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CADORE terra magica

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Una guida agile, semplice, completa. E’ la grande novità turistica 2013 del Cadore. Nel suo insieme l’iniziativa editoriale rappresenta un esemplare biglietto da visita da offrire a quanti vogliono conoscere l’area dolomitica più bella, che gli autori hanno voluto presentare come: CADORE terra magica. Progetto di NuovoCadore.it in collaborazione con la Magnifica Comunità di Cadore. Sito web: www.CadoreDolomiti.it

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2 CadoreDolomiti.itCADORE terra magica

NUOVOCADORE.ITNuovoCadore.it è un portale di informazione locale e turistica. Ha l’obiettivo di valorizzare, migliorare e promuovere il Cadore, raccogliendo e divulgando informazioni, notizie, idee, spunti e iniziative riguardanti il territorio.NuovoCadore.it vuole diventare un punto di riferimento per chi in Cadore è nato, per chi ci vive, per chi ci ha vissuto, per chi l’ha visitato o per chi lo vuole visitare. L’intento inoltre, è quello di creare una sorta di tavola rotonda, un punto di incontro e confronto tra tutte le realtà presenti in questa zona (amministrazioni comunali, associazioni, gruppi, ecc).NuovoCadore.it attraverso la comunicazione cerca di diffondere determinati valori, importanti ovunque nel mondo, fondamentali per vivere nei paesi di montagna. Tra questi i principali sono l’amore e il rispetto per la natura, la solidarietà e la disponibilità verso il prossimo, la libertà di espressione e opinione, l’apertura ai confronti e ai dibattiti civili e pacifi ci.

Nato nell’ottobre 2009 rappresenta oggi una realtà solida, dinamica e in costante evoluzione.

Il portale (fulcro di tutte le attività) è interattivo e permette l’inserimento di commenti, la segnalazione di eventi, la traduzione automatica degli articoli in oltre 20 lingue. Tra i vari servizi segnaliamo: meteo locale online, elenco link a tutti i siti cadorini, raccolta video YouTube, galleria immagini, webcam attive in Cadore, servizio viabilità e forum. Quest’ultimo è parte integrante del sito, un’ottima piazza virtuale dove potersi confrontare con gli altri, scambiarsi opinioni, proporre e condividere idee e progetti. NuovoCadore.it è presente anche sui principali social network tra cui Facebook, dove la pagina uffi ciale è ad oggi una delle più attive di tutta la provincia di Belluno. Il portale è consultabile e ottimizzato anche per la navigazione con smartphone.

La guida “CADORE terra magica” è soltanto uno dei diversi progetti che NuovoCadore.it sta portando avanti. Oltre a questo segnaliamo il sito CiclabileDolomiti.com, dedicato alla Lunga via delle Dolomiti; il sito DolomitiBellunesi.com, che raccoglie le immagini delle più belle montagne del mondo; un progetto legato al mondo delle ciaspe, che vedrà la luce nei prossimi mesi e altre iniziative work in progress.

Il riconoscimento dell’Unesco ha collocato il Cadore con le sue Dolomiti sul trampolino di lancio per una nuova stagione turistica. La possibilità di illuminare l’immagine di un comprensorio dolomitico storicamente vocato ad un turismo che punta allo star bene, alla cultura e alla gastronomia, all’aria sana e alle passeggiate tranquille ma anche all’escursionismo impegnato e sportivo, estivo ed invernale, a piedi, con la mountain bike, con gli sci e all’alpinismo di qualità, passa necessariamente attraverso una comunicazione nuova, fresca ed effervescente della realtà cadorina.Ecco il motivo per cui diamo il benvenuto alla guida “CADORE terra magica” che segue la tradizione delle pagine stampate ed illustrate e contemporaneamente arriva in rete per incontrare il crescente popolo dell’online. L’idea di NuovoCadore.it di irradiare su più piattaforme messaggi informativi diversificati per adattarli ad un pubblico turistico sempre più variegato interseca idealmente la ricca offerta turistica del Cadore.La guida, nella sua intelligente semplicità, rappresenta un allettante invito a visitare, conoscere e vivere il Cadore evidenziandone una integrità culturale, paesaggistica e naturalistica che si impone come soggetto unico sulla scena turistica. Ed è su questa unicità che la guida articola il suo racconto proponendo il bello e il piacevole che parte dal lago di Centro Cadore, da Lagole e dai passi antichi del grande Tiziano Vecellio, tocca le pendici di re Antelao, i murales e il monte Rite, arriva ad ognuno dei rifugi alpini, assapora le leggende dei misteriosi abitanti degli Spalti di Toro, delle Marmarole e di Pian dei Buoi e giunge a Sappada e in Comelico sui luoghi della Grande Guerra, in Popera e sulle Tre Cime di Lavaredo che si specchiano sul lago di Santa Caterina.

Bepi Casagrande

INTRODUZIONE

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Il Cadore si trova in una splendida posizione panoramica e costituisceuno dei più belli ed incantevoli

territori d’Italia, avendo caratteristiche proprie ben distinte sia dal punto di vista geologico che dal punto di vista storico.

Ha una superficie di 1.427 kmq ed è composto da 22 comuni.

Confina a Nord Nord-Ovest con la provincia di Bolzano (Val Pusteria)e con l’Austria, a Est Sud-Est con le province di Pordenone ed Udine,

a Sud con la zona del Bellunese ed a Ovest con l’Agordino e lo Zoldano.

COME RAGGIUNGERE IL CADORE

Treno: arrivando a Calalzo di Cadore. La stazione ferroviaria di Calalzo è

destinazione di treni diretti da Padova, Venezia e Mestre

Auto: A27 Venezia / Ponte nelle Alpi - SS 51 in direzione Longarone e Tai di Cadore. Al bivio di Tai a destra verso Calalzo, il Comelico e Auronzo e a

sinistra verso le località della Valle del Boite e Cortina.

Aereo: gli aeroporti più vicini sono Venezia “Marco Polo” (135 km) e

Treviso “S. Angelo” (100 Km).

VAL BOITEOLTREMONTI

CENTROCADORE

COMELICOSAPPADA

CADORE

VENETO

CENNI GEOGRAFICI

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MAGNIFICA COMUNITÀDI CADORELa Magnifi ca Comunità di Cadore ha sede nel palazzo che si erge in Piazza Tiziano a Pieve di Cadore, accanto alla chiesa Arcidiaconale, matrice della cristianità cadorina. L’antica istituzione, affermata di fatto già nel Trecento, ha rappresentato per secoli l’autonomia di governo della popolazione cadorina grazie ad un’articolata organizzazione di autogoverno

del territorio. A partire dal 1338 i cadorini disposero di uno Statuto, un corpus di norme che regolamentavano la vita civile, politica e amministrativa, aggiornato continuamente nei secoli successivi. Sarà Napoleone, nel 1806, a sopprimere l’istituzione della Magnifi ca Comunità che vedrà la rinascita, come ente morale, nel 1875. Il palazzo ospita oggi il MARC, Museo archeologico cadorino, che raccoglie il patrimonio archeologico preromano e romano del santuario di Làgole e dell’area centrale del Cadore. Nel museo sono esposti numerosi reperti: manici e vasche di simpulum, lamine in bronzo decorate, bronzetti fi gurati, armi, coltelli, strumenti di uso quotidiano, recipienti ceramici e in vetro. Nel palazzo inoltre si conserva un prezioso patrimonio archivistico, costituito da un antico e cospicuo fondo documentario (atti e pergamene dal XIII al XIX sec.) e una biblioteca moderna che raccoglie studi e ricerche sul Cadore, nonché una biblioteca specialistica dedicata a Tiziano Vecellio. Poco lontano dal palazzo, si trova la casa nella quale nacque Tiziano. Si tratta di un edifi cio il cui impianto risale al XV sec. e che ha subito nel tempo diverse modifi che. Solo con il radicale intervento di restauro concluso nel 1932, voluto dalla Magnifi ca Comunità proprietaria dell’edifi cio, la casa del pittore cadorino è stata riconsegnata al suo aspetto originario. L’edifi cio odierno è composto da due piani in muratura con ballatoi, scala esterna in legno e tetto a due falde con copertura a scàndole. Il 17 dicembre 1922, con Regio Decreto, n. 1725, la casa nel frattempo era stata dichiarata monumento nazionale.

INFO0435.32262

info@magnifi cacomunitadicadore.itwww.magnifi cacomunitadicadore.it

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INDICE02. NuovoCadore.it03. Introduzione04. Cenni Geografici05. Magnifica Comunità di Cadore06. Indice e Colofon07. Mappa CENTRO CADORE08. Auronzo di Cadore09. Calalzo di Cadore10. Domegge di Cadore 11. Lorenzago di Cadore 12. Lozzo di Cadore 13. Ospitale di Cadore 14. Perarolo di Cadore15. Pieve di Cadore17. Vigo di Cadore18. Mappa VAL BOITE - OLTREMONTI19. Borca di Cadore 20. Cibiana di Cadore 21. San Vito di Cadore22. Selva di Cadore 23. Valle di Cadore 24. Vodo di Cadore 25. Zoppè di Cadore26. Mappa COMELICO - SAPPADA27. Comelico Superiore 28. Danta di Cadore 29. San Nicolò di Comelico 30. San Pietro di Cadore 31. Santo Stefano di Cadore 32. Sappada33. Val Visdende 34. Itinerario Vecelliano38. Lago Centro Cadore39. Rifugi del Cadore40. Ciclabile La Lunga Via delle Dolomiti 41. Dolomiti42. Indice Itinerari tematici

“CADORE terra magica”è un progetto NuovoCadore.it

in collaborazione con Magnifica Comunità di Cadore

Edita da Azienda ProdAction s.r.l.via Monferrato 9-11,20094 Corsico (MI)

Contatti:[email protected]

Studio e progettazione:Matteo Gracis

Testi:Marta De Zolt e Matteo Da Deppo

con la collaborazione delle Amministrazioni Comunali

del territorio

Introduzione e pagine speciali: Bepi Casagrande

Immagini: autori vari(diritti dei rispettivi autori)

Un ringraziamento speciale adAldo Del Favero

Impaginazione e progetto grafico: Giacomo Feltri

Stampa: Olivares s.r.l.,via Cavour 6, 20013 Magenta (MI)

Finito di stamparenel mese di Giugno 2013

Nessun contenuto di questa pubblicazione può essere copiato o riprodotto in alcun

formato senza autorizzazione dell’editore.

