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- Anno 91 - n. 10 - 11 - 12 - Riportare il “Bambino” al centro del Natale Pag. 2 Oblò Pag. 2 GENNAIO 2006: Rinnovo del Consiglio Pastorale Pag. 2 Storia del Natale Pag. 3 Non dimentichiamoci del Presepe Vivente Pag. 3 Previsioni per gli eventuali impegni futuri Pagg. 4 - 5 Il “Bollettino Parrocchiale” ti chiede un aiuto Pag. 5 Un Sinodo che si interroga sul mistero dell’Eucarestia Pag. 6 Confraternita di San Desiderio - Eletto il Consiglio degli Officiali Pag. 6 Il figlio del Leone Pag. 7 Ova e la sua parrocchia Pagg. 8 - 9 La forza della preghiera Pag. 10 Festa della “Croce” Pag. 10 Visita guidata a Sant’Ignazio Pag. 10 I lavori del riscaldamento Pag. 11 Situazione contabile rifacimento tetto chiesa di Guazzora Pag. 12 Nuovo economo diocesano Pag. 12 Domenica 23 novembre festa della famiglia 2005 Pag. 13 Un libro come regalo di Natale Pag. 13 Radio Maria Pag. 14 Piano Pastorale Diocesano Pag. 15 La Giornata Interparrocchiale a Torrazzetta Pag. 15 La fabbrica dell’odio anticattolico Pagg. 16 - 17 Un incontro speciale con il Papa Pag. 17 Solo una gita a Roma? Pag. 18 Testimonianze di … Pagg. 18 - 19 Le vostre offerte Pagg. 19 - 20 - Ottobre - Novembre - Dicembre - 2005 - PERIODICO MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, OVA - Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969 - Spedizione in a.p. art.2 comma 20/c legge 662/96 - Aut. Dir. Prov. P.T. Filiale AL - - Direttore editoriale: il parroco Don Costantino Marostegan - Direttore Responsabile: Dott. Roberto Carlo Delconte - Impaginazione: P.Luigi Bloise - Stampa della Tipografia DIEFFE (s.n.c.) di Franco Fornito e Nando De Stefani Castelnuovo Scrivia (AL) - BOLLETTINO PARROCCHIALE Giornale dell’Unità Pastorale S.Luigi Orione FESTA DELLA FAMIGLIA Domenica 13 novembre gli animatori dell’Oratorio, con la collaborazione di tanti altri, hanno ospitato nel salone de- cine di famiglie per un totale di 200 persone. La festa della famiglia è proseguita nel pomeriggio con giochi e balli.

Bollettino Novembre 2005

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Storia del Natale Pag. 3 Non dimentichiamoci del Presepe Vivente Pag. 3 Previsioni per gli eventuali impegni futuri Pagg. 4 - 5 - Ottobre - Novembre - Dicembre - 2005 - Un libro come regalo di Natale Pag. 13 Radio Maria Pag. 14 Piano Pastorale Diocesano Pag. 15 La Giornata Interparrocchiale a Torrazzetta Pag. 15 La fabbrica dell’odio anticattolico Pagg. 16 - 17 Un incontro speciale con il Papa Pag. 17 - Anno 91 - n. 10 - 11 - 12 - Pag. 6

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Page 1: Bollettino Novembre 2005

- Anno 91 - n. 10 - 11 - 12 -

Riportare il “Bambino” al centro del Natale Pag. 2 Oblò Pag. 2

GENNAIO 2006: Rinnovo del Consiglio Pastorale

Pag. 2

Storia del Natale Pag. 3 Non dimentichiamoci del Presepe Vivente Pag. 3

Previsioni per gli eventuali impegni futuri

Pagg. 4 - 5

Il “Bollettino Parrocchiale” ti chiede un aiuto

Pag. 5Un Sinodo che si interroga sul mistero dell’Eucarestia

Pag. 6Confraternita di San Desiderio - Eletto il Consiglio degli Officiali

Pag. 6

Il figlio del Leone Pag. 7 Ova e la sua parrocchia Pagg. 8 - 9 La forza della

preghiera Pag. 10

Festa della “Croce” Pag. 10 Visita guidata a Sant’Ignazio Pag. 10 I lavori del

riscaldamento Pag. 11

Situazione contabile rifacimento tetto chiesa di Guazzora

Pag. 12 Nuovo economo diocesano Pag. 12

Domenica 23 novembre festa della famiglia 2005

Pag. 13

Un libro come regalo di Natale Pag. 13 Radio Maria Pag. 14 Piano Pastorale

Diocesano Pag. 15

La Giornata Interparrocchiale a Torrazzetta

Pag. 15 La fabbrica dell’odio anticattolico Pagg. 16 - 17 Un incontro speciale

con il Papa Pag. 17

Solo una gita a Roma? Pag. 18 Testimonianze di … Pagg. 18 - 19 Le vostre offerte Pagg. 19 - 20

- Ottobre - Novembre - Dicembre - 2005 -

PERIODICO MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, OVA- Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969 - Spedizione in a.p. art.2 comma 20/c legge 662/96 - Aut. Dir. Prov. P.T. Filiale AL -

- Direttore editoriale: il parroco Don Costantino Marostegan - Direttore Responsabile: Dott. Roberto Carlo Delconte - Impaginazione: P.Luigi Bloise - Stampa della Tipografia DIEFFE (s.n.c.) di Franco Fornito e Nando De Stefani Castelnuovo Scrivia (AL) -

BOLLETTINO PARROCCHIALE

Giornale dell’Unità Pastorale S.Luigi Orione

FESTA DELLA FAMIGLIA

Domenica 13 novembre gli animatori dell’Oratorio, con la collaborazione di tanti altri, hanno ospitato nel salone de-cine di famiglie per un totale di 200 persone. La festa della famiglia è proseguita nel pomeriggio con giochi e balli.

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Riportare il “Bambino” al centro del Natale

di don CostantinoÈ prossimo il Natale e le vie dei paesi e delle città sono scintillanti di luci. La fila dei negozi pre-senta un’abbondanza senza fine di ogni bene immagina-bile e desiderabile. Dietro ogni vetrina le immagini più accattivanti: slitte trainate da renne, Babbo Natale, cerbiatti, leprotti, animalet-ti disneyani e l’immanca-bile neve artificiale. Forse anche qualche angioletto. Ogni bambino che passa si alza sulla punta dei piedi e osserva meravigliato. Ma a questo punto mi nasce una domanda: questo ricco mondo occidentale non si è mica appro-priato del Natale e di tutto il suo contorno? Gesù è forse stato sfrat-tato da questo giorno?Il Natale piace per la poesia, l’ambiente, le luci, i regali che suggerisce, le stelle, i canti, …Qualcuno lo aspetta perché si fanno i guadagni più alti dell’anno.

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“Se una persona si immergesse nelle parole

della Scrittura e vi applicasse ogni sua energia, ma trascurasse l’uomo che gli è assegna-

to dal destino, dal dovere, dalla professione come prossi-mo, non capirebbe l’autorivelazione di Dio” (Romano Guardini).

***Ancora una volta, saggiamente, ci viene spiegato (da quel grande pen-

satore tedesco di origine italiana che fu Guardini, nato nel 1885 a Verona e morto a Monaco nel 1968) il primato dell’amore: a Dio e al prossimo.

E come non ricordare il magnifico avvertimento di San Paolo: “Se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla”… “Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!” (1° Lett. Corinzi, 2-13). Dove esercitare, però, la carità? Molto semplice: ovunque ci troviamo! E con chi? Con tutti; soprattutto con quelli che ci stanno più vicini. Ecco le ultime rilevanti parole pronunciate il 13 aprile del 1987 dal gesuita indiano Anthony De Mello, ad un corso di rinnovamento, un mese e mezzo prima della morte.“Non vogliate cambiare. Il desiderio di cambiare è nemico dell’amore. Non

cambiate voi stessi: amatevi come siete. Non cercate di cambiare gli altri: amate tutti così come sono. Non tentate di cambiare il mondo:

esso è nelle mani di Dio e lui lo conosce. E se vi comporterete così… tutto cambierà meravigliosamente a suo tempo e a

suo modo.Lasciatevi trasportare dalla corrente della vita…

con bagaglio leggero”!

Oblòdi R.C.D.

E Gesù … “Venne fra la sua gente ma i suoi non l’hanno accolto” (Gv 1,11), “… non c’era posto per loro nell’al-bergo.” (Lc 2,7).Questo dimenticare il protagonista del 25 dicembre è possibile ancora oggi, ma la Chiesa davanti a questa situazione c’incoraggia a reagire e lo fa in modo molto semplice e realizzabile. Come? Con il presepio e i suoi personaggi; evangelici e di tradizione. Con le sue statuine realizzate con le tecniche più diverse e le sue ambientazioni ovunque immaginabili il presepio, voluto da San Francesco per la prima volta, resta la più elo-quente rappresentazione del “mistero d’amore” che il Natale significa. Ritorni dunque in ogni casa il presepio, inventato e realizzato dalla famiglia, non comprato già confezionato e standardizzato. C’è tanta indifferenza e superficialità oggi, ma i personaggi del presepio ci richiamano a guardare il cielo ed ascoltare le uniche parole che possono scaldare il cuore e muovere la volontà “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomi-ni che egli ama” (Lc 2,14). Ma è solo indicando ai pastori “un bambino avvolto in fasce” che gli angeli possono fare un tale annuncio. Il festeggiato è lui, non dimentichiamolo! Ogni altra realtà sarà veramente gioiosa se non perderà il legame con il Bambino Gesù.

Buon Natale

GENNAIO 2006: Rinnovo del Consiglio PastoraleIl Consiglio pastorale in carica scadrà con la fine del 2005. Esso è l’organismo che sostiene il parroco nella sua attività ordinaria e lo affianca nelle decisioni più importanti. Per il rinnovo si provvederà nel gennaio 2006. Occorre quindi, entro la fine di dicembre, compilare una scheda da utilizzare per le votazioni con-tenente i nomi dei consiglieri uscenti e di altri scelti a discrezione del parroco o inseriti su proposta degli interessati.A questo scopo si invitano tutti i parrocchiani di buona volontà, ossia disponibili a donare un poco del loro tempo al bene comune della nostra chiesa locale, a segnalare il proprio nominativo al parroco o al vice-parroco. Essendo il Consiglio interparrocchiale (Castelnuovo, Alzano, Guazzora e Ova) il presente invito è rivolto a tutte le parrocchie interessate.

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 3

Storia del Natale(secondo i documenti)

Due sono gli storici a cui faccio riferimento, gli evan-gelisti Matteo e Luca, che devono aver appreso le notizie da testimoni oculari dell’avvenimento.Matteo presenta un agile prologo del fatto. Dopo aver riportato la cronologia degli antenati di Gesù partendo da Abramo, quarantadue generazioni (noto per inciso che quarantadue è la metà di ottantaquattro, il nume-ro degli anni in cui, in cielo, si ricompone lo Zodiaco), presenta il dramma che dovette agitare la vita di Maria e Giuseppe. I due sono fidanzati, e attendono il prossimo giorno delle nozze. Maria concepisce mira-colosamente un bimbo. Giuseppe, pur essendo since-ramente innamorato, non si sente tuttavia di accettare la situazione, ma nello stesso tempo non vuole far male alla sua ragazza, denunciandola pubblicamente secondo la legge :l’avrebbe condannata alla lapida-zione. Poi medita, non può ammettere in cuor suo che ella abbia mancato alla promessa di fedeltà, capisce che in lei è avvenuto qualcosa di straordinario, la sposa. Qui termina, con l’annuncio della nascita del bambino, la cronaca di Matteo.Luca è più preciso, dopo aver attinto lo svolgimento dei fatti dal racconto di Maria:L’imperatore Augusto, che ha esteso anche sulla Palestina il dominio di Roma, ordina con un decreto il censimento di tutti gli abitanti dell’impero. Il suo rappresentante Quirino, governatore della Siria (che comprendeva la Palestina) stabilisce che gli abitanti del territorio si iscrivano nella località d’origine della famiglia. Giuseppe, che esercitava la sua attività d’ar-tigiano del legno e del ferro a Nazaret , dovette anda-re a Betlemme, che distava circa cento chilometri dal suo paese di residenza, perché di là proveniva il suo capostipite, il re Davide. Maria aveva superato l’ottavo mese di gravidanza. Giuseppe non si sentì di lasciar-la sola, e si mise in viaggio con lei, con il suo asino come mezzo di trasporto. A quell’epoca il quadrupede era molto diffuso in Palestina, quasi una macchina di media cilindrata, che lo stesso re d’Israele cavalcava.A Betlemme avevano parenti ad attenderli. Solo che , la sera dell’arrivo gli eventi precipitarono. Maria sentì prossimo l’evento del parto, e i due cercarono un alloggio immediato. Gli alberghi di cui parla la storia dell’epoca erano dei portici sistemati attorno a un cortile rettangolare, ogni campata divisa dalle altre da una tenda, con un’altra tenda che chiudeva il fronte verso l’interno del cortile.Ogni campata era, in generale, occupata da gruppi familiari. I due sposi non furono respinti, solo avevano bisogno d’un luogo più appartato, data l delicatezza di ciò che stava per avvenire. Fu così che, forse anche aiutati da qualche

conoscente occasionale, si portarono in una grotta vicina, dove erano alloggiati dei bovini. Il luogo era tranquillo, e perfino riscaldato , quindi accogliente. Del resto, ancora ai tempi dei nostri bisnonni, la stalla era il luogo di incontro comune di tutti, la sera dopo la cena. Maria, che previdente aveva portato con sé le fasce per il bambino, mise al mondo Gesù, lo fasciò, e adattò come culla una mangiatoia. Ecco giustificata la presenza del bue nella grotta; l’asino era il loro.Quella notte un gruppo di pastori vegliava, all’aperto, a guardia del proprio gregge. Li raggiunse la notizia della nascita, nella loro semplicità capirono che si trattava d’un avvenimento straordinario. Forse pensa-rono anche che i due giovani sposi avevano bisogno d’assistenza. Andarono da loro portando un po’ di quel qualcosa che loro consentiva di vivere. Poi rien-trarono nei pascoli, convinti dell’eccezionalità di quello che avevano visto.Il giorno dopo, i Vangeli non lo narrano, Giuseppe deve aver trovato l’alloggio , che partendo da Nazaret aveva programmato, e anche il modo di esercitare la sua attività di lavoratore, temporaneamente, a Betlemme. Secondo la legge il bambino fu presen-tato al tempio, dove la profetessa Anna (un’anziana di ottantaquattro anni , il numero mitico) gli predisse un futuro di liberatore di Gerusalemme. Giunsero dal-l’oriente, guidati da una stella, un gruppo di Magi, per onorare il Bambino. I documenti non precisano né il numero, né i nomi.I due evangelisti divergono nel raccontare il dopo. Ma qui si vuole solo descrivere i momenti che precedette-ro o appena seguirono la nascita di Gesù. Vari autori si distinsero nel collocare attorno all’avvenimento diverse cornici. Resta essenziale un fatto, illustrato da una frase della Scrittura che è riportata nella chiesa di san Rocco: PUER NATUS EST NOBIS (un Bimbo è nato per noi).

