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...e ancor meno quelli che hanno la fortuna di essere guidati sempre dallo stesso Maestro...Il Coro Tre Pini di Padova fa parte con orgoglio di questa fortunata categoria ed ha voluto celebrare degnamente le nozze d’oro con la musica con un memorabile concerto al Teatro Verdi l’8 marzo 2008.In questo evento, che ha registrato il tutto esaurito un mese prima della data stabilita, il Coro ha illustrato la sua storia con una successione di canti scelti dai vari generi del suo repertorio, partendo dagli inizi fino ai giorni nostri, spaziando dalla musica tradizionale alla musica sacra, classica, moderna, romantica, jazz e d’autore. Un fotografo d’eccezione, Diego Gaspari Bandion, ha immortalato con gusto e sensibilità i momenti della serata
collegandoli anche ai giorni precedenti, ricchi di attese e preparativi.Ne è uscito un piccolo capolavoro creativo, che esula dal pretesto didascalico per entrare di diritto nel mondo dell’arte fotografica e pittorica.L’aspetto storico e musicale del momento fa da sfondo alla bellezza delle immagini, che immortalano espressioni, momenti, luoghi dell’arte.Le immagini sono accompagnate da frammenti di testi musicali poetici che si incastonano come gioielli nelle pagine.Allegato al volume il DVD realizzato da Canale Italia che permetterà di rivivere i momenti della magica serata della celebrazione del cinquantesimo anno di attività del Coro Tre Pini.
CORO T R E P I N Ic i n q u a n t ’ a n n i i n a r m o n i a
c i n q u a n t ’ a n n i d i a r m o n i e
CO
RO
TR
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Icinquantanni in m
usica
fotografie di Diego gaspari BanDion
Sono pochi i complessi corali che possono vantare cinquantanni di storia...
cinquant’anni di
cORO tRE Pini concerto del cinquantesimo anno di attività corale
tEatRO VERdi PadOVa 8 MaRZO 2008
dirige GIANNI MALATESTA
fotografie e progetto grafico di diego Gaspari Bandion
«Quando la mia voce si unisce alla vostra, le fiamme nel viso, le stelle nel cielo,
la gioia nel cuore, una vita tutta da vivere…»
50 anni di CORO TRE PINI
1958-2008
CORO TRE PINI
1 9 5 82008
P.O. Croce Verde Padova Testimonial dal 2000
Comune di PadovaProvincia di PadovaRegione del Veneto
Teatro Verdi PadovaSabato 8 marzo 2008 - Ore 21.00
www.corotrepini.itSTA
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CIO
Presentazione
lo non c’ero, ma i vecchi dicono che è successo proprio così.
Era la fine del ’57, quando alcuni di loro, poco più che adolescenti,
fecero amicizia con un giovanotto sui trent’anni, dal sorriso
aperto e sincero, che tutti, lì all’Antonianum, chiamavano
Maciste, perché era forte come un toro.
Suonava bene, quel giovanotto. Aveva la testa piena di musica,
e quando le sue mani correvano sugli ottantotto tasti del
pianoforte, era una meraviglia!
Le sapeva tutte! Dal boogie woogie, al jazz, dal rock & roll a
Bach, dalle canzoni di chiesa alle canzoni di montagna. E come
cantava! Veniva subito la voglia di stargli dietro. Erano tutti brani
famosi, ma come li suonava lui... era diverso. Lui non li eseguiva:
li interpretava con tutto sé stesso, in un modo così originale,
brillante e naturale che motivi tanto celebri parevano nascere in
quel momento, sotto ai loro occhi.
Quel giovanotto con la testa piena di musica era il maestro in
seconda del Coro del CAI di Padova. Insegnava le parti, faceva
scuola di canto, ma non dirigeva, in concerto. Aveva idee nuove,
sulla musica per coro, qualcuno diceva rivoluzionarie. Ed era
tanto ardito e sicuro di sè che non si faceva alcuno scrupolo a
mettere le mani sui sacri testi, i pentagrammi della S.A.T., la
formazione madre di tutti i cori di montagna italiani, l’Aristotele
della coralità italiana, ipse cecinit. Nessuna soggezione.
