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Comune di San Giovanni Valdarno Provincia di Arezzo Variante al Piano Strutturale e contestuale Variante al Regolamento Urbanistico revisione quinquennale Relazione del Responsabile del Procedimento GRUPPO DI LAVORO Sindaco: dott. Maurizio Viligiardi Assessore all’Urbanistica: dott. Marco Spadaccio Progettazione: arch. Vito Disabato, arch. Angelica Guida, arch. Fabiano Lucaccini, arch. Sabrina Tozzini Studi geologici ed idraulici: Raggruppamento temporaneo: dott. geol. Michele Sani di Terra & Opere s.r.l. Idroprogetti s.r.l. Ing. Claudia Lombardi Responsabile del procedimento: arch. Vito Disabato Garante della comunicazione: Dott.ssa Susanna Benucci Dicembre 2013

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Comune di San Giovanni ValdarnoProvincia di Arezzo

Variante al Piano Strutturale e contestuale Variante al Regolamento Urbanistico revisione quinquennale

Relazione del

Responsabile del Procedimento

GRUPPO DI LAVORO

Sindaco:

dott. Maurizio Viligiardi

Assessore all’Urbanistica:

dott. Marco Spadaccio

Progettazione:

arch. Vito Disabato,

arch. Angelica Guida,

arch. Fabiano Lucaccini,

arch. Sabrina Tozzini

Studi geologici ed idraulici:

Raggruppamento temporaneo:

dott. geol. Michele Sani di Terra & Opere s.r.l.

Idroprogetti s.r.l.

Ing. Claudia Lombardi

Responsabile del procedimento:

arch. Vito Disabato

Garante della comunicazione:

Dott.ssa Susanna Benucci

Dicembre 2013

COMUNE DI SAN GIOVANNI VALDARNO VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE E CONTESTUALE VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO _ REVISIONE QUINQUENNALE

DICEMBRE 2013

RELAZIONE DEL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

ESAME DELLE OSSERVAZIONI E PROCEDIMENTO DI APPROVAZIONE La Legge Regionale Toscana del 03.01.2005 n. 1 “ Norme per il Governo del territorio “, prevede all’articolo 16 che il Responsabile del Procedimento accerti e certifichi che il Piano Strutturale e il Regolamento Urbanistico e loro varianti si formino nel rispetto delle normative regolamentari vigenti, ed in piena coerenza con gli altri strumenti della pianificazione territoriale di cui all’articolo 9 della L.R.1/05 tenendo conto degli ulteriori programmi o piani di settore vigenti; Nella Legge Regionale Toscana n.1/2005 il Piano Strutturale costituisce lo strumento fondamentale di pianificazione territoriale a livello comunale e delinea la strategia dello sviluppo territoriale dell’Ente attraverso la definizione delle scelte principali relative all’assetto del territorio, mentre il Regolamento Urbanistico (articolo 55 L.R.T. 1/2005) è l’atto di governo del territorio che conferisce efficacia operativa ai contenuti statutari del Piano Strutturale nel rispetto dei principi di sviluppo sostenibile. Il Comune di San Giovanni Valdarno è dotato di Piano Strutturale approvato, ai sensi della L.R. 5/95, con deliberazione Consiglio Comunale del 15 dicembre 2003, n. 73 e di Regolamento Urbanistico, approvato, ai sensi della L.R. 1/2005, con deliberazione Consiglio Comunale n. 78 del 23 dicembre 2005, (efficace dalla data di pubblicazione sul BURT del 01 febbraio 2006). In considerazione della scadenza delle previsioni quinquennali del Regolamento Urbanistico determinatasi in data 01.02.2011, l’Amministrazione Comunale con deliberazione CC. N. 72 del 29.09.2011 ha avviato il procedimento e l’attività di revisione dello stesso RU al fine di procedere al suo aggiornamento. In tale contesto, nonostante - il Piano Strutturale –strumento di pianificazione territoriale, contenente le scelte di carattere strategico– è valido a tempo indeterminato, l’amministrazione comunale ha ritenuto di dover predisporre una apposita variante anche al Piano Strutturale al fine di aggiornare la strumentazione urbanistica comunale alle innovazioni normative e di pianificazione di area vasta, introdotte successivamente alla sua approvazione. Per un esame più accurato sulle ragioni che hanno motivato e costituito le varianti in oggetto, sia con riferimento al Piano Strutturale che al Regolamento Urbanistico si rinvia alla specifica Relazione, redatta dal Responsabile del Procedimento, che è stata allegata alla deliberazione del consiglio comunale con sui si è proceduto all’adozione delle suddette varianti. Il Comune di San Giovanni Valdarno, con la deliberazione CC n. 33 del 27.06.22013, ha provveduto ad adottare la Variante n.2 al Piano Strutturale e la contestuale Variante n.9 al Regolamento Urbanistico al fine di procedere alla revisione quinquennale dello stesso, in riferimento a quanto disposto dall’art.55 della L.R. 1/05 . La presente relazione costituisce pertanto specifica integrazione a tale documento, relativamente alla fase di esame delle osservazioni e del procedimento di approvazione definitiva delle varianti al PS e al RU.