Sito web:www.CadoreDolomiti.it

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CENTRO CADORE

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AURONZO DI CADORE

Il Comune di Auronzo e Misurina si estende su un’area vasta, alla quale fanno da cornice le Tre Cime di Lavaredo e altre famose vette dolomitiche. La lunga valle, percorsa dal fi ume Ansiei, inizia con la frazione di Cima Gogna dove vi erano antiche terme già citate in documenti del 1590, poi meta di un turismo d’élite. All’inizio del capoluogo si incontra la diga (1929-32) che forma il lago di Santa Caterina, un’attrattiva turistica che offre innumerevoli sentieri e passeggiate. Di interesse il Museo Palazzo Corte Metto che spazia dalle scienze della vita e della terra ai minerali e l’attività della loro estrazione, fi no alla sezione archeologica, dove si trovano i reperti di epoca romana e preromana provenienti dai siti di scavo nel paese. Tra gli edifi ci di culto la Parrocchiale di S. Giustina della fi ne del ‘700, la chiesa della Madonna delle Grazie, consacrata nel 1745, la chiesa di Santa Caterina del XVI secolo. La Foresta di Somadida, è una riserva naturale orientata, dove si possono incontrare animali selvatici ed ammirare maestosi abeti, utilizzati in passato per i pennoni delle navi della Serenissima. E’ percorsa da comode stradine e dotata di

un piccolo museo e di una biblioteca, con tre punti di ascolto per i non-vedenti. Fa parte di Auronzo anche Misurina, “la perla delle Dolomiti” con il suo celebre lago. Qui c’è l’Istituto Pio XII, riconosciuto tra i pochi al mondo per la cura dell’asma infantile. Da Misurina si raggiungono le Tre Cime di Lavaredo, le montagne simbolo delle Dolomiti. Una leggenda racconta che per stabilire il confi ne territoriale tra Auronzo e Dobbiaco, si decise di far partire due donne dai rispettivi paesi al canto del gallo. La rappresentante di Auronzo punse l’animale per anticiparne il canto e grazie a questo stratagemma il confi ne venne posto presso il ponte della Marogna a Carbonin. Da Misurina si sale anche sul Monte Piana, luogo di aspre battaglie nel corso della Grande Guerra, con il museo all’aperto ed il percorso delle trincee riadattate.

INFO

www.comune.auronzo.bl.it uffi cio turistico: 0435.9359

www.infodolomiti.itconsorzio turistico Auronzo

Misurina: 0435.99603www.auronzomisurina.it

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CALALZO DI CADORE

Chi è ospite in Cadore non può non visitare la zona di Lagole, luogo di singolare bellezza e sito archeologico più importante del Cadore. L’area è formata da strati gessosi di colore grigio chiaro, bianco e rosato. Le acque sorgive, ricche di sali minerali, scorrono a spaglio sulla superfi cie delle rocce fi no a raccogliersi nel laghetto detto “de le tose”. In epoca preromana e romana (IV sec. A.C. – IV secolo d.C. ) ospitava un tempietto votivo dedicato a una divinità sanante (detta Trumusiate) signifi cativo luogo sacro della civiltà paleoveneta. Per l’importanza dei ritrovamenti, oggi al Museo Archeologico di Pieve di Cadore, è seconda solo al sito archeologico di Este. La chiesa parrocchiale (1847/1852) dedicata a S. Biagio Vescovo è realizzata sul luogo dell’originario edifi cio cinquecentesco su progetto degli ingegneri Gianluigi Pigazzi e Luigi Osvaldo Palatini. La decorazione interna, semplice e solenne, è concepita dall’architetto feltrino Giuseppe Segusini. Vi si conservano otto dipinti di Orazio Vecellio , fi glio di Tiziano, e una graziosa pala di Nicola Grassi. Chiesette minori sono intitolate alla Madonna del

Caravaggio (1822); a San Giovanni e a San Francesco in Località Orsina (1512).Non può mancare una visita al Borgo di Rizzios, che grazie alla posizione isolata conserva intatta la tipologia edilizia cadorina, costituita da un insieme di unità abitative, ciascuna con accesso autonomo dall’esterno. Qui è possibile visitare la Chiesa di S. Anna (1632), che deve la sua dimensione attuale al frate cappuccino Antonio Maria da Cadore fondatore della Confraternita dell’Immacolata Concezione. Nella Chiesa sono conservate opere di Gregorio Lazzarini, Sebastiano Bombelli e un ritratto attribuito a Francesco Frigimelica e la pianeta seicentesca appartenuta al Beato Padre Marco d’ Aviano. Di notevole interesse naturalistico, la Val D’Oten è punto d’accesso per i rifugi Chiggiato, Galassi e Capanna degli Alpini, e lo splendido Gruppo delle Marmarole e il massiccio del Monte Antelao.

INFO

www.comune.calalzo.bl.ituffi cio turistico: 0435.32348

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DOMEGGE DI CADORE

Il paese sorge sulle sponde del lago di Centro Cadore con gli Spalti di Toro, dei Monfalconi e le Marmarole che gli fanno da cornice. Percorrendone le vie si possono osservare le numerose case affrescate come Palazzo Valmassoi del XVI secolo in stile gotico, casa Barnabò, casa Cian e casa Teza. La parrocchia è intestata a S. Giorgio e l’antica chiesa, distrutta da un incendio nel XIX secolo, venne subito restaurata. Al 1861 risale la costruzione della nuova chiesa pievanale su disegno degli architetti Segusini e Sandi. Il comune si caratterizza anche per la presenza di molte chiesette: le più antiche sono quella di S. Giuseppe risalente al XVII secolo, S. Antonio da Padova e a Collesello sorge Madonna della Neve e B.V. della Salute. Nel XVIII secolo furono costruite B.V. delle Grazie a Valmassoi e quella della Madonna del Ponte. La chiesa di S. Rocco conserva un dipinto di Francesco Vecellio. Troviamo inoltre S. Leonardo e S. Antonio a Grea, B.V. delle Grazie a Molinà, S.Bona a Deppo e il sacrario dei Caduti.

Particolare è la storia del rifugio Eremo dei Romiti di Monte Froppa che si erge sull’omonimo colle a quota 1.164 m slm e venne edifi cato nel XVIII secolo. La costruzione della vicina chiesa, dedicata a San Giovanni Battista il Precursore, risale al 1724. Queste strutture religiose hanno ospitato alcuni frati terziari francescani, detti “i romiti”, fra il 1720 e il 1810. Fondatore dell’eremo fu il frate Giovanni Maria Pinazza e la vita dei religiosi era defi nita nelle “Costituzioni e Regole”, ovvero una serie di disposizioni che scandivano le attività quotidiane fi no a quando, per decreto napoleonico (1810), la comunità venne soppressa e gli edifi ci abbandonati. Negli ultimi anni sono stati fatti dei restauri a fi ni turistico-culturali e una Via Crucis ci accompagna lungo il sentiero che porta alla struttura.

INFO

www.domeggedicadore.infouffi cio turistico: 0435.72359

[email protected]

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LORENZAGO DI CADORE

Lorenzago ai piedi del Monte Cridola, in posizione panoramica, domina la valle del Centro Cadore abbracciando il lago sino a Pieve di Cadore, culla del Tiziano. L’impianto urbanistico su pianifi cazione dell’arch. G. Segusini (1801-1876) esalta le dimore storiche in pietra, favorisce gli inserimenti di nuovi fabbricati liberty e suggerisce gli interventi successivi novecenteschi, edifi ci pubblici neoclassici, dell’arch. R. Alfarè (1892-1969). I Papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno trascorso le loro vacanze nella residenza adiacente il Castello Mirabello. Da questo luogo immerso in un meraviglioso paesaggio alpino si diramano i due sentieri che i pontefi ci percorrevano raggiungendo il Passo della Mauria. Oggetti, ricordi e fotografi e riguardanti questi soggiorni, sono raccolti nel Museo dei Papi che occupa tre piani dell’antica canonica ottocentesca. La Chiesa Parrocchiale edifi cata dai tolmezzini D. Schiavi e A. Dal Fabbro nel 1778 su preesistente chiesa del 1474, contiene opere di T. Da Rin, G.B. Vicari e C. Vecellio. Gli altari ed il pulpito di stile tardo barocco di F. Alois nonché un organo, restaurato recentemente, opera di F. Comelli. La Chiesa della Madonna della

Difesa, ricostruita ed ampliata nel 1800, conserva alcuni affreschi del XVI sec. attribuiti a Giovanni Pietro da San Vito al Tagliamento insieme ad altari lignei di M. Parth da Brunico e dei carnici Zuane Pitor e fratello. Interessante l’organo del 1764 del veneziano N. Moscatelli. A Coresiei ancora una piccola chiesa dedicata a Sant’Antonio Abate. Piacevoli passeggiate, a ridosso del centro storico con pianeggianti percorsi nel Parco dei Sogni preludio o contrappunto “all’andar per monti” alternative ad escursioni più impegnative come quella al Miaron dove un Forte della Grande Guerra presenta le piazzole per l’artiglieria e ricoveri costruiti dal Genio Militare. Una pista per lo sci di fondo (circuito nordic ski) in località Borbe ed, a Riauto, un impianto attrezzato per il tennis, il calcetto, la pallavolo, il basket insieme ad un “percorso vita” ed ai campi–tennis di Pesin in terra rossa, invitano allo sport in ambienti naturali di grande bellezza.

