Catalogo Alvaro Monnini Anni Settanta

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Catalogo della mostra retrospettiva sulle opere di Alvaro Monnini degli anni settanta.

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  • Alvaro MonniniAnni settanta

    G a l l e r i a S c h u b e r t20129 Mi lano v ia S i r to r i 11 te le fono +39 02 54 10 1 6 3 3

  • G a l l e r i a S c h u b e r tmarzo 2015

    Alvaro MonniniAnni settanta

  • 3Alvaro MonniniOvvero: la fisionomia pittorica della guerra fredda

    di Lorenzo Bonini

    Alvaro Monnini, approda alla pittura attraverso una formazione culturale che parte nel 1935 quando comincia a frequentare lo studio del pittore e incisore Emilio Mazzoni Zarini a Firenze, dove nato il 26 ago-sto 1922. Nel 1942 consegue il diploma di maturit al Liceo Artistico, dopodich, nel 1943 sino al 1945, fre-quenta lAccademia di Belle Arti sempre a Firenze dove prevalentemente ha vissuto e, sin da giovanissimo, era andato sviluppando una propriet creativa attraverso un'intensa partecipazione agli eventi artistici della citt. Nellimmediato dopoguerra partecipa attiva-mente alla vita culturale fiorentina. Le sedi degli incontri e delle discussioni sono alcuni caff del cen-tro, le latterie e soprattutto il retrobottega ritrovo del colorista pittore Rigacci, dove avvenivano infinite discussioni socialpolipittoriche.

    A questi anni giovanili risalgono le sue prime verifi-che e analisi sul dibattito artistico che sta maturando, assieme allamico Vinicio Berti e poi Mario Nuti, che lo condurr a fondare il gruppo dei pittori astratti di Arte oggi, movimento che si inquadra nel panorama pi ampio delle avanguardie italiane e internazionali

  • del dopoguerra come quello romano di Forma 1 e milanese MAC.

    Diventa fondamentale per meglio comprendere lope-ra di ricerca di questo nostro importante artista calarsi, con le dovute considerazioni, in quegli anni cinquanta dove la radicalizzazione della crisi dell'individuo in una societ ritenuta ostile e disgregante, la posizione sem-pre pi isolata e critica dell'intellettuale di fronte "all'antideologismo americano" attraverso la campa-gna Maccartista e linvasione dellUngheria nel 56 da parte russa ne sono le forme pi vistose.

    Tutto ci rafforza la scelta di un ripiegamento su se stessi di molti artisti sensibili, sulla condizione della vita esistenziale sia a livello nazionale che internazio-nale, aprendo un ciclo in cui tutto ci che era stato scritto, visto, dipinto e realizzato artisticamente era ora messo in discussione. Le istanze estetiche sostenute oltre oceano e in Francia trovano Alvaro Monnini tra i primi artisti italiani a saperle ascoltare per poi divulgar-le come le pi notevoli e dirompenti scoperte di forme espressive dal Rinascimento. Unincondizionata libert creativa era la nuova concezione di quellarte le cui circostanze sembravano fortuite e scaturite dall'inte-grazione tra la materia e l'attivit mentale, ma che erano invece il risultato dell'abolizione dei riferimenti e di ogni codificazione. Monnini attraverso mostre, viag-gi, dibattiti ha saputo conquistare un ruolo centrale nel

