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REGIONE TOSCANA Direzione Diritti di cittadinanza e coesione sociale Settore Prevenzione e sicurezza in ambienti di vita, alimenti e veterinaria CORSO DI FORMAZIONE Il Piano d'Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari « PAN » integrazione tra Ambiente, Agricoltura e Salute I prodotti fitosanitari: cosa sono, dove e perché si usano; I PF in relazione e a seguito del PAN, uso sostenibile e fitoiatria Polo Formativo Regionale per la Sicurezza SAFE - Az. USL Toscana Centro (EMPOLI) 20 - 21 Settembre 2016 ~ Massimo Ricciolini ~ slide 1 di 50

CORSO DI FORMAZIONE Il Piano d'Azione Nazionale per l’uso ...sintef.usl11.toscana.it/portale_empoli_new/attachments/article/216/... · Polo Formativo Regionale per la Sicurezza

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REGIONE TOSCANADirezione Diritti di cittadinanza e coesione sociale

Settore Prevenzione e sicurezza in ambienti di vita, alimenti e veterinaria

CORSO DI FORMAZIONE

Il Piano d'Azione Nazionale

per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari

« PAN »

integrazione tra Ambiente, Agricoltura e Salute

I prodotti fitosanitari: cosa sono, dove e perché si usano;

I PF in relazione e a seguito del PAN, uso sostenibile e fitoiatria

Polo Formativo Regionale per la Sicurezza SAFE - Az. USL Toscana Centro (EMPOLI)

20-21 Settembre 2016

~ Massimo Ricciolini ~

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Il Piano d'Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari « PAN » - Empoli 20/21 Settembre 2016

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Agricoltura

L’arte e la pratica di coltivare il suolo allo

scopo di ottenerne prodotti utili

all’alimentazione dell’uomo e degli animali e

materie prime indispensabili per numerose

industrie (cotone, lino, semi oleosi ecc.).

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La Superficie agricola utilizzata (SAU)

12.856.047,80 754.344,83

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La Produzione standard

Italia 49.460.330 30.514

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Le avversità delle piante

Insetti, acari, eriofidi, nematodi, limacee, roditori,

funghi patogeni, batteri, virus, fitoplasmi, erbe infestanti

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I danni causati alla produzione agraria

Dati quantitativi affidabili sull’impatto che le avversità biotiche delle piante hanno sulla produzione sono

molto carenti sia a livello nazionale che internazionale, molti dei dati attualmente disponibili sono in realtà

delle stime basate sulla relazione esistente tra l’incidenza dell’alterazione provocata dagli agenti biotici o

dalla loro presenza da un lato e la perdita di produzione dall’altro (Oerke, 2006).

Il danno può essere valutato in termini di riduzione pura e semplice della produzione o con riferimento alla

perdita finanziaria che ne deriva. Quest’ultima valutazione è soggetta a molte variazioni dovute

all’oscillazione dei prezzi che spesso non dipendono solo da decrementi nella produzione, ma da altri

fattori quali speculazioni divario tipo. A questo si aggiunga che l’incidenza delle avversità cambia

notevolmente in funzione della coltura considerata e, sulla stessa pianta coltivata, di anno in anno e nelle

varie zone di coltivazione. I dati più attendibili riguardano i paesi industrializzati.

Le stime relative alle perdite dovute ad agenti di avversità biotiche sono molto controverse: si va dal 10%

al 40% secondo la FAO, mentre secondo altre fonti almeno il 30% della produzione va perduto a causa di

patogeni e parassiti (Strange e Scott, 2005; Bentley et al., 2009; Godfray et al ., 2010).

Le perdite possono avvenire sia in campo sia durante l’immagazzinamento: mentre tutti gli agenti di

avversità biotiche sono in grado di danneggiare le colture in campo, in postraccolta sono soprattutto i

funghi, gli insetti ed i roditori a fare la parte del leone, causando perdite che si aggirano secondo le stime

più attendibili sul 10% della produzione ottenibile.

