Concetto Incendi boschivi 2020 - Conferenza stampa.ppt ... · Organizzazione di intervento 4. Visione a medio termine e obiettivi 5. Definizione degli effettivi e piano di realizzazione

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Repubblica e Cantone TicinoDipartimento del territorioDivisione dell’ambienteSezione forestale

CONCETTO CANTONALE INCENDI DI BOSCO 2020

Conferenza stampa7 febbraio 2017Salone multiuso di Chironico – Comune di Faido

Roland DavidCaposezione forestale

Concetto cantonale Incendi di bosco 2020Sezione forestale

Contenuti

1. Introduzione

2. Analisi della situazione

3. Organizzazione di intervento

4. Visione a medio termine e obiettivi

5. Definizione degli effettivi e piano di realizzazione

6. Domande

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� Il fenomeno degli incendi boschivi è in continua evoluzione ed èfortemente influenzato da fattori ambientali, sociali, le gislativie organizzativi . Periodi poveri di incendi possono essere seguitida periodi particolarmente impegnativi da gestire ed è quindifondamentale che l’organizzazione cantonale riesca ad adattarsi almutare delle situazioni e sia sempre in grado di reagire in modoefficace ed efficiente.

� Con lettera del 20 marzo 2012 la Sezione forestale ha manifestatola necessità di stabilire una strategia chiara nel campo del lalotta agli incendi boschivi che indirizzasse in modo mirato gliinvestimenti e l’istruzione specialistica . La FederazioneCantonale Ticinese dei Corpi Pompieri con comunicazione del 06giugno 2012 ha offerto la sua collaborazione per lo sviluppo diquesta strategia cantonale.

1. Introduzione

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Sulla base di questa adesione di principio, è stato costituito un gruppodi lavoro ed un rispettivo gruppo di accompagnamento, composti dairappresentanti di:

- Sezione forestale

- Federazione cantonale dei corpi pompieri

- Istituto federale di ricerca WSL

- Corpi pompieri di montagna

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Il grafico riportato nella diapositiva successiva, elaborato dallaPLANAT , rappresenta il ciclo delle attività da intraprendere peruna gestione moderna dei pericoli naturali . Le attività principaliche partecipano alla gestione integrale del rischio nell’ambito degliincendi boschivi sono le seguenti:

1. Prevenzione;

2. Organizzazione e preparazione in vista dell’evento;

3. Intervento di spegnimento;

4. Ripristino della situazione dopo l’evento.

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Il paradigma della gestione integrale dei rischi

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2. Analisi della situazione

L’effetto del Decreto del 1990 sugli incendi boschivi:

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Regime degli incendi

Nel Canton Ticino il regime degli incendi è diviso tra eventiinvernali-primaverili (durante il riposo vegetativo) e ev entiestivi (durante il periodo vegetativo) . I primi sono di origineantropica e la loro rapida propagazione nei boschi di latifogliealle basse quote, per lo più a livello superficiale, è favorita dailunghi periodi siccitosi e dal vento. Diversamente, gli incendiestivi interessano spesso i boschi di conifere alle quote elevatee sono in parte di origine naturale (fulmini) , sovente conpropagazione sotterranea. La frequenza e il tipo d’incendioboschivo permettono pertanto di individuare due principalistagioni pirologiche: quella invernale-primaverile (da dicembread aprile) e quella estiva (da maggio a novembre).

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Il valore di rischio

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Valore di rischio per le due stagioni e i 5 comprensori considerati:


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Il valore del rischio nei diversi comprensori è in gran parte spiegabilecon la ripartizione della superficie boschiva. Questa corrispondenza èdovuta al fatto che il bosco del Canton Ticino riveste per il 90%funzione protettiva, con differenze regionali che variano solamentedall’82% al 94% . Il valore di rischio è uno dei valori di riferimento chesi è tenuto in considerazione per la taratura dell’organizzazioneregionale.

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Interfaccia urbano forestale (WUI)

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La WUI (Wildland-Urban Interface, interfaccia urbano-forestale) èdefinita come l’area di contatto tra le infrastrutture umane e le areeforestali, rurali o coperte da vegetazione spontanea . Nell’arcoalpino e segnatamente nel Canton Ticino quest’area si situageneralmente tra zone densamente insediate e comparti boschivi supendii molto inclinati e poco accessibili. L’analisi della distribuzionedegli incendi di origine antropica tra il 1991 e il 2013 ha permesso distabilire che l’80% di essi ha il suo punto d’innesco entro i 100metri di distanza dalle infrastrutture umane (strade, inse diamenticompatti) . Questo dato può essere utile per la pianificazione el’organizzazione della lotta agli incendi boschivi, poiché permette diconoscere la porzione di territorio particolarmente soggetta al rischiod’innesco nei vari comprensori e valutare la loro accessibilità.

