Upload
dinhdiep
View
231
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
COMUNIT PATRIMONIALI E PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE:
ESPERIENZE A CONFRONTO
Juliana Miranda Martins
www.ua.eswww.eltallerdigital.com
Universit
Ca Foscari
Venezia
UNIVERSIT
DEGLI STUDI
DI PADOVA
Universit
degli Studi
di Verona
Sede Amministrativa: Universit degli Studi di Padova
SCUOLA SUPERIORE DI DOTTORATO DI RICERCA IN STUDI STORICI, GEOGRAFICI, ANTROPOLOGICI
Indirizzo: di Studi Storici e Storico-Religiosi
CICLO XXVIII
COMUNITA PATRIMONIALI E PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE: ESPERIENZE A CONFRONTO
Direttore della Scuola: Ch.mo Prof. Maria Cristina La Rocca Coordinatore dindirizzo: Ch.mo Prof. Walter Panciera Supervisori: Ch.mo Prof. Giovanni Luigi Fontana
Ch.mo Prof. Miguel ngel Sez
Dottorando : Juliana Miranda Martins
Comunit Patrimoniali e
Patrimonio Culturale immateriale:
esperienze a confronto
1
1 Fonte: La Festa. Disponibile: http://www.lafesta.com/escenari.htm Fonte: voltalacarta.org. Disponibile: http://www.voltalacarta.org/2016/02/09/la-gondola/
http://www.lafesta.com/escenari.htmhttp://www.voltalacarta.org/2016/02/09/la-gondola/
Ringraziamenti
Molte persone, sia direttamente che indirettamente, hanno concorso alla costruzione del sapere che ha portato alla stesura di questa tesi di dottorato, e che sono state per me fonte inestimabile di motivazione ed ispirazione. a loro che porgo la mia estrema gratitudine. Mentre scrivo, mi ritornano in mente tanti episodi quotidiani ed importanti incontri accademici, interazioni con colleghi e professori, funzionari delluniversit e membri delle comunit patrimoniali, che mi hanno dato lopportunit di crescere tanto come ricercatrice quanto e soprattutto come persona. Lavorare con un patrimonio vivo e con la comunit locale e globale stata per me unesperienza meravigliosa.
Porgo i miei ringraziamenti alle istituzioni che hanno reso possibile questo lavoro: la direzione accademica e i tecnici della Scuola Superiore di Dottorato degli Studi Storici, Geografici e Antropologici, lUniversit degli Studi di Padova e le Universit Partner che hanno realizzato il corso interateneo formulato dallUniversit degli Studi di Verona e dallUniversit Ca Foscari di Venezia. Ringrazio, in particolare, tutti i docenti e il personale tecnico coinvolto nella realizzazione del programma di co-tutela di dottorato tra lUniversit degli Studi di Padova e lUniversit di Alicante, ma anche il Ministero dellEducazione Brasiliano che attraverso il Programma di Borse di Dottorato per lestero della CAPES ha finanziato la presente ricerca. La realizzazione di questo studio ha, inoltre, implicato lo sforzo collettivo delle istituzioni di tre diversi paesi alle quali rivolgo la mia pi profonda e sincera gratitudine.
Desidero ringraziare in modo speciale il relatore di tesi, il Professor Giovanni Luigi Fontana, per i suoi insegnamenti che vanno oltre la materia di sua pertinenza, il patrimonio culturale. Il suo esempio personale e la sua dedizione di docente mi fanno sentire orgogliosa di essere stata una sua studentessa.
Desidero ringraziare in speciale modo anche il mio co-relatore di tesi, il Professor Miguel ngel Sez Garca, dellUniversit di Alicante, per il suo appoggio, il suo contributo teorico e accademico, ma anche per la fiducia che ha riposto in me e la sua forte motivazione. Di lui ho apprezzato la guida precisa e gradevole, stimandolo particolarmente come interlocutore con cui ho potuto discutere e confrontare gli argomenti di tesi in un clima di rassicurante alterit.
Un grazie anche al Professor Jos Luis Bizelli (UNESP) tutore istituzionale della tesi secondo il programma di dottorato estero del CAPES per tutto lappoggio al progetto di dottorato e la fiducia che ha riposto nel mio lavoro fin dal primo anno dalla laurea.
Non dimentico di ringraziare tutti i professori coinvolti nel presente studio che hanno costituito una vera e propria squadra: Marco Giampieretti (Unipd), Lauso Zagato (Ca Foscari), Jos Antonio Miranda (UA), Joaquin Melgarejo Moreno (UA) e Antonio Augusto Arantes (UNICAMP), Marco Aurlio Nogueira (UNESP), Jos Castilho de Marques Neto (UNESP), nonch i ricercatori Elisa Bellato (Univr) e Marco Fincardi (Ca Foscari) che hanno offerto il loro contributo a questo lavoro non solo mettendo a disposizione le proprie conoscenze e dando indicazioni bibliografiche, ma anche facilitando i contatti e promuovendo una virtuosa e solidale rete di scambio di idee nel corso delle varie attivit accademiche da essi promosse.
Un ringraziamento speciale alla Dottoressa Sandra Antoniazzi per la sua opera di traduzione e revisione del presente studio. In questi tre anni di stesura del lavoro di ricerca stata una collaboratrice costante, nonch una cara amica, che ha saputo dimostrare grande determinazione e dedizione nella stesura del testo in lingua italiana, anche nelle parti pi complesse. Ringrazio, inoltre, le colleghe dottoresse Daniela Scalabrin, Marina Martin e Renata Monezzi per il confronto di idee tanto nel corso di dibattiti formali e articolati quanto nelle piacevoli conversazioni informali.
Un grazie alle due comunit patrimoniali oggetto del presente studio, la comunit del Misteri dElx (Elche, Spagna) e la comunit del El Felze (Venezia, Italia), sia per il tempo dedicatoci alla realizzazione delle interviste e delle visite, sia per la messa a disposizione di informazioni sulluniverso culturale delle loro rispettive pratiche culturali. E un grazie anche alle rispettive istituzioni, il Patronato del Misteri dElx, il Comune de Elche e il MAHE da un lato e i Musei Civici di Venezia dallaltro.
E, per finire, ringrazio di cuore ai miei familiari e ai miei amici che da lontano mi hanno sempre supportato, anche nei momenti di maggiore difficolt, e a Diego per laffetto e la presenza costante.
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
I
Riassunto
Lobiettivo dello studio di analizzare e descrivere i processi e le dinamiche che spingono le
comunit a chiedere linserimento dei loro patrimoni culturali immateriali nelle liste rappresentative
dellUNESCO. Comprendere il ruolo svolto dalle comunit, a partire dal riconoscimento dei loro
patrimoni culturali fino alla gestione degli stessi, significa interpretare le motivazioni e le
aspettative, i conflitti e i sentimenti legati ai patrimoni e al contesto sociale e storico nel quale sono
immersi. Si vuole inoltre analizzare le legislazione internazionale e nazionale inerente al processo di
patrimonializzazione delle espressioni culturali per stabilire una specie di modello generale
applicabile a casi simili, analizzando i percorsi realizzati dal Misteri dElx (Alicante, Spagna) e
dalla nascente candidatura per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dellUmanit
promossa dallassociazione degli artigiani e costruttori di gondole di Venezia El Felze (Venezia,
Italia). Lelaborazione del dossier per la salvaguardia di una determinata espressione culturale in
ambito internazionale un processo complesso che coinvolge necessariamente le singole comunit.
Esso implica la creazione di una rete di rapporti con le istituzioni pubbliche sia locali e nazionali
che internazionali, quali il Comune, la Regione e il Comitato dellUNESCO, ma anche le universit
e gli enti di ricerca che dispongono di settori specializzati e promuovono le attivit di ricerca.
Parole-chiave: Convenzione 2003, UNESCO, comunit, patrimonio culturale immateriale, diritto
internazionale, paesaggio culturale, Spagna, Misteri dElx, Italia, gondola, Venezia.
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
III
Resumen
El objetivo del estudio es analizar y describir los procesos y dinmicas que impulsan las
comunidades a solicitar la inclusin de su patrimonio cultural inmaterial en la lista representativa de
la UNESCO. La comprensin del papel desempeado por la comunidad, a partir del reconocimiento
de su patrimonio cultural hasta la gestin del mismo, significa interpretar las motivaciones y
expectativas, conflictos y sentimientos relacionados con los patrimonios y el contexto social e
histrico en el que estn inmersos. El estudio pretende adems analizar la legislacin internacional
y nacional inherente al proceso de patrimonializacin de las expresiones culturales para establecer
una especie de modelo general aplicable a casos similares, analizando los recorridos del Misteri
dElx (Alicante, Espaa) y de la nasciente candidatura para la salvaguarda del patrimonio cultural
inmaterial de la Humanidad promovida por la asociacin de los artesanos y constructores de
gndolas en Venecia El Felze (Venecia, Italia). La elaboracin del dossier per la salvaguardia de
una expresin cultural en el mbito internacional es un proceso complejo que involucra
necesariamente cada comunidades. Esto implica la creacin de una red de relaciones con las
instituciones pblicas, tanto locales como nacionales e internacionales, tales como el ayuntamiento,
la Comunidad Autonoma y el Comit de la UNESCO, sino tambin a las universidades e
instituciones de investigacin que posieden sectores especializado y promoven las actividades de
investigacin.
Palabras-claves: Convencin 2003, UNESCO, comunidades, patrimonio cultural inmaterial,
derecho internacional, paisaje cultural, Espaa, Misteri dElx, Italia, gndola, Venecia.
