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CONSIGLIO REGIONALE
ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA
DELIBERAZIONE DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA DEL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA Genova 2 febbraio 2016 deliberazione n. 23/2016
PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (P.T.P.C.)
DEL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA
(AGGIORNAMENTO ANNI 2016-2018)
L’UFFICIO DI PRESIDENZA
VISTA la legge 6 novembre 2012, n. 190 (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione) e, in particolare l’articolo 1, commi 5 e 8, della legge 190/2012 che individua il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.) quale strumento a presidio della legalità e del buon andamento dell’azione amministrativa; TENUTO CONTO che l’Ufficio di Presidenza ha approvato, con delibera n. 26 del 4 febbraio 2015, l’aggiornamento annuale al Piano per la prevenzione della Corruzione del Consiglio regionale Assemblea Legislativa per il triennio 2015-2017; CONSIDERATO che entro il 31 gennaio di ogni anno il P.T.P.C è aggiornato, su proposta del Responsabile della prevenzione della corruzione prendendo a riferimento il triennio successivo a scorrimento, anche sulla base dei risultati della verifica della sua attuazione riassunti nella relazione annuale del Responsabile, allegata al presente aggiornamento (Allegato A) e della relazione predisposta secondo la scheda elaborata dall’Autorità Nazionale Anticorruzione ANAC e pubblicata sul sito web “amministrazione trasparente” dell’Assemblea Legislativa; VISTO che è stato pubblicato avviso sul sito web istituzionale della Regione, nel periodo dal 22.12.2015 al 20.01.2016, al fine di acquisire eventuali indicazioni e
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suggerimenti finalizzati all’aggiornamento del Piano e che nessuna osservazione è pervenuta; VISTA la proposta recante l’aggiornamento del Piano triennale per la prevenzione della corruzione (aggiornamento anni 2016-2018), formulata dal Responsabile per la prevenzione della corruzione, sentiti i dirigenti dell’Ente preposti alle attività a rischio corruzione e l’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV); CONSIDERATO che il presente aggiornamento adegua il Piano alle modifiche organizzative interne intervenute a seguito della revisione degli assetti organizzativi delle strutture dell’Assemblea Legislativa approvata con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 166 del 10 novembre 2015, mantenendo, anche tenuto conto dei tempi per poter ottemperare alla scadenza del 31 gennaio 2016, l’impianto generale del precedente PTPC e la mappatura dell’Allegato 1 al PTPC, inserendo le ulteriori aree indicate dall’ANAC nell’Aggiornamento di fine 2015 al PNA; RILEVATO che l’aggiornamento può riassumersi come segue. E’ stato mantenuto l’impianto generale del precedente PTPC, integrando la mappatura dei processi con le ulteriori aree indicate dall’ANAC nell’aggiornamento e con le modifiche intervenute a seguito della revisione degli assetti organizzativi delle strutture. In particolare, sono stati rimodulati i contenuti di singole aree tenuto conto dell’Aggiornamento approvato dall’ANAC; i processi riguardanti il Co.re.com., che erano distribuiti in aree diverse, sono stati ricondotti ad una nuova area di rischio, “Supporto agli Organi e Organismi statutari", si è provveduto alla revisione della mappatura con riferimento alla nuova area “Contratti pubblici”, ridefinendo le fasi, le attività e i rischi connessi alla scelta del contraente per l’affidamento di piccoli lavori, servizi e forniture per l’Assemblea Legislativa, è stata inserita la nuova area “Nomine”; TENUTO conto che, non appena approvato l’aggiornamento 2016-2018, si inizierà la revisione completa dei singoli processi e la ridefinizione dei relativi livelli di rischio al fine di adeguare il sistema di prevenzione alle indicazioni dell'Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione; SU PROPOSTA del Presidente del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria,
A voti unanimi
DELIBERA
per i motivi specificati in premessa che si richiamano integralmente: 1. di approvare l’aggiornamento al Piano triennale per la prevenzione della
corruzione (P.T.P.C.) del Consiglio regionale Assemblea Legislativa per gli anni 2016-2018, con i relativi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente delibera, dando atto che l’aggiornamento al
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Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità viene approvato con propria delibera numero 22 del 2016 in pari data;
2. di riservarsi in qualsiasi momento la possibilità di apportare le opportune
integrazioni e/o modificazioni al P.T.P.C., anche in relazione ad esigenze sopravvenute, su proposta del Responsabile per la prevenzione della corruzione;
3. di dare mandato al Responsabile per la prevenzione della corruzione di curare
la pubblicazione dell’aggiornamento in formato aperto, nelle pagine intranet dell’Assemblea Legislativa e nel sito web istituzionale della Regione, alla pagina “Amministrazione trasparente”, mantenendo la pubblicazione del Piano e degli aggiornamenti adottati negli anni precedenti.
Il Presidente Il Segretario f.to Francesco Bruzzone f.to Giorgio Traverso
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Allegato alla deliberazione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria del 2 febbraio 2016 n. 23
CONSIGLIO REGIONALE
ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA
PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (P.T.P.C.)
DEL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA
(AGGIORNAMENTO ANNI 2016-2018)
PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (P.T.P.C.) DEL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA
(AGGIORNAMENTO ANNI 2016-2018)
Premesse Con l’approvazione della legge 6 novembre 2012, n. 190 (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione) è stato introdotto nel nostro ordinamento un sistema organico di prevenzione della corruzione, al fine di dare attuazione, tra l’altro, alla legge 3 agosto 2009, n. 116, con la quale è stata ratificata la Convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione, adottata dall’Assemblea generale dell’ONU il 31 ottobre 2003, che prevede che ciascuno Stato elabori e applichi politiche di prevenzione della corruzione efficaci e coordinate. Tra gli strumenti introdotti dalla legge 190/2012 vi sono il Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.) e, per ciascuna amministrazione, il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.). Quest’ultimo documento, previsto dall’articolo 1, commi 5 e 8, della legge 190/2012, unitamente al Piano della Performance e al Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (P.T.T.I.), rappresenta uno strumento a presidio della legalità e del buon andamento dell’azione amministrativa. Le disposizioni di prevenzione della corruzione, previste ai commi da 1 a 57 dell’articolo 1 della legge 190/2012, ivi compresa anche l’adozione del P.T.P.C., sono applicate in tutte le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e dunque anche nelle Regioni, con riferimento alle quali i successivi
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commi 60 e 61 dell’articolo 1 della stessa legge stabiliscono che modalità attuative e termini per l’applicazione siano definiti attraverso intese in sede di Conferenza unificata, con indicazione dei relativi termini di attuazione. L’Intesa è stata sancita in data 24 luglio 2013, prevedendo, tra l’altro:
• l’adozione del Piano triennale di prevenzione della corruzione entro il 31 gennaio 2014, la sua contestuale pubblicazione sul sito istituzionale e comunicazione al Dipartimento della Funzione Pubblica;
• l’adozione di norme regolamentari relative all’individuazione degli incarichi vietati ai dipendenti pubblici entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori del Tavolo tecnico presso il Dipartimento Funzione Pubblica o comunque entro 180 giorni dal 24 luglio 2013, data di adozione dell’Intesa sopra indicata;
• l’adozione del codice di comportamento dei dipendenti, come innovato con d.P.R. 16 aprile 2013, n. 62;
• azioni attuative delle disposizioni dei decreti legislativi previsti dalla legge 190 medesima.
• I contenuti del P.T.P.C. sono indicati dal comma 9 dell’articolo 1 della legge 190/2012 e, più nel dettaglio, dal Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.). I tre principali obiettivi delineati dal P.N.A. sono:
ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione creare un contesto sfavorevole alla corruzione.
Questi obiettivi sono perseguiti attraverso una serie di misure di prevenzione a livello nazionale, nonché attraverso una strategia di prevenzione a livello decentrato, contenuta nel paragrafo 3 del P.N.A., in cui sono previsti indirizzi per le amministrazioni. In sostanza, il P.T.P.C. risponde alle seguenti esigenze:
individuare le attività a più elevato rischio di corruzione; individuare, per tali attività, misure di formazione, attuazione e controllo delle
decisioni idonee a prevenire il rischio di corruzione; in particolare sono indicate le misure previste obbligatoriamente dalla L. 190/2012, dalle altre prescrizioni di legge e dal P.N.A., ed eventuali ulteriori misure facoltative;
stabilire obblighi di informazione nei confronti del responsabile chiamato a vigilare sul funzionamento e sull'osservanza del Piano;
monitorare il rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti amministrativi;
monitorare i rapporti tra l'Amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'Amministrazione;
Tra le attività a più elevato rischio di corruzione, il comma 16 dell’articolo 1 della legge 190/2012 individua i procedimenti di:
a) autorizzazione o concessione; b) scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alle modalità di selezione prescelta ai sensi del d.lgs. 163/2006; c) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati;
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d) concorsi e prove selettive per l’assunzione di personale e progressioni di carriera di cui all’articolo 24 del d.lgs. 150/2009.
In attuazione dell’articolo 1, comma 7, della legge 190/2012 l’Ufficio di Presidenza con deliberazione 3 giugno 2013, n. 65 ha provveduto all’individuazione del Responsabile della prevenzione della corruzione del Consiglio regionale Assemblea Legislativa nella dott.ssa Maria Emma Vanni, Vice Segretario Generale Area del Processo Normativo, separatamente dalla nomina del Responsabile della trasparenza individuato con la medesima deliberazione. Il primo Piano è stato adottato con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 18 del 2014, per gli anni 2013-2016, cui ha fatto seguito un primo aggiornamento per gli anni 2015-2017, approvato con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 27 del 2015.
L’aggiornamento Anac al Piano Nazionale Anticorruzione adottato con determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015 individua le seguenti ulteriori “aree generali”:
- gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio; - controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni; - incarichi e nomine; - affari legali e contenzioso.
Inoltre indica le attività che le amministrazioni devono porre in essere ai fini del miglioramento della qualità del P.T.P.C. e delle misure di prevenzione. Va inoltre ricordato che la legge 7 agosto 2015, n. 124 sulla riforma delle pubblica amministrazione, all’articolo 7, contiene la delega legislativa al Governo per la revisione e la semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, di pubblicità e trasparenza.
L’Assemblea Legislativa è una struttura complessa, con funzioni legislative, di programmazione e amministrative, dotata di autonomia funzionale, organizzativa, gestionale, finanziaria e patrimoniale, amministrativa, negoziale e contrattuale, contabile e di bilancio, secondo quanto disposto dall’articolo 16 dello Statuto e dalla legge regionale 17 agosto 2006, n. 25 (Disposizioni sull’autonomia del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria). In ragione della complessità e dell’ampiezza delle funzioni espletate, l’organizzazione dell’Assemblea Legislativa è connotata da una particolare articolazione organizzativa orientata principalmente allo svolgimento delle tipiche funzioni di un’Assemblea e di quelle amministrative e di gestione ad esse strumentali. La macchina amministrativa, sul modello delle assemblee parlamentari prevede uffici direttamente impegnati nella funzione di assistenza giuridica e legislativa ai Consiglieri e agli organi consiliari, uffici che svolgono una funzione di studio e consulenza nei confronti dei Consiglieri e degli altri uffici e uffici che svolgono funzioni connesse alla gestione amministrativa vera e propria. Nell’esercizio dell'attività legislativa e amministrativa di competenza del Consiglio regionale viene assicurato un ampio accesso dei cittadini che, tramite la consultazione della banca dati online, possono acquisire informazioni sull’iter delle iniziative legislative e delle altre iniziative presentate, nonché sul calendario delle sedute del Consiglio e delle Commissioni, possono prendere visione dei verbali delle sedute del Consiglio, possono assistere in diretta streaming alle sedute del Consiglio regionale. Inoltre, in adempimento a quanto previsto dalla legge 190/2012, dal d.lgs. n. 33/2013 e dal Programma triennale per la trasparenza e l’integrità del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria,
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è assicurata la trasparenza di tutta una serie di attività, consentendo ai cittadini un controllo diffuso sulle stesse. Per ciò che attiene al modello organizzativo, l’Assemblea Legislativa si ispira al modello tipico delle assemblee elettive. Disposizioni specifiche sono previste, in particolare, dal Regolamento interno di organizzazione, emanato con decreto del Presidente del Consiglio regionale Assemblea Legislativa n. 4 del 6 luglio 2009 e successive modificazioni. Nell’anno 2015 sono state inoltre poste in essere alcune misure organizzative (riorganizzazione delle strutture, modifiche alle disposizioni interne). In particolare, le competenze prima attribuite al settore bilancio e contabilità dell’area amministrativa sono state distribuite tra tre strutture e responsabili diversi che concorrono, anche con il supporto del Collegio interno dei Revisori dei conti alla formazione della volontà dell’Amministrazione, riducendo così ulteriormente potenziali rischi derivanti dall’accentramento delle competenze ad un unico soggetto fisico. Riguardo alla mappatura dei processi si rileva che tutti i processi sono stati considerati per la predisposizione del Piano di prevenzione della corruzione. Già al primo PTPC è stata allegata una mappatura dei processi con specifica indicazione dei connessi rischi potenziali e del relativo trattamento (misure di prevenzione e tempistica di attuazione), relativamente ai processi a più elevato rischio corruttivo nelle aree obbligatorie del PNA. La misura del ricorso all’arbitrato, quale mezzo alternativo al giudizio per la risoluzione delle controversie, non è stata inserita nel Piano poiché non si prefigura al momento la necessità di una sua applicazione al Consiglio regionale Assemblea Legislativa, tenuto conto della ridotta entità economica degli appalti, del costo aggiuntivo che deriverebbe dalla procedura arbitrale, e considerato inoltre che per il contenzioso l’Assemblea si avvale dell’Avvocatura dello Stato.
Inoltre, tenuto conto della particolarità dell’Assemblea Legislativa, le cui funzioni istituzionali sono caratterizzate da un ridotto ambito di amministrazione attiva, si è posta attenzione alle attività amministrative e gestionali, con esclusione dei processi tipicamente riconducibili all’attività legislativa, di indirizzo politico e di sindacato ispettivo.