NON DIMENTICHIAMOCI DEL PRESEPE VIVENTE

Sempre nei giardini di piazza Vittorio Veneto (o delle Rimembranze) viene allestito il grande presepe vivente di Castelnuovo Scrivia. Cinque saranno i momenti di vita del presepe:- 24 dicembre 2005 dalle ore 21,00 alle ore 24,00- 26 dicembre 2005 dalle ore 15,00 alle ore 19,00- 1 gennaio 2006 dalle ore 15,00 alle ore 19,00- 6 gennaio 2006 dalle ore 15,00 alle ore 19,00- 8 gennaio 2006 dalle ore 15,00 alle ore 19,00

Presepe viventeRepliche: 26 dicembre 1 gennaio - 6 gennaio 8 gennaio 2006

...Un villaggio interamente ricostruito, cento comparse, un'ambiente fedele alla tradizione del tempo. Una rappresentazione autentica della natività in un contesto di grande prestigio...

PARROCCHIA DIS.S. PIETRO E PAOLO

CASTELNUOVO SCRIVIA

Il parroco, don Costantino MarosteganIl sindaco, Gianni Tagliani

dicembre 2005 ore 21,30Giardini di Piazza Vittorio Veneto

24

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 4

I RENDICONTI ANNUALI DELLA PARROCCHIA DAL 1993 PREVISIONI PER GLI EVENTUALI IMPEGNI FUTURI

------------------------------ È stato finalmente pubblicato, nel precedente numero di questo “Bollettino”, il rendiconto relativo all’anno 2004. È possibile quindi esprimere alcune considerazioni sull’andamento economico-finanziario della nostra parrocchia nel lasso di tempo che va dal 1993 al 2004. È un periodo di tempo particolarmente interessante e sintomatico perché ricco di accadimenti di straordinaria rilevanza. In tali anni si sono alternati, nella carica di parroco, ben tre diversi sacerdoti (più un periodo di interinato) e sono stati eseguiti lavori di straordinaria manutenzione agli immobili parrocchiali quali il rifacimento globale del tetto ed i restauri artistici nella chiesa nonché il riattamento della canonica e del complesso strutturale della “casa del giovane”. Ecco i dettagliati pro-spetti delle entrate e delle uscite dei dodici anni:

anno

ENTRATE DEL PERIODO DAL 1993 AL 2004 USCITE DEL PERIODO DAL 1993 AL 2004

avanzo annuo

PARTE ORDINARIA entrate specif.

per lavori di S.M.

TOTALE

PARTE ORDINARIA uscite specifiche per lavori di S.M.

TOTALE offerte varie

benediz. famiglie

totale entrate

ordinarie

spese per il culto

spese per la

gestione

totale uscite

ordinarie

1993 144.532 12.566 157.098 0 157.098 32.347 78.344 110.691 0 110.691 46.4071994 78.704 13.561 92.265 189.765 282.030 27.398 46.620 74.018 253.843 327.861 18.2471995 104.982 12.057 117.039 188.500 305.539 27.252 63.194 90.446 131.394 221.840 26.5931996 131.402 17.858 149.260 69.906 219.166 32.612 97.324 129.936 113.660 243.596 19.3241997 175.248 25.313 200.561 9.606 210.167 18.897 86.913 105.810 116.809 222.619 94.7511998 93.994 17.950 111.944 150.594 262.538. 25.403 51.560 76.963 201.474 278.437 34.9811999 168.677 18.248 186.925 94.884 281.809 28.267 58.668 86.935 191.176 278.111 99.9902000 159.381 18.358 177.739 21.485 199.224 28.773 62.900 91.673 106.096 197.769 86.0662001 160.401 17.818 178.219 0 178.219 21.663 62.359 84.022 76.007 160.029 94.1972002 140.783 19.037 159.820 19.538 179.358 33.771 68.102 101.873 97.206 199.079 57.9472003 148.280 20.627 168.907 25.000 193.907 22.775 72.499 95.274 58.805 154.079 73.6332004 127.564 13.940 141.504 50.000 191.504 37.763 104.147 141.910 65.339 207.249 0

1.633.948 207.333 1.841.281 819.278 2.660.559 336.921 852.630 1.189.551 1.411.809 2.601.360 652.136

Va osservato che i dati della parte ordinaria,sia in entrata che in uscita, presentano un andamento non rego-lare ma a sbalzi di anno in anno: salgono e scendono, anche con forti scarti; sembra che cìò sia dovuto pro-prio all’alternarsi, relativamente frequentissimo, dei cambi di parroco. Che insolita sia tale frequenza si ha dal confronto fra gli oltre trent’anni di durata in carica del compianto mons.Cerutti con i dodici anni nei quali si sono succeduti gli ultimi tre parroci .La parte straordinaria è riservata ai movimenti finanziari riguardanti i lavori sopra elencati. Aggiungere solo l’ul-timo pagamento a saldo di € 20.888 avvenuto nel corso del 2005 dato che, solo alla fine di dicembre 2004, era pervenuto l’ultimo contributo regionale. Le entrate per finanziare i lavori possono essere così sintetizzati: - Contributi da Enti pubblici …………………………………………. € 317.676 - Lascito Annetta Gavio …………………………………………... € 234.953 - Colletta di privati benefattori …………………………………………. € 266.649 - Totale entrate specificamente destinate a finanziamento lavori …. € 819.278 Dato che l’importo totale della spesa è stato di € 1.432.697 (cioè 1.411.809 fino al 2004 più saldo di 20.888 del 2005) deriva che la parrocchia ha contribuito a far fronte alla spesa complessiva con una quota di € 613.419, attingendo direttamente dalle sue entrate ordinarie. È appunto questa la conclusione che interessa per guardare avanti nella prospettiva di dover prendere una decisione sui lavori in progetto e per i quali si potrebbe già contare sul cospicuo contributo di € 70.000 da parte della Fondazione “Compagnia di San Paolo” di Torino nonché su una disponibilità già assicurata di circa € 29.000. Il piano finanziario dovrebbe essere il seguente: + Progetto di spesa lavori restauro volta navata centrale chiesa ….€ 175.000 - Contributo deliberato da “Compagnia S.Paolo”……………………. € 70.000 + Rifacimento impianto riscaldamento chiesa ed annessi…………. € 51.000 + Previsione spesa totale a carico della parrocchia ……………….. € 156.000

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 5

- Somma già raccolta per impianto di riscaldamento ………………. € 29.000 + Importo da finanziare………………………………………………….€ 127.000 Qual è la capacità di ammortamento del debito così risultante ? I lavori, è presumibile, potrebbero essere ultimati con il 2008 per cui il tempo dei pagamenti, con gli opportuni accorgimenti del caso, potrebbe essere almeno di quattro anni. Visto che la parrocchia ha contribuito con una media annua di € 51.118 (cioè € 613.419 per 12 anni) al finanziamento dei lavori del passato, sembrerebbe, (rebus sic stantibus), già risolto il problema finanziario. Con un avanzo di circa € 51.000 all’anno si può ben coprire, in quattro anni, un impegno di € 127.000.Ma ci sono altre considerazioni che si impongono. Per il 2004 e, (almeno con le cifre fin’ora a disposizione ), per il 2005, si prospetta un andamento economico e di cassa ben diverso che non nel passato: - Entrate di cassa (parte ordinaria), anno 2004 ……………………. € 141.204 - Entrate di cassa (parte ordin.) anno 2005 (proiezione dati ott.05) € 122.068 - Uscite di cassa (parte ordinaria) anno 2004 …………………….. € 141.910 - Uscite di cassa (parte ordin.) anno 2005 (proiezione dati ott.05) € 120.582 Nessun avanzo quindi negli ultimi due anni considerati. I tempi sono mutati e, purtroppo, solo per le spese. Ormai non si può più contare su avanzi di cassa come per il passato e quindi, prudenza vuole, che prima si assumere un ragguardevole impegno occorra verificare se, con oculata amministrazione, sia possibile portare l’economia parrocchiale ad un avanzo per gli anni a venire. Nel contempo occorrerà una straordinaria opera di convincimento per spronare i castelnovesi a contribuire con maggiore generosità di quella attuale.Con questi presupposti assumere decisamente l’impegno dell’esecuzione dei nuovi lavori può essere consi-derato un rischio calcolato. Il concorso del pubblico non è mai mancato e questa convinzione fa bene sperare nella riuscita positiva dell’impresa. D’altra parte la estrema prudenza, che nelle pubbliche amministrazioni va sempre tenuta ben presente, invita alla massima cautela.Questo è il quadro della problematica che si presenta: a) o abbandonare il progetto di restauro della volta della navata centrale della chiesa rinunciando per sempre alla lusinghevole prospettiva del lauto contributo della fondazione “Compagnia S.Paolo” e perdendo così una ghiotta occasione per portare a compimento, finalmente, la restaurazione strutturale ed artistica della chiesa che era stata programmata fin dai tempi di Don Bruno, ed allora ritenuta così necessaria; b) o limitare l’operazione alla sola rimessa in funzione dell’impianto di riscaldamento (resosi improcrastinabile per necessità tecniche) il cui finanziamento vede già assicurata più della metà della somma richiesta (circa 29.000 euro su 51.000); finanziamento per il quale si prevede presto il completamento grazie all’attuale andamento della colletta in atto.Sono i fedeli parrocchiani che devono decidere assicurando o meno al Parroco il loro impegno a sostenere le iniziative. Il Consiglio Pastorale ed il Consiglio Affari Economici hanno il compito di esprimere appunto il loro definitivo parere ed i loro eventuali suggerimenti al Parroco al quale spetta, in ultima analisi, la decisione finale che dovrà, in caso positivo, ottenere, anche l’autorizzazione della autorità diocesana.Si è di fronte, in conclusione, ad una prospettiva programmatica di non facile soluzione. Essa infatti presenta sbocchi basati soltanto su elementi incerti, emergenti dai proponimenti dei fedeli, ossia da impegni di carattere esclusivamente morale, siano pure essi nascenti da ferme intenzioni di comportamento, ma pur sempre solo buoni propositi, sui quali non ha poteri coattivi colui che è destinato ad assumersi ogni responsabilità decisio-nale e al quale, solamente, andranno, alla fin fine, la gloria o l’infamia. P.L.Zeme

IL “BOLLETTINO PARROCCHIALE” TI CHIEDE UN AIUTO

Ben sette i numeri del Bollettino che vi sono stati inviati nel corso del 2005, con un minimo di 12 pagine fino a un massimo di 24. Numeri quindi ricchi di dati, di notizie, di riflessioni, di articoli, esattamente come il Bollettino che avete ora tra le mani. Tutto ciò richiede un notevole impegno da parte di chi se ne occupa e ovviamente comporta dei costi non di poco conto.Scusate la sincerità, ma proseguire a questo livello richiede anche un impegno vostro nel darci e darvi una mano. Fra i tanti regali utili per le feste di fine anno, ricordatevi di regalarvi una compartecipazione a questo “piccolo e fedele amico” che quindi potrà affrontare con la stessa vivacità il suo novantadue-simo anno di vita.Se vuoi aiutare il Bollettino puoi farlo recandoti in canonica o utilizzando il conto corrente postale n. 11692159, intestato alla Parrocchia santi Pietro e Paolo, via Massimo d’Azeglio n.9, 15053 Castelnuovo Scrivia.

