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Citta' di Albenga Itinerario Turistico per Disabili Ci Vado ad Occhi Chiusi

Ci vado ad occhi chiusi

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Libretto informativo dell'itinerario turistico per disabili "Ci vado ad occhi chiusi" nella Città di Albenga. Grafica e impaginazione: Gianluca Fragapane.

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Page 1: Ci vado ad occhi chiusi

Citta

' di A

lben

gaItinerario Turistico per Disabili

Ci Vado ad Occhi Chiusi

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I protagonisti

L’Associazione sostiene progetti di sviluppo delle città perchédiano la possibilità ai non vedenti di essere liberi di muoversiin autonomia, sensibilizzando l’opinione pubblica ai problemidelle disabilità visive.

L’Associazione si batte da anni su tutto il territorio nazionaleper dare a tutte le persone che soffrono di questa malattia leopportunità per vivere una vita serena come è degno che siaper ogni essere umano. Molti passi avanti sono stati fattisoprattutto negli ultimi anni, ma la strada verso la parità diaccesso alle opportunità è ancora molto lunga. Questo percorsoci porta avanti nel nostro cammino, che ci auguriamo possaproseguire nel tempo con lo stesso entusiasmo.

La Consulta di Albenga raccoglie circa 10 Associazioni attivesul territorio. Da parte sua la Consulta ha voluto contribuireattivamente, come sempre lo farà negli anni a venire, a sviluppareprogetti di integrazione sociale promossi dagli aderenti permigliorare le proprie condizioni di vita.

La Cooperativa è impegnata nella valorizzazione del territorioattraverso progetti di sviluppo turistico. “Ci Vado ad OcchiChiusi” è un’idea che nasce per permettere a residenti e turistidi poter apprezzare le emergenze storiche, culturali ed ambientalidi Albenga attraverso una lettura diversa: sostenibile,responsabile e soprattutto accessibile.

AssociazioneUILDM di Albenga

Consulta deiDisabili di Albenga

AssociazioneUIC sez. Albenga

Coop. KRONOSTurismo & Sviluppo

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I saluti

Sindacodi Albenga

Alcuni temi, come quello della disabilità, non conoscono confinipolitici. E’ per questo che la nostra Amministrazione vuolecontinuare a portare avanti il percorso intrapresonell’abbattimento delle barriere architettoniche per rendere lacittà più sostenibile e vivibile per residenti e turisti.

Antonello Tabbò

Un messaggio ed un impegno nel quale abbiamo creduto fin dasubito, cioè da quando nel 2003, Anno Europeo dei Disabili,abbiamo cominciato a sviluppare il progetto “Ci Vado ad OcchiChiusi” con la nobile intenzione di dare un segnale ai cittadiniche una inversione di tendenza stava iniziando, rendendo lacittà più fruibile e più bella.

Massimiliano Costa

Mauro G. Zunino

Vice PresidenteRegione Liguria

La Regione Liguria ha finanziato in questi anni diversi progettivolti a migliorare le condizioni degli anziani e dei disabili chevivono nelle nostre città. Il progetto “Ci Vado ad Occhi Chiusi”è uno tra questi e forse quello che ha richiesto più impegno persuperare alcuni ostacoli burocratici, ma che non ci hannoimpedito di abbattere i veri ostacoli urbani, rendendo così lacittà di Albenga realmente fruibile da tutti.

Ex Sindacodi Albenga

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E’ un progetto che volevamo da tempo: l’ho visto nascere sullacarta e poi realizzarsi concretamente. Un sogno che prende formagrazie a molte persone che hanno aiutato a rendere Albenga unacittà adatta a tutti.

Mariuccia Grangiotti

Albenga vuole diventare veramente un posto dove essere per tutti,dove chiunque si possa muovere godendo le bellezze, le atmosferee le sensazioni uniche di questa bella città ricca di storia, arte ecultura.

Pina Verrazzani

Ho sempre lottato per poter passeggiare nella mia città, fare shoppingo bere un caffè senza dover superare nessuna barriera. Credo siaun diritto di tutti. Con la realizzazione di questo percorso abbiamovinto una battaglia di civiltà.

Alfonso Salata

AssessoreTurismo

Presidente Ass.UIC sez. Albenga

Presidente Ass.UILDM sez. Albenga

La prefazione

AssessorePolitiche Sociali

Che sia l’inizio di un lungo percorso. Davvero credo che il percorsoiniziato si possa sviluppare coinvolgendo una parte più ampia dellacittà e dei servizi, per la creazione di una città veramente a misurad’uomo.

Enza Santoriello

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Indice - Contents

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I salutiLa prefazione

Il progettoIl percorsoL'itinerarioI pannelli

PontelungoBasilica di San Vittore

Le porte della cittàIl tempo libero

BattisteroCattedrale di San Michele

Piazza dei LeoniAlbenga ieri e oggi

Viale Martiri della LibertàViale Italia

Il Mar LigureL'isola Gallinaria

Olio e tradizioni gastronomicheL'offerta turistica

La cartina

WelcomingIntroductionProjectThe routeThe itineraryThe panelsPontelungo bridgeSan Vittore churchTown gatesFree timeThe BaptisteryThe CathedralLeoni squareAlbenga yesterday and todayMartiri della Libertà avenueItalia avenueThe ligurian seaGallinaria islandOlive oil and food traditionsTourist offerThe map

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The itinerary for the centre of Albenga was created in 2003, which was the EuropeanYear for the Disabled, aiming at making an itinerary not only for tourists but alsofor general use. The project was financed by the European Community, the LigurianRegion, Albenga Council and Albenga Lions Club.

Project

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Il progetto di realizzare un itinerario accessibile nel centro dellacittà di Albenga nasce nel 2003, Anno Europeo dei Disabili, suiniziativa della Cooperativa KRONOS - Turismo & Sviluppo incollaborazione con le Associazioni locali dell’UILDM Unione ItalianaLotta alla Distrofia Muscolare, della UIC Unione Italiana dei Ciechie con la Consulta cittadina dei Disabili.Nella mente dei progettisti c’era una visione articolata che prevedevaun itinerario non solo turistico ma soprattutto utile: l’accessibilitàe la migliore fruibilità di una parte importante del centro della città,l’utilità per tutti (disabili in testa, ma anche anziani), l’ampliamentodel percorso ai servizi e ad altre zone della città, l’inversione ditendenza nell’edilizia pubblica e privata, la sensibilizzazionecittadina e, infine, una migliore immagine turistica della città.Il progetto è stato finanziato dalla Comunità Europea, dalla RegioneLiguria, dal Comune di Albenga e dal Lions Club Albenga Host.Oggi l’itinerario è perfettamente agibile, la viabilità pedonalesensibilmente migliorata, come anche l’accesso a diversi servizipubblici ed esercizi commerciali della città.