Nell’aggiornamento del Piano per gli anni 2016-2018, tenuto conto, da un lato, della necessità di provvedere entro la scadenza del 31 gennaio 2016, e dall’altro, del fatto che è stato necessario attendere le indicazioni dell’aggiornamento al Piano Nazionale Anticorruzione, approvato il 28 ottobre 2015, non è stato possibile procedere, in questa fase, a un aggiornamento esaustivo tenendo conto di tutte le indicazioni dell’ANAC ed è stato quindi mantenuto l’impianto generale del precedente PTPC, integrando la mappatura dei processi con le ulteriori aree indicate dall’ANAC e con le modifiche intervenute a seguito della revisione degli assetti organizzativi delle strutture dell’Assemblea Legislativa, approvata con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 166 del 10 novembre 2015. Ci si riserva pertanto di procedere, nel corso del 2016, con il coinvolgimento dei dirigenti del Consiglio regionale e dell’OIV, a una revisione completa del Piano e della mappatura dei processi, avendo come riferimento le priorità e gli obiettivi indicati dall’ANAC, che sono i seguenti:
• Trasparenza sul processo di formazione del PTPC • Connessione tra analisi conoscitive e individuazione delle misure • Centralità delle misure di prevenzione • Misure e responsabilità degli uffici • Monitoraggio sull’effettiva attuazione delle misure • Valutazione dell’efficacia delle misure attuate • Integrazione tra P.T.P.C. e Programma per la trasparenza
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• Misure di prevenzione e doveri di comportamento dei dipendenti. Nel presente aggiornamento del Piano triennale per il triennio 2016-2018 sono stati rimodulati i contenuti delle singole aree e, in particolare, i processi riguardanti il Co.re.com., distribuiti prima su diverse aree, sono stati ricondotti ad una specifica area di rischio, “Supporto agli Organi e Organismi statutari”; è stata ridisegnata l’area relativa ai “Contratti pubblici”, ridefinendo le fasi, le attività e i rischi connessi alla scelta del contraente per l’affidamento di piccoli lavori, servizi e forniture all’Assemblea Legislativa; sono state introdotte le nuove aree “Gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio” e “Nomine”; è’ inoltre in corso di approfondimento l’Area “Controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni”, in relazione alla realtà consiliare. Analogamente sono in corso approfondimenti con riferimento all’area prevista dall’aggiornamento al PNA del 2015 “Affari legali e contenzioso”, tenuto conto che il Consiglio regionale ha stipulato, per i propri contenziosi, una convenzione con l’Avvocatura Distrettuale dello Stato. Con riferimento all’area “Nomine” le nomine di competenza consiliare sono in numero molto limitato. Le strutture di supporto alle Commissioni svolgono l’istruttoria sulle proposte di candidatura. Inoltre, sul sito internet istituzionale è presente l’“Archivio nomine”, che assicura la trasparenza riguardo alle nomine e designazioni di rappresentanti della Regione, di competenza sia della Giunta che del Consiglio,con relativa pubblicazione delle dichiarazioni ex d.lgs. 39/2013.
Infine, il presente aggiornamento tiene conto delle risultanze del monitoraggio effettuato riguardo alle misure previste nei precedenti Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione, ed in particolare nel Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015 – 2017, come da relazione del Responsabile della prevenzione della corruzione per l’anno 2015, allegata al presente documento (Allegato A).
Contesto esterno
Nel tener conto dell’indicazione contenuta nell’Aggiornamento 2015 al PNA riguardo all’esigenza di analizzare il contesto esterno, considerando altresì per le prossime modifiche al PTPC la necessità di un sistema strutturato di reperimento di dati di sintesi sulle dinamiche sociali, culturali, economiche, nonché sugli illeciti connessi al territorio al fine di meglio contestualizzare il Piano ed il sistema di prevenzione dei fenomeni corruttivi, nel presente aggiornamento al PTPC si dà atto dei seguenti aspetti generali di contesto, sulla base dei dati a disposizione.
Dalle relazioni sulla sicurezza e sulla criminalità, oltre a procedimenti pendenti per reati ambientali, finanziari e contro la pubblica amministrazione, emerge che in Liguria, pur non essendovi una tradizione criminale, vi è un aumento di procedimenti pendenti di criminalità organizzata, anche straniera. Il territorio della Regione Liguria presenta infatti aspetti particolari in ragione della propria posizione geografica, quale regione di confine, con la Francia, e per la presenza di importanti porti commerciali, che costituiscono uno sbocco sul mare per le Regioni Piemonte e Lombardia.
Inoltre, da un punto di vista economico e sociale, i dati statistici confermano che la regione ha subito gli effetti della crisi economica con conseguenze sui livelli occupazionali ed in particolare la difficoltà di accesso al lavoro da parte di giovani, donne e persone che hanno perso il lavoro, accentuando situazioni di disagio sociale e di povertà.
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La Regione Liguria è intervenuta sui temi della prevenzione del crimine organizzato e della legalità, approvando la legge regionale 5 marzo 2012, n. 7 (Iniziative regionali per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e per la promozione della cultura della legalità). Detta legge prevede, tra gli altri interventi, iniziative di sensibilizzazione delle istituzioni pubbliche finalizzate alla promozione e all’educazione alla legalità; in base ad essa sono inoltre stati istituiti la Stazione Unica Appaltante (articolo 2) e il Tavolo della Legalità (articolo 15).
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SEZIONE I
(IL PIANO DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE: PROCEDURE PER L’ADOZIONE, OBIETTIVI, TEMPISTICA, RISORSE, SOGGETTI E MISURE)
1. Il Piano della prevenzione della corruzione (P.T.P.C.): procedure di adozione, obiettivi, tempistica e risorse 1.1. Il presente Piano triennale della prevenzione della corruzione (di seguito P.T.P.C. o Piano), è adottato ai sensi della legge 190/2012, tenuto conto delle indicazioni del Piano Nazionale Anticorruzione, dell’intesa raggiunta in sede di Conferenza Unificata in data 24 luglio 2013 e dell’Aggiormanento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione, approvato con Determinazione ANAC n. 12 del 28 ottobre 2015. 1.2. Il Piano contiene la mappatura delle attività e dei processi più esposti a rischio di corruzione, come individuati dalla legge 190/2012, con riferimento ai quali effettua l’analisi del rischio di corruzione e la valutazione del livello di rischio per ciascun processo individuato, con indicazione delle misure dirette alla prevenzione dello stesso (Allegato 1). Il Piano recepisce le misure obbligatorie previste dalla legge, da implementare progressivamente negli anni successivi, compatibilmente con la realtà operativa del Consiglio regionale Assemblea Legislativa, così da sviluppare un sistema graduale di prevenzione, tenuto conto dell’evoluzione normativa e organizzativa. Le nuove misure introdotte dal Piano si coordinano con le misure già esistenti presso l’amministrazione consiliare. 1.3. Il Piano è adottato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria ed è aggiornato annualmente, entro il 31 gennaio, prendendo a riferimento il triennio successivo a scorrimento, anche sulla base dei risultati della verifica della sua attuazione. 1.4. Al fine dell’attuazione del Piano, è assicurata a cura del Responsabile della prevenzione della corruzione (R.P.C. o “Responsabile”) la massima diffusione dello stesso, sia all’esterno che all’interno dell’amministrazione. Il Piano e le sue modifiche sono pubblicati nel sito web istituzionale, pagina “Amministrazione Trasparente”, e nelle pagine intranet dell’Assemblea e sono portati all’attenzione di tutto il personale anche via e mail. Il Piano è portato a conoscenza dei collaboratori che, a qualsiasi titolo, prestano servizio con rapporto contrattuale con l’Assemblea. 1.5. L’applicazione del Piano avviene con riferimento ai seguenti obiettivi attuati attraverso le misure, i soggetti, la tempistica e le risorse evidenziate di seguito: OBIETTIVI Il Piano si propone di ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione e di creare un contesto sfavorevole alla corruzione. MISURE Gli obiettivi sopra indicati si realizzano attraverso le misure descritte nella Sezione II, III e IV del presente Piano. SOGGETTI RESPONSABILI L’attuazione del Piano richiede il coinvolgimento di più soggetti, cui fanno capo specifici compiti e responsabilità, come indicato nei successivi paragrafi.
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TEMPISTICA Le misure previste dalle singole disposizioni del Piano sono attuate nei termini stabiliti dalla legislazione statale vigente, dalle intese in sede di Conferenza unificata e dagli ulteriori termini previsti dal Piano stesso. RISORSE Il Piano è attuato nell’ambito delle risorse previste dal bilancio del Consiglio regionale Assemblea Legislativa per l’informatizzazione e per gli interventi formativi previsti nel Piano annuale della formazione e dalle risorse per la formazione obbligatoria. 2. Soggetti coinvolti: compiti e responsabilità 2.1. Fermo restando quanto previsto in ambito nazionale con riferimento ai diversi soggetti istituzionali coinvolti nella strategia nazionale di prevenzione e alle rispettive competenze (Autorità nazionale anticorruzione (A.N.A.C.), Conferenza unificata, Dipartimento Funzione Pubblica), di seguito sono indicati i soggetti che, con riferimento all’Assemblea Legislativa, sono coinvolti nella predisposizione e nell’attuazione del Piano. 2.2. L’articolazione delle strutture del Consiglio regionale Assemblea Legislativa prevede una Segreteria Generale e due Vice Segreterie Generali a loro volta articolate in settori, servizi e uffici, cui sono attribuiti i compiti e le funzioni previsti dal Regolamento interno di organizzazione, emanato con decreto del Presidente del Consiglio n. 4 del 6 luglio 2009 e successive modifiche. Il Segretario Generale, in particolare, è responsabile dell’attuazione integrata e coordinata degli indirizzi emanati dal Presidente e dall’Ufficio di Presidenza, della qualità e della correttezza dell’azione amministrativa, dell’efficienza della gestione e del funzionamento complessivo delle strutture, del coordinamento degli uffici e del loro raccordo con le funzioni del Presidente e dell’Ufficio di Presidenza. 2.3. Il Responsabile della prevenzione della corruzione del Consiglio regionale Assemblea Legislativa è la dott.ssa Maria Emma Vanni, Vice Segretario Generale Area del Processo Normativo, come previsto dalla deliberazione dell’Ufficio di Presidenza 3 giugno 2013, n. 65, con la quale si è provveduto, altresì, all’individuazione del Responsabile per la trasparenza del Consiglio regionale Assemblea Legislativa, nella persona del Dirigente dott. Franco Rizzo. Il Responsabile della prevenzione della corruzione svolge i seguenti compiti:
propone all’Ufficio di Presidenza il Piano triennale della prevenzione della corruzione e i suoi aggiornamenti e ne cura la trasmissione, una volta approvato, all’Autorità nazionale anticorruzione;
verifica l’attuazione del Piano e la sua idoneità, sulla base della sintesi annuale fornita dai dirigenti ai sensi del successivo § 16 nonché delle altre comunicazioni periodiche da questi effettuate e anche tenuto conto di eventuali proposte formulate dalla dirigenza generale e dai dirigenti in ordine alle attività ed ai procedimenti esposti a maggior rischio di corruzione;
propone la modifica del Piano quando siano accertate significative violazioni delle prescrizioni, ovvero quando intervengano mutamenti nell’organizzazione o nell’attività dell’amministrazione;
verifica, d’intesa con il Segretario generale, la rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento di attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione, secondo quanto stabilito al § 6 e nella mappatura di cui all’Allegato 1;
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individua, su proposta dei dirigenti competenti, il personale da inserire in attività di formazione e/o aggiornamento con particolare attenzione ai dipendenti destinati a operare nei settori particolarmente esposti alla corruzione;
presenta all’Ufficio di Presidenza, entro il 15 dicembre di ogni anno, a partire dal 2014, una relazione sui risultati dell’attività svolta e ne assicura la pubblicazione sul sito web della Regione;
riferisce all’Ufficio di Presidenza sull’attività svolta, ogniqualvolta sia necessario; cura che nell’ambito del Consiglio regionale siano rispettate le disposizioni del d.lgs
39/2013 in materia di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi; assicura la massima diffusione del presente Piano secondo quanto previsto al
precedente § 1.4. Il Responsabile per la trasparenza svolge le funzioni previste dall’articolo 43 del decreto legislativo n. 33/2013, ed in particolare svolge stabilmente attività di controllo sull’adeguamento da parte dell’Amministrazione degli obblighi di pubblicità previsti dalla normativa vigente, assicurando la completezza, la chiarezza e l’aggiornamento delle informazioni pubblicate, nonché segnalando al Responsabile per la prevenzione della corruzione, all’organo di indirizzo politico, all’organismo indipendente di valutazione, all’Autorità Nazionale Anticorruzione e, nei casi più gravi all’Ufficio procedimenti disciplinari, i casi di mancato o ritardato adempimento agli obblighi di pubblicità. Il Responsabile per la trasparenza provvede inoltre alla predisposizione e all’aggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità all’interno del quale sono previste misure di monitoraggio sull’attuazione degli obblighi di trasparenza e ulteriori misure e iniziative di promozione della trasparenza in rapporto con il Piano anticorruzione, nonché controlla e assicura la regolare attuazione dell’accesso civico. Il Servizio Legislativo e il Settore Assistenza Istituzionale, Ricerche e Rapporti con gli Enti locali svolgono attività istruttorie e di supporto giuridico amministrativo alle funzioni rispettivamente del Responsabile della prevenzione della corruzione e al Responsabile per la trasparenza. Il Settore Assistenza Istituzionale, Ricerche e Rapporti con gli Enti locali, inoltre, nell’ambito della propria competenza in materia di gestione e conservazione degli atti documentali, provvede allo studio e alla realizzazione di soluzioni organizzative e interventi o accorgimenti tecnici sui sistemi di protocollo informatico in uso presso l’Assemblea idonei ad assicurare la riservatezza della corrispondenza, dal momento della ricezione, alla gestione, fino alla conservazione, a tutela dei soggetti che effettuino segnalazione di illeciti. 2.4. L’Ufficio procedimenti disciplinari (UPD) e la struttura competente in materia di personale forniscono supporto e collaborazione al Responsabile della prevenzione della corruzione per la predisposizione - secondo quanto previsto dalle Linee guida in materia di codici di comportamento delle pubbliche amministrazioni, approvate con delibera n. 75/2013 dall’A.N.AC. - del Codice di comportamento dei dipendenti del Consiglio regionale Assemblea Legislativa approvato dell’Ufficio di Presidenza con delibera n. 28 del 13 febbraio 2014, nonché per la verifica annuale del livello di attuazione del Codice stesso. 2.5. La struttura competente in materia di informatizzazione consiliare, garantisce il funzionamento, l’accessibilità, la fruibilità e la corretta gestione del sito istituzionale e degli strumenti informatici e telematici a supporto delle misure previste dal P.T.P.C. ed in generale assicura l’attività per la predisposizione e la creazione di nuovi strumenti o programmi informatici a supporto del sistema di prevenzione della corruzione. 2.6. La dirigenza generale e la dirigenza collaborano con il Responsabile rispettivamente ai sensi dell’articolo 16, comma 1 lettere l bis), l ter) e l quater) e dell’articolo 17 del d.lgs.