E sapete cosa c’era? Quelle arie tanto amate, tanto ammirate
nelle esecuzioni canoniche tecnicamente perfette del sodalizio
trentino, alimentate dalla linfa creativa di Gianni Malatesta
- questo era il vero nome di Maciste - si trasformavano in
altrettanti tuffi al cuore, folgorazioni, shock che non si voleva più
smettere di provare, ancora, e ancora...
Quei ragazzi appassionati, brillanti e talentuosi, con gli occhi vivi
di intelligenza, che oggi ci guardano dalle foto in bianco e nero
alle pareti della nostra sede, avevano trovato un Maestro. E come
degli apostoli erano disposti a seguirlo dovunque, sulle strade
della musica, spinti da un’ansia di cantare che non ha trovato e,
finché Dio lo vorrà, non troverà mai pace. Era l’inizio del 1958.
Il Coro Tre Pini è nato così, come un contagio, come
un’irresistibile, gioiosa epidemia emotiva, alla quale presto
cedettero altri ragazzi, quasi tutti provenienti dall’Università.
Con gli amici del cuore, in fondo, si condivide tutto, come fai a
non dirgli che dentro ti è scoppiata una bomba? Vuoi che ci siano,
non possono restare esclusi da tanta gioia.
E così i reparti si ampliano. Le inaudite armonizzazioni di Gianni
fanno scintillare le gavette infangate degli Alpini, ridanno colore
alle gote di Mariettina impallidite dal tempo, danno il capogiro
delle vette alpine, siano le montagne della Val d’Aosta oppure le
Dolomiti. Il Coro Tre Pini comincia a fare scuola, sbaragliando
i cori amici nei concorsi, lasciando sgomente le giurie, come
quella di Lecco, nel 1963, composta da augusti professori di
conservatorio provenienti da diverse città, che dopo l’esecuzione
del brano in concorso, al di fuori di ogni regolamento, chiede ne
sia eseguito un secondo. Oddìo... come mai ? E il presidente della
giuria che con lo sguardo passa in rassegna Gianni e i cantori
ancora schierati, e dice: “Per favore, dateci l’occasione e la gioia di
ascoltarvi ancora una volta!”.
Uno, poi due, poi dieci concorsi nazionali vinti. Le incursioni
alla radio, le tournée in Italia, poi in Europa, poi in Australia,
nell’America del Nord e in America Latina. Gli LP, le cassette ed
i Compact Disc. E un repertorio che si apre alla musica leggera
d’autore, italiana e straniera, alla polifonia sacra e profana, alle
romanze, sempre con il favore del pubblico, e la gioia di dare
e di darsi emozioni. Il Coro come una famiglia, nell’euforia di
una laurea, nella gioia di una nascita, nel dolore di un addio,
nell’andare degli anni.
Questa sera, 50 anni dopo, Gianni Malatesta è qui.
E noi siamo con lui, come sempre:
NOI SIAMO IL CORO TRE PINI!
MARCELLO GANzER
della serata
La persona che va ringraziata per prima,
senza la quale questo libro non avrebbe
visto la luce, è l’infaticabile
PAOLO DE SOCIO, che oltre ad aver
avuto l’intuizione che l’unione tra l’arte
di cantare e l’arte dell’immagine sarebbe
stata vincente, ha fortemente spinto
questo progetto coordinando i vari
soggetti e stimolando gli sponsor più
sensibili ed attenti alle nostre iniziative.
In seguito è d’obbligo il ringraziamento
al consiglio direttivo del coro che,
nonostante le iniziali perplessità, dopo
aver visto le bozze esemplificative di
questo lavoro, ne ha entusiasticamente
voluto la realizzazione.