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Statistica degli eventi

I grafici che seguono mostrano la ripartizione del numero degli incendi e dellasuperficie bruciata nei 12 mesi dell’anno, suddivisa per comprensorio dei Centridi soccorso.

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Numero di incendi periodo 1970-1990

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Numero di incendi periodo 1991-2013

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In generale possiamo notare che nel periodo 1991-2013 i mesi più colpiti sonoquelli di febbraio, marzo e aprile , sebbene in misura minore rispetto al periodoprecedente. Si nota inoltre una diminuzione degli incendi nei mesi didicembre e gennaio e un aumento nei mesi di luglio e agosto , dove però lasuperficie percorsa dal fuoco e proporzionalmente inferiore. In sintesi possiamodesumere che nelle condizioni attuali gli incendi di superficie di medie e grandidimensioni si sviluppano principalmente nei mesi di marzo e aprile. Nei mesi difebbraio, luglio e agosto abbiamo un numero importante di eventi, ma chetendenzialmente percorrono superfici limitate.

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Superficie bruciata durante il periodo 1970-1990

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Superficie bruciata durante il periodo 1991-2013

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I grafici che seguono mostrano il numero degli incendi suddivisi per causa.Percentualmente si può notare il notevole aumento degli incendi da fulmineche hanno visto raddoppiare la loro frequenza nei due periodi di riferimento.Anche rispetto ai valori assoluti questa tendenza è confermata; nonostante unadiminuzione generalizzata di tutte le cause d’incendio, gli incendi da fulminesono aumentati.

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Causa degli incendi con paragone fra i due periodi

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3. Organizzazione di intervento

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L’organizzazione d’intervento cantonale prevede l’impiego dei seguenti enti o servizi:

Corpi pompieri riconosciuti e affiliati alla FCTCP;

Sezione forestale;

Elicotteri civili convenzionati con il DT;

Elicotteri militari;

Polizia cantonale;

Servizio ambulanza (in casi gravi);

Servizi industriali (es. aziende distribuzione acqua, energia

elettrica, ecc…).


Il ruolo dello SMEPI

In caso di evento viene attivato lo Stato Maggiore degli Enti di PrimoIntervento (abbreviato SMEPI). Nel caso specifico dell’incendioboschivo il compito di Capo SMEPI viene normalmente garantito ,quando sono impiegati elicotteri, dall’Ufficiale di picchetto del CS ; ilpersonale della Sezione forestale funge da consulente tecn ico alCapo intervento.

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L’attuale organizzazione pompieristica cantonale è suddivisa in:

- 5 Centri di Soccorso cantonali

- 15 Corpi pompieri di categoria B

- 5 Corpi Pompieri di categoria C

- 6 Corpi Aziendali

Oltre a questo, l’organizzazione è formata da:

- 6 Corpi pompieri di montagna autonomi

- 4 Sezioni di montagna di Corpi pompieri di categoria A

- 3 sezioni di corpi di categoria B

per un organico complessivo di 339 unità (stato 28.11.2014) . I corpi pompieridi montagna, sono formazioni equipaggiate e istruite in modo specifico peraffrontare questo tipo di evento.

L’organizzazione pompieristica

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Mezzi aerei

L’impiego dell’elicottero nell’ambito delle operazioni antincendio èregolamentato nella Convenzione per la lotta contro gli inc endi, gliinquinamenti e i danni della natura in Ticino mediante elico tteri del26 ottobre 2004 . In generale l’impiego dell’elicottero si è affermatoquale mezzo indispensabile per operare nelle condizioni del CantoneTicino e il suo impiego ha contribuito a limitare fortemente la superficiebruciata; esso è tuttavia legato a costi importanti. La richiestadell’intervento aereo avviene tramite un numero unico cantonale e puòessere effettuata solo da numeri abilitati dalla SF/FCTCP.

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La convenzione in vigore

La convenzione prevede la possibilità esplicita di richied ere, sedisponibili, l’intervento delle forze aeree nelle operazi oni dispegnimento . Secondo l’articolo 58 capoverso 2 dellaCostituzione federale, l’esercito deve sostenere le autor ità civilinel far fronte a gravi minacce per la sicurezza interna e ad al tresituazioni straordinarie, se i relativi mezzi impiegati ne lla difesacontro gravi minacce alla sicurezza interna non sono piùsufficienti (principio di sussidiarietà) . L’aiuto viene prestatosoltanto nella misura in cui il compito è di interesse pubblico e leautorità non sono più in grado di far fronte ai loro compiti permancanza di personale, di materiale o di tempo. Al momento attualele forze aeree possono mettere a disposizione elicotteri didimensioni superiori a quelli in dotazione alle ditte civil i epossono quindi colmare una lacuna reale .

