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Gentili Soci
Il bilancio sociale è diventato ormai una parte integrante nell’identità della nostra Cooperativa. Questo significa che esiste un insieme di procedure, di responsabilità e di momenti di lavoro, legati alla stesura del bilancio sociale. Ogni anno cerchiamo di introdurre nuovi aggiustamenti che sono frutto delle vostre osservazioni e della valutazione interna fatta dal gruppo di lavoro. Attraverso la stesura del bilancio sociale, la Cooperativa si prefigge i seguenti obbiettivi: Valutare la coerenza delle proprie attività con la propria mission Migliorare la trasparenza e la capacità di dare conto ai propri soci Migliorare la partecipazione alla vita associativa Costruire un rapporto di fiducia Favorire il dialogo e lo scambio per il rafforzamento dei rapporti di collaborazione. L’appoggio di quanti collaborano con noi è perciò stimolo e risorsa nello svolgimento delle attività quotidiane ma anche una grande opportunità per cercare di migliorare la qualità di quello che facciamo. Una verifica del nostro lavoro è anche una valutazione costante, particolarmente utile in un mondo che cambia velocemente ed in cui è indispensabile riflettere di più, sperimentare ed essere innovativi, interrogandoci costantemente sul senso del nostro operato, sugli obbiettivi, sui cambiamenti che vogliamo realizzare. Siamo però convinti che tanto più saremo in grado di metterci in gioco con consapevolezza, tanto più riusciremo in modo serio, professionale, appassionato, trasparente ed efficace, ad orientare le nostre azioni ed a raggiungere gli obbiettivi prefissati. La Cooperativa nel novembre 2012 ha modificato lo statuto in Cooperativa di servizi e non più Cooperativa di lavoro. Questa modifica ha permesso ai familiari dei malati che frequentano il centro di associarsi per dare maggior forza al nostro operato. A tutti i nuovi soci porgo il mio personale benvenuto ed un invito a collaborare per crescere e migliorarci. Grazie per la vostra collaborazione La Presidente Sala Patrizia
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Sede legale via Molise, 13 20900 MONZA Sedi operative via Molise, 13 20900 Monza Telef. 039-‐2103458 fax. 039-‐2146378 [email protected] via Gallarana, 48 20900 Monza telef. 039-‐2028820 fax. 039-‐2230718 [email protected] P.I. C.F. 0254945000962 Albo nazionale Cooperative A 110254 sezione Coop. Sociali Albo regionale sezione A fg. 273 n. 546 REA 1611143
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Con senso di gratitudine ho scritto la poesia Suggeritami dal profondo recesso dell’anima mia Per manifestare con commovente sincerità Immensa gratitudine per la vostra divina bontà Ogni gesto viene compiuto con sincerità dal cuore Intessuto da compiacente generosità ed amore Sempre pronti a dare una mano con avvedutezza Stupefacentemente accompagnato da sublime tenerezza L’affabilità e il senso morale del dovere Chi ne riceve rimane commosso dal piacere Sentendosi nel profondo dell’intimo rianimato Da questo squisito e confortante aiuto inaspettato I Vostri sorrisi sono efficaci stimoli d’incoraggiamento Mitigano d’incanto il nauseante senso di sgomento Aprono il dialogante invito alla dignità Facendoci ritrovare la smarrita personalità Questa eccelsa opera d’esemplare valore Guida gli animi sofferenti al recupero innovatore La ricchezza dei vostri sentimenti schietta e leale C’impone a noi parenti l’oneroso impegno d’elogiare E’ un encomio al merito per la vostra professionalità Un infinito ringraziamento alla commovente prodigalità Iddio illumina la serena opera di svolgimento Con la Sua benedizione al confortevole portento Ettorino
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Caro Ettorino, cari familiari Attualmente la cooperativa si occupa giornalmente di 75 ammalati e siamo noi che dobbiamo ringraziare tutti voi per la fiducia che ci accordate portandoci i vostri cari da accudire. Quando nel 2000 la Cooperativa ha iniziato la gestione del primo centro diurno non immaginava di averne dopo pochi anni, un secondo da gestire: per questa opportunità dobbiamo ringraziare l’Associazione Alzheimer Monza e Brianza. Dal 2000 ad oggi molte cose sono cambiate, il mondo scientifico ha modificato in modo significativo gli interventi sui malati di Alzheimer: la malattia non si può evitare o guarire ma ci si può prendere cura del malato con interventi non farmacologici che aiutano sia il malato che voi cari caregiver. Questo è quello che i nostri operatori fanno nei due centri diurni: accolgono, stimolano, coccolano, aiutano e questo è quello che continueremo a fare nel proseguo, migliorando se possibile, il nostro impegno. L’esperienza che in questi anni abbiamo maturato ha generato in noi la convinzione che il malato di Alzheimer a tutti gli stadi della malattia, continui ad avere senso critico, capacità relazionali ed emozionali e che abbia il diritto di godere una vita dignitosa e di qualità. Come consiglieri della Cooperativa sociale Nuovo Solco non verremo certo meno a questi imprescindibili precetti che sono alla base del nostro statuto. Grazie ancora a tutti voi I componenti del Consiglio d’Amministrazione
