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Suor Lucia ci lascia un esempio di grande fedeltà al Signore e di gioiosa adesione alla sua divina volontà. S. Giovanni Paolo II BOLLETTINO della Serva de Dio Nº 19 | Anno 6 | Seembre / Dicembre | 2014

BOLLETTINO della Serva de Dio - lucia.pt · altro aspetto dell’amore. I peccatori hanno bisogno di conversione e solamente l’amore e la vita offerta per amore può aiutarli a

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Suor Lucia ci lascia un esempio di grande fedeltà al Signore e di gioiosa adesione alla sua divina volontà. S. Giovanni Paolo II

BOLLETTINO della Serva de Dio Nº 19 | Anno 6 | Settembre / Dicembre | 2014

RACCONTA SUOR LUCIA13 Luglio 1917

Pochi minuti dopo che eravamo giunti alla Cova d’lria, presso il leccio, tra la numerosa folla di popolo, mentre recitavamo il rosario, vedemmo il riflesso della solita luce e subitodopo la Madonna sul leccio.– Cosa vuole da me? – domandai.– Voglio che veniate qui il 13 del mese pros-simo, che continuiate a recitare il rosario tutti i giorni in onore della Madonna del Rosario, per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra, perché soltanto Lei vi po-trà aiutare… Sacrificatevi per i peccatori, e dite molte volte, specialmente ogni volta che fate qualche sacrificio:

O Gesù, è per amor Vostro,per la conversione dei peccatori

e in riparazione dei peccaticommessi contro il Cuore

Immacolato di Maria.

Dicendo queste ultime parole, aprì di nuo-vo le mani, come nei due mesi precedenti. Sembrò che il riflesso penetrasse la terra e vedemmo come un mare di fuoco. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero brace trasparenti e nere, o bronzee, in forma umana, chefluttuavano nell’incendio, trasportate dalle fiamme che uscivano da loro stesse, insieme a nuvole di fumo che cadevano da ogni par-te, uguali al cadere delle scintille nei grandi (incendi ), senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che susci-tavano orrore e facevano tremar di paura…Spaventati e come per chiedere aiuto, alzam-mo gli occhi alla Madonna, che ci disse con bontà e tristezza:

– Avete visto l’lnferno, dove cadono le ani-me dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che io vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire. Ma, se non smetteranno di offendere Dio, nel pontificato di Pio Xl, ne comincerà un’altra peggiore. Quando vedrete una notte illumi-nata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà, che punirà il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, ver-rò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato, e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e ci sarà pace. Se no, diffonderà i suoi errori nel mondo, suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace. In Portogallo, si conserverà sempre il dogma della Fede.

(In Memorie di Suor Lucia I)

L’AmORe Che vALORIzzA LA NOSTRA preghiera e I NOSTRI sacrifici

Nella visione dell’inferno che la Madonna mostrò ai pastorelli si vedeva del fuoco, ma non so che tipo di fuoco fosse. Certamente non era un fuoco materiale, come quello che siamo abituati a vedere qui sulla terra. Nella dimensione soprannaturale non esiste infatti alcun materiale di cui il fuoco si possa ali-mentare.Gesù Cristo, parlando dell’inferno, dice che lì ci sarà pianto e stridore di denti. Con ciò sem-bra indicare il fuoco della rabbia, della dispe-razione, dell’odio, dello spirito di vendetta, ecc.Comunque sia quello che è certo è che l’inferno esiste ed è per la Madonna oggetto di grande preoccupazione. Così lo manifesta nel Suo Messaggio, chiedendo ripetutamen-te preghiere e sacrifici per la conversione dei peccatori.Perché per salvare i poveri peccatori la Madon-na chiede la devozione al Suo Cuore Immaco-lato? Lei ci risponde: è perché Dio lo vuole. Sì, Dio vuole servirsi di Lei, come Madre del popolo di Dio, porta della salvezza, porta del cielo, rifugio dei peccatori che ricorrono a Lei con fede, speranza e amore, ausilio dei cris-tiani, Madre del Salvatore, che con la Sua in-tercessione presso Dio ottiene, a coloro che lo supplicano sinceramente pentiti, la grazia del perdono e la grazia della conversione. Madre della Grazia divina, Madre del divino Amore, di cui il Suo Cuore Immacolato è il símbolo, Ella è la fonte dell’amore di Dio e dell’amore per le anime salvate dall’opera redentrice di Gesù Cristo Suo Figlio, il qual le affidò alle Sue cure di Madre, morendo sul Calvario inchio-dato alla croce: “Donna, ecco tuo filho”. Maria ha sofferto nel Suo Cuore di Madre ogni offesa commessa contro Dio, Gesù Cristo Suo Figlio. Così la nostra preghiera e i nostri sacrifici, uni-ti alla preghiera e al sacrificio di Gesù Cristo, completano ciò che manca alla Sua Opera Re-dentrice. Questa è la parte che spetta a noi che siamo membri del Suo Corpo Mistico; tocca a noi portare con fede e amore il peso della nos-tra croce, dicendo come la Madonna ci inseg-na: “O Gesù, è per amore tuo, per la conversione

