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CAPITOLO 1 Teoria della mano invisibile L’economia può essere analizzata come un’interazione tra due attori privati, questi interagiscono come sorretti da una “mano invisibile” , questa logica teorica però può essere ammessa solo se sono valide:la completa libertà nell’attività economica, la perfetta razionalità degli individui e la presenza di mercati perfettamente concorrenziali. L’egoismo degli individui nel perseguire i propri interessi porterà il sistema economico in una situazione di ottimo generale. Considerando un rapporto economico tra due individui questo avrà massima efficienza quando il contesto istituzionale permetterà la libertà delle azioni economiche. I due individui effettueranno volontariamente lo scambio quando entrambi avranno trovato un tornaconto personale arrivando quindi ad un prezzo di equilibrio. Dopo lo scambio tutti stanno meglio e quindi sta meglio la società nel complesso. In opposizione alla teoria liberale vi è chi sostiene che, se gli individui cercano il loro rendiconto non otterranno l’ottimo (teoria Keynesiana). Questo è spiegato dalla teoria dalla “teoria dei giochi” ad esempio con il “dilemma del prigioniero”.dati due prigionieri A b, il p.m. decide di convocarli separatamente per fargli la medesima proposta. Ad A propone di liberarlo se confessa e l'altro B non confessa, dando a quest’ ultimo 30 anni,se entrambi confessano prendono 20 anni ,se nessuno dei due confessa prenderanno 10 anni(la migliore proposta per entrambi,ma visto che non possono sapere chi dei due confesserà o non confesserà, per arrivare a quest’ultima soluzione entrambi si dovrebbero fidare. È quello che in economia sosterrebbe la mano invisibile) Perché un mercato si formi e funzioni deve essere efficacemente sorretto da una mano “visibile” e le istituzioni (lo stato), che interviene quando vi sono dei fallimenti con:leggi o regolamenti e tasse CAPITOLO 2 FLUSSO CIRCOLARE DEL REDDITO E P.I.L. Il “prodotto interno” è l’insieme di beni e servizi prodotti sul territorio nazionale, a prescindere dalla nazionalità di chi percepisce i relativi redditi. Il “prodotto nazionale” è l’insieme dei beni prodotti mediante fattori della produzione nazionali, ovunque residenti. Il PIL è il valore di tutti i beni finali e i servizi prodotti all’interno di un Paese. A fine ciclo produttivo i macchinari devono essere sostituiti, il valore dei macchinari consumati nel processo produttivo prendono il nome di ammortamento. Il prodotto (nazionale o interno) netto si ottiene sottraendo gli ammortamenti dal prodotto (nazionale o interno) lordo. Il PIL a prezzi correnti è il valore dei beni prodotti nell’anno considerato calcolato ai prezzi di quello stesso anno. Il PIL a prezzi costanti è il valore dei beni prodotti nell’anno considerato, calcolato ai prezzi di un determinato anno base.

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riassunto chimica base

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CAPITOLO 1

Teoria della mano invisibile Leconomia pu essere analizzata come uninterazione tra due attori privati, questi interagiscono come sorretti da una mano invisibile , questa logica teorica per pu essere ammessa solo se sono valide:la completa libert nellattivit economica, la perfetta razionalit degli individui e la presenza di mercati perfettamente concorrenziali. Legoismo degli individui nel perseguire i propri interessi porter il sistema economico in una situazione di ottimo generale. Considerando un rapporto economico tra due individui questo avr massima efficienza quando il contesto istituzionale permetter la libert delle azioni economiche. I due individui effettueranno volontariamente lo scambio quando entrambi avranno trovato un tornaconto personale arrivando quindi ad un prezzo di equilibrio. Dopo lo scambio tutti stanno meglio e quindi sta meglio la societ nel complesso. In opposizione alla teoria liberale vi chi sostiene che, se gli individui cercano il loro rendiconto non otterranno lottimo (teoria Keynesiana). Questo spiegato dalla teoria dalla teoria dei giochi ad esempio con il dilemma del prigioniero.dati due prigionieri A b, il p.m. decide di convocarli separatamente per fargli la medesima proposta. Ad A propone di liberarlo se confessa e l'altro B non confessa, dando a quest ultimo 30 anni,se entrambi confessano prendono 20 anni ,se nessuno dei due confessa prenderanno 10 anni(la migliore proposta per entrambi,ma visto che non possono sapere chi dei due confesser o non confesser, per arrivare a questultima soluzione entrambi si dovrebbero fidare. quello che in economia sosterrebbe la mano invisibile) Perch un mercato si formi e funzioni deve essere efficacemente sorretto da una mano visibile e le istituzioni (lo stato), che interviene quando vi sono dei fallimenti con:leggi o regolamenti e tasse