Il progetto

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The itinerary is about 2kms long and winds through the streets of then old towncentre and the boulevards to the seafront. The route is particularly accessible keepingto the right (direction east) of Viale Pontelungo, inside the old town, keeping tothe right (direction sea) of Viale Martiri della Libertà and Viale Italia and theCristoforo Colombo and Andrea Doria seafront.The main tourist-cultural points are panelled from number 1 to 12, going from VialePontelungo to the sea.

The route

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L’itinerario si sviluppa lungo circa duemila metri tra viali, centrostorico e lungomari.In particolare, l’itinerario è accessibile sul lato destro (direzioneest) di viale Pontelungo, dentro alle mura del centro storico, sullato destro (direzione mare) dei viali Martiri della Libertà e Italia,sui lungomari Andrea Doria e Cristoforo Colombo.La partenza è bidirezionale, nel senso che è possibile percorrerel’intero itinerario partendo da qualsiasi parte dello stesso, anchea metà, mentre la numerazione dei pannelli dislocati presso leprincipali emergenze turistico-culturali è progressiva dal numero1 al numero 12, cioè da Pontelungo al mare.Lungo il percorso sono stati eseguiti i seguenti lavori edili:abbattimento degli scalini, posa di rampe componibili, eliminazionedi avvallamenti su marciapiedi e sede stradale, livellamento deitombini non in quota, spostamento della segnaletica verticale,realizzazione di un’isola pedonale salvagente, allargamento di unmarciapiede, posa del percorso LOGES per non vedenti, posa deipannelli turistici e informativi (scritti in italiano, inglese e BRAILLE).

Il percorso

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The route starts from Panel Nu. 1, which is situated near the “Santuario N.S. diPontelungo”. Keeping to the right along Viale Pontelungo, you will find the secondPanel in front of the ruins of the “Basilica di San Vittore”. Next, you will come toPanel Nu. 3, just at the foot of “Porta Molino”. Here is the entrance to the old town.Panels 4 to 7 are placed in the following squares: “Piazza dei Leoni”, “Piazza SanMichele”, “Piazza delle Erbe” and “Piazza Episcopio”. Leaving the old town, youwill find Panel Nu. 8 in “Largo Doria”.The itinerary then continues right down to the sea via “Viale Martiri della Libertà”(panel Nu. 9) and “Viale Italia” (panel Nu. 10). Once reached the seafront “CristoforoColombo” and “Andrea Doria” you’ll meet the last two panels (Nu. 11 and 12).

The itinerary

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Il percorso parte con il pannello numero 1 che si trova in prossimitàdel Santuario di Nostra Signora di Pontelungo e dell’omonimoponte. Proseguendo sul lato destro di viale Pontelungo si incontrail pannello 2 davanti ai resti della Basilica di San Vittore fino adarrivare al pannello 3 proprio ai piedi di Porta Molino. Qui si entranel centro storico dove si trovano i pannelli dal 4 al 7 (oltre che ilpannello di Sommariva senza numero) situati in piazza dei Leoni,in piazza San Michele, in piazza delle Erbe, in piazzetta Episcopio.Uscendo dal centro storico lato mare e riprendendo il lato destro,si incontra il pannello numero 8 in largo Doria (porta Marina).L’itinerario poi prosegue fino al mare passando attraverso vialeMartiri della Libertà (pannello 9) e viale Italia (pannello 10). Raggiuntii due lungomare, sia Andrea Doria sia Cristoforo Colombo, sonoentrambi percorribili fino al termine del marciapiede incontrandogli ultimi due pannelli, l’11 e il 12.

L'itinerario

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The result of the project is 12 informative panels placed near the main historical,cultural and envinromental focal points of the town. The panels are all in Italian,English and translated into Braille and all have paintings by Binny Dobelli.The Braille version is placed at an angle of 30° degrees to faciliatte reading.There is a tirtheenth panel in the old town near the “Olio e Civiltà Contadina”Museum, thanks to the contribution of Sommariva Olive Oil Mill.

The panels

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Il progetto ha visto la realizzazione di 12 pannelli informativi postiin prossimità delle principali emergenze storiche, culturali edambientali della città. I pannelli sono stati realizzati in linguaitaliana, inglese e tradotti nella versione braille, e contengonostampe di acquarelli realizzati da Binny Dobelli, tratti dal volume“Albenga Viva”, edito da Bacchetta Editore.La versione in braille è posta ad una inclinazione di 30 gradi perfacilitare la lettura con le mani.I pannelli, dal numero 1 al numero 12, hanno i seguenti contenuti:il ponte ed il Santuario di Nostra Signora di Pontelungo, la Basilicadi San Vittore, le porte della città murata, il tempo libero al tempodei romani, il Battistero paleocristiano, la Cattedrale San Michele,la piazza dei Leoni, Albenga com’era un tempo e com’è oggi, losviluppo della città nell’800, lo sviluppo della città nel ‘900, ilSantuario dei Cetacei, l’isola Gallinaria.Esiste un tredicesimo pannello, posto all’interno del centro storicoin prossimità del Museo dell’Olivo e della Civiltà Contadina,realizzato grazie al contributo del frantoio Sommariva.

I pannelli

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L’accesso orientale alla città si fregiadella grandiosa struttura del Ponte­lungo che un’antica tradizione volledatare ai fasti imperiali. Realizzato inpietra di Cisano, il monumento pre­senta una teoria di dieci arcate peruna lunghezza complessiva di 150metri.Lì, in antico, scorreva il fiume, ma ilvolgere di pochi secoli impresse alleacque un altro corso, a ponente dellacittà, mentre il greto originario len­

tamente cedeva le zolle a campi e case. Errato, dunque, l’appellativodi ponte romano. Verosimilmente, il ponte risale al XIII secoloquand’ancora il fiume teneva l’antico corso. Potenti le suggestioniche questo gigante di pietra seppe evocare, come le emblematicheparole di Stéphen Liégeard1 che nel 1887 scriveva:

“Appena usciti da Albenga, vicino ad una cappella dedicata allaVergine, il viaggiatore corre il rischio di non notare uno dei piùantichi ricordi che hanno legato Roma alla sua colonia. Si trattadel Pontelungo.”

Pontelungo

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The East access to the town shows off the splendid structure of Pontelungo, which,according to an old tradition, goes back to the Imperial magnificence. This monument,made of Cisano stone, shows the splendor of ten arches, for a total length of 150meters. At the beginning the river flowed there, but after a few centuries the waterstook an other course, to the West side of the city, and the original shore becamefields and houses. For this reason the name “Roman bridge” is wrong. The bridgein fact goes back to the XIII century, when the river still had the ancient bed. Herethe emblematic words of Stéphen Liégeard, who in 1887 wrote:

“On leaving Albenga, near the Chapel of the Virgin Mary, the traveller mightmiss one of the oldest memory that connected Rome and its colony, that isPontelungo”.

