche emerse e i risultati conseguiti,

sia con riguardo alle modalità di monitoraggio delle irregolarità e ai relativi controlli

che alle azioni cautelari e di recupero.

Nella seconda parte sono stati esaminati i diversi aspetti del fenomeno

presso le Amministrazioni centrali e presso le realtà regionali, distinti per Fondo

FEAOG - sezione Orientamento e per FEAOG - sezione Garanzia evidenziando, per

ciascuna realtà controllata, le particolarità e le problematiche emerse con spunti

critici di valutazione.

Per gli ambiti territoriali menzionati, nei quali le Sezioni hanno svolto una

specifica attività di controllo, il presente referto riporta, nel cap. 6, una sintesi,

predisposta dai magistrati relatori, degli elementi più significativi emersi nell’attività

di controllo delle singole Sezioni.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

13

2 - IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO IN MATERIA AGRICOLA

Nell’ambito specifico della Politica agricola comune (PAC), si segnalano i

seguenti atti normativi di portata generale e settoriale:

• regolamento (CEE) n. 595/1991;

• regolamento (CE) n. 2800/1998 del Consiglio del 15 dicembre 1998 relativo alle

misure transitorie applicabili nella politica agricola comune in considerazione

dell'introduzione della moneta unica europea;

• regolamento (CE) n. 814/2000 del Consiglio, del 17 aprile 2000, relativo alle

azioni d’informazione riguardanti la politica agricola comune;

• regolamento (Consiglio) n. 1782/2003, norme comuni ai regimi di sostegno del

mercato;

• regolamento (Consiglio) n. 1783/2003, sviluppo rurale, integrato n. 1698/2005

(Consiglio);

• regolamento (Consiglio) n. 1784/2003, cereali (abrogato e sostituito da reg. n.

1234/2007);

• regolamento (Consiglio) n. 1785/2003, riso (abrogato e sostituito da reg. n.

1234/2007);

• regolamento (Consiglio) n. 1786/2003, foraggi (abrogato e sostituito da reg. n.

1234/2007);

• regolamento (Consiglio) n. 1787/2003, latte;

• regolamento (Consiglio) n. 1788/2003, prelievo supplementare latte (abrogato e

sostituito da reg. n. 1234/2007);

• regolamento (Commissione) n. 2237/2003, applicazione regimi di sostegno;

• regolamento (Commissione) n. 795/2004, regime pagamento unico;

• regolamento (Commissione) n. 796/2004, gestione della condizionalità,

modulazione e sistema integrato di gestione e di controllo;

• regolamento (Consiglio) n. 860/2004, cotone, olio di oliva, tabacco greggio e

luppolo;

• regolamento (CE) n. 1290/2005 del Consiglio, del 21 giugno 2005, relativo al

finanziamento della politica agricola comune;

• regolamento del Consiglio n. 1698/2005 del 20 settembre 2005 sul sostegno per

lo sviluppo rurale (FEASR);

• regolamento (CE) n. 1085/2006 del Consiglio, del 17 luglio 2006 che istituisce

uno strumento di assistenza preadesione (IPA);

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Irregolarità e frodi in materia agricola

14

• regolamenti (CE) nn. 1974 e 1975/2006 di attuazione del precedente

Regolamento Consiliare n. 1698/2005;

• regolamento (CE) n. 1184/2006 del Consiglio, del 24 luglio 2006, relativo

all’applicazione di alcune regole di concorrenza alla produzione e al commercio dei

prodotti agricoli;

• regolamento (CE) n. 1848/2006 della Commissione, del 14 dicembre 2006,

relativo alle irregolarità e al recupero delle somme indebitamente pagate

nell'ambito del finanziamento della politica agricola comune nonché

all'instaurazione di un sistema d'informazione in questo settore e che abroga il

regolamento (CEE) n. 595/1991 del Consiglio;

• regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante

organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni

prodotti quali: i cereali, riso e foraggi che ha abrogato e sostituito i regg.

(Consiglio) nn. 1784-1785-1786/2003 (regolamento unico OCM);

• regolamento (CE) n. 1499/2007 della Commissione, del 18 dicembre 2007,

recante pubblicazione, per il 2008, della nomenclatura dei prodotti agricoli per le

restituzioni all'esportazione stabilita dal regolamento (CEE) n. 3846/87;

• regolamento (CE) n. 78/2008 del Consiglio, del 21 gennaio 2008, relativo alle

azioni che la Commissione dovrà intraprendere per il periodo 2007-2013 mediante

applicazioni di telerilevamento messe a punto nel quadro della politica agricola

comune;

• regolamento (CE) n. 1344/2008 della Commissione, del 23 dicembre 2008,

recante pubblicazione, per il 2009, della nomenclatura dei prodotti agricoli per le

restituzioni all'esportazione stabilita dal regolamento (CEE) n. 3846/1987;

• regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio, del 19 gennaio 2009, di riforma

della PAC, con cui si stabiliscono norme comuni relative ai regimi di sostegno

diretto agli agricoltori nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni

regimi di sostegno a favore degli agricoltori, e che modifica i regolamenti (CE) n.

1290/2005, (CE) n. 247/2006, (CE) n. 378/2007 e abroga il regolamento (CE) n.

1782/2003.

In particolare si evidenziano:

• il regolamento CE della Commissione n. 885/2006 del 21 luglio 2006,

applicativo delle norme di principio stabilite con il regolamento CE emanato dal

Consiglio n. 1290/2005, concernente la tenuta dei conti degli Organismi pagatori,

le dichiarazioni delle spese e delle entrate e le condizioni di rimborso delle spese

nell’ambito FEAGA e FEASR;

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Irregolarità e frodi in materia agricola

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• il regolamento CE della Commissione n. 1848/2006 del 14 dicembre 2006,

relativo alle irregolarità e al recupero delle somme indebitamente pagate

nell’ambito del finanziamento della PAC, nonché all’instaurazione di un sistema

d’informazione in questo settore che abroga il regolamento CE di emanazione

consiliare n. 595/1991;

• il regolamento CE n. 1481/2006 della Commissione che definisce la forma e il

contenuto delle informazioni contabili da trasmettersi alla Commissione ai fini

della liquidazione dei conti del FEAGA e del FEASR, nonché ai fini di sorveglianza e

di previsione.

Nell’ultimo biennio la Commissione europea ha approvato il regolamento CE

21 ottobre 2008 n. 1034 di modifica del regolamento CE del Consiglio n.

1290/2005, per quanto concerne il riconoscimento degli organismi pagatori e di altri

organismi e la liquidazione dei conti del FEAGA e del FEASR, nonché il regolamento

CE del 18 marzo 2008 n. 259/2008, recante modalità di applicazione del

regolamento (CE) n. 1290/2005 del Consiglio, per quanto attiene alla pubblicazione

di informazioni sui beneficiari dei finanziamenti provenienti dal Fondo europeo

agricolo di garanzia (FEAGA) e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

(FEASR).

Infine, le fonti comunitarie sono completate dalle norme statali o regionali di

esecuzione e di dettaglio. il d.lgs 27 maggio 1999, n. 165, con cui è stata soppressa

l’AIMA ed è stata istituita l’AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura); il d.lgs

25 giugno 2000, n. 188 recante disposizioni integrative e correttive del precedente

decreto istitutivo dell’AGEA; il d.m. 12 ottobre 2000 modificato dal d.m. 27 marzo

2007, con cui si sono stabiliscono i criteri per la determinazione del numero e delle

modalità di riconoscimento degli Organismi pagatori regionali e il d.m. 17 giugno

2009 con cui la competenza all’adozione dei provvedimenti di rilascio e ritiro del

riconoscimento sono stati trasferiti dal Ministro al Direttore generale per

l’attuazione delle politiche comunitarie ed internazionali di mercato.

2.1 - Riforma della Politica agricola comune (PAC)

La Politica agricola comune (PAC) si prefigge, ai sensi dell’art. 39 TFUE

(norma contenuta nel Trattato di Lisbona, in vigore dal 1° dicembre 2009, che ha

sostituito l’art. 33 del TCE) di incrementare la produttività in agricoltura assicurando

lo sviluppo razionale della produzione agricola, di assicurare prezzi ragionevoli ai

consumatori europei e una remunerazione equa agli agricoltori grazie, in

particolare, all'organizzazione comune dei mercati agricoli e al rispetto dei principi

dell'unicità dei prezzi, della solidarietà finanziaria e della preferenza comunitaria.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

16

La PAC costituisce una delle più importanti politiche dell'Unione europea.

La sua elaborazione è soggetta alla procedura decisionale che prevede la

maggioranza qualificata in sede di Consiglio e la consultazione del Parlamento

europeo.

Nel biennio 2008-2009 le risorse destinate nel bilancio comunitario alla

spesa agricola e alle risorse naturali nei paesi dell’Unione è stata mediamente del

42% (voce comprensiva dell’11% dei fondi assegnati allo sviluppo rurale).

BILANCIO UNIONE EUROPEA 2008

Sviluppo rurale11%

Cittadinanza, libertà, sicurezza

e giustizia1%

Agricoltura 31,6%

Spese amministrative

5,8%

Ruolo mondiale 5,7%

Crescita sostenibile

44,9%

BILANCIO UNIONE EUROPEA 2009

Agricoltura 31%

Sviluppo rurale 11%

Cittadinanza, libertà, sicurezza

e giustizia 1%

Crescita sostenibile

45%

Ruolo mondiale 6%

Spese amministrative

6%

Fonte: Commissione europea

133,8 miliardi di euro

129,1 miliardi di euro

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Irregolarità e frodi in materia agricola

17

Inizialmente la PAC ha permesso alla Comunità di raggiungere rapidamente

l'autosufficienza, ma con l'andare del tempo il suo funzionamento è diventato

sempre più costoso a causa della sovrapproduzione e del livello eccessivo dei prezzi

europei rispetto a quelli del mercato mondiale. La riforma del 1992 ha corretto la

situazione mediante la riduzione dei prezzi agricoli, compensata da premi ai fattori

di produzione e dall'istituzione di misure dette "di accompagnamento".

Nella prospettiva dell'allargamento, nel 1999 è stata varata un'altra riforma

per il periodo 2000-2006. Questa nuova riforma, fondata sugli orientamenti esposti

dalla Commissione nella comunicazione "Agenda 2000" del luglio 1997, ha

consolidato le modifiche apportate nel 1992 e ha individuato quali obiettivi prioritari

la sicurezza dei prodotti alimentari, la difesa dell'ambiente e la promozione di

un'agricoltura sostenibile. Gli obiettivi che non rientravano nella politica di mercato

sono stati riuniti nello sviluppo rurale, che all’epoca era diventato il secondo pilastro

della PAC. Inoltre, la riforma si era prefissata l'aumento della competitività dei

prodotti agricoli comunitari, la semplificazione della legislazione agricola e della sua

applicazione, il rafforzamento della posizione dell'Unione nell'ambito dei negozianti

in sede OMC (Organizzazioni Comuni dei Mercati agricoli) e la stabilizzazione della

spesa comunitaria. A tal fine è stata decisa la riduzione dei prezzi d'intervento,

compensata dall'aumento degli aiuti agli agricoltori7.

Nell’anno 2004 hanno preso concreto avvio le diverse fasi di attuazione della

complessa regolamentazione comunitaria8 che ha disegnato un nuovo assetto per

l’agricoltura dell’Unione europea con gli obiettivi di accrescerne la competitività e la

redditività, orientarla verso il mercato e le produzioni di qualità, renderla

compatibile con le esigenze di protezione ambientale evitando impatti distorsivi

negli scambi internazionali.

Per conseguire i richiamati obiettivi di politica agraria comunitaria, la nuova

regolamentazione: da un lato, ha assicurato un reddito garantito agli imprenditori

agricoli, ha semplificato le procedure di gestione e ha potenziato l’effettività dei

controlli; dall’altro, ha richiesto agli operatori del settore agricolo di conformarsi ai

requisiti di una agricoltura moderna e di alto livello qualitativo, attuando processi

7Si veda al riguardo ‘’ Relazione Annuale 2009 Sezione di controllo Affari Comunitari ed Internazionali ,cap. IV. 8 La citata normativa comunitaria è contenuta nei seguenti regolamenti:- 1782/2003(Consiglio), norme comuni ai regimi di sostegno del mercato;- 1783/2003 (Consiglio), sviluppo rurale-integrato n. 1698/2005 (Consiglio);- 1784/2003 (Consiglio), cereali (abrogato e sostituito da reg. 1234/2007);- 1785/2003 (Consiglio), riso (abrogato e sostituito da reg. 1234/2007); - 1786/2003 (Consiglio), foraggi (abrogato e sostituito da reg. 1234/2007); - 1787/2003 (Consiglio), latte;- 1788/2003 (Consiglio), prelievo supplementare latte (abrogato e sostituito da reg. 1234/2007);- 2237/2003 (Commissione), applicazione regimi di sostegno; - 795/2004 (Commissione), regime pagamento unico;- 796/2004 (Commissione), gestione della condizionalità, modulazione e sistema integrato di gestione e di controllo;- 860/2004 (Consiglio), cotone, olio di oliva, tabacco greggio e luppolo .Si rinvia per ulteriori approfondimenti alla Relazione annuale 2009 della Sezione affari comunitari e internazionali cap. IV approvata con deliberazione n. 5/2009.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

18

aziendali che garantiscano il rispetto di condizioni agronomiche ed ambientali

ottimali, la sicurezza alimentare, la salute ed il benessere degli animali.

La nuova regolamentazione comunitaria di settore tende, quindi, a garantire

il bilanciamento degli interessi degli operatori agricoli e dei

consumatori/contribuenti nonché la libertà per gli agricoltori di produrre ciò che il

mercato richiede, attraverso radicali innovazioni e sostanziali aggiornamenti, quali:

- il regime unico dei pagamenti a livello di azienda;

- il sistema unico di identificazione degli agricoltori;

- la domanda unica per i regimi di aiuto;

- la domanda permanente in sostituzione di quella annuale;

- il potenziamento del sistema integrato di gestione e di controllo, anche

attraverso una più estesa e precisa utilizzazione delle banche dati;

- il principio della “condizionalità”;

- il principio della “modulazione”;

- la “disciplina finanziaria”;

- la costituzione di una “riserva nazionale”, per attribuire “importi di

riferimento” ai giovani, nonché per garantire parità di trattamento tra gli

agricoltori ed evitare distorsioni del mercato e della concorrenza;

- la destinazione degli importi acquisiti con la “modulazione” quale sostegno

aggiuntivo comunitario alle Misure dei Programmi di sviluppo rurale;

- l’istituzione di una superficie massima garantita per Stato membro;

- l’istituzione negli Stati membri di un sistema organico di consulenza per le

aziende agricole professionali.

Il regolamento base di riforma della Politica agricola comune (regolamento

del Consiglio n. 1782/2003) è entrato in vigore a decorrere dal 28 ottobre 2003, ma

sono state previste date differenti di effettiva applicazione in relazione a taluni

istituti e regimi d’aiuto, quali, ad esempio9:

a) il regime integrato di gestione e di controllo e le modalità di pagamento che si

applicano alle domande di pagamento presentate in relazione all’anno solare

2005 e a quelli successivi;

b) i regimi d’aiuto per il premio specifico alla qualità per il frumento duro, il premio

per colture proteiche, l’aiuto specifico per il riso e l’aiuto per le patate da fecola,

la cui applicazione decorre dalla campagna di commercializzazione 2004/2005.

Il regolamento prevede, inoltre, le date entro cui gli Stati membri debbono

effettuare e comunicare alla Commissione le loro scelte in merito alle principali

opzioni previste.

9 Cfr. reg. 1782/2003, cit., art. 156.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

19

Successivamente alla emanazione della regolamentazione del 2003-2004, il

Consiglio ha ritenuto opportuno modificare l’assetto gestionale delle misure base

della Politica agricola comune (quelle di mercato e quelle di sviluppo rurale),

“trattandosi di misure che, pur presentando alcune similitudini, sono comunque

diverse per molti aspetti” e necessitano, pertanto, “di un quadro normativo per il

loro finanziamento che autorizzi, se necessario, trattamenti differenziati”10.

Per tenere conto di tali differenze, il Consiglio ha sostanzialmente impiantato

le misure della PAC su due distinti “pilastri”, creando due Fondi europei agricoli: il

Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), destinato a finanziare le misure di

mercato e altre misure; e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR),

destinato a finanziare i Programmi di sviluppo rurale.

Inoltre, il Consiglio ha riconsiderato, e adattato al nuovo assetto gestionale,

alcuni istituti e meccanismi della Politica agricola comune (riconoscimento e revoca

degli Organismi pagatori; comunicazione delle informazioni e dei conti annuali;

massimali e disciplina di bilancio, gestione finanziaria, liquidazione dei conti, ecc.)

ed ha determinato l’inizio di operatività di queste nuove norme: in linea di

massima, 16 ottobre 2006 per le spese del FEAGA e 1° gennaio 2007 per quelle del

FEASR.

Gli aspetti caratterizzanti la riforma sono di seguito indicati:

a) - Il regime unico di pagamento a livello di azienda: il “disaccoppiamento”

Il nucleo centrale della nuova normativa è il completamento della transizione

del sostegno comunitario dal “prodotto” al “produttore” avviata con la riforma del

1992 (Mac Sharry) e proseguita con la riforma del 1999 (“Agenda 2000”)11.

Attraverso la procedura del pagamento unico è possibile accedere agli aiuti

diretti. S’intende per “pagamento diretto” un pagamento che è corrisposto

direttamente all’agricoltore sia nell’ambito degli aiuti disaccoppiati (Titolo III reg.

(CE) n. 73/2009) che nell’ambito di aiuti accoppiati12 (Titolo IV reg. (CE) n.

73/2009).

10 Cfr. reg. 1290/2005 del 21 giugno 2005, relativo al finanziamento della Politica agricola comune; per lo sviluppo rurale, in particolare, anche reg. 1698/2005 (Consiglio) del 5 settembre 2005 (disciplina del sostegno comunitario alla politica di sviluppo rurale per il periodo 2007-2013). Il reg. 1290/2005 è stato modificato dai regolamenti: 320/2006 (20 febbraio 2006), 378/2007 (27 marzo 2007), 1437/2007 (26 novembre 2007); 479/2008 (29 aprile 2008). 11 Con la riforma originata da “Agenda 2000” erano state aumentate le compensazioni agli agricoltori quale ristoro della perdita di reddito causata dalla progressiva eliminazione delle restituzioni all’esportazione. Il “disaccoppiamento” ha l’obiettivo di eliminare la sovrapproduzione di eccedenze e di pervenire ad un migliore equilibrio del rapporto tra domanda e offerta, mantenendo tuttavia costante il reddito degli imprenditori agricoli. 12Aiuti alla superficie: per il riso, premio per culture proteiche, per la frutta a guscio, pagamenti transitori per i prodotti ortofrutticoli; Aiuti alla produzione: aiuti alle sementi, ai produttori di barbabietola e di canna da zucchero; regimi previsti dal Titolo IV del reg. CE n. 1782/2003;

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Irregolarità e frodi in materia agricola

20

E’ stato introdotto un sistema di sostegno basato sul “disaccoppiamento”

cioè svincolati dalla produzione,di quasi tutti i pagamenti diretti passando dalla base

di calcolo che legava l’erogazione dei singoli contributi e dei premi comunitari al tipo

di coltura praticata, alla quantità prodotta, al numero degli animali allevati, ad un

“regime di pagamento unico” (RPU) nel quale sono confluiti una molteplicità di

dispositivi di sostegno diretto, attraverso la regolamentazione in un quadro giuridico

orizzontale di numerosi pagamenti diretti caratterizzati dall’essere svincolati

dall’effettiva produzione (cosiddetti “aiuti disaccoppiati”). Tale regime è stato esteso

a diversi settori e di recente anche ai settori viticolo ed ortofrutta.

L’obiettivo principale del regime è sostenere il reddito degli agricoltori in

cambio del loro impegno a rispettare le norme in materia di tutela ambientale,

benessere degli animali, sicurezza alimentare e mantenimento dei terreni in buone

condizioni. In questo modo gli agricoltori sono liberi di decidere cosa produrre, con

la certezza di ricevere un aiuto della stessa entità, a prescindere dalla produzione, e

di adattare l’offerta alla domanda.

Per poter beneficiare del pagamento unico, l’agricoltore deve essere titolare

dei diritti all’aiuto e dei terreni agricoli corrispondenti. Tali diritti vengono calcolati

sulla base dei pagamenti ricevuti nel periodo di riferimento (modello storico) e del

numero di ettari ammissibili detenuti dall’agricoltore nel primo anno di attuazione

del RPU.

Ogni agricoltore destinatario di pagamenti diretti, deve ottemperare ai criteri

di gestione obbligatori e al rispetto delle buone condizioni agronomiche e

ambientali, che costituiscono gli impegni di “condizionalità”.

L’agricoltore, per ricevere un pagamento diretto, deve presentare ogni anno

una domanda di aiuto. Mediante la proposizione della Domanda Unica di Pagamento

è possibile accedere a uno o a tutti i regimi di sostegno previsti.

Oltre al generale regime del pagamento unico, gli agricoltori possono

beneficiare di altri regimi di sostegno specifici, associati alla superficie coltivata o

alla produzione (regimi accoppiati), la cui attuazione è lasciata alla discrezione dello

Stato membro. Il RPU implica il pagamenti di importi uniformi per ettaro

ammissibile di terreni agricoli, fino al raggiungimento di un massimale nazionale

definito negli accordi di adesione.

Gli Stati membri, comunque, possono scegliere di mantenere una certa

correlazione tra sovvenzioni e produzioni, entro limiti e condizioni definiti dalla

normativa, per evitare, ad esempio, l’abbandono delle colture, rischi di danno

ambientale, ripercussioni negative sulla occupazione o sulla competitività

(“disaccoppiamento parziale”).

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Irregolarità e frodi in materia agricola

21

Il pagamento unico è istituito a livello di azienda e l’importo complessivo, cui

l’azienda ha diritto, viene suddiviso in quote (“diritti di aiuto”) e rapportato ad un

determinato numero di ettari ammissibili, intesi come superficie agricola

dell’azienda, investita a seminativi o a pascolo permanente. L’agricoltore è titolare

di un “diritto di aiuto” per ettaro, calcolato dividendo l’importo di riferimento (media

triennale degli importi dei pagamenti complessivamente percepiti dall’agricoltore)

per il numero medio triennale di ettari che ha dato diritto ai pagamenti diretti13.

Il regime normativo della Domanda Unica di Pagamento è individuabile nei

regg. (CE) n. 1782/2003, n. 1973/2004, n. 795/2004, regolamento (CE) n. 796/04,

n. 73/2009 nonché a livello nazionale nei Decreti ministeriali del MiPAAF e nelle

Circolari di AGEA Area Coordinamento.

Le attività di gestione della “domanda unica aziendale” – che congloba,

unitamente agli aiuti (“disaccoppiati”14) del regime di pagamento unico, anche gli

aiuti (“accoppiati”15) tuttora legati alle produzioni, alla qualità, alla superficie, al

numero – stanno acquisendo maggior efficienza grazie all’aggiornamento in corso

del “fascicolo aziendale”, in relazione, soprattutto, all’immagine e al macrouso del

territorio (attraverso il GIS-Geographic Identification System).

b) - Il sistema unico di identificazione e registrazione degli agricoltori

Ha lo scopo di evitare la presentazione di molteplici richieste di aiuti a

differenti Organismi pagatori dello Stato membro da parte degli agricoltori. Il

sistema, gestito elettronicamente, rileva i diritti all’aiuto e consente di effettuare

verifiche incrociate tra superfici dichiarate ai fini del pagamento unico e diritti di cui

dispone ciascun agricoltore, nonché verifiche tra i diversi tipi di aiuto16.

13 Le modalità di applicazione del regime di pagamento unico sono state definite dal reg. (CE) n. 795/2004 (Commissione) del 21 aprile 2004. 14 Aiuti disaccoppiati:Regime di pagamento unico, previsto dal Titolo III del regolamento CE n. 73/2009. 15 Aiuti accoppiati:I regimi previsti dal Titolo IV, capitolo 1, del regolamento CE n. 73/2009: Aiuti alla superficie; Aiuto specifico per il riso (Sezione 1); Premio per le colture proteiche (Sezione 3); Pagamento per superficie per la frutta a guscio (Sezione 4); Pagamenti transitori per i prodotti ortofrutticoli (Sezione 8); Aiuti alla produzione; Aiuto alle sementi (Sezione 5); Aiuto per i produttori di barbabietola da zucchero e di canna da zucchero (Sezione 7); I regimi previsti dal Titolo IV del regolamento CE n. 1782/2003: Premio specifico alla qualità per il grano duro (capitolo 1 del reg. CE n. 1782/2003); Aiuto per le colture energetiche (capitolo 5 del regolamento CE n. 1782/2003); Aiuto per il tabacco (capitolo 10 quater del regolamento CE n. 1782/2003); Particolari tipi di colture e di produzioni di qualità, previsti dall’art. 69 del regolamento CE n. 1782/2003 e istituiti dal decreto ministeriale n. 2026/04. 16 Cfr. reg. 796/2004, cit., artt. 5-8.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

22

c) - Il potenziamento e l’omogeneizzazione del sistema integrato di gestione e di

controllo(SIGC)

La riforma della PAC fonda, in gran parte, la propria attuazione e le connesse

attività di controllo sul sistema integrato di gestione e di controllo17, che la

Commissione ritiene un metodo efficace ed efficiente per l’esecuzione dei regimi di

pagamento diretto18.

L’attuale sistema, previsto per taluni regimi di aiuti, va adattato e potenziato

in modo da includere nel regime di pagamento unico, alcuni regimi di sostegno

particolari, nonché il controllo dell’applicazione delle regole della condizionalità,

della modulazione e del sistema di consulenza aziendale.

d) - La “condizionalità”

La tutela ambientale, in senso lato, assume nel quadro delle riforme in

esame maggior rilievo che non in passato e il rispetto da parte degli agricoltori

delle regole di tutela fissate dalla normativa comunitaria è condizione obbligatoria

per beneficiare dei pagamenti diretti, senza sanzioni e/o riduzioni.

La regolamentazione fissa un elenco prioritario di diverse norme europee

obbligatorie attinenti alla tutela ambientale, alla sicurezza alimentare, alle misure

zoo sanitarie e fitosanitarie, al benessere degli animali, nonché norme relative al

mantenimento dei terreni agricoli in buone condizioni agronomiche ed ecologiche.

Gli importi delle sanzioni possono essere trattenuti dallo Stato membro fino

al 25%. Il resto è accreditato al FEAOG-G.

e) - La modulazione

Il rafforzamento delle Misure di sviluppo rurale ha costituito una delle

motivazioni di base della riforma. In tale contesto, per finanziare le Misure

supplementari di sviluppo rurale, la normativa ha previsto che i pagamenti diretti a

favore delle aziende di dimensioni maggiori (che percepiscono importi superiori ai

5.000 euro) devono essere ridotti fino al 2012 nelle misure del: 3% (2005), 4%

(2006) e 5% (2007-2012).

L’importo corrispondente ad un punto percentuale è attribuito allo Stato

membro interessato. L’importo residuo viene ridistribuito tra gli altri Stati membri

in funzione di prestabiliti criteri (superficie agricola, occupazione nel settore, PIL

17 Le modalità di adattamento e potenziamento del “sistema integrato” sono fissate dal reg. (CE) n. 796/2004, cit., artt. 5-10, che dà applicazione alle norme (artt. 17-27) del reg. 1782/2003, cit. e che abroga, a partire dal 1° gennaio 2005, il precedente regolamento di applicazione (n. 2419/2001). Il “sistema integrato” è stato istituito dal reg. 3508/1992 per gestire e controllare l’applicazione dei regimi di pagamento diretto introdotti a seguito della riforma della PAC del 1992. 18 Cfr. reg. (CE) 796/2004, cit. (considerando 2).

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Irregolarità e frodi in materia agricola

23

“pro-capite” in termini di potere d’acquisto). Ad ogni Stato membro è assicurato

l’80% del gettito della modulazione applicata sul proprio territorio19.

f) - La “disciplina finanziaria”

Sotto il profilo finanziario, cardine delle riforme è il mantenimento della

spesa agricola comunitaria entro i rigorosi massimali annui di bilancio stabiliti dal

Consiglio europeo di Bruxelles del 24-25 ottobre 2002.

A tal fine, la regolamentazione prevede, a partire dal bilancio 2007, un

meccanismo di disciplina finanziaria in base al quale gli aiuti diretti saranno adattati

quando le previsioni indichino che, in un dato esercizio finanziario, le spese (di

mercato e pagamenti diretti) rischiano di superare i massimali stabiliti, previa

deduzione di una franchigia di 300 milioni di euro20.

g) - Il sistema di consulenza aziendale

Tale sistema è inteso a sensibilizzare e informare gli agricoltori sui flussi

materiali e sui processi aziendali che hanno attinenza con l’ambiente, la sicurezza

alimentare, la salute e il benessere degli animali, fermo restando l’obbligo degli

agricoltori di rispettare le norme in materia. Il sistema deve essere istituito dagli

Stati membri entro il 1° gennaio 2007 e gli agricoltori possono parteciparvi a titolo

volontario.

2.2 – Il Programma di Sviluppo rurale 2007-2013

Nel periodo di programmazione 2007-2013 il FEAOG GARANZIA, così come

indicato in precedenza, è stato sostituito da due nuovi Fondi istituiti con il

regolamento (CE) n. 1290/2005: il FEAGA e il FEASR.

La riforma del 2005, ha infatti apportato sostanziali cambiamenti non solo

nelle modalità di finanziamento della Politica agricola comune (PAC)21, ma anche

nelle modalità di programmazione e attuazione della Politica di Sviluppo rurale per il

periodo 2007-2013.

La Commissione è responsabile della gestione del FEAGA e del FEASR ma

non provvede direttamente ad effettuare i pagamenti a favore dei beneficiari.

In linea con il principio della gestione concorrente tra Stati membri e

Commissione europea, questo compito viene espletato dagli Stati membri che a

19 Per la modulazione, cfr. reg. 1782/2003, cit., art. 10, e reg. 796/2004, per le modalità di applicazione. 20 Cfr. reg. 1782/2003, cit., art. 11, modificato dal reg. 864/2004 (Consiglio) del 29 aprile 2004, art. 1. Per la disciplina di bilancio cfr. anche reg. 1290/2005 (Consiglio) del 21 giugno 2005 (titolo II, capo II). 21 Al riguardo in precedenza il Consiglio con il reg. 1783/2003, che ha modificato il reg. 1257/99, ha previsto che gli importi resi disponibili, grazie alla modulazione, dalle riduzioni dei pagamenti fossero messi a disposizione, come sostegno comunitario supplementare, delle Misure dei Programmi di sviluppo rurale.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

24

loro volta si avvalgono di Organismi pagatori nazionali o regionali. Prima di

imputare una spesa al bilancio comunitario, tali Organismi pagatori devono essere

riconosciuti sulla base di una serie di criteri stabiliti dalla Commissione, relativi

all’ambiente interno, alle attività di controllo dell’organismo, nonché alle attività di

informazione, comunicazione e monitoraggio.

Il Programma di Sviluppo rurale 2007-2013 è individuato a livello

comunitario dai regolamenti (CE) 1290/2005; 1698/2005; 1974 /2006 e Decisione

della Commissione n. 2006/244.

In Italia nella Programmazione 2007-2013 nel quadro dello Sviluppo rurale,

sono previsti 3 livelli di programmazione: il Piano strategico regionale, 21

Programmi regionali ed uno nazionale.

Il MiPAAF, ha la funzione di coordinamento finanziario dei 21 PSR (Piani di

sviluppo regionale) e del Programma Rete rurale nazionale e a gestione di

quest’ultimo, ha la messa in opera del ‘’Sistema nazionale di monitoraggio e

valutazione (art. 80 reg. 1698/05); assicura complementarietà e coerenza fra le

politiche.

Il coordinamento tra Ministero e Regioni per quanto riguarda tutte le

politiche agricole e di sviluppo rurale è affidato alla “Conferenza permanente Stato-

Regioni”, al cui interno opera il Comitato tecnico permanente, che istruisce tutte le

questioni riguardanti l’agricoltura e lo sviluppo rurale da sottoporre all’approvazione

della Conferenza.

Ogni Regione e Provincia autonoma è responsabile della gestione del proprio

PSR. Alcune Regioni gestiscono il piano in modo centralizzato mentre altre in modo

decentralizzato in tale ultimo caso nella gestione possono essere coinvolti le

Province, i Comuni e le Comunità montane22. Il ruolo e la responsabilità

dell’Autorità di gestione (AdG) e dell’Organismo pagatore (OP) variano a seconda

del tipo di gestione, ma in ogni caso sono definiti in modo preciso da specifici

accordi.

Il FEASR prevede tre tipologie diverse di contributi:

• premi;

• contributi in conto capitale;

• contributi in conto interesse.

Gli Organismi delegati effettuano controlli di tipo tecnico-amministrativo,

controlli del rispetto degli impegni e, su un campione, controlli in loco.

22 La gestione decentrata può coinvolgere le 110 Province, gli 8.101 Comuni e le 373 Comunità montane.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

25

La liquidazione degli aiuti ai beneficiari è effettuata dagli Organismi pagatori

sulle base di proposte di liquidazione avanzate dagli Organismi delegati, una volta

terminati tutti i controlli previsti.

2.3 - Ripartizione delle competenze fra i vari organismi nel sistema

nazionale

In Italia le competenze nella materia agricola sono ripartite fra vari

organismi: MiPAAF, Organismi pagatori, AGEA, Regioni.

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali svolge attività di

coordinamento nei confronti degli organismi responsabili dei pagamenti riguardanti

aiuti diretti, aiuti di mercato e aiuti per lo sviluppo rurale23.

E’, altresì, competente alla gestione dei rapporti con la Commissione

europea, in seno al Comitato FEAGA-FEASR, afferente il monitoraggio

dell’evoluzione della spesa24 per il finanziamento della Politica agricola comune

nonché per le fasi successive alla decisione di liquidazione dei conti25, come previsto

dal comma 1-bis dell’art. 3 del d.lgs 165/1999, così come integrato dalla l.

441/2001. L’AGEA (Agenzia) è chiamata ad assicurare il necessario supporto

tecnico (anche fornendo gli atti del procedimento).

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali riceve

trimestralmente da AGEA, a cura dell’Ufficio monocratico – UCC (Ufficio del

contenzioso comunitario), e dagli altri Organismi pagatori26, le schede di

irregolarità, e dopo averle validate le invia all’OLAF utilizzando il sistema AFIS27.

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, sentita la

Commissione europea, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra

Stato, Regioni e Province autonome, determina il limite degli Organismi pagatori e

stabilisce modalità e procedure, in conformità con le norme comunitarie, per il

relativo riconoscimento.

Lo stesso Ministero controlla costantemente se le condizioni prescritte dalla

normativa comunitaria per il riconoscimento siano state rispettate. In tal caso, il

riconoscimento stesso è sottoposto a verifica e l’Organismo pagatore dovrà

realizzare (entro e non oltre i 12 mesi successivi) il “piano degli interventi

correttivi” delineato dal MiPAAF, in merito all’esecuzione del quale è informata

anche la Commissione.

23 Elementi tratti dalla nota del MIPAF DG politiche Comunitarie ed Internazionali di mercato del 16/4/2010 prot. 0004310. 24 Reg. (CE) 1258/99 del Consiglio, relativo al finanziamento della politica agricola comune. 25 Reg. (CEE) 729/70 art. 5, così come sostituito dall’art. 1 del reg. (CE) 1287/95. 26 Ai sensi dell’art. 13 del reg. 1848/2006. 27 A partire dal 2009 ogni OP verrà munito del sistema IMS che permetterà la compilazione diretta sul sistema OLAF delle informazioni relative alle irregolarità.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

26

Nel caso in cui il piano d’intervento non sia attuato integralmente, il

Ministero revoca il riconoscimento ed i pagamenti degli aiuti sono affidati ad AGEA

in attesa che sia costituito un nuovo Organismo pagatore.

Tutti i provvedimenti adottati dal MiPAAF in materia di riconoscimento e

revoca di Organismo pagatori sono comunicati alla Commissione

2.4 – Gli Organismi pagatori

Il riconoscimento degli Organismi pagatori avviene ad opera degli Stati

membri i quali designano, a tale scopo, un’autorità a livello ministeriale.

Il compito degli Stati membri, tuttavia, non si esaurisce nel riconoscimento

di tali organismi, ma essi devono attuare una supervisione costante sulla loro

attività, comunicando alla Commissione i risultati conseguiti. Qualora vengano

riscontrate delle carenze o delle irregolarità nel rispetto dei criteri di

riconoscimento, lo Stato membro deve adottare tutte le misure necessarie a porvi

rimedio, pena il ritiro del riconoscimento nei confronti dell’Organismo pagatore.

Qualora lo Stato membro non ritira il riconoscimento dell’ Organismo pagatore in

caso di necessità, la Commissione può imporgli delle rettifiche finanziarie

nell’ambito della procedura di verifica delle conformità.

Gli Organismi pagatori non si limitano ad effettuare i pagamenti ai

beneficiari. Prima di procedere ai pagamenti, devono, infatti, accertare,

direttamente o tramite organismi delegati, l’ammissibilità delle domande di aiuto. I

controlli specifici che devono essere realizzati sono stabiliti nei vari regolamenti

settoriali della PAC e variano da un settore all’altro.

L’art. 6.1 del reg. (CE) 1290/2005 definisce i compiti degli Organismi

pagatori degli Stati membri relativamente all’esecuzione dei pagamenti e alla

comunicazione e conservazione delle informazioni.

Per poter operare a pieno titolo, gli Organismi pagatori devono offrire

adeguate garanzie circa:

• il controllo dell’ammissibilità delle domande di aiuto e la loro conformità alle

norme comunitarie;

• l’esatta e integrale contabilizzazione dei pagamenti eseguiti secondo il principio

della completezza, esattezza e veridicità dei conti;

• l’effettuazione dei controlli previsti dalla normativa comunitaria;

• la presentazione dei documenti necessari nei tempi e nella forma previsti dalle

norme comunitarie;

• l’accessibilità dei documenti e la loro conservazione in modo da garantire

l’integrità, la validità e la leggibilità nel tempo, compresi quelli elettronici.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

27

A tal proposito il direttore dell’Organismo pagatore deve firmare una

dichiarazione di affidabilità per attestare che i conti tenuti dall’Organismo pagatore

stesso riportano le entrate e le uscite in modo veritiero, completo ed esatto e che il

sistema di gestione e di controllo dell’Organismo garantisce la legalità e la

regolarità delle transazioni.

L’esattezza della dichiarazione viene verificata successivamente

dall’organismo di certificazione e dalla Commissione nel quadro della liquidazione

dei conti.

I pagamenti effettuati dagli Organismi pagatori sono successivamente

rimborsati dalla Commissione agli Stati membri su base mensile, nel caso del

FEAGA, e su base trimestrale, nel caso del FEASR. Questi rimborsi sono, tuttavia,

soggetti ad eventuali rettifiche operate dalla Commissione nel quadro della

procedura della liquidazione dei conti.

Le Regioni possono istituire appositi servizi ed organismi con le funzioni di

Organismo pagatore che devono essere riconosciuti, sentita l’AGEA (Agenzia per le

erogazioni in agricoltura), con decreto del Ministro delle politiche agricole,

alimentari e forestali.

Fino al riconoscimento degli appositi Organismi regionali28, l’Agenzia è

l’Organismo pagatore dello Stato italiano per l'erogazione di aiuti, contributi e premi

comunitari previsti dalla normativa dell'Unione europea e finanziati dal FEAOG29.

Così come previsto dalla normativa comunitaria AGEA svolge, altresì, ai

sensi del d.lgs 165/1999, le funzioni di coordinamento degli organismi cui sono

state decentrate a livello regionale le funzioni di Organismo pagatore.

L’AGEA è competente a dare i pareri in merito ai requisiti tecnici necessari al

fine del riconoscimento degli Organismi pagatori da parte del Ministero30, nonché a

segnalare al Ministero e alle Regioni tutti “i casi di inerzia od inadempienza

nell’esercizio delle funzioni” da parte dell’Organismo pagatore. Ai sensi dell’art. 5,

co. 3, d.lgs 112/1998 in caso di accertata inattività che comporti inadempimento

agli obblighi di appartenenza all’Unione europea o pericolo di grave pregiudizio agli

interessi nazionali e dopo aver inutilmente assegnato un congruo termine per

provvedere, il Presidente del Consiglio nomina un commissario che provvede in via

sostitutiva. a cui faranno seguito i provvedimenti di sospensione o di revoca del

28 Ad oggi sono stati riconosciuti a livello territoriale 11 Organismi pagatori: in Veneto (AVEPA), in Lombardia (OP della Regione Lombardia) in Piemonte (ARPEA), in Emilia Romagna (AGREA), in Toscana (ARTEA), in Basilicata (ARBEA) nella PA Trento (APPAG) e nella PA Bolzano (OPPAB), in Sardegna (ARGEA), in Valle d’Aosta (AREA) mentre gli ultimi due non sono operativi in Calabria (ARCEA) è operativa dal 1 luglio 2010 solo sul FEARS. 29 Art. 3, co. 4, d.lgs 165/1999. 30 Ai sensi dell’art. 3, co. 3 del d.lgs 165/1999.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

28

riconoscimento stesso 31.

Ad eccezione del pagamento effettivo degli aiuti, l’esecuzione degli altri

compiti può essere delegata, sempre ai sensi dello stesso articolo32, ad altri

soggetti.

Per espletare le proprie funzioni l’OP deve disporre di una struttura

amministrativa e di un controllo interno conformi ai criteri di cui all’All. I del reg.

885/2006. Nella valutazione del controllo interno, ai fini di riconoscerne la

conformità ai criteri per il riconoscimento, si deve tener conto sia delle procedure

(esecuzione di pagamenti, contabilità, e altro) che delle strutture organizzative,

delle risorse umane, delle attività di controllo e dei sistemi di informazione.

Il Parlamento europeo, nella risoluzione 2005/2163 del 24 ottobre 2006, ha

ricordato che, nell’istituire Organismi pagatori accreditati, lo Stato membro deve

dotarli di un servizio di revisione contabile interno e che gli stessi debbano essere

funzionalmente indipendenti, in applicazione del reg. 1663/1995 relativo al Fondo

europeo agricolo di orientamento e garanzia – sezione Garanzia (FEAOG-G). Ciò in

quanto alle spese comunitarie gestite con responsabilità condivisa vengano applicati

gli stessi principi di indipendenza delle funzioni di ordinazione, revisione dei conti e

certificazione che valgono per le spese comunitarie a gestione diretta.

In mancanza di Organismi pagatori o nelle more del loro riconoscimento,

l’AGEA può avvalersi, previa intesa con le Regioni, degli uffici regionali, per lo

svolgimento delle funzioni relative alla gestione degli aiuti e degli interventi

derivanti dalla politica agricola comune33.

Infatti, l’Agenzia ha stipulato in tal senso apposite convenzioni per le attività

di acquisizione, protocollazione, conservazione delle domande, per il controllo

dell’ammissibilità delle domande e per il calcolo degli importi da liquidare.

Nell’ambito dello sviluppo rurale le convenzioni possono riguardare la procedura di

attribuzione degli aiuti, la loro conformità alle norme comunitarie, la costituzione e

l’aggiornamento del fascicolo aziendale e i controlli. Infatti, ai sensi dell’art. 6, co. 1

ultimo capoverso del reg. 1290/2005, ad eccezion fatta del pagamento degli aiuti,

l’esecuzione degli altri compiti può essere delegata.

E’ bene sottolineare che i Piani di sviluppo rurale, essendo oggetto di una

programmazione a sé stante, che differisce dalla PAC nelle sue missioni ed obiettivi,

mostra differenze anche nelle dinamiche dei rapporti tra gli organismi che ne sono

protagonisti.

31 Art. 5, co. 2 d.lgs 165/1999 e d.m. 27 marzo 2007 del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. 32 Le condizioni per la delega delle funzioni da parte dell’O.P. sono dettate dal reg. 885/2006, all’All. 1 par. 1, lett. C). 33 Art. 5, co 3, d.lgs 165/1999.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

29

Il reg. 1698/2005, nel normare il sostegno allo Sviluppo rurale e il FEASR,

Fondo ad esso dedicato, delinea all’art. 74 la ripartizione delle varie competenze

nell’ambito della gestione e controllo dei programmi essenzialmente tra tre

organismi: l’Autorità di gestione, responsabile dell’efficacia, efficienza e corretta

gestione ed attuazione dei programmi34l, l’Organismo pagatore35 e l’Organismo di

certificazione, che attesta la veridicità, la completezza e la correttezza dei conti

dell’OP36.

Nell’espletamento delle loro mansioni gli Organismo pagatori si avvalgono

anche di altri organismi a cui vengono delegati particolari compiti. Tra questi

figurano i Centri di Assistenza Agricola (CAA) i quali forniscono assistenza diretta ai

produttori agricoli per la corretta predisposizione delle domande di aiuto.

Al fine di evitare irregolarità gli Organismi pagatori effettuano

periodicamente dei controlli direttamente o attraverso organismi delegati che

agiscono sotto la loro supervisione.

I sistemi prevedono in genere, che prima di effettuare i pagamenti, tutte le

domande di aiuto degli agricoltori siano sottoposte a verifiche amministrative

attraverso numerosi controlli incrociati delle informazioni contenute nelle domande

stesse con altri dati.

Il più importante dei sistemi è il Sistema integrato di gestione e controllo,

comunemente chiamato SIGC. Esso comprende tutti i pagamenti diretti agli

agricoltori, come ad esempio il regime di pagamento unico, ed è applicato in larga

misura ai nuovi Stati membri che si avvalgono del regime di pagamento unico per

superficie, nonché alle misure di sviluppo rurale basate sul numero di ettari o di

animali posseduti, quali, ad esempio i pagamenti relativi alle misure agro-

ambientali per le zone svantaggiate. In termini finanziari, questi regimi

costituiscono attualmente oltre i due terzi delle spese finanziate con il FEAGA e

quasi la metà delle spese finanziate con il FEASR.

In Italia sono stati istituiti i seguenti 12 Organismi pagatori di cui 3 a

carattere nazionale: AGEA, per tutte le Regioni sprovviste di Organismi pagatori;

SAISA – Agenzia delle Dogane – per le restituzioni all’esportazione; Ente Nazionale

Risi per il riso; e 9 a carattere territoriale: ARTEA per la Regione Toscana; AGREA

per la Regione Emilia Romagna; AVEPA per la Regione Veneto; ARBEA per la

Regione Basilicata; ARPEA per la Regione Piemonte; OPLO per la Regione

34 Art. 74, co. 2, lett. a): “…può essere un ente pubblico o privato che opera a livello nazionale o regionale, incaricato della gestione del programma in questione, ovvero lo Stato membro stesso nell’esercizio di tale funzione”. 35 regolamentati dall’art. 6 del reg. 1290/2005. 36 Ai sensi dell’art. 7 del reg. 1290/2005, può essere un’entità di diritto pubblico o privato.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

30

Lombardia; APPAG per la Provincia di Trento; Provincia autonoma di Bolzano – Alto

Adige37 e in Calabria (ARCEA) è operativa dal 1 luglio 2010 solo sul FEARS.

Tale ultima informazione è stata fornita dal rappresentante del MiPAAF

nell’adunanza del 19 luglio 2010 così come l’imminente revoca del riconoscimento

dell’ARBEA individuato con decorrenza 15 ottobre 2010.

2.5 - Struttura e competenze dell’AGEA

L’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, AGEA, è un ente di diritto pubblico

non economico istituito con d.lgs 165 del 27 maggio 1999 e successive modifiche38.

Dal 16 ottobre 2000 essa è subentrata, in tutti i rapporti attivi e passivi, nonché

nella qualifica di Organismo pagatore, all’AIMA (Azienda di Stato per gli interventi

nel mercato agricolo) costituita nel 1982 con la legge n. 610 e successive

modificazioni.

Essa è sottoposta alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole,

alimentari e forestali. L’Agenzia è dotata di autonomia statutaria, regolamentare,

organizzativa, amministrativa, finanziaria e contabile (art. 2 d.lgs 165/1999).

Lo Statuto e i Regolamenti di amministrazione e di contabilità39 e del

personale sono deliberati dal Consiglio di amministrazione, sottoposti

all’approvazione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali di

concerto con il Ministro dell’economia e finanze e con il Dipartimento della funzione

pubblica emanati con decreto del MiPAAF40.

Anche l’adozione di piani, programmi ed interventi nazionali, posti in essere

dall’AGEA in attuazione delle direttive del MiPAAF, sono soggetti all’approvazione

del Ministero vigilante, così come previsto dall’art. 13, co. 1 lett. c) del d.lgs

419/199941, che stabilendo i criteri di garanzia all’effettiva autonomia dell’ente,

ribadisce all’autorità di vigilanza l’attribuzione del potere di approvazione dei

programmi di attività.

Il decreto legislativo istitutivo, ha individuato in capo alle Regioni e alle

Province autonome la competenza all’istituzione degli Organismi pagatori42, previa

verifica della sussistenza dei requisiti richiesti nel rispetto delle modalità e

37 Si segnala per un trattazione specifica, la Relazione speciale “Gli Organismi pagatori in Italia – stato di attuazione e costo del decentramento” delibera n. 3/2009 della Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali. 38 D.lgs 188/2000 e l. 411/2001. 39 Ai sensi dell’art. 10 comma 2 del d.lgs 165/1999 il regolamento è approvato con decreto del MiPAAF di concerto con il Ministero dell’economia e finanza. 40 Art. 10 d.lgs 165/1999. 41 Che riguarda il "Riordinamento del sistema degli enti pubblici nazionali, a norma degli articoli 11 e 14 della legge 15 marzo 1997, n. 59". 42 Ai sensi dell’art. 6, co. 1 reg. (CE) n. 1290/2005 è organismo pagatore quel servizio che paga le spese dei fondi agricoli. Si veda altresì Commissione europea Linea direttrice n. 2 AGRI -2007-60982-01-00 EN, punto 3.3.1.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

31

procedure dettate con decreto del Ministro per le politiche agricole (art. 3, co. 2,

d.lgs 165/1999) e ha attribuito all’AGEA anche le funzioni di organismo di

coordinamento dei servizi preposti43. Le due funzioni sono nettamente distinte sotto

l’aspetto amministrativo, funzionale e gestionale-contabile.

Tant’è che il legislatore con l’art. 9 del d.lgs 188/2000 ha costituito dapprima

un apposito comitato, composto da tre membri, nominati dal Ministro delle politiche

agricole e forestali e successivamente con la l. 441 del 21.12.2001, all’art. 1 punto

f), ha istituito, nell’ambito dell’Agenzia, l’“Ufficio monocratico”, con funzioni di

Organismo pagatore. Lo statuto dell’Agenzia prevede, altresì, specifici strumenti atti

ad assicurare che le funzioni di organismo di coordinamento siano attuate mediante

gestioni distinte e contabilità separate rispetto a quelle dell’Organismo pagatore44.

Resta ferma la Competenza del Ministero delle politiche agricole alimentari e

forestali nella gestione dei rapporti con la Commissione europea, in seno al

Comitato del FEAGA-Garanzia, afferenti alle attività di monitoraggio dell’evoluzione

della spesa relativa al finanziamento della Politica agricola comune, nonché alle fasi

successive alla decisione di liquidazione dei conti, attività per le quali AGEA assicura

il necessario supporto tecnico45 (art. 1 legge 441/2001 che ha aggiunto il comma 1

bis all’art. 3, co. 1, d.lgs 165/1999).

2.5.1 - L’Ufficio di coordinamento

L’ AGEA, ai sensi del d.lgs 165/1999, svolge le funzioni di coordinamento dei

servizi e degli organismi cui sono state decentrate a livello regionale le funzioni di

Organismo pagatore46. In tale funzione l’Agenzia promuove l’applicazione

armonizzata della normativa comunitaria (art. 4 reg. (CE) 885/2006) e a tal fine

verifica la conformità e i tempi delle procedure istruttorie e di controllo seguite dagli

Organismi pagatori ed effettua il monitoraggio delle attività svolte dagli stessi.

In caso di inerzia o di inadempienze nell’esercizio delle funzioni svolte dagli

Organismi pagatori l’Agenzia dà segnalazione al Ministero e alle Regioni interessate

43 Art. 3, co. 1, del d.lgs 165. 44 Art. 9, co. 2; d.lgs 188/2000 che ha sostituito l’art. 10, co. 4, d.lgs 165/1999 così come sostituito dall’ art. 1 l. 21 dicembre 2001, n. 441. 45 L’art. 1 Legge 441/2001 inserisce dopo il comma 1 dell’art. 3 del d.lgs 165/1999, il seguente co. 1bis: “Al Ministero delle politiche agricole e forestali e' attribuita la competenza della gestione dei rapporti con la Commissione europea afferenti, in seno al comitato del FEAOG - Garanzia, alle attività di monitoraggio dell'evoluzione della spesa, di cui al regolamento (CE) n. 1258/99 del Consiglio, del 17 maggio 1999, relativo al finanziamento della politica agricola comune, nonché alle fasi successive alla decisione di liquidazione dei conti adottata ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 2, lettera b), del citato regolamento (CEE) 729/1970, come sostituito dall'articolo 1 del regolamento (CE) 1287/1995 del Consiglio, del 22 maggio 1995. In materia l'AGEA assicura il necessario supporto tecnico fornendo, altresì, gli atti dei procedimenti". 46 Art. 5.1 del d.lgs 165/1999.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

32

per l’adozione delle procedure previste dall’art. 5, co. 3 del d.lgs 112 del

31.03.199847.

In qualità di Organismo di coordinamento l’Agenzia supporta le attività

svolte dagli Organismi pagatori territoriali predispone appositi manuali atti ad

armonizzare le procedure per le funzioni espletate.

Alle funzioni di coordinamento AGEA, fanno capo le seguenti attività:

- sulla base delle previsioni di spesa degli Organismi pagatori, richiede alla

Commissione europea e, al Ministero dell’economia e delle finanze le

anticipazioni dei fondi per le relative erogazioni, che poi trasferisce agli

organismi tenuto conto delle previsioni di spesa formulate;

- raccoglie e valida i dati relativi ai pagamenti provenienti dagli Organismi

pagatori e controlla che le relative procedure siano conformi alle prescrizioni

comunitarie48. Rende il conto periodico e annuale alla Commissione europea

delle anticipazioni finanziarie ricevute;

- esprime il parere in ordine al riconoscimento degli Organismi pagatori49;

- verifica la conformità e i tempi delle procedure istruttorie e di controllo eseguite

dagli OP e, tra di loro, assicura l’omogeneità delle procedure di autorizzazione,

di controllo ed erogazione degli aiuti comunitari, fornendo le relative istruzioni

operative;

- vigila sul rispetto dei termini di pagamento;

- effettua il monitoraggio ed il coordinamento delle attività svolte dagli Organismi

pagatori, verifica la coerenza e la conformità alla normativa comunitaria delle

strutture e dell’organizzazione posta in essere dagli stessi, segnalando al

MiPAAF i casi di mal funzionamento ai fini dei conseguenti provvedimenti di

sospensione o di revoca del riconoscimento;

- nel rispetto degli indirizzi del Ministro delle politiche agricole alimentari e

forestali, svolge i compiti di esecuzione delle forniture dei prodotti

agroalimentari disposte dall’Unione europea per gli aiuti alimentari e la

cooperazione economica con altri Paesi (art. 4, co. 1, d.lgs 165/1999);

- nel rispetto degli indirizzi del Ministro delle politiche agricole alimentari e

forestali è competente agli interventi sul mercato agricolo e da esecuzione alle

forniture dei prodotti agroalimentari disposte dallo Stato italiano anche in

47 Linea direttrice n. 2 della Commissione europea – Riconoscimento degli Organismi pagatori. 48 Reg. del Consiglio 1290/2005 e regolamenti attuativi della Commissione 883/2006, 884/2006 e 885/2006, che hanno istituito i due nuovi Fondi FEAGA e FEASR, per i quali le rendicontazioni avvengono distintamente. 49 Art. 3, co. 3 d.lgs 165/1999 e art. 3, co. 1 d.m. MiPAAF n. 175 del 12 ottobre 2000 modificato dal d.m. 27 marzo 2007.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

33

conformità a programmi stabiliti dal Ministero degli esteri (art. 4 d.lgs

165/1999);

- effettua la rendicontazione all’Unione europea dei pagamenti effettuati da tutti

gli Organismi pagatori;

- per lo svolgimento delle funzioni di coordinamento degli Organismi pagatori

riconosciute all’Agenzia, l’art. 13, co. 4, d.lgs 99 del 29 marzo 2004, assicura

attraverso i servizi del SIAN, la realizzazione dell’Anagrafe delle aziende

agricole, di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 503 del 1999;

- inoltre l’art. 14, co. 9, del d.lgs 99 del 29 marzo 2004, ha attribuito all’AGEA la

gestione del Sistema informativo agricolo nazionale-SIAN già art. 5, co. 4, d.lgs

165/1999;

- ha la costituzione e la gestione della banca dati informatizzata in cui sono

registrati, per ciascuna azienda agricola, i dati ricavati dalle domande di aiuto ai

sensi dell’art. 19 reg. (CE) n. 1782/2003 (Sistema integrato di gestione e

controllo-SIGC);

- svolge le attività di controllo ex post di cui al reg. (CEE) n. 4045/1989 ora reg.

(CE) n. 485/2008. Per tale attività AGEA si avvale del Servizio ispettivo istituito

presso l’AGECONTROL, società integralmente controllata da AGEA, ai sensi

dell’art. 18 del decreto legislativo n. 99 del 2004.

Il Coordinamento presenta la seguente struttura organizzativa:

Fonte: AGEA

2.5.2 - L’Ufficio monocratico

L’Ufficio monocratico50 svolge le seguenti funzioni:

50 I requisiti ed i vincoli cui deve corrispondere la struttura organizzativa sono individuati dal reg. 885/2006.

AGEA coordinamento

Armonizzazione

procedure e

rapporti con gli

Organismi

Rapporti

finanziari

Aiuti nazionali e

autorizzazione

pagamento

Coordinamento

dei controlli

specifici

Sistema integrato

di gestione e

controllo – SIGC

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Irregolarità e frodi in materia agricola

34

- svolge le funzioni di Organismo pagatore per quelle Regioni che non sono dotate

di un proprio Organismo regionale, erogando aiuti, contributi, premi ed

interventi comunitari;

- effettua interventi sul mercato agricolo e agroalimentare, in attuazione delle

normative nazionali e d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra

lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, per sostenere

comparti in contingenti situazioni di crisi per esuberi produttivi al fine di

ristabilirne l’equilibrio curando la successiva collocazione dei prodotti;

- esegue le forniture dei prodotti agroalimentari disposte dallo Stato membro;

- gestisce ammassi pubblici e programmi di miglioramento della qualità dei

prodotti agricoli per gli aiuti alimentari e per la cooperazione economica con altri

Paesi;

- gestisce il Registro dei debitori51 e comunica con cadenza trimestrale, agli altri

Organismi pagatori, le irregolarità e le frodi (Ufficio contenzioso comunitario) al

Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. E’ responsabile di tutte le

fasi procedimentali che iniziano con l’apertura della c.d. scheda di irregolarità e

si concludono con il recupero dei crediti.

Nella sua missione istituzionale AGEA si avvale anche di altri organismi a cui

sono stati delegati particolari compiti, fra questi figurano. Centri di assistenza

agricola (CAA), che rappresentano lo strumento con il quale l’Organismo pagatore

assicura il costante rapporto con i produttori ed una migliore e più diretta

assistenza agli stessi ai fini della predisposizione delle domande di aiuto52.

L’ufficio monocratico presenta la seguente struttura organizzativa:

51 Reg. 885/2006. 52 previsti dall’art. 4 d.lgs 188/2000.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

35

Fonte: AGEA

2.5.2.1 - L’Ufficio del contenzioso comunitario (UCC)

Con delibera del Consiglio di Amministrazione dell’AGEA n 201 del 5

dicembre 2006, al fine di ottemperare alle disposizioni comunitarie53, e con l’intento

di razionalizzare i livelli di servizio, è stato ridisegnato l’assetto organizzativo

interno dell’Agenzia ed è stato istituito, in seno all’Ufficio monocratico-Area

Amministrativa, l’Ufficio del contenzioso comunitario. Tale rilevante modifica

organizzativa ha fatto seguito all’attività di indagine posta in essere dalla

Commissione europea che con la decisione n. C2006/4324 del 03/10/200654 aveva

condannato l’Italia a versare nelle casse comunitarie la somma di euro

310.849.495,98 avendo accertato che “nell’azione di recupero di aiuti

indebitamente pagati, gli Stati membri, fra cui l’Italia, non hanno agito con la

rapidità e la diligenza necessarie. Pertanto le conseguenze finanziarie del mancato

recupero in questi casi non devono essere a carico del bilancio comunitario”. Dalle

indagine che ne sono proseguite fra i profili di vulnerabilità del sistema di gestione è

emersa l’esigenza di individuare una struttura dedicata che potesse seguire in via

53 Regolamenti 1290/2005, 883/2006, 885/2006 e 1848/2006. 54 Tali elementi sono rinvenibili nella nota del 24/04/2008 n. 466 del Procuratore generale della Corte dei conti che trasmette una relazione di AGEA del 18.03.2008 prot. 255 con relativi allegati.

AGEA - organismo pagatore

Ufficio monocratico

Area

amministrativa

Area autorizzazione

pagamenti

Area controlli

Affari generali,

economato e

cassa - personale

Affari legali

Contenzioso comunitario

Ragioneria,

bilancio nazionale

e controllo di

gestione

PAC, Prodotti animali,

Seminativi e Foraggi

Sviluppo rurale

Gestione Domanda

unica e Ortofrutta

Promozione, Miglioramento e Aiuti

sociali

Ammassi, distillazione

vini ed altri aiuti

Contabilizzazione

pagamenti

Bilancio

comunitario

Servizio tecnico

Esecuzione pagamenti

SIAN – Sistemi

informativi

automatizzati

Controllo

interno

comunitario

Ufficio

informazione

e relazione

con il pubblico

Quota latte

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Irregolarità e frodi in materia agricola

36

esclusiva le irregolarità accertate e attivare con tempestività le relative procedure di

recupero.

La ‘struttura dedicata’ a livello dirigenziale è dotata di autonomia

amministrativa e funzionale, in cui è stata accentrata la responsabilità di tutti i

procedimenti di gestione delle irregolarità amministrative inerenti l’erogazione dei

Fondi comunitari in agricoltura, fatte salve quelle riguardanti le esportazioni che

ricadono sul SAISA- Agenzia delle Dogane (Servizio autonomo interventi nel settore

agricolo) e del recupero delle somme indebitamente percepite.

Prima di tale data la gestione delle irregolarità, delle schede di credito e del

recupero crediti, a seconda del settore di competenza, era affidata ai singoli uffici

operativi che ne avevano la diretta responsabilità e l’intervento dell’Ufficio legale

era richiesto solo nel caso di eventuale contenzioso. La comunicazione delle

irregolarità al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali era effettuato

dall’Ufficio contabilizzazione, cui pervenivano dai diversi uffici le relative schede.

Dal dicembre 2006, l’Ufficio contenzioso comunitario ha,pertanto, il compito

di curare in modo unificato e per intero tutti i procedimenti di gestione delle

irregolarità amministrative inerenti l’erogazione dei Fondi comunitari.

In particolare tale struttura deve:

- curare la tenuta del registro delle irregolarità in conformità ai regolamenti

comunitari;

- acquisire ed esaminare i verbali amministrativi o giudiziari contenenti le notizie

di violazione di norme comunitarie lesive dell’erario;

- delibare formalmente l’esistenza dell’irregolarità;

- predisporre e compilare le schede di irregolarità unitamente alle schede di

credito e invio delle comunicazioni trimestrali di irregolarità al Ministero delle

politiche agricole alimentari e forestali;

- adottare iniziative extra-giudiziarie e giudiziarie, anche di natura cautelare

dirette alla tutela, mediante il recupero delle somme indebitamente

corrisposte, degli interessi comunitari;

- verificare la fattibilità della compensazione;

- recuperare i crediti anche con l’adozione di provvedimenti di ingiunzione

fiscale;

- seguire attivamente i procedimenti giurisdizionali instaurati a seguito delle

denunce di irregolarità per accelerare le decisioni;

- gestire tutte le relative controversie per conto di AGEA ed interagire con

l’Avvocatura dello Stato e con gli altri consulenti legali esterni incaricati di

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Irregolarità e frodi in materia agricola

37

curare le procedure di recupero, aggiornando lo stato delle vertenze con

collegamenti anche in forma telematica;

- curare direttamente l’immissione di tutti i dati relativi alle irregolarità ed ai

recuperi nel sistema informativo;

- curare, in accordo con l’Ufficio contabilizzazione, inserito nell’Area controlli, la

definizione delle poste contabili da rendicontare alla Comunità;

- interagire con gli Uffici operativi.

L’Ufficio del contenzioso comunitario è stato dotato della seguente struttura:

Fonte: AGEA

2.6 – L’attività di controllo

I controlli sono svolti secondo le norme comunitarie e la disciplina dettata

dall’Autorità di coordinamento e sotto la responsabilità dell’Organismo pagatore

competente per il pagamento delle domande.

Tali controlli si distinguono in controlli amministrativi e controlli oggettivi.

I primi sono i tipici controlli sugli atti, mentre i secondi sono controlli in loco

aventi ad oggetto un campione di aziende agricole destinatarie di aiuti.

I controlli oggettivi si distinguono in:

- controlli di ammissibilità

- controlli di condizionalità

Ufficio del contenzioso comunitario

Area amministrativa

Protocollo/archivio Procedure, Banche dati e comunicazione irregolarità

Irregolarità Stralcio contenzioso pregresso

Contenzioso OLAF e Corte di giustizia

Contenzioso passivo

Recupero crediti

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Irregolarità e frodi in materia agricola

38

Il controllo di ammissibilità ha come obiettivo la verifica sulle superfici

dichiarate dell’assenza di colture vietate e, nel caso di richiesta di aiuti

supplementari, nella registrazione dell’effettivo uso del suolo per le colture oggetto

dell’incentivo e per l’avvicendamento.

Il controllo di condizionalità accerta che l’agricoltore abbia rispettato i Criteri

di Gestione Obbligatori (CGO)55 e abbia mantenuto la terra in Buone Condizioni

Agronomiche ed Ambientali (BCAA)56. Il mancato rispetto di questi principi

comporta la riduzione o l’esclusione dai pagamenti degli aiuti in danno

dell’agricoltore ai sensi dell’art. 6 del reg. (CE) 1782/2003.

I controlli di ammissibilità in loco presso le aziende sono effettuati su un

campione, pari almeno al 5% di quelle che hanno presentato domanda unica,

selezionato secondo un piano di campionamento curato da AGEA Coordinamento

secondo le modalità contenute nel reg. (CE) 796/2004 sul Sistema integrato di

gestione e controllo (SIGC). Tale regolamento prevede che la selezione delle

aziende avvenga sulla base di un fattore di rappresentatività delle domande di aiuto

presentate e sulla base di un’analisi di rischio.

L’analisi di rischio è basata su statistiche volte ad individuare particolari

categorie di aziende e anche su altri parametri stabiliti da AGEA Coordinamento di

concerto con gli Organismi pagatori.

Tale controllo si basa sulle tecniche GIS, ossia la cartografia di tutto il

territorio nazionale effettuata attraverso le riprese aeree. Il GIS permette la

corretta individuazione delle particelle dell’azienda e la memorizzazione degli esiti

delle verifiche, del rispetto di quanto previsto dagli atti ed impegni in materia di

ammissibilità e condizionalità.

Il campione di aziende selezionato si compone di un:

campione casuale: attraverso la scelta di una percentuale delle domande

presentate, selezionate con criteri di assoluta casualità;

campione mirato: definito da AGEA, ottenuto estraendo un campione fra

una percentuale di aziende sulla base di criteri di analisi di rischio.

I controlli di condizionalità sono effettuati su un campione dell’1% degli

agricoltori che presentano la domanda di aiuto per:

- regime unico di pagamento (Titolo III del reg. (CE) 1782/2003);

- altri regimi di aiuto (Titolo IV del reg. (CE) 1782/2003);

55 I criteri CGO definiti nel reg. 1782/2003 si riferiscono alla sanità pubblica, alla salute delle piante e degli animali, all’ambiente ed al benessere degli animali. 56 Gli obblighi BCAA, reg. 1782/2003, riguardano tutte le terre agricole comprese quelle non più utilizzate a fini di produzione.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

39

- altri regimi di aiuto diretti alla produzione (principalmente olio di oliva e

tabacco).

Il campione è estratto attraverso l’analisi dei rischi i cui criteri vengono

individuati da AGEA di concerto con gli Organismi pagatori.

L’Organismo pagatore competente seleziona le domande da sottoporre a

controllo per la condizionalità, scegliendo il campione, secondo quanto previsto dal

reg. (CE) 796/2004.

Ogni controllo forma oggetto di una relazione secondo quanto previsto dal

reg. (CE) 796/2004.

A seguito degli esiti dei controlli di ammissibilità e di condizionalità, operati

sulla domanda unica, che influisce sul pagamento all’azienda dell’aiuto comunitario

l’Organismo pagatore deve garantire al produttore la possibilità di chiedere il

riesame delle risultanze tecnico-amministrative dei controlli svolti.

Le strutture coinvolte nei controlli per l’ammissibilità delle domande di

erogazione all’interno di AGEA sono:

- L’“Ufficio tecnico”57;

- Il servizio deputato ai controlli secondo il reg. (CEE) 4045/1989 sostituito

dal reg. 485/2008;

- AGECONTROL controlli di I e di II livello;

- SIN.

Organismi esterni ad AGEA:

- Organismi pagatori;

- Regioni, attraverso convenzioni quadro;

- CAA (Centri di assistenza agricola), in base a convenzioni.

L’Ufficio tecnico predispone annualmente la circolare applicativa per la

presentazione della Domanda Unica ed elabora annualmente una circolare in cui si

disciplinano i controlli da eseguire in materia, definendo le modalità di gestione

delle anomalie derivanti dai controlli amministrativi previsti dal SIGC.

L’Ufficio Tecnico esegue i controlli amministrativi tramite il sistema

informativo SIARL sul 100% delle domande presentate e conduce verifiche

specifiche sui premi relativi a colture energetiche, ortofrutta, barbabietola da

zucchero in particolare per quanto riguarda le verifiche sul rispetto dei contratti.

L’Ufficio, inoltre:

57 Riferisce l’AGEA nelle controdeduzioni del 16.07.2010 nota prot. 1100/2010 e nell’adunanza del 19 luglio 2010 che l’Ufficio non fa più parte della struttura AGEA dal 2009 e che le relativa attività sono svolte dal SIN, società partecipata da AGEA.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

40

- svolge l’analisi del rischio ed estrae il campione di controllo integrativo,

relativo alle richieste di contributo e ai premi zootecnici ed esegue i controlli in loco

a campione, avvalendosi delle strutture provinciali;

- acquisisce tramite web service gli esiti dei controlli amministrativi e in siti

eseguiti dall’AGEA;

- predispone il manuale operativo per l’esecuzione dei controlli di

condizionalità per i Criteri di Gestione Obbligatori (CGO);

- effettua i controlli in loco di condizionalità CGO tramite gli organismi

delegati (Province e servizi veterinari delle ASL);

- effettua controlli di secondo livello, a campione, sull’attività realizzata dai

CAA;

-predispone gli elenchi di liquidazione e li trasmette a SIPAG con allegate

apposite liste che documentano i controlli informatici eseguiti dal SIARL e i controlli

specifici eseguiti dal Ufficio Tecnico.

L’AGEA ha comunicato nelle controdeduzioni del 16.07.2010 e nell’adunanza

del 19 luglio 2010 che l’Ufficio non fa più parte della struttura AGEA dal 2009 e che

le relativa attività sono svolte dal SIN, società partecipata da AGEA58.

Con riguardo ai controlli riferisce l’AGEA nelle controdeduzioni che

l’AGECONTROL59 è stata istituita con la legge del 23 dicembre 1985, n. 898 per lo

svolgimento dei controlli e delle azioni comunitarie nel quadro del regime di aiuto

all’olio d’oliva. Tale attività è stata svolta sotto la supervisione della Commissione

europea e del Ministero dell’agricoltura fino alla campagna agraria 2005, dal 1

novembre 2005, a seguito dell’abolizione degli aiuti alla produzione di olio d’oliva,

l’AGECONTROL ha indirizzato i propri controlli ad altri settori del comparto agro-

alimentare, sotto la supervisione di AGEA, entrata nella proprietà come socio unico.

L’AGECONTROL svolge, su incarico di AGEA, un’attività di controllo di I livello

nei confronti dei beneficiari diretti delle Misure di sostegno in comparti quali:

• programmi triennali di miglioramento presentati dalle Organizzazioni del

settore oleicolo (reg. (CE) 2080/2005);

58 Società a capitale misto con il 51% AGEA e 49% Raggruppamento temporaneo d’imprese avente a capogruppo Almaviva, nata nel 2005 con deliberazione AGEA del 25 novembre in applicazione della legge 231/2005 che prevedeva la costituzione di una società a capitale misto. 59. AGECONTROL è stata istituita con la legge del 23 dicembre 1985, n. 898 per lo svolgimento dei controlli e delle azioni comunitarie nel quadro del regime di aiuto all’olio d’oliva, in forma di società per azioni a partecipazione azionaria riservata a soggetti pubblici. Il capitale sociale è stato sottoscritto dal Ministero dell'agricoltura e delle foreste, dall'AIMA (Azienda di Stato per gli Interventi nel Mercato Agricolo), oggi AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) e dall'INEA (Istituto Nazionale di Economia Agraria). Il 29 marzo 2004, con il Decreto Legislativo n. 99, l’AGEA, ferma restando i compiti di indirizzo e di monitoraggio del Ministero delle politiche agricole, subentra in tutti i rapporti attivi e passivi relativi al SIAN prima detenuti dal Ministero e sono trasferite (art. 14, cc 9 e 10, d.lgs 99/2004) ad AGEA le partecipazioni azionarie di AGECONTROL prima detenute dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e dell’INEA (art. 18, co. 2, d.lgs 99/2004).

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Irregolarità e frodi in materia agricola

41

• distribuzione, ad opera di Enti e strutture caritative, di derrate alimentari

agli indigenti della Comunità europea (reg. (CEE) 3149/1992);

• programmi di promozione ed informazione dei prodotti agroalimentari nel

Mercato comunitario e nei Paesi terzi (regg. (CE) 1071/2005; 94/2002; 1346/2005;

2879/2000);

• Fondi comunitari per il tabacco (reg. (CE) 2182/2002);

• controlli su varie misure eccezionali di sostegno del mercato agricolo.

Si tratta di verifiche istruttorie, contabili e tecniche, finalizzate al riscontro

dell'eleggibilità delle spese per l'erogazione di finanziamenti ai beneficiari di aiuti

comunitari.

Nei confronti degli Enti ai quali l’AGEA ha delegato controlli di I livello, quali

Regioni e Province autonome, Centri di assistenza agricola (CAA), organismi di

controllo e altri soggetti delegati, l’AGECONTROL svolge controlli di II livello.

Tali controlli, svolti di norma nelle sole Regioni in cui non è presente un

Organismo pagatore regionale riconosciuto, riguardano, in particolare:

• le attività istruttorie e le verifiche di ammissibilità e di conformità, svolte

dai Centri di Assistenza Agricola (CAA) sulle domande di aiuto presentate dai

soggetti aventi titolo operanti nel settore agricolo ed agroalimentare;

• le verifiche di I livello svolte da Regioni e Province autonome sulle

domande di aiuto presentate nei settori dei Piani di sviluppo rurale, della

Ristrutturazione e Riconversione dei Vigneti o in altri comparti;

• le attività di controllo oggettivo di I livello, svolte dalla Società AGRISIAN

nell’ambito del regime del Pagamento Unico. L’Agenzia ha precisato, nelle

controdeduzioni del 16.07.2010 citate nella nota 1100/2010 che la società ha svolto

tali controlli fino alla campagna 2007;

• i controlli sulla trasformazione del tabacco, svolti dalla Società SGS fino alla

campagna 2006/2007.

Riferisce ulteriormente l’AGEA che nel 2007, il campo di attività di

AGECONTROL è stato ulteriormente ampliato attraverso l'affidamento dei controlli

"ex-post" ai sensi del reg. (CEE) 4045/1989, successivamente sostituito dal reg.

(CE) 485/2008.

Con riguardo alle modalità di controllo esso è svolto a campione

selezionando un campione di imprese con l’intento di consentire la massima

efficacia delle misure di prevenzione e per rilevare le irregolarità. Nella selezione si

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Irregolarità e frodi in materia agricola

42

tiene conto dell'importanza finanziaria delle imprese e di altri fattori di rischio60. I

soggetti da sottoporre a controllo, per ogni ambito di intervento, sono indicati da

AGEA.

Tutte le informazioni sono fornite ad Agea cosi pure i rapporti sugli esiti delle

attività ispettive svolte.

Gli ispettori AGECONTROL, nell’espletamento dei compiti di controllo,

operano in veste di Ufficiali di Polizia giudiziaria con potestà sanzionatoria ai sensi

del d.lgs n. 306 del 10 dicembre 2002.

