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RASSEGNA D’ARTE CONTEMPORANEA 2016

Catalogo Venezia "Passaggi in Laguna"

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La mostra "Passaggi in Laguna", a cura del Movimento Arte del XXI Secolo e dello Art Studio Larkina Loreta, si sviluppa in due turni, dal 1° al 10 luglio e dal 29 luglio al 7 agosto 2016, nello scenario offerto da Palazzo Priuli Bon, affacciato sulla Laguna di Venezia

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PASSAGGI IN LAGUNARASSEGNA D’ARTE CONTEMPORANEA

Venezia2016

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VENEZIA

Palazzo Priuli BonSanta Croce 1979 ACampo San Stae

GALLERIA D’ARTE MODERNA

PASSAGGI IN LAGUNAdall’1 al 10 lugliodal 29 luglio al 7 agosto

ART STUDIO LARKINA LORETAMOVIMENTO ARTE DEL XXI SECOLO

A CURA DI

ADAMilvia BORTOLUZZILinda FRANCESCHINILaura LEPOREGuglielmo MELTZEIDGianni NATTEROMarco ROSELLINIAlessio SERPETTIPatrizia TESTONIFerdinando VALENTINIMaria ZIMARI

presentazioneALDO MARIA PERO

2016

www.artedelxxisecolo.it

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PRESENTAZIONE

Il Movimento Arte del XXI Secolo ha portato undici pittori, quasi tutti appartenenti al Suo Gruppo d’Elite, ad esporre nella sontuosa sede del trecentesco Palazzo Priuli Bon, affaccia-to sulla Laguna di Venezia. Un magnifico ambiente per artisti d’eccellenza.Essi rappresentano un variegato mondo di esperienze personali e di caratteristiche artisti-che, ma hanno una particolarità che li unisce e che giustifica la loro presenza nel nostro Gruppo: sono tutti, uomini e donne, intelligenti e protagonisti della più nobile espressione dell’arte, accomunati dalla volontà di trasformare le miserie del vivere in una testimonian-za di fede nelle capacità trascendenti del loro delicato lavoro.Abbiamo dato notizia di ognuno di loro e quindi ci limitiamo qui ad aggiungere qual è il loro modo di essere artisti.Per Ada la sua attività, giunta al culmine di un’esistenza disordinata quanto varia, mutevo-le ed intensamente vissuta, si tratta di idealizzare la bellezza pura, l’armonia delle forme e dei dettagli, di conseguire un ideale di compiutezza spesso desiderato ma sinora disatteso.Per Milvia Bortoluzzi si tratta della componente di una vita forse non del tutto soddisfacente ma accettata con il coraggio e la costanza di una donna che trova non solo nella fede il ″solacium vitae″ ma anche nel suo abbandono ad un lungo dialogo con se stessa che si trasforma in opere nelle quali s’intuisce la preghiera.Linda Franceschini è una giovane professionista dotata di un carattere fermo e capace di autocritica che si è prefissa di ottenere in campo artistico i successi che in anni precedenti aveva ottenuto lavorando in laboratori di alta moda.Laura Lepore è l’intellettuale che nei momenti cruciali della giusta scelta esistenziale ha tradito l’istinto scegliendo destinazioni che l’hanno allontanata dall’arte, ma che finalmen-te ha trovato pace con il suo spirito e si dedica con dedizione assoluta a nuovi orizzonti creativi.Gianni Nattero è uno dei tanti artisti mancati in età giovanile in quanto obbligato a guada-gnare con certezza per assolvere agli obblighi familiari e che ora cerca con determinazio-ne di dare sostanza all’antica vocazione artistica.Marco Rosellini è una sorta di signore rinascimentale che ha dedicato all’architettura e alla grafica gli anni della piena maturità preservando nell’animo le sue doti più alte, espresse oggi in inchiostri di raffinata eleganza dedicati a Venezia e soprattutto a se stesso.Alessio Serpetti è un professionista che ha però dovuto sinora condividere l’applicazione artistica con impegni di lavoro che fortunatamente coincidono con i suoi amori più profon-di e gli consentono di conferire spessore culturale all’attività d’incisore. Patrizia Testoni è una professionista del tutto priva del confacente atteggiamento e coin-volta con tutto il suo essere nella pittura, che costituisce per lei il centro della vita, affidato ad un diario fatto di dipinti.Ferdinando Valentini lega alla levità del tocco e a delicate ″nuances″ cromatiche una lun-ga professione di fede nell’arte e alla sua capacità di essere un’insostituibile compagna di vita.Maria Zimari ha per lunghi anni percorso con soddisfazione ed esiti positivi l’esperienza di un fiorito espressionismo decorativo per approdare ultimamente, con uno scarto condiviso da molti suoi colleghi, a tele di carattere informale. Aldo Maria Pero

