Upload
nguyennguyet
View
231
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
filosofia minima
2014 – 2015conoscenza, etica, estetica
L’opera d’arte nell’epoca della
sua riproducibilità tecnica
Malevic 1915 quadrato nero
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
per le evoluzioni estetiche contemporanee è utile fare perno sull’opera - manifesto di avvio dell’estetica contemporanea
L’opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica 1936
1. problemi storici posti da insopprimibili ambivalenze per l’arte
2. la percezione tra ruolo costituente e relazione con la memoria e i concetti
3. l’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
richiami: bilanci storicil’arte è:Platone: apparenza (della realtà)Aristotele: produzione (tecnica)Kant: percezione (sensibilità/sentimento)
tre chiavi per comprendere l’estetica contemporanea
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
1. problemi storici posti da insopprimibili ambivalenze
Platone: arte è imitazione (mìmesis…e la condanna)idee (principi), realtà (copia), immagini (copia) l’arte che, attraverso immagini, rappresenta la
realtà fisica è imitazione dell’imitazione
arte è apparenza (apparire…e il valore)l’essenza dell’arte è apparire, manifestazione;
in ciò l’arte “imita” la realtà, in quanto la realtà stessa nel suo accadere è manifestazione, continuo e infinito apparire; anzi:
la forza dell’arte mimesis nel far apparire il reale
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
1. problemi storici posti da insopprimibili ambivalenze
Aristotele: arte è fare (pòiesis, tecnica)tra natura (causa interna)
e tecnica (causa esterna)l’incontro (possibilità verosimiglianza imprevedibilità)
«E se le cose che sono da natura, fossero fatte non solo da natura, ma anche fossero prodotte con la tecnica, sarebbero prodotte in quello stesso modo nel quale esse sono prodotte per natura. Dunque l’uno è in vista dell’altro. In generale, talvolta l’arte porta a compimento quanto la natura è impossibilitata a fare, talaltra imita la natura. Se dunque le cose che sono secondo arte sono fatte in vista di un fine, è chiaro che anche le cose che sono secondo natura lo sono.» (Aristotele, Fisica)
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
1. problemi storici posti da insopprimibili ambivalenze
Platone e Aristotele: la comune concezione del bello
il bello non è mai un concetto assoluto, è sempre in connessione con altre sedi e componenti (natura, morale, uomo…) il bello è un carattere universale, ma non èdefinibile come un concettoil bello non è continuo: è legato al kairòs: all’opportuno
pánta kairò kalá (Sofocle)
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
1. problemi storici posti da insopprimibili ambivalenze
in contesto «romantico»:l’autonomia del belloe la nascita dell’estetica
n.b.il termine estetica e le sue ambivalenze1. studio della sensibilità e giudizio di gusto
e quindi di bellezza2. l’opera d’arte in produzione e l’attenzione
alla bellezza come gusto diffuso
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
1. problemi storici posti da insopprimibili ambivalenze
La nascita dell’EsteticaBaumgarten Estetica (del bello) 1735, 1750Kant Critica del giudizio 1790Hegel Estetica 1831 (postuma)Rosenkranz Estetica del brutto 1853
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
1. problemi storici posti da insopprimibili ambivalenze
Baumgarten Estetica 1735, 1750
dedicata alla conoscenza sensibile e estesa a tutte le esperienze non concettualizzabilicontro il dominio repressivo della ragione: «La disciplina dell’estetica proclama l’ordine dei sensi contro l’ordine della ragione.» (Fubini Enrico)
una scienza che ha per oggetto la conoscenza sensibile e che mira a guidarla al raggiungimento della sua perfezione che è la bellezza
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
1. problemi storici posti da insopprimibili ambivalenze
Kant: Critica della ragion pura 1781estetica: studio della sensibilità
Kant: Critica del giudizio 1790estetica: giudizio di gusto
il sentimento, come finalità soggettiva, guida l’esperienza sensibile (estetica) a raggiungere la sua perfezione: la bellezza
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
1. problemi storici posti da insopprimibili ambivalenze
Hegel: Estetica 1831 (postuma)l’Arte è manifestazione dell’Assolutoin forma sensibile
«…essa è l’intuizione concreta e la rappresentazione dello spirito assoluto in sé come dell’ideale…Tale è la forma della bellezza.»Hegel G.W.F. 1817 Enciclopedia delle scienze filosofiche § 556.