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Per tre settimane una rappresentanza dei Vescovi del mondo si è riunita con il Santo Padre per riflettere sull’Eucaristia. I giornali “laici” hanno dato qualche informazione, che faceva quasi assomigliare l’assise dei Vescovi ad un parlamento internazionale, diviso tra conservatori e progressisti: i Vescovi negano la comunione ai divorziati risposati, i Vescovi vogliono ordinare preti uomini sposati, i Vescovi sono contro la comunione ricevuta in mano, …Grazie a Dio, il Sinodo è ben altro. La Chiesa non è un’azienda il cui consiglio di amministrazione deve consultarsi per vedere quali strategie le consentono di vendere meglio il suo prodotto. Il Sinodo è un evento di comunione ecclesiale. I Vescovi, a partire dalla loro esperienza di pastori, si interrogano insieme sul bene della Chiesa. E, in questo caso specifico, si sono interrogati su un aspetto tutt’altro che marginale della vita della Chiesa: l’Eucaristia. L’Eucaristia è la Pasqua del Signore che si consegna alla Chiesa e fa esistere la Chiesa e le permette di essere, autenticamente, la Chiesa di Cristo. Guardare al mistero dell’Eucaristia significa allora riconoscervi la Pasqua del Signore, riconoscervi la Chiesa e lasciarsi plasmare da questo mistero.Il primo invito fatto dai Vescovi è quello di lasciarsi “stupire”dall’Eucaristia, perché ci troviamo davanti ad un dono completamente gratuito. Il Sinodo ha ricorda-to che tutto parte da Dio, dal dono che fa di se stesso, un dono da accogliere e da vivere in prima persona. A partire dal Sacramento dell’Altare siamo chiamati ad immergerci in quella cultura di gratuità che accompa-gna la fede cristiana. Ecco allora che il cristiano trova il suo specifico compito nella città degli uomini: essere testimone di gratuità in un mondo dove, invece, tutto si vende e si compra.Dovrebbe già bastare questo per mettere a tacere quanti sostengono che la Chiesa in questo Sinodo si è “parlata addosso”: non sapendo più cosa dire all’uma-nità si è ritirata un po’ in disparte, quasi per leccarsi le ferite. Nella logica della vita ecclesiale il guardare al suo interno non è un dimenticarsi di ciò che sta fuori: i due aspetti sono profondamente legati. La realtà dell’Eucaristia, come ci ricorda il Vangelo di Giovanni nell’episodio della lavanda dei piedi, si apre al servi-zio verso tutti, verso l’umanità incredula. Nel messag-gio finale si è parlato di una presa di coscienza “delle situazioni drammatiche e di sofferenza causate dalle guerre, la fame, le differenti forme di terrorismo e di ingiustizia che colpiscono la vita quotidiana di milioni di persone”. Quando la Chiesa celebra l’Eucaristia “in spirito e verità” si apre con grande amore a tutti. La Chiesa, nello “spezzare il pane”, ritrova nove energie perché sa di avere sempre accanto a sé il Risorto e, nello stesso tempo, ha gli stessi sentimenti di Gesù che si rattrista perché vede le folle affamate, perché vede l’umanità smarrita “come pecore senza pastore”. È la commozione che porta la Chiesa – popolo di bat-tezzati – a predicare con la vita il Vangelo, che la fa essere vicina a chi soffre.Lungo questa strada essa non è chiamata a dare ciò che non ha o ad essere ciò che non è, ad adattarsi alla logica – spesso perversa – del mondo. Non è

“svendendo” il valore della domenica come giorno di Cristo, giorno della Chiesa, giorno del riposo, giorno della famiglia che la Chiesa diventa più attraente e più credibile agli occhi degli uomini. “Guai quando diranno bene di voi!” ci ammonisce Gesù che della Chiesa è capo e fondatore.Il “Fate questo in memoria di me” contiene tutto il suo programma di azione. È l’Eucaristia che domanda di condividere, di accogliere, di testimoniare, di proporsi come senso autentico della vita. È il vivere umano secondo il modo di essere del Figlio – Servo di Dio, Gesù Cristo, che certamente suscita la reazione e la contraddizione di un mondo ateo, che sovrastima l’uomo e lo crede indipendente da tutto e da tutti.Tornando al Sinodo, ora restiamo in attesa che il Santo Padre Benedetto XVI, Vescovo della Chiesa di Roma, che presiede nella carità a tutte le Chiese, fac-cia sue le proposizioni dei padri sinodali e le sintetizzi in un documento (esortazione apostolica post sino-dale) cui ciascuno di noi e ciascuna comunità dovrà uniformarsi per vivere l’Eucaristia in piena comunione con la Chiesa universale.Nel frattempo ognuno “esamini se stesso”, come ci dice l’Apostolo. Siamo tutti chiamati a verificare le motivazioni ed il modo con cui celebriamo l’Eucaristia e di accostarci al Sacramento, ricordando l’ammo-nimento paolino “chi riceve indegnamente il Corpo ed il Sangue del Signore mangia e beve la propria condanna”. E poi dobbiamo verificare che valore ha l’Eucaristia domenicale nella nostra vita di ogni gior-no perché tale celebrazione – per essere autentica e non un mero gesto rituale – domanda un impegno quotidiano e coerente. Certo, la politica, la cultura, l’economia, il lavoro non si deducono immediatamen-te dall’Eucaristia, ma il senso della Pasqua di Cristo, come ultimo orizzonte della realtà, non può rimanere estraneo al modo con cui un cristiano pensa, giudica, opera, lavora.

UN SINODO CHE SI INTERROGA SUL MISTERO DELL’EUCARISTIAdon Fulvio Berti

Confraternita di San Desiderio - Eletto il Consiglio degli OfficialiCon le votazioni del 23 Ottobre è stato eletto il nuovo Consiglio che resterà in carica nel triennio 2005/2008. La prima riunione si è svolta la sera dell’8 Novembre ed i Consiglieri hanno provveduto ad affidare le varie cariche che così risultano. Priore: Lelio Sottotetti. Vice Priore: Albina Farinetti. Tesoriere: Francesco Massone. Cancelliere: Andrea Suigo. Cerimoniere: Helenio Pasquali. Camerlengo: Claudio Pengo. Sovrintendenti ai lavori: Antonio Bloise e Feliciano Fasanaro. Consiglieri: Paola Isetta, Adriana Lombardi, Maria Teresa Torti, Gianluigi Zeme. Inoltre, il confratel-lo don Ernesto Stramesi viene nominato responsabile della Formazione Confraternale.Il neo-eletto Consiglio esprime sentimenti di stima e ringraziamento al Parroco e Cappellano della Confraternita don Costantino Marostegan e si augura che l’attività confraternale possa procedere nella via della fede e della carità, in armonia con la Parrocchia, per realizzare i progetti che via via si affronteranno.

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Il figlio del Leonedi Lino Stella

A egregie cose il forte animo accendonoL’urne de’ forti,….. ; e bellaE santa fanno al peregrin la terraChe le ricetta.

Foscolo: I Sepolcri

Eravamo ottantaquattro castelnovesi a visitare il camposanto che custodisce le spoglie mortali di don Bruno. Una semplice lapide ricordava che un Sacerdote vi dormiva, in attesa della finale resurrezione. Tutto attorno era modesto e sem-plice, quasi un richiamo all’unicità della morte per grandi o piccoli uomini che siamo. Un luogo appartato, di non facile accesso. Veniva da chie-dersi come avrebbe potuto essere raggiunto dal suono dell’angelica tromba, nell’imminenza del Giudizio Universale.Un nodo alla gola prese tutti, subito rientrato al vedere l’effigie un po’ corrucciata dell’ultimo fra i nostri Prevosti del sec. XX che aveva lasciato questa Terra.”Non dimenticate il mio insegna-mento, e non abbiate paura a metterlo in prati-ca” sembrava volerci dire. “La morte ha piegato il mio corpo, causa di tante mie sofferenze. Ma l’anima vive, anche in voi che siete venuti qui per ricordarmi. Non a me, ma alla Provvidenza dove-te essere grati, perché Dio, per sua libera scelta, è stato molto amico della comunità castelnove-se.”. Siamo partiti di là serenamente. Mai ci era appar-

so più attuale il richiamo di Foscolo per quel-la terra Venne anche la notizia della morte di Giuseppe Isetta a rattristarci. Ma ci sentivamo consapevoli della speranza in una vita futura, come ci aveva trasmesso con la parola e l’esem-pio il nostro amico Sacerdote. Aveva detto Gesù: “Io sono la resurrezione e la vita; chi crede in me, anche se morto, vivrà; anzi, chi vive e crede in me non morrà mai” (Giovanni, II, 25/26). Ci sentimmo meno tristi.In quell’angolo del Piemonte occidentale che sta-vamo visitando, il sole allontanò la nebbia della prima mattina . Ammirammo la laboriosità degli abitanti, le vigne ordinate, la sobria ospitalità degli abitanti. Scoprimmo il castello di Govone. In Piemonte, ogni centro che si rispetta ha una sua storia, ed un castello che la documenta, tutti simili, tutti diversi l’uno dall’altro. Noi in questo, con il nostro castello, siamo un po’ piemontesi…Siamo tornati senza rimpianti. Quell’Amico, nel-l’aldilà, è ancora nostro. E ci sprona a credere nel futuro.“Dio ama tutti, credenti e non credenti, e non ci abbandona. Abbiate fede nel futuro” mi disse, a modo di saluto, quando ci vedemmo l’ultima volta. Quest’insegnamento ha dato una finalità alla nostra visita autunnale a Canove di Govone, dove don Bruno riposa accanto a suo padre, il cav. Leone Bottallo. Un uomo di cui sappiamo poco, anche se si può ipotizzare qualche merito per i valori trasmessi al figlio. Ecco spiegato il significato del titolo.

Il folto gruppo di castelnovesi si stringe attorno ad Elsa e Marisa Bottallo davanti alla chiesa di Canove

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OVA E LA SUA PARROCCHIAdi Lelio Sottotetti

La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista in Ova, dopo alcuni anni di triste abulia, sta marciando sulla giusta strada per ritornare funzionale e rivivere, per quanto sarà possibile, le tradizioni dei vecchi. Si è ricominciato ricordando la festa patronale di San Giovanni Battista e la solennità della Madonna del Rosario. In quest’ultima ricorrenza, il 7 ottobre, nonostante l’inclemenza del tempo, fra la recita del Rosario ed i canti di lode, i fedeli hanno raggiunto in processione, partendo dalla chiesetta della Maretta a margine della Scrivia, la Parrocchiale. Risentire nuovamente le campane di San Giovanni e rivedere la chiesa piena di luci è stata cosa veramente commovente. Anche se ormai le numerose cascine disseminate nell’agro sono scarsamente popolate e le anime che formano la Parrocchia si sono così estremamente ridotte, il passato non può essere cancellato.Ova ha una storia estremamente interessante. Vi pas-sarono, diretti al guado del Po ed al nord dell’Europa, gli antichi popoli Liguri, gli Etruschi e i Romani. Nel 416, l’Imperatore Maggiorano, seguendo la sponda sinistra dello Scrivia, mentre stava portando le armi contro gli Alani, fu aggredito a tradimento dallo stesso suo generale Recimero e trucidato.Un’antica storia afferma che sulla sponda destra della Scrivia, nella zona “Torrione”, di fronte ad Ova, sor-geva un tempio pagano al quale il monaco Moroveo appiccò il fuoco, gesto che gli costò la vita. Ova face-va parte della “Terra della Fraschetta” che da Novi, Serravalle e Rivalta, passando per la Bruciata, il Rocchino, la Maddalena, l’Alipranda, la Passalacqua, il castello Armellino, il Pattarello, la Cavigiola, Goide e Bovera, arrivava sulle sponde del “Lago della Guazzatoria” (Guazzora e guado del Po). Nei pres-si della Scrivia, in regione “Ostia”, fra la Maretta, il Cavigiolino e la Spinetta, i Romani ricavarono dal fiume una presa d’acqua; l’acquedotto che riforniva Ova, Goide e le terre centuriate che si estendevano sino alla Bovera. I resti di questo manufatto furono, per caso, scoperti durante gli scavi per il ponte del-

l’Autostrada Milano-Genova e fotografati nel 1992 da Antonello Brunetti dopo una violenta piena della Scrivia. Altri reperti romani vennero alla luce fra Ova e la Cavigiola. Sono resti di pavimenti a mosaico rea-lizzati con tessere di marmo colorato che, secondo alcuni competenti, testimoniano che in quel luogo esi-stevano le terme.Dopo lo sconvolgimento del periodo delle invasioni barbariche, i monaci di Goide ripristinarono la presa per alimentare alcune rogge. Di questi lavori si ha notizia da documenti del 1254 e 1255. Quello del 1255 stabiliva l’uso delle acque per cinque giorni la settimana, l’acquedotto è chiamato “nuovo”, confer-mando l’esistenza di uno precedente più antico: quel-lo romano.Nel 1006, Ova dipendeva da Genova, facendo parte dei beni del Monastero di San Siro di quella città. A quei tempi la zona era sottoposta a forti allagamenti. Nel 1242, sono citati due isoloni, quello di “Malpagata” e quello di “Bragato”.Il fervore della vita religiosa è confermato dalle nume-rose chiese e dal Convento di Goide, citati già dal 900 al 1250. A Goide esisteva la pieve di San Pietro, che nel 1184 passò al Monastero di Rivalta; il cele-bre Monastero fondato da Giovanni Ascherio che precedentemente era stato priore di quello di Goide. Della pieve di San Pietro rimane la traccia di un arco e, attorno, numerose tombe. Esisteva pure la chiesa dedicata a San Desiderio, sulla sinistra della Scrivia, nella regione tuttora chiamata con questo nome. Sulla strada fra Goide e Ova s’incontra la chiesetta di San Bovo, addossata ai muri della cascina Cavigiola. In origine era chiamata “Cappella delle suore” facen-do parte di un Convento femminile. Il Convento e la relativa proprietà terriera passarono poi alla nobile famiglia dei conti Calderara; furono loro a rendere più accogliente la cappella. Nella seconda metà del 1600, i Calderara vendettero la proprietà (allora chia-mata “Ostia”) alla nobile famiglia Cavigioli. Nel 1748, il notaio Paolo Maria Cavigioli restaurò la chiesa e il palazzotto adiacente. Nel 1800 la proprietà fu acqui-stata dai baroni Guidobono Cavalchini e dalla famiglia Bertetti. La chiesetta, di proprietà delle due famiglie, fu sempre decorosamente tenuta e poi arricchita da

Anni Cinquanta, inaugu-razione della scuola di Ova. Un momento che sembra lontanissimo dal modo si pensare attuale. Con parlamentari, am-ministrazioni comunali e governanti che si preoc-cupavano delle reali ne-cessità delle comunità. Sta benedicendo Mons. Giacomo Rossi, castel-novese, delegato del Vescovo. Sono presenti l’on. Edoardo Martino, il geom. Antonio Goggi per la Provincia, il consiglie-re Stella per il Comune. C’è anche il parroco di Ova, don Ugo Lugano.