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ADA

Un tempo di un personaggio come la genovese Ada Firpo si sareb-be parlato di genio e sregolatezza. Oggi le cose sono cambiate perché mentre la sregolatezza prende sempre più campo, i criteri di giudizio sul genio sono diventati più severi. Indubbiamente la sua è stata un’esistenza molto intensa, divisa fra mille lavori ed altrettante frequentazioni senza che il suo carattere subisse significativi muta-menti. Creativa, fantasiosa, curiosa di novità e di orizzonti diversi, è andata ″en badinant″, come direbbero i francesi, per larga parte del mondo per terra e per mare, vivendo ad esempio per lungo tempo su una barca. Oggi risiede ad Imperia in una sorta di casa-laborato-rio dove elabora deliziose ″silhouttes″ di eleganti dame ″fin de siècle″. Corpi agili e svelti non dipinti ma decorati con materiale di recupero che conferisce loro un che di esoterico assai seducente. Ma Ada è anche impegnata nella ristrutturazione in termini decorativi di case e ville con importanti decori e mosaici di grande originalità.

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ADA

“Sillhoulette” tecnica mista 71x19x20 “Sillhoulette” tecnica mista 73x28X12

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MILVIA BORTOLUZZI

Milvia Bortoluzzi, dopo buoni studi artistici giovanili che hanno con-tribuito a fare di lei una professionista a mezzo servizio con gli impe-gni domestici, non ha scelto ma ha trovato un’equilibrata misura di condominio fra la casa e il laboratorio cui negli anni ha dato mol-to sia come pittrice che in qualità di incisore. La sua più compiuta espressione è forse rappresentata dalle incisioni nelle quali ha modo di esprimere la grande sicurezza di tratto, la precisione della linea ed una tecnica di livello virtuosistico. La stessa precisione richiesta dall’incisione viene da lei impiegata anche nei delicati acquerelli, mirabili per la rara coerenza cromatica e per la rarefatta scelta dei soggetti. Negli oli prevale una ricerca volta ad ottenere effetti di carattere meditativo con una singolare economia di mezzi e con il ricorso alla esaltazione degli spazi nei quali viene inserito l’elemento generatore dell’opera.Moltissime le mostre cui la Bortoluzzi ha preso parte sia in Italia che all’estero ottenendo sempre un meritato successo piuttosto da par-te della critica che del pubblico proprio perché il suo lavoro, non af-fidandosi alla spettacolarità dei mezzi espressivi ma rivolgendosi alle capacità di riflessione e di indagine, viene soprattutto apprezzato dai cosiddetti ″addetti ai lavori″.

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MILVIA BORTOLUZZI

“Betulle”olio su tela 47x36 2015

“Radura nel bosco” olio su tela 20x20 2015

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LINDA FRANCESCHINI

Linda Franceschini è nata e risiede a Montecchio Emilia, una città di antiche ascendenze etrusche e romane. Fin da piccola ha inizia-to spontaneamente a disegnare, una predisposizione artistica che l’ha indotta ad affrontare studi d'arte presso l'Istituto artistico ″Paolo Toschi″ di Parma. Qui ha conseguito nel 2001 il diploma in Rilievo e Catalogazione dei Beni Culturali. L'anno successivo ha frequentato il Corso di scultura presso l'Accademia di Firenze, ma subito dopo ha iniziato a lavorare nel campo del restauro e della decorazione. Per quattro anni si è dedicata al ripristino/reintegro di dipinti e scul-ture in chiesa e ville antiche situate tra le provincie di Parma e di Reggio Emilia e allo stesso tempo ha iniziato a realizzare decorazioni originali, spesso negli stessi contesti dei restauri, curando in particola-re modo l'aspetto generale e la coerenza stilistica tra storia e novità. Negli ultimi dieci anni ha lavorato nel campo dell'alta moda sempre in laboratori di Modelleria e Ricerca stilistica sfruttando le proprie co-noscenze artistiche e la sua manualità nel creare accessori. Nonostante i crescenti impegni di lavoro Linda Franceschini non ha mai dimenticato la passione per il disegno e la pittura lavorando pri-vatamente su commissione e continuando a realizzare opere con stili differenti per sperimentare nuovi materiali e soluzioni alternative.