quiil tema dell’unicuml’aura di sacralità (ostensione)
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
1. problemi storici posti da insopprimibili ambivalenze
Karl Rosenkranz Estetica del brutto,1853
«Se l'arte resta pacificata, se l'arte non si scontra coi grandi problemi che sono inafferrabili non avrà nessuna possibilità di grandezza.» (Remo Bodei)
l’insopprimibile presenza delle due dimensioni nella produzione estetica e nella sua fruizione e della capacità di un’opera d’arte di porre in sorprendente sintonia estetica le due dimensioni: bello / brutto
assonanza / dissonanzagusto / disgusto
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
1. problemi storici posti da insopprimibili ambivalenze
Karl Rosenkranz Estetica del brutto,1853non l’esclusione del brutto ma la sua lettura
estetica in relazione e come componente della bellezza, una bellezza viva e travagliata, non formale e astratta.
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
Caravaggio San Matteo
1. problemi storici posti da insopprimibili ambivalenze
il lascito romantico:Estetica: un ramo della filosofia inteso come
prassi teoretica e come sistema generaleArte è intuizione: ispirazione, sentimento, genio,
creatività, struggimento, anelito, invasamento, magia …contro i limiti della ragione;
Esperienza estetica è capacità di porsi, con sentimento e immediatezza, in contatto e sintonia con l’essenza profonda e vitale della natura, della società, della storia…
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
1. problemi storici posti da insopprimibili ambivalenze
in uscita dal romanticismo:La natura: la natura non è più un in sé originario ma
è sempre più risultato della tecnica e a destinazione antropologica
Arte: l’arte torna in contatto con la natura sulla base dell’elemento che essenzialmente li lega: la tecnica.
Esperienza estetica: l’arte partecipa del bello in quanto guida l’ingresso estetico dell’uomo nella natura; la bellezza è «pensiero ecologico»
«Senza la bellezza non saremmo in grado di interpretare il mondo.» (Vercellone 2008)
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
il cammino a seguire
1. Arte e sensibilità: la percezione (2)
2. Arte e tecnica: L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica (3)
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
2. la percezione tra ruolo costituente e relazione con la memoria e i concetti
il campo: la relazione tra arte e percezioneil tema: la natura dinamica della percezione
1. intuizione sensibile in conoscenzail ruolo dell’intuizione nella conoscenza estetica sensibile e artistica: immediata
totaleprecategoriale
come fissare l’immagine al primo suo darsi, conservandola nella pienezza globale e non definita del suo apparire
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
!?
2. la percezione tra ruolo costituente e relazione con la memoria e i concettiil campo: la relazione tra arte e percezioneil tema: la natura dinamica della percezione
2. la percezione è processo di sintesi passiva- non passiva come specchio: è sintesi = attività- sintesi passiva: processo non riflesso e perciò efficace
3. la percezione in rapporto al tempo della memoria- è un decorso consegnato al tempo e per fasi- è un coordinamento per sintesi passiva globale
l’esempio dell’ascolto musicale la sua estensione all’intera percezione di oggetti
Edmund Husserl
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
l’estetica è indagine della conoscenza come percezione (o la logica dell’arte: Husserl: la percezione è sintesi passiva)la triangolazione della rimemorazione nel concetto di tempo interiore di Husserl
O E
E'
O = adesso (punto sorgivo, impressione originaria)
OE = serie di punti adesso Network
EE' = punti adesso con orizzonti di passato, in forma di linea
OEE’ = •area dello sprofondamento rimemorativo e ripresentificante•area del tempo interiore della coscienza•area dell’addensamento del significato nel fatto percettivo (triangolo percettivo)
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
la nota non dilegua, non persiste, si modifica nel tempo, nel tempo della musica;
persiste in un dileguamento di modifica;persiste modificandosi in continuazione nel nostro percepire.