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La stesura di questo documento fa riferimento alla delibera regionale n.5536 del 10 ottobre 2007, con particolare riferimento all’art.5 che ha reso tale documento obbligatorio per le cooperative sociali lombarde regolarmente iscritte all’albo per il mantenimento dello stato di “cooperativa” . Il Bilancio Sociale è stato redatto come nelle precedenti edizioni, per soddisfare le diverse esigenze informative in merito alla valenza sociale e ambientale, oltre che economica, della cooperativa Sociale Nuovo Solco ONLUS. Questa forma di rendicontazione integra l’informativa di bilancio della Cooperativa stessa. I dati forniti di natura economica, finanziaria e patrimoniale sono coerenti con quelli forniti in sede di bilancio di esercizio. Per offrire una valutazione delle ricadute indirette delle attività della Cooperativa sugli stakeholder. Come di consueto, nella predisposizione del Bilancio Sociale sono stati rispettati i principi di rendicontazione previsti nella delibera regionale sopracitata. Attualmente il documento non è sottoposto alla valutazione di un ente esterno ma viene controllato dai componenti del C.D.A. dallo studio che si occupa per la Cooperativa della parte amministrativa e dal Revisore dei Conti designato dall’assemblea dei soci della cooperativa.
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Nel 1992 nasce per volontà di un gruppo di familiari di ammalati di Alzheimer l’Associazione Alzheimer Monza e Brianza. Sempre per volontà dei soci dell’Associazione e per la mission statutaria della stessa, dove il malato di Alzheimer viene collocato al centro dell’attenzione e della cura, dopo anni di forte impegno e sensibilizzazione su tutto il territorio della provincia di Monza e della Brianza sulle problematiche assistenziali, finalmente viene realizzato a cura dell’Associazione Alzheimer Monza e Brianza, il primo centro diurno per malati di Alzheimer in Monza. Nel gennaio 2000 nasce, per volere del’Associazione Alzheimer e dei suoi soci, la cooperativa Sociale Nuovo Solco Onlus, per la gestione del centro diurno. L’Associazione è un socio fondatore della cooperativa e parte attiva nelle varie attività di sponsorizzazione. Successivamente nel 2007 l’Associazione ha inaugurato, sempre in Monza, un secondo centro diurno per malati di Alzheimer ed ha affidato anche questo alla gestione della Cooperativa. In questi anni alla nostra Cooperativa è stata riconosciuta la capacità di offrire servizi innovativi in grado di rispondere alle esigenze dell’utenza, di offrire servizi socio assistenziali con elevato standard a costi competitivi, di essere un valido interlocutore presso le istituzioni sulle problematiche legate alla malattia di Alzheimer. I professionisti che operano all’interno della cooperativa sono spesso chiamati a tenere corsi di formazione per personale ausiliario, volontario, familiari ecc. I centri diurni sono sede di tirocini per diverse scuole ad indirizzo tecnico e professionale; sono inoltre sede di tirocini per studenti universitari che si stanno laureando in Psicologia o in Scienze dell’Educazione. Gli studenti universitari afferiscono all’Università Bicocca o alla Cattolica di Milano.
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Offrire servizi ad elevato valore aggiunto, soddisfare le esigenze dei nostri ospiti e dei lori familiari è la missione che la Cooperativa Sociale Nuovo Solco vuole perseguire. Per questo importante scopo la Cooperativa ha definito dei codici di condotta generale che i dipendenti hanno condiviso e sottoscritto: CODICE ETICO dove sono enunciati i principi di : Onestà’ Trasparenza Integrità morale Imparzialità Affidabilità Rispetto reciproco Responsabilità Correttezza Lealtà Questi principi sono di fondamentale importanza per ogni lavoratore che è tenuto a conoscere e rispettare i contenuti. ORGANIGRAMMA E FUNZIONIGRAMMA Indicazioni sulla gerarchia, sulle responsabilità, sulle competenze e sui compiti di ogni figura professionale che opera all’interno dei centri diurni. LINEE GUIDA E PROTOCOLLI Indicazioni generali e dettagliate per ogni singola azione ( vestirsi, mangiare, bere, bagno ecc. ) che l’operatore intraprende con il nostro ospite indipendentemente dal grado di compromissione dello stesso.