Ringraziamenti
Un’opera artistica ha bisogno di un
creatore e noi l’abbiamo trovato in
DIEGO GASPARI BANDION che, oltre
che un appassionato di cori (è presidente
del Coro Cortina), è un famoso fotografo
dallo scatto ispirato e geniale, nonché
un grafico esperto ed elegante; è merito
suo se questo libro trascende dai valori
dell’immagine documentaristica per
entrare nel campo delle opere pittoriche.
Alcune delle immagini presentate
sono altresì scatti di un altro esperto
fotografo, nostro amico da tempo, Mirco
Bortolato, che di buon grado ce ne ha
concesso l’utilizzo:
(il credito è indicato di fianco alle sue foto)
ALBERTO MARAGGIA ha coordinato
gli aspetti tecnici realizzativi, ed ha
organizzato il layout complessivo con la
stesura dei testi e delle didascalie.
Ai nostri sponsors tradizionali e nuovi,
Istituzionali e privati, va tutta la nostra
riconoscenza, per aver ancora una volta
voluto credere in noi, sostenendo le
nostre iniziative anche prima di vederne
i frutti; senza la spinta economica e
d’immagine che loro generosamente ci
forniscono, ben difficilmente avremmo
potuto realizzare tutto ciò che è nato
e si sviluppato in questo memorabile
cinquantesimo anno di attività del Coro
Tre Pini: dai concerti, ai CD al DVD fino a
questo libro di immagini del coro nei suoi
diversi momenti, dalla concentrazione
(goliardica) delle prove, al concerto
preparatorio al Pollini, alla tensione
che precede l’esibizione, all’espressione
della nostra musica nei due tempi dello
spettacolo, attraverso i gesti direttivi di
Gianni e le sue espressioni come attraverso
l’attenzione e lo sforzo esecutivo dei brani
dei singoli cantanti, dai momenti di festa e
unione con i coristi non più in formazione
ma sempre uniti al coro con affetto,
alla celebrazione con i rappresentanti
istituzionali di Padova e Provincia.
È implicito, ma necessario, il
ringraziamento a TUTTI I CORISTI che
dal 1958 ad oggi hanno arricchito le fila
del Coro Tre Pini, molti dei quali sono
ancora attivi e presenti, molti altri lo
sono col cuore non potendo esserlo di
fatto per impegni professionali, mentre
alcuni che non possiamo dimenticare
fanno parte di un altro complesso che
canta molto più in alto…
L’ultimo ma più importante
ringraziamento va all’uomo che con la
sua incredibile voce, la sua massiccia
presenza, la sua caparbia volontà, la sua
intuizione musicale ha voluto, creato,
mantenuto in vita per cinquant’anni anni
uno dei complessi più conosciuti e vitali
del panorama corale italiano: ci riferiamo
ovviamente a GIANNI MALATESTA;
la voce del Coro Tre Pini è la sua voce,
sue sono le armonizzazioni, sue le
composizioni, sua la direzione corale;
i talenti vocali e musicali di ognuno
di noi hanno contribuito a dar
vita ed arricchire quello che il suo
genio musicale ha immaginato per
cinquant’anni e, a Dio piacendo,
continuerà a fare a lungo.
La prova generale
ultimi
ritocchi alla
ricerca della
perfezione
10 11
La prova generale di un evento storico è piena di
significati, di attese, di speranze, di tensioni, che si
stemperano solo nel clima di goliardica allegria che
si interrompe quasi per magia quando il diapason di
Gianni vibra il suo “la”.
e mani insieme,
le mani ardenti,
le mani fredde,
le mani sgiunte!
Ahi la sferza della vita,
ahi quel fiato sulla proda,
ahi per l’ora ormai sdrucita
senza te, senza te!
G. Malatesta
“L
14 15
ra una scintilla
d’amore
sfuggita dal cuore
per te! G. Malatesta
e mani, le mani,
le nostre mani
brandiscono il cielo
insino a far propie
le stelle! G. Malatesta
“E
“L14
auditorium del
concerto
preparatorio al
cinquantesimo
conservatorio Pollini
22 23
Il tempio della musica colta
padovana ci accoglie con calore e
le nostre note ricalcano gli echi
dell’organo, del pianoforte, degli
archi e delle voci che ci hanno
preceduto.
