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Rinfrancate i vostri cuori...............................................…………………………….. pag 1 Santa Madre Chiesa gerarchica………………………….…………….. 2 Commento al Vangelo………………………………...……….…………..……. …. 3 Programma della settimana…………………………..……...………………….. 4 SOMMARIO PARROCCHIA di SAN VALENTINO VILLANTRIA - U NITÀ P ASTORALE 27 www.villantria.it con San Giovanni Battista in Magione e Castelvieto, San Feliciano, San Savino Anche come singoli abbiamo la tentazione dell’indifferenza. Siamo saturi di notizie e immagini sconvol- genti che ci narrano la sofferenza umana e sentiamo nel medesimo tempo tutta la nostra incapacità ad intervenire. Che cosa fare per non lasciarci assorbire da questa spirale di spavento e di impotenza? In primo luogo, possiamo pregare nella comunione della Chiesa ter- rena e celeste. Non trascuriamo la forza della preghiera di tanti! In secondo luogo, possiamo aiuta- re con gesti di carità, raggiungendo sia i vicini che i lontani, grazie ai tanti organismi di carità della Chiesa. La Quaresima è un tempo propizio per mostrare questo interesse all’altro con un segno, anche piccolo, ma concreto, della nostra partecipazione alla comu- ne umanità. E in terzo luogo, la sofferenza dell’altro costituisce un richiamo alla conversione, perché il bisogno del fratello mi ricorda la fragilità del- la mia vita, la mia dipendenza da Dio e dai fratelli. Se umilmente chie- diamo la grazia di Dio e accettiamo i limiti delle nostre possibilità, allora confideremo nelle infinite possibilità che ha in serbo l’amore di Dio. E po- tremo resistere alla tentazione diabolica che ci fa credere di po- ter salvarci e salvare il mondo da soli. Per superare l’indifferenza e le nostre pretese di onnipotenza, vorrei chiedere a tutti di vivere questo tem- po di Quaresima come un percorso di formazione del cuore, come eb- be a dire Benedetto XVI (Lett. enc. Deus caritas est, 31). Avere un cuo- re misericordioso non significa avere un cuore debole. Chi vuole essere misericordioso ha bisogno di un cuore forte, saldo, chiuso al tentato- re, ma aperto a Dio. Un cuore che si lasci compenetrare dallo Spirito e portare sulle strade dell’amore che conducono ai fratelli e alle sorelle. In fondo, un cuore povero, che cono- sce cioè le proprie povertà e si spen- de per l’altro. Per questo, cari fratelli e sorelle, desidero pregare con voi Cristo in: Fac cor nostrum secundum cor tuum”: Rendi il nostro cuore simile al tuo(Supplica dalle Litanie al Sacro Cuore di Gesù) . Allora avremo un cuore forte e misericordioso, vigile e generoso, che non si lascia chiudere in se stesso e non cade nella vertigine della globaliz- zazione dell’indifferenza. 15 Marzo 2015 - B -

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Rinfrancate i vostri cuori...............................................…………………………….. pag 1 Santa Madre Chiesa gerarchica………………………….…………….. “ 2 Commento al Vangelo………………………………...……….…………..……. …. “ 3 Programma della settimana…………………………..……...………………….. “ 4

SOMMARIO

PARROCCHIA di SAN VALENTINO V I L L AN TR I A - U N I T À P A S T O R A L E 2 7

w w w. v i l l a n t r i a . i t

con San Giovanni Battista in Magione e Castelvieto, San Feliciano, San Savino

Anche come singoli abbiamo la tentazione dell’indifferenza. Siamo saturi di notizie e immagini sconvol-genti che ci narrano la sofferenza umana e sentiamo nel medesimo tempo tutta la nostra incapacità ad intervenire. Che cosa fare per non lasciarci assorbire da questa spirale di spavento e di impotenza?

In primo luogo, possiamo pregare nella comunione della Chiesa ter-rena e celeste. Non trascuriamo la forza della preghiera di tanti!

In secondo luogo, possiamo aiuta-re con gesti di carità, raggiungendo sia i vicini che i lontani, grazie ai tanti organismi di carità della Chiesa. La Quaresima è un tempo propizio per mostrare questo interesse all’altro con un segno, anche piccolo, ma concreto, della nostra partecipazione alla comu-ne umanità.

E in terzo luogo, la sofferenza dell’altro costituisce un richiamo alla conversione, perché il bisogno del fratello mi ricorda la fragilità del-la mia vita, la mia dipendenza da Dio e dai fratelli. Se umilmente chie-diamo la grazia di Dio e accettiamo i limiti delle nostre possibilità, allora confideremo nelle infinite possibilità che ha in serbo l’amore di Dio. E po-tremo resistere alla tentazione

diabolica che ci fa credere di po-ter salvarci e salvare il mondo da soli.