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Sezione forestale

Nel 2005 la Sezione forestale si è dotata di direttive interne chedefiniscono nel dettaglio tutte le attività nel campo degli incendiboschivi; esse sono consultabili alla pagina www.ti.ch/incendi-boschivi.Nel presente paragrafo vengono riprese solo le attività di direttointeresse per l’organizzazione di spegnimento e vengono tralasciatetutte le altre attività, ampiamente descritte nella direttiva interna dellaSezione forestale. Durante le operazioni di spegnimento ilpersonale forestale che interviene funge da consulente al c apointervento dei pompieri e lo sostiene in tutte le decisionistrategiche, che determinano la tattica di intervento di su acompetenza. Il personale forestale trasmette inoltre impo rtanticonoscenze del territorio in cui opera e può supportare anch e gliuomini sul terreno .

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Il personale della Sezione forestale viene allarmato trami te sms incaso di incendio boschivo catalogato nelle categorie IV5-A, IV5-B eIV7-B. L’attivazione del responsabile di zona è definita nelledirettive interne della Sezione e segue modalità diverse in baseall’attivazione del divieto assoluto di accendere fuochi a ll’aperto .Negli attuali 9 circondari sono attivi 9 ingegneri di circondario e 29forestali, che possono venire impiegati a rotazione in questo ruolo.

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Polizia cantonale

Il ruolo della polizia cantonale nelle operazioni specifiche dispegnimento degli incendi boschivi è marginale. La polizia si occupageneralmente di accertare le cause dell’incendio. Il rappo rto dipolizia è tuttavia fondamentale per i successivi passi chepossono portare al recupero delle spese di spegnimento a car icodel responsabile . In occasione di eventi importanti o che toccano viedi transito o opere vitali, il ruolo della polizia può invece essere piùimportante a garanzia della sicurezza (es. evacuazioni, regolazione deltraffico, ecc.).

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Protezione civile ed esercito

La protezione civile può fungere da supporto ai partner di pr imointervento in caso di incendio boschivo . Attualmente il CantonTicino è suddiviso in sei regioni territoriali con un numero indicativo di80 uomini attivi per regione (totale uomini attivi ca. 480). Un terzodell’effettivo è istruito come pioniere (ca. 160 uomini); dispongono ditenute leggere ben visibili in bosco e dispositivi di protezione individualiadatti al lavoro in bosco. In caso di necessità, e su specifica richiesta,la Pci è pronta ad intervenire come supporto logistico, di aiuto allacondotta e allo spegnimento come forza lavoro non specializzata.Attualmente l’organizzazione è in grado di mobilitare ca. 160 uomini in6 ore; l’organizzazione garantisce inoltre un picchetto settimanale (unaregione a rotazione) che può mobilitare immediatamente ca. 30 uominicon una formazione da pioniere.

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Corpo pompieri aziendale dell’esercito

L’effettivo del corpo pompieri aziendale dell’esercito conta, tra Uri eTicino, ca. 120 uomini. Bisogna tuttavia segnalare che i ca. 70 uoministanziati in Ticino, dislocati ad Airolo, Monteceneri, Isone e Locarnodevono garantire l’intervento sugli oggetti di loro competenza e non èverosimile ipotizzare un loro impiego sistematico o importante su unincendio boschivo. Resta tuttavia assicurato l’aiuto spontaneo sueventi singoli in base alle possibilità del corpo e la messa adisposizione di materiale. Un aiuto decisivo potrebbe invece essererichiesto al comando d'intervento d'aiuto in caso di catastrofe che, adipendenza del momento della richiesta, in 4 -12 ore è in grado dimobilitare un effettivo importante. La richiesta di aiuto va inoltrata per iltramite della Sezione del militare e protezione della popolazione delCantone Ticino.

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Monitoraggio del pericolo

Il monitoraggio del pericolo d’incendio boschivo viene garantito dalpersonale della Sezione forestale. In passato tale valutazione venivafatta esclusivamente in modo soggettivo; oggi la tecnica mette adisposizione degli operatori un sistema di valutazione bas ato suindici meteorologici (sistema FireNiche ) e un sistema dimisurazione in automatico dell’umidità del combustibile ( sistemaFireLessII) . Questi dati, interpretati dall’operatore della Sezioneforestale unitamente alle verifiche effettuate sul terreno, contribuisconoalla determinazione del pericolo d’incendio sul territorio cantonale. Talevalutazione viene comunicata all’Ufficio federale dell’a mbiente ,che pubblica l’informazione tramite il suo portale internet(http://www.pericolo-incendio-boschi.ch/it/incendi-di-bosco/pericolo-d’incendio-di-boschi/panoramica-attuale/) . Il Cantone Ticino decideautonomamente sulle misure di prevenzione da attivare, com e adesempio il divieto assoluto di accendere fuochi all’aperto neiperiodi giudicati più critici .

