45

CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

  • Upload
    others

  • View
    2

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

Page 2: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

INDICE

1. PREMESSA 1.1 Fondamenti della carta dei servizi

1.2 Presentazione dell’Associazione

1.3 Normative di riferimento e principi ispiratori

1.4 Organigramma della nostra Associazione

2. TIPOLOGIA DI PRESTAZIONI FORNITE

2.1 Servizi Ambulatoriali – Riabilitativi

2.1.1 Area di Neuropsicologia e Riabilitazione

A) Riabilitazione neuropsicomotoria

B) Riabilitazione logopedica

C) Riabilitazione cognitiva

2.1.2 Area Di Psicologia e Neuropsichiatria dell’Età

Evolutiva

2.1.3 Area Progetto Famiglie

2.2 Servizi Domiciliari

2.2.1 Tutoraggio Didattico

2.2.2 Progetto Compagno Adulto

2.2.3 A.E.D. Assistenza Educativa Domiciliare

2.3 Sostegno alle patologie croniche e acute del bambino e

dell’adolescente

2.3.1 Malattie croniche complesse

2.3.2 Oncologia pediatrica e dell’adolescente

Page 3: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

2.4 Presa in carico ed erogazione dei servizi

2.4.1 Accesso e presa in carico Area Ambulatoriale –

Riabilitativa

2.4.2 Accesso e presa in carico Area Domiciliare

2.4.3 Modulistica interna

2.4.4 Dimissioni

3. EQUIPE, AMBIENTE e METODOLOGIA DI LAVORO 3.1 Numero e qualifica degli operatori dell’Associazione 3.2 Ambiente di lavoro 3.3 Metodologia di lavoro

3.3.1 Attività di coordinamento clinico 3.3.2 Supervisione 3.3.3 Formazione permanente

3.4 Sistema interno di valutazione della qualità dei servizi erogati 3.5 Strumenti di valutazione della qualità

4. SISTEMA DI GESTIONE 4.1 Politiche della Privacy 4.2 Politica della Qualità 4.3 Gestione dei reclami e suggerimenti

5. PARTNERSHIP 5.1 Partner pubblici 5.2 Partner privati

Page 4: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

6. SELEZIONE DEL PERSONALE E GESTIONE DEL TURN OVER 6.1 Selezione del personale

6 .2 Gestione del turn over

7. ALLEGATI Trattamento dei dati e consenso informato – interventi ambulatoriali

Trattamento dei dati e consenso informato – interventi domiciliari

Questionario anamnestico

Questionario di soddisfazione dell’utenza

Page 5: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

01 PREMESSA 1.1 FONDAMENTI DELLA CARTA DEI SERVIZI

1.2 PRESENTAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE

1. PREMESSA

1.1 FONDAMENTI DELLA CARTA DEI SERVIZI L’Associazione 123 Stella ha adottato la Carta dei Servizi in relazione alle disposizioni normative in materia. La realizzazione della stessa si colloca all’interno dei principi di trasparenza, informazione e garanzia. In tale documento sono descritti i criteri, le modalità e gli obiettivi attraverso i quali i Servizi dell’Associazione vengono erogati. Vengono altresì individuati i principi fondamentali che ispirano l’operato dell’Associazione nonché i profili organizzativi e gli strumenti di tutela proposti all’utente. La presente Carta dei Servizi costituisce un documento contrattuale e viene consegnata e/o esibita ai fruitori delle attività o alle terze parti interessate, ed è suscettibile di variazioni in base alle normative e ai cambiamenti strutturali interni. 1.2 PRESENTAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE L’Associazione 123 Stella si rivolge a soggetti in età evolutiva e alle famiglie e si occupa di riabilitazione, trattamento psicologico e assistenza educativa attraverso servizi ambulatoriali e domiciliari. L’associazione opera sul territorio romano con sede legale e clinica nel II Municipio. Sin dalla sua costituzione lavora coniugando impegno sociale e professionalità, per fornire prestazioni socio-­assistenziali e socio-­sanitarie attraverso la collaborazione con le Asl, i Municipi, gli Istituti scolastici, i poli ospedalieri e le famiglie. In particolare le prestazioni offerte hanno la finalità di prevenire ogni forma di disagio, assistere, curare,

Page 6: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

1.3 NORMATIVE DI RIFERIMENTO E PRINCIPI ISPIRATORI

riabilitare e migliorare le condizioni di vita dei bambini, adolescenti e famiglie con disagio psicologico, neuropsicologico, psichiatrico e sociale. Per il raggiungimento dello scopo, l’Associazione gestisce un sistema articolato di servizi di qualità e di utilità sociale pienamente rispondenti ai bisogni ed alle esigenze della persona e della sua famiglia, che ne rispettino la dignità personale e ne tutelino i diritti sociali: interventi socio-­riabilitativi integrati che favoriscano la comunicazione e lo scambio tra il servizio pubblico e le agenzie del privato sociale;; una co-­gestione sinergica di competenze, risorse professionali e sistemi operativi efficaci. L’associazione si avvale di un’equipe multidisciplinare, privilegiando criteri di alta specializzazione, di qualità delle prestazioni erogate, di formazione e aggiornamento professionale costante.

Tale organizzazione ha consentito di poter coprire un’ampia sfera di servizi riabilitativi, non convenzionati, in ogni fascia di età, in ambito psicologico, psicoterapeutico, neurologico, neuropsicologico, neurocognitivo.

La nostra Mission è quella di favorire l’integrazione nel tessuto sociale di quelle fasce d’utenza che presentano problematiche di tipo psicologico, psichiatrico e di disabilità psichiatrica, psichica e fisica. Inoltre l’Associazione 123 Stella si impegna a favorire la promozione dell’agio, del benessere e delle pari opportunità. 1.3 NORMATIVE DI RIFERIMENTO E PRINCIPI ISPIRATORI Costituzione della Repubblica Italiana (1 gennaio 1948) -­ Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (10 dicembre 1948) -­ Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (18 dicembre 1976)

Page 7: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

-­ Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo (20 novembre 1989) -­ Trattato di Amsterdam (art. 13 – Amsterdam, 17 giugno 1997) -­ Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea (Nizza, 7 dicembre 2000)

L’associazione nel rispetto dei principi e del metodo della mutualità, ha lo scopo, tramite la gestione in forma associativa, di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e alla cura, alla prevenzione e alla tutela della salute e dei diritti sociali, all’assistenza e all’integrazione sociale, con particolare attenzione ai bambini e agli adolescenti che manifestano fragilità nel percorso di vita. I principi fondamentali alla base dei servizi erogati sono: - Umanità: l’attenzione centrale viene posta alla

persona, con pieno rispetto della sua dignità, qualunque siano le sue condizioni fisiche o mentali, culturali o sociali, con cortesia, educazione, rispetto e disponibilità da parte di tutti gli operatori;;

- Equità: tutti gli operatori sono impegnati a svolgere la loro attività in modo imparziale, obiettivo e neutrale nei confronti di tutti gli utenti;;

- Efficienza ed efficacia: le risorse disponibili vengono impiegate nel modo più razionale ed oculato possibile, al fine di produrre i massimi risultati in termine di benessere degli utenti e di gratificazione del personale;;

- Uguaglianza: a parità di esigenze, i servizi devono essere forniti in modo uguale a tutti gli utenti senza distinzioni di razza, sesso, nazionalità, opinione politica e religione, rispettandone i valori ed il credo;;

- Continuità: il servizio viene erogato in modo integrato, regolare e continuo, compatibilmente con le risorse ed i vincoli.

Page 8: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

1.4 ORGANIGRAMMA DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE

1.4 ORGANIGRAMMA DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE Presidente Alessandra Cipolloni Soci Consiglieri Alessandra Cipolloni Vittoria Quondamatteo Gianni Massimo Zito Giovanni Dessena Giovanni Riccardi Andrea Cipolloni Responsabile Qualità e Privacy Alessandra Cipolloni Giovanni Riccardi Responsabile Accoglienza e Reclami Martina Pomata Responsabile Area Formazione e Selezione del Personale Giovanni Riccardi Giovanni Dessena Coordinamento Contabilità e Service Amministrativo Martina Pomata Coordinatore Clinico Area Neuropsicologica e Riabilitativa Giovanni Riccardi Giacomo Lippolis

Coordinatore Clinico Area Psicologia e Neuropsichiatria età evolutiva Giovanni Dessena Giovanni Riccardi Coordinatore Clinico Progetto Tutoraggio Didattico Giovanni Riccardi

Page 9: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

Coordinatore Clinico Progetto Compagno adulto Giovanni Dessena Coordinatore Clinico Assistenza Educativa domiciliare Giovanni Dessena Coordinatore Area Famiglie Greta De Santis Alessandra Cipolloni

Page 10: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

02 TIPOLOGIA DI PRESTAZIONI FORNITE 2.1 SERVIZI AMBULATORIALI – RIABILITATIVI 2.1.1 Area di Neuropsicologia e Riabilitazione

