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Cittadini & Salute Luglio 2012

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EditorialeOttimismo!

di Angelo Nardi

Allegria! Pare proprio che

camperemo più a lungo. Più

poveri, forse. Meno liberi,

sicuramente. Quando si de-

pongono poteri e preroga-

tive economiche a ordini più

grandi si sa quel che si perde

ma non si sa quel che si guadagna.

Ma bando alle amarezze. Se un male non ci inco-

glie, abbiamo una prospettiva di vita più lunga.

Al primo congresso nazionale della Società Ita-

liana di Cardiologia Geriatrica (SICGe), i cardio-

logi rilevano che l’insorgenza di molte malattie di

cuore sono ritardate e avvengono come primo

cenno in manifestazioni meno forti.

La spiegazione che si danno va in gloria a loro

stessi. Ci sarebbe migliore prevenzione e cura delle

malattie cardiovascolari.

Dagli anni ‘80 ad oggi, inoltre, si sono registrate

ogni anno circa 42 mila morti in meno per malat-

tie cardiovascolari e siamo quindi riusciti a ritar-

dare l’età di insorgenza di varie patologie.

Di questo passo, affermano i cardiologi, potremo

gradualmente raggiungere il limite biologico oggi

ipotizzato di 120 anni, potendo scommettere su

circa 40 anni di vita in più oltre gli 80.

E probabilmente, è la previsione degli esperti, sa-

ranno sufficienti 10 o 20 anni per raggiungere que-

sto obiettivo.

Avvertite Elsa Fornero prontamente. Bisogna

fare una riforma delle pensioni per arrivarci a ot-

tanta anni, anche novanta. Oh è! Si scherza eh!

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Estate, è tempo di perder peso

Hit parade dei lavori più o meno faticosi

Da dicembre la ricetta è elettronica

Un test contro la morte cardiaca improvvisa

IHG/ I cinque colori del benessere

Gli italiani si abbuffano davanti alla tivvù

Troppi soldi in fumo e troppi morti

Lo Stato combatte il fumo

La Cina si avvicina alla nostra Sanità

Sensi di colpa portano alla depressione

La malattia in letteratura

La Sanità pubblica scopre le donne

Cittadini & Salute

CCiittttaaddiinnii && SSaalluuttee

MMeennssiillee ddii iinnffoorrmmaazziioonnee SSoocciioo--SSaanniittaarriiaaEEddiittoorree e DDiirreettttoorree GGeenneerraallee Mario Dionisi DDiirreettttoorree RReessppoonnssaabbiillee Angelo Nardi AArrtt DDiirreeccttoorr Antonella Cimaglia RReeddaazziioonnee Via Carlo Del Prete, 6 TTeell.. 0774 081389EE--mmaaiill:: [email protected] - [email protected] Fotolito Moggio strada Galli, 5 Villa Adriana (Rm). Registrazione n. 31 del29/06/2010 presso il Tribunale di Tivoli. Tutte le collaborazioni sono considerate a ti-tolo gratuito, salvo accordi scritti con l’editore. Tutto il materiale cartaceo e fotogra-fico consegnato alla redazione, non verrà restituito. Chiuso il 04/07/2012

Sommario4

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DIETA E SPORT

Il Giappone, un paese i cui abitanti non sonogeneralmente considerati degli obesi, sta pro-muovendo una delle più ambiziose campagnemai intraprese da una nazione per convincere isuoi cittadini a dimagrire. Secondo una legge dello Stato entrata in vigore due

mesi fa, tra gli esami da fare per il checkup annuale, leaziende e i governi locali devono misurare anche ilgiro-vita dei cittadini giapponesi tra i 40 e i 74 anni. Ilche significa misurare più di 56 milioni di giro-vita: il44% dell’intera popolazione.A chi supera i limiti indicati dal governo (85,09 cen-

timetri per gli uomini e 90 per le donne) e il cui au-mento di peso è collegato all’alimentazione verranno

forniti alcuni consigli dietetici. Qualora dopo tre mesinon abbiano ancora perso peso, se necessario, dopo al-tri sei mesi, quelle stesse persone verranno sottopostead ulteriori controlli. Per raggiungere l’obiettivo di far scendere la

popolazione sovrappeso del 10% entro i prossimiquattro anni e del 25% entro i prossimi sette, ilgoverno ha previsto anche delle multe da com-minare a quelle aziende e amministrazioni localiche non riusciranno a raggiungere gli obiettiviprefissati.Il ministro della Sanità ritiene che questa campagna

contribuirà a contenere il diffondersi di malattie comeil diabete e l’infarto.

Estate, è tempo di perder pesoChi non si è messo in forma corporea può utilizzare l’estate per recuperarepeso e forma. Ma non per fare bella mostra di sé, molto più importantescongiurare patologie pronte ad essere favorite dal sovrappeso. Nel mondo, ad ogni latitudine ciascuno sta combattendo la sua battaglia

Il giro vita per misurare la saluteIl metro per misurare la prossimità di malattie potrebbe essere quello propriamente detto, almeno in Giappone

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Il salutista sindaco di New York Michael Bloombergvuole vietare le bibite extralarge.Nella grande mela non si potranno vendere bevande gas-

sate, caffè, succhi di frutta in contenitori al di sopra del mezzolitro (0,476 litri per la precisione) il tutto per combattere l’obe-sità dilagante. Chi sgarrerà pagherà una multa di 200 dollari.