  • fermento culturale e artistico di quel tempo al punto di rifiutare linvito alla XXV Biennale di Venezia del 1950, ponendosi su posizioni sociali e mettendo in pratica quanto aveva sempre affermato agli artisti, e cio di: Prendere coscienza della loro posizione nella societ, e di lasciare gli studi per scendere tra gli uomini vivi. Oggigiorno queste scelte (correnti) si sono evolute e sono state recepite ed elaborate dalle nuove genera-zioni ma con ancora il cordone ombelicale non del tutto spezzato rispetto al linguaggio espressivo libero maturato negli anni cinquanta. Ora forse espresse con pi energia, attraverso la proposta di nuove e inedite modalit linguistiche, una maggiore drammaticit gestuale e laspirazione di un sempre pi intenso coin-volgimento del fruitore nell'opera. La diretta connes-sione tra arte e vita, l'idea del valore dell'esperienza nella creazione artistica, rappresentano ancora conqui-ste fondamentali per chi si trova a operare in questi anni, anni caratterizzati da una fluttuante economia e un diffuso clima di pericolo incombente che acuiscono l'isolamento dell'artista. In questo clima torna ancora fondamentale la lezione del contestualista Alvaro Monnini, Pittore Fiorentino del Secolo Scorso.

    Milano 10.02.14

  • 6Custode del lago di fuoco1973cm 70 x100olio su tela

    Gli anni del colore.di Claudio Monnini Erano anni pieni di colo-re, in luoghi pieni di co-lore, con gente piena di colore. Erano i primi anni '70, ed era Brera.La vita non era facile, ma era vera, ed era in-trigante, almeno per un ragazzino come me. Ma credo anche per tutti gli altri, soprattutto per i personaggi surreali che abitavano ogni momento della mia giornata: la fol-la di Ensor sulla soglia di casa. Un mondo pieno di prospettive e di visioni. E di artisti che hanno fatto un pezzo di storia.Una vita che aveva odori irruenti e acri, non pro-prio sani, e la mia ne era intrisa; oltre che del fuo-co eterno delle sigarette di mio padre, dell'odore di smalti e di acquaragia. Lo smalto poteva tra-sformare interamente la casa a periodi, rivestiva le porte e le sedie, era la

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  • 8Lungo percorso1973cm 70 x100olio su tela

    pelle che mutava le cose e le accendeva. Lo smal-to trasformava soprat-tutto il bianco delle tele di Alvaro in vivaci sogni quadridimensionali, e trasformava lui stesso nello sciamano, nell'in-terprete di questa danza rivelatrice intorno alle opere, che cominciavano ad animarsi e parlargli. I suoi Golem.Funzionava cos. Un mandala di tele veniva disposto a terra. Quat-tro, cinque, sei per volta. Poi lo sciamano, con uno spruzzatore a bocca tra le labbra ed un vasetto d'acqua tra le mani, si piegava appena sulle gi-nocchia e soffiava nuvo-le di perle d'acqua verso l'alto studiandone la ca-duta. Piccole gelatine di acqua pura rotolavano sulla trama immacolata di cotone e si fermavano frementi; solo allora arri-vava il colore, uno stor-mo nero, come il getto di un di pozzo trivellato, da un altra cannuccia o

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  • Per altri spazi1973cm 70 x100olio su tela

    da una bomboletta. E la prima alchimia prendeva corpo: lo smalto scivola-va sull'acqua e si deposi-tava sulla tela. Le gocce evaporavano di l a poco lasciandosi dietro galas-sie di luci bianche, manti di leopardo, pelli di sa-lamandra, conglomerati cellulari, scavati nelle profonde sfumature di nero. Da qui in avanti iniziava la stratificazione, e rapi-to guardavo il modo in cui, aggirandosi intor-no ad ogni singola tela, fermandosi a pensare e poi agendo con sicurez-za, poggiava oggetti che usava come maschere: coperchi tondi, pezzi di lamiera, di gomma; ge-ometrie primarie che una seconda passata di spruzzi ritagliava nello spazio mettendo le ga-lassie di gocce dietro un impalcato di fine-stre. Tolte le forme la vernice poteva sbavare, mischiarsi, veniva orga-nizzata in campiture o