2. TIPOLOGIA DI PRESTAZIONI FORNITE

2.1 SERVIZI AMBULATORIALI – RIABILITATIVI 2.1.1 Area di Neuropsicologia e Riabilitazione

L’area di Neuropsicologia e Riabilitazione si occupa della valutazione e dell’identificazione dei disturbi neuropsicologici dell’infanzia e dell’adolescenza. Tali disturbi interessano un numero sempre maggiore di bambini e ragazzi ed includono difficoltà in vari ambiti del funzionamento cognitivo, comportamentale ed emotivo. Nello specifico si vuole offrire una particolare attenzione alla valutazione neuropsicologica di bambini e ragazzi con disturbi del neuro-­sviluppo. Con Disturbi del Neuro-­sviluppo (DNS) ci si riferisce a quei disturbi che, in età evolutiva, influenzano emozioni, comportamento, abilità di apprendimento e funzioni esecutive. Nello specifico realizziamo progetti e programmi riabilitativi su:

• Deficit delle funzioni attentive / iperattività (ADHD)

• Deficit delle funzioni esecutive • Disturbi dell’organizzazione dello spazio • Disturbi del linguaggio e della comunicazione • Disturbi della lettura, della scrittura e del calcolo

(DSA) • Disprassia • Difficoltà della coordinazione motoria • Ritardo mentale e funzionamento cognitivo limite

Page 11: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

• Disturbi dello spettro autistico L’iter diagnostico prevede: 1. Primo colloquio con la famiglia per elaborare

l’anamnesi 2. Valutazione della presenza/assenza di patologie

primarie come deficit visivi e/o uditivi 3. Inquadramento diagnostico mediante prove

standardizzate del funzionamento cognitivo generale

4. Valutazione neuropsicologica 5. In base a quello che emerge dalla valutazione, si

dispone un percorso terapeutico utile a potenziare le aree in cui il bambino ha maggiore difficoltà

A) La Riabilitazione Neuropsicomotoria Si tratta di un approccio globale al movimento, alla comunicazione e alla conoscenza di sé e del mondo che, partendo dal piacere di giocare con il corpo in movimento, aiuta il bambino a rielaborare le proprie esperienze emotive ed affettive, a maturare a livello cognitivo e a sviluppare in modo armonico la propria personalità. La neuropsicomotricità è un intervento rivolto all’età evolutiva (bambini di età compresa 0-­18 anni) che mira allo sviluppo armonico psico-­fisico del bambino. All’interno dell’intervento neuropsicomotorio acquista un ruolo fondamentale il corpo, quale unificatore delle diverse dimensioni del bambino (motoria, cognitiva, affettiva, psicologica) e il movimento quale modalità d’interazione con il mondo, con l’altro e con gli oggetti. Attraverso le esperienze corporee e quindi il movimento, il bambino entra in contatto con sé stesso, il mondo circostante e gli oggetti, sviluppando quei prerequisiti che sono alla base di qualsiasi apprendimento: la consapevolezza corporea (lo schema corporeo), il controllo motorio (equilibrio e coordinazione), l’organizzazione spazio-­temporale,

Page 12: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

l’orientamento spaziale, la conoscenza e rappresentazione mentale dell’oggetto. E’ l’aspetto affettivo-­relazionale che rappresenta il vero e proprio motore che spinge il bambino all’esplorazione. L’intervento neuropsicomotorio si estende ai vari contesti in cui il bambino vive (scuola, famiglia ecc.), con lo scopo di trovare insieme le strategie adeguate per amplificare il cambiamento che avviene nella stanza di terapia e favorire quindi la generalizzazione delle acquisizioni del bambino. L’intervento neuropsicomotorio agisce su: -­Disturbi pervasivi dello sviluppo e della regolazione emotivo-­comportamentale;; -­Ritardo mentale;; -­Ritardo psicomotorio;; -­Disturbi della coordinazione motoria (impaccio, maldestrezza, disprassia);; -­Disturbi neurologici (es. pci, paralisi ostetriche);; -­Iperattività, disturbo dell’attenzione;; -­Disturbi dell’apprendimento;; -­Patologie neuromotorie B) La Riabilitazione Logopedica Il logopedista è il professionista sanitario che si occupa della prevenzione, cura e riabilitazione dei disturbi della voce, della comunicazione, del linguaggio, dei disturbi cognitivi e dell’apprendimento in età evolutiva, adulta e geriatrica, attraverso la valutazione, il bilancio, la programmazione, l’elaborazione e la verifica di programmi riabilitativi individuali. L’intervento logopedico agisce su: -­Deficit delle funzioni attentive / iperattività (ADHD) -­Disturbi delle funzioni esecutive -­Disturbi dell’organizzazione dello spazio -­Disturbi del linguaggio e della comunicazione -­Disturbi della lettura, della scrittura e del calcolo (DSA) -­Disprassia -­Difficoltà della coordinazione motoria

Page 13: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

-­Ritardo mentale e funzionamento cognitivo limite -­Disturbi dello spettro autistico Per poter studiare ed imparare, ma anche per poter svolgere la maggior parte delle nostre attività quotidiane, è indispensabile che le nostre abilità cognitive siano efficienti affinché supportino adeguatamente lo studio e l’apprendimento. Facciamo un esempio;; un bambino che debba affrontare la lettura di un brano e capirlo, dovrà servirsi di una serie di abilità cognitive come la memoria a breve termine (visiva e uditiva), la memoria di lavoro (verbale e probabilmente visuo-­spaziale), l’attenzione (sicuramente visiva e probabilmente uditiva), e tutte quelle abilità che vengono chiamate “funzioni esecutive”, ovvero quelle abilità che ci consentono di integrare le varie informazioni e supervisionare le azioni che facciamo, per conseguire i nostri scopi. Inoltre, in molti casi, sarà necessario anche un buon controllo emotivo per poter svolgere il compito “serenamente” e per evitare che emozioni come la rabbia o la gioia influenzino negativamente la prestazione. Tali abilità, che lavorando insieme tra loro costituiscono i “processi cognitivi”, sono coinvolte in ogni attività di bambini e adulti: giocare ad un gioco di società, seguire o fare un “ragionamento”, guardare un film, scrivere un tema o una mail oppure mandare un messaggio su Whatsapp. In altre parole in tutte quelle attività che ci permettono di imparare, di stare insieme agli altri e di divertirci. C) La Riabilitazione Cognitiva Può succedere che le abilità cognitive siano più o meno carenti per svariate ragioni e può accadere che stare insieme agli altri, divertirsi e imparare diventi più difficile. Questo è ciò che può verificarsi su bambini e ragazzi

Page 14: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

2.1.2 Area di Psicologia e Neuropsichiatria dell’Età evolutiva

con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), Funzionamento Intellettivo Limite (FIL), Disturbo dello sviluppo Intellettivo (o Disabilità Intellettiva) e anche con Spettro dell’autismo: certamente ognuno è diverso e ciascuno può avere difficoltà specifiche ma una carenza in alcune di queste abilità, può comportare difficoltà più o meno grandi a scuola e nella vita quotidiana e una certa sofferenza psicologica. Quando si parla di “Potenziamento cognitivo” si indica l’allenamento delle abilità cognitive per renderle maggiormente efficienti. I processi cognitivi nei bambini e ragazzi con abilità carenti, vanno supportati il più adeguatamente possibile tenendo conto dell’apprendimento, delle attività della vita quotidiana e del benessere. In altre parole si tratta di allenare la mente. 2.1.2 Area di Psicologia e Neuropsichiatria dell’Età evolutiva L'Area di Psicologia e Neuropsichiatria dell'Età Evolutiva si occupa della presa in carico e della cura delle problematiche psicologiche e di sviluppo dei bambini, degli adolescenti e delle loro famiglie. Ha lo scopo di rispondere alle sempre maggiori richieste legate alle sofferenze psicologiche dei bambini, alle difficoltà dell’essere genitori ed alla possibilità che un bambino necessiti di essere sostenuto durante il proprio percorso di vita, anche rispetto ad alcune competenze specifiche (ad esempio, nello sviluppo linguistico o negli apprendimenti scolastici). La presa in carico è la fase dell’intervento psicologico finalizzata all’individuazione del quadro sintomatologico e del funzionamento generale del minore ed alla formulazione di ipotesi diagnostiche che permettono di progettare interventi specifici. Il colloquio clinico e l'osservazione psicodiagnostica sono gli strumenti di elezione. A partire da un’anamnesi bio-­psico-­socioculturale, la valutazione psicologica si avvale del colloquio clinico, del gioco e di altri strumenti psicodiagnostici standardizzati, per evidenziare le modalità cognitive-­