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LINDA FRANCESCHINI

“Donna in verde” pastello su carta 100x70 2008

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LAURA LEPORE

Laura Lepore è nata a Torino, dove ha iniziato una precoce carrie-ra artistica, vincendo un premio di pittura a dieci anni. Dopo molte altre iniziative adolescenziali opta per il Liceo Classico, ma la giova-ne Laura affianca allo studio delle materie istituzionali l’interesse per l’arte e si innamora degli acquerelli e delle illustrazioni del grande artista russo Gennadij Spirin. L’iscrizione all’Università come studentessa di Lingua e Letteratu-ra russa e lo studio della lingua presso l’Associazione Russkij Mir le aprono la strada verso un crescente coinvolgimento nei rapporti fra iniziative moscovite e gli ambienti della Regione Piemonte. Così, in occasione della Mostra sulla ″Architettura staliniana degli Anni ’30″ a Torino viene scelta come interprete e accompagnatrice turistica del gruppo di architetti russi giunti per l'occasione. Ancora prima di terminare l'Università trova lavoro presso aziende con rapporti commerciali in Paesi russofoni. Intanto comincia ad illu-strare fiabe con successo e a prendere parte a mostre nel Canave-se, dove trova anche modo di preparare scenografie per spettacoli teatrali. Dal punto di vista prettamente artistico, l’attività si Laura Lepore si qualifica per il suo percorso attento alla sperimentazione di varie tecniche. Ha esposto in diverse Gallerie torinesi come il ″Salone Simposio″, la Galleria 20, e La Conchiglia. Ha inoltre scritto e illustrato fiabe per bambini e nel 2008 ha vinto un Premio speciale Editore con la fiaba illustrata e musicata "Il sogno di Fabullo". Dal 2012 cura e allestisce le scenografie della Compagnia teatrale dell'Associazione Gruppo Arte e Cultura, ciò che le ha dato modo di vincere nell'ottobre 2015 il Premio nazionale Fitel per la miglior scenografia e per la scelta dei costumi nella messa in scena de ″L'impresario delle Smirne″ di C. Goldoni. Nel giugno 2016 ha vinto il Primo premio come miglior spet-tacolo per la scelta stilistica e scenografica nella messa in Scena de "Nel mirino di Anton Cechov".Ricordiamo infine che il quadro ″Soči-Olimpiadi invernali″ è stato se-lezionato per essere esposto insieme ad altre diciannove opere al Palazzo Civico a Torino nel giugno 2015 in occasione della mostra ″L’arte nello sport″.