L’avviso relativo all’adozione degli atti amministrativi, la deliberazione CC n. 33 del 27.06.22013, è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 30 del 24.07.2013. Tale pubblicazione è stata disposta solo dopo l’avvenuta trasmissione dell’avviso di adozione della variante al Piano Strutturale e al Regolamento Urbanistico alla Regione e alla Provincia di Arezzo, in conformità ai disposti di cui all’art. 17 bis della LRT 1/2005. La proposta di variante al PS ed al RU, il Rapporto ambientale e la Sintesi non tecnica, sono stati contestualmente depositati, in libera visione, presso gli uffici comunali, nonché pubblicati integralmente sul sito internet del Comune. Con nota del 16.07.2013 è stata data notizia, ai soggetti competenti in materia ambientale, della pubblicazione di cui sopra dando avvio alla fase di consultazione per quanto attiene al processo valutativo di VAS, ai sensi della L.R. 10/10 e del D.Lgs. 152/06. Al fine di consentire a tutti gli interessati di conoscere le variazioni apportate e le ragioni che hanno motivato le varianti agli strumenti urbanistici apportate con il presente procedimento si è provveduto ad illustrare i contenuti degli stessi con una assemblea pubblica tenuta il 10 di settembre, nei locali della sala della Musica. In tale occasione si sono rese note le modalità e i termini per la presentazione delle osservazioni da parte di tutti i cittadini interessati. Si da atto che il progetto di Variante al PS e di variante al RU e la certificazione delle indagini geologico - tecniche sono state depositate, prima dell’adozione, in data 26 giugno 2013 presso l’Ufficio del Genio Civile ed alla pratica suddetta è stato assegnato il n. 3227 di deposito. Successivamente In data 24.07.2013 il Genio Civile ha richiesto la modifica e l’integrazione degli elaborati tecnici inerenti le suddette indagini geologico tecniche e gli studi idraulico-idrologici e in data 20.12.2013 si è provveduto a depositare le integrazioni richieste. Dato che il Comune può procedere all’approvazione degli strumenti urbanistici, solo a seguito della comunicazione da parte del Genio Civile dell’esito positivo del controllo si evidenzia che in data 07 gennaio 2014 con prot. n. 307 è pervenuta da parte dell’Ufficio Tecnico del Genio Civile di Arezzo la comunicazione della valutazione tecnica positiva sugli studi effettuati. Inoltre, come disposto sempre dall’art. 17 della L. R. 1/05, gli atti sono stati depositati per 60 giorni, cioè dal 24.07.2013 al 22.09.2013, ed in tale periodo sono pervenute n. 51 osservazioni. Occorre precisare che alcune osservazioni (dalla n. 42 alla n. 51) sono state protocollate il 24/09/2013. Per tali osservazioni si fa quindi riferimento alla data di invio, riportata tra parentesi nell’elenco allegato, compresa entro il 23 settembre (primo giorno lavorativo visto che la scadenza del 22 cadeva di domenica). Si evidenzia inoltre che tali osservazioni, tranne l’ultima, sono state inviate via PEC entro il 23 settembre. L’ultima osservazione è invece pervenuta, tramite raccomandata, il 24 settembre ma era stata inviata il 20 e si è ritenuto comunque di esaminarla. Entro il termine del 23 settembre sono inoltre pervenute n. 6 osservazioni/contributi, pertinenti il Rapporto ambientale, e precisamente:

- Autorità di Bacino del Fiume Arno, del 05.08.2013; - Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici, etnoantropologici di Arezzo, del

04.09.2013; - Regione Toscana, del 24.09.2013 (il contributo pervenuto via PEC è stato inviato il 20.09.2013); - ARPAT Dipartimento di Arezzo, del 24.09.2013 (il contributo pervenuto via PEC è stato inviato il 23.09.2013 e

successivamente integrato con prot. 24547 del 28.10.2013); - Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, del 24.09.2013 (il contributo pervenuto via PEC è stato

inviato il 23.09.2013);

nonché un ulteriore contributo pervenuto fuori dal suddetto periodo di deposito: - Regione Toscana, Settore Rifiuti e Bonifiche dei Siti inquinati, del 16.10.2013;

Nello specifico si è ritenuto di esaminare comunque il contributo pervenuto fuori termine in quanto trattasi di una osservazione trasmessa da ente pubblico, il ritardo nella presentazione non ha pregiudicato i tempi del procedimento amministrativo e con la valutazione dell’osservazione si intende garantire la massima trasparenza del procedimento e la più ampia partecipazione dei soggetti interessati. Si è inoltre ritenuto di esaminare anche il contributo integrato dall’ARPAT, benché fuori dai termini, in quanto reso dal soggetto che ha sul territorio le maggiori competenze in materia ambientale evidenziando che è comunque interesse dell’amministrazione non eludere alcuna problematica eventualmente evidenziata nell’ambito del processo di valutazione.

Al fine di rispondere a tali contributi/osservazioni si è provveduto a redigere una apposito fascicolo composto da una scheda, per ogni osservazione, contenente la sintesi dell’osservazione pervenuta le proposte di controdeduzioni, le motivazioni e le modifiche conseguenti, allegata alla deliberazione della Giunta Comunale, con la quale in qualità di Autorità Competente è stato espresso parere motivato favorevole, a cui si rimanda per l’esame dei contributi e delle modifiche apportate al Rapporto Ambientale, come anche evidenziato nella Dichiarazione di Sintesi che viene allegata alla deliberazione di approvazione da parte dell’Autorità Procedente. Delle osservazioni pervenute, relativamente al PS e al RU, una è stata dichiarata non valutabile in quanto fa riferimento ad elaborati tecnici che non sono stati allegati alla richiesta. Alcune delle osservazioni, sono pervenute due volte, e quindi sono stati attribuiti numeri di protocollo diverso, le osservazioni sono state ovviamente inserite nell’elenco eliminando i doppioni. Per l’esame di tutte le osservazioni è stato predisposto un documento che contiene in ordine di arrivo, una scheda con la sintesi delle stesse, la proposta di controdeduzione, le motivazioni dell’accoglimento in tutto o parziale ovvero del non accoglimento e le modifiche conseguenti riportando gli estratti degli elaborati cartografici o delle norme di attuazione degli strumenti adottati, evidenziando con idonea simbologia le modifiche apportate alle varianti in oggetto. Allo scopo di facilitare la lettura, le osservazioni sono state suddivise (ed evidenziate con colore diverso) se relative al Piano Strutturale ed al Regolamento Urbanistico. Tra quelle pervenute solo 5 sono relative, per almeno un punto, al PS e tutte le altre (la maggior parte) sono riferite al solo Regolamento Urbanistico. Fuori dal periodo di deposito sono pervenuti inoltre:

- Prot. 023439 del 16.10.2013: Regione Toscana “Contributo del settore Rifiuti e Bonifiche dei Siti inquinati”. Nella lettera di trasmissione non era specificato il procedimento di riferimento ma, viste le tematiche affrontate ed i riferimenti riportati all’interno del contributo, si è ritenuto di tenerne conto all’interno del processo di VAS, cui si rimanda.