INFO

www.lorenzago.comuffi cio turistico: 0435.550016

pro loco: 347.1760871

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LOZZO DI CADOREIl paese ospita diversi luoghi architettonici interessanti: da quelli sacri si passa alle case rurali fi no ad arrivare all’archeologia industriale. La chiesa di S. Lorenzo Diacono Martire, già esistente all’inizio del XIII secolo, subì diverse trasformazioni, dopo l’ultimo restauro è attualmente l’Auditorium Comunale. La più recente chiesa parrocchiale (1973) è invece dedicata alla Madonna del Rosario e conserva opere degli scultori G.B. De Lotto e Paolo Possamai e di artisti del legno della Val Gardena. Altri edifi ci sacri sono il tempietto dedicato a S. Rocco (1857) e il santuario della B.V. di Loreto che, immerso nel verde, venne edifi cato nel 1658 e accoglie opere di Tomaso Da Rin, adiacente si trova un’antica strada romana. Nelle borgate di Prou e Medavila si possono vedere alcune case rurali ed anche case del rifabbrico. Esempi di edifi ci signorili sono il Palazzo Pellegrini, Casa de Meio e Da Pra Falisse. La Roggia dei Mulini è un interessante sito di archeologia industriale lungo il corso del Rio Rin dove nei secoli si svilupparono numerose attività artigianali. Si possono ancora vedere i vari opifi ci un tempo adibiti a mulino, fucina da fabbro, lanifi cio, segheria e una delle centraline per la produzione di energia elettrica. Il Museo della Latteria, ospitato nell’ex latteria sociale, racconta la storia di questa attività dalla raccolta alla trasformazione, fi no al deposito e conservazione del prodotto trasformato. Oasi naturalistica è l’altopiano di Pian dei Buoi (1.800 m. slm) dove da metà

giugno fi no a metà settembre viene tutt’ora portato il bestiame all’alpeggio. La lavorazione dei prodotti caseari viene svolta in loco nell’antica casera delle Armente. Da Pian dei Buoi si possono ammirare le Marmarole, le Tre Cime di Lavaredo e le valli circostanti, inoltre si può fare un’escursione ai forti della Grande Guerra di Col Vidal e al Rifugio Ciarèido, sorto come edifi cio militare nel 1890 e oggi riconvertito in rifugio. Per scoprire la vegetazione autoctona si consiglia una passeggiata lungo il Sentiero Botanico Tita Poa.

INFO

www.lozzodicadore.orgwww.comune.lozzodicadore.bl.it

uffi cio turistico: 0435.76051

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OSPITALE DI CADORE

Il sito archeologico di Paluc, non lontano dall’abitato di Davestra, frazione di Ospitale, testimonia l’esistenza di un villaggio metallurgico altomedievale datato attorno al 1000-1100 d.C. Gli scavi hanno portato alla luce molte scorie di lavorazione del ferro e sono inoltre emerse strutture abitative in pietra ed edifi ci identifi cabili come offi cine. Si suppone che la zona dovesse essere, intorno all’anno 1000, uno dei centri più importanti per la produzione del ferro di tutta l’area cadorina. I reperti rinvenuti sono conservati presso la scuola elementare del Comune. Altra testimonianza storica è l’antica Via Romana che percorreva il Canale del Piave poco a nord dell’abitato di Ospitale dove si possono ancora vedere i solchi lasciati dal passaggio dei carri. Nella parte alta del paese, invece, si trova un

antico ospizio destinato ad accogliere i pellegrini e i viandanti che percorrevano la valle. L’edifi cio conserva ancora la decorazione di una bifora in stile gotico la cui presenza è documentata fi n dal sec. XlV. La chiesa di Ospitale, dedicata alla Ss.Trinità, risale al 1290 e conserva una statua realizzata da Valentino Pancera Besarèl. Nella frazione di Termine la chiesetta di S. Maria Maddalena è di origine cinquecentesca e conserva alcune interessanti opere d’arte. A Rivalgo si trova la chiesetta di S. Giovanni Battista, a Davestra quella di S. Antonio da Padova mentre a Sottospitale l’oratorio è dedicato alla Madonna della Salute.

INFO

uffi cio turistico Longarone: 0437.770119

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PERAROLO DI CADORE

Era da quest’area che partivano le zattere per il trasporto fl uviale del legname diretto alla Repubblica di Venezia, traffi co che fu per molti secoli, a partire dalla seconda metà del XIV secolo, alla base dell’economia di questo territorio. Il Museo del cìdolo e del legname racconta la storia della fl uitazione del legname ed è ospitato nel palazzo ottocentesco denominato “Casa dei Trofei” che spicca per i pregevoli stucchi e dove soggiornò in vacanza anche la Regina Margherita. Centrale nell’organizzazione del museo è il vecchio cidolo di località Sacco (smantellato nel XX secolo): questa struttura, presente solo nel Cadore, faceva da barriera ai tronchi che scendevano per via fl uviale senza impedire il passaggio regolare delle acque. Il Palazzo Lazzaris, costruito da una famiglia di commercianti di

legname, costituisce il primo elemento di una sorta di cittadella che si completa con il giardino, la Casa dei Trofei e la chiesa. Nel paese è possibile vedere anche molti altri esempi di architettura signorile. La chiesa, dedicata a S. Nicola Vescovo, fu fondata nel 1407 ma venne modifi cata nei secoli successivi, conserva opere pittoriche di

Tomaso Da Rin e Giuseppe Ghedina. Chiese minori sono quella di S. Anna e S. Rocco, di S. Michele Arcangelo a Caralte e l’oratorio della Madonna della Salute a Macchietto. Da Caralte, frazione risalente al Medioevo, provenivano tutti gli uomini addetti alla fl utiazione del legname e dall’incendio del XIX secolo si salvarono solamente il campanile e dei mascheroni di tufo del XVII-XVIII secolo. A Perarolo si trova anche l’area wilderness di Val Montina: un ambiente selvaggio ed impervio dove si può ammirare la natura ritornata ad uno stadio molto simile a quello del tardo Mesolitico.

INFOwww.comune.perarolodicadore.bl.it

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PIEVE DI CADOREPieve di Cadore, centro amministrativo e culturale, è uno di quei luoghi nei quali il fascino della natura incrocia, esaltandoli, i motivi di una storia e di un’arte che ne hanno segnato nel tempo la speciale fi sionomia. Il paese di Tiziano, l’artista sommo della pittura rinascimentale, ne conserva le tracce: dalla casa natale alla onomastica diffusa, così come nella bella piazza centrale raccolta intorno alla sua statua ottocentesca e sovrastata dalla elegante mole del Palazzo della Magnifi ca Comunità di Cadore. A fi anco dell’edifi cio comunitario, simbolo della vita civile, sorge l’imponente chiesa arcidiaconale di S. Maria Nascente (XI sec.), che risale nella sua fi sionomia attuale agli inizi del secolo XIX ed è arricchita da una decorazione interna che accoglie una pala di Tiziano - Madonna con il Bambino e Santi - le tele di Francesco, Marco e Cesare Vecellio, nonché i resti del prezioso Fluegelaltar. La piazza centrale è circondata da interessanti edifi ci d’epoca, tra i quali si segnala la casa di Tiziano l’Oratore, risalente al secolo XVI e sede della Fondazione Tiziano e Cadore, centro di studi sull’opera del maestro cadorino (si segnala lo studiolo affrescato con il tema delle grottesche). Ai piedi del Municipio un recente intervento di valorizzazione archeologica ha evidenziato i resti di una villa romana del II secolo d. C., il cui pavimento a mosaico è esposto nel Museo Archeologico Cadorino. Scendendo

dalla piazza lungo la via Arsenale, superata la piazzetta dell’antica fontana di S. Giovanni Nepomuceno (1793) con sullo sfondo il palazzo Sampieri-Vallenzasca-Policardi, si incontra la casa natale di Tiziano. Proseguendo lungo la discesa si raggiunge il palazzo COSMO, che ospita l’auditorium comunale e il Museo dell’Occhiale. Quest’ultimo conserva una preziosa raccolta di quasi quattromila pezzi, che permettono di ricostruire la storia dell’occhiale dal XIV al XX secolo, facendone il

CONTINUA

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più importante museo del genere al mondo. Ma camminando per le vie di Pieve e per le sue frazioni si scoprono edifi ci interessanti per chi voglia conoscere l’architettura religiosa cadorina: come il santuario del Cristo di Valcalda con il suo bel crocifi sso; la chiesa di S. Lorenzo a Sottocastello con la sua architettura ancora intatta e gli arredi lignei; i resti dell’antica S. Bartolomeo a Nebbiù, circondata dalla sua cortina, che ospitava sull’altare maggiore il bel polittico di Antonio Rosso (oggi al Museo Jacquemart-André di Parigi). La chiesa di S. Candido di Tai custodisce tre opere di Cesare Vecellio, cugino e collaboratore di Tiziano, inserite in preziosi altari lignei intagliati e dipinti. A Pozzale la chiesa di S. Tommaso Apostolo espone un polittico di Vittore Carpaccio. Merita la fatica di un’escursione per la salita fi no al colle di S. Dionisio, a oltre 1.800 m. di altezza, dove sorge la chiesetta omonima ricostruita sui resti dei ruderi dell’edifi cio del 1508, anno

della battaglia di Cadore, avvenuta nella piana sottostante. Il panorama è straordinario: dal fondovalle gli abitati di Tai, Nebbiù, Valle, fi no agli Spalti del Toro, le Marmarole, il vicino e grandioso Antelao, il Pelmo, Monte Rite, Cibiana e i suoi monti. Non resta che scendere nel vicino rifugio Antelao, costruito dalla scrittrice partigiana Giovanna Zangrandi. Un’altra passeggiata piacevole è quella fi no al parco del Roccolo di S. Alipio, con la sua terrazza panoramica sul lago di Pieve dove si può scoprire la casa di babbo Natale. Infi ne da lì merita salire al Forte di Monte Ricco (dove sorgeva l’antico castello), che un recente restauro ha trasformato in un luogo della memoria destinato a divenire spazio culturale.