L’entità dei danni di cui sono responsabili gli agenti delle avversità biotiche sulle varie colture sono molto

variabili: le malerbe determinano le perdite più consistenti, seguite dagli insetti che tuttavia su grano e

patata vengono superati da funghi e virus (Oerke, 2006).

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I Prodotti fitosanitari

Tutte le strategie di difesa fitosanitaria prevedono in misura maggiore

o minore l’impiego di prodotti fitosanitari (pesticidi, agrofarmaci,

fitofarmaci..)

Prodotti fitosanitari:

comprendono tutte le sostanze o principi attivi ed i preparati

contenenti una o più sostanze o principi attivi presentati nella forma

in cui sono forniti all’utilizzatore e destinati a proteggere i vegetali o i

prodotti vegetali da tutti gli organismi nocivi o a prevenirne gli effetti,

favorire o regolare i processi vitali dei vegetali, conservare i prodotti

vegetali, eliminare le piante indesiderate, eliminare parti di vegetali e

frenare o evitare un loro indesiderato accrescimento.

Comprendono i fungicidi, gli insetticidi ed acaricidi, gli erbicidi, i vari, i

biologici e le trappole

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Impiego di prodotti fitosanitari

Nel 2013 la quantità di prodotti fitosanitari

distribuiti per essere utilizzati nella protezione

delle coltivazioni agricole è pari a oltre 118 mila

tonnellate (-11,9% rispetto all'anno precedente).

Tutti i prodotti fitosanitari registrano un calo

rispetto al 2012: fungicidi -14,6%, insetticidi e

acaricidi -15,0%, erbicidi -3,1% e vari -9,6%.

Rispetto al 2002, il calo è stato del 29,2%.

Diminuisce del 10,1% la quantità di principi attivi

contenuti nei preparati distribuiti per uso

agricolo; tali preparati sono rappresentati per il

59,0% da fungicidi, per l'11,0% da insetticidi e

acaricidi, per il 13,9% da erbicidi, per il 15,6%

dai vari e per lo 0,4% dai biologici.

Il 53,1% dei prodotti fitosanitari viene distribuito

nelle regioni settentrionali, il 12,3% in quelle

centrali e il 34,6 % nel Mezzogiorno (Istat)

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Evoluzione della difesa fitosanitaria

Le 10 Piaghe d’Egitto: invasione delle cavallette

Miniatura tratta dalla ‘Golden Haggadah’ British Library, Londra

I Sumeri 4500 anni fa utilizzavano composti a base di zolfo

contro insetti e acari

I Cinesi 3200 anni fa usavano composti a base di mercurio

e di arsenico per difendersi dai pidocchi

Il Fumo della bruciature di letame, corna e residui vegetali

veniva usato contro muffe e marciumi

Il piretro ricavato dai fiori essiccati di Chysanthemum

Cinerarifolium viene utilizzato da oltre 2000 anni

Il veratro e la nicotina sono stati usati dal 1800 per

il controllo di pidocchi e afidi, uso di sostanze chimiche

inorganiche poltiglia bordoleseo composti di arsenico

Negli anni 40 introduzione di nuove sostanze chimiche

Clororganici (DDT) e primi erbicidi selettivi.

Negli anni 60 entrano in vigore le prime normative nazionali

che determinano quali sostanze possano essere impiegate

e a che condizioni

Oggi numerosi prodotti fitosanitari sono derivati da sostanze

chimiche presenti in natura o da organismi biologici

(Batteri, funghi virus)

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Evoluzione delle moderne

strategie di difesa fitosanitaria

• Difesa a calendario

• Difesa guidata

• Difesa integrata

• Difesa in agricoltura biologica

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Difesa a calendario

Con i cosiddetti trattamenti “a calendario” la lotta chimica veniva

effettuata con trattamenti a cadenze prefissate o in

corrispondenza di ben definite fasi fenologiche delle piante

(caduta delle foglie, ingrossamento delle gemme, prefioritura,

allegagione, ecc.) indipendentemente dall’effettiva presenza

dannosa del parassita.

Questo tipo di difesa, detto “difesa chimica a calendario”,

comportava un elevato numero di trattamenti a prescindere dalla

loro utilità ed aumentava notevolmente il costo della difesa senza

la sicurezza di ottenere il risultato sperato.

