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BOERO BARTOLOMEO S.p.A. www.boero.it Città a Colori PROGETTO COLORE Orco Feglino Città a Colori PROGETTO COLORE Un’azienda con 175 anni di storia, che basa la propria filo- sofia sull’orientamento innovativo, sugli investimenti nel- la ricerca e nell’evoluzione dei prodotti, sull’interesse per l’arte e l’architettura dell’ambiente urbano. Uno dei punti di forza maturati da Boero nel corso della sua lunga esperienza professionale sono i PROGETTI COLORE, strumenti indispensabili per la salvaguardia dei centri storici italiani, testimoni, ancora una volta, del suo costante impegno rivolto all’interpretazione del passato e alla con- servazione per il futuro di questo prezioso patrimonio. COMMITTENTE: COMUNE DI ORCO FEGLINO Sindaco avv. Milena Scosseria Responsabile Unico del Procedimento Ufficio Tecnico Progettista Incaricato arch. Alessandro Revello Collaboratori arch. Micaela Monesiglio, dott. Simona Mordeglia arch. Giuseppe Orecchioni Studio Latini&Manarola BOERO BARTOLOMEO S.p.A. Direzione Ricerca e Sviluppo Laboratorio Analisi Chimico Fisica Laboratorio Ricerca e Sviluppo Colore Direzione Marketing Promozione Linea Edilizia Area Immagine e Comunicazione L’ambito considerato è parte della frazione di Feglino e comprende il nucleo su via Marconi, via San Gia- como e via Roma, che si può rite- nere il più antico e importante di Feglino: di qui passava appunto la strada di comunicazione con la Lombardia, chiamata ancora oggi via San Giacomo. Gli edifici pubblici più importan- ti sono la Chiesa di San Lorenzo, costruita nel borgo a fianco di una delle principali vie già nel 1400 e ri- fatta in epoca Barocca; e il Santua- rio di Santa Maria Ausiliatrice eret- to nel 1874, nel luogo dove apparve la Madonna. Lo sviluppo insediativo della frazio- ne era in gran parte già definito agli inizi dell’800 come dimostrano le carte del catasto napoleonico (1811 ca.) con aggregati edilizi, di impianto medievale, staccati tra loro comprendenti 4/6 abitazioni ciascuno. L’espansione successiva all’800 ha visto la saturazione degli spazi ancora disponibili tra i nuclei sopradescritti, lungo le direttrici viarie principali. Dal 1950 si diffondono grandi edifici pluripiano isolati su aree prima coltivate e villette mono- famigliari sparse sui versanti limitrofi. Dal punto di vista edilizio su- gli assi viari si allinea la tipica edilizia a schiera, che si risol- ve in una palazzata continua in entrambi i fronti, senza so- luzione di continuità, con orga- nismi edilizi di piccole e grandi dimensioni, derivanti dalla fase di espansione sei-settecentesca che ha visto ristrutturazioni sostanziali delle abitazioni, ac- cresciute attraverso il fenome- no della rifusione di più unità edilizie medievali. Le facciate di molti di questi edifici presentano finiture e decorazioni con i caratteri tipici degli aggregati di fon- dovalle, con influenze costiere, sia come elementi stilistici che come materiali, a te- stimonianza dell’importanza che ha sempre avuto il borgo e del suo rapporto stretto con Finale Ligure. ORCO FEGLINO Un Borgo Crocevia per l’Entroterra Comune di Orco Feglino Orco Feglino si trova nell’entroterra di Finale Ligure nell’alta valle del torrente Aquila, sul versante meridionale del monte Alto. Nasce come Comune, con Regio Decreto del 7 luglio 1869, dall’unione di Orco e Feglino, le due principali frazioni. La prima sorge in posizione panoramica, su di un crina- le, la seconda nel fondovalle presso il torrente. Feglino, originariamente chiamato “poggio della Chiesa”, viene citato per la prima volta in un do- cumento del 1351. La nascita del borgo, tra XIII e XIV secolo, è da mettersi strettamente in connessione con la viabilità: infatti passavano in questa zona le principali direttrici di collegamento del Finalese con Milano, toc- cando il Piemonte, attraverso il passo di San Giacomo, il giogo di Rialto e la Val Bormida. La possibilità di mantenere efficienti i percorsi dipendeva dai Marchesi del Carretto che imponevano alle frazioni come Feglino, la gestione delle strade pubbliche con una tirannia che durò fino al 1558 quando, esse e tutto il Finale, giurarono fedeltà alla Repubblica di Genova. Durante la Rivoluzione Francese le terre di Orco Feglino furono passaggio delle truppe francesi, con battaglie contro gli austro-piemontesi sul colle di San Giacomo. www.mercomm.it - Foto: www.emiliorescigno.it