INFO

www.comune.pievedicadore.bl.itwww.tizianovecellio.it

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VIGO DI CADORE

L’importanza del Comune, testimoniata dagli edifici storici, dalle opere d’arte e dai documenti antichi conservati nella Biblioteca Storica Cadorina, fanno del paese il cuore culturale dell’Oltrepiave. Nel paese si trovano due straordinari cicli pittorici d’arte medievale, il più antico conservato nella chiesa di Santa Margherita di Salagona, (fine XIII sec.), mentre il più conosciuto si conserva nella chiesa di Sant’Orsola di Vigo (metà XIV sec.). Altre opere d’arte, testimonianza dell’importanza dell’attività artistica del territorio nel corso dei Secoli,

si conservano nella chiesa di Sant’Antonio Abate di Laggio, nella chiesa della Difesa, nella parrocchiale di Vigo e nella vicina chiesetta di San Bernardino di Pelos. Rilevante sotto il profilo culturale è la Biblioteca Storica Cadorina, fondata nel 1892 dal prof. Antonio Ronzon studioso di storia locale, la quale conserva pergamene e manoscritti fondamentali per la storia locale. Testimonianza della Prima Guerra Mondiale è il Forte di Monte Tudaio e le postazioni militari della Grande Guerra in Col Cianpon, recentemente recuperate;

per gli amanti della natura l’altopiano di Razzo offre la possibilità di un tuffo in un territorio incontaminato, ricco di sorgenti e di verdi pascoli. Questa località inoltre è particolarmente amata dagli astrofili in quanto non contaminata dall’inquinamento luminoso.

INFO

www.comune.vigodicadore.bl.ituffi cio turistico: 0435.77058

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VAL BOITE - OLTREMONTI

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BORCA DI CADORE

Borca di Cadore è situata ai piedi del monte Antelao. E’ uno dei punti del Ca-dore da cui la visuale della magnifi ca cima del monte Pelmo è più completa ed appa-gante. Una delle mete più signifi cative di Borca di Cadore è la chiesa dei Santi Simone e Giuda Taddeo Apostoli, già esistente nel 1331 ma completamente di-strutta da una frana nel 1737 e ricostruita in altra sede, dove attualmente si trova, in località Fusineles. Nel 1791 la chiesa fu dotata di un organo commissionato al celebre Gaetano Callido, lo stesso che nel 1776 fu incaricato del restauro dei tre organi della Basilica di San Marco a Ve-nezia. Si può vedere anche la miracolosa statua della Madonna Nera. La chiesa di S. Simon, come viene chiamata, conser-va anche un dipinto di Antonio Balestra, un’opera attribuita a Gregorio Lazzarini e dipinti realizzati da P. A.Novelli. Altre chiese sono quelle di S. Rocco a Cancia e di S. Lorenzo a Villanova. Sotto l’aspetto architettonico è interessante una visita al Villaggio Turistico Agip, nella frazione Corte di Cadore. Voluto da Enrico Mattei

come luogo di vacanza per i dipendenti delle società del gruppo ENI-AGIP, ven-ne progettato e realizzato dall’architetto Edoardo Gellner tra il 1954 e il 1963. Il complesso si compone di 263 ville, due alberghi, una chiesa, una colonia per 600 bambini, un campeggio, gli impianti spor-tivi e una serie di edifi ci di servizio. E’ interessante sia per lo stile architettonico che per il perfetto inserimento nella natura circostante e in particolare per la Chiesa di Nostra Signora del Cadore realizzata in collaborazione con Carlo Scarpa. Sempre a opera di Edoardo Gel-lner è l’edifi cio in cui è ospitato il Museo Naturalistico Olimpia Perini che con-serva una collezione di diverse specie di insetti, viperidi, coleotteri, lepidotteri, uc-celli e mammiferi e una sezione dedicata alle Dolomiti e alla loro geologia con una raccolta di minerali del luogo.

INFO

www.comune.borcadicadore.bl.itwww.altocadore.it

pro loco: 0435.482015

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CIBIANA DI CADORE

Cibiana vanta una mostra permanenete molto particolare di Murales. Grazie all’iniziativa di Osvaldo Da Col e a Vico Calabrò, dal 1980 è diventata una pina-coteca all’aperto dove artisti italiani e stranieri hanno dipinto, anno dopo anno, la storia del paese sui muri delle case. Ad oggi si contano oltre 50 affreschi che danno vita ad un percorso artistico unico nel suo genere raccontando i lavori e le fatiche di un tempo. A Cibiana di Sotto troviamo anche un interessante patri-monio architettonico con diverse abi-tazioni che risalgono dal 1500 al 1700. La chiesa originaria del paese fu fondata nel ‘300 mentre l’attuale è del 1852. Ol-tre alla parrocchiale, vi è la chiesetta di S. Nicolò a Cibiana di Sotto, S. Osvaldo a Pianezze e quella degli inizi del ‘700 de-dicata a S. Maria del Carmine a Masariè.

Il Museo Dolo-mites “Museo nelle nuvo-le”, allestito in un forte della Grande Guer-ra sul Monte Rite (2.181 m slm), è dedica-to all’elemen-to “roccia” e racconta la storia dell’e-s p l o r a z i one e dell’alpi-nismo dolo-mitico. Nella galleria trova-

no spazio, dalla collezione Reinhold Messner, quadri ed opere rappresentanti le Dolomiti dal Romanticismo fi no all’ar-te contemporanea. Le vedute artistiche si alternano agli scorci panoramici delle fi nestre del museo sulle più famose vet-te dolomitiche fra cui la Marmolada, il Monte Pelmo, la Tofana di Rozes, il Sora-pis, l’Antelao e le Marmarole. Importante per questo territorio fu, nel XIII secolo, la scoperta delle miniere di ferro a Dubiea e in Vallinferna, infatti la presenza così vi-cina della materia prima favorì l’inizio di una importante attività artigianale allora, industriale ora, di produzione di chiavi.

INFO

www.cibianapaesedeimurales.itwww.altocadore.it

uffi cio turistico: 0435.74018

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SAN VITO DI CADORE

San Vito di Cadore è una località turistica di pregio, posta nel cuore delle Dolomiti. Un piccolo paese di montagna, un luogo dove sentirsi a casa, sia per chi frequenta la montagna in modo attivo, sia per chi ci viene appena può per prendersi una pausa dalla vita quotidiana. Varie sono le gite che si possono organizzare nel periodo estivo percorrendo i numerosi sentieri che circondano San Vito, alla scoperta di rifugi, malghe e luoghi di interesse storico e culturale. Per chi desidera godere dell’atmosfera di alta montagna senza affrontare lunghe escursioni, è a disposizione una comoda seggiovia che in pochi minuti conduce al rifugio Scoter, a 1580 m s.l.m., alle pendici del monte Antelao. Gli ospiti di San Vito possono anche dedicarsi a passeggiare per le frazioni del paese, visitando ad esempio la chiesa Pievanale e la chiesetta della Difesa. San Vito è attraversato dalla Lunga Via delle Dolomiti, la pista ciclabile che dalla Valpusteria, raggiunge Cortina e scende poi per la Valle del Boite fi no a Calalzo. Il fi ore all’occhiello del turismo estivo è poi il lago di Mosigo,

a due passi dal centro del paese: immerso in un contesto paesaggistico da favola, la zona ospita impianti sportivi, aree attrezzate per il picnic, percorsi di nordic walking e una piacevole area con giochi per bambini. L’estate sanvitese è animata da numerosi appuntamenti culturali, musicali, sportivi, folkloristici, e d’intrattenimento per bambini. L’offerta invernale è naturalmente legata al mondo della neve. La ski area sanvitese è un autentico paradiso per le famiglie, con le sue splendide piste sempre al sole, le baite ed i rifugi, i comodi parcheggi, ed il nuovo parco NeveSole, con i giochi per bambini, la simpatica animazione, il servizio kinderheim, le piste per slittini e gommoni. Gli amanti della natura incontaminata hanno a disposizione, anche d’inverno, numerosi itinerari da percorrere con le racchette da neve o con gli sci d’alpinismo.

INFO

consorzio di promozioneturistica AltoCadore

0436.9238 / www.altocadore.it

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SELVA DI CADORE

Selva di Cadore e le sue frazioni ci offrono l’opportunità di scoprire tesori archeologici e storici di notevole valore. Da vedere l’antica chiesa di S. Lorenzo che conserva una pala di Antonio Rosso, a S. Fosca l’omonima chiesa che custodisce un tabernacolo del Brustolon. Frazioni caratteristiche sono Pescul con la chiesetta di S. Rocco, l’Andria con l’oratorio di S. Osvaldo ed il paesaggio rurale caratteristico nelle località che ritroviamo anche a Villa, Rova e Solator . Ripercorrendo la storia, nella frazione di S. Fosca possiamo visitare un piccolo Museo che ricostruisce la storia dei destuda fuoch, Questo viaggio nella preistoria ovvero i Vigili del Fuoco volontari. Ma la vita nel Cadore inizia molto prima, con il passaggio di piccoli e grandi dinosauri che attraversavano le lagune della Tetide e proseguendo nelle varie fasi preistoriche con un importante

passaggio nel periodo Mesolitico. Questo viaggio nella preistoria è possibile visitando il riallestito Museo Vittorino Cazzetta a Selva, nel quale attraverso un percorso suggestivo ed emozionante potrete rivivere le varie ere dalla formazione geologica delle Dolomiti, alla studio paleontologico attraverso le impronte dei dinosauri e dei numerosi fossili presenti, entrare nella preistoria con la sepoltura dell’uomo di Mondeval di 7500 anni fa e del suo corredo funebre (uno dei più ricchi al mondo) per terminare, dopo aver visitato la sezione protostorica degli scavi Eneolitici (sito di Mandriz anch’esso visitabile) con la storia più recente Paleoveneta e Romana.