Page 15: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

2.1.3 Area Progetto Famiglie

affettive-­comportamentali del bambino o dell’adolescente e del suo ambiente familiare. A supporto delle valutazioni cliniche, è possibile utilizzare test (intellettivi e proiettivi), scale e griglie di valutazione e modalità osservative specifiche. Gli interventi possibili variano da un approccio psicoterapeutico, che può riguardare il bambino individualmente, la famiglia intera o prevedere setting separati per il bambino e per la coppia genitoriale. Fra gli interventi di psicoterapia si annoverano: -­ Psicoterapia individuale -­ Psicoterapia di gruppo Realizziamo progetti terapeutici su: -­Disturbi d'ansia e somatizzazioni -­Disturbo post traumatico da stress e dell'adattamento -­Disturbi del sonno -­Disturbi del comportamento alimentare -­Disturbi della relazione e dell'attaccamento -­Disturbi del comportamento e della condotta -­Discontrollo degli impulsi -­Disturbi affettivi e dell'umore -­Ritardi prestazionali 2.1.3 Area Progetto Famiglie Il principale compito della coppia genitoriale è quello di tutelare i figli e di attutirne l’impatto emotivo, soprattutto in alcuni momenti critici. Il Progetto Famiglie 123 Stella si occupa di consulenza e psicoterapia familiare e di coppia. Si avvale di un’equipe multidisciplinare altamente specializzata e che lavora da anni in questo ambito. L’obiettivo generale del Progetto Famiglie è sostenere le coppie che affrontano fasi delicate del ciclo di vita, percorsi di separazione, gestione dei lutti e diagnosi di patologie croniche. Un’attenzione particolare nel corso degli anni di esperienza del centro è stata rivolta alle famiglie adottive che affrontano momenti delicati e critici nel percorso di crescita dei figli e che rischiano in questi

Page 16: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

2.2 SERVIZI DOMICILIARI 2.2.1 Tutoraggio didattico

momenti, se non adeguatamente sostenute, di sviluppare un profondo senso di inadeguatezza che mette a rischio l’adozione stessa. Fra gli interventi del Progetto Famiglie si annoverano: -­Sostegno psicologico alla famiglia e alla coppia -­Psicoterapia alla coppia in crisi -­Gruppi di confronto per genitori -­Gruppi di parola per figli -­Parent Training -­Mediazione familiare -­Sostegno alle coppie adottive -­Spazio Neutro e Incontri Protetti 2.2 SERVIZI DOMICILIARI

2.2.1 Tutoraggio didattico La presa in carico di bambini e adolescenti con difficoltà scolastiche e/o disturbi del neurosviluppo deve sempre più adattarsi alle esigenze specifiche delle famiglie e orientarsi più in un lavoro diretto sulla attività dei compiti a casa. Per tale scopo, l’intera impalcatura degli interventi si propone come un’area intermedia che metta l'utenza nelle condizioni di utilizzare la figura del Tutor Didattico come punto di riferimento costante per la riuscita di un buon inserimento scolastico e una adeguata resa in termini di performance. Da un punto di vista operativo, la figura del Tutor avrà anche la funzione di dare importanza a un lavoro sulle autonomie e sulle modalità di studio autonomo, passando attraverso la condivisione del piacere nelle attività, favorendo il rafforzamento delle funzioni esecutive e la valorizzazione delle potenzialità individuali. Questo tipo d’intervento è indicato in quelle situazioni in cui i processi di apprendimento necessitano di una personalizzazione che valorizzi i punti di forza del minore e, attraverso idonee strategie educative, si va a compensare le

Page 17: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

eventuali difficoltà e/o punti di debolezza personali, permettendo così al ragazzo una buona riuscita scolastica e una maggiore competenza nel monitorare i propri processi di apprendimento. Si potrebbe pertanto ritenere che al suddetto piacere della condivisione, nell’attività e nello scambio, si accompagni l’evoluzione delle modalità d’espressione del ragazzo e si supporti in maniera implicita le strategie di coping, essenziali per una buona riuscita e crescita personale. Il tutor avrebbe dunque nello specifico un ruolo non solo di facilitatore alla didattica ma al contempo di “supporto” di Io-­ausiliario e di collante, in grado di riconoscere, tollerare ed elaborare i continui rimaneggiamenti evolutivi. Non in ultimo il Tutor, in collaborazione con lo Psicologo Referente, coordina la sua attività riabilitativa in stretto contatto con la scuola e in ottemperanza alle linee guida della Consensus Conference e la normativa vigente in materia di Disturbi Specifici dell'Apprendimento (Legge 170), proponendosi come punto di riferimento per il corpo docente al fine di una sempre più attenta personalizzazione del piano didattico formativo del ragazzo. Obiettivi del tutoraggio didattico: -­ Offrire ai ragazzi con difficoltà scolastiche l’opportunità di costruire una relazione significativa di sostegno, accompagnamento e di rispecchiamento delle varie funzioni e capacità, passando per la condivisione delle attività quotidiane;; -­ Mediazione tra il minore, la sua famiglia e la scuola;; -­ Personalizzazione della didattica, in linea con quanto previsto dalla Legge 170 sui DSA e la Normativa Ministeriale sui B.E.S.;; -­ Creazione di un’attività -­ lavoro autonomo che rispecchi il funzionamento del minore;; -­ Rafforzamento della strategie di apprendimento e di coping.

Page 18: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

2.2.2 Progetto Compagno Adulto

2.2.2 Progetto Compagno Adulto

Il progetto "Compagno Adulto" è articolato secondo progetti individualizzati sul minore, suddivisi in interventi domiciliari effettuati da uno “Psicologo di riferimento”, attività laboratoriali, sostegno psicoterapeutico individuale, familiare (dove richiesto) e incontri di rete: scuola, territorio, riunioni con i servizi sociali, supervisione e riunioni interne all’equipe. Quello del Compagno Adulto è, più che una figura, un ruolo svolto da un professionista esperto di processi educativi, il quale accompagna la persona con disagio, bambino o adolescente, in un percorso mirato al miglioramento di alcuni aspetti fondamentali della vita quali la socializzazione, l’autonomia, il benessere psicofisico, la vita scolastica, l’apprendimento. Il Compagno Adulto non sostituisce le figure terapeutiche necessarie e/o già presenti, bensì va a costituire un’integrazione che funge in qualche modo da mediazione, svolgendo il suo operato nel contesto quotidiano dell’utente, partecipando e agendo proprio sulle realtà che appartengono a quest’ultimo. Tale figura opera all’interno di una vasta gamma di difficoltà del bambino e dell’adolescente che vanno dalla disabilità psicofisica alla fragilità di sviluppo, alla patologia psichiatrica, senza escludere i ritardi cognitivi o un particolare momento della vita caratterizzato da un malessere psicologico che va ad intaccare le normali attività legate alla quotidianità (studiare, uscire con gli amici, praticare degli hobby). Intervento Da un punto di vista pratico-­operativo, ogni giovane sarà seguito e guidato da un operatore psicologo di riferimento che lo accompagnerà nei diversi contesti di appartenenza. La figura del compagno adulto avrà la funzione di “fare insieme” cioè condividere il piacere nelle attività, e cercare di valorizzare e potenziare le caratteristiche del minore. L’operatore funge da facilitatore delle relazioni sociali del ragazzo all’interno del proprio spazio di vita e svolge un intervento psico-­educativo sulle emozioni attraverso il riconoscimento e

Page 19: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

2.2.3 A.E.D. – Assistenza Educativa Domiciliare

la gestione di esse. Il progetto si propone di offrire ai bambini e adolescenti con disagio psicologico l’opportunità di: -­ Costruire una relazione significativa di sostegno, accompagnamento e di rispecchiamento delle varie funzioni e capacità (pratiche e mentali), passando per la condivisione delle attività quotidiane studio, gioco, scoperta, coltivazione di interessi, uscite, etc.;; -­ Migliorare la propria autonomia e sostenere il percorso di costruzione dell’identità;; -­ Costruire (laddove assenti) e potenziare le interazioni con i pari, anche con l’inserimento in centri di aggregazione giovanile;; -­ Favorire una mediazione tra il minore, la sua famiglia e le istituzioni;; -­ Creare un’attività di rete con altre risorse del territorio di appartenenza;; -­ Rafforzare la rete sociale primaria (familiare) e secondaria (amicale) e costruire network solidali tra famiglie (minori e nuclei familiari multiproblematici). Utenza -­ Bambini e adolescenti con fragilità psico-­emotive per cui non risulta indicato l’intervento psicologico tradizionale;; -­ Adolescenti con pregresse fragilità di sviluppo a rischio di psicopatologia o con psicopatologie conclamate;; -­ Bambini e adolescenti con Malattie Croniche Complesse (malattie genetiche invalidanti, ritardo cognitivo, disabilità);; -­ Bambini e adolescenti sottoposti a cure oncologiche.

2.2.3 A.E.D. – Assistenza Educativa Domiciliare

L'assistenza Educativa si prefigura come un servizio volto a sostenere le famiglie in difficoltà nell’esercizio della funzione di cura, educazione, integrazione sociale dei figli e nell’affiancamento dei bambini e dei ragazzi nel loro processo di crescita. Con tale servizio si intende fornire un aiuto esterno alla famiglia nelle problematiche della vita quotidiana.