Il numero elevato, e spesso inutile, di trattamenti comportava

l’impiego di quantitativi significativi di prodotti fitosanitari in grado

di causare rischi per la salute di operatori e consumatori e

l’inquinamento ambientale di terreni e delle acque

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Difesa guidata 1

A seguito dei rischi dovuti alla difesa a calendario la ricerca

scientifica ha studiato strategie alternative a minore impatto sulla

salute e sull’ambiente.

Questo ha portato all’affermarsi di criteri di lotta improntati ad un

utilizzo più razionale dei prodotti fitosanitari, in cui il trattamento è

successivo alla verifica della effettiva presenza del parassita e

del suo livello di pericolosità.

Questa strategia è detta “difesa chimica guidata”e determina una

migliore gestione ambientale dei prodotti fitosanitari.

A seguito di ciò la pratica dei trattamenti “a calendario” ha subito

una graduale e progressiva riduzione, rimanendo confinata a pochi

casi particolari.

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Difesa guidata 2

La difesa chimica guidata razionalizza la difesa chimica delle

colture al fine di garantire un intervento efficace,

economicamente conveniente e con una maggiore tutela

dell’ambiente e della salute dell’agricoltore.

La difesa chimica guidata presuppone da parte dell’agricoltore

di avere delle conoscenze scientifiche sulle principale avversità

delle sue coltivazioni, sul complesso degli antagonisti naturali

(insetti ed acari utili) e sulle principali caratteristiche dei diversi

prodotti fitosanitari presenti in commercio.

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Difesa guidata 3

La difesa guidata verso gli insetti fitofagi si basa sul concetto di “soglia

economica di intervento”: l’intervento chimico è giustificato quando il costo

del trattamento è pari o inferiore al danno provocato dall’insetto. Non è

razionale effettuare un intervento di difesa quando la densità di popolazione

del fitofago è tale da arrecare alla coltura un danno economico inferiore al

costo del trattamento.

■ mosca delle olive: il 10% delle olive con presenza di uova o larve giovani

di I° e di II° generazione (questo tipo di infestazione è detto “infestazione

attiva”, perché rappresenta l’infestazione su cui sono in grado di agire i

principali insetticidi utilizzabili per il controllo della mosca);

■ tignoletta della vite: il 5% dei grappoli con presenza di uova o larve di

tignoletta;

■ afide del pesco: il 5% dei germogli infestato da afide verde in

prefioritura.20

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Difesa guidata 4

Nella difesa guidata ai funghi è necessario fare riferimento

ai “modelli epidemiologici”.

Questi mettono in relazione fra loro:

1) lo stadio di sviluppo del patogeno;

2) le fasi fenologiche della pianta;

3) le condizioni climatiche ambientali (temperatura, pioggia,

ecc...).

Fra i più noti indici epidemiologici, da tempo formulati e a cui tuttora

si fa costante ricorso nella pratica fitoiatrica, è da ricordare la

“regola dei 3 dieci” utilizzata nella difesa antiperonosporica della

vite.

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Difesa integrata 1 «Piano nazionale di lotta fitopatologica integrata» elaborato ed

approvato dal Ministero dell'agricoltura e delle foreste in data 11

settembre 1987

La naturale evoluzione della difesa guidata è stata la difesa

integrata.

Questa strategia consiste nell’utilizzare, integrandoli fa loro, tutti i

mezzi di prevenzione e difesa disponibili (tecniche agronomiche,

fisiche, biologiche, ecc.) compresi i prodotti chimici selettivi, al fine

di mantenere i le popolazioni dei parassiti delle piante al di sotto

delle soglie di tolleranza.

La lotta integrata è resa possibile anche dalla disponibilità di

metodi d’intervento di tipo biologico e biotecnologico.

Fra questi ha trovato pratica applicazione l’impiego di formulati a

base di Bacillus Thuringensis, di insetti ed acari ausiliari ed il

metodo del disorientamento dei maschi con feromoni sessuali, la

cattura massale degli adulti.