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  • Ricordando i forni1973cm 70 x100olio su tela

    trascinata dai denti di una rasiera. Infine resta-vano solo il pennello e lo smalto bianco a con-finare lo spazio in una struttura che nella testa del maestro era sempre esistita ma solo ora ri-velata. E mentre l'archi-tettura prendeva questo corpo muscoloso, e la profondit di un Pirane-si, avveniva la cosa sba-lorditiva. L'opera pren-deva vita, e i demoni che abitavano quell'universo primordiale iniziavano a muoversi e a guardarti beffardi, empatici o mi-nacciosi, antichi e con-temporanei. Con spessa confidenza. E il tempo ad abitare il quadro.Alvaro Monnini, in re-alt, era pi di questo. Non era il custode incon-sapevole di un mistero, un selvaggio autodidatta calato tra noi con la sua indecifrabile rivelazione. Era un umanista e uno scienziato, un antropo-logo e un semiologo, uno studioso, un curioso, un

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  • Conversione all'interno1973cm 53 x65olio su tela

    uomo calato nei libri e nei suoi stessi scritti, un insegnante e un impa-reggiabile comunicato-re, che inventava ogget-ti, brevettava metodi di prospettiva, colorimetri e libri su Giotto da Bon-done, che si confronta-va con personaggi come Silvio Ceccato, che era sempre calato nel dibat-tito sulla materia prima dell'uomo. Lo era con la ratio dello studioso e con la sensibilit liri-ca propria dell'artista, e quindi con la capacit di mettere in vibrazione il "campo emotivo" di chi si fermasse a contem-plare un suo quadro. E di chi, aggiungo, abbia avuto il piacere e la for-tuna di contemplare la sua parlata sagace e il suo sguardo cristallino e penetrante. Soprattutto in quegli anni parlava molto delle istanze interiori dell'ar-tista, come di un magma piroclastico, raccontava della ricerca degli arche-

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    1973cm 50 x70Tecnica mista su carta

    tipi, introitati nel DNA e assimilati dall'esperienza umana, segni capaci di generare reminescenze emotive; spiegava che l'arte ha il compito di raccontare gli epistmi, le forme simboliche degli umani, le strutture del pensiero, di trasmetter-ne l'energia.L'arte ha per Alvaro Monnini una responsa-bilit storica, contiene un messaggio e una te-stimonianza ad maiora, il filo conduttore di una storia che inizia con l'uo-mo, il mattone per la costruzione di un univer-so estetico e semantico, il viatico per un viaggio all'interno. Bisogna lasciarsi guarda-re dai suoi quadri, e con questa disposizione all'a-scolto assorbirne il calo-re e il colore.

    Milano, 28/02/2015

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  • 1973cm 50 x70Tecnica mista su carta

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    1973cm 50 x70Tecnica mista su carta

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    1973cm 50 x70Tecnica mista su carta

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    1973cm 50 x70Tecnica mista su carta

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    1973cm 50 x70Tecnica mista su carta

  • 1970 "Demon"cm 34 x49Tecnica mista su carta

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    1970 "Frattura"cm 34 x49Tecnica mista su carta

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    Cartella di 6 litografietirata in 40 esemplaricm 50x70

