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Contrabbando sulle alpi
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5/21/2018 Contrabbando Di Confine Sulle Alpi
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Il Contrabbando al confinealpestre nel XIX e nel XX secolo
Atti del convegno organizzato dal
Museo Storico della Guardia di Finanza
in collaborazione con il Comando Provinciale
Guardia di Finanza di Como
Palazzo Terragni
Como 28-29 maggio 2013
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Museo Storico della Guardia di FinanzaComitato di Studi Storici
Roma
Consulenza e realizzazione tipografica
B.C. Giuseppe Finocchiaro
Impaginazione, montaggio e stampa
a cura della Tipografia della Scuola di Polizia Tributaria
della Guardia di Finanza
App.Sc. Francesco Rinaldi
App.Sc. Nello Corritore
App.Sc. Natalino Palermo
App.Sc. Rocco Recupero
Coordinamento generale
Gen. C.A. (c.a.) Luciano Luciani
M.O. Emiliano Stelluti
Dicembre 2013
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I
Hanno partecipato al convegno:
Relatori:
Alessandro Lodolini, Procuratore Generale onorario aggiunto
della Corte di Cassazione, Giudice e poi Sostituto Procuratoredella Repubblica presso il Tribunale di Varese, Giudice presso la
Corte dAppello di Milano, Presidente Aggiunto della Corte
dAssise di Varese, Procuratore della Repubblica di Como.
Durante la carriera si occupato lungamente di procedimenti
penali per contrabbando alla frontiera italo-svizzera.
Bruno Buratti, Generale di Divisione, il Capo del III RepartoOperazioni del Comando Generale della Guardia di Finanza. Ha
frequentato il Master universitario in Diritto Tributario
dellimpresa presso lUniversit Commerciale Luigi Bocconi di
Milano. Professore a contratto presso le facolt di giurisprudenza
dellUniversit di Macerata e di Milano. E autore di alcune
pubblicazioni in materia di riciclaggio e diritto dei mercati
finanziari. Membro del Comitato di Sicurezza Finanziaria.
Fabrizio Vismara, Professore associato presso lUniversit degli
studi dellInsurbia, sede di Como. Titolare del corso di diritto
internazionale e del corso di diritto dellUnione europea presso
lUniversit degli Studi dellInsurbia. Docente di diritto
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II
internazionale privato presso la Scuola di specializzazione per leprofessioni legali presso lUniversit degli Studi di Milano. Autore
di numerose pubblicazioni nellambito del diritto internazionale,
diritto internazionale privato e processuale, commercio
internazionale e del diritto dellUnione europea.
Maurizio Pagnozzi, Colonnello della Guardia di Finanza,
attualmente Capo Ufficio Storico del Comando Generale delCorpo. Nel corso della carriera ha ricoperto importanti incarichi di
comando e di staff a Brindisi, Salerno, Roma e Trapani. Ha
frequentato il 9 Corso Superiore di S.M. presso il Centro Alti
studi per la Difesa ed ha svolto qualificata attivit di insegnamento
presso gli Istituti di Istruzione del Corpo. E membro del Consiglio
di Amministrazione del Museo Storico del Corpo.
Luciano Luciani, Generale di Corpo dArmata in congedo gi
Comandante in seconda della Guardia di Finanza, Presidente del
Museo Storico del Corpo. Ha pubblicato numerose opere di storia
militare tra le quali Antonio Luigi Norcen, un soldato, un
finanziere, un comandante ed un geniale innovatore (2008) e
Leconomia e la finanza di guerra nel secondo conflitto
mondiale (2007). Master di II livello in Scienze Strategiche. E
Presidente del Comitato di Studi Storici della Guardia di Finanza e
membro della Consulta della Commissione italiana di Storia
Militare.
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III
Adriano Bazzocco, dottorando presso lUniversit di Zurigo. Hapartecipato a un progetto del Fondo nazionale svizzero per la
ricerca scientifica sui profughi in fuga dallItalia verso la Svizzera
durante gli anni del fascismo. Ha svolto attivit giornalistica e di
consulenza storica per la realizzazione di esposizioni e
documentari. Ha pubblicato studi scientifici sulla Svizzera italiana
durante la Seconda guerra mondiale e sul contrabbando alla
frontiera tra Italia e Svizzera.
Gerardo Severino, Capitano, promosso ufficiale per meriti
eccezionali Direttore del Museo Storico del Corpo e Capo
Sezione dellUfficio Storico del Comando Generale. E autore di
numerose pubblicazioni sulla storia della Guardia di Finanza, tra le
quali Gli aiuti ai profughi ebrei ed ai perseguitati: il ruolo della
Guardia di Finanza (1943-45) e Storia dei Baschi Verdi. E,
altres, segretario del Consiglio di Amministrazione del Museo
Storico della Guardia di Finanza.
Salvatore Golino, Generale di Divisione in congedo della Guardia
di Finanza. Nel biennio 1976/1978 ha frequentato il V Corso
superiore di Polizia Tributaria e nellanno accademico 1992/1993il Centro Alti Studi Difesa. E insegnante a contratto di Diritto
Penale Tributario al Master di Diritto penale dimpresa presso
lUniversit Luiss di Roma e insegnante della stessa materia presso
la Scuola di alta specializzazione per avvocati tributaristi.
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IV
Collabora con assiduit con riviste specializzate con articoli inmateria tributaria.
Mauro Michelacci, Generale di Corpo dArmata in congedo,
durante la carriera ha ricoperto numerosi incarichi presso Reparti
Territoriali e Nuclei di Polizia Tributaria a Brescia, Lucca, Roma e
Milano. Ha svolto importanti incarichi di staff al Comando
Generale. E stato titolare della Legione di Napoli e del ComandoRegionale di Napoli, del Comando Regionale Piemonte, del
Comando Interregionale dellItalia Sud Occidentale di Napoli e del
Comando Aeronavale Centrale. Master di II livello di Diritto
Tributario presso lUniversit Bocconi di Milano.
Natalino Lecca, Generale di Divisione in congedo, durante la
carriera ha comandato numerosi reparti in Sicilia, Liguria, LazioToscana ed ha svolto incarichi di polizia tributaria, e di Stato
Maggiore al Comando Generale per i quali ha conseguito la
promozione per meriti eccezionali di servizio a maggiore. E
autore di numerose pubblicazioni sui petroli, sulle frodi
comunitarie, sullorganizzazione dei mercati agricoli europei e
sulle frodi alimentari.
Mauro Saltalamacchia, Maresciallo della Guardia di Finanza in
servizio presso lUfficio Storico del Comando Generale. Ha
prestato servizio presso la Legione di Como ed il Nucleo di pt di
Bologna. E membro del Nucleo di Ricerca per reperire la
documentazione inerente lopera di salvataggio degli ebrei durante
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V
la seconda guerra mondiale ad opera della Guardia di Finanza ecollabora con lUfficio Storico dello S.M. della Difesa
nellorganizzazione dei Convegni internazionali di storia militare
della CISM. E autore di pubblicazioni sulla storia della Guardia di
Finanza.
Espedito Finizio, Generale di Divisione in congedo della Guardia
di Finanza, ha ricoperto, durante la carriera, numerosi incarichi dicomando e di Stato Maggiore. In particolare stato a lungo
Comandante della Legione Allievi e poi Capo dellUfficio Storico
della Guardia di finanza. E stato direttore del periodico Il
Finanziere. Ha pubblicato 5 volumi riguardanti aspetti particolari
della vita del Corpo.
Rodolfo Mecarelli, Generale di Brigata in congedo della Guardiadi Finanza, ha prestato servizio al comando di reparti territoriali,
articolazioni di Nuclei Regionali pt e di staff di Puglia, Marche,
Lombardia. Ha avuto incarichi anche per le missioni del Corpo
allestero, in Romania ed Albania. Plurilauretao, insegna Diritto
Tributario presso lUniversit dellInsurbia di Como ed membro
dellOsservatorio per la Trasparenza e controllo della Provincia di
Milano.
Diego Zoia, ricercatore storico, gi insegnante di scuola
secondaria, segretario comunale e giudice di pace, ha pubblicato
volumi e saggi sul contrabbando in Valtellina, su statuti e
regolamenti di numerosi comuni medioevali, su vari argomenti
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VI
riguardanti le popolazioni rurali della Valtellina in epocamedioevale e moderna. Coordinatore delle operazioni di riordino
ed inventariazione degli archivi storici di numerosi comuni della
provincia di Sondrio.
Enrico Fuselli, insegna Materie letterarie presso lI.I.S. Fabio
Besta di Orte. Si dedica alla ricerca storica, privilegiando la storia
della Guardia di Finanza; socio onorario e benemeritodellAssociazione Nazionale Finanzieri dItalia; membro
dellAssociazione Storica Alta Valle del Tevere e della Societ
dei Verbanisti. autore di diversi saggi, tra i quali: LA.N.F.I.
nei 150 anni dellUnit dItalia. Storia dellAssociazione
Nazionale Finanzieri dItalia (1899-2011) (2011); I picchetti
della Truppa di Finanza della sezione di Cospaia. La lotta al
contrabbando al confine con il Granducato di Toscana nel XIXsec. (2012).
Roberto Mantini, Generale di Divisione in congedo della Guardia
di Finanza. Durante la carriera ha ricoperto importanti incarichi tra
i quali il comando della Legione di Milano, del Centro di
Aviazione di Pratica di mare, del Gruppo Aereo di Roma e della
Sezione aerea di Intimiano. Presso il Comando Generale stato
Capo del Reparto Aeronavale e capo dellUfficio Aereo del Corpo.
Infine, stato Vice Direttore Operativo con funzioni vicarie della
Direzione Investigativa Antimafia.
