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BIBLIOGRAFIA ANALITICA DI S. CATERINA DA SIENA · della proclamazione, da parte di Pio XII, di san Francesco d’Assisi e di santa Caterina da Siena a Patroni d’Italia (18 giugno

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CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI CATERINIANI

BIBLIOGRAFIA ANALITICA

DI S. CATERINA DA SIENA

2001-2010

nuova serie

ROMA 2013

CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI CATERINIANI

BIBLIOGRAFIA ANALITICA

DI S. CATERINA DA SIENA

2001-2010

nuova serie

ROMA 2013

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ISBN 978-88-97996-06-4

I Edizione: 4 ottobre 2013

© CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI CATERINIANI

PIAZZA DI S. CHIARA, 14 - 00186 ROMA

ISBN 978-88-97996-06-4

I Edizione: 4 ottobre 2013

© CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI CATERINIANI

PIAZZA DI S. CHIARA, 14 - 00186 ROMA

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PREMESSA

Il sesto volume della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, che nel formato e nella impaginazione anche cartacea riprende la struttura dei precedenti cinque volumi, dà l’avvio ad una Nuova Serie. “Nuova” per tutte le caratteristiche illustrate dalla dott. Margherita Breccia Fratadocchi della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, alla quale va il più vivo ringraziamneto per aver curato il volume progettando e coordinando la trasformazione senza stravolgere intenti e peculiarità distintivi della collana.

L’efficace collaborazione del gruppo redazionale e tecnico-informatico, con il supporto della dott. Anna Cucchiella e della dott. Daniela Magdan del Centro Internazionale di Studi Cateriniani, ha reso possibile la nuova “avventura”.

La corrispondenza intercorsa (agosto-novembre 1970) tra la dott. Lina Zanini, della Biblioteca Universitaria di Padova, e la prof. Giuliana Cavallini, Vice Presidente dell’allora Centro Nazionale di Studi Cateriniani, chiarisce l’avvio della Prima Serie e la decisione di pubblicare nel primo volume della collana il materiale edito ed inedito raccolto dalla Zanini (L. Zanini, Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, 1901 – 1950, Edizioni Cateriniane, Roma 1971).

L’idea originaria di offrire uno strumento utile a studiosi e a chi a vario titolo si accosta a Caterina da Siena sta a fondamento anche di questo sesto volume, nel quale le scelte innovative e l’adeguamento ai nuovi criteri della bibliografia, quale disciplina di studio, convivono con le finalità e gli intendimenti delle origini.

Nell’ormai lontano 1971 la Zanini situava la genesi della propria ricerca e il primo completo traguardo a stampa tra due singolari eventi cateriniani: «Questa pubblicazione, iniziata nell’anno in cui Santa Caterina fu proclamata patrona d’Italia, vede il suo compimento un anno dopo la proclamazione della Santa a dottore della Chiesa Universale» (Premessa, p. VII).

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PREMESSA

Il sesto volume della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, che nel formato e nella impaginazione anche cartacea riprende la struttura dei precedenti cinque volumi, dà l’avvio ad una Nuova Serie. “Nuova” per tutte le caratteristiche illustrate dalla dott. Margherita Breccia Fratadocchi della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, alla quale va il più vivo ringraziamneto per aver curato il volume progettando e coordinando la trasformazione senza stravolgere intenti e peculiarità distintivi della collana.

L’efficace collaborazione del gruppo redazionale e tecnico-informatico, con il supporto della dott. Anna Cucchiella e della dott. Daniela Magdan del Centro Internazionale di Studi Cateriniani, ha reso possibile la nuova “avventura”.

La corrispondenza intercorsa (agosto-novembre 1970) tra la dott. Lina Zanini, della Biblioteca Universitaria di Padova, e la prof. Giuliana Cavallini, Vice Presidente dell’allora Centro Nazionale di Studi Cateriniani, chiarisce l’avvio della Prima Serie e la decisione di pubblicare nel primo volume della collana il materiale edito ed inedito raccolto dalla Zanini (L. Zanini, Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, 1901 – 1950, Edizioni Cateriniane, Roma 1971).

L’idea originaria di offrire uno strumento utile a studiosi e a chi a vario titolo si accosta a Caterina da Siena sta a fondamento anche di questo sesto volume, nel quale le scelte innovative e l’adeguamento ai nuovi criteri della bibliografia, quale disciplina di studio, convivono con le finalità e gli intendimenti delle origini.

Nell’ormai lontano 1971 la Zanini situava la genesi della propria ricerca e il primo completo traguardo a stampa tra due singolari eventi cateriniani: «Questa pubblicazione, iniziata nell’anno in cui Santa Caterina fu proclamata patrona d’Italia, vede il suo compimento un anno dopo la proclamazione della Santa a dottore della Chiesa Universale» (Premessa, p. VII).

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È certo una coincidenza, ma non senza significato, se questa breve Premessa si conclude proprio al compiersi del 74° anniversario della proclamazione, da parte di Pio XII, di san Francesco d’Assisi e di santa Caterina da Siena a Patroni d’Italia (18 giugno 1939). Il Centro Internazionale di Studi Cateriniani è così proiettato verso l’imminente ricorrenza del 75° anniversario di quell’evento (18 giugno 2014).

Ma il cammino di Caterina da Siena, ormai anche Patrona d’Europa, incrocia itinerari di ricerca provenienti da Paesi e continenti anche lontani dalla sua Italia: a questi percorsi e a questi orizzonti di dialogo la nuova serie della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena offre vie di incontro e reciproche sollecitazioni.

Roma 18 giugno 2013

DIEGA GIUNTA Presidente del Centro Internazionale

di Studi Cateriniani

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È certo una coincidenza, ma non senza significato, se questa breve Premessa si conclude proprio al compiersi del 74° anniversario della proclamazione, da parte di Pio XII, di san Francesco d’Assisi e di santa Caterina da Siena a Patroni d’Italia (18 giugno 1939). Il Centro Internazionale di Studi Cateriniani è così proiettato verso l’imminente ricorrenza del 75° anniversario di quell’evento (18 giugno 2014).

Ma il cammino di Caterina da Siena, ormai anche Patrona d’Europa, incrocia itinerari di ricerca provenienti da Paesi e continenti anche lontani dalla sua Italia: a questi percorsi e a questi orizzonti di dialogo la nuova serie della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena offre vie di incontro e reciproche sollecitazioni.

Roma 18 giugno 2013

DIEGA GIUNTA Presidente del Centro Internazionale

di Studi Cateriniani

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PRESENTAZIONE

Con questo volume, sesto della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, in realtà primo della Nuova Serie, si intende presentare quanto edito sulla Santa nei primi dieci anni del XXI secolo ed avviare la nuova serie con quanto sarà pubblicato nei prossimi anni di questo secolo dal 2011.

La novità di questa nuova serie è legata soprattutto al fatto di aver pensato ad una formula più agile e immediata per la conoscenza di quanto pubblicato, creando un database specifico, il cui valore aggiunto è di essere consultabile in locale e disponibile in rete in formato .pdf. Quanto pubblicato su Santa Caterina sarà quindi a disposizione degli studiosi che si collegano al sito del Centro Internazionale di Studi Cateriniani: www.centrostudicateriniani.it. Non è stato però facile creare un sistema che venisse incontro alle diverse tipologie del materiale bibliografico su questo argomento - monografie, periodici, materiale minore, materiale multimediale - e alla presenza di studi in altre lingue rispetto all’italiano, sempre più numerose rispetto al passato, di cui alcune anche orientali, segno della sempre più diffusa attenzione nei confronti di Caterina e di una ampia conoscenza della Santa nel mondo. Infatti la presente bibliografia comprende complessivamente 626 schede, di cui 389 sono relative a studi in lingua italiana, 123 relative a studi di ambito anglosassone, 27 in lingua francese, 25 in tedesco, 24 in polacco, 13 in spagnolo, 7 in portoghese, 2 in lingua vietnamita, 6 in giapponese, 3 in ceco, 3 in ungherese, 1 in svedese, 1 in lingua estone, 1 in croato e 1 in catalano. La necessità di utilizzare le nuove tecnologie per la presentazione di questo materiale ha comportato un ritardo nella

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PRESENTAZIONE

Con questo volume, sesto della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, in realtà primo della Nuova Serie, si intende presentare quanto edito sulla Santa nei primi dieci anni del XXI secolo ed avviare la nuova serie con quanto sarà pubblicato nei prossimi anni di questo secolo dal 2011.

La novità di questa nuova serie è legata soprattutto al fatto di aver pensato ad una formula più agile e immediata per la conoscenza di quanto pubblicato, creando un database specifico, il cui valore aggiunto è di essere consultabile in locale e disponibile in rete in formato .pdf. Quanto pubblicato su Santa Caterina sarà quindi a disposizione degli studiosi che si collegano al sito del Centro Internazionale di Studi Cateriniani: www.centrostudicateriniani.it. Non è stato però facile creare un sistema che venisse incontro alle diverse tipologie del materiale bibliografico su questo argomento - monografie, periodici, materiale minore, materiale multimediale - e alla presenza di studi in altre lingue rispetto all’italiano, sempre più numerose rispetto al passato, di cui alcune anche orientali, segno della sempre più diffusa attenzione nei confronti di Caterina e di una ampia conoscenza della Santa nel mondo. Infatti la presente bibliografia comprende complessivamente 626 schede, di cui 389 sono relative a studi in lingua italiana, 123 relative a studi di ambito anglosassone, 27 in lingua francese, 25 in tedesco, 24 in polacco, 13 in spagnolo, 7 in portoghese, 2 in lingua vietnamita, 6 in giapponese, 3 in ceco, 3 in ungherese, 1 in svedese, 1 in lingua estone, 1 in croato e 1 in catalano. La necessità di utilizzare le nuove tecnologie per la presentazione di questo materiale ha comportato un ritardo nella

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pubblicazione della bibliografia sia in formato digitale sia a stampa dovuto alla necessità di uniformare gli abstract e i dati bibliografici secondo gli standard bibliografici correnti. Per quanto riguarda il Piano dell’opera, questo risulta articolato in cinque classi, suddivise al loro interno in altre sottoclassi:

Parte I: Bibliografia Parte II: Fonti storiche e studi sulle Fonti Parte III: Manoscritti Parte IV: Opere e studi sulle opere Parte V: La vita

L’opera è quindi completata dall’indice degli autori, dei curatori, dei traduttori. La Bibliografia ha analizzato scritti di diversa natura e spessore, dalle edizioni critiche delle Opere, a studi sul contesto storico e l’ambiente in cui Caterina operò e visse, letteratura, arte, ma anche agli scritti di minore peso, quali articoli occasionali, ma significativi nei contenuti, materiale multimediale, sempre più presente ovviamente anche rispetto al passato, o semplici traduzioni delle opere della Santa in diverse lingue. Nella Prima parte riservata alla Bibliografia è naturalmente segnalato proprio il precedente volume della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, 1991-2000 a cura di Maria Carlotta Paterna.

Nella Parte II-Fonti storiche e studi sulle fonti sono segnalate 13 opere, fra cui particolarmente significativi i ricchi contributi di Silvia Nocentini sullo Scriptorium di Tommaso Caffarini pubblicato nella rivista Hagiographica nel 2005 e sulla diffusione della Legenda Maior della Santa inserito nella più ampia opera Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa pubblicato nel 2009. Da segnalare è anche la pubblicazione del secondo volume delle fonti cateriniane tradotte in italiano dall’originale in latino dell’opera del Supplemento alla vita di S. Caterina da Siena del Caffarini.

Nuova rispetto alle Bibliografie precedenti la parte III riservata ai Manoscritti e gli Studi sui manoscritti della Santa. Nella IV Parte, riservata alle Opere e agli studi sulle opere, si rileva l’edizione delle Lettere di Santa Caterina da Siena a cura di

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pubblicazione della bibliografia sia in formato digitale sia a stampa dovuto alla necessità di uniformare gli abstract e i dati bibliografici secondo gli standard bibliografici correnti. Per quanto riguarda il Piano dell’opera, questo risulta articolato in cinque classi, suddivise al loro interno in altre sottoclassi:

Parte I: Bibliografia Parte II: Fonti storiche e studi sulle Fonti Parte III: Manoscritti Parte IV: Opere e studi sulle opere Parte V: La vita

L’opera è quindi completata dall’indice degli autori, dei curatori, dei traduttori. La Bibliografia ha analizzato scritti di diversa natura e spessore, dalle edizioni critiche delle Opere, a studi sul contesto storico e l’ambiente in cui Caterina operò e visse, letteratura, arte, ma anche agli scritti di minore peso, quali articoli occasionali, ma significativi nei contenuti, materiale multimediale, sempre più presente ovviamente anche rispetto al passato, o semplici traduzioni delle opere della Santa in diverse lingue. Nella Prima parte riservata alla Bibliografia è naturalmente segnalato proprio il precedente volume della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, 1991-2000 a cura di Maria Carlotta Paterna.

Nella Parte II-Fonti storiche e studi sulle fonti sono segnalate 13 opere, fra cui particolarmente significativi i ricchi contributi di Silvia Nocentini sullo Scriptorium di Tommaso Caffarini pubblicato nella rivista Hagiographica nel 2005 e sulla diffusione della Legenda Maior della Santa inserito nella più ampia opera Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa pubblicato nel 2009. Da segnalare è anche la pubblicazione del secondo volume delle fonti cateriniane tradotte in italiano dall’originale in latino dell’opera del Supplemento alla vita di S. Caterina da Siena del Caffarini.

Nuova rispetto alle Bibliografie precedenti la parte III riservata ai Manoscritti e gli Studi sui manoscritti della Santa. Nella IV Parte, riservata alle Opere e agli studi sulle opere, si rileva l’edizione delle Lettere di Santa Caterina da Siena a cura di

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Suzanne Noffke pubblicata in 4 volumi per la collana Medieval and Renaissance Texts and Studies dal 2000 al 2008. Accanto a questa opera ingente i contributi significativi di Antonio Volpato sempre relativamente alle Lettere della Santa sullo scisma, e la loro pubblicazione nella collana Sagesse chrétienne.

Molti i contributi dall’importante convegno, i cui atti sono stati pubblicati a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone per le Edizioni del Galluzzo, svoltosi nel novembre del 2003 a Siena: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica, contributi, che secondo il loro argomento specifico hanno trovato il proprio spazio all’interno della Bibliografia nelle diverse sezioni. Fra questi particolarmente significativo il contributo di Lino Leonardi sul problema testuale dell’epistolario cateriniano, di Giovanna Frosini sulla lingua e sul testo del manoscritto viennese delle Lettere, di Massimo Zaggia sulla fortuna editoriale delle Lettere e molti altri ancora. Per quanto riguarda sempre le opere di Caterina interessante la pubblicazione del Vocabolario cateriniano di Girolamo Gigli a cura di Giada Mattarucco e pubblicato dall’Accademia della Crusca nel 2008. La Parte V, riservata alla Vita e ai suoi diversi aspetti, dalle biografie agli studi più specifici, è certamente la parte più consistente dell’attuale bibliografia. La sezione riservata alla Biografia raccoglie ben 70 schede, dove lo studio della vita di Caterina si allarga oltre all’ambito italiano in modo significativo a quello anglosassone. Importante anche la sezione legata all’Iconografia della Santa testimoniata da ben 64 schede con studi importanti e significativi come quelli di Diega Giunta o la tesi di Anne Boyd Fashioning Catherine per il Melbourne College of Divinity nel 2006, la riedizione, a cura del Centro Nazionale di Studi Cateriniani nel 2004 dell’opera di Giuliana Cavallini e Diega Giunta sui luoghi cateriniani a Roma. Interessante anche la sezione legata alla presenza della figura di Caterina nelle composizioni poetiche e musicali. Le schede bibliografiche sono state curate da Gabriella Anodal (GA) per le opere in italiano, da Anna Cucchiella (AC) per le opere in lingua inglese e francese, da Martina Damiani (MD) per le opere in tedesco, da Osvaldo Martellucci (OM) per le opere in lingua spagnola, da Anna Maria Martinelli (AMM) per le opere in polacco, da Daniela

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Suzanne Noffke pubblicata in 4 volumi per la collana Medieval and Renaissance Texts and Studies dal 2000 al 2008. Accanto a questa opera ingente i contributi significativi di Antonio Volpato sempre relativamente alle Lettere della Santa sullo scisma, e la loro pubblicazione nella collana Sagesse chrétienne.

Molti i contributi dall’importante convegno, i cui atti sono stati pubblicati a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone per le Edizioni del Galluzzo, svoltosi nel novembre del 2003 a Siena: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica, contributi, che secondo il loro argomento specifico hanno trovato il proprio spazio all’interno della Bibliografia nelle diverse sezioni. Fra questi particolarmente significativo il contributo di Lino Leonardi sul problema testuale dell’epistolario cateriniano, di Giovanna Frosini sulla lingua e sul testo del manoscritto viennese delle Lettere, di Massimo Zaggia sulla fortuna editoriale delle Lettere e molti altri ancora. Per quanto riguarda sempre le opere di Caterina interessante la pubblicazione del Vocabolario cateriniano di Girolamo Gigli a cura di Giada Mattarucco e pubblicato dall’Accademia della Crusca nel 2008. La Parte V, riservata alla Vita e ai suoi diversi aspetti, dalle biografie agli studi più specifici, è certamente la parte più consistente dell’attuale bibliografia. La sezione riservata alla Biografia raccoglie ben 70 schede, dove lo studio della vita di Caterina si allarga oltre all’ambito italiano in modo significativo a quello anglosassone. Importante anche la sezione legata all’Iconografia della Santa testimoniata da ben 64 schede con studi importanti e significativi come quelli di Diega Giunta o la tesi di Anne Boyd Fashioning Catherine per il Melbourne College of Divinity nel 2006, la riedizione, a cura del Centro Nazionale di Studi Cateriniani nel 2004 dell’opera di Giuliana Cavallini e Diega Giunta sui luoghi cateriniani a Roma. Interessante anche la sezione legata alla presenza della figura di Caterina nelle composizioni poetiche e musicali. Le schede bibliografiche sono state curate da Gabriella Anodal (GA) per le opere in italiano, da Anna Cucchiella (AC) per le opere in lingua inglese e francese, da Martina Damiani (MD) per le opere in tedesco, da Osvaldo Martellucci (OM) per le opere in lingua spagnola, da Anna Maria Martinelli (AMM) per le opere in polacco, da Daniela

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Magdan per le opere in altre lingue (ceco, croato, ungherese, estone, svedese, giapponese, vietnamita, catalano).

Anna Cucchiella ha collaborato ad una prima ricognizione bibliografica per gli anni 2001-2005, lavoro di ricognizione proseguito poi da Daniela Magdan fino al 2010. A Daniela Magdan e Anna Cucchiella un grazie particolare per aver collaborato al fine di completare con ulteriori ricerche la bibliografia relativamente agli studi in altre lingue spesso difficili da reperire. La creazione del database si deve ad Italo Lazzarini. Desidero in ogni caso sottolineare che il presente lavoro è frutto di una fattiva e cordiale collaborazione dell’équipe costituita da Anna Cucchiella, Italo Lazzarini, Daniela Magdan e dalla sottoscritta, portato avanti con entusiasmo al fine di realizzare questa nuova serie della Bibliografia analitica, secondo una veste che si auspica più agile e moderna anche nel linguaggio. Personalmente desidero ringraziare il Centro Internazionale di Studi Cateriniani e Diega Giunta per l’incarico assegnatomi, che mi ha permesso di conoscere in modo più approfondito Caterina da Siena, una Santa veramente dei nostri tempi e sempre più attuale. Roma 29 aprile 2013, Festa di Santa Caterina da Siena

MARGHERITA BRECCIA FRATADOCCHI Curatrice scientifica

della Bibliografia analitica: 2001-2010

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Magdan per le opere in altre lingue (ceco, croato, ungherese, estone, svedese, giapponese, vietnamita, catalano).

Anna Cucchiella ha collaborato ad una prima ricognizione bibliografica per gli anni 2001-2005, lavoro di ricognizione proseguito poi da Daniela Magdan fino al 2010. A Daniela Magdan e Anna Cucchiella un grazie particolare per aver collaborato al fine di completare con ulteriori ricerche la bibliografia relativamente agli studi in altre lingue spesso difficili da reperire. La creazione del database si deve ad Italo Lazzarini. Desidero in ogni caso sottolineare che il presente lavoro è frutto di una fattiva e cordiale collaborazione dell’équipe costituita da Anna Cucchiella, Italo Lazzarini, Daniela Magdan e dalla sottoscritta, portato avanti con entusiasmo al fine di realizzare questa nuova serie della Bibliografia analitica, secondo una veste che si auspica più agile e moderna anche nel linguaggio. Personalmente desidero ringraziare il Centro Internazionale di Studi Cateriniani e Diega Giunta per l’incarico assegnatomi, che mi ha permesso di conoscere in modo più approfondito Caterina da Siena, una Santa veramente dei nostri tempi e sempre più attuale. Roma 29 aprile 2013, Festa di Santa Caterina da Siena

MARGHERITA BRECCIA FRATADOCCHI Curatrice scientifica

della Bibliografia analitica: 2001-2010

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AUTORI DELLE SCHEDE

Gabriella Anodal (GA)

Anna Cucchiella (AC)

Martina Damiani (MD)

Daniela Magdan (DM)

Osvaldo Martellucci (OM)

Anna Maria Martinelli (AMM)

SIGLE

Bibl. An. - Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena

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AUTORI DELLE SCHEDE

Gabriella Anodal (GA)

Anna Cucchiella (AC)

Martina Damiani (MD)

Daniela Magdan (DM)

Osvaldo Martellucci (OM)

Anna Maria Martinelli (AMM)

SIGLE

Bibl. An. - Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena

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PIANO DELL’OPERA

Nelle varie sezioni le opere sono elencate in ordine cronologico e alfabetico

Parte I – Bibliografia n.1

Parte II - Fonti storiche e studi sulle fonti A) Fonti storiche - nn. 2 - 3 B) Studi sulle fonti - nn. 4 - 14

Parte III - Manoscritti A) Manoscritti - n. 15 B) Studi su manoscritti - n. 16

Parte IV - Opere e studi sulle opere A) Edizioni e traduzioni 1) Opera omnia - n. 17 2) Le Lettere - nn. 18 - 33 3) Il Dialogo - nn. 34 - 44 4) Le Orazioni - nn. 45 - 46 5) Antologie - nn. 47 - 52 B) Lingua e stile - nn. 53 - 69 C) Studi su singole opere 1) Studi sugli scritti in generale - nn. 70 - 95 2) Studi sulle Lettere - nn. 96 - 109 3) Studi sul Dialogo - nn. 110 - 115 4) Studi sulle Orazioni - nn. 116 - 120

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PIANO DELL’OPERA

Nelle varie sezioni le opere sono elencate in ordine cronologico e alfabetico

Parte I – Bibliografia n.1

Parte II - Fonti storiche e studi sulle fonti A) Fonti storiche - nn. 2 - 3 B) Studi sulle fonti - nn. 4 - 14

Parte III - Manoscritti A) Manoscritti - n. 15 B) Studi su manoscritti - n. 16

Parte IV - Opere e studi sulle opere A) Edizioni e traduzioni 1) Opera omnia - n. 17 2) Le Lettere - nn. 18 - 33 3) Il Dialogo - nn. 34 - 44 4) Le Orazioni - nn. 45 - 46 5) Antologie - nn. 47 - 52 B) Lingua e stile - nn. 53 - 69 C) Studi su singole opere 1) Studi sugli scritti in generale - nn. 70 - 95 2) Studi sulle Lettere - nn. 96 - 109 3) Studi sul Dialogo - nn. 110 - 115 4) Studi sulle Orazioni - nn. 116 - 120

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Parte V - La vita A) Biografie - nn. 121 - 190 B) Studi in particolare 1) Ambiente storico - nn. 191 - 200 2) La famiglia e i discepoli - n. 201 3) Relazioni con religiosi - nn. 202 - 203 4) Apostolato - nn. 204 - 205 5) Azione politica ed ecclesiale - nn. 206 - 228 6) Episodi della vita - nn. 229 - 236 7) Luoghi cateriniani - nn. 237 - 238 C) Studi su Santa Caterina 1) La personalità - nn. 239 - 261 2) La spiritualità - nn. 262 - 342 3) La dottrina - nn. 343 - 407 4) Santa Caterina ed altri personaggi - nn. 408 - 444 5) Influssi e attualità - nn. 445 - 511 D) Culto 1) La canonizzazione, i patronati, il dottorato - nn. 512 - 526 2) Luoghi di culto, reliquie, devozioni - nn. 527 - 546 E) Iconografia - nn. 547 - 610 F) Composizioni poetiche e musicali - nn. 611 - 617 G) Studiosi di Santa Caterina - nn. 618 - 626 INDICI Indice degli autori, curatori, traduttori, ecc.

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Parte V - La vita A) Biografie - nn. 121 - 190 B) Studi in particolare 1) Ambiente storico - nn. 191 - 200 2) La famiglia e i discepoli - n. 201 3) Relazioni con religiosi - nn. 202 - 203 4) Apostolato - nn. 204 - 205 5) Azione politica ed ecclesiale - nn. 206 - 228 6) Episodi della vita - nn. 229 - 236 7) Luoghi cateriniani - nn. 237 - 238 C) Studi su Santa Caterina 1) La personalità - nn. 239 - 261 2) La spiritualità - nn. 262 - 342 3) La dottrina - nn. 343 - 407 4) Santa Caterina ed altri personaggi - nn. 408 - 444 5) Influssi e attualità - nn. 445 - 511 D) Culto 1) La canonizzazione, i patronati, il dottorato - nn. 512 - 526 2) Luoghi di culto, reliquie, devozioni - nn. 527 - 546 E) Iconografia - nn. 547 - 610 F) Composizioni poetiche e musicali - nn. 611 - 617 G) Studiosi di Santa Caterina - nn. 618 - 626 INDICI Indice degli autori, curatori, traduttori, ecc.

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PARTE I - BIBLIOGRAFIA

1 - PATERNA, MARIA CARLOTTA. Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, 1991-2000. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2003. 153 p. ISBN non presente.

Nella Presentazione si traccia una panoramica sintetica delle opere prodotte nel XX secolo, indicando nella bibliografia analitica lo strumento più adatto per navigare nel mare magnum prodotto nel campo degli studi cateriniani. Il quinto volume, che fa seguito a quelli relativi ai precedenti periodi, comprende schede analitiche con una panoramica degli scritti pubblicati in Italia e all’estero nel decennio 1991-2000, per quanto è stato possibile reperirli. La materia, come nei volumi precedenti, è divisa in cinque parti: I. Opere bibliografiche; II. Fonti storiche e studi sulle fonti; III. Opere e studi sulle opere; IV. Bibliografie e studi su particolari aspetti della vita e della personalità; V. Pubblicazioni speciali; ed infine gli Indici delle opere anonime e degli autori. (GA) PARTE II - FONTI STORICHE E STUDI SULLE FONTI

A) FONTI STORICHE

2 - CAFFARINI, TOMMASO. Biographische Ergänzungen zu Caterina von

Siena = Libellus de supplemento Legende prolixe virginis Beate Catherine de Senis, vollst. Übers. der lateinischen Erstausgabe von Josef Schwarzbauer. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2005. 34, 463 p. (Caterina von Siena; 5). ISBN 3901853103.

Bella traduzione tedesca da parte di Josef Schwarbauer ed edito da Werner Schmid del Libellus de supplemento: legende prolixe virginis beate Catherine de Senis edito da Giuliana Cavallini e Imelda Foralosso nel 1974 (Roma: Edizioni Cateriniane). (MD)

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PARTE I - BIBLIOGRAFIA

1 - PATERNA, MARIA CARLOTTA. Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, 1991-2000. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2003. 153 p. ISBN non presente.

Nella Presentazione si traccia una panoramica sintetica delle opere prodotte nel XX secolo, indicando nella bibliografia analitica lo strumento più adatto per navigare nel mare magnum prodotto nel campo degli studi cateriniani. Il quinto volume, che fa seguito a quelli relativi ai precedenti periodi, comprende schede analitiche con una panoramica degli scritti pubblicati in Italia e all’estero nel decennio 1991-2000, per quanto è stato possibile reperirli. La materia, come nei volumi precedenti, è divisa in cinque parti: I. Opere bibliografiche; II. Fonti storiche e studi sulle fonti; III. Opere e studi sulle opere; IV. Bibliografie e studi su particolari aspetti della vita e della personalità; V. Pubblicazioni speciali; ed infine gli Indici delle opere anonime e degli autori. (GA) PARTE II - FONTI STORICHE E STUDI SULLE FONTI

A) FONTI STORICHE

2 - CAFFARINI, TOMMASO. Biographische Ergänzungen zu Caterina von

Siena = Libellus de supplemento Legende prolixe virginis Beate Catherine de Senis, vollst. Übers. der lateinischen Erstausgabe von Josef Schwarzbauer. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2005. 34, 463 p. (Caterina von Siena; 5). ISBN 3901853103.

Bella traduzione tedesca da parte di Josef Schwarbauer ed edito da Werner Schmid del Libellus de supplemento: legende prolixe virginis beate Catherine de Senis edito da Giuliana Cavallini e Imelda Foralosso nel 1974 (Roma: Edizioni Cateriniane). (MD)

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3 - I Fioretti di santa Caterina, a cura di Angelo Belloni. Roma: Città nuova, 2008. 177 p. (Minima di Città nuova). ISBN 8831114425.

Gli scritti rappresentano alcune preziose testimonianze raccolte da fra Tommaso Caffarini per il processo di canonizzazione aperto nel 1411, trentun anni dopo la morte di Caterina da Siena. Molte di queste testimonianze sono sconosciute al grande pubblico perché non sono mai state tradotte in lingua italiana e presentano un essenziale ritratto spirituale di Caterina, che parla attraverso fatti ed esperienze molto concrete e a tratti crude. Attraverso questi racconti si delinea il ritratto e la storia di Caterina che, pur indulgendo al miracoloso e al soprannaturale, hanno un costante riferimento alla concretezza della vita umana e ai suoi problemi, così da indicare un cammino di santità praticabile da parte di tutti. [Dall’introduzione dell’A.]

B) STUDI SULLE FONTI

4 - PELLEGRINI, ETTORE. Una strana combinazione: due differenti edizioni

senesi della vita di S. Caterina, entrambe pubblicate nel 1524. «Accademia dei Rozzi», X (2003), n. 19, p. 30-34, ill. ISSN non presente.

Come si evince dal titolo, l’A. indica le caratteristiche di queste due edizioni senesi della stessa opera, fatto atipico per l’editoria italiana del Cinquecento, una del 10 maggio, per conto dello stampatore Michelangelo di Bartolomeo, l’altra del 1 settembre, per conto di Simone di Niccolò, considerato il migliore xilografo di Siena. L’A. descrive minuziosamente le caratteristiche e la simbologia delle xilografie contenute in entrambe le edizioni, alcune delle quali sono riprodotte nel testo dell’articolo, quindi analizza i presumibili motivi per cui, a così breve distanza di tempo, frate Ambrogio Catherino de Politi avrebbe voluto una ristampa della sua volgarizzazione del testo latino della Vita di S. Caterina scritta da Raimondo da Capua. Ciò sarebbe da attribuire sia a fattori psicologici della sua personalità sia ai numerosi errori

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3 - I Fioretti di santa Caterina, a cura di Angelo Belloni. Roma: Città nuova, 2008. 177 p. (Minima di Città nuova). ISBN 8831114425.

Gli scritti rappresentano alcune preziose testimonianze raccolte da fra Tommaso Caffarini per il processo di canonizzazione aperto nel 1411, trentun anni dopo la morte di Caterina da Siena. Molte di queste testimonianze sono sconosciute al grande pubblico perché non sono mai state tradotte in lingua italiana e presentano un essenziale ritratto spirituale di Caterina, che parla attraverso fatti ed esperienze molto concrete e a tratti crude. Attraverso questi racconti si delinea il ritratto e la storia di Caterina che, pur indulgendo al miracoloso e al soprannaturale, hanno un costante riferimento alla concretezza della vita umana e ai suoi problemi, così da indicare un cammino di santità praticabile da parte di tutti. [Dall’introduzione dell’A.]

B) STUDI SULLE FONTI

4 - PELLEGRINI, ETTORE. Una strana combinazione: due differenti edizioni

senesi della vita di S. Caterina, entrambe pubblicate nel 1524. «Accademia dei Rozzi», X (2003), n. 19, p. 30-34, ill. ISSN non presente.

Come si evince dal titolo, l’A. indica le caratteristiche di queste due edizioni senesi della stessa opera, fatto atipico per l’editoria italiana del Cinquecento, una del 10 maggio, per conto dello stampatore Michelangelo di Bartolomeo, l’altra del 1 settembre, per conto di Simone di Niccolò, considerato il migliore xilografo di Siena. L’A. descrive minuziosamente le caratteristiche e la simbologia delle xilografie contenute in entrambe le edizioni, alcune delle quali sono riprodotte nel testo dell’articolo, quindi analizza i presumibili motivi per cui, a così breve distanza di tempo, frate Ambrogio Catherino de Politi avrebbe voluto una ristampa della sua volgarizzazione del testo latino della Vita di S. Caterina scritta da Raimondo da Capua. Ciò sarebbe da attribuire sia a fattori psicologici della sua personalità sia ai numerosi errori

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della prima stampa. La vicenda è inserita dall’A. nel sintetico panorama dell’editoria, soprattutto veneziana e senese, del XVI sec., di quella fiorentina e milanese relative alle prime edizioni della biografia latina scritta dal b. Raimondo da Capua e di quelle successive alla edizione del Politi. (GA)

5 - NOCENTINI, SILVIA. Lo "Scriptorium" di Tommaso Caffarini a

Venezia. «Hagiografica: rivista di agiografia e biografia della Società int. per lo studio del Medioevo Latino», (2005), n. 12, p. 79-144. ISSN 11241225.

L’A. accenna ad alcuni studiosi che si sono occupati dello scriptorium di Tommaso Caffarini a Venezia. Esemplifica e riassume schematicamente le operazioni compiute dal Caffarini alla guida dello scrittorio veneziano e le vicende relative ai due canali di diffusione, di cui uno fa capo al Caffarini e passa per i conventi domenicani, mentre l’altro fa capo a Stefano Maconi e passa attraverso le Certose d’Europa. L’A. riporta con precisione e con ricco apparato di note tutti i dati relativi ai seguenti argomenti: al testo originario di Raimondo da Capua, ai volgarizzamenti del medesimo, ai codici che li contengono, alle date di composizione, ai luoghi dove si trovano, agli eventuali spostamenti dei medesimi, alle varianti del testo ed alle aggiunte e annotazioni apportatevi, ai motivi che hanno indotto il Caffarini a farle, infine alle Legende abbreviate tratte dalla Legenda. L’A. esemplifica i due obiettivi dello scriptorium e indica quali volumi delle opere di Caterina siano usciti dallo scriptorium per volontà del Caffarini. Esamina in che cosa consistano e dove siano state apportate le aggiunte che alterano in tre punti il dettato della Legenda Maior del b. Raimondo, indica i motivi per cui si ritiene che derivino dal Supplementum e non dal Processo Castellano e presumibilmente anche la data in cui sono state apportate. Chiarisce le vicende legate alla trasmissione della traduzione della Legenda e indica dove sono presenti e dove assenti le adictiones del Caffarini al testo originale. In Appendice l’A. pubblica il censimento dei manoscritti della Legenda Maior e le Addictiones del

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della prima stampa. La vicenda è inserita dall’A. nel sintetico panorama dell’editoria, soprattutto veneziana e senese, del XVI sec., di quella fiorentina e milanese relative alle prime edizioni della biografia latina scritta dal b. Raimondo da Capua e di quelle successive alla edizione del Politi. (GA)

5 - NOCENTINI, SILVIA. Lo "Scriptorium" di Tommaso Caffarini a

Venezia. «Hagiografica: rivista di agiografia e biografia della Società int. per lo studio del Medioevo Latino», (2005), n. 12, p. 79-144. ISSN 11241225.

L’A. accenna ad alcuni studiosi che si sono occupati dello scriptorium di Tommaso Caffarini a Venezia. Esemplifica e riassume schematicamente le operazioni compiute dal Caffarini alla guida dello scrittorio veneziano e le vicende relative ai due canali di diffusione, di cui uno fa capo al Caffarini e passa per i conventi domenicani, mentre l’altro fa capo a Stefano Maconi e passa attraverso le Certose d’Europa. L’A. riporta con precisione e con ricco apparato di note tutti i dati relativi ai seguenti argomenti: al testo originario di Raimondo da Capua, ai volgarizzamenti del medesimo, ai codici che li contengono, alle date di composizione, ai luoghi dove si trovano, agli eventuali spostamenti dei medesimi, alle varianti del testo ed alle aggiunte e annotazioni apportatevi, ai motivi che hanno indotto il Caffarini a farle, infine alle Legende abbreviate tratte dalla Legenda. L’A. esemplifica i due obiettivi dello scriptorium e indica quali volumi delle opere di Caterina siano usciti dallo scriptorium per volontà del Caffarini. Esamina in che cosa consistano e dove siano state apportate le aggiunte che alterano in tre punti il dettato della Legenda Maior del b. Raimondo, indica i motivi per cui si ritiene che derivino dal Supplementum e non dal Processo Castellano e presumibilmente anche la data in cui sono state apportate. Chiarisce le vicende legate alla trasmissione della traduzione della Legenda e indica dove sono presenti e dove assenti le adictiones del Caffarini al testo originale. In Appendice l’A. pubblica il censimento dei manoscritti della Legenda Maior e le Addictiones del

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Caffarini alla Legenda Maior in sinossi con il testo corrispondente del Supplementum. (GA)

6 - HORST, ULRICH. The Dominicans and the Pope: Papal Teaching

Authority in the Medieval and Early Modern Thomist Tradition, translated by James D. Mixson; foreword by Thomas Prügl. Notre Dame (Indiana): University of Notre Dame Press, 2006. XI, 132 p. (The Conway lectures in medieval studies). ISBN 9780268030773.

In quest’opera l’A. si concentra su nuove fonti teologiche contenenti la Summa Theologicae di Tommaso d’Aquino prendendo in esame proprio quei manoscritti e commenti che, conservati nelle biblioteche di tutto il mondo, non erano stati oggetto, finora, di uno studio approfondito. La ricerca dimostra l’esistenza di una lunga tradizione che lega l’Ordine domenicano e il dogma dell’infallibilità del Papa. Basati sull’analisi di molti autori domenicani e dei loro scritti contro le teorie del conciliarismo, emerse nel sinodo di Basilea, gli studi di Horst sembrano confermare che proprio il Conciliarismo del XV secolo influenzò il corso dell’ecclesiologia cattolica molto prima della Riforma luterana. (AC)

7 - NOCENTINI, SILVIA. La diffusione della Legenda Maior di santa

Caterina in ambiente domenicano. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 125-131. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.

L’A. si sofferma sulla lunghezza del testo della Legenda Maior di Raimondo da Capua, del tempo della sua gestazione, spiegandone i motivi, e sottolinea l’importanza di «canone e modello della biografia cateriniana» avuta dall’opera nei confronti di ogni altro lavoro dello stesso genere. L’A. sintetizza il significato del suo intervento centrato sulla tradizione della Legenda Maior, come essa

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Caffarini alla Legenda Maior in sinossi con il testo corrispondente del Supplementum. (GA)

6 - HORST, ULRICH. The Dominicans and the Pope: Papal Teaching

Authority in the Medieval and Early Modern Thomist Tradition, translated by James D. Mixson; foreword by Thomas Prügl. Notre Dame (Indiana): University of Notre Dame Press, 2006. XI, 132 p. (The Conway lectures in medieval studies). ISBN 9780268030773.

In quest’opera l’A. si concentra su nuove fonti teologiche contenenti la Summa Theologicae di Tommaso d’Aquino prendendo in esame proprio quei manoscritti e commenti che, conservati nelle biblioteche di tutto il mondo, non erano stati oggetto, finora, di uno studio approfondito. La ricerca dimostra l’esistenza di una lunga tradizione che lega l’Ordine domenicano e il dogma dell’infallibilità del Papa. Basati sull’analisi di molti autori domenicani e dei loro scritti contro le teorie del conciliarismo, emerse nel sinodo di Basilea, gli studi di Horst sembrano confermare che proprio il Conciliarismo del XV secolo influenzò il corso dell’ecclesiologia cattolica molto prima della Riforma luterana. (AC)

7 - NOCENTINI, SILVIA. La diffusione della Legenda Maior di santa

Caterina in ambiente domenicano. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 125-131. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.

L’A. si sofferma sulla lunghezza del testo della Legenda Maior di Raimondo da Capua, del tempo della sua gestazione, spiegandone i motivi, e sottolinea l’importanza di «canone e modello della biografia cateriniana» avuta dall’opera nei confronti di ogni altro lavoro dello stesso genere. L’A. sintetizza il significato del suo intervento centrato sulla tradizione della Legenda Maior, come essa

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fu tramandata, da chi e per quali motivi. Tommaso di Antonio da Siena è indicato quale primo creatore di «un florilegio agiografico femminile» e si spiega come mai ciò non avvenne prima di lui, quale sia stata l’importanza del suo scriptorium, con quali obiettivi si mosse, quali codici produsse anche in rapporto alla diffusione della Legenda Maior. L’A. descrive due famiglie di codici, di cui quella risalente al Maconi, più fedele all’insegnamento di Caterina, si affermò in un primo tempo, circolando anche nei conventi domenicani, quando iniziò la famiglia di codici caffariniani, nella quale «intervengono poi anche interessi di livello politico, almeno quando la causa di canonizzazione di Caterina divenne per l’Ordine domenicano una carta importante da giocare». L’A. afferma che sarebbe interessante valutare l’apporto dato dalle suore dell’Ordine nella copiatura dei codici. Per distinguere se un manoscritto appartiene al ramo caffariniano o maconiano sono importanti le addictiones. L’A. fornisce poi alcuni esempi del metodo da seguire per conciliare le informazioni storiche con l’esame filologico, con riferimento ai seguenti manoscritti: il Vat. Lat. 10151; il manoscritto Erlangen, Universitätsbibliothek, 661; il Codice Nurnberg, Stadtbibliothek, cent. IV. 75 e il codice Roma, Archivium Generalis Ordinis Praedicatorum, XIV.24. (GA)

8 - CAFFARINI, TOMMASO. Supplemento alla vita di S. Caterina da Siena:

Libellus de Supplementum legende prolixe virginis beate Catherine de Senis, a cura di Angelo Belloni e Tito S. Centi. Firenze: Nerbini, 2010. 244 p. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 5). ISBN 9788864340234.

È il secondo volume delle fonti cateriniane tradotte in italiano dall’originale in latino. Nell’Introduzione all’opera Belloni sottolinea l’importanza della documentazione offerta da questa fonte, le caratteristiche che la collocano, secondo la tipologia del tempo, tra le agiografie in cui predomina le mistica sponsale, tipica delle mistiche medioevali; parla, infine, dell’iter storico da cui è nata. Alla traduzione del Supplemento, che conserva la

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fu tramandata, da chi e per quali motivi. Tommaso di Antonio da Siena è indicato quale primo creatore di «un florilegio agiografico femminile» e si spiega come mai ciò non avvenne prima di lui, quale sia stata l’importanza del suo scriptorium, con quali obiettivi si mosse, quali codici produsse anche in rapporto alla diffusione della Legenda Maior. L’A. descrive due famiglie di codici, di cui quella risalente al Maconi, più fedele all’insegnamento di Caterina, si affermò in un primo tempo, circolando anche nei conventi domenicani, quando iniziò la famiglia di codici caffariniani, nella quale «intervengono poi anche interessi di livello politico, almeno quando la causa di canonizzazione di Caterina divenne per l’Ordine domenicano una carta importante da giocare». L’A. afferma che sarebbe interessante valutare l’apporto dato dalle suore dell’Ordine nella copiatura dei codici. Per distinguere se un manoscritto appartiene al ramo caffariniano o maconiano sono importanti le addictiones. L’A. fornisce poi alcuni esempi del metodo da seguire per conciliare le informazioni storiche con l’esame filologico, con riferimento ai seguenti manoscritti: il Vat. Lat. 10151; il manoscritto Erlangen, Universitätsbibliothek, 661; il Codice Nurnberg, Stadtbibliothek, cent. IV. 75 e il codice Roma, Archivium Generalis Ordinis Praedicatorum, XIV.24. (GA)

8 - CAFFARINI, TOMMASO. Supplemento alla vita di S. Caterina da Siena:

Libellus de Supplementum legende prolixe virginis beate Catherine de Senis, a cura di Angelo Belloni e Tito S. Centi. Firenze: Nerbini, 2010. 244 p. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 5). ISBN 9788864340234.

È il secondo volume delle fonti cateriniane tradotte in italiano dall’originale in latino. Nell’Introduzione all’opera Belloni sottolinea l’importanza della documentazione offerta da questa fonte, le caratteristiche che la collocano, secondo la tipologia del tempo, tra le agiografie in cui predomina le mistica sponsale, tipica delle mistiche medioevali; parla, infine, dell’iter storico da cui è nata. Alla traduzione del Supplemento, che conserva la

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tradizionale divisione in tre parti, suddivise in trattati e paragrafi, fanno seguito un breve profilo biografico e due appendici. L’Appendice I contiene la Bolla della Canonizzazione di S. Caterina da Siena pubblicata da Papa Pio XII, l’Appendice II riporta la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II per il VI centenario del Transito di S. Caterina da Siena – 29 aprile 1980. Alla Bibliografia fanno seguito gli indici dei nomi geografici, di persona e quello generale (cfr. anche Bibl. An. I, n. 30 e Bibl. An. II, n. 90). (GA)

9 - ARRONIS I LLOPIS, CARMEN. La vida de sancta Catherina de Sena de

Miquel Peres. Alacant: Universitat d’Alacant, Departament de Filologia Catalana, 2007. 173 p. (Biblioteca de filologia catalana; 16). ISBN 9788461171712.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

10 - CASAS NADAL, MONTSERRAT. Les versions catalanes de la Vida de

santa Caterina de Siena: notes sobre el text i el paratext. «Quaderns d’Italià», 12 (2007), p. 91-103. ISSN 11359730.

Si analizzano le traduzioni catalane della Vida de santa Caterina de Siena con speciale attenzione alle dediche e ai prologhi delle differenti versioni per valutare l’importanza della sua versione in catalano. La vita della santa di Siena era nota dalla metà del secolo XV, almeno alla regina Maria d’Aragona che ne aveva un esemplare. Ma il centro di questo interesse era in Valenzia, città dove erano state stampate due importanti traduzioni negli anni 1499 e 1511 sotto la spinta di intellettuali e soprattutto dai domenicani con l’obiettivo di rinforzare i legami religiosi con Roma dopo lo Scisma d’Occidente e di stimolare il rinnovamento dei costumi della borghesia con nuovi modelli di santità. La popolarità di S. Caterina giunge attraverso il Flos Sanctorum che comprende la vita, almeno a partire dall’edizione dell’anno 1494,

stampata a Barcellona da Joan Rosembach. [Dall’abtracts dell’A.]

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tradizionale divisione in tre parti, suddivise in trattati e paragrafi, fanno seguito un breve profilo biografico e due appendici. L’Appendice I contiene la Bolla della Canonizzazione di S. Caterina da Siena pubblicata da Papa Pio XII, l’Appendice II riporta la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II per il VI centenario del Transito di S. Caterina da Siena – 29 aprile 1980. Alla Bibliografia fanno seguito gli indici dei nomi geografici, di persona e quello generale (cfr. anche Bibl. An. I, n. 30 e Bibl. An. II, n. 90). (GA)

9 - ARRONIS I LLOPIS, CARMEN. La vida de sancta Catherina de Sena de

Miquel Peres. Alacant: Universitat d’Alacant, Departament de Filologia Catalana, 2007. 173 p. (Biblioteca de filologia catalana; 16). ISBN 9788461171712.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

10 - CASAS NADAL, MONTSERRAT. Les versions catalanes de la Vida de

santa Caterina de Siena: notes sobre el text i el paratext. «Quaderns d’Italià», 12 (2007), p. 91-103. ISSN 11359730.

Si analizzano le traduzioni catalane della Vida de santa Caterina de Siena con speciale attenzione alle dediche e ai prologhi delle differenti versioni per valutare l’importanza della sua versione in catalano. La vita della santa di Siena era nota dalla metà del secolo XV, almeno alla regina Maria d’Aragona che ne aveva un esemplare. Ma il centro di questo interesse era in Valenzia, città dove erano state stampate due importanti traduzioni negli anni 1499 e 1511 sotto la spinta di intellettuali e soprattutto dai domenicani con l’obiettivo di rinforzare i legami religiosi con Roma dopo lo Scisma d’Occidente e di stimolare il rinnovamento dei costumi della borghesia con nuovi modelli di santità. La popolarità di S. Caterina giunge attraverso il Flos Sanctorum che comprende la vita, almeno a partire dall’edizione dell’anno 1494, stampata a Barcellona da Joan Rosembach. [Dall’abtract dell’A.]

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11 - ARRONIS I LLOPIS, CARMEN - GARCIA SEMPERE, MARINELA. Referents italians en la cultura catalana: traduccions i altres versions literaries de la Llegenda de Santa Caterina de Siena. In: La Catalogna in Europa, l’Europa in Catalogna: transiti, paesaggi, traduzioni: atti del IX Congresso internazionale dell’Associazione italiana di studi catalani, Venezia, 14-16 febbraio 2008, Ed. in rete a cura di Costanzo Di Girolamo, Paolo Di Luca, Oriana Scarpati. 2008, 15 p. ISBN 9788878930094.

Lo studio evidenzia la diffusione della fama di Caterina da Siena nell’area catalana, dove giunge molto presto, come dimostrano le testimonianze di alcuni testi conosciuti anteriormente alla sua canonizzazione e dove l’interesse per la sua vita, la devozione e il culto si radicano in fretta, molto prima che in altri ambiti, come quello francese o spagnolo. Questo interesse è evidente nella proliferazione di opere ispirate alla Santa nell’area catalana. La sua vita è contenuta in una versione catalana del Flos sanctorum, stampata a Barcellona nel 1494 da Joan Rosembach. Un’altra versione, anonima, è conservata nella Biblioteca Nazionale di Madrid, e ancora importanti sono l’opera di Miguel Peres stampata a Valencia nel 1499 ed un’altra di Vesach Tomas, sempre stampata a Valencia nel 1511. Traggono ispirazione dalla vita di S. Caterina alcuni poemi in versi, canzonieri, e autori come Narcis Vinyoles. Queste opere riportano episodi della sua infanzia e giovinezza, la sua dedizione alla cura dei bisognosi, la sua vita pubblica, le sue visioni, episodi che si ripeteranno in altri testi ridotti, come le poesie sulla Santa. Miguel Peres segue, nella sua traduzione del 1499, il testo di S. Antonio che si incentra nella biografia e toglie dal racconto di Raimondo da Capua le riflessioni, le orazioni etc. Con questa opera si vuole creare un modello di santità atemporale che riprende soprattutto episodi della vita dedicata alla cura delle necessità o all’imitazione del modello di Cristo, riducendo i riferimenti a dati concreti raccolti da Raimondo da Capua. D’altra parte Vesach, collegato con l’Ordine domenicano, redige una traduzione nel 1511 che cerca di essere fedele al testo di Raimondo da Capua, e comprensibile al pubblico, con uno stile che non ponga difficoltà di

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11 - ARRONIS I LLOPIS, CARMEN - GARCIA SEMPERE, MARINELA. Referents italians en la cultura catalana: traduccions i altres versions literaries de la Llegenda de Santa Caterina de Siena. In: La Catalogna in Europa, l’Europa in Catalogna: transiti, paesaggi, traduzioni: atti del IX Congresso internazionale dell’Associazione italiana di studi catalani, Venezia, 14-16 febbraio 2008, Ed. in rete a cura di Costanzo Di Girolamo, Paolo Di Luca, Oriana Scarpati. 2008, 15 p. ISBN 9788878930094.

Lo studio evidenzia la diffusione della fama di Caterina da Siena nell’area catalana, dove giunge molto presto, come dimostrano le testimonianze di alcuni testi conosciuti anteriormente alla sua canonizzazione e dove l’interesse per la sua vita, la devozione e il culto si radicano in fretta, molto prima che in altri ambiti, come quello francese o spagnolo. Questo interesse è evidente nella proliferazione di opere ispirate alla Santa nell’area catalana. La sua vita è contenuta in una versione catalana del Flos sanctorum, stampata a Barcellona nel 1494 da Joan Rosembach. Un’altra versione, anonima, è conservata nella Biblioteca Nazionale di Madrid, e ancora importanti sono l’opera di Miguel Peres stampata a Valencia nel 1499 ed un’altra di Vesach Tomas, sempre stampata a Valencia nel 1511. Traggono ispirazione dalla vita di S. Caterina alcuni poemi in versi, canzonieri, e autori come Narcis Vinyoles. Queste opere riportano episodi della sua infanzia e giovinezza, la sua dedizione alla cura dei bisognosi, la sua vita pubblica, le sue visioni, episodi che si ripeteranno in altri testi ridotti, come le poesie sulla Santa. Miguel Peres segue, nella sua traduzione del 1499, il testo di S. Antonio che si incentra nella biografia e toglie dal racconto di Raimondo da Capua le riflessioni, le orazioni etc. Con questa opera si vuole creare un modello di santità atemporale che riprende soprattutto episodi della vita dedicata alla cura delle necessità o all’imitazione del modello di Cristo, riducendo i riferimenti a dati concreti raccolti da Raimondo da Capua. D’altra parte Vesach, collegato con l’Ordine domenicano, redige una traduzione nel 1511 che cerca di essere fedele al testo di Raimondo da Capua, e comprensibile al pubblico, con uno stile che non ponga difficoltà di

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comprensione. Nelle poesie si trovano riferimenti concreti al momento storico in cui vive la Santa e alla sua santità: l’identificazione con il Cristo, la sapienza, la dedizione ai malati ed ai peccatori, le visioni mistiche. Gli elementi specifici della sua vita non compaiono, né il tema controverso delle stimmate, eccezion fatta che nel certame del 1511, molto legato al convento di S. Caterina di Valencia e all’Ordine domenicano. Tutti ripetono, con alcune varianti, gli elementi essenziali per l’identificazione della Santa, in molti casi riprodotti in incisioni e in dipinti. In conclusione, analizzando la quantità e la varietà dei testi, i differenti contesti portatori di interessi diversi, il grande pubblico cui erano diretti, la comparsa precoce delle traduzioni, si intende dimostrare il grande interesse e la grande diffusione che il culto di S. Caterina da Siena ebbe in terra catalana almeno durante i secoli XV e XVI. (DM)

12 - SCHRÖDER, MARTIN. [Rezension] Poppenborg, Annette: Das Leben der

heiligen Katharina von Siena. «Zeitschrift für Dialektologie und Linguistik», (2003), n. 70:1, p. 113-114. ISSN 00441449.

Recensione di Martin Schröder al testo: Poppenborg, Annette. Das Leben der Heiligen Katharina von Siena: Untersuchung und Edition einer mittelniederdeutschen Legendenhandschrift. (DM)

13 - CLASSEN, ALBRECHT. [Rezension] Annette Poppenborg, Das Leben der

Heiligen Katharina von Siena. «Mediaevistik: internationale Zeitschrift für interdisziplinäre Mittelalterforschung», (2003), n. 16, p. 378-379. ISSN 09347453.

Recensione di Albrecht Classen al testo: Poppenborg, Annette. Das Leben der Heiligen Katharina von Siena: Untersuchung und Edition einer mittelniederdeutschen Legendenhandschrift. (DM)

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comprensione. Nelle poesie si trovano riferimenti concreti al momento storico in cui vive la Santa e alla sua santità: l’identificazione con il Cristo, la sapienza, la dedizione ai malati ed ai peccatori, le visioni mistiche. Gli elementi specifici della sua vita non compaiono, né il tema controverso delle stimmate, eccezion fatta che nel certame del 1511, molto legato al convento di S. Caterina di Valencia e all’Ordine domenicano. Tutti ripetono, con alcune varianti, gli elementi essenziali per l’identificazione della Santa, in molti casi riprodotti in incisioni e in dipinti. In conclusione, analizzando la quantità e la varietà dei testi, i differenti contesti portatori di interessi diversi, il grande pubblico cui erano diretti, la comparsa precoce delle traduzioni, si intende dimostrare il grande interesse e la grande diffusione che il culto di S. Caterina da Siena ebbe in terra catalana almeno durante i secoli XV e XVI. (DM)

12 - SCHRÖDER, MARTIN. [Rezension] Poppenborg, Annette: Das Leben der

heiligen Katharina von Siena. «Zeitschrift für Dialektologie und Linguistik», (2003), n. 70:1, p. 113-114. ISSN 00441449.

Recensione di Martin Schröder al testo: Poppenborg, Annette. Das Leben der Heiligen Katharina von Siena: Untersuchung und Edition einer mittelniederdeutschen Legendenhandschrift. (DM)

13 - CLASSEN, ALBRECHT. [Rezension] Annette Poppenborg, Das Leben der

Heiligen Katharina von Siena. «Mediaevistik: internationale Zeitschrift für interdisziplinäre Mittelalterforschung», (2003), n. 16, p. 378-379. ISSN 09347453.

Recensione di Albrecht Classen al testo: Poppenborg, Annette. Das Leben der Heiligen Katharina von Siena: Untersuchung und Edition einer mittelniederdeutschen Legendenhandschrift. (DM)

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14 - BOK, VÁCLAV. Einige Bemerkungen zur anonymen deutschen Übertragung der Katharina-von-Siena-Legende Raimunds von Capua anhand der Prager Handschrift. In: Vom vielfachen Schriftsinn im Mittelalter: Festschrift für Dietrich Schmidtke, hrsg. von Freimut Löser und Ralf G. Päsler. Hamburg: Kovac, 2005, p. 27-50. (Schriftenreihe Schriften zur Mediävistik; 4). ISBN 3830018150.

L’A. esamina la tradizione anonima di lingua tedesca della Legenda Maior di Raimondo da Capua attraverso la tradizione manoscritta praghese. (AC)

PARTE III - MANOSCRITTI

A) MANOSCRITTI 15 - SALOMONE, SAVERIO. Sorprendente lettera di S. Caterina da Siena

conservata presso la Ven. Compagnia dei SS. Niccolò e Lucia di Siena. «Accademia dei Rozzi», XI (2004), n. 20, p. 21-24, ill. ISSN non presente.

L’A. illustra la sua scoperta dell’atto di donazione, datato 9 luglio 1701, da parte dei frati della Certosa di Pontignano al marchese Bonaventura Chigi di Siena di una lettera di Caterina a Stefano Maconi, da lui trascritta di proprio pugno e trasmessa nel 1394 da un monastero vicino a Milano ai Governatori di Siena nel giorno dedicato a S. Caterina. Sono riportate in sintesi le posizioni dello Joergensen e del Fawtier circa l’identità dello scrivano di quella lettera dopo i restauri eseguiti. L’articolo è corredato dalla copia del documento originale di tale donazione e dalla riproduzione del medesimo in stampa sia in latino, sia in italiano. (GA)

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14 - BOK, VÁCLAV. Einige Bemerkungen zur anonymen deutschen Übertragung der Katharina-von-Siena-Legende Raimunds von Capua anhand der Prager Handschrift. In: Vom vielfachen Schriftsinn im Mittelalter: Festschrift für Dietrich Schmidtke, hrsg. von Freimut Löser und Ralf G. Päsler. Hamburg: Kovac, 2005, p. 27-50. (Schriftenreihe Schriften zur Mediävistik; 4). ISBN 3830018150.

L’A. esamina la tradizione anonima di lingua tedesca della Legenda Maior di Raimondo da Capua attraverso la tradizione manoscritta praghese. (AC)

PARTE III - MANOSCRITTI

A) MANOSCRITTI 15 - SALOMONE, SAVERIO. Sorprendente lettera di S. Caterina da Siena

conservata presso la Ven. Compagnia dei SS. Niccolò e Lucia di Siena. «Accademia dei Rozzi», XI (2004), n. 20, p. 21-24, ill. ISSN non presente.

L’A. illustra la sua scoperta dell’atto di donazione, datato 9 luglio 1701, da parte dei frati della Certosa di Pontignano al marchese Bonaventura Chigi di Siena di una lettera di Caterina a Stefano Maconi, da lui trascritta di proprio pugno e trasmessa nel 1394 da un monastero vicino a Milano ai Governatori di Siena nel giorno dedicato a S. Caterina. Sono riportate in sintesi le posizioni dello Joergensen e del Fawtier circa l’identità dello scrivano di quella lettera dopo i restauri eseguiti. L’articolo è corredato dalla copia del documento originale di tale donazione e dalla riproduzione del medesimo in stampa sia in latino, sia in italiano. (GA)

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B) STUDI SU MANOSCRITTI 16 - FRIEDMAN, JOAN ISOBEL. Politics and the Rhetoric of Reform in the

Letters of Saints Bridget of Sweden and Catherine of Siena. In: Livres et lectures en Europe entre Moyen Âge et Renaissance, textes réunis par Anne-Marie Legaré. Turnhout: Brepols, 2007, p. 279-291, ill. ISBN 9782503518824.

Il saggio intende esaminare l’azione politica e riformatrice di Caterina da Siena e Brigida di Svezia attraverso lo studio dei manoscritti che conservano i loro carteggi. Dopo aver presentato il periodo storico in cui le due mistiche operarono l’A. sottolinea l’unicità delle loro vite osservando come esse siano eccezioni in una società patriarcale che confinava le donne nella sfera privata. Si sofferma, successivamente, sulla genesi dell’autorità e dell’autorevolezza che entrambe esercitarono sui loro contemporanei e sulla stretta collaborazione tra le Sante e i loro confessori. La parte relativa a Caterina di Siena, più breve rispetto a quella dedicata a Brigida, si basa sull’analisi dei seguenti manoscritti: il ms. Palatino 56 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e i mss. T.II.2 e T.II.3 della Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena. Dedicando maggiore attenzione a quelli senesi l’A. descrive le miniature presenti e osserva come in essi si possa scorgere l’influenza esercitata da Tommaso Caffarini l’ispiratore e l’autore del programma divulgativo della santità di Caterina. Infatti strettamente connesse al concetto del magistero dottrinale sono le miniature rappresentanti la Santa nell’atto di dettare le sue lettere e afferma che a Caffarini e al suo scriptorium si attribuisce l’evidente omogeneità dei risultati iconografici. Infatti le miniature visualizzano l’intensa attività epistolare che singolarmente distingue l’apostolato di Caterina e conclude affermando che, se tale soggetto figurativo non è una novità viste le rappresentazioni medievali che ritraggono il santo dottore nel gesto di scrivere o di dettare, esso è la prova della costruzione di un modello di santità operata dalla gerarchia ecclesiastica maschile. (AC)

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B) STUDI SU MANOSCRITTI 16 - FRIEDMAN, JOAN ISOBEL. Politics and the Rhetoric of Reform in the

Letters of Saints Bridget of Sweden and Catherine of Siena. In: Livres et lectures en Europe entre Moyen Âge et Renaissance, textes réunis par Anne-Marie Legaré. Turnhout: Brepols, 2007, p. 279-291, ill. ISBN 9782503518824.

Il saggio intende esaminare l’azione politica e riformatrice di Caterina da Siena e Brigida di Svezia attraverso lo studio dei manoscritti che conservano i loro carteggi. Dopo aver presentato il periodo storico in cui le due mistiche operarono l’A. sottolinea l’unicità delle loro vite osservando come esse siano eccezioni in una società patriarcale che confinava le donne nella sfera privata. Si sofferma, successivamente, sulla genesi dell’autorità e dell’autorevolezza che entrambe esercitarono sui loro contemporanei e sulla stretta collaborazione tra le Sante e i loro confessori. La parte relativa a Caterina di Siena, più breve rispetto a quella dedicata a Brigida, si basa sull’analisi dei seguenti manoscritti: il ms. Palatino 56 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e i mss. T.II.2 e T.II.3 della Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena. Dedicando maggiore attenzione a quelli senesi l’A. descrive le miniature presenti e osserva come in essi si possa scorgere l’influenza esercitata da Tommaso Caffarini l’ispiratore e l’autore del programma divulgativo della santità di Caterina. Infatti strettamente connesse al concetto del magistero dottrinale sono le miniature rappresentanti la Santa nell’atto di dettare le sue lettere e afferma che a Caffarini e al suo scriptorium si attribuisce l’evidente omogeneità dei risultati iconografici. Infatti le miniature visualizzano l’intensa attività epistolare che singolarmente distingue l’apostolato di Caterina e conclude affermando che, se tale soggetto figurativo non è una novità viste le rappresentazioni medievali che ritraggono il santo dottore nel gesto di scrivere o di dettare, esso è la prova della costruzione di un modello di santità operata dalla gerarchia ecclesiastica maschile. (AC)

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PARTE IV - OPERE E STUDI SULLE OPERE

A) EDIZIONI E TRADUZIONI

1) OPERA OMNIA 17 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Opera omnia: testi e concordanze,

coordinatore e promotore dell’iniziativa editoriale Fausto Sbaffoni. Pistoia: Provincia Romana dei Frati Predicatori-Centro Riviste, 2002. CD + manuale d’uso, 23 p. ISBN non presente.

Sono offerti per la prima volta su supporto informatico il testo critico del Dialogo e delle Orazioni secondo l’edizione Cavallini e il testo delle lettere preparato da Antonio Volpato per l’edizione critica del testo dell’Epistolario cateriniano, in via di stesura. Si tratta di un prezioso strumento di ricerca di testi o vocaboli con la possibilità di visualizzarne le varianti lessicali all’interno del corpus cateriniano, o, nel caso di omografi, di poterli distinguere in base alla categoria grammaticale di appartenenza. (GA)

2) LE LETTERE 18 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol.

I: Letters 1–70, translated with introduction and notes by Suzanne Noffke. Tempe: Arizona Center for Medieval and Renaissance Studies, 2000. 672 p. (Medieval and Renaissance Texts and Studies; 202). ISBN 9780866982443.

In quattro volumi Suzanne Noffke traduce e raccoglie tutte le lettere di S. Caterina da Siena. Il primo contiene 68 lettere, il secondo 148; il terzo 87; e il quarto 88. Nel primo volume Noffke chiarisce quale è stata la metodologia seguita per l’ordinamento del materiale e per la sua datazione. Il lavoro di traduzione di Noffke si configura come lavoro anche di ricerca. Infatti la studiosa ha elaborato una sua metodologia per cercare di datare tutte le lettere che vengono presentate in

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PARTE IV - OPERE E STUDI SULLE OPERE

A) EDIZIONI E TRADUZIONI

1) OPERA OMNIA 17 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Opera omnia: testi e concordanze,

coordinatore e promotore dell’iniziativa editoriale Fausto Sbaffoni. Pistoia: Provincia Romana dei Frati Predicatori-Centro Riviste, 2002. CD + manuale d’uso, 23 p. ISBN non presente.

Sono offerti per la prima volta su supporto informatico il testo critico del Dialogo e delle Orazioni secondo l’edizione Cavallini e il testo delle lettere preparato da Antonio Volpato per l’edizione critica del testo dell’Epistolario cateriniano, in via di stesura. Si tratta di un prezioso strumento di ricerca di testi o vocaboli con la possibilità di visualizzarne le varianti lessicali all’interno del corpus cateriniano, o, nel caso di omografi, di poterli distinguere in base alla categoria grammaticale di appartenenza. (GA)

2) LE LETTERE 18 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol.

I: Letters 1–70, translated with introduction and notes by Suzanne Noffke. Tempe: Arizona Center for Medieval and Renaissance Studies, 2000. 672 p. (Medieval and Renaissance Texts and Studies; 202). ISBN 9780866982443.

In quattro volumi Suzanne Noffke traduce e raccoglie tutte le lettere di S. Caterina da Siena. Il primo contiene 68 lettere, il secondo 148; il terzo 87; e il quarto 88. Nel primo volume Noffke chiarisce quale è stata la metodologia seguita per l’ordinamento del materiale e per la sua datazione. Il lavoro di traduzione di Noffke si configura come lavoro anche di ricerca. Infatti la studiosa ha elaborato una sua metodologia per cercare di datare tutte le lettere che vengono presentate in

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ordine cronologico così da consentire ai lettori di seguire più agilmente lo sviluppo del pensiero di S. Caterina. Basandosi sulle informazioni desunte dalle lettere stesse e sugli studi precedenti, Noffke ha progettato e implementato un elaborato sistema di tremila modelli linguistici che le consente di stabilire una datazione del materiale più verosimile e accurata. Il primo volume comprende un’introduzione all’intera opera e una serie di appendici non ripetute nel secondo. Nella breve introduzione Noffke informa il lettore sulla storia delle edizioni a stampa delle lettere più che della loro tradizione manoscritta, cui accenna soltanto in appendice. Presenta anche una cronologia della vita di S. Caterina, una mappa, una bibliografia e alcuni profili biografici di personaggi legati alla Santa. Negli ultimi due volumi l’A. utilizza, invece, l’edizione critica italiana di Antonio Volpato per informazioni concernenti la scelta della fonte manoscritta e per ciascuna lettera Noffke fornisce approfondite annotazioni e introduzioni, includendo notizie circa la datazione, il contesto e il contenuto. Sono presenti anche due mappe della città di Siena e dei suoi dintorni ed un’appendice biografica. Le lettere sono suddivise in gruppi in base alle fasi della vita e dei viaggi di Caterina. Le sezioni presentano brevi introduzioni storiche. Ogni lettera è accompagnata da informazioni sul destinatario, le circostanze che hanno portato alla scrittura della stessa, la tradizione manoscritta, e una sinossi del contenuto. Nonostante il materiale non presenti la medesima importanza sia per il linguaggio sia per il contenuto, tuttavia la traduzione di tutte le lettere contribuisce ad ampliare e approfondire lo studio di Santa Caterina e del XIV secolo. Dalla raccolta emerge l’ampia varietà dei corrispondenti: dai papi, cardinali, sovrani, nobili e ricchi borghesi ai membri dei vari ordini religiosi, parroci, ai seguaci. Anche se i temi affrontati e il linguaggio variano da lettera a lettera da tutte emerge la spiritualità di Santa Caterina e la sua onestà. La sua teologia è sempre saldamente ancorata alla croce e profondamente incentrata su immagini eucaristiche. (AC)

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ordine cronologico così da consentire ai lettori di seguire più agilmente lo sviluppo del pensiero di S. Caterina. Basandosi sulle informazioni desunte dalle lettere stesse e sugli studi precedenti, Noffke ha progettato e implementato un elaborato sistema di tremila modelli linguistici che le consente di stabilire una datazione del materiale più verosimile e accurata. Il primo volume comprende un’introduzione all’intera opera e una serie di appendici non ripetute nel secondo. Nella breve introduzione Noffke informa il lettore sulla storia delle edizioni a stampa delle lettere più che della loro tradizione manoscritta, cui accenna soltanto in appendice. Presenta anche una cronologia della vita di S. Caterina, una mappa, una bibliografia e alcuni profili biografici di personaggi legati alla Santa. Negli ultimi due volumi l’A. utilizza, invece, l’edizione critica italiana di Antonio Volpato per informazioni concernenti la scelta della fonte manoscritta e per ciascuna lettera Noffke fornisce approfondite annotazioni e introduzioni, includendo notizie circa la datazione, il contesto e il contenuto. Sono presenti anche due mappe della città di Siena e dei suoi dintorni ed un’appendice biografica. Le lettere sono suddivise in gruppi in base alle fasi della vita e dei viaggi di Caterina. Le sezioni presentano brevi introduzioni storiche. Ogni lettera è accompagnata da informazioni sul destinatario, le circostanze che hanno portato alla scrittura della stessa, la tradizione manoscritta, e una sinossi del contenuto. Nonostante il materiale non presenti la medesima importanza sia per il linguaggio sia per il contenuto, tuttavia la traduzione di tutte le lettere contribuisce ad ampliare e approfondire lo studio di Santa Caterina e del XIV secolo. Dalla raccolta emerge l’ampia varietà dei corrispondenti: dai papi, cardinali, sovrani, nobili e ricchi borghesi ai membri dei vari ordini religiosi, parroci, ai seguaci. Anche se i temi affrontati e il linguaggio variano da lettera a lettera da tutte emerge la spiritualità di Santa Caterina e la sua onestà. La sua teologia è sempre saldamente ancorata alla croce e profondamente incentrata su immagini eucaristiche. (AC)

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19 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol. II: Letters 71–144, translated with introduction and notes by Suzanne Noffke Tempe: Arizona Center for Medieval and Renaissance Studies, 2000. 768 p. (Medieval and Renaissance Texts and Studies; 203). ISBN 9780866982450.

Per l’abstract cfr. scheda n. 18 presente in questa Bibl. An. (AC) 20 - VOLPATO, ANTONIO. Le Lettere di santa Caterina sullo scisma. In: La

Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 75-118. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

L’A. esamina «i punti di contatto con la propaganda urbanista, e gli aspetti che invece rivelano l’originalità della posizione cateriniana» nelle lettere di Caterina relative allo scisma del 1378. Si sofferma su alcune di esse precedenti lo scisma (lettere 284, 293, 302) in cui non si sospetta la pericolosità della situazione, poi sulla lettera 346, in cui si allude alla posizione pubblica dei cardinali scismatici e sulla 305, in cui la Santa esorta Urbano VI a circondarsi di servi di Dio. Analizza gli argomenti di carattere giuridico della polemica cateriniana: la retorsio argumenti contro gli scismatici, in cui vi è lo stesso procedimento del Trattato di Ludovico di Piacenza. Gli argomenti extragiuridici contro i Clementisti sono: argomento ex verecondia, sviluppato anche nel testo giuridico del Tractatus di Giovanni da Legnano; argomenti ad personam; argomenti ab utili presenti in S. Tommaso. La Santa ricorre a queste strategie: minimizzare il danno: cioè l’esortazione ai sostenitori di Clemente VII a dimostrarsi neutrali, se non proprio contrari a lui; l’accusa di eresia, cui lo scisma viene equiparato; la demonizzazione degli avversari; minacce di pene terrene e spirituali; interventi indiretti e diretti presso signorie e sovrani; dalla via iuris alla via facti. Caterina auspica un intervento risolutivo militare contro la regina Giovanna di Napoli, ed infine considera come ultima soluzione il sacrificarsi a Dio offrendosi in prima persona al posto di Urbano VI non disposto a farlo. (GA)

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19 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol. II: Letters 71–144, translated with introduction and notes by Suzanne Noffke Tempe: Arizona Center for Medieval and Renaissance Studies, 2000. 768 p. (Medieval and Renaissance Texts and Studies; 203). ISBN 9780866982450.

Per l’abstract cfr. scheda n. 18 presente in questa Bibl. An. (AC) 20 - VOLPATO, ANTONIO. Le Lettere di santa Caterina sullo scisma. In: La

Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 75-118. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

L’A. esamina «i punti di contatto con la propaganda urbanista, e gli aspetti che invece rivelano l’originalità della posizione cateriniana» nelle lettere di Caterina relative allo scisma del 1378. Si sofferma su alcune di esse precedenti lo scisma (lettere 284, 293, 302) in cui non si sospetta la pericolosità della situazione, poi sulla lettera 346, in cui si allude alla posizione pubblica dei cardinali scismatici e sulla 305, in cui la Santa esorta Urbano VI a circondarsi di servi di Dio. Analizza gli argomenti di carattere giuridico della polemica cateriniana: la retorsio argumenti contro gli scismatici, in cui vi è lo stesso procedimento del Trattato di Ludovico di Piacenza. Gli argomenti extragiuridici contro i Clementisti sono: argomento ex verecondia, sviluppato anche nel testo giuridico del Tractatus di Giovanni da Legnano; argomenti ad personam; argomenti ab utili presenti in S. Tommaso. La Santa ricorre a queste strategie: minimizzare il danno: cioè l’esortazione ai sostenitori di Clemente VII a dimostrarsi neutrali, se non proprio contrari a lui; l’accusa di eresia, cui lo scisma viene equiparato; la demonizzazione degli avversari; minacce di pene terrene e spirituali; interventi indiretti e diretti presso signorie e sovrani; dalla via iuris alla via facti. Caterina auspica un intervento risolutivo militare contro la regina Giovanna di Napoli, ed infine considera come ultima soluzione il sacrificarsi a Dio offrendosi in prima persona al posto di Urbano VI non disposto a farlo. (GA)

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21 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Miasto duszy: listy o Bogu i polityce, przekł. i oprac. Ludmiła Grygiel. Poznań: W drodze, 2001. 119 p. ISBN 8370333257.

Il titolo è La città dell’anima: lettere su Dio e sulla politica. Il titolo è tratto dalla lettera 319 a Stefano Maconi «con desiderio di vederti vero custode della città della tua anima». Nell’introduzione l’A. afferma di aver operato una scelta di testi e commenti che potesse incontrare la sensibilità del lettore polacco “tradendo” così il suo modello di riferimento ossia l’opera di Gianfranco Morra, La città prestata (cfr. Bibl. An. IV, n. 172). Dopo aver presentato gli aspetti della vita della Santa senese che la vedono impegnata nelle concrete situazioni politiche del suo tempo l’A. si sofferma sul valore della politica per Caterina. La sua è la politica della santità e i suoi «successi» testimoniano come la santità porti i suoi frutti anche nel campo della politica; a Caterina sta a cuore non solo il bene della sua città, ma anche quello degli altri Paesi, del mondo intero e della Chiesa universale. Desidera ardentemente superare le divisioni ed unificare i popoli cristiani intorno a valori comuni, sul fondamento dell’amore e del rispetto per l’uomo. L’A. raccoglie gli insegnamenti della Senese su particolari valori e virtù cristiani rivolti a coloro che si dedicano alla politica intesa come conseguimento del bene comune. Ad ogni capitolo è premessa una presentazione dell’A. e segue il testo di una o più lettere cateriniane. (AMM)

22 - CAVALLINI, GIULIANA. Una nuova edizione dell’epistolario cateriniano

in traduzione inglese. «Rivista di ascetica e mistica», 70 (2001), n. 4, ottobre-dicembre, p. 594-599. ISSN 0485232X.

L’A. presenta l’edizione del testo The Letters of Catherine of Siena di Suzanne Noffke edito nel 2000, i criteri filologici determinanti la scelta cronologica delle 68 lettere pubblicate, rilevando le novità di questa edizione a confronto con quella del 1988 della medesima autrice, tra cui è da annoverare anche il numero delle Appendici, salito da due a sei. L’A. ne presenta succintamente i contenuti. (GA)

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21 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Miasto duszy: listy o Bogu i polityce, przekł. i oprac. Ludmiła Grygiel. Poznań: W drodze, 2001. 119 p. ISBN 8370333257.

Il titolo è La città dell’anima: lettere su Dio e sulla politica. Il titolo è tratto dalla lettera 319 a Stefano Maconi «con desiderio di vederti vero custode della città della tua anima». Nell’introduzione l’A. afferma di aver operato una scelta di testi e commenti che potesse incontrare la sensibilità del lettore polacco “tradendo” così il suo modello di riferimento ossia l’opera di Gianfranco Morra, La città prestata (cfr. Bibl. An. IV, n. 172). Dopo aver presentato gli aspetti della vita della Santa senese che la vedono impegnata nelle concrete situazioni politiche del suo tempo l’A. si sofferma sul valore della politica per Caterina. La sua è la politica della santità e i suoi «successi» testimoniano come la santità porti i suoi frutti anche nel campo della politica; a Caterina sta a cuore non solo il bene della sua città, ma anche quello degli altri Paesi, del mondo intero e della Chiesa universale. Desidera ardentemente superare le divisioni ed unificare i popoli cristiani intorno a valori comuni, sul fondamento dell’amore e del rispetto per l’uomo. L’A. raccoglie gli insegnamenti della Senese su particolari valori e virtù cristiani rivolti a coloro che si dedicano alla politica intesa come conseguimento del bene comune. Ad ogni capitolo è premessa una presentazione dell’A. e segue il testo di una o più lettere cateriniane. (AMM)

22 - CAVALLINI, GIULIANA. Una nuova edizione dell’epistolario cateriniano

in traduzione inglese. «Rivista di ascetica e mistica», 70 (2001), n. 4, ottobre-dicembre, p. 594-599. ISSN 0485232X.

L’A. presenta l’edizione del testo The Letters of Catherine of Siena di Suzanne Noffke edito nel 2000, i criteri filologici determinanti la scelta cronologica delle 68 lettere pubblicate, rilevando le novità di questa edizione a confronto con quella del 1988 della medesima autrice, tra cui è da annoverare anche il numero delle Appendici, salito da due a sei. L’A. ne presenta succintamente i contenuti. (GA)

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23 - LAMBARDI, PAOLA. «Io, Caterina, scrivo a voi…»: pensieri sulla pace e sulla guerra tratti dalle lettere*2 di Santa Caterina da Siena, raccolti in forma epistolare da Paola Lambardi. «Foglio letterario: pubblicazione di arte, prosa e poesia», (2003), n. 2, luglio, p. 3, ill. ISSN non presente.

Brani sulla pace e sulla guerra tratti dalle lettere indicate (vedi front.) e uniti tra di loro come in un’unica lettera. (GA)

24 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol.

III: Letters 145–230, translated with introduction and notes by Suzanne Noffke. Tempe: Arizona Center for Medieval and Renaissance Studies, 2007. X, 428 p., ill. (Medieval and Renaissance Textes and Studies; 329). ISBN 9780866983778.

Per l’abstract cfr. scheda n. 18 presente in questa Bibl. An. (AC)

25 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Les Lettres. Vol. 1: Lettres aux papes

Grégoire XI et Urbain VI, aux cardinaux et aux évêques, traduction par da Marilène Raiola, introduction par Éric T. de Clermont-Tonnerre, étude générale et présentation des différents recueils par Umberto Meattini. Paris: Les Éditions du Cerf, 2008. 240 p. (Sagesses chrétiennes). ISBN 9782204077132.

L’opera ripropone una riedizione integrale delle Lettere di S. Caterina da Siena, tradotte da Marilène Raiola e presentate dallo studioso Umberto Meattini. Le epistole vengono ordinate in base al loro destinatario e corredate da approfondite introduzioni. In questo primo volume viene contestualizzata la figura di Caterina da Siena nel periodo storico e religioso in cui visse e operò. Segue un’introduzione generale alle Lettere. Il volume si suddivide in due sezioni che comprendono rispettivamente: la prima concerne 14 lettere a Gregorio XI e 9 a Urbano VI e la seconda 19 a cardinali, vescovi e prelati. Ad ogni sezione è premessa un’introduzione. Il volume si conclude con un’appendice sulla dottrina di S. Caterina. (AC)

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23 - LAMBARDI, PAOLA. «Io, Caterina, scrivo a voi…»: pensieri sulla pace e sulla guerra tratti dalle lettere*2 di Santa Caterina da Siena, raccolti in forma epistolare da Paola Lambardi. «Foglio letterario: pubblicazione di arte, prosa e poesia», (2003), n. 2, luglio, p. 3, ill. ISSN non presente.

Brani sulla pace e sulla guerra tratti dalle lettere indicate (vedi front.) e uniti tra di loro come in un’unica lettera. (GA)

24 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol.

III: Letters 145–230, translated with introduction and notes by Suzanne Noffke. Tempe: Arizona Center for Medieval and Renaissance Studies, 2007. X, 428 p., ill. (Medieval and Renaissance Textes and Studies; 329). ISBN 9780866983778.

Per l’abstract cfr. scheda n. 18 presente in questa Bibl. An. (AC)

25 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Les Lettres. Vol. 1: Lettres aux papes

Grégoire XI et Urbain VI, aux cardinaux et aux évêques, traduction par da Marilène Raiola, introduction par Éric T. de Clermont-Tonnerre, étude générale et présentation des différents recueils par Umberto Meattini. Paris: Les Éditions du Cerf, 2008. 240 p. (Sagesses chrétiennes). ISBN 9782204077132.

L’opera ripropone una riedizione integrale delle Lettere di S. Caterina da Siena, tradotte da Marilène Raiola e presentate dallo studioso Umberto Meattini. Le epistole vengono ordinate in base al loro destinatario e corredate da approfondite introduzioni. In questo primo volume viene contestualizzata la figura di Caterina da Siena nel periodo storico e religioso in cui visse e operò. Segue un’introduzione generale alle Lettere. Il volume si suddivide in due sezioni che comprendono rispettivamente: la prima concerne 14 lettere a Gregorio XI e 9 a Urbano VI e la seconda 19 a cardinali, vescovi e prelati. Ad ogni sezione è premessa un’introduzione. Il volume si conclude con un’appendice sulla dottrina di S. Caterina. (AC)

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26 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol. IV: Letters 231–373, translated with introduction and notes by Suzanne Noffke. Tempe: Arizona Center for Medieval and Renaissance Studies, 2008. XX, 474 p., ill. (Medieval and Renaissance Texts and Studies; 355). ISBN 9780866984034.

Per l’abstract cfr. scheda n. 18 presente in questa Bibl. An. (AC)

27 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Les Lettres. Vol. 2: Lettres aux rois, aux reines et aux responsables politiques, traduction de Marilène Raiola, présentation des différents recueils de Umberto Meattini. Paris: Les Éditions du Cerf, 2010. 267 p. (Sagesses chrétiennes). ISBN 9782204077149.

L’opera ripropone una riedizione integrale delle Lettere di Santa Caterina da Siena, tradotte da Marilène Raiola e presentate dallo studioso Umberto Meattini. Le epistole vengono ordinate in base al loro destinatario e corredate da approfondite introduzioni. Il secondo volume delle Lettere si divide in tre sezioni che comprendono rispettivamente: 13 lettere indirizzate a re e regine, 6 inviate a condottieri e 38 rivolte ai signori di varie città italiane nelle quali Caterina esorta i re e i politici a sostenere apertamente sia i papi legittimi, Gregorio XI e Urbano VI, e a fermare la violenza ponendo fine ai numerosi conflitti. Ad ogni sezione è premessa un’introduzione. (AC)

28 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Les Lettres. Vol. 3: Lettres aux laïcs. I

tome, traduction de Marilène Raiola, présentation des différents recueils de Umberto Meattini. Paris: Les Éditions du Cerf, 2010. 231 p., ill. (Sagesses chrétiennes). ISBN 9782204077156.

L’opera ripropone una riedizione integrale delle Lettere di Santa Caterina da Siena, tradotte da Marilène Raiola e presentate dallo studioso Umberto Meattini. Le epistole vengono ordinate in base al loro destinatario e corredate da approfondite introduzioni. Le lettere di Caterina ai laici, presentate in questo volume, vengono

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26 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol. IV: Letters 231–373, translated with introduction and notes by Suzanne Noffke. Tempe: Arizona Center for Medieval and Renaissance Studies, 2008. XX, 474 p., ill. (Medieval and Renaissance Texts and Studies; 355). ISBN 9780866984034.

Per l’abstract cfr. scheda n. 18 presente in questa Bibl. An. (AC)

27 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Les Lettres. Vol. 2: Lettres aux rois, aux reines et aux responsables politiques, traduction de Marilène Raiola, présentation des différents recueils de Umberto Meattini. Paris: Les Éditions du Cerf, 2010. 267 p. (Sagesses chrétiennes). ISBN 9782204077149.

L’opera ripropone una riedizione integrale delle Lettere di Santa Caterina da Siena, tradotte da Marilène Raiola e presentate dallo studioso Umberto Meattini. Le epistole vengono ordinate in base al loro destinatario e corredate da approfondite introduzioni. Il secondo volume delle Lettere si divide in tre sezioni che comprendono rispettivamente: 13 lettere indirizzate a re e regine, 6 inviate a condottieri e 38 rivolte ai signori di varie città italiane nelle quali Caterina esorta i re e i politici a sostenere apertamente sia i papi legittimi, Gregorio XI e Urbano VI, e a fermare la violenza ponendo fine ai numerosi conflitti. Ad ogni sezione è premessa un’introduzione. (AC)

28 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Les Lettres. Vol. 3: Lettres aux laïcs. I

tome, traduction de Marilène Raiola, présentation des différents recueils de Umberto Meattini. Paris: Les Éditions du Cerf, 2010. 231 p., ill. (Sagesses chrétiennes). ISBN 9782204077156.

