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8 Diocesi di Nardò - Gallipoli Veglia a cura dei seminaristi dei seminari maggiori della diocesi. 1 Canto Introduzione Il Signore che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi. E con il tuo Spirito. Carissimi, il Signore ci chiede questa sera di continuare a rimanere seduti alla sua tavola. La tavola è il luogo dove si riuniscono tutti coloro che fanno parte della casa e dove la famiglia, la comunità, l’amicizia, l’ospitalità e la vera generosità possono esprimersi ed essere rese reali. Sostiamo accanto al Maestro di tavola per contemplare nel pane azzimo e nel vino buono l’immagine di una vita spezzata e versata. Preghiamo il cantico a cori alterni 1 Cr 29, 10-13 Sii benedetto Signore, Dio di Israele, nostro padre, ora e sempre. Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, la gloria, la maestà e lo splendore, perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. Tuo è il regno, Signore; tu ti innalzi sovrano su ogni cosa. Da te provengono ricchezza e gloria; tu domini tutto; nella tua mano c'è forza e potenza; dalla tua mano ogni grandezza e potere. Per questo, nostro Dio, ti ringraziamo e lodiamo il tuo nome glorioso. Gloria al Padre. Pausa di silenzio Canto

Canto Introduzione - diocesinardogallipoli.org · dell’amore incredibile che Gesù ha avuto per noi. Quella sera, prima di ... e ho sentito il bisogno di dare un bacio alla sua

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Page 1: Canto Introduzione - diocesinardogallipoli.org · dell’amore incredibile che Gesù ha avuto per noi. Quella sera, prima di ... e ho sentito il bisogno di dare un bacio alla sua

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Diocesi di Nardò - Gallipoli

Veglia a cura dei seminaristi dei seminari maggiori della diocesi.

1

Canto Introduzione Il Signore che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi. E con il tuo Spirito.

Carissimi, il Signore ci chiede questa sera di continuare a rimanere seduti alla sua tavola. La tavola è il luogo dove si riuniscono tutti coloro che fanno parte della casa e dove la famiglia, la comunità, l’amicizia, l’ospitalità e la vera generosità possono esprimersi ed essere rese reali. Sostiamo accanto al Maestro di tavola per contemplare nel pane azzimo e nel vino buono l’immagine di una vita spezzata e versata. Preghiamo il cantico a cori alterni 1 Cr 29, 10-13

Sii benedetto Signore, Dio di Israele, nostro padre, ora e sempre.

Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, la gloria, la maestà e lo splendore, perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo.

Tuo è il regno, Signore; tu ti innalzi sovrano su ogni cosa. Da te provengono ricchezza e gloria; tu domini tutto;

nella tua mano c'è forza e potenza; dalla tua mano ogni grandezza e potere. Per questo, nostro Dio, ti ringraziamo e lodiamo il tuo nome glorioso. Gloria al Padre.

Pausa di silenzio Canto

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PRIMO MOMENTO “PRESE IL PANE E RESE GRAZIE”

Dalla prima lettera di S. Paolo apostolo ai Corinzi 11,23-24 Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me.

Dagli scritti di don Tonino Bello Che cos’è l’Eucaristia? Lo sapete? L’ultima invenzione, l’ultimo ritrovato dell’amore incredibile che Gesù ha avuto per noi. Quella sera, prima di andarsene, ha fatto un banchetto con i suoi discepoli, ha detto loro: “vedete, ogni volta che vi riunite attorno a questa tavola nel mio nome, voi rievocherete tutto il passato della storia della salvezza, poi anticipere-te tutto il futuro di gloria che vi spetta e farete esplodere nel presente una galassia di grazia”. L’Eucarestia, allora, è un convito, un banchetto, una cena, un segno che cade sotto i nostri occhi, sotto le nostre mani. Pane e vino: la carnalità della grazia. L’Eucarestia è un segno rivolto a una tri-plice dimensione: passato, presente e futuro. L’Eucarestia è memoriale del mistero pasquale, anticipazione del banchetto futuro, esplosione di grazia nel presente nel “qui e ora” della storia.