Città a Colori - Boero · facciata e agli smalti di infissi ed opere in ferro. Di questa analisi ha fatto parte anche la ricostruzione di colori e decorazioni storici mettendo a

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Page 1: Città a Colori - Boero · facciata e agli smalti di infissi ed opere in ferro. Di questa analisi ha fatto parte anche la ricostruzione di colori e decorazioni storici mettendo a

BOERO BARTOLOMEO S.p.A.www.boero.it

Città a Colori

PROGETTO COLORE

Orco Feglino

Città a Colori

PROGETTO COLORE

Un’azienda con 175 anni di storia, che basa la propria filo-sofia sull’orientamento innovativo, sugli investimenti nel-la ricerca e nell’evoluzione dei prodotti, sull’interesse per l’arte e l’architettura dell’ambiente urbano.Uno dei punti di forza maturati da Boero nel corso della sua lunga esperienza professionale sono i PROGETTI COLORE, strumenti indispensabili per la salvaguardia dei centri storici italiani, testimoni, ancora una volta, del suo costante impegno rivolto all’interpretazione del passato e alla con-servazione per il futuro di questo prezioso patrimonio.

COMMITTENTE: COMUNE DI ORCO FEGLINOSindaco

avv. Milena ScosseriaResponsabile Unico del Procedimento

Ufficio TecnicoProgettista Incaricato

arch. Alessandro RevelloCollaboratori

arch. Micaela Monesiglio, dott. Simona Mordegliaarch. Giuseppe OrecchioniStudio Latini&Manarola

BOERO BARTOLOMEO S.p.A.Direzione Ricerca e Sviluppo

Laboratorio Analisi Chimico FisicaLaboratorio Ricerca e Sviluppo Colore

Direzione MarketingPromozione Linea Edilizia

Area Immagine e Comunicazione

L’ambito considerato è parte della frazione di Feglino e comprende il nucleo su via Marconi, via San Gia-como e via Roma, che si può rite-nere il più antico e importante di Feglino: di qui passava appunto la strada di comunicazione con la Lombardia, chiamata ancora oggi via San Giacomo. Gli edifici pubblici più importan-ti sono la Chiesa di San Lorenzo, costruita nel borgo a fianco di una delle principali vie già nel 1400 e ri-fatta in epoca Barocca; e il Santua-rio di Santa Maria Ausiliatrice eret-to nel 1874, nel luogo dove apparve la Madonna.Lo sviluppo insediativo della frazio-ne era in gran parte già definito agli inizi dell’800 come dimostrano le carte del catasto napoleonico (1811 ca.) con aggregati edilizi, di impianto medievale, staccati tra loro comprendenti 4/6 abitazioni ciascuno.L’espansione successiva all’800 ha visto la saturazione degli spazi ancora disponibili tra i nuclei sopradescritti, lungo le direttrici viarie principali.

Dal 1950 si diffondono grandi edifici pluripiano isolati su aree prima coltivate e villette mono-famigliari sparse sui versanti limitrofi.Dal punto di vista edilizio su-gli assi viari si allinea la tipica edilizia a schiera, che si risol-ve in una palazzata continua in entrambi i fronti, senza so-luzione di continuità, con orga-nismi edilizi di piccole e grandi dimensioni, derivanti dalla fase di espansione sei-settecentesca che ha visto ristrutturazioni sostanziali delle abitazioni, ac-cresciute attraverso il fenome-no della rifusione di più unità edilizie medievali.Le facciate di molti di questi

edifici presentano finiture e decorazioni con i caratteri tipici degli aggregati di fon-dovalle, con influenze costiere, sia come elementi stilistici che come materiali, a te-stimonianza dell’importanza che ha sempre avuto il borgo e del suo rapporto stretto con Finale Ligure.

