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Corso per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari
I rischi per la salute umana e per l’ambiente derivanti dall’impiego
di prodotti fitosanitari
OBIETTIVO
Ridurre i rischi e gli impatti sulla salute umana, sull’ambiente e sulla biodiversità derivanti dall’impiego di prodotti fitosanitari (Direttiva CE 128/2009)
RISCHIO PERICOLO
Le sostanze tossiche contenute in un prodotto fitosanitario rappresentano un potenziale pericolo.
Le probabilità che si possano verificare degli effetti avversi sull’uomo/organismo non bersaglio che viene a contatto con queste sostanze rappresenta un rischio.
Autorizzazione per l’immissione in commercio di prodotti fitosanitari rilasciata dal Ministero della Salute quando il rischio è accettabile per la salute umana e l’ambiente
Rispetto prescrizioni riportate in etichetta!
1. RISCHI SANITARI
UTILIZZATORE
CONSUMATORE
2. RISCHI AMBIENTALI (complesso aria, acqua, suolo) ED ECOTOSSICOLOGICI (uccelli, mammiferi, pesci, piante non target, etc.)
POPOLAZIONE
POSSIBILI RISCHI:
1. RISCHI SANITARI
Trattamento fitosanitario
Bersaglio
(piante infestanti, patogeni, fitofagi)
Uomo
POSSIBILI EFFETTI TOSSICI
- Esposizione (quantità di una sostanza che viene a contatto con l’organismo per un determinato
periodo di tempo)
- Vie di esposizione (inalazione, contatto con la pelle e ingestione )
1. RISCHI SANITARI
EFFETTO TOSSICO
Dose assorbita dall’organismo supera la “soglia di effetto”
Si può manifestare a seguito di una singola esposizione o di esposizione prolungate nel tempo, non tossiche
singolarmente
1. RISCHI SANITARI
Tossicità
Acuta
Cronica
DL50 (Dose Letale 50 )
NOAEL (No Observed Adverse Effect Level)
CL50 (Concentrazione Letale 50 )
Minore è il valore di questi parametri, maggiore sarà la tossicità del prodotto
Test di laboratorio
(mg di s.a./kg peso vivo/giorno)
(mg di s.a./kg peso vivo)
CONSUMATORE UTILIZZATORE
1. RISCHI SANITARI
NOAEL (No Observed Adverse Effect Level)
Dosi soglia di esposizione/tossicità per il CONSUMATORE
Fattore di sicurezza (10 - 1000)
CRONICA
ADI (Acceptable Daily Intake)
ACUTA
ARfD (Acute Reference Dose)
(mg di s.a./kg peso vivo/giorno) (mg di s.a./kg peso vivo/giorno)
1. RISCHI SANITARI
Valutazione del rischio cronico per il CONSUMATORE
TDMI (Theoretical Maximum Daily Intake)
IEDI (International Estimated Daily Intake)
vs
Esposizione < ADI = rischio accettabile
Attenzione all’effetto cocktail o cumulativo
ESPOSIZIONE (s.a. ingerita con gli alimenti)
ADI
1. RISCHI SANITARI
Valutazione del rischio acuto per il CONSUMATORE
vs ESPOSIZIONE (s.a. ingerita con gli alimenti a pasto)
ARfD
Esposizione < ARfD = rischio accettabile
1. RISCHI SANITARI
Valutazione del rischio per il CONSUMATORE
Limite Massimo Residuo (LMR)
rappresenta la quantità massima di una sostanza attiva e/o dei suoi
metaboliti consentita in un alimento e viene espresso in mg di s.a./kg di prodotto vegetale (ppm)
Limiti “armonizzati” fissati da regolamenti (UE)
Reg. (CE) n. 369/2005
Rispetto della buona pratica agricola
1. RISCHI SANITARI
Valutazione del rischio per il CONSUMATORE
Sostanza attiva LMR (mg/kg)
Zolfo Non necessario Composti a base di rame 5
Piretrine 1 Chlorpyrifos 0,5 Imidacloprid 0,5
Limiti massimi residui su frutta (pomacee):
http://ec.europa.eu/food/plant/pesticides/eu-pesticides-database/public/?event=pesticide.residue.selection&language=IT
EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) Commissione Europea
1. RISCHI SANITARI
Sicurezza alimentare
Servizio Sanitario Nazionale effettua controlli sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti sulla base di appositi