Ulteriori controlli ex-post vengono svolti dagli organi istituzionali (Comando

Carabinieri Politiche agricole, Guardia di finanza, Corpo forestale dello Stato)

nell’esercizio delle proprie funzioni in ragione della cooperazione instaurata con

l’Ufficio europeo per la lotta alla frode.

a) Il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN)

Il SIAN è un servizio preposto all’esercizio delle attività agricole ed alla

conseguente necessità di acquisire e verificare tutti i dati relativi al settore agricolo

nazionale ed è stato costituito nel 1984 con la legge n. 194. Rappresenta un

sistema di raccolta di tutte le informazioni concernenti il comparto agricolo e rurale

come strumento di conoscenza delle realtà del settore a supporto delle scelte di

politica agricola e rurale. E’ un sistema composto e partecipato da tutte le

Amministrazioni centrali e locali del settore, preordinato a condividere servizi ed

informazioni in modo paritetico tra le Amministrazioni stesse che lo compongono.

Il responsabile del SIAN è stato all’inizio il Ministero dell’agricoltura e delle

foreste. Sulla base del d.lgs 173/1998, sono state unificate all’interno del SIAN

tutte le funzioni del comparto agricolo, agroalimentare, forestale e della pesca, ivi

inclusi i servizi di gestione degli aiuti nazionali e comunitari che hanno sancito il

ruolo centrale del SIAN quale elemento unificante e di certificazione dei servizi

erogati in agricoltura.

A partire dal 1990, nell’ambito del SIAN è stato realizzato il sistema per il

controllo del territorio, finalizzato all’erogazione degli aiuti comunitari ai produttori

agricoli da parte di AGEA. L’attività ha riguardato sia la gestione e l’aggiornamento

60 E’ previsto che l'accuratezza dei principali dati oggetto del controllo primario venga verificata tramite una serie di controlli incrociati, compresi, se necessario, i documenti commerciali di terzi, in numero appropriato in funzione del grado di rischio, anche attraverso: • raffronti con i documenti commerciali dei fornitori, clienti, vettori o altri terzi; • se del caso, controlli fisici sulla quantità e sulla natura delle scorte; • raffronti con la contabilità dei flussi finanziari derivanti dalle transazioni effettuate nell'ambito del sistema di finanziamento FEAOG-Garanzia; • controlli volti alla dimostrazione dell’esattezza dei documenti detenuti dall'Organismo pagatore quale prova dell'erogazione dell'aiuto al beneficiario.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

43

degli schedari e del catasto viticolo e oleicolo, sia la gestione del sistema

informativo AGEA e del ciclo completo di controlli ed erogazione degli aiuti per i

diversi regimi comunitari d’intervento.

Con d.lgs 99/2004 il legislatore ha stabilito che i compiti di coordinamento e

gestione del SIAN siano trasferiti dal Ministero all’AGEA, fermi i poteri di indirizzo e

monitoraggio dello stesso. Successivamente, sono state attribuite ad AGEA funzioni

di coordinamento, sviluppo e gestione del sistema, garantendo il raccordo con il

Ministero competente.

L’AGEA quale soggetto responsabile della gestione, integrazione ed

evoluzione dei servizi del SIAN, garantisce la piena compatibilità ed economicità di

tutti gli interventi di sviluppo in atto o in via di progettazione.

Il SIAN deve “mettere a sistema le informazioni”, e soprattutto deve

certificare il livello qualitativo e di controllo delle stesse, perseguendo

contemporaneamente il contenimento dei costi necessari ai controlli mediante una

loro razionalizzazione e sinergia. L’importanza del SIAN è quella di mettere a

disposizione di tutte le Amministrazioni le informazioni.

La gestione del SIAN è affidata a SIN, società partecipata da AGEA61.

b) Attività di controllo per i Piani di sviluppo rurale

I Piani di Sviluppo rurale per il periodo 2000–2006, sono stati elaborati dalle

Regioni e Province Autonome e, successivamente, approvati dalla Commissione

europea la quale ha contestualmente ratificato le relative previsioni finanziarie.

L’AGEA, in qualità di Organismo pagatore nazionale, delega a Regioni e

Province autonome le funzioni di autorizzazione, inclusi i controlli amministrativi ed

i controlli in loco relativi all’attuazione delle Misure previste dal Piano regionale

(controlli di I livello).

In tale quadro si inseriscono i cosiddetti "controlli di II livello" sul comparto

dei Piani di Sviluppo Rurale (PSR), affidati ad AGECONTROL con lo scopo di

accertare la conformità delle attività delegate alla normativa comunitaria e

nazionale di riferimento ed alle metodologie e procedure di controllo approvate da

AGEA.

Le operazioni di verifica, svolte da AGECONTROL secondo le indicazioni

contenute nel "Manuale delle Procedure e dei Controlli" validato da AGEA,

prevedono distinti approfondimenti in relazione alle diverse Misure di intervento

attivate, in particolare differenziando l’attività di controllo sulla base della tipologia

61 Società a capitale misto con il 51% AGEA e 49% Raggruppamento temporaneo d’imprese avente a capogruppo Almaviva, nata nel 2005 con deliberazione AGEA del 25 novembre in applicazione della legge 231/2005 che prevedeva la costituzione di una società a capitale misto.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

44

della Misura ("a superficie" o "a investimento"). I rilievi effettuati dagli ispettori in

ciascuna delle suddette operazioni sono riportati in appositi atti di rilevazione.

Con riguardo alle attività di controllo AGEA, nelle controdeduzioni del 16

luglio 2010, ha precisato che le stesse “costituiscono una serie complessa ed

articolata di attività volte all’accertamento delle eleggibilità degli aiuti comunitari

annualmente richiesti dagli agricoltori, attraverso l’esecuzione di verifiche tecniche

eseguite nell’ambito del sistema integrato di gestione e controllo-SIGC- basate

sull’utilizzo di metodologie, strumenti e rilevazioni non controvertibili. Si tratta dei

controlli: 1) degli aiuti sulle domande di pagamento unico (DPU) e sullo sviluppo

rurale (PSR). Per questi settori, negli ultimi anni, pur in presenza di un trend di

decremento complessivo del numero delle aziende sottoposte a verifica, si è

assistito ad un aumento delle complessità dei controlli aziendali in virtù

dell’evoluzione della normativa comunitaria con particolare riferimento alle novità

introdotte dalla riforma a medio termine della PAC, relativamente ai controlli del

rispetto dei requisiti di Condizionalità ed alla progressiva fusione del PSR nella

Domanda unica (Primo e Secondo Pilastro della PAC); 2) delle trasformazioni

industriali per i settori No-food, foraggi essiccati, sementi elette, assuntorie; 3) del

settore zootecnico (bovini, ovicaprini) e del settore ortofrutta.

L’esecuzione dei controlli prevede quindi l’adozione di soluzioni

organizzative, tecnologiche e metodologiche finalizzate ad una complessiva

efficienza ed evoluzione del servizio, in linea anche con i requisiti richiesti dai servizi

tecnici della Commissione (JRC di Ispra).

Le soluzioni organizzative prevedono l’utilizzo di una struttura territoriale

dedicata al governo dei controlli oggettivi, definita proprio in funzione delle reali

esigenze in materia di controlli territoriali”.

Con riguardo agli elementi forniti si evidenzia la preponderanza

dell’affidamento delle attività di controllo a strutture esterne, accentuata nell’ultimo

anno con il trasferimento delle competenze dall’ufficio tecnico al SIAN.

Si osserva che non sono state esplicitate le specifiche linee di indirizzo e le

precise direttive da indirizzare ai soggetti attuatori al fine di definire la

predeterminazione di metodologie e di criteri oggettivi. Ciò eviterebbe di attribuire

un peso preponderante alle azioni intraprese dalle strutture esterne riconducendo e

assegnando al soggetto gestore sia la scelta delle strategie che la supervisione e la

diretta responsabilità del processo avviato. Va infatti rilevato che le funzioni di

controllo sono senz’altro qualificanti della missione dell’Ente e qualora il loro

svolgimento sia disancorato da precise linee di indirizzo, l’affidabilità ed attendibilità

delle risultanze ne potrebbero risultare inficiate rischiando di essere fortemente

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Irregolarità e frodi in materia agricola

45

influenzate dai soggetti terzi, con conseguenze negative sull’obiettività ed

imparzialità dei risultati conseguiti.

2.7 - Il fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia FEAOG - Sezione

orientamento

Prima dell’entrata in vigore del regolamento (CE) n. 1290/2005 già citato

che ha istituito i due fondi distinti FEAGA e FEASR), il finanziamento della politica

agricola comune avveniva attraverso il Fondo europeo agricolo di orientamento e

garanzia (FEAOG).

Il FEAOG, istituito con il regolamento CEE n. 25/1962 (modificato da ultimo

dal regolamento CEE n. 728/1970), era diviso in due sezioni:

- la sezione “Garanzia” che finanziava, in particolare, le restituzioni

all’esportazione verso i paesi terzi, le spese dell’organizzazione comune dei mercati

agricoli dirette a regolarizzare i mercati agricoli, le misure di sviluppo rurale che

accompagnano il sostegno dei mercati e le misure rurali non comprese nelle

competenze della sezione “Orientamento”, alcune spese veterinarie e fitosanitarie,

nonché le azioni intese a fornire informazioni sulla PAC. La sezione “Garanzia” era la

più significativa e rientrava tra le spese obbligatorie nel quadro del bilancio

comunitario;

- la sezione “Orientamento”, all’interno dei Fondi strutturali, finalizzata a

promuovere lo sviluppo regionale ed a ridurre le disparità fra le Regioni che fino alla

programmazione 2000-2006 ha finanziato, altre misure di sviluppo rurale come i

progetti pubblici di miglioramento delle strutture di produzione, trasformazione e

vendita dei prodotti agricoli e si è indirizzato alla Regioni dell’obiettivo 1 Tali

progetti dovevano rispettare i criteri generali ed in particolare quello di inserirsi nel

quadro dei programmi o delle azioni della PAC. Tale sezione si occupava di

promuovere lo sviluppo regionale e di ridurre le disparità regionali in Europa.

Il Fondo è stato gestito in modo concorrente dalla Commissione europea e

dagli Stati membri. Il comitato del Fondo, garante di tale gestione, era composto,

da rappresentanti degli Stati membri e della Commissione.

Gli Stati membri hanno individuato i servizi e gli organismi preposti al

pagamento delle spese, definiti “Organismi pagatori”. Tali organismi sono stati

riconosciuti dagli Stati membri e nel caso della presenza di più organismi è stato

designato anche un’ organismo di coordinamento al fine di centralizzare e mettere a

disposizione della Commissione tutte le informazioni necessarie. I menzionati

organismi svolgono un controllo sull’ammissibilità delle domande e sulla conformità

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Irregolarità e frodi in materia agricola

46

alle norme comunitarie, prima dell’ordinazione del pagamento per l’esatta

contabilizzazione dei pagamenti eseguiti.

I pagamenti effettuati dagli Organismi pagatori sono stati finanziati dalla

Comunità sulla base delle dichiarazioni di spesa trasmesse ogni mese dagli Stati

membri ai Servizi della Commissione, corredate dalla certificazione della

completezza, dell’esattezza e della veridicità dei conti trasmessi.

Sulla base di questi dati la Commissione ha proceduto, entro il 30 aprile, alla

liquidazione dei conti degli Organismi pagatori.

Per prevenire i rischi di frode o di irregolarità connesse all’erogazione dei

fondi, gli Stati membri erano tenuti a svolgere un’attività di controllo e di

prevenzione, adottando misure specifiche volte a garantire la regolarità delle

operazioni e il recupero delle somme indebitamente erogate. La Commissione,

inoltre, ha svolto periodicamente un’attività ispettiva, attraverso controlli effettuati

dai propri agenti presso le Amministrazione degli Stati membri, verificando la

conformità dell’iter amministrativo alle norme comunitarie e le modalità con le quali

venivano realizzate le operazioni finanziate dal FEAOG.

Alla data del 31.12.2009 l’attuazione finanziaria del FEAOG-O è stata la

seguente:

Prospetto – Attuazione finanziaria FEAOG-O al 31.12.2009 (euro)

Attuazione finanziaria al 31.12.2009 Avanzamento % Contributo totale (a) Impegni (b) Pagamenti (c) b/a c/a

FEAOG-O 5.538.025.778,00 6.473.988.283,09 5.908.254.989,70 116,90 106,69 Totale 5.538.025.778,00 6.473.988.283,09 5.908.254.989,70 116,90 106,69

Fonte:SIRGS-IGRUE

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Irregolarità e frodi in materia agricola

47

3 - DISCIPLINA GIURIDICA DELLE IRREGOLARITÀ E DEI RECUPERI IN

MATERIA AGRICOLA

Il sistema di comunicazione delle irregolarità e le modalità di recupero delle

somme indebitamente erogate nell’ambito dei finanziamenti derivanti dai fondi

agricoli comunitari è attualmente disciplinato dal regolamento CE n. 1848/2006

emanato dalla Commissione, abrogativo del precedente regolamento CE n.

595/1991 del Consiglio.

Gli scopi che si propone la nuova normativa si sostanziano nel rafforzamento

dell’azione di contrasto alle irregolarità, potenziando il dispositivo di comunicazione

delle stesse ed indirizzando le procedure di controllo anche alla gestione dei fondi

comunitari di politica agricola (FEAGA e FEASR) ai sensi degli artt. 32 e 33 del

regolamento CE n. 1290/2005.

Quest’ultima normativa estremamente innovativa nel sistema dei recuperi ha

previsto che qualora il recupero delle somme irregolari non abbia avuto luogo nel

termine di quattro anni dalla data del primo verbale amministrativo o giudiziario,

oppure nel termine di otto anni nel caso di procedimento giudiziario davanti ai

tribunali nazionali, le conseguenze finanziarie del mancato recupero sono per il 50%

a carico dello Stato membro e per il restante 50% a carico del bilancio comunitario.

In casi debitamente giustificati gli Stati membri possono0 decidere di non

portare avanti il procedimento di recupero. Tale decisione può essere adottata solo

se: a) se i costi già sostenuti e quelli prevedibili per i recupero sono globalmente

superiori all’importa da recuperare; b) se il recupero si rivela impossibile per

insolvenza del debitore o delle persone responsabili, constatata e riconosciuta in

virtù del diritto nazionale dello Stato membro (art. 32, co. 6 reg. 1290/2005).

Anche per la gestione delle irregolarità e dei recuperi afferenti il FEAOG

(sezione orientamento e sezione garanzia) per le pregresse Programmazioni (1994-

1999 e 2000-2006) si applica il regolamento CE del Consiglio n. 1848/2006

secondo quanto ha precisato l’AGEA nelle controdeduzioni (16.07.2010).

Va, peraltro, rilevato che anche il reg. 595/1991 conteneva già gran parte

della disciplina normativa di contrasto alle irregolarità presente nelle norme del

successivo regolamento emanato dalla Commissione. Infatti, si prevedevano gli

obblighi di tempestiva comunicazione periodica dei casi d’irregolarità alla

Commissione, il monitoraggio dei recuperi per le somme interessate dalle

irregolarità, una costante informativa degli esiti dei procedimenti amministrativi e

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Irregolarità e frodi in materia agricola

48

giudiziari avviati, il coordinamento a livello comunitario delle politiche di gestione

delle irregolarità e dei recuperi a cura degli Stati membri.

Il regolamento CE n. 1848/2006 si evolve verso un più marcato aspetto

definitorio, con particolare attenzione alla sicurezza nello scambio dei flussi

informativi e alla cooperazione fra organi comunitari e nazionali. La nuova

normativa definisce i concetti d’irregolarità, di comunicazione, di sospetta frode ed i

termini di fallimento e operatore economico, rilevanti per la procedura di emersione

delle anomalie. La normativa impone l’obbligo di comunicazione periodica con

cadenza trimestrale delle irregolarità alla Commissione e di integrare tali

comunicazioni con le informazioni sull’iter delle procedure amministrative e

giudiziarie. Al fine di semplificare la presentazione obbligatoria della comunicazione

da parte dei singoli Stati membri, il regolamento si preoccupa di definire la soglia

minima che determina la somma interessata dall’irregolarità, al di sopra della quale

gli Stati devono segnalare l’anomalia, nonché stabilire in quali casi non vi è obbligo

di segnalazione.

Per una più analitica trattazione della disciplina comunitaria delle irregolarità

si rinvia alla Relazione finanziaria “I rapporti finanziari con l’Unione europea e

l’utilizzazione dei Fondi comunitari al 31 dicembre 2008”.approvata con delib.

5/2009, Cap. V.

3.1 - La comunicazione delle irregolarità

La soglia da cui sorge l’obbligo della comunicazione alla Commissione è stata

innalzata da 4.000 Ecu (regolamento CE n. 595/1991 art. 12) a 10.000 euro

(regolamento CE n. 1848/2006 art. 6).

La comunicazione periodica comprende tutte le irregolarità che sono state

riscontrate in un primo verbale amministrativo o giudiziario, che va inteso come

una “prima valutazione scritta stilata da un'autorità competente, amministrativa o

giudiziaria, che in base a fatti concreti accerta l'esistenza di un'irregolarità, ferma

restando la possibilità di rivedere o revocare tale accertamento alla luce degli

sviluppi del procedimento amministrativo o giudiziario” utilizzando appositi moduli

contenenti specifiche informazioni qualificate. L’art. 3 del predetto regolamento

richiede che sia compiuta un’attività di valutazione all’esito della quale possa

ritenersi ragionevolmente accertata l’esistenza di un’irregolarità, da intendersi come

“qualsiasi violazione di una disposizione del diritto comunitario derivante da

un'azione o un'omissione di un operatore economico che abbia o possa avere come

conseguenza un pregiudizio al bilancio generale delle Comunità, attraverso la

diminuzione o la soppressione di entrate provenienti da risorse proprie percepite

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Irregolarità e frodi in materia agricola

49

direttamente per conto delle Comunità, ovvero attraverso l'imputazione al bilancio

comunitario di una spesa indebita”.

In tali casi, gli organi di gestione competenti sono tenuti a redigere un

verbale e a trasmettere le informazioni senza ritardo agli organi centrali del singolo

Stato membro, deputati al successivo inoltro dei dati alla Commissione e,

nell’ambito delle proprie rispettive competenze, potranno altresì, adottare gli atti di

sospensione, di revoca del finanziamento e di recupero delle somme indebitamente

pagate e di ogni altra procedura volta alla tutela delle erogazioni comunitarie.

In tale contesto, va segnalata per l’Italia, a seguito dell’Accordo del 29

settembre 2007, assunto in sede di Conferenza Unificata, la circolare della

Presidenza del Consiglio- Dipartimento per il coordinamento delle politiche

comunitarie del 12 ottobre 2007, predisposta d’intesa con cinque Ministeri,

mediante la quale si è adottato un diverso modello di segnalazione delle irregolarità

all’OLAF solo dopo adeguata ponderazione istruttoria della fattispecie e di

valutazione della sussistenza dei presupposti per la configurabilità di un danno al

bilancio comunitario. La descritta nuova modalità operativa, se da un lato risponde

all’intento di evitare la segnalazione alla Commissione su presunte irregolarità che

si rivelino successivamente inesistenti, dall’altro allontana i tempi delle

comunicazioni e riserva tale adempimento a valutazioni discrezionali, di esclusiva

competenza dell’Autorità di gestione, con possibili effetti su quelle finalità di

prevenzione, individuabili nel concetto di “sospetta frode” a cui espressamente si

riferiscono i regolamenti comunitari.

Questa Sezione in precedenti referti ha espresso perplessità ed ha

raccomandato un attento monitoraggio degli iter al fine di evitare che l’assenza di

tempestività nella segnalazione si riveli dannosa per una esaustiva tutela dell’erario

comunitario e lesiva dei principi di assimilazione e cooperazione.

Ciò anche alla luce dell’art. 5 del citato regolamento che impone agli Stati

membri di comunicare tempestivamente alla Commissione, oltre alle informazioni

iniziali, anche quelle attinenti l’avvio o l’abbandono dei procedimenti sanzionatori

amministrativi o penali, inerenti le irregolarità comunicate, nonché gli esiti di tali

procedimenti.

Le disposizioni regolamentari di livello comunitario sono coniugate alle

politiche nazionali di repressione e di prevenzione delle irregolarità e delle frodi

stabilite dall’AGEA in accordo con il Ministero delle politiche agricole e le forze

dell’Ordine (Carabinieri e Guardia di finanza), ed alle azioni regionali di tutela delle

provvidenze comunitarie cofinanziate con i fondi locali, mediante la predisposizione

di un piano di ispezioni e di controlli da effettuare periodicamente.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

50

Per la comunicazione delle irregolarità emerse sul FEAOG–sezione

Orientamento sono in vigore le disposizioni dei regolamenti comunitari nn.

1681/1994 e 2035/2005 previsti per i Fondi strutturali. Le segnalazioni periodiche

delle irregolarità superiori ai 10.000 euro sono rivolte dalle Amministrazioni che

hanno la gestione al Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie

che le invia con un sistema informatico all’OLAF e provvede ai periodici

accertamenti.

3.2 - Le irregolarità comunicate

Le irregolarità segnalate sono quelle comunicate nel periodo 2003-2009.

Esse sono state tratte per il FEAOG-Garanzia dalla banca-dati del Ministero delle

politiche agricole alimentari e forestali e per il FEAOG-Orientamento dalla banca

dati del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie, tali fonti

sono annualmente richiamate dalla Sezione di controllo per gli affari comunitari ed

internazionali nelle Relazioni annuali a cui si fa rinvio62. Con riguardo al FEAOG-

Garanzia si è, altresì, tenuto conto dei dati contenuti nella banca dati debitori,

predisposta ai sensi del reg. (CE) 885/2006 e detenuta da AGEA.

Per una ricognizione complessiva del fenomeno delle irregolarità nelle

diverse annualità considerate, sotto il profilo dell’individuazione finanziaria, si rinvia

all’appendice di questa relazione.

Va innanzitutto evidenziato che è migliorato in Italia il sistema di

monitoraggio del fenomeno anche attraverso la presenza degli Organismi pagatori

regionali.

Va poi rilevato che le irregolarità segnalate si riferiscono a sovvenzioni

concesse anche in anni finanziari piuttosto arretrati nel tempo e nel caso del

FEAOG-Orientamento, non solo alla Programmazione 2000-2006, ma in minima

parte anche alla Programmazione 1994-1999.

In considerazione dei dati rinvenibili nelle due citate banche dati, si può

infatti rilevare che sugli importi complessivi da recuperare quelli relativi al settore

agricolo corrispondono mediamente al 27% con punte di particolare rilievo nel

2003, con il 51,2% e nel 2008-2009 rispettivamente con il 38,3% e il 34%, rispetto

alle irregolarità segnalate sugli altri Fondi.

62 Da ultimo si richiama la Relazione finanziaria relativa all’esercizio 2009, approvata dalla Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali (Deliberazione n. 5/2009).

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Irregolarità e frodi in materia agricola

51

Prospetto - Incidenza % delle irregolarità e frodi dei Fondi agricoli sul totale dei Fondi comunitari per importi da recuperare anni di comunicazione 2003-2009* (euro)

Anno di comunicazione

OLAF

Importo da recuperare

comprensivo di tutti i Fondi

Importo da recuperare FO+FG

%

2003 45.590.751 23.351.406 51,2 2004 72.012.673 6.413.228 8,9 2005 118.262.380 8.481.352 7,2 2006 230.823.454 55.439.639 24,0 2007 245.172.896 66.370.361 27,1 2008 150.891.843 59.226.407 39,3 2009 203.121.963 68.991.261 34,0

TOTALE 1.065.875.960 288.273.654 27,0 Elaborazione corte dei conti su dati del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie e MiPAAF * i dati degli anni 2003-2008 sono privi degli aggiornamenti comunicati all’OLAF nell'anno 2009.

Si può infatti osservare nel settennio considerato che, ad una iniziale

flessione del fenomeno, negli anni 2004-2005, ha fatto seguito, a partire dal 2006,

una progressiva accelerazione con importi più elevati da recuperare.

Grafico - confronto tra gli importi ancora da recuperare per irregolarità e frodi dei Fondi agricoli sull’importo complessivo delle irregolarità e frodi comunitarie ancora da recuperare,

comunicazioni OLAF 2003-2009

45.59123.351

72.013

6.413

118.2628.481

230.823

55.440

245.173

66.370

150.89259.226

203.12268.991

0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000

Migliaia

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

Importo darecuperare FO+FG

Importo darecuperarecomprensivo di tut t i iFondi

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Irregolarità e frodi in materia agricola

52

Grafico – confronto tra FEAOG-O e FEAOG-G, importi da recuperare per le comunicazioni OLAF 2003-2009

0

20

40

60

80

100

120

140

Milioni

REGIONI DELNORD+OP

CENTRO SUD MiPAAF eSAISA

FEAOG-OFEAOG-G

Fonte: DPC e MiPAAF

Come può evincersi dal precedente grafico per entrambi i Fondi della politica

agricola, l’incidenza delle irregolarità evidenzia una rappresentazione di notevole

rilievo per le Regioni del Sud, anche in ragione delle ingenti quantità di risorse che

sono state indirizzate a tali Regioni sia con la Programmazione 2000-2006 (con i

POR regionali) sia attraverso le erogazioni ai beneficiari nella Politica agricola

comune.

Al di là della rappresentazione grafica e dell’analoga concentrazione del

fenomeno nelle Regioni del sud, è necessario tenere distinte le irregolarità

comunicate sui due Fondi, che presentano nella gestione e nei loro intrinseci

caratteri, connotati completamente diversi.

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5353

Prospetto – andamento delle segnalazioni di irregolarità e frodi nel FEAOG-O delle Regioni oggetto di indagine

comunicazioni OLAF 2003-2009 (1) (euro)

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 TOTALE

ENTI n. importo da recuperare

n. importo da recuperare

n. importo da recuperare

n. importo da recuperare

n. importo da recuperare

n. importo da recuperare

n. importo da recuperare

n. importo da recuperare

Lombardia 0 0 0 0 0 0 1 15.291 0 0 0 0 0 0 1 15.291

Lazio (2) 1 67.420 6 1.299.506 1 75.334 1 49.580 0 0 0 0 0 0 9 1.491.840

Campania (5) 0 0 12 1.784.021 4 120.398 8 21.642.042 33 7.642.590 3 149.499 33 2.589.862 93 33.928.412

Basilicata (4) 0 0 3 94.798 4 680.318 55 2.535.978 0 0 0 0 1 23.150 63 3.334.244

Puglia (3) 0 0 1 11.011 40 1.398.939 4 90.533 0 0 0 0 0 0 45 1.500.483

Calabria (6) 3 1.641.263 1 549.012 12 687.010 3 150.108 24 651.098 9 721.242 93 8.140.914 145 12.540.647

Sicilia (4) 1 19.935 3 93.687 6 579.990 15 23.128.961 3 3.050.841 14 6.514.079 71 12.580.465 113 45.967.958

Sardegna (4) 3 10.660.672 1 380.770 2 534.920 35 857.371 49 8.744.300 25 3.697.275 18 367.221 133 25.242.529

REGIONI 8 12.389.290 27 4.212.805 69 4.076.909 122 48.469.864 109 20.088.829 51 11.082.095 216 23.701.612 602 124.021.404

MiPAAF 0 0 0 0 1 49.693 2 3.744.903 0 0 0 0 0 0 3 3.794.596

TOTALE 8 12.389.290 27 4.212.805 70 4.126.602 124 52.214.767 109 20.088.829 51 11.082.095 216 23.701.612 605 127.816.000 Elaborazione Corte dei conti su dati del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie

Note: (1) i dati degli anni di comunicazione 2003-2008 non tengono conto degli aggiornamenti comunicati all’OLAF nel 2009. (2) i dati divergono per gli anni 2005 e 2006 perché la Regione dichiara aggiornamenti non ancora comunicati al Dipartimento CPC. (3) i dati divergono per l’anno 2006 perché la Regione dichiara che un caso di irregolarità è erroneamente attribuito al FEAOG-O mentre dovrebbe essere attribuito al FESR. (4) i dati divergono perché nella relazione di controllo analitica si elencano solo i casi di irregolarità comunicati all’OLAF per la progr. 2000-2006 e non quelli della progr. 1994-1999. (5) i dati divergono perché sono riportati i dati dichiarati dalla Regione e la Sezione di controllo non ha ancora completato l’istruttoria. (6) i dati divergono perché nella relazione analitica vengono riportati gli aggiornamenti comunicati all’OLAF nel 2009.

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54 54

Prospetto – andamento delle segnalazioni di irregolarità e frodi nel FEAOG-G delle Regioni oggetto di indagine

comunicazioni OLAF 2003-2009 (euro)

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 TOTALE

ENTI n. importo da recuperare

n. importo da recuperare

n. importo da recuperare

n. importo da recuperare

n. importo da recuperare

n. importo da recuperare

n. importo da recuperare

n. importo da recuperare

OP Lombardia (4) 0 0 0 0 0 0 7 42.521 3 51.133 6 237.723 3 63.066 19 394.443

AGEA Lombardia 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 936.269 5 926.210 10 1.862.479

Lazio (5) 1 51.709 1 1.094.396 0 0 0 0 1 31.239 9 2.110.852 5 409.145 17 3.697.341

Campania (3) 2 55.278 0 0 0 0 0 0 2 7.258.987 3 256.622 3 623.490 10 8.194.377

OP Basilicata 0 0 0 0 0 0 0 0 3 36.578 17 349.468 4 35.126 24 421.172 AGEA Basilicata (1) 0 0 0 0 0 0 0 0 1 27.378 0 0 9 239.995 10 267.373

Puglia (6) 0 0 0 0 0 0 1 238.595 8 1.324.249 18 4.890.127 4 13.981.366 31 20.434.337

Calabria (7) 11 1.470.579 0 0 4 2.842.156 0 0 29 9.884.809 32 5.573.206 16 1.710.882 92 21.481.632

Sicilia (2) 20 6.322.565 16 256.569 0 0 0 0 54 22.636.738 7 25.544.751 13 13.831.366 110 68.591.989

Sardegna 0 0 0 0 0 0 0 0 3 71.085 5 201.532 3 88.750 11 361.367

REGIONI 34 7.900.131 17 1.350.965 4 2.842.156 8 281.116 104 41.322.196 102 40.100.550 65 31.909.396 334 125.706.510 Elaborazione Corte dei conti su dati MiPAAF

Note: (1) i dati riportati in banca dati MiPAAF con riguardo all’ARBEA, non corrispondono completamente né per numero né per importi a quelli presenti nella relazione specifica perché aggiornati al 31.12.2008. (2) i dati riportati divergono da quelli dei prospetti della relazione specifica perché privi di aggiornamento ed individuati al 31.12.2008. (3) nella relazione analitica non si parla dei casi FG perché la regione non ha la competenza. (4) I dati divergono rispetto alla relazione analitica dell’OP in quanto nel prospetto vengono riportati un numero di casi maggiore. (5) Si rinvia al paragrafo 4.7.3 “L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Lazio” (6) Si rinvia al paragrafo 4.7.2 “L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Puglia” (7) Si rinvia al paragrafo 4.7.1 “L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Calabria”

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Irregolarità e frodi in materia agricola

55

4. - LE IRREGOLARITA’ IN MATERIA DI FEAOG-SEZIONE GARANZIA

Con riguardo alle irregolarità in materia di FEAOG-GARANZIA è necessario

precisare che la gestione delle irregolarità è affidata agli Organismi pagatori che

provvedono a trasmettere le relative comunicazioni al Ministero delle politiche

agricole alimentari e forestali per il successivo invio all’OLAF.

Ma solo in nove Regioni, come è stato in precedenza precisato, è stato

costituito un Organismo pagatore regionale attualmente operante, mentre per le

restanti Regioni tale attività è svolta dall’AGEA63.

Dall’esame delle irregolarità individuate secondo una ripartizione territoriale

si può evincere che una percentuale molto rilevante, pari a quasi il 94% (93,7%), è

costituita da importi da recuperare a cura dell’AGEA, mentre solo il 6,3% è relativo

ad importi da recuperare a cura degli altri Organismi pagatori.

Tale situazione è verosimilmente riconducibile, non solo al numero delle

Regioni interessate, che costituisce il 60% di quelle in cui è presente l’Organismo

pagatore regionale, ma altresì alla circostanza che nelle 12 Regioni sono comprese

quasi tutte quelle meridionali ad esclusione della Regione Basilicata, presso le quali

nel periodo considerato è individuabile una forte concentrazione di casi di

irregolarità.

Al fine di esaminare con maggiore puntualizzazione i fenomeni rappresentati,

sono stati richiesti ad AGEA e da tale ente trasmessi gli elementi conoscitivi della

Banca dati debitori, contenente dati più aggiornati con riguardo, in particolare, agli

importi da recuperare.

L’Agenzia ha riferito nel contraddittorio64 e anche nell’adunanza del 19 luglio

2010, con riguardo alle discrasie fra i dati contenuti nella banca dati delle

irregolarità e nel registro dei debitori che “l’aggiornamento del registro dei debitori

e delle irregolarità avviene in due momenti diversi. Infatti in quello dei debitori, i

recuperi per compensazione avvengono in maniera automatica nel sistema

informativo, attraverso l’incrocio delle schede di credito con i pagamenti; il registro

delle irregolarità, invece, viene aggiornato manualmente man mano che il sistema

informativo, attraverso il monitoraggio mensile, rimanda l’informazione

dell’avvenuto recupero delle schede”.

63 Ad oggi sono stati riconosciuti e sono operativi a livello territoriale 8 Organismi pagatori: in Veneto (AVEPA), in Lombardia (OP della Regione Lombardia) in Piemonte (ARPEA), in Emilia Romagna (AGREA), in Toscana (ARTEA), nella PA Trento (APPAG) e nella PA Bolzano (OPPAB) e in Calabria (ARCEA) operativa dal 1 luglio 2010 solo sul FEARS mentre l’ARBEA è stata revocata con decorrenza 15 ottobre 2010. 64 Vedi la nota prot. n. 1045 del 01.07.2010.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

56

Grafico – importo da recuperare per irregolarità e frodi in materia di Politica agricola (FEAOG-G) per Organismo pagatore – comunicazioni OLAF 2003-2009

AGEA145.494.182

AGREA, ARBEA, ARPEA, ARTEA, AVEPA, OPLO,

SAISA9.781.326

Fonte: MiPAAF

Il controllo ha riguardato le irregolarità segnalate dall’Organismo pagatore

AGEA e, per gli ambiti territoriali65 sono state selezionate tre Regioni, il Lazio –

come Regione dell’Italia centrale – la Calabria e la Puglia, come ambiti territoriali

inseriti nelle Regioni meridionali per le quali, d’accordo con le relative Sezioni

regionali, la Sezione affari comunitari ed internazionale ha direttamente svolto

l’attività di controllo. Le altre Regioni dell’Italia meridionale, quali: Sicilia, Sardegna,

Basilicata e Campania, sono state oggetto di specifica attività di controllo, alcune

delle quali, già con relazione approvata dalla relativa Sezione, come è stato

precisato nel capitolo 1 e della cui attività si da conto nel capitolo sesto della

presente relazione.

Analoga situazione è riscontrabile per la Regione Lombardia per la quale la

relativa Sezione di controllo ha approvato specifico referto, con riguardo all’attività

dell’Organismo pagatore OPLO.

Con riguardo agli ambiti regionali esaminati (Lombardia, Lazio, Calabria,

Puglia, Basilicata, Campania, Sardegna e Sicilia) solo in due Regioni è presente

l’Organismo pagatore regionale (Lombardia e Basilicata) mentre nelle altre è AGEA

che svolge tale compito.

Il prospetto di seguito riportato individua, per i periodi 2003-2009, gli

importi da recuperare, distinti per Organismi pagatori e per Regioni ed è stato

costruito sulla base delle informazioni fornite dal Ministero delle politiche agricole,

65 si rinvia alle precisazioni contenute nel Capitolo 1 - Obiettivi e metodologia dell’Indagine.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

57

ambientali e forestali e trasmesse all’OLAF. Gli elementi presenti costituiscono la

banca dati delle comunicazioni per le irregolarità e frodi in materia agricola. A

riguardo si formulano le osservazioni di seguito indicate.

1) All’interno dell’Organismo pagatore AGEA, la banca dati registra consistenti

importi di irregolarità, in particolare per gli anni 2007-2009 anche a carico di

Regioni quali Veneto, Toscana, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e

Basilicata, Regioni dotate già da anni del proprio Organismo pagatore al quale è

demandato l’obbligo della gestione delle irregolarità compresa la relativa

comunicazione al Ministero.

Tale situazione sembra riconducibile alle modalità di organizzazione del sistema

informatico che privilegia la sede legale o residenza anagrafica dei soggetti

rispetto al territorio di destinazione degli aiuti. Situazione peraltro, sicuramente

in linea con la disciplina comunitaria che favorisce il riferimento al produttore

piuttosto che al prodotto, ma che risulta, per la conoscenza dei fenomeni, non

esaustiva. Infatti, seppure la residenza in alcuni casi può coincidere con il

territorio sovvenzionato dall’aiuto, in moltissimi altri l’entità delle somme da

recuperare è difficilmente collocabile nell’ambito territoriale, situazione che si

presenta ancora più problematica quando l’aiuto è indirizzato a diversi soggetti

di differenti Regioni. Si osserva invece, al riguardo, che la possibilità di una

ricerca per territorio nel quale l’aiuto ricade serve a stabilire l’entità delle

sovvenzioni di cui ogni Regione può beneficiare, costituendo elemento di

estremo interesse, anche alla luce della riforma sul federalismo, ed è altresì

utile per una più efficace politica di prevenzione, facilitando l’analisi dei rischi e

riducendo gli effetti elusivi connessi ad eventuali minori controlli.

Tali considerazioni risultano confermate, pur in presenza della risposta di AGEA

nelle controdeduzioni dell’1 luglio 2010. L’Ente infatti, pur apprezzando il

consiglio formulato dalla Corte dei conti sull’attribuzione territoriale della banca

dati, ha precisato che “spesso in materia di politica agricola le superfici, anche

della medesima azienda, oggetto di pagamenti di aiuti comunitari indebiti,

possono essere ubicate in regioni diverse e inoltre che diverse aziende situate in

diverse regioni possono formare oggetto di un’unica segnalazione di irregolarità.

Tale presupposto provoca il coinvolgimento di più regioni in quanto l’irregolarità

può riguardare diverse aziende distribuite su più regioni del territorio nazionale”.

2) Inoltre per le Regioni dell’Ob. 1 per le quali non è ancora operativo l’Organismo

pagatore (Campania, Sicilia, Sardegna) diverse da quelle espressamente

esaminate nella presente indagine (Puglia e Calabria), l’attività di controllo

posta in essere dalle Sezioni regionali in contraddittorio con le Regioni, ha posto

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Irregolarità e frodi in materia agricola

58

in evidenza la totale mancanza di informazioni e notizie sulla gestione degli aiuti

e quindi sui relativi fenomeni di irregolarità e frodi nel Fondo FEAGA, per la cui

gestione resta ancora piena la competenza dell’AGEA.

Stante l’elevata incidenza degli importi ancora da recuperare, rilevati

nella banca dati OLAF, questa Sezione svolgerà, per le altre regioni del Sud,

approfondimenti conoscitivi con ulteriori controlli.

3) L’Organismo pagatore AGEA, anche in ragione del consistente numero di Regioni

sulle quali esercita la propria competenza, presenta importi elevati da

recuperare rispetto agli altri Organismi pagatori, per i quali, invece, le somme

oggetto di irregolarità, sono decisamente inferiori.

4) Nell’ambito delle irregolarità complessivamente segnalate da AGEA una

percentuale rilevante degli importi da recuperare, pari all’81,14% (tenuto conto

del numero dei casi comunicati all’OLAF la percentuale è del 54,73%), ha ad

oggetto fenomeni che interessano quattro regioni del sud (Sicilia, Calabria,

Puglia e Campania) a tali importi vanno poi sommati quelli relativi alle

irregolarità accertate negli stessi territori e per le medesime annualità per il

FEAOG-Orientamento, all’interno dei Fondi strutturali66.

Va altresì evidenziato che fra i casi di irregolarità sensibilmente elevato è il

numero delle fattispecie penalmente rilevanti.

I casi complessivamente segnalati e ancora aperti per gli anni 2003-2009

sono 696 di cui 444 relativi all’Organismo pagatore AGEA e 252 relativi agli altri

Organismi pagatori regionali.

Fra gli Organismi pagatori regionali il più alto numero di irregolarità è stato

segnalato da AVEPA (Veneto) con 114 casi per un importo complessivo da

recuperare di più di tre milioni e novecento mila euro (3.954.243 euro), seguito

dall’AGREA (Emilia Romagna) con 53 casi per un importo complessivo di più di un

milione e novecento mila euro (1.946.065 euro).

In relazione alle tre Regioni oggetto di controllo: Calabria, Puglia e Lazio,

ricadenti tutti nella gestione dell’Organismo pagatore AGEA, i casi comunicati

all’OLAF sono 140 pari al 31,5% per un importo da recuperare di quasi 45 milioni di

euro (44.959.423 euro) che rappresenta circa il 31% delle somme complessive da

recuperare.

Particolare preoccupazione desta il fenomeno delle irrecuperabilità connesse

all’insolvenza, infatti l’AGEA individua in più di 70 milioni di euro l’entità degli

importi irrecuperabili nel periodo in cui è stata effettuata la rilevazione, 2005-2009.

Tale somma, rapportata ai 155 milioni di euro complessivamente da recuperare,

66 Si veda il paragrafo relativo alle irregolarità nel FEOGA-Sezione Orientamento.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

59

costituisce quasi il 46% delle entità finanziarie totalmente sottratte a qualunque

iniziativa di sostegno e sviluppo.

Va al riguardo evidenziato che l’art. 32, co. 6, reg. CE 1290/2005, del

Consiglio, nel prevedere alla lettera b) fra i limitati casi di irrecuperabilità,

l’insolvenza del debitore, constatata e riconosciuta in virtù del diritto nazionale,

richiama l’attenzione sull’esigenza che i casi siano debitamente giustificati, volendo

con ciò riferirsi alla condizione che lo Stato membro sia in grado di dimostrare di

aver fatto tutto il possibile per attivare con tempestività il recupero delle somme

irregolari. Ma l’esame delle fattispecie evidenzia, in diversi casi, ritardi nelle

segnalazioni e nelle successive azioni non sempre giustificabili.

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60 60

Prospetto – irregolarità e frodi in materia di politica agricola (FEAOG-G) comunicazioni OLAF 2003-2009 (euro)

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 TOTALE

ENTI n. casi

importo da recuperare

n. casi

importo da recuperare

n. casi

importo da recuperare

n. casi

importo da recuperare

n. casi

importo da recuperare

n. casi

importo da recuperare

n. casi

importo da recuperare

n. casi

importo da recuperare

ABRUZZO 1 152.530 0 0 0 0 0 0 0 0 2 67.454 2 135.130 5 355.114 BASILICATA 0 0 0 0 0 0 0 0 1 27.378 0 0 9 239.995 10 267.373 CALABRIA (7) 11 1.470.579 0 0 4 2.842.156 0 0 29 9.884.809 32 5.573.206 16 1.710.882 92 21.481.632 CAMPANIA (3) 2 55.278 0 0 0 0 0 0 2 7.258.987 4 256.622 3 623.490 11 8.194.377 EMILIA R. 0 0 1 29.278 0 0 0 0 0 0 8 3.622.438 2 48.132 11 3.699.848 FRIULI V.G. 0 0 0 0 0 0 0 0 1 121.914 2 207.535 0 0 3 329.449 LAZIO (5) 1 51.709 1 1.094.396 0 0 0 0 1 31.239 8 2.110.852 5 409.145 16 3.697.341 LIGURIA 0 0 0 0 0 0 0 0 2 134.096 2 193.992 2 188.181 6 516.269 LOMBARDIA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 936.269 5 926.210 10 1.862.479 MARCHE 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 256.753 1 33.287 4 290.040 PIEMONTE 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 139.730 3 37.853 4 177.583 PUGLIA (6) 0 0 0 0 0 0 1 238.595 8 1.324.249 19 4.236.240 4 13.981.366 32 19.780.450 SARDEGNA 0 0 0 0 0 0 0 0 3 71.085 5 201.532 3 88.750 11 361.367 SICILIA (2) 20 6.322.565 15 256.569 0 0 0 0 52 22.636.738 8 25.544.751 13 13.831.366 108 68.591.989 TRENTINO A.A. 0 0 0 0 0 0 0 0 2 317.799 1 30.000 5 546.860 8 894.659 TOSCANA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 17.959 1 17.959 UMBRIA 0 0 0 0 0 0 0 0 5 428.036 1 28.561 4 1.476.107 10 1.932.704 VENETO 2 194.855 0 0 0 0 0 0 7 2.498.123 3 67.003 68 8.274.999 80 11.034.981 NON DEFINITO 18 1.952.093 0 0 0 0 0 0 3 33.192 1 23.285 0 0 22 2.008.570 TOTALE AGEA (1)

55 10.199.609 17 1.380.243 4 2.842.156 1 238.595 116 44.767.645 105 43.496.221 146 42.569.712 444 145.494.182

AGREA 2 14.078 4 35.052 4 29.989 7 40.036 15 864.750 16 569.225 5 392.936 53 1.946.065 ARBEA (1) 0 0 0 0 0 0 0 0 3 36.578 18 349.468 4 35.126 25 421.172 ARPEA 0 0 0 0 0 0 0 0 3 75.776 5 181.945 7 596.921 15 854.642 ARTEA 0 0 0 0 1 18.750 0 0 2 26.986 16 187.406 3 93.890 22 327.032 AVEPA 1 6.700 2 9.795 5 46.419 2 23.039 17 280.051 66 2.083.720 21 1.504.520 114 3.954.243 OPLO (4) 0 0 0 0 0 0 6 42.521 2 51.133 7 237.723 3 63.066 18 394.443 SAISA 1 641.723 1 27.909 0 0 1 223.679 0 0 1 956.940 1 33.478 5 1.883.729

TOT. Altri O.P. 4 662.501 7 72.756 10 95.158 16 329.274 42 1.335.273 129 4.566.427 44 2.719.937 252 9.781.326 TOTALE GENERALE

59 10.862.110 24 1.452.999 14 2.937.314 17 567.870 158 46.102.918 234 48.062.649 190 45.289.649 696 155.275.508

Elaborazione Corte dei conti su dati MiPAAF

Note: (1) i dati riportati in banca dati MiPAAF con riguardo all’ARBEA, non corrispondono completamente né per numero né per importi a quelli presenti nella relazione specifica perché aggiornati al 31.12.2008. (2) i dati riportati divergono da quelli dei prospetti della relazione specifica perché privi di aggiornamento ed individuati al 31.12.2008. (3) nella relazione analitica non si parla dei casi FG perché la regione non ha la competenza. (4) I dati divergono rispetto alla relazione analitica dell’OP in quanto nel prospetto vengono riportati un numero di casi maggiore. (5) Si rinvia al paragrafo 4.7.3 “L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Lazio” (6) Si rinvia al paragrafo 4.7.2 “L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Puglia” (7) Si rinvia al paragrafo 4.7.1 “L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Calabria”

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Irregolarità e frodi in materia agricola

61

4.1 - Sistema delle comunicazioni presso AGEA

Con riguardo alla comunicazione delle irregolarità l’AGEA nelle risposte al

questionario ha trasmesso le informazioni relative ai casi ancora aperti67.

In tali risposte ha dichiarato di aver emanato, solo nel corso del 2008, 535

provvedimenti che hanno delibato:

- l’esistenza di irregolarità;

- la sospensione dai procedimenti di erogazione ex art. 33 del d.lgs 228/2001;

- la comunicazione di irregolarità all’OLAF ex art. 3 del reg. (CE) 1848/2006.

Nello stesso anno 2008, l’Ufficio del contenzioso ha comunicato68 di aver

dato l’avvio a circa 450 procedimenti di recupero del credito, effettuando recuperi di

crediti per una somma complessiva di 4.102.708,70 euro e di aver chiuso 604

posizioni debitorie, di cui 254 per aver recuperato l’intero credito per una somma

complessiva di 1.456.817,74 euro e le restanti 350, a seguito di attività istruttorie

supplementari o di sentenze definitive emesse da tribunali civili e penali (per una

importo complessivo di 7.419.363,07 euro).

Con riguardo alle procedure adottate, antecedentemente al 2006, le

irregolarità riscontrate nelle attività di controllo presso i vari uffici operativi erano

segnalate all’Ufficio di settore, che gestiva la trasmissione, delle schede OLAF (poi

modificata e denominata AFIS -Anti fraud informatic system)69, al MiPAAF, Ufficio

comunitario per la lotta antifrode, ai sensi prima del reg. 595/1991 e poi del reg.

1848/200670.

Successivamente, a seguito dell’istituzione dell’Ufficio contenzioso

comunitario, avvenuta con la delibera 201 del 5 dicembre 2006, già citata, tutta la

gestione delle irregolarità e delle frodi è stata accentrata, sin dal momento della

ricezione del verbale di contestazione, al recupero dei crediti o all’archiviazione, nel

caso in cui non venga accertato il “fumus boni iuris”; a tale ufficio (UCC) è stata

affidata la gestione di tutte le segnalazioni di irregolarità e frodi relative all’intero

territorio nazionale, fatte salve quelle accertate nelle Regioni in cui esiste

l’Organismo pagatore, che è titolare di tale competenza.

Sia in materia di FEAGA che di FEASR il reg. 1233/2007 che ha modificato il

reg. (CE) 885/2006, integrato dal reg. 1034/2008 (di modifica), stabilisce che i

conti annuali devono includere fra l’altro la Tabella delle irregolarità (All. III),

67 In risposte al questionario inviatogli dalla Sezione (punti 18 e 19), segnala l’individuazione di 4.579 casi di irregolarità alla data del 15 ottobre 2008. Il dato per la Sezione è poco indicativo in quanto riguarda 35 anni di riscontri (effettuati a partire dall’anno 1973). Successivamente ha integrato la risposta. 68 Si veda nota in risposta alla richiesta istruttoria, del 30 giugno 2009 prott. 1577 UM pag 8. 69Attualmente le schede saranno trasmesse da un nuovo sistema, chiamato IMS (Irregularities Management system) direttamente dall’UCC all’OLAF, previo validazione del MiPAAF. 70 Art. 3.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

62

l’estratto del Registro debitori71 e la rendicontazione degli errori amministrativi in

sede di dichiarazione annuale al fine di consentire la “quadratura” dei recuperi in

sede di chiusura dei conti con l’esatta giustificazione di ogni recupero rendicontato

facendo carico all’organismo di certificazione, nei casi in cui la riconciliazione

contabile non sia chiara, di evidenziare caso per caso, nella propria relazione, le

motivazioni che hanno determinato una mancata iscrizione nel Registro debitori e la

relativa “squadratura” contabile72.

4.2 - Modalità di accertamento delle irregolarità ed effetti della

Comunicazione - La sospensione dei pagamenti

Il reg. (CE) 1848/2006, nell’abrogare il reg. (CEE) 595/1991 del Consiglio,

indica il nuovo regime delle comunicazioni delle irregolarità e frodi comunitarie

nell’ambito del FEAGA e del FEASR e la disciplina dei recuperi delle somme

indebitamente pagate.

L’accertamento di una irregolarità o frode può avvenire, a seguito del

normale svolgimento delle funzioni di controllo da parte degli uffici preposti alla

gestione dei fondi, o a seguito di controlli effettuati da organismi esterni ai

procedimenti amministrativi di erogazione dei fondi, normalmente ex post e anche

nell’ambito della cooperazione instaurata con l’Ufficio europeo per la lotta alle frodi

(OLAF). In materia agricola l’attività investigativa è svolta anche da altri Organismi

quali la Guardia di finanza, il Comando Carabinieri Politiche agricole, il Corpo

forestale dello Stato.

In tutti i casi in cui la violazione di una norma comunitaria, produca un

pregiudizio al bilancio comunitario o ci sia la presunzione che ciò avvenga (sospetta

frode) l’irregolarità è formalizzata in un verbale amministrativo o, nel caso che il

fatto abbia rilevanza penale, esso è oggetto di un atto giudiziario. L’art. 35 del reg.

1290/2005 definisce il primo verbale amministrativo o giudiziario “la prima

valutazione scritta stilata da un’autorità competente, amministrativa o giudiziaria,

che in base a fatti concreti, accerta l’esistenza di un’irregolarità, ferma restando la

possibilità di rivedere o revocare tale accertamento alla luce degli sviluppi del

procedimento amministrativo o giudiziario”.

Al riguardo si segnala che AGEA ha predisposto nel febbraio 2007, ai sensi

dell’art. 4.1 della delibera n. 201 del CdA del 5 dicembre 2006 citata, il Manuale

delle procedure dell’Ufficio del contenzioso comunitario (par. 7 punto 1.1) e nella

71 Previsto dal reg. 885/2006 a cura dell’Organismo pagatore. 72 Nota di coordinamento AGEA 17/07/2008 prot. n. ACU.08.1158 “Linea direttrice n.1”.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

63

Linea direttrice n. 273, ha specificato le condizioni necessarie per la compilazione del

verbale di accertamento.

Il verbale di accertamento è ricevuto e acquisito dall’UCC, che provvede ad

una sospensione “tecnica” delle erogazioni nei confronti dei beneficiari in attesa

dell’esito della valutazione della segnalazione. La sospensione “tecnica” cautelativa

è temporanea nel senso che deve restare efficace soltanto per il tempo

strettamente necessario ad emettere la sospensione cautelare ai sensi dell’art. 33

d.lgs 228/2001. Il suo effetto è quello di impedire qualsiasi disposizione di

pagamento nei confronti del soggetto interessato, prima della “delibazione” e

dell’emanazione del conseguente provvedimento cautelativo74.

La sospensione “tecnica” cautelativa è finalizzata all’accertamento della

sussistenza del “fumus” ed è espletata entro un limitato periodo di tempo (una

settimana/10 giorni).

Oltre la sospensione tecnica sono individuati altri tipi di sospensione:

- la sospensione cautelativa ex art. 33 del d.lgs 228/01, essa è disposta

dall’Organismo pagatore per uno specifico importo e notificata agli interessati;

- le sospensioni totali sono disposte dall’Organismo pagatore, con una data di

decorrenza, il loro effetto è quello di inibire qualsiasi disposizione di pagamento nei

confronti degli interessati, le cui domande di aiuto non possono essere accolte e le

somme eventualmente erogate nel periodo di efficacia devono essere recuperate;

- le sospensioni settoriali, da qualora previste da regolamenti di settore, hanno

natura cautelativa e possono essere disposte in presenza di avvio di indagini

sottoposte al segreto istruttorio, attivate dall’autorità giudiziaria (Antimafia) o dal

mancato rispetto delle disposizioni sulla BSE.

Il verbale di accertamento è soggetto ad una successiva valutazione e dà

luogo ad un atto di “delibazione”, previsto nel Manuale delle procedure dell’Ufficio

del contenzioso comunitario (par. 7 punto 1.1), oppure all’archiviazione della

segnalazione, previa revoca della sospensione tecnica. Nel primo caso l’Ufficio

deliba la sussistenza delle condizioni di iscrizione nel Registro delle irregolarità

attraverso la compilazione della “scheda di irregolarità” o “iniziale” o “di precredito”

e la contestuale comunicazione della stessa al MiPAAF per il successivo inoltro

all’OLAF. Da questo momento decorre la cosiddetta fase di “precredito” che è

necessario concludere entro un anno, secondo quanto disposto dal regolamento

AGEA (adottato in attuazione della legge 241/1990, relativo ai singoli procedimenti

amministrativi di competenza dell'Agenzia) approvato con la delibera 115 del 12

73 Nota di coordinamento AGEA 17.07.2008 prot. n. ACU.08.1158 “Linea direttrice n.2”. 74 Si veda Manuale delle irregolarità e dei recuperi circolare AGEA del 24 dicembre 2007 ,2.5,pagg. 9 e segg.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

64

maggio 2003, qualora l’accertamento dell’indebito comporti difficoltà particolari il

periodo può essere prorogato di un altro anno.

L’UCC provvede ad adottare nei confronti del soggetto beneficiario

dell’indebita percezione un provvedimento cautelare di sospensione ai sensi dell’art.

33 del d.lgs 228/200175 e a notificare al soggetto interessato il provvedimento dal

quale si evidenzia l’irregolare erogazione e la sospensione della corresponsione

degli importi.

Qualora il soggetto riconosca il debito esso è iscritto nel Registro dei debitori

evitando così la fase della contestazione e dell’accertamento.

Nel caso contrario si effettua un’ulteriore istruttoria che tenga conto del

contraddittorio con il soggetto debitore. Qualora l’ulteriore accertamento ha avuto

esito negativo, la scheda di precredito citata è chiusa e la sospensione ex art. 33 è

revocata per archiviazione; qualora al beneficiario siano state sospese le erogazioni

di somme, queste saranno corrisposte.

In caso di sussistenza del credito il credito riconosciuto è iscritto nel Registro

debitori ed è aperta una nuova scheda, c.d. “di credito”. Inoltre, ai sensi del reg.

885/2006, è necessario redigere le tabelle previste nell’Allegato III, poiché alla

Commissione vanno comunicate tutte le irregolarità e l’evoluzione degli importi

relativi ad esse (compresi gli interessi). A tal proposito si evidenzia che il Registro

dei debitori è stato istituito per la gestione informatizzata dei debiti, prima che gli

stessi siano riscossi, aumentati degli interessi dovuti e/o delle sanzioni pecuniarie

applicate. Il registro deve essere controllato ad intervalli regolari al fine di adottare

le misure necessarie ed annotare i casi di ritardo dei recuperi degli importi dovuti.

Nel sistema informatico vanno registrate tutte le sospensioni di pagamento,

da inserire in appositi partitari per l’immediata segnalazione alla Commissione e per

l’evidenziazione nei rendiconti. Il registro dei debitori costituisce uno strumento di

monitoraggio dei crediti e delle relative azioni di recupero intraprese e consente

l’individuazione di tutti gli importi relativi al FEAGA e al FEASR, a carico sia del

bilancio nazionale che di quello regionale.

Tale registro è gestito all’interno del Sistema informativo agricolo nazionale

(SIAN)76 e i dati contenuti in esso sono condivisi e consultabili da tutti gli uffici

75 Comma 1 “I procedimenti per erogazioni da parte degli Organismi pagatori riconosciuti di cui all'articolo 3 del decreto legislativo 165 del 27 maggio 1999, come modificato dall'articolo 3 del decreto legislativo 188 del 15 giugno 2000, sono sospesi riguardo ai beneficiari nei cui confronti siano pervenute da parte di organismi di accertamento e di controllo, notizie circostanziate di indebite percezioni di erogazioni a carico del bilancio comunitario o nazionale, finché i fatti non siano definitivamente accertati”. 76 Il d.lgs 99 del 29.03.2004 all’art. 14.9, ha stabilito il trasferimento dei compiti di coordinamento e di gestione del sistema SIAN dal MiPAAF all’AGEA, fermo restando i poteri di indirizzo e monitoraggio che rimangono in capo al Ministero, presso cui era stato precedentemente costituito con legge 4 giugno 1984, n. 194 come servizio informatizzato preposto all’esercizio delle competenze statali in materia di

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Irregolarità e frodi in materia agricola

65

dell’Organismo pagatore AGEA, ognuno secondo le proprie competenze, nonché

dagli altri Organismi pagatori regionali riconosciuti. E’ altresì curata dall’Ufficio

l’attivazione di altri strumenti cautelari previsti dalla normativa per tutelare gli

interessi finanziari della Comunità, come, fra gli altri, gli atti interruttivi della

prescrizione e l’insinuazione nel fallimento.

4.3 - La compensazione

Nel caso in cui il debitore abbia un credito certo, liquido ed esigibile si valuta

la possibilità di ricorrere alla compensazione legale77 al fine di recuperare il debito

del beneficiario con le somme eventualmente a lui dovute ad altro titolo. In

particolare è innanzitutto necessario accertare se il debitore abbia presentato

domanda di aiuto afferente la campagna agraria successiva, se la stessa sia

ammissibile a pagamento ed il credito non sia stato ancora riscosso (2.3.2 del

Manuale di coordinamento per la gestione delle irregolarità e dei recuperi Circ.

1082/2007 del 24 dicembre 2007). Tra gli Organismi pagatori esisteva già la

possibilità di un controllo incrociato di informazioni atto a mettere in luce

l’eventualità che al credito di un soggetto corrispondesse un debito presso un altro

Organismo pagatore, nel qual caso si attuava la compensazione anche tra

Organismi pagatori diversi78.

Successivamente alla legge 33/200979, la compensazione è possibile anche

con le altre Amministrazioni collegate al sistema. Infatti, con l’art. 8 ter si

costituisce presso AGEA il Registro nazionale dei debiti. Tale registro è diverso dal

Registro dei debitori, previsto in ogni Organismo pagatore. Nel Registro nazionale

dei debiti sono iscritti, mediante il SIAN, tutti gli importi accertati a debito dei

produttori agricoli risultanti dai registri del debitori degli Organismi pagatori

riconosciuti, nonché quelli comunicati dalle Regioni e dalle Province autonome,

connessi a provvidenze ed aiuti agricoli dalle stesse erogati. L’istituzione del

Registro risponde alla finalità di dare attuazione al disposto dell’art. 5 ter del reg.

885/2006, così come modificato dal reg. 1034/2008, il quale impone agli Stati

membri di dedurre gli importi dei debiti dei produttori agricoli, a titolo di rimborso di

indirizzo e coordinamento delle attività agricole ed alla conseguente necessità di acquisire e verificare tutti i dati relativi al settore agricolo nazionale. Successivamente il d.m. 26.10.2005, oltre a definire ulteriori adempimenti relativi alla gestione del SIAN, ha sancito che l’Agenzia assicuri le funzioni di coordinamento, sviluppo e gestione del sistema, garantendo il raccordo con il Ministero competente. 77 Prevista in via generale dall’art. 73 del regolamento (CE) finanziario 1605/2002. 78 Già a partire dal 16 ottobre 2004 era operativa la procedura informatica per compensazione. 79 In applicazione del regolamento (CE) 885/2006 della Commissione, del 21 giugno 2006, così come integrato dal Regolamento (CE) 1034/2008 della Commissione, del 21 ottobre 2008, e del comma 16 dell'art. 1 del decreto-legge 10 gennaio 2006, convertito, con modificazioni, nella legge 11 marzo 2006, n. 81, e successive modificazioni.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

66

provvidenze ed aiuti comunitari, dai futuri pagamenti a favore dei medesimi

beneficiari effettuati dagli Organismi pagatori.

Con l’emanazione dell’art 1, co. 66, della legge 24 dicembre 2007, n. 247

che ha modificato l’art. 4 bis della legge n. 46 del 6 aprile 2007, è stata prevista la

compensazione degli aiuti in materia agricola con le somme dovute a titolo di

contributi previdenziali alla data del pagamento degli aiuti medesimi comprensivi

d’interessi e delle somme dovute come sanzione.

E’ invece esclusa l’applicazione alle erogazioni comunitarie della particolare

disciplina prevista dall’art. 48 bis DPR 29 settembre 1973, n. 602, secondo cui le

amministrazioni pubbliche prima di effettuare, a qualunque titolo il pagamento di un

importo superiore a dieci mila euro devono verificare anche in via telematica se il

beneficiario è inadempiente ed in caso affermativo non procedere al pagamento.

4.4 - La disciplina dei recuperi

Nel caso in cui la compensazione non possa essere applicata, o qualora non

sia possibile recuperare in altro modo gli importi indebitamente erogati (ad esempio

tramite l’escussione della fideiussione80), l’Ufficio contenzioso comunitario notifica al

soggetto nei confronti del quale è già intervenuto un provvedimento di sospensione

oltre al provvedimento di accertamento dell’indebito, la richiesta di restituzione

dell’importo indebitamente percepito, mediante comunicazione inviata con

raccomandata A/R (c.d. lettera di restituzione in via bonaria), entro precisi termini

con l’indicazione delle modalità per effettuare l’ eventuale opposizione. Nel caso in

cui sia stata individuata una responsabilità del debitore, l’importo da restituire

includerà anche gli interessi maturati dalla percezione delle somme al momento

della notifica stessa. Il calcolo degli interessi, secondo la disciplina vigente, decorre

dalla data di erogazione del pagamento non dovuto, mentre nel caso di “errori

materiali” decorre dalla data di restituzione.

Nel caso in cui il beneficiario ottemperi al pagamento delle somme

indebitamente percepite, si procede alla revoca della sospensione ex art. 33, alla

chiusura delle scheda di irregolarità e all’archiviazione del caso di segnalazione di

infrazione comunitaria. La comunicazione della chiusura della scheda di irregolarità

è inviata alla Commissione europea ai sensi dell’art. 5 del reg. 1848/2006.

Trascorso il previsto termine di 30 giorni, senza che il pagamento sia stato

effettuato o siano state presentate eventuali controdeduzioni, oppure sia stato

impugnato il provvedimento di accertamento allegato alla lettera “bonaria”,

80 Nel caso in cui la domanda di aiuto o contributo sia assistita da una garanzia fideiussoria, qualora il debitore non effettui il versamento delle somme indebitamente percepite al termine concesso per il pagamento, se ne dispone il recupero incamerando la cauzione.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

67

prosegue l’azione di riscossione mediante l’invio di una ingiunzione fiscale, ai sensi

del Regio decreto 14 aprile 1910 n. 639, presupposto necessario per l’avvio della

conseguente procedura esecutiva. Nell’importo richiesto sono inclusi anche gli

interessi maturati dalla data della lettera bonaria fino alla data della nuova

comunicazione. Tale procedimento costituisce un procedimento esecutivo speciale

in cui l’ingiunzione è propedeutica al pignoramento e quindi all’avvio della fase

esecutiva. L’ingiunzione è al tempo stesso titolo esecutivo stragiudiziale ed atto di

precetto, deve contenere alcuni elementi caratterizzanti (l’indicazione del debitore,

l’ordine o l’intimazione ad adempiere, il termine entro cui adempiere; l’avvertenza

che in caso di inadempimento si procederà alla procedura forzata, l’autorità presso

cui proporre impugnazione, l’indicazione del responsabile del procedimento, la

somma dovuta). E’ altresì necessario che l’atto contenga gli estremi del

provvedimento di revoca con l’indicazione che è trascorso il tempo per la

restituzione volontaria. La notifica avviene tramite l’ufficiale giudiziario ed è esente

dall’imposta di bollo (art. 5 dPR 642/1972) e di registro (art. 5 dPR 131/1986).

Avverso tale atto è ammessa opposizione davanti al Giudice di pace o al Tribunale,

secondo la competenza per valore.

Dal momento dell’ingiunzione, qualora siano trascorsi ulteriore 30 giorni, in

mancanza dell’avvenuto pagamento da parte del debitore, l’azione di riscossione

procede in maniera coattiva. Dopo la costituzione del titolo, il credito assume i

requisiti di certezza, liquidità ed esigibilità e si procede ad iscriverlo nei ruoli

esattoriali, a cura dell’agente della riscossione con l’emissione della cartella

esattoriale.

In materia di recuperi la titolarità del credito non è dell’ Organismo pagatore

ma del Fondo FEAGA o FEASR e in alcuni casi del FEAOG-GARANZIA e le modalità

organizzative prescelte dallo Stato membro (pluralità di OP) non possono ostacolare

o rendere più difficile il recupero dell’indebito perché ciò integrerebbe una

violazione del diritto comunitario. L’affidamento del recupero all’Organismo

pagatore che subentra nella competenza di altro Organismo pagatore, è dettato

dalla necessità di attuare la compensazione con altri aiuti richiesti dal debitore all’

Organismo pagatore subentrante e più in generale da motivi di semplificazione e di

economia procedimentale, riconnessi al principio comunitario di sussidiarietà

(circolare AGEA n 1205 del 06.08.2008).

In base al dPR 29.09.1973 n. 602 e alla l. 337/1998, per gli enti diversi dalla

Stato, è stata conferita la legittimazione a riscuotere tramite concessionario.

Il d.lgs. 26 febbraio 1999, n. 46 di riordino della disciplina della riscossione

mediante ruolo che ha dato attuazione all’art. 1 della legge 28 settembre 1998 n.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

68

337, all’art. 17 prevede che la riscossione coattiva delle entrate dello Stato e di

quelle sugli enti pubblici, anche diverse dalle imposte sui redditi, possa essere

effettuata mediante ruolo, pertanto anche la riscossione coattiva delle entrate delle

Regioni, Province anche autonome, dei Comuni e degli altri Enti locali può essere

affidata a concessionari.

Decorsi inutilmente 60 giorni dalla notificazione della cartella esattoriale di

pagamento, l’agente della riscossione procede all’espropriazione forzata, con

l’utilizzo di strumenti cautelari81 rivolti a garantire il buon esito. Contro la cartella di

pagamento può essere proposto ricorso davanti l’Autorità giurisdizionale ordinaria,

esso non sospende la riscossione.

Le sospensioni effettuate ex art. 33 d.lgs 228/2001, intercettano tutte le

disposizioni di pagamento e realizzano un accantonamento delle somme,

trasferendole su un apposito capitolo di bilancio di cassa – gestione finanziaria.

Tutte le somme accantonate devono essere collegate al beneficiario e al

provvedimento che le ha erogate, oltre che al provvedimento di sospensione.

Nel caso in cui il soggetto sospeso si opponga all’ingiunzione fiscale82,

sempre entro il suddetto termine, prende il via la fase del contenzioso che si svolge

davanti all’autorità giudiziaria ordinaria. In tale ambito l’AGEA è patrocinata

dall’Avvocatura generale dello Stato che si occupa della citazione in giudizio,

tuttavia, per il recupero di crediti di minore entità, stante la necessità di garantire

l’attiva difesa presso ciascuna sede giudiziaria territoriale, l’Agenzia può avvalersi,

in conformità a quanto condiviso con l’Avvocatura generale dello Stato, previa

selezione attraverso avviso pubblico e con la predeterminazione dei requisiti

necessari dei professionisti del libero foro83, così come individuato nella delibera n.

315 del 18 giugno 2008, elementi forniti dall’Ente nelle controdeduzioni trasmesse

nella nota 1100 del 16.07.2010.

Il giudizio84 potrà essere definito con sentenza di riconoscimento dell’obbligo

di restituzione. In tale caso, si procede all’iscrizione a ruolo del titolo esecutivo a

danno del debitore e alla conseguente procedura di riscossione; viceversa, il

procedimento di recupero verrà archiviato.

81 L’art. 77, co.1, del dPR, n. 602/1973 dispone che, decorso inutilmente il termine di 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento il ruolo costituisce titolo per iscrivere ipoteca sugli immobili del debitore e dei coobbligati per un importo pari al doppio dell’importo complessivo del credito per cui si procede. 82 L’opposizione ai provvedimenti da parte del soggetto interessato può essere presentata ricorrendo in sede giudiziaria o in sede amministrativa. 83 Nel 2008 sono state affidate circa 400 controversie ad avvocati del libero foro (risposta al questionario). 84 Tutte le fasi processuali vengono riportate sul sistema informatico Teleforum e le relative fasi di giudizio sono visibili sulla banca dati debitori e sulle relative schede di irregolarità.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

69

Le somme dovute dagli aventi diritto in attuazione di disposizioni

comunitarie e relative ad erogazioni affidata ad organismi pagatori non possono

essere sequestrate, pignorate, o formare oggetto di provvedimenti cautelari,

compresi i fermi amministrativi di cui all’art. 69, sesto comma, RD 18 novembre

1923, n. 2440, tranne che per il recupero da parte degli Organismi pagatori di

pagamenti indebiti delle medesime provvidenze, neppure le somme giacenti sui

conti correnti degli Organismi pagatori presso la Banca d’Italia e gli istituti tesorieri

destinate alle erogazioni delle provvidenze possono essere sequestrate, pignorate o

formare oggetto di provvedimenti cautelari (art. 5-duodecies e terdecies legge 11

novembre 2005, n. 231).

Le somme indebitamente erogate che vengono recuperate in favore della

Comunità economica europea sono versate alle entrate dello Stato per essere

iscritte ad un apposito capitolo del Ministero dell’economia e finanze (art. 3, co. 7,

legge 898/1986).

4.5 - Le sanzioni

La sanzione amministrativa pecuniaria può essere comminata come penalità,

a seguito dell’accertamento di un’irregolarità, essendo ad essa riconducibili sia

finalità afflittive che di deterrenza.

Le sanzioni sono previste sia dalla normativa comunitaria che da quella

nazionale. Già il reg. 2988/1995, relativo alla tutela degli interessi finanziari della

Comunità85, ha previsto in via generale diversi tipi di sanzione amministrativa86.

Gli Stati membri determinano il sistema di sanzioni da comminare in caso di

violazione degli obblighi assunti e delle pertinenti norme regolamentari e possono

assumere tutte le misure necessarie ai fini della loro applicazione

Le sanzioni previste devono essere effettive, proporzionate e dissuasive.

L’art. 6.2 del reg. 4045/1989, secondo l’attuazione dei principi di effettività,

dispone che siano gli Stati membri ad assumere misure appropriate per sanzionare

persone fisiche o giuridiche che non rispettino gli obblighi previsti nel regolamento

stesso.

Il Regolamento finanziario delle Comunità (reg. (CE) del Consiglio

1805/2002 modificato dal reg. 1995/2006), nel combinato disposto degli artt. 114 e

85 Gli artt. da 4 a 7 e comma 3. 86 a) pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria (in misura fissa); b) importo percentuale superiore a quello indebitamente percepito o eluso calcolato sulla somma da restituire aumentata degli interessi (sanzione amministrativa pecuniaria variabile); c) privazione totale o parziale, di un vantaggio concesso; d) esclusione o revoca di un vantaggio per un periodo successivo a quello in cui è stato commessa l’irregolarità; e) revoca temporanea di un’autorizzazione o riconoscimento che costituiscano requisito necessario per beneficiare di aiuti o contributi comunitari; f) perdita di una garanzia o di una cauzione prestata oppure ricostituzione dell’importo di una garanzia indebitamente liberata; g) altre sanzioni pecuniarie previste da normative di settore.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

70

94, prevede la decadenza dalla partecipazione alle gare e dalla concessione di

sovvenzioni fino ad un massimo di 10 anni, di coloro che al momento della

procedura di concessione si trovino in conflitto d’interesse o abbiano reso false

dichiarazioni o non ne abbiano fornite affatto al fine di partecipare alle procedure.

In Italia, secondo la normativa nazionale, le sanzioni da applicarsi nei casi di

rilevate irregolarità sono previste esclusivamente in materia agricola. Esse sono

disciplinate da diverse normative di carattere generale oltre che da specifiche

disposizioni contenute nelle normative di settore.

La legge 898/1986 (Misure urgenti in materia di controlli degli aiuti

comunitari alla produzione dell’olio d’oliva e sanzioni amministrative in materia di

aiuti comunitari nel settore agricolo), ha previsto l’applicazione della sanzione

amministrativa quando il beneficio consegua all’esposizione di dati e notizie falsi ed

il fatto non configuri il più grave reato punito dall’art. 640-bis del codice penale.

Quando la somma indebitamente percepita sia pari o inferiore a settemilioni

quarantacinquemila lire87 oltre alla restituzione dell’indebito è prevista la sola

sanzione amministrativa pecuniaria, pari all’importo indebitamente percepito (art. 3

co. 1).

L’amministrazione competente determina le somme dovute ed emette

ingiunzione di pagamento. Il pagamento deve avvenire entro 90 giorni

dall’ingiunzione. Il procedimento penale non sospende l’irrogazione della sanzione.

Avverso l’ingiunzione può essere proposta opposizione davanti al giudice

competente che può, ai sensi dell’art. 22 della legge 24 novembre 1981, n. 689,

sospendere l’ingiunzione. Fino al pagamento della sanzione resta sospeso il

pagamento di qualsiasi aiuto, premio, indennità, restituzione, contributo o altra

erogazione per qualunque importo richiesto dal debitore, anche per periodi

temporali successivi a quelli a cui si riferisce l’infrazione.

Ai sensi del d.lgs. 10 dicembre 2002, n. 30588, in attuazione del reg. (CEE)

n. 4045/1989 e dell’art. 4.1 della l. 29 dicembre 2000 n. 422, le imprese

beneficiarie del FEAOG-G che nel corso di accessi eseguiti da funzionari incaricati di

controlli, ai quali è attribuita la qualifica di pubblici ufficiali (art. 3 d.lgs 305/2002),

rifiutano di esibire o dichiarano di non possedere o sottraggono alla verifica e

all’ispezione la documentazione di cui all’art. 4 reg. (CEE) n. 4045/1989, sono

tenute al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria pari all’importo

elargito. I funzionari diffidano l’impresa beneficiaria a fornire la documentazione

richiesta dando un termine non inferiore a quindici giorni (art. 1 ter). In caso di

87 Art. 2 legge 23 dicembre 1986, n 898 così come sostituito dall’art. 73 legge 19 gennaio 1992, n. 142 e poi modificato dall’art. 10, legge 29 settembre 2000, n 300. 88 L’art. 1 ha inserito l’art. 1 bis alla legge 23 dicembre 1986 n. 898.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

71

controlli incrociati presso terzi qualora questi ultimi rifiutino di esibire la

documentazione di cui all’art. 5 reg. 4045/1989, è comminata nei loro confronti una

sanzione amministrativa pecuniaria fino a 10.500 euro (1 quater).