Preghiamo insieme con le parole di don Tonino Eccoci davanti a te, Signore della storia. Fratello solidale con gli uomini, Dio estroverso che hai impregnato della tua presenza il tempo e lo spazio…

Accensione della prima lampada (si può accompagnare il momento con un sottofondo musicale)

Noi ti contempliamo stasera, come modello della missione che hai affidato alla tua Chiesa. Accoglici, alla tua presenza Signore, e facci sostare per un poco davanti a te.

Ad ogni strofa cantiamo: Cfr. Ef 2, 14-22

Misericordias Domini, in aeternum cantabo. Cristo Gesù è la nostra pace, perché ha fatto dei due un popolo solo,

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Padre nostro.

Orazione Concedi, Dio onnipotente, che, rinnovati dai santi misteri, diffondiamo nel mondo il buon profumo del Cristo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen. Benediciamo il Signore Rendiamo grazie a Dio.

E al termine di questa veglia e di questo giorno santo facciamo nostre le parole di don Tonino sull’Eucaristia:

«L’Eucaristia non sopporta la sedentarietà.

Non tollera la siesta. Non permette l’assopimento della digestione. Ci obbliga ad un certo punto ad abbandonare la mensa.

Ci sollecita all’azione. Ci spinge a lasciare le nostre cadenze troppo residenziali per farci investire,

in gestualità dinamiche e missionarie, il fuoco che abbiamo ricevuto».

Canto

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Accensione della terza lampada (si può accompagnare il momento con un sottofondo musicale)

Ma la bevanda che offrì nel calice, anche se modesta, fu di potenza senza limiti. E' un calice che contiene tutti i vini. Unico è il pane che spezzi senza limite, unico è il calice in cui mesci il vino senza fine. Il grano, Cristo, seminato per tre giorni nella terra ha germinato e ha riempito il granaio della vita. Pausa di silenzio

Intercessioni Nella notte in cui fu tradito, il nostro Salvatore celebrò l'ultima Cena e af-fidò alla Chiesa il memoriale della sua morte e risurrezione, perché lo celebrasse perennemente fino alla sua venuta. Nella luce di questo gran-de mistero, rivolgiamo al Cristo, la nostra preghiera: resta con noi, Signore.

Oppure il canone. Laudate omnes gentes, laudate Dominum

- Hai partecipato il tuo sacerdozio alla Chiesa, si senta sempre unita a te nel sacrificio della lode.

-Ti offri al popolo redento, pane di vita disceso dal cielo, suscita

nei fedeli una santa fame di te. - Ci porgi il calice dell'alleanza nel tuo sangue, bevano tutti con

gioia a questa fonte di salvezza. - Ci hai lasciato il comandamento nuovo, fa che gli uomini speri-

mentino la forza rinnovatrice della carità. - Hai mangiato la Pasqua con i tuoi discepoli, quale annunzio del

suo compimento nel regno di Dio, ammettici al convito eterno insieme ai fratelli che ci hanno preceduto.

E ora rinnoviamo ogni nostra lode e ogni nostra domanda cantando insieme la preghiera che il Signore ci ha insegnato:

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abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, l’inimicizia. Egli ha creato in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo. Per mezzo della croce ha distrutto in se stesso l’inimicizia e ha annunziato pace ai lontani e pace ai vicini. Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. Così voi non siamo più stranieri né ospiti, ma concittadini dei santi e familiari di Dio. In lui anche noi insieme con gli altri veniamo edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito. Pausa di silenzio

Canto

SECONDO MOMENTO “QUESTO CALICE È LA NUOVA ALLEANZA”