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uffi cio turistico: 0437.720243www.valfi orentina.itinfo@valfi orentina.it

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VALLE DI CADORE

Le origini di Valle sono molto antiche. Lo testimoniano i diversi reperti romani e preromani ritrovati negli anni Cinquanta grazie agli scavi curati dall’archeologo Enrico De Lotto e conservati nel Museo Archeologico della Magnifi ca Comunità. Percorrendo la borgata di Costa, lungo la Via Romana, si susseguono palazzetti in stile veneziano, architetture rurali e resti di strutture abitative del I-II secolo d.C. Fra i palazzi patrizi, ricchi di volte balconi e stemmi, spiccano Palazzo Piloni-Costantini (XV secolo), Palazzo Santin-Zampolli (XVI secolo), Casa Galeazzi dei Galeazzetti ora Ciliotta e Casa Barnabò (XVI secolo). Alla fi ne del sentiero si giunge alla chiesa dedicata a S. Martino. Costruita in una bellissima posizione panoramica, ha anch’essa origini antiche (secolo XII), venne ristrutturata ed ampliata diverse volte, conserva opere di Antonio De Bettio e Antonio Lazzarini. Altre chiese minori sono B.V. della

Pietà a Costa, che conserva un dipinto di Tomaso da Rin, Madonna della Neve a Vallesina (XIX secolo), Madonna del Carmine a Ciesamas (XVII), S. Rocco risalente alla prima metà del ‘500 che conserva opere lignee di Tita De Lotto e infi ne a

Zoval quella della Ss.Trinità. La chiesa di Venas è intestata a S. Marco (XIX secolo) e conserva un dipinto di Francesco Vecellio ed opere lignee di G.B. De Lotto. A Suppiane invece c’è l’antica chiesa di S. Marco risalente al secolo XIII; a Lasta troviamo la chiesetta quattrocentesca di S. Elisabetta e a Dovesto quella di S. Giacomo della fi ne del ‘500. Nella frazione di Damos si giunge passando per il caratteristico ponte coperto di Rualan e qui troviamo una chiesetta dedicata ai Santi Andrea e Giovanni. L’edifi cio originario risale al XIV secolo e conserva affreschi di scuola vecelliana. Per un’escursione naturalistica si consiglia Costa Piana, alle pendici del monte Antelao.

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www.comune.valledicadore.bl.ituffi cio turistico: 0435.501527

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VODO DI CADORE

Nella valle del torrente Boite, tra i massicci dolomitici del Pelmo e dell’Antelao, troviamo Vodo. Il territorio dove sorge questo Comune è defi nito anche d’”Oltrechiusa” e comprende i comuni di Vodo, Borca e San Vito di Cadore. Vodo è nota per aver dato i natali al fondatore del Gazzettino, G.P. Talamini, di cui rimane la casa d’origine nella via centrale del paese che porta il suo nome. La chiesa parrocchiale, dedicata a S. Lucia, risale al ‘400 ma le ultime modifi che sono del 1920, all’interno si trovano dipinti di Giuseppe Cherubini. Altre chiese minori sono S. Lorenzo (XVIII sec) ubicata nella borgata di Rezzuò e quella di S. Gregorio Magno di Vodo sita nella via centrale. Nella vicina frazione di Peaio si può visitare la chiesa della Ss. Trinità (XVI sec) e nella zona attigua è possibile ammirare gli edifi ci tipici dei paesi di montagna raccolti attorno alla piccola piazza. Infi ne, la splendida frazione di Vinigo, chiamata

anche “La terrazza delle Dolomiti” per la sua posizione panoramica che domina la Valle del Boite, è uno dei più antichi insediamenti del Cadore. Piccolo paese caratteristico per la sua architettura, ha un notevole interesse storico per la chiesa. Il primo documento che ne attesta l’esistenza risale al 2 marzo 1376 ed è intitolata a San Giovanni Battista nella quale troviamo alcuni affreschi della Scuola del Tiziano. Ulteriore particolarità del piccolo paese è la presenza in pieno centro del campo sociale ove ogni famiglia autoctona possiede un appezzamento con coltivazioni varie, tra cui il prodotto tipico di Vinigo, il rinomato cavolo cappuccio.

INFO

www.altocadore.it www.vinigo.com

municipio di Vodo: 0435.489019 uffi cio turistico San Vito: 0436.9119 / 0436.9238

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ZOPPÈ DI CADORE

E’ il più alto (1461m.s.l.m.) ed il più piccolo Comune del Cadore, di cui fa parte storicamente da sempre nonostante sia “oltremontano” e si trovi geografi camente in Val di Zoldo. La tradizione vuole che il suo nome derivi da “zópa”, forma dialettale con la quale si indica una zolla di terra. Prima del 1500 non si può parlare di un vero e proprio villaggio anche se i primi riferimenti scritti dove viene citato come “Mons Zupedi”, risalgono al 1155. Il paese nasce di fatto dall’unione di tre Masi, quindi intorno alle attività silvo-pastorali e all’antica arte del “far carbone” per le fucine dove si lavoravano dei materiali ferrosi: oggi è possibile ritrovare le tracce di queste attività tradizionali nel Museo Etnografi co “Al Poiat”, ospitato nella ex latteria, ove il visitatore viene guidato attraverso un percorso tematico alla riscoperta dei lavori e della comunità di un tempo. Al centro dell’esposizione museale è collocata una ricostruzione stilizzata del “Poiat” (carbonaia) all’interno della quale è possibile assistere a proiezioni di documentari audiovisivi. Il Museo è gestito dall’Union di Ladign de Zopè, unica associazione italiana dei carbonai riconosciuta a livello

europeo. La chiesa parrocchiale, dedicata a Sant’Anna, viene edifi cata negli anni 1732-37, di fi anco ad una piccola cappella risalente al 1530-40; ristrutturata nel 1896 dopo essere stata danneggiata dall’incendio che aveva distrutto la parte centrale del paese, fu ampliata, con la costruzione del nuovo coro, negli anni ’30 del Novecento. Al suo interno si può ammirare una pala cinquecentesca, attribuita a Tiziano e Bottega, raffi gurante Sant’Anna, la Madonna con il Bambino e due Santi, ed un dipinto anonimo del Seicento con Sant’Antonio. Oltre ad alcune opere lignee di Giovanbattista De Lotto, Angelo Gamba Zampol e Dante Moro, vi sono conservati anche due grandi quadri, rispettivamente di Masi Simonetti (il “Transito di S.Giuseppe” - 1930) e di Fiorenzo Tomea (un “Cristo crocifi sso” – 1950-55), due importanti artisti del Novecento cui Zoppè ha dato i natali e di cui è possibile vedere altre opere nella sala consiliare del municipio. Dal paese si diramano molti percorsi, facilmente usufruibili anche da famiglie con bambini e, durante la stagione invernale, con le ciaspe o gli sci da fondo: da segnalare in particolare la strada che porta al Rifugio Talamini e quella che sale al Rifugio Venezia alle pendici del Pelmo. Zoppè di Cadore, infi ne, è ancora oggi terra di emigrazione, da dove da oltre 150 anni partono i gelatieri che continuano a portare in giro per il mondo e a far conoscere la bontà del gelato artigianale.

europeo. La chiesa parrocchiale, dedicata a Sant’Anna, viene edifi cata negli anni 1732-37, di fi anco ad una piccola cappella risalente al 1530-40; ristrutturata nel 1896 dopo essere stata danneggiata dall’incendio che aveva distrutto la parte centrale del paese, fu ampliata, con la costruzione del nuovo coro, negli anni ’30 del Novecento. Al suo interno si può ammirare una pala cinquecentesca, attribuita a Tiziano e Bottega, raffi gurante Sant’Anna, la Madonna con il Bambino e due Santi,

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www.comune.zoppedicadore.bl.itmunicipio: 0437.791900

uffi cio turistico Zoldo Alto: 0437.789145

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COMELICO - SAPPADA

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COMELICO SUPERIORE

Padola, centro dello sport invernale in Val Comelico, era conosciuta già nell’Ottocento per le acque termali di Valgrande. Sul torrente Padola si erge la Stua, uno sbarramento artifi ciale che rendeva possibile la fl uitazione del legname di cui si ha notizia sin dal 1521 e che oggi costituisce cellula museale. La chiesa parrocchiale del paese, risalente al XIX sec, è dedicata a S. Luca Evangelista e vi sono opere di Tomaso Da Rin e di De Lorenzi. A Padola troviamo anche la chiesetta della Madonna delle Grazie, eretta nel 1859, e quella dedicata a S. Anna del 1699. Nella Chiesa di Dosoledo, intitolata ai SS Rocco e Osvaldo, si può vedere un altare di Andrea Brustolon e nella vicina Casamazzagno, in posizione panoramica, sorge la bellissima chiesetta di S. Leonardo in stile tardo gotico risalente al 1545 ad opera di Nicolò Roupel. Candide è il paese più antico, come dimostra il Laudo della

Regola, e qui troviamo la chiesa dedicata a S. Maria Assunta (XVIII sec) realizzata su progetto di Felice Del Fabbro e affrescata da Giovanni De Min, custodisce inoltre opere di Pietro D’Andreis, Giovanni Rossi e Guido Reni. Anche la chiesetta di S. Antonio Abate è ad opera di Nicolò Roupel e si trova nei pressi della parrocchiale. Molto belli gli edifi ci signorili come

il Palazzo Zandonella-Dall’Aquila a Dosoledo e nella vicina Candide Palazzo Gera e Casa Monti Giacobbi. Sempre a Candide è possibile visitare il Giardino Alpino dove si trovano diverse piante rare della fl ora montana. Per scoprire la Cultura Ladina, ancora viva in questa valle, si consiglia di visitare il multimediale Spazio Algudnei (Dosoledo), il Museo della Cultura Alpina e Ladina (Padola) e il Museo Etnografi co “La Stua” (Casamazzagno), oppure di passeggiare lungo i quattro Trói arricchiti da statue di legno che raccontano le tradizioni del carnevale, dei mestieri e delle cerimonie locali.

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www.valcomelicodolomiti.ituffi cio turistico:

0435.67021 / 0435.62230

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DANTA DI CADORE

Situata a 1400 metri di altitudine, gode di una privilegiata posizione panoramica immersa nel verde dei larici e degli abeti. Danta è importante per la presenza di quattro Torbiere, ambienti caratterizzati da abbondanza di acqua e zone paludose, in cui si sviluppano diversi e delicati ecosistemi visitabili attraverso un sistema di passerelle complete di tabelloni informativi. Il complesso ha un’estensione di circa 200 ettari e, assieme a quello della zona di Coltrondo in Comelico, rappresenta per numero di specie rare uno dei siti di maggior rilevanza naturalistica e di interesse fl oristico-vegetazionale della regione. Il piccolo Museo Paleontologico

“Le radici della Vita”, ad opera del naturalista Bruno Berti, presenta una serie di reperti fossili curiosi, in parte donati dalla Fondazione Ligabue di Venezia, che ripercorrono la storia della vita dalle origini fi no all’età della pietra. Si possono vedere inoltre la recente chiesetta di Santa Barbara e la chiesa di San Rocco e Sebastiano risalente alla fi ne del XVIII secolo che conserva alcuni dipinti di Tomaso Da Rin, di Barberis e di scuola vecelliana.

