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CORSO per LAVORATORI ADDETTI ai SISTEMI di ACCESSO e
POSIZIONAMENTO mediante FUNI
A cura di
Legge 2 gennaio 1989, n. 6 – Ordinamento della professione di Guida Alpina
• È Guida Alpina chi svolge professionalmente le seguenti attività:
• Accompagnamento di persone in ascensioni sia su roccia che su ghiaccio o in escursioni in montagna.
• Accompagnamento di persone in ascensioni sci – alpinistiche o in escursioni sciistiche.
• Insegnamento delle tecniche alpinistiche e sci –alpinistiche
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SITUAZIONE INFORTUNI
• L’INAIL spende ogni anno oltre 6 miliardi di € in prestazioni agli infortunati.
• Gli oneri sociali diretti ed indiretti, connessi al rischio professionale sono di circa 29 miliardi di € ogni anno.
• In Italia, ogni anno, più di 1.000.000 di persone subisce un infortunio sul lavoro, con esiti mortali per circa 1.000 lavoratori.
• Il che si traduce in quasi 3 morti al giorno.
STATISTICHE
• Il 45% dei morti sul lavoro sono per caduta dall’alto
• 10 caduti: 4 morti, 5 lesioni permanenti,
1 completamente guarito
3
I SETTORI PIU COLPITI
1. L’edilizia si trova al primo posto presentando più di 10.000 cadute da impalcature e coperture per anno.
Seguono:
1. Trasporti, carico e scarico depositi2. Mettallurgia,produzione,…
LE REGOLE DEL GIOCO:
Progettazione e produzione
Adozione ed uso
DIRETTIVA89/686/CEE
DIRETTIVA93/68/CEE93/95/CEE96/58/CEE
DIRETTIVA89/391/CEE89/654/CEE89/655/CEE89/656/CEE90/269/CEE90/270/CEE90/394/CEE90/679/CEE
recepita
recepita
recepita
D.Lgs. 475/1992
D.Lgs. 10/1997
D.Lgs. 626/1994Titolo IV
Testo UnicoD.Lgs81/2008
DIRETTIVA2001/45/CE recepita
D.Lgs. 235/2003
4
D.Lgs 81 del 09 aprile 2008
Nuovo Testo Unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro
IL DATORE IL DATORE DIDI LAVOROLAVORO
CHI ECHI E’’??EE’’ IL SOGGETTO TITOLARE DEL RAPPORTOIL SOGGETTO TITOLARE DEL RAPPORTO
DIDI LAVORO CON IL LAVORATORELAVORO CON IL LAVORATORE
(POTERI DECISIONALI E (POTERI DECISIONALI E DIDI SPESA)SPESA)
COSACOSA
DEVE FARE?DEVE FARE?
•• INDIVIDUARE E VALUTARE I RISCHIINDIVIDUARE E VALUTARE I RISCHI•• ORGANIZZARE E GESTIRE LA PREVENZIONEORGANIZZARE E GESTIRE LA PREVENZIONE
IN AZIENDAIN AZIENDA
•• ADOTTARE LE NECESSARIE MISURE ADOTTARE LE NECESSARIE MISURE DIDI
SICUREZZA TECNICHE, ORGANIZZATIVE ESICUREZZA TECNICHE, ORGANIZZATIVE E
PROCEDURALIPROCEDURALI
•• INFORMARE E FORMARE I LAVORATORI SUIINFORMARE E FORMARE I LAVORATORI SUI
RISCHI PRESENTI IN AZIENDARISCHI PRESENTI IN AZIENDA
5
IL PREPOSTOIL PREPOSTO
COLUI CHE SVOLGE FUNZIONI COLUI CHE SVOLGE FUNZIONI DIDI CONTROLLO ECONTROLLO E
SORVEGLIANZA CON I CORRISPONDENTI SORVEGLIANZA CON I CORRISPONDENTI
POTERI ORGANIZZATIVI E DISCIPLINARI SENZAPOTERI ORGANIZZATIVI E DISCIPLINARI SENZA
I POTERI/DOVERI I POTERI/DOVERI DIDI PREDISPOSIZIONE PREDISPOSIZIONE DIDI
MEZZI E STRUTTURE MEZZI E STRUTTURE
COSACOSA
DEVE FARE?DEVE FARE?