Dalla prima lettera di S. Paolo apostolo ai Corinzi Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Dagli scritti di don Tonino Bello Ieri sera stavo amministrando l'eucarestia, durante la messa solenne, quando si è presentato un papà con la figlioletta in braccio. Il Corpo di Cristo. Amen. E gli ho fatto la comunione. La bambina allora, che osser-vava con occhi colmi di stupore, si è rivolta a suo padre e gli ha chiesto: «È buona?». Sono rimasto letteralmente bruciato da quell'interrogativo. A tal punto, che mi son dovuto fermare. Poi, con la pisside in mano, mi son fatto largo fra la gente, ho raggiunto quel signore che si era già allonta-nato, e ho sentito il bisogno di dare un bacio alla sua bambina. Quella domanda mi è parsa splendida. E siccome nell'omelia avevo detto che in fatto di fede possiamo trasmettere agli altri solo ciò che sperimentiamo noi stessi, ho pensato che il Signore, con la battuta ingenua di una bam-bina e nel linguaggio spontaneo dei semplici, avesse voluto restituirmi la sintesi del mio lungo discorso. In effetti, ciò che rende credibili sulle no-stre labbra di annunciatori la trasmissione del messaggio di Gesù è sol-

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tanto l'esperienza che noi per primi facciamo della sua verità. Una verità che non passa, se chi la trasmette non ne pregusta un assaggio e non se ne nutre in abbondanza. La domanda di quella bambina, perciò, ci stringe d'assedio, perché chiama in causa non tanto il nostro sapere reli-gioso, quanto lo spessore del nostro vissuto concreto. «È buona?». Per-ché, se la mensa di cui tu parli ti riempie di forze, desidero sedermi anch'io alla tua tavola. Spezzane un po' anche per me di quel pane che tu gusti avidamente. Fammi bere alla stessa brocca, se è vero che quell'acqua toglie la sete e ti placa l'arsura dell'anima.«È buona?».

Preghiamo il Salmo tutti insieme Salmo 33

Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore, ascoltino gli umili e si rallegrino.

Celebrate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Ho cercato il Signore e mi ha risposto e da ogni timore mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti, non saranno confusi i vostri volti. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo libera da tutte le sue angosce.

L'angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono e li salva.

Accensione della seconda lampada (si può accompagnare il momento con un sottofondo musicale)

Gustate e vedete quanto è buono il Signore; beato l'uomo che in lui si rifugia. Temete il Signore, suoi santi, nulla manca a coloro che lo temono.

I ricchi impoveriscono e hanno fame, ma chi cerca il Signore non manca di nulla.

Ad ogni strofa cantiamo: Bonum est confidere in Domino, bonum sperare in Domino.

Dono ineffabile dei Padre, segno dell'amore supremo del Figlio. Prodigio di carità dello Spirito Santo, frutto benedetto della Vergine Maria.

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Sacramento della nuova ed eterna alleanza, dimora di Dio con gli uomini. Sostegno della speranza, vincolo della carità, segno di unità e di pace e sorgente di gioia vera. Pausa di silenzio

Canto

TERZO MOMENTO “FINCHÉ EGLI VENGA”

Dalla prima lettera di S. Paolo apostolo ai Corinzi Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi an-nunciate la morte del Signore, finché egli venga. Dalle Fonti Francescane (221) Tutta l'umanità trepidi, l’universo intero tremi e il cielo esulti, quando sull'altare, nella mano del sacerdote, si rende presente Cristo, il Figlio del Dio vivo. O ammirabile altezza e degnazione stupenda! O umiltà sublime! O sublimità umile, che il Signore dell'universo, Dio e Figlio di Dio, così si umili da nascondersi, per la nostra salvezza, sotto poca apparenza di pane! Guardate, fratelli, I'umiltà di Dio, ed aprite davanti a lui i vostri cuori; umiliatevi anche voi, perché siate da lui esaltati. Nulla, dunque, di voi trattenete per voi, affinché totalmente vi accolga colui che totalmente a voi si offre. Preghiamo insieme Cfr. Efrem il Siro

L'unica spiga, Cristo, ha dato il pane del cielo infinito. Finirono i cinque pani da lui spezzati, ma un pane egli spezzò che vinse la creazione: più lo spezzi, più si moltiplica. Ricolmò a Cana le giare e di vino abbondante: lo si attinse, lo si bevve e finì benché fosse moltiplicato.