A controllo del ponte, passaggio obbligato per l’accesso alla cittàda oriente, sorse nel Medioevo un monastero di frati ponteriiformato da chiesa ed hospitale per i viandanti, oggi scomparso. Difronte all’antico monastero fu eretto nel 1722 il santuario di NostraSignora di Pontelungo, proclamata da Pio XII, con Decreto dell’8luglio 1949, Patrona della Città e della Diocesi di Albenga.1 Stéphen Liégeard, La Côte d’Azur. Paris: Ancienne Maison Quantin, 1894

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Pontelungo bridge

Sopra a sinistraParticolare decorativo, SantuarioNostra Signora di Pontelungo

Sopra al centroFacciata del Santuario,

Nostra Signora di PontelungoSopra a destra

Tratto del ponte romanico con10 arcate in pietra di Cisano

(XIII d. C.)denominato Pontelungo

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A breve distanza dal Pontelungo edall’omonimo Santuario, in direzionedelle mura cittadine, sono visibili iresti della basilica cemeteriale di SanVittore. Coeva dell’omologa chiesa diSan Calocero, a ponente della città, labasilica sorse tra il IV-V secolo su unaprecedente necropoli romana d’epocaimperiale. La sua struttura reca evi­denti tracce di successive ricostruzioni,ciascuna disposta su un differente li­vello a misura del graduale innalza­mento della pianura. L’indizio piùantico data verosimilmente al IV-Vsecolo, presentando una muratura deltutto simile a quella del Battistero e

delle Mura di Costanzo. Seguono quindi una ricostruzione d’epocabizantino-longobarda e, la più recente, d’epoca romanica; a que­st’ultima fase corrisponde l’ampliamento dell’abside e la posa delcippo funerario romano reimpiegato quale sostegno per la mensadell’altare.Tutt’intorno, le molte tombe rinvenute testimoniano la continuità

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Basilica diSan Vittore

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Not far from Pontelungo and its Sanctuary, the remains of the Basilica of San Vittoreare visibile. This Basilica, like the Church of San Calocero, on the West side of thecity, was built between the IV and the V centuries, on a previous Roman necropolis.Its structure has evident tr different levels following the gradual natural raisingof the plane. The oldest trace goes back probably to the IV and the V centuries, andshows masonry similar to that of the Baptistry and Costanzo Walls. There is latera byzantine-lombardic rebuilding and a romanesque one. To this last periodcorresponds the apse extention and the laying of the Roman tomb stone, which actas the support for the Tabernacle.

d’uso della necropoli attraverso le varie epoche storiche. Venutialla luce neI 1955, tali resti costituiscono uno dei primi documentidel Cristianesimo ingauno. Significativa, inoltre, la dedicazione aSan Vittore, martire della chiesa ambrosiana, a conferma dellostretto legame, all’epoca esistente, tra la diocesi ingauna e quellamilanese.

d’uso della necropoli attraverso le varie epoche storiche. Venutialla luce neI 1955, tali resti costituiscono uno dei primi documentidel Cristianesimo ingauno. Significativa, inoltre, la dedicazione aSan Vittore, martire della chiesa ambrosiana, a conferma dellostretto legame, all’epoca esistente, tra la diocesi ingauna e quellamilanese.

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Sopra a sinistraResti di muratura della Basilica

di San VittoreSopra al centro

Cippo funerario romano, absidedella Basilica di San Vittore

Sopra a destraAltare della Basilica

di San Vittore

San Vittore church

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"Le sue strade strette e tortuose, in alcunipunti arcate, altrove mostrano brevisquarci di cielo tra i tetti corniciati; le suesevere torri medioevali, le sue mura, lesue porte. Questo il motivo per visitareAlbenga."1

Salda e resistente alle ingiurie del tempo,la città vecchia si sviluppò sull’antico im­pianto romano, distendendosi in forma diquadrilatero, percorsa da un fitto reticolodi vicoli e strade, che s’incrociano ad angoloretto, lungo le due direttrici del cardo e deldecumano. Quattro le porte principali asigillo ed ingresso della città murata; quattrocome i punti cardinali in direzione dei qualiciascuna prospetta. A settentrione, in cor­

rispondenza dell’antico percorso della Via Julia Augusta, si aprela porta detta Del Molino. Imboccando il cardine massimo, l’odiernaVia Medaglie d’Oro, conduce a sud in direzione di Porta Arrosciae dell’antico suburbio nella zona del Monte.A nord-ovest, in direzione dell’antica strada per Leca, guarda PortaTorlaro; il suo nome forse risale ad una turris lata della cinta murariaromana. Di quelle pietre poco o nulla rimase, certo il ricordo,

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Le portedella città

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The old town was developed on the old Roman foundation, with a quadrilateralform, and was crossed by a thick network of alleys and roads, that intersect alongthe axis cardo and decumano. Four main gates were as seals and entrances to thewalled town, on the cardinal points of the compass. In the North, in the samedirection of the old road Julia Augusta, we find the gate called “del Molino”. Takingthe maximal cardo, today called “Medaglie d’Oro”, it brings us to the South in thedirection of “Arroscia” gate, where we find the old quarter called “Monte”.The gate “Torlaro”, at the North-West, leads to the old road to Leca. Its name goesback probably to a turris lata of the Roman walls. In the North-East side there wasthe lost gate of the “Marina”, so called because of the closeness to the sea, that atthat time lapped the walls. There were four quarters, each one with a churchdedicated to its Patron Saint.

rinnovato nei testi di storici e studiosi locali.Ad essa, pressoché s are che un tempo quasi lambiva le mura.Prospiciente sull’asse del decumano - attuali Via E. D’Aste e ViaBernardo Ricci - inglobava la struttura dell’omonimo Castello,fortilizio d’età comunale, posto a difesa d’incursioni nemiche edemolito nel 1938. Quattro, inoltre, erano i quartieri, ciascunointitolato al Santo patrono della chiesa eretta entro il suo perimetro.Fulcro di tanta suddivisione, lo storico centro monumentale, conle sue chiese, gli edifici di governo e le dimore dei ceti più elevati.Ai margini, ferveva la vita del popolo, con i suoi mestieri, le suebotteghe e le modeste dimore sovente addossate alle mura.1 Walter Tyndale, An artist in the Riviera. London: Hutchinson & Co, 1914

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Sopra a sinistraParticolare veduta esterna di

Porta Torlaro,tratto ocidentale delle mura

Sopra al centroPorta Torlaro

Sopra a destraPorta Molino, estremità

settentrionale di via Medaglied'Oro, ricostruita in pietra di

Finale nel 1831

Town gates

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"Otia corpus alunt, animus quoquepascitur illis"1

E davvero il riposo nutre il corpo erinfranca la mente predisponendoli anuovi cimenti, a nuove fatiche.Questa la lezione desunta dai padrilatini e dagli ingauni saggiamenteapplicata nel quotidiano. Emblema ditanto insegnamento il passo di Ovidioche non condanna ma celebra l’otiumquale ristoro per le membra e l’animoumani. Il lavoro dei campi e l’attivitàmarinara, l’applicazione dello ius e lenumerose professioni ad esso corre­late, trovarono opportuna pausa nella

frequentazione di terme e teatro. Ciò a misura del profondo acco­glimento di quello che gli studiosi definirono il modus vivendilatino.L’antica Albingaunum a lungo ha conservato, tra le sue zolle,monumentali indizi circa l’antico culto del tempo libero intesoquale compensazione al tempo della fatica, occasione per unadistensione della mente nonché preziosa opportunità di socializza­zione.