dei peccatori… “. Sì, perché è l’amore che dá valore alla nostra preghiera e ai nostri sacrifici, uniti alla preghiera e al sacrificio di Cristo.

“E avranno pace”, quella pace che è frutto del nostro incontro con Dio nella fedele e costante osservanza della Sua Legge – i Comandamenti della Legge di Dio.

“La guerra sta per finire”. Si riferisce alla guerra del 1914-1918 – “Ma, se non smetteranno di offendere Dio, nel pontificato di Pio XI, ne co-mincerà un’altra peggiore”. In che senso questa guerra sarebbe peggiore? Nel senso che sareb-be stata una guerra atea, contro la fede, contro Dio, contro il popolo di Dio. Una guerra che voleva sterminare il giudaismo da dove prove-nivano Gesù Cristo, la Madonna e gli Apostoli che ci hanno trasmesso la parola di Dio e il dono della fede, della speranza e della carità.

“Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta…” Non è che Dio voglia la guerra, Dio è il Signore della pace, del bene e dell’amore: “Amatevi gli uni gli altri, come Io vi ho amati”. È il precetto del Signore, il pri-mo e l’ultimo Comandamento della Legge di Dio. Ma permette la guerra, così come quella moltitudine di peccati che si commettono sulla terra, in virtù del dono della libertà che ha concesso all’Umanità, perché vuole essere servito, obbedito e amato liberamente e non per forza. Se gli uomini si servono di questo dono per fare il male, sono loro i responsabili davanti a Dio, davanti alla propria coscienza e davanti all’Umanità che soffre queste con-seguenze dei propri errori. Per il popolo di Dio queste conseguenze sono per la purifica-zione dei propri peccati e per i peccati in cui l’Umanità si affonda.“Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazio-ne della Russia al Mio Cuore Immacolato, e la Comunione riparatrice nei primi Sabati.”Sì, perché la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria è il vincolo di unione con la Madre del Corpo mistico di Cristo e con Cristo presente

nell’Eucaristia, divenuto nostro pane quotidiano.“Finalmente – vuol dire, dopo tutto questo – il Mio Cuore Immacolato trionferà” su tutte ques-te guerre promosse nel mondo dagli errori di-ffusi dalla Russia.

“Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà”.La parola “convertirà” che deriva dalla parola “conversione” vuol dire che ci sarà un cam-biamento del male per il bene. Questa consa-crazione è stata fatta pubblicamente dal Santo Padre Giovanni Paolo II a Roma, il 25 marzo 1984, davanti alla statua della Madonna che si venera nella Cappellina delle Apparizioni in Cova d’Iria a Fatima. Il Santo Padre – dopo aver scritto a tutti i Vescovi del mondo, chie-dendo che si unissero a lui in quest’atto di consacrazione che stava per realizzare – la fece portare a Roma, di proposito, per mette-re bene in evidenza che la consacrazione che stava per compiere dinnanzi a questa statua era quella richiesta dalla Madonna a Fatima. È da tutti risaputo che ci si trovava in uno dei momenti più critici della storia dell’Umanità, in cui le grandi potenze, ostili tra loro, proget-tavano e si preparavano a una guerra nucleare (atomica) che avrebbe distrutto il mondo, se non totalmente, in una sua buona parte; e ciò che restava, quale possibilità di sopravvivenza avrebbe avuto?