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LAURA LEPORE

“Il volo di Margarita” acrilico su tela 90x90 2016

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GUGLIELMO MELTZEID

Il torinese Guglielmo Metzeid ha alle spalle una lunga e gloriosa car-riera che lo ha visto operare in Italia e all’estero, in particolare a New York dove per anni ha operato nel proprio studio. Numerosi i riconoscimenti ottenuti come ritrattista, tanto da ottenere l’incarico di dipingere il ritratto della First Lady Nancy Reagan. Su questo filone d’ispirazione ha continuato a lungo ed ancora oggi escono dal suo atelier splendidi ritratti di fanciulle in fiore, che anche quando hanno una modella non sanno resistere all’ideale di armonia di un grande esteta come Meltzeid, che le trasfigura in un ideale di eterea bellez-za muliebre. Se il ritratto risponde alla natura meditativa del pittore, esso non co-stituisce la sua unica risorsa. Avviene così che per moto contrario egli si faccia interprete del più irrefrenabile dinamismo quando dipinge bolidi di Formula 1 in piena azione sulle piste dei Gran Premi automo-bilistici. Una ″palette″ temperata e, se così si può dire, carezzevole e dolce nel primo caso; rosseggiante, a grandi ″exploits″ cromatici, nel secondo per rispondere all’inconsapevole abbinamento mentale di molti, che fanno tutt’uno tra velocità e rosso Ferrari. Lo stile, impostato su un realismo sognante quando fa emergere dalla tela volti giovani, talora sognanti e talaltra spiritosi, diventa energico, spesso sino al limite dell’iperrealismo, quando l’attenzione dell’artista torinese si rivolge ad altri temi, che della velocità fanno il climax narrativo, quasi si trattasse di rispondere all’ultimo richiamo del futurismo.

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GUGLIELMO MELTZEID

“Dopo il Bagno” acrilico su tela 90x90 2014

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GIANNI NATTERO

Gianni Nattèro è nato ad Alassio e vive a Savona. Ha seguito una severa disciplina di studi che lo hanno dapprima portato a conse-guire il diploma di Maturità classica e successivamente la Laurea in Ingegneria Chimica presso il Politecnico di Torino, presso il quale ha inoltre frequentato il IV anno di Architettura. Appassionato d’arte, soprattutto contemporanea, pur svolgendo un’attività lavorativa di tipo tecnico in una Multinazionale america-na, fin dai tempi del Liceo non ha mai smesso di disegnare espri-mendosi con schizzi, inchiostri, lavori a china e così via, alla ricerca di una soddisfazione personale che non è mai venuta meno anche quando gli impegni professionali e familiari la rendeva difficile. Dopo le prime giovanili esperienze si è dedicato all’olio, ai ″gouasches″ e finalmente agli acrilici.Dal punto di vista stilistico, è giunto abbastanza rapidamente a forme volgenti all’astrattismo con tele di modesta dimensione che hanno subito un’evoluzione dall’espressionismo astratto all’astrattismo ge-ometrico, dall’astrattismo decorativo alla pura ricerca concettuale. Le costanti di tale lungo e accurato operare, ingegneristico nella di-sciplina del porgere i propri argomenti ed estremamente fantasioso dal punto di vista narrativo, si possono individuare nella netta pro-pensione a procedere per campiture precisamente scandite, nelle masse di colore e nel cromatismo spesso esasperato. Solo da poco tempo, libero da altre incombenze ha incominciato ad esporre e ad ottenere il legittimo riconoscimento delle sue singolari capacità.

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GIANNI NATTERO

“La Grande Crepa Rossa” acrilico su cartone telato 70x100 2016

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MARCO ROSELLINI

Marco Rosellini dopo una vita dedicata all’architettura e alla gra-fica ha compreso che la sua più autentica vocazione è la pittura, dalla cui seduzione si è lasciato attrarre da pochi anni ma già con i notevoli risultati che una dimensione artistica inedita, intensa e raf-finata gli ha saputo conseguire. Senza la disperazione esistenziale che ha influito tragicamente sulla vita di Vincent van Gogh, si può affermare che i due artisti sono affratellati dal medesimo rapporto fra la propria natura ed il proprio lavoro. La vita dell’olandesi si era interamente trasferita nei suoi quadri, che erano il suo essere pro-fondo, lo scopo della sua vita. Quando si rese conto che ciò che dipingeva si era esaurito come ragione di vivere, che non c’era più nella da trasferire su una tela, abbandonò la pittura e con essa la sua vita. Tragica fine cui l’equilibrio di Rosellini gli impedisce anche solo di pensare, ma è indubbiamente vero che il pittore veneto non pone barriere fra sé e i propri lavori. Rosellini è quel che dipinge. Quando i suoi inchiostri, quando le sue delicatissime monocromie passano dallo spirito alla carta egli è in quel gesto. Quando dipin-ge il malinconico tramonto della sera veneziana non rappresenta la città lagunare ma se stesso e se stesso è il segno che traccia per trasfigurare la Venezia magica di tante sue carte.