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Difesa integrata 2

Appropriate tecniche colturali (lunghe rotazioni, equilibrate

concimazioni, adeguate irrigazioni, potature, lavorazioni del

terreno, pacciamatura, varietà tolleranti) influenzano lo sviluppo

delle avversità e delle erbe infestanti e consentono una ulteriore

riduzione dell’impiego di sostanze chimiche di sintesi.

Per la conservazione delle derrate alimentari immagazzinate

possono essere utilizzati mezzi fisici, quali basse temperature,

atmosfera controllata e cattura massiva degli insetti con

trappole sessuali.

Difesa

integrata

Mezzi chimici Mezzi fisici

•calore

•radiazioni

•luce

•suono

•forza centrifuga

•anossia

Mezzi biologici

impiego di antagonisti

per:

•ricostituzione naturali

e mantenimento

equilibri

•esaltazione delle

prestazioni

(prop.massale e lancio)

Mezzi agronomici•aratura

•semina

•concimazione

•irrigazione

•rotazioni

•scelte varietali

•potatura

•raccolta

•diserbo

•Innesto

•reti

•siepi e

frangiventi

Mezzi meccanici

•racc. diretta

(es. uncini)

•racc. indiretta

(trapp. cromotropiche,

trapp. esca)

•spazzolamento

Mezzi biotecnici•feromoni

•lotta autocida

•resistenze vegetali

•ormoni della muta

•Batteri, Virus

•Funghi entomopatogen

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L’agricoltura biologica 1

La legislazione comunitaria definisce con precisione le

regole a cui un agricoltore deve attenersi per poter

commercializzare le proprie produzioni come “biologiche”.

Queste regole prendono in considerazione tutta la gestione

dell’azienda: ad esempio la coltivazione, la difesa, la

trasformazione, la commercializzazione. Per ogni fase

produttiva il regolamento definisce i criteri che l’agricoltore

deve rispettare.

L’agricoltura biologica rappresenta un sistema di

produzione compatibile con l’ambiente che, per la difesa

delle colture, si basa sull’abolizione delle sostanze

chimiche di sintesi.

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L’agricoltura biologica 2

In Toscana, le aziende biologiche

sono 2.442 e rappresentano il 3,4%

delle unità agricole rilevate al

Censimento 2010; la loro incidenza

sul totale delle aziende biologiche

italiane è del 5,5% e sale al 29,7%

se si considerano solo le aziende del

Centro Italia

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La difesa in agricoltura biologica

L’agricoltura biologica rappresenta un sistema di produzione

compatibile con l’ambiente che, per la difesa delle colture, si basa

sull’abolizione delle sostanze chimiche di sintesi.

Da non confondere la difesa biologica con l’agricoltura biologica

In pratica, nell’agricoltura biologica la difesa fitosanitaria

rappresenta la vera essenza dell’agricoltura integrata in cui i

mezzi chimici sono sostituiti da quelli di origine naturale ammessi

dal regolamento comunitario. (889/2008)

L’agricoltura biodinamica rientra nelle Regolamento

dell’agricoltura biologica

L’agricoltura biologica non contempla i «NON COLTIVATORI»

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Sostanze ammesse in agricoltura biologica

Difesa

in agricoltura

biologica

Mezzi ammessi

dal Reg. bioMezzi fisici

•calore

•luce

•suono

•forza centrifuga

•anossia

Mezzi biologiciimpiego di antagonisti

per:

•ricostituzione naturali e

mantenimento equilibri

•esaltazione delle

prestazioni (prop.massale

e lancio)

•Batteri, Virus

•Funghi entomopatogeni

Mezzi agronomici•aratura

•semina

•concimazione

•irrigazione

•rotazioni

•scelte varietali

•potatura

•raccolta

•diserbo

•Innesto

•reti

•siepi e

frangiventi

Mezzi meccanici

•racc. diretta

(es. uncini)

•racc. indiretta

(trapp. cromotropiche,

trapp. esca)

•spazzolamento

Mezzi biotecnici

•feromoni

•lotta autocida

•resistenze vegetali

•ormoni della muta

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L’agricoltura integrata 1

In analogia con quanto effettuato a livello comunitario per l’agricoltura

biologica, la Regione Toscana ha definito dei criteri per potere definire

una produzione agricola proveniente da agricoltura integrata.