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
V
Abstract
The objective of this study is to analyze and describe the processes and dynamics driving the
communities to apply for the inscription of their intangible cultural heritage into the representative
list of UNESCO. Understanding the role performed by the community, from the recognition of its
cultural heritage up to management of the same, means to interpret the motivations and
expectations, conflicts and feelings relating not only to ones heritage but also to the social and
historical context the heritage lies in. The study intends also to analyse the international and
national laws regarding the process of patrimonialisation of a cultural expression in order to define
a sort of general model that may be applied to similar cases, while analysing the path followed both
by the Misteri dElx (Alicante, Spain) and the rising candidacy for the safeguard of the Intangible
Cultural Heritage of Humanity promoted by El Felze, the association of gondolas artisans and
builders based in Venice, Italy. The drawing up of a dossier for the safeguard of a cultural
expression at an international level is a complex process that inevitably involves the single
communities. It implies the setting-up of a net of relations with public authorities, both local,
national and international, such as, the Municipality, the Region, the UNESCO Committee, as well
as the Universities and the research centres provided with specialised sectors aiming at promoting
the research activities.
Key-words: Convention 2003, UNESCO, community, intangible cultural heritage, international
laws, cultural landscape, Spain, Misteri dElx, Italy, gondola, Venice.
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
VII
Tavola abbreviazioni
BDI Beni demoetnoantropologici immateriali
CAME Confernce Allies des Ministres de lEducation
ICCD Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
ICCROM Centro Internazionale di Studi per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali
ICOM International Council of Museums
ICOMOS International Council on Monuments and Sites
IPHAN Istituto del Patrimonio Storico Artistico Nazionale
OMPI Organizzazione Mondiale per la Propriet Intellettuale
SCHM Storia Scientifica e Culturale dellUmanit
SPHAN Soprintendenza per il Patrimonio Storico e Artistico Nazionale
UICN Unione Internazionale per la Conservazione della Natura
UNESCO Organizzazione delle Nazioni Unite per lEducazione, la Scienza e la Cultura
WHL World Heritage List
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
IX
Indice
Riassunto ............................................................................................................................................... I
Presentazione ....................................................................................................................................... 1
Obiettivi ............................................................................................................................................... 7
Metodologia ......................................................................................................................................... 9
Casi di studio ...................................................................................................................................... 13
Parte I Comunit e diritto dei beni culturali
Capitolo 1. La genealogia del concetto di comunit nella teoria sociale classica
1.1 Il concetto di comunit nelle scienze socio-antropologiche europee allinizio del XX
secolo .......................................................................................................................................... 27
1.2 Gli approcci metodologici della Scuola di Chicago e suoi sviluppi in Sudamerica ............. 33
1.3 Lapproccio contemporaneo nello studio delle comunit: Habermas, Bauman e
Giddens ....................................................................................................................................... 44
1.4 Il concetto di comunit in alcuni autori sudamericani: comunit della esclusione e
comunit della partecipazione..................................................................................................... 57
Capitolo 2. Il patrimonio culturale nelle Convenzioni dellUNESCO e del Consiglio
dEuropa
2.1 La dimensione immateriale del patrimonio culturale nelle scienze sociali del XX
secolo: un apporto multidisciplinare ........................................................................................... 73
2.2 La Convenzione UNESCO (Parigi 1972) sulla protezione del Patrimonio culturale e
naturale dellUmanit: innovazioni e riletture critiche ............................................................... 83
2.3 La Convenzione UNESCO (Parigi 2003) sul Patrimonio Culturale Immateriale: una
analisi dei contenuti .................................................................................................................... 95
2.4 Un approfondimento della Convenzione sul concetto di comunit: LExpert Meeting
on Community Involvement....................................................................................................... 113
2.5 La Convenzione del Consiglio di Europea sul Paesaggio Culturale (Firenze 2000) .......... 120
2.6 La Comunit patrimoniale nella Convenzione di Faro del 2005 ........................................ 126
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
X
Capitolo 3. La legislazione e le politiche spagnole su patrimonio Culturale
3.1 La Legge della Generalitat N13 del 22 dicembre 2005 sul Misteri dElx: un caso
deccezione ............................................................................................................................... 135
3.2 I principi giuridici della tutela secondo la Carta Costituzionale Spagnola del 1978 .......... 143
3.3 La Legge N16 del 25 giugno 1985 sul Patrimonio storico spagnolo (LPHE) .................. 145
3.4 Legge N4 dell11 giugno 1998 della Generalitat Valenciana sul Patrimonio
Culturale Valenciano ................................................................................................................ 155
3.5 La politica culturale spagnola: Piano nazionale per la salvaguardia del patrimonio
culturale immateriale dellottobre 2011 .................................................................................... 164
3.6 La Legge N10 del maggio 2015 per la salvaguardia del Patrimonio culturale
immateriale spagnolo ................................................................................................................ 177
Capitolo 4. La legislazione italiana sul Patrimonio Culturale
4.1 La Costituzione Italiana e il patrimonio culturale ............................................................... 185
4.2 Il Codice dei beni culturali e del paesaggio (Legge 42/2004) ............................................ 190
4.3 Lo strumento BDI Beni demoetnoantropologici immateriali .......................................... 198
4.4 La dichiarazione di Venezia come Patrimonio culturale dellumanit ............................... 202
4.5 Verso una legge quadro nazionale sul Patrimonio culturale immateriale ........................... 205
Parte II: Casi di studio: Il Misteri dElx e i mestieri della gondola di Venezia
Capitolo 5: La Festa dElx e il Misteri
5.1 Sette elementi di identit locale nel dramma sacro-liturgico .............................................. 215
5.2 Imparare con limmagine: liconografia del mistero dellAssunzione ............................... 241
5.2.1. Le icone orientali dellAssunzione .......................................................................... 244
5.2.2. Esempi delliconografia europea sulla tematica del Transitus ................................ 253
5.3 Tra il dogmatico e lapocrifo: le fonti del dramma ............................................................ 263
5.4 La letteratura mariana ......................................................................................................... 270
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
XI
Capitolo 6: Limmaginario dellAssunzione nella cultura europea
6.1. LAssunzione nel teatro europeo ....................................................................................... 275
6.2 La sacra famiglia e la materializzazione dellimmagine della Vergine Maria ................... 291
6.3. La Statua di Maria e la citt di Elche ................................................................................. 302
6.4 La Controriforma Cattolica e i Consuetas del Misteri dElx .............................................. 309
6.5 La straordinaria storia delleredit della Vergine Maria ..................................................... 315
6.6 Modernizzazione e decadenza del culto ............................................................................. 320
Capitolo 7: Il processo di patrimonializzazione del Misteri dElx
7.1. Il Palmeral di Elche e il Misteri dElx: candidatura o candidature? ................................. 329
7.2 Elche dopo le dichiarazioni UNESCO ................................................................................ 347
7.3. La prima fase della valorizzazione patrimoniale (1995-2007): El FuturElx .................. 353
7.4 La seconda fase della valorizzazione patrimoniale (2007-2015) Elche Me encanta! .. 3685
7.5 Apporti del patrimonio culturale allo sviluppo locale ........................................................ 369
Capitolo 8: Lassociazione El Felze e gli artigiani della gondola
8.1 Le comunit nellesperienza storica italiana ....................................................................... 393
8.2 Le arti della Serenissima ..................................................................................................... 401
8.3 I Mestieri della gondola ...................................................................................................... 408
Capitolo 9: Conclusione e suggerimenti
9.1 Alla ricerca della comunit patrimoniale ............................................................................ 427
9.2 Per una candidatura UNESCO dei saperi e delle tecniche della gondola veneziana ......... 438
Fontin e Bibliografia ........................................................................................................................ 449
Appendice ......................................................................................................................................... 471
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
1
Presentazione
La Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dellUmanit
dellUNESCO del 20031 ha segnato una trasformazione della disciplina giuridica in merito al
patrimonio culturale: Il riconoscimento degli aspetti immateriali delle espressioni e manifestazioni
culturali, dei saperi tradizionali, dei modi di vivere, delle consuetudini e dellimmaginario sociale
rappresenta un cambiamento della concezione classica di patrimonio espresso nelle Convenzioni
della propria istituzione fino ai primi anni del XXI secolo. Il nuovo paradigma proposto dalla
Convenzione 2003 rispecchia il processo di cambiamento epistemologico delle scienze sociali e
storiche nel corso del XX secolo, nel quale, ciascuna partendo della propria prospettiva, ha preso in
analisi la nozione di comunit, tanto a livello teorico-analitico quanto in relazione alle pratiche
sociali, politiche ed economiche. In questo senso, la Convenzione del 2003 propone gli aspetti
immateriali del patrimonio presentando i suoi soggetti, a partire dal concetto di comunit, come una
realt viva, in constante trasformazione, favorendo inoltre la partecipazione sociale nel processo di
riconoscimento del loro patrimonio culturale.
Tra le importanti questioni affrontate in diversi articoli la Convenzione enfatizza, in
particolare, lincoraggiamento alla partecipazione della comunit e limpegno degli Stati membri
a garantire lampio coinvolgimento della comunit appartenenti alla cultura da tutelare2. Nel 2006,
fu pubblicato il documento lUNESCO Expert Meeting on Community Involvement in Safeguarding
Intangible Cultural Heritage: Towards the Implementation of the 2003 Convention tenutasi a
Tokyo, che riassume le decisioni degli esperti convocati dalla Sessione del Patrimonio Immateriale
del Centro Culturale Asia/Pacifico (ACCU) per stabilire alcuni paragoni con la finalit di orientare
lazione degli Stati membri riguardanti lidentificazione delle comunit, la loro partecipazione al
processo di inventariazione, nonch le strategie atte a stimolare la preparazione delle candidature
nellelenco della Lista Rappresentativa3. Le conclusioni e le raccomandazioni svolte dagli esperti
durante la edizione collettiva del documento sono i punti di partenza del presente studio:
1 UNESCO, Paris, 2003. Convention for the Safeguarding of Intangible Cultural Heritage. Disponibile:
http://www.unesco.org/culture/ich/index.php?lg=en&pg=00006 (Consultato 07/09/2013). In questo lavoro la versione utilizzata della Convenzione in lingua inglese. Eventualmente utilizzeremo altre traduzione con la finalit di realizzare una comparazione concettuale.
