Caravaggio Cappella Contarelli - San Luigi dei Francesi - Roma

Grazie al cardinale Del Monte a Caravaggio, nel 1599, viene affidato l’ incarico di portare a termine la decorazione della cappella Contarelli nella chiesadi San Luigi dei Francesi, si tratta della prima importante commissione pubblica. Non si prevedevano più

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Non si prevedevano più decorazioni ad affresco perchéla cappella era stata già apertaal culto, ci si orienta per dei dipinti su tela, novità per la decorazione delle cappelle in quell’epoca.

A Caravaggio vengono, quindi, commissionate due tele con episodi della vita di San Matteo da collocare sulle pareti laterali della cappella, acquistata oltre trent’anni anni prima dal cardinale Mathieu Cointrel, gran datario di papa Gregorio XIII e più noto con il nome italianizzato di Matteo Contarelli.

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Questi,morto nel 1585, aveva lasciato precise disposizioni riguardo il programma iconografico da seguire nella decorazione. Per la parete di sinistra Caravaggio dipinse la Vocazione di San Matteo e per quella destra il Martirio di San Matteo. Nel 1602, quando non venne accertata la statua per l’altare maggiore realizzata dallo scultore Cobaert, Caravaggio ricette l’incarico anche per la pala d’altare centrale, San Matteo e l’Angelo.

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zaCobaert - San Matteo e l’AngeloTestata transetto destro SS. Trinità dei Pellegrini

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Caravaggio

Vocazione di San Matteo

1599 - 1600 olio su tela 3,22 X 3,40 m Roma, San Luigi dei Francesi cappella Contarelli

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Il dipinto raffigura il momento in cui Matteo incontra Gesù che lo sceglierà come suo apostolo. La scena non ha riferimenti sacri, è ambientata in un locale disadorno con una finestra sulla destra resa più reale dai vetri sporchi , e dalla mancanza di una anta di legno ( si vede solo un gancio al centro)

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A destra della tela è rappresentato Gesù che tende il braccio in direzione di Matteo e San Pietro ritratto quasi di spalle anche lui con la mano destra indica Matteo (San Pietro e l’aureola di Gesù sono stati aggiunti successivamente da Caravaggio)

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Matteo era un gabelliere, è rappresentato seduto al tavolo insieme con altre quattro persone nel momento in cui, stupito dall’invito reagisce con un gesto molto naturale, accennando interrogativamente a se stesso con l’indice della mano sinistra, come per sincerarsi che Gesù si stesse rivolgendo proprio a lui.

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Delle cinque persone sedute al tavolo solo Matteo e i due giovani di destra si accorgono della presenza di Gesù, mentre il vecchio con gli occhiali e il giovane sono intenti a contare i propri soldi e non si rendono conto di cosa succede intorno.

La simbologia utilizzata da Caravaggio è molto La simbologia utilizzata da Caravaggio è molto chiara:

• Il buio che avvolge la scena della conta dei denari è quindi da intendere come tenebra spirituale, e le monete sul tavolo indicano la cupidigia degli astanti

• La luce quindi è prima di tutto una luce divina, portatrice di spiritualità, piuttosto che reale, proveniente da una porta che dà sull’esterno

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La chiamata di Dio è rivolta a tutti gli uomini, ma ciascuno è libero di aderirvi o di respingerla alcuni infatti si voltano altri rimangono intenti nelle loro attività. Caravaggio fa riferimento al concetto della responsabilità individuale nel tema della salvezza, argomento che era all’epoca d’attualità e in aperta polemica con la tesi protestante della predestinazione, basata sulla assoluta irrilevanza della volontà umana.

• l’ambiente utilizzato è quello di una taverna • l’ambiente utilizzato è quello di una taverna della Roma di quegli anni : - L’incontro con Dio può avvenire nei luoghi più inaspettati - il sacro non ha una collocazione lontana nel tempo e nello spazio Per questo motivo i personaggi sono rappresentati con i costumi dell’epoca.

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Caravaggio

Martirio di San Matteo

1599 - 1600 olio su tela 3,22 x 3,40 m Roma, San Luigi dei Francesi cappella Contarelli

Matteo è raffigurato al centro Matteo è raffigurato al centro della composizione ai piedi di un altare su cui è incisa una croce bianca su sfondo rosso, riverso in terra in attesa di subire la condanna dai suo carnefice, un soldato mandato dal re etiope Hirtacus, arrabbiato per il rifiuto dell’apostolo di obbedire all’ordine di cessare la sua opera di conversione, il soldato tiene Matteo per un braccio con l’altra mano tiene la spada con cui è pronto a trafiggerlo.