La L.R. 25/99 della Regione Toscana che

disciplina l’agricoltura integrata in Toscana, definisce le

tecniche di produzioni integrata come “quelle tecniche

compatibili con la tutela dell’ambiente naturale e finalizzate

ad un innalzamento del livello di salvaguardia della

salute dei consumatori, realizzate privilegiando le pratiche

ecologicamente sostenibili e riducendo l’uso di prodotti

chimici di sintesi e gli effetti negativi sull’ambiente”.

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L’agricoltura integrata 2

Le tecniche integrate sono definite a livello di coltivazione

e difesa in singole schede colturali riunite nel “Disciplinare

di Produzione integrata”: per ogni coltura (grano,

mais, pomodoro, patata, melo, vite, olivo, ecc... oltre 100

colture) è presente una “Scheda di Coltivazione” ed una

“Scheda Difesa”.

La legge regionale autorizza l’agricoltura che rispetta questi

disciplinari, ad utilizzare nella commercializzazione

dei propri prodotti, il marchio “Agriqualità – Prodotto

da Agricoltura Integrata” con simbolo una farfalla bianca.

Attualmente in commercio sono presenti solo alcuni

prodotti a marchio Agriqualità, quali la pasta, la farina, il

pane, le uova, l’olio di oliva, la carne di agnello, il miele e

qualche formaggio.

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I disciplinari di produzione integrata

I

Sono una serie di regole approvate a livello regionale e notificate a

livello comunitario

Sono stati definiti in tavoli di concertazione regionali e nazionali

Hanno come base di partenza le cosiddette Norme di buona pratica

agricola” approvate a livello regionale

Interessano numerose colture sia erbacee che arboree (84) e la

zootecnia

Riguardano sia la fase di produzione che le fasi di conservazione e

di trasformazione.

Vengono aggiornati ed approvati ogni anno

Le prescrizioni dei Disciplinari di produzione integrata hanno valenza

per alcune delle misure agroambientali del PSR e della difesa

integrata volontaria ai sensi del Dlgs 150/2012, della LR 25 sulla

produzione integrata. Vengono riportate nella setsura dei bollettini di

difesa integrata.

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A.1 Formazione e prescrizioni per gli utilizzatori, i distributori e i consulenti

A.2 Informazione e sensibilizzazione

A.3 Controlli delle attrezzature per l’applicazione dei Prodotti Fitosanitari

A.4 Irrorazione aerea

A.5 Misure specifiche per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua

potabile e per la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari in aree specifiche

(rete ferroviaria e stradale, aree frequentate dalla popolazione, aree naturali

protette

A.6 Manipolazione e stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamento dei

relativi imballaggi e delle rimanenze

A.7 Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari (strategie

fitosanitarie sostenibili) B Indicatori - Strumenti per la verifica del raggiungimento degli obiettivi del Piano

C Monitoraggio delle sostanze attive fitosanitarie nelle acque superficiali e sotterranee

D Ricerca e sperimentazione a supporto del piano e alta formazione

E Sistemi di controllo

F Modalità di coordinamento per le attività di controllo

G Manuali di riferimento esistenti o in corso di elaborazione

H Risorse finanziarie.

Il PAN

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Il PAN - Azione A7Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari

(strategie fitosanitarie sostenibili) (Articoli 18, 19, 20, 21 del decreto legislativo n.150/2012)

A.7.1 Strategie fitosanitarie sostenibili

A.7.2 La difesa integrata obbligatoria

A.7.2.1 Compiti e ruolo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

A.7.2.2 Le Regioni e le Province autonome

A.7.2.3 Le aziende agricole

A.7.3 La difesa integrata volontaria

A.7.3.1 Compiti e ruolo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

A.7.3.2 Le Regioni e le Province autonome

A.7.3.3 Le aziende agricole

A.7.4 Agricoltura biologica

A.7.4.1 Compiti e ruolo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

A.7.4.2 Le Regioni e le Province autonome

A.7.4.3 Le aziende agricole

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Strategie fitosanitarie sostenibili

Obiettivo prioritario della difesa a basso apporto di prodotti fitosanitari è la

riduzione del rischio, per l'ambiente, gli operatori, i consumatori, i residenti

e gli astanti, derivante dall'impiego dei prodotti fitosanitari.