2 UNESCO, Tokyo, 2006. Expert Meeting on Community Involvement in Safeguarding Intangible Cultural Heritage: Towards the Implementation of the 2003 Convention. The need to involve communities, groups and, sometimes, individuals in safeguarding their intangible cultural heritage is based on several articles of the Convention: Disponibile su: http://www.unesco.org/culture/ich/doc/src/00034-EN.pdf (Consultato il 10/12/2013).
3 In relazione al patrimonio culturale immateriale lUNESCO utilizza tre liste con differente scopo: La lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale che comprende i beni culturale dichiarati patrimonio dellUmanit; La lista del Patrimonio Culturale Immateriale che necessita di essere urgentemente salvaguardato che comprende i patrimoni a rischio di estinzione e la lista del Registro Programmi, progetti e attivit per la salvaguardia
http://www.unesco.org/culture/ich/index.php?lg=en&pg=00006http://www.unesco.org/culture/ich/doc/src/00034-EN.pdf
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
2
La salvaguardia del PCI quella di concentrarsi sulle pratiche e sui processi piuttosto che sui prodotti;
I praticanti e custodi del PCI devono svolgere un ruolo centrale nelle misure di salvaguardia;
La Convenzione consente diversi modi di inventariare il PCI;
E necessaria la collaborazione attiva tra le diverse parti interessate;
Approcci top-down e bottom-up sono ugualmente indispensabili per la progettazione e limplementazione delle misure a livello nazionale e internazionale4.
Nonostante sia evidente che le comunit sono la ragione desistenza del patrimonio culturale
in quanto, non soltanto rappresentano la pratica sociale quotidiana, ma anche operano come custodi,
eredi ed agenti della trasmissione della cultura alle nuove generazioni, per i diversi Stati Membri
che sottoscrivono la Convenzione ancora una sfida, per diversi motivi, garantire la partecipazione
attiva delle diverse comunit nelle quali agiscono razionalit e dinamiche differenti dagli strumenti
tecnici e burocratici dello Stato.
Il presente lavoro si basa sulla necessit di realizzare un esame teorico delle strategie
suggerite dallUNESCO in merito allelaborazione delle candidature per la Salvaguardia del
Patrimonio Culturale Immateriale per garantire il coinvolgimento della comunit nel processo di
costruzione sociale del patrimonio adottando approcci di tipo bottom-up e top-down. A partire dallo
studio di due casi si vogliono analizzare le dinamiche allinterno di un processo multi-partecipato
sia da enti pubblici che privati. La proposta fondamentale di un lavoro come questo di confrontare
in maniera comparativa lintermediazione degli strumenti istituzionali politico-amministrativi
dellItalia e della Spagna, due paesi di rilievo nel contesto del patrimonio culturale dellumanit,
allo scopo di mettere in evidenza i problemi e le soluzioni di adeguamento ai nuovi paradigmi
proposti dalla Convenzione 2003.
In tal senso, lobiettivo dello studio di osservare, analizzare e descrivere i processi e le
dinamiche inerenti allelaborazione di una candidatura del patrimonio culturale immateriale nella
lista rappresentativa dellUNESCO. Comprendere il ruolo svolto dalle associazioni, dai gruppi e
dagli individui di una comunit, a partire dal riconoscimento dei beni culturali fino alla gestione
degli stessi, significa interpretare le motivazioni, le aspettative, i conflitti e i sentimenti in relazione
al proprio patrimonio e al contesto sociale e storico nel quale sono immersi.
del Patrimonio Culturale Immateriale che riconosci le iniziative che meglio riflettono i principi della Convenzione de 2003. Vedi: http://www.unesco.org/culture/ich/index.php?pg=00011
4 ICH safeguarding is to focus on practices and processes rather than on products; the practitioners and custodians of ICH must play a central role in safeguarding measures; the Convention allows for different manners of inventorying ICH; active collaboration is needed between different stakeholders; topdown and bottomup approaches are equally indispensable for designing and implementing measures at the national and the international level. Idem, p.3.
http://www.unesco.org/culture/ich/index.php?pg=00011
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
3
Lambizione che ci guida non quella di fare una raccolta di pratiche di ogni singolo caso,
nemmeno fare una comparazione sistematica dei casi, ma analizzare il processo delle due comunit
patrimoniali5 e di stabilire una serie di suggerimenti generali applicabili in casi simili. Ci che ci
interessa sono i percorsi di candidatura delle comunit e dei loro patrimoni culturali nonch le
diverse variabili che emergono durante il processo di riconoscimento a livello locale, nazionale ed
internazionale.
Lelaborazione dei documenti da esibire per la salvaguardia di un bene culturale in ambito
nazionale e internazionale un processo complesso che coinvolge le singole comunit. Essa
stabilisce i rapporti con le istituzioni pubbliche sia locali che nazionali ed internazionali, come il
comune, la regione e il comitato dellUNESCO, nonch i contatti con le universit che dispongono
di settori specializzati e promuovono le attivit di ricerca.
Pertanto, il lavoro analizza due casi di patrimonio culturale immateriale in Spagna ed Italia,
allo scopo di analizzare e comprendere i processi di dialogo tra le comunit e le istituzioni e di
proporre suggerimenti utili a formulare una proposta che rifletta i propositi dellUNESCO in
materia di PCI. Il primo caso di studio unespressione culturale che lUNESCO nel 2008 ha
inserito nella Lista rappresentativa del Patrimonio Cultuale Immateriale dellUmanit
denominataIl Misterio de Elche (Misteri dElx Alicante/Spagna). Il secondo caso di studio
riguarda il dibattito emerso a Venezia qualche anno fa tra gli artigiani dellassociazione El Felze
che concorrono alla costruzione della gondola veneziana ed intendono realizzare una candidatura
UNESCO. Ciononostante, tali associazioni non sono riuscite a giungere ad un consenso in un
ambiente multi-partecipato come questo, nel quale emerge una serie di conflitti e di differenze di
obiettivi nella formulazione di una proposta. Lidea che attualmente sta prendendo forma in ambito
universitario di includere nelleventuale proposta di candidatura i cosiddetti saperi tradizionali
della laguna di Venezia, rifacendosi agli antichi mestieri e alle antiche abilit lagunari che al
giorno doggi si trovano ad affrontare difficolt economiche in unepoca di crisi globale.
Questo studio analizza liniziativa degli artigiani dellassociazione El Felze che si concentra
in uno solo dei patrimoni veneziani in mezzo ad una laguna di beni culturali. Pi interessante
sarebbe invece realizzare una candidatura UNESCO ampliando la prospettiva e includendo i saperi
tradizionali di Venezia a partire dal presupposto che tutto di essa un patrimonio culturale
immateriale e che sono stati tutti i mestieri a dare forma alla citt patrimonio. Comunque, la
questione del consenso ancora una meta lontana da raggiungere e il contributo del lavoro si limita 5 CONCIL OF EUROPE, Faro, 2005. Convention on the Value of Cultural Heritage for society, Article 2, Definitions: b.
a heritage community consists of people who value specific aspects of cultural heritage which they wish, within the framework of public action, to sustain and transmit to future generations.Disponibile su: https://rm.coe.int/CoERMPublicCommonSearchServices/DisplayDCTMContent?documentId=0900001680083746 (Consultato il 11/10/2012).
https://rm.coe.int/CoERMPublicCommonSearchServices/DisplayDCTMContent?documentId=0900001680083746
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
4
nel caso veneziano a esporre le richieste fatte dallassociazione El Felze e suggerire in base agli
strumenti giuridici internazionali e europei alcune possibilit per proteggere i saperi della catena
produttiva tradizionale della gondola e allo stesso tempo la gondola vista come parte del paesaggio
culturale veneziano.
Allinterno del presente studio si analizzano patrimoni che rappresentano casi appositamente
asimmetrici del patrimonio culturale immateriale. IlMisterio de Elche un rito religioso di
carattere lirico-teatrale e Il El Felze che intende proteggere e salvaguardare i saperi e le tecniche
dellartigianato tradizionale della gondola veneziana. La scelta di casi diversi e complessi permette
di analizzare un insieme di variabili che, partendo da fenomeni particolari, consente di sviluppare
una strategia generale per le diverse tipologie di patrimonio immateriale, riguardanti distinti contesti
storico-sociali e le diverse fasi del processo di patrimonizzazione. In altre parole, la ricerca si
propone di comprendere se il caso spagnolo sia in grado di offrire suggerimenti utilizzabili nel caso
veneziano, soprattutto in merito agli strumenti giuridici adottati per il riconoscimento del
patrimonio culturale immateriale.
Infine, lo scopo dello studio di redigere una serie di suggerimenti alla comunit veneziana
per una possibile candidatura. In una prospettiva ampliata esiste una intenzione di sottofondo in
questo lavoro di dare un contributo teorico con riflessioni sul concetto di comunit patrimoniale con
la expertise italiana multidisciplinare di intellettuali e giuristi che attualmente lavora nella
elaborazione di una legge nazionale per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale preso
lUniversit Ca Foscari e lUniversit degli Studi di Padova.
In tal caso si analizza il ruolo svolto dalle comunit e dalle istituzioni pubbliche e private in
due fasi diversa del processo di riconoscimento di unespressione culturale:
1) El Felze: osservazione della associazione, dei gruppi e degli individui chiave durante la
fase iniziale della candidatura:
a) conflitti di idee e di interessi allinterno dellassociazione;
b) processi decisionali nel corso della candidatura;
c) adeguamento del patrimonio culturale ai criteri stabiliti dallUNESCO.