Prof.ssa Annamaria Valenza

a destra in alto su una nuvola è rappresentato un angelo che porge al martire la palma (simbolo del martirio) posta in asse con la mano di Matteo

intorno sono rappresentati dei personaggi, ed ogni volto mostra un diverso tipo di reazione all’evento: orrore, paura, stupore, incredulità o anche solamente curiosità come il giovane con il cappello piumato sulla sinistra. con il cappello piumato sulla sinistra.

Caravaggio ha inserito il suo autoritratto seminascosto sullo sfondo a sinistra rappresentandosi con la barba e un’espressione tesa e triste.

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A destra è rappresentato un bambino, il chierichetto, che scappa urlando, questa figura sarà ripresa successivamente da altri artisti.

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zaGli esami radiografici hanno mostrato che l’artista non ha dipinto di getto le scene sulla tela, ma ha proceduto per tentativi successivi.

In un primo tempo la scena, era stata ambientata tra architetture all’antica, con il soldato visto di spalle posto al centro della composizione.

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Caravaggio

San Matteo e l’Angelo

1602

olio su tela 2,95 x 1,95 m Roma, San Luigi dei Francesi - cappella Contarelli

La prima versione di questa tela venne rifiutata dai committenti, perché il santo era rappresentato come un contadino dall’aria ignorante e impacciata, era raffigurato seduto con un libro molto grande sulle ginocchia, mentre l’angelo gli prendeva la mano per guidarlo nella scrittura del testo sacro. Questa prima versione finì a Berlino, dove venne distrutta durante i bombardamenti dell’ultima guerra nel 1945.

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La seconda versione, raffigura invece San Matteo vestito più dignitosamente che, penna in mano, fissa lo sguardo sull’angelo volteggiante sopra la sua testa intentò a spiegargli cosa scrivere.

questa seconda versione è più rispettosa dell’idea cristiana di ispirazione che non fa riferimento ad una pretesa dettatura quanto all’ispirazione divina dell’autore che conserva integre le sue facoltà di vero autore del testo integre le sue facoltà di vero autore del testo sacro .

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Caravaggio Cappella Cerasi,Santa Maria del Popolo, Roma

Dopo la commissione per la Cappella Contarelli, nel settembre del 1600 fu affidato al Caravaggio un altro lavoro importante, da Tiberio Cerasi, tesoriere di papa Clemente VIII: due tele da collocare nella cappella da lui acquistata nella chiesa di Santa Maria del Popolo. Caravaggio doveva realizzare i due quadri con i soggetti della «Crocifissione di san Pietro» e della «Conversione di san Paolo». -«Conversione di san Paolo». -La pala d’altare, invece, con la raffigurazione della Assunzione della Vergine, fu affidata a Annibale Carracci, segno che ormai sono loro due i pittori più ricercati dèlla capitale. Caravaggio realizza i quadri a lui commissionati entro l’anno successivo. Nel frattempo il cardinale Cerasi era morto e suoi esecutori testamentari rifiutano i due quadri del Caravaggio, il quale si vide costretto a ripetere le due opere La seconda versione venne accettata e le due tele furono collocate nella Cappella Cerasi.

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Caravaggio Crocifissione di san Pietro 1600-01 olio su tela 2,30 X 1,75 cm Cappella Cerasi, Santa Maria del Popolo, Roma

La Crocifissione di san Pietro ha una composizione innovativa per la scelta di comprimere l’immagine in un angolo visivo ristrettissimo che non riesce a contenere neppure tutta la riesce a contenere neppure tutta la croce.

al momento del martirio, san Pietro, che doveva essere crocifisso, chiese, come atto di umiltà nei confronti di Gesù, di essere crocifisso a testa in giù Intorno tre uomini stanno eseguendo ilcompito .

Prof.ssa Annamaria Valenza

Un uomo è rappresentato di spalle mentre tira la corda , un altro è inginocchiato con la vanga ancora nella mano mentre con la schiena cerca di tirare su la croce , il terzo aiuta con la forza delle braccia. I tre sono tutti dipinti senza che ne possiamo vedere il volto, è visibile parzialmente quello di sinistra, in particolare le rughe della fronte, probabilmente per indicare che i tre non sono aguzzini ma tre uomini costretti a svolgere il compito assegnatogli.

ll volto di san Pietro, è rappresentato senza alcuna trasfigurazione, come un povero vecchio in carne ed trasfigurazione, come un povero vecchio in carne ed ossa, al quale viene imposto il supplizio di essere inchiodato mani e piedi a delle assi di legno. Non c’è nessuna dimensione trascendentale in questa immagine: lo sgomento che produce è la sensazione del dolore vero, inflitto ad una persona reale come noi. Il tutto viene reso in modo più drammatico dall’ oscurità che avvolge il tutto. Anche qui sembra che la notte sia calata, come metafora più ampia. L’oscurità che li avvolge è il buio delle coscienze, nel quale nasce la ferocia

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Conversione di San Paolo -1600- 1601olio su tela 2,30 X 1,75 cm Cappella Cerasi, Santa Maria del Popolo, Roma

Quadro realizzato in coppia con la «Crocifissione di san Pietro», a differenza della «Crocifissione di san Pietro>, la cui prima versione è andata dispersa, la versione iniziale di andata dispersa, la versione iniziale di quest’opera è conservata nella collezione Odescalchi-Balbi.