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VII
Virgilio Ilari, allievo di Mario Talamanca, assistente e poiprofessore associato di storia del diritto romano nelle universit di
Roma Sapienza e di Macerata dal 1972 al 1990, poi chiamato da
Gianfranco Miglio alla Facolt di Scienze Politiche dellUniversit
Cattolica di Milano; fino al 2010 stato professore associato di
storia delle istituzioni militari. Ha collaborato con lUfficio Storico
dello SME, con lIstituto Affari Internazionali. stato consulente
del Centro Militare di Studi Strategici (CeMiSS) ed ha collaboratocon il Centro Alti Studi per la Difesa (CASD). Ha pubblicato
numerosi lavori insieme ad insigni storici militari come Ferruccio
Botti, Antonio Sema e Piero Crociani. stato tra i fondatori della
Societ Italiana di Storia Militare, della quale presidente dal
2004 al 2008 e di nuovo dal 2010.
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IX
INDICE
Indirizzo di saluto del Gen. C.A. Vincenzo Delle FemmineComandante Interregionale della Guardia di Finanza perlItalia Nord Occidentale ........................................................................1
Introduzione ai lavori del Gen. C.A. Luciano LucianiPresidente del Museo Storicoe del Comitato di Studi Storicidella Guardia di Finanza ........................................................................ 5
Relazione introduttiva del Dott. Alessandro Lodolini .........................9
Gen. D. Bruno BurattiIl contrabbando alla frontiera terrestre oggi ..........................................19
Prof. Fabrizio VismaraContrasto al fenomeno del contrabbando nel diritto italiano esvizzero .................................................................................................... 41
Col. Maurizio PagnozziIl contrabbando sulla frontiera terrestre nel XIX secolo ........................ 491. Il contrabbando nel 1800: Violazione doganale o anche di
Polizia? ............................................................................................. 49
2. Le dinamiche del contrabbando ....................................................... 533. Il Regno di Sardegna (1792 1859) ................................................ 554. Ducato Di Milano, Repubblica Cisalpina, Repubblica Italiana
e Regno dItalia (1792 1814) ........................................................ 685. Il Regno del Lombardo Veneto (1815 1859) ............................. 766. Il contrabbando sui laghi .................................................................. 807. Il Regno dItalia (1861 1900) ........................................................ 878. Conclusioni ....................................................................................... 97
Gen. C.A. Luciano Luciani ................................................................. 101Il contrabbando alla frontiera terrestre nel XX secolo ......................... 101
1. Generalit ....................................................................................... 1012. I protagonisti del fenomeno ............................................................ 1033. Geografia del contrabbando ........................................................... 1084. I risultati dell' azione repressiva della Guardia di Finanza ............. 1155. Conclusioni ..................................................................................... 118
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X
Dott. Adriano Bazzocco
Latteggiamento della Confederazione Svizzera nei confronti delcontrabbando alla frontiera con lItalia ............................................... 1211. Inquadramento giuridico e amministrativo .................................... 1232. Preparativi di unoperazione .......................................................... 1253. Quantificazione .............................................................................. 1264. Attriti, irritazioni, conflitti .............................................................. 1295. Rilevanza economica per la Svizzera ............................................. 131
Cap. Gerardo Severino
Lo schieramento della Guardia di Finanzaal confine alpestre nei
primi cento anni dallUnit dItalia ...................................................... 133
1. Il 1861 ed i nuovi confini nazionali ............................................... 1332. Lordinamento e lo schieramento operativo della Guardia
Doganale del Regno dItalia (1862 1881) ................................... 1393. Dalla riforma del 1881 alla nascita dei Comandi di Legione
(1881 1906) ................................................................................. 1474. Gli ultimi sessantanni (1900 1961) ............................................ 149
Gen. D. Salvatore GolinoLuso delle armi nel servizio anticontrabbando ....................................1551. Premessa ......................................................................................... 1552. Precedenti storici ............................................................................ 156
3. Il contesto socio-economico ........................................................... 1614. Lentit del fenomeno del contrabbando ........................................ 1625. Le finalit della legge n. 100/1958 ................................................. 1646. Il testo della legge e le reazioni in Parlamento ............................... 167
Gen. C.A. Mauro Michelacci
Il contrabbando di caff al confine alpestre .........................................1731. Premessa ......................................................................................... 1732. Le cause e gli strumenti del contrabbando ..................................... 1753. Il contrabbando di caff .................................................................. 1764. Conclusioni ..................................................................................... 193
Gen. D. Natalino LeccaLa vita dei Finanzieri nei Distaccamenti di montagna ......................... 1971. Il distaccamento del Giovo ............................................................. 2022. Il dormitorio ................................................................................... 2073. Lo svolgimento del servizio ........................................................... 2094. Lattivit di servizio ...................................................................... 2115. La vita in distaccamento ................................................................. 215
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XI
Maresciallo Ord. Mauro Saltalamacchia
Leditoria e la pubblicistica sul contrabbando .....................................2211. Premessa ......................................................................................... 2212. Introduzione ................................................................................... 2233. Periodo napoleonico, Restaurazione, Risorgimento ...................... 2274. DallUnit dItalia alla prima guerra mondiale .............................. 2305. Dal primo dopoguerra alla fine della seconda guerra
mondiale ......................................................................................... 2336. Dal secondo dopoguerra alla fine del contrabbando
romantico ...................................................................................... 2367. Dalla seconda met degli anni 70 alla fine del XX Secolo ........... 2398. Editoria e pubblicistica della Guardia di Finanza sulla
tematica del contrabbando .............................................................. 242Bibliografia ragionata ............................................................................ 249
Gen. D. Espedito FinizioUn contrabbandiere daltri tempiLouis Mandrin (1725-1755) ...........271
Gen. B. Rodolfo MecarelliRete di confine .......................................................................................2771. Il servizio anticontrabbando nelle cronache dei secoli scorsi ........ 283Ricerche e bibliografia .......................................................................... 293
Dott. Diego Zoia
Il contrabbando tra Valtellina e Svizzera durante le due guerremondiali ................................................................................................. 2951. Qualche notizia sul periodo del primo conflitto mondiale ............. 2952. I primi anni della Seconda Guerra Mondiale ................................. 2993. Dopo larmistizio ............................................................................ 3044. Lespatrio degli Ebrei e di altri gruppi di persone ......................... 3095. Le merci contrabbandate ................................................................ 3106. I sacerdoti ....................................................................................... 311
Prof. Enrico Fuselli
I caduti ed i decorati della Guardia di Finanza nella lotta alcontrabbando ......................................................................................... 3151. I rapporti con le popolazioni delle zone di confine ........................ 3152. Le condizioni operative .................................................................. 3203. I caduti ............................................................................................ 3284. I decorati ......................................................................................... 335
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XII
Gen. D. Roberto Mantini
Limpegno degli elicotteri nel servizio anticontrabbando alconfine terrestre ....................................................................................3391. Precedenti storici ............................................................................ 3392. La prima Sezione Aerea di montagna ........................................... 3453. Come si sviluppa il Servizio Aereo e la vigilanza al confine
terrestre ........................................................................................... 3474. Cenni sui risultati operativi ............................................................ 350
Prof. Virgilio Ilari
Conclusioni ............................................................................................355
Rassegna stampa .................................................................................... 367
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XIII
Palazzo Terragni
Il palazzo sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di
Como, ove si svolto il convegno sul contrabbando al confinealpestre. E lutopistico sogno razionale di Giuseppe Terragni.
Costruito nel 1932-36, lopera pi importante dellarchitetto
comasco e forse una delle maggiori realizzazioni dellarchitettura
italiana del XX secolo. Rigoroso, ma anche lirico nella sua bianca e
nitida astrazione, ledificio basato su un attento studio di piani
intersecanti e superfici correlate da rapporti matematici. Nellimpianto,
che riprende coscientemente limpostazione della domus romana, concortile centrale, un parallelepipedo movimentato su ciascuno dei
quattro lati da aperture di dimensioni differenti, anche se inscritte nel
medesimo schema modulare: spicca in particolare la facciata
principale dove a una griglia aperta di travi e pilastri che occupa i tre
quarti dello spazio si affianca una superficie piana e levigata, destinata
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XIV
ad accogliere lastre di ferro smaltate, che tuttavia non vennero maiapplicate. Oggi si ammira in particolare la corte coperta e la suggestiva
loggia dellultimo piano da dove Terragni sembra aver voluto
instaurare un affascinante dialogo urbanistico con i volumi delle
absidi e della cupola del prospicente Duomo di Como.
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1
INDIRIZZO DI SALUTO
Gen. C.A. Vincenzo Delle Femmine
Comandante Interregionale della Guardia di Finanza
per lItalia Nord Occidentale
Autorit, gentili ospiti, desidero, innanzitutto, porgere a tutti voi, a
nome della Guardia di Finanza e mio personale, il pi cordiale saluto e
ringraziamento per essere intervenuti al convegno sul tema "Il
contrabbando al confine alpestre nei secoli XIX e XX", ospitato in
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questo prestigioso edificio, costruito dal famoso architetto GiuseppeTerragni nel 1936 ed ora sede del Comando Provinciale di Como.
Rivolgo un particolare ringraziamento al Presidente del Museo
Storico, Generale Luciano Luciani, per essersi reso promotore
dell'iniziativa, che ha il merito di esaltare la storia della Guardia di
finanza ed il suo impegno a favore della collettivit.
Studiare questo insidioso fenomeno illecito, spesso sottovalutato nella
sua portata e pericolosit, sia per il tessuto sociale che per il sistemaeconomico, significa ripercorrere la storia stessa del Corpo, fin dalle
sue origini.
Da quando, nel lontano 1774, Vittorio Amedeo III di Savoia istitu la
Legione Truppe Leggere, con la missione di combattere il dilagante
contrabbando lungo il c.d. "cordone doganale", che interessava buona
parte della frontiera con la Francia e con la Svizzera.