Il tempo libero

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Anfore vinarierinvenute ad un

miglio dalla costa diAlbenga,

Museo NavaleRomano

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“Otia corpus alunt, animus quoque pascitur illis”

That was the lesson of the latin fathers, and wisely applied every day by the Albengacitizens. The emblem of this lesson, the words of Ovid do not condemn, but celebratethe otium (idleness) as a refreshment for human body and soul. Work in the fields,the sea-going activity, the work of lawyers and judges could find, in this way,pleasant moments by going to the baths and to the theatre. This meant a deepreception of the latin modus vivendi (way of living). The old Albingaunum, for along time conserved, among its fields, important traces of the ancient culture ofspear time activity, intended as a compensation for the fatigues of work, goodmoments for relaxing the mind, and precious moments to socialize.The river shore, that had before another course to the North of the town, showstoday the remains of an important health giving warm water spring, highly valuedtestimony to the culture and prosperity of the citizens during the time of RomanEmpire. On the slopes of the San Martino mount, the remains of an amphitheatrehave been revealed. The building, that probably goes back to between II and IIIcenturies, was able to seat thousands of spectators, who came there to enjoy to thespectacle of roman gladiators.

Il greto del fiume, che in antico teneva altro corso, accoglie i restidi un imponente edificio termale, preziosa testimonianza dellacultura e prosperità cittadine ai tempi dell’Impero.Sulle pendici del Monte di San Martino, la terra ha inoltre restituitoalla luce un anfiteatro. Presumibilmente eretto tra il II e III secolo,l’edificio era in grado di accogliere alcune migliaia di spettatori làconvenuti per assistere agli spettacoli gladiatori. Preziosa testimo­nianza circa la tradizione ludica del Ponente Ligure in epocaimperiale, l’anfiteatro presenta una valenza storico-archeologicadi grande spessore unitamente a un sedimento di passioni e bisogniche da un passato lontano recano ancora attuale testimonianza.1 Ovidio, Epistulae ex Ponto (1, 4, 21)

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Free time

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Veduta panoramicadella piana di

Albenga,sullo sfondo

l'isola Gallinaria

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“Questo è il monumento che ogniturista dovrebbe visitare”

Così scriveva a inizio Novecento, WalterTyndale pittore ed autore di un preziosovolume dedicato ai tesori della RivieraLigure.1Posto a lato della Cattedrale, il Battisterorappresenta dunque un insigne monu­mento della Liguria paleocristiana. Inti­tolato a Giovanni Battista, data, presu­mibilmente, agli anni della ricostruzioneoperata, tra il 415 e il 421, dal generale efuturo imperatore Flavio Costanzo.pianta esterna, decagona, corrispondequella interna, ottagona, fregiata di ottonicchie che guardano all’esterno attraversofinestre in origine molto allungate, rialzatesuccessivamente, intorno all’VIII secolo.Tra una nicchia e l’altra, otto colonne in

granito sormontate da capitelli corinzi fanno mostra di sé, circon­dando una vasca, anch’essa ottagona, destinata in origine al primitivobattesimo ad immersione. A fregio di una delle nicchie, una splen­dida decorazione a mosaico, databile al V-VI secolo d. C., ritenutatra le più pregevoli opere d’arte presenti in Liguria.Documento di grande spessore artistico e filosofico, esprime un

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Battistero

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Decorazione amosaico,

nicchia delpresbiterio

(V-VI secolo) d. C.,Battistero

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“This is the monument that every tourist should visit”

With these words Walter Tyndale, painter and author of a book on the LigurianRiviera, wrote at the beginning of the XX century about the Baptistery. Located onone side of the Cathedral, it represents an important monument of Early ChristianLiguria. Dedicated to John the Baptist, it was built around the years 415 to 421, byFlavio Costanzo, General and future Emperor. To the decagon exterior plancorresponds the octagon interior one, that is adorned with eight niches lookingoutwards through lengthened windows. Between the niches there are eight granitecoloumns, with corinthian capitals on the top; these niches encircle an octagonalfont originally used for total immersion baptism. A splendid mosaic decoration,dated between the V-VI century A.D. adorns one of the niches, this is consideredone of the most valuable works of art in Liguria.

soggetto ed uno stile di matrice tipicamente bizantina. Sullo sfondodi un cielo cobalto, punteggiato di stelle, campeggia il monogrammadi Cristo, circondato da dodici colombe, simbolo dei dodici apostoli,mentre due agnelli, sul fondo della nicchia, guardano alla Croce,espressione del martirio per la redenzione dell’umanità. Splendide,inoltre, le transenne, in pietra arenaria traforata, presenti in luogodi alcune finestre. A copertura dell’edificio, un tetto ligneo, contegoli di imitazione romana, sostituisce la cupola originaria, demolitadurante i restauri del 1900. 1 Walter Tyndale, An artist in the Riviera. London: Hutchinson & Co, 1914

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Sopra a sinistraBattistero a pianta

decagona esternamente(V secolo d. C.)Sopra al centro

Particolare decorativo di unafinestra, Battistero

Sopra a destraVeduta dell'interno del

Battistero a pianta ottagonale,particolare della vasca

battesimale centrale adimmersione

The Baptistery

Page 23: Ci vado ad occhi chiusi

Finestra decorata conbassorilievilongobardi,

Battistero

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Coeva del Battistero, sorgeva tra il IVe V secolo, la primitiva Cattedraleingauna. Icona di una comunità ec­clesiale che a San Giovanni volleispirare la propria attività di aposto­lato, avrebbe condiviso con lo stessoBattistero l’intitolazione al Battista,perlomeno fino all’XI secolo quandovenne dedicata all’Arcangelo Michele.Dell’antica basilica paleocristiana nullarimane, mentre numerosi indizi te­stimoniano dei vari rifacimenti operatinel corso dei secoli. Sensibilmente piùbasso, l’edificio romanico subì suc­cessivi rialzamenti a misura dellagraduale sopraelevazione del suoloingauno. Romanica, pertanto, risulta,

la parte bassa della facciata e romanici gli elementi decorativitrasferiti sulla parte alta della costruzione gotica. A quest’ultima siriconducono le navate laterali, i due portali minori del fronteprincipale e un terzo, posto sul fianco sinistro dell’edificio.