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una Via crucis incisa dal Tiepolo figlio (che ancora negli anni 1970 si poteva ammirare). Per quanto riguarda la chiesa di San Giovanni Battista, parrocchiale di Ova, non conosco l’anno di fondazione. Sappiamo, però, che fu cappella gentilizia degli Acerbi e poi dei Negrone. Nella metà del secolo scorso, si aggiunse una nuova chiesetta a quelle esistenti, la chiesetta della Maretta, dedicata alla Madonna Assunta, edificata per volontà di mio nonno Pietro Sottotetti e dei suoi figli Gino e Giovanni Michele.Ova fu sempre il centro di attrazione di tutte le cascine dell’agro. Lì c’erano le scuole, l’ambulatorio medico, il peso pubblico, l’officina del fabbro (Dante Goggi), del falegname (Stramesi), la bottega di Angiolina dove si trovava di tutto: dagli alimentari al filo da cucire, dalla lametta da barba ai gelati ed al vino. C’erano il ciabattino che faceva anche da sagrestano, il sarto (Tosonotti) e un campetto di calcio.Si pubblicava anche un piccolo giornale, edito dalla parrocchia: “La Campana”. Riportava la parola del Parroco (ai miei tempi don Paolo Torti, nativo di Molino, e Don Ugo Lugano nativo di Pontecurone) e la cronaca paesana. Da una copia del 1958 appren-do che la parrocchia contava 400 anime. Il Parroco, parlando delle feste pasquali così dice: “…nonostante l’inclemenza del tempo, le funzioni della settimana santa sono state seguite da un considerevole numero di persone. Le feste pasquali sono state celebrate solennemente da tutti. Abbiamo visto, con piacere, parrocchiani che purtroppo si lasciano vedere poche volte. Circa 250 persone hanno fatto la Santa Pasqua, a questi una lode di tutto cuore. Quanti non l’hanno ancora fatta? La nostra Parrocchia conta circa 400 anime…..”.Parlando del mese mariano: ”…anche nella nostra Parrocchia, tutte le sere, ha avuto luogo la funzione in onore della Vergine. Il Parroco raccomanda vivamen-te a tutti coloro che sono vicini alla Cavigiola e alla Maretta di recarsi nelle rispettive cappelle per la recita in comune del Santo Rosario”.Per le rogazioni ricorda: “…nei giorni 12, 13 e 14 maggio, avranno luogo le processioni delle Sante Rogazioni per implorare la benedizione di Dio sulla campagna e sui raccolti….tutti dobbiamo vivere con i frutti della terra… le processioni avranno inizio alle sei del mattino con i seguenti itinerari; primo giorno alla Cavigiola, secondo giorno alla Maretta dove si celebrerà la Santa Messa, terzo giorno alla cappelletta

sul bivio Palazzina- Castello”.Mi sembra interessante riportare l’orario delle funzioni: festivo, 07:00 Santa Messa, 10:30 Messa Grande, 11:15 Catechismo ragazzi e ragazze, ore 15:00 Vespri, catechismo per gli adulti e benedizione. Feriale: 07:30 Santa Messa, 20:15 rosario e benedizione.In quegli anni furono costruite le scuole elementari nuove su terreno donato dal marchese (in tale occasione l’amministrazione comunale dedicò la piazza alla memoria del padre: Vittorio Negrone).Con l’avanzare della meccanizzazione agricola la popolazione andò man mano scemando.In questa terra che fu tanto cara ai Calderara, ai Cavigioli, ai Guidobono Cavalchini e ai Negrone, e che sente il retaggio della trascorsa nobiltà, la fantasia rivede le feste dei Negrone alle quali partecipavano nobili piemontesi e liguri e fra questi i principi Centurione (cugini dei Negrone) ed i più bei nomi dell’imprenditoria e della finanza genovese.I vecchi ancora ricordano la giovane Carina Negrone dagli occhi azzurri che a 22 anni, nel 1933, aveva conseguito il brevetto da aviatore. L’audace donna, insignita dell’“Aquila d’Oro”, uno dei più ambiti riconoscimenti mondiali, donna che infiammò il mondo aviatorio, tanto da essere chiamata la scalatrice del cielo, raggiunse il record mondiale di altezza (12.043 metri) e collezionò ben sette primati mondiali. Nella chiesa di Ova avrà certamente pregato prima di affrontare su due ali poco sicure i misteri del cielo.La piccola Parrocchia, che in origine fu cappella gentilizia, fu più volte teatro di nobili sponsali ed in epoca più recente di numerose felici unioni. Fra queste ricordo, con affetto, quello alla Maretta, del dott. De Marco Oscar (medico di Roma, distintosi nel campo della professione, nell’amore e nella fede) con mia sorella Pinetta Sottotetti. Ed anche quella del dott. Boggio Sola Carlo personalità che primeggia nel campo del lavoro e della sensibilità umana con Angela Milanesi.Il Parroco Don Costantino ha riaperto le porte della chiesa. L’interno è ancora bello, lindo, ma il tetto necessita di lavori. Don Costantino è ben lieto di poter ultimare il lavoro del tetto ma deve essere aiutato. Il Comune non mancherà di dare il suo contributo. Mi auguro che i parrocchiani, molti dei quali hanno buone possibilità economiche, si ricordino di questa loro santa casa che rimarrà a ricordarli e saranno generosi come lo furono i loro avi.

È tornato al padre don Angeloparroco di Molino

Ad una quindicina di anni dalla scomparsa del fra-tello, don Cesare, è morto giovedì 1° dicembre don Angelo Nicrosini, parroco di Molino. Aveva 84 anni ed era nato a Mezzana Rabattone la vigilia di Natale del 1921. Venne ordinato sacerdote nel 1958 e dal 1991 era parroco di Molino, per scelta dei molinesi che da tempi antichi hanno il diritto di nominarsi il sacerdote a loro più gradito.Don Angelo era anche componente del Consiglio di gestione dell’Opera pia Balduzzi.Sulla sua figura ritorneremo con il prossimo Bollettino. Don Angelo (in basso a destra) in occasione della

serata dedicata a don Bruno il 23 settembre 2004.

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LA FORZA DELLA PREGHIERAdi Lino Stella

Ricordo d’aver seguito tempo fa un’intervista, attraverso una grata, tra un giornalista agnostico ed una suora di clausura. “Non le è mai capitato di sentirsi inutile, fuori dal mondo?” chiedeva l’intervistatore. “No, io mi sento membro della Comunità mondiale. Io e le mie consorelle lavoriamo e preghiamo. Tuttavia, nulla togliamo al prossimo, e ci sostituiamo a lui, che non ha tempo, o voglia, o non ci pensa neppure, per chiedere a Dio di ricordarsi degli uomini. Tutti”Ogni mattina, nella Parrocchiale, verso le 8,30, un gruppo di castel-novesi, molte donne e qualche uomo, si riuniscono per pregare insieme. Si recita il Rosario, si invo-ca Gesù Eucaristia, si ricordano i tanti che si trovano in situazioni difficili. Pregano per tutti noi, per chi non ha tempo, o non ha più la forza o l’abitudine di pregare. Nel mese di ottobre c’è gente della contrada di Zibide, ma anche pro-veniente da altri rioni, che la sera si ritrova a pregare nella chiesa della Croce. Un tempo il Rosario si reci-tava in famiglia. Oggi non si ha più tempo. O voglia. Loro si sostitui-scono a noi. Non perdono tempo, non sono inutili.Una bella iniziativa, ispirata all’An-no dell’Eucaristia, è la preghie-ra dei Vespri nella Chiesa di San Rocco, la terza domenica di ogni mese. Viene esposto il Santissimo Sacramento. Si riscopre le bellezza e la forza dei Salmi come preghie-ra. Si medita con il celebrante su un tema religioso di attualità. Si conclude con la Benedizione euca-ristica. Anni or sono era pratica quotidiana. Oggi, mutata la situa-zione, può essere sufficiente una volta al mese. Chi viene una volta, ritorna. C’è sempre un confessore a disposizione.Le tre iniziative non vogliono appa-rire un frammento di passato. Sono invece presente e futuro della Parrocchia. Le raccomandiamo, per conoscenza e come esempio da imitare.

tante presenze. La contrada ha registrato, nell’ultimo secolo, un notevole movimento demografico. Rispetto a cinquant’anni or sono, sono solo cinque o sei i nuclei familiari che si sono mantenuti. Tanti sono andati altrove, e sono stati rimpiazzati da nuovi arrivi. La seconda domenica di ottobre i primi ritornano, gli altri, da tempo, si sono perfettamente integrati. Sono tutti Gente della Croce.Non solo erano tanti i presen-ti quest’anno, ma esprimevano la Parrocchia; non un’isola nel paese, ma piuttosto una propaggine della comunità. Con tanti seri propositi per il futuro, come s’udiva cammi-nando in mezzo ai vari gruppi. Tutti castelnovesi e nello stesso tempo della Croce.

Festa della “Croce”di Lino Stella

La straordinaria partecipazione di fedeli ha colpito l’osservatore estra-neo alla festa di contrada. C’era un bel sole, il clima era mite, tutto invogliava alla presenza. Ma non sono motivazioni sufficienti. Molti tra i presenti erano giovanissimi, e ciò non si può spiegare solo con il dopo, l’agape fraterno, conclusa la cerimonia religiosa. La ricorrenza è molto radicata in paese, e forse un po’ di storia aiuta a chiarirlo.Se la chiesetta è l’ultima sorta, in ordine di tempo, la festa è forse la più antica. La ricorrenza dell’8 set-tembre a san Damiano è un fatto a sé; un tempo, quando c’erano le vigne, ci si trovava in oratorio per una breve funzione religiosa, poi si sciamava nelle vigne, in una mol-teplice festa divisa in tanti nuclei. Di comune c’era solo la data. Alla Croce, invece, tutto era centrato nella chiesa, e lì solo, forse con un’appendice sul sagrato per un saluto finale (magari musicale, quando esisteva l’orchestrina dei Crusé dra Crus.C’è un’altra ragione che spiega le

Una foto dell’interno della chieset-ta della Croce nel 1987. Evidente lo stato di abbandono, tanto che il tetto era crollato. Pare quasi impossibile se pensiamo alla vitalità attuale del Comitato della Croce

Domenica 15 gennaio 2006alle ore 15

VISITA GUIDATAA SANT’IGNAZIO

Come concordato in occasione della visita guidata alla chiesa

parrocchiale, avvenuta ad inizio ottobre,

domenica 15 gennaio, dalle ore 15 alle ore 17,

visita guidata alla stupenda chiesa di Sant’Ignazio,

di proprietà comunale.Vi attenderanno Antonello Brunetti,

Luigi Trovamala Ernesto Stramesi.

Un particolare della statua lignea (datata 1380-1400) raffigurante Santa Caterina di Alessandria

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A non provare da vicino c’è da non crederci: è di una complessità incredibile l’asportazione di mate-riale misto ad amianto da un luogo frequentato, sia nella fase della progettazione e delle approvazioni che hanno richiesto mesi e mesi, sia nella fase esecutiva. Al momento di queste note (19 novembre) sono trascorse ben tre settimane solo per predisporre il cantiere e isolare il luogo di inter-vento. Il tutto condotto con notevole cura e competenza da Francesco Ferrero, titolare della ditta incarica-ta, la Ecogestioni di Piovera. Ora la zona è al sicuro, la prova fumi con l’ASL di Grugliasco ha dato esito favorevole (non c’è uno spiraglio!), nessuno può accedere e uscire dal cantiere se non dopo aver staccato segnale d’allarme, essere passato attraverso quattro locali isolati, aver indossato lo speciale scafandro, aver subito due docce particolari in locali dotati di ogni tipo di filtri. Tutto quanto a garantire la salute di quanti vi operano o frequentano le zone circostanti.Due motori sono in funzione 24 ore su 24 per depressurizzare tutta la zona che va dalla cappella del Suffragio, alla Cappella lunga, dal

resine e infine rivestita con lastre di sughero. Si dovrà attendere il sopralluogo dell’ASL che si occupa di questo particolare tipo di interventi e poi, si spera per metà gennaio, verrà ripristinato il confortevole e sicuro riscaldamento normale eliminando i due “siluri” a gasolio.Per quanto riguarda l’aspetto eco-nomico erano previsti 51.000 euro. Alla data attuale siamo già a quota 29.000 raccolti, compresi tre gros-si contributi di oltre 6.000 euro dalla Pesca di beneficenza orga-nizzata dalla Confraternita di San Desiderio, 5.000 euro a suffragio di Virginia Rossi Ferrari e 6.000 esatti ricavati dalle vendite del libro sulla Parrocchiale.

