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INTERROGAZIONE DEL SENATORE AMATO SUL CASO NORMAN ZARCONE
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INTERROGAZIONE DEL SENATORE AMATO SUL CASO NORMAN ZARCONE
L’esponente del Pdl: «Il Ministro Gelmini ribadisca la sua richiesta per l’Aula ed, eventualmente,
il Rettorato chiarisca i motivi del diniego». L’interrogazione è stata firmata anche dal senatore
Roberto Centaro.
Intanto Claudio Zarcone continua il suo sciopero della fame: «Vedremo…»
L’assessore Centorrino gli telefona: «Smettila con il digiuno volontario, ti sono vicino»
Palermo, 13 gennaio 2001 - Il senatore del PDL Pietro Paolo Amato ha depositato
un’interrogazione parlamentare diretta al ministro per l’Università e la Ricerca, Mariastella
Gelmini, sull’Aula da intitolare a Norman Zarcone, prima promessa apertis verbis dal Rettore
(insieme al dottorato di ricerca alla memoria) e non ancora intestata per ignoti motivi la cui natura e
dinamiche non sono tuttora chiare. Quantunque, insieme alle promesse ufficiali del Rettore, vi fosse
una petizione degli studenti di Lettere consegnata (e protocollata) ufficialmente al preside della
Facoltà, Mario Giacomarra e al Magnifico medesimo. L’interrogazione è stata anche firmata dal
senatore Roberto Centaro, anch’egli del PDL. I due senatori della Repubblica, in sintesi, chiedono
alla Gelmini come mai non sia stata ancora intitolata l’Aula, malgrado una richiesta ufficiale dello
stesso ministro al Rettore
Lagalla, sottolineando, inoltre, che è stata pure rimossa la targa affissa autonomamente dagli
studenti. Una vicenda che ha colpito a livello nazionale il mondo dei media e dell’opinione
pubblica, quella di Norman (divenuto ormai il simbolo di una generazione senza futuro), nella quale
non trova spiegazione ufficiale il passo indietro del Rettore rispetto alle promesse fatte subito dopo
quel tragico 13 settembre 2010. Tanti i comunicati di solidarietà (e di esortazione all’intitolazione
dell’Aula) in senso bipartisan diffusi attraverso gli organi di stampa in questi mesi.
Alla fine dell’interrogazione i due senatori chiedono se non si ritenga “nel rispetto delle prerogative
e dell’autonomia dell’Università degli Studi di Palermo di attivarsi ulteriormente presso il Rettore al
fine di verificare l’effettiva disponibilità a disporre l’intitolazione di un’Aula della facoltà di Lettere
alla memoria del giovane dottorando scomparso e, in caso questa fosse negata, quali siano le precise
motivazioni del diniego”.
Il padre di Norman, il giornalista Claudio Zarcone, intanto continua il suo sciopero della fame: «Ho
ricevuto – racconta - mille sollecitazioni a smettere, dai parenti, dagli amici, dal mondo di
Facebook, dagli stessi medici che paventano una eccessiva perdita di elettroliti dalla quale
potrebbero scaturire problemi di aritmia. Ho gradito invece moltissimo la telefonata personale
dell’assessore Mario Centorrino, il quale, esortandomi a smettere dal digiuno volontario, mi ha
commosso per la sua sensibilità e partecipazione umana. Va ricordato che il prof. Centorrino, senza
conoscermi, ad un paio di giorni dalla tumulazione di Norman, mi ha chiesto di venire a pregare con
me sulla sua tomba. Così è stato. Ecco, questa è quella che chiamo umanità, a differenza di altra
“umanità” che di umano ha solo l’appartenenza al genere. Comunque il mio sciopero della fame
continua per adesso, anche se sono molto debole. Vedremo dopo, non so. Cos’è la mia vita senza
poter più guardare gli occhi di mio figlio? E pensare che mi è stato detto pretestuosamente, dopo le
promesse a caldo e il pre-lavaggio della coscienza, che l’Università non risarcisce perché non vi
sono colpe dimostrate. Mi si chiedono nomi. Neanche fossimo alla trasmissione “Un giorno in
Pretura”. Ebbene, oggi, a cinque mesi esatti dalla morte di Norman, a costoro dico che non
potrebbero risarcirmi nemmeno se intitolassero tutto l’Ateneo a mio figlio. Trovo poco dignitoso
per tutti, oltre che offensivo, porre la questione in questi termini, peraltro da me mai adoperati né
pensati lontanamente. Chissà che fine ha fatto l’antico “rossore in volto” cui mi hanno educato i
miei nonni e i miei genitori e cui ho educato mio figlio Norman…»
Claudio Zarcone 335 6669171 – 091 393347
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QUESTO È QUANTO DICHIARATO DAL RETTORE LAGALLA
News Ateneo n.67 del 17 settembre 20
3. La manifestazione in ricordo di Norman Zarcone. Il rettore: “Proporrò di intestargli un’aula alla
facoltà di Lettere”
Un’aula di Lettere intestata a Norman Zarcone, il dottorando di ricerca che si è suicidato gettandosi da una
finestra della facoltà. Lo proporrà lunedì in Senato accademico il rettore dell’Università di Palermo Roberto
Lagalla, che – seppur personalmente impossibilitato a partecipare per impegni istituzionali - ha voluto che
l’Ateneo fosse rappresentato con i massimi vertici alla manifestazione indetta in ricordo del giovane, con la
presenza del prorettore vicario Ennio Cardona e del direttore amministrativo Antonio Valenti. “Un giovane
impegnato nella ricerca che perde la vita così deve essere ricordato in modo costante – dice Lagalla - non
soltanto con il titolo di dottore di ricerca ad honorem che pure l’Ateneo gli conferirà”.
Continua Lagalla: “Ho apprezzato la compostezza degli studenti, la presenza di rappresentanti istituzionali e ho
massimo rispetto per la rabbia del padre, al quale esprimo un cordoglio sentito, presente, non formale,
rinviando un confronto a un incontro privato e riservato. Le autorità accademiche vigilano su correttezza e
trasparenza di atti e procedure, ma purtroppo, come ogni altra realtà che fa parte della società, l’Università non
può essere considerata in ogni sua parte del tutto impermeabile a sollecitazioni e pressioni. Questo, al netto di
ogni facile strumentalizzazione, deve essere occasione di riflessione per tutti”.
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