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na volta un sacerdote giovane mi fece un tra- nello. Mi chiese: qual è il contrario di “io”? Ho risposto: “tu”. E lui disse: no, è “noi”! Padre, qualche vol- ta anche i Papi sbagliano!». Strappa più volte le risate degli studenti Papa Francesco, che martedì mattina, pri- ma di andare in Campidoglio, si è fermato a sorpresa al- la Pontificia Università Lateranense e ha tenuto la me- ditazione di Quaresima. I ragazzi che frequentano l’a- teneo di piazza San Giovanni in Laterano attendevano il cardinale vicario Angelo De Donatis, come annuncia- to nei giorni scorsi. Bocche spalancate e uno scroscio di applausi hanno accolto, invece, l’ingresso del Pontefice nell’Aula Magna, alle 9 in punto. A dargli il benvenuto ufficiale, anche il rettore Vincenzo Buonomo e il cardi- nale De Donatis, gran cancelliere dell’Università. «La mi- stica del noi è lievito dalla fraternità universale», ha det- to il Santo Padre. La fede cristiana, ha spiegato, spinge «alla relazione, all’incontro con il mistero sacro dell’al- tro, alla comunione». Il Vangelo «ci dà gli antidoti più radicali e profondi per difenderci e guarire dalla malattia dell’individualismo». Malattia che provoca «l’inverno demografico che tutti noi soffriamo – ha rimarcato Pa- pa Francesco –, effetto di questo pensiero unico, egoi- stico, rivolto soltanto su se stessi, che solo cerca la “mia” realizzazione». Agli studenti ha chiesto di «conservare sempre la memoria di essere un popolo, che è come le radici di un albero, come il succo che viene dalle radici e fa crescere e fiorire l’albero». Alla fine, come è solito fare, il Santo Padre ha chiesto ai presenti di pregare per lui. «Pregate per me perché, come si dice in Argentina, a me tocca ballare con la più brutta! Il Signore ha volu- to che anche loro abbiano il diritto di ballare!». Ancora risate, applausi, flash di telefonini. «Non perdete la vo- stra giovinezza – ha concluso –, non perdete il senso del- l’umorismo, non perdetelo! Vedere un giovane ama- reggiato è bruttissimo. Il senso dell’umorismo è, sul pia- no umano, l’atteggiamento più vicino alla grazia di Dio». Giulia Rocchi U « DI ROBERTA PUMPO a pioggia non ha smorzato l’entusiasmo di centinaia di studenti di diverse scuole romane che martedì mattina hanno animato piazza del Campidoglio nel momento in cui Papa Francesco si è affacciato alla loggia di Palazzo Senatorio con il sindaco Virginia Raggi, nel corso della sua visita sul colle capitolino. «Culla» di Roma e «cuore pulsante della sua vita amministrativa e civile», ha detto Bergoglio, che non ha voluto l’ombrello nonostante la pioggia. «La Chiesa che è a Roma, secondo la nota espressione di sant’Ignazio di Antiochia, “presiede alla carità” – ha aggiunto –. Pertanto è compito del suo vescovo, il Papa, ma anche di tutti i cristiani di Roma, di operare concretamente per mantenere il volto di questa Chiesa sempre luminoso, riflettendo la luce di Cristo che rinnova i cuori. Nel cuore del Papa – la rassicurazione di Francesco – trovano posto anche coloro che non condividono la nostra fede: per tutti è la mia vicinanza spirituale, e il mio incoraggiamento a essere ogni giorno “artigiani” di fraternità e di solidarietà». Ai tanti genitori che si dedicano all’educazione dei propri figli e a tutti coloro che si impegnano per il benessere del pianeta il pontefice ha chiesto di «prendersi cura l’uno dell’altro, di stare vicini gli uni agli altri, di rispettarsi a vicenda ciascuno secondo le proprie capacità. Così incarnate in voi stessi i valori più belli di questa città: una comunità unita, che vive in armonia, che agisce non solo per la giustizia ma in uno spirito di giustizia». Centinaia i telefonini alzati per immortalare il momento. Alessia, 10 anni, abbracciata alla compagna di classe Elisa, ha detto di aver atteso tanto questo giorno. «Con i nostri insegnanti parliamo tanto di Papa Francesco e non vedevo l’ora di incontrarlo». Per Federico, 16 anni, «parla al cuore di noi giovani». In piazza erano presenti tra gli altri gli studenti dell’istituto tecnico per il turismo “Cristoforo Colombo”, accompagnati anche dal docente di religione, che nel programma di quest’anno ha inserito l’approfondimento dell’enciclica Laudato si’ . Gli alunni dell’istituto comprensivo Regina Elena hanno retto per tutto il tempo piccoli cartelli con la scritta “W il Papa”. Subito dopo il saluto ai romani Francesco, sempre accompagnato dal sindaco, si è spostato nella sala della Protomoteca dove ha incontrato una rappresentanza di dipendenti capitolini che con il loro lavoro «silenzioso» rappresentano «l’ossatura dell’organizzazione comunale». L DI ANDREA ACALI oma polo d’attrazione e cerniera, meta e simbolo, luogo del dialogo tra potere temporale e spirituale. Una città «dei ponti, mai dei muri», che «esige e merita la fattiva, saggia, generosa collaborazione di tutti; merita che tanto i privati cittadini come le forze sociali e le pubbliche istituzioni, la Chiesa cattolica e le altre comunità religiose, tutti si pongano al servizio del bene della città e delle persone che la abitano, specialmente di quelle che per qualsiasi ragione si trovano ai margini, quasi scartate e dimenticate o che sperimentano la sofferenza della malattia, dell’abbandono o della solitudine». È il messaggio che Francesco lancia dall’aula Giulio Cesare in occasione della sua visita in Campidoglio. Accolto martedì dal sindaco Virginia Raggi, dopo essersi affacciato dal balcone dello studio del primo cittadino per godere la splendida vista dei Fori, ha avuto un colloquio privato con la Raggi di circa 15 minuti. Il Papa ha donato a vicesindaco, presidenti dei gruppi consiliari e dirigenti capitolini una copia del libro “Ripensare il futuro dalle relazioni” con i discorsi sull’Europa. Cuore della visita, l’aula Giulio Cesare. Francesco ha sottolineato la vocazione all’accoglienza della Città Eterna, «cerniera tra il nord continentale e il mondo mediterraneo, tra le prerogative e le potestà riservate ai poteri civili e quelle proprie del potere spirituale» e ha fatto riferimento a «quella provvida distinzione, nel rispetto reciproco e collaborativo per il bene di tutti, tra l’autorità civile e quella religiosa, che meglio si conforma alla dignità della persona umana e le offre spazi di libertà e di partecipazione». Un ruolo che «obbliga il potere temporale e quello spirituale a dialogare costantemente, a collaborare stabilmente nel reciproco rispetto; e richiede anche di essere creativi, tanto nella tessitura quotidiana di buone relazioni, come nell’affrontare i numerosi problemi, che la gestione di un’eredità così immensa porta necessariamente con sé». Vocazione universale, dunque, di una città che è «organismo delicato, che necessita di cura umile e assidua e di coraggio creativo per mantenersi ordinato e vivibile, perché tanto splendore non si degradi, ma al cumulo delle glorie passate si possa aggiungere il contributo delle nuove generazioni, il loro specifico genio, le loro iniziative, i loro buoni progetti». Il R Papa ha affermato che per la «peculiare identità storica, culturale e istituzionale di Roma» è necessario dotare di «strumenti normativi appropriati e di una congrua dotazione di risorse» chi è chiamato a «governare questa complessa realtà» ma ha anche auspicato che «Roma si mantenga all’altezza dei suoi compiti e della sua storia, che sappia anche nelle mutate circostanze odierne essere faro di civiltà e maestra di accoglienza, che non perda la saggezza che si manifesta nella capacità di integrare e far sentire ciascuno partecipe a pieno titolo di un destino comune. La Chiesa che è a Roma vuole aiutare i romani a ritrovare il senso dell’appartenenza a una comunità tanto peculiare». Il Papa, ricordando il convegno di 45 anni fa sui “mali di Roma” e sulle borgate degradate in cui si erano riversate masse di immigrati provenienti da ogni parte d’Italia, ha insistito sul tema dell’accoglienza: «Oggi quelle e altre periferie hanno visto l’arrivo, da tanti Paesi, di numerosi migranti fuggiti dalle guerre e dalla miseria, i quali cercano di ricostruire la loro esistenza in condizioni di sicurezza e di vita dignitosa. Roma, città ospitale, è chiamata ad affrontare questa sfida epocale nel solco della sua nobile storia; ad adoperare le sue energie per accogliere e integrare, per trasformare tensioni e problemi in opportunità di incontro e di crescita. Roma, fecondata dal sangue dei martiri, sappia trarre dalla sua cultura, plasmata dalla fede in Cristo, le risorse di creatività e di carità necessarie per superare le paure che rischiano di bloccare le iniziative e i percorsi possibili. Questi potrebbero far fiorire la città, affratellare e creare occasioni di sviluppo, tanto civico e culturale, quanto economico e sociale. Non si temano la bontà e la carità! Esse sono creative e generano una società pacifica, capace di moltiplicare le forze, di affrontare i problemi con serietà e con meno ansia, con maggiore dignità e rispetto per ciascuno e di aprirsi a nuove occasioni di sviluppo». Francesco ha concluso incoraggiando «ad impegnarsi attivamente per testimoniare l’efficacia e l’attrattiva di una fede che si fa opera, iniziativa, creatività al servizio del bene». Nel suo saluto, Virginia Raggi aveva sottolineato che «Roma guarda al futuro e si conferma ancora una volta città del dialogo», ricordando che a breve «ci sarà, proprio qui la nuova sede dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo». Ma anche «città della solidarietà grazie all’attività di migliaia di volontari e a quella di centinaia di associazioni, religiose e laiche, come la Caritas con la quale da decenni siamo impegnati, fianco a fianco, a sostegno dei più deboli. Questo spirito rappresenta una colonna portante di Roma e un orgoglio per la città. Ma l’attenzione verso i più deboli significa anche avere riguardo per i più giovani che erediteranno ciò che noi seminiamo oggi. Roma accoglie il suo appello: il progresso economico e sociale avviene anche attraverso il rispetto dell’ambiente». A simboleggiare questo spirito, l’istituzione di due borse di studio per il corso di studi in Scienze della pace alla Lateranense e l’intitolazione della Sala della Piccola Protomoteca all’enciclica Laudato si’. Il sindaco non ha mancato di ringraziare anche il cardinale vicario De Donatis e il suo predecessore Vallini, affermando che «in questa splendida giornata il Colle Vaticano e quello Capitolino si stringono in un reciproco abbraccio affettuoso al di qua del Tevere». Visita a sorpresa tra gli studenti della Lateranense Il Pontefice: «Guarire dall’individualismo» «Città dei ponti mai dei muri!» l’evento. Il Papa in Campidoglio: «Roma faro di civiltà e maestra di accoglienza» Il saluto ai romani: siate artigiani di fraternità Le parole dalla loggia di Palazzo Senatorio: «Prendersi cura l’uno dell’altro, stare vicini, incarnare i valori più belli» Voci dai ragazzi in piazza Papa Francesco e Virginia Raggi (foto Cristian Gennari) Foto Cristian Gennari Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150 Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) 62 Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari 3 - 20125 Milano Tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] In evidenza è un appello che potrebbe apparire strano nel discorso rivolto martedì dal Papa in Campi- doglio: «Non si temano la bontà e la carità!». Per- ché mai temere il “buono”, ciò che serve al bene del- la città? Eppure, parole che forse in altri tempi a- vremmo definite scontate oggi non lo sono più. L’in- sicurezza, la paura è diffusa tra la gente e ne con- diziona le scelte, l’umore, l’atteggiamento verso gli altri, e i problemi concreti acuiscono il disagio del vivere. Rifiuti, traffico, trasporti, le buche, la gestio- ne del verde, le periferie: le emergenze si inseguono. E di fronte a un tessuto sociale frammentato quale è quello di Roma – e non da oggi – c’è un lavoro di “rammendo” che chiama tutti i romani alla re- sponsabilità. Francesco, del resto, si è rivolto proprio a tutti, non solo ai cristiani, sia nell’aula Giulio Ce- sare, sia nel saluto dalla loggia del Palazzo Senato- rio. «Nel cuore del Papa – ha detto – trovano posto anche coloro che non condividono la nostra fede». E trova posto, l’abbiamo ascoltato, la preoccupa- zione per il bene della città. Nel segno «dei ponti» e «mai dei muri». Con questo spirito il Papa invita a lavorare con nuovo slancio per favorire «una rina- scita morale e spirituale della città». Solo un impe- gno declinato al “noi” potrà consentirla. (A. Z.) C L’invito a non temere la bontà e la carità Domenica prossima Francesco a San Giulio per la chiesa nuova a pagina 3 www.romasette.it Inserto redazionale di facebook.com/romasette twitter.com/romasette [email protected] Anno XLVI – Numero 13 – Domenica 31 marzo 2019