2) Misteri dElx: lorganizzazione della comunit nel periodo successivo alla dichiarazione
del patrimonio culturale, ovvero la gestione, la partecipazione e limpatto sociale che il
riconoscimento dellUNESCO ha avuto sulla comunit e sulla vita quotidiana, tra cui:
a) effettiva partecipazione della comunit;
b) pianificazione della gestione del bene culturale;
c) apporti del patrimonio culturale allo sviluppo locale.
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
5
In questa seconda fase si pongono le seguenti domande:
Le associazioni rappresentano effettivamente la comunit patrimoniale?
Nellambito del patrimonio, quali ruoli sono riservati ai gruppi o alle famiglie
tradizionali e quali invece sono aperti a nuovi partecipanti?
Quale spazio viene riservato alla rivitalizzazione dello stesso patrimonio?
Quali sono i punti di disaccordo tra la comunit e gli strumenti istituzionali usati?
Inoltre, le comunit patrimoniali hanno il compito di affrontare i paradossi prodotti dal
processo di globalizzazione nei confronti della cultura tradizionale6. Anche in questo senso i casi
studiati dimostrano due realt distinte che evidenziano questo paradosso: Mentre nel caso del
Misteri dElx, localizzato nellunica citt del mondo che ha ottenuto tre dichiarazioni di patrimonio
culturale dellumanit UNESCO nella regione della Costa Bianca di Spagna (Elche, Comunit
Valenciana) e pur avendo una grande offerta turistica dal settore balneare estivo ai patrimoni
culturali artistici, architettonici ed archeologici fino ai paesaggi naturali il comune e gli uffici dei
beni culturali trovano grandi difficolt a promuovere e sostenere economicamente lofferta
patrimoniale della citt. Nel caso veneziano si osserva il problema opposto: il turismo senza
controllo fonte di insoddisfazione degli abitanti a causa del fragile equilibrio della citt lagunare.
Anche leventuale mancanza di sensibilit, sia da parte della pianificazione turistica che
dellamministrazione pubblica, pu generare gravi problemi di sostenibilit e danni ambientali,
invece che promuovere il patrimonio culturale. Nellambito dellartigianato tradizionale sono
innumerevoli i casi in cui la pirateria, e la contraffazione dei prodotti pone a rischio la sostenibilit
economica dellattivit artigianale.
Conoscere il processo nella sua interezza, dalla preparazione alla gestione, il modo
adeguato per implementare le buone pratiche e per prevenire limpatto sociale e culturale sulle
comunit e sul loro patrimonio.
6 La circolazione e il consumo dei beni cultuali sono tra gli ingredienti principali nei cambiamenti che avvengono
nello stile di vita e nella formazione di frontiere simboliche in tutto il pianeta. Ma sempre utile ripetere che il mercato globale, oltre a creare omogeneit, stimola la creazione e la circolazione di ogni tipo di risorsa capace di produrre senso di appartenenza e di distinzione ANTONIO A. ARANTES, O patrimonio imaterial e a sustentabilidade de sua salvaguarda, Resgate Revista Interdisciplinar de Cultura (13) Artigos & Ensaios, 2004, p.11-18, p.12-3. Disponibile su: http://www.cmu.unicamp.br/seer/index.php/resgate/article/view/175 (Consultato il 12/10/2013).
http://www.cmu.unicamp.br/seer/index.php/resgate/article/view/175
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
7
Obiettivi
1) Osservare, analizzare e descrivere il ruolo delle comunit e degli enti pubblici e privati
coinvolti nel processo di riconoscimento e nella gestione dei beni culturali, al fine di individuare i
punti critici e leffettiva partecipazione della comunit nel corso di tale processo.
2) Analizzare la legislazione internazionale (UNESCO e Consiglio dEuropa),
lordinamento interno Spagnolo e Italiano in materia di beni culturali con la finalit di offrire un
contributo teorico al dibattito nascente tra gli accademici italiani per la formulazione di una legge
nazionale sul patrimonio culturale immateriale.
3) A partire dal caso Misterio de Elche fornire elementi che contribuiscano alla
candidatura veneziana, formulando suggerementi che possano essere applicati in una eventuale
proposta di patrimonializzazione dei saperi dellartigianato tradizionale nella costruzione della
gondola veneziana basata sulle variabili osservate nel lavoro di campo.
Obiettivi secondari:
4) Comparare le buone pratiche dellesperienza di gestione del patrimonio culturale
immateriale spagnolo, con particolare attenzione alla legislazione spagnola sui beni culturali, con
lintento di anticipare i problemi e di apprendere le strategie adottate dalle comunit per proteggere
i loro beni ed evitare impatti negativi sulla societ e sul patrimonio.
5) A partire dallesperienza sul campo, fornire elementi metodologici utili per la definizione
delle competenze e delle abilit del studioso del patrimonio culturale nellambito dellesercizio del
suo lavoro allinterno della comunit. A tal fine si vuole ripensare il ruolo del ricercatore
adeguandolo ai nuovi paradigmi proposti dalla Convenzione.
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
9
Metodologia
Lo studioso di questa area conoscitiva multidisciplinare deve adattarsi alloggetto di studio.
In questo senso, la premessa necessaria nellapproccio al tema concepire il patrimonio culturale
immateriale come campo ricco di possibilit di attuazione metodologica, sia teorica quanto pratica.
Tuttavia, visto che il patrimonio culturale non legato ad una disciplina specifica ma a diverse aree
della conoscenza, come la storia, lantropologia, la sociologia e il diritto dei beni culturali, il
ricercatore deve mettersi alla prova, dedicarsi al lavoro sul campo e associare gli strumenti delle
scienze accademiche alla sua capacit di mediazione tra le diverse comunit e le istituzioni
coinvolte. Gli studiosi e i professionisti che si occupano del patrimonio culturale devono muoversi
tra le diverse frontiere epistemologiche, usando nuove metodologie e concetti per comprendere gli
aspetti di tale patrimonio.
Una ricerca come questa esige pertanto una prospettiva multimetodologica, ossia una
combinazione di metodologie, come quelle utilizzate dalle scienze sociali. In generale, essa si
caratterizza come ricerca qualitativa intesa a considerare la relazione dinamica fra il mondo
oggettivo e la soggettivit degli individui e dei gruppi presi in esame. Linterpretazione dei
fenomeni e la comprensione degli eventi si basa sullinterazione tra ricercatore e ambiente, quale
fonte diretta della raccolta dei dati7. Per quanto riguarda gli obiettivi prefissati, si tratta di una
ricerca esplicativa che si propone di identificare i fattori che caratterizzano i fenomeni e i vari
aspetti che contribuiscono allaccadimento dei fenomeni riscontrati, approfondendo cos la
conoscenza di una determinata realt sociale. Il lavoro di tesi verte su tre aree tematiche:
I: Patrimonio culturale immateriale.
In questa fase lo studio acquisisce un approccio socio-interazionista in cui la ricerca si
sviluppa dallinterazione tra i ricercatori e i membri delle comunit studiate. Non si vuole fare una
ricerca esaustiva dei casi in esame secondo i modelli proposti dalla teoria sociale classica, ma
realizzare uno studio di storia culturale, in cui partendo dal patrimonio culturale immateriale delle
singole comunit si possa arrivare alla comprensione della loro radice culturale e allinterpretazione
del significato del patrimonio per quelle comunit.
In primo luogo, questi casi di studio permettono al ricercatore di operare in un contesto
pluralistico, in cui le varie manifestazioni culturali studiate costituiscono elementi cruciali per lo
sviluppo di uno strumento metodologico che riflette le diversit tipologiche presenti nella
Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale. Lanalisi ha permesso di
7 EDNA LUCIA SILVA, Metodologia da pesquisa e elaborao de dissertao, Florianpolis, UFSC, 2005. p. 20.
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
10
esaminare le somiglianze, le differenze e le singolarit dei casi8, tenendo conto dellincidenza anche
di un solo elemento che per che risulta rilevante per la formulazione misure di salvaguardia. Tutti
due sono casi di patrimonio culturale immateriale complessi perch non posso essere considerati
soltanto una espressine culturale secondo i criteri della Convezione per la salvaguardia del
Patrimonio Culturale Immateriale di 2003 nel caso del Misteri dElx item (a) tradizioni ed
espressioni orali (compreso il linguaggio in quanto veicolo del patrimonio culturale immateriale) e
item (e) artigianato tradizionale, nel caso dei mestieri tradizionali di Venezia ma uninsieme di
manifestazioni culturali che promuove lidentit locale. In secondo luogo, le varie tipologie delle
espressioni culturali studiate permettono lindividuazione di aspetti particolari, come la
rivitalizzazione e la sostenibilit, che emergono durante il lavoro sul campo a contatto con la
comunit, ma che la Convenzione non ha ancora ben definito concettualmente. Per le comunit la
rivitalizzazione molto spesso fonte di problematiche, in quanto si mette in dubbio fino a che
punto lintroduzione di nuovi elementi possa caratterizzare o meno il loro patrimonio, ma anche la
sostenibilit un punto critico, in quanto esistono espressioni culturali difficilmente sostenibili,
ma anche beni, come la gondola, eccessivamente sfruttati dal sistema turistico che ne oscura il suo
valore patrimoniale. Infine ci sono anche gli aspetti simbolici, la memoria collettiva e
limmaginario sociale che rappresentano limmateriale dellimmateriale, che, sebbene voluti dai
ricercatori e citati nel testo della Convenzione, rimangono ancora unincognita in termini di
inventariato. Tutti questi punti elencati meritano uno speciale ascolto da parte delle comunit.
Nel corso della ricerca, oltre alla lettura e allanalisi dei testi bibliografici, si ricorre anche
allosservazione partecipata delle associazioni alle interviste e alla stesura della documentazione9.