Bloomberg ha già vietato il fumo nei luoghi pubblici ol’uso di grassi insaturi nei ristoranti. Ma nell’America libera

è già polemica. Tutti sanno che il Junk food - cibo spazzatura- fa male. Per quale motivo dovrebbero essere tartassati tantoda diventare inaccessibili come prodotti? Chiunque ha di-ritto anche di farsi del male con l’alimentazione se coscientedei controeffetti che questa può dare, dicono i primi son-daggi tra la popolazione. specialmente quella più povera. Ma il problema è che l’obesità negli USA è sempre più un

problema economico.

Oggi le malattie relative all’obesità rappresen-tano il 9% del totale della bolletta sanitaria. Entro il 2030 gli americani obesi saranno il 42% della

popolazione: un totale di circa 110 milioni di cittadinicon una massa corporea così pesante da aumentare i ri-schi di gravi malattie, dal diabete alle cardiopatie, aitumori. Se la tendenza non dovesse conoscere un'in-

versione sempre nel 2030 non solo il sovrappeso gene-ralizzato del continente a stelle a strisce salirà, ma i giàgrassi diventeranno ancora più grassi: i cittadini col-piti da quella che gli esperti chiamano “obesità grave”raddoppieranno di numero. Ben 11 milioni di americani a quel punto saranno tra

i 45 ed i 50 kg sopra il loro peso forma.

New York. Misure anti obesitàIl cuore degli Stati Uniti inizia la nuova crociata contro il sovrappeso

Chili di troppo, il primo nemicoNegli Stati Uniti, dopo le sigarette è iniziata la crociata senza quartiere

Tutti sanno che la dieta alimentare è uno dei cardini della sa-lute. A ribadirlo con indicazione su come perseguire questofine il convegno del 25 maggio “Il benessere della mente acena” a Castello di Casiglio a Erba (Co). La tesi è quella di farepiccoli pasti multipli durante la giornata. Decisivo quel che si man-gia in questi brevi pasti. La dieta mediterranea ha i migliori effettisull’umore. Ma il cervello trova i più grandi benefici con l’assunzionedi Omega 3. I grassi contenuti nei pesci, bolliti o cotti al vapore, sti-molano la nascita di nuove cellule nel cervello. Fonte: La Stampa

Alimentarsi meglio!Sul quotidiano LaStampa pubblicato ilbreviario della correttaalimentazione

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PROFESSIONI USURANTI

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Ci sono i lavori che tutelano la salute.Sono chiaramente quelli che vivono nellosport. Sono i maestri di educazione fisica,come i personal trainer, i maestri di yoga, maanche i danzatori e coreografi. Ma il motivonon è da addursi al fatto che conservano unbuon dinamismo fisico quanto che il loro la-voro li costringe ad essere creativi, flessibili neitempi di lavoro. Ma spuntano, tra le profes-sioni meno usuranti, gli assicuratori. Devonoesprimere ottimismo, quindi sono indotti adessere anche ottimisti. Guadagnano mediamente bene, non de-

vono prodursi in stancanti promozioni perdifendere i loro servizi che hanno uno stan-dard di qualità riscontrabile e chiaro. Ma an-che i programmatori, quelli che si occupanodi software, facendo una vita tranquilla da-vanti al computer non patiscono le pene dichi lavora pesantemente. Tra i mestieri,come gli assicuratori, che inducono ottimi-

smo ci sono anche i fiorai. Ma c’è anche il ro-vescio della classifica. I mestieri più usuranti,quelli che ti spediscono più facilmente inipertensione o altre patologie da stress. Sonoi pompieri, poliziotti, i militari (bisogna ri-cordare che la classifica è stata fatta negli Sta-tes non in Italia) e i lavoratori dell’edilizia. La classifica però è seria. Mette insieme, in-

fatti, altre graduatorie dello stesso tipo sui la-vori stressanti e quelli liberatori. A dare una caratterizzazione simile a

quella italiana c’è anche la presenza dei lavoriin pubblica amministrazione come quelli checonsentono di avere buona salute e maggiorededizione al lavoro (questo aspetto torna adessere statunitense, però). Gli impiegati pubblici americani fanno po-

che assenze sul lavoro nonostante corrano ilrischio di perdere spesso il controllo per leinefficienze che affliggono il sistema. Chi èvotato ad evitare lo stress - sempre secondo

la classifica di Huffington Post - deve fare ildentista, oppure l’igienista dentale, altri-menti il dietologo o il tecnico di laboratoriomedico. Discorso tutto diverso per infermierio medici. Sia che professino l’attività in ospe-dale o proprio in pronto soccorso le continuesollecitazioni ai nervi incidono nel loro be-nessere fisico minandolo alla base. La classi-fica vede come stato di grazia il lavorare inattività proprie, meglio se destituite da re-sponsabilità di personale. Evitare gli scatti dicarriera, cancellare i benefit. Un negozio, una piccola attività è l’ideale (ca-

piamo nuovamente che stiamo parlando degliStati Uniti d’America). Ma, sempre negli Sta-tes, anche i ricchi piangono: sono gli avvocati. Guadagnano bene ma sono stressati

fino all’inverosimile quindi sono soggettialla depressione. Non se la passano me-glio gli autisti che per di più guadagnanopoco e si cibano mediamente di panini.