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Conseguenze del fuoco sul bosco e sulla funzione pr otettiva

Il bosco ticinese svolge molteplici funzioni di pubblica utilità. Un boscosano protegge insediamenti, vie di comunicazione e infrastrutture daipericoli naturali, fornisce materia prima rinnovabile, offre un importantespazio ricreativo e costituisce un importante ambiente di vita peranimali e vegetali. Le conseguenze del fuoco sul bosco sonovalutate diversamente in base alle funzioni considerate ; è indubbioche in un bosco che riveste una importante funzione protettiva o unaparticolare funzione di svago, gli effetti del fuoco vengon o valutatinegativamente . In linea generale possiamo affermare che un principiod’incendio o un incendio di piccole dimensioni non costituisce unaminaccia, ma un incendio di medie o grandi dimensioni può avere delleconseguenze importanti e portare in particolare a un deficit diprotezione .

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Conseguenze sul fuoco quale base per le scelte stra tegiche generali

La valutazione delle conseguenze del fuoco sul bosco risult afondamentale per le scelte strategiche generali . Risulta infattievidente che per minimizzare gli effetti negativi la superficie bruciatedeve essere mantenuta piccola.

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4. Visione a medio termine e obiettivi

Obiettivo strategico :

Il Cantone Ticino dispone di un’organizzazione di lotta agli incendiboschivi coordinata a livello cantonale e in grado di rispondere inmodo ottimale e commisurato riuscendo a gestire gli eventi secondocriteri di efficacia, efficienza e professionalità.

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Obiettivo secondario

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1. Ruoli, responsabilità e modalità d’impiego dei diversi att ori all’internodell’organizzazione pompieristica sono chiari e unitari su tutto il territoriocantonale.

2. L’organico di militi equipaggiati specificatamente per la lotta agli incendi dibosco è adeguato a gestire incendi di grandi dimensioni o eventi concomitanti.

3. Il materiale e i mezzi in dotazione sono moderni, specifici e forniti inquantità idonea al compito assegnato.

4. L’organizzazione cantonale è in grado di trovare collaborazioni con altrienti esterni in caso di eventi particolarmente impegnativi o che si protraggonosu lunghi periodi.

5. L’organizzazione territoriale dei pompieri di montagna copre tutto il territoriocantonale secondo criteri oggettivi ed è proporzionata alle necessità regionali.

6. La filiera di formazione è completa e costantemente aggiornata.


Misura operativa

1. Ruoli, responsabilità e modalità d’impiego dei diversi a ttoriall’interno dell’organizzazione pompieristica sono chia ri e unitari sututto il territorio cantonale.

1.1 L’ambito d’intervento delle diverse categorie di corpi pompieri èchiaramente definito a livello cantonale e correttamente implementatosu tutto il territorio. In particolare il ruolo dei pompieri di montagna èchiaro e riconosciuto all’interno dell’organizzazione.

1.2 Le modalità di allarme sono unitarie su tutto il territorio cantonale.

1.3 La gestione dell’intervento segue un protocollo standard bendefinito e ruolo e responsabilità dei diversi attori sull’evento sono chiari.

1.4 La competenza decisionale in caso di grossi incendi concomitanti èdefinita , come pure la supervisione generale sull’organizzazione.

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2. L’organico di militi equipaggiati specificatamente per la lottaagli incendi di bosco è adeguato a gestire incendi di grandidimensioni o eventi concomitanti.

2.1 La distribuzione dei pompieri di montagna sul territoriocantonale è definita tramite parametri oggettivi e pertinenti e tramiteun metodo trasparente e riproducibile, in grado di adattarsiall’evoluzione della minaccia.

2.2 Le modalità di aiuto reciproco tra corpi pompieri di montagna esezioni di montagna sono conosciute e messe in atto.

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3. Il materiale e i mezzi in dotazione sono moderni, specific i e fornitiin quantità idonea al compito assegnato.

3.1 L’equipaggiamento di base , materiale e veicoli dei corpi pompieridi montagna e delle sezioni riconosciute è definito secondo unostandard cantonale . Questo materiale è specifico e complementare aquello in dotazione ai corpi urbani.