  • Nei giorni dell'Arte per l'Arte si comprende come l'arti-sta rispondese Lasciateci i nostri segreti. Oggi che gli aspetti concettuali e valoristici a molti appaiono dovero-si e si sforzano di uscire ed entrare dalla cittadella sacra del daimon ti, l'artista racconta volentieri, agli altri,ma soprattutto, credo, a s, la trama di una giustificazione, soprattutto sociale: Lasciateci dire i nostri segreti. Io, studioso di uomini, di atteggiamenti e valori di ogni sorta, insieme a quello estetico, naturalmente ascolto volentieri. L'atteggiamento estetico - con la sua sola carta costitutiva: che esso solleciti, od almeno permetta, l'asunzione di una frammentazione ritmica da parte dell'attenzione - si pre-sta in effetti a tutti gli usi, ed il racconto dell'artista diventa prezioso, non tanto come confessione di una mente e di un cuore, quanto perch svela i sensibili rapporti che legano fra loro, quale espressione dell'uomo globale, le sue molteplici facce.Alvaro Monnini dunque racconta.La partenza e del resto anche l'arrivo, come si sapr, non sono intimistici. Il primo appello alla scienza: spazio, geometria, dimensioni. Essi devono svelare i loro segreti. Eppure, se a farne la controparte l'uomo sociale, capisco come l'artista vi bussi a vuoto. Allora?Il gioco diventa sottile. Si potrebbe riprendere la strada del figurativo. Ma si incontra l'ostacolo dell'individuo che propone si le mille variet, dell'uomo, dell'animale, dell'al-bero, della casa, ma estorte dall'individuale incombente autoritratto.Aiuter un'altra scienza? Questa volta l'aritmetica, nu-meri, grandezze. Una tradizione immensa chiama l'artista e fra l'altro lo accosta ai maghi, della sezione aurea, dei rapporti semplici della fisica. Monnini vi si prova; e studia

  • se stesso, le regolarit dei rapporti fra le parti, nei passag-gi dal piccolo al grande, dal bozzetto al quadro.Del tutto non soddisfatto. Cos giunge alla soluzione at-tuale. Come noto, si distinguono varie vie di comuni-cazione: quella fisica bruta (del fuoco che si comunica di stanza in stanza); quella del puro simbolo convenzionale (del pesce che anche poisson, fish, etc.) quella estetica, in cui le differenze fisiche sono adoperate come sollecitatrici dell'assunzione di un ritmo, quella associati-va (la mela che rimanda ad Eva ed Eva che rimanda al serpente, etc.); e cos via. Quella associativa si impone facilmente quando ci che viene presentato non ha con-torni precisi, cio non appartiene n al mondo dei simboli convenuti, n a quello dei simbolizzati convenuti, ma in rapporto ad essi anche la pi nitida forma informe.Alvaro Monnini ha compiuto la sua scelta, dosando co-municazione estetica, comunicazione associativa e comu-nicazione simbolica. Per quella associativa difficile non richiamarsi alle celebri Tavole di Rorschach; la differenza rimane per duplice. Non solo c' la volont estetica, ma l'associazione guidata dai titolo delle opere: Pioniere, Viaggio interno, etc. Sar comunque il fruitore a scoprire se stesso, i suoi intimi segreti, dinanzi all'opera, secondo una cronaca da rinnovarsi ad ogni occasione.

    SILVIO CECCATO

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    Mostre personali

    1951 Numero, Bar degli Artisti, Firenze.

    1955 Galleria La Cittadella, Ascona. Alvaro Monnini. Espone 20 tempere e disegni, Galleria darte de Tintori, Prato. Circolo della casa della cultura, Livorno.

    1959 Circolo Unione Bari, Bari.

    1960 Galleria Michaud, Firenze. Galleria dArte Moderna LIndiano, Firenze.

    1961 Centro delle Arti, Grosseto.

    1962 R.C.A. Italiana, Roma.

    1970 Mostra del pittore Alvaro Monnini e Tavola Rotonda sul tema: Funzione dellartista nella societ con-temporanea, Scotland House, Milano. I dmoni di Monnini, Galleria Schettini, Milano.

    1973 Presentazione della cartella di litografie Viaggi allinterno, Galleria Schubert, Milano.

    1974 Galleria Giraldi, Firenze. Galleria Giraldi, Livorno.

  • 1975 Galleria Il Gabbiano, La Spezia. Galleria Vismara, Milano.

    1979 Alvaro Monnini. Opere psicografiche, Galleria Valentini, Milano .

    2013 Galleria Open Art, Prato.

    mostre collettive

    1947 Collettiva, Empoli. Contenuto e forma della nuova realt, Galleria Firenze, Firenze.

    1947-1948 Rassegna sindacale toscana delle arti f igurative, Palazzo Strozzi, Firenze.