Fonte: The Huffington Post

Hit parade dei lavori più o meno faticosiGruppo Persone Lavoro. L’ha stilata HuffingtonPost, un quotidiano statunitense

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INNOVAZIONI

Si chiama ePrescription, prescri-zione elettronica. Il Ministero della sa-lute ed il Ministero delle finanze con ildecreto 2 novembre 2011 hanno adot-tato la decisione di trasformare quei fo-glietti rosa delle ricette mediche inprescrizioni che viaggiano su internet.Il paziente a cui verrà prescritta una

medicina non avrà più il foglietto rosada esibire al farmacista. La ricetta viag-gierà su internet, trasmessa automati-camente a una centralina della RegioneLazio e così a tutte le farmacie italiane. Quando il paziente si rivolgerà a una

farmacia col suo nome e cognome e tes-sera sanitaria potrà verificare diretta-mente la prescrizione del medico.

In questo modo sarà rilevanta più fa-cilmente l’appropriatezza della prescri-zione e il rapporto tra queste e leeffettive acquisizioni di farmaci in rela-zione a dette prescrizioni.Il metodo diventerà operativo a di-

cembre. Dal ministero della salute: “Latrasformazione da ricette cartacee aprescrizioni elettroniche diventerà unpassaggio obbligato nell’automazionedei processi di comunicazione sia al-l’interno delle stesse strutture di rico-vero e cura, sia tra i medici dimedicina generale ed i pediatri di li-bera scelta e gli erogatori di servizi.L’adozione di formati digitali rendecosì possibile l’interscambio di infor-

mazioni ed automatizzerà i processi digestione delle ricette mediche”.Il vantaggio dal punto di vista del pa-

ziente è che si potranno individuare piùfacilmente interferenze farmacologiche,eventuali contraddittorietà tra diverselinee guida mediche nel quadro clinicocomplessivo del singolo ammalato.In questo ambito, la prescrizione elet-

tronica concorrerà a rendere disponibiliinformazioni su cui si basano sistemiclinici di supporto alle decisioni che mi-gliorano la qualità e riducono notevol-mente i rischi per il paziente in fase dierogazione.Il vantaggio per l’amministrazione

pubblica consisterà nel consentire unpiù facile controllo della spesa.Un’obbiezione: sussistono i livelli

di garanzia per la tutela del dirittoalla privacy? Fonte: Ministero salute

Da dicembre la ricetta è elettronicaMedici Certificati Computer. Niente più fogliettirosa. Il medico scrive sul computer e trasmettedirettamente alla Regione e in tutte le farmacie

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CUORE

Morti improvvise da patologie cardiachedel tutto trascurate. È stato un argomento di attualità, aldilà della

ricerca scientifica, per i fatti successi nei campidi gioco nei recenti mesi. Il grande fatto sensazione, quindi, obbliga a

un’attenzione speciale sui sistemi di prevenzione. E forse ad un primo approccio è arrivato uno

studio effettuato a Lisbona. Con un prelievo disangue verrà rilevato se ci sono geni collegati

alle patologie responsabili della morte car-diaca improvvisa. Primo indiziato della ri-cerca: la cardiomiopatia ipertrofica. La mappatura su quattrocento pazienti ha

rilevato le 32 anomalie genetiche collegate aquesta patologia. In questo modo è stato possibile creare un test

basato su un dispositivo chiamato “Dna micro-chip”, grande qualche millimetro, e avere il ri-sultato entro 4 settimane. Fonte: Ansa

A Pittsburgh (Usa) sono convinti che la loro ri-cerca con la quale gli impianti coronarici sinteticinon avranno mai più problemi.Non solo. Le arterie si rigenerano senza bisogno del-

l’intervento della metodologia staminale con il van-taggio che in novanta giorni si dissolvono. Oggi si ricostruiscono i vasi sanguinei. Con questo metodo la rigenerazione avviene in

modo naturale, senza bisogno di un donatore. Attra-verso un polimero elastico biodegradabile, molto po-

roso, il passaggio delle cellule si effettua in modo an-cora più fluido. Questo perché i pori di questo materiale consen-

tono alle cellule dell’arteria di ricostruisi da sé. La parte artificiale diventa un impianto di base,

una culla dove potere far ricrescere la strutturaarteriosa.La patina di eparina di rivestimento riduce i rag-

grumi del sangue e si lega agli ormoni della cre-scita. Fonte: Nature Materials

Un test contro la morte cardiaca improvvisaIl Dna microchip consente di vedere se sussistono alterazioni genetiche

Bypass, innesto biodegradabileSecondo una ricerca darebbe un contributo importante a chi ha una protesi coronarica