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Per mantenere l’eccellenza nel servizio rivolto agli ospiti che giornalmente frequentano i nostri centri diurni, la cooperativa con un grosso impegno finanziario fin da subito ha deciso di non attenersi ai requisiti minimi assistenziali deliberati dalla Regione Lombardia ma di fornire uno standard di personale qualificato superiore alla delibera come da tabella sottostante.
QUALIFICA D.G.R. CENTRO RESPONSABILE 1 1 MEDICO GERIATRA 6 h/sett 15/20 h sett. PSICOLOGO 25 h/ sett. FISIOTERAPISTA 17 h/sett 27,50 h/ sett. INFERMIERE 17 h/sett 30 h/ sett. EDUCATORI 14 h/sett 2x 35 h/sett = 70 h/sett ASA – OSS 84 h/sett 4x38 h/sett = 152 h/sett E’ grazie all’elevato standard di personale in forza per ogni centro diurno, che la nostra cooperativa può permettersi di sviluppare progetti innovativi sempre rivolti al benessere degli ospiti. Nel 2013 sono stati inseriti i seguenti progetti: ATTIVITA’ SIGNIFICATIVE PERSONALI ideato da Claudia Pattarini e Manuela Farinelli inserite nel manuale del Dott, Piero Vigorelli sull’Approccio Capacitante.
Con l’avanzare dell’età e con il pensionamento vengono meno i molti ruoli che ciascuno ha ricoperto nella vita adulta. Le istituzioni ritengono che sia doveroso provvedere a tutti i bisogni dell’anziano, purtroppo senza chiede l’intervento e neppure il parere del diretto interessato. L’errore più comune è che si considera l’anziano non autosufficiente, soprattutto se con demenza, non è per niente in grado di provvedere a se stesso e che quindi gli operatori devono sostituirsi a lui in tutto e per tutto. Con il progetto si vuole riconoscere all’anziano le sue competenze, quando si esprimono e come di esprimono. Tutta l’equipe si è attivata per osservare ogni singolo ospite, le sue manifestazioni, i suoi desideri, le attività soddisfacenti e meno soddisfacenti. Dopo diversi incontri si è stilato per ogni ospite un ventaglio di attività che possono essere da lui scelte e svolte durante la giornata. L’obbiettivo primario dell’attività è il benessere dell’ospite; secondariamente è auspicabile che l’attività sia utili per il vivere comune. Le attività vengono monitorate nel tempo: in base
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all’esito della verifica si valuta se mantenerle e cambiarle sempre tenendo conto che è l’operatore ad adeguarsi al cambiamento e non l’ospite.
TERAPIA DELLA BAMBOLA ( Dott. IVO CILESI )
La terapia della bambola è una terapia non farmacologica per la gestione dei disturbi comportamentali, dove la bambola rappresenta un oggetto simbolico quale strumento nella relazione di aiuto. Sperimentata in più paesi la bambola può aiutare a ridurre alcuni disturbi del comportamento. Attraverso l’accudimento e il maternage della bambola terapeutica la persona attiva relazioni tattili e affettive.
La terapia con la bambola sembra quindi poter garantire:
diminuzione oggettiva dei disturbi comportamentali; riduzione della terapia farmacologica; miglioramento della qualità della vita.
La terapia è risultata molto utile quando la persona comincia a staccarsi dalla realtà, ( dalla nostra realtà) per vivere una sua realtà quotidiana che noi operatori dobbiamo accettare e accompagnare con un corrette approccio relazionale. Il centro si è dotato di 6 bambole, che vengono somministrate come Terapia “ al bisogno” oppure ad orari precisi. La maggior parte degli ospiti, in modo del tutto autonomo, si è inserita nel progetto, aiutandosi gli uni con gli altri, relazionandosi senza bisogno di supervisione. Si è notato un miglioramento nelle persone che solitamente manifestavano disturbi comportamentali, riducendo effettivamente l’agitazione, l’ansia, l’aggressività. Si è visto anche che con la bambola sono stati attivati stimolazioni sull’attenzione e sul linguaggio. Nel progetto si sono “inseriti” sia donne che uomini che hanno dimostrato pari capacità di accudimento. Alcuni ospiti, inizialmente non inseriti nel progetto, si sono autonomamente inseriti “accudendo una bambola” ed avendone notevoli benefici.