•• SEGNALARE CARENZA O INEFFICENZE NEISEGNALARE CARENZA O INEFFICENZE NEI
SISTEMI SISTEMI DIDI PREVENZIONE E PROTEZIONEPREVENZIONE E PROTEZIONE
•• FAR OSSERVARE LE MISURE FAR OSSERVARE LE MISURE DIDI PREVENZIONE PREVENZIONE
DISPOSTE DAL DATORE DISPOSTE DAL DATORE DIDI LAVORO E DAI LAVORO E DAI
DIRIGENTIDIRIGENTI
•• VIGILARE SUI LAVORATORIVIGILARE SUI LAVORATORI
CHI ECHI E’’??
Nei lavori temporanei in quota con accesso e Nei lavori temporanei in quota con accesso e posizionamento mediante funiposizionamento mediante funi
IL PREPOSTO E’
IL RESPONSABILE DELLA REALIZZAZIONE DEGLI ANCORAGGI
IL RESPONSABILE DELLE MANOVRE DIEMERGENZA
Rif: Linee Guida per l’esecuzione dei lavori temporanei in quota con accesso e posizionamento mediante funi
6
IL LAVORATOREIL LAVORATORE
CHI ECHI E’’??
PERSONA CHE PRESTA IL PROPRIO LAVOROPERSONA CHE PRESTA IL PROPRIO LAVORO
ALLE DIPENDENZE ALLE DIPENDENZE DIDI UN DATORE UN DATORE DIDI LAVOROLAVORO
(EQUIPARATI: soci lavoratori di cooperative o societ(EQUIPARATI: soci lavoratori di cooperative o societàà, utenti di , utenti di
servizi di orientamento o formazione scolastica universitaria e servizi di orientamento o formazione scolastica universitaria e
professionale, allievi di istituti di istruzione ed universitariprofessionale, allievi di istituti di istruzione ed universitari,,……
ESCLUSI addetti a servizi domestici e familiari con rapportoESCLUSI addetti a servizi domestici e familiari con rapporto
di lavoro subordinato anche speciale)di lavoro subordinato anche speciale)
COSACOSA
DEVE FARE?DEVE FARE?
•• OSSERVARE LE DISPOSIZIONI E LE ISTRUZIONIOSSERVARE LE DISPOSIZIONI E LE ISTRUZIONIIMPARTITE DAL DATORE IMPARTITE DAL DATORE DIDI LAVOROLAVORO
•• NON RIMUOVERE O MODIFICARE I DISPOSITIVI NON RIMUOVERE O MODIFICARE I DISPOSITIVI DIDI
SICUREZZA, SEGNALAZIONE E CONTROLLOSICUREZZA, SEGNALAZIONE E CONTROLLO
•• NON COMPIERE NON COMPIERE DIDI PROPRIA INIZIATIVA OPERAZIONIPROPRIA INIZIATIVA OPERAZIONI
PERICOLOSE PER LA PROPRIA O ALTRUI SICUREZZAPERICOLOSE PER LA PROPRIA O ALTRUI SICUREZZA
UTILIZZARE CORRETTAMENTE I DPIUTILIZZARE CORRETTAMENTE I DPI
SEGNALARE IMMEDIATAMENTE CONDIZIONI SEGNALARE IMMEDIATAMENTE CONDIZIONI DIDI PERICOLOPERICOLO
SOTTOPORSI ALLE FORMAZIONI E AI CONTROLLI SANITARISOTTOPORSI ALLE FORMAZIONI E AI CONTROLLI SANITARI
SANZIONI• A carico del datore di lavoro:Arresto fino a otto mesiO ammenda fino a € 15.000
• A carico dei preposti:Arresto fino a tre mesiO ammenda fino a € 2.000
• A carico dei lavoratori:Arresto fino a un meseO ammenda fino a € 620
Rif: D.Lgs 81/08 D.Lgs. 106/09
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La prevenzione degli infortuni èquindi un aspetto fondamentale della programmazione lavori nei cantieri e deve rappresentare un
obbligo per i datori di lavoro e per tutti i lavoratori
I PRINCIPI GENERALI DI PREVENZIONE HANNO LO SCOPO DI:
• Evitare i rischi.