“E sarà concesso al mondo un tempo di pace”Questa promessa si riferisce alle guerre pro-mosse in tutto il mondo dal comunismo ateo ed è riguardo a queste guerre che la Signora dice che il Suo Cuore Immacolato tronferà; infatti è di questo che sta parlando.

“In Portogallo, si conserverà sempre il dogma della Fede”.Questa promessa indica che in Portogallo la fede permarrà sempre; anche qualora gli atei volessero spegnerla.

(In Il Messaggio di Fatima)

AvvOLTI NeLL’aMOre Di DiO PeR IL mONDO “Avvolti nell’amore di Dio per il mondo” è il tema scelto dal Santuario di Fatima per l’anno pastorale 2013-2014 ed è stato preso dall’invito che la Madonna rivolse ai Pastorelli raccoman-dando loro di offrire tutti i sacrifici e preghiere possibili, accompagnandoli con queste parole: “Gesù, è per tuo amore, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commes-si contro il Cuore Immacolato di Maria”. È un tema meraviglioso che richiede una grande comprensione del mistero d’amore che Gesù ha per noi e del nostro dovere di contraccam-biare questo amore con il desiderio di non ne-gargli mai nulla, a lui che ci ha dato e continua darci tutto.

“È PER tUO AMORE. Chi considera l’amore di Gesù Redentore, Buon Pastore, Buon Sa-maritano, Amico dei peccatori, che ci ama senza limiti e che ha accettato la Croce come massima espressione di questo amore, non può far a meno di desiderare ardentemente di corrispondere a tanto amore, lodando, ripa-rando, soffrendo, amando. Meditare l’amore che Gesù ha svelato e continuamente mani-festa nei nostri confronti fa sbocciare in noi il desiderio di amarlo sempre più e meglio. tutto dobbiamo fare per suo amore: preghiera, so-fferenze, lavoro, sacrifici, la vita intera in ogni momento. Siamo “ostie vive” offerte con Cristo per amore. Poiché è stato il suo amore a salvar-

ci dobbiamo anche noi amarlo e in lui amare il mondo con lo stesso suo amore come veri collaboratori della redenzione.

“PER LA CONVERSIONE DEI PECCA-tORI”. La prima intenzione proposta dalla Vergine Maria è la conversione dei peccatori. L’amore offerto a Gesù ha lo scopo di ottenere la grazia della conversione dei peccatori. tutti noi, in quanto battezzati, abbiamo questa res-ponsabilità: di essere dei “redentori” insieme a Cristo, dobbiamo collaborare per la conversio-ne dei peccatori, offrire tutto perché il mondo sia salvato e trovi in Gesù il suo Amore, la sua Parola e la sua Verità. Il peccato presente nel mondo ha bisogno di riparazione che è un altro aspetto dell’amore. I peccatori hanno bisogno di conversione e solamente l’amore e la vita offerta per amore può aiutarli a conver-tirsi. tutti dobbiamo sentirci responsabili in questo compito, in questa collaborazione, in questa sfida.

“IN RIPARAzIONE DEI PECCAtI CON-tRO IL CUORE IMMACOLAtO DI MA-RIA”. La Madonna è nostra Madre. Dobbiamo riparare i peccati che l’offendono e la ferisco-no. La dobbiamo consolare. Ci sono molte bestemmie, insulti, profanazioni del nome di Maria, molti rifiuti della sua santità, della sua Immacolata Concezione, della sua Verginità. Molte sono le offese contro il suo Cuore, con-tro le sue immagini, contro il suo amore e la sua missione. Riparare significa cercare di amare la Madonna ed il suo Cuore anche per quanti che non l’amano e, ancor più, l’offendono. La Ma-dre merita tutto il nostro amore e l’intero nos-tro cuore di veri figli e figlie. Amare per coloro che non L’amano, pregare anche per coloro che non La pregano, e starLe accanto anche per coloro che non vogliono prestarLe ossequio.

p. Dário pedroso, s.J.

“UN’ANImA Che SI eLevA, eLeVa iL MONDO iNTerO” “Suor Lucia ci lascia un esempio di grande fedeltà al Signore e di gioiosa adesione alla sua divina volontà. Ricordo con commo-zione i vari incontri che ho avuto con lei e i vincoli di spirituale amicizia che con il trascorrere del tempo si sono intensifica-ti.Mi sono sentito sempre sostenuto dal quotidiano dono della sua preghiera, spe-cialmente nei momenti duri della prova e della sofferenza. Che il Signore la ricom-pensi ampiamente per il grande e nascos-to servizio che ha reso alla Chiesa”.