L’opera ripropone una riedizione integrale delle Lettere di Santa Caterina da Siena, tradotte da Marilène Raiola e presentate dallo studioso Umberto Meattini. Le epistole vengono ordinate in base al loro destinatario e corredate da approfondite introduzioni. Le lettere di Caterina ai laici, presentate in questo volume, vengono

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suddivise in tre sezioni: la prima comprende le 29 lettere indirizzate alle dame dell’aristocrazia esortate ad essere vigili e custodi del vincolo matrimoniale e dell’educazione dei figli, la seconda le 15 agli artisti invitati a «mettere ordine nella loro vita» e la terza le 12 indirizzate ai medici e ai giuristi richiamati a perseguire la via verso la Verità e la giustizia. Ad ogni sezione è premessa un’introduzione. (AC)

29 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Cartas completas, tradução João Alves

Basílio. São Paulo: Paulus, 2005. 1326, [1] p. (Espiritualidade). ISBN 8534923272.

Traduzione in portoghese dell’Epistolario cateriniano. (DM)

30 - CATERINA DA SIENA, SANTA. An die Männer der Politik: sämtliche

Briefe, hrsg. von Werner Schmid, Die Übers. der Briefe aus dem Ital. besorgte Rita Manlik-De Cesaris. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2009. 464 p. (Caterina von Siena; 9). ISBN 9783901853166.

Bella e meritevole traduzione in lingua tedesca di quasi tutte le Lettere della Santa, suddivise secondo i destinatari; questa in particolare è rivolta agli uomini politici. La traduzione desiderata è stata ampiamente portata avanti dal dogmatico domenicano austriaco Ferdinand Holbock sin dal 1970, data del riconoscimento del titolo di dottore della Chiesa a Caterina da Siena. (MD)

31 - CATERINA DA SIENA, SANTA. An die Ordensfrauen: sämtliche Briefe,

hrsg. von Werner Schmid, Die Übers. der Briefe aus dem Ital. besorgte Rita Manlik-De Cesaris. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2007. 32, 422 p. (Caterina von Siena; 4). ISBN 9783901853159.

Bella e meritevole traduzione in lingua tedesca di quasi tutte le Lettere della Santa, suddivise secondo i destinatari; in particolare

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suddivise in tre sezioni: la prima comprende le 29 lettere indirizzate alle dame dell’aristocrazia esortate ad essere vigili e custodi del vincolo matrimoniale e dell’educazione dei figli, la seconda le 15 agli artisti invitati a «mettere ordine nella loro vita» e la terza le 12 indirizzate ai medici e ai giuristi richiamati a perseguire la via verso la Verità e la giustizia. Ad ogni sezione è premessa un’introduzione. (AC)

29 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Cartas completas, tradução João Alves

Basílio. São Paulo: Paulus, 2005. 1326, [1] p. (Espiritualidade). ISBN 8534923272.

Traduzione in portoghese dell’Epistolario cateriniano. (DM)

30 - CATERINA DA SIENA, SANTA. An die Männer der Politik: sämtliche

Briefe, hrsg. von Werner Schmid, Die Übers. der Briefe aus dem Ital. besorgte Rita Manlik-De Cesaris. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2009. 464 p. (Caterina von Siena; 9). ISBN 9783901853166.

Bella e meritevole traduzione in lingua tedesca di quasi tutte le Lettere della Santa, suddivise secondo i destinatari; questa in particolare è rivolta agli uomini politici. La traduzione desiderata è stata ampiamente portata avanti dal dogmatico domenicano austriaco Ferdinand Holbock sin dal 1970, data del riconoscimento del titolo di dottore della Chiesa a Caterina da Siena. (MD)

31 - CATERINA DA SIENA, SANTA. An die Ordensfrauen: sämtliche Briefe,

hrsg. von Werner Schmid, Die Übers. der Briefe aus dem Ital. besorgte Rita Manlik-De Cesaris. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2007. 32, 422 p. (Caterina von Siena; 4). ISBN 9783901853159.

Bella e meritevole traduzione in lingua tedesca di quasi tutte le Lettere della Santa, suddivise secondo i destinatari; in particolare

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in questo volume alle religiose ed ad alcune figure femminili. La traduzione desiderata è ampiamente portata avanti dal dogmatico domenicano austriaco Ferdinand Holbock sin dal 1970, data del riconoscimento del titolo di dottore della Chiesa a Caterina da Siena ed è stata completata da Rita Manlik-De Cesaris per le lettere alle religiose. Le lettere raggruppate secondo i destinatari suddivisi a loro volta secondo la famiglia religiosa o gruppo di appartenenza sono introdotte da una presentazione del personaggio e delle relative vicende storiche e da brevi riassunti di ogni singola missiva. Ogni volume è completato da un indice di nomi e luoghi e da un utile e ricco indice analitico. Arricchiscono questo volume alcune belle riproduzioni di luoghi e di immagini sacre. (MD)

32 - CATERINA DA SIENA, SANTA. An die Männer der Kirche: sämtliche

Briefe, I-II, hrsg. von Werner Schmid. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2005. 2 v. (Caterina von Siena; 2-3). ISBN 3901853073.

Bella e meritevole traduzione in lingua tedesca di quasi tutte le Lettere della Santa, suddivise secondo i destinatari. I primi due volumi raccolgono le lettere agli uomini di Chiesa, religiosi e secolari. La traduzione desiderata e ampiamente portata avanti dal dogmatico domenicano austriaco Ferdinand Holbock sin dal 1970, data del riconoscimento del titolo di dottore della Chiesa a Caterina da Siena, è stata completata da Claudia Reimuller per le lettere ai religiosi e ai sacerdoti. Il primo volume contiene una prefazione e una introduzione seguita da una breve cronologia cateriniana ad opera dell’editore Werner Schmid. Le lettere, raggruppate secondo i destinatari, suddivisi a loro volta secondo la famiglia religiosa o gruppo di appartenenza, sono introdotte da una presentazione del personaggio e delle relative vicende storiche e da brevi riassunti di ogni singola missiva. Ogni volume è completato da un indice di nomi e luoghi e da un utile e ricco indice analitico. Arricchiscono i volumi ben curati alcune belle riproduzioni di luoghi e di immagini sacre. (MD)

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in questo volume alle religiose ed ad alcune figure femminili. La traduzione desiderata è ampiamente portata avanti dal dogmatico domenicano austriaco Ferdinand Holbock sin dal 1970, data del riconoscimento del titolo di dottore della Chiesa a Caterina da Siena ed è stata completata da Rita Manlik-De Cesaris per le lettere alle religiose. Le lettere raggruppate secondo i destinatari suddivisi a loro volta secondo la famiglia religiosa o gruppo di appartenenza sono introdotte da una presentazione del personaggio e delle relative vicende storiche e da brevi riassunti di ogni singola missiva. Ogni volume è completato da un indice di nomi e luoghi e da un utile e ricco indice analitico. Arricchiscono questo volume alcune belle riproduzioni di luoghi e di immagini sacre. (MD)

32 - CATERINA DA SIENA, SANTA. An die Männer der Kirche: sämtliche

Briefe, I-II, hrsg. von Werner Schmid. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2005. 2 v. (Caterina von Siena; 2-3). ISBN 3901853073.

Bella e meritevole traduzione in lingua tedesca di quasi tutte le Lettere della Santa, suddivise secondo i destinatari. I primi due volumi raccolgono le lettere agli uomini di Chiesa, religiosi e secolari. La traduzione desiderata e ampiamente portata avanti dal dogmatico domenicano austriaco Ferdinand Holbock sin dal 1970, data del riconoscimento del titolo di dottore della Chiesa a Caterina da Siena, è stata completata da Claudia Reimuller per le lettere ai religiosi e ai sacerdoti. Il primo volume contiene una prefazione e una introduzione seguita da una breve cronologia cateriniana ad opera dell’editore Werner Schmid. Le lettere, raggruppate secondo i destinatari, suddivisi a loro volta secondo la famiglia religiosa o gruppo di appartenenza, sono introdotte da una presentazione del personaggio e delle relative vicende storiche e da brevi riassunti di ogni singola missiva. Ogni volume è completato da un indice di nomi e luoghi e da un utile e ricco indice analitico. Arricchiscono i volumi ben curati alcune belle riproduzioni di luoghi e di immagini sacre. (MD)

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33 - TYLUS, JANE. [Review] Suzanne Noffke: The Letters of Catherine of Siena. «The Catholic Historical Review», (2010), n. 96:4, p. 797-800. ISSN 00088080.

L’A. sottolinea l’importanza della nuova traduzione inglese di The Letters of Catherine of Siena realizzata dalla Noffke, che per la prima volta propone un ordinamento cronologico completo dell’Epistolario cateriniano. (AC)

3) IL DIALOGO 34 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialog o Bożej Opatrzności czyli Księga

Boskiej Nauki, przekł. Leopold Staff; wstęp Wojciech Giertych. Poznań: W drodze, 2001. 1 v. (Biblioteka Christianitas: najważniejsze książki chrześcijaństwa; 8). ISBN 8388481088.

La nuova edizione del Dialogo non è che una riedizione di quella del 1987. Differisce da quest’ultima nella numerazione laterale dei capitoli e nell’indice comparativo finale. In una nota che chiude il testo si afferma che: «non sono stati stampati gli Indici del contenuto dell’opera che mettono a confronto la suddivisione odierna del libro con quella tradizionale. Di fronte all’opinione degli specialisti che la suddivisione tradizionale non fosse autentica e contrastasse evidentemente col contenuto del Dialogo, si è ritenuta inutile anche l’indicazione del precedente ordine, come pure la numerazione a margine dei capitoli». (AMM)

35 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogo della divina Provvidenza,

versione in italiano corrente a cura di Maria Adelaide Raschini. Bologna: ESD, 2001. 469 p. (Attendite ad Petram; 3). ISBN 8870944239.

Essendo una ristampa dell’edizione 1989 si rinvia al IV volume della Bibliografia Analitica, curato da Maria Carlotta Paterna dove a

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33 - TYLUS, JANE. [Review] Suzanne Noffke: The Letters of Catherine of Siena. «The Catholic Historical Review», (2010), n. 96:4, p. 797-800. ISSN 00088080.

L’A. sottolinea l’importanza della nuova traduzione inglese di The Letters of Catherine of Siena realizzata dalla Noffke, che per la prima volta propone un ordinamento cronologico completo dell’Epistolario cateriniano. (AC)

3) IL DIALOGO 34 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialog o Bożej Opatrzności czyli Księga

Boskiej Nauki, przekł. Leopold Staff; wstęp Wojciech Giertych. Poznań: W drodze, 2001. 1 v. (Biblioteka Christianitas: najważniejsze książki chrześcijaństwa; 8). ISBN 8388481088.

La nuova edizione del Dialogo non è che una riedizione di quella del 1987. Differisce da quest’ultima nella numerazione laterale dei capitoli e nell’indice comparativo finale. In una nota che chiude il testo si afferma che: «non sono stati stampati gli Indici del contenuto dell’opera che mettono a confronto la suddivisione odierna del libro con quella tradizionale. Di fronte all’opinione degli specialisti che la suddivisione tradizionale non fosse autentica e contrastasse evidentemente col contenuto del Dialogo, si è ritenuta inutile anche l’indicazione del precedente ordine, come pure la numerazione a margine dei capitoli». (AMM)

35 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogo della divina Provvidenza,

versione in italiano corrente a cura di Maria Adelaide Raschini. Bologna: ESD, 2001. 469 p. (Attendite ad Petram; 3). ISBN 8870944239.

Essendo una ristampa dell’edizione 1989 si rinvia al IV volume della Bibliografia Analitica, curato da Maria Carlotta Paterna dove a

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p. 14 si può leggere: «La comprensione del senese trecentesco non è sempre facile, specialmente se si pensa che Caterina usava un linguaggio tutto personale, perciò la Raschini ha voluto rendere agevole la lettura del Libro della Santa senese, seguendo la divisione del testo proposta da Giuliana Cavallini nella sua edizione del 1968» (cfr. anche Bibl. An. II, n. 124). Questa edizione contiene in appendice una vita illustrata della Santa con stampe di Filippo e Cornelio Galle del 1603 a cura di Gabriella Anodal. (GA)

36 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le livre des dialogues; suivi de Lettres,

préface et traduction de Louis-Paul Guigues. Paris: Éd. du Seuil, 2002. 954 p. (Points Sagesses. Série Voix spirituelles; 170). ISBN 2020513900.

Il testo propone una selezione di brani tratti dal Dialogo e dalle Lettere di Caterina da Siena. Nella prefazione Guignes offre al lettore una breve introduzione al linguaggio e alla componente mistica di entrambe le opere. (AC)

37 - SAS, KARINE. The Way of Perfection in The Dialogue of Saint Catherine

of Siena: dissertatio ad Licentiam in Theologia Spirituale. Roma: Pontificia Studiorum Universitas a S. Thoma Aquinate in Urbe, 2002. 64 p. ISBN non presente.

L’A. analizza la «via della perfezione» illustrata da Caterina da Siena nel Dialogo attraverso la metodologia della teologia spirituale di Jordan Aumann. Lo studio si articola in cinque capitoli: nel primo si prende in considerazione il documento conciliare Lumen Gentium e la chiamata alla santità per tutti i cristiani. Nel secondo l’A. esamina come la vita di Caterina sia stata ispirata dalla ricerca della Verità e come in quest’ultima si possa ritrovare l’esortazione e la vocazione alla santità espressa al n.40 della Lumen Gentium. Nei capitoli seguenti si propone un’analisi del concetto di Trinità espresso nel Dialogo e della «cella

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p. 14 si può leggere: «La comprensione del senese trecentesco non è sempre facile, specialmente se si pensa che Caterina usava un linguaggio tutto personale, perciò la Raschini ha voluto rendere agevole la lettura del Libro della Santa senese, seguendo la divisione del testo proposta da Giuliana Cavallini nella sua edizione del 1968» (cfr. anche Bibl. An. II, n. 124). Questa edizione contiene in appendice una vita illustrata della Santa con stampe di Filippo e Cornelio Galle del 1603 a cura di Gabriella Anodal. (GA)

36 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le livre des dialogues; suivi de Lettres,

préface et traduction de Louis-Paul Guigues. Paris: Éd. du Seuil, 2002. 954 p. (Points Sagesses. Série Voix spirituelles; 170). ISBN 2020513900.

Il testo propone una selezione di brani tratti dal Dialogo e dalle Lettere di Caterina da Siena. Nella prefazione Guignes offre al lettore una breve introduzione al linguaggio e alla componente mistica di entrambe le opere. (AC)

37 - SAS, KARINE. The Way of Perfection in The Dialogue of Saint Catherine

of Siena: dissertatio ad Licentiam in Theologia Spirituale. Roma: Pontificia Studiorum Universitas a S. Thoma Aquinate in Urbe, 2002. 64 p. ISBN non presente.

L’A. analizza la «via della perfezione» illustrata da Caterina da Siena nel Dialogo attraverso la metodologia della teologia spirituale di Jordan Aumann. Lo studio si articola in cinque capitoli: nel primo si prende in considerazione il documento conciliare Lumen Gentium e la chiamata alla santità per tutti i cristiani. Nel secondo l’A. esamina come la vita di Caterina sia stata ispirata dalla ricerca della Verità e come in quest’ultima si possa ritrovare l’esortazione e la vocazione alla santità espressa al n.40 della Lumen Gentium. Nei capitoli seguenti si propone un’analisi del concetto di Trinità espresso nel Dialogo e della «cella

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della conoscenza di Dio e di sé» come luogo della spiritualità della Santa. Nell’ultimo capitolo l’A. si concentra sulle tappe del processo che conducono alla perfezione simbolizzato dall’immagine del «ponte», utilizzata da Caterina nel Dialogo. (AC)

38 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogue sur la perfection. Avrillé: le

Sel, 2004. 18 p. (Vie spirituelle; 24). ISBN 9782916139319.

L’opera presenta la riedizione de Il Trattato sulla perfezione o Dialogo breve, attribuito a Caterina da Siena, tradotto e commentato da Bernadot, corredato da titoli e sottotitoli a cura degli editori. (AC)

39 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogo della Divina Provvidenza,

versione in italiano corrente di Maria A. Raschini. 2. ed. Bologna: EDS, 2006. 480 p. (Domenicani; 3). ISBN 8870945979.

La comprensione del senese trecentesco non è sempre facile, specialmente se si pensa che Caterina usava un linguaggio tutto personale, perciò l’A. ha voluto rendere agevole la lettura del Libro della Santa senese, seguendo la divisione del testo proposta da Giuliana Cavallini nella sua edizione del 1968 (cfr. Bibl. An. II, n. 124 e Bibl. An. IV, n. 12). (GA)

40 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogo della Divina Provvidenza, versione in italiano corrente di Maria A. Raschini. Milano: San Paolo, 2007. 297 p. (La grande biblioteca cristiana. I classici della spiritualità cristiana / serie diretta da Giuliano Vigini; 4). ISBN non presente.

L’itinerario del Dialogo viene «proposto in questa edizione soltanto in alcune parti essenziali, ma largamente rappresentative del pensiero di Caterina». (GA)

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della conoscenza di Dio e di sé» come luogo della spiritualità della Santa. Nell’ultimo capitolo l’A. si concentra sulle tappe del processo che conducono alla perfezione simbolizzato dall’immagine del «ponte», utilizzata da Caterina nel Dialogo. (AC)

38 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogue sur la perfection. Avrillé: le

Sel, 2004. 18 p. (Vie spirituelle; 24). ISBN 9782916139319.

L’opera presenta la riedizione de Il Trattato sulla perfezione o Dialogo breve, attribuito a Caterina da Siena, tradotto e commentato da Bernadot, corredato da titoli e sottotitoli a cura degli editori. (AC)

39 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogo della Divina Provvidenza,

versione in italiano corrente di Maria A. Raschini. 2. ed. Bologna: EDS, 2006. 480 p. (Domenicani; 3). ISBN 8870945979.

La comprensione del senese trecentesco non è sempre facile, specialmente se si pensa che Caterina usava un linguaggio tutto personale, perciò l’A. ha voluto rendere agevole la lettura del Libro della Santa senese, seguendo la divisione del testo proposta da Giuliana Cavallini nella sua edizione del 1968 (cfr. Bibl. An. II, n. 124 e Bibl. An. IV, n. 12). (GA)

40 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogo della Divina Provvidenza, versione in italiano corrente di Maria A. Raschini. Milano: San Paolo, 2007. 297 p. (La grande biblioteca cristiana. I classici della spiritualità cristiana / serie diretta da Giuliano Vigini; 4). ISBN non presente.

L’itinerario del Dialogo viene «proposto in questa edizione soltanto in alcune parti essenziali, ma largamente rappresentative del pensiero di Caterina». (GA)

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41 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Đối Thoại (Il Dialogo), tradotto da

Vincent Bùi Đức Sinh. Calgary (Alberta, Canada): Nhóm Phục

vụ Lời Chúa xuất bản, 2003. XVI, 459 p. ISBN non presente.

Traduzione in vietnamita del Dialogo, fatta dal padre domenicano

Vincent Bùi Đức Sinh e collaboratori, con un’introduzione che presenta la biografia della Santa e la struttura dell’opera. La traduzione si basa sull’edizione francese: Hurtaud, Jourdain. Le Dialogue de Sainte Catherine de Sienne. Paris: Lethellieux, 1913. (DM)

42 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dijalog Božanske providnosti, preveo s

talijanskog Andrija Bonifačić. 2. ed. Split: Samostan sv. Klare, 2006. 408 p. (Symposion: biblioteka asketsko-mističnih djela; 35). ISBN 9536261677.

Traduzione in croato del Dialogo di S. Caterina da Siena. (DM)

43 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialog s Boží Prozřetelností, přeložila

Ivana Hlaváčová, úvod sestavili E. Fuchsová a P. Mareš. 2. ed. Praha: Krystal, 2004. XXVI, 355 p. (Thesaurus; 3). ISBN 8085929708.

Traduzione in ceco del Dialogo di S. Caterina da Siena. (DM)

44 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialógus, [ford. Csertő György]; [szerk., lábjegyzet-kieg. Németh Ilona]; [előszavát írta Hankovszky Béla]. 2. ed. Budapest: Paulus Hungarus: Kairosz, 2003. 477 p., ill., tav. ISBN 9639568112.

Traduzione in ungherese del Dialogo di S. Caterina da Siena. (DM)

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41 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Đối Thoại (Il Dialogo), tradotto da

Vincent Bùi Đức Sinh. Calgary (Alberta, Canada): Nhóm Phục

vụ Lời Chúa xuất bản, 2003. XVI, 459 p. ISBN non presente.

Traduzione in vietnamita del Dialogo, fatta dal padre domenicano

Vincent Bùi Đức Sinh e collaboratori, con un’introduzione che presenta la biografia della Santa e la struttura dell’opera. La traduzione si basa sull’edizione francese: Hurtaud, Jourdain. Le Dialogue de Sainte Catherine de Sienne. Paris: Lethellieux, 1913. (DM)

42 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dijalog Božanske providnosti, preveo s

talijanskog Andrija Bonifačić. 2. ed. Split: Samostan sv. Klare, 2006. 408 p. (Symposion: biblioteka asketsko-mističnih djela; 35). ISBN 9536261677.

Traduzione in croato del Dialogo di S. Caterina da Siena. (DM)

43 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialog s Boží Prozřetelností, přeložila

Ivana Hlaváčová, úvod sestavili E. Fuchsová a P. Mareš. 2. ed. Praha: Krystal, 2004. XXVI, 355 p. (Thesaurus; 3). ISBN 8085929708.

Traduzione in ceco del Dialogo di S. Caterina da Siena. (DM)

44 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialógus, [ford. Csertő György]; [szerk., lábjegyzet-kieg. Németh Ilona]; [előszavát írta Hankovszky Béla]. 2. ed. Budapest: Paulus Hungarus: Kairosz, 2003. 477 p., ill., tav. ISBN 9639568112.

Traduzione in ungherese del Dialogo di S. Caterina da Siena. (DM)

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4) LE ORAZIONI 45 - ODDASSO, ADRIANA. Le “Orazioni” di S. Caterina da Siena: una

nuova edizione adatta ad ampia divulgazione curata da Giuliana Cavallini. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 37-38. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A. segnala la presentazione della nuova pubblicazione delle Orazioni di Caterina, curata nel 1993 da Giuliana Cavallini (Edizione Cantagalli: Siena), ad opera di Mario Ismaele Castellano, Arcivescovo emerito di Siena, e mette in risalto i pregi della nuova edizione che realizza l’auspicio, espresso quattordici anni prima dall’allora Maestro Generale dell’Ordine, di un’edizione più moderna delle Orazioni adatta al vasto pubblico di lettori. I testi in italiano, disposti in ordine cronologico, pur conservando la numerazione originale, «spogli di quelle forme arcaiche che possono costituire per molti una barriera» e ricchi di note esplicative sono accompagnati anche da note introduttive, che aiutano a comprendere il pensiero di Caterina. (GA)

46 - NOFFKE, SUZANNE. The Prayers of Catherine of Siena. 2. ed. New

York: Authors Choice Press, 2001. XXIV, 312 p. ISBN 9780595180608.

Nuova edizione in inglese delle Orazioni di S. Caterina da Siena, arricchita di note, basata sull’edizione critica di Giuliana Cavallini, Roma: Edizioni cateriniane, 1978. (DM)

5) ANTOLOGIE 47 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Un invito per chi ha sete, a cura di

Elena Malaspina. [Bari]: [Ecumenica editrice], [2001]. 63 p. (Quaderni di famiglia domenicana; 10). ISBN non presente.

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4) LE ORAZIONI 45 - ODDASSO, ADRIANA. Le “Orazioni” di S. Caterina da Siena: una

nuova edizione adatta ad ampia divulgazione curata da Giuliana Cavallini. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 37-38. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A. segnala la presentazione della nuova pubblicazione delle Orazioni di Caterina, curata nel 1993 da Giuliana Cavallini (Edizione Cantagalli: Siena), ad opera di Mario Ismaele Castellano, Arcivescovo emerito di Siena, e mette in risalto i pregi della nuova edizione che realizza l’auspicio, espresso quattordici anni prima dall’allora Maestro Generale dell’Ordine, di un’edizione più moderna delle Orazioni adatta al vasto pubblico di lettori. I testi in italiano, disposti in ordine cronologico, pur conservando la numerazione originale, «spogli di quelle forme arcaiche che possono costituire per molti una barriera» e ricchi di note esplicative sono accompagnati anche da note introduttive, che aiutano a comprendere il pensiero di Caterina. (GA)

46 - NOFFKE, SUZANNE. The Prayers of Catherine of Siena. 2. ed. New

York: Authors Choice Press, 2001. XXIV, 312 p. ISBN 9780595180608.

Nuova edizione in inglese delle Orazioni di S. Caterina da Siena, arricchita di note, basata sull’edizione critica di Giuliana Cavallini, Roma: Edizioni cateriniane, 1978. (DM)

5) ANTOLOGIE 47 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Un invito per chi ha sete, a cura di

Elena Malaspina. [Bari]: [Ecumenica editrice], [2001]. 63 p. (Quaderni di famiglia domenicana; 10). ISBN non presente.

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L’A. intende offrire attraverso una piccola antologia alcuni spunti di riflessione attinti alla guida spirituale di Caterina ed alla sua materna capacità di coinvolgersi in prima persona in ogni situazione. Le sue parole sono penetrate dei desideri di Dio per il mondo e offrono all’anima un aiuto per conoscere se stessa nel progetto di Dio. Ognuno dei sessantatré brani riportati è preceduto da una introduzione dell’A.; essi spaziano sugli argomenti più svariati quali la preghiera, le virtù, la vocazione apostolica femminile, la comunione coniugale, il buon governo, il contributo dell’Islam alla riforma della Chiesa, e quanto era a lei più a cuore. (GA)

48 - CATERINA DA SIENA, SANTA. L’expérience de Dieu avec Catherine de

Sienne, introduction et textes choisis par Denise Robillard. Montréal: Éditions Fides, 2001. 147 p. ISBN 2762121329.

Dopo un’introduzione sulla biografia e il contesto storico e sociale in cui visse Caterina da Siena, l’A. propone una selezione di brani tratti dalle Orazioni, dal Dialogo e dalle Lettere. (AC)

49 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Myśli i modlitwy, wyboru dokonała

Janina Wacławska. Poznań: W drodze, 2001. 102 p. ISBN 8370334032.

Il libro riporta una serie di pensieri e preghiere di S. Caterina, tratti direttamente dalle sue opere o da altri scritti su di lei (Myśli, Miasto Duszy, Rekolekcje z...). Si tratta di una raccolta tematica secondo i seguenti temi: la conoscenza di Dio; l’amore; la fede e la preghiera; l’umiltà e la conoscenza di sé; l’ubbidienza; le potenze dell’anima e la padronanza di sé; le virtù; l’amore del prossimo; l’amor proprio; i beni creati ed il loro possesso; la fugacità della vita; il peccato. Una breve preghiera cateriniana costituisce l’introduzione ad ogni singolo tema. (AMM)

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L’A. intende offrire attraverso una piccola antologia alcuni spunti di riflessione attinti alla guida spirituale di Caterina ed alla sua materna capacità di coinvolgersi in prima persona in ogni situazione. Le sue parole sono penetrate dei desideri di Dio per il mondo e offrono all’anima un aiuto per conoscere se stessa nel progetto di Dio. Ognuno dei sessantatré brani riportati è preceduto da una introduzione dell’A.; essi spaziano sugli argomenti più svariati quali la preghiera, le virtù, la vocazione apostolica femminile, la comunione coniugale, il buon governo, il contributo dell’Islam alla riforma della Chiesa, e quanto era a lei più a cuore. (GA)

48 - CATERINA DA SIENA, SANTA. L’expérience de Dieu avec Catherine de

Sienne, introduction et textes choisis par Denise Robillard. Montréal: Éditions Fides, 2001. 147 p. ISBN 2762121329.

Dopo un’introduzione sulla biografia e il contesto storico e sociale in cui visse Caterina da Siena, l’A. propone una selezione di brani tratti dalle Orazioni, dal Dialogo e dalle Lettere. (AC)

49 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Myśli i modlitwy, wyboru dokonała

Janina Wacławska. Poznań: W drodze, 2001. 102 p. ISBN 8370334032.

Il libro riporta una serie di pensieri e preghiere di S. Caterina, tratti direttamente dalle sue opere o da altri scritti su di lei (Myśli, Miasto Duszy, Rekolekcje z...). Si tratta di una raccolta tematica secondo i seguenti temi: la conoscenza di Dio; l’amore; la fede e la preghiera; l’umiltà e la conoscenza di sé; l’ubbidienza; le potenze dell’anima e la padronanza di sé; le virtù; l’amore del prossimo; l’amor proprio; i beni creati ed il loro possesso; la fugacità della vita; il peccato. Una breve preghiera cateriniana costituisce l’introduzione ad ogni singolo tema. (AMM)

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50 - CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena, new foreword by Timothy Radcliffe. London: Continuum, 2005. XXVIII, 163 p. (Outstanding Christian thinkers). ISBN 9780826476627.

Cavallini offre un’antologia tematica del pensiero di Caterina da Siena: le ampie citazioni dalle opere della Santa sono corredate da introduzioni e commenti. (AC)

51 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Sainte Catherine de Sienne, textes

choisis par Éric Herth. Perpignan: Tempora, 2009. 99 p. (Spiritualité en poche). ISBN 9782916053578.

Il testo avvicina il lettore alla spiritualità e alla fede di S. Caterina da Siena attraverso estratti delle Lettere. (AC)

52 - Spiritualität der Dominikaner: Spirituelle, mystische und theologische

Lesungen aus dem Stundenbuch des Dominikanerordens: Thomas von Aquin; Katharina von Siena; Eckhart Meister; Jordan von Sachsen; Heinrich Seuse; Johannes Tauler, einl. von Michael Dillmann, hrsg. Olaf Lezinsky. Berlin: Morus, 2006. 1 CD-Rom. ISBN 3875544072.

Raccolta su CD-Rom di testi significativi della spiritualità, della mistica e della teologia dominicana. (DM)

B) LINGUA E STILE 53 - LIBRANDI, RITA. Le strategie del chiedere nelle «Lettere» di Caterina da

Siena. «Quaderns d’Italià», (2001), n. 6, p. 83-100. ISSN 11359730.

L’A. «intende individuare l’incidenza dell’intenzione comunicativa sul variare di lingua e stile nel corpus delle Lettere» e i

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50 - CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena, new foreword by Timothy Radcliffe. London: Continuum, 2005. XXVIII, 163 p. (Outstanding Christian thinkers). ISBN 9780826476627.

Cavallini offre un’antologia tematica del pensiero di Caterina da Siena: le ampie citazioni dalle opere della Santa sono corredate da introduzioni e commenti. (AC)

51 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Sainte Catherine de Sienne, textes

choisis par Éric Herth. Perpignan: Tempora, 2009. 99 p. (Spiritualité en poche). ISBN 9782916053578.

Il testo avvicina il lettore alla spiritualità e alla fede di S. Caterina da Siena attraverso estratti delle Lettere. (AC)

52 - Spiritualität der Dominikaner: Spirituelle, mystische und theologische

Lesungen aus dem Stundenbuch des Dominikanerordens: Thomas von Aquin; Katharina von Siena; Eckhart Meister; Jordan von Sachsen; Heinrich Seuse; Johannes Tauler, einl. von Michael Dillmann, hrsg. Olaf Lezinsky. Berlin: Morus, 2006. 1 CD-Rom. ISBN 3875544072.

Raccolta su CD-Rom di testi significativi della spiritualità, della mistica e della teologia dominicana. (DM)

B) LINGUA E STILE 53 - LIBRANDI, RITA. Le strategie del chiedere nelle «Lettere» di Caterina da

Siena. «Quaderns d’Italià», (2001), n. 6, p. 83-100. ISSN 11359730.

L’A. «intende individuare l’incidenza dell’intenzione comunicativa sul variare di lingua e stile nel corpus delle Lettere» e i

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procedimenti messi in atto da Caterina per ottenere quanto da lei richiesto. Studiosi come Aldo Manuzio, Dupré Theseider, Giovanni Getto e Giacomo Devoto hanno sottolineato l’unitarietà dei testi delle Lettere. Circa lo stile e la struttura delle epistole, l’A. dimostra con opportune esemplificazioni come tutte presentino la formula fissa dell’incipit, cui segue la narratio, mentre il ruolo centrale delle lettere è svolto dalla petitio, espressa dalle parole «voglio» oppure «prego», il cui uso diversificato non dipende dal destinatario, bensì dal messaggio che Caterina intende comunicare. Il testo ha un tono oratorio, secondo i modi dell’oratoria sacra: esso diventa più invadente quando l’allocutivo adoperato è il «tu», anziché il «voi»; il «tu» spesso retorico «innalza il picco dell’emotività e accresce il potere di convincimento» e, in alcuni casi, diventa un «tu» impersonale, soprattutto se si tratta di esortazioni al comportamento morale. Molte lettere si aprono con l’espressione dell’io, che si nasconde, invece, quando Caterina racconta di sé in terza persona. Caterina esercita il ruolo profetico nei confronti della Chiesa e del papato. L’A. analizza brani di alcune lettere e in particolare della lettera 272 cogliendo somiglianze e differenze con il Dialogo. Questo studio offre una versione lievemente modificata della relazione tenuta al VII Seminario di storia e teologia della mistica della Fondazione Franceschini: Caterina da Siena, Testo contesto e fortuna dell’Epistolario, Certosa del Galluzzo, 12 giugno 2001. (GA)

54 - WEBB, HEATHER. Catherine of Siena’s Heart. «Speculum», 80

(2005), n. 3, p. 802-817. ISSN 00387134.

L’A. analizza l’uso della figura del «cuore» nelle opere di Caterina da Siena osservando la grande perizia intellettuale che ella rivela nel padroneggiare il linguaggio metaforico. (AC)

55 - ŚLIWA, DOROTA. “Usta świętego pragnienia”: metaforyczne wyrażenia

pragnienia w języku mistycznym św. Katarzyny ze Sieny. «Roczniki humanistyczne», (2006), n. 44-45, p. 187-201. ISSN 00357707.

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procedimenti messi in atto da Caterina per ottenere quanto da lei richiesto. Studiosi come Aldo Manuzio, Dupré Theseider, Giovanni Getto e Giacomo Devoto hanno sottolineato l’unitarietà dei testi delle Lettere. Circa lo stile e la struttura delle epistole, l’A. dimostra con opportune esemplificazioni come tutte presentino la formula fissa dell’incipit, cui segue la narratio, mentre il ruolo centrale delle lettere è svolto dalla petitio, espressa dalle parole «voglio» oppure «prego», il cui uso diversificato non dipende dal destinatario, bensì dal messaggio che Caterina intende comunicare. Il testo ha un tono oratorio, secondo i modi dell’oratoria sacra: esso diventa più invadente quando l’allocutivo adoperato è il «tu», anziché il «voi»; il «tu» spesso retorico «innalza il picco dell’emotività e accresce il potere di convincimento» e, in alcuni casi, diventa un «tu» impersonale, soprattutto se si tratta di esortazioni al comportamento morale. Molte lettere si aprono con l’espressione dell’io, che si nasconde, invece, quando Caterina racconta di sé in terza persona. Caterina esercita il ruolo profetico nei confronti della Chiesa e del papato. L’A. analizza brani di alcune lettere e in particolare della lettera 272 cogliendo somiglianze e differenze con il Dialogo. Questo studio offre una versione lievemente modificata della relazione tenuta al VII Seminario di storia e teologia della mistica della Fondazione Franceschini: Caterina da Siena, Testo contesto e fortuna dell’Epistolario, Certosa del Galluzzo, 12 giugno 2001. (GA)

54 - WEBB, HEATHER. Catherine of Siena’s Heart. «Speculum», 80

(2005), n. 3, p. 802-817. ISSN 00387134.

L’A. analizza l’uso della figura del «cuore» nelle opere di Caterina da Siena osservando la grande perizia intellettuale che ella rivela nel padroneggiare il linguaggio metaforico. (AC)

55 - ŚLIWA, DOROTA. “Usta świętego pragnienia”: metaforyczne wyrażenia

pragnienia w języku mistycznym św. Katarzyny ze Sieny. «Roczniki humanistyczne», (2006), n. 44-45, p. 187-201. ISSN 00357707.

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Titolo: La bocca del santo desiderio: Espressioni metaforiche nel linguaggio mistico di S. Caterina da Siena. Lo scopo dello studio è duplice: chiarire i problemi del linguaggio dei mistici attraverso le teorie linguistiche e presentare una dettagliata analisi dell’espressione metaforica del «santo desiderio» nel linguaggio mistico di S. Caterina da Siena. Il linguaggio mistico è stato oggetto di studio: si citano le opere di J. Baruzi (1931) e di G. Pozzi (1988). Dopo un esame della specificità semantica delle parole, viene presentata un’analisi dell’espressione «santo desiderio». Ciò conferma che il segno linguistico è ancorato all’esperienza mistica. Il linguaggio mistico, dunque, ha uno specifico carattere di dinamismo ed è caratterizzato da narrazione che gli è propria e da uno specifico fine didattico. Lo studio osserva che pur facendo parte della letteratura sulla spiritualità i testi mistici presentano anche un valore letterario. (AMM)

56 - LIBRANDI, RITA. Dal lessico delle Lettere di Caterina da Siena: la

concretezza della fusione. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 19-40. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.

Nella Premessa l’A. riassume il suo precedente lavoro di ricerca sul linguaggio dell’Epistolario cateriniano, che evidenzia alcune strategie del chiedere. Analizza le varianti nella edizione di Dupré Theseider in cui è evidente come la mano b dell’autorevole codice Mo, il Palatino 3514 della Biblioteca Nazionale di Vienna, abbia apportato al testo «tutte le regolarizzazioni che avrebbero caratterizzato per secoli l’intera tradizione». L’A. esemplifica alcuni degli aggiustamenti apportati dai trascrittori. La ricostruzione e la riproposizione del testo, operata da Dupré, è riprodotta nel CD-Rom dell’Opera Omnia di Caterina ed ha fatto testo per le successive edizioni delle Epistole. Secondo l’A. l’analisi degli aspetti fonomorfologici e sintattici del linguaggio richiede

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Titolo: La bocca del santo desiderio: Espressioni metaforiche nel linguaggio mistico di S. Caterina da Siena. Lo scopo dello studio è duplice: chiarire i problemi del linguaggio dei mistici attraverso le teorie linguistiche e presentare una dettagliata analisi dell’espressione metaforica del «santo desiderio» nel linguaggio mistico di S. Caterina da Siena. Il linguaggio mistico è stato oggetto di studio: si citano le opere di J. Baruzi (1931) e di G. Pozzi (1988). Dopo un esame della specificità semantica delle parole, viene presentata un’analisi dell’espressione «santo desiderio». Ciò conferma che il segno linguistico è ancorato all’esperienza mistica. Il linguaggio mistico, dunque, ha uno specifico carattere di dinamismo ed è caratterizzato da narrazione che gli è propria e da uno specifico fine didattico. Lo studio osserva che pur facendo parte della letteratura sulla spiritualità i testi mistici presentano anche un valore letterario. (AMM)

56 - LIBRANDI, RITA. Dal lessico delle Lettere di Caterina da Siena: la

concretezza della fusione. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 19-40. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.

Nella Premessa l’A. riassume il suo precedente lavoro di ricerca sul linguaggio dell’Epistolario cateriniano, che evidenzia alcune strategie del chiedere. Analizza le varianti nella edizione di Dupré Theseider in cui è evidente come la mano b dell’autorevole codice Mo, il Palatino 3514 della Biblioteca Nazionale di Vienna, abbia apportato al testo «tutte le regolarizzazioni che avrebbero caratterizzato per secoli l’intera tradizione». L’A. esemplifica alcuni degli aggiustamenti apportati dai trascrittori. La ricostruzione e la riproposizione del testo, operata da Dupré, è riprodotta nel CD-Rom dell’Opera Omnia di Caterina ed ha fatto testo per le successive edizioni delle Epistole. Secondo l’A. l’analisi degli aspetti fonomorfologici e sintattici del linguaggio richiede

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cautela. Riporta la frequenza delle parole più usate: Dio, amore, Cristo, Gesù, Signore, carità, vita, verità a confronto con le parole: demonio, odio, morte, bugia, menzogna, falsità per concludere che Caterina preferisce indugiare sul bene piuttosto che insistere sul peccato ed «è lontana dalle ‘attese escatologico-apocalittiche’ e della visionarietà del suo tempo». Rileva come la Legenda Maior riporta un progressivo allontanarsi della Santa dalle percezioni del corpo fino a raggiungere solo percezioni soprannaturali; esemplifica l’enunciato con il lessico riferito al senso del gusto. Descrive l’idea fusionale di amore tipica della Santa. Si sofferma sulle metafore di specificazione ed esemplifica somiglianze e differenze nell’uso che Caterina fa del gusto rispetto a Jacopone da Todi nelle Laude. Analizza le metafore eucaristiche e il lessico abbondantemente metaforico relativo al sangue di Cristo. (GA)

57 - TRIFONE, PIETRO. Gli ingegnosi capricci di un linguaiolo: appunti sul

«Vocabolario cateriniano» di Girolamo Gigli. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Franceschini, 2006, p. 189-204. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.

L’A. presenta un breve excursus sulla produzione filologica e linguistica di Girolamo Gigli, nella quale rientra il suo Vocabolario cateriniano, espressione della strenua difesa della lingua senese in ribellione alla tirannia linguistica dell’Accademia della Crusca. Il Vocabolario, più che un repertorio linguistico, è considerato dall’A. un libretto satirico, e a sostegno di ciò analizza alcune voci in esso contenute quali: «corrire, trenzei e trenzette, gorgia, povaro, consiglio, famiglia, tenca, lasserete, vinti, ponto». Numerose pagine del Vocabolario sono dedicate allo studio degli idiotismi di Firenze, Pistoia, Pisa, Lucca, Arezzo, Siena. L’A. sottolinea l’acuta analisi con cui il Gigli esamina le cagioni del primato linguistico fiorentino, riporta alcuni esempi indicativi della sua

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cautela. Riporta la frequenza delle parole più usate: Dio, amore, Cristo, Gesù, Signore, carità, vita, verità a confronto con le parole: demonio, odio, morte, bugia, menzogna, falsità per concludere che Caterina preferisce indugiare sul bene piuttosto che insistere sul peccato ed «è lontana dalle ‘attese escatologico-apocalittiche’ e della visionarietà del suo tempo». Rileva come la Legenda Maior riporta un progressivo allontanarsi della Santa dalle percezioni del corpo fino a raggiungere solo percezioni soprannaturali; esemplifica l’enunciato con il lessico riferito al senso del gusto. Descrive l’idea fusionale di amore tipica della Santa. Si sofferma sulle metafore di specificazione ed esemplifica somiglianze e differenze nell’uso che Caterina fa del gusto rispetto a Jacopone da Todi nelle Laude. Analizza le metafore eucaristiche e il lessico abbondantemente metaforico relativo al sangue di Cristo. (GA)

57 - TRIFONE, PIETRO. Gli ingegnosi capricci di un linguaiolo: appunti sul

«Vocabolario cateriniano» di Girolamo Gigli. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Franceschini, 2006, p. 189-204. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.

L’A. presenta un breve excursus sulla produzione filologica e linguistica di Girolamo Gigli, nella quale rientra il suo Vocabolario cateriniano, espressione della strenua difesa della lingua senese in ribellione alla tirannia linguistica dell’Accademia della Crusca. Il Vocabolario, più che un repertorio linguistico, è considerato dall’A. un libretto satirico, e a sostegno di ciò analizza alcune voci in esso contenute quali: «corrire, trenzei e trenzette, gorgia, povaro, consiglio, famiglia, tenca, lasserete, vinti, ponto». Numerose pagine del Vocabolario sono dedicate allo studio degli idiotismi di Firenze, Pistoia, Pisa, Lucca, Arezzo, Siena. L’A. sottolinea l’acuta analisi con cui il Gigli esamina le cagioni del primato linguistico fiorentino, riporta alcuni esempi indicativi della sua

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sensibilità per le differenze tra l’uso della lingua presso i ceti elevati a confronto con quella del popolino, o l’uso fattone in città e quello nel contado. Con altri esempi l’A. dimostra come il Gigli fornisca anche «ragguagli attendibili su circostanze, modalità e tempi dei cambiamenti linguistici da lui descritti». Volendo approfondire le dinamiche della lingua senese – conclude l’A. – sarà impossibile farlo senza tenere presente il supporto delle informazioni metalinguistiche fornite dal Gigli. (GA)

58 - POZZI, GIOVANNI. Il liguaggio della scrittura mistica: santa Caterina.

In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 3-18. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.

L’A. analizza il linguaggio mistico nelle sue strutture logico-linguistiche e accenna a varie forme di mistica, definendo mistica della personalità quella delle religioni profetiche. Ne delinea i tratti nella passività assoluta, nella totalità, nella conoscenza sperimentale. Il linguaggio mistico usa entrambe le forme del discorso teologico: «catafatica e apofatica» e presenta tre caratteristiche: è autoimplicativo, narrativo, metafisico. L’A. esamina i vari tipi del discorso su Dio e afferma che i generi prevalenti nelle scritture mistiche femminili sono l’autobiografia, il diario, la lettera privata, ma Caterina trascende questo quadro in quanto piega il genere letterario della lettera al discorso profetico e parenetico, e formula la sua riflessione teologica non in modo sistematico e speculativo, ma assertivo. Questo processo sarebbe stato favorito dalla civiltà cortese. Caterina «si propone come voce di Dio alla chiesa»; nel secolo successivo la situazione cambia. L’A. accenna a due casi esemplari: quelli di Paola Antonietta Negli e di Isabella Beriganza, e al caso di Veronica Giuliani. L’A. individua negli scritti di Caterina quatto elementi di composizione linguistico-discorsiva: una parte parenetica di stampo oratorio, una profetica, una dottrinale, una mistica,

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sensibilità per le differenze tra l’uso della lingua presso i ceti elevati a confronto con quella del popolino, o l’uso fattone in città e quello nel contado. Con altri esempi l’A. dimostra come il Gigli fornisca anche «ragguagli attendibili su circostanze, modalità e tempi dei cambiamenti linguistici da lui descritti». Volendo approfondire le dinamiche della lingua senese – conclude l’A. – sarà impossibile farlo senza tenere presente il supporto delle informazioni metalinguistiche fornite dal Gigli. (GA)

58 - POZZI, GIOVANNI. Il liguaggio della scrittura mistica: santa Caterina.

In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 3-18. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.

L’A. analizza il linguaggio mistico nelle sue strutture logico-linguistiche e accenna a varie forme di mistica, definendo mistica della personalità quella delle religioni profetiche. Ne delinea i tratti nella passività assoluta, nella totalità, nella conoscenza sperimentale. Il linguaggio mistico usa entrambe le forme del discorso teologico: «catafatica e apofatica» e presenta tre caratteristiche: è autoimplicativo, narrativo, metafisico. L’A. esamina i vari tipi del discorso su Dio e afferma che i generi prevalenti nelle scritture mistiche femminili sono l’autobiografia, il diario, la lettera privata, ma Caterina trascende questo quadro in quanto piega il genere letterario della lettera al discorso profetico e parenetico, e formula la sua riflessione teologica non in modo sistematico e speculativo, ma assertivo. Questo processo sarebbe stato favorito dalla civiltà cortese. Caterina «si propone come voce di Dio alla chiesa»; nel secolo successivo la situazione cambia. L’A. accenna a due casi esemplari: quelli di Paola Antonietta Negli e di Isabella Beriganza, e al caso di Veronica Giuliani. L’A. individua negli scritti di Caterina quatto elementi di composizione linguistico-discorsiva: una parte parenetica di stampo oratorio, una profetica, una dottrinale, una mistica,

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fondata su un discorso implicativo espresso spesso con linguaggio metaforico. (GA)

59 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Il linguaggio del corpo in

santa Caterina da Siena. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 205-229. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.

Lo studio si articola in tre parti: nella prima l’A. si sofferma su alcune considerazioni generali circa il significato della corporeità come orizzonte del linguaggio della mistica femminile medioevale, nella seconda si propone una rilettura della Legenda Maior di Raimondo da Capua come anamnesi del corpo di Caterina, nella terza analizza l’anatomia del grande pannello del Cristo crocifisso raffigurato nel Dialogo, «asse centrale della scienza mistica della santa e fonte originaria di ispirazione del suo linguaggio». L’A. esprime la convinzione che il corpo dei mistici «è una superficie di scrittura […] una Bibbia vivente». Nella fenomenologia contemporanea esso è considerato nella sua dimensione simbolica: Michel de Certeau considera questione centrale della mistica l’offrire un corpo allo spirito, incarnare una verità. Il corpo del mistico, ad imitazione del Verbo, fa del corpo il proprio verbo, e si offre alla vista altrui. L’A. analizza la Legenda Maior come narrazione della trasformazione di un corpo naturale in un corpo cristico attraverso tre passaggi, che indica e poi analizza uno per uno, ovvero l’iniziazione, caratterizzata da pratiche di autonegazione ed autoesclusione; la fase liminare «in cui operata la frantumazione, l’essere vive in uno stato ambiguo» ed è in grado di essere rimodellato; la trasformazione e trasfigurazione del corpo, in cui si manifesta la sua fecondità spirituale. L’A. analizza le metafore legate al tema della corporeità. (GA)

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fondata su un discorso implicativo espresso spesso con linguaggio metaforico. (GA)

59 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Il linguaggio del corpo in

santa Caterina da Siena. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 205-229. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.

Lo studio si articola in tre parti: nella prima l’A. si sofferma su alcune considerazioni generali circa il significato della corporeità come orizzonte del linguaggio della mistica femminile medioevale, nella seconda si propone una rilettura della Legenda Maior di Raimondo da Capua come anamnesi del corpo di Caterina, nella terza analizza l’anatomia del grande pannello del Cristo crocifisso raffigurato nel Dialogo, «asse centrale della scienza mistica della santa e fonte originaria di ispirazione del suo linguaggio». L’A. esprime la convinzione che il corpo dei mistici «è una superficie di scrittura […] una Bibbia vivente». Nella fenomenologia contemporanea esso è considerato nella sua dimensione simbolica: Michel de Certeau considera questione centrale della mistica l’offrire un corpo allo spirito, incarnare una verità. Il corpo del mistico, ad imitazione del Verbo, fa del corpo il proprio verbo, e si offre alla vista altrui. L’A. analizza la Legenda Maior come narrazione della trasformazione di un corpo naturale in un corpo cristico attraverso tre passaggi, che indica e poi analizza uno per uno, ovvero l’iniziazione, caratterizzata da pratiche di autonegazione ed autoesclusione; la fase liminare «in cui operata la frantumazione, l’essere vive in uno stato ambiguo» ed è in grado di essere rimodellato; la trasformazione e trasfigurazione del corpo, in cui si manifesta la sua fecondità spirituale. L’A. analizza le metafore legate al tema della corporeità. (GA)

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60 - LEONARDI, LINO. Il problema testuale dell’epistolario cateriniano. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 71-90. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.

L’A. riferisce circa le indagini di Fawtier e di Dupré Theseider, segnala gli studi della Cavallini sul Dialogo e il testo completo dell’epistolario approntato da Antonio Volpato per il CD-Rom uscito nel 2002 S. Caterina da Siena, Opera omnia. Testi e concordanze, a cura di Fausto Sbaffoni. L’A. ritiene si sia data troppo poca importanza al fatto che Caterina sapesse leggere, cosa che le consentiva di rivedere l’operato dei suoi segretari e di apportarvi delle correzioni, ciò induce a pensare che le discrepanze fra i manoscritti non dipendano esclusivamente dalla «normalizzazione» operata post mortem dai confezionatori delle raccolte, ma da lei. Si conservano otto pergamene originali e tra queste una sola firmata da uno dei segretari: Neri Pagliaresi. Le altre lettere sono arrivate all’interno di raccolte compilate dopo la morte della Santa. L’A. accenna alla prima in due volumi allestita da Ser Cristofano di Gano Guidini. I ventisette manoscritti conservati sono stati suddivisi in tre gruppi, a rappresentare i derivati dalle raccolte Pagliaresi, Maconi e Caffarini. Di ciascuna l’A. riporta il numero di lettere e dei manoscritti, gli autografi, l’identificazione e il luogo in cui si trovano. L’A. annuncia l’individuazione da parte di Massimo Zaggia di un nuovo manoscritto delle Lettere in una biblioteca statunitense, analizza i criteri utilizzati da Dupré per la scelta del testo della sua edizione delle Lettere, indica il motivo per cui li considera inadeguati e muove ad essa due obiezioni. Inoltre chiede a Volpato la giustificazione del suo testo ed auspica un apparato diacronico che dia conto di tutte le redazioni tradìte, Caffarini compreso. Il testo dell’A. è corredato da numerosissime note esplicative. (GA)

61 - SANTI, FRANCESCO. La Scrittura nella scrittura di Caterina. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno,

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60 - LEONARDI, LINO. Il problema testuale dell’epistolario cateriniano. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 71-90. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.

L’A. riferisce circa le indagini di Fawtier e di Dupré Theseider, segnala gli studi della Cavallini sul Dialogo e il testo completo dell’epistolario approntato da Antonio Volpato per il CD-Rom uscito nel 2002 S. Caterina da Siena, Opera omnia. Testi e concordanze, a cura di Fausto Sbaffoni. L’A. ritiene si sia data troppo poca importanza al fatto che Caterina sapesse leggere, cosa che le consentiva di rivedere l’operato dei suoi segretari e di apportarvi delle correzioni, ciò induce a pensare che le discrepanze fra i manoscritti non dipendano esclusivamente dalla «normalizzazione» operata post mortem dai confezionatori delle raccolte, ma da lei. Si conservano otto pergamene originali e tra queste una sola firmata da uno dei segretari: Neri Pagliaresi. Le altre lettere sono arrivate all’interno di raccolte compilate dopo la morte della Santa. L’A. accenna alla prima in due volumi allestita da Ser Cristofano di Gano Guidini. I ventisette manoscritti conservati sono stati suddivisi in tre gruppi, a rappresentare i derivati dalle raccolte Pagliaresi, Maconi e Caffarini. Di ciascuna l’A. riporta il numero di lettere e dei manoscritti, gli autografi, l’identificazione e il luogo in cui si trovano. L’A. annuncia l’individuazione da parte di Massimo Zaggia di un nuovo manoscritto delle Lettere in una biblioteca statunitense, analizza i criteri utilizzati da Dupré per la scelta del testo della sua edizione delle Lettere, indica il motivo per cui li considera inadeguati e muove ad essa due obiezioni. Inoltre chiede a Volpato la giustificazione del suo testo ed auspica un apparato diacronico che dia conto di tutte le redazioni tradìte, Caffarini compreso. Il testo dell’A. è corredato da numerosissime note esplicative. (GA)

61 - SANTI, FRANCESCO. La Scrittura nella scrittura di Caterina. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno,

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Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 41-69. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.

L’A. presenta una panoramica della cultura dominante al tempo di Caterina ed afferma che il secolo XIV manifesta uno spiccato interesse per la logica e per i meccanismi argomentativi. Considera la Modernità come una grande riforma gnostica in cui il finito risulta irriducibile all’infinito e l’uomo non può che contemplare il suo sé. La nuova epistemologia si basa non sull’allegoria e l’analogia, ma sulla correttezza delle regole che l’intelletto dà a se stesso o trova in se stesso. La Scrittura diviene culturalmente marginale in teologia e filosofia, nella predicazione e nella spiritualità. La cultura, non potendo tornare biblica, si fa classica. L’A. afferma che Caterina non pone a fondamento della sua esperienza e del suo linguaggio le visioni, ma una via, che egli definisce formulare, cioè ella applica il lume naturale a constatazioni che ritiene disponibili alla coscienza, per trarre da esse conseguenze in successione, come in una formula. Dopo aver affermato che la Santa quando cita la Bibbia «la trasforma, la cambia, la fa dimenticare», l’A. propone tre casi in cui ciò avviene. Ogni lettera di Caterina sviluppa un desiderio e si può considerare un supporto alla sua oralità, la conversatio prophetica è racchiusa nella logica del desiderio. Secondo l’A. «la vera profezia che i suoi desideri esigono in generale è solo la Crociata». Il tema della Crociata, in Caterina, è connesso con quello della pace. Ella si considera la causa del fallimento della Crociata ed è consapevole che esso porterà la Chiesa e l’Europa lontano da quello che avrebbero potuto essere. La tribolazione che ne consegue la sollecita a lanciare «la crociata dell’ubbidienza e la clausura dei mistici». (GA)

62 - FROSINI, GIOVANNA. Lingua e testo nel manoscritto viennese delle lettere

di Caterina. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la

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Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 41-69. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.

L’A. presenta una panoramica della cultura dominante al tempo di Caterina ed afferma che il secolo XIV manifesta uno spiccato interesse per la logica e per i meccanismi argomentativi. Considera la Modernità come una grande riforma gnostica in cui il finito risulta irriducibile all’infinito e l’uomo non può che contemplare il suo sé. La nuova epistemologia si basa non sull’allegoria e l’analogia, ma sulla correttezza delle regole che l’intelletto dà a se stesso o trova in se stesso. La Scrittura diviene culturalmente marginale in teologia e filosofia, nella predicazione e nella spiritualità. La cultura, non potendo tornare biblica, si fa classica. L’A. afferma che Caterina non pone a fondamento della sua esperienza e del suo linguaggio le visioni, ma una via, che egli definisce formulare, cioè ella applica il lume naturale a constatazioni che ritiene disponibili alla coscienza, per trarre da esse conseguenze in successione, come in una formula. Dopo aver affermato che la Santa quando cita la Bibbia «la trasforma, la cambia, la fa dimenticare», l’A. propone tre casi in cui ciò avviene. Ogni lettera di Caterina sviluppa un desiderio e si può considerare un supporto alla sua oralità, la conversatio prophetica è racchiusa nella logica del desiderio. Secondo l’A. «la vera profezia che i suoi desideri esigono in generale è solo la Crociata». Il tema della Crociata, in Caterina, è connesso con quello della pace. Ella si considera la causa del fallimento della Crociata ed è consapevole che esso porterà la Chiesa e l’Europa lontano da quello che avrebbero potuto essere. La tribolazione che ne consegue la sollecita a lanciare «la crociata dell’ubbidienza e la clausura dei mistici». (GA)

62 - FROSINI, GIOVANNA. Lingua e testo nel manoscritto viennese delle lettere

di Caterina. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la

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Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 91-125. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.

L’A. indica le tre condizioni per cui la lingua di Caterina, secondo il parere del Devoto, si può considerare «un capitolo della storia della lingua italiana». Secondo l’A. molti studi sono stati fatti sulla tradizione mistica e sulla conoscenza delle lingue medioevali e riporta alcuni suoi pareri sull’edizione critica dell’Epistolario, iniziata da Dupré Theseider, su quella di Volpato, sul lavoro di Noffke. Sottolinea la complessità del problema editoriale delle lettere di Caterina. Circa le raccolte, in un arco di tempo ipotizzato tra il 1380 e i primissimi anni del Quattrocento Dupré aveva individuato tre grandi collezioni risalenti a Neri di Landoccio (gruppo alfa), Stefano Maconi (gruppo beta), a Tommaso Caffarini (gruppo gamma). Pertanto, secondo l’A., sarebbe necessario confrontare il principio della verità del testo con quello della verità del codice esaminando lo scarto tra la fedeltà di trascrizione dei discepoli-segretari e le innovazioni introdotte al momento della costituzione delle raccolte, i criteri da essi adottati nell’allestirle, la dimensione linguistica del problema. Passa in rassegna gli aspetti paleografici del codice viennese, siglato Mo, confezionato non oltre il 1406, e riporta le indicazioni date su di esso dal Dupré circa la presenza di mani diverse, e quelle da lui date circa le stesse mani nel codice Magliabechiano XXXVIII, 130 siglato F4. Secondo l’A. la tradizione ha condizionato la lettura della lingua dei manoscritti. L’A. riporta alcuni dati relativi ai manoscritti riguardanti il materiale, la scrittura, le miniature, l’apparato delle iniziali, la correzioni, i tempi ed i luoghi di composizione, concludendo che c’è ancora molto da cercare. (GA)

63 - ZAGGIA, MASSIMO. Varia fortuna editoriale delle Lettere di Caterina da

Siena. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la

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Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 91-125. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.

L’A. indica le tre condizioni per cui la lingua di Caterina, secondo il parere del Devoto, si può considerare «un capitolo della storia della lingua italiana». Secondo l’A. molti studi sono stati fatti sulla tradizione mistica e sulla conoscenza delle lingue medioevali e riporta alcuni suoi pareri sull’edizione critica dell’Epistolario, iniziata da Dupré Theseider, su quella di Volpato, sul lavoro di Noffke. Sottolinea la complessità del problema editoriale delle lettere di Caterina. Circa le raccolte, in un arco di tempo ipotizzato tra il 1380 e i primissimi anni del Quattrocento Dupré aveva individuato tre grandi collezioni risalenti a Neri di Landoccio (gruppo alfa), Stefano Maconi (gruppo beta), a Tommaso Caffarini (gruppo gamma). Pertanto, secondo l’A., sarebbe necessario confrontare il principio della verità del testo con quello della verità del codice esaminando lo scarto tra la fedeltà di trascrizione dei discepoli-segretari e le innovazioni introdotte al momento della costituzione delle raccolte, i criteri da essi adottati nell’allestirle, la dimensione linguistica del problema. Passa in rassegna gli aspetti paleografici del codice viennese, siglato Mo, confezionato non oltre il 1406, e riporta le indicazioni date su di esso dal Dupré circa la presenza di mani diverse, e quelle da lui date circa le stesse mani nel codice Magliabechiano XXXVIII, 130 siglato F4. Secondo l’A. la tradizione ha condizionato la lettura della lingua dei manoscritti. L’A. riporta alcuni dati relativi ai manoscritti riguardanti il materiale, la scrittura, le miniature, l’apparato delle iniziali, la correzioni, i tempi ed i luoghi di composizione, concludendo che c’è ancora molto da cercare. (GA)

63 - ZAGGIA, MASSIMO. Varia fortuna editoriale delle Lettere di Caterina da

Siena. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la

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Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 127-188, ill. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.

L’A. cita in ordine cronologico le bibliografie, i cataloghi, gli atti di convegni e simposi su Caterina, l’iconografia, le presentazioni sintetiche, le antologie e le edizioni a stampa delle Lettere. Di queste e delle stampe del Dialogo indica i tempi, i luoghi, gli autori, i collaboratori, gli stampatori, i titoli completi, le caratteristiche, gli intenti, la fortuna commerciale. Si sofferma in particolare sulle caratteristiche della edizione delle Epistole di Aldo Manuzio e sui motivi della mancanza per più di un secolo di altre ristampe delle lettere. Fornisce notizie circostanziate sulle pubblicazioni del Gigli, del Tommaseo, del Misciattelli, del Ferretti, di Umberto Meattini. Esamina il posto occupato dagli scritti della Senese nella Storia della letteratura italiana di Francesco De Santis e nelle altre trattazioni storiografiche sulla letteratura del Trecento. Cita una stampa di Federico Tozzi su Le cose più belle della santa, i primi contributi alla ricerca filologica di Edmund G. Gadner (1907), Bachisio Motzo (1911), Robert Fawtier (1914), di M. Hyacinthe Laurent, che nel 1936 dava vita alla collana Fontes vitae Sanctae Catharinae historici, cui nel 1940 seguì la stampa dell’Epistolario per conto di Dupré Theseider. Di questa l’A. illustra il contenuto, i pregi ed i limiti, le prospettive per gli studi filologici futuri, che risulta carente. In Appendice l’A. riporta un nuovo testimone delle Lettere cateriniane: il ms.18 della Hesburg Library della University of Notre Dame di South Band, Indiana, ne traccia la storia, ne esamina le somiglianze interne con il codice Riccardiano 1303 e l’importanza che può avere per procedere ad una edizione più corretta. (GA)

64 - COLANGELO, GENNARO. Le parole del silenzio. In: Caterina da Siena:

"dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 61-76. ISBN non presente.

L’A. intende riferirsi agli studi che il convegno internazionale di Ottawa della SIEPM ha dedicato al Medioevo, prendendo in

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Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 127-188, ill. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.

L’A. cita in ordine cronologico le bibliografie, i cataloghi, gli atti di convegni e simposi su Caterina, l’iconografia, le presentazioni sintetiche, le antologie e le edizioni a stampa delle Lettere. Di queste e delle stampe del Dialogo indica i tempi, i luoghi, gli autori, i collaboratori, gli stampatori, i titoli completi, le caratteristiche, gli intenti, la fortuna commerciale. Si sofferma in particolare sulle caratteristiche della edizione delle Epistole di Aldo Manuzio e sui motivi della mancanza per più di un secolo di altre ristampe delle lettere. Fornisce notizie circostanziate sulle pubblicazioni del Gigli, del Tommaseo, del Misciattelli, del Ferretti, di Umberto Meattini. Esamina il posto occupato dagli scritti della Senese nella Storia della letteratura italiana di Francesco De Santis e nelle altre trattazioni storiografiche sulla letteratura del Trecento. Cita una stampa di Federico Tozzi su Le cose più belle della santa, i primi contributi alla ricerca filologica di Edmund G. Gadner (1907), Bachisio Motzo (1911), Robert Fawtier (1914), di M. Hyacinthe Laurent, che nel 1936 dava vita alla collana Fontes vitae Sanctae Catharinae historici, cui nel 1940 seguì la stampa dell’Epistolario per conto di Dupré Theseider. Di questa l’A. illustra il contenuto, i pregi ed i limiti, le prospettive per gli studi filologici futuri, che risulta carente. In Appendice l’A. riporta un nuovo testimone delle Lettere cateriniane: il ms.18 della Hesburg Library della University of Notre Dame di South Band, Indiana, ne traccia la storia, ne esamina le somiglianze interne con il codice Riccardiano 1303 e l’importanza che può avere per procedere ad una edizione più corretta. (GA)

64 - COLANGELO, GENNARO. Le parole del silenzio. In: Caterina da Siena:

"dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 61-76. ISBN non presente.

L’A. intende riferirsi agli studi che il convegno internazionale di Ottawa della SIEPM ha dedicato al Medioevo, prendendo in

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considerazione la figura di Caterina sotto due aspetti ancora non compiutamente analizzati: la mistica e la rappresentazione di soggetti mistici ad opera della Benincasa. L’A. espone i risultati di vari studiosi antichi e moderni, da Avicenna a Jean Delumeau ed Henry Corbin, relativi alla mistica ed alle analogie tra questo fenomeno e i riti collettivi, le terapie di gruppo elaborate dalla moderna psichiatria, gli stati di allucinazione e di confusione tra virtuale e reale. Si sofferma sugli studi relativi all’influsso esercitato dalla religione sulle culture e sul linguaggio, che anche nel caso di Caterina, non prescinde da «un complesso sistema di rappresentazione dell’immaginario collettivo del suo tempo» e dall’uso di antitesi, metafore, superlativi, come rilevava già Giovanni Getto. L’A. analizza alcune immagini iconografiche, relative ad alcune tra le estasi più significative della vita della Senese, per coglierne il significato mistico. Cita tra gli scritti cateriniani passi relativi alla rappresentazione che la Santa fa del demonio, raffrontandola con quella dantesca, altri che riguardano i tre gradi dell’amore, infine altri relativi alla colpa e alla pena nonché alla simbologia del sangue di Cristo, per concludere che la mistica cateriniana è fonte di beatitudine, non si scollega mai con il contesto storico del vissuto, mentre il linguaggio che la esprime appartiene non solo al contesto teologico e letterario del tempo, ma anche al patrimonio a-temporale dell’umanità. (GA)

65 - INDYKE, AMY W. Saint Catherine of Siena: Permutations of the Blood

Metaphor in Written Text and Painted Image. Thesis (B.A.): Haverford College, 2007. 62 p., ill. ISBN non presente.

Lo studio si propone di analizzare la metafora del sangue negli scritti di S. Caterina da Siena e l’influenza che esso ebbe nella tradizione iconografica successiva. Per Caterina il mondo fisico e, in particolare, il corpo umano possiedono una grande importanza metaforica per raggiungere il regno spirituale. Nei suoi scritti ella riesce ad oggettivare Cristo, uomo-Dio, nel momento in cui lo descrive come un’aperta fonte traboccante di sangue, un ponte verso il divino. Il sangue che Gesù ha versato nella sua morte in

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considerazione la figura di Caterina sotto due aspetti ancora non compiutamente analizzati: la mistica e la rappresentazione di soggetti mistici ad opera della Benincasa. L’A. espone i risultati di vari studiosi antichi e moderni, da Avicenna a Jean Delumeau ed Henry Corbin, relativi alla mistica ed alle analogie tra questo fenomeno e i riti collettivi, le terapie di gruppo elaborate dalla moderna psichiatria, gli stati di allucinazione e di confusione tra virtuale e reale. Si sofferma sugli studi relativi all’influsso esercitato dalla religione sulle culture e sul linguaggio, che anche nel caso di Caterina, non prescinde da «un complesso sistema di rappresentazione dell’immaginario collettivo del suo tempo» e dall’uso di antitesi, metafore, superlativi, come rilevava già Giovanni Getto. L’A. analizza alcune immagini iconografiche, relative ad alcune tra le estasi più significative della vita della Senese, per coglierne il significato mistico. Cita tra gli scritti cateriniani passi relativi alla rappresentazione che la Santa fa del demonio, raffrontandola con quella dantesca, altri che riguardano i tre gradi dell’amore, infine altri relativi alla colpa e alla pena nonché alla simbologia del sangue di Cristo, per concludere che la mistica cateriniana è fonte di beatitudine, non si scollega mai con il contesto storico del vissuto, mentre il linguaggio che la esprime appartiene non solo al contesto teologico e letterario del tempo, ma anche al patrimonio a-temporale dell’umanità. (GA)

65 - INDYKE, AMY W. Saint Catherine of Siena: Permutations of the Blood

Metaphor in Written Text and Painted Image. Thesis (B.A.): Haverford College, 2007. 62 p., ill. ISBN non presente.

Lo studio si propone di analizzare la metafora del sangue negli scritti di S. Caterina da Siena e l’influenza che esso ebbe nella tradizione iconografica successiva. Per Caterina il mondo fisico e, in particolare, il corpo umano possiedono una grande importanza metaforica per raggiungere il regno spirituale. Nei suoi scritti ella riesce ad oggettivare Cristo, uomo-Dio, nel momento in cui lo descrive come un’aperta fonte traboccante di sangue, un ponte verso il divino. Il sangue che Gesù ha versato nella sua morte in

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croce fornisce il legame singolare tra umanità e divinità. Nei suoi scritti la Santa descrive l’immagine del sanguinamento, del corpo lacerato e inchiodato su una croce affermando che il credente può trascendere la sua fisicità spregevole solo se s’immergerà nel sangue redentore di Cristo. L’A. osserva che per la Santa il sangue diventa il sostentamento e la sofferenza, unita allo spargimento del sangue, caratterizza le sue pratiche ascetiche, come rivelano diverse visioni mistiche. Il linguaggio metaforico diventa esso stesso un ponte tra la realtà umana e divina. La chiarezza del suo linguaggio simbolico e la sua funzione intrinseca come guida per l’anima sono i componenti centrali della sua teologia. Tutte le manifestazioni – interpretate come sintomi di malattie nervose – sono costitutive dei suoi scritti teologici poiché traducono la sua esperienza personale, ossia il rapporto uomo-divinità, in un’espressione verbale convincente e comunicativa. Nella sua scrittura, il sangue diventa il costrutto teologico centrale: esso è un polivalente e onnicomprensivo simbolo di sofferenza individuale, nutrimento, sacrificio, fertilità e vitalità. Lo studio si concentra sulle relazioni che intercorrono tra le esperienze di vita della Santa e il tema del sangue dal quale si originano immagini destinate ad essere incluse e tramandate nella tradizione mistica. Una chiara comprensione del motivo del sangue e del suo ruolo nel pensiero teologico cateriniano permette di evidenziare come anche la tradizione iconografica abbia fatto proprie quelle immagini. Infatti i suoi testi e le immagini visive ispirati dalla sua storia di vita sono unificati da un unico obiettivo: entrambe le modalità di comunicazione sono concepite da Caterina come riflessi terreni di un invisibile realtà trascendente a cui la vita umana tende. I suoi scritti, lettere, preghiere e il Dialogo, sono caratterizzati dal ricorso alla metafora e al simbolo e pur rivelando l’influenza dei testi dei Padri della Chiesa, manifestano tutta la loro originalità e unicità. (AC)

66 - GIGLI, GIROLAMO. Vocabolario Cateriniano, a cura di Giada

Mattarucco; presentazione di Maria Antonietta Grignani. Firenze: Accademia della Crusca, 2008. 452, CCCXX p. (Grammatiche e

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croce fornisce il legame singolare tra umanità e divinità. Nei suoi scritti la Santa descrive l’immagine del sanguinamento, del corpo lacerato e inchiodato su una croce affermando che il credente può trascendere la sua fisicità spregevole solo se s’immergerà nel sangue redentore di Cristo. L’A. osserva che per la Santa il sangue diventa il sostentamento e la sofferenza, unita allo spargimento del sangue, caratterizza le sue pratiche ascetiche, come rivelano diverse visioni mistiche. Il linguaggio metaforico diventa esso stesso un ponte tra la realtà umana e divina. La chiarezza del suo linguaggio simbolico e la sua funzione intrinseca come guida per l’anima sono i componenti centrali della sua teologia. Tutte le manifestazioni – interpretate come sintomi di malattie nervose – sono costitutive dei suoi scritti teologici poiché traducono la sua esperienza personale, ossia il rapporto uomo-divinità, in un’espressione verbale convincente e comunicativa. Nella sua scrittura, il sangue diventa il costrutto teologico centrale: esso è un polivalente e onnicomprensivo simbolo di sofferenza individuale, nutrimento, sacrificio, fertilità e vitalità. Lo studio si concentra sulle relazioni che intercorrono tra le esperienze di vita della Santa e il tema del sangue dal quale si originano immagini destinate ad essere incluse e tramandate nella tradizione mistica. Una chiara comprensione del motivo del sangue e del suo ruolo nel pensiero teologico cateriniano permette di evidenziare come anche la tradizione iconografica abbia fatto proprie quelle immagini. Infatti i suoi testi e le immagini visive ispirati dalla sua storia di vita sono unificati da un unico obiettivo: entrambe le modalità di comunicazione sono concepite da Caterina come riflessi terreni di un invisibile realtà trascendente a cui la vita umana tende. I suoi scritti, lettere, preghiere e il Dialogo, sono caratterizzati dal ricorso alla metafora e al simbolo e pur rivelando l’influenza dei testi dei Padri della Chiesa, manifestano tutta la loro originalità e unicità. (AC)

66 - GIGLI, GIROLAMO. Vocabolario Cateriniano, a cura di Giada

Mattarucco; presentazione di Maria Antonietta Grignani. Firenze: Accademia della Crusca, 2008. 452, CCCXX p. (Grammatiche e

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lessici / pubblicati dall’Accademia della Crusca). ISBN 9788889369159.

Nella sua Prefazione Maria Antonietta Grignani offre una sintesi chiara e completa del testo: «Nel […] volume, dopo la corposa, limpida e esaustiva Introduzione, in cui si accompagnano e commentano composizione, storia e fisionomia del Vocabolario nelle sue due edizioni, Giada Mattarucco fa seguire la riproduzione anastatica dell’edizione completa del 1717 (fino a Raguardare), dell’esemplare I.I.1 della Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena. Trascrive quindi la prefazione e la parte aggiunta dell’edizione postuma. A corredo i sommari delle due edizioni, una scheda biografica, ritrattazioni di Gigli, varianti e errori rintracciabili tra le due edizioni, indici e bibliografia». Mattarucco offre un’ampia ed esaustiva visione delle vicissitudini, delle polemiche, delle opposizioni da parte dei membri dell’Accademia della Crusca, che accompagnarono la stesura della prima edizione del Vocabolario, e inoltre dello spirito con cui il Gigli reagì ad esse, inserendo nel suo Vocabolario Cateriniano un vero e proprio vocabolario senese, con abbondante apparato di esemplificazioni e di citazioni talvolta anche inventate. Mattarucco ripercorre anche l’iter storico della cosiddetta edizione di «Manilla» e del suo presunto o dei presunti autori; analizza la discontinuità tra le due edizioni, indicate rispettivamente come V1 e V2. Gli Indici riportano rispettivamente: lemmi, forme e fenomeni registrati, nomi e opere citati nel Vocabolario. (GA)

67 - TYLUS, JANE. Reclaiming Catherine of Siena: Literacy, Literature, and

the Sign of Others. Chicago; London: The University of Chicago press, 2009. XIV, 322 p., ill. ISBN 9780226821283.

Il testo presenta la storia dei progetti centrali nella vita di Caterina – il ritorno del papa a Roma e la riconquista della Terra Santa – che hanno reso necessaria la sua attività nel mondo, il suo parlare con autorità a uomini potenti, ripercorrendo le attività della Santa attraverso un attento esame delle modalità con cui Caterina e i

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lessici / pubblicati dall’Accademia della Crusca). ISBN 9788889369159.

Nella sua Prefazione Maria Antonietta Grignani offre una sintesi chiara e completa del testo: «Nel […] volume, dopo la corposa, limpida e esaustiva Introduzione, in cui si accompagnano e commentano composizione, storia e fisionomia del Vocabolario nelle sue due edizioni, Giada Mattarucco fa seguire la riproduzione anastatica dell’edizione completa del 1717 (fino a Raguardare), dell’esemplare I.I.1 della Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena. Trascrive quindi la prefazione e la parte aggiunta dell’edizione postuma. A corredo i sommari delle due edizioni, una scheda biografica, ritrattazioni di Gigli, varianti e errori rintracciabili tra le due edizioni, indici e bibliografia». Mattarucco offre un’ampia ed esaustiva visione delle vicissitudini, delle polemiche, delle opposizioni da parte dei membri dell’Accademia della Crusca, che accompagnarono la stesura della prima edizione del Vocabolario, e inoltre dello spirito con cui il Gigli reagì ad esse, inserendo nel suo Vocabolario Cateriniano un vero e proprio vocabolario senese, con abbondante apparato di esemplificazioni e di citazioni talvolta anche inventate. Mattarucco ripercorre anche l’iter storico della cosiddetta edizione di «Manilla» e del suo presunto o dei presunti autori; analizza la discontinuità tra le due edizioni, indicate rispettivamente come V1 e V2. Gli Indici riportano rispettivamente: lemmi, forme e fenomeni registrati, nomi e opere citati nel Vocabolario. (GA)

67 - TYLUS, JANE. Reclaiming Catherine of Siena: Literacy, Literature, and

the Sign of Others. Chicago; London: The University of Chicago press, 2009. XIV, 322 p., ill. ISBN 9780226821283.

Il testo presenta la storia dei progetti centrali nella vita di Caterina – il ritorno del papa a Roma e la riconquista della Terra Santa – che hanno reso necessaria la sua attività nel mondo, il suo parlare con autorità a uomini potenti, ripercorrendo le attività della Santa attraverso un attento esame delle modalità con cui Caterina e i

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suoi seguaci hanno dato autorità alla sua voce in e attraverso la scrittura. Al centro dell’analisi dell’A. si colloca la questione del «come [ella] potesse scrivere e, dunque, tradurre sulla pagina le parole che disse a Dio e gli altri». Interrogativo che trova una prima risposta nel XVIII secolo, quando, come afferma Tylus, Girolamo Gigli, professore di eloquenza all’Università di Siena e accademico arcade a Roma redasse il Vocabolario Cateriniano, un dizionario di diverse centinaia di parole «usate da Caterina nelle lettere, preghiere, e [...] il lungo dialogo con Dio che ella chiamava il suo Libro». Caterina è stata «la prima donna a scrivere in lingua volgare toscana» e lo scopo di Gigli era quello di attirare l’attenzione sulla lingua senese. È attraverso la figura di Gigli che l’A. si ricongiunge al contesto proprio di Caterina, in cui la santa deve aver lottato per essere inclusa in quello che viene definito il «processo della testualità». Nei quattro capitoli centrali, Tylus esamina come la testualità di Caterina sia intimamente connessa con l’oralità, le pratiche di devozione popolare, la pietà eucaristica, la corporeità, il sacrificio e con la comunità in cui viveva. Attraverso un esame approfondito delle lettere, del suo Libro, e di altri scritti, l’A. delinea una donna che era totalmente padrona delle forme e dei mezzi del processo creativo testuale e di quello dell’auto-rappresentazione piegandoli ad usi religiosi e politici. Ella offre ai lettori, agli ascoltatori e ai suoi seguaci «una diversa letterarietà», che «incorpora [...] intimità» con Dio, e con gli altri santi e martiri, e che attinge costantemente alla sorgente della Scrittura cristiana. La sua scrittura riesce a scrivere e descrivere l’esperienza mistica rendendola visibile attraverso l’uso dell’elemento-sangue che ricorre nei suoi atti di offerta di sé; in queste immagini potenti il corpo e la parola scritta cooperano per rendere manifesta e pubblica la sua spiritualità interiore. Come sottolinea l’A., le stigmate di Caterina, invisibili al mondo, sono il simbolo della continua negoziazione della santa tra presenza e assenza, l’essere nel mondo e il suo nascondimento. (AC)

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suoi seguaci hanno dato autorità alla sua voce in e attraverso la scrittura. Al centro dell’analisi dell’A. si colloca la questione del «come [ella] potesse scrivere e, dunque, tradurre sulla pagina le parole che disse a Dio e gli altri». Interrogativo che trova una prima risposta nel XVIII secolo, quando, come afferma Tylus, Girolamo Gigli, professore di eloquenza all’Università di Siena e accademico arcade a Roma redasse il Vocabolario Cateriniano, un dizionario di diverse centinaia di parole «usate da Caterina nelle lettere, preghiere, e [...] il lungo dialogo con Dio che ella chiamava il suo Libro». Caterina è stata «la prima donna a scrivere in lingua volgare toscana» e lo scopo di Gigli era quello di attirare l’attenzione sulla lingua senese. È attraverso la figura di Gigli che l’A. si ricongiunge al contesto proprio di Caterina, in cui la santa deve aver lottato per essere inclusa in quello che viene definito il «processo della testualità». Nei quattro capitoli centrali, Tylus esamina come la testualità di Caterina sia intimamente connessa con l’oralità, le pratiche di devozione popolare, la pietà eucaristica, la corporeità, il sacrificio e con la comunità in cui viveva. Attraverso un esame approfondito delle lettere, del suo Libro, e di altri scritti, l’A. delinea una donna che era totalmente padrona delle forme e dei mezzi del processo creativo testuale e di quello dell’auto-rappresentazione piegandoli ad usi religiosi e politici. Ella offre ai lettori, agli ascoltatori e ai suoi seguaci «una diversa letterarietà», che «incorpora [...] intimità» con Dio, e con gli altri santi e martiri, e che attinge costantemente alla sorgente della Scrittura cristiana. La sua scrittura riesce a scrivere e descrivere l’esperienza mistica rendendola visibile attraverso l’uso dell’elemento-sangue che ricorre nei suoi atti di offerta di sé; in queste immagini potenti il corpo e la parola scritta cooperano per rendere manifesta e pubblica la sua spiritualità interiore. Come sottolinea l’A., le stigmate di Caterina, invisibili al mondo, sono il simbolo della continua negoziazione della santa tra presenza e assenza, l’essere nel mondo e il suo nascondimento. (AC)

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68 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Il linguaggio simbolico di Caterina: l’anima è uno arbore…un campo…una vigna. In: Simbologia del linguaggio: una via culturale tra finzione e realtà. Settimo incontro cateriniano annuale, 24 settembre 2005, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e., s.d., p. 2-13. (Perle culturali). ISBN non presente.

L’A. evidenzia come, in un’epoca caratterizzata da violenze e crisi, Caterina entri con tutta se stessa nella complessità della situazione. Ella invita a vivere ciò di cui lei stessa vive: «l’intreccio luce-vita-amore, conoscere-volere-amare», crede nella possibilità di veicolare, tramite parole umane, la realtà e la presenza di Dio, che tocca ciascun uomo nella realtà concreta. Il suo linguaggio è intessuto di metafore e simboli che tentano di dire realtà invisibili con chiarezza ed efficacia coinvolgenti. Tra le tante metafore usate dalla Senese, l’A. sceglie le tre indicate nel titolo della sua opera: come «arbore» l’anima ha la vita come dono ricevuto per amore e vive di amore; come «campo» riceve in sé il seme della vita da Qualcuno che non è lei stessa, deve tenersi viva, rimanendo unita a Dio; come «vigna» è legata e collegata agli altri con i quali deve essere solidale e mettersi a loro servizio nella consapevolezza che, chi lavora la propria vigna, lavora anche quella altrui. Nella conclusione l’A. offre alcuni spunti di riflessione per il lettore contemporaneo: essere donne e uomini figli di Dio, amati da Lui si deve tradurre nell’assumere uno stile di vita virile spinti dalla forza di un grande ideale, nell’educarsi ed educare alla pace. (GA)

69 - OLIVIERI, MARIO. Le cose e le parole: settimo incontro cateriniano

annuale, 24 settembre 2005. In: Simbologia del linguaggio: una via culturale tra finzione e realtà: settimo incontro cateriniano annuale, 24 settembre 2005, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e, s.d., p. 14-30. (Perle culturali). ISBN non presente.

La relazione dell’A. si articola in due parti e analizza la funzione comunicativa del linguaggio e della sua valenza significativa, del legame tra parola e realtà. Nella prima egli esamina le posizioni

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68 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Il linguaggio simbolico di Caterina: l’anima è uno arbore…un campo…una vigna. In: Simbologia del linguaggio: una via culturale tra finzione e realtà. Settimo incontro cateriniano annuale, 24 settembre 2005, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e., s.d., p. 2-13. (Perle culturali). ISBN non presente.

L’A. evidenzia come, in un’epoca caratterizzata da violenze e crisi, Caterina entri con tutta se stessa nella complessità della situazione. Ella invita a vivere ciò di cui lei stessa vive: «l’intreccio luce-vita-amore, conoscere-volere-amare», crede nella possibilità di veicolare, tramite parole umane, la realtà e la presenza di Dio, che tocca ciascun uomo nella realtà concreta. Il suo linguaggio è intessuto di metafore e simboli che tentano di dire realtà invisibili con chiarezza ed efficacia coinvolgenti. Tra le tante metafore usate dalla Senese, l’A. sceglie le tre indicate nel titolo della sua opera: come «arbore» l’anima ha la vita come dono ricevuto per amore e vive di amore; come «campo» riceve in sé il seme della vita da Qualcuno che non è lei stessa, deve tenersi viva, rimanendo unita a Dio; come «vigna» è legata e collegata agli altri con i quali deve essere solidale e mettersi a loro servizio nella consapevolezza che, chi lavora la propria vigna, lavora anche quella altrui. Nella conclusione l’A. offre alcuni spunti di riflessione per il lettore contemporaneo: essere donne e uomini figli di Dio, amati da Lui si deve tradurre nell’assumere uno stile di vita virile spinti dalla forza di un grande ideale, nell’educarsi ed educare alla pace. (GA)

69 - OLIVIERI, MARIO. Le cose e le parole: settimo incontro cateriniano

annuale, 24 settembre 2005. In: Simbologia del linguaggio: una via culturale tra finzione e realtà: settimo incontro cateriniano annuale, 24 settembre 2005, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e, s.d., p. 14-30. (Perle culturali). ISBN non presente.