• Valutare quali rischi non possono essere evitati.
• Individuare chi potrebbe essere danneggiato e come.
• Valutare le azioni da intraprendere e pianificare gli interventi
• Adottare misure di protezione collettiva, con prioritàrispetto a quelle di protezione individuale.
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LAVORO IN QUOTALAVORO IN QUOTA
22METRIMETRI
( DA PIANO CALPESTABILE )( DA PIANO CALPESTABILE )
Altezza oltre la quale devo avere unaAltezza oltre la quale devo avere unaPROTEZIONEPROTEZIONE
ESEMPI DI PROTEZIONE COLLETTIVA
RINGHIERA
PARAPETTI
RETI ANTICADUTA
PONTEGGI
GUARDIACORPO
PIATTAFORMA ELEVATRICE
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D.P.I.DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
D.Lgs 81/2008 Testo Unico
Art 74 – Definizione
Si intende per dispositivo di protezione individuale (D.P.I.) qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dalla persona allo scopo di proteggerla da uno o più rischi suscettibili da minacciare la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni completamento o accessorio destinato a tale scopo.
L’impiego di sistemi di accesso e posizionamento mediante funiE’ AMMESSO
in 4 specifici casi:1. Durante la predisposizione delle protezioni collettive2. Se l’introduzione delle protezioni collettive risulta impossibile3. Se dall’analisi di valutazione del rischio effettuata dal datore di
lavoro, risulta che il lavoro può essere effettuato in condizioni di sicurezza e l’impiego di un’altra attrezzatura considerata PIU SICURA non è giustificato a causa della breve durata di impiego e delle caratteristiche esistenti dei siti che non può modificare.
4. OVVERO SE E DIMOSTRABILE UNA DIMINUZIONE DEL FATTORE DI RISCHIO
( Dls. n. 235/03 – attuazione della Direttiva 2001/45/CE relativa ai requisiti minimi di sicurezza di salute per l’uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori)
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D.P.I.LI SCELGO IN BASE AI CONCETTI DI:
• TRATTENUTA: Impedire all’operatore di arrivare a rischio caduta.
• POSIZIONAMENTO: Permettere all’operatore di restare posizionato in quota senza l’ausilio delle mani.
• ARRESTO CADUTE: Per arrestare eventuali cadute dell’operatore così come richiesto dalle normative.
Art. 116 – obblighi d.l.di lavori concernenti l’impiego di sistemi di
accesso e posizionamento mediante funi1) Il d.l. impiega sistemi di accesso e di
posizionamento… a seguito dei seguenti requisiti:a – il sistema comprende almeno 2 funi ancorate separatamente, una per l’accesso, la discesa ed il sostegno (fune da lavoro) e l’altra con funzione di dispositivo ausiliario (fune di sicurezza). È ammesso l’uso di una fune in circostanze eccezionali in cui l’uso di una seconda fune rende il lavoro più pericoloso e se sono adottate misure adeguate per garantire la sicurezza
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c – fune di lavoro munita di meccanismi sicuri di ascesa e discesa e dotati di sistema autobloccante … la fune di sicurezza deve essere munita di un dispositivo mobile contro le cadute che segue gli spostamenti del lavoratore
CAMPI DI APPLICAZIONE
• Lavori su tetti e coperture di edifici• Lavori su pareti di edifici e/o strutture di
costruzione• Lavori su pareti e scarpate di strutture naturali• Lavori su parti elevate di impianti• Lavori su tralicci e pali
• Lavori su alberi di alto fusto• Lavori in pozzi, silos e luoghi profondi
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• Art. 116 Dls. 81/08 prevede che i lavoratori addetti all’uso dei sistemi di accesso e posizionamento mediante funi
abbiano ricevuto adeguata formazione