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MARCO ROSELLINI

“Manutenzione briccole” inchiostro su carta 50x70 2016

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ALESSIO SERPETTI

Alessio Serpetti è nato a Roma ed ha subito manifestato la passione per il disegno, che lo avrebbe coinvolto per sempre. Verso la fine degli Anni Novanta, mentre stava frequentando il Corso di Sceno-grafia presso l'Accademia delle Belle Arti di Roma, intraprese diversi percorsi artistici e in particolare la composizione di vedute sceno-grafiche in "bianco e nero", ambientazioni naturalistico-architetto-niche pervase dall'atmosfera incantata e misteriosa che avrebbe caratterizzato molte opere successive. Era il frutto di un’ispirazione per così dire ″decadente″ accentuata dall’impiego del carboncino, uno strumento che sfuma la realtà.Anni più tardi, nel 2003, ha conseguito col massimo dei voti il Diploma Accademico di Scenografia e successivamente l'abilitazione all'in-segnamento di Educazione Artistica, Disegno e Storia dell'Arte. Nel 2004 ha intensificato l'attività grafico-pittorica traendo spesso spunti dal passato, come ad esempio dalla poetica simbolista, dalla ge-stualità preraffaellita, dall'uso caravaggesco della luce. Le illustra-zioni della vanitas, tema caro ad Albrecht Dürer, ha orientato la sua ricerca verso un surrealismo scenografico notturno ed enigmatico, intriso di lirismo e ricco di allegorie oniriche e teatrali. Nel 2010 ha vissuto un’importante esperienza tra le file del Movimen-to Arcaista esponendo in personali presentate da Paolo Levi, che lo ha incluso nel volume antologico sull'Arcaismo, pubblicato dall'Edi-toriale Giorgio Mondadori. Nel 2011 ha ricevuto il Titolo al Merito di Cavaliere dall'Accademia Santa Sara di Alessandria e l’anno suc-cessivo è entrato a far parte della storica Accademia dei Santi Laz-zaro, Ignazio di Loyola e Francesco Borgia diretta da Daniele Radini Tedeschi. A partire dal 2010 ha preso parte a numerosi eventi espo-sitivi internazionali. Fortemente legato ad una concezione sceno-grafica della composizione e profondamente ispirato dalla poetica del Simbolismo e del Surrealismo, dai Maestri del Seicento e dai Pre-raffaelliti, Serpetti sta attualmente realizzando una ricerca figurativa delineando con raffinato segno monocromatico paesaggi onirici e suggestioni metafisiche, atmosfere notturne e misteriose, intrise di liri-smo e di significati allegorici.

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ALESSIO SERPETTI

“Corrispondenze” acquaforte 20x10 2015

“L'Abbagliante sguardo dei sogni” acquaforte 27x20,5 2015

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PATRIZIA TESTONI

La vicenda artistica della ferrarese Patrizia Testoni è quella che ro-manticamente si potrebbe definire la storia di un’anima, di un istinto ″ad pingendum″ che l’accompagna dall’infanzia e che l’ha portata a percorrere un itinerario dai primordi vangoghiani per le strette ana-logie con lo sventurato maestro olandese che aveva trasformato la propria esistenza in un’ininterrotta milizia pittorica, agli attuali e assai personali risultati. In Patrizia Testoni non è mai esistito un processo di imitazione, ma ha fortemente avvertito uno spirito di partecipazione sia nei confronti di Van Gogh che di altre dimensioni artistiche. Negli ultimi anni la sua propensione a vivere quasi in trance la pittura, un momento di raccoglimento, di indagine su se stessa e di necessità espressiva, l’ha come ″trascinata″ ad affrontare le problematiche che prima di lei avevano incontrato alcuni protagonisti dell’arte con-temporanea. Da tale intensa, talora dolorosa, riflessione sono nate opere che, partite dall’espressionismo, hanno toccato la dimensio-ne onirica, hanno sfiorato il surrealismo e sono giunte all’astrattismo e più oltre al mondo del concettuale. Nel frattempo è maturato lo stile, il bagaglio meramente tecnico, che consente oggi alla Testoni di affrontare le più complesse tematiche.