Per quanto riguarda i progetti futuri, ossia le quattro domande inoltrate al Comune, ad Enti, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona e alla Regione (il restauro delle bussole con una porta dotata di accesso per i disabili, il restauro del portale di magister Albertus, il rifacimento delle scale del campa-nile e soprattutto il restituire lumi-nosità e leggibilità alla volta cen-trale) c’è per ora un contributo di 2.000 euro da parte del Comune e uno di 70.000 euro da parte della Fondazione San Paolo di Torino che ha inserito al primo posto, fra tutte le duecento domande per-venute dal Piemonte, il restauro della navata centrale. Quest’ultimo contributo ha, però, una condizio-ne precisa: iniziare entro un anno dall’assegnazione, ossia entro marzo 2006. L’intervento richiede uno stanziamento complessivo di 160.000 euro e quindi… Questo, però, non mi compete, la mia parte credo di averla fatta e mi pare che su questa decisione da assumere entro un paio di mesi sia stata fatta un’ottima ed esplicita analisi da P.L. Zeme a pagina 4.

corridoio laterale sino al cantiere nel cortile interno.Il vero e proprio intervento di risa-namento e rifacimento delle con-dotte d’aria avrà luogo fra la fine di novembre e Natale. Fatti alcuni sondaggi per capire il percorso dei cunicoli del riscal-damento (purtroppo non esisteva alcun disegno progettuale relativo a questo intervento avvenuto nel 1961) si è constatato che questi viaggiano in gran parte affianca-ti, misurano 80 cm di lato e sono perfettamente asciutti. Si è deci-so di eliminare le malte di rivesti-mento che contengono particelle di amianto lavorando all’interno e ciò perché lo smantellamento totale produrrebbe una massa di mate-riale da smaltire decisamente trop-po grande. Infatti al di sopra dei cavedii sono posate spesse tavelle piene di cemento e al di sopra è stata fatta una gettata di cemento dello spessore di 25 cm, con un fitto intreccio di ferri. Il lavoro non sarà semplice perché l’asportazio-ne della calce sui quattro lati del cunicolo deve essere totale elimi-nando anche le più piccole tracce di quella calce. Successivamente la muratura verrà cosparsa con

I LAVORI PER IL RISCALDAMENTOdi Antonello Brunetti

L’avvio della preparazione del cantiere all’interno della Cappella lunga

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Il primo novembre 2004 iniziavano le celebrazioni nel salone messo a disposizione dal Comune nell’edificio Tagliacarne. La chiesa veniva riaperta al culto con una solenne celebrazione presieduta da mons. Vescovo il 2 giugno di quest’anno. Sembra quindi giusto e doveroso dopo un anno dall’inizio della raccolta delle offerte per il ripristino del tetto della chiesa, informare i parrocchiani della situazione contabile relativa ai lavori ese-guiti:Importo lavori € 98.733,05Contributo C.E.I. € 46.805,00Contributo Curia Vescovile € 15.000,00Offerte raccolte € 15.567,66 _______________

Totale entrate € 77.372,66Debito residuo € 21.360,39

SITUAZIONE CONTABILE RIFACIMENTO TETTO CHIESA DI GUAZZORA

ELENCO OFFERTE PERVENUTE DAL 1/11/04 AL 13/11/05BALLADORE RAG TINO € 500,00 - NOVELLI ADELE € 100,00 - VICECONTE ELISABETTA € 50,00 – NN € 100,00 - CASTELLINI FRANCESCO € 100,00 - FROTTI-VACCARIELLO € 100,00 - CONTARDI PIERA € 500,00 - GIRANI GIANNI € 100,00 – NN € 30,00 - CASTELLINI FRANCESCO € 50,00 - GUANDALINO CHIARINA € 10,00 - GUANDALINO MAURIZIA € 50,00 - GOGGI PIERO € 50,00 – NN € 20,00 - PAGELLA FRANCO € 50,00 - FAM. QUAIOTTI € 50,00 - CISI LUIGINA € 50,00 - GOGGI MAURILIO € 150,00 – NN € 40,00 - BALLADORE ROSANNA € 50,00 – NN € 20,00 - STRINGA ING. MARIO € 300,00 - CASTELLINI FRANCESCO € 50,00 - STRAMESI DR. ERNESTO € 60,00 - BALDUZZI NATALINO € 50,00 - NOVELLI ADELE € 25,00 - VICECONTE ELISABETTA € 20,00 - BALLADORE AVV. GAETANO € 500,00 - STRINGA GIOVANNI (SECCO) € 50,00 - MICHELON SERGIO € 50,00 - ZORZETTO VITTORINO € 100,00 - BOTOSSO UGO € 100,00 - RAGAZZI ROSELLA € 50,00 - GIRANI GIUSEPPINA – ROMA € 500,00 - MAGGI GIANCARLO € 200,00 - TAVERNA ANNA € 100,00 - LIBRE’ GIOVANNI € 250,00 - STRINGA ANGELO / PRATO ANGELA € 250,00 - FINI ATTILIO € 150,00 - FAM. BASILIO – CERIOGGIA € 150,00 – NN € 50,00 - VIGNOLI PIERA € 150,00 - CEREDA PIERINO € 150,00 - FAM.PALUMBO SPIRO € 50,00 - STRAMESI ERNESTO E MARIA MADDALENA € 250,00 – NN € 50,00 - ANGELERI GIULIO DOMENICO FRANCESCO € 5.000,00 - ZANALDA FRANCO E CARLA € 100,00 - NOBILE GIOVANNI E MARINA € 150,00 – NN € 50,00 - POGGI LINA € 100,00 - ALDA CERVETTI E FIGLIE € 150,00 - ZORZETTO GRAZIANO € 100,00 - SILVANI EMILIO € 200,00 - CAVANNA IGINA € 50,00 – NN € 50,00 - BOTOSSO UGO € 50,00 - SILVANI ENNIO E IRMA € 50,00 - BONA LUCIA € 50,00 - BALLADORE CARLO E ALESSANDRO € 300,00 - FAM. MENSI – CITRON € 300,00 - SOTTOTETTI LORENZO € 50,00 - FAM.BETTAGLIO/PICCININI € 50,00 - RIVABELLA MARIA

€ 150,00 - SALMISTRARI GIORGIO € 50,00 - LIBRE’ ERNESTO € 50,00 – NN € 30,00 - LIBRE’ GIOVANNI € 250,00 - ALLEGRI FRANCO € 100,00 – NN € 100,00 - ROLANDI RITA € 50,00 - IN MEMORIA DI ANDREA GIOVANNI GAVIO € 150,00 - BONA CARLA € 50,00 - FAM. MASCHERONI GIUSSANO € 100,00 - FAM. BONA - ARGENTINA € 82,66 - GAVIO SANDRA E GRAZIELLA € 100,00 - ACERBI JOLE € 50,00 – NN € 300,00 - STRINGA ANNA € 100,00 - BARALDI EDVIGE E FIGLIE € 150,00 - TIPOGRAFIA SISTEMA SRL – GAVI € 100,00 - BONA ERNESTO € 50,00 - ALLEGRI ANGELA € 50,00 - IN MEMORIA DI CARLO GATTI, I NIPOTI € 700,00 - FRACCHIA GEOM. FRANCESCO € 50,00 - FAM.ZANALDA ANNA BIASSONO (MI) € 50,00 - ISETTA PAOLA € 30,00 - IN MEMORIA BALDUZZI PAOLA € 50,00 - TOTALE € 15.567,66

NUOVO ECONOMO DIOCESANO

Mons.Vescovo, con proprio decreto del 5 ottobre, ha nominato il nostro diacono dott. Ernesto Stramesi, economo della diocesi.Ernesto reggeva l’economato dal marzo di questo anno, dopo la morte di Mons. Ameri in qualità di vice-economo.In base alla normativa canonica l’economo è la persona che amministra sub auctoritate episcopi i beni della diocesi (offerte, beni immobili intestati alla diocesi, ecc..) e predispone il bilancio consuntivo diocesano.Mons. Vescovo ha anche affidato al neo economo l’amministrazione dei beni delle persone giuridiche che non hanno amministratori propri nonché il com-pito, impegnativo e delicato, di vigilare sull’ammini-strazione del patrimonio appartenente alle persone giuridiche pubbliche (parrocchie, confraternite, case di riposo, ecc.) soggette al Vescovo.All’amico Ernesto le nostre congratulazioni e il nostro affettuoso augurio di buon lavoro.

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 13

“Quel tavolo mettilo là! Manca il pane, non ci sono i premi per la lotteria!, Dove è finito l’elenco degli iscrit-ti? Non ce la facciamo a preparare tutto per domeni-ca!”Poi all’improvviso…. Tutti i problemi svaniscono…. Domenica ore 12.00 i tavoli sono al loro posto, di pane ce n’é in abbondanza, non sappiamo più dove mettere i premi per la lotteria, gli iscritti sono 200 e tutto è pronto.La festa è iniziata alle ore 10.30 con la Santa Messa, fpoi ci si sposta in oratorio dove c’è stata l’accoglien-za e subito dopo abbiamo dato il via al banchetto di condivisione.In questa giornata abbiamo visto riunite tante famiglie nel senso cristiano della condivisione. Gli animi gioio-si, il desiderio comune di stare insieme e festeggiare: questi i valori che volevamo esaltare e rivalutare. Un pranzo all’insegna della tranquillità e del “convivio fraterno”; un banchetto di felicità che ha unito grandi e piccini. In conclusione della festa abbiamo omag-giato le famiglie partecipanti con un originale presente generosamente offerto dal gruppo del decoupage del-l’oratorio.Un grazie immenso per l’impagabile disponibilità e l’impeccabile organizzazione delle nostre assistenti che si sono “trasformate” per un giorno in fantastiche cuoche, nonché vive sostenitrici del nostro gruppo. Un grazie a Elio Angeleri per i suoi prelibati secondi di carne. Un grazie ad alcuni componenti del coro dei giovani che insieme a noi animatori hanno ravvivato la giornata con splendida musica. Grazie a tutte le persone che hanno espresso la loro generosità con l’offerta di beni vari. E per finire un grazie speciale ai Don sempre presenti e ricchi di idee. Lasciamo un messaggio a tutte le famiglie che ci accompagnerà sino alla festa della famiglia l’anno prossimo:LA FAMIGLIA… Grandi meraviglie ha fatto per noi il Signore, ha ricolmato di beni la nostra vita: ci ha donato una famiglia in cui crescere, ha posto al nostro fianco guide sagge e gioiose, ci ha fatto incontrare amici sinceri.

Gli animatori

Domenica 23 novembre festa della famiglia 2005

Un gruppo di piccoli partecipanti alla festa della fa-miglia

L’orchestrina che ha dato del brio ai convenuti

Un libro come regalo di Natale Un consiglio un po’ interessato.A Natale ci si scambia molti doni, decisa-mente troppi e spesso inutili.Vorremmo suggerirvi fra i doni da fare ad una famiglia amica, a un familiare lontano, a un castelnovese che abita altrove anche un libro e in particolare il recente libro stampato in memoria di don Bruno. In tal modo otter-reste un triplice risultato:- Fareste bella figura poiché il libro è di

ottimo livello e per di più costa poco- Contribuireste a far conoscere meglio la

storia e l’arte del nostro paese- Dareste una mano ai lavori nella

Parrocchiale poiché questa è la finali-tà degli introiti ricavati dalla vendita del libro.

- In conclusione, “La Parrocchiale di Castelnuovo Scrivia”. Presso le edicole e librerie di Castelnuovo oltre che nei nego-zi di Massone e Sottotetti.

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 14

Non ricordo quando iniziai ad ascoltare Radio Maria. So certamente il perché. Era un periodo in cui trascorrevo molto tempo alla guida del-l’auto. M’infastidivano la pubblicità e la musica martellante. Trovai una radio fatta di parole e contenuti e la preferii alle altre. Il netto e pro-rompente carattere religioso mi trovò d’accor-do e fu l’inizio di un periodo che potrei consi-derare di nuova catechizzazione personale (un catechismo per gli adulti che mi seguiva e che trovavo pronto con un click).Devo ricordare che riscontrai subito dei difet-t i che mi parevano grossolani. La musica è, spesso, semplice e popolare, comunque lon-tana dalle mode correnti e le tecniche di tra-smissione primit ive. A volte la spegnevo per riaccenderla appena passato ciò che mi dava “fastidio” (parlo soprattutto dei canti, ma anche “l’eccessivo” spazio dato alla preghiera). Poi, l en tamente , sono en t ra to ne l l a men ta l i t à . Attendevo i l commento al le not iz ie di padre Livio e via via tutt i i programmi che diventa-vano famigliari, compresa l’ora di spiritualità. Vorrei consigliare, a tutti coloro che hanno la possibilità, di trascorrere qualche tempo spe-gnendo la televisione e mettendosi in sintonia con Radio Maria. E’ un’ott ima occasione per rif lettere sul momento religioso in generale e sulla propria fede in particolare. Non c’è peri-colo di incappare in messaggi subdoli o pub-bl ici tar i : la radio si sost iene esclusivamente con offerte. Tra mille difficoltà è riuscita, non solo a mantenersi e rafforzarsi in Ital ia (con una rete tecnicamente ottima), ma anche a far nascere Radio “sorelle” in molti paesi esteri.Oggi l ’ascolto raramente. I miei “tempi” sono diversi. Ma i semi sono stati gettati e per que-sto r ingrazio coloro che hanno lavorato con generosità e disinteresse. È’ stata una paren-tes i buona e cost ru t t iva che por to con me come prezioso bagaglio.Mi sembra doveroso, come atto di riconoscen-za, fare un po’ di pubblicità, esortando i lettori ad ascoltarla. Le persone che sono sole, mala-te, impossibilitate a raggiungere la chiesa, iso-late per vari motivi, ma anche coloro che non hanno queste difficoltà ma godono della fortu-na di potersi ritagliare tempi per la riflessione personale, troveranno certamente occasione di approfondire e migliorare la propria fede.In un’epoca di formalismi e sfavillanti ipocrisie, considero Radio Maria un fiore sbocciato mira-colosamente.