ALLEGATO XXIACCORDO STATO, REGIONI E PROVINCIE AUTONOME SUI ACCORDO STATO, REGIONI E PROVINCIE AUTONOME SUI
CORSI CORSI DIDI FORMAZIONE PER LAVORATORI ADDETTI AIFORMAZIONE PER LAVORATORI ADDETTI AILAVORI IN QUOTALAVORI IN QUOTA
Prevede i soggetti formatoriPrevede i soggetti formatoriEd ilEd il
Percorso formativoPercorso formativo
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Modulo base
Modulo A - strutture Modulo B - alberi
Prova pratica
Questionario
Modulo proposti (A / B)
Prova pratica
Colloquio
Attività lavorativa (A / B)
Aggiornamento
quinquennale (A / B)
Il modello formativoIl modello formativo
• Rischio prevalente: caduta dall’alto
Elementi fondamentali di riduzione del rischio:
- Idoneità psico fisica del lavoratore
- Utilizzo DPI corretti Informazione e formazione adeguate
- addestramento
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Rischio sospensione• Rischio di sospensione: cosciente (prolungata e continuativa)
comporta la compressione dei vasi degli arti inferiori ed il conseguente disturbo del ritorno del sangue venoso; incosciente“patologia da imbracatura” che consiste in un rapido peggioramento delle funzioni vitali. Ipotesi: Il sangue che ristagna nelle gambe non torna indietro, la quantità di sangue per irrorare il cervello e gli altri organi vitali è inadeguata.
PIANO DI EMERGENZA : deve essere predisposta, nell’ambito della valutazione dei rischi, una apposita procedura che preveda l’intervento di emergenza in aiuto dell’operatore sospeso sulle funi.Ogni squadra deve essere composta per quanto riguarda il numero delle persone e le loro capacità in modo da garantire autonomamente l’intervento in emergenza. Oltre che prevedere un’apposita procedura di allertamento del soccorso pubblico: 118D.lgs. 626/94
• Rischi ambientali:- caduta oggetti- scivolosità dei supporti- abbattimenti non controllati- scariche elettriche- puntura o morsi di animali pericolosi o insetti- condizioni meteo avverse
• Rischi concorrenti: - scarsa aderenza calzature- rapido raffreddamento o congelamento- colpo di calore
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Rischio residuo
• La relazione sulla valutazione dei rischi deve contenere indicazioni su quali siano i RISCHI RESIDUI presenti dopo l’adozione di tutte le misure tecniche, organizzative e procedurali tecnicamente fattibili.
• Potenziale rischio ancora presente in cantiere dopo l’intervento di eliminazione, riduzione o contenimento del pericolo riscontrato.
CHE COSA E’ UNA CADUTA?
CADUTA SALTOnon è volontaria è volontario
non è preparata è preparato
non è ammortizzata è ammortizzato
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DIFFERENZA TRA SALTO E CADUTA
Domanda:
Peso 70 kg e cado da un metro di altezza.Quale è la forza di peso registrata al suolo?
Risposta:
P= 70 KG X 9,81 X 1= 668,70 DANARROTONDATI A 700 DAN = 700 KG
BEN 10 VOLTE DI PIU!!!NOTE:
Per fortuna i nostri riflessi reagiscono facendo agire i nostri muscoli che svolgono così una formidabile funzione ammortizzante
TEST DI CADUTA
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FATTORE DI CADUTA
Rapporto tra dislivello di caduta e lunghezza di fune che assorbe la forza di arrestoE’ l’elemento di valutazione della capacità di assorbimento dell’energia da parte della funeLe funi semistatiche EN 1891 assorbono in
sicurezza fino a un fattore di 0,30 e resistono in sicurezza fino a un fattore 1.
COME SI CALCOLA:
Lunghezza della caduta fratto lunghezza della fune che assorbe la caduta
FATTORE DI CADUTA
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TIRANTE D’ARIA
Spazio libero minimo richiesto per un corretto arresto della caduta per evitare l’impatto contro ostacoli o il suolo.