La relazione dell’A. si articola in due parti e analizza la funzione comunicativa del linguaggio e della sua valenza significativa, del legame tra parola e realtà. Nella prima egli esamina le posizioni

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dei realisti, dei nominalisti, dei realisti moderati e degli strumentalisti, citando le riflessioni dei rappresentanti del pensiero filosofico occidentale. Sottolinea come nella Bibbia gli angeli siano rappresentazione figurativa dell’origine divina della parola, della sua potenza di verità. Dio si rivela tramite il «Logos» o «Verbum», e Adamo riconosce divine le cose nel nome che ad esse impone. Nella seconda parte, dopo aver fatto riferimento alle definizioni di logos di Eraclito e Anassagora, l’A. analizza più diffusamente la posizione del positivismo scientista e del nichilismo che convergono al riduzionismo empirico della parola, rivelatrice non più dell’essere, quale appare nella Bibbia, ma dell’apparire ridotta a puro suono, gioco, finzione, sogno, espressione del virtuale. L’A. si sofferma soprattutto nell’analisi del pensiero di Cartesio, Nietzsche, Grigio Manganelli, in contrapposizione con quella di S. Paolo, considera la posizione di S. Giovanni Battista, di S. Giovanni evangelista, della letteratura agnostica, della letteratura apocrifa. Cita anche il lavoro di P. Florenskij, secondo il quale «l’odierna ottusità della parola, la sterilità dell’arte e la insensata sonorità delle parole [derivano] dalla distruzione moderna delle connessioni ontologiche» e di Michel Foucault, secondo cui l’autoreferenzialità della parola per eccesso di antropologizzazione conduce alla solitudine, alla manipolazione, alla dispersione del linguaggio. (GA)

C) STUDI SU SINGOLE OPERE

1) STUDI SUGLI SCRITTI IN GENERALE 70 - IANNOTTA, DANIELA. Santa Caterina: per un linguaggio "altro". In:

La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Edizioni Studium, 2001, p. 273-298. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

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dei realisti, dei nominalisti, dei realisti moderati e degli strumentalisti, citando le riflessioni dei rappresentanti del pensiero filosofico occidentale. Sottolinea come nella Bibbia gli angeli siano rappresentazione figurativa dell’origine divina della parola, della sua potenza di verità. Dio si rivela tramite il «Logos» o «Verbum», e Adamo riconosce divine le cose nel nome che ad esse impone. Nella seconda parte, dopo aver fatto riferimento alle definizioni di logos di Eraclito e Anassagora, l’A. analizza più diffusamente la posizione del positivismo scientista e del nichilismo che convergono al riduzionismo empirico della parola, rivelatrice non più dell’essere, quale appare nella Bibbia, ma dell’apparire ridotta a puro suono, gioco, finzione, sogno, espressione del virtuale. L’A. si sofferma soprattutto nell’analisi del pensiero di Cartesio, Nietzsche, Grigio Manganelli, in contrapposizione con quella di S. Paolo, considera la posizione di S. Giovanni Battista, di S. Giovanni evangelista, della letteratura agnostica, della letteratura apocrifa. Cita anche il lavoro di P. Florenskij, secondo il quale «l’odierna ottusità della parola, la sterilità dell’arte e la insensata sonorità delle parole [derivano] dalla distruzione moderna delle connessioni ontologiche» e di Michel Foucault, secondo cui l’autoreferenzialità della parola per eccesso di antropologizzazione conduce alla solitudine, alla manipolazione, alla dispersione del linguaggio. (GA)

C) STUDI SU SINGOLE OPERE

1) STUDI SUGLI SCRITTI IN GENERALE 70 - IANNOTTA, DANIELA. Santa Caterina: per un linguaggio "altro". In:

La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Edizioni Studium, 2001, p. 273-298. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

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L’A. legge le espressioni cateriniane come veicolo di quel pensiero "altro" che caratterizza la ricerca filosofica post-moderna in cui la portata semantica della conoscenza si allarga a quegli ambiti che fanno capo alla «attestazione piuttosto che alla dimostrazione». Si riscoprono poetesse e mistici, come rappresentanti di un pensiero "altro", non logico. Sotto questa ottica viene riletta anche Caterina. L’A. dà una panoramica della crisi della razionalità non più considerata in grado di definire verità assolute. In questo contesto la questione femminile emerge come esasperata ricerca dell’uguaglianza, come irriducibile differenza dell’essere e del pensare e come corrente del pensiero della reciprocità. Il femminismo all’interno del movimento filosofico fenomenologico-ermeneutico volge l’attenzione al particolare, alla sua unicità ed irrepetibilità, perciò è più in grado di calarsi nel particolare della vita, di valutarne le varianti, i grovigli, le responsabilità. Si pone come decostruttivo della pretesa di neutralità universale della scienza, al linguaggio disincarnato e oggettivante creato dai maschi oppone un «linguaggio altro», metaforico. La mistica è oggi vista come espressione di una modalità «altra» di rapportarsi all’Essere, all’io e al mondo, si tende perciò a recuperarne anche il linguaggio. Analizzando alcuni testi dell’Epistolario cateriniano, l’A. esemplifica quanto ha affermato. Il discorso di Caterina è centrato sull’amore, una realtà sfuggente a qualsiasi definizione esaustiva, esso «può essere considerato come il criterio epistemologico di una scienza ‘altra’». Il linguaggio procede per simboli. (GA)

71 - PELLEGRINI, ETTORE. Un nuovo contributo agli studi sull’iconografia di S. Caterina nelle edizioni più antiche. «Accademia dei Rozzi», XI (2004), n. 20, p. 29-33. ISSN non presente.

L’A. evidenzia come alla fine del Cinquecento si sentì l’esigenza di coinvolgere «editori non solo veneti nella produzione di volumi illustrati con la biografia cateriniana» e come si siano distinti in questo il pittore Francesco Vanni e l’incisore Pieter De

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L’A. legge le espressioni cateriniane come veicolo di quel pensiero "altro" che caratterizza la ricerca filosofica post-moderna in cui la portata semantica della conoscenza si allarga a quegli ambiti che fanno capo alla «attestazione piuttosto che alla dimostrazione». Si riscoprono poetesse e mistici, come rappresentanti di un pensiero "altro", non logico. Sotto questa ottica viene riletta anche Caterina. L’A. dà una panoramica della crisi della razionalità non più considerata in grado di definire verità assolute. In questo contesto la questione femminile emerge come esasperata ricerca dell’uguaglianza, come irriducibile differenza dell’essere e del pensare e come corrente del pensiero della reciprocità. Il femminismo all’interno del movimento filosofico fenomenologico-ermeneutico volge l’attenzione al particolare, alla sua unicità ed irrepetibilità, perciò è più in grado di calarsi nel particolare della vita, di valutarne le varianti, i grovigli, le responsabilità. Si pone come decostruttivo della pretesa di neutralità universale della scienza, al linguaggio disincarnato e oggettivante creato dai maschi oppone un «linguaggio altro», metaforico. La mistica è oggi vista come espressione di una modalità «altra» di rapportarsi all’Essere, all’io e al mondo, si tende perciò a recuperarne anche il linguaggio. Analizzando alcuni testi dell’Epistolario cateriniano, l’A. esemplifica quanto ha affermato. Il discorso di Caterina è centrato sull’amore, una realtà sfuggente a qualsiasi definizione esaustiva, esso «può essere considerato come il criterio epistemologico di una scienza ‘altra’». Il linguaggio procede per simboli. (GA)

71 - PELLEGRINI, ETTORE. Un nuovo contributo agli studi sull’iconografia di S. Caterina nelle edizioni più antiche. «Accademia dei Rozzi», XI (2004), n. 20, p. 29-33. ISSN non presente.

L’A. evidenzia come alla fine del Cinquecento si sentì l’esigenza di coinvolgere «editori non solo veneti nella produzione di volumi illustrati con la biografia cateriniana» e come si siano distinti in questo il pittore Francesco Vanni e l’incisore Pieter De

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Jode nella edizione senese di Matteo Florimi del 1597, quindi lo stesso Jode, che nel 1606, in veste di editore, pubblicò ad Anversa le sue medesime incisioni; mentre, sempre ad Anversa Cornelis Galle nel 1603 realizzava una serie di stampe, riprendendo le figure di Francesco Vanni e scomponendole in 34 incisioni separate. L’edizione divenne un vero archetipo figurativo per le edizioni successive e per la produzione pittorica relativa alla Senese. L’A. menziona come particolarmente degna di considerazione l’edizione della Vita scritta da Raimondo da Capua prodotta da Bernardo Giunti nel 1608, «che presenta l’impianto grafico realizzato dal Vanni nelle 13 incisioni eseguite da Francesco Valegio». L’articolo riporta alcune tavole delle summenzionate incisioni. (GA)

72 - Il Cristo. V: testi teologici e spirituali da Riccardo di San Vittore a

Caterina da Siena, a cura di Claudio Leonardi. 4. ed. Milano: Fondazione Lorenzo Valla: A. Mondadori, 2006. XXIII, 575 p. (Scrittori greci e latini). ISBN 8804353872.

Nell’Introduzione agli autori, dal titolo La figura del Cristo tra medioevo ed età moderna, l’A. presenta una carrellata storico-culturale del periodo in cui si inserisce la vicenda di Caterina da Siena, epoca contrassegnata da «grande creatività politica, culturale e spirituale», in cui avviene il passaggio da una cristologia scolastica prevalentemente soteriologica ad una «cristologia come pienezza trinitaria», mentre la cristologia di Caterina «è insieme soteriologica ed unitiva». A Caterina si deve anche il «supremo tentativo di ricostruire l’unità della Chiesa». Segue la presentazione, in quattro parti, dei singoli autori e delle loro opere, a conclusione delle quali vi è il Commento dell’A. per ciascuno di essi. Seguono tre indici: dei passi della Sacra Scrittura, dei nomi e di altre cose notevoli, e l’Indice Generale. Nella parte quarta del suo volume, intitolata Tutto sarà bene, dopo una breve presentazione biografica e bibliografica di Caterina da Siena, l’A. riporta i testi della lettera 31 ed i c. III, IV, LXXVI, LXXVII, CXLVI del Dialogo della divina provvidenza, mentre il commento a

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Jode nella edizione senese di Matteo Florimi del 1597, quindi lo stesso Jode, che nel 1606, in veste di editore, pubblicò ad Anversa le sue medesime incisioni; mentre, sempre ad Anversa Cornelis Galle nel 1603 realizzava una serie di stampe, riprendendo le figure di Francesco Vanni e scomponendole in 34 incisioni separate. L’edizione divenne un vero archetipo figurativo per le edizioni successive e per la produzione pittorica relativa alla Senese. L’A. menziona come particolarmente degna di considerazione l’edizione della Vita scritta da Raimondo da Capua prodotta da Bernardo Giunti nel 1608, «che presenta l’impianto grafico realizzato dal Vanni nelle 13 incisioni eseguite da Francesco Valegio». L’articolo riporta alcune tavole delle summenzionate incisioni. (GA)

72 - Il Cristo. V: testi teologici e spirituali da Riccardo di San Vittore a

Caterina da Siena, a cura di Claudio Leonardi. 4. ed. Milano: Fondazione Lorenzo Valla: A. Mondadori, 2006. XXIII, 575 p. (Scrittori greci e latini). ISBN 8804353872.

Nell’Introduzione agli autori, dal titolo La figura del Cristo tra medioevo ed età moderna, l’A. presenta una carrellata storico-culturale del periodo in cui si inserisce la vicenda di Caterina da Siena, epoca contrassegnata da «grande creatività politica, culturale e spirituale», in cui avviene il passaggio da una cristologia scolastica prevalentemente soteriologica ad una «cristologia come pienezza trinitaria», mentre la cristologia di Caterina «è insieme soteriologica ed unitiva». A Caterina si deve anche il «supremo tentativo di ricostruire l’unità della Chiesa». Segue la presentazione, in quattro parti, dei singoli autori e delle loro opere, a conclusione delle quali vi è il Commento dell’A. per ciascuno di essi. Seguono tre indici: dei passi della Sacra Scrittura, dei nomi e di altre cose notevoli, e l’Indice Generale. Nella parte quarta del suo volume, intitolata Tutto sarà bene, dopo una breve presentazione biografica e bibliografica di Caterina da Siena, l’A. riporta i testi della lettera 31 ed i c. III, IV, LXXVI, LXXVII, CXLVI del Dialogo della divina provvidenza, mentre il commento a

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questi testi con relative note è da p. 527 a p. 531 del volume. (GA)

73 - BARTOLI, MARCO. Caterina da Siena: un’introduzione storica. In: Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 19-34. ISBN non presente.

L’A. individua nelle ricerche di Robert Fawtier il punto di riferimento per gli studi storici del XX secolo su Caterina da Siena con l’inaugurazione di quella storiografia definita «del sospetto» che ha attratto, nonostante i richiami di Michel de Certeau a cogliere l’importanza storica dei testi agiografici, altri studiosi quali Miccoli, Boesch e Leonardi, e ha determinato la sottovalutazione del ruolo pubblico rivestito da Caterina nel XIV secolo. Alcuni studiosi, tra i quali Petrocchi, hanno preferito non affrontare il tema del rapporto di Caterina con il contesto storico-politico. Tale scelta ha caratterizzato anche il convegno promosso dalla Fondazione Ezio Franceschini, tenuto a Siena nel 2003. L’A. richiama un suo precedente intervento in cui contestava l’immagine di una Caterina «santa, ma politicamente ingenua» rievocando gli incarichi pubblici affidati a lei da Gregorio XI ed esprime il compiacimento che lo studioso Luongo, nel testo The Saintly Politics of Catherine of Siena, abbia avuto un approccio alle fonti «non marcato da quel ‘pregiudizio’». Critica «il linguaggio mutuato dalla psicanalisi freudiana» con cui il Longo affronta il tema dell’intervento della Santa alla condanna a morte di Niccolò di Toldo, cita le ricerche di Galletti sulla storicità del personaggio; considera «il valore eminentemente politico» di quell’intervento di Caterina. A dimostrazione di come altre donne hanno avuto consapevolezza del ruolo pubblico da loro giocato nella vita politica e civile delle città italiane del loro tempo, cita altri casi di assistenza di condannati a morte da parte di Umiliana de’ Cerchi, Margherita da Cortona, Sperandea da Cingoli, S. Caterina di Bologna. (GA)

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questi testi con relative note è da p. 527 a p. 531 del volume. (GA)

73 - BARTOLI, MARCO. Caterina da Siena: un’introduzione storica. In: Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 19-34. ISBN non presente.

L’A. individua nelle ricerche di Robert Fawtier il punto di riferimento per gli studi storici del XX secolo su Caterina da Siena con l’inaugurazione di quella storiografia definita «del sospetto» che ha attratto, nonostante i richiami di Michel de Certeau a cogliere l’importanza storica dei testi agiografici, altri studiosi quali Miccoli, Boesch e Leonardi, e ha determinato la sottovalutazione del ruolo pubblico rivestito da Caterina nel XIV secolo. Alcuni studiosi, tra i quali Petrocchi, hanno preferito non affrontare il tema del rapporto di Caterina con il contesto storico-politico. Tale scelta ha caratterizzato anche il convegno promosso dalla Fondazione Ezio Franceschini, tenuto a Siena nel 2003. L’A. richiama un suo precedente intervento in cui contestava l’immagine di una Caterina «santa, ma politicamente ingenua» rievocando gli incarichi pubblici affidati a lei da Gregorio XI ed esprime il compiacimento che lo studioso Luongo, nel testo The Saintly Politics of Catherine of Siena, abbia avuto un approccio alle fonti «non marcato da quel ‘pregiudizio’». Critica «il linguaggio mutuato dalla psicanalisi freudiana» con cui il Longo affronta il tema dell’intervento della Santa alla condanna a morte di Niccolò di Toldo, cita le ricerche di Galletti sulla storicità del personaggio; considera «il valore eminentemente politico» di quell’intervento di Caterina. A dimostrazione di come altre donne hanno avuto consapevolezza del ruolo pubblico da loro giocato nella vita politica e civile delle città italiane del loro tempo, cita altri casi di assistenza di condannati a morte da parte di Umiliana de’ Cerchi, Margherita da Cortona, Sperandea da Cingoli, S. Caterina di Bologna. (GA)

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74 - CATERINA DA SIENA, SANTA. La verità dell’amore, introduzione, scelta dei testi e note a cura di Giuliana Cavallini. Roma: Città nuova, 2007. 268 p. (Spiritualità nei secoli). ISBN 9788831140652.

L’A. premette agli scritti cateriniani pubblicati una Introduzione comprendente quattro punti: La vita, Gli scritti, La dottrina, Attualità di S. Caterina, cioè una breve biografia con i fatti più determinanti, una sintesi dei contenuti degli scritti di Caterina e delle tematiche ivi emergenti, alcuni punti chiave della verità dell’amore che è l’essenza di Dio, rivelata nel Verbo incarnato e presente in tutte le sue opere, ciò che Caterina può dire all’uomo di oggi. Nella Premessa agli scritti l’A. afferma di aver voluto offrire un quadro rappresentativo dell’opera di S. Caterina attraverso una orazione (la XVI nella serie in volgare), 33 lettere e il c. CXXXIV del Dialogo. Le prime nove lettere chiariscono l’iter della perfezione spirituale, le nove successive adattano questo cammino a situazioni diverse, le altre quindici sono più attinenti alle varie missioni di carattere pubblico svolte da Caterina. Tutto il testo è corredato da numerose note esplicative, che arricchiscono e chiariscono il contenuto dei vari punti trattati. Seguono: il testo della omelia della Proclamazione di Caterina a Dottore della Chiesa e la bibliografia (cfr. anche Bibl. An. III, n.19). (GA)

75 - DONI, RODOLFO. Dialoghi con Dio: mistici, patriarchi e profeti.

Firenze: Mauro Pagliai, 2010. 210 p. (Le ragioni dell’Occidente; 8). ISBN 9788856401165.

L’A. presenta la vita straordinaria di alcuni santi ed i loro messaggi spirituali allo scopo di aiutare le persone a ritrovare la giusta strada in mezzo alle avversità quotidiane. Tra di essi si trova una breve biografia di Caterina da Siena, in cui sono messi in rilievo alcuni episodi straordinari della vita, i rapporti con i pontefici. È riportato un breve cenno sugli scritti, ma soprattutto

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74 - CATERINA DA SIENA, SANTA. La verità dell’amore, introduzione, scelta dei testi e note a cura di Giuliana Cavallini. Roma: Città nuova, 2007. 268 p. (Spiritualità nei secoli). ISBN 9788831140652.

L’A. premette agli scritti cateriniani pubblicati una Introduzione comprendente quattro punti: La vita, Gli scritti, La dottrina, Attualità di S. Caterina, cioè una breve biografia con i fatti più determinanti, una sintesi dei contenuti degli scritti di Caterina e delle tematiche ivi emergenti, alcuni punti chiave della verità dell’amore che è l’essenza di Dio, rivelata nel Verbo incarnato e presente in tutte le sue opere, ciò che Caterina può dire all’uomo di oggi. Nella Premessa agli scritti l’A. afferma di aver voluto offrire un quadro rappresentativo dell’opera di S. Caterina attraverso una orazione (la XVI nella serie in volgare), 33 lettere e il c. CXXXIV del Dialogo. Le prime nove lettere chiariscono l’iter della perfezione spirituale, le nove successive adattano questo cammino a situazioni diverse, le altre quindici sono più attinenti alle varie missioni di carattere pubblico svolte da Caterina. Tutto il testo è corredato da numerose note esplicative, che arricchiscono e chiariscono il contenuto dei vari punti trattati. Seguono: il testo della omelia della Proclamazione di Caterina a Dottore della Chiesa e la bibliografia (cfr. anche Bibl. An. III, n.19). (GA)

75 - DONI, RODOLFO. Dialoghi con Dio: mistici, patriarchi e profeti.

Firenze: Mauro Pagliai, 2010. 210 p. (Le ragioni dell’Occidente; 8). ISBN 9788856401165.

L’A. presenta la vita straordinaria di alcuni santi ed i loro messaggi spirituali allo scopo di aiutare le persone a ritrovare la giusta strada in mezzo alle avversità quotidiane. Tra di essi si trova una breve biografia di Caterina da Siena, in cui sono messi in rilievo alcuni episodi straordinari della vita, i rapporti con i pontefici. È riportato un breve cenno sugli scritti, ma soprattutto

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è dedicato ampio spazio al Dialogo breve sulla consumata perfezione, del quale l’A. riporta il testo. (GA)

76 - D’SOUZA, CARMELINA. L’Eucaristia in Santa Caterina da Siena: tesi per Diploma in Scienze Religiose. Roma: Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino, Istituto Superiore di Scienze Religiose "Mater Ecclesiae", 2010. 71 p. ISBN non presente.

L’A. prende spunto dall’Enciclica Ecclesia de Eucharistia per esaminare il tema dell’Eucaristia nella vita e negli scritti di S. Caterina da Siena, con particolare riferimento al Dialogo, alle Orazioni e all’Epistolario. Vengono esaminati temi come il sangue di Cristo - chiave e canale di grazia, la metafora del Sole quale immagine trinitaria dell’Eucaristia; si sottolinea l’importanza di questo Sacramento nel superare il male e le prove della vita e si fa cenno all’Eucaristia come cibo angelico che nutre la Chiesa e la sua missione. Il lavoro si conclude con una riflessione relativa a Caterina - Maestra e testimone dell’Eucaristia -, che ha ricevuto la dottrina dallo Sposo Gesù verso il quale conduce le anime dei fratelli vicini e lontani. (DM)

77 - ORCHOWSKI, LINDSAY M. Fasting and Medieval Asceticism: A Case

Study Analysis of The Female Body in the Work of Catherine of Siena. Senior Honors Thesis: Dartmouth College, 2003. VIII, 259 ff. ISBN non presente.

L’A., psicologa, affronta il rapporto tra cibo e ascetismo in S. Caterina da Siena da un punto di vista psicologico. (AC)

78 - FRASSATI, MARIA. Embracing suffering in the Christian life: a spiritual

journey with Saint Catherine of Siena. Thesis (M.A.): University of St. Thomas, 2008. 1 v. ISBN non presente.

L’A. affronta il tema della sofferenza in S. Caterina da Siena. (DM)

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è dedicato ampio spazio al Dialogo breve sulla consumata perfezione, del quale l’A. riporta il testo. (GA)

76 - D’SOUZA, CARMELINA. L’Eucaristia in Santa Caterina da Siena: tesi per Diploma in Scienze Religiose. Roma: Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino, Istituto Superiore di Scienze Religiose "Mater Ecclesiae", 2010. 71 p. ISBN non presente.

L’A. prende spunto dall’Enciclica Ecclesia de Eucharistia per esaminare il tema dell’Eucaristia nella vita e negli scritti di S. Caterina da Siena, con particolare riferimento al Dialogo, alle Orazioni e all’Epistolario. Vengono esaminati temi come il sangue di Cristo - chiave e canale di grazia, la metafora del Sole quale immagine trinitaria dell’Eucaristia; si sottolinea l’importanza di questo Sacramento nel superare il male e le prove della vita e si fa cenno all’Eucaristia come cibo angelico che nutre la Chiesa e la sua missione. Il lavoro si conclude con una riflessione relativa a Caterina - Maestra e testimone dell’Eucaristia -, che ha ricevuto la dottrina dallo Sposo Gesù verso il quale conduce le anime dei fratelli vicini e lontani. (DM)

77 - ORCHOWSKI, LINDSAY M. Fasting and Medieval Asceticism: A Case

Study Analysis of The Female Body in the Work of Catherine of Siena. Senior Honors Thesis: Dartmouth College, 2003. VIII, 259 ff. ISBN non presente.

L’A., psicologa, affronta il rapporto tra cibo e ascetismo in S. Caterina da Siena da un punto di vista psicologico. (AC)

78 - FRASSATI, MARIA. Embracing suffering in the Christian life: a spiritual

journey with Saint Catherine of Siena. Thesis (M.A.): University of St. Thomas, 2008. 1 v. ISBN non presente.

L’A. affronta il tema della sofferenza in S. Caterina da Siena. (DM)

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79 - DÌAZ-COVARRUBIAS ESTRADA, EDUARDO FRANCISCO. El

conoscimiento de sì en la doctrina espiritual de santa Catalina de Siena: Tesis de licenciatura. Roma: Universidad Pontificia de la Santa Cruz, 2002. vi, 182 p. ISBN non presente.

L’A. traccia un breve profilo bio-bibliografico della Senese attingendo alle fonti agiografiche classiche quali la Legenda Maior del b. Raimondo da Capua, la Legenda Minor e il Libellus de Supplemento Legende prolixe virginis beate Catherine de Senis di Tommaso da Siena detto il Caffarini, nonché ad altre fonti minori quali le testimonianze del frate Tommaso della Fonte, del discepolo anonimo fiorentino, autore dell’opuscolo Miracoli della beata Caterina di Iacopo da Siena, del discepolo agostiniano William Fleete, e di altri discepoli come Stefano Maconi, Barduccio Canigiani, etc. Inquadra, poi, gli scritti principali della Santa dando brevi lineamenti della sua dottrina e della diffusione del suo culto in Italia e all’estero; affronta, in seguito, il tema del conoscimento di sé nella dottrina spirituale della Senese, partendo da una breve premessa circa il conoscimento di sé nella storia della spiritualità. L’argomentazione è incentrata sulla genesi della dottrina e sull’importanza del conoscimento di sé in quanto fondamento della vita spirituale, sull’inseparabilità tra il conoscimento di sé e la conoscenza di Dio in sé, sulla cella interiore del conoscimento di sé e sull’oggetto e sui frutti che ne conseguono. Seguono le conclusioni e la bibliografia. (DM)

80 - ROSSI ESPAGNET, CARLA. Maria vista dalle donne dottori della Chiesa.

«Annales Theologici», XXIII (2001), n. 1, p. 113-131. ISSN 03948226.

In seguito al Concilio Vaticano II, per la prima volta le donne hanno potuto accedere allo studio della teologia, e tre sante sono state proclamate Dottori della Chiesa. L’articolo indaga il rapporto tra le sante insignite del titolo di Dottori della Chiesa e Maria di Nazaret, la donna più importante nella storia della

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79 - DÌAZ-COVARRUBIAS ESTRADA, EDUARDO FRANCISCO. El

conoscimiento de sì en la doctrina espiritual de santa Catalina de Siena: Tesis de licenciatura. Roma: Universidad Pontificia de la Santa Cruz, 2002. vi, 182 p. ISBN non presente.

L’A. traccia un breve profilo bio-bibliografico della Senese attingendo alle fonti agiografiche classiche quali la Legenda Maior del b. Raimondo da Capua, la Legenda Minor e il Libellus de Supplemento Legende prolixe virginis beate Catherine de Senis di Tommaso da Siena detto il Caffarini, nonché ad altre fonti minori quali le testimonianze del frate Tommaso della Fonte, del discepolo anonimo fiorentino, autore dell’opuscolo Miracoli della beata Caterina di Iacopo da Siena, del discepolo agostiniano William Fleete, e di altri discepoli come Stefano Maconi, Barduccio Canigiani, etc. Inquadra, poi, gli scritti principali della Santa dando brevi lineamenti della sua dottrina e della diffusione del suo culto in Italia e all’estero; affronta, in seguito, il tema del conoscimento di sé nella dottrina spirituale della Senese, partendo da una breve premessa circa il conoscimento di sé nella storia della spiritualità. L’argomentazione è incentrata sulla genesi della dottrina e sull’importanza del conoscimento di sé in quanto fondamento della vita spirituale, sull’inseparabilità tra il conoscimento di sé e la conoscenza di Dio in sé, sulla cella interiore del conoscimento di sé e sull’oggetto e sui frutti che ne conseguono. Seguono le conclusioni e la bibliografia. (DM)

80 - ROSSI ESPAGNET, CARLA. Maria vista dalle donne dottori della Chiesa.

«Annales Theologici», XXIII (2001), n. 1, p. 113-131. ISSN 03948226.

In seguito al Concilio Vaticano II, per la prima volta le donne hanno potuto accedere allo studio della teologia, e tre sante sono state proclamate Dottori della Chiesa. L’articolo indaga il rapporto tra le sante insignite del titolo di Dottori della Chiesa e Maria di Nazaret, la donna più importante nella storia della

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Chiesa e dell’umanità. Accusata da certa teologia femminista di costituire una figura negativa di donna, perché apparentemente passiva e sottomessa, la persona di Maria di Nazaret si manifesta invece negli scritti di queste tre sante come un modello di sapienza e di coraggio, e fonte importante di ispirazione per il compimento della loro missione ecclesiale. [Dall’abstract dell’A]. (DM)

81 - MUSSO, EMANUELE. "Gesù dolce, Gesù amore": il Cristo di Caterina da

Siena: Dissertatio ad Lauream. Roma: Pontificia Facultas Theologica, Pontificium Institutum Spiritualitatis Teresianum, 2005. X, 192 p. ISBN non presente.

L’A. suddivide il lavoro in quattro parti: nella prima affronta la cronologia della vita di Caterina, dei suoi scritti, il problema delle fonti e l’interrogativo se ella sapesse leggere. L’A. fa cenno agli studi di Grion, di D’Urso e di Gorce e agli studi parziali relativi al confronto tra la dottrina di Caterina e quella di Tommaso d’Aquino. Nella seconda parte affronta il tema del «cur Deus homo», i verbi e i simboli presenti nell’orazione del 25 marzo 1379, quelli agresti presenti nell’Opera omnia della Senese e infine la sua riflessione sui misteri del Natale, indicandone le possibili fonti in S. Bernardo, S. Agostino, Iacopo da Varagine, G. da Rivalto, Domenico Cavalca. Nella terza parte, analizza varie immagini riguardanti il Crocifisso e le probabili fonti. Riporta alcune riflessioni cateriniane sul Sabato santo e sul ruolo dello Spirito Santo nel misterium crucis, sul corpo e sangue di Cristo, considerati come spazi trinitari, e sui riferimenti simili nel pensiero di Jacopo da Varagine e di Tommaso D’Aquino. Analizza il significato che ella dà alla «croce del desiderio», alla compresenza nel Crocifisso di dolore e beatitudine, alla caro Christi come instrumentum salutis. Nella quarta parte l’A. tratta della Risurrezione di Gesù; fa cenno alla dottrina cateriniana relativa ai misteri dell’Ascensione, della Pentecoste e della Parusia, considera il senso dell’appellativo di «giovano» attribuito da Caterina al Cristo risorto. Sintetizza i risultati circa la questione

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Chiesa e dell’umanità. Accusata da certa teologia femminista di costituire una figura negativa di donna, perché apparentemente passiva e sottomessa, la persona di Maria di Nazaret si manifesta invece negli scritti di queste tre sante come un modello di sapienza e di coraggio, e fonte importante di ispirazione per il compimento della loro missione ecclesiale. [Dall’abstract dell’A]. (DM)

81 - MUSSO, EMANUELE. "Gesù dolce, Gesù amore": il Cristo di Caterina da

Siena: Dissertatio ad Lauream. Roma: Pontificia Facultas Theologica, Pontificium Institutum Spiritualitatis Teresianum, 2005. X, 192 p. ISBN non presente.

L’A. suddivide il lavoro in quattro parti: nella prima affronta la cronologia della vita di Caterina, dei suoi scritti, il problema delle fonti e l’interrogativo se ella sapesse leggere. L’A. fa cenno agli studi di Grion, di D’Urso e di Gorce e agli studi parziali relativi al confronto tra la dottrina di Caterina e quella di Tommaso d’Aquino. Nella seconda parte affronta il tema del «cur Deus homo», i verbi e i simboli presenti nell’orazione del 25 marzo 1379, quelli agresti presenti nell’Opera omnia della Senese e infine la sua riflessione sui misteri del Natale, indicandone le possibili fonti in S. Bernardo, S. Agostino, Iacopo da Varagine, G. da Rivalto, Domenico Cavalca. Nella terza parte, analizza varie immagini riguardanti il Crocifisso e le probabili fonti. Riporta alcune riflessioni cateriniane sul Sabato santo e sul ruolo dello Spirito Santo nel misterium crucis, sul corpo e sangue di Cristo, considerati come spazi trinitari, e sui riferimenti simili nel pensiero di Jacopo da Varagine e di Tommaso D’Aquino. Analizza il significato che ella dà alla «croce del desiderio», alla compresenza nel Crocifisso di dolore e beatitudine, alla caro Christi come instrumentum salutis. Nella quarta parte l’A. tratta della Risurrezione di Gesù; fa cenno alla dottrina cateriniana relativa ai misteri dell’Ascensione, della Pentecoste e della Parusia, considera il senso dell’appellativo di «giovano» attribuito da Caterina al Cristo risorto. Sintetizza i risultati circa la questione

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relativa alle fonti dell’immagine del ponte, riportando gli studi di Grion, D’Urso, Di Rovasenda e di Spiazzi e le ipotesi di Dupré Theseider, di Bianco, di Cavallini, di Noffke. (GA)

82 - HEISE, IRENE. Caterina von Siena - Gebt ihnen zu Essen!: Die mystisch-theologische Kompetenz der Kirchenlehrerin und Patronin Europas als Schlüssel für eine befreiende Sakramentenpraxis. Wien: I. Heise, 2008. 324 p. ISBN 9783950064964.

Si tratta di un contributo significativo alla ricerca sulla competenza mistico-teologica di S. Caterina sull’Eucaristia. Partendo dal disagio di molti esponenti della Chiesa nel negare il sacramento della Penitenza e della Comunione ai divorziati risposati, l’A. offre una chiave di lettura, in ottica cateriniana, per una nuova visione sacramentale eucaristica, fondata sul desiderio ardente e reciproco che intercorre tra Dio e l’uomo. Dopo una breve panoramica bio-bibliografica, l’A. esamina, alla luce della dottrina cateriniana, temi come il matrimonio, la separazione e la nuova unione matrimoniale, per rimandare poi ai biografi di Caterina e al magistero dei pontefici Pio II, Paolo VI e Giovanni Paolo II. L’A. focalizza poi i nodi centrali della teologia cateriniana: luce, occhio dell’intelletto, le tre potenze dell’anima - intelletto, memoria e volontà -, le virtù dell’umiltà, pazienza e costanza, l’amor proprio e la conoscenza di sé. Si sofferma su concetti cari alla Santa: un desiderio amante e sempre più proteso a Dio e alla salvezza dell’uomo, descrive le sue esperienze mistiche attraverso i concetti: ascensione sulla croce, “mangiare le anime” sulla “Tavola della Croce”, costato di Cristo. Seguono altri cinque capitoli in cui le considerazioni mistico-teologiche di Caterina si compendiano in cinque messaggi da lei rivolti ai pastori della Chiesa. L’A. richiama, inoltre, altri concetti: idea centrale del “sangue”, provvidenza divina e volontà divina di salvezza, Trinità, incarnazione e salvezza, preghiera e “lacrime”, amore di Dio e del prossimo, peccato, tentazione e permissione di Dio, discernimento, penitenza, giustizia, misericordia, bene preventivo e Misericordia. Seguono considerazioni sugli scritti di

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relativa alle fonti dell’immagine del ponte, riportando gli studi di Grion, D’Urso, Di Rovasenda e di Spiazzi e le ipotesi di Dupré Theseider, di Bianco, di Cavallini, di Noffke. (GA)

82 - HEISE, IRENE. Caterina von Siena - Gebt ihnen zu Essen!: Die mystisch-theologische Kompetenz der Kirchenlehrerin und Patronin Europas als Schlüssel für eine befreiende Sakramentenpraxis. Wien: I. Heise, 2008. 324 p. ISBN 9783950064964.

Si tratta di un contributo significativo alla ricerca sulla competenza mistico-teologica di S. Caterina sull’Eucaristia. Partendo dal disagio di molti esponenti della Chiesa nel negare il sacramento della Penitenza e della Comunione ai divorziati risposati, l’A. offre una chiave di lettura, in ottica cateriniana, per una nuova visione sacramentale eucaristica, fondata sul desiderio ardente e reciproco che intercorre tra Dio e l’uomo. Dopo una breve panoramica bio-bibliografica, l’A. esamina, alla luce della dottrina cateriniana, temi come il matrimonio, la separazione e la nuova unione matrimoniale, per rimandare poi ai biografi di Caterina e al magistero dei pontefici Pio II, Paolo VI e Giovanni Paolo II. L’A. focalizza poi i nodi centrali della teologia cateriniana: luce, occhio dell’intelletto, le tre potenze dell’anima - intelletto, memoria e volontà -, le virtù dell’umiltà, pazienza e costanza, l’amor proprio e la conoscenza di sé. Si sofferma su concetti cari alla Santa: un desiderio amante e sempre più proteso a Dio e alla salvezza dell’uomo, descrive le sue esperienze mistiche attraverso i concetti: ascensione sulla croce, “mangiare le anime” sulla “Tavola della Croce”, costato di Cristo. Seguono altri cinque capitoli in cui le considerazioni mistico-teologiche di Caterina si compendiano in cinque messaggi da lei rivolti ai pastori della Chiesa. L’A. richiama, inoltre, altri concetti: idea centrale del “sangue”, provvidenza divina e volontà divina di salvezza, Trinità, incarnazione e salvezza, preghiera e “lacrime”, amore di Dio e del prossimo, peccato, tentazione e permissione di Dio, discernimento, penitenza, giustizia, misericordia, bene preventivo e Misericordia. Seguono considerazioni sugli scritti di

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Caterina a Papi e cardinali, si sottolinea il suo pianto per i ministri ordinati, vengono riportati eventi della vita relativi alla sua esperienza eucaristica considerata quasi "mozzafiato". Conclude il libro una litania alla Santa. (MD)

83 - SCARCIGLIA, ALFREDO. St. Catherine of Siena, dialogue with the

merciful God the Father, edited by Paul V. Hale and Fred R. Voorhes, translated by Margherita Savio Kensinger. Siena: Cantagalli, 2002. 39 p. ISBN 9788882720223.

Traduzione in inglese del testo: Scarciglia, Alfredo. S. Caterina da Siena dialoga con Dio padre misericordioso. Siena: Cantagalli, 1999 (ISBN 9788882720223). (DM)

84 - GIORGI, MARIA. Il cammino di perfezione dell’anima: la teologia del

Ponte in Santa Caterina da Siena: esercitazione per il Magistero in Scienze Religiose. Firenze: Istituto Superiore di Scienze Religiose "Beato Ippolito Galantini" - Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, 2004. 100 p. ISBN non presente.

L’A. si propone di illustrare le tappe del cammino di perfezione dell’anima, con particolare riferimento alla teologia del Ponte in Santa Caterina da Siena. Nel primo capitolo approfondisce aspetti relativi all’esperienza spirituale di Caterina: ci fa conoscere i suoi maestri, l’importanza dell’insegnamento della S. Scrittura e dei Padri nel cammino spirituale che avviene nella cella del cognoscimento di sé, tratteggia i primi elementi della teologia del Ponte sviluppata dalla Santa. La ricerca prosegue con la disamina delle premesse teologiche sulle quali si basa il cammino di perfezione dell’anima, ossia la sua origine ed immagine trinitaria, per illustrare poi il compito delle tre potenze dell’anima sulla via verso la perfezione. Il terzo capitolo puntualizza le tappe dell’ascesa dell’anima per gli scaloni del Ponte: i piei, il costato e la bocca, tappe che corrispondono al cammino dell’anima che si spoglia del vizio, si veste d’amore attraverso l’esercizio delle virtù

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Caterina a Papi e cardinali, si sottolinea il suo pianto per i ministri ordinati, vengono riportati eventi della vita relativi alla sua esperienza eucaristica considerata quasi "mozzafiato". Conclude il libro una litania alla Santa. (MD)

83 - SCARCIGLIA, ALFREDO. St. Catherine of Siena, dialogue with the

merciful God the Father, edited by Paul V. Hale and Fred R. Voorhes, translated by Margherita Savio Kensinger. Siena: Cantagalli, 2002. 39 p. ISBN 9788882720223.

Traduzione in inglese del testo: Scarciglia, Alfredo. S. Caterina da Siena dialoga con Dio padre misericordioso. Siena: Cantagalli, 1999 (ISBN 9788882720223). (DM)

84 - GIORGI, MARIA. Il cammino di perfezione dell’anima: la teologia del

Ponte in Santa Caterina da Siena: esercitazione per il Magistero in Scienze Religiose. Firenze: Istituto Superiore di Scienze Religiose "Beato Ippolito Galantini" - Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, 2004. 100 p. ISBN non presente.

L’A. si propone di illustrare le tappe del cammino di perfezione dell’anima, con particolare riferimento alla teologia del Ponte in Santa Caterina da Siena. Nel primo capitolo approfondisce aspetti relativi all’esperienza spirituale di Caterina: ci fa conoscere i suoi maestri, l’importanza dell’insegnamento della S. Scrittura e dei Padri nel cammino spirituale che avviene nella cella del cognoscimento di sé, tratteggia i primi elementi della teologia del Ponte sviluppata dalla Santa. La ricerca prosegue con la disamina delle premesse teologiche sulle quali si basa il cammino di perfezione dell’anima, ossia la sua origine ed immagine trinitaria, per illustrare poi il compito delle tre potenze dell’anima sulla via verso la perfezione. Il terzo capitolo puntualizza le tappe dell’ascesa dell’anima per gli scaloni del Ponte: i piei, il costato e la bocca, tappe che corrispondono al cammino dell’anima che si spoglia del vizio, si veste d’amore attraverso l’esercizio delle virtù

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per raggiungere i dolci frutti dell’amore perfetto. Nell’ultimo capitolo l’A. indica nel cammino di perfezione tracciato da S. Caterina un itinerario valido per tutti i cristiani e mette così in rilievo l’attualità della dottrina cateriniana. (DM)

85 - GALIÁN, GABRIEL. Parábolas de Santa Catalina de Siena para orar y

evangelizar. Murcia: Destellos, 2002. 251 p. (Temas de espiritualidad). ISBN 8460740218.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

86 - DI CIACCIA, FRANCESCO. Francesco e Domenico secondo Caterina da Siena. 2. ed. Milano: Rosetum, 2005. 19 p. (Myricae franciscanae; 8). ISBN 8887050228.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

87 - OTTONELLO, PIER PAOLO. Caterina da Siena: sangue nostro.

Genova: L’arcipelago, 2010. 44 p. (Biblioteca di filosofia oggi. 2. ser; 12). ISBN non presente.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

88 - ASSOCIATION INTERNATIONALE CATHERINE DE SIENNE,

GROUPE LIÈGE-BRUXELLES. La Voix de Catherine de Sienne, ed. resp. Chantal van der Plancke. Bruxelles: s.e., 1972-. ISSN 20345437.

Periodico dedicato a S. Caterina da Siena. Fondato nel 1972, viene pubblicato a Bruxelles con cadenza trimestrale. (DM)

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per raggiungere i dolci frutti dell’amore perfetto. Nell’ultimo capitolo l’A. indica nel cammino di perfezione tracciato da S. Caterina un itinerario valido per tutti i cristiani e mette così in rilievo l’attualità della dottrina cateriniana. (DM)

85 - GALIÁN, GABRIEL. Parábolas de Santa Catalina de Siena para orar y

evangelizar. Murcia: Destellos, 2002. 251 p. (Temas de espiritualidad). ISBN 8460740218.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

86 - DI CIACCIA, FRANCESCO. Francesco e Domenico secondo Caterina da Siena. 2. ed. Milano: Rosetum, 2005. 19 p. (Myricae franciscanae; 8). ISBN 8887050228.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

87 - OTTONELLO, PIER PAOLO. Caterina da Siena: sangue nostro.

Genova: L’arcipelago, 2010. 44 p. (Biblioteca di filosofia oggi. 2. ser; 12). ISBN non presente.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

88 - ASSOCIATION INTERNATIONALE CATHERINE DE SIENNE,

GROUPE LIÈGE-BRUXELLES. La Voix de Catherine de Sienne, ed. resp. Chantal van der Plancke. Bruxelles: s.e., 1972-. ISSN 20345437.

Periodico dedicato a S. Caterina da Siena. Fondato nel 1972, viene pubblicato a Bruxelles con cadenza trimestrale. (DM)

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89 - DE BLASI, MARIANNINA. Caterina da Siena: tesi di Laurea in Pedagogia. Roma: Università degli Studi Roma Tre, Facoltà di Scienze della Formazione, 2007. 130 p., ill., tav. ISBN non presente.

L’A. studia la figura e l’opera di Caterina da Siena, con particolare riferimento alle valenze mistico-letterarie del linguaggio cateriniano. Precede la parte biobibliografica di natura cateriniana (cap. II-III) un capitolo sul misticismo inteso come fenomeno femminile, con cenni relativi alla percezione contemporanea del pensiero mistico della donna. Conclude il lavoro un capitolo dedicato al linguaggio della Santa in cui l’A. approfondisce il tema ricorrente del sangue e della corporeità di Cristo. (DM)

90 - SCHLOSSER, MARIANNE. …Ché la Chiesa non è altro, che esso Cristo:

Zum Kirchenbild in der Spiritualität der hl. Caterina von Siena. In: Kirchenbild und Spiritualität: dominikanische Beiträge zur Ekklesiologie und zum kirchlichen Leben im Mittelalter: Festschrift für Ulrich Horst OP zum 75. Geburtstag, Thomas Prügl, Marianne Schlosser (Hrsg.) Paderborn [etc.]: Schöningh, 2007, p. 261-289. ISBN 9783506756510.

Incisivo articolo sul profondo personale ardente contributo di Caterina all’ecclesiologia e alla spiritualità medievale e di ogni tempo, suddiviso in quattro paragrafi ed un epilogo: riforma della Chiesa, Cristo e la Chiesa, un cuore nuovo, vocazione di Caterina nella Chiesa. Lo studio in prospettiva storica e teologica lascia spesso la parola alla Santa stessa e ai suoi biografi, mettendo in risalto il contributo vitale e spirituale di Caterina alla vita della Sposa di Cristo, dispensatrice del Sangue; si conclude con la traduzione quasi totale della lettera 282 a Nicola da Osimo. (MD)

91 - RAVA, EVA CARLOTTA. Un modo nuovo di essere Dottori della Chiesa:

Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux. In: Donna e uomo: l’humanum nella sua interezza: a venti anni dalla lettera apostolica Mulieris dignitatem (1988-2008): atti del convegno internazionale tenutosi a Roma,

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89 - DE BLASI, MARIANNINA. Caterina da Siena: tesi di Laurea in Pedagogia. Roma: Università degli Studi Roma Tre, Facoltà di Scienze della Formazione, 2007. 130 p., ill., tav. ISBN non presente.

L’A. studia la figura e l’opera di Caterina da Siena, con particolare riferimento alle valenze mistico-letterarie del linguaggio cateriniano. Precede la parte biobibliografica di natura cateriniana (cap. II-III) un capitolo sul misticismo inteso come fenomeno femminile, con cenni relativi alla percezione contemporanea del pensiero mistico della donna. Conclude il lavoro un capitolo dedicato al linguaggio della Santa in cui l’A. approfondisce il tema ricorrente del sangue e della corporeità di Cristo. (DM)

90 - SCHLOSSER, MARIANNE. …Ché la Chiesa non è altro, che esso Cristo:

Zum Kirchenbild in der Spiritualität der hl. Caterina von Siena. In: Kirchenbild und Spiritualität: dominikanische Beiträge zur Ekklesiologie und zum kirchlichen Leben im Mittelalter: Festschrift für Ulrich Horst OP zum 75. Geburtstag, Thomas Prügl, Marianne Schlosser (Hrsg.) Paderborn [etc.]: Schöningh, 2007, p. 261-289. ISBN 9783506756510.

Incisivo articolo sul profondo personale ardente contributo di Caterina all’ecclesiologia e alla spiritualità medievale e di ogni tempo, suddiviso in quattro paragrafi ed un epilogo: riforma della Chiesa, Cristo e la Chiesa, un cuore nuovo, vocazione di Caterina nella Chiesa. Lo studio in prospettiva storica e teologica lascia spesso la parola alla Santa stessa e ai suoi biografi, mettendo in risalto il contributo vitale e spirituale di Caterina alla vita della Sposa di Cristo, dispensatrice del Sangue; si conclude con la traduzione quasi totale della lettera 282 a Nicola da Osimo. (MD)

91 - RAVA, EVA CARLOTTA. Un modo nuovo di essere Dottori della Chiesa:

Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux. In: Donna e uomo: l’humanum nella sua interezza: a venti anni dalla lettera apostolica Mulieris dignitatem (1988-2008): atti del convegno internazionale tenutosi a Roma,

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7-9 febbraio 2008. Città del Vaticano: Libreria editrice Vaticana, 2009, p. 195-222. (Laici oggi; 15). ISBN 9788820982676.

La pubblicazione Donna e Uomo: l’humanum nella sua interezza contiene gli atti del convegno internazionale sullo stesso tema, tenutosi a Roma tra il 7 e il 9 febbraio 2008, a venti anni della Lettera Apostolica Mulieris Dignitatem. Con il volume si vuole evidenziare che un’autentica promozione della donna passa da una comprensione del femminile a partire da un’antropologia che mette in risalto la relazionalità tra femminile e maschile, passo indispensabile per capire e promuovere la totalità di quanto è umano. Dopo un bilancio del cammino degli ultimi venti anni nell’ambito della promozione della donna, si riflette sui nuovi paradigmi culturali e sulle difficoltà con le quali essa deve misurarsi per vivere la propria identità e per collaborare in feconda reciprocità con l’uomo, nell’edificazione della Chiesa e della società. La donna è invitata a svolgere il proprio apostolato nella famiglia, nel mondo del lavoro e della cultura. E’ questa la cornice in cui Rava sviluppa il suo tema Un modo nuovo di essere Dottori della Chiesa: Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux. (DM)

92 - Il giornale di Santa Maria della Scala. Siena: s.e., 2000-. ISSN non

presente.

Periodico a cura dell’Istituzione per la gestione dell’Ospedale di Santa Maria della Scala di Siena contenente frequenti notizie su S. Caterina da Siena. (DM)

93 - La patrona d’Italia e d’Europa Santa Caterina da Siena. Siena:

Convento di San Domenico, 1999-. ISBN non presente.

Rivista trimestrale che pubblica regolarmente saggi su S. Caterina da Siena. Nella presente Bibliografia figurano le schede di spoglio dei singoli articoli di interesse cateriniano. (DM)

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7-9 febbraio 2008. Città del Vaticano: Libreria editrice Vaticana, 2009, p. 195-222. (Laici oggi; 15). ISBN 9788820982676.

La pubblicazione Donna e Uomo: l’humanum nella sua interezza contiene gli atti del convegno internazionale sullo stesso tema, tenutosi a Roma tra il 7 e il 9 febbraio 2008, a venti anni della Lettera Apostolica Mulieris Dignitatem. Con il volume si vuole evidenziare che un’autentica promozione della donna passa da una comprensione del femminile a partire da un’antropologia che mette in risalto la relazionalità tra femminile e maschile, passo indispensabile per capire e promuovere la totalità di quanto è umano. Dopo un bilancio del cammino degli ultimi venti anni nell’ambito della promozione della donna, si riflette sui nuovi paradigmi culturali e sulle difficoltà con le quali essa deve misurarsi per vivere la propria identità e per collaborare in feconda reciprocità con l’uomo, nell’edificazione della Chiesa e della società. La donna è invitata a svolgere il proprio apostolato nella famiglia, nel mondo del lavoro e della cultura. E’ questa la cornice in cui Rava sviluppa il suo tema Un modo nuovo di essere Dottori della Chiesa: Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux. (DM)

92 - Il giornale di Santa Maria della Scala. Siena: s.e., 2000-. ISSN non

presente.

Periodico a cura dell’Istituzione per la gestione dell’Ospedale di Santa Maria della Scala di Siena contenente frequenti notizie su S. Caterina da Siena. (DM)

93 - La patrona d’Italia e d’Europa Santa Caterina da Siena. Siena:

Convento di San Domenico, 1999-. ISBN non presente.

Rivista trimestrale che pubblica regolarmente saggi su S. Caterina da Siena. Nella presente Bibliografia figurano le schede di spoglio dei singoli articoli di interesse cateriniano. (DM)

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94 - La casa di S. Caterina: bollettino trimestrale del Santuario-Casa di S. Caterina da Siena. Siena: s.e, 1977-. ISSN non presente.

Periodico, ora estinto, che fino al 2005 pubblicava regolarmente notizie su S. Caterina. (DM)

95 - ASSOCIAZIONE ECUMENICA DEI CATERINATI. Quaderni cateriniani.

Siena: Cantagalli, 1970-. ISBN non presente.

Nella presente Bibliografia figurano le schede di spoglio dei singoli numeri dedicati a S. Caterina da Siena. (DM)

2) STUDI SULLE LETTERE 96 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le lettere ai papi e ai vescovi, a cura di

Umberto Meattini. [Milano]: Paoline, [2006]. 206 p. (Economica dello spirito). ISBN 8831529722.

La raccolta delle Lettere è preceduta da una Introduzione ed è suddivisa in cinque parti, che trattano i seguenti argomenti: I. La vita; II. Le lettere; III. Il valore spirituale e letterario; IV. Le lettere ai sommi pontefici; V. Le lettere ai cardinali, vescovi e prelati. Segue una cronologia essenziale. L’A. premette a tutta l’opera una nota sintetica biografica della Santa. Intento dell’A. è quello di cogliere l’attualità della mistica cateriniana alla luce del Concilio Ecumenico Vaticano II. Fa cenno alla genesi del corpus delle lettere, riporta i destinatari delle poche lettere da lei scritte di sua mano e indica il luogo dove si conservano. L’A. dà notizia delle raccolte di lettere, fatte dal confessore della Santa e da suoi altri discepoli quando lei era ancora vivente, e indica il luogo dove attualmente si trovano i codici che le contengono. Si sofferma sulle varie edizioni delle Lettere lungo i secoli e spiega da quali intenti sono caratterizzate. Indica il valore letterario dell’Epistolario e spiega la necessità e l’utilità di questa nuova edizione. Le lettere ai Pontefici sono introdotte da un breve

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94 - La casa di S. Caterina: bollettino trimestrale del Santuario-Casa di S. Caterina da Siena. Siena: s.e, 1977-. ISSN non presente.

Periodico, ora estinto, che fino al 2005 pubblicava regolarmente notizie su S. Caterina. (DM)

95 - ASSOCIAZIONE ECUMENICA DEI CATERINATI. Quaderni cateriniani.

Siena: Cantagalli, 1970-. ISBN non presente.

Nella presente Bibliografia figurano le schede di spoglio dei singoli numeri dedicati a S. Caterina da Siena. (DM)

2) STUDI SULLE LETTERE 96 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le lettere ai papi e ai vescovi, a cura di

Umberto Meattini. [Milano]: Paoline, [2006]. 206 p. (Economica dello spirito). ISBN 8831529722.

La raccolta delle Lettere è preceduta da una Introduzione ed è suddivisa in cinque parti, che trattano i seguenti argomenti: I. La vita; II. Le lettere; III. Il valore spirituale e letterario; IV. Le lettere ai sommi pontefici; V. Le lettere ai cardinali, vescovi e prelati. Segue una cronologia essenziale. L’A. premette a tutta l’opera una nota sintetica biografica della Santa. Intento dell’A. è quello di cogliere l’attualità della mistica cateriniana alla luce del Concilio Ecumenico Vaticano II. Fa cenno alla genesi del corpus delle lettere, riporta i destinatari delle poche lettere da lei scritte di sua mano e indica il luogo dove si conservano. L’A. dà notizia delle raccolte di lettere, fatte dal confessore della Santa e da suoi altri discepoli quando lei era ancora vivente, e indica il luogo dove attualmente si trovano i codici che le contengono. Si sofferma sulle varie edizioni delle Lettere lungo i secoli e spiega da quali intenti sono caratterizzate. Indica il valore letterario dell’Epistolario e spiega la necessità e l’utilità di questa nuova edizione. Le lettere ai Pontefici sono introdotte da un breve

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excursus storico. L’A. fa cenno al contenuto e talvolta anche allo stile di ciascuna lettera indirizzata sia a Gregorio XI sia ad Urbano VI, sottolineandone il tono talvolta imperioso ed autorevole. Presentando le lettere indirizzate ai cardinali, l’A. si sofferma sul pensiero di Caterina su due problemi di carattere generale: quello della guerra, in cui ella fa proprie le ragioni addotte dal Dottore Angelico circa la legittimazione di una guerra, e quello del governo della Chiesa. L’A. dà cenni biografici del personaggio cui sono indirizzate, della particolare situazione storica e delle problematiche affrontate. (GA)

97 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le lettere alle autorità: politiche, militari

e civilli, a cura di Umberto Meattini. [Milano]: Paoline, [2006]. 298 p. (Economica dello spirito). ISBN 8831531417.

In questo volume sono raccolte le lettere alle autorità politiche, civili e militari, suddivise in tre sezioni, ciascuna delle quali preceduta da una Introduzione. Le sezioni riportano rispettivamente: I. Lettere ai re e regine; II. Lettere ai condottieri; III. Lettere ai Signori delle città. Tutte le lettere, in particolare quelle alle autorità politiche, fanno riferimento alla condizione del Papato in terra Avignonese e, dopo la consumazione dello scisma, contengono pressanti inviti a riconoscere la legittimità del Papa Urbano e ad abbandonare l’antipapa Clemente VII. Offrono inoltre indicazioni morali e sull’uso corretto dell’esercizio del potere. Da esse si desume, secondo Caterina, la visione del governo come servizio a Dio ed alla società, mentre potere e ricchezza sono da lei considerati come doni prestati da Dio a beneficio di tutti e di cui si dovrà dar conto a Lui. Essi devono essere espletati esercitando la santa giustizia sorretta dalla carità. Nelle intenzioni dell’A. l’opera non intende essere un’edizione critica ma vuol consentire al lettore di accostarsi alle lettere in modo agile: infatti è presente una Introduzione seguita dai capitoli concernenti la dottrina sociale e politica, e da una Cronologia sintetica. Il testo offre al lettore anche una Bibliografia essenziale. (GA)

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excursus storico. L’A. fa cenno al contenuto e talvolta anche allo stile di ciascuna lettera indirizzata sia a Gregorio XI sia ad Urbano VI, sottolineandone il tono talvolta imperioso ed autorevole. Presentando le lettere indirizzate ai cardinali, l’A. si sofferma sul pensiero di Caterina su due problemi di carattere generale: quello della guerra, in cui ella fa proprie le ragioni addotte dal Dottore Angelico circa la legittimazione di una guerra, e quello del governo della Chiesa. L’A. dà cenni biografici del personaggio cui sono indirizzate, della particolare situazione storica e delle problematiche affrontate. (GA)

97 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le lettere alle autorità: politiche, militari

e civilli, a cura di Umberto Meattini. [Milano]: Paoline, [2006]. 298 p. (Economica dello spirito). ISBN 8831531417.

In questo volume sono raccolte le lettere alle autorità politiche, civili e militari, suddivise in tre sezioni, ciascuna delle quali preceduta da una Introduzione. Le sezioni riportano rispettivamente: I. Lettere ai re e regine; II. Lettere ai condottieri; III. Lettere ai Signori delle città. Tutte le lettere, in particolare quelle alle autorità politiche, fanno riferimento alla condizione del Papato in terra Avignonese e, dopo la consumazione dello scisma, contengono pressanti inviti a riconoscere la legittimità del Papa Urbano e ad abbandonare l’antipapa Clemente VII. Offrono inoltre indicazioni morali e sull’uso corretto dell’esercizio del potere. Da esse si desume, secondo Caterina, la visione del governo come servizio a Dio ed alla società, mentre potere e ricchezza sono da lei considerati come doni prestati da Dio a beneficio di tutti e di cui si dovrà dar conto a Lui. Essi devono essere espletati esercitando la santa giustizia sorretta dalla carità. Nelle intenzioni dell’A. l’opera non intende essere un’edizione critica ma vuol consentire al lettore di accostarsi alle lettere in modo agile: infatti è presente una Introduzione seguita dai capitoli concernenti la dottrina sociale e politica, e da una Cronologia sintetica. Il testo offre al lettore anche una Bibliografia essenziale. (GA)

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98 - STIFT, ZOLTÁN. La lettera di S. Caterina scritta al re d’Ungheria. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 185-198. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Secondo l’A. la lettera 357, indirizzata da Caterina al re d’Ungheria, scritta durante il suo soggiorno romano, presumibilmente tra il settembre e l’ottobre del 1379, concerne l’operato di Caterina determinato dall’amore per la Chiesa dopo lo scisma. Nella lettera Caterina invita il re Ludovico I ad essere difensore della santa Chiesa animato dalla fede e dall’amore anche nell’invocato intervento contro la regina di Napoli, cui era legato da parentela, in quanto la regina era andata sposa al fratello Andrea, da lei assassinato. Si sofferma sui numerosi frutti di santità prodotti dalla dinastia degli Arpad e gli rammenta la sua parentela con la dinastia polacca da parte della madre, e con quella angioina da parte del padre. L’A. introduce i motivi che spinsero il Papa Silvestro II ad attribuire il titolo di «apostolico» al re S. Stefano e le conseguenze di questo gesto per la Chiesa ungherese e la sua gerarchia. Qualche anno prima Caterina aveva indirizzato la lettera 145 a Elisabetta, che era stata reggente per il figlio fino al compimento dei 16 anni, invitando la regina e suo figlio a sostenere il Papa con la crociata. L’A. ripercorre storicamente l’opera svolta da entrambi a favore della Chiesa durante il lungo regno con particolare riferimento alla lotta contro i Turchi e osserva che il re, ormai anziano, non avesse più la forza e la possibilità di partire per l’Italia o di partecipare alla crociata, così come gli chiedeva Caterina nella sua lettera. L’A. afferma che la lettera servì sia a lui sia alla madre per prepararsi al «rendiconto finale», ormai vicino per entrambi. (GA)

99 - PÁSZTOR, EDITH. Santa Caterina e il collegio dei cardinali di Urbano

VI. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 67-74. (Quaderni della Libera

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98 - STIFT, ZOLTÁN. La lettera di S. Caterina scritta al re d’Ungheria. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 185-198. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Secondo l’A. la lettera 357, indirizzata da Caterina al re d’Ungheria, scritta durante il suo soggiorno romano, presumibilmente tra il settembre e l’ottobre del 1379, concerne l’operato di Caterina determinato dall’amore per la Chiesa dopo lo scisma. Nella lettera Caterina invita il re Ludovico I ad essere difensore della santa Chiesa animato dalla fede e dall’amore anche nell’invocato intervento contro la regina di Napoli, cui era legato da parentela, in quanto la regina era andata sposa al fratello Andrea, da lei assassinato. Si sofferma sui numerosi frutti di santità prodotti dalla dinastia degli Arpad e gli rammenta la sua parentela con la dinastia polacca da parte della madre, e con quella angioina da parte del padre. L’A. introduce i motivi che spinsero il Papa Silvestro II ad attribuire il titolo di «apostolico» al re S. Stefano e le conseguenze di questo gesto per la Chiesa ungherese e la sua gerarchia. Qualche anno prima Caterina aveva indirizzato la lettera 145 a Elisabetta, che era stata reggente per il figlio fino al compimento dei 16 anni, invitando la regina e suo figlio a sostenere il Papa con la crociata. L’A. ripercorre storicamente l’opera svolta da entrambi a favore della Chiesa durante il lungo regno con particolare riferimento alla lotta contro i Turchi e osserva che il re, ormai anziano, non avesse più la forza e la possibilità di partire per l’Italia o di partecipare alla crociata, così come gli chiedeva Caterina nella sua lettera. L’A. afferma che la lettera servì sia a lui sia alla madre per prepararsi al «rendiconto finale», ormai vicino per entrambi. (GA)

99 - PÁSZTOR, EDITH. Santa Caterina e il collegio dei cardinali di Urbano

VI. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 67-74. (Quaderni della Libera

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Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

L’A. analizza le lettere indirizzate da Caterina ai tre cardinali italiani, al cardinale Pietro di Luna, al cardinale Bonaventura da Padova e ad Urbano VI. Prima ancora di trasferirsi a Roma Caterina aveva lanciato al papa accorati appelli per la riforma della Chiesa, in particolare per quella relativa ad alcuni cardinali. Pronta a offrire la sua vita per la Chiesa, Caterina esorta i cardinali a preferire la morte piuttosto che allontanarsi dalla verità. Consapevole che anche i nuovi cardinali eletti erano di cattivo esempio ai fedeli, richiama gli uni e gli altri alle loro gravi responsabilità. L’A. sintetizza i temi principali delle Lettere analizzate e suddivide quest’ultime secondo l’argomento trattato nel testo. (GA)

100 - VOLPATO, ANTONIO. Divisione e unità della Chiesa nelle Lettere di S.

Caterina. In: Lecturae catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la pace / lecturae di Marco Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2002, p. 16-43. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 1). ISBN 8882721019.

L’A. inserisce le lettere di Caterina relative allo scisma del 1378 nella categoria delle opere di carattere pubblicistico, e le analizza per rilevarne «i punti di contatto con la propaganda pubblicistica, e gli aspetti che invece rivelano l’originalità della posizione cateriniana, vista nelle sue argomentazioni e nelle sue strategie». Secondo l’A. gli argomenti di carattere giuridico utilizzati da Caterina sono la regolarità dell’elezione di papa Urbano VI e la mutatio controversiae. Argomenti ad nomine, sono trattati anche dal Consilium di Baldo degli Ubaldi: e dai giuristi di Padova: l’elezione libera di Urbano VI, la «riverenza» dei cardinali che gli avevano chiesto benefici e grazie. L’A. ravvisa nella lettera 357 di Caterina al re d’Ungheria un riferimento ad alcuni passi del Tractatus secundus di Giovanni da Legnano, in cui il giurista corregge la tesi che la seconda elezione di Urbano VI

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Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

L’A. analizza le lettere indirizzate da Caterina ai tre cardinali italiani, al cardinale Pietro di Luna, al cardinale Bonaventura da Padova e ad Urbano VI. Prima ancora di trasferirsi a Roma Caterina aveva lanciato al papa accorati appelli per la riforma della Chiesa, in particolare per quella relativa ad alcuni cardinali. Pronta a offrire la sua vita per la Chiesa, Caterina esorta i cardinali a preferire la morte piuttosto che allontanarsi dalla verità. Consapevole che anche i nuovi cardinali eletti erano di cattivo esempio ai fedeli, richiama gli uni e gli altri alle loro gravi responsabilità. L’A. sintetizza i temi principali delle Lettere analizzate e suddivide quest’ultime secondo l’argomento trattato nel testo. (GA)

100 - VOLPATO, ANTONIO. Divisione e unità della Chiesa nelle Lettere di S.

Caterina. In: Lecturae catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la pace / lecturae di Marco Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2002, p. 16-43. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 1). ISBN 8882721019.

L’A. inserisce le lettere di Caterina relative allo scisma del 1378 nella categoria delle opere di carattere pubblicistico, e le analizza per rilevarne «i punti di contatto con la propaganda pubblicistica, e gli aspetti che invece rivelano l’originalità della posizione cateriniana, vista nelle sue argomentazioni e nelle sue strategie». Secondo l’A. gli argomenti di carattere giuridico utilizzati da Caterina sono la regolarità dell’elezione di papa Urbano VI e la mutatio controversiae. Argomenti ad nomine, sono trattati anche dal Consilium di Baldo degli Ubaldi: e dai giuristi di Padova: l’elezione libera di Urbano VI, la «riverenza» dei cardinali che gli avevano chiesto benefici e grazie. L’A. ravvisa nella lettera 357 di Caterina al re d’Ungheria un riferimento ad alcuni passi del Tractatus secundus di Giovanni da Legnano, in cui il giurista corregge la tesi che la seconda elezione di Urbano VI

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avesse purgato una eventuale violenza. Nella lettera 310 ai cardinali italiani Caterina fa uso di una retorsio argumenti analoga a quella del Trattato di Ludovico da Piacenza. Gli argomenti extragiuridici contro i clementisti sono: argomenti ex verecondia, argomenti ad personam, argomenti ab utili. Le strategie sono: 1. Minimizzare il danno; 2. L’accusa di eresia; 3. La demonizzazione; 4. Minacce di pene terrene e spirituali ai cardinali scismatici e a coloro che li seguono; 5. Interventi indiretti e diretti presso signorie e sovrani; 6. Dalla «via iuris» alla «via facti». Caterina auspica un intervento militare contro la regina Giovanna di Napoli e come ultima soluzione considera il sacrificarsi a Dio, rendendosi conto che Urbano VI non vi è disposto, compie in sua vece tale sacrificio, offrendosi come vittima riparatrice. (GA)

101 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Lettere ai Frati Eremiti di S. Agostino

in Lecceto, a cura di Umberto Meattini. Siena: Cantagalli, 2003. 109 p., ill. ISBN non presente.

Nella Presentazione dell’opera l’A. afferma di voler ripubblicare queste lettere già edite nel 1980 (cfr. Bibl. An. III, n. 15) come le lettere ai Frati e agli Eremiti per attirare lo sguardo del lettore sul Monastero di Lecceto risorto grazie alla operosità delle Monache Agostiniane. Rievoca la storia dell’Eremo, allora detto di Fotigliano o Selva del lago, il contesto in cui S. Caterina lo visitò soprattutto a motivo del suo personale rapporto con l’eremita Guglielmo Flete, le «reliquie pittoriche» che ivi ci parlano di lei. Seguono i testi delle lettere raggruppate in rapporto ai frati destinatari delle medesime: Giovanni Terzo, William Flete, Antonio da Nizza, Felice da Massa, Girolamo da Siena. Nell’epilogo l’A. fa menzione di fra Santi da Terni, nel cui oratorio la Santa fu ospitata per dettare il suo Libro, e di altri eremiti non agostiniani, ai quali ella indirizzò delle lettere. Il volume è corredato di fotografie del luogo e di opere d’arte presenti in esso. (GA)

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avesse purgato una eventuale violenza. Nella lettera 310 ai cardinali italiani Caterina fa uso di una retorsio argumenti analoga a quella del Trattato di Ludovico da Piacenza. Gli argomenti extragiuridici contro i clementisti sono: argomenti ex verecondia, argomenti ad personam, argomenti ab utili. Le strategie sono: 1. Minimizzare il danno; 2. L’accusa di eresia; 3. La demonizzazione; 4. Minacce di pene terrene e spirituali ai cardinali scismatici e a coloro che li seguono; 5. Interventi indiretti e diretti presso signorie e sovrani; 6. Dalla «via iuris» alla «via facti». Caterina auspica un intervento militare contro la regina Giovanna di Napoli e come ultima soluzione considera il sacrificarsi a Dio, rendendosi conto che Urbano VI non vi è disposto, compie in sua vece tale sacrificio, offrendosi come vittima riparatrice. (GA)

101 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Lettere ai Frati Eremiti di S. Agostino

in Lecceto, a cura di Umberto Meattini. Siena: Cantagalli, 2003. 109 p., ill. ISBN non presente.

Nella Presentazione dell’opera l’A. afferma di voler ripubblicare queste lettere già edite nel 1980 (cfr. Bibl. An. III, n. 15) come le lettere ai Frati e agli Eremiti per attirare lo sguardo del lettore sul Monastero di Lecceto risorto grazie alla operosità delle Monache Agostiniane. Rievoca la storia dell’Eremo, allora detto di Fotigliano o Selva del lago, il contesto in cui S. Caterina lo visitò soprattutto a motivo del suo personale rapporto con l’eremita Guglielmo Flete, le «reliquie pittoriche» che ivi ci parlano di lei. Seguono i testi delle lettere raggruppate in rapporto ai frati destinatari delle medesime: Giovanni Terzo, William Flete, Antonio da Nizza, Felice da Massa, Girolamo da Siena. Nell’epilogo l’A. fa menzione di fra Santi da Terni, nel cui oratorio la Santa fu ospitata per dettare il suo Libro, e di altri eremiti non agostiniani, ai quali ella indirizzò delle lettere. Il volume è corredato di fotografie del luogo e di opere d’arte presenti in esso. (GA)

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102 - Nel nome di Caterina, testi di Cesare Angelini e Carlo Dionisotti con una lettera postillata di Caterina da Siena. Novara: Interlinea, 2003. 45 p., ill. ISBN 8882120651.

Nella Presentazione Maria Pia Sacchi ricorda il dono dei sei volumi delle Lettere della Santa, nell’edizione annotata dal Tommaseo, offerto dall’Angelini al Collegio universitario S. Caterina da Siena in Pavia nel 1974. Vengono inoltre riportati il discorso da lui pronunciato in quella occasione e la lettera 153 in riproduzione anastatica con le sue annotazioni. Segue la xilografia di Caterina pubblicata nell’edizione di Aldo Manuzio con il commento alla medesima del Dionisotti. (GA)

103 - COSTANTINI, LAURA. I temi principali delle Lettere di S. Caterina da

Siena. «Sacra doctrina», 50 N.S., marzo-aprile (2005), n. 2, p. 73-150. ISBN 887094574X.

Nelle Lettere di Caterina sono presenti i temi principali della mistica e della spiritualità e l’A. dichiara appunto di volerne esaminare alcuni come l’amore e la conoscenza, il sangue nella cristologia cateriniana, la mariologia. Per ognuno di essi offre abbondanti citazioni dagli scritti cateriniani operando anche confronti con quelli scritturistici. Circa l’amore, l’A. espone il tema della dottrina del ponte con gli scaloni, che raffigurano i tre gradi dell’amore: imperfetto, perfetto e perfettissimo. Esamina il concetto del «mezzo del prossimo», sviluppato dalla Santa e testimoniato da lei stessa che ha superato la mentalità medioevale concernente il ruolo della donna nella vita pubblica e quello della donna consacrata. Per il tema del Sangue di Cristo l’A. cita alcuni passi delle Lettere definiti veri e propri cantici del sangue ricchi di lirismo; si sofferma in particolare sulla lettera 273. Analizza il binomio sangue-Chiesa, sangue-Papa, sangue–fuoco osservando che l’insistenza sul tema del sangue trova in Caterina il suo corrispondente nel tema di Gesù crocifisso chiave della dottrina mistica di Caterina, come ha affermato anche Giovanni Paolo II. Esamina la simbologia della croce

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102 - Nel nome di Caterina, testi di Cesare Angelini e Carlo Dionisotti con una lettera postillata di Caterina da Siena. Novara: Interlinea, 2003. 45 p., ill. ISBN 8882120651.

Nella Presentazione Maria Pia Sacchi ricorda il dono dei sei volumi delle Lettere della Santa, nell’edizione annotata dal Tommaseo, offerto dall’Angelini al Collegio universitario S. Caterina da Siena in Pavia nel 1974. Vengono inoltre riportati il discorso da lui pronunciato in quella occasione e la lettera 153 in riproduzione anastatica con le sue annotazioni. Segue la xilografia di Caterina pubblicata nell’edizione di Aldo Manuzio con il commento alla medesima del Dionisotti. (GA)

103 - COSTANTINI, LAURA. I temi principali delle Lettere di S. Caterina da

Siena. «Sacra doctrina», 50 N.S., marzo-aprile (2005), n. 2, p. 73-150. ISBN 887094574X.

Nelle Lettere di Caterina sono presenti i temi principali della mistica e della spiritualità e l’A. dichiara appunto di volerne esaminare alcuni come l’amore e la conoscenza, il sangue nella cristologia cateriniana, la mariologia. Per ognuno di essi offre abbondanti citazioni dagli scritti cateriniani operando anche confronti con quelli scritturistici. Circa l’amore, l’A. espone il tema della dottrina del ponte con gli scaloni, che raffigurano i tre gradi dell’amore: imperfetto, perfetto e perfettissimo. Esamina il concetto del «mezzo del prossimo», sviluppato dalla Santa e testimoniato da lei stessa che ha superato la mentalità medioevale concernente il ruolo della donna nella vita pubblica e quello della donna consacrata. Per il tema del Sangue di Cristo l’A. cita alcuni passi delle Lettere definiti veri e propri cantici del sangue ricchi di lirismo; si sofferma in particolare sulla lettera 273. Analizza il binomio sangue-Chiesa, sangue-Papa, sangue–fuoco osservando che l’insistenza sul tema del sangue trova in Caterina il suo corrispondente nel tema di Gesù crocifisso chiave della dottrina mistica di Caterina, come ha affermato anche Giovanni Paolo II. Esamina la simbologia della croce

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sotto le analogie dell’albero, della nave, del porto, del letto, del bastone, della mensa, del libro. Si sofferma sulla sua devozione alla Vergine Maria e sulla presenza di Maria in momenti chiave della vita della Santa. Caterina vede in Maria la donna del fiat, modello di umiltà e di perfetto amore, la contempla come corredentrice e avvocata. L’A. fa un breve excursus sull’odierna discussione dei teologi e sull’opinione di alcuni santi circa la corredenzione di Maria analizzando alcuni brani di lettere di Caterina sull’argomento. (GA)

104 - CAVALLINI, GIULIANA. [recensione a] "The letters of Catherine of

Siena" in una nuova edizione critica: dalla vasta documentazione una via per la soluzione critica del problema cronologico. «L’Osservatore Romano: edizione settimanale in lingua italiana», (5 settembre 2001), p. 7. ISSN 15636232.

L’A. dopo aver ripercorso l’iter dei tentativi di attribuzione cronologica dell’Epistolario condotti in tempi diversi da Tommaseo, da Dupré Theseider e recentemente da Volpato, e dei criteri che li hanno guidati, nonché degli esiti a cui sono giunti, rievoca le caratteristiche della prima edizione delle Lettere di Noffke del 1988 per soffermarsi sulle novità della nuova edizione del primo volume di quell’opera. Essa presenta grosso modo le caratteristiche della precedente, ma con una Introduzione più estesa, in cui sono illustrati i criteri che hanno condotto Noffke a questa nuova indagine. Vi sono inoltre sei Appendici anziché due, e due Indici di nomi in calce alla Bibliografia. Le lettere pubblicate sono 68, anziché 88 come nella edizione del 1988. L’A. sottolinea il rigore dell’indagine e la credibilità dei risultati, e annuncia che il secondo volume dell’opera è già in stampa. (GA)

105 - MASTROIANNI, LUCIA. Caterina da Siena scrittrice: tesi di laurea in letteratura italiana. Napoli: Seconda Università degli studi di Napoli, 2011. 82 p., ill. ISBN non presente.

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sotto le analogie dell’albero, della nave, del porto, del letto, del bastone, della mensa, del libro. Si sofferma sulla sua devozione alla Vergine Maria e sulla presenza di Maria in momenti chiave della vita della Santa. Caterina vede in Maria la donna del fiat, modello di umiltà e di perfetto amore, la contempla come corredentrice e avvocata. L’A. fa un breve excursus sull’odierna discussione dei teologi e sull’opinione di alcuni santi circa la corredenzione di Maria analizzando alcuni brani di lettere di Caterina sull’argomento. (GA)

104 - CAVALLINI, GIULIANA. [recensione a] "The letters of Catherine of

Siena" in una nuova edizione critica: dalla vasta documentazione una via per la soluzione critica del problema cronologico. «L’Osservatore Romano: edizione settimanale in lingua italiana», (5 settembre 2001), p. 7. ISSN 15636232.

L’A. dopo aver ripercorso l’iter dei tentativi di attribuzione cronologica dell’Epistolario condotti in tempi diversi da Tommaseo, da Dupré Theseider e recentemente da Volpato, e dei criteri che li hanno guidati, nonché degli esiti a cui sono giunti, rievoca le caratteristiche della prima edizione delle Lettere di Noffke del 1988 per soffermarsi sulle novità della nuova edizione del primo volume di quell’opera. Essa presenta grosso modo le caratteristiche della precedente, ma con una Introduzione più estesa, in cui sono illustrati i criteri che hanno condotto Noffke a questa nuova indagine. Vi sono inoltre sei Appendici anziché due, e due Indici di nomi in calce alla Bibliografia. Le lettere pubblicate sono 68, anziché 88 come nella edizione del 1988. L’A. sottolinea il rigore dell’indagine e la credibilità dei risultati, e annuncia che il secondo volume dell’opera è già in stampa. (GA)

105 - MASTROIANNI, LUCIA. Caterina da Siena scrittrice: tesi di laurea in letteratura italiana. Napoli: Seconda Università degli studi di Napoli, 2011. 82 p., ill. ISBN non presente.

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La tesi è suddivisa in tre capitoli che trattano della scrittura religiosa femminile nel Medioevo, con particolare riferimento alle opere di S. Caterina da Siena. Dopo aver tracciato un breve profilo bio-bibliografico della santa Senese, l’A. si sofferma sul ruolo delle donne nella Chiesa, disamina il concetto di monastero femminile come centro di cultura, esamina lo stile e le caratteristiche della scrittura religiosa femminile attraverso una breve analisi degli scritti di Ildegarda di Binge, Angela da Foligno e Brigida di Svezia. L’ultimo capitolo è dedicato agli scritti di Caterina. L’A, dopo un breve excursus circa l’epistolografia dalle origini al Trecento, prende in esame l’Epistolario cateriniano soffermandosi sulla storia del corpus cateriniano e della sua edizione, sui destinatari e sugli argomenti trattati. Si dà particolare rilievo alle modalità espressive specifiche proprie dell’esperienza mistica - che, superando la dimensione reale deve necessariamente attingere a categorie espressive diverse come la metafora, il simbolo, etc. -, e alle strategie linguistiche dell’Epistolario. La tesi si conclude con l’analisi delle Lettere 272, 302, 348. (DM)

106 - PORZI, SONIA. De feu et de sang: histoire, rhétorique et prophétisme dans

les Lettres de Catherine de Sienne (1347-1380). Thèse de doctorat, Etudes romanes: Université Paris 4, 2009. 1 v. ISBN non presente.

La tesi affronta l’apparente paradosso tra la condizione di donna presumibilmente analfabeta di Caterina da Siena (1347-1380) e la sua produzione di lettere, dettate in lingua volgare italiana. Caterina affronta, da profetessa, le grandi questioni che toccano da vicino il cristianesimo nel periodo avignonese: la riforma della Chiesa, le Crociate, il ritorno dei papi a Roma e la pace negli stati pontifici. La prima parte, sulla base di una presentazione della tradizione testuale delle lettere e di uno studio delle fonti letterarie, mette a fuoco la cultura di Caterina e le sue letture. La seconda parte mostra come Caterina s’iscrive nella tradizione del profetismo veterotestamentario e medievale e come questo profetismo si sviluppa nelle sue lettere.

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La tesi è suddivisa in tre capitoli che trattano della scrittura religiosa femminile nel Medioevo, con particolare riferimento alle opere di S. Caterina da Siena. Dopo aver tracciato un breve profilo bio-bibliografico della santa Senese, l’A. si sofferma sul ruolo delle donne nella Chiesa, disamina il concetto di monastero femminile come centro di cultura, esamina lo stile e le caratteristiche della scrittura religiosa femminile attraverso una breve analisi degli scritti di Ildegarda di Binge, Angela da Foligno e Brigida di Svezia. L’ultimo capitolo è dedicato agli scritti di Caterina. L’A, dopo un breve excursus circa l’epistolografia dalle origini al Trecento, prende in esame l’Epistolario cateriniano soffermandosi sulla storia del corpus cateriniano e della sua edizione, sui destinatari e sugli argomenti trattati. Si dà particolare rilievo alle modalità espressive specifiche proprie dell’esperienza mistica - che, superando la dimensione reale deve necessariamente attingere a categorie espressive diverse come la metafora, il simbolo, etc. -, e alle strategie linguistiche dell’Epistolario. La tesi si conclude con l’analisi delle Lettere 272, 302, 348. (DM)

106 - PORZI, SONIA. De feu et de sang: histoire, rhétorique et prophétisme dans

les Lettres de Catherine de Sienne (1347-1380). Thèse de doctorat, Etudes romanes: Université Paris 4, 2009. 1 v. ISBN non presente.

La tesi affronta l’apparente paradosso tra la condizione di donna presumibilmente analfabeta di Caterina da Siena (1347-1380) e la sua produzione di lettere, dettate in lingua volgare italiana. Caterina affronta, da profetessa, le grandi questioni che toccano da vicino il cristianesimo nel periodo avignonese: la riforma della Chiesa, le Crociate, il ritorno dei papi a Roma e la pace negli stati pontifici. La prima parte, sulla base di una presentazione della tradizione testuale delle lettere e di uno studio delle fonti letterarie, mette a fuoco la cultura di Caterina e le sue letture. La seconda parte mostra come Caterina s’iscrive nella tradizione del profetismo veterotestamentario e medievale e come questo profetismo si sviluppa nelle sue lettere.

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Attraverso un approccio diacronico al corpus delle Lettere vediamo anche come le immagini si organizzano per formare una vasta allegoria che esprime il progetto di società di Caterina. (DM)

107 - ANDREOLA, ISABELLA. Valenze educative in alcune Lettere di Santa Caterina da Siena: tesi di Laurea in Filosofia dell’Educazione. Roma: LUMSA, Facoltà di Scienze della Formazione, 2010. 83 p. ISBN non presente.

Dopo una breve introduzione dedicata alla figura e all’opera di S. Caterina da Siena, l’A. sottolinea le valenze educative di alcune Lettere, quindi, si sofferma su temi cateriniani come: la volontà, l’amore, la giustizia, la carità, la responsabilità, l’amor proprio, l’insidia del giudicare, la presunzione. Conclude il lavoro un paragrafo dedicato al celebre voglio cateriniano. (DM)

108 - KESTLEROVÁ, ROMANA. Caterina da Siena: lettere ai mercanti ed agli

artigiani. Brno: Masarykova univerzita Filozofická fakulta, 2009. 110 p. ISBN non presente.

L’A., che prende in esame 23 lettere indirizzate da Caterina da Siena ai mercanti e agli artigiani, cerca di offrire una lettura dettagliata di tale corrispondenza attraverso l’analisi dei temi trattati, dei rapporti che la Senese intrattenne con i singoli destinatari, nonché delle particolarità linguistiche e stilistiche del linguaggio cateriniano, con particolare riferimento all’ambiente mercantile. L’analisi delle lettere è preceduta da tre capitoli che hanno lo scopo di introdurre il lettore nella problematica degli scritti cateriniani, della nascita e della fortuna storica dell’Epistolario, e di presentare l’ampia categoria dei destinatari rappresentanti di tutte le categorie sociale dell’epoca. (DM)

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Attraverso un approccio diacronico al corpus delle Lettere vediamo anche come le immagini si organizzano per formare una vasta allegoria che esprime il progetto di società di Caterina. (DM)

107 - ANDREOLA, ISABELLA. Valenze educative in alcune Lettere di Santa Caterina da Siena: tesi di Laurea in Filosofia dell’Educazione. Roma: LUMSA, Facoltà di Scienze della Formazione, 2010. 83 p. ISBN non presente.

Dopo una breve introduzione dedicata alla figura e all’opera di S. Caterina da Siena, l’A. sottolinea le valenze educative di alcune Lettere, quindi, si sofferma su temi cateriniani come: la volontà, l’amore, la giustizia, la carità, la responsabilità, l’amor proprio, l’insidia del giudicare, la presunzione. Conclude il lavoro un paragrafo dedicato al celebre voglio cateriniano. (DM)

108 - KESTLEROVÁ, ROMANA. Caterina da Siena: lettere ai mercanti ed agli

artigiani. Brno: Masarykova univerzita Filozofická fakulta, 2009. 110 p. ISBN non presente.

L’A., che prende in esame 23 lettere indirizzate da Caterina da Siena ai mercanti e agli artigiani, cerca di offrire una lettura dettagliata di tale corrispondenza attraverso l’analisi dei temi trattati, dei rapporti che la Senese intrattenne con i singoli destinatari, nonché delle particolarità linguistiche e stilistiche del linguaggio cateriniano, con particolare riferimento all’ambiente mercantile. L’analisi delle lettere è preceduta da tre capitoli che hanno lo scopo di introdurre il lettore nella problematica degli scritti cateriniani, della nascita e della fortuna storica dell’Epistolario, e di presentare l’ampia categoria dei destinatari rappresentanti di tutte le categorie sociale dell’epoca. (DM)

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109 - LUONGO, F. THOMAS. Saintly Authorship in the Italian Renaissance: The Quattrocento Reception of Catherine of Siena’s Letters. «Journal of the Early Book Society», (2005), n. 8, p. 1-46. ISSN 15256790.

