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domenica 26/05/2013
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Imprese, ecco come si supera il "baratro"Costa, Beraldo, Buoro e Tomat: «Situazione difficile, avanti con le riforme. Ma si può ancora vincere»
VENEZIA una dimensione globale e nonsoltanto locale.
«La situazione è sicuramentecomplessa» ha affermato LauroBuoro, presidente della Nice,azienda che nel 2012 ha fattura-to 275 milioni di euro, 20% inpiù rispetto all'anno precedente«male eccellenze ci sono. Il pro-blema è che sta cambiando ilmondo e non c'è ancoralo spiri-to di aggregazione che ci vorreb-be, cioè quello di condividereuna nuova visione che va oltre alproprio giardino e che guarda atutti i mercati internazionali».Per Stefano Beraldo, ad di Coinnon è il Nord che sta male, matutto il Paese: «Il Nord rappre-senta una sfumatura diversa di
un disagio diffuso in tutto il Pae-se. Bisogna invertire il volano, lalegge Fornero è una tragedia. Iosono per retribuire di più il lavo-ratore, ma chiedendo più flessi-bilità. Si parla tanto dell'occupa-zione dei giovani, ma intanto siaumenta l'età pensionabile.Non è una contraddizione? Coinfa una fatica bestiale, m a ha rad-doppiato il fatturato». Per An-drea Tomat, presidente LottoSport Italia, il Nord deve tornarea essere la locomotiva del Paesee lo può fare se viene messo nel-le condizioni giuste che dipen-dono da una politica solida:«Nessuna famiglia può dare ilmeglio se ci sono continuamen-te dei problemi all'interno. Per
risolvere la crisi c'è bisogno di at-tori di grandi dimensioni e mol-to è in mano all'Europa. Io speroche con le elezioni a settembrein Germania la situazione cambied emergano leader in grado diriequilibrare il welfare». Per ilprofessore Giovanni Costa, vicepresidente di Intesa San Paolo, ilproblema principale del Nor-dest è quello che vede ancorauna separazione tra impresa fa-miliare e manageriale: «Il ruolofamiliare nello sviluppo delle im-prese è un grande valore, ma de-ve essere pronto a un evoluzio-ne. Ci sono dei manager brillantiche non sanno ancora dialogarecon queste particolari realtà». In-fine, per Costa, questo è un mo-mento particolare perché le ban-che si stanno prendendo deiruoli impropri in quanto il capi-tale di credito si trasforma a vol-te in capitale a rischio e questo èsintomo che qualcosa non va amonte.
Vera Mantengoli
L'immagine del presidente diConfindustria Giorgio Squinzidi un Nord sull'orlo del baratronon è stata digerita da molti im-prenditori che non accettano dialzare bandiera bianca. Ieri, nelcorso dell'«Alumni Day», giorna-ta organizzata all'Università Ca'Foscari per gli studenti, si è tenu-to il convegno «Capitani Corag-giosi. Manager 2.0 nel Nord Estdel Terzo Millennio». Il quadrogenerale che ne è emerso è quel-lo di un territorio piegato da rigi-de restrizioni, ma non spezzatoalla radice. Il made in Italy non èmorto, ma bisogna imparare avalutare le risorse pensando a
Lauro Buoro , Stefano Beraldo e Giovanni Costa