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ilario-mazzei
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CATECHESI enuovi processi formativi
dai corsi ai percorsi
Ho un Cristo sopra il mio cuscino
E un Budda sereno sopra il comodino
Conosco a memoria il Cantico delle Creature
Grandissimo rispetto per le mille sure del Corano
C’ho pure un talismano che me l’ha regalato un mio fratello africano
Lorenzo Jovanotti – questa è la mia casa
E’ Dio che ci ha voluti così, è Dio che ci ha creati così, che ci ha messi nell’esistenza in questo particolare tempo, in questo particolare luogo e momento. Possiamo supporre che la creazione sia come un immenso specchio in cui Dio si guarda. I connotati del volto di Dio siamo noi, sono tutte le creature, tutti gli esseri che, presi insieme nella loro bellezza e nella loro grandezza, ricompongono qui sulla terra, come un’opera di mosaico finissimo, il volto di Dio. Mettiamoci di fronte all’altro, proviamo a guardarlo. Dentro di lui c’è Dio. E’ l’essere più adorabile o il più insignificante, è il più divertente o il più noioso, ha idee che condividiamo o che detestiamo. Dio ci parla attraverso di lui. Quella persona contiene un messaggio che viene dal mondo dell’invisibile. Se noi alziamo un velo di incomunicabilità con questa persona, se le sbattiamo la porta in faccia, se proviamo a plagiarla, a trasformarla in qualcosa che la rende più simile a noi, noi alteriamo l’opera di Dio. Se invece proviamo ad aprirci a questa persona, se siamo liberanti per lei, se accogliamo la sua diversità, noi accresciamo la nostra luce, dilatiamo il nostro cuore, siamo ancora più in sintonia con l’universo… Invece di fare progetti astratti sull’amore, accorciamo le distanze, stringiamo nelle mani il volto del sofferente, senza chiedere perché è li, da dove viene, che fede professa. G. Vannucci
la categoria del passaggio. L’Iniziazione Cristiana è il risultato di un passaggio, di una rottura, che apre ad una rinascita. Nel cristianesimo il passaggio è un simbolismo centrale.
La categoria dell’impegno. Il cristianesimo non è una conoscenza intellettuale, ma una vita. La fede non si insegna si vive e si confessa. ‘Quando Dio volle fare catechismo agli uomini, scrisse e fece una storia: si mise dentro la storia.’ J. Colomb
La categoria della filiazione. Nessuno può farsi figlio. Prima di fare bisogna ricevere.
La categoria della fraternità. Dobbiamo imparare con i nostri bambini-ragazzi che la fraternità ristabilita dall’unigenito, cioè da Gesù, ci impegna a rivedere tutti i nostri legami fondamentali. Essere fratelli significa per esempio non avere paura che l’altro mi tolga ciò che mi spetta di diritto. Gesù ci rassicura… ha preparato molti posti per tutti noi nel suo Regno.
La vocazione formativa delle comunità
Offrire una risposta adatta alla persona che presenta il suo desiderio, significa porla in rapporto ad un accompagnatore e a un piccolo gruppo. Chi domanda, sperimenta, in questo momento della comunicazione, il primo fondamento della fede. A partire da questa fiducia iniziale tutto il resto si genera: offerta di relazione, apertura, estensione dello spazio spirituale, fraternità nell’ascolto comune della Parola, pratica esperimentata del fare chiesaPadre Rinaldo Paganelli
Possiamo immaginare l’attività di evangelizzazione come un’impresa che dovrebbe, si suppone, dare risultati. Si fa come se una miglior guida pastorale o delle migliori strategie evangelizzatrici potessero dare i risultati sperati. Ma questa maniera di immaginare l’attività pastorale deriva da un certo presupposto, spesso inconscio,di potere e indirizzo. Con la nostra attività, infatti, noi vogliamo produrre, o riprodurre, un mondo evangelizzato come ce lo sogniamo o immaginiamo, cioè, alla lettera, a immagine della nostra esperienza e comprensione del Vangelo. A. Fossion
Fede adulta (equilibrio fra atto, contenuto, atteggiamento)Personalizzazione – dalla contrattazione domanda-offerta alla relazionalità Gradualità – dall’unico itinerario ai molteplici dinamismi della fedeNarrazione – far entrare l’annuncio nell’area calda del personaleAccompagnamento – come atteggiamento credente e stileAccoglienza – VS soggettivismo, isolamento, distrazioneMetodo laboratoriale – per evitare una a-storicità del credere
BISOGNI FORMATIVI
Bisogno di sostegno
•Spirituale•Culturale•Metodologico
Bisogno di preparazione
•Spirituale
•Biblica
•Psicopedagogica
•Relazionale
•Metodologica
Bisogno di accompagnamento
•Iniziale
•Occasionale
•Continuo
CHI HA SPOSTATO IL MIO FORMAGGIO?