Radio Maria in pillole:E m i t t e n t e n a z i o n a l e . Frequenza: FM da 107,5 a 107 ,9 . A l 10° pos to c o m e a s c o l t i a l i v e l -l o naz iona le (a l i ve l l o di RadioTre). Decine di radio “sorelle” nel mondo (na te d i r e t t amen te da Radio Maria). Direttore: L i v i o Fanzaga ( c lasse 1940) bergamasco, ordi-

RADIO MARIA

ne degli scolopi. Dipendenti: 12. Collaboratori: 25 sacerdoti e 5 vescovi (quasi tutti docenti di Università Pontificie) oltre ad un certo numero di laici. Responsabile dei momenti di preghie-ra in diretta: Federico Quaglini che coordina ben 80 studi mobili provinciali. Studi periferici principali : Palermo, Bologna, Brescia, Torino e Genova. A Roma c’è addirittura una vera e propria sede distaccata, con redazione fissa. Musica: (a differenza dei protestanti che danno spazio alla musica classica, Radio Maria pre-fer isce i cant i d i musica leggera cr is t iana) 4.000 titoli. Padre Livio fa ogni giorno anche il commento alla stampa, dalle 8.45 alle 9.30 e poi prosegue fino alle 10.15 con il Catechismo della Chiesa Cattolica. Il venerdì sera alle 21 guida la catechesi giovani le: un programma con i ragazzi radunati nel la cappel l ina del la radio (60 posti). La cappellina è usata anche per momenti di preghiera personale dei colla-boratori. Padre Livio arriva in radio alle 6.30 del matt ino e c i sta f ino al le 13.30, con un incarico di “copertura” dei vari servizi. Roberta Zappa, da anni a Radio Mar ia, copre inve-ce lo spazio dalle 13.30 alle 19.30. Entrambi trasmettono in auto-regia, “smanettando” da soli su un Soundcraft, con uno stile che ricor-da quello delle prime radio locali: tempi lenti, “buchi”, rumore di cassette... Ma sembra che questi “dettagli” nulla tolgano all’efficacia della messa in onda. Ci sono poi 40 ragazzi brian-zoli che si alternano al mixer e garantiscono la parte tecnica dalle 19.30 sino alle 24, oltre che dal le 7 al le 7.30 del matt ino e la domenica. Alla segreteria c’è Nadia, che gestisce il tele-fono per le informazioni. La Telecom dichiara che quot id ianamente ar r ivavano a l numero 031/610610 ben 30.000 tentativi di chiamata al giorno: numeri da mandare in tilt l’ intero com-prensorio comasco.

Gianluigi Zeme

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PIANO PASTORALE DIOCESANO

Alla ripresa del cammino della comunità cristiana diocesana, dopo la pausa estiva, Mons.Vescovo ha presentato il Programma Pastorale 2005/2006. Al centro dell’attenzione dei fedeli il nostro Vescovo pone la Parrocchia con il suo specifico compito di evangelizzazione.Il motore per l’opera di evangelizzazione è l’Euca-ristia che rappresenta il rapporto vivo che i cristiani devono stabilire con Cristo. Se noi siamo chiamati a contemplare il volto di Cristo come ci ha ricordato il Santo Padre Giovanni Paolo II di venerata memo-ria, questa contemplazione la troviamo pienamente attuata avvicinandoci all’Eucaristia. La domanda che Gesù fa ai discepoli Chi dite che io sia è sempre attuale per noi cristiani entrati nel terzo millennio.È Cristo che ci accompagna nel cammino della vita e che ci fa capire il senso delle Scritture e spezza il pane aprendo, come ai discepoli di Emmaus, i nostri occhi sulla Risurrezione.Il Vescovo ci da inoltre alcune indicazioni concrete perché la parrocchia, attraverso gli operatori pasto-rali, possa svolgere al meglio il compito importante della evangelizzazione.a- collegamento con il territorio: curare i rapporti

con tutti gli abitanti, cristiani e non cristiani. Su questi punti si inserisce il discorso della pasto-rale in favore degli ammalati e degli anziani; la presenza nel momento dei lutti familiari; il dono dei Sacramenti come momento principale di incontro con persone che devono essere aiutate a riprendere il loro contatto con il Signore.

b- comunione all’interno della comunità: ripren-dere lo stile di comunione con quella disponibili-tà e amore reciproco che ci indica Cristo

c- pastorale integrata: aprire la parrocchia ad una interazione con le altre realtà parrocchiali del vicariato per giungere alla costituzione di Consigli pastorali vicariali e con una maggiore unione con gli altri movimenti e comunità religio-se presenti.

Il Vescovo fa alcune raccomandazioni perché le indicazioni date possano trovare efficace attuazio-ne:- conduzione più attenta dei corsi di preparazione

al matrimonio;- maggiore attenzione alle famiglie, soprattutto in

occasione della iniziazione cristiana dei figli;- avvio dei gruppi famiglia.Concludendo questa breve riflessione sul Piano pastorale mi sembra opportuno fermare l’attenzione sul fatto che la Parrocchia deve aprirsi all’esterno.

Siamo una realtà che sta diventando minoranza in un mondo sempre più pagano. Se ci chiudiamo nel nostro ambito senza tener conto dei bisogni dei fra-telli, dei poveri, degli emarginati, degli anziani cioè dei “più piccoli” che sono Cristo non solo saremo ancora di più minoranza ma non daremo attuazione a quanto Gesù ci invita a compiere. La Parrocchia deve svolgere la sua missionarietà in una dimensio-ne di amore che ci faccia sempre più comprendere che condividendo con gli altri saremo testimoni del Vangelo di Cristo nel mondo.

Ernesto Stramesi, diacono

La Giornata Interparrocchiale a Torrazzetta

di Marì GavioDomenica 18 Settembre 2005 ha avuto luogo l’an-nuale Giornata Interparrocchiale a Torrazzetta. Quest’anno il clima piovoso non ci ha permesso di sostare sotto i secolari alberi del parco ma questo non ci ha, tuttavia, impedito di svolgere il programma previsto. Dopo un breve saluto e un momento iniziale di preghiera, don Costantino ha illustrato le indica-zioni date dal nostro Vescovo nel Piano Pastorale 2005/2006 e alla luce di questi suggerimenti sono iniziati i lavori. I partecipanti sono stati divisi in gruppi e ogni gruppo ha preso in esame i vari ambiti delle attività parrocchiali: catechesi, liturgia, oratorio, mis-sioni-caritas e bollettino. Per ogni argomento si dove-va evidenziare che cosa era nato nell’anno pastorale trascorso, che cosa era migliorato rispetto al passato, cosa non era andato bene e quanto era proponibile fare per il futuro. Al termine dei lavori si sono messe a confronto, per ogni argomento, le osservazioni evi-denziate dai vari gruppi e si è così stilato un program-ma per il nuovo anno pastorale. Tra le novità propo-ste, mi preme sottolineare l’apertura della Chiesa par-rocchiale a partire dalle ore 6.45 di tutti i giorni feriali per permettere ai ragazzi, in attesa del pullman che li porta a scuola, di entrare per una breve preghiera a Gesù o un’accorata supplica a Maria (quante candele abbiamo acceso tutti davanti all’altare della Madonna durante la nostra carriera scolastica!!!!!).Al termine, ancora un momento di preghiera per con-cludere una giornata “insieme”, insieme per parlare di tanti argomenti ma soprattutto per conoscersi e conoscere i problemi della nostra parrocchia e poi il congedo o la possibilità di rimanere per la cena.Quest’anno a Torrazzetta eravamo in pochi e que-sto ci è dispiaciuto moltissimo, ma abbiamo cerca-to ugualmente di fare qualche cosa di costruttivo. Vorremmo però ricordarvi che in parrocchia c’è posto per tutti, anche per quelli che non hanno tanto tempo a disposizione!

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La Chiesa nel mirino: LA FABBRICA DELL’ODIO

ANTICATTOLICOdi Helenio Pasquali

Dal 28 ottobre il solito manipolo di fanatici ha occupa-to l’Università Statale di Milano e chi se ne frega dei diritti della maggioranza degli studenti. Storia vecchia (come quella di Dario Fo che va ad esibirsi fra questi pensionati della revolucion). In Italia da decenni tutti – a cominciare dalle autorità – subiscono la prepoten-za di questi gruppi nelle scuole e nelle università. Ma ci sono alcuni particolari che incuriosiscono.Come le minacce e le intimidazioni contro gli studenti che si sono opposti all’occupazione rivendicando il diritto di studiare. “Giovedì – mi racconta un amico che appartiene ad un gruppo cattolico – ci siamo presi spintoni, insulti e calci quando abbiamo distribuito un volantino contro l’occupazione. La reazione è stata furibonda. Sui muri sono spuntate pistole disegnate e scritte insultanti contro la Chiesa, il Papa, i ciellini: “10, 100, 1000 vescovi morti”, “una pallottola spun-tata, CLino attento ai piedi (bucati)”, “Don Giussani non prega più! Morte ai preti”. Il tutto condito con una mostra contro Israele che come al solito viene posto sul banco degli accusati”.Sembra che vi sia in Italia una fabbrica di odio che prende di mira prevalentemente i cattolici e chi viene ritenuto reo di “sionismo”. A Pisa impedirono di par-lare all’ambasciatore israeliano. A Siena hanno tolto la parola al cardinal Ruini e pochi giorni dopo – alla presentazione di un libro del Papa – hanno assediato il presidente del Senato Pera (a cui il rettore dell’uni-versità aveva negato l’aula perché gli estremisti non volevano). Altri episodi analoghi a Torino e Bologna. A Torino si è profanata la chiesa della Madonna del Carmine che è stata imbrattata con scritte oltraggiose, mentre un petardo è stato fatto scoppiare fra alcuni fedeli che assistevano alla messa.Questo ritorno della piazza intollerante e fanatica in realtà ha obiettivi più vasti e prende di mira, oltre allo Stato e al governo, anche le istituzioni governate dal centrosinistra (nella Bologna di Cofferati e nella Torino di Chiamparino). Per tacere degli episodi della Val di Susa che sono una storia a sé e molto lunga. Queste nuove manifestazioni di piazza hanno un connotato no-global e sono concomitanti con le manifestazioni “castriste” organizzate in Argentina contro Bush e con la sommossa degli immigrati in Francia.Tuttavia colpisce l’odio contro la Chiesa. Difficile da capire perché proprio la Chiesa (a Torino e non solo) è in prima fila nella solidarietà con gli immigrati e fece sentire la sua voce contro l’intervento militare in Iraq. Come si spiega il fenomeno? C’è una crescente ostilità anticattolica, talvolta è autentico odio, che si è evidenziata anche in mondi del tutto diversi da quelli estremisti: soprattutto nel mondo della cultura, della politica e dei giornali.

Ernesto Galli della Loggia notava sul Corriere che “basta dare un’occhiata anche distratta agli scaffali di una libreria per accorgersi della moltiplicazione negli ultimi anni dei libri che in un modo o nell’altro manifestano un atteggiamento polemico nei confronti della sfera religiosa e della Chiesa Cattolica in parti-colare. A parte il dato quantitativo, che pure è inedito e rilevante, mi sembra che più inedito e rilevante sia il tono che circola: si pensi a un titolo come il “Trattato di ateologia” di Michel Onfray che senza mezzi ter-mini auspica una “scristianizzazione radicale della società”.Certo sono fenomeni diversi e non è giusto confon-derli. Ma il bersaglio è sempre la Chiesa. Sui mass media capita di sentire il noto conduttore televisivo lanciarsi il pesantissime invettive contro la Chiesa che avrebbero scatenato severe reazioni se avessero ber-sagliato altre religioni, ma lasciano pressoché indiffe-renti quando prendono di mira i cattolici. E poi ecco la “Sagra anticlericale” organizzata a Perugia e ospitata dalla Regione. E l’idea dei radicalsocialisti di abolire il Concordato, senza neanche conoscere la sostanza dell’accordo del 1984 firmato da Craxi.Tutto questo dispiegamento di forze contro una Chiesa che – al massimo – usufruisce della libertà di parola garantita a tutti dalla Costituzione.E mentre i cristiani sono perseguitati e spesso marti-rizzati in tanti Paesi (dalla Cina, al Vietnam, dai Paesi islamici all’India dove sono centinaia ogni anno gli episodi di violenza). I cristiani sono il gruppo religioso più discriminato e oppresso del pianeta, ma parados-salmente nei Paesi liberi sono normalmente posti sul banco degli accusati.Quando il laico Salman Rushdie venne messo nel mirino dai fondamentalisti islamici per un suo libro ritenuto irriverente col “profeta”, si scatenò una reazio-ne indignata di tutta l’intellighentia occidentale. Oggi che Omar Sharif è stato “condannato” da ambienti del fanatismo musulmano perché sarebbe diventato cri-stiano (in realtà ha solo interpretato san Pietro in un telefilm della Rai), nessuno insorge. Il divieto di con-vertirsi al cristianesimo (pena la morte) sembra sia cosa su cui sorvolare. Per la verità ha lasciato pres-soché indifferenti perfino la decapitazione, avvenuta in Indonesia, delle tre studentesse cristiane ad opera di un gruppo di fondamentalisti musulmani. A Yusriani (15 anni), Theresia (16 anni) e Alvita (19 anni), gio-vani martiri cristiane, sgozzate e decapitate a colpi di machete a causa della loro fede, nessuno dedicherà né una trasmissione tv, né una pagina di giornale, né un film, né un libro come quello (bello) che Bernard-Henri Lévy dedicò a un giornalista ebreo-americano sgozzato a Baghdad, “Chi ha ucciso Daniel Pearl?”.Nelle messe domenicali delle nostre chiese si è forse sentito pregare per queste povere ragazze martiri e per i cristiani perseguitati di quei Paesi? No, o al mas-simo rarissime volte. Gli opinionisti clericali (talora ecclesiastici) addirittura si fanno i quattro per gridare

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sui giornali che i cristiani non sono affatto perseguitati e che – anzi – stanno benone. E un noto settimanale che – almeno nella testata – ha l’aggettivo “cristiano” i questi giorni ha fatto notizia per ben altro: per aver esposto per la prima volta un sedere femminile nudo in una inserzione pubblicitaria.Pier Paolo Pasolini trent’anni fa vide un crollo di civiltà (cristiana) nella pubblicità dei jeans Jesus che usò lo slogan “Non avrai altro jeans all’infuori di me” (davanti all’immagine di un sedere di ragazza con quei panta-loni). Quello di oggi è forse il segno della sparizione e

dell’insignificanza del mondo cattolico ufficiale, quello dei giornali, degli intellettuali, delle istituzioni accade-miche clericali e delle organizzazioni curiali. Il “nuovo” cristianesimo rinasce altrove, nelle catacombe e nel “contagio” un po’ anarchico legato ai santuari mariani, a padre Pio, all’ascolto di Radio Maria, alla figura di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, a tanti gruppi di preghiera che nascono nel silenzio. Questa rinasci-ta cristiana, per ora sotterranea, non è stata ancora colta dai mass media. E la scoperta non si annuncia indolore.