OCCORRE CALCOLARLO SCRUPOLOSAMENTE
L’EFFETTO PENDOLOL’ancoraggio non è sulla mia verticale
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TIPOLOGIE DI CADUTACADUTA LIBERALa distanza di caduta, prima che il sistema di arresto inizi a prendere carico èsuperiore a 60 CM sia in direzione verticale che su pendio
CADUTA LIBERA LIMITATALa distanza di caduta, prima che il sistema di arresto inizi a prendere carico è uguale o inferiore a 60 CM sia in direzione verticale che su pendio
CADUTA CONTENUTAE’ una caduta dove la persona che sta cadendo è trattenuta dall’azione combinata di un’idonea posizione di ancoraggio, lunghezza del cordino e dispositivo di trattenuta. La massima distanza di arresto non può essere superiore a 60 CM
CADUTA TOTALMENTE PREVENUTASituazione in cui si realizza la condizione di prevenzione totale di rischio di caduta dall’alto, tramite un sistema di trattenuta che impedisce alla persona di raggiungere la zona in cui sussiste il rischio di caduta dall’alto
CADUTA LIBERA = MAGGIORE A 60 CM
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CADUTA LIBERA LIMITATA = MINORE DI60 CM
CADUTA CONTENUTA
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CADUTA TOTALMENTE TRATTENUTA = CADUTA IMPOSSIBILE
Art.115 – sistemi di protezione contro le cadute dall’alto
1- è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione composti da diversi elementi non necessariamente presenti contemporaneamente, quali i seguenti:
• Assorbitori di energia• Connettori• Dispositivi di ancoraggio• Dispositivi retrattili• Guide o linee vita flessibili• Guide o linee vita rigide• Imbracature2- Comma abrogato dall’Art. 115 del D.Lgs. 3 agosto
2009, n. 106
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DPI per la protezione e la prevenzione delle cadute
dall’alto• DPI per il posizionamento sul lavoro e la
prevenzione delle cadute dall’alto (sono ammessi quando il movimento è previsto su una superficie orizzontale o per un pendio non eccedente i 15°di inclinazione)
• DPI contro le cadute dall’alto:- sistemi di discesa (discensori meccanici con sistema di bloccaggio)
- sistemi di arresto caduta sono ammessi su pendii non
superiori ai 45°di inclinazione (retrattile, sist.gu idato su linea di ancoraggio rigida, su linea di ancoraggio flessibile, sist. di arresto con assorbimento di energia)
IL RESPONSABILE DELL’IMPRESA DEVE ASSICURARSI:
• Che l’utilizzo che viene fatto dei DPI sia appropriato al tipo di intervento ed ai rischi.
• Che i DPI siano sempre in buone condizioni ed efficienza.
• Che i DPI deteriorati od usurati siano rimessi in condizioni ottimali o sostituiti.
• I DPI commercializzati devono essere contrassegnati con il marchio:
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
CATEGORIE DEI D.P.I.• I°CATEGORIA: autocertificazione CE
Racchiude i DPI che proteggono da rischi fisici di lieve entità e sono di semplice progettazione
Guanti, scarpe ECC
• 2°CATEGORIA: attestato di certificazione CE
Raggruppa i DPI che proteggono dai rischi medi con possibilità di danni temporaneiCasco, occhiali, cuffie ECC
• 3°CATEGORIA: attestato di certificazione CE + cont rollo prodotto finito + controllo qualità di fabbricazione
Include i DPI che proteggono da rischi gravi e/o permanenti e dalla morteTutti i DPI anticaduta, maschere antigas, semifacciali, tuta alluminizata, auto protettori ECC
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NORME TECNICHE D.P.I.
CASCO PER IL LAVORO IN QUOTA
Pur non facendo parte dei DPI anticaduta, il casco è difondamentale importanza nel lavoro in quota, svolge laDuplice funzione di protezione del capo dell’operatore siaDalla caduta di oggetti dall’alto che dall’impatto controostacoli. Deve avere una calotta ad altaProtezione, una bardatura comoda e stabile sulla testa edUn sottogola con sgancio ad un carico di sicurezza perl’operatore, in caso di impigliamento o sollevamento.