CAPITOLO 2

FLUSSO CIRCOLARE DEL REDDITO e P.I.L.Il prodotto interno linsieme di beni e servizi prodotti sul territorio nazionale, a prescindere dalla nazionalit di chi percepisce i relativi redditi. Il prodotto nazionale linsieme dei beni prodotti mediante fattori della produzione nazionali, ovunque residenti.

Il PIL il valore di tutti i beni finali e i servizi prodotti allinterno di un Paese.

A fine ciclo produttivo i macchinari devono essere sostituiti, il valore dei macchinari consumati nel processo produttivo prendono il nome di ammortamento. Il prodotto (nazionale o interno) netto si ottiene sottraendo gli ammortamenti dal prodotto (nazionale o interno) lordo.

Il PIL a prezzi correnti il valore dei beni prodotti nellanno considerato calcolato ai prezzi di quello stesso anno.

Il PIL a prezzi costanti il valore dei beni prodotti nellanno considerato, calcolato ai prezzi di un determinato anno base.

Il flusso circolare del reddito avviene tra famiglie e imprese, le prime allinterno del flusso chiedono beni e servizi alle imprese e offrono alle stesse forza lavoro nonch risparmi. Le imprese da parte loro forniscono un reddito alle famiglie in cambio della prestazione lavorativa, reddito che ritorna poi alle imprese sotto forma di spesa che le famiglie effettuano per ottenere beni e servizi.CAPITOLO 3DEFINIZIONE DI ESTERNALITA E I 3 FALLIMENTI (LE ESTERNALITA)Le esternalit rappresentano uno dei pi frequenti fallimenti del mercato; inoltre possono essere definite come le azioni di un soggetto economico che influiscono sul benessere di altri soggetti non direttamente coinvolti. Il benessere quindi influenzato in maniera diretta. Esempi di esternalit sono: emissione di inquinanti per la salute umana, linquinamento acustico, una persona che decide di vaccinarsi, un investimento in nuove tecnologie. Le esternalit possono riguardare i soggetti economici, la produzione dei beni o lutilizzo di risorse in comune. In presenza di esternalit lequilibrio di mercato non garantisce lefficienza paretiana venendo quindi meno il 1 teorema del benessere. I 3 TIPI DEL FALLIMENTO DEL MERCATO Il mercato assicura la massimizzazione del benessere ma questo nel solo caso ideale della concorrenza perfetta. Il meccanismo di mercato pu infatti fallire nel suo compito di generare il massimo benessere. Si parla i n questi casi di fallimenti del mercato . Tra le principali cause possibile far riferimento alle asimmetrie informative, elle esternalit ai beni pubblici, ovvero a quei beni per il quali non possibile fissare un prezzo. Nelle asimmetrie informative uno degli agenti coinvolti conosce qualcosa che invece ignota ad un altro quindi il mercato non riesce a generare il massimo benessere sociale. Tra le cause di inefficienza del mercato ci sono le esternalit che rappresentano i beni ai quali i consumatori sono interessati ma non vengono scambiati sul mercato. Un ulteriore elemento che impedisce la realizzazione di un mercato di concorrenza perfetta rappresentato dai beni pubblici ovvero beni che devono essere forniti nella stessa quantit a tutti i consumatori. Fondamentali caratteristiche sono due: nessuno pu essere escluso dal consumo e il consumo da parte di un individuo non diminuisce il consumo da parte degli altri, non ne limita quindi la possibilit di utilizzo. Al fallimento del mercato risponde lo stato che: A) produce direttamente beni e servizi, B) detta regole alle imprese private C) favorisce le estrernalit positive scoraggiando quelle negative.