- Prot. 024046 del 22.10.2013: ANFFAS Onlus. In realtà tale osservazione, nonostante quanto scritto nell’oggetto, è relativa al vincolo preordinato all’esproprio e quindi se ne da conto in quella sede.

Dall’esame di tutte le osservazioni e delle controdeduzioni proposte si evidenzia che di queste 21 risultano non accolte, 21 parzialmente accolte, 6 accolte integralmente, 2 dichiarate non pertinenti e 1, come già illustrato, dichiarata non valutabile. Nella formulazione delle controdeduzioni tecniche e dei pareri circa il non accoglimento, l’accoglimento o il parziale accoglimento sono stati osservati i seguenti criteri:

- i pareri espressi circa il non accoglimento, l’accoglimento o il parziale accoglimento sono stati formulati per i singoli punti in cui può essere articolata l’osservazione;

- il criterio utilizzato per la proposta finale relativa all’osservazione è quello sostanziale, ossia la presenza anche di un solo punto osservazione parzialmente accolto rende la proposta finale “di parziale accoglimento”.

- Nell’esame delle osservazioni si è ritenuto di accogliere quelle che erano in linea con gli obiettivi delle varianti adottate, quelle ritenute utili ad apportare chiarimenti e semplificare ulteriormente le modalità applicative delle norme tecniche oltre a quelle che riguardano piccole variazioni dei perimetri, o che chiedevano di non essere interessati dalle azioni di trasformazione, al fine di agevolare l’attuazione del piano. SI è ritenuto invece di non accogliere quelle che si ponevano in contrasto con gli obiettivi strategici o che richiedevano lotti edificabili in ambiti agricoli o in aree sprovviste di opere di urbanizzazione. L’esame delle singole osservazioni è stato effettuato anche dalla V Commissione Consiliare che ha effettuato 3 sedute nel corso delle quali ha preso visione delle osservazioni pervenute, delle controdeduzioni proposte e delle modifiche da apportare agli elaborati delle varianti in conseguenza dell’accoglimento totale o parziale delle stesse. Tra le osservazioni pervenute assumono particolare rilievo quelle trasmesse da Enti e Istituzioni quali la Regione Toscana, la Provincia di Arezzo, oltre all’Autorità di Bacino, la Soprintendenza peri i Beni Culturali, la Soprintendenza Archeologica e l’ARPAT i cui contributi sono riferiti al Rapporto Ambientale. Si segnalano infine le osservazioni presentate dal Collegio del Geometri e dall’Ordine degli Architetti che testimoniano un particolare interesse di operatori del settore per la definizione comune degli strumenti di lavoro. Per quanto riguarda il Rapporto Ambientale, l’accoglimento delle osservazioni e dei contributi inviati dai soggetti competenti in materia ambientale a seguito delle consultazioni successive alla fase di adozione, hanno portato ad una revisione dello stesso finalizzata a dare maggiore evidenza ai contributi pervenuti in fase preliminare e delle modalità con cui sono stati presi in considerazione nello svolgimento della valutazione; esplicitare meglio la coerenza del progetto di variante con la disciplina del PIT; ad aggiornare il quadro conoscitivo rispetto alle risorse ambientali: aria,