Per superare l’indifferenza e le nostre pretese di onnipotenza, vorrei chiedere a tutti di vivere questo tem-po di Quaresima come un percorso di formazione del cuore, come eb-be a dire Benedetto XVI (Lett.

enc. Deus caritas est, 31). Avere un cuo-re misericordioso non significa avere un cuore debole. Chi vuole essere misericordioso ha bisogno di un cuore forte, saldo, chiuso al tentato-re, ma aperto a Dio. Un cuore che si lasci compenetrare dallo Spirito e portare sulle strade dell’amore che conducono ai fratelli e alle sorelle. In fondo, un cuore povero, che cono-sce cioè le proprie povertà e si spen-de per l’altro.

Per questo, cari fratelli e sorelle, desidero pregare con voi Cristo in: “Fac cor nostrum secundum cor tuum”: “Rendi il nostro cuore simile al tuo” (Supplica dalle Litanie al Sacro Cuore di

Gesù). Allora avremo un cuore forte e misericordioso, vigile e generoso, che non si lascia chiudere in se stesso e non cade nella vertigine della globaliz-zazione dell’indifferenza.

15 Marzo

2015

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settimanale

IN VISTA DELLA VISITA PASTORALE

SANTA MADRE CHIESA GERARCHICA Papa Francesco dall’Udienza del 05.11.2014

Abbiamo già avuto modo di sot-tolineare come lo Spirito Santo ri-colmi sempre la Chiesa dei suoi do-ni, con abbondanza. Ora, nella po-tenza e nella grazia del suo Spirito, Cristo non manca di suscitare dei ministeri, al fine di edificare le co-munità cristiane come suo corpo. Tra questi ministeri, si distingue quello episcopale. Nel Vescovo, coa-diuvato dai Presbiteri e dai Diaconi, è Cristo stesso che si rende presen-te e che continua a prendersi cura della sua Chiesa, assicurando la sua protezione e la sua guida.

Nella presenza e nel ministero dei Vescovi, dei Presbiteri e dei Dia-coni possiamo riconoscere il vero volto della Chiesa: è la Santa Madre Chiesa Gerarchica. E davvero, at-traverso questi fratelli scelti dal Si-gnore e consacrati con il sacramen-to dell’Ordine, la Chiesa esercita la sua maternità: ci genera nel Batte-simo come cristiani, facendoci rina-scere in Cristo; veglia sulla nostra crescita nella fede; ci accompagna fra le braccia del Padre, per ricevere il suo perdono; prepara per noi la mensa eucaristica, dove ci nutre con la Parola di Dio e il Corpo e il Sangue di Gesù; invoca su di noi la benedizione di Dio e la forza del suo Spirito, sostenendoci per tutto il corso della nostra vita e avvolgendo-ci della sua tenerezza e del suo ca-lore, soprattutto nei momenti più delicati della prova, della sofferenza e della morte.

Questa maternità della Chiesa si esprime in particolare nella persona del Vescovo e nel suo ministero. In-fatti, come Gesù ha scelto gli Apo-stoli e li ha inviati ad annunciare il

Vangelo e a pascere il suo gregge, così i Vescovi, loro successori, sono posti a capo delle comunità cristia-ne, come garanti della loro fede e come segno vivo della presenza del Signore in mezzo a loro.

Comprendiamo, quindi, che non si tratta di una posizione di presti-gio, di una carica onorifica. L’epi-scopato non è un’onorificenza, è un servizio. Gesù l’ha voluto così. Non dev’esserci posto nella Chiesa per la mentalità mondana. La mentalità mondana dice: “Quest’uomo ha fat-to la carriera ecclesiastica, è diven-tato vescovo”. No, no, nella Chiesa non deve esserci posto per questa mentalità. L’episcopato è un servi-zio, non un’onorificenza per vantar-si. Essere Vescovi vuol dire tenere sempre davanti agli occhi l’esempio di Gesù che, come Buon Pastore, è venuto non per essere servito, ma per servire (cfr Mt 20,28; Mc 10,45) e per dare la sua vita per le sue peco-re (cfr Gv 10,11).

I santi Vescovi – e sono tanti nel-la storia della Chiesa, tanti vescovi santi – ci mostrano che questo mi-nistero non si cerca, non si chiede, non si compra, ma si accoglie in ob-bedienza, non per elevarsi, ma per abbassarsi, come Gesù che «umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di cro-ce» (Fil 2,8). E’ triste quando si vede un uomo che cerca questo ufficio e che fa tante cose per arrivare là e quando arriva là non serve, si pavo-neggia, vive soltanto per la sua va-nità.