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RIFLESSOLOGIA MANI – PIEDI
Sono stati somministrati massaggi di riflessologia plantare e delle mani, ad alcuni pazienti con Morbo di Alzheimer in una casa di cura americana ( Philadelphia ). Una valutazione sistematica, su un piccolo campione di pazienti, ha dimostrato una riduzione significativa nelle manifestazioni neuropsichiatriche, aprendo nuove prospettive per i non-‐farmaci nella cura delle persone anziane non autonome.
Con questo studio i centri diurni “Cascina San Paolo e Via Molise” hanno voluto verificare se, con trattamenti specifici, sulle mani e sui piedi degli ospiti si riscontravano miglioramenti nelle seguenti aree:
Equilibrio e coordinazione motoria; autonomia nelle attività della vita quotidiana; controllo dell’ansia e della depressione; percezione del dolore; percezione del proprio corpo.
Gli ospiti sono stati suddivisi in due gruppi e trattati alternativamente per 5 settimane.
Alla fine dello studio si è riscontrato un miglioramento nell’andatura, una riduzione del dolore, il numero delle aree delle mani e dei piedi doloranti vengono ridotte in modo notevole, migliora la percezione dello schema corporeo delle mani e dei piedi diminuiscono le allucinazioni, l’ansia, l’apatia, il wondering, migliora l’equilibrio. Scorporando i risultati ottenuti per diagnosi emerge quanto segue :
solo nel gruppo Alzheimer si riscontra un miglioramento significativo nella scala NPI L’ansia migliora per coloro che non hanno diagnosi di Alzheimer, il Wondering si riduce molto per le persone con patologia di demenza tipo Alzheimer.
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MANTENIMENTO DELLE ATTIVITA’ FUNZIONALI
Spesso, in modo errato, si pensa che una persona affetta da demenza, non sia più in grado di manifestare le sue necessità fisiologiche e l’operatore, a fin di bene, si sostituisce all’ospite portandolo in bagno a orari ben precisi. Questa procedura, di fatto, impedisce al paziente di mantenere e di riconoscere gli stimoli che gli arrivano dalla vescica o dallo sfintere.
I nostri centri diurni hanno messo in atto un progetto, per molti versi innovativo, per prevenire, se possibile, l’incontinenza o i piccoli “inconvenienti “, lasciando agli ospiti la possibilità di esprimere verbalmente o attraverso personali comportamenti ( avvisi ) le proprie necessità.
Pertanto, per l’espletamento delle necessità fisiologiche dell’ospite , ogni operatore fa riferimento a quanto emerso nelle varie riunioni preparatorie, al risultato dell’indagine conclusa con l’ausilio dei familiari, al suo senso critico di osservazione ed alla sua professionalità, così da mantenere il più a lungo possibile l’autosufficienza dell’ospite.
L’ospite non è più portato ad orari ma a richiesta, per gli ospiti che non hanno la possibilità o non sanno dare segnali “leggibili” l’operatori fa uso della sua competenza per anticiparne i bisogni.
Il progetto, innovativo per molti aspetti, sta dando risultati positivi: gli ospiti hanno ricominciato a riappropriarsi dei propri bisogni e degli stimoli che il corpo manda.
Difficilmente nella tabella della diuresi viene segnato che i bisogni sono stati espletati nel pannolone oppure che ci sia un rifiuto nell’essere accompagnati in bagno.
Gli “incidenti” spesso succedono perché il familiare non fornisce le debite informazioni ( purghe, clisteri ecc. )
Ai centri vengono inoltre praticati massaggi evacuativi per prevenire la stipsi.
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Approvata dalle Assemblee Generali di Alzheimer's Disease
International, Alzheimer Europe e Alzheimer Italia
• diritto del malato ad un rispetto e ad una dignità pari a quella di ogni altro cittadino;
• diritto del malato ad essere informato, nelle fasi precoci della malattia, e dei congiunti o rappresentanti legali in qualsiasi fase della stessa, per quanto possibile, sulla sua malattia e sulla sua prevedibile evoluzione;
• diritto del malato (o del rappresentante legale) a partecipare, per quanto possibile, alle decisioni riguardanti il tipo di cura e di assistenza presente e futura;
• diritto del malato ad accedere ad ogni servizio sanitario e/o assistenziale al pari di ogni altro cittadino: questo diritto implica che attenzioni particolari siano rivolte affinchè i malati con AD possano realmente accedere a certi servizi da cui la loro mancanza di autonomia tende ad allontanarli;
• diritto del malato di disporre di servizi specializzati, che affrontino specificamente i problemi della demenza;
• diritto del malato e di chi si prende cura di lui di scegliere fra le diverse opzioni di cura/assistenza che si prospettano;
• diritto del malato, considerata la sua vulnerabilità, ad una speciale tutela e garanzia contro gli abusi fisici e patrimoniali;
• diritto del malato, in assenza di rappresentanti legali, o nel caso in cui i potenziali rappresentanti legali rifiutassero la tutela, di avere per legge un tutore ufficiale scelto dal tribunale.