(Messaggio di Papa Giovanni Paolo IIper il funerale di Suor Lucia, 14 febbraio 2005)

“Chiamò i Dodici, e li inviò a due a due” (Mc 6 7). È in questo modo che il Vangelo ci presen-ta la missione affidata ai dodici. Fin dall’inizio il mandato di annunciare la salvezza ci fa en-trare nella “comunione pasquale” che nasce dall’incontro e che genera fraternità in una co-munità che sa condividere. Una comunione che in ogni momento, e nel cuore della storia, Dio continua a riscrivere servendosi di molti uomini e donne che ci hanno preceduti. È accaduto così, per esempio, con Francesco e Chiara, con Gio-vanni della Croce e teresa di Gesù, e, credo non sia troppo azzardato o forzato affermarlo, anche con Giovanni Paolo II e Suor Lucia.tutto questo viene a proposito della recente canonizzazione di Giovanni Paolo II e del suo profondo legame con la piccola Carmelitana di

Coimbra. In fin dei conti, che cosa li univa così profondamente? Credo che si possa parlare di una intensa “amicizia spirituale” a partire da 3 realtà che li hanno contrassegnati e che inter-pellano anche noi: l’esperienza dolorosa della guerra, la loro offerta totale a Dio ed il loro amore filiale al Cuore Immacolato della Vergine Maria.Lucia, ancora adolescente, e Karol, orfano e giovane dal cuore inquieto, entrambi vedono le loro vite attraversate da una specie di “spirale infernale” generata dalla guerra, da ogni tipo di guerra, dentro e fuori di noi. Questa esperienza, vissuta dolorosamente, segna profondamente i loro cuori e li modella, così come fa un artigiano con l’oro o un vasaio con l’argilla, perché siano “tabernacoli vivi della pace”, costruttori di quella pace per cui ogni uomo e donna è chiamato ad essere figlio di Dio (cfr. Mt 5). Lo ricordava Gio-vanni Paolo II con queste parole: “Io appartengo a quella generazione che ha vissuto la seconda Guerra Mondiale ed è sopravvissuta. Ho il dovere di dire a tutti i giovani, a quelli più giovani di me, che non hanno avuto quest’esperienza: ‘Mai più la guerra!’, come disse Paolo VI nella sua prima visita alle Nazioni Unite. Dobbiamo fare tutto il possibile! Sappiamo bene che non è possibile la pace ad ogni costo. Ma sappiamo tutti quanto è grande questa responsabilità. E quindi preghiera e penitenza!” (Angelus del 16 marzo2003).Plasmati da questo desiderio di pace e di ricon-ciliazione tra gli uomini, le vite di Lucia e Karol hanno dato inizio ad un “piccolo offertorio”, ad un pellegrinaggio che li condurrà all’offerta to-tale di sé a Dio. Innamorati della santità di Dio

e della sua volontà, Lucia e Karol c’insegnano a non procrastinare, a non avere paura di vivere con audacia e fedeltà la chiamata che Egli rivolge ad ognuno di noi. Ci dice Lucia, a proposito de-lla sua vocazione di Carmelitana, in due lettere che possiamo leggere nella sua recente biogra-fia: “Le persone del mondo immaginano erronea-mente l’intima felicità che il buon Dio comunica alle anime che si consacrano a lui e lo servono con fedeltà […] È qui dove Lo posso maggiormente aiutare in un’immolazione più completa e in una vita più intima di unione e orazione con Dio” (Un cammino sotto lo sguardo di Maria, pp. 345 e 348).Questi due suoi figli scoprono nel Cuore Im-macolato della Vergine Maria “il rifugio e la via che li condurrà fino a Dio”. Cuore che insegnò loro ad abbracciare il mondo e porre Dio nel-le più profonde aspirazioni di bene e di verità sempre presenti nel cuore umano. In quanto grandi “apostoli della pace” e testimoni della fedeltà e della santità di Dio, con il loro filiale amore alla Vergine Maria, questi nostri frate-lli, Lucia e Giovanni Paolo II, c’indicano come