acqua, uso del suolo, energia, rumore; a fornire una migliore esplicitazione degli impatti della Variante sullo stato delle risorse ai fini della valutazione; a stimare i fabbisogni idrici, i carichi dei reflui e dei rifiuti, nonché al consumo di suolo a seguito dell’attuazione delle previsioni del nuovo RU; ad integrare le informazioni inerenti il sistema di monitoraggio. Inoltre il contributo della Soprintendenza ai beni archeologici della Toscana ha suggerito di integrare la disciplina di piano, introducendo le aree a rischio archeologico, ambiti in cui le eventuali trasformazioni devono essere eseguite con particolare attenzione volta alla verifica di possibili ritrovamenti. Senza entrare nello specifico delle singole osservazioni, il cui esame è rimandato allo specifico elaborato predisposto, si evidenzia che l’accoglimento integrale o parziale di alcune di esse comporta la modifica dei seguenti elaborati: a) PIANO STRUTTURALE - Parte II - Statuto del territorio - Parte IV - Relazione geologica - Parte V - Relazione idrologica 2. Sistema ambientale: Sottosistema idrogeologia Tav - 2.1: Carta geologica Tav - 2.2: Carta geomorfologica Tav - 2.3: Carta idrogeologica Tav - 2.4: Carta Litotecnica e sondaggi Tav - 2.5: Carta dell’acclività Tav - 2.6: Carta del reticolo idrografico Tav - 2.7: Carta delle aree allagate su base storico-inventariale Tav - 2.8: Carta della pericolosità sismica Tav - 2.9: Carta delle microzone omogenee in prospettiva sismica (M.O.P.S.) Tav - 2.10: Carta della pericolosità geologica Tav - 2.11: Carta della pericolosità idraulica Tav - 2.11.da 1 a 7 – Dettagli 1:2.000 Tav - 2.12: Carta della pericolosità idraulica - P.A.I. Tav - 2.13: Carta delle indagini Tav - 2.14: Carta geologico tecnica Tav - 2.15: Carta delle sezioni Tav - 2.16: Carta delle frequenze fondamentali 4. Sistema insediativo Tav - 4.2: Qualità del tessuto insediativo Tav - 4.4: Carta dei valori dell’edificato storico Tav - 4.4b: Edifici schedati e Rischio archeologico 7. Statuto dei Luoghi Tav – 7.1: Carta dei Vincoli: 7.1.a Fascia di rispetto ferroviaria, fascia di rispetto cimiteriale, fascia di rispetto degli elettrodotti, fascia di rispetto autostradale, fascia di rispetto del depuratore, D.Lgs. n.490/1999 Titolo I e Titolo II, area protetta 0 Arno, bacino estrattivo del P.A.E.R.P., aree boscate L.R. 39/2000, vincolo idrogeologico, rischio archeologico. b) REGOLAMENTO URBANISTICO: Tav - 02: Disciplina del suolo Norme tecniche di attuazione Relazione di Fattibilità Schede Normative per l’Edificato Storico Extraurbano (volume 1) Schede Normative per l’Edificato Storico Urbano(volume 2) c) RELAZIONE DEL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO tabella riepilogativa carichi insediativi (in allegato alla presente relazione); sezione relativa all’esame delle osservazioni e del procedimento di approvazione definitiva; sezione relativa all’imposizione del vincolo preordinato all’esproprio; relazione del garante della comunicazione;

d) RAPPORTO AMBIENTALE e SINTESI NON TECNICALa Dichiarazione di Sintesi riporta le opportune indicazioni di come le osservazioni ed i contributi relativi alla procedura di VAS, inviati dai soggetti competenti in materia ambientale consultati a seguito dell’adozione della nuova disciplina di piano, sono stati recepiti; ai sensi dell’art. 27 della LR 10/10.