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Cattedrale diSan Michele

Page 25: Ci vado ad occhi chiusi

Rosone della facciata della Cattedrale di

San Michele

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The first Cathedral of Albenga was built between the IV and the V centuries, likethe Baptistery, and since XI century it was dedicated to the Archangel Michael.There are no traces of the Early Cristian Basilica, but a lot of signs show insteaddifferent building activity through the centuries. The lowest part of the facade andthe decorative motifs of the highest part of the gothic construction are romanesque.To this last part belong also the aisle, two minor doors and a third one, located onthe left side of the building. The central door, dated 1669, is baroque. The bell toweris also a splendid symbol of the late-gothic ligurian architecture. It was added tothe church in the XIII century. After the Middle Ages, the Cathedral interiors hadbeen further rebuilt in the baroque style and taste. In 1582 the paving inside hadbeen raised to bring it to the same level as the Piazza outside.

Barocco, invece, il portale centrale, datato al 1669.Sontuosa testimonianza d’architettura tardo-gotica ligure, lo stessocampanile, annesso alla chiesa nel corso del XIII secolo.Trascorsa l’epoca medioevale, gli interni della cattedrale subironoulteriori rifacimenti in armonia con la sensibilità ed il gusto barocchi.Risale al 1582 l’innalzamento della pavimentazione, così portata allivello della piazza, per volontà del vescovo Luca Fieschi. Conse­guentemente, furono innalzate le tre navate e l’abside. Le stessecolonne, rivestite, assunsero la foggia di pilastri squadrati succes­sivamente decorati.

Sopra a sinistraParticolare decorativo

del portale,Cattedrale di San Michele

Sopra al centroCattedrale di San Michele con

campanile e Torre ComunaleSopra a destraFacciata della

Cattedrale di San Michele(XI-XIII secolo d. C.)

The Cathedral

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Ciclo di affreschi dellanavata centrale,

Cattedrale diSan Michele

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“Sbucati dietro San Michele, ciritroviamo sulla piazza dei Leoni,in faccia ai tre leoni di granito che,malgrado le ingiurie degli anni, siostinano a difendere la soglia delloro padrone.”

Poche efficaci parole che StéphenLiégeard1, scopritore della “CostaAzzurra”, nel 1887 volle dedicare aduno degli scorci più caratteristicidell’antico nucleo ingauno: la piazzadei Leoni. Adagiati sull’acciottolato,recante lo stemma dei marchesi delCarretto, vegliano, silenziosi custodi,quale ricordo romano della famigliaCosta, prestigioso e potente casatocittadino, la cui dimora, oggi adibita

a Palazzo Vescovile, guarda sulla piazza e ai suoi leoni, ivi condottidall’Urbe nel lontano 1608. Ulteriore elemento d’arredo, l’absidestessa della cattedrale; con la sua teoria di fregi ed archetti pensiliconferisce al sito una dimensione scenografica fortemente suggestiva.Elemento enfatizzante di tanta bellezza, la maestosa verticalitàespressa dalla torre Costa-Balestrino.

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Piazza dei Leoni

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Statua raffiguranteun leone in pietra

piperina, sullo sfondobasamento dellacasa-torre dellafamiglia Costa,

Piazza dei Leoni

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Three granite lions on the cobbled pavement with the coat of arms of the marquisDel Carretto, were brought to this square from the Urbe (Roma) in late 1608, asroman recall of the Costa family, a prestigiuos and powerful house of the nobility.The Cathedral apse represents a further decorative element; with its friezes anddecorativs arches it gives to this place a strong suggestive dimension of majesty.An important aspect of this beauty is the vertical impression espressed by the towerof the Costa-Balestrino family. This brick structure, dated from the XIV century, isdecorated with three lines of arches and with a ghibelline battlement, that makesit one of the most beautiful and better kept towers of the whole city. About thetower Liégeard wrote:"...quadrangolar tower with battlements, the roof of which serves today only as a viewingpoint for the snow- clad mountains, coastal white villas and of the far distant blue visionof Portofino, situated beyond the Gulf of Genoa."

Struttura in laterizio, databile al XIV secolo, si fregia di tre ordinidi archetti pensili e di una merlatura ghibellina, che ne fanno unadelle torri più belle e meglio conservate dell’intera città. Addossataal Palazzo Costa-Del Carretto, di lei, prodigioso pennacchio, lostesso Liégeard scriveva:

"…torre quadrangolare, merlata, aerea, la cui piattaforma, ormaideserta d’arcieri, non serve che a riunire in un’unica visione, lecime nevose delle Alpi, le bianche ville della costa e la punta bluastradi Portofino, al di là del Golfo di Genova."

1Stéphen Liégeard, La Côte d’Azur. Paris: Ancienne Maison Quantin, 1894

Sopra a sinistraTesta di leone in pietra piperina,

particolare, Piazza dei LeoniSopra al centro

Casa-torre della famiglia Costa(XIII secolo d. C.),

Piazza dei LeoniSopra a destra

Statua di leone in pietra piperinasu piedistallo, Piazza dei Leoni

Leoni square

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Statua raffiguranteun leone in pietra

piperina; sullo sfondoparticolare decorativo

dell'abside dellaCattedrale diSan Michele,

Piazza dei Leoni

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Albenga, città fortificata preromanadel Ponente ligure, trascorse indenneattraverso i secoli e le battaglie fre­giandosi di un passato glorioso. Lavita scorreva declinata secondo iprincipi del diritto romano. E fu civiltà.Divenuto importante municipium,prosperava nella pax romana, do­tandosi di imponenti strutture qualiterme, porto, acquedotto e teatro.Cullate, poi, dalla vicina risacca, levirtù civiche sopravvissero, all’ombradelle torri, nonostante le oscure vi­cende dell’età medioevale. Correval’anno del Signore 1098, Albengaponeva i suoi mezzi al servizio di unanobile causa: la prima Crociata.Di lì a poco, nel 1159, il giuramentodi fede ghibellina all’imperatore Fe­

derico Barbarossa e le aspre contese con Genova, avversaria disempre, che aprirono, tra alterne vicende, l’annosa sudditanza allasuperba Repubblica. L’epoca moderna vide la città piegata a unprogressivo declino. Occasione superstite di lustro e prestigio, laresidenza episcopale e la sede della Diocesi. Eretta a capoluogo di

Albenga ierie oggi

3 0

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Tre ordini di archettipensili, particolare

decorativo della torredella casa Costa,

(XIII d.C.),Piazza dei Leoni

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Albenga, pre-roman centre of the Ligurian Ponente, became an important“municipium” of the “pax romana”; it was provided with majestic structures:thermal baths, harbour, acquedocts and theatre. In the year 1098 Albenga put itsworks at the disposal of a noble cause: the first crusade, in this way the city obtainedimportant maritime and commercial privileges. In the modern period the townsuffered a progressive decline, under the growth of the Republic of Genoa. Theepiscopal residence and the Diocese seat are testimony of honour and prestige. Inthe year 1818 Albenga was designated capital of a province, with jurisdiction overthe territory from Andora to Finale. In January 1927, Albenga came under theprovince of Savona.Today Albenga presents the image of a rich centre, able to bring together the differentpeople who live there. Agricolture, commerce and tourism are true faces of thesame reality. Last but not least, the richness of the artistic and monumental wealth.