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165/2001. Al fine di favorire l’espletamento delle funzioni e dei compiti assegnati dalla legge al Responsabile e vigilare sul rispetto delle disposizioni del Piano da parte dei dipendenti assegnati, ciascun dirigente è individuato quale Referente per la prevenzione nell’ambito della struttura alla quale è preposto e partecipa alla rilevazione dei processi e alla valutazione e alla gestione del rischio. 2.7. La struttura competente in materia di personale collabora con il Responsabile in relazione alle necessità connesse alle attività formative e in particolare provvede a quanto necessario alla programmazione e alla realizzazione degli interventi formativi. 2.8. La dirigenza generale, i dirigenti, i responsabili del procedimento e tutto il restante personale sono responsabili della corretta attuazione e dell’osservanza delle disposizioni contenute nella legge n. 190 del 2012 e nel presente Piano e dei previsti obblighi di informazione, comunicazione e monitoraggio. 2.9. All’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) compete la verifica dell’assolvimento degli obblighi di trasparenza e l’espressione del parere preventivo sul Codice di Comportamento. Esso, inoltre, formula eventuali osservazioni sulla adeguatezza del Piano e delle misure in esso previste alla realtà organizzativa del Consiglio regionale. 2.10. L’organizzazione dell’Assemblea è rappresentata graficamente nell’organigramma che segue:
UFFICIO DI PRESIDENZA - PRESIDENTE
SEGRETARIO GENERALE
VICE SEGRETERIA AREA PROCESSO NORMATIVO
VICE SEGRETERIA AREA GESTIONE AMMINISTRATIVA
GABINETTO DEL PRESIDENTE
SERVIZIO BILANCIO, TRATTAMENTI ECONOMICI E STATUS
CONSIGLIERI
SERVIZIO PROVVEDITORATO, AFFARI GENERALI E GRUPPI
CONSILIARI
SERVIZIO RAGIONERIA, GESTIONE DEL PERSONALE E VALUTAZIONE
SERVIZIO ASSEMBLEA
STAFF DOCUMENTAZIONE E STUDI
SETTORE ASSISTENZA ISTITUZIONALE
, RICERCHE E RAPPORTI CON GLI ENTI LOCALI
SERVIZIO LEGISLATIVO SERVIZIO COMMISSIONI
SEZIONE II (MISURE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE)
3. Trasparenza 3.1. La trasparenza dell’attività amministrativa del Consiglio regionale Assemblea Legislativa rappresenta una misura fondamentale nella prevenzione della corruzione e dell’illegalità, in quanto consente il controllo da parte dei cittadini dell’azione amministrativa. 3.2. Gli adempimenti in materia di trasparenza sono quelli contenuti nella legge 190/2012, nel d.lgs. n. 33/2013, nelle Intese raggiunte in Conferenza unificata e nel Programma triennale per la trasparenza e l’integrità (P.T.T.I.) del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria. In particolare gli adempimenti sono quelli contenuti nell’articolo 1, commi 15, 16, 26, 27, 28, 29, 30, 32, 33 e 34, della legge 190/2012 e nelle lettere da a) a d) del comma 1 dell’articolo 23 del d.l.gs. n. 33/2013. 3.3. In riferimento agli obblighi di pubblicazione dei provvedimenti amministrativi previsti dall’articolo 23, comma 1, lettere da a) a d), del d.lgs. n. 33/2013, l’Intesa raggiunta in sede di Conferenza unificata in data 24 luglio 2013 ha chiarito che le prescrizioni riguardano i provvedimenti conclusivi dei procedimenti indicati che costituiscono le aree a rischio corruttivo specificamente individuate dall’articolo 1, comma 16, della legge 190/2012. Gli adempimenti in materia di trasparenza sono assolti mediante pubblicazione sul sito web istituzionale della Regione, pagina Amministrazione trasparente. 3.4 +Le misure in materia di trasparenza contenute nel P.T.T.I. e nei relativi aggiornamenti, ancorchè approvati con separata deliberazione dell’Ufficio di Presidenza, costituiscono parte integrante del presente P.T.P.C.. 3.5 Il Segretario generale assicura la completa informativa al personale del Consiglio di tutti gli atti di carattere organizzativo o che abbiano effetti sul personale.
Decorrenza della misura: immediata
Soggetti competenti all’adozione della misura:
Ufficio di Presidenza Responsabile della trasparenza Responsabile della prevenzione della corruzione O.I.V. Dirigente responsabile della struttura coinvolta.
4. Codice di comportamento 4.1. Il Codice di comportamento dei dipendenti del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria è approvato dall’Ufficio di Presidenza, su proposta del Responsabile, con procedura aperta alla partecipazione e previo parere obbligatorio dell’OIV. Il Codice è stato approvato con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 28 del 13 febbraio 2014. 4.2. Il Responsabile, tramite le pagine intranet dell’Assemblea Legislativa, nonché mediante pubblicazione nel sito istituzionale della Regione, pagina Amministrazione
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trasparente, assicura la massima conoscenza, da parte del personale del Consiglio regionale Assemblea Legislativa, del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62 (Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165) e del Codice di comportamento approvato dall’Ufficio di Presidenza. 4.3. Il Segretario generale assicura che il Codice di comportamento sia portato a conoscenza dei collaboratori a qualunque titolo dell’Assemblea. 4.4. Nell’ambito del Codice di comportamento sono previste disposizioni atte a rafforzare gli effetti di una eventuale violazione della riservatezza del dipendente che effettua segnalazioni di illeciti di cui all’articolo 54 bis del d.lgs. 165/2001 (Tutela del whistleblower). 4.5. Competente a fornire le indicazioni per la corretta applicazione del Codice di comportamento è la struttura competente in materia di personale. Quest’ultima organizza inoltre interventi formativi per la corretta conoscenza e applicazione del Codice di comportamento.
Decorrenza della misura: entro il 31 ottobre di ogni anno, l’Ufficio Procedimenti Disciplinari (UPD) fornisce al Responsabile i dati relativi all’applicazione del Codice, ai fini del monitoraggio annuale
Soggetti competenti all’adozione della misura:
Ufficio di Presidenza Responsabile della prevenzione della corruzione O.I.V. U.P.D. Segretario generale e Dirigenti
5. Disposizioni interne 5.1. Le vigenti disposizioni interne concernenti il rapporto di lavoro disciplinano le modalità di autorizzazione al personale dipendente, dirigente e non dirigente, degli incarichi extraistituzionali e, per quanto riguarda gli incarichi istituzionali retribuiti, le modalità di comunicazione alla competente struttura del personale ai fini dell’inserimento nell’Anagrafe degli incarichi. Per quanto non disciplinato dalle vigenti disposizioni interne, al fine di prevenire rischi di corruzione, il Segretario Generale propone all’Ufficio di Presidenza, per l’adozione, i necessari adeguamenti alle stesse, anche per quanto riguarda il divieto di svolgere, nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro, l’attività lavorativa o professionale di cui all’articolo 53, comma 16 ter, del d.lgs. 165/2001. 5.2. E’ in ogni caso assicurato il rispetto delle seguenti disposizioni:
a) astensione in caso di conflitto di interesse di cui all’articolo 1, comma 41, L.190/2012 coordinato con gli articoli 6 e 7 del Codice di Comportamento approvato con d.P.R. 62/2013;
b) inconferibilità di incarichi dirigenziali in relazione all’attività svolta dall’interessato in precedenza (d.lgs. 39/2013);
c) incompatibilità specifiche per i titolari di incarichi dirigenziali (d.lgs. 39/2013);
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d) inconferibilità di incarichi dirigenziali per i soggetti che siano stati destinatari di sentenze di condanna per delitti contro la pubblica amministrazione secondo quanto previsto al Capo II del d.lgs. 39/2013;
e) formazione di commissioni e assegnazione a particolari uffici secondo quanto previsto agli articoli 35 bis del d.lgs. 165/2001 e 3 del d.lgs. 39/2013.
5.3. In relazione agli obblighi di cui al paragrafo 5.2, il dirigente competente del procedimento predispone i moduli per la dichiarazione ai fini dell’insussistenza delle cause di inconferibilità e incompatibilità, predispone i modelli di dichiarazione sostitutiva di certificazione da sottoporre all’atto della formazione delle commissioni di gara, delle commissioni di concorso e di assegnazione dell’incarico. Il dirigente competente al procedimento provvede ai controlli a campione sulle dichiarazioni sostitutive secondo le disposizioni interne e riferisce entro il 31 ottobre al Responsabile della prevenzione della corruzione sui controlli effettuati. 5.4. In relazione agli obblighi di cui al presente paragrafo, sono previste nelle disposizioni interne adeguate forme di controllo. 5.5 In relazione alle nomine di competenza del Consiglio regionale, vengono predisposti e fatti sottoscrivere all’atto della presentazione delle candidature, da parte della struttura competente, le dichiarazioni sostitutive previste dal d.lgs. 39/2013.
Decorrenza della misura: immediata
Soggetti competenti all’adozione della misura:
Ufficio di Presidenza Segretario generale Dirigente del Servizio Ragioneria, Gestione del Personale e Valutazione
Dirigente del Servizio Provveditorato, affari Generali e Gruppi consiliari
Dirigente Servizio Commissioni
6. Rotazione del personale
6.1. La rotazione del personale dirigenziale e del personale con funzioni di responsabilità direttamente coinvolto nelle attività a più elevato rischio di corruzione, come individuate nel successivo paragrafo 12, è effettuata sulla base di quanto previsto dalla mappatura di cui all’allegato 1, al fine di evitare periodi troppo lunghi in cui lo stesso soggetto sia responsabile delle medesime attività e in modo da assicurare la continuità e il buon andamento dell’azione amministrativa. A tal fine, tenuto conto delle ridotte dimensioni dell’apparato a supporto dell’Assemblea Legislativa, la necessità di effettuare la rotazione nelle aree a più elevato rischio corruzione, previa adeguata informativa alle organizzazioni sindacali rappresentative, è valutata alla luce dei seguenti elementi e qualora le ulteriori misure previste dal PTPC non siano risultate efficaci in fase di monitoraggio annuale del Piano: necessità di assicurare, compatibilmente con le professionalità necessarie disponibili, la piena funzionalità e il mantenimento delle necessarie competenze degli uffici; effettuazione di un’adeguata formazione in materia di anticorruzione per i soggetti incaricati; frequenza dell’esposizione al rischio connessa al numero delle pratiche trattate nell’arco del triennio di attuazione del Piano; verificarsi di eventi e loro consistenza in relazione a fenomeni corruttivi e di illegalità con riguardo ad eventuali sentenze penali, della Corte dei Conti o sanzioni disciplinari.
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6.2. Per esigenze organizzative, la misura della rotazione può essere integrata o sostituita da una rotazione dei procedimenti affidati al personale appartenente ad una stessa struttura o area di appartenenza. 6.3. Il dirigente della singola struttura, può disporre la presenza di almeno due dipendenti contemporaneamente alle fasi più sensibili del procedimento, ferma restando la responsabilità dello stesso in capo ad un unico soggetto. 6.4 Il Dirigente competente in materia di gestione del personale pubblica sulla pagina Amministrazione trasparente i provvedimenti assunti anche dai singoli dirigenti di rotazione del personale.
Decorrenza della misura: mantenimento della misura attuata nel 2015 e dal 2016 punto 6.4.
Soggetti competenti all’adozione della misura:
Ufficio di Presidenza Segretario generale Dirigente del personale
7. Comunicazioni 7.1. Ogni sei mesi, entro il 15 aprile ed entro il 15 ottobre, i dirigenti responsabili dei procedimenti e delle attività mappate come a rischio di corruzione medio e alto comunicano al Responsabile e al Segretario Generale, l’elenco dei provvedimenti adottati, indicando il responsabile di ciascun procedimento, i destinatari e i tempi di effettiva conclusione dei procedimenti. Il Responsabile effettua annualmente il controllo a campione su un procedimento estratto a sorte dall’elenco. 7.2. I dirigenti e i responsabili dei procedimenti rientranti nelle attività a medio e alto rischio corruzione comunicano tempestivamente al proprio diretto superiore i casi in cui si trovino in conflitto di interessi, i ritardi nella gestione dei procedimenti, eventuali casi di inosservanza delle disposizioni contenute nel presente Piano. 7.3. Il Responsabile per la trasparenza informa il Responsabile per la prevenzione della corruzione in merito alle segnalazioni inviate all’Autorità Nazionale Anticorruzione e agli altri soggetti competenti, per mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa in materia di trasparenza. 7.4. I Dirigenti inviano entro il 31 ottobre di ogni anno al Responsabile i dati necessari per il monitoraggio e la verifica di attuazione del Piano, secondo quanto previsto al successivo paragrafo 16. 7.5. La mancata osservanza dell’obbligo di comunicazione nei confronti del Responsabile dà luogo alle responsabilità previste dal Codice di comportamento di cui al § 4. 7.6. Il dirigente competente in materia di personale entro il 31 ottobre di ogni anno trasmette al Responsabile i dati relativi agli interventi formativi in materia di anticorruzione erogati ai dipendenti, con indicazione del numero di dipendenti partecipanti articolati per strutture, della quantità in termini di giornate/ore di formazione erogata, dei soggetti che hanno erogato la formazione e dei contenuti della formazione.
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7.7. Entro il 31 ottobre di ogni anno l’UPD, tramite l’Ufficio competente in materia di personale, comunica al Responsabile eventuali criticità nell’attuazione delle disposizioni del Codice di comportamento del personale, il numero e il tipo delle violazioni accertate e sanzionate in base al Codice di comportamento e le aree in cui si concentra il più alto tasso di violazioni, le denunce concluse con provvedimenti disciplinari, il numero delle sentenze dei Giudici penali e della Corte dei Conti pronunciate nei confronti del personale del Consiglio regionale per le aree ad elevato rischio corruzione, nonché l’ammontare delle eventuali condanne in riferimento ai fatti corruttivi. 7.8. In attuazione dell’articolo 20 del d.lgs. n. 39/2013, ciascun dirigente rende, entro il 1 marzo di ogni anno, la dichiarazione annuale di insussistenza di cause di incompatibilità.
Decorrenza della misura: immediata, salvo quanto di seguito specificato: entro il 1 marzo di ogni anno con riguardo alla dichiarazione annuale (§ 7.8);
ogni sei mesi, entro il 15 aprile ed entro il 15 ottobre, per quanto riguarda la comunicazione dei provvedimenti (§ 7.1);
entro il 31 ottobre di ogni anno con riguardo alla trasmissione dei dati per il monitoraggio (§ 7.4., 7.7)
Soggetti competenti all’adozione della misura:
Responsabile per la trasparenza Dirigente del Servizio Ragioneria, Gestione del Personale e Valutazione
U.P.D. Dirigenti Responsabili dei procedimenti Responsabile della prevenzione della corruzione
8. Monitoraggio del rispetto dei termini procedimentali 8.1. I dirigenti provvedono, entro il 15 aprile (per il periodo dal 1 ottobre al 31 marzo) ed entro il 15 ottobre (per il periodo dal 1 aprile al 30 settembre) al monitoraggio semestrale del rispetto dei termini per la conclusione dei procedimenti amministrativi di competenza della propria struttura e a darne comunicazione al Segretario Generale, che cura la pubblicazione dei risultati sul sito web istituzionale. 8.2. Nel caso di mancato rispetto dei termini, il dirigente indica le motivazioni che giustificano il ritardo e le misure adottate per eliminare tempestivamente l’anomalia.