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www.valcomelicodolomiti.ituffi cio turistico:

0435.67021 / 0435.62230

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SAN NICOLÒ DI COMELICO

I tesori artistici più importanti si trovano nella chiesa dedicata a San Nicolò Vescovo, nell’omonimo paese, già esistente alla fi ne XII secolo. All’interno si possono ammirare i bellissimi affreschi di Gianfrancesco da Tolmezzo e un dipinto attribuito a Cesare Bagni. Nella frazione di Gera è possibile vedere dall’esterno un esempio di architettura nobiliare, Casa Vettori, e nelle vicinanze si trova la chiesetta di SS. Trinità e Santa Giulia che accoglie il corpo di Santa Giulia donato dal cardinale Costantino Patrizi alla Baronessa Cecilia Colissis Vettori. La chiesetta conserva, tra le altre opere d’arte, un dipinto con i Santi Vittore e Corona, la Ss. Trinità e S. Michele Arcangelo del Lazzarini. La frazione di

Campitello ospita invece la recente Chiesetta del Sacro Cuore. Per gli amanti dei panorami la frazione di Costa offre una veduta sul Comelico ed anche una chiesetta dedicata a San Daniele che custodisce alcuni dipinti di Pio Solero e Danilo Soligo.

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municipio: 0435.62314consorzio turistico

Val Comelico Dolomiti: 0435.67021 / 0435.62230

www.valcomelicodolomiti.it

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SAN PIETRO DI CADORE

Si caratterizza per la presenza di due ville venete: la Villa Poli-De Pol-Sammartini, nella frazione di Mare (su richiesta è possibile visitare il piano terra e il giardino), e la Villa Poli-De Pol a San Pietro dove ha sede il municipio ed è possibile visitarla interamente. Costruita tra il 1665 e il 1668 durante la dominazione veneziana, spicca per il grande atrio con lo scalone che porta al piano superiore dove si possono ammirare gli affreschi del XVII secolo a cura del pittore Gerolamo Pellegrini. Sempre a San Pietro si trova l’omonima chiesa risalente al ‘200, rifatta ed ampliata nel ‘700 accoglie una pala di Marco Vecellio. Costalta, frazione panoramica abbarbicata sulle pendici del Monte Zovo, spicca per l’architettura rurale ancora intatta. Infatti qui è possibile camminare lungo le vie del paese ammirando diverse

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www.valcomelicodolomiti.ituffi cio turistico

0435.67021 / 0435.62230

case antiche in legno ed una trentina di sculture contemporanee abbinate alle costruzioni. È presente anche un’opera in bronzo di Augusto Murer. La Casa-Museo “Angiul Sai” oltre ad essere uno spazio espositivo, è un esempio di tipica abitazione rurale ante Rifabbrico. La chiesa parrocchiale del paese è dedicata a Sant’Anna risalente al ‘500 e l’ultimo intervento è del 1862. Scendendo si arriva nella frazione di Valle dove si trova la recente chiesa San Francesco d’Assisi e proseguendo, nel paese di Presenaio, vi è una chiesetta dedicata a S. Volfango consacrata nel 1420 ma eretta nel secolo precedente.

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SANTO STEFANO DI CADORE

Santo Stefano era noto come centro nel commercio del legname infatti era dotato, fi no al secolo scorso, di numerosi mulini e diversi laboratori. La Pieve di Santo Stefano fu fondata nel XIII secolo: il coro risale al 1478 mentre le tre navate vennero realizzate tra il 1665 e 1675 su disegno di fra’ Tomaso Simonetti di Ancona. La chiesa custodisce opere di Tomaso Da Rin e Cristoforo Monforte e tra gli altari uno è della scuola del Brustolon. Nella frazione di Transacqua, primo nucleo abitativo di Santo Stefano, venne costruita la prima cappella cristiana dove oggi sorge l’attuale chiesetta della Madonna delle Grazie con accanto la Casa Bettini

risalente al 1600. Sempre nel paese si trovano due antiche cappelle votive in pietra di tufo, una di esse conserva un’antica statua della Madonna risalente al Quattrocento. Proseguendo verso Comelico Superiore si incontra la frazione di Casada dove si può visitare la chiesetta dedicata ai Santi Lorenzo ed Osvaldo eretta nel 1855. Proseguendo si arriva a Costalissoio che ospita il Museo del Surrealismo di Luigi Regianini: la collezione raccoglie quadri d’arte contemporanea dell’omonimo artista e si rinnova ogni anno con opere inedite. In paese spiccano anche la statua di Augusto Murer alla Patria e la chiesa SS. Trinità del 1853 che conserva una pittura eseguita dal padre del poeta Andrea Zanzotto, cittadino onorario di Santo Stefano. Se da Santo Stefano si prosegue in direzione Sappada si arriva nella frazione di Campolongo dove si trova la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo. Di origine trecentesca fu ricostruita nel ‘700, conserva alcuni dipinti e una statua della Madonna della Salute opera d’inizio Novecento di Raffaele Piazza. Immersa nella natura della bellissima Val Frison, conosciuta anche per i fortini di guerra, sorge la chiesetta di S. Osvaldo ricostruita alla fi ne degli anni Venti.

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0435.67021 / 0435.62230

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SAPPADA

L’abitato di Sappada / Plodn, isola linguistica germanofona, si estende per ca. cinque km ed è diviso in quindici borgate (heivilan) circondate da una corona di montagne raggiungibili in poche ore di cammino dal centro abitato. In particolare nella zona di “Sappada Vecchia” si possono ammirare le antiche case in legno risalenti ai secoli XVII-XVIII costruite con la tecnica del Blockbau, ossia l’incastro di travi agli spigoli. Ogni borgata è caratterizzata dalla presenza di fontane, crocifi ssi e chiesette; altri segni di devozione come cappelle e crocifi ssi sono disseminati nella valle. Tre le chiese presenti: la chiesa parrocchiale in stile barocco dedicata a S. Margherita (1779) con dipinti di Renzler, Moro e Barazzutti; la chiesa di S. Osvaldo a Cimasappada (1732) e il Santuario Regina Pacis (1973). Oltre al dialetto (plodarisch), diffuse sono le tradizioni e le usanze lungo tutto

l’arco dell’anno, come il Carnevale (Vosenòcht) con l’austera fi gura del Rollate. Il percorso storico e culturale comprende anche le visite al Museo e t n o g r a f i c o “ G i u s e p p e Fontana”, alla Casa museo della civiltà contadina e al Piccolo museo della Grande

Guerra. Sappada ha inoltre dato i natali al pittore Pio Solero. È un centro turistico rinomato sia in inverno che in estate, grazie agli impianti per gli sport invernali e alle bellezze naturali della vallata come il Parco della Fauna alpina, con esemplari di daini e camosci, e le vicine Cascatelle sul Rio Mühlbach; l’Orrido dell’Acquatona all’entrata del paese, profonda forra scavata dalla forza del fi ume Piave, che nasce proprio nella vicina Val Sesis e i Laghi d’Olbe, in alta quota.

INFO

consorzio turisticoComelico e Sappada:

[email protected]

uffi cio turistico Sappada: 0435.469131

www.sappada-plodn.com

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LOCALITÁ VAL VISDENDE

Uno scrigno della natura, un dono del Creato. Così Giovanni Paolo II ha defi nito la Val Visdende, la valle che si apre sulla sponda destra del fi ume Piave tra Santo Stefano di Cadore e Sappada. Il Papa polacco l’ha percorsa e vi ha celebrato Messa nel 1987, nella bellissima Chiesetta della Madonna delle Nevi. Attraversata e risalita da decine di mulattiere e sentieri rappresenta un autentico paradiso per gli escursionisti che a piedi o in mountain bike possono raggiungere facilmente il Monte Peralba dove nasce il fi ume

Piave e ognuno dei punti strategici della linea di confi ne con l’Austria. Sui piani di Val Carnia è possibile ammirare alcuni abeti rossi secolari che testimoniano l’importanza economica di questa preziosa risorsa per tutto il Comelico. Le poche attività presenti sono le strutture ricettive stagionali e le malghe lungo il percorso denominato Giro delle Malghe.

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www.valcomelicodolomiti.ituffi cio turistico: 0435.67021 / 0435.62230

MOSTRA EVENTO A PIEVE DI CADORETIZIANO. VENEZIA E IL PAPA BORGIA

Palazzo COSMO dal 29 giugno al 6 ottobre 2013

La mostra propone il capolavoro della prima giovi-nezza di Tiziano "Il vescovo Jacopo Pesaro e il papa Alessandro VI davanti a S. Pietro".L’esposizione-dossier getta nuova luce sulle circo-stanze di una commissione straordinaria e al con-tempo sugli esordi di Tiziano. Il dipinto di Anversa verrà affiancato da alcuni dipinti e disegni della sua giovinezza, nonché oggetti, per visualizzare il con-testo storico-culturale nel quale si colloca l’opera votiva.

La mostra è curata dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, che promuove la ricerca sull’o-pera e sulla figura del grande Cadorino.

Fondazione Centro Studi Tiziano e CadoreCasa di Tiziano l'OratorePiazza Tiziano, 29 - Pieve di Cadore (BL)tel: +39 0435 501674fax: +39 0435 507658web: www.tizianovecellio.ite-mail: [email protected] orario: lunedì/venerdì 14:30-18:30

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ITINERARIO VECELLIANOIL CADOREDI TIZIANO E DEI VECELLIO

01 CORTINA D’AMPEZZO / Campo di Sopra

Chiesa di San Candido

• Anonimo seguace di Tiziano: San Giovanni Battista (seconda

metà del XVI sec.)

02 SAN VITO DI CADORE

Chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenza

• Francesco Vecellio: Madonna con Bambino, i Santi Vito e Gio-

vanni Battista, due Santi Vescovi (Ermagora e Fortunato?), il pie-

vano Bernardo Costantini (1524)

• Marco Vecellio: Madonna con Bambino in gloria e donatori M.

Thomaseo di Coleto e consorte (1597)

Chiesa della Beata Vergine della Difesa

• Francesco Vecellio: Madonna con Bambino, Sant’Ermagora e

Sant’Antonio (1515 ca.)