In particolare, per le Misure di Sviluppo rurale, la normativa comunitaria

prevede che “qualora risulti una falsa dichiarazione per negligenza grave, il

beneficiario interessato è escluso per l'anno in questione da tutte le Misure di

Sviluppo rurale comprese nel corrispondente capo del regolamento (CE)

1257/1999. Nel caso di falsa dichiarazione resa intenzionalmente, egli è escluso

anche per l'anno successivo. Detta sanzione lascia impregiudicate le ulteriori

sanzioni previste dall'ordinamento nazionale”89.

Le sanzioni, fino all’individuazione dell’organo competente da parte delle

singole Regioni e Province autonome sono irrogate dal Ministero delle politiche

agricole e forestali e dall’Agenzia delle dogane per quanto concerne la restituzione

all’esportazione (art. 2).

Relativamente al procedimento esso è modellato sullo schema previsto dalla

legge 24 novembre 1981, n. 681 con alcune modificazioni90. La sanzione è

comminata al soggetto destinatario con comunicazione di avvio del procedimento,

contenente il termine entro il quale presentare le memorie difensive. Dopo la

valutazione delle stesse si procede all’ingiunzione del pagamento o all’archiviazione.

Quando la richiesta di aiuto sia stata presentata per il tramite di una

associazione o unione di produttori, l’ingiunzione di pagamento è notificata anche a

quest’ultima, in tale caso l’associazione è tenuta in solido con il produttore a

versare le somme dovute qualora risulti la corresponsabilità (art. 3.2, legge

898/1986).

Nel caso sia stato promosso procedimento penale la sanzione non è sospesa

(art. 3.3).

Dal ricevimento dell’ingiunzione il soggetto deve effettuare il pagamento

entro il termine perentorio di 90 giorni (art. 3.4). Fino all’avvenuto pagamento della

sanzione, è sospesa la corresponsione di qualsiasi aiuto, premio, indennità,

restituzione, contributo o altra erogazione richiesta dal debitore, per qualunque

importo e anche per periodi temporali successivi a quello in cui l’irregolarità è stata

commessa (art. 3.5).

Il soggetto ha facoltà di presentare ricorso in opposizione, davanti

all’autorità giudiziaria ordinaria entro il termine di 30 giorni dalla notifica della

89 Reg. (CE) 817/2004, art. 72. 90 L’art.4 prevede che qualora non sia avvenuta la contestazione immediata, gli estremi della violazione devono essere comunicati entro il termine di 180 giorni (360 giorni in caso di residenza all’estero); sia escluso il pagamento in misura ridotta.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

72

ingiunzione , il giudice può sospendere l’esecuzione dell’ingiunzione ai sensi dell’art.

22, ultimo comma legge 24 novembre 1981, n. 689 (art. 3.3 l. 898/1986), nel qual

caso farà seguito la fase del contenzioso.

Nel caso in cui non sia stata proposta opposizione davanti al giudice

competente (giudice di pace o tribunale in base al valore) e trascorso inutilmente il

termine per il pagamento, si provvede al recupero coattivo delle somme dovute a

titolo di sanzione con l’obbligo di riscuoterle entro il termine di 5 anni, pena la

prescrizione del diritto.

L’AGEA (Ufficio monocratico) non ha fornito elementi circa la ricorrenza del

fenomeno né ha comunicato quanti siano gli importi oggetto di sanzione e quanti di

essi siano stati recuperati sia in materia di aiuti in agricoltura che sullo Sviluppo

rurale.

Estremamente generica si è invece rivelata la risposta fornita nel

questionario, visto che l’AGEA ha dichiarato di applicare le sanzioni qualora previste

dal regolamento a seconda del tipo di irregolarità.

Né sono state fornite notizie circa l’applicazione di misure decadenziali di

soggetti che hanno ottenuto i benefici a seguito di false dichiarazioni, nonostante

diverse fattispecie delle regioni esaminate presentino tali modalità attuativa.

4.6 - Le garanzie

L’AGEA nella sua funzione di Organismo pagatore ha reso noto di utilizzare,

come strumento di garanzia, unicamente le fideiussioni in osservanza della

comunicazione della Commissione CE 2000/7107 (art. 34 d.lgs 18 maggio 2001, n.

228). Anche a tale settore si applicano le modalità stabilite dall’art. 8 del decreto

del Ministero degli interni del 31 maggio 1999, n. 248.

Le polizze sono caratterizzate dall’irrevocabile e incondizionata obbligazione

a carico dell’istituto fideiubente dell’immediato pagamento dell’importo garantito “a

prima e semplice richiesta e non oltre i 15 giorni dalla ricezione della richiesta”.

L’Organismo pagatore utilizza le garanzie degli istituti riconosciuti dall’ISVAP,

ma quando qualcuno dei soggetti fideiubendi ha violato gli obblighi contrattuali e

non ha rispettato gli impegni assunti l’AGEA li iscrive in una lista nera che è

utilizzata esclusivamente all’interno. Tali elementi sono stati tratti dalle

controdeduzioni trasmesse da AGEA con nota 1045 dell’01.07.2010.

Le garanzie sono inserite nel sistema informatico con l’indicazione della

scadenza e della loro validità, ciò consente ad ogni ufficio di monitorare la validità

delle polizze.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

73

L’AGEA riferisce che prima dello svincolo delle polizze, si effettuano delle

verifiche per accertare che non esistano irregolarità sulle sovvenzioni garantite.

I dati forniti in merito alle escussioni effettuate da AGEA non sono

attualizzati91. In tale senso, a seguito di rinnovata la richiesta, l’AGEA riferisce nel

contraddittorio92 che “non può soddisfare la richiesta relativamente alle escussioni

effettuate perché il dettaglio non è estraibile dal sistema informatico poiché i dati

immessi nel registro dei debitori tengono conto dell’entità del recupero ma non del

versante”.

4.7 - L’analisi specifica relativa alle irregolarità nelle Regioni

L’analisi specifica, relativa alle irregolarità nelle tre Regione oggetto del

campione, è stata resa possibile dal confronto delle informazioni presenti nelle due

banche dati disponibili, quella del MIPAAF, costruita con il sistema AFIS dall’OLAF e

quella dei debitori detenuta da AGEA, già richiamate in precedenza

Ma in tutte e tre le regioni sono state rilevate con riguardo agli elementi

presenti nelle due banche dati alcune discrasie, sia con riguardo al numero di casi

che agli importi rappresentati.

Tale disomogeneità è originata dal fatto che i dati pervenuti da AGEA, Ufficio

monocratico, ed estrapolati dal Registro debitori, sono aggiornati ai primi mesi del

2010, mentre quelli che ha trasmesso il MiPAAF, Dipartimento delle politiche

europee ed internazionali, che tra l’altro è l’interlocutore dell’OLAF per le

comunicazioni in tale settore, non hanno ancora registrato le più recenti evoluzioni

delle procedure atte alla definizione dei casi, quali le archiviazioni amministrative e

le rettifiche degli importi, derivanti da recuperi (totali o parziali) o da sentenze o

provvedimenti intervenuti nel 2009 o addirittura nei primi mesi del 2010.

Le menzionate differenze sono state confermate in adunanza dalla

rappresentante del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

91 AGEA comunica un dato pari a 3.280 per un totale di euro 170.338.111,28, a partire dal 1986. 92 Si veda la nota prot. 1045 del 01.07.2010.

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74 74

Prospetto - Andamento delle segnalazioni di irregolarità e frodi nel FEAOG-G delle Regioni oggetto di indagine Comunicazioni OLAF 2003-2009 (euro)

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 TOTALE

ENTI n. importo da recuperare n.

importo da recuperare n.

importo da recuperare n.

importo da recuperare n.

importo da recuperare n.

importo da recuperare n.

importo da recuperare n.

importo da recuperare

OP Lombardia (4) 0

0 0 0 0 0 7 42.521 3 51.133 6 237.723 3 63.066 19 394.443

AGEA Lombardia 0

0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 936.269 5 926.210 10 1.862.479

Lazio (5) 1 51.709 1 1.094.396 0 0 0 0 1 31.239 9 2.110.852 5 409.145 17 3.697.341

Campania (3) 2 55.278 0 0 0 0 0 0 2 7.258.987 3 256.622 3 623.490 10 8.194.377

OP Basilicata(1) 0 0 0 0 0 0 0 0 3 36.578 17 349.468 4 35.126 24 421.172

AGEA Basilicata 0 0 0 0 0 0 0 0 1 27.378 0 0 9 239.995 10 267.373

Puglia (6) 0 0 0 0 0 0 1 238.595 8 1.324.249 19 4.236.240 4 13.981.366 32 19.780.450

Calabria (7) 11 1.470.579 0 0 4 2.842.156 0 0 29 9.884.809 32 5.573.206 16 1.710.882 92 21.481.632

Sicilia (2) 20 6.322.565 16 256.569 0 0 0 0 54 22.636.738 7 25.544.751 13 13.831.366 110 68.591.989

Sardegna (1) 0 0 0 0 0 0 0 0 3 71.085 5 201.532 3 88.750 11 361.367

REGIONI 34 7.900.131 17 1.350.965 4 2.842.156 8 281.116 104 41.322.196 102 39.446.663 65 31.909.396 335 125.052.623 Elaborazione Corte dei conti su dati MiPAAF

Note: (1) i dati riportati in banca dati MiPAAF con riguardo all’ARBEA, non corrispondono completamente né per numero né per importi a quelli presenti nella relazione specifica perché aggiornati al 31.12.2008. (2) i dati riportati divergono da quelli dei prospetti della relazione specifica perché privi di aggiornamento ed individuati al 31.12.2008 (3) nella relazione analitica non si parla dei casi FG perché la regione non ha la competenza. (4) I dati divergono rispetto alla relazione analitica dell’OP in quanto nel prospetto vengono riportati un numero di casi maggiore. (5) Si rinvia al paragrafo 4.7.3 “L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Lazio”. (6) Si rinvia al paragrafo 4.7.2 “L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Puglia”. (7) Si rinvia al paragrafo 4.7.1 “L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Calabria”.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

75

4.7.1 - L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Calabria

Per la Regione Calabria i casi di irregolarità riscontrati sono

complessivamente 126 per gli anni che vanno dal 2003 al 2009. Ma si rileva nelle

due banche dati pervenute alla Sezione (MiPAAF e AGEA) una discrasia anche con

riguardo agli importi rappresentati nelle stesse.

Il prospetto che segue mostra la situazione complessiva del fenomeno per il

periodo 2003-2009, con tutti gli aggiornamenti di cui ha notizia la Sezione,

utilizzando la banca dati debitori di AGEA.

Prospetto 1 – situazione generale Calabria totale segnalazioni casi ancora aperti casi chiusi(a)

anno di comunicazione n°casi Importi(b) n°casi Importi(c) n°casi Importi(b)

2003 30 2.515.597,08 2 1.241.099,68 28 923.145,40

2004 1 8.248,81 0 0,00 1 8.248,81

2005 9 7.178.762,38 4 2.842.155,98 5 1.855.591,40

2006 1 90.470,94 0 0,00 1 90.470,94

2007 35 13.119.617,35 25 11.643.237,99 10 1.476.379,42

2008 33 5.608.236,47 25 5.213.514,81 8 394.721,66

2009 17 1.681.578,84 15 1.665.817,00 2 15.761,84

totale periodo(d) 126 30.202.511,87 71 22.605.825,46 55 4.764.319,47

(a) schede chiuse per recupero o archiviazione amministrativa seguita a provvedimenti amministrativi o sentenze; (b) gli importi sono relativi alla spesa irregolare; (c) Importi ancora da recuperare; (d) La somma degli importi dei casi aperti e di quelli chiusi non dà il totale dell’importo delle segnalazioni, in quanto negli importi dei casi ancora aperti non sono conteggiati 2.847.235,96 euro che sono relativi a parziali recuperi già effettuati.

Nell’arco temporale 2003-2009 per i 126 casi comunicati è stato individuato

un importo irregolare per euro 30.202.511,87, nell’attuale 55 casi (più del 44% del

totale dei casi) sono stati chiusi, per euro 4.764.319,47, importo che corrisponde

invece a meno del 16% dell’intera somma da recuperare.

Dei 55 casi chiusi, 36 sono stati oggetto di recupero totale per

compensazione (pari a euro 3.322.117,97) e 19 sono stati archiviati (euro

1.340.006,74 con motivazioni di varia natura, esposte di seguito e sui quali l’AGEA

nelle controdeduzioni del 16 luglio 2010 ha precisato, con riguardo agli elementi

informativi richiesti, che gli atti che archiviano i procedimenti inerenti le irregolarità

sono inseriti in formato digitale sul sistema IMS-AFIS e pertanto immediatamente

fruibili, mentre gli atti di chiusura relativi a periodi precedenti erano trasmessi al

MiPAAF in formato cartaceo, atti attualmente di difficile reperibilità perché

depositati in un archivio remoto.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

76

Si rileva con preoccupazione che moltissimi sono i casi penalmente rilevanti

e le cui modalità attuative indicano prassi caratterizzate da falsità documentali e da

artifici e raggiri indirizzati all’ottenimento del beneficio e a dimostrare la fittizia

presenza dei requisiti richiesti. In alcuni dei casi segnalati i comportamenti

fraudolenti riguardano il medesimo soggetto per diverse annualità.

Per quanto riguarda il primo anno di comunicazione preso in esame (il

2003), la situazione aggiornata ai primi mesi del 2010 appare la seguente:

Prospetto 2 – Calabria - Anno di comunicazione 2003

n° caso importi irregolari

archiviati importi da recuperare

importo recuperati

Stato

IT/2003/000001 47.318,00 47.318,00 recuperato IT/2003/000002 25.742,76 25.742,76 recuperato IT/2003/000003 4.569,43 4.569,43 recuperato IT/2003/000004 83.290,20 83.290,20 archiviazione IT/2003/000007 4.737,66 4.737,66 archiviazione IT/2003/000008 6.071,89 6.071,89 recuperato IT/2003/000009 37.307,69 37.307,69 recuperato IT/2003/000010 125.735,10 125.735,10 recuperato IT/2003/000011 5.816,17 5.816,17 recuperato IT/2003/000012 27.015,69 27.015,69 recuperato IT/2003/000013 47.343,02 47.343,02 recuperato IT/2003/000014 5.070,11 2.329,94 2.740,00 archiviazione IT/2003/000015 4.361,49 4.361,49 recuperato IT/2003/000016 14.364,61 14.364,61 recuperato IT/2003/000017 5.495,62 4.994,62 501,00 archiviazione IT/2003/000018 36.577,26 36.577,26 recuperato IT/2003/000019 13.648,03 13.648,03 recuperato IT/2003/000020 35.580,11 35.580,11 archiviazioner IT/2003/000021 6.534,54 6.534,54 recuperato IT/2003/000022 5.080,21 5.080,21 recuperato IT/2003/000023 7.576,44 7.576,44 recuperato IT/2003/000064 12.625,11 12.625,11 archiviazione IT/2003/000065 246.332,76 125.624,98 120.707,78 arch. amm.va IT/2003/000066 9.608,86 9.608,86 recuperato IT/2003/000067 28.534,34 28.534,34 recuperato IT/2003/000068 5.873,81 5.873,81 recuperato IT/2003/000069 132.282,28 132.282,28 aperto IT/2003/000070 63.532,85 63.532,85 archiviazione IT/2003/000083 1.460.169,40 1.108.817,40 351.352,00 aperto IT/2003/000091 7.401,64 7.401,64 recuperato

TOTALE 2.515.597,08 332.715,47 1.241.099,68 941.781,93

Come può evincersi dal prospetto 2, dei 30 casi segnalati nell’anno 2003, 20

sono stati oggetto di recupero mentre per 8 casi è intervenuta l’archiviazione, per i

due casi aperti un importo da recuperare pari a euro 1.241.099,68.

Quasi tutti i casi segnalati sono stati riscontrati nel settore della produzione

dell’olio di oliva con accertamenti della Guardia di finanza (uno dalla Polizia di

Stato) in controlli ordinari di ordine fiscale (in un caso, nel corso di un’indagine

giudiziaria), tranne alcune situazioni individuate da AGECONTROL (3) nella sua

funzione di controllore di II livello.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

77

Per quanto riguarda le prassi adottate per la commissione delle irregolarità e

frodi, nella casistica presa in esame, si dispone di pochissimi elementi, tratti

peraltro dalle schede OLAF in formato cartaceo, fornite dall’AGEA a seguito di

specifica richiesta. Su un totale di 30 casi sono note solo cinque prassi attuative, di

esse quattro segnalano dichiarazioni fittizie da parte del beneficiario di quantitativi

di olio mai prodotto, o comunque risultante non compatibile con le caratteristiche

agronomiche delle piante dichiarate, in un caso, poi, non è stata riconosciuta la

titolarità del destinatario dell’aiuto di alcune particelle di terreno.

La totalità dei recuperi, sulla base delle informazioni fornite da AGEA alla

Sezione93, è stata effettuata attraverso compensazione legale.

Dei casi cosiddetti “archiviati”, solo per due si ha la notizia dell’emissione

della relativa ordinanza da parte dell’Ispettorato centrale repressione frodi (di

Cosenza), negli altri casi non è stato fornito nessun elemento specifico, che si

rileva, invece, di notevole importanza.

Per l’anno di comunicazione 2004, risulta un solo caso individuato dalla

Guardia di Finanzia nel settore della produzione dell’olio di oliva, il cui importo di

spesa irregolare è stato completamente recuperato attraverso la compensazione

legale. La questione è stata risolta in via amministrativa.

Prospetto 3 – Calabria - Anno di comunicazione 2004

n° caso importi irregolari

archiviati importi da recuperare

importo recuperati

Stato

IT/2004/000077 8.248,81 0,00 0,00 8.248,81 recuperato

Nel 2005 sono stati comunicati all’OLAF 9 casi di irregolarità, tutti nel settore

ortofrutticolo e tutti sfociati in procedure giudiziarie, fra questi 6 sono stati

individuati dall’arma dei Carabinieri e 3 dalla Guardia di finanza.

Da entrambe le banche dati di provenienza degli elementi oggetto di questa

indagine, risulta che 5 dei 9 casi sono stati archiviati per avvenuto recupero delle

somme, tutti per compensazione legale.

93 Note AGEA prot. n. 1577 del 30.06.2009, n. 1674 del 10.07.2009 e n. 835 del 05.05.2010.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

78

Quella che segue è la situazione aggiornata dei casi comunicati nel corso del

2005:

Prospetto 4 – Calabria - Anno di comunicazione 2005

n° caso importi irregolari archiviati

importi da recuperare

importo recuperati Stato

IT/2005/001158 260.931,37 0,00 0,00 260.931,37 recuperato IT/2005/001159 1.329.736,03 0,00 1.003.250,03 326.486,00 aperto IT/2005/001160 630.725,55 0,00 105.444,55 525.281,00 aperto IT/2005/001161 1.820.254,58 0,00 1.063.509,58 756.745,00 aperto IT/2005/001162 16.352,70 0,00 0,00 16.352,70 recuperato IT/2005/001163 1.542.454,82 0,00 669.951,82 872.503,00 aperto IT/2005/001164 999.705,65 0,00 0,00 999.705,65 recuperato IT/2005/001224 268.731,99 0,00 0,00 268.731,99 recuperato IT/2005/001225 309.869,69 0,00 0,00 309.869,69 recuperato

Totali 7.178.762,38 0,00 2.842.155,98 4.336.606,40

Nei quattro casi ancora aperti il totale delle somme da recuperare è pari ad

euro 2.842.155,98, (l’importo di spesa irregolare accertata è di euro 5.323.170,98),

in quanto in tutti i predetti casi è stata effettuata una compensazione parziale

complessivamente per euro 2.481.015,00.

Nei casi ancora aperti sono state segnalate, le pratiche messe in atto per

effettuare le irregolarità, tutte nell’ambito della trasformazione degli agrumi, esse

sono caratterizzate da modalità fraudolente penalmente rilevanti visto che si

riferiscono ad utilizzazione e trasformazione fittizia dei prodotti e sono in corso i

relativi procedimenti penali.

Nell’anno 2006 è stata comunicata una sola irregolarità, nell’ambito del

settore della trasformazione dei pomodori, che per le modalità di svolgimento ha

dato vita ad un procedimento giudiziario di natura penale. Per quanto riguarda le

somme indebitamente percepite, queste sono state recuperate in toto attraverso la

compensazione.

Prospetto 5 – Calabria - Anno di comunicazione 2006

n° caso importi irregolari

archiviati importi da recuperare

importo recuperati

Stato

IT/2006/001493 90.470,94 0,00 0,00 90.470,94 recuperato

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Irregolarità e frodi in materia agricola

79

Più rilevante è la situazione comunicata alla Commissione nel 2007, dalla cui

analisi emergono 35 casi di irregolarità di cui 25 ancora aperti.

Delle restanti 10 situazioni, solo 4 sono state chiuse per avvenuti recuperi

delle somme indebitamente percepite (euro 831.592,9994). Le altre 6 sono state

per diversi motivi archiviate95.

Le irregolarità sono state rilevate prevalentemente nel settore della

zootecnia (24 concernenti le carni ovine/caprine e 6 bovine); altre 8 sono state

riscontrate nel settore ortofrutticolo (trasformazione pomodori o agrumi) e 3 nella

produzione dell’olio d’oliva.

Dei 35 casi, solo in 7 (IT/2007/1712, IT/2007/1713, IT/2007/1717,

IT/2007/1719, IT/2007/1877, IT/2007/1878 e IT/2007/1895) è indicata la prassi

adottata al fine della percezione indebita dell’aiuto, 5 sono relativi alla utilizzazione

o trasformazione fittizia del prodotto ortofrutticolo, mentre in 2, entrambi nel

settore della zootecnia, sono state scoperte false dichiarazioni.

L’individuazione è avvenuta quasi sempre ad opera della Guardia di finanza

nel corso di controlli a posteriori di natura fiscale, solo in quattro casi il controllo da

parte degli organismi ispettivi è seguita ad inchieste giudiziarie.

I 25 casi ancora aperti presentano un importo complessivo da recuperare

pari a euro 11.643.237,99, le procedure di recupero sono state attivate e sono

attualmente in corso. Per la gran parte di essi è ancora pendente il procedimento

penale.

94 L’importo non corrisponde con quello del totale della colonna “importi recuperati” del prospetto 6 in quanto quest’ultimo è comprensivo di alcuni recuperi parziali. - 95 caso 1735: chiusura scheda a seguito della sentenza n. 427 del 23/6/2008 della Procura

regionale presso La Sezione giurisdizionale della Regione Calabria; - caso 1746: chiusura scheda per sentenza 136/2009 del Tribunale di Locri e per sentenza di

assoluzione n. 281/2009 della Procura regionale presso La Sezione giurisdizionale della Regione Calabria;

- casi 2123 e 2124: chiusura delle schede in quanto erroneamente aperte; - caso 2128: provvedimento di archiviazione prot. UCCU 2009.5644 a seguito della sentenza

519/2009 della Procura regionale presso La Sezione giurisdizionale della Regione Calabria; - caso 2158: chiusura della scheda per sentenza 749/2009 della Procura regionale presso La Sezione

giurisdizionale della Regione Calabria.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

80

Si indica di seguito la situazione dei casi comunicati nel corso del 2007.

Prospetto 6 – Calabria - Anno di comunicazione 2007

n° caso importi irregolari

archiviati importi da recuperare

importo recuperati

Stato

IT/2007/001641 91.306,67 0,00 91.306,67 0,00 aperto IT/2007/001705 16.161,45 0,00 16.161,45 0,00 aperto IT/2007/001712 1.540.229,26 0,00 1.540.229,26 0,00 aperto IT/2007/001713 166.088,15 0,00 166.088,15 0,00 aperto IT/2007/001717 1.147.190,59 0,00 1.147.190,59 0,00 aperto IT/2007/001719 471.348,28 0,00 0,00 471.348,28 recuperato IT/2007/001732 14.079,10 0,00 14.079,10 0,00 aperto IT/2007/001733 26.631,93 0,00 26.631,93 0,00 aperto IT/2007/001735 15.943,84 0,00 0,00 15.943,84 recuperato IT/2007/001746 19.873,39 13.816,39 0,00 6.057,00 archiviato IT/2007/001748 19.561,80 0,00 19.561,80 0,00 aperto IT/2007/001751 12.811,96 0,00 7.369,32 5.442,64 aperto IT/2007/001752 21.745,67 0,00 21.745,67 0,00 aperto IT/2007/001762 20.737,14 0,00 20.737,14 0,00 aperto IT/2007/001766 14.230,40 0,00 9.890,52 4.339,88 aperto IT/2007/001844 17.399,79 0,00 17.399,79 0,00 aperto IT/2007/001845 19.812,30 0,00 19.812,30 0,00 aperto IT/2007/001853 26.061,00 0,00 26.061,00 0,00 aperto IT/2007/001865 45.216,11 0,00 45.216,11 0,00 aperto IT/2007/001868 29.262,13 0,00 24.175,69 5.086,44 aperto IT/2007/001877 56.198,19 0,00 56.198,19 0,00 aperto IT/2007/001878 200.000,00 0,00 0,00 200.000,00 recuperato IT/2007/001895 14.693,56 0,00 14.693,56 0,00 aperto IT/2007/002011 1.331.377,17 0,00 1.331.377,17 0,00 aperto IT/2007/002077 22.177,89 0,00 22.177,89 0,00 aperto IT/2007/002119 265.256,03 265.256,03 0,00 0,00 archiviato IT/2007/002122 6.808.424,60 0,00 6.808.424,60 0,00 aperto IT/2007/002123 149.722,57 149.722,57 0,00 0,00 archiviato IT/2007/002124 149.722,57 149.722,57 0,00 0,00 archiviato IT/2007/002125 172.888,00 0,00 172.888,00 0,00 aperto IT/2007/002128 24.433,11 24.433,11 0,00 0,00 archiviato IT/2007/002157 10.770,68 0,00 10.770,68 0,00 aperto IT/2007/002158 20.909,80 20.909,80 0,00 0,00 archiviato IT/2007/002204 13.051,35 13.051,35 0,00 aperto IT/2007/002208 144.300,87 0,00 0,00 144.300,87 recuperato

Totale 13.119.617,35 623.860,47 11.643.237,99 852.518,95 L’importo relativo alla spesa irregolare del caso IT/2007/002122 è stato aggiornato recentemente (originariamente era di euro 4.851.168,17), con un incrementi di circa 2 milioni di euro. Per il caso IT/2007/002204 l’AGEA ha comunicato con nota 1100 del 16 luglio 2010 che a seguito di sentenza della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti n. 572/2009 l’importo è stato ridotto in 2.677,44 euro.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

81

Nel 2008 le comunicazioni per irregolarità e frodi effettuate dal MiPAAF sono

state 3396, di cui solo uno è stato chiuso per avvenuto recupero per compensazione

automatica per euro 11.290,86, altri 7 sono stati archiviati97, per un importo

complessivo di euro 383.430,80, per diverse motivazione fra le quali desta

preoccupazione quella nella quale l’irreperibilità del soggetto beneficiario rende

difficile recuperare 267.000 euro (caso IT/2008/124), somma percepita grazie ad

una pratica fraudolenta, consistita nella falsa dichiarazione relativa al possesso

fittizio del terreno.

I 25 casi attualmente aperti complessivamente hanno un importo da

recuperare pari a 5.213.514,81 euro.

E’ da evidenziare che oltre il 50% di tale importo (euro 2.839.294,52) è

rappresentato dalla somma di due soli casi (IT/2008/138 e 139) in cui il beneficiario

dell’aiuto è rappresentato dalla stessa società, a cui è, inoltre, riconducibile, tra le

comunicazioni del 2009, un altro caso (IT/2009/10043) per un importo di euro

846.312,43, con somme complessivamente irregolari a carico del medesimo

soggetto di euro 3.685.606,95. Per questi tre casi sono pendenti altrettanti

procedimenti penalmente rilevanti.

Destano preoccupazione le irregolarità da ultimo segnalate, due delle quali

accertate nel 2008, rilevanti sia per gli importi che per le modalità attuative,

caratterizzate da comportamenti fraudolenti del beneficiario, alle quali fa seguito

un’irregolarità accertata nel 2009, posta in essere dal medesimo beneficiario per

importi elevati anch’essa realizzata con pratica fraudolenta.

Le irregolarità segnalate sono state individuate soprattutto nel settore della

zootecnia/carni ovine e bovine (15 casi), nel settore ortofrutticolo della

96 Non è stato conteggiato il caso IT/2008/16 per il quale, in realtà, non è chiaro l’ambito territoriale sul quale il fenomeno ricade. Nel citato caso infatti sono coinvolti sei soggetti che hanno la residenza in Calabria, ma non si evince se l’aiuto ricada in questa Regione o in Puglia dove risiedono circa altri 45 dei beneficiari della relativa erogazione le imputazioni contro i soggetti frodatori sono pendenti davanti al Tribunale di Trani (BA). Per tali motivi la Sezione ha ritenuto di inserire questa frode nella casistica esposta nel capitolo relativo alla Regione Puglia. L’importo illecitamente percepito è di euro 1.489.856,33. 97 - il caso IT/2008/124 con provvedimento dell’UCCU del 2/11/2009, per certificazione di irreperibilità del soggetto rilasciata dal Comune e dai Carabinieri di Palmi, senza poter recuperare i 266.680,66 euro; - del caso IT/2008/154 la scheda precisa che vi è stata conclusione del procedimento senza che siano

state fornite altre notizie in merito; - il caso IT/2008/157 con provvedimento seguito a verbale della Guardia di finanza di Palmi che

annulla la contestazione relativa alla campagna 2006, lasciando da recuperare un importo di euro 1.169.41;

- il caso IT/2008/158 con provvedimento che rettifica l’importo a euro 564,06 a seguito del verbale della Guardia di finanza di Palmi;

- il caso IT/2008/201 è stato archiviato in quanto l’importo irregolare originariamente segnalato, relativo a quattro campagne (18.537.41 euro), è passato a 6.319,87 euro con sentenza 207 del 4/5/2009 della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Regione Calabria;

- per i casi IT/2008/214 e IT/2008/215 l’azione di recupero è stata abbandonata per insussistenza del debito come da rispettivi provvedimenti UCCU n. 3848 e 3850 del 13/7/2009.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

82

trasformazione dei pomodori (8 casi), nell’ambito della produzione dell’olio di oliva

(5) e nello sviluppo rurale (5).

La banca dati dell’AGEA ha segnalato quali organismi accertatori delle

somme indebitamente percepite, oltre alla Guardia di finanza nell’espletamento

delle proprie funzioni di controllo di natura fiscale (11 casi), la Corte dei conti e in

generale controlli giudiziari (21 casi) e l’AGECONTROL (solo per 1 caso) nell’ambito

delle sue competenze di controllore di II livello.

Unicamente per il caso archiviato per irreperibilità del soggetto autore della

frode e già menzionato (IT/2008/124), è stata segnalata la prassi adottata al fine

della percezione dell’aiuto, che rientra nella fattispecie della falsa dichiarazione

relativa al possesso fittizio di terreno; in tutti gli altri casi le notizie in merito alle

modalità di realizzazione del fatto sono state indicate in modo generico (mancato

rispetto delle condizioni regolamentari).

Fatti salvi solo in quattro casi in cui per il recupero delle somme è stata

avviata la procedura amministrativa, per tutti gli altri l’individuazione

dell’irregolarità è sfociata in procedimenti penali. In circa i due terzi dei casi è stata

disposta la sospensione cautelare, mentre è previsto il recupero attraverso la

compensazione automatica solo in un numero esiguo di casi.

Si inserisce di seguito il prospetto riepilogativo delle irregolarità segnalate:

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Irregolarità e frodi in materia agricola

83

Prospetto 7 – Calabria - Anno di comunicazione 2008

n° caso importi irregolari

archiviati importi da recuperare

importo recuperati

Stato

IT/2008/33 21.526,61 21.526,61 aperto

IT/2008/123 144.283,52 144.283,52 aperto IT/2008/124 266.680,86 266.680,86 0,00 archiviato IT/2008/126 52.231,78 52.231,78 aperto IT/2008/129 27.171,01 27.171,01 aperto IT/2008/138 2.370.891,46 2.370.891,46 aperto IT/2008/139 468.403,06 468.403,06 aperto IT/2008/140 128.190,00 128.190,00 aperto IT/2008/141 44.127,06 44.127,06 aperto IT/2008/142 208.303,36 208.303,36 aperto IT/2008/143 631.124,98 631.124,98 aperto IT/2008/146 18.103,29 18.103,29 aperto IT/2008/148 163.958,88 163.958,88 aperto IT/2008/149 515.206,95 515.206,95 aperto IT/2008/152 11.081,08 11.081,08 aperto IT/2008/154 34.111,20 34.111,20 0,00 archiviato IT/2008/155 20.115,25 20.115,25 aperto IT/2008/156 10.921,50 10.921,50 aperto IT/2008/157 11.457,50 11.457,50 0,00 archiviato IT/2008/158 31.222,65 31.222,65 0,00 archiviato IT/2008/163 95.448,10 95.448,10 aperto IT/2008/164 10,370,63 0,00 aperto IT/2008/167 93.508,16 93.508,16 aperto IT/2008/175 28.256,22 28.256,22 aperto IT/2008/179 11.781,00 11.781,00 aperto IT/2008/183 13.127,14 13.127,14 aperto IT/2008/184 92.338,77 92.338,77 aperto IT/2008/185 11.290,86 0,00 11.290,86 recuperato IT/2008/200 17.994,99 17.994,99 aperto IT/2008/201 6.319,87 6.319,87 0,00 archiviato IT/2008/214 15.204,39 15.204,39 0,00 archiviato IT/2008/215 18.434,33 18.434,33 0,00 archiviato IT/2008/216 25.420,64 25.420,64 aperto

Totale 5.608.236,47 383.430,80 5.213.514,81 11.290,86

I dati pervenuti alla Sezione relativamente all’anno di comunicazione 2009,

evidenziano 17 segnalazioni per un importo di spesa complessiva pari a euro

1.681.578,84. Il settore in cui sono state riscontrate le irregolarità è

prevalentemente quello della zootecnia/bovino, ovino, caprino e, per un numero

molto esiguo, il settore ortofrutticolo.

L’analisi ha evidenziato che molte delle segnalazioni sono emerse da

inchieste della Procura regionale presso la Sezione giurisdizionale Calabria della

Corte dei conti, le cui sentenze di condanna sono state comunicate all’AGEA

mettendo in moto tutte le procedure di recupero. Si tratta di 11 casi di frode la cui

origine risiede nelle fattispecie del “mancato rispetto degli obblighi assunti” e “nelle

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Irregolarità e frodi in materia agricola

84

dichiarazioni contenenti elementi falsificati o non corretti”. Solo uno fra questi è

stato archiviato per avvenuto recupero attraverso la compensazione legale (euro

13.620,74). Un’ altro caso è stato invece archiviato in seguito al provvedimento di

rettifica degli importi, che sono stati aggiornati a 2.141,10 euro, peraltro restituiti.

Restano aperti ancora 15 casi, per un importo irregolare complessivo di euro

1.665.817,00, di cui solo due sono mere irregolarità. Per tutti gli altri è in corso

procedimento penale nella fase preliminare. L’AGEA ha adottato la sospensione

cautelativa dei pagamenti registrandola nel sistema informatico (“blocco

informatico”) delle erogazioni, ed è stata segnalata l’attivazione delle procedure di

recupero delle somme indebite.

Qui di seguito è inserito il prospetto relativo alle comunicazioni del 200998.

Prospetto 8 - Calabria – Anno di comunicazioni del 2009

n° caso importi irregolari

archiviati importi da recuperare

importi recuperati

Stato

IT/2009/10001 289.087,30 289.087,30 aperto IT/2009/10005 13.620,74 0,00 13.620,74 recuperato IT/2009/10027 44.776,40 0,00 44.776,40 aperto IT/2009/10043 846.312,43 0,00 846.312,43 aperto IT/2009/10066 54.946,97 0,00 54.946,97 aperto IT/2009/10072 38.331,56 0,00 38.331,56 aperto IT/2009/10073 18.064,18 0,00 18.064,18 aperto IT/2009/10074 15.537,20 0,00 15.537,20 aperto IT/2009/10076 2.141,10 0,00 2.141,10 recuperato IT/2009/10092 38.030,38 0,00 38.030,38 aperto IT/2009/10093 33.191,86 0,00 33.191,86 aperto IT/2009/10094 165.329,94 0,00 165.329,94 aperto IT/2009/10163 22.953,81 0,00 22.953,81 aperto IT/2009/10202 25.094,03 0,00 25.094,03 aperto IT/2009/10203 40.318,18 0,00 40.318,18 aperto IT/2009/10206 14.588,66 0,00 14.588,66 aperto IT/2009/10230 19.254,10 0,00 19.254,10 aperto

totale 1.681.578,84 0,00 1.665.817,00 15.761,84

98 Oltre ai summenzionati casi, ne esiste un altro di ben altra entità che non sembra opportuno inserire nell’elenco nonostante 51 dei 117 soggetti beneficiari del relativo aiuto abbiano la loro residenza anagrafica/legale nella Regione oggetto di questo capitolo. Si tratta del caso 10041, che riguarda una frode molto ingente la cui individuazione è stata oggetto di inchiesta da parte dell’Autorità giudiziaria e per la quale è in corso un giudizio presso il Tribunale di Pescara. I coautori della frode risiedono in altre 9 Regioni: Puglia (13 soggetti), Lazio (2), Sardegna (8), Veneto (2), Umbria (10), Marche (25), Lombardia (1), Emilia Romagna (4) e Abruzzo (1). La Sezione ha ritenuto di inserire questa frode nella casistica della Regione Puglia.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

85

4.7.2 - L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Puglia

Per la Regione Puglia i casi di irregolarità riscontrati sono complessivamente

35 per gli anni che vanno dal 2003 al 2009 per un importo di spesa irregolare di

euro 18.359.107,11.

Ma si rilevano dal confronto degli elementi inseriti nelle due banche dati

pervenute alla Sezione (MiPAAF e AGEA) delle discrasie anche con riguardo agli

importi rappresentati.

Nel rinviare alle osservazioni formulate su tale profilo al paragrafo 4.7 si è

ritenuto in tale analitica trattazione tener conto dei dati più aggiornati contenuti

nella banca dati debitori di AGEA.

Si rileva innanzitutto che sono stati chiusi, per avvenuto recupero, solo 4

casi, uno la cui prima comunicazione è del 2003, altri due del 2008 e uno del 2009.

L’importo complessivamente recuperato è di euro 201.302,86.

Ad essi si aggiungono altri 4 casi chiusi per archiviazione, per un importo

complessivo di 235.612,70 euro, con provvedimento UCCU a seguito, in un caso, di

sentenza del Tribunale di Lecce e in un altro caso per la segnalazione

dell’Ispettorato centrale repressione frodi, mentre per gli ultimi due casi archiviati

(IT/2007/002059 e IT/2009/0010185) l’AGEA in sede di contraddittorio ha

trasmesso i relativi provvedimenti di archiviazione da cui si evince che nel primo

caso è inesistente l’irregolarità e nell’altro è stata erroneamente riaperta per lo

stesso caso la scheda OLAF.

Oltre il 77% dei casi comunicati risulta, pertanto, ancora aperto ed il relativo

importo da recuperare è di euro 17.918.897,55 (più del 97% dell’intera spesa

irregolare).

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Irregolarità e frodi in materia agricola

86

Prospetto 1 – situazione generale Puglia99 totale segnalazioni casi ancora aperti casi chiusi(a) anno di

comunicazione n°casi Importi(b) n°casi Importi( c) n°casi Importi(b)

2003 2 202.034,52 0 0,00 2 202.034,52

2006 2 249.490,29 1 238.595,36 1 10.894,93

2007 7 1.265.751,68 6 1.195.036,32 1 70.715,36

2008 18 2.637.142,64 16 2.510.085,64 2 123.763,00

2009 6 14.004.687,98 4 13.975.180,23 2 29.507,75

totale periodo 35 18.359.107,11 27 17.918.897,55 8 436.915,56 (a) schede chiuse per recupero o archiviazione amministrativa seguita a provvedimenti o amministrativi o sentenze; (b) gli importi sono relativi alla spesa irregolare; (c) importo da recuperare.

La Sezione, per una migliore cognizione del fenomeno, ha effettuato

un’analisi per anno di comunicazione, dalla quale si evince che la maggior parte

delle segnalazioni sono state effettuate, nell’ambito delle ispezioni della Guardia di

finanza e del Corpo forestale dello Stato, in prevalenza negli anni 2007 e 2008,

anche se l’importo di spesa irregolare più elevato è stato comunicato nel 2009, in

virtù di un’unica, ingente irregolarità penalmente rilevante.

Per quanto riguarda il 2003 la situazione è quella che segue:

Prospetto 2 - Puglia – anno di comunicazioni 2003

n° caso importi irregolari

archiviati importi da recuperare

importo recuperato

Stato

IT/2003/000005 143.967,41 143.967,41 0,00 archiviato

IT/2003/000029 58.067,11 0,00 58.067,11 recuperato

totale 202.034,52 143.967,41 58.067,11

Per entrambi i casi non vi sono somme da recuperare perché in un caso il

recupero è stato già effettuato ricorrendo alla compensazione legale, e nell’altro è

stata disposta l’archiviazione dall’Ispettorato centrale repressione frodi, cui è

seguito provvedimento dell’UCCU nel novembre 2008.

99 Sono compresi in questa casistica due casi i cui soggetti coinvolti nell’indebito risiedono in altre Regioni oltre che in Puglia. Si tratta dei caso IT/2008/16 e IT/2009/10041, di cui si parlerà più specificatamente nel corso del capitolo. Non si è ritenuto, invece, di dover inserire il caso IT/2008/182, frode emersa nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria, per una spesa complessiva di euro 2.242.605,00, di cui ne sono stati recuperati 653.887,13, in cui sono coinvolti 36 soggetti residenti o con sede legale in ben 5 Regioni diverse (1 in Puglia, 3 in Toscana, 2 in Basilicata, 29 Umbria e 1 in Veneto). Il Ministero per le politiche agricole e forestali segnala questa frode in Toscana, ma come è stato già messo in evidenza per casi similari non sembrerebbe trattarsi dell’individuazione del territorio su cui ricade l’aiuto, ma più semplicemente della localizzazione della residenza anagrafica di uno dei soggetti, o meglio, in questo caso, della sede legale di una Azienda agricola. Non sembra che l’aiuto sia collocabile nella Regione oggetto di questo capitolo.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

87

Le due irregolarità sono state individuate: la prima dal Corpo forestale dello

Stato e la seconda dalla Guardia di finanza, rispettivamente nel settore della

produzione dell’olio e in quello vitivinicolo.

Solo per il caso 29 è stato possibile stabilire la prassi irregolare adottata, che

riguarda lo stoccaggio e la manipolazione dei prodotti, ritenuta non conforme alle

modalità indicate nei regolamenti comunitari.

Per il restante caso (5/2003) non sono emerse ulteriori informazioni circa la

motivazione dell’archiviazione in assenza di informazioni da parte

dell’Amministrazione.

Dagli elementi acquisiti dalla Sezione non risultano comunicazioni di casi in

Puglia per gli anni 2004 e 2005, mentre per il 2006 ne risultano solo due:

Prospetto 3 - Puglia – anno di comunicazioni 2006

n° caso importi irregolari

archiviati importi da recuperare

importo recuperato

Stato

IT/2006/001303 238.595,36 238.595,36 0,00 aperto

IT/2006/001305 10.894,93 10.894,93 0,00 archiviato

totale 249.490,29 10.894,93 238.595,36 0,00

Dei due suesposti casi, entrambi individuati dall’Arma dei Carabinieri

nell’ambito di ispezioni nel settore del tabacco. Nelle controdeduzione del 16 luglio

2010 AGEA ha precisato che il caso (IT/2006/1305) è stato archiviato con

provvedimento UCC del maggio del 2009 per assenza di irregolarità.

Per l’altro caso è stata disposta la sospensione cautelare dei pagamenti ed è

attualmente in corso un procedimento penale presso la Procura di Lecce, ma non

sono state fornite notizie sia con riguardo alla tipologia del reato che all’esito dello

stesso.

In nessuno dei due casi è a disposizione della Sezione l’informazione relativa

alla pratica utilizzata per la percezione indebita delle somme, notizia che è invece

necessario acquisire.

Nel 2007 sono stati comunicati 7 casi per un importo irregolare complessivo

di euro 1.265.751,68 ma di tali segnalazioni sono state trasmesse alla Sezione solo

3 delle 7 schede AFIS.

Uno di essi è (IT/2007/2059) è stato archiviato con provvedimento del 7

aprile 2009. L’AGEA nelle controdeduzioni del 16 luglio 2010 ha comunicato che

l’archiviazione è avvenuta per inesistenza dell’irregolarità.

In tutti i casi sono stati disposti provvedimenti cautelari di sospensione delle

erogazioni, ma nessun recupero, neppure parziale, è stato effettuato.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

88

Allo stato attuale rimane ancora da recuperare il 95% della spesa irregolare

(euro 1.195.036,32). Per una fattispecie penalmente rilevante (IT/2007/1806), in

cui la frode è stata posta in essere utilizzando o trasformando in modo fittizio i

prodotti e al fine di conseguire fraudolentemente aiuti comunitari hanno prodotto

falsi contratti di affitto di fondi, fittiziamente registrati, e sulla base di questi hanno

presentato consistenza aziendale fittizia, hanno prodotto falsi documenti di

trasporto, false fatture e falsi certificati di consegna tutti confluiti nella domanda di

aiuti comunitari presentata dall’organizzazione dei produttori di appartenza

ottenendone l’erogazione del relativo aiuto. La documentazione successivamente

trasmessa da AGEA ha messo in evidenza che i fatti sono stati accertati a seguito di

verifiche della Guardia di finanza nell’agosto del 2003 e nell’agosto 2005 pertanto

solo con molto ritardo è avvenuta la comunicazione all’OLAF, nel 2007. Con

riguardo alle azioni di recupero l’AGEA ha emesso l’ingiunzione di pagamento ma

dei due principali autori le notifiche effettuate hanno messo in evidenza

l’irreperibilità di uno dei soggetti e la difficoltà di rintracciare l’altro perché trasferito

mentre nei confronti dell’associazione dei produttori la cartella di pagamento

emessa dalla società concessionaria della riscossione è stata oggetto di opposizione.

Vi è in atto un procedimento penale davanti al Tribunale di Foggia.

Gli accertamenti, concernenti vari settori della Politica agricola (2 in

ortofrutticolo, 1 in zootecnia, 1 in seminativi e 3 in cereali), sono state effettuate

dalla Guardia di finanza, e due (casi IT/2007/2066 e IT/2007/2067) dal Corpo

forestale dello Stato.

Prospetto 4 - Puglia – anno di comunicazioni del 2007

n° caso importi irregolari

archiviati importi da recuperare

importo recuperato

Stato

IT/2007/001806 722.910,42 722.910,42 0,00 aperto IT/2007/001874 168.704,96 168.704,96 0,00 aperto IT/2007/001962 64.925,37 64.925,37 0,00 aperto IT/2007/002059 70.715,36 70.715,36 0,00 0,00 archiviato IT/2007/002061 83.184,89 83.184,89 0,00 aperto IT/2007/002066 75.501,23 75.501,23 0,00 aperto IT/2007/002067 79.809,45 79.809,45 0,00 aperto

totale 1.265.751,68 70.715,36 1.195.036,32 0,00

Nel 2008 le comunicazioni delle irregolarità sono state 18 per un importo

irregolarmente percepito pari a 2.637.142,64 euro: Solo per due casi è stato

possibile fino ad ora effettuare il recupero e in un altro caso è stato previsto il

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Irregolarità e frodi in materia agricola

89

recupero per compensazione, pertanto la somma ancora da recuperare è di

2.510.085,64 euro.

In questa casistica è stato compreso il caso IT/2008/16 che riguarda una

irregolarità penalmente rilevante messa in atto da oltre 50 soggetti, di cui 6 in

Calabria e 45 in Puglia. L’importo complessivo della spesa irregolare ammonta a

euro 1.489.856,33, ma difficile, secondo gli elementi di cui dispone la Sezione

stabilire la ripartizione della somma nelle diverse Regioni. Si è a conoscenza che è

stata recuperata una piccolissima parte di tale importo pari a 3.294,00 euro.

La frode è emersa nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria ed è stata

commessa nel settore della produzione dell’olio d’oliva.

A seguito degli elementi successivamente forniti da AGEA è risultata una

fattispecie di particolare gravità consistente nella commissione plurima di reati di

truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità ideologiche

commessa da privati in atti pubblici, emissione di fatture per operazioni inesistenti

e dichiarazioni fraudolente mediante l’uso di fatture o altri documenti inesistenti. In

particolare è stata creata un’associazione di agricoltori e commercianti tramite la

quale si documentava l’acquisto e la successiva rivendita di quantitativi di olio

d’oliva totalmente fittizia o di gran lunga superiore a quella reale emettendo false

fatture fiscali e consentendo a numerosi produttori olivicoli di presentare false

domande di aiuto alla produzione di olio d’oliva beneficiando di indebito contributo.

La frode è stata attuata in Puglia in quanto i soggetti risiedono per la

maggior parte in questa Regione, ed inoltre è pendente il procedimento penale

presso il Tribunale di Trani (Bari), anche se l’ambito territoriale non è stato definito

né nella comunicazione della frode con la scheda AFIS né nelle banche dati centrali

nelle quali si assegna la spesa irregolare alla prima persona dell’elenco dei

beneficiari alfabeticamente ordinato, pur essendo a conoscenza degli elementi

anagrafici dei beneficiari.

Come già espresso nella parte generale della Relazione, la Sezione rileva

nella specifica situazione analizzata le menzionate difficoltà conoscitive vista la

modalità con cui le banche dati sono costruite e segnala l’utilità che esse possano

essere utilizzate non solo tenendo conto dell’anagrafico dei soggetti beneficiari ma

altresì dei territori destinatari degli aiuti. Si osserva infatti che la residenza solo in

alcuni casi può essere coincidente con il territorio sovvenzionato, ma in moltissimi

altri la possibilità di una ricerca per territorio nel quale l’aiuto ricade serve a

stabilire l’entità degli aiuti di cui ogni Regione può beneficiare, costituendo

elemento di estremo interesse anche alla luce della riforma sul federalismo, oltre ad

essere elemento utile per una più efficace politica di prevenzione, facilitando

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Irregolarità e frodi in materia agricola

90

l’analisi dei rischi e limitando pratiche elusive dei controlli visto che la residenza

lascia al beneficiario la possibilità di scegliere da quale struttura amministrativa

essere gestito.

L’AGEA non ha completamente corrisposto alle richieste formulate con

riguardo ai casi ancora aperti in ordine allo stato dei contenziosi e del relativo

recupero.

In tutti i casi comunicati nel 2008 è stata disposta la sospensione cautelare

nei confronti dei beneficiari. Per 13 dei 18 casi vi è in atto il procedimento penale a

seguito di inchieste giudiziarie per le quali sono state disposte ispezioni per

accertare l’illecito. La Sezione ha chiesto ad AGEA di avere notizie sulle richiamate

situazioni anche con riguardo alle pratiche adottate per la commissione

dell’irregolarità ed in ordine allo stato del contenzioso e dei relativi recuperi.

Le segnalazioni riguardano, per circa la metà, il settore dei seminativi e per

le restanti i seguenti settori: la produzione di olio, il vitivinicolo, l’ortofrutticolo, i

cereali e lo Sviluppo rurale.

Le comunicazioni effettuate nell’anno 2008 sono così individuate.

Prospetto 5 - Puglia – anno di comunicazioni del 2008

n° caso Importi irregolari

archiviati importi da recuperare

Importo recuperato

Stato

IT/2008/16 1.489.856,33 0,00 1.486.562,33 3.294,00 aperto

IT/2008/00032 102.004,00 0,00 102.004,00 aperto

IT/2008/00034 93.876,00 0,00 0,00 93.876,00 recuperato

IT/2008/00035 43.242,00 0,00 43.242,00 aperto

IT/2008/00036 29.887,00 0,00 0,00 29.887,00 recuperato

IT/2008/00125 465.771,33 0,00 465.771,33 aperto

IT/2008/00127 23.035,40 0,00 23.035,40 aperto

IT/2008/00128 10.383,93 0,00 10.383,93 aperto

IT/2008/00131 19.215,60 0,00 19.215,60 aperto

IT/2008/00133 16.378,21 0,00 16.378,21 aperto

IT/2008/00134 14.738,25 0,00 14.738,25 aperto

IT/2008/00135 10.065,81 0,00 10.065,81 aperto

IT/2008/00136 10.021,29 0,00 10.021,29 aperto

IT/2008/00137 18.850,26 0,00 18.850,26 aperto

IT/2008/00145 86.612,00 0,00 86.612,00 aperto

IT/2008/00174 55.705,60 0,00 55.705,60 aperto

IT/2008/00204 37.196,05 0,00 37.196,05 aperto

IT/2008/00205 110.303,58 0,00 110.303,58 aperto

totale 2.637.142,64 0,00 2.510.085,64 123.763,00

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Irregolarità e frodi in materia agricola

91

Per quanto riguarda le comunicazioni effettuate nel 2009, queste riguardano

6 casi, di cui due sono stati chiusi, uno per avvenuto recupero tramite

compensazione legale (euro 13.378,24), e l’altro per archiviazione (euro

10.035,00). L’AGEA nelle controdeduzione del 16 luglio 2010 ha trasmesso il

provvedimento di archiviazione da cui si evince che è stata erroneamente riaperta

per lo stesso caso la scheda OLAF.

La casistica è stata integrata con il caso IT/2009/10041, segnalato anche

nella regione Calabria, in quanto riguarda una frode che presenta, per i soggetti

coinvolti e gli elevati importi, particolare gravità. Essa vede coinvolti 117 soggetti

che risiedono in 10 Regioni differenti100. Fra essi 13 hanno la residenza anagrafica,

(in un caso la sede legale) in Puglia, ma in realtà non si evince dove è ubicato il

territorio beneficiato dall’aiuto. Il MiPAAF colloca questo caso in Puglia sembra in

virtù del fatto che la Società citata per prima nella scheda OLAF ha sede legale in

questa Regione, ma non si è in possesso di altri elementi a supporto della

collocazione territoriale.

L’importo complessivo della spesa irregolare relativa ai 6 casi è di euro

14.004.687,98, e rimangono da recuperare 13.975.180,23 euro (il 98.78% del

contributo erogato) a tal fine sono state disposti i previsti provvedimenti di

sospensione cautelare.

Altra fattispecie penalmente rilevante, è quella indicata in banca dati con

IT/2009/10024 è stata scoperta dall’ Arma dei Carabinieri nell’ambito di

un’inchiesta giudiziaria ed ha dato corso ad un procedimento penale che vede

implicati 10 soggetti, procedimento che è ancora nella fase delle indagini

preliminari.

Per gli altri casi di irregolarità non si conoscono le pratiche adottate dai

soggetti percettori delle somme e sono state attivate le procedure amministrative.

La maggior parte degli accertamenti è stata effettuata nel settore dei

seminativi e sono stati svolti dall’Arma dei Carabinieri o dal Corpo forestale dello

Stato, ed in un caso (IT/2009/10041) è emersa durante un’indagine giudiziaria.

Il prospetto che segue mostra la situazione appena illustrata:

100 Le Regioni interessate sono la Calabria con 51 soggetti coinvolti, la Puglia con 13, il Lazio con 2,.la Sardegna con 8, l’Umbria con 10, le Marche con 25, il Veneto con 2, la Lombardia con 1, l’Emilia Romagna con 4 e l’Abruzzo con 1.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

92

Prospetto 6 - Puglia – anno di comunicazioni del 2009

n° caso importi irregolari archiviati

importi da recuperare

Importi recuperati Stato

IT/2009/10024 50.848,59 0,00 44.754,08 6.094,51 aperto IT/2009/10029 112.138,57 0,00 112.138,57 0,00 aperto IT/2009/10185 10.035,00 10.035,00 0,00 0,00 archiviato IT/2009/10186 149.450,21 0,00 149.450,21 0,00 aperto IT/2009/10195 13.378,24 0,00 0,00 13.378,24 recuperato IT/2009/10041 13.668.837,37 0,00 13.668.837,37 0,00 aperto

totale 14.004.687,98 10.035,00 13.975.180,23 19.472,75

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Irregolarità e frodi in materia agricola

93

4.7.3 - L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Lazio

Per la Regione Puglia i casi di irregolarità riscontrati sono complessivamente

24 per gli anni che vanno dal 2003 al 2009 per un importo di spesa irregolare di

euro 3.579.068,23.

Ma si rileva nelle due banche dati pervenute alla Sezione (MiPAAF e AGEA)

una discrasia anche con riguardo agli importi rappresentati nelle due banche dati.

Nel rinviare alle osservazioni formulate su tale profilo al paragrafo 4.7 si è

ritenuto in tale analitica trattazione tener conto dei dati più aggiornati contenuti

nella banca dati debitori di AGEA.

La situazione delle irregolarità è quella esposta nel prospetto che segue101:

Prospetto 1 – situazione generale Lazio totale segnalazioni casi ancora aperti casi chiusi(a)* anno di

comunicazione n°casi Importi(b) n°casi Importi(c) n°casi Importi(b)

2003 3 5.099.959,57 0 0,00 3 5.099.959,57

2004 1 1.094.396,23 1 1.094.396,23 0 0,00

2005 1 162.735,72 0 0,00 1 162.735,72

2006 1 16.175,86 0 0,00 1 16.175,86

2007 3 129.645,94 1 9.973,04 2 119.672,90

2008 9 2.110.851,90 8 2.065.553,74 1 45.298,16

2009 6 438.656,36 5 409.145,22 1 29.511,14

totale periodo 24 9.052.421,58 15 3.579.068,23 9 5.473.353,35 (a) schede chiuse per recupero o archiviazione seguita a provvedimenti amministrativi o sentenze; (b) gli importi sono relativi alla spesa irregolare; (c) importo da recuperare.

A fronte di un numero abbastanza esiguo di segnalazioni l’importo

complessivo della spesa irregolare appare viceversa decisamente elevato. Infatti ai

24 casi, di cui due terzi comunicati tra il 2008 e il 2009, corrisponde un’indebita

percezione pari a euro 9.052.421,58, anche se va segnalato che quasi il 60% di tale

importo è relativo a due dei tre casi comunicati nel 2003 (vedi prospetto che

segue), peraltro ambedue chiusi.

In totale i casi chiusi sono 9, di cui 4 con provvedimento di archiviazione

(38% dell’intero importo irregolare) e 5 per avvenuto recupero (25%), per un

importo complessivo pari a circa il 63%.

Sul totale dei casi non è stato possibile riscontrare elementi relativi alle

pratiche adottate per mettere in atto l’irregolarità o la frode, se non la generica

definizione di “mancato rispetto delle condizioni regolamentari”.

101 Di otto casi la Sezione non ha ricevuto da AGEA le relative schede OLAF.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

94

Nell’esaminare in modo più dettagliato le situazioni per anno di

comunicazione, per quanto riguarda il 2003, i casi individuati sono 3, di cui 2 chiusi

perché archiviati ed uno totalmente recuperato per compensazione102.

Con riferimento ai 2 casi archiviati, il primo (6/2003) è stato oggetto di

provvedimento emesso nel 2005 dall’Ispettorato centrale repressione frodi, cui è

seguito provvedimento dell’UCCU a distanza di quasi 5 anni, mentre per il secondo

(78/2003) di elevatissimo importo (3.449.017,75 euro) dalla banca dati si riscontra

il fallimento della società beneficiaria.

Riferisce l’AGEA nelle controdeduzione del 16.07.2010 che si è in presenza di

un provvedimento di archiviazione del 14 ottobre 2008 di insussistenza del credito

riferendosi le relative condotte a periodi diversi da quelli contestati.

Con riguardo al caso 60/2003 per il quale è intervenuto il recupero, AGEA in

adunanza ha precisato che c’è stato un errato inserimento degli importi nella banca

dati e che l’importo esatto da recuperare e recuperato è pari a 1.599.233 euro.

Nel prospetto che segue è esposto il quadro della situazione:

Prospetto 2 - Lazio – anno di comunicazioni 2003

n° caso importi irregolari

archiviati importi da recuperare

importo recuperato

Stato

IT/2003/000006 51.708,82 51.708,82 0,00 archiviato

IT/2003/000060 1.599.233,00 0,00 1.599.233,00 recuperato

IT/2003/000078 3.449.017,75 3.449.017,75 0,00 archiviato

totale 5.099.959,57 3.500.726,57 0,00 1.599.233,00

Tutti e tre i casi sono stati scoperti nel corso dello svolgimento dell’attività

ispettiva della Guardia di finanza, il primo nell’ambito del settore della produzione

dell’olio, gli altri due nel settore ortofrutticolo, ma non sono stati forniti alla Sezione

elementi relativi alle modalità attuative delle irregolarità .

Nel 2004 si evidenzia un unico caso individuato nel corso di un’inchiesta

giudiziaria ha un importo irregolare percepito pari a euro 1.094.396,23.

L’AGEA in sede di contradditorio ha trasmesso la scheda OLAF dalla quale si

evince che il fallimento originariamente aperto è stato chiuso per mancanza di

attivo e che sono state iscritti le somme indebite a ruolo e che si è in attesa degli

esiti

102 Il relativo importo indicato nel prospetto (euro 2.096.183,23) è quello tratto dalla banca dati MiPAAF, AGEA ne segnala uno differente (1.636.935,62 euro) senza peraltro fornirne motivazione. Non è stato possibile il riscontro sulla scheda OLAF in quanto non è stata fornita da AGEA alla Sezione. Comunque l’importo è segnalato come recuperato in entrambe le banche dati.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

95

L’irregolarità è stata riscontrata nel settore ortofrutticolo/trasformazione

pomodori e agrumi e su essa è in corso ancora un procedimento giudiziario, di cui

non sono stati resi noti gli esiti.

Prospetto 3- Lazio – anno di comunicazioni 2004

n° caso importi irregolari

archiviati importi da recuperare

importo recuperato

Stato

IT/2004/000075 1.094.396,23 0,00 1.094.396,23 0,00 aperto

E’ stato invece recuperato per compensazione l’intero importo relativo

all’unico caso comunicato nel 2005, anche se su di esso pende ancora il

procedimento penale.

L’individuazione è stata operata dalla Guardia di finanza nell’ambito di

controlli ispettivi nel settore ortofrutticolo, ma come per la totalità dei casi di questa

Regione non si hanno elementi riconducibili alle prassi adottate.

Prospetto 4 - Lazio – anno di comunicazioni 2005

n° caso importi irregolari

archiviati importi da recuperare

importo recuperato

Stato

IT/2005/001110 162.735,72 0,00 0,00 162.735,72 recuperato

Nel 2006 per il caso segnalato è intervenuto il recupero per compensazione.

La fattispecie ha interessato il settore della zootecnia. Anche su questa situazione è

in corso un procedimento giudiziario, ed un ricorso amministrativo è stato

presentato dal soggetto beneficiario dell’aiuto, ma non sono stati forniti altri

elementi da ritenere invece di estrema utilità.

Prospetto 5 - Lazio – anno di comunicazioni 2006

n° caso importi irregolari

archiviati importi da recuperare

importo recuperato

Stato

IT/2006/001309 16.175,86 0,00 0,00 16.175,86 recuperato

totale 16.175,86 0,00 0,00 16.175,86

Le 3 irregolarità comunicate nel 2007 hanno interessato diversi settori

(Sviluppo rurale, settore ortofrutticolo, seminativi), in due casi sono state accertate

dalla Guardia di finanza (casi 1708 e 2206) e nel terzo caso dal Corpo forestale

dello Stato.

Come si evince dal prospetto che segue, in un caso vi è stato il recupero

totale per compensazione. L’analisi dei dati pervenuti alla Sezione ha fatto

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Irregolarità e frodi in materia agricola

96

emergere che percettore di tale aiuto è una società nei confronti della quale nel

2003 era già stata individuata una irregolarità (IT/2003/000060).

L’AGEA dovrà chiarire se in tale caso prima di concedere un ulteriore

beneficio abbia svolto accurati controlli nei confronti del beneficiario che già in

passato aveva posto in essere pratiche irregolari richiamando l’attenzione sulla

circostanza che i regolamenti comunitari prevedono la possibilità di applicare la

sanzione della decadenza dal beneficio quando il soggetto abbia già posto in essere

irregolarità con pratiche fraudolente o anche con negligenze gravi (artt 114 e 94.

reg. (CE 1605/2002 così come modificato dal reg. (CE) 1995/2006).

Per uno di questi casi (il caso 1708), con importo superiore a 100.000 euro,

è stato disposto provvedimento di archiviazione nel 2008, ma non sono state rese

note le motivazioni.

L’unico caso rimasto aperto tra quelli comunicati in questa annualità, ha un

importo di spesa irregolare inferiore ai 10.000 euro.

Per tutti e tre i casi è stata avviata la sola procedura amministrativa per il

recupero.

Prospetto 6 - Lazio – anno di comunicazioni 2007

n° caso importi irregolari

Archiviati importi da recuperare

importo recuperato

Stato

IT/2007/001708 102.559,46 102.559,46 0,00 archiviato

IT/2007/001871 17.113,44 0,00 0,00 17.113,44 recuperato

IT/2007/002206 9.973,04 0,00 9.973,04 0,00 aperto

totale 129.645,94 102.559,46 9.973,04 17.113,44

Tutti i casi comunicati nel 2008 sono stati accertati dalla Guardia di finanza

nell’ambito dei controlli relativi al Programma di Sviluppo rurale per il Periodo di

programmazione 1994-1999 e hanno riguardato la Provincia di Frosinone e quella di

Rieti.

In totale si tratta di 9 segnalazioni, per 4 delle quali è in corso il

procedimento giudiziario con rilevanza penale, per un importo di spesa accertata di

euro 2.110.851,90. Di tale importo sono ancora da recuperare euro 2.065.553,74,

in quanto è stato archiviato con relativo provvedimento solo un caso per un importo

di euro 45.298,16; la Sezione non è a conoscenza della motivazione che ha dato

luogo al provvedimento di archiviazione ma non sono stati forniti da AGEA ulteriori

elementi conoscitivi.

Oltre il 70% della spesa accertata (euro 1.541.150,70) è relativa ad una sola

irregolarità caratterizzata da modalità fraudolenta per la quale è stata chiamata a

rispondere penalmente una Società per azioni (caso n. 161/2008); il relativo

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Irregolarità e frodi in materia agricola

97

procedimento giudiziario è stato avviato di recente ed è ancora nella fase delle

indagini preliminari. La relativa notizia è pervenuta alla Sezione solo attraverso

l’esame degli elementi e la lettura della banca dati debitori fornita dall’AGEA, in

quanto neanche la banca dati aggiornata al 31.12.2009 del MiPAAF ne porta

menzione. Infatti al momento della comunicazione ex art. 3, vi era l’indicazione

della sola procedura amministrativa.

Nella maggior parte delle procedure di recupero è stata adottata la

sospensione cautelare, tranne che per 3 casi per cui si è attivato il recupero

attraverso lo strumento della compensazione legale.

Solo negli ultimi due casi, riportati nel prospetto che segue, si hanno notizie

delle pratiche adottate per porre in essere l’azione irregolare (casi 203/2008 e

217/2008), esse riguardano rispettivamente la destinazione finale dei prodotti

forniti e il mancato rispetto delle norme e condizioni contrattuali, ma i limitati

elementi necessitano di ulteriori chiarimenti da parte dell’AGEA.

Prospetto 7 - Lazio – anno di comunicazioni 2008

n° caso importi irregolari

archiviati importi da recuperare

importo recuperato

Stato

IT/2008/37 30.663,00 30.663,00 0,00 aperto

IT/2008/161 1.541.150,70 1.541.150,70 0,00 aperto

IT/2008/162 45.298,16 45.298,16 0,00 archiviato

IT/2008/186 118.053,74 118.053,74 0,00 aperto

IT/2008/192 50.626,58 50.626,58 0,00 aperto

IT/2008/197 79.998,40 79.998,40 0,00 aperto

IT/2008/199 22.046,64 22.046,64 0,00 aperto

IT/2008/203 12.500,00 12.500,00 0,00 aperto

IT/2008/217 210.514,68 210.514,68 0,00 aperto

totale 2.110.851,90 45.298,16 2.065.553,74 0,00

L’entità dell’importo della spesa irregolare, individuata nel 2009 è meno

rilevante.

Infatti ai 6 casi oggetto di segnalazione corrisponde una spesa irregolare di

euro 438.656,36, di cui sono stati recuperati per compensazione solo 29.511,14

euro relativi ad un solo caso. Pertanto, l’importo complessivo che resta ancora da

recuperare per i 5 casi tuttora aperti è pari a euro 409.145,22 e a tal fine sono

state disposte le sospensioni delle erogazioni.

Il recupero ha riguardato un’irregolarità scoperta da Agecontrol nell’ambito

delle sue competenze di controllore di II livello, parallelamente è stato aperto un

procedimento giudiziario nel quale la Società beneficiaria è stata chiamata a

rispondere di “mancato rispetto delle norme e delle condizioni contrattuali”.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

98

La stessa prassi, per altro solo genericamente definita, è stata adottata in

altre tre delle situazioni segnalate, mentre per due non sono stati riscontrati

elementi riguardanti la modalità attuativa.

Delle 6 fattispecie indicate, 4 sono state individuate nell’ambito di verifiche

sulle erogazioni in Programmi di sviluppo rurale, e 2 nell’ambito della PAC ed in

particolare nei settori vitivinicolo e dei seminativi. La scoperta degli illeciti è stata

effettuata, in due casi dalla Guardia di finanza, in altri due dalla Corte dei conti

(presumibilmente nella funzione requirente, ma non si hanno altri elementi in

merito), in un caso nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria, e nell’ultimo da

AGECONTROL.

Il prospetto che segue evidenzia la situazione finanziaria dei casi appena

illustrati:

Prospetto 8 - Lazio – anno di comunicazioni 2009103

n° caso importi irregolari archiviati

importi da recuperare

importo recuperato Stato

IT/2009/10006 48.302,97 0,00 48.302,97 aperto IT/2009/10007 11.995,50 0,00 11.995,50 aperto IT/2009/10008 29.511,14 0,00 29.511,14 recuperato IT/2009/10026 252.042,18 0,00 252.042,18 aperto IT/2009/10198 75.899,18 0,00 75.899,18 aperto IT/2009/10199 20.905,39 0,00 20.905,39 aperto

totale 438.656,36 0,00 409.145,22 29.511,14

103 Si segnala altresì il caso IT/2009/10041, di cui si è ampiamente parlato nei capitoli sulla Regione Calabria e sulla Regione Puglia, cui si rimanda, ricordando che tra il 117 soggetti implicati nella frode ve ne sono due che hanno la loro residenza anagrafica nella Regione oggetto di questo capitolo. Sui soggetti che hanno messo in atto la relativa pratica fraudolenta, pende un giudizio presso il Tribunale di Pescara. Relativamente alla Regione non si è a conoscenza dell’importo da recuperare.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

99

5 - IRREGOLARITÀ COMUNICATE NELL’AMBITO DEL FEAOG-SEZIONE

ORIENTAMENTO

L’esame delle irregolarità avviato da questa Sezione sulle tre Regioni

(Calabria, Puglia, Lazio) e dalle rispettive Sezioni di controllo per le altre Regioni

meridionali (Campania, Basilicata, Sicilia, Sardegna), ha posto in evidenza che le

irregolarità riscontrate in tali ambiti territoriali, sia per il numero dei casi di

irregolarità segnalate (553), sia per gli importi da recuperare (122.514.273,00),

superano di gran lunga il 90% delle irregolarità complessivamente segnalate in

tutto il territorio nazionale.

Le irregolarità comunicate si riferiscono a precedenti periodi di

programmazione, in via prevalente alla programmazione 2000-2006 e in misura più

ridotta alla programmazione 1994-1999 (circa il 18% del totale).

Il grafico evidenzia la situazione delle irregolarità comunicate all’OLAF e

presenti nella banca dati sui Fondi strutturali del Dipartimento per il coordinamento

delle politiche comunitarie.

Grafico – irregolarità e frodi in materia di politica agricola (FEAOG-O)

comunicazioni OLAF 2003-2009

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

45.000

50.000

Migliaia

Valle

d'Aos

ta

Piem

onte

Lombar

dia

Friuli V

.G.

P.A. T

rent

o

P.A. B

olza

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Umbr

ia

Mar

che

Lazio

Molise

Abruz

zo

Campa

nia

Basilic

ata

Puglia

Calab

ria

Sicilia

Sarde

gna

MiP

AAF

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100

Prospetto – irregolarità e frodi in materia di politica agricola (FEAOG-O) comunicazioni OLAF 2003-2009 (1)

(euro)

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 TOTALE

ENTE n. casi

importo da recuperare

n. casi

importo da recuperare

n. casi

importo da recuperare

n. casi

importo da recuperare

n. casi

importo da recuperare

n. casi

importo da recuperare

n. casi

importo da recuperare

n. casi

importo da recuperare

Valle d'Aosta 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Piemonte 0 0 0 0 0 0 1 1.037.928 0 0 0 0 0 0 1 1.037.928 Lombardia 0 0 0 0 0 0 1 15.291 0 0 0 0 0 0 1 15.291 Friuli V.G. 0 0 0 0 1 288.414 0 0 0 0 0 0 0 0 1 288.414 P.A. Trento 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 P.A. Bolzano 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Veneto 1 20.787 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 20.787 Liguria 2 45.390 0 0 5 273.006 1 10.000 2 94.614 0 0 0 0 10 423.010 Emilia R. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Totale Nord 3 66.177 0 0 6 561.420 3 1.063.219 2 94.614 0 0 0 0 14 1.785.430 Toscana 2 33.828 3 567.310 6 306.235 2 66.236 1 84.000 0 0 0 0 14 1.057.609 Umbria 0 0 3 517.968 0 0 2 183.120 0 0 0 0 0 0 5 701.088 Marche 0 0 1 67.882 3 532.592 2 109.226 0 0 0 0 0 0 6 709.700 Lazio (2) 1 67.420 6 1.299.506 1 75.334 1 49.580 0 0 0 0 0 0 9 1.491.840 Molise 0 0 0 0 0 0 2 1.260.492 0 0 1 58.540 0 0 3 1.319.032 Abruzzo 0 0 0 0 1 17.190 0 0 0 0 0 0 0 0 1 17.190 Totale Centro 3 101.248 13 2.452.666 11 931.351 9 1.668.654 1 84.000 1 58.540 0 0 38 5.296.459 Campania (5) 0 0 12 1.784.021 4 120.398 8 21.642.042 33 7.642.590 3 149.499 33 2.589.862 93 33.928.412 Basilicata (4) 0 0 3 94.798 4 680.318 55 2.535.978 0 0 0 0 1 23.150 63 3.334.244 Puglia (3) 0 0 1 11.011 40 1.398.939 4 90.533 0 0 0 0 0 0 45 1.500.483 Calabria (6) 3 1.641.263 1 549.012 12 687.010 3 150.108 24 651.098 11 721.242 23 8.140.914 77 12.540.647 Sicilia (4) 1 19.935 3 93.687 6 579.990 15 23.128.961 3 3.050.841 25 6.514.079 71 12.580.465 124 45.967.958 Sardegna (4) 3 10.660.672 1 380.770 2 534.920 35 857.371 49 8.744.300 43 3.697.275 18 367.221 151 25.242.529 Totale Sud 7 12.321.870 21 2.913.299 68 4.001.575 120 48.404.993 109 20.088.829 82 11.082.095 146 23.701.612 553 122.514.273 TOTALE REGIONALE 13 12.489.295 34 5.365.965 85 5.494.346 132 51.136.866 112 20.267.443 83 11.140.635 146 23.701.612 605 129.596.162

MiPAAF 0 0 0 0 1 49.693 2 3.734.903 0 0 0 0 0 0 3 3.784.596 TOTALE GENERALE 13 12.489.295 34 5.365.965 86 5.544.039 134 54.871.769 112 20.267.443 83 11.140.635 146 23.701.612 608 133.380.758

Elaborazione Corte dei conti su dati del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie

Note: (1) i dati degli anni di comunicazione 2003-2008 non tengono conto degli aggiornamenti comunicati all’OLAF nel 2009. (2) i dati divergono per gli anni 2005 e 2006 perché la Regione dichiara aggiornamenti non ancora comunicati al Dipartimento CPC. (3) i dati divergono per l’anno 2006 perché la Regione dichiara che un caso di irregolarità è erroneamente attribuito al FEAOG-O mentre dovrebbe essere attribuito al FESR. (4) i dati divergono perché nella relazione di controllo analitica si elencano solo i casi di irregolarità comunicati all’OLAF per la progr. 2000-2006 e non quelli della progr. 1994-1999. (5) i dati divergono perché sono riportati i dati dichiarati dalla Regione e la Sezione di controllo non ha ancora completato l’istruttoria. (6) i dati divergono perché nella relazione analitica vengono riportati gli aggiornamenti comunicati all’OLAF nel 2009.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

101

L’esame della gestione ha messo in evidenza, soprattutto nei primi anni

esaminati, la carenza delle attività di controllo e l’affidamento diffuso del controllo

di II livello a strutture esterne, che, seppure consentito dalla normativa

comunitaria, andrebbe disciplinato da ogni Amministrazione attraverso specifiche

linee di indirizzo e precise direttive rivolte a predeterminare la metodologia ed i

criteri oggettivi anche con riguardo alla scelta del campione dei soggetti da

sottoporre al controllo.