Altri Stati preunitari seguirono l'esempio del Regno di Sardegna,istituendo Corpi armati, militari o civili, destinati primariamente al
controllo delle merci in entrata ed in uscita dai rispettivi confini ma
anche, in alcune situazioni contingenti, impiegati nel concorso alla
difesa politico - militare dei propri territori.
Con l'Unit d'Italia, il fenomeno del contrabbando crebbe di intensit
per l'aumento del prelievo doganale e per il proliferare di vere e
proprie organizzazioni di contrabbandieri, in grado di tessere e gestire
le fila di cospicui traffici illeciti.
Le merci contraffatte, introdotte attraverso la linea doganale, potevano
viaggiare in tutta la penisola e raggiungere anche i mercati pi remoti,
con evidente danno per l'erario ed effetti distorsivi sulla concorrenza.
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Oggi il contrabbando, che per lungo tempo stato ammantato di unalone di falso romanticismo, sottacendo, spesso, tante tragiche vicende
che hanno causato centinaia di vittime tra finanzieri e contrabbandieri,
ha finalmente gettato la maschera, appalesandosi alla societ civile per
quello che sempre stato: uno dei principali business delle
organizzazioni criminali, nel cui contesto pochi "capi" beneficiano di
ingenti profitti, a scapito di un'ampia manovalanza che rischia la vita
ed il carcere per pochi spiccioli.Attualmente, la lotta al contrabbando, in primis nel settore dei
tabacchi lavorati esteri, vede la Guardia di finanza, nella sua
connotazione di polizia economico-finanziaria, impegnata:
- in primo luogo, per la tutela delle entrate, in quanto il
contrabbando sottrae ingenti risorse al bilancio nazionale ed a
quello dell'unione europea, in termini di evasione di diritti
doganali e di accise;- in secondo luogo, per la tutela dei mercati e dell'economia,
minacciati dai patrimoni illecitamente accumulati dalle consorterie
criminali, destinati ad essere riciclati e reimpiegati nel circuito
finanziario e produttivo legale.
L'attivit contrabbandiera, abbandonando le forme tradizionali che per
secoli l'hanno caratterizzata (dei quali i cosiddetti "spalloni"
costituiscono la pi nota testimonianza), divenuta, nel tempo, unavera e propria "impresa multinazionale", contro la quale non sono pi
sufficienti le strategie di contrasto fondate unicamente sulla
individuazione dei carichi di merce introdotti illegalmente e sulla
cattura dei soggetti coinvolti.
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Occorre che ad esse si accompagni un'azione mirata a colpire i beni ele disponibilit finanziarie illecitamente acquisiti e reinvestiti in Italia
ed all'estero, attraverso il miglioramento, anche sul piano normativo,
dellacooperazione internazionale.
Permettetemi, infine, una breve digressione, per ricordare i numerosi
perseguitati - per motivi politici e razziali - che i finanzieri aiutarono a
far espatriare verso la Svizzera nel corso della seconda guerra
mondiale, proprio attraverso quella rete di confine che, sul finire delXIX secolo, era stata eretta per porre un freno al contrabbando.
Molti di questi eroi con le fiamme gialle pagarono con la vita le loro
azioni umanitarie, poich accusati dai nazisti, ironia della sorte, di
essere stati loro stessi "contrabbandieri di uomini".
La storia ha, cos, dimostrato il grande valore dei finanzieri che, nei
momenti pi critici e nelle condizioni pi avverse, hanno agito nel
giusto, a tutela non solo delle casse erariali ma anche dei dirittifondamentali dell'uomo.
Concludo questo mio indirizzo di saluto sottolineando l'importanza
delle tematiche che saranno affrontate nel corso del convegno, le cui
relazioni costituiscono un sapiente mix di passato ed attualit, assai
utile per delineare le prospettive future della lotta al contrabbando.
Vi ringrazio per l'attenzione e vi auguro buon lavoro!
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INTRODUZIONE AI LAVORI
Gen. C.A. Luciano Luciani
Presidente del Museo Storico
e del Comitato di Studi Storici della Guardia di Finanza
Le giornate di studio, che ora iniziano, concludono un percorso
decennale durante il quale stato investigato, sotto il profilo storico il
contrabbando extraispettivo, quello cio perpetrato da uomini che a
piedi o con mezzi meccanici o battelli di ogni tipo attraversavano lefrontiera terrestre o marittima con carichi di merci sottoposte a dazio
doganale, forzando la vigilanza della Guardia di finanza.
Esso si differenzia da quello intraispettivo, cio dal passaggio di merci
gravate da dazio attraverso i canali autorizzati accompagnate da
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documentazione falsa attestante stati di fatto diversi da quelli reali, inmodo da godere di esenzioni o trattamenti agevolati.
Il contrabbando, fin verso il primo terzo del XX secolo stata la
forma di evasione fiscale che maggiormente incideva sulle entrate
erariali, provocando legittime preoccupazioni alle autorit
governative. Lo Stato molto si attendeva dall attivit repressiva della
Guardia doganale e poi, dal 1881, dalla Guardia di finanza. Per tutti i
primi settantanni dallunit dItalia ogni provvedimento legislativotendente ad incrementare le entrati fiscali era accompagnati da studi e
relative disposizioni di legge che cercavano di migliorare
lorganizzazione, lorganico ed il trattamento dei finanzieri, e questo a
dimostrazione dellimportanza del loro ruolo nellamministrazione
dello Stato.
Il contrabbando, come forma di evasione, a partire dalla fine della 2^
guerra mondiale, inizi a incidere percentualmente sempre meno sultotale delle entrate erariali, e ci in relazione al crescere del
rendimento delle imposte indirette ed indirette, che alla fine degli anni
80 del secolo scorso rappresentavano oltre il 75% del gettito
tributario.
Il colpo di grazia al contrabbando extraispettivo al confine alpestre fu
poi dato dalla crisi petrolifera innescata dalla guerra arabo israeliana
del Kippur, dal 1973, che provoc un fortissimo disallineamento
valutario per effetto del quale il valore del franco svizzero rispetto alla
lira italiana sal a tali livelli che rese antieconomico lacquisto delle
merci da contrabbandare, acquisto che veniva effettuato nella
Confederazione Elvetica.
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Sopravvisse per qualche anno il contrabbando di caff, ma anche essodivenne ben presto antieconomico e fu abbandonato.
Il 1975 pu quindi considerarsi l anno conclusivo di un ciclo
plurisecolare che vide gli uomini delle zone di confine sfidare la legge
ed i rigori della montagna per ottenere guadagni che consentissero
loro di godere di migliori condizioni di vita.
Gli illustri relatori che si avvicenderanno in queste due giornate, che
ringrazio per il loro impegno, daranno un quadro dinsieme di unfenomeno, il contrabbando al confine terrestre, che da accadimento
investigato dai criminologhi divenuto fenomeno oggetto di studi
storici.
questo lo scopo che il Museo Storico della Guardia di finanza,
attraverso il suo comitato di Studi Storici, si era ripromesso allinizio
del ciclo di convegni, scopo che ritengo sar raggiunto con pienezza di
risultati.
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Relazione introduttiva
Dott. Alessandro Lodolini
Nella mia lunga carriera di magistrato, ho lavorato spesso con militari
ed ufficiali di ogni grado della Guardia di Finanza, tuttiprofessionalmente preparati, con i quali sono rimasto legato da
sentimenti di sincera stima sviluppatisi, nel tempo, nei confronti di
alcuni di loro, in vera amicizia tuttora viva e sentita. Probabilmente
questa la ragione, ma credo non la sola, che ha indotto gli
organizzatori di questo incontro a scegliere la mia persona quale
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autore di una breve e libera relazione introduttiva al presenteconvegno.
Avendo letto il programma dei lavori e gli argomenti specifici
assegnati ai relatori che mi seguiranno, limiter il mio intervento ad
una sintetica trattazione del contrabbando da un punto di vista
fenomenologico, storico e sociale trascurando ogni accenno alle
fattispecie penali che lo definiscono ed alla sua attuale disciplina
giuridica penale ed amministrativa.Il contrabbando contemporaneo al formarsi dei primi gruppi sociali
organizzati. La sua nascita e il suo sviluppo sono da collocare in un
tempo immediatamente successivo alla avvertita necessit da parte di
singole comunit, divenute poi stati, di perseguire, con preferenza, gli
interessi comuni rispetto a quelli particolari e di tutelare i reciproci
scambi commerciali, con norme vincolanti che introducessero divieti e
limiti al commercio di quei beni, siano essi materiali o non materiali,aventi, in un dato momento storico, un condiviso valore economico.
Si assistito cos ad un parallelo procedere: da un lato di sistemi
giuridici sanzionatori statali con norme eventi efficacia erga omnes e
dallaltro di sistemi contra legem dotatisi di norme, formatesi nel
tempo attraverso lesperienza del delinquere, non scritte ma pur
sempre vincolanti per il perseguimento di interessi di gruppi pi o
meno numerosi di persone.
I due sistemi sono stati e sempre saranno in contrasto, spesso aspro e
forte, tra di loro, con vittorie e sconfitte reciproche in una battaglia, tra
guardie e ladri, che non vedr mai la supremazia o la sconfitta
delluno sullaltro perch forti sono i contrapposti interessi economici
ed anche finanziari in gioco.
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Invero, molto evidenti e grandemente appetibili sono i guadagni indenaro contante o in beni economici di diversa natura che sono
sempre derivati dallimportazione o dallesportazione di merce in
violazione delle norme statuali con lausilio di mezzi, di uomini e di
tecniche per vincere i controlli istituiti dagli stati che, al fine di
contrastare il fenomeno criminoso, si sono avvalsi da parte loro di
specializzati corpi militari di polizia tributaria. Questi, con la
collaborazione di altre forze anticrimine, hanno spesso vittoriosamentecondotto una battaglia, con luso anche di armi, trasformatasi talvolta
in una vera guerra, contro i contrabbandieri dando inizio ad una
storia, in alcuni contesti con risvolti anche umani ma in seguito quasi
esclusivamente criminale, del contrabbando di cui, in relazione
allaspetto italiano, si parler pi avanti nel convegno.