Decorrenza della misura:
immediata (adempimento semestrale, entro il 15 aprile ed entro il 15 ottobre)
Soggetti competenti all’adozione della misura:
Segretario generale Dirigenti per l’area di rispettiva competenza
9. Monitoraggio dei rapporti tra amministrazione e soggetti beneficiari 9.1. I dirigenti delle strutture interessate alla stipula di contratti e ai procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere verificano eventuali relazioni di parentela o affinità entro il secondo grado sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti dei soggetti esterni e i dipendenti della
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propria struttura, mediante apposita dichiarazione scritta dei soggetti beneficiari circa l’insussistenza di relazioni di parentela o affinità con dipendenti della struttura, secondo quanto previsto dal Codice di comportamento. A tal fine presso la struttura è disponibile l’elenco nominativo del personale. 9.2. Nel caso risultino relazioni di cui al comma 1 il dirigente e/o il dipendente, interessato al potenziale conflitto di interesse, si astiene secondo quanto previsto dal Codice di comportamento. 9.3. I dirigenti comunicano i casi di astensione al Dirigente generale responsabile e al Responsabile della prevenzione.
Decorrenza della misura: immediata
Soggetti competenti all’adozione della misura:
Dirigenti per l’area di rispettiva competenza Dipendenti
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10. Formazione 10.1. Nella prevenzione della corruzione la formazione è considerata di importanza fondamentale. I fabbisogni formativi sono individuati dal Responsabile in collaborazione con il dirigente competente in materia di personale, tenuto conto anche delle proposte dei dirigenti. A tal fine entro il 31 gennaio di ogni anno, ciascun dirigente trasmette al RPC e al dirigente competente in materia di formazione l’elenco nominativo del personale da formare e l’indicazione dei fabbisogni formativi specifici (secondo il fac simile contenuto nell’allegato n. 4. 10.2. Sono previsti interventi formativi finalizzati all’approfondimento dei contenuti della Legge 190/2012, dei decreti attuativi e del nuovo Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici, nonchè sui temi dell’etica e della legalità. L’Allegato 2 sintetizza lo schema di massima degli interventi formativi. 10.3. Nell’ambito del Piano annuale della formazione sono previsti interventi formativi specifici rivolti ai dirigenti e al personale che operano nelle aree dove è più elevato il rischio di corruzione. 10.4. Per il Responsabile della prevenzione della corruzione e altro personale, a vario titolo coinvolto nel processo di prevenzione, vengono previste iniziative formative specialistiche sui temi e sulle tecniche di gestione del rischio. 10.5. Le attività formative possono essere realizzate anche in collaborazione con le competenti strutture della Giunta regionale, nonché nell’ambito di attività promosse dal Dipartimento della Funzione Pubblica–Formez PA. o dalla Scuola Nazionale di Amministrazione o da altre amministrazioni regionali. 10.6. Nelle pagine intranet è resa tempestivamente disponibile, a cura della struttura competente in materia di personale e della struttura competente in materia di informatica, la documentazione ed i materiali dei corsi, che restano pubblicati anche per una loro consultazione successiva, così da garantire la massima diffusione e informazione sui temi oggetto dell’attività formativa. 10.7. A decorrere dal 2016 è prevista la realizzazione di attività formativa in materia di prevenzione del fenomeno corruttivo rivolta, in diversa misura, a tutto il personale regionale che presta servizio presso l’Assemblea Legislativa, in relazione alla quale l’Ufficio di Presidenza, successivamente all’approvazione del bilancio per gli anni 2016, 2017 e 2018, ha approvato il progetto formativo con deliberazione del 29 dicembre 2015.
Decorrenza della misura:
2016 e nel corso del triennio preso in considerazione dal Piano
Soggetti competenti all’adozione della misura:
Responsabile per la prevenzione della corruzione Dirigente del Servizio Ragioneria, Gestione del Personale e Valutazione
Dirigenti
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SEZIONE III (GESTIONE DEL RISCHIO)
11. Metodologia per la valutazione del rischio 11.1. L’individuazione delle aree di rischio è frutto della valutazione del possibile rischio del fenomeno corruttivo nei singoli processi, tenuto conto della probabilità che tale rischio si possa verificare e del suo impatto, ovvero delle possibili conseguenze, sulla base delle indicazioni contenute nel Piano Nazionale Anticorruzione e dell’esperienza pregressa. 11.2. Per ciascuna attività o processo viene compiuta, mediante coinvolgimento dei Dirigenti per le aree di competenza, una valutazione dei possibili rischi, tenendo conto di alcuni elementi indicativi, quali la discrezionalità del processo, la sua rilevanza esterna, la complessità, la rilevanza del valore economico. Sulla base di tale valutazione per ogni area vengono individuate le attività a maggior rischio di corruzione. 11.3. L’Organismo indipendente di valutazione (O.I.V.) e il Collegio dei Revisori contribuiscono alla fase di identificazione del rischio mediante le risultanze della loro attività ordinaria di monitoraggio. 11.4. Per adeguare il sistema di prevenzione alle indicazioni contenute nell'Aggiornamento 2015 al PNA si prevede di affinare meglio la metodologia, anche tenuto conto delle risultanze dei Tavoli tra Anac e Regioni, ai fini di un’applicazione omogenea dei criteri per la definizione dei livelli di rischio, nonchè delle eventuali innovazioni normativa conseguenti dalla delega contenuta nella legge n. 124/2015. 12. Individuazione delle aree a rischio di corruzione. 12.1. In fase di prima elaborazione del presente Piano e tenuto conto degli indirizzi del P.N.A e dell’Aggioramento 2015 al PNA, le aree di rischio sono le seguenti:
AREE DI RISCHIO GENERALI Area A: Acquisizione e progressioni del personale; Area B: Contratti pubblici; Area C: Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto
economico; Area D: Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto
economico diretto e immediato per il destinatario; Area E: Gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio; Area F: Nomine; AREE DI RISCHIO SPECIFICHE Area G: Supporto agli Organi e agli Organismi statutari.
12.2. Ai sensi dell’articolo 1, comma 16, della L.190/2012 sono sottoposti alle misure di prevenzione i seguenti procedimenti:
a) scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi; b) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati;
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c) concorsi e prove selettive per l’assunzione di personale e progressioni di carriera. 12.3. Nell’Allegato 1 per ciascuna area di rischio sono individuati i processi e la relativa mappatura del rischio, sulla base di una valutazione in termini di probabilità e di impatto compiuta con la dirigenza generale e con la dirigenza preposta a ciascuna area.
13. Misure specifiche per la prevenzione del rischio: meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni. 13.1. Al fine di prevenire il rischio di corruzione, oltre alle misure previste nella SEZIONE II per tutti i processi mappati, si prevedono le seguenti misure specifiche: a) indizione, di norma almeno cinque mesi prima della scadenza dei contratti aventi per oggetto la fornitura di beni e servizi e per l’esecuzione di lavori, delle procedure di gara secondo la normativa nazionale e regionale sui contratti; b) monitoraggio del rispetto dei termini previsti dai singoli contratti per la fornitura di beni e servizi e per l’esecuzione di lavori e, in caso di superamento degli stessi, informativa, a cura del soggetto che attesta la regolare esecuzione della prestazione, al dirigente competente in materia di gare e contratti e al Responsabile con indicazione delle ragioni del ritardo; c) rispetto del principio di rotazione degli operatori economici iscritti negli elenchi ufficiali di fornitori o prestatori di servizi nell’acquisizione di servizi e forniture; d) applicazione, di norma, del principio di rotazione negli incarichi dei componenti esperti delle commissioni di gara delle procedure contrattuali o di concorso per il reclutamento del personale, compatibilmente con le professionalità necessarie disponibili; e) ricorso al mercato elettronico e alla centrale di committenza; f) introduzione di forme di presa d’atto del Codice di comportamento da parte dei dipendenti al momento dell’assunzione e dell’aggiudicatario all’atto della stipulazione del contratto; g) eventuale inserimento, a cura del dirigente competente in materia di gare e contratti, nei bandi di gara o nelle lettere invito di clausole di legalità o di rispetto di protocolli di legalità, ai sensi dell’articolo 1, comma 17, della legge 190/2012 per garantire ulteriori criteri di legalità e comportamenti etici; h) proroghe dei contratti solo a condizione che tale possibilità sia disciplinata negli atti di gara ed inserita nel valore contrattuale. Eventuali proroghe contrattuali devono essere limitate nella durata e motivate da ragioni procedurali imprevedibili (proroghe tecniche).
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SEZIONE IV (ALTRE MISURE)
14. Misure di prevenzione già attive 14.1. Dall’anno 2013, a far data dalla nomina del Responsabile della prevenzione della corruzione, sono state adottare alcune prime misure di prevenzione di seguito indicate:
- richiesta ai dirigenti della dichiarazione annuale prevista dall’articolo 20 del d.lgs. 39/2013, nonché adozione delle necessarie modifiche alle pagine del sito web istituzionale della Regione per l’inserimento di tali dichiarazioni anche con riferimento alle nomine di competenza del Consiglio regionale Assemblea Legislativa;
- attuazione degli adempimenti in materia di trasparenza mediante pubblicazione entro il 30 settembre 2013 sul sito web istituzionale della Regione degli atti previsti dal d.lgs. 33/2013;
- pubblicazione nel sito istituzionale, entro il 20 ottobre 2013, del monitoraggio semestrale da parte dei dirigenti del rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti.
14.2. Tra le misure ulteriori già esistenti rilevano la gestione informatizzata del protocollo informatico, della rilevazione delle presenze del personale e delle procedure stipendiali, della gestione dei beni a magazzino. 14.3. A cura dell’ufficio competente in materia di provveditorato ed economato, dal 2013, si è provveduto agli adempimenti relativi alla tracciabilità dei flussi finanziari di cui alla legge 136/2010, nonchè all’applicazione del principio della rotazione degli operatori economici, per cui è stato costituito e mantenuto aggiornato l’Elenco dei Fornitori, Prestatori di Servizi e dei Lavori, previsto dall’articolo 5 del decreto del Presidente del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria 30 aprile 2012, n. 4 (Regolamento delle attività contrattuali del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria). 14.4. E’ stata predisposta nelle pagine intranet dell’Assemblea Legislativa una sezione dedicata all’anticorruzione dove sono disponibili, oltre al presente Piano, il Codice di comportamento e altra documentazione aggiornata di interesse del personale. 14.5. Con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza 13 febbraio 2014, n. 28 è stato adottato il Codice di comportamento del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria, pubblicato sul sito web istituzionale della Regione, pagine “Amministrazione trasparente”, e nella intranet. 14.6. Riguardo alle forme di tutela offerte ai dipendenti denuncianti illeciti di cui all’articolo 54 bis del d.lgs. 165/2001 (tutela del whistleblower) con delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 36 del 2015 sono state apportate modifiche al regolamento interno di organizzazione conferendo responsabilità a ciascun responsabile di struttura di assicurare gli adempimenti di competenza per quanto concerne la tutela dei dipendenti che denunciano illeciti. Inoltre, il sistema informatizzato di registrazione ed archiviazioni degli atti è strutturato in modo da garantire adeguata riservatezza attraverso l’oscuramento dei dati relativi al mittente e all’oggetto. Il Codice di comportamento dei dipendenti del Consiglio regionale Assemblea Legislativa individua, all’articolo 7, come comportamento contrario ai doveri d’ufficio, la violazione dell’obbligo di riservatezza sull’identità del dipendente che segnala illeciti;
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all’articolo 12, comma 6, prevede che il dirigente, nel caso in cui riceva segnalazione di un illecito da parte di un dipendente, adotti ogni cautela affinchè sia tutelato e non sia indebitamente rivelata la sua identità nel procedimento disciplinare, ai sensi dell’articolo 54 bis del d.lgs. n. 165/2001. 14.7. A supporto del sistema di prevenzione, si rileva inoltre che è prevista l’attività di controllo da parte del Collegio interno dei revisori dei conti con riferimento al bilancio del Consiglio regionale. 15. Coordinamento con il Piano delle attività dell’Assemblea 15.1. Le disposizioni del presente Piano integrano, ai sensi della legge n. 190/2012, gli obiettivi del Piano delle attività della struttura amministrativa del Consiglio regionale Assemblea Legislativa. Il Piano delle performance del Consiglio regionale Assemblea legislativa contiene linee strategiche di attività e obiettivi annuali correlati ai contenuti del P.T.P.C e del P.T.T.I, il cui testo è pubblicato nel sito istituzionale, sezione “Amministrazione trasparente”. 16. Verifica e monitoraggio dell’attuazione del Piano. 16.1. Ai fini della verifica dell’attuazione del Piano, ciascun dirigente entro il 31 ottobre di ogni anno trasmette al Responsabile della prevenzione della corruzione una sintesi sul rispetto degli adempimenti previsti dal presente Piano, secondo l’Allegato 3. E’ inoltre cura di ciascun dirigente, qualora intervengano variazioni rispetto a quanto comunicato o emergano eventuali criticità, darne tempestiva comunicazione al Responsabile per la prevenzione della corruzione. I dirigenti delle aree a rischio presentano una relazione dettagliata sulle attività poste in essere per l’attuazione effettiva delle regole di integrità e di legalità e su qualsiasi anomalia accertata. 16.2. Oltre al suddetto monitoraggio, la verifica dell’attuazione delle misure avviene attraverso i dati acquisiti a norma del paragrafo 7, nonché con riferimento all’eventuale segnalazione da parte del Direttore dell’esecuzione, del Rup o del Dirigente competente all’attestazione della regolarità della prestazione, relativamente al rispetto dei termini contrattuali. 17. Relazione 17.1. Il Responsabile della prevenzione della corruzione predispone, a partire dal 2014, entro il 15 dicembre di ogni anno una relazione recante i risultati dell’attività svolta, la trasmette all’Ufficio di Presidenza e ne cura la pubblicazione nel sito web istituzionale della Regione, nelle pagine “Amministrazione trasparente”. 18. Rapporti con la società civile Nell’ambito dei rapporti con la società civile, il Consiglio regionale Assemblea Legislativa si avvale dei canali già attivi, quali il sito internet. In particolare ai fini della consultazione sul Piano triennale per la prevenzione della corruzione, è comunicato sul sito istituzionale un avviso per la raccolta di eventuali segnalazioni e contributi, da inviare tramite una casella di posta elettronica dedicata, [email protected].
26
Allegato 1
Mappatura dei processi a rischio corruzione 2016-2018
Avvertenza:
il livello di rischio è stato indicato con un punteggio, derivante dal calcolo effettuato sulla base dell’Allegato n. 5 del Piano Nazionale Anticorruzione, moltiplicando la media della somma degli indici di valutazione della probabilità (discrezionalità, rilevanza esterna, complessità del processo, valore economico, frazionabilità del processo, controlli) per la media della somma degli indici di valutazione di impatto (impatto organizzativo, impatto economico, impatto reputazionale e sull’immagine).
L’analisi del rischio è effettuata, per ciascun processo, secondo la seguente matrice, espressa in valori medi:
Basso Medio Rilevante da 1 a 3 da 4 a 12 da 15 a 25
Im
pa
tto
5 5 10 15 20 25 4 4 8 12 16 20 3 3 6 9 12 15 2 2 4 6 8 10 1 1 2 3 4 5
1
2
3
4
5
Probabilità
28
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
AREE DI RISCHIO GENERALI
A. Area A: “Acquisizioni e progressioni del personale”
A.1. Reclutamento personale a tempo indeterminato/determinato con concorso
Medio
Media dei valori: 4,38
A.1.1. Concorsi e prove selettive per l’assunzione di personale, dirigente e non dirigente
Atti di approvazione dei bandi di concorso
Favorire un determinato soggetto mediante individuazione di specifici requisiti richiesti senza una effettiva e/o motivata necessità dell’amministrazione.
Trasparenza della procedura
In essere Servizio Ragioneria, Gestione del Personale e Valutazione
29
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
Decreto di ammissione o esclusione dei candidati
Applicazione irregolare dei criteri di valutazione dei requisiti.
Astensione per conflitto di interesse
In essere Servizio Ragioneria, Gestione del Personale e Valutazione
Nomina della Commissione di concorso
Selezione di componenti con criteri diversi dalla mera corrispondenza con le competenze richieste per selezionare adeguatamente i candidati.
Definizione di criteri predeterminati per la composizione delle Commissioni, in modo da garantire il ricambio dei componenti
Nel triennio, all’esito dell’iter di revisione della legge regionale sul reclutamento (anche a seguito dell’attuazione della l. 124/2015)
Servizio Ragioneria, Gestione del Personale e Valutazione
30
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
Approvazione della graduatoria ed assunzione dei vincitori
Irregolare predisposizione al fine di favorire determinati partecipanti.
Regolamentazione puntuale di criteri di formazione delle graduatorie
2016 Servizio Ragioneria, Gestione del Personale e Valutazione
A.2. Conferimenti di incarichi
Medio
media dei valori: 4,25
A.2.1.Conferimenti di incarichi di
collaborazione
Definizione dell’oggetto dell’incarico, del compenso e dei requisiti professionali richiesti
Favorire un determinato soggetto mediante individuazione specifica dell’oggetto dell’incarico senza una effettiva e/o motivata necessità dell’amministrazione
Regolamentazione puntuale di criteri predefiniti
2016 Servizio Ragioneria, Gestione del Personale e Valutazione
31
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
Valutazione / comparazione dei profili professionali dei candidati
Alterazione dei criteri di valutazione predeterminati al fine di favorire un determinato soggetto.
Adozione di una procedura che garantisca la pubblicità e la trasparenza delle modalità di scelta
Immediata Servizio Ragioneria, Gestione del Personale e Valutazione
Individuazione del soggetto
Motivazione generica e tautologica circa la sussistenza dei presupposti di legge per il conferimento di incarichi professionali allo scopo di
Astensione per conflitto di interessi
Distinzione tra responsabile del procedimento e dirigente responsabile del
Immediata
Immediata
Servizio Ragioneria, Gestione del Personale e Valutazione
32
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
agevolare un determinato soggetto
conferimento
A.3. Progressioni di carriera economiche
Basso
media dei valori: 2,50
A.3.1. Progressioni di carriera economiche
Individuazione dei requisiti di accesso alla progressione
Favorire un determinato soggetto mediante individuazione di specifici requisiti richiesti senza una effettiva e/o motivata necessità dell’amministrazione
Applicazione della normativa di settore vigente e della contrattazione decentrata
Trasparenza della procedura
In essere
In essere
Servizio Ragioneria, Gestione del Personale e Valutazione
Approvazione della graduatoria ed assunzione degli aventi
Irregolare predisposizione al fine di favorire
Astensione per conflitto di interesse
In essere
In essere
Servizio Ragioneria, Gestione del Personale e Valutazione
33
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
diritto determinati partecipanti
Trasparenza della procedura
Informatizzazione delle attività per la predisposizione della graduatoria
Mantenimento della misura prevista nel 2015
Servizio Ragioneria, Gestione del Personale e Valutazione
A.4. Conferimento di incarichi di posizione organizzativa
Basso
media dei valori: 3,50
A.4.1. Conferimento di incarichi di posizione organizzativa
Individuazione dei requisiti di accesso alla posizione
Favorire un determinato soggetto mediante individuazione di specifici requisiti richiesti senza una effettiva e/o motivata necessità dell’amministr
Applicazione della normativa settore vigente e del previsto modello di relazione sindacale
Trasparenza della
In essere
In essere
Vice Segretari Generali
34
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
azione
procedura
B. Area B: “Contratti pubblici”
B.1.1. Scelta del contraente per l’affidamento di piccoli lavori, servizi e forniture connessi al funzionamento dell’Assemblea Legislativa
1
Fase di
Medio
media dei valori: 6,13
B.1.1. Programmazione e definizione dei fabbisogni
Analisi e definizione dei fabbisogni
Analisi e definizione di fabbisogni non puntuale o tempestiva
Controllo periodico delle scadenze contrattuali, anche a seguito di richieste
In essere
Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari, in collaborazione con i dirigenti delle strutture
1 Affidamenti di servizi e forniture connessi al funzionamento dell’Assemblea Legislativa possono riguardare piccoli lavori edili, carpenteria e
manutenzioni di pareti interne dei locali, manutenzioni impianti elettrici, telefonici e rete dati; servizi di pulizie, traslochi; vigilanza, assicurativi, assistenza tecnica al sistema di votazione e amplificazione dell’Aula, resocontazione delle sedute consiliari, composizione, stampa e pubblicazione del Bollettino ufficiale; servizio di deposito/gestione archivi; servizio di buvette per l’Aula; servizio noleggio apparecchiature multifunzioni fotocopiatrici e fax, servizio di informazione mediante agenzie di informazione; abbonamenti a riviste e quotidiani, a banche dati, attività formative per il personale; servizio di prevenzione e protezione; servizio di medico competente; forniture di materiale igienico-sanitario, di cancelleria e stampati e forniture di arredi.
35
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
programmazione
interne
E verifiche da parte del Collegio dei revisori
Nel caso di affidamento mediante gara, indizione, di norma, almeno cinque mesi prima della scadenza dei contratti, delle procedure di gara
In essere
In essere (ai sensi del § 13 del PTPC)
B.1.2. Scelta del contraente per
B.1.2.1. Indagini di mercato
Consultazioni preliminari e
Uso distorto delle
Rotazione del
2016 Servizio Provveditorato,
36
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
l’affidamento di piccoli lavori, servizi e forniture connessi al funzionamento dell’Assemblea Legislativa Fase di progettazione
indagini di mercato
consultazioni preliminari di mercato (violazione dei principi di trasparenza e par condicio)
responsabile Affari generali e Gruppi consiliari
B.1.2.2. Nomina del responsabile del procedimento
Individuazione del responsabile del procedimento
Nomina del responsabile del procedimento in rapporti di contiguità con le imprese
Astensione per conflitto di interessi
Immediata Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari
B.1.2.3. Istruttoria del procedimento di affidamento e individuazione degli elementi essenziali del contratto
Determinazione dei criteri di affidamento Definizione dell’oggetto
Non predeterminazione dei criteri di affidamento
Commistione tra elementi di
Trasparenza della procedura
In essere
Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari
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MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
dell’affidamento
valutazione e requisiti di partecipazione
Inserimento di parametri non corrispondenti alla totalità dei candidati del mercato di riferimento.
Definizione dell’oggetto dell’affidamento orientata a favorire un particolare soggetto
Applicazione puntuale delle
Astensione per conflitto di interessi
Formazione del personale, anche in
In essere
2016, 2017
38
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
disposizioni in materia
autonomia, nelle materie di competenza della struttura
B.1.2.4. Individuazione delle modalità e dei criteri di affidamento
Previa istruttoria, affidamenti diretti solo per ragioni tecniche e di esclusiva
Elusione delle norma in materia di affidamento
Mancanza di adeguata valutazione della possibilità di adesione a
Ricorso al Mepa o alle convenzioni Consip o alla Centrale di committenza regionale SUAR o motivazione del mancato ricorso
Previsione della presenza di più funzionari
Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari
39
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
convenzioni/contratti di centrali di committenza nazionali o regionali
Indicazione di marchi commerciali specifici e non aventi caratteristiche di unicità come requisito tecnico
alle fasi sensibili della procedura, ferma restando la responsabilità del procedimento in capo ad un unico responsabile
Rispetto puntuale delle norme in materia di appalti
40
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
In caso di procedure negoziate, invito dei soggetti presenti nell’elenco ufficiale fornitori, con esperimento procedura di gara o eventuale solo sorteggio, per rispettare il principio della rotazione
Frazionamento del valore dell’appalto per eludere gli obblighi di pubblicità previsti
Affidamento volto a favorire uno specifico fornitore
Previsione della presenza di più funzionari alle fasi sensibili della procedura, ferma restando la responsabilità del procedimento in capo ad un unico responsabile Rispetto del principio della rotazione degli operatori economici
In essere
In essere
In essere
Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari
41
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
Utilizzo di procedure negoziate e abuso dell’affidamento diretto al di fuori dei casi previsti dalla legge al fine di favorire un determinato
iscritti negli elenchi fornitori istituiti presso l’Assemblea Astensione per conflitto di interessi
Previsione della presenza di più funzionari alle fasi sensibili della procedura, ferma restando la responsabilità del
In essere
In essere
42
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
soggetto
procedimento in capo ad un unico responsabile
B.1.2.5. Predisposizione di atti relativi al procedimento
Predisposizione di atti e documenti, ivi compreso il capitolato
Previsione di criteri atti a favorire il fornitore in scadenza
Previsione della presenza di più funzionari alle fasi sensibili della procedura, ferma restando la responsabilità del procedimento in capo ad un unico responsabile
2016 Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari
43
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
B.1.3. Scelta del contraente per l’affidamento di piccoli lavori, servizi e forniture connessi al funzionamento dell’Assemblea Legislativa Fase di selezione del contraente
B.1.3.1. Pubblicazione degli atti di gara
Mancata o incompleta informazione
Azioni volte a restringere il numero di partecipanti alla gara
Trasparenza sulle modalità di acquisizione di atti di gara
2016 Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari
B.1.3.2. Trattamento e custodia della documentazione di gara
Non corretta adozione di misure di custodia
Perdita, alterazione o sottrazione della documentazione di gara
Individuazione di archivi per la custodia protetta della documentazione
Menzione nel verbale di gara delle specifiche cautele
In essere
2016
Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari
44
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
adottate a tutela della conservazione delle buste contenenti l’offerta
Utilizzo del sistema di protocollo informatico quale marca temporale delle offerte e degli atti di gara
B.1.3.3. Nomina della Commissione di gara
Individuazione dei componenti
Nomina di Commissari in conflitto di interesse
Astensione per conflitto di interessi
In essere
45
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
B.1.3.4. Verifica dei requisiti di partecipazione
Omessa o parziale verifica dei requisiti
Non predeterminazione dei requisiti
Utilizzo standard dei requisiti proposti dall’ANAC
Collegialità nella verifica dei requisiti
In essere
2016
Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari
B.1.3.5. Valutazione delle offerte e verifica di anomalie
Attività di valutazione e verifica
Applicazione distorta dei criteri previsti dalla gara
Mancata richiesta di giustificazioni
Valutazione delle giustificazioni non
Formazione
specifica
Previsione della presenza di più funzionari alle fasi sensibili della procedura,
2016, 2017
In essere
46
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
approfondita in termini di istruttoria
Mancato rispetto della tassatività delle cause di esclusione
ferma restando la responsabilità del procedimento in capo ad un unico responsabile
47
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
B.1.3.6. Aggiudicazione provvisoria
Aggiudicazione e attività di controllo
Non completo accertamento su quanto autodichiarato in fase di gara al fine di favorire il soggetto aggiudicatario
Regolamentazione puntuale delle procedure di controllo
Collegialità nella verifica dei requisiti
In essere
2016
Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari
B.1.3.7. Annullamento del bando
Annullamento del bando in regime di autotutela
Proroga tecnica o indizione di nuova procedura
Controllo preventivo del responsabile della prevenzione della corruzione
2016
B.1.3.8. Gestione di Individuazione Arbitraria Verifica 2016
48
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
elenchi fornitori degli operatori da invitare alle procedure
individuazione o limitazione degli operatori
interna collegiale dei requisiti fissati per l’accreditamento
B.1.4. Scelta del contraente per l’affidamento di piccoli lavori, servizi e forniture connessi al funzionamento dell’Assemblea Legislativa Fase di verifica dell’aggiudicazione e stipula del contratto
B.1.4.1. Aggiudicazione definitiva e comunicazioni e pubblicazione degli esiti dell’aggiudicazione
Acquisizione della cauzione Invii in merito ad esclusioni, mancati inviti, posizionamento in graduatoria, aggiudicazione definitiva e stipula del contratto Aggiornamento del sito
Mancata costituzione di cauzione da parte del fornitore.
