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2008-2009 IUAV ARCHITETTURA PER IL PAESAGGIO titolo tesi: Paesaggi di trasformazione relatore: prof. Arch. Paolo Ceccon correlatore: prof. Stefano Munarin laureando: Roberto Franceschini 259645

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2008-2009

IUAV ARCHITETTURA PER IL PAESAGGIO

titolo tesi: Paesaggi di trasformazionerelatore: prof. Arch. Paolo Ceccon

correlatore: prof. Stefano Munarin

laureando: Roberto Franceschini 259645

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indice:

introduzione: tipo di lavoro svolto

caso studio

individuazione dei temi: morfologia-percezione corridoio-accessi vuoto-scavo

fase progettuale scala urbana: materiale di studio l’esistente processi continuità spaziele

progetto di dettaglio: materiali di studio prove, verifiche macchina sensibile

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Dato il particolare interesse per le tematiche di tipo

infrastrutturale affrontate durante gli anni universitari,

propongo una riflessione progettuale attorno al tema

dell’infrastruttura dismessa.

Nel caso specifico si tratta di una porzione di tangen-

ziale nei pressi della città di Trento. Un luogo carat-

terizzato dalla stretta sezione determinata dall’oro-

grafia della Valle dell’Adige dove convivono sistemi

di trasporto differenti. L’ autostrada A22, la ferrovia

Brennero –Verona e la tangenziale Provinciale, oltre

alla città di Trento e il fiume Adige.

Oggi, progetti Europei di connessione veloce di flus-

si come il Corridoio 1, il potenziamento del valico

del Brennero e l’aumento conseguente di scambio

di merci e persone, fanno si che la città si interroghi

sul ruolo che può avere un territorio fortemente con-

dizionato da logiche globali materializzate a scala

locale. Una situazione non nuova basti ricordare lo

spostamento del fiume, effettuato a metà ottocen-

to per la costruzione della ferrovia. Il lavoro intende

quindi interrogarsi sui significati che produce la tra-

sformazione del territorio, il mutamento delle

condizioni di attraversamento e di percezione

del paesaggio.

Queste riflessioni sulle condizioni di flussi pre-

senti nella sezione di Valle trovano poi degli ap-

pigli concreti di intervento nella città nelle aree

dimesse.

L’occasione offerta dalle parti di città ora in

stato di abbandono rappresenta la possibilità

di una lettura critica del paesaggio culturale e

un ripensamento degli elementi qualitativi della

città contemporanea ponendo l’attenzione sul-

l’tema dello spazio pubblico. Spazio pubblico

inteso come sistema strutturale e strumento di

un ripensamento organico e coordinato del mo-

dello di sviluppo territoriale.

Nel caso di Trento, si tenterà di individuare i

luoghi frutto di uno sfruttamento del suolo e

delle risorse appartenente a logiche passate,

“smagliature” interne della città (marchigiani

2005) spazi interstiziali dismessi, come atto-

ri di un possibile ripensamento funzionale del

contesto. L’occasione offerta da questi episo-

di gia presenti sul territorio, permette un ragio-

namento complesso sulle relazioni che questi

determinano nella fruizione della città stessa e

sulla sua percezione. L’indagine quindi porterà

a individuare un nuovo sistema di relazioni tra

gli elementi urbani e paesaggistici presenti sul

introduzioneTipo di lavoro

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sito, proprio partendo da questi luoghi. “un rapporto

dialettico tra nozioni di paesaggio e di spazio pubbli-

co” (Marot 1996) individuando nei temi, dell’acces-

sibilità, del trasporto e del movimento, le coordinate

di lettura di un territorio in trasformazione alla ricerca

della sua identità contemporanea. La complessità

compositiva del progetto, inteso come sintesi tra ur-

banistica, architettura del paesaggio, e composizio-

ne sarà affrontata a differenti scale secondo i gradi

di dettaglio

necessario mantenendo una coerenza multiscalare.

Per chiarezza organizzativa il lavoro sarà diviso in tre

fasi, tali da chiarire il percorso di tesi:

FASE D’INDAGINE:

Mira a determinare un campionario d’interveti di ri-

ferimento inerenti al tema infrastrutturale, alle aree

dismesse, e agli esempi di trasformazione urbana

e paesaggistica operati in condizioni simili. Inoltre

indagherà in maniera più generale la “dismissione

e riconversione” come pratica di appropriazione

architettonica e i suoi possibili risvolti.

FASE CONOSCITIVA:

Analisi del sito.

Studi delle caratteristiche morfologiche e struttu-

rali del territorio, elaborazioni della cartografia e

costruzione degli strumenti di lettura tematica.

Individuazione degli attori in grado di proiettare un

possibile scenario di trasformazione.