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Quando le ondate di calore, come quelle di questi giorni, attac-cano il nostro benessere è opportuno, aiutarci seguendo alcune sem-plici, ma importanti indicazioni, come bere almeno 1,5 litri di acquaal giorno e tener conto dei 5 colori del benessere.GIALLO - ARANCIO: A dare il colore antitristezza per ec-

cellenza sono leutinae zeaxantina, due sostanze antiossidanti cherinforzano la vista. Gli alimenti giallo-arancio (limoni, pompelmi,arance, peperoni, melone, ananas, prugna gialla, banana, oli ve-getali, mais, zucca, albicocca e pesca) sono più ricchi di vitaminaC che rafforza le difese del sistema immunitario e ha un effetto de-purativo su tutto l’organismo. Conten-gono, inoltre, carotene che protegge lecellule dall’invecchiamento. Secondo lacromoterapia, il giallo favorisce la con-centrazione, la creatività e la digestione.ROSSO: è il colore della forza: antide-

pressivo, stimolante e usato contro molti di-sturbi dell’apparato respiratorio. Pomodoro,fragola, prugna, ciliegia, peperone rosso, co-comero, mela rossa, arance rosse, anguria,barbabietola, ribes, peperoncino, ravanelli: la frutta e la verdura rossasono ricche di Licopene e di antocianine che prevengono le malattiecardiovascolari, limitano lo sviluppo di tumori, stimolano le difese im-munitarie ed i processi di guarigione della pelle. Il colore rosso stimola ilmetabolismo, riattiva tutte le funzioni dell’ultimo tratto intestinale, faci-litando l’eliminazione delle scorie e dando energia alle ghiandole surre-nali e al sistema nervoso autonomo. Consiglio: meglio non abusare deipomodori, alimenti acidi. Alternarli ad altri ortaggi rossi, soprattutto nelleinsalate estive. La caprese, ad esempio, è un abbinamento di alimentiacidi poco indicato per il buon equilibrio intestinale!VERDE: Il colore verde degli ortaggi è dato dalla clorofilla. Gli ali-

menti verdi sono ricchi di magnesio, utile per il metabolismo deigrassi e degli zuccheri. Il verde è il colore dell’equilibrio energetico,calmante disintossicante e persino antinfluenzale. Piselli, fave, kiwi,

spinaci, broccoli, asparagi, cetrioli, basilico, carciofi, prezzemolo,insalata verde, zucchine ecc. sono alimenti ricchi di clorofilla, ma-gnesio, selenio, carotenoidi, luteina, polifenoli e vitamina C. Fa-voriscono il buon funzionamento del sistema vascolare e laconduzione degli impulsi nervosi.BLU - VIOLA: I cibi blu-viola, melanzane, broccoli, cavoletti, frutti di

bosco, uva nera, radicchio, fichi e prugne contengono le antocianine checontribuiscono a migliorare e proteggere la vista, la struttura dei piccolivasi sanguigni (capillari); prevengono il deposito di colesterolo sui vasi (ar-teriosclerosi) e migliorano la funzionalità renale. In particolare il ribes e il

radicchio sono ottimi antiossidanti perché ric-chi di vitamina C e protagonisti nella forma-zione della carnitina e del collagene. Ilradicchio inoltre, come fichi, ribes, more e pru-gne, contiene il potassio che protegge il tes-suto osseo e diminuisce il rischio di patologiecardiovascolari ed ipertensione. Di magnesiosono ricche le melanzane. I frutti di bosco, in-vece, curano la fragilità dei capillari e preven-gono le infezioni del tratto urinario; sono amici

di un intestino sano, grazie alla loro fibra solubile, che regola l’assorbi-mento degli altri nutrienti e alimenta la flora microbica intestinale. Ancora:nel blu-viola ci sono alimenti ricchi di fibra e di carotenoidi, attivi controtumori, patologie cardiovascolari, cataratta, invecchiamento cellulare ecutaneo. In assenza di particolari patologie, anche due dita di buon vinorosso di sera aiutano a star meglio!BIANCO: Mela, sedano, pere, finocchi, porri, cipolle, funghi, cavol-

fiore sono dominati dal bianco dato dalla quercetina, sono ricchi di potas-sio, vitamina C, polifenoli, composti solforati e flavonoidi. Sono ricchi difibre e sali minerali, rinforzano il sistema scheletrico, le ossa e l’apparatocardiocircolatorio rendendo più fluido il sangue. Porri, cipolle e aglio con-tengono un potentissimo antiossidante, l’allucina. Tutti contribuiscono a ri-durre naturalmente i livelli di colesterolo nel sangue, svolgono una beneficaazione sul sistema nervoso, sul cervello e sulle facoltà intellettive superiori.