Provincia nel 1818, ebbe la propria giurisdizione sul territorio daAndora a Finale. In seguito sarebbe passata sotto la provincia diSavona. Era il gennaio del 1927.Oggi, Albenga offre di sé l’immagine di un ricco centro, capace diarmonizzare le diverse anime che in essa convivono. Agricoltura,commercio e turismo sono i volti, ciascuno autentico, di una stessarealtà. Ciò, in virtù di un privilegio immanente: l’ubertà della pianaconiugata con la posizione geografica che rese Albenga croceviadi scambi e comunicazioni. Ultimo, imprescindibile aspetto, laricchezza del patrimonio artistico e monumentale, sigillo a unastoria lontana di cui Albenga è innegabilmente ed orgogliosamentefiglia.

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Sopra a sinistraViale alberato,

oggi Martiri della Libertà,antica "via alla marina"

fiancheggiata da numerosevillette del primo Novecento

Sopra al centroLa piana di Albenga con

terreni agricoli e serreSopra a destra

Strutture e servizi turisticisul lungomare di Albenga

Albenga yesterdayand today

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Carciofi spinosi, unodei quattro prodotti

D.O.P. insiemeall'asparago violetto, ilpomodoro cuor di bue ela zucchina trombetta;

simboli delle cultureagricole della

piana di Albenga

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Fuori dalla cinta muraria, irta di torrie sontuosi palazzi, correva l’antica viaalla marina. Fiancheggiata da unateoria di orti e acquitrini, inseguiva,da tempo immemore, l’onda azzurradel mare, d’anno in anno sempre piùdistante dalle porte cittadine.

Col tempo, da strada polverosa e riarsa dal sole, divenne unincantevole viale ombreggiato di freschi tigli che riparavano, ospitidiscreti, il passeggio di cittadini e turisti.Nasceva, frattanto, pietra su pietra, la strada ferrata; nel suo percorsosferragliante il simbolo del progresso e di una crescita civile rapi­damente espansa a tutti gli strati della popolazione.Correva l’anno 1870.Gradualmente, a misura delle mutate condizioni sociali ed econo­miche della città, il Viale cresceva.

Viale Martiridella Libertà

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Outside the city walls, rich in towers and sumptous palaces, run the old road to thesea. Flancked by vegetable gardens and rivulets, the old sea road used to followthe shoreline, year after year becoming more distant from the city gates. At thebeginning dusty and parched road, it became later a very nice and shady avenue,with tall lime trees, good shelter for citizens and tourists walking along. In themeantime, stone by stone, the railway was built. It was the year 1870 and it becamea symbol of the progress and of a civil growth, to the advantage of the wholepopulation. Gradually, with the different social and economic position of the town,the avenue grew with small villas and gardens. They were the expression of a newresidential building trade and the image of an emerging social class, the middleclass that was looking for new places outside the city walls, leaving to the nobiltythe historical palaces of the historical centre.

Al civico 1, destinato ad accogliere i giochi di intere generazioni,sorse l’edificio dell’Asilo “Ester Siccardi”, mano a mano affiancatoda villette e giardini, espressione di una nuova edilizia residenzialee immagine di una classe sociale emergente, quella borghesiaimprenditoriale che cercava nuovi spazi extra moenia, lasciandoalla nobiltà gli storici palazzi del centro cittadino.

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Sopra a sinistraParticolare decorativo in stile

eclettico di una villetta,viale Martiri della Libertà

Sopra al centroViale Martiri della Libertà

nei primi del NovecentoSopra a destra

Particolare decorativo in stileneogotico di una villetta,

viale Martiri della Libertà

Martiri della Libertàavenue

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Il raddoppio della linea ferroviaria, a metà degli anni Trenta, diedeimpulso a una campagna edilizia che dai terreni limitrofi si espansein direzione della marina. Nel dopoguerra la zona conobbe unulteriore sviluppo per nulla regolato da una coerente pianificazioneurbanistica. Case e palazzi sorgevano in funzione della sempre piùassidua presenza di un turismo balneare. In quegli stessi anni lacittà si andava dotando di strutture ricettive dedicate. Nasceva cosìl’Ingaunia, primo stabilimento balneare, mèta di svago per turistie residenti desiderosi di una pausa tra i flutti e il sole della Riviera.Superbo contrappunto a un’incalzante modernità, s’erge tutt’oggi,

Viale Italia

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The railway line was doubled in the middle of the ‘30s. That gave an importantboost to a building campaign spread out in the direction of the sea not checked byany coherent urban planning. Houses and palaces grew up because of the moreand more popular bathing tourism. It was a leisure time destination for touristsand residents wishing a work break in the sea and the sun of the Riviera.The Blockhouse, a powerful bastion on a square plan and with lookout towers, risesstill today, not far from the sea, situated as a litoral defence against the GenoaRepublic, in 1586. It is the proud symbol of a coming modernity.

a breve tratto dal mare, la costruzione del Fortino, possente bastionea pianta quadrata, munito di guardiole angolari, posto a difesa dellitorale dalla gloriosa Repubblica genovese nel lontano 1586. Accoltonel cuore dell’odierna Piazza Europa, troneggia, gigante silenzioso,ormai muto di guardie e d’armi, soffocato nel cemento di unarecente edilizia residenziale.Intorno al 1300, il litorale prese ad arretrare distanziandosigradualmente dalla Porta Marina, storico accesso alla città murata.Causa di tale arretramento, i continui apporti alluvionali del fiumeche, deviato il primitivo corso a nord della città, scorreva ora a sudlambendo le terre dell’antico suburbio. Di tanta storia, solo le pietrerimasero al sole, discorrendo con qualche sparuto filo d’erba diantiche incursioni e di pirati dalla pelle mora.

Sopra a sinistraAccesso privilegiato al mare,

Viale ItaliaSopra al centro

Immagine dei primianni Cinquanta,Piazza Marconi

Sopra a destraBastione cinquecentesco eretto

dalla Repubblica genovese adifesa del litorale,

Piazza Europa

Italia avenue

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Il Mar Ligure, soprattutto nella suaporzione occidentale, raggiungeprofondità notevoli a breve distanzadalla costa. Oltre la piattaforma con­tinentale che dalla riva si estende finoa 200 metri di profondità, il fondalemarino scende rapidamente fino allabatimetria dei 2.000 metri, dove inizial’ambiente pelagico.Una serie di fattori, quali l’azione deiventi di maestrale e di tramontana,delle correnti, ma soprattutto la con­dizione di omeotermia invernale,consentono il rimescolamento delleacque e la conseguente risalita in su­perficie dei sali nutritivi, che in altrimari rimangono in gran parte confi­

nati nelle acque profonde. L’apporto di tali sostanze permette losviluppo del fitoplancton, che si trova alla base della rete alimentaree costituisce il nutrimento dello zooplancton, a sua volta preda dipesci, cefalopodi e mammiferi marini.Il gamberetto eufasiaceo Meganyctiphanes Norvegica, infatti, èl’alimento principale della Balenottera Comune, la quale, insiemead altre sei specie di cetacei, frequenta regolarmente le acque del