«Città dei ponti mai dei muri!» - Notizie Diocesi di Roma · 2019. 4. 2. · non perda la saggezza che si manifesta nella capacità di integrare e far sentire ciascuno partecipe

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Page 1: «Città dei ponti mai dei muri!» - Notizie Diocesi di Roma · 2019. 4. 2. · non perda la saggezza che si manifesta nella capacità di integrare e far sentire ciascuno partecipe

na volta un sacerdote giovane mi fece un tra-nello. Mi chiese: qual è il contrario di “io”? Ho

risposto: “tu”. E lui disse: no, è “noi”! Padre, qualche vol-ta anche i Papi sbagliano!». Strappa più volte le risatedegli studenti Papa Francesco, che martedì mattina, pri-ma di andare in Campidoglio, si è fermato a sorpresa al-la Pontificia Università Lateranense e ha tenuto la me-ditazione di Quaresima. I ragazzi che frequentano l’a-teneo di piazza San Giovanni in Laterano attendevanoil cardinale vicario Angelo De Donatis, come annuncia-to nei giorni scorsi. Bocche spalancate e uno scroscio diapplausi hanno accolto, invece, l’ingresso del Ponteficenell’Aula Magna, alle 9 in punto. A dargli il benvenutoufficiale, anche il rettore Vincenzo Buonomo e il cardi-nale De Donatis, gran cancelliere dell’Università. «La mi-stica del noi è lievito dalla fraternità universale», ha det-to il Santo Padre. La fede cristiana, ha spiegato, spinge«alla relazione, all’incontro con il mistero sacro dell’al-tro, alla comunione». Il Vangelo «ci dà gli antidoti più

radicali e profondi per difenderci e guarire dalla malattiadell’individualismo». Malattia che provoca «l’invernodemografico che tutti noi soffriamo – ha rimarcato Pa-pa Francesco –, effetto di questo pensiero unico, egoi-stico, rivolto soltanto su se stessi, che solo cerca la “mia”realizzazione». Agli studenti ha chiesto di «conservaresempre la memoria di essere un popolo, che è come leradici di un albero, come il succo che viene dalle radicie fa crescere e fiorire l’albero». Alla fine, come è solitofare, il Santo Padre ha chiesto ai presenti di pregare perlui. «Pregate per me perché, come si dice in Argentina,a me tocca ballare con la più brutta! Il Signore ha volu-to che anche loro abbiano il diritto di ballare!». Ancorarisate, applausi, flash di telefonini. «Non perdete la vo-stra giovinezza – ha concluso –, non perdete il senso del-l’umorismo, non perdetelo! Vedere un giovane ama-reggiato è bruttissimo. Il senso dell’umorismo è, sul pia-no umano, l’atteggiamento più vicino alla grazia di Dio».

Giulia Rocchi

DI ROBERTA PUMPO

a pioggia non ha smorzatol’entusiasmo di centinaia distudenti di diverse scuole

romane che martedì mattinahanno animato piazza delCampidoglio nel momento incui Papa Francesco si è affacciatoalla loggia di Palazzo Senatoriocon il sindaco Virginia Raggi, nelcorso della sua visita sul collecapitolino. «Culla» di Roma e

«cuore pulsante della sua vitaamministrativa e civile», ha dettoBergoglio, che non ha volutol’ombrello nonostante la pioggia.«La Chiesa che è a Roma,secondo la nota espressione disant’Ignazio di Antiochia,“presiede alla carità” – haaggiunto –. Pertanto è compitodel suo vescovo, il Papa, maanche di tutti i cristiani di Roma,di operare concretamente permantenere il volto di questaChiesa sempre luminoso,riflettendo la luce di Cristo cherinnova i cuori. Nel cuore delPapa – la rassicurazione diFrancesco – trovano posto anchecoloro che non condividono lanostra fede: per tutti è la miavicinanza spirituale, e il mioincoraggiamento a essere ognigiorno “artigiani” di fraternità e

di solidarietà». Ai tanti genitoriche si dedicano all’educazionedei propri figli e a tutti coloro chesi impegnano per il benessere delpianeta il pontefice ha chiesto di«prendersi cura l’uno dell’altro, distare vicini gli uni agli altri, dirispettarsi a vicenda ciascunosecondo le proprie capacità. Cosìincarnate in voi stessi i valori piùbelli di questa città: unacomunità unita, che vive inarmonia, che agisce non solo perla giustizia ma in uno spirito digiustizia». Centinaia i telefoninialzati per immortalare ilmomento. Alessia, 10 anni,abbracciata alla compagna diclasse Elisa, ha detto di averatteso tanto questo giorno. «Coni nostri insegnanti parliamo tantodi Papa Francesco e non vedevol’ora di incontrarlo». Per Federico,

16 anni, «parla al cuore di noigiovani». In piazza erano presentitra gli altri gli studentidell’istituto tecnico per il turismo“Cristoforo Colombo”,accompagnati anche dal docentedi religione, che nel programmadi quest’anno ha inseritol’approfondimento dell’enciclicaLaudato si’ . Gli alunnidell’istituto comprensivo ReginaElena hanno retto per tutto iltempo piccoli cartelli con lascritta “W il Papa”. Subito dopo ilsaluto ai romani Francesco,sempre accompagnato dalsindaco, si è spostato nella saladella Protomoteca dove haincontrato una rappresentanza didipendenti capitolini che con illoro lavoro «silenzioso»rappresentano «l’ossaturadell’organizzazione comunale».

L

DI ANDREA ACALI

oma polo d’attrazione e cerniera,meta e simbolo, luogo deldialogo tra potere temporale e

spirituale. Una città «dei ponti, mai deimuri», che «esige e merita la fattiva,saggia, generosa collaborazione ditutti; merita che tanto i privati cittadinicome le forze sociali e le pubblicheistituzioni, la Chiesa cattolica e le altrecomunità religiose, tutti si pongano alservizio del bene della città e dellepersone che la abitano, specialmentedi quelle che per qualsiasi ragione sitrovano ai margini, quasi scartate edimenticate o che sperimentano lasofferenza della malattia,dell’abbandono o della solitudine». Èil messaggio che Francesco lanciadall’aula Giulio Cesare in occasionedella sua visita in Campidoglio.Accolto martedì dal sindaco VirginiaRaggi, dopo essersi affacciato dalbalcone dello studio del primocittadino per godere la splendida vistadei Fori, ha avuto un colloquio privatocon la Raggi di circa 15 minuti. Il Papaha donato a vicesindaco, presidenti deigruppi consiliari e dirigenti capitoliniuna copia del libro “Ripensare il futurodalle relazioni” con i discorsisull’Europa. Cuore della visita, l’aulaGiulio Cesare. Francesco hasottolineato la vocazioneall’accoglienza della Città Eterna,«cerniera tra il nord continentale e ilmondo mediterraneo, tra leprerogative e le potestà riservate aipoteri civili e quelle proprie del poterespirituale» e ha fatto riferimento a«quella provvida distinzione, nelrispetto reciproco e collaborativo per ilbene di tutti, tra l’autorità civile equella religiosa, che meglio siconforma alla dignità della personaumana e le offre spazi di libertà e dipartecipazione». Un ruolo che «obbligail potere temporale e quello spiritualea dialogare costantemente, acollaborare stabilmente nel reciprocorispetto; e richiede anche di esserecreativi, tanto nella tessituraquotidiana di buone relazioni, comenell’affrontare i numerosi problemi,che la gestione di un’eredità cosìimmensa porta necessariamente consé». Vocazione universale, dunque, diuna città che è «organismo delicato,che necessita di cura umile e assidua edi coraggio creativo per mantenersiordinato e vivibile, perché tantosplendore non si degradi, ma alcumulo delle glorie passate si possaaggiungere il contributo delle nuovegenerazioni, il loro specifico genio, leloro iniziative, i loro buoni progetti». Il

RPapa ha affermato che per la «peculiareidentità storica, culturale e istituzionaledi Roma» è necessario dotare di«strumenti normativi appropriati e diuna congrua dotazione di risorse» chi èchiamato a «governare questacomplessa realtà» ma ha ancheauspicato che «Roma si mantengaall’altezza dei suoi compiti e della suastoria, che sappia anche nelle mutatecircostanze odierne essere faro diciviltà e maestra di accoglienza, chenon perda la saggezza che si manifestanella capacità di integrare e far sentireciascuno partecipe a pieno titolo di undestino comune. La Chiesa che è aRoma vuole aiutare i romani aritrovare il senso dell’appartenenza auna comunità tanto peculiare». Il Papa,ricordando il convegno di 45 anni fasui “mali di Roma” e sulle borgatedegradate in cui si erano riversatemasse di immigrati provenienti daogni parte d’Italia, ha insistito sul temadell’accoglienza: «Oggi quelle e altreperiferie hanno visto l’arrivo, da tantiPaesi, di numerosi migranti fuggitidalle guerre e dalla miseria, i qualicercano di ricostruire la loro esistenzain condizioni di sicurezza e di vitadignitosa. Roma, città ospitale, èchiamata ad affrontare questa sfidaepocale nel solco della sua nobilestoria; ad adoperare le sue energie peraccogliere e integrare, per trasformaretensioni e problemi in opportunità diincontro e di crescita. Roma, fecondatadal sangue dei martiri, sappia trarredalla sua cultura, plasmata dalla fedein Cristo, le risorse di creatività e dicarità necessarie per superare le paureche rischiano di bloccare le iniziative ei percorsi possibili. Questi potrebberofar fiorire la città, affratellare e creareoccasioni di sviluppo, tanto civico eculturale, quanto economico e sociale.Non si temano la bontà e la carità!Esse sono creative e generano unasocietà pacifica, capace di moltiplicarele forze, di affrontare i problemi conserietà e con meno ansia, conmaggiore dignità e rispetto perciascuno e di aprirsi a nuove occasionidi sviluppo». Francesco ha conclusoincoraggiando «ad impegnarsiattivamente per testimoniare l’efficaciae l’attrattiva di una fede che si fa opera,iniziativa, creatività al servizio delbene». Nel suo saluto, Virginia Raggiaveva sottolineato che «Roma guarda alfuturo e si conferma ancora una voltacittà del dialogo», ricordando che abreve «ci sarà, proprio qui la nuovasede dell’Assemblea Parlamentare delMediterraneo». Ma anche «città dellasolidarietà grazie all’attività di migliaiadi volontari e a quella di centinaia di

associazioni, religiose e laiche, come laCaritas con la quale da decenni siamoimpegnati, fianco a fianco, a sostegnodei più deboli. Questo spiritorappresenta una colonna portante diRoma e un orgoglio per la città. Mal’attenzione verso i più deboli significaanche avere riguardo per i più giovaniche erediteranno ciò che noiseminiamo oggi. Roma accoglie il suoappello: il progresso economico esociale avviene anche attraverso ilrispetto dell’ambiente». Asimboleggiare questo spirito,l’istituzione di due borse di studio peril corso di studi in Scienze della pacealla Lateranense e l’intitolazione dellaSala della Piccola Protomotecaall’enciclica Laudato si’. Il sindaco nonha mancato di ringraziare anche ilcardinale vicario De Donatis e il suopredecessore Vallini, affermando che«in questa splendida giornata il ColleVaticano e quello Capitolino sistringono in un reciproco abbraccioaffettuoso al di qua del Tevere».

Visita a sorpresa tra gli studenti della LateranenseIl Pontefice: «Guarire dall’individualismo»

«Città dei ponti mai dei muri!»l’evento. Il Papa in Campidoglio: «Roma faro di civiltà e maestra di accoglienza»

Il saluto ai romani: siate artigiani di fraternitàLe parole dalla loggiadi Palazzo Senatorio:«Prendersi cura l’unodell’altro, stare vicini,incarnare i valori più belli»Voci dai ragazzi in piazza

Papa Francesco e Virginia Raggi (foto Cristian Gennari)

Foto Cristian Gennari

Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150

Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) € 62Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected]

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In evidenza

è un appello che potrebbe apparire strano neldiscorso rivolto martedì dal Papa in Campi-

doglio: «Non si temano la bontà e la carità!». Per-ché mai temere il “buono”, ciò che serve al bene del-la città? Eppure, parole che forse in altri tempi a-vremmo definite scontate oggi non lo sono più. L’in-sicurezza, la paura è diffusa tra la gente e ne con-diziona le scelte, l’umore, l’atteggiamento verso glialtri, e i problemi concreti acuiscono il disagio delvivere. Rifiuti, traffico, trasporti, le buche, la gestio-ne del verde, le periferie: le emergenze si inseguono.E di fronte a un tessuto sociale frammentato qualeè quello di Roma – e non da oggi – c’è un lavoro di“rammendo” che chiama tutti i romani alla re-sponsabilità. Francesco, del resto, si è rivolto proprioa tutti, non solo ai cristiani, sia nell’aula Giulio Ce-sare, sia nel saluto dalla loggia del Palazzo Senato-rio. «Nel cuore del Papa – ha detto – trovano postoanche coloro che non condividono la nostra fede».E trova posto, l’abbiamo ascoltato, la preoccupa-zione per il bene della città. Nel segno «dei ponti» e«mai dei muri». Con questo spirito il Papa invita alavorare con nuovo slancio per favorire «una rina-scita morale e spirituale della città». Solo un impe-gno declinato al “noi” potrà consentirla. (A. Z.)