l’estetica è indagine della conoscenza come percezione tesi: la percezione dell’oggetto è sintesi passivaa) l’oggetto è costruzione in vista di una completezzab) l’esperienza riguarda “stati di cose” non “cose”. c) la completezza è un atto intenzionante nella forma
dell’oggettivazione (costruzione dell’oggetto). d) il processo è un continuum nel flusso ininterrotto della
corrente di coscienza.
- l’oggetto (in sé) non è più il filo conduttore- in questo processo l’influsso
(anche tecnico, programmato) delle «illusioni»
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
2. la percezione tra ruolo costituente e relazione con la memoria e i concettiil campo: la relazione tra arte e percezioneil tema: la natura dinamica della percezione4. la percezione è sinestesia
la sinestesia è la specificità percettiva animale / umana. a) è la capacità di mantenere legate tra di loro sensazioni
diverse (un suono e un colore) indipendentemente dal riferimento ad un oggetto di sostegno.
b) è alla radice della metafora come elemento conoscitivo costituente e come principale fonte dell’arte.
c) implica / porta al concetto per indicare la propria unione (l’ambivalenza della relazione percezione e concetti nella sinestesia)
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
2. la percezione tra ruolo costituente e relazione con la memoria e i concettiil campo: la relazione tra arte e percezioneil tema: la natura dinamica della percezione
5. La percezione sinestetica, il concetto e il linguaggiola sinestesia porta al concetto e al linguaggio
a) nel linguaggio si raggiunge una percezione unitaria della sequenza dei dati sensibili sinestetici
b) il linguaggio amplia e ristruttura, interpreta, ridefinisce… esonera e sostituisce (!) la percezione (in quanto sinestetica)
c) nel legame con il linguaggio-concetto la percezione acquisisce un aspetto culturale condiviso e quindi storico.
la retroazione del linguaggio: la nascita di un livello sensoriale di “secondo ordine”, il costituirsi di un modo di vedere…di una sensibilità esteticail definirsi o l’aprirsi (continuo o variabile) di un mondo
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
2. la percezione tra ruolo costituente e relazione con la memoria e i concettiil campo: la relazione tra arte e percezioneil tema: la natura dinamica della percezione6. Interferenze tecnico–artistiche sui processi percettivi.
le sequenze temporali del processo percettivo e la sua natura non immediata permettono di intervenire sul fatto percettivo per accompagnarne, sostenerne, potenziarne, modificarne, depistarne il corso e la portata.l’indagine scientifica (neuroscienze) dei processi percettivi si accompagna a progetti con destinazione plurima: conoscenza, terapia, arte, pubblicità… in infiniti campi socialicome pilotare la percezione secondo la logica di una sintesi passiva (inconscia e considerata naturale)
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
2. la percezione tra ruolo costituente e relazione con la memoria e i concettiil campo: la relazione tra arte e percezioneil tema: la natura dinamica della percezione
7. le figure dell’ambiguità“Ambiguo è ciò che è incerto, che si apre a più di un’interpretazione, in posizione non chiara”l’ambiguità come un contrassegno tipico della grande produzione artistica; elemento che potenzia in modo decisivo il valore artistico ed estetico di un’operain relazione con le neuroscienze: la relazione arte e cervello… e «cervello visivo»
Semir Zeki, Neurologia dell’ambiguità
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
2. la percezione tra ruolo costituente e relazione con la memoria e i concettiil campo: la relazione tra arte e percezioneil tema: la natura dinamica della percezione
7. le figure dell’ambiguitàÈ il caso della Ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer
ci appare insieme «accogliente e distante, carica di erotismo ma casta, risentita e tuttavia lusingata»
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
2. la percezione tra ruolo costituente e relazione con la memoria e i concettiil campo: la relazione tra arte e percezioneil tema: la natura dinamica della percezione
7. le figure dell’ambiguità(l’ambiguità visiva o in figure)
in forma più schematica ed elementare, è il caso e la funzione delle illusioni ottiche definibili anche «paradossi percepiti»
visivamente non risolvibili(la situazione del cervello visivo)
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
la percezione come processo (il suo ruolo costituente) è “sintesi passiva” come nelle illusioni ottiche
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
la percezione come processo (il suo ruolo costituente)
è “sintesi passiva” come nelle illusioni ottiche
la percezione come processo (il suo ruolo costituente)
è “sintesi passiva” come nelle illusioni ottiche
i cubisono 6 o 7 ?