L’A. sostiene che i lettori del XV secolo considerarono le lettere di S. Caterina una guida morale alla quale era agevole accostarsi anche per la loro lingua, il vernacolo senese, che sembrava renderle più immediate e vere. La lingua popolare che traduce il misticismo della Santa costituisce anche la sua cifra distintiva e le rende autorevolezza. L’A. analizza le varie edizioni delle Lettere a partire da quella del 1500 ad opera di Aldo Manuzio. Egli combina elementi spirituali e letterari attraverso un nuovo carattere tipografico che trae ispirazione dal vernacolo cateriniano. (AC)

3) STUDI SUL DIALOGO 110 - MALASPINA, ELENA. L’Eucaristia nel Dialogo cateriniano. In: Sotto

quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 45-64. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

L’Eucarestia occupa un posto privilegiato all’interno della dottrina cateriniana del Dialogo. Il colloquio di Caterina con l’eterno Padre si apre con un intenso desiderio dell’Eucarestia. La prospettiva cateriniana coincide con la tendenza della teologia sacramentale attuale, che vede nei sacramenti i segni della Grazia e quelli della fede. La Grazia opera in corrispondenza delle disposizioni dell’anima, tutta la Trinità opera nel sacramento, che, attraverso il corpo e il sangue di Cristo, diventa luogo d’incontro con tutta la Trinità. Nella dottrina del «Cristo-Ponte» la Santa presenta l’Eucaristia come viatico, conforto, sostentamento: in essa la Misericordia divina offre la memoria dei benefici divini. È un tesoro da far

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109 - LUONGO, F. THOMAS. Saintly Authorship in the Italian Renaissance: The Quattrocento Reception of Catherine of Siena’s Letters. «Journal of the Early Book Society», (2005), n. 8, p. 1-46. ISSN 15256790.

L’A. sostiene che i lettori del XV secolo considerarono le lettere di S. Caterina una guida morale alla quale era agevole accostarsi anche per la loro lingua, il vernacolo senese, che sembrava renderle più immediate e vere. La lingua popolare che traduce il misticismo della Santa costituisce anche la sua cifra distintiva e le rende autorevolezza. L’A. analizza le varie edizioni delle Lettere a partire da quella del 1500 ad opera di Aldo Manuzio. Egli combina elementi spirituali e letterari attraverso un nuovo carattere tipografico che trae ispirazione dal vernacolo cateriniano. (AC)

3) STUDI SUL DIALOGO 110 - MALASPINA, ELENA. L’Eucaristia nel Dialogo cateriniano. In: Sotto

quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 45-64. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

L’Eucarestia occupa un posto privilegiato all’interno della dottrina cateriniana del Dialogo. Il colloquio di Caterina con l’eterno Padre si apre con un intenso desiderio dell’Eucarestia. La prospettiva cateriniana coincide con la tendenza della teologia sacramentale attuale, che vede nei sacramenti i segni della Grazia e quelli della fede. La Grazia opera in corrispondenza delle disposizioni dell’anima, tutta la Trinità opera nel sacramento, che, attraverso il corpo e il sangue di Cristo, diventa luogo d’incontro con tutta la Trinità. Nella dottrina del «Cristo-Ponte» la Santa presenta l’Eucaristia come viatico, conforto, sostentamento: in essa la Misericordia divina offre la memoria dei benefici divini. È un tesoro da far

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fruttificare: consegnato ai ministri ordinati, detti «Cristi» per l’unzione sacra, essi l’amministrano ai fedeli. L’A. analizza ampiamente le implicazioni teologiche delle metafore eucaristiche utilizzate nel Dialogo. Quella del sole rimanda alla Trinità: il lume rappresenta la scienza il Padre, il calore (della carità) lo Spirito Santo, il colore il corpo e sangue di Cristo. La simbologia solare, riferita alla Trinità, è usata nei testi spirituali e mistici: Caterina la sovrappone alla metafora dello specchio, che, pur frantumandosi, non frantuma l’immagine. L’A. conclude citando una breve professione di fede circa l’Eucaristia contenuta nel c. CXXVII del Dialogo. (GA)

111 - PRYDS, DARLEEN. Catherine of Siena (1347-80), Dialogue. In:

Christian Spirituality: The Classics, edited by Arthur Holder. London; New York: Routledge, 2009, p. 172-184. ISBN 9780415776028.

La raccolta di saggi, curata da Arthur Holder, si configura come una guida alla spiritualità cristiana attraverso testi redatti tra il II e il XX secolo. Ogni capitolo descrive brevemente l’A. dell’opera e il pubblico al quale si rivolgeva offrendo una sintesi del contenuto e dell’influenza che lo scritto ha esercitato nel corso del tempo per poi esplorarne il significato per i lettori contemporanei. I temi principali riguardano il significato di un’esistenza vissuta in pienezza e in unione con Dio, la ricerca della verità e della comunione con gli altri e l’Altro. Dopo una breve presentazione biografica di Caterina da Siena l’A. propone un’analisi del Dialogo: esamina il tema e le riflessioni, il linguaggio metaforico, la fortuna del testo e la sua attualità. Si sottolinea come lo scritto di Santa Caterina possa diventare per il lettore contemporaneo un modello di preghiera, di conversazione e di rapporto confidenziale con Dio. (AC)

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fruttificare: consegnato ai ministri ordinati, detti «Cristi» per l’unzione sacra, essi l’amministrano ai fedeli. L’A. analizza ampiamente le implicazioni teologiche delle metafore eucaristiche utilizzate nel Dialogo. Quella del sole rimanda alla Trinità: il lume rappresenta la scienza il Padre, il calore (della carità) lo Spirito Santo, il colore il corpo e sangue di Cristo. La simbologia solare, riferita alla Trinità, è usata nei testi spirituali e mistici: Caterina la sovrappone alla metafora dello specchio, che, pur frantumandosi, non frantuma l’immagine. L’A. conclude citando una breve professione di fede circa l’Eucaristia contenuta nel c. CXXVII del Dialogo. (GA)

111 - PRYDS, DARLEEN. Catherine of Siena (1347-80), Dialogue. In:

Christian Spirituality: The Classics, edited by Arthur Holder. London; New York: Routledge, 2009, p. 172-184. ISBN 9780415776028.

La raccolta di saggi, curata da Arthur Holder, si configura come una guida alla spiritualità cristiana attraverso testi redatti tra il II e il XX secolo. Ogni capitolo descrive brevemente l’A. dell’opera e il pubblico al quale si rivolgeva offrendo una sintesi del contenuto e dell’influenza che lo scritto ha esercitato nel corso del tempo per poi esplorarne il significato per i lettori contemporanei. I temi principali riguardano il significato di un’esistenza vissuta in pienezza e in unione con Dio, la ricerca della verità e della comunione con gli altri e l’Altro. Dopo una breve presentazione biografica di Caterina da Siena l’A. propone un’analisi del Dialogo: esamina il tema e le riflessioni, il linguaggio metaforico, la fortuna del testo e la sua attualità. Si sottolinea come lo scritto di Santa Caterina possa diventare per il lettore contemporaneo un modello di preghiera, di conversazione e di rapporto confidenziale con Dio. (AC)

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112 - ĐINH THỊ SÁNG, MARIA - PHAN TẤN THÀNH, GIUSE. Linh đạo

thánh Catarina Siena trong sách Đối Thoại. Biên Hòa (Việt Nam):

Hội Dòng Đa Minh Tam Hiệp, 2005. 228 p. ISBN non presente.

L’A. offre una presentazione generale della spiritualità di S. Caterina da Siena basata su una lettura attenta del Dialogo. L’opera è così strutturata: I. Introduzione alla vita e all’opera di S. Caterina da Siena con la Lettera Apostolica Amantissima Providentia (1980); II. La struttura e il contenuto del Dialogo; III. La verità su Dio e sull’uomo; IV. Il cammino della vita spirituale; V. La preghiera; infine, l’appendice con l’indice analitico del Dialogo nella traduzione vietnamita fatta dal padre

domenicano Vincent Bùi Đức Sinh e collaboratori, notizie sulla diffusione del Dialogo e la bibliografia generale. (DM)

113 - TOILOLO, DAMIEN. Tears: the Forgotten Gift. Thesis (M.A.):

Mount Angel Seminary in Saint Benedict, Oregon, 2004. 65 ff. ISBN non presente.

L’A. esamina il tema delle lacrime dal punto di vista psicologico, sociale e culturale. Ne analizza la ricorrenza nel Libro della divina dottrina di S. Caterina da Siena e nelle opere di S. Ignazio di Loyola. (AC)

114 - WOODWARD-SMITH, TAMSIN. A critical study of the Middle English

Orcherd of Syon in both manuscript and print form, with particular attention to its context and audience. Thesis (Ph.D): University of Oxford, 2006. IX, 329 ff. ISBN non presente.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

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112 - ĐINH THỊ SÁNG, MARIA - PHAN TẤN THÀNH, GIUSE. Linh đạo

thánh Catarina Siena trong sách Đối Thoại. Biên Hòa (Việt Nam):

Hội Dòng Đa Minh Tam Hiệp, 2005. 228 p. ISBN non presente.

L’A. offre una presentazione generale della spiritualità di S. Caterina da Siena basata su una lettura attenta del Dialogo. L’opera è così strutturata: I. Introduzione alla vita e all’opera di S. Caterina da Siena con la Lettera Apostolica Amantissima Providentia (1980); II. La struttura e il contenuto del Dialogo; III. La verità su Dio e sull’uomo; IV. Il cammino della vita spirituale; V. La preghiera; infine, l’appendice con l’indice analitico del Dialogo nella traduzione vietnamita fatta dal padre

domenicano Vincent Bùi Đức Sinh e collaboratori, notizie sulla diffusione del Dialogo e la bibliografia generale. (DM)

113 - TOILOLO, DAMIEN. Tears: the Forgotten Gift. Thesis (M.A.):

Mount Angel Seminary in Saint Benedict, Oregon, 2004. 65 ff. ISBN non presente.

L’A. esamina il tema delle lacrime dal punto di vista psicologico, sociale e culturale. Ne analizza la ricorrenza nel Libro della divina dottrina di S. Caterina da Siena e nelle opere di S. Ignazio di Loyola. (AC)

114 - WOODWARD-SMITH, TAMSIN. A critical study of the Middle English

Orcherd of Syon in both manuscript and print form, with particular attention to its context and audience. Thesis (Ph.D): University of Oxford, 2006. IX, 329 ff. ISBN non presente.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

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115 - Encyclopedia of Catholic literature, edited by Mary R. Reichardt. Westport (Connecticut): Greenwood Press, 2004. 2 v. ISBN 9780313328039.

Contiene una voce dedicata a S. Caterina da Siena. (DM)

4) STUDI SULLE ORAZIONI 116 - VAN DER PLANCKE, CHANTAL. Le orazioni: uno sguardo di fede e di

amore su Dio e sul mondo. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 171-183. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Per la loro densità teologica e per il vissuto a cui fanno riferimento, l’A. paragona le Orazioni di Caterina ai salmi osservando come spesso queste ultime siano costruite sui contrasti. Evidenzia, inoltre, che anche nelle Lettere di Caterina, come in quelle di S. Paolo, si trovano veri e propri Inni e che nel Dialogo si possono leggere preghiere di lode e di ringraziamento. L’A. si occupa delle orazioni del periodo romano di Caterina, che si trovano nella raccolta che porta questo titolo. Dopo aver presentato brevemente le orazioni, datandole e presentando il contesto storico nel quale sono state concepite, Van der Plancke analizza le tematiche dell’amore, della fiducia nell’amore di Cristo per la sua Sposa, dell’efficacia redentrice del sangue del Redentore, dell’intercessione e della sete di martirio di Caterina per la salvezza e il rinnovamento della Chiesa. L’A. dimostra come varie orazioni siano scandite dall’«oggi liturgico». Ossia questi testi possono ravvivare anche nei lettori contemporanei la coscienza dell’immenso valore della preghiera. (GA)

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115 - Encyclopedia of Catholic literature, edited by Mary R. Reichardt. Westport (Connecticut): Greenwood Press, 2004. 2 v. ISBN 9780313328039.

Contiene una voce dedicata a S. Caterina da Siena. (DM)

4) STUDI SULLE ORAZIONI 116 - VAN DER PLANCKE, CHANTAL. Le orazioni: uno sguardo di fede e di

amore su Dio e sul mondo. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 171-183. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Per la loro densità teologica e per il vissuto a cui fanno riferimento, l’A. paragona le Orazioni di Caterina ai salmi osservando come spesso queste ultime siano costruite sui contrasti. Evidenzia, inoltre, che anche nelle Lettere di Caterina, come in quelle di S. Paolo, si trovano veri e propri Inni e che nel Dialogo si possono leggere preghiere di lode e di ringraziamento. L’A. si occupa delle orazioni del periodo romano di Caterina, che si trovano nella raccolta che porta questo titolo. Dopo aver presentato brevemente le orazioni, datandole e presentando il contesto storico nel quale sono state concepite, Van der Plancke analizza le tematiche dell’amore, della fiducia nell’amore di Cristo per la sua Sposa, dell’efficacia redentrice del sangue del Redentore, dell’intercessione e della sete di martirio di Caterina per la salvezza e il rinnovamento della Chiesa. L’A. dimostra come varie orazioni siano scandite dall’«oggi liturgico». Ossia questi testi possono ravvivare anche nei lettori contemporanei la coscienza dell’immenso valore della preghiera. (GA)

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117 - RICHARD, JAQUELINE. Nell’abisso della Trinità eterna: la preghiera alla Trinità di santa Caterina. «Rivista di vita spirituale», 61 (2007), n. 2, p. 155-169, ill. ISSN non presente.

Nel primo centenario della morte di Elisabetta della Trinità, l’A. analizza il testo della preghiera alla Trinità che conclude il Dialogo di S. Caterina, soffermandosi su immagini e tematiche caratterizzate da un’intrinseca originalità e individuando quella che definisce «parentela con Elisabetta». L’A. sottolinea come la preghiera abbia un movimento simile a quello della respirazione. Dapprima si sviluppa, a «livello metafisico, ontologico», tra i due poli opposti: tra Dio e la sua creatura; successivamente esprime il bisogno di amare generato dall’Amore che chiede l’amore. Dunque la preghiera si fa intercessione, chiedendo per ogni creatura umana e per la Chiesa ciò che chiede per sé. L’invocazione alla Trinità «è un canto di lode sotto forma di una specie di litania». Confrontando la preghiera di Caterina con quella di Elisabetta l’A. evidenzia alcune analogie: I. «Dio Trinità è per entrambe il Dio della grandezza», evocata dall’immagine del mare e dell’abisso, induce all’adorazione; II. Dio affascina e attrae l’anima; III. Caterina ed Elisabetta sono «sedotte» da Dio, Elisabetta propone a Dio di fare della sua anima il Suo cielo; IV. Per Caterina il momento del servizio si traduce in ebbrezza, in abbandono totale e, obbedendo alla volontà di Dio, ella trova la sua pace. Similmente Elisabetta coglie, nel suo essere dipendente da Dio, la predestinazione di cui parla S. Paolo (Ef. 1,3-6) ossia la liberazione dalle sue angosce. (GA)

118 - SCHIAVONE, MARIA GERARDA. Le Orazioni romane di Caterina da

Siena. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 137-148. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

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117 - RICHARD, JAQUELINE. Nell’abisso della Trinità eterna: la preghiera alla Trinità di santa Caterina. «Rivista di vita spirituale», 61 (2007), n. 2, p. 155-169, ill. ISSN non presente.

Nel primo centenario della morte di Elisabetta della Trinità, l’A. analizza il testo della preghiera alla Trinità che conclude il Dialogo di S. Caterina, soffermandosi su immagini e tematiche caratterizzate da un’intrinseca originalità e individuando quella che definisce «parentela con Elisabetta». L’A. sottolinea come la preghiera abbia un movimento simile a quello della respirazione. Dapprima si sviluppa, a «livello metafisico, ontologico», tra i due poli opposti: tra Dio e la sua creatura; successivamente esprime il bisogno di amare generato dall’Amore che chiede l’amore. Dunque la preghiera si fa intercessione, chiedendo per ogni creatura umana e per la Chiesa ciò che chiede per sé. L’invocazione alla Trinità «è un canto di lode sotto forma di una specie di litania». Confrontando la preghiera di Caterina con quella di Elisabetta l’A. evidenzia alcune analogie: I. «Dio Trinità è per entrambe il Dio della grandezza», evocata dall’immagine del mare e dell’abisso, induce all’adorazione; II. Dio affascina e attrae l’anima; III. Caterina ed Elisabetta sono «sedotte» da Dio, Elisabetta propone a Dio di fare della sua anima il Suo cielo; IV. Per Caterina il momento del servizio si traduce in ebbrezza, in abbandono totale e, obbedendo alla volontà di Dio, ella trova la sua pace. Similmente Elisabetta coglie, nel suo essere dipendente da Dio, la predestinazione di cui parla S. Paolo (Ef. 1,3-6) ossia la liberazione dalle sue angosce. (GA)

118 - SCHIAVONE, MARIA GERARDA. Le Orazioni romane di Caterina da

Siena. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 137-148. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

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Con quest’opera l’A. intende condividere con il lettore alcune sue riflessioni dopo la lettura delle Orazioni e la sete che da esse emana di «vedere» Gesù e la capacità di Caterina d’incontrarlo nel prossimo. Analizzando le orazioni romane della Santa, l’A. mette in luce soprattutto l’analogia di contenuti tra le invocazioni di Caterina e quelle del Padre nostro, e termina con un pensiero di Benedetto XVI in cui si sottolinea come nella preghiera sia importante l’ascolto della Parola di Dio e l’incarnarla nella esistenza personale e comunitaria. (GA)

119 - BIANCO, MARIA GRAZIA. «… un Paulo che illumini tutto il

mondo…»: (Caterina da Siena, Or. VIII, 55). «Sacra Doctrina», 55 (2010), n. 1 (num. mon., Letture paoline), p. 124-147. ISBN 9788870947656.

L’A. comunica di voler esaminare la presenza di Paolo nella vita di Caterina da Siena e soprattutto nei suoi scritti, di cui prende in considerazione soltanto alcuni frammenti «senza ignorare o tralasciare i contributi della Cavallini». Lo fa partendo dalle fonti: la predicazione domenicana e le riflessioni personali della Santa, ma anche dalla visione che ella ebbe a sei anni e dal suo sposalizio mistico, episodi in cui si manifesta la presenza dell’ apostolo, e inoltre dalla stigmatizzazione, nella cui esperienza Caterina riflette l’eco del rapportarsi di Paolo al Cristo crocifisso. Accenna all’insegnamento e all’esempio di Paolo nei vari scritti di Caterina, di cui sono riportate alcune citazioni dalle quali emerge l’uso di metafore o tematiche care all’apostolo quali: il «vasello» del cuore, l’esortazione ad essere «banditori» della parola incarnata, lo «spogliarsi» di sé per «vestirsi» di Cristo crocifisso, il «fuoco» della predicazione, il correre al «palio» in vista del premio, ossia la vita come lotta spirituale, la brevità del tempo, il «sostenere» per Dio, il desiderio di sciogliersi dalla «gravezza del corpo» unita all’accettazione della vita per amore della salvezza delle anime, il richiamo alla carità. L’A. si sofferma in particolare sulle tematiche dell’orazione VIII, in cui Caterina esorta prega Dio

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Con quest’opera l’A. intende condividere con il lettore alcune sue riflessioni dopo la lettura delle Orazioni e la sete che da esse emana di «vedere» Gesù e la capacità di Caterina d’incontrarlo nel prossimo. Analizzando le orazioni romane della Santa, l’A. mette in luce soprattutto l’analogia di contenuti tra le invocazioni di Caterina e quelle del Padre nostro, e termina con un pensiero di Benedetto XVI in cui si sottolinea come nella preghiera sia importante l’ascolto della Parola di Dio e l’incarnarla nella esistenza personale e comunitaria. (GA)

119 - BIANCO, MARIA GRAZIA. «… un Paulo che illumini tutto il

mondo…»: (Caterina da Siena, Or. VIII, 55). «Sacra Doctrina», 55 (2010), n. 1 (num. mon., Letture paoline), p. 124-147. ISBN 9788870947656.

L’A. comunica di voler esaminare la presenza di Paolo nella vita di Caterina da Siena e soprattutto nei suoi scritti, di cui prende in considerazione soltanto alcuni frammenti «senza ignorare o tralasciare i contributi della Cavallini». Lo fa partendo dalle fonti: la predicazione domenicana e le riflessioni personali della Santa, ma anche dalla visione che ella ebbe a sei anni e dal suo sposalizio mistico, episodi in cui si manifesta la presenza dell’ apostolo, e inoltre dalla stigmatizzazione, nella cui esperienza Caterina riflette l’eco del rapportarsi di Paolo al Cristo crocifisso. Accenna all’insegnamento e all’esempio di Paolo nei vari scritti di Caterina, di cui sono riportate alcune citazioni dalle quali emerge l’uso di metafore o tematiche care all’apostolo quali: il «vasello» del cuore, l’esortazione ad essere «banditori» della parola incarnata, lo «spogliarsi» di sé per «vestirsi» di Cristo crocifisso, il «fuoco» della predicazione, il correre al «palio» in vista del premio, ossia la vita come lotta spirituale, la brevità del tempo, il «sostenere» per Dio, il desiderio di sciogliersi dalla «gravezza del corpo» unita all’accettazione della vita per amore della salvezza delle anime, il richiamo alla carità. L’A. si sofferma in particolare sulle tematiche dell’orazione VIII, in cui Caterina esorta prega Dio

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che risusciti «un Paulo che illumini tutto el mondo». Altre volte negli scritti della Senese l’insegnamento paolino e il riferimento a Paolo è celato o velato, ma ella lo tiene sempre presente quale maestro di verità e modello di vita. (GA)

120 - FARINA, MARCELLA. Fede, cristocentrismo ed antropologia nelle

Orazioni di Santa Caterina da Siena. In: In Lui ci ha scelti (Ef. 1,4): studi in onore del prof. Giorgio Gozzelino, a cura di Sabino Frigato. Roma: LAS, 2001, p. 211-240. (Biblioteca di scienze religiose; 166). ISBN 8821304698.

Analizzando temi come: fede, cristocentrismo ed antropologia nel pensiero di S. Caterina da Siena, l’A. si sofferma sulle Orazioni, testo fondamentale della Senese che esprime in maniera sintetica e intensa, nell’interpersonalità teologale, la sua visione antropologica e la sua concezione circa le condizioni fondamentali del pensare e vivere la fede. L’A. mette in chiaro l’importanza della fede per la Senese, quale sorgente che vivifica e rischiara il sapere umano, facendolo passare dalla verità alla Verità, dalla parola alla Vita, dalla semplice osservazione del fenomeno calcolabile alla contemplazione dell’opera divina che si compie in Gesù, e infine, alla partecipazione allo sguardo divino sul mondo. Discettando sul cristocentrismo e sui benefici dell’adesione a Gesù, l’A. mette in rilievo l’importanza della conoscenza del mistero di Cristo nel pensiero e nella spiritualità della Senese, mistero in cui Lei ravvisa il meraviglioso disegno di salvezza che Dio ha pensato fin dall’eternità e grazie al quale trova attuazione il dolce innesto della umanità nella divinità e della divinità nella umanità. In questa prospettiva l’A. sottolinea gli effetti salvifici della conoscenza del Cristo che Caterina esprime attraverso un linguaggio analogico. L’ultima parte dello studio tratta della creazione e della grazia, della dialettica dell’amore di Dio e del peccato dell’uomo, della verità e della carità, della grazia e della libertà, per concludersi con un brano dedicato a Maria, rivelazione eminente di grazia, per un duplice motivo: perché ha rivestito lo Sposo eterno della nostra umanità

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che risusciti «un Paulo che illumini tutto el mondo». Altre volte negli scritti della Senese l’insegnamento paolino e il riferimento a Paolo è celato o velato, ma ella lo tiene sempre presente quale maestro di verità e modello di vita. (GA)

120 - FARINA, MARCELLA. Fede, cristocentrismo ed antropologia nelle

Orazioni di Santa Caterina da Siena. In: In Lui ci ha scelti (Ef. 1,4): studi in onore del prof. Giorgio Gozzelino, a cura di Sabino Frigato. Roma: LAS, 2001, p. 211-240. (Biblioteca di scienze religiose; 166). ISBN 8821304698.

Analizzando temi come: fede, cristocentrismo ed antropologia nel pensiero di S. Caterina da Siena, l’A. si sofferma sulle Orazioni, testo fondamentale della Senese che esprime in maniera sintetica e intensa, nell’interpersonalità teologale, la sua visione antropologica e la sua concezione circa le condizioni fondamentali del pensare e vivere la fede. L’A. mette in chiaro l’importanza della fede per la Senese, quale sorgente che vivifica e rischiara il sapere umano, facendolo passare dalla verità alla Verità, dalla parola alla Vita, dalla semplice osservazione del fenomeno calcolabile alla contemplazione dell’opera divina che si compie in Gesù, e infine, alla partecipazione allo sguardo divino sul mondo. Discettando sul cristocentrismo e sui benefici dell’adesione a Gesù, l’A. mette in rilievo l’importanza della conoscenza del mistero di Cristo nel pensiero e nella spiritualità della Senese, mistero in cui Lei ravvisa il meraviglioso disegno di salvezza che Dio ha pensato fin dall’eternità e grazie al quale trova attuazione il dolce innesto della umanità nella divinità e della divinità nella umanità. In questa prospettiva l’A. sottolinea gli effetti salvifici della conoscenza del Cristo che Caterina esprime attraverso un linguaggio analogico. L’ultima parte dello studio tratta della creazione e della grazia, della dialettica dell’amore di Dio e del peccato dell’uomo, della verità e della carità, della grazia e della libertà, per concludersi con un brano dedicato a Maria, rivelazione eminente di grazia, per un duplice motivo: perché ha rivestito lo Sposo eterno della nostra umanità

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e perché in Lei l’immagine di Dio ha trovato la massima attuazione. (DM)

PARTE V - LA VITA

A) BIOGRAFIE 121 - PALTRO, PIERA. Santi e patroni d’Europa, illustrazioni di Augusta

Curreli. Milano: Paoline, 2000. 225 p., ill. (Grandi storie, giovani lettori; 13). ISBN 8831519271.

A S. Caterina sono dedicate le pp. 163-168, contenenti una breve biografia raccontata in prima persona, in cui si evidenziano alcuni fatti salienti, quali: la prima visione, il taglio dei capelli, le lettere ai Papi e ai grandi della terra, il viaggio ad Avignone e il suo frutto, l’attività per la pace, il dono della vita per la Chiesa. (GA)

122 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. Vie de sainte Catherine de Sienne

par le bienheureux Raymond de Capoue, traduite du texte latin original par le R.P. Hugueny Paris: P. Téqui, 2000. 446 p. (Les saints du monde). ISBN 274030787X.

L’A. propone una traduzione in francese della vita di Caterina da Siena scritta da Raimondo da Capua. (AC)

123 - BERGADANO, ELENA. Caterina da Siena. 4. ed. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2001. 104 p., ill. (Fiori di cielo; 15). ISBN 9788821520624.

Breve biografia in cui la vita della Santa è inserita in una semplice analisi del contesto storico-socio-culturale senese, alla

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e perché in Lei l’immagine di Dio ha trovato la massima attuazione. (DM)

PARTE V - LA VITA

A) BIOGRAFIE 121 - PALTRO, PIERA. Santi e patroni d’Europa, illustrazioni di Augusta

Curreli. Milano: Paoline, 2000. 225 p., ill. (Grandi storie, giovani lettori; 13). ISBN 8831519271.

A S. Caterina sono dedicate le pp. 163-168, contenenti una breve biografia raccontata in prima persona, in cui si evidenziano alcuni fatti salienti, quali: la prima visione, il taglio dei capelli, le lettere ai Papi e ai grandi della terra, il viaggio ad Avignone e il suo frutto, l’attività per la pace, il dono della vita per la Chiesa. (GA)

122 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. Vie de sainte Catherine de Sienne

par le bienheureux Raymond de Capoue, traduite du texte latin original par le R.P. Hugueny Paris: P. Téqui, 2000. 446 p. (Les saints du monde). ISBN 274030787X.

L’A. propone una traduzione in francese della vita di Caterina da Siena scritta da Raimondo da Capua. (AC)

123 - BERGADANO, ELENA. Caterina da Siena. 4. ed. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2001. 104 p., ill. (Fiori di cielo; 15). ISBN 9788821520624.

Breve biografia in cui la vita della Santa è inserita in una semplice analisi del contesto storico-socio-culturale senese, alla

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cui conclusione l’A. riporta alcune riflessioni sulla sintesi del «Vangelo di Caterina» e una breve scheda biografica. (GA)

124 - SESÉ, BERNARD. Caterina da Siena: la mistica del Verbo incarnato.

Milano: Massimo, 2001. 159 p., tav. (Cultura religiosa e spiritualità; 15). ISBN 887030079X.

Nel prologo l’A. presenta alcune caratteristiche della personalità di Caterina, accenna alla famiglia dei suoi discepoli, all’azione da lei svolta per l’unione della Chiesa e per la crociata, alla stigmatizzazione, alla canonizzazione e al dottorato. Segue in otto capitoli la biografia della Santa; nell’epilogo l’A. fa cenno all’importanza della Legenda Maior per il diffondersi della conoscenza e del culto della Senese e riporta parte della lode conclusiva del Dialogo. In allegato è riportata la parte del Motu proprio di Giovanni Paolo II del 1 ottobre 1999 relativa a Caterina. L’opera è corredata dalla bibliografia. Nel testo sono inserite tavole storiche su personaggi menzionati, come Gregorio XI, Urbano VI, Brigida di Svezia, oppure tavole cronologiche relative al periodo trattato oppure testi dal Dialogo (dai c. XIII e XX). Il c. VI del Dialogo è riportato di seguito quasi per intero. (GA)

125 - MORRISON, MOLLY. Catherine of Siena. In: Catholic Women Writers: A Bio-bibliographical Sourcebook, edited by Mary R. Reichardt. Westport (Connecticut); London: Greenwood, 2001, p. 46-51, ill. ISBN 0313311471.

L’opera, curata da Reichardt, propone un repertorio della varietà e della ricchezza della millenaria tradizione letteraria cristiana delle donne. Morrison è autrice della voce di Caterina da Siena: oltre alla biografia vengono illustrare le sue opere e i principali studi critici. (AC)

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cui conclusione l’A. riporta alcune riflessioni sulla sintesi del «Vangelo di Caterina» e una breve scheda biografica. (GA)

124 - SESÉ, BERNARD. Caterina da Siena: la mistica del Verbo incarnato.

Milano: Massimo, 2001. 159 p., tav. (Cultura religiosa e spiritualità; 15). ISBN 887030079X.

Nel prologo l’A. presenta alcune caratteristiche della personalità di Caterina, accenna alla famiglia dei suoi discepoli, all’azione da lei svolta per l’unione della Chiesa e per la crociata, alla stigmatizzazione, alla canonizzazione e al dottorato. Segue in otto capitoli la biografia della Santa; nell’epilogo l’A. fa cenno all’importanza della Legenda Maior per il diffondersi della conoscenza e del culto della Senese e riporta parte della lode conclusiva del Dialogo. In allegato è riportata la parte del Motu proprio di Giovanni Paolo II del 1 ottobre 1999 relativa a Caterina. L’opera è corredata dalla bibliografia. Nel testo sono inserite tavole storiche su personaggi menzionati, come Gregorio XI, Urbano VI, Brigida di Svezia, oppure tavole cronologiche relative al periodo trattato oppure testi dal Dialogo (dai c. XIII e XX). Il c. VI del Dialogo è riportato di seguito quasi per intero. (GA)

125 - MORRISON, MOLLY. Catherine of Siena. In: Catholic Women Writers: A Bio-bibliographical Sourcebook, edited by Mary R. Reichardt. Westport (Connecticut); London: Greenwood, 2001, p. 46-51, ill. ISBN 0313311471.

L’opera, curata da Reichardt, propone un repertorio della varietà e della ricchezza della millenaria tradizione letteraria cristiana delle donne. Morrison è autrice della voce di Caterina da Siena: oltre alla biografia vengono illustrare le sue opere e i principali studi critici. (AC)

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126 - O’GRADY, SELINA - WILKINS, JOHN. Great Spirits 1000-2000: The Fifty-Two Christians Who Most Influenced Their Millennium, foreword by Kathleen Norris. New York: Paulist Press, 2002. XIV, 206 p., ill. ISBN 9780809105462.

L’opera presenta biografie di mistici, riformatori, teologi e guide spirituali della chiesa degli ultimi mille anni fornendo informazioni essenziali sulla loro vita, sullo sviluppo della loro personalità, sul periodo storico e sulle idee da loro propugnate. (AC)

127 - PIEROZZI, ANTONINO, SANTO. Storia breve di S. Caterina da Siena:

terziaria domenicana, a cura di Alfredo Scarciglia; traduzione di Tito Sante Centi. Siena: Cantagalli, 2002. 124 p., ill., tav. ISBN 8882721140.

Nella Presentazione Alfredo Scarciglia accenna ai legami fra la riforma dell’Ordine di S. Domenico e S. Antonino di Firenze e Caterina da Siena. Illustra il restauro del monumento funebre che il santo vescovo dedicò a Caterina in S. Maria sopra Minerva. L’introduzione riporta i motivi che avevano indotto Tito Centi a tradurre dal latino «questo opuscolo, estratto dal Cronicon di S. Antonino» e si sofferma anche su un suo precedente articolo in cui illustrava la causa reale per la quale Caterina aveva partecipato al Capitolo Generale del 1374. Seguono la traduzione italiana della biografia cateriniana scritta dal Santo e una breve bibliografia. (GA)

128 - GRANZOTTO, EMILIA. Caterina da Siena: umile e sapiente vergine

domenicana, prefazione di Guy Bedouelle. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2003. 182 p. (Santi e sante di Dio; 31). ISBN 8821548090.

Nella prefazione Bedouelle afferma che l’opera unisce bene storia e spiritualità di Caterina e costituisce una prova del

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126 - O’GRADY, SELINA - WILKINS, JOHN. Great Spirits 1000-2000: The Fifty-Two Christians Who Most Influenced Their Millennium, foreword by Kathleen Norris. New York: Paulist Press, 2002. XIV, 206 p., ill. ISBN 9780809105462.

L’opera presenta biografie di mistici, riformatori, teologi e guide spirituali della chiesa degli ultimi mille anni fornendo informazioni essenziali sulla loro vita, sullo sviluppo della loro personalità, sul periodo storico e sulle idee da loro propugnate. (AC)

127 - PIEROZZI, ANTONINO, SANTO. Storia breve di S. Caterina da Siena:

terziaria domenicana, a cura di Alfredo Scarciglia; traduzione di Tito Sante Centi. Siena: Cantagalli, 2002. 124 p., ill., tav. ISBN 8882721140.

Nella Presentazione Alfredo Scarciglia accenna ai legami fra la riforma dell’Ordine di S. Domenico e S. Antonino di Firenze e Caterina da Siena. Illustra il restauro del monumento funebre che il santo vescovo dedicò a Caterina in S. Maria sopra Minerva. L’introduzione riporta i motivi che avevano indotto Tito Centi a tradurre dal latino «questo opuscolo, estratto dal Cronicon di S. Antonino» e si sofferma anche su un suo precedente articolo in cui illustrava la causa reale per la quale Caterina aveva partecipato al Capitolo Generale del 1374. Seguono la traduzione italiana della biografia cateriniana scritta dal Santo e una breve bibliografia. (GA)

128 - GRANZOTTO, EMILIA. Caterina da Siena: umile e sapiente vergine

domenicana, prefazione di Guy Bedouelle. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2003. 182 p. (Santi e sante di Dio; 31). ISBN 8821548090.

Nella prefazione Bedouelle afferma che l’opera unisce bene storia e spiritualità di Caterina e costituisce una prova del

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carisma sapienziale dato ai piccoli del Vangelo. Dopo una breve Introduzione, in cui l’A. accenna al diffondersi del culto e della fama di Caterina e ai riconoscimenti da lei ricevuti da vari papi, quasi sotto forma di romanzo, si narrano gli episodi principali della vita della Senese, sottolineandone i fondamenti della spiritualità, che a mano a mano si sviluppano e si arricchiscono in lei nel corso della sua breve esistenza. Nel testo sono inserite qua e là brevi citazioni dalla Legenda Maior di Raimondo da Capua e dalle Lettere di Caterina. Nel capitolo VIII, dalla p. 163 in poi, l’A. parla della Teologia dell’amore, operando un confronto fra la lettera 272 e il Dialogo. (GA)

129 - GIORDANI, IGINO. Caterina da Siena: un cuore che incendia dell’amore

di Dio, prefazione di Roberto Spiazzi. Roma: Città nuova, 2003. 289 p. ISBN 8831153560.

Nuova edizione dell’opera del Giordani (cfr. anche Bibl. An. II, nn. 273 e 354), già corredata di una prefazione di Raimondo Spiazzi e del discorso di Paolo VI del 4 ottobre 1970. Nella premessa l’A., in parallelo con S. Francesco, alter Christus, paragona Caterina ad un’altera Maria, affermando che di Maria ella ravvivò la verginità materna mentre, assetata del sangue di Cristo, lo emula nel donare il suo sangue per la Chiesa. L’A. auspica che Caterina, comunicando la sua fame e sete per il sangue divino, ci aiuti ad operare perché non sia più versato altro sangue umano. (GA)

130 - KOSTYŁO, PIOTR. Katarzyna Sieneńska. Kraków: Wydawnictwo

WAM, 2003. 99, [1] p. (WLK Wielcy Ludzie Kościoła). ISBN 8373180664.

L’opera, la 15° di una collana dedicata ai grandi personaggi della Chiesa, curata da un comitato di redazione di Gesuiti, è suddivisa in 8 capitoli che offrono al lettore una presentazione storica e spirituale della Santa senese. Dopo una breve introduzione l’A. analizza la città, la famiglia, il misticismo, la

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carisma sapienziale dato ai piccoli del Vangelo. Dopo una breve Introduzione, in cui l’A. accenna al diffondersi del culto e della fama di Caterina e ai riconoscimenti da lei ricevuti da vari papi, quasi sotto forma di romanzo, si narrano gli episodi principali della vita della Senese, sottolineandone i fondamenti della spiritualità, che a mano a mano si sviluppano e si arricchiscono in lei nel corso della sua breve esistenza. Nel testo sono inserite qua e là brevi citazioni dalla Legenda Maior di Raimondo da Capua e dalle Lettere di Caterina. Nel capitolo VIII, dalla p. 163 in poi, l’A. parla della Teologia dell’amore, operando un confronto fra la lettera 272 e il Dialogo. (GA)

129 - GIORDANI, IGINO. Caterina da Siena: un cuore che incendia dell’amore

di Dio, prefazione di Roberto Spiazzi. Roma: Città nuova, 2003. 289 p. ISBN 8831153560.

Nuova edizione dell’opera del Giordani (cfr. anche Bibl. An. II, nn. 273 e 354), già corredata di una prefazione di Raimondo Spiazzi e del discorso di Paolo VI del 4 ottobre 1970. Nella premessa l’A., in parallelo con S. Francesco, alter Christus, paragona Caterina ad un’altera Maria, affermando che di Maria ella ravvivò la verginità materna mentre, assetata del sangue di Cristo, lo emula nel donare il suo sangue per la Chiesa. L’A. auspica che Caterina, comunicando la sua fame e sete per il sangue divino, ci aiuti ad operare perché non sia più versato altro sangue umano. (GA)

130 - KOSTYŁO, PIOTR. Katarzyna Sieneńska. Kraków: Wydawnictwo

WAM, 2003. 99, [1] p. (WLK Wielcy Ludzie Kościoła). ISBN 8373180664.

L’opera, la 15° di una collana dedicata ai grandi personaggi della Chiesa, curata da un comitato di redazione di Gesuiti, è suddivisa in 8 capitoli che offrono al lettore una presentazione storica e spirituale della Santa senese. Dopo una breve introduzione l’A. analizza la città, la famiglia, il misticismo, la

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diplomazia, la riforma, la politica, la teologia, l’attualità. L’opera è corredata da una bibliografia, non particolarmente aggiornata. L’ambiente, la situazione familiare, l’attività della Santa sono descritti con un linguaggio chiaro e semplice che avvicina, anche il lettore meno esperto all’eccezionalità della Senese. Oltre a tratteggiare la figura di Caterina l’A. offre il suo contributo critico interrogandosi su alcuni aspetti dell’operato cateriniano che, nella nostra contemporaneità, porrebbero problemi etici e morali. Infatti, nel capitolo sull’attualità, l’A. si pone questa domanda: «un uomo che distruggesse il suo corpo, come faceva Caterina, o che invitasse alla guerra santa contro i musulmani, meriterebbe oggi il nome di cristiano? Nella vita di Caterina ci sono stati alcuni atteggiamenti che oggi chiameremmo almeno controversi». L’A. parla dell’«indifferenza» della Santa di fronte alla morte, come per esempio l’assistere senza lacrime alla sepoltura degli otto nipoti uccisi dalla peste, e delle sue parole forti sull’impossibilità di salvezza per gli Ebrei che non avessero ricevuto il Battesimo. Tra gli aspetti che la rendono attuale l’A. evidenzia il senso di libertà della Santa di fronte alla famiglia, agli amici, ai potenti civili ed ecclesiastici. (AMM)

131 - URBANIAK, MAREK. Patronowie Europy. «Cywilizacja», (2003), n.

4-5, p. 196-214. ISSN 16433637.

Titolo: Inflessibile messaggera della Divina Volontà. L’A. traccia un accurato profilo biografico di Caterina sottolineando il suo impegno nel rinnovamento della Chiesa. (AMM)

132 - SCHRADER, FRANCELL LEE. Saint Catherine of Siena: Lady for the

Third Millenium. New York: IUniverse, Inc., 2003. IX, 133 p. ISBN 9780595269860.

L’A. presenta la vita di S. Caterina da Siena in forma di romanzo storico. (AC)

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diplomazia, la riforma, la politica, la teologia, l’attualità. L’opera è corredata da una bibliografia, non particolarmente aggiornata. L’ambiente, la situazione familiare, l’attività della Santa sono descritti con un linguaggio chiaro e semplice che avvicina, anche il lettore meno esperto all’eccezionalità della Senese. Oltre a tratteggiare la figura di Caterina l’A. offre il suo contributo critico interrogandosi su alcuni aspetti dell’operato cateriniano che, nella nostra contemporaneità, porrebbero problemi etici e morali. Infatti, nel capitolo sull’attualità, l’A. si pone questa domanda: «un uomo che distruggesse il suo corpo, come faceva Caterina, o che invitasse alla guerra santa contro i musulmani, meriterebbe oggi il nome di cristiano? Nella vita di Caterina ci sono stati alcuni atteggiamenti che oggi chiameremmo almeno controversi». L’A. parla dell’«indifferenza» della Santa di fronte alla morte, come per esempio l’assistere senza lacrime alla sepoltura degli otto nipoti uccisi dalla peste, e delle sue parole forti sull’impossibilità di salvezza per gli Ebrei che non avessero ricevuto il Battesimo. Tra gli aspetti che la rendono attuale l’A. evidenzia il senso di libertà della Santa di fronte alla famiglia, agli amici, ai potenti civili ed ecclesiastici. (AMM)

131 - URBANIAK, MAREK. Patronowie Europy. «Cywilizacja», (2003), n.

4-5, p. 196-214. ISSN 16433637.

Titolo: Inflessibile messaggera della Divina Volontà. L’A. traccia un accurato profilo biografico di Caterina sottolineando il suo impegno nel rinnovamento della Chiesa. (AMM)

132 - SCHRADER, FRANCELL LEE. Saint Catherine of Siena: Lady for the

Third Millenium. New York: IUniverse, Inc., 2003. IX, 133 p. ISBN 9780595269860.

L’A. presenta la vita di S. Caterina da Siena in forma di romanzo storico. (AC)

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133 - MARTELLOCK, AMY KING. She who is Not: A Psychobiography of Catherine of Siena Using the Theories of D.W. Winnicott. Thesis (Psy. D.): Massachusetts School of Professional Psychology, 2003. 76 p. ISBN non presente.

La tesi presenta una psicobiografia di Santa Caterina da Siena che morì a causa di anoressia all’età di 33 anni. Lo scopo dello studio è duplice: da un lato intende comprendere la vita di questa donna straordinaria e da esplorare, dall’alto intende dimostrare l’applicabilità delle teorie di Winnicott ad una donna dalla personalità complessa e profondamente religiosa. L’A. dichiara che il suo tentativo di tracciare una psicobiografia di Caterina non può essere completo viste limitazioni intrinseche alla scelta di analizzare una figura così storicamente distante. Il suo studio, dunque, procederà ipotizzando la non-esistenza di limiti, metodologia che permetterà di «giocare», in senso winnicottiano, sia con la teoria sia con le fonti. L’A. analizza lettere, preghiere e trattati di Caterina passando poi alla biografia scritta dal suo confessore e alle lettere di altri suoi contemporanei. Presenta al lettore un quadro degli avvenimenti storici salienti, del contesto culturale e teologico e, infine, una revisione dei concetti chiave di Winnicott. La psicobiografia sia effettuata utilizzando il metodo di Winnicott ossia la ricerca-diretta osservazione del bambino attraverso l’analisi retrospettiva dell’adulto. I fenomeni transizionali - in particolare il rapporto con Dio-come-oggetto-transizionale – e le difese del proprio io messi in atto da Caterina le hanno permesso di compiere cose straordinarie a dispetto dei suoi stati depressivi e schizoidi. La sua religiosità viene esaminata con riferimento alla sua difesa maniacale e al suo giocare nello spazio transizionale che offre la possibilità di accogliere la realtà esterna, di usarla, di giocare con essa e creare al suo interno un mondo in cui la vita sia significativa. In conclusione, l’A. afferma che le teorie di Winnicott sono state validi strumenti per la costruzione di questa psicobiografia e rivelano la profonda efficacia applicate a casi clinici contemporanei. (AC)

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133 - MARTELLOCK, AMY KING. She who is Not: A Psychobiography of Catherine of Siena Using the Theories of D.W. Winnicott. Thesis (Psy. D.): Massachusetts School of Professional Psychology, 2003. 76 p. ISBN non presente.

La tesi presenta una psicobiografia di Santa Caterina da Siena che morì a causa di anoressia all’età di 33 anni. Lo scopo dello studio è duplice: da un lato intende comprendere la vita di questa donna straordinaria e da esplorare, dall’alto intende dimostrare l’applicabilità delle teorie di Winnicott ad una donna dalla personalità complessa e profondamente religiosa. L’A. dichiara che il suo tentativo di tracciare una psicobiografia di Caterina non può essere completo viste limitazioni intrinseche alla scelta di analizzare una figura così storicamente distante. Il suo studio, dunque, procederà ipotizzando la non-esistenza di limiti, metodologia che permetterà di «giocare», in senso winnicottiano, sia con la teoria sia con le fonti. L’A. analizza lettere, preghiere e trattati di Caterina passando poi alla biografia scritta dal suo confessore e alle lettere di altri suoi contemporanei. Presenta al lettore un quadro degli avvenimenti storici salienti, del contesto culturale e teologico e, infine, una revisione dei concetti chiave di Winnicott. La psicobiografia sia effettuata utilizzando il metodo di Winnicott ossia la ricerca-diretta osservazione del bambino attraverso l’analisi retrospettiva dell’adulto. I fenomeni transizionali - in particolare il rapporto con Dio-come-oggetto-transizionale – e le difese del proprio io messi in atto da Caterina le hanno permesso di compiere cose straordinarie a dispetto dei suoi stati depressivi e schizoidi. La sua religiosità viene esaminata con riferimento alla sua difesa maniacale e al suo giocare nello spazio transizionale che offre la possibilità di accogliere la realtà esterna, di usarla, di giocare con essa e creare al suo interno un mondo in cui la vita sia significativa. In conclusione, l’A. afferma che le teorie di Winnicott sono state validi strumenti per la costruzione di questa psicobiografia e rivelano la profonda efficacia applicate a casi clinici contemporanei. (AC)

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134 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. The Life of Catherine of Siena by Blessed Raymond of Capua, Confessor to the Saint, translated by George Lamb. Rockford (Illinois): TAN Books, 2003. 384 p., ill. ISBN 9780895557614.

L’opera è una riedizione della traduzione in inglese della biografia di Caterina da Siena pubblicata dalla casa editrice Harvill Press di Londra nel 1960. Il testo comprende traduzioni di parti del volume S. Caterina di Siena. Vita scritta da B. Raimondo da Capua, Confessore della Santa tradotto da Giuseppe Tinagli e della Legenda Maior edita dai Bollandisti negli Acta sanctorum. (AC)

135 - PERI, VITTORIO. Caterina da Siena. Gorle: Velar: Rivoli: Elledici,

2004. 48 p., ill. (Messaggeri d’amore, protagonisti della fede). ISBN 8801030762.

Nella presentazione l’A. esprime il desiderio che la sua opera induca a riflettere sulla vita di Caterina e sui suoi scritti. La nota preliminare presenta una sintesi biografica molto precisa pur nella sua brevità, alla quale seguono notizie sulle fonti biografiche, sull’infanzia e l’adolescenza di Caterina, sul suo ingresso tra le Mantellate, sulla sua opera d’infermiera, di maestra spirituale, di pacificatrice, su tutto ciò che ha compiuto di persona e con le lettere indirizzate al Pontefice per il suo ritorno a Roma, ed infine sulla sua glorificazione. Il testo, corredato di belle fotografie di alcune opere d’arte e dei luoghi relativi alla Santa, presenta anche brevi ed incisive citazioni degli scritti, ma sempre senza indicazioni e riferimenti testuali e bibliografici. (GA)

136 - ANODAL, GABRIELLA. Caterina da Siena: patrona d’Europa. 2. ed.

Siena: Cantagalli, 2004. 213 p. ISBN 8882721833.

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134 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. The Life of Catherine of Siena by Blessed Raymond of Capua, Confessor to the Saint, translated by George Lamb. Rockford (Illinois): TAN Books, 2003. 384 p., ill. ISBN 9780895557614.

L’opera è una riedizione della traduzione in inglese della biografia di Caterina da Siena pubblicata dalla casa editrice Harvill Press di Londra nel 1960. Il testo comprende traduzioni di parti del volume S. Caterina di Siena. Vita scritta da B. Raimondo da Capua, Confessore della Santa tradotto da Giuseppe Tinagli e della Legenda Maior edita dai Bollandisti negli Acta sanctorum. (AC)

135 - PERI, VITTORIO. Caterina da Siena. Gorle: Velar: Rivoli: Elledici,

2004. 48 p., ill. (Messaggeri d’amore, protagonisti della fede). ISBN 8801030762.

Nella presentazione l’A. esprime il desiderio che la sua opera induca a riflettere sulla vita di Caterina e sui suoi scritti. La nota preliminare presenta una sintesi biografica molto precisa pur nella sua brevità, alla quale seguono notizie sulle fonti biografiche, sull’infanzia e l’adolescenza di Caterina, sul suo ingresso tra le Mantellate, sulla sua opera d’infermiera, di maestra spirituale, di pacificatrice, su tutto ciò che ha compiuto di persona e con le lettere indirizzate al Pontefice per il suo ritorno a Roma, ed infine sulla sua glorificazione. Il testo, corredato di belle fotografie di alcune opere d’arte e dei luoghi relativi alla Santa, presenta anche brevi ed incisive citazioni degli scritti, ma sempre senza indicazioni e riferimenti testuali e bibliografici. (GA)

136 - ANODAL, GABRIELLA. Caterina da Siena: patrona d’Europa. 2. ed.

Siena: Cantagalli, 2004. 213 p. ISBN 8882721833.

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In questa biografia, che presenta una maggiore precisione testuale rispetto alla Edizione Piemme del medesimo testo, l’A. intende sottolineare lo sviluppo spirituale della Santa. Corredata di numerose citazioni degli scritti della Senese, l’opera risulta divisa in quattro parti: la prima mostra il formarsi della sua spiritualità alla scuola di S. Domenico, la seconda la sua ascesa contemplativa accompagnata da un’intensa attività apostolica sulle vie dell’Europa, la terza sintetizza «la grande illuminazione» oggetto del Dialogo, la quarta ne descrive l’intimo martirio del cuore e il dono della vita a favore della Chiesa. (GA)

137 - SELF, DAVID. Il più bel Libro dei Santi: dai tempi di Gesù ad oggi,

trad. di Cristina Bedetti. Leumann (Torino): Elledici, 2004. 224 p., ill. ISBN 9788825014723.

Nell’introduzione l’A. spiega chi sia il santo, parla dell’iter del processo di canonizzazione e spiega il criterio con cui ha scelto d’inserire nel libro alcuni santi. Sono quindi presentati uno ad uno inseriti in alcune sezioni. Seguono cenni biografici di ciascuno e il Calendario dei santi. S. Caterina è inserita nella sezione «I Santi dell’epoca medievale». I cenni biografici relativi alla Senese, definita nel testo «suora», «becchina», e «rispedita a Firenze» dal papa succedutosi a Gregorio XI, sono alquanto approssimativi e non fanno alcun cenno né del Dialogo, né del dottorato, né dell’opera della Santa dopo lo scisma. (GA)

138 - PERI, VITTORIO. Io Catarina scrivo a voi… 2. ed. Gorle: Velar,

2004. 2 v., 314 p., ill. ISBN 9788871351780.

Nella presentazione Timothy Radcliffe O.P. sintetizza i pregi, lo scopo e lo stile di questa rinnovata edizione della biografia di Caterina, la cui prima edizione risale al 1995: «Questo volume di nobil pregio fotografico, oltre che storico e letterario, è a pari merito una biografia e una iconografia […] una biografia viva

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In questa biografia, che presenta una maggiore precisione testuale rispetto alla Edizione Piemme del medesimo testo, l’A. intende sottolineare lo sviluppo spirituale della Santa. Corredata di numerose citazioni degli scritti della Senese, l’opera risulta divisa in quattro parti: la prima mostra il formarsi della sua spiritualità alla scuola di S. Domenico, la seconda la sua ascesa contemplativa accompagnata da un’intensa attività apostolica sulle vie dell’Europa, la terza sintetizza «la grande illuminazione» oggetto del Dialogo, la quarta ne descrive l’intimo martirio del cuore e il dono della vita a favore della Chiesa. (GA)

137 - SELF, DAVID. Il più bel Libro dei Santi: dai tempi di Gesù ad oggi,

trad. di Cristina Bedetti. Leumann (Torino): Elledici, 2004. 224 p., ill. ISBN 9788825014723.

Nell’introduzione l’A. spiega chi sia il santo, parla dell’iter del processo di canonizzazione e spiega il criterio con cui ha scelto d’inserire nel libro alcuni santi. Sono quindi presentati uno ad uno inseriti in alcune sezioni. Seguono cenni biografici di ciascuno e il Calendario dei santi. S. Caterina è inserita nella sezione «I Santi dell’epoca medievale». I cenni biografici relativi alla Senese, definita nel testo «suora», «becchina», e «rispedita a Firenze» dal papa succedutosi a Gregorio XI, sono alquanto approssimativi e non fanno alcun cenno né del Dialogo, né del dottorato, né dell’opera della Santa dopo lo scisma. (GA)

138 - PERI, VITTORIO. Io Catarina scrivo a voi… 2. ed. Gorle: Velar,

2004. 2 v., 314 p., ill. ISBN 9788871351780.

Nella presentazione Timothy Radcliffe O.P. sintetizza i pregi, lo scopo e lo stile di questa rinnovata edizione della biografia di Caterina, la cui prima edizione risale al 1995: «Questo volume di nobil pregio fotografico, oltre che storico e letterario, è a pari merito una biografia e una iconografia […] una biografia viva

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perché riproduce al vivo brani delle sue lettere. Lo stesso stile […] la immette subito in contatto spontaneo e attraente con gli interlocutori di oggi». Fin dall’inizio l’A. mette in rilievo il genio femminile italiano, che si evidenzia nella Senese, il valore letterario e teologico dei suoi scritti, di cui indica le varie raccolte nel tempo. Descrive brevemente la storia di Siena e dei principali monumenti artistici della città, di cui riporta abbondante materiale fotografico. Lo stesso fa anche per gli altri luoghi visitati da Caterina, della quale l’A. illustra i principali episodi biografici della attività caritativa, sociale, politica ed ecclesiale, citando vari brani dagli scritti della Santa; i più numerosi tra essi sono quelli relativi ai suoi rapporti con i Pontefici. L’A. si sofferma sulle manifestazioni cultuali attribuite alla Senese, dal momento delle sue esequie fino alla canonizzazione, e sulla evoluzione e conclusione della polemica relativa alle sue stigmate. Non fa, invece, alcun cenno ai vari patronati. Il primo volume riporta le vicende fino ai primi del 1376, il secondo riporta gli episodi successivi. (GA)

139 - BIANCO, ENZO. Le tre sante patrone della nostra Europa: Brigida di

Svezia, Caterina da Siena e Edith Stein… Leumann (Torino): Elledici, 2004. 33 p. (Mondo nuovo. Nuova serie; 228). ISBN 8801072287.

L’A. propone un brevissimo profilo di S. Caterina in cui si sottolinea quasi esclusivamente l’operato della Santa per la riforma della Chiesa e per il ritorno del Papa a Roma, con un accenno agli scritti che le hanno meritato il titolo di dottore della Chiesa. Segue una riflessione sulle ragioni addotte da Giovanni Paolo II per l’attribuzione del titolo di Patrona d’Europa: intimità con Cristo, maternità spirituale, impegno per la riforma dei costumi e per la soluzione dei conflitti che laceravano la società del suo tempo. (GA)

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perché riproduce al vivo brani delle sue lettere. Lo stesso stile […] la immette subito in contatto spontaneo e attraente con gli interlocutori di oggi». Fin dall’inizio l’A. mette in rilievo il genio femminile italiano, che si evidenzia nella Senese, il valore letterario e teologico dei suoi scritti, di cui indica le varie raccolte nel tempo. Descrive brevemente la storia di Siena e dei principali monumenti artistici della città, di cui riporta abbondante materiale fotografico. Lo stesso fa anche per gli altri luoghi visitati da Caterina, della quale l’A. illustra i principali episodi biografici della attività caritativa, sociale, politica ed ecclesiale, citando vari brani dagli scritti della Santa; i più numerosi tra essi sono quelli relativi ai suoi rapporti con i Pontefici. L’A. si sofferma sulle manifestazioni cultuali attribuite alla Senese, dal momento delle sue esequie fino alla canonizzazione, e sulla evoluzione e conclusione della polemica relativa alle sue stigmate. Non fa, invece, alcun cenno ai vari patronati. Il primo volume riporta le vicende fino ai primi del 1376, il secondo riporta gli episodi successivi. (GA)

139 - BIANCO, ENZO. Le tre sante patrone della nostra Europa: Brigida di

Svezia, Caterina da Siena e Edith Stein… Leumann (Torino): Elledici, 2004. 33 p. (Mondo nuovo. Nuova serie; 228). ISBN 8801072287.

L’A. propone un brevissimo profilo di S. Caterina in cui si sottolinea quasi esclusivamente l’operato della Santa per la riforma della Chiesa e per il ritorno del Papa a Roma, con un accenno agli scritti che le hanno meritato il titolo di dottore della Chiesa. Segue una riflessione sulle ragioni addotte da Giovanni Paolo II per l’attribuzione del titolo di Patrona d’Europa: intimità con Cristo, maternità spirituale, impegno per la riforma dei costumi e per la soluzione dei conflitti che laceravano la società del suo tempo. (GA)

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140 - FARGNOLI, NARCISA. Lorenzo di Mariano detto il Marrista. In: Santa Caterina del Paradiso: i restauri. Siena: Protagon, 2004, p. 24-33, ill. (Contrada del Drago. Quaderni de "I Malavolti"; 3). ISBN 8880241249.

L’A. illustra il contesto storico nel quale furono realizzate le statue di S. Caterina (1517) e dell’Annunziata (1521), eseguite in terracotta policromata da Lorenzo di Mariano per l’oratorio di S. Caterina del Paradiso. Quindi si sofferma nella descrizione dettagliata delle somiglianze e delle differenze artistiche iconografiche tra le due opere, descrive il loro degrado nel corso del tempo e il modo in cui sono stati compiuti i restauri negli anni 2003-2004 ad opera di Annamaria Gross. (GA)

141 - NOFFKE, SUZANNE. Saint Catherine of Siena. In: Medieval Italy: An

Encyclopedia, Christopher Kleinhenz editor; associate editors John W. Barker, Gail Geiger, Richard Lansing. New York; London: Routledge, 2004, p. 194-197. 2 v., ill. ISBN 0415939305.

L’opera, curata da Kleinhenz, offre un valido supporto per tutti coloro che affrontano lo studio dell’Italia medievale prendendo in considerazione la cultura, la letteratura, la musica, la storia, l’economia, la filosofia, la religione. Noffke è autrice della voce su Caterina da Siena. (AC)

142 - BIANCO, ENZO. Santa Caterina da Siena. Leumann (Torino): Elledici, 2004. 31 p. (Testimoni; 28). ISBN 8801031009.

Questa breve biografia per ragazzi offre una sintesi ben articolata della vita, del periodo storico e sociale nel quale Caterina visse e operò e delle sue opere. L’A. sceglie di concludere il testo presentando brevemente le ragioni che hanno portato a scegliere Catarina come patrona d’Europa. (GA)

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140 - FARGNOLI, NARCISA. Lorenzo di Mariano detto il Marrista. In: Santa Caterina del Paradiso: i restauri. Siena: Protagon, 2004, p. 24-33, ill. (Contrada del Drago. Quaderni de "I Malavolti"; 3). ISBN 8880241249.

L’A. illustra il contesto storico nel quale furono realizzate le statue di S. Caterina (1517) e dell’Annunziata (1521), eseguite in terracotta policromata da Lorenzo di Mariano per l’oratorio di S. Caterina del Paradiso. Quindi si sofferma nella descrizione dettagliata delle somiglianze e delle differenze artistiche iconografiche tra le due opere, descrive il loro degrado nel corso del tempo e il modo in cui sono stati compiuti i restauri negli anni 2003-2004 ad opera di Annamaria Gross. (GA)

141 - NOFFKE, SUZANNE. Saint Catherine of Siena. In: Medieval Italy: An

Encyclopedia, Christopher Kleinhenz editor; associate editors John W. Barker, Gail Geiger, Richard Lansing. New York; London: Routledge, 2004, p. 194-197. 2 v., ill. ISBN 0415939305.

L’opera, curata da Kleinhenz, offre un valido supporto per tutti coloro che affrontano lo studio dell’Italia medievale prendendo in considerazione la cultura, la letteratura, la musica, la storia, l’economia, la filosofia, la religione. Noffke è autrice della voce su Caterina da Siena. (AC)

142 - BIANCO, ENZO. Santa Caterina da Siena. Leumann (Torino): Elledici, 2004. 31 p. (Testimoni; 28). ISBN 8801031009.

Questa breve biografia per ragazzi offre una sintesi ben articolata della vita, del periodo storico e sociale nel quale Caterina visse e operò e delle sue opere. L’A. sceglie di concludere il testo presentando brevemente le ragioni che hanno portato a scegliere Catarina come patrona d’Europa. (GA)

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143 - GALLUZZI, SERGIO. Catherina. Siena: Cantagalli, 2005. 432 p., ill. ISBN non presente.

In lingua volgare in terzine a rima incatenata, forma metrica usata da Dante Alighieri, per un totale di 7730 versi, l’A. illustra la vita della Senese, seguendo la traccia della Legenda Maior scritta in latino da Raimondo da Capua e «tradotta in "vulgare toscana" dal Padre Ambrosio Caterino dei Politi da Siena». La biografia è suddivisa in tre libri pubblicati in un unico volume; il primo e il terzo sono composti da ventiquattro capitoli ciascuno, il secondo da trentasei. Alcuni di essi sono a loro volta suddivisi in canti. Nel controfrontespizio è riportata una invocazione alla Santa di Meo di Giovanni, capitano del popolo nel 1481. Il volume, edito con il patrocinio dell’Associazione Internazionale dei Caterinati, si apre con la Premessa dell’A., in cui afferma di voler «tratteggiare le innumerevoli e straordinarie esperienze, come vissute dal suo essere ‘una donna’, senza volerne rappresentare l’insegnamento religioso… e le sue particolari dottrine teologiche». Seguono un Incipit, quindi i tre libri, il primo dei quali analizza la vita nascosta di Caterina, il secondo la sua vita pubblica fino al momento in cui comincia ad operare per il rinnovamento della Chiesa, il terzo si concentra sul suo agire politico. Il testo è ricco di citazioni tratte dall’opera di Raimondo ed è corredato da numerose note a piè di pagina «per facilitarne la comprensione anche ai lettori meno familiari con la frase e le locuzioni della lingua "vulgare"». Le piccole illustrazioni, che si trovano all’inizio di ogni capitolo sono tratte da schizzi o cartoni preparatori di Francesco Vanni, i cui originali sono conservati presso la Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena. (GA)

144 - SESÉ, BERNARD. Petite vie de Catherine de Sienne. Paris: Desclée de

Brouwer, 2005. 185 p., ill. (Petite vie). ISBN 2220056015.

L’opera presenta la vita di Caterina da Siena confrontando le notizie della Legenda Maior di Raimondo da Capua, della Legenda

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143 - GALLUZZI, SERGIO. Catherina. Siena: Cantagalli, 2005. 432 p., ill. ISBN non presente.

In lingua volgare in terzine a rima incatenata, forma metrica usata da Dante Alighieri, per un totale di 7730 versi, l’A. illustra la vita della Senese, seguendo la traccia della Legenda Maior scritta in latino da Raimondo da Capua e «tradotta in "vulgare toscana" dal Padre Ambrosio Caterino dei Politi da Siena». La biografia è suddivisa in tre libri pubblicati in un unico volume; il primo e il terzo sono composti da ventiquattro capitoli ciascuno, il secondo da trentasei. Alcuni di essi sono a loro volta suddivisi in canti. Nel controfrontespizio è riportata una invocazione alla Santa di Meo di Giovanni, capitano del popolo nel 1481. Il volume, edito con il patrocinio dell’Associazione Internazionale dei Caterinati, si apre con la Premessa dell’A., in cui afferma di voler «tratteggiare le innumerevoli e straordinarie esperienze, come vissute dal suo essere ‘una donna’, senza volerne rappresentare l’insegnamento religioso… e le sue particolari dottrine teologiche». Seguono un Incipit, quindi i tre libri, il primo dei quali analizza la vita nascosta di Caterina, il secondo la sua vita pubblica fino al momento in cui comincia ad operare per il rinnovamento della Chiesa, il terzo si concentra sul suo agire politico. Il testo è ricco di citazioni tratte dall’opera di Raimondo ed è corredato da numerose note a piè di pagina «per facilitarne la comprensione anche ai lettori meno familiari con la frase e le locuzioni della lingua "vulgare"». Le piccole illustrazioni, che si trovano all’inizio di ogni capitolo sono tratte da schizzi o cartoni preparatori di Francesco Vanni, i cui originali sono conservati presso la Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena. (GA)

144 - SESÉ, BERNARD. Petite vie de Catherine de Sienne. Paris: Desclée de

Brouwer, 2005. 185 p., ill. (Petite vie). ISBN 2220056015.

L’opera presenta la vita di Caterina da Siena confrontando le notizie della Legenda Maior di Raimondo da Capua, della Legenda

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Minor di Tommaso Caffarini, de I miracoli della beata Caterina di un anonimo fiorentino, del Processo di canonizzazione e l’aneddotica. La vita è narrata in otto capitoli: si sofferma sull’infanzia e la vocazione della Santa e si conclude con la formazione della sua «famiglia». La biografia è corredata da brevi cronologie dei fatti storici più importanti, biografie essenziali di Raimondo da Capua, Brigida di Svezia e di Gregorio XI, e estratti del Dialogo. In particolare l’A. pone in rilievo il connubio tra mistica e politica nella persona di Caterina ripercorrendo il suo apostolato itinerante, la sua missione presso il papa Gregorio XI per il ritorno della Chiesa da Avignone a Roma. L’A. interrompe la narrazione cronologica inserendo l’analisi del Dialogo che la Santa affida ai suoi segretari: in esso si esprime lo slancio dell’anima di Santa Caterina nel colloquio costante con Dio su temi quali l’unità della Chiesa, la corruzione del clero, la dottrina del Cristo-Ponte tra Dio e l’umanità, quella delle lacrime, della verità e del corpo mistico della Chiesa. In appendice è presente un estratto della Lettera Apostolica in forma di Motu proprio del pontefice Giovanni Paolo II che proclama Patrone d’Europa Caterina da Siena, Brigida di Svezia e Teresa Benedetta della Croce. (AC)

145 - MAROSTICA, MANUELA. Santa Caterina da Siena Patrona d’Italia per

la pace nella Chiesa e tra gli uomini, illustrazioni di Michela Ameli. Milano: Il Seminatore, 2005. 48 p., ill. ISBN 8887688583.

Nella breve biografia l’A. sottolinea l’incisività dell’operato di Caterina nel vissuto degli avvenimenti storici politici ed ecclesiali, ai quali ella ha partecipato dando ad essi una svolta evangelica. L’A. sintetizza la lezione che ella offre anche a noi e riporta alcuni brani da alcune Lettere ai pontefici, ai cardinali e vescovi, ai signori delle città, a re e regine, ai familiari. I brani sono preceduti da una breve sintesi relativa al contenuto della lettera. (GA)

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Minor di Tommaso Caffarini, de I miracoli della beata Caterina di un anonimo fiorentino, del Processo di canonizzazione e l’aneddotica. La vita è narrata in otto capitoli: si sofferma sull’infanzia e la vocazione della Santa e si conclude con la formazione della sua «famiglia». La biografia è corredata da brevi cronologie dei fatti storici più importanti, biografie essenziali di Raimondo da Capua, Brigida di Svezia e di Gregorio XI, e estratti del Dialogo. In particolare l’A. pone in rilievo il connubio tra mistica e politica nella persona di Caterina ripercorrendo il suo apostolato itinerante, la sua missione presso il papa Gregorio XI per il ritorno della Chiesa da Avignone a Roma. L’A. interrompe la narrazione cronologica inserendo l’analisi del Dialogo che la Santa affida ai suoi segretari: in esso si esprime lo slancio dell’anima di Santa Caterina nel colloquio costante con Dio su temi quali l’unità della Chiesa, la corruzione del clero, la dottrina del Cristo-Ponte tra Dio e l’umanità, quella delle lacrime, della verità e del corpo mistico della Chiesa. In appendice è presente un estratto della Lettera Apostolica in forma di Motu proprio del pontefice Giovanni Paolo II che proclama Patrone d’Europa Caterina da Siena, Brigida di Svezia e Teresa Benedetta della Croce. (AC)

145 - MAROSTICA, MANUELA. Santa Caterina da Siena Patrona d’Italia per

la pace nella Chiesa e tra gli uomini, illustrazioni di Michela Ameli. Milano: Il Seminatore, 2005. 48 p., ill. ISBN 8887688583.

Nella breve biografia l’A. sottolinea l’incisività dell’operato di Caterina nel vissuto degli avvenimenti storici politici ed ecclesiali, ai quali ella ha partecipato dando ad essi una svolta evangelica. L’A. sintetizza la lezione che ella offre anche a noi e riporta alcuni brani da alcune Lettere ai pontefici, ai cardinali e vescovi, ai signori delle città, a re e regine, ai familiari. I brani sono preceduti da una breve sintesi relativa al contenuto della lettera. (GA)

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146 - SANTUCCI, GIULIO CESARE. Caterina da Siena. 2. ed. Padova: Messaggero, 2006. 190 p., ill., tav. (I testimoni). ISBN 9788825018318.

Il testo si compone di tre sezioni. Nella prima l’A. narra brevemente, nei suoi tratti essenziali e in forma un pò romanzata, la vita di Caterina, nella seconda raccoglie alcuni testi della Santa, nella terza attraverso un Glossario fornisce spiegazioni più dettagliate su persone, luoghi e fatti menzionati nella prima sezione. Segue una sintetica nota biografica. Manca completamente qualsiasi riferimento bibliografico, se si eccettuano le note indicanti i testi degli scritti riportati. Questi sono brevi brani dai c. XXI, XXII, XXIII del Dialogo, il cui testo riproduce un inedito codice senese stampato nel 1912, e delle lettere 93, 44, 26, 33, il cui testo è ripreso dall’antologia edita dalla Bibliotheca Fides (Roma, 1973). (GA)

147 - IZBICKI, THOMAS M. Catherine of Siena. In: Women and Gender in

Medieval Europe: An Encyclopedia, edited by Margaret C. Schaus. New York: Routledge, 2006, p. 116-117. (The Routledge Encyclopedias of the Middle Ages; 14). ISBN 9780415969444.

L’enciclopedia si presenta come uno studio di genere sulle donne nell’Europa medievale che prende in esame la realtà quotidiana dei soggetti femminili di tutti i ceti in Europa dalla caduta dell’impero romano alla scoperta delle Americhe. Oltre alle biografie di famose donne nobili del Medioevo, questo lavoro rappresenta un punto di riferimento per una comprensione della vita delle donne e dei ruoli rivestiti nella società medievale. Izbicki è il curatore della voce su Santa Caterina da Siena. (AC)

95

146 - SANTUCCI, GIULIO CESARE. Caterina da Siena. 2. ed. Padova: Messaggero, 2006. 190 p., ill., tav. (I testimoni). ISBN 9788825018318.

Il testo si compone di tre sezioni. Nella prima l’A. narra brevemente, nei suoi tratti essenziali e in forma un pò romanzata, la vita di Caterina, nella seconda raccoglie alcuni testi della Santa, nella terza attraverso un Glossario fornisce spiegazioni più dettagliate su persone, luoghi e fatti menzionati nella prima sezione. Segue una sintetica nota biografica. Manca completamente qualsiasi riferimento bibliografico, se si eccettuano le note indicanti i testi degli scritti riportati. Questi sono brevi brani dai c. XXI, XXII, XXIII del Dialogo, il cui testo riproduce un inedito codice senese stampato nel 1912, e delle lettere 93, 44, 26, 33, il cui testo è ripreso dall’antologia edita dalla Bibliotheca Fides (Roma, 1973). (GA)

147 - IZBICKI, THOMAS M. Catherine of Siena. In: Women and Gender in

Medieval Europe: An Encyclopedia, edited by Margaret C. Schaus. New York: Routledge, 2006, p. 116-117. (The Routledge Encyclopedias of the Middle Ages; 14). ISBN 9780415969444.

L’enciclopedia si presenta come uno studio di genere sulle donne nell’Europa medievale che prende in esame la realtà quotidiana dei soggetti femminili di tutti i ceti in Europa dalla caduta dell’impero romano alla scoperta delle Americhe. Oltre alle biografie di famose donne nobili del Medioevo, questo lavoro rappresenta un punto di riferimento per una comprensione della vita delle donne e dei ruoli rivestiti nella società medievale. Izbicki è il curatore della voce su Santa Caterina da Siena. (AC)

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148 - HEFFERNAN, EILEEN. Fifty-Seven Stories of Saints, illustrated by Jerry Rizzo. 3. ed. Boston (Massachusetts): Pauline Books & Media, 2006. 531 p., ill. ISBN 9780819826812.

Libro per ragazzi dai nove ai dodici anni che illustra le vite di Santi. (AC)

149 - TYLUS, JANE. Catherine of Siena. In: Encyclopedia of Women in the

Renaissance: Italy, France, and England. Santa Barbara (California): ABC-CLIO, 2007, p. 68-71, ill. ISBN 9781851097722.

L’enciclopedia, curata da Diana Maury Robin, Anne R. Larsen e Carole Levin, si presenta come un lavoro sulla condizione delle donne italiane, francesi e inglesi in età rinascimentale e sul loro contributo politico, sociale e culturale. È corredata da 135 biografie tra le quali si annovera quella di Santa Caterina da Siena, curata da Tylus. (AC)

150 - ODDASSO, ADRIANA. La “giovane Caterina” guida alla santità. In: S.

Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 53-56. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’articolo ripercorre in sintesi la vita di Caterina, e si conclude con l’auspicio che ella venga «pregata, venerata, seguita». (GA)

151 - WOHL, LOUIS DE. La mia natura è il fuoco: vita di Caterina da Siena:

romanzo, prefazione di Davide Rondoni; traduzione di Antonella Berni. 3. ed. Milano: BUR, 2007. 396 p. (I libri dello spirito cristiano). ISBN 9788817018708.

Nella prefazione Davide Rondoni espone già in sintesi le caratteristiche di questa biografia romanzata, in cui si tratteggia la figura della Santa, contestualizzandola nella storia di quel periodo, caratterizzata da faide e dissesti politici e religiosi. L’A.

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148 - HEFFERNAN, EILEEN. Fifty-Seven Stories of Saints, illustrated by Jerry Rizzo. 3. ed. Boston (Massachusetts): Pauline Books & Media, 2006. 531 p., ill. ISBN 9780819826812.

Libro per ragazzi dai nove ai dodici anni che illustra le vite di Santi. (AC)

149 - TYLUS, JANE. Catherine of Siena. In: Encyclopedia of Women in the

Renaissance: Italy, France, and England. Santa Barbara (California): ABC-CLIO, 2007, p. 68-71, ill. ISBN 9781851097722.

L’enciclopedia, curata da Diana Maury Robin, Anne R. Larsen e Carole Levin, si presenta come un lavoro sulla condizione delle donne italiane, francesi e inglesi in età rinascimentale e sul loro contributo politico, sociale e culturale. È corredata da 135 biografie tra le quali si annovera quella di Santa Caterina da Siena, curata da Tylus. (AC)

150 - ODDASSO, ADRIANA. La “giovane Caterina” guida alla santità. In: S.

Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 53-56. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’articolo ripercorre in sintesi la vita di Caterina, e si conclude con l’auspicio che ella venga «pregata, venerata, seguita». (GA)

151 - WOHL, LOUIS DE. La mia natura è il fuoco: vita di Caterina da Siena:

romanzo, prefazione di Davide Rondoni; traduzione di Antonella Berni. 3. ed. Milano: BUR, 2007. 396 p. (I libri dello spirito cristiano). ISBN 9788817018708.

Nella prefazione Davide Rondoni espone già in sintesi le caratteristiche di questa biografia romanzata, in cui si tratteggia la figura della Santa, contestualizzandola nella storia di quel periodo, caratterizzata da faide e dissesti politici e religiosi. L’A.

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opera una ricostruzione della vita della Santa attraverso i testi dei suoi scritti, i dialoghi intercorsi tra Caterina e numerosi altri personaggi emblematici dell’epoca. Dalla narrazione Caterina emerge quale incarnazione del desiderio e dell’ansia di pace di tutto un periodo storico. Naturalmente accanto alla attendibilità storica dei fatti si affianca l’interpretazione personale dell’A. circa i sentimenti dei personaggi descritti. Il testo si compone di cinque libri, che comprendono 31 capitoli numerati dal I al XXXI senza alcun titolo. Il primo libro (cc. I-VIII) narra la vita di Caterina dall’infanzia al suo 21 anno; il secondo (cc. IX-XIV) riporta le vicende che l’hanno coinvolta dall’anno 1368 fino alla sua andata a Firenze; il terzo (cc. XV-XXI) comprende la presenza della Santa nel Capitolo Generale dei Domenicani a Firenze nel 1374 fino alla vigilia del viaggio ad Avignone; il quarto (cc. XXII-XXX) descrive gli avvenimenti durante la presenza della Santa ad Avignone fino al ritorno di Gregorio XI a Roma; il quinto (c. XXXI) narra gli eventi storici in cui Caterina è stata coinvolta fino alle sue esequie e si conclude con un Epilogo. (GA)

152 - GARDNER, EDMUND G. Saint Catherine of Siena: A Study in the Religion, Literature and History of the Fourteenth Century in Italy. Whitefish (Montana): Kessinger Publishing LLC, 2007. 480 p., ill. ISBN 9780548102787.

Ristampa dell’edizione del 1907: il volume della collezione della Cornell University Library è stato scansionato e convertito in formato JPG: presenta tutte le notazioni a margine e i timbri del volume originale. (AC)

153 - BERNADOT, MARIE-VINCENT. Catherine de Sienne: l’audace de la

parole au service de l’Église. Paris: Les éditions du Cerf, 2008. 94 p. (Trésors du christianisme). ISBN 9782204085410.

La biografia di Santa Caterina da Siena di Bernadot delinea al lettore la vita di una donna eccezionale, un unicum per la sua

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opera una ricostruzione della vita della Santa attraverso i testi dei suoi scritti, i dialoghi intercorsi tra Caterina e numerosi altri personaggi emblematici dell’epoca. Dalla narrazione Caterina emerge quale incarnazione del desiderio e dell’ansia di pace di tutto un periodo storico. Naturalmente accanto alla attendibilità storica dei fatti si affianca l’interpretazione personale dell’A. circa i sentimenti dei personaggi descritti. Il testo si compone di cinque libri, che comprendono 31 capitoli numerati dal I al XXXI senza alcun titolo. Il primo libro (cc. I-VIII) narra la vita di Caterina dall’infanzia al suo 21 anno; il secondo (cc. IX-XIV) riporta le vicende che l’hanno coinvolta dall’anno 1368 fino alla sua andata a Firenze; il terzo (cc. XV-XXI) comprende la presenza della Santa nel Capitolo Generale dei Domenicani a Firenze nel 1374 fino alla vigilia del viaggio ad Avignone; il quarto (cc. XXII-XXX) descrive gli avvenimenti durante la presenza della Santa ad Avignone fino al ritorno di Gregorio XI a Roma; il quinto (c. XXXI) narra gli eventi storici in cui Caterina è stata coinvolta fino alle sue esequie e si conclude con un Epilogo. (GA)

152 - GARDNER, EDMUND G. Saint Catherine of Siena: A Study in the Religion, Literature and History of the Fourteenth Century in Italy. Whitefish (Montana): Kessinger Publishing LLC, 2007. 480 p., ill. ISBN 9780548102787.

Ristampa dell’edizione del 1907: il volume della collezione della Cornell University Library è stato scansionato e convertito in formato JPG: presenta tutte le notazioni a margine e i timbri del volume originale. (AC)

153 - BERNADOT, MARIE-VINCENT. Catherine de Sienne: l’audace de la

parole au service de l’Église. Paris: Les éditions du Cerf, 2008. 94 p. (Trésors du christianisme). ISBN 9782204085410.

La biografia di Santa Caterina da Siena di Bernadot delinea al lettore la vita di una donna eccezionale, un unicum per la sua

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audace oratoria e per le sue esperienze mistiche. In particolare l’A. si sofferma sulla capacità di Caterina di essere stata sensibile e attenta a tutti problemi politici e sociali del suo tempo. Nel corso della sua breve esistenza, ella non ha mai cessato di consacrare e sacrificare effettivamente la propria vita per la salvezza degli uomini, per la salute e la vitalità della Chiesa missionaria. Il libro di Bernadot offre un’introduzione all’esperienza e alla missione di Santa Caterina da Siena presentando la sua azione politica attraverso la lettura diretta delle sue opere. Infatti, sono ampiamente citati il Dialogo, numerose lettere e le Orazioni, opere che mostrano la vera intimità di Caterina con Cristo. (AC)

154 - GIRALDO, MARIA LORETTA. I santi: i miei primi amici, illustrazioni

di Nicoletta Bertelle. Milano: San Paolo, 2009. 150 p., ill. ISBN 8821563539.

Breve biografia illustrata per bambini, in cui l’A. si sofferma soprattutto sulla visione dell’infanzia e sulla vocazione; qualche accenno alla sua carità e al suo operato per la Chiesa. (GA)

155 - BOESCH GAJANO, SOFIA. Santa Caterina da Siena. In: Santi patroni d’Europa: Benedetto, Cirillo e Metodio, Brigida, Caterina, Teresa Benedetta, a cura di Elio Guerriero. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2009, p. 183-209, ill. (Dimensioni dello Spirito; 158). ISBN 9788821566059.

L’A. illustra le fonti da cui si ricavano le note biografiche relative a Caterina da Siena, con particolare riferimento alle Legenda Maior di Raimondo da Capua ed agli scritti della Senese. Si sofferma sui fatti più rilevanti della sua esperienza mistica ed apostolica, quali: la prima visione, lo sposalizio mistico, le stigmate, il suo soggiorno ad Avignone, la sua opera pacificatrice, il suo rapporto con i Pontefici. Infine riporta succintamente le testimonianze sul diffondersi del culto e l’iter

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audace oratoria e per le sue esperienze mistiche. In particolare l’A. si sofferma sulla capacità di Caterina di essere stata sensibile e attenta a tutti problemi politici e sociali del suo tempo. Nel corso della sua breve esistenza, ella non ha mai cessato di consacrare e sacrificare effettivamente la propria vita per la salvezza degli uomini, per la salute e la vitalità della Chiesa missionaria. Il libro di Bernadot offre un’introduzione all’esperienza e alla missione di Santa Caterina da Siena presentando la sua azione politica attraverso la lettura diretta delle sue opere. Infatti, sono ampiamente citati il Dialogo, numerose lettere e le Orazioni, opere che mostrano la vera intimità di Caterina con Cristo. (AC)

154 - GIRALDO, MARIA LORETTA. I santi: i miei primi amici, illustrazioni

di Nicoletta Bertelle. Milano: San Paolo, 2009. 150 p., ill. ISBN 8821563539.

Breve biografia illustrata per bambini, in cui l’A. si sofferma soprattutto sulla visione dell’infanzia e sulla vocazione; qualche accenno alla sua carità e al suo operato per la Chiesa. (GA)

155 - BOESCH GAJANO, SOFIA. Santa Caterina da Siena. In: Santi patroni d’Europa: Benedetto, Cirillo e Metodio, Brigida, Caterina, Teresa Benedetta, a cura di Elio Guerriero. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2009, p. 183-209, ill. (Dimensioni dello Spirito; 158). ISBN 9788821566059.

L’A. illustra le fonti da cui si ricavano le note biografiche relative a Caterina da Siena, con particolare riferimento alle Legenda Maior di Raimondo da Capua ed agli scritti della Senese. Si sofferma sui fatti più rilevanti della sua esperienza mistica ed apostolica, quali: la prima visione, lo sposalizio mistico, le stigmate, il suo soggiorno ad Avignone, la sua opera pacificatrice, il suo rapporto con i Pontefici. Infine riporta succintamente le testimonianze sul diffondersi del culto e l’iter

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attraverso cui si è giunti alla canonizzazione ed ai vari patronati. Tutto il testo è corredato da ampio apparato fotografico ed artistico. (GA)

156 - VAGO, MARIA. Santi patroni d’Europa, illustrazioni di Franca

Trabacchi. Milano: Paoline, 2009. 162 p., ill. ISBN 9788831535328.

Il testo, rivolto ai giovani lettori, propone breve sintesi biografiche di Santi patroni d’Europa tra cui anche S. Caterina da Siena. (GA)

157 - Santi patroni d’Europa: Benedetto, Cirillo e Metodio, Brigida, Caterina,

Teresa Benedetta, a cura di Elio Guerriero. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2009. 237 p., ill. (Dimensioni dello Spirito; 158). ISBN 9788821566059.

Nell’Introduzione Guerriero, curatore dell’opera, esprime la volontà di rammentare le circostanze che, dieci anni prima, avevano indotto Giovanni Paolo II alla proclamazione delle Sante patrone d’Europa illustrando brevemente la motivazione riguardante ciascuna di esse. Seguono le biografie di ciascun patrono redatte da diversi autori e l’indicazione dell’iter iconografico con cui è stato colto il loro messaggio. Per la parte riguardante S. Caterina, cfr. Boesch Gajano, Sofia. Santa Caterina da Siena, presente in questa Bibl. An. (GA)

158 - GARDNER, EDMUND G. The Road to Siena: The Essential Biography

of St. Catherine, edited with foreword and annotations by Jon M. Sweeney. Brewster (Massachusetts): Paraclete Press, 2009. XIII, 205 p. ISBN 9781557256218.