protocolli
n°controlli proporzionale ai dati sul consumo e sulla produzione degli alimenti interessati
viene valutato
presenza principio attivo non autorizzato
superamento LMR
1. RISCHI SANITARI
Controlli ufficiali sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti (2013):
• oltre 6300 campioni
• 5525 campioni su ortofrutta di cui 45 (0,8%) con residui > limite legge
• dei campioni con residui < limite il 55,5% era privo di residui mentre il 43,7% rientrava nei limiti previsti dalla legge
• la percentuale di frutta priva di residui è pari al 42,2% vs il 71,6% degli ortaggi
• nella frutta maggiore frequenza di uno o più residui rispetto agli ortaggi (maggiori trattamenti)
1. RISCHI SANITARI
Controlli ufficiali sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti (2013):
• piccoli frutti, uva e pesche sono la frutta con maggiore irregolarità
• okra, peperoni e melanzane sono gli ortaggi con maggiori irrregolarità
• propargite, carbendazim, mepanipyrim, procymidone, spinosad sono alcune tra le sostanze rilevate sui campioni di frutta irregolari
• procymidone, tolclofos-methyl, acephate, chlorpyrifos sono alcune tra le sostanze rilevate sui campioni di ortaggi irregolari
• 58 campioni su baby food risultati senza residui
• 345 campioni su prodotti biologici con un solo campione non conforme
1. RISCHI SANITARI
NOAEL (No Observed Adverse Effect Level)
Dosi soglia di esposizione/tossicità per l’UTILIZZATORE
Fattore di sicurezza (10 - 1000)
AOEL (Acceptable Operator Exposure Level)
(mg di s.a./kg peso vivo/giorno)
1. RISCHI SANITARI
Valutazione del rischio per l’UTILIZZATORE
2) Modelli utilizzati a livello comunitario:
• UK-POEM (Predictive Operator Exposure Model)
• GERMAN MODEL
Esposizione < AOEL = rischio accettabile
1) Misurazioni in campo
Esposizione AOEL vs
1. RISCHI SANITARI
Alcune precisazioni sul rischio per la POPOLAZIONE:
A.5.6 del PAN – Misure per la riduzione dell’uso e dei rischi derivanti dall’impiego dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili
- È fatto obbligo di avvisare la popolazione attraverso l’apposizione di cartelli che indicano, tra l’altro, la sostanza attiva utilizzata, la data del trattamento e la durata del divieto di accesso nell’area trattata
- Nelle aree interessate non possono essere utilizzati p.f. che abbiano tempi di rientro superiori a 48 ore
- Nelle aree agricole, adiacenti alle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili è vietato l’utilizzo, a distanze inferiori di 30 metri, di p.f. classificati tossici, molto tossici e/o recanti in etichetta frasi di rischio R40, R42, R43, R60, R61 (etc..) o le indicazioni di pericolo corrispondenti
1. RISCHI SANITARI
Art. 94 del D.Lgs 152/2006 – Norme in materia ambientale
…in particolare, nella zona di rispetto (relativa ai punti di prelievo di acque destinate al consumo umano) sono vietati l'insediamento dei seguenti centri di pericolo e lo svolgimento delle seguenti attività:…. spandimento di concimi chimici, fertilizzanti o pesticidi…
In assenza dell'individuazione da parte delle regioni o delle province autonome della zona di rispetto, la medesima ha un'estensione di 200 metri di raggio rispetto al punto di captazione o di derivazione.
Alcune precisazioni sul rischio per la POPOLAZIONE:
2. RISCHI AMBIENTALI ED ECOTOSSICOLOGICI
Trattamento fitosanitario
Bersaglio
(piante infestanti, patogeni, fitofagi)
Ambiente
- Inquinamento diffuso
- Inutile costo aggiuntivo
Specie “non bersaglio”
(Organismi utili)
+
• Più è ampio lo spettro d’azione del prodotto fitosanitario, maggiore è la pericolosità nei confronti degli organismi utili.