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PATRIZIA TESTONI

“L'Attesa di Arlecchino...” tecniche miste su tela 70x80 2016

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FERDINANDO VALENTINI

Ferdinando Valentini è nato a Cosenza, ma vive a Roma dove si è laureato in Ingegneria civile presso l’Università ″La Sapienza″ e a questa impresa ″civile″ ne ha aggiunta una militare come Tenente di complemento. In divisa, nel 1981, ha partecipato alla XXVII Edizione di Arti figurative della Scuola del Genio a Roma classificandosi al primo posto nella Sezione Disegno e pittura. Successo che ha con-diviso con la madre ed il nonno, che lo avevano iniziato al disegno e alla pittura. La sua carriera artistica era iniziata circa dieci anni prima, tra il ’70 e l’80, con la partecipazione ad esposizioni collettive internazionali promosse da Associazioni culturali romane. In seguito le sue opere sono state esposte nei Musei Macia, Zhou Brothers, Southern Neva-da, Moya, e in prestigiose Gallerie di Londra, Venezia, Miami, New York, Los Angeles, Las Vegas e Tokyo. Le sue fortune critiche si fon-dano sul fatto che nei suoi lavori «si evince –come è stato rilevato- la passione e la forma espressiva dei personaggi raffigurati in un conte-sto paesaggistico suggestivo, surreale e romantico, reso tale dall'uso delle tonalità delicate e dei colori chiari, sfocati, mentre l'eleganza delle figure e dei volti richiama i canoni di stile e bellezza con sapienti tratti di armonico splendore. Risalta nelle sue opere una raffinatezza di pensiero motivato da un animo d'artista capace di cogliere ogni piccola sfumatura della vita rendendola poesia di colori». Autore della "Dynamic Art Movement Inpulse", dal 2012 alcune sue opere figurano fra quelle protette nel Registro pubblico generale istituito presso il Ministero dei Beni culturali.

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FERDINANDO VALENTINI

“Tatiana” pastello su tela 53x79 2016

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MARIA ZIMARI

Maria Zimari è nata a Lecce e sin dall’infanzia ha mostrato passione e dedizione per il disegno e la creatività. Formata tecnicamente al Liceo Artistico "V. Ciardo" di Lecce, sotto la direzione del prof. Loren-zo Ciccarese, scultore conosciuto in Italia e all’estero, ha proseguito il suo percorso artistico negli anni alla ricerca di un mondo nel quale il reale ed il fantastico si incontrino con colori vivaci. Nel corso di tale itinerario ha sviluppato una notevole sensibilità nell'uso delle diverse tecniche e del colore, dando corpo ad una passione che le fa sco-prire il fascino di interpretare qualcosa di già esistente. Soltanto dal 2008 ha deciso di iniziare ad esporre le proprie opere, dalle prime risalenti ai primi Anni Novanta sino alle più recenti. L’esordio è avve-nuto a Locarno, appunto nel 2008, seguito da un’ormai lunga serie di eventi, in particolare le numerose personali, allestite in Italia e più ancora all’estero. Fra queste ultime vanno ricordate quelle di Lon-dra, Parigi, MonteCarlo (Principato di Monaco), Bratislava, Berlino, Mosca e San Pietroburgo, Barcellona, Dubai e New York.Nel 2014 una tragedia familiare ha profondamente modificato il suo spirito e tale fattore l’ha allontanata dal realismo per approdare al mondo delle pure emozioni non disturbate da particolari realistici. Iniziava così la sua nuova stagione astratto-concettuale nella quale hanno preso stabile dimora i ricordi e le esperienze dei viaggi che l'hanno portata in vari paesi del mondo dove ha incontrato genti e culture diverse, che spesso è dato ritrovare nei suoi quadri in alcuni residui di realismo. In fondo, cosa aveva detto Henry David Thoreau? «Io sono tutte le cose che ho visto e tutte quelle che ho pensato».

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MARIA ZIMARI

“Avatar” olio su tela 50x60 2015

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VENEZIAGALLERIA D’ARTE MODERNA

ART STUDIO LARKINA LORETA

MOVIMENTO ARTE DEL XXI SECOLO

LUGLIO - AGOSTO 2016