la percezione come processo (il suo ruolo costituente)
è “sintesi passiva” come nelle illusioni ottiche
la barra verticale è più lunga di quella orizzontale ?
la percezione come processo (il suo ruolo costituente) è “sintesi passiva” come nelle illusioni ottiche e nei «disegni impossibili»
2 o 3 gambe?
la percezione come processo come nelle illusioni ottiche
la percezione come processo
scaleimpossibili schema Escher
la percezione come processo
il cubo di Kanizsa
la percezione come processo
il cubo di Kanizsa
la percezione come processo
il triangolo di Kanizsa
la percezione come processo (il suo ruolo costituente)
è “sintesi passiva” come nelle illusioni ottiche
la percezione come processo (il suo ruolo costituente)
è “sintesi passiva” come nelle illusioni ottiche
la percezione come processo (il suo ruolo costituente) è “sintesi passiva”
come nelle illusioni ottiche
la percezione come processo (il suo ruolo costituente)
è “sintesi passiva” come nelle illusioni ottiche e ambiguità
«Nel giro di lunghi periodi storici, insieme coi modi complessivi di esistenza delle collettività umane, si modificano anche i modi e i generi della loro percezione sensoriale. Il modo secondo cui si organizza la percezione sensoriale umana — il medium in cui essa ha luogo — non è condizionato soltanto in senso naturale, ma anche storico. […] Sulla base di questa descrizione è facile comprendere il condizionamento sociale dell’attuale decadenza dell’aura.»
Walter Benjamin
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
il cammino a seguire
3. Arte e tecnica: Walter BenjaminL’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
tratti della sensibilità estetica contemporanea
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
Direzioni produttive e sensibilità estetiche contemporaneeper le evoluzioni estetiche contemporanee è utile fare perno sull’opera - manifesto di avvio dell’estetica contemporanea in cui il contemporaneo fare arte giunge a nuovo contesto e nuova teoria:
L’opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica 1936
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
Walter Benjamin 1936
1. nel contesto storico: l’arte non è un’entità astratta unisci e collega:arte – società – produzione – consumo =
l’arte e la bellezza in continua trasformazionenella produzione – consumo: nel senso estetico
2. il metodo: produzione tecnica e il suo perfezionamentol’effetto produttivo:
la riproducibilità e la serialità
Il perfezionamento tecnologico dei processi produttivi coinvolge anche l’arte nell’intero cammino della produzione e fruizione
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
Walter Benjamin 1936
3. gli effetti e la tesi: L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
perde il tratto dell’unicumperde l’aura della sacralità
la perdita dell’unicum e dell’aura ciò che è unico si unisce alla serialità, alla merce
esce dalla sacralità (desacralizzazione)
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
Walter Benjamin 1936
… la riproducibilità tecnica dell’opera d’arte emancipa per la prima volta nella storia del mondo quest’ultima dalla sua esistenza parassitaria nell’ambito del rituale. L’opera d’arte riprodotta diventa in misura sempre maggiore la riproduzione di un’opera d’arte predisposta alla riproducibilità.