• L’interferenza dei prodotti fitosanitari con gli ausiliari è indipendente dalla tossicità nei confronti dell’uomo
ATTENZIONE:
2. RISCHI AMBIENTALI ED ECOTOSSICOLOGICI
Chrysanthemum cineraefolium
2. RISCHI AMBIENTALI ED ECOTOSSICOLOGICI
Specie terrestri non bersaglio
Uccelli Insetti pronubi Mammiferi
Artropodi utili Microrganismi del suolo
Piante non target
2. RISCHI AMBIENTALI ED ECOTOSSICOLOGICI
Specie acquatiche non bersaglio
Pesci Invertebrati Piante acquatiche
Anfibi Mammiferi
Specie tutelate dalla
Direttiva Habitat
2. RISCHI AMBIENTALI ED ECOTOSSICOLOGICI
I prodotti fitosanitari una volta dispersi nell’ambiente sono soggetti a:
• processi di degradazione:
- microbica
- chimica
- fotodecomposizione
• variazione di concentrazione
• persistenza (DT50)
Destino ambientale dei prodotti fitosanitari
2. RISCHI AMBIENTALI ED ECOTOSSICOLOGICI
I fattori che determinano il destino ambientale di una sostanza sono:
• proprietà chimico-fisiche della sostanza
• caratteristiche dell’ambiente
• condizioni climatiche
Destino ambientale dei prodotti fitosanitari
2. RISCHI AMBIENTALI ED ECOTOSSICOLOGICI
Fenomeno della RESISTENZA (punto 7 dell’allegato III Direttiva (CE) 128/2009)
• Caratteristica naturale ed ereditabile che permette ad un insetto, pianta infestante o fungo di sfuggire all’azione di un prodotto fitosanitario
• Favorita da elevata specificità del meccanismo d’azione, elevata persistenza, impiego ripetuto di prodotti con lo stesso meccanismo d’azione, ristoppio
• Contrastabile ricorrendo alla rotazione colturale, impiegando prodotti fitosanitari con diverso meccanismo d’azione, sostituire i prodotti fitosanitari con pratiche colturali alternative
• Sigla con indicato meccanismo d’azione in modo da poter alternare prodotti con sigle diverse
2. RISCHI AMBIENTALI ED ECOTOSSICOLOGICI Valutazione del rischio ambientale
Acque Ecotossicologico organismi “non bersaglio”
PEC (Predicted Enviromental Concentration)
TER (Toxicity Exposure Ratio)
PECgw < 0.1 ug/l: rischio contaminazione acque accettabile
TER > Fattore di sicurezza
Adozione MISURE DI MITIGAZIONE DEL
RISCHIO
TER = tossicità organismo/PEC
Misure di mitigazione del rischio
Mitigazione del rischio da
Fascia di rispetto non trattata deriva
Fascia di rispetto non trattata e vegetata deriva – ruscellamento - lisciviazione
Ugelli antideriva e macchine irroratrici con sistemi antideriva
deriva – ruscellamento
Siepi e barriere vegetali deriva – ruscellamento
Solco ruscellamento Interventi per contenimento
ruscellamento ruscellamento
Riduzione quantità erbicidi deriva – ruscellamento
Sostituzione/limitazione/eliminazione dei p.f. per tutela specie e habitat
effetti negativi su specie e habitat non target
2. RISCHI AMBIENTALI ED ECOTOSSICOLOGICI
2. RISCHI AMBIENTALI ED ECOTOSSICOLOGICI • Fascia di rispetto vegetata non trattata in associazione con siepe
Fascia di rispetto ampia da 5 a 30 m
• Solco tra bordo del campo coltivato e corpo idrico profondo circa 40 cm e mantenuto in efficienza per almeno 45 giorni dall’ultimo trattamento
2. RISCHI AMBIENTALI ED ECOTOSSICOLOGICI
• Interventi finalizzati al contenimento del ruscellamento di prodotti fitosanitati dovuto all’erosione di suolo: - minima lavorazione - colture di copertura - inerbimento in frutteti e vigneti
2. RISCHI AMBIENTALI ED ECOTOSSICOLOGICI
• Riduzione quantità di erbicidi impiegati attraverso: - riduzione delle dosi e uso di microdosi (soia e barbabietola) - localizzazione del trattamento - interramento del prodotto fitosanitario
• Sostituzione/limitazione/eliminazione dei p.f. per raggiungimento del “Buono” stato ecologico e chimico delle acque superficiali e per tutela specie e habitat : - p.f. utilizzato alla dose più bassa possibile e con il minor numero interventi possibili - utilizzare p.f. con analoga efficacia ma minor rischio per le acque e per l’ambiente (frasi di precauzione SPe)
2. RISCHI AMBIENTALI ED ECOTOSSICOLOGICI
• Tutela delle api e degli altri insetti impollinatori attraverso: - impiego prodotti non tossici per le api e insetti pronubi ( in etichetta non deve comparire la frase SPe8) - divieto di trattamenti nel periodo della fioritura - sfalciare le erbe spontanee prima dei trattamenti
L.r. n. 20/1998 - Norme per la disciplina, la tutela e lo sviluppo dell'apicoltura in Piemonte
“L’uomo ha il dovere di salvaguardare l’ambiente per la propria e per le
generazioni future”
Conferenza di Stoccolma del 1972
Aree vulnerabili da prodotti fitosanitari (art. 20 del D. lgs. n. 152/99 sulla Tutela delle acque)
2. RISCHI AMBIENTALI ED ECOTOSSICOLOGICI
Aree vulnerabili da prodotti fitosanitari
AREE DI INTERVENTO
PRINCIPI ATTIVI DISCIPLINATI
Aree rosse Bentazone e Cinosulfuron
Aree blu Bentazone, Cinosulfuron,
Dimetenamide e Molinate
Aree verdi Cinosulfuron, Molinate e Quinclorac
Aree arancioni Bentazone, Molinate e Quinclorac
2. RISCHI AMBIENTALI ED ECOTOSSICOLOGICI