I bambini delle parrocchie di Castelnuovo, Viguzzolo e Pontecurone che quest’anno hanno ricevuto la prima comunione, insieme alle loro famiglie, sono stati invitati dal Santo Padre alla Giornata dell’Eucarestia, tenutasi in San Pietro il 15 ottobre 2005. A questo festoso gruppo di bambini e genitori ci siamo uniti anche noi, animatori dell’oratorio parrocchiale. Dopo un viaggio lungo ed un po’ faticoso, siamo giunti a Roma: non stavamo più nella pelle!Una volta arrivati abbiamo visitato alcune tra le basili-che più importanti della “città eterna”: San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e Santa Maria degli Angeli. Il giorno seguente, ci siamo recati alla basilica di San Pietro e, raggiunte le grotte, si è potuto pre-gare sulla tomba di Giovanni Paolo II. Questo è stato un bel momento di elevazione spirituale e, per noi di Castelnuovo, anche il “saldo” di un debito morale: non eravamo, infatti, riusciti a venire al tempo dei funerali.Nel pomeriggio abbiamo assistito all’udienza con il Papa, un raduno festoso e adatto al pubblico giova-ne, per ribadire il ruolo essenziale che il Sacramento dell’Eucarestia riveste nella formazione e nella cre-scita spirituale dei ragazzi. L’incontro ha avuto inizio con canti e danze di ragazzi delle parrocchie romane seguiti da testimonianze di adulti famosi e non, come l’attore Lino Banfi ed il cantante Paolo Meneguzzi.Dopo di che una grande emozione ha invaso la piaz-za: l’arrivo di Benedetto XVI, accolto dai canti della folla. Il Santo Padre ha fatto una catechesi semplice,

sottolineando l’importanza della Prima Comunione e definendola: “Una vera festa per la comunità parroc-chiale che accoglie per la prima volta i suoi figli più piccoli alla Mensa del Signore”.Infine, è stato esposto l’ostensorio con l’Eucarestia sull’altare e si sono osservati alcuni attimi di silenzio e di riflessione personale seguiti da semplici preghiere lette da bambini.Conclusa l’udienza, siamo ripartiti alla volta di Castelnuovo, stanchi per il susseguirsi intenso degli spostamenti e degli appuntamenti, ma sollevati nel cuore per essere cosapevoli di aver vissuto un’esperienza unica.

Gli Animatori

UN INCONTRO SPECIALE CON IL PAPA

Un gruppo di animatori insieme a don Fulvio, davanti alla Basilica di Santa Maria Maggiore.

Il festoso gruppo di bambini e genitori e animatori davanti alla Basilica di Santa Maria Maggiore.

Tutti in piazza San Pietro all’udienza del Papa

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Solo una gita a Roma?di Silvana Scaffino Capelli

Quando si parte per un tour de force, come quello che ci si aspettava dal viaggio a Roma per l’incontro col Papa, si ha sempre qualche timore o qualche preoc-cupazione: “…Pioverà?...Farà freddo?...”.Ore ed ore ad aspettare…l’incontro che doveva esse-re al mattino in sala Nervi viene spostato all’ultimo minuto alla sera in piazza San Pietro… “Sai, i bambi-ni…come faremo?”.Invece siamo arrivati a Roma in un pomeriggio quasi estivo e appena scesi dal pullman abbiamo visitato in successione le chiese di S. Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore e S. Maria degli Angeli, accompa-gnati e guidati da mons. Alberto Vallini e dal cardinale Giovanni Canestri, che ci hanno accolti in un clima familiare.Il card. Canestri, già Vescovo della diocesi di Tortona e predecessore di Mons. Bongianino, è stato molto felice di vederci: ha ricordato con nostalgia gli anni trascorsi a Tortona come Pastore e ha voluto salutarci offrendo al Signore una messa a cui abbiamo parteci-pato con grande commozione.Egli ci ha introdotto all’atmosfera della giornata che ci attendeva l’indomani con parole di speranza e gioia, donandoci la consapevolezza di essere non in una città qualunque, ma nella città eterna.Il saluto all’imbrunire sul sagrato della chiesa in piaz-za Repubblica è stato magico e l’emozione, le luci dei palazzi e i giochi d’acqua delle fontane hanno aperto i nostri cuori.“Cosa succede quando buttiamo un sassolino nell’ac-qua? Si formano tanti cerchi che si propagano e arri-vano, a volte, fino a riva”: queste sono state le parole di don Paolo, parroco di Pontecurone, nell’omelia della S. Messa celebrata in San Pietro all’altare della Cattedra, che hanno descritto l’invito del Santo Padre ai bambini che quest’anno hanno ricevuto la prima comunione.Infatti, già nelle prime ore del pomeriggio, fiumi di bambini, genitori, catechisti e sacerdoti si dirigevano verso la grande Piazza …un’eco che è arrivato da nord a sud: nessuno si aspettava così tanta gente, ma soprattutto così tanti bambini…Papa Benedetto XVI ha dovuto fare un giro di quasi mezz’ora con la papa-mobile, per andare a salutare anche il bambino che si trovava più lontano.Quando finalmente è salito sul sagrato dove c’era l’altare e si è rivolto alla folla i suoi occhi brillavano di gioia.I fazzoletti bianchi sventolavano nella piazza e il suo nome echeggiava scandito dalle voci esultanti dei bambini: “BE-NE-DET-TO…BE-NE-DET-TO!!!”.L’adorazione eucaristica si è svolta in un clima di sem-plicità e genuinità tipiche dei bambini. Le domande all’apparenza semplici, ma molto profonde, rivolte dai bambini direttamente al Papa hanno ricevuto risposte

altrettanto cariche di significato che hanno illuminato anche noi adulti sul momento dell’Eucarestia.“…Dio non si vede, ma c’è e se ne vedono gli effetti, come accade quando pigiando un pulsante si accen-de la luce...”Il Santo Padre ha spiegato che non è necessario con-fessarsi ogni volta che si deve fare la comunione, ma che il sacramento della confessione è come riordinare la propria casa, è mettere un po’ di ordine nella pro-pria vita…Ha invitato i genitori ad andare a messa la domenica coi propri figli, insieme, perché tutti hanno bisogno dell’amicizia di Gesù per vivere una “vita buona”…In quella giornata così emozionante, una frase mi è rimasta nel cuore: è tratta da “Storia di un’anima” di santa Teresa di Gesù Bambino, che ricorda il giorno della sua prima Comunione: “…Non voglio entrare nei particolari; ci sono cose che perdono il loro profumo appena esposte all’aria; ci sono pensieri dell’anima che non si possono tradurre in linguaggio terreno senza perdere il loro senso intimo e celeste…ah, come fu dolce il primo bacio di Gesù all’anima mia…”.

I bambini della 1a Comunione Il viaggio a Roma è stato lungo e faticoso, ma ne è valsa la pena. Il primo giorno abbiamo visitato tre chiese, San Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore e S. Maria degli Angeli. Stanchissimi, siamo ritornati in albergo e lungo la strada del ritorno abbiamo ammirato i monumenti romani illuminati. Il secondo giorno abbiamo visitato la basilica di S. Pietro e ascoltato la S. Messa celebrata da don Fulvio e dai sacerdoti di Pontecurone e Viguzzolo. Successivamente abbiamo visitato le tombe dei 363 papi che hanno preceduto Benedetto XVI, però non siamo riusciti a vederle con attenzione perché eravamo di fretta e c’era molta gente. Nel pomeriggio abbiamo atteso molto tempo in fila per poter prendere i posti migliori in piazza San Pietro. L’attesa è stata molto lunga, ma finalmente alle 18 circa il tanto atteso e acclamato Papa è uscito nella papamobile ed è venuto in mezzo a noi. L’incontro con Lui è stato molto emozionante e commovente. Alcuni bambini, che rappresentavano tutti i bambini d’Italia che hanno ricevuto la Prima Comunione nell’anno dell’Eucaristia hanno rivolto delle domande a Sua Santità Benedetto XVI.Il Papa ha risposto con parole sagge e semplici. Lo slogan di questo incontro era: LA NOSTRA FESTA È L’EUCARISTIA e dalle parole del Papa abbiamo capito che l’Eucaristia deve essere per noi un tesoro inestimabile.

Cecilia CrivelliDopo un lungo viaggio iniziato alle 5 del mattino eccoci finalmente a Roma. L’emozione è grande per chi come me non vi era mai stato. Dopo la sistemazione in hotel andiamo per la città in pulman: quanto traffico e quanti

Testimonianze di …

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turisti! Il tempo è stupendo: visitiamo San Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore e S. Maria degli Angeli. La sera, sfiniti, crolliamo nel letto. Il giorno dopo piazza S. Pietro e la Basilica ci aspettano. Dopo la Santa Messa e la visita della Basilica scendiamo nei sotterranei dove ci sono le tombe dei Papi. Davanti alla tomba di Giovanni Paolo II mi assalgono una serie di sensazioni diverse: stupore, tristezza e rammarico per averlo visto solo in tv. E mi passano in mente tutte quelle immagini . Nel pomeriggio in piazza c’è grande folla e grande emozione che giunge al massimo quando sulla jeep bianca arriva Benedetto XVI. La folla esplode in canti, grida , sventolii, flash e saluti. Le emozioni si susseguono incontenibili fino a sera. Più tardi sul pulman per il ritorno dormono tutti.

Alessia BiscegliQuando sono andata a Roma, ero tanto felice, perché Roma è bellissima, è una città ricca di storia, con chiese che ti abbagliano per la loro bellezza. Dopo una lunga coda per entrare in piazza San Pietro, a causa di rigidi controlli, sono rimasta stupefatta dalla

bellezza della Basilica, non ho parole per definire l’interno, tanto grande…che sembra piccolo. Ed è la chiesa più grande del mondo! Dopo aver visitato la tomba di Giovanni Paolo II, siamo risaliti in Piazza San Pietro, ad attendere il Santo Padre Benedetto XVI. Intanto Paolo Meneguzzi ha cantato una delle sue canzoni e l’attore Lino Banfi ci ha spiegato come si adopera per aiutare i bambini poveri. È infine arrivato il Santo Padre: è stata un’emozione fortissima, dalla gioia ci siamo messi tutti a cantare e a sventolare i fazzoletti che ci avevano donato entrando in piazza. Salita sulla sedia, ho ammirato l’incredibile moltitudine dei presenti attorno a me ad acclamare il Papa. Durante la catechesi di Benedetto XVI è stata esposta l’Eucaristia, e in quel momento ho sentito viva la presenza di Gesù. Mi sono proposta di seguire i consigli del Papa. Quasi in silenzio è sceso il buio nella piazza; la festa stava per finire. Un ultimo saluto, poi felici della fantastica esperienza ci siamo avviati verso la via del ritorno.