Allorigine di questa trasformazione in peius del contrabbando vi
laumento costante dei reati in dipendenza degli ingenti vantaggieconomici che ne sono conseguiti per gli autori; la prospettiva,
pertanto, dei lucrosi affari condotti con successo, nonostante la
presenza di efficaci forze di polizia di contrasto, ha comportato
lintervento di gruppi di persone titolari di cospicui interessi
economici e lintervento di personaggi ed organizzazioni, a livello
mondiale, capaci di investire ingenti capitali e muovere i mezzi
materiali ed umani necessari ed idonei al conseguimento dei fini
perseguiti.
E sempre pi frequente imbattersi, nel corso delle indagini, in vere e
proprie organizzazioni anche di grandi dimensioni, di rilevanza
nazionale ed internazionale, dedite ad attivit illegali, quali il
contrabbando, allinterno delle quali, sovente, per rendere pi
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difficoltosa lidentificazione dei partecipanti, si agisce per gruppidistinti al fine di impedire le reciproche conoscenze personali e
perfino lincontro tra venditori e compratori prevedendo allinterno,
divisioni di competenze e di mansioni tra gli aderenti: grossisti, autisti,
addetti al carico, magazzinieri, spalloni ecc.
Un esempio di queste organizzazioni in chiaro-scuro sono quelle che
assumono la forma di societ di prestanomi fiduciarie le quali
acquistano la merce da aziende estere produttrici per rivenderla nelmercato interno con copertura commerciale fittizia, false fatturazioni,
nomi di fantasia provvedendo nel contempo ad accendere conti
fiduciari allestero per il buon fine dei contratti conclusi.
Seguendo la mutevole realt, anche le fattispecie penali contestate
sono cambiate: ecco le associazioni a delinquere con finalit di
contrabbando pi pericolose del concorso di persone nel reato, per
lindeterminatezza del programma criminoso e per la stabilit epermanenza nel tempo del programma stesso.
Anche le rotte del contrabbando, come impongono gli interessi delle
organizzazioni criminali, seguono ora non solo itinerari nazionali ma
anche europei e addirittura mondiali siano essi di terra, di mare o di
cielo come richiede il valore in crescendo degli affari, quantificabile
in milioni di euro, soprattutto nel campo delle sigarette, dei preziosi,
delloro e del denaro.
Si assiste, cos, ad una continua evoluzione della criminalit che si
modella in associazioni sempre pi complesse capaci di gareggiare,
quanto ad impiego di capitali, uomini e mezzi, con le grandi
associazioni criminali internazionali protagoniste, sin dai tempi delle
guerre delloppio, del traffico di droga.
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Questa evoluzione nel tempo della criminalit ha consentito il sorgeregraduale di una contrapposizione tra economia legale ed economia
illegale allinterno della quale le motivazioni del traffico illecito
vanno individuate nei vantaggi economici che ne sono derivati per i
protagonisti e per il territorio in cui costoro operavano. Questi
vantaggi di natura illegale hanno sempre pi favorito lespandersi del
fenomeno del contrabbando e la penetrazione dei gruppi criminali in
sfere di mercato con investimenti di denaro cospicui. Ci haconsentito lacquisizione di mezzi e di propriet in grado di facilitare
la conduzione dei traffici illeciti con interventi al ribasso sui prezzi dei
beni al fine di conseguire un apprezzabile guadagno risultante dalla
differenza tra il prezzo legale e quello illegalmente imposto e
praticato.
Abbiamo visto che il contrabbando ha una storia universale legata
allesistenza dei confini che in tutto il mondo ancora dividono gli stati;tuttavia, anche l dove, come in Europa, i confini hanno perso di
importanza, il fenomeno non stato eliminato ma anzi in crescendo.
Restringendo il campo di esame al tema del convegno, bisogna dire
che il contrabbando, nei secoli XIX e XX, sempre stato, a seconda
dei periodi, pi o meno fiorente tra gli stati confinanti con le alpi,
specialmente con la vicina Svizzera, senza mai conoscere soste,
neppure in presenza di conflitti armati, come nel corso delle due
ultime guerre mondiali, ed ha senzaltro contribuito, nello stesso
periodo, allo sviluppo di uneconomia di guerra che ha arricchito
pochi e impoverito molti per mezzo soprattutto dellillecito
commercio di beni di prima necessit al fine di soddisfare le esigenze
di vita di popolazioni spesso prive di redditi se non addirittura di cibo.
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In quei territori che si andavano ad impoverire per la diminuzionedella ricchezza causata dalla scarsit di strutture economiche
produttive e dal progressivo spopolamento per emigrazione, anche in
tempo di pace la pratica del contrabbando ha dato un contributo non
trascurabile nel far nascere e mantenere uneconomia che, seppure in
maniera illegale, era in grado di fornire il necessario per vivere.
Quella del contrabbando una frontiera che divide ma nello stesso
tempo unisce: crea collaborazioni transfrontaliere a causa di unlegame solidale nato per motivi di carattere economico ed umano
paragonabile ad un filtro che lascia passare alcune cose ed altre no e
che suscita uno scambio vicendevole di commerci tra una frontiera e
laltra anche pluridirezionale.
Non bisogna dimenticare che la storia del contrabbando non stata
scritta soltanto dalle persone direttamente interessate al traffico
illecito: nei territori ove si praticava, lintera popolazione vi hapartecipato spesso attivamente, fornendo assistenza logistica, aiuti
materiali e personali, altre volte passivamente, con condotte
conniventi proprie di chi sa ma non parla tanto da far ritenere a molti
che il contrabbando fosse diventato un fenomeno sociale e come tale
dovesse essere esaminato e studiato.
Protagonisti di questo periodo sono stati gli spalloni che hanno scritto
una storia sempre faticosa, a volte generosa e spesso violenta, e che
sono stati annoverati tra i principali attori del contrabbando nei
territori alpini. Erano uomini del luogo, spesso stimati dagli stessi
ticinesi per quanto riguarda il confine elvetico, che, sfidando la
sorveglianza delle guardie delluna e dellaltra frontiera e scalando
sentieri spesso difficili ed impervi di montagna, destate e dinverno,
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con la neve e di notte, portavano a spalla, le loro bricolle. Ciascunabricolla poteva arrivare a pesare 35/40 Kg. di generi alimentari, oltre a
caff, tabacco ed altro per rispondere alle richieste di una domanda
sempre presente; ci fa comprendere le ragioni per le quali il
contrabbando, nel corso della storia, in queste zone, non ha mai
conosciuto soste perch ha saputo sempre adeguare con il passare
degli anni, le sue dinamiche alle richieste del territorio.
Basti pensare alla sempre pi variegata fantasia nelluso dei mezzi ditrasporto e di nascondimento della merce, ai numerosi mercati ed alle
mutevoli esigenze della domanda. Esempi eccellenti di
nascondimento, specialmente nel campo dei trasferimenti di denaro,
oro e preziosi in Svizzera , sono quelli in cui gli spalloni si fingono
turisti alla guida di autovetture munite di doppi fondi o portando
addosso ben nascoste capienti panciere.
Il contrabbando di confine come quello tra lItalia e la Svizzera allafine degli anni sessanta si snoda attraverso una lotta di violenti
contrasti tra contrabbandieri e guardie incaricate della sorveglianza,
lotta che stata contrassegnata, per la verit, anche da momenti di
buoni rapporti. I buoni rapporti sono coincisi con i periodi in cui gli
spalloni lavoravano per bisogni personali e delle loro famiglie e non
per amore esclusivo del denaro e della ricchezza; si instaurava di fatto
tra spalloni e guardie di confine una collaborazione per effetto della
quale queste ultime fingevano di non vedere o sequestravano soltanto
una parte della merce contrabbandata. Cera sempre lappostamento
dei finanzieri seguito dallarrivo degli spalloni che utilizzavano le
aperture gi esistenti nella rete di confine; quindi seguiva
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lintimazioneAltmolla delle guardie a lasciare le bricolle e la fugadei contrabbandieri con labbandono sul terreno di parte della merce.
Ricordo di aver avuto come giovane magistrato al tribunale di Varese,
tra la fine degli anni sessanta e gli inizi degli anni settanta, esperienze
di questo genere nei numerosi processi per contrabbando specialmente
di sigarette estere conosciute con lappellativo di bionde. In ogni
udienza si celebravano di media tre o quattro processi di t.l.e. (tabacco
lavorato estero) importato dalla vicina Svizzera ed in ciascuno di essiil racconto dei fatti era quasi identico.
Unarea di romanticismo, aveva avvolto per un certo tempo questo
tipo di contrabbando che aveva dato vita ad una forma di
collaborazione extrafrontaliera vantaggiosa sia per gli svizzeri che
vendevano merce sia per gli spalloni che ne ricavavano un reddito
anche se misero, collaborazione non avvertita come illegale specie
dove erano state istituite tasse o forme di monopoli non condivisedalle popolazioni. E un contrabbando che era nato, quindi, anche
come reazione allo stato centrale che aveva emanato norme restrittive
o proibitive non condivise.
Con il passar del tempo anche questo tipo di contrabbando lentamente
ha mutato pelle esplodendo sul piano quantitativo e qualitativo fino ad
assumere sempre pi un carattere industriale in grado di muovere
cifre enormi di mercato con introiti elevatissimi. Era inevitabile di
conseguenza che, anche a causa dellaumento del valore del franco
svizzero, iniziasse a diminuire nel tempo il lavoro degli spalloni
lavoro che per continuato battendo altre strade e rotte ed
utilizzando mezzi di trasporto pi potenti per assumere sempre pi la
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caratteristica di traffico dominato da organizzazioni criminaliinternazionali.