ESTERNALITA POSITIVA E NEGATIVALe esternalit rappresentano uno dei pi frequenti fallimenti del mercato; esse possono essere di due tipi:A) Esternalit positiva: ad esempio una persona che si istruisce e si cura accresce il proprio capitale umano e il proprio benessere anche per la societ, in quanto un fattore di crescita per l economia.B) Esternalit negativa: l inquinamento pu essere considerato esternalit negativa, in quanto potrebbe causare danni per la societ e l economia.Lo stato interviene per le esternalit positive dando incentivi e sussidi a chi le produce ,cercando di incentivarle; mentre per le esternalit negative interviene con delle leggi e tasse, per chi le produce, cercando di scoraggiarle.BENI PUBBLICI; Il bene pubblico dotato di due caratteristiche:

-la NON RIVALITA cio la circostanza in cui luso di un bene da parte di un agente non incide sulla facolt di goderne completamente da parte di terzi;

-la NON ESCLUSIVITA rappresenta invece limpossibilit di estromettere terzi dal consumo di un determinato bene.

E un bene pubblico puro: un FARO COSTIERO ,la DIFESA NAZIONALE , un PARCO NAZIONALE ecc.Qualora a portata del beneficio si dispieghi a tutto il pianeta, si parla di bene pubblico globale: CURA CONTRO UNA MALATTIA , lEQUILIBRIO DELLA FINANZA ecc.

Tale caratteristica fanno si che un bene pubblico non sia conveniente da produrre.

I beni pubblici hanno elevato costo di impianto e per questo motivo normalmente vengono finanziati con le entrate tributarie della collettivit.

CAPITOLO 4 Politiche di keynesSecondo Keynes la disoccupazione strettamente connessa al livello e alla dinamica del prodotto nazionale, ovvero la quantit di beni e servizi prodotti e scambiati in un dato periodo di tempo. Nel sistema economico disponibile una certa quantit di risorse (mezzi di produzione e lavoro), detta capacit produttiva. Il prodotto nazionale massimo ed pari al prodotto potenziale se impiegata tutta la capacit produttiva. Se ci sono risorse inutilizzate (es. disoccupazione) il prodotto nazionale minore del prodotto potenziale.

Se si verifica una crescita economica, ovvero crescita della produzione nazionale, il prodotto nazionale tender a raggiungere il livello potenziale, cos si riduce la capacit produttiva inutilizzata, ovvero la disoccupazione.

CRISI DEL 1929-2008: paralleli e in similitudini tra la attuale crisi finanziaria e quella ben nota del '29.

DIFFERENZE: nel 29 gli Stati Uniti erano il principale motore dello sviluppo economico. Nel 1929 il sistema industriale ricevette un duro colpo, molto diverso rispetto a quello odierno. Nel 2008 sono le famiglie,e non le imprese, ad essere fortemente indebitate e questo per via della caduta dei prezzi riguardanti il solo settore immobiliare;. Lerrore risiede nellaver concesso a soggetti senza alcuna garanzia ingenti capitali per finanziare lacquisto di una casa. Invece negli anni venti lintero sistema borsistico ne fu implicato.

Attraverso tale logica i risparmi familiari vengono affidati a gestioni fiduciarie che conferisce ai mercati una gran liquidit che dovrebbe tenere bassi i tassi dinteresse per i prestiti, ma nello stesso tempo si ha un aumento del rischio. Un sistema di tal genere favorisce quindi la speculazione finanziaria, in quanto vi lassenza di regole che limitano lattivit degli intermediari finanziari.

SIMILITUDINI.

Invece un punto in comune tra le due crisi riguarda la nascita delle stesse.