Nellambito delle attivit delle associazioni, come la ricerca qualitativa richiede, si vuole adottare
una prospettiva multimetodologica, utilizzando un numero variabile di metodi e strumenti per la
raccolta dei dati, losservazione partecipata, linterviste semi-strutturate mirate sia individuali che di
gruppo e lanalisi delle diverse fonti. Tale approccio fondamentale negli studi di storia culturale,
soprattutto per capire il coinvolgimento dei partecipanti con la propria cultura.
Per il lavoro sul campo sono stati dapprima preparati dei questionari su una serie di
tematiche fondamentali per lo studio in questione e sono state successivamente effettuate interviste
semi-strutturate a membri delle comunit e a rappresentanti delle istituzioni pubbliche e private
coinvolte. Sulla base dei dati raccolti stato stilato infine un elenco di categorie e di variabili:
8 ALEX COLTRO, A fenomenologia: Um enfoque metodolgico para alm da modernidade, So Paulo, Caderno de
pesquisa em administrao, V.1. N11, 1trim., 2000, pp. 37-45. Disponibile: http://www.ead.fea.usp.br/cad-pesq/arquivos/C11-ART05.pdf (Consultato: 04/01/2012).
9 Le associazioni osservate a Venezia sono: El felze associazione dei mestieri che contribuiscono alla costruzione della gondola, Consorzio Promovetro di Murano, Musei Civici di Venezia, Fondazione Andriana Marcello Merletto di Burano e Venezia.
http://www.ead.fea.usp.br/cad-pesq/arquivos/C11-ART05.pdfhttp://www.ead.fea.usp.br/cad-pesq/arquivos/C11-ART05.pdf
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
11
1. La natura delle attivit artigianali delle comunit;
2. I processi decisionali e i conflitti dei membri della comunit relativi al loro patrimonio
culturale;
3. Il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche locali e regionali con la comunit;
4. La relazione didentit tra la comunit patrimoniale e il loro Patrimonio Culturale
Immateriale;
5. La congruenza, la coerenza o ladeguatezza del patrimonio culturale con i criteri stabiliti
dalla Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale del 2003 e con
gli altri strumenti giuridici europei e nazionali;
6. I meccanismi di trasmissione generazionale e di rivitalizzazione della cultura, con uno
sguardo rivolto alla questione generata sullautenticit del patrimonio e i diritti dautore
che emerge come una richiesta della comunit patrimoniale veneziana EL Felze;
7. Apporti del patrimonio culturale allo sviluppo locale dopo la dichiarazione dei patrimoni
culturali dell umanit nella citt di Elche.
II: Diritto dei beni culturale: Il diritto internazionale, diritto comunitario ed ordinamento interno.
Questa fase del lavoro intende analizzare le Convenzioni, le normative, le dichiarazione a
patrimonio dellumanit e le raccomandazioni di carattere internazionale proposte dallUNESCO,
nonch le normative internazioni, come quelle emanate dal Consiglio dEuropa e la legislazione
nazionale degli Stati a cui appartengono i casi studiati (Spagna ed Italia). In questa fase della ricerca
si adotta una metodologia di tipo descrittivo, perch si parte dalla descrizione oggettiva del
documento stesso, che pu essere una legge come pure uno strumento burocratico locale o
regionale. I procedimenti tecnici adottati sono la raccolta della bibliografia e lanalisi dei documenti
presenti in archivio.
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
13
Casi di studio
Nella II Parte del presente studio cercheremo di spiegare il processo di consolidamento della
candidatura e della dichiarazione dei patrimoni culturali dellUmanit UNESCO della citt di Elche
situata ad Alicante, Comunit Valenciana di Spagna. Il contributo di uno studio come questo sta
nellanalisi delliter del PCI e della comunit del Misteri dElx, come anche degli enti pubblici e
privati coinvolti nella trasformazione del patrimonio da locale a patrimonio dellumanit. Le
riflessioni sugli studi culturali del Misteri dElx, sulla strategia utilizzata per la candidatura
UNESCO e sul modello adottato per la salvaguardia, la valorizzazione e la trasmissione del
patrimonio partendo dalla partecipazione sociale della comunit, ma anche dallanalisi su ci che la
dichiarazione UNESCO ha significato per la citt di Elche possono contribuire ad approfondire le
questioni teoriche e giuridiche sviluppate nella Parte I e, allo stesso tempo, pongono le basi pratiche
per le riflessioni che andranno a costituire la Parte III del lavoro dedicata allanalisi delle
implicazioni che la nascente candidatura della gondola pu avere per la citt di Venezia. In generale
questo studio si pone lobiettivo di servire come compendio di esperienze, suggerimenti e commenti
che possono essere utili agli artigiani della catena produttiva della gondola e di altre imbarcazioni
tradizionali della Laguna di Venezia.
Si vuole altres compilare e analizzare esperienze storiche e attuali inerenti a questi
patrimoni nel corso del riconoscimento internazionale e della ricerca della sostenibilit. Lo studio di
caso del Misteri dElx ha la funzione di comprendere quali sono stati i cammini scelti dalla
comunit in relazione al proprio patrimonio. Elche e Venezia hanno in comune anteriori
riconoscimenti UNESCO: il Palmeral di Elche un Patrimonio Culturale dellUmanit dichiarato
nel 2000 e Venezia stessa fu dichiarata Patrimonio Culturale dellUmanit nel 1987. Ma, come
spesso accade, i patrimoni culturali complessi sono per eccellenza la patria di espressioni culturali
che esprimono modi di vivere e fare legati alladattamento a determinati ecosistemi, agli
immaginari e ai significati che questi paesaggi suscitano nei loro abitanti. In tal senso non raro
che, con il passare del tempo, alla dichiarazione di Patrimonio Culturale UNESCO venga aggiunta
la dichiarazione di Patrimonio Culturale Immateriale. Nel caso della societ veneziana, la
dichiarazione di Patrimonio Culturale dellUmanit stato un passo importante sia per la
conservazione degli edifici cittadini di elevato valore urbanistico sia per la protezione del fragile
equilibrio della citt lagunare. Al giorno doggi questi strumenti si rivelano insufficienti per la
salvaguardia dei savoir-fare e delle tecniche tradizionali che rappresentano gli aspetti immateriali
del patrimonio culturale. Nel caso di Elche, il Palmeral, un tradizionale sistema di irrigazione delle
palme della citt, e il Misteri dElx rappresentavano un tuttuno nellimmaginario collettivo dei suoi
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
14
abitanti. Questo fatto ha prodotto interessanti risvolti in quanto la candidatura del Palmeral dElx a
Patrimonio Culturale ha ravvivato nellUNESCO linteresse per lespressione culturale del Misteri
dElx che merit il successivo riconoscimento (2001).
La storia del Misteri dElx come Patrimonio Culturale Immateriale dellUmanit inizi nel
2001, con la sua inclusione nella Lista dei Capolavori Orali e Immateriali dellUmanit, una specie
di proto lista rappresentativa dellUNESCO creata dallistituzione nel 2001, 2003 e 2005, in cui
figuravano un totale di 50 manifestazioni culturali classificate come prevalentemente espressioni
orali. Facendo parte del primo gruppo di 18 espressioni culturali dichiarate Capolavori Orali e
Immateriali dellUmanit UNESCO, il Misteri dElx partecip a tutte le trasformazioni avvenute nel
campo conoscitivo del patrimonio culturale immateriale a partire dalla sua nascita come concetto
fino al consolidamento come materia giuridica con la Convenzione del 2003. Uno degli aspetti
distintivi allinterno della Lista dei Capolavori Orali e Immateriali dellUmanit e dellattuale Lista
Rappresentativa per la Salvaguardia del PCI creata dalla Convenzione 2003 lo sviluppo dei
domini delle manifestazioni culturali che nella prima normativa erano ristretti alle tradizioni ed
espressioni orali, ivi compreso il linguaggio (item a della attuale Convenzione) accompagnato
dallo sviluppo dellepistemologia del patrimonio culturale e dal conseguente ampliamento della
concezione di immaterialit del patrimonio che ampliarono i domini e le possibilit di
riconoscimento del PCI. Dopo varie conferenze e apposite sezioni nel 2008 lUNESCO decise di
inglobare nella Lista Rappresentativa attuale anche i patrimoni culturali che erano gi stati inseriti
nella Lista dei Capolavori sancendo definitivamente la sua estinzione.
Il Misteri dElx rappresent lo studio di una delle prime forme di candidatura di tipo top-
down, della composizione della gestione e della partecipazione della comunit nellesposizione di
una gamma di possibilit e di esperienze della citt di Elche nel corso del processo di
riconoscimento dei suoi patrimoni da parte dellUNESCO. In questo lavoro il Misteri dElx
svolgeva a priori la funzione esclusiva di uno studio di caso in quanto si intende presentare
lespressione culturale e analizzare il processo di riconoscimento di un patrimonio locale a livello
internazionale. Tuttavia allinterno delle dinamiche della ricerca su campo di un patrimonio
culturale immateriale complesso emergono uninsieme di riflessioni, domande, rivendicazioni,
richieste degli agenti esogeni (societ, universit, comune) e endogeni della stessa comunit
patrimoniale in relazione a questo processo di internazionalizzazione. In fine si sentita la necessit
non soltanto di raccontare lo studio di caso ma anche di realizzare un capitolo in cui fosse possibile
riepilogare le conseguenze a livello pratiche delle dichiarazione nella citt. Lo studio di questo caso
ha reso possibile linserimento della celebrazione rituale del Misteri dElx nella cosmovisione
religiosa della comunit, lidentificazione a livello pratico di alcuni punti critici della razionalit
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
15
amministrativa e lindividuazione di lacune teoriche di alcuni studi, permettendo cos di
approfondire e sviluppare la ricerca scientifica in materia.