Ciò ridurrebbe il rischio che il terzo possa venire a trovarsi in posizione di

potenziale conflitto di interesse rispetto all’eventuale individuazione di irregolarità a

carico di particolari beneficiari.

Si evidenzia, positivamente, che negli ultimi anni molte irregolarità sono

state segnalate dalle strutture regionali.

Con riguardo alle irregolarità riscontrate si osserva un’estrema

parcellizzazione degli interventi che ha, verosimilmente, potuto influire sulla

difficoltà dei controlli anche in itinere.

Inoltre, sotto il profilo organizzativo, si è consolidata, presso le Regioni la

positiva tendenza a individuare un ufficio unico che segnala le irregolarità e le

trasmette al Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie, ciò ha

migliorato il regime delle comunicazioni e dello scambio di notizie, mentre tale

modalità organizzativa unitaria non è stata estesa, dalle singole Regioni , al sistema

dei recuperi i cui iter sono svolti dai responsabili di Misura.

Ciò ha reso, in diversi casi, fortemente differenziate le prassi attuative non

favorendo, anche a causa di una diffusa inerzia delle Amministrazioni, la riscossione

coattiva e la reintegra dell’erario. Nell’ambito dei recuperi su tale Fondo, ha inciso la

difficoltà di ricorrere all’istituto della compensazione legale, né per altro vanno

registrate particolari azioni cautelari e di autotutela infatti, spesso, i provvedimenti

di revoca e le relative ingiunzioni di pagamento sono poste in essere con grande

ritardo e solo a seguito delle sollecitazioni prodotte dal controllo della Corte dei

conti. Tale modalità comportamentale spesso incide, negativamente, sulla

possibilità di effettivo recupero visto che in diversi casi, a conclusione dell’iter, si

accerta lo stato di irrecuperabilità delle somme irregolari connesso con l’insolvenza

del debitore (fallimento, trasferimento delle attività, assenza di beni).

Né un particolare effetto reintegratorio, può essere assegnato alle

fideiussioni visto il limitato numero di escussioni poste in essere.

Inoltre, elemento di preoccupazione è costituito, in particolare nelle Regioni

esaminate, dall’estrema gravità dei fenomeni segnalati alcuni dei quali penalmente

rilevanti caratterizzati da dolo, in cui le modalità attuative, evidenziano falsità

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Irregolarità e frodi in materia agricola

102

documentali ed artifizi e raggiri e l’attività si è resa possibile grazie al concorso e

alla relativa responsabilità di funzionari che per omesso controllo o per false

certificazioni di conformità, hanno attestato la regolarità delle domande o dei

progetti o dei lavori o il comportamento dei soggetti con compiti ispettivi che hanno

falsificato documenti amministrativi al fine di eludere l’attività investigativa in corso.

In alcuni casi è stato possibile riscontrare la reiterazione del comportamento in

diverse annualità a carico dei medesimi soggetti.

5.1 - Il fenomeno nella Regione Calabria

5.1.1 - Descrizione del fenomeno nella Regione Calabria

Va premesso che i dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di ampio

contraddittorio con la Regione Calabria che con disponibilità ha corrisposto alle

richieste istruttorie della Corte dei conti compilando, altresì, il questionario

predisposto dalla Sezione104.

5.1.2 - Il programma operativo plurifondo 1994-1999. Ambito finanziario e

livello di attuazione

La trattazione della struttura regionale preposta alla gestione e al controllo

dei Fondi comunitari richiede una preventiva esposizione dei documenti

programmatori relativi ai periodi 1994-1999 e 2000-2006.

Il Programma operativo monofondo 1994-1999 per la Regione Calabria è

stato approvato con decisione della Commissione europea C (1995) 1362 del

16.04.1995 ed è stato successivamente modificato dalla decisione C (97) 569 del 3

marzo 1997, dalla decisione C (1999) 3181 del 05.10.1999 e C (2001) 4014 del

18.12.2001. Il Programma, finanziato da un unico Fondo strutturale (FEAOG–

Orientamento) e pertanto denominato POM (Programma operativo monofondo), è

articolato nell’Asse I – Diversificazione, valorizzazione delle risorse agricole e

sviluppo rurale.

Esso si suddivide in:

- Sottoasse 1 – Risorse agricole e infrastrutture di supporto105: si pone

l’obiettivo di valorizzare le produzioni tipiche ed innovative proseguendo sulla

strada intrapresa con il PO 1989-1993. Nel sottoprogramma sono iscritte le

104 Nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.Nota del 25.06.2010 prot.n. 4508. 105 Si compone delle seguenti 7 Misure: Misura 1 Colture arboree; Misura 2 Colture protette e semiforzate; Misura 3 Produzioni no food; Misura 4 Qualificazione prodotti agricoli; Misura 5 Impianti irrigui; Misura 6 Miglioramento igienico, benessere degli animali; Misura 7 Ricerca e sperimentazione.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

103

iniziative relative alle colture arboree tradizionali (no food) integrata dalla

ricerca e sperimentazione. Sono incluse anche le iniziative mirate ai servizi per

il miglioramento della qualità del latte ed alla razionalizzazione degli impianti

irrigui ed il raccordo con i grandi invasi;

- Sottoasse 2 - Sviluppo rurale106: sono state inserite delle iniziative rivolte in

modo precipuo allo sviluppo rurale. In questa direzione vanno gli interventi per

le infrastrutture rurali e la creazione di spazi verdi così come per le iniziative

tendenti a creare integrazione al reddito aziendale (apicoltura, agriturismo).

Inoltre sono previsti interventi a sostegno della zootecnia (ovicaprini e

ungulati) praticata in aree marginali e all’ovicoltura;

- Sottoasse 3 – Servizi di sviluppo in agricoltura e divulgazione107: sono state

messe a disposizione delle risorse necessarie a consentire la realizzazione di

alcune attività dimostrative promosse dai servizi di sviluppo agricolo ed altri

enti. Inoltre sono previste le attività necessarie allo svolgimento del

programma ed alla diffusione del piano operativo;

- Sottoasse 4 – Adeguamento delle strutture agricole nel quadro della riforma

della politica agricola comune108: interviene nel settore agroalimentare sia in

complessi aziendali già esistenti da ammodernare ed innovare sia tramite

nuove realizzazioni con tecnologia avanzata. Inoltre sono previsti gli interventi

a sostegno dei redditi dell’agricoltura delle aree svantaggiate e l’inserimento

dei giovani in agricoltura e i piani di miglioramento aziendale così come

previsto dal reg.2382/1992 e dal reg.950/1997;

- Sottoasse 5 - Misure in corso109: individua le iniziative previste da regolamenti

comunitari, avviate nel precedente periodo di programmazione dei Fondi

strutturali, per le quali erano stati assunti impegni nei riguardi di imprenditori

agricoli e non finanziate per carenza di fondi.

L’attuazione finanziaria dell’Asse I Programma operativo monofondo 1994-

1999 è stata la seguente:

106 Si compone delle seguenti 8 Misure: Misura 1 Apicoltura; Misura 2 Recupero strutture e valorizzazione dei prodotti tipici artigianali ed agricoli; Misura 3 Interventi finalizzati alla fruizione dello spazio verde a supporto del territorio rurale; Misura 4 Allevamenti ovicaprini e ungulati; Misura 5 Piante aromatiche ed officinali; Misura 6 Acquedotti, elettrificazione e viabilità rurale; Misura 7 Colture da seme e da guscio. Fico; Misura 8 Olivo. 107 Si compone delle seguenti 2 Misure: Misura 1 Promozione e divulgazione agricola; Misura 2 Valutatore programma, Assistenza tecnica, acquisizione attrezzatura informatica, diffusione ed informazione. 108 Si compone delle seguenti 2 Misure: Misura 1 Miglioramento delle strutture di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli - reg. 866/90, reg. 951/97; Misura 2 Piani di applicazione dei reg. 2328/91 e reg. 950/97. 109 Si compone della Misura 1 Miglioramento delle strutture produttive agrumicole, piani di miglioramento aziendale.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

104

Prospetto 1 – Attuazione finanziaria POM 1994-1999110 (euro)

Regione Calabria

Pagamenti al 31.03.2003 POM 1994-1999

Risorse complessive

Quota comunitaria Quota nazionale Quota comunitaria

Asse I Diversificazione, valorizzazione delle risorse agricole e sviluppo rurale

508.511.179,05 249.365.539,24 112.498.057,83 238.073.193,30

Totale 508.511.179,05 249.365.539,24 112.498.057,83 238.073.193,30

Elaborazione su dati Regione Calabria

5.1.3 - Il Programma operativo regionale 2000-2006. Ambito finanziario e

livello di attuazione

Il Programma operativo regionale 2000-2006 è stato approvato con la

decisione della Commissione C (2000) 2345 del 08.08.2000 ed è stato

successivamente modificato con le seguenti decisioni: C (2001) 4014 del

18.12.2001, C (2003) 176 del 22.05.2003, C (2004) 5187 del 15.12.2004, C

(2007) 2363 del 16.04.2007. La strategia del POR Calabria per conseguire

l’obiettivo generale è stata articolata con l’individuazione degli obiettivi globali,

definiti a livello nazionale nel QCS e degli obiettivi specifici, anch’essi definiti a

livello nazionale nel QCS per ogni settore di intervento. In questo ambito gli

obiettivi globali hanno assunto un carattere programmatico e, insieme, strategico-

politico. Dalla visione complessiva dei problemi e delle potenzialità della Calabria e

dall’esame delle esperienze del precedente periodo di programmazione, è derivata

l’identificazione di sei Assi prioritari111, che il POR ha assunto come settori

d’investimento su cui intervenire nel periodo di programmazione.

Il POR Calabria 2000-2006, parte FEAOG-O, ha finanziato interventi su due

Assi Prioritari:

- Asse I “Risorse Naturali” che comprende 2 Misure: la Misura 1.3 Sistemi

irrigui delle aree agricole e la Misura 1.5 Sistemi naturali;

- Asse IV “Sistemi locali di sviluppo” che comprende 13 Misure: Misura 4.5 –

Investimenti aziende agricole; Misura 4.6 Miglioramento delle condizioni di

trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli; Misura 4.7 –

Commercializzazione dei prodotti agricoli di qualità; Misura 4.8 – Avviamento dei

sistemi di consulenza aziendale e di servizi di sostituzione e di assistenza alla

110 Si precisa che il quadro finanziario finale del POM 1994-1999 – Regione Calabria, risulta successivamente modificato a causa delle detrazioni operate in conseguenza dell’Audit della Commissione europea. 111 Asse I, Valorizzazione delle risorse naturali e ambientali (Risorse naturali); Asse II, Valorizzazione delle risorse culturali e storiche (Risorse culturali); Asse III, Valorizzazione delle risorse umane (Risorse umane); Asse IV, Potenziamento e valorizzazione dei sistemi locali di sviluppo (Sistemi locali di sviluppo); Asse V, Miglioramento della qualità delle città, delle istituzioni locali e della vita associata (Città); Asse VI, Rafforzamento delle reti e nodi di servizio (Reti e nodi di servizio).

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Irregolarità e frodi in materia agricola

105

gestione delle aziende agricole; Misura 4.9 Silvicoltura; Misura 4.10 –

Diversificazione delle attività agricole o di ambito agricolo al fine di creare

pluriattività o fonti di reddito alternative; Misura 4.11 – Miglioramento delle

condizioni economiche, sociali e della qualità della vita nelle aree rurali; Misura

4.14 – Insediamento di giovani agricoltori; Misura 4.15 – Formazione; Misura 4.16

– Ricomposizione fondiaria; Misura 4.17 – Sviluppo e miglioramento

d’infrastrutture che incidono sullo sviluppo dell’agricoltura; Misura 4.18 –

Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturale e

introduzione di mezzi di prevenzione; Misura 4.19 – Ingegneria finanziaria.

L’attuazione finanziaria dell’Asse I e IV e delle Misure indicate per il POR

2000-2006 d’interesse per la presente indagine, è stata la seguente:

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Irregolarità e frodi in materia agricola

106

Prospetto 2 – Attuazione finanziaria POR 2000-2006 (euro)

POR 2000-2006 Impegni al 31.06.2009 Pagamenti al 31.06.2009

Asse Misure

Risorse complessive

Quota Comunitaria

Quota nazionale

Quota comunitaria

Quota nazionale

Quota comunitaria

1.3 – sistemi irrigui 198.462.941,92 99.231.470,99 71.151.348,66 71.151.348,66 54.474.845,34 54.474.845,34

1.5 – sitemi naturali 150.019.454,28 75.009.727,23 53.802.272,23 53.802.272,23 50.271.500,57 50.271.500,57

4.5 - investimenti nelle aziende agricole

753.716.821,66. 220.630.170,28 445.635.876,83 164.297.437,43 342.198.279,36 129.994.482,3

4.6 – miglioramento delle condizioni di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli

252.615.141,6 69.727.390,45 156.993.499,98 55.729.603,52 116.119.168,62 42.121.997,37

4.7 – commercializzazione dei prodotti agricoli di qualita’

4.490.091,37 2.238.795,67 2.186.434,41 2.173.956,39 1.896.058,84 1.883.580,82

4.8 – avviamento dei sistemi di consulenza e di assistenza alla gestione delle aziende agricole

20.395.350,37 9.549.135,19 10.099.840,00 8.868.235,96 9.290.164,71 8.074.701,19

4.9 - silvicoltura 215.292.234,91 103.181.537,33 100.335.292,95 91.406.903,11 175.914.550,62 85.158.692,2

4.10 - diversificazione delle attivita’ agricole o di ambito agricolo al fine di creare pluralita’ o fonti di reddito alternative

81.881.552,9 17.552.420,64 62.123.783,06 16.971.040,99 51.185.062,89 13.710.213,86

4.11 – miglioramento delle condizioni economiche, sociali e della qualita’ della vita nelle aree rurali

39.502.025,56 17.656.481,33 20.747.837,86 16.696.627,90 12.978.048,73 10.252.057,52

4.14 – insediamento dei giovani agricoltori

45.430.000,00 22.715.000,00 21.290.000,00 21.290.000,00 19.300.000,00 19.300.000,00

4.15 - formazione 1.585.030,94 792.515,46 689.976,28 689.976,28 675.004,89 675.004,89

4.16 - ricomposizione fondiaria

19.749.867,71 4.963.607,07 14.786.014,09 4.963.525,43 14.786.014,09 4.963.525,43

4.17 – sviluppo e miglioramento di infrastrutture che incidono sullo sviluppo dell’agricoltura

93.218.820,6 46.570.159,6 46.448.273,58 46.369.773,41 31.507.292,23 31.430.371,2

4.18 – ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamita’ naturali e introduzione dei mezzi di prevenzione adeguati

7.771.382,74 1.756.601,82 5.796.538,41 1.692.344,69 5.403.669,13 1.582.509,7

4.19 – ingegneria finanziaria

5.185.922,00 2.592.961,00 2.592.961,00 2.592.961,00 2.592.961,00 2.592.961,00

Totale 1.135.599.816,90 694.167.974,06 1.014.679.949,34 558.696.007,00 888.592.621,02 456.486.443,39

Elaborazione su dati Regione Calabria

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Irregolarità e frodi in materia agricola

107

5.1.4 - La struttura organizzativa preposta alla gestione e al controllo dei

Fondi comunitari

L’attuazione è stata affidata al Dipartimento 6 - Agricoltura, Foreste e

Forestazione, Settore 3 “Sviluppo rurale, zootecnia, riordino e trasformazione

fondiaria”. Entrambe le strutture amministrative sono dirette da un dirigente.

Le singole Misure sono state affidate ai responsabili di Misura scelti tra i

Dirigenti di servizio ovvero tra i funzionari regionali di Categoria D a cui è stato

riconosciuto, nell’ordinamento regionale, un emolumento accessorio connesso

all’istituto della Posizione organizzativa112.

Le attività concernenti la gestione delle Misure sono state svolte anche dalle

Aree territoriali113, uffici periferici dell’amministrazione regionale, che

funzionalmente fanno capo al Settore 1 “Affari generali, risorse umane, servizi

territoriali, enti strumentali e sub regionali” del medesimo Dipartimento 6 -

Agricoltura, foreste e forestazione.

L’organico complessivo è pari a n. 52 unità ed è coadiuvato da 20

divulgatori dell’ARSSA. L’ARSSA, Agenzia regionale per lo sviluppo e per i servizi in

agricoltura, è un organismo tecnico-operativo strumentale della Regione Calabria

con personalità giuridica di diritto pubblico istituito con legge regionale 15 del

1993114 con finalità volte a favorire l'ammodernamento e lo sviluppo del comparto

primario attraverso la ricerca e la veicolazione dei processi innovativi. Le principali

attività espletate dall'agenzia riguardano l’ammodernamento dell'agricoltura, lo

sviluppo, la divulgazione, la sperimentazione e diffusione, l’assistenza alle

organizzazioni cooperative e associative di produttori agricoli.

I divulgatori sono stati impiegati dal Dipartimento in conformità a quanto

previsto dal Protocollo d’intesa sottoscritto tra ARSSA ed Assessorato agricoltura,

foreste e forestazione. I divulgatori, individuati d’intesa tra le parti e previa

acquisizione del consenso dei diretti interessati, sono stati impiegati sia presso la

sede centrale che presso le Aree territoriali in funzione dei fabbisogni.

L’attività dei divulgatori ha riguardato il supporto alla gestione delle diverse

Misure del POR (in particolare dei Piani integrati di filiera – PIF- e dei Piani integrati

112Con decisione C (2009) n. 1112 la Commissione europea ha esteso al 30.06.2009 il termine finale dell’ammissibilità delle spese relative all’intervento POR Calabria 2000–2006 in ragione dei cambiamenti significativi della situazione socio-economica e del mercato del lavoro provocati dalla crisi finanziaria che ha colpito, senza precedenti, il Paese sin dall’anno 2008. Con Deliberazione n. 108/2009 la Giunta regionale ha adottato i conseguenti provvedimenti riguardo al sistema di gestione e controllo del POR Calabria tra cui la conferma delle attività dei Responsabili di Misura e il riconoscimento della relativa Posizione organizzativa fino al 31.12.2009 per consentire lo svolgimento delle attività di chiusura del Programma disciplinate con la decisione della Commissione europea COM (2006) 3424. 113 Le Aree territoriali sono uffici periferici del Dipartimento agricoltura, foreste e forestazione del quale conservano competenze e prerogative. 114 Tale legge concepisce l'agenzia come fattore strumentale di sviluppo e di propulsione del sistema agricolo regionale.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

108

per le aree rurali - PIAR) durante le fasi d’informazione, sensibilizzazione,

animazione, istruttoria tecnica e amministrativa e durante la fase di realizzazione

(attività di monitoraggio).

Attraverso apposita gara di evidenza pubblica115, l’Autorità di gestione del

programma, a valere sulla Misura 7.1 “Attività di accompagnamento del Programma

operativo e di Assistenza tecnica” – cofinanziata dal FESR - ha provveduto a

selezionare un servizio di Assistenza tecnica116 alle attività di programmazione ed

attuazione delle Misure cofinanziate dal FEAOG-O e dallo SFOP a supporto

dell’Autorità di Gestione, del Dipartimento 6 Agricoltura, foreste e forestazione, dei

responsabili di Misura e dei beneficiari finali per tutte le operazioni programmate e

finanziate non solo con le risorse comunitarie ma, anche con le risorse rinvenienti

dai rimborsi, comunitari e nazionali, relativi ai progetti originariamente coperti da

altre fonti di finanziamento la cui disciplina è prevista al paragrafo 6.3.6 del QCS

2000-2006 Obiettivo 1. Tale attività ha assicurato un supporto anche per

l’espletamento degli adempimenti sulla chiusura degli interventi previsti dalla

decisione COM (2006) 3224 e per l’effettuazione delle verifiche tese ad accertare

che la partecipazione dei Fondi resti attribuita ad un’operazione ovvero che

quest’ultima entro cinque anni dalla data della decisione delle competenti Autorità

nazionali o dell’Autorità di gestione relativa alla partecipazione dei fondi, non abbia

subito modificazioni sostanziali.

L’Autorità di gestione del Programma operativo regionale è responsabile

dell’efficacia e della regolarità della gestione e dell’attuazione e in particolare delle

attività indicate all’art. 34 del reg. 1260/1999. L’Autorità di Gestione per il POR

Calabria 2000-2006 è stata designata nel Dipartimento 3 Programmazione

nazionale e comunitaria117 che per lo svolgimento delle sue funzioni si è avvalso

delle specifiche competenze dei tre Settori (Settore 1 – Programmazione, Settore 2

– Coordinamento e monitoraggio dei programmi e dei progetti, Settore 3 – Verifiche

e controlli dei programmi e dei progetti) e sei Servizi (Servizio 1 – Programmazione

regionale, settoriale e territoriale, Servizio 2 – Coordinamento programmi operativi

nazionali e interregionali, piano di comunicazione e partenariato, Servizio 3 –

Coordinamento dei programmi e dei progetti, Servizio 4 – Monitoraggio dei

programmi e dei progetti; Servizio 5 – Verifiche delle procedure e degli atti di

115 Di cui al decreto 4252 del 16.04.2007 pubblicato sul BURC n. 16 del 20.04.2007 - Parte III. 116 La gara è stata aggiudicata al Raggruppamento temporaneo d’imprese “Cogea ISRI” che alla data del 31.05.2009 conta un gruppo di lavoro di n. 25 unità delle quali n. 10 sono costantemente operative presso il Dipartimento agricoltura e svolgono funzioni di supporto consulenziale a supporto degli Uffici regionali. 117 Riformulato con deliberazione della Giunta regionale n. 770 del 22.11.2006 e le successive modifiche ed integrazioni tra cui la deliberazione della Giunta regionale n. 19 del 19.01.2007.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

109

gestione dei programmi operativi, Servizio 6 – Controlli dei programmi e dei

progetti) attraverso cui lo stesso è articolato118.

La dotazione organica del Dipartimento 3 è pari a n. 34 unità, di cui n. 3

dirigenti di settore, n. 4 addetti di segreteria di settore, n. 5 dirigenti d servizio, n.

12 funzionari, n. 7 dipendenti di categoria B, n. 3 dipendenti di categoria C.

La deliberazione di Giunta regionale n.235 del 19.03.2008 ha precisato che il

Dirigente generale del Dipartimento 10 “Lavoro, politiche della famiglia, formazione

professionale, cooperazione e volontariato”, ha mantenuto le funzioni di Autorità di

gestione per il POR Calabria 2000-2006. A tale scopo, si è avvalsa dei tre Settori

del Dipartimento 3 e della Segreteria tecnica119 del Comitato di sorveglianza.

Alla data del 31 maggio 2009, alla Segreteria tecnica sono state assegnate

n. 8 unità di personale interno al Dipartimento 3 di cui n. 4 di categoria D e n. 4 di

categoria C.

L’Autorità di gestione si è avvalsa, altresì, della Struttura operativa di

gestione (SOG) composta di esperti settoriali, trasversali e territoriali. La SOG

dipende organicamente dall’Autorità di gestione ed ha operato in stretta sinergia

oltre che con la stessa anche con i Dipartimenti regionali responsabili

dell’attuazione del programma. Alla data del 31 maggio 2009, la SOG, era

composta di n. 2 unità selezionate mediante procedure di evidenza pubblica e

contrattualizzate con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa con

contratti scaduti alla data del 30 giugno 2009 e non rinnovati.

L’Amministrazione ha precisato che alle attività di coordinamento del

programma ha collaborato anche il Nucleo regionale di valutazione e verifica degli

investimenti pubblici120. Con deliberazione della Giunta regionale n. 483 del 24

luglio 2008, il Nucleo è stato assegnato alle dirette dipendenze del Dirigente

generale del Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria.

Tale Nucleo regionale si configura come Unità organizzativa autonoma

affidata alla responsabilità del Dirigente pro-tempore del Settore programmazione

del Dipartimento 3, che si avvale di una segreteria tecnica, composta alla data del

20.06.2010 da n. 3 funzionari categoria D. I componenti del Nucleo sono n. 7, di

cui n. 6 funzionari di categoria D a tempo indeterminato con assegnazione

all’organo di cui trattasi in seguito a procedura selettiva interna e per la durata di

anni 2 rinnovabili (il rinnovo è intervenuto all’inizio dell’anno in corso), n. 1

componente a tempo indeterminato.

118 Delibera 520 del 03.08.2009. 119 Istituita con deliberazione della Giunta regionale n. 15 del 14.01.2003 e successivamente integrata con deliberazioni n. 392 del 15.06.2004 e n. 199 del 03.03.2009. 120 Di cui alla Legge 144/1999 e istituito con la deliberazione della Giunta regionale n. 249 del 20.03.2000.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

110

Per fare fronte alla complessità dell’attuazione del programma la Regione

Calabria ha avvertito l’esigenza di istituzionalizzare una sede di coordinamento del

POR Calabria 2000–2006 a supporto dell’Autorità di gestione. In tale ottica, con la

deliberazione della Giunta regionale n. 245 del 23.04.2007 è stato costituito il

Comitato regionale di coordinamento del POR Calabria 2000–2006 che nella prima

riunione di lavoro, in data 30.05.2007, si è dotato anche di un proprio regolamento

interno di funzionamento. Il Comitato è coordinato dal Dirigente generale del

Dipartimento programmazione nazionale e comunitaria ed è composto da: Autorità

di gestione del POR Calabria 2000–2006; Dirigenti generali dei Dipartimenti

competenti per gli interventi cofinanziati dal FESR, dal FSE, dal FEAOG-O e dallo

SFOP; Autorità di pagamento dei 4 Fondi strutturali; Dirigente responsabile

dell’Organismo di controllo di II livello; Direttore del nucleo regionale di valutazione

e verifica degli investimenti pubblici; Autorità regionale ambientale.

Con riguardo al Sistema di gestione e controllo, la deliberazione della Giunta

Regionale n. 245 del 23.04.2007 ha introdotto nell’organizzazione amministrativa

regionale le Unità di monitoraggio e le Unità di controllo di I livello presso ciascun

Dipartimento regionale interessato all’attuazione del programma ed alle dirette

dipendenze del Dirigente generale. La procedura ha previsto l’istituzione delle

Unità121 con decreto del Dirigente generale interessato e il loro coordinamento

funzionale attraverso il Settore 3 – Monitoraggio, verifiche e controlli dei programmi

e dei progetti – del Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria.

L’Autorità di pagamento, in conformità agli artt. 9 e 32 del reg. 1260/1999,

all’art. 9 del reg. 438/2001 e al reg. 448/2004, è responsabile dell’elaborazione,

certificazione e presentazione delle richieste di pagamento, della ricezione dei Fondi

da parte della Commissione del versamento ai beneficiari finali per gli importi

corrispondenti ai Fondi strutturali cui hanno diritto.

Per il POR Calabria 2000–2006 l’Autorità di pagamento è stata individuata

con deliberazione n. 352 del 22.03.2005 nel Dipartimento 4 Bilancio e patrimonio,

Settore n 2 - Ragioneria generale.

L’articolazione organizzativa dell’Autorità di pagamento è risultata

formalizzata a partire dalla Deliberazione di giunta regionale n. 1025 del

25.11.2005 a seguito della quale la struttura dell’Autorità di pagamento 2000–

2006, originariamente dotata di 9 Unità per le attività relativa al solo Fondo FESR,

risulta complessivamente costituita – a seguito del rafforzamento della Segreteria

121 Tale modalità organizzativa, avviata nell’ambito della Programmazione 2000–2006, ha trovato la sua concreta realizzazione solo nell’impostazione delle modalità di attuazione dei programmi regionali a titolo di FESR, FSE e FAS del ciclo 2007 – 2013.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

111

tecnica - da n. 15 unità che operano all’interno dei 3 Servizi del Settore

competente.

Riferisce l’Amministrazione che attualmente è in corso un processo per il

potenziamento e la riorganizzazione della medesima per agevolare gli adempimenti

di chiusura del POR Calabria 2000–2006 e per l’avvio attuativo dei Programmi

operativi 2007–2013. Nel corso del 2005, sono state unificate le Autorità di

pagamento122 le cui funzioni fino a tale data erano state attribuite a 4 Autorità

ripartite per singolo Fondo. Il soggetto è stato, pertanto, individuato, unitariamente

nell’attuale Autorità di pagamento. Nel settore ricadono tre Servizi: uno per la

Gestione delle entrate - Rapporti con la tesoreria e per la gestione dei mutui

passivi; uno per la gestione della spesa e l’altro per la contabilità, il rendiconto e il

conto patrimoniale (Referente URP). All’interno della Struttura tecnica di 15 unità,

di cui n. 5 unità sono dedicate esclusivamente al FEAOG-O SFOP, ed assegnate

secondo competenze specifiche; tali unità verificano il rispetto delle disposizioni di

cui agli artt. 38, paragrafo 1, lettere c) ed e) e 32, paragrafi 3 e 4 del reg.

1260/1999, nonché delle decisioni della Commissione di cui all’art. 28 dello stesso

regolamento.

Ha osservato l’Amministrazione che tale organizzazione è scaturita da una

duplice necessità: risolvere il problema della mancata tempestività nella

trasmissione delle domande di pagamento causato dalla complessità della

preesistente procedura ed eliminare il rischio della mancata autonomia tra il

responsabile del coordinamento e l’Autorità di pagamento di ciascun Fondo, rischio

evidenziato dalla Commissione europea in sede di audit di controllo.

Per quel che concerne, in particolare, le attività di verifica, l’Amministrazione

regionale comunica che le unità utilizzate sono dipendenti regionali assegnati al

settore Ragioneria generale con un’esperienza lavorativa che per alcuni di essi è di

durata ventennale, ad eccezione di una sola unità che comunque risulta assegnata

al settore dal settembre 2004. Per quel che concerne il livello professionale, si fa

presente che n.2 unità appartengono alla categoria D e n.3 unità alla categoria C.

La Ragioneria generale effettua i controlli sui decreti che dispongono impegni

e liquidazioni della spesa ed attesta la copertura finanziaria e la regolarità contabile.

Riferisce l’Amministrazione che tutti i controlli sono stati intensificati sui decreti

inerenti i Fondi comunitari. Per assicurare il riscontro degli adempimenti e dei

termini stabiliti dal reg. 1260/1999 e dal reg. 438/2001, l’Autorità di pagamento,

122 L’Autorità di pagamento elabora una domanda di pagamento per ciascun Fondo per richiedere sia la quota comunitaria, sia la quota nazionale di cofinanziamento. Al Settore coordinamento dei programmi e dei progetti, Autorità di gestione del POR, viene puntualmente trasmessa una copia completa delle attestazioni di spesa da parte dell’ Autorità di Pagamento.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

112

ha predisposto un Manuale delle procedure123, nel quale sono state inserite, per

ogni decreto d’impegno e di liquidazione relativo ai Fondi strutturali, delle check list,

utilizzate dal personale della Segreteria tecnica.

E’ necessario segnalare per il POR Calabria 2000-2006 l’esistenza di un

Organismo intermedio.

In particolare la Misura 4.16 del Complemento di programmazione ha

individuato ISMEA come Soggetto attuatore in qualità di Organismo fondiario

nazionale (ISMEA). ISMEA è stato il soggetto che ha attuato gli interventi di

ricomposizione fondiaria mediante un Fondo di rotazione124. L’approvazione della

convenzione con ISMEA è stata deliberata dalla Regione Calabria – Giunta

regionale125. Dopo l’approvazione del Piano regionale di riordino fondiario e dopo

l’approvazione delle modifiche al POR Calabria 2000-2006 da parte della

Commissione europea, è stato sottoscritto un atto integrativo alla Convenzione in

data 15.02.2006.

Riferisce l’Amministrazione che l’importo destinato al cofinanziamento delle

operazioni di ricomposizione fondiaria valutate come eleggibili e pertanto ammesse

a valere sulla Misura 4.16 del POR Calabria 2000-2006, è pari ad euro

6.173.554,30.

I relativi atti amministrativi di impegno e liquidazione sono rappresentati nel

seguente prospetto:

Prospetto 3 – Atti amministrativi di impegno e liquidazione Atto di impegno Atto di liquidazione Importo

Decreto n. 4301 05/11/2003 Decreto n. 20286 14/12/2005 548.554,30

Decreto n. 5728 12/12/2005 Decreto n. 20286 14/12/2005 2.125.000,00

Decreto n. 64 14/02/2006 Decreto n. 2461 14/02/2006 3.500.000,00

Decreto n. 2200126 15/07/2003 Decreto n. 2200 15/07/2003 203.448,26

Totale 6.377.002,56

Elaborazione su dati Regione Calabria

L’importo complessivo è pertanto pari ad euro 6.377.002,56.

Si precisa che la fonte di finanziamento dell’importo sopra citato è costituita

al 50% dal Fondo FEAOG-O e al 50% da Fondi statali.

123 Approvato con deliberazione di Giunta regionale n. 822 del 12.12.2007, nota della Regione Calabria prot. 5157 del 31.07.2008, punto 5. Il manuale è in fase di aggiornamento e riscrittura per essere utilizzato per l’Autorità di certificazione del POR Calabria FESR 2007-2013 e del POR Calabria FSE 2007-2013. E’ già stato presentato al MEF/RGS/IGRUE. 124 Così come previsto dalla decisione SG (2001)D/288933 del 05.06.2001. 125 Seduta del 17.12.2001 – n. 1106 del registro deliberazioni. La Convenzione è stata registrata in data 29.03.2002 presso l’Agenzia delle Entrate – Ufficio di Roma I. 126 Costo relativo all’elaborazione e redazione del Piano di riordino fondiario, sempre da parte da ISMEA e finanziato a valere sulla Misura 4.16 (così come previsto dalla Scheda della Misura 4.16 del Complemento di Programmazione del POR Calabria 2000-06). Il Piano di riordino fondiario è stato approvato con delibera di Giunta regionale n. 1145 del 06.12.2002 ed il relativo costo è pari ad euro 203.448,26.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

113

Si precisa altresì che l’importo in questione (euro 6.377.002,56) non

esaurisce il valore di spesa pubblica rendicontato a valere sulla Misura 4.16,

attualmente pari euro 9.927.050,92 (come da domanda di pagamento del

19.05.2010). La differenza in aumento è dovuta alla rendicontazione dei progetti

c.d. coerenti.

In merito all’atto integrativo alla Convenzione tra Regione Calabria ed

ISMEA, datata 12.03.2002, si precisa che esso non modifica il quadro finanziario

della Misura e l’entità dei Fondi interessati. L’atto integrativo è stato siglato per

ottemperare a quanto stabilito dal Comitato di sorveglianza del POR Calabria che,

nella seduta del 29.11.2005, ha stabilito di escludere dal finanziamento alcune

tipologie di operazioni precedentemente considerate come ammissibili al

finanziamento da parte della Misura 4.16 (in particolare creazione di un

Osservatorio regionale del mercato fondiario e progetti pilota); di finanziare le

iniziative eleggibili mediante erogazione di agevolazioni concesse da un Fondo di

tipo rotativo; di considerare come eleggibili, nella fase iniziale, le iniziative di

ricomposizione fondiaria relative al territorio della Regione Calabria che erano già

state presentate all’ISMEA in base al Regime di Aiuto fondiario n. 110/2001 e

finanziate successivamente al 22.05.2003.

Conseguentemente a quanto deliberato dal Comitato di sorveglianza, l’Atto

integrativo, registrato in data 06.03.2006, ha recepito le modifiche introdotte che

sono puntualmente riproposte all’interno del documento.

Per la Misura 4.19 la Regione ha individuato ISMEA come Soggetto gestore

del Fondo regionale di garanzia, in virtù di quanto previsto dall’art. 18 della

direttiva CEE 18/2004 e dall’art. 3, co. 2 del dPR n. 200/2001. Il Soggetto Gestore

ha provveduto a gestire il Fondo allo scopo esclusivo di prestare garanzie a banche

e società finanziarie di cui all’art.107 del d.lgs. n. 385 del 01.09.1993 a fronte di

finanziamenti a medio e lungo termine concessi dagli enti finanziatori alle imprese

destinatarie. L’approvazione del regolamento e delle procedure del Fondo di

garanzia, l’individuazione del soggetto gestore (ISMEA) e l’approvazione della

relativa convezione sono stati deliberati dalla Regione Calabria – Giunta

Regionale127.

Per la gestione contabile di tali Fondi, la Regione ha provveduto sulla base

della legislazione amministrativa e contabile di livello nazionale e regionale. Nel

bilancio regionale sono stati individuati appositi capitoli per gli interventi in esame.

E’ stata individuata una particolare codificazione per rendere possibile la

127 Seduta del 29.03.2007 – n. 198 del registro deliberazioni. La Convenzione è stata registrata in data 09.08.2008 presso l’Agenzia delle Entrate – Ufficio di Roma I.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

114

rappresentazione della contabilità specifica relativa al Programma operativo

nell’ambito della contabilità generale128.

La Regione ha poi uniformato le regole di gestione del POR a quelle previste

nel reg. 1260/1999 e, in particolare, agli artt. 31 e 32. Per rendere effettivo e certo

il recupero delle somme dovute dagli enti locali, è stato previsto il diritto della

Regione di trattenere le somme da rimborsare sui pagamenti che a qualsiasi titolo,

cioè anche al di fuori dell’attuazione del POR, la stessa dovesse effettuare nei

confronti degli enti locali.

L’Amministrazione regionale ha comunicato che i pagamenti sono assistiti

dal sistema di monitoraggio “Rendiconta” e che esiste una struttura di internal

audit129.

Con la circolare n. 971 del 6 Ottobre 2008, è stata diffusa la Direttiva della

Giunta sulle modalità di esercizio della funzione di controllo interno di regolarità

amministrativa degli atti nella fase di classificazione dei decreti dirigenziali, ai sensi

del regolamento regionale 4/2006, al fine di garantire la legittimità, la regolarità e

la correttezza dell’azione amministrativa.

L’Ufficio preposto al controllo è stato individuato nel settore Segreteria

generale della Giunta regionale, quale struttura dedicata alla classificazione dei

decreti dirigenziali.

5.1.5 - L’attività di controllo

Con riferimento all’organizzazione dei controlli di I livello posti in essere

dall’Autorità di gestione, l’Amministrazione ha segnalato che nell’attuale logica dei

controlli interni posti a base dell’organizzazione regionale, i soggetti responsabili

della selezione, gestione e controllo delle operazioni, per il parere di regolarità

tecnica, sono stati individuati nei responsabili di Misura, per il parere di legittimità,

nel Dirigente responsabile del competente settore o servizio, nel Dirigente del

settore Ragioneria generale e per il parere di regolarità contabile e finanziaria.

In particolare, sul Fondo FEAOG-O, il controllo di I livello è stato effettuato

dal personale del Dipartimento 6 – Agricoltura, foreste e forestazione – compreso

quello distaccato presso le 3 Aree territoriali (settentrionale, centro e meridionale)

128 Riguardo ai circuiti finanziari: a) le risorse comunitarie e quelle del cofinanziamento statale sono versate, a cura del Fondo di rotazione della legge n. 183/87, sull’apposito conto corrente infruttifero intestato alla Regione Calabria presso la Tesoreria centrale dello Stato, per la realizzazione degli interventi ammissibili al cofinanziamento dell'Unione europea;b) la Regione, nel rispetto delle procedure di contabilità, preleva le risorse da detto conto per eseguire mediante il Settore 2 Ragioneria generale del Dipartimento 4 bilancio e patrimonio le erogazioni in favore dei beneficiari finali, in relazione alle effettive esigenze di cassa connesse con gli interventi di politica comunitaria. 129 Punto 4, pag. 22, questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

115

ed all’interno non è previsto uno specifico ufficio destinato all’espletamento dei

controlli di I livello. Riferisce l’Amministrazione130 che dal maggio 2009 e per le

iniziative definite dall’anno 2007 in poi, il Dipartimento agricoltura ha istituito un

controllo specifico finalizzato alla verifica della sussistenza dei requisiti di accesso al

premio in capo al beneficiario alla scadenza dei 5 anni dall’insediamento. La verifica

è stata temporalmente associata alla richiesta di svincolo della polizza fideiussoria

da parte del beneficiario cosicché, pervenuta la richiesta di svincolo, viene

automaticamente avviata per ciascuna richiesta la procedura di verifica

dell’operazione.

Sono stati effettuati 1481 controlli in quattro Province (Cosenza, Crotone,

Vibo Valentia, Reggio Calabria) mentre per la Provincia di Catanzaro le verifiche

sono ancora in corso. In tale attività sono state accertate e segnalate all’OLAF n. 97

irregolarità131.

Il personale incaricato dell’effettuazione delle verifiche di I livello è stato

individuato, per le Aree territoriali meridionale e settentrionale, nel Direttore

responsabile dell’Area; per l’Area territoriale centro, nel Direttore del Settore

sviluppo rurale.

Il personale incaricato di effettuare i controlli di I livello è prevalentemente

di categoria D e possiede almeno esperienza biennale. In alcuni casi è stato

utilizzato personale di categoria C sempre con esperienza biennale.

Con riferimento all’organizzazione dei controlli di I livello posti in essere

dall’Autorità di pagamento, la Ragioneria generale è composta da n. 6 Uffici

preposti al controllo dei provvedimenti di spesa di cui sono titolari i Dipartimenti

regionali. Ogni Ufficio è composto da un funzionario e da almeno 2 collaboratori

fascia D-C. Per la maggior parte si tratta di dipendenti con diploma di istituto

superiore presente in Ragioneria mediamente da oltre 15 anni, (per alcuni

l’esperienza è trentennale). Inoltre quasi tutto il personale preposto al controllo

della spesa ha partecipato a corsi di formazione sui Fondi comunitari e sulle nuove

leggi amministrative italiane (riforma procedimento amministrativo, codice degli

appalti, ecc.).

Con riferimento ai controlli di I livello dell’Organismo intermedio, per la

Misura 4.19 è stata prevista da parte della Regione l’effettuazione di controlli a

130 Nota del 25.06.2010 prot. 4508 cui sono enunciati elementi conoscitivi richiesti con la nota della Sezione in data 08.06.2010 prot. 842. 131 Con nota del 25.06.2010 prot 4508, l’Amministrazione ha riferito che l’Autorità di gestione del POR Calabria, nell’ambito del Piano straordinario dei controlli di I livello (di cui alla nota del 14.05.2009 prot. 2633/Dip. 3) ha sottoposto a controllo n. 5 operazioni della Misura 4.14. Gli esiti di tali controlli sono stati notificati al Dipartimento agricoltura che ha successivamente comunicato all’Autorità di gestione le proprie controdeduzioni inerenti ai risultati delle verifiche. Tali controdeduzioni sono attualmente al vaglio dell’Autorità di gestione. Gli esiti finali relativi ai controlli delle n. 5 operazioni campionate saranno pertanto comunicati non appena l’Autorità di gestione perverrà ad una determinazione conclusiva.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

116

campione sulle operazioni garantite dal Fondo gestito da ISMEA con lo scopo di

accertare l’effettiva destinazione dei fondi alle finalità previste dalla Misura. Il

controllo istruttorio e tecnico-amministrativo delle operazioni è stato invece

espletato unicamente da ISMEA.

Riferisce l’Amministrazione132 che tutte le operazioni garantite dal Fondo

sono, infatti, relative ad investimenti agevolati a valere su una delle Misure del POR

Calabria 2000-2006. In ragione di ciò ciascuna operazione è stata assoggettata al

consueto iter di controllo dell’Amministrazione regionale previsto per tutti i progetti

POR finanziati con il contributo del FEAOG: controllo di tipo istruttorio, controllo di

accertamento intermedio e finale, eventuale controllo di II livello (in caso di

campionamento dell’operazione).

In aggiunta al controllo ordinario delle operazioni, secondo le usuali modalità

sopracitate, le operazioni suddette sono state assoggettate alla verifica istruttoria

da parte della Banca scelta dall’impresa richiedente. Alla positiva conclusione

dell’istruttoria bancaria è seguita la verifica tecnica da parte di ISMEA che è stata

espletata dai funzionari del suddetto ente.

In esito all’istruttoria, per ciascuna operazione, è stata prodotta da ISMEA

una Scheda riepilogativa di controllo con allegata una check-list e l’elenco della

documentazione allegata. La scheda riporta il grado di rating attribuito all’impresa e

la sottoscrizione del funzionario di ISMEA che ha effettuato la valutazione. Le

schede sono quindi inoltrate al Comitato di gestione del Fondo che ha il compito di

deliberare (ai sensi della delibera di Giunta regionale n. 189 del 29.03.2007)

l’ufficiale ammissione dell’impresa al beneficio della garanzia o la sua esclusione. La

composizione del Comitato di gestione è stata approvata con decreto 21397 del

18.12.2007 secondo le indicazioni della delibera di Giunta regionale n. 189 del

29.03.2007 che prevede l’individuazione di 3 componenti da parte della Regione

Calabria e di 2 componenti da parte di ISMEA.

Si precisa infine che il Fondo di garanzia ha finanziato esclusivamente

imprese titolari di investimenti agevolati a valere sul POR Calabria 2000-2006

(FEAOG-O) anche se il regolamento del Fondo prevede la possibilità che siano

garantite anche operazioni di investimento sul territorio calabrese non afferenti al

POR Calabria, così come previsto dall’Aiuto di Stato n. 391/2003. In questo caso

l’eventuale operazione sarebbe stata comunque oggetto di controllo da parte

dell’amministrazione regionale ai sensi dell’art. 4 del regolamento del Fondo.

Per quanto riguarda le operazioni di ricomposizione fondiaria finanziate dalla

Misura 4.16 è stato posto in essere un controllo istruttorio e tecnico-amministrativo

132 Con nota del 25.06.2010 n. 4508 citata.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

117

da parte di una Commissione congiunta ISMEA – Regione Calabria. Per ciascuna

operazione è stato effettuato un controllo in loco e redatta apposita relazione.

In merito ai controlli di II livello, l’Amministrazione ha comunicato133 che la

funzione di verifica dell’efficacia del sistema di gestione e controllo, coerentemente

con il reg. 1260/1999, è stata assegnata ad una struttura, cd. Unità organizzativa

autonoma, alle dipendenze del Presidente della Giunta regionale funzionalmente

indipendente sia dall’Autorità di gestione, sia dall’Autorità di pagamento e diretta da

un dirigente equiparato a Dirigente generale.

La composizione dell’Ufficio ha subito numerose modifiche nel corso dei

tempi e da ultimo, con l’avvio della programmazione comunitaria 2007–2013, con

la deliberazione n. 59 del 5 febbraio 2009, la Giunta regionale ha riformulato le

competenze in ordine al controllo di II livello del POR Calabria 2000–2006

affidandole all’Autorità di audit 2007–2013, istituita con la deliberazione n. 235 del

19 marzo 2008134. Attualmente, la struttura deputata, all’interno dell’Autorità di

audit 2007–2013, allo svolgimento dei controlli di secondo livello sul POR Calabria

2000–2006 è composta da: n. 1 coordinatore, scelto tra personale interno afferente

alla categoria D a cui è riconosciuta l’indennità di posizione organizzativa; n. 16

funzionari scelti tra i funzionari a tempo determinato di categoria D selezionati

mediante procedura di selezione; n. 4 unità quali componenti della Segreteria

tecnica dell’Autorità di audit che svolge attività trasversale per i due periodi di

programmazione (2000–2006 e 2007–2013).

A seguito della riorganizzazione degli Uffici preposti al Controllo di II Livello,

dei 16 funzionari assegnati al POR Calabria 2000–2006, n. 4 unità sono destinate ai

133 Punto 10, pagg. 21, 22, 23, 24, 25 questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 134 Gli atti relativi alla costituzione dell’Autorità di audit 2007 – 2013 sono stati i seguenti: Delibera di Giunta regionale n. 235 del 19 marzo 2008. Dipartimento proponente Presidenza, avente ad oggetto “Programmi operativi regionali della Calabria FESR e FSE 2007-2013 – Rafforzamento del sistema dei controlli di II Livello ed individuazione dell’Autorità di audit e delle relative funzioni”; Delibera di Giunta regionale n. 313 del 29 aprile 2008. Dipartimento proponente Presidenza, avente ad oggetto “Autorità di audit e delle relative funzioni. Integrazioni alla delibera della Giunta regionale n. 235 del 19 marzo 2008”; Decreto del Dirigente generale dell’Autorità di audit n. 4358 del 21 aprile 2008 avente ad oggetto “Procedura selettiva per l’individuazione di un numero fino a 34 candidati da assegnare alla struttura dell’Autorità di audit dei programmi operativi FESR e FSE 2007”; Decreto del Dirigente generale dell’Autorità di audit n.10837 del 05 maggio 2008 avente ad oggetto “Procedura selettiva per l’individuazione di un numero fino a 34 candidati da assegnare alla struttura dell’Autorità di audit dei programmi operativi FESR e FSE 2007-2013 – Approvazione Atti”; Delibera di Giunta regionale n. 70 del 23 febbraio 2009, Dipartimento proponente Presidenza avente ad oggetto “Presa d’atto strategia di audit del POR Calabria FESR 2007-2013 e POR Calabria FSE 207-2013, approvata dalla Commissione europea in data 12.02.2009 con nota n. 001294”; Allegato alla Delibera di cui sopra “Strategia di audit e nota CE di approvazione prot. n. 1294 del 12.02.09”; Disposizione di servizio n. 1/2009 del Dirigente generale dell’Autorità di audit, trasmesso all’Autorità di gestione POR Calabria FESR 2007-2013 e Autorità di gestione POR Calabria FSE 2007-2013 con nota prot. n. 754 del 12/01/2009”; Disposizione di servizio n. 255/OC del 17 aprile 2009 con la quale vengono nominati i componenti della Segreteria tecnica e n. 2 coordinatori, uno per le operazioni di controllo di secondo livello sul POR Calabria 2000-2006 ed un altro per le operazioni di Audit sul POR Calabria FESR 2007-2013 e POR Calabria FSE 2007-2013.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

118

controlli sui progetti finanziati dal FEAOG, il cui livello professionale posseduto è il

D3, con un tempo medio di permanenza nel settore FEAOG-O di un biennio.

La struttura deputata al controllo di secondo livello sul POR Calabria 2000–

2006, si è avvalsa anche del servizio di Assistenza tecnica esterna affidato a società

di revisione mediante l’esperimento di apposita procedura di gara pubblica

europea135 con aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi

dell’art. 83 d.lgs. 163/2006. Il servizio è stato garantito, fino al 31 maggio 2010,

con atto n. 1751 del 26.09.2008 per un corrispettivo di euro 850.000,00 oltre IVA,

ha costituito un supporto ai Dirigenti e ai funzionari della struttura di controllo di II

livello nonché ai Dipartimenti interessati, per lo svolgimento delle relative

attività136.

Riferisce l’Amministrazione137 che, a seguito della proroga concessa al

30.09.2010 sulle attività relative alla chiusura dei Programmi operativi, si sta

procedendo, all’esercizio dell’opzione ex art. 3, ultimo capoverso, del Disciplinare di

gara che, richiamando l’art. 57.5, del d.lgs. n. 163/2006, prevede la possibilità

della ripetizione di servizi analoghi a quelli dell’oggetto dell’appalto principale, fino

ad euro 200.000,00 oltre IVA, con contestuale proroga della durata del servizio al

31.10.2010.

Tale estensione risulta motivata dalla necessità di richiedere all’ATI

prestazioni aggiuntive relative al campione 2008, sul presupposto dell’avvenuto

esaurimento del numero di giornate preventivate per lo svolgimento dei controlli,

ed al campione sulla spesa 2009, considerata la proroga del POR 2000-2006 e

conseguentemente degli adempimenti per le operazioni di chiusura.

La struttura di controllo di II livello ha svolto un’attività di verifica

dell’efficacia dei sistemi di gestione e di controllo e, nel corso di attuazione del

programma, ha esercitato un controllo campionario delle operazioni tale da

assicurare, alla chiusura del Programma, almeno il 5% della spesa complessiva e

un campione rappresentativo dei progetti e degli interventi finanziati, individuati

sulla base dei seguenti elementi: natura e dimensione dei progetti o interventi;

valutazione del rischio individuato; concentrazione di progetti o interventi in capo

135 Di cui al decreto 1543 del 5 Marzo 2007, pubblicato sul BURC n. 10 del 9 marzo 2007 – Parte III. 136 Le attività poste in essere come controllo di II livello sono: verifica dell’organizzazione e delle procedure adottate nell’ambito del sistema di gestione e controllo di I livello; verifica e controllo a campione delle operazioni cofinanziate dai fondi Strutturali; verifiche ispettive su irregolarità o abusi evidenziati durante il processo di attuazione e gestione del Programma; predisposizione di check-list per la stesura dei rapporti di controllo sulle singole operazioni; accertamento e verifica delle irregolarità, determinazione dell’entità della spesa irregolare e relativa comunicazione agli Enti competenti; verifica e l’aggiornamento delle piste di controllo e del manuale operativo; redazione della dichiarazione finale di spesa; costante supporto operativo in merito alla collaborazione tra la Regione e i Ministeri competenti nei settori di intervento delle operazioni cofinanziate con i programmi oggetto del servizio nonché con i Ministeri capofila dei Fondi interessati (Ministero per lo sviluppo economico, Ministero del lavoro e Ministero delle politiche agricole e forestali). 137 Nota del 25.06.2010 prot. 4508.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

119

ad uno stesso soggetto attuatore; effettivo svolgimento delle attività di gestione e

di controllo da parte dei soggetti responsabili ed efficacia delle stesse attività;

concordanza tra registrazioni contabili e relativi documenti giustificativi;

rispondenza della natura degli impegni e dei tempi di realizzazione della spesa alle

prescrizioni comunitarie e alle schede progettuali approvate.

L’Amministrazione ha comunicato138, inoltre, l’esecuzione di relazioni

periodiche relative ai controlli effettuati. In particolare, i Rapporti annuali di

esecuzione per gli anni 2005, 2006, 2007, hanno evidenziato una situazione

articolata che appare opportuno rappresentare. Per quanto riguarda il FEAOG-O,

riferisce l'Amministrazione che i controlli di II livello già effettuati nel corso del

2003–2004, sono stati ritenuti non adeguati ed è stato disposto un secondo

controllo più approfondito, svoltosi nell’arco del 2005.

Per quanto concerne il controllo finanziario di II livello rinveniente dal

Rapporto annuale di esecuzione 2006, per il FEAOG-O sono state completate le

attività di controllo in loco e presso il beneficiario finale, relativamente ai progetti

sottoposti a verifica ai sensi del reg. 438/2001. In particolare i controlli effettuati

hanno riguardato una percentuale di spesa corrispondente al 6,49% della spesa

certificata dall’Autorità di pagamento al 31.12.2005.

Per tale Fondo l’Amministrazione ha segnalato che sono state richieste

deduzioni corrispondenti allo 0,2% della spesa controllata, pari a un importo di euro

62.619,92 con contestuale recupero presso il beneficiario finale, l’invio alla

Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’aggiornamento relativo a n. 8 schede OLAF,

la segnalazione di una operazione per sospetta frode alla Guardia di finanza e la

segnalazione al Ministero dell’economia e delle finanze – Direzione antiriciclaggio e

valutario, di n. 2 operazioni per accertate infrazioni relative a pagamenti in contanti

oltre la soglia consentita dal decreto legge 143/91 (euro 12.500,00).

Inoltre, ha riferito l’Amministrazione139, che nel corso del 2007 si è

provveduto alla chiusura di numerosi casi, pervenendo, nel dicembre 2007, a una

definizione di n. 90 dossiers, i cui esiti sono così riassunti: su una spesa controllata

al 31 dicembre 2007 di euro 35.583.294,04, è risultata irregolare una spesa di euro

2.970.033,51, di cui si è richiesta deduzione e/o recupero; anche per tale Fondo

(FEOAG-O), si è provveduto ad estrarre specifico campione sulla spesa 2006,

individuando n. 27 progetti per una spesa da sottoporre, a controllo di euro

16.296.750,95.

138 Punto 9, pag. 19, questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 139 Nota del 25.06.2010 prot. 4508.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

120

Riferisce l’Amministrazione140 che l’organismo di controllo di II livello ha

sopposto a controllo (alla data attuale) n. 73 operazioni. In esito a tale attività è

stata fino ad oggi disposta la revoca della domanda di pagamento per n. 12

operazioni e per ciascuna di esse è stata aperta una scheda OLAF141.

Inoltre, sono stati effettuati controlli da parte della Guardia di Finanza. In

particolare, su n. 84 controlli programmati, alla data attuale, per n. 61 operazioni

non è ancora pervenuta alcuna determinazione da parte della Guardia di Finanza

sulla regolarità o no delle operazioni, mentre per n. 8 casi il controllo non ha

rilevato criticità e per altre n. 8 casi sono già state segnalate irregolarità

comunicate all’OLAF e sui restanti n. 7 sono ancora in corso accertamenti.

5.1.6 - La gestione delle irregolarità e delle frodi

La comunicazione delle irregolarità è stata modificata a seguito della

deliberazione di Giunta 171 del 03.03.2008 che ha previsto l’utilizzo del registro

informatico delle irregolarità. Essa avviene secondo la seguente procedura:

A) i responsabili di Misura, gli Organismi intermedi, ovvero l’Autorità di

pagamento e l’Organismo di controllo di II livello, nello svolgimento della loro

attività di controllo, riscontrata una irregolarità relativa ad una operazione

comunicano le necessarie informazioni all’Autorità di gestione ed in particolare al

Dirigente pro tempore del Settore 3 “Monitoraggio, verifiche e controlli” del

Dipartimento “Programmazione nazionale e comunitaria” che provvede alla

trascrizione delle informazioni nel Registro delle irregolarità.

La nuova procedura di comunicazione delle irregolarità, successiva alla

Deliberazione della Giunta Regionale n. 171 del 3 Marzo 2008, ha previsto l’utilizzo

di un registro informatico delle irregolarità, che si affianca a quello cartaceo già

esistente. La procedura prevede quattro passaggi, che possono essere sintetizzati

nel modo seguente:

- il responsabile di Misura, nello svolgimento delle proprie attività di

controllo di I livello, oppure l’Organismo di controllo sui Fondi comunitari, nello

svolgimento della sua attività di controllo di II livello, ovvero soggetti terzi alla

140 Nota del 25.06.2010 prot. 4508. 141 L’Amministrazione ha precisato, inoltre che l’esito del controllo riguardante n. 11 operazioni (facenti parte del campione rappresentato dalle n. 73 operazioni) non è ancora noto in quanto le attvità di verifica sono state concluse dagli auditors solo di recente. L’esito del controllo relativo ad altre n. 31 operazioni (facenti parte del campione rappresentato dalle n. 73 operazioni) risulta, allo stato attuale, non determinato in via definitiva. Ciò in ragione di un differente criterio interpretativo del Complemento di programmazione, fra l’Organismo di controllo di II livello e il Dipartimento agricoltura, in ordine alla cronologia della domanda di contributo che deve essere successiva oppure no rispetto all’insediamento del beneficiario quale titolare dell’azienda come giovane imprenditore (Misura 4.14). In merito a tale problematica, l’Organismo di II livello, ricevute le articolate considerazioni formulate dal Dipartimento agricoltura, dovrà formulare una decisione conclusiva.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

121

Regione (Guardia di finanza, ecc.) riscontrata una irregolarità su di un progetto

trascrivono l’informazione sul registro informatico delle irregolarità;

- l’Ufficio irregolarità e gestione dei recuperi, responsabile del registro

(informatico e cartaceo), provvede ad estrapolare i dati sulle irregolarità

(implementati con le, eventuali, segnalazioni inviate dalle Autorità ispettive

relativamente ai controlli da esse effettuati) ed a comunicarli all’Autorità di gestione

del programma (trattasi dei soli casi di progetti finanziati nell’ambito dei programmi

comunitari e superiori alla soglia di legge);

- l’Autorità di gestione del programma esamina le irregolarità, circoscrive i

casi che costituiscono oggetto di comunicazione OLAF e comunica all’ufficio

Irregolarità i risultati;

- l’Ufficio irregolarità provvede ad inoltrate le comunicazioni alla Presidenza

del Consiglio dei Ministri per il seguito all’OLAF, all’Autorità di pagamento del

programma, per effettuare le deduzioni degli importi definiti irregolari dalla prima

domanda di pagamento utile, ai responsabili di Misura per l’attivazione del

procedimento di recupero.

Nel caso in cui l’irregolarità sia riscontrata da Soggetti terzi alla Regione

Calabria (Guardia di finanza, Polizia, Carabinieri, altri Organi di controllo, etc.)

questi ultimi trasmettono, in via cartacea, le relative informazioni all’Autorità di

gestione e nello specifico al Dirigente pro tempore del Settore “Monitoraggio,

verifiche e controlli dei programmi e dei progetti” del Dipartimento

“Programmazione nazionale e comunitaria” che provvede alla trascrizione delle

informazioni nel Registro informatico delle irregolarità;

B) il Dirigente pro tempore del Settore 3 “Monitoraggio, verifiche e controlli

dei programmi e dei progetti” del Dipartimento 3 “Programmazione nazionale e

comunitaria”, in qualità di responsabile del Registro delle irregolarità ed anche del

registro informatico, provvede ad analizzare le informazioni relative alle irregolarità

comunicate e sulla base dei risultati dell’analisi provvede ai seguenti adempimenti:

tratta separatamente le irregolarità che non superano la soglia di legge per le

comunicazioni OLAF; inoltra le comunicazioni alla Presidenza del Consiglio dei

Ministri per il seguito all’Organismo per la lotta alla frode comunitaria (OLAF);

informa l’Autorità di certificazione per effettuare le deduzioni degli importi definiti

come irregolari dalla prima domanda di pagamento utile; informa i responsabili di

Misura per l’attivazione del procedimento amministrativo di recupero;

C) i responsabili di Misura provvedono, a seguito della comunicazione

dell’Autorità di gestione, di cui al precedente Punto b), ad attivare le procedure per

il recupero dell’importo ritenuto irregolare con la tracciabilità anche informatica

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Irregolarità e frodi in materia agricola

122

dell’effettivo rimborso mediante il censimento delle reversali d’incasso ricevute

dall’apposito servizio di Tesoreria regionale;

D) nei casi di mancato recupero dell’importo ritenuto irregolare si procede

secondo le modalità previste con la legge regionale 8/2002, artt. 40 bis e 40 ter.

Per gli interventi finanziati dai Fondi strutturali, riferisce l’Amministrazione

che l’azione ispettiva della Guardia di finanza e la collaborazione tra tale corpo di

Polizia e gli Uffici regionali ha assunto un rilevanza strategica142.

Le due strutture hanno anche stipulato due Protocolli d’intesa siglati, il primo

nell’anno 2002 per il periodo di programmazione comunitaria 2000-2006 e il

successivo in data 25 giugno 2008 a supporto della chiusura del 2000–2006 e del

ciclo di programmazione 2007–2013, quest’ultimo però senza riflessi per il FEASR.

Il Protocollo del 25 giugno 2008 ha avuto come scopo il miglioramento

dell’efficacia complessiva dei controlli in materia di finanziamenti delle politiche

strutturali e di coesione dell’Unione europea, agevolando da un lato la prevenzione

di comportamenti illegali e dall’altro il recupero delle somme per qualsiasi motivo

indebitamente percepite dai soggetti richiedenti nell’ambito di programmi

cofinanziati.

Con riguardo poi all’attività posta in essere per la individuazione e la

prevenzione di irregolarità e frodi sistematiche, l’Amministrazione regionale ha

comunicato143 che alla luce del superamento della soglia d’irregolarità (2%) prevista

dalla normativa (allegato IV del reg. 1828/2006 art. 17) e riscontrata su alcune

Misure (1.3, 1.5, 4.6, 4.14).

L’autorità di Audit nel periodo 2008-2009 ha proceduto ad un allargamento

del campione, riferito alla spesa certificata annualità 2003–2005, che ha interessato

n. 13 casi. La spesa irregolare è stata pari ad € 97.618,02 a fronte di una spesa

controllata di € 3.915.713,21. Si precisa che il 94,83 % della spesa irregolare è

dovuta alla certificazione di spese relative ad anticipazioni e non a spese

effettivamente sostenute.

142 Le attività di collaborazione tra la Guardia di finanza e la Regione Calabria sono classificabili nelle seguenti tipologie: scambio d’informazioni al fine di migliorare l’efficacia complessiva dei controlli; scambio d’informazioni sulle operazioni ammesse a finanziamento; scambio d’informazioni sulle operazioni sottoposte a controlli; comunicazioni delle irregolarità e frodi agli Organi statali competenti; sviluppo delle competenze del personale impegnato nelle attività di prevenzione e controllo delle operazioni; potenziamento della dotazione strumentale delle strutture operative della Guardia di finanza e della Regione Calabria impegnate nelle attività di prevenzione delle irregolarità e di controllo; comunicazione periodica dei risultati delle attività di collaborazione di cui al presente Protocollo. Nel predetto Protocollo all’art. 7 è previsto il potenziamento della dotazione strumentale delle strutture operative della Guardia di finanza142 e della Regione Calabria al fine di migliorare l’attuazione delle attività di controllo delle operazioni finanziate nell’ambito dei Programmi operativi. 143 Punto 10, pag. 21, questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

123

Il Dipartimento 6 “Dipartimento agricoltura, foreste e forestazione” sulla

Misura 4.14 ha svolto, con il responsabile di Misura, i controlli suppletivi, che sono

ancora in corso di esecuzione.

L’Amministrazione ha comunicato144, inoltre, che in presenza di frodi o

irregolarità accertate su alcune particolari Misure o su alcuni progetti di una certa

Misura, sono attivati controlli complessivi sull’intera Misura. In particolare,

l’Organismo di controllo di II livello, oggi Autorità di Audit, dopo avere accertato un

rischio di errore sistematico a valere su di una Misura, comunica le proprie

valutazioni al responsabile di Misura che provvede all’effettuazione di ulteriori

analisi sugli elementi generatori di rischio per le operazioni e, se lo ritiene fondato,

provvede a verificare altre operazioni. L’Organismo di controllo di II livello,

parallelamente, per la medesima Misura amplia il campione delle operazioni da

sottoporre a verifica.

I dati riguardanti le irregolarità sono raccolti in database informatici

accessibili all’Autorità di gestione e a tutti i soggetti coinvolti nel procedimento

amministrativo di gestione e controllo del progetto stesso.

Riferisce l’Amministrazione che il Sistema regionale di monitoraggio

Rendiconta145 è un sistema per la gestione e il monitoraggio, finanziario, fisico e

procedurale, dei progetti (operazioni) finanziati da programmi complessi.

Tale strumento ha consentito la cooperazione con la contabilità finanziaria ed

il Sistema Rendiconta ha permesso di controllare l’avanzamento finanziario, fisico,

procedurale a livello di progetto all’interno dei programmi attraverso: l’allineamento

con la contabilità finanziaria; i riepiloghi degli impegni contabili; i riepiloghi per

beneficiario dei pagamenti;l’avanzamento fisico degli indicatori fisici d’impatto.

In ordine alla domanda di pagamento, il Sistema Rendiconta attraverso il

modulo monitoraggio ha consentito di avere le informazioni riguardanti: il flusso di

144 Punto 11, pag. 25, questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 145 Il Sistema risponde alle seguenti fondamentali esigenze: facilitare l’accesso al sistema attraverso l’adozione di un’infrastruttura tecnologica WEB; cooperare con altri sistemi informativi, interni ed esterni, stabilendo un modello di corrispondenze delle informazioni; coinvolgere tutti gli attori dei processi di programmazione e attuazione, nel rispetto dei ruoli operativi loro assegnati; eliminare ogni ridondanza nell’acquisizione dei dati; adottare un modello di tracciabilità delle certificazioni di spesa e di applicazione dei controlli di primo (documentale e in loco) e di secondo livello; fornire gli strumenti per l’attuazione mediante passi procedurali delle Misure/Azioni e delle operazioni; consentire la visione dell’attuazione secondo diversi livelli di aggregazione (progetti integrati/complessi, progettazione coerente, etc.) fornire strumenti per l’analisi delle condizioni di criticità. Il Sistema ha supportato i seguenti macroprocessi: programmazione finanziaria; selezione delle operazioni; gestione: trasferimenti fondi ai beneficiari finali, progetti integrati/complessi, operazioni, trasmissione dati di monitoraggio al Sistema nazionale di monitoraggio, consolidamento e storicizzazione dei dati, fascicolo elettronico di progetto; controlli: I livello (check-list di supporto) e II livello (registro dei controlli e richieste di deduzione dalla domanda di pagamento); gestione delle irregolarità; certificazione della spesa: predisposizione ed elaborazione delle domande di pagamento; monitoraggio: finanziario, fisico e procedurale; interoperabilità con altri sistemi: cooperazione con la contabilità finanziaria regionale.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

124

certificazione della spesa;la gestione dei recuperi e delle rettifiche finanziarie; le

registrazione delle revoche per progetti già inclusi in domanda di pagamento; la

gestione delle richieste di recupero/deduzione provenienti dall’AdG a seguito della

istruttoria delle irregolarità.

Per i quanto concerne i controlli, il Sistema Rendiconta fornisce: le check-list

a supporto dei controlli di I livello; il registro dei controlli di II livello; il

campionamento per i controlli in loco presso il beneficiario finale; le richieste di

deduzione dalla domanda di pagamento; il flusso delle irregolarità.

In ordine alle irregolarità, il Sistema permette: di individuare i soggetti che

le hanno rilevate (dal responsabile di Misura, dall’Autorità di gestione, dall’Autorità

di audit/controllo di II livello e da altri soggetti esterni come la Guardia di finanza,

la Polizia giudiziaria ecc.); la comunicazione all’apposito ufficio del Settore verifiche

e controlli programmi e progetti; la comunicazione all’apposito ufficio dell’Autorità

di gestione; la registrazione a cura dell’Autorità di pagamento del

recupero/deduzione ed il trattamento nelle successive domande di pagamento;

all’Autorità di gestione, di classificare la irregolarità come rilevante ai fini della

segnalazione all’OLAF e ritrasmette la pratica al Settore 3 Verifiche e controlli dei

programmi e dei progetti, competente a compilare la scheda OLAF e inserire

l’irregolarità nel registro OLAF

5.1.7 - L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i

recuperi

Alla fase d’individuazione dell’irregolarità e di soppressione dalla domanda di

pagamento segue, infatti, la fase conclusiva del recupero dell’importo ritenuto

irregolare con la tracciabilità anche informatica dell’effettivo rimborso mediante il

censimento delle reversali d’incasso ricevute dall’apposito servizio di Tesoreria

regionale. Il responsabile di Misura, infatti, con il Decreto dirigenziale di revoca del

finanziamento pubblico concesso, invia al beneficiario finale le coordinate bancarie

delle Casse regionali attraverso cui effettuare il bonifico per restituire la somma

irregolarmente percepita.

La Tesoreria regionale informa l’Autorità di pagamento dell’avvenuto incasso

e quest’ultima invia la comunicazione al responsabile di Misura il quale provvederà

ad annotare la data ed il numero della reversale d’incasso sul registro delle

irregolarità chiudendo, così, anche la procedura amministrativa del recupero del

finanziamento irregolare.

Nei casi di mancato recupero dell’importo ritenuto irregolare si procede

secondo le modalità previste con la legge regionale 8/2002, artt. 40 bis e 40 ter. In

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Irregolarità e frodi in materia agricola

125

particolare, le procedure di cui agli articoli richiamati possono essere avviate solo

successivamente alla richiesta formale di restituzione delle somme. Il Dipartimento

procedente, in seguito all’emissione, da parte del competente Dirigente di Settore,

del provvedimento di revoca, decorso inutilmente il termine indicato per la

restituzione delle somme già erogate, che costituiscono per ciò stesso un credito

certo, liquido ed esigibile, può attivarsi autonomamente anche mediante

l’ingiunzione disciplinata nel Testo unico approvato con regio decreto del 14 aprile

1910, n. 639 e successive modifiche ed integrazioni146.

Il Dipartimento procedente è tenuto a comunicare tempestivamente lo

stesso provvedimento all’Autorità di gestione, all’Autorità di certificazione,

all’Autorità di audit ed all’Avvocatura regionale,cui, nel caso di mancato pagamento

di quanto richiesto nell’ingiunzione, competerà l’avvio della fase esecutiva di

pignoramento.

L’Amministrazione procedente, anche a prescindere dall’avvio di uno

specifico procedimento ingiuntivo, in presenza di un credito per somme non

corrisposte, può, a norma dell’art. 40 ter della legge regionale 8/2002, disporre il

fermo amministrativo di importi, in via di liquidazione o già liquidati, al fine di

tutelare la propria ragione di credito.

Per quanto attiene specificatamente ai crediti relativi a somme revocate per

irregolarità nella erogazione e nell'utilizzo dei contributi comunitari, l’Autorità di

Gestione, informata sui fatti, nel caso in cui ritenesse opportuno procedere al fermo

amministrativo di cui all’art. 40 ter avrà cura di comunicare a tutti i Dipartimenti

e/o Settori regionali cui compete la responsabilità di attuazione del POR Calabria

FESR 2007-2013, nonché all’Autorità di Certificazione il nominativo del debitore e

l’ammontare della somma da recuperare.

La procedura ex art. 40 ter della Legge regionale n. 8/2002 è attivabile, di

preferenza, nel caso in cui l’ammontare complessivo del credito in oggetto, vantato

dall’Amministrazione nei confronti del percipiente, sia pari o superiore a euro

10.000,00.

146 L’ingiunzione ex regio decreto 639/1910 costituisce un procedimento esecutivo speciale che si apre attraverso la notifica formale di un’ingiunzione amministrativa propedeutica al successivo pignoramento e, quindi, all’avvio della fase esecutiva. Il provvedimento ingiuntivo è adottato nella forma del decreto del Dirigente generale del Dipartimento ex art. 40 bis legge regionale 8/2002. L’atto ingiuntivo include i seguenti elementi: indicazione del debitore; l’ordine o l’intimazione ad adempiere; il termine entro cui adempiere che non può mai essere inferiore a trenta giorni dalla notifica dell’atto; l’avvertimento che in caso di adempimento ne venga data comunicazione al Servizio entrate del Settore Ragioneria generale e che in difetto si attuerà l’esecuzione forzata con aggravio di spese a carico dell’ingiunto; l’Autorità cui è possibile proporre impugnazione; l’indicazione del responsabile del procedimento; la somma dovuta.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

126

Esperita la procedura descritta, solo in seguito, è eseguita l’iscrizione a

ruolo147 da parte dei Dipartimenti competenti148. L’Amministrazione ha evidenziato

nel questionario che le iscrizioni a ruolo erano poco praticate e che non erano svolte

da Equitalia, né da nessun altro concessionario e quasi inattuata era tale forma di

riscossione coattiva.

L’Amministrazione, a seguito di specifica richiesta volta a chiarire come non

ci fossero riscossioni coattive a fronte di somme complessive da recuperare

superiori ad euro 10.000.000,00, ha precisato che l’iscrizione a ruolo è stata

inserita nell’ordinamento regionale con la legge regionale 19 del 12 giugno 2009,

art. 52.4, che ha integrato la legge regionale 8 del 2002 all’art. 40 bis, che ha

previsto che in caso di mancato adempimento da parte del beneficiario, il

Dipartimento regionale competente possa provvedere all’iscrizione a ruolo del

credito. A tale norma è stato affiancato il regolamento 2 del 23.03.2010 di

attuazione della legge regionale 8/2002, che all’art. 17 disciplina la procedura di

riscossione coattiva.

Sul fronte delle misure cautelari a tutela dell’Erario l’Amministrazione

regionale ha segnalato149, in materia di garanzie per il corretto adempimento degli

interventi, il costante ricorso a fideiussioni, prestate da soggetti bancari o

assicurativi, che garantiscono il 110% dell’importo erogato a titolo di anticipazione.

Tale forma di garanzia è prevista per tutti i bandi che si riferiscono a fondi FEAOG-

O, ha durata decennale ed è prevista sempre la clausola a prima richiesta. In ordine

alle modalità di scelta dei soggetti deputati ad offrire fideiussioni, l’Amministrazione

ha comunicato che il soggetto emittente150 la polizza fideiussoria deve essere

iscritto nell’elenco speciale di cui all’art.107 del d.lgs. 1 settembre 1993, n.385.

Il tipo di provvedimento adottato per svincolare la garanzia è rappresentato

da un decreto dirigenziale di liquidazione del contributo, atto preceduto da collaudo

parziale o totale del progetto. In particolare, in presenza di collaudo parziale è

147 L’Amministrazione ha segnalato al punto 18 pag. 28, del questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali, che non viene effettuata alcuna iscrizione al ruolo tramite “Equitalia S.p.a.” e che la riscossione a ruolo non viene effettuata da alcun altro concessionario. 148 L’Amministrazione ha segnalato al punto 18 pag. 30, del questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali, che nella pratica le iscrizioni a ruolo effettuate possono essere considerate trascurabili. 149 Punto 15, pag. 27, questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 150 Punto 16, pag 27, questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali: la fidejussione può essere bancaria o assicurativa o rilasciata dagli intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale di cui all’art.107 del Decreto Legislativo 1 settembre 1993, n.385, che svolgono in via esclusiva o prevalente attività di rilascio garanzie, a ciò autorizzati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

127

richiesto al beneficiario se optare per lo svincolo immediato della polizza o se

decidere di prorogare lo svincolo al momento del collaudo finale. Al momento dello

svincolo è contestualmente detratto l’importo dell’anticipazione erogato

dall’Amministrazione.