Ieri come oggi la crisi nacque nel settore finanziario e si propag in maniera dirompente nelleconomia reale. I paesi colpiti incominciarono a proteggere la produzione nazionale introducendo le barriere doganali che ebbero come effetto diretto una riduzione notevole delle esportazioni. Ecco quindi spiegati gli innumerevoli licenziamenti negli anni immediatamente successivi. Tale fenomeno si manifest sia negli Usa che in Europa. Il tasso di disoccupazione si alz enormemente cosi come oggi, ma nel 29 ci provoc una crisi industriale senza pari e nettamente superiore rispetto a quella odierna. Una similitudine che si pu realizzare riguarda la rivincita delle teorie Keynesiane. Il concetto di spesa pubblica e di disavanzo inteso come specifico strumento da utilizzare in determinate fasi del ciclo economico, ( quando esso ristagna in presenza di un elevato tasso di disoccupazione) vengono rivisti come possibili e concreti mezzi per la soluzione della crisi.

Non possibile risolvere i problemi economici-sociali derivanti da crisi di tal genere attraverso semplici nazionalizzazioni. Servirebbero piuttosto nuove regole per il sistema bancario e per il mercato finanziario che mirino alla trasparenza e alla riduzione del rischio, senza abbandonare la strada del liberismo economico, rivisto in chiave moderna.CAPITOLO 5 L analisi delle scelte sociali riguarda la scelta degli obbiettivi socialmente desiderabili. Tali obbiettivi sono: A)il grado di sviluppo di una societ, B) la capacit della societ di garantire adeguate condizioni di vita ai cittadini, C) la capacit della societ di garantire condizioni di parit simili per tutti i suoi cittadini. Nella scelta degli obbiettivi socialmente utili giocano un ruolo fondamentale il mercato e lo stato, i quali si affidano nelle loro scelte a due fattori fondamentali: Lefficienza: riguarda le risorse, i capitali, i macchinari. Lequit: redistribuzione del reddito.Per quanto riguarda l efficienza essa pu essere di due tipi:Efficienza produttiva: tutte le risorse disponibili devono essere utilizzate al meglio per raggiungere il massimo della produzione.Efficienza allocativa: dato un certo ammontare di risorse, si tratta di massimizzare la dotazione di un certo bene senza diminuire quella di nessun altro(criterio paretiano), ci significa non avere sprechi. Ottimo paretiano , 1 E 2 TEORIA DEL BENESSERE Ottimo paretiano: impossibile, mediante una diversa utilizzazione delle risorse produttive o dei beni prodotti, rendere migliore la posizione dei componenti della collettivit, senza peggiorare la posizione di almeno uno di essi.Per capire bene i due teoremi bisogna capire quando si ha una situazione di concorrenza perfetta, essa caratterizzata da: A) omogeneit dei beni, B) assenza di intesa, accordi, cartelli C) ampia numerosit degli operatori, D) libert di entrata e uscita dal mercato, E) perfetta informazione.1 Teorema Economia Benessere: in concorrenza perfetta e con mercati completi, un equilibrio concorrenziale, se esiste un ottimo paretiano. Il primo teorema perch sia valido vi deve essere quindi concorrenza perfetta e mercati completi; sufficiente infatti, perch il primo teorema non sia pi valido che ad esempio non ci sia informazione completa(asimmetrie), alcuni beni abbiano effetti esterni(esternalit negative),che ci siano situazioni di mercato non concorrenziali( monopoli, oligopoli) e infine anche se c efficienza nel mercato possibile che un equilibrio concorrenziale non soddisfi il criterio di equit.2 Teorema: Se abbiamo mercati completi ed efficienti vi sono degli ottimi paretiani. Lo Stato pu intervenire attraverso una redistribuzione fisica delle risorse o attraverso forme di tassazione o sussidi per assicurare equit.