Vorrei terminare con una considerazione che a prima vista appare
estranea al tema della mia relazione introduttiva ma che in realt
rientra nelleterno interrogativo della legittimit di una norma che
vieti determinate condotte perch ritenute illecite, in un determinato
momento storico, mentre tali non sono avvertite dai suoi destinatari.
Non esiste sempre un nesso indissolubile tra norma e comune sentire.Non vi dubbio che le norme sul contrabbando vanno ad incidere su
di una realt non sempre oggettivamente antigiuridica ma anzi in
genere lecita ed essenziale per leconomia degli stati, quale lo
scambio di merci o di altri beni attraverso le frontiere. V di pi: di
frequente la diversit di disciplina sulla stessa materia fa s che una
stessa condotta sia vietata da uno stato e consentita da un altro.
Esiste una strada che si pu percorrere per raggiungere epossibilmente far proprio lideale della giustizia e far s che questo
ideale possa realizzarsi nei rapporti tra gli uomini ed ivi regnare?
Due sono, a mio avviso, le carreggiate che formano questa strada: la
giustizia e la verit. La giustizia da sola non sufficiente per cui
necessaria anche la individuazione della verit e solo quando i due
concetti coincideranno si avr una giustizia vera.
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Gen. D. Bruno Buratti
Il contrabbando alla frontiera terrestre oggi
Il termine contrabbando proviene da contra bandum o bannum
e indica unazione compiuta in violazione di unimposizione di legge,un bando appunto, strumento in antichit usato per diffondere un
decreto, una legge o un ordine, a suon di tromba dal banditore.
Si tratta, dunque, di una condotta criminosa, finalizzata alla
introduzione di merci o beni nel territorio di uno Stato e in violazione
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delle prescrizioni poste a tutela del pagamento dei cd. diritti diconfine o doganali.
Questa la definizione riconosciuta, ancora oggi, nel nostro
ordinamento dal Testo Unico sulle Leggi Doganali, in linea con la
definizione comunitaria.
Nel Dizionario Storico della Svizzera1, Paese tradizionalmente
prediletto dal contrabbando terrestre e alpestre, il significato
individuato principalmente da un punto di vista economico: ilcontrabbandiere supera delle barriere create per ragioni fiscali o di
politica economica, sfruttando cos a suo vantaggio i divari di prezzo
naturali o artificiali fra diversi spazi economici. Ci comporta un
riequilibrio dei prezzi favorevole sia al venditore che all'acquirente.
Al contrario di quanto avviene nell'U.E., in Svizzera il contrabbando
non generalmente considerato un'azione criminosa, ma viene
perseguito nell'ambito del diritto penale fiscale.Cesare Beccaria definisce il contrabbandocomeun vero delitto che
offende il sovrano e la nazione, ma la di lui pena non dev'essere
infamante, perch commesso non produce infamia nella pubblica
opinione.
Nel periodo di espansione dellImpero romano il contrabbando
avveniva in maniera piuttosto violenta, motivo per cui gli stationarii2
e iportitores3furono affiancati da distaccamenti militari che potessero
impedire, con la forza, eventuali condotte di contrabbando.
1 Cfr. www.hls-dhs-dss.ch.2 Nel periodo dellImpero, la statiorappresentava una postazione di difesa, anche
militare, una postazione di controllo, un punto di osservazione soggettoallautorit di ufficiali dell'esercito romano.
3 Al tempo, le varie gabelle imposte ai sudditi delle provincie dellImperocomprendevano diritti diversi quali dazi, pedaggi, affitti di luoghi pubblici,
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Nel Medioevo il fenomeno conobbe una forte propagazione nellanostra penisola. Anche in conseguenza della pregnante influenza
arabo-islamica, si diffusero termini quali dogana (diwani,
letteralmente il registro del soldo delle milizie arabe e delle pensioni
di Stato, ma anche divano) e tariffa (tarifa, letteralmente
informazione o notificazione), e nacquero gli istituti del manifesto di
bordo e dei depositi doganali.
In questo periodo nascono e si diffondono pure le franchigie, come nelcaso di fiere o mercati particolari, soprattutto gestiti da istituzioni
religiose.
Degna di menzione una previsione contenuta nelle leggi dello Stato
pontificio, nel periodo pre-unitario, cio quella della delazione:
chiunque avesse aiutato a individuare e smascherare episodi di
contrabbando entro una giornata dallavvenimento del fatto, sarebbe
stato premiato con cento scudi oltre che con la garanziadellanonimato!
Con lunificazione, il neo-Stato italiano fu costretto a ritoccare in
aumento le tariffe doganali, in un primo momento in misura moderata,
ma dopo linizio della guerra con lAustria (1866) in maniera pi
consistente, con conseguente incremento esponenziale dei fenomeni di
contrabbando, soprattutto lungo i confini settentrionali.
Gi allora il Corpo della Regia Guardia di Finanza (denominazione
assunta con Legge 8 aprile 1881, n. 149) si dimostrava determinante
per la tutela degli interessi finanziari dello Stato soprattutto al confine
mercati e altri, e la loro riscossione era data in appalto a ricchi imprenditori, i cd.publicani o telonai, i quali pagavano al procuratore della Provincia una certasomma, di cui si rifacevano con la riscossione di una determinata partita digabelle: gli impiegati dipendenti da questi appaltatori generali erano gliexactores o portitores, appunto.
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italo-svizzero, se si pensa che il gettito delle imposte doganali passdai 100 milioni di lire del 1872 ai 208 milioni del 1884.
La situazione del contrabbando nel primo quarto di secolo dallUnit
dItalia, tuttavia, viene ben descritta nella relazione di
accompagnamento al disegno di legge che diminuiva il prezzo del sale
e alcune imposte nonch prevedeva il miglioramento nelle carriere
della Guardia di Finanza per rendere pi appetibili arruolamenti e
rafferma4
. Nel documento, infatti, si rileva che nella seconda metdellOttocento il contrabbando continuava ad imperversare non
soltanto lungo i confini terrestri settentrionali ma anche sul mare,
agevolato da un litorale esteso e frastagliato dove la vigilanza riusciva
difficilissima.
Nei primi anni del XX secolo il fenomeno continuava a diffondersi via
terra, soprattutto nellarea lombarda, al confine con la Svizzera,
territorio che conosce le storie di contrabbando forse pi note, intensee drammatiche.
Regioni e territori quali Valle d'Aosta, Ossola, Valtellina e molte altre
assistevano al passaggio quasi quotidiano dei famosi spalloni
ovvero sfrostt che portavano, in grosse quanto ingombranti
bricolle, merce di vario genere e in entrambi i sensi di marcia: caff
dalla Svizzera verso lItalia; riso, soprattutto durante la seconda guerra
mondiale, dallItalia verso la Svizzera, ma anche calzature, biciclette,
copertoni di auto, per ritornarvi carichi di zucchero, caff e
saccarina. E poi, al termine della guerra, sigarette: ogni bricolla
4 Cfr. disegno di legge presentato dal Governo avente per oggetto Dichiarazionedel prezzo del sale e dellimposta sui terreni, e relativi provvedimenti finanziari.Tornata del 25 novembre 1885. Atti parlamentari, n. 373, custoditi pressolArchivio Storico del Museo della Guardia di finanza ASMSGF).
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arrivava a contenere fino a 749 pacchetti, non gi 750 perchaltrimenti scattava larresto!
Questo fenomeno non sembrava non provocare alcun sentimento di
censura, in quanto pi che un crimine appariva come una sorta di
maniera per sbarcare il lunario, un fenomeno sociale, soprattutto in
periodi di miseria e di fame. Un famoso proverbio lombardo ricorda
che a f cuntrabnd se perd al sach e tutt quant che, in italiano,
suona pi o meno: a contrabbandare si perde il sacco e tutto quantoin esso contenuto, cio il carico.
Nel gergo dei contrabbandieri, al sach (sacco) era la bricolla mentre
"and cul sach", andare col sacco, era sinonimo di contrabbandiere o
contrabbandare.
Sempre in questi anni si diffondono, specialmente nelle zone lungo
larco alpino della penisola, ingegnosi sistemi di trasporto della merce
e curiose metodologie di contrabbando e si verificano eventi, spessotragici, che accomunano finanzieri e contrabbandieri.
Si afferma limpiego dei canipar sfrus (per frodare), che venivano
addestrati in cascinali e fattorie nei pressi del confine lombardo-
elvetico, affamati e bastonati da una persona travestita da finanziere;
successivamente, venivano trasferiti in Italia per essere accuditi e
abbondantemente nutriti, per poi essere riportati in Svizzera,
nuovamente bastonati. Da qui, ritornavano in Italia, carichi di merce
di contrabbando (non pi di 10 Kg per volta), facendo ben attenzione
alla presenza delle divise delle fiamme gialle sul loro cammino!
Altrettanto peculiare stato lutilizzo del sigaro del Ceresio, un
piccolo, rudimentale sommergibile, con trazione a pedali, usato per
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trasportare merce di contrabbando attraverso il lago di Como fino aglianni '50 e scoperto a Porlezza(CO) nel 1948.
Nel secondo dopoguerra le forti innovazioni legislative connesse, in
particolare, alle nuove disposizioni del settore doganale, tanto pi
severe poich necessarie per aiutare la crescita e la ripresa di un Paese
devastato dalla guerra, rappresentano una con-causa del
peggioramento del fenomeno.
Uno spaccato in questo senso, soprattutto nellarea del territorio dellaprovincia di Sondrio e zone limitrofe, rinvenibile in un articolo di
Diego Zoia, intitolato Commercio minore e contrabbando5 , nel
quale si legge che si arriv gradatamente ad un evidente
snaturamento delle tradizionali forme di esplicazione dell'attivit
contrabbandiera: ad una vera e propria esplosione del fenomeno
sotto il profilo quantitativo si accompagn una grave degenerazione
delle sue caratteristiche. Nel solo 1965, secondo dati ufficiali, vennerodenunciate per contrabbando, in provincia 1339 persone e sequestrati
212.000 kg di caff e 18.500 kg di tabacchi lavorati, oltre a 109
automezzi..