FASE DI PROGETTO:

Progettazione trasversale di un sistema unitario

capace di relazionarsi con la scala paesaggistica

e lo sviluppo puntuale delle questioni emerse nel-

le fasi precedenti.

Progettazione specifica dei dispositivi ritenuti ne-

cessari nelle parti precedenti.

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BIBLIOGRAFIA GENERALE:

Vittorio Gregotti, il territorio dell’architettura, feltrinelli 1966, mi-

lano

Desvigne & Dalnokie, il ritorno del paesaggio, motta editore,

milano 1996.

Gilles Clement, il manifesto del terzo paesaggio, Editions Sujet/

Objet 2004

Wim Wenders, paesaggi,luoghi città, collana bruno zevi 1998

Paola Gregory, la dimensione paesaggistica dell’architettura

nel progetto contemporaneo, edizioni laterza 1998

Eugenio Turri, antropologia del paesaggio, edizioni di comuni-

tà, milano 1974

BIBLIOGRAFIA D’INDAGINE:

-Elena Marchigiani, Paesaggi urbani e post-urbani, maltemi

editore 2005, Roma

-Loredana Ponticelli, nuove infrastrutture per nuovi Paesaggi,

milano skira 2003

-Nicoletta Trasi Paesaggi rifiutati paesaggi reciclati. Prospettive

e approcci contemporanei Editrice Librerie Dedalo 2004

-Daniela Longo Decostruzione e riuso. Procedure e tecniche

dei residui edilizi in Italia Alinea 2007

-Andrea Bondinio, Luca Gibello Stop & go. Il riuso delle aree

industriali dismesse in Italia. Alinea 2005

-Anna Aragosa, Dalle aree dismesse verso nuovi paesaggi,

Aracne editrice, Roma 2006

Elena Marchigiani, Paesaggi urbani e post-urbani, maltemi

editore 2005, Roma

A. Magnaghi, la dimensione del progetto infrastrutturale nel-

la costruzione dei luoghi e nella valorizzazione dei paesaggi

FrancoAngeli editore 2004

G. Dematteis e F. Governa Contesti, locali e grandi infra-

strutture. Politiche e progetti in Italia e in Europa.

Maria Chiara Zerbi e Lionella Scazzosi, Paesaggi straordina-

ri e paesaggi ordinari : approcci della geografia e dell’archi-

tettura / Milano : Guerini scientifica, 2005

BIBLIOGRAFIA SPECIFICA:

Alberto Cecchetto Progetti di luoghi : paesaggi e architettu-

re del Trentino cierre 1998

Trento / Renato Bocchi, Carlo Oradini. 2. ed. Roma ; Bari :

Laterza, 1989

Aldo Gorfer L’Adige : una storia. Cierre, 2002

Alpencors, studio di fattibilità del Corridoio 1 2005

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Contesto di studioil caso Trento

La città di Trento si inserisce in un

contesto alpino pur stando ad un al-

titudine che non supera i 200 mslm.

Collocata anticamente sulle rive del

fiume Adige trova le sue origini come

avamposto e luogo di controllo mi-

litare, infatti si colloca a baluardo di

tre importanti vie di comunicazione.

L’asse del Brennero che collega il

centro Europa e la pianura Padana,

la Valsugana che si estende a nord-

est fino a Venezia e a ovest la strada

verso Brescia che si muove nella valle

del Sarca. Dista 55 km da Bolzano a

nord e 100 km da Verona, a occidente

è dominata dal Monte Bondone (cima

palon 2090 mslm, a nordovest dalla

Paganella (2125mslm), a nordest

dal Monte Calisio (1.096 m s.l.m.), a

est dalla Marzola(1.738 m s.l.m.) e a

sudest dalla Vigolana (Becco di Fila-

donna, 2.150 m s.l.m.). Il comune si

estende principalmente lungo l’asse

nord sud ed ha una densità tenden-

zialmente bassa (668 ab./km²).

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Il sistema insediativo, data la particolare

orografia della regione, funziona a piccoli

centri in un sistema definito come città-ar-

cipelago. Piccole realtà autonome poste

in connessione tra di loro e supportate da

insediamenti polari che assolvono funzio-

ni integrative. Un sistema che si differisce

molto da quello di pianura e dove il rap-

porto con il paesaggio orografico è spes-

so determinate nella morfologia urbana.

BRESCIA

Verona

VENEZIA

INNSBRUCK

Val di Non

Val di Cembra

Madonna di Campiglio

BOLZANO

TRENTO

ROVERETO

sistema insediativo

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Verona

Attualmente la rete ferroviaria è costituita da una spina strutturale secondo l’asse nord-sud a cui si attestano due linee a interesse locale.-Linea Trento-Malè

Sull’asse ferroviario si è attestato il principale sistema produttivo della valle soprattutto di aziende con attività europea.