via sicura per giungere alla santità il cammino “dell’amicizia teologale” con Dio e con il mondo, che è un cammino quotidiano impregnato di Vangelo e pieno di vita. Un cammino dove tutto quello che è umano viene celebrato e avvolto dal “profumo” della tenerezza e della misericordia e dove la fede è condivisa con semplicità e con gesti concreti di bontà ed amore verso gli ultimi, soprattutto verso i “poveri peccatori” di cui la Signora più brillante del sole chiese che fossimo intercessori e consolatori.Intercedere e consolare i peccatori, non con un giudizio severo ma con la forza sempre lumino-sa della fedeltà e della preghiera e con gesti di conversione, che rendano il nostro vivere quo-tidiano “un cammino che ci conduce al cielo”: ecco il “testamento” che ci hanno lasciato questi due grandi santi contemporanei, cioè la certezza che “un’anima che s’eleva, eleva il mondo intero”.

p. Luís MirandaVice-rettore del pontificio

collegio portoghese di roma

ORARIO DELLE VISITE:Da martedì al venerdì 10.00 h - 12.00 h15.00 h - 18.00 h

Sabato, Domenica e festivi 15.00 h às 18.00 h

Chiuso il lunedì.Dal 1 novembre al 1 aprile l’orario di apertura pomeridiana sarà 14.00 h -17.00 h

Prenotazioni di gruppo:Telef. 239 781 [email protected]

MEMORIALE DI SUOR LUCIA Il Carmelo di Santa Teresa in Coimbra ha allestito una mostra (“Memoriale”)

in cui sono esposti molti oggetti e documenti personali di Suor Lucia con l’intentodi farla conoscere meglio. L’esposizione illustra l’itinerario soprattutto carmelitanodella Veggente di Fatima che, da questo luogo, ha elevato al cielo tante preghiere

e compiuto numerosi sacrifici per l’intera umanità e si è fatta instancabile promotricedel Messaggio di Fatima e della devozione al Cuore Immacolato di Maria.

GRA

zie

ho un figlio che è da mesi senza lavoro e da qualche gior-no anche mia nuora è rimasta senza lavoro. ero molto preoccupata per la situazione, ma la fede non mi è mai

venuta meno. Una notte volevo leggere qualcosa che mi cal-masse e le mie mani mi hanno portato a prendere dallo scaffale il libro delle memorie di Suor Lucia. Nella copertina ho visto la sua fotografia, ho stretto tra le mani il libro ed ho chiesto a Suor Lucia che intercedesse presso il Cuore Immacolato di maria perché concedesse la grazia di trovar lavoro. Il giorno seguente mio figlio riceve una telefonata per un’intervista, mi disse poi, che era stato accettato e che cominciava a lavorare. Sono certa che Suor Lucia mi ha concesso la grazia, per questo ringrazio e chiedo che sia pubblicta.

Maria da cruz sequeira | portugal

voglio ringraziare molto per una grazia ricevuta per in-tercessione di Suor Lucia. Tutti i giorni recitavo la pre-ghiera per la sua beatificazione, chiedendo la grazia che

andasse bene l’operazione che mia figlia doveva fare al fegato, visto che aveva un tumore e i medici avevano paura che, se fosse maligno, si trattasse di un carcinoma. Anche se l’operazione era un rischio abbiamo avuto fiducia in Dio e nell’intercessione di Suor Lucia. L’operazione è andata bene, e esaminato il tumo-re, alla fine, era benigno. Ringrazio molto l’intercessione di Suor Lucia per mia figlia, che sta ricuprando lentamente, ma bene. Che Suor Lucia interceda sempre per tutti noi. Invio un’offerta simbolica.

Maria da conceição Mateus | castelo Branco

Sono sposata da 9 anni senza poter aver figli. ho fatto vari trattamenti medici, ma tutti senza alcun risultato. Finché a marzo, ho avuto tra le mani un’immaginetta con la pre-

ghiera per la beatificazione di Suor Lucia, l’ho guardata e l’ho messa sul comodino, iniziando a pregarla. ho deciso nel frat-tempo di fare un nuovo trattamento, ma, sia io che mio marito ci stavamo conformando all’idea di non poter aver figli. Passa-ti cinque mesi mi hanno confermato che ero in attesa di una bambina e che sarebbe nata nel mese di marzo, esattamente un anno dopo aver ricevuto l’immaginetta di Suor Lucia. ho avuto la mia figlia con cesariana e i medici mi hanno detto che la placenta aveva la forma di un cuore ed il cordone ombelicale era inserito in modo anormale nel centro del cuore, il chè potre-bbe aver provocato una grande perdita di sangue ed altre con-seguenze tanto per me come per la mia piccola, nel caso non

si fosse staccata naturalmente. ho detto a mio marito che mi pareva Suor Lucia si chiamasse del Cuore Immacolato, e se così fosse, la bambina si chiamerebbe Sofia Lu-cia. Oggi ha 6 mesi ed è in buona salute, grazie a Suor Lucia alla Quale saremo eter-namente grati.