CAPITOLO 6 CRESCITA DEL PILLa variazione da un anno all altro del P.I.L. misura la crescita del reddito di un paese. Nel lungo periodo la crescita del reddito dipende esogenamente dalla: A) crescita dei principali fattori di produzione( lavoro, capitale e risorse naturali) B) l efficienza di utilizzo di tali fattori(produttivit, progresso tecnologico). Nel breve periodo le oscillazioni del reddito possono essere causate da: eccesso/mancanza di domanda eccesso/mancanza di offerta. La crescita del lungo periodo dei fattori di produzione pu dipendere oltre da fattori esogeni anche da fattori endogeni che sono: progresso tecnologico, accumulazione del capitale e avanzamento del capitale umano. Per la crescita del PIL di un paese pu giocare un ruolo fondamentale lo stato attraverso l intervento pubblico rivolto a:stimolare attivit di ricerca e sviluppo, favorire l accumulo di capitali ovvero investimenti e favorire la formazione del capitale umano.La crescita del reddito di un paese differente dallo sviluppo del paese stesso, infatti lo sviluppo dipende da variabili di tipo sociale quali: esistenza di fasce di popolazione in condizione di povert, qualit dell istruzione, assistenza sanitaria e dellambiente.POLITICHE D INFLAZIONE

Linflazione laumento prolungato del livello medio generale dei prezzi di beni e servizi in un dato periodo di tempo, che genera una diminuzione del potere dacquisto della moneta.

Una diminuzione del potere dacquisto della moneta rappresenta la diminuzione dellinsieme di beni e servizi che si possono acquistare con lo stesso ammontare di moneta in presenza di aumenti di prezzi.

Quindi linflazione rappresenta il tasso di variazione percentuale da un anno allaltro di un indice dei prezzi (alla produzione, al consumo, allesportazione).Linflazione pu essere causata da:

Inflazione da domanda, ossia un aumento dei prezzi dovuto ad un eccesso di domanda

Inflazione da offerta, dovuta a degli shock negativi dal lato dellofferta che vanno ad influenzare i costi delle imprese, quindi per mantenere inalterati i profitti offrono i loro prodotti a prezzi pi elevati

Inflazione finanziaria

Inflazione dei costi

Cosa pu provocare linflazione?

INCERTEZZA

REDISTRIBUZIONE NON EQUA DEL REDDITO

REDISTRIBUZIONE RICHEZZA FINANZIARIA

CAPITOLO 7 DOMANDA AGGREGATA CURVA IS LM La domanda aggregata (Z) dipende: positivamente dal livello del reddito, ossia che allaumentare del reddito aumenta la domanda aggregata

negativamente dal tasso di interesse, ossia allaumentare del tasso dinteresse (che determina una diminuzione degli investimenti) diminuisce la domanda aggregata. (n.b. questo accade perch gli investimenti a sua volta sono una componente della domanda aggregata Z(C,I))

Il grafico mostra due curve di domanda aggregata con due livelli di reddito e due differenti tassi dinteresse. In questo caso il tasso dinteresse una variabile esogena. I punti A e B indicano due diversi punti di equilibrio sul mercato dei beni.

Per un analisi di politica economica occorre considerare il tasso dinteresse come variabile endogena pertanto riportiamo i due punti di equilibrio appena individuati in un nuovo grafico dove tracceremo la curva IS e dove sia il tasso dinteresse che il reddito saranno variabili endogene.

Essendo ora le due variabili endogene, qualsiasi variazione di Y o di i determineranno dei movimenti lungo la curva stessa.

Se ora vi fosse una variazione di una componente esogena della domanda (che indichiamo con A) tenendo costante la variabile endogena i, si verificherebbe uno spostamento della curva IS in alto a destra o in basso a sinistra (a seconda dellentit di A), provocando di conseguenza un aumento del reddito.

Lo studio della curva IS consente di comprendere perch lequilibrio del mercato dei beni influenzato da:

Movimenti del tasso dellinteresse (che determinano spostamenti lungo la curva IS)

Movimenti nelle componenti autonome del reddito (che comportamenti spostamenti della curva IS)

Nella realt, il livello del tasso dellinteresse dipende dal funzionamento del mercato della moneta. Il passo successivo dunque quello di studiare il funzionamento del mercato della moneta.