Page 20: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

L’assistenza domiciliare ai minori si delinea come risorsa per i servizi sociali territoriali, per la realizzazione di progetti di intervento in favore di minori in difficoltà psico-­socio-­ambientali. La sua finalità principale è quella di consentire la permanenza del minore nel suo ambiente di origine, perseguendo il cambiamento, il miglioramento delle condizioni di vita dell’intero nucleo familiare e agendo anche in termini preventivi su fattori di rischio presenti. Gli interventi svolti in ambito domiciliare nel contesto di vita allargato del minore si articolano prevalentemente attraverso: -­Il sostegno dei genitori: laddove risultino carenti e in gravi difficoltà a svolgere compiti genitoriali. In questo caso l’operatore svolge una funzione di affiancamento e rinforzo degli adulti;; -­Il sostegno diretto al minore: in questo caso l’operatore svolge una funzione di accompagnamento all’esperienza di crescita, alle opportunità di socializzazione, facilitando anche l’accesso alla rete di rapporti esterni alla famiglia. L’ambito in cui si colloca l’azione educativa può essere individuato nell’area del disagio evolutivo che caratterizza quella fascia dei minori che presentano, per caratteristiche personali e condizioni ambientali di vita, una cosiddetta condizione di rischio evolutivo. L’intervento si declina attraverso la stesura di un progetto educativo individualizzato (PEI), costruito insieme alla rete dei servizi e alla famiglia, per stabilire gli obiettivi secondo criteri di congruità, raggiungibilità e temporalità rispetto al grado di disagio evidenziato. L’esplicitazione degli obiettivi, la condivisione e la co-­costruzione del progetto permettono di rendere la famiglia protagonista della sua esperienza, favoriscono l’ingresso e l’accettazione dell’educatore in casa e stimolano una adesione autentica al progetto da parte del nucleo familiare.

Page 21: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

2.3 SOSTEGNO ALLE PATOLOGIE CRONICHE E ACUTE DEL BAMBINO E DELL’ADOLESCENTE 2.3.1 Malattie croniche complesse e Oncologia pediatrica e dell’adolescente

2.3 SOSTEGNO ALLE PATOLOGIE CRONICHE E ACUTE DEL BAMBINO E DELL’ADOLESCENTE 2.3.1 Malattie croniche complesse e Oncologia pediatrica e dell’adolescente Le malattie croniche disabilitanti, congenite o acquisite, secondo le stime ufficiali colpiscono un bambino o un ragazzo su 200, di età compresa tra 0 e 16 anni. Rientrano in questa stima: malattie rare e degenerative, patologie neonatali croniche e acute, sindromi, malformazioni congenite, grave prematurità neonatale. La medicina ormai riconosce e tratta la maggior parte di queste patologie complesse, questo vuol dire che è in salita il numero di pazienti pediatrici portatori di condizioni croniche, che presentano bisogni speciali. I bisogni di salute di questi bambini sono molti, spesso le funzioni elementari sono compromesse a tal punto da rendere problematico il semplice mangiare o respirare. A questo quadro si associano di frequente problemi neurosensoriali, neurologici e ortopedici, gravi ritardi cognitivi, gravi ritardi dello sviluppo. Queste problematiche rappresentano nella maggior parte dei casi un quadro con cui il bambino e la famiglia dovrà confrontarsi per l’intero percorso di vita. La sofferenza dei pazienti e delle loro famiglie è aggravata dalla disperazione psicologica, dalla mancanza di opzioni terapeutiche e dalla mancanza di supporti pratici nella vita quotidiana. In particolare il sostegno deve andare sia al piccolo paziente che alla famiglia. INTERVENTI: sostegno psicologico individualizzato, affiancamento domiciliare, riabilitazione domiciliare e/o ambulatoriale, sostegno allo studio, psicoterapia familiare, sostegno ai care giver, sostegno ai fratelli, laboratori espressivi, attività ludiche OBIETTIVI: sostegno al care giver, sostegno delle resilienze familiari, sostegno dello sviluppo e riduzione del danno psichico.

Page 22: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

2.3.2 Oncologia pediatrica e dell’adolescente

2.3.2 Oncologia pediatrica e dell’adolescente Nell'ambito dell’Associazione, un'area specifica è rivolta ai bambini e agli adolescenti affetti da patologie oncologiche, per garantire interventi integrati domiciliari e ambulatoriali a sostegno del bambino/adolescente e a supporto delle resilienze familiari, con una particolare attenzione sia alla patologia che allo sviluppo psico-­emotivo. Un bambino che si sottopone alle cure oncologiche è un bambino che deve affrontare il trauma della cura e che rischia nel frattempo di interrompere o deviare in modo significativo il suo sviluppo psichico. Lo stesso, anche se investendo presupposti emotivi e psichici differenti, si può affermare per un adolescente. L’essere esposto ad intensi cambiamenti, talvolta violenti, nella normale esperienza del vivere quotidiano può provocare al bambino e all’adolescente angosce profonde proprio in un’epoca in cui il bisogno di stabilità, prevedibilità e sicurezza sono fondamentali per una sana crescita. Al fine di sostenere il percorso di cura e di facilitare il reinserimento del minore nel suo contesto di vita abituale, il progetto prevede, per tutta la sua durata, interventi di accompagnamento alle cure e allo sviluppo per l’intero sistema familiare. In particolare, il progetto prevede la realizzazione delle seguenti azioni: 1) affiancamento del minore con la figura del “compagno adulto” ovvero di uno psicologo di riferimento che seguirà il minore per tre pomeriggi settimanali con incontri di 4 ore (per tutte le fasce d’età). Tale figura fungerà da io ausiliario a supporto dello sviluppo emotivo nella relazione con sè, con le cure, con la famiglia, con i pari. Lo psicologo con funzione di compagno adulto rappresenta la possibilità di creare un contesto relazionale allargato, inserito nel contesto di vita, in cui il “fare insieme” funge da cornice relazionale ed emotiva e da contenitore per quei vissuti emotivi traumatici difficilmente metabolizzabili (come la malattia e l'angoscia di morte) che in questo caso non vanno per forza verbalizzati in un setting classico ma agiti ed elaborati nella relazione con l'altro.

Page 23: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

Affiancando il bambino e l'adolescente nelle realtà del quotidiano, sia delle cure oncologiche sia della normalità della sua vita, (reparti ospedalieri, contesti di socializzazione, attività ludico-­ricreative, attività laboratoriali strutturate, quartiere di residenza, ambito familiare allargato) si pone come ponte tra la malattia e il percorso dello sviluppo garantendo che la malattia non incida in modo troppo radicale nel processo evolutivo. Le varie attività saranno tarate sulla fase della malattia e della cura e potranno quindi svolgersi a domicilio, nei reparti ospedalieri per DH, in ambulatorio. 2) psicoterapia familiare a domicilio o ambulatoriale Quando ad affrontare le cure è un bambino o un adolescente, le figure genitoriali sono investite totalmente nella gestione della parte sanitaria e devono vicariare gli aspetti emotivi che rischiano di agire inconsciamente limitando la capacità di contenimento emotivo necessaria per affrontare il trauma. Prevedere un “contenitore protetto” in cui sia possibile gestire le angosce e affrontare le preoccupazioni rappresenta un’importante risorsa a sostegno del percorso di cura. 3) supporto psicologico ed emotivo per i fratelli e le sorelle del bambino/adolescente. I fratelli sani si trovano frequentemente a dover gestire sentimenti ambivalenti verso il fratello malato e i genitori quali la gelosia, la rabbia il senso di colpa per i sentimenti provati. Saranno attivati spazi di supporto attraverso setting di sostegno psicologico, gruppi di parola, attività laboratoriali a finalità terapeutica, spazi in cui sia possibile contattare ed elaborare tali sentimenti in uno spazio protetto e accogliente. 4) supporto allo sviluppo. I bambini sottoposti a cure oncologiche sono bambini a rischio nel percorso di sviluppo. Dove se ne presentasse la necessità si potranno effettuare valutazioni e terapie riabilitative a supporto dello sviluppo psico-­motorio e del linguaggio INTERVENTI: sostegno psicologico individualizzato, affiancamento domiciliare, sostegno allo studio, psicoterapia familiare, sostegno ai care giver, sostegno ai fratelli, laboratori espressivi, attività ludiche

Page 24: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

2.4 PRESA IN CARICO ED EROGAZIONE DEL SERVIZIO 2.4.1 Accesso e presa in carico Area Ambulatoriale/ riabilitativa

OBIETTIVI: accompagnamento alle cure, sostegno delle resilienze familiari, sostegno dello sviluppo e riduzione del danno psichico 2.4 PRESA IN CARICO ED EROGAZIONE DEL SERVIZIO Nel momento in cui viene richiesto un intervento, il primo contatto dell’utente e/o della famiglia dell’utente avviene con la Segreteria che fornisce le notizie inerenti le modalità di accesso e di erogazione dei servizi, gli eventuali documenti necessari per la presa in carico, i tempi previsti dal calendario degli incontri (la prima visita, le valutazioni e l’inizio del trattamento), assumendo, nel contempo, i dati anagrafici e di fatturazione del paziente e/o della famiglia. La segreteria provvede nella compilazione di una prima scheda di ingresso necessario per valutare l’assegnazione del caso ai diversi Servizi dell’Associazione. 2.4.1 Accesso e presa in carico Area Ambulatoriale/ riabilitativa La presa in carico del paziente prevede una fase di valutazione clinica e/o psicodiagnostica finalizzata all’individuazione del quadro sintomatologico e del funzionamento generale del minore e alla formulazione di ipotesi diagnostiche che permettono di progettare interventi specifici. Il colloquio clinico e l'osservazione psicodiagnostica sono gli strumenti di elezione. A partire da un’anamnesi bio-­psico-­socioculturale, la valutazione psicologica si avvale del colloquio clinico, del gioco e di altri strumenti psicodiagnostici standardizzati per evidenziare le modalità cognitive-­affettive-­comportamentali del bambino o dell’adolescente e del suo ambiente familiare. A supporto delle valutazioni cliniche, è possibile utilizzare