Italian Hospital GroupCENTRALINO 0774 38.61 FAX 0774 38.61.04188, Via Tiburtina 00012 Guidonia (RM)www.italianhospitalgroup.it

I cinque colori del benessereDr.ssa Alessandra Gervasi, Dietista Italian Hospital Group

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In dieci anni la salute del cuore degli ita-liani non è migliorata, anzi: siamo moltopiù grassi e abbiamo colesterolo e glice-mia molto alte, ma fumiamo meno, ab-biamo imparato a essere meno sedentarie a tenere sotto controllo la pressione. Nel complesso il rischio cardiovascolare

globale è rimasto invariato e si concentra an-cora nei ceti sociali svantaggiati e menoistruiti, risultando fino al 25 per cento piùalto in chi ha la licenza elementare o media.Nonostante le campagne informative e la

maggiore consapevolezza dei rischi, la sa-lute del cuore degli italiani resta precaria e astare peggio sono le categorie sociali menoistruite. questo è quanto emerge dal con-fronto fra i dati raccolti dieci anni fa eun’analoga indagine dell’Osservatorio Epi-demiologico Cardiovascolare ISS-ANMCOHealth Examination Survey appena conclusa epresentata oggi a Roma a poche ore dall’iniziodel Congresso Nazionale ANMCO che è te-nuto a Firenze dal 30 maggio al 2 giugno.Il 66 per cento degli italiani in sovrappesoLo studio è il primo aggiornamento di un’ana-

loga indagine condotta fra il 1998 e il 2002 su per-sone fra i 35 e i 79 anni. Sono stati coinvolti 23centri che hanno esaminato circa 8.500 persone,rappresentative della popolazione generale.Quasi tutti gli indicatori di rischio sono rimasti suvalori preoccupanti, a cominciare dal peso cor-poreo, in eccesso per il 66% degli italiani.ObesitàDai 35 ai 79 anni (35 milioni) le persone

in sovrappeso sono il 40% (14 milioni), inlieve calo rispetto al 42% del 1998-2002. Illivello di istruzione protegge dai chili di

troppo: l’obesità è meno frequente fra i di-plomati e i laureati (13% contro il 20% circadi chi ha licenza elementare o media infe-riore), con un effetto protettivo che è piùevidente nelle donne, dove una cultura piùelevata dimezza l’obesità dal 31% al 18%.Colesterolo e ipertensioneOltre 240 mg/dl. Sono molto diffusi valori

alti. L’ipertensione arteriosa rimane stabile, purriguardando ancora oggi il 54 per cento degliuomini e il 40 per cento delle donne (contro ri-spettivamente il 56 e il 48 di dieci anni fa): laprevalenza quindi è in leggero calo con una di-minuzione più evidente nelle donne.Diabete Aumenta significativamente. Il 14 per cento

degli uomini e il 9 per cento delle donne ha laglicemia alta, un valore molto più elevato ri-spetto al 12 e 7% trovato in precedenza, e diquesti uno su quattro non sa di averlo.Vita sedentariaÈ come se fosse una malattia. Il 31 per cento

degli uomini e il 42 per cento delle donne nonpratica alcuna attività fisica nel tempo libero,valori in discesa rispetto al 34 e 48% del 2002.Come per l’obesità la vita sedentaria è prati-cata specialmente dalle classi meno colte.Sapore di saleFa parte della pratica di stili di vita non

salutari. Gli italiani in tutte le regioni intro-ducono molto di più sale dei 5 grammi al

giorno consigliati dall’Organizzazionemondiale della sanità: in media 11 grammigli uomini e 8 grammi le donne.SigaretteCala la prevalenza dei fumatori fra gli

uomini (23 contro il 31% del 1998-2002),sostanzialmente stabili invece le donnefumatrici (20% contro il 21% di dieci annifa); in entrambi i sessi i fumatori calanoall’aumentare del grado di istruzione(fuma il 30% degli uomini meno istruiticontro il 21% dei diplomati e laureati).Rischio cardiovascolare“Negli ultimi dieci anni per effetto del

minor tasso di fumatori e del miglior con-trollo dell’ipertensione il rischio globalecardiovascolare è leggermente diminuitodal 7 al 5 per cento. Se si scompone il datoper livello socio-economico, l’azione piùimportante per proteggere il cuore sembraessere l’istruzione - dice Diego Vanuzzo,Co-direttore per ANMCO Fondazione peril Tuo Cuore dell’Osservatorio Epidemio-logico Cardiovascolare Health ExaminationSurvey - Tutti gli indicatori di rischio risul-tano infatti più bassi in chi ha un titolo distudio superiore o universitario, al puntoche il rischio cardiovascolare globale, cal-colato cioè tenendo conto di tutti i singolielementi, risulta tra gli uomini pari a 7,9 inchi ha la licenza elementare o media (era

Cittadini & Salute

MAL’ALIMENTAZIONE

Gli italiani si abbuffano davanti alla tivvùComportamenti abitudinari, sedentari, errori alimentari costituiscono ancora la maggioranza

nel corretto uso del proprio corpo. Lo dice l’IstitutoSuperiore di Sanità

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ugualmente 7,9 dieci anni fa), mentre neipiù istruiti scende a 6,8 (era 6,1 nella primaedizione). Per le donne poco istruite il ri-schio globale risulta invece 2,7 e scende a2,2 per le altre, valori sostanzialmenteuguali a quelli del 2002”.Nord-SudIl confronto tra aree geografiche Le differenze

regionali e delle macro-aree italiane non sonoirrisorie: se ad esempio si guarda alla mappasulla prevalenza dell’obesità, uno fra i principalifattori di rischio cardiovascolare, si vede come ilSud risulti, sia per gli uomini che per le donne,l’area con più problemi: in tutte le regioni meri-dionali si supera il 31% di donne obese, mentretra gli uomini un valore leggermente inferiore siha solo per la Calabria. Il Nord sta solo un po’ meglio, con valori

compresi quasi ovunque tra il 23 e il 30%.