’C

L’invito a non temerela bontà e la carità

Domenica prossimaFrancesco a San Giulioper la chiesa nuovaa pagina 3

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Anno XLVI – Numero 13 – Domenica 31 marzo 2019

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«Contro Don Abbondio» il titolo della seratadedicata alla conversione. Appuntamentogiovedì in basilica sul capolavoro di Manzonicon De Donatis, Ravasi, Cavallini e Scifoni

San Giovanni XXIII, spazi insufficienti ma tanto impegno

DI SALVATORE TROPEA

n territorio di oltre 5 chilometriquadrati, con cinquemilafamiglie, ma non una struttura

definitiva e ampia dove andare aMessa. Siamo nella periferia sud diRoma, nel quartiere Torrino–Mezzocammino, dove nella giovaneparrocchia di San Giovanni XXIII èprevista oggi la visita del cardinalevicario Angelo De Donatis.Una storia iniziata nel 2006 sullastrada, quando il parroco don VittorioBernardi era «costretto a celebrare laMessa su un marciapiede. Non c’era

nessuna struttura – racconta – e per seimesi portavo un tavolo e qualchesedia». Poi nel 2007 «siamo andati inun prefabbricato donatoci da privati eper due anni la vita parrocchiale èandata avanti». La situazione èmigliorata nel 2009, quando l’Operaromana per le nuove chiese ha donatoal territorio un altro prefabbricato, di400 metri quadrati. «Da allora –spiega don Bernardi – in questastruttura facciamo tutto: lecelebrazioni, il catechismo, le attivitàcon i ragazzi», ma il quartiere negliultimi anni ha vissuto una crescitaesponenziale, con l’arrivo ditantissime famiglie. Dunque gli spazicontinuano a essere insufficienti.«La situazione è tremenda. Nell’ultimoanno, con le cresime di 37 ragazzi, lacomunità si è dovuta spostare a SantaCroce in Gerusalemme ed è brutto peruna parrocchia – racconta don Vittorio

– dire di portare pochi parenti, pochiamici altrimenti non si riesce ad entrarein chiesa e questo porta molti apreferire altre parrocchie per isacramenti».Una situazione che scoraggia, ma leattività continuano comunque adandare avanti grazie all’entusiasmodi molti.Le iniziative pastorali sono incentratesoprattutto sull’attenzione alla liturgia e«sulle attività di formazione e carità»,come racconta una parrocchiana, LisaManfrè. Non solo le catechesi el’oratorio, ma anche «molta attenzioneal volontariato, con le opere di aiutoalle persone in difficoltà, alla Caritas oai centri che la parrocchia sostiene»,racconta Lisa. L’attività pastorale èinoltre incentrata sull’accoglienza esoprattutto sull’impegno per non farallontanare i giovani. La visita delvicario sarà caratterizzata proprio

dall’impossibilità di entrare tutti inchiesa, ma è comunque stata accolta«con grande entusiasmo da tutto ilquartiere», afferma Lisa.Poi sono molte le iniziative che “inuscita” coinvolgono il territorio,soprattutto quelle dedicate alle attivitàsportive e all’aperto, «come la festadello sport o la maratona» (sabato 18maggio, ad esempio, è in programmal’ottava edizione di “Mezzocamminocorre”), sottolinea Lisa, che è ancheresponsabile della pagina Facebookdella parrocchia. Ed è proprio grazie alsocial network che si evidenzia la vogliadella gente di non abbandonare la vitaparrocchiale. «Per questa visita –spiega– c’è stato un passaparolavirtuale» e durante l’anno «si è rivelatouno strumento di forte aggregazione ecomunicazione». Utile e concreto, vistoche spesso si riescono «a trovare anchegli aiuti per chi si rivolge alla Caritas».

U

Viaggi missionari estivi:le tre proposte diocesane

Al centro 4 storie: oltreal curato, anche Fra’Cristoforo, l’Innominatoe Renzo. Il direttoredell’Ufficio catechistico:sarà l’occasioneper scoprire il romanzo«da un’altra prospettiva»

«Promessi Sposi»nella cattedrale

DI GIULIA ROCCHI

on Abbondio stava acapo basso: il suo spiritosi trovava tra quegli

argomenti, come un pulcino negliartigli del falco, che lo tengonosollevato in una regionesconosciuta, in un’aria che non hamai respirata». Avrebbe avuto

D«occasioni di convertirsi, il curato dicampagna, il primo personaggio aentrare in scena ne “I PromessiSposi”. Ma non le ha colte, alcontrario di tante altre figure uscitedalla penna di AlessandroManzoni. Per questo si chiama“Contro Don Abbondio. Laconversione nei Promessi Sposi” laserata tra letteratura, catechesi emusica organizzata dalla diocesi diRoma per giovedì 4 aprile alle20.30 nella basilica di SanGiovanni in Laterano. A dare il viaall’evento – a ingresso libero egratuito – sarà il cardinale vicarioAngelo De Donatis. Seguirà lalettura di alcuni brani delcapolavoro manzoniano, affidatiall’attore Giovanni Scifoni,intervallate dai commenti di donAndrea Cavallini, direttoredell’Ufficio catechistico diocesano;i due saranno accompagnati dallemusiche di Davide Vaccari eDesirée Infascelli, mentre su unoschermo verranno proiettate alcuneillustrazioni delle edizioni

ottocentesche del romanzo, inparticolare di Francesco Gonin. Leconclusioni saranno del cardinaleGianfranco Ravasi, presidente delPontificio Consiglio della cultura.«Focalizzeremo l’attenzione sullestorie di quattro personaggi inparticolare – anticipa don Cavallini–: Lodovico che diventa Fra’Cristoforo; l’Innominato cheincontra il cardinale Borromeo;Renzo che perdona don Rodrigonel Lazzaretto; e per finire DonAbbondio. Le prime tre sono storiedi conversione, mentre la sua èquella di una “conversionemancata”, perché Don Abbondiofinisce il romanzo così come lo hacominciato, nonostante abbiavissuto le stesse vicende degli altri eincontrato gli stessi personaggi». “IPromessi Sposi”, riflette ancora ilsacerdote, «è un romanzo che sistudia moltissimo a scuola, manon è detto che sia apprezzatotanto quanto è studiato, anzi. Inrealtà è davvero una “storia bella”come dice Manzoni

nell’introduzione, è anche ironico,divertente. Questa sarà l’occasionedi scoprirlo da un’altra prospettiva,più immediata». Ne è convintopure Scifoni, attore, regista,conduttore televisivo, amico didon Andrea Cavallini. Già lo scorsoanno, alla Festa dei cresimandi, idue avevano presentato unospettacolo su “La Storia infinita” diMichael Ende. «Dentro alle grandiopere d’arte c’è quasi sempre unpezzettino di Cielo – spiega – e ilnostro compito è far brillare questopezzettino di Cielo. Raccontiamoqualcosa dell’uomocontemporaneo attraverso labellezza. Io dò voce a questigiganteschi capolavori, mentre donAndrea entra nelle feritoie del testoper indagare gli aspetti piùnevralgici dell’essere umano».L’evento verrà trasmesso in direttasulla pagina Facebook della diocesidi Roma (@diocesiroma) e il 7aprile alle 21 andrà in onda suTelepace (canale 73 e 214 in hd,515 su Sky).

ono tre i verbi che esprimonogli obiettivi delle esperienze

missionarie che il Centrodiocesano per la cooperazionemissionaria tra le Chiese proponeper la prossima estate: conoscere,vedere e raccontare. «Il primoscopo – spiega infatti don MicheleCaiafa, addetto del Centromissionario della diocesi – èaprirsi alla conoscenza di nuoviPaesi e nuove culture prima direcarsi nei luoghi per scoprire davicino il lavoro dei missionari,segno dell’incontro tra Dio e tuttigli uomini». La continuazionedella missione «nel racconto dellapropria esperienza – aggiunge ilsacerdote – diventa testimonianzanelle proprie comunità, per farcrescere l’attenzione verso queifratelli che vivono la bellezza delVangelo seppure in contesti moltodiversi». Due le tipologie di viaggioproposte e tre le mete possibili:Albania, Marocco e Thailandia. «Leprime due destinazioni prevedonoun percorso esperienziale diservizio – illustra Caiafa –: inAlbania si alloggerà presso le Suoredella carità di santa GiovannaAntida, nel centro dove vengonoaccolti i bambini dei villaggicircostanti con i quali e per i qualisi faranno attività nell’oratorio enelle famiglie». A partire per ilMarocco, invece, sono invitati«coloro che hanno esperienza nelcampo medico e paramedico etutti i volontari nell’ambito dellasanità – continua –: il servizo verràsvolto nell’ospedale italiano di

Tangeri, gestito dalla Suorefrancescane del Cuore immacolatodi Maria, missionarie d’Egitto».Nella struttura, situata sullasponda africana dello Stretto diGibilterra e destinata alle fasce piùpovere della popolazione, sonoattivi un dispensario, unambulatorio generale e un prontosoccorso. Infine, la proposta delviaggio in Thailandia, «all’insegna,primariamente, del dialogo con lamillenaria tradizione buddista delposto – chiosa Caiafa – edell’incontro fraterno con lacomunità cristiana nei diversicontesti sociali»: dalla capitaleBangkok – con la visita, tra l’altro,alla cattedrale e al palazzo reale –fino ai villaggi tribali del Nord. Afare da guida e referente saràpadre Daniele Mazza, missionarioromano del Pime che inparticolare «ci accompagnerà allaCasa della speranza e alla Casadegli angeli, le strutture per ibambini disabili gestite daimissionari del Pontificio istituto –dice ancora Caiafa – e poi nelladiocesi di Chiang Mai dove, dal2014, operano alcuni missionariromani: mostreranno come laChiesa riesce ad esprimersi anchedove lingua e cultura sono cosìdifferenti e quanto il dialogoautentico con l’altro rendapossibile una convivenza pacifica».Prima di ogni partenza verràproposto un breve percorsoformativo. Per informazioni:www.missioniroma.it.

Michela Altoviti

S

iovedì scorso sono giunti al-l’aeroporto di Fiumicino 54 pro-

fughi siriani dal Libano grazie ai cor-ridoi umanitari promossi da Comu-nità di Sant’Egidio, Federazione del-le Chiese Evangeliche in Italia e Ta-vola Valdese, in accordo con i mini-steri dell’Interno e degli Esteri.Come le oltre 2.000 persone arriva-te finora nel nostro Paese con que-

sta modalità (tra cui circa 1.500giunte dal Libano), i rifugiati sa-ranno accolti da associazioni, par-rocchie e comunità in diverse re-gioni italiane e subito avviati in unpercorso di integrazione attraversol’apprendimento della lingua pergli adulti, la scuola per i minori el’inserimento lavorativo, una voltaottenuto lo status di rifugiato.

I corridoi umanitari, come spiega u-na nota, «interamente autofinan-ziati dalle realtà che li hanno pro-mossi e possibili grazie alla genero-sità e all’impegno volontario di tan-ti italiani, rappresentano un mo-dello efficace, che coniuga solida-rietà e sicurezza, è già stato replica-to in altri Paesi come Francia, Bel-gio e Andorra».

GCorridoi umanitari, 54 siriani dal Libano

Al Santo Volto la vocazione di apertura al territorioDI MICHELA ALTOVITI

l termine di un camminocomunitario dedicato allamemoria della propria storia, la

parrocchia intitolata al Santo Volto diGesù, alla Magliana, ha ricevuto ierisera la visita pastorale del cardinalevicario Angelo De Donatis. «Lo scorsoottobre abbiamo festeggiato i 25 annidalla fondazione della parrocchia –spiega il parroco don Luigi Coluzzi, chefin dalle origini guida la comunità –,curando anche la pubblicazione di unlibro per ritrovare il senso delle nostreradici che erano e sono ancora oggiintrise dello spirito missionario».Infatti, già per la sua ubicazione propriosu via della Magliana, la chiesa, che«rappresenta uno dei più riusciti esempidi architettura religiosa moderna aRoma – continua il sacerdote –,

risponde ad una vocazione di aperturaal territorio» e nel frenetico quartiere«rappresenta l’unica, forte realtàaggregante». Centrale, in particolare,l’impegno caritativo non solo medianteil centro di ascolto gestito dal gruppodella Caritas ma soprattutto «con larealtà dell’Emporio, realizzato a livellodi prefettura, la trentesima, in sinergiacon le altre 9 parrocchie che viafferiscono – dice il parroco che è ancheil prefetto – per permettere alle personeche vivono una situazione di povertàtemporanea di fare la spesa con dignitàe decoro». Anche gli stessi parrocchianiforniscono molti generi alimentari cheacquistano proprio pensando ai piùpoveri della comunità. Un altro aspettomolto curato è quello della liturgia: «Dapiù di dieci anni – racconta Samanta,referente del gruppo liturgico – unaventina di persone si dedicano con

costanza, ogni domenica, anche adagosto, all’animazione delle cinqueMesse che vengono celebrate nel finesettimana». Nello specifico, oltreall’animazione con la musica e i cantieseguiti dal coro, per ogni celebrazioneè garantita la presenza di una guida,«una figura formata che introduce i varimomenti, come ad esempio quellodella proclamazione della Parola»,consentendo così all’assemblea «divivere la Messa in maniera piùconsapevole e partecipata». Ladomenica, dopo la celebrazione a lorodedicata, gli adolescenti del gruppopost–Cresima si riuniscono perl’incontro settimanale, guidati da unacoppia di giovani sposi; in estate, vieneloro proposta l’esperienza deicampiscuola che è molto partecipata. Èil parroco ad occuparsi dellaformazione degli educatori e dei

catechisti, incontrandoli mensilmente.Si ritrovano invece ogni settimana «perun percorso fatto di dieci incontri, ifidanzati che si preparano almatrimonio – chiosa Danilo che curaquesto gruppo con la moglieMariantonietta insieme al parroco –:partiamo dalle esperienze di vita,considerando anche gli aspetti critici egli ostacoli che, come sposi, potrannoincontrare nella vita di famiglia. Disicuro serve molto anche a noianimatori perché ci aiuta a fare il puntosul nostro essere coppia: come sempre,nel dare, si riceve tanto». In parrocchiasono presenti anche due comunitàneocatecumenali e l’Associazione laicamissionaria che sostiene diversi progettitra cui uno legato al Mozambico.Ancora, il gruppo di preghiera marianoche guida settimanalmente un Rosariomeditato.