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Introduzione Gli anziani rappresentano un patrimonio per la società, non solo perché in loro si identifica la memoria culturale di una popolazione, ma anche perché sempre più costituiscono una risorsa umana attiva, un contributo di energie e di esperienze del quale la società può valersi.
Questo nuovo ruolo emerge dalla ricerca clinica e sociale che rende ragione della constatazione di un numero sempre maggiore di persone di persone di età anagrafica avanzata ed in buone condizioni psico-‐fisiche.
Tuttavia esistono delle condizioni nelle quali l’anziano è ancora una persona fragile, sia fisicamente che psichicamente, per cui la tutela della sua dignità necessità di maggiore attenzione nell’osservanza dei diritti della persona, sanciti per la generalità dei cittadini.
La valorizzazione del ruolo dei più anziani e della loro cultura si fonda sull’educazione della popolazione al riconoscimento ed al rispetto dei loro diritti, oltre che sull’adempimento puntuale di una serie di doveri da parte della società. Di questi, il primo è la realizzazione di politiche che garantiscano ad un anziano di continuare ad essere parte attiva della nostra società, ossia che favoriscano la sua condivisione della vita sociale, civile e culturale della comunità.
Richiamiamo qui alcuni dei principi fondamentali dell’ordinamento giuridico italiano:
- il principio di “giustizia sociale”, enunciato nell’articolo 3 della Costituzione; - il principio di “solidarietà”, enunciato nell’articolo 2 della Costituzione; - il principio di “salute”, enunciato nell’articolo 32 della Costituzione. -
La persona anziana al centro di diritti e di doveri Non vi è dunque contraddizione tra asserire che la persona gode, per tutto l’arco della sua vita, di tutti i diritti riconosciuti ai cittadini dal nostro ordinamento giuridico ed adottare una carta dei diritti specifica per i più anziani: essa deve favorire l’azione di educazione al riconoscimento ed al rispetto di tali diritti insieme con lo sviluppo delle politiche sociali, così come si è auspicato nell’introduzione.
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La persona ha il diritto La società e le Istituzioni hanno il dovere
di sviluppare e di conservare la propria individualità e libertà.
di rispettare l’individualità di ogni persona anziana, riconoscendone i bisogni e realizzando gli interventi ad essi adeguati, con riferimento a tutti i parametri della sua qualità di vita e non in funzione esclusivamente della sua età anagrafica.
di conservare e veder rispettate, in osservanza dei principi costituzionali, le proprie credenze, opinioni e sentimenti.
di rispettare opinioni, credenze e sentimenti delle persone anziane, anche quando essi dovessero apparire anacronistici o in contrasto con la cultura dominante, impegnandosi a coglierne il significato nel corso della storia della popolazione.
di conservare le proprie modalità di condotta sociale, se non lesive dei diritti altrui, anche quando esse dovessero apparire in contrasto con i comportamenti dominanti nel suo ambiente di appartenenza.
di rispettare le modalità di condotta della persona anziana, compatibili con le regole della convivenza sociale, evitando di correggerle e di deriderle, senza per questo venir meno all’obbligo di aiuto per la sua miglior integrazione nella vita della comunità.
di conservare la libertà di scegliere dove vivere. di rispettare la libera scelta della persona anziana di continuare a vivere nel proprio domicilio, garantendo il sostegno necessario, nonché, in caso di assoluta impossibilità, le condizioni di accoglienza che permettano di conservare alcuni aspetti dell’ambiente di vita abbandonato.
di essere accudita e curata nell’ambiente che meglio garantisce il recupero della funzione lesa.
di accudire e curare l’anziano fin dove è possibile a domicilio, se questo è l’ambiente che meglio stimola il recupero o il mantenimento della funzione lesa, fornendo ogni prestazione sanitaria e sociale ritenuta praticabile ed opportuna. Resta comunque garantito all’anziano malato il diritto al ricovero in struttura ospedaliera o riabilitativa per tutto il periodo necessario.