Eccezioni “virtuose” si hanno per i piemon-tesi (21%) e le lombarde (16%) al nord, mentreil Centro mostra prevalenze più basse ma va-lori di inattività fisica preoccupanti. La mappadella sedentarietà, quasi sovrapponibile a quelladi obesità e sovrappeso, racconta di un’Italiasempre “ferma”: al Sud e nelle Isole le donneche non praticano alcuna attività fisica arrivanoaddirittura al 57%, gli uomini al 37%. Esplode inqueste regioni anche il diabete: la prevalenza fragli uomini arriva al 17%, fra le donne al 13%,mentre al Nord si ferma rispettivamente al 12 eal 7 per cento. È al Centro invece che si concen-trano i fumatori più accaniti, con il 24 % dellefumatrici (e un picco che arriva al 27% fra le la-ziali) e il 21% dei fumatori (che arrivano al 28%in Molise). In tutta Italia si sfora purtroppo ilconsumo di sale raccomandato, pari a 5 grammial giorno, con Calabria, Sicilia e Basilicata che si

dimostrano essere le Regioni “maglia nera” peruomini e donne: i calabresi superano addirit-tura i 12 grammi al giorno, le donne della Basi-licata arrivano quasi a 10 grammi.La ricerca e il metodoL’indagine aggiorna i dati raccolti con

un’analoga ricerca fra il 1998 e il 2002 su per-sone fra i 35 e i 79 anni. Sono stati coinvolti 23centri che hanno esaminato circa 8.500 per-sone, tra cui il 5% di migranti.Prevenzione“Uno dei pochi parametri che non si sono

modificati in negativo nell’arco di questi diecianni è la prevalenza di ipertensione, sostan-zialmente invariata; aumenta anche la propor-zione di ipertesi in trattamento - intervieneDiego Vanuzzo dell’ANMCO Fondazione peril Tuo Cuore -. Il 12%degli uomini e il 10%delledonne hanno o hanno avuto una malattia car-diovascolare (infarto miocardico, angina pec-toris, ictus, attacco ischemico cerebraletransitorio, interventi di rivascolarizzazione co-ronarica, claudicatio intermittens, fibrillazioneatriale e ipertrofia ventricolare sinistra al-l’ECG)”. Fonte: Istituto Superiore di Sanità

Gli italiani si abbuffano davanti alla tivvùComportamenti abitudinari, sedentari, errori alimentari costituiscono ancora la maggioranza

nel corretto uso del proprio corpo. Lo dice l’IstitutoSuperiore di Sanità

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SIGARETTE

Se le sigarette aumentassero di un euro perogni pacchetto avremmo una diminuzionedel 4,3% dei fumatori e l’incremento di tre mi-liardi nelle casse dello Stato.Per questo bisogna convincere il governo ad ab-

bracciare questa decisione forte sulla quale ci sonovantaggi per tutti, tranne che per le case produttrici.E il problema per cui non si fa è tutto qui.Una richiesta precisa per il governo tecnico con

la quale si è concluso il convegno organizzato dalMinistero della Salute il 31 maggio nel quale èstata presentata l’indagine dell’Istituto Superioredi Sanità.

A illustrare i dati Roberta Pacifici direttore del-l’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga (OssFAD) perl’Istituto Superiore di Sanità. Le conseguenze sullasalute determinate dall’abitudine di fumare restanoun’emergenza per il nostro sistema sanitario.Sono infatti circa 70 mila i morti ogni anno per

causa del fumo di sigarette. E sebbene il consumosia diminuito fino a toccare il minimo storico, il ta-bacco rimane come l’ultima delle rinunce. Per questo è stato provato che uno dei più

grandi deterrenti consiste nell’aumento di prezzodelle sigarette. Ancor più di ogni campagna dimoral suasion.

Numeri impressionanti anche se, a conti fatti, gliitaliani che mantengono il vizio del fumo sonosolo 2 su 10, e fanno registrare la tendenza piùbassa dal 1957 a oggi, e anche il numero di babyfumatori - ovvero quelli che iniziano a fumareprima dei 15 anni - è in diminuzione. I dati, raccolti da un’indagine Doxa, sono stati

illustrati da Roberta Pacifici, direttore dell’Os-servatorio Fumo, Alcol e Droga (OssFAD) del-l’Istituto Superiore di Sanità, nel corso del

convegno sul tabagismo e servizio sanitario na-zionale indetto presso il ministero della Salute inoccasione della Giornata Mondiale senza tabacco2012. Dai dati emerge anche anche che l’abitudine al

fumo è, in un certo senso, contagiosa: “Il 77,3%di chi fuma ha oltre la metà di amici che fumanoe il miglior amico di un fumatore lo è a sua volta,per il 67,2% degli uomini e il 51,6% delle donne”,spiega, la stessa Pacifici.