    1948 Rassegna di pittura e scultura italo-francese, Galleria Firenze, Firenze. Galleria Bergamini, Milano. Mostra nazionale di pittura e scultura, Gran Premio Forte dei Marmi. Arte dOg-gi. V. Berti, B. Brunetti, Monnini, Nativi, 4 pittori espongono, Galleria Vigna Nuova, Firenze. Mostra arti figurative Premio Firenze, Ex-Convento delle Oblate, Firen-ze. Sindacato toscano arti decorative, Palazzo Strozzi, Firenze (18 gennaio 8 febbraio 1948) Rassegna Nazionale di Arti figurative, V Quadriennale, Galleria Nazion-ale dArte Moderna, Roma.

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    1949 Pitture concrete, Libreria Salto, Milano. 3 Mostra Internazionale Arte dOggi, La Strozzina, Firenze. Mostra nazionale darte contemporanea, Asti.

    1950 Fine dell astrattismo, Galleria Vigna Nuova, Firenze. I pittori dell astrattismo classico, Opera Bevilacqua la Masa, Venezia. Prima mostra collettiva, Palazzo di parte guelfa, Firenze. Premio Vittorio Alfieri, Asti.

    1951 1 Mostra dArte in vetrina del giornale Numero, Firenze. 1 Rassegna pittura fior-entina contemporanea, Numero, Bar Cen-nini, Firenze. Arte astratta e concreta in Italia 1951, Galleria Age dOr, Roma. Arte astratta e concreta in Italia 1951, Art club centrale, Roma. Arte astratta e concreta in Italia 1951, Galleria Nazionale dArte Mod-erna, Roma. Movimento astratto italiano, Galleria dArte Contemporanea, Firenze. Astrattisti di arte doggi napoletani, l iguri, toscani, emiliani, veneti, Rassegna della Pittura Astratta Italiana, IV Mostra, Milano. Italian Artists of Today, Goteborg, Helsinki, Oslo, Copenhagen.

    1953 Premio Lissone, Lissone.

  • 1954 Mostra nazionale arte non-oggettiva, Galleria Numero, Firenze.

    1955 Accrochage di 11 pittori astratti, Galleria Numero, Firenze. Numero. La Cava. Mostra internazionale allaperto di arti plastiche, Monterinaldi, Firenze. Collezione di Numero, Galleria Numero, Firen-ze. Vinicio Berti, Bruno Brunetti, Alvaro Monnini, Mario Nigro, Mario Nuti, F. De Szyszlo, Galleria La strozzina, Palazzo Strozzi, Firenze. Espongono gli astrattisti di Firenze, Galleria Giraldi, Livor-no. Espongono gli astrattisti di Firenze, Galleria LIndiano, Firenze. VI Mostra Nazionale Premio del Fiorino, Galleria dellAccademia, Firenze. 7 Premio Naz. di pittura Golfo della Spezia, La Spezia. Sessanta maestri del prossimo trentennio, Prato. Premio Lissone, Lissone.

    1956 Prima Mostra completa della Collezione Numero di Fiamma Vigo, Museo Civico, Pistoia. Vinicio Berti, Bruno Brunetti, Alvaro Monnini, Alberto Moretti, Gualtiero Nativi, Mario Nuti, Galleria La Navicella, Viareggio.

    1957 70 opere della collezione di Numero, Galleria Nu-mero, Firenze. Albenzio, Barisani, Biasi, Bozzolini, Carmi, Frunzo, Giovannoni, Hollesch, Levi, Medi-ci, Moretti, Mari-Belli, Monnini, Nigro, Peschi, Tulli, Galleria Numero, Firenze. Pittori fiorentini,

  • Galleria dArte Moderna LIndiano, Firenze. Vinicio Berti, Bruno Brunetti, Alvaro Monnini, Alberto Moretti, Gualtiero Nativi, Mario Nigro, Mario Nuti, Galleria del Fiore, Milano. VIII Mostra Nazionale di Arte Contemporanea, Pinacoteca Civica, Alessandria.