EN 397
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EN 795i dispositivi di ancoraggio
TENUTA MINIMA 1000 Dan
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Classe A
Ancoraggi strutturali
Classe B
Dispositivi d’ancoraggio provvisori e trasportabili
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Classe C
Sistema d’ancoraggio basato su supporti di assicurazione flessibili orizzontali
Carriponte
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Tetti inclinati
Tetti piani
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Lavori in facciata
Classe D
Sistemi d’ancoraggio attrezzati con supporti di assicurazione rigidi o orizzontali
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Classe E
Ancoraggi composti da corpi morti da posizionare su superfici orizzontali
Inclinazione massima: 5°
ELEMENTI DI COLLEGAMENTO
La scelta è in funzione della posizione dell’ancoraggio:È situato sopra o sotto il nostro punto di aggancio?
ANCORAGGIO SOTTO IL POSTO DI LAVOROCORDINO CON DISSIPATORE D’ENERGIA (EN 355)
Prerogative:Raggio d’azione possibile:2 metri
Allungamento massimo del dissipatore: 1,75 metriSpazio necessario in caso di caduta: Minimo 6 metri
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CORDINO CON DISSIPATORE DI ENERGIA
ELEMENTI DI COLLEGAMENTO
La scelta è in funzione della posizione dell’ancoraggio:È situato sopra o sotto il nostro punto di aggancio?
ANCORAGGIO SOPRA IL POSTO DI LAVORO
Sono possibili più soluzioni:
Dispositivi anticaduta di tipo retrattile ( EN 360 )Cordino senza dissipatore d’energia ( EN 354 )
Dispositivi anticaduta di tipo guidato su linea di ancoraggio rigida o flessibile( EN 353 )
Funi semistatiche da lavoro ( EN 1891 ) con relativi discensore,dispositivo anticaduta e assorbitore di energia
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CORDINO/LONGIA ( EN 354 )
Di qualunque tipo sia
corda 1catena 2cavo 3fettuccia 4
Un cordino non deve mai essere più lungo di 2 metri
Un cordino tessile assorbe in parteL’energia contenuta nel mio corpoAl momento dell’urto.
Questo tipo di cordino è da preferire.
DISPOSITIVI ANTICADUTA DI TIPO RETRATTILE ( EN 360 )
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CORDINO DI POSIZIONAMENTO ( EN 354 )
FUNE SEMISTATICA DA LAVORO ( EN 1891 )
Le funi semistatiche EN 1891 assorbono in sicurezza fino a un fattore di 0,30 e resistono in sicurezza fino a
un fattore 1.
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CONNETTORI ( EN 362 )
( MOSCHETTONI – GANCI – MANOTUBE )
Per ridurre la probabilità di un’apertura involontaria, i ganci e i moschettoni devono essere a chiusura automatica e a bloccaggio automatico o manuale.
ESSI SI DEVONO APRIRE CON ALMENO DUEMOVIMENTI MANUALI CONSECUTIVI E INTENZIONALI
Connettori
Norma: EN362Uso: collegamento dispositivi anticaduta
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DISCENSORE ( EN 341 ) ( EN 12841 C )
ANTICADUTA SCORREVOLE ( EN 353 )( EN 12841 A )
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TRATTENUTA DEL CORPO
IMBRACATURA ANTICADUTA ( EN 361 )Bretelle + cosciali
IMBRACATURA BASSA DI POSIZIONAMENTO ( EN 813 )
Cintura + cosciali
CINTURA DI POSIZIONAMENTO ( EN 358 )
TRATTENUTA DEL CORPO (EN 361)
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TRATTENUTA DEL CORPO (EN 813)
TRATTENUTA DEL CORPO (EN 358)
38
IMBRACATURA DA LAVORO
39
IMBRACATURE ( EN 361 )
Se i punti di ancoraggio sternale o dorsale sono posizionati troppo in BASSO
ATTENZIONE PERICOLO!