Troppi soldi in fumo e troppi mortiA causa delle sigarette ogni anno ciascun sistema sanitario fa un bilanciodi decessi molto peggiore della peggiore calamità naturale che può capitare in un paese

Tabagismo in ItaliaSi fumano ogni giorno 140 milioni di sigarette, ovvero 51 miliardi all’anno

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Il 53,3% stanno a Nord, il 21,8% a Sud.Ma il datoavvilente davanti a tanta iniziativa dell’organizzazionesanitaria è che questi centri sono poco frequentati daifumatori: la media di appena sessantanove personeogni centro. Nella disincentivazione diventa un fattoredecisivo l’aspetto economico. I costi per uscire dal tabagismo, in termini di farmaci

o terapie di certificata attendibilità, debbono poter es-sere rimborsabili in modo completo. Lo stesso è previsto dal nostro sistema sanitario per

altre grandi cause di morte, quali l’ipertensione, il can-cro e il diabete. Non si vede perché il fumo di sigarette che rappre-

senta un fattore determinante ancora più grande

debba esser lasciato nelle mani di coloro che hannocontratto questa patologia. La risposta è semplice. Ilfumatore è una persona che sceglie di ammalarsi a dif-ferenza delle malattie citate. Ma questo è vero se il fumo viene considerato an-

cora come una cattiva abitudine, in effetti, invece deveessere annoverato come una vera e propria patologia. Le caratteristiche genetiche di coloro che sono sog-

getti a cadere vittima di questo male emergono ognigiorno di più in diverse ricerche. Bisogna allora investire qualcosa per combattere

questa malattia prima che il concetto stesso di curadella salute abdichi alla missione per cui è nata la sa-nità pubblica.

Lo Stato combatte il fumoEsistono infatti 380 centri antifumo in Italia

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C’è chi apprezza le strutture sanitarie nel Lazio. Si tratta del viceministro cinese Li Xi. Secondo fonti

della Regione Lazio, pare, abbia apprezzato il livellodelle strutture sanitarie visitate. A fare gli onori di casa il presidente della Regione

Lazio, Renata Polverini, a cui ha esteso l’invito a re-carsi quanto prima in Cina. L’incontro è avvenuto il 19giugno scorso nella sede della Regione. Nel corso delcolloquio sono state scambiate una serie di valutazioni

sui rispettivi sistemi sanitari e sulle prospettive di unaloro intensificata cooperazione.La presidente Renata Polverini ha illustrato al vice-

ministro le linee di indirizzo seguite in materia sani-taria dalla Regione Lazio e da parte cinese è statoespresso l’interesse ad approfondire alcune esperienzee pratiche gestionali attualmente utilizzate presso il si-stema sanitario italiano, nella prospettiva di un loropossibile utilizzo nell’ambito del sistema cinese.

REGIONE LAZIO

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La Cina si avvicina alla nostra SanitàIl presidente Renata Polverini vuole intensificare relazioni per migliorare e integrare i due sistemi

Aprire una riflessione sulla possibile e concreta realizzazione di ridurre la mor-talità materna e creare una generazione libera dall’Hiv. Il 22 giugno Renata Pol-verini è intervenuta alla Conferenza internazionale del programma “Dream” dellaComunità di S. Egidio. Il tema dedicato espressamente alla Sanità diretta alle madri e ai bambini ha visto il pre-

sidente della Regione Lazio affrontare il tema della mortalità materna e far crescere bam-bini senza Aids. Polverini ricorda l’attività dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive“Lazzaro Spallanzani” come Centro di Riferimento Regionale per l’Aids: “Lì tutti i citta-dini possono fare il test gratuito rapido con la saliva per l’Hiv e si effettuano visite per ledonne per evitare la trasmissione delle malattie infettive in gravidanza - ha concluso -Dobbiamo accompagnare le donne in un percorso culturale, non solo medico”. Tra i presenti il segretario di Stato Vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, il ministro

per la Cooperazione Internazionale, Andrea Riccardi e delegazioni di oltre 20 Paesiafricani.

Lo Spallanzani come riferimento contro l’AidsPolverini: “accompagnare le donne in un percorso culturale, non solo medico”

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CRISI DI NERVI

La risonanza magnetica cerebraleè un strumento di verità.Negli ul t imi anni ha dato più

elementi di conoscenza ogget-t iva questo s is tema di diagno-stica per immagini che ogni altrasperimentazione sul campo. Questo perché consente di ve-

dere - in vi tro - i l funziona-mento del cervel lo in certecondizioni ed evi ta così di po-stulare e lementi di ideal is t icaderivazione come la mente.Le persone depresse, anche in

fase di benessere, hanno un cer-vel lo che funziona in modo di-verso da chi non soffre di questidisturbi .

C’è un vero e proprio meccani-smo di r imozione dei traumi neisoggett i depressi . In chi svi luppa una forma di

avversione a sé stesso si eviden-ziano dei segni per cui due areedel cervel lo s i a t t ivano autono-mamente. Escono fuori da un accordo ge-

nerale con i l resto del le funzio-nalità. Viene coinvolto i l c ircuito l im-

bico e la corteccia cerebrale an-teriore destra. Per c ircui to l imbico s i inten-

dono una serie di strutture ner-vose dove sono e laborate leemozioni .