Lo studio del caso del Misteri dElx che presentiamo nella Parte II basa la propria originalit
sulla (ri)costruzione della narrativa storica che entrata nella cosmovisione cattolica medievale, ha
animato la celebrazione e ha caratterizzato gli immaginari collettivi, elementi questi che consentono
di comprendere come si configura la storia delle resistenze della comunit, senza tralasciare i suoi
elementi culturali, mitici, poetici, immaginari, veridico-leggendari, ecc. Il Misteri dElx era stato
studiato in ambiti ben specifici, come teologia e critica darte, arti sceniche e musica, canto e storia,
e gli studi erano classificabili in due gruppi principali: da un lato gli studi sul valore documentale
del dramma e dallaltro gli studi pi legati alla tradizione folcloristica classica e regionalista. In
questo contesto appare importante realizzare uno studio che si proponga di spiegare la fase
patrimoniale del Misteri dElx, presentando anche alcuni dati inediti dei primi 10 anni dalla
dichiarazione a PCI dellUmanit, ma anche svolgendo una ricerca multidisciplinare partendo
proprio dalle lacune lasciate dagli studi accademici precedenti.
Lo studio del caso del Misteri dElx ha alcuni obiettivi specifici sintetizzati nei punti che
seguono:
1) Prospettiva della Storia Culturale Nel capitolo V del presente studio si lavorato con la prospettiva storiografica della storia
culturale non volendosi limitare al racconto dei fatti storici basato sui documenti perch sono gi
abbondanti le interpretazioni autorevoli degli stessi in grande misura legate al processo socio-
storico. Al contrario, questo capitolo si proposto di analizzare i significati profondi delle credenze
popolare contenute negli apocrifi mariani, comprendere il perch dellesclusione della donna dalla
scena nella tarda antichit, capire come la donna veniva percepita nellimmaginario del Medioevo,
considerare lorganizzazione della famiglia mediterranea attorno alla figura di Maria, valutare gli
elementi di identit tra la comunit di Elche e la rappresentazione teatrale, evidenziare gli elementi
simbolico-scenici del dramma, le scene e i personaggi preferiti dalla comunit, valutare il
coinvolgimento della societ con il patrimonio e, cos via. Il movimento analitico parte dal di
dentro, dalluniverso simbolico presente nellantichissima narrativa del transitus come espressione
della credenza popolare, dalla cosmovisione di una delle scene pi dipinte dagli artisti
occidentali, ma che, sebbene pertinente alla religione, non ha ricevuto un consenso unanime, al
contrario, ha rappresentato fonte di conflitti allinterno dellistituzione cattolica. Tale movimento
analitico parte anche dal di fuori, dai processi storici che sono implicati in questo patrimonio e dalla
sua territorialit nella citt di Elche.
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
16
2) Aggiornamento dell inquadramento giuridico del Misteri dElx nei pi recenti strumenti dellUNESCO.
Nel 2001 il Misteri dElx fu inserito dallUNESCO nella Lista dei Capolavori Orali e
Immateriali dellUmanit secondo una concezione ancora in fase di formazione. In quanto
espressione orale il Misteri dElx di fatto rientrava nel punto (a) dellattuale Convenzione per la
Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale del 2003. Con la creazione della Lista
Rappresentativa del 2008, le espressioni culturali che appartenevano allantecedente Lista dei
Capolavori furono inserite nella prima, ma senza laggiornamento del loro status allinterno del
nuovo paradigma proposto dallistituzione con il suo nuovo strumento giuridico. In questo senso il
presente studio rappresenta lintento di attualizzare lo status del Misteri dElx come patrimonio
culturale immateriale complesso in quanto si manifesta in tutti i settori delle espressioni culturali
previste dalla Convenzione 2003.
Questa attuazione normativa del Misteri dElx significa attribuire il vero merito a questo PCI
in quanto esso rappresenta una tradizione orale che utilizza come veicolo la lingua valenciana,
partendo da unarte di spettacolo teatrale, trasmettendo gli usi sociali, i rituali e gli eventi festivi
della sua comunit utilizzando apparecchiature tecniche e sceniche in grado di consolidare un
savoir-fare di origine medievale. Nella religione cattolica, la tradizione del transitus della Vergine
Maria senza ombra di dubbio si caratterizza come una cosmovisione del mondo che si esprime nella
narrativa dellAssunzione della Vergine Maria ai cieli e dellIncoronazione della Vergine Maria10.
Il secondo aggiornamento legato alla Convenzione sulla Protezione e Promozione della
Diversit delle Espressioni Culturali (Parigi, 2005). In relazione a questo strumento giuridico,
lespressione culturale del Misteri dElx possiede due punti critici che qui si vuole discutere: la
storica proibizione religiosa della partecipazione delle donne alla rappresentazione teatrale del
Misteri dElx e la controversa scena della Judiada. Questo lavoro dedica speciale attenzione a
dimostrare che quanto maggiore fu loppressione sociale della figura femminile della Vergine Maria
nella storia del Cattolicesimo, tanto maggiore fu il consolidamento della fede popolare e la forza
acquisita come cosmovisione al punto da diventare un dogma. Il meccanismo di autoregolazione
10 La nozione di cosmovisione o visione del mondo [Weltanschauung] intesa come un orientamento cognitivo che d
fondamento ad una societ sebbene esistano autori che dicono che anche lindividuo possa essere automunito di una sorta di cosmovisione. In questo studio sar impossibile dare conto di una spiegazione esaustiva di questa nozione filosofica e per questo motivo ci atteniamo ad una concezione generale efficacemente formulata dal Center Leo Apostel of Interdisciplinary Study secondo cui una cosmovisione una visione ontologica del mondo o un modello descrittivo dellordine del mondo. Queste visioni del mondo operano tanto a livello conscio che inconscio, individuale e collettivo. Sei elementi vengono inclusi nelle cosmovisioni: 1) la spiegazione del mondo; 2) la futurologia che risponde alla domanda dove stiamo andando?; 3) i valori e le risposte alle questione etiche: Che cosa dobbiamo fare?; 4) la prasseologia, o metodologia, o teoria dellazione: Come facciamo a raggiungere i nostri obiettivi?; 5) lepistemologia o teoria della conoscenza: Ci che vero o ci che falso e 6) leziologia, visione del mondo che contenga un disegno dei propri blocchi di costruzione, ad esempio, lspiegazione del origine.
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
17
culturale delle comunit che trasmise e si mantenne fedele alla cosmovisione mariana trov questo
profilo contradditorio nel corso dei secoli e continu a mantenere questa tradizione fino ai giorni
nostri, non solo per i propri dettami ecclesiastici, ma anche perch tale proibizione o tab furono la
forma pi efficace di diffusione della fede e del mistero glorioso della Vergine Maria.
In relazione a questi punti citiamo alcune premesse riportate nel Preambolo della
Convenzione sulla Protezione e Promozione della Diversit delle Espressioni Culturali (Parigi,
2005): sottolineando limportanza della cultura quale strumento di coesione sociale in generale e, in particolare, il contributo da lei fornito al miglioramento dello status e del ruolo delle donne nella societ
ricordando che la diversit culturale germogliata in un contesto di democrazia, tolleranza, giustizia sociale e rispetto reciproco tra culture e popoli diversi un fattore indispensabile per garantire pace e sicurezza sul piano locale, nazionale e internazionale11.
In merito allanalisi del Misteri dElx non abbiamo incontrato studi che cercassero di
spiegare il processo storico che ha portato allallontanamento delle donne dalla scena teatrale.
Lepisodio della Judiada ha invece suscitato molta attenzione da parte degli studiosi, soprattutto in
lavori sullanalisi del punto di vista teatrale vista limportanza della sua tensione drammatica. Esiste
un silenzio, una specie di reclamo non scritto sotto forma di inchiesta, ma che appare nel corso di
alcuni dibattiti accademici e nelle interviste a membri della comunit, una questione che va
affrontata con estrema cautela. Questo fatto esprime una certa apprensione della comunit
patrimoniale nei confronti del giudizio negativo che lUNESCO potrebbe avere nei confronti di un
patrimonio cos esclusivo, ma con elementi antisemitici. Questo silenzio stato osservato anche
nellindagine scientifica su un punto controverso tra le dinamiche che fanno parte del Patrimonio
Culturale Immateriale e le normative legate ai diritti umani e al rispetto della diversit culturale.
Come affermato nella prima parte del presente studio, il Patrimonio Culturale Immateriale
rappresenta, in molti casi, la realt di epoche remote, con razionalit e sistemi cognitivi
completamente diverse da quelle del nostro tempo, che si sono trasmesse e trasformate nel corso dei
secoli, pur conservando alcuni tratti culturali tradizionali che, alla luce della razionalit
dellordinamento giuridico internazionale, sono considerati dei contenuti che molte volte scostano
con i principi fondamentali descritti nelle Convenzione internazionale. Questi tratti culturali
depositari di altre epoche molto spesso presentano elementi considerati trasgressivi dei principi
fondamentali: manifestazioni culturali che secondo il sistema cognitivo-normativo moderno violano
luguaglianza, il rispetto delle culture e della sovranit e, che presentano comportamenti contrari 11 PARIGI, 2005. Conferenza Generale dellOrganizzazione delle Nazioni Unite per lEducazione, la Scienza e la
Cultura, trentatreesima sessione dal 3 al 21 ottobre 2005, p.1-2. Sottolineato nostro.
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
18
alla coscienza eco-sostenibile e, che, nelle usanze, nelle pratiche sociali, nei riti, nelle cosmovisioni
e nelle tecniche tradizionali, sono considerati discriminanti del sesso, manifestazioni che non
garantiscono la parit alle persone, che esprimono tab sociali o sessuali, che non rispettano
lambiente, gli animali, ecc12.