Diamo qui di seguito l’elenco delle offerte pervenute in Parrocchia, dall’ultimo riportato nel precedente Bollettino (26 agosto) al 28 ottobre. Ci scusiamo per eventuali errori e omissioniTorti Carluccio 20 euro – N.N. 15 euro in suffr. defunti – I familiari 400 euro in occ. del funerale di Colombassi Emilio – La moglie 50 euro per il 4° ann. di Cianciotto Gianni – Bensi Silvana 20 euro in suffr. defunti – Beccati 20 euro in suffr. defunti - De Mattei 40 euro in suffr. defunti – Alfarano Agnese 30 euro in suffr. genitori – Ferramosca Pompea 30 euro in suffr. di Troielli Maria - Alfarano 20 euro in suffr. defunti – Fam. Costa 100 euro in occ. del battesimo di Paola – Pelizzari Anna Maria 25 euro in suffr. defunti – Fam. Fioppo 250 euro in occ. del funerale di Attilio – Fam. Lavezzari 50 euro in occ. del 1° ann. di Mario – Fam. Battaiola 50 euro in suffr. def. Mario – N.N. 25 euro in suffr. defunti – Rita Ferrari 50 euro in suffr. defunti – Giaccari Maria 25 euro in suffr. defunti – Ferrabosco Pompeo 30 euro in suffr. defunti – Trovamala Botta Maria 20 euro in suffr. di Trovamala Antonio – Anna 50 euro in suffr. della sorella Enrica e dei genitori – N.N. 20 euro in suffr. defunti – N.N. 10 euro in suffr. defunti – I familiari 250 euro in occ. del funerale di Anna Ghiggino - Soverino Carmen 30 euro in suffr. defunti – Stella Rosina 50 euro in occ. del funerale del cognato Emilio – Francesca Bronzi 100 euro in suffr. defunti – N.N. 20 euro in suffr. defunti – I genitori 500 euro in ric.

suffr. defunti – Pelizzari Anna Maria 20 euro in suffr. defunti – Fam. Rossi 50 euro in suffr. defunti – Fam. Taverna 50 euro in suffr. defunti – De Siato Angela 50 euro in suffr. defunti - I genitori e i nonni 50 euro in occ. del battesimo di Giada Orsi – Fogu-Marras 150 euro in occ. del matrimonio – N.N. 20 euro in suffr. genitori – Curone Maria 50 euro in suffr. defunti – Fam. Chilelli 25 euro in suffr. di Francesca – Giovanni Blasi e Rosa Chemi 100 euro in occ. del 60° di matrimonio – Bassi Maria Rosa e colleghe 30 euro in suffr. di Luigina Tollentino – Bassi Maria Rosa 50 euro in suffr. defunti – I genitori 60 euro in occ. del battesimo di Umberto Corazza – Pia Giorni 50 euro in suffr. defunti – Gatti Teresio 20 euro in suffr. defunti – N.N. 20 euro in suffr. defunti – Cialotti Severina 50 euro in suffr. defunti – Chiesa della Croce 50 euro in suffr. defunti – N.N. 50 euro in suffr. defunti – Le figlie 50 euro in suffr. di papà e mamma – Renzo Calcagni 150 euro in suffr. dei famigliari – N.N. 50 euro in suffr. defunti - Fam. Giordano 50 euro in occ. del battesimo di Gaia – Fam. Bordon 50 euro in occ. del battesimo di Dora – Fam. Breglia 150 euro in occ. del battesimo di Giorgia – Fam. Alfarano 150 euro in occ. del battesimo di Lucio – Fam. Grupillo 50 euro in suffr. def. Antonietta, Giovanni, Francesco e Maria Pasqualina – P.C. 50 euro in suffr. defunti – Maniezzo Corrado 15 euro in suffr. defunti – Agnese e Anna Bramato 50 euro in suffr. def. Antonio e Filomena – Cotroneo Carmela 20

di Claudio – N.N. 150 euro in suffr. defunti - Fam. Pesci 30 euro in suffr. defunti – Alda, Cristina e Francesco 40 euro ricordando e pregando Ivo – Carega Guido 25 euro in suffr. defunti – Moiso Angioletta 20 euro in suffr. defunti – Cadamuro 20 euro in suffr. defunti – I figli 50 euro in suffr. di Alfano Maria – N.N. 20 euro in suffr. defunti – I familiari 50 euro in suffr. def. Celotti e Campili – I familiari 25 euro in suffr. def. Lisini-Gambarotta – Patrizia Ferrari 50 euro in suffr. di Stringa Valerina – N.N. 20 euro in suffr. defunti - Fam. Grupillo 30 euro in occ. del battesimo di Luca – Leva Giuseppe 20 euro in suffr. defunti – N.N. 50 euro in occ. del funerale di Giuseppe – Rione Gualdenazzo 30 euro in suffr. defunti e necessità dei vivi – N.N. 100 euro in ringraziamento p.g.r. – Lanzillotta Eufemia 25 euro in suffr. defunti – N.N. 20 euro in suffr. defunti – De Siato Maria 10 euro in suffr. defunti – N.N. 100 euro in suffr. defunti – I familiari 50 euro in occ. dell’onomastico di Michela Pisa – N.N. 15 euro in suffr. defunti – Cairo Maurizio 30 euro in suffr. defunti – N.N. 20 euro in suffr. del papà e della mamma – Farinazzo Antonietta 50 euro in suffr. defunti – Fam. Biscussi 100 euro in suffr. defunti – N.N. 50 euro in suffr. defunti – Fam. Pattarini 150 euro in occ. del funerale di Vincenzo – Giuseppe Marsiglia 30 euro in suffr. defunti – N.N. 50 euro in suffr. defunti – N.N. 20 euro in suffr. defunti – N.N. 100 euro in suffr. defunti – N.N. 50 euro in suffr. defunti – Cecilia Sacco 30 euro in

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euro in suffr. defunti – La figlia 20 euro in suffr. della mamma Corbo Alfonsa – Il nipote Alberto 10 euro in suffr. nonno Lino – Anna Bensi 30 euro in suffr. defunti – Albina Garberi 20 euro in suffr. defunti – La moglie e la figlia 50 euro in suffr. di Gino Bordon – Curone Emilietta 20 euro in suffr. defunti – Tosini Luigina 50 euro in suffr. defunti Capelli – Callegher Danilo 10 euro in suffr. defunti – Giacomelli 30 euro in suffr. defunti – N.N. 15 euro in suffr. defunti – N.N. 100 euro in suffr. defunti – N.N. 100 euro in suffr. defunti – Giglio Laura 15 euro in suffr. defunti - Paolino Ersilia 30 euro in suffr. defunti – La figlia 20 euro in suffr. mamma Armanda – Franco Bordone 100 euro in suffr. defunti – N.N. 50 euro in suffr. defunti – Alfarano Gerardo 50 euro in suffr. defunti – Fam. Arona 300 euro in suffr. di Pietro nel 1°anniversario – Classe 1945 100 euro – Fam. Campo 100 euro in occ. del funerale di Annina – Fam. Massafra 20 euro in suffr. di Massacra Pasquale – Ada e Paola 200 euro in occ. del funerale di Isetta Giuseppe -

RISCALDAMENTOIn mem. di Marco Baiardi 500 € - Sig. Ferrari 150 € - N.N. 20 € - Serata presentazione libro dedicato a don Bruno 2800 € - Frat. Patricola s.n.c. 300 € - Fam. Portaluppi 50 € - Volontari quintiere Gualdenazzo 1000 € - Fedeli Cappelletta str. Viguzzolo 200 € - N.N. 50 € - 2° contributo vendita libro dedicato a don Bruno 1100 € - Coro Liturgical Song Emmanuel 1000 € - N.N. 50 € - 3° contributo vendita libro dedicato a don Bruno 100 € - I partecipanti al pellegrinaggio alla tomba di don Bruno in mem. di Isetta Giuseppe 300 € - N.N. 100 € - Gatti Alberto 15 € - De Carli Elena 30 € - 4° contributo vendita libro dedicato a don Bruno 440 € - Tosini Luigina 50 € - 5° contributo vendita libro dedicato a don Bruno 1000 € - N.N. 100 € - Fam. Novelli Alessandrina 50 € - N.N. 50 € - Brugnerotto Riccardo 50 € - I partecipanti al pellegrinaggio alla tomba di don Bruno 300 € - I cugini Orsi Antonio, Rosetta, Torti Maria e Pinuccia in mem. di Isetta Giuseppe 200 € - 6° contributo vendita libro dedicato a don Bruno 560 euro.

ORATORION.N. 50 euro – Parrocchia di Velate 70 euro – A.S. Castelnovese 50 euro – Francesca Berri 100 euro in occ. del compleanno – Carlo e Paolo 120 euro - La moglie Marì e i figli Pinuccia e Piero 100 euro in ric. di Bruno Taverna – Sottotetti Giovanni 50 euro in occ. del compleanno – Leonardo e Filippo Moras 15 euro – Planet Video 50 euro – Gruppo Scout “Branco Kerguelen Voghera 1” 30 euro – N.N. 500 euro -

tino Luigina 20/08/1916 24/09/2005 - Isetta Giuseppe 01/01/1927 16/10/2005 - Brugnerotto Milena 31/12/1942 23/10/2005 - Campo An-nina 15/04/1922 27/10/2005 - Baiardi Maria Rita 08/04/1919 29/10/2005 - Boem Maria Novella 15/11/1949 04/11/2005

GUAZZORAGatti Carlo 26/10/2005 - Balduzzi Paola 27/10/2005

BOLLETTINON.N. 20 euro – Fam. Lavezzari 20 euro – Fam. Granotti 50 euro – Balduzzi Giacinta 5 euro - Curone Pietro (Bollate-Milano) 50 euro -

SAN DOMENICOI familiari 100 euro in suffr. di Colombassi Emilio – Scacheri Rita 50 euro in suffr. del marito Bruno - Sig.ra Setti 70 euro in suffr. dei defunti Lenti e Setti – Calderan Gabriella 50 euro in suffr. del marito Teresio –

CARITA’N.N, 50 euro per i poveri – N.N. 70 euro per i poveri – Manuela Giglio 100 euro per le missioni – N.N. 20 euro per i poveri -

SAN ROCCO Fam. Dematti 50 euro – I genitori 150 euro in ric. di Claudio – Felice Enrica in mem. di Umberto 20 euro – Megardi Luisa 70 euro – Ragni Giovanna 50 euro – Dolci Giuseppina 20 euro – Pellegri Maria 30 euro – Pani Alda 20 euro – N.N. 50 euro – N.N. 50 euro in ric. del caro papà – Traschio Anna 20 euro

SANT’ IGNAZIONina e Carlo 50 euro per amplificazione –

SANTUARIO DELLE GRAZIEN.N. 50 euro –

CHIESA DELLA CROCEI genitori 150 euro in ric. di Claudio. Il Comitato di gestione della chiesa ringrazia le seguenti persone per le offerte fatte in occasione dei vari momenti di incontro: Fam. Beltrami a suffragio della zia Angiolina euro 100 - Verna Mario euro 70 - Carluccio e Pinetta euro 150 - Bensi Teresa Ferrari euro 55 - Stramesi Ernesto euro 50 - Goggi Mansueto euro 170 - Franca Chichino Isetta euro 50 - Pinetta Granelli euro 50 - Massa Maria euro 50 - Stringa Andrea, Stringa Luigi e Granata Renzo euro 150 - Novelli Angelo euro 50 - Novelli Serafina euro 50 - Giulio e Anna Pleba in ricordo di Maffeo Luigina euro 50 - Carlo e Lea euro 50 - Gavio Rosetta euro 50 - Angela euro 10 - Granelli Gianni euro 100 - Gatti Anna euro 10 - In memoria di Ottavio euro 100 - Novelli Rosetta Granelli euro 70 - Torti Lina Contardi euro 20 - Barbieri Giulietta Comelli euro 20 - Comelli Antonio euro 50 - Alessandrin Duilio euro 50 - Novelli Liliana in suffragio di Sacchi Luigi euro 50 - Vari NN 400.

Battesimi25/09/2005: Corazza Umberto - Grupillo Luca - Megardi Paolo - Orsi Giada - Giordano Gaia16/10/2005: Alfarano Lu-

cio - Breglia Giorgia - Bordon Dora.ALZANO SCRIVIA

2/08/2005: Martinotti Luca

Matrimonio08/10/2005: Fogu Ales-sandro – Marras Roberta

TORNATI AL PADREPattarini Vincenzo 08/02/1930 23/09/2005 - Pattari-ni Giuseppe 03/06/1923 23/09/2005 - Angeleri Tollen-

Caro don Costantino, da alcuni numeri del Bollettino provo una situazione di disagio di fronte a vari testi che non mi trovano con-senziente per la loro impostazione. Dal 1994, collaboro con Luigi Bloise alla struttura, impa-ginazione e correzione bozze del Bollettino. Ora la linea non è più solo quella della informa-zione religiosa, delle vicende collegate alla par-rocchia e all’oratorio, dei lavori in corso, delle iniziative che i vari Consigli o comitati inten-dono assumere; si è fatta molto integralista e su una linea sulla quale non concordo, come sono ostile del resto a certe forme di anticlericalismo pregiudiziale che ciclicamente affiorano nella nostra società. Io sono sempre stato al fianco di chi, partendo dal rispetto reciproco, cerca di dare dei valo-ri positivi ai giovani, si impegna a fondo nel sociale, se deve difendere i deboli e i perdenti non ha paura di mettersi in prima fila, non pensa alle ritorsioni se c’è da prendere posi-zione a favore di tesi che ritiene giuste anche se fortemente minoritarie, di chi cerca di dare un contributo qualsiasi alla crescita etica di una comunità. Mi pare che qualcosa stia cambiando; non voglio assolutamente entrare nel merito, ma dato che sono io ad essere fuori luogo nel dare una piccola mano in una struttura a cui in fondo sono estraneo; pur rispettando tutte le opinioni altrui e in particolare quelle totalmente diver-genti dalle mie, ritengo giusto ritirarmi in buon ordine. Le mie scelte di vita sono sempre state impron-tante alla massima autonomia e coerenza, e le ho pagate; posso avere buoni rapporti con chiunque, ma non certo collaborare con chi vede in persone come me la quintessenza del-l’odio.Purtroppo le mie risorse fisiche sono limitate, ma proprio per questo preferisco utilizzarle per i valori in cui credo e a fianco di chi in fondo non mi considera un nemico.Tutto ciò non riguarda affatto la tua persona, te l’assicuro. Anzi credo di aver fatto con amici-zia e rispetto tutto ciò che potevo per aiutarti e continuerò a farlo occupandomi di quanto avviato, ossia la sistemazione dell’impianto di riscaldamento e del pavimento della Cappella lunga. Per il resto saluti e … tanti auguri.

Antonello Brunetti

GUAZZORA2/10/2005: Montagna Corrado - Stringa Maurizia