03 ZOPPE’ DI CADORE

Chiesa di Sant’Anna

• Tiziano Vecellio e aiuti: Madonna con Bambino in trono e santi

Matteo (?), Anna e Girolamo (prima metà del XVI sec.)

04 VALLE DI CADORE / Venas

Chiesa di San Marco nuova

• Francesco Vecellio: Madonna con Bambino, San Marco, Santi

Albino(?) e Lucano(?) (prima metà del XVI sec.)

05 PIEVE DI CADORE / Nebbiù

Chiesa di San Bartolomeo apostolo

• Marco Vecellio: Madonna con Bambino, Sant’Antonio Abate,

Santa Lucia e Santa Maria Maddalena (1584)

06 PIEVE DI CADORE / Tai

Chiesa di San Candido

• Cesare Vecellio, ciclo di tre dipinti: Madonna con Bambino e

i Santi Candido, Osvaldo; Sant'Apollonia; San Maurizio (1582)

TIZIANOVenezia e il papa Borgia

Un grande ar�sta per un grande territorio: scopri il Cadore e le sue Dolomi�

Pieve di Cadore - Palazzo COSMO29 giugno - 6 ottobre 2013

35CadoreDolomiti.it CADORE terra magica

07 PERAROLO DI CADORE

Chiesa di San Rocco

• Francesco Vecellio: Madonna con Bambino e i Santi Rocco e

Sebastiano (secondo decennio del XVI sec.)

Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano

• Fabrizio Vecellio: Santa Lucia e Sant’Apollonia (fine XVI sec.)

08 PIEVE DI CADORE

Palazzo COSMO

mostra: Tiziano. Venezia e il papa Borgia

(29 giugno / 6 ottobre 2013)

• Tiziano Vecellio: Il Vescovo Jacopo Pesaro e il papa Alessandro

VI davanti a San Pietro (Museum voor Schone Kunsten di Anver-

sa); Tobiolo e l'angelo (Gallerie dell'Accademia di Venezia)

Chiesa arcidiaconale di Santa Maria Nascente

• Tiziano Vecellio e aiuti: Madonna con Bambino tra i Santi Tizia-

no e Andrea e un accolito (1565 - 1566 ca.)

• Francesco Vecellio: Madonna con Bambino, San Rocco e San

Sebastiano (pala Genova, secondo decennio del XVI sec.)

• Marco Vecellio: Ultima Cena (1585); Il martirio di santa Cateri-

na d’Alessandria (1608); Madonna del Rosario, San Domenico e

Santa Caterina da Siena (fine XVI sec.)

• Cesare Vecellio: San Pietro, San Paolo, Angelo annunciante e

Madonna annunciata (1580 ca.)

• Anonimo, copia da Tiziano: Madonna con Bambino e angeli

(1650 ca.)

Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore

• Cesare Vecellio: La dedizione del Cadore a Venezia (1599)

• Marco Vecellio: Madonna con Bambino, san Marco e allegorie

della Fede e della Fortezza (fine XVI sec.)

09 CALALZO DI CADORE

Chiesa di San Biagio

• Orazio Vecellio: San Pietro (recto) e Annunciazione (verso); San

Paolo (recto) e Natività (verso); San Vito (recto) e Adorazione

dei Magi (verso); Sant’Antionio Abate (verso) e Presentazione al

Tempio (verso); (1566)

10 DOMEGGE DI CADORE / Vallesella

Chiesa di San Vigilio

• Francesco Vecellio: Madonna con Bambino tra i Santi Rocco e

Sebastiano (prima metà del XVI sec.)

11 DOMEGGE DI CADORE

Chiesa di San Rocco

• Francesco Vecellio: Madonna con Bambino tra i Santi Rocco e

Sebastiano (prima metà del XVI sec.)

Chiesa di San Giorgio

• Marco Vecellio: Madonna con Bambino tra le Sante Lucia e

Apollonia (1591)

Chiesa della Beata Vergine della Salute

• Anonimo, copia da Tiziano: Madonna con Bambino e angeli

(XVII sec.)

12 VIGO DI CADORE / Pelos

Chiesa di San Bernardino

• Marco Vecellio: Madonna con Bambino, San Bernardino da

Siena, San Pietro e San Daniele e committente (fine XVI sec.)

13 VIGO DI CADORE

Chiesa di San Martino

• Cesare Vecellio: La decollazione di San Giovanni Battista; Santa

Caterina d’Alessandria (fine XVI sec.)

Chiesa della Difesa

• Cesare Vecellio: San Rocco e San Sebastiano (fine XVI sec.)

14 DANTA DI CADORE

Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano

• Francesco Vecellio: Madonna con Bambino tra i Santi Rocco e

Sebastiano (quarto decennio del XVI sec.)

15 COMELICO SUPERIORE / Padola

Chiesa di San Luca

• Cesare Vecellio: San Silvestro papa (1582)

16 COMELICO SUPERIORE / Candide

Chiesa di Santa Maria Assunta

• Francesco Vecellio: Sant’Andrea e San Giovanni Battista; Ma-

donna con Bambino (metà circa del XVI sec.)

17 SAN PIETRO DI CADORE:

Chiesa di San Pietro

• Marco Vecellio: San Pietro, San Paolo e San Simone (1588)

SEGUE MAPPA DELL'ITINERARIO VECELLIANO >

36 CadoreDolomiti.itCADORE terra magica

ITINERARIO VECELLIANO

37CadoreDolomiti.it CADORE terra magica

38 CadoreDolomiti.itCADORE terra magica

LAGO CENTRO CADORE

C’è un’isoletta avvolta nel mistero nel cuore del lago di Centro Cadore. Alcuni ricercatori sostengono fosse collegata alla terraferma da una strada costruita molto prima dell’arrivo dei Romani in Cadore.A testimoniare che l’isola e l’intera zona del lago fossero un importante insediamento paleoveneto ci sono anche alcuni reperti archeologici. L’ipotesi è che sull’isola, che prima della formazione del lago era un’altura, risiedesse l’autorità politica mentre nel vicino sito di Lagole sorgesse un tempio religioso. La creazione dell’invaso ha ovviamente alterato tutto. Il lago si è formato negli anni ’50 del secolo scorso con la

INFO

uffi cio turistico Calalzo: 0435.32348www.cadorepesca.com

www.grupporagni.it

costruzione della diga di Sottocastello di Pieve di Cadore. L’infrastruttura faceva parte del complesso di dighe e centrali idroelettriche realizzate dalla Sade lungo l’alto corso del fi ume Piave. Da Domegge e da Calalzo si possono iniziare diverse passeggiate lungo le rive del lago. E’ attivo inoltre il servizio di noleggio pedalò/canoe e in vari punti del lago è possibile pescare. La parete della stessa diga in località Sottocastello, è ora una palestra di roccia per l’arrampicata sportiva.

39CadoreDolomiti.it CADORE terra magica

RIFUGI DEL CADOREIl Cadore è il paradiso degli escursionisti. Ci sono sentieri per tutti. Indistintamen-te per tutti i gusti. Per qualsiasi grado di preparazione e per ogni età. Sentieri per-corribili d’estate e anche d’inverno grazie ad un puntuale servizio di battitura della neve. Per questo il Cadore viene consi-derato il regno delle ciaspe. E d’estate e d’inverno i punti di riferimento sono i 32 rifugi alpini che costellano il Cadore a quote diverse. E i rifugi rappresentano anche la grande ricchezza delle Alte Vie Dolomitiche che attraversano il Cadore come la numero 3 dei Camosci e la nu-mero 6 dei Silenzi o quelle che arrivano a Pieve di Cadore come la numero 4 di Grohmann e la numero 5 di Tiziano.

Rifugio Auronzo (m. 2333)Auronzo di Cadore – Tel: 0435.39002

Rifugio Carducci (m. 2297)Auronzo di Cadore – Tel: 0435.400485

Rifugio Città di Carpi (m. 2100)Auronzo di Cadore – Tel: 0435.39139

Rifugio Col de Varda (m. 2106)Auronzo di Cadore – Tel: 0435.39041

Rifugio Fratelli Fonda Savio (m. 2367)Auronzo di Cadore – Tel: 0435.39036

Rifugio Lavaredo (m. 2433)Auronzo di Cadore – Tel: 349.6028675

Rifugio Magg. Bosi Monte Piana (m. 2205)Auronzo di Cadore – Tel: 0435.39034

Rifugio Monte Agudo (m.1573)Auronzo di Cadore – Tel: 0435.400522 / 0435.99908

Rifugio Capanna degli alpini (m. 1368)Calalzo di Cadore – Tel: 346.1689455

Rifugio Dino e Giovanni Chiggiato (m. 1911)Calalzo di Cadore - Tel: 0435.31452

Rifugio Dolomites (m. 2160)Cibiana di Cadore – Tel: 0435.31315

Rifugio Italo Lunelli (m. 1568)Comelico Superiore / Padola – Tel: 0435.67171

Rifugio Rinfreddo (m. 1887)Comelico Superiore – Tel: 328.1141655

Rifugio Cercenà (m. 1072)Domegge di Cadore – emai: [email protected]

Rifugio Eremo dei Romiti (m. 1164)Domegge di Cadore – Tel: 0435.520010

Rifugio Padova (m. 1300)Domegge di Cadore – Tel: 0435.72488

Rifugio Baion (m. 1826)Lozzo di Cadore – Tel: 0435.76060

Rifugio Ciareido (m. 1969)Lozzo di Cadore – Tel: 0435.76276

Rifugio Antelao (m. 1796)Pieve di Cadore – Tel: 0435.75333

Rifugio Tita Barba (m. 1821)Pieve di Cadore – Tel: 0435.32902

Rifugio Forcella Zovo (m. 1600)San Pietro di Cadore – Tel: 0435.460182

Rifugio ristorante Alpe di Senes (m. 1214)San Vito di Cadore – Tel: 0436.9476

Rifugio Galassi (m. 2018)San Vito di Cadore – Tel: 0436.9685

Rifugio ristorante LarinSan Vito di Cadore – Tel: 0436.9112

Rifugio ristorante Scotter Palatini (m. 1580)San Vito di Cadore – Tel: 0436.99035