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La Cooperativa Sociale Nuovo Solco è nata principalmente per dare assistenza ai malati di Alzheimer. Se l’Alzheimer fosse solo una malattia da gestire in laboratorio i familiari sarebbero ben lieti di lasciare fare agli altri. Purtroppo non è così che stanno le cose. La drammatica complessità di questa malattia rende indispensabile una reale collaborazione fra malati, medici, familiari ed operatori così da poter conoscere i bisogni dei malati. La complessità di questa malattia è immensa e spesso per comodità ci si nasconde dietro al non si può far nulla perché c’è nulla da fare. Tutti noi abbiamo il dovere di fare qualcosa perché il malato non è un’entità astratta ma una realtà, è presente, è vero, ma soprattutto è una persona. Il fatto che non esiste una cura per guarire l’Alzheimer non giustifica la mancanza di attenzione che viene costantemente riservata alle persone colpite da questa patologia. Uno dei nostri obbiettivi che portiamo avanti fin dalla nostra nascita e che fatichiamo a far capire al mondo scientifico e non , è l’attenzione verso la qualità della vita del malato. Purtroppo nella pratica assistenziale la qualità della vita passa spesso in secondo piano per più di un motivo: costa troppo non si può misurare tanto il malato non capisce Il fatto è che se le esigenze del mondo scientifico, per quanto possibile possono ritenersi soddisfatte, lo stesso non accade per le esigenze pratiche che divengono urgenze per i malati e i caregiver. Se da un lato i familiari ritengono utili i vari congressi, dall’altro reclamano a gran voce l’attenzione per conoscere la praticità del quotidiano che l’assistenza del malato di Alzheimer comporta. Facendo nostre queste esigenze, la cooperativa con i suoi collaboratori, ogni giorno si mette a fianco dei familiari per alleggerire il carico assistenziale. Le testimonianze che riceviamo ci dicono molto del bisogno di aiuto dei familiari e dei malati, aiuto che noi cerchiamo di dare con tutta la professionalità possibile.
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Fatica, rabbia, frustrazione sono i sentimenti del familiare che vive con un malato di Alzheimer. Prendersi cura giorno dopo giorno nel modo migliore, non vedere nessun miglioramento, anzi! I nostri momenti lieti sono un piccolo aiuto che permettono al familiare di ottenere un certo benessere e una felicità “possibile” nonostante la malattia. I gruppi di auto aiuto che si tengono una volta al mese sono un momento di condivisione, il familiare non si sente più solo, sa che insieme al gruppo può trovare strategie e soluzioni ai molteplici problemi della gestione quotidiana. Giornate prevalentemente ludiche sono organizzate in collaborazione con l’Associazione Alzheimer Monza e Brianza: i pranzi domenicali dove partecipano i malati i familiari e i simpatizzanti; purtroppo per il grande impegno richiesto , la cooperativa e l’Associazione non sono in grado di organizzarli con la frequenza richiesta, La giornata mondiale Alzheimer è stata allietata da un lieto pomeriggio musicale con la banda di Villasanta diretta dal Maestro Zappa Carlo. Altri momenti ludici afferiscono alle festività religiose ( Pasqua e Natale ): dopo la S. Messa i familiari si ritrovano per uno scambio di auguri e fare un piccolo rinfresco uniti alle comunità parrocchiali . I centri partecipano inoltre all’annuale mostra dei presepi portando il lavoro fatto dai nostri ospiti.
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Pur avendo, ogni centro, un Responsabile, la cooperativa ha cercato di uniformare i servizi nei due centri così da non avere differenti unità d’offerta. Servizi offerti
• assistenza medica; • assistenza psicologica; • assistenza infermieristica; • attività di riabilitazione fisica • attività di riabilitazione cognitiva • attività di arte terapia • massaggi shiatsu • assistenza all’igiene e alla cura delle persona
Lista d’attesa Ogni centro diurno è dotato di una propria lista d’attesa gestita in ordine cronologico . L’ archiviazione della domanda è dovuta : -‐ per rinuncia da parte del familiare -‐ per aggravamento delle condizioni psico-‐fisiche modificate successivamente alla data della domanda -‐ per inserimento del malato in altre strutture -‐ irreperibilità dei familiari