Il Mar Ligure

3 8

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Stenella striata(stenella coeruleoalba)con cucciolo, una delle

specie più numerosepresenti nel Santuario

Internazionaledei Cetacei,

area marina protetta

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The Ligurian Sea, most of all in the West part, has remarkable depths, not far awayfrom the coast: the sea depth slopes down quiekly until 2.000 metres, where thepelagic environment begins. Many factors, among these the action of mistral andnotherly winds, the currents, and most of all the winter omeotermia condition,allow the mixing of the waters, and the consequent bringing to the surface of thenutritive salts, that allow the developement of the fitoplancton, the food of thezooplancton, in its turn prey of fishes, cephalopods and marine mammals. Theeufasiatic shrimp Meganyctiphanes Norvegica, is in fact the main food of thecommon whale, which, with a further six kind of cetaceans, regularly frequents thewaters of the Ligurian Sea. The abundance of food makes the High Tirrenian watersone of the areas in the Mediterranean basin with the biggest concentration ofcetaceans. To safeguard this richness, in 1999 the “International Sanctuary forCetaceans” was founded, that is a big protected marine area of internationalimportance.

Mar Ligure. L’abbondanza di nutrimento fa sì che, nell’ambito delMar Mediterraneo, le acque alto tirreniche rappresentino una dellearee a maggiore concentrazione di cetacei.Ognuna delle specie presenti è caratterizzata da un habitat prefe­renziale, strettamente correlato alla profondità del fondale; possiamocosì distinguere specie costiere, di scarpata, pelagiche. Tuttavia,non esistendo in mare confini precisi, i mammiferi marini possonospostarsi liberamente ed essere talvolta avvistati in zone inusuali.Per tutelare una tale ricchezza, è stato istituito nel 1999 il "SantuarioInternazionale per i Cetacei", grande area marina protetta a caratteresopranazionale che coinvolge, oltre l’Italia, la Francia ed il Principatodi Monaco.Marco Ballardini, Barbara Nani, Sulla rotta delle balene.Imperia: Liguria da Scoprire, 2000

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The ligurian sea

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Esemplare dibalenottera comune

(balaenoptera physalus)specie presente in circa

1.000 esemplari nelSantuario Internazionale

dei Cetacei,area marina protetta

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Piccola isola, popolata in anticoda colonie di galline selvatiche,a queste deve il proprio nome,come narrano alcune pagine diVarrone e Columella. Le suerocce e i suoi seni, già in tempiremoti, costituirono un puntodi riferimento per la naviga­zione offrendo sicuro apprododurante i fortunali. Plausibileconferma, la serie di reperti,provenienti dai fondali circo­stanti, databili al V secolo a.C.ed oggi conservati presso ilMuseo Navale Ingauno.Agli albori del Cristianesimo,

numerose piccole isole venivano scelte a ricovero da quanti aspi­rassero a un’esistenza ritirata dal mondo, da condurre in meditazionee preghiera; tra queste la stessa Gallinaria dove visse nascosto inuna grotta San Martino di Tours, sfuggito alla persecuzione ariana.Di lì a poco, sarebbe sorta un’abbazia benedettina i cui possedimenti,in epoca medievale, avrebbero investito la terra ferma, sino allepiù lontane plaghe di Provenza e Catalogna. Posta sotto la protezionedella Santa Sede, con bolla pontificia del 1169, l’abbazia visse nel

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L'isolaGallinaria

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This little island is so called because of the wild hens which have populated it, andit had long been a reference point for navigation, offering a safe shelter duringstorms. A number of relics of the V century B.C. are today kept in the Naval Museumof Albenga. At the beginning of Christianity a lot of little islands were chosen bypeople who wanted to lead a hermit-like existence with meditation and prayer, andin Gallinaria island San Martino from Tours lived hidden in a cave, to flee from thearyan persecution. The only surviving monument is the look-out tower, that waserected in the XVI century by the Genova Republic, as a defence against the fearfulraids of the barbarials. In 1989 the island became a Regional Nature Park and kept,during the centuries, a strong importance in nature with its mediterranean vegatation,while the surronding jealous sea hides wonderful settings populated by actinias,gorgonias and sea stars.

XIII secolo un progressivo declino con graduale alienazione deibeni.Monumento superstite, la torre di vedetta innalzata nel XVI secolodalla Repubblica genovese a difesa del litorale ingauno. Erano,quelli, gli anni delle temutissime incursioni barbaresche.Istituita nel 1989 Parco Naturale Regionale, l’isola ha conservato,attraverso i secoli, una spiccata valenza naturalistica, declinata,sotto il cielo, da una vegetazione mediterranea, mentre il mare cela,geloso custode, splendidi scenari popolati da attinie, gorgonie estelle marine.

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Sopra a sinistraIsola Gallinaria, Parco Naturale

Regionale dal 1989,sullo sfondo la piana di Albenga

Sopra al centroVegetazione spontanea tipica

della macchia metiterranea;sullo sfondo spettacolari scoglieree falesie del versante orientale,

isola GallinariaSopra a destra

Torre d'avvistamentoeretta nel XV secolo dalla

Repubblica di Genova,isola Gallinaria

Gallinaria island

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La Liguria, terra aspra di rocce e sale, perennemente in bilico tracielo e mare, ebbe in dono brevi oasi di piano. Una di queste zone,palmo a palmo sottratta al limo del fiume Centa, divenne sede degliIngauni, gente fiera e tenace, formatasi all’aspro insegnamento delmare, per secoli curva su zolle dure da dissodare contendendoleora al monte, ora all’onda che vorace lambiva la costa.L’umile mensa di questi liguri era composta di alimenti essenziali,quali farina, ortaggi e legumi; frutta, formaggi, olive ed olio, preziosoestratto della loro spremitura. Inoltre era sicuramente noto agliIngauni il valore del pesce e dei frutti che il mare poteva offrire.Celebre divenne il Moretum, componimento in esametri dell’Ap­

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Olio e tradizionigastronomiche

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Ligurian land, harsh, full of rocks and salt, always balanced between the sea andthe sky, gifted with small oases of fertile land. One of these zones, little by littlestolen from the bed of the river Centa, became the seat of the Ingauni, people proudand tenaceous, brought up by the harsh teachings of the sea, for centuries bent overbarren soil so difficult to plough, struggling with the waves hungry for the land atthe seas edge.The humble dinner table of these people was provided with simple essentials offood, like flour, vegetables and products of the kitchen garden; various fruits, cheese,olives and olive oil. And also the value of fish and seafruits was certainly wellknown by the Ingauni.In literature one can find the recipe for making a frugal type of focaccia, flavouredwith garlic cheese, rue and olive oil; simple ingredients of a poor kitchen, seasonedwith a touch of poetry.The witness of a culture rooted in olive oil and a peasant culture can be seen at theMuseum of Olive Oil at Sommariva, which throughout a path of history and localtradition, leads the interested and curious visitor into the recent past in which iseasy to recognise themselves.