Page 25: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

2.4.2 Accesso e presa in carico Area Domiciliare

test (intellettivi e proiettivi), scale e griglie di valutazione e modalità osservative specifiche. In base a quello che emerge dalla valutazione, si dispone un percorso terapeutico utile a potenziare le aree in cui il bambino/adolescente ha maggiori difficoltà. Ogni area di intervento fa riferimento ad un coordinatore clinico che è altresì responsabile di tutte le fasi previste per la implementazione delle attività riportate nel Progetto Riabilitativo, che esegue con l’ausilio delle varie figure professionali coinvolte. Alla scadenza del progetto l’equipe riabilitativa, valutati gli esiti e la sussistenza o meno di criteri di accesso agli interventi riabilitativi, decide o il rinnovo del trattamento, con le modalità e i tempi ritenuti opportuni, oppure la dimissione del paziente. La valutazione deve essere espressa dall’Equipe Riabilitativa mediante una dettagliata relazione che motivi la proposta di sospensione o di rinnovo/modifica del progetto. 2.4.2 Accesso e presa in carico Area Domiciliare Nella fase di presa in carico viene predisposto, congiuntamente con il Servizio Sociale o Sanitario, un Programma Educativo Individualizzato (P.E.I.) elaborato mediante la valutazione anamnestica e l’analisi delle problematiche individuali ed evolutive. Il progetto educativo definisce le coordinate di indirizzo ed ha carattere di flessibilità per garantire una sempre maggiore rispondenza alle esigenze degli utenti. Gli interventi perseguono diversi obiettivi, specificati nel Programma Educativo Individualizzato: • Offrire ai ragazzi con disagio psico-­sociale l’opportunità di costruire una relazione significativa di sostegno, accompagnamento e di rispecchiamento delle varie funzioni e capacità, passando per la condivisione delle attività quotidiane.

Page 26: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

2.4.3 Modulistica interna

• Mediazione tra il minore, la sua famiglia e le istituzioni.

• Sostegno didattico, inserimento scolastico o professionale, inserimento in centri di aggregazione giovanile.

• Creazione di un’attività di rete con altre risorse del territorio.

• Rafforzamento della rete sociale primaria (familiare) e secondaria (amicale) e costruzione di network solidali tra famiglie (minori e nuclei familiari multiproblematici), anche attraverso la promozione di nuove forme di accoglienza (centro diurno a tempo pieno o part-­time).

Le aree considerate nel PEI sono: la sfera affettivo-­relazionale, l’autonomia personale, il rapporto con la famiglia, la scuola, l’orientamento professionale, il lavoro, il tempo libero. Il progetto rappresenta la definizione di un percorso di crescita di cui viene reso partecipe il minore e che viene verificato periodicamente da parte sua nel rapporto con lo psicologo di riferimento, attraverso il monitoraggio degli obiettivi a breve termine ed il loro eventuale aggiornamento in funzione dei cambiamenti occorsi. I principi fondanti del lavoro dello psicologo nella realizzazione del PEI sono: l’osservazione, l’ascolto, il dialogo, la comprensione empatica, costruzione dell’alleanza, rispecchiamento, reverie. In base al presupposto per cui le relazioni interpersonali rivestono un forte rilievo nell’influenzare l’identità personale e nel determinare la selezione dei comportamenti, un’attenzione particolare viene rivolta alla costruzione di relazioni personali significative dell’utente. 2.4.3 Modulistica interna Per ogni utente preso in carico sarà cura dell’Associazione, nelle figure del Case Manager e degli operatori a cui il caso viene affidato, compilare i seguenti documenti:

Page 27: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

2.4.4 Modalità di dimissioni

-­ Documenti privacy e autorizzazione al trattamento dati -­ Cartella clinica: anamnesi individuale e familiare, dati clinici relativi al percorso di sviluppo del bambino/adolescente, definizione della problematica emergente -­ Progetto terapeutico individualizzato: progetto riabilitativo, PEI, contratto con la famiglia. -­ Diaria: interventi, riunioni cliniche sul caso, aggiornamenti periodici -­ Relazioni Cliniche (a cadenza trimestrale per i progetti domiciliari e semestrale per i progetti ambulatoriali) -­ Report riunioni di rete e servizi esterni 2.4.4 Modalità di dimissioni Considerando la delicatezza dell’utenza trattata e della fascia d’età a cui l’associazione si rivolge una attenzione particolare va posta all’ambito delle dimissioni che sono parte integrante della presa in carico del paziente e della famiglia. Le dimissioni possono avvenire per: -­ raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel progetto riabilitativo-­ terapeutico – educativo individualizzato -­ richiesta di interruzione da parte dell’utenza, in questo caso l’associazione rilascia una relazione conclusiva con indicazioni sulle necessità di cura ancora presenti e la famiglia firma la richiesta di interruzione -­ invio concordato ad altri servizi esterni all’associazione La cartella clinica viene conservata negli archivi dell’associazione per i tempi previsti dalla normativa vigente.

Page 28: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

03 EQUIPE, AMBIENTE e METODOLOGIA DI LAVORO 3.1 NUMERO E QUALIFICA DEGLI OPERATORI DELL’ASSOCIAZIONE

3. EQUIPE, AMBIENTE e METODOLOGIA DI LAVORO

3.1 NUMERO E QUALIFICA DEGLI OPERATORI DELL’ASSOCIAZIONE L’equipe dell’Associazione è composta da personale specializzato nella cura e trattamento di disturbi dell’età evolutiva con particolare attenzione all’area del neuro sviluppo, della salute mentale del bambino e adolescente e dell’adulto, del sostegno alle famiglie in difficoltà. In più l’equipe si avvale di numerosi consulenti che espletano attività di supervisione nelle diverse aree, di coordinatori clinici ovvero psicologi esperti della tematica trattata che fungono da responsabili di progetto e da case manager, della consulenza di personale esperto per attività di formazione costante e di affiancamento al lavoro. N. 1 Responsabile delle attività N. 3 Coordinatori clinici di area N. 3 Supervisori e consulenti clinici N. 4 Logopedisti N. 3 Neuropsicomotricisti N. 8 Psicologi N. 8 Psicoterapeuti N. 2 Neuropsichiatri dell’età evolutiva N. 2 Educatori professionali N. 12 Psicologi abilitati formati per supporto domiciliare al bambino e adolescente N. 12 Psicologi esperti di Disturbi e difficoltà dell’apprendimento per attività domiciliari N. 2 Assistenti sociali N. 1 Mediatore familiare

Page 29: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

3.2 AMBIENTE DI LAVORO 3.3 METODOLOGIA DI LAVORO 3.3.1 Attività di coordinamento clinico

3.2 AMBIENTE DI LAVORO

L’Associazione 123 Stella ha sede ambulatoriale in Roma, in via Monte delle gioie, 22 (II Municipio di Roma). L’ambiente di lavoro dello studio polispecialistico, oltre che alla sala di attesa e dei servizi generali, è composto da: -­ un ambiente utilizzato per le prime visite, per l’accoglienza e la valutazione. L’ambiente è pensato in modo accogliente, permette di ricevere famiglie numerose, ha spazi per il gioco dei bambini più piccoli. -­ due ambienti utilizzati per psicoterapie individuali, familiari e di gruppo -­ due stanze per la riabilitazione logopedica -­ due stanze per la riabilitazione neuropsicomotoria -­ due stanze per la riabilitazione cognitiva Gli spazi sono arredati in maniera conforme alle normative sulla sicurezza e la tutela della salute negli ambienti di lavoro. Nelle ore della mattina le stanze adibite alla psicoterapia vengono utilizzate per le riunioni di coordinamento e per le attività di supervisione clinica e supervisione gestionale. L’associazione utilizza sedi di partener del terzo settore per fornire attività laboratoriali e gruppali (musica, arte, cinema, teatro). Una parte delle attività viene svolta nella rete territoriale utilizzando le sedi pubbliche del municipio: scuole, biblioteca, locali commerciali (librerie, ludoteche ecc). 3.3 METODOLOGIA DI LAVORO 3.3.1 Attività di coordinamento clinico Le modalità applicate in maniera sistematica per coordinare i progetti prevedono l’uso di strumenti gestionali quali le riunioni di aggiornamento e verifica degli interventi e la predisposizione/aggiornamento di