L’opera è una riedizione aggiornata del volume di Gardner pubblicato nel 1907 col titolo Saint Catherine of Siena: a Study in

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attraverso cui si è giunti alla canonizzazione ed ai vari patronati. Tutto il testo è corredato da ampio apparato fotografico ed artistico. (GA)

156 - VAGO, MARIA. Santi patroni d’Europa, illustrazioni di Franca

Trabacchi. Milano: Paoline, 2009. 162 p., ill. ISBN 9788831535328.

Il testo, rivolto ai giovani lettori, propone breve sintesi biografiche di Santi patroni d’Europa tra cui anche S. Caterina da Siena. (GA)

157 - Santi patroni d’Europa: Benedetto, Cirillo e Metodio, Brigida, Caterina,

Teresa Benedetta, a cura di Elio Guerriero. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2009. 237 p., ill. (Dimensioni dello Spirito; 158). ISBN 9788821566059.

Nell’Introduzione Guerriero, curatore dell’opera, esprime la volontà di rammentare le circostanze che, dieci anni prima, avevano indotto Giovanni Paolo II alla proclamazione delle Sante patrone d’Europa illustrando brevemente la motivazione riguardante ciascuna di esse. Seguono le biografie di ciascun patrono redatte da diversi autori e l’indicazione dell’iter iconografico con cui è stato colto il loro messaggio. Per la parte riguardante S. Caterina, cfr. Boesch Gajano, Sofia. Santa Caterina da Siena, presente in questa Bibl. An. (GA)

158 - GARDNER, EDMUND G. The Road to Siena: The Essential Biography

of St. Catherine, edited with foreword and annotations by Jon M. Sweeney. Brewster (Massachusetts): Paraclete Press, 2009. XIII, 205 p. ISBN 9781557256218.

L’opera è una riedizione aggiornata del volume di Gardner pubblicato nel 1907 col titolo Saint Catherine of Siena: a Study in

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the Religion, Literature and History of the Fourteenth Century in Italy. In questa nuova veste, curata da J. Sweeney, l’opera di Gardner non presenta tutti i riferimenti alle varianti dei manoscritti e le datazioni delle fonti principali che risultavano ormai obsoleti. Oltre al lavoro sul testo, Sweeney ha curato anche una nuova impaginazione della biografia che analizza le tappe fondamentali della vita spirituale e dell’operato politico di Santa Caterina da Siena. Infatti, rispetto alla precedente edizione, l’opera è corredata da schede esplicative del significato di termini o concetti particolarmente complessi e da box di approfondimento su personaggi e periodi storici. Questa nuova impaginazione, secondo le intenzioni del curatore, è stata dettata dalla necessità di rendere più accessibili al lettore che per la prima volta si accosta all’opera sia la figura di Santa Caterina che il periodo storico in cui è vissuta. (AC)

159 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena. In: Medieval Holy Women in

The Christian Tradition, c.1100-c.1500, edited by Alastair Minnis and Rosalynn Voaden. Turnhout: Brepols, 2010, p. 601-615. 1 v., ill., tav. (Brepols Collected Essays in European Culture). ISBN 9782503531806.

Noffke introduce la figura di Santa Caterina da Siena: dopo averne tratteggiato la vita descrive i suoi scritti, il Dialogo e le Lettere, i manoscritti che li custodiscono e le varie traduzioni che si sono succedute nel tempo. (AC)

160 - MARDONES OYARZÚN, RAÚL. Revelaciones de Jesús y María.

Santiago: s.e., 2006. 297 p. ISBN non presente.

Raccolta di biografie di santi fra cui anche quella di S. Caterina da Siena. (DM)

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the Religion, Literature and History of the Fourteenth Century in Italy. In questa nuova veste, curata da J. Sweeney, l’opera di Gardner non presenta tutti i riferimenti alle varianti dei manoscritti e le datazioni delle fonti principali che risultavano ormai obsoleti. Oltre al lavoro sul testo, Sweeney ha curato anche una nuova impaginazione della biografia che analizza le tappe fondamentali della vita spirituale e dell’operato politico di Santa Caterina da Siena. Infatti, rispetto alla precedente edizione, l’opera è corredata da schede esplicative del significato di termini o concetti particolarmente complessi e da box di approfondimento su personaggi e periodi storici. Questa nuova impaginazione, secondo le intenzioni del curatore, è stata dettata dalla necessità di rendere più accessibili al lettore che per la prima volta si accosta all’opera sia la figura di Santa Caterina che il periodo storico in cui è vissuta. (AC)

159 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena. In: Medieval Holy Women in

The Christian Tradition, c.1100-c.1500, edited by Alastair Minnis and Rosalynn Voaden. Turnhout: Brepols, 2010, p. 601-615. 1 v., ill., tav. (Brepols Collected Essays in European Culture). ISBN 9782503531806.

Noffke introduce la figura di Santa Caterina da Siena: dopo averne tratteggiato la vita descrive i suoi scritti, il Dialogo e le Lettere, i manoscritti che li custodiscono e le varie traduzioni che si sono succedute nel tempo. (AC)

160 - MARDONES OYARZÚN, RAÚL. Revelaciones de Jesús y María.

Santiago: s.e., 2006. 297 p. ISBN non presente.

Raccolta di biografie di santi fra cui anche quella di S. Caterina da Siena. (DM)

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161 - CAVALLINI, GIULIANA. シエナのカタリナ(第1・第2章) =

Catherine of Siena (chapter 1-2). In: 研究所紀要 /

聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条:

聖カタリナ大学キリスト教研究所, 5 (2002), 6, p. 105-152.

ISSN 13424440.

CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 1-2) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 5 (2002), 6, p. 105-152. ISSN 13424440.

Traduzione in giapponese di Kyoko Goto dei capitoli 1-2 del testo Catherine of Siena di Giuliana Cavallini. (DM)

162 - CAVALLINI, GIULIANA. シエナのカタリナ(第3・第4章) =

Catherine of Siena (chapter 3-4). In: 研究所紀要 /

聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条:

聖カタリナ大学キリスト教研究所, 6 (2003), 6, p. 69-100.

ISSN 13424440.

CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 3-4) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 6 (2003), 6, p. 69-100. ISSN 13424440.

Traduzione in giapponese di Kyoko Goto dei capitoli 3-4 del testo Catherine of Siena di Giuliana Cavallini. (DM)

163 - CAVALLINI, GIULIANA. 翻訳 シエナのカタリナ(第6章) =

Catherine of Siena (chapter 6). In: 研究所紀要 /

聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条:

聖カタリナ大学キリスト教研究所, 8 (2005), 6, p. 111-128.

ISSN 13424440.

CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 6) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 8 (2005), 6, p. 111-128. ISSN 13424440. (DM)

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161 - CAVALLINI, GIULIANA. シエナのカタリナ(第1・第2章) =

Catherine of Siena (chapter 1-2). In: 研究所紀要 /

聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条:

聖カタリナ大学キリスト教研究所, 5 (2002), 6, p. 105-152.

ISSN 13424440.

CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 1-2) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 5 (2002), 6, p. 105-152. ISSN 13424440.

Traduzione in giapponese di Kyoko Goto dei capitoli 1-2 del testo Catherine of Siena di Giuliana Cavallini. (DM)

162 - CAVALLINI, GIULIANA. シエナのカタリナ(第3・第4章) =

Catherine of Siena (chapter 3-4). In: 研究所紀要 /

聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条:

聖カタリナ大学キリスト教研究所, 6 (2003), 6, p. 69-100.

ISSN 13424440.

CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 3-4) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 6 (2003), 6, p. 69-100. ISSN 13424440.

Traduzione in giapponese di Kyoko Goto dei capitoli 3-4 del testo Catherine of Siena di Giuliana Cavallini. (DM)

163 - CAVALLINI, GIULIANA. 翻訳 シエナのカタリナ(第6章) =

Catherine of Siena (chapter 6). In: 研究所紀要 /

聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条:

聖カタリナ大学キリスト教研究所, 8 (2005), 6, p. 111-128.

ISSN 13424440.

CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 6) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 8 (2005), 6, p. 111-128. ISSN 13424440. (DM)

Page 102: BIBLIOGRAFIA ANALITICA DI S. CATERINA DA SIENA · della proclamazione, da parte di Pio XII, di san Francesco d’Assisi e di santa Caterina da Siena a Patroni d’Italia (18 giugno

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164 - CAVALLINI, GIULIANA. 翻訳 シエナのカタリナ(第7章) =

Catherine of Siena (chapter 7). In: 研究所紀要 /

聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条:

聖カタリナ大学キリスト教研究所, 9 (2006), 6, p. 95-115.

ISSN 13424440.

CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 7) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 9 (2006), 6, p. 95-115. ISSN 13424440. (DM)

165 - CAVALLINI, GIULIANA. シエナのカタリナ(第8章) = Catherine

of Siena (chapter 8). In: 研究所紀要 /

聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条:

聖カタリナ大学キリスト教研究所, 10 (2007), 6, p. 93-111.

ISSN 13424440.

CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 8) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 10 (2007), 6, p. 93-111. ISSN 13424440. (DM)

166 - BODOSI, GYŐRGY. Egy csillag születése: jelenések Szent Katalin életéből, [kiad. Balatonfüred Város Polgármesteri Hivatala]. Balatonfüred: Polgármesteri Hiv., 2008. 48 p. ISBN 9789638710765.

Breve storia della vita di S. Caterina da Siena. (DM) 167 - KESTLEROVÁ, ROMANA. Un piccolo ritratto di Santa Caterina da

Siena. Brno: Filozofická fakulta Masarykovy univerzity v Brně, 2006. 54 p. ISBN non presente.

L’A. traccia un breve profilo biografico di S. Caterina da Siena, sottolineando aspetti della sua vita spirituale e della sua missione nel mondo, in particolare relativi alla sua azione pubblica, politica, di lotta per la pace e in favore della Chiesa. (DM)

102

164 - CAVALLINI, GIULIANA. 翻訳 シエナのカタリナ(第7章) =

Catherine of Siena (chapter 7). In: 研究所紀要 /

聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条:

聖カタリナ大学キリスト教研究所, 9 (2006), 6, p. 95-115.

ISSN 13424440.

CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 7) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 9 (2006), 6, p. 95-115. ISSN 13424440. (DM)

165 - CAVALLINI, GIULIANA. シエナのカタリナ(第8章) = Catherine

of Siena (chapter 8). In: 研究所紀要 /

聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条:

聖カタリナ大学キリスト教研究所, 10 (2007), 6, p. 93-111.

ISSN 13424440.

CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 8) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 10 (2007), 6, p. 93-111. ISSN 13424440. (DM)

166 - BODOSI, GYŐRGY. Egy csillag születése: jelenések Szent Katalin életéből, [kiad. Balatonfüred Város Polgármesteri Hivatala]. Balatonfüred: Polgármesteri Hiv., 2008. 48 p. ISBN 9789638710765.

Breve storia della vita di S. Caterina da Siena. (DM) 167 - KESTLEROVÁ, ROMANA. Un piccolo ritratto di Santa Caterina da

Siena. Brno: Filozofická fakulta Masarykovy univerzity v Brně, 2006. 54 p. ISBN non presente.

L’A. traccia un breve profilo biografico di S. Caterina da Siena, sottolineando aspetti della sua vita spirituale e della sua missione nel mondo, in particolare relativi alla sua azione pubblica, politica, di lotta per la pace e in favore della Chiesa. (DM)

Page 103: BIBLIOGRAFIA ANALITICA DI S. CATERINA DA SIENA · della proclamazione, da parte di Pio XII, di san Francesco d’Assisi e di santa Caterina da Siena a Patroni d’Italia (18 giugno

103

168 - DEHNERDT, ELEONORE. Katharina von Siena: das Mädchen aus Fontebranda. Gießen; Basel: Brunnen, 2004. 206 p. ISBN 3765518514.

Essenziale biografia della Santa senese nell’alveo della tradizione risalente al b. Raimondo da Capua. (MD)

169 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. 33 Jahre für Christus: die Legenda

Maior: das Leben der hl. Caterina von Siena, vollst. Übers. von Josef Schwarzbauer. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2006. 540 p., ill. (Caterina von Siena; 6). ISBN 9783901853135.

Traduzione tedesca della Legenda Maior. (DM)

170 -上智大学中世思想研究所編訳・監修. 中世思想原典集成.

15. 女性の神秘家. 東京: 平凡社, 2002. 1061 p. ISBN

4582734251.

Volume miscellaneo dedicato alle donne mistiche medievali. Contiene un contributo relativo all’Epistolario di S. Caterina da

Siena: 書簡集 / シエナのカタリナ [著];

平林冬樹訳||ショカンシュウ

Per ulteriori dettagli cfr.: http://www.auelib.aichi-edu.ac.jp/webopac/ctlsrh.do (DM)

171 - DE WOHL, LOUIS. Al asalto del cielo: historia de Santa Catalina de Siena, doctora de la Iglesia, traducción Joaquín Esteban Perruca. Madrid: Palabra, 2005. 366 p. (Arcaduz; 54). ISBN 8471185873.

Traduzione in spagnolo del testo: Wohl, Louis de. Lay siege to heaven. (DM)

172 - SICARI, ANTONIO. Nuovi ritratti di santi: Caterina da Siena, Giovanna d’Arco, Teresa d’Avila, Giovanni della Croce, Vincenzo de’

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168 - DEHNERDT, ELEONORE. Katharina von Siena: das Mädchen aus Fontebranda. Gießen; Basel: Brunnen, 2004. 206 p. ISBN 3765518514.

Essenziale biografia della Santa senese nell’alveo della tradizione risalente al b. Raimondo da Capua. (MD)

169 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. 33 Jahre für Christus: die Legenda

Maior: das Leben der hl. Caterina von Siena, vollst. Übers. von Josef Schwarzbauer. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2006. 540 p., ill. (Caterina von Siena; 6). ISBN 9783901853135.

Traduzione tedesca della Legenda Maior. (DM)

170 -上智大学中世思想研究所編訳・監修. 中世思想原典集成.

15. 女性の神秘家. 東京: 平凡社, 2002. 1061 p. ISBN

4582734251.

Volume miscellaneo dedicato alle donne mistiche medievali. Contiene un contributo relativo all’Epistolario di S. Caterina da

Siena: 書簡集 / シエナのカタリナ [著];

平林冬樹訳||ショカンシュウ

Per ulteriori dettagli cfr.: http://www.auelib.aichi-edu.ac.jp/webopac/ctlsrh.do (DM)

171 - DE WOHL, LOUIS. Al asalto del cielo: historia de Santa Catalina de Siena, doctora de la Iglesia, traducción Joaquín Esteban Perruca. Madrid: Palabra, 2005. 366 p. (Arcaduz; 54). ISBN 8471185873.

Traduzione in spagnolo del testo: Wohl, Louis de. Lay siege to heaven. (DM)

172 - SICARI, ANTONIO. Nuovi ritratti di santi: Caterina da Siena, Giovanna d’Arco, Teresa d’Avila, Giovanni della Croce, Vincenzo de’

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Paoli, Bernadette Soubirous, Maria Crocifissa di Rosa, Teresa di Lisieux, Giuseppe Moscati, Beato Pier Giorgio Frassati. Milano: Jaca book, 2009. 190 p. ISBN non presente.

Biografie di santi illustri, tra cui anche quella di S. Caterina da Siena. (DM)

173 - FERNANDES, ILÍDIO. Catarina de Sena, il Doutora da Igreja: breves

notas biográficas. Lamego: Voz de Lamego, 2001. 38, [2] p. ISBN non presente.

Breve biografia di S. Caterina da Siena. (DM)

174 - SEIB, CARMEM. Santa Catarina de Sena, ilustrações de Rodval

Matias. São Paulo: Paulinas, 2005. 23 p., ill. (Segredos de amigo). ISBN 8535609407.

Biografia che mette in risalto il carattere atipico di Caterina come donna del Trecento. Analfabeta ma dotata di grande sapienza, la Senese seppe intrattenere rapporti diplomatici con ecclesiastici e regnanti del tempo e si impegnò per ristabilire la pace fra i cristiani. (DM)

175 - BELSKI LAGAZZI, INES. Catarina de Sena, tradução: Antonio E.

Feltrin, ilustrações: Anna Curti. São Paulo: Paulinas, 2001. 31 p., ill. (Grandes histórias para pequenos leitores). ISBN 857311603X.

Traduzione in portoghese del testo: Belski Lagazzi, Ines. Caterina da Siena. Cinisello Balsamo: Paoline, 1993 (ISBN 8831507206). (DM)

176 - SESÉ, BERNARD. Catarina de Sena: uma biografia, tradução Marcelo

Dias Almada. São Paulo: Paulinas, 2008. 156 p. (Testemunhos de santidade). ISBN 9788535621020.

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Paoli, Bernadette Soubirous, Maria Crocifissa di Rosa, Teresa di Lisieux, Giuseppe Moscati, Beato Pier Giorgio Frassati. Milano: Jaca book, 2009. 190 p. ISBN non presente.

Biografie di santi illustri, tra cui anche quella di S. Caterina da Siena. (DM)

173 - FERNANDES, ILÍDIO. Catarina de Sena, il Doutora da Igreja: breves

notas biográficas. Lamego: Voz de Lamego, 2001. 38, [2] p. ISBN non presente.

Breve biografia di S. Caterina da Siena. (DM)

174 - SEIB, CARMEM. Santa Catarina de Sena, ilustrações de Rodval

Matias. São Paulo: Paulinas, 2005. 23 p., ill. (Segredos de amigo). ISBN 8535609407.

Biografia che mette in risalto il carattere atipico di Caterina come donna del Trecento. Analfabeta ma dotata di grande sapienza, la Senese seppe intrattenere rapporti diplomatici con ecclesiastici e regnanti del tempo e si impegnò per ristabilire la pace fra i cristiani. (DM)

175 - BELSKI LAGAZZI, INES. Catarina de Sena, tradução: Antonio E.

Feltrin, ilustrações: Anna Curti. São Paulo: Paulinas, 2001. 31 p., ill. (Grandes histórias para pequenos leitores). ISBN 857311603X.

Traduzione in portoghese del testo: Belski Lagazzi, Ines. Caterina da Siena. Cinisello Balsamo: Paoline, 1993 (ISBN 8831507206). (DM)

176 - SESÉ, BERNARD. Catarina de Sena: uma biografia, tradução Marcelo

Dias Almada. São Paulo: Paulinas, 2008. 156 p. (Testemunhos de santidade). ISBN 9788535621020.

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Per l’abstract cfr. Sesé, Bernard. Petite vie de Catherine de Sienne, presente in questa Bibl. An. (DM)

177 - LÓPEZ MELÚS, RAFAEL MARIA. Santa Catarina de Sena, trad. e

adapt. Januário dos Santos. 4. ed. Cucujães: Editorial Missões, 2009. 40 p. ISBN 9725770749.

Traduzione in portoghese di Santa Catalina de Siena. (DM)

178 - BELSKI LAGAZZI, INES. Tre amici per la vita: Antonio di Padova,

Caterina da Siena, Bernardetta. 2. ed. [Milano]: Paoline, 2000. 94 p., ill. (Gli album di Grandi storie, giovani lettori). ISBN 8831519131.

Biografie di santi da proporre ai bambini. (DM)

179 - FERRI, EDGARDA. Caterina da Siena. [S.l.]: Famiglia cristiana,

2001. 194 p. (I protagonisti). ISBN non presente.

Numero monografico relativo a S. Caterina da Siena pubblicato in Famiglia cristiana: settimanale cattolico, Supplemento, n. 2 del n. 17 del 29 apr. 2001. (DM)

180 - PAPASOGLI, GIORGIO. Caterina da Siena: sangue e fuoco. Milano: Fabbri, 2001. 435 p. (Le grandi biografie. Medioevo e Rinascimento; 80). ISBN non presente.

Ristampa del testo: Papasogli, Giorgio. Sangue e fuoco sul ponte di Dio. Roma: Edizioni cateriniane, 1971. (DM)

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Per l’abstract cfr. Sesé, Bernard. Petite vie de Catherine de Sienne, presente in questa Bibl. An. (DM)

177 - LÓPEZ MELÚS, RAFAEL MARIA. Santa Catarina de Sena, trad. e

adapt. Januário dos Santos. 4. ed. Cucujães: Editorial Missões, 2009. 40 p. ISBN 9725770749.

Traduzione in portoghese di Santa Catalina de Siena. (DM)

178 - BELSKI LAGAZZI, INES. Tre amici per la vita: Antonio di Padova,

Caterina da Siena, Bernardetta. 2. ed. [Milano]: Paoline, 2000. 94 p., ill. (Gli album di Grandi storie, giovani lettori). ISBN 8831519131.

Biografie di santi da proporre ai bambini. (DM)

179 - FERRI, EDGARDA. Caterina da Siena. [S.l.]: Famiglia cristiana,

2001. 194 p. (I protagonisti). ISBN non presente.

Numero monografico relativo a S. Caterina da Siena pubblicato in Famiglia cristiana: settimanale cattolico, Supplemento, n. 2 del n. 17 del 29 apr. 2001. (DM)

180 - PAPASOGLI, GIORGIO. Caterina da Siena: sangue e fuoco. Milano: Fabbri, 2001. 435 p. (Le grandi biografie. Medioevo e Rinascimento; 80). ISBN non presente.

Ristampa del testo: Papasogli, Giorgio. Sangue e fuoco sul ponte di Dio. Roma: Edizioni cateriniane, 1971. (DM)

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181 - SELF, DAVID. The Lion Treasury of Saints. Oxford: Lion, 2003. 224 p. ISBN 9780745944715.

Figure di santi proposte ai bambini. (AC)

182 - MARTÍN DEL BLANCO, MAURICIO - CARAM, LUCIA-MEESTER, CONRAD DE. Tres Mujeres para Europa: [Brigida de Suecia, Catalina de Siena y Edith Stein]. Burgos: Monte Carmelo, 2000. 203 p. (Amigos de Orar). ISBN 847239557X.

Il 1° ottobre 1999 in occasione della Seconda Assemblea speciale per l’Europa in Vaticano Papa Giovanni Paolo II proclamava tre nuove compatrone d’Europa: S. Brigida di Svezia, S. Caterina da Siena e S. Teresa Benedetta della Croce che si affiancano ai tre patroni d’Europa (S. Benedetto da Norcia, Cirillo e Metodio). Le tre Sante sono testimonianza di martirio, di cultura e di lavoro instancabile a favore della Chiesa, sempre preoccupate per la sua sorte furono grandi ricercatrici di verità, pace e amore. Il testo contiene le biografie approfondite delle tre compatrone che con il loro carisma cercarono di pacificare gli animi e di ricostruire l’unità della Chiesa dando un contributo determinante alla civiltà europea. (OM)

183 - ROYO MARÍN, ANTONIO. Doctoras de la Iglesia: santa Teresa de Jesús,

santa Catalina de Siena y santa Teresa de Lisieux. Madrid: Biblioteca de autores cristianos, 2002. xiv, 280 p. (Estudios y ensayos. Teología). ISBN 8479145358.

Il 27 settembre 1970 Paolo VI proclamò S. Teresa del Gesù Dottore della Chiesa Universale ed una settimana dopo lo stesso titolo venne dato a S. Caterina da Siena, e nel 1997 Giovanni Paolo II proclamò dottore S. Teresa del Bambino Gesù. S. Teresa d’Avila è gran maestra di preghiera e di unione mistica con Dio, S. Caterina da Siena è la mistica del Verbo incarnato e S. Teresa di Lisieux è la mistica che rifiuta l’isolamento e che si è fatta bambina davanti a Dio e agli uomini. Il volume prende in esame le biografie delle tre Sante

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181 - SELF, DAVID. The Lion Treasury of Saints. Oxford: Lion, 2003. 224 p. ISBN 9780745944715.

Figure di santi proposte ai bambini. (AC)

182 - MARTÍN DEL BLANCO, MAURICIO - CARAM, LUCIA-MEESTER, CONRAD DE. Tres Mujeres para Europa: [Brigida de Suecia, Catalina de Siena y Edith Stein]. Burgos: Monte Carmelo, 2000. 203 p. (Amigos de Orar). ISBN 847239557X.

Il 1° ottobre 1999 in occasione della Seconda Assemblea speciale per l’Europa in Vaticano Papa Giovanni Paolo II proclamava tre nuove compatrone d’Europa: S. Brigida di Svezia, S. Caterina da Siena e S. Teresa Benedetta della Croce che si affiancano ai tre patroni d’Europa (S. Benedetto da Norcia, Cirillo e Metodio). Le tre Sante sono testimonianza di martirio, di cultura e di lavoro instancabile a favore della Chiesa, sempre preoccupate per la sua sorte furono grandi ricercatrici di verità, pace e amore. Il testo contiene le biografie approfondite delle tre compatrone che con il loro carisma cercarono di pacificare gli animi e di ricostruire l’unità della Chiesa dando un contributo determinante alla civiltà europea. (OM)

183 - ROYO MARÍN, ANTONIO. Doctoras de la Iglesia: santa Teresa de Jesús,

santa Catalina de Siena y santa Teresa de Lisieux. Madrid: Biblioteca de autores cristianos, 2002. xiv, 280 p. (Estudios y ensayos. Teología). ISBN 8479145358.

Il 27 settembre 1970 Paolo VI proclamò S. Teresa del Gesù Dottore della Chiesa Universale ed una settimana dopo lo stesso titolo venne dato a S. Caterina da Siena, e nel 1997 Giovanni Paolo II proclamò dottore S. Teresa del Bambino Gesù. S. Teresa d’Avila è gran maestra di preghiera e di unione mistica con Dio, S. Caterina da Siena è la mistica del Verbo incarnato e S. Teresa di Lisieux è la mistica che rifiuta l’isolamento e che si è fatta bambina davanti a Dio e agli uomini. Il volume prende in esame le biografie delle tre Sante

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iniziando da S. Teresa (Avila 28 marzo 1515 - 4 ottobre 1582), a cui si deve la riforma del Carmelo, avviato proprio nel periodo della Riforma protestante, e culminato con la fondazione del suo primo monastero, il 24 agosto 1562, in cui le monache cominciarono a vivere, in spirito di amore e di abnegazione il più possibile vicino a quella degli antichi monaci del Monte Carmelo, secondo alcune norme che in seguito Teresa di Gesù doveva codificare nelle sue Costituzioni. Attraverso tutte le sue opere S. Teresa di Gesù è sempre per tutti Maestra e Madre di vita spirituale. Il saggio prende quindi in esame in particolare Il Castello Interiore, una delle più sublimi opere della mistica cristiana, in cui si esalta il valore della preghiera, elemento fondante per giungere all’unione mistica con Dio, l’Autobiografia, storia della sua anima, scritti brevi ma di grande importanza per la conoscenza della Santa e Il Cammino della perfezione, da cui emerge tutta la sua dottrina ascetica e in cui la Santa illustra il fine dalla riforma carmelitana ed i mezzi per raggiungerla affermando che bisogna avere fede viva, fiducia e amore verso Dio. La costituzione Lumen Gentium, promulgata quattro secoli dopo dal Concilio Vaticano II coinciderà totalmente con il pensiero della Santa, segno della sua modernità. Teresa era innamorata della virtù dell’obbedienza con gran senso della gerarchia. In lei la devozione al sacrificio della messa e al santissimo sacramento fa nascere il gran rispetto per i sacerdoti. La dottrina di Teresa brilla per il carisma della verità e della fedeltà alla fede cattolica, una vita consacrata alla contemplazione ma rivolta anche all’azione, vera maestra di preghiera. È presentata poi la vita di S. Caterina da Siena (1347-1380), di cui si ripercorrono le tappe principali della sua vita, la sua prima visione a 5 anni, e, nonostante la contrarietà della famiglia, a 18 anni l’assunzione dell’abito di terziaria di San Domenico, a cui seguirà, dopo due anni, il suo matrimonio mistico con Cristo. La sua vita, arricchita di frequenti apparizioni di Cristo, è tesa alla conversione dei peccatori. A 24 anni inizia la sua azione pubblica con scritti a prelati e governanti per promuovere la Crociata; si recherà a Firenze e Pisa, dove ricevette le stimmate. Nel 1376 ottiene da Gregorio

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iniziando da S. Teresa (Avila 28 marzo 1515 - 4 ottobre 1582), a cui si deve la riforma del Carmelo, avviato proprio nel periodo della Riforma protestante, e culminato con la fondazione del suo primo monastero, il 24 agosto 1562, in cui le monache cominciarono a vivere, in spirito di amore e di abnegazione il più possibile vicino a quella degli antichi monaci del Monte Carmelo, secondo alcune norme che in seguito Teresa di Gesù doveva codificare nelle sue Costituzioni. Attraverso tutte le sue opere S. Teresa di Gesù è sempre per tutti Maestra e Madre di vita spirituale. Il saggio prende quindi in esame in particolare Il Castello Interiore, una delle più sublimi opere della mistica cristiana, in cui si esalta il valore della preghiera, elemento fondante per giungere all’unione mistica con Dio, l’Autobiografia, storia della sua anima, scritti brevi ma di grande importanza per la conoscenza della Santa e Il Cammino della perfezione, da cui emerge tutta la sua dottrina ascetica e in cui la Santa illustra il fine dalla riforma carmelitana ed i mezzi per raggiungerla affermando che bisogna avere fede viva, fiducia e amore verso Dio. La costituzione Lumen Gentium, promulgata quattro secoli dopo dal Concilio Vaticano II coinciderà totalmente con il pensiero della Santa, segno della sua modernità. Teresa era innamorata della virtù dell’obbedienza con gran senso della gerarchia. In lei la devozione al sacrificio della messa e al santissimo sacramento fa nascere il gran rispetto per i sacerdoti. La dottrina di Teresa brilla per il carisma della verità e della fedeltà alla fede cattolica, una vita consacrata alla contemplazione ma rivolta anche all’azione, vera maestra di preghiera. È presentata poi la vita di S. Caterina da Siena (1347-1380), di cui si ripercorrono le tappe principali della sua vita, la sua prima visione a 5 anni, e, nonostante la contrarietà della famiglia, a 18 anni l’assunzione dell’abito di terziaria di San Domenico, a cui seguirà, dopo due anni, il suo matrimonio mistico con Cristo. La sua vita, arricchita di frequenti apparizioni di Cristo, è tesa alla conversione dei peccatori. A 24 anni inizia la sua azione pubblica con scritti a prelati e governanti per promuovere la Crociata; si recherà a Firenze e Pisa, dove ricevette le stimmate. Nel 1376 ottiene da Gregorio

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XI il trasferimento della sede papale da Avignone a Roma, ma assiste anche allo Scisma d’Occidente. La sua opera principale, Il Dialogo, composto circa due anni prima della morte, non è solo un libro ma è la dimensione totale di Caterina, concepito appunto in forma di dialogo tra la Santa e Dio, a cui indirizza quattro richieste, la prima per lei stessa, la seconda per la salvezza del mondo e la pace tra cristiani, la terza per la riforma del clero e la quarta alla divina provvidenza per la salvezza delle anime. S. Caterina, come S. Teresa, fu soprattutto figlia della Chiesa e il suo amore per essa arriva a offrirsi come olocausto. Paolo VI nella sua omelia per la proclamazione a Dottore della Chiesa universale affermerà la scelta di Dio per gli umili, testimonianza evangelica, ed evidenzierà tra i carismi di Caterina il suo amore per il Papa e la Chiesa, il suo spirito rinnovatore al servizio del bene comune ed il suo amore totale per il Cristo. Il volume si conclude con la presentazione della figura di S. Teresa di Lisieux (1873 - 1897). Dopo una triste infanzia caratterizzata dalla perdita della mamma e da una grave malattia contratta a 10 anni, da cui fu miracolosamente liberata, ottiene da Leone XIII il permesso di entrare a 15 anni nel Carmelo, dove nel 1894 inizia a scrivere un diario autobiografico, su ordine della madre superiora. Con il passare degli anni apprende, come S. Teresa D’Avila, la preghiera mentale. L’anno successivo alla sua morte è data alle stampe la Storia di un’anima. È beatificata da Pio XI nel 1923 e dal 1997 è proclamata Dottore della Chiesa Universale. Il saggio evidenzia come anche questa Santa si sia fatta bambina al cospetto di Dio, si sia assoggettata a grandi mortificazioni, con un’anima eminentemente mistica, accompagnata da fenomeni carismatici come visioni, rivelazioni, stimmate e miracoli, e che, dopo meno di un decennio di vita religiosa assolutamente oscura, sia divenuta protagonista, apostola, missionaria. (OM)

184 - BEDOUELLE, GUY. Na obraz świętego Dominika: Żywoty świętych

dominikańskich, przeł. Marek Sikorowski, wstęp Timothy Radcliffe. Poznań: W drodze, 2001. 191 p. ISBN 8370333265.

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XI il trasferimento della sede papale da Avignone a Roma, ma assiste anche allo Scisma d’Occidente. La sua opera principale, Il Dialogo, composto circa due anni prima della morte, non è solo un libro ma è la dimensione totale di Caterina, concepito appunto in forma di dialogo tra la Santa e Dio, a cui indirizza quattro richieste, la prima per lei stessa, la seconda per la salvezza del mondo e la pace tra cristiani, la terza per la riforma del clero e la quarta alla divina provvidenza per la salvezza delle anime. S. Caterina, come S. Teresa, fu soprattutto figlia della Chiesa e il suo amore per essa arriva a offrirsi come olocausto. Paolo VI nella sua omelia per la proclamazione a Dottore della Chiesa universale affermerà la scelta di Dio per gli umili, testimonianza evangelica, ed evidenzierà tra i carismi di Caterina il suo amore per il Papa e la Chiesa, il suo spirito rinnovatore al servizio del bene comune ed il suo amore totale per il Cristo. Il volume si conclude con la presentazione della figura di S. Teresa di Lisieux (1873 - 1897). Dopo una triste infanzia caratterizzata dalla perdita della mamma e da una grave malattia contratta a 10 anni, da cui fu miracolosamente liberata, ottiene da Leone XIII il permesso di entrare a 15 anni nel Carmelo, dove nel 1894 inizia a scrivere un diario autobiografico, su ordine della madre superiora. Con il passare degli anni apprende, come S. Teresa D’Avila, la preghiera mentale. L’anno successivo alla sua morte è data alle stampe la Storia di un’anima. È beatificata da Pio XI nel 1923 e dal 1997 è proclamata Dottore della Chiesa Universale. Il saggio evidenzia come anche questa Santa si sia fatta bambina al cospetto di Dio, si sia assoggettata a grandi mortificazioni, con un’anima eminentemente mistica, accompagnata da fenomeni carismatici come visioni, rivelazioni, stimmate e miracoli, e che, dopo meno di un decennio di vita religiosa assolutamente oscura, sia divenuta protagonista, apostola, missionaria. (OM)

184 - BEDOUELLE, GUY. Na obraz świętego Dominika: Żywoty świętych

dominikańskich, przeł. Marek Sikorowski, wstęp Timothy Radcliffe. Poznań: W drodze, 2001. 191 p. ISBN 8370333265.

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Il libro è la presentazione di otto figure di domenicani di particolare rilievo. A S. Caterina da Siena sono dedicate le pagg. 67-82. Si tratta della traduzione dal francese del libro intitolato À l’image de saint Dominique, 1995. (AMM)

185 - FERRI, EDGARDA. Katarzyna ze Sieny, przeł. Hanna Szulczewska.

Poznań: W drodze, 2005. 269, [3] p. ISBN 8370335500.

Traduzione in polacco del testo: Ferri, Edgarda. Io, Caterina: la vita di una donna, il mistero di una santa. Milano: Mondadori, 2003 (ISBN 8804514272). (AMM)

186 - KOSOWSKI, LECH. Kobieta a teologia. «Wychowawca», (2005), n.

7/8 (151-152), p. 18-19. ISSN 12303720.

Titolo: La donna e la teologia. in «Wychowawca» («L’educatore: mensile per insegnanti ed educatori cattolici»). Il tema del numero della rivista è Być kobietą (Essere donna). L’A., studente del secondo anno alla PAT di Cracovia, afferma che negli ultimi anni, all’interno della Chiesa, si registra un aumento dell’interesse verso gli studi teologici da parte delle donne. L’attribuzione del titolo di Dottore della Chiesa a tre donne [quali sono le tre sante?] può essere interpretata come un segno di questa nuova fioritura di studi. L’A. analizza la vita e la dottrina di S. Caterina da Siena. (AMM)

187 - PRUS, WOJCIECH. Kobieta, polityk, mistyk. «W drodze», (2004), n. 6 (370), p. 43-55. ISSN 0137480X.

L’A. sottolinea il tono energico con cui la giovane Santa si rivolge al Papa, ai dignitari della Chiesa, ai confratelli e, in particolare, al suo confessore. Infatti la fiducia in sé che ella dimostra nelle azioni pubbliche deriva dall’essersi conformata

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Il libro è la presentazione di otto figure di domenicani di particolare rilievo. A S. Caterina da Siena sono dedicate le pagg. 67-82. Si tratta della traduzione dal francese del libro intitolato À l’image de saint Dominique, 1995. (AMM)

185 - FERRI, EDGARDA. Katarzyna ze Sieny, przeł. Hanna Szulczewska.

Poznań: W drodze, 2005. 269, [3] p. ISBN 8370335500.

Traduzione in polacco del testo: Ferri, Edgarda. Io, Caterina: la vita di una donna, il mistero di una santa. Milano: Mondadori, 2003 (ISBN 8804514272). (AMM)

186 - KOSOWSKI, LECH. Kobieta a teologia. «Wychowawca», (2005), n.

7/8 (151-152), p. 18-19. ISSN 12303720.

Titolo: La donna e la teologia. in «Wychowawca» («L’educatore: mensile per insegnanti ed educatori cattolici»). Il tema del numero della rivista è Być kobietą (Essere donna). L’A., studente del secondo anno alla PAT di Cracovia, afferma che negli ultimi anni, all’interno della Chiesa, si registra un aumento dell’interesse verso gli studi teologici da parte delle donne. L’attribuzione del titolo di Dottore della Chiesa a tre donne [quali sono le tre sante?] può essere interpretata come un segno di questa nuova fioritura di studi. L’A. analizza la vita e la dottrina di S. Caterina da Siena. (AMM)

187 - PRUS, WOJCIECH. Kobieta, polityk, mistyk. «W drodze», (2004), n. 6 (370), p. 43-55. ISSN 0137480X.

L’A. sottolinea il tono energico con cui la giovane Santa si rivolge al Papa, ai dignitari della Chiesa, ai confratelli e, in particolare, al suo confessore. Infatti la fiducia in sé che ella dimostra nelle azioni pubbliche deriva dall’essersi conformata

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alla volontà di Dio. Come osserva l’A.: «La sua espressione preferita è l’io voglio. Questo suo modo di rivolgersi anche al Creatore manifesta grandissima fiducia e molta umiltà, ma non intesa come camminare a testa bassa e con gli occhi a terra. Caterina sta senza paura dinanzi al Creatore, scoprendo il suo cuore e gridando: io voglio». (AMM)

188 - SINKA, TARSYCJUSZ. Święta Katarzyna Sieneńska. Kraków: Instytut

Teologiczny Księży Misjonarzy, 2004. 16 p., ill. (Twój Patron). ISBN 8372165211.

Il testo propone una essenziale biografia di Caterina alla quale segue un capitolo sul culto della Senese in Polonia. In particolare l’A. si sofferma sulla diffusione del nome Caterina in terra polacca – nel 2004 si registrano oltre 600mila donne con questo nome – non riuscendo tuttavia a stabilire se questo sia il segno della venerazione della Santa senese: infatti al nome di Caterina rispondono anche altre donne care a Dio, come Caterina da Alessandria. A conclusione del testo l’A. offre al lettore una serie di preghiere e canti ispirati a S. Caterina da Siena. (AMM)

189 - OTTEA, JOANNA. Wśród wielkich mistyków. Sandomierz:

Wydawnictwo Diecezjalne, 2004. 80 p. ISBN 837300422X.

Come già anticipato nel titolo, S. Caterina da Siena, la beata Angela Salawa, la serva di Dio Wanda Malczewska, il testo intende offrire al lettore tre figure di «grandi mistici». Dopo una breve presentazione biografica della Santa senese l’A. concentra la sua analisi sulla dottrina cateriniana. (AMM)

190 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. Die Legenda Maior (Vita

Catharinae Senensis) des Raimund von Capua: Edition nach der Nürnberger Handschrift Cent. IV, 75, Übersetzung und

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alla volontà di Dio. Come osserva l’A.: «La sua espressione preferita è l’io voglio. Questo suo modo di rivolgersi anche al Creatore manifesta grandissima fiducia e molta umiltà, ma non intesa come camminare a testa bassa e con gli occhi a terra. Caterina sta senza paura dinanzi al Creatore, scoprendo il suo cuore e gridando: io voglio». (AMM)

188 - SINKA, TARSYCJUSZ. Święta Katarzyna Sieneńska. Kraków: Instytut

Teologiczny Księży Misjonarzy, 2004. 16 p., ill. (Twój Patron). ISBN 8372165211.

Il testo propone una essenziale biografia di Caterina alla quale segue un capitolo sul culto della Senese in Polonia. In particolare l’A. si sofferma sulla diffusione del nome Caterina in terra polacca – nel 2004 si registrano oltre 600mila donne con questo nome – non riuscendo tuttavia a stabilire se questo sia il segno della venerazione della Santa senese: infatti al nome di Caterina rispondono anche altre donne care a Dio, come Caterina da Alessandria. A conclusione del testo l’A. offre al lettore una serie di preghiere e canti ispirati a S. Caterina da Siena. (AMM)

189 - OTTEA, JOANNA. Wśród wielkich mistyków. Sandomierz:

Wydawnictwo Diecezjalne, 2004. 80 p. ISBN 837300422X.

Come già anticipato nel titolo, S. Caterina da Siena, la beata Angela Salawa, la serva di Dio Wanda Malczewska, il testo intende offrire al lettore tre figure di «grandi mistici». Dopo una breve presentazione biografica della Santa senese l’A. concentra la sua analisi sulla dottrina cateriniana. (AMM)

190 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. Die Legenda Maior (Vita

Catharinae Senensis) des Raimund von Capua: Edition nach der Nürnberger Handschrift Cent. IV, 75, Übersetzung und

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Kommentar Jörg Jungmayr Berlin: Weidler, 2004. 2 v. ISBN 3896931946.

Traduzione in tedesco e commento della Legenda Maior di Raimondo da Capua. (DM)

B) STUDI IN PARTICOLARE

1) AMBIENTE STORICO 191 - ROTUNNO, PASQUALE. La Roma di Caterina da Siena: l’inevitabile

ricaduta sul terreno giuridico e istituzionale di un pensiero che muove da uno slancio mistico e che si sviluppa sul piano spirituale. «Rinascita», (18 gennaio 2002), p. 14-15, ill. ISSN assente.

Dopo aver rilevato l’interesse attuale per S. Caterina, l’A. afferma che una tappa importante della ricerca sulla figura e sul messaggio della Santa è offerto dal volume curato da Grazia Bianco: La Roma di Caterina da Siena. L’A. sintetizza il contenuto dei saggi raccolti nel volume, con particolare attenzione ad alcuni di essi: quelli di Grazia Bianco, di Ludovico Gatto, di Giuseppe Dalla Torre, di Daniela Iannotta sui quali esprime il proprio giudizio. Attraverso di essi rileva rispettivamente le condizioni di Roma, il rapporto che Caterina ebbe con la città e con i Romani, la conciliazione, che ella ebbe, tra visione mistica ed istituzionale della Chiesa, la lettura «al femminile» dell’esperienza mistica della Senese. (GA)

192 - CAVALLINI, GIULIANA. L’idea di Roma in Caterina da Siena. In: La

Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 2-12. (Quaderni della Libera

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Kommentar Jörg Jungmayr Berlin: Weidler, 2004. 2 v. ISBN 3896931946.

Traduzione in tedesco e commento della Legenda Maior di Raimondo da Capua. (DM)

B) STUDI IN PARTICOLARE

1) AMBIENTE STORICO 191 - ROTUNNO, PASQUALE. La Roma di Caterina da Siena: l’inevitabile

ricaduta sul terreno giuridico e istituzionale di un pensiero che muove da uno slancio mistico e che si sviluppa sul piano spirituale. «Rinascita», (18 gennaio 2002), p. 14-15, ill. ISSN assente.

Dopo aver rilevato l’interesse attuale per S. Caterina, l’A. afferma che una tappa importante della ricerca sulla figura e sul messaggio della Santa è offerto dal volume curato da Grazia Bianco: La Roma di Caterina da Siena. L’A. sintetizza il contenuto dei saggi raccolti nel volume, con particolare attenzione ad alcuni di essi: quelli di Grazia Bianco, di Ludovico Gatto, di Giuseppe Dalla Torre, di Daniela Iannotta sui quali esprime il proprio giudizio. Attraverso di essi rileva rispettivamente le condizioni di Roma, il rapporto che Caterina ebbe con la città e con i Romani, la conciliazione, che ella ebbe, tra visione mistica ed istituzionale della Chiesa, la lettura «al femminile» dell’esperienza mistica della Senese. (GA)

192 - CAVALLINI, GIULIANA. L’idea di Roma in Caterina da Siena. In: La

Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 2-12. (Quaderni della Libera

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Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Caterina, anche nelle lettere indirizzate a Gregorio XI, utilizza raramente il nome Roma, preferisce menzionarla come «il luogo vostro», attribuendo a quel possessivo il senso del dovere da parte del Papa di una presenza attiva. Caterina stessa desiderava andare a Roma. L’A. ricorda l’incontro di Caterina con i cardinali fedeli ad Urbano VI il 28 novembre, la sua convinta difesa della verità dell’elezione del Pontefice e l’individuazione della causa dello scisma nell’opposizione al suo zelo per la riforma dei costumi ecclesiastici, ma non si esime dall’ammonirlo alla prudenza, alla dolcezza ed alla riconciliazione con il suo popolo romano. Per lei Roma non ha il fascino del mito, ma quello di essere «il giardino di Cristo benedetto e il principio della nostra fede» e vuole che anche i Romani siano consapevoli della loro singolare posizione. L’A. rammenta le vicende storiche del 1379 e la spirituale partecipazione di Caterina ad esse: alla processione penitenziale di Urbano VI da Trastevere al Vaticano, la sua sollecitudine per i feriti della Compagnia di S. Giorgio, la sua gratitudine verso Alberico da Barbiano. Per lei Roma è la città dei martiri e desidera che i suoi discepoli vi giungano come pellegrini, pronta ad offrire loro ospitalità nella sua casa. Vuole creare intorno al papa uno scudo di servi di Dio che lo difendano, per questo scrive settanta lettere fra cui molte a re, sovrani e governanti. Prega insistentemente per il papa e la Chiesa, va pellegrina a S. Pietro, offre per questo il suo martirio e in punto di morte comunica ai suoi discepoli di aver dato la vita per la Chiesa. L’A. ricorda come il papa Paolo VI abbia dichiarato di non sapere se altri abbia così profondamente amato la Chiesa come Caterina. (GA)

193 - ESCH, ARNOLD. Tre sante ed il loro ambiente sociale a Roma: S.

Francesca Romana, S. Brigida di Svezia e S. Caterina da Siena. Roma:

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Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Caterina, anche nelle lettere indirizzate a Gregorio XI, utilizza raramente il nome Roma, preferisce menzionarla come «il luogo vostro», attribuendo a quel possessivo il senso del dovere da parte del Papa di una presenza attiva. Caterina stessa desiderava andare a Roma. L’A. ricorda l’incontro di Caterina con i cardinali fedeli ad Urbano VI il 28 novembre, la sua convinta difesa della verità dell’elezione del Pontefice e l’individuazione della causa dello scisma nell’opposizione al suo zelo per la riforma dei costumi ecclesiastici, ma non si esime dall’ammonirlo alla prudenza, alla dolcezza ed alla riconciliazione con il suo popolo romano. Per lei Roma non ha il fascino del mito, ma quello di essere «il giardino di Cristo benedetto e il principio della nostra fede» e vuole che anche i Romani siano consapevoli della loro singolare posizione. L’A. rammenta le vicende storiche del 1379 e la spirituale partecipazione di Caterina ad esse: alla processione penitenziale di Urbano VI da Trastevere al Vaticano, la sua sollecitudine per i feriti della Compagnia di S. Giorgio, la sua gratitudine verso Alberico da Barbiano. Per lei Roma è la città dei martiri e desidera che i suoi discepoli vi giungano come pellegrini, pronta ad offrire loro ospitalità nella sua casa. Vuole creare intorno al papa uno scudo di servi di Dio che lo difendano, per questo scrive settanta lettere fra cui molte a re, sovrani e governanti. Prega insistentemente per il papa e la Chiesa, va pellegrina a S. Pietro, offre per questo il suo martirio e in punto di morte comunica ai suoi discepoli di aver dato la vita per la Chiesa. L’A. ricorda come il papa Paolo VI abbia dichiarato di non sapere se altri abbia così profondamente amato la Chiesa come Caterina. (GA)

193 - ESCH, ARNOLD. Tre sante ed il loro ambiente sociale a Roma: S.

Francesca Romana, S. Brigida di Svezia e S. Caterina da Siena. Roma:

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Roma nel Rinascimento, 2001. 65 p. (R.R. honoris causa; 4). ISBN 888591327X.

L’A. incentra il proprio interesse non sulla vita delle Sante, «ma solo sulla massa circostante e sull’impronta che, su quella massa, lasciarono quelle vite». Per quanto riguarda Caterina l’A. dimostra come il ceto sociale con cui venne a contatto fu prevalentemente quello medio, ma non in modo esclusivo a motivo dei suoi interventi, che coinvolsero anche persone di alto livello. L’A. si sofferma anche sull’ambiente dei rioni delle tre dimore romane della Santa e di quelli frequentati da lei e dai suoi discepoli. (GA)

194 - BARTOLI, MARCO. Caterina da Siena e le armi della pace. In: Lecturae

catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 5-15. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515.

L’attività di Caterina è inquadrata dall’A. nel contesto più ampio del periodo storico in cui si è svolta e in cui si sono verificate la crisi del Papato e dell’Impero, sono emerse nuove realtà politiche e sociali, si è rafforzato il potere giuridico, si è trasformato quello militare con la creazione delle truppe mercenarie, si sono affermati ristretti gruppi di potere economico. L’A. accenna al periodo dal 1285 al 1355 quando Siena giunge al suo apogeo civile e religioso, cui segue un periodo di decadimento dovuto sia alla peste del 1347-48 sia alle lotte intestine dopo la caduta del governo dei Nove nel 1355, in un clima di «sospetti, intrighi, malvagità, perdita di ideali politici». In questo contesto così turbolento s’inserisce l’opera di pacificazione di Caterina. Quale prima «arma» di pace, utilizzata dalla Santa, l’A. indica la parola parlata e scritta, libera e riconosciuta autorevole anche in ambito ecclesiastico, nonostante la mentalità medioevale particolarmente sfavorevole alle donne. A dimostrazione di questo è citato dalla Legenda Maior il riconoscimento che Caterina ricevette sia da Gregorio

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Roma nel Rinascimento, 2001. 65 p. (R.R. honoris causa; 4). ISBN 888591327X.

L’A. incentra il proprio interesse non sulla vita delle Sante, «ma solo sulla massa circostante e sull’impronta che, su quella massa, lasciarono quelle vite». Per quanto riguarda Caterina l’A. dimostra come il ceto sociale con cui venne a contatto fu prevalentemente quello medio, ma non in modo esclusivo a motivo dei suoi interventi, che coinvolsero anche persone di alto livello. L’A. si sofferma anche sull’ambiente dei rioni delle tre dimore romane della Santa e di quelli frequentati da lei e dai suoi discepoli. (GA)

194 - BARTOLI, MARCO. Caterina da Siena e le armi della pace. In: Lecturae

catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 5-15. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515.

L’attività di Caterina è inquadrata dall’A. nel contesto più ampio del periodo storico in cui si è svolta e in cui si sono verificate la crisi del Papato e dell’Impero, sono emerse nuove realtà politiche e sociali, si è rafforzato il potere giuridico, si è trasformato quello militare con la creazione delle truppe mercenarie, si sono affermati ristretti gruppi di potere economico. L’A. accenna al periodo dal 1285 al 1355 quando Siena giunge al suo apogeo civile e religioso, cui segue un periodo di decadimento dovuto sia alla peste del 1347-48 sia alle lotte intestine dopo la caduta del governo dei Nove nel 1355, in un clima di «sospetti, intrighi, malvagità, perdita di ideali politici». In questo contesto così turbolento s’inserisce l’opera di pacificazione di Caterina. Quale prima «arma» di pace, utilizzata dalla Santa, l’A. indica la parola parlata e scritta, libera e riconosciuta autorevole anche in ambito ecclesiastico, nonostante la mentalità medioevale particolarmente sfavorevole alle donne. A dimostrazione di questo è citato dalla Legenda Maior il riconoscimento che Caterina ricevette sia da Gregorio

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XI sia da Urbano VI, evidenziando come ella, tuttavia, non parlasse per vaticini come S. Brigida o altre profetesse, ma «con discorsi piani e ragionevoli». La seconda arma, citata dall’A., è l’amicizia di cui Caterina si servì nella molteplicità dei rapporti da lei intessuti con le più svariate categorie di persone, anche altolocate e perfino di sesso maschile in un periodo pieno di pregiudizi sulla donna. Si intende così sfatare anche l’immagine di una Caterina ingenua, come qualcuno credeva essere, mentre il Papa le affidava incarichi delicati quali ugualmente le trattative di pace con Firenze. Ruolo importantissimo per la Santa è stata la preghiera, non fuga dal mondo, «ma arma concreta per cambiarlo», arrivando a raccogliere per questo intorno ad Urbano VI «un vero e proprio popolo di combattenti della preghiera». (GA)

195 - Women in Italy, 1350-1650: Ideals and Realities: A Sourcebook,

selected, translated and introduced by Mary Rogers and Paola Tinagli. Manchester; New York: Manchester University Press, 2005. XII, 372 p., ill., tav. ISBN 9780719072093.

L’opera curata da Rogers e Tinagli intende colmare le molte lacune esistenti circa la storia delle donne in un periodo storico caratterizzato, nell’ambito delle società italiane, da un ampio dibattito sulla natura, sui ruoli, sull’educazione e sul comportamento delle donne. Infatti muovendo dalla penisola italiana queste riflessioni e questioni filosofiche si sono diffuse successivamente in tutta Europa. Utilizzando una vasta gamma di fonti e di materiali, molti dei quali non erano mai stati tradotti prima, le studiose fanno emergere gli ideali e le condizioni storiche e sociali delle donne nella società e nelle corti rinascimentali in Italia. Attraverso lo studio di tematiche, quali la santità, la verginità, la vita matrimoniale, Rogers e Tinagli dimostrano che non si deve parlare di «donna del Rinascimento» ma «di donne del Rinascimento» sottolineando così la pluralità e la diversità delle voci femminili che

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XI sia da Urbano VI, evidenziando come ella, tuttavia, non parlasse per vaticini come S. Brigida o altre profetesse, ma «con discorsi piani e ragionevoli». La seconda arma, citata dall’A., è l’amicizia di cui Caterina si servì nella molteplicità dei rapporti da lei intessuti con le più svariate categorie di persone, anche altolocate e perfino di sesso maschile in un periodo pieno di pregiudizi sulla donna. Si intende così sfatare anche l’immagine di una Caterina ingenua, come qualcuno credeva essere, mentre il Papa le affidava incarichi delicati quali ugualmente le trattative di pace con Firenze. Ruolo importantissimo per la Santa è stata la preghiera, non fuga dal mondo, «ma arma concreta per cambiarlo», arrivando a raccogliere per questo intorno ad Urbano VI «un vero e proprio popolo di combattenti della preghiera». (GA)

195 - Women in Italy, 1350-1650: Ideals and Realities: A Sourcebook,

selected, translated and introduced by Mary Rogers and Paola Tinagli. Manchester; New York: Manchester University Press, 2005. XII, 372 p., ill., tav. ISBN 9780719072093.

L’opera curata da Rogers e Tinagli intende colmare le molte lacune esistenti circa la storia delle donne in un periodo storico caratterizzato, nell’ambito delle società italiane, da un ampio dibattito sulla natura, sui ruoli, sull’educazione e sul comportamento delle donne. Infatti muovendo dalla penisola italiana queste riflessioni e questioni filosofiche si sono diffuse successivamente in tutta Europa. Utilizzando una vasta gamma di fonti e di materiali, molti dei quali non erano mai stati tradotti prima, le studiose fanno emergere gli ideali e le condizioni storiche e sociali delle donne nella società e nelle corti rinascimentali in Italia. Attraverso lo studio di tematiche, quali la santità, la verginità, la vita matrimoniale, Rogers e Tinagli dimostrano che non si deve parlare di «donna del Rinascimento» ma «di donne del Rinascimento» sottolineando così la pluralità e la diversità delle voci femminili che

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raccontano, ognuna dal proprio punto di vista, la società e la storia del Rinascimento italiano. (AC)

196 - BLUMENFELD-KOSINSKI, RENATE. Poets, Saints, and Visionaries of the Great Schism, 1378–1417. The Pennsylvania State: University Press, 2006. X, 240 p., ill., tav. ISBN 9780271027494.

L’A. analizza il periodo storico del Grande Scisma in Occidente (1378-1417) prendendo in considerazione la politica del Papato e la risposta emotiva a questo evento di portata eccezionale offerta da grandi personalità del tempo. La forza di questo approccio è quello di portare alla luce gli autori di una serie di paesi (in particolare Francia e Italia), provenienti da ambienti sociali diversi (religiose, santi, profeti, ecclesiastici, ecc), che presentano e adottano posizioni divergenti circa le soluzioni da opporre a vicende storiche così complesse. L’A. si muove tra i testi più importanti e rappresentativi dell’epoca e considera anche quelle figure che, pur non avendo una risonanza internazionale, hanno condizionato la loro realtà locale. La sua analisi dimostra come lo Scisma abbia suscitato grandi preoccupazioni nella società medievale e in particolare in quegli individui che, avvertendo la reale possibilità di intervenire efficacemente nella politica continentale, hanno tentato di operare un cambiamento attraverso i testi scritti e discorsi orali. L’A. si sofferma su alcuni e alcune testimoni che, a suo parere, dimostrano una loro originalità, nel pensiero e nell’operato, circa l’interpretazione di questo momento storico. Tra i santi e i mistici si trovano Brigida di Svezia, Caterina da Siena e Costanza di Rabastans; tra i poeti Philippe de Mézières et Christine de Pizan. Per ogni singolo caso-studio l’A. analizza dettagliamente la strategia retorica e iconica elaborata come risposta alle vicende politiche di questo periodo. In particolare si sofferma sull’azione politica di Caterina da Siena volta a ricondurre il Papa a Roma pochi anni prima dell’inizio dello Scisma. (AC)

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raccontano, ognuna dal proprio punto di vista, la società e la storia del Rinascimento italiano. (AC)

196 - BLUMENFELD-KOSINSKI, RENATE. Poets, Saints, and Visionaries of the Great Schism, 1378–1417. The Pennsylvania State: University Press, 2006. X, 240 p., ill., tav. ISBN 9780271027494.

L’A. analizza il periodo storico del Grande Scisma in Occidente (1378-1417) prendendo in considerazione la politica del Papato e la risposta emotiva a questo evento di portata eccezionale offerta da grandi personalità del tempo. La forza di questo approccio è quello di portare alla luce gli autori di una serie di paesi (in particolare Francia e Italia), provenienti da ambienti sociali diversi (religiose, santi, profeti, ecclesiastici, ecc), che presentano e adottano posizioni divergenti circa le soluzioni da opporre a vicende storiche così complesse. L’A. si muove tra i testi più importanti e rappresentativi dell’epoca e considera anche quelle figure che, pur non avendo una risonanza internazionale, hanno condizionato la loro realtà locale. La sua analisi dimostra come lo Scisma abbia suscitato grandi preoccupazioni nella società medievale e in particolare in quegli individui che, avvertendo la reale possibilità di intervenire efficacemente nella politica continentale, hanno tentato di operare un cambiamento attraverso i testi scritti e discorsi orali. L’A. si sofferma su alcuni e alcune testimoni che, a suo parere, dimostrano una loro originalità, nel pensiero e nell’operato, circa l’interpretazione di questo momento storico. Tra i santi e i mistici si trovano Brigida di Svezia, Caterina da Siena e Costanza di Rabastans; tra i poeti Philippe de Mézières et Christine de Pizan. Per ogni singolo caso-studio l’A. analizza dettagliamente la strategia retorica e iconica elaborata come risposta alle vicende politiche di questo periodo. In particolare si sofferma sull’azione politica di Caterina da Siena volta a ricondurre il Papa a Roma pochi anni prima dell’inizio dello Scisma. (AC)

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197 - DALARUN, JACQUES. «Dieu changea de sexe, pour ainsi dire»: la religion faite femme, XIe-XVe siècle. Paris: Fayard, 2008. 442 p. (Divers Histoire). ISBN 978221363651.

L’A. intende tracciare una «storia degli interstizi» ossia si propone di indagare le modalità e le motivazioni che hanno spinto le donne, tra l’XI e il XV secolo, ad uscire dalle restrizioni imposte dalla società prendendo così parte alla Storia attraverso le loro storie individuali. L’A. definisce questo tipo di indagine storica come la storia e la narrazione della libertà, delle parole, delle azioni e del pensiero negati alle donne vissute in questi secoli. (AC)

198 - CARTOTTI ODDASSO, LUDOVICO. Caterina da Siena e i Romani. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 115-132. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

Dopo un breve excursus sulla vita di Caterina, in cui è messa in luce soprattutto l’amicizia con Gesù, l’A. si sofferma sui due anni da lei trascorsi a Roma e sulla triste condizione della città e dei suoi abitanti a partire dal 1305, mettendola a confronto con il benessere della città di Avignone, durante il periodo della cattività papale. L’A. ripercorre le principali fasi storiche del rapporto tra il papa ed i Romani successive al ritorno di Gregorio XI a Roma e all’arrivo di Caterina nella città santa e lo fa citando anche un testo della propria madre, la studiosa cateriniana Adriana Oddasso. Infine narra la morte della Santa e l’esplosiva devozione che immediatamente i Romani manifestarono verso la salma di colei che li aveva amati e che aveva tramandato ai posteri, oltre all’esempio, una imperitura dottrina ecclesiale. (GA)

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197 - DALARUN, JACQUES. «Dieu changea de sexe, pour ainsi dire»: la religion faite femme, XIe-XVe siècle. Paris: Fayard, 2008. 442 p. (Divers Histoire). ISBN 978221363651.

L’A. intende tracciare una «storia degli interstizi» ossia si propone di indagare le modalità e le motivazioni che hanno spinto le donne, tra l’XI e il XV secolo, ad uscire dalle restrizioni imposte dalla società prendendo così parte alla Storia attraverso le loro storie individuali. L’A. definisce questo tipo di indagine storica come la storia e la narrazione della libertà, delle parole, delle azioni e del pensiero negati alle donne vissute in questi secoli. (AC)

198 - CARTOTTI ODDASSO, LUDOVICO. Caterina da Siena e i Romani. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 115-132. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

Dopo un breve excursus sulla vita di Caterina, in cui è messa in luce soprattutto l’amicizia con Gesù, l’A. si sofferma sui due anni da lei trascorsi a Roma e sulla triste condizione della città e dei suoi abitanti a partire dal 1305, mettendola a confronto con il benessere della città di Avignone, durante il periodo della cattività papale. L’A. ripercorre le principali fasi storiche del rapporto tra il papa ed i Romani successive al ritorno di Gregorio XI a Roma e all’arrivo di Caterina nella città santa e lo fa citando anche un testo della propria madre, la studiosa cateriniana Adriana Oddasso. Infine narra la morte della Santa e l’esplosiva devozione che immediatamente i Romani manifestarono verso la salma di colei che li aveva amati e che aveva tramandato ai posteri, oltre all’esempio, una imperitura dottrina ecclesiale. (GA)

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199 - MAIER, CHRISTOPH T. The Roles of Women in the Crusade Movement: A Survey. In: The Crusades: Critical Concepts in Historical Studies. Vol. 4 Crusading cultures, edited by Andrew Jotischky. London; New York: Routledge, 2008, p. 371-410, ill. (Critical concepts in historical studies). ISBN 9780415454193.

Christoph Maier analizza il ruolo della donna nel periodo delle Crociate tra il XII e il XIII secolo. Pur considerando quelle donne che si sono unite alle spedizioni dirette in Terra Santa come pellegrine o combattenti l’A. si concentra sul ruolo che esse hanno avuto nella propaganda, nel reperimento di fondi e nell’organizzazione delle spedizioni e nella cura della famiglia e delle proprietà durante l’assenza degli uomini. Attraverso i casi studio di Margaret di Beverley e di Caterina da Siena, promotrice della crociata del 1370, l’A. intende interpretare questo periodo storico con un’ottica di genere. Il contributo era apparso già in rivista nel 2004: cfr. Maier, Christopher T. The Roles of Women in the Crusade Movement: A Survey. «Journal of Medieval History», (2004), vol. 30, n. 1, p. 61-82. (AC)

200 - GROS, COLETTE. Images de la femme dans l’historiographie florentine du

XIVe siècle. Aix-en-Provence: Publications de l’Université de Provence, 2009. 232 p. (Le temps de l’histoire). ISBN 9782853997256.

L’A. afferma che tra la fine del XII e l’inizio del XIV secolo le canonizzazioni riguardano, per la maggior parte, donne. Lo studio di questo fenomeno acquista una particolare importanza se si riflette sulla condizione femminile in questi secoli: la canonizzazione diventa uno strumento che consegna allo studioso le vite di donne altrimenti consegnate all’anonimato di una vita monastica o mendicante. Tra queste Gros annovera anche Santa Caterina da Siena. (AC)

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199 - MAIER, CHRISTOPH T. The Roles of Women in the Crusade Movement: A Survey. In: The Crusades: Critical Concepts in Historical Studies. Vol. 4 Crusading cultures, edited by Andrew Jotischky. London; New York: Routledge, 2008, p. 371-410, ill. (Critical concepts in historical studies). ISBN 9780415454193.

Christoph Maier analizza il ruolo della donna nel periodo delle Crociate tra il XII e il XIII secolo. Pur considerando quelle donne che si sono unite alle spedizioni dirette in Terra Santa come pellegrine o combattenti l’A. si concentra sul ruolo che esse hanno avuto nella propaganda, nel reperimento di fondi e nell’organizzazione delle spedizioni e nella cura della famiglia e delle proprietà durante l’assenza degli uomini. Attraverso i casi studio di Margaret di Beverley e di Caterina da Siena, promotrice della crociata del 1370, l’A. intende interpretare questo periodo storico con un’ottica di genere. Il contributo era apparso già in rivista nel 2004: cfr. Maier, Christopher T. The Roles of Women in the Crusade Movement: A Survey. «Journal of Medieval History», (2004), vol. 30, n. 1, p. 61-82. (AC)

200 - GROS, COLETTE. Images de la femme dans l’historiographie florentine du

XIVe siècle. Aix-en-Provence: Publications de l’Université de Provence, 2009. 232 p. (Le temps de l’histoire). ISBN 9782853997256.

L’A. afferma che tra la fine del XII e l’inizio del XIV secolo le canonizzazioni riguardano, per la maggior parte, donne. Lo studio di questo fenomeno acquista una particolare importanza se si riflette sulla condizione femminile in questi secoli: la canonizzazione diventa uno strumento che consegna allo studioso le vite di donne altrimenti consegnate all’anonimato di una vita monastica o mendicante. Tra queste Gros annovera anche Santa Caterina da Siena. (AC)

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2) LA FAMIGLIA E I DISCEPOLI 201 - PICCINI, FRANCA. La Compatrona d’Europa festeggia con i suoi fratelli.

«Il cittadino oggi», (29 aprile 2005). ISSN non presente.

L’A. mette in luce il legame tra Caterina da Siena e la Casa di Misericordia in Siena, rievocando quello esistente tra lei e il Rettore dello Spedale, Messer Matteo di Cenni Fazi suo discepolo, da lei miracolosamente guarito dalla peste e al quale fu data la reliquia dell’indice della mano destra della Santa, da lui donata successivamente alla chiesa di S. Domenico. «Da Andrea Gallerani, fondatore della Misericordia di Siena, passando per Matteo di Cenni, fino ad arrivare ai giorni nostri […] un filo rosso unisce tutti questi uomini e con loro tutti i volontari», cioè la carità. (GA)

3) RELAZIONI CON RELIGIOSI 202 - COAKLEY, JOHN W. Women, Men and Spiritual Power: Female Saints

and Their Male Collaborators. New York: Columbia University Press, 2006. X, 354 p. ISBN 9780231134002.

L’A. analizza le agiografie di sante, vissute tra il 1150 e 1400 in Germania, Italia e Paesi Bassi. In questi testi scritti, trascritti, modificati e/o tradotti da chierici, si possono leggere, in filigrana, le tracce dei rapporti tra le Sante e gli autori delle loro agiografie. L’A. rivolge la sua indagine a nove esempi di «collaborazione»: quello tra Ekbert e di Elisabetta di Schönau, tra Guibert di Gembloux e di Ildegarda di Bingen, tra Giacomo de Vitry e Marie d’Oignies, tra Pietro di Dacia e Cristina di Stommeln, tra Angela da Foligno e Frate A., tra Margherita da Cortona e Giunta Bevegnati, tra Enrico di Nördlingen e Ebner Margherita, tra Caterina da Siena e Raimondo da Capua, e tra Marienwerder Giovanni e Dorotea di Montau. L’attenzione dell’A. è rivolta principalmente ai chierici: l’A. esamina, infatti, le diverse modalità di coinvolgimento dei rappresentanti del

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2) LA FAMIGLIA E I DISCEPOLI 201 - PICCINI, FRANCA. La Compatrona d’Europa festeggia con i suoi fratelli.

«Il cittadino oggi», (29 aprile 2005). ISSN non presente.

L’A. mette in luce il legame tra Caterina da Siena e la Casa di Misericordia in Siena, rievocando quello esistente tra lei e il Rettore dello Spedale, Messer Matteo di Cenni Fazi suo discepolo, da lei miracolosamente guarito dalla peste e al quale fu data la reliquia dell’indice della mano destra della Santa, da lui donata successivamente alla chiesa di S. Domenico. «Da Andrea Gallerani, fondatore della Misericordia di Siena, passando per Matteo di Cenni, fino ad arrivare ai giorni nostri […] un filo rosso unisce tutti questi uomini e con loro tutti i volontari», cioè la carità. (GA)

3) RELAZIONI CON RELIGIOSI 202 - COAKLEY, JOHN W. Women, Men and Spiritual Power: Female Saints

and Their Male Collaborators. New York: Columbia University Press, 2006. X, 354 p. ISBN 9780231134002.

L’A. analizza le agiografie di sante, vissute tra il 1150 e 1400 in Germania, Italia e Paesi Bassi. In questi testi scritti, trascritti, modificati e/o tradotti da chierici, si possono leggere, in filigrana, le tracce dei rapporti tra le Sante e gli autori delle loro agiografie. L’A. rivolge la sua indagine a nove esempi di «collaborazione»: quello tra Ekbert e di Elisabetta di Schönau, tra Guibert di Gembloux e di Ildegarda di Bingen, tra Giacomo de Vitry e Marie d’Oignies, tra Pietro di Dacia e Cristina di Stommeln, tra Angela da Foligno e Frate A., tra Margherita da Cortona e Giunta Bevegnati, tra Enrico di Nördlingen e Ebner Margherita, tra Caterina da Siena e Raimondo da Capua, e tra Marienwerder Giovanni e Dorotea di Montau. L’attenzione dell’A. è rivolta principalmente ai chierici: l’A. esamina, infatti, le diverse modalità di coinvolgimento dei rappresentanti del

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potere istituzionale con le Sante. Attraverso i nove casi studio, si analizzano i casi degli «agiografi-collaborativi», cioè, di quegli uomini che si sono «autoinclusi» nei racconti di vita delle Sante mettendo in luce proprio il punto di vista maschile e il significato che le Sante avevano per loro. Egli segue questi rapporti che, dal XII fino al XV secolo, subiscono alterne modificazioni: la collaborazione tra le Sante e i loro collaboratori viene definita «modello duale di sfere di autorità» ed è caratterizzata da una cautela iniziale per poi evolvere, attraverso inversioni di ruoli, ma sempre improntata alla prudenza, verso una discreta autorità femminile. Gli autori si presentano alternativamente come confessori, consiglieri, co-docenti, subordinati spirituali ma anche fedeli sottoposti: in alcune circostanze le sfere di autorità degli uomini e delle donne si presentano parallele, mentre, in altre, subordinate. Si osserva che le «donne occupano un posto importante nel pensiero dei chierici circa la loro autorità», ossia le Sante avrebbero rivestito un ruolo importante nella costruzione e nella formazione dell’immaginario e dell’identità clericale. L’A., dunque, non offre un’analisi della Santa come donna realmente vissuta, ma del «modo in cui l’autore decide di presentare lei e il suo rapporto con lei». Nelle agiografie, dunque, la persona la cui esperienza religiosa trova di gran lunga l’espressione più esplicita «è l’autore di sesso maschile». Egli sottolinea che non è possibile conoscere, attraverso la lettura delle agiografie, le «esperienze reali» delle Sante, perché i testi rimandano soltanto all’’immagine della donna così come è presentata dai loro agiografi. Tuttavia l’A. non nega il contributo che le agiografie possono offrire alla conoscenza della vita medievale poiché questi «atti di agiografici» hanno narrato le vite di donne così carismatiche da diventare oggetto di adorazione. Seguendo questa impostazione il testo offre un suo contributo allo studio di genere e alla comprensione della concezione di santità in epoca medievale. (AC)

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potere istituzionale con le Sante. Attraverso i nove casi studio, si analizzano i casi degli «agiografi-collaborativi», cioè, di quegli uomini che si sono «autoinclusi» nei racconti di vita delle Sante mettendo in luce proprio il punto di vista maschile e il significato che le Sante avevano per loro. Egli segue questi rapporti che, dal XII fino al XV secolo, subiscono alterne modificazioni: la collaborazione tra le Sante e i loro collaboratori viene definita «modello duale di sfere di autorità» ed è caratterizzata da una cautela iniziale per poi evolvere, attraverso inversioni di ruoli, ma sempre improntata alla prudenza, verso una discreta autorità femminile. Gli autori si presentano alternativamente come confessori, consiglieri, co-docenti, subordinati spirituali ma anche fedeli sottoposti: in alcune circostanze le sfere di autorità degli uomini e delle donne si presentano parallele, mentre, in altre, subordinate. Si osserva che le «donne occupano un posto importante nel pensiero dei chierici circa la loro autorità», ossia le Sante avrebbero rivestito un ruolo importante nella costruzione e nella formazione dell’immaginario e dell’identità clericale. L’A., dunque, non offre un’analisi della Santa come donna realmente vissuta, ma del «modo in cui l’autore decide di presentare lei e il suo rapporto con lei». Nelle agiografie, dunque, la persona la cui esperienza religiosa trova di gran lunga l’espressione più esplicita «è l’autore di sesso maschile». Egli sottolinea che non è possibile conoscere, attraverso la lettura delle agiografie, le «esperienze reali» delle Sante, perché i testi rimandano soltanto all’’immagine della donna così come è presentata dai loro agiografi. Tuttavia l’A. non nega il contributo che le agiografie possono offrire alla conoscenza della vita medievale poiché questi «atti di agiografici» hanno narrato le vite di donne così carismatiche da diventare oggetto di adorazione. Seguendo questa impostazione il testo offre un suo contributo allo studio di genere e alla comprensione della concezione di santità in epoca medievale. (AC)

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203 - KELEN, JACQUELINE. Les amitiés célestes. Paris: A. Michel, 2009. 302 p. ISBN 9782226191373.

L’opera analizza la collaborazione tra Sante e i loro confessori. L’A. ripercorre le tappe del sodalizio e della collaborazione tra Caterina da Siena e Raimondo da Capua mettendo l’accento sul mutuo incitamento alla perseveranza e all’umiltà penitenziale nel costruire una cella nella propria anima nella quale rinchiudersi costantemente in ascolto della parola di Dio. (AC)

4) APOSTOLATO 204 - MIGNECO, LUIGINA. Le frontiere della missione. In: La spiritualità

apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 213-237. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081.

Dopo un breve excursus sull’ambiente sociale, religioso e culturale dei due Santi, essenziale secondo l’A. per comprendere la loro opera missionaria, si sottolinea l’importanza della loro azione per portare la salvezza a tutti, soprattutto agli estranei e ai lontani. Entrambi si sono sentiti chiamati personalmente quale manifestazione della realtà del loro amore a Cristo: Paolo dopo l’incontro con il Risorto, Caterina dopo le nozze mistiche. Di questa sollecitudine per la salvezza delle anime sono impregnati anche i loro scritti. L’A. si sofferma nell’analisi del metodo apostolico di Caterina simile a quello di Paolo, definito dall’A. «metodo di autorità», tipico di chi si sente inviato da Dio; esemplifica il suo discorso riportando alcuni brani dalle lettere 276, 15, 11, 185 di Caterina. Tale metodo si esprime anche attraverso il linguaggio di entrambi, accomunato dall’uso di alcuni vocaboli quali: «voglio, prego, fratelli, figli», ma anche tramite il profondo senso di paternità in Paolo e di maternità in Caterina. Infine l’A. illustra come per Caterina la crociata avesse un senso missionario, perché considerata un mezzo per attuare la redenzione universale, attraverso il rinnovamento che essa

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203 - KELEN, JACQUELINE. Les amitiés célestes. Paris: A. Michel, 2009. 302 p. ISBN 9782226191373.

L’opera analizza la collaborazione tra Sante e i loro confessori. L’A. ripercorre le tappe del sodalizio e della collaborazione tra Caterina da Siena e Raimondo da Capua mettendo l’accento sul mutuo incitamento alla perseveranza e all’umiltà penitenziale nel costruire una cella nella propria anima nella quale rinchiudersi costantemente in ascolto della parola di Dio. (AC)

4) APOSTOLATO 204 - MIGNECO, LUIGINA. Le frontiere della missione. In: La spiritualità

apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 213-237. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081.

Dopo un breve excursus sull’ambiente sociale, religioso e culturale dei due Santi, essenziale secondo l’A. per comprendere la loro opera missionaria, si sottolinea l’importanza della loro azione per portare la salvezza a tutti, soprattutto agli estranei e ai lontani. Entrambi si sono sentiti chiamati personalmente quale manifestazione della realtà del loro amore a Cristo: Paolo dopo l’incontro con il Risorto, Caterina dopo le nozze mistiche. Di questa sollecitudine per la salvezza delle anime sono impregnati anche i loro scritti. L’A. si sofferma nell’analisi del metodo apostolico di Caterina simile a quello di Paolo, definito dall’A. «metodo di autorità», tipico di chi si sente inviato da Dio; esemplifica il suo discorso riportando alcuni brani dalle lettere 276, 15, 11, 185 di Caterina. Tale metodo si esprime anche attraverso il linguaggio di entrambi, accomunato dall’uso di alcuni vocaboli quali: «voglio, prego, fratelli, figli», ma anche tramite il profondo senso di paternità in Paolo e di maternità in Caterina. Infine l’A. illustra come per Caterina la crociata avesse un senso missionario, perché considerata un mezzo per attuare la redenzione universale, attraverso il rinnovamento che essa

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avrebbe portato alla Chiesa con l’apporto dei convertiti e per la salvezza che sarebbe stata offerta ai mussulmani. (GA)

205 - MOROCUTTI, PAOLO. Una donna chiamata a parlare: il ruolo della

comunicazione nella missione di santa Caterina da Siena: estratto di tesi dottorale. Roma: Pontificia Facoltà Teologica Teresianum, Pontificio Istituto di Spiritualità, 2009. 85 p. ISBN non presente.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 5) AZIONE POLITICA ED ECCLESIALE 206 - DOUGLAS, LANGTON. Santa Caterina da Siena. 2. ed. Siena: Betti

Editrice, 2000. 19 p., ill. (I Quaderni di Siena). ISBN 8886417497.

Il testo è tratto dal libro Storia politica e sociale della Repubblica di Siena, stampato per la prima volta a Siena nel 1926 e ristampato dalla casa editrice Betti nel 2000. Nel breve estratto, dopo aver definito la Siena di Caterina come «la più turbolenta delle città italiane», l’A. ricorda anche i giudizi espressi da un gran numero di santi e beati che la consideravano il «Vestibolo del paradiso». La biografia ripercorre brevemente l’infanzia e la giovinezza di Caterina soffermandosi sulla sua opera di pacificatrice nella propria città e al di fuori di essa, attraverso le lettere indirizzate a principi e governanti, il suo viaggio ad Avignone. Rammenta il suo operato in Roma a favore di Urbano VI, il culto delle sue reliquie e la sua casa, abbellita dall’arte di Baldassarre Peruzzi, mèta di pellegrini. (GA)

207 - La Roma di santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco.

Roma: Studium, 2001. 422 p., ill. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

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avrebbe portato alla Chiesa con l’apporto dei convertiti e per la salvezza che sarebbe stata offerta ai mussulmani. (GA)

205 - MOROCUTTI, PAOLO. Una donna chiamata a parlare: il ruolo della

comunicazione nella missione di santa Caterina da Siena: estratto di tesi dottorale. Roma: Pontificia Facoltà Teologica Teresianum, Pontificio Istituto di Spiritualità, 2009. 85 p. ISBN non presente.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 5) AZIONE POLITICA ED ECCLESIALE 206 - DOUGLAS, LANGTON. Santa Caterina da Siena. 2. ed. Siena: Betti

Editrice, 2000. 19 p., ill. (I Quaderni di Siena). ISBN 8886417497.

Il testo è tratto dal libro Storia politica e sociale della Repubblica di Siena, stampato per la prima volta a Siena nel 1926 e ristampato dalla casa editrice Betti nel 2000. Nel breve estratto, dopo aver definito la Siena di Caterina come «la più turbolenta delle città italiane», l’A. ricorda anche i giudizi espressi da un gran numero di santi e beati che la consideravano il «Vestibolo del paradiso». La biografia ripercorre brevemente l’infanzia e la giovinezza di Caterina soffermandosi sulla sua opera di pacificatrice nella propria città e al di fuori di essa, attraverso le lettere indirizzate a principi e governanti, il suo viaggio ad Avignone. Rammenta il suo operato in Roma a favore di Urbano VI, il culto delle sue reliquie e la sua casa, abbellita dall’arte di Baldassarre Peruzzi, mèta di pellegrini. (GA)

207 - La Roma di santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco.

Roma: Studium, 2001. 422 p., ill. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

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Il Convegno, svoltosi nell’ambito del Giubileo dei Docenti Universitari per iniziativa della Facoltà di Lettere e Filosofia della Libera Università Maria SS. Assunta, come scrivono anche Maria Grazia Bianco e Giuliana Cavallini nella Presentazione, si è proposto d’indagare e approfondire la realtà di Roma al tempo in cui vi giunge Caterina in ossequio al desiderio di Urbano VI. La situazione della città a livello storico-politico è oggetto delle relazioni di L. Gatto, P. Nardi, E. Pasztor; circa il clima spirituale che vi regnava allora riferiscono A. Bartolomei Romagnoli, L. Grygiel, C. van der Plancke; delle risonanze delle antiche memorie cristiane nell’animo di Caterina trattano G. Cavallini e M. Bartoli; il costante impegno della Santa per l’unità e la pace è stato illustrato da A. Volpato, G. Barthouil, G. Stift; della singolare capacità di comunicazione della Santa ha parlato D. Iannotta. Seguono le indagini su alcuni riflessi postumi della figura di Caterina nella cultura (F. Russo), nell’iconografia (A. Mongini e D. Giunta), nel cinema (C. Siniscalchi), e su alcune fonti del sentire cateriniano (F. Luisi, M. G. Bianco e G. Dalla Torre). Infine si relaziona della visita a due luoghi legati al soggiorno di Caterina a Roma: la Cappella del Transito, illustrata da L. Garella e P. Polonio Balbi, curatori dei recenti restauri, e il sepolcro in S. Maria sopra Minerva dei cui restauri alla quattrocentesca statua giacente della Santa hanno riferito G. Monti e S. Nerger. (GA)

208 - NARDI, PAOLO. Siena e la Curia pontificia nel 1378. In: La Roma di

Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 49-66. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Con abbondanza di indicazioni bibliografiche e di note esplicative e di commento l’A. riporta ciò che gli storici e le fonti cronachistiche ed archivistiche riferiscono sulla presenza di Caterina a Roma e sugli eventi immediatamente precedenti. L’A. offre al lettore un quadro della politica di Siena, parla delle vicissitudini relative al territorio della Repubblica senese

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Il Convegno, svoltosi nell’ambito del Giubileo dei Docenti Universitari per iniziativa della Facoltà di Lettere e Filosofia della Libera Università Maria SS. Assunta, come scrivono anche Maria Grazia Bianco e Giuliana Cavallini nella Presentazione, si è proposto d’indagare e approfondire la realtà di Roma al tempo in cui vi giunge Caterina in ossequio al desiderio di Urbano VI. La situazione della città a livello storico-politico è oggetto delle relazioni di L. Gatto, P. Nardi, E. Pasztor; circa il clima spirituale che vi regnava allora riferiscono A. Bartolomei Romagnoli, L. Grygiel, C. van der Plancke; delle risonanze delle antiche memorie cristiane nell’animo di Caterina trattano G. Cavallini e M. Bartoli; il costante impegno della Santa per l’unità e la pace è stato illustrato da A. Volpato, G. Barthouil, G. Stift; della singolare capacità di comunicazione della Santa ha parlato D. Iannotta. Seguono le indagini su alcuni riflessi postumi della figura di Caterina nella cultura (F. Russo), nell’iconografia (A. Mongini e D. Giunta), nel cinema (C. Siniscalchi), e su alcune fonti del sentire cateriniano (F. Luisi, M. G. Bianco e G. Dalla Torre). Infine si relaziona della visita a due luoghi legati al soggiorno di Caterina a Roma: la Cappella del Transito, illustrata da L. Garella e P. Polonio Balbi, curatori dei recenti restauri, e il sepolcro in S. Maria sopra Minerva dei cui restauri alla quattrocentesca statua giacente della Santa hanno riferito G. Monti e S. Nerger. (GA)

208 - NARDI, PAOLO. Siena e la Curia pontificia nel 1378. In: La Roma di

Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 49-66. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Con abbondanza di indicazioni bibliografiche e di note esplicative e di commento l’A. riporta ciò che gli storici e le fonti cronachistiche ed archivistiche riferiscono sulla presenza di Caterina a Roma e sugli eventi immediatamente precedenti. L’A. offre al lettore un quadro della politica di Siena, parla delle vicissitudini relative al territorio della Repubblica senese

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occupato dalle truppe pontificie e di quello rivendicato dai Fiorentini e dai Pisani. L’A. descrive minutamente le trattative avvenute tra i Senesi e Urbano VI, soprattutto relative alla richiesta da parte dei Senesi della restituzione del porto e della fortezza di Talamone e da parte del Papa di un pagamento di dodicimila fiorini e di un contingente militare senese a Roma. Protagoniste di queste trattative erano anche persone della cerchia di Caterina: da alcuni dati e da alcuni accenni delle sue lettere si è indotti a supporre che ella non fosse a conoscenza di tutti gli accadimenti, ma che fosse anche intervenuta a favore dei suoi concittadini, verso i quali Urbano VI appariva particolarmente benevolo e ben disposto. (GA)

209 - Lecturae catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la pace / lecturae di

Marco Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2002. 80 p., ill. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 1). ISBN 8882721019.