L’Amministrazione ha comunicato, inoltre, di aver eseguito n. 8 escussioni

(alla data del 31.12.2008) per un importo pari ad euro 257.649,70 e per l’anno

2009 n. 3 escussioni per un importo di euro 135.377,33 (per un totale di euro

393.027,03) e di aver proceduto ad una costante verifica nel corso del tempo della

validità della polizza attraverso richiesta di conferma al soggetto (bancario e/o

assicurativo) emittente tale forma di garanzia.

L’Amministrazione ha precisato151 che la richiesta di conferma di validità

della polizza si verifica nelle situazioni in cui il beneficiario decida di prorogare lo

svincolo al momento del collaudo finale. In tali casi, alla presentazione dello stato di

avanzamento lavori, è sempre allegata, al verbale di accertamento, una conferma

di validità sottoscritta dall’assicurazione emittente la polizza.

L’Amministrazione ha segnalato, altresì, l’inesistenza di apposito Ufficio

preposto all’interno della struttura competente, per l’avvio tempestivo della

procedura dei recuperi.

5.1.8 - Le strutture preposte al monitoraggio dei recuperi

In ordine alle strutture preposte al monitoraggio dei recuperi

l’Amministrazione ha segnalato152 l’esistenza di un registro informatizzato dei

recuperi gestito dall’Autorità di gestione.

L’Autorità di pagamento ha provveduto a predisporre un registro dei recuperi

nel quale sono state registrate, distinte per ogni Misura del POR, e per singolo

progetto, le somme ritenute non ammissibili a seguito dei controlli effettuati

dall’Autorità di controllo di II livello, dalla Commissione europea, dal Dipartimento

competente, dall’Autorità di gestione, dall’Autorità di pagamento ovvero a seguito

delle segnalazioni della Guardia di finanza. Le somme sono defalcate dalle domande

di pagamento e registrate informaticamente nel sistema regionale di monitoraggio

Rendiconta. Dal settembre 2005 è stato implementato, sul sistema regionale di

monitoraggio Rendiconta, un modulo per la registrazione dei flussi operativi relativi

ai controlli di I e II livello, il processo di elaborazione della domanda di pagamento

e la gestione dei recuperi.

151 Nota del 25.06.2010 prot. 4508. 152 Punto 22, pag. 33, questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

128

L’Amministrazione ha comunicato153, inoltre, che per quanto riguarda il

registro dei debitori (non informatizzato) è entrato in vigore per la Programmazione

2007-2013 a valere sul Piano di sviluppo rurale Calabria. Per il precedente periodo il

registro dei debitori era nella titolarità di AGEA.

L’Amministrazione aveva comunicato154 che la procedura di gestione dei

pagamenti e dei recuperi era in capo ad AGEA che, più di recente, aveva la

possibilità di effettuare cautelativamente il blocco dei pagamenti anche a valere su

altre indennità eventualmente spettanti al beneficiario per misure diverse da quella

per cui era stata rilevata l’irregolarità. In ragione di ciò la stessa AGEA unitamente

al Ministero per le Politiche Agricole instaura il giudizio e provvede ad informare nel

merito il Dipartimento Agricoltura. Ma, nell’adunanza del 19 luglio 2010, il

rappresentante della regione ha chiarito che l’iter dei recuperi è seguito

direttamente dalla Regione, ad eccezione di alcune misure di accompagnamento

collegate con i regg (CE) nn. 2079-2080 del 1992 per le quali i recuperi,

residualmente sono effettuati da AGEA.

5.1.9 - Irregolarità accertate e loro tipologie (situazione al 31.12.2009) –

Regione Calabria

Le irregolarità accertate e segnalate all’OLAF nel periodo 2003-2008, sono

state 147 per un importo complessivo da recuperare di euro 10.109.249,68 di cui 3

accertate nel 2003, 1 nel 2004, 12 nel 2005, 3 nel 2006, 24 nel 2007, 11 nel 2008

e 93 nel 2009. Di esse 11 hanno ad oggetto la Programmazione 1994-1999 per

importi da recuperare pari ad euro 137.959,15 e 136 la Programmazione 2000-

2006 per importi da recuperare per euro 9.971.290,53.

L’incidenza più elevata degli importi da recuperare va segnalata nell’anno

2008 con il 7,13% e nell’anno 2009 con il 80,53%. Dalle comunicazioni fornite si

evince che è stato recuperato un importo di euro 140.000,00 nell’ambito della

programmazione 2000-2006.

Il prospetto 1 riepiloga la situazione:

153 Punto 24, pag. 33, questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517-20 del 20.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 154 Nota del 25.06.2010 prot. 4508

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Irregolarità e frodi in materia agricola

129

Prospetto 1 – Calabria - Riepilogo frodi e irregolarità (euro)

Casi

Quota Comunitaria

(spesa irregolare)

Quota Nazionale (spesa

irregolare)

Importo totale recuperato

Importo totale da recuperare

Importo della spesa sospeso

IT/2003/03/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

IT/2003/05/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

IT/2003/22/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

IT/2004/16/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

IT/2005/43/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

IT/2005/44/FO 17.826,50 5.942,16 0,00 23.768,66 0,00

IT/2005/45/FO 8.509,40 2.836,47 0,00 11.345,87 0,00

IT/2005/48/FO 60.304,90 30.151,23 0,00 90.456,13 0,00

IT/2006/04/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

IT/2006/69/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Programmazione

1994-1999

IT/2008/53/FO 6.194,24 6.194,24 0,00 12.388,49 0,00

Totale 1994-1999

11 92.835,04 45.124,10 0,00 137.959,15 0,00

IT/2005/23/FO 11.285,23 29.751,96 0,00 22.570,45 0,00

IT/2005/24/FO 5.000,00 5.000,00 0,00 10.000,00 0,00

IT/2005/25/FO 5.000,00 5.000,00 0,00 10.000,00 0,00

IT/2005/26/FO 0,00 0,00 15.000,00 0,00 0,00

IT/2005/27/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/28/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/29/FO 104.944,05 419.776,15 0,00 226.800,00 0,00

IT/2005/30/FO 104.944,04 104.944,04 0,00 209.888,08 0,00

IT/2006/70/FO 49.624,00 115.790,00 0,00 66.165,00 0,00

IT/2007/32/FO 64.866,00 64.867,00 0,00 129.733,00 0,00

IT/2007/69/FO 0,00 0,00 25.000,00 0,00 0,00

IT/2007/70/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2007/71/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2007/72/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2007/73/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2007/74/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2007/75/FO 0,00 0,00 25.000,00 0,00 0,00

IT/2007/76/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2007/77/FO 0,00 0,00 25.000,00 0,00 0,00

IT/2007/78/FO 0,00 0,00 25.000,00 0,00 0,00

IT/2007/79/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2007/80/FO 0,00 0,00 25.000,00 0,00 0,00

IT/2007/81/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2007/82/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2007/83/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2007/84/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2007/85/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2007/86/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2007/87/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2007/115/FO 50.000,00 50.000,00 0,00 2.635,00 0,00

IT/2007/116/FO 20.351,00 20.351,00 0,00 40.702,00 0,00

IT/2007/117/FO 148,00 148,00 0,00 296,00 0,00 IT/2007/119/FO 1.366,00 1.366,00 0,00 2.732,00 0,00

IT/2008/13/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2008/14/FO 172.510,00 172.510,00 0,00 345.021,00 0,00

IT/2008/15/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2008/16/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2008/17/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2008/18/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2008/19/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2008/20/FO 49.452,00 49.452,00 0,00 98.904,00 0,00

IT/2008/45/FO 50.000,00 50.000,00 0,00 89.930,00 0,00

IT/2008/95/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00

Programmazione 2000-2006

n. 93 casi 2009 3.067.954,00 3.067.954,00 0,00 8.140.914,00 2.503.938,00

Totale 2000-2006

136 4.044.944,32 4.444.410,15 140.000,00 9.971.290,53 2.503.938,00

Totale 147 4.137.779,36 4.489.534,25 140.000,00 10.109.249,68 2.503.938,00

Elaborazione su dati del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie

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Irregolarità e frodi in materia agricola

130

Grafico – distribuzione delle segnalazioni ancora aperte della Regione Calabria per anno di comunicazione all’OLAF 2003-2009

anno 200313%

anno 200966%

anno 20044%

anno 20055%

anno 20061%

anno 20075%

anno 20086%

Fonte: Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie

Le irregolarità relative al POP 1994-1999 hanno riguardato, quasi

esclusivamente, il PO monofondo sviluppo rurale, mentre quelle relative al POR

2000-2006, l’Asse IV in particolare le Misure 4.10, 4.14 e con riguardo alle

segnalazioni pervenute nell’anno 2009 le Misure 4.5, 4.5A, 4.6 e 4.14.

Per gli accertamenti avvenuti nell’anno 2003, le prassi seguite per

commettere le irregolarità, sono consistite in una pluralità di comportamenti che

hanno evidenziato caratteristiche particolarmente insidiose laddove per il caso 3,

l’attività delittuosa è risultata posta in essere mediante la produzione e l’utilizzo, da

parte del titolare della ditta beneficiaria di documenti ed attestazioni di cui si è

accertata la falsità materiale e/o ideologica, con il concorso del tecnico agronomo

responsabile che aveva redatto progetti e certificato falsamente l’avvenuta

esecuzione regolare parziale dei lavori, utilizzando altresì l’apporto organizzativo di

altro soggetto. E’ stata inoltre segnalata all'Autorità giudiziaria la responsabilità

penale dei funzionari preposti della Regione Calabria, per la violazione di leggi e

regolamenti riconducibili all’omessa attività istruttoria e di controllo della pratica

nonché alla liquidazione del contributo senza seguire l’iter imposto dalla specifica

normativa. Inoltre, il coordinatore Provinciale del Corpo forestale dello Stato è stato

segnalato all’Autorità giudiziaria procedente per aver trasmesso all’organo di Polizia

giudiziaria delegato alle indagini, documenti artefatti contenenti false concessioni

amministrative al fine di eludere l’attività investigativa in corso.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

131

In tale fattispecie l’entità dell’importo da recuperare e la gravità delle

modalità attuative, impongono all’Amministrazione di reiterare i provvedimenti di

autotutela intrapresi ed annullati dalla sentenza citata, consentendo la reintegra

dell’erario comunitario.

In un altro caso (22/2003), il titolare della ditta individuale ha ottenuto

finanziamenti mediante la produzione e l'utilizzo di documenti ed attestazioni di cui

è stata accertata la falsità materiale e/o ideologica esibiti all’Ente deputato

all’istruttoria della pratica al fine di attestare la sussistenza dei requisiti soggettivi

del beneficiario e dei requisiti oggettivi dei terreni, entrambi risultati inesistenti,

nonché la regolare esecuzione delle opere, non rispondente al vero. E' stata,

inoltre, riscontrata la responsabilità a titolo di concorso dei 2 tecnici agronomi

concretizzatasi nella certificazione falsa dell’avvenuta esecuzione regolare parziale e

finale dei lavori nonché di 3 funzionari preposti della Regione Calabria,

essenzialmente realizzata mediante violazioni di leggi e regolamenti inerenti

l’attività istruttoria e di controllo della pratica.

Gli accertamenti delle irregolarità sono avvenuti mediante indagine della

Guardia di finanza.

Non si è proceduto a recuperare gli importi perché con sentenza sono state

annullate le ordinanze di ingiunzione emesse dal Dirigente generale, Ispettore

generale capo dell’Ispettorato centrale repressioni frodi presso il Ministero per le

politiche agricole e forestali.

In tale fattispecie l’entità dell’importo da recuperare e la gravità delle

modalità attuative, impongono all’Amministrazione di reiterare i provvedimenti di

autotutela intrapresi ed annullati dalla sentenza citata, consentendo la reintegra

dell’erario comunitario

Con riguardo alle comunicazioni dell’anno 2004 (caso 16), l’irregolarità ha

evidenziato l'indebita richiesta di contributi da parte del titolare della ditta mediante

la produzione e l’utilizzo, di documenti ed attestazioni di cui si è accertata la falsità

ideologica, esibiti all’Ente deputato all'istruttoria della pratica al fine di sostenere la

completezza e regolarità della realizzazione delle opere e non rispondente al vero.

E’ stata, inoltre, riscontrata la responsabilità a titolo di concorso del tecnico

agronomo direttore dei lavori concretizzatasi nella produzione di documenti e

certificazioni dell’avvenuta esecuzione dei lavori non rispondenti al vero.

L’accertamento, avvenuto per mezzo di indagine della Guardia di finanza, ha

portato all’instaurazione di procedimento penale. Ne è stato richiesto l’esito

all’Amministrazione.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

132

Gli accertamenti avvenuti nell’anno 2005 hanno evidenziato, mediante i

controlli effettuati sia in loco presso la sede della ditta, sia attraverso le relazioni di

chiusura del controllo operati dal servizio di Assistenza tecnica presso il

Dipartimento agricoltura – Ufficio del responsabile della Misura 4.14 Insediamento

giovani agricoltori, irregolarità di diversa natura.

In particolare in alcuni casi (23, 24, 25/2005), la proposta di liquidazione e

la successiva erogazione non è stata corrispondente a quanto effettivamente

dovuto al beneficiario. Riferisce l’Amministrazione che in due (24 e 25) dei tre casi,

non si è ancora provveduto al recupero in ragione di un differente criterio

interpretativo del Complemento di programmazione, fra l’Organismo di controllo di

II livello e il Dipartimento agricoltura, in ordine alla cronologia della domanda di

contributo che, nel caso di giovani imprenditori titolari di azienda (Misura 4.14,)

deve essere successiva all’insediamento del beneficiario. In merito a tale

problematica, l’Organismo di II livello dovrà formulare una decisione conclusiva.

In altri casi (26, 27, 28/2005), l’irregolarità è consistita nel fatto che i

beneficiari non erano in possesso dei requisiti previsti dalla Misura 4.14, poiché

insediati 15 anni prima rispetto alla richiesta di ammissione alle agevolazioni.

Riferisce l’Amministrazione che in due (27 e 28) dei tre casi, non si è ancora

provveduto al recupero in ragione di un differente criterio interpretativo del

Complemento di programmazione, fra l’Organismo di controllo di II livello e il

Dipartimento agricoltura, in ordine alla cronologia della domanda di contributo che,

nel caso di giovani imprenditori titolari di azienda (Misura 4.14,) deve essere

successiva all’insediamento del beneficiario. In merito a tale problematica,

l’Organismo di II livello dovrà formulare una decisione conclusiva.

A causa dell’indisponibilità del beneficiario o di un suo delegato a concedere

l’accesso in azienda con conseguente impossibilità ad operare la verifica del

progetto e ad ingenerare il sospetto che non siano stati effettuati gli interventi

finanziari previsti (caso 29), il Dipartimento agricoltura, foreste, forestazione ha

disposto decreto ingiuntivo di pagamento della somma ritenuta irregolare.

L’Amministrazione riferisce che la copia del decreto di ingiunzione è stata trasmessa

all’Avvocature regionale al fine dell’iscrizione a ruolo.

In un caso (30/2005), l’irregolarità è consistita in pagamenti effettuati in

contanti e la spesa operata prima della data autorizzata, in contrasto con le linee

guida per l’attuazione del POR Calabria parte FEAOG. Tutte le spese indicate sono

risultate non regolari compresa la fornitura operata da una ditta la cui spesa è

antecedente al periodo eleggibile. L’Amministrazione ha reso noto che l’impresa ha

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Irregolarità e frodi in materia agricola

133

restituito l’importo della spesa contestata ma la cifra restituita (euro 1.208,35) non

sembra corrispondere a quanto dovuto (40.554,90 – 7.534,01= 33.020,89).

L’Amministrazione ha poi comunicato che l’intera somma relativa alla

restante quota di aiuto del progetto è stata “reinserita” nell’elenco delle operazioni

sospese.

In altri casi (43, 44, 45/2005), le irregolarità sono state accertate dalla

Guardia di finanza in seguito ad esposti anonimi e sono consistite in documenti

giustificativi falsi, in diverse domande per lo stesso oggetto, in soprafinanziamento.

Con l’aggiornamento al 31.12.2009, per il caso 43, il Dipartimento agricoltura,

foreste e forestazione ha comunicato che il beneficiario è stato revocato e che alla

ditta beneficiaria non è stata effettuata alcuna erogazione ed è stato emesso solo

un impegno che è stato successivamente revocato. Per gli altri due casi, sono stati

sospesi i pagamenti irregolari e sono stati emessi i provvedimenti di revoca mentre

sono pendenti procedimenti penali presso il Tribunale di Catanzaro.

In altro caso (48/2005), l’irregolarità, evidenziata dalla Guardia di finanza,

ha disvelato l'esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla indebita

percezione di contributi comunitari e nazionali, mediante acquisizione del fascicolo

presso il Servizio provinciale dell'agricoltura di Reggio Calabria. Le irregolarità sono

consistite, nell’utilizzo di fatture emesse da soggetti economici la cui attività, al

momento della fatturazione, era già cessata da oltre dieci anni; nel reimpianto di

agrumi di una specie diversa da quella ammessa a contributo e nella contestuale

esibizione di certificazioni fitosanitarie di piante, previste dai regolamenti comunitari

la cui fornitura non è mai avvenuta; nella produzione di documentazione tecnica

riportante dati falsi; nella connivenza dei tecnici accertatori (funzionari regionali)

per la realizzazione della truffa, mediante la compiacente certificazione di regolare

esecuzione di lavori ammessi a contributo, realizzati, invece, in difformità.

E’ in corso procedimento penale presso il Tribunale di Locri, mentre per quel

che concerne i procedimenti amministrativi, riferisce l’Amministrazione che il

Dipartimento interessato, in attesa della conclusione del procedimento penale, ha

provveduto a non erogare il premio spettante al beneficiario.

Allo stato non si conosce se siano state poste in essere attività di autotutela

per il recupero degli importi irregolari e se sia stata inoltrata segnalazione alla

Procura della Corte dei conti. Al riguardo l’Amministrazione ha comunicato di aver

richiesto informazioni all’Avvocatura regionale.

In ordine ai tempi di accertamento delle irregolarità sopra riportate, è

possibile asserire che le medesime sono avvenute in un arco temporale compreso

tra i due ed i tre anni successivi al periodo di commissione dell’irregolarità.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

134

Gli accertamenti avvenuti nell’anno 2006 hanno evidenziato, due tipologie di

irregolarità. In uno dei casi (4/2006), l’irregolarità è stata posta in essere

attraverso la fornitura agli Enti erogatori di dichiarazioni sostitutive per atto di

notorietà contenenti false attestazioni sui requisiti di ammissibilità di contributi,

quale il non avere mai richiesto ed ottenuto altre agevolazioni di natura finanziaria,

regionale, statale e/o comunitaria.

Per altri due casi (69, 70/2006) l’irregolarità è stata posta in essere

mediante la predisposizione di fittizia documentazione, costituita da fatture

d’acquisto e da false dichiarazioni liberatorie rilasciate da soggetti fornitori, al fine

di far apparire come effettive, spese sostenute per esecuzione di lavori in realtà mai

effettuati o effettuati solo in parte. Sono pendenti procedimenti penali presso il

Tribunale di Catanzaro. Il Dipartimento agricoltura, foreste e forestazione ha

comunicato in un caso (69/2006) di non aver fatto alcuna erogazione e nell’altro

(70/2006) l’Amministrazione ha comunicato la revoca ed il recupero delle somme

indebitamente percepite con decreto della D.G. del 21.06.2010 con l’ingiunzione di

pagamento alla ditta beneficiaria.

Nei tre casi, l’accertamento è avvenuto a seguito di controllo fiscale e

documentale posto in essere dalla Guardia di finanza.

Per il caso 4 è stata segnalata la conclusione del procedimento penale per

estinzione del reato a causa del decesso dell’indagato, e la scarsa possibilità di

recupero poiché la ditta individuale ha cessato l’attività a partire dal 02.05.2001. In

pari data l’attività stessa è stata ceduta al figlio del titolare che ne risulta l’attuale

gestore e titolare. Allo stato non si hanno notizie sui provvedimenti di autotutela

assunti, né se il fatto è stato segnalato alla Procura della Corte dei conti.

L’aggiornamento al 31.12.2009 considera tale caso come chiuso. Non sono state

fornite notizie circa l’effettivo recupero, né sulle cause della chiusura.

L’Amministrazione non ha fornito notizie poiché la competenza del caso è stata

trasferita alla Provincia di Catanzaro (legge regionale 9/1998).

Gli accertamenti avvenuti nell’anno 2007 hanno evidenziato irregolarità a

seguito di controllo della società di Assistenza tecnica connessa all’applicazione del

reg. 438/01 per conto dell’Autorità di controllo di II livello. In particolare per un

caso (32/2007) la fattispecie è consistita in errori nel calcolo del coefficiente

monetario dei tassi. L’Amministrazione ha comunicato che è in atto un’istruttoria

relativamente anche ad un altro caso che presenta la medesima tipologia di

irregolarità e sul quale esistono interpretazioni contrastanti.

In altri casi (115, 116, 117, 119/2007) le irregolarità sono consistite

nell’assenza, sui giustificativi di spesa, oggetto del finanziamento, dell’apposito

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Irregolarità e frodi in materia agricola

135

timbro conforme attestante la rendicontazione a valere sul POR Calabria 2000-

2006; nella mancata trasmissione dell’elenco concernente le spese progettuali

ritenute ammissibili opportunamente sottoscritto e certificato; nel disallineamento

tra la spesa verificata/prodotta dal beneficiario rispetto a quanto certificato nella

domanda di pagamento ed inserito nel sistema rendiconta; nella mancanza di

giustificativi riguardanti fatture; in pagamenti con assegni non intestati al

beneficiario; nei controlli, laddove, non e' stato possibile fare la verifica sulle fatture

in originale.

Con l’aggiornamento al 31.12.2009 per i casi 115 e 119, la Regione Calabria

ha evidenziato che poiché l'importo è inferiore alla soglia minima di comunicazione

dell'irregolarità ha ritenuto di dover chiudere i casi e che sono in corso di adozione i

provvedimenti di revoca e la richiesta di recupero delle somme155.

L’Amministrazione per il caso 116 ha comunicato di aver adottato il

provvedimento di revoca, ma che lo stesso è stato impugnato dal beneficiario con

ricorso al Presidente della Repubblica.

Per molti casi (69, 70, 71, 72, 73, 74, 75, 76, 77, 78, 79, 80, 81, 82, 83,

84, 85, 86, 87/2007) sono state evidenziate, nei controlli ex-post posti in essere

dall’Autorità di controllo di II livello, varie tipologie di irregolarità che hanno

richiesto al Dipartimento regionale dell'agricoltura un controllo a tappeto. Le schede

OLAF hanno segnalato per tutti i casi che il Dipartimento 6, ha trasmesso

all’Autorità di pagamento copia del decreto di revoca e recupero delle somme

indebitamente percepite.

L’aggiornamento al 31.12.2009 per i casi 69, 75, 77, 78, 80 ha evidenziato

che con apposita reversale sono stati recuperati gli importi irregolari.

Gli accertamenti avvenuti nell’anno 2008 hanno evidenziato irregolarità a

seguito di controllo della società di Assistenza tecnica connessa all’applicazione del

reg. 438/01 per conto dell’Autorità di controllo di II livello. In particolare per i casi

13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20 la fattispecie si è realizzata in seguito a mancati

adempimenti/obblighi riferiti al bando di riferimento. Per i casi 15, 16, 17, 18 è

stata avviata la procedura di deduzione del contributo nella successiva domanda di

pagamento. Per i casi 13 e 19 relativi all’insediamento di giovani agricoltori (Misura

4.14), riferisce l’Amministrazione che non si è ancora provveduto al recupero in

ragione di un differente criterio interpretativo del Complemento di programmazione,

fra l’Organismo di controllo di II livello e il Dipartimento agricoltura da cui

discenderebbe l’irregolarità o meno dell’erogazione. Per i casi 14 e 20,

l’Amministrazione ha comunicato che non ha operato alcuna forma di recupero

155 Con nota del 26.06.2010 n. 4508.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

136

ritenendo superate, alla luce di nuovi elementi, le irregolarità constatate in sede di

controllo.

Per i casi 45, 53, 95 l’irregolarità si è realizzata mediante una condotta

fraudolenta finalizzata all’ottenimento delle agevolazioni comunitarie attraverso

l’utilizzo di documenti falsi e di un attività non conforme alla legge, comportamenti

che sono stati accertati mediante un controllo dell’Arma dei Carabinieri e della

Guardia di finanza.

L’amministrazione ha comunicato che in un caso(53) non è stata effettuata

nessuna erogazione per un altro (95) è stata avviata la procedura di recupero,

mentre per il caso 45 nessuna notizie è stata comunicata ed in merito al

procedimento penale si rileva che, nonostante il tempo trascorso, l’Amministrazione

non è stata in grado di fornire elementi.

In ordine ai tempi di accertamento delle irregolarità sopra riportate, è

possibile asserire che le medesime sono avvenute in un arco temporale compreso

tra i due ed i tre anni successivi al periodo di commissione dell’irregolarità.

Dei 93 casi comunicati nel 2009, 72 hanno riguardato il POR Calabria 2000-

2006 Obiettivo 1 - Asse IV "Sistemi locali di sviluppo”, Misura 4.14 "Insediamento

di giovani agricoltori”, e hanno avuto ad oggetto fattispecie analoghe ed il

medesimo importo di spesa irregolare pari ad euro 25.000,00 (importo quota

comunitaria euro 12.500,00; importo quota nazionale euro 12.500,00). Per 4 casi

sono stati attivati procedimenti penali, mentre per i restanti si è in presenza di

procedimenti amministrativi. Per tutti i casi indicati, i recuperi sono in corso. La

data di constatazione dell’irregolarità è avvenuta per n. 1 casi il 04.12.2008, per n.

5 casi il 21.05.2008, per n. 66 casi il 01.04.2008.

La fonte di prima informazione che ha fatto scoprire l’irregolarità è consistita

per n. 66 casi in una verifica effettuata dal Dipartimento agricoltura foreste e

forestazione della Regione Calabria e per n. 6 casi in una verifica effettuata dalla

Guardia di finanza. Il tipo d’irregolarità è consistita per n. 71 casi in documenti

mancanti o incompleti e nel mancato rispetto degli obblighi assunti, per n. 1 caso

nella contabilità non presentata. Le pratiche attuate per commettere l’irregolarità

sono consistite per n. 67 casi nella mancata esibizione della documentazione

richiesta e nel non aver mantenuto la conduzione dell'azienda per un periodo non

inferiore a cinque anni dall'erogazione del contributo, per n. 5 casi nel non aver

mantenuto l'attività imprenditoriale per almeno cinque anni dalla concessione del

premio e nel mancato assolvimento degli obblighi richiesti al momento della

istituzione della domanda.

La natura della spesa ha sempre riguardato investimenti aziendali.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

137

In altri 7 casi (7, 8, 9, 10, 140, 141, 207/2009), invece, l’irregolarità

riscontrate hanno avuto ad oggetto un importo compreso tra un milione di euro e

tre milioni di euro.

In un caso (7/2009), l’irregolarità è stata accertata dalla Guardia di finanza.

L’Amministrazione ha precisato che l’irregolarità ha riguardato la percezione

dell’anticipazione del contributo a fronte del quale è stata constatato il mancato

avvio dei lavori previsti. Il Dipartimento agricoltura ha pertanto disposto la revoca

del beneficio con DDG n. 11061 del 17.06.2009. Con nota prot. 26459 del

21.06.2010 il Dipartimento ha richiesto alla società d’assicurazione l’escussione

della polizza fideiussoria.

E’ in atto un procedimento giudiziario.

In alcuni casi (8, 140, 141, 207), le irregolarità sono state accertate dal

Dipartimento agricoltura foreste e forestazione che ha evidenziato documenti

mancanti o incompleti ed il mancato rispetto degli obblighi assunti con la mancata

presentazione degli atti di collaudo finale e il non completamento delle opere nei

termini previsti. Sono in atto procedimenti amministrativi, ma l’iter di recupero non

è ancora iniziato. Per tre casi (8/2009, 140/2009 e 207/2009), il recupero è in

corso (decreto di revoca 15286 del 20.11.2006, decreto di revoca n. 19386 del

30.10.2009, decreto di revoca n. 14444 del 29.07.2009).

In altri due casi (9, 10/2009), il Dipartimento agricoltura foreste e

forestazione ha accertato una irregolarità consistente nella tenuta di contabilità

falsificata nonché l’esistenza di un conflitto di interessi e un vincolo di parentela con

un’altra azienda finanziata dal POR 2000-2006.

L’irregolarità riguarda l’atto d’acquisto di un immobile che è stato giudicato

come non ammissibile a finanziamento. Con DDG n. 15286 del 20.11.2006 la

somma corrispondente alla quota di contributo relativa all’acquisto dell’immobile è

stata revocata e, pertanto, il Dipartimento ha successivamente erogato il contributo

detraendo opportunamente l’importo ritenuto non regolare. Contro il provvedimento

di revoca il beneficiario ha proposto ricorso al TAR di Catanzaro. Il TAR di Catanzaro

con sentenza n°22/2009 ha respinto il ricorso della ditta che ha poi impugnato la

sentenza al Consiglio di Stato.

Non vi sono somme erogate alla ditta beneficiaria.

5.1.10 - Considerazioni conclusive

In via conclusiva è necessario formulare alcune considerazioni.

La situazione riscontrata presenta profili di problematicità anche alla luce

della quantità di casi di irregolarità segnalati (147) nel periodo esaminato e degli

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Irregolarità e frodi in materia agricola

138

importi da recuperare particolarmente elevati che esprimono, nell’ultima annualità,

punte allarmanti per il loro numero e per le somme complessive coinvolte.

Gli illeciti individuati, ricollegabili prevalentemente alla programmazione

2000-2006 (solo 11 sono, infatti, i casi della programmazione 1994-1999), si

presentano di notevole rilevanza non solo per gli importi ancora da recuperare e per

il loro numero ma, altresì, per le modalità di realizzazione, in alcuni casi, facilitata

dall’azione dei funzionari che avrebbero dovuto effettuare l’istruttoria o svolgere i

controlli o attestare la conformità di progetti o la regolare esecuzione delle opere e

che pertanto sono stati facilitati da un sistema amministrativo non sempre attento e

rigoroso alla disciplina comunitaria e nazionale.

Al riguardo, si segnala anche l’inosservanza di elementari regole contabili nei

pagamenti che ha reso difficile la tracciabilità delle spese incidendo negativamente

sulla gestione.

La prevalenza tra i casi segnalati, delle ipotesi di frode, con modalità

truffaldine, sottolinea l’esigenza non solo di misure di autotutela più incisive

indirizzate alla revoca totale dell’agevolazione, in linea con il disposto dell’art.4 reg.

(CE) Euratom n.2988 del 12.12.1995, ma altresì, in funzione di prevenzione,

l’esclusione per un determinato periodo di tempo dei soggetti che si sono resi

colpevoli di pratiche irregolari (reg. finanziario delle Comunità artt.114 e 94

reg.1695/2002 così come modificato dal reg.1995/2006).

Si riscontra invece, in qualche caso, la reiterazione di irregolarità con

modalità fraudolente da parte dei medesimi soggetti in anni successivi, per elevati

importi da recuperare.

Sotto il profilo delle azioni cautelari esse hanno trovato scarsa applicazione,

sia con riguardo all’escussione delle fideiussioni, che alla sospensione dei pagamenti

irregolari. Con riguardo al recupero coattivo, va segnalata la limitatissima azione

intrapresa , solo di recente la Regione ha emanato una legge volta a rafforzare la

disciplina regionale in materia . Ma non può essere sottaciuto che i ritardi nella

recuperabilità delle somme costituiscono motivo di forte preoccupazione anche alla

luce dei maggiori rischi assunti per la reintegra dell’erario comunitario e nazionale

anche a causa della cessazione di attività o di intervenuto fallimento delle aziende

che rendono difficile, se non impossibile, il recupero delle somme dovute.

Va poi segnalata l’inerzia dell’Amministrazione nell’emanare i provvedimenti

di revoca quando il fatto sia oggetto di giudizio penale. Tale ritardo non è

giustificabile visto anche le modalità attuative delle irregolarità. Infatti si sottolinea

l’esigenza di definire in modo più tempestivo, attraverso provvedimenti di

autotutela, le procedure di recupero delle somme regolarmente percepite, nei casi

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Irregolarità e frodi in materia agricola

139

in cui, pur in pendenza del procedimento penale, la mancanza di requisiti essenziali

o più in generale la tipologia delle violazioni accertate, rende incompatibile l’azione

con il contributo concesso.

Sul fronte della comunicazione delle irregolarità va positivamente segnalata

la presenza del registro informatico delle irregolarità e l’istituzione di un Ufficio

unico che segnala e trasmette le comunicazioni OLAF al Dipartimento per il

coordinamento delle politiche comunitarie per le irregolarità sopra soglia ed

esamina le irregolarità sotto soglia. Manca, invece, un analogo Ufficio preposto in

modo unitario al recupero delle somme irregolarmente pagate, attività che viene

posta in essere dai responsabili di Misura.

Sotto il profilo dei controlli, mentre nei primi anni esaminati si segnala una

limitata attenzione a tale funzione, nell’attuale va riconosciuto, positivamente, il

rafforzamento della struttura di controllo di II livello anche se l’attività di controllo

su base campionaria e di verifica di gestione e controllo continua ad essere

esternalizzata, attraverso la struttura di Assistenza tecnica, nei confronti della quale

è stata eccezionalmente disposta la proroga del servizio. E’ auspicabile che nei

confronti di tale soggetto esterno, l’Amministrazione abbia rivolto specifiche linee di

indirizzo e precise direttive al fine di predeterminare metodologie e criteri oggettivi

anche per evitare che la struttura esterna assuma, in tale funzione, un peso

preponderante, laddove la scelta delle strategie, la supervisione e la diretta

responsabilità del processo avviato non possano che essere di competenza del

soggetto gestore.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

140

5.2 – Il fenomeno nella Regione Puglia

5.2.1 - Descrizione del fenomeno nella Regione Puglia

Va premesso che i dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di

contraddittorio con la Regione Puglia che con disponibilità ha corrisposto alle

richieste istruttorie della Corte dei conti compilando, altresì, il questionario

predisposto dalla Sezione156.

5.2.2 - Il DOCUP OB. 5B e il PIC LEADER II 1994-1999. Ambito finanziario e

livello di attuazione

La trattazione della struttura regionale preposta alla gestione e al controllo

dei Fondi comunitari richiede una preventiva esposizione dei documenti

programmatori relativi ai periodi 1994-1999 e 2000-2006.

Per la Programmazione 1994-1999, il DOCUP Ob. 5B è stato approvato con

decisione C (95) 1073 della Commissione europea del 22 maggio 1995 modificata

dalla decisione C (2000) 2841 della Commissione del 26 gennaio 2001157.

Il Programma operativo della Regione Puglia ha continuato le linee

d’intervento già previste nel Programma integrato mediterraneo, allargandone la

strategia a tutto il territorio regionale. Esso si è composto di 19 Sottoprogrammi, di

questi 5 Sottoprogrammi sono stati cofinanziati dal FEAOG-O e per la qualificazione

delle attività agricole e, in particolare, alla promozione di colture mediterranee. Il

FEAOG Orientamento, riguardo alla programmazione 1994-1999, ha operato

nell’ambito dell’Asse 4 "Diversificazione, valorizzazione delle risorse agricole e

sviluppo rurale”, in particolare nel Sottoasse 4.1 "Risorse agricole e infrastrutture di

supporto"; Sottoasse 4.2 "Sviluppo rurale"; Sottoasse 4.3 "Servizi di sviluppo e

divulgazione"; Sottoasse 4.4 "Obiettivo 5a) Accelerazione dell'adeguamento delle

strutture agricole nell'ambito della riforma della PAC"; Sottoasse 4.5 Misure in

corso.

L’attuazione finanziaria riguardante il FEAOG-O per la suddetta

programmazione è riportata nel prospetto 1:

156 Nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 157 L’Amministrazione ha comunicato che con decisione C (2008) 4456 del 21.08.2008, la Commissione Europea ha proceduto alla chiusura del programma 94.IT.16.005 – POP Puglia con una riduzione del contributo parte FEAOG–O da euro 291.590.400,00 a euro 281.331.584,00 (pagina 1 questionario frodi ed irregolarità inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006).

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Irregolarità e frodi in materia agricola

141

Prospetto 1 - Attuazione finanziaria POP 1994-1999 (meuro)

Pagamenti al 31.03.2003

POP 1994-1999 Asse 4

Risorse complessive

Quota comunitaria

Quota nazionale

Quota comunitaria

Asse 4.1 179,124 88,804 16,97 78,86 4.1.1 7,616 3,046 0,056 2,94 4.1.2 5,612 2,806 0,412 2,06 4.1.3 45,000 22,500 3,93 19,63 4.1.4 21,100 15,551 2,52 12,61 4.1.5 40,816 20,409 4,09 20,43 4.1.6 7,500 3,751 1,63 4,03 4.1.7 18,609 9,305 1,6 8,02 4.1.8 22,871 11,436 2,74 9,13 Asse 4.2 128,676 64,090 40,23 55,82 4.2.1 21,290 10,645 2,32 11,61 4.2.2 5,000 2,250 0,63 1,9 4.2.4 24,450 12,226 4,59 6,25 4.2.5 1,550 0,755 1,5 1,5 4.2.6 62,900 31,451 27,82 27,82 4.2.7 13,486 6,743 3,37 6,74 Asse 4.3 61,889 30,945 23,64 23,64 4.3.1 7,978 3,989 3,54 3,54 4.3.2 20,000 10,000 6,32 6,32 4.3.3 12,911 6,456 2,29 2,29 4.3.4 12,000 6,000 7,61 7,61 4.3.5 4,000 2,000 1,81 1,81 4.3.6 5,000 2,500 2,06 2,06 Asse 4.4 219,108 105,186 69,55 99,31 4.4.1 101,360 46,311 40,78 43,06 4.4.2 114,577 57,289 27,49 54,97 4.4.3 3,171 1,586 1,28 1,28 Asse 4.5 84,701 27,375 25,91 27,16 Totale 673,498 316,4 176,3 284,79

Elaborazione su dati Regione Puglia

5.2.3 - Il programma operativo regionale 2000-2006. Ambito finanziario e

livello di attuazione

Il Programma operativo regionale 2000-2006 è stato approvato con la

decisione della Commissione C (2000) 2349 del 08 agosto 2000 modificata dalla

decisione C (2009) 1112 del 18 febbraio 2009.

Il POR ha riflesso l’impianto logico-strategico del Quadro comunitario di

sostegno. La selezione degli obiettivi specifici individuati fra quelli indicati dal QCS e

la conseguente articolazione operativa del POR è stata guidata dal criterio base

della strategia nazionale per l’Obiettivo 1, ovvero dall’esigenza di introdurre una

discontinuità forte nel percorso di crescita del Mezzogiorno, ovvero su alcuni aspetti

rilevanti della situazione socioeconomica della Regione costituenti punti di forza e di

possibile cambiamento.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

142

Dalla visione complessiva dei problemi e delle potenzialità della Regione

Puglia e dall’esame delle esperienze del precedente periodo di programmazione, è

derivata l’identificazione di sei Assi prioritari158, che il POR ha assunto come settori

d’investimento su cui intervenire nel periodo di programmazione 2000-2006. Il

perseguimento delle strategie regionali relativamente agli ambiti prioritari di

intervento stabiliti all’interno degli Assi del POR Puglia è stato assicurato attraverso

uno stretto raccordo tra le risorse dei Fondi strutturali e le risorse delle delibere

CIPE assegnate alla Regione Puglia e destinate alla predisposizione degli Accordi di

programma quadro (APQ).

In tale ambito il POR Puglia 2000-2006, parte FEAOG-O, ha finanziato

interventi su tre Assi prioritari:

- Asse I “Risorse Naturali” che comprende 2 Misure: la Misura 1.2 Risorse idriche

per le aree rurali e l’agricoltura; la Misura 1.4 Sistemazioni agrarie e idraulico

forestali estensive per la difesa del suolo; Misura 1.7 Incremento e gestione dei

boschi e tutela della biodiversità del patrimonio forestale;

- Asse II “Risorse culturali” che comprende una Misura: Misura 2.2 Tutela e

valorizzazione del patrimonio rurale;

- Asse IV “Sistemi locali di sviluppo” che comprende 12 Misure: Misura 4.3

Investimenti nelle aziende agricole; Misura 4.4 Insediamento giovani agricoltori;

Misura 4.5 Miglioramento delle strutture di trasformazione dei prodotti agricoli;

Misura 4.6 Selvicoltura; Misura 4.7 Aiuti di avviamento per l’assistenza alla

gestione delle aziende agricole; Misura 4.8 Commercializzazione dei prodotti

agricoli di qualità; Misura 4.9 Diversificazione delle attività delle imprese agricole;

Misura 4.10 Infrastrutture rurali; Misura 4.11 Misure in corso reg. CE 2603/99

art.4; Misura 4.21 Consolidamento ed innovazione delle competenze tecniche

degli imprenditori agricoli e degli operatori del settore; Misura 4.22 Ricostruzione

del patrimonio aziendale danneggiato da avversità atmosferiche; Misura 4.23

Interventi per la capitalizzazione ed il consolidamento finanziario del sistema delle

imprese agricole.

L’attuazione finanziaria dell’Asse I, II, IV e delle Misure indicate per il POR

2000-2006 riguardante il FEAOG-O, è di seguito indicata:

158 Asse I, Valorizzazione delle risorse naturali e ambientali (Risorse naturali); Asse II, Valorizzazione delle risorse culturali e storiche (Risorse culturali); Asse III, Valorizzazione delle risorse umane (Risorse umane); Asse IV, Potenziamento e valorizzazione dei sistemi locali di sviluppo (Sistemi locali di sviluppo); Asse V, Miglioramento della qualità delle città, delle istituzioni locali e della vita associata (Città); Asse VI, Rafforzamento delle reti e nodi di servizio (Reti e nodi di servizio).

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Irregolarità e frodi in materia agricola

143

Prospetto 2 – Attuazione finanziaria POR 2000-2006 (euro) Impegni

al 30.06.2009 Pagamenti al 30.06.2009

POR 2000 2006

Risorse complessive

Quota comunitaria Quota

nazionale Quota

comunitaria Quota

nazionale Quota

comunitaria

Asse I 201.939.000,00 148.681.537,63 76.232.624,52 213.416.050,36 69.616.492,77 194.706.048,63

Misura 1.2

114.640.628,00 85.980.471,43 42.491.377,56 127.474.135,22 38.802.490,17 116.407.507,79

Misura 1.4 64.520.591,00 46.432.193,32 23.805.019,22 61.106.532,13 22.082.125,84 56.614.055,89

Misura 1.7

22.777.781,00 16.268.872,88 9.936.227,74 24.835.383,01 8.731.876,76 21.684.484,95

ASSE II

30.001.334,00 22.501.000,50 7.371.641,75 21.882.435,72 7.083.754,69 21.017.419,65

Misura 2.2

30.001.334,00 22.501.000,50 7.371.641,75 21.882.435,72 7.083.754,69 21.017.419,65

ASSE IV

582.067.000,00 416.417.463,52 181.148.655,12 455.863.367,27 168.881.392,98 423.093.869,30

Misura 4.3

249.117.645,00 139.309.232,15 58.884.796,25 161.876.009,46 52.156.436,09 143.606.292,25

Misura 4.4

64.300.000,00 47.156.250,00 15.362.500,00 46.087.500,00 15.356.250,00 46.068.750,00

Misura 4.5 120.714.143 139.936.430,96 64.112.744,60 149.596.416,75 60.820.140,69 141.913.796,17

Misura 4.6

821.822,00 616.366,50 205.455,50 616.366,50 205.455,04 616.366,96

Misura 4.7

611.305,00 458.478,68 152.826,28 458.478,85 152.826,07 458.478,83

Misura 4.8 2.157.000,00 1.512.445,50 514.198,86 1.542.596,59 478.585,10 1.435.755,97

Misura 4.9

15.433.989,00 7.408.671,52 3.124.237,93 8.789.858,40 2.958.846,46 8.200.434,80

Misura 4.10

66.928.555,00 53.266.900,71 18.192.872,90 54.578.619,55 17.855.364,89 53.566.115,72

Misura 4.11

982.541,00 736.905,81 245.635,27 736.905,81 245.635,26 736.905,82

Misura 4.21

6.000.000,00 3.729.351,77 2.087.042,10 3.875.935,84 2.073.952,21 3.851.625,63

Misura 4.22

20.000.000,00 9.786.429,91 4.719.166,58 14.157.500,66 3.030.722,34 9.092.168,27

Misura 4.23

35.000.000,00 12.500.000,00 13.547.178,85 13.547.178,86 13.547.178,83 13.547.178,88

Totale 814.007.334,00 587.600.001,64 264.752.921,39 691.161.853,35 245.581.640,44 638.817.337,58

Elaborazione su dati Regione Puglia

5.2.4 - La struttura organizzativa preposta alla gestione e al controllo dei

Fondi comunitari

L’Autorità di gestione del POR Puglia 2000-2006 è la Regione Puglia che,

attraverso la Presidenza della Giunta regionale, ha affidato al dirigente del Servizio

programmazione e politiche comunitarie, la responsabilità dell’efficacia e regolarità

della gestione e dell’attuazione del POR. Il Servizio programmazione delle politiche

comunitarie ha assolto agli adempimenti amministrativi e tecnici relativi alla

gestione programmatica e finanziaria del POR ed è stato organizzato in quattro

servizi159. Ciascun servizio, secondo l’ordinamento regionale, ha attuato gli indirizzi

programmatici dell’organo politico nello svolgimento dell’azione amministrativa e ha

adottato con piena autonomia funzionale, i provvedimenti di propria competenza.

L’Amministrazione ha, inoltre, impegnato nell’attuazione del POR le strutture

interne individuate nei Servizi responsabili dei settori e nei responsabili di Misura160,

in particolare, il Servizio agricoltura e servizio foreste ha assunto la responsabilità

159 Servizio “Attuazione del programma; Servizio “Monitoraggio”; Servizio “Gestione finanziaria”; Servizio “Segreteria tecnica del Comitato di sorveglianza”. 160 I servizi dispongono di 16 responsabili di Misura.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

144

del coordinamento e della gestione del Fondo FEAOG-O. La Regione Puglia ha

comunicato161 che nell’attività di erogazione del FEAOG-O, la fase istruttoria e

quella del controllo di II livello sono state gestite da terzi.

L’Amministrazione ha segnalato162, inoltre, che per la fase istruttoria della

Misura 4.4 sono stati interessati n. 10 addetti e che sono stati affidati a terzi,

totalmente l’Assistenza tecnica e parzialmente l’esecuzione dei controlli. Per ciò che

attiene l’Assistenza tecnica, la Regione Puglia ha precisato di avere utilizzato una

società di revisione che sta concludendo la sua attività.

Per tale Assistenza tecnica il numero di addetti è stato di 8/10 unità per la

società che ha assistito la Regione sino al periodo attuale.

L’Amministrazione ha comunicato163 che con riguardo all’attività istruttoria

delle domande da ammettere a finanziamento si precisa che il ricorso a strutture

esterne (Istituto regionale FINPUGLIA) è stato limitato al primo bando della Misura

4.4 (Insediamento giovani agricoltori). Successivamente, sia per la stessa Misura

4.4 sia per le restanti Misure FEAOG-O, l’istruttoria delle domande è stata effettuata

esclusivamente delle strutture centrali e provinciali dei Servizi Agricoltura e Foreste

In ordine all’Autorità di pagamento, l’Amministrazione ha comunicato164 che

esse sono state distinte per Fondo strutturale, in particolare per il FEAOG, è stata

individuata nel Dirigente dell’Ufficio autorità di certificazione presso il Settore

gabinetto della Presidenza della giunta regionale. Le Autorità di pagamento dei

singoli Fondi sono state nominate dalla Giunta regionale. Ai fini della separatezza

delle funzioni svolte rispetto a quelle di gestione e di controllo, le Autorità di

pagamento – nell’espletamento dei compiti e delle attività ad esse attribuite dai

regolamenti comunitari – hanno operato in autonomia gerarchica e funzionale con

riguardo all’ordinamento nel quale sono state inquadrate.

Nell’Autorità di pagamento del FEAOG-O sono presenti 5 unità di personale:

il Dirigente dell’Ufficio, il responsabile Autorità di pagamento del Fondo FEAOG-O e

tre auditors.

In ordine alle modalità di pagamento, la procedura “tipo” dei contributi

spettanti ai beneficiari delle Misure, si è svolta attraverso la predisposizione di una

determinazione di liquidazione, cui è seguita l’emissione del mandato di pagamento

161 Punto 5a), questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 162 Punto 5a), questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 163 Con nota prot.AOO/91 del 02.07.2010 n. 3849. 164 Pag. 351 Programma operativo Regione Puglia 2000-2006 adeguato a seguito della revisione di metà periodo (Del. Giunta regionale 15.02.2005, n. 81 pubblicata nel BURP n. 39 del 11.03.2005).

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Irregolarità e frodi in materia agricola

145

da parte della Ragioneria della Regione Puglia e l’accredito sul c/c del beneficiario

da parte della Tesoreria della Regione Puglia.

Il coordinamento e l’organizzazione dei flussi finanziari è stato di

competenza dell’Autorità di gestione del POR che ha riferito periodicamente al

Comitato di sorveglianza sul relativo andamento e sull’efficacia complessiva del

sistema. L’Autorità di gestione del POR è stata informata delle attestazioni di spesa

di tutti i Fondi strutturali.

5.2.5 - L’attività di controllo

Con riferimento ai controlli di I livello, l’Amministrazione ha comunicato165

che sono stati svolti dagli Uffici centrali e provinciali del Servizio agricoltura e

foreste. Questo tipo di controllo è stato effettuato sul 100% dei progetti. Le risorse

umane che hanno svolto tale controllo sono i responsabili di Misura e i funzionari

preposti degli Uffici provinciali. Sono state coinvolte circa n. 76 persone con una

ripartizione in media di circa n. 12 unità per ciascuna sede provinciale e sono stati

impegnati laureati o diplomati in materie tecniche che hanno lavorato nel settore da

più di dieci anni.

In merito ai controlli di II livello, l’Amministrazione ha segnalato che il

Servizio controllo di gestione - Ufficio controllo e verifica politiche comunitarie è

stato riorganizzato con delibera della Giunta regionale n. 8 del 16 gennaio 2007

attraverso la soppressione delle Strutture terze e trasferimento dei compiti ad esse

assegnate all’Ufficio. A seguito della riorganizzazione, dal luglio 2007 e sino al

30.04.2009, l’Ufficio era stato composto da n. 6 unità di personale più 12

professionisti esterni selezionati dalla Società in house. Ad oggi le unità sono n. 6

più una unità con contratto scaduto in data 31.07.2009. E’ in fase di definizione il

trasferimento di dipendenti della Società in house all’Ufficio per un numero di unità

pari a 12/15 ed è stata affidata a società esterna la materiale esecuzione dei

controlli di II livello per le annualità 2006, 2007, 2008 e 2009. Il livello

professionale posseduto dalle risorse umane che svolgono tali controlli è

rappresentato dal titolo di laurea e dall’abilitazione libero professionale, mentre in

ordine al tempo medio di permanenza nel settore, le Strutture Terze sono state in

servizio dall’inizio del programma al 1° febbraio 2007 mentre i restanti dipendenti

sono attualmente in servizio dal luglio 2007, eccetto due funzionari in comando dal

15 luglio 2006 al 14 luglio 2007 che hanno lavorato sul FEAOG ed un dipendente

165 Punto 7, questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

146

attualmente in servizio in carico dal 1 settembre 2008.

Le unità impiegate dalla società di revisione che a decorrere dal 01.06.2009

sta procedendo all’esecuzione di n. 600 controlli di II livello previsti per le annualità

2006, 2007, 2008 e 2009, sono 20/30.

Ad ulteriore specificazione di quanto esposto, l’Amministrazione ha

comunicato166 che il personale selezionato dalla società in house per l’Ufficio

responsabile dei controlli di II livello, a partire luglio 2007, è stato utilizzato per 18

mesi e svolgeva le verifiche su tutti e quattro i Fondi comunitari interessati dal POR

Puglia 2000-2006. Il carico complessivo di lavoro era dato dalla sommatoria dei

controlli non ancora svolti per le annualità 2003, 2004 e 2005.

In particolare per il FEOGA doveva essere assicurata una azione integrativa

sui controlli svolti dalle precedenti strutture responsabili dell’esecuzioni delle

verifiche in quanto le stesse, denominate “Strutture Terze”, secondo i servizi della

CE risultavano essere prive del requisito d’indipendenza.

A tale carico di lavoro devono aggiungersi tutte le operazioni da campionarsi

sulle spese certificate negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009.

Nel corso del 2008 si è accertata la necessità di affidare all’esterno la verifica

delle operazioni campionate in quanto l’Ufficio aveva in dotazione solo 6 unità di

personale e le operazioni da verificare risultavano numerose e non poteva essere

prorogata la collaborazione del personale messo a disposizione dalla società in

house. Infatti per tutto il POR Puglia erano state realizzate verifiche per 229

progetti dei quali 45 per il FEOGA.

Ma resta ancora in evidenza la perplessità sollevata secondo cui è singolare

che dopo aver internalizzato il servizio di controllo di II livello con l’assunzione del

relativo personale (12/15 unità), l’Amministrazione abbia successivamente

utilizzato, a partire dal 31.07.2009, strutture esterne con l’impegno di notevoli

risorse finanziarie (euro 2.500.000,00) e con l’utilizzazione di un ulteriore

contingente di personale ma con costi incisivamente più alti.

In ordine alle modalità di scelta dei soggetti terzi e della tipologia di rapporti

con l’Amministrazione, quest’ultima ha comunicato167 che per la fase istruttoria la

Società ha prestato collaborazione con affidamento diretto, trattandosi di

affidamento in house, facendo parte dell’organizzazione indiretta della Regione.

Per quel che concerne i controlli di II livello, le società esterne sono state

selezionate mediante procedura di evidenza pubblica con bandi pubblicati a livello

166 Con nota prot.AOO/91 del 02.07.2010 n. 3849. 167 Punto 5b), questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

147

comunitario, mentre i liberi professionisti sono stati selezionati mediante lo

scorrimento di una lista.

I costi riferibili a ciascuna fase affidata a terzi nel periodo di programmazione

2000-2006, sono stati così ripartiti: per la fase istruttoria Misura 4.4: i costi riferibili

all’attività di Assistenza tecnica e supporto operativo della Società in house sono

stati di euro 500.000,00; per i controlli di II livello: il contratto del 04.05.2006 con

società esterna ha avuto un importo di € 555.000,00 più IVA; il contratto

aggiuntivo del 09.12.2008 con società esterna per € 270.000,00 più IVA; l’incarico

affidato con delibera della Giunta regionale n. 955 del 19.06.2007 alla Società in

house di euro 237.338,41; il contratto del 28.5.2009 con società esterna di euro

2.500.000,00 più IVA.

L’Amministrazione ha comunicato168, inoltre, l’esecuzione di relazioni

periodiche relative ai controlli effettuati. In particolare, per quanto riguarda i

controlli di I livello, sono stati redatti verbali riportanti gli esiti del controllo, mentre

per i controlli di II livello, sono state redatte le relazioni previste dall’art. 13 del reg.

438/01 i cui esiti sono stati, inoltre, riportati nelle Relazioni annuali di esecuzione.

Per i controlli amministrativi di I livello, l’Amministrazione chiarisce169 che gli

stessi sono stati svolti dagli uffici centrali e provinciali dei Servizi agricoltura e

foreste sul 100% dei progetti.

Per le Misure di investimento correlate alla realizzazione delle opere e/o

all’acquisto di macchine o attrezzature, è stato effettuato il controllo in loco sul

100% delle domande ammesse a finanziamento che hanno richiesto l’accertamento

finale dei lavori. Per le restanti Misure ciascun responsabile ha provveduto ad

estrarre un campione di domande ammesse a finanziamento per eseguire

accertamenti in loco.

Con riferimento ai controlli di II livello, si riportano i prospetti riepilogativi,

per le varie annualità di campionamento e per le diverse Misure del FEOGA, del

dettaglio dei controlli effettuati, rispetto al totale campionato, con l’indicazione degli

importi irregolari provvisori riscontrati, a tutt’oggi ancora in fase di contraddittorio.

Si precisa che negli ultimi mesi del 2006 si è proceduto: alla ricognizione

delle attività di controllo già effettuate dalle strutture terze; alla costituzione di un

archivio degli atti di controllo presso l’ufficio; all’analisi dei rischi preliminare alle

operazioni di campionamento a valere sulla spesa certificata nel corso del 2005;

168 Punto 9), questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 169 Con nota prot.AOO/91 del 02.07.2010 n. 3849.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

148

tale attività ha visto i responsabili del controllo (Strutture terze) coinvolti nella

compilazione di check list170.

Prospetto 3 – Controlli di II livello per annualità di campionamento (euro)

Anno Progetti

campionati Importo

campionato Controlli conclusi

Importo controllato totale

N. progetti con

irregolarità provvisiorie

Importo irregolarità

provvisorie171

2003 92 6.978.368,16 54 3.107.498,90 8 152.406,00

2004 39 7.615.146,69 28 9.664.605,00 2 324.260,13

2005 45 13.762.292,75 26 19.663.227,30 4 33.027.59

2006 40 36.711.912,20 35 59.147.141,92 8 8.146.935,77

2007 40 21.554.083,96 33 44.555.538,03 9 3.991.899,00

2008 43 30.890.181,48 1 87.408,44 0,00

S.T.172 10 2.043.060,00

Totale complessivo

309 119.555.045,24 177 136.225.419,59 31 12.648.528,49

Elaborazione su dati Regione Puglia

170 I rilievi mossi dai servizi della Commissione (DG AGRI) e dalla Corte dei conti europea, relativamente alla scarsa autonomia rispetto alla gestione dei funzionari addetti al controllo (le “strutture terze” previste dal Complemento di programmazione del POR Puglia 2000/2006) hanno imposto un ripensame4.3nto dell’assetto organizzativo dell’Ufficio controllo e verifiche politiche comunitarie. Dal mese di luglio del 2006 hanno preso servizio presso l’Ufficio controllo e verifiche delle politiche comunitarie n. 3 funzionari provenienti dal Ministero dell’economia e finanze – Ragioneria generale dello stato – aventi esperienza nel settore dei controlli di II livello. L’attività di studio e approfondimento tendente all’individuazione di una struttura dell’Ufficio controllo che consentisse il superamento delle criticità mostrate, ha originato la definizione di nuova struttura organizzativa dell’Ufficio controlli, basata sulla sostituzione delle Strutture terze con tre gruppi di lavoro che, nell’ambito dell’Ufficio controllo, sono stati coordinati ciascuno da uno dei tre funzionari del MEF. La nuova organizzazione è stata fatta propria dalla Giunta regionale con delibera n. 8 del 16.01.2007. Il 4 maggio 2006, a seguito di formale espletamento di gara comunitaria, è stato formalizzato il contratto per l’Assistenza tecnica all’Autorità di controllo con una società di revisione esterna. Tale contratto garantisce la collaborazione della società sino al termine del periodo di programmazione (pag. 95 RAE 2006). 171 Con attività di contraddittorio in corso. 172 S.T.: Campionamento realizzato dalla Struttura terza precedentemente al 2003.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

149

Prospetto 3 – Controlli di II livello per Misura (euro)

Misura Progetti

campionati Importo

campionato Controlli conclusi

Importo controllato totale

N. progetti con

irregolarità provvisiorie

Importo irregolarità

provvisorie173

1.2 21 36.816.529,87 15 43.482.632,04 5 980.346,74

1.4 25 12.493.706,15 11 14.038.591,05 1 7.381,00

1.7 13 6.622.648,39 6 693.481,02 1 2.263,00

2.2 11 1.849.483,47 6 1.421.160,18 2 296.569,75

4.10 25 7.175.666,81 6 3.187.977,95 1 3.307,00

4.11 1 591.738,15

4.22 9 1.252.221,78 6 1.018.887,00 2 298.299,00

4.23 4 22.852.464,55 3 25.967.017,76 2 7.552.516,00

4.3 45 8.306.140,96 32 11.776.950,16 5 3.096.904,00

4.4 97 2.450.000,00 56 1.400.000,00 7 150.000,00

4.5 24 15.610.480,86 17 30.447.702,02 2 257.240,00

4.6 9 105.171,99 6 259.324,41 1 0,00

4.7 7 178.114,03 5 414.455,00 2 3.702,00

4.8 9 573.317,33 4 1.227.357,00

4.9 8 610.960,90 4 889.884,00

4.21 1 2.066.400,00

Totale 309 119.555.045,24 177 136.225.419,59 31 12.648.528,49

Elaborazione su dati Regione Puglia

5.2.6 - La gestione delle irregolarità e delle frodi

L’Amministrazione ha comunicato174 che riguardo all’attività posta in essere

per l’individuazione d’irregolarità e frodi sistematiche, i bandi predisposti hanno

previsto varie disposizioni che hanno consentito un’attività di prevenzione. Nella

fase istruttoria delle domande di partecipazione al bando si é proceduto a controlli,

sia amministrativi sia in loco, per verificare la sussistenza delle condizioni di

ammissibilità. Nella fase di accertamento finale sono stati svolti controlli in loco per

l’accertamento di regolare esecuzione e si è proceduto, inoltre, al controllo

amministrativo e contabile dei documenti di spesa e di pagamento.

L’Amministrazione ha previsto, inoltre, controlli anche dopo gli accertamenti

finali di regolare esecuzione e comunque entro i tempi stabiliti dall'obbligo di

mantenimento della destinazione delle opere finanziate.

173 Con attività di contraddittorio in corso. 174 Punto 10), questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

150

Nel caso di frodi o irregolarità accertate su alcune particolari Misure o su

alcuni progetti di una certa Misura, l’Amministrazione ha attivato controlli

complessivi sull’intera Misura attraverso la disamina dei progetti approvati per

verificare l’eventuale presenza delle medesime.

I soggetti preposti allo svolgimento di tale attività sono stati individuati nei

responsabili di Misura e nei funzionari preposti degli Uffici provinciali. Riferisce

l’Amministrazione, in particolare, che l’ordinaria azione di gestione delle singole

operazioni posta in essere dai responsabili di Misura ha consentito di

eliminare/sospendere in via preventiva dalla certificazione di spesa, nelle more degli

approfondimenti e chiarimenti forniti dai beneficiari finali, una significativa parte

delle spese prospettate dai beneficiari finali ma non ritenute immediatamente

ammissibili a rendicontazione e pertanto “osservate”.

Tale attività preventiva si è esplicitata nella verifica ed eventuale revisione e

rettifica dei quadri economici degli interventi ammessi a finanziamento, presentati

dai soggetti beneficiari prima dell’espletamento delle procedure di gara, nonché

nella mancata validazione dei mandati di pagamento rendicontati dai beneficiari,

quando gli stessi erano ritenuti viziati o non conformi alle regole comunitarie.

Questa azione preventiva, che si è sviluppata nella richiesta di

approfondimenti e chiarimenti ai beneficiari finali e che ha riguardato la

rendicontazione presentata dai beneficiari finali alla Regione, a monte della

successiva certificazione di spesa da parte della Regione alla Commissione europea,

ha ridotto conseguentemente il ricorso da parte della Regione alle successive azioni

di revoca o recupero di spesa già certificata, in quanto le spese poste sotto

osservazione possono risultare, in seguito, ammesse a certificazione

esclusivamente in caso di presentazione di adeguate risposte e riscontri utili forniti

dai beneficiari finali.

La comunicazione delle irregolarità è avvenuta con la compilazione della

scheda OLAF da parte dell’organismo che ha rilevato l’irregolarità e la trasmissione

delle schede all’Autorità di gestione del POR, presso il Servizio programmazione e

politiche comunitarie che ha provveduto all’invio della documentazione al

Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie.

5.2.7 - L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i

recuperi

Sul fronte delle misure cautelari a tutela dell’Erario, l’Amministrazione

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Irregolarità e frodi in materia agricola

151

regionale ha segnalato175, in materia di garanzie per il corretto adempimento degli

interventi, il costante ricorso a fideiussioni, prestate da soggetti bancari o

assicurativi, che hanno garantito il 110% dell’anticipazione richiesta o concedibile.

In ordine alle modalità di scelta dei soggetti deputati ad offrire le garanzie

fideiussorie, l’Amministrazione ha segnalato176 che trattasi di banche o istituti di

credito iscritti all’albo delle banche presso la Banca d’Italia; di società di

assicurazione iscritte all’elenco delle imprese autorizzate all’esercizio del ramo

cauzioni presso l’ISVAP; di società finanziarie iscritte all’elenco speciale ex articolo

107 del d.lgs. 385/1993 presso la Banca d’Italia.

Tale forma di garanzia non è stata prevista per tutti i bandi che si sono

riferiti a fondi FEAOG-O, bensì, le fideiussioni sono state sempre richieste, nel caso

di erogazioni di anticipazioni, per i bandi i cui soggetti destinatari dell’intervento

sono stati privati (imprese individuali o società). Nel caso di soggetti destinatari

come Amministrazioni pubbliche e enti pubblici-economici, in base all’art. 6 della

legge regionale n. 25 del 03.08.2007, è stato sufficiente l’attestazione del

responsabile del procedimento dell’ avvenuto concreto inizio dei lavori.

Le fideiussioni prevedono una durata minima di dodici mesi rinnovabile

tacitamente di sei mesi in sei mesi, per una validità complessiva non superiore ai

trentasei mesi ed è prevista sempre la clausola a prima richiesta. Lo svincolo della

garanzia avviene sulla base della dimostrazione dell’utilizzazione del contributo e

della verifica dei documenti contabili probatori e dell’accertamento in loco della

regolare esecuzione delle opere.

In ordine ai controlli posti in essere per verificare la permanenza nel tempo

della fideiussione, i responsabili di Misura effettuano un monitoraggio periodico sulla

validità delle polizze attraverso un database, mentre gli Uffici provinciali procedono

a controlli periodici.

L’Amministrazione ha comunicato di aver effettuato n. 16 escussioni di

polizze fideiussorie per un importo di euro 1.130.939,26.

Le escussioni delle polizze fideiussorie hanno riguardato esclusivamente la

programmazione 2000-2006.

175 Punti 15 e 16), questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali 176 Punto 16), questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

152

Nei casi di irregolarità segnalati, limitato è stato il ricorso alla misura

cautelare della sospensione (2 casi). L’Amministrazione ha riferito177 che in tutti i

casi di accertamento di irregolarità e di procedimenti amministrativi o giudiziari

pendenti, sospende gli eventuali pagamenti di somme residue in attesa di

definizione degli stessi. Ciò senza adottare specifici atti cautelari, in quanto gli

stessi potrebbero generare ulteriori contenziosi.

Per quel che concerne la procedura di recupero, essa è attivata dal

responsabile di Misura e prevede in caso di mancato recupero, il coinvolgimento

degli Uffici provinciali del contenzioso. Sono, altresì, preposti al monitoraggio dei

recuperi i medesimi responsabili di Misura, mentre l’Amministrazione regionale non

ha previsto l’iscrizione a ruolo tramite “Equitalia S.p.a.”, né tramite altri

concessionari.

L’Amministrazione ha segnalato178, inoltre, per le misure rivolte

all’attuazione dell’art. 1, comma 1218 della legge finanziaria per il 2007,

l’affidamento della procedura di recupero all’Ufficio contenzioso della Regione Puglia

a norma dell’art. 5 legge 526 del 21.12.1999 e della legge regionale 8/73 e

successive modificazioni e integrazioni.

I tempi medi di recupero delle somme oggetto di frodi e/o irregolarità è di

circa due anni, mentre il periodo di tempo che trascorre in media tra

l’individuazione dell’irregolarità e l’attivazione del procedimento di recupero va dai

tre ai sei mesi.

5.2.8 - Le strutture preposte al monitoraggio dei recuperi

In ordine alle strutture preposte al monitoraggio dei recuperi

l’Amministrazione ha comunicato che i dati riguardanti le irregolarità sono raccolti in

database informatici accessibili all’Autorità di gestione e condivisi con l’Autorità di

pagamento del FEAOG-O.

L’Amministrazione ha segnalato179, inoltre, l’esistenza di un registro

informatizzato dei recuperi, di un registro debitori e di strumenti di monitoraggio

informatizzati (sia per i recuperi, sia per i debitori) gestiti dall’Autorità di

pagamento.

177 Con nota prot.AOO/91 del 02.07.2010 n. 3849. 178 Punto 18), questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 179 Punto 22), questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

153

5.2.9 - Irregolarità accertate e loro tipologie (situazione del 31.12.2009)

Le irregolarità accertate e segnalate all’OLAF nel periodo 2003-2009, sono

state 45 per un importo complessivo da recuperare di euro 1.485.495,91 di cui 1

accertata nel 2004, 41 nel 2005, 3 nel 2006. Di esse 6 hanno ad oggetto la

programmazione 1994-1999 per importi da recuperare pari ad euro 553.924,00 e

39 la programmazione 2000-2006 per importi da recuperare per euro 931.571,91.

L’incidenza più elevata degli importi da recuperare va segnalata nell’anno

2005 con il 94,27%. Dalle comunicazioni fornite si evince che è stato recuperato un

importo di euro 10.636,00 e sospeso un importo di spesa di euro 33.697,31

nell’ambito della programmazione 2000-2006.

Il prospetto 1 riepiloga la situazione:

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Irregolarità e frodi in materia agricola

154

Prospetto 1 – Puglia - Riepilogo frodi ed irregolarità (euro)

Frodi ed irregolarità Regione Puglia - Spesa irregolare al 31.12.2008 riaggiornata al 31.12.2009

Casi

Quota comunitaria

(spesa irregolare)

Quota nazionale (spesa

irregolare)

Importo totale

recuperato

Importo totale da recuperare

Importo della spesa sospeso

Osservazioni

IT/2004/10/FO 8.470,00 8.470,00 0,00 11.011,00 0,00

IT/2005/37/FO 43.155,00 136.845,00 0,00 63.000,00 0,00

il servizio contenzioso regionale ha attivato le procedure di recupero coatto previste dal r.d. 639/1910 con la costituzione in mora con nota prot. 10442 del 14/05/2009

IT/2005/39/FO 24.402,00 24.402,00 0,00 29.282,00 0,00

IT/2005/40/FO 122.680,00 36.803,00 0,00 159.483,00 0,00

il procedimento penale e' stato definito con sentenza nr. 1671/2009 per intervenuta prescrizione dei reati.

IT/2005/41/FO 175.498,00 52.650,00 0,00 228.148,00 0,00

il procedimento penale e' stato definito con sentenza nr. 1671/2009 per intervenuta prescrizione dei reati.

Pro

gra

mm

azione

1994-1

999

IT/2005/47/FO 43.155,00 136.845,00 0,00 63.000,00 0,00

il servizio contenzioso regionale ha attivato le procedure per il recupero coatto previste dal r.d. 639/1910 con la costituzione in mora con nota prot. 10446 del 14/05/2009

Totale

1994-

1999

6 417.360,00 396.015,00 0,00 553.924,00 0,00

IT/2005/03/FO 7.977,00 2.659,00 10.636,00 0,00 0,00

La Regione Puglia ha comunicato che la somma è stata restituita dal Comune di Cisternino ed il caso è da ritenersi chiuso

IT/2005/15/FO 4.519,45 1.506,48 0,00 6.025,93 0,00

IT/2005/62/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/64/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/65/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/66/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/67/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/68/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/69/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

Pro

gra

mm

azione

2000-2

006

Segue a pagina seguente

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Irregolarità e frodi in materia agricola

155

IT/2005/70/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

L'all.2, inviato con lettera prot.AOO 091 del 02.07.2009 – 0003523, redatto dall’Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione, segnala che l'importo di euro 25.000,00 è stato recuperato mediante restituzione spontanea anche se è in corso procedimento giudiziario

IT/2005/71/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/72/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/73/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/74/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/75/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/76/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/77/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/78/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/79/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/80/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/81/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/82/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/83/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/84/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/85/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/86/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/87/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/89/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/90/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/91/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/92/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/93/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/94/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/95/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/96/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2005/97/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2006/06/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00

IT/2006/07/FO 34.692,00 64.428,00 0,00 32.709,00 21.806,00

IT/2006/52/FO 21.676,88 52.645,51 0,00 17.836,98 11.891,31

L'all.2, inviato con lettera prot.AOO 091 del 02.07.2009 – 0003523, redatto dall’Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione, segnala che l'importo di euro 17.836,00 è stato recuperato

Totale 2000-2006

39 725.115,33 339.988,99 10.636,00 931.571,91 33.697,31

Totale 45 1.142.475,33 736.003,99 10.636,00 1.485.495,91 33.697,31

Elaborazione su dati del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie

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Irregolarità e frodi in materia agricola

156

Grafico – distribuzione delle segnalazioni ancora aperte della Regione Puglia per anno di comunicazione all’OLAF 2003-2009

anno 200593%

anno 20090%

anno 20041%

anno 20080%anno 2007

0%

anno 20030%

anno 20066%

Fonte: Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie

Le irregolarità relative al POP 1994-1999 hanno riguardato la Misura 4.1

dell’Ob. 1 nonché l’Ob. 5 accelerazione dell’adeguamento delle strutture agricole

nell’ambito della riforma della PAC – reg. 2328/91., mentre quelle relative al POR

2000-2006, hanno avuto ad oggetto l’Ob. 1 Misura 4.3, 4.4 e 4.6.

Per gli accertamenti avvenuti nell’anno 2004, si segnala una fattispecie (caso

10), in cui la prassi seguita per commettere l’irregolarità è consistita nell’indebito

utilizzo di economie derivanti dall'acquisto di alcuni beni, così come evidenziato da

una verifica fiscale effettuata dalla Guardia di finanza. E’ in corso procedimento

giudiziario. Allo stato è stata emessa ordinanza di ingiunzione di pagamento

avverso la quale è stato presentato ricorso ed il procedimento è tutt’ora in corso.

Per gli accertamenti dell’anno 2005, il caso 3 ha evidenziato un’irregolarità

accertata mediante la consultazione dei report mensili di avanzamento lavori nei

cantieri forestali trasmessi (per l’anno 2004) all’Ispettorato regionale delle foreste

di Bari dalla società convenzionata con la Regione Puglia che, con i finanziamenti

pubblici e mediante l’utilizzo di ex lavoratori socialmente utili, ha eseguito lavori di

manutenzione e pulizia dei boschi. Tali interventi hanno riguardato anche il bosco

denominato Monti comunali, per il quale il Comune di Cisternino (Br) ha avuto un

finanziamento per analoghi lavori relativamente allo stesso anno 2004. Il Comune

di Cisternino (Br), ha restituito la somma ricevuta quale pagamento annualità 2004.

Allo stato la procedura d’irregolarità può considerarsi conclusa. Non sono

state fornite ulteriori notizie.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

157

In un altro caso (15/2005), l’irregolarità è consistita nella impropria richiesta

di finanziamenti, non sussistendo l'esclusiva titolarità sugli impianti forestali, in

quanto gestiti da una società esterna e non dal soggetto richiedente. La scheda

OLAF ha segnalato che con determinazione dirigenziale del Settore foreste n.42 è

stato revocato il contributo pubblico a favore del soggetto beneficiario. Con

determinazione del dirigente del Settore foreste è stato disposto il recupero

dell’importo non dovuto e dei relativi interessi legali maturati, quale pagamento

dell’annualità 2004 erogato a favore del beneficiario che, peraltro, non ha ancora

provveduto al pagamento di quanto richiesto.

Allo stato, l’Autorità di gestione ha segnalato l’esistenza di un recupero

coattivo.

In un altro caso (37/2005), l’irregolarità è stata accertata dalla Guardia di

finanza nell’ambito di controlli fiscali che hanno evidenziato la presentazione di

documenti falsi attestanti la fittizia destinazione urbanistica degli immobili,

l’accorpamento di due immobili oggetto di due distinti contributi, l’alienazione dei

beni prima del previsto.

La Regione Puglia ha in atto accertamenti di natura amministrativa per

attivare l’eventuale procedura di revoca del provvedimento di concessione del

contributo. Presso la Procura della Repubblica di Foggia è stato instaurato un

procedimento penale attualmente nella fase conclusiva delle indagini.

L’aggiornamento al 31.12.2009 ha evidenziato che il Servizio contenzioso regionale

ha attivato le procedure di recupero coatto previste dal r.d. 639/1910 con la

costituzione in mora. Riferisce l’Amministrazione che non è stato effettuato alcun

recupero, visto che il provvedimento di revoca è stato impugnato dal beneficiario

davanti al TAR.