A

Difficoltà per le attività pastoraliin un prefabbricato, gli inizisulla strada. Tante iniziative«in uscita», dai giovani alla carità

Tra le propostela Thailandia,all’insegna deldialogo con latradizionebuddista

migrazioni

Centrale l’attenzione alla caritànella comunità della MaglianaUn libro ne racconta i 25 annifesteggiati nello scorso ottobre

San Giovanni XXIII (foto Gennari)

Scifoni e Cavallini alla Festa dei Cresimandi 2018 (foto Gennari)

L’interno della chiesa (foto Gennari)

2 Domenica31 marzo 2019

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Page 3: «Città dei ponti mai dei muri!» - Notizie Diocesi di Roma · 2019. 4. 2. · non perda la saggezza che si manifesta nella capacità di integrare e far sentire ciascuno partecipe

A San Giulionuova chiesacon il PapaDopo tre anni la comunità lasciala tensostruttura allestita in oratorioa causa del cedimento del tettoLa nuova aula liturgica (foto Gennari)

DI ROBERTA PUMPO

omenica 7 aprile Papa Francescodedica l’altare nella chiesa di SanGiulio nel quartiere di Monteverde.

Dopo tre anni la comunità lascia latensostruttura allestita in oratorio a causadel cedimento del tetto e torna acelebrare nella chiesa completamenteristrutturata. A dedicare l’altare sarà ilPontefice in occasione di una nuova visitapastorale in una parrocchia della suadiocesi. «Sono stati anni difficili – spiegail parroco padre Dario Frattini –. Sonostanco ma felice perché la comunità èrimasta unita, viva e ha collaboratoalacremente a tante iniziative perraccogliere i fondi da investire per laricostruzione della chiesa, prima fra tutteil presepe vivente allestito per due anni aPorta Asinaria». Ad una settimana dallavisita in via Francesco Maidalchini c’ègrande fermento per gli ultimi lavori dirifinitura e per le grandi pulizie. PapaFrancesco varcherà la soglia di San Giulio,affidata ai Canonici regolaridell’Immacolata Concezione, intorno alle15.45 e sarà accolto dal cardinale vicarioAngelo De Donatis, dal vescovo ausiliaredel settore Ovest Paolo Selvadagi e dalparroco. Come di consueto il Ponteficeincontrerà prima alcune realtàparrocchiali. Dialogherà con i bambini e igiovani, abbraccerà i malati e gli anziani epoi confesserà alcuni fedeli. Durante laSanta Messa sarà dedicato l’altare nelquale verranno poste le reliquie di sanGiovanni Bosco, di santa MargheritaMaria Alacoque e di santa Maria Goretti.

D«Finalmente torniamo nella nostra chiesa– aggiunge il parroco che da 13 anniguida una comunità di dodicimila fedeli–. Nella tensostruttura i disagi sono statimolti. Abbiamo patito il caldo d’estate eil freddo d’inverno, le celebrazioni sonostate talvolta disturbate dai rumori deltraffico. Oggi grazie alla proficuacollaborazione con il Vicariato (articolo asinistra, ndr) abbiamo una nuova chiesa emai mi sarei aspettato che la prima Messasarebbe stata celebrata da PapaFrancesco», al quale il sacerdote si dicelegato in modo particolare perchéaccomunati dal desiderio di «una Chiesapovera per i poveri». Anche per questo lacomunità ha deciso di fare al Papa undono particolare. «Gli regaleremo inmodo simbolico le offerte raccolte

durante le quattro domeniche diQuaresima che hanno preceduto la visitada destinare all’iniziativa della Caritasdiocesana “Come in cielo così in strada” asostegno dei senza dimora». San Giulio èuna delle parrocchie che dal 19 dicembrescorso ha ospitato quattro senza dimoraaiutando la Caritas diocesana a gestirel’emergenza freddo. Con la distribuzionedi pacchi viveri e capi di abbigliamento, ivolontari sostengono una trentina difamiglie del quartiere. I gruppi“Amicizia” e “Abbracci” si dedicanoinvece agli anziani soli. Il progetto“Officina della Solidarietà” intendeinvece offrire un sostegno psicologico edassistenziale ai malati oncologici e alleloro famiglie e laboratori per i giovanicon varie forme di disagio.

L’Ufficio diocesano: ecco i lavoriisale al 1956 il progetto originario dellaparrocchia di San Giulio. La chiesa viene

edificata negli anni Sessanta, ma poi, nel 2015, siverifica un problema al tetto. «Il solaio dicopertura della chiesa – spiegano dall’Ufficioedilizia di culto del Vicariato – ha manifestatoun’accentuata inflessione, tale da rendernenecessaria l’immediata messa in sicurezza. Inseguito alle indagini svolte sulle strutture incemento armato della chiesa, è stato redatto unprogetto di ristrutturazione e adeguamentosismico, che ha comportato il consolidamento ditutti i 24 pilastri, il rinforzo di alcune travi esistentie la demolizione e realizzazione ex novo di duetravi e del solaio della parte centrale dell’aulaecclesiale. L’intervento, nella sua organicità,garantisce i necessari margini di sicurezza e

resistenza anche in occasione dieventuali fenomeni sismici». Lavorionerosi, che sono stati possibili grazieal contributo dell’otto per mille curatodall’Ufficio nazionale per i beniculturali e l’edilizia di culto dellaConferenza episcopale italiana, delVicariato di Roma e della parrocchiastessa, che negli anni passati harealizzato un bellissimo presepevivente a Porta Asinaria (di cuiabbiamo parlato anche sul nostrogiornale), con lo scopo di raccoglierefondi. Per tutta la durata dei lavori, laparrocchia ha svolto le sue attività inuna tensostruttura temporaneacollocata sull’area dell’oratorio.

Giulia Rocchi

R

Domenica7 aprile la visitaalla parrocchiaGli incontriin programmaFrancescoconfesseràalcuni fedeliDon Dario: unperiodo difficileIn dono offerteper la Caritas

La messa in sicurezza del solaioLa tensostruttura che ha ospitato i fedeli negli ultimi anni (foto Gennari)

3Domenica31 marzo 2019

Al Gemelli nasce una help–line per senologiaProgetto disabilità pediatrica, raccolta fondi

arantire alle pazienti con diagnosi di tumoreal seno la continuità dell’assistenza fra ospe-

dale e casa tramite un contatto qualificato du-rante tutto il percorso di diagnosi e cura. Questol’obiettivo con cui nasce, al Policlinico Gemelli,l’help–line Lucè, il primo sportello di assistenzatelefonica dedicato alle pazienti in cura nel Cen-tro integrato di senologia dell’ospedale.Realizzato grazie a un accordo tra Fondazione Lucèe Fondazione Gemelli in collaborazione con KomenItalia, lo sportello, gestito da infermiere professio-nali qualificate, «sarà in grado di rispondere alle ri-chieste di informazioni e di supporto assistenziale(interpretazione dei sintomi, gestione delle compli-canze o consigli pratici) e, ove necessario, di connet-tere velocemente le pazienti con gli specialisti delteam multidisciplinare del Centro: medici, psicolo-gi, terapisti e così via», spiegano dal Gemelli. «Lo scopo espresso da chi volle creare la FondazioneLucè è migliorare la vita dei malati di cancro», dichiarala presidente della Fondazione Laura Ruocco. L’av-vio di questo servizio, aggiunge il direttore generaledel Gemelli Marco Elefanti, «conferma il fatto che il

G nostro Policlinico si prende cura dei malati anchefuori dall’ospedale». Contattando il numero06.30156798, personale infermieristico risponderà aquesiti di natura assistenziale o sanitaria. Il servizio,che non permette di prenotare visite specialistiche oesami, nel primo anno di avviamento dell’attivitàsarà operativo dal lunedì al sabato, dalle 14 alle 15.30.Assistere a 360° bambini con patologie complesse edisabilità e le loro famiglie, grazie a un percorso so-cio–sanitario dedicato che si affianca all’assistenzamedica multidisciplinare e alla ricerca clinica, è in-vece l’obiettivo con cui nasce il progetto di realizza-re al Gemelli un Centro di riferimento nazionale perla disabilità pediatrica.Per contribuire alla realizzazione, sulle reti Rai èattiva una campagna di raccolta fondi attraversoil numero solidale 45587: fino al 27 aprile è pos-sibile donare 2 euro per ciascun sms inviato da cel-lulari Wind Tre, Tim, Vodafone, PosteMobile, I-liad, Coop Voce, Tiscali o 5 euro attraverso le chia-mate da rete fissa Twt, Convergenze, PosteMobi-le o ancora 5 e 10 euro da rete fissa Tim, Vodafo-ne, Wind Tre, Fastweb e Tiscali. (R. S.)

Al Bambino Gesù nuova Traumatologiaieci camere di degenza per un totale di 21 posti letto, am-bienti attrezzati per il controllo dell’aria e sollevatori mec-

canici. Dopo i lavori di ristrutturazione, è stato inaugurato gio-vedì il nuovo reparto di Traumatologia dell’ospedale pediatricoBambino Gesù, dedicato anche alla chirurgia della colonna, alterzo piano del Padiglione Pio XII della sede del Gianicolo.

Tra le novità piùimportanti, rispet-to alla precedenteconfigurazione,l’installazione al-l’interno dellestanze di solleva-tori meccanici asoffitto, per facili-tare il personalesanitario nelle esi-genze di spostare ipazienti ma utilianche per i pa-zienti stessi, in par-ticolare nelle se-dute di riabilita-zione motoria.Due stanze desti-nate ai pazientipiù fragili.Per il responsabileRenato Maria To-niolo, «ambientiospitali sono la mi-gliore risposta diaccoglienza che sipossa fornire».

D

Si chiama Lucè ilprimo sportellodi assistenzatelefonicadedicato allepazienti in curanel Centrointegrato disenologiadell’ospedale

L’inaugurazione

Caritas, le cifre dell’impegno per i poveriiù di 21mila famiglie con 65milarichieste di aiuto, per le quali sonosono stati erogati 385mila pasti,

210mila pernottamenti, 13milaprestazioni sanitarie, 52mila visitedomiciliari a malati e anziani. Un’operache ha coinvolto 146 centri di ascoltonelle parrocchie di Roma, 4mila volontarie 7mila studenti delle scuole superiori.Ecco “La Caritas in cifre”, il Rapporto chel’organismo diocesano ha preparato inoccasione della Giornata della carità, chesi celebra oggi. Un momento particolare,durante il tempo di Quaresima, in cui glianimatori parrocchiali – operatori dellacarità, catechisti, educatori – sono invitatia sensibilizzare le comunità con segniconcreti di condivisione. La Caritasdiocesana invita le parrocchie ad animarele celebrazioni eucaristiche con iniziativedi testimonianza; tra queste anche lacolletta con cui sostenere le iniziative del

P progetto “Come in cielo così in strada”,che vede impegnata la diocesinell’accoglienza straordinaria di 140senza dimora. Il Rapporto illustra condati e grafici l’attività svolta nelle 52opere–segno diocesane – ostelli,comunità, case famiglia e mense sociali –che operano a supporto delle comunitàcoordinandosi con i 146 centri di ascoltoparrocchiali. «Non si tratta di un bilanciosociale – spiega il direttore della Caritasdon Benoni Ambarus – e nemmeno dellafredda rappresentazione di un lavoro: conesso vogliamo invitare le comunità apromuovere iniziative sempre piùcoinvolgenti e innovative per incontrare ipoveri. Vuole essere uno stimolo a vivereun senso nuovo dell’esistenza nellavicinanza a chi soffre, nel segno dellacondivisione, della partecipazione e dellapassione. Questo anche con piccoleiniziative di solidarietà, alla portata di

ogni famiglia, dei gruppi giovanili e delleassociazioni ecclesiali». Il documentopreparato dalla Caritas rileva come, acausa del perdurare della crisi, cresca ilnumero di situazioni di grave disagioeconomico e si acutizzino situazioni diemarginazione ed esclusione socialelegate alla solitudine. In ambito sanitarioaumenta il numero di famiglie italianeche chiede assistenza per l’acquisto dimedicinali e per le cure odontoiatriche.Tra le persone accolte dei Centri diascolto diocesani e i 146 Centri di ascoltoparrocchiali tra loro collegati attraverso larete diocesana “fattiDirete” gli italianisono il 51%, contro il 47% dello scorsoanno. Di questi il 65% sono donne. Vivein affitto il 46% delle persone accolte, indimore di fortuna il 3%, presso amici eparenti l’11%, in occupazione il 3,7%, incentri di accoglienza il 2,8%. L’8,4% hacasa di proprietà.