Nel 1° Quaderno dell’Istituto Senese di Studi Cateriniani sono raccolti e pubblicati i testi delle Lecturae Catharinae del 2001. Nella Premessa Giovanni Minnucci presenta il testo come il primo frutto editoriale di una collana che intende dare il suo contributo per la conoscenza della Santa senese compatrona d’Europa. Il volume è dedicato al concetto di pace avesse Caterina da Siena e al modo in cui si sia adoperata per la pace nell’ambito ecclesiale e politico e alle sue rappresentazioni iconografiche. Si veda lo spoglio dei contributi offerti da Marco Bartoli, Antonio Volpato, Maria Grazia Bianco, Diega Giunta presente in questa Bibl. An. (GA)

210 - Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae

di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003. 48 p. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515.

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occupato dalle truppe pontificie e di quello rivendicato dai Fiorentini e dai Pisani. L’A. descrive minutamente le trattative avvenute tra i Senesi e Urbano VI, soprattutto relative alla richiesta da parte dei Senesi della restituzione del porto e della fortezza di Talamone e da parte del Papa di un pagamento di dodicimila fiorini e di un contingente militare senese a Roma. Protagoniste di queste trattative erano anche persone della cerchia di Caterina: da alcuni dati e da alcuni accenni delle sue lettere si è indotti a supporre che ella non fosse a conoscenza di tutti gli accadimenti, ma che fosse anche intervenuta a favore dei suoi concittadini, verso i quali Urbano VI appariva particolarmente benevolo e ben disposto. (GA)

209 - Lecturae catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la pace / lecturae di

Marco Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2002. 80 p., ill. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 1). ISBN 8882721019.

Nel 1° Quaderno dell’Istituto Senese di Studi Cateriniani sono raccolti e pubblicati i testi delle Lecturae Catharinae del 2001. Nella Premessa Giovanni Minnucci presenta il testo come il primo frutto editoriale di una collana che intende dare il suo contributo per la conoscenza della Santa senese compatrona d’Europa. Il volume è dedicato al concetto di pace avesse Caterina da Siena e al modo in cui si sia adoperata per la pace nell’ambito ecclesiale e politico e alle sue rappresentazioni iconografiche. Si veda lo spoglio dei contributi offerti da Marco Bartoli, Antonio Volpato, Maria Grazia Bianco, Diega Giunta presente in questa Bibl. An. (GA)

210 - Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae

di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003. 48 p. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515.

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Nella Premessa il curatore afferma che il volume, risultato delle Lecturae tenute nel 2002 nella Sala Capitolare attigua al chiostro del Convento e Basilica di S. Domenico in Siena, risponde all’esigenza di approfondire alcuni aspetti che legano la mantellata senese al Vecchio Continente. La triplice indagine condotta sotto il profilo apostolico-spirituale dal P. Christian Steiner O.P., dal punto di vista storico da Diego Guaglioni, ed economico-aziendale da Giuseppe Catturi offre una riflessione adatta non solo a specialisti ma anche a persone che si accostano per la prima volta alla Santa. (GA)

211 - QUAGLIONI, DIEGO. Santa Caterina da Siena e lo Scisma d’Oriente.

In: Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 19-30. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515.

L’A. sottolinea il forte spirito profetico degli scritti di Caterina: infatti profetizza sulla vicenda storica dello scisma e della crisi della Chiesa. Suscita stupore il modo in cui si immedesima della missione del Vicario di Cristo. L’A. definisce la Santa domenicana «tomista d’intelletto» che offre al suo tempo «un modo peculiare d’intendere e di praticare, da donna «virile», la predicazione dotta» fino ad interpretare le cose secondo il punto di vista del Papa per comprendere il ruolo da lui svolto. La sua dottrina rispecchia quella del proprio tempo, «vissuta in una fitta trama di rapporti intellettuali e spirituali, di relazioni personali e libresche, di suggestioni dotte». L’A. contesta le definizioni di Caterina quale donna «popolana ed indotta», giacché ella si mostra perfino capace di «addentrarsi in un orizzonte ecclesiologico d’impronta giuridica», come aveva già affermato anche Antonio Volpato, e ne dà dimostrazione tramite l’analisi di citazioni dalle lettere, «che talvolta assumono lo stile e la struttura di un consilium». L’A. critica anche l’interpretazione data da alcuni autori, quali Fawtier, Dupré

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Nella Premessa il curatore afferma che il volume, risultato delle Lecturae tenute nel 2002 nella Sala Capitolare attigua al chiostro del Convento e Basilica di S. Domenico in Siena, risponde all’esigenza di approfondire alcuni aspetti che legano la mantellata senese al Vecchio Continente. La triplice indagine condotta sotto il profilo apostolico-spirituale dal P. Christian Steiner O.P., dal punto di vista storico da Diego Guaglioni, ed economico-aziendale da Giuseppe Catturi offre una riflessione adatta non solo a specialisti ma anche a persone che si accostano per la prima volta alla Santa. (GA)

211 - QUAGLIONI, DIEGO. Santa Caterina da Siena e lo Scisma d’Oriente.

In: Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 19-30. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515.

L’A. sottolinea il forte spirito profetico degli scritti di Caterina: infatti profetizza sulla vicenda storica dello scisma e della crisi della Chiesa. Suscita stupore il modo in cui si immedesima della missione del Vicario di Cristo. L’A. definisce la Santa domenicana «tomista d’intelletto» che offre al suo tempo «un modo peculiare d’intendere e di praticare, da donna «virile», la predicazione dotta» fino ad interpretare le cose secondo il punto di vista del Papa per comprendere il ruolo da lui svolto. La sua dottrina rispecchia quella del proprio tempo, «vissuta in una fitta trama di rapporti intellettuali e spirituali, di relazioni personali e libresche, di suggestioni dotte». L’A. contesta le definizioni di Caterina quale donna «popolana ed indotta», giacché ella si mostra perfino capace di «addentrarsi in un orizzonte ecclesiologico d’impronta giuridica», come aveva già affermato anche Antonio Volpato, e ne dà dimostrazione tramite l’analisi di citazioni dalle lettere, «che talvolta assumono lo stile e la struttura di un consilium». L’A. critica anche l’interpretazione data da alcuni autori, quali Fawtier, Dupré

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Theseider e Getto, circa la visione politica «elementare» e «sentimentale» di Caterina, poiché è convinto che la sua concezione si ispiri agli insegnamenti di teologi e giuristi della scuola perugina e bartolista della quale era stato discepolo anche il futuro papa Gregorio XI. L’A. vede nelle quattordici lettere da Caterina indirizzate a Gregorio XI, delle quali cita vari passi, «l’esempio massimo di una parenetica della regalità papale […] giocata sul doppio binario delle esortazioni positive e negative». A sostegno delle sue affermazioni l’A. propone una lettura parallela di quelle lettere con i dati biografici della Quarta vita Gregorii XI e conclude affermando che l’attualità perenne di Caterina risiede in questo richiamo del Corpus iuris canonici alla sua radice spirituale. (GA)

212 - LUONGO, F. THOMAS. The Saintly Politics of Catherine of Siena.

Ithaca: Cornell University Press, 2006. XV, 233 p., tav. ISBN 9780801443954.

Caterina da Siena è presentata come una mistica al di sopra della politica pura. Secondo l’A. questa immagine è stata determinata dalla biografia della Santa redatta dal suo confessore, Raimondo da Capua che avrebbe tratteggiato un’immagine di Caterina conforme alla letteratura agiografica del suo tempo. L’A. intende, invece, fornire una biografia incentrata sulla dimensione politica della partecipazione della Santa alla vita del suo tempo. L’opera si basa, dunque, sulle lettere di Caterina, quelle a lei attribuite incontrovertibilmente, quelle della sua cerchia di discepoli, su altri materiali agiografici, compreso il lavoro di Tommaso Caffarini, e sulle fonti di archivio. In particolare le risorse archivistiche sono uno strumento particolarmente utile per l’analisi del contesto familiare di Caterina. La sua famiglia, di solito, è presentata come quella di poveri tintori. I materiali archivistici, invece, restituiscono l’immagine di una famiglia prospera di piccoli imprenditori, legata socialmente e politicamente ai membri dei Dodici, una fazione di cittadini benestanti esclusa dal governo dalla fazione dei Riformatori. Diversi parenti di Caterina erano, inoltre, legati

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Theseider e Getto, circa la visione politica «elementare» e «sentimentale» di Caterina, poiché è convinto che la sua concezione si ispiri agli insegnamenti di teologi e giuristi della scuola perugina e bartolista della quale era stato discepolo anche il futuro papa Gregorio XI. L’A. vede nelle quattordici lettere da Caterina indirizzate a Gregorio XI, delle quali cita vari passi, «l’esempio massimo di una parenetica della regalità papale […] giocata sul doppio binario delle esortazioni positive e negative». A sostegno delle sue affermazioni l’A. propone una lettura parallela di quelle lettere con i dati biografici della Quarta vita Gregorii XI e conclude affermando che l’attualità perenne di Caterina risiede in questo richiamo del Corpus iuris canonici alla sua radice spirituale. (GA)

212 - LUONGO, F. THOMAS. The Saintly Politics of Catherine of Siena.

Ithaca: Cornell University Press, 2006. XV, 233 p., tav. ISBN 9780801443954.

Caterina da Siena è presentata come una mistica al di sopra della politica pura. Secondo l’A. questa immagine è stata determinata dalla biografia della Santa redatta dal suo confessore, Raimondo da Capua che avrebbe tratteggiato un’immagine di Caterina conforme alla letteratura agiografica del suo tempo. L’A. intende, invece, fornire una biografia incentrata sulla dimensione politica della partecipazione della Santa alla vita del suo tempo. L’opera si basa, dunque, sulle lettere di Caterina, quelle a lei attribuite incontrovertibilmente, quelle della sua cerchia di discepoli, su altri materiali agiografici, compreso il lavoro di Tommaso Caffarini, e sulle fonti di archivio. In particolare le risorse archivistiche sono uno strumento particolarmente utile per l’analisi del contesto familiare di Caterina. La sua famiglia, di solito, è presentata come quella di poveri tintori. I materiali archivistici, invece, restituiscono l’immagine di una famiglia prospera di piccoli imprenditori, legata socialmente e politicamente ai membri dei Dodici, una fazione di cittadini benestanti esclusa dal governo dalla fazione dei Riformatori. Diversi parenti di Caterina erano, inoltre, legati

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ai Dodici o a gruppi nobiliari in opposizione ai Riformatori. Sono questi legami che, per l’A., determinano l’atteggiamento di sospetto nutrito dal governo nei confronti delle proteste che Caterina affida alle epistole e che sono determinate da motivi puramente spirituali. Per l’A. le lettere, dunque, esprimono quei discorsi che Caterina non avrebbe potuto rivolgere di persona a coloro che detenevano il potere, così come non avrebbe potuto appellare in pubblico il papa come «papà». Questi scritti privati sono lo strumento diplomatico e politico che la Santa utilizzò per poter adempiere la missione. Ella considerò l’Italia come terra designata per la salvezza e per la pace in seno al Papato, e attraverso di essa si sarebbe compiuto il cammino dell’umanità verso Cristo. Nonostante i pericoli che affrontò nel corso della sua vita Caterina continuò a lavorare per portare a termine il suo disegno di pace, concepito come ricomposizione dei dissidi esistenti in Italia sotto il governo del Papa e come preparazione di una crociata. L’A. tratteggia così la figura di Caterina come un attore politico del suo tempo astenendosi dal ridurre le motivazioni della santa alla politica pura. La santità di Caterina e le sue idee politiche sono aspetti inscindibili dell’identità di una donna vissuta in un’Europa in cui il termine «Chiesa» riassumeva in sé sia l’interlocutore per la salvezza sia il Papato avignonese. (AC)

213 - VIGLIONE, MASSIMO. "… Rizzate el gonfalone della santissima croce":

l’idea di Crociata in santa Caterina da Siena. Pisa: ETS, 2007. 139 p. (Istituto di storia dell’Europa mediterranea, Cagliari-Genova-Torino; 12). ISBN 9788880800774.

Nella Presentazione l’A. giustifica, sottolineandolo, la scottante attualità dell’argomento e la necessità che il pensiero di Caterina non venga esaminato con le categorie odierne, giacché ella è figlia del suo tempo. Nella Introduzione presenta una breve panoramica storica dimostrativa di come l’ideale della crociata si sia mantenuto desto per secoli fino al tempo di Caterina. L’analisi dell’azione di Caterina per la crociata è preceduta da

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ai Dodici o a gruppi nobiliari in opposizione ai Riformatori. Sono questi legami che, per l’A., determinano l’atteggiamento di sospetto nutrito dal governo nei confronti delle proteste che Caterina affida alle epistole e che sono determinate da motivi puramente spirituali. Per l’A. le lettere, dunque, esprimono quei discorsi che Caterina non avrebbe potuto rivolgere di persona a coloro che detenevano il potere, così come non avrebbe potuto appellare in pubblico il papa come «papà». Questi scritti privati sono lo strumento diplomatico e politico che la Santa utilizzò per poter adempiere la missione. Ella considerò l’Italia come terra designata per la salvezza e per la pace in seno al Papato, e attraverso di essa si sarebbe compiuto il cammino dell’umanità verso Cristo. Nonostante i pericoli che affrontò nel corso della sua vita Caterina continuò a lavorare per portare a termine il suo disegno di pace, concepito come ricomposizione dei dissidi esistenti in Italia sotto il governo del Papa e come preparazione di una crociata. L’A. tratteggia così la figura di Caterina come un attore politico del suo tempo astenendosi dal ridurre le motivazioni della santa alla politica pura. La santità di Caterina e le sue idee politiche sono aspetti inscindibili dell’identità di una donna vissuta in un’Europa in cui il termine «Chiesa» riassumeva in sé sia l’interlocutore per la salvezza sia il Papato avignonese. (AC)

213 - VIGLIONE, MASSIMO. "… Rizzate el gonfalone della santissima croce":

l’idea di Crociata in santa Caterina da Siena. Pisa: ETS, 2007. 139 p. (Istituto di storia dell’Europa mediterranea, Cagliari-Genova-Torino; 12). ISBN 9788880800774.

Nella Presentazione l’A. giustifica, sottolineandolo, la scottante attualità dell’argomento e la necessità che il pensiero di Caterina non venga esaminato con le categorie odierne, giacché ella è figlia del suo tempo. Nella Introduzione presenta una breve panoramica storica dimostrativa di come l’ideale della crociata si sia mantenuto desto per secoli fino al tempo di Caterina. L’analisi dell’azione di Caterina per la crociata è preceduta da

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una breve sintesi della sua vita e delle fonti che l’hanno trasmessa, di cui l’A. riporta cenni bibliografici. Documenta nelle lettere della Santa le giustificazioni teologiche, spirituali e politiche della crociata da lei addotte. Riporta i testi cateriniani più significativi in rapporto a quella che egli definisce «l’ideologia della crociata». Indica i beni che, secondo Caterina, ne sarebbero scaturiti: il martirio dei cristiani, la pace interna fra gli stati e la sottomissione degli stati ribelli al Pontefice, la riforma della Chiesa. Illustrata l’importanza dei contatti che Caterina ebbe ad Avignone con il duca d’Angiò, da lei ipotizzato come futuro comandante capo della crociata. Evidenzia come «novità assoluta» di Caterina l’esigenza anche di una crociata interna alla Chiesa contro la corruzione ecclesiastica. L’A., attraverso varie citazioni, mette a confronto il pensiero di Caterina con quello di altri personaggi del tempo. In Appendice l’A. riporta il testo integrale delle lettere 28, 143, 145, 218, 235, 351 considerate maggiormente significative circa l’argomento trattato. (GA)

214 - ODDASSO, ADRIANA. “Babbo mio dolce”: Caterina da Siena: il perenne messaggio di amore e di fedeltà al Papa nella consegna della Santa compatrona d’Europa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 109-113. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A. rammenta come, fin dal suo primo incontro con Roma, il papa Giovanni Paolo II avesse intuito la portata universale dell’insegnamento cateriniano, frutto di una sapienza comunicata dall’alto. Rievoca brevemente l’opera di Caterina a favore dei Papi ed afferma che a lei molto devono i significativi mutamenti della vita della Chiesa, la nascita della nuova Europa, il dialogo fra le religioni. (GA)

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una breve sintesi della sua vita e delle fonti che l’hanno trasmessa, di cui l’A. riporta cenni bibliografici. Documenta nelle lettere della Santa le giustificazioni teologiche, spirituali e politiche della crociata da lei addotte. Riporta i testi cateriniani più significativi in rapporto a quella che egli definisce «l’ideologia della crociata». Indica i beni che, secondo Caterina, ne sarebbero scaturiti: il martirio dei cristiani, la pace interna fra gli stati e la sottomissione degli stati ribelli al Pontefice, la riforma della Chiesa. Illustrata l’importanza dei contatti che Caterina ebbe ad Avignone con il duca d’Angiò, da lei ipotizzato come futuro comandante capo della crociata. Evidenzia come «novità assoluta» di Caterina l’esigenza anche di una crociata interna alla Chiesa contro la corruzione ecclesiastica. L’A., attraverso varie citazioni, mette a confronto il pensiero di Caterina con quello di altri personaggi del tempo. In Appendice l’A. riporta il testo integrale delle lettere 28, 143, 145, 218, 235, 351 considerate maggiormente significative circa l’argomento trattato. (GA)

214 - ODDASSO, ADRIANA. “Babbo mio dolce”: Caterina da Siena: il perenne messaggio di amore e di fedeltà al Papa nella consegna della Santa compatrona d’Europa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 109-113. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A. rammenta come, fin dal suo primo incontro con Roma, il papa Giovanni Paolo II avesse intuito la portata universale dell’insegnamento cateriniano, frutto di una sapienza comunicata dall’alto. Rievoca brevemente l’opera di Caterina a favore dei Papi ed afferma che a lei molto devono i significativi mutamenti della vita della Chiesa, la nascita della nuova Europa, il dialogo fra le religioni. (GA)

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215 - ODDASSO, ADRIANA. Il valore profetico degli ideali di pace e riconciliazione: l’impegno di S. Caterina da Siena per l’unità tra i popoli. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 95-100, ill. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

Dopo aver descritto in sintesi la situazione degli stati europei al tempo di Caterina, è messo in risalto l’impegno politico della Santa e la sua azione per l’unità dei cristiani. Il sogno ecumenico, che accompagna il suo operato per la crociata, precede l’impegno di Giovanni Paolo II per la pace a cui molti uomini aspirano (cfr. Bibl. An. IV, n.119). (GA)

216 - ANDERSON, C. COLT. The Great Catholic Reformers: From Gregory

the Great to Dorothy Day. New York: Paulist Press, 2007. XXI, 262 p. ISBN 0809105799.

Interrogandosi sul significato di riforma e rinnovamento della Chiesa l’A. opera una disamina delle teorie e dei processi storici che nel corso dei secoli hanno determinato i cambiamenti dell’istituzione ecclesiastica ispirandosi agli scritti del teologo domenicano francese Yves Congar le cui teorie hanno avuto una profonda influenza sui vescovi del Concilio Vaticano II. Congar, infatti, afferma che la Chiesa si è arroccata, soltanto negli ultimi quattro o cinquecento anni, eccessivamente su posizioni difensivistiche interpretando così ogni critica come un dissenso. Egli sostiene, inoltre, che qualsiasi istituzione che non riesca a criticare se stessa condanna sé stessa e i suoi sforzi a nulla più che a una mera sopravvivenza. Ammettendo che non tutte le critiche siano necessariamente costruttive, Congar ha individuato quattro principi per una legittima riforma: essa deve essere franca e diretta, avere dei fondamenti intellettuali, coinvolgere e autorizzare i laici e iniziare con un ritorno alle fonti della tradizione. Dopo l’introduzione sulle posizioni concernenti il significato di riforma all’interno della Chiesa il

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215 - ODDASSO, ADRIANA. Il valore profetico degli ideali di pace e riconciliazione: l’impegno di S. Caterina da Siena per l’unità tra i popoli. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 95-100, ill. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

Dopo aver descritto in sintesi la situazione degli stati europei al tempo di Caterina, è messo in risalto l’impegno politico della Santa e la sua azione per l’unità dei cristiani. Il sogno ecumenico, che accompagna il suo operato per la crociata, precede l’impegno di Giovanni Paolo II per la pace a cui molti uomini aspirano (cfr. Bibl. An. IV, n.119). (GA)

216 - ANDERSON, C. COLT. The Great Catholic Reformers: From Gregory

the Great to Dorothy Day. New York: Paulist Press, 2007. XXI, 262 p. ISBN 0809105799.

Interrogandosi sul significato di riforma e rinnovamento della Chiesa l’A. opera una disamina delle teorie e dei processi storici che nel corso dei secoli hanno determinato i cambiamenti dell’istituzione ecclesiastica ispirandosi agli scritti del teologo domenicano francese Yves Congar le cui teorie hanno avuto una profonda influenza sui vescovi del Concilio Vaticano II. Congar, infatti, afferma che la Chiesa si è arroccata, soltanto negli ultimi quattro o cinquecento anni, eccessivamente su posizioni difensivistiche interpretando così ogni critica come un dissenso. Egli sostiene, inoltre, che qualsiasi istituzione che non riesca a criticare se stessa condanna sé stessa e i suoi sforzi a nulla più che a una mera sopravvivenza. Ammettendo che non tutte le critiche siano necessariamente costruttive, Congar ha individuato quattro principi per una legittima riforma: essa deve essere franca e diretta, avere dei fondamenti intellettuali, coinvolgere e autorizzare i laici e iniziare con un ritorno alle fonti della tradizione. Dopo l’introduzione sulle posizioni concernenti il significato di riforma all’interno della Chiesa il

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testo presenta un esame dell’opera di dieci riformatori, laici e religiosi, uomini e donne, che hanno operato dal XIII secolo in poi. Tra le donne riformatrici accanto a Chiara d’Assisi che ha propugnato la sconcertante (per quel tempo) idea «che anche le donne sono cristiani appieno» viene annoverata Caterina da Siena che, nel XIV secolo, ha insistito sul fatto che le donne avevano il dovere di impegnarsi nella riforma della chiesa e ha osato, con un certo successo, affrontare papi e potenti per la riforma della Chiesa. Nel suo Dialogo Caterina illustra i tre principi che sottendono la sua azione riformatrice: il proprio giudizio non deve trovare fondamento nelle apparenze ma nella profonda conoscenza, il vero giudizio spetta unicamente a Dio e l’azione riformatrice non deve essere imposta. Questi principi che Caterina condivise con i suoi discepoli trovano applicazione quando si è investiti di una missione divina. La riforma della Cristianità si attua, secondo Caterina, coinvolgendo anche i religiosi: è attraverso l’esempio e l’imitazione che si può giungere alla rigenerazione dell’intera umanità e, prendendo a modello predecessori che hanno operato secondo il volere di Dio, i ministri della fede possono purificarsi. In questa vicendevole imitazione si attuarebbe l’auspicata riforma del Corpo mistico di Cristo. L’A. sottolinea come la retorica del Dialogo, appassionata e sferzante, sia radicata nell’amore e nella lealtà nutriti e testimoniati da Caterina per la Chiesa. La sua strategia e azione riformatrice s’imperniano sulla carità verso il prossimo e, dunque, verso la comunità ecclesiale e sono diretta conseguenza di una riforma personale del proprio essere che non più autocentrato e autosufficiente è finalmente capace di accogliere. (AC)

217 - BARTOLI, MARCO. L’elezione di Urbano VI e lo Scisma. In: Caterina

da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 5-19. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

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testo presenta un esame dell’opera di dieci riformatori, laici e religiosi, uomini e donne, che hanno operato dal XIII secolo in poi. Tra le donne riformatrici accanto a Chiara d’Assisi che ha propugnato la sconcertante (per quel tempo) idea «che anche le donne sono cristiani appieno» viene annoverata Caterina da Siena che, nel XIV secolo, ha insistito sul fatto che le donne avevano il dovere di impegnarsi nella riforma della chiesa e ha osato, con un certo successo, affrontare papi e potenti per la riforma della Chiesa. Nel suo Dialogo Caterina illustra i tre principi che sottendono la sua azione riformatrice: il proprio giudizio non deve trovare fondamento nelle apparenze ma nella profonda conoscenza, il vero giudizio spetta unicamente a Dio e l’azione riformatrice non deve essere imposta. Questi principi che Caterina condivise con i suoi discepoli trovano applicazione quando si è investiti di una missione divina. La riforma della Cristianità si attua, secondo Caterina, coinvolgendo anche i religiosi: è attraverso l’esempio e l’imitazione che si può giungere alla rigenerazione dell’intera umanità e, prendendo a modello predecessori che hanno operato secondo il volere di Dio, i ministri della fede possono purificarsi. In questa vicendevole imitazione si attuarebbe l’auspicata riforma del Corpo mistico di Cristo. L’A. sottolinea come la retorica del Dialogo, appassionata e sferzante, sia radicata nell’amore e nella lealtà nutriti e testimoniati da Caterina per la Chiesa. La sua strategia e azione riformatrice s’imperniano sulla carità verso il prossimo e, dunque, verso la comunità ecclesiale e sono diretta conseguenza di una riforma personale del proprio essere che non più autocentrato e autosufficiente è finalmente capace di accogliere. (AC)

217 - BARTOLI, MARCO. L’elezione di Urbano VI e lo Scisma. In: Caterina

da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 5-19. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

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L’A. ripercorre gli avvenimenti storici successivi alla morte di Gregorio XI con particolare riferimento alla Curia papale, al Collegio dei Cardinali ed alla elezione di Urbano VI, narrando dapprima la concitazione in cui essa si svolse, poi la solennità con cui fu riconosciuta il 18 aprile del 1378 e successivamente comunicata ai Cardinali rimasti ad Avignone e ai sovrani d’Europa. Quindi l’A. analizza quali possano essere state le cause della frattura tra i Cardinali ed il Pontefice osservando che un primo motivo di contrasto è ravvisabile nell’asperità del carattere di Urbano VI. Per quanto concerne il secondo l’A. concorda con l’ipotesi formulata dallo studioso inglese Walter Ulmann secondo il quale, il Collegio Cardinalizio mirava a subordinare il papa anche attraverso un cambiamento costituzionale della Chiesa. L’A. fa notare come, in realtà, dopo lo scisma il ruolo di tale Collegio fu fortemente ridimensionato. Infine egli concorda con Edith Pasztor, per la quale la frattura fu generata dalla crisi del cardinalato, risalente alla creazione da parte di Clemente VI di venticinque cardinali francesi (di cui undici limosini) che avevano introdotto nel cardinalato avignonese uno stile di vita «cortese» contro cui Urbano VI aveva invano tentato di combattere. Ma, secondo l’A., a far precipitare gli eventi furono anche il contesto politico e le nuove sensibilità «nazionali» che portarono alla nascita di una nuova Europa. L’A. appoggia la propria tesi riferendo alcuni fatti storici che secondo lui la attestano quali: la centralizzazione della Chiesa inglese, il gallicanesimo, le rivendicazioni dei Lollardi. (GA)

218 - VOLPATO, ANTONIO. Santa Caterina da Siena e la sua opera per

superare lo Scisma. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 41-68. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

L’A. esamina il pensiero di Caterina, relativo allo scisma ed alla riforma della Chiesa, sottolineandone l’impostazione giuridica e il superamento della medesima attraverso la visione di una

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L’A. ripercorre gli avvenimenti storici successivi alla morte di Gregorio XI con particolare riferimento alla Curia papale, al Collegio dei Cardinali ed alla elezione di Urbano VI, narrando dapprima la concitazione in cui essa si svolse, poi la solennità con cui fu riconosciuta il 18 aprile del 1378 e successivamente comunicata ai Cardinali rimasti ad Avignone e ai sovrani d’Europa. Quindi l’A. analizza quali possano essere state le cause della frattura tra i Cardinali ed il Pontefice osservando che un primo motivo di contrasto è ravvisabile nell’asperità del carattere di Urbano VI. Per quanto concerne il secondo l’A. concorda con l’ipotesi formulata dallo studioso inglese Walter Ulmann secondo il quale, il Collegio Cardinalizio mirava a subordinare il papa anche attraverso un cambiamento costituzionale della Chiesa. L’A. fa notare come, in realtà, dopo lo scisma il ruolo di tale Collegio fu fortemente ridimensionato. Infine egli concorda con Edith Pasztor, per la quale la frattura fu generata dalla crisi del cardinalato, risalente alla creazione da parte di Clemente VI di venticinque cardinali francesi (di cui undici limosini) che avevano introdotto nel cardinalato avignonese uno stile di vita «cortese» contro cui Urbano VI aveva invano tentato di combattere. Ma, secondo l’A., a far precipitare gli eventi furono anche il contesto politico e le nuove sensibilità «nazionali» che portarono alla nascita di una nuova Europa. L’A. appoggia la propria tesi riferendo alcuni fatti storici che secondo lui la attestano quali: la centralizzazione della Chiesa inglese, il gallicanesimo, le rivendicazioni dei Lollardi. (GA)

218 - VOLPATO, ANTONIO. Santa Caterina da Siena e la sua opera per

superare lo Scisma. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 41-68. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

L’A. esamina il pensiero di Caterina, relativo allo scisma ed alla riforma della Chiesa, sottolineandone l’impostazione giuridica e il superamento della medesima attraverso la visione di una

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offerta sacrificale per la Chiesa. L’A. riassume nei seguenti punti gli elementi giuridici ed extragiuridici di tale pensiero: I. la dimostrazione della regolarità della nomina di Urbano VI; II. gli argomenti ad nomine, cioè il comportamento dei Cardinali verso Urbano VI subito dopo la sua elezione. Gli argomenti extragiuridici da lei utilizzati contro gli elementisti sono: l’argomento ex verecundiam, cioè il sostegno dei servi di Dio al vero papa Urbano VI; argomenti ad personam, cioè l’indegnità dei Cardinali; argomenti ab utili, cioè relativi al danno spirituale e temporale degli scismatici. Le strategie seguite sono riassunte dall’A. nei seguenti punti: la minimizzazione del danno, l’accusa di eresia, la demonizzazione degli avversari, le minacce di pene temporali e spirituali, gli interventi indiretti e diretti presso signorie e sovrani, il passaggio dalla via iuris, cioè l’auspicio di un intervento militare risolutivo contro la regina Giovanna di Napoli, alla via facti. Al di là di tutto Caterina propone al papa di offrire la sua propria vita in sacrificio, ma, poiché la Santa osserva che il pontefice non è disposto a sacrificarsi, ella si sostituisce a lui quale vittima. Nell’esposizione delle sue argomentazioni l’A. fa espliciti riferimenti ad alcuni giuristi del tempo, che sostenevano le medesime tesi di Caterina e supporta le proprie affermazioni con citazioni dagli scritti della Santa o con riferimenti ad essi. (GA)

219 - HUEY, WHITNEY ELLEN. Virtue and Authority: A Consideration of

Catherine of Siena’s Letters as Political Theory. Thesis (Ph.D.): The University of Memphis, 2008. 680 p. ISBN non presente.

Lo studio analizza il pensiero politico di Santa Caterina da Siena attraverso l’analisi delle Lettere. Dopo aver ripercorso la storia di quest’opera cateriniana prendendo in considerazione la tradizione manoscritta e le diverse traduzioni in lingua inglese lo studio si divide in due parti: nei primi quattro capitoli l’A. analizza, secondo un’ottica di genere, l’autorità politica di Caterina e, in particolare, nel quarto capitolo opera un confronto tra l’azione politica di Caterina e quella di Ildegarda

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offerta sacrificale per la Chiesa. L’A. riassume nei seguenti punti gli elementi giuridici ed extragiuridici di tale pensiero: I. la dimostrazione della regolarità della nomina di Urbano VI; II. gli argomenti ad nomine, cioè il comportamento dei Cardinali verso Urbano VI subito dopo la sua elezione. Gli argomenti extragiuridici da lei utilizzati contro gli elementisti sono: l’argomento ex verecundiam, cioè il sostegno dei servi di Dio al vero papa Urbano VI; argomenti ad personam, cioè l’indegnità dei Cardinali; argomenti ab utili, cioè relativi al danno spirituale e temporale degli scismatici. Le strategie seguite sono riassunte dall’A. nei seguenti punti: la minimizzazione del danno, l’accusa di eresia, la demonizzazione degli avversari, le minacce di pene temporali e spirituali, gli interventi indiretti e diretti presso signorie e sovrani, il passaggio dalla via iuris, cioè l’auspicio di un intervento militare risolutivo contro la regina Giovanna di Napoli, alla via facti. Al di là di tutto Caterina propone al papa di offrire la sua propria vita in sacrificio, ma, poiché la Santa osserva che il pontefice non è disposto a sacrificarsi, ella si sostituisce a lui quale vittima. Nell’esposizione delle sue argomentazioni l’A. fa espliciti riferimenti ad alcuni giuristi del tempo, che sostenevano le medesime tesi di Caterina e supporta le proprie affermazioni con citazioni dagli scritti della Santa o con riferimenti ad essi. (GA)

219 - HUEY, WHITNEY ELLEN. Virtue and Authority: A Consideration of

Catherine of Siena’s Letters as Political Theory. Thesis (Ph.D.): The University of Memphis, 2008. 680 p. ISBN non presente.

Lo studio analizza il pensiero politico di Santa Caterina da Siena attraverso l’analisi delle Lettere. Dopo aver ripercorso la storia di quest’opera cateriniana prendendo in considerazione la tradizione manoscritta e le diverse traduzioni in lingua inglese lo studio si divide in due parti: nei primi quattro capitoli l’A. analizza, secondo un’ottica di genere, l’autorità politica di Caterina e, in particolare, nel quarto capitolo opera un confronto tra l’azione politica di Caterina e quella di Ildegarda

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di Bingen contestualizzata nel periodo storico in cui le due Sante hanno vissuto e operato; negli ultimi tre capitoli si sofferma sul concetto di virtù e sull’idea cateriniana di buon governante facendo riferimento anche agli studi recenti su questa tematica come Principii Politici di S. Caterina da Siena di Adriana Cartotti Oddasso e The Saintly Politics of Catherine of Siena di Thomas Luongo. (AC)

220 - BROPHY, DONALD. Catherine of Siena: A Passionate Life. New York: BlueBridge, 2010. 304 p. ISBN 9781933346281.

Brophy illustra la vita di Caterina da Siena che, pur avendo vissuto solo trentatre anni, ha sfidato i ruoli previsti per una donna della sua epoca, ha cambiato il corso della storia, e ha lasciato una eredità che si perpetua nei secoli attraverso le sue lettere, le preghiere, e il suo Dialogo, conosciuto anche come Il Trattato della Divina Provvidenza. Infatti nella nota dell’autore Brophy dichiara che «l’obiettivo principale di questa biografia è la vita pubblica di Caterina piuttosto che la sua vita privata e interiore sulla quale altre biografie si sono interrogate in passato». L’A. osserva che la partecipazione alla vita pubblica ha significato per Caterina interiorizzare quel mondo e per questo motivo non è impossibile comprendere il suo operato separando in maniera netta il suo ruolo pubblico dalla sua spiritualità. Infatti l’A. dichiara che «la motivazione che la spingeva ad impegnarsi in accadimenti del suo tempo risiedeva nella sua convinzione di essere stata chiamata a questo compito da Dio. E non c’è modo di apprezzare la sua vita o il suo posto nella storia, senza esplorare quella convinzione». (AC)

221 - PELTON, DONIA M. Feminine Voices against the Babylonian Captivity of the Church: St. Bridget of Sweden & St. Catherine of Siena. Thesis (Honors): University of Texas at Arlington, 2004. V, 38 p., ill. ISBN non presente. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (AC)

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di Bingen contestualizzata nel periodo storico in cui le due Sante hanno vissuto e operato; negli ultimi tre capitoli si sofferma sul concetto di virtù e sull’idea cateriniana di buon governante facendo riferimento anche agli studi recenti su questa tematica come Principii Politici di S. Caterina da Siena di Adriana Cartotti Oddasso e The Saintly Politics of Catherine of Siena di Thomas Luongo. (AC)

220 - BROPHY, DONALD. Catherine of Siena: A Passionate Life. New York: BlueBridge, 2010. 304 p. ISBN 9781933346281.

Brophy illustra la vita di Caterina da Siena che, pur avendo vissuto solo trentatre anni, ha sfidato i ruoli previsti per una donna della sua epoca, ha cambiato il corso della storia, e ha lasciato una eredità che si perpetua nei secoli attraverso le sue lettere, le preghiere, e il suo Dialogo, conosciuto anche come Il Trattato della Divina Provvidenza. Infatti nella nota dell’autore Brophy dichiara che «l’obiettivo principale di questa biografia è la vita pubblica di Caterina piuttosto che la sua vita privata e interiore sulla quale altre biografie si sono interrogate in passato». L’A. osserva che la partecipazione alla vita pubblica ha significato per Caterina interiorizzare quel mondo e per questo motivo non è impossibile comprendere il suo operato separando in maniera netta il suo ruolo pubblico dalla sua spiritualità. Infatti l’A. dichiara che «la motivazione che la spingeva ad impegnarsi in accadimenti del suo tempo risiedeva nella sua convinzione di essere stata chiamata a questo compito da Dio. E non c’è modo di apprezzare la sua vita o il suo posto nella storia, senza esplorare quella convinzione». (AC)

221 - PELTON, DONIA M. Feminine Voices against the Babylonian Captivity of the Church: St. Bridget of Sweden & St. Catherine of Siena. Thesis (Honors): University of Texas at Arlington, 2004. V, 38 p., ill. ISBN non presente. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (AC)

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222 - HAUFF, ADELHEID M. VON. Die Mystikerin Katharina von Siena (1347-1370): ihr politisches, diakonisches und missionarisches Wirken. In: Diakonische Aussichten: Festschrift für Heinz Schmidt, hrsg. von Volker Herrmann. Heidelberg: Diakoniewiss. Inst., 2003, p. 36-59. (DWI-Info; 35). ISBN non presente.

L’A. mette a confronto la dimensione mistica della vita di santa Caterina da Siena (1347-1370) e la sua azione politica, diaconale e missionaria. (DM)

223 - HONERT, MAX. Katharina von Siena, Visionärin des 14. Jahrhunderts. München: GRIN Verlag GmbH, 2009. [Elektronische Ressource]. ISBN 9783640087587.

L’A. indaga sui meccanismi che sorreggono l’azione politica ed ecclesiale svolta da Caterina da Siena. (DM)

224 - LASANTA, PEDRO JESÚS. Santa Catalina de Siena: esposa de Cristo y

defensora de la Iglesia. Logroño: Horizonte, 2008. 588 p. (Testigos de Cristo). ISBN 8496901025.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

225 - BEDOUELLE, GUY. La reforma del catolicismo: 1480-1620. Madrid:

Biblioteca de autores cristianos, 2005. 137 p. ISBN 8479147679.

Offre informazioni relative alla riforma della Chiesa iniziata nel XIV secolo grazie anche all’attività svolta da S. Caterina da Siena. (DM)

226 - Święta Katarzyna ze Sieny: o życiu mistycznym i politycznym św. Katarzyny, oprac. Ewa Miller-Stefańska; [tł. Kalikst Suszyło]. Kraków: Wydawnictwo WAM, 2003. 231, [1] p. ISBN 8372214786.

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222 - HAUFF, ADELHEID M. VON. Die Mystikerin Katharina von Siena (1347-1370): ihr politisches, diakonisches und missionarisches Wirken. In: Diakonische Aussichten: Festschrift für Heinz Schmidt, hrsg. von Volker Herrmann. Heidelberg: Diakoniewiss. Inst., 2003, p. 36-59. (DWI-Info; 35). ISBN non presente.

L’A. mette a confronto la dimensione mistica della vita di santa Caterina da Siena (1347-1370) e la sua azione politica, diaconale e missionaria. (DM)

223 - HONERT, MAX. Katharina von Siena, Visionärin des 14. Jahrhunderts. München: GRIN Verlag GmbH, 2009. [Elektronische Ressource]. ISBN 9783640087587.

L’A. indaga sui meccanismi che sorreggono l’azione politica ed ecclesiale svolta da Caterina da Siena. (DM)

224 - LASANTA, PEDRO JESÚS. Santa Catalina de Siena: esposa de Cristo y

defensora de la Iglesia. Logroño: Horizonte, 2008. 588 p. (Testigos de Cristo). ISBN 8496901025.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

225 - BEDOUELLE, GUY. La reforma del catolicismo: 1480-1620. Madrid:

Biblioteca de autores cristianos, 2005. 137 p. ISBN 8479147679.

Offre informazioni relative alla riforma della Chiesa iniziata nel XIV secolo grazie anche all’attività svolta da S. Caterina da Siena. (DM)

226 - Święta Katarzyna ze Sieny: o życiu mistycznym i politycznym św. Katarzyny, oprac. Ewa Miller-Stefańska; [tł. Kalikst Suszyło]. Kraków: Wydawnictwo WAM, 2003. 231, [1] p. ISBN 8372214786.

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L’opera, dal titolo Vita mistica e politica di S. Caterina da Siena, è articolata in due parti. Nelle prime 85 pagine l’A. traccia le linee della personalità storica e spirituale della Santa in 8 capitoli, ricchi di sottotitoli e soffermandosi in particolare sui seguenti temi: Attualità del pensiero di S. Caterina; Una vita sotto dettato divino; Donna affascinante; Senza clausura esterna; Io voglio; I Caterinati - i discepoli di S. Caterina e la sua pedagogia; Maestra di dialogo; Le Opere. In essi l’A. talora si limita a riportare solo parti dei testi delle fonti: nel cap. nr. 2, la lunga lettera di Barduccio sulla morte della Santa; nel cap. nr. 6, un lungo brano del Processo Castellano; nel cap. nr. 7 ampi brani del Motu Proprio di Giovanni Paolo II per il patronato d’Europa; nel cap. nr 8, cinque frammenti di lettere di S. Caterina. La seconda parte del libro è un’antologia della Legenda Maior del b. Raimondo da Capua. Non è detto da quali criteri l’A. si sia lasciata condurre nel selezionare i brani. Merito dell’A. è di aver dato alle stampe, sia pure in maniera antologica e spesso allontanandosi dalla lettera della traduzione a cui dice di rifarsi, la traduzione polacca della Legenda Maior, compiuta dal domenicano Kalikst Suszylo e rimasta tuttora in forma dattiloscritta. Il libro si chiude con una sia pur brevissima biografia del b. Raimondo da Capua. (AMM)

227 - VILLEGAS, DIANA L. Catherine of Siena’s Challenge to Pope Gregory

XI: Lessons for Today. «Human Development», 25 (summer 2004), p. 9-12. ISSN non presente.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 228 - RUPPI, FRANCESCO COSMO. Il suo nome è legato alla storia del

Papato. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2001), p. 7. ISSN 0391688X.

L’A. sottolinea la popolarità e l’amore di cui gode la figura di S. Caterina oggetto di ammirazione e di studio da parte di molti scrittori e storici che hanno indagato le fonti della sua cultura teologica e non. Il suo epistolario rivela la molteplicità delle

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L’opera, dal titolo Vita mistica e politica di S. Caterina da Siena, è articolata in due parti. Nelle prime 85 pagine l’A. traccia le linee della personalità storica e spirituale della Santa in 8 capitoli, ricchi di sottotitoli e soffermandosi in particolare sui seguenti temi: Attualità del pensiero di S. Caterina; Una vita sotto dettato divino; Donna affascinante; Senza clausura esterna; Io voglio; I Caterinati - i discepoli di S. Caterina e la sua pedagogia; Maestra di dialogo; Le Opere. In essi l’A. talora si limita a riportare solo parti dei testi delle fonti: nel cap. nr. 2, la lunga lettera di Barduccio sulla morte della Santa; nel cap. nr. 6, un lungo brano del Processo Castellano; nel cap. nr. 7 ampi brani del Motu Proprio di Giovanni Paolo II per il patronato d’Europa; nel cap. nr 8, cinque frammenti di lettere di S. Caterina. La seconda parte del libro è un’antologia della Legenda Maior del b. Raimondo da Capua. Non è detto da quali criteri l’A. si sia lasciata condurre nel selezionare i brani. Merito dell’A. è di aver dato alle stampe, sia pure in maniera antologica e spesso allontanandosi dalla lettera della traduzione a cui dice di rifarsi, la traduzione polacca della Legenda Maior, compiuta dal domenicano Kalikst Suszylo e rimasta tuttora in forma dattiloscritta. Il libro si chiude con una sia pur brevissima biografia del b. Raimondo da Capua. (AMM)

227 - VILLEGAS, DIANA L. Catherine of Siena’s Challenge to Pope Gregory

XI: Lessons for Today. «Human Development», 25 (summer 2004), p. 9-12. ISSN non presente.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 228 - RUPPI, FRANCESCO COSMO. Il suo nome è legato alla storia del

Papato. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2001), p. 7. ISSN 0391688X.

L’A. sottolinea la popolarità e l’amore di cui gode la figura di S. Caterina oggetto di ammirazione e di studio da parte di molti scrittori e storici che hanno indagato le fonti della sua cultura teologica e non. Il suo epistolario rivela la molteplicità delle

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relazioni intrattenute dalla Santa con molte persone e personalità del suo tempo, la sua passione per la Chiesa, la sua autorevolezza di veggente, la sua saggezza. Le Lettere sono «la summa della sua esperienza mistica e del suo pensiero teologico» e l’A. afferma che rappresentano il mezzo più sicuro per arrivare a conoscere ciò che sfugge alle leggi ordinarie della natura e che la Santa descrive come un inebriarsi nel Creatore e perdersi in Lui. (GA)

6) EPISODI DELLA VITA 229 - BARTOLI, MARCO. Caterina da Siena e il sangue dei martiri. In: La

Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 219-228. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Per Caterina Roma rievoca il fascino del martirio, sfiorato a Firenze durante il tumulto dei Ciompi, profondamente desiderato, come si evince dalla lettera 295 al confessore. L’A. accenna al tema del martirio e dei tempi dell’Anticristo presente nelle opere di Gioachino da Fiore e ribadisce l’opportunità di studiare maggiormente i rapporti tra Caterina e le attese escatologiche. Accenna anche sul modo di trattare il tema del sangue dei martiri nel Dialogo ed afferma che nelle Lettere si trova una vera e propria «teologia dei martiri». Una volta giunta a Roma, Caterina realizza questo desiderio attraverso il suo «consumarsi» per la Chiesa. l’A. riporta un lungo brano tratto dalla Legenda Maior del b. Raimondo in cui la sete di martirio della Santa, che trasuda dagli scritti cateriniani, si realizza nella narrazione del «martirio» per la Chiesa dell’ultimo periodo della sua vita. (GA)

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relazioni intrattenute dalla Santa con molte persone e personalità del suo tempo, la sua passione per la Chiesa, la sua autorevolezza di veggente, la sua saggezza. Le Lettere sono «la summa della sua esperienza mistica e del suo pensiero teologico» e l’A. afferma che rappresentano il mezzo più sicuro per arrivare a conoscere ciò che sfugge alle leggi ordinarie della natura e che la Santa descrive come un inebriarsi nel Creatore e perdersi in Lui. (GA)

6) EPISODI DELLA VITA 229 - BARTOLI, MARCO. Caterina da Siena e il sangue dei martiri. In: La

Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 219-228. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Per Caterina Roma rievoca il fascino del martirio, sfiorato a Firenze durante il tumulto dei Ciompi, profondamente desiderato, come si evince dalla lettera 295 al confessore. L’A. accenna al tema del martirio e dei tempi dell’Anticristo presente nelle opere di Gioachino da Fiore e ribadisce l’opportunità di studiare maggiormente i rapporti tra Caterina e le attese escatologiche. Accenna anche sul modo di trattare il tema del sangue dei martiri nel Dialogo ed afferma che nelle Lettere si trova una vera e propria «teologia dei martiri». Una volta giunta a Roma, Caterina realizza questo desiderio attraverso il suo «consumarsi» per la Chiesa. l’A. riporta un lungo brano tratto dalla Legenda Maior del b. Raimondo in cui la sete di martirio della Santa, che trasuda dagli scritti cateriniani, si realizza nella narrazione del «martirio» per la Chiesa dell’ultimo periodo della sua vita. (GA)

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230 - GHEZZI, BERT. Mystics & Miracles: True stories of Lives Touched by God. Chicago: Loyola Press, 2002. XVI, 189 p. ISBN 9780829417722.

L’A. si sofferma anche sulla figura di Caterina da Siena descritta come donna in costante dialogo con Dio che ascolta le sue suppliche e attraverso di lei opera miracoli. (AC)

231 - SCARCIGLIA, ALFREDO. Le stigmate di Santa Caterina da Siena.

Siena: Cantagalli, 2005. 22 p., ill. (Quaderni cateriniani; 117). ISBN non presente.

Dopo aver narrato l’evento com’è riportato da Raimondo da Capua, l’A. sottolinea come la sua particolarità consista nel fatto che esso sia avvenuto in un’estasi dopo la Comunione. L’A. rievoca la relazione tra la passione di Cristo e l’Eucarestia con le parole della Lettera Apostolica Mane nobiscum Domine di Giovanni Paolo II al n. 15. L’A. spiega il significato della parola «stigmata» e ricorda come la Chiesa abbia riconosciuto solo per tre santi l’autenticità delle stimmate. L’A. analizza tale fenomeno in rapporto all’amore di Caterina verso il Crocifisso, ipotizzando i motivi per i quali essa ebbe luogo a Pisa. Riporta le testimonianze del Processo Castellano, illustra l’iter ed i motivi della controversia tra francescani e domenicani sull’autenticità delle stigmate di Caterina e le posizioni assunte in merito da vari pontefici. Si sofferma sulle ripercussioni della controversia in ambito artistico, evidenziando come il suo primo ritratto anteriore al 1399 di Andrea Vanni, la rappresenti con le stigmate, così come la statua lignea di Neroccio di Bartolomeo. Riporta quattro importanti testimonianze sulle stigmate: un Libro delle ore dell’antica Compagnia di santa Caterina in Fontebranda con una bellissima miniatura del 1494; due lapidi, l’una collocata a sinistra della Cappella delle volte in S. Domenico di Siena con l’incisione della data ufficiale del riconoscimento pontificio, l’altra collocata a destra nella medesima cappella nella celebrazione del decennio; e, infine, un

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230 - GHEZZI, BERT. Mystics & Miracles: True stories of Lives Touched by God. Chicago: Loyola Press, 2002. XVI, 189 p. ISBN 9780829417722.

L’A. si sofferma anche sulla figura di Caterina da Siena descritta come donna in costante dialogo con Dio che ascolta le sue suppliche e attraverso di lei opera miracoli. (AC)

231 - SCARCIGLIA, ALFREDO. Le stigmate di Santa Caterina da Siena.

Siena: Cantagalli, 2005. 22 p., ill. (Quaderni cateriniani; 117). ISBN non presente.

Dopo aver narrato l’evento com’è riportato da Raimondo da Capua, l’A. sottolinea come la sua particolarità consista nel fatto che esso sia avvenuto in un’estasi dopo la Comunione. L’A. rievoca la relazione tra la passione di Cristo e l’Eucarestia con le parole della Lettera Apostolica Mane nobiscum Domine di Giovanni Paolo II al n. 15. L’A. spiega il significato della parola «stigmata» e ricorda come la Chiesa abbia riconosciuto solo per tre santi l’autenticità delle stimmate. L’A. analizza tale fenomeno in rapporto all’amore di Caterina verso il Crocifisso, ipotizzando i motivi per i quali essa ebbe luogo a Pisa. Riporta le testimonianze del Processo Castellano, illustra l’iter ed i motivi della controversia tra francescani e domenicani sull’autenticità delle stigmate di Caterina e le posizioni assunte in merito da vari pontefici. Si sofferma sulle ripercussioni della controversia in ambito artistico, evidenziando come il suo primo ritratto anteriore al 1399 di Andrea Vanni, la rappresenti con le stigmate, così come la statua lignea di Neroccio di Bartolomeo. Riporta quattro importanti testimonianze sulle stigmate: un Libro delle ore dell’antica Compagnia di santa Caterina in Fontebranda con una bellissima miniatura del 1494; due lapidi, l’una collocata a sinistra della Cappella delle volte in S. Domenico di Siena con l’incisione della data ufficiale del riconoscimento pontificio, l’altra collocata a destra nella medesima cappella nella celebrazione del decennio; e, infine, un

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volumetto stampato nello stesso anno 1640 a ricordo delle celebrazioni avvenute nel 1630. Seguono la liturgia delle stigmate di S. Caterina e la bibliografia. (GA)

232 - MUSSO, EMANUELE. L’Eucaristia e le esperienze mistiche di Caterina.

In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 33-44. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

L’A. dichiara immediatamente di voler concentrare i suoi sforzi interpretativi soltanto sull’analisi di due esperienze mistiche di Caterina. La prima, del 18 agosto 1370, è narrata da Raimondo da Capua, nella Legenda Maior, da Tommaso di Antonio da Siena, nel Libellus de Supplemento e, in maniera indiretta, da Caterina stessa quando nel cap. II del Dialogo ella parla dell’inabitazione dell’anima in Dio e di Dio nell’anima nel momento della Comunione utilizzando l’immagine del pesce nell’acqua e dell’acqua nel pesce. L’A. analizza la ricorrenza di quella immagine nelle lettere 36 e 37 e nell’orazione XIII del 14 aprile 1379 e la presenza e il significato della stessa negli scritti di S. Agostino, dove il pesce arrostito simboleggia la passione di Gesù e il pesce come cibo indica l’Eucarestia. Dunque S. Caterina è la prima ad utilizzarla per indicare la Comunione. La seconda esperienza mistica è avvenuta presumibilmente il 26 gennaio 1371 durante la messa nella chiesa di S. Domenico a Siena. Nonostante le fosse stata negata da tre sacerdoti la Comunione Caterina esperisce il mistero della Trinità ricevendo l’Eucarestia da una mano infuocata che regge un’ostia. L’A. ipotizza quale possa essere la fonte di tale immagine sottolineando il fatto che si devono prendere in considerazione anche la liturgia e l’arte del tempo, comprese le miniature dei testi liturgici. Riporta un paio di esempi di miniature in cui è presente la Trinità in connessione con l’Eucarestia. (GA)

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volumetto stampato nello stesso anno 1640 a ricordo delle celebrazioni avvenute nel 1630. Seguono la liturgia delle stigmate di S. Caterina e la bibliografia. (GA)

232 - MUSSO, EMANUELE. L’Eucaristia e le esperienze mistiche di Caterina.

In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 33-44. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

L’A. dichiara immediatamente di voler concentrare i suoi sforzi interpretativi soltanto sull’analisi di due esperienze mistiche di Caterina. La prima, del 18 agosto 1370, è narrata da Raimondo da Capua, nella Legenda Maior, da Tommaso di Antonio da Siena, nel Libellus de Supplemento e, in maniera indiretta, da Caterina stessa quando nel cap. II del Dialogo ella parla dell’inabitazione dell’anima in Dio e di Dio nell’anima nel momento della Comunione utilizzando l’immagine del pesce nell’acqua e dell’acqua nel pesce. L’A. analizza la ricorrenza di quella immagine nelle lettere 36 e 37 e nell’orazione XIII del 14 aprile 1379 e la presenza e il significato della stessa negli scritti di S. Agostino, dove il pesce arrostito simboleggia la passione di Gesù e il pesce come cibo indica l’Eucarestia. Dunque S. Caterina è la prima ad utilizzarla per indicare la Comunione. La seconda esperienza mistica è avvenuta presumibilmente il 26 gennaio 1371 durante la messa nella chiesa di S. Domenico a Siena. Nonostante le fosse stata negata da tre sacerdoti la Comunione Caterina esperisce il mistero della Trinità ricevendo l’Eucarestia da una mano infuocata che regge un’ostia. L’A. ipotizza quale possa essere la fonte di tale immagine sottolineando il fatto che si devono prendere in considerazione anche la liturgia e l’arte del tempo, comprese le miniature dei testi liturgici. Riporta un paio di esempi di miniature in cui è presente la Trinità in connessione con l’Eucarestia. (GA)

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233 - ODDASSO, ADRIANA. La tensione eucaristica in santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa, compatrona d’Italia e d’Europa: festa liturgica della Santa senese. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 121-125. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 98888681173X.

L’A ricorda la legge 10/2/2005 n. 24 con cui il 4 ottobre è stato riconosciuto come solennità civile e giornata della pace in onore dei patroni speciali d’Italia e rievoca brevemente l’operato di Caterina per la pace, quindi si sofferma sul suo amore per l’Eucarestia e sul suo desiderio di riceverla frequentemente, nonostante ciò non fosse usuale a quel tempo e nonostante le critiche che le venivano fatte per questo. Rammenta come il confessore della Santa, il b. Raimondo da Capua, si prodigasse per venire incontro alla sua «fame» del sacramento e come durante la Comunione siano avvenuti vari episodi mistici, tra cui la stigmatizzazione. Quindi si sofferma sui riconoscimenti attribuiti a S. Caterina di compatrona di Roma, delle infermiere, d’Italia, d’Europa. (GA)

234 - NARDI, PAOLO. Santa Caterina e il ritorno del Papa a Roma. Siena: Cantagalli, 2007. 21 p. (Quaderni cateriniani; 121). ISBN non presente.

Nel quaderno, dedicato alla memoria di monsignor Mario Ismaele Castellano, l’A. mette in risalto il ruolo svolto da Caterina per il ritorno del seggio papale a Roma. Dall’A. è dato particolare rilievo al contributo che il medico senese Francesco di Bartolomeo Casini, archiatra di Gregorio XI, diede alla Santa affinché ella fosse introdotta ad Avignone al cospetto del papa. L’A., avvalendosi di fonti note e meno note, con perizia storico-scientifica traccia una biografia del medico, dei suoi rapporti con Petrarca, e di quelli con Gregorio XI, prima in qualità di ambasciatore del governo senese, poi nella sua professione di medico. L’A. evidenzia, nei rapporti di Caterina con Jacopo

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233 - ODDASSO, ADRIANA. La tensione eucaristica in santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa, compatrona d’Italia e d’Europa: festa liturgica della Santa senese. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 121-125. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 98888681173X.

L’A ricorda la legge 10/2/2005 n. 24 con cui il 4 ottobre è stato riconosciuto come solennità civile e giornata della pace in onore dei patroni speciali d’Italia e rievoca brevemente l’operato di Caterina per la pace, quindi si sofferma sul suo amore per l’Eucarestia e sul suo desiderio di riceverla frequentemente, nonostante ciò non fosse usuale a quel tempo e nonostante le critiche che le venivano fatte per questo. Rammenta come il confessore della Santa, il b. Raimondo da Capua, si prodigasse per venire incontro alla sua «fame» del sacramento e come durante la Comunione siano avvenuti vari episodi mistici, tra cui la stigmatizzazione. Quindi si sofferma sui riconoscimenti attribuiti a S. Caterina di compatrona di Roma, delle infermiere, d’Italia, d’Europa. (GA)

234 - NARDI, PAOLO. Santa Caterina e il ritorno del Papa a Roma. Siena: Cantagalli, 2007. 21 p. (Quaderni cateriniani; 121). ISBN non presente.

Nel quaderno, dedicato alla memoria di monsignor Mario Ismaele Castellano, l’A. mette in risalto il ruolo svolto da Caterina per il ritorno del seggio papale a Roma. Dall’A. è dato particolare rilievo al contributo che il medico senese Francesco di Bartolomeo Casini, archiatra di Gregorio XI, diede alla Santa affinché ella fosse introdotta ad Avignone al cospetto del papa. L’A., avvalendosi di fonti note e meno note, con perizia storico-scientifica traccia una biografia del medico, dei suoi rapporti con Petrarca, e di quelli con Gregorio XI, prima in qualità di ambasciatore del governo senese, poi nella sua professione di medico. L’A. evidenzia, nei rapporti di Caterina con Jacopo

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Orsini, con Berengario di Lézat, con Gregorio XI, la sua precisa conoscenza delle reali situazioni storiche al momento del suo intervento prima solo epistolare poi anche personale ad Avignone in vista del ritorno del Papa a Roma. Descrive gli ostacoli di vario genere che la Santa incontrò durante quella missione; sintetizza, riportandone alcune brevi citazioni, le esortazioni delle sue missive, ribadendo la centralità del ruolo da lei esercitato sulla decisione di Gregorio XI. (GA)

235 - WARR, CORDELIA. ‘Naked and ye clothed me’: Saint Catherine of

Siena, clothing and visionary experience. In: Dressing for heaven: religious clothing in Italy, 1215-1545. Manchester: Manchester University Press, 2010, p. 145-167. ISBN 9780719079832.

Richiamando varie raffigurazioni dell’iconografia cateriniana che illustrano S. Caterina da Siena che dona la sua veste al povero, l’A. indaga sul legame che intercorre tra la carità, in particolare il vestire gli ignudi, e la salvezza dell’anima. (DM)

236 - BELSKI LAGAZZI, INES - DE ROMA, GIUSEPPINO. Przyjaciele na

całe życie: Antoni Padewski, Katarzyna Sieneńska, Bernadetta, przeł. Anna Dudzińska-Facca. Warszawa: Verbinum, 2001. 96 p., ill. ISBN 8371921276.

Traduzione in polacco del testo: Belski Lagazzi, Ines - De Roma, Giuseppino. Tre amici per la vita: Antonio di Padova, Caterina da Siena, Bernadetta. (AMM)

7) LUOGHI CATERINIANI 237 - GATTO, LUDOVICO. La Roma di Caterina. In: La Roma di Santa

Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 13-48. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838228790.

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Orsini, con Berengario di Lézat, con Gregorio XI, la sua precisa conoscenza delle reali situazioni storiche al momento del suo intervento prima solo epistolare poi anche personale ad Avignone in vista del ritorno del Papa a Roma. Descrive gli ostacoli di vario genere che la Santa incontrò durante quella missione; sintetizza, riportandone alcune brevi citazioni, le esortazioni delle sue missive, ribadendo la centralità del ruolo da lei esercitato sulla decisione di Gregorio XI. (GA)

235 - WARR, CORDELIA. ‘Naked and ye clothed me’: Saint Catherine of

Siena, clothing and visionary experience. In: Dressing for heaven: religious clothing in Italy, 1215-1545. Manchester: Manchester University Press, 2010, p. 145-167. ISBN 9780719079832.

Richiamando varie raffigurazioni dell’iconografia cateriniana che illustrano S. Caterina da Siena che dona la sua veste al povero, l’A. indaga sul legame che intercorre tra la carità, in particolare il vestire gli ignudi, e la salvezza dell’anima. (DM)

236 - BELSKI LAGAZZI, INES - DE ROMA, GIUSEPPINO. Przyjaciele na

całe życie: Antoni Padewski, Katarzyna Sieneńska, Bernadetta, przeł. Anna Dudzińska-Facca. Warszawa: Verbinum, 2001. 96 p., ill. ISBN 8371921276.

Traduzione in polacco del testo: Belski Lagazzi, Ines - De Roma, Giuseppino. Tre amici per la vita: Antonio di Padova, Caterina da Siena, Bernadetta. (AMM)

7) LUOGHI CATERINIANI 237 - GATTO, LUDOVICO. La Roma di Caterina. In: La Roma di Santa

Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 13-48. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838228790.

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L’A. «mira precipuamente a individuare l’aspetto edilizio e urbanistico della città in cui si mosse e operò la grande domenicana. Raimondo da Capua è considerato la fonte principale per individuare alcune dimore di Caterina a Roma; in particolare il luogo della sua morte in Via del Papa, odierna Piazza di Santa Chiara, 14. Circa le dimore di Caterina sono riportate le ipotesi addotte da Dupré Theseider e da Alberto Zucchi e dal Processo Castellano. L’A. riporta anche i luoghi visitati dalla Santa a Roma, dettagliatamente è descritto il percorso seguito da lei per andare a S. Pietro, denominato poi "Via Catharinae". Sono messi a confronto il diverso modo con cui Caterina considera Roma ed i Romani rispetto a Brigida di Svezia o a Francesca Romana. Agli occhi della Santa la città di Pietro appariva «luogo di poveri e ammalati» e luogo santo. L’A. riferisce del reciproco amore tra la Santa e il popolo romano sia in vita sia dopo la morte e si sofferma sui motivi che la spinsero a sollecitare il ritorno del Papa a Roma. Nelle lettere «la città di S. Pietro» appare interiorizzata e spiritualizzata come «centro della fede». La Roma di Caterina era popolata di Senesi, per i quali ella divenne punto di riferimento; l’A. parla dei contatti che vi ebbe anche con vari altri Toscani e Napoletani residenti in città, e con i Banderesi ed i nemici dei Clementisti, ma anche con persone anonime. Abbondantissime sono le note bibliografiche che accompagnano il testo. (GA)

238 - GIUNTA, DIEGA. Le dimore romane di Caterina da Siena. In: Caterina

da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 21-39, tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

L’A. analizza le finalità che hanno indotto S. Caterina a desiderare di essere a Roma vicina al papa Urbano VI per sostenerlo oltre che con la preghiera, anche con colloqui personali e consigli dopo lo scisma che aveva diviso la cristianità. Avvalendosi delle indicazioni presenti negli scritti del

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L’A. «mira precipuamente a individuare l’aspetto edilizio e urbanistico della città in cui si mosse e operò la grande domenicana. Raimondo da Capua è considerato la fonte principale per individuare alcune dimore di Caterina a Roma; in particolare il luogo della sua morte in Via del Papa, odierna Piazza di Santa Chiara, 14. Circa le dimore di Caterina sono riportate le ipotesi addotte da Dupré Theseider e da Alberto Zucchi e dal Processo Castellano. L’A. riporta anche i luoghi visitati dalla Santa a Roma, dettagliatamente è descritto il percorso seguito da lei per andare a S. Pietro, denominato poi "Via Catharinae". Sono messi a confronto il diverso modo con cui Caterina considera Roma ed i Romani rispetto a Brigida di Svezia o a Francesca Romana. Agli occhi della Santa la città di Pietro appariva «luogo di poveri e ammalati» e luogo santo. L’A. riferisce del reciproco amore tra la Santa e il popolo romano sia in vita sia dopo la morte e si sofferma sui motivi che la spinsero a sollecitare il ritorno del Papa a Roma. Nelle lettere «la città di S. Pietro» appare interiorizzata e spiritualizzata come «centro della fede». La Roma di Caterina era popolata di Senesi, per i quali ella divenne punto di riferimento; l’A. parla dei contatti che vi ebbe anche con vari altri Toscani e Napoletani residenti in città, e con i Banderesi ed i nemici dei Clementisti, ma anche con persone anonime. Abbondantissime sono le note bibliografiche che accompagnano il testo. (GA)

238 - GIUNTA, DIEGA. Le dimore romane di Caterina da Siena. In: Caterina

da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 21-39, tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

L’A. analizza le finalità che hanno indotto S. Caterina a desiderare di essere a Roma vicina al papa Urbano VI per sostenerlo oltre che con la preghiera, anche con colloqui personali e consigli dopo lo scisma che aveva diviso la cristianità. Avvalendosi delle indicazioni presenti negli scritti del

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biografo di Caterina, Raimondo da Capua, e dei discepoli della Santa, e dei vari elementi iconografici e dei documenti dell’Arciconfraternita di S. Caterina in Roma, l’A. formula le ipotesi circa le due dimore della Senese: quella nel Rione Colonna prima e quella in Via del Papa poi. Di queste dimore descrive le modificazioni subite nel corso dei secoli fino all’inaugurazione della restaurata Cappella del Transito (2000) e all’attuale trasferimento del Centro di Studi Cateriniani (2003) nella dimora dello stabile in Piazza S. Chiara, 14. L’A. fa cenno all’ospitalità di Caterina e al suo modo di vivere a Roma, al suo operato nella città di Pietro e all’offerta della propria vita da lei compiuta per la Chiesa, come testimonia la citata lettera 371. Il testo è corredato da 8 tavole illustrative. (GA)

C) STUDI SU SANTA CATERINA

1) LA PERSONALITÀ 239 - TESTONI, INES. Il dio cannibale: anoressia e culture del corpo in

Occidente, prefazione di Emanuele Severino. Torino: UTET libreria, 2001. XI, 284 p. (Collana di psicologia). ISBN 8877506458.

L’A. mette in luce varie interpretazioni delle cause che inducono all’anoressia. Analizza lungo il corso dei secoli l’evoluzione culturale che in Occidente hanno avuto i concetti che definiscono la donna e il suo ruolo di madre, il concetto di corpo, psiche e anima, quello di madre buona secondo le scienze psicoanalitiche, i vari significati attribuiti al cibo, al senso di colpa e alla sua espiazione, infine al cannibalismo. L’A. ritiene che, avendo oggi il cibo perso per molti ogni riferimento sacro, questi si sentano colpevoli della morte di animali e vegetali ingeriti, e che per questo motivo la morte di queste creature venga occultata dalla scienza e dalla tecnica culinaria odierne. Nelle pagine dedicate a Caterina da Siena l’A. ne fa un

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biografo di Caterina, Raimondo da Capua, e dei discepoli della Santa, e dei vari elementi iconografici e dei documenti dell’Arciconfraternita di S. Caterina in Roma, l’A. formula le ipotesi circa le due dimore della Senese: quella nel Rione Colonna prima e quella in Via del Papa poi. Di queste dimore descrive le modificazioni subite nel corso dei secoli fino all’inaugurazione della restaurata Cappella del Transito (2000) e all’attuale trasferimento del Centro di Studi Cateriniani (2003) nella dimora dello stabile in Piazza S. Chiara, 14. L’A. fa cenno all’ospitalità di Caterina e al suo modo di vivere a Roma, al suo operato nella città di Pietro e all’offerta della propria vita da lei compiuta per la Chiesa, come testimonia la citata lettera 371. Il testo è corredato da 8 tavole illustrative. (GA)

C) STUDI SU SANTA CATERINA

1) LA PERSONALITÀ 239 - TESTONI, INES. Il dio cannibale: anoressia e culture del corpo in

Occidente, prefazione di Emanuele Severino. Torino: UTET libreria, 2001. XI, 284 p. (Collana di psicologia). ISBN 8877506458.

L’A. mette in luce varie interpretazioni delle cause che inducono all’anoressia. Analizza lungo il corso dei secoli l’evoluzione culturale che in Occidente hanno avuto i concetti che definiscono la donna e il suo ruolo di madre, il concetto di corpo, psiche e anima, quello di madre buona secondo le scienze psicoanalitiche, i vari significati attribuiti al cibo, al senso di colpa e alla sua espiazione, infine al cannibalismo. L’A. ritiene che, avendo oggi il cibo perso per molti ogni riferimento sacro, questi si sentano colpevoli della morte di animali e vegetali ingeriti, e che per questo motivo la morte di queste creature venga occultata dalla scienza e dalla tecnica culinaria odierne. Nelle pagine dedicate a Caterina da Siena l’A. ne fa un

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breve cenno biografico, interpretando la vita della Senese e ogni fatto centrale di essa come esempio di anoressia, fino a considerare la stessa morte della Santa come una morte per inedia. Analizzando l’epistolario cateriniano l’A. evidenzia la «fame» di verità di Caterina, cui corrisponde il suo «mangiare dio», e il concetto negativo che ella aveva del corpo, ravvisando in esso un’«influenza del pensiero neo-platonico». L’A. evidenzia pure in Caterina la lotta della volontà contro il dubbio di fede. Nel capitolo dedicato a Simone Weil, messa a confronto con Caterina da Siena, che la Weil ben conosceva, l’A. afferma che, mentre per Caterina la rinuncia al cibo era considerata un atto di umiltà nella consapevolezza che l’uomo può «essere solo nutrendosi di Dio, per Simone Weil, al contrario, affinché l’essere sia, bisogna che l’uomo nutra Dio, rinunciando all’esigenza di porre rimedio alla sofferenza». (GA)

240 - MARAINI, DACIA. Memorie di una cameriera; Storia di Isabella di

Morra raccontata da Benedetto Croce; I digiuni di Catarina da Siena. Milano: Biblioteca universale Rizzoli, 2001. 112 p. (BUR. La Scala). ISBN 8817126950.

Nell’atto unico dal titolo I digiuni di Catarina, nel quale intervengono due soli personaggi: Neri di Landoccio e Catarina, l’A., attraverso gli interventi di Neri, sintetizza la narrazione biografica della Santa, sottolineandone alcuni momenti salienti. Evidenzia in particolare i dialoghi d’amore di Caterina con il Crocifisso e il suo desiderio di imitarlo, indicando in essi il senso del completo inimitabile digiuno da lei attuato e, che secondo l’interpretazione dell’A., l’ha condotta alla morte precoce. (GA)

241 - MALONE, MARY T. Women and Christianity. Vol. 2: The Medieval Period AD 1000-1500. Blackrock (Dublin): The Columba Press, 2001. 304 p. ISBN 9781856073394.

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breve cenno biografico, interpretando la vita della Senese e ogni fatto centrale di essa come esempio di anoressia, fino a considerare la stessa morte della Santa come una morte per inedia. Analizzando l’epistolario cateriniano l’A. evidenzia la «fame» di verità di Caterina, cui corrisponde il suo «mangiare dio», e il concetto negativo che ella aveva del corpo, ravvisando in esso un’«influenza del pensiero neo-platonico». L’A. evidenzia pure in Caterina la lotta della volontà contro il dubbio di fede. Nel capitolo dedicato a Simone Weil, messa a confronto con Caterina da Siena, che la Weil ben conosceva, l’A. afferma che, mentre per Caterina la rinuncia al cibo era considerata un atto di umiltà nella consapevolezza che l’uomo può «essere solo nutrendosi di Dio, per Simone Weil, al contrario, affinché l’essere sia, bisogna che l’uomo nutra Dio, rinunciando all’esigenza di porre rimedio alla sofferenza». (GA)

240 - MARAINI, DACIA. Memorie di una cameriera; Storia di Isabella di

Morra raccontata da Benedetto Croce; I digiuni di Catarina da Siena. Milano: Biblioteca universale Rizzoli, 2001. 112 p. (BUR. La Scala). ISBN 8817126950.

Nell’atto unico dal titolo I digiuni di Catarina, nel quale intervengono due soli personaggi: Neri di Landoccio e Catarina, l’A., attraverso gli interventi di Neri, sintetizza la narrazione biografica della Santa, sottolineandone alcuni momenti salienti. Evidenzia in particolare i dialoghi d’amore di Caterina con il Crocifisso e il suo desiderio di imitarlo, indicando in essi il senso del completo inimitabile digiuno da lei attuato e, che secondo l’interpretazione dell’A., l’ha condotta alla morte precoce. (GA)

241 - MALONE, MARY T. Women and Christianity. Vol. 2: The Medieval Period AD 1000-1500. Blackrock (Dublin): The Columba Press, 2001. 304 p. ISBN 9781856073394.

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L’A. dedica un paragrafo del settimo capitolo alla figura di Santa Caterina da Siena offrendo un breve profilo biografico per poi dedicarsi all’analisi del periodo storico nel quale la Santa visse e operò e della sua spiritualità. L’A. si occupa anche del tema dell’«inedia» che caratterizzò la vita della Santa. (AC)

242 - GUINGAND, PASCAL. Anorexie et inédie: une même passion du rien?, préface de Roland Sublon. Ramonville-Saint-Agne-Strasbourg: Érès-Arcanes, 2004. 255 p., ill. ISBN 9782749203119.

Riprendendo gli studi sull’anoressia di R.M. Bell l’A. osserva che all’espressione «anoressia santa» dovrebbe essere referito il termine «inedia» che può tradurre in maniera più appropriata l’atteggiamento delle mistiche medievali nei confronti del cibo. L’inedia, infatti, farebbe riferimento ad una condizione spirituale, accezione che rivela la sua utilità nel momento in cui si affronta la questione dell’Eucarestia. Dopo una breve panoramica storica che occupa i primi capitoli l’A. introduce le teorie psicanalitiche sull’anoressia mentale, riferendosi, in particolare, ai lavori di K. Abraham che affrontano i casi più aderenti e simili a quello dell’anoressia mistica. Guignard illustra le teorie di Freud e di Lacan sull’anoressia mentale che trova le sue radici nell’incapacità del soggetto anoressico di separarsi dalla madre. L’A. si appoggia anche sul lavoro di Julia Kristeva circa il concetto di abietto per analizzare il legame esistente tra l’ingestione compulsiva del pus delle piaghe dei malati, come testimoniano i racconti delle biografie delle sante, e la devozione per l’Eucarestia. Lo studio si concentra poi su due esempi di donne: Caterina da Siena e Marthe Robin. Per l’A. le radici dell’anoressia di Caterina affondano nelle vicende familiari. La morte della sua gemella e di un’altra sorella, la costrizione a sposarsi che determina un atteggiamento di muto rifiuto del volere dei genitori, il senso di colpa nell’essere sopravvissuta alle sorelle determinano l’approdo a una «teologia personale», che trova la traduzione corporale nella mortificazione della carne. L’A. afferma che questo trattamento che Caterina si riserva è la sola e unica possibilità di esistere: è la

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L’A. dedica un paragrafo del settimo capitolo alla figura di Santa Caterina da Siena offrendo un breve profilo biografico per poi dedicarsi all’analisi del periodo storico nel quale la Santa visse e operò e della sua spiritualità. L’A. si occupa anche del tema dell’«inedia» che caratterizzò la vita della Santa. (AC)

242 - GUINGAND, PASCAL. Anorexie et inédie: une même passion du rien?, préface de Roland Sublon. Ramonville-Saint-Agne-Strasbourg: Érès-Arcanes, 2004. 255 p., ill. ISBN 9782749203119.

Riprendendo gli studi sull’anoressia di R.M. Bell l’A. osserva che all’espressione «anoressia santa» dovrebbe essere referito il termine «inedia» che può tradurre in maniera più appropriata l’atteggiamento delle mistiche medievali nei confronti del cibo. L’inedia, infatti, farebbe riferimento ad una condizione spirituale, accezione che rivela la sua utilità nel momento in cui si affronta la questione dell’Eucarestia. Dopo una breve panoramica storica che occupa i primi capitoli l’A. introduce le teorie psicanalitiche sull’anoressia mentale, riferendosi, in particolare, ai lavori di K. Abraham che affrontano i casi più aderenti e simili a quello dell’anoressia mistica. Guignard illustra le teorie di Freud e di Lacan sull’anoressia mentale che trova le sue radici nell’incapacità del soggetto anoressico di separarsi dalla madre. L’A. si appoggia anche sul lavoro di Julia Kristeva circa il concetto di abietto per analizzare il legame esistente tra l’ingestione compulsiva del pus delle piaghe dei malati, come testimoniano i racconti delle biografie delle sante, e la devozione per l’Eucarestia. Lo studio si concentra poi su due esempi di donne: Caterina da Siena e Marthe Robin. Per l’A. le radici dell’anoressia di Caterina affondano nelle vicende familiari. La morte della sua gemella e di un’altra sorella, la costrizione a sposarsi che determina un atteggiamento di muto rifiuto del volere dei genitori, il senso di colpa nell’essere sopravvissuta alle sorelle determinano l’approdo a una «teologia personale», che trova la traduzione corporale nella mortificazione della carne. L’A. afferma che questo trattamento che Caterina si riserva è la sola e unica possibilità di esistere: è la

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sola che le consenta di sfuggire, psichicamente, all’influenza della madre e alla colpa di essere scampata alla morte. Anche le sue azioni abiette, come il bere l’acqua con la quale erano state deterse piaghe purulente, trovano una spiegazione nel suo sentirsi in colpa, nel disgusto e nel disprezzo del corpo. Inoltre il tormento derivatole dalla situazione della Chiesa, simbolicamente rappresentata dalla ferita del costato e dalla circoncisione di Cristo, viene affrontato con la stessa soluzione adottata durante l’adolescenza: per salvare la sua nuova famiglia, composta dai suoi seguaci, e il Padre (il Papa) ella sacrifica, mortifica e martirizza il suo corpo. (AC)

243 - ASCOLI, MARIA ELENA. Io Catarina scrivo a te…: fondamenti per una

antropologia della speranza nell’Epistolario di S. Caterina da Siena. In: Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p. 47-70. ISBN non presente.

Sull’interrogativo: «Che cosa direbbe Caterina se scrivesse oggi una lettera?» l’A. sviluppa il tema del Simposio In ascolto di Caterina per un’Europa cristiana, convinta che la Santa possa offrire chiavi di lettura per ritrovare l’armonia portata dal cristianesimo agli uomini e alle donne d’Europa. Ella, infatti, attraverso il dialogo ha saputo farsi ponte tra i propri interlocutori e Dio. L’A. constata il diffondersi di un’antropologia della corrente New Age in cui si ricerca la felicità attraverso l’introspezione psicologica, affidando bisogni e speranze ad una salvezza autogestita o ad armonie zodiacali in un ritorno di naturalismo paganeggiante. Questa antropologia «polverizza» le radici cristiane dell’Europa. L’antropologia cristiana, invece, mette al centro la persona nella sua «eterna unicità» non le tecniche, il raggiungimento del benessere o il culto del corpo. L’A. propone una antropologia cateriniana partendo dalle domande che la Santa pone a se stessa e a Dio. Attraverso citazioni dalle Lettere si dimostra che, secondo Caterina, solo in Dio Trinità l’uomo si conosce realmente, scopre la propria bellezza e la propria somiglianza con Dio. La

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sola che le consenta di sfuggire, psichicamente, all’influenza della madre e alla colpa di essere scampata alla morte. Anche le sue azioni abiette, come il bere l’acqua con la quale erano state deterse piaghe purulente, trovano una spiegazione nel suo sentirsi in colpa, nel disgusto e nel disprezzo del corpo. Inoltre il tormento derivatole dalla situazione della Chiesa, simbolicamente rappresentata dalla ferita del costato e dalla circoncisione di Cristo, viene affrontato con la stessa soluzione adottata durante l’adolescenza: per salvare la sua nuova famiglia, composta dai suoi seguaci, e il Padre (il Papa) ella sacrifica, mortifica e martirizza il suo corpo. (AC)

243 - ASCOLI, MARIA ELENA. Io Catarina scrivo a te…: fondamenti per una

antropologia della speranza nell’Epistolario di S. Caterina da Siena. In: Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p. 47-70. ISBN non presente.

Sull’interrogativo: «Che cosa direbbe Caterina se scrivesse oggi una lettera?» l’A. sviluppa il tema del Simposio In ascolto di Caterina per un’Europa cristiana, convinta che la Santa possa offrire chiavi di lettura per ritrovare l’armonia portata dal cristianesimo agli uomini e alle donne d’Europa. Ella, infatti, attraverso il dialogo ha saputo farsi ponte tra i propri interlocutori e Dio. L’A. constata il diffondersi di un’antropologia della corrente New Age in cui si ricerca la felicità attraverso l’introspezione psicologica, affidando bisogni e speranze ad una salvezza autogestita o ad armonie zodiacali in un ritorno di naturalismo paganeggiante. Questa antropologia «polverizza» le radici cristiane dell’Europa. L’antropologia cristiana, invece, mette al centro la persona nella sua «eterna unicità» non le tecniche, il raggiungimento del benessere o il culto del corpo. L’A. propone una antropologia cateriniana partendo dalle domande che la Santa pone a se stessa e a Dio. Attraverso citazioni dalle Lettere si dimostra che, secondo Caterina, solo in Dio Trinità l’uomo si conosce realmente, scopre la propria bellezza e la propria somiglianza con Dio. La

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conoscenza di sé cateriniana non è una tecnica di autodiscernimento, così come quella della New Age, ma diventa una disposizione dell’animo che cerca la verità che gli viene dall’alto, dal Sangue del Verbo incarnato sparso per amore. Caterina è maestra di equilibrio tra la natura e la grazia, aderisce alla concretezza della vita e la trascende. L’A. conclude citando e commentando ampiamente la lettera 113, in cui la Santa descrive il dinamismo dell’anima: albero d’amore. (GA)

244 - GRIMWOOD, TOM. The Body as a Lived Metaphor: Interpreting

Catherine of Siena as an Ethical Agent. «Feminist Theology», 13 (2004), n. 1, p. 62-76. ISSN 17455189.

L’A. sostiene che la vita di Santa Caterina da Siena rimanderebbe all’immagine di una donna quale agente passivo della propria esistenza. Esaminando questa rappresentazione comune sia alla tradizione agiografica sia ad alcune interpretazioni femministe della vita della Santa egli propone una diversa concettualizzazione del suo misticismo proprio attraverso la rappresentazione di Caterina da Siena quale agente attivo della e nella sua vita e non soltanto strumento del volere altrui. Infatti prendendo in considerazione la relazione tra il corpo mistico e la diretta espressione nei testi letterari e le più recenti interpretazioni di San Paolo l’A. sostiene che si può interpretare la biografia di Santa Caterina come l’espressione performativa di una celata oppressione in cui le mistiche sono state spesso rappresentate come «vittime di». (AC)

245 - VANDEREYCKEN, WALTER-DETH, RON, VAN. Dalle sante ascetiche

alle ragazze anoressiche: il rifiuto del cibo nella storia, trad. di Cristina Spinoglio. Milano: R. Cortina, 2005. XX, 350 p. (Scienza e idee; 13). ISBN 8870783464.

Nell’Introduzione all’edizione italiana Paolo Santonasco sintetizza il contenuto del testo affermando: «Argomento di

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conoscenza di sé cateriniana non è una tecnica di autodiscernimento, così come quella della New Age, ma diventa una disposizione dell’animo che cerca la verità che gli viene dall’alto, dal Sangue del Verbo incarnato sparso per amore. Caterina è maestra di equilibrio tra la natura e la grazia, aderisce alla concretezza della vita e la trascende. L’A. conclude citando e commentando ampiamente la lettera 113, in cui la Santa descrive il dinamismo dell’anima: albero d’amore. (GA)

244 - GRIMWOOD, TOM. The Body as a Lived Metaphor: Interpreting

Catherine of Siena as an Ethical Agent. «Feminist Theology», 13 (2004), n. 1, p. 62-76. ISSN 17455189.

L’A. sostiene che la vita di Santa Caterina da Siena rimanderebbe all’immagine di una donna quale agente passivo della propria esistenza. Esaminando questa rappresentazione comune sia alla tradizione agiografica sia ad alcune interpretazioni femministe della vita della Santa egli propone una diversa concettualizzazione del suo misticismo proprio attraverso la rappresentazione di Caterina da Siena quale agente attivo della e nella sua vita e non soltanto strumento del volere altrui. Infatti prendendo in considerazione la relazione tra il corpo mistico e la diretta espressione nei testi letterari e le più recenti interpretazioni di San Paolo l’A. sostiene che si può interpretare la biografia di Santa Caterina come l’espressione performativa di una celata oppressione in cui le mistiche sono state spesso rappresentate come «vittime di». (AC)

245 - VANDEREYCKEN, WALTER-DETH, RON, VAN. Dalle sante ascetiche

alle ragazze anoressiche: il rifiuto del cibo nella storia, trad. di Cristina Spinoglio. Milano: R. Cortina, 2005. XX, 350 p. (Scienza e idee; 13). ISBN 8870783464.

Nell’Introduzione all’edizione italiana Paolo Santonasco sintetizza il contenuto del testo affermando: «Argomento di

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questo libro è il lungo percorso attraverso la contraddizione di coloro che, per i più diversi motivi e nei più diversi contesti, hanno volutamente deciso di sottrarsi a un bisogno fondamentale dell’uomo». Gli A. analizzano le connessioni tra la rinuncia al cibo e la ricerca di perfezione; dimostrano la differenza tra l’ascetismo religioso e quello patologico e nervoso, soprattutto evidente nel fine che si vuole conseguire: per il primo il contatto con Dio, per il secondo il rifiuto della normalità del vivere. Gli A., il primo dei quali è psichiatra, il secondo psicologo, analizzano numerosissimi casi del passato e di oggi, e inoltre vari casi in cui l’astensione dal cibo è stata considerata «sciopero della fame» per motivi sociali, politici ed anche religiosi. Si soffermano sul senso dato alla esibizione della magrezza, parlano di casi di digiunatori per spettacolo o per terapia; illustrano l’importanza della dieta, riportano l’esito di studi medici sull’anoressia nervosa, sull’isteria, sulla malinconia provocata dalla bile nera, sul mal d’amore, sulla clorosi, sulla magrezza considerata come bellezza, sull’influsso esercitato da essa nella cultura odierna relativa alla donna e al suo ruolo nella società, sul digiuno «sacro» e sulle varie motivazioni a cui esso si ispira. (GA)

246 - TYLUS, PIOTR. Légendes dominicaines dans la littérature française du

Moyen Age: tradition manuscrite, transformations, diffusion, accueil. Cracovie: Wydawnictwo Uniwersytetu Jagiellonskiego, 2007. 379 p. ISBN 9788323323426.