Per cortecc ia temporale ante-r iore di destra s i intende l ’areadei r icordi e del le anal is i su s i -tuazioni social i vissute. Queste due part i smettono di

essere in contatto. Sempre queste due part i sono

al la base del la f reudiana r imo-zione dei traumi.Nel la le t teratura del grande

maestro austr iaco, la cortecc iatemporale raccoglie le ferite psi-cologiche che i l depresso cont i -nua a tenere lontane dai circuit idelle emozioni . Avviene questo fenomeno perché

il soggetto portatore di patologiefece lo stesso in tempi passati pernon soccombere all’angoscia.

Fonte: Archives of General Psychiatry

Sensi di colpa portano alla depressioneLa neuropsichiatria attuale rivaluta il vecchio Sigmund Freud

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PREMIO SIBILLA

Ne “I Promessi Sposi” la peste diffonde morte masi presenta come una grande livella che riequilibrale sproporzioni nei rapporti di forza tra nobili, chiericie popolo. La stessa malattia di Don Rodrigo funge daestinzione del problema da cui nasce la narrazione: l’im-possibilità per Renzo e Lucia di sposarsi per il divieto.Qui e altrove la malattia come metafora di un vero e pro-prio malessere esistenziale. Ne la “Coscienza di Zeno” di Italo Svevo il modo di

rappresentare il massimo del distacco dal mondo da partedel protagonista si risolve proprio nella malattia. Ma inThomas Mann la malattia è una grande occasione per ilprotagonista sofferente di tubercolosi, un regalo di unaprovvidenza laica, per riflettere sul senso della propriaesistenza, in “La Montagna Incantata”. Anche ne “La Ri-cerca del Tempo Perduto”, Marcel Proust descrive moltisuoi personaggi, ispirati a realtà, come persone malate.

Malati, ma come raffigurazione letteraria di sfacelo,sono la voce narrante che come Proust stesso, soffronod’asma. Costantemente ammalata è la zia Lèonie. Devastante malattia della nonna, la malattia (e la morte

annunciata) di Swann. C’è anche la malattia e morte delloscrittore Bergotte. Tematizzata malattia e morte dellagrande attrice Berma. C’è la malattia e la conseguente ce-cità di Brichot … I casi in letteratura contemporanea po-trebbero moltiplicarsi. In sostanza la malattia non è nuovanella letteratura. Anzi, aiuta l’invenzione narrativa delloscrittore. Diverso, invece, parlare della malattia nel senso della

cura e della prevenzione. Un modo, non di negarla, comesi fa con “La Peste in Morte a Venezia”, ma di affrontarlae risolvera positivamente. Per questo si è aperto un ge-nere letterario del tutto nuovo. E non è detto che debba ri-dursi solo a divulgazione scientifica. Angelo Nardi

La malattia in letteraturaPerché il Premio Sibilla. Da sempre ha accompagnato le narrazioni. L’espediente di qualsiasi scrittore, sconosciuto o grande, a un certo puntoconfida nella malattia del protagonista o di un suo diretto alter-ego

La Medicina, un genere letterario!Roma, 3 luglio. Seconda edizione del Premio Sibilla: il riconoscimento ai libri e agli autori che trattano la cura della saluteHa vinto il percorso della fede. Non solo della guarigione, anche della rinascita dello

spirito nell’occasione della malattia. Mario Melazzini ha vinto la seconda edizione del Pre-mio Sibilla con il libro “Io sono qui”, editore San Paolo. Il Premio Sibilla quest’anno haavuto luogo a Roma alla Terrazza Caffarelli in Campidoglio. Il Premio è nato per ricono-scere a questo filone letterario una sua specificità. Gli autori che hanno trattato il problemadella cura del proprio corpo, sono stati messi a confronto e valutati da una commissioneformata da specialisti nel mondo della Sanità e di quello della comunicazione.

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“Aumentano i camici rosa!”

Le note di agenzia trasmesse da fonti uf-

ficiali degli enti regione danno questo

dato sensazionalistico. Sempre più donne-

medico, sempre più donne a dirigere le

strutture sanitarie.

Come al solito la Sanità pubblica si trova

ad inseguire una realtà che il mondo che la-

vora ha già fatto suo da almeno dieci anni.

Sono le donne che mandano avanti, a

volte con discreto ruolo defilato, molte

imprese italiane. Io stesso, come impren-

ditore, senza il personale di donne ad-

dette a ruoli dirigenziali e non chiuderei

domani. Non a caso i dati si riferiscono a

qualche anno fa.

È infatti dal 2009 che la sanità nazionale

si attesta con maggior numero di donne

tra personale medico, paramedico e diret-

tivo-amministrativo. I dati arrivano solo ora.

Normale: tempestività con la quale lo

Stato dà notizie, anche buone, di sé.

Il sistema sanitario nazionale ha 646.083

persone che ci lavorano.

E il sesso femminile prevale.

Le donne sono 407.651. Quasi il doppio

degli uomini.

Adesso non vorrei che addossino le

colpe di decenni di cattiva gestione

alla presenza di personale dirigistico

femminile.

Semmai dovremmo dire il contrario.

Ad una densità tanto evidente, i diri-

genti donna restano una stretta mino-

ranza. Un motivo deve pur esserci!

Mario Dionisi

Mario

Dionisi

La Sanità pubblica scopre le donne

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