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Torna l’iniziativa di Earth Day Italia e Focolariper sensibilizzare sulla difesa dell’ambienteAntonia Testa: «Invertire la rotta». Concertoil 22 aprile, poi eventi per i giovani e le famiglie

Il cardinale vicario: la tenerezzaè antidoto alla paura del diverso

a tenerezza come categoria per leggere la realtàcosì da «sentirci liberi dai profeti di sventura

che globalizzano messaggi spaventati, provocandoin tal modo solo fratture»; quando, invece, si spe-rimenta l’empatia, «si instaurano relazioni auten-tiche, capaci di vincere il sospetto e di riconoscerenell’altro la possibilità dell’incontro». Questa la chia-ve di lettura che il cardinale vicario Angelo De Do-natis ha proposto giovedì aprendo al Divino Amo-re i lavori del Convegno delle diocesi del Lazio sultema “La rivoluzione della tenerezza”.Affollato da circa 800 tra docenti e operatori pasto-rali, l’evento è stato promosso dalla Commissione perl’ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopalelaziale. «In senso evangelico – ha detto il porporato–, la tenerezza è il capovolgimento della cultura del-lo scarto, è l’antidoto alla paura del diverso: a que-sto dobbiamo educare i giovani affinché rinuncino acercare l’affermazione egoistica del sé per saper en-trare davvero in relazione con la vita dell’altro».L’educazione ai sentimenti come ruolo primario del-la società, e in particolare della scuola, è stato il te-ma anche della relazione del filosofo e psicanalistaUmberto Galimberti che ha sottolineato quanto «que-sta generazione di giovani è diversa dalle preceden-ti in quanto figlia del mondo virtuale» e come «que-sta distanza tra genitori e figli blocca la comunicazioneche deve ripartire dall’ascolto umile».Gli odierni adolescenti «vivono l’età del nichilismo –ha continuato – in cui mancano uno scopo dell’esi-stenza e la risposta ai “perché?”: ciò conduce alla sva-lutazione dei valori» e porta i più giovani ad essere«anestetizzati, così da evitare, magari con il ricorsoall’alcol o alle droghe, di guardare in faccia l’ango-scia che provano se si fermano a pensare».

Le cause sono da ricercarsi «in u-na società che vive i giovani co-me un problema e non come u-na risorsa», forgiando in tal mo-do delle identità fragili; ancora,negli educatori, sia genitori cheinsegnanti: i primi «supplisconoalle parole mancate del dialogoautentico con i troppi doni chespengono la capacità di deside-rare davvero qualcosa», i secon-di sono a volte «poco empatici eincapaci di affascinare, mentre lacattedra dovrebbe essere comeun palcoscenico».

Oggi, secondo Galimberti, i ragazzi «sono psicoapati-ci: manca in loro la risonanza emotiva» che dovreb-be essere trasmessa «con la letteratura, il mito e il rac-conto perché contengono tutte le sfumature dei sen-timenti». Amara la conclusione: «Una società che noneduca i propri giovani e non investe sulle loro po-tenzialità – ha asserito Galimberti – compromette ilproprio futuro e allora, forse, l’Occidente, terra dellasera, è arrivato etimologicamente al suo tramonto».A seguire, la tavola rotonda con il rabbino Benedet-to Carucci Viterbi, direttore delle scuole ebraiche diRoma; il pastore valdese Luca Baratto; Rosario Sala-mone, direttore dell’Ufficio scuola della diocesi, e l’in-tervento del vescovo Atanasio di Bogdania, vicariodella diocesi ortodossa romena d’Italia.

Michela Altoviti

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Educazione, convegno di Ufficio scuola e lasallianiSalamone: sostegno all’identità degli istituti cattolici

n occasione del tricentenario dellamorte di san Giovanni Battista de LaSalle, patrono degli educatori cristiani,

la Rivista lasalliana e l’Ufficio scuoladella diocesi propongono per il 6 aprileun convegno sul tema “Liberi di educare”.Rivolta a presidi, gestori di istituticattolici e a chi a vario titolo siacoinvolto nell’educazione dei giovani, lamattinata di studio avrà luogo nell’aulamagna della Pontificia UniversitàLateranense, a piazza di San Giovanni inLaterano. «La proposta nasce dall’invitodel cardinale vicario Angelo De Donatis,che aprirà i lavori – spiega RosarioSalamone, direttore dell’Ufficio scuoladiocesano –, per aiutare le scuolecattoliche di Roma a riscoprire la forzadel proprio carisma, ciò che deveanimare davvero le realtà scolastiche».L’occasione dell’anno giubilare

lasalliano, «voluto da Papa Francesco –continua –, ci è sembrata una buonaoccasione per riprendere il temadell’identità degli istituti cattolici cheoggi, per motivi storici come la crisi dellevocazioni, vedono una presenza semprepiù esigua di consacrati». Guardarequindi anche alle difficoltà, «avendo ilcoraggio di riconoscerle – chiosa ancoraSalamone –, certi che lo Spirito Santopuò tutto e motivati a collocare sempre lalibertà a fondamento e comecoronamento del processo educativo,fatto di istruzione ed educazione». Tra irelatori, fratel Donato Petti, direttoredella Rivista lasalliana che, anche apartire dalla sua ultima opera “Opzionede La Salle”, edita da Effatà, «rifletterà suche cosa significhi ripartiredall’educazione cristiana», dice ancoraSalamone. Il filosofo Dario Antiseri

«proporrà una analisi sulla scuola liberain Italia e in Europa». Ancora, nellaseconda parte della mattinata, spazio allatavola rotonda sul tema “Carismieducativi e scuole cattoliche. Qualiprassi”: a moderare i lavori, AndreaMonda, direttore dell’OsservatoreRomano ed ex docente di religionecattolica. Vi prenderanno parte i presididi alcune scuole cattoliche romane: padreGiovanni La Manna, direttore generaledell’Istituto Massimiliano Massimo, suorPaola Murru, coordinatrice didattica dellascuola salesiana “Maria Ausiliatrice”,Andrea Forzoni dell’Istituto“Marymount” e Elena Pascale, direttricedella scuola “Cavalsassi”. In conclusione,l’intervento di Ernesto Diaco, direttoredell’Ufficio nazionale Cei perl’educazione, la scuola e l’università.

Michela Altoviti

I

Villaggio per la Terra,per un nuovo stile di vitaDI ANDREA ACALI

n un momento in cui la tutelaambientale ha assunto una rilevanzadi primissimo piano, si avvicina

l’appuntamento con “Earth Day”, laGiornata Mondiale della Terra indettadalle Nazioni Unite di cui si celebraquest’anno la 49esima edizione e cherappresenta il principale momento disensibilizzazione alla salvaguardia delpianeta con il coinvolgimento ognianno di oltre un miliardo di personenei 193 Paesi dell’Onu. A Roma sonodue gli appuntamenti ufficiali previstinella cornice di Villa Borghese. Il primosarà il 22 aprile, data dell’Earth Day,con il Concerto per la Terra allaTerrazza del Pincio che vedrà esibirsiartisti come Carmen Consoli, MarinaRei, Paolo Benvegnù, Mirkoeilcane edEva Pevarello. Il secondo è il “Villaggioper la Terra” che sarà allestito dal 25 al29 aprile tra il Pincio e il Galoppatoiocon decine di iniziative rivolte aigiovani, alle famiglie, agli sportivi e agliesperti (programma sul sitowww.villaggioperlaterra.it), preceduto, lasera del 24, dal concerto, sempre alPincio, del gruppo Gen Rosso. Glieventi sono organizzati da Earth DayItalia e dal Movimento dei Focolari.Anche quest’anno particolareattenzione viene rivolta ai giovani, incoincidenza con le recentimobilitazioni internazionali. Cosa sipropone questa iniziativa? Lo abbiamochiesto a uno dei promotori, AntoniaTesta, co–responsabile romana delMovimento dei Focolari: «In quattroanni abbiamo visto crescere in manieraesponenziale la presenza dei giovani.Per noi è una grande gioia perché non èstata pianificata ma si è trattato di unapartecipazione spontanea. Ciproponiamo di dare delle risposte aquesti giovani stando accanto a loro.Per esempio, gli studenti della Cattolicahanno fatto giornate di formazione coni docenti dell’Alta Scuola perl’Ambiente di Brescia, altri giovani cheparteciperanno al Festivaldell’educazione alla Sostenibilitàhanno lavorato all’appello chevogliono presentare ai “grandi” e ai

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politici. Stare accanto a loro dando lorovoce, questo è il nostro obiettivo. Igiovani hanno colto l’urgenza legata alnostro essere sulla Terra e non vivonosolo nella superficialità, vogliono essereprotagonisti. Tra le cose che abbiamo acuore – spiega Testa – c’è l’ecologiaintegrale, seguendo i messaggi forti chePapa Francesco ci ha lanciato con la suaenciclica, che al momento sono apparsicome una bella visione che avevamodavanti, poi sono diventati un pesantemonito per noi: trasformate il desertoin foresta. Penso che il Villaggio per laTerra sia un’esperienza forte di come laChiesa può raggiungere il popolo lìdove si trova. Il Papa, oltre alle parole,

dà l’esempio e ci indica delle tappe».Altro aspetto interessante è quello dellerelazioni intergenerazionali:«Quest’anno si ripeterà la caccia altesoro dello scorso anno. I bambini egli adulti, andando a visitare le 17piazze del Villaggio, incontreranno gliuniversitari che le presiedono pertrovare le password. L’esperienza dellapassata edizione ha permesso di crearemomenti di scambiointergenerazionale fantastici». Qual è ilmessaggio che volete lanciare al mondopolitico e a quello economico? «Che èimportante invertire la rotta. Nonvogliamo mandare messaggi di terroreo di disperazione, al contrario,

De Donatisagli Scoutd’Europa:allenati alleresponsabilità

«Lo scoutismo gioiosovissuto nella fede vipermette di sradicarvi dauna vita centrata solo suvoi stessi e comodasecondo la logica del mondo; vi apreall’esperienza dell’altro, della comunità, diDio e vi allena gradualmente al senso dellaresponsabilità partendo dalle piccole cosefatte bene fino all’imparare a prendervicura l’uno dell’altro e a servire Dio nelfratello». Con queste parole il cardinalevicario Angelo De Donatis si è rivolto aitantissimi giovani, pantaloncini efazzolletto al collo, che sabato 23 marzohanno gremito la basilica di San Giovanniin Laterano. Il porporato ha infatticelebrato la Messa per le Guide e gli Scoutsd’Europa. «La grande avventura delloscoutismo ed il suo metodo – ha proseguito– vi aiutano ad aprire e a riscoprire comepredisposta la vostra umanità e la vostra

vita all’intervento e all’opera di Dioeducatore che tramite l’accompagnamento,l’esempio e la dedizione dei vostri capi,tramite la preghiera, l’ascolto della Parola ela vita sacramentale, vissuta con le vostreunità all’interno della vita della Chiesa, viedifica e vi fortifica, conformandovi giornodopo giorno alla statura dell’uomo e delladonna della partenza che hanno compresoil segreto della dimensione vocazionaledella vita». L’Associazione italiana Guide eScouts d’Europa cattolici (della Federazionedello scautismo europeo) è nata a Romanel 1976; lo scopo è la formazionereligiosa, morale e civica dei giovani,attraverso il metodo e nello spirito delMovimento scout.

ecumenismo

l’obiettivo è assolutamente positivo. Maè necessario invertire la rotta. Per laprima volta presenteremo un “talk” susalute e clima. Sto incontrando diversiscienziati e colleghi su questo. Adicembre in 500 si sono ritrovati persottoscrivere la Carta internazionaledi Roma sulle tappe da compiere. Inquell’atto auspicavano che la scienzapotesse arrivare ad incontrare lagente per individuare azioni concreteche tutti possiamo mettere in atto.Lo scopo del Villaggio è proprioquesto, stare a contatto con la genteper spingere a scelte concrete einvertire la rotta rispetto acomportamenti sbagliati».