ORCO FEGLINOUn Borgo Crocevia per l’Entroterra

Comune di Orco Feglino

Orco Feglino si trova nell’entroterra di Finale Ligure nell’alta valle del torrente Aquila, sul versante meridionale del monte Alto. Nasce come Comune, con Regio Decreto del 7 luglio 1869, dall’unione di Orco e Feglino, le due principali frazioni. La prima sorge in posizione panoramica, su di un crina-le, la seconda nel fondovalle presso il torrente.Feglino, originariamente chiamato “poggio della Chiesa”, viene citato per la prima volta in un do-cumento del 1351. La nascita del borgo, tra XIII e XIV secolo, è da mettersi strettamente in connessione con la viabilità: infatti passavano in questa zona le principali direttrici di collegamento del Finalese con Milano, toc-cando il Piemonte, attraverso il passo di San Giacomo, il giogo di Rialto e la Val Bormida. La possibilità di mantenere efficienti i percorsi dipendeva dai Marchesi del Carretto che imponevano alle frazioni come Feglino, la gestione delle strade pubbliche con una tirannia che durò fino al 1558 quando, esse e tutto il Finale, giurarono fedeltà alla Repubblica di Genova.Durante la Rivoluzione Francese le terre di Orco Feglino furono passaggio delle truppe francesi, con battaglie contro gli austro-piemontesi sul colle di San Giacomo.

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METODOLOGIA D’INTERVENTO E TAVOLOZZA COLORIUn’attenta indagine del territorio comunale di Orco Feglino ha portato ad indi-viduare l’ambito più significativo per il Progetto Colore nella parte della frazio-ne Feglino compresa tra la sede del Municipio e la Chiesa di San Lorenzo, con estensione verso ovest al nucleo di via Roma. Essa è risultata quella più adeguata in termini di dimensioni e rapporti con spazi pubblici di un certo rilievo e la più omogenea per caratteristiche tipologiche degli edifici; inoltre ha importanza a livello panoramico perché rientra in molte direttrici di percezione paesaggistica presenti nell’intorno. Un’analisi conoscitiva più approfondita ha fatto individuare 75 edifici all’interno dell’ambito di cui 4 sono pubblici (Chiesa di San Lorenzo, Oratorio, Sede Comunale, Centro sociale) mentre la restante parte risulta di pro-prietà privata, in gran parte residenziale con qualche eccezione per volumi a ma-gazzino o fienile e qualche piano terra con locali commerciali o uffici.L’analisi è stata sviluppata partendo dalla percezione dell’ambito del territorio cir-costante e dal rapporto tra questo, gli insediamenti limitrofi e l’ambiente naturale.In seguito è stato analizzato l’impianto urbano con valutazioni storiche, insedia-tive e costruttive, con il contributo delle testimonianze degli abitanti del paese, indispensabili in una realtà che ha poche fonti documentarie. Il rilievo architettonico e le schede conoscitive per ogni edificio hanno permes-so l’analisi di: caratteristiche generali dell’edificio (riferite a storia, tipologia co-struttiva, rapporto con spazi pubblici), materiali utilizzati, tipo di copertura, ser-ramenti, elementi lapidei e metallici, impianti, accessori (spesso causa di degrado

visivo), elementi decorativi e stato di degrado (con particolare attenzione ad in-tonaci e finiture). Sono stati quindi rilevati i valori cromatici riferiti alle tinte di facciata e agli smalti di infissi ed opere in ferro. Di questa analisi ha fatto parte anche la ricostruzione di colori e decorazioni storici mettendo a confronto fonti fotografiche e orali grazie a cui, per molti edifici, si è rilevata la presenza di cro-mie diverse e di decorazioni molto più ricche. La Cartella Colori, con le diverse gamme cromatiche di progetto, è stata elaborata mantenendo le cromie esistenti idonee e riproponendo colori e decorazioni stori-che. Per quanto riguarda i colori per i paramenti murari essi sono stati organiz-zati attorno ai toni del giallo, delle ocre, dei beige, dei rosa, dei rossi, dei bianchi. Mentre, per il trattamento degli infissi, i colori rimandano ai toni del marrone, del verde e dei grigi. La scelta del colore di qualsiasi edificio ricadente nell’ambito dovrà ricadere nella varietà proposta nella Cartella Colori.Per ciascun elemento di cui si compone la facciata è stata fatta un’analisi critica e indicato un intervento in riferimento a: coerenza con la tipologia costruttiva del-l’edificio e dell’ambito, posizione rispetto agli spazi pubblici, posizione sul prospet-to, risoluzione dei fenomeni di degrado, comportamento tecnologico e ambientale.Con la volontà di pervenire ad una proposta operativa d’intervento, l’Amministra-zione Comunale valuterà le richieste di manutenzione da parte dei cittadini, dan-do risposte coerenti e fornendo indicazioni facili da recepire da chi, nel concreto, vive il paese e andrà ad operare.