Il pubblico attento tributa gli
applausi a chi sa toccare le corde
del cuore. Non c’è differenza tra un
genere e un altro, la musica è una...
24 25
Di fronte a una platea attenta
la tradizionale irrequietezza
goliardica del coro cede il posto
ad un atteggiamento composto e
attento; solo le mani tradiscono
l’emozione…
e memorie, le memorie.
Cade la sera
d’un giorno che si spegne
nell’arcano sogno:
dove sei, dove sei?
io ti do la mano.
G. Malatesta
“L
24
30 31
Le mani ferme tra le mani dei
coristi fanno da contrappunto
alle mani inquiete che tagliano il
cielo e afferrano le note del nostro
Maestro.
edo là , nell’infinito
una cima luminosa
è il sole! è il sole! G. Malatesta
“V
30
32 33
occia lucente
che stilli dalla neve
perché t’affanni
a scendere quaggiù?
G. Malatesta
“G
36 37
Sorrisi tra le quinte...
Cinquant’anni vissuti insieme
inseguendo un’ideale...
Il troppo modesto Paolo, nostro addetto alle pubbliche
relazioni: figura che non vuole apparire, ma con tutto il
cuore dona il suo tempo alla causa del coro.
i momentiprima del concerto...
attese,
ansie,
tensioni,
aspettative
44 45
Nel buio della sala si
accende una flebile luce
ed alcune voci intonano
un canto popolare.
La luce cresce, le voci
aumentano in numero e
in sicurezza: il Coro Tre
Pini nasce cosi, attorno a
un’idea, ad alcuni amici, a
un Maestro illuminato.
e compare Giacometo
el gaveva un bel galeto
quando il canta el verze el beco
ch’el fa proprio inamorar:
Ma un bel giorno la parona
per far festa agli invitati
la ghe tira el colo al galo
e lo mette a cusinar:
Le galine tute mate
per la perdita del galo
le ga roto anca el ponaro
da la rabia che le ga.
“M
46 47
emo rivai in te un pra
ghe gera più fiori che erba.
Fiori, fiori, tanti fiori
nati per la nostra gioia.
G. Malatesta
“S
Vecchi amici si ritrovano nel calore
di un abbraccio, nella confidenza
di uno scherzo che racconta di un
pezzo di vita passato insieme.
48 49
Un rito scaramantico
vino e acciughe, per la
gola: un dovere o un
piacere?
C’è chi aspetta, c’è chi mangia, c’è chi beve,
c’è chi si scalda la voce; ognuno a suo modo
inganna il tempo dell’attesa.
Primo tempo
i canti
tradizionali,
in divisa
tradizionale
58 59
h montagne!
Oh montagne mie
levate su nel cielo
le bianche cime.
Fiori coglieremo
per donarli a te;
quella nube candida
brilla nel seren.
G. Malatesta
“O
62 63
oave brezza
che in cielo spiri
a te confido
il male e il bene,
tu tocchi il ramo
d’un forte pino
sullo strapiombo,
lo fai turbar!
G. Malatesta
“S
Un cerchio racchiude il coro e il suo pubblico: la musica unisce, completa la vita. L’armonia del creato nella voce dell’uomo.
