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PROGETTO DIDATTICO
“Il Paradiso Naturale ha visto gli Uomini compresi nella Natura. Il Paradiso Artificiale, che gli Uomini hanno sviluppato nel tempo, è quello che viviamo noi oggi e che è arrivato a un punto di saturazione. Il Terzo Paradiso unisce il Primo e il Secondo e ci porta verso una nuova dimensione di responsabilità verso il futuro. E’ un’indicazione programmatica di impegno verso il futuro che si apre dal 2003 e procede con una serie di azioni compiute nel mondo per portare l’Umanità verso una dimensione che richiama la partecipazione di tutti a una responsabilità nuova.”
(Michelangelo Pistoletto – intervista Rai2)
“ Il paesaggio dice chi lo abita: non è solo dotato di fisicità, ma anche di aspetti simbolici e figurativi, di aspirazioni e di identità plurime delle comunità insediate. È necessario conoscerlo, rappresentarlo, curarlo, governarlo, sostenerlo perché i paesaggi interiori siano zona di contatto e di flusso di emozioni e sentire tra le persone e perché i paesaggi del territorio siano racconti di luoghi vissuti e desiderati dagli abitanti. Quali le introspezioni e le nuove consapevolezze suscitate dal viaggio con la scuola del luogo?”
Liberamente rielaborato dal testo “Educare al territorio, educare il territorio” di C. Giorda e M. Puttilli
Progetto ideato dalla Scuola Primaria di Rossino Stazione creativa,
coordinato da FRANCA ZUCCOLI dell’ UNIVERSITA’ BICOCCA DI MILANO
Insegnamenti di Educazione all’Immagine e Didattica generale in co-progettazione con Enti, Associazioni, Artisti del Territorio, Scuola e Università
(Istituto comprensivo di Calolziocorte (Lc) - Anno scolastico 2014-2015)
PAESAGGI
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Il contesto pag.2
I perché del progetto pag.3
La metodologia pag.4
I contenuti e gli indicatori di qualità pag.5
Le azioni pag.6
I paesaggi: paesaggi interiori: il ritratto pag.7
paesaggio geografico: il luogo abitato pag.12 paesaggi relazionali: il corpo pag.17 paesaggi sonori: ambienti, suoni, voci, strumenti pag.23
Sintesi organizzativa pag.29
La valutazione pag.30
Bibliografia pag.30
Storia didattica recente: i progetti annuali nella scuola primaria di Rossino
2013-14 cibo per l’anima/cibo per il corpo/ tutti giù per terra
L’arte e la sostenibilità. Natura e cultura. Una terza via: semi di rinascita.
2012-13 emozionarti - tutti giù per terra
Le emozioni nell’arte, l’arte con le emozioni. L’ orto e i prodotti della terra.
Trasformazioni in una scuola che vive.
2011-12 tamtangram - tutti giù per terra
La partecipazione degli abitanti: la gente dei quartieri e le famiglie. La terra e il
territorio. La coesione sociale.
2010-11 twincle - non solo scuola
L’arte nella diversità. L’arte del convivere e condividere somiglianze e
contaminazioni.
2009-10 non solo scuola
La rete nelle agenzie educative del territorio. Educazione dentro e fuori la
scuola. L’intrascuola e i linguaggi dell’arte.
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Proposta di progetto
“Crisi”. Dall’etimo greco il concetto di crisi può essere inteso come “difficoltà” ma anche come “opportunità”. Dalla situazione di incertezza legata al mantenimento o meno della scuola primaria di Rossino nel territorio collinare-
montano del Comune di Calolziocorte, gli insegnanti, i genitori, il dirigente scolastico insieme alle agenzie del
territorio hanno inteso la crisi come opportunità. Si è andati così promuovendo negli anni recenti una serie di
sperimentazioni specifiche attraverso un modello di intervento scolastico che perseguisse pratiche di Buona Scuola e
che si presentasse come innovativo, sostenibile e trasferibile anche negli anni successivi. Quest’anno l’elemento di
novità è il tempo scuola a 24 ore in conseguenza all’assegnazione dell’ organico. Il modello per l’anno scolastico 2014-
15 ha rinforzato quindi l’integrazione degli interventi educativi tra scuola ed extrascuola consentendo la stesura del
progetto “Paesaggi Passaggi”.
Il modello del progetto Paesaggi Passaggi si basa su alcuni punti cardine:
- Sviluppare la tematica “Ambiente” promossa in senso etico e nella presa in carico del proprio
paesaggio per una scuola integrata nel territorio naturale, culturale, sociale.
- Perseguire l’integrazione tra Paesaggio interiore e Paesaggio esterno attraverso la ricerca di
consapevolezze del proprio mondo emotivo-affettivo-relazionale nonché di identità individuali e
collettive, di vissuti personali e di comunità, anche attraverso immagini e desideri verso paesaggi
futuri. Per una “scuola che nutre”, cioè che educhi al superamento dei confini io-tu, dentro-fuori,
corpo-ambiente, scuola-extrascuola, Natura-Cultura.
- Sviluppare il tema della Terra e della Sostenibilità inteso come avvicinamento corporeo dei bambini
alla terra e ai suoi prodotti attraverso l’orto per studiare elementi ed eventi naturali, ma anche
cogliere i concetti di cibo, risorse, impronta ecologica, biodiversità, filiera alimentare, locale-globale,
ecosistema in un intreccio di discorsi scientifici, emotivi, geografici, storici, ecologico-ambientali,
economici. Ma anche simbolici esplorando la Terra come Madre che ci nutre.
- Promuovere una didattica integrata che si espliciti in esperienze in cui i Linguaggi umanistici e
quelli scientifici si incontrino e si parlino, perché il simbolo e il segno convivano, l’Arte e la Scienza si
integrino in una scuola pensata per bambini interi che apprendano l’uso intelligente sia del corpo,
sia delle mani, sia della pancia, sia della mente.
- Incentivare progettazioni e pratiche intra-scolastiche per una scuola che si nutre nel territorio e
nutre il territorio: accoglie esperti, artisti e famiglie alimentando esperienze, saperi, linguaggi e
modelli; lascia tracce di sé nel quartiere.
- Mettere al centro l’Arte come motore di trasformazione sociale in un contesto in cui occorre
nutrire la “Bellezza” dell’espressività personale in ogni azione di insegnamento-apprendimento, in
ogni azione di partecipazione sociale e proiezione di sé nel Paesaggio .
- Promuovere il pensiero di M. Pistoletto nel simbolo del Terzo Paradiso.
(VEDI IN PARTICOLARE AZIONI 2/A, 2/B, 2/C E 2/D.)
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Metodologia laboratoriale
Le azioni saranno basate sull’integrazione e l’inclusività tra scuola e extra-scuola attraverso attività di
Laboratorio. I laboratori saranno gestiti da personale esterno ed esperto presente sul territorio. I contenuti si
intrecceranno e potenzieranno il curricolo scolastico, cercando di garantire ai bambini un’offerta formativa
di qualità, offrendo loro contesti e spazi che permettano l’espressione di sé attraverso una molteplicità di
linguaggi, cercando di valorizzare le specificità di ognuno e le intelligenze multiple, potenziando la
dimensione cognitiva, metacognitiva ed emotiva dei bambini.
Nel progetto educativo che si va presentando il senso del laboratorio non si lega più a un luogo fisico o a un tempo orario, ma a una forma mentale di apprendistato cognitivo che abbraccia più momenti della giornata e più discipline, aperte e interagenti.
Metodologie attive
Il lavoro di gruppo, il brainstorming, il role-play, la discussione, la problematizzazione, la ricerca, la
narrazione si alterneranno ad alcuni momenti di lezione frontale e/o di esercitazione.
Co-progettazione
La scuola desidera abbandonare il proprio centrismo e promuovere una nuova capacità di ideare, progettare, realizzare e validare le esperienze con interlocutori che arricchiscano la visione globale di linguaggi plurimi interagenti e che legittimino le scelte educativo-didattiche. In particolare si predispone una stretta collaborazione con esperti negli ambiti di espressività corporea, arti visive e musica per le attività laboratoriali di due pomeriggi e la supervisione della dott.ssa Zuccoli e della sua collaboratrice la dott.ssa de Nicola per l’intero progetto. Tra insegnante ed esperto non ci deve essere confusione di ruoli, entrambi devono sentirsi parte di un progetto. Tutto ciò che il progetto offre alla scuola come laboratorio condotto da esperti non si aggiunga all’azione didattica quotidiana o semplicemente viaggi parallelo alle attività della classe senza incrociarsi con esse, ma la compenetri e sia in grado di provocare altre azioni in un dialogo continuo di co-costruzione attraverso la riflessione, il ragionamento e la consapevolezza, con attenzione ai "processi" più che a "prodotti".
Monitoraggio
Diario di bordo, sequenze di documentazione filmica, materiale fotografico, incontri di validazione e monitoraggio fra insegnanti della scuola primaria, esperti e artisti, rappresentanti di agenzie e/o enti del territorio e insegnanti dell’Università.
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-
- il fare Arte: Arte come contenuto, come strumento o come dimensione interiore?
- il Pensare - il Pensarsi: percorsi di consapevolezze e relazione tra “dentro e fuori”
- la Trasformazione del territorio nella Biodiversità dei Paesaggi fisici e culturali-sociali,
comunitari e individuali, …
- la Sostenibilità vissuta in alcune pratiche a scuola e a casa
- la Comunicazione di contenuti che emergono dalle attività
- il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto
- …
- Interdisciplinarietà …
- Rete …
- Curricolo verticale ….
- Co-Progettualità …
- Visibilità …
- Coesione sociale
- Partecipazione
- La coesione fra mondo interno e mondo esterno
- La relazione Arte – Educazione
-
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Azione 1. Attività con gli insegnanti in 5 mattine e in 2
pomeriggi: per gruppi-classe o a classi aperte in attività disciplinari con gli insegnanti di team:
italiano, musica, geografia, storia, scienze, matematica, inglese e religione, musica,
immagine, motoria secondo metodologie attive. Attività in lingua inglese con insegnante di madrelingua
SOLO SE SI REPERISCONO RISORSE
AZIONE 2. Laboratori con gli esperti del territorio in 2 pomeriggi: Laboratori nell’ambito delle arti visive
Laboratori nell’ambito corporeo-espressivo-relazionale ( una o più collegate al
Piano Pedagogico Unico dell’Amministrazione comunale)
Laboratori espressivo-corporeo-musicali
AZIONE 3. Uscite nel territorio e non (hangar Bicocca, mostra Van Gogh, politecnico, azienda per raccolta olive e
frantoio, coreografia nel quartiere, uscite nel bosco, uscite nell’orto, uscite
all’Oratorio, alla biblioteca, …)
AZIONE 4. Mensa Progettazione degli spazi per offerta di attività libere ma implicitamente finalizzate.
Fra esperti, educatori ed insegnanti si svolgerà un lavoro intradisciplinare e co-progettuale
per condividere metodologie, contenuti ed elaborati da realizzare durante le diverse attività
nei gruppi-classe e nelle classi aperte laboratoriali.
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Esperti: Davide Mauri e Giulia Zanesi (arte/espressione)
Mediatori: la materia e i materiali la fotografia d’autore, la parola, lo specchio, i codici iconici, le emozioni …per la costruzione di mappe emotive interiori attraverso la conoscenza, l’immagine e l’espressione di sé. Tema: I "paradigmi" del percorso dell'arte: la contemporaneità come il punto di partenza per percorsi di percezione del colore e dello spazio, per manipolazioni materiche, nonchè per esercitazioni con strumentazioni multimediali. L'arte contemporanea non è un caso a parte nel cammino della storia dell'arte ma un naturale passaggio, bisogna avere l'abitudine di guardarla, di accettare le sue suggestioni e le sue provocazioni e non farsi intimorire dalle sue stravaganze. Cercare di immettere nei processi intellettuali, immaginativi e creativi dei bambini idee, paradigmi, metafore e simboli desunti dall'esperienza artistica.
"Perché l'arte contemporanea è davvero arte? Per godere di un'opera d'arte non occorre essere degli intenditori, basta avere una mente aperta. "Non dovete per forza innamorarvi dell'arte contemporanea, ne mettervela in casa a tutti i costi; nessuno vuole stabilire una "contemporaneocrazia", ma provate ad immaginare per un attimo il mondo nel quale vivete senza nulla di contemporaneo, senza gli oggetti di design che arredano la vostra casa, senza le vostre scarpe con la suola che respira, senza Bob Dylan o il vostro orologio da polso che sembra un'astronave. Sarebbe certo un mondo invivibile. L'arte contemporanea siamo allora noi, così come ci vediamo oggi nello specchio del presente. A volte ci vediamo belli, a volte orribili: così succede anche con l'arte. Ma trascurare la contemporaneità, non guardarsi ogni tanto allo specchio, vuol dire rischiare di fare un buco nell'ozono della nostra anima." "Perché l'opera d'arte non è solamente fatica, lavoro, studio, tecnica, ma anche follia, visione, azione, vuoto, nulla, scherzo, tutte cose che, come quelle faticose, difficili e noiose, fanno parte, a pieno diritto, della vita. E la vera arte parla sempre della vita. L'idea che sia arte solo ciò che è difficile da realizzare è come affermare che bere un bicchiere d'acqua è una cosa banale. L'arte contemporanea è uno strumento per indurci a riflettere sul nostro presente, e un po' sul nostro futuro. E' uno stimolo a comprendere che il solo fare non basta." FRANCESCO BONAMI, curatore, critico d'arte
Premessa:
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Il progetto intende proporre un percorso attraverso l’utilizzo di tecniche e materiali artistici diversi, importanti per favorire il recupero dell’emotività, della sensibilità. Fondamentali diventano quindi gli insegnamenti emozionali appresi nell’infanzia e nell’adolescenza perché plasmano le nostre risposte interiori, rendendoci più o meno abili nella gestione dell’intelligenza emotiva (Goleman) e nel governare con successo la nostra vita. Senza emozioni l’apprendimento non può avvenire perché gran parte di questo si basa su forme di rinforzo, su forme di gratificazione esterna, di approvazione, di accettazione, conferme e gratificazioni interne: l’ autoapprovazione, la soddisfazione, il senso di appartenenza, il piacere di fare. Utilizzando e conoscendo le tecniche artistiche (in vari procedimenti), il fatto di pensare e creare fa si che l’espressività si esalti, mettendo in pratica quello che sosteneva l’artista Bruno Munari, e cioè: “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco.” Attraverso una serie di attività, sia teoriche che laboratoriali, in sintonia con lavori di artisti e il loro modo di fare arte gli allievi assaggeranno modalità espressive innovative, strettamente legate alla cultura artistica contemporanea. Attività ludiche, pittoriche, manipolative per superare le difficoltà di espressione e di comunicazione e poter raggiungere una maggior consapevolezza di sé e degli altri.
Finalità e obiettivi: Avvicinare gli alunni alla sensibilità per l'arte contemporanea come strumento espressivo e comunicativo del nostro tempo presente; far conoscere i mezzi con cui comunica (significato di installazione, performance, happening etc.); valorizzare il ruolo sociale dell'arte.
. Offrire un’occasione per esprimersi liberamente e creativamente attraverso materiali legati alla scoperta e alla ricerca dell’inventiva.
. Educazione e sviluppo di un’estetica del lavoro pittorico attraverso tecniche artistiche.
. Avviare un insegnamento di conoscenza generica della storia dell’arte.
. Individuare il linguaggio appropriato delle opere create individualmente.
. Conoscere e scoprire le tecniche artistiche con l’ausilio dei materiali
. Il coinvolgimento emotivo, che passa attraverso la comunicazione dei colori, nonché del creare.
. Creare un contesto di gruppo ludi-educativo di creatività, condivisione e divertimento.
. Scoprire la gioia e il piacere di stare, apprendere e giocare con gli altri.
Metodologia: la metodologia adottata prevede un approccio ai temi dell’arte mirato a valorizzare le straordinarie potenzialità comunicative del linguaggio artistico. Tanto il processo artistico, che nasce come interpretazione e rappresentazione del reale attraverso un dato sensibile,
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quanto quello educativo si occupano di mettere in relazione la persona con la realtà e il suo significato. Il lavoro nasce e si sviluppa a partire dalla convinzione che l’arte debba porsi come strumento di conoscenza percettiva e contenutistica della realtà, divenendo componente educativa fondamentale per l’acquisizione di nuovi saperi e per una completa e serena crescita del bambino e della società in cui esso stesso si situa. Il metodo di lavoro sarà quello Socratico della “maieutica”, del tirar fuori utilizzando schemi di osservazione personali che permettano ai bambini l’esplorazione del proprio mondo interiore. Suddiviso in una prima parte concentrata su brevi excursus sul ritratto passato-contemporaneità, confronto e discussione collettiva su espressività, soggettività (teatro ecc) ed emozioni e una seconda parte più pratica.
Attività:
prime e seconde . Tatto con-tatto. Ritratto. Osservo, esprimo, mi guardo e racconto. Prima ora discorsivo/teorica –seconda ora pratica materiali-ritratto. Riciclare con l’arte contemporanea.
terze e quarte. Lo specchio e l’immagine di se. Conoscenza e rappresentazione di me. Apprendo, conosco e comunico. Prima ora discorsivo/teorica- seconda ora pratica. Discorso-lavoro, materiali-ritratto. Noi e lo specchio
quinte. Fotografia elaborata. Arnulf Rainer Prima ora discorsivo/teorica- seconda ora pratica. Fotografia ed elaborazioni.
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Esperti: Silvio Combi (artista - installazioni e tecnologie) Giorgio Toneatto (fotografo)
Mediatori: strumenti tecnologigi codice iconico suoni parola … per muoversi nel mondo della rivoluzione digitale senza perdere il proprio paesaggio interiore espresso creando un prodotto multimediale: il cartone animato Tema: Sempre più frequentemente entrano a far parte della nostra vita dispositivi che ci permettono di produrre e riprodurre immagini e suoni, possiamo scambiare a distanza testi ed immagini in tempo reale. Tutto questo con strumenti che nel nostro paese sono ormai alla portata di tutti e che sino a pochi decenni fa erano pressoché impensabili. Cambia così anche la percezione del mondo, del tempo e delle distanze. Dall'avvento della fotografia, al cinema, sino ad arrivare alla rivoluzione digitale, diversi artisti hanno adottando da subito questi nuovi linguaggi dando vita a nuove forme di espressione. Educare alla creatività è un compito importante e si rivela così necessario rivisitare l'utilizzo che facciamo comunemente dei nuovi strumenti che abbiamo a disposizione.
Finalità, obiettivi e metodologia: L'idea fondante del corso è quella di avvicinare in modo ludico i bambini ad un utilizzo creativo delle nuove tecnologie per dare vita insieme ad un breve cartone animato. Obiettivo del corso sarà fornire la conoscenza, attraverso lezioni pratico-teoriche, della tecnica più diffusa per la creazione di un cartone animato: lo stop-motion. I bambini verranno chiamati ad organizzarsi in diversi gruppi di lavoro, con compiti diversi e a pensarsi però come un'unica squadra, con un fine e un progetto comune. Ogni gruppo verrà seguito per consentire ai bambini di affrontarne la realizzazione in virtù di una sperimentazione didattica di metodi, tecniche e sistemi, non fine a se stessi ma come strumenti per organizzare e stimolare la creatività. Il tema proposto dovrà stimolare i ragazzi alla creazione di traduzioni visive, descrittive e
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metaforiche, del componimento poetico, rispettando la diversità e l’integrazione dei diversi codici linguistici del cartone animato (visivo, verbale, sonoro/musicale) al fine di realizzare un messaggio comunicativo poetico ed artisticamente valido. Verrà rispettata la singola sensibilità degli allievi per dare libero sfogo alla loro fantasia. I bambini verranno inoltre invitati a valutare la coerenza stilistica e l’integrazione di vari codici linguistici in modo da produrre una narrazione d’impatto emotivo e di forte efficacia comunicativa.
Attività: prime e seconde . terze e quarte. quinte.
( 2° quadrimestre )
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Esperti: Chiara Pagano (architetto / facilitatore)
Mediatori: i codici spaziali il territorio i cinque sensi… per riappropriarsi del territorio attraverso la progettazione partecipata e per la restituzione di mappe emotive del territorio, di artefatti e di progetti Tema: Il paesaggio quale spazio vissuto e attraversato (i sentieri, le scalette, le risalite), è conoscibile attraverso il corpo, attraverso i sensi, è percorso, è analizzato, è osservato. Così conosciuto diventa, attraverso le immagini, elaborazioni e la produzione di disegni e artefatti, diventa spazio di espressione (colori, suoni, odori, sapori, materia, emozioni). Segno e significato. “Il paesaggio muta continuamente in base agli affetti, agli stati d’animo e alle azioni che in esso si svolgono e che su percorsi-emotivi possono essere registrate”.
Premessa: Può esistere un intervento urbano, architettonico che migliora la società, figlio dell’intuizione
e dell’intelligenza di un singolo? Può esistere un artefatto che migliora la “vita delle
persone”? Può rivelarsi una delle possibili "strade alternative" al fare architettura e al
progettare le città? È possibile collaborare con le persone, con i bambini e i ragazzi per
riqualificare i luoghi di vita, le città? Con quali risultati? Quali benefici può portare questo
processo per i cittadini, la comunità? La progettazione partecipata ha proprio questa finalità:
un approccio che costringe gli architetti a rivedere il proprio rapporto con gli utenti finali e ne
ridimensiona l'ego con una buona iniezione di interdisciplinarietà. Si possono scegliere le
idee dei bambini come parametro di riferimento nel rapporto con il territorio, con l'obiettivo
di mostrare i punti di forza e le potenzialità dei progetti di partecipazione.
Quando si applica il concetto di progettazione partecipata con i bambini si deve far
riferimento a un processo che ha valenze particolari e per un certo verso più complesso.
Nella scuola l’accento si sposta dal prodotto finale al metodo.
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La progettazione partecipata diviene momento educativo e formativo relativo al rapporto dei
ragazzi con l’ambiente che li circonda. Si usa il momento progettuale come strumento di
ricerca e di conoscenza. Primo e fondamentale obiettivo di questa attività è, che i progetti
elaborati dai bambini divengano per loro mezzo di espressione dei loro bisogni e,
ovviamente, per noi adulti possibilità di comprensione degli stessi. Prima di decidere quindi
bisogna ascoltare i bambini, e dar loro voce, affinché esprimano le loro idee e la loro
sensibilità: per costruire davvero una città amica dei bambini e delle bambine e non solo
una bella piazza o un bel giardino. Si tratta quindi di un punto di partenza: l’idea ambiziosa è
far esprimere i bambini sulla complessità della città per aiutarli a esprimere le loro idee e poi
procedere a un lavoro di sintesi, astrazione, generalizzazione, ad opera di specialisti di
settore (architetti, urbanisti, designer). I laboratori avranno come oggetto di
approfondimento dei luoghi e degli ambiti circoscritti, questo perché dalle esperienza fatte si
è verificato che i ragazzi lavorano meglio su progetti concreti e tangibili e solo in una seconda
fase si può operare un lavoro di sintesi ad opera di specialisti di settore. Da anni la
progettazione partecipata con i bambini è considerata di grande utilità per la riqualificazione
della città, la loro immaginazione diventa una sorta di strumento di aiuto per
l'amministrazione delle città, per arrivare a comprendere meglio come qualificare lo spazio
urbano e come renderlo sostenibile. Inoltre, questo modo di operare permette ai bambini di
compiere un percorso di avvicinamento al territorio, al loro ambiente contribuendo a
sviluppare le capacità di apprendimento e permette agli adulti una visione più ricca ed
inclusiva della città e delle tematiche connesse. E’ importante muoversi su interventi
possibili, far partecipare i bambini su qualche cosa di concreto, perché l’efficacia e la forza di
tale azione educativa (partecipazione) si concretizza solo nel momento in cui si ottengono
risultati concreti e visibili.
Finalità e obiettivi: Riconoscere i bambini come cittadini, scegliere il bambino come parametro per lo sviluppo
del territorio. Tenere conto del punto di vista del bambino per intervenire sul territorio
attraverso la progettazione partecipata, rendere i bambini consapevoli della possibilità di
poter partecipare al cambiamento dell’ambiente in modo attivo e partecipato:
- Educare all’osservazione dell’ambiente; - Percepire l’ambiente come bene collettivo; - Assumere la responsabilità personale con l’acquisizione di comportamenti e atteggiamenti positivi nei confronti dell’ambiente naturale e antropizzato; - Stimolare la riflessione sulla valorizzazione del proprio territorio ed individuare le modalità comunicative più efficaci per divulgarne gli aspetti meno semplici e azioni migliorative; - Imparare l’uso di tecniche di rappresentazione (grafico – pittoriche);
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- Allenare la capacità di descrizione, di idee e emozioni, tramite la rappresentazione grafica; - Esercitare la capacità di rappresentazione e l’uso corretto dei materiali; - Sviluppare le capacità di espressione della propria fantasia e creatività; - Sviluppare le capacità di immaginazione (intesa come capacità di visualizzare qual cosa che ancora non c’è), - Sviluppare la capacità di ricercare soluzioni migliorative; - Fornire all’amministrazione, alle insegnanti e ai genitori uno strumento atto a conoscere le idee dei ragazzi in merito ai temi trattati per poterle, perché no, attuare.
Metodologia: Il metodo ha un ruolo importante e così anche la figura del facilitatore. Si deve individuare un percorso logico che li porti a liberarsi da condizionamenti e pregiudizi, che inizi a guidarli all’ascolto di sé, e alla capacità di decodificare in modo critico l’ambiente circostante. Per far ciò oltre ad un intervento strutturato e “pensato” va prevista la figura del coordinatore, che sia un insegnante o un esperto, l’importante è che parta dal presupposto non di trasferire contenuti ma aiutare a sviluppare le personali capacità di vedere e di fare. Questo non significa che non si indicherà un metodo o non si forniranno strumenti di lavoro e conoscenza ma si dovrà saper “lavorare in squadra”, una squadra in cui ognuno ha il suo ruolo e i suoi compiti ma tutte le voci hanno eguale valore.
Attività:
Input: conversazione e visita ai luoghi del territorio: stradine e scalette verso il castello, verso la Ca’, dal
bosco di Lorentino …
prime e seconde: I cinque sensi più uno. Siamo qui. Percorsi e emozioni: piccolo o grande? buio o
luminoso? largo o stretto? ci muoviamo camminiamo, conosciamo, ci fermiamo riflettiamo e raccontiamo
noi, emozioni e idee.
terze e quarte: Percorro, corro, sto. Siamo grandi.
quinte: mobilità sostenibile e autonomia: andiamo via. Andiamo a piedi a Calolzio? Cosa provo? Cosa serve? Un percorso verso consapevolezza e autonomia.
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Mediatore: L’ORTO SCOLASTICO
Esperti: agronomo ed esperti della Comunità Montana Valle San Martino e
Lario orientale, i nonni del quartiere, la Comunità “Il Gabbiano”, l’Associazione
Agricoltori Valle San Martino, …
Finalità e obiettivi: - favorire l’avvicinamento corporeo dei bambini alla
terra
- vivere le azioni della semina, della cura e della raccolta
- conoscere alcuni elementi di ecologia
- promuovere nuove pratiche di acquisto e consumo
- avvicinarsi a enti e associazioni del territorio che si
occupano di agricoltura
per…
imparare a riconoscere il Buon Cibo
a equilibrare azioni di consumo e di riciclaggio, di predazione e
restituzione alla Terra
a valorizzare i terrazzamenti di collina e le attività agricole
ad assumere comportamenti ecosostenibili
Metodologia: del fare e di relazione
Premessa: GLOCALITA’ E SOSTENIBILITA’ Dall’educazione ambientale all’educazione per uno sviluppo ecosostenibile
Nel 1973 un grave avvenimento scosse l’ economia mondiale: la crisi petrolifera. Anni di intenso sfruttamento energetico portarono ad un aumento del prezzo del petrolio considerato, dagli inizi del ‘900 fino a poco tempo fa, la principale e “illimitata” fonte energetica. Questo costrinse i vari paesi nel mondo a limitare il consumo di energia. Per la prima volta i paesi industrializzati iniziarono ad interrogarsi riguardo le risorse limitate del pianeta.
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Iniziò così un cammino rivolto a un tipo di sviluppo che non avrebbe portato al totale consumo della natura, e ad un’ idea di crescita economica basta su fonti rinnovabili, ad un mondo ecosostenibile. A partire dagli anni sessanta nel mondo scientifico e civile si cominciarono ad affrontare tematiche ambientali quali l’inquinamento e la conservazione del patrimonio naturale. Parallelamente si conia il termine di educazione ambientale che comincia a considerare la complessità delle relazione tra natura ed attività umane:
1975 l’UNESCO riconosce l’Educazione Ambientale
1985 l’Educazione Ambientale entra a far parte dei Programmi Ministeriali Italiani
1988 l’UNIONE EUROPEA propone dei programmi pluriennali di politiche educative e di ricerca
Il termine SOSTENIBILITA’ viene introdotto per la prima volta nella Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo nel 1992.
Il termine BIODIVERSITA’ viene usato da Wilson a fine anni ’90 e guida i discorsi ecologici di biodiversità di organismi, popolazioni, comunità, ecosistemi nella biosfera.
Il Meeting di Johannesburg del 2002 lancia il Decennio Unesco dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile compiendo così il passaggio da un’impronta scientifica e pragmatica ad un’impostazione più transdisciplinare e sistemica.
Carlo Petrini fonda Slow-food e a partire dagli inizi degli anni 2000 raduna contadini di tutto il mondo nella grande manifestazione di Terra Madre.
In Italia viene richiamata nelle Linee Guida del Ministero dell’Ambiente con un documento del 2009 e nelle Indicazioni scolastiche del 2012.
Attività - orto a scuola
- piantumazione alberi da frutta
- Gruppo Acquisto Solidale (GAS) dei genitori
- macchinetta caffè con prodotti di economie alternative: eque e solidali
- richiesta di superare le stoviglie in plastica nel tempo mensa
- acqua dal rubinetto nelle brocche a tavola
- uscite per vivere esperienze dirette: bosco, orto, prato, elementi antropici
- esperti a scuola ( agronomo, entomologo, agricoltore, nonno, …)
- la terra interpretata dagli artisti
- attività disciplinari e interdisciplinari:
SCIENZE: i terreni, i semi, i cereali, gli ortaggi, i frutti, gli insetti, … ecosistemi e
biodiversità, risorse della terra, impronta ecologica, riciclaggio, …
GEOGRAFIA: i paesaggi, gli ambienti, le attività produttive, filiera corta, km 0,
economie solidali, sfruttamento delle risorse del pianeta, …
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Esperto: Hossam Elaswad, laureato in Scienze Motorie, istruttore di
Pancafit,Personal trainer, in preparazione presso
l’Università degli studi di Bergamo come fisioterapista.
Mediatore: IL CORPO E IL SUO LINGUAGGIO … attraverso il GIOCO
per… le capacità motorie e l’acquisizione del sé
Premessa Le capacità coordinative rappresentano i presupposti neurologici per l’apprendimento, in
qualsiasi sua forma.
Sono legate: – All’attività percettiva e cognitiva – Ad un buono sviluppo ed integrazione dei vari livelli di controllo dell’azione da parte
del Sistema Nervoso Centrale Sono determinate:
– Da fattori genetici – Da fattori ambientali – Dallo loro interazione
Si esprimono: – Nella rapidità e qualità dell’apprendimento cognitivo, motorio
Finalità
ESEGUIRE movimenti precisi ed efficaci DIFFERENZIAZIONE CINESTETICA
COORDINARE più movimenti nel tempo e
nello spazio ACCOPPIAMENTO O COMBINAZIONE
MANTENERE E RIPRISTINATE L’EQUILIBRIO in situazioni squilibranti
VERIFICARE La POSIZIONE DEL CORPO rispettoall’ambiente
REAGIRE a stimoli differenti Potenziale di REAZIONE MASSIMO
ADATTARSI CON
SUCCESSO A cambiamenti improvvisi della situazione per una TRASFORMAZIONE
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Tematica e attività correlate:
IL GIOCO
Il gioco, in primis, manifesta l’interiorità del bambino: osservando i bambini giocare possiamo cogliere aspetti della loro vita interiore, della loro intimità, che altrimenti potrebbero rimanere latenti, chiusi. È il bambino che esprime il suo mondo interiore ricchissimo, perché il gioco è la naturale modalità di vita. E in questo senso è per noi adulti uno strumento diagnostico, perché ci permette - osservando e guardando con capacità autentica- , di cogliere il suo mondo, le sue ansie, le sue difficoltà, le aspirazioni, i nodi conflittuali interni; ci permette la conoscenza e l’interpretazione del bambino, uno scandaglio abbastanza preciso, perchè nel gioco il bambino esplicita e manifesta se stesso. Ma può allora diventare anche strumento terapeutico: qualora ci fossero delle difficoltà, nel dinamismo ludico il gioco permette al bambino di superare certi nodi, certi complessi… Esprime e manifesta la capacità creativa del bambino, la fantasia e l’immaginazione dell’essere umano: nell’infanzia è il gioco che permette a queste componenti creative di esplicarsi, il gioco è l’attività che permette allo spirito di iniziativa, di intraprendenza e di innovazione di se stesso, del contesto, della vita di manifestarsi. Infatti il bambino, giocando, trasforma il mondo, e con la sua fantasia determina nelle cose che vede un cambiamento immaginifico. Una bottiglietta per un bambino diventa ora un’astronave, ora un veicolo… cose per noi inimmaginabili, perché giocando esercita questo potere di una mente e di un’anima aperte al mondo al di là di quanto è visibile e sensibile, ne coglie le potenzialità esplicite che la fantasia ha bisogno di indagare. E lì si manifesta questo potere dell’essere umano, che dovrebbe essere di ciascuno di noi, di migliorare noi stessi e il mondo: siamo chiamati a dare al mondo una spinta costruttiva, ma lo possiamo fare evidentemente non ripetendo ciò che sempre è stato fatto, ma dandogli una spinta innovativa.
Ogni generazione, e ogni persona ha la vocazione di costruzione del mondo che gli viene affidato: è una capacità costruttiva, che andando oltre ciò che è stato già detto, nasce dall’infanzia, se consentiamo al bambino di immaginare e creare. Il gioco è questa attività che facilita e promuove l’immaginazione, e permette di trasformare la realtà. Sono attività che il bambino sente sue: sente il potere di costruire, la bellezza di questa immaginazione, un senso di potere e di autostima. Nel gioco si impegna a svolgere un compito, che implica concentrazione, finalizzazione, impegno e conclusione… capacità che nell’esercizio fondano competenze utili in futuro, e che nascono proprio dal gioco. Un altro aspetto è che il gioco prepara ai ruoli della vita, esercitando una funzione sociale: pensiamo ai giochi di finzione. “io sono il fruttivendolo tu sei il cliente”; oppure “io sono la maestra tu sei il bambino”, per questa immaginazione e con l’esperienza del mondo immagina di essere qualcun altro, si investe di un altro ruolo, assume il modo dell’altro e si mette nei panni dell’altro. Questo permette sin dall’infanzia di comprendere l’altro ruolo, entrando nel gioco dell’empatia sociale, di imparare l’altro, di comprenderlo, perché il gioco lo consente, un tuffo nell’altro nel quale ti immedesimi e che permette di rivestire ruoli sociali di altri, di conoscere gli altri, di interpretarne il ruolo e imparare a socializzare. Perché socializzare significa sapersi
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riconoscere, comprendere i compiti e il ruolo di ciascuno, le regole e i linguaggi, le relazioni tra i personaggi interpretati. Un modo bellissimo con cui naturalmente il bambino impara la conoscenza dell’altro, e si mette nella palestra della vita. In questo modo il gioco diventa occasione per uscire da un approccio tolemaico – nel quale io sono al centro del mondo e tutti girano intorno – e assumere una posizione copernicana – in cui sono uno tra tanti -, dall’egocentrismo si passa all’altruismo, riconoscendo l’importanza dell’altro. può conoscere, e che lui ha diritto a conoscere dentro la materia -.
È una dinamica fisica che porta in sé sia una dinamica distruttiva che costruttiva: con la realtà si relaziona, anche in fase ricostruttiva, lavora con la materia e il suo corpo. di imitazione consapevole degli adulti, che continua per alcuni anni, sino alla preadolescenza. Il gioco è una dimensione spontanea, libera, interna del bambino, ha poco a che fare con ciò che è eterodiretto, eterocondotto, imposto dagli altri: è un esercizio libero della spontaneità del bambino, e questo è il gioco autentico. Il più grande pedagogista del gioco è Froebel, e lo considera l’elemento creativo del bambino, attraverso il quale la spiritualità del bambino e la sua natura vengono a galla. Da questo orizzonte guardiamo alla dimensione concreta del gioco. Dove Il gioco ha bisogno di spazi, di spazio. Il bambino ha bisogno di correre, di arrampicarsi, di movimento. L’urbanizzazione crescente in molti contesti ha limitato di molto gli spazi a disposizione dell’essere umano-bambino, ormai c’è poco spazio sia all’aperto che dentro alle nostre case, così come si riduce il possibile contatto con la natura. Maria Montessori ha messo in luce l’importanza degli spazi a misura di bambino, perché il bambino ha un altro senso dello spazio e talora noi imponiamo il nostro spazio. La sua libertà di movimento fisico e psicologico ha bisogno di spaziare e dunque lo spazio che si apre è indice di questa possibilità, di non inibirsi.
Nelle attività con i tre gruppi di bambini si alterneranno:
giochi senso-motori giochi simbolici giochi regolativi giochi costruttivi giochi di gruppo
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Esperti: Luca Vilei (allenatore secondo grado, terzo livello giovanile, istruttore
regionale di minivolley) Luisella Milani (ex giocatrice nazionale di pallavolo, allenatore Fipav
primo grado, secondo livello giovanile)
Mediatori: la palla da volley
il corpo in movimento nello spazio e nel tempo
atrezzi
… per….. l’apprendimento della pallavolo nel gioco collaborativo Tema:
Pallavolo, sport in cui la collaborazione è alla base del risultato sportivo perché: la palla non
può essere trattenuta e toccata per due volte di fila, pena la perdita del punto, e la
complessità del completamento dell’azione di gioco composta di ricezione, alzata e attacco,
si può eseguire solo con i passaggi ai compagni. Solo 81 metri quadri di campo in cui inserire
6 giocatori che devono imparare a gestire lo spazio, i ruoli e i tempi di gioco e a gioire insieme
ritrovandosi al centro del campo dopo ogni punto. Vinto un set, si riazzera tutto: chi ha vinto
deve di nuovo dimostrare di essere il più forte, chi ha perso ha un’altra opportunità
Finalità e obiettivi:
L’avvicinamento allo sport multitasking con richieste individuali e anche legate al tema di
collaborazione con i compagni in campo, seppur in forma ridotta rispetto alla pallavolo dei
“grandi”. Dai prerequisiti fondamentali per poter ottenere una prestazione sportiva in
qualsiasi campo (camminare, correre, afferrare, rotolare, saltare, ecc) fino all’insegnamento
con giochi individuali e di coppia, di capacità coordinative generali (apprendimento motorio,
controllo motorio, adattamento e trasformazione) e speciali (accoppiamento, (o
combinazione), differenziazione cinestesica, equilibrio, orientamento, ritmo, reazione,
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adattamento) e di un miglioramento della mobilità articolare. Dal gioco individuale dell’1
contro 1 fino alla formazione di una squadra per conseguire un risultato comune, quello di
fare punto.
Metodologia:
Dai giochi che implicano lo sviluppo e consolidamento dei prerequisiti motori si passerà poi al
rapporto con la palla e alla costruzione del gesto in situazioni statiche. Dallo sviluppo del
gesto tecnico individuale statico si passerà poi a una fase dinamica con la problematica della
risoluzione legata al gesto tecnico nello spazio e nel tempo. Questi ultimi due aspetti saranno
poi da coniugare con il rapporto di gestione del campo con gli altri giocatori. Lo scopo del
gioco sarà di insegnare ai ragazzi a perseguire il miglioramento individuale, per ottenerne
uno di squadra per poi poter far meglio rispetto all’avversario. Possibili collaborazioni con i
progetti video e fotografia.
Attività e programma
Ciclo di 10 incontri per ogni fascia di età con:
Prime e seconde: Sviluppo dei prerequisiti motori con e senza palla.
Terze e quarte: Consolidamento degli aspetti introdotti in prima e seconda con l’introduzione dei fondamentali di gioco in maniera statica e dinamica. Giochi 1 contro 1. Quinte: Consolidamento dei fondamentali in forma dinamica e primi giochi con più atleti in campo
Iniziative collaterali: possibilità di portare i ragazzi a vedere incontri di serie A di pallavolo per capire, e
vedere, lo sviluppo del gioco nella sua totalità.
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Esperto: : Simone Lo Martire (Istruttore)
Mediatori: la palla da basket
il corpo
…. per costruire cooperazione nel gioco della
pallacanastro attraverso l’attenzione
dell’interagire corporeo interpersonale
Finalità e obiettivi: Attraverso il “minibasket”, gioco-sport collettivo con la palla, di situazione, aciclico, simmetrico, di tipo misto
(aerobico, anaerobico, alternato) le attività proposte saranno rivolte alla strutturazione della corporeità nei
suoi aspetti dinamici e statici attraverso lo sviluppo ed il potenziamento delle capacità senso-percettive, la
coscienza ed il controllo del movimento, l’istaurarsi di comportamenti relazionali coerenti ad una buona
socializzazione, autocontrollo e capacità di valutazione che integrandosi con le attività curriculari
rappresenteranno un ulteriore mezzo per la formazione globale della personalità dei bambini nonché la
creazione di presupposti condizionali e coordinativi che saranno la base di un efficace avviamento allo sport.
Organizzazione attività: Avviare all’attività agonistica attraverso il gioco Classi 1^ e 2^
Attraverso situazioni di gioco, collegate tra loro da un unico filo conduttore (storia …….se abbiamo una storia
comune con le altre attività, sarà quella), si consolideranno le proprie capacità senso-percettive (vista, udito,
tatto e capacità cinestetiche) e si svilupperanno schemi motori di base (camminare, correre, saltare,
afferrare, etc..),posturali e di coordinazione. Inoltre si svilupperà la fantasia e l’immaginazione dei bambini.
Classi 3^ e 4^
Attraverso situazioni di gioco, si consolideranno le capacità senso-percettive anche in relazione agli altri. Si
svilupperanno ulteriori schemi motori di base e verranno combinati tra di loro, insieme con anche gli schemi
posturali e di coordinazione. Inoltre si inizierà a far conoscere ai bambini le loro possibilità di movimento
anche in relazione allo spazio ed al tempo.
Si inizierà ad introdurre il rispetto delle regole del gioco.
Classe 5^
Attraverso situazioni di gioco, più incentrato sulla pallacanestro, si consolideranno le capacità senso-
percettive anche in relazione agli altri. Si svilupperanno tutti gli schemi motori di base, posturali e di
coordinazione. Si inizierà ad introdurre il gioco della pallacanestro con le sue regole. Pertanto si proporranno
situazioni di gioco agonistico dall’1 vs. 1 all 5 vs. 5.
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Esperto: Gianni Colombo (musicista/insegnante)
Mediatore: la voce
il canto
lo strumento... per produrre e interpretare suoni,
emozioni, ambientazioni e paesaggi.
Finalità e obiettivi: vedi Indicazioni nazionali e programmazioni
disciplinari d’Istituto
Metodologia, attività, organizzazione:…
3^ e 4^ canto corale, uso strumenti Orff , il corpo e l’ascolto
5^ canto corale e flauto dolce (famiglia dal contralto al sopranino)
1^ e 2^ canto corale, suoni dei paesaggi naturale e artificiale, l’ascolto corporeo
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-
Esperti: Marta Milesi, insegnante della scuola di danza di A. Falorni
(ballerina/insegnante/direttrice del CentroProgettoDanza di
Calolziocorte)
Mediatori: i suoni e la musica
il corpo e il movimento
le emozioni… per… l’espressività corporea
danzando in gruppo
Finalità : vedi Indicazioni nazionali e programmazioni d’Istituto
Attivita’:
Classi 1^ e 2^ per coreografia Primo Paradiso
Classi 3^ e 4^ per coreografia Secondo Paradiso
Classe 5^ per coreografia Terzo Paradiso
Poi flash mobe di tutti i bambini sul simbolo del Terzo Paradiso
FINALIZZATO PER EVENTO FINALE COME CHIUSURA DELL’ANNO SCOLASTICO
P.S.: LE AZIONI DEGLI ESPERTI E L’ ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’
LABORATORIALI EVOLVONO E VENGONO RIMODULATE ALL’INTERNO
DELLE FASI DI CO-PROGETTAZIONE IN ITENERE.
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DA 24 ore settimanali (risorse Amministrazione Scolastica)
LUNEDI MARTEDI MERCOLEDI GIOVEDI VENERDI
MATTINO
MENSA
POMERIGGIO
A 36-38 ore settimanali Ad integrazione del tempo scolastico delle 24 h stabilite dall’Amministrazione scolastica secondo l’ Integrazione Progettuale nel POF, si organizzano le attività nelle seguenti fasce orarie: - attività disciplinari offerte dalla Pubblica Amministrazione scolastica (24 h), - attività laboratoriali sostenute da Comitato genitori scuola di Rossino e da PPU dell’Amministrazione comunale (2 h), - attività di routine finanziata dalla Amministrazione comunale e
dall’Amministrazione scolastica (tempo mensa di 8 h attraverso: funzione mista 8h, insegnanti, collaboratore per pulizie e bidelleria)
28 H SETTIMANALI
LUNEDI MARTEDI MERCOLEDI GIOVEDI VENERDI
1^ FASCIA DEL MATTINO
2^ FASCIA DEL MATTINO
mensa ?
POMERIGGIO
Attività di routine (pranzo e gioco) con insegnanti e collaboratori.
Attività di arti visive con esperti e attività di espressività corporea con esperti e insegnanti.
I docenti garantiranno la loro presenza all’interno dell’edificio scolastico per svolgere
attività di programmazione il martedì e il mercoledì.
Attività di italiano, storia, geografia, matematica, scienze, religione, inglese, musica,
immagine, motoria con insegnanti.
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ORARIO LABORATORIALE NELLE CLASSI
PER LE ATTIVITA’ DI ARTI VISIVE, ESPRESSIVITA’ CORPOREA E MUSICA
LUNEDI
’
MARTEDI’ MERCOLEDI’ GIOVEDI’ VENERDI’
Classi
Prima
Seconda
Terza
Quarta
Quinta
1^ fascia
2^ fascia
mensa
pomerig. ARTI VISIVE ARTI VISIVE
CORPOREITA’ CORPOREITA’
CORPOREITA’ MUSICA
Si formeranno 3 gruppi eterogenei e non di bambini:
- classi 1^ e 2^ 11+13= 24 bambini
- classi 3^ e 4^ 11+10= 21 bambini
- classe 5^ 16 bambini
Nei pomeriggi del martedì e del mercoledì, ogni gruppo svolgerà a rotazione modulare trisettimanale attività laboratoriali, con esperti per le 2 ore pomeridiane. In ogni quadrimestre si svolgeranno 5 moduli di 3 settimane. Il calendario e la turnazione sono specificati nella tabella alla pagina seguente in cui viene presentato il 1° modulo del 1° quadrimestre che illustra le attività e le classi organizzate a turnazione nei pomeriggi di martedì e mercoledì. I nomi degli esperti verranno inseriti nella tabella a conclusione della fase progettuale che si terrà a metà settembre e nei primi giorni di ottobre e che sarà coordinata dalla professoressa Franca Zuccoli, anche in base alle ultime decisioni del Comitato dei genitori di Rossino. Potrebbero essere presenti alle attività studenti tirocinanti dell’Università di Milano Bicocca coordinati dalla professoressa Franca Zuccoli.
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MODULI LABORATORIALI gli ESPERTI DI ESPRESSIVITA’ CORPOREA, di IMMAGINE e di MUSICA
i GRUPPI
gli SPAZI
le DATE
1° QUADRIMESTRE: PRIMO MODULO DI 5 SETTIMANE
Martedì 30/9 7-14-21-28/10 Mercoledì 1-8-15-22-29/10
ARTI VISIVE con Chiara Pagano
gruppo-classe 5^ nell’ aula di classe5^
ARTI VISIVE con Davide Mauri Giulia Zanesi
gruppo-classi 1^/2^ nell’aula di classe 5^
CORPOREITA’ conLuca/Alessia/Luisella
gruppo-classi 1^/2^ nell’aula palestra
CORPOREITA’: Simone Lo Martire
gruppo-classe 5^ nell’aula palestra
CORPOREITA’ con Hossam
gruppo-classi 3^/4^ nell’aula di cl. 2^
MUSICA con Gianni Colombo o collaboratori
gruppo-classe 3^/4^ nell’aula di classe 3^
1° QUADRIMESTRE: SECONDO MODULO DI 5 SETTIMANE
Martedì 4-18-25/11 2-9/12 Mercoledì 5-12-19-26/11 3-10/12
ARTI VISIVE con Chiara Pagano
gruppo-classi 3^/4^ nell’aula di cl. 5^
ARTI VISIVE: Davide Mauri
gruppo-classe 5^ nell’aula di classe 5^
CORPOREITA’conLuca/Alessia/Luisella
gruppo-classe 5^ nell’aula palestra
CORPOREITA’ con Simone Lo Martire
gruppo-classi 3^/4^ nell’aula palestra
CORPOREITA’ con Hossam
gruppo-classi 1^/2^ nell’ aula di cl.2^
MUSICA con Gianni Colombo ocollaboratori
gruppo-classi 1^/2^ nell’aula di classe 3^
1° QUADRIMESTRE: TERZO MODULO DI 5 SETTIMANE
Martedì 16/12 13-20-27/1 3/2 Mercoledì 17/12 14-21-28/1 4/2
ARTI VISIVE con Chiara Pagano
gruppo-classi 1^/2^ nell’aula di cl. 5^
ARTI VISIVE con Davide Mauri (Giulia Zanesi)
gruppo-classi 3^/4^ nell’aula di classe 5^
CORPOREITA’ conLuca/Alessia/Luisella
gruppo-classi 3^/4^ nell’aula palestra
CORPOREITA’ con Simone Lo Martire
gruppo-classi 1^/2^ nell’aula palestra
CORPOREITA’ con Hossam
gruppo-classe 5^ nell’aula classe 2^
MUSICA con Gianni Colombo o collaboratori
gruppo-classe 5^ nell’aula di classe 3^
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2° QUADRIMESTRE: PRIMO MODULO DI 5 SETTIMANE
Martedì 10-17-24/02 3-10/03 Mercoledì 11-18-25/02 4-11/03
ARTI VISIVE con Silvio e Giorgio
gruppo-classe 5^ nell’ aula di classe5^
ARTI VISIVE con Davide Mauri e Giulia Zanesi
gruppo-classi 1^/2^ nell’aula di classe 5^
CORPOREITA’ conLuca/Alessia/Luisella
gruppo-classi 1^/2^ nell’aula palestra
CORPOREITA’ con Simone Lo Martire
gruppo-classe 5^ nell’aula palestra
CORPOREITA’ con Hossam
gruppo-classi 3^/4^ nell’aula di cl. 2^
MUSICA con Antonella F. o collaboratori
gruppo-classe 3^/4^ nell’aula di classe 3^
2° QUADRIMESTRE: SECONDO MODULO DI 5 SETTIMANE
Martedì 17-24-31/02 14-21/04 Mercoledì 18-25/02 1-15-22/04
ARTI VISIVE con Silvio e Giorgio
gruppo-classi 3^/4^ nell’aula di cl. 5^
ARTI VISIVE con Davide Mauri
gruppo-classe 5^ nell’aula di classe 5^
CORPOREITA’conLuca/Alessia/Luisella
gruppo-classe 5^ nell’aula palestra
CORPOREITA’ con Simone Lo Martire
gruppo-classi 3^/4^ nell’aula palestra
CORPOREITA’ con Hossam
gruppo-classi 1^/2^ nell’ aula di cl. 2^
MUSICA con Antonella F. o collaboratori
gruppo-classi 1^/2^ nell’aula di classe 3^
2° QUADRIMESTRE: TERZO MODULO DI 5 SETTIMANE
Martedì 28/04 5-12-19-26/05 Mercoledì 29/04 6-13-20-27/05
ARTI VISIVE con Silvio e Giorgio
gruppo-classi 1^/2^ nell’aula di cl. 5^
ARTI VISIVE con Davide Mauri (Giulia Zanesi)
gruppo-classi 3^/4^ nell’aula di classe 5^
CORPOREITA’ conLuca/Alessia/Luisella
gruppo-classi 3^/4^ nell’aula palestra
CORPOREITA’ con Simone Lo Martire
gruppo-classi 1^/2^ nell’aula palestra
CORPOREITA’ con Hossam
gruppo-classe 5^ nell’aula classe 2^
MUSICA con Antonella F. o collaboratori
gruppo-classe 5^ nell’aula di classe 3^
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-
Si prevede la collaborazione con i seguenti Enti, Associazioni ed esperti, alcuni dei quali
hanno già confermato la loro collaborazione, altri verranno contattati durante lo svolgersi
dell’anno scolastico qualora gli insegnanti, in seguito alla valutazione delle attività didattiche,
ritengano funzionale agli apprendimenti degli alunni la loro presenza.
- Amministrazione comunale
- Università Bicocca di Milano, Insegnamento Educazione all’Immagine
- Stazioni Creative nel territorio, CRAMS
- La comunità “Il Gabbiano”
- L’Associazione “Calolziocorte e Valle”
- L’Associazione “Progetto Danza Valle san Martino”
- L’Associazione “Agricoltori Valle San Martino”
- La Comunità Montana Valle San Martino e Lario Orientale
- Distretto culturale del Barro
- Davide G. Mauri
- Giulia Zanesi
- Chiara Pagano
- Silvio Combi
- Giorgio Toneatto
- Luca Vilei e Luisella Milani della FIPAV di Lecco “Progetto 1 2 3 … minivolley”
- Simone Lo Martire
- Hossam Elaswad
- Comitato dei genitori di Rossino
- Associazione Ali per la Scuola
Il progetto garantisce che gli apprendimenti siano certificati dagli insegnanti.
Durante l’anno scolastico verranno svolti incontri di progettazione e valutazione in forme diverse:
- fra i soli insegnanti - fra insegnanti ed esperti, tutti o di ambito - fra insegnanti, esperti il supervisore dott.ssa Franca Zuccoli a la sua collaboratrice
dott.ssa Alessandra De Nicola. Sono previsti momenti di presentazione-restituzione dell’esperienze laboratoriali e non, ai genitori e/o al territorio, con modalità di riunione o di festa, o di mostra, ecc…
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Gli insegnanti si ispirano a testi specifici e a modelli educativi e culturali espressi
da alcuni titolo e figure rappresentativi:
POF 2014-15 ISTITUTO COMPRENSIVO DI CALOLZIOCORTE (LC)
INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO 2012
LEGGE ’99 SULL’AUTONOMIA SCOLASTICA
LINEE GUIDA PER L’EDUCAZIONE AMBIENTALE E ALLO SVILIPPO SOSTENIBILE, MINISTERO DELL’AMBIENTE 09
LINEE GUIDA DI EDUCAZIONE AL PAESAGGIO , CONVEZIONE EUROPEA DEL PAESAGGIO , 2000
C. GIORDA - M. PUTTILLI ”EDUCARE AL TERRITORIO – EDUCARE IL TERRITORIO”
S. MALATESTA “PER FARE L’ALBERO CI VUOLE LA CARTA”
R. CARSON “PRIMAVERA SILENZIOSA”
F. CAPRA “ECOALFABETO” E. TIEZZI “TEMPI STORICI E TEMPI BIOLOGICI”
M.DANON “ECOPSICOLOGIA”
V. SHIVA “TERRA MADRE, SOPRAVVIVERE ALLO SVILUPPO”
C.PETRINI “SLOW FOOD”
INDAGINE GAS IN LOMBARDIA, UNIVERSITA’ DI BERGAMO
G.BATESON “VERSO UN’ECOLOGIA DELLA MENTE” “MENTE E NATURA”
J.J.ROUSSEAU “EMILIO”
M.MONTESSORI “LA SCOPERTA DEL BAMBINO” “IN GIARDINO E NELL’ORTO”
OPERA PIZZIGONI
J. DEWEY “L'ARTE COME ESPERIENZA” “ESPERIENZA ED EDUCAZIONE”
P.MOTTANA “CARO INSEGNANTE”
L.CERIOLI “APPASSIONATAMENTE”
S.TRAMMA “PEDAGOGIA SOCIALE” “PEDAGOGIA DELLA COMUNITA’. CRITICITA’ E PROSPETTIVE EDUCATIVE”
F.ZUCCOLI “DALLE TASCHE DEI BAMBINI”
M. PISTOLETTO testi, opere e video sul TERZO PARADISO
Postilla al progetto.
Il progetto “Paesaggi Passaggi” si affianca ai seguenti progetti di Istituto:
- Porcospini
- Continuità
- Integrazione
- Due chiacchere con tè
- Biblioteca
- Piedibus
- …