3.2 A livello cantonale vengono definite delle dotazioni supplementariregionali che vengono messe a disposizione di altri corpi su richiesta.

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4. L’organizzazione cantonale è in grado di trovare collabo razionicon altri enti esterni in caso di eventi particolarmente imp egnativi oche si protraggono su lunghi periodi.

4.1 Le procedure di attivazione delle organizzazioni di protezionecivile e dell’esercito, come la loro reale capacità di supportare leoperazioni di spegnimento incendi boschivi, sono definite econosciute da parte dei corpi pompieri.

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5. L’organizzazione territoriale dei pompieri di montagna deipompieri di montagna copre tutto il territorio cantonale se condocriteri oggettivi ed è proporzionata alle necessità region ali.

5.1 I criteri organizzativi dei corpi pompieri di montagna o dellesezioni di montagna sono definiti e unitari a livello cantonale.

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6. La filiera di formazione è completa e costantemente aggio rnata.

6.1 La formazione specifica relativa agli incendi di bosco è parteintegrante dell’offerta formativa della FCTCP e deve essere integratacostantemente in base alle necessità e promuovere la collaborazionetra i diversi attori che operano nel settore. A livello cantonale i quadridei corpi pompieri di montagna e delle sezioni di montagna sonomaggiormente coinvolti nella formazione.

6.2 La formazione interna dei singoli corpi pompieri e delle sezionerispetta lo standard minimo definito a livello cantonale.

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5. Definizione degli effettivi e piano di realizzazione

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La definizione di un contingente numerico ottimale di pompieri dimontagna a livello cantonale non è di facile soluzione. In effetti ilcontingente deve essere ottimizzato tenendo conto di diversi fattori ecioè:

• La situazione geografica del Cantone;

• L’evoluzione del fenomeno nel tempo e nello spazio;

• Il costo globale dell’organizzazione;

• La necessità di uomini nei momenti di crisi

e il supporto che si può ottenere da altre organizzazioni;

• La motivazione e la disponibilità delle persone;

• La sostenibilità finanziaria per Comuni e Cantone sul lungoperiodo

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L’equipaggiamento

L’equipaggiamento personale e di corpo, come pure lamotorizzazione, devono essere improntati alla massimacomplementarietà con quello dei corpi pompieri urbani e seguire unconcetto di specializzazione per la lotta agli incendi boschivi. Una partedel materiale di spegnimento a disposizione dei corpi pompieri urbanipuò essere utilizzato nell’ambito degli incendi boschivi.

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La dotazione di base

La dotazione personale dei militi equipaggiati per gli interventi di lottaagli incendi boschivi è costituita da una tenuta antifiamma leggera benvisibile e adatta agli spostamenti in montagna, casco con pila, guanti diprotezione e scarponi da montagna personali. La tenuta non offre unaprotezione completa dal fuoco e dal fumo perché il milite deve poterpercepire gli stimoli esterni (temperatura) e in questo modo non adottarecomportamenti a rischio; bisogna inoltre considerare che il lavoro delpompiere di montagna comporta spesso spostamenti in montagna euna gran parte del lavoro non è a diretto contatto con il fronte di fiamma.Tutti i militi affiliati alla FCTCP dispongono dello stessoequipaggiamento personale, che sarà aggiornato in base alle necessità.

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L’istruzione

L’offerta formativa costituisce un punto cardine dell’int eraorganizzazione cantonale e deve essere continua, innovativa,aggiornata, aperta alle novità e motivante per tutte le figure cheoperano nell’ambito dello spegnimento degli incendi boschivi. Laformazione viene strutturata su 3 livelli, cantonale, regionale e di corpo.Va inoltre promossa e incentivata la collaborazione tra i singoli corpi esezioni di montagna.

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L’organizzazione territoriale

Il presente concetto vuole mettere le basi generali per lo sviluppo delsettore a livello cantonale, mantenendo comunque la necessariaflessibilità per adattarsi alle peculiarità locali. Gli eventualiaccorgimenti atti a migliorare la struttura dell’organizz azione dilotta agli incendi boschivi devono tener conto delle peculi arità deicomprensori . Non va scordato che l’istituzione e l’organizzazione deicorpi pompieri è primariamente una competenza comunale per cui,conformemente all’attuale legge in vigore, le proposte hannounicamente carattere orientativo; sarà poi una scelta dei Comuniattuare o meno le proposte di riorganizzazione.

In ogni caso ci si è posti l’obiettivo di un effetto neutrale dellariorganizzazione sulle finanze cantonali (e di riflesso comunali).

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6. Domande

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