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
Walter Benjamin 1936 4. destino sociale dell’arte
fruizione universale nel consumo di massain nuove forme di fruizione
«…la tendenza al superamento dell’unicità di qualunque dato mediante la ricezione della sua riproduzione. Ogni giorno si fa valere in modo sempre più incontestabile l’esigenza a impossessarsi dell’oggetto da una distanza il più possibile ravvicinata nell’immagine, o meglio nell’effigie, nella riproduzione. … La riproducibilità tecnica dell’opera d’arte modifica il rapporto delle masse con l’arte.»
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
Walter Benjamin 1936 4. destino sociale dell’artefruizione universale nel consumo di massain nuove forme di fruizione
in distrazionenon senza nuove abitudini estetico percettivenon senza consenso (e rischio)non senza critica (e aperture)
Gli studi di Walter BenjaminTheodor Wiesengrund AdornoPierre Bourdieu
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
Walter Benjamin 1936
4. destino sociale dell’arte e la sua diversa strutturafruizione universale nel consumo di massain nuove forme di fruizione… “in distrazione”
il retroeffetto dell’opera d’arte predisposta alla riproducibilitànei rinnovati incontri:
arte e tecnica arte e seriearte e utilearte e società
(fino all’ipotesi di utopia)
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
Andy WarholMarilyn
1964
la percezione e la produzione estetica
Andy Warhol accentua l’effetto riproduttivo (che azzera del tutto ogni novità e originalità) attraverso la serializzazione;
una serialità non solo dell’opera d’arte, ma nell’opera d’arte:l’immagine ripete se stessa
Andy Warhol accentua l’effetto riproduttivo (che azzera del tutto ogni novità e originalità) attraverso la serializazione
Thirty are better than oneserigrafia
Andy Warhol accentua l’effetto riproduttivo (che azzera del tutto ogni novità e originalità) attraverso la serializazione:
Myths (Multiple) 1981
«L’arte di Andy Warhol è l’esempio tipico di questa riduzione del mondo a una superficie pellicolare e quasi fotografica: l’immagine ripete se stessa perdendo il suo referente ultimo, in un gioco di rimandi che si risolve nella reificazione dell’immagine stessa.
Thirty are better than one …esprime bene l’effetto massificante e banalizzante che subisce ogni prodotto (anche l’opera d’arte) quando è presa nel ciclo della riproduzione.»
(Chiurazzi Gaetano)si tratta qui di una mìmesis che gioca all’interno dell’arte stessa: l’opera d’arte riproduce se stessa, in riferimento a se stessa (è immagine-cosa).
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
La riproducibilità tecnica dell’arte si accompagna ad evoluzioni parallele: Walter Benjamin 1936
1. la produzione seriale; 2. il tramonto dell’alone di unicità che pone l’opera
come oggetto, sacro, mitico, irriproducibile e unico, da conservare e ostendere nei templi dell’arte;
3. la scomparsa della differenza tra estetica e tecnica (come in Aristotele) e un incontro tra il bello e l’utile;
4. il consumo di massa dell’arte (ambivalente); 5. un nuovo tipo d’uso la “fruizione distratta”
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
La riproducibilità tecnica dell’arte si accompagna ad evoluzioni parallele: Walter Benjamin 1936 ripresa di tre aspetti:
1. la scomparsa della differenza tra estetica e tecnica (come in Aristotele) e un incontro tra il bello e l’utile;
2. il nuovo destinatario naturale di un’arte tecnicamente riproducibile (come merce): la massa
3. il consumo di massa dell’arte (ambivalente) in un nuovo tipo d’uso la “fruizione distratta”
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
La riproducibilità tecnica dell’arte si accompagna ad evoluzioni parallele: Walter Benjamin 1936 in particolare:
la scomparsa della differenza tra estetica e tecnicala riproducibilità tende a cancellare la differenza tra “estetico” e tecnico la transizione della bellezza dal campo dell’arte al campo della produzione seriale di oggetti utili:
l’utile non in antitesi col bello ma come sede di una sua più gradevole utilità.l’arte stessa nella logica dell’utile nel suo mercato
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
La riproducibilità tecnica dell’arte si accompagna ad evoluzioni parallele: Walter Benjamin 1936 in particolare:
il consumo di massa dell’arte (ambivalente)un nuovo tipo d’uso la “fruizione distratta”
annotazione 1.i rischi inerenti alla massificazione dell’arte e della cultura presenti
nel fascismo, nei totalitarisminell’estetizzazione propagandistica della politicanei consumi di massa omologati e indotti
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
La riproducibilità tecnica dell’arte si accompagna ad evoluzioni parallele: Walter Benjamin 1936
il consumo di massa dell’arte (ambivalente)un nuovo tipo d’uso la “fruizione distratta”
annotazione 2.proprio il consumo in distrazione può determinare un nuovo atteggiamento percettivo estetico, una abitudine, una «sintesi passiva»…la riproducibilità può portare, se correttamente usata, anche alla «politicizzazione dell’arte» considerata come una democratizzazione dei valori di cui essa è portatrice.
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
Walter Benjamin 1936 il consumo di massa dell’arte (ambivalente)un nuovo tipo d’uso la “fruizione distratta”
«L’osservatore non deve lasciarsi ingannare dal fatto che questa partecipazione si manifesta dapprima in forme screditate. […] Anche colui che è distratto può abituarsi. Più ancora: il fatto di essere in grado di assolvere certi compiti anche nella distrazione dimostra innanzitutto che per l’individuo in questione è diventata un’abitudine assolverli.»
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
La riproducibilità tecnica dell’arte si accompagna ad evoluzioni parallele: Walter Benjamin 1936
e annotazione 3.
una relazione: arte – società fino all’utopia la leggenda talmudica: «gli angeli – sempre nuovi a ogni attimo in gruppi innumerevoli — (sono) creati in modo tale che, dopo aver cantato davanti a Dio il proprio inno, fanno silenzio e si disperdono nel nulla».
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
La riproducibilità tecnica dell’arte si accompagna ad evoluzioni parallele: Walter Benjamin 1936
e annotazione 3. una relazione: arte – società fino all’utopia
il consumo di massa dell’arte, anche nella “fruizione distratta” provoca la dissoluzione della cultura «in beni che possono essere oggetto di proprietà per l’umanit໫la massa distratta fa sprofondare nel suo grembo l’opera d'arte» (Walter Benjamin)
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
una visione storica globale Angelus novus«C’è un quadro di Klee che s’intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta.» Benjamin Walter Angelus novus. Tesi di filosofia della storia
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
Il respiro della storia «C’è un quadro di Klee che s’intitola Angelus Novus...»
Benjamin Walter 1955
Angelus novus.
una visione storica globale Angelus novusstoria della cultura: «essa accresce il peso dei
tesori che gravano sulle spalle dell’umanità. Ma non dà a quest’ultima la forza di scuoterseli di dosso e quindi di farli suoi».
nonostante o forse perché e quando il passato si presenta in termini di macerie e non di ordine, allora diventa materiale per costruire. dissoluzione della cultura «in beni che possono
essere oggetto di proprietà per l’umanità»
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica
una visione storica globale Angelus novusla visione della storia come ordine è volontà
di dominio dei vincitori presenti: si dichiarano al vertice di un progresso la storia-progresso (costruita ad hoc) è idolo e idolatria
lo smontaggio di quella visione è nella quotidiana storia di oppressi e tragedie…
la totalità che si trasforma in cumulo di macerie futuro diventa materiale per costruire. l’incompiutezza è l’immagine delle origini, il
peccato originale della (nella) creazione.
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica