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Continuità e orientamento nel progetto di vita
Buone pratiche per una scuola inclusiva di qualità
ORIETTA ISOTTON
Referente CTI FELTRE
18 DICEMBRE 2012
LA QUALITA’ DELL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA
La via Italiana all’integrazione Dr Renato Anoè
Valutazione e disabilità Dr. Luciano Rondanini
Continuità e orientamento nel progetto di vita
Buone pratiche per una
scuola inclusiva di qualità
attenzione ai BES costruzione di “relazioni tra professionalità competenti e il
contorno sociale non competente che con il soggetto ha maggior intensità di rapporti”
Seminario nazionale dicembre 2012
Contenuti:
Esperienze del territorio bellunese; buone pratiche per l’inclusione
nella scuola secondaria.
IL PERCORSO
Collocazione delle esperienze su diversi livelli:
provinciale; cti Feltre; F.S. IIS “A. Della Lucia”; referente progetto “I care” ASL e
progetto di vita.
IL PERCORSO
• accoglienza nella sec. 1^G.;
• Orientamento/continuità sec. 1^G. – sec. 2^ G.;
• accoglienza nella sec. 2^G.;
• orientamento professionale (percorsi integrati, cooperativa, azienda della scuola e asl);
• Orientamento in uscita scuola-lavoro (P.I.T.);
• percorso di individuazione di buone prassi;
• esempio prassi organizzativa sec. 2^G;
• aspetti teorici, metodologici e riflessioni.
Linee guida per l’integrazione scolastica delle persone con disabilità (MIUR 2009)
Ambiti prioritari di intervento: formazione,
allocazione risorse professionali e strumentali, ADOZIONE DI INIZIATIVE PER L’ACCOMPAGNAMENTO DELL’ALUNNO ALLA VITA ADULTA MEDIANTE ESPERIENZE DI ASL, STAGE, COLLABORAZIONE CON LE AZIENDE DEL TERRITORIO
Azioni di governance … per la ricognizione delle
esigenze e lo sviluppo dell’offerta del territorio. In questo modo si possono sviluppare sistemi integrati di servizi in cui si snodano gli interventi volti all’attuazione del progetto di vita.
Accordo di programma (2008) • “attivare forme sistematiche di orientamento scolastico, con inizio
almeno dalla prima classe della scuola sec. Di 1^g.” (art.4.1.p)
• “Garantire la continuità educativa fra i diversi gradi di scuola, prevedendo forme obbligatorie di consultazione tra insegnanti dei diversi ordini scolastici” (art.4.1.q)
• “Promuovere percorsi integrati tra scuola e formazione professionale e favorire esperienze di alternanza scuola-lavoro in collaborazione con i Servizi Sociali e con il SIL … in base ad accordi appositamente stipulati” (art.4.1.s)
• “le ULSS si impegnano a realizzare esperienze di asl anche con la stipula di appositi protocolli” (art.4.2.k) “collaborano … per l’orientamento e il supporto all’integrazione” (art.4.2.m)
• “costituire all’interno dell’istituto un gruppo di lavoro d’istituto con il compito di elaborare proposte dirette a monitorare, valutare e migliorare l’O.F. per l’integrazione” (art.4.1.g)
• “l’amministrazione provinciale … collabora con la scuola relativamente ad iniziative di orientamento scolastico e professionale” (art.4.3.d)
Accordo di programma
Superar confini
Ricerca Buone prassi - formazione
GLH provinciale
GLH provinciale – CCTTII - scuole
Uno sguardo oltre la scuola
CTI Feltre - scuole
CTI Feltre - rete
Percorsi integrati IIS “A. Della Lucia
Percorsi formativi cooperativa
IIS “A. Della Lucia
Percorsi formativi presso azienda della scuola
IIS “A. Della Lucia
Prassi organizzativa IIS “A. Della Lucia
• Ruolo docente di sostegno
• Attenzione ad ogni singolo alunno
• Profilo
• Analisi della classe
ORIENTAMENTO SCOLASTICO LA SCELTA DELLA SCULA SEC.
2^g. CRITICITÀ :
Spesso le modalità dell’integrazione nelle scuole superiori vengono “pensate” e gestite nel momento dell’emergenza, cioè nel caso in cui la scuola stessa si trovi a integrare per la prima volta alunni con disabilità nelle proprie classi.
Manca ancora una cultura della disabilità, diffusa in tutte le scuole secondarie di II° grado, che porti alla presenza di alunni con disabilità in tutte le tipologie di scuole e che introduca ovunque pratiche e modalità di inclusione previste nel POF e non legate al singolo caso.
ORIENTAMENTO SCOLASTICO CRITICITÀ EMERSE
Manca un percorso di supporto ai ragazzi e alle famiglie nella scelta.
Manca una modalità condivisa per gestire il passaggio da un ordine di scuola all’altro.
OBIETTIVI • Orientare efficacemente gli alunni con disabilità alla scelta
della scuola secondaria di II grado, considerandone appieno le potenzialità, le attitudini e gli interessi.
• Far crescere in tutte le scuole secondarie di II grado la cultura dell’integrazione e la consapevolezza che la relazione con il compagno con disabilità rappresenta un valore aggiunto per la classe e una misura della qualità della scuola per l’istituzione scolastica.
• Far conoscere e diffondere le buoni prassi di orientamento già esistenti.
• Coinvolgere consapevolmente le famiglie nella scelta del corso di studi da intraprendere e nella sua progettazione.
• Condividere a livello provinciale le scelte orientative rivolte ai ragazzi con disabilità, per garantire a tutte le scuole secondarie di II grado la possibilità di un’integrazione sostenibile.
AZIONI PREVISTE
• Incontri orientativi
• Contatti scuole sec 1^ e 2^ G.
• mini stage presso almeno due diversi istituti superiori allo scopo
di vivere nell'ambiente di quelle specifiche scuole superiori e confrontare l'esperienze con le proprie
aspettative e percezioni, maturando così una maggior consapevolezza nella scelta.
• Incontri di continuità (passaggio informazioni)
• organizzazione condivisa dell’accoglienza
• Schema di sintesi
• http://icaredellalucia.jimdo.com/progetto/progetti-correlati/orientamento-1-grado/
Ministage: • Cogliere gli aspetti significativi
dell’istituto (laboratori, attività pratiche);
• Strutturazione della mattinata; • Coinvolgimento di studenti; • Piccoli gruppi di alunni con allievo con
disabilità; • Sperimentazione viaggio (uso mezzi
pubblici); • Far cogliere il clima dell’istituto.
ACCOGLIENZA CDC specifici per la presentazione degli allievi
(con psicologo e insegnanti della scuola media)
progetto “Stili cognitivi e metodo di studio”, vedi progetto
visione film, vedi esempi
attività unico-diverso
interventi specifici presentazione alla classe, se necessario
accompagnamento ins. Sos. Scuola media, se necessario
a cura di Orietta Isotton e Antonella Gris
2° ANN0 Percorsi o laboratori per la costruzione delle
competenze di base
MONITORAGGIO DELLE COMPETENZE
Programmazione Alternanza Scuola-Lavoro
3° ANN0 Percorsi o laboratori per la costruzione delle competenze di base
MONITORAGGIO DELLE COMPETENZE
oppure
valutazione2 requisiti per l’accesso all’alternanza
scuola-lavoro
e
avvio dell’esperienza di Alternanza Scuola-Lavoro
MONITORAGGIO DELL’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
1° ANN0 ANALISI1 DELLE COMPETENZE IN ENTRATA
Ipotesi di pianificazione del percorso
riunione gruppo operativo novembre
5° ANN0
Percorsi o laboratori per la
costruzione delle
competenze di base
oppure
Avvio dell’esperienza di Alternanza
Scuola-Lavoro
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
IN USCITA
VALUTAZIONE IPOTESI FUTURE
4° ANN0
Percorsi o laboratori per la
costruzione delle
competenze di base oppure
esperienza di Alternanza
Scuola-Lavoro
MONITORAGGIO DELL’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
MONITORAGGIO DELLE COMPETENZE
1. L’analisi delle competenze viene effettuata attraverso l’utilizzo della griglia elaborata dal gruppo di lavoro del
progetto (vedi allegato n.1)
2. La valutazione dei pre-requisiti viene effettuata utilizzando l’apposita griglia predisposta dal gruppo di lavoro (vedi
allegato n. 2 )
Intervento
con un esperto di orientamento
Scheda di valutazione delle competenze
• duplice direzione del percorso educativo: - aiuto alla persona affinchè possa “diventare e
sentirsi cittadino a pieno titolo nella società” - sostegno affinché, se ne ha le potenzialità,
acquisisca le abilità per diventare “una persona che produce e opera nel mondo economico-produttivo odierno”
• 8 competenze chiave per la cittadinanza europea
• Strumento di valutazione, progettazione, documentazione dei progressi
SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE
• le competenze fondamentali per un futuro inserimento sociale e lavorativo;
• la loro acquisizione va perseguita fin dall’inizio della scuola secondaria di secondo grado anche se sarebbe auspicabile iniziasse fin dai precedenti ordini di scuola;
• ottica concreta; • strumento di valutazione delle competenze presenti, ma
anche come una base dalla quale prendere le mosse nella progettazione degli interventi educativi individualizzati di tutti gli anni di frequenza della scuola secondaria di secondo grado;
• monitorare e documentare il progresso dello studente e rappresenta uno strumento di raccolta di informazioni.
20/12/2012 24
ORIENTAMENTO PROFESSIONALE
• PERCORSO MINISTERIALE
• PERCORSI FORMATIVI INTEGRATI
• ESPERIENZE PRATICHE PRESSO L’ISTITUTO
• COLLABORAZIONI CON COOPERATIVE
• ASL
Uno sguardo oltre la
scuola
L’allievo con disabilità verso quale
destinazione procede?
Se non si conosce questo si lavora
nell’immediato, nell’emergenza, senza
progettazione.
Manca la prospettiva di un futuro
possibile.
CRITICITÀ
Perché troppe volte si
interrompe il progetto di vita?
Rilevazioni sentite dalla scuola come limiti alla propria azione
e riferite come espressione di un bisogno. _______________________
1. la multiformità delle iniziative: ciascun istituto opera con modalità proprie e secondo prassi dettate dalla pratica;
2. la mancanza di riferimenti stabili a livello organizzativo (procedure che non tutte le scuole avevano strutturato) e nelle strutture (c’era la percezione che i SIL collaborino con la scuola con modalità diverse all’interno,ad esempio, dell’Ulss n1 e n2);
3. I progetti con il SIL in alcuni casi non consentivano uno scambio reticolare di informazioni.
4. Talvolta il servizio si configura va come un’agenzia di consulenza che, gestita l’esperienza in autonomia, ne rendicontava gli esiti.
5. I docenti e le famiglie in questi casi prendevano atto della situazione senza poter intervenire.
Uno sguardo oltre la
scuola
Il ponte si costruisce
Immaginando quali sponde deve collegare (assunzione di impegno)
Progettando insieme (condivisione)
23 maggio 2007
• Individuando gli elementi che lo compongono (attori)
• Definendone la struttura (procedure)
23 maggio 2007
per far sì che chi passa
• non cammini a tentoni
• a caso
• a rischio
• con aiuti estemporanei
23 maggio 2007
ma
senta che sta procedendo verso una meta possibile
raggiungibile con i propri TEMPI e con le proprie
caratteristiche supportato in modo
sicuro (Rispetto dell’eterogeneità e dell’eterocronia)
23 maggio 2007
soprattutto
Non importa il mezzo, purchè lo studente possa attraversare la giovinezza e pervenire ad una dimensione adulta insieme a tutti coloro che procedono.
23 maggio 2007
UNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA
PIANO INDIVIDUALE DI TRANSIZIONE
PERCORSO DI INDIVIDUAZIONE DI BUONE
PRASSI
• ESITO QUESTIONARI E INDIVIDUAZIONE DEL TEMA • RIFLESSIONI E DUBBI … • CONVEGNO PROF. DARIO IANES • APPROFONDIMENTI • INDIVIDUAZIONE DEI CRITERI CONDIVISI PER LA
DEFINIZIONE DI UNA BUONA PRASSI • CREAZIONE DELLO SCHEMA PER LA
DOCUMENTAZIONE/ARCHIVIAZIONE DELLE BUONE PRASSI
• INDIVIDUAZIONE DELLE BUONE PRASSI DEL FELTRINO
SINTESI INDICAZIONI DOTT. IANES PER una buona prassi
• Continuità, stabilità e uso intelligente delle risorse umane.
• Cultura inclusiva: cioè valorizzazione molto forte delle diversità.
• Corresponsabilizzazione totale.
• Documentazione, verifiche e valutazioni.
• Formazione continua.
• Coinvolgimento della/e famiglia/e: devono comprendere che un disabile in classe non è un disagio, ma costituisce una risorsa, una ricchezza sotto il profilo etico, giuridico e morale. Una scuola inclusiva, cooperativa, metacognitiva fa bene a tutti, anche ai migliori allievi.
• Collaborazione tra Servizi e comunità.
• Prassi di customer satisfaction: Ovvero maggiore è la soddisfazione del cliente, migliore è la prassi.
• Processi integrati per l’apprendimento: più i processi sono integrati nel percorso di tutti più la prassi è buona.
• Processi integrati per la socialità: ovvero riuscire a stare con il gruppo.
• Processi integrati per l’identità: progetti per la propria identità ma sviluppati nel gruppo.
BUONE PRASSI
• ESEMPI
• DIVERSI ORDINI DI SCUOLA
• FOCUS DIVERSI
• IDEA FORTE
• CONTRASTARE PREGIUDIZI
Continuità verticale per alunni con disabilità complesse.
Nadia Barp e Cristina Da Rold I.C. S. Giustina
• Rottura di barriere tra ordini di scuole diverse;
• Collaborazione tra insegnanti di ordini diversi;
• Crescita di tutti i ragazzi;
• Promozione della cultura dell’integrazione.
Costruiamo un vulcano. Cinzia Imbesi e Gioia Dal Cerè D.D. Sedico I.C. Fonzaso
• Didattica del fare;
• Sperimentazione pratica come mediazione per l’apprendimento di concetti di varie discipline;
• Allievi come soggetti attivi nella costruzione degli apprendimenti;
• Raccordo PEI – programmazione della classe.
La risorsa compagni. Emanuela Fontanive
D.D. Feltre
• Valorizzazione dei compagni per costruire l’integrazione;
• attenzione al progetto di vita;
• Valorizzazione dei successi per promuovere l’autostima e il senso di auto-efficacia.
Educazione ambientale inclusiva. Bianca Todesco
I.C. Cesiomaggiore
• Apertura alle risorse del territorio;
• Valorizzazione delle risorse fornite dall’ambiente;
• Coinvolgimento dell’allievo con disabilità in tutte le attività proposte alla classe.
Per una didattica inclusiva: “Un viaggio alla scoperta di me stesso e degli altri”.
Anna Margherita Dalla Torre e Raffaella Bassani I.C. Pedavena
• valorizzazione le diversità;
• promuovere la conoscenza di sé e degli altri come strumento per costruire l’integrazione e l’accoglienza reciproca;
• metodologie inclusive.
Prassi organizzativa • Registro personale;
• Vademecum per l’insegnante di sostegno;
• Procedura interna (certificaz. ISO ) con link alla modulistica e relative scadenze;
• Individuazione obiettivi PEI a maggio;
• Progettualità globale ad inizio anno per ogni allievo;
• Attività motorie;
• Convenzioni/contatti con enti del territorio (piscina
comunale, corpo forestale dello Stato, CONI, associazioni, cooperative, …)
• Orientamento sul territorio;
• Attività pratiche in azienda.
FOCUS
BUONE PRASSI VS IDEE, PREGIUDIZI
Scuola che si apre al territorio Possibilità di dialogo efficace tra scuole di
ordini diversi Ciò che va bene per l’allievo con
disabilità, va ancora meglio per i compagni
L’integrazione viene fatta dai compagni
sotto la guida degli adulti L’accoglienza è quotidiana Scuola del fare, della concretezza, della
ricerca di soluzioni Allievo con difficoltà può conseguire un
titolo di stato con il dovuto supporto l’alunno con disabilità è una persona che
va orientata nella direzione dell’autonomia personale e professionale, senza sostituirsi, senza pietismi
scuola come luogo in in cui si istruisce e
si educa (capitale intellettuale e capitale sociale)
scuola auto-referenziale ordini diversi = mondi diversi attività per l’allievo con disabilità vanno
bene solo per lui è l’insegnante di sostegno che costruisce
l’integrazione L’accoglienza riguarda le prime settimane
di una scuola nuova “Cultura della lamentela”, delle facili
polemiche … “Facile” passaggio alla programmazione
differenziata l’alunno disabile è un “eterno bambino”
che va protetto, rassicurato, guidato … scuola come luogo di istruzione
(conoscenze, capitale intellettuale)
SOLUZIONI/RISPOSTE O METODO?
• Trovare insieme delle soluzioni partendo da situazioni reali (bottom up);
• Approccio di rete (coralità, arricchim capitale sociale del territorio);
• Coinvolgere tutte le figure che a diverso titolo si occupano del
problema;
• Superare le divisioni tra i diversi ordini di scuola;
• Individuare gli elementi che contraddistinguono una buona pratica;
• Mettere in comune le esperienze e conoscenze (Circolarità - patrimonio di tutti – sistema);
• Individuare buone pratiche vs buone azioni;
• Anticipare non lavorare nell’emergenza;
• Individuare modalità di lavoro, stile professionale;
• Il ruolo dei compagni di viaggio e qualità delle relazioni;
• Valorizzazione della famiglia (non elem. Esterno, ma interno, non
controparte, non semplice interlocutore ma alleata);
• Coinvolgimento dei compagni di classe (fragilità –
riflessione su ciò che veram conta – stare con – educaz alla cittadinanza);
• Centralità dei protagonisti (valorizzaz risorse, persona che può svolgere ruoli
attivi, vita dignitosa, partecipaz nei diversi contesti di vita).
“Il metodo non può costituirsi che nella ricerca: non può venire alla luce e formularsi che in seguito, nel momento in cui l’arrivo torna ad essere un nuovo punto di partenza, questa volta dotato di un metodo”
E. Morin Il Metodo
IL VALORE DI RACCONTARE LE ESPERIENZE
Ascoltare i racconti sulle buone prassi è come “curiosare nelle case dei propri amici quando si progetta di ristrutturare la propria: si rubacchia un’idea qui, una là; alcune cose ci sorprendono positivamente, altre le rifiutiamo … Quando poi faremo il “nostro progetto”, che sarà diverso, saremo grati a questi nostri amici che ci hanno fatto visitare le loro case”.
Dario Ianes e Andrea Canevaro
“Se si escludono istanti prodigiosi e
singoli che il destino ci può donare, l’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che non molti conoscono.”
(Primo Levi, La chiave a stella, Einaudi,
TO 1978, p. 41 e p. 81)
Siti in cui si possono trovare i materiali:
http://ctibelluno.jimdo.com/cti-feltre/
http://icaredellalucia.jimdo.com/
http://impariodispari.jimdo.com/