Costituisce un importante piattaforma logistica di deposito merci

gardolo

mesiano

povo

rete ferroviaria

trasporti

VEBassano del Grappa

B o r g o Valsugana

Innsbruck

la linea urbana di trasporti raccoglie i flussi provenienti dalle Valsigana e dalla Val di Non

previsone nel 2015 traffico SS 47200% (da 1200 a 3600 transiti) per i veicoli pesanti e del 70% per quelli leggeri (da 6600 a 11500transiti)

Casello TRENTO SUD previsione nel 2015 40% passando da

19.500 a 27.800 transiti mentre i mezzi pesanti passano

da 6.100 a 10.800

Interporto

produttività

casello di PIEDICASTELLO previsione nel 2015

10.100 transiti nelle 12 h

FERROVIA

In prossimità della tangenziale si è inediata l’industria, soprattuto a scala locale e operante nel nord Italia.

Interporto

AUTOSTRADA TANGENZIALE

piazzale ex area Zuffoprincipale arterea di flussi regionali.

Malè

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Orentamenti:

Sul territorio sono stati compiuti numerosi studi. Qui mi

limito a elencare le indicazioi del PRG riguardo le tras-

zormazioni logistche delle aree in prossimita del fiume

Adige. Prima fra tutte lo spostamento dello stadio e la

costruzione di un casello autostradale in zona Trento sud.

Questo muterà gli accessi alla città modificando lo spa-

zio tra il casello esistente di trento centro e il casello sud.

In una porzione di terreno fortemente caratteizzata dal-

la compressione montuosa. La fascia di ambito fluviale

costituisce il territorio del progetto per il futuro. La spina

connettiva di un eventuale riattivazione urbana.

progetto di interramento della ferrovia di Busquets

prg vigente

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l’orografia

La valle dell’Adige nella zona di Tren-

to misura come estensione massima

due chilometri. E’ costituita da rocce

di formazione calcareo-dolomitica con

qualche presenza vulcanica (porfidi)

nel fondovalle, forte copertura qua-

ternaria portata dal fiume Adige e dai

suoi affluenti, oltre che dal ritiro del

ghiacciaio principale dell’Adige (de-

positi glaciali, alluvionali di tipo fluviale

e torrentizio)

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corridoio 1

La regione è attraversata dal corridoio 1 che collega Ber-

lino con Palermo. In un ottica europea è prevista negli

anni futuri un implementazione del flusso di merci e in-

formazione all’interno del “condotto” composto dall’infra-

struttura su gomma e dalla ferrovia. Il corridoio 1 (nord-

sud) intercetta poi a Verona il corridoio 5 Lisbona-kiev,

esiste quindi una costellazione di zone di interporto per

lo smistamento logistico delle merci. Trento ne possiede

uno posto in zona nord nei pressi del casello autostrada-

le. Il cambiamento del carico di flussi pone la questione

dell’accessibilità. E’ chiaro che le zone di scambio tra

l’infrastruttura europea e le realtà locali diventino il tema

progettuale futuro su cui le diverse realtà amministrative

saranno chiamate a interrogarsi. Chiaramente il condotto

Europeo è stratificato cioè composto da più tipi di flussi

che pongono questioni e opportunità differenti. Il caso di

Trento è interessante perche si colloca in una zona parti-

colarmente stretta nel territorio di valle quindi la presen-

za delle infrastrutture europee assumono un ruolo deter-

minante. Da una parte la costruzione di lunghi-tunnel e

barriere sembra voler baipassare completamente la città,

dall’altra però esiste la percezione anche amministrativa

della grande risorsa che può produrre il far parte di un

sistema Europeo di scambio. Ho quindi individuato una

duplice reazione di ATTRAZIONE-REPULSIONE. Che ca-

ratterizza il passaggio locale, ponendosi in un ottica sia

considerando come la città “accolga” l’infrasfruttora si

come la città venga percepita dal passaggio veloce.

PALERMO

BERLIN

LISBOA

ROTTERDAM

GENOVA

KIEV

corridoio 7

corridoio 5

corridoio 1

corridoio dei due mari

Trento

Verona

Monaco

Brennero

293

180

180

300

281

120

110

308

LINEA ESISTENTECAPACITàTRENITRACCE EFFETTIVE

Trento

Verona

Monaco

Brennero

360

294

347

273

279

240

228

268

LINEA 2015CAPACITàTRENITRACCE EFFETTIVE

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Media giornaliera 7500 ca-

mion e 18.800 autovettureche

varcano il Brennero sull’auto-

strada.Attraverso il Brennero

vengono trasportate annual-

mente 26,9 milioni di tonnel-

late di merci

CENTROSTORICO

CENTROSTORICO

CENTROSTORICO

CENTROSTORICOtunnel

vigneti

vigneti

ADIGE

tunnel

ADIGE

AUTOSTRADA TANGENZIALE FERROVIA PISTA CICLEBILE

Verona

Sardagna

3

5 5

4

3

AUTOSTRADA

TANGENZIALE

TANGENZIALE

4

1 1

2 2

3 3

4 4

1

2 2

11

2

3

4

5

2

1

3

4

infrastrutturaattrazione_repulsione

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Le molte smagliature urbane, le parti di città in di-

smissione, vecchie industrie, lo spostamento della

tangenziale e la rifunzionalizzazione dell’area dello

stadio, costituivano dei momenti, dei luoghi noda-

le dove un possibile intervento poteva aggrapparsi.

Ecco quindi il territorio dei vuoti diventa la mappa

non ancora scritta su cui il progetto trova la sua natu-

rale collocazione. Ovviamente ogni area trova la

sua determinazione di senso in rapporto al suo

contesto d’inserimento, ma in maniera trasca-

lare può svolgere il ruolo di connettore .

malintesi urbani

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nuovostadio

ospedale

1,5 Km

3 Km

3 Km

1 Km

1 Km

1 Km

1 Km

1,5 Km

1 Km

1 Km

1 Km

1 Km

1 Km

1 Km

1 Km

1 Km

accessiAttualmente la rete ferroviaria è costituita da una spina

strutturale secondo l’asse nord-sud a cui si attestano due

linee a interesse locale.

-Linea Trento-Malè

-Linea Trento-Venezia

casello di PIEDICASTELLO previsione nel 2015

10.100 transiti nelle 12 h

Casello TRENTO SUD previsione nel 2015 40% passan-

do da 19.500 a 27.800 transiti mentre i mezzi pesanti pas-

sano da 6.100 a 10.800

previsone nel 2015 traffico SS 47

200% (da 1200 a 3600 transiti) per i veicoli pesanti e del

70% per quelli leggeri (da 6600 a 11500 transiti)

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Qui di seguito ho operato una

serie di mappe analogiche rica-

vate dalla sovrapposizione del

luogo di studio con altre realtà

note.

la misuramappe analogiche

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scavo

Indagando il territorio ho individuato nella pratica dello

scavo la naturale operazioe sul territorio. La presenza

delle cave di ghiaia, le cave di porfido, i tunnel costituisce

una mappa del sottratto, del materiale cavato. Questo

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_materiali di lavoroLe emergenze del territorio segnano gli elementi guida progettuali

Doss Trento, parco commemorativo a una quota di 300m s.l.m.

ex tangenziale e due galleria ora sede del Museo della Guerra

ex fabbrica Italcemeti

cava dismessa quota 310 s.l.m.

paese di Sardagna, ex cava e crinale panoramico quota 600 mslm

rio Sardagna

palazzo delle Albere sede del MART

zone interstiziale soggette a inquinamento da infrastruttura

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process

Questa prima parte ha costituito il background su cui

stendere il progetto. L’aver chiarito i “materiali di lavoro” è

stato fondamentale, ora lo scenario costituito presentava

alcuni elementi chiaramente predominanti come:

-il crinale ovest con la presenza della funivia

-la seconda città costituita dagli elementi infrastrutturali e

il fiume.

-la presenza di parti di città possibili non ancora formate.

La strategia adottata è quella dell’ibridazione. Individuan-

do nei luoghi sensibili della città, costituiti dalle parti già

oggetto di trasformazione, l’ancoraggio di un sistema

unitario di accompagnamento alle trasformazioni in atto

nel territorio. Inizialmente ho concepito un unico elemento

deformabile, uno spazio continuo in grado di relazionarsi

con le molteplici microrealtà.

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process

la questione messa in luce

da questra prima stesura

del progetto è legata ai col-

legamenti. L’esigenza di tro-

vare una forma di connes-

sione tra la città compatta e

la città-fiume, coinvolgendo

gli elementi di scarto dalla

costruzione infrastrutturale.

Tre zone assumono il ruo-

lo di connettori al territorio

esistente, e saranno le parti

di deformazione, quelle più

sensibile alle microdinami-

che di trasformazione.

-L’ex Italcementi

-lo stadio in via di trasferi-

mento

-lungo fiume (tra infrastruttu-

ra e la montagna)

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Il territorio “molle” di connessione tra le parti, assume la

caratteristica di spazio continuo. In questa fase mi sono

concetrato sui tipi di operazione di suolo.

-incidere

-piegate

-inclinare

-scavare

process

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process

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schemi masterplam

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Qui di seguito tenterò di mostrare i processi com-

positivi che hanno guidato l’operazione. Lavorando

soprattutto con modelli fisici la forma è stata oggetto

d’indagine continuo.

sezioni

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Qui di seguito tenterò di mostrare i processi com-

positivi che hanno guidato l’operazione Lavorando

progetto di dettaglio

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process

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bar

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