In caso di caduta la mia imbracatura si comporterà come una semplice cintura
Se i punti di ancoraggio sternale o dorsale sono posizionati troppo in ALTOATTENZIONE PERICOLO!
C’è il rischio che parti del dispositivo individuale colpiscano la nuca o il mento
Il d.l. fornisce ai lavoratori interessati una formazione adeguata …….
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PROTEZIONEPROTEZIONE INDIVIDUALEINDIVIDUALE
SI BASA SU 33 PUNTI INDISSOCIABILIINDISSOCIABILI
ANCORAGGI
ELEMENTI DI COLLEGAMENTO
TRATTENUTA DEL CORPO
NELLA CATENA DI SICUREZZA LA DEBOLEZZA DEBOLEZZA DIDI UN ANELLOUN ANELLO DETERMINA
LA DEBOLEZZA DEBOLEZZA DIDI TUTTA LA CATENATUTTA LA CATENA
I 4 elementi della catena di sicurezzaI 4 elementi della catena di sicurezza
���� La formazione
���� L’ancoraggio
���� L’imbracatura
���� Il collegamento
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Se lavoro regolarmente con dispositivi di protezione individuale, è consigliato che essi siano
parte di una dotazione personale.
Devo impegnarmi di
conseguenza a
prenderne cura e ad
eseguirne continueverifiche periodiche.
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CORDINO/LONGIA ( EN 354 )
Cosa devo verificare PRIMA E DOPO OGNI UTILIZZO:
Lo stato delle estremità, che devono essere rifinite dal fabbricante e non presentare alcun segno di usura.
La guaina deve essere in buono stato.
Procedo ad una verifica al tatto per controllare che l’anima del mio cordino non si sia indurita o schiacciata in seguito ad un uso scorretto.
NOTE:Lo stesso controllo viene svolto perle corde di supporto ai sistemianticaduta.
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IMBRACATURE ( EN 361 )
Devo controllare principalmente:
• Lo stato delle fettucce• Lo stato delle cuciture
I cosciali non devonoEssere né allentatiNé troppo stretti
RACCOMANDAZIONE GENERALE PER LA MANUTENZIONE DEI
D.P.I.
SEGNALARE OGNI ANOMALIA O CATTIVO FUNZIONAMENTO DEI D.P.I.
ALLA PERSONA RESPONSABILE DITALE MATERIALE (art.78 T.U.)
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REGISTROOgni attrezzo anticaduta deve avere unapropria scheda di manutenzione dovevengono registrati tutti gli interventi e gli esiti
Nome fabbricante Numero lotto Anno costruzione Data acquisto Data messa in servizioData ispezioni
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• Esempio di Scheda di Manutenzione
METODOLOGIE
OPERATIVE
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Terminazione della fune con asola cucita.
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“Nodo delle guide con frizione”, comunemente chiamato “nodo a otto”
RESISTENZA
Realizzando un nodo si DIMINUISCE la capacitàdi resistenza di una corda: da 2200 KG a circa il 30 % in meno Ogni nodo provoca questo calo di resistenza ma in modo variabile
Il “ Nodo a otto “ è l’unico CODIFICATO nel lavoro
Permette di far fronte a QUALSIASI situazione corrente
48
Nodo barcaiolo.
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Ancoraggio di classe B “Provvisorio trasportabile”, realizzato su albero.
Ancoraggio di classe B “Provvisorio trasportabile”, realizzato su albero: rappresenta il concetto di ancoraggio espresso dalla linea guida.
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Ancoraggio di classe B “provvisorio trasportabile”, realizzato su struttura metallica portante.
Ancoraggio di classe A1 “strutturale per superfici verticali, orizzontali ed inclinate”.
La struttura in acciaio certificata dal costruttore rappresenta il dispositivo di ancoraggio; il dispositivo di ancoraggio, posato a regola d’arte, seguendo le istruzioni del costruttore, costituisce il punto di ancoraggio.
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Sistema di ancoraggio con moltiplicatore.