La migliore e tangibile testimonianza del contrabbando fra Italia e
Svizzera, particolarmente attraverso il territorio alpino, rappresentata
forse dalla necessit, avvertita dalle Autorit doganali ai primi del
Novecento, di installare, sulla linea di confine italo-elvetico, una rete
di protezione fiscale.
Un documento, dato a Milano il 24 febbraio 1955, a firma del Tenente
Colonnello della Guardia di Finanza Luigi Pagliaro che, nel descrivere
5 Lintervento rinvenibile in Mondo popolare in Lombardia Sondrio e il suoterritorio (Milano, Silvana editoriale, 1955).
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finalit e caratteristiche del manufatto, evidenzia che lungo la linea diconfine laddove il terreno di facile percorribilit, stata costruita,
quale difesa passiva anticontrabbando da circa cinquantanni, una
rete metallica alta oltre quattro metri applicata su pali e munita di
campanelli che suonano ad ogni soffiar di vento e non soltanto
quando la rete viene tagliata dai contrabbandieri.
LUfficiale, consapevole della gravit assunta dal fenomeno negli anni
Cinquanta, suggerisce ai suoi Superiori una ingegnosa alternativa:espropriare, lungo la linea di confine una striscia di terreno,
profonda in media una dozzina di metri, su cui far crescere delle
piante fitte e spinose, entro cui si dovrebbero estendere grovigli di filo
spinato che non abbisognano di manutenzione. In altre parole, in
luogo di una difesa passiva lineare come un rete metallica, dovrebbe
adottarsi una difesa sufficientemente profonda, massiccia, irta di
ostacoli, se del caso disseminata da mine a scoppio deprimente e nonmortale, che dovrebbe essere superata con notevoli difficolt da parte
dei contrabbandieri.
Ai giorni nostri, il fenomeno del contrabbando, soprattutto di tabacchi
lavorati esteri, assume i caratteri principalmente del contrabbando
intra-ispettivo, che si realizza mediante tentativi di introduzione di
merce e prodotti attraverso i varchi doganali.
Diversamente, il contrabbando extra-ispettivo si commette tentando
di introdurre merce estera sottraendola ai previsti controlli doganali, al
di fuori degli spazi doganali e dei relativi varchi.
Il contrabbando dei tabacchi lavorati esteri ha visto il Corpo compiere
uno sforzo operativo e organizzativo senza precedenti.
Ma perch proprio i tabacchi lavorati esteri?
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Una ricerca svolta dal Censis nellottobre 2011 evidenzia che,nellultimo ventennio, il gettito fiscale da tabacchi aumentato
costantemente, raddoppiando il valore in termini reali, passando da
1,34 euro a pacchetto a 2,86 euro, contribuendo nel 2011 alle finanze
pubbliche italiane con circa 14 miliardi di euro.
Di questi, oltre 10,5 mld. quali accise e oltre 3 mld. di IVA, tributi che
incidono complessivamente per quasi il 76% sul prezzo di vendita al
pubblico dei tabacchi.I traffici illeciti di sigarette costituiscono per la criminalit organizzata
importanti opportunit di arricchimento, in ragione degli ingenti
profitti che consentono di accumulare e dei bassi costi e limitati rischi
che comportano rispetto agli altri tipi di traffici illeciti.
Il fenomeno del contrabbando di TLE investe, oggi, la maggior parte
dei Paesi dellUnione Europea, alcuni della fascia mediterranea
(Francia, Italia, Spagna), altri dellEuropa continentale (Regno Unito,Olanda, Germania e Belgio); per questi ultimi, il mare Mediterraneo
costituisce il canale dingresso preferenziale.
Oggi, rispetto al passato, lItalia interessata dal fenomeno del
contrabbando di tabacchi soprattutto quale area di transito del
commercio illegale verso gli altri Stati dellUnione Europea, dove la
tassazione sensibilmente pi elevata.
Gli spalloni di oggi giungono in aeroporto, soprattutto a Milano
Malpensa, con zaini, borsoni e valigie con qualche centinaio di
pacchetti di sigarette nascosti, del tipo cheap white (o illicit white)
nuova frontiera del consumo di tabacchi lavorati esteri.
Si tratta di sigarette legittimamente prodotte nei Paesi di provenienza
(Russia, Emirati Arabi Uniti e Ucraina), ma irregolarmente introdotte
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nel territorio comunitario, non essendo commercializzabilinellUnione Europea e si collocano nella fascia di prezzo pi
popolare.
Fra esse i marchi maggiormente sequestrati in Italia risultano essere
Jin ling, Gold Classic, Raquel, Capital, Marble, MG
American Blend, Cooper, Miami, Five Stars, Affair Perfect
Blue, Pioneer.
Questa tipologia di T.L.E., assolutamente economica quindi appetibileper il consumatore, oggi rappresenta la stragrande maggioranza dei
sequestri condotta sul territorio nazionale: oltre il 72% del totale del
sequestrato nel 2012; soltanto nel 2009, lincidenza era di poco pi del
38%.
La loro diffusione , evidentemente, connessa alla situazione di
perdurante crisi che ha creato problemi di disponibilit finanziarie
anche nei consumatori finali, i quali possono essere stati indotti adalimentare una domanda di prodotti a pi basso costo, anche su
mercati clandestini.
Dallanalisi degli itinerari e delle modalit attuative del contrabbando,
condotta sulla base dei risultati delle operazioni dei Reparti del Corpo,
si conferma la tendenza, da parte dei contrabbandieri, a diversificare le
rotte e le basi logistiche.
Le principali aree di provenienza delle sigarette illegali sequestrate in
Italia sono la Grecia e gli Emirati Arabi Uniti che, tuttavia devono
essere considerate principalmente aree di stoccaggio dei carichi.
Le destinazioni pi ricercate sono i Paesi che rappresentano un
mercato pi remunerativo dellItalia, come la Gran Bretagna, la
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Francia, lOlanda, la Germania e il Belgio, dove esiste un elevatolivello di tassazione sui tabacchi.
Secondo i dati diffusi dalla Commissione Europea6, un pacchetto di
sigarette pu costare in media 1,63 euro in Lituania, mentre in Irlanda,
dove si raggiungono i livelli di tassazione pi elevati, 9,10 euro, con
una differenza del 458%.
Un medesimo pacchetto di Marlboro costa 2,56 euro in Lituania, 4
euro in Grecia, 5 euro in Italia, mentre in Irlanda 9,10 euro.La maggior parte dei tabacchi lavorati esteri sottoposti a sequestro
viene introdotta nel territorio comunitario attraverso gli ordinari varchi
doganali, e occultata allinterno di container, autotreni e altre
tipologie di veicoli, accompagnati da documentazione doganale
attestante differenti categorie merceologiche o destinazioni doganali
fittizie.
Sigarette illegali sono oggetto di sequestro anche su furgoni o autobusprovenienti dal confine terrestre nord-orientale, modalit di trasporto
del t.l.e. registrata, negli ultimi tempi, con sempre maggiore
frequenza.
In particolare, la strategia delle organizzazioni dellest europeo
sembra sempre pi orientarsi verso una parcellizzazione dei carichi di
sigarette e un impiego massiccio di automobili per il loro trasporto.
La mappatura di tali sequestri delinea i flussi e le rotte terrestri che,
dai Paesi est europei e balcanici, si estendono ai confini orientali del
Paese (Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige), fino alle
6 Fonte: European Commission Directorate General Taxation and CustomsUnion Tax Policy, Excise Duty Tables Part III Manifactured tobacco March2009.
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principali piazze di consumo della Campania, della Lombardia, delPiemonte, dellEmilia Romagna e del Lazio.
In particolare, sul territorio sono risultate attive numerose
organizzazioni contrabbandiere composte da russi, georgiani,
bielorussi e polacchi, alla continua ricerca di nuovi mercati di sbocco.
In tale scenario, si sono oramai inseriti e perfettamente integrati
soggetti campani.
Lo scenario del contrabbando inciso, in maniera preoccupante,anche dalla contraffazione di sigarette: secondo i dati forniti
dallAmministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato lincidenza
delle sigarette contraffatte sul totale di quelle sequestrate, pari in
Italia al 39%.
Una grossa fetta delle sigarette contraffatte sottoposte a sequestro in
Italia sono prodotte in Cina.
Ma la Cina non ha il monopolio essendo state individuate fabbrichedi sigarette contraffatte anche in Belgio, Lituania, Polonia e
Slovacchia da cui il prodotto, ancora una volta per via di terra,
giungeva in Italia.
La strategia di contrasto attuata attraverso un dispositivo integrato
composto da presidi di vigilanza statica presso tutti i porti, aeroporti e
valichi di confine, supportati da servizi di vigilanza dinamica in
prossimit e nelle adiacenze di queste strutture.
A tali attivit allinterno degli spazi doganali, la Guardia di finanza
affianca il controllo economico del territorio, del mare e dello spazio
aereo, che essa assicura, in totale autonomia.
Importanti sono poi le investigazioni finalizzate a colpire le
organizzazioni che in Italia e allestero gestiscono i traffici illeciti di
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tabacchi lavorati esteri, a ricostruire i relativi flussi finanziari e aindividuare e sequestrare gli illeciti profitti conseguiti.
In questo contesto assai preziosa lattivit condotta dai Gruppi
Investigativi sulla Criminalit Organizzata (G.I.C.O.) dei Nuclei di
Polizia Tributaria.