In alcune fattispecie (casi 39, 40, 41/2005), l’irregolarità è stata accertata

dalla Guardia di finanza nell’ambito di controlli fiscali che hanno messo in luce che

l’illiceità del contributo è stata frutto della predisposizione, mediante artifizi e

raggiri, di una serie di atti riportanti fatti e situazioni non corrispondenti al vero (ad

opera del richiedente le sovvenzioni) avallati dal comportamento omissivo dei

funzionari (preposti all’esame della pratica) e dei dirigenti dell’Ispettorato

provinciale dell’agricoltura di Taranto (in relazione all’approvazione delle delibere di

liquidazione dei contributi) i quali, sulla base di procedure istruttorie che si

rivelavano del tutto anomale oltre che in assoluto spregio delle norme tecnico-

amministrative appositamente emanate dalla Regione Puglia, avrebbero, tra l’altro,

attestato (falsamente) la realizzazione di operazioni di potatura straordinaria di

riforma in realtà mai eseguite, stante l’assoluta incongruenza tra l’ammontare dei

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Irregolarità e frodi in materia agricola

158

costi documentati (attraverso false dichiarazioni e falso computo metrico estimativo

redatto tecnico) e quelli effettivamente sostenuti.

Per una fattispecie (caso 39), è in corso procedimento penale ma

l’Amministrazione non ha notizie al riguardo mentre in ordine ai recuperi ha emesso

ordinanza di ingiunzione di pagamento avverso la quale è stato presentato ricorso

ed il procedimento è in corso.

Invece per due accertamenti (casi 40 e 41), con l’aggiornamento al

31.12.2009 è stato segnalato che i procedimenti penali sono stati definiti con

sentenza per intervenuta prescrizione dei reati. Allo stato l’Amministrazione ha

emesso ordinanza di ingiunzione di pagamento avverso la quale è stato presentato

ricorso al TAR ed il procedimento è in corso.

In un altro caso (47/2005) l’irregolarità accertata dalla Guardia di finanza

nell’ambito di controllo fiscale ha posto in evidenza la presentazione di documenti

falsi attestanti la fittizia destinazione urbanistica degli immobili, l’accorpamento di

due immobili oggetto di due distinti contributi e l’alienazione dei beni prima del

previsto.

La Regione Puglia ha attuato accertamenti di natura amministrativa per

porre in essere la procedura di revoca del provvedimento di concessione del

contributo. E’ stato instaurato procedimento penale del quale, allo stato, non si

hanno notizie. L’Autorità di gestione, anche con l’aggiornamento al 31.12.2009, ha

segnalato l’esistenza di un recupero coattivo con costituzione in mora. L’ordinanza

di ingiunzione di pagamento è stata impugnata davanti al TAR con rifiuto del

beneficiario di restituire il dovuto.

Per altre fattispecie (62, 64, 65, 66, 67, 68, 69, 71, 72, 73, 74, 75, 76, 77,

78, 79, 80, 81, 82, 83, 85, 86, 87, 89, 90, 91, 92, 93, 94/2005), relative allo

Sviluppo rurale, le irregolarità sono state accertate dalla Guardia di finanza

nell’ambito di indagine giudiziaria che ha verificato l’utilizzo di documentazione

(comunicazione di avvenuto insediamento e piano di miglioramento aziendale)

attestante cose non vere, specie in relazione al possesso dei requisiti di

ammissibilità al premio e agli adempimenti previsti dal bando per l’accesso allo

stesso.

La comunicazione della notizia di reato è stata depositata alla Procura della

Repubblica di Bari. Il sostituto procuratore ha autorizzato l’invio degli atti al

Ministero dello sviluppo economico.

L’Autorità di gestione, ha segnalato un procedimento giudiziario in corso.

La richiesta di recuperare l’importo concesso irregolarmente ai beneficiari

che non avrebbero rispettato i criteri di ammissibilità della misura 4.4 trae origine

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Irregolarità e frodi in materia agricola

159

da una indagine della Polizia Giudiziaria (Nucleo Regionale P.T Puglia della Guardia

di Finanza di Bari e Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi

comunitarie) che ha contestato ai giovani agricoltori comportamenti illeciti tali da

configurare il reato previsto dall’art. 316 ter del codice penale riguardante la

percezione indebita di erogazioni a danno dello Stato e della Comunità.

Sulla questione è stata fornita anche alla Commissione documentazione

illustrativa sia delle attività di verifica e controllo poste in essere dalla Regione per

tutti i beneficiari della Misura 4.4, sia dell’ulteriore supplemento di indagine

effettuato da un’apposita commissione per l’esame dei casi di irregolarità segnalati.

Anche dalla documentazione integrativa trasmessa dalla Guardia di Finanza

su richiesta della stessa Regione non si è avuta la prova certa dei presunti

comportamenti illeciti da parte dei giovani, giacché è risultato che gli stessi avevano

attivato una nuova “partita IVA” e richiesto l’iscrizione alla Camera di commercio

entro i termini stabiliti dal bando e che il presunto ritardo dell’ “inizio attività di

impresa” – rilevato dal certificato della Camera di commercio – era conseguenza del

“ritardo” con il quale gli stessi uffici della C.C.I.A. avevano provveduto all’iscrizione.

L’Amministrazione ha commentato che la questione è tutt’ora al vaglio del

giudice penale che deciderà se vi siano stati comportamenti illeciti da parte dei

giovani agricoltori ed in tal caso si procederà alla revoca dell’aiuto concesso

Per altri casi (84, 95, 96, 97/2005) vi è un provvedimento di revoca con

recupero coattivo, mentre per il caso 70 è stato segnalato un importo recuperato ed

è in corso procedimento giudiziario.

Con riguardo ai casi di revoca operati per i giovani compresi nel medesimo

procedimento giudiziario, si fa presente che le motivazioni che hanno portato ai

provvedimenti di revoca sono differenziate e riferibili solo ed esclusivamente ai

soggetti interessati così come di seguito specificato. Con riguardo al caso 70 in

esame, pur essendo la ditta ricompresa nel medesimo procedimento giudiziario, la

stessa ha dichiarato di rinunciare al premio di primo insediamento e, pertanto

l’Ufficio ha provveduto alla revoca del premio che è stato interamente restituito alla

Regione. Riferisce l’Amministrazione che, fatte salve ulteriori determinazioni da

parte del giudice penale, la procedura di irregolarità dovrebbe considerarsi

conclusa; per il caso 84, in sede di istruttoria della domanda per la concessione

degli aiuti per la Misura 4.3, l’ufficio ha accertato il mancato rispetto del numero di

ore di lavoro annuo (U.L.A.) necessario per l’insediamento (2.200 ore).

Conseguentemente, venendo meno uno dei requisiti oggettivi di accesso previsti dal

bando, la ditta è stata esclusa dai benefici ed a seguito di provvedimento da parte

dell’Ufficio contenzioso per il recupero coattivo ai sensi della L.R. n. 8/73, la ditta

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Irregolarità e frodi in materia agricola

160

sta provvedendo alla restituzione del premio in forma rateale e con il versamento

dell’ultima rata dovuta, sarà proposta la chiusura della procedura di irregolarità; nei

casi 95, 96, 97, la società beneficiaria è interessata dallo stesso procedimento

giudiziario dei casi di primo insediamento innanzi specificati e per i quali si è in

attesa degli esiti del procedimento penale. Nell’ambito delle normali attività di

verifica, l’Ufficio ha rilevato che la Società non ha provveduto a realizzare gli

investimenti ammessi a finanziamento con il Piano regionale per la ristrutturazione

e riconversione dei vigneti per uva da vino. Tale circostanza comporta l’esclusione

dai benefici concessi, ai sensi della Misura 4.4 e, pertanto, l’Ufficio ha revocato i

propri provvedimenti di concessione e l’Ufficio contenzioso ha attivato il

procedimento per il recupero coattivo ai sensi della L.R. n. 8/73. Anche in tal caso i

singoli beneficiari stanno provvedendo alla restituzione rateizzata successivamente

al versamento dell’ultima rata dovuta, sarà proposta la chiusura della procedura di

irregolarità.

Per gli accertamenti relativi all’anno 2006, due fattispecie (casi 6 e 7) delle

tre segnalate hanno messo in evidenza irregolarità per le quali il titolare

dell’azienda agricola non ha rispettato l’obbligo di condurre l’azienda in proprio, ma

si è avvalso del proprio genitore che ha svolto la funzione di capo della medesima.

L’accertamento è stato eseguito dalla Guardia di finanza nell’ambito di controllo

fiscale.

Alla comunicazione ha fatto seguito procedimento penale. L’Amministrazione

ha comunicato che ll procedimento penale è stato archiviato. In data 25.05.2010

con nota prot. n. PR 60988/2006 è stato comunicato dalla Procura regionale della

Corte dei Conti presso la Sezione giurisdizionale della Puglia l’archiviazione della

vertenza. Sulla base di tali elementi, non dovendo più procedere al recupero delle

somme liquidate, la procedura di irregolarità va considerata conclusa

In un'altra fattispecie (caso 52), l’irregolarità è stata accertata dalla Guardia

di finanza nell’ambito dei normali controlli fiscali ed ha evidenziato la produzione di

documenti attestanti spese ritenute non ammissibili e l’indebita percezione

dell’anticipazione del contributo in conto capitale.

Si segnala che l’Ufficio provinciale di Brindisi ha proceduto all’accertamento

finale di regolare esecuzione delle opere finanziate ha escluso dalle opere

ammissibili l’intera somma ammessa per acquisto terreni, trattandosi di acquisto

effettuato antecedentemente alla data di presentazione della domanda di aiuto. Con

determinazione del dirigente del Settore agricoltura è stato liquidato il saldo

spettante per le opere realizzabili ed ammissibili a finanziamento. L’importo del

saldo è stato decurtato in considerazione della somma già erogata quale prima

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Irregolarità e frodi in materia agricola

161

anticipazione sull’aiuto concesso per acquisto terreni. Nelle osservazioni della

scheda OLAF si afferma che il caso deve ritenersi chiuso in quanto l’intero importo

irregolare di aiuto pubblico, è stato escluso dal finanziamento. Allo stato non si

conosce se la chiusura è stata accettata dalla Commissione.

In ordine ai tempi di accertamento delle irregolarità sopra riportate, è

possibile asserire che le segnalazioni sono avvenute in un arco temporale compreso

tra i due ed i tre anni successivi al periodo di commissione dell’irregolarità.

5.2.10 - Considerazioni conclusive

Le irregolarità segnalate nel periodo di riferimento, nel quale va

positivamente rilevata l’assenza di irregolarità comunicate dal 2006 in poi,

necessitano di particolare attenzione non solo per la quantità dei casi segnalati

(45), ma altresì per le modalità di svolgimento di alcune di esse.

In particolare, in alcuni casi, le prassi degli illeciti segnalati, ricollegabili

prevalentemente alla programmazione 2000-2006 (6 sono quelli relativi alla

programmazione 1994-1999), si presentano di notevole gravità, esse sono state

realizzate con falsità documentale e con artifizi e raggiri, casi per i quali l’attività si

è resa possibile grazie al concorso ed alla relativa responsabilità di funzionari,

ovvero di incaricati che hanno omesso l’attività istruttoria o il controllo o hanno

falsamente attestato la conformità delle domande, dei progetti, o la regolare

esecuzione dei lavori, fatti avallati quindi dal comportamento omissivo dei

funzionari e degli ispettori che con procedure del tutto anomale hanno attestato

l’effettuazione di operazioni mai eseguite (casi 39, 40 e 41/2005). Molte irregolarità

sono state accertate dalle forze dell’ordine (Guardia di finanza, Arma dei

Carabinieri), solo in minima parte sono state individuate dai controlli di I e II livello

posti in essere dall’Amministrazione.

Sotto il profilo dei controlli, soprattutto nei primi anni esaminati, limitata

appare l’attenzione prestata a tale funzione e comunque, un peso preponderante è

sempre stato riconosciuto alle diverse società esternalizzate, che hanno svolto il

controllo di II livello. Singolare, è poi la circostanza che dopo aver internalizzato il

servizio (anno 2009) relativo al controllo di II livello con l’assunzione del personale

della società (11/15 unità), l’Amministrazione abbia continuato ad utilizzare

strutture esterne con l’impegno di notevoli risorse e l’utilizzazione di un ulteriore

contingente di personale, ma con costi decisamente più elevati.

Sul fronte della comunicazione delle irregolarità va positivamente segnalata

l’istituzione dell’Ufficio unico che segnala e trasmette le comunicazioni OLAF sulle

irregolarità al Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie. Così

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Irregolarità e frodi in materia agricola

162

pure è apprezzabile l’esistenza di un registro informatizzato dei recuperi, di un

Registro dei debitori e di strumenti di monitoraggio informatizzato gestiti

dall’Autorità di pagamento.

Manca invece un analogo Ufficio preposto in modo unitario al recupero delle

somme irregolarmente pagate, attività che invece viene posta in essere dai

responsabili di Misura.

Sotto il profilo delle garanzie esse hanno trovato applicazione limitata, infatti

le fideiussioni sono state richieste solo per l’erogazione di anticipazioni a favore di

privati, seppure l’escussione delle stesse ha consentito di recuperare all’erario oltre

un milione di euro.

Con riguardo poi alle azioni cautelari scarso è stato il ricorso alla

sospensione dei pagamenti irregolari (2 casi).

Si segnala la limitata azione di riscossione coattiva. Più in generale i ritardi

nella recuperabilità delle somme costituiscono motivo di forte preoccupazione anche

alla luce dei maggiori rischi assunti per la reintegra dell’erario comunitario e

nazionale anche a causa della cessazione delle attività o dell’intervenuto fallimento

delle aziende, situazioni che rendono difficile, se non impossibile, il recupero delle

somme dovute.

Va, altresì rilevato che i ritardi nelle procedure di recupero assumono un

particolare rilievo, nei casi in cui le modalità attuative, caratterizzate da false

dichiarazioni o attestazioni di requisiti essenziali inesistenti, rendono assolutamente

incompatibile il mantenimento, in capo al soggetto, della sovvenzione. Tale

situazione è definibile anche prima dell’esito del processo penale o quando lo stesso

si concluda per intervenuta prescrizione del reato (casi 40 e 41/2005).

Va rilevato che nell’ultimo periodo l’Amministrazione ha fatto maggiormente

ricorso ai provvedimenti di revoca delle agevolazioni, ma il contenzioso

(amministrativo o civile) diffuso sulla maggior parte dei provvedimenti, penalizza

l’azione di reintegra dell’erario, ciò dovrebbe indurre l’Amministrazione a svolgere

una funzione più attiva che superi la fase di attesa della conclusione delle vertenze,

spesso di lunga durata, e la indirizzi verso ulteriori meccanismi indirizzati ad

accelerare le finalità recuperatorie.

L’Amministrazione, al fine di consentire alle sanzioni di esplicare il loro

effetto di dissuasione e di deterrenza, dovrebbe, altresì, ricorrere, nei casi più gravi,

a misure di autotutela più incisive indirizzate alla revoca totale dell’agevolazione, in

linea con il disposto dell’art. 4 reg. (CE) Euratom n. 2988 del 12.12.1995, ma

altresì, in funzione di prevenzione, all’esclusione per un determinato periodo di

tempo dei soggetti che si sono resi colpevoli di pratiche irregolari (reg. finanziario

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Irregolarità e frodi in materia agricola

163

delle Comunità artt. 114 e 94 reg. 1695/2002 così come modificato dal reg.

1995/2006).

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Irregolarità e frodi in materia agricola

164

5.3 - Il fenomeno nella Regione Lazio

5.3.1 - Descrizione del fenomeno nella Regione Lazio

Va premesso che i dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di

contraddittorio con la Regione Lazio che con disponibilità ha corrisposto alle

richieste istruttorie della Corte dei conti compilando, altresì, il questionario

predisposto dalla Sezione180.

5.3.2 - Il DOCUP OB. 5b e il PIC LEADER II 1994-1999. Ambito finanziario e

livello di attuazione

La trattazione della struttura regionale preposta alla gestione e al controllo

dei Fondi comunitari richiede una preventiva esposizione dei documenti

programmatori relativi ai periodi 1994-1999 e 2000-2006.

Per la programmazione 1994-1999, il DOCUP Ob. 5b è stato approvato con

decisione C (94) 3788 della Commissione europea in data 23 dicembre 1994,

mentre il PIC LEADER II è stato approvato con decisione C (96) 2798 della

Commissione in data 16 ottobre 1996.

Nella Regione Lazio il FEAOG Orientamento, riguardo alla programmazione

1994-1999181, ha operato nell’ambito dell’Obiettivo 5b attraverso lo strumento del

DOCUP per lo sviluppo delle aree rurali e nell’ambito dell’Obiettivo 5a, a favore delle

aziende agricole e delle imprese agroindustriali per l’adeguamento delle strutture di

produzione e trasformazione dei prodotti agricoli182.

Nell’ambito delle aree 5B del Lazio il FEAOG-O, congiuntamente al FSE ed al

FESR, ha concorso anche al finanziamento dell’Iniziativa comunitaria LEADER II.

L’attuazione finanziaria per la suddetta programmazione è riportata nei

prospetti 1 e 2:

180 Nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali; nota del 05.07.2010 prot. 102427/30/00. 181 Per il periodo di programmazione 1994-1999, nell’ambito dei Fondi strutturali, sono stati individuati sei obiettivi: Obiettivo 1, sviluppo e adeguamento strutturale delle Regioni in ritardo di sviluppo, alla cui realizzazione sono stati destinati i Fondi FESR, FSE e FEAOG-O; Obiettivo 2: riconversione delle Regioni o delle parti di Regioni gravemente colpite dal declino industriale, dove hanno agito il FESR e FSE; Obiettivo 3: lotta alla disoccupazione di lunga durata, inserimento professionale dei giovani, integrazione delle persone minacciate di esclusione dal mercato del lavoro, obiettivo la cui realizzazione è stata affidata solo al FSE; Obiettivo 4: adattamento dei lavoratori ai mutamenti industriali e all’evoluzione dei sistemi di produzione, scopi che sono stati perseguiti attraverso l’utilizzo del FSE; Obiettivo 5: suddiviso in 5°, finanziato dal FEAOG-G; 5B, per la promozione dello sviluppo rurale, finanziato da FEAOG-O, FESR e FSE; Obiettivo 6: interventi in aree a bassa densità abitativa, sui quali sono intervenuti tre Fondi: FESR, FSE, FEAOG-O. Il FEAOG-O, pertanto, ha concorso al raggiungimento degli Obiettivi 1, 5 e 6. 182 Regolamenti 2328/91 e 866/90, abrogati rispettivamente dai Regolamenti 950/97 e 951/97.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

165

Prospetto 1 - Attuazione finanziaria DOCUP Ob. 5b 1994-1999 (euro) DOCUP Ob. 5b 1994-1999

Pagamenti al 31.03.2003183

Asse Sottoprogramma

Risorse complessive

Quota comunitaria Quota

nazionale Quota

comunitaria

Asse I 117.827.665 58.222.143 64.548.950,55 61.273.611,24

Sottoprogramma I.1 57.603.289 28.796.997 31.409.478,59 29.604.445,85

Misura I.1.1 17.399.197 8.694.951 7.842.086,99 7.842.086,99

Misura I.1.2 12.105.673 6.052.836 5.701.279,21 5.701.186,63

Misura I.1.3 24.226.138 12.113.069 16.202.151,89 14.397.211,73

Misura I.1.4 158.956 79.478 64.918,69 64.918,69

Misura I.1.5 3.713.325 1.856.663 1.599.041,81 1.599.041,81

Sottoprogramma I.2 60.224.376 29.425.146 33.139.471,96 31.669.165,39

Misura I.2.1 36.815.740 18.407.870 19.646.074,96 19.646.074,97

Misura I.2.2 2.748.168 687.042 2.198.936,84 728.630,26

Misura I.2.3 20.660.468 10.330.234 11.294.460,16 11.294.460,17

Asse IV 379.775 189.903 160.291,23 160.291,23

Misura IV.1.1 38.000 19.000 9.056,01 9.056,01

Misura IV.1.2 134.071 67.035 65.367,03 65.367,03

Misura IV.1.3 48.864 24.432 21.530,74 21.530,74

Misura IV.1.4 158.841 79.436 64.337,46 64.337,46

Azioni preesistenti 17.548.946 5.281.954 12.242.884,57 5.270.425,61

Reg. CEE 270/79 3.043.994 870.601 2.154.103,08 862.848,01

Reg. CEE 1994/81 598.688 239.474 352.019,24 234.679,49

Reg. CEE 1654/86 13.906.264 4.171.879 9.736.762,24 4.172.898,10

Totale 135.756.386 63.694.000 76.952.126,35 66.704.328,09

Elaborazione su dati Regione Lazio

Prospetto 2 - Attuazione finanziaria PIC LEADER II 1994-1999 (euro)

PIC LEADER II 1994-1999

Pagamenti al 31.03.2003

MISURE

Risorse complessive

Quota comunitaria Quota

nazionale Quota

comunitaria a) Acquisizione di competenze

0,00 0,00 0,00 0,00

Programmi di innovazione rurale: b1) Gruppi di azione locale

12.083.333,00 5.478.812,00 2.938.784,86 2.349.123,70

b2) Altri operatori collettivi

0,00 0,00 0,00 0,00

c) Cooperazione transnazionale

884.150,00 442.075,00 225.389,50 225.389,50

Monitoraggio e valutazione

34.396,00 17.198,00 16.350,11 16.350,11

Totale 13.001.879,00 5.938.085,00 3.180.524,47 2.590.863,31

Elaborazione su dati Regione Lazio

L’Amministrazione ha comunicato184 in ordine al basso livello di

realizzazione, che i principali elementi che hanno contribuito a determinarlo sono

stati i seguenti:

183 I valori sono espressi in euro = 1935,7973 lire. 184 Nota prot. 102427/3D/00 del 05.07.2010.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

166

- l’iniziativa Leader II 1994/1999 ha cumulato le problematiche riscontrabili

nell’attuazione di programmi di carattere tradizionale con quelle proprie, intrinseche

al Programma stesso, legate al carattere estremamente innovativo dei contenuti e

delle procedure;

- le caratteristiche innovative del LEADER II hanno interessato non solo i

contenuti dei progetti, ma soprattutto le relazioni tra gli operatori del mondo rurale,

sia a livello locale che transnazionale; tali operatori sono divenuti gli artefici

principali delle scelte programmatiche di sviluppo del proprio territorio e

dell’attuazione degli interventi da loro stessi individuati;

- l’Iniziativa ha previsto la costituzione dei Gruppi di azione locale (GAL)

ossia, come recita ancora la Comunicazione agli Stati Membri, “…un insieme di

partner pubblici e privati che elaborano congiuntamente una strategia e misure

innovative per lo sviluppo di un territorio rurale di dimensione locale…” ;

- la gestione del Programma non è ricondotta ad una struttura regionale ma

ad “…una partnership decisionale a livello regionale alla quale partecipano almeno

tutti i cofinanziatori nazionali (Stato, regione, altri enti territoriali)”(Comunicazione

agli Stati Membri);

- da un punto di vista strettamente procedurale, la presenza dei GAL ha reso

il PIC LEADER II, soprattutto in relazione al flusso delle risorse finanziarie, più

complesso degli altri Programmi comunitari;

- già nella fase di programmazione iniziale da parte della Regione, c’è stata

la necessità di riflessione e di intenso negoziato con il livello locale e ciò ha

inevitabilmente comportato un ritardo nell’approvazione del Piano Leader Regionale

da parte della Commissione Europea e, successivamente, dei Piani di Azione Locale

dei GAL da parte della Regione;

- di fatto il periodo di attuazione del programma (1994-1999) si è

concentrato in poco più di tre anni (1997-1999) ed il periodo disponibile per

l’assunzione degli impegni da parte dei GAL a poco più di due (1998-1999);

- sul fronte dei controlli, l’attività posta in essere dalla Commissione

regionale, ha in alcuni casi evidenziato irregolarità procedurali e spese non

ammissibili che hanno ridotto ulteriormente il livello dei pagamenti.

5.3.3 - Il PIC LEADER+ 2000-2006. Ambito finanziario e livello di

attuazione

Per la programmazione 2000-2006, il PIC LEADER+ è stato approvato con

decisione C (2001) 3626 della Commissione europea in data 26 novembre 2001. In

tale periodo di programmazione, il FEAOG-O ha operato sia nell’ambito dei Fondi

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Irregolarità e frodi in materia agricola

167

strutturali (reg. 1260/99) che nell’ambio del II pilastro della PAC (Politica agricola

comune) e nello sviluppo rurale (reg. 1257/99). Il reg. 1257/99 ha accorpato tutti i

regolamenti esistenti in materia di sviluppo rurale ed ha individuato tre Obiettivi

strategici generali: potenziamento del settore agricolo e forestale; miglioramento

della competitività delle zone rurale; salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio

rurale.

Il sistema di programmazione e finanziamento della politica di sviluppo

rurale 2000-2006 si è sviluppato in sinergia con la politica dei Fondi strutturali che

hanno contribuito a realizzare l'obiettivo della coesione economica e sociale

dell'Unione europea185. Ne è conseguito che dall’intervento dei Fondi strutturali e

del secondo pilastro della PAC, ha preso vita un doppio sistema di programmazione

e finanziamento, in base alla collocazione geografica della Regione interessata dagli

interventi.

Nelle Regioni Obiettivo 1 tutte le Misure dello sviluppo rurale, escluse le

quattro Misure di “accompagnamento” della PAC, sono state ricomprese nel

Programma operativo regionale (POR) e cofinanziate dal FEAOG-O. Le quattro

misure di accompagnamento sono incluse nel Piano di sviluppo rurale e cofinanziate

dal FEAOG-G; nelle Regioni fuori Obiettivo 1 tutte le Misure di sviluppo rurale sono

state inserite in un unico Piano di sviluppo rurale e cofinanziate dal FEAOG-G; nelle

zone fuori Obiettivo 1 ma incluse nell’Ob. 2, le Misure di sviluppo rurale, diverse da

quelle di accompagnamento, possono essere finanziate, oltre che dal FEAOG-G,

anche da FSE, FESR e SFOP e programmate all’interno del DOCUP.

Vanno poi aggiunte le iniziative comunitarie tra cui LEADER+ che è stato

finanziato dal FEAOG-O su tutto il territorio nazionale. Nella Regione Lazio,

pertanto, il FEAOG-O nel periodo 2000-2006 ha finanziato esclusivamente

l’iniziativa comunitaria LEADER+.

L’attuazione finanziaria per la suddetta programmazione è riportata nel

prospetto 3:

185 L'azione dei Fondi strutturali si è concentrata su tre Obiettivi prioritari: - Obiettivo 1: per la promozione, il rilancio e l’adeguamento dello sviluppo strutturale delle Regioni in ritardo, in cui il Prodotto interno lordo (PIL) è inferiore al 75% della media dell'Unione europea. E’ stato finanziato dai tre Fondi FESR FSE e FEAOG-O. - Obiettivo 2: è finalizzato a favorire la riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturali diverse da quelle ammissibili dall'Obiettivo 1. E' stato finanziato dai Fondi strutturali FERS e FSE. - Obiettivo 3: è finalizzato a favorire l'adeguamento e l'ammodernamento delle politiche e dei sistemi nazionali di istruzione, formazione e occupazione. Esso si è inquadrato nella Strategia europea per l'occupazione e ha rappresentato il quadro di riferimento per tutte le azioni a favore delle risorse umane. È stato finanziato dal FSE e si è applicato all'intero territorio europeo ad eccezione delle zone comprese nell'Obiettivo 1.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

168

Prospetto 3 - Attuazione finanziaria PIC LEADER+ 2000-2006 (euro) Impegni

al 30.06.2009 Pagamenti

al 30.06.2009 PIC LEADER+ 2000-2006

Risorse complessive

Quota comunitaria Quota

nazionale Quota

comunitaria Quota

nazionale Quota

comunitaria

Asse I 44.992.890,00 11.455.200,00 41.492.833,00 12.726.041,00 41.492.833,00 12.726.041,00

Misura 1 4.233.890,00 1.336.470,00 1.881.671,00 1.066.834,00 1.881.671,00 1.066.834,00

Misura 2 7.922.887,00 3.472.885,00 6.836.154,00 3.647.290,00 6.836.154,00 3.647.290,00

Misura 3 29.325.843,00 4.890.798,00 30.550.220,00 5.824.588,00 30.550.220,00 5.824.588,00

Misura 4 3.510.084,00 1.755.047,00 2.224.789,00 2.187.329,00 2.224.789,00 2.187.329,00

ASSE II 1.690.518,00 676.207,00 811.449,00 540.966,00 811.449,00 540.966,00

Misura 1 1.690.518,00 676.207,00 811.449,00 540.966,00 811.449,00 540.966,00

ASSE IV 600.000,00 300.000,00 240.567,00 240.567,00 240.567,00 240.567,00

Misura 1 600.000,00 300.000,00 240.567,00 240.567,00 240.567,00 240.567,00

Totale 47.283.408,00 12.431.407,00 42.544.849,00 13.507.574,00 42.544.849,00 13.507.574,00

Elaborazione su dati Regione Lazio

5.3.4 - La struttura organizzativa preposta alla gestione e al controllo dei

Fondi comunitari

L’Autorità di gestione del PIC LEADER+ è stata individuata nella Direzione

regionale agricoltura, Area programmazione e sviluppo rurale, struttura che dispone

di tre unità di personale. L’organismo di raccordo tra la gestione centralizzata e

localizzata e l’attuazione finanziaria del programma è rappresentato dall’Autorità di

pagamento che è stata individuata nella Direzione regionale ragioneria con due

unità di personale.

In tale contesto è utile ricordare che l’Autorità di pagamento oltre a

predisporre e trasmettere ai Servizi della Commissione europea e dello Stato

italiano le certificazioni di spesa (verificandone la congruità con le Relazioni annuali

di esecuzione), sovraintende alla gestione contabile dei capitoli di bilancio regionale

istituiti per il PIC LEADER+, garantendo il rispetto dei limiti fissati per l’imputazione

delle spese alle diverse fonti di cofinanziamento (comunitaria, nazionale e

regionale); provvede affinché i GAL (Gruppo di azione locale)186 ricevano

tempestivamente e integralmente gli importi cui hanno diritto.

Tale impianto organizzativo è stato adottato poiché le procedure di

attuazione dell’Iniziativa comunitaria LEADER hanno presentato una specificità che

risiede nella presenza di un soggetto quale il GAL e nel ruolo che esso ha rivestito

nella fase di gestione e controllo delle operazioni. Il GAL, infatti, è un soggetto di

186 Beneficiari del contributo LEADER+ sono i Gruppi di azione locale (GAL), associazioni senza fine di lucro, con personalità giuridica riconosciuta, costituite tra partner pubblici e privati per l’elaborazione, la presentazione e l’attuazione dei Piani di azione locale (PAL), cioè un programma su ciò che si intende attuare sul proprio territorio e per il quale si chiede alla Regione il finanziamento di LEADER+ ed eventualmente i progetti di cooperazione di cui all’Asse II.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

169

natura privata (e precisamente, un’associazione, nelle diverse forme previste dal

codice civile) che gestisce fondi pubblici e pertanto deve assoggettarsi a tutte le

norme previste per tale funzione, in particolare per quanto riguarda la trasparenza,

l’accesso al pubblico dei documenti, la pubblicità delle azioni e di ogni decisione

assunta dagli organi societari.

Riguardo alle modalità di pagamento a favore dei GAL, le procedure “tipo”

sono state differenti a seconda dell’Asse di riferimento.

Per l’Asse I, in particolare, la procedura ha previsto che i pagamenti a favore

dei GAL venissero effettuati con riferimento ai piani finanziari dei PSL (Piani di

sviluppo locali) approvati dalla Regione con le seguenti modalità:

− acconto del 25% su richiesta scritta da parte del legale rappresentante del GAL,

supportata da garanzia fidejussoria regolarmente stipulata e redatta secondo lo

schema predisposto dalla Regione Lazio;

− successive erogazioni su richiesta scritta da parte del legale rappresentante del

GAL, e sulla base delle spese certificate, supportata da garanzie fideiussorie

predisposte su modelli definiti dalla Regione.

Il saldo finale è stato erogato sulla base delle spese effettivamente sostenute

per la realizzazione del PSL, detratto l'anticipo concesso.

In sede di contraddittorio l’Amministrazione ha precisato187 che l’Asse II, ha

finanziato i progetti di cooperazione interterritoriale e transnazionale presentati dai

GAL sulla base di quanto stabilito dall’apposito Bando approvato con la

deliberazione della Giunta regionale n. 218 del 10 aprile 2006. In particolare l’art. 7

del Bando ha stabilito che sul costo totale ammissibile del progetto di cooperazione

la percentuale di contributo pubblico (FEOGA – Stato – Regione) è stata pari

all’80% e quella a carico del destinatario è stata pari al restante 20%, mentre l’art.

8 del Bando ha stabilito le seguenti modalità di erogazione di tale contributo:

- prima anticipazione subordinata alla dimostrazione che il GAL ha la

disponibilità della quota finanziaria spettante;

- dopo l’approvazione del progetto di cooperazione, su richiesta del GAL

corredata da fidejussione, la Regione eroga una prima anticipazione pari al 25% del

contributo concesso;

- quando il GAL rendiconta e certifica alla Regione spese per un importo pari

al 25% del costo totale la Regione eroga una seconda anticipazione pari al 50% del

contributo concesso su richiesta del GAL stesso corredata da fidejussione e da una

relazione sullo stato di avanzamento del progetto;

187 Nota prot. 102427/3D/00 del 05.07.2010.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

170

- quando il GAL rendiconta e certifica alla Regione spese per un importo pari

al 75% del costo totale la Regione eroga l’ultimo 25% del contributo concesso su

richiesta del GAL stesso corredata da fidejussione e da una relazione sullo stato di

avanzamento del progetto.

Sia per l’Asse I che per l’Asse II, per l’accredito delle somme da parte della

Regione, i GAL hanno aperto uno specifico conto corrente.

L’Amministrazione ha comunicato, inoltre, che i controlli di I livello effettuati

dall’Autorità di Gestione sui progetti di cooperazione dei GAL e quelli in corso di

svolgimento non hanno rilevato comportamenti fraudolenti.

In ordine alle modalità di pagamento per l’Asse II, è evidente che

l’erogazione delle due tranches iniziali per circa il 75% degli importi è correlata alla

certificazione di oneri rendicontati solo per il 25% del costo totale del progetto

seppure assistiti da fideiussione. L’impegno alla realizzazione totale del progetto

ricade pertanto sul GAL, ente di coordinamento e non diretto esecutore dell’attività.

Tale modalità impone particolari controlli al fine di evitare la non completa

realizzazione del progetto.

Per l’Asse IV, i pagamenti del compenso delle attività di valutazione del

programma di Iniziativa comunitaria LEADER+ 2000-2006 Regione Lazio, sono stati

effettuati, su presentazione di regolare fattura, con le seguenti modalità:

a) Valutazione intermedia: per il 20% successivamente alla stipulazione del

contratto; per il 40% successivamente alla presentazione della valutazione

intermedia con l’eventuale recepimento delle richieste del Comitato di sorveglianza;

per il 40% successivamente alla conclusione del contratto, al termine delle attività

del capitolato ed alla consegna di tutti i prodotti del capitolato;

b) Valutazione ex post: per il 20% successivamente alla comunicazione

dell’Amministrazione regionale secondo il capitolato; per il 40% successivamente

all’approvazione della metodologia del capitolato da parte del Comitato di

sorveglianza; per il restante 40% successivamente alla conclusione del contratto ed

alla consegna di tutti i prodotti del capitolato.

5.3.5 - L’attività di controllo

Con riferimento ai controlli di I livello, l’Amministrazione ha comunicato188

che sono stati svolti:

- dalla Regione, sotto la responsabilità dell’Autorità di gestione per quanto concerne

le spese sostenute dai Gruppi di azione locale in qualità di destinatari;

188 Punto 7, questionario inviato con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

171

- dai Gruppi di azione locale per quanto concerne le spese sostenute da destinatari

diversi dai GAL.

L’Amministrazione ha comunicato189 che nell’espletamento dei controlli,

l’Autorità di gestione ha esaminato la certificazione rilasciata dai revisori dei conti

per ognuno dei GAL, al fine di assicurare la corretta esecuzione dei controlli da

parte dei certificatori suddetti. Inoltre è stato eseguito un controllo specifico su un

campione di spesa, pari ad almeno il 10% per ognuno dei GAL finanziati. I campioni

di controllo sono stati estesi oltre il 10% laddove le certificazioni non hanno dato

sufficienti garanzie sull’ammissibilità della spesa sostenuta dai GAL in qualità di

destinatario. I campioni di controllo sono stati definiti tenendo conto: dei fattori di

rischio emersi da controlli già svolti da altre Autorità; delle diverse tipologie di

progetto; delle dimensioni finanziarie dei progetti.

Per i controlli di I livello svolti dalla Regione è stato impiegato personale

direttamente in carico all’ufficio dell’Autorità di gestione e le risorse umane

impiegate sono state 4 con qualifica di funzionario categoria D.

L’attività di controllo di I livello è coincisa, per gran parte, con le verifiche

ordinarie di legittimità e rispondenza degli atti e delle procedure alla normativa e ai

regolamenti dell’ordinamento giuridico nazionale (soprattutto in materia

amministrativa e contabile) condotte nello svolgimento ordinario delle attività di

gestione delle risorse pubbliche; a queste attività è stata affiancata una specifica

attività di verifica e controllo rispetto alle prescrizioni di natura comunitaria.

Riferisce l’Amministrazione che il controllo di I livello, svolto dai GAL, si è

articolato in tre momenti diversi:

A) Istruttorie: hanno riguardato la verifica dell'ammissibilità delle domande e dei

progetti presentati dai destinatari e hanno previsto la verifica di vari aspetti:

completezza della documentazione; conformità legislativa; possesso dei requisiti

oggettivi e soggettivi; congruità e ammissibilità delle spese proposte; obiettivi

dell'intervento; compatibilità ambientale. L’attività istruttoria si è conclusa con un

documento che ha definito l’ammissibilità o meno a contributo del progetto o della

domanda e ha fornito le motivazioni delle decisioni assunte. Per i progetti e le

domande ammissibili, il documento ha individuato il costo totale ed il contributo

ammissibile ed ha definito le voci di spesa ammissibili.

Per gli interventi strutturali è stato necessario procedere a una visita in loco per le

necessarie verifiche ex ante;

189 Determinazione n. 1652 del 17 luglio 2008, punto C, inviata con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

172

B) Accertamenti di avvenuta realizzazione del progetto: hanno riguardato la verifica

tecnica, amministrativa e contabile, successiva all'esecuzione del progetto, del

rispetto delle condizioni stabilite in sede di concessione del contributo. Tali

controlli sono stati anche finalizzati alla verifica delle condizioni e dei requisiti che

siano stati autocertificati in base alle disposizioni normative vigenti.

Le funzioni di controllo svolte dai GAL in relazione alle fasi di liquidazione

dell’aiuto, per acconti e a saldo, sono state finalizzate alla verifica dei seguenti

aspetti: realizzazione delle opere previste in modo conforme al progetto

approvato in sede di ammissione; ammissibilità delle spese rendicontate dai

beneficiari finali sulla base delle vigenti normative, con particolare riferimento a

quanto disposto dal reg. 448/2004 e loro corrispondenza ai preventivi ammessi a

finanziamento; congruità delle spese rendicontate rispetto ai relativi parametri di

riferimento; rispetto del tetto massimo dell’entità di aiuto, nel caso di aiuti in

regime de minimis; rispetto degli adempimenti obbligatori e delle prescrizioni

stabilite negli atti di programmazione, di attuazione e di concessione degli aiuti;

mantenimento delle condizioni e dei requisiti che hanno dato titolo all’ammissione

all’aiuto; pagamenti effettuati in relazione alla spesa rendicontata; efficacia e

funzionalità degli investimenti realizzati rispetto agli obiettivi della richiesta di

finanziamento; regolarità amministrativa dei documenti giustificativi di spesa

prodotti dai beneficiari finali.

Le operazioni svolte nell’ambito della fase di liquidazione dell’aiuto hanno previsto

la visita in loco e si sono riferite al 100% degli investimenti realizzati nell’ambito

di ciascuna delle azioni attivate da ciascun PSL. Le procedure hanno previsto la

verbalizzazione delle verifiche in loco effettuate per le singole operazioni, con

indicazione delle attività svolte, i risultati delle verifiche e le misure prese in

ordine a discrepanze rilevate.

A conclusione delle attività di controllo, previo esito positivo, il GAL ha provveduto

a svincolare le fidejussioni presentate dai beneficiari finali, nonché a certificare le

spese effettivamente sostenute per la domanda di pagamento da inoltrare alla

Regione;

C) Controlli successivi all'ultimo pagamento: hanno verificato il rispetto, da parte

del destinatario ultimo del contributo, dei vincoli stabiliti in sede di liquidazione

finale: tali vincoli possono essere relativi alla destinazione delle macchine,

attrezzature e strutture finanziate, agli obiettivi progettuali, ad ulteriori impegni

assunti.

Ai fini dello svolgimento dei controlli di I livello, i GAL hanno definito le

funzioni di gestione e controllo.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

173

I controlli dei GAL sono stati effettuati su tutti gli interventi realizzati dagli

operatori finanziati nell'ambito dei PSL. Il sistema informativo attraverso il quale

sono state gestite tutte le attività dei GAL, ha rappresentato un elemento di

tracciabilità omogeneo e ha consentito la possibilità di fornire una informazione su

tutte le operazioni eseguite.

Riguardo ai controlli di II livello, sono stati effettuati dall'Amministrazione

regionale sulla conformità dell'attuazione dei PSL rispetto a quanto disposto dalla

normativa comunitaria, statale e regionale e sono consistiti, in particolare, nella

verifica ed esame degli aspetti procedurali e di merito che hanno determinato la

concessione e/o la liquidazione dell’aiuto.

L’Amministrazione regionale ha, inoltre, comunicato190 l’esistenza di un

controllo di II livello svolto dalle tre Commissioni. Le 3 Commissioni sono organi

funzionalmente indipendenti dall’Autorità di gestione e dall’Autorità di pagamento e

sono poste in carico alla Direzione regionale agricoltura. Ogni Commissione ha

avuto competenza specifica su due o tre GAL ed è stata composta191 da sei unità di

personale fra cui due funzionari di categoria D o C.

I controlli hanno riguardato la verifica del 10% delle spese sostenute

direttamente dai GAL e la verifica di almeno il 10% delle spese sovvenzionabili

sostenute dai destinatari ultimi. In particolare, i controlli sull’attività di ciascun GAL

si sono riferiti a:

- attuazione della Misura 4 dell’Asse I ;

- azioni ed iniziative attuate direttamente dal GAL; attuazione delle iniziative e dei

progetti di cui all’Asse II.

Per quel che concerne gli investimenti realizzati da altri beneficiari e

destinatari, tali controlli si sono riferiti, in particolare, ad azioni attivate attraverso

l’emanazione di bandi o con individuazione diretta del destinatario ultimo

nell’ambito delle Misure previste nell’Asse I. La Regione Lazio, per ogni PSL in fase

di realizzazione, ha sottoposto a controllo un campione rappresentativo d’interventi

pari almeno al 10% delle spese relative a progetti conclusi, da parte di beneficiari e

destinatari terzi, inserite nella certificazione presentata dai GAL.

I controlli di II livello sono stati svolti da

190 Punto 4, questionario inviato con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 191 I componenti delle Commissioni di controllo sono nominati con provvedimento del Dipartimento economico ed occupazionale. Determinazione n. 1546 del 3 luglio 2006, pag. 5, inviata con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

174

Per quel che riguarda l’operazione di campionamento192 è stata riferita ad

ogni GAL e le operazioni individuate sono state di varia natura ovvero riferibili a vari

interventi del Piano di sviluppo locale, di diversa dimensione e realizzate sia da

destinatari pubblici che da destinatari privati.

Riferisce l’Amministrazione che l’estrazione del campione ha prodotto un

sintetico verbale in cui sono state riportate le operazioni di campionamento al quale

è stato allegato l’elenco dei progetti selezionati.

Il controllo effettuato sul campione iniziale ha prodotto i seguenti risultati:

avvio della procedura di revoca del contributo per le spese valutate non

ammissibili; estensione del campione ad altre operazioni sulla base dell’analisi del

rischio. Per l’analisi del rischio sono stati utilizzati i seguenti elementi: parametri di

valutazione; punteggi associati ai relativi parametri; grado di ampliamento del

campione in base all’analisi del rischio193; riscontro di problemi di carattere

sistemico194.

I controlli effettuati presso i GAL sono stati completati con verifiche di

sistema condotte presso le Autorità di gestione e di pagamento al fine di stabilire se

i sistemi posti in essere siano stati in grado di garantire un’adeguata organizzazione

delle funzioni. La verifica presso le due Autorità è stata effettuata congiuntamente

dalle Commissioni di II livello (un membro di ogni Commissione) almeno una volta

l’anno e ha riguardato anche l’esame della spesa sostenuta nell’ambito dell’Asse IV.

Nell’ambito dell’audit di sistema presso le strutture regionali, il controllo di II

livello ha riguardato in particolare: la definizione delle piste di controllo; l’assetto

organizzativo delle strutture preposte alle attività di gestione e di pagamento; i

flussi finanziari dalla Regione ai GAL; i flussi finanziari dalla Commissione europea e

dallo Stato alla Regione; l’informatizzazione del sistema di gestione.

La verifica di sistema è stata effettuata attraverso l’utilizzo di check list e le

conclusioni di tali analisi sono state riportate in un verbale di sistema in cui sono

confluite tutte le osservazioni sul sistema di gestione e controllo analizzati.

192 Il campione di controllo, per ogni singolo GAL, si è composto delle seguenti operazioni: tutte quelle di cui è stato destinatario il GAL; progetti che sono stati realizzati da enti pubblici e da soggetti privati; progetti di diverse dimensioni (piccoli fino a 10.000 euro di costo totale; medi oltre 10.000 e fino a 50.000 euro di costo totale; grandi oltre 50.000 euro di costo totale); progetti riferibili a diverse azioni del PSL. In conformità a tale composizione del campione la spesa sottoposta al controllo di II livello è stata stimata pari a circa il 25-30% del piano finanziario del programma. 193 Qualora il fattore di rischio individuato dalla Commissione è stato superiore a 12 il campione complessivo dei progetti, relativi a destinatari diversi dal GAL, è stato elevato dal 10% rispettivamente al 15%, 18% o 22%, pag. 8, Determinazione n. 1745 del 20.07.2007. 194 Nel caso di riscontro di problematiche di carattere sistemico il controllo si estende automaticamente a tutti i progetti interessati dalla suddetta problematica e non compresi nel campione iniziale, pag. 9, Determinazione n. 1745 del 20.07.2007.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

175

Nell’ambito dell’attività di controllo, l’Amministrazione regionale ha definito

anche un’Autorità di controllo di III livello195 incaricata di rilasciare la dichiarazione

a conclusione dell'intervento di cui all'art. 38, paragrafo 1, lettera f), del reg.

1260/1999, funzionalmente indipendente sia dall’Autorità di gestione, sia dall’ufficio

o dal soggetto incaricato dell'Autorità di pagamento sia, infine, dagli organismi

intermedi, di cui all'articolo 2 del reg. 438/2001, corrispondenti ai GAL. Tale

Autorità è stata individuata nel Dirigente pro tempore dell’Area controlli e sistema

informativo della Direzione regionale agricoltura.

La dichiarazione a conclusione dell’intervento si è basata su un esame dei

sistemi di gestione e di controllo, delle risultanze dei controlli già eseguiti da altre

Autorità, con particolare riferimento a quelli eseguiti dall’Autorità di controllo di II

livello tenendo conto, ove necessario, anche degli ulteriori campioni delle

operazioni.

Riferisce l’Amministrazione che l’Autorità di controllo di III livello nel

rilasciare la dichiarazione196 ha provveduto a tutti gli accertamenti necessari per

ottenere la ragionevole certezza in ordine alla correttezza della dichiarazione di

spesa certificata e alla legittimità e regolarità delle operazioni. Alla dichiarazione,

l’Autorità suddetta ha allegato una relazione contenente informazioni,

documentazioni e una sintesi dei controlli svolti dai vari organismi durante

l’attuazione del programma.

Nei casi in cui l’Autorità di controllo di III livello ha accertato l’esistenza di

gravi mancanze nei sistemi di gestione e/o controllo o la frequente presenza di

irregolarità, che non hanno garantito con assoluta certezza la validità della

domanda di pagamento del saldo finale e della certificazione finale delle spese, la

dichiarazione a conclusione dell’intervento ha riportato in maniera puntuale le

problematiche riscontrate ed una valutazione delle stesse con le relative

conseguenze finanziarie.

L’Amministrazione ha comunicato197, inoltre, l’esecuzione di relazioni

periodiche relative ai controlli effettuati. Per ogni attività di controllo, sia di I sia di

II livello, è stato redatto apposito verbale dove sono stati riportati gli elementi

195 Determinazione n. 1546 del 03 luglio 2006, punto C, inviata con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 196 L’Amministrazione ha precisato, con nota prot. 102427/3D/00, che per quanto riguarda l’Autorità di controllo di III livello incaricata di rilasciare la dichiarazione a conclusione dell’intervento di cui all’art. 38, paragrafo 1, lettera f) del Reg. CE 1260/1999 si fa presente che, a seguito dell’estensione del termine di ammissibilità delle spese al 30 giugno 2009, i documenti di chiusura, compreso quello in capo all’Autorità di controllo di terzo livello, devono essere presentati alla Commissione Europea entro il 30 settembre 2010, dopodiché si provvederà alla trasmissione a codesta Corte dei Conti. 197 Punto 9, questionario inviato con nota con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

176

principali dell’attività svolta e soprattutto dove è stata definita l’ammissibilità della

spesa con le relative motivazioni.

Il prospetto 4 riporta i risultati delle attività di controllo di II livello eseguite

nei vari anni:

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177

Prospetto 4: controlli di II livello (euro) Spesa certificata Controllo di secondo livello Spesa non ammessa Anno GAL Spesa Contributo Spesa % Contributo % spesa % Contributo %

Etruschi 2.945.142 1.339.030 138.247 4,7% 138.247 10,3% 355 0,3% 355 0,3% Cimini 3.944.503 1.751.214 34.133 0,9% 34.133 1,9% - 0,0% - 0,0% Tuscia Romana 4.583.557 1.751.859 - 0,0% - 0,0% - 0,0% - 0,0% Ernici Simbruini 2.570.214 1.134.201 - 0,0% - 0,0% - 0,0% - 0,0% Versante Laziale PNA 4.065.015 2.359.484 - 0,0% - 0,0% - 0,0% - 0,0% Terre Pontine e Ciociare 3.810.149 1.622.118 - 0,0% - 0,0% - 0,0% - 0,0% Rieti 3.883.418 1.834.000 - 0,0% - 0,0% - 0,0% - 0,0% Aniene Tiburtino 2.268.414 1.253.276 - 0,0% - 0,0% - 0,0% - 0,0%

2006

Totale 2006 28.070.413 13.045.181 172.380 0,6% 172.380 1,3% 355 0,2% 355 0,2% Etruschi 4.839.855 2.193.037 893.459 18,5% 476.153 21,7% 33.877 3,8% 16.974 3,6% Cimini 5.123.434 2.325.022 1.248.693 24,4% 630.106 27,1% 3.155 0,3% 3.155 0,5% Tuscia Romana 4.980.583 2.014.553 1.576.867 31,7% 592.960 29,4% 71.854 4,6% 48.437 8,2% Ernici Simbruini 4.421.270 1.962.009 119.684 2,7% 119.684 6,1% - 0,0% - 0,0% Versante Laziale PNA 4.782.742 2.640.494 354.876 7,4% 354.876 13,4% 9.424 2,7% 9.424 2,7% Terre Pontine e Ciociare 5.012.475 2.241.929 258.527 5,2% 258.527 11,5% 3.978 1,5% 3.978 1,5%

Rieti 3.883.418 1.834.000 395.915 10,2% 395.915 21,6% 1.249 0,3%

1.249 0,3% Aniene Tiburtino 3.522.827 1.963.483 - 0,0% - 0,0% - 0,0% - 0,0%

2007

Totale 2007 36.566.604 17.174.527 4.848.021 13,3% 2.828.221 16,5% 123.537 2,5% 83.216 2,9% Etruschi 7.266.564 3.292.383 1.112.071 15,3% 558.578 17,0% 45.357 4,1% 21.566 3,9% Cimini 7.451.015 3.389.054 1.452.803 19,5% 708.839 20,9% 3.155 0,2% 3.155 0,4% Tuscia Romana 6.944.674 2.802.334 1.665.315 24,0% 646.029 23,1% 71.854 4,3% 52.541 8,1% Ernici Simbruini 5.508.204 2.490.002 1.125.563 20,4% 659.185 26,5% - 0,0% - 0,0% Versante Laziale PNA 6.590.609 3.401.391 1.892.531 28,7% 1.297.380 38,1% 188.400 10,0% 72.130 5,6% Terre Pontine e Ciociare 6.782.820 3.065.266 1.714.106 25,3% 1.101.243 35,9% 46.476 2,7% 17.364 1,6% Rieti 5.923.595 2.959.216 2.550.691 43,1% 1.254.134 42,4% 63.749 2,5% 26.249 2,1% Aniene Tiburtino 6.089.994 3.235.930 1.735.985 28,5% 958.281 29,6% 152.306 8,8% 60.744 6,3%

2008

Totale 2008 52.557.475 24.635.575 13.249.067 25,2% 7.183.669 29,2% 571.297 4,3% 253.749 3,5% Etruschi 7.406.245 3.797.483 1.481.436 20,0% 702.657 18,5% 96.251 6,5% 41.924 6,0% Cimini 7.451.015 3.389.054 2.005.389 26,9% 974.120 28,7% 3.655 0,2% 3.355 0,3% Tuscia Romana 8.295.861 3.354.208 2.040.990 24,6% 787.448 23,5% 71.854 3,5% 52.541 6,7% Ernici Simbruini 5.514.092 2.495.890 1.833.444 33,3% 966.185 38,7% - 0,0% - 0,0% Versante Laziale PNA 7.087.284 3.602.896 1.892.531 26,7% 1.297.380 36,0% 188.400 10,0% 72.130 5,6% Terre Pontine e Ciociare 6.782.820 3.065.266 1.714.106 25,3% 1.101.243 35,9% 46.476 2,7% 17.364 1,6% Rieti 5.737.132 2.870.600 2.550.691 44,5% 1.254.134 43,7% 63.749 2,5% 26.249 2,1% Aniene Tiburtino 6.089.994 3.235.930 1.735.985 28,5% 958.281 29,6% 152.306 8,8% 60.744 6,3%

2009

Totale 2009 54.364.443 25.811.327 15.254.572 28,1% 8.041.447 31,2% 622.691 4,1% 274.307 3,4% Elaborazione su dati Regione Lazio

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Irregolarità e frodi in materia agricola

178

5.3.6 - La gestione delle irregolarità e delle frodi

In ordine alla gestione delle irregolarità e delle frodi, l’Amministrazione

regionale ha comunicato198 che sono state individuate nell’ambito del sistema dei

controlli previsto dalle procedure di attuazione del programma. In particolare, al

fine di soddisfare il disposto del reg. 1681/94 relativamente all’obbligo di

comunicazione delle irregolarità e consentire l’eventuale recupero delle risorse

finanziarie, quando i responsabili dei controlli ai vari livelli (GAL, Autorità di

gestione, Autorità di pagamento, Autorità di controllo), ciascuno nell’ambito delle

proprie competenze, hanno evidenziato una irregolarità e quindi un importo da

recuperare, si è provveduto a redigere un verbale di accertamento

Nel caso di pagamenti effettuati dall’Autorità regionale, sono state avviate

direttamente le procedure di recupero ovvero è stata informata l’Autorità

competente per il recupero e, inoltre, è stata informata l’Autorità di gestione e

l’Autorità di pagamento per la tenuta, ciascuna nell’ambito delle proprie

competenze, della contabilità degli importi da recuperare, con l’Autorità di gestione

che ha provveduto a comunicare alla Commissione europea le informazioni previste

dall’art. 3 del reg. 1681/94.

L’Amministrazione ha segnalato199, inoltre, che in caso d’irregolarità di

carattere sistemico che possono inficiare l’ammissibilità di una Misura nel suo

complesso, il controllo è stato esteso a tutti i progetti ricadenti nella Misura

medesima.

I dati riguardanti le irregolarità sono raccolti in un database informatico

gestito dall’Autorità di gestione e accessibile a tutti i soggetti coinvolti nel

procedimento amministrativo di gestione e controllo.

L’Amministrazione ha segnalato200, inoltre, l’esistenza di un registro

informatizzato dei recuperi, l’inesistenza di un registro debitori, mentre non sono

stati previsti strumenti di monitoraggio informatizzati.

5.3.7 - L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i

recuperi

Sul fronte delle misure cautelari a tutela dell’Erario, l’Amministrazione

regionale ha segnalato201, in materia di garanzie per il corretto adempimento degli

198 Punto 10, questionario inviato con nota con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 199 Punto 11, questionario inviato con nota con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 200 Punto 22 e 24, questionario inviato con nota con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

179

interventi, il costante ricorso a fideiussioni, prestate da soggetti bancari o

assicurativi, che garantiscono il 100% dell’importo concesso. Tale forma di garanzia

è prevista per tutti i bandi che si riferiscono a fondi FEAOG-O ed è prevista sempre

la clausola a prima richiesta. Le fideiussioni previste per le erogazioni a favore dei

GAL sono state efficaci dalla data di emissione fino alla data del 30 giugno 2009,

con successiva automatica e tacita rinnovazione di sei mesi in sei mesi fino alla data

di esecutività del provvedimento di liquidazione del saldo del contributo adottato

dall’Amministrazione a favore del GAL, che viene notificato dalla Regione al GAL e al

fideiussore, salvo gli svincoli parziali che possono essere disposti sulla base degli

accertamenti effettuati dall’Amministrazione medesima, attestanti la conformità

tecnica ed amministrativa delle attività svolte nell’ambito dell’attuazione del Piano

di sviluppo locale.

L’Amministrazione ha comunicato che le fideiussioni possono essere

rilasciate da banche o assicurazioni202.

Lo svincolo della garanzia avviene alla data di esecutività del provvedimento

di liquidazione del saldo del contributo adottato dall’Amministrazione a favore del

GAL, che è notificato dalla Regione al GAL e al fideiussore, salvo gli svincoli parziali

che possono essere disposti sulla base degli accertamenti effettuati

dall’Amministrazione medesima, attestanti la conformità tecnica e amministrativa

delle attività svolte nell’ambito dell’attuazione del Piano di sviluppo locale.

Lo svincolo delle polizze fideiussorie, è successivo al controllo effettuato sul

GAL dalle Commissioni regionali e della verifica del verbale di controllo predisposto

dalle Commissioni medesime.

L’Amministrazione ha comunicato203 di non essere ricorsa ad alcuna

escussione di polizze fideiussorie.

L’Amministrazione ha segnalato204, altresì, l’esistenza di apposito Ufficio

preposto all’interno della struttura competente per l’avvio tempestivo della

procedura dei recuperi.

201 Punto 15 e 16, questionario inviato con nota con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 202 Nel primo caso trattasi d’impresa autorizzata all’esercizio dell’attività bancaria ai sensi del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385, in regola con il disposto della legge 10 giugno 1982, n. 348. e per la quale sono richiesti gli estremi di iscrizione all’albo delle banche presso la Banca d’Italia. Nel secondo caso trattasi d’impresa autorizzata all’esercizio dell’attività assicurativa nel ramo di cui al n. 15 (cauzione) dell’allegato al decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 175, in regola con il disposto della legge 10 giugno 1982, n. 348 e per la quale sono richiesti gli estremi di iscrizione all’elenco delle imprese autorizzate all’esercizio del ramo cauzioni presso l’ISVAP. 203 Punto 16, questionario inviato con nota con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 204 Punto 17, questionario inviato con nota con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

180

5.3.8 - Le strutture preposte al monitoraggio dei recuperi

In ordine alle strutture preposte al monitoraggio dei recuperi

l’Amministrazione ha comunicato205, l’esistenza di un registro dei recuperi gestito

dall’Autorità di gestione. E’ stata prevista l’iscrizione a ruolo attraverso il

concessionario.

5.3.9 - Irregolarità accertate e loro tipologie (situazione al 31.12.2009)

Le irregolarità accertate e segnalate all’OLAF nel periodo 2003-2009, sono

state 17 per un importo complessivo da recuperare di euro 1.500.614,40 di cui una

accertata nel 2003, 14 nel 2004, 2 nel 2005, tutte riguardanti la programmazione

1994-1999. L’incidenza più elevata degli importi da recuperare va segnalata

nell’anno 2004 con l’86,59%. Dalle comunicazioni fornite si evince che non è stato

recuperato alcun importo, mentre l’importo della spesa sospesa è stato pari ad euro

330.669,77 che rappresenta il 22,03% degli importi complessivi da recuperare.

Alla luce degli aggiornamenti pervenuti alla data del 31.12.2009, i casi

oggetto di irregolarità ancora “aperti” sono 10, infatti sette sono stati “chiusi” per

diverse ragioni, sei di essi con decisione della Commissione del 05.01.2009 e uno

(14/2004) a cura della Regione Direzione agricoltura che, in data 23.09.2008,

accogliendo le controdeduzioni del beneficiario, ha revocato la revoca della

sovvenzione206.

Ha precisato l’Amministrazione in ordine ai tempi di accertamento delle

irregolarità che le medesime sono avvenute in un arco temporale compreso tra un

anno e i tre anni successivi al periodo di commissione delle irregolarità stesse.

205 Punto 22, questionario inviato con nota con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 206 Si rammenta che il provvedimento della revoca è stato emesso dalla Regione in data 28.03.2009 accogliendo le ragione della beneficiaria rappresentate nell’opposizione del 29.04.2002. L’originaria revoca era stata emessa dalla Regione perché la società era sprovvista dell’autorizzazione amministrativa per svolgere l’attività agrituristica per la quale era stato concesso il contributo.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

181

Grafico – distribuzione delle segnalazioni ancora aperte della Regione Lazio per anno di comunicazione all’OLAF 2003-2009

anno 20070%

anno 20080%

anno 200487%

anno 20055%

anno 20063%

anno 20090%

anno 20035%

Fonte: Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie

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Irregolarità e frodi in materia agricola

182

Il prospetto 1 riepiloga la situazione:

Prospetto 1 – Lazio - Riepilogo frodi e irregolarità (euro)

Frodi ed irregolarità Regione Lazio - Spesa irregolare al 31.12.2008 riaggiornata al 31.12.2009

Casi

Quota Comunitaria

(spesa irregolare)

Quota Nazionale (spesa

irregolare)

Importo totale

recuperato

Importo totale da recuperare

Importo della spesa sospeso

Osservazioni

IT/03/020/FO 24.884,69 42.535,23 0,00 67.419,92 0,00 IT/04/003/FO 373.447,00 311.205,00 0,00 684.652,00 0,00

IT/04/014/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

La Regione Lazio ha comunicato al Dipartimento la chiusura del caso in data 23.09.2008

IT/04/018/FO 110.394,47 110.394,47 0,00 0,00 220.788,93

IT/04/019/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Caso chiuso dalla Commissione con nota del 05.01.2009

IT/04/020/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Caso chiuso dalla Commissione con nota del 05.01.2010

IT/04/021/FO 34.420,54 41.991,84 0,00 34.420,54 38.206,19

IT/04/022/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Caso chiuso dalla Commissione con nota del 05.01.2010

IT/04/023/FO 188.353,22 472.691,97 0,00 453.188,59 0,00 IT/04/024/FO 30.159,35 96.605,56 0,00 60.318,70 0,00 IT/04/025/FO 1.176,77 2.415,89 0,00 2.353,54 0,00

IT/04/026/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Caso chiuso dalla Commissione con nota del 05.01.2010

IT/04/027/FO 64.572,70 78.776,60 0,00 64.572,70 71.674,65

IT/04/028/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Caso chiuso dalla Commissione con nota del 05.01.2010

IT/04/029/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Caso chiuso dalla Commissione con nota del 05.01.2010

IT/05/010/FO 18.833,50 56.500,52 0,00 75.334,02 0,00

Per la Regione Lazio non vi sono irregolarità che abbiano poi determinato provvedimenti di revoca. La Regione Lazio ha invitato il Dipartimento delle politiche comunitarie a voler far pervenire alla Direzione regionale agricoltura notizie per gli eventuali provvedimenti amministrativi di competenza

Prog

ram

maz

ione

1994-1

999

IT/05/099/FO 25.932,99 32.421,40 0,00 58.354,39 0,00

Totale

comprensivo

dei casi chiusi

17 872.175,23 1.245.538,48 0,00 1.500.614,40 330.669,77

Totale al

netto

dei casi

chiusi

10

Elaborazione su dati del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie

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Irregolarità e frodi in materia agricola

183

Le irregolarità hanno riguardato tutta la programmazione 1994-1999 e,

quasi esclusivamente il PIC LEADER II 1994-1999 Piano di azione locale e quattro

casi l’Ob. 5b e l’Ob. 1.

Per l’accertamento avvenuto nell’anno 2003, (caso 20), la prassi seguita per

commettere le irregolarità, è consistita nella presentazione da parte della titolare

dell'impresa agrituristica di fatture emesse in data anteriore alla presentazione

dell’istanza di contributo, a corredo della pratica di finanziamento. E’ stato, inoltre,

accertato che parte dei fondi percepiti, per l’esecuzione di opere all’interno dello

stesso complesso agrituristico, erano stati destinati ad opere diverse rispetto a

quelle per le quali era stato richiesto il contributo. L’accertamento, eseguito dalla

Guardia di finanza, ha portato alla nomina della Commissione di controllo che ha

accertato la non eleggibilità a contributo delle spese sostenute poiché prive di

probanti documenti di pagamento e si è dato corso all’avvio della procedura di

recupero ancora non completato.

La Regione Lazio, Dipartimento economico ed occupazionale - Direzione

regionale agricoltura, ha emesso provvedimenti di autotutela aventi ad oggetto la

pronuncia di decadenza dall’aiuto. Su tale provvedimento si è instaurato un

contenzioso che ha visto la conclusione della fase istruttoria ed il rinvio della causa

all’udienza finale per le conclusioni. L’Amministrazione ha comunicato207 che la

causa è stata trattenuta in decisione all’udienza del 09.02.2010.

Per gli accertamenti avvenuti nell’anno 2004, in un caso (caso 3) è stata

evidenziata l’irregolarità collegata alla presentazione di documenti contabili per

l'acquisto di macchinari non corrispondenti al vero (fatture false ed esibizione di

documentazione bancaria non veritiera). L’accertamento è stato eseguito dalla

Guardia di finanza. L’Amministrazione ha comunicato che a seguito dell’azione di

recupero intrapresa e a conclusione dello svolgimento del processo, la Corte di

appello di Roma ha pronunciato il rigetto dell’appello proposto dalla controparte a

seguito dell’azione di recupero intrapreso. La Regione Lazio ha dato corso alle

procedure esecutive per il recupero dei finanziamenti. Allo stato il giudice

dell’esecuzione ha chiesto la produzione del passaggio in giudicato della sentenza di

appello.

Per altri casi (18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29/2004) le

irregolarità sono state accertate dalla Commissione regionale nell’ambito dei

controlli di II livello.

In particolare, le tipologie di irregolarità hanno dato vita ai seguenti

fenomeni: rendicontazione di spese superiori alle attività svolte; svolgimento di

incarichi per la realizzazione delle attività di assistenza tecnica e monitoraggio,

207 Nota del 05.07.2010 prot. 102427/30/00.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

184

commissionati dal Gruppo di azione locale (GAL) in totale assenza di atti di

evidenza pubblica; rendicontazioni di spese per acquisto software non rientranti tra

gli scopi della Misura; forniture di hardware e software non rispondenti agli

standard economici e di qualità del mercato; rendicontazione di spese mancati della

documentazione di supporto richiesta o nella tipologia delle Misura; rendicontazione

di spese non previste nel progetto preventivamente approvato; rendicontazione di

spese pagate in contanti; rendicontazione di spese con applicazione della

percentuale di contributo superiore a quanto previsto dalla normativa; applicazione

del cofinanziamento in natura non conforme alla disciplina comunitaria;

rendicontazione di spese non riconducibili alle tipologie d'investimenti previsti dal

bando; rendicontazione di spese relative alla partecipazione a mostre e a fiere

superiori a quanto previsto nel piano finanziario approvato dalla Regione Lazio

(caso 19); rendicontazione di spese relative a prestazioni tecniche effettuate da

componenti di consiglio di ammistrazione (incompatibilità d’incarico);

rendicontazione di spese non ammissibili in quanto afferenti a pubblicità;

documentazione mancante relativa alle procedure adottate per l’affidamento degli

incarichi e per l’affidamento di forniture e servizi; mancato rispetto del contratto;

mancanza di documentazione sulle attività svolte nell’organizzazione e nella

redazione del PAL (Piano di azione locale); assenza, riscontrata in sede di controllo,

dei materiali e delle attrezzature acquistate; documentazione relativa alle attività

del progetto non disponibili agli atti del GAL; inosservanza della destinazione d’uso

degli immobili oggetto di impegno; parziale realizzazione del progetto approvato dal

GAL; rendicontazione di spese relative all’acquisto di attrezzature usate; riutilizzo di

somme residue derivanti dal ribasso d’asta; rendicontazione di spese tecniche

superiori a quanto previsto dalla normativa; rendicontazione di spese non

ammissibili in quanto relative a varianti ai progetti iniziali approvati dal GAL dopo i

termini per l’assunzione degli impegni giuridicamente vincolanti; rendicontazione di

spese comprensive d’IVA non conforme a quanto recuperabile dalla ditta;

rendicontazione di spese non riconducibili alle attività del progetto approvato;

giustificativi di spesa relativi ai contratti di collaborazione mancanti; impegni,

relativi a contratti di collaborazione, assunti dal GAL dopo i limiti di tempo previsti;

rapporto di lavoro con i consulenti regolato dopo l’espletamento della prestazione;

rendicontazione di fatture parzialmente liquidate; rendicontazione di attività e di

piccole attrezzature dismesse; rendicontazione di costi non attinenti alle tipologie

d’intervento previste dal PAL (Piano di azione locale); impegno giuridicamente

vincolante assunto dal GAL dopo i limiti di tempo previsti; assenza di verbali relativi

alle procedure per l’espletamento di appalto concorso; mancata corrispondenza tra

gli interventi verificati in sede di controllo e quelli previsti da progetto.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

185

Per alcuni casi (nn. 20, 22, 23, 25, 27) a seguito di mandati di revoca da

parte dei GAL di riferimento, sono in corso contenziosi. Per il caso 23 è pendente un

ricorso al Presedente della Repubblica, mentre per tutti gli altri sono pendenti

ricorsi al TAR del Lazio. Di tutti i contenziosi, l’Amministrazione ha comunicato208 di

non essere a conoscenza dell’esito ad eccezione del caso 27 per il quale il TAR ha

dichiarato l’inammissibilità del ricorso per difetto di giurisdizione.

In particolare la Regione Lazio, Dipartimento economico ed occupazionale -

Direzione regionale agricoltura, ha segnalato che per quel che concerne i

provvedimenti di autotutela assunti per le fattispecie 25, 27, 99, si è dato corso ad

iscrizione a ruolo delle somme irregolari, mentre quelle individuate con i numeri 18,

19 e 28 sono stati oggetto di compensazione operata direttamente dal GAL.

Alcuni casi (14, 19, 20, 22, 26, 28, 29/2004) sono considerati chiusi sulla

base degli aggiornamenti al 31.12.2009. L’Amministrazione ha comunicato che la

Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per il coordinamento delle

politiche comunitarie, con nota prot. n. 5298 del 15/07/2009, ha reso noto che la

Commissione europea – Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) con nota D/2

del 05.01.2009 ha chiuso 6 dei summenzionati casi e che questa Amministrazione

non è a conoscenza dei motivi, mentre per il caso 14, l’Amministrazione ha

comunicato che in data 23.09.2008, alla luce delle controdeduzioni formulate dal

beneficiario, nell’opposizione al provvedimento di revoca in data 29.04.2002, ha

modificato la propria valutazione, assunta con la revoca, e ha considerato regolare

la posizione del beneficiario.

Va rilevato il grande ritardo con cui l’Amministrazione ha assunto la

menzionata decisione.

Per gli accertamenti avvenuti nell’anno 2005, mediante controlli posti in

essere dalla Guardia di Finanza, in una fattispecie (caso 10) l’irregolarità è

consistita nel fatto che la titolare sia ricorsa ad artifici e raggiri, attraverso la

formazione e l'utilizzazione di fatture per operazioni soggettivamente e

oggettivamente inesistenti, dirette ad indurre in errore i funzionari della Regione

Lazio, preposti al controllo, così da conseguire indebitamente il contributo

comunitario e statale. In particolare, le fatture presuntivamente “false” sono state

utilizzate per fronteggiare l'effettivo sostenimento di costi che non era possibile

documentare perchè operati “in economia”, cioè con proprio personale e con propri

mezzi oltre il tetto massimo fissato dalle disposizioni comunitarie.

Le indicazioni sopra riportate sulla base delle notizie contenute nella Banca

dati del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie e la richiesta

di notizie della Corte dei conti hanno indotto la Regione Lazio a richiedere ulteriori e

208 Nota del 05.07.2010 prot. 102427/30/00:

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Irregolarità e frodi in materia agricola

186

più aggiornati elementi conoscitivi sugli sviluppi della pratica, ma si è ancora in

attesa di riscontro209.

In altra fattispecie (caso 99), l’irregolarità è consistita nella presentazione da

parte dell’associazione GAL Sabina di attestazioni alla Regione Lazio (ente

erogatore) di spese mai sostenute ed irregolarmente imputate in più azioni.

In ordine al procedimento penale pendente, l’Amministrazione regionale ha

comunicato che l’Autorità giudiziaria inquirente ha presentato al GIP la richiesta di

archiviazione in attesa di esito.

La Regione Lazio, Direzione regionale agricoltura, ha segnalato che per quel

che concerne i provvedimenti di autotutela assunti, si è dato corso a richiesta di

restituzione delle anticipazioni e all’iscrizione a ruolo.

5.3.10 Considerazioni conclusive

Le irregolarità segnalate nel periodo di riferimento, che peraltro non

riguardano gli anni dal 2006 in poi si riferiscono totalmente alla programmazione

1994-1999.

Nonostante ciò, è necessario prestare una particolare attenzione alle

modalità di svolgimento di alcune di esse, al fine di trarne utili elementi conoscitivi

nell’ambito dell’analisi dei rischi. Si osserva, infatti, che nell’annualità 2005 le

irregolarità comunicate, evidenziano forme più gravi con ipotesi penalmente

rilevanti.

Nella gestione si segnala una generale modalità attuativa, peraltro tipica del

Programma LEADER+, caratterizzata dalla presenza di soggetti intermediari (GAL).

La gestione attraverso soggetti terzi, impone all’Amministrazione particolari

forme di controllo in tutte le fasi di realizzazione dei progetti, compresa quella

istruttoria, al fine di evitare la commissione di irregolarità di particolare rilevanza.

Sono state, infatti, segnalate fra le irregolarità comunicate alcune problematiche

significative quali l’assenza di atti di evidenza pubblica nella scelta del contraente

con la lesione del principio di concorrenza, l’omissione di elementari norme contabili

(fra le quali si segnalano pagamenti in contanti, cofinanziamenti in natura, assenza

di documentazione comprovante la spesa); alcuni rapporti di lavoro con i consulenti

regolate dopo l’espletamento della prestazione; preoccupanti conflitti di interesse

fra il gestore (componenti del consiglio di amministrazione) e il fruitore di

sovvenzioni o l’erogatore di prestazioni tecniche o di servizi; rapporti di lavoro con i

consulenti regolato dopo l’espletamento delle prestazioni, rendicontazioni per

attività non svolte.

209 In tal senso nota della Regione Lazio, Dipartimento economico occupazionale del 24.06.2010 prot. 110216, trasmessa con nota del 05.07.2010 già citata (All. N).

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Irregolarità e frodi in materia agricola

187

Gli elementi menzionati dovrebbero consigliare, in via preventiva,

l’individuazione di specifiche norme procedurali, richiamate esplicitamente dalle

convenzioni con gli intermediari e la cui attuazione dovrebbe essere soggetta a

controlli prima dell’effettuazione dei pagamenti.

Oggetto di particolare attenzione, anche per la gestione futura, è il problema

delle anticipazioni, effettuate nei confronti degli Organismi intermedi per le quali,

con riguardo all’Asse II, la misura corrisposta è sembrata particolarmente elevata

(75% su un’esecuzione dei progetti del 25%), ciò accentua i rischi dei casi di non

completo svolgimento dell’azione.

Sotto il profilo cautelare si riscontra l’assenza sia delle sospensioni dei

pagamenti irregolari che delle escussioni delle polizze fideiussorie.