Secondo tempo
i canti
moderni
in divisa
moderna
72 73
74 75
TENORI PRIMI
Mauro Pasquato
Paolo Ranzato
Lucio Grandis
Alberto Maraggia
Daniele Quaggiotto
Mauro Barbasetti
Alessandro Gazziero
Daniele Bernardini
BARITONI
Dario Croccolo
Alessandro Milani
Gianni Comelli
Alessio Salata
Francesco Babetto
Bruno Geremia
Antonio Olivotto
Luca Dal Pozzo
Luca Gazziero
Walter Giacopini
Giulio Olivotto
TENORI SECONDI
Antonio Longhin
Guido Bettella
Giuseppe Marchioro
Mario De Socio
Marco Cecere
Franco Schiavo
Livio Griggio
Gennaro Walter Nuzzo
Paolo Tessari
Maurizio Rossetto
Giacomo Sommavilla
Lorenzo Cortelazzo
Pierluigi Rossetto
BASSI
Alberto Martin
Massimo Citron
Alberto Bertipaglia
Paolo Travaglia
Paolo Concheri
Fabio Bassan
Marco zaramella
Marcello Ganzer
Diego Gasparini
Paolo Scaglia
Adriano Perrone
Sergio Nonnato
76 77
ulla cima
glabra e fiera
una croce
s’erge al vento;
dura selce,
dura vita,
vita ferma
al tuo ricordo!
Vento che corri
tra i sassi e le pinare
porta un saluto
a chi sta lassù!
G. Malatesta
“S
78 79
La celebrazione del 50° con le autorità
Omaggi
e sorrisi,
saluti e
allegria
86 87
I doni del Presidente... ...al Maestro ...a Diego , solerte segretario
...e a Paolo, efficiente organizzatore
Doni...
...dal Sindaco di Padova, Flavio zanonato
...dal Presidente della Croce Verde, Giorgio Ortolani
...dall’Assessore Provinciale alla Cultura, Massimo Giorgetti
Foto
: Mir
co B
orto
lato
Il nostro attuale Presidente Adriano Perrone, membro anziano (ma ancora attivo… dice lui) fondatore del coro.
E dopo il concerto...
Fine della
tensione,
inizio della
confusione...
92 93
“Cattelan, Cattelan...”
audeamus igitur juvenes dum sumus.
Post iucundam Juventutem
post molestam senectutem
nos habebit humus!
“G ul cappello , sul cappello che noi portiamo... “S
92
CORO TRE PINI di Padova
c/o Centro Giovanile AntonianumPrato della Valle, 5635123 Padova (PD) www. corotrepini.it [email protected] Testimonial della Croce Verde di Padova
tutte le fotografie e i contenuti di questa pubblicazione sono coperti e tutelati dalla Legge vigente in materia di diritto d'autore e non possono altresì essere pubblicate, esposte al pubblico, copiate, duplicate o riprodotte con qualsiasi mezzo fotografico, ottico, magnetico o digitale, né per intero né per estratto, senza la preventiva autorizzazione scritta da parte degli autori. qualsiasi utilizzo non concordato verrà perseguito a termini di Legge.
FOTOGRAFIE
Tutte le fotografie, se non diversamente specificato, sono di Diego Gaspari Bandion - Cortina d’Ampezzo
GRAFICA & IMPAGINAzIONE
Diego Gaspari Bandion - Cortina d’Ampezzofotografo & graphic designer www.dgbandion.com [email protected]
Finito di stampare nel mese di ottobre 2008 presso la Tipografia Papergraf S.p.a. - Padova
Comune di Padova
Provincia di Padova (Assessorato alla Cultura)
Regione del Veneto
Hanno concesso il patrocinio alle manifestazioni per il cinquantesimo del Coro Tre Pini
Hanno creduto in noi e ci hanno voluto sostenere:
FiSHER itaLia - Banca dEL VEnEZianO Banca dELL’aLta PadOVana - Banca dEi cOLLi EuGanEi
SiMa GEREMia - SiLVa autOMOBiLi StEFanELLi iVEcO - naR naStRi adESiVi
EuROMaRkEt (RuBanO-cittadELLa-EStE) EyEcOnFORt - cSV cEntRO SERViZi VOLOntaRiatO PadOVa
MEccanica VEnEta - ScHiaVOn inOx - inFRacOM aZiEnda PaRcO dEL VEnda VO’ EuGanEO
axa aSSicuRaZiOni aG.cOMPaGnin