    1958 45 artisti astratti, Galleria Numero, Firenze. Opere della collezione Numero, Galleria Numero, Firenze. Litografie monotipi bianco-nero, Galleria Numero, Firenze. Espongono i pittori Vinicio Berti, Alvaro Monnini, Gualtiero Nativi, Galleria dArte Il Metro, Arezzo. Giovani artisti italiani, La Permanente, Milano. II Premio nazionale di pittura Il taccuino delle arti, Palazzo Strozzi, Firenze. Istituto di Storia dellArte, Pisa.

    1959 40 Astrattisti, Galleria Numero, Firenze. Winkleman selection of florentine painters 1959, Gallery 4, Detroit. Winkleman selection of florentine painters 1959, Magazzini Winkleman, Detroit. 4 pittori fiorentini. Bruno Brunetti, Alvaro Monnini, Alberto Moretti, Mario Nuti, Galleria Michaud, Hotel Con-tinental, Firenze. I Mostra di arte toscana, Circo-lo degli artisti Casa di Dante, Firenze. Review of the contemporary painting of Florence, Edimburgo. Galleria C.A. I., Firenze. Quadriennale 1959, Palazzo della Palazzo Sociale al Valentino, Torino. The Parker exhibition of contemporary italian

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    painting, mostra it inerante in America.

    1960 Opere della Collezione Numero, Galleria Numero, Firenze. Presenze(Mostra internazionale di Arte Astratta), Galleria Numero e Galleria Numero 2, Firenze. Mostra Internazionale di Arte Astratta organizzata dallAssociazione Turistica Pratese e dalla Galleria Numero di Firenze, Palazzo Pretorio, Prato. 4 pintores italianos en H, Galeria de arte H, Buenos Aires. Galleria D.L.F., Firenze. Galleria Numero, Firenze. Maggio di Bari, Bari. Premio del Fiorino, Firenze. Galleria LIndiano, Firenze. Galleria Santa Croce, Firenze. The Parker exhibition of contemporary italian painting, mostra itinerante in America.

    1961 2 Premio Nazionale di pittura Citt di Fiesole, Scuola Fil ippo Mangani, Fiesole. Galleria Numero, Firenze. Maggio di Bari, Bari. Rassegna Einaudi, Libreria Einaudi, Roma. Galleria San Marco, Roma.

    1961-1962 Premio nazionale di paesaggio Autostrada del Sole, Palazzo delle Esposizioni, Roma.

    1962 IV Premio Nazionale Citt di Grosseto per la giovane pittura italiana, Palazzo della Amministrazione Provinciale, Grosseto. La pittura dei giovani f iorentini nel dopoguerra

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    (1945-1950), Galleria LIndiano, Firenze. Pittori doggi, Galleria Michaud, Firenze.

    1963 IV Rassegna di arti f igurative di Roma e del Lazio, Palazzo delle Esposizioni, Roma. Mostra Mercato Nazionale dArte Contemporanea, Palazzo Strozzi, Firenze. Mostra Mercato Nazionale dArte Contem-poranea, Galleria L88, Roma.

    1964 XV Mostra Nazionale Premio i l Fiorino, Palazzo Strozzi, Firenze. Concretismo a Milano, Firenze, Roma, dal 1947 al 1950, Galleria di Palazzo Libri, Firenze.

    1968 Berti, Bozzolini, Brunetti, Monnini, Moretti, Nativi, Nuti, 1947/50, Galleria Flori, Firenze.

    1970 Due decenni di eventi artistici in Italia: 1950-1970, Palazzo Pretorio, Prato. 100 pittori italiani, Galleria Schettini, Milano.