C’è un altro elemento prezioso, che merita di essere messo in evi-denza.

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settimanale

La liturgia annuncia e celebra la fedeltà di Dio al suo amore per noi. Que-sto amore è un dono,

è grazia, non una nostra conquista. Dio è un ap-passionato della sua creatura ed è alla ricer-ca continua della nostra risposta. Il vangelo di questa domenica propo-ne il colloquio di Gesù con Nicodemo. Egli an-nunzia a questo rabbì venuto a Lui di notte, la possibilità di una nuova nascita frutto del dono divino dello Spirito Santo.

Gesù ci dice: Chi fa la Verità viene verso la luce. Fare la verità è aprirci a Gesù, acco-glierlo come luce per la nostra vita; essere di-scepoli suoi. Chi opera il male chiude gli occhi alla luce; se uno infatti ha una casa disordinata fa fatica aprire perché desidera che nessuno scopra il suo disordine. Se vogliamo scorgere la verità, occorre che il nostro cuore sia pulito e libero, dove può entra-re solo il bene, l’acco-glienza, la bontà, la be-nevolenza, l’attenzione per il prossimo e l’a-scolto.

Chi fa la

verità vie-ne verso la luce

(Gv 3,21)

Quando Gesù ha scelto e chiamato gli Apostoli, li ha pensati non separati l’uno dall’altro, ognuno per conto proprio, ma insieme, perché stessero con Lui, uniti, come una sola famiglia.

Anche i Vescovi costitui-scono un unico collegio, rac-colto attorno al Papa, il quale è custode e garante di questa profonda comunione, che sta-va tanto a cuore a Gesù e ai suoi stessi Apostoli. Com’è bello, allora, quando i Vescovi, con il Papa, esprimono questa collegialità e cercano di essere sempre più e meglio servitori dei fedeli, più servitori nella Chiesa!

Le comunità cristiane ri-conoscono nel Vescovo un dono grande, e sono chia-mate ad alimentare una sin-cera e profonda comunio-ne con lui, a partire dai pre-sbiteri e dai diaconi. Non c’è una Chiesa sana se i fedeli, i diaconi e i presbiteri non so-no uniti al vescovo. Questa Chiesa non unita al vescovo è una Chiesa ammalata.

Gesù ha voluto questa unione di tutti i fedeli col vescovo, anche dei diaconi e dei presbiteri. E questo lo fanno nella consapevolezza che è proprio nel Vescovo che si rende visibile il lega-me di ciascuna Chiesa con gli Apostoli e con tutte le al-tre comunità, unite con i lo-ro Vescovi e il Papa nell’uni-ca Chiesa del Signore Gesù, che è la nostra Santa Madre Chiesa Gerarchica.

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Settimanale 15 - 22/03/2015

PASQUONI DON IDILIO, parroco solidale

075.8409366 / 338.4305211 email personale: [email protected]

Sito Web: www.villantria.it Villa/IBAN: IT 69 F 05308 38500 000000010139

RE

CA

PIT

O

Lunedì 16/03/2015

Martedì 17/03/2015

Mercoledì 18/03/2015 Villa: per l’ Unità Pastorale

segue in Sala Incontro Conversazione Quaresimale

Giovedì 19/03/2015: San Giuseppe

ore 19.00 - Soccorso Don Giuseppe Palomba/

Marco Gigliarelli

Venerdì 20/03/2015 ore 19.00 - Soccorso

In Quaresima è richiesta

l’astinenza dalle carni e da cibi particolarmente costosi il Venerdì

il digiuno il Mercoledì delle Ceneri e il Vener-dì Santo.

Il digiuno consiste nel mettere in atto la temperanza nel cibo restringendolo, nei giorni stabiliti, ad un pasto completo ed eventualmente a modeste colazione e cena. Il tutto in vi-sta della Carità. È possibile con-segnare il risparmio in parroc-chia in una busta domenica 15

anni

Sabato 21/03/2015

ore 8,30 - Villa: per il popolo

Domenica 22/03/2015

5^ di Quaresima ore 11,00 - S. Messa unica per tutti

Quaresima 2015

Sala Parrocchiale a Villa ore 21.15 -

22.30

Tema conversazio-

ne in preparazione alla

Visita Pastorale Corresponsabi-lita’e missione dei laici nel

mondo

Mercoledì 18 Marzo Missione Regale

Sabato 14/03/2015

Domenica 15/03/2015

4^ di Quaresima - Laetare -

ore 10,00 - Soccorso: Dino Ceccarelli/Fernanda e Bruno Paolantoni

ore 17,30 - Villa: Per il Popolo Battesimo di Manuel Morello

Martedì 17 Marzo 2015

Unità Pastorale 27