Mancata o parziale comunicazione
Rispetto puntuale della normativa
Rispetto puntuale della normativa
In essere
In essere
2016
Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari
49
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
dell’Osservatorio regionale sugli appalti
Aggiornamento non tempestivo
Rispetto della tempistica
B.1.5. Scelta del contraente per l’affidamento di piccoli lavori, servizi e forniture connessi al funzionamento dell’Assemblea Legislativa Fase di esecuzione del contratto
B.1.5.1. Subappalto Subappalto Deposito
del contratto di subappalto entro i termini previsti dalla legge, verifica dei requisiti soggettivi del subappaltatore, verifica
Accordi collusivi tra imprese partecipanti: 1) Società, singolarmente in grado di partecipare a una gara, che invece si astengono in vista di un successivo subappalto o optano per la costituzione di un’ATI; 2) la
Formazione specifica
2016 Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari
50
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
delle fatture quietanziate al subappaltatore da parte del subappaltante
costituzione di ATI o subappalto perfezionati da imprese accomunate dalla stessa attività prevalente; 3) il ritiro dell’offerta da parte di un’impresa che decide inizialmente di partecipare a una gara, che risulta poi beneficiaria di un subappalto relativo alla medesima gara; 4) nei casi di aggiudicazion
51
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
e basata sull’offerta economicamente più vantaggiosa, l’ATI (tra i maggiori operatori) può essere il frutto di una strategia escludente, tesa ad impedire a imprese minori di raggiungere il necessario punteggio qualitativo
B.1.5.2. Modifiche del contratto originario
Ammissione di varianti in corso di esecuzione
Arbitrario autorizzazione di varianti
Monitoraggio del rispetto dei termini
Immediata
Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari
52
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
del contratto
Aumento sensibile rispetto al valore dell’aggiudicazione
da parte del dirigente
Richiesta di verifiche tecniche da parte del funzionario preposto
Trasparenza mediante pubblicazione delle varianti ammesse sul sito dell’Osservatorio regionale
2016
2016
B.1.5.3. Verifiche sull’esecuzione del contratto
Nomina del Direttore dell’esecuzion
Non effettivo controllo nell’esecuzion
Rotazione del soggetto
2016, 2017 Servizio Provveditorato, Affari generali e
53
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
e, laddove il valore contrattuale lo imponga
e da parte del Direttore dell’esecuzione
incaricato quale Direttore dell’esecuzione
Gruppi consiliari
B.1.5.4. Applicazione di penali
Applicazione di penali con riscossione della cauzione, in caso di inadempienza contrattuale
Non applicazioni di penali al fine di favore economicamente l’appaltatore
Svincolo di cauzione malgrado la non corretta esecuzione della prestazione
Monitoraggio periodico da parte del dirigente
In essere Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari
54
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
B.1.6. Scelta del contraente per l’affidamento di piccoli lavori, servizi e forniture connessi al funzionamento dell’Assemblea Legislativa Fase di rendicontazione
B.1.6.1. Verifica della conformità o regolare esecuzione della prestazione
Acquisizione del visto da parte del responsabile del procedimento
Alterazione o omissione dell’attività di controllo o rilascio del visto in assenza di regolare esecuzione
Controllo del dirigente in presenza di indicatori
In essere
Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari
B.2. Conferimento di consulenze e incarichi professionali
Medio
(media valori: 4,25)
B.2.1. Conferimento di consulenze e incarichi professionali e tecnico professionali
Definizione dell’oggetto dell’incarico, del compenso e dei requisiti professionali richiesti
Favorire un determinato soggetto mediante individuazione specifica dell’oggetto dell’incarico
Applicazione della normativa di settore
In essere Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari
Valutazione e comparazione
Alterazione dei criteri di
Trasparenza delle
Immediata Servizio Provveditorato,
55
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
dei profili professionali dei soggetti
valutazione predeterminati al fine di favorire un determinato soggetto
procedure Affari generali e Gruppi consiliari
Individuazione del soggetto
Motivazione generica allo scopo di agevolare un determinato soggetto
Astensione per conflitto di interessi
Distinzione tra il responsabile del procedimento e il dirigente responsabile del conferimento
Immediata
Immediata
Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari
56
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
C. Area C: “Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico”
C.1. Provvedimenti amministrativi vincolati nell’an e a contenuto vincolato
Basso
media dei valori: 3,54
C.1.1. Procedimento di iscrizione negli Elenchi dei Fornitori, Prestatori di servizi e di lavori per gli affidamenti in economia (art. 125 d.lgs. 163/2006 e regolamento delle attività contrattuali dell’Assemblea Legislativa 30 aprile 2012, n. 4)
Verifica dei requisiti per l’iscrizione nell’elenco
Abuso nell’adozione del provvedimento di iscrizione nell’elenco
Rotazione del funzionario preposto all’aggiornamento dei diversi Elenchi
2016
Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari
D. Area D: “Provvedimenti ampliativi della sfera
57
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
giuridica dei destinatari con effetto economico diretto e immediato per il destinatario”
D.1. Concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari nonchè attribuzione di vantaggi di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati
Basso media dei valori: 3,13
D.1.1. Concessione di borse di studio e premi per favorire la presenza istituzionale dell’Assemblea Legislativa e per la valorizzazione e sviluppo di tematiche di particolare interesse dell’Assemblea stessa
Emanazione e diffusione del bando di concorso regionale
Individuazione irregolare del vincitore
Forme di pubblicità e massima diffusione del bando
In essere Ufficio Gabinetto del Presidente
Nomina della Commissione giudicatrice
Selezione di componenti con le competenze richieste per selezionare i candidati
Presenza di componenti esterni nella Commissione giudicatrice
In essere Ufficio Gabinetto del Presidente
58
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
Proclamazione dei vincitori sulla base delle risultanze dell’attività della Commissione giudicatrice
Individuazione irregolare del vincitore
Anonimato delle prove
In essere Ufficio Gabinetto del Presidente
D.2. Concessione di contributi e di patrocini onerosi per iniziative per favorire la presenza istituzionale dell’Assemblea Legislativa, deliberati dall’Ufficio di Presidenza, in cui l’ufficio interviene con istruttoria formale iniziale.
Medio
Media dei valori: 4,25
D.2.1. Concessione di contributi e di patrocini onerosi per iniziative per favorire la presenza istituzionale dell’Assemblea Legislativa, deliberati dall’Ufficio di Presidenza, in cui l’ufficio interviene con istruttoria formale iniziale.
Verifica della regolarità formale della domanda
Individuazione irregolare del beneficiario
Rispetto della regolamentazione stabilita dell’Ufficio di Presidenza
In essere Ufficio Gabinetto del Presidente
D.3. Concessione di Basso D.3.1. Concessione di Fase Irregolarità Applicazione In essere Servizio
59
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
contributi assistenziali ai sensi della legge regionale n. 3/2002
media valori: 2,50
contributi assistenziali ai sensi della legge regionale n. 3/2002
istruttoria dell’istruttoria per l’ ammissibilità dell’istanza o la determinazione del contributo con indebito riconoscimento
delle disposizioni attuative approvate dall’ufficio di Presidenza
Trasparenza delle procedure
In essere
Ragioneria, Gestione del Personale e Valutazione
E. Area E: “Gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio”
E.1. Gestione delle spese
Medio
media valori: 4,38
E.1.1. Gestione dei fondi economali da parte dell’economo cassiere e del sostituto
Gestione fondi economali, di valori in buoni cartacei ed elettronici; maneggio di denaro
Prelievi, anche temporanei, di denaro contante per diverso utilizzo.
Definizione di disposizioni per l’effettuazione di verifiche di cassa
Mantenimento della misura, già attuata nel 2015
Economo Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari
60
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
contante.
periodiche senza preavviso, effettuate da soggetto esterno all’ufficio.
Fasi procedimentali: richiesta fondi annuale;accreditamento denaro su c/c intestato ad Economo; gestione del c/c a firme congiunte con Dirigente o Segretario
Distorsione delle finalità ordinarie
Rotazione del funzionario responsabile
Mantenimento della misura già attuata nel 2015
61
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
Generale; gestione cassa mediante prelievo denaro contante e custodia in cassaforte presso ufficio economato;acquisti con procedura cottimo fiduciario o affidamento diretto; erogazione anticipazioni a dipendenti e consiglieri regionali; pagamenti effettuati per contanti o
62
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
bonifico bancario; tenuta scritture contabili relative; controllo tramite verifiche di cassa settimanali controfirmate da dirigente; redazione rendiconti trimestrali presentati a Ufficio di Presidenza; restituzione a fine anno somme residuali
63
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
Basso
Media dei valori: 3,50
E.1.2. Corresponsione delle indennità e rimborsi a singoli Consiglieri, a componenti e a personale contrattualizzato, o in regime di diritto pubblico
Istruttoria per il riconoscimento di quanto dovuto
Riconoscimento indebito per non puntuale controllo dei requisiti dichiarati o delle spese ammesse
Presenza di almeno due dipendenti contemporanea-mente alle fasi sensibili della procedura, ferma restando la responsabilità del procedimento in capo ad un unico responsabile.
In essere Servizio bilancio, trattamenti economici, sviluppo e status consiglieri
Basso
Media dei valori: 2,92
E.1.3. Gestione delle entrate derivanti dalla vendita del Bollettino Ufficiale della Regione Liguria (BURL)
Il corretto introito dei proventi per inserzioni, abbonamenti
Mancato o parziale introito dei proventi
Verifica degli introiti
2016, 2017, 2018
Settore Assistenza Istituzionale, Ricerche e Rapporti con gli
64
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
e acquisti di singoli numeri del BURL
Enti Locali
E.2. Gestione del patrimonio costituito da beni mobili– beni cultuali documentali
Basso
Media dei valori: 2,50
E.2.1. Gestione dei beni mobili
Tenuta dell’inventario dei beni mobili inventariazioni dei beni acquisiti, monitoraggio costante dei beni mobili consiliari sia e in uso che giacenti in attesa d’uso nei magazzini; aggiornamento dei registri contabili inventariali mediante supporto multimediale
Perdita di parte del patrimonio, trasmissione al MEF di dati patrimoniali non corretti, a causa del Mancato controllo dei beni e della mancata o indebita tenuta dei registri contabili inventariali., aggiornamento periodico dei beni inventariati
Ricognizione costante del patrimonio, aggiornamento tempestivo dei registri contabili; ricognizione periodica del patromonio librario presso Polo CSB e sede genovese
2016 Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari, il consegnatario dei beni, in collaborazione con i subconsegnatari
65
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
dedicato e conseguente aggiornamento delle dislocazioni fisiche; trasmissione annuale al MEF dei dati indicatori la consistenza patrimoniale consiliare; collaborazione continua con i sub consegnatari delle strutture consiliari e dei Gruppi politici; tenuta del registro dei beni acquistati dai Gruppi politici (LR
66
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
28/06) in attesa di approvazione dei bilanci rlativi da parte della Corte Conti; istruttoria relativa ad alienazione, donazione ad Enti non profit, o dismissione di beni; gestione del patrimonio librario consiliare in collaborazione con il CSB di Imperia; procedure di scarto della parte di patrimonio
67
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
librario non più utile e suo conseguente passaggio nella disponibilità del cittadino
Basso
Media dei valori: 2,50
E.2.2. Gestione dei beni di facile consumo
Gestione dei beni presenti nel magazzino economale, monitoraggio continuo dei consumi da parte di uffici consiliari e Gruppi politici al fine della corretta distribuzione del materiale richiesto; previsione di acquisti
Gestione ed utilizzo improprio dei beni di facile consumo consiliari del magazzino economale
Informatizzazione della gestione delle richieste di beni di facile consumo, tramite apposito programma informatico “Richieste beni a magazzino” sulla intranet regionale
In essere Servizio Provveditorato, Affari generali e Gruppi consiliari
68
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
annuali basati sull’andamento dei consumi precedenti.
Presentazione di relazioni periodiche relative al dettaglio dei consumi riferiti ai singoli uffici
Basso
Media dei valori: 2,50
E.2.3. Gestione dell’archivio regionale della Liguria per la documentazione trattata dal Consiglio regionale della Liguria Beni culturali documentali
Attività di conservazione selezione e scarto della documentazione prodotta dal Consiglio regionale
Mancata ricognizione
Monitoraggio Settore Assistenza Istituzionale, Ricerche e Rapporti con gli Enti Locali
AREE DI RISCHIO SPECIFICHE
69
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
F. Area F: “Nomine”
F.1. Nomine e designazioni di rappresentanti della regione in enti, istituti pubblici o privati, di competenza del Consiglio regionale
Basso
Media dei valori: 3,75
F.1.1. Attività di istruttoria formale riguardo alle nomine e designazioni di rappresentanti della regione in enti, istituti pubblici o privati, di competenza del Consiglio regionale
Ricognizione delle nomine in scadenza
Mancato aggiornamento delle nomine in scadenza
Tenuta dell’archivio informatizzato delle nomine per la parte di compentenza del Consiglio regionale Trasparenza mediante pubblicazione dell’archivio nomine sul sito istituzionale
In essere In essere
Servizio Commissioni Servizio Commissioni
70
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
Ricevimento delle candidature e verifica dei documenti a corredo della candidatura richiesti dalla legge
Alterazione della fase istruttoria Favorire un determinato soggetto
Utilizzo del protocollo informatico per la ricezione delle candidature e invio delle proposte di candidature e dei relativi allegati ai Componenti della Commissione consiliare competente per la valutazione delle proposte di candidatura Acquisizione da parte
2016 2016
Servizio Commissioni Servizio Commissioni
71
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
Comunicazioni e pubblicazione degli atti adottati
Alterazione della fase istruttoria
dell’Ufficio della dichiarazione di insussistenza di cause di inconferibilità e incompatibilità già al momento della presentazione della candidatura Trasparenza Aggiornamento dell’archivio nomine con indicazione delle nomine effettuate
In essere
Servizio Commissioni
72
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
G. Area G: “Supporto agli Organi e Organismi statutari”
G.1. Supporto al Comitato regionale per le comunicazioni (Co.re.com.)
Medio
media dei valori: 4,96
G.1.1. Attività istruttoria per la predisposizione della graduatoria per la concessione da parte del Ministero dello Sviluppo economico di contributi alle emittenti televisive locali, ai sensi dell’art. 45 della legge 448/1998
Verifica della ammissibilità delle domande e dei requisiti per l’ammissione in graduatoria secondo quanto previsto dal bando di concorso approvato dal Ministero
Ammissione o esclusione della domanda dei soggetti rispettivamente privi o in possesso dei necessari requisiti previsti dal bando
Applicazione della normativa di settore
Trasparenza della procedura
In essere Ufficio Gabinetto del Presidente -Corecom
Definizione del punteggio
Individuazione di un
Utilizzo di procedure
Mantenimento della
Ufficio Gabinetto del Presidente -
73
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
sulla base dei parametri previsti dal bando di concorso e dalle istruzioni ministeriali Predisposizione della graduatoria e approvazione da parte del Corecom con successiva trasmissione al Ministero per gli atti di competenza
punteggio non corrispondente ai parametri previsti dal bando
informatizzate per i calcoli dei relativi punteggi
misura attuata nel 2015
Corecom
Basso
Media dei valori: 3,79
G.1.2. Attività di verifica e controllo in materia di par condicio, delegata
Istruttoria Alterazione della istruttoria al fine di favorire un
Presenza di almeno due dipendenti contemporan
Mantenimento della misura, già attuata nel
Ufficio Gabinetto del Presidente -Corecom
74
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
dalla legge 28/2000 determinato soggetto
ea-mente alle fasi sensibili della procedura ferma restando la responsabilità del procedimento in capo ad un unico responsabile
2015
Medio
Media dei valori: 4,50
G.1.3. Vigilanza sul
rispetto degli obblighi
di programmazione e
delle disposizioni in
materia di esercizio
dell’attività
radiotelevisiva locale,
mediante il
monitoraggio delle
Fase istruttoria
Scelta non imparziale e non trasparente del campione e della modalità di rilevazione
Individuazione di criteri oggettivi per la determinazione del campione
Mantenimento della misura, già attuata nel 2015
Ufficio Gabinetto del Presidente -Corecom
75
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
trasmissioni
dell’emittenza locale
Basso
Media dei valori: 3,75
G.1.4. Tenuta del
Registro degli
operatori di
comunicazione
(ROC).