Analizzando la presenza di manoscritti contenenti il testo latino della vita di Santa Caterina da Siena in area francese l’A. si interroga sui motivi di un culto non così diffuso. Egli spiega questa situazione con motivazioni politiche e religiose: sia Santa Caterina che Santa Brigida si sono battute per il rientro del Papa a Roma: questa loro azione era in aperto contrasto con il volere e gli interessi della Chiesa gallicana e del Regno di Francia. Inoltre il misticismo, le visioni e le rivelazioni private di Santa Caterina erano stati condannati dall’Università di Parigi che

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questo libro è il lungo percorso attraverso la contraddizione di coloro che, per i più diversi motivi e nei più diversi contesti, hanno volutamente deciso di sottrarsi a un bisogno fondamentale dell’uomo». Gli A. analizzano le connessioni tra la rinuncia al cibo e la ricerca di perfezione; dimostrano la differenza tra l’ascetismo religioso e quello patologico e nervoso, soprattutto evidente nel fine che si vuole conseguire: per il primo il contatto con Dio, per il secondo il rifiuto della normalità del vivere. Gli A., il primo dei quali è psichiatra, il secondo psicologo, analizzano numerosissimi casi del passato e di oggi, e inoltre vari casi in cui l’astensione dal cibo è stata considerata «sciopero della fame» per motivi sociali, politici ed anche religiosi. Si soffermano sul senso dato alla esibizione della magrezza, parlano di casi di digiunatori per spettacolo o per terapia; illustrano l’importanza della dieta, riportano l’esito di studi medici sull’anoressia nervosa, sull’isteria, sulla malinconia provocata dalla bile nera, sul mal d’amore, sulla clorosi, sulla magrezza considerata come bellezza, sull’influsso esercitato da essa nella cultura odierna relativa alla donna e al suo ruolo nella società, sul digiuno «sacro» e sulle varie motivazioni a cui esso si ispira. (GA)

246 - TYLUS, PIOTR. Légendes dominicaines dans la littérature française du

Moyen Age: tradition manuscrite, transformations, diffusion, accueil. Cracovie: Wydawnictwo Uniwersytetu Jagiellonskiego, 2007. 379 p. ISBN 9788323323426.

Analizzando la presenza di manoscritti contenenti il testo latino della vita di Santa Caterina da Siena in area francese l’A. si interroga sui motivi di un culto non così diffuso. Egli spiega questa situazione con motivazioni politiche e religiose: sia Santa Caterina che Santa Brigida si sono battute per il rientro del Papa a Roma: questa loro azione era in aperto contrasto con il volere e gli interessi della Chiesa gallicana e del Regno di Francia. Inoltre il misticismo, le visioni e le rivelazioni private di Santa Caterina erano stati condannati dall’Università di Parigi che

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impedì anche la diffusione delle sue opere e della biografia fino alla seconda metà del XV secolo. L’A. osserva, invece, che la presenza di manoscritti recanti la vita di Santa Caterina è più importante nel Sud della Francia, laddove la Santa aveva soggiornato nel 1376 operando anche dei miracoli. Qui il suo culto si è ben presto radicato anche attraverso l’opera dell’Ordine domenicano. Tylus sostiene che proprio il Terzo Ordine Domenicano operò la diffusione del culto di Santa Caterina anche nei Paesi Bassi che si dimostrarono, per molteplici ragioni sia politiche sia religiose e spirituali, permeabili alla figura della mistica senese. Egli registra che, dopo la canonizzazione, in quest’area sono stati prodotti la maggior parte dei manoscritti contenenti la biografia estesa di Santa Caterina. (AC)

247 - MOUCHEL, CHRISTIAN. Les femmes de douleur: maladie et sainteté

dans l’Italie de la contre-réforme. Besançon: Presses universitaires de Franche-Comté, 2007. 124 p., ill. (Collection littéraire). ISBN 9782848672106.

L’A. dedica un capitolo della sua opera a S. Caterina da Siena e al modo in cui ella ha "scritto" sul suo corpo la sua sequela Christi. Basandosi su alcuni episodi della vita della Santa, narrati da Raimondo da Capua, egli analizza il simbolo della sua totale dedizione a Dio: le stimmate. (AC)

248 - ROYO, MARÍN ANTONIO. Tre donne sante Dottori della Chiesa:

Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux, introduzione di Angelo Belloni. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2007. 306 p. (Spiritualità; 36). ISBN 9788821559655.

Dopo un breve profilo biografico della Santa, l’A. espone in sintesi il contenuto del Dialogo. Enuclea i fondamentali principi della dottrina spirituale di Caterina analizzati anche attraverso citazioni dai testi individuandoli nella conoscenza di sé e di Dio,

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impedì anche la diffusione delle sue opere e della biografia fino alla seconda metà del XV secolo. L’A. osserva, invece, che la presenza di manoscritti recanti la vita di Santa Caterina è più importante nel Sud della Francia, laddove la Santa aveva soggiornato nel 1376 operando anche dei miracoli. Qui il suo culto si è ben presto radicato anche attraverso l’opera dell’Ordine domenicano. Tylus sostiene che proprio il Terzo Ordine Domenicano operò la diffusione del culto di Santa Caterina anche nei Paesi Bassi che si dimostrarono, per molteplici ragioni sia politiche sia religiose e spirituali, permeabili alla figura della mistica senese. Egli registra che, dopo la canonizzazione, in quest’area sono stati prodotti la maggior parte dei manoscritti contenenti la biografia estesa di Santa Caterina. (AC)

247 - MOUCHEL, CHRISTIAN. Les femmes de douleur: maladie et sainteté

dans l’Italie de la contre-réforme. Besançon: Presses universitaires de Franche-Comté, 2007. 124 p., ill. (Collection littéraire). ISBN 9782848672106.

L’A. dedica un capitolo della sua opera a S. Caterina da Siena e al modo in cui ella ha "scritto" sul suo corpo la sua sequela Christi. Basandosi su alcuni episodi della vita della Santa, narrati da Raimondo da Capua, egli analizza il simbolo della sua totale dedizione a Dio: le stimmate. (AC)

248 - ROYO, MARÍN ANTONIO. Tre donne sante Dottori della Chiesa:

Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux, introduzione di Angelo Belloni. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2007. 306 p. (Spiritualità; 36). ISBN 9788821559655.

Dopo un breve profilo biografico della Santa, l’A. espone in sintesi il contenuto del Dialogo. Enuclea i fondamentali principi della dottrina spirituale di Caterina analizzati anche attraverso citazioni dai testi individuandoli nella conoscenza di sé e di Dio,

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nella cella interiore, nella «verità» di Dio, ossia il suo averci creato per amore come si manifesta nel sangue redentore di Cristo, nell’odio del peccato e nella compunzione del cuore, in Cristo ponte e via che conduce al Padre, nell’itinerario dell’amore verso Dio in cui il prossimo è «mezzo». L’A. sviluppa poi l’argomento: Caterina, figlia della Chiesa, analizzandone la dimensione sociale, gerarchica e liturgica. Descrive la personalità umana e soprannaturale della Santa: la sua intelligenza intuitiva, la sua volontà ferrea, il suo senso di maternità spirituale, gli aspetti della sua femminilità e virilità. Conclude confutando l’opinione di alcuni autori che la ritengono più ammirabile che imitabile, perché afferma che il cammino da lei tracciato a partire dall’umiltà della conoscenza e convinzione del proprio nulla, è perseguibile da tutti. (GA)

249 - FORTUNA, MICHELE M. Caterina maestra e modello di vita. «Rivista

di ascetica e mistica», XXXIV (2009), n. 3, luglio-settembre, p. 815-859. ISSN 03940594.

L’A. si sofferma su tre aspetti della personalità di Caterina da Siena: il suo essere santa, apostola, scrittrice. Esamina l’esemplarità della vita della Senese in tre tappe: l’infanzia (1347-1363), la concentrazione mistica (1366-1370), la vita pubblica e l’attività apostolica (1371-1380). Fa questo illustrando i principali episodi biografici, anche attraverso citazioni tratte dalla vita scritta dal b. Raimondo da Capua e dagli scritti della Santa. Considera, infine, i benefici effetti del suo intervento sulle anime e sulla Chiesa. (GA)

250 - BERNASCONI, MARIE-LOUISE. Sainteté et féminité dans la Legenda

Maior de Raymond de Capoue (La Vita de Catherine de Sienne). Thèse (Licence M2): Université de Provence Aix-Marseille1, 2009. 111 p. ISBN non presente.

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nella cella interiore, nella «verità» di Dio, ossia il suo averci creato per amore come si manifesta nel sangue redentore di Cristo, nell’odio del peccato e nella compunzione del cuore, in Cristo ponte e via che conduce al Padre, nell’itinerario dell’amore verso Dio in cui il prossimo è «mezzo». L’A. sviluppa poi l’argomento: Caterina, figlia della Chiesa, analizzandone la dimensione sociale, gerarchica e liturgica. Descrive la personalità umana e soprannaturale della Santa: la sua intelligenza intuitiva, la sua volontà ferrea, il suo senso di maternità spirituale, gli aspetti della sua femminilità e virilità. Conclude confutando l’opinione di alcuni autori che la ritengono più ammirabile che imitabile, perché afferma che il cammino da lei tracciato a partire dall’umiltà della conoscenza e convinzione del proprio nulla, è perseguibile da tutti. (GA)

249 - FORTUNA, MICHELE M. Caterina maestra e modello di vita. «Rivista

di ascetica e mistica», XXXIV (2009), n. 3, luglio-settembre, p. 815-859. ISSN 03940594.

L’A. si sofferma su tre aspetti della personalità di Caterina da Siena: il suo essere santa, apostola, scrittrice. Esamina l’esemplarità della vita della Senese in tre tappe: l’infanzia (1347-1363), la concentrazione mistica (1366-1370), la vita pubblica e l’attività apostolica (1371-1380). Fa questo illustrando i principali episodi biografici, anche attraverso citazioni tratte dalla vita scritta dal b. Raimondo da Capua e dagli scritti della Santa. Considera, infine, i benefici effetti del suo intervento sulle anime e sulla Chiesa. (GA)

250 - BERNASCONI, MARIE-LOUISE. Sainteté et féminité dans la Legenda

Maior de Raymond de Capoue (La Vita de Catherine de Sienne). Thèse (Licence M2): Université de Provence Aix-Marseille1, 2009. 111 p. ISBN non presente.

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Lo studio intende esaminare la rappresentazione di Caterina da Siena operata da Raimondo da Capua nella sua Legenda Maior. Nella prima parte l’A. analizza la costruzione agiografica attraverso l’esaltazione delle virtù e la ricerca della perfezione sottolineando le differenze e le analogie tra agiografie maschili e femminili. Nella seconda parte si prende in considerazione il personaggio di Caterina costruito da Raimondo da Capua sottolineando come la formazione ecclesiastica e teologica di quest’ultimo intervenga nella sua opera agiografica e come il suo ritratto di una Caterina Santa eccezionale si possa leggere quale garanzia ulteriore per l’Ordine al quale apparteneva. (AC)

251 - Vengeance in Medieval Europe: A Reader, edited by Daniel Lord Smail and Kelly Gibson. Toronto; Tonawanda (New York): University of Toronto Press, 2009. XIX, 474 p. (Readings in medieval civilizations and cultures; 13). ISBN 9781442601345.

Il testo è un manuale per studenti e più in generale per tutti coloro che, interessandosi al Medioevo cristiano, affrontano il tema della vendetta. L’opera si divide in quattro sezioni a loro volta suddivise in capitoli concernenti i seguenti temi: leggi e statuti; sermoni e altre forme di regole morali; vite dei santi; documenti. Una breve premessa introduce ogni sezione e ogni testo è corredato da una breve notizia informativa. Santa Caterina da Siena è citata come donna che ha ricercato con le sue azioni la pace. (AC)

252 - SANTARELLI, LUCIANO. Il femminile nella vita e nella dottrina di

Santa Caterina da Siena. «Rivista di ascetica e mistica», XXXV (2010), n. 2, aprile-giugno, p. 309-345. ISSN 03940594.

Dopo aver rammentato il desiderio di Caterina fanciulla di essere uomo e la valenza che ella attribuisce negli scritti ai termini riferiti a ciò che è maschile o femminile, l’A. evidenzia come la Sapienza divina si presenti con tratti femminili, così come la dottrina cateriniana presenta aspetti femminili non solo

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Lo studio intende esaminare la rappresentazione di Caterina da Siena operata da Raimondo da Capua nella sua Legenda Maior. Nella prima parte l’A. analizza la costruzione agiografica attraverso l’esaltazione delle virtù e la ricerca della perfezione sottolineando le differenze e le analogie tra agiografie maschili e femminili. Nella seconda parte si prende in considerazione il personaggio di Caterina costruito da Raimondo da Capua sottolineando come la formazione ecclesiastica e teologica di quest’ultimo intervenga nella sua opera agiografica e come il suo ritratto di una Caterina Santa eccezionale si possa leggere quale garanzia ulteriore per l’Ordine al quale apparteneva. (AC)

251 - Vengeance in Medieval Europe: A Reader, edited by Daniel Lord Smail and Kelly Gibson. Toronto; Tonawanda (New York): University of Toronto Press, 2009. XIX, 474 p. (Readings in medieval civilizations and cultures; 13). ISBN 9781442601345.

Il testo è un manuale per studenti e più in generale per tutti coloro che, interessandosi al Medioevo cristiano, affrontano il tema della vendetta. L’opera si divide in quattro sezioni a loro volta suddivise in capitoli concernenti i seguenti temi: leggi e statuti; sermoni e altre forme di regole morali; vite dei santi; documenti. Una breve premessa introduce ogni sezione e ogni testo è corredato da una breve notizia informativa. Santa Caterina da Siena è citata come donna che ha ricercato con le sue azioni la pace. (AC)

252 - SANTARELLI, LUCIANO. Il femminile nella vita e nella dottrina di

Santa Caterina da Siena. «Rivista di ascetica e mistica», XXXV (2010), n. 2, aprile-giugno, p. 309-345. ISSN 03940594.

Dopo aver rammentato il desiderio di Caterina fanciulla di essere uomo e la valenza che ella attribuisce negli scritti ai termini riferiti a ciò che è maschile o femminile, l’A. evidenzia come la Sapienza divina si presenti con tratti femminili, così come la dottrina cateriniana presenta aspetti femminili non solo

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nel linguaggio legato al concreto ed al vissuto, ma anche nei contenuti, che poggiano su caratteristiche prerogative prevalentemente femminili quali la pazienza, che alimenta la carità e la fortezza. In un mondo maschilista come il suo, Caterina non mostra insofferenza e ribellione e attribuisce anche agli uomini il «femminile» negativo, come ad esempio il timore servile e l’amor proprio, e invita tutti, seguendo la croce, a vivere la sua stessa spiritualità «virile». L’A. evidenzia il ruolo carismatico profetico, esercitato nella Chiesa da Caterina, nei confronti di quello ministeriale e quello politico da lei svolto soprattutto come pacificatrice in rapporto alla società. L’A. considera la pace una prerogativa femminile. Secondo lui il femminile emerge anche nei rapporti personali della Santa con gli altri, soprattutto attraverso la sua tolleranza verso il prossimo e la sua maternità spirituale, da cui scaturivano i suoi insegnamenti di maestra. Esemplare in tal senso sembra essere il suo comportamento verso Niccolò di Tuldo e si arriva ad affermare che nell’«esperienza religiosa è più protagonista la donna che l’uomo […] la donna rimane il punto d’incontro tra Dio e l’uomo». Tuttavia Caterina non può essere considerata «antesignana della moderna emancipazione femminile [...ma] modello della donna cristiana dei nostri tempi» per la forza della sua carità. (GA)

253 - BENEDETTO XVI, PAPA. Il cuore di Caterina: udienza generale di

mercoledì 24 novembre 2010. «L’Osservatore Romano», (25 novembre 2010), p. 7-8. ISSN 0391688X.

Nella udienza di mercoledì 24 novembre il Santo Padre ha definito Caterina da Siena una delle figure che in tempi travagliati maggiormente hanno scosso positivamente la Chiesa, provocando in essa conversione e rinnovamento. Ha fatto cenno ad alcuni rilevanti fatti biografici della Santa, in particolare ai suoi rapporti con i papi, ai suoi scritti, ai riconoscimenti da lei ricevuti da diversi Pontefici, al suo cristocentrismo evidenziato dallo scambio del cuore e

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nel linguaggio legato al concreto ed al vissuto, ma anche nei contenuti, che poggiano su caratteristiche prerogative prevalentemente femminili quali la pazienza, che alimenta la carità e la fortezza. In un mondo maschilista come il suo, Caterina non mostra insofferenza e ribellione e attribuisce anche agli uomini il «femminile» negativo, come ad esempio il timore servile e l’amor proprio, e invita tutti, seguendo la croce, a vivere la sua stessa spiritualità «virile». L’A. evidenzia il ruolo carismatico profetico, esercitato nella Chiesa da Caterina, nei confronti di quello ministeriale e quello politico da lei svolto soprattutto come pacificatrice in rapporto alla società. L’A. considera la pace una prerogativa femminile. Secondo lui il femminile emerge anche nei rapporti personali della Santa con gli altri, soprattutto attraverso la sua tolleranza verso il prossimo e la sua maternità spirituale, da cui scaturivano i suoi insegnamenti di maestra. Esemplare in tal senso sembra essere il suo comportamento verso Niccolò di Tuldo e si arriva ad affermare che nell’«esperienza religiosa è più protagonista la donna che l’uomo […] la donna rimane il punto d’incontro tra Dio e l’uomo». Tuttavia Caterina non può essere considerata «antesignana della moderna emancipazione femminile [...ma] modello della donna cristiana dei nostri tempi» per la forza della sua carità. (GA)

253 - BENEDETTO XVI, PAPA. Il cuore di Caterina: udienza generale di

mercoledì 24 novembre 2010. «L’Osservatore Romano», (25 novembre 2010), p. 7-8. ISSN 0391688X.

Nella udienza di mercoledì 24 novembre il Santo Padre ha definito Caterina da Siena una delle figure che in tempi travagliati maggiormente hanno scosso positivamente la Chiesa, provocando in essa conversione e rinnovamento. Ha fatto cenno ad alcuni rilevanti fatti biografici della Santa, in particolare ai suoi rapporti con i papi, ai suoi scritti, ai riconoscimenti da lei ricevuti da diversi Pontefici, al suo cristocentrismo evidenziato dallo scambio del cuore e

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dall’amore all’Eucarestia, infine alla sua maternità spirituale, al dono delle lacrime, alla sua riverenza per il dolce Cristo in terra e per i ministri della Chiesa, alla dottrina del «Cristo-Ponte». Benedetto XVI ha concluso esortando i fedeli ad imitarla, nei vari aspetti della sua poliedrica personalità, e ad affidarsi alla sua maternità sprituale. (GA)

254 - RONDONI, DAVIDE. Un volume di Louis de Wohl su santa Caterina

da Siena: una piccola donna al centro della storia. «L’Osservatore Romano», (6 dicembre 2007), p. 5, ill. ISSN 0391688X.

Nel recensire il romanzo di Louis de Wohl l’A. mette in rilievo le contraddizioni che sembrano coabitare nella figura di questa Santa da lui definita «scricciolo e guerriera arsa dal fuoco dell’amore e dall’ansia della pace», che hanno alimentato la sua santità, vissuta compromettendosi con le circostanze esistenziali. Secondo l’A., il romanzo, che inquadra il personaggio negli eventi turbolenti del tempo, non ne sottolinea gli aspetti psicologici, ma quasi fa toccare qualcosa di quel fuoco che animava le sue azioni, e si trova nelle citazioni tratte dalle lettere e dal testamento. Viene dato rilievo alla lotta condotta da Caterina contro l’amore di sé, causa di ogni male personale e pubblico. L’A. paragona i tempi di Caterina con il tempo attuale, di cui mette in risalto alcune somiglianze e differenze. (GA)

255 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Come Caterina rimodellò

se stessa. «L’Osservatore Romano», (8-9 marzo 2010), p. 4, ill. ISSN 0391688X.

Dopo aver affermato che la biografia di Caterina scritta dal b. Raimondo da Capua «può essere letta […] come il racconto esemplare della trasformazione di un corpo naturale in un corpo cristico», l’A. indica tre fasi di questa trasformazione e le caratteristiche di ciascuna di esse, al cui termine Caterina ottiene

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dall’amore all’Eucarestia, infine alla sua maternità spirituale, al dono delle lacrime, alla sua riverenza per il dolce Cristo in terra e per i ministri della Chiesa, alla dottrina del «Cristo-Ponte». Benedetto XVI ha concluso esortando i fedeli ad imitarla, nei vari aspetti della sua poliedrica personalità, e ad affidarsi alla sua maternità sprituale. (GA)

254 - RONDONI, DAVIDE. Un volume di Louis de Wohl su santa Caterina

da Siena: una piccola donna al centro della storia. «L’Osservatore Romano», (6 dicembre 2007), p. 5, ill. ISSN 0391688X.

Nel recensire il romanzo di Louis de Wohl l’A. mette in rilievo le contraddizioni che sembrano coabitare nella figura di questa Santa da lui definita «scricciolo e guerriera arsa dal fuoco dell’amore e dall’ansia della pace», che hanno alimentato la sua santità, vissuta compromettendosi con le circostanze esistenziali. Secondo l’A., il romanzo, che inquadra il personaggio negli eventi turbolenti del tempo, non ne sottolinea gli aspetti psicologici, ma quasi fa toccare qualcosa di quel fuoco che animava le sue azioni, e si trova nelle citazioni tratte dalle lettere e dal testamento. Viene dato rilievo alla lotta condotta da Caterina contro l’amore di sé, causa di ogni male personale e pubblico. L’A. paragona i tempi di Caterina con il tempo attuale, di cui mette in risalto alcune somiglianze e differenze. (GA)

255 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Come Caterina rimodellò

se stessa. «L’Osservatore Romano», (8-9 marzo 2010), p. 4, ill. ISSN 0391688X.

Dopo aver affermato che la biografia di Caterina scritta dal b. Raimondo da Capua «può essere letta […] come il racconto esemplare della trasformazione di un corpo naturale in un corpo cristico», l’A. indica tre fasi di questa trasformazione e le caratteristiche di ciascuna di esse, al cui termine Caterina ottiene

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«un corpo che non è più regolato dall’ordine biologico, ma che funziona secondo le disposizioni dell’Assoluto». Di questo corpo l’A. indica le nuove funzioni. Esse sono testimoniate anche nel Processo Castellano, tra i cui testimoni giurati predomina la deposizione di Tommaso Caffarini, che considera Caterina la madre della riforma dell’Ordine domenicano grazie alla sua scienza infusa. L’A. istituisce un confronto tra Caterina e Brigida di Svezia rilevandone le differenze nel linguaggio e nella modalità con cui hanno interpretato e svolto la loro funzione carismatica e il loro profetismo in seno alla Chiesa. Si sofferma poi nel descrivere il rapporto di Caterina con la madre naturale e il modo in cui ella intende e parla della maternità di Dio, manifestata in Cristo. In questo ambito l’A. espone in sintesi le somiglianze e le differenze tra la Santa e Ildegarda di Bingen. (GA)

256 - LUONGO, F. THOMAS. Cloistering Catherine: Religious Identity in

Raymond of Capua’s "Legenda maior" of Catherine of Siena. «Studies in Medieval and Renaissance History. Third Series», (2006), n. 8, p. 25-69. ISSN 00818224.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

257 - FLECKENSTEIN, KRISTINE. Incarnate Word: Verbal Image, Body

Image, and the Rhetorical Authority of Saint Catherine of Siena. «Enculturation: A Journal of Rhetoric, Writing, and Culture», 6 (2009), n. 2. ISSN 15253120.

L’A. esplora le dinamiche che hanno portato S. Caterina da Siena, figlia illetterata di un tintore senese del Trecento, ad acquisire l’autorità retorica necessaria per diventare consigliera di papi e operatrice di pace. Per l’A. si tratta di una identificazione tra le immagini verbali usate da Caterina e l’immagine del suo corpo, disciplinato dal rigore della vita

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«un corpo che non è più regolato dall’ordine biologico, ma che funziona secondo le disposizioni dell’Assoluto». Di questo corpo l’A. indica le nuove funzioni. Esse sono testimoniate anche nel Processo Castellano, tra i cui testimoni giurati predomina la deposizione di Tommaso Caffarini, che considera Caterina la madre della riforma dell’Ordine domenicano grazie alla sua scienza infusa. L’A. istituisce un confronto tra Caterina e Brigida di Svezia rilevandone le differenze nel linguaggio e nella modalità con cui hanno interpretato e svolto la loro funzione carismatica e il loro profetismo in seno alla Chiesa. Si sofferma poi nel descrivere il rapporto di Caterina con la madre naturale e il modo in cui ella intende e parla della maternità di Dio, manifestata in Cristo. In questo ambito l’A. espone in sintesi le somiglianze e le differenze tra la Santa e Ildegarda di Bingen. (GA)

256 - LUONGO, F. THOMAS. Cloistering Catherine: Religious Identity in

Raymond of Capua’s "Legenda maior" of Catherine of Siena. «Studies in Medieval and Renaissance History. Third Series», (2006), n. 8, p. 25-69. ISSN 00818224.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

257 - FLECKENSTEIN, KRISTINE. Incarnate Word: Verbal Image, Body

Image, and the Rhetorical Authority of Saint Catherine of Siena. «Enculturation: A Journal of Rhetoric, Writing, and Culture», 6 (2009), n. 2. ISSN 15253120.

L’A. esplora le dinamiche che hanno portato S. Caterina da Siena, figlia illetterata di un tintore senese del Trecento, ad acquisire l’autorità retorica necessaria per diventare consigliera di papi e operatrice di pace. Per l’A. si tratta di una identificazione tra le immagini verbali usate da Caterina e l’immagine del suo corpo, disciplinato dal rigore della vita

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ascetica, che fa sì che la sua parola diventi carne e quindi sia efficace e convincente. (DM)

258 - BERMISA, LEONILA V. Le donne nella Chiesa. «Dominican Order», (2005), n. 8, p. 47-71. ISSN non presente.

L’A., partendo dalla realtà delle prime comunità cristiane in cui donne e uomini erano guardati con dignità, rispetto e ugualianza, reclama un ruolo simile per la donna moderna nel seno della Chiesa odierna. Traccia quindi i profili di donne che nella storia hanno testimoniato con forza la loro fede nei rispettivi ambiti socio-culturali e religiosi e affermato i loro diritti come cristiane in una Chiesa patriarcale e androcentrica. Tra i modelli proposti si inserisce anche la figura di S. Caterina da Siena, esempio di vita contemplativa in azione e pertanto molto significativa per le donne di oggi. (DM)

259 - FORBES, CHERYL. The Radical Rhetoric of Caterina da Siena.

«Rhetoric Review», XXIII (2004), n. 2, p. 121-140. ISSN 07350198.

L’A. parla di Caterina da Siena come di una donna all’avanguardia per i suoi tempi, la prima donna scrittrice nella tradizione italiana delle donne scrittrici. Grande scrittrice di lettere, la Santa scrive con straordinaria forza e schiettezza ai leaders politici e religiosi del suo tempo, come anche alla gente comune. Grande maestra di eloquenza, la Senese fa ricorso a figure retoriche che spiegano il motivo per cui ha attirato un così grande seguito nel corso della sua vita, il perché potenti e umili cercavano il suo consiglio e perché le sue preghiere siano ancora oggi così affascinanti [Dall’abstract dell’A.]. (DM)

260 - TYLUS, JANE. Caterina da Siena and the Legacy of Humanism. In: Perspectives on Early Modern and Modern Intellectual History: Essays in Honor of Nancy S. Struever, Joseph Marino and Melinda W.

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ascetica, che fa sì che la sua parola diventi carne e quindi sia efficace e convincente. (DM)

258 - BERMISA, LEONILA V. Le donne nella Chiesa. «Dominican Order», (2005), n. 8, p. 47-71. ISSN non presente.

L’A., partendo dalla realtà delle prime comunità cristiane in cui donne e uomini erano guardati con dignità, rispetto e ugualianza, reclama un ruolo simile per la donna moderna nel seno della Chiesa odierna. Traccia quindi i profili di donne che nella storia hanno testimoniato con forza la loro fede nei rispettivi ambiti socio-culturali e religiosi e affermato i loro diritti come cristiane in una Chiesa patriarcale e androcentrica. Tra i modelli proposti si inserisce anche la figura di S. Caterina da Siena, esempio di vita contemplativa in azione e pertanto molto significativa per le donne di oggi. (DM)

259 - FORBES, CHERYL. The Radical Rhetoric of Caterina da Siena.

«Rhetoric Review», XXIII (2004), n. 2, p. 121-140. ISSN 07350198.

L’A. parla di Caterina da Siena come di una donna all’avanguardia per i suoi tempi, la prima donna scrittrice nella tradizione italiana delle donne scrittrici. Grande scrittrice di lettere, la Santa scrive con straordinaria forza e schiettezza ai leaders politici e religiosi del suo tempo, come anche alla gente comune. Grande maestra di eloquenza, la Senese fa ricorso a figure retoriche che spiegano il motivo per cui ha attirato un così grande seguito nel corso della sua vita, il perché potenti e umili cercavano il suo consiglio e perché le sue preghiere siano ancora oggi così affascinanti [Dall’abstract dell’A.]. (DM)

260 - TYLUS, JANE. Caterina da Siena and the Legacy of Humanism. In: Perspectives on Early Modern and Modern Intellectual History: Essays in Honor of Nancy S. Struever, Joseph Marino and Melinda W.

Page 154: BIBLIOGRAFIA ANALITICA DI S. CATERINA DA SIENA · della proclamazione, da parte di Pio XII, di san Francesco d’Assisi e di santa Caterina da Siena a Patroni d’Italia (18 giugno

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Schlitt, eds. Rochester (New York): University of Rochester Press, 2001, p. 116-144. ISBN 1580460623.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

261 - PANICHI ZALAFFI, VIOLA. Un anno con Caterina: profilo della grande santa che Siena ha dato al mondo, introduzione di Mario Ascheri. Siena: Betti Editrice, 2006. 48 p. ISBN 887576489. Come Mario Ascheri precisa nell’Introduzione, l’A. sotto l’anonimato di “anziana signora”, traccia un breve profilo della Santa senese, sottolineando la sua azione pacificatrice in un contesto storico di lotte intestine tra famiglie, di tensioni e di guerre degli Stati tra di loro e con la Chiesa. L’A. riportando alcuni brani delle Lettere, sottolinea la forza di persuasione esercitata da Caterina su Gregorio XI, il suo modo di concepire la crociata e di far fronte allo scisma, scoprendo nell’amore per Dio e il prossimo il movente di ogni sua azione, movente che l’A. propone a se stessa come fonte di libertà e di ascesa spirituale. (GA)

2) LA SPIRITUALITÀ 262 - AHLGREN, GILLIAN T.W. Ecstasy, Prophecy, and Reform: Catherine

of Siena as a Model for Holy Women of 16th-century Spain. In: The Mystical Gesture: Essays on Medieval and Early Modern Spiritual Culture in Honor of Mary E. Giles, edited by Robert Boenig. Aldershot (G.B.): Ashgate, 2000, p. 53-65. ISBN 9780754601234.

L’A. analizza l’influenza che la traduzione in lingua spagnola della biografia di S. Caterina da Siena, redatta da Raimondo da Capua, ha esercitato sul modello di santità femminile per tre Sante spagnole ossia Maria di Santo Domingo, Teresa d’Avila e Francesca degli Apostoli. La traduzione dell’opera di Raimondo

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Schlitt, eds. Rochester (New York): University of Rochester Press, 2001, p. 116-144. ISBN 1580460623.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

261 - PANICHI ZALAFFI, VIOLA. Un anno con Caterina: profilo della grande santa che Siena ha dato al mondo, introduzione di Mario Ascheri. Siena: Betti Editrice, 2006. 48 p. ISBN 887576489. Come Mario Ascheri precisa nell’Introduzione, l’A. sotto l’anonimato di “anziana signora”, traccia un breve profilo della Santa senese, sottolineando la sua azione pacificatrice in un contesto storico di lotte intestine tra famiglie, di tensioni e di guerre degli Stati tra di loro e con la Chiesa. L’A. riportando alcuni brani delle Lettere, sottolinea la forza di persuasione esercitata da Caterina su Gregorio XI, il suo modo di concepire la crociata e di far fronte allo scisma, scoprendo nell’amore per Dio e il prossimo il movente di ogni sua azione, movente che l’A. propone a se stessa come fonte di libertà e di ascesa spirituale. (GA)

2) LA SPIRITUALITÀ 262 - AHLGREN, GILLIAN T.W. Ecstasy, Prophecy, and Reform: Catherine

of Siena as a Model for Holy Women of 16th-century Spain. In: The Mystical Gesture: Essays on Medieval and Early Modern Spiritual Culture in Honor of Mary E. Giles, edited by Robert Boenig. Aldershot (G.B.): Ashgate, 2000, p. 53-65. ISBN 9780754601234.

L’A. analizza l’influenza che la traduzione in lingua spagnola della biografia di S. Caterina da Siena, redatta da Raimondo da Capua, ha esercitato sul modello di santità femminile per tre Sante spagnole ossia Maria di Santo Domingo, Teresa d’Avila e Francesca degli Apostoli. La traduzione dell’opera di Raimondo

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da Capua risale al 1511 e descrive una donna diventata strumento di Dio per la conversione e la riforma della Chiesa. Caterina è un esempio di come opera la grazia divina sulla natura umana e di come le "deficienze" della natura femminile possano essere trasfigurate da Dio. Ella è il simbolo dell’umiltà e del potere emanato da Dio stesso. Dunque la sottomissione al volere di Dio è la condizione per la quale la Santa riesce a compiere la sua missione ricevendo i doni spirituali che le consentono di proseguire la sua azione nel mondo nonostante i sospetti nutriti nei suoi confronti. Il suo cammino spirituale si snoda attraverso le false accuse e varie difficoltà che perfezionano la sua umiltà e consentono alla sua anima di ricevere grandi grazie. Il ritratto mistico di Raimondo da Capua è tradotto fedelmente in spagnolo da Antonio de la Peña: in particolare l’umiltà così magnificata dal confessore della Santa sembra essere la virtù che le mistiche spagnole hanno imitato guardando all’esperienza mistica cateriniana. Se la Vita di Santa Caterina di Raimondo da Capua insiste, dunque, sulle virtù della Santa costruendo un modello di santità femminile l’A. si sofferma anche sul suo operato sociale e politico: per Ahlgren Caterina è un attore della riforma all’interno della Chiesa e, di conseguenza, diventa un modello politico e comportamentale per le donne. In Caterina si sommano le virtù di sopportazione di qualsiasi prova in nome di Dio, d’umiltà e di perseveranza nella propria missione. Anche la sua ermeneutica e retorica hanno determinato una forte influenza sugli scritti delle mistiche spagnole del XVI secolo. (AC)

263 - Voci celesti. Vol. 1: Messaggi dei SS.mi: Paolo di Tarso, Domenico Guzman, Bonaventura da Bagnoregio, Caterina da Siena, Tommaso d’Aquino. Roma: Sallustiana, 2000. 293 p., ill. (Theologica). ISBN 8887351066.

La parte dell’opera relativa a S. Caterina inizia con alcuni cenni biografici e prosegue con i messaggi indirizzati a Giuliana Crescio, ognuno dei quali è firmato Darira, appellativo con il

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da Capua risale al 1511 e descrive una donna diventata strumento di Dio per la conversione e la riforma della Chiesa. Caterina è un esempio di come opera la grazia divina sulla natura umana e di come le "deficienze" della natura femminile possano essere trasfigurate da Dio. Ella è il simbolo dell’umiltà e del potere emanato da Dio stesso. Dunque la sottomissione al volere di Dio è la condizione per la quale la Santa riesce a compiere la sua missione ricevendo i doni spirituali che le consentono di proseguire la sua azione nel mondo nonostante i sospetti nutriti nei suoi confronti. Il suo cammino spirituale si snoda attraverso le false accuse e varie difficoltà che perfezionano la sua umiltà e consentono alla sua anima di ricevere grandi grazie. Il ritratto mistico di Raimondo da Capua è tradotto fedelmente in spagnolo da Antonio de la Peña: in particolare l’umiltà così magnificata dal confessore della Santa sembra essere la virtù che le mistiche spagnole hanno imitato guardando all’esperienza mistica cateriniana. Se la Vita di Santa Caterina di Raimondo da Capua insiste, dunque, sulle virtù della Santa costruendo un modello di santità femminile l’A. si sofferma anche sul suo operato sociale e politico: per Ahlgren Caterina è un attore della riforma all’interno della Chiesa e, di conseguenza, diventa un modello politico e comportamentale per le donne. In Caterina si sommano le virtù di sopportazione di qualsiasi prova in nome di Dio, d’umiltà e di perseveranza nella propria missione. Anche la sua ermeneutica e retorica hanno determinato una forte influenza sugli scritti delle mistiche spagnole del XVI secolo. (AC)

263 - Voci celesti. Vol. 1: Messaggi dei SS.mi: Paolo di Tarso, Domenico Guzman, Bonaventura da Bagnoregio, Caterina da Siena, Tommaso d’Aquino. Roma: Sallustiana, 2000. 293 p., ill. (Theologica). ISBN 8887351066.

La parte dell’opera relativa a S. Caterina inizia con alcuni cenni biografici e prosegue con i messaggi indirizzati a Giuliana Crescio, ognuno dei quali è firmato Darira, appellativo con il

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quale S. Caterina designava se stessa da piccola quando non sapeva pronunciare il proprio nome. La Santa afferma che la sua interlocutrice non la conosceva prima dei messaggi, nonostante le fosse spiritualmente vicina, e sintetizza in due verbi la propria vita: «amai e lottai». I messaggi evidenziano la comunione dei santi durante la nostra preghiera, cioè la loro presenza tra noi in particolare nei giorni della loro celebrazione liturgica. Quelli di Caterina-Darira mettono in luce il valore della vita, del tempo, dell’anima, dell’amore, della sofferenza, della preghiera, dello studio, dell’obbedienza, della fiducia in Dio, della morte. (GA)

264 - DANNEELS, GODFRIED. Caterina da Siena: uno sguardo su Dio uno sguardo sull’uomo: Santa Maria della Scala, Siena, 29 aprile 2000. Siena: Cantagalli, 2001. 19 p. (Quaderni cateriniani; 104). ISBN non presente.

L’A. osserva che, fino alla fine del XIV secolo, gli uomini «spirituali» non associavano l’amore per il prossimo e per la Chiesa all’amore per Dio: Caterina rappresenta un’eccezione. Per lei entrambi sono realtà indissociabili e il suo guardare a Dio si lega al considerare l’uomo quale individuo immerso in una realtà storica e sociale ben precisa. Caterina considera l’amore del Creatore verso ogni creatura, la dignità e grandezza a cui l’ha innalzata. Da qui in lei l’azione di grazia e l’attività apostolica: ovunque porta «la cella interiore» e vive l’inabitazione in Dio; il suo sguardo abbraccia tutto e tutti. Analizzate sinteticamente le vicende storiche del secolo in cui visse Caterina, l’A. afferma che «le prove della Chiesa e dell’umanità di oggi non sono inferiori a quelle del tempo di Caterina». Dal Libro di Caterina si può osservare che il suo dolore non deriva da una narcisistica impotenza, ma dalla partecipazione spirituale al dolore di Cristo sulla croce, ella soffriva per l’offesa di Dio, però le miserie del mondo non la rendevano pessimista per la sua fiducia nel trionfo pasquale di Cristo sul male e sulla morte. Il suo scoprirsi un nulla davanti a

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quale S. Caterina designava se stessa da piccola quando non sapeva pronunciare il proprio nome. La Santa afferma che la sua interlocutrice non la conosceva prima dei messaggi, nonostante le fosse spiritualmente vicina, e sintetizza in due verbi la propria vita: «amai e lottai». I messaggi evidenziano la comunione dei santi durante la nostra preghiera, cioè la loro presenza tra noi in particolare nei giorni della loro celebrazione liturgica. Quelli di Caterina-Darira mettono in luce il valore della vita, del tempo, dell’anima, dell’amore, della sofferenza, della preghiera, dello studio, dell’obbedienza, della fiducia in Dio, della morte. (GA)

264 - DANNEELS, GODFRIED. Caterina da Siena: uno sguardo su Dio uno sguardo sull’uomo: Santa Maria della Scala, Siena, 29 aprile 2000. Siena: Cantagalli, 2001. 19 p. (Quaderni cateriniani; 104). ISBN non presente.

L’A. osserva che, fino alla fine del XIV secolo, gli uomini «spirituali» non associavano l’amore per il prossimo e per la Chiesa all’amore per Dio: Caterina rappresenta un’eccezione. Per lei entrambi sono realtà indissociabili e il suo guardare a Dio si lega al considerare l’uomo quale individuo immerso in una realtà storica e sociale ben precisa. Caterina considera l’amore del Creatore verso ogni creatura, la dignità e grandezza a cui l’ha innalzata. Da qui in lei l’azione di grazia e l’attività apostolica: ovunque porta «la cella interiore» e vive l’inabitazione in Dio; il suo sguardo abbraccia tutto e tutti. Analizzate sinteticamente le vicende storiche del secolo in cui visse Caterina, l’A. afferma che «le prove della Chiesa e dell’umanità di oggi non sono inferiori a quelle del tempo di Caterina». Dal Libro di Caterina si può osservare che il suo dolore non deriva da una narcisistica impotenza, ma dalla partecipazione spirituale al dolore di Cristo sulla croce, ella soffriva per l’offesa di Dio, però le miserie del mondo non la rendevano pessimista per la sua fiducia nel trionfo pasquale di Cristo sul male e sulla morte. Il suo scoprirsi un nulla davanti a

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Dio la rendeva libera da sé e dagli altri e audace nel suo apostolato. Le sfide del mondo l’infiammavano del desiderio di partecipare alla passione di Cristo. La spiritualità di Caterina permette di assumere le tribolazioni con fiducioso abbandono, con un dolore non «affittivo», cioè che si lamenta dei propri mali, ma «unitivo, che soffre perché Dio non è amato». Nelle pagine finali è riportata una omelia tenuta dall’A. nel duomo di Siena il 30 aprile 2000 dal titolo: Dalla fede di Tommaso a quella di Caterina. (GA)

265 - WAAIJMAN, KEES. La spiritualità: forme, fondamenti, metodi. Brescia:

Queriniana, 2001. 1152 p. (Biblioteca di teologia contemporanea; 137). ISBN 9788839904379.

Per l’abstract cfr. Waaijman, Kees. Spirituality: Forms, Foundations, Methods, presente in questa Bibl. An. (AC)

266 - VILLEGAS, DIANA L. Marriage Spirituality: Living Out the Call to Be

a Sign of God’s Self-Giving Love. «INTAMS Journal for the Study of Marriage & Spirituality», Vol. 7 (2001), n. 2, p. 157-168. ISSN 13706020.

L’A. sostiene che la spiritualità di S. Caterina da Siena possa giovare anche alla vita matrimoniale dei nostri giorni, anzi afferma che quest’ultima ne risulterebbe arricchita. Infatti l’unione matrimoniale prevede che ciascuno si sviluppi e cresca in una dimensione di pienezza soltanto se cessa di essere autocentrato. L’apertura all’Altro e agli altri consente di trapiantarsi all’interno della comunità illuminandola con la sua capacità di amare. Nei suoi scritti Caterina afferma che il suo percorso di conversione si estrinseca attraverso la conoscenza di Dio e la conoscenza del sé che rappresentano le due facce della stessa medaglia. Così anche la relazione di coppia può essere considerata secondo il punto di vista della Santa: entrambi gli sposi crescono nella loro unione grazie alla

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Dio la rendeva libera da sé e dagli altri e audace nel suo apostolato. Le sfide del mondo l’infiammavano del desiderio di partecipare alla passione di Cristo. La spiritualità di Caterina permette di assumere le tribolazioni con fiducioso abbandono, con un dolore non «affittivo», cioè che si lamenta dei propri mali, ma «unitivo, che soffre perché Dio non è amato». Nelle pagine finali è riportata una omelia tenuta dall’A. nel duomo di Siena il 30 aprile 2000 dal titolo: Dalla fede di Tommaso a quella di Caterina. (GA)

265 - WAAIJMAN, KEES. La spiritualità: forme, fondamenti, metodi. Brescia:

Queriniana, 2001. 1152 p. (Biblioteca di teologia contemporanea; 137). ISBN 9788839904379.

Per l’abstract cfr. Waaijman, Kees. Spirituality: Forms, Foundations, Methods, presente in questa Bibl. An. (AC)

266 - VILLEGAS, DIANA L. Marriage Spirituality: Living Out the Call to Be

a Sign of God’s Self-Giving Love. «INTAMS Journal for the Study of Marriage & Spirituality», Vol. 7 (2001), n. 2, p. 157-168. ISSN 13706020.

L’A. sostiene che la spiritualità di S. Caterina da Siena possa giovare anche alla vita matrimoniale dei nostri giorni, anzi afferma che quest’ultima ne risulterebbe arricchita. Infatti l’unione matrimoniale prevede che ciascuno si sviluppi e cresca in una dimensione di pienezza soltanto se cessa di essere autocentrato. L’apertura all’Altro e agli altri consente di trapiantarsi all’interno della comunità illuminandola con la sua capacità di amare. Nei suoi scritti Caterina afferma che il suo percorso di conversione si estrinseca attraverso la conoscenza di Dio e la conoscenza del sé che rappresentano le due facce della stessa medaglia. Così anche la relazione di coppia può essere considerata secondo il punto di vista della Santa: entrambi gli sposi crescono nella loro unione grazie alla

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reciproca conoscenza e alla frequentazione di Dio che trasforma l’umana capacità di amare. L’A. prende in considerazione studi psicologici concernenti la relazione e lo sviluppo dell’intimità all’interno della coppia come le opere di E. e J. Whitehead e E. Fromm. Le teorie psicologiche analizzate sembrano non contraddire gli insegnamenti cateriniani e si possono considerare complementari riguardo la spiritualità presente all’interno dell’unione matrimoniale cristiana. S. Caterina e gli studiosi citati da Villegas interpretano l’amore come un’esperienza del dar(si) agli altri: esso è la spinta ad intraprendere un cammino che richiede crescita e trasformazioni profonde. (AC)

267 - FANNING, STEVEN. Mystics of the Christian Tradition. London;

New York: Routledge, 2001. XIX, 279 p., ill. ISBN 9780415224673.

L’A. illustra le figure mistiche della tradizione cristiana. Come rappresentanti del misticismo tra il XIV e XV secolo l’A. sceglie Ildegarda di Bingen, Brigida di Svezia, Caterina da Genova e Caterina da Siena di cui illustra la vita e le opere. (AC)

268 - GRYGIEL, LUDMILA. Santa Caterina da Siena e la mistica della

misericordia. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 257-272. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

L’A. presenta sinteticamente l’insegnamento di alcuni autori mistici, riflettendo soprattutto sulle loro meditazioni riguardo il rapporto tra giustizia e misericordia. Analizza anche il tema della misericordia, presente negli scritti dei mistici, fondamentale sia nella pastorale sia nella teologia. Prende in considerazione la figura di Sant’Anselmo d’Aosta, quelle di Helfta Gertrude e Maechtilde che, come S. Bernardo da

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reciproca conoscenza e alla frequentazione di Dio che trasforma l’umana capacità di amare. L’A. prende in considerazione studi psicologici concernenti la relazione e lo sviluppo dell’intimità all’interno della coppia come le opere di E. e J. Whitehead e E. Fromm. Le teorie psicologiche analizzate sembrano non contraddire gli insegnamenti cateriniani e si possono considerare complementari riguardo la spiritualità presente all’interno dell’unione matrimoniale cristiana. S. Caterina e gli studiosi citati da Villegas interpretano l’amore come un’esperienza del dar(si) agli altri: esso è la spinta ad intraprendere un cammino che richiede crescita e trasformazioni profonde. (AC)

267 - FANNING, STEVEN. Mystics of the Christian Tradition. London;

New York: Routledge, 2001. XIX, 279 p., ill. ISBN 9780415224673.

L’A. illustra le figure mistiche della tradizione cristiana. Come rappresentanti del misticismo tra il XIV e XV secolo l’A. sceglie Ildegarda di Bingen, Brigida di Svezia, Caterina da Genova e Caterina da Siena di cui illustra la vita e le opere. (AC)

268 - GRYGIEL, LUDMILA. Santa Caterina da Siena e la mistica della

misericordia. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 257-272. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

L’A. presenta sinteticamente l’insegnamento di alcuni autori mistici, riflettendo soprattutto sulle loro meditazioni riguardo il rapporto tra giustizia e misericordia. Analizza anche il tema della misericordia, presente negli scritti dei mistici, fondamentale sia nella pastorale sia nella teologia. Prende in considerazione la figura di Sant’Anselmo d’Aosta, quelle di Helfta Gertrude e Maechtilde che, come S. Bernardo da

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Chiaravalle, vedono, nel Cuore di Gesù, l’immagine della misericordia. Osserva che S. Bonaventura «pone le basi della teologia mistica del santo costato»: infatti la sua contemplazione unita a quella di tutta la passione di Cristo ritorna nell’esperienza mistica di Caterina come fonte del suo insegnamento circa la misericordia. La richiesta di misericordia si trova fin dall’inizio del Dialogo e si manifesta in ogni sua operazione divina e soprattutto nel sacramento della penitenza. L’A. richiama brevemente l’esperienza di S. Teresa di Lisieux e di S. Faustina Kowalska alle quali si possono ricondurre forme di devozione e celebrazioni liturgiche e paraliturgiche. (GA)

269 - NOFFKE, SUZANNE. A Tapestry of Prayer from The Writings of

Catherine of Siena. «Colloquia Manilana», (2002), p. 119-142. ISSN 01176145.

L’A. analizza il tema della preghiera che caratterizza la vita di S. Caterina da Siena lasciando che ella stessa parli al lettore attraverso i suoi scritti. Per la Santa l’atto del pregare è ispirato dalla Verità ed è generato dalla ricerca della Verità stessa. Nello sforzo continuo della preghiera l’anima conosce se stessa ripiegandosi in un intimo silenzio, in quella che Caterina definisce la «cella della conoscenza del sé». Più profondo è questo silenzio/dialogo con se stessa più l’ispirazione divina permea l’anima orante. Dunque la vita contemplativa e la vita di preghiera sono l’espressione della ricerca di Dio Verità/Amore. (AC)

270 - HOWE, ELISABETH TERESA. Cisneros and The Translation of

Women’s Spirituality. In: The Vernacular Spirit: Essays on Medieval Religious Literature, edited by Renate Blumenfeld-Kosinski, Duncan Robertson, and Nancy Bradley Warren. New York: Palgrave, 2002, p. 283-296. (The New Middle Ages). ISBN 0312293852.

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Chiaravalle, vedono, nel Cuore di Gesù, l’immagine della misericordia. Osserva che S. Bonaventura «pone le basi della teologia mistica del santo costato»: infatti la sua contemplazione unita a quella di tutta la passione di Cristo ritorna nell’esperienza mistica di Caterina come fonte del suo insegnamento circa la misericordia. La richiesta di misericordia si trova fin dall’inizio del Dialogo e si manifesta in ogni sua operazione divina e soprattutto nel sacramento della penitenza. L’A. richiama brevemente l’esperienza di S. Teresa di Lisieux e di S. Faustina Kowalska alle quali si possono ricondurre forme di devozione e celebrazioni liturgiche e paraliturgiche. (GA)

269 - NOFFKE, SUZANNE. A Tapestry of Prayer from The Writings of

Catherine of Siena. «Colloquia Manilana», (2002), p. 119-142. ISSN 01176145.

L’A. analizza il tema della preghiera che caratterizza la vita di S. Caterina da Siena lasciando che ella stessa parli al lettore attraverso i suoi scritti. Per la Santa l’atto del pregare è ispirato dalla Verità ed è generato dalla ricerca della Verità stessa. Nello sforzo continuo della preghiera l’anima conosce se stessa ripiegandosi in un intimo silenzio, in quella che Caterina definisce la «cella della conoscenza del sé». Più profondo è questo silenzio/dialogo con se stessa più l’ispirazione divina permea l’anima orante. Dunque la vita contemplativa e la vita di preghiera sono l’espressione della ricerca di Dio Verità/Amore. (AC)

270 - HOWE, ELISABETH TERESA. Cisneros and The Translation of

Women’s Spirituality. In: The Vernacular Spirit: Essays on Medieval Religious Literature, edited by Renate Blumenfeld-Kosinski, Duncan Robertson, and Nancy Bradley Warren. New York: Palgrave, 2002, p. 283-296. (The New Middle Ages). ISBN 0312293852.

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Il saggio di E. Howe analizza l’influenza che il cardinale Cisneros esercitò sui movimenti spirituali femminili della Spagna di inizio Seicento. In particolare si sofferma sul programma di Cisneros che prevedeva la traduzione di scritti di Sante tra i quali sono presenti quelli di Angela da Foligno e di Caterina da Siena. (AC)

271 - WAAIJMAN, KEES. Spirituality: Forms, Foundations, Methods, translated by John Vriend. Leuven: Peeters, 2002. VIII, 968 p., ill. (Studies in spirituality. Supplement; 8). ISBN 9042911832.

Kees Waaijman, professore di spiritualità e direttore del Tito Brandsma Insititut cattolica di Nimega, in Olanda, è autore di un studio scientifico ampio e sistematico delle manifestazioni della spiritualità. La sua opera, che si suddivide in tre sezioni, affronta varie forme di spiritualità e si occupa di questioni metodologiche, e approfondisce quattro diversi metodi di ricerca distinte. Seguendo la fenomenologia di Husserl, l’A. individua 54 differenti forme di spiritualità che suddivide in tre gruppi: spiritualità laicale, scuole di spiritualità, e contro movimenti religiosi. Illustra lo sviluppo storico di queste espressioni di spiritualità nel contesto giudaico-cristiano. Egli esplora sistematicamente il corso e le loro intersezioni spirituali. Nel capitolo sulle scuole di spiritualità, dopo aver accennato a quelle del buddismo e dell’Islam, l’analisi si concentra su quelle del cristianesimo, e in particolare del cattolicesimo. La seconda parte del testo affronta le caratteristiche fondamentali della spiritualità. L’A. analizza quindi le manifestazioni semantiche della spiritualità nel contesto biblico, ellenistico e moderno. Infine, spiega come la spiritualità può essere affrontata metodologicamente attraverso diversi approcci indicando in quello ermeneutico, sistematico e mistagogico i più appropriati e proficui. Nella parte conclusiva, l’A. si concentra sui punti di forza delle quattro strategie di ricerca: Caterina da Siena è presente con il Dialogo che viene interpretato seguendo l’approccio mistagogico. (AC)

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Il saggio di E. Howe analizza l’influenza che il cardinale Cisneros esercitò sui movimenti spirituali femminili della Spagna di inizio Seicento. In particolare si sofferma sul programma di Cisneros che prevedeva la traduzione di scritti di Sante tra i quali sono presenti quelli di Angela da Foligno e di Caterina da Siena. (AC)

271 - WAAIJMAN, KEES. Spirituality: Forms, Foundations, Methods, translated by John Vriend. Leuven: Peeters, 2002. VIII, 968 p., ill. (Studies in spirituality. Supplement; 8). ISBN 9042911832.

Kees Waaijman, professore di spiritualità e direttore del Tito Brandsma Insititut cattolica di Nimega, in Olanda, è autore di un studio scientifico ampio e sistematico delle manifestazioni della spiritualità. La sua opera, che si suddivide in tre sezioni, affronta varie forme di spiritualità e si occupa di questioni metodologiche, e approfondisce quattro diversi metodi di ricerca distinte. Seguendo la fenomenologia di Husserl, l’A. individua 54 differenti forme di spiritualità che suddivide in tre gruppi: spiritualità laicale, scuole di spiritualità, e contro movimenti religiosi. Illustra lo sviluppo storico di queste espressioni di spiritualità nel contesto giudaico-cristiano. Egli esplora sistematicamente il corso e le loro intersezioni spirituali. Nel capitolo sulle scuole di spiritualità, dopo aver accennato a quelle del buddismo e dell’Islam, l’analisi si concentra su quelle del cristianesimo, e in particolare del cattolicesimo. La seconda parte del testo affronta le caratteristiche fondamentali della spiritualità. L’A. analizza quindi le manifestazioni semantiche della spiritualità nel contesto biblico, ellenistico e moderno. Infine, spiega come la spiritualità può essere affrontata metodologicamente attraverso diversi approcci indicando in quello ermeneutico, sistematico e mistagogico i più appropriati e proficui. Nella parte conclusiva, l’A. si concentra sui punti di forza delle quattro strategie di ricerca: Caterina da Siena è presente con il Dialogo che viene interpretato seguendo l’approccio mistagogico. (AC)

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272 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena: Justly Doctor of Church?. «Theology Today», Vol. 60 (2003), n. 1, p. 49-62. ISSN 20442556.

L’A. ripercorre le tappe che hanno portato alla proclamazione di Caterina da Siena a Dottore della Chiesa nel 1970. Dopo questo breve excursus storico l’A. si sofferma sulle ragioni dell’attribuzione del titolo alla Santa senese: L’A. sottolinea come, tra i numerosi "titoli" posseduti da S. Caterina, la sua attività pastorale sia stata una delle più determinanti. Infatti questa attività si è tradotta e sviluppata poi in quella forma di discepolato creato da Caterina che riconosce la vera verità soltanto in Dio. Il suo apostolato che permea le sue Lettere e il Dialogo è espresso con un’oratoria caratterizzata da sensibilità umana, conoscenza teologica e fede. (AC)

273 - CARAM, LUCIA. Caterina da Siena: incarnazione femminile del progetto

di Domenico. In: Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p. 4-28. ISBN non presente.

Assumendo la stessa posizione di Timothy Radcliffe O.P. su Caterina una donna e santa divorata dall’urgenza di portare a tutti l’amore e la misericordia di Dio, l’A. opera un confronto tra la figura della Santa senese e S. Domenico, di cui si può definire «l’incarnazione femminile». L’A. dimostra come la nostra epoca, per gli scandali nella Chiesa, la violenza e le guerre tra le nazioni, somiglia molto a quella in cui visse Caterina. Dell’Ordine dei domenicani S. Domenico è il padre ed ella è considerata la madre: sotto il suo patrocinio si sono poste Congregazioni, province, conventi e monasteri. Pur essendo la donna che ha avuto più riconoscimenti dai papi molti tesori della sua dottrina sono ancora poco conosciuti. L’A. considera «fondante» l’esperienza contemplativa della Santa, il suo vedere Dio e gli uomini e l’amarli con cuore di donna, di «sposa» di Cristo. Ella ha contemplato la storia «con gli occhi di Dio», e non si è rassegnata di fronte alle sofferenze ed alle divisioni

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272 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena: Justly Doctor of Church?. «Theology Today», Vol. 60 (2003), n. 1, p. 49-62. ISSN 20442556.

L’A. ripercorre le tappe che hanno portato alla proclamazione di Caterina da Siena a Dottore della Chiesa nel 1970. Dopo questo breve excursus storico l’A. si sofferma sulle ragioni dell’attribuzione del titolo alla Santa senese: L’A. sottolinea come, tra i numerosi "titoli" posseduti da S. Caterina, la sua attività pastorale sia stata una delle più determinanti. Infatti questa attività si è tradotta e sviluppata poi in quella forma di discepolato creato da Caterina che riconosce la vera verità soltanto in Dio. Il suo apostolato che permea le sue Lettere e il Dialogo è espresso con un’oratoria caratterizzata da sensibilità umana, conoscenza teologica e fede. (AC)

273 - CARAM, LUCIA. Caterina da Siena: incarnazione femminile del progetto

di Domenico. In: Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p. 4-28. ISBN non presente.

Assumendo la stessa posizione di Timothy Radcliffe O.P. su Caterina una donna e santa divorata dall’urgenza di portare a tutti l’amore e la misericordia di Dio, l’A. opera un confronto tra la figura della Santa senese e S. Domenico, di cui si può definire «l’incarnazione femminile». L’A. dimostra come la nostra epoca, per gli scandali nella Chiesa, la violenza e le guerre tra le nazioni, somiglia molto a quella in cui visse Caterina. Dell’Ordine dei domenicani S. Domenico è il padre ed ella è considerata la madre: sotto il suo patrocinio si sono poste Congregazioni, province, conventi e monasteri. Pur essendo la donna che ha avuto più riconoscimenti dai papi molti tesori della sua dottrina sono ancora poco conosciuti. L’A. considera «fondante» l’esperienza contemplativa della Santa, il suo vedere Dio e gli uomini e l’amarli con cuore di donna, di «sposa» di Cristo. Ella ha contemplato la storia «con gli occhi di Dio», e non si è rassegnata di fronte alle sofferenze ed alle divisioni

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degli uomini; invita ciascuno ad abitare la cella del cuore dovunque si trovi, alla conoscenza di sé «a partire da Dio», integrando e armonizzando in se stessi la natura con la grazia. Come in Domenico, anche in Caterina l’amore per la Chiesa e per le anime è una costante. L’A. rievoca brevemente ciò che Caterina ha fatto per la Chiesa, di cui si è resa riformatrice, e la sua esemplarità come modello di donna domenicana. Dunque le Domenicane debbono essere donne di fede e di speranza, costruttrici di pace e unità, capaci di amare con viscere materne di misericordia fino a offrirsi in espiazione per i fratelli. (GA)

274 - MARTINI, CARLO MARIA. Czy można kochać Kościół?: oddanie i

ewangeliczna odwaga w posłudze kapłańskiej, przeł. Patrycja Mikulska. Kraków: Salwator, 2004. 154, [6] p. (Kościół Żywy). ISBN 8389289369.

Traduzione in polacco del testo: Martini, Carlo Maria. Si può amare la Chiesa?: dedizione e parresia nel ministero. Milano: Àncora, 2000 (ISBN 8876108513). (AMM)

275 - Il dolce canto del cuore: donne mistiche da Hildegard a Simone Weil, a

cura di Maria Chiaia. Milano: Ancora, 2004. 187 p. ISBN 8851402086.

Nella presentazione dell’opera si dichiara che suo scopo è quello di presentare mediante saggi monografici alcune figure di mistiche e di svelarne la straordinaria attualità del messaggio «attraverso la scrittura di donne non appartenenti al mondo accademico». Si tratta di un percorso «proteso a una consapevolezza più ricca della fede» rispondente alla «sensibilità contemporanea più propensa a prediligere il metodo fenomenologico». Tra le mistiche viene presentata ad opera di Giuliana Cavallini la figura di Caterina da Siena. (GA)

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degli uomini; invita ciascuno ad abitare la cella del cuore dovunque si trovi, alla conoscenza di sé «a partire da Dio», integrando e armonizzando in se stessi la natura con la grazia. Come in Domenico, anche in Caterina l’amore per la Chiesa e per le anime è una costante. L’A. rievoca brevemente ciò che Caterina ha fatto per la Chiesa, di cui si è resa riformatrice, e la sua esemplarità come modello di donna domenicana. Dunque le Domenicane debbono essere donne di fede e di speranza, costruttrici di pace e unità, capaci di amare con viscere materne di misericordia fino a offrirsi in espiazione per i fratelli. (GA)

274 - MARTINI, CARLO MARIA. Czy można kochać Kościół?: oddanie i

ewangeliczna odwaga w posłudze kapłańskiej, przeł. Patrycja Mikulska. Kraków: Salwator, 2004. 154, [6] p. (Kościół Żywy). ISBN 8389289369.

Traduzione in polacco del testo: Martini, Carlo Maria. Si può amare la Chiesa?: dedizione e parresia nel ministero. Milano: Àncora, 2000 (ISBN 8876108513). (AMM)

275 - Il dolce canto del cuore: donne mistiche da Hildegard a Simone Weil, a

cura di Maria Chiaia. Milano: Ancora, 2004. 187 p. ISBN 8851402086.

Nella presentazione dell’opera si dichiara che suo scopo è quello di presentare mediante saggi monografici alcune figure di mistiche e di svelarne la straordinaria attualità del messaggio «attraverso la scrittura di donne non appartenenti al mondo accademico». Si tratta di un percorso «proteso a una consapevolezza più ricca della fede» rispondente alla «sensibilità contemporanea più propensa a prediligere il metodo fenomenologico». Tra le mistiche viene presentata ad opera di Giuliana Cavallini la figura di Caterina da Siena. (GA)

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276 - SCARCIGLIA, ALFREDO. La cella del cuore di Caterina da Siena. Siena: Cantagalli, 2004. 71 p., ill. ISBN non presente.

Nella Prefazione Paolo Nardi sottolinea come l’A. s’inserisca con il suo testo nella tradizione di studi e ricerche dei mistici senesi. Egli, dopo aver parlato del fenomeno dell’eremitaggio sia maschile sia femminile assai diffuso ai tempi di Caterina anche nel contado senese, tratteggia brevi profili delle cellane più conosciute ed influenti nel tessuto spirituale e sociale del Duecento e del Trecento. Delinea lo svolgersi del fenomeno delle cellane dall’inizio fino ai tempi di Caterina, descrive il tipo di vita ascetica da loro condotto ed al quale si è ispirata la Santa nella sua prima giovinezza; evidenzia gli influssi che esso ha esercitato su di lei e nella sua spiritualità. In particolare si sofferma sulla scoperta della «cella del cuore», cardine della sua spiritualità, comunicata poi anche ai discepoli, quindi sulle relazioni fra Caterina e l’eremo di Lecceto. Con riferimenti all’Epitolario e al Dialogo l’A. sintetizza, servendosi anche delle metafore usate da Caterina e da lui delucidate, l’insegnamento della Santa circa la cella del cuore. L’A. sottolinea l’autorevolezza dell’insegnamento di Caterina, la sua spiritualità materna è riconosciuta oggi come ieri dai Caterinati. Della loro Associazione e del suo evolversi nel tempo, l’A. traccia brevemente la storia. L’A. pubblica una preghiera, composta da Stefano Maconi, trovata in calce all’ultima pagina del testo trascritto da lui de il Dialogo della Divina Provvidenza, di cui riporta la libera traduzione dal latino. Infine pubblica un inno dedicato a Caterina dall’anacoreta Cristina di Lagopesole. (GA)

277 - GHISALBERTI, ALESSANDRO. Caterina da Siena e la mistica femminile

nel secondo Medioevo. Siena: Cantagalli, 2005. 14 p. (Quaderni cateriniani; 116). ISBN non presente.

L’A. utilizza nei confronti degli scritti di Caterina un approccio non filologico ma tematico, privilegiando il tema del sangue di Gesù e quelli ad esso connessi: amore, sacrificio, fuoco, con un

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276 - SCARCIGLIA, ALFREDO. La cella del cuore di Caterina da Siena. Siena: Cantagalli, 2004. 71 p., ill. ISBN non presente.

Nella Prefazione Paolo Nardi sottolinea come l’A. s’inserisca con il suo testo nella tradizione di studi e ricerche dei mistici senesi. Egli, dopo aver parlato del fenomeno dell’eremitaggio sia maschile sia femminile assai diffuso ai tempi di Caterina anche nel contado senese, tratteggia brevi profili delle cellane più conosciute ed influenti nel tessuto spirituale e sociale del Duecento e del Trecento. Delinea lo svolgersi del fenomeno delle cellane dall’inizio fino ai tempi di Caterina, descrive il tipo di vita ascetica da loro condotto ed al quale si è ispirata la Santa nella sua prima giovinezza; evidenzia gli influssi che esso ha esercitato su di lei e nella sua spiritualità. In particolare si sofferma sulla scoperta della «cella del cuore», cardine della sua spiritualità, comunicata poi anche ai discepoli, quindi sulle relazioni fra Caterina e l’eremo di Lecceto. Con riferimenti all’Epitolario e al Dialogo l’A. sintetizza, servendosi anche delle metafore usate da Caterina e da lui delucidate, l’insegnamento della Santa circa la cella del cuore. L’A. sottolinea l’autorevolezza dell’insegnamento di Caterina, la sua spiritualità materna è riconosciuta oggi come ieri dai Caterinati. Della loro Associazione e del suo evolversi nel tempo, l’A. traccia brevemente la storia. L’A. pubblica una preghiera, composta da Stefano Maconi, trovata in calce all’ultima pagina del testo trascritto da lui de il Dialogo della Divina Provvidenza, di cui riporta la libera traduzione dal latino. Infine pubblica un inno dedicato a Caterina dall’anacoreta Cristina di Lagopesole. (GA)

277 - GHISALBERTI, ALESSANDRO. Caterina da Siena e la mistica femminile

nel secondo Medioevo. Siena: Cantagalli, 2005. 14 p. (Quaderni cateriniani; 116). ISBN non presente.

L’A. utilizza nei confronti degli scritti di Caterina un approccio non filologico ma tematico, privilegiando il tema del sangue di Gesù e quelli ad esso connessi: amore, sacrificio, fuoco, con un

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metodo di studio che riflette sul linguaggio confrontandoli con le opere di altre mistiche europee del XIII secolo e con quelli delle mistiche umbre. L’A. sottolinea come tre tratti della personalità di Caterina si trovino anche in altre mistiche: l’ingresso in religione contro il parere dei genitori, l’inizio delle attività con opere di misericordia e l’aggregarsi di discepoli attorno alla Mater spirituale dopo l’adprobatio, cioè il riconoscimento ufficiale del pensiero e dell’operato, nel caso di Caterina risalente al 1374. L’A. esamina il protocollo delle lettere cateriniane ed altri espedienti retorici come: l’esortazione, la preghiera o l’invito perentorio sul piano morale. Si sofferma sui temi della mistica femminile medioevale. Ravvisa come centrale il tema del sangue, che s’inserisce in una produzione religiosa che ha come esponenti più noti San Bonaventura, Jacopone da Todi, Angela da Foligno, Giacomo da Milano. L’A. cita alcune mistiche che hanno lasciato scritti approvati dall’autorità: Matilde di Magdeburgo, Beatrice di Nazareth, Adewijc d’Anversa, Margherita Porete, Chiara d’Assisi, Angela da Foligno, Margherita da Cortona, Chiara di Montefalco. Indica alcuni loro tratti comuni: l’alfabetismo, l’uso della lingua vernacola, l’assistenza di un padre spirituale, che è garanzia per la Chiesa, l’essere riuscite ad imporsi nella Chiesa e a far sentire la loro voce nella società anche maschile. L’A. esprime la convinzione che il Dialogo sia stato scritto in pochi giorni. (GA)

278 - Dominican Penitent Women, edited, translated, and introduced by

Maiju Lehmijoki-Gardner; with contributions by Daniel E. Bornstein and E. Ann Matter; preface by Gabriella Zarri. New York; Mahwah: Paulist press, 2005. XV, 316 p. (The classics of western spirituality). ISBN 0809139790.

L’opera analizza l’istituzione e la vita dell’Ordine dei domenicani penitenti in Italia soffermandosi sulla spiritualità che, alla fine del XV secolo, diventa uno strumento essenziale per diffondere il modello di santità penitente che ebbe un profondo impatto sulla pratica della pietà nella società del

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metodo di studio che riflette sul linguaggio confrontandoli con le opere di altre mistiche europee del XIII secolo e con quelli delle mistiche umbre. L’A. sottolinea come tre tratti della personalità di Caterina si trovino anche in altre mistiche: l’ingresso in religione contro il parere dei genitori, l’inizio delle attività con opere di misericordia e l’aggregarsi di discepoli attorno alla Mater spirituale dopo l’adprobatio, cioè il riconoscimento ufficiale del pensiero e dell’operato, nel caso di Caterina risalente al 1374. L’A. esamina il protocollo delle lettere cateriniane ed altri espedienti retorici come: l’esortazione, la preghiera o l’invito perentorio sul piano morale. Si sofferma sui temi della mistica femminile medioevale. Ravvisa come centrale il tema del sangue, che s’inserisce in una produzione religiosa che ha come esponenti più noti San Bonaventura, Jacopone da Todi, Angela da Foligno, Giacomo da Milano. L’A. cita alcune mistiche che hanno lasciato scritti approvati dall’autorità: Matilde di Magdeburgo, Beatrice di Nazareth, Adewijc d’Anversa, Margherita Porete, Chiara d’Assisi, Angela da Foligno, Margherita da Cortona, Chiara di Montefalco. Indica alcuni loro tratti comuni: l’alfabetismo, l’uso della lingua vernacola, l’assistenza di un padre spirituale, che è garanzia per la Chiesa, l’essere riuscite ad imporsi nella Chiesa e a far sentire la loro voce nella società anche maschile. L’A. esprime la convinzione che il Dialogo sia stato scritto in pochi giorni. (GA)

278 - Dominican Penitent Women, edited, translated, and introduced by

Maiju Lehmijoki-Gardner; with contributions by Daniel E. Bornstein and E. Ann Matter; preface by Gabriella Zarri. New York; Mahwah: Paulist press, 2005. XV, 316 p. (The classics of western spirituality). ISBN 0809139790.

L’opera analizza l’istituzione e la vita dell’Ordine dei domenicani penitenti in Italia soffermandosi sulla spiritualità che, alla fine del XV secolo, diventa uno strumento essenziale per diffondere il modello di santità penitente che ebbe un profondo impatto sulla pratica della pietà nella società del

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tempo. L’imitazione della santità, infatti, influenzò profondamente la vita delle donne determinando il fiorire di nuovi gruppi di religiosi. L’opera presenta un’organizzazione originale dei materiali esaminati: all’introduzione e al commento ai testi l’A. affianca la storia dell’istituzione dell’Ordine intessuta anche della narrazione delle vite spirituali delle protagoniste. Inoltre si opera una contestualizzazione dei testi agiografici, redatti dagli uomini, all’interno della produzione scrittoria di ogni donna presa in considerazione. In tale contesto Caterina da Siena è presentata come esempio per il consolidamento della vita penitenziale. Sebbene la sua vita di estrema mortificazione non costituiva un modello di facile imitazione, la spiritualità della Santa senese rimaneva, tuttavia, un punto di riferimento per le donne penitenti che adattavano il suo insegnamento al loro personale vissuto. La prima parte si sofferma sulle due regole dei penitenti: le Ordinationes di Munio del XIII secolo e quelle del XV secolo. La seconda parte è dedicata alle fonti agiografiche quali la Vita di Giovanna di Orvieto, i Miracoli di Caterina da Siena, la Legenda di Maria. L’ultima parte è dedicata agli scritti delle donne penitenti quali le Sette Rivelazioni di Lucia Brocadelli di Nardi o le lettere di Osanna di Mantova. (AC)

279 - MEADE, CATHERINE M. Catherine of Siena: To Purify the Church.

New York: Alba House, 2006. XXI, 259 p., ill. ISBN 9780818912243.

L’A. ripercorre la vita di Caterina da Siena soffermandosi sulle tappe essenziali della sua vita umana e spirituale esemplificate nell’immagine simbolica dell’«albero della Virtù» che, con la sua zolla di terra, il tronco e la chioma evolverà, una volta adulto, nell’«albero della Croce». La monografia si suddivide in quattro parti: a ciascuna è premessa un’immagine dell’albero della Virtù. La prima parte mostra al lettore la terra sulla quale nascerà e vivrà la giovane Caterina. L’A. afferma che l’infanzia e l’adolescenza della donna debbono essere studiate prendendo in esamine l’ambiente familiare da un lato, e le vicende politiche

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tempo. L’imitazione della santità, infatti, influenzò profondamente la vita delle donne determinando il fiorire di nuovi gruppi di religiosi. L’opera presenta un’organizzazione originale dei materiali esaminati: all’introduzione e al commento ai testi l’A. affianca la storia dell’istituzione dell’Ordine intessuta anche della narrazione delle vite spirituali delle protagoniste. Inoltre si opera una contestualizzazione dei testi agiografici, redatti dagli uomini, all’interno della produzione scrittoria di ogni donna presa in considerazione. In tale contesto Caterina da Siena è presentata come esempio per il consolidamento della vita penitenziale. Sebbene la sua vita di estrema mortificazione non costituiva un modello di facile imitazione, la spiritualità della Santa senese rimaneva, tuttavia, un punto di riferimento per le donne penitenti che adattavano il suo insegnamento al loro personale vissuto. La prima parte si sofferma sulle due regole dei penitenti: le Ordinationes di Munio del XIII secolo e quelle del XV secolo. La seconda parte è dedicata alle fonti agiografiche quali la Vita di Giovanna di Orvieto, i Miracoli di Caterina da Siena, la Legenda di Maria. L’ultima parte è dedicata agli scritti delle donne penitenti quali le Sette Rivelazioni di Lucia Brocadelli di Nardi o le lettere di Osanna di Mantova. (AC)

279 - MEADE, CATHERINE M. Catherine of Siena: To Purify the Church.

New York: Alba House, 2006. XXI, 259 p., ill. ISBN 9780818912243.

L’A. ripercorre la vita di Caterina da Siena soffermandosi sulle tappe essenziali della sua vita umana e spirituale esemplificate nell’immagine simbolica dell’«albero della Virtù» che, con la sua zolla di terra, il tronco e la chioma evolverà, una volta adulto, nell’«albero della Croce». La monografia si suddivide in quattro parti: a ciascuna è premessa un’immagine dell’albero della Virtù. La prima parte mostra al lettore la terra sulla quale nascerà e vivrà la giovane Caterina. L’A. afferma che l’infanzia e l’adolescenza della donna debbono essere studiate prendendo in esamine l’ambiente familiare da un lato, e le vicende politiche

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della città di Siena dall’altro. Nella seconda parte l’A. si sofferma sulle ragioni profonde dell’operato della Santa. Nel silenzio del suo isolamento e nel dialogo incessante con Dio Caterina trova l’audacia per assumere il ruolo di oratore pubblico e per permettere di essere il centro di aggregazione dei suoi discepoli. Nella terza parte l’albero ormai cresciuto si espande con la sua chioma così come l’azione di Caterina si sposta da Siena a Pisa, da Firenze e ad Avignone. Basandosi sulle lettere della Santa l’A. ne approfondisce l’operato in un periodo storico caratterizzato da controversie e l’impegno profuso per la salvezza della Chiesa. Le sue azioni sono vòlte a ritrovare la pace e l’unità sotto l’egida del Papato. L’ultima parte è dedicata alla maturità spirituale. L’albero della Virtù lascia il posto all’albero della Croce: ella vuole prendere parte alla Passione e morte di Cristo. Il suo viaggio spirituale testimoniato dal Dialogo, ampiamente citato in tutta l’opera di Meade, non è disgiunto dal suo impegno per la Chiesa di Roma. L’A. sottolinea come l’azione e la meditazione coincidano in Caterina a dimostrazione della profonda fiducia nella verità, nell’amore e nella fede in Dio. (AC)

280 - Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del

convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006. VIII, 322 p. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.

Nella Premessa i curatori Lino Leonardi e Pietro Trifone spiegano da dove è nata l’idea di un convegno che affrontasse, da un punto di vista filologico e linguistico, i testi di Caterina da Siena e la tradizione mistica del Medioevo e del Rinascimento. Inoltre illustrano come intorno a questa idea si siano incontrati e abbiano collaborato i due enti promotori: l’Università per Stranieri di Siena e la Fondazione Ezio Franceschini di Firenze. Il convegno, che si sarebbe dovuto tenere nel 2002, è stato rimandato per l’improvvisa scomparsa, proprio nel luglio di

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della città di Siena dall’altro. Nella seconda parte l’A. si sofferma sulle ragioni profonde dell’operato della Santa. Nel silenzio del suo isolamento e nel dialogo incessante con Dio Caterina trova l’audacia per assumere il ruolo di oratore pubblico e per permettere di essere il centro di aggregazione dei suoi discepoli. Nella terza parte l’albero ormai cresciuto si espande con la sua chioma così come l’azione di Caterina si sposta da Siena a Pisa, da Firenze e ad Avignone. Basandosi sulle lettere della Santa l’A. ne approfondisce l’operato in un periodo storico caratterizzato da controversie e l’impegno profuso per la salvezza della Chiesa. Le sue azioni sono vòlte a ritrovare la pace e l’unità sotto l’egida del Papato. L’ultima parte è dedicata alla maturità spirituale. L’albero della Virtù lascia il posto all’albero della Croce: ella vuole prendere parte alla Passione e morte di Cristo. Il suo viaggio spirituale testimoniato dal Dialogo, ampiamente citato in tutta l’opera di Meade, non è disgiunto dal suo impegno per la Chiesa di Roma. L’A. sottolinea come l’azione e la meditazione coincidano in Caterina a dimostrazione della profonda fiducia nella verità, nell’amore e nella fede in Dio. (AC)

280 - Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del

convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006. VIII, 322 p. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.

Nella Premessa i curatori Lino Leonardi e Pietro Trifone spiegano da dove è nata l’idea di un convegno che affrontasse, da un punto di vista filologico e linguistico, i testi di Caterina da Siena e la tradizione mistica del Medioevo e del Rinascimento. Inoltre illustrano come intorno a questa idea si siano incontrati e abbiano collaborato i due enti promotori: l’Università per Stranieri di Siena e la Fondazione Ezio Franceschini di Firenze. Il convegno, che si sarebbe dovuto tenere nel 2002, è stato rimandato per l’improvvisa scomparsa, proprio nel luglio di

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quell’anno, del padre Pozzi al quale era affidata la relazione introduttiva ai lavori. In omaggio a Pozzi e al suo lavoro, Claudio Leonardi ricorda in apertura del convegno Pozzi e legge la relazione che quest’ultimo aveva presentato in occasione di un ciclo di seminari dell’Università per Stranieri di Siena nel 1995, rivista e curata da Riccardo Quadro per la pubblicazione degli atti del convegno. Il volume è stato dedicato a padre Pozzi. Per l’abstract degli interventi su S. Caterina si rimanda ai contributi di Giovanni Pozzi, Rita Librandi, Francesco Santi, Lino Leonardi, Giovanna Frosini, Massimo Zaggia, Pietro Trifone, Alessandra Bartolomei Romagnoli, presenti in questa Bibl. An. (GA)

281 - ASTELL, ANN W. Eating Beauty: The Eucharist and the Spiritual Arts

of the Middle Ages. Ithaca (New York): Cornell University Press, 2006. XIII, 296 p., ill. ISBN 9780801444661.

Il testo analizza varie tematiche relative alla spiritualità del tardo Medioevo secondo quello che ella stessa definisce «teo-estetica», ossia secondo un’estetica neoplatonica mutuata, in particolare, dall’opera di Hans Urs von Balthasar Herrlichkeit: Eine Theologische Asthetik (1961). Basandosi anche sulle opere di medievisti quali Karl Morrison e Caroline Walker Bynum, l’A. presenta la sua tesi affermando che «da un lato, l’enigmatico legame tra la bellezza naturale e artistica che è da contemplare, ma non da consumare, e dall’altro, la bellezza eucaristica che può essere sia vista (con gli occhi della fede) sia mangiata, mi affascinano e ispirano questo libro. Non si possono porre domande di carattere teo-estetico sull’Eucaristia, senza toccare questioni fondamentali circa il rapporto tra bellezza, arte (in senso lato) e il cibo». Il suo testo si concentra specificamente sull’Eucaristia e, dunque, sulle varie forme di devozione e di pratiche presenti nel tardo Medioevo. Infatti l’A. afferma che ogni vera spiritualità intraprende un suo cammino per ritrovare il paradiso creato da Dio attraverso il Verbo e perduto a causa del peccato originale; in questa sua ricerca essa si nutre e

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quell’anno, del padre Pozzi al quale era affidata la relazione introduttiva ai lavori. In omaggio a Pozzi e al suo lavoro, Claudio Leonardi ricorda in apertura del convegno Pozzi e legge la relazione che quest’ultimo aveva presentato in occasione di un ciclo di seminari dell’Università per Stranieri di Siena nel 1995, rivista e curata da Riccardo Quadro per la pubblicazione degli atti del convegno. Il volume è stato dedicato a padre Pozzi. Per l’abstract degli interventi su S. Caterina si rimanda ai contributi di Giovanni Pozzi, Rita Librandi, Francesco Santi, Lino Leonardi, Giovanna Frosini, Massimo Zaggia, Pietro Trifone, Alessandra Bartolomei Romagnoli, presenti in questa Bibl. An. (GA)

281 - ASTELL, ANN W. Eating Beauty: The Eucharist and the Spiritual Arts

of the Middle Ages. Ithaca (New York): Cornell University Press, 2006. XIII, 296 p., ill. ISBN 9780801444661.

Il testo analizza varie tematiche relative alla spiritualità del tardo Medioevo secondo quello che ella stessa definisce «teo-estetica», ossia secondo un’estetica neoplatonica mutuata, in particolare, dall’opera di Hans Urs von Balthasar Herrlichkeit: Eine Theologische Asthetik (1961). Basandosi anche sulle opere di medievisti quali Karl Morrison e Caroline Walker Bynum, l’A. presenta la sua tesi affermando che «da un lato, l’enigmatico legame tra la bellezza naturale e artistica che è da contemplare, ma non da consumare, e dall’altro, la bellezza eucaristica che può essere sia vista (con gli occhi della fede) sia mangiata, mi affascinano e ispirano questo libro. Non si possono porre domande di carattere teo-estetico sull’Eucaristia, senza toccare questioni fondamentali circa il rapporto tra bellezza, arte (in senso lato) e il cibo». Il suo testo si concentra specificamente sull’Eucaristia e, dunque, sulle varie forme di devozione e di pratiche presenti nel tardo Medioevo. Infatti l’A. afferma che ogni vera spiritualità intraprende un suo cammino per ritrovare il paradiso creato da Dio attraverso il Verbo e perduto a causa del peccato originale; in questa sua ricerca essa si nutre e

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progredisce attingendo all’eucarestia e alla pratica ascetica. Anche se i Santi hanno intrapreso ognuno un suo particolare cammino verso Dio Astell collega la personale sequela di Cristo alla comunità spirituale nel quale l’individuo agisce ed opera. In particolare l’A. analizza quattro tipi di spiritualità finalizzate alla ricomposizione della bellezza o meglio dell’armonia originaria tra il creato (l’uomo) e il Creatore: l’umiltà cistercense, la povertà francescana, la predicazione domenicana e il digiuno e l’obbedienza dei Gesuiti sono le forme di questa ricerca. Dalle comunità claustrali e dalle loro rappresentazioni, sia testuali sia artistiche, l’A. prende in considerazione le interrelazioni che legano queste forme di spiritualità. Per esempio ella osserva l’influenza esercitata da S. Bernardo di Chiaravalle su Gertrude di Helfta, o quella di S. Caterina da Siena su S. Caterina da Genova e S. Rosa da Lima. L’analisi di Astell delle tre Sante – Caterina da Siena, Caterina da Genova e Rosa da Lima – si concentra sul tema del cibo, dell’astinenza, della devozione per l’Eucaristia e sulle forme di predicazione e di riforma svolte anche attraverso azioni simboliche. L’A. sottolinea le caratteristiche dell’«oralità» femminile domenicana che attraverso la bocca condanna i peccati che scaturiscono da essa (come il peccato di gola e la calunnia) ed esalta la salvezza (predicazione). In S Caterina da Siena l’A. ritrova ambedue queste componenti: ella ha trasformato in una predicazione simbolica il digiuno e la devozione eucaristica nel tentativo di riformare la Chiesa. Ella sottolinea che le caratteristiche dell’oralità domenicana di S. Caterina da Siena non sono state ancora sufficientemente studiate. (AC)

282 - RAKOCZY, SUSAN. Great Mystics and Social Justice: Walking on the

Two Feet of Love. New York: Paulist Press, 2006. IX, 217 p. ISBN 0809143070.