Il Progetto Colore per l’edilizia storica di Orco Feglino TAVOLOZZA COLORI

TECNICHE DIAGNOSTICHELa caratterizzazione degli intonaci storici, in particolare la conoscenza della natu-ra dei materiali adottati e della loro provenienza non è solo importante dal punto di vista storico, archeologico e/o artistico ma riveste anche un ruolo fondamen-tale, nell’ottica di una progettazione d’intervento di re-stauro, compatibile con la situazione attuale dell’edificio. L’identificazione del tipo di legante e del tipo di aggrega-to, oltre alla sua distribuzione granulometrica, è di fon-damentale importanza nella scelta dei materiali idonei da impiegare per il restauro del manufatto, intenden-do, con il termine idonei, materiali con proprietà chimi-co-fisiche simili ai materiali originari e che siano in gra-do di riproporre gli effetti estetici dei materiali antichi. La tecnica diagnostica che viene considerata fondamenta-le quando si vogliono ottenere informazioni di tipo morfo-logico-strutturale e quando si vuole conoscere la composi-zione mineralogica del campione in esame è la cosiddetta indagine stratigrafica. Quest’ultima prevede l’osservazio-ne, tramite l’utilizzo di un microscopio ottico median-te luce riflessa, della sezione trasversale del campione. Le peculiarità dei campioni maggiormente riscontrabili sono soprattutto la successione degli strati di materiali diversi applicati (o rimasti) nel corso del tempo di vita del manufatto e la descrizione delle caratteristiche macroscopiche di ognuno, quali ad esempio, spessore, colore, eventuale presenza di inerti, descrizione e distribu-zione granulometrica dell’inerte, rapporto tra materiale legante ed inerte, strati pittorici, proprietà di adesione e coesione dei vari strati, morfologia superficiale,

natura del degrado, etc. Un’ulteriore analisi mediante l’utilizzo di uno spettrofo-tometro all’infrarosso in Trasformata di Fourier (FTIR), consente una puntuale descrizione del campione preso in esame. Mediante tale metodologia è possibile

ricavare informazioni di tipo qualitativo e semi-qualitati-vo dell’eventuale presenza di sostanze organiche ed inor-ganiche, la cui interpretazione contribuisce ad una più approfondita descrizione dei campioni stessi oltre che di valutarne lo stato di conservazione. Per quanto riguarda l’analisi cromatica, sono sta-te eseguite, mediante l’uso di spettrofotometro porta-tile, misure che hanno consentito di disporre di rap-presentazioni grafiche e numeriche delle riflettanze percentuali nel campo dello spettro visibile (da 400 a 700 nm), con precisazione delle coordinate colorimetriche L. a. b. (secondo le scale convenzionali CIE Lab, cit.), nonché di effettuare peculiari elaborazioni attraverso il software applicativo in dotazione allo strumento che of-fre la possibilità di confrontare analiticamente i cromati-smi di molteplici campioni rilevati.In base alla tipologia costruttiva degli edifici ed ai ri-sultati delle analisi diagnostiche eseguite sui campioni di intonaco prelevati dagli immobili presi in esame, si è

riscontrata una situazione morfologica-strutturale dei materiali costituenti gli in-tonaci ed una situazione di degrado materico tale che, le tipologie di prodotti più idonei per un intervento di recupero compatibile, sono i prodotti minerali a base di Polisilicati di Potassio e i prodotti a base di Polimeri Silossanici.