CAPITOLO 8 EQUILIBRIO MERCATO DELLA MONETALEQUILIBRIO NEL MERCATO DELLA MONETA E LA CURVA LM

La curva Ls rappresenta lofferta di moneta, che come detto rigida. Le curve Ld1 e Ld2 rappresentano due curve di domanda di monete a cui corrispondono due diversi tassi dinteresse e in cui incide un differente valore di reddito (rispettivamente Y e Y che maggiore di Y)che considerato al momento come variabile esogena. Come per la curva IS, per creare la curva LM occorre riportare i punti di equilibrio ora identificati ( A e A) su un nuovo grafico che abbia come variabili endogene il reddito e il tasso dinteresse.

Se si verificasse ora una variazione dellofferta di moneta (grafico gi), la curva di moneta si sposter verso destra o verso sinistra a seconda che lofferta aumenti o diminuisca. Tale spostamento porter ad una riduzione o ad un aumento del tasso dinteresse e quindi a nuovi equilibri nel mercato della moneta.

Definiamo a questo punto lequilibrio macroeconomico di economia chiusa come una situazione di equilibrio simultaneo del mercato dei beni e del mercato della moneta, espresso dallincontro tra le due curve.

IL DEBITO PUBBLICO: (SLIDES 11-12)

Il rapporto DEBITO/PIL ha cominciato a crescere negli anni 80 per via di:

I. CRESCITA LENTA;

II. AUMENTO TASSO DI INTERESSE;

III. VERIFICARSI DI CONTINUI DISAVANZI.

Laumento del tasso dinteresse dovuto a motivi di carattere nazionale e internazionale. Sul piano nazionale si ha come obiettivo la lotta allinflazione (si vara lindipendenza della banca centrale nel 1981) e le politiche monetarie si fanno pi restrittive. Sul piano internazionale si subisce linfluenza della Federal Reserve.

1992: ANNO CRUCIALE DI SVOLTA DELLA FINANZA ITALIANA.

Trattato di Maastricht

Rapporto debito/pil supera il 100% e alla fine del 1991 abbiamo un disavanzo del 10%

Tangentopoli

Lobiettivo portare il rapporto deficit/pil al 3% e il rapporto debito/pil al 60%. Con il passare del tempo le spese pubbliche si ridurrano al fine di creare avanzi. Questo come conseguenza ha che aumenta la credibilit del governo, si riduce il debito pubblico e si riduce anche il tasso dinteresse. Tutto ci ci permette di rientrare negli standard imposti dal Trattato di Maastricht. Con lentrata in vigore della moneta unica nella zona uro, lItalia ha dovuto subordinare il proprio bilancio ai limiti fissati dal PATTO DI STABILITA E DI CRESCITA.

Un debito pu cominciare a essere ACCETTABILE se finanziato dal reddito prodotto ogni anno. E per questo che si guarda il rapporto debito/PIL. La crescita del rapporto debito/PIL dipende da:

1. Tasso di interesse pagato sul debito;

2. Crescita dei prezzi;

3. Crescita del PIL reale.

Livelli troppo alti di debito/PIL possono portare a INSOSTENIBILITA del debito e possono portare a crisi finanziaria. Quando si determina una crisi finanziaria?

Quando il creditore non ha pi fiducia nel debitore, abbiamo una serie di conseguenze come:

1. Non si sottoscrivono pi titoli di debito;

2. Chiedono un tasso di interesse pi elevato;

3. Esigere un pagamento dei debiti pregressi.

Di fronte a uan crisi finanziaria lo stato ha 2 possibilit:

1. MONETIZZAZIONE DEL DEBITO ( si stampa moneta creando inflazione;

2. CONSOLIDAMENTO DEL DEBITO ( non pagare il debito e/o gli interessi;

sul piano finanziario: perdita per i cittadini-creditori;

sul piano sociale: rottura completa del rapporto fiducia stato-cittadini;

POLITICHE DI RIENTRO: creazione avanzi primari, diminuire tasso di interesse, aumentare il reddito.