Rifugio San Marco (m. 1823)San Vito di Cadore – Tel: 0436.9444

Rifugio Costapiana (m. 1610 )Valle di Cadore – Tel: 335.8115470

Rifugio A. Berti al Popera (m. 1950)Vallon Popera – Tel: 0435.67155

Rifugio Ten. Fabbro (m. 1800)Vigo di Cadore – Tel: 0435.460357

Rifugio Gianpietro Talamini (m. 1582)Vodo di Cadore – Tel: 342.0855228

Rifugio Malga Ciauta (m. 1530)Vodo di Cadore – Tel: 320.8241985 / 335.5314379

Rifugio Venezia (m. 1946)Vodo di Cadore – Tel: 0436.9864 / 0435.420255

40 CadoreDolomiti.itCADORE terra magica

LA LUNGA VIA DELLE DOLOMITI

La Lunga Via delle Dolomiti è annoverata fra le più belle piste ciclabili d’Europa. Il merito è tutto del paesaggio che attraversa incorniciato da alcune fra le cime dolomitiche più famose: dall’Antelao al Pelmo, da Croda Marcora alle Tofane. Collega Calalzo di Cadore a Cortina d’Ampezzo che oltrepassa per arrivare a Cimabanche dove termina la provincia di Belluno e inizia quella di Bolzano. Il tracciato corre lungo la vecchia ferrovia delle Dolomiti realizzata durante la prima guerra mondiale e dismessa nel 1964. Lungo il percorso, che si insinua in suggestive gallerie e attraversa ponti esposti su torrenti e profondi canali,

si possono ancora vedere le piccole stazioni ferroviarie testimoni di tanti eventi storici a cominciare dalle guerre e dalle Olimpiadi invernali del 1956 a Cortina.Un itinerario alla portata di tutti, collegato a Nord con i maggiori centri della Pusteria e verso l’Austria e in direzione Sud verso Venezia. Pedalare nelle Dolomiti è un’esperienza unica che vi farà scoprire le bellezze architettoniche, le tradizioni e i sapori di questi luoghi ricchi di storia e di intramontabili leggende.

INFO

www.ciclabiledolomiti.com

41CadoreDolomiti.it CADORE terra magica

DOLOMITI

Il 26 giugno 2009 le Dolomiti sono state riconosciute Patrimonio Mondiale gra-zie alla loro bellezza e unicità paesaggistica e all’importanza scientifi ca a livello geologico e geomorfologico. La Convenzione UNESCO stabilisce che beni culturali e naturali siti in varie parti del mondo e d’importanza univer-sale debbano essere conservati quali patri-monio di tutta l’umanità. L’inserimento delle Dolomiti nella World Heritage List è di conse-guenza un riconoscimento straordinario e un’importante opportunità di valoriz-zazione del territorio che implica un forte impegno e responsabilità per la protezione e lo sviluppo sostenibile di questa splendida re-gione alpina.

Le Dolomiti UNESCO rappresentano un bene naturale e seriale poiché si confi gurano come un insieme unitario, anche se articolato e complesso, rispetto ai valori universali del riconoscimento. I nove sistemi dolomi-tici costituiscono un insieme selezionato di eccezionalità geologiche e di peculiarità paesaggistiche caratterizzate da straordina-

ria rappresentatività ed elevati livelli di protezione, e sono collegati fra loro da una ricca rete di re-lazioni genetiche ed estetiche.

I nove gruppi dolo-mitici che compon-gono questo straor-dinario “arcipelago fossile” interessano i territori di cinque province (Belluno, Bolzano, Pordeno-

ne, Trento, Udine). Un’area di circa 142.000 ettari nella quale si parlano quattro lingue dif-ferenti e uffi cialmente riconosciute. La collocazione geografi ca del Bene su cinque province caratterizzate da un quadro istitu-zionale e amministrativo composito e diver-sifi cato, ha richiesto, su raccomandazione di UNESCO, la costituzione, il 13 maggio 2010, della Fondazione Dolomiti Dolomiten Do-lomites Dolomitis UNESCO al fi ne di ga-rantire la gestione ed il coordinamento effi ca-ce delle attività nel Sito dolomitico fi nalizzate alla tutela ed alla fruizione dello stesso.

Il Cadore si trova nel cuore delle Dolo-miti UNESCO, posizionandosi centralmente rispetto a tre dei nove sistemi del Bene natu-rale seriale: il sistema 1 Pelmo-Croda da Lago, il sistema 4 Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave ed il sistema 5 delle Dolomiti settentrionali.

PATRIMONIO MONDIALEDELL’UMANITÀ

INFO

www.dolomitiunesco.info0436.867395

42 CadoreDolomiti.itCADORE terra magica

ITINERARI TEMATICI

ITINERARIO ARCHEOLOGICO• Auronzosito archeologico del monte Calvario• AuronzoMuseo Palazzo Corte Metto• Calalzosito archeologico di Làgole• Ospitalesito archeologico di Paluc• PieveMARC “Museo Archeologico Cadorino”• Pievepiazza municipio Villa romana • San Vitosito archeologico di Mondeval• SelvaMuseo Vittorino Cazzetta• ValleStrada Romana

ITINERARIO ARCHITETTONICO• Borca - Ex Villaggio Eni • BorcaChiesa di Nostra Signora del Cadore• Comelico SuperiorePalazzo Zandonella Dall’Aquila• Calalzo - Borgata Rizzios• Domegge - Palazzo Valmassoi• LorenzagoIl Quadrato del Segusini• Perarolo - Palazzo Lazzaris• San Pietro - Palazzo Poli De Pol• San Pietro - Borgata di Costalta• Sappada - Sappada Vecchia• Valle - Borgata Costa• Valle - Ponte di Rualan

IL PAPA IN CADORE• Auronzo - Chiesa di Santa Giustina• Comelico - Val Visdende• Danta - Chiesa di Santa Barbara• Domegge - Chiesa di San Giorgio• Lorenzago - Castello Mirabello • Lorenzago - Musei dei Papi • LorenzagoSentiero di Papa Giovanni Paolo II• Lozzo - Chiesa di Loreto• PievePalazzo della Magnifica Comunità • Vigo - Chiesa di Sant’Orsola

ITINERARIO ARTISTICO• Cibiana - Murales • Comelico Superiore (Dosoledo)Chiesa SS. Rocco e Osvaldo • Pieve - Casa natale di Tiziano Vecellio• PievePalazzo della Magnifica Comunità• Pieve - Chiesa Arcidiaconaledi Santa Maria Nascente • San Nicolò di ComelicoChiesa di San Nicolò• San Vito Chiesa della Madonna della Difesa• Valle (Damos)Chiesa di Sant’Andreae San Giovanni Battista• VigoChiese di Sant’Orsolae Santa Margherita• Vodo (Vinigo)Chiesa S. Giovanni Battista• Zoppè - Chiesa di Sant’Anna

43CadoreDolomiti.it CADORE terra magica

LA GUIDAONLINE!

ITINERARIODELLA GRANDE GUERRA

• Auronzo Monte Piana, Museo della Grande Guerra

• Cibiana - Forte del monte Rite• Lozzo - Forti di Col Vidal

• Lorenzago - Forti del Miaron• Pieve - Forte di Monte Ricco

• Sappada Piccolo Museo della Grande Guerra

• Sentieri della Grande Guerra:www.ecomuseograndeguerra.it

/veneto/dolomiti_bellunesi• Vigo - Forti del monte Tudaio

ITINERARIO ETNOGRAFICO• Comelico Superiore (Dosoledo)

Museo Algudnei• Comelico Superiore (Padola) - la Stua

• Comelico Superiore (Padola)Museo della Cultura Alpina e Ladina

• Danta - Museo Paleontologico“Le Radici della Vita”

• Lozzo - Roggia dei Mulini • Lozzo - Museo della Latteria

• PeraroloMuseo del Cidolo e del Legname

• Pieve - Museo dell’Occhiale• Sappada

Casa Museo della Civiltà Contadina• Selva - Museo Vigili del Fuoco• Vodo (Vinigo) - Campo sociale

• Zoppè - Museo Etnografi co “Al Poiat”

ITINERARIO NATURALISTICO• Auronzo - Museo Palazzo Corte Metto

• Auronzo - Foresta di Somadida • Auronzo

Misurina / Tre Cime di Lavaredo• Auronzo - Bagni di Gogna

• Calalzo - Làgole• Calalzo - Val d’Oten

• Cibiana Museo Dolomites “Museo nelle nuvole”

• Comelico Superiore (Candide)Giardino Alpino

• Danta - Le Torbiere• Domegge - Eremo dei Romiti

• Lorenzago - Parco dei Sogni• Lozzo

Sentiero Botanico Tita Poa• Lozzo - Pian dei Buoi

• PieveParco del Roccolo di Sant’Alipio

• PeraroloL’area winderness della Val Montina

• San Vito - Lago di Mosigo• Sappada - Cascatelle sul

Rio Műhlbach• Sappada - Orrido dell’Acquatona

• Valle - Costa Piana• Vigo - Casera Razzo

LA LEGGENDA NARRA DI UNA TERRA MAGICA…

DOVE SPORT ESTREMI CONVIVONO CON QUELLI ALLA PORTATA DI TUTTI, DOVE REGINE E PAPI TROVARONO QUIETE E SERENITÀ, DOVE LE CASE CONSERVANO TRADIZIONI ANTICHE E I GRANDI PITTORI VISSERO, PER ISPIRARE LA PROPRIA ARTE. LA LEGGENDA NARRA DI UNA NATURA GRANDIOSA E INCONTAMINATA, DOVE LE PIÙ BELLE MONTAGNE DEL MONDO DOMINANO L’ORIZZONTE, DOVE ACQUE TERMALI SGORGANO PURE E CRISTALLINE, DOVE L’UOMO PUÒ RISCOPRIRE LA PROPRIA ESSENZA.

E’ IN QUESTA TERRA CHE LE NOTTI SONO INFINITEMA ALLO STESSO TEMPO TRIONFA IL RELAX.

LA LEGGENDA NARRA DI UNA TERRA MAGICA.UNA TERRA CHE ESISTE DAVVERO!