Nella seconda versione, San Paolo, vestito da legionario romano è appena caduto da cavallo, ad investirlo è un fascio di luce (ovviamente allegoria della grazia divina) che raccoglie ad occhi chiusi e braccia spalancate.

Prof.ssa Annamaria Valenza

Fa da sfondo al momento della conversione una scena di carattere quotidiano: un anziano stalliere che calma il cavallo spaventato. elemento insolito nella composizione: i tre quarti del quadro sono occupati dall’ immagine di un cavallo. Sono presenti elementi molto realistici come le vene della gamba dello stalliere e quelle sulle zampe del cavallo.

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CaravaggioMadonna dei Pellegrini1604/1606 olio su tela 260 x 150 cmRoma – Sant’Agostino – Cappella Cavalletti

Nell’estate del 1603, la famiglia di Ermete Cavalletti,aveva comprato la prima cappella a sinistra nella chiesa di Sant’Agostino per seppellirlo. seppellirlo. Sull’altare doveva essere posto un quadro raffigurante la Madonna di Loreto. L’iconografia tradizionale rappresentava la Madonna di Loreto con la casa trasportata dagli angeli dalla Palestina a Loreto in volo,

Caravaggio modifica l’iconografia: l'unico accenno al volo è la postura di Maria, raffigurata in punta di piedi.

Prof.ssa Annamaria Valenza

La casa è raffigurata come una comunissima casa romana, con gli stipiti della porta scheggiati, l'intonaco del muro sulla destra è caduto e ha lasciato i mattoni a vista.

Maria apparsa sulla porta tiene in braccio il Bambino, è rappresentata a piedi nudi con una camicia di velluto rosso e una gonna di seta grigia,

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Al di sotto del gradino una coppia di pellegrini inginocchiati: l’uomo è rappresentato con la barba rossiccia a mani giunte, i piedi nudi, i pantaloni al ginocchio pieni di toppe e il bastone del pellegrino, la donna molto più vecchia è rappresentata anch’ella a mani giunte, il viso pieno di rughe, i capelli avvolti in una cuffia sporca e bucata, con il bastone appoggiato sulla spalla destra.

gonna di seta grigia, capelli neri, sopracciglia scure e sporgenti, il naso dritto, la bocca piccola e carnosa.

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A causa dei vestiti sdruciti e dei piedi nudi e gonfi messi in primo piano, non appena il quadro fu messo sull'altare, come riportato da Baglione, "ne fu fatto dai preti e da'popolani estremo schiamazzo".

Per Caravaggio i piedi nudi e Per Caravaggio i piedi nudi e gonfi erano simbolo dell'ubbidienza e della devozione, quindi andavano esaltati e non occultati.

Per la Madonna Caravaggio utilizzò Maddalena Antognetti, conosciuta come Lena, amante del Cardinale Montalto e del notaio Pasqualone. Prof.ssa Annamaria Valenza

Caravaggio

La Deposizione

1602 - 1604 olio su tela 300 x 203 cmCittà del Vaticano Musei Vaticani

La Deposizione venne commissionata da Girolamo Vittrice nel 1602 per la cappella di famiglia all’interno della cappella di famiglia all’interno della chiesa Santa Maria in Vallicella ( Chiesa Nuova ) a Roma. Maria di Cleofa esprime il suo dolore con le braccia alzate e aperte; Maria Maddalena con il volto chinato piange e asciuga le lacrime con il fazzoletto stretto in pugno; a sinistra Maria,la madre, le braccia aperte , comprende il corpo di Cristo, la mano destra è in asse con la testa del figlio e la sinistra all’altezza dei suoi piedi.

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Prof.ssa Annamaria Valenza

sinistra, l’apostolo Giovanni, tiene il corpo per il torace. A destra Nicodemo si abbassa inarcando la schiena e gira il voltoverso lo spettatore , ha gambe muscolose e le sue braccia afferrano le ginocchiadi Cristo.

Alla base del quadro una lastra di pietra posta in modo angolare

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Il braccio di Gesù inoltre è rappresentato abbandonato e con le dita tocca la lastra e ne sottolinea il significato, inoltre le dita visibili sono tre e Caravaggio potrebbe aver voluto indicare che dopo tre giorni Gesù risorgerà.

Al di sotto della pietra a sinistra viene raffigurata la pianta che Caravaggio utilizza in altri suoi quadri il tasso barbasso.

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