Page 30: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

schede relative alle varie fasi del progetto individuale. Il coordinamento interno è assicurato dal coinvolgimento dell’équipe di operatori che partecipa sistematicamente, attraverso riunioni programmate, alla progettazione degli interventi e ne condivide gli obiettivi. Le riunioni cliniche permettono di pianificare/verificare il programma di lavoro coinvolgendo direttamente il gruppo operatori (suddiviso per Aree di intervento) per la risoluzione di problematiche emergenti, la definizione degli obiettivi programmatici, l’individuazione delle linee metodologiche. Tale processo di coordinamento interno contribuisce, inoltre, ad evitare fenomeni di burn-­out degli operatori e di contenere il turn over. Lo scambio sistematico di informazioni e la personalizzazione ed il monitoraggio dei progetti educativi sono garantiti anche dalla predisposizione di una cartella personale che raccoglie sia i dati del minore che l’anamnesi sul caso e di un progetto educativo individualizzato con la relativa programmazione degli interventi e la conduzione di verifiche periodiche sull’andamento degli stessi. Le verifiche periodiche vengono attuate dal case manager del progetto in presenza del committente (servizio pubblico, famiglia, scuola) e dell’operatore. La concertazione con l’Ente Pubblico, rispetto al passaggio di tutte le informazioni e dati, è d’obbligo per la riuscita del processo. L’intento è quello di riuscire a fornire una visione aggiornata, in tempo reale e d’insieme, che permetta di valutare costantemente l’andamento del progetto ed effettuare i controlli di pertinenza. Il raccordo con i referenti della rete ed i committenti sarà effettuato attraverso riunioni di verifica e/o report inviati periodicamente, tali metodologie operative agevoleranno il puntuale monitoraggio delle attività e l’eventuale modulazione delle stesse. Le modalità di coordinamento prevedono la: -­co-­progettazione: elaborazione condivisa con la committenza della progettazione dei vari interventi, degli obiettivi da perseguire e della metodologia di valutazione dei risultati, nell’elaborazione di nuovi strumenti, protocolli e standard di riferimento;; -­co-­responsabilizzazione (partnership) dell’andamento e degli esiti dei vari progetti assistenziali attraverso uno stile di lavoro e di rapporto con l’Ente Committente o il

Page 31: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

3.3.2 Modalità di supervisione

Privato, teso al raggiungimento dei risultati di qualità e di efficienza previsti;; -­trasparenza degli atti e delle procedure e semplificazione amministrativa, che consentono all’Ente e/o ai fruitori del servizio di conoscere e verificare il lavoro svolto, in termini di quantità, qualità e caratteristiche delle prestazioni offerte. In sintesi, il modello organizzativo di coordinamento ed interscambio sarà realizzato: -­ attivando un collegamento ed uno scambio di informazione continui fra l’Associazione ed il Servizio Sociale del Municipio -­ individuando un Responsabile di Gestione del servizio che sia in grado di gestire i rapporti fra tutti i soggetti coinvolti, adottando specifici protocolli di raccordo e di integrazione professionale;; -­ partecipando attivamente ai momenti di coordinamento del Servizio dove sono definiti i piani educativi, gli strumenti e le prassi operative;; -­ organizzando al meglio le risorse allocate sul territorio, -­ creando una omogeneità rispetto alle capacità professionali degli operatori, attraverso momenti di incontro strutturati, tesi a migliorare l’erogazione degli interventi. Le modalità operative di coordinamento/supervisione prevedono: partecipazione mensile del Responsabile di Gestione ai momenti di programmazione del Servizio e di analisi e verifica dello stesso;; incontri settimanali non strutturati per aggiornamenti sull’andamento del Servizio. Eventuali aggiornamenti quotidiani relativi ad ogni variazione intervenuta;; invio mensile dei piani di lavoro di tutti gli operatori e di tutta la rendicontazione del Servizio;; invio degli aggiornamenti dei piani individuali degli utenti. 3.3.2 Modalità di supervisione L’associazione prevede per ogni area di intervento un obbligo di partecipare alla supervisione clinica. La supervisione viene svolta all’interno della Associazione da esperti esterni coinvolti per competenze cliniche e

Page 32: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

3.3.3 La formazione permanente

competenze sulla gestione delle dinamiche individuali e di gruppo. Parallelamente si attua una supervisione con esperti di manutenzione delle organizzazioni del III settore con l’obiettivo di analizzare le aree gestionali, le dinamiche del gruppo dei responsabili clinici e del personale amministrativo. La supervisione avviene con cadenza quindicinale per il gruppo operatori e mensile per il gruppo dei responsabili clinici. Aree di intervento della supervisione: area clinica, attraverso l’analisi in gruppo dei singoli casi clinici, area emotiva degli operatori coinvolti attraverso la condivisione dei propri vissuti emersi nell’ambito dell’intervento, dinamiche tra i vari membri del gruppo attraverso l’analisi dei propri vissuti e delle dimensioni emotive gruppali. Aree di intervento della supervisione dei responsabili clinici: Analisi dei vissuti emotivi rispetto all’organizzazione e al ruolo, gestione dello stress nel rapporto con il gruppo e con l’utenza, capacità di analisi della domanda e gestionali. 3.3.3 La formazione permanente Le attività formative prevedono la formazione pre-­ingresso e la formazione permanente, interna ed esterna allo studio, per un totale di 50 ore annue. La formazione programmata esterna viene programmato presso “Istituto Metafora – Centro Ricerca e Terapia della Famiglia, del Bambino e dell’Adolescente s.r.l.” (Corso Trieste 123 Roma), dal Dott. Luca Chianura;; mentre le attività di formazione e monitoraggio clinico di ogni paziente vengono eseguite dal neuropsichiatra infantile Dott. Ignazio Ardizzone e dalla Dott.ssa Letizia Sabbadini (Presidente dell’associazione AIDEE – associazione italiana disprassia età evolutiva). L’obiettivo della formazione pre-­ingresso consiste nel trasferire al collaboratore tutta una serie di informazioni relative al Servizio ed alla sua organizzazione complessiva, in modo da renderlo il più possibile edotto e consequenzialmente autonomo.

Page 33: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

Le tematiche affrontate nella formazione pre -­ ingresso sono: -­ Approfondimento delle attività previste nel Servizio di sostegno educativo ai minori;; -­ Le modalità di comunicazione con l’utente, la famiglia, la rete formale e informale ed i Servizi Sociali;; -­ Analisi delle procedure operative, degli strumenti e della modulistica per il controllo e la rendicontazione qualitativa del Servizio (schede utente, piano di intervento, obiettivi generali e specifici, diario, ecc.);; -­ Formazione D.Lgs. 626/94 relativa all’analisi e valutazione dei rischi in ambiente domestico. -­ Formazione sul diritto minorile e tutela della salute del minore e della famiglia. La formazione permanente ricopre un ruolo centrale e strategico nel nostro modello operativo d’intervento ed è considerata un elemento sostanziale per la valutazione della qualità offerta. Peculiarità della proposta formativa che presentiamo di seguito, è il suo carattere di “formazione/intervento” in quanto l’attività d’aula sarà seguita da momenti di project work e di affiancamento on the job, con l’obiettivo di sviluppare la capacità di tradurre nelle attività quotidiane quanto appreso in aula, e di fornire opportunità di confronto per ricoprire ciascun ruolo con il maggior benessere. Sulla base di queste premesse è stato predisposto un percorso formativo suddiviso in macro aree: a) Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva;; b) disturbi del neurosviluppo e disturbi dell’apprendimento nel bambino e nell’adolescente;; c) il lavoro con le famiglie, supporto alla genitorialità;; d) assunti di base del ruolo professionale: ruolo come funzione, comportamento e relazione;; e) le principali dimensioni nel lavoro di gruppo;; f) affiancamento sul campo E’ prevista inoltre una formazione per i responsabili dell’area finalizzata al monitoraggio costante delle attività di programmazione del lavoro, distribuzione razionale del lavoro, procedure specifiche per favorire la motivazione degli operatori e procedure gestionali. Il nostro modello operativo prevede la realizzazione di incontri periodici di formazione a cadenza mensile,

Page 34: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

3.4 SISTEMA INTERNO DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI EROGATI

realizzati attraverso il supporto di personale interno ed esterno, specializzato nello specifico ambito di intervento. La valutazione dell’efficacia dell’apprendimento sarà realizzata in base a: valutazione del gradimento da parte del partecipante, valutazione del clima da parte del docente, auto-­valutazione dell’incremento della competenza da parte del partecipante, valutazione dell’apprendimento organizzato del gruppo da parte del docente. La formazione permanente viene programmata e coordinata dal Responsabile Area Formazione. 3.4 SISTEMA INTERNO DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI EROGATI Gli standard di qualità definiscono il livello del servizio erogato. Sono individuati dall’Associazione ed espressi attraverso degli indicatori. Gli standard di qualità forniscono dei punti di riferimento sia per i cittadini-­clienti, sia per gli operatori e sono utili a orientare e valutare l’azione dell’Associazione. Vengono individuati a partire dai bisogni e dall’esperienza del cittadino-­cliente, analizzando i diversi momenti di contatto con la struttura e prendono in considerazione diversi aspetti, quali: l’informazione e l’accoglienza, le facilitazioni d’accesso e il rispetto dei tempi d’attesa, la personalizzazione degli interventi, la tutela e la partecipazione, gli elementi qualitativi delle prestazioni erogate e la professionalità espressa dal personale impiegato. Gli standard vanno interpretati sia come riferimento per il livello del servizio assicurato, sia come raggiungimento degli obiettivi nei progetti di miglioramento e sono suddivisi in tre aree: • Informazione • Risorse Umane • Qualità L’obiettivo di ogni standard (espresso in percentuale garantita) è determinato dalla consapevolezza che il miglioramento della qualità è un processo continuo che si evolve nel tempo, con difficoltà e a piccoli passi perché spesso richiede anche una continua e costante trasformazione culturale. Su questo converge l’impegno