Sistema di ancoraggio: comprende uno o piùancoraggi e DPI di protezione delle cadute, collegati opportunamente tra di loro.
PER REALIZZARE PUNTI SICURI DIANCORAGGIO
Le funi devono essere ancorate mediante appositi dispositivi a strutture in grado
di sopportare:• Il peso dell’operatore• Il peso dell’attrezzatura da lavoro• Il peso di un eventuale soccorritore• Eventuali sollecitazioni dinamiche di una caduta
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LA REALIZZAZIONE DEI PUNTI DI
ANCORAGGIO PER OGNI LAVORO CON
FUNI DEVE ESSERE PREVISTA DAL
PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA E
DEVE AVVENIRE SOTTO IL CONTROLLO
E LA VERIFICA DEL PREPOSTO
TIPOLOGIE DI LAVORO
I lavori con funi sono raggruppati in funzione
al punto di accesso e di uscita rispetto il
luogo di lavoro:
accesso uscita casodall’alto verso l’alto A - A
dall’alto verso il basso A - Bdal basso verso il basso B - B
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Caso A - A
54
CASO A - B
CASO B - B
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Prevenzione dalle cadute: Le sette regole d'oro
1) Valutazione dei rischiValutazione dei rischi propri del cantiere connessi a:- tipologia di attività lavorativa svolta;- condizioni climatiche e meteorologiche;- morfologia del sito;- presenza di fattori di rischio potenziali esterni;- presenza di lavori e cantieri limitrofi; - congestione del sito.
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2) Valutazione del quadro clinico e psicoattitudinale
Valutazione del quadro clinico e psicoattitudinale dell'operatore a cura del medico competente e del datore di lavoro.
3) Privilegiare i DPCNelle opere di prevenzione e protezione contro le cadute dall'alto si devono privilegiare le protezioni di tipo collettivo
4) Utilizzo dei DPI
Nel caso in cui non sia possibile predisporre adeguate misure disicurezza di tipo collettivo, gli operatori de-vono fare uso di dispositivi di protezione individuali (DPI), distinguendo e verificando ogni singolo compo-nente:
Punto di ancoraggio:- verifica di resistenza statica a 10 kN- innesto dei punti di ancoraggio a parti strutturali rigide
Collegamento con l’operatore:- scelta di collegamenti a seconda delle esigenze dei lavori;- scelta di collegamenti a seconda del tipo di dispositivo che si adotta.
lmbragatura:- scelta dell'imbragatura a seconda delle esigenze dei lavori;- scelta dell'imbragatura a seconda del tipo di dispositivo che si
adotta.
Elementi di collegamento:- scelta di moschettoni, ganci e pinze opportuni
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5) Tirante d'aria ed effetto pendolo
Occorre considerare, sempre eventuali conseguenze derivanti dall'effetto pendolo e dal, tirante d'aria, a seconda del dispositivo anticaduta utilizzato.
Bisogna seguire fedelmente le specifiche disposizioni riportate sui manuali di istruzione all’uso dei mezzi di protezione utilizzati, avendo cura di riporli in ambienti ventilati, non riscaldati e asciutti.
Si deve evitare il contatto con sostanze caustiche, spigoli o altro che possa deteriorare le parti di fibra e cuoio. Prima di ogni utilizzo ne va verificata l’efficienza e l’integrità
Qualora i dispositivi entrino in azione, vanno inviati presso il centro di assistenza della casa fornitrice per le revisioni del caso.
6) Evitare comportamenti a rischio
Evitare le situazioni ed i comportamenti a rischio anche se si èopportunamente imbracati.
7) Segnaletica
La segnaletica deve essere posizionata presso il luogo dove esiste la possibilità di incidente o dove i rischi si possono manifestare; pertanto non si deve ritenere esaustiva in alcun modo l’installazione di un unico cartello che riassuma i rischi in essere o potenziali presenti in cantiere.
- Rischio di caduta o inciampamento nel luogo in cui risiede talerischio;
- Obbligo di imbracatura dove insisterà il punto di ancoraggio
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GRAZIE E BUON LAVORO