DI ROBERTA PUMPO

ealizzato nel 1735, il coro dellabasilica di San Marco al Campidogliotorna al suo antico splendore.

Terminati i lavori di restauro, durati tremesi, l’opera è stata inaugurata martedì,con la celebrazione dei vespri presieduti dalcardinale vicario Angelo De Donatis,titolare della basilica nella quale è statoparroco dal 2003 al 2015. I lavori direstauro sono stati eseguiti da un’équipe diebanisti e restauratori di opere lignee, sottola direzione della Soprintendenza Specialedi Roma e interamente finanziati da

Umana, agenzia per il lavoro, che ha voluto“adottare” il restauro. Il porporato haseguito personalmente l’andamento deilavori recandosi spesso a San Marco mentrei restauratori erano all’opera, ammirando«una basilica sempre più bella, un luogostraordinario che permette di pregare inmaniera più profonda». Ha ricordato letante Messe celebrate e i momenti bellivissuti nei dodici anni in cui è stato allaguida della chiesa invitando a «continuare acustodire questi tesori, un patrimonio cheriguarda tutti». Ha confessato dicommuoversi quando pensa alla storiadella basilica, una delle più antiche chieseromane sorta, secondo la tradizione, nelluogo in cui l’evangelista Marco avrebbefondato un oratorio. «È commoventepensare che qui hanno vissuto le primecomunità cristiane», ha aggiunto DeDonatis. Commentando l’affermazioneriportata nella lettera di Giacomo secondo

il quale la fede senza opere «è morta in sestessa», il cardinale ha spiegato che solo «lafede operante salva, una fede che invadetutto l’essere e lo poneincondizionatamente al servizio di Cristo edei fratelli». Il coro di San Marco furealizzato nel Settecento da FilippoBarigioni per conto del cardinale Quirininell’ambito della ristrutturazione dellachiesa e fu inaugurato nel 1735. Si tratta diun manufatto ligneo composto da 19 stallisuperiori a parete e da 14 inferiori, per unalunghezza di circa 17 metri e mezzo.L’altezza è di circa 3 metri escluso il rialzo,mentre la profondità totale è pari a 2 metrie 30 centimetri. La parte decorativa si ispiraai modelli rinascimentali. Durante la fasepreliminare, il coro è stato pulito ebonificato e successivamente è statosottoposto a un’accurata disinfestazione datarli e altri insetti. I restauratori hannoanche ricostruito alcuni elementi mancanti

con legno di noce come l’originale. Unpatrimonio che, come tutti quelli del nostroPaese, appartengono a «coloro che aiutanoa costruirli» ma in un certo senso anche a«chi li mantiene vivi e luminosi e di chi li facrescere», ha affermato Maria RaffaellaCaprioglio, presidente di Umana, secondola quale è responsabilità anche delleaziende «preservare e conservare questoimmenso giacimento che è rappresentatodalla nostra storia, arte e cultura». Il parrocodon Renzo Giuliano ha posto l’accento sullegame che si rinnova tra la basilica romanae quella di Venezia, città di cui san Marco èpatrono. Per Emanuela Settimi, storicodell’arte, si è trattato del primo interventodi alta sorveglianza nella basilica. «Il primodi una lunga serie – ha detto –. La chiesanecessita di vari interventi. Vorremmo fareun rilievo approfondito per recuperare tuttala sua bellezza. Quest’abside, per esempio,ha più di mille secoli di storia stratificati».

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Restaurato il coro ligneo di San Marco al CampidoglioL’inaugurazione con De DonatisI lavori, eseguiti da un’équipespecializzata, sono durati tre mesiL’opera fu realizzata nel 1735

Un’immagine del Villaggio per la Terra 2018 Il Divino Amore

Il coro restaurato (foto Gennari)

4 Domenica31 marzo 2019

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nsieme per l’Europa – Rete diMovimenti – promuove un“Cammino di preghiera” di sei

settimane per l’Europa, fino al 9 maggio.L’organismo, che ha preso il via ventianni fa, in Germania, ad opera di alcuniresponsabili di comunità e movimenti(per l’Italia, Chiara Lubich e AndreaRiccardi) ed è oggi condiviso da oltre300 associazioni e comunità cristiane,lancia questo percorso in 21 Paesi. ARoma avrà come sedi principali cinquetra basiliche e chiese. A San Pancraziosono in programma Messe ogni lunedì

A Velletri la festa diocesana per gli adolescenti

DI ROBERTA CARUSO

i vogliono far tacere: voigridate!». Queste parole dipapa Francesco, rivolte ai

giovani nell’omelia della Domenicadelle Palme dello scorso anno,saranno il tema della Festadiocesana per gli adolescenti che siterrà domenica 7 aprile a SantaMaria dell’Acero a Velletri.L’iniziativa, proposta per il quintoanno dal Servizio per la pastoralegiovanile di Roma, è rivoltaprincipalmente agli adolescenti tra i

13 e i 16 anni, fascia che rappresenta«la parte più consistente dell’attualepastorale giovanile, i nostriprincipali interlocutori nelleparrocchie», spiega il direttore delServizio diocesano, don AntonioMagnotta. «Vogliamo farsperimentare ai giovani una Chiesaaccogliente – sottolinea –, unaChiesa madre dal cuore aperto,come dice papa Francesconell’Evangelii gaudium. E crediamoche questa vocazione vadaindirizzata soprattutto ai ragazzi piùpiccoli: accoglierli in un ambientefamiliare, farli sentire custoditi,permetterà di dare loro radici e didare anche futuro alla stessapastorale giovanile». Al mattino saràproposto ai ragazzi un percorso diattività, giochi e riflessioni chepermetteranno di guardareall’esperienza del grido da

molteplici prospettive: «Unincoraggiamento a gridare la propriagioia per poterla testimoniare –spiega don Antonio – ma anche uninvito a contattare il desiderio digridare i propri disagi, le fragilità, lesolitudini, le ingiustizie così come ilbene che è nel mondo. E ancora, asaper dare voce al proprio gridoanche nella preghiera, nellarelazione con Dio». Nel pomeriggio,sarà la volta del concerto diTommaso Valsecchi, in arte Shoek. Ilrapper cristiano testimonierà il suoincontro col Signore dopoun’infanzia e un’adolescenza difficilie il suo vivere la musica comestrumento per gridare la sete diautenticità e limpidezza. Chiuderà lagiornata la celebrazione eucaristica.L’iniziativa di incontro e di festa siinserisce nell’ottica di «attivareprocessi di relazione» tra gli

adolescenti ma anche tra i giovanianimatori che accompagnano igruppi dei ragazzi nella ferialitàdella vita parrocchiale. Proprio invista della formazione deglieducatori la pastorale giovanile stadedicando da quattro anni le sueenergie: «Il Servizio diocesano –aggiunge Magnotta – ha fatto lascelta di una formazione noncentralizzata ma nel territorio»,attivando percorsi formativi chetrattano tematiche quali i linguaggidell’annuncio, l’animazione di ungruppo e la figura dell’animatore.Gli incontri, che si svolgonoquest’anno in 31 prefetture delladiocesi, vogliono promuovererelazioni che, nell’interazione e nellacondivisione della progettualità trarealtà parrocchiali, possano sfociarein «veri laboratori di pastoralegiovanile sul territorio».

«Uniti sulla questione migranti»

La «teologia del cuore»del cardinale ceco al centrodella serata nella parrocchiaNostra Signora di Bonaria,a Ostia, dove è statopresentato il librodel parroco don NardinIl vicario: «Per me è statocome un padre, tutta la vitaal servizio dell’amore»Lanciato in anteprimaun volume che raccoglieomelie di papa Francesco

a Quaresima come tempo diriconciliazione con Dio e con gli altri. Così

don Franco Nardin, parroco della comunitàNostra Signora di Bonaria, a Ostia Lido, haspiegato il senso della serata di venerdì 22marzo, dedicata alla presentazione del suolibro “Il cuore: l’uno e l’insieme”, pubblicatodalla casa editrice Ancora. «È proprio il cuore,che individua la centralità dell’uomo comepersona capace di autentiche relazioni – hadetto –, il luogo privilegiato dove avviene ilmiracolo del perdono ad opera dello SpiritoSanto quando si ritrova la strada per tornare alPadre misericordioso». Il testo illustra la«teologia del cuore che è alla basedell’antropologia spirituale del cardinaleTomas Spidlik» il quale, a nove anni dalla suamorte, «con la sua opera ecumenica ci halasciato un’eredità straordinaria per lacostruzione di un ponte tra Oriente el’Occidente cristiano e della spiritualità russa».

L Il teologo e gesuita ceco «è stato per me comeun padre e davvero mi ha amato come unfiglio – ha raccontato il cardinale vicarioAngelo De Donatis nel corso del suo intervento– e la sua vocazione è stata un dono per tuttala Chiesa e l’umanità». Già nella scelta delmotto che «volle apporre sul proprio stemmacardinalizio, ” Ex toto corde” – ha chiosato ilporporato –, Spidlik dimostrava di porre tuttala sua esistenza dentro e a servizio delcomandamento dell’amore e il cuoreraffigurato al centro di una croce stilizzata èimmagine dell’uomo che accoglie Dio, luce evita, con tutto il suo essere». La serata è stataanche l’occasione per presentare in anteprima“Dove sei? Dio parla al cuore dell’uomo”,l’ultimo libro curato da don Nardin, in libreriadalla metà di aprile (San Paolo). Una raccoltadelle omelie spirituali di Papa Francesco la cuiintroduzione è stata scritta dal cardinalevicario. (Mic. Alt.)

DI MICHELA ALTOVITI

ungo e caloroso l’applauso che haaccolto lunedì sera padre AlexZanotelli, missionario comboniano, e

Domenico Lucano, sindaco sospeso diRiace, all’incontro sul tema “Accoglienzache rigenera”, promosso dall’Associazionecomboniana a servizio di emigranti eprofughi (Acse) nella chiesa di Sant’Ignaziodi Loyola in Campo Marzio. Unappuntamento inserito nel ciclo di

iniziative per i 50 anni dell’Acse. Forte e didenuncia il discorso a braccio di Zanotelli.«Il fenomeno delle migrazioni non è unostato di emergenza temporaneo maqualcosa di strutturale – ha affermato ilmissionario – perché è conseguenzainevitabile di un sistema economico–finanziario profondamente ingiusto checonsente al 10% della popolazionemondiale di consumare il 90% delle risorsedel pianeta mentre 3 miliardi di personenel mondo devono vivere con 2 dollari algiorno». È per scampare alla povertà e allaguerre, nonché «per i gravi cambiamenticlimatici in atto che stanno danneggiandoirreparabilmente il nostro ecosistema, chela gente scappa alla ricerca, semplicemente,di una vita migliore» mentre «i nostripolitici costruiscono muri e promulganoleggi immorali». Il religioso ha criticato«l’attuale governo che con il decretosicurezza, il blocco dei porti e l’attacco alleong ha radicalizzato una politicadell’esclusione» tale per cui «un domani inostri nipoti diranno di noi quanto noidiciamo del nazismo, perché si stannocommettendo veri e propri crimini control’umanità, risultato di un sistema che noieuropei, la “tribù bianca” che oggi si senteminacciata e in minoranza, abbiamopermesso per assoluto egoismo».Guardando quindi a possibili soluzioni,Zanotelli ha invitato a «mettere indiscussione questo sistema economico–finanziario» perché equivale «a faregiustizia, che secondo il profeta Geremia èesattamente lo stesso che “vedere Dio”»;ancora, a «diventare più essenziali,

Lsvuotandoci del superfluo e ripensandol’umanità in maniera globale affinché tuttipossano godere della stessa dignità».L’ultima esortazione: operare «non solo perl’integrazione ma per l’inclusione autentica,favorendo il dialogo e l’incontro con l’altro,lasciandoci anche plasmare dal diverso cheè ricchezza e non minaccia per la nostraidentità». Accogliere l’altro «per Riace hasignificato ritrovare l’etica antica dellacultura della Magna Grecia – ha spiegatoDomenico Lucano, attualmente rinviato agiudizio con l’accusa di favoreggiamentodell’immigrazione clandestina – e haportato, come conseguenza, una rinascitasociale e demografica che ha generatosperanza tra le persone». Tutto è avvenuto«in modo naturale, semplicementeguardando al positivo e alla ricchezza cheogni persona porta insieme alla sua storia ealla sua visione del mondo – ha continuatoil sindaco del piccolo paese calabrese –,lasciando da parte i luoghi comuni e ipregiudizi che, invece, così radicati, hannofatto gridare all’invasione perché laconvivenza delle diversità fa paura, data laprofonda crisi nei rapporti umani chestiamo vivendo». Lucano, che si ècommosso più volte durante il suoracconto, ha poi espresso la propriasofferenza per quanto sta vivendo: «Mihanno fatto più male così, denigrandomi,sporcando la mia immagine e mirando adistruggere la mia coscienza, che nonuccidendomi e soltanto perché,involontariamente, sono diventato noto daquando il vento ha fatto approdare unveliero sulle nostre spiagge e ci è sembratonaturale accogliere delle persone in fuga edisperate». Proprio a quel vento, arteficeper Lucano del primo sbarco di migrantinella sua terra, è intitolata la fondazione “Èstato il vento” che, anche con l’aiuto e ilsostegno dei Missionari Comboniani, si stacercando di costituire per riprendere erilanciare l’esperienza di accoglienza eintegrazione realizzata a Riace. Ad aprire ilavori era stato il vescovo ausiliare PaoloLojudice, presidente della Commissioneregionale per le migrazioni dellaConferenza episcopale laziale, che nel suo«appello alla responsabilità personale diciascuno» aveva evidenziato come «sullaquestione della carità il Vangelo siachiarissimo: rinunciare a un incontrocon il fratello affamato, ammalato ocarcerato è inumano». Ancora, alla lucedi questo richiamo «che tante volte ilPapa ci ripropone», il presule avevaauspicato che «i cristiani non cadanonell’errore di schierarsi sulla questionedei migranti, distinguendosi tra “pro” e“contro”» ma «ritrovino la loronecessaria unità di fondo».