Essa si ottiene con:

a) strategie di difesa fitosanitaria integrata;

b) misure di prevenzione basate su pratiche agronomiche indicate

nell'allegato III del decreto legislativo n. 150/2012, comma 1;

c) strategie di difesa fitosanitaria previste dal metodo di produzione

biologico;

d) sistemi di controllo biologico delle avversità;

e) uso di prodotti fitosanitari a base di sostanze attive a basso rischio

definite ai sensi dell'art. 22 del regolamento (CE) n. 1107/2009.

Nel contempo, per ridurre l'impatto ambientale delle produzioni agricole,

occorre promuovere una graduale riduzione delle quantità di prodotti

fitosanitari impiegati.

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Difesa integrata obbligatoriaA.7.2.1 Compiti e ruolo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Coordina predisposizione di strumenti (manuale tecniche a basso impatto)

Mantiene aggiornata la banca dati

Definisce i requisiti minimi delle reti di monitoraggio

Attiva iniziative per la realizzazione e e applicazione di sistemi previsionali

Promuove la ricerca nel campo della difesa integrata e sostenibile

A.7.2.2 Compiti e ruolo delle Regioni e le Province autonome

Attivare o potenziare servizi di informazione e comunicazione

Assicurare una rete di monitoraggio sullo sviluppo delle principali avversità

(dati, bollettini periodici a valenza territoriale, modelli di sviluppo dei parassiti,

indicazioni operative)

Promuovere assistenza tecnica e consulenza agli utilizzatori dei PF

A.7.2.3 Le aziende agricole (utilizzatori professionali di PF)

Conoscere, disporre direttamente o avere accesso a Dati meteo, dati

fenologici,bollettini territoriali, materiali informativi

Nel caso non sia presente una rete aziendale faranno riferimento ad un apposito

servizio di consulenza messo a punto dalle regioni nell'ambito degli strumenti della

PAC

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Difesa integrata volontaria

A.7.3.1 Compiti e ruolo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Definisce e pubblica annualmente le linee guide per la difesa integrata volontaria

Assicura la coerenza dei disciplinari regionali

Promuove e rafforza la ricerca nel campo della difesa integrata

Individua i sostegni finanziari per sostenere le aziende nell'applicazione dei disciplinari

Favorisce la valorizzazione della produzione integrata con marchio

A.7.3.2 Le Regioni e le Province autonome

Attuano gli interventi previsti dal piano anche con eventuale adozione di piani di azione

regionali

Aggiornano annualmente i disciplinari di PI (già adottati dalla RT)

Garantiscono la realizzazione o il potenziamento di supporti tecnici informativi in

sinergia con la attività di supporto previste per la difesa integrata obbligatoria

Promuovono eventuali servizi di consulenza innovativi

Individuano strumenti finanziari per sostenere le aziende che applicano i disciplinari

A.7.3.3 Le aziende agricole

Rispettano le norme contenute nei disciplinari

Effettuano la regolazione o taratura delle attrezzature per la distribuzione dei PF nei

centri autorizzati

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Difesa integrata obbligatoriaA.7.2.1 Compiti e ruolo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Coordina predisposizione di strumenti (manuale tecniche a basso impatto)

Mantiene aggiornata la banca dati

Definisce i requisiti minimi delle reti di monitoraggio

Attiva iniziative per la realizzazione e e applicazione di sistemi previsionali

Promuove la ricerca nel campo della difesa integrata e sostenibile

A.7.2.2 Compiti e ruolo delle Regioni e le Province autonome

Attivare o potenziare servizi di informazione e comunicazione

Assicurare una rete di monitoraggio sullo sviluppo delle principali avversità

(dati, bollettini periodici a valenza territoriale, modelli di sviluppo dei parassiti,

indicazioni operative)