pendix Vergiliana, nel quale è descritta la preparazione di unafrugale focaccia insaporita con formaggio a base di aglio, ruta eolio d’oliva; ingredienti semplici, d’una cucina povera, soffusid’autentica poesia. La poesia della terra, di mani nodose, strette adimpugnare la vanga, levate a colpire i buoi che lenti fendono lezolle con l’aratro, dall’alba al tramonto. La poesia del sole, chediscreto conduce ad un nuovo giorno. La poesia degli aromi,dell’acre odore del fumo, della fiamma che crepitando tra le pietredel focolare cuoce nuova pietanza per colui che si accinge allaquotidiana fatica.A testimonianza della radicata cultura dell’olio e di una civiltàfortemente contadina rimane il Museo “La Civiltà dell’Olivo”dell’Antico Frantoio Sommariva che, attraverso un percorso distoria e tradizioni locali, conduce il visitatore attento e curioso adun vicino passato nel quale sarà facile riconoscersi.

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Olive oil and foodtraditions

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Tourist offer Albenga can be visited along the “Ci Vado ad Occhi Chiusi” itinerary, the Romanroad “Julia Augusta” and and inland, all year round. Kronos -Tourism &Development organizes guided tours and tourist packages for all needs: for thedisabled, for organized and school groups, providing guided tours, hotelaccommodation, boat trips, food tasting, visits to garden centres, cooking courses,school trips and school camps. Possibility of bikes hiring.

Coop. KRONOS - Turismo & Sviluppo, phone +39.0182.545675 (fax 0182.559463)

E’ possibile visitare Albenga, il percorso “Ci Vado ad Occhi Chiusi”,la strada romana Julia Augusta e l’entroterra in qualsiasi periododell’anno. La Cooperativa KRONOS - Turismo & Sviluppo si occupadi organizzare visite guidate e pacchetti turistici per ogni tipo dirichiesta (disabili, gruppi organizzati, scuole), fornendo guideturistiche, alberghi, agriturismo, ristoranti, uscite in barca,degustazioni guidate, visite alle aziende agricole, corsi di cucina,gite scolastiche e campi scuola.Presso la sede della Cooperativa e presso l’Ufficio InformazioniTuristiche sono disponibili, per turisti individuali, ausili vocali ebiciclette a noleggio per percorrere l’itinerario in autonomia. Inalternativa, per gruppi organizzati, sono a disposizione guideturistiche abilitate.

Coop. KRONOS - Turismo & SviluppoTel. 0182.545675 - Fax 0182.559463 - Mail: [email protected]

L'offerta turistica

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La Cartina - The map

Pannello 1 Pontelungo in prossimità dell'accesso al pontenear the access to the bridge

Pannello 2 Basilica di San Vittore lungo il viale, di fronte agli scavialong the avenue, in front of the ruins

Pannello 3 Le porte della città alla base di porta Molinoat the base of Molino door

Pannello 4 Il tempo libero in piazza delle Erbein Erbe square

Pannello 5 Battistero di fronte al Museo Diocesanoin front of the Museum

Pannello 6 Cattedrale di San Michele in piazza San Michelein San Michele square

Pannello 7 Piazza dei Leoni in fondo alla piazza dei Leoniat the bottom of Leoni square

Pannello 8 Albenga ieri e oggi in largo Doria, lato p.zza del Popoloin largo Doria, side Popolo square

Pannello 9 Viale Martiri della Libertà lungo il viale, lato destroalong the avenue, right side

Pannello 10 Viale Italia lungo il viale, lato destroalong the avenue, right side

Pannello 11 Il Mar Ligure in lungomare Andrea Doriaalong the seafront Doria

Pannello 12 L'isola Gallinaria in lungomare Cristoforo Colomboalong the seafront Colombo

Pannello X Olio e tradizioni gastronomiche in piazza Torlaroin Torlaro square

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Dagli ultimi dati risulta che il numero dei Soci del Lions ClubInternational è 1.307.549. Molte le donne che stanno scoprendole opportunità di servizio offerte loro dai Lions Club e stannodimostrando la loro passione ed impegno nel servire accettandoimportanti incarichi di leadership a livello di club, di distrettoe internazionale.

Il Lions Club - Albenga Host fu fondato nel 1969 e da 34 anniè gemellato con il Lions Club Cassis les Calanques con il qualedall'anno 1980 al 1998 ha svolto un “service” di vacanze studioper studenti.

Ad Albenga il Club ha sempre avuto uno stretto legame con laCroce Bianca alla quale donò una nuova vettura attrezzata insostituzione di quella alluvionata nel novembre 1994 e altriinterventi mirati hanno interessato l'Istituto Domenico Trincheri.Anche il patrimonio artistico della città è stato oggetto diriqualificazione e conservazione: la pulitura e l'illuminazionesolare del Pontelungo nel 1999, il restauro delle porte e dellemura del centro storico nel 2002, il rinnovo dell'affresco delpittore Romano Stefanelli nella Chiesa del Sacro Cuore.

Il percorso “Ci Vado ad Occhi Chiusi” rientra nel più ampioprogetto di respiro internazionale denominato “SightFirst” chein 15 anni ha ridato la vista a 27 milioni di persone nel mondointero senza distinzione di razza e di religione.

Lions Club - Albenga Host

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Ci Vado ad Occhi ChiusiItinerario Turistico per Disabili

Da una idea diDario Urselli

Progettista e Design GraficoGianluca Fragapane

TestiPatrizia Valdiserra

Versione ingleseElisabetta Polesello, Peter e Marjorie Munn

Versione brailleAngela Pastorino, UIC Savona

AcquarelliBinny Dobelli

tratti dal volume “Albenga Viva”, Bacchetta Editore

Ringraziamenti particolari aMariuccia Grangiotti, Alfonso Salata, Claudio Ronco,Antonello Tabbò, Mauro G. Zunino, Pina Verrazzani,

Sergio Savoré, Diego Distilo e Enza Santoriello

Referenze fotograficheAPT Riviera delle Palme, Libreria antiquaria Scripta Manent,Carlo Lovisolo, ECT Europe Map Tourisme, Daniele Griggio,

Michela Ciccione, Giusi Photo Express, Mauro Parezzan,archivio Cooperativa KRONOS - Turismo & Sviluppo

StampaLa Greca Arti Grafiche - Forlì

Progetto cofinanziato da

Coop. KRONOS - Turismo & Sviluppolungomare Doria, 5 - 17031 Albenga SVTel.: 0182.545674/75 - Fax: 0182.559463

Comunità Europea

Regione Liguria

con il sostegno economico di

Lions Club - Albenga Host

con il patrocinio di

con il contributo del

Comune di Albenga

In collaborazione con

Unione Italiana dei Ciechi

U.I.L.D.M.

Consulta dei Disabili