Lucano, sindaco sospeso di Riacerinviato a giudizio, raccontal’esperienza di ospitalitànel paese calabrese: «Rinascitasociale e demograficache ha generato speranza»

L’appello di Lojudice all’incontro dell’Acsesul tema dell’accoglienza. Alex Zanotelli: «I politici costruiscono muri, leggi immorali»Appello a operare per integrazione e inclusione

De Donatis : l’eredità di Spidlik, dono per la Chiesa

Domenica 7 aprile l’iniziativadella pastorale giovanileDon Magnotta: sperimentareuna Chiesa accogliente

Iniziative in cinque chieseverso il 9 maggio, data in cuila Dichiarazione di Schumandette inizio all’integrazione

alle 18, a Santa Maria sopra Minervaogni martedì alle 18, a San Clemente alLaterano ogni mercoledì alle 16–16.30veglie di preghiera ecumeniche; a SantaBrigida ogni giovedì una gironata perl’Europa (Messa alle 7.30, Rosario alle16, preghiera alle 17), a San Paolo fuorile Mura ogni venerdì le Messe alle 10.30.Punto di riferimento dell’iniziativa è il 9maggio, giorno in cui si celebra la “Festadell’Europa”, anniversario della“Dichiarazione di Robert Schuman” che,nel 1950, dava inizio al processo diintegrazione europea. «L’invito –spiegano i promotori – è a pregareperché la “nostra Europa” non sia piùsoltanto un sistema di alleanze o unacoalizione di interessi, ma sia soprattuttouna comunità di persone unite da vincolidi fraternità, una comunità che siriconosca in sette “sì”: sì alla vita, sì allafamiglia, sì al creato, sì ad un’economia

equa, sì alla solidarietà, sì alla pace, sìalla responsabilità verso la società».Ancora, «Insieme per l’Europa» spiegache la preghiera si terrà «perché icristiani, provenienti da esperienzediverse, diano una testimonianza diunità, che si traduca in opere di pace, diprogresso, di solidarietà nei confronti diogni popolo, o meglio di ogni essereumano. Perché, come auspica PapaFrancesco, abbia inizio “un nuovoumanesimo europeo”, per riscoprire leradici e i valori della nostra civiltà in unmondo che si trasforma, perché l’Europaabbia “un’anima”». Le iniziative inprogramma non si esauriscono con lapreghiera nelle cinque chiese indicate. Èprevisto infatti un approfondimento diGianluigi De Palo, presidente nazionaledel Forum per le associazioni familiari,domenica 28 aprile al Villaggio per laTerra”, un convegno sulle sfide

ambientali l’8maggio all’IstitutoMaria Ss. Bambinae, sempre l’8maggio, unincontro culturalecon l’economistaLeonardo Becchettinello “SpazioEuropa” gestitodall’Ufficio inItalia delParlamentoeuropeo e dallaRappresentanzadella Commissione europea in Italia. Laconclusione del “cammino dipreghiera”, proprio alla vigilia di quel 9maggio, alle 18.30, nella basilica deiXII Apostoli, con la veglia ecumenicaper l’Europa, a cui parteciperanno varieassociazioni e comunità.

Un «cammino di preghiera» per l’Europa

La bandieradell’Unioneeuropea

Milani, Zanotelli, Lucano e Lojudice (foto Gennari)

5Domenica31 marzo 2019

Scifoni racconta«Santo piacere»su Romasette.it

old out nei teatri per“Santo Piacere. Dio è

contento quando godo”. Do-po il Brancaccino e la SalaUmberto, lo spettacolo scrit-to e interpretato da Giovan-ni Scifoni approda al Bran-caccio per una replica vira-le. Conosciuto per ruoli in fic-tion come “Una pallottolanel cuore”, “A un passo dalcielo” e “Squadra antimafia”,il poliedrico attore romano,classe 1976, ritorna sul pal-co il 10 aprile e per l’occa-sione sosterrà, con parte delricavato, un progetto dellaComunità Missionaria di Vil-laregia in Burkina Faso. In-tervista su Romasette.it.

S

cultura

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celebrazioniA SANTA MARIA DELL’ORTO LABENEDIZIONE DEI MARITOZZI. Oggi alle11, a Santa Maria dell’Orto (via Anicia,10 – Trastevere), la Domenica in“laetare” è caratterizzata dallabenedizione e distribuzione dei«quaresimali», più comunementeconosciuti come maritozzi. Sono dolcinon dolci che rompono l’austeritàdella Quaresima ma non dannoancora la pienezza della dolcezza dellaPasqua. A guidare la celebrazioneliturgica il vescovo Gianrico Ruzza,ausiliare per il settore Centro.

incontriALL’UNIEUROPEA UN INCONTRO SUCHRISTIAN CAPPELLUTI. Martedì 2aprile, alle 14.30, all’UniversitàEuropea di Roma (via degliAldobrandeschi, 190) si terrà unincontro dedicato al musicistaChristian Cappelluti, scomparso a soli22 anni. Dopo il saluto del rettore,padre Pedro Barrajòn, interverranno:Luciano Regolo, condirettore diFamiglia Cristiana e autore del libro“Storia di Christian. Ogni vita è persempre”, e il giornalista Carlo Climati.Nel corso dell’incontro sarà proiettatauna video–testimonianza di padreAntonio Spadaro.

ALLA GREGORIANA IL CONVEGNO «GESÙ EI FARISEI». Convegno internazionale inoccasione del 110mo anniversariodella fondazione del Pontificio IstitutoBiblico: «Gesù e i farisei, un riesameinterdisciplinare». Mercoledì 3 aprilealle 12 nell’Aula Paolina (piazza dellaPilotta, 35). Intervengono: il rettoredell’Istituto Biblico, Michael Kolarick;Joseph Sievers, docente IstitutoBiblico; Amy–Jill Levine dellaVanderbilt University ed Etienne Veto,direttore del Centro Cardinale Bea pergli Studi Giudaici.

GIORNATA DI STUDIO SULL’ARTE SACRA.All’Ateneo Pontificio ReginaApostolorum (via degliAldobrandeschi, 190) una giornata distudio, mercoledì 3 dalle 15.30 alle19. Interventi del professor RodolfoPapa su «La missionarietà dell’artesacra»; Antonio Cassanelli su «Iltrittico bizantino di TrevignanoRomano»; Roberto Falcinelli su «LaVeronica Romana» e Gian MariaZaccone su «L’immagine dolorosa diCristo nella pietà cristiana».

AI SERMONI DELL’ORATORIO SI PARLADELLA MADONNA VALLICELLIANA.Giovedì 4 aprile alle 19 alla chiesa diSanta Maria in Vallicella (piazza dellaChiesa Nuova), la professoressa MariaTeresa Bonadonna Russo parlerà de«L’avventurosa vicenda della Madonnavallicelliana».

CASA BETANIA, INCONTRO CON PADREERMES RONCHI. Le famiglie in rete diCasa Betania organizzano, il 4 aprilealle 20.30 nella parrocchia San Lino(via Pineta Sacchetti, 75), l’incontro«Sentinella quanto resta della notte...Chiamati alla gioia in un tempo dicrisi» con padre Ermes Ronchidell’Ordine dei Servi di Santa Maria.

LA TESTIMONIANZA DEL CARDINALESIMONI AL SAN GIOVANNI. L’incontrocon il cardinale Ernest Simoni,previsto per venerdì 29 marzo, èposticipato a giovedì 4 aprile alle ore10.30 con la Messa e la testimonianzanella Cappella dell’Ospedale SanGiovanni. L’iniziativa è promossa dallacappellania dell’ospedale, dai religiosicamilliani, in collaborazione con leassociazioni di volontariatodell’ospedale e le Suore Ospedalieredella Misericordia. Sarà presente ancheil vescovo ausiliare delegato per lapastorale sanitaria monsignor PaoloRicciardi.

LECTIO DIVINA A SANTA MARIA INTRASPONTINA. Il professor LucaMazzinghi, biblista alla PontificiaUniversità Gregoriana e al PontificioIstituto Biblico, commenterà venerdì5 aprile dalle 18.30 alle 19.45, «Lafine dell’Esodo» (Giosuè 4 19–24; 5,10–17).

FRANCO NEMBRINI PARLA DI PERDONOCOME OCCASIONE EDUCATIVA. Il Centroculturale Roma organizza l’evento«Sentirsi perdonatiper ricostituire sestessi. Errore e perdono comeoccasione educativa». Si tratta delsecondo appuntamento di un ciclo diincontri sull’educazione per genitori einsegnanti all’Isituto scolastico“Cittadini” in via del Gran Paradiso,31. Alle 21 interverrà il professorFranco Nembrini, insegnante,pedagogista e scrittore.

UNISALESIANA: EDUCARE ALLA FELICITÀ.L’Istituto di Psicologia dell’UniversitàPontificia Salesiana, in collaborazionecon Asal – Associazione scuoleautonome Lazio promuove, il 5 apriledalle 8.30, il convegno dal titolo:«Educare alla felicità a scuola».

ISTITUTO GP2: «FAMIGLIA E ILSACRAMENTO DELLA CREAZIONE». IlPontificio Istituto Teologico GiovanniPaolo II propone il VI Colloquio diTeologia Sacramentaria dal titolo «LaFamiglia e il sacramento dellacreazione». L’incontro si terrà il 5aprile dalle ore 9 (piazza di SanGiovanni in Laterano, 4).Interverranno, tra gli altri, il presideprofessor Pierangelo Sequeri; ilprofessor Josè Granados e laprofessoressa Ombretta Pettigianidell’Istituto Teologico di Assisi. Perulteriori info e iscrizioni:www.istitutogp2.it.

A SAN TOMMASO MORO BITTASI EMONDA. Prosegue l’itinerarioquaresimale della parrocchia SanTommaso Moro (via dei Marrucini, 1).Il prossimo appuntamento è previstoper venerdì 5 aprile alle ore 19: ilgesuita padre Stefano Bittasi terrà unameditazione su «La Parola svela ilMistero» ; sabato 6 aprile alle ore 20,Andrea Monda, direttore deL’Osservatore Romano, coinvolgeràl’intera comunità parrocchiale con unalectio divina sul Vangelo delladomenica ed un commento a brani diprosa cristiana, riflettendo tra«Preghiera e prosa».

formazioneDE VIRGILIO «IN COLLOQUIO CON LASAMARITANA». L’Associazione Centrodi formazione alla meditazionecristiana (via della Tribuna di SanCarlo, 9) propone un incontro diformazione con don Giuseppe DeVirgilio, docente alla PontificiaUniversità della Santa Croce, cherelazionerà su «In dialogo con laSamaritana» (Giovanni 4, 1–42). Ogniincontro comprende: preparazioneall’ascolto con il silenzio,approfondimento del testo sacro,assimilazione, risonanze e conclusioneorante. Per info e iscrizioni:[email protected].

FORMAZIONE MISSIONARIA SULLADIVERSITÀ RELIGIOSA. Sabato 6 aprilenuovo appuntamento con laformazione missionaria promossadalla diocesi che si terrà nel Palazzodel Vicariato (piazza di San Giovanniin Laterano 6), dalle 10 alle 12.Ambrogio Bongiovanni e ShahrzadHoushmand tratteranno il tema: «Ladiversità religiosa come fattore dellamigrazione». Modera l’incontro lagiornalista Stefania Falasca.

culturaPRESENTAZIONE LIBRI\1: «ILPROFESSORE E IL PATRIARCA». LaComunità di Sant’Egidio e Jaca Bookinvitano alla presentazione del libro«Il professore e il patriarca.Umanesimo spirituale tranazionalismi e globalizzazione» diAndrea Riccardi. Con l’autore,mercoledì 3 aprile alle 17.30 – salaBenedetto XIII via San Gallicano 25,interverranno Agostino Giovagnoli, ilcardinale Walter Kasper, lo storicoAlberto Melloni e la teologa MichelinaTenace. Il libro racconta lo storicoincontro a Istanbul tra il professorefrancese Oliver Clément e il patriarcaortodosso di CostantinopoliAthenagoras, da cui scaturì unmessaggio che parla ancora oggi.