e) AREE SOGGETTE A VINCOLO PREORDINATO ALL’ESPROPRIOLe aree indicate nell’apposita sezione allegata alla Relazione del responsabile del procedimento redatta in occasione dell’adozione, ha avuto il compito di esplicitare la volontà del RU di procedere durante la validità dello stesso, alla realizzazione di alcune opere infrastrutturali. Nella maggior parte dei casi, sono stati individuati i tratti dei percorsi ciclopedonali, posti al di fuori dei comparti di trasformazione, che interessavano aree private. A seguito dell’adozione della Variante al RU, è stata inviata apposita comunicazione a tutti i proprietari individuati tramite visura catastale. A tale proposito si segnala che per un refuso, alcune particelle sono state erroneamente attribuite al F. 21 invece che al F.25, ma si da atto che le comunicazioni inviate sono state correttamente compilate (le particelle sono quindi state corrette ed allegate alla presente relazione). Inoltre per errore non era stata inserita tra gli schemi grafici, l’area relativa alla realizzazione di una rotatoria prevista sulla Ex Statale 69 al F.21 part. 152 sub 1, 2, anche in questo caso la è stata comunque inviata idonea comunicazione alla ditta proprietaria (si allega pertanto anche questo tra gli schemi grafici allegati alla presente relazione).

Nella comunicazione inviata, si informavano i soggetti interessati, della possibilità di presentare entro 30 gg. dal ricevimento, eventuali osservazioni/opposizioni. Entro i termini prescritti sono pervenute numero 3 (tre) osservazioni:

1. in data 24/09/2013, prot. num. 21603: da parte di ENEL produzione;2. in data 02/10/2013, prot. num. 22229: da parte di IMMOBILIARE SARA s.r.l.;3. in data 22/10/2013, prot. num. 24046: da parte di ANFASS ONLUS.

Per quanto riguarda le osservazioni numero 1 e 3, si evidenzia che le stesse non risultano ostative delle realizzazioni previste, ma che si riservano di approfondire in fase di progettazione delle opere previste.

Per quello che concerne invece la numero 2, questa fa presente che l’espropriazione di una fascia di metri 3 lungo il lato della proprietà fronti stante la linea ferroviaria, comporterebbe l’interessamento della rete fognaria, d’impianti e tubazioni che collegano l’insediamento produttivo con l’impianto di depurazione, impedendone conseguentemente l’utilizzo. In questa eventualità la proprietà ritiene che l’intervento sia ammissibile solo previa sostituzione e/o ristrutturazione urbanistica degli impianti e delle volumetrie esistenti con la complessiva riorganizzazione del ciclo produttivo ovvero, stante la inutilizzabilità del complesso produttivo, l’espropriazione dell’intero complesso produttivo corrispondendo a titolo di indennità espropriativa il corrispettivo valore di mercato.

Si ritiene quest’ultima osservazione non accoglibile, in quanto il RU prefigura uno scenario a scala urbanistica (1:2000), che non essendo una scala di dettaglio non consente di valutare correttamente le interferenze con gli impianti esistenti.

In ogni caso, si fa presente che l’intervento sarà progettato avendo cura di non interferire con le attività esistenti. In fase di progettazione, preliminare e definitiva, che saranno opportunamente comunicate alla società proprietaria dell’area, si potrà verificare il livello di interferenza e solo qualora non sia possibile evitare l’interessamento di impianti e manufatti stabilire le azioni conseguenti, anche al fine di stabilire eventuali indennità.

Il sottoscritto Arch. Vito Disabato, in qualità di Responsabile del Procedimento amministrativo per la formazione della Variante n.2 al Piano Strutturale e n.9 al Regolamento Urbanistico (revisione quinquennale) del Comune di San Giovanni Valdarno, accerta: - che le osservazioni accolte, o parzialmente accolte, non presentano elementi potenzialmente concorrenti con gli

obbiettivi, le strategie e più in generale con le disposizioni contenute negli strumenti della pianificazione di altri enti, dando atto delle verifiche di coerenza e conformità della Variante n.2 al Piano Strutturale e della Variante n.9 al Regolamento Urbanistico (rinnovo quinquennale), ritenendole compatibili in rapporto al:

• PIT (approvato con Delibera di Consiglio Regionale n. 72 del 24.07.2007 ) e al PIT con valore paesaggistico

(adottato con DCR n. 32 del 16.06.2009); • PTCP (approvato con Delibera di Consiglio Provinciale n. 109 del 20.10.2000);

come meglio precisato nella specifica sezione, volta alla verifica di coerenza con il PIT e il PTCP, contenuta nel Rapporto Ambientale; - che, conseguentemente, la variante n.2 al Piano strutturale e la variante n.9 al Regolamento Urbanistico (revisione

quinquennale) redatte dal Comune di San Giovanni Valdarno, non comportano la variazione di altri strumenti della pianificazione o di atti di governo del territorio;

Certifica, ai sensi dell’articolo 16, comma 1, della L.R. Toscana 03.01.2005 n. 1, che il procedimento per l’approvazione della variante n.2 al Piano strutturale e della variante n.9 al Regolamento Urbanistico (rinnovo quinquennale) del Comune di San Giovanni Valdarno, ai sensi degli articoli 53 e 55 della L.R. T. 1/2005, si è svolto nel rispetto delle norme legislative e regolamentari vigenti; Allega alla proposta di approvazione della variante al PS e al RU, in conformità all’articolo 16 della L.R. Toscana n. 01/2005, la presente relazione unitamente al Rapporto del garante della Comunicazione e a tutti gli elaborati necessari per l’approvazione del Regolamento Urbanistico, così come sopra descritti.

Il Responsabile del Procedimento Arch. Vito Disabato

ALLEGATO:

TABELLA RIEPILOGATIVA DEI CARICHI INSEDIATIVI (modificata a seguito del recepimento delle osservazioni)

RU2013

RU2006

in fase di 

attuazione

totale RU per 

UTO

E

PS 2013

RU2013

RU2006

in fase di 

attuazione

totale RU

PS 2013

RU2013

RU2006

in fase di 

attuazione

totale RU

PS 2013

RU2013

RU2006

in fase di 

attuazione

totale RU

PS 2013

RU2013

RU2006

in fase di 

attuazione

totale RU

PS 2013

RU2013

PS 2013

ZUT 2_1 2.016        3.000     ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 984 ‐ ‐ ‐

totale UTOE 2 e residuo PS 2.016        2.016      984       ‐         ‐          ‐           ‐         ‐         ‐        ‐         ‐          984             ‐         ‐         ‐        ‐            ‐           

ZUR 3_1 2.540       2.540     2.540      2.540       non confermata nel RU 2013

ZUR 3_2 1.036       

ZUT 3_1 3.614       4.702      401           1.643      

ZUT 3_2 1.595       847         

ZUT 3_3 4.070       5.309      1.850      

ZUT 3_4 2.035       3.193       2.035     4.789      

ZUT 3_4b 3.300      

ZUT 3_5 2.650       

totale UTOE 3 e residuo PS 11.314     3.686        15.000    ‐        3.701       ‐         3.701      149          ‐         ‐         ‐        ‐         ‐          ‐              2.035     ‐         2.035     465       3.493       507          

ARU 6 730           800          183          

ZUR 6_1 2.178       6.062      1.515       484           484          

ZUT 6_1 1.567       

ZUT 6_2 2.428        1.214      

ZUT 6_3 3.762       4.617      836           836           836           836        1.710      

ZUT 6_4 3.917      5.875       3.917     5.875       non confermata nel RU 2013

ZUT 6_5 1.336        616        1.279    

totale UTOE 6 e residuo PS 6.670       5.331        12.001    4.699    1.019       616        1.635      6.865       1.320       1.279     2.599     201       1.320        ‐         1.320      3.680         836        ‐         836        4.164    2.924       1.076      