alejandra Mariela | argentina

mia cognata ha contratto una pan-creatite ed è stata molto male. Io avevo un’immaginetta con la

preghiera a Suor Lucia ed ho incominiciato a pregare per lei, affidando il caso a Suor Lucia. D’improvviso mia cognata ha inizia-to a migliorare causando grande sorpresa da parte di tutti, medici e parenti. Siamo rimasti molto contenti per il suo recupe-ro, per questo scrivo per ringraziare della grazia ricevuta. Il mio desiderio è che Suor Lucia sia beatificata al più presto. Grazie.

Maria Marta Jaqueta | Brasil

ho dovuto essere operata ad un seno, era rimasto fissato che un analista doveva rimanere nel blocco ope-

ratorio ma non è venuto. Nel frattempo il chirurgo ha deciso di togliere il tumore e una parte del seno, chiudendo senza las-ciare drenaggio, e, secondo lui, avrei dovu-to ritornare due settimane dopo al blocco. Il risultato fu che avevo un carcinoma lo-calizzato e che le parti ritirate non pre-sentavano alterazioni. Fu deciso che non sarei tornata al blocco, ma che dovevo fare trattamento. Siccome sono rimasta senza drenaggio, ha iniziato il mio “calvário” di complicazioni. Per sette volte mi hanno es-tratto liquido dal petto, e sempre si forma-va liquido. ho iniziato a fare radio terapia e quando mi mancavano due sessioni ho dovuto sospendere perché ero intossicata, avevo il seno bruciato con grandi ferite e

infetto. Siccome nemmeno potevo pren-dere medicine per via orale, mi sono ritro-vata con il corpo molto ferito e con grandi sofferenze. mi sentivo peggio di prima che mi estraessero il tumore e con un nodulo di 4,5 cm nel petto. ho fatto vari esami e sempre rimanevo spaventata da quello che i medici mi dicevano, parlavano, tra l’altro, di una nuova operazione. Il chirurgo mi ha prenotato una nuova consulta per il 13 fe-bbraio. mi sono ricordata, subito, che era il giorno in cui era morta Suor Lucia. Angos-ciata come ero, ho preso una sua fotografia che ho in camera mia, ho chiesto con fede e fiducia che mi togliesse il male dal seno e che mi aiutasse a sopportare tutto con for-za e energia. ho sentito che ero ascoltata e non mi sono ingannata. Due giorni dopo, facendo il bagno e facendo un movimento mi sono accorta che il seno presentava una “fossetta” nel posto del nodulo. Impossibile descrivere quello che ho provato, ma im-mediatamente mi sono sentita invasa da un grande senso di gratitudine a Suor Lucia. mi sentivo anche fisicamente riprendere ed anche i dolori stavano scomparendo. Il 13 febbraio, come combinato, sono andata dal medico portando la rissonanza magne-tica che avevo fatto. Il medico ha detto che il risoultato non animava. ho detto della re-cente scomparsa del nodulo e lui è rimasto meravigliato, ha voluto vedere e mi ha fat-to fare una nuova biopsia. Il risultato non poteva essere migliore, accusava assenza di cellule neoplastiche e la riduzione della dimensione del nodulo. Il medico meravi-gliato non si dava risposta per quello che era succeso, ma io sapevo che era stato per intercessione di Suor Lucia. Comunico il fatto sperando che possa servire al Pro-cesso di Beatificazione di Suor Lucia, alla quele sono molto grata.

Maria Joaquina roda | portugal

IL vOLOveRSOLA LUce Alcuni minuti dopo le 15h sono ritornata al Carmelo. È venuta ad accogliermi la Madre e subito il mio cuore ha capito che veniva a prepararmi per quanto era successo inaspetta-tamente. Con aria serena e commossa, mi ha detto: Signora Drª, non so, ma pare che non sia necessario altra flebo… Suor Lucia, dopo che la Drª è andata via si è addormentata… e pare che non si voglia svegliare!... Non reagisce, non risponde ai nostri stimoli!... La Drª vedrà, ma se pensa che non stiamo pregiudicandola, for-se era meglio risparmiarle altre sofferenze di una nuova flebo”.Con il cuore afflitto e aspettando il peggio, tutte e due abbiamo attraversato il chiostro e siamo arrivate alla sua cella dove si incontrava in un profondo sonno. Emozionata ho fatto l’adeguato esame clinico ed ho constatato che era entrata in coma, non reagendo agli stimo-li nemmeno a quelli dolorosi. Il suo respiro era irregolare, cosi come i battiti del cuore, indicando il cedere cardio respiratorio... e il conseguente avvicinarsi del fine della sua vita terrena, nonostante l’aiuto dell’ossigeno respi-razione sempre presente. Come avevo combi-nato con la mia infermiera, ella giunse poco dopo, per fare terapia indovenosa, ma date le circostanze, abbiamo optato per aspettare l’evolversi degli avvenimenti e risparmiarla in quel momento di nuovi procedimenti invasivi che si rivelavano inefficaci.Siamo rimaste in preghiera e verso le 17h, è arrivato il Vescovo di Coimbra, D. Albino Cle-to. Egli, il mattino, aveva promesso alla Madre che sarebbe ritornato verso sera a far visita a Suor Lucia. Entrando nella cella verificò la si-tuazione e mi chiese quali le previsioni di que-

lla realtà che il mattino pareva ancora tanto lontana. La commozione di tutte era notoria e davanti alla nostra conversazione, il Vescovo ha dato inizio alle preghiere per i moribondi. tutte le sorelle della Comunità entrarono ne-lla cella e con occhi bagnati di lagrime si sono sistemate attorno al letto dove Suor Lucia sta-va vivendo la sua grande offerta. A destra in ginocchio la Madre e l’infermiera, a sinistra, il Vescovo ed io. Siamo rimasti tutti in preghiera unendoci alle preghiere che D. Albino eleva-va al Cielo, in un misto di supplica e di lode per il dono della vita della nostra cara Suora. Così in un’atmosfera di strana serenità, dove i sentimenti non si possono definire con rigore, una sublime leggerezza sorvolava inspiegabile, misto di tristezza e di gioia, stranamente radi-cata nei nostri cuori inquieti.Dopo alcuni minuti in questa preghiera, nuo-vamente il Vescovo mi ha chiesto sullo stato clinico della Suora che rimaneva inalterato:- La Dottoressa prevede che questo stato clini-co possa prolungarsi per molto tempo? Con la commozione inevitabile e la preoc-cupazione del rigore inerente alla mia profes-sione, che tenta rispondere alle legittime do-mande e prevede i fatti che più inquietano, ma

sempre cosciente che la vita non sta nelle mani degli Uomini, ho affermato:- A questa domanda, appena posso rispondere che solo Dio può sapere quanto tempo ancora riserva alla nostra Sorella di restare nella sua dimora umana… I criteri clinici indicano la gravità del suo stato, ma è imprevedibile quan-to tempo ancora potrà rimanere cósì … A Dio niente è impossibile... Il Signor Vescovo sa me-glio di me!Egli, rispondendo, affermò:- Concludo le preghiere e che sia fatta la vo-lontà di Dio!In quel momento ha ripreso la recita delle pre-ghiere e delle giaculatorie di prima.Quello che è successo in seguito è stato im-prevedibile e meraviglioso. D’improvviso Suor Lucia si sveglia e apre gli occhi. Con un’espressione, misto di meraviglia, sorpresa e alegria, ci avvolge tutti con il suo sguardo parendo che ci volesse abbracciare tutti guar-dando ciascuno in un gesto di dolcezza e di gratitudine. Da sinistra a destra percorre tutta l’assemblea di amici che l’accompagnano in questa comunione di offerta della sua vita che arrivava ora al suo epilogo. È stato allora che in un ultimo gesto, ha fissato il suo sguardo in quello della Madre Superiora, compagna fede-le di tutti questi momenti di suprema offerta. Inclinandosi dolcemente su di lei, la Madre ha collocato il Crocifisso davanti al suo volto,

mostrandole Colui che era stato l’Amato di tutta la sua vita.In quel momento, la Suora, con gli occhi pieni di gioia, in una espressione di timore, li ha fis-sati in quel crocifisso esprimendo sul suo volto la contemplazione in cui si trovava. Avvolta in una dolce serenità, ha chiuso i suoi occhi su questo mondo, cullata dalla melodia dei canti e preghiere che tutti intonavamo.Nella calda presenza e nell’amore fraterno di tutte le Suore della Comunità, sue compagne e testimoni della sua totale offerta al “Si” che ella aveva detto, molti anni prima, alla bella Signo-ra più splendente del Sole, si è congedata da questo mondo, donando la sua vita nella rigo-rosa fedeltà alla richiesta che la “Dolce Madre” le aveva fatto quando ha portato “il messaggio del Cielo”, perché molte anime si salvassero.Con gli occhi pieni di lagrime ho confermato l’obito.Con il mio stereoscopio, che tante volte mi ha permesso di ascoltare i battiti di quel cuore che palpitava nel suo petto ed il suono del suo respirare, che confermavano il soffio che riem-piva di vita quell’essere tanto fragile e delicato, non riuscivo ora se non ad ascoltare il silenzio della sua assenza, che ci confermava che Suor Lucia era volata verso la Luce e riposava ora tra le “braccia di Dio”.

Dr.ª Branca paúl

Ringraziamo coloro che desiderano collaborare nelle spese per la Causa di Beatificazione

della Serva di Dio Suor Lucia, potranno inviare offerte al:carmelo de santa Teresa, rua de santa Teresa, nº 16

3000-359 coimbra - portugaleSPÍRITO SANTO

Nº da conta: 0007 6839 2485N.i.B. 0007 0000 00768392485 23

iBaN PT50 0007 0000 0076 8392 4852 3sWifT/Bic: BeSCPTPL

Ringraziamo per tutte le offerte che ci vengono inviate a sostegno della Causa di Beatificazione

della Serva di Dio Suor Lucia.

BIOGRAFIALucia Rosa dos Santos nacque ad Aljustrel, parrocchia di Fatima, il 28 marzo 1907.Insieme ai due cugini, i Beati Francesco e Giacinta Marto, ricevette per tre volte la vi-sita di un Angelo (1916) e per sei volte la vi-sita della Madonna (1917) che domandò loro preghiera e penitenza in riparazione e per la conversione dei peccatori.La sua missione particolare fu quella di di-vulgare la devozione al Cuore Immacolato di Maria come cuore del messaggio di Fatima.

Entrò nella Congregazione di Santa Dorotea, in Spagna, dove avvennero le apparizioni di tuy e Pontevedra, le apparizioni della Santissima tri-nità, della Madonna e di Gesù Bambino.Desiderando una vita di più intenso racco-glimento per rispondere al messaggio che la Signora le aveva affidato, entrò nel Carmelo di Coimbra nel 1948 dove si dedicò più pro-fondamente alla preghiera e al sacrificio. La Madonna venne a prenderla il 13 febbraio del 2005 e il suo corpo riposa na Basílica do Ro-sário de Fátimad al 19 febbraio 2006.

Proprietà: postulazione della causa di Beatificazione di suor LuciaCarmelo di Santa Teresa | Coimbra | PortugalSite www.lucia.pte-mail [email protected] TeRRA DAS IDeIAS

preghiera PeR ChIeDeRe

LA BeATIFICAzIONeDI SUOR LUCIA

Santissima trinità, Padre, Figlioe Spirito Santo, ti adoro profondamente

e ti ringrazio per le apparizioni della Santissima Vergine Maria a Fatima per

manifestare al mondo le ricchezze del suo Cuore Immacolato. Per i meriti infiniti del

Sacratissimo Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria, ti chiedo, se fosse

per la tua maggior gloria e per il bene delle nostre anime, di glorificare Suor Lucia, la

pastorella di Fatima, concedendoci per sua intercessione la grazia che ti chiediamo.

Amen.Padre Nostro. Ave Maria. Gloria

Con approvazione eclesiástica

Si prega di comunicare le grazie ricevute per sua intercessione

a Carmelo de Coimbra - Portugal