Sotto il profilo dei recuperi, si riscontra positivamente l’informazione fornita

dall’Amministrazione circa la presenza di un registro informatizzato dei recuperi e

di un Ufficio unico che provvede ai recuperi. Va però evidenziato, in modo critico, il

limitato interesse che l’Amministrazione ha posto nel seguire gli iter dei contenziosi,

soprattutto di quelli al TAR, mentre la valorizzazione della linea osservata dalla

giustizia amministrativa in particolare nel caso 27 (difetto di giurisdizione in materia

di revoche), potrebbe produrre sicuri vantaggi per la soddisfazione dell’erario.

Va poi messo in evidenza che fino ad ora, non vi è stata alcuna attività di

recupero, seppure in alcuni casi è stata operata dall’Organismo intermedio la

compensazione legale.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

189

6 – CONTROLLI ESEGUITI DALLE ALTRE SEZIONI REGIONELI DI

CONTROLLO 210

SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO

LOMBARDIA

(Deliberazione n. 1086/2009)

Fondi agricoli: funzioni organismo pagatore regionale, gestione

irregolarità, recuperi e frodi

1) L’Organismo pagatore della Regione Lombardia (OPR)

L’Organismo pagatore della Regione Lombardia (OPR) è stato attivato con la

delibera di Giunta regionale n. 5291 del 2 luglio 2001 ai sensi della legge regionale

n. 7 del 7 luglio 2000, “Norme per gli interventi in agricoltura”, e successivamente è

stato riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali attraverso una

serie di decreti.

L’OPR si occupa di:

a) controllare l’ammissibilità delle domande;

b) verificare l’esatta contabilizzazione delle operazioni;

c) erogare i contributi ai beneficiari;

d) controllare che i fondi comunitari siano stati utilizzati per gli scopi

richiesti;

e) rendicontare periodicamente alla Comunità Europea l’utilizzo dei fondi

assegnati.

Il 1° agosto 2007 l’OPR e la Direzione Generale Agricoltura (DGA) della

Regione Lombardia hanno stipulato un protocollo di’intesa volto ad individuare le

rispettive competenze, le responsabilità e gli ambiti operativi, in particolare per

quanto riguarda la gestione dei fascicoli aziendali. Questi rappresentano l’anagrafe

delle imprese agricole aventi sede in Lombardia e contengono informazioni utili per

la presentazione e valutazione delle domande di finanziamento che vengono redatte

e poi trasmesse, per conto delle aziende, dai centri di assistenza a agricola (CAA) .

Un ulteriore protocollo d’intesa, siglato da OPR e DGA il 10 settembre 2007,

ha affidato alla DGA la responsabilità del corretto funzionamento del sistema

informativo agricolo di Regione Lombardia (SIARL).

210 Si riportano di seguito le sintesi delle Relazioni delle Sezioni regionali di controllo che hanno partecipato all’indagine rinviando per una disamina della metodologia al relativo capitolo 1 pag. 7 e seguenti.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

190

L’Organismo Pagatore Regionale ha poi delegato alcune attività ad altri

organismi:

• Province per le attività di gestione e controllo delle domande di contributo

presentate ai sensi del PSR, della OCM vino, della OCM ammasso privato dei

formaggi, della OCM miele, della OCM ortofrutta e per i controlli della condizionalità

(CGO);

• Comunità Montane per le attività di controllo delle domande di contributo

presentate ai sensi del PSR (misure che si applicano in montagna);

• AGEA per le attività di controllo sulle superfici e di condizionalità (BCAA)

sulle domande uniche e PSR solo misure a superficie;

• Direzione Generale Agricoltura per le attività di gestione e controllo delle

domande di contributo presentate ai sensi del PSR (alcune specifiche misure del

PSR)

• Centri di Assistenza Agricola (CAA) per attività di assistenza

procedimentale finalizzata alla creazione,aggiornamento e tenuta del fascicolo

aziendale, e/o dell’ammissione dei produttori agricoli ai benefici previsti dalla

normativa in vigore e/o al rispetto degli obblighi di legge.

• ARPA Lombardia con la quale esiste un accordo operativo avente ad

oggetto l’effettuazione di analisi dei residui di fitofarmaci per verificare il rispetto

dei disciplinari di produzione integrata e delle norme di agricoltura biologica

previsti rispettivamente dalle azioni B ed E della misura 214 del PSR 2007-2013;

• Direzione Generale Sanità con la quale esiste un protocollo d’intesa per

l’effettuazione del controllo di condizionalità nel campo salute,sanità e benessere

degli animali delle aziende aderenti al Regime di Pagamento Unico di cui al Reg

(CE) N. 1782.

L’Organismo Pagatore Regionale si presenta come struttura interna alla

Giunta Regionale, ma autonoma sotto il profilo del personale impiegato, sotto il

profilo contabile-finanziario, possedendo un bilancio completamente autonomo

rispetto a quello regionale per quanto attiene all’attività di pagamento dei Fondi

Agricoli, sotto il profilo della gestione della corrispondenza (esiste una linea di

protocollazione dedicata) e infine per quanto riguarda la produzione dei relativi atti

amministrativi.

E’ organizzato in:

• Struttura Servizio tecnico e autorizzazione pagamenti Feaga e Feasr

• Struttura Servizio di controllo interno Feaga Feasr

• Funzione esecuzione dei pagamenti

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Irregolarità e frodi in materia agricola

191

• Funzione contabilizzazione pagamenti

Per quanto riguarda il Servizio tecnico e autorizzazione pagamenti

Feaga e Feasr, le attività connesse all’esecuzione e alla contabilizzazione dei

pagamenti sono configurabili sia come attività di gestione (redazione dei manuali di

procedura e controllo, coordinamento dell’attività degli Organismi delegati,

definizione dei criteri di estrazione dei beneficiari da sottoporre a controllo di primo

e/o secondo livello, estrazione dei campioni, predisposizioni degli atti di

autorizzazione al pagamento, ecc.) che attività di controllo (controlli di II livello

sugli Organismi delegati, controlli amministrativo/contabili in fase di autorizzazione

al pagamento). La dotazione organica della struttura, definita dal decreto 7201 del

2 luglio 2008, è di 22 unità compreso 1 dirigente, 5 quadri e 2 unità di segreteria.

Le Funzioni di esecuzione dei pagamenti e di contabilizzazione dei

pagamenti svolgono anch’esse sia attività di gestione (definizione della

manualistica per la gestione dell’esecuzione e contabilizzazione dei pagamenti) sia

attività di controllo tramite l’esecuzione dei controlli di tipo amministrativo,

finanziario e contabile necessarie per svolgere correttamente il proprio compito. La

dotazione organica della funzione di esecuzione dei pagamenti è di 7 unità

compreso 1 dirigente e 1 quadro. La dotazione organica della funzione di

contabilizzazione dei pagamenti è di 5 unità compreso 1 quadro.

La Struttura Servizio di controllo interno svolge prevalentemente attività

di controllo (audit sulle procedure, sui regimi di aiuto, sui sistemi informativi, ecc.).

La dotazione organica è di 8 unità compreso 1 dirigente e 1 quadro.

La Struttura si avvale della consulenza della società Ernst & Young, per

l’auditing dell’area contabile e dell’area sicurezza ITC. L’attuale incarico, affidato

previa gara di evidenza pubblica, ha durata triennale (2008-2010) ed è

regolamentata da contratto d’appalto.

Le unità coinvolte nell’attività di consulenza sono mediamente 4; il costo del

contratto triennale di cui sopra è di € 292.000 (IVA esclusa).

Per ciascun audit viene prodotta una relazione finale e a consuntivo

dell’attività annuale di controllo viene elaborato un report di sintesi dei risultati.

I controlli svolti per ciascun settore sono sinteticamente riconducibili alle

seguenti tipologie di controllo:

• Istruttoria di ammissibilità per verificare l’ammissibilità a finanziamento di

un beneficiario che può comprendere un controllo tecnico-amministrativo ed anche

una visita in situ;

• Controllo amministrativo e tecnico;

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Irregolarità e frodi in materia agricola

192

• Controllo informatico relativo all’incrocio dei dati dichiarati con le banche

dati presenti nel SIARL e nel SIAN (catasto terreni, anagrafe tributaria, banche dati

delle Camere di Commercio, Sistema Informativo Geografico GIS, Banca dati

dell’anagrafe zootecnica nazionale) ed all’incrocio tra i dati dichiarati dai produttori

che hanno presentato una domanda di aiuto per individuare eventuali doppie

dichiarazioni;

• Controllo in loco presso il beneficiario (eseguito di norma su un campione

pari al 5% dei beneficiari);

• Controlli sull’esecuzione degli interventi (collaudo) per interventi di tipo

strutturale ed infrastrutturale, nonché nel caso di erogazione di servizi (corsi di

formazione, ecc.);

• Controlli ex post per la verifica del mantenimento degli impegni che

proseguono dopo l’erogazione del saldo del contributo.

La puntuale definizione di tutte le tipologie di controllo, la natura e la portata

del controllo nonché la definizione delle tipologie di controllo da applicare in

relazione alle caratteristiche dell’intervento oggetto di finanziamento sono descritte

nei manuali di procedura e controllo di ciascun settore e/o OCM ed alla relazione di

accompagnamento.

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193

ORGANIGRAMMA OPR

Segreteria DIRETTORE

Supporto Giuridico Amministrativo

Fondi Comunitari Quadro

Controllo Interno

FEASR e FEAGA Segreteria

Audit interno Professional

Segreteria Servizio Tecnico e

Autorizzazione Pagamenti

FEASR e FEAGA

Area Informatica

Segreteria Contabilizzazione

Pagamenti

Sintesi di

Spesa Quadro

Programmazione

Finanziaria

Esecuzione pagamenti

Dirigente

Flussi di

Tesoreria

Autorizzazione

Pagamenti P.S.R./OCM e PAC

Quadro

Regime unico dei Pagamenti Professional

Controlli nell’ambito della

Funzione Autorizzazione

Pagamenti Quadro

Gestione delle org.ni

comuni di mercato (OCM)

Professional

Gestione e Controllo P.S.R.

2007/2013 Quadro

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Irregolarità e frodi in materia agricola

194

2) Interventi correttivi delle irregolarità e gestione dei recuperi

Il sistema di verifica delle irregolarità e le modalità di recupero delle somme

indebitamente erogate nell’ambito dei finanziamenti derivanti dai fondi agricoli

comunitari è disciplinato dal regolamento CE n. 1848/2006 emanato dalla

commissione, abrogativo del precedente regolamento CE n. 591/1991 del Consiglio.

Gli scopi che si propone la nuova normativa si sostanziano nel rafforzamento

dell’azione di contrasto alle irregolarità, potenziando il dispositivo di comunicazione

delle stesse ed estendendo le procedure di controllo anche alla gestione dei fondi

comunitari di politica agricola (FEAGA e FEASR) ai sensi degli artt. 32 e 33 del

regolamento CE n. 1290/2005.

Ne consegue che per la gestione delle irregolarità e dei recuperi afferenti il

FEOGA (sezione orientamento e sezione garanzia) per le pregresse programmazioni

(1994-1999 e 2000-2006) si continua ad applicare il precedente regolamento CE

del Consiglio n. 595/91.

Tale regolamento, a ben osservare, conteneva già gran parte dell’impianto

normativo di contrasto alle irregolarità che si sarebbe poi trasfuso nelle norme del

successivo regolamento emanato dalla commissione. Infatti, si prevedevano gli

obblighi di tempestiva comunicazione periodica alla Commissione, in forma

esaustiva e completa, dei casi d’irregolarità, il monitoraggio degli esiti delle

procedure amministrative e giudiziarie per le somme interessate dalle irregolarità, il

carattere confidenziale delle informazioni riservate (coperte dal segreto d’ufficio), il

coordinamento a livello comunitario delle politiche di gestione delle irregolarità e dei

recuperi a cura degli Stati membri.

Il regolamento CE n. 1848/2006 si evolve verso un più marcato aspetto

definitorio, con particolare attenzione alla sicurezza nello scambio dei flussi

informativi e alla cooperazione fra organi comunitari e nazionali. La nuova

normativa definisce i concetti d’irregolarità, di comunicazione, di sospetto di frode

ed i termini fallimento e operatore economico, rilevanti per la procedura di

emersione delle anomalie. La normativa impone l’obbligo di comunicazione

periodica con cadenza trimestrale delle irregolarità alla commissione e di integrare

tale comunicazione con le informazioni sull’iter delle procedure amministrative e

giudiziarie. Al fine di semplificare la presentazione obbligatoria della comunicazione

da parte dei singoli Stati membri, il regolamento si preoccupa di definire la soglia

minima che determina la somma interessata dall’irregolarità, al di sopra della quale

gli Stati devono segnalare l’anomalia, nonché di stabilire in quali casi non vi è

obbligo di segnalazione.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

195

La soglia de minimis è innalzata da 4.000 Ecu (regolamento CE n. 595/1991

art. 12) a 10.000 euro (regolamento CE n. 1848/2006 art. 6: regola de minimis)

Nel preambolo regolamentare si rileva l’esigenza che i flussi informativi

scambiati fra la commissione e gli Stati membri siano trattati in conformità alle

norme nazionali e comunitarie sulla tutela dei dati personali e sulla libera

circolazione delle informazioni.

La comunicazione periodica comprende tutte le irregolarità che sono state

riscontrate in un primo verbale amministrativo o giudiziario, utilizzando appositi

moduli contenenti specifiche informazioni qualificate. L’art. 3 del predetto

regolamento richiede che sia compiuta un’attività di valutazione all’esito della quale

possa ritenersi ragionevolmente accertata l’esistenza di un’irregolarità, da

intendersi come “qualsiasi violazione di una disposizione del diritto comunitario

derivante da un'azione o un'omissione di un operatore economico che abbia o possa

avere come conseguenza un pregiudizio al bilancio generale delle Comunità,

attraverso la diminuzione o la soppressione di entrate provenienti da risorse proprie

percepite direttamente per conto delle Comunità, ovvero attraverso l'imputazione al

bilancio comunitario di una spesa indebita”.

In detta evenienza, gli organi regionali competenti sono tenuti a redigere

l’apposito modulo e a trasmettere le informazioni senza ritardo agli organi centrali

del singolo Stato membro deputati al successivo inoltro dei dati alla Commissione.

Gli organi di gestione, nell’ambito delle proprie rispettive competenze,

provvederanno altresì, in costanza dei presupposti di legge, all’adozione degli atti di

sospensione, di revoca del finanziamento e di recupero delle somme indebitamente

pagate e di ogni altra procedura diretta ad incrementare la tutela delle erogazioni

comunitarie.

La fonte della notizia che determina l’irregolarità deve essere contenuta in

un primo verbale amministrativo e giudiziario, ovvero, a tenore di regolamento, una

“prima valutazione scritta stilata da un'autorità competente, amministrativa o

giudiziaria, che in base a fatti concreti accerta l'esistenza di un'irregolarità, ferma

restando la possibilità di rivedere o revocare tale accertamento alla luce degli

sviluppi del procedimento amministrativo o giudiziario”.

Analogamente a quanto indicato per la repressione delle irregolarità in

ambito FSE, l’Avvocatura regionale ha trasmesso una relazione indicante il ruolo e i

profili d’intervento della rappresentanza legale in favore della Regione Lombardia.

Tale relazione è il condensato dell’incontro bilaterale avvenuto nel maggio 2009 fra

il Magistrato istruttore ed i rappresentanti dell’organo regionale.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

196

In tale contesto, si sono approfonditi i profili di trattazione dei casi di

irregolarità alla luce dell’Accordo del 20 settembre 2007 assunto in sede di

Conferenza Unificata, mediante il quale si è adottato il modello di segnalazione delle

irregolarità all’OLAF solo dopo adeguata ponderazione istruttoria della fattispecie in

punto di fondatezza della segnalazione e di sussistenza dei presupposti per la

configurabilità di un danno al bilancio comunitario. Pratica virtuosa che, peraltro, si

conforma alle espresse previsioni normative contenute dapprima nel regolamento

CE n. 595/1991 (FEOGA) e ribadite nel regolamento CE n. 1848/2006 attualmente

in vigore per la Politica Agricola Comune.

Allo scopo di monitorare costantemente il fenomeno delle irregolarità, l’art. 5

del citato regolamento impone agli Stati membri di comunicare tempestivamente

alla Commissione, oltre alle informazioni iniziali, anche quelle attinenti l’avvio o

l’abbandono dei procedimenti sanzionatori amministrativi o penali, inerenti le

irregolarità comunicate, nonché gli esiti di tali procedimenti.

La Commissione ha istituito al livello comunitario un sistema di riunioni

informative periodiche destinate ai rappresentanti degli Stati membri al fine di

esaminare le informazioni sulle regolarità e di stilare una relazione annuale sulle

esecuzioni (R.A.E.), da trasmettere al Cocolaf, sull’entità delle somme coinvolte nel

fenomeno delle irregolarità e sulla casistica delle anomalie.

Le disposizioni regolamentari di livello comunitario sono coniugate alle

politiche nazionali di repressione e di prevenzione delle irregolarità e delle frodi

stabilite dall’AGEA in accordo con il Ministero delle Politiche Agricole e le forze

dell’Ordine (Carabinieri e Guardia di Finanza), e alle azioni regionali di tutela delle

provvidenze comunitarie cofinanziate con i fondi locali, mediante la predisposizioni

di un piano di ispezioni e di controlli da effettuare periodicamente avvalendosi

anche di strutture che operano in seno alle Province e alla Comunità Montane.

La Regione Lombardia (per sua vece la parte contrattuale designata è

l’Organismo Pagatore Regionale in persona del direttore pro tempore) nel dicembre

2003 ha siglato un protocollo d’intesa con il Comando Regionale Lombardia della

Guardia di Finanza, ai fini del coordinamento dei controlli e dello scambio delle

informazioni in materia di finanziamenti comunitari in ambito FEOGA, sezione

Garanzia, limitatamente al periodo di programmazione 2002-2006.

L’intesa si propone di migliorare l’efficacia complessiva dei controlli e di

agevolare il recupero delle somme che per qualsiasi motivo sono state

indebitamente incassate dai soggetti beneficiari.

L’OPR si è impegnato a:

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Irregolarità e frodi in materia agricola

197

1. fornire entro sessanta giorni dalla chiusura dell’esercizio FEOGA (15

ottobre di ogni anno) i dati identificativi e l’elenco dei beneficiari dei finanziamenti

comunitari FEOGA, sezione Garanzia;

2. provvedere regolarmente a segnalare i fatti che possano

configurarsi come violazioni tributarie, rilevati nell’esercizio delle funzioni ispettive e

di controllo ai sensi dell’art. 36, ultimo comma, del D.P.R. 29 settembre 1973, n.

600 e dell’art. 2, ultimo comma, del D. Lgs. 19 marzo 2001, n. 68.

La Guardia di finanza s’impegna a:

1. comunicare tempestivamente l’avvio di accessi, ispezioni e verifiche

nei confronti dei beneficiari di cofinanziamenti gestiti dall’OPR, al fine di evitare la

sovrapposizione dei controlli e di ridurre i tempi dell’azione ispettiva sul soggetto

destinatario;

2. nel caso in cui il fatto da segnalare rivesta rilievo penale, a

comunicare all’OPR, previo nulla osta dell’Autorità Giudiziaria, le generalità delle

persone fisiche o giuridiche coinvolte, ai fini del tempestivo recupero delle somme

indebitamente percepite;

3. qualora accerti violazioni di natura amministrativa, darne

comunicazione all’OPR, indicando anche le disposizioni violate, la natura e l’entità

della spesa, il momento o il periodo in cui è stata commessa l’infrazione, le

modalità di commissione dell’illecito, le possibilità di recupero, la data in cui è stata

accertata la violazione, l’identità delle persone fisiche e giuridiche interessate.

E’ convenzionalmente stabilito che le parti contrattuali, nel rispetto delle

reciproche attribuzioni, si obbligano ad intrattenere un rapporto paritario di leale

collaborazione tale da fornire tempestivamente esaustive informazioni e al fine di

evitare duplicazioni e inefficienze nell’attività di controllo sulle erogazioni

cofinanziate con i fondi comunitari.

L’Avvocatura regionale e l’OPR hanno comunicato i dati e i risultati di tale

intesa, che sono riportati nella seguente tabella.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

198

Controlli effettuati dalla Guardia di Finanza

Convenzione con OPR

Triennio 2003/2006

ANNI N.

AZIENDE/SOCIETA' AGRICOLE

ESITO CONTROLLO

DEBITO RECUPERO

ANNO 2004 3 POSITIVO

ANNO 2005 3 POSITIVO

1 NEGATIVO 196,00 196,00 ANNO 2006

2 POSITIVO

Triennio 2007-2009

4 NEGATIVO 72.856,74 60.685,05 ANNO 2007

6 POSITIVO

1 NEGATIVO ANNO 2008

3 POSITIVO

3 NEGATIVO ANNO 2009

1 POSITIVO

9 NEGATIVO 73.052,74 60.881,05 TOTALE 18 POSITIVO

Fonte: Regione Lombardia: Direzione Organismo Pagatore

Elaborazione: Corte dei conti – Sezione regionale di controllo

Di grande rilevanza appare il coordinamento istituzionale attivato dall’AGEA

nei confronti dei diversi Organismi Pagatori Regionali, in materia di gestione delle

contestazioni e delle irregolarità. Il manuale operativo del 24 dicembre 2007 è stato

diffuso presso tutti gli organismi regionali e mira ad uniformare i protocolli di

intervento e le procedure esecutive.

Il manuale descrive il contesto normativo di riferimento e definisce le

procedure amministrative in tutte le fasi procedimentali, dalla nozione di irregolarità

e di contestazione alla riscossione dei crediti, all’utilizzo delle misure cautelari, al

regime delle sospensioni (suddivise nelle tipologie “tecniche”, “cautelative”, “totali”

e “settoriali”), all’utilizzo degli accantonamenti, alla riscossione degli interessi legali

e delle sanzioni amministrative.

Il coordinamento operativo con l’AGEA è perfezionato mediante

l’approvazione delle modalità operative della struttura amministrativa e delle

procedure di verifica e controllo interno a cura dell’Organismo Pagatore Regionale,

avvenuta con decreto n. 7201 del 2 luglio 2008 a firma del Segretario Generale

della Presidenza della Regione. Il più recente manuale operativo sostituisce il

precedente decreto del Segretario Generale del 7 giugno 2007 e si applica ad ogni

liquidazione dei conti del FEAGA e del FEASR.

Oltre alle modalità operative e alle specifiche regole sui controlli nei

pagamenti il predetto decreto determina anche la struttura funzionale,

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Irregolarità e frodi in materia agricola

199

organizzativa dell’OPR, che per l’esercizio delle sue funzioni è dotato di autonomia

amministrativa, organizzativa, contabile e finanziaria.

Le risposte istruttorie alle specifiche richieste sulla materia dei recuperi,

trasmesse a mezzo di apposito questionario dalla competente Direzione Generale

Agricoltura, hanno evidenziato che l’Organismo Pagatore Regionale, avvalendosi di

una struttura interna, è preposto ad attivare le procedure di recupero. Per la

programmazione 2000-2006 in ambito FEOGA, sezione Garanzia, l’OPR ha siglato

un protocollo d’intesa con il Comando Regionale della Guardia di Finanza.

Si evidenziano i settori più rilevanti concernenti le risposte istruttorie

provenienti dagli organi regionali:

Prevenzione ed emersione delle irregolarità. Il sistema dei controlli

nell’ambito dell’OPR

L’attività di vigilanza, prevenzione e repressione di frodi e irregolarità si

attua tramite controlli interni di primo e di secondo livello e tramite l’internal

auditing.

Il protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza, siglato nel dicembre 2003,

relativamente al FEOGA, sezione Garanzia, è attualmente scaduto ed è in fase di

rinnovo.

I controlli di primo livello sono condotti su domande di aiuto allo scopo di

verificare che siano rispettate tutte le condizioni necessarie per accedere ai

contributi, sia sotto il profilo soggettivo, che oggettivo. I controlli possono essere

condotti su tutte le domande di aiuto o su un campione delle medesime. I controlli

a campione si effettuano sul 5% delle domande presentate. I controlli sul rispetto

della condizionalità ed i controlli ex post sono effettuati sulla percentuale dell’1%

delle domande presentate.

L’OPR ha prevalentemente delegato l’effettuazione dei controlli, siglando

apposite convenzioni con l’A.G.E.A., con la Direzione Generale Agricoltura della

Giunta regionale (DGA), con le Province, le Comunità montane e con i Centri di

Assistenza Agricola (CAA), con la Direzione Generale Sanità della Giunta regionale,

con l’Agenzia regionale per l’Ambiente (ARPA), con il Corpo Forestale dello Stato.

Sono inoltre acquisiti e trattati gli esiti dei controlli effettuati nell’ambito

delle rispettive attività istituzionali svolte a cura della Guardia di Finanza e del

Nucleo Repressione Frodi dell’Arma dei Carabinieri.

I controlli di secondo livello sono svolti sui soggetti che a loro volta

effettuano i controlli per conto dell’OPR, allo scopo di verificare la conformità

dell’operato alla normativa e a protocolli operativi del settore descritti nella

manualistica in vigore. Detti controlli sono condotti direttamente dall’OPR su un

campione di domande pari almeno all’1% del totale. L’oggetto del controllo è il

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Irregolarità e frodi in materia agricola

200

ripercorso di tutte le fasi dell’iter tecnico-amminisrativo della domanda, svolte per

conto dell’OPR dal soggetto delegato, verificandone la conformità al modello legale

e alle buone pratiche.

I dati che si forniscono nel seguito si riferiscono alle irregolarità riscontrate

dalla Struttura Servizio Tecnico e Autorizzazione Pagamenti nel corso dei controlli

effettuati nell’anno 2008 presso i soggetti delegati.

In particolare, i dati sono relativi alle irregolarità sostanziali non sanate o

non sanabili, cioè alle irregolarità che influiscono sul pagamento del contributo; che

non possono essere o non sono state oggetto di azioni correttive; che hanno reso

necessario il ricalcolo del contributo spettante al richiedente.

Nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale (PSR): sono state riscontrate 7

irregolarità, 1 relativa alla misura 221 (Ammodernamento delle aziende agricole) e

6 relative alla misura 214 (Pagamenti agro-ambientali).

In tutte le ipotesi vagliate, le irregolarità sono riconducibili ad errori materiali

commessi dalle Province nel calcolo del contributo erogabile. Tali errori sono stati

segnalati formalmente dal Servizio tecnico alle Province e si è proceduto al ricalcolo

del contributo.

Si segnala comunque che in tutti i casi le differenze tra il contributo calcolato

erroneamente dalle Province e il contributo calcolato correttamente sono modeste.

Nel settore del “Regime Premio Unico” sono state riscontrate 27 irregolarità,

che sono state segnalate ai Centri di Assistenza Agricola competenti ed hanno

originato la riduzione o l’azzeramento dei contributi spettanti ai richiedenti.

Dette irregolarità sono riconducili al numero di capi ovicaprini richiesti a

premio superiore al numero di capi documentato nel registro di stalla aziendale;

alla mancanza di titoli validi di conduzione dei terreni, ovvero alla carenza della

documentazione comprovante l’assenza di Organismi Geneticamente Modificati

nella semente di mais utilizzata per seminare superfici richieste a premio qualità

(attestazioni non OGM).

Sulle 27 irregolarità riscontrate, 20 sono attribuibili almeno in parte ai Centri

di Assistenza Agricola, che hanno inserito nelle domande di aiuto dei dati non

congruenti con la documentazione presentata dai richiedenti.

Le rimanenti 7 irregolarità sono invece attribuibili esclusivamente ai

richiedenti, che hanno presentato un autodichiarazione sostitutiva alla

presentazione ai Centri di Assistenza Agricola di documenti quali le attestazioni non

OGM o i titoli di conduzione dei terreni.

Nel corso dei controlli si è verificato però che i richiedenti non erano in

possesso della documentazione oggetto di autodichiarazione.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

201

Le irregolarità segnalate da soggetti esterni nell’anno 2008 ammontano a

18. dette irregolarità sono state segnalate al Ministero delle Politiche Agricole e

Forestali.

La funzione d’Internal auditing non è delegabile ed è indipendente dalle

funzioni di linea (autorizzazione, esecuzione e contabilizzazione dei pagamenti) e

risponde direttamente all’apice manageriale della struttura, ovvero al direttore

dell’OPR. Gli obiettivi della funzione sono riconducibili all’accertamento

sull’adeguatezza delle procedure adottate dall’OPR, sulla conformità alla normativa

comunitaria e sulla regolarità contabile. I controlli sono effettuati seguendo un

apposito protocollo di Internal auditing, che viene periodicamente aggiornato.

Si evidenzia che l’attività di auditing si estrinseca in un controllo interno sulla

gestione complessiva della struttura ed è tracciata nelle relazioni del personale

preposto, rimesse nelle mani del direttore dell’OPR. L’attività deve garantire la

copertura progressiva di tutti i settori strategici della struttura in un periodo non

superiore a 5 anni.

La pianificazione quinquennale dei controlli viene elaborata mediante un

piano di dettaglio annuale adottato dal direttore dell’OPR. L’attività svolta è

riportata a fine anno in una relazione dedicata (piano quinquennale. Piano di audit

2009. Relazione finale 2008).

L’azione di controllo ha assunto un ruolo crescente in ordine alla

dichiarazione annuale di affidabilità che, ai sensi del regolamento CE n. 1290/2005,

il direttore dell’OPR deve rilasciare a seguito dell’effettiva supervisione del sistema

interno di gestione e di controllo utilizzato, ed in vista dell’attività che l’organismo di

revisione dei conti (soggetto terzo nominato dal Ministero delle Politiche Agricole e

Forestali) svolge annualmente per certificare la spesa dell’OPR.

Rispetto al controllo interno di secondo livello, che in Lombardia è svolta dal

Servizio Tecnico sui soggetti delegati ai controlli di base, l’attività di Internal

auditing ha una maggiore estensione, ancorché sia strutturata secondo modalità e

strumenti operativi analoghi. Infatti, la struttura di auditing è preposta a monitorare

il sistema complessivo dei controlli di cui l’OPR si è dotato e quindi le verifiche sono

svolte sia nei confronti dei soggetti esterni, sia degli uffici interni, compresi quelli

competenti a svolgere i controlli di secondo livello.

Compensazione

Nel caso in cui un soggetto sia contemporaneamente debitore e creditore

della regione opera lo strumento della compensazione anche fra fondi comunitari

diversi. E’ stato istituito un registro dei debitori, i cui dati sono trattati con idonee

procedure informatizzate. I dati sono accessibili, anche in sola lettura, da parte di

tutti i soggetti coinvolti nella gestione del piano strategico regionale (ad es.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

202

Province e Comunità Montane). Nel corso del 2008, circa l’85% dei recuperi dei

crediti è avvenuto tramite lo strumento della compensazione. L’ammontare degli

interessi legali sui crediti da recuperare è pari ad € 20.109,49 nel solo esercizio

2008.

Iscrizioni a ruolo. Sospensioni. Sanzioni.

In materia agricola, l’iscrizione a ruolo coattivo delle somme dovute in caso

di irregolarità avviene direttamente tramite la regione Lombardia e non avvalendosi

di agenti della riscossione.

Le sospensioni dei pagamenti sono effettuate soprattutto nell’ipotesi

d’inadempienze accertate a carico del beneficiario.

Il numero e la tipologia di sospensioni poste in essere nel corso del 2008 si

suddivide nel seguente prospetto:

- sospensioni tecniche: 83

- sospensioni cautelative “settoriali”:15

- sospensioni ex art. 33 d.lgs.228/2001: 0

- sospensioni totali:0

- sospensioni per attività istruttoria (es. antimafia): 6

Esiste una banca dati delle sospensioni gestita separatamente dal registro

debitori. Esiste un registro dei recuperi ed è gestito con tecnologie informatiche.

Non è ancora operativo invece il registro delle segnalazioni.

Le procedure sanzionatorie si applicano in base alle norme stabilite dalla

legge 24 novembre 1981, n. 689. L’organo competente all’irrogazione delle sanzioni

amministrative è la Direzione Generale Agricoltura della regione Lombardia.

Fideiussioni

A garanzia dell’esatto adempimento delle obbligazioni connesse con

l’erogazione del beneficio sono accettate le polizze fideiussorie, che seguono

requisiti di forma-contenuto stabiliti nei vari bandi, in ossequio a quanto previsto

nel decreto n. 1503 del 20 febbraio 2008 e nel manuale delle procedure per l’OPR.

Le predette polizze sono sempre caratterizzate dall’irrevocabile ed

incondizionata obbligazione a carico della società finanziaria, mediante la dicitura

“prima e semplice richiesta e non oltre trenta giorni dalla ricezione della richiesta”.

Tuttavia, è da osservare che a prescindere dai casi in cui la fideiussione è

rilasciata da banche o imprese assicurative di primaria importanza e notorietà, non

sono svolti controlli preventivi sulle società finanziarie fideiubenti, né esiste un

elenco interno di soggetti graditi alla regione Lombardia deputati a rilasciare le

polizze fideiussorie, in base a parametri di affidabilità oggettivi e non discriminanti

gli operatori del settore.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

203

Il soggetto garantito è direttamente l’OPR. Le fideiussioni coprono

generalmente il 100% dell’importo anticipato e sono richieste a seconda del bando,

per le misure strutturali ed infrastrutturali. In particolare, le polizze fideiussorie

sono previste in tutte le misure in caso di erogazione dell’anticipo, ad eccezione

delle misure di superficie nn. 211,214,221.

Inoltre sono previste nei seguenti casi:

- mancato aggiornamento POA/POAS (misura 121);

- l’adeguamento alle norme comunitarie di nuova introduzione per i giovani

agricoltori;

- mancato raggiungimento di taluni requisiti (misura 112,121,311a,323 c).

La durata delle polizze fideiussorie richiesta dai bandi è variabile ed è pari al

termine di realizzazione degli interventi per le misure strutturali, mentre è

corrispondente al termine previsto per l’adeguamento alle norme comunitarie di

nuova introduzione per i giovani agricoltori, ovvero è pari al tempo necessario per il

raggiungimento dei requisiti richiesti dal bando.

Infine, per tutte le garanzie, la durata è prolungata di tre semestralità

mediante rinnovo automatico.

E’ prevista una procedura ad hoc e un provvedimento formale da assumere

per svincolare le fideiussioni. La procedura è suddivisa in più fasi:

• acquisizione nulla osta da parte degli Organismi Delegati competenti per

materia (O.D.);

• richiesta di svincolo predisposta dalla funzione Autorizzazione Pagamenti

indirizzata alla funzione Esecuzione Pagamenti;

• predisposizione liste di scarico con verifica informatizzata dell’assenza di

posizioni debitorie a carico del contraente;

• prelievo delle garanzie dal tesoriere (incaricato della custodia);

• trasmissione dell’originale delle garanzie al Contraente mediante

raccomandata con avviso di ricevimento;

• e-mail informativa di avvenuto svincolo all’Organismo Delegato;

Prima di svincolare le garanzie viene verificata la presenza del nulla osta

dell’Organismo Delegato.

Nel corso dell’annualità 2008, il numero delle escussioni di polizze effettuate

nell’ambito della programmazione 2000-2006 FEOGA è di 9. Gli importi recuperati

tramite tale forma di garanzia sono pari ad € 214.986,29.

Si effettuano verifiche bimestrali delle scadenze delle garanzie in carico ed il

controllo periodico del mantenimento dei requisiti previsti per i Garanti.

Con riguardo alle irregolarità e frodi riscontrate nei due periodi di

programmazione (1994-1999 e 2000-2006) si esplicita il quadro riassuntivo al 31

dicembre 2008 con la seguente tabella:

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Irregolarità e frodi in materia agricola

204

Irregolarità aperte al 31/12/2008 #

FEAGA Autotutela sospensione

Rinuncia/ restituz. spontanea

Stato del recupero

Soggetto che ha individuato le irregolarità

Settore Importo iniziale

Da recuperare

1 No Corpo forestale dello Stato

Premio unico

95.008 95.008

2 No Corpo forestale dello Stato

Premio unico

13.357 13.357

3 No Corpo forestale dello Stato

Premio unico

64.183 64.183

4 No Corpo forestale dello Stato

Premio unico

64.183 64.183

5 No Organismo pagatore regionale

Premio unico 36.410 18.454

6 No Iscritto a ruolo coattivo

Amministrazione provinciale di Bergamo

Psr 2000/2006 mis. B

6.952 6.952

7 No Iscritto a ruolo coattivo

Amministrazione provinciale di Pavia

Psr 2000/2006 mis. A

20.232 20.232

8 No In corso Corpo forestale dello Stato

Premio unico

13.938 1.381

Totale FEAGA 314.263 283.750

FEASR Autotutela sospensione

Rinuncia/ restituz. spontanea

Stato del recupero

Soggetto che ha individuato le irregolarita'

Settore Importo iniziale

Da recuperare

9 No Recuperato totalmente 19/02/2009

Amministrazione provinciale di Lodi

Feasr - misura 221

9.774 0

Fonte: Regione Lombardia – Direzione centrale Affari Istituzionali e Legislativo

# Si rinvia alle considerazioni espresse in calce al prospetto pubblicato a pag. 54, 59 e 74

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Irregolarità e frodi in materia agricola

205

SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO

BASILICATA

(Deliberazione n. 120/2009)

IRREGOLARITA’ E FRODI IN MATERIA DI POLITICA AGRICOLA

Irregolarità e frodi – FEOGA-O (descrizione del fenomeno)

Dall’inizio del periodo di attuazione del POR 2000-2006 al 31 dicembre 2008,

le irregolarità accertate nella Regione Basilicata a danno del FEOGA, sulla base delle

informazioni contenute nella banca dati della Regione stessa211, ammontano

complessivamente a 93 casi212 di cui 29213 chiusi a seguito delle attività di

aggiornamento effettuate ai sensi dell’art. 5 del Reg. (CE) n. 1681/1994 e

successive modifiche e per i quali è stata anche proposta la relativa cancellazione

dalle liste OLAF.

Infatti, nelle ipotesi in cui durante i suddetti controlli vengano verificate (o

presunte) irregolarità relative a contributi superiori a 10.000 euro214, le competenti

Autorità regionali hanno l’obbligo di trasmettere alla Commissione europea, al

termine di ogni trimestre, l’elenco delle stesse attraverso la compilazione delle c.d.

“schede OLAF”.

Ed è proprio in merito a dette ultime irregolarità che la competente Autorità

di gestione ha comunicato215, in fase istruttoria, i seguenti dati informativi di

seguito sinteticamente esposti e dai quali, in coerenza con il numero complessivo di

irregolarità accertate (93), sottratto il numero di casi già chiusi (29) e di casi

riconducibili ad irregolarità ricadenti in altri Programmi e/o Misure216 (12), si ricava

il residuo numero (52) di irregolarità “oltre soglia”:

211 Cfr. “RAPPORTO ANNUALE SULLE ATTIVITA’ DI CONTROLLO, gennaio-dicembre 2008, POR BASILICATA 2000/2006. FORME DI CONTROLLO AI SENSI DELL’ART.13 DEL REG. (CE) 438/2001” a cura della Regione Basilicata – Presidenza della Giunta – Ufficio Controllo Fondi Europei. 212 Su 111 casi totali di cui 16 riguardanti il Fondo FESR e 2 il Fondo FSE. 213 Di cui 28 ricadenti all’interno dell’Asse IV-Misura 8 (Investimenti nelle aziende agricole) ed 1 nell’Asse IV-Misura 12 (Miglioramento delle condizioni di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli). 214 Ciò è vero, ai sensi del Reg. (CE) n. 2035/2005, a decorrere dal 28 febbraio 2006, in quanto precedentemente a tale data l’obbligo era relativo a contributi non inferiori a 4.000 euro. 215 Nota prot. 140714/71AU del 21.07.2009 a cura della Regione Basilicata - Dipartimento Presidenza della Giunta – Ufficio Autorità di Gestione POR 2000/2006 e PO FESR 2007/2013. 216 PO 1988/1993; PO 1994/1999; LEADER II 1994/1999.

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206

Codice caso Beneficiario Programma/Misura Importo spesa

irregolare

Importo da recuperare

Autorità che ha accertato l’irregolarità

Provvedimenti di autotutela assunti

Stato dell’eventuale contenzioso

IT/04/034/FO/3 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura

IV.8 6.939,89

Interamente recuperato

Determinazione Dirigenziale n. 77L/D 1416 del 02/12/2003 – Revoca contributo e recupero somme anticipate – Ufficio Monitoraggio – è stato corrisposto in favore della Regione Basilicata il pagamento dell’importo richiesto sulla relativa polizza fidejussoria

In attesa di chiusura della Commissione

IT/04/036/FO/3 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura

IV.8 8.253,62 8.253,62 Ufficio Controlli Fondi Europei

IT/05/042/FO/3 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura

IV.8 34.002,23 15.500,00 Ufficio Controlli Fondi Europei

IT/06/045/FO/3 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura

IV.10 15.500,00 15.500,00

Attività di controllo di I° livello - UfficioAiuti

Determinazione Dirigenziale n. 77I/D 1012 del 18/08/2005 – Revoca contributo e restituzione di somme (sentenza TAR n. 449/05) – Ufficio Aiuti

IT/06/081/FO/3 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura

IV.9 100.000,00 100.000,00

Servizio informativo della Guardia di Finanza

Determinazione Dirigenziale n. 77AA/D 485 del 28/04/2008 – Revoca contributo e restituzione di somme – Ufficio Politiche di sviluppo agricolo e rurale

IT/06/094/FO/3 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura

IV.12 46.352,00 46.352,00

Servizio informativo della Guardia di Finanza

Con D.G.R. n. 805 del 04/06/2008 la Giunta regionale ha autorizzato la costituzione di parte civile dell’Ente

Procedimento penale n. 365/04 R.G. notizie di reato dinanzi al Tribunale di Potenza

IT/06/095/FO/3 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura

IV.8 53.310,00 53.310,00 Ufficio Controlli Fondi Europei

IT/2006/97/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura

IV.8 100.000,00 38.466,00

Ispettorato centrale repressione frodi – Polizia

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di

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207

Fonte: elaborazione Corte dei conti, Sezione regionale di controllo della Basilicata su dati forniti dalla Regione Basilicata – Presidenza della Giunta –Ufficio Autorità di Gestione POR 2000-2006.

provinciale Potenza Potenza

IT/2006/98/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura

IV.8 95.854,00 26.360,00

Ispettorato centrale repressione frodi – Polizia

provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/99/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura

IV.8 100.000,00 55.000,00

Ispettorato centrale repressione frodi – Polizia

provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/100/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura

IV.8 100.000,00 55.000,00

Ispettorato centrale repressione frodi – Polizia

provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/102/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura

IV.8 100.000,00 35.235,00

Ispettorato centrale repressione frodi – Polizia

provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/104/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura

IV.8 96.263,00 38.276,00

Ispettorato centrale repressione frodi – Polizia

provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

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208

Irregolarità accertate per il POR Basilicata FEOGA 2000/2006 (01.01.2003-31.12.2008) # (segue)

Codice caso Beneficiario Programma/Misura Importo spesa

irregolare

Importo da

recuperare

Autorità che ha accertato l’irregolarità

Provvedimenti di autotutela

assunti

Stato dell’eventuale contenzioso

IT/2006/105/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 96.818,00 29.055,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/106/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 82.004,00 18.554,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/107/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 96.370,00 45.354,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/108/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 96.227,00 26.462,00

Ispettorato centrale repressione frodi – Polizia

provinciale Potenza Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/109/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 96.631,00 48.316,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/110/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 71.695,00 16.490,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/116/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 100.000,00 50.000,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/117/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 100.000,00 55.000,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/118/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 53.021,00 21.714,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/119/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 100.000,00 27.500,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/122/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 100.000,00 55.000,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/123/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 100.000,00 27.500,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/124/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 – 100.000,00 55.000,00 Ispettorato centrale Procedimento penale n.

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209

Fonte: elaborazione Corte dei conti, Sezione regionale di controllo della Basilicata su dati forniti dalla Regione Basilicata – Presidenza della Giunta –Ufficio Autorità di Gestione POR 2000-2006.

Misura IV.8 repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/125/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 100.000,00 55.000,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/126/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 100.000,00 25.000,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/127/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 98.745,00 37.338,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/129/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 100.000,00 27.500,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/130/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 88.877,00 24.442,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/134/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 99.676,00 54.822,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

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210

Irregolarità accertate per il POR Basilicata FEOGA 2000/2006 (01.01.2003-31.12.2008) (segue)

Codice caso Beneficiario Programma/Misura Importo spesa

irregolare

Importo da

recuperare

Autorità che ha accertato l’irregolarità

Provvedimenti di autotutela

assunti

Stato dell’eventuale contenzioso

IT/2006/135/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 100.000,00 55.000,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/136/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 74.370,00 37.185,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/137/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 95.897,00 26.372,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/138/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 100.000,00 49.738,00

Ispettorato centrale repressione frodi – Polizia

provinciale Potenza Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/140/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 100.000,00 49.077,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/155/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 100.000,00 49.928,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/156/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 47.521,00 25.038,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/165/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 86.353,00 43.176,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/166/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 99.959,00 24.990,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/167/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 100.000,00 27.500,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/168/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 100.000,00 20.178,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/169/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 97.048,00 53.376,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/171/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 – 100.000,00 50.000,00 Ispettorato centrale Procedimento penale n.

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211

Fonte: elaborazione Corte dei conti, Sezione regionale di controllo della Basilicata su dati forniti dalla Regione Basilicata – Presidenza della Giunta –Ufficio Autorità di Gestione POR 2000-2006.

Misura IV.8 repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/172/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 100.000,00 20.024,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/173/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 100.000,00 50.000,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/174/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 99.521,00 54.736,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/176/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 70.839,00 38.962,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/177/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 80.419,00 35.276,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

IT/2006/178/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 100.000,00 49.926,00 Ispettorato centrale

repressione frodi – Polizia provinciale Potenza

Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza

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212

Irregolarità accertate per il POR Basilicata FEOGA 2000/2006 (01.01.2003-31.12.2008) (segue)

Fonte: elaborazione Corte dei conti, Sezione regionale di controllo della Basilicata su dati forniti dalla Regione Basilicata – Presidenza della Giunta –Ufficio Autorità di Gestione POR 2000-2006.

# Si rinvia alle considerazioni espresse in calce al prospetto pubblicato a pag. 53 e 98.

217 A seguito della sottoscrizione del Protocollo d’Intesa tra la Regione Basilicata e il Comando regionale Basilicata della Guardia di finanza ai fini del Coordinamento dei controlli e dello scambio di informazioni in materia di finanziamenti dei Fondi strutturali comunitari, approvato con delibera di Giunta regionale n. 1755 del 10.08.2001, per migliorare l’efficacia complessiva delle verifiche e garantire un più tempestivo recupero delle somme indebitamente erogate.

Codice caso Beneficiario Programma/Misura Importo spesa

irregolare

Importo da recuperare

Autorità che ha accertato

l’irregolarità

Provvedimenti di autotutela

assunti

Stato dell’eventuale contenzioso

IT/2006/186/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –

Misura IV.8 32.722,00 32.722,00 Servizio informativo della

Guardia di Finanza217

La Regione Basilicata in data 18/09/2006 emetteva “Ordinanza-Ingiunzione” di pagamento nei confronti della titolare della Ditta per l’intero importo relativo alla sanzione di cui all’art. 3 della L. 898/86.

TOTALE 4.421.187,74 1.999.005,85

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Irregolarità e frodi in materia agricola

213

Il totale dei progetti irregolari ammessi a finanziamento è quindi pari a

4.421.187,74 euro, con un’incidenza percentuale pari, rispettivamente, all’1,14% a

valere sulle risorse pubbliche complessivamente attivate dal FEOGA (386.500.000

euro) e all’1,28% rispetto al totale dei pagamenti effettuati alla data del 31

dicembre 2008 (346.136.264 euro).

Considerando, però, il solo importo della spesa sottoposta a controllo alla

data del 31.12.2008, consistente in 25.843.972,36 euro, tale percentuale sale al

17,11%.

Inoltre, l’importo dei contributi comunitari ancora da recuperare corrisponde

a 1.999.005,85 euro che, rispetto all’importo totale della spesa irregolare finora

erogato (4.421.187,74 euro), è pari al 45,21%.

Le misure coinvolte nelle irregolarità riguardano tutte l’Asse IV (Sistemi

locali di sviluppo) e, in particolare, eccezion fatta per n. 3 irregolarità ricadenti

all’interno di Misure diverse218 (per le quali, l’importo complessivo da recuperare è

pari a 161.852,00 euro), la Misura IV. 8 (Investimenti nelle aziende agricole,

ovvero promozione e sostegno finanziario di progetti tesi ad ottenere un

miglioramento delle condizioni di vita, lavoro, produzione e reddito degli

agricoltori), per un importo complessivo da recuperare pari a 1.837.153,85 euro,

corrispondente al 91,9% dell’intera quota comunitaria da recuperare.

Infine, dei 52 casi di irregolarità e frodi segnalate, ben 45 (pari al 86,54%)

di essi attiene ad ipotesi criminose (truffa ed altri reati di falso) per le quali si è

ancora in attesa del previsto procedimento penale e per le quali (eccezion fatta per

1 caso), la Regione Basilicata, in attesa dell’esito del procedimento giudiziale, non

ha posto in essere alcun provvedimento amministrativo di autotutela.

IRREGOLARITA’ E FRODI COMUNICATE DALL’ARBEA

Con nota n. 1049 del 20.4.2009, il magistrato istruttore di questa Sezione

regionale di controllo ha formulato all’ARBEA la richiesta di una serie di elementi

informativi e di compilazione di un questionario. Al questionario era allegata una

tabella contenente dati inerenti alle irregolarità e frodi di competenza dell’ARBEA,

relative ai periodi di programmazione 1994-1999 e 2000-2006, risultanti nella

banca dati dell’AGEA con invito a segnalare, al riguardo, eventuali correzioni e/o

integrazioni e ad indicare, per ciascuna irregolarità rilevata, la situazione alla data

del 31 dicembre 2008 relativa a:

- provvedimenti di autotutela (sospensione);

218 IV.9 (Diversificazione dell’attività aziendale); IV.10 (Imprenditoria giovanile); IV.12 (Miglioramento delle condizioni di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli).

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Irregolarità e frodi in materia agricola

214

- eventuali casi di rinuncia o restituzione spontanea;

- descrizione dello stato del recupero;

- soggetto che ha individuato l’irregolarità;

- stato dell’eventuale contenzioso in corso;

- comportamento dell’amministrazione in caso di contenzioso sul

provvedimento di autotutela.

Le irregolarità e le frodi risultanti nella predetta banca dati e riportate nella

tabella di cui trattasi erano in numero di 3, inerenti al FEOGA- sezione Garanzia, il

cui anno di comunicazione è il 2007, riguardanti il programma comunitario

“SEMINATIVI” e di importo, rispettivamente, pari a euro 11.538,22, euro 12.337,18

e euro 12.702,54 (per un importo complessivo di euro 36.577,94).

L’ARBEA, a tal proposito, s’è limitata a precisare, nella risposta al

questionario, che:

“Gli importi relativi alle tre pratiche indicate nella tabella allegata sono stati

tutti integralmente recuperati per compensazione. Si allegano schede relative alle

singole pratiche”.

Le 3 schede cui l’ARBEA fa cenno, in realtà poco o nulla aggiungono alle

informazioni già in possesso di questa Corte. Anche perché, ad es., il tipo di

irregolarità e la definizione di irregolarità riscontrate nei predetti casi specifici sono

indicate con codici e non esplicitate.

Dalle schede in questione si evince la data di ricevimento della prima

informazione e la fonte della stessa (in tutti e 3 i casi la fonte è indicata,

genericamente, nella Regione Basilicata).

Ritenendosi improbabile che le irregolarità e frodi risultanti all’ARBEA

potessero limitarsi a soli 3 casi (infatti, per tale motivo era stato richiesto

esplicitamente, sin dall’inizio, di provvedere ad integrare e correggere il dato), per

le vie brevi, è stata richiesta conferma della predetta circostanza e così, con nota n.

7999 del 21.10.2009, il direttore dell’Agenzia ha comunicato che: “(...) alla data del

30 gennaio 2009 le schede di irregolarità relative al Feoga-G (programmazione 94-

99 e 00-06) di competenza ARBEA sono state 312, di cui 12 rilevate dall’ARBEA

stessa e 300 da soggetto esterno (Regione Basilicata)”.

Nessuna altra informazione (tipo di irregolarità, importi, stato del

procedimento di recupero, provvedimenti assunti) è stata fornita.

Il ritardo e la carenza di informazioni fornite è stato evidenziato nello

schema di referto trasmesso all’ARBEA, in data 3.10.2009, onde instaurare il

contraddittorio finale in vista dell’adunanza pubblica (fissata per il giorno

24.11.2009) e della approvazione (con deliberazione di questa Sezione regionale di

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Irregolarità e frodi in materia agricola

215

controllo) del referto stesso.

Di conseguenza, in sede di controdeduzioni, con nota del 19.11.2009 il

direttore dell’ARBEA ha trasmesso ulteriore documentazione e dati che di seguito

vengono sintetizzati, chiarendo, nel contempo, che le sopra evidenziate carenze e

ritardi sono stati determinati da un’errata interpretazione di alcuni quesiti del

questionario a suo tempo trasmesso. In particolare il direttore dell’ARBEA ha

precisato che: “(…) se taluni dati non sono stati inizialmente trasmessi, lo si è

dovuto a obiettive difficoltà di interpretazione del questionario allegato. In un primo

momento, difatti, era parso che la richiesta di informazioni si riferisse alle sole tre

pratiche segnalate, a titolo di campione. Successivamente poi, essendo stato

richiesto di specificare i punti 14 e 15 del questionario, si è ritenuto di comunicare

esclusivamente il numero delle irregolarità, come espressamente indicato nei

suddetti punti”.

Ad ogni modo, dall’esame della nota da ultimo pervenuta e dei relativi

allegati (un elenco delle irregolarità ed un “dettaglio” delle relative schede) si

evince che, delle 312 schede di irregolarità di cui sopra, 4 casi sono stati archiviati.

Trattasi di irregolarità accertate sino alla data del 15.10.2008, in quanto

l’esercizio finanziario FEAGA (ex FEOGA-Garanzia) va dal 16 ottobre al 15 ottobre

dell’anno successivo. Pertanto il direttore dell’ARBEA ha precisato che i dati

dell’esercizio finanziario 2009 saranno disponibili solo a febbraio 2010.

Delle 308 residue irregolarità, 21 sono state oggetto di comunicazione

all’OLAF (poiché di importo superiore a 10.000 euro). L’importo irregolare

complessivo è pari a 877.599,10 euro cui devono aggiungersi 130.905,70 euro di

interessi. Risultano recuperati importi per soli 292.537,48 euro e, quindi, l’importo

ancora da recuperare ammonta a 715.967,32 euro.

Dall’elenco denominato “dettaglio schede” è stato possibile evincere soltanto

alcuni ulteriori elementi conoscitivi.

In particolare, in ordine al sottosettore (nell’ambito del settore “Sviluppo

rurale”) di destinazione dei contributo per il quale è stata riscontrata irregolarità,

trattasi, in 72 casi, di aiuti al “ritiro seminativi dalla produzione” e, nei residui 236

casi, di “agricoltura biologica”.

L’autorità che ha accertato l’irregolarità è in 12 casi l’ARBEA, a seguito di

controlli amministrativi (in 10 casi è stata la sede di Matera e in 2 casi la sede di

Potenza) mentre, nei restanti 296 casi, si tratta dell’Ufficio Aiuti della Regione

Basilicata (a seguito di controlli “in loco”).

Nessun caso risulta soggetto a procedimento giudiziario, in tutti i casi si sta

procedendo a recuperi per compensazione, in nessun caso è stata disposta

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Irregolarità e frodi in materia agricola

216

sospensiva.

Il Collegio, nel rimarcare il ritardo e la insufficienza delle informazioni

fornite, sin d’ora formula esplicita richiesta che un maggiore dettaglio ed un

aggiornamento dei dati sopra sintetizzati, venga assicurato in sede di (obbligatoria)

comunicazione (da effettuarsi entro 6 mesi dall’approvazione del presente referto)

delle misure consequenziali al riguardo adottate (ai sensi dell’art. 3, comma 6, della

legge n. 20 del 14 gennaio 1994).

CONSIDERAZIONI DI SINTESI E CONCLUSIONI

La presente Relazione, procedendo alla rilevazione e analisi dei dati contabili

e delle attività poste in essere relativamente al Fondo Europeo di Orientamento e

Garanzia Agricola (FEOGA) nell’ambito del programma operativo regionale POR

2000-2006, e seguendo il collaudato schema espositivo già utilizzato in analoghe

iniziative di Indagini comparate, ha cercato, nell’ordine: di offrire una sintesi del

panorama normativo sia nazionale che comunitario; di esporre i dati contabili

relativi alle risorse comunitarie disponibili e relativi livelli di utilizzazione realizzati;

di riferire sull’efficienza degli apparati amministrativi, con particolare riferimento ai

sistemi di controllo esistenti e al loro grado di affidabilità; di valutare, infine, sia

pure sulla prevalente base di dati e informazioni provenienti dalle Amministrazioni

interessate, l’efficacia degli interventi programmati e attuati.

La rilevante entità del fenomeno delle irregolarità e, di contro, la modesta

entità degli importi recuperati soprattutto se rapportati alla distanza di tempo

intercorsa dagli accertamenti delle stesse, se da un lato può spiegarsi con la

particolare struttura molto frammentata del sistema agricolo regionale costituito da

un elevato numero di operatori di piccole e piccolissime dimensioni e con

conseguenti difficoltà per i relativi controlli, dall’altro non può non essere correlato

ad una situazione di inefficienza amministrativa che, anche in questo delicato

settore, rende difficile realizzare buone pratiche gestionali.

Naturalmente ogni discorso sulle irregolarità e frodi richiama

immediatamente l’attenzione sull’efficienza dei sistemi di controllo, in quanto

irrinunciabile presidio del criterio di buona gestione finanziaria, che è diventato nel

tempo principio fondamentale dell’ordinamento comunitario.

E a tal proposito, in sede conclusiva, ribadendo innanzitutto i richiami fatti

nel corso della relazione sulla necessità di dare soluzioni definitive alle distorsioni di

volta in volta segnalate e stigmatizzate219, ed in coerenza con gli stessi, non si può

219 Ci si riferisce, in particolare, al seguente passaggio a proposito della disamina relativa ai controlli di I livello: “(…) rielaborando alcuni semplici dati, pare evidente come le irregolarità siano, già nella fase istruttoria, molto elevate, per cui è opinione di questa Sezione di controllo che sarebbe opportuno, se

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Irregolarità e frodi in materia agricola

217

sottacere quanto sottolineato all’epoca dalla Sezione di controllo per gli Affari

Comunitari ed Internazionali della Corte dei conti220 allorquando ammoniva

(riferendosi all’analisi della gestione dei Fondi FESR ma con parole che ben si

attagliano anche ai Fondi FEOGA) che: “Dall’esame delle modalità di svolgimento

delle irregolarità segnalate (…) emerge con chiarezza che la fase più delicata è

quella dell’istruttoria sulla quale devono insistere con maggiore rigore, anche in

futuro, controlli più adeguati anche al fine di contrastare in modo efficace le

pratiche fraudolente evitando inutili esborsi di denaro pubblico”.

Tale scarsità di controlli di I livello, viene addirittura acuita ed amplificata

dalla successiva analisi relativa ai controlli di II livello, giacché, nel corso del 2008

non risultano effettuate attività di campionamento sul Fondo FEOGA, così come

testualmente dichiarato dal preposto Ufficio regionale: “(…) Nell’annualità 2008 le

attività di campionamento hanno riguardato il solo Fondo FEASR (…). La verifica

annuale del campione rispetto alla spesa certificata, che l’Ufficio Controllo Fondi

Europei monitora periodicamente, garantisce infatti l’adeguatezza dello stesso in

relazione al comma 2 dell’art. 10 del reg. (CE) 438/01 nel quale è stabilito che <i

controlli effettuati prima della conclusione di ciascun intervento devono riguardare

almeno il 5% della spesa totale ammissibile ed un campione rappresentativo delle

operazioni approvate>. L’Autorità di Controllo di II livello ha ritenuto, quindi,

opportuno non procedere alla pedissequa applicazione della metodologia di

campionamento sino ad ora adottata, ma a direzionare la metodologia di

campionamento verso l’unica Misura di recente attivazione al fine di evitare un

inutile innalzamento della percentuale da campionare nonché le duplicazioni delle

attività di audit su Misure già idoneamente controllate(…)”221.

Questa Sezione regionale di controllo, all’opposto, lasciando da parte

l’asettico rispetto del dettato normativo del Legislatore europeo, ma considerando,

più pragmaticamente, l’elevato quanto diuturno utilizzo di pratiche non lecite e/o

non legali finalizzate al percepimento di fondi comunitari, è del parere che solo una

continua azione di controllo può instradare gli utilizzatori finali dei Fondi alla

non addirittura necessario, implementare già in origine il modello di controllo e monitoraggio al fine di stimolare una cultura della legalità generalmente condivisa, chiara, diffusa e conosciuta che investa, attraverso la creazione di un codice etico che aumenti il senso di appartenenza e di lealtà alle Istituzioni, tutti gli attori (interni ed esterni all’Amministrazione) a vario titolo coinvolti. Ciò appare ancor più vero se riferito alla diffusa ma distorta idea che l’immaginario collettivo si è, nel corso del tempo, fatta dell’intero sistema di gestione delle risorse comunitarie, visto come un sistema completamente sbilanciato sul versante della spesa, grazie ad una logica di utilizzo dei finanziamenti basata sulla convinzione del carattere a “fondo perduto” degli stessi anziché sul diritto soggettivo attribuito dall’ordinamento comunitario alla pretesa del beneficiario in presenza dei prescritti requisiti”. 220 Cfr. Relazione speciali 1/2007: “Irregolarità e frodi in materia di Fondi Strutturali con particolare riguardo al FESR nelle regioni Obiettivo 1” della Sezione di controllo per gli Affari Comunitari ed Internazionali della Corte dei conti. 221 Cfr. nota prot. 101158/22AA del 21.05.2009 dell’Ufficio Controllo Fondi Europei della Regione Basilicata.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

218

virtuosità, innescando, finalmente e quale punto di non ritorno, quella cultura della

legalità di cui il Paese sente fortemente il bisogno.

Appare infatti necessario diffondere e consolidare la cultura del controllo e

della valutazione, intesi non solo come strumenti di analisi di trend e relativi

scostamenti, ma anche come strumenti diagnostici di prevenzione di possibili

sprechi e di autocorrezione tempestiva.

Si ritiene, quindi, indispensabile che le PP.AA. tentino, quantomeno, di

innovare i processi che stanno alla base di prodotti e servizi finali in coerenza con il

modificarsi dei bisogni da soddisfare interpretando in modo strategico e anticipando

la propria missione istituzionale. Andando oltre quel routinario sistema di controlli

che forse non è più coerente e soddisfacente per le attuali esigenze.

Per tale motivo si ritiene indifferibile l’adozione di tutte le misure idonee (e,

tra queste, non ultima, appunto, quella dell’intensificazione del sistema di controlli

ex ante, in itinere ed ex post) al fine di migliorare l’azione delle Amministrazioni

coinvolte sul fronte sia della prevenzione che dei recuperi, essendo fonte di grave

pregiudizio non solo finanziario ma anche di immagine il verificarsi di un gran

numero di irregolarità e frodi nel settore.

E continuando, è per lo stesso motivo che si chiede all’Amministrazione

regionale di dare fattivamente conto della disponibilità all’epoca dimostrata222 circa

la possibilità di dare attuazione ad una anagrafe dei soggetti colpevoli di pratiche

irregolari che gli attori, regionali e nazionali, che gestiscono Fondi comunitari

possano consultare in caso di necessità.

Nel rinviare ogni valutazione sul merito delle questioni rimaste inevase o

prive di adeguato supporto informativo (ad es. in ordine alla indicazione descrittiva

del tipo di irregolarità riscontrate), è da sottolineare che esse (che investono, come

visto, anche diverse osservazioni contenute nei precedenti referti della Sezione di

controllo per gli Affari Comunitari ed Internazionali della Corte dei conti) dovranno

essere successivo oggetto, ai sensi dell’art. 3, comma 6, della legge n. 20 del 14

gennaio 1994, delle previste misure consequenziali al riguardo adottate e che,

entro 6 mesi, dovranno essere comunicate.

Infine, in disparte ogni valutazione di situazioni e fenomeni al di fuori delle

competenze circoscritte al presente campo di indagine, non si può non menzionare

l’ARBEA (Agenzia della Regione Basilicata per le Erogazioni in Agricoltura),

apparentemente meno interessata dai profili dell’Indagine stessa poiché sì

Organismo pagatore della Regione Basilicata ma solamente a far data dall’esercizio

222 Cfr. Relazione speciale n. 1/2007: “Irregolarità e frodi in materia di Fondi Strutturali con particolare riguardo al FESR nelle regioni Obiettivo 1” della Sezione di controllo per gli Affari Comunitari ed Internazionali della Corte dei conti.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

219

finanziario 2005 e, quindi, con responsabilità gestorie inizialmente minori,

all’attualità, complessivamente identificabili.

Al riguardo occorre fare cenno a ripetute manifestazioni di disagio che

l’opinione pubblica ha evidenziato in ordine a notevoli ritardi nei pagamenti dei

previsti aiuti comunitari, ritardi istituzionalmente confermati dai numerosi rilievi

evidenziati dagli Organismi di controllo nazionali e comunitari circa le modalità

organizzative e la mancata tempistica inerente le procedure di esecuzione dei

pagamenti stessi.

Inevitabile appariva, dunque, tentare di supportare, anche se

transitoriamente223, i compiti dell’Organismo pagatore in relazione all’istruttoria

delle domande di pagamento per quanto delegabile da parte dell’Organismo stesso,

al fine di cercare di porre rimedio ai ritardi di cui si è detto e provare a garantire

l’attuazione di tali procedure in una tempistica utile all’effettuazione della spesa, ed

al suo controllo, nell’ambito dei termini fissati dai regolamenti comunitari.

Si deve, poi, rimarcare il ritardo con il quale l’ARBEA ha fornito informazioni

in ordine alle irregolarità ed alle frodi di propria competenza e la mancata

descrizione delle stesse224.

Questa valutazione di sintesi porta a concludere che l’attività normativa,

amministrativa e (soprattutto) di controllo che ha a suo tempo caratterizzato la

incerta fase di avvio, avrebbe dovuto oramai fornire, a distanza di tempo,

223 Cfr. Deliberazione della Giunta regionale 23 giugno 2009, n. 1178: “Ridefinizione delle strutture organizzative del Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale, Economia Montana” che, al punto 3, ha previsto una struttura denominata “Struttura di progetto – Gestione Interventi PSR” avente carattere di transitorietà in quanto tesa a garantire all’ARBEA il tempo necessario, stimabile in 18 mesi, a superare l’attuale empasse. 224 In data 24 novembre 2009, nel suo intervento in pubblica adunanza, il direttore pro tempore dell’ARBEA, ha dichiarato, con riferimento alle criticità evidenziate nella esposizione del magistrato relatore, che le difficoltà iniziali scontrate dall’ARBEA e dovute, sostanzialmente alla carenza del sistema dei controlli interni sono state, nel tempo, anche grazie alla presentazione del nuovo Piano occupazionale dell’Agenzia ed alla conseguente autorizzazione all’assunzione di nuovo unità di personale a tal uopo dedicate, di fatto superate con la costituzione di un’apposita Struttura Speciale di Auditig. Inoltre rispetto alle iniziali criticità rilevate in ordine ai notevoli ritardi nei pagamenti dei previsti aiuti comunitari, il direttore ha ritenuto di poter affermare che, all’attualità, le stesse possono considerarsi superate giacchè l’odierna tempistica vede un trend positivo ed in linea, se comparato, con le gestioni degli organismi pagatori settentrionali. Così come si ritiene superata la criticità relativa ai tempi di recupero delle somme indebitamente erogate, in quanto – in ordine alla tempistica tra il momento iniziale (iscrizione nel registro dei debitori) e quello finale (recupero e/o compensazione) – l’ARBEA è attualmente in linea con i tempi di recupero degli altri Organismi pagatori regionali. Tutto quanto su detto, in uno scenario in cui il quadro comunitario è cambiato, evolvendosi di pari passo alle innovazioni tecnologiche attraverso le quali (sistema di rilevazione GIS, aerofotogrammetria) si è ora nelle condizioni di non ripetere gli errori commessi nel recente passato in ordine all’erogazione di contributi a soggetti non titolati. A seguito delle su esposte considerazioni, il direttore dell’ARBEA ha assicurato ampie garanzie sulla gestione futura dell’Agenzia così come tra l’altro, già precedentemente riferito in sede di audizione dinanzi la Sezione di controllo per gli Affari comunitari ed internazionali della Corte dei conti, laddove ha espresso l’opinione circa la necessità (soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia dove tale organismo è ancora un unicum) di mantenere la struttura che, ovviamente, sconta ancora differenze organizzative ed operative se raffrontata ai più vecchi Organismi pagatori presenti nelle Regioni del Nord. Infine, il direttore ha tenuto a precisare che la complessità della materia che si ritrova a gestire non sempre è adeguatamente compresa dai mass-media.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

220

un’attendibile conoscenza del settore, tale da dover abbattere sensibilmente il pur

complesso fenomeno delle irregolarità, considerando che il rinvio sine die di

soluzioni ha già posto a carico della collettività un onere in termini economici che,

proiettato su scala nazionale, pare francamente eccessivo.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

221

SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO

SICILIA

(Deliberazione n. 118/2010)

IRREGOLARITA’ E FRODI IN MATERIA DI POLITICA AGRICOLA

Conclusioni

1. In primo luogo si è registrata una scarsa collaborazione ed un apporto

insufficiente da parte dell’Amministrazione regionale in sede di istruttoria. Ciò è

parzialmente dipeso dalla riorganizzazione dell’Amministrazione regionale e

dall’avvicendamento al vertice dell’Assessorato avvenuto nel corso del 2009.

Durante l’istruttoria l’Amministrazione, oltre a non avere rispettato i tempi fissati

dalla Corte, ha difatti fornito ben tre risposte diverse al questionario inviato dalla

Sezione. Inoltre, i dati trasmessi presentano alcune discordanze rispetto alle

analoghe segnalazioni del Dipartimento per il coordinamento delle politiche

comunitarie e contengono delle inesattezze (sono stati, ad esempio, riscontrati

importi totali non corrispondenti con i parziali) che denunciano, in generale, una

scarsa accuratezza nell’elaborazione delle informazioni richieste dalla Corte.

2. Sebbene in sede di istruttoria vengano effettuati capillari controlli

sistematici su tutti i progetti ammessi al finanziamento, un numero consistente di

irregolarità emerge sia in occasione dei controlli in loco eseguiti dalle strutture

periferiche dell’Assessorato sia in sede di controllo ex post di primo livello.

Occorrerebbe pertanto potenziare tali iniziative di contrasto al fenomeno delle

irregolarità dal momento che esse si dimostrano efficaci e tempestive.

3. Da una analisi delle singole fattispecie si riscontra inoltre che le

irregolarità di importo più consistente vengono individuate prevalentemente da

soggetti esterni all’Amministrazione, ovvero dalla Magistratura e dalla Guardia di

Finanza.

4. Desta forte preoccupazione la modesta entità degli importi recuperati in

rapporto alla spesa non regolare. Altro fattore critico è inoltre rappresentato dal

notevole lasso di tempo che intercorre tra l’accertamento dell’irregolarità e il

concreto recupero da parte dell’Amministrazione.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

222

5. Sul fronte organizzativo va sottolineata l’insufficienza delle risorse

dedicate in via esclusiva ai controlli, soprattutto in alcuni Dipartimenti, stante

l’elevata incidenza delle irregolarità per alcune Misure e i modesti recuperi

conseguiti.

6. Sebbene la presente indagine si riferisca specificamente al Feaog- Sezione

Orientamento, per ragioni di completezza, va osservato che la Sezione Garanzia del

suddetto fondo evidenzia una spesa irregolare pari ad oltre 45 milioni di euro. Il

dato, di per sé elevato, se sommato agli oltre 50 milioni di euro di irregolarità della

Sezione Orientamento, indica che lo scorretto impiego dei finanziamenti a sostegno

dell’agricoltura ha assunto in Sicilia dimensioni allarmanti. Si impone pertanto,

nell’attuale periodo di programmazione, l’adozione di adeguati strumenti di

prevenzione e di contrasto al fenomeno delle frodi e delle irregolarità.

Tabella – personale impiegato nell’espletamento dei controlli di primo livello

Dipartimento regionale Risorse umane

Tempo medio di

permanenza nel

settore

Dipartimento interventi strutturali

n. 31 dipendenti 6 anni

Dipartimento interventi infrastrutturali

n. 1 dirigente e n. 1 funzionario direttivo 2,5 anni

Dipartimento Foreste n. 1 dirigente, n. 1 Commissario forestale, n. 1 funzionario e n. 1

istruttore direttivo 2 anni

Azienda Foreste demaniali

n. 1 dirigente e n. 1 istruttore Non comunicato

Agenzia delle acque e dei rifiuti

n. 1 dirigente e n. 7 funzionari direttivi Non comunicato

Fonte: Regione siciliana – Assessorato Agricoltura e Foreste – Dip. Interventi strutturali da questionario dell’8/4/2010

POR 2000-2006 - PROSPETTO DEI CONTROLLI DI PRIMO LIVELLO DEL

DIPARTIMENTO INTERVENTI STRUTTURALI

MISURA/SOTTOMISURA CONCLUSI

N.Progetti sottoposti a

controllo di primo livello al

31/12/2008

N.Progetti con esito di controllo negativo

N.progetti in itinere

MISURA 4.06 4395 303 14 149 MISURA 4.07 9.068 915 15 173

MISURA 4.08 959 86 4 39

MISURA 4.09 166 19 1 5

MISURA 4.11 464 55 0 7

MISURA 4.13 125 16 0 6

MISURA 4.15 391 35 0 17

Totali 15.568 1.429 34 396

% di progetti controllati 9,18

Fonte: Regione siciliana – Assessorato Agricoltura e Foreste – Dip. Interventi strutturali

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Irregolarità e frodi in materia agricola

223

Tabella - controlli di secondo livello eseguiti per il FEAOG - O

Anni

procedimenti controllati

complessivamente

procedimenti non conclusi

procedimenti conclusi

positivamente

procedimenti conclusi

negativamente

procedimenti conclusi senza criticità

anno 2002 45 24 +9* 4+4* 4 anno 2003 51 1 29 +9* 7+2** 3 anno 2004 56 32 +9* 10 5 anno 2005*** 58 3 + 1** 27 +13* 12 2 anno 2006*** 55 1 29 +13* 10+1** 1 anno 2007*** 43 10 16 +12* 4+1**

totali 308 15+1** 157+65* 47+4*+4** 15 Fonte: elaborazione della Corte dei conti- Sezione controllo della Regione siciliana su dati dell’ Ufficio Speciale Autorità di audit della Regione siciliana * Procedimenti conclusi con parziale recupero di importi non riconosciuti ammissibili. ** Procedimenti in OLAF. ***Nella misura 4.11 nessun procedimento controllato per mancata certificazione della spesa,causa errore sistematico della Misura.

Tabella - dati OLAF (elaborazione Corte dei conti – Sez. Controllo per la Regione

siciliana) (dati in euro)

Importo complessivo

spesa POR 2000-2006 Feaog -O

Importo spesa

irregolare

Importo da recuperare

Incidenza irregolarità

Numero irregolarità

1.515.935.628,00

50.763.258,97

28.847.621,77

3,34%

60

Tabella – dati Assessorato Risorse agricole e alimentari (questionario

dell’8/4/2010) (dati in euro)

Importo complessivo spesa POR 2000-2006

Feaog -O

Importo spesa

irregolare

Importo da recuperare

Incidenza irregolarità

Numero irregolarità

1.515.935.628,00

23.746.834,80

n.d.

1,57%

63

Tabella - soggetti accertatori e spesa irregolare

Amm. Regionale contr. I livello

Amm. Regionale contr. II livello

Guardia di finanza

Autorità giudiziaria

Altri organismi (Ismea,

Comuni, CNR, Prefetture)

n. 38 per €28.920.863,43

n. 8 per €481.788,81

n. 7 per 2.287.357,96

n.4 per € 18.317.313,77

n. 3 per €755.935,00

Fonte: elaborazione della Corte dei conti Sez. controllo per la Regione siciliana da segnalazioni OLAF

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Irregolarità e frodi in materia agricola

224

Tabella – incidenza della spesa irregolare sulla spesa erogata

MISURA SPESA IRREGOLARE

TOTALE SPESA EROGATA

Percentuale di incidenza

1.09 59.738,55 175.051.118,44 0,03 4.06 2.732.781,03 313.378.126,00 0,87 4.07 306.656,00 214.949.886,00 0,14 4.09 19.440.898,00 152.499.697,00 12,75 4.10 39.999,79 65.940.809,57 0,06 4.11 466.282,00 39.335.113,00 1,19 4.12 425.183,07 3.448.576,54 12,33 4.15 275.296,36 84.555.664,00 0,33 totale

generale 23.746.834,80 1.049.158.990,55 2,26

Fonte: Regione siciliana – Assessorato risorse agricole e alimentari – Dip. Interventi strutturali

Tabella - Recuperi

Amministrazione Importo recuperato Importo da recuperare

Dip. Int.Str. 7.682.197,34 15.784.018,93

Dip. Int. Infr . 721,40 n.d.