Page 35: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

3.5 STRUMENTI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ

di tutti gli operatori dell’Associazione che ne assicura la verifica periodica. In particolare l’Associazione adotterà strumenti specifici di valutazione (questionari, test, formazione di gruppi di discussione, organizzazione di seminari, partecipazione e collaborazione con le Consulte di territorio, ecc.), al fine di “misurare” il livello di soddisfazione da parte degli utenti, committenti e degli operatori dei servizi. La determinazione degli standard di qualità impone un processo continuo di analisi, valutazione e progressivo miglioramento della qualità del servizio e rappresenta un ulteriore elemento di trasparenza e visibilità nei confronti dei cittadini. 3.5 STRUMENTI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ Al fine di valutare la qualità dell’intervento, l’Associazione utilizza i seguenti parametri qualitativi e quantitativi: -­ Condizioni iniziali, interventi previsti e risultati attesi: inseriti nel P.E.I., Progetto Educativo Individualizzato (suddiviso per aree), redatto ad un mese dall’avvio del progetto e rivisto con cadenza trimestrale;; -­ Interventi effettuati: monitoraggio costante della frequenza degli interventi e della qualità degli stessi;; -­ Risultati ottenuti: valutazione in itinere PEI (Progetto Educativo Individualizzato) L’ iniziale presa in carico di un minore coincide (in seguito ad un’osservazione), con la compilazione di una Scheda di Progetto Educativo Individualizzato. Nella scheda vengono riportate le seguenti aree: Area educativa, Adesione alle regole, Area relazionale, Percorso scolastico/formativo, Attività Extra-­scolastiche, Interventi terapeutici. Per ogni area saranno definiti, ogni tre mesi, obiettivi che verranno sintetizzati ed analizzati con parametri quantitativi: “raggiunto”, “parzialmente raggiunto”, “non raggiunto”. Questa compilazione permette ai referenti clinici, di

Page 36: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

declinare gli obiettivi educativi per ogni minore seguito e ai committenti, di delineare l’andamento dell’intervento. In assenza di miglioramenti evidenti, sarà cura dell’associazione, dopo il terzo trimestre, comunicare con i servizi di riferimento per ricalibrare l’intervento o definirne la chiusura. MONITORAGGIO PRESTAZIONI EROGATE Un ulteriore parametro di valutazione è rappresentato dal monitoraggio della corrispondenza tra la natura degli interventi previsti dal piano individuale e gli interventi effettivamente erogati attraverso il monte ore effettivo, svolto in ogni singola attività proposta: interventi domiciliari, attività terapeutiche, attività extra domiciliari a cadenza semestrale. QUESTIONARIO PER LE FAMIGLIE Viene inoltre predisposto un questionario per la famiglia allo scopo di valutare l’efficacia degli interventi, utilizzando aree di osservazione: lo stato dell’umore, il comportamento generale, i livelli di autonomia, la cura della persona, la cura degli spazi, le attività di studio/lavoro. STRUMENTI CLINICI PER LA VALUTAZIONE INTERNA DELLA QUALITÀ Gli strumenti clinici utilizzati per la valutazione interna del servizio erogato si possono così riassumere: -­ riunioni di coordinamento clinico con cadenza settimanale, con compilazione di un report dettagliato sulle aree del PEI;; -­ colloqui di monitoraggio con gli utenti, la famiglia e l’operatore domiciliare, tenuti dal coordinatore clinico;; -­ uno strumento indispensabile per realizzare la valutazione delle attività di progetto è il questionario di autovalutazione, che viene fornito agli utenti e che permette di ottenere informazioni rilevanti circa l’attività seguita. Sarà cura del Responsabile di progetto monitorare, nei vari stadi di avanzamento, anche il livello di coesione e di integrazione degli interventi educativi. VALUTAZIONE DEL PERSONALE

Page 37: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

Per migliorare l’efficacia/efficienza e la qualità dei servizi è stato predisposto un sistema di valutazione del personale. La valutazione del personale è effettuata attraverso un’analisi di: a) comportamenti professionali e prestazioni erogate dal lavoratore (espressi in termini di qualità dei risultati ottenuti come rapporto tra risorse utilizzate ed obiettivi predeterminati, con particolare riferimento ai rapporti con l’utenza);; b) impegno individuale, dedotto dal grado di coinvolgimento e partecipazione nei processi lavorativi e dalla capacità di adattamento e flessibilità dimostrata;; c) iniziativa personale e capacità propositiva di soluzioni innovative e migliorative nell’organizzazione;; d) arricchimento professionale ed esperienza acquisita, anche conseguente ad interventi formativi e di aggiornamento.

Page 38: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

04 SISTEMA DI GESTIONE

4.1 POLITICHE DELLA PRIVACY 4.2 POLITICA DELLA QUALITÀ

4. SISTEMA DI GESTIONE 4.1 POLITICHE DELLA PRIVACY Presso l’archivio dell’Associazione sono conservati i dati personali, le cartelle cliniche e i progetti riabilitativi, nel rispetto delle normative sulla privacy e riservatezza. All’atto del rilascio dei propri dati sensibili, il destinatario del servizio sottoscrive: • un’adeguata informativa sul trattamento dei dati personali in base al D.Lgs. 196/03 e succ. mod. Regolamento (GDPR) UE 679/2016 – decreto attuativo n.101 del 10 agosto 2018 • una specifica e separata autorizzazione al consenso del trattamento dei dati personali/sensibili. Nella raccolta, conservazione e impiego dei dati contenuti nella cartella, gli operatori si attengono alle disposizioni contrattuali e di legge in materia di riservatezza, nonché a quanto prescritto dalla sopraccitata legge. 4.2 POLITICA DELLA QUALITÀ L’associazione 123 Stella opera secondo un sistema di gestione per la qualità che è ispirato alla Norma ISO 9001. Le procedure predisposte per soddisfare i requisiti per la Qualità costituiscono un costante riferimento per lo sviluppo, la programmazione e la gestione dei servizi rivolti agli utenti. Nel perseguire la Politica per la Qualità, gli obiettivi primari della Associazione sono: • l’orientamento alla centralità della persona che si avvicina ai nostri servizi;; • l’impegno a soddisfare, con efficienza ed efficacia, le attese e i bisogni della persona;;

Page 39: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

4.3 GESTIONE DEI RECLAMI E SUGGERIMENTI

• il miglioramento continuo del servizio offerto. Nello specifico, la Associazione si impegna a: • Garantire: -­ la soddisfazione dei bisogni di chi usufruisce del servizio e della sua famiglia;; -­ la professionalità degli operatori;; -­ la qualità richiesta nella relazione con il cittadino, nella gestione del servizio;; -­ la continuità del servizio;; -­ la presenza sul territorio;; -­ la relazione con il cittadino. • Favorire: -­ il coinvolgimento dei soggetti in relazione con l’utente e la valorizzazione delle conoscenze e delle singole capacità. • Individuare: -­ un piano di formazione e di aggiornamento continuo che preveda una risposta adeguata ai bisogni formativi di tutti gli operatori, in un’ottica di attenzione ai risultati. 4.3 GESTIONE DEI RECLAMI E SUGGERIMENTI La nostra organizzazione garantisce la funzione di tutela dei diritti del cittadino/utente attraverso la possibilità, per quest'ultimo, di sporgere reclamo a seguito di disservizio, atto o comportamento che abbiano negato o limitato la fruibilità delle prestazioni. Viene posta l’attenzione, non solo sul reclamo in sé ma sull’individuazione di quale bisogno non è stato soddisfatto e perché. A tale scopo sono a disposizione presso la Segreteria al tel. 068760620, dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00, i moduli “osservazioni, suggerimenti e reclami” dove, oltre a poter esporre eventuali reclami, è possibile esprimere osservazioni e suggerimenti. Riteniamo che sia un importante strumento di tutela ed ascolto dei bisogni del cittadino-­utente e di miglioramento del servizio, sia in termini di efficienza che di efficacia. -­ Arrivo del reclamo. I reclami, le osservazioni e i suggerimenti utili a migliorare la nostra organizzazione,