Si lavora qui con la condizione paradossale Patrimonio Culturale Immateriale nella
convivenza con la modernit e nella osservanza dei fenomeni che origina. La premessa che se
anche le Convenzioni dellUNESCO conferiscano il riconoscimento legale di Patrimonio Culturale
Immateriale, ci non significa che questo sia un riconoscimento integrale perch tali manifestazioni
culturali tendono ad essere educate o disciplinate alla norma di legge soprattutto nel tentativo di
ridurre i conflitti esistenti in tutte le relazioni sociali che comportano in nome di una razionalit
dello Stato e di una universalizzazione delle culture. Le espressioni culturali che acquisiscono
egemonia nel campo delle idee sociali tanto allinterno di una comunit come al di fuori nella
societ, che sopravvivono ai cambiamenti del tempo e che, in taluni casi, riescono a consolidarsi
come Patrimonio Culturale Immateriale a livello locale, nazionale o internazionale, sono
manifestazioni dellinconscio e della memoria collettiva delle comunit che vivono esperienze
adattive, sociali, culturali, credenze collettive, ecc. Nel mantenere vive queste esperienze attraverso
la pratica sociale, queste manifestazioni si trovano talvolta in una condizione di catarsi nel tempo
presente, molte volte serbando le proprie pulsioni arcaiche o primitive, a volte scartandole a
seconda di come le loro generazioni le reinterpretavano e le trasmettevano. In tal modo, che ne
siano consapevoli o no di farlo, i partecipanti di queste manifestazioni culturali danno vita ai
contenuti tradizionali nella modernit e, seguendo la loro pratica culturale riproducono e
trasmettono le prove di coraggio, forza e resistenza, esprimono valori ancestrali e affrontano i
poteri locali che sono diversi dal mondo attuale, e cos, rendendo omaggio agli antenati ampliando
la loro esistenza al di l del tempo.
La disciplina e leducazione promossa dalla razionalit normativa nazionale ed
internazionale se fatta in maniera non comprensiva del sistema cognitivo sociale della cultura pu
privare la manifestazione del suo istinto vitale.
Questi elementi che, provenienti da altre realt, esprimono una visione del mondo, una
determinata cultura di un determinato momento storico, non devono essere interpretati secondo la
razionalit moderna. Al contrario, devono essere analizzati secondo il contesto storico che li ha 12 Qui non si fa riferimento alla violazione dei diritti umani che mette a rischio la vita e la dignit umana in quanto non
si tratta di questioni che devono essere analizzate in termini di Patrimonio Culturale Immateriale. Esistono per espressioni culturali che nonostante violino i diritti dei bambini e degli adolescenti esponendoli a rischi, sono comunque riconosciute dallUNESCO. Un esempio la tradizione dei Los Castells (Patrimonio Culturale dellUmanit, 50 sessione Nairobi, Kenya, 2010) che sono torri umane realizzate durante gli eventi festivi da cui li abitanti della Catalogna, tra le quali la pom de dalt, la parte pi alta della torre, costituita da bambini e bambine. Disponibile su: http://www.unesco.org/culture/ich/index.php?lg=es&pg=00011&RL=00364
http://www.unesco.org/culture/ich/index.php?lg=es&pg=00011&RL=00364
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
19
prodotti per evitare anacronismi storici o mancanze di sensibilit storica. Quando la razionalit
moderna si appropria di tutti gli ambiti delle espressioni culturali e dei significati profondi delle
tradizioni di epoche remote, come se questa fosse senza contesto storico, la salvaguardia diventa
meccanica, superficiale e vuota. Infine, questo un processo che appartiene alla memoria selettiva
della comunit patrimoniale che nel corso del tempo conserva o scarta taluni contenuti, infrange o
rispetta regole, attua o evita eventuali innovazioni e cos via.
Affrontare queste questioni durante il lavoro sul campo, da un lato, ha dato lopportunit di
chiarire una questione che aleggiava marginalmente, essendo riservata solo ad alcuni dibattiti in
seno alla societ di Elche, in seminari accademici e tra la stampa locale che parlavano della mancata
partecipazione delle bambine al Misteri dElx13. Dallaltro lato si evidenzia la contraddizione che
stata osservata nel corso del presente studio per cui la Convenzione dellUnesco intende educare e
disciplinare le espressioni culturali del PCI in una formula normativa legale, quando invece la sua
stessa essenza e ragione di esistenza consiste nel fatto che il suo modus operandis non appartiene
completamente a un solo tipo di razionalit, ma si esprime in un processo storico producendo e
mescolando diversi tipi di razionalit. Nel caso della candidatura del Misteri dElx, secondo quanto
informano la comunit patrimoniale e alcune persone che stanno lavorando in prima persona alla
candidatura, si ha unindicazione generale che non incide molto sulle due questioni la mancata
partecipazione delle donne nei misteri medievali cattolici e la scena della Judiada per non mettere
a rischio la candidatura e, soprattutto in merito alla Judiada, per non suscitare la reazione di
eventuali ebrei membri dellorganizzazione. Ciononostante, si afferma che lICOMOS e lUNESCO
non tentarono di interferire a questo riguardo, n per apportare modifiche, n per occultare elementi
propri del patrimonio.
3) Dichiarazioni UNESCO e sviluppo locale della citt di Elche.
Allinterno di questo lavoro il Misteri dElx apre una prospettiva molto amplia del
patrimonio: si inizia dalla sua componente immateriale visto che nasce dentro alla comunit e
questo il primo valore di un patrimonio di questa natura e si passa poi allanalisi del valore
materiale con lo studio della valorizzazione di una serie di patrimoni che emergono dalla
dichiarazione dellUNESCO. In questa seconda parte ci interessa comprendere in che misura le
dichiarazioni di Patrimonio Culturale (Palmeral) e di Patrimonio Culturale Immateriale
dellUmanit (Misteri dElx) nella citt di Elche ha determinato un incremento del turismo e
contemporaneamente la promozione di tali patrimoni.
13 Come si spiegher pi avanti la comunit patrimoniale ha trovato il modo di includere le bambine nella Escolana
del Misteri dElx cos che possano partecipare ai diversi concerti che si tengono durante lanno come si potuto constatare nel corso del lavoro su campo realizzato allinterno del Patronato.
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
20
Qui entra in gioco unaltra specificit del caso spagnolo in quanto la citt di Elche al
momento lunica citt con tre dichiarazioni UNESCO: il Palmeral fu inserito nella Lista
Rappresentativa del Patrimonio Culturale nel 2000, il Misteri dElx nella Lista del Patrimonio
Cultural Immateriale nel 2008 e nella Lista delle Buone Pratiche del Patrimonio Culturale
Immateriale il Centro di Cultura Tradizionale Museo Escolar de Pusol nel 2009. Queste tre
manifestazioni culturali sono intimamente legate alla cultura agricola e simbolica della palma
allinterno della citt. Oltre ad un fatto curioso in capire come i enti pubblici e privati sono riusciti
ad organizzarsi per le dichiarazioni, la sfida che si presentava nel corso dellanalisi del caso
spagnolo, era anche di comprendere ci che queste dichiarazioni UNESCO hanno prodotti in
termini di benefici economici e turistici per questa citt che soffr degli effetti della
deindustrializzazione europea.
In tal senso il capitolo VII del presente studio cerca di spiegare le politiche culturali della
citt nel periodo successivo alle dichiarazioni UNESCO, prendendo in considerazione i dati forniti
dallamministrazione pubblica attraverso gli organi del turismo locale allo scopo di offrire un
panorama generale dei primi 15 anni della fase patrimoniale della citt di Elche. Anche se per una
serie di fattori i dati non forniscono un verdetto conclusivo sullefficacia del Patrimonio Culturale
come motore di sviluppo economico locale, si segnala la diversificazione e il miglioramento dei
servizi turistici, la creazione di nuovi posti di lavoro e il effettivo contribuito alla valorizzazione di
molti beni culturali locali.
4) I saperi tradizionali della gondola veneziana
Studiare il caso veneziano offre lopportunit di dare un contributo effettivo alla societ
lagunare che, da tempo, interessata alla protezione dellartigianato tradizionale. Dal gazzettino di
Venezia alle chiacchiere nei bacari, il dibattito ovunque. Ma le proposte e le alternative suggerite
sembrano non trovare consenso.
Il progetto iniziale di tesi si basava sulliniziativa delle comunit artigianali aspiranti ad una
candidatura per il riconoscimento dei saperi tradizionali della gondola veneziana. Nel corso del
primo anno di ricerca in citt emerso che ogni singola iniziativa delle associazioni sul territorio
legittima e merita attenzione, e, che, senza dubbio, la candidatura unificata dei diversi settori
dellartigianato la strategia pi efficiente ed interessante per le comunit e la societ veneziana. La
sfida si poi ampliata nellinteresse di creare una rete tra le diverse associazioni dei diversi settori e
di realizzare uno studio di progetto - azione allo scopo di far riconoscere i saperi tradizionali
della laguna di Venezia.
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
21
Losservazione svolta da settembre a dicembre 2013 a Venezia, ha rivelato lesistenza di
varie associazioni di categoria afferenti ai diversi mestieri tradizionali che ne richiedono il
riconoscimento in una citt che stata dichiarata Patrimonio Culturale dellumanit gi nel 1987.
Tali associazioni, purtroppo, non hanno trovato ancora un consenso tra di loro per formulare
ununica candidatura come saperi e mestieri tradizionale della laguna di Venezia.