Via Marconi. Prospetto Est - Stato di Progetto

Via Roma Prospetto nord - Stato di Progetto

Via Roma Prospetto nord - Stato Attuale

SUPPORTI MURALI

Tint

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prod

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icro

mia

OF. 445 C

OF. 628 C

OF. 550 C

OF. 530 C

OF. 670 C

OF. 662 C

OF. 711 C

OF. 702 C

OF. 640 C

OF. 629 C

OF. 425 C

OF. 431 C

OF. 753 C

OF. 415 C

OF. 748 C

OF. 724 C

OF. 001 C

OF. 646 C

OF. 608 C

OF. 430 C

OF. 403 C

OF. 660 C

OF. 461 C

OF. 701 C

OF. 446 C

OF. 695 C

OF. 620 C

OF. 510 C

OF. 756 C

OF. 665 C

OF. 712 C

OF. 726 C

SUPPORTI FERRO E LEGNO

OF. 477.100 C

OF. 477.050 C

OF. 477.060 C

OF. 477.104 C

OF. 477.043 C

OF. 477.070 C

OF. 477.101 C

OF. 477.041 C

OF. 477.074 C

OF. 450.242 COF. 450.244 C

OF. 477.203 C

OF. 450.245 C

OF. 477.003 C

SILNOVOProdotti minerali a base di polisilicati di potassio

I prodotti della Linea Silnovo conferiscono al supporto un aspetto estetico molto simile alle vecchie tinteggia-ture a calce con la possibilità di eseguire decorazioni e tecniche di velatura o spugnatura, possiedono un’ottima resistenza agli agenti atmosferici ed al degrado nonché un’elevata permeabilità al vapore ed un basso assorbi-mento d’acqua.

I prodotti della Linea Silnovo rispondono alla teoria di Kuenzel sulla protezione delle facciate, secondo le norme DIN 52615 e 52617

Coefficiente d’assorbimento d’acqua

Valore limite per la protezione delle facciate (secondo Kuenzel)

Valore riscontrato per Silnovo Boero

w = kg/m2 • h0,5 w = 0,5 kg/m2 • h0,5 w = 0,2 kg/m2 • h0,5

Resistenza alla diffusione

Sd = m Sd = 2,0 m Sd = 0,03 m

I prodotti della Linea Silnovo assicurano:• Resistenza agli agenti atmosferici• Versatilità di impiego• Facilità di applicazione• Ottima idrorepellenza• Ottima permeabilità al vapore acqueo• Bassa alcalinità

Linea Silnovo• Silnovo, pittura minerale a base di polisilicati di potassio• Silnovo intonaco 1.0, rivestimento a spessore• Silnovo intonaco 1.5, rivestimento a spessore• Silnovo fondo 332, fondo consolidante• Silnovo fondo 334, fondo pigmentato per prodotti a spessore• Silnovo velatura, finitura decorativa semitrasparente

ARIETEProdotti a base di resine silossaniche

I prodotti della Linea Ariete rappresentano la più innovativa soluzione per la protezione delle facciate. Simili al prodotto minerale nell’aspetto estetico ed essendo a base di resine silossaniche rappresentano il miglior com-promesso fra idrorepellenza e traspirabilità, posizionandosi fra le pitture di maggior pregio nella gamma dei ri-vestimenti murali per esterno.

I prodotti della Linea Ariete rispondono alla teoria di Kuenzel sulla protezione delle facciate, secondo le norme DIN 52615 e 52617

Coefficiente d’assorbimento d’acqua

Valore limite per la protezione delle facciate (secondo Kuenzel)

Valore riscontrato per Ariete Boero

w = kg/m2 • h0,5 w = 0,5 kg/m2 • h0,5 w = 0,08 kg/m2 • h0,5

Resistenza alla diffusione

Sd = m Sd = 2,0 m Sd = 0,02 m

I prodotti della Linea Ariete assicurano:• Ottima permeabilità al vapore acqueo• Ottima idrorepellenza• Ottima resistenza all’attacco di muffe, licheni ecc.• Bassa ritenzione di sporco

Linea Ariete• Ariete, rivestimento per esterni a base di resine silossaniche• Ariete intonaco 1.0, rivestimento a spessore• Ariete intonaco 1.5, rivestimento a spessore• Ariete fondo 318, fondo consolidante • Ariete fondo 319, fondo pigmentato per prodotti a spessore• Idrorepellente 182, finitura trasparente silossanica

Sono idonei anche i prodotti a base di polisilicati di potassio della linea LITOSIL