Modalità di accoglimento I familiari posso inoltrare domanda di ammissione sia tramite invio telematico oppure direttamente a una delle due strutture. Ogni struttura è dotata di una propria lista d’attesa e le domande vengono evase tenendo conto in modo rigoroso della data della domanda. L’inserimento viene effettuato dopo una visita preliminare da parte del medico geriatra e dello psicologo che operano quotidianamente al centro; la visita serve a valutare le condizioni psico-‐fisiche dell’ ospite e la sua compatibilità con la struttura stessa. Una volta accertata l’idoneità si procede all’inserimento che avviene in modo graduale nel rispetto del malato. L’accompagnamento del familiare durante l’inserimento del malato al centro è la condizione fondamentale: condizione su cui la cooperativa non deroga; infatti un buon inserimento evita alla famiglia crisi di rifiuto che il malato mette quasi sempre in atto per la paura di essere abbandonato. L’inserimento varia da malato a malato e la cooperativa rispetta i tempi che sono necessari al malato. Causa delle dimissioni Le dimissioni avvengono per : -‐ rinuncia da parte dei familiari -‐ aggravamento delle condizioni fisiche e comportamentali che pregiudicano la permanenza ai centri - mancato pagamento delle rette
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Tipologia dei soci delle cooperative sociali
di tipo A
maschi femmine totale
n. % n. % n. %
volontari 0 0% 0 0% 0 0%
fruitori 32 35,5% 57 63,2% 89 98,7%
sovventori
altri 0 0% 0 0% 0 0%
totale persone 32 37,5% 57 63,2% 89 98,7%
persone giuridiche 1 1 1,3
Totale soci 40 100%
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assemblea soci
organo di controllo CDA
responsabili strumura
responsabili amministranvi
operatori
Presidente Vicepresidente
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ASSEMBLEA DEI SOCI
L’assemblea ordinaria dei soci si riunisce almeno una volta all’anno e approva:
-‐ il bilancio consuntivo e, se dovesse ritenerlo utile anche il bilancio preventivo, -‐ procede ogni tre anni alla nomina delle cariche sociali -‐ approva o modifica i regolamenti previsti dal presente statuto su proposta del C.D.A. - delibera sulla responsabilità degli amministratori -‐ delibera su tutti gli altri soggetti attinenti alla gestione sociale riservata alla sua competenza dallo statuto L’assemblea straordinaria dei soci delibera sulle modifiche dell’atto costitutivo, sulla proroga sullo scioglimento anticipato della cooperativa e la nomina e poteri dei liquidatori. L’assemblea deve avere luogo almeno una volta all’anno entro 120 giorni successivi alla chiusura dell’esercizio sociale ed eventualmente entro il mese di dicembre per il bilancio preventivo. L’assemblea si riunisce ogni volta che il C.D.A. lo creda necessario. Hanno diritto al voto nelle assemblee i soci che risultino iscritti nel libro soci da almeno novanta giorni.
RESPONSABILE STRUTTURA
MEDICO
INFERMIERA
ASA OSS
AUTISTA
FISIOTERAPISTA PSICOLOGA
EDUCATRICI
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Nell’esercizio 2013 si sono svolte le seguenti assemblee con i soci DATA ASSEMBLEA SOCI PRESENTI DELEGHE TOTALE SOCI 25/03/2013 15 3 18 29/04/2013 12 4 16
Nome
SALA PATRIZIA PRESIDENTE 24/01/2000 MONZABOCCOLIERI ALFONSINA VICEPRESIDENTE 24/01/2000 MONZABOCCOLIERI GIOVANNA CONSIGLIERE 24/01/2000 MONZACAZZANI GIANCARLA CONSIGLIERE 07/06/2000 MONZAORSI SILVIA CONSIGLIERE 24/01/2000 MONZA
Cognome Carica Socio dal Residente a
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Organo esecutivo cui l’Assemblea dei soci affida il compito del governo della Cooperativa. Secondo lo Statuto il Consiglio si compone da 3 a 9 consiglieri ed elegge al proprio interno il presidente, che ha la rappresentanza legale della struttura, ed il vice-‐presidente. Il Cda non percepisce alcuna indennità di carica, i consiglieri hanno un mandato triennale. Nel 2013 si sono svolte le seguenti convocazioni DATA RIUNIONE CONSIGLIERI PRESENTI 21/01/2013 5 03/02/2013 5 06/03/2013 5 21/05/2013 5 11/06/2013 5 11/07/2013 5 30/09/2013 5 12/11/2013 5
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REVISORE DEI CONTI Come previsto dalla Legge 231/2001 a partire dal 2013 anche per le unità non residenziali si è reso obbligatorio l’inserimento di un REVISORE LEGALE DEI CONTI regolarmente inscritto all’albo dei revisori. Con una delibera dell’assemblea dei soci, è stato designato il Rag. Simone Contrino di S. Donato Milanese. Nel 2013 abbiamo avuto da parte del Revisore dei Conti seguenti controlli DATA REVISIONE RISULTATO 06/03/2013 POSITIVO 18/07/2013 POSITIVO 22/10/2013 POSITIVO
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Centro diurno Alzheimer via Molise Anno 2012 2013