Istruttoria e rilascio delle certificazioni ROC
Alterazione dell’istruttoria e decisoria per favorire un determinato soggetto
Adozione di procedure informatizzate
Mantenimento della misura, già attuata nel 2015
Ufficio Gabinetto del Presidente -Corecom
Basso
Media dei valori: 3,75
G.1.5. Concessione di rimborsi elettorali alle televisioni previste dalla legge n. 28/2000
Istruttoria Alterazione della fase istruttoria per favorire un determinato soggetto
Presenza di due dipendenti, ferma restando la responsabilità della procedura in capo ad un unico responsabile
2016, 2017, 2018
Ufficio Gabinetto del Presidente -Corecom
76
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
Medio
Media dei valori: 4,25
G.1.6. Gestione delle controversie insorte nei rapporti tra operatori di comunicazioni elettroniche ed utenti e provvedimenti temporanei
Ammissibilità dell’istanza
Ammissione di domande che non corrispondono ai requisiti previsti dalla deliberazione dell’AGCOM
Presenza di due dipendenti, ferma restando la responsabilità della procedura in capo ad un unico responsabile
In essere Ufficio Gabinetto del Presidente - Corecom
Gestione della conciliazione
Tentativo di favorire una delle parti
Verifiche sull’adeguatezza del servizio offerto anche mediante questionari di customer satisfaction
2016 Ufficio Gabinetto del Presidente - Corecom
Medio
G.1.7. Definizione delle controversie tra
Ammissibilità dell’istanza
Ammissione di domande che
Presenza di due
In essere Ufficio Gabinetto del Presidente -
77
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
Media dei valori: 4,25 utenti e operatori di comunicazione elettronica
non corrispondono ai requisiti previsti dalla deliberazione dell’AGCOM
dipendenti, ferma restando la responsabilità della procedura in capo ad un unico responsabile
Corecom
G.2. Attività a supporto del Difensore Civico regionale
Basso
Media dei valori: 3,25
G.2.1. Richiesta di riesame dei provvedimenti limitativi del diritto di accesso alla documentazione
Fase istruttoria del responsabile del procedimento
Alterazione dell’istruttoria
Rispetto del principio del criterio cronologico nell’esame delle istanze
In essere Ufficio Gabinetto del Presidente – Difensore Civico
G.3. Assistenza al Consiglio delle Autonomie Locali (CAL)
Basso
Media dei valori: 3,25
G.3.1. Convenzione per lo svolgimento delle funzioni di segreteria del Consiglio delle Autonomie Locali
Accordo con associazioni regionali degli enti locali tramite convenzione
Liquidazione di oneri in mancanza di svolgimento attività
Trasparenza Pubblicazione della Convenzione sul sito Amministrazi
In essere Settore Assistenza Istituzionale, Ricerche e Rapporti con gli Enti locali
78
MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO ANALISI DELLE ATTIVITA‘ SENSIBILI E DEI RSCHI
POTENZIALI
TRATTAMENTO DEL RISCHIO
MACRO PROCESSO/ ATTIVITA’
Attività o aggregato di attività riconducibile alle aree di rischio
LIVELLO DI RISCHIO
Livello di esposizione Basso, Medio,
Rilevante
PROCESSO Tipologia di processo
ATTIVITA’ SENSIBILE
Individuazione delle fasi
procedimentali
RISCHIO POTENZIALE
Inerente all’alterazione
del corretto svolgimento dell’attività sensibile
MISURA DI
PREVENZIONE
Misura di prevenzione attuata/da
attuarsi
TEMPI DI ATTUAZIO
NE DELLA
MISURA Programmazione dei
tempi
STRUTTURA Dirigente
responsabile dell’attuazione
(CAL) onerosa
one trasparente Verifica della trasmissione semestrale dell’attestazione da parte del Presidente del CAL del regolare andamento dell’attività
G.3.2. Rimborsi spese relativi a soggetti operanti presso il CAL
Istruttoria per il riconoscimento di quanto dovuto
Riconoscimento indebito per non puntuale controllo delle spese ammesse
Presenza di almeno due persone alla fase sensibile dell’istruttoria
In essere Servizio Bilancio, Trattamenti economici e status dei Consiglieri regionali
79
Allegato n. 2
SCHEMA
Attività formative Procedure per la selezione e l’individuazione del personale da inserire in attività formative
(articolo 1, comma 10, lettera c) della legge 190/2012)
Intervento formativo Descrizione sintetica dei contenuti Destinatari/ Individuazione del
personale da inserire negli interventi
formativi
Giornate/ore di formazione
Note
1) Intervento formativo sui temi dell’etica e della legalità (Intervento formativo trasversale)
Corso sulla cultura della integrità e della trasparenza, quale strumento di prevenzione della corruzione, diretto ad illustrare le nuove disposizioni legislative e regolamentari in materia di trasparenza, diritto di accesso civico e obblighi di pubblicazione contenuti nel d.lgs. 33/2013 in attuazione della legge 190/2012. Illustrazione degli strumenti di prevenzione adottati dall’Assemblea, ivi compreso il Codice di comportamento.
Personale categoria A, B, C, D senza P.O. Circa 60 persone
½ giornata per la conoscenza della normativa generale
+ ½ giornata per la conoscenza degli strumenti di prevenzione adottati dall’Assemblea, ed in particolare dei contenuti del Codice di comportamento
L’individuazione del personale, avviene su proposta del dirigente competente.
2) Le novità normative introdotte dalla legge 190/2012: procedure e responsabilità. (Intervento formativo specifico)
Corso diretto ad analizzare le novità normative introdotte dalla legge 190/2012, la cultura dell’integrità e della trasparenza e le misure specifiche contenute nel d.lgs. 33/2013, nel d.lgs. 39/2013, nel nuovo Codice di comportamento dei dipendenti pubblici e dei Piani adottati.
Dirigenti, Vice dirigenti e Funzionari titolari di Posizioni Organizzative Circa 30 persone
½ giornata per la conoscenza della normativa generale e per la conoscenza degli strumenti di prevenzione adottati dall’Assemblea, ivi compreso il Codice di comportamento
L’individuazione del personale, avviene su proposta del dirigente competente.
3) Corsi tematici per Tematiche settoriali in relazione al ruolo svolto Dirigenti, Vice dirigenti L’individuazione del
81
Intervento formativo Descrizione sintetica dei contenuti Destinatari/ Individuazione del
personale da inserire negli interventi
formativi
Giornate/ore di formazione
Note
particolari settori di attività (es. appalti, contabilità) (Intervento formativo specifico in aggiunta all’intervento sulla corruzione di cui al punto 2))
(es. appalti, contabilità)
e Funzionari titolari di Posizioni Organizzative preposti alle aree a rischio corruzione Circa 10 persone
½ giornata (ed eventuale aggiornamento successivo)
personale, avviene su proposta del dirigente competente.
Risk managment (Intervento formativo specifico)
Corso sui temi del risk managment, della prevenzione della corruzione
Responsabile della prevenzione della corruzione e personale, a vario titolo, coinvolto nel processo di prevenzione Max 3/4
Corso a catalogo
82
Allegato 3
SINTESI DEGLI ADEMPIMENTI PREVISTI DAL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (P.T.P.C.)
Anno: ____________
Struttura competente: _______________________ Responsabile:__________________ I) Sono stati rispettati gli obblighi di trasparenza (§ 3 del PTCP) ? SI NO _____________________________________________________ II) Vi sono stati casi di rotazione delle pratiche ai funzionari (§ 6 del PTCP) ? III) Sono stati rispettati gli obblighi di informazione (§ 7 del PTCP) ? SI NO _____________________________________________________ IV) E’stato effettuato il monitoraggio semestrale dei termini procedimentali (§ 8 PTCP) ? SI NO _____________________________________________________ V) E’stato effettuato il monitoraggio dei rapporti tra l’amministrazione e i soggetti beneficiari (§ 9 del PTCP)?
SI NO _______________________________________ VI) Vi sono stati casi di astensione per conflitto di interesse (§ 9 del PTCP)? SI NO _____________________________________________________ VII) Sono state applicate le misure di cui al paragrafo 13, lettere da a) a f) del PTCP? SI NO _____________________________________________________
VII.a) Rispetto del termine per l’indizione delle procedure (§ 13, lettera a))? SI NO VII.b) Monitoraggio termini contrattuali (§ 13, lettera b))? SI NO VII.c) Rotazione degli operatori economici (§ 13, lettera c))? SI NO VII.d) Rotazione incarichi componenti commissioni di gara o concorso (§ 13, lett. d))?
SI NO VII.e) Ricorso al mercato elettronico e alla centrale di committenza (§ 13, lett. e))?
SI NO VII.f) Introduzione di forme di presa d’atto del PTCP (§ 13, lettera f))? SI NO VII.g) Inserimento di clausole o protocolli di legalità (§ 13, lettera g))? SI NO VII.h) Eventuali proroghe contratti (§ 13, lettera h))? SI NO
VIII) Vi sono state denunce delle violazioni al Codice di comportamento? SI NO ______
* * *
Sezione misure ulteriori a cura del Dirigente, per quanto di eventuale competenza IX) Altre iniziative:
IX.1) Numero di incarichi ed aree oggetto di rotazione di incarichi:________________ IX.2) Esiti di verifiche e controlli su cause di inconferibilità e incompatibilità:_________ IX.3.) Forme di tutela offerte ai dipendenti denuncianti illeciti:____________________ IX.4.) Ricorso all’arbitrato secondo criteri di pubblicità e rotazione:________________ IX.5.) Rispetto dei termini procedimentali: ___________________________________ IX.6) Iniziative nell’ambito dei contratti pubblici: ______________________________ IX.7) Iniziative previste nell’ambito di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, vantaggi economici
di qualunque genere: ______________________________ IX.8) Iniziative previste nell’ambito dei concorsi e selezioni del personale: _________ IX.9) Indicazione delle iniziative nell’ambito delle attività ispettive:________________ IX.10) Iniziative di automatizzazione dei processi intrapresi per ridurre i rischi:______ IX.11) Altro: __________________________________________________________
X) Sanzioni: X.1) Numero e tipo di sanzioni erogate:____________________________________
XI) Sono stati attivati canali di comunicazione con la società civile? SI NO ______
* * *
83
Sezione da compilare a cura del Dirigente competente in materia di personale XII) Sono state emanate disposizioni interne (§ 5 del PTCP)? SI NO ___________ XIII) Vi sono stati casi di rotazione di incarichi di dirigenti/funzionari (§ 6 del PTCP) ? SI NO _____________________________________________________ XIV) Codice di comportamento (§ 4 e § 7 del PTCP):
XIV.1) Sono state adottate integrazioni al Codice di comportamento? SI NO _____ XIV.2) Vi sono state denunce delle violazioni al Codice? SI NO _______________ XIV.3.) Sono stati resi pareri sull’applicazione del Codice? SI NO _____________
XV) Sono state intraprese misure a tutela di dipendenti denuncianti illeciti (§ 2.7 del PTCP)? SI NO ____________________________________________________ XVI) Formazione in tema di corruzione (§ 10 del PTCP):
XVI.1) Quantità di formazione erogata (giornate/ore):___________________________ XVI.2) Tipologia dei contenuti: _____________________________________________ XVI.3) Articolazione dei destinatari: _________________________________________ XVI.4) Articolazione dei soggetti che hanno erogato la formazione:________________
NOTE: ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Data, ___________________________
Firma del Dirigente
_______________________
84
Allegato 4
FAC SIMILE
ELENCO DEL PERSONALE DA FORMARE E INDICAZIONE DEI FABBISOGNI FORMATIVI SPECIFICI (da inviare entro il 31 gennaio)
Anno: ____________
Struttura competente: _______________________ Responsabile:__________________
E’ individuato il seguente personale da avviare alla formazione: N. Cognome e nome Qualifica Funzione/attività
svolta o da svolgere Fabbisogni formativi
Fabbisogni formativi specifici: ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Data, ___________________________
Firma del Dirigente
_______________________
85
Allegato A alla deliberazione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria del 2 febbraio 2016 n. 23
Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria
RELAZIONE ANNUALE DEL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
(ANNO 2015)
86
Il primo aggiornamento al Piano triennale della prevenzione della corruzione del Consiglio regionale Assemblea legislativa della Liguria (di seguito PTPC o Piano), con valenza per gli anni 2015-2017, è stato approvato con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 26 del 4 febbraio 2015. Procedure di approvazione e coinvolgimento di stakeholders interni ed esterni Per quanto riguarda la fase di approvazione del primo aggiornamento del Piano, esso è stato inviato in bozza a tutti i dirigenti del Consiglio regionale, al Segretario Generale e all’OIV ed è stato pubblicato insieme al primo aggiornamento anni 2015-2017 del Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità (PTTI), secondo quanto deciso dall'Ufficio di Presidenza il 29 dicembre 2014, sul sito della Regione. Ciò al fine di assicurare la più ampia conoscenza del Piano e di offrire agli stakeholders interni ed esterni la possibilità di formulare osservazioni e suggerimenti di cui tener conto in sede di formulazione definitiva dell’aggiornamento del Piano. Il Piano è stato quindi approvato dall’Ufficio di Presidenza in via definitiva il 4 febbraio 2015 come sopra indicato, unitamente alla relazione del Responsabile anticorruzione relativa all’attività dell’anno precedente. II Piano triennale della prevenzione della corruzione e il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità sono stati concepiti in modo integrato, anche se sono stati adottati con due atti separati (delibere dell’Ufficio di Presidenza nn. 26 e 27 del 4 febbraio 2015), in ragione della nomina di due responsabili, il Responsabile per la prevenzione della corruzione ed il Responsabile per la trasparenza: I suddetti Piani sono pubblicati nel sito web della Regione, alla pagina “Amministrazione trasparente” e nelle pagine intranet dell’Assemblea Legislativa. Il Piano triennale per la prevenzione della corruzione, fin dalla sua prima adozione, ha recepito le misure obbligatorie previste dalla legge, da implementare progressivamente negli anni successivi così da sviluppare un sistema graduale di prevenzione, tenendo conto da un lato dell’evoluzione del quadro normativo e dall’altro della realtà operativa e di ridotte dimensioni del Consiglio regionale Assemblea Legislativa. Le misure introdotte dal Piano sono state, inoltre, coordinate con le misure già esistenti presso l’amministrazione consiliare ed in particolare con le misure attivate a partire dal 3 giugno 2013, data della nomina del Responsabile della prevenzione della corruzione. La dirigenza è stata coinvolta nella strategia di prevenzione della corruzione ed in particolare nella predisposizione, nell’attuazione e negli aggiornamenti al Piano. Ciascun dirigente è, infatti, individuato ai sensi del PTPC quale Referente per la prevenzione nell’ambito della struttura alla quale è preposto; egli collabora con il R.P.C. per favorire l’espletamento delle funzioni assegnate a quest’ultimo dalla legge e vigila sul rispetto delle disposizioni del Piano da parte dei dipendenti assegnati. In particolare, i dirigenti preposti alle attività amministrative a più elevato rischio di corruzione hanno fornito collaborazione al Responsabile nell’attività di analisi e definizione delle misure da inserire nel Piano in fase di aggiornamento, nell’individuazione dei processi, nella valutazione del rischio di corruzione, nell’individuazione di misure di trattamento del rischio.