Page 40: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

possono essere presentati in forma scritta sull’apposita scheda disponibile in segreteria e nel nostro sito www.associazioneunduetrestella.it e fatti pervenire alla nostra Associazione per posta o consegnati direttamente presso la segreteria. -­ Analisi del reclamo. Il coordinatore effettua immediatamente una prima analisi del reclamo. Se il reclamo non viene riconosciuto ammissibile come reclamo, bensì come manifestazione di un’esigenza dell’utente o della famiglia che esula dall’ambito della responsabilità dell’Associazione, dalle finalità del servizio o dal tipo di prestazione prevista, il coordinatore si attiva per fornire all’utente le informazioni o il supporto necessario per esplicitare l’esigenza a chi di competenza. Nel caso in cui il reclamo sia invece ritenuto ammissibile, il coordinatore in collaborazione con il responsabile del servizio, attiva tutte le azioni necessarie per dare una risposta all’utente e alla sua famiglia, risolvere eventuali problematiche sottostanti e prevenire futuri disservizi. -­ Trattamento del reclamo Analizzate le cause, vengono definite le azioni correttive necessarie, i tempi di attuazione e gli eventuali provvedimenti: nel caso in cui si sia creato un disservizio, il coordinatore contatta immediatamente la famiglia per poter organizzare un’eventuale azione tampone e contenere, per quanto è possibile, il disservizio che si è venuto a determinare. -­ Entro 3 giorni il coordinatore e/o il responsabile si mette in comunicazione con le persone coinvolte per avere maggiore chiarezza su quanto è successo e per condividere l’analisi dell’accaduto e le relative motivazioni. -­ Entro 7 giorni il coordinatore e/o il responsabile metterà in atto le azioni correttive necessarie a superare il disagio provocato e le eventuali azioni preventive utili per evitare il ripetersi di successivi disservizi. Verrà inoltre stabilita una data per verificare l’efficacia delle azioni correttive predisposte. -­ Entro la data definita il coordinatore e/o il responsabile del servizio verificherà l’efficacia delle azioni correttive intraprese.

Page 41: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

05

PARTNERSHIP

5.1 PARTNER PUBBLICI

5.2 PARTNER PRIVATI

Un esito negativo richiede un’ulteriore analisi delle cause per la rielaborazione delle azioni da intraprendere. -­ I risarcimenti Gli Operatori dell’Associazione sono coperti da Assicurazione Personale legata all’Albo di appartenenza di Responsabilità Civile per danni a persone e cose, causati nello svolgimento dell’attività professionale e per le prestazioni concordate e risponderanno personalmente per eventuali danni accertati.

5. PARTNERSHIP 5.1 PARTNER PUBBLICI -­ Istituto di Neurospichiatria Infantile Policlinico Umberto I -­ Università La Sapienza di Roma – Facoltà di Medicina e Psicologia -­ Area Servizi Sociali per Minori Municipi di Roma -­ TSMREE di Roma -­ Istituti Scolastici del II Municipio di Roma -­ II Scuola di Specializzazione in Medicina e Psicologia Università La Sapienza di Roma -­ Istituto Pontificio Università di Cagliari 5.2 PARTNER PRIVATI -­ A.I.D.E.E. -­ Istituto Metafora Sede di Roma -­ A.P.S. IL Fiore del Deserto -­ Mito e Realtà -­ La Rosa dei Venti Onlus -­ Opera Don Guanella -­ Ergo Progect Plus -­ A.I.P.P.I. – Associazione Italiana Psicoterapia Psicoanalitica dell’Infanzia

Page 42: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

06 SELEZIONE DEL PERSONALE E GESTIONE DEL TURN OVER 6.1 SELEZIONE DEL PERSONALE

6. SELEZIONE DEL PERSONALE E GESTIONE DEL TURN OVER 6.1 SELEZIONE DEL PERSONALE Il processo di reclutamento, selezione ed inserimento del personale si sviluppa in quattro fasi, articolate in un insieme di attività sequenziali: il reclutamento, la selezione, l’accoglimento e l’inserimento. Il reclutamento è effettuato dal Responsabile del Personale che è in grado di fornire con prontezza le risorse umane necessarie per l’adeguata gestione del Servizio.

Condizione necessaria per conseguire l’obiettivo è l’aggiornamento continuo della banca dati informatica sulle R.U.

Il Responsabile del Personale si avvale per la selezione del personale di una valutazione preliminare dei curricula e del colloquio semi-­strutturato con il candidato in cui si valutano le seguenti aree:

-­ la prima area prevede campi per i dati anagrafici e il curriculum vitae, il curriculum formativo ed il curriculum lavorativo. Sarà cura dell’intervistatore indagare durante questa fase del colloquio il “saper fare” del candidato, proponendo alcuni casi teorico-­pratici da risolvere, per verificare non solo se una persona ha conoscenze teoriche sufficienti, ma soprattutto se riesce ad applicarle nella pratica lavorativa. Nella risoluzione del problema il candidato dovrà dare una risposta operativa applicando tutte le sue conoscenze teoriche;;

Page 43: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

-­ la seconda area, che costituisce il paradigma di riferimento per il selezionatore, prevede l’analisi delle capacità comunicative, della leadership, dell’integrazione nel gruppo, dell’equilibrio caratteriale, dello spirito di iniziativa, della gestione dei conflitti, dell’approccio al cliente/utente, del modo in cui viene vissuto il cambiamento. Sarà cura dell’intervistatore accertarsi delle capacità attitudinali e relazionali del candidato, attraverso un colloquio articolato, ponendo sempre domande indirette ed aperte, ed invitando il candidato a richiamare episodi vissuti (case history).

La nostra organizzazione dedica particolare attenzione al momento dell’inserimento del collaboratore.

Questa fase consiste in un’attenta attività di formazione pre-­ingresso, affiancamento e valutazione: la conclusione di questa fase avverrà alla scadenza del periodo di prova. L’obiettivo della formazione pre-­ingresso consiste nel trasferire al collaboratore tutta una serie di informazioni relative al Servizio ed alla sua organizzazione complessiva, in modo da renderlo il più possibile edotto e conseguentemente autonomo.

Il responsabile del servizio avrà il compito di garantire un ambiente ottimale per l’inserimento lavorativo, dovrà accertarsi che l’operatore abbia correttamente compreso quali sono le mansioni di sua competenza, faccia propria la “cultura del Servizio” e sia ben accolto nel gruppo di lavoro. L’inserimento dei nuovi operatori è effettuato attraverso l’affiancamento ai colleghi che già prestano servizio, inoltre la presenza del responsabile consente di monitorare il processo di inserimento per valutare e risolvere problematiche e difficoltà emergenti. Tale modalità operativa assicura la garanzia dell’impiego di personale qualificato, con specifiche competenze relazionali ed educative e conoscenze mirate del territorio e delle risorse presenti. La qualità professionale dell’intervento viene garantita, inoltre, attraverso un’attività di coordinamento (con funzione di sostegno e presidio del lavoro educativo), una supervisione periodica agli operatori e l’opportunità di accedere a occasioni di aggiornamento e formazione continua. Entro il periodo di prova (30 giorni di

Page 44: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

6.2 GESTIONE DEL TURN OVER

prestazione effettiva), il responsabile verificherà l’operato del nuovo collaboratore.

6.2 GESTIONE DEL TURN OVER

Per favorire il contenimento del turn over e la stabilizzazione dei lavoratori si utilizzano una serie di strategie che prevedono la programmazione di una serie di attività costanti, attuate a supporto degli operatori. Di seguito si elencano le attività specifiche:

1) supervisione a cadenza quindicinale a supporto della dimensione clinica e delle dinamiche con il gruppo di lavoro e i responsabili d’area;;

2) riunioni cliniche: a cadenza settimanale, tenute dai responsabili d’area e di servizio, con analisi dei casi a supporto dell’intervento operativo domiciliare e psicoterapeutico;;

3) riunioni di coordinamento: finalizzate a questioni organizzative, definizione di orari, ferie, pause programmate, rimborsi spese ecc.;;

4) formazione interna (descritta al punto 4): la formazione viene prevista per tutta la durata della collaborazione ed è considerata obbligatoria;;

5) percorsi formativi esterni;;

6) formazione esterna per i responsabili d’area finalizzata al monitoraggio costante delle attività di programmazione del lavoro, distribuzione razionale del lavoro, procedure specifiche per favorire la motivazione degli operatori e procedure gestionali;;

7) monitoraggio costante del grado di soddisfazione dell’operatore attraverso colloqui periodici individuali, volti a monitorare la condizione generale del professionista nell’ambiente di lavoro: rapporti con il gruppo di appartenenza, relazione con i responsabili, rapporti con la rete coinvolta, sensazione di efficacia nell’espletamento del servizio, emersione di bisogni individuali specifici (formazione, supervisione ecc.);;

Page 45: CARTA DEI SERVIZI 2019-Definitivo Giugno...1.3NORMATIVE&DI& RIFERIMENTO&E&PRINCIPI& ISPIRATORI& & & & riabilitare!e!migliorare!le!condizioni!di!vita!dei!bambini,! adolescenti! e! famiglie!

07 ALLEGATI

Il contenimento del turn over, attraverso tali modalità operative descritte, garantisce l’instaurarsi di una relazione di fiducia tra l’Associazione, gli operatori, i minori e le loro famiglie.

7. ALLEGATI Trattamento dei dati e consenso informato – interventi ambulatoriali

Trattamento dei dati e consenso informato – interventi domiciliari

Questionario anamnestico

Questionario di soddisfazione dell’utenza