Nr. Utenti 53 49 Giorni di apertura 243 248 Giornate rendicontate 7320 7426 Fatturato Asl € 217.554 218.732 Fatturato utenti € 199.912 209.591
Centro diurno Alzheimer via Gallarana
Anno 2012 2013
Nr. Utenti 48 45 Giorni di apertura 243 248 Giornate rendicontate 7320 7426 Fatturato Asl 215.546 220.630 Fatturato utenti € 208.918 213.475
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IL PERSONALE AL 31/12/2013
FIGURA PROFESSIONALE
m f Rapporto di lavoro
Libera professione
tempo .pieno
Part-time
Educatore professionale
5 5
Medico 1 1 1 + 1 volontaria Infermiere professionale 2 2 Asa / Oss 9 9 Fisioterapista 1 1 2 Psicologo 2 2 Autista 1 1
TOTALE 3 20 9 3 5 + 1
Si evidenzia la partecipazione femminile da ricondurre alla tipologia di lavoro
Anno Donne Uomini
2011 20 3
2012 20 3
2013 20 4
Età media dei dipendenti e collaboratori
Fascia d’età
20 - 30 anni
30- 40 anni
40 - 70 anni
Uomini 2 1
Donne 4 13 3
Titolo di studio
Licenza media Diploma Laurea
46,5% 1,5% 52%
Maternità e infortuni
Nel corso dell’anno 2013 le dipendenti in maternità sono state 4
Gli infortuni denunciati all’ INAIL ZERO
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Gli stekeholder di un’impresa sono portatori di interesse che ruotano intorno all’organizzazione. Rappresentano l’universo delle persone e delle entità interessate ai prodotti, ai servizi, allo stato ed al benessere dell’organizzazione. Una volta venivano identificati con i clienti, gli investitori, i fornitori e i dipendenti dell’impresa ( i cosidetti stekolder tradizionali) Oggi si tende ad allargare il mix degli stekoldet includendo anche i gruppi di pressione, l’opinione pubblica ed i media, i concorrenti, le istituzioni finanziarie e i sindacati.
IMPRESA
SOCI ISTITUZIONI FINANZIARIE
CLIENTI
SINDACATI
DIPENDENTI ASSOC. DI CATEGORIA
CONCORRENTI
FORNITORI
GRUPPI POLITICI
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Un coinvolgimento degli stakeholder efficace e strategicamente allineato può:
- condurre ad uno sviluppo sociale più equo e sostenibile dando a chi ha il diritto di essere ascoltato l’opportunità di essere coinvolto nei processi decisionali;
- permette una migliore gestione del rischio e accresce la reputazione; - tenere conto dell’insieme delle risorse ( conoscenza, persone, disponibilità economica e
tecnologica) per risolvere problemi e per raggiungere obbiettivi che non possono essere perseguito dalle singole organizzazioni
- informar, educare e influenzare i portatori di interesse e l’ambiente esterno perché migliorino i loro processi decisionali e le azioni che hanno un impatto sulla società
- costruire la fiducia tra un’impresa e i suoi stakeholder.
Nonostante le evidenti sfide che pone il coinvolgimento di attori diversi, i risultati di questa buona pratica giustificano senza ombra di dubbio gli sforzi necessari per la sua realizzazione.
Uno stakeholder efficace non solo aiuta le imprese ad assicurarsi la leadership in un ambiente complesso e mutevole, ma contribuirà anche al conseguimento di un cambiamento sistematico verso lo sviluppo sostenibile.
PORTATORI IN INTERESSE INTERNI
Soci persone giuridiche
Collaborazione nel fare progetti comuni nell’interesse dei malati di Alzheimer e delle loro famiglie . Sensibilizzazioni delle istituzioni. Controllo del rispetti dei valori di cura e assistenza
Soci fruitori e famiglie utenti
Offerta servizio adeguato alle aspettative e sempre all’avanguardia nel rispetto della dignità degli ospiti . Scambio di informazioni sulle strategie di cura
Lavoratori e collaboratori Rispetto delle direttive di cura di assistenza . Rispetto reciproco delle normative in materia di lavoro. Collaborazione nel portare avanti un progetto assistenziale innovativo
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PORTATORI DI INTERESSE ESTERNI
FORNITORI Rapporti di reciproca trasparenza e
professionalità Puntualità sia dei servizi offerti sia dei pagamenti richiesti.
DONATORI Richiesta di fondi specifici per ampliare e/o migliorare i servizi offerti o per acquisto/ donazione di attrezzature
CLIENTI Relazioni interne al Centro Diurno Alzheimer per offrire servizi all’avanguardia
RETE TERRITORIALE COMUNI ASL
Rapporti di tipo economico e di tipo socio assistenziale Rapporti di controllo periodico alfine del rispetto della normativa regionale vigente in materia di centri diurni. Collaborazione di servizi resi e per la messa in atto di nuovi progetti. Rapporti di tipo economico
REGIONE
Rendicontazione dell’attività svolta per il mantenimento all’iscrizione all’albo regionale Inserimento e/o dimissioni ospiti CDI