PRESENTAZIONE LIBRI\2:«DALL’INTRANSIGENZA ALLAMODERAZIONE». Il volume«Dall’intransigenza alla moderazione.Le relazioni internazionali di LeoneXII» a cura di Ilaria Fiumi Semattei,Roberto Regoli e Paolo DanieleTruscello, sarà presentato giovedì 4aprile alle 18 alla Pontificia UniversitàGregoriana (piazza della Pilotta, 4).

PRESENTAZIONE LIBRI\3: «IL POPOLOSECONDO FRANCESCO». Il volume «Ilpopolo secondo Francesco. Unarilettura ecclesiologica» (LibreriaEditrice Vaticana), di don WalterInsero, sarà presentato lunedì 8 aprilealle 17 alla Pontificia UniversitàGregoriana. Interverranno: il cardinalevicario Angelo De Donatis, padreCarlos Scannone, professore diFilosofia e Teologia all’Università Usaldi San Miguel (Argentina), don DarioVitali, ordinario di Ecclesiologia dellaFacoltà di Teologia. Conclude fraGiulio Cesareo, responsabile editorialedella Libreria Editrice Vaticana.Modera la giornalista di AvvenireStefania Falasca. Sarà presente l’autore.

solidarietàDONARE IL SANGUE CON AVIS E AD SPEM.L’Associazione Ad Spem sarà presente,domenica 7 aprile, nelle parrocchieSanta Maria del Rosario ai MartiriPortuensi (via Chiusdino, 16) edEdith Stein in via Siculiana, 160. L’Aviscomunale, invece, a San Romano(Largo Beltramelli, 18) e SanPolicarpo in piazza Aruleno CelioSabino, 50.

Al Museo di Romala città in fotografia

on circa 320 immaginiconservate nel proprio

archivio, il Museo di Romacelebra i 180 anni dalla na-scita della fotografia con lamostra “Roma nella ca-mera oscura. Fotografiedella città dall’Ottocento aoggi”. Un racconto che il-lustra il volto dell’Urbe nel-le diverse epoche. Una se-zione è dedicata a Romacentro della cristianità. Fi-no al 22 settembre.

C

arte

iocare per credere» è il motto della XIIIedizione della Clericus cup, il mondiale

di calcio per preti e seminaristi. Un’iniziativa –partita ieri – del Csi con il patrocinio di Pontifi-cio Consiglio della cultura, Cei e Dicastero per ilaici, la famiglia, la vita. Viene rimessa in giocola Coppa col Saturno, detenuta dal North Ame-ricans Martyrs. Tante le novità. Tre squadre so-no formate dall’unione di più collegi, come ilCollegio Franco–Belga, l’Alleanza Luso–Brasilia-na e il Romano–Vaticano, che in realtà è un ri-torno, come spiega il capitano Michele Ciardo.«Il Seminario Maggiore ha giocato le edizioni2013–2014. Uno di noi conosceva un seminari-sta dell’altra squadra e così ci siamo uniti». Al-tra novità, due gironi: uno per i seminaristi el’altro per i sacerdoti. Il cardinale Gianfranco Ra-vasi, presidente del Pontificio Consiglio della cul-tura, ha inviato un messaggio: «Il calcio è anzi-tutto gioco. Ma è anche un potente strumentoeducativo». Ben 359 gli atleti in campo, 34 ita-liani. I più lontani vengono da Papua Nuova Gui-nea e Australia, 16 le squadre in campo. (Al. Gae.)

Clericus Cup16 squadre al via

cinema«Divina Commedia»dal 2 al Brancaccio

al 2 al 7 aprile al TeatroBrancaccio la “Divina

Commedia” di Pagano e Or-tis con musiche di monsi-gnor Marco Frisina.In seguito al successo delleprecedenti stagioni – unpubblico di oltre 700.000spettatori e mezzo milionedi studenti sui principalipalchi (dall’Arena di Vero-na al Grimaldi Forum diMontecarlo) – l’opera mu-sicale sul poema di DanteAlighieri torna arricchita damolte novità e con unanuova veste scenica. Un viaggio tra Inferno, Pur-gatorio e Paradiso, con sce-nografie immersive, coreo-grafie acrobatiche, video-proiezioni animate in 3D.

D andida,un’adolescentegrassoccia, vive a

Terrasini, provincia diPalermo, davanti almare. La morteimprovvisa dellamadre obbliga il padreSalvo a lasciare il paesenatale e a trasferirsi aTorino, dove vive lo zioAldo. Candida si trova

all’improvviso a fare i conti con una vitadiversa, della quale fanno parte lavoro, casa,amicizie… Il cambiamento indotto dalpassaggio da un piccolo centro del Sud Italiaalla grande città del Nord è tutt’altro che unsemplice spostamento geografico: vuol direlasciare abitudini e conoscenze e sostituirlecon qualcosa di totalmente inedito che puòanche portare incertezza e paura. Candidasembra all’inizio avere la capacità di superareostacoli e difficoltà. Appena mette piede

nella nuova scuola, cerca di fare conoscenzacon Jacopo, un coetaneo timido e introversoal limite del mutismo. Con lui non scambiauna parola ma non si perde d’animo e riescecomunque a trasmettergli la propria vogliadi vitalità e allegria. A scuola in realtà, oltreal fin troppo tranquillo Jacopo, Candida faconoscenza forzata con tre alunniindisciplinati e violenti, che si divertono aprenderla in giro e a ironizzare sul suo esseregrassa. Imprevedibilmente Candida reagiscesempre con sicurezza e vigore e si mostrasicura di sé, fin troppo capace di ribattere adogni offesa. Su questa falsariga, il raccontoprocede a corrente alternata, mettendo incampo vari angolazioni narrative. Entrano ingioco Salvo, il padre, che è stato preso alavorare nella pizzeria dello zio Aldo madeve vivere con la figlia nel ripostiglio dellevivande al primo piano del negozio. Ci sonopoi Vittorio e Luisa, i genitori di Jacopo, luiricco proprietario di supermercati, severo eintransigente nei confronti del figlio; c’è lo

zio Aldo appunto, obbligato a negare a Salvoil permesso di ritorno in Sicilia per la messain suffragio della moglie. Intorno si muovela cornice di una Torino moderna edefficiente, che se da un lato coinvolge econquista, dall’altra mette in crisi Candida ela sua voglia di inserimento con gli altri. Saràtuttavia questo sentimento forte e robustodel ritorno alle origini che indurrà la ragazzaa fare in modo che la strada verso casa nonsia solo una utopia ma una concreta realtà.Classe 1979, debuttante in televisione nel1998, al cinema come attore l’anno dopocon Tutti gli uomini del deficiente, il registaFrancesco Mandelli ha in seguito lavorato inaltre commedie di successo dirette daGiovanni Veronesi e da Neri Parenti. «Adorientarmi sulla scelta di questo argomentoè stata – dice – la delicatezza della storia cheho trovato a tratti commovente e,soprattutto, da quando ho una figlia hocominciato ad avere più attenzione verso letematiche legate ai ragazzi. Sul set –

aggiunge – ho voluto sempre mantenereun’atmosfera allegra in modo che potesseroessere spontanei (molti di loro sono quasidel tutto esordienti). Ho cercato di girare inmodo che non fossero troppo vincolati alleregole della telecamera e che sentissero ilmeno possibile la macchina da presaaddosso». Queste notazioni sembrano dipoco conto ma invece diventano importantiper mettere i ragazzi a proprio agio con ilmondo della comunicazione. Il film diMandelli non vuole lanciare specificimessaggi ma prova certo a mettere in primopiano l’importanza dell’amicizia. Che, aquella età, può e deve essere il modo perrisolvere tanti problemi. Per questo il film,interpretato da Francesca Giordano nel ruolodi Candida, e da altri attori di valore comeGioele Dix, Euridice Axen, RosarioTerranova, è stato presentato ad Alice nellaCittà nella scorsa edizione della Festa delCinema di Roma.

Massimo Giraldi

C«Bene ma non benissimo», lo sguardo di Mandelli sul bullismo

Il cardinale Simoni al San Giovanni - Benedizione dei maritozzi con Ruzza a Santa Maria dell’OrtoCasa Betania, incontro con Ronchi - A San Tommaso Moro Bittasi e Monda - Presentazioni di libri

LUNEDÌ 1. Alle 10 in Vicariato presiedeil Consiglio dei prefetti. – Nelpomeriggio partecipa al Consiglioepiscopale permanente della Cei (finoa mercoledì).

MARTEDÌ 2. Sono sospese le udienzedei sacerdoti.

MERCOLEDÌ 3. Alle 19 al PontificioSeminario Romano Minore celebra laMessa e incontra la comunità.

GIOVEDÌ 4. Alle 20.30 nella basilica diSan Giovanni in Laterano partecipaall’incontro “Contro Don Abbondio. Laconversione secondo i Promessi Sposi”insieme al cardinale Gianfranco Ravasie l’attore Giovanni Scifoni.

VENERDÌ 5. Alle 7 incontra e celebrala Messa al Monastero di San Giuseppedelle Monache Carmelitane Scalze. –

Dalle 16.30 alle 18.30 nella basilica diSan Giovanni in Laterano amministrail sacramento della Riconciliazione.

SABATO 6. Alle 9 alla PontificiaUniversità Lateranense partecipa alconvegno “Liberi di educare” inoccasione dell’anno GiubilareLasalliano nel tricentenario dellamorte di Giovanni Battista de la Salle,santo patrono degli educatoricristiani. – Alle 10.15 tiene il ritirospirituale nella rettoria di Sant’Agnesein Agone per i soci dell’Unionecristiana imprenditori e dirigenti. –Alle 18 celebra la Messa nellaparrocchia di San Giuseppe Artigiano.

DOMENICA 7. Alle 10.30 celebra laMessa nella parrocchia di SanGaetano. – Alle 16 accoglie il SantoPadre in visita alla parrocchia di SanGiulio.

L’AGENDA DEL CARDINALE VICARIO

Francesca Giordano

Greta e Ramye gli adulti smarriti

ue ragazzini sono stati i protagonisti di questeultime settimane, Greta Thunberg e Ramy

Shehata. Greta è svedese, ha 16 anni, è affetta dasindrome di Asperger e salta la scuola tutti ivenerdì mattina. Lo fa dallo scorso agosto, il mesepiù caldo della storia svedese, per protestarecontro il cambiamento climatico.Ogni venerdì mattina, Greta si reca di fronte alRiksdag, il Parlamento svedese, e rimane lì, con uncartello in mano: “Skolstrejk för klimatet”, scioperoscolastico per il clima. All’inizio era da sola,supportata solamente da genitori cheassecondavano Greta e il suo colpo di testa. Poi lacosa si è fatta seria. Dopo le elezioni, Greta hacontinuato la sua protesta sui social network,coniando lo slogan #fridayforfuture e lanciando lasua protesta su scala globale.Pochi giorni fa milioni di studenti come lei sonoscesi in piazza in tutto il mondo. Ma agli adultinon piace. Hanno scritto e detto di tutto: Gretache pretende di farci mangiare a chilometro zeroe poi lei, meschina, mangia banane; Gretamanipolata dalle lobby verdi; Greta ignoranteperché anziché studiare, manifesta; Gretafantoccio di genitori avidi di denaro; Greta che,come ha detto qualcuno, «se non fosse malata laprenderei sotto con la macchina»; Greta chepredica all’Occidente, ma non sa che a inquinareil pianeta sono soprattutto gli indiani e i cinesi.Insomma una gara senza precedenti per demolireil sogno della ragazzina.Ramy è quel ragazzino di 13 anni nato in Italiada genitori egiziani che ha dato l’allarme sulloscuolabus nel Milanese, contribuendo inmaniera decisiva a sventare una possibile strage.«Sarei felice se mi dessero la cittadinanza», hadetto. «Ma allora dovrebbero darla anche a miofratello e ai miei compagni di classe, da anni inItalia o addirittura nati qui». Anche qui il disagioespresso da Ramy interroga gli adulti. E anchequi, fiumi di polemiche.Qualche considerazione va fatta. I due ragazzini, di16 e 13 anni, contestano lo status quo e chiedonocambiamenti radicali. Entrambi sono stati capaci dicompiere gesti molto significativi. Entrambichiedono agli adulti di cambiare le regole.Entrambi partono da condizioni di apparentedifficoltà (Greta presenta un disturbo dello spettroautistico e Ramy è figlio di immigrati). Entrambihanno subito esaltazioni e ostracismo, hanno lacapacità di sognare, hanno dimostrato di saperusare social e smartphone in modo intelligente.Ma non abbiamo sempre detto che avremmovoluto giovani così, attivi, idealisti, sognatori,appassionati ed intelligenti? Eppure troppi adultihanno reagito male e in modo becero: c’è dachiedersi se gli adulti si siano mostrati all’altezzadella sfida. Forse no.

D

Pianeta giovania cura di

Tonino Cantelmi

6 Domenica31 marzo 2019facebook.com/diocesiroma twitter.com/diocesidiroma instagram.com/diocesidiroma

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