Le competenze dei GG.I.C.O., quali strutture referenti delle Direzioni
Distrettuali Antimafia, riguardano i reati la cui cognizione
demandata alle medesime DD.D.A. ai sensi dellart. 51 comma 3-bisc.p.p. tra cui lassociazione per delinquere finalizzata al contrabbando
e alla contraffazione di tabacchi lavorati esteri.
Gli altri Reparti non dotati di G.I.C.O. svolgono attivit dindagine per
il contrasto al contrabbando/contraffazione di t.l.e. con riferimento ai
contesti caratterizzati da minore complessit.
Il raccordo investigativo in ambito nazionale in materia di
contrabbando di tabacchi svolto dal Nucleo Speciale Spesa Pubblicae Repressione Frodi Comunitarie, unitamente al Servizio Centrale
Investigazione Criminalit Organizzata (S.C.I.C.O.).
Tutte le attivit svolte e le informazioni acquisite dai Reparti del
Corpo che attengono allanalisi operativa nel comparto del
contrabbando di merci in genere e di tabacchi lavorati sono pertanto
comunicate al Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi
Comunitarie.
Le stesse informazioni sono, nel contempo, trasmesse anche allo
S.C.I.C.O. per consentire a questultimo, in attuazione dellart. 12 del
D.L. 13 maggio 1991, n. 152, di svolgere i compiti di raccordo
informativo, analisi, supporto tecnico-logistico e operativo
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relativamente alle attivit investigative concernenti i traffici inargomento.
In ragione della transnazionalit assunta dai fenomeni illeciti, con
sempre maggiore frequenza emerge la necessit, nellambito delle
indagini condotte dai Reparti del Corpo, di ricorrere a strumenti di
cooperazione internazionale, nelle tre distinte forme della
cooperazione amministrativa, di polizia e di intelligence.
Sul punto bene sin da subito precisare che solo le prime due forme dicooperazione trovano fondamento in previsioni normative e
convenzionali che forniscono la base giuridica per lo scambio di
informazioni.
Con riguardo alla cooperazione informale o dintelligence, nel cui
ambito i dati vengono scambiati in forma riservata e confidenziale, il
Corpo intrattiene rapporti con organismi ed entit di molteplici Paesi
anche extracomunitari.La cooperazione dintelligence viene privilegiata laddove non siano
disponibili strumenti giuridici; gli elementi cos ottenuti vengono
utilizzati esclusivamente per orientare lattivit dindagine.
Nella prospettiva di rafforzare i rapporti bilaterali con i principali
collaterali esteri, la Guardia di Finanza ha stipulato Protocolli tecnici
dintesa con la Guardia Civil spagnola, il Ministero
dellAmministrazione e dellInterno romeno, il Central Board of
Excise & Customs indiano, lAlcohol and Tabacco Tax and Trade
Bureaudegli Stati Uniti dAmerica e con lAmministrazione Federale
delle Entrate dellArgentina.
Sono stati anche definiti un Piano di misure congiunte con il
Servizio Federale Doganale della Federazione Russa e un Piano
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dazione per la cooperazione contro le violazioni delle leggi doganalicon il Customs & Excise Departmentdi Hong Kong.
Nel quadro della cooperazione internazionale un importante ruolo
anche ricoperto dalla rete di 19 ufficiali fra Esperti presso le
rappresentanze diplomatiche e Ufficiali di collegamento distaccati
allestero.
Lesperienza operativa maturata dai Reparti del Corpo ha posto in
evidenza tuttavia che il contrabbando non riguarda soltanto i tabacchilavorati esteri ma anche altri prodotti oggetto di commercializzazione
nonch, soprattutto, la valuta e i preziosi.
Uno dei fenomeni che crea maggiori danni allErario nazionale e
comunitario e che vede Dogana e Guardia di Finanza costantemente
impegnate, la sotto-fatturazione del valore delle merci allatto
dellimportazione.
Il criterio in base al quale viene determinato il valore in dogana quello del valore della transazione cio il prezzo effettivamente
pagato o da pagare che risulta dalla documentazione prodotta
allAutorit doganale.
Di norma, le mendaci dichiarazioni di valore vengono realizzate con:
la presentazione in Dogana di una fattura falsa recante importi o
quantit inferiori a quelli reali;
lomissione dellindicazione delle spese che concorrono alla
determinazione della base imponibile (spese di trasporto,
commissioni, diritti di licenza ecc.)
Nelle indagini condotte nel settore, oltre al contrabbando e
allevasione fiscale, possono essere contestate le violazioni previste in
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tema di riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilit di provenienzaillecita, oppure di contraffazione.
Con riferimento al controllo transfrontaliero di valuta, lesperienza
operativa del Corpo continua a segnalare casi di esportazioni illecite
perpetrate per finalit di sottrazione di ricchezza imponibile oltre che a
scopo di riciclaggio di proventi illeciti.
In questo ambito, la dimensione del contrabbando per via di terra
sicuramente peculiare.Dai risultati operativi del 2012 emerge che, avuto riguardo agli
importi dei trasferimenti di valuta al seguito non dichiarati, la Svizzera
il primo Paese, con 52,8 milioni di euro accertati, per
movimentazioni in entrata nel territorio nazionale nonch, con 6,6
milioni di euro accertati, il secondo per movimentazioni in uscita dal
territorio nazionale (dopo la Cina, con i suoi 7,2 milioni di euro).
Nel settore dei traffici transfrontalieri di valuta lattivit di serviziodemandata alla Guardia di finanza finalizzata essenzialmente a:
controllare la regolarit dei flussi valutari, sia in entrata che in
uscita dal territorio dello Stato;
verbalizzare le eventuali infrazioni riscontrate;
rilevare qualsiasi elemento utile per risalire ad eventuali casi di
riciclaggio, o di traffici fraudolenti, connessi ai trasferimenti di
capitali da e verso lestero; acquisire indizi tracce su flussi di capitali non dichiarati allatto del
trasferimento allestero e/o di rientro in Italia, ai fini dei successivi
approfondimenti economico e finanziari e pi in particolare di
quelli di natura fiscale.
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La dimensione transnazionale dei fenomeni illeciti connessi ai massicitrasferimenti illegali di valuta, si pu considerare logica conseguenza
dellabbattimento dei confini e delle opportunit offerte dalla
internazionalizzazione dei mercati, che se da un lato offrono
prospettive di sviluppo alle iniziative economiche lecite, dallaltro
consentono alle organizzazioni delinquenziali di ampliare lo spettro
delle attivit illecite proiettando i loro interessi su aree territoriali
sempre pi vaste.In una telefonata intercettata nel novembre 1989, nei giorni
immediatamente successivi alla caduta del muro di Berlino, un
affiliato alla mafia siciliana che si trovava nella parte occidentale della
citt tedesca chiedeva istruzioni al proprio capo su cosa fare in quel
clima di cambiamenti epocali.
Linterlocutore senza esitazione gli raccomandava:
Tu vai ad Est e compra.Che cosa devo comprare?, ribatteva linviato della mafia in terra
teutonica.
Non importa, qualsiasi cosa, pizzerie, discoteche, alberghi,
limportante che compri.
Gli stratagemmi adottati dai cosiddetti cash courier sono i pi
disparati: non tramonta lutilizzo di auto modificate per sfruttare
cavit e doppio fondi nellabitacolo e nella carrozzeria, dove si
possono nascondere da alcune centinaia di migliaia di euro, fino a
qualche milione, a seconda del taglio delle banconote.
In un servizio svolto dal Gruppo di Ponte Chiasso al confine italo-
svizzero stato individuato un soggetto che tentava di superare la
frontiera a bordo della propria auto con 393 mila euro occultati
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allinterno di un vano ricavato sotto la leva del cambio, assicurato daunapertura meccanica, in cui i militari rinvenivano banconote da 100,
200 ma, soprattutto, 500 euro.
La maggior delle banconote da 500 euro circolanti in Italia (si parla di
una quota pari ai 4/5 del totale) sarebbe allocata in tre aree
geografiche ben definite: i comuni a ridosso del confine italo-svizzero,
la provincia di Forl e il tri-veneto, ovvero le tre rampe di fuga
terrestre dei capitali dal nostro territorio, cos come del loro rientroclandestino in Italia.
Una valigetta 24 ore pu contenere fino a 6 milioni di euro in
banconote di questo taglio.
I sistemi di occultamento di valuta tuttavia sono molteplici.
Uno dei pi collaudati il ricorso al cosiddetto fenomeno della
polverizzazione dei trasferimenti, attraverso la ripartizione delle
provviste in capo a pi passeggeri, allo scopo di non eccedere il limitequantitativo stabilito dalla legge.
Frequente risulta il trasporto di denaro sulla persona (scarpe, calzini,
slip, reggiseno, legati alla vita, in mezzo ai biglietti da viaggio, nella
carta di imbarco e/o nei documenti portati a mano) ovvero il trasporto
nel bagaglio al seguito o gi stivato a bordo degli autoveicoli,
allinterno dei naturali vani quali cassetti, braccioli e schienali
portaoggetti oppure in appositi doppifondi creati ad hoc, o ancora in
pacchi di biscotti, cioccolata, pasta ed altri generi alimentari, libri o
portafoto.
Un metodo riscontrato in molti casi nei confronti di soggetti detnia
cinese consiste nel celare denaro contante allinterno di sigarette,
preventivamente svuotate del tabacco.
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Non mancano nella quotidianit operativa episodi curiosi, comequello di un cittadino svizzero fermato alla dogana di Brogeda, con a
bordo dellauto 100 mila euro in contanti.
Dopo il sequestro del 50% della somma non dichiarata, l'uomo ha
chiesto di poter tornare indietro. Un'ora dopo si ripresentato al
confine: pensando di passare indenne invece stato nuovamente
fermato per un controllo e gli sono stati trovati, questa volta, 26mila
euro in contanti, nello stesso nascondiglio a bordo della vettura;questa volta ha pagato la multa e proseguito il viaggio.