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Nel PTPC, al paragrafo 7, è prevista una specifica attività informativa nei confronti del Responsabile della prevenzione della corruzione e dunque una diretta interlocuzione tra Responsabile e Dirigenti responsabili degli uffici. Si prevede di sviluppare ulteriormente le misure, anche tenuto conto dell'Aggiornamento 2015 approvato dall'ANAC e delle "correzioni di rotta" ivi indicate, procedendo alla revisione dell’ analisi e valutazione del rischio dei singoli processi, che presumibilmente non potrà essere conclusa entro il mese di gennaio, e dunque in sede di approvazione dell'aggiornamento annuale. L’aggiornamento più completo del piano si ritiene, infatti, che possa avvenire, tenuto conto dell'impatto organizzativo della ristrutturazione di fine 2015 e del conseguente adeguamento al sistema di prevenzione, tenuto conto dei Tavoli Anac e regioni ai fini di un’applicazione omogenea. Si da conto di seguito delle azioni intraprese durante il 2015 in attuazione di ciascuna misura prevista dal Piano. Trasparenza Gli adempimenti in materia sono stati assolti mediante pubblicazione sul sito web istituzionale della Regione, pagina Amministrazione trasparente. La misura è stata attuata a cura dei dirigenti delle Strutture e del Responsabile della trasparenza. A cura del Responsabile per la trasparenza sono stati svolti quattro monitoraggi trimestrali, rispettivamente riferiti al 31 marzo, 30 giugno, 30 settembre e 15 dicembre, che hanno riguardato tutti gli obblighi di pubblicazione previsti dal d.lgs. n. 33/2013. Le relazioni sui monitoraggi sono state inviate al Presidente del Consiglio regionale Assemblea Legislativa, all'OIV, al Segretario Generale, al Responsabile della prevenzione della corruzione e sono pubblicate nella intranet regionale per consentirne la massima conoscenza da parte di tutto il personale. Il quarto monitoraggio, riferito all’intero 2015, è pubblicato sul sito web "Amministrazione trasparente" e viene allegato all'aggiornamento annuale al PTTI. Da esso si desume che la quasi totalità dei dati e delle informazioni sono stati correttamente pubblicati, salvo la relazione sulla performance e la correlata attestazione dell'OIV per l'anno 2014, nonché gli oneri a carico del bilancio consiliare derivanti dalle prestazioni della società informatica "Liguria digitale" per il 2015, in corso di definizione. Nell’esercizio dell'attività legislativa e amministrativa di competenza del Consiglio regionale viene assicurato un ampio accesso dei cittadini che, tramite la consultazione della banca dati online, possono acquisire informazioni sull’iter delle iniziative legislative e delle altre iniziative presentate, nonché sul calendario delle sedute del Consiglio e delle Commissioni, possono assistere in diretta streaming alle sedute del Consiglio regionale e prendere visione dei verbali delle sedute del Consiglio. Inoltre, in adempimento a quanto previsto dalla legge 190/2012, dal d.lgs. n. 33/2013 e dal PTTI è assicurata la trasparenza di tutta una serie di attività, consentendo ai cittadini un controllo diffuso sulle stesse. Inoltre, il PTPC prevede che il Responsabile per la trasparenza informi il Responsabile per la prevenzione della corruzione in merito alle segnalazioni inviate all’Autorità Nazionale Anticorruzione e agli altri soggetti competenti, per mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa in materia di trasparenza. Codice di comportamento Il Codice di comportamento del personale dell’Assemblea Legislativa regionale è stato adottato con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 28 del 13 febbraio 2014, su proposta del R.P.C, con la collaborazione dell’Ufficio Procedimenti Disciplinari. Il Codice è pubblicato nel sito istituzionale della Regione, pagina Amministrazione trasparente, e nella intranet del Consiglio regionale nella sezione dedicata
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all’anticorruzione; è stato inoltre trasmesso via e-mail ai dirigenti per la diffusione al personale. Secondo quanto previsto dal PTPC al § 4.5, competente a fornire le indicazioni per la corretta applicazione del Codice di comportamento è la struttura competente in materia di personale, cui spetta anche il compito di organizzare interventi formativi per la corretta conoscenza e applicazione del Codice di comportamento. Tali interventi formativi non sono stati realizzati e pertanto dovranno essere espressamente previsti dal PTPC da approvare nel gennaio 2016, quale misura concreta da attuare nel 2016. In sede di monitoraggio l’Ufficio gestione del Personale non ha comunicato l’avvenuta espressione di pareri. Parimenti non sono stati comunicati né procedimenti disciplinari attivati nell’anno, né erogazione di sanzioni disciplinari. Disposizioni interne Alcuni interventi per affrontare eventuali rischi di corruzione sono già presenti nelle vigenti disposizioni interne concernenti il rapporto di lavoro, quali ad esempio le norme che disciplinano le modalità di autorizzazione al personale dipendente, dirigente e non dirigente, di incarichi extraistituzionali e, per quanto riguarda gli incarichi istituzionali retribuiti, le modalità di comunicazione alla competente struttura del personale ai fini dell’inserimento nell’Anagrafe degli incarichi. Nel PTPC è stato previsto che il Segretario Generale proponga all’Ufficio di Presidenza, per l’adozione, le necessarie integrazioni alle disposizioni interne, per quanto non disciplinato. Con deliberazione UP n. 36 del 19 febbraio 2015 sono state apportate modifiche alle disposizioni interne con previsione di una procedura specifica riferita sia all'autorizzazione per i dipendenti allo svolgimento di incarichi extraistituzionali, sia al conferimento di incarichi da parte dell'Ente. Nell'anno 2015 non sono stati conferiti incarichi; gli incarichi autorizzati ai dipendenti risultano periodicamente pubblicati sul sito Amministrazione trasparente. Con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 166 del 2015 è stata definita con decorrenza 1 dicembre 2015 una nuova articolazione delle competenze delle strutture consiliari. Ai sensi dell’articolo 20 del d.lgs. 39/2013, e di quanto previsto dal § 7.8 del PTPC, i dirigenti hanno reso le dichiarazioni annuali di insussistenza di cause di incompatibilità, che sono state pubblicate nelle pagine web di “Amministrazione trasparente”. E’ stata, inoltre, data applicazione al d.lgs. 39/2013 per ciò che attiene la dichiarazione di insussistenza/sussistenza delle cause di inconferibilità e di incompatibilità dei componenti in enti, organismi e società nominati dal Consiglio regionale, con relativa pubblicazione della dichiarazione resa sia al momento della nomina che successivamente, con cadenza annuale, nel sito web istituzionale della Regione, nella pagina “Nomine e Avvisi”, sezione “Archivio Nomine” con link da “Amministrazione trasparente”. Rotazione A seguito di una revisione degli assetti organizzativi delle strutture dell’Assemblea Legislativa, i nuovi incarichi dirigenziali sono stati attribuiti con decorrenza dal 1 dicembre 2015. In considerazione della realtà consiliare, nel § 6 del Piano si prevede che la rotazione del personale dirigenziale e del personale con funzioni di responsabilità direttamente coinvolto nelle attività a più elevato rischio di corruzione sia attuata con l’accortezza di assicurare la funzionalità e il mantenimento delle necessarie competenze degli uffici, tenendo conto della frequenza dell’esposizione al rischio per numero delle pratiche trattate nel triennio di riferimento del Piano. Pertanto sono state attuate altre misure integrative o sostitutive quali
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la rotazione dei procedimenti più sensibili e la presenza di almeno due dipendenti contemporaneamente alle fasi più critiche delle procedure. Con la ristrutturazione approvata con deliberazione UP n. 166 del 2015 alcune competenze di livello dirigenziale sono state spostate da dirigente ad altro dirigente (es. informatica, ragioneria, bilancio, gruppi consiliari, archivi, bollettino). Formazione in tema di corruzione Nel corso dell’anno 2015 non sono stati organizzati dall’Assemblea interventi formativi estesi a tutto il personale in materia di prevenzione della corruzione, tuttavia il personale a maggior rischio di corruzione ha potuto usufruire della formazione realizzata dal Formez PA mediante webinar. Nel 2015 due dipendenti delle aree più esposte al rischio (un dipendente dell’Area gare e contratti e un dipendente dell’Area personale) sono stati iscritti nel 2015 al corso Valore Pa organizzato dall'INPS in materia di trasparenza ed anticorruzione (formazione di livello universitario). La misura può essere considerata parzialmente attuata nell’anno, nei termini specificati nella presente relazione con riferimento agli interventi formativi singolarmente usufruiti dal personale. A fine dicembre è stato approvato dall’Ufficio di Presidenza il progetto per la realizzazione dell’attività formativa in materia di dell’attività formativa in materia di prevenzione del fenomeno corruttivo rivolta, in diversa misura, a tutto il personale consiliare. Forme di tutela offerte ai dipendenti denuncianti illeciti Non è stata prevista una particolare procedura, tuttavia, nel 2015 con delibera UP n. 36 del 2015 sono state apportate modifiche al regolamento interno di organizzazione attribuendo a ciascun dirigente la responsabilità di assicurare gli adempimenti di competenza per quanto concerne la tutela dei dipendenti che denunciano illeciti. Inoltre, il sistema informatizzato di registrazione ed archiviazione degli atti è strutturato in modo da garantire adeguata riservatezza attraverso l’oscuramento dei dati relativi al mittente e all’oggetto. Il Codice di comportamento dei dipendenti del Consiglio regionale Assemblea Legislativa individua, all’articolo 7, come comportamento contrario ai doveri d’ufficio, la violazione dell’obbligo di riservatezza sull’identità del dipendente che segnala illeciti; all’articolo 12, comma 6, prevede che il dirigente, nel caso in cui riceva segnalazione di un illecito da parte di un dipendente, adotti ogni cautela affinchè quest’ultimo sia tutelato e non ne sia rivelata l’identità. Monitoraggio dei rapporti tra amministrazione e soggetti beneficiari In relazione alla verifica da parte dei dirigenti delle strutture interessate alla stipula di contratti e ai procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, di eventuali relazioni di parentela o affinità entro il secondo grado sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti dei soggetti esterni e i dipendenti della propria struttura, non risultano casi di astensione comunicati al Dirigente generale responsabile e al Responsabile della prevenzione. Rispetto dei termini procedimentali A decorrere dal 20 ottobre 2013, i dirigenti hanno provveduto al monitoraggio semestrale del rispetto dei termini per la conclusione dei procedimenti amministrativi di competenza della propria struttura, dandone comunicazione al Segretario Generale, che cura la pubblicazione dei risultati sul sito web istituzionale. I monitoraggi sono pubblicati nel sito istituzionale “Amministrazione trasparente”, nella sezione relativa alle attività e procedimenti. L’ultimo monitoraggio pubblicato sul sito istituzionale riguarda il periodo dal 1 aprile 2015 al 30 settembre 2015, dal quale risulta la conferma da parte delle Strutture dell’Assemblea Legislativa interessate del rispetto dei termini procedimentali previsti dalle
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leggi e dai regolamenti, con un’unica osservazione effettuata dall’Ufficio Gabinetto, in relazione ai provvedimenti temporanei ex articolo 5 della delibera AGCOM 173/09/Cons nell’ambito del solo tentativo di conciliazione delle controversie, per il quale non è stato possibile il rispetto del termine. Coordinamento con il Piano delle attività dell’Assemblea Il Piano delle performance del Consiglio regionale Assemblea legislativa dell’anno 2015 contiene linee strategiche di attività e obiettivi per l'anno 2015 correlati ai contenuti del PTPC e del PTTI. Misure specifiche Oltre alle misure specifiche già attive dal 2013 e riepilogate nella Relazione per l’anno 2014, le misure specifiche previste al § 13 del PTPC sono state in parte attuate (es. principio di rotazione degli operatori economici iscritti negli elenchi ufficiali di fornitori o prestatori di servizi nell’acquisizione di servizi e forniture), in parte l’attuazione non si è resa necessaria (non essendovi stata, ad esempio, la nomina di Commissioni di concorsi per l’assunzione di personale e in materia di appalti). Con riferimento all’attività dell’Economo è stato approvato un regolamento delle attività economali, con decreto del Presidente del Consiglio regionale n. 1 del 2015, che definisce nel dettaglio la procedura in ordine all’attività dell’Economo, prevedendo tra l’altro la procedura ad evidenza pubblica come procedura ordinaria e periodiche verifiche di cassa. In particolare sulla base del monitoraggio effettuato ai sensi di quanto previsto dal PTPC dai dirigenti, è emerso quanto segue.
In materia di provveditorato e contratti, il dirigente competente ha riferito non
esservi stati casi di relazioni di parentela e di astensione per conflitto di interesse del personale della struttura; di aver curato in media 10 procedimenti di iscrizione nell’Elenco dei Fornitori, prestatori di servizi e di lavori per gli affidamenti in economia per i quali stata attuata la rotazione del funzionario preposto all’aggiornamento dell’Elenco; di aver curato appalti di servizi per il funzionamento dell’Assemblea (n. 20-25 procedimenti) e alcuni appalti di piccoli lavori edili (n. 3-4 procedimenti); non essere stati conferiti consulenze o incarichi professionali e tecnico professionali; essere stata assicurata la trasparenza delle procedure e il ricorso al Mepa e alle Convenzioni Consip o alla centrale di committenza SUAR; non esservi stati casi di annullamento del bando di gara in regime di autotutela.
In relazione ai processi di informatizzazione consiliare, è stato riferito il
mantenimento della misura (verifiche sulle proposte e servizi resi).
Con riferimento alla gestione amministrativa delle somme di cui alla legge regionale 3/2002, il dirigente preposto ha evidenziato nell’ambito dell’Ufficio Gestione del personale è stato individuato un nuovo e diverso referente per l’istruttoria delle pratiche di erogazione dei contributi e che sono state rispettate le tempistiche previste nell’accordo sindacale.
Nell’ambito dell’attività a supporto del Corecom, il dirigente ha riferito che per la
predisposizione della graduatoria per la concessione da parte del Ministero di contributi alle emittenti televisive locali, sono state adottate le misure previste dal medesimo Piano (trasparenza della procedura, adozione di procedure informatizzate per i calcoli per la definizione dei punteggi e la predisposizione della graduatoria). Per la gestione delle controversie tra utenti e operatori di comunicazione è stata prevista la presenza di almeno due dipendenti nelle fasi
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sensibili e risultano predisposte riguardo alla conciliazione verifiche sull’adeguatezza del servizio offerto, anche mediante questionari di customer satisfacion. L’attività di verifica e controllo in materia di par condicio delegata dalla legge 28/2000 è stata vigilata nei 2 mesi antecedenti la data delle elezioni. A tale scopo sono state monitorate n. 2 emittenti private, sorteggiate e sono state gestite n. 3 segnalazioni di soggetti politici. Nelle fasi sensibili della procedura è stata prevista la presenza di due dipendenti. Con riguardo all’attività di vigilanza su rispetto degli obblighi di programmazione e delle disposizioni in materia di esercizio dell’attività radiotelevisiva locale, mediante il monitoraggio delle trasmissioni dell’emittenza locale, la misura prevista dal piano di individuazione di criteri oggettivi per la determinazione del campione è stata attuata procedendo a sorteggio. Nell’ambito dell’attività a supporto del Corecom per la tenuta degli operatori di comunicazioni (ROC) è stata prevista l’adozione di procedure informatizzate.
Con riferimento a borse di studio e premi per favorire la presenza istituzionale
dell’Assemblea legislativa, è stato riferito il mantenimento delle misure (pubblicità e diffusione dei bandi, presenza di componenti esterni nelle Commissioni giudicatrici, anonimato delle prove).
Il Responsabile della prevenzione della corruzione Dott. ssa Maria Emma Vanni