Cambiare se stessi in un mondo che cambia – Spencer Johnson
Formazione
Rottura Ricomposizione
Verso…
Una formazione attenta al soggetto da formare per l’annuncio
Una formazione adeguata al nuovo contesto ecclesiale e culturale
Una formazione che alterni teoria e prassi
Una formazione che innesti processi di cambiamento e di trasformazione
Verso…
L’apprendimento adulto
Una scelta che alimenta l’autoformazione e la formazione continua
La rottura del quadro cognitivo precedente per ricomporlo in modo nuovo
Una modalità dinamica e differenziata
Un modo di apprendere creativo e flessibile
ESPERIENZE FORMATIVE
IN EVOLUZIONE
PRIMA ORA
Episodica Permanente
Centralizzata Differenziata
Statica Dinamica
Iniziale Continua
Strutturata Diversificata
Contenutistica Comunicativa
Le leggi dell’apprendimento adulto
Legge sulla riorganizzazione
Legge dello sviluppo
Legge del globalismo
Legge della motivazione
Legge della totalità
Gli elementi del processo di formazione
Mobilitazione di energie
Posizione del soggetto
Componente emozionale
Fattore relazionale
Fasi del gruppo di apprendimento
Fase euforico realistica
Fase realistico depressiva
Fase realistico produttiva
Fase produttivo innovativa
LABORATORIOLuogo di ricerca e sperimentazione (riferimenti etimologici)
Luogo di ricerca e sperimentazione per tutti gli attori implicati: formatori e formati
Dal punto di vista teologico
L’essere di ciascuno come credente viene messo al centro
Dal punto di vista pedagogico
Informazione: accumulo di conoscenze
Addestramento; saper fare funzionale
Trasformazione (laboratorio): intervento sulla persona nella sua globalità
Prevede sul piano didattico
Una fase dell’espressione del vissuto
Una fase dell’approfondimento con accesso alle fonti
Una fase della riappropriazione o riespressione
I CINQUE INGREDIENTI DEL LABORATORIO
DA DOSARE CON EQUILIBRIO
PRIMO – L’AVVENTURA
Come avanzamento in un territorio sconosciuto in cui l’apprendimento deriva dal contatto con una realtà nuova
SECONDO - LA METAFORA
Che lega l’azione richiesta in situazione di laboratorio con un apprendimento da trasferire nella realtà quotidiana
TERZO – IL COINVOLGIMENTO EMOTIVO
Che le situazioni proposte generano non solo sul piano intellettuale, ma anche su quello relazionale e fisico
QUARTO – L’OSSERVAZIONE
Che rappresenta un momento privilegiato della metodologia: prevede l’autosservazione, l’osservazione del comportamento degli altri partecipanti e la riflessione sui comportamenti messi in atto
QUINTO – LA CONCRETEZZA
Che permette di fare affidamento sulle risorse dei partecipanti. Il successo o il fallimento di un’azione produce conseguenze immediate
RISCHI E VANTAGGI DI UN TIPO DI APPRENDIMENTO
La dimensione dell’azione non deve schiacciare quella della riflessione
Se le persone sono molto ansiose è necessario una graduale progressione nelle difficoltà
Non vanno proposte esperienze troppo difficili per non creare paure e fughe
I partecipanti devono essere liberi di aderire all’esperienza perché una situazione obbligata porta ad una mancanza di fiducia
Interdipendenza positiva
Interazione positiva faccia a faccia
Responsabilità individuale
Insegnamento-apprendimento di uso di competenze sociali
Revisione e controllo del comportamento di gruppo