ARU 2 1.000       2.800      200           700           800          

ARU 8 900          

ZUR 7_1 1.063     521       

ZUR 7_2 2.310       3.143      2.310       5.239       3.080       2.096     3.850       

ZUT 7_1 13.750      450       

ZUT 7_3 700           765         

ZUT 7_4 11.151     

totale UTOE 7 e residuo PS 4.910       24.901      29.811    2.628    2.510       1.513     4.023      7.909       3.880       ‐         3.880     609       3.850        521        4.371      2.362         ‐         ‐         ‐        ‐            ‐           

ZUR 8_1 1.980       2.741      1.078       440          

ZUR 8_2 1.881       2.348      1.024       418          

ZUR 8_3 1.657       

ZUT 8_1 1.163       

ZUT 8_2 605           1.385     

ZUT 8_3 8.712       11.284    4.743       2.263       2.263        3.960      

ZUT 8_4 1.243       2.486       2.111       4.263       1.056     12.430      7.389     

ZUT 8_5 3.382        350       

ZUT 8_6 3.300       3.013     

ZUT 8_7 4.396      non confermata nel RU 2013

ZUT 8_8 1.320       1.402       3.300        2.103     

totale UTOE 8 e residuo PS 17.721     6.202        23.923    2.444    10.651     350        11.001    26.610    7.384       ‐         7.384     616       17.993     ‐         17.993    194.040     ‐         ‐         ‐        3.960       40            

ARU 9 3.000       2.200       ***

ARU 10 380           763           ***

totale UTOE 4a e residuo PS ‐            ‐            ‐          ‐        3.380       ‐         3.380      1.620       2.963       ‐         2.963     2.038    ‐            ‐         *** 65.000       ‐         ‐         ‐         ‐        ‐            ‐           

ARU 1 2.000       1.000     

ARU 3 5.802        1.461     335       

ARU 4 3.870       

ARU 5 850           

ARU 11 960          

2.960       10.522      13.482    4.040    ‐            1.461     1.461      ‐           ‐            335        335        ‐        ‐            ‐         ‐          ‐              ‐         ‐         ‐         ‐        ‐            ‐           

43.575    59.127   52.658     21.261    22.575    3.940    15.547    9.608    1.614    23.163     12.032   521       2.871    13.204    ‐        10.377   

* Grande distribuzione ‐ superficie di vendita  non superiore a 3.000 mq 

** Grande distribuzione ‐ superficie di vendita  non superiore a 5.000 mq  nelle altre UTOE (fatto salvo l'UTOE 5, non oggetto di previsioni del RU) non è ammessa la GSV 

*** Il dimensionamento massimo realizzabile, fatto salvo quanto indicato per le singole destinazioni, è pari a quello ricavabile applicando i parametri urbanistici del piano attuativo "S.Andrea", anche se decaduto.

4.000

commerciale direzionale produttivo ricettivo

15.000

residenziale

4.000

0

16.700

affitto

2.500

32.439

212.033

0

4.489

6.733

0

00

3.850 *

0 0

8.500 **

2.800

5.000

5.000

8.000

11.932

4.000

5.000*

5.000

65.000

026.367

37.611

0

17.522

Tabella modificata a seguitodell'accoglimento delle osservazioni

UTO

E 7

UTO

E 6

UTO

E 3

utoe

COMPARTI 

totale UTOE 4b e residuo PS

4B

4A

UTO

E 8

0

1.461

335

0

ALLEGATO:

RAPPORTO DEL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE

ALLEGATO:

APPOSIZIONE DEL VINCOLO PREORDINATO ALL’ESPROPRIO

Apposizione vincolo di esproprio: Percorsi ciclabili UTOE: Pruneto Tratto: via del Pruneto

Foglio 21 particelle: 66 - 378 - 380 Foglio 25 particelle: 3 - 153 - 154 - 155 - 212 - 213 - 255 - 256 - 297

Apposizione vincolo di esproprio: altre infrastrutture UTOE: Lucheria Ubicazione: Impianto distribuzione carburanti dismesso, via Gruccia 27

Foglio 21 particella: 152, subalterni 1 e 2

Valutazione ambientale strategica Rapporto ambientale 

205