Per fronteggiare questa nova frontiera del contrabbando, ormai da
qualche anno, la Guardia di finanza si dotata, sullesempio di altri
Paesi, di cani specializzati nella ricerca di valuta.
Si tratta di cani di razza Labrador, specializzati nel riconoscere
allolfatto i segnali della presenza di carte filigranate e inchiostri
impiegati per la stampa di banconote, grazie a corsi di addestramentomutuati dallesperienza della polizia britannica.
Dopo un primo periodo di sperimentazione, le prime 7 unit sono
pienamente operative presso gli Aeroporti di Malpensa, Fiumicino,
Napoli, Venezia e Torino, nonch ai valichi lombardi con la Svizzera.
Nel complesso, i risultati del Corpo nel settore sono in ascesa se si
considera che nel 2012 limporto complessivo della valuta intercettata
aumentato del 14,5% passando da un valore di 100,3 milioni di euro
registrato nel 2011 a 114,9 milioni di euro lo scorso anno. A fronte di
tale incremento, nel 2012 limporto di denaro contante sequestrato
stato pari a 6,4 milioni di euro (nel 2011 era stato di 959 mila euro)
con un incremento di circa il 560 %, mentre lammontare delle
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oblazioni ricevute risultato pari a 2,6 milioni di euro (nel 2011 erano1,56 milioni di euro).
Se questa dunque la dimensione del fenomeno di illecita
esportazione, occorre muoversi lungo due linee direttrici.
La prima finalizzata a migliorare e ampliare il patrimonio
informativo del Corpo utilizzato per lanalisi di intelligence
nellattivit operativa, acquisendo informazioni sulla frequenza ed
entit di operazioni di trasferimento al seguito di capitali, al fine divalutarne la compatibilit con il profilo reddituale del soggetto in
questione. Lincrocio di tali risultanze consentir di sviluppare in
modo selettivo approfondimenti investigativi mirati di polizia
economica e finanziaria, facendo emergere fenomeni di riciclaggio di
proventi illeciti, ricchezze non dichiarate al fisco ovvero, pi in
generale, larea del sommerso che notoriamente inquina i circuiti
legali delleconomia del nostro Paese.La seconda linea dindirizzo quella di potenziare al massimo lo
scambio di esperienze e informazioni con i collaterali esteri.
Altra forma di contrabbando, in netto incremento negli ultimi anni,
riguarda loro e i preziosi in genere e pu trovare motivazioni di fondo
nel particolare momento di crisi economico-finanziaria.
Infatti il prezzo delloro sale nei momenti di difficolt delle borse e
intorno al metallo giallo possono innescarsi sistemi di speculazione: si
pensi che dal 2007 (periodo pre-crisi) al 2012 stato registrato un
incremento mediodel prezzo delloro superiore al 200%.
Altro fattore rappresentato dal bisogno immediato di liquidit e dalle
difficili condizioni di accesso al credito che hanno spinto categorie di
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imprenditori (ma non solo) a preferire la vendita diretta del propriooro piuttosto che rivolgersi al sistema bancario.
Il fenomeno risulta prevalentemente concentrato in corrispondenza di
valichi di frontiera di terra, ma riguarda anche gli scali portuali e
aeroportuali.
Nel periodo 2010-ottobre 2012 sono stati sequestrati i seguenti
quantitativi di metalli preziosi:
kg 1.507 di argento non lavorato;
kg 197,95 di oro non lavorato;
n. 3.021 monete doro e dargento;
n. 3.753 orologi doro;
contestualmente, sono stati denunciati complessivamente 460 soggetti
di cui 150 tratti in arresto.
Anche riguardo al contrabbando di oro, loccultamento in vani e
scomparti realizzati a bordo dei veicoli resta un sistema di trasportomolto diffuso, come dimostra lesito di un controllo doganale condotto
dai finanzieri del Gruppo di Ponte Chiasso i quali, attraverso lo
smontaggio del sedile anteriore di unautovettura, rinvenivano un
doppio-fondo, ricavato sotto il pianale del veicolo e accessibile
tramite uno sportello meccanico, completamente nascosto alla vista,
azionabile con una piccola leva nascosta nella struttura del sedile.
Allinterno del doppio-fondo venivano rinvenuti plichi, avvolti incarta da giornale e nastro adesivo e racchiusi a loro volta in sacchi di
stoffa, recanti al loro interno verghe di oro massiccio, superiore ai
18 kt per un peso complessivo di kg. 49,830, per un valore superiore
ai 2 milioni di Euro.
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Dinanzi a tale scenario, la Guardia di Finanza si pone comeimprescindibile presidio di legalit, in quanto impegnata in prima
linea nel contrasto a manifestazioni di criminalit economica, di cui il
contrabbando, in tutte le sue forme, costituisce una modalit
particolarmente insidiosa, il cui contrasto da sempre considerato una
priorit istituzionale, al pari della lotta allevasione fiscale.
Al riguardo, appare fondamentale la capacit del Corpo di
approfondire i contesti investigativi in modo da affrontare in manieratrasversale tutte le possibili implicazioni dordine economico-
finanziario connesse, valorizzando nel modo pi efficace gli strumenti
normativi e operativi di cui dispone e adottando le pi appropriate
tecniche investigative tipiche di un approccio di polizia.
Ci rende il Corpo un unicumnel sistema di prevenzione e controllo,
ponendolo come importante presidio della sicurezza economico
finanziaria del nostro Paese.In questa prospettiva, la Guardia di Finanza proseguir, con sempre
maggiore convinzione e determinazione, nellazione di contrasto al
contrabbando per garantire Erario, consumatori, imprese oneste e
operatori economici che rispettano le regole.
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Prof. Fabrizio Vismara
Contrasto al fenomeno del contrabbando
nel diritto italiano e svizzero
Il fenomeno del contrabbando costituisce oggetto di studio sotto
diversi profili. L'analisi pu, infatti, essere condotta sul piano
terminologico, storico, economico o giuridico. Sul piano storico
sufficiente ricordare come linteresse al contrasto del fenomeno del
contrabbando sia risalente. Gi infatti nel XV secolo risulta che
condotte rientranti nella nozione di contrabbando fossero oggetto di
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previsioni sanzionatorie.Sul piano economico, il contrabbando legato al controllo dei flussi di
ricchezza attraverso le frontiere e costituisce il riflesso dellesercizio
del potere sovrano sul territorio. La configurabilit del fenomeno
quindi connessa alla definizione delle regole che disciplinano
lattraversamento delle frontiere.
La rilevanza del fenomeno del contrabbando altres legata alla
preservazione degli interessi economici degli Stati, alla cui protezione,in termini preventivi e repressivi, finalizzato limpianto normativo
sia in relazione alle forme di accertamento, sia in relazione alle scelte
sanzionatorie. Tuttavia, lattivit degli Stati volta allimposizione dei
dazi di confine pu sottendere non solo ragioni legate allinteresse
finanziario, allacquisizione di entrate, ma anche ragioni di carattere
politico, economico e sanitario. Pi precisamente, il contrasto al
fenomeno del contrabbando pu riguardare la tutela di interessi nonstrettamente economici. Ci si riferisce, in particolare, al contrabbando
economico che contraddistingue la violazione di divieti economici di
importazione e di esportazione, non necessariamente connessi con il
contrabbando doganale.
Sul piano definitorio, il termine "contrabbando" assume una valenza
generale, denotando fattispecie illecite che possono assumere caratteri
diversi tra loro, assimilabili per lilliceit della condotta ed il
pregiudizio, attuale o potenziale, agli interessi dello Stato. Nel
contrabbando doganale, in particolare, l'interesse leso quello dello
Stato alla riscossione dei diritti di confine, tali essendo, secondo
quanto previsto dal Testo Unico delle leggi in materia doganale, i dazi
di importazione e quelli di esportazione, i prelievi e le altre
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imposizioni all'importazione o all'esportazione previste dairegolamenti comunitari e dalle relative norme di applicazione. Tale
nozione include altres, per quanto concerne le merci in importazione,
i diritti di monopolio, le sovrimposte di confine ed ogni altra imposta
o sovrimposta di consumo a favore dello Stato.
Il mutare dei contesti politici ed economici ha tuttavia influenzato i
fenomeni inerenti e collegati al contrabbando. Pu ricordarsi, al
riguardo, la creazione di unioni doganali o di zone economicheesclusive ed il loro impatto sulla regolamentazione dei flussi di
ricchezza attraverso i confini degli Stati ad esse appartenenti. Si
consideri, in particolare, listituzione di ununione doganale da parte
della Comunit Economica Europea, poi divenuta Comunit Europea
ed ora Unione Europea, con la conseguente istituzione di una tariffa
doganale esterna comune e labbattimento delle frontiere interne tra
gli stati membri.Nella prospettiva definitoria i commentatori hanno osservato, peraltro
anche con riferimento alla disciplina contenuta nella gi vigente legge
doganale del 1940, che il termine contrabbando racchiude una
pluralit di fattispecie, tutte legate dal comune denominatore di
identificare comportamenti illeciti connessi mediante la violazione
delle norme in materia doganale.
I profili giuridici del fenomeno del contrabbando possono essere
utilmente presi in considerazione anche in una prospettiva comparata,
attraverso il raffronto tra regole adottate da diversi ordinamenti
giuridici per contrastare quelle condotte illecite che ne costituiscono
espressione.
Le regole rilevanti a tal fine risultano essere sia quelle propriamente
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sanzionatorie, che colpiscono con finalit repressive o preventive, laviolazione di disposizioni in materia doganale, sia quelle riguardanti
l'accertamento delle condotte illecite e gli strumenti di cui dispongono
le competenti Autorit.
L'analisi comparata assume peraltro peculiare interesse laddove si
tratti di confrontare gli strumenti adottati per contrastare il fenomeno
del contrabbando da parte di Stati confinanti.
Sul piano normativo