Dip. Foreste 39.999,79 59.738,55

Totali 7.722.918,53 15.843.757,48 Fonte: Regione siciliana – Assessorato agricoltura- Dipart.Interventi strutturali

**Dato non aggiornato in sede di adunanza

Tabella – provvedimenti di autotutela assunti dall’Amministrazione al mese

di ottobre 2009

Dipartimento Sospensione Revoca totale

Revoca parziale

Altro (attesa giudizio)

Dip.Interv. strutturali 37 53 67 0 Dip. Interv. Infrastrutturali 2 Dip. Foreste 2

Totali 37 55 67 2 Fonte: Regione siciliana – Assessorato risorse agricole e alimentari – Dip. Interventi strutturali

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Irregolarità e frodi in materia agricola

225

Tabella – irregolarità e frodi POR 2000-2006 – FEAOG-O #

Irregolarità Accertate Feaog – O Regione Sicilia

Scheda Olaf anno

POR 2000/2006 misura

importo spesa irregolare

importo da recuperare

organismi accertatori

tipo di irregolarità fase di

accertamento

35/2004 Por

2000/2006 n.d.

179.013,45 71.605,38

Regione siciliana assessorato agricoltura-

dipartimento interventi strutturali

controllo documentale a

posteriori in loco -difformità fatture-inesatta tenuta libri

contabili

55/2004 Por

2000/2006 misura 4.07

6.041,00 6.041,00 Ufficio speciale

controlli di secondo livello

controllo documentale a

posteriori in loco - irregolarità di tipo amministrativo

56/2004 Por

2000/2006 misura 4.07

12.082,00 12.082,00 Ufficio speciale

controlli di secondo livello

controllo documentale a

posteriori in loco-irregolarità di tipo amministrativo

57/2004 Por

2000/2006 misura 4.07

20.000,00 20.000,00 Ufficio speciale

controlli di secondo livello

controllo documentale a

posteriori in loco- irregolarità di tipo amministrativo

58/2004 Por

2000/2006 misura 4.07

10.000,00 10.000,00 Ufficio speciale

controlli di secondo livello

controllo documentale a

posteriori in loco- irregolarità di tipo amministrativo

59/2004 Por

2000/2006 misura 4.06

11.421,92 0,00 Assessorato

agricoltura- unità operativa periferica

controllo documentale a

posteriori -realizzazione di serre

di superficie superiore-

irregolarità di tipo amministrativo

71/2004 por

2000/2006 misura 4.07

10.000,00 0,00 Assessorato

agricoltura- unità operativa periferica

controllo documentale a

posteriori in loco -irregolarità di tipo amministrativo

72/2004 Por

2000/2006 misura 4.07

24.164,00 24.164,00 Ufficio speciale

controlli di secondo livello

controllo documentale a

posteriori in loco- irregolarità di tipo amministrativo

73/2004 Por

2000/2006 misura 4.07

10.000,00 10.000,00 Ufficio speciale

controlli di secondo livello

controllo documentale a

posteriori in loco-irregolarità di tipo amministrativo

74/2004 Por

2000/2006 misura 4.07

10.000,00 10.000,00 Ufficio speciale

controlli di secondo livello

controllo documentale a

posteriori in loco- irregolarità di tipo amministrativo

13/2005 Por

2000/2006 misura 4.10

79.999,58 0,00

Assessorato agricoltura-

Dipartimento foreste servizi tecnici

controllo in loco- mancata e scorretta esecuzione dei lavori

33/2005 Por

2000/2006 misura 4.06

35.997,00 0,00 Ispettorato provinciale

agricoltura

controllo dell'attività-

cessione ramo aziendale

34/2005 Por

2000/2006 misura 4.06

279.806,32 0,00 Ispettorato provinciale

agricoltura controllo dell'attività mancata produzione

documenti

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Irregolarità e frodi in materia agricola

226

Scheda Olaf anno

POR 2000/2006 misura

importo spesa irregolare

importo da recuperare

organismi accertatori

tipo di irregolarità fase di

accertamento

35/2005 Por

2000/2006 misura 4.11

389.501,81 389.501,81 Ufficio speciale

controlli di secondo livello

controllo documentale a

posteriori in loco- errata imputazione

al programma operativo

36/2005 Por

2000/2006 misura 4.09

390.375,00 390.375,00

Assessorato agricoltura- dipartimento

interventi strutturali

opere finanziate non completate entro i

termini

49/2005 117.712,77 117.712,77 Procura della repubblica

indagine giudiziaria

98/2005 Por

2000/2006 misura 4.07

6.041,00 6.041,00 Ispettorato

provinciale agricoltura

controllo dell'attività-

requisiti mancanti

101/2005 Por

2000/2006 misura 4.07

6.041,00 6.041,00 Ispettorato

provinciale agricoltura

controllo dell'attività-

requisiti mancanti

102/2005 Por

2000/2006 misura 4.07

10.000,00 10.000,00 Ispettorato

provinciale agricoltura

controllo dell'attività-

requisiti mancanti

2/2006 Por

2000/2006 misura 4.15

500.000,00 0,00 Comune di Castiglione

controllo in loco - realizzazioni di

opere non previste

3/2006 Por

2000/2006 misura 4.07

24.164,00 12.082,00

Assessorato agricoltura

dipartimento interventi strutturali

controllo documentale a

posteriori -assenza documentazione necessaria al

perfezionamento della pratica

11/2006 Por

2000/2006 misura 4.06

246.670,34 76.713,71 Guardia di finanza

controllo documentale a

posteriori in loco- mancato utilizzo

dell'anticipo e lavori non ultimati

13/2006 Por

2000/2006 misura 1.09

1.106.809,16 59.738,55 Assessorato agricoltura

dipartimento foreste

controllo in loco- mancata esecuzione

dei lavori entro i termini

26/2006 Por

2000/2006 misura 4.06

25.106,00 0,00 Regione siciliana

altri controlli - inottemperanza agli obblighi giustificativi

delle somme utilizzate

27/2006 Por

2000/2006 misura 4.06

59.352,00 0,00 Regione siciliana

altri controlli inottemperanza agli obblighi giustificativi

delle somme utilizzate

28/2006 Por

2000/2006 misura 4.06

39.264,00 0,00 Regione siciliana altri controlli - difformità nella rendicontazione

29/2006 Por

2000/2006 misura 4.15

121.072,00 0,00 Regione siciliana

altri controlli -mancata

realizzazione delle opere nei termini

previsti

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Irregolarità e frodi in materia agricola

227

Scheda Olaf anno

POR 2000/2006 misura

importo spesa irregolare

importo da recuperare

organismi accertatori

tipo di irregolarità fase di

accertamento

30/2006 Por

2000/2006 misura 4.09

18.388.206,00 18.388.206,00 Regione siciliana

controllo documentale ex

post- irregolarità ai sensi del

reg.2988/95

33/2006 por

2000/2006 misura 4.06

86.658,56 86.658,56 Guardia finanza

indagine giudiziaria- falsa attestazione

della ditta fornitrice dei lavori

46/2006 Por

2000/2006 misura 4.07

6.041,00 6.041,00 Ispettorato

provinciale agricoltura

controllo dell'attività-

requisiti mancanti

47/2006 Por

2000/2006 misura 4.07

6.041,00 6.041,00 Ispettorato

provinciale agricoltura

controllo in loco- la ditta non ha consentito il

regolare svolgimento delle

operazioni di controllo

55/2006 Por

2000/2006 misura 4.07

6.041,00 6.041,00 Ispettorato

provinciale agricoltura

controllo in loco- la ditta non ha consentito il

regolare svolgimento delle

operazioni di controllo

56/2006 Por

2000/2006 misura 4.07

6.041,00 6.041,00 Ispettorato

provinciale agricoltura

controllo in loco- la ditta non ha consentito il

regolare svolgimento delle

operazioni di controllo

88/2006 Por

2000/2006 misura 4.07

20.000,00 20.000,00 Regione siciliana

controllo documentale a

posteriori - mancata presentazione della

contabilità

89/2006 Por

2000/2006 misura 4.07

20.000,00 20.000,00 Regione siciliana

controllo documentale a

posteriori- mancata presentazione della

contabilità

90/2006 Por

2000/2006 misura 4.07

20.000,00 20.000,00 Regione siciliana

controllo documentale a posteriori- inizio

attività antecedente alla presentazione

dell'istanza

113/2006 Por

2000/2006 misura 4.09

7.600.001,00 3.776.501,00 Regione siciliana

inchiesta iniziale- truffa- false fatturazione- procedimento

penale

114/2006 Por

2000/2006 misura 4.09

2.882.600,00 0,00 Regione siciliana

inchiesta iniziale- truffa- false fatturazione- procedimento

penale

115/2006 Por

2000/2006 misura 4.09

1.343.940,00 512.185,00 Guardia di finanza

inchiesta iniziale- truffa- false fatturazione- procedimento

penale

131/2006 Por

2000/2006 misura 4.06

83.378,44 33.351,37 Guardia di finanza

controllo documentale a

posteriori in loco -false fatturazioni

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Irregolarità e frodi in materia agricola

228

Scheda Olaf anno

POR 2000/2006 misura

importo spesa irregolare

importo da recuperare

organismi accertatori

tipo di irregolarità fase di

accertamento

6/2007 Por

2000/2006 misura 4.06

332.513,00 133.006,00 Guardia di finanza

controllo documentale a

posteriori -controllo fiscale

25/2007 Por

2000/2006 misura 4.09

1.932.048,00 1.932.048,00 Regione siciliana inchiesta giudiziaria

120/2007 Por

2000/2006 misura 4.09

1.971.574,00 985.787,00 Regione siciliana n.d.

3/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

300.336,00 150.168,00 Ispettorato provinciale agricoltura

controllo dell'attività: omessa comunicazione inizio

dei lavori

4/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

273.294,00 136.648,00 Ispettorato provinciale agricoltura

controllo dell'attività: omessa comunicazione fine

dei lavori

5/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

247.960,00 123.980,00 Ispettorato provinciale agricoltura

controllo dell'attività- opere realizzate in modo

incompleto

6/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

225.000,00 112.500,00 Ispettorato provinciale agricoltura

controllo dell'attività -mancata

realizzazione

7/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

78.026,00 39.013,00 Ispettorato provinciale agricoltura

controllo dell'attività -mancato inizio dei lavori entro i termini

8/2008 Por

2000/2006 misura 4.09

7.717.000,00 0,00 Regione siciliana inchiesta giudiziaria-

truffa

9/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

94.554,00 47.277,00 Ispettorato provinciale agricoltura

controllo dell'attività -irregolarità

amministrative

10/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

230.106,00 115.053,00 organismo fuori

thesaurus reato di tipo ambientale

11/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

1.301.394,00 260.279,00 Regione siciliana controllo fiscale illecito contabile

12/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

994.508,00 198.902,00 Regione siciliana controllo fiscale illecito contabile

43/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

171.164,00 85.582,00 Regione siciliana

altri controlli- mancanza dei requisiti per la concessione dell'aiuto

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Irregolarità e frodi in materia agricola

229

Scheda Olaf anno

Por 2000/2006 misura

Importo spesa irregolare

Importo da recuperare

Organismi accertatori

Tipo di irregolarità fase di

accertamento

46/2008 Por

2000/2006 misura 4.07

20.000,00 20.000,00 Regione siciliana controllo successivo-

mancanza dei requisiti

47/2008 Por

2000/2006 misura 4.11

111.750,00 33.524,00 Ismea

altri controlli- non pagamento quote ammortamento e

truffa

55/2006 Por

2000/2006 misura 4.07

6.041,00 6.041,00 Ispettorato provinciale agricoltura

controllo in loco- la ditta non ha consentito il

regolare svolgimento delle

operazioni di controllo

56/2006 Por

2000/2006 misura 4.07

6.041,00 6.041,00 Ispettorato provinciale agricoltura

controllo in loco- la ditta non ha consentito il

regolare svolgimento delle

operazioni di controllo

88/2006 Por

2000/2006 misura 4.07

20.000,00 20.000,00 Regione siciliana

controllo documentale a

posteriori - mancata presentazione della

contabilità

89/2006 Por

2000/2006 misura 4.07

20.000,00 20.000,00 Regione siciliana

controllo documentale a

posteriori- mancata presentazione della

contabilità

90/2006 Por

2000/2006 misura 4.07

20.000,00 20.000,00 Regione siciliana

controllo documentale a posteriori- inizio

attività antecedente alla presentazione

dell'istanza

113/2006 Por

2000/2006 misura 4.09

7.600.001,00 3.776.501,00 Regione siciliana

inchiesta iniziale- truffa- false fatturazione-

procedimento penale

114/2006 Por

2000/2006 misura 4.09

2.882.600,00 0,00 Regione siciliana

inchiesta iniziale- truffa- false fatturazione-

procedimento penale

115/2006 Por

2000/2006 misura 4.09

1.343.940,00 512.185,00 Guardia di finanza

inchiesta iniziale- truffa- false fatturazione-

procedimento penale

131/2006 Por

2000/2006 misura 4.06

83.378,44 33.351,37 Guardia di finanza

controllo documentale a

posteriori in loco -false fatturazioni

6/2007 Por

2000/2006 misura 4.06

332.513,00 133.006,00 Guardia di finanza

controllo documentale a

posteriori -controllo fiscale

25/2007 Por

2000/2006 misura 4.09

1.932.048,00 1.932.048,00 Regione siciliana inchiesta giudiziaria

120/2007 Por

2000/2006 misura 4.09

1.971.574,00 985.787,00 Regione siciliana n.d.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

230

Scheda Olaf anno

Por 2000/2006 misura

Importo spesa irregolare

Importo da recuperare

Organismi accertatori

Tipo di irregolarità fase di

accertamento

3/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

300.336,00 150.168,00 Ispettorato provinciale agricoltura

controllo dell'attività: omessa comunicazione inizio

dei lavori

4/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

273.294,00 136.648,00 Ispettorato provinciale agricoltura

controllo dell'attività: omessa comunicazione fine

dei lavori

5/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

247.960,00 123.980,00 Ispettorato provinciale agricoltura

controllo dell'attività- opere realizzate in modo

incompleto

6/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

225.000,00 112.500,00 Ispettorato provinciale agricoltura

controllo dell'attività -mancata

realizzazione

7/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

78.026,00 39.013,00 Ispettorato provinciale agricoltura

controllo dell'attività -mancato inizio dei lavori entro i termini

8/2008 Por

2000/2006 misura 4.09

7.717.000,00 0,00 Regione siciliana inchiesta giudiziaria-

truffa

9/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

94.554,00 47.277,00 Ispettorato provinciale agricoltura

controllo dell'attività -irregolarità

amministrative

10/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

230.106,00 115.053,00 organismo fuori

thesaurus reato di tipo ambientale

11/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

1.301.394,00 260.279,00 Regione siciliana controllo fiscale illecito contabile

12/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

994.508,00 198.902,00 Regione siciliana controllo fiscale illecito contabile

43/2008 Por

2000/2006 misura 4.06

171.164,00 85.582,00 Regione siciliana

altri controlli- mancanza dei requisiti per la concessione dell'aiuto

46/2008 Por

2000/2006 misura 4.07

20.000,00 20.000,00 Regione siciliana controllo successivo-

mancanza dei requisiti

47/2008 Por

2000/2006 misura 4.11

111.750,00 33.524,00 Ismea

altri controlli- non pagamento quote ammortamento e

truffa

48/2008 Por

2000/2006 misura 4.11

144.185,00 43.256,00 Ismea

altri controlli- non pagamento quote ammortamento e

truffa

52/2008 Por

2000/2006 misura 4.15

224.067,00 123.237,00 organismo fuori

thesaurus altri controlli -irregolarità

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Irregolarità e frodi in materia agricola

231

Scheda olaf anno

Programma Leader misura

importo spesa irregolare

importo da recuperare

organismi accertatori

tipo di irregolarità fase di

accertamento

22/2006

programma comunitario leader -II misura B

76.703,68 76.703,68 Guardia di finanza indagine giudiziaria - falsa fatturazione dei costi sostenuti

23/2006

programma comunitario leader II- misura B

117.493,94 117.493,94 Guardia di finanza indagine giudiziaria - falsa fatturazione dei costi sostenuti

Importo totale 50.763.258,97 28.847.621,77

Fonte: elaborazione della Corte dei conti Sez. controllo per la Regione siciliana da segnalazioni OLAF

# Si rinvia alle considerazioni espresse in calce al prospetto pubblicato a pag. 53 e 98.

Tabella – irregolarità e frodi FEAOG-G

Feoga garanzia irregolarità

numero scheda olaf

OP settore importo irregolarità

organismo accertatore

stato del recupero*

PR.

2003/000024 Agea zootecnia 10.291,17 Guardia di Finanza 11.761,72

2003/000073 Agea zootecnia 67.276,22 Guardia di Finanza

2003/000090 Agea zootecnia 38.159,35 Guardia di Finanza CT

2003/000092 Agea zootecnia 7.480,07 Guardia di Finanza ME

2003/000093 Agea zootecnia 6.410,15 Guardia di Finanza 6.873,33 ME

2004/000003 Agea zootecnia 29.500,11 Guardia di Finanza 6.300,00 CT

2004/000037 Agea

zootecnia 35.664,31 Guardia di Finanza CT

2004/000076 Agea

zootecnia 39.627,01 Guardia di Finanza CT

2005/001111 Agea

ortofrutta 154.378,93 Corpo

forestale 159.936,31

2005/001168 Agea

zootecnia 18.780,62 Guardia di Finanza 18,780,62 ME

2005/001170 Agea

zootecnia 4.507,50 Guardia di Finanza 4.507,50 EN

2005/001219 Agea ortofrutta 781.975,23 Prefettura 58.637,11 Cl

2005/001221 Agea

ortofrutta 594.309,80 Guardia di Finanza 594.309,80 PA

2005/001222 Agea

ortofrutta 634.184,14 Guardia di Finanza 634.184,14 PA

2005/001223 Agea

ortofrutta 809.481,17 Guardia di Finanza 809.481,17 PA

2006//001307 Agea

zootecnia 22.584,42 Min.

Giustizia 22.584,42 EN

2006/001310 Agea zootecnia 13.721,56 Isp.

Rep.frodi 13.721,56 PA

2006/001313 Agea zootecnia 24.356,99 Min.

Giustizia 24.356,98 EN

2006/001492 Agea

zootecnia 20.284,82 Min.

Giustizia 20.284,82 EN

2007/001704 Agea

ortofrutta 21.833,41 Min. Pol. Agric. 23.934,91

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Irregolarità e frodi in materia agricola

232

numero scheda olaf

OP settore importo irregolarità

organismo accertatore

stato del recupero*

PR

2007/001706 Agea

zootecnia 11.583,17 Guardia di Finanza TP

2007/001731 Agea

domanda unica 143.351,11 Guardia di Finanza ME

2007/001736 Agea

domanda unica 63.761,83 Guardia di Finanza CT

2007/001737 Agea

domanda unica 158.619,54 Guardia di Finanza EN

2007/001740 Agea

zootecnia 23.559,00 Guardia di Finanza SR

2007/001742 Agea domanda

unica 14.456,01 Guardia di Finanza 3.958,00 AG

2007/001747 Agea

zootecnia 16.405,23 Guardia di Finanza TP

2007/001750 Agea

zootecnia 86.893,78 Guardia di Finanza ME

2007/001753 Agea

zootecnia 6.615,86 Min.

Giustizia 6.615,86 AG

2007/001754 Agea

zootecnia 14.191,01 Min.

Giustizia AG

2007/001755 Agea domanda

unica 36.525,77 Guardia di Finanza ME

2007/001756 Agea

zootecnia 10.964,80 Guardia di Finanza AG

2007/001757 Agea

zootecnia 5.008,90 Guardia di Finanza 4.243,50 AG

2007/001759 Agea

zootecnia 14.706,17 Min.

Giustizia AG

2007/001760 Agea

zootecnia 13.268,84 Guardia di Finanza AG

2007/001761 Agea

zootecnia 21.495,26 Guardia di Finanza AG

2007/001765 Agea

zootecnia 140.028,92 Guardia di Finanza ME

2007/001767 Agea

zootecnia 8.443,40 Guardia di Finanza 3.877,44 AG

2007/001770 Agea

agroambientale 13.645,14 Guardia di Finanza ME

2007/001771 Agea domanda

unica 21.051,45 Guardia di Finanza RG

2007/001772 Agea

agroambientale 11.271,07 Guardia di Finanza RG

2007/001773 Agea

lattiero cas. 8.777.070,40 Guardia di Finanza PA

2007/001847 Agea

zootecnia 16.057,67 Guardia di Finanza AG

2007/001848 Agea

zootecnia 11.591,17 Guardia di Finanza AG

2007/001849 Agea

zootecnia 23.762,41 Guardia di Finanza EN

2007/001851 Agea

zootecnia 23.456,53 Guardia di Finanza AG

2007/001861 Agea

zootecnia 15.295,19 Guardia di Finanza AG

2007/001862 Agea

zootecnia 6.219,07 Guardia di Finanza 6.219,07 AG

2007/001864 Agea

zootecnia 26.955,69 Guardia di Finanza PA

2007/001867 Agea

zootecnia 33.593,74 Guardia di Finanza ME

2007/001869 Agea

zootecnia 28.926,35 Guardia di Finanza PA

2007/001873 Agea

zootecnia 15.931,66 Corpo

Forestale 8.420,81

2007/001897 Agea

zootecnia 33.172,13 Guardia di Finanza AG

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Irregolarità e frodi in materia agricola

233

numero scheda olaf

OP settore importo irregolarità

organismo accertatore

stato del recupero*

PR

2007/001898 Agea

ceriali 14.117,83 Guardia di Finanza PA

2007/001961 Agea

zootecnia 10.862,69 Guardia di Finanza AG

2007/001963 Agea

ortofrutta 284.618,03 Guardia di Finanza SR

2007/001964 Agea

ortofrutta 64.510,47 Guardia di Finanza SR

2007/001966 Agea

ortofrutta 507.934,34 Guardia di Finanza SR

2007/001967 Agea

ortofrutta 113.237,98 Guardia di Finanza SR

2007/001968 Agea

ortofrutta 287.393,02 Guardia di Finanza SR

2007/001969 Agea

ortofrutta 362.587,90 Guardia di Finanza SR

2007/001970 Agea

ortofrutta 267.176,56 Guardia di Finanza SR

2007/001975 Agea

ortofrutta 20.124,24 Guardia di Finanza AG

2007/001976 Agea

ortofrutta 543.034,45 Guardia di Finanza SR

2007/001977 Agea

ortofrutta 649.159,42 Guardia di Finanza SR

2007/001978 Agea

ortofrutta 354.152,19 Guardia di Finanza SR

2007/001979 Agea

ortofrutta 828.347,14 Guardia di Finanza SR

2007/001981 Agea

ortofrutta 489.061,26 Guardia di Finanza SR

2007/001982 Agea

ortofrutta 536.376,90 Guardia di Finanza SR

2007/001983 Agea

ortofrutta 399.691,97 Guardia di Finanza SR

2007/002057 Agea

zootecnia 10.533,99 Guardia di Finanza AG

2007/002065 Agea

ceriali 48.562,51 Guardia di Finanza 15.423,88 PA

2007/002086 Agea

zootecnia 17.419,21 Guardia di Finanza AG

2007/002118 Agea

zootecnia 38.593,89 Guardia di Finanza PA

2007/002126 Agea

promozione 486.142,00 Corpo

Forestale

2007/002127 Agea

ceriali 10.112,17 Min.

Giustizia CT

2007/002129 Agea

zootecnia 13.467,75 Guardia di Finanza AG

2007/002156 Agea

zootecnia 16.585,52 Guardia di Finanza AG

2007/002203 Agea

zootecnia 39.172,90 Guardia di Finanza CT

2007/002205 Agea

seminativi 57.036,58 Guardia di Finanza CT

2008/000031 Agea

premio unico 85.331,00 Min.

Giustizia EN

2008/000122 Agea

ortofrutta 25.132.884,59 Guardia di Finanza ME

2008/000130 Agea

zootecnia 13.555,28 Guardia di Finanza CT

2008/000147 Agea

ortofrutta 221.120,02 Guardia di Finanza SR

2008/000151 Agea

zootecnia 14.928,75 Min.

Giustizia Cl

2008/000176 Agea

zootecnia 22.582,75 Guardia di Finanza TP

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Irregolarità e frodi in materia agricola

234

numero scheda olaf

OP settore importo irregolarità

organismo accertatore

stato del recupero*

PR

2008/000177 Agea

zootecnia 11.442,63 Guardia di Finanza AG

2008/000180 Agea

zootecnia 51.060,22 Min.

Giustizia ME

Totale 45.205.603,40 2.439.632,33 *L' importo del recupero è comprensivo di interessi. Fonte: elaborazione Corte dei conti – Sez. controllo per la Regione siciliana su dati AGEA

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Irregolarità e frodi in materia agricola

235

SINTESI DELLA RELAZIONE DELLA SEZIONE DI CONTROLLO CAMPANIA

IRREGOLARITA’ E FRODI IN MATERIA DI POLITICA AGRICOLA

Le risorse destinate al FEAOG-O per il POP 1994-1999 ammontano ad €

600.913.000 distribuite secondo il seguente prospetto:

(in Euro)

POP 1994-1999 Risorse

complessive previste

Quota comunitaria prevista

Pagamenti FEOGA al 31.03.2003

Sotto-programma 4.1 218.922.000 109.464.000 81.330.031,99 Sotto-programma 4.2 108.144.000 69.001.000 52.101.720,02 Sotto-programma 4.3 17.754.000 10.651.000 8.453.816,63 Sotto-programma 4.4 233.025.000 107.044.000 89.017.613,26 Sotto-programma 4.5 23.068.000 9.865.000 9.392.574,58 Totale 600.913.000 306.025.000 240.295.756,48

Fonte: Regione Campania – AGC 11

Per la gestione ed attuazione degli interventi cofinanziati dal Feoga,

nell’ambito del POP 1994-99, la Regione si è avvalsa inizialmente solo degli uffici

dell’Area Generale di coordinamento Sviluppo Attività Settore Primario, per poi

coinvolgere anche i Settori Agricoltura della Regione (sia centrali che decentrati)

per lo svolgimento dell’istruttoria. E’ stata prevista, altresì, la costituzione di sette

“Nuclei tecnico-amministrativi”, comprendenti personale incardinato sia nei Settori

centrali che in quelli decentrati, per un totale di 103 unità.

Per il POR 2000-2006, le risorse destinate al FEAOG-O, pari

complessivamente ad € 1.097.659.933, risultano assegnate in prevalenza all’Asse

IV “Sviluppo Locale” e in parte all’Asse I “Risorse Naturali”:

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Irregolarità e frodi in materia agricola

236

(in Euro)

POR 2000-2006 Risorse

complessive previste

Quota comunitaria prevista

Impegni al 31.12.2008

Pagamenti al 31.12.2008

Asse I RISORSE NATURALI 1.3 sistemazione idraulico forestale e tutela delle risorse naturali

153.856.440 115.392.329 149.502.106 140.121.296,88

1.4 gestione delle risorse idriche in agricoltura

195.000.000 146.250.001 191.751.933 180.949.426,88

Asse IV SVILUPPO LOCALE 4.8 Ammodernamento strutturale delle aziende agricole

203.293.334 142.305.333 200.384.465 173.398.161,63

4.9 Adeguamento strutt. e prod. degli impianti di trasform., valorizz. e commercializz.

dei prodotti agricoli

44.186.008 30.930.204 45.617.600 44.164.832,08

4.10 Ricomposizione fondiaria 7.553.900 3.836.782 7.755.420 5.944.026,77 4.11 servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale

30.851.877 21.109.180 30.581.902 24.146.623,50

4.12 interventi per il miglioramento dei villaggi rurali e per la protezione e la tutela del patrimonio rurale

136.268.815 95.354.115 138.621.512 119.758.109,85

4.13 interventi per favorire la diversific. delle attiv. agricole e lo sviluppo di quelle affini allo scopo di implementare fonti alternative di reddito

11.206.700 7.844.691 11.235.150 9.969.537,94

4.14 incentivazione di attività turistiche ed artigianali

64.058.382 31.711.616 73.950.935 57.439.422,18

4.15 primo insediamento dei giovani agricoltori

67.150.002 33.575.000 64.300.000 64.186.000,00

4.16 formazione degli operatori agricoli e forestali

10.414.178 7.810.634 10.410.001 9.362.706,90

4.17 interventi di sostegno alle foreste e alla silvicoltura

21.940.299 15.358.208 21.212.971 20.595013,12

4.18 avviamento di servizi di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole

4.850.000 2.727.907 4.558.593 3.816.879,63

4.19 commercializzazione di prodotti di qualità

250.000 175.000 254.997 245.886,43

4.20 sviluppo e miglioramento delle infrastrutture rurali connesse allo sviluppo dell’agricoltura

140.379.998 105.285.000 133.414.724 119.355.177,62

4.24 gestione di strategie integrate di sviluppo rurale da parte dei partenariati locali

6.400.000 4.480.000 6.398.954 3.465.131,33

Totale FEOGA 1.097.659.933 764.146.000 1.089.951.263 976.918.232,74 Fonte: Regione Campania – AGC 11

Le misure cofinanziate dal Feoga hanno trovato attuazione mediante

procedure differenziate a seconda che fossero a titolarità regionale ovvero a regia

regionale.

Le misure a titolarità regionale sono state attuate direttamente dalla

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Irregolarità e frodi in materia agricola

237

Giunta regionale attraverso i Settori Centrali dell’Area Generale di Coordinamento

n.11 (Sviluppo Attività Settore Primario), competenti per materia.

Nei progetti a regia regionale, invece, la Regione ha implementato un

nuovo modello organizzativo, delegando alle Province lo svolgimento di alcune

funzioni amministrative connesse alla realizzazione degli interventi di competenza

dei Comune e di privati, ad eccezione di quelli previsti dalle misure 4.9

(Adeguamento strutturale e produttivo degli impianti di trasformazione,

valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli) e 4.19

(Commercializzazione di prodotti di qualità), che sono state attuate con il supporto

dei settori decentrati dell’Agricoltura e delle Foreste (STAPA e STAPF) della Regione

Campania.

La gestione delle misure, sia a titolarità che a regia, ha avuto luogo, poi,

attraverso due distinte articolazioni: un Servizio Tecnico (per le Province: Unità

Operativa I), che ha provveduto a selezionare i progetti ed ad attribuire i contributi,

e un Servizio amministrativo (per le Province: Unità Operativa 2), che si occupava

della gestione finanziaria degli interventi ammessi al finanziamento, ciò anche al

fine di rafforzare processi di gestione corretti e trasparenti.

Per l’attuazione delle misure cofinanziate dal Feoga-O, l’AdG, incardinata

presso la Giunta Regionale, svolgeva le proprie funzioni attraverso il Coordinatore

dell’Area Agricoltura ed i relativi Settori centrali e decentrati.

Invece, l’AdP, responsabile della certificazione e della dichiarazione delle

spese alla Comunità Europea, veniva affidata al Dirigente del Settore Bilancio e

Credito agrario, che curava il riscontro dei pagamenti attraverso una Unità di

Certificazione.

Per il supporto tecnico, l’AGC 11 si è avvalsa di un gruppo di esperti, i quali

hanno fornito assistenza tecnica al Coordinatore dell’Area e ai Settori impegnati

nella verifica della conformità degli interventi con le disposizioni comunitarie e

nell’azione di indirizzo, coordinamento, sorveglianza e valutazione delle misure,

nonché nel monitoraggio dello stato d’avanzamento degli interventi e nella gestione

del sistema informativo.

A differenza di quanto avvenuto per il POP 1994-1999, nell’ambito del POR

2000-2006 è stato previsto un Internal Audit, composto da due dei componenti del

Gruppo di Assistenza Tecnica, da due Tecnici convenzionati e da un Funzionario con

Posizione Organizzativa del Settore Bilancio e Credito Agrario con la funzione di

Responsabile del gruppo di Audit.

In ordine alle modalità di pagamento, per il POP 1994-99, le istanze

presentate, dopo essere state istruite dai competenti settori tecnico-amministrativi,

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Irregolarità e frodi in materia agricola

238

venivano ammesse a finanziamento con delibera di Giunta. Previa presentazione di

garanzia fideiussoria, il beneficiario poteva richiedere un’anticipazione del

contributo.

L’Autorità di Gestione, nell’attività di controllo di primo livello, si è

avvalsa di n. 135 unità di personale, tutti dottori agronomi e periti agrari, impiegati

a tempo pieno nell’ambito del rispettivo settore di appartenenza. Per i controlli

effettuati, invece, dagli enti attuatori e dalle stazioni appaltanti, le risorse umane da

impiegare erano di volta in volta individuate sulla base delle specifiche competenze

richieste.

Per quanto riguarda l’Autorità di Pagamento, la struttura di verifica dei dati

di spesa era composta da n. 2 funzionari con professionalità agronomiche, impiegati

a tempo pieno nell’attività di certificazione.

Alle attività di “controllo di II livello” hanno partecipato organi interni

all’Amministrazione oltre ad un valutatore intermedio e finale (ATI SIM spa., ESA

srl, GICO spa., CONSULTING srl. e LONDON CURT spa.) ed un valutatore

indipendente (ATI Deloitte & Touche).

Sempre nell’ambito del POP 1994-1999, per la verifica del rispetto delle

norme, sono stati svolti controlli a sondaggio, in ordine all’applicazione delle

disposizioni da parte dei Soggetti e dei Settori interessati. Gli accertamenti

venivano effettuati, prima dell’emissione del Decreto di Concessione, da parte dei

Funzionari dei Settori Tecnici Amministrativi Provinciali Agricoltura (S.T.A.P.A.) e,

per talune tipologie di intervento, in collaborazione con il Settore Centrale

interessato, in fase di attuazione dell’intervento. Al momento della richiesta di

saldo, veniva effettuato il collaudo da parte di un tecnico diverso da quello

impegnato nella fase istruttoria. Un ulteriore controllo di tipo amministrativo-

contabile, prima della liquidazione del contributo, veniva effettuato da un ufficio

apposito dello S.T.A.P.A..

Nell’ottica di fornire un più adeguato controllo nell’attivazione delle misure

del P.O.P. Campania 1994–1999 sono state formalizzate apposite Piste di Controllo

in riferimento alla normativa prevista dal Regolamento 2064/97.

Nei casi di accertamento di irregolarità, si è provveduto alla revoca ovvero

alla rideterminazione delle agevolazioni concesse, nonché all’adozione di ogni altro

provvedimento necessario a tutelare gli interessi della Pubblica Amministrazione.

Nell’ambito del POR 2000-2006, il sistema dei controlli di I livello è

riprodotto secondo la seguente articolazione:

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Irregolarità e frodi in materia agricola

239

P.O.R. Campania 2000-2006

Interventi cofinanziati dal Feoga-O

ARTICOLAZIONE DEL SISTEMA DEI CONTROLLI DI 1° LIVELLO

OPERAZIONI DI CONTROLLO SOGGETTI PREPOSTI

Verifica delle autocertificazioni sottoscritte dai richiedenti i finanziamenti delle misure

Ente attuatore

Verifica della fascicolazione e archiviazione della documentazione relativa ai progetti presentati

Responsabile di Misura

Verifica dell’iter di selezione delle istanze e di attuazione del progetti ammessi

Responsabile di Misura

Verifica dell’iter della certificazione delle spese Responsabile di Misura U. di Monitoraggio U. di Certificazione A. di Pagamento

Verifica dell’attuazione e dell’avanzamento finanziario delle misure

Gruppo “Controllo di Gestione

Consulenza e verifica dell’efficienza del sistema dei controlli di 1° livello

Gruppo “AUDIT Interno

I controlli effettuati dall’AdP hanno avuto l’obiettivo di verificare la

conformità dei dati di spesa certificati dai RdM alle disposizioni normative vigenti.

Per le verifiche relative al rispetto della percentuale di partecipazione ai fondi e del

limite massimo di spesa per progetto e per misura, l’Autorità di Pagamento ha

utilizzato i rendiconti sintetici trimestrali, validati dai Responsabili di misura,

rispetto ai quali in automatico applica un apposito algoritmo su tutti i progetti

rendicontati.

Per quanto concerne le verifiche relative al rispetto del periodo

d’ammissibilità delle spese, alla contabilità relativa al finanziamento dei progetti ed

alla sussistenza di documenti contabili aventi valore probatorio, l’AdP ha effettuato

controlli a campione sui destinatari finali.

Per completezza, si rappresenta che il POR è stato oggetto di tre Audit, di cui

uno da parte della Corte dei Conti Europea e due della Commissione: la prima si è

svolta dal 12 al 16 settembre 2005, quelli della Commissione invece si sono tenuti

dal 27 ottobre al 14 novembre 2003 e dal 2 al 6 ottobre 2006. A seguito di tali

controlli e delle integrazioni fornite dalla Regione Campania, non sono emersi rilievi

sul sistema dei controlli.

La bassa incidenza delle irregolarità riscontrate nell’ambito delle misure

cofinanziate dal Feoga, pari a circa l’1% della dotazione finanziaria, non ha indotto

l’Amministrazione ad estendere i controlli all’intero Programma.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

240

Qualora le irregolarità presentino gli estremi per l’applicazione di sanzioni di

carattere amministrativo o penale, l’Ufficio competente del Soggetto Attuatore

concedente provvede a contestare al beneficiario le anomalie riscontrate,

concedendo termini perentori per la presentazione di memorie e documenti. Nel

caso di mancato riscontro ovvero nel caso di deduzioni che non consentano di

chiarire le anomalie contestate, l’Ufficio provvede a segnalarle all’Autorità

Giudiziaria e, contestualmente, ad adottare un provvedimento di revoca o

sospensione cautelare dell’efficacia del decreto di concessione relativo. Analogo

provvedimento viene adottato per irregolarità comunicate dall’Autorità Giudiziaria a

carico di beneficiari di contributi.

L’Autorità di Pagamento registra ed aggiorna l’elenco dei debitori di ogni

singola misura, effettuando trimestralmente il riscontro con i soggetti attuatori.

Inoltre, da comunicazione alla CE, all’OLAF, per il tramite del Dipartimento per il

coordinamento delle politiche comunitarie, all’Autorità di gestione ed al Controllo di

II livello, delle irregolarità segnalate dagli stessi Enti attuatori e aggiornate

trimestralmente.

Con riferimento ai casi già chiusi ed in itinere, relativamente al POP

Campania 1994/99 il numero di irregolarità riscontrate è pari a 8, di cui 5 risultano

archiviate a favore dei beneficiari; per i restanti tre casi sono in corso dei

contenziosi giudiziari. Di seguito è riportata la tabella relativamente ai casi suddetti,

suddivisi per misura, per tipologia e con l’indicazione del soggetto che ha

individuato l’irregolarità ed il relativo importo, nonché lo stato di avanzamento del

contenzioso in corso.

POP CAMPANIA 1994-1999 - CASI IN ITINERE

MISURA SETTORE

COMPETENTEPROV.

IMPORTO

IRREGOLARE

LIQUIDATO

IMPORTO DA

RECUPERARE INTERESSI

INTERESSI

DA

RECUPERARE

TOTALE

RECUPERATO NOTE

4.4.2 IPA BN 1.509.386,38 1.509.386,38 156.914,11 156.914,11 0,00

Giudizio

pendente

davanti al

TAR

4.4.2 IPA AV 2.065.827,00 2.065.827,00 438.323,21 438.323,21 0,00

Giudizio

pendente al

Cons. di Stato

4.4.2 IPA SA 1.507.864,61 1.507.864,61 318.489,79 318.489,79 0,00

Giudizio

pendente

davanti al

TAR

TOTALE 5.083.077,99 5.083.077,99 913.727,11 913.727,11 0,00

Fonte: Regione Campania – AGC 11

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Irregolarità e frodi in materia agricola

241

Relativamente al POR 2000-2006, i casi di irregolarità ancora in itinere

sono riportati nella tabella che segue, contenente i dati relativi a ciascun caso,

distinti per Misura e per tipologia, con l’indicazione dell’importo da recuperare

nonché lo stato di avanzamento del contenzioso in corso.

POR 2000-2006 - REGISTRO DEBITORI - IRREGOLARITA' - CASI APERTI #

Misura Importo da recuperare

Capitale recuperato

capitale residuo da recuperare

Annotazione Tipologia di irregolarità

4.14 55.789,48 0,00 55.789,48 contributo comunitario < 10.000 euro

Azione non completata

4.14 35.419,11 0,00 35.419,11 La Provincia ha proceduto all'escussione della polizza fideiussoria.

Mancato rispetto degli obblighi assunti

4.8 55.991,40 0,00 55.991,40 Azione giudiziaria per recupero somme

mancato rispetto dei termini

4.14 28.245,30 0,00 28.245,30 La Provincia ha preannunciato di aver effettuato il recupero

Mancato rispetto degli obblighi assunti

4.14 48.016,68 0,00 48.016,68 La Provincia ha preannunciato di aver effettuato il recupero

Mancato rispetto degli obblighi assunti

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Trasmessa istanza all'ufficio legale

certificati falsi o falsificati

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso

documenti mancanti o incompleti

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso

Mancato rispetto degli obblighi assunti

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedimento giudiziario in corso

documenti mancanti o incompleti

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso

Mancato rispetto degli obblighi assunti

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso

Mancato rispetto degli obblighi assunti

4.8 174.472,66 0,00 174.472,66 Procedura amministrativa in corso

Azione non completata

4.8 194.893,24 0,00 194.893,24 Richiesta escussione polizza Azione non completata 4.12 123.802,80 0,00 123.802,80 Procedura amministrativa in

corso Azione non completata

4.12 35.818,82 0,00 35.818,82 Procedura amministrativa in corso

Azione non completata

4.8 37.632,51 0,00 37.632,51 TAR Campania accoglie sospensiva del provvedimento di revoca

Azione non completata

4.8 192.600,76 0,00 192.600,76 Procedura amministrativa in corso

4.15 25.000,00 14.000,00 11.000,00 Procedura amministrativa in corso

altre irregolarità concernenti il diritto

all'aiuto 4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in

corso altre irregolarità

concernenti il diritto all'aiuto

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso

altri casi di documenti irregolari

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso

documenti di supporto falsificati - altri casi di documenti irregolari

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Trasmessa istanza all'ufficio legale

altre irregolarità

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 TAR Campania accoglie sospensiva del provvedimento di revoca

documenti mancanti o incompleti

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Irregolarità e frodi in materia agricola

242

Misura Importo da recuperare

Capitale recuperato

capitale residuo da recuperare

Annotazione Tipologia di irregolarità

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso

altre irregolarità concernenti il diritto

all'aiuto

4.8 156.659,09 0,00 156.659,09 La Provincia dichiara di aver risolto positivamente il caso e trasmetterà l'aggiornamento (verbale del 23/02/09).

impresa non avente le qualità richieste

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso

altre irregolarità concernenti il diritto

all'aiuto 4.18 66.854,58 0,00 66.854,58 Irregolarità riscontrata dalla

GdF. Il Settore SIRCA ha chiesto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ariano Irpino di conoscere lo stato della procedura giudiziaria.

4.8 203.703,38 0,00 203.703,38 Richiesta di escussione polizza fideiussoria

impresa non avente le qualità richieste

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso

altri casi di documenti irregolari

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Nessuna specifica documenti mancanti o incompleti

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Trasmessa istanza all'ufficio legale

documenti mancanti o incompleti

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Trasmessa istanza all'ufficio legale

documenti mancanti o incompleti

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Trasmessa istanza all'ufficio legale

documenti mancanti o incompleti

4.8 14.640,68 0,00 14.640,68 La Provincia preavvisa che il recupero è stato effettuato e aggiornerà la scheda debitori (verbale del 23/02/09)

Azione non completata

4.22 1.027.529,01 0,00 1.027.529,01 Ricorso al TAR Azione non completata 4.22 714.652,39 0,00 714.652,39 Ricorso al TAR Azione non completata 4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 in corso da rec.alla CE 25.000 documenti mancanti o

incompleti 4.14 18.856,43 0,00 18.856,43 La Provincia ha chiesto la

restituzione delle somme indebitamente percepite e l'escussione della polizza fideiussoria

mancato rispetto dei termini

4.8 108.170,58 0,00 108.170,58 La Provincia informa che il ricorso al Consiglio di Stato è stato respinto (verbale del 17/02/09) - Ricorso straordinario al Capo dello Stato respinto

altre irregolarità da parte dell'impresa

4.8 44.773,23 0,00 44.773,23 La Provincia informa che il ricorso al Consiglio di Stato è stato respinto (verbale del 17/02/09)

altre irregolarità da parte dell'impresa

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Ricorso al TAR dichiarazione falsificata

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Trasmessa istanza all'ufficio legale

documenti mancanti o incompleti

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Trasmessa istanza all'ufficio legale

documenti mancanti o incompleti

4.15 bis 25.000,00 0,00 25.000,00 competenza STAPA CePICA di Avellino

documenti mancanti o incompleti - mancato rispetto degli obblighi

assunti

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 in corso da rec.alla CE 25.000 documenti mancanti o incompleti

4.22 867.440,00 0,00 867.440,00 Procedura amministrativa in corso

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Irregolarità e frodi in materia agricola

243

Misura Importo da recuperare

Capitale recuperato

capitale residuo da recuperare

Annotazione Tipologia di irregolarità

4.22 739.200,00 0,00 739.200,00 Procedura amministrativa in corso

4.14 34.486,13 0,00 34.486,13 Procedura amministrativa in corso

Mancato rispetto degli obblighi assunti

4.13 90.013,26 0,00 90.013,26 La ditta ha proposto opposizione al decr. ing.vo ed ha avviato giudizio di merito avverso l'A. P.,

documenti commerciali falsificati

4.14 65.455,04 0,00 65.455,04 Avviato procedimento giudiziario (verbale del 26/02/09);

4.8 50.554,24 0,00 50.554,24 La Provincia ha proceduto alla revoca del beneficio concesso ed alla richiesta di restituzione delle somme. Si è proceduto all'escussione della polizza fideiussoria

Mancato rispetto degli obblighi assunti

4.8 70.708,62 0,00 70.708,62 La Provincia ha proceduto alla revoca del beneficio concesso ed alla richiesta di restituzione delle somme. Si è proceduto all'escussione della polizza fideiussoria alla Compagnia

Mancato rispetto degli obblighi assunti

4.22 1.355.697,62 0,00 1.355.697,62 Procedura amministrativa in corso

4.8 110.407,11 0,00 110.407,11 Procedura amministrativa in corso

Azione non completata

4.8 133.346,53 0,00 133.346,53 Procedura amministrativa in corso

4.8 240.173,18 0,00 240.173,18 Procedura amministrativa in corso

Azione non completata

1.3 1.338.432,70 193.058,42 1.145.374,28 recupero parziale nel 1° trim. 09

4.22 859.403,95 0,00 859.403,95 Procedura amministrativa in corso

altre irregolarità da parte dell'impresa

4.8 106.409,48 0,00 106.409,48 Procedura giudiziaria in corso

4.8 86.208,56 0,00 86.208,56 Procedura giudiziaria in corso altre irregolarità da parte dell'impresa

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 sentenza n. 12790/08 del Tribunale di Napoli condanna la ditta alla restituzione del premio

altre irregolarità da parte dell'impresa

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Azione esecutiva di pignoramento presso terzi innanzi al Tribunale di Nola

altre irregolarità da parte dell'impresa

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura giudiziaria in corso altre irregolarità da parte dell'impresa

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso

altre irregolarità da parte dell'impresa

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura giudiziaria in corso altre irregolarità da parte dell'impresa

4.14 39.999,92 0,00 39.999,92 Escussione di polizza fideiussoria.

mancato rispetto dei termini

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Escussione di polizza fideiussoria in corso.

mancato rispetto degli obblighi

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura giudiziaria in corso mancato rispetto degli obblighi

4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura giudiziaria in corso mancato rispetto degli obblighi

4.8 42.205,24 0,00 42.205,24 Procedura giudiziaria in corso mancato rispetto dei termini

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Irregolarità e frodi in materia agricola

244

Misura Importo da recuperare

Capitale recuperato

capitale residuo da recuperare

Annotazione Tipologia di irregolarità

4.8 58.016,26 0,00 58.016,26 Procedura giudiziaria in corso mancato rispetto dei termini

4.8 26.584,56 0,00 26.584,56 notifica dell'atto di precetto movimenti fittizi

4.8 96.341,22 0,00 96.341,22 Procedura amministrativa in corso

mancato rispetto dei termini

4.8 87.132,54 0,00 87.132,54 Procedura giudiziaria in corso altre irregolarità

4.8 137.213,76 0,00 137.213,76 Procedura giudiziaria in corso contabilità non corretta

4.8 102.793,52 0,00 102.793,52 escussione polizza mancato rispetto dei termini

4.8 6.191,56 0,00 6.191,56 provvedimento di revoca in fase di emissione

spesa non eleggibile

4.8 2.997,87 0,00 2.997,87 provvedimento di revoca in fase di emissione

spesa non legittimata

4.14 59.824,78 0,00 59.824,78 Procedura amministrativa in corso

altre irregolarità

4.14 76.645,96 0,00 76.645,96 Procedura amministrativa in corso

assenza di rendiconto

4.20 88.029,83 0,00 88.029,83 Procedura amministrativa in corso

irregolarità connesse con la destinazione finale

Totale 11.160.435,57 207.058,42 10.953.377,15

Fonte: Regione Campania – AGC 11

# Si rinvia alle considerazioni espresse in calce al prospetto pubblicato a pag. 53 e 98.

La quasi totalità dei casi riguarda le misure la cui attuazione è stata delegata

alle Province sulla base della convenzione stipulata con la Regione.

In materia di garanzie finalizzate al corretto adempimento da parte dei

soggetti beneficiari, è stata utilizzata la garanzia fideiussoria, richiesta a copertura

delle anticipazioni finanziarie in favore dei beneficiari privati. Tale garanzia, per la

quale è sempre stata prevista la clausola “a prima richiesta”, prevedeva il rinnovo

automatico alla scadenza, normalmente coincidente con il collaudo, salvo diversa

comunicazione da parte dell’Amministrazione. In ogni caso, per le misure a

titolarità, il ricorso alle polizze fidejussorie è risultato piuttosto contenuto e non è

stata necessaria l’escussione. In riferimento alle misure a regia regionale, attuate

direttamente dalle Province, complessivamente, sono state invece effettuate 80

escussioni. Gli importi recuperati ammontano a € 120.195,30 per la Provincia di

Napoli, a € 25.000 per la provincia di Benevento ed a € 425.985,86 per la Provincia

di Caserta. I tempi medi di recupero delle somme indebitamente erogate non hanno

superato i due anni, mentre quelli medi intercorsi tra l’individuazione

dell’irregolarità e l’attivazione del procedimento di recupero, per i casi chiusi, sono

da ricomprendersi tra i tre e i sei mesi, per i casi aperti, superano i sei mesi.

Ai sensi dell’art. 8 Reg. CEE 438/2001, è stato istituito il Registro dei debitori

per il recupero delle somme indebitamente percepite; tale registro è gestito

attraverso un foglio in formato excel, aggiornato trimestralmente a seguito

dell’invio dei dati da parte dei soggetti attuatori, mediante la compilazione

dell’apposita scheda debitori.

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Irregolarità e frodi in materia agricola

245

SINTETICA PROSPETTAZIONE FINANZIARIA DELLA SEZIONE DI

CONTROLLO SARDEGNA

IRREGOLARITA’ E FRODI IN MATERIA DI POLITICA AGRICOLA

POR 2000-2006 – FEAOG-O

CASI DI IRREGOLARITA’ # (Euro)

Codice

Irregolarità

Comunicata

al Dipart.

Polit.

Comunit.

dall'AdG

Comunicata

alla C.E. dal

Dipart.

Polit.

Comunit.

Misura e

Azione

Importo

recuperato

Importo da

recuperare

Stato del

recupero

IT/06/058/FO/0 si si 4.9L 0,00 24.032,27 Recupero in corso

IT/06/059/FO/0 si si 4.9E 0,00 13.810,70 Recupero in corso

IT/06/061/FO/0 si si 4.9I 0,00 22.657,15 Recupero in corso

IT/06/063/FO/0 si si 4.9E 0,00 14.252,56 Recupero in corso

IT/06/037/FO/0 si si 4.21 12.000,00 3.000,00 Recupero in corso

IT/06/049/FO/0 si si 4.11 – 4 0,00 14.381,26 Recupero in corso

IT/06/050/FO/0 si si 4.11 – 1 0,00 13.226,50 Recupero in corso

IT/06/065/FO/0 si si 4.9E 0,00 13.505,87 Recupero in corso

IT/06/067/FO/0 si si 4.9E 0,00 16.488,25 Recupero in corso

IT/06/071/FO/0 si si 4.9I 0,00 36.210,13 Recupero in corso

IT/06/072/FO/0 si si 4.9E 0,00 12.940,23 Recupero in corso

IT/06/073/FO/0 si si 4.9B 0,00 37.958,57 Recupero in corso

IT/06/074/FO/0 si si 4.9E 0,00 17.461,41 Recupero in corso

IT/06/075/FO/0 si si 4.9B 0,00 12.372,50 Recupero in corso

IT/06/096/FO/01 si si 4.10 G 0,00 58.380,81 Recupero in corso

IT/06/157/FO/0 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso

IT/06/159/FO/0 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso

IT/06/160/FO/0 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso

IT/06/187/FO/01 si si 4.17A 0,00 59.766,17 Recupero in corso

IT/06/194/FO/01 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso

IT/06/195/FO/01 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso

IT/06/196/FO/01 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso

IT/06/198/FO/01 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso

IT/06/199/FO/01 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso

IT/07/024/FO/1 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso

IT/07/030/FO/1 si si 4.11 – 1 0,00 45.396,56 Recupero in corso

IT/07/035/FO/1 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso

IT/07/036/FO/1 si si 4.12 – A 0,00 20.553,69 Recupero in corso

IT/07/037/FO/1 si si 4.12 – A 0,00 25.725,00 Recupero in corso

IT/07/038/FO/1 si si 4.12 – A 0,00 25.719,19 Recupero in corso

IT/07/039/FO/1 si si 4.12 – A 0,00 37.003,31 Recupero in corso

IT/07/041/FO/1 si si 4.21 297,46 14.702,54 Recupero in corso

IT/07/042/FO/1 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso

IT/07/054/FO/1 si si 4.9E 0,00 7.288,63 Recupero in corso

IT/07/056/FO/1 si si 4.9E 0,00 9.455,05 Recupero in corso

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Irregolarità e frodi in materia agricola

246

Codice

Irregolarità

Comunicata

al Dipart.

Polit.

Comunit.

dall'AdG

Comunicata

alla C.E. dal

Dipart.

Polit.

Comunit.

Misura e

Azione

Importo

recuperato

Importo da

recuperare

Stato del

recupero

IT/07/058/FO/1 si si 4.9E 0,00 14.229,60 Recupero in corso

IT/07/060/FO/1 si si 4.9E 0,00 29.844,55 Recupero in corso

IT/07/061/FO/1 si si 4.9E 0,00 24.255,00 Recupero in corso

IT/07/066/FO/1 si si 4.9I 0,00 21.689,81 Recupero in corso

IT/07/067/FO/1 si si 4.9G 0,00 13.831,08 Recupero in corso

IT/07/068/FO/1 si si 4.9E 0,00 22.049,53 Recupero in corso

TOTALE 12.297,46 847.187,92

Fonte: Autorità di gestione

# Si rinvia alle considerazioni espresse in calce al prospetto pubblicato a pag. 53 e 98.

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247

CASI DI FRODE (comprende tutti i casi segnalati dalla Guardia di Finanza e quelli rilevati anche dai Resp. di Misura)

codice della Irregolarità

Misura Azione

Costo Totale Operazione (Totale spesa ammessa)

IMPORTO DA RECUPERARE

IMPORTO RECUPERATO

Descrizione della irregolarità Tipo di Provvedimenti

IT/07/021/F0/1 4.10 A 7.902.000 7.902.000 0

violazione artt 110 e 640/bis del C.P. truffa aggravata in concorso, finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche; art. 3 L. 898/86 sanzioni amm.ve e penali in materia di aiuti di stato nel settore agricolo

IT/06/064/FO/0 4.9 E 103.291 55.664 0 violazione artt. 2, 3 della L. 898/86 e artt. 316/ter e 483 del C.P. - autocertificazione falsa della proprietà di alcuni appezzamenti di terreno

4.10 F 1.867.154 457.453 0

rinuncia del 12/03/2007. FRODE SOSPETTA: in data 23.07.2007 il Servizio S.I.A. dell'Ersat ha presentato denuncia alla Procura della Repubblica per il sospetto reato di di appropriazione indebita di fondi pubblici.

revoca

IT/05/011/FO/0 4.9 A 74.696 18.301 18.301 violazione art. 640 bis del C.P. e art. 3 della L. 898/86 - truffa aggravata - presentazione all'Ersat di documenti di inizio lavori veritieri al fine di ottenere anticipazioni utilizzate per altri scopi.

revoca

4.21 - 25.000 15.000 0 la Ditta ha presentato un contratto di comodato con firma contraffatta. Frode sospetta. In data 13.06.07 il SRA di Nuoro ha segnalato l'ipotesi di reato di truffa alla Procura della Rep.

revoca

IT/05/020/FO/0 4.9 E 150.000 36.750 36.750 violazione art. 640 bis del C.P. e art. 3 della L. 898/86 - truffa aggravata

revoca

4.9 E 99.497 54.137 0

violazione art. 316 ter del C.P. - indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato; art. D.lgs. 74/2000 - dichiarazione fraudolenda mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti; artt. 482 e 110 del C.P. - concorso nel reato di falsità materiale commessa da privato

IT/06/111/FO/0 4.9 B 113.620 60.076 0 violazione artt. 2 e 3 della L. 898/86

IT/06/111/FO/0 4.9 E 41.317 11.135 0 violazione artt. 2 e 3 della L. 898/86

IT/06/096/FO/01 4.10 G 238.289 58.381 0

violazione artt. 316/bis e 316/ter del C.P; art. 3 L. 898/86 - indebita percezione di erogazioni e malvarsazione a danno dello Stato - l'anticip. è stata impiegata per finalità diverse da quelle per cui erano destinate; revocata dall'ARGEA per mancata esecuzione delle opere; sospetta frode

revoca

IT/07/010/F0/1 4.11 4 45.000 21.094 0

violazione art. 316 ter e 482 del C.P. ; art. 2 e 8 del D.lgs. 74/2000 ; art. 76 del DPR 455/2000 - indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato mediante emissione/utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, nonché di false attestazioni e certificazioni. Le somme sono state impiegate per finalità diverse da quelle per cui erano destinate

IT/07/062/FD/1 4.9 I 121.575 29.786 29.786 violazione artt 56 e 640/bis del C.P. truffa aggravata e tentata, finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche; Revocata per emissione di autofatture

revoca

TOTALE 10.781.439 8.719.776 84.836 Fonte: Autorità di gestione

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Irregolarità e frodi in materia agricola

249

APPENDICE

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Irregolarità e frodi in materia agricola

250

ALL. 1

Irregolarità e frodi per Fondo e Amministrazione- anno di comunicazione 2003 (dati al 31.12.2009) (Importo da recuperare in euro)

Amministrazioni FESR FSE FEOGA-O SFOP FEOGA-G Totale

Valle d'Aosta 0 0 0 0 0 0

Piemonte 0 0 0 0 0 0

Lombardia 0 60.708 0 0 0 60.708

Friuli V.G. 0 1.607.865 0 0 0 1.607.865

P.A. Trento 0 0 0 0 0 0

P.A. Bolzano 0 0 0 0 0 0

Veneto 1.182.875 1.700.154 20.787 215.516 6.700 3.126.031

Liguria 1.159.958 442.377 45.390 0 0 1.647.725

Emilia R. 335.598 0 0 0 14.078 349.676

Totale Nord 2.678.430 3.811.103 66.177 215.516 20.778 6.792.004

Toscana 170.404 48.280 33.828 0 0 252.512

Umbria 0 0 0 0 0 0

Marche 0 0 0 0 0 0

Lazio 308.642 0 67.420 1.301.671 108.906 1.786.639

Molise 0 0 0 0 0 0

Abruzzo 0 0 0 0 0 0

Totale Centro 479.046 48.280 101.248 1.301.671 108.906 2.039.152

Campania 3.137.082 0 0 0 0 3.137.082

Basilicata 1.993.524 32.227 0 0 0 2.025.751

Puglia 3.086.215 0 0 363.166 0 3.449.381

Calabria 0 582.513 1.641.263 0 0 2.223.777

Sicilia 0 0 19.935 0 0 19.935

Sardegna 524.007 0 10.660.672 0 0 11.184.679

Totale Sud 8.740.828 614.740 12.321.870 363.166 0 22.040.604

Totale regionale 11.898.304 4.474.124 12.489.296 1.880.353 129.684 30.871.760

Ministero lavoro 1.819.820 1.819.820

MIUR 569.717 569.717

Ministero affari esteri 262.591 262.591

MSE- ex MAP 895.397 895.397

IPI 439.040 439.040

AGEA** 10.199.609 10.199.609

SAISA** 641.723 641.723

Totale ammi.ni centrali 1.334.437 2.652.128 0 0 10.841.332 14.827.896

Totale generale 13.232.741 7.126.251 12.489.296 1.880.353 10.971.016 45.699.657

Elaborazione Corte dei conti su dati DPC, MiPAAF e SAISA

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Irregolarità e frodi in materia agricola

251

ALL. 2

Irregolarità e frodi per Fondo e Amministrazione- anno di comunicazione 2004 (dati al 31.12.2009) (Importo da recuperare in euro)

Amministrazioni FESR FSE FEOGA-O SFOP FEOGA-G Totale

Valle d'Aosta 0 0 0 0 0 0

Piemonte 1.807.591 749.772 0 0 0 2.557.363

Lombardia 0 3.468.579 0 0 0 3.468.579

Friuli V.G. 269.458 209.124 0 0 0 478.582

P.A. Trento 102.105 10.737 0 0 0 112.842

P.A. Bolzano 0 18.773 0 0 0 18.773

Veneto 711.442 360.084 0 0 9.795 1.081.321

Liguria 23.798 0 0 0 0 23.798

Emilia R. 97.662 233.516 0 462.909 35.052 829.139

Totale Nord 3.012.057 5.050.585 0 462.909 44.847 8.570.397

Toscana 164.235 1.093.754 567.310 0 0 1.825.299

Umbria 0 21.949 517.968 0 0 539.918

Marche 81.111 0 67.882 0 40.000 188.993

Lazio 2.215.662 237.270 744.971 0 97.255 3.295.157

Molise 0 671.172 0 0 0 671.172

Abruzzo 0 0 0 0 0 0

Totale Centro 2.461.008 2.024.145 1.898.131 0 137.255 6.520.539

Campania 2.739.562 53.866 1.784.021 0 0 4.577.450

Basilicata 21.133 0 94.798 0 0 115.932

Puglia 10.891.821 9.155 11.011 640.071 0 11.552.058

Calabria 7.494.043 1.766.031 549.012 634.488 0 10.443.573

Sicilia 5.147.210 3.021.271 93.687 395.299 0 8.657.467

Sardegna 32.385 0 380.770 58.316 0 471.471

Totale Sud 26.326.154 4.850.323 2.913.300 1.728.174 0 35.817.951

Totale regionale 31.799.218 11.925.053 4.811.431 2.191.083 182.102 50.908.887

Ministero lavoro 199.900 199.900

MSE- ex MAP 20.814.142 20.814.142

SNC 89.322 89.322

MEF 916.016 916.016

AGEA** 1.380.243 1.380.243

SAISA** 27.909 27.909

Totale ammi.ni centrali 21.819.479 199.900 0 0 1.408.152 23.427.531

Totale generale 53.618.697 12.124.953 4.811.431 2.191.083 1.590.254 74.336.418

Elaborazione Corte dei conti su dati DPC, MiPAAF e SAISA

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Irregolarità e frodi in materia agricola

252

ALL. 3

Irregolarità e frodi per Fondo e Amministrazione- anno di comunicazione 2005 (dati al 31.12.2009) (Importo da recuperare in euro)

Amministrazioni FESR FSE FEOGA-O SFOP FEOGA-G Totale

Valle d'Aosta 0 0 0 0 0 0

Piemonte 1.000.000 21.071 0 0 0 1.021.071

Lombardia 0 3.341.270 0 0 0 3.341.270

Friuli V.G. 160.955 0 288.414 0 288.414 737.783

P.A. Trento 21.839 648.583 0 0 0 670.422

P.A. Bolzano 0 30.168 0 0 0 30.168

Veneto 290.731 3.442.746 0 0 46.419 3.779.896

Liguria 32.145 4.475.967 273.006 357.512 36.637 5.175.267

Emilia R. 0 63.654 0 0 29.989 93.643

Totale Nord 1.505.670 12.023.459 561.420 357.512 401.459 14.849.520

Toscana 507.793 60.214 306.235 51.028 18.750 944.020

Umbria 17.684 356.820 0 0 0 374.505

Marche 100.000 118.683 532.592 215.995 0 967.270

Lazio 5.419.442 2.850.842 133.688 88.146 439.630 8.931.748

Molise 0 0 0 0 0 0

Abruzzo 50.000 0 17.190 0 0 67.190

Totale Centro 6.094.919 3.386.559 989.706 355.169 458.380 11.284.733

Campania 6.890.388 512.160 120.397 2.210.826 0 9.733.772

Basilicata 12.222 0 680.318 0 0 692.540

Puglia 601.672 0 1.398.939 0 0 2.000.611

Calabria 17.192.494 4.879.932 687.010 93.041 0 22.852.477

Sicilia 1.395.930 28.760.778 579.990 3.448.388 0 34.185.086

Sardegna 2.348.618 0 534.920 1.782.462 0 4.666.000

Totale Sud 28.441.325 34.152.870 4.001.574 7.534.718 0 74.130.487

Totale regionale 36.041.914 49.562.888 5.552.700 8.247.399 859.839 100.264.740

Ministero lavoro 1.449.285 1.449.285

MSE- ex MAP 18.195.971 18.195.971

MEF 305.355 305.355

MiPAAF 49.693 29.381 79.074 Ministero infrast. trasporti 254.403 254.403

AGEA** 2.842.156 2.842.156

SAISA** 0 0 Totale ammi.ni centrali 18.501.326 1.703.689 49.693 29.381 2.842.156 23.126.245

Totale generale 54.543.240 51.266.577 5.602.393 8.276.780 3.701.995 123.390.985

Elaborazione Corte dei conti su dati DPC, MiPAAF e SAISA

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Irregolarità e frodi in materia agricola

253

ALL. 4

Irregolarità e frodi per Fondo e Amministrazione- anno di comunicazione 2006 (dati al 31.12.2009) (Importo da recuperare in euro)

Amministrazioni FESR FSE FEOGA-O SFOP FEOGA-G Totale

Valle d'Aosta 0 0 0 0 0

Piemonte 300.231 0 1.037.928 0 0 1.338.159

Lombardia 213.850 2.100.680 15.291 0 42.521 2.372.342

Friuli V.G. 5.023.398 0 0 0 0 5.023.398

P.A. Trento 0 0 0 0 0 0

P.A. Bolzano 0 123.879 0 0 0 123.879

Veneto 0 19.207 0 0 23.039 42.246

Liguria 2.315.628 44.476 10.000 0 0 2.370.104

Emilia R. 0 0 0 0 40.036 40.036

Totale Nord 7.853.107 2.288.242 1.063.219 0 105.596 11.310.164

Toscana 683.665 399.671 66.236 0 0 1.149.572

Umbria 15.860 22.019 183.120 0 0 220.999

Marche 189.755 0 109.226 0 0 298.981

Lazio 350.769 2.836.364 0 0 235.133 3.422.266

Molise 0 0 1.260.492 1.065.337 0 2.325.829

Abruzzo 1.248.542 102.889 0 0 0 1.351.431

Totale Centro 2.488.591 3.360.943 1.619.074 1.065.337 235.133 8.769.078

Campania 1.253.140 5.710.363 21.642.042 1.143.658 0 29.749.204

Basilicata 1.164.012 0 2.535.978 0 0 3.699.990

Puglia 12.887.413 395.361 90.533 0 0 13.373.307

Calabria 16.843.560 955.232 150.108 0 0 17.948.900

Sicilia 3.648.471 526.336 23.128.961 873.988 0 28.177.756

Sardegna 588.999 0 857.371 0 0 1.446.370

Totale Sud 36.385.596 7.587.292 48.404.993 2.017.646 0 94.395.526

Totale regionale 46.727.293 13.236.477 51.087.286 3.082.983 340.729 114.474.768

Ministero lavoro 91.945 91.945

Ministero interno 119.687 119.687

Ministero istruzione 26.198 26.198

MSE- ex MAP 112.218.673 436.707 112.655.380

MEF 1.406.725 703.285 2.110.010

MiPAAF 3.031.618 3.031.618

AGEA** 238.595 238.595

SAISA** 223.679 223.679

Totale ammi.ni centrali 113.625.398 674.536 3.734.903 0 462.274 118.497.112

Totale generale 160.352.692 13.911.013 54.822.189 3.082.983 803.003 232.971.879

Elaborazione Corte dei conti su dati DPC, MiPAAF e SAISA

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Irregolarità e frodi in materia agricola

254

ALL. 5

Irregolarità e frodi per Fondo e Amministrazione- anno di comunicazione 2007 (dati al 31.12.2009) (Importo da recuperare in euro)

Amministrazioni FESR FSE FEOGA-O SFOP FEOGA-G Totale

Valle d'Aosta 0 0 0 0 0 0

Piemonte 802.519 257.245 0 0 75.776 1.135.540

Lombardia 0 8.716.436 0 0 51.133 8.767.569

Friuli V.G. 458.213 63.242 0 0 0 521.455

P.A. Trento 75.816 420.932 0 0 0 496.748

P.A. Bolzano 0 244.424 0 0 0 244.424

Veneto 1.316.557 2.613.437 0 0 280.051 4.210.045

Liguria 1.065.491 0 94.614 0 0 1.160.105

Emilia R. 172.970 199.100 0 0 864.750 1.236.820

Totale Nord 3.891.566 12.514.816 94.614 0 1.271.710 17.772.706

Toscana 958.572 483.590 84.000 0 26.986 1.553.148

Umbria 538.898 0 0 0 0 538.898

Marche 47.294 171.313 0 0 0 218.607

Lazio 42.809 7.494.192 0 0 0 7.537.001

Molise 0 0 0 0 0 0

Abruzzo 393.909 0 0 40.000 0 433.909

Totale Centro 1.981.482 8.149.095 84.000 40.000 26.986 10.281.563

Campania 8.316.721 390.279 7.447.347 1.742.181 0 17.896.528

Basilicata 64.515 0 0 0 36.578 101.093

Puglia 2.237.414 0 0 442.996 0 2.680.410

Calabria 31.346.692 0 651.098 0 0 31.997.790

Sicilia 9.171.478 0 2.953.501 278.822 0 12.403.801

Sardegna 86.562 682.458 8.740.964 0 0 9.509.984

Totale Sud 51.223.382 1.072.737 19.792.910 2.463.999 36.578 74.589.606

Totale regionale 57.096.430 21.736.648 19.971.524 2.503.999 1.335.274 102.643.875

Ministero lavoro 1.772.398 1.772.398

Ministero interno 4.547 4.547

Ministero istruzione 26.080 26.080

MSE- ex MAP 89.840.516 304.058 90.144.574

MEF 843.607 843.607

MiPAAF 486.011 139.669 625.680 Ministero tinfrastrutture e trasporti 57.963 57.963

AGEA** 44.767.645 44.767.645

SAISA** 0 0 Totale ammi.ni centrali 91.170.134 2.107.083 0 197.632 44.767.645 138.242.494

Totale generale 148.266.564 23.843.731 19.971.524 2.701.631 46.102.919 240.886.369

Elaborazione Corte dei conti su dati DPC, MiPAAF e SAISA

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Irregolarità e frodi in materia agricola

255

ALL. 6

Irregolarità e frodi per Fondo e Amministrazione- anno di comunicazione 2008 (dati al 31.12.2009) (Importo da recuperare in euro)

Amministrazioni FESR FSE FEOGA-O SFOP FEOGA-G Totale

Valle d'Aosta 0 0 0 0 0 0

Piemonte 47.387 866.617 0 0 181.945 1.095.949

Lombardia 382.916 4.331.571 0 0 237.723 4.952.210

Friuli V.G. 1.405.246 0 0 0 0 1.405.246

P.A. Trento 0 422.446 0 0 0 422.446

P.A. Bolzano 0 0 0 0 0 0

Veneto 1.714.401 611.480 0 0 2.083.720 4.409.601

Liguria 1.465.290 0 0 0 0 1.465.290

Emilia R. 170.572 0 0 43.442 569.225 783.239

Totale Nord 5.185.812 6.232.114 0 43.442 3.072.613 14.533.981

Toscana 644.466 220.243 0 0 187.406 1.052.115

Umbria 0 365.952 0 0 0 365.952

Marche 311.289 0 0 0 0 311.289

Lazio 0 679.693 0 79.888 0 759.581

Molise 0 0 58.540 0 0 58.540

Abruzzo 1.689.790 9.335.981 0 0 0 11.025.771

Totale Centro 2.645.545 10.601.869 58.540 79.888 187.406 13.573.248

Campania 4.063.151 26.400 149.499 2.256.584 0 6.495.634

Basilicata 7.047.233 0 23.123 0 349.468 7.419.824

Puglia 3.505.114 415.846 0 1.501.427 0 5.422.387

Calabria 23.432.275 2.757.302 721.242 0 0 26.910.819

Sicilia 6.711.968 1.320.550 6.417.243 468.558 0 14.918.319

Sardegna 3.015.964 0 3.697.275 0 0 6.713.239

Totale Sud 47.775.705 4.520.098 11.008.382 4.226.569 349.468 67.880.222

Totale regionale 55.607.062 21.354.081 11.066.922 4.349.899 3.609.487 95.987.451

Ministero lavoro 276.034 276.034

Ministero interno 147.336 971.202 1.118.538

Ministero istruzione 152.518 152.518

Ministero sviluppo economico 5.967.460 5.967.460

AGEA** 43.496.221 43.496.221

SAISA** 956.940 956.940

Totale ammi.ni centrali 6.114.796 1.399.754 0 0 44.453.161 51.967.711

Totale generale 61.721.858 22.753.835 11.066.922 4.349.899 48.062.648 147.955.162

Elaborazione Corte dei conti su dati DPC, MiPAAF e SAISA

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Irregolarità e frodi in materia agricola

256

ALL. 7

Irregolarità e frodi per Fondo e Amministrazione- anno di comunicazione 2009 (dati al 31.12.2009) (Importo da recuperare in euro)

Amministrazioni FESR FSE FEOGA-O SFOP FEOGA-G Totale

Valle d'Aosta 0 0 0 0 0 0

Piemonte 1.697.670 612.238 0 0 596.921 2.906.829

Lombardia 0 5.711.907 0 0 63.066 5.774.973

Friuli V.G. 1.043.129 706.554 0 0 0 1.749.683

P.A. Trento 124.982 0 0 0 0 124.982

P.A. Bolzano 0 0 0 0 0 0

Veneto 272.533 2.095.868 0 0 1.504.520 3.872.921

Liguria 592.566 0 0 0 0 592.566

Emilia R. 0 26.014 0 0 392.936 418.950

Totale Nord 3.730.880 9.152.581 0 0 2.557.443 15.440.904

Toscana 863.436 348.839 0 0 93.890 1.306.165

Umbria 3.272.786 117.375 0 0 0 3.390.161

Marche 58.066 0 0 0 0 58.066

Lazio 0 1.929.600 0 0 0 1.929.600

Molise 0 0 0 0 0 0

Abruzzo 1.337.267 0 0 0 0 1.337.267

Totale Centro 5.531.555 2.395.814 0 0 93.890 8.021.259

Campania 22.957.300 2.438.127 2.589.862 856.404 0 28.841.693

Basilicata 199.192 76.711 23.150 0 35.126 334.179

Puglia 15.401.345 0 0 385.200 0 15.786.545

Calabria 17.172.921 5.421.401 8.140.914 0 0 30.735.236

Sicilia 1.853.627 0 12.580.465 948.481 0 15.382.573

Sardegna 2.044.875 0 367.221 0 0 2.412.096

Totale Sud 59.629.260 7.936.239 23.701.612 2.190.085 35.126 93.492.322

Totale regionale 68.891.695 19.484.634 23.701.612 2.190.085 2.686.459 116.954.485

Ministero lavoro 202.456 202.456

Ministero infrastrutture e trasporti 16.951.545 16.951.545

Ministero sviluppo economico 28.136.875 28.136.875

AGEA** 42.569.712 42.569.712

SAISA** 33.478 33.478

Totale ammi.ni centrali 45.088.420 202.456 0 0 42.603.190 204.848.551

Totale generale 113.980.115 19.687.090 23.701.612 2.190.085 45.289.649 321.803.036

Elaborazione Corte dei conti su dati DPC, MiPAAF e SAISA

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