    1971 Albergo Milano, Bratto della Presolana, mostra organizzata dalla Galleria Ressi di Milano. Premio internazionale di pittura e grafica "Brunellesco", Firenze

    1973 Firenze Verif ica 1945/1965. XXI Premio del Fiorino. Biennale Internazionale dArte,

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    Fortezza da Basso, Firenze. Caldini, Cioni, Fusi, Garinei, Monnini, Zen, Galleria Giral-di, Firenze.

    1974 Galleria dArte Classica, Milano.

    1975 Una firma per tutti, Galleria dArte Mod-erna LIncontro, Torino. Vismara Arte, Milano.

    1976 IV Biennale Europea, Maison de la culture et centre des congrs de Woluw Saint-Pierre, Bruxelles. Grafica di maestri con-temporanei, Club dArte Gruppo 6, Pachi-no. Arte oggi, Gallerie Giraldi, Livorno.

    1977 Mostra Brera 3, Galleria Braidense, Milano.

    1978 Geometria e percezione, tre proposte di Kirby, Otero, Monnini, Museo Laboratorio, Castello Sforzesco, Milano.

    1981 Astrattismo Classico. Firenze 1947-1950, Sala dArme di Palazzo Vecchio, Firen-ze. Astrattismo Classico (Firenze 1947 1950), Fondazione dell Opera Bevilacqua La Masa, Venezia.

    1982 Mac. Movimento Arte Concreta. 33 Mostra

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    dArte Contemporanea, Torre Pell ice.

    1983 Aniconicit 50/60, Vismara Arte, Milano. Biennale 83, Palazzo della Societ pro-motrice di Belle Arti, Torino. 3 Biennale dArte Citt della Spezia, Palazzo delle manifestazioni, La Spezia.

    1991 Presenze delle avanguardie a Firenze dal 47 ad oggi, Centro dArte Spaziotempo, Firenze. Arteroma 91. 3 Salone dArte Moderna e Contemporanea, Palazzo dei Congressi, Roma.

    1995 Dieci anni di acquisizioni 1984-1994, Gabi-netto Disegni e Stampe degli Uffizi, Firen-ze.

    1996 Cinquantanni di astrattismo nelle collezi-oni della civica galleria, Civica Galleria dArte Moderna, Gallarate. Percorsi paral-leli. Opere e artisti 1945-1970, Andito degli Angiolini, Palazzo Pitt i, Firenze.

    1997-1998 Correnti astratte in Toscana, 1947-55, Vil la Renatico Martini, Monsummano Terme.

    1998 Da unesperienza maturata nei primi Anni

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    Cinquanta all Opificio delle Pietre Dure di Firenze, Gruppo Donatello, Firenze.

    2001 Da Art Club al Gruppo degli Otto. La pittura astratta del secondo dopoguerra in Italia, Fondazione Carical, Cosenza. Da Art Club al Gruppo degli Otto. La pittura astratta del secondo dopoguerra in Italia, Palazzo dell Annunziata, Matera. Limmagine e la parola. Piero Santi e l arte a Firenze dal 1950 al 1975, Galleria dArte Moderna e Contemporanea Raffaele De Grada, San Gimignano.

    2001-2002 Astrattismo classico 1947-1950, Centro DArte Arbur, Milano. Arte in Italia nel secondo dopoguerra tra concretismo e nuova astrazione. Opere dalle Collezio-ni della Civica Galleria dArte Moderna di Gallarate, Civico Museo Parisi Valle.

    2002 Astrattismo classico 1947-1950, Galleria dArte Niccoli, Parma. Astrattismo classico 1947-1950, Galleria Open Art, Prato. Con-tinuit. Arte in Toscana 1945-1967, Palaz-zo Strozzi, Firenze.

    2007 Kandinsky e l astrattismo in Italia 1930 1950, Palazzo Reale, Milano.

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    2011 "Percorsi Riscoperti dell 'Arte Italiana - VAF Stiftung 1947-2010" M.A.R.T. Trento e Rovereto.

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