POLITICHE AGGIUSTAMENTO DRASTICO: (grossi avanzi primari)

1. Forti tagli alle spese;

2. Forte credibilit ( - debito e tax interesse)

POLITICHE AGGIUSTAMENTO NORMALE:

1. Tagli alle spese normali;

2. Credibilit parziale;

Le politiche di aggiustamento implicano:

1. Aumento delle entrate ( per i cittadini provoca malcontento; per le imprese evasione ed elusione.

2. Diminuzione spese ( sono facili per le spese correnti e pi difficili per le spese dinvestimento.

Le situazioni di emergenza dei costi di aggiustamento vengono supportati da (1) lavoratori dipendenti e (2) pensionati.

POLITICHE DI RIENTRO:

1. politiche riduzione tasso di interesse;

2. politiche che favoriscono la crescita del reddito.

POLITICHE DI RIDUZIONE DEL TASSO DI INTERESSE:

1. POLITICHE GESTIONE DEBITO;

2. IMPOSIZIONI ALLE BANCHE DI VINCOLI DI PORTAFOGLIO

3. POLITICHE VOLTE AD AUMENTARE LA CREDIBILITA DELLEMISSIONE.

LA POLITICA FISCALE (SLIDE 13)

La politica fiscale usa come strumenti la spesa pubblica e limposizione fiscale al fine di raggiungere obiettivi di breve periodo come:

1. Prevenire squilibri rilevanti delleconomia;

2. Mitigare le oscillazioni del ciclio economico;

La politica fiscale pu agire in modo automatico ( + reddito genera tassazione e reddito genera + tassazione)o discrezionale (quando le decisione di aumento della tassazione sono decise dallautorit).

Per politica fiscale si intende la manovra delle poste del Bilancio pubblico;

Nella definizione di pubblico rientrano:

1. Lo Stato centrale;2. Le amministrazioni locali (Comuni; Province; Regioni);3. Gli Enti di Previdenza (INPS ed altri);Come tutti i bilanci, quello pubblico costituito da:1. Entrate;2. Uscite;

ENTRATE: IMPOSTE DIRETTE (IRPEF,IRAP) INDIRETTE (IVA E ACCISE), CONTRIBUTI SOCIALI, PRIVATIZZAZIONI.

A loro volta i contributi sociali possono essere distinti tra:

1. Pagati dai datori di lavoro

2. Pagati dai lavoratori

Tra le altre entrate rientrano in particolare quelle in conto capitale legate:

1. alla dismissione di patrimonio pubblico

2. alle privatizzazioniUSCITE: Dal lato della spesa si distingue innanzitutto tra:

1. Spesa corrente (circa il 91% del totale della spesa);2. Spesa in conto capitale ;Allinterno della spesa corrente, si distingue tra:

1. Spesa per acquisti di beni e servizi;2. Spesa per trasferimenti;

La spesa per acquisti di beni e servizi comprende:

Tutti gli acquisti di beni delle amministrazioni centrali e locali (farmaci negli ospedali; cancelleria nelle amministrazioni, etc)

Gli acquisti di servizi, quali

1. Pagamento di servizi per gli uffici (telefonici, di riscaldamento, etc);2. Pagamento dei dipendenti pubblici (3/4 del totale della spesa per acquisti di beni e servizi dovuto a questa voce);

La spesa per trasferimenti definita come pagamenti effettuati a famiglie e imprese, in cambio dei quali le pubbliche amministrazioni non ricevono alcun bene o servizio.

Allinterno della spesa in conto capitale si ha:

1. Spesa per investimenti pubblici (circa il 7,5% del totale della spesa);2. Spesa per trasferimenti in conto capitale (trasferimenti alle imprese);

Le diverse poste di spesa possono essere anche classificate in relazione al modo in cui entrano nel circuito del reddito:

1. Spese che entrano direttamente nel circuito del reddito;(acquisto beni e serv. Correnti e in conto capitale)2. Spese che entrano indirettamente nel circuito del reddito;(sono quelle per trasferimenti correnti e in conto capitale)

SALDO: DIFFERENZA TRA ENTRATE E USCITE