Promuovere assistenza tecnica e consulenza agli utilizzatori dei PF

A.7.2.3 Le aziende agricole (utilizzatori professionali di PF)

Conoscere, disporre direttamente o avere accesso a Dati meteo, dati

fenologici,bollettini territoriali, materiali informativi

Nel caso non sia presente una rete aziendale faranno riferimento ad un apposito

servizio di consulenza messo a punto dalle regioni nell'ambito degli strumenti della

PAC

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Agricoltura biologicaA.7.4.1 Compiti e ruolo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Definisce un annuale di orientamento per la corretta applicazione del metodo di produzione biologica

Definisce e pubblica annualmente le linee guide per la difesa in agricoltura biologica

Gestisce e aggiorna la banca dati dei PF ammessi in agricoltura biologica

Predispone e distribuisce materiale informativo specifico

Realizza iniziative informative sull'agricoltura biologica

Promuove programmi di formazione e aggiornamento per gli operatori del biologico

Promuove e rafforza la ricerca nel campo della agricoltura biologica

Individua strumenti finanziari per sostenere le aziende impegnate in agricoltura biologica

Favorisce la valorizzazione della produzione integrata con marchio

A.7.4.2 Le Regioni e le Province autonome

Attuano gli interventi previsti dal piano anche con eventuale adozione di piani di azione regionali

mettono a disposizione informazioni di carattere fenologico, fitosanitario ed agrometeorologico per il

settore dell’agricoltura biologica come già esposto al punto 1 per la difesa integrata obbligatoria

Predispongono bollettini a supporto della applicazione della difesa in agricoltura biologica

Rendono disponibile il manuale sulle tecniche di coltivazione biologica e le linee guida nazionali

Garantiscono la realizzazione o il potenziamento di supporti tecnici informativi in sinergia con la attività

di supporto previste per la difesa integrata obbligatoria e volontaria

Promuovono eventuali servizi di consulenza innovativi

Individuano strumenti finanziari per sostenere le aziende che applicano i disciplinari

A.7.4.3 Le aziende agricole

Applicano le tecniche di agricoltura biologica tenendo conto degli orientamenti nazionali e regionali

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Gli strumenti a supporto delle decisioni per l’applicazione delle misure prevista

dall’Azione A7 del PAN

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Il portale Agroambiente.info

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Le pagine dedicate

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I dati del monitoraggio

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I dati meteorologici

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I modelli di simulazione

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I dati meteo

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I bollettini fitosanitari

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I bollettini agrometeorologici

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La comunicazione

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APP Agroinfo

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I risultati 2016

Nel 2016 la pubblicazione dei bollettini fitosanitari è iniziata il 4 aprile per ilfrumento,

30 aprile per la vite e il 19 maggio per l’olivo.

Alla prima settimana di settembre sono stati realizzati 28 bollettini a valenza regionale

e 210 a valenza provinciale per un totale di 238 bollettini pubblicati.

Il sito Agroambiente.info ha ricevuto oltre 100.000 visite da circa 80.000 utenti per un

totale di oltre 320.000 pagine visitate.

Alla fine di agosto 2016 sono state inviate oltre 20.000 e-mail ai circa 2000 utenti iscritti

alle 10 mailing list provinciali.

Sono stati inviati oltre 42.000 SMS con bollettini short a livello comunale agli oltre 3.200

utenti ad oggi iscritti.

La pagina Facebook di Agroambiente è stata visitata da 13.000 utenti.

A fine di raggiungere il numero massimo di utenti, per quanto riguarda le informazioni

sulle infestazioni di mosca delle olive, i report provinciali sono inviati anche a 51

Amministrazioni comunali che, su specifica adesione all’iniziativa, hanno manifestato

l’interesse di pubblicarli sui propri mezzi di comunicazione.

Tutti i servizi sono gratuiti.

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Servizio Fitosanitario Regionale Via Pietrapiana 30 - 50121 Firenze

Tel. 4384076 - Fax 055 4383990

e-mail [email protected]

www.regione.toscana.it/pan

www.agroambiente.info.arsia.toscana.it

[email protected]

GRAZIE PER L'ATTENZIONE