Una singola candidatura potrebbe raggruppare i diversi beni culturali veneziani, ossia, la
gondola e le barche a remi della laguna, le maschere della commedia dellarte, le tecniche di
fabbricazione del vetro di Murano, i velluti veneziani, i merletti di Burano, la cucina veneziana
senza dimenticare il dialetto venecian usato nella parlata quotidiana durante lesercizio dei
mestieri. Questa candidatura unica potrebbe mettere in relazione la vocazione artigianale con il
paesaggio culturale veneziano e lecosistema lagunare, allo scopo di salvaguardare lidentit
culturale locale.
Visto che le singole associazioni abbiano ciascuna una propria logica associativa e
linteresse a distinguersi dalle altre, non hanno ancora costruito un consenso con la finalit di
collaborare tra di loro in vista di una possibile candidatura unica dei mestieri lagunari. Nonostante
la citt di Venezia sia patrimonio dellumanit, molti cittadini mettono in dubbio leffettivo
interessamento da parte delle istituzioni, sia a livello locale che internazionale, dato che uno dei
problemi affrontati dagli artigiani tradizionali rappresentato dalla concorrenza sleale dei nuovi
materiali e delle tecniche introdotte da altri professionisti meno legati alla tradizione. Esiste anche il
problema della pirateria pura e semplice, in quanto i prodotti tipici dellartigianato veneziano
vengono copiati. Manca infine un piano turistico sostenibile che promuova una nuova
sensibilizzazione e concepisca, in maniera olistica, lintrinseco rapporto tra patrimonio immateriale,
paesaggio culturale ed ecosistema. In termini di storie delle mentalit si pu dire che una delle
eredit culturali che sono state trasmesse alle associazioni la tradizione fortemente radicata in una
logica di pensiero basata nelle corporazioni dufficio medievale, che hanno listinto, pi o meno
consapevole, di nascondere i segreti del mestiere, come lo stato di regola per gli artigiani di
ogni sestiere. Qualunque cosa sia resta il fatto che manca il consenso tanto tra le diverse
associazioni relazionate ai saperi tradizionale della laguna quanto all interno di ciascuna
associazione. Di conseguenza non maturata una comunit patrimoniale in grado di generare il
consenso necessario per lelaborazione di una candidatura UNESCO.
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
23
Parte I
Comunit e diritto dei beni culturali
Nella I parte del presente studio introduce il dibattito sul concetto classico e contemporaneo
di comunit. Questo tema, che nato nellambito della scienza sociale, ha conosciuto nellultimo
decennio una nuova ripresa, tanto nelle sue dimensioni concettuali-accademiche quanto nella
pratica sociale, come spazio di partecipazione e rivendicazione politica. Allinterno del corpus del
diritto internazionale e, in particolare, nella Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio
Culturale Immateriale dellUNESCO 2003 che interessa questo studio, stata introdotta la nozione
di comunit come unidea che abbraccia una diversit universale, in cui limportanza di tale nozione
non ricade nel concetto di per s, ma nel riconoscimento delle pratiche sociali e culturali delle
comunit. Questo riconoscimento deve essere importante al fine della dichiarazione del Patrimonio
Culturale Immateriale (dora in poi PCI) tanto per le stesse comunit quanto per lo Stato-membro di
cui fanno parte, sia che si scelga un approccio top-down, in cui lo Stato a svolgere le varie
procedure dallinventario culturale fino alla presentazione della candidatura allUNESCO, che un
approccio bottom-up, in cui la comunit partecipa attivamente allelaborazione dellinventario, alla
produzione del dossier e allelaborazione della candidatura. Entrambi gli approcci sono accettati
dallUNESCO, purch siano rispettate due condizioni: 1) deve essere lo Stato-membro, in ultima
istanza, a presentare il PCI allUNESCO; 2) lo Stato-membro deve incoraggiare la partecipazione
delle comunit in ogni fase del processo di riconoscimento, dallidentificazione del PCI ed
elaborazione dellinventario fino alla candidatura UNESCO. In questo senso, si percepisce che la
richiesta molto elaborata in termini di ordinamento internazionale, una linea sottile e tenue, in
cui lo Stato responsabile dello strumento adottato, qualunque ne sia la forma, top-down o bottom-
up, ma, al stesso tempo, viene anche richiesto il coinvolgimento delle comunit nelle diverse fasi
del processo.
La Convenzione del 2003 dellUNESCO fu accolta da diversi Stati-membri come
unopportunit di adattamento o di elaborazione delle normative sulla tematica dei beni culturali, di
riorganizzazione delle politiche culturali e di istituzione di nuovi inventari per attendere il nuovo
paradigma dellUNESCO. Lincoraggiamento della partecipazione della comunit al processo di
produzione dellinventario e del dossier, e a tutte le fasi dellelaborazione di una candidatura come
Patrimonio Culturale Immateriale dellUmanit deve essere concepito come uno strumento
democratico di politica culturale dello Stato, con il quale si garantiscono lidentificazione, il
riconoscimento, la trasmissione della cultura e la partecipazione sociale della comunit.
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
24
Se da un lato, la nozione di comunit inserita nella Convenzione 2003 la formula pi
efficiente utilizzata dalle istituzioni normative del diritto internazionale per includere le diverse
realt nelle quali il patrimonio nasce, si riproduce e si trasmette, dallaltro lato, per gli studiosi del
PCI, siano essi il sociologo, lantropologo o lo storico, si fa necessario comprendere la dinamica
sociale in cui si incontra la comunit ed nellambito di queste realt che si ricerca il senso sociale
del concetto.
In questo senso, lobiettivo del Capitolo I di comprendere la costruzione teorica del
concetto di comunit, partendo dai teorici classici e giungendo fino ai contemporanei. Questo
esercizio intellettuale propone non soltanto comprendere come le scienze sociali e storiche hanno
pensato la comunit dalla fine del XIX fino allinizio del XXI secolo, ma anche di costituire una
specie di stato dellarte dove appaiono concetti adiacenti e interessanti per questo studio, come la
societ, lo stato, la partecipazione sociale, la democratizzazione degli strumenti di salvaguardia, la
globalizzazione, e cos via.
Altro obiettivo quello di comprendere le trasformazioni delle comunit nel contesto della
modernit. Il dibattito che si sviluppa nel corso del capitolo sulla dicotomia storica tra i concetti di
societ e di comunit cerca di spiegare le dinamiche che indebolirono il concetto di societ che,
per molto tempo, era stato la principale base teorica su cui fu costruito ledificio della scienza
sociale nel XIX e XX secolo e che nella contemporaneit sembra crollare insieme alla concezione
di Stato-nazionale. La globalizzazione e la crescente interdipendenza tra i paesi hanno provocato un
processo di cambiamento dei paradigmi delle Scienze Sociali e Storiche che conversero
nelladozione del concetto di comunit come una nuova categoria esplicativa e punto di partenza di
una storiografia senza i vincoli nazionalisti del passato. La nozione di comunit fu concepita in
modo diverso da una disciplina allaltra: se la sociologia la consider nella dicotomia societ-
comunit e lantropologia come unit isolata, letnografia la vide prima come comunit primitiva,
poi come ghetto ed gruppo socialmente escluso allinterno delle urbes, e pi recentemente, come
spazio di resistenza culturale allo sconvolgimento della globalizzazione. Infine, la disciplina della
Storia dovette fare i conti con il revisionismo di tutto il Novecento per poter liberarsi dalle cornici
nazionaliste e considerare nuovi attori e nuovi spazi sociali. Emersero cos le comunit nello studio
della storia e furono adottate metodologie utili per lapproccio sociale e culturale che si intendeva
adottare.
A partire dagli autori classici europei, si costruisce la storia del concetto nelle diverse
discipline evidenziando i distinti approcci e passando alla teoria americana, partendo dalla Scuola di
Chicago e dellAmerica del Sud, con particolare riferimento agli studiosi brasiliani e argentini della
comunit, tenendo conto che i paesi extra-europei dove scaturisce una cultura post-colonialista sono
Comunit patrimoniali e Patrimonio Culturale Immateriale: esperienze a confronto
25
attualmente allavanguardia nella normatizzazione legislativa dell immaterialit del patrimonio
culturale, dellelaborazione degli studi accademici sul tema e della produzione di politiche culturali
che promuovono la partecipazione della comunit in merito al patrimonio. Le vicende storico-
sociali che hanno investito lAmerica del Sud, come la colonizzazione, la schiavit, limmigrazione,
libridismo sociale e lesistenza delle comunit tradizionali, hanno prodotto una nozione ampia di
patrimonio culturale immateriale in cui si pone laccento soprattutto sulla comunit e sulla sua
partecipazione, funzionando anche come equalizzatore delle diseguaglianze sociali, etniche e
culturali.
Questavanguardia si osserva nel ruolo attivo che i paesi sudamericani, indiani ed orientali
hanno svolto nellelaborazione della Convenzione per la Salvaguardia del PCI dellUNESCO del
2003 e negli ordinamenti nazionali, con testi costituzionali nuovi o sottoposti a riforma che hanno
arricchito la prospettiva del diritto comparato con lintroduzione della materia del PCI nelle loro
leggi e che attualmente sono i riferimenti legislativi sul tema, come Bolivia (2009), Brasile (1988),
Colombia (1991), Ecuador (2008) e Messico (1917)14. In Europa, invece, lattenzione giuridica e
politica verso i beni culturali stata a lungo legata alla tutela, al restauro e alla catalogazione del
patrimonio materiale, creando una disparit legislativa tra i beni materiali e il patrimonio
immateriale allinterno degli ordinamenti nazionali. In particolare, per quanto riguarda i paesi
analizzati in questo studio, ladesione alla Convenzione come stati-membri Spagna (2006) e Italia
(2007) ha dato inizio al processo di adeguamento normativo in cui ogni Stato procede con
laggiornamento degli strumenti vigenti oppure, in assenza degli stessi, istituisce nuovi strumenti
legislativi in linea con la direttiva internazionale. Il Portogallo con il Decreto Legge N138/2009, la
Spagna con la Legge N10 del 26