Come afferma l’A. il cristianesimo è una chiamata alla vita di preghiera e all’attivismo. L’A. basa la sua tesi sulla vita e sugli scritti di uomini e donne di tutte le epoche, mistici e

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progredisce attingendo all’eucarestia e alla pratica ascetica. Anche se i Santi hanno intrapreso ognuno un suo particolare cammino verso Dio Astell collega la personale sequela di Cristo alla comunità spirituale nel quale l’individuo agisce ed opera. In particolare l’A. analizza quattro tipi di spiritualità finalizzate alla ricomposizione della bellezza o meglio dell’armonia originaria tra il creato (l’uomo) e il Creatore: l’umiltà cistercense, la povertà francescana, la predicazione domenicana e il digiuno e l’obbedienza dei Gesuiti sono le forme di questa ricerca. Dalle comunità claustrali e dalle loro rappresentazioni, sia testuali sia artistiche, l’A. prende in considerazione le interrelazioni che legano queste forme di spiritualità. Per esempio ella osserva l’influenza esercitata da S. Bernardo di Chiaravalle su Gertrude di Helfta, o quella di S. Caterina da Siena su S. Caterina da Genova e S. Rosa da Lima. L’analisi di Astell delle tre Sante – Caterina da Siena, Caterina da Genova e Rosa da Lima – si concentra sul tema del cibo, dell’astinenza, della devozione per l’Eucaristia e sulle forme di predicazione e di riforma svolte anche attraverso azioni simboliche. L’A. sottolinea le caratteristiche dell’«oralità» femminile domenicana che attraverso la bocca condanna i peccati che scaturiscono da essa (come il peccato di gola e la calunnia) ed esalta la salvezza (predicazione). In S Caterina da Siena l’A. ritrova ambedue queste componenti: ella ha trasformato in una predicazione simbolica il digiuno e la devozione eucaristica nel tentativo di riformare la Chiesa. Ella sottolinea che le caratteristiche dell’oralità domenicana di S. Caterina da Siena non sono state ancora sufficientemente studiate. (AC)

282 - RAKOCZY, SUSAN. Great Mystics and Social Justice: Walking on the

Two Feet of Love. New York: Paulist Press, 2006. IX, 217 p. ISBN 0809143070.

Come afferma l’A. il cristianesimo è una chiamata alla vita di preghiera e all’attivismo. L’A. basa la sua tesi sulla vita e sugli scritti di uomini e donne di tutte le epoche, mistici e

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contemplativi, i quali si sono distinti nella vita attiva in campo politico, religioso, sociale. Anche Caterina è presente nell’opera con le sue esortazioni a stare nel mondo camminando con i «due piedi» dell’amore, quelli di Dio e del prossimo. (AC)

283 - CAVALLINI, GIULIANA. Les « fioretti » de saint Martin de Porrès,

apôtre de la charité. Paris: Les éditions du Cerf, 2006. 320 p. (Trésors du Christianisme). ISBN 220407845X.

Nella prefazione ai Fioretti l’A. utilizza un’immagine simbolica propria di S. Caterina da Siena, l’«albero della carità», per illustrare lo sviluppo e la personalità di San Martino di Porrès. (AC)

284 - MURRAY, PAUL. The New Wine of Dominican Spirituality: A Drink

Called Happiness, forewords by Timothy Radcliffe. London; New York: Burns & Oates, 2006. X, 198 p. ISBN 0860124177.

Il testo si concentra sull’immagine del bere vino che ricorre più volte negli scritti dei Domenicani. L’immagine diventa, dunque, una metafora che viene utilizzata, attraverso i secoli, per spiegare ed illustrare gli aspetti della vita e dell’esperienza religiosa. Ma i Domenicani sembrano aver adottato e adattato questa metafora alla loro spiritualità utilizzando una grande varietà di modi. Così, nei loro scritti, l’immagine del bere o dell’essere ebbro descrive non solo l’impatto sconvolgente che la Parola di Dio ha avuto sulla loro vita interiore, ma anche l’effetto che tale incontro ha generato in ogni altro aspetto della loro vita come appartenenti a tale Ordine. L’A., dunque, esamina alcuni dei modi in cui l’immagine del bere o dell’ubriachezza è stata ripresa e utilizzata da uomini e donne domenicani. In particolare la santa ebbrezza è un tema che ricorre più volte anche nelle lettere e negli scritti di Caterina da Siena. Tuttavia, quando la Santa parla di «ebbrezza» spirituale, ella spera di vedere negli altri quell’esaltazione temporanea che il vino e la sensazione di ebbrezza possono provocare e, nel

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contemplativi, i quali si sono distinti nella vita attiva in campo politico, religioso, sociale. Anche Caterina è presente nell’opera con le sue esortazioni a stare nel mondo camminando con i «due piedi» dell’amore, quelli di Dio e del prossimo. (AC)

283 - CAVALLINI, GIULIANA. Les « fioretti » de saint Martin de Porrès,

apôtre de la charité. Paris: Les éditions du Cerf, 2006. 320 p. (Trésors du Christianisme). ISBN 220407845X.

Nella prefazione ai Fioretti l’A. utilizza un’immagine simbolica propria di S. Caterina da Siena, l’«albero della carità», per illustrare lo sviluppo e la personalità di San Martino di Porrès. (AC)

284 - MURRAY, PAUL. The New Wine of Dominican Spirituality: A Drink

Called Happiness, forewords by Timothy Radcliffe. London; New York: Burns & Oates, 2006. X, 198 p. ISBN 0860124177.

Il testo si concentra sull’immagine del bere vino che ricorre più volte negli scritti dei Domenicani. L’immagine diventa, dunque, una metafora che viene utilizzata, attraverso i secoli, per spiegare ed illustrare gli aspetti della vita e dell’esperienza religiosa. Ma i Domenicani sembrano aver adottato e adattato questa metafora alla loro spiritualità utilizzando una grande varietà di modi. Così, nei loro scritti, l’immagine del bere o dell’essere ebbro descrive non solo l’impatto sconvolgente che la Parola di Dio ha avuto sulla loro vita interiore, ma anche l’effetto che tale incontro ha generato in ogni altro aspetto della loro vita come appartenenti a tale Ordine. L’A., dunque, esamina alcuni dei modi in cui l’immagine del bere o dell’ubriachezza è stata ripresa e utilizzata da uomini e donne domenicani. In particolare la santa ebbrezza è un tema che ricorre più volte anche nelle lettere e negli scritti di Caterina da Siena. Tuttavia, quando la Santa parla di «ebbrezza» spirituale, ella spera di vedere negli altri quell’esaltazione temporanea che il vino e la sensazione di ebbrezza possono provocare e, nel

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contempo, il cuore e la mente illuminati e rinfrescati dal nuovo vino della verità. L’obbedienza alla verità e la consegna della propria vita alla Parola di vita sono ciò che conta per Caterina. Nell’esperienza di Caterina, la grazia della fede e la convinzione sono spesso accompagnate e assistite dalla grazia di una intensa devozione religiosa e dall’entusiasmo che diventa uno strumento efficace e importante per il predicatore. In una delle sue lettere, scritte al suo intimo amico, il predicatore domenicano Bartolomeo Dominici, Caterina parla di «un vino che inebria l’anima in modo che più si beve di esso più si vuole bere». Il «vino», al quale si riferisce Caterina, è la conoscenza di Dio, una conoscenza alla quale desidera che il predicatore attinga stando alla tavola dell’Agnello. (AC)

285 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Caterina a Roma: prospettive di vita. In:

Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 9-18. ISBN non presente.

Inaugurando la Cattedra Cateriniana l’A. espone alcune motivazioni dalle quali è partita l’idea di avviare l’attività della Cattedra Cateriniana, tra di esse l’esigenza di colmare delle lacune nella conoscenza «del messaggio umano, civile, religioso, letterario di Caterina». Per questo si presenta la situazione di Roma all’arrivo di Caterina e la prospettiva del tutto soprannaturale con cui la Santa considera la città, si sofferma sull’azione diplomatica e spicciola da lei compiuta a favore del popolo romano e della pace, sulla sua partecipazione ai pellegrinaggi devoti nell’urbe e sull’ospitalità da lei offerta ai Romei. Indica poi alcune prospettive di vita come «idee-luce e forza dell’esistenza di Caterina»: il cuore libero e franco, la preghiera perseverante, la visione delle creature e degli avvenimenti alla luce della divina provvidenza, il modo di considerare l’essere umano quale immagine di Dio, il rapporto amoroso con Dio che non prescinde dall’amore del prossimo, un rapporto con la verità assoluta totalizzante e liberante. Caterina è presentata come donna di dialogo, del quale l’A.

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contempo, il cuore e la mente illuminati e rinfrescati dal nuovo vino della verità. L’obbedienza alla verità e la consegna della propria vita alla Parola di vita sono ciò che conta per Caterina. Nell’esperienza di Caterina, la grazia della fede e la convinzione sono spesso accompagnate e assistite dalla grazia di una intensa devozione religiosa e dall’entusiasmo che diventa uno strumento efficace e importante per il predicatore. In una delle sue lettere, scritte al suo intimo amico, il predicatore domenicano Bartolomeo Dominici, Caterina parla di «un vino che inebria l’anima in modo che più si beve di esso più si vuole bere». Il «vino», al quale si riferisce Caterina, è la conoscenza di Dio, una conoscenza alla quale desidera che il predicatore attinga stando alla tavola dell’Agnello. (AC)

285 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Caterina a Roma: prospettive di vita. In:

Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 9-18. ISBN non presente.

Inaugurando la Cattedra Cateriniana l’A. espone alcune motivazioni dalle quali è partita l’idea di avviare l’attività della Cattedra Cateriniana, tra di esse l’esigenza di colmare delle lacune nella conoscenza «del messaggio umano, civile, religioso, letterario di Caterina». Per questo si presenta la situazione di Roma all’arrivo di Caterina e la prospettiva del tutto soprannaturale con cui la Santa considera la città, si sofferma sull’azione diplomatica e spicciola da lei compiuta a favore del popolo romano e della pace, sulla sua partecipazione ai pellegrinaggi devoti nell’urbe e sull’ospitalità da lei offerta ai Romei. Indica poi alcune prospettive di vita come «idee-luce e forza dell’esistenza di Caterina»: il cuore libero e franco, la preghiera perseverante, la visione delle creature e degli avvenimenti alla luce della divina provvidenza, il modo di considerare l’essere umano quale immagine di Dio, il rapporto amoroso con Dio che non prescinde dall’amore del prossimo, un rapporto con la verità assoluta totalizzante e liberante. Caterina è presentata come donna di dialogo, del quale l’A.

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illustra alcuni requisiti di fondo, soffermandosi in particolare sulla lettera 349. L’A. si augura che la cattedra cateriniana serva per una «buona esplorazione, anche nello spazio della cultura, dell’interiorità e della spiritualità». (GA)

286 - DREYER, ELIZABETH. Holy Power, Holy Presence: Rediscovering

Medieval Metaphors for the Holy Spirit. New York: Paulist Press, 2007. VI, 344 p., ill. ISBN 9780809144853.

L’A. intende analizzare il rapporto tra religiosi, tre donne e tre uomini, e lo Spirito Santo prendendo in esame sermoni, lettere, documenti liturgici, trattati teologici. Il suo intento è duplice: da un lato considera i momenti in cui si sviluppa il dialogo con lo Spirito e le strategie retoriche utilizzate per narrarlo dall’altro si cerca di attualizzare queste esperienze. Utilizzando un approccio che si avvale di teorie postmoderne, dell’ermeneutica, della critica linguistica e letteraria Dreyer interpreta e contestualizza i testi nel momento storico e sociale in cui sono stati prodotti. Dedica il capitolo sesto alla figura di Caterina da Siena: dopo aver illustrato la biografia si sofferma sul ruolo che la Santa assegna allo Spirito Santo nella sua chiamata al servizio di Dio. L’analisi si concentra sulle Lettere e sul Dialogo senza tralasciare la biografia di Raimondo da Capua. Nei suoi scritti Caterina afferma che la sua missione è il segno della chiamata dello Spirito che l’ha investita di un’autorità e di un ruolo negati alle donne del suo tempo e, come afferma Raimondo da Capua, il Dialogo è ispirato dallo Spirito stesso. Citando il lavoro di Mary O’Driscoll e in particolare all’immagine di Cristo-ponte Dreyer osserva come lo Spirito Santo è «il fuoco della carità di Dio», manifestazione della Verità e protezione «materna». (AC)

287 - COURCELLES, DOMINIQUE, DE. La chair transpercée d’un Dieu: au

delà des angoisses de la raison, quelques représentations de peinture et d’écriture: Catherine de Sienne, Andrea Mantegna, Jean de la Croix, Le Greco. In: Les enjeux philosophiques de la mystique: actes du colloque, 6-8 avril 2006 Collège international de philosophie. Grenoble: J. Millon, 2007, p. 50-70, ill. ISBN 9782841372140.

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illustra alcuni requisiti di fondo, soffermandosi in particolare sulla lettera 349. L’A. si augura che la cattedra cateriniana serva per una «buona esplorazione, anche nello spazio della cultura, dell’interiorità e della spiritualità». (GA)

286 - DREYER, ELIZABETH. Holy Power, Holy Presence: Rediscovering

Medieval Metaphors for the Holy Spirit. New York: Paulist Press, 2007. VI, 344 p., ill. ISBN 9780809144853.

L’A. intende analizzare il rapporto tra religiosi, tre donne e tre uomini, e lo Spirito Santo prendendo in esame sermoni, lettere, documenti liturgici, trattati teologici. Il suo intento è duplice: da un lato considera i momenti in cui si sviluppa il dialogo con lo Spirito e le strategie retoriche utilizzate per narrarlo dall’altro si cerca di attualizzare queste esperienze. Utilizzando un approccio che si avvale di teorie postmoderne, dell’ermeneutica, della critica linguistica e letteraria Dreyer interpreta e contestualizza i testi nel momento storico e sociale in cui sono stati prodotti. Dedica il capitolo sesto alla figura di Caterina da Siena: dopo aver illustrato la biografia si sofferma sul ruolo che la Santa assegna allo Spirito Santo nella sua chiamata al servizio di Dio. L’analisi si concentra sulle Lettere e sul Dialogo senza tralasciare la biografia di Raimondo da Capua. Nei suoi scritti Caterina afferma che la sua missione è il segno della chiamata dello Spirito che l’ha investita di un’autorità e di un ruolo negati alle donne del suo tempo e, come afferma Raimondo da Capua, il Dialogo è ispirato dallo Spirito stesso. Citando il lavoro di Mary O’Driscoll e in particolare all’immagine di Cristo-ponte Dreyer osserva come lo Spirito Santo è «il fuoco della carità di Dio», manifestazione della Verità e protezione «materna». (AC)

287 - COURCELLES, DOMINIQUE, DE. La chair transpercée d’un Dieu: au

delà des angoisses de la raison, quelques représentations de peinture et d’écriture: Catherine de Sienne, Andrea Mantegna, Jean de la Croix, Le Greco. In: Les enjeux philosophiques de la mystique: actes du colloque, 6-8 avril 2006 Collège international de philosophie. Grenoble: J. Millon, 2007, p. 50-70, ill. ISBN 9782841372140.

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Nel saggio l’A. si interroga sulle relazioni e sulle influenze esistenti tra il discorso filosofico e il pensiero mistico. La sua analisi si districa tra i concetti filosofici di visibile e invisibile, presenza e trascendenza che si concretizzano nel luogo dell’esperienza ontologica descritta nel Dialogo da Caterina da Siena. (AC)

288 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Little Talks with God, edited by Henry L. Carrigan, Jr. Brewster (Massachusetts): Paraclete Press, 2007. XII, 144 p. (Christian Classics). ISBN 9781557257796.

Dopo una breve introduzione sulla vita e sulla spiritualità domenicana Henry Carrigan Jr. offre al lettore una scelta di brani del Dialogo che testimoniano l’unione di S. Caterina con Dio. I temi che guidano la sua selezione sono la divina provvidenza, la discrezione, la preghiera e l’obbedienza: le citazioni sono ampie e prive di commento perché il lettore possa ispirarsi liberamente al modello cateriniano adattandolo al suo personale e quotidiano dialogo con Dio. (AC)

289 - CIRIACO, DOMINIC GERALD. Witnessess to the Gospel: Reflections on Saints and Others who Inspire. Bloomington (Indiana): AuthorHouse, 2007. XII, 163 p. ISBN 9781434359315.

L’A. offre al lettore un’antologia di scritti di uomini e donne che hanno accolto e meditato la parola di Dio: dopo averne tracciato una breve biografia conclude con spunti di riflessione e di meditazione. Anche Caterina da Siena è presente in questa raccolta come esempio di dialogo con Dio e con gli uomini del suo tempo. (AC)

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Nel saggio l’A. si interroga sulle relazioni e sulle influenze esistenti tra il discorso filosofico e il pensiero mistico. La sua analisi si districa tra i concetti filosofici di visibile e invisibile, presenza e trascendenza che si concretizzano nel luogo dell’esperienza ontologica descritta nel Dialogo da Caterina da Siena. (AC)

288 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Little Talks with God, edited by Henry L. Carrigan, Jr. Brewster (Massachusetts): Paraclete Press, 2007. XII, 144 p. (Christian Classics). ISBN 9781557257796.

Dopo una breve introduzione sulla vita e sulla spiritualità domenicana Henry Carrigan Jr. offre al lettore una scelta di brani del Dialogo che testimoniano l’unione di S. Caterina con Dio. I temi che guidano la sua selezione sono la divina provvidenza, la discrezione, la preghiera e l’obbedienza: le citazioni sono ampie e prive di commento perché il lettore possa ispirarsi liberamente al modello cateriniano adattandolo al suo personale e quotidiano dialogo con Dio. (AC)

289 - CIRIACO, DOMINIC GERALD. Witnessess to the Gospel: Reflections on Saints and Others who Inspire. Bloomington (Indiana): AuthorHouse, 2007. XII, 163 p. ISBN 9781434359315.

L’A. offre al lettore un’antologia di scritti di uomini e donne che hanno accolto e meditato la parola di Dio: dopo averne tracciato una breve biografia conclude con spunti di riflessione e di meditazione. Anche Caterina da Siena è presente in questa raccolta come esempio di dialogo con Dio e con gli uomini del suo tempo. (AC)

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290 - CATERINA DA SIENA, SANTA. 100 pagine di Caterina da Siena: fuoco è l’amore di Dio in noi, a cura di Angelo Belloni. Roma: Città nuova, 2008. 100 p. (100 pagine). ISBN 9788831145701.

L’antologia contiene per ciascuna pagina scritti di Caterina indirizzati a diverse categorie di persone tratti per lo più dal Dialogo e dalle Lettere. In alcuni casi si tratta della sua dottrina sgorgata dalla contemplazione, in altri di consigli o rimproveri. Emerge l’abbozzo di un cammino spirituale, in cui le diverse tematiche – la salvezza, la conoscenza, le virtù, la misericordia, la preghiera, la comunità, la croce – si richiamano reciprocamente e continuamente per puntualizzare ciò che è la tematica principale ovvero la necessità di un rapporto personale, pieno di fiducia e di amore in Cristo crocifisso. Seguono una nota biografica e i testi, collocati uno per pagina da 1 a 100, privi di citazione bibliografica. Alla fine il curatore indica le fonti in generale. (GA)

291 - CAVALLINI, GIULIANA. Caterina da Siena: la vita, gli scritti, la

spiritualità, traduzione italiana di Maria Carlotta Paterna. Roma: Città nuova, 2008. 276 p. ISBN 9788831173414.

Traduzione in italiano del testo: Cavallini, Giuliana. Catherine of Siena. London; New York: Geoffrey Chapman, 1998 (ISBN 0225667657). (GA)

292 - MCDERMOTT, THOMAS. Catherine of Siena: Spiritual Development in

Her Life and Teaching. Mahwah (New Jersey): Paulist Press, 2008. XV, 344 p. ISBN 9780809145478.

L’A. si propone di delineare lo sviluppo spirituale di S. Caterina soffermandosi sugli anni di apostolato e di insegnamento. Il cammino spirituale di Caterina viene esemplificato attraverso diverse immagini simboliche e forse, secondo l’A., la più significativa è quella del «Cristo-Ponte». Infatti è su questo

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290 - CATERINA DA SIENA, SANTA. 100 pagine di Caterina da Siena: fuoco è l’amore di Dio in noi, a cura di Angelo Belloni. Roma: Città nuova, 2008. 100 p. (100 pagine). ISBN 9788831145701.

L’antologia contiene per ciascuna pagina scritti di Caterina indirizzati a diverse categorie di persone tratti per lo più dal Dialogo e dalle Lettere. In alcuni casi si tratta della sua dottrina sgorgata dalla contemplazione, in altri di consigli o rimproveri. Emerge l’abbozzo di un cammino spirituale, in cui le diverse tematiche – la salvezza, la conoscenza, le virtù, la misericordia, la preghiera, la comunità, la croce – si richiamano reciprocamente e continuamente per puntualizzare ciò che è la tematica principale ovvero la necessità di un rapporto personale, pieno di fiducia e di amore in Cristo crocifisso. Seguono una nota biografica e i testi, collocati uno per pagina da 1 a 100, privi di citazione bibliografica. Alla fine il curatore indica le fonti in generale. (GA)

291 - CAVALLINI, GIULIANA. Caterina da Siena: la vita, gli scritti, la

spiritualità, traduzione italiana di Maria Carlotta Paterna. Roma: Città nuova, 2008. 276 p. ISBN 9788831173414.

Traduzione in italiano del testo: Cavallini, Giuliana. Catherine of Siena. London; New York: Geoffrey Chapman, 1998 (ISBN 0225667657). (GA)

292 - MCDERMOTT, THOMAS. Catherine of Siena: Spiritual Development in

Her Life and Teaching. Mahwah (New Jersey): Paulist Press, 2008. XV, 344 p. ISBN 9780809145478.

L’A. si propone di delineare lo sviluppo spirituale di S. Caterina soffermandosi sugli anni di apostolato e di insegnamento. Il cammino spirituale di Caterina viene esemplificato attraverso diverse immagini simboliche e forse, secondo l’A., la più significativa è quella del «Cristo-Ponte». Infatti è su questo

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ponte che s’incammina una persona che si rende prima servo fedele, poi amico e infine figlio di Cristo. Queste immagini che caratterizzano l’oratoria cateriniana sono anche gli strumenti più efficaci e eloquenti per "dire" i momenti di estasi mistica. Per esempio ella parla di «scambio miracoloso di cuori», affermando «la mia anima ha visto l’essenza divina», o ancora nello «sposalizio mistico» ella è «inghiottita e vestita del dono di fuoco del sangue del Figlio di Dio», perché Cristo ha aperto il cuore che le appare come un «canale dell’amore di Dio, sangue, acqua e fuoco». All’analisi della vita spirituale di Caterina l’A. affianca un’attenta riflessione sulla missione della Santa per la Chiesa. Il suo operato politico viene suggellato con le stimmate che hanno «segnato la sua partecipazione alla passione e morte di Cristo per la salvezza delle anime». Egli conclude la sua analisi sottolineando il ruolo svolto da Caterina sia all’interno della Chiesa sia nell’ambito della tradizione spirituale domenicana affermando che: «La vita ricca e splendida Caterina da Siena convalida l’autenticità del nostro cammino spirituale attraverso il "ponte di Cristo crocifisso, la via della verità"». (AC)

293 - TYSON, JOHN R. Faith, Doubt, and Courage in Fifteen Great People on

Faith and What We Can Learn From Them. Nashville (Tennessee): Abingdon Press, 2008. 140 p. ISBN 9780687647262.

L’A. propone brevi profili biografici di Santi e Sante ai quali fa seguire spunti per la riflessione e la meditazione. Anche S. Caterina da Siena è presente in questa rassegna quale esempio vivo di instancabile ricerca di colloquio e intimità con Dio. Il percorso di vita e di fede della Santa, testimoniato dal Dialogo e dalle Lettere, è stato un esempio per la sua «famiglia» e rimane un incitamento e un modello anche per i lettori contemporanei. (AC)

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ponte che s’incammina una persona che si rende prima servo fedele, poi amico e infine figlio di Cristo. Queste immagini che caratterizzano l’oratoria cateriniana sono anche gli strumenti più efficaci e eloquenti per "dire" i momenti di estasi mistica. Per esempio ella parla di «scambio miracoloso di cuori», affermando «la mia anima ha visto l’essenza divina», o ancora nello «sposalizio mistico» ella è «inghiottita e vestita del dono di fuoco del sangue del Figlio di Dio», perché Cristo ha aperto il cuore che le appare come un «canale dell’amore di Dio, sangue, acqua e fuoco». All’analisi della vita spirituale di Caterina l’A. affianca un’attenta riflessione sulla missione della Santa per la Chiesa. Il suo operato politico viene suggellato con le stimmate che hanno «segnato la sua partecipazione alla passione e morte di Cristo per la salvezza delle anime». Egli conclude la sua analisi sottolineando il ruolo svolto da Caterina sia all’interno della Chiesa sia nell’ambito della tradizione spirituale domenicana affermando che: «La vita ricca e splendida Caterina da Siena convalida l’autenticità del nostro cammino spirituale attraverso il "ponte di Cristo crocifisso, la via della verità"». (AC)

293 - TYSON, JOHN R. Faith, Doubt, and Courage in Fifteen Great People on

Faith and What We Can Learn From Them. Nashville (Tennessee): Abingdon Press, 2008. 140 p. ISBN 9780687647262.

L’A. propone brevi profili biografici di Santi e Sante ai quali fa seguire spunti per la riflessione e la meditazione. Anche S. Caterina da Siena è presente in questa rassegna quale esempio vivo di instancabile ricerca di colloquio e intimità con Dio. Il percorso di vita e di fede della Santa, testimoniato dal Dialogo e dalle Lettere, è stato un esempio per la sua «famiglia» e rimane un incitamento e un modello anche per i lettori contemporanei. (AC)

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294 - AMATO, ANGELO. Gesù, identità del cristianesimo: conoscenza ed esperienza. Città del Vaticano: LEV, 2008. 472 p. (Itineraria / Pontificia Academia Theologica; 2). ISBN 9788820980801.

L’A. dedica alla figura di Caterina il capitolo XVIII del suo testo, inserendola, per la sua spiritualità, tra le più grandi mistiche di tutti i secoli. Rammenta brevemente lo sposalizio mistico, la dottrina del Cristo-ponte e degli scaloni: stadi di vita spirituale, l’opera di Caterina a favore della Chiesa. (GA)

295 - BIANCO, MARIA GRAZIA. L’amore di Dio per noi è questione

fondamentale. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 53-70. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

L’A. esplicita in due accezioni il senso del «per noi» riferito all’amore nell’Enciclica di Benedetto XVI: l’una di relazione e l’altra di qualificazione. Nella prima l’uomo si interroga sul suo amore, nella seconda si interroga sull’amore di Dio per noi. Sul tracciato della preghiera l’A. enuclea alcune tematiche emergenti nella orazione I, soffermandosi su tre punti soli del testo: fatti solo per amore, l’amore ti costrinse (=chi è Dio); nel creare l’uomo è stato detto: «facciamo» perché la Trinità consentisse ed è stata data la forma della Trinità (=come e chi è l’uomo); come si muove Caterina. Sviluppando il terzo di questi punti l’A. istituisce alcuni confronti soprattutto con posizioni simili di Clemente di Alessandria circa il «rischio» del volgersi a Dio per seguirlo e la necessità di riamarlo. Nella conclusione l’A. evidenzia il fatto che «Caterina prega parlando a Dio di Dio» e la contemplazione dell’amore divino la spinge al dono di sé. Infine l’A. riporta alcuni passi significativi del Messaggio del papa per la Giornata Missionaria Mondiale del 2006 e del suo discorso, del 6 ottobre dello stesso anno alla Commissione teologica internazionale, in cui sottolinea per il teologo la necessità del silenzio contemplativo e dell’obbedianza alla

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294 - AMATO, ANGELO. Gesù, identità del cristianesimo: conoscenza ed esperienza. Città del Vaticano: LEV, 2008. 472 p. (Itineraria / Pontificia Academia Theologica; 2). ISBN 9788820980801.

L’A. dedica alla figura di Caterina il capitolo XVIII del suo testo, inserendola, per la sua spiritualità, tra le più grandi mistiche di tutti i secoli. Rammenta brevemente lo sposalizio mistico, la dottrina del Cristo-ponte e degli scaloni: stadi di vita spirituale, l’opera di Caterina a favore della Chiesa. (GA)

295 - BIANCO, MARIA GRAZIA. L’amore di Dio per noi è questione

fondamentale. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 53-70. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

L’A. esplicita in due accezioni il senso del «per noi» riferito all’amore nell’Enciclica di Benedetto XVI: l’una di relazione e l’altra di qualificazione. Nella prima l’uomo si interroga sul suo amore, nella seconda si interroga sull’amore di Dio per noi. Sul tracciato della preghiera l’A. enuclea alcune tematiche emergenti nella orazione I, soffermandosi su tre punti soli del testo: fatti solo per amore, l’amore ti costrinse (=chi è Dio); nel creare l’uomo è stato detto: «facciamo» perché la Trinità consentisse ed è stata data la forma della Trinità (=come e chi è l’uomo); come si muove Caterina. Sviluppando il terzo di questi punti l’A. istituisce alcuni confronti soprattutto con posizioni simili di Clemente di Alessandria circa il «rischio» del volgersi a Dio per seguirlo e la necessità di riamarlo. Nella conclusione l’A. evidenzia il fatto che «Caterina prega parlando a Dio di Dio» e la contemplazione dell’amore divino la spinge al dono di sé. Infine l’A. riporta alcuni passi significativi del Messaggio del papa per la Giornata Missionaria Mondiale del 2006 e del suo discorso, del 6 ottobre dello stesso anno alla Commissione teologica internazionale, in cui sottolinea per il teologo la necessità del silenzio contemplativo e dell’obbedianza alla

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verità, affinché la sua parola diventi solo strumento della verità di Dio, che deve parlare in lui. (GA)

296 - BELLONI, ANGELO. L’arte della preghiera secondo santa Caterina da Siena e santa Teresa d’Avila. Roma Morena: OCD, 2008. 246 p. (Ripartire dall’essenziale; 19). ISBN 9788872293942.

L’A. esamina esperienze e dottrina di Caterina da Siena e Teresa d’Avila confrontandole e sottolineando le specifiche diversità. Specifico di Caterina è la cella del conoscimento di sé e della conoscenza della bontà di Dio in sé. Entrambe le Sante sviluppano il passaggio operato dall’orazione, dal timore-diffidenza-paura all’amore puro di amicizia e sponsale per Dio. Anche il linguaggio e l’uso delle metafore relativo all’anima è simile. Entrambe hanno attinto la loro sapienza prevalentemente dal rapporto personale ed affettivo con la Sapienza incarnata, il Figlio di Dio crocifisso. Benché l’iter spirituale sia ripartito in modo diverso – seguendo gli scaloni sul corpo di Cristo crocifisso per Caterina e svolgendo le mansioni del castello interiore per Teresa – le tappe fondamentali sono le stesse. Per entrambe un ruolo importante è svolto dal santo desiderio. Attuale è il loro richiamo alla riforma della Chiesa e al ruolo svolto in essa dalla presenza femminile, attuale la pedagogia della preghiera quale cammino di unificazione di tutto l’uomo, di interiorità contro la superficialità e l’effimero, di primato della vita teologale contro l’individualismo, il sensazionalismo, il magismo, il demonismo e perfino una mariologia fuorviante. Moderno è l’atteggiamento di Caterina verso il mondo islamico e quello di Teresa verso gli Indios. In Appendice l’A. offre al lettore quattro Allegati, in cui propone le sinossi dei testi delle due Sante: I. il cammino spirituale e l’orazione, II. l’unione mistica, III. il mistico giardino dell’anima, IV. la simbologia. Il testo è corredato da una cronologia essenziale delle vite delle due Sante. (GA)

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verità, affinché la sua parola diventi solo strumento della verità di Dio, che deve parlare in lui. (GA)

296 - BELLONI, ANGELO. L’arte della preghiera secondo santa Caterina da Siena e santa Teresa d’Avila. Roma Morena: OCD, 2008. 246 p. (Ripartire dall’essenziale; 19). ISBN 9788872293942.

L’A. esamina esperienze e dottrina di Caterina da Siena e Teresa d’Avila confrontandole e sottolineando le specifiche diversità. Specifico di Caterina è la cella del conoscimento di sé e della conoscenza della bontà di Dio in sé. Entrambe le Sante sviluppano il passaggio operato dall’orazione, dal timore-diffidenza-paura all’amore puro di amicizia e sponsale per Dio. Anche il linguaggio e l’uso delle metafore relativo all’anima è simile. Entrambe hanno attinto la loro sapienza prevalentemente dal rapporto personale ed affettivo con la Sapienza incarnata, il Figlio di Dio crocifisso. Benché l’iter spirituale sia ripartito in modo diverso – seguendo gli scaloni sul corpo di Cristo crocifisso per Caterina e svolgendo le mansioni del castello interiore per Teresa – le tappe fondamentali sono le stesse. Per entrambe un ruolo importante è svolto dal santo desiderio. Attuale è il loro richiamo alla riforma della Chiesa e al ruolo svolto in essa dalla presenza femminile, attuale la pedagogia della preghiera quale cammino di unificazione di tutto l’uomo, di interiorità contro la superficialità e l’effimero, di primato della vita teologale contro l’individualismo, il sensazionalismo, il magismo, il demonismo e perfino una mariologia fuorviante. Moderno è l’atteggiamento di Caterina verso il mondo islamico e quello di Teresa verso gli Indios. In Appendice l’A. offre al lettore quattro Allegati, in cui propone le sinossi dei testi delle due Sante: I. il cammino spirituale e l’orazione, II. l’unione mistica, III. il mistico giardino dell’anima, IV. la simbologia. Il testo è corredato da una cronologia essenziale delle vite delle due Sante. (GA)

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297 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le feu de la sainteté, textes choisis et présentés par Christiane Rancé. Paris: Éd. Points, 2008. 93 p., ill. (Points Sagesses. Série Voix spirituelles; 238). ISBN 9782757805985.

L’A. propone al lettore un percorso di conoscenza della mistica e della biografia di S. Caterina da Siena attraverso la lettura di brani scelti dei suoi scritti: il Dialogo, le Orazioni e La Vita di S. Caterina da Siena di Raimondo da Capua. (AC)

298 - NOFFKE, SUZANNE. The Intelligent Life: Insights from Catherine of

Siena. «Dominican Studies», (2008), p. 4-13. ISSN 166306459.

S. Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, non ha lasciato una Summa teologica, i suoi scritti sono permeati dalla continua ricerca di Dio che si attua non con sillogismi o argomentazioni teologiche ma con l’intelletto che “rumina” tutte le verità della fede nel continuo dialogo con se stesso, sviluppandone le conseguenze razionali e scoprendone le intime connessioni. Nei suoi scritti S. Caterina trascina anche gli altri nella ricerca di Dio. L’A. sottolinea come Caterina, seguendo la tradizione agostiniana, interpreti la vita umana come riflesso della Trinità e per questo tendente alla conoscenza della Verità. Nel suo Dialogo Caterina esemplifica questo cammino verso la luce attraverso l’immagine dell’albero che affonda le radici nella terra ma protende il fusto e i rami verso il cielo. Nel cammino della fede verso Dio la conoscenza del sé è intimamente connessa con la conoscenza di Dio: entrambe si nutrono e si accrescono in questo mutuo rapporto. Dunque l’intelletto, teso alla ricerca della Verità, abbraccia tutto e tutti e, per Caterina, esso è ispirato nelle sue azioni dalla Trinità che è insieme Verità e Amore. (AC)

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297 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le feu de la sainteté, textes choisis et présentés par Christiane Rancé. Paris: Éd. Points, 2008. 93 p., ill. (Points Sagesses. Série Voix spirituelles; 238). ISBN 9782757805985.

L’A. propone al lettore un percorso di conoscenza della mistica e della biografia di S. Caterina da Siena attraverso la lettura di brani scelti dei suoi scritti: il Dialogo, le Orazioni e La Vita di S. Caterina da Siena di Raimondo da Capua. (AC)

298 - NOFFKE, SUZANNE. The Intelligent Life: Insights from Catherine of

Siena. «Dominican Studies», (2008), p. 4-13. ISSN 166306459.

S. Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, non ha lasciato una Summa teologica, i suoi scritti sono permeati dalla continua ricerca di Dio che si attua non con sillogismi o argomentazioni teologiche ma con l’intelletto che “rumina” tutte le verità della fede nel continuo dialogo con se stesso, sviluppandone le conseguenze razionali e scoprendone le intime connessioni. Nei suoi scritti S. Caterina trascina anche gli altri nella ricerca di Dio. L’A. sottolinea come Caterina, seguendo la tradizione agostiniana, interpreti la vita umana come riflesso della Trinità e per questo tendente alla conoscenza della Verità. Nel suo Dialogo Caterina esemplifica questo cammino verso la luce attraverso l’immagine dell’albero che affonda le radici nella terra ma protende il fusto e i rami verso il cielo. Nel cammino della fede verso Dio la conoscenza del sé è intimamente connessa con la conoscenza di Dio: entrambe si nutrono e si accrescono in questo mutuo rapporto. Dunque l’intelletto, teso alla ricerca della Verità, abbraccia tutto e tutti e, per Caterina, esso è ispirato nelle sue azioni dalla Trinità che è insieme Verità e Amore. (AC)

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299 - PRELLA, BERNARDINO. Accordatevi con Paolo: una sinfonia spirituale nel vissuto di Caterina. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 13-60. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081.

Nei suoi scritti Caterina nomina S. Paolo ben 121 volte, ma le citazioni dagli scritti paolini sono più di 300 e già questo, secondo l’A., dimostra la sintonia spirituale dei due Santi. Entrambi sperimentano una viva partecipazione alle sofferenze del Cristo crocifisso, in profonda comunione con lui e attraverso di lui con il Padre. La loro si può definire «una mistica apostolica e salvifica» e non intimistica, che si esprime in Caterina nei c. LXXVIII e LXXIX del Dialogo, in cui il mistero della salvezza, come per Paolo, ha il suo centro nella morte e resurrezione di Cristo. Per entrambi il modo per partecipare all’opera della salvezza consiste nell’amare ciò che il Padre ama, soprattutto l’obbedienza del Figlio fino alla croce, e nell’imitarlo nel suo amore misericordioso verso i peccatori. I mezzi da loro indicati per non impedire l’niziativa di Dio sono: la purificazione dei sensi, l’orazione continua, il desiderio ardente di seguire Cristo e di cercare, come lui, in ogni cosa la gloria del Padre e la salvezza delle anime. L’A. evidenzia l’amore di entrambi per la Chiesa e altri punti di contatto: non giudicare i fratelli, riconoscere la molteplicità dei carismi. Paolo si propone ai cristiani come modello, Caterina, pur non facendo questo, lo diventa di fatto. (GA)

300 - ASCOLI, MARIA ELENA. Caterina ‘mistica’ apostolica. In: La

spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 195-212. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081.

Premesso che la parola mistica si riferisce all’inabitazione della SS. Trinità nell’anima, l’A. esamina il cammino di Caterina e ne

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299 - PRELLA, BERNARDINO. Accordatevi con Paolo: una sinfonia spirituale nel vissuto di Caterina. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 13-60. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081.

Nei suoi scritti Caterina nomina S. Paolo ben 121 volte, ma le citazioni dagli scritti paolini sono più di 300 e già questo, secondo l’A., dimostra la sintonia spirituale dei due Santi. Entrambi sperimentano una viva partecipazione alle sofferenze del Cristo crocifisso, in profonda comunione con lui e attraverso di lui con il Padre. La loro si può definire «una mistica apostolica e salvifica» e non intimistica, che si esprime in Caterina nei c. LXXVIII e LXXIX del Dialogo, in cui il mistero della salvezza, come per Paolo, ha il suo centro nella morte e resurrezione di Cristo. Per entrambi il modo per partecipare all’opera della salvezza consiste nell’amare ciò che il Padre ama, soprattutto l’obbedienza del Figlio fino alla croce, e nell’imitarlo nel suo amore misericordioso verso i peccatori. I mezzi da loro indicati per non impedire l’niziativa di Dio sono: la purificazione dei sensi, l’orazione continua, il desiderio ardente di seguire Cristo e di cercare, come lui, in ogni cosa la gloria del Padre e la salvezza delle anime. L’A. evidenzia l’amore di entrambi per la Chiesa e altri punti di contatto: non giudicare i fratelli, riconoscere la molteplicità dei carismi. Paolo si propone ai cristiani come modello, Caterina, pur non facendo questo, lo diventa di fatto. (GA)

300 - ASCOLI, MARIA ELENA. Caterina ‘mistica’ apostolica. In: La

spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 195-212. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081.

Premesso che la parola mistica si riferisce all’inabitazione della SS. Trinità nell’anima, l’A. esamina il cammino di Caterina e ne

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indica il fondamento nella conoscenza di sé: sia Paolo, sia Caterina hanno viva coscienza dei propri limiti, ma anche della propria missione, della propria paternità e maternità spirituale, la loro vita mistica cristocentrica li spinge all’apostolato. Caterina, come Paolo l’apostolo delle genti, si fa pellegrina per la salvezza delle anime, anche attraverso le sue missive infuocate; come per lui il suo amore a Cristo si traduce in amore per la Chiesa. L’A. ripercorre alcune tappe della vita di Caterina, poi analizza parallelamente alcuni testi dei due grandi apostoli su alcuni temi, quali: battesimo, carboni di carità, combattimento, tempo, levarsi e non dormire, maternità dello spirito, volontà salvifica di Dio, sapere solo Cristo crocifisso, conformità a Cristo crocifisso, Cristo agnello immacolato, Cristo e la Chiesa. Per la Chiesa, come Paolo, anche Caterina ha offerto la sua vita in libagione. (GA)

301 - YI, GABRIELLA. Finish Your Life on the Cross. «L’Osservatore

Romano (Weekly edition in English. Print)», Wednesday 12/19 august (2009), n. 32-33, p. 11. ISSN 15636178.

Citando le riflessioni di Giovanni Paolo II sul ruolo materno delle donne, consacrate e non, all’interno della Chiesa, l’A. sottolinea come la vita di Caterina da Siena sia stata caratterizzata dalla maternità spirituale che si manifesta non soltanto nell’attività di preghiera e nei sacrifici ma anche nella sua intensa attività epistolare. Nelle sue lettere molto frequente è il riferimento a Maria: la salvezza della Chiesa e dei suoi ministri, secondo Caterina, passa attraverso l’imitazione di Maria che ha risposto alla chiamata di Dio fino al suo rimanere salda ai piedi della Croce. Citando la proclamazione dell’Anno Sacerdotale da parte di Benedetto XVI, l’A. conclude che le lettere di Caterina agli ecclesiastici testimoniano il suo intercedere per i ministri della Chiesa e il suo invito a questi ultimi a farsi essi stessi imitatori di Maria, saldi e forti nel simbolo della Croce. (AC)

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indica il fondamento nella conoscenza di sé: sia Paolo, sia Caterina hanno viva coscienza dei propri limiti, ma anche della propria missione, della propria paternità e maternità spirituale, la loro vita mistica cristocentrica li spinge all’apostolato. Caterina, come Paolo l’apostolo delle genti, si fa pellegrina per la salvezza delle anime, anche attraverso le sue missive infuocate; come per lui il suo amore a Cristo si traduce in amore per la Chiesa. L’A. ripercorre alcune tappe della vita di Caterina, poi analizza parallelamente alcuni testi dei due grandi apostoli su alcuni temi, quali: battesimo, carboni di carità, combattimento, tempo, levarsi e non dormire, maternità dello spirito, volontà salvifica di Dio, sapere solo Cristo crocifisso, conformità a Cristo crocifisso, Cristo agnello immacolato, Cristo e la Chiesa. Per la Chiesa, come Paolo, anche Caterina ha offerto la sua vita in libagione. (GA)

301 - YI, GABRIELLA. Finish Your Life on the Cross. «L’Osservatore

Romano (Weekly edition in English. Print)», Wednesday 12/19 august (2009), n. 32-33, p. 11. ISSN 15636178.

Citando le riflessioni di Giovanni Paolo II sul ruolo materno delle donne, consacrate e non, all’interno della Chiesa, l’A. sottolinea come la vita di Caterina da Siena sia stata caratterizzata dalla maternità spirituale che si manifesta non soltanto nell’attività di preghiera e nei sacrifici ma anche nella sua intensa attività epistolare. Nelle sue lettere molto frequente è il riferimento a Maria: la salvezza della Chiesa e dei suoi ministri, secondo Caterina, passa attraverso l’imitazione di Maria che ha risposto alla chiamata di Dio fino al suo rimanere salda ai piedi della Croce. Citando la proclamazione dell’Anno Sacerdotale da parte di Benedetto XVI, l’A. conclude che le lettere di Caterina agli ecclesiastici testimoniano il suo intercedere per i ministri della Chiesa e il suo invito a questi ultimi a farsi essi stessi imitatori di Maria, saldi e forti nel simbolo della Croce. (AC)

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302 - HOUSDEN, ROGER. For Lovers of God Everywhere: Poems of the

Christian Mystics. Carlsbad (California): Hay House, 2009. XVIII, 217 p. ISBN 9781401923877.

L’A. presenta un’antologia di 98 composizioni poetiche di mistici che illustrano come la tradizione cristiana sia caratterizzata da profondità, varietà delle forme e di linguaggi. Non vi sono sezioni perché si vuole lasciare al lettore la possibilità di rintracciare i legami esistenti tra i testi. Anche Caterina da Siena è presente con tre brani tratti dal suo Dialogo. (AC)

303 - VIEJO, JOSÉ MARIA. Gesù Cristo al centro della vita. In: La

spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 121-136. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081.

L’A. evidenzia molti punti di somiglianza e di contatto tra la vita di Paolo di Tarso e di Caterina da Siena. Avuta la prima visione entrambi consacrano la propria vita a Cristo dopo un periodo preparatorio di tre anni di silenzio e di preghiera, per entrambi, infatti, l’opera apostolica è frutto dell’intimità con Gesù raggiunta nella preghiera. Attorno ad entrambi si costituisce una famiglia spirituale; entrambi sperimentano speciali grazie mistiche; per l’apostolato si sottopongono a viaggi; sono mandati ai fedeli ed ai pagani. In nome di Cristo crocifisso, sui quali s’incentrano sia la predicazione di Paolo sia gli scritti di Caterina, perorano la pace; chiedono alle persone di innestarsi in Cristo crocifisso. Per entrambi la mèta dell’uomo va al di là della vita terrena. Come Paolo, Caterina offre la propria vita per la Chiesa, vantandosi come Paolo nel Signore e non in se stessa fino alla fine della vita. (GA)

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302 - HOUSDEN, ROGER. For Lovers of God Everywhere: Poems of the

Christian Mystics. Carlsbad (California): Hay House, 2009. XVIII, 217 p. ISBN 9781401923877.

L’A. presenta un’antologia di 98 composizioni poetiche di mistici che illustrano come la tradizione cristiana sia caratterizzata da profondità, varietà delle forme e di linguaggi. Non vi sono sezioni perché si vuole lasciare al lettore la possibilità di rintracciare i legami esistenti tra i testi. Anche Caterina da Siena è presente con tre brani tratti dal suo Dialogo. (AC)

303 - VIEJO, JOSÉ MARIA. Gesù Cristo al centro della vita. In: La

spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 121-136. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081.

L’A. evidenzia molti punti di somiglianza e di contatto tra la vita di Paolo di Tarso e di Caterina da Siena. Avuta la prima visione entrambi consacrano la propria vita a Cristo dopo un periodo preparatorio di tre anni di silenzio e di preghiera, per entrambi, infatti, l’opera apostolica è frutto dell’intimità con Gesù raggiunta nella preghiera. Attorno ad entrambi si costituisce una famiglia spirituale; entrambi sperimentano speciali grazie mistiche; per l’apostolato si sottopongono a viaggi; sono mandati ai fedeli ed ai pagani. In nome di Cristo crocifisso, sui quali s’incentrano sia la predicazione di Paolo sia gli scritti di Caterina, perorano la pace; chiedono alle persone di innestarsi in Cristo crocifisso. Per entrambi la mèta dell’uomo va al di là della vita terrena. Come Paolo, Caterina offre la propria vita per la Chiesa, vantandosi come Paolo nel Signore e non in se stessa fino alla fine della vita. (GA)

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304 - La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009. 266 p., ill. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081.

Nella nota storica, Diega Giunta presenta un breve excursus dell’attività editoriale delle Edizioni Cateriniane a partire dal 1933 e dal 1968 quandò iniziò il ciclo di pubblicazioni sotto il nome di Quaderni Cateriniani, denominatesi dal 1975 Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani ed ora, dal 2008 con questo primo numero, con il titolo di Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani. Nella Presentazione di questo Quaderno Elena Malaspina sottolinea convergenze, affinità spirituali ed apostoliche tra S. Paolo e S. Caterina da Siena. Dalla p. 81 alla p. 97 vi sono 9 figure illustrate da Diega Giunta nel suo intervento. Nella parte indicata con il titolo Ricorrenze si rievocano i patrocini di Caterina sull’Italia e sull’Europa in occasione dei rispettivi anniversari. Per lo spoglio degli interventi si vedano le relative schede: Bernardino Prella, Diega Giunta, Gianni Festa, José Maria Viejo, Alberto Viganò, Maria Elena Ascoli, Luigina Migneco, Aldo Bernabei. (GA)

305 - FESTA, GIANNI. S. Paolo e S. Caterina da Siena di fronte all’esperienza

della conversione: una proposta di analisi a partire dalle rispettive scritture. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 89-120. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081.

L’A. si propone «di esplorare le peculiarità e la quotidianità […] dell’esperienza di fede», in cui la conversione definisce uno stile di vita. Esamina poi il lessico della conversione negli scritti neotestamentari spiegando il senso dei termini: epistrofé, metànoia, pisteuein – pistis. Secondo l’A. in Paolo la conversione comporta «uno stile di vita fondato sulla fede», nella quale bisogna restare saldi e vigilanti. Nel Dialogo Caterina traccia «uno schema di

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304 - La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009. 266 p., ill. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081.

Nella nota storica, Diega Giunta presenta un breve excursus dell’attività editoriale delle Edizioni Cateriniane a partire dal 1933 e dal 1968 quandò iniziò il ciclo di pubblicazioni sotto il nome di Quaderni Cateriniani, denominatesi dal 1975 Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani ed ora, dal 2008 con questo primo numero, con il titolo di Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani. Nella Presentazione di questo Quaderno Elena Malaspina sottolinea convergenze, affinità spirituali ed apostoliche tra S. Paolo e S. Caterina da Siena. Dalla p. 81 alla p. 97 vi sono 9 figure illustrate da Diega Giunta nel suo intervento. Nella parte indicata con il titolo Ricorrenze si rievocano i patrocini di Caterina sull’Italia e sull’Europa in occasione dei rispettivi anniversari. Per lo spoglio degli interventi si vedano le relative schede: Bernardino Prella, Diega Giunta, Gianni Festa, José Maria Viejo, Alberto Viganò, Maria Elena Ascoli, Luigina Migneco, Aldo Bernabei. (GA)

305 - FESTA, GIANNI. S. Paolo e S. Caterina da Siena di fronte all’esperienza

della conversione: una proposta di analisi a partire dalle rispettive scritture. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 89-120. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081.

L’A. si propone «di esplorare le peculiarità e la quotidianità […] dell’esperienza di fede», in cui la conversione definisce uno stile di vita. Esamina poi il lessico della conversione negli scritti neotestamentari spiegando il senso dei termini: epistrofé, metànoia, pisteuein – pistis. Secondo l’A. in Paolo la conversione comporta «uno stile di vita fondato sulla fede», nella quale bisogna restare saldi e vigilanti. Nel Dialogo Caterina traccia «uno schema di

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percorso di conversione […] cadenzato da quattro tappe»; l’A. analizza il cammino proposto dalla Santa, che si inserisce nella tradizione ascetica monastica in cui la contrizione del cuore è considerata il primo passo della conversione, caratterizzato dalla conoscenza di sé e dell’amore di Dio. Da essa sgorga il secondo, il cui segno è nelle lacrime di pentimento e nella lotta all’amore di sé, che apre al terzo passo: l’esercizio delle virtù. Tra di esse sono considerate fondamentali l’obbedienza e l’umiltà, in rapporto alle quali l’A., oltre alle lettere di S. Paolo, esamina anche testi di altri autori, quali S. Benedetto, S. Basilio, Giovanni Climaco e Isacco il Siro; «infine il frutto e coronamento dell’itinerario [è] la preghiera sul e per il mondo». Su questo quarto passo l’A. non si sofferma, ma conclude affermando che il suo contributo «meriterebbe di essere senza dubbio ampliato e approfondito in riferimento ad altri aspetti o temi della spiritualità cateriniana» da lui succintamente indicati. (GA)

306 - DEMKOVICH, MICHAEL. A Soul-Centered Life: Exploring an

Animated Spirituality. Collegeville (Minnesota): Liturgical Press, 2010. IX, 162 p. ISBN 9780814655122.

Il testo esplora il rapporto tra fede e vita che si legano l’una all’altra come dimostrano gli scritti spirituali della tradizione cristiana. La tesi di Demkovich si articola in tale ordine: nella prima parte l’A. offre una costruzione essenziale per comprendere cosa sia la spiritualità. Esaminando gli autori e i loro scritti viene rintracciato quello che Demkovich definisce il «locus theologicus», ossia la sede in cui il sé, la vita e la dottrina cooperano generando la teologia personale e in cui si trovano le espressioni e le idee che permettono di raccontare il divino. Nella seconda parte, considerando gli scritti e il loro contesto storico, Demkovich individua quattro diverse forme di spiritualità: l’ascetismo, il misticismo, l’estetismo e l’approccio critico-sociale e asserisce che osservare il contesto storico in cui hanno vissuto gli autori spirituali e nel quale si è sviluppata la

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percorso di conversione […] cadenzato da quattro tappe»; l’A. analizza il cammino proposto dalla Santa, che si inserisce nella tradizione ascetica monastica in cui la contrizione del cuore è considerata il primo passo della conversione, caratterizzato dalla conoscenza di sé e dell’amore di Dio. Da essa sgorga il secondo, il cui segno è nelle lacrime di pentimento e nella lotta all’amore di sé, che apre al terzo passo: l’esercizio delle virtù. Tra di esse sono considerate fondamentali l’obbedienza e l’umiltà, in rapporto alle quali l’A., oltre alle lettere di S. Paolo, esamina anche testi di altri autori, quali S. Benedetto, S. Basilio, Giovanni Climaco e Isacco il Siro; «infine il frutto e coronamento dell’itinerario [è] la preghiera sul e per il mondo». Su questo quarto passo l’A. non si sofferma, ma conclude affermando che il suo contributo «meriterebbe di essere senza dubbio ampliato e approfondito in riferimento ad altri aspetti o temi della spiritualità cateriniana» da lui succintamente indicati. (GA)

306 - DEMKOVICH, MICHAEL. A Soul-Centered Life: Exploring an

Animated Spirituality. Collegeville (Minnesota): Liturgical Press, 2010. IX, 162 p. ISBN 9780814655122.

Il testo esplora il rapporto tra fede e vita che si legano l’una all’altra come dimostrano gli scritti spirituali della tradizione cristiana. La tesi di Demkovich si articola in tale ordine: nella prima parte l’A. offre una costruzione essenziale per comprendere cosa sia la spiritualità. Esaminando gli autori e i loro scritti viene rintracciato quello che Demkovich definisce il «locus theologicus», ossia la sede in cui il sé, la vita e la dottrina cooperano generando la teologia personale e in cui si trovano le espressioni e le idee che permettono di raccontare il divino. Nella seconda parte, considerando gli scritti e il loro contesto storico, Demkovich individua quattro diverse forme di spiritualità: l’ascetismo, il misticismo, l’estetismo e l’approccio critico-sociale e asserisce che osservare il contesto storico in cui hanno vissuto gli autori spirituali e nel quale si è sviluppata la

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loro dottrina significa comprendere appieno l’autore e la sua personale spiritualità. Nella terza parte egli riconduce l’analisi del binomio spiritualità e vita nella contemporaneità e nell’ambito dell’unicità degli individui: soltanto rapportandosi al contesto del singolo la vita può essere vista come densa di significato spirituale e di appagamento di fede. Di S. Caterina da Siena è analizzato il suo misticismo. (AC)

307 - MURRAY, PAUL. Il vino nuovo della spiritualità domenicana: una

bevanda chiamata felicità, tradotto da Daniele Aucone, presentato da Timothy Radcliffe. Bologna: EDS, 2010. 244 p. (Le frecce; 19). ISBN 9788870947540.

Per l’abstract cfr. Murray, Paul. The New Wine of Dominican Spirituality: A Drink Called Happiness, presente in questa Bibl. An. (AC)

308 - MANGANO RAGAZZI, GRAZIA. In obbedienza alla verità: la

discrezione/prudenza come perno della spiritualità di santa Caterina da Siena, presentazione del cardinale Carlo Caffarra. Siena: Cantagalli, 2010. 315 p. ISBN 9788882725563.

Nella Prefazione l’A. spiega il significato da attribuire al termine «prudenza», e nella Introduzione generale espone il piano dell’opera, la metodologia seguita ed offre una breve sintesi biografica della Santa. L’A. indaga sulla autenticità di ciascuno degli scritti della Senese, chiarisce il posto centrale occupato dalla discrezione nel suo pensiero, indaga sulle fonti di tale pensiero, pone «la discrezione cateriniana in una prospettiva relazionale fra mistica e morale». L’A. analizza nel Dialogo il rapporto tra discrezione e prudenza, tra discrezione e vero conoscimento di sé nel rapporto con Dio, con se stessi e con il prossimo. Lo stesso fa per le Lettere e per le Orazioni, soffermandosi in questa analisi anche sul rapporto: discrezione-lume, discrezione-debito. Per quanto riguarda la parte storico-

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loro dottrina significa comprendere appieno l’autore e la sua personale spiritualità. Nella terza parte egli riconduce l’analisi del binomio spiritualità e vita nella contemporaneità e nell’ambito dell’unicità degli individui: soltanto rapportandosi al contesto del singolo la vita può essere vista come densa di significato spirituale e di appagamento di fede. Di S. Caterina da Siena è analizzato il suo misticismo. (AC)

307 - MURRAY, PAUL. Il vino nuovo della spiritualità domenicana: una

bevanda chiamata felicità, tradotto da Daniele Aucone, presentato da Timothy Radcliffe. Bologna: EDS, 2010. 244 p. (Le frecce; 19). ISBN 9788870947540.

Per l’abstract cfr. Murray, Paul. The New Wine of Dominican Spirituality: A Drink Called Happiness, presente in questa Bibl. An. (AC)

308 - MANGANO RAGAZZI, GRAZIA. In obbedienza alla verità: la

discrezione/prudenza come perno della spiritualità di santa Caterina da Siena, presentazione del cardinale Carlo Caffarra. Siena: Cantagalli, 2010. 315 p. ISBN 9788882725563.

Nella Prefazione l’A. spiega il significato da attribuire al termine «prudenza», e nella Introduzione generale espone il piano dell’opera, la metodologia seguita ed offre una breve sintesi biografica della Santa. L’A. indaga sulla autenticità di ciascuno degli scritti della Senese, chiarisce il posto centrale occupato dalla discrezione nel suo pensiero, indaga sulle fonti di tale pensiero, pone «la discrezione cateriniana in una prospettiva relazionale fra mistica e morale». L’A. analizza nel Dialogo il rapporto tra discrezione e prudenza, tra discrezione e vero conoscimento di sé nel rapporto con Dio, con se stessi e con il prossimo. Lo stesso fa per le Lettere e per le Orazioni, soffermandosi in questa analisi anche sul rapporto: discrezione-lume, discrezione-debito. Per quanto riguarda la parte storico-

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comparativa, l’A. dà un breve tracciato della tradizione della discretio attraverso il pensiero di G. Cassiano, di S. Benedetto, di S. Gregorio Magno, di S. Bernardo, di Riccardo di San Vittore, di S. Ambrogio, di S. Agostino, fino alla sintesi di S. Tommaso d’Aquino e alla riflessione di alcuni contemporanei della Senese: Domenico Cavalca, Brigida di Svezia, Giovanni Colombini. Conclude analizzando l’uso che Raimondo da Capua fa dei termini «discrezione» e «prudenza» nella Legenda Maior. Segue una bibliografia articolata in cinque parti: «la prima sulle opere della santa, la seconda sulla vita di Caterina, la terza sui periodici d’interesse cateriniano […], la quarta sui siti web di maggior interesse per gli studi cateriniani, la quinta sulle fonti citate nel testo». Le prime quattro parti sono suddivise ciascuna nelle lingue italiana, francese e inglese, la quinta si suddivide in due sezioni: una per le fonti primarie ed una per le secondarie. (GA)

309 - PELVI, VINCENZO. Nella verità la pace, presentazione del card. Agostino Vallini. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2010. 652 p. ISBN 9788821567094.

Nel volume, in cui sono raccolti tutti gli interventi di magistero dell’A., posto a guida della Chiesa castrense, si trova l’omelia n. 62 da lui pronunciata a Roma nella Chiesa di S. Caterina durante la Messa per la festa della Santa. L’A. ravvisa in Caterina una «autentica missionaria della misericordia» capace di operare per la pace e l’unità fuori e dentro la Chiesa, per la cui riforma non si limitò all’azione e all’esortazione, ma si offrì anche quale vittima di espiazione. (GA)

310 - BERTELLI, CARLO. Visti da lei. Caterina da Siena e Niccolò di Tuldo.

Dissi: «Io voglio». E sul patibolo miracolo d’amore. La santa converte un condannato a morte: «Ne vidi l’anima accolta in cielo da Cristo». «Corriere della Sera», (27 agosto 2003), p. 33, ill. ISSN 11282533.

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comparativa, l’A. dà un breve tracciato della tradizione della discretio attraverso il pensiero di G. Cassiano, di S. Benedetto, di S. Gregorio Magno, di S. Bernardo, di Riccardo di San Vittore, di S. Ambrogio, di S. Agostino, fino alla sintesi di S. Tommaso d’Aquino e alla riflessione di alcuni contemporanei della Senese: Domenico Cavalca, Brigida di Svezia, Giovanni Colombini. Conclude analizzando l’uso che Raimondo da Capua fa dei termini «discrezione» e «prudenza» nella Legenda Maior. Segue una bibliografia articolata in cinque parti: «la prima sulle opere della santa, la seconda sulla vita di Caterina, la terza sui periodici d’interesse cateriniano […], la quarta sui siti web di maggior interesse per gli studi cateriniani, la quinta sulle fonti citate nel testo». Le prime quattro parti sono suddivise ciascuna nelle lingue italiana, francese e inglese, la quinta si suddivide in due sezioni: una per le fonti primarie ed una per le secondarie. (GA)

309 - PELVI, VINCENZO. Nella verità la pace, presentazione del card. Agostino Vallini. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2010. 652 p. ISBN 9788821567094.

Nel volume, in cui sono raccolti tutti gli interventi di magistero dell’A., posto a guida della Chiesa castrense, si trova l’omelia n. 62 da lui pronunciata a Roma nella Chiesa di S. Caterina durante la Messa per la festa della Santa. L’A. ravvisa in Caterina una «autentica missionaria della misericordia» capace di operare per la pace e l’unità fuori e dentro la Chiesa, per la cui riforma non si limitò all’azione e all’esortazione, ma si offrì anche quale vittima di espiazione. (GA)

310 - BERTELLI, CARLO. Visti da lei. Caterina da Siena e Niccolò di Tuldo.

Dissi: «Io voglio». E sul patibolo miracolo d’amore. La santa converte un condannato a morte: «Ne vidi l’anima accolta in cielo da Cristo». «Corriere della Sera», (27 agosto 2003), p. 33, ill. ISSN 11282533.

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L’A. narra l’episodio dell’assistenza di Caterina al condannato a morte Niccolò di Tuldo, sottolineando l’ amore di lei per il sangue di Cristo e la sua comprensione teologica e partecipativa alla sofferenza umana. Intravede un parallelismo tra le nozze mistiche di santa Caterina d’Alessandria e l’invito «alle nozze» espresso dalla Senese al condannato. (GA)

311 - ODDASSO, ADRIANA. La tensione eucaristica in santa Caterina da

Siena: 29 aprile: festa della santa senese, Dottore della Chiesa, Compatrona d’Italia e d’Europa. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2005), p. 4, ill. ISSN 0391688X.

Nell’anno dedicato da Giovanni Paolo II all’Eucarestia l’A. rammenta lo straordinario rapporto che la Santa ebbe con questo sacramento: la sua «fame» eucaristica e il desiderio di comunicarsi quotidianamente in un tempo in cui ciò era considerato inopportuno, la bolla di Gregorio XI che le consentiva di avere un altare portatile e ricevere la Comunione dovunque si trovasse, vari miracoli eucaristici narrati dal b. Raimondo e dal Caffarini, il più significativo dei quali fu la stigmatizzazione ricevuta a Pisa dopo la Comunione. (GA)

312 - BERTONE, TARCISIO. Il segreto della santità di Caterina da Siena:

unire la contemplazione di Cristo Crocifisso e il servizio della Chiesa. «L’Osservatore Romano», (30 aprile-1 maggio 2007), p. 7. ISSN 0391688X.

L’A. applica a S. Caterina il testo del vangelo delle cinque vergini sagge, accennando a qualche tratto della sua vita e vedendone le caratteristiche essenziali nella contemplazione e nel fervore apostolico a servizio della Chiesa. Considera il «Gesù dolce, Gesù amore» delle sue lettere come «il codice d’amore della cristianità» e «il piacere a Dio», fondamento della sua vita, come «ciò che più di ogni altra cosa deve interessarci». (GA)

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L’A. narra l’episodio dell’assistenza di Caterina al condannato a morte Niccolò di Tuldo, sottolineando l’ amore di lei per il sangue di Cristo e la sua comprensione teologica e partecipativa alla sofferenza umana. Intravede un parallelismo tra le nozze mistiche di santa Caterina d’Alessandria e l’invito «alle nozze» espresso dalla Senese al condannato. (GA)

311 - ODDASSO, ADRIANA. La tensione eucaristica in santa Caterina da

Siena: 29 aprile: festa della santa senese, Dottore della Chiesa, Compatrona d’Italia e d’Europa. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2005), p. 4, ill. ISSN 0391688X.

Nell’anno dedicato da Giovanni Paolo II all’Eucarestia l’A. rammenta lo straordinario rapporto che la Santa ebbe con questo sacramento: la sua «fame» eucaristica e il desiderio di comunicarsi quotidianamente in un tempo in cui ciò era considerato inopportuno, la bolla di Gregorio XI che le consentiva di avere un altare portatile e ricevere la Comunione dovunque si trovasse, vari miracoli eucaristici narrati dal b. Raimondo e dal Caffarini, il più significativo dei quali fu la stigmatizzazione ricevuta a Pisa dopo la Comunione. (GA)

312 - BERTONE, TARCISIO. Il segreto della santità di Caterina da Siena:

unire la contemplazione di Cristo Crocifisso e il servizio della Chiesa. «L’Osservatore Romano», (30 aprile-1 maggio 2007), p. 7. ISSN 0391688X.

L’A. applica a S. Caterina il testo del vangelo delle cinque vergini sagge, accennando a qualche tratto della sua vita e vedendone le caratteristiche essenziali nella contemplazione e nel fervore apostolico a servizio della Chiesa. Considera il «Gesù dolce, Gesù amore» delle sue lettere come «il codice d’amore della cristianità» e «il piacere a Dio», fondamento della sua vita, come «ciò che più di ogni altra cosa deve interessarci». (GA)

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313 - PALAZZO, ROBERT B. The Veneration of the Sacred Foreskin(s) of Baby Jesus: A Documented Analysis. In: Multicultural Europe and Cultural Exchange in the Middle Ages and Renaisssance. Turnhout: Brepols, 2005, p. 155-175. (Arizona Studies in the Middle Ages and Renaissance; 12). ISBN 9782503514703.

Parla anche della devozione di S. Caterina da Siena per il Santo Prepuzio. (DM)

314 - WARREN, NANCY BRADLEY. The Embodied Word: Female

Spiritualities, Contested Orthodoxies, and English Religious Cultures, 1350-1700. Notre Dame (Indiana): University of Notre Dame Press, 2010. XI, 339 p., ill. (ReFormations: Medieval and Early Modern). ISBN 9780268044206.

Il testo si propone di studiare le influenze della religiosità femminile inglese tra il tardo Medioevo e l’inizio dell’Europa moderna. L’A. mette a confronto autrici diverse tra loro basando la sua analisi su quattro varianti di quella che definisce la «conoscenza incarnata» ossia la pietà incarnata, l’epistemologia incarnata, la testualità incarnata e le incarnazioni politiche. Ella afferma che i corpi delle Sante hanno un potere che concerne non soltanto l’individuo ma anche la comunità in cui operano e che è trasmesso attraverso il corpo stesso, i testi prodotti da quei corpi e il loro utilizzo per scopi che possono essere al contempo religiosi e non. Nel primo capitolo l’A. analizza l’«incarnazionalità e l’internazionalità» di tre mistiche – Brigida di Svezia, Caterina da Siena, e di Giuliana di Norwich – che, pur essendo vissute tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, hanno influenzato la cultura inglese nei secoli successivi. Ella afferma che queste Sante medievali hanno dimostrato di sopravvivere alla loro morte per l’influenza che esercitarono sulle donne della prima età moderna. La scelta di prendere in considerazione due donne cattoliche non è casuale: rientra, infatti, nel tentativo di dimostrare che il loro magistero dottrinale si internazionalizza influenzando la cultura religiosa

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313 - PALAZZO, ROBERT B. The Veneration of the Sacred Foreskin(s) of Baby Jesus: A Documented Analysis. In: Multicultural Europe and Cultural Exchange in the Middle Ages and Renaisssance. Turnhout: Brepols, 2005, p. 155-175. (Arizona Studies in the Middle Ages and Renaissance; 12). ISBN 9782503514703.

Parla anche della devozione di S. Caterina da Siena per il Santo Prepuzio. (DM)

314 - WARREN, NANCY BRADLEY. The Embodied Word: Female

Spiritualities, Contested Orthodoxies, and English Religious Cultures, 1350-1700. Notre Dame (Indiana): University of Notre Dame Press, 2010. XI, 339 p., ill. (ReFormations: Medieval and Early Modern). ISBN 9780268044206.

Il testo si propone di studiare le influenze della religiosità femminile inglese tra il tardo Medioevo e l’inizio dell’Europa moderna. L’A. mette a confronto autrici diverse tra loro basando la sua analisi su quattro varianti di quella che definisce la «conoscenza incarnata» ossia la pietà incarnata, l’epistemologia incarnata, la testualità incarnata e le incarnazioni politiche. Ella afferma che i corpi delle Sante hanno un potere che concerne non soltanto l’individuo ma anche la comunità in cui operano e che è trasmesso attraverso il corpo stesso, i testi prodotti da quei corpi e il loro utilizzo per scopi che possono essere al contempo religiosi e non. Nel primo capitolo l’A. analizza l’«incarnazionalità e l’internazionalità» di tre mistiche – Brigida di Svezia, Caterina da Siena, e di Giuliana di Norwich – che, pur essendo vissute tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, hanno influenzato la cultura inglese nei secoli successivi. Ella afferma che queste Sante medievali hanno dimostrato di sopravvivere alla loro morte per l’influenza che esercitarono sulle donne della prima età moderna. La scelta di prendere in considerazione due donne cattoliche non è casuale: rientra, infatti, nel tentativo di dimostrare che il loro magistero dottrinale si internazionalizza influenzando la cultura religiosa

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inglese allorquando l’Inghilterra comincia a distaccarsi dai centri del potere continentale, rappresentati da Francia, Spagna e da Roma, per costruirne dei suoi. L’A. osserva che le opere di Caterina e Brigida, infatti, influenzano la ricerca dell’identità monastica delle Carmelitane inglesi di Anversa che, nel XVIII secolo, si ispirano a testi e a pratiche devozionali tratti dalla spiritualità femminile medievale. È evidente in questa ispirazione ai modelli medievali di santità femminile il legame tra la loro ricerca di paradigmi incarnazionali e quella che si trovano in Caterina e Brigida. Il capitolo si chiude con l’analisi dell’opera della poetessa inglese del XVII secolo, Aemilia Lanyer, scorgendo nella ricerca spirituale della protestante Lanyer una continuità con le mistiche medievali. Questa osservazione, secondo l’A., dovrebbe portare a ripensare e ridisegnare non soltanto le relazioni tra il sé e l’altro ma anche le stesse categorie analitiche e le pratiche scientifiche che sono alla base della cultura del XXI secolo. (AC)

315 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena: Disciple-Teacher. In: Towards

the Intelligent Use of Liberty: Dominican Approaches in Education, eds. Gabrielle Kelly and Kevin Saunders. Adelaide (Australia): ATF Press, 2007, p. 53-62. (Dominican Series; 2). ISBN 9781920691745.

Nel saggio l’A. analizza la figura di Caterina da Siena discepola e maestra. Nel suo Dialogo ella si forma alla scuola di Gesù crocifisso che la istruisce ispirandola e che rappresenta, al contempo, il «maestro e libro» dal quale apprendere. Come osserva l’A., esaminando gli scritti di Caterina si può constatare una progressione della Santa nella conoscenza della materia teologica appresa perché infusa da Dio. Ella diventa maestra, rivolgendosi con autorità alle istituzioni politiche e spirituali del suo tempo, e rimane una discepola in costante ascolto della parola di Dio. (AC)

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inglese allorquando l’Inghilterra comincia a distaccarsi dai centri del potere continentale, rappresentati da Francia, Spagna e da Roma, per costruirne dei suoi. L’A. osserva che le opere di Caterina e Brigida, infatti, influenzano la ricerca dell’identità monastica delle Carmelitane inglesi di Anversa che, nel XVIII secolo, si ispirano a testi e a pratiche devozionali tratti dalla spiritualità femminile medievale. È evidente in questa ispirazione ai modelli medievali di santità femminile il legame tra la loro ricerca di paradigmi incarnazionali e quella che si trovano in Caterina e Brigida. Il capitolo si chiude con l’analisi dell’opera della poetessa inglese del XVII secolo, Aemilia Lanyer, scorgendo nella ricerca spirituale della protestante Lanyer una continuità con le mistiche medievali. Questa osservazione, secondo l’A., dovrebbe portare a ripensare e ridisegnare non soltanto le relazioni tra il sé e l’altro ma anche le stesse categorie analitiche e le pratiche scientifiche che sono alla base della cultura del XXI secolo. (AC)

315 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena: Disciple-Teacher. In: Towards

the Intelligent Use of Liberty: Dominican Approaches in Education, eds. Gabrielle Kelly and Kevin Saunders. Adelaide (Australia): ATF Press, 2007, p. 53-62. (Dominican Series; 2). ISBN 9781920691745.

Nel saggio l’A. analizza la figura di Caterina da Siena discepola e maestra. Nel suo Dialogo ella si forma alla scuola di Gesù crocifisso che la istruisce ispirandola e che rappresenta, al contempo, il «maestro e libro» dal quale apprendere. Come osserva l’A., esaminando gli scritti di Caterina si può constatare una progressione della Santa nella conoscenza della materia teologica appresa perché infusa da Dio. Ella diventa maestra, rivolgendosi con autorità alle istituzioni politiche e spirituali del suo tempo, e rimane una discepola in costante ascolto della parola di Dio. (AC)

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316 - EGAN, HARVEY D. Soundings in the Christian mystical tradition. Collegeville (Minnesota): Liturgical Press, 2010. XXI, 424 p. ISBN 9780814656136.

Nella presentazione della tradizione mistica cristiana l’A. dedica un contributo alla figura di S. Caterina da Siena. (AC)

317 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena: Vision Through a Distant Eye. New York: Authors Choice Press, 2006. 276 p. ISBN 9780595391103.

Ristampa dell’ed. 1996. (DM)

318 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Szeretetből élünk: lelki útravaló az év

minden napjára. Budapest: Szt. Gellért K., 2010. 170, [2] p., ill., tav. ISBN 9789636964702.

Itinerari spirituali con S. Caterina da Siena. (DM)

319 - LAANPERE, MARIS. Caterina da Siena ja Marguerite Porete’i tekstid

müstilise ja mittemüstilise müstika piiril: magistritöö, Humanitaarinstituut, romanistika õppetool. Tallinn: Tallinna Ülikool, 2006. 1 v. ISBN non presente.

Indagine comparativa tra la mistica di Caterina da Siena e di Marguerite Porete. (DM)

320 - HINNEBUSCH, PAUL. St. Catherine of Siena and the Liturgy of the

Hours. «Dominican Ashram», 20 (march 2001), p. 38-45. ISSN non presente.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

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316 - EGAN, HARVEY D. Soundings in the Christian mystical tradition. Collegeville (Minnesota): Liturgical Press, 2010. XXI, 424 p. ISBN 9780814656136.

Nella presentazione della tradizione mistica cristiana l’A. dedica un contributo alla figura di S. Caterina da Siena. (AC)

317 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena: Vision Through a Distant Eye. New York: Authors Choice Press, 2006. 276 p. ISBN 9780595391103.

Ristampa dell’ed. 1996. (DM)

318 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Szeretetből élünk: lelki útravaló az év

minden napjára. Budapest: Szt. Gellért K., 2010. 170, [2] p., ill., tav. ISBN 9789636964702.

Itinerari spirituali con S. Caterina da Siena. (DM)

319 - LAANPERE, MARIS. Caterina da Siena ja Marguerite Porete’i tekstid

müstilise ja mittemüstilise müstika piiril: magistritöö, Humanitaarinstituut, romanistika õppetool. Tallinn: Tallinna Ülikool, 2006. 1 v. ISBN non presente.

Indagine comparativa tra la mistica di Caterina da Siena e di Marguerite Porete. (DM)

320 - HINNEBUSCH, PAUL. St. Catherine of Siena and the Liturgy of the

Hours. «Dominican Ashram», 20 (march 2001), p. 38-45. ISSN non presente.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

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321 - DICKENS, ANDREA JANELLE. The Female Mystic: Great Women Thinkers of the Middle Ages. London: I.B. Tauris, 2009. 248 p. (International library of historical studies; 60). ISBN 9781845116415.

Il volume è un manuale di base per coloro che intraprendono lo studio della mistica femminile medievale. Illustra la vita e la spiritualità di donne che hanno conquistato autorevolezza nel mondo maschile: l’A. non trascura di presentare anche il contesto storico, sociale, culturale e religioso nel quale esse vissero e operarono. Tra le diverse personalità analizzate è presente anche Caterina da Siena. L’A. si sofferma dapprima sulla sua azione riformatrice all’interno della Chiesa per poi illustrare la sua spiritualità e i suoi scritti. Facendo riferimento alla biografia della Santa scritta da Raimondo da Capua analizza il rapporto che lega Caterina a quest’ultimo, poi esamina il linguaggio metaforico che caratterizza i testi della Senese, la sua unione mistica con Dio e l’importanza delle sue Lettere. L’A. conclude il capitolo osservando che, paradossalmente, è stata proprio la sua "ignoranza" in materia teologica che le ha consentito, ispirata da Dio, di insegnare e guidare coloro che incontrava anche attraverso la sua scrittura visionaria. Fin dall’infanzia la sua esistenza è stata totalmente permeata e incentrata su ciò che poi avrebbe predicato. (AC)

322 - BARTON, JANE W. Discernment and Spiritual Direction According to

Catherine of Siena and the Anglican Tradition: A Comparison. «Presence: An International Journal of Spiritual Direction», 11 (February 2005), n. 1, p. 24-29. ISSN 10817662.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

323 - LEMONNYER, ANTOINE. Notre vie spirituelle à l’école de sainte

Catherine de Sienne. Paris: Les éditions du Cerf, 2009. 141 p., ill., tav. (Trésors du christianisme). ISBN 9782204090797.

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321 - DICKENS, ANDREA JANELLE. The Female Mystic: Great Women Thinkers of the Middle Ages. London: I.B. Tauris, 2009. 248 p. (International library of historical studies; 60). ISBN 9781845116415.

Il volume è un manuale di base per coloro che intraprendono lo studio della mistica femminile medievale. Illustra la vita e la spiritualità di donne che hanno conquistato autorevolezza nel mondo maschile: l’A. non trascura di presentare anche il contesto storico, sociale, culturale e religioso nel quale esse vissero e operarono. Tra le diverse personalità analizzate è presente anche Caterina da Siena. L’A. si sofferma dapprima sulla sua azione riformatrice all’interno della Chiesa per poi illustrare la sua spiritualità e i suoi scritti. Facendo riferimento alla biografia della Santa scritta da Raimondo da Capua analizza il rapporto che lega Caterina a quest’ultimo, poi esamina il linguaggio metaforico che caratterizza i testi della Senese, la sua unione mistica con Dio e l’importanza delle sue Lettere. L’A. conclude il capitolo osservando che, paradossalmente, è stata proprio la sua "ignoranza" in materia teologica che le ha consentito, ispirata da Dio, di insegnare e guidare coloro che incontrava anche attraverso la sua scrittura visionaria. Fin dall’infanzia la sua esistenza è stata totalmente permeata e incentrata su ciò che poi avrebbe predicato. (AC)

322 - BARTON, JANE W. Discernment and Spiritual Direction According to

Catherine of Siena and the Anglican Tradition: A Comparison. «Presence: An International Journal of Spiritual Direction», 11 (February 2005), n. 1, p. 24-29. ISSN 10817662.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

323 - LEMONNYER, ANTOINE. Notre vie spirituelle à l’école de sainte

Catherine de Sienne. Paris: Les éditions du Cerf, 2009. 141 p., ill., tav. (Trésors du christianisme). ISBN 9782204090797.

Page 190: BIBLIOGRAFIA ANALITICA DI S. CATERINA DA SIENA · della proclamazione, da parte di Pio XII, di san Francesco d’Assisi e di santa Caterina da Siena a Patroni d’Italia (18 giugno

190

Ristampa del testo: Lemonnyer, Antoine. Notre vie spirituelle a l’école de Sainte Catherine de Sienne. Juvisy: Les éditions du Cerf, 1934. (DM)

324 - MIREWICZ, JERZY. Wychowawcy Europy. Kraków: Wydawnictwo

WAM, 2003. 185 p. ISBN 8373180389.

Il libro contiene la presentazione di 18 educatori dell’Europa. Fra essi si trovano anche S. Domenico, S. Caterina da Siena, Dante Alighieri. Il capitolo dedicato a lei è intitolato: La figlia di un tintore, dottore della Chiesa. L’A. presenta la Santa inserita nel suo tempo e ne mette in evidenza le caratteristiche che la rendono attuale oggi, in relazione ai problemi serpeggianti nella vita della Chiesa e nella cristianità. Evidenzia soprattutto l’aspetto dei suoi interventi efficaci per risanare la situazione ecclesiale, mettendo l’accento sul suo contributo al ritorno a Roma del Papa. La Santa è accostata ad altre mistiche del tempo, più spesso laiche, che con la loro pietà e dottrina, esposta in trattati, erano di sostegno alla cristianità nel periodo non facile in cui sono vissute, mostrando come S. Caterina non sia un unicum, ma una delle tante, anche se quella che fra le altre donne sante e impegnate di quel tempo emerge in modo particolare per i tanti aspetti grandi della sua santità, persona e dottrina. L’A. afferma che uno dei suoi meriti maggiori è stato quello di preparare per la Chiesa molti zelanti difensori. Quando Caterina parlava della riforma della Chiesa pensava a persone che fossero responsabili della realizzazione della missione della Chiesa e non a radicali riforme delle strutture o ad adattamenti da parte della Chiesa ai capricci del mondo. Per questo è tanto forte e decisa nello scrivere ai cardinali messisi dalla parte dell’antipapa. Sua grande preoccupazione era che nella Chiesa esistesse un’autorità suprema personale e che ne fosse riconosciuta la voce in fatto di fede e di costumi. In momenti di “tentazione democratica”, che volevano fare della Chiesa qualcosa di cui si poteva fare a meno (la visione della gerarchia debole e peccatrice portava a questa tentazione), lei ha scelto la Chiesa, come luogo dei suoi

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Ristampa del testo: Lemonnyer, Antoine. Notre vie spirituelle a l’école de Sainte Catherine de Sienne. Juvisy: Les éditions du Cerf, 1934. (DM)

324 - MIREWICZ, JERZY. Wychowawcy Europy. Kraków: Wydawnictwo

WAM, 2003. 185 p. ISBN 8373180389.

Il libro contiene la presentazione di 18 educatori dell’Europa. Fra essi si trovano anche S. Domenico, S. Caterina da Siena, Dante Alighieri. Il capitolo dedicato a lei è intitolato: La figlia di un tintore, dottore della Chiesa. L’A. presenta la Santa inserita nel suo tempo e ne mette in evidenza le caratteristiche che la rendono attuale oggi, in relazione ai problemi serpeggianti nella vita della Chiesa e nella cristianità. Evidenzia soprattutto l’aspetto dei suoi interventi efficaci per risanare la situazione ecclesiale, mettendo l’accento sul suo contributo al ritorno a Roma del Papa. La Santa è accostata ad altre mistiche del tempo, più spesso laiche, che con la loro pietà e dottrina, esposta in trattati, erano di sostegno alla cristianità nel periodo non facile in cui sono vissute, mostrando come S. Caterina non sia un unicum, ma una delle tante, anche se quella che fra le altre donne sante e impegnate di quel tempo emerge in modo particolare per i tanti aspetti grandi della sua santità, persona e dottrina. L’A. afferma che uno dei suoi meriti maggiori è stato quello di preparare per la Chiesa molti zelanti difensori. Quando Caterina parlava della riforma della Chiesa pensava a persone che fossero responsabili della realizzazione della missione della Chiesa e non a radicali riforme delle strutture o ad adattamenti da parte della Chiesa ai capricci del mondo. Per questo è tanto forte e decisa nello scrivere ai cardinali messisi dalla parte dell’antipapa. Sua grande preoccupazione era che nella Chiesa esistesse un’autorità suprema personale e che ne fosse riconosciuta la voce in fatto di fede e di costumi. In momenti di “tentazione democratica”, che volevano fare della Chiesa qualcosa di cui si poteva fare a meno (la visione della gerarchia debole e peccatrice portava a questa tentazione), lei ha scelto la Chiesa, come luogo dei suoi

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incontri con Cristo. Per questo nella Chiesa è stata ed è un grande modello, e per questo è stata proclamata Dottore della Chiesa. (AMM)

325 - Eucharystia: dar miłości: Mistrz ckhart, an auler, bł. enryk Suzo,

s w. Katarzyna ze Sieny, wybór i oprac. Wiesław Szymona. Kraków: Wydawnictwo AA, 2005. 82, 1 p. ISBN 8389368323.

Il libro è una raccolta di brani sull’Eucaristia. Le pagine 73-82 sono dedicate a S. Caterina da Siena, della quale, dopo una breve biografia, sono riportati i capitoli CX, CXI (parzialmente) e CXII del Dialogo. (AMM)

326 - El dulce canto del corazon: mujeres misticas desde Hildegarda a Simone Weil, Maria Chiaia (coord.). Madrid: Narcea Ediciones, 2006. 198 p. ISBN 8427714653. Traduzione in spagnolo del testo: Chiaia, Maria (a c. di). Il dolce canto del cuore: donne mistiche da Hildegard a Simone Weil. Milano: Àncora, 2004 (ISBN 8851402086). (DM)

327 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Meditando com Santa Catarina de

Sena: roteiro para um mês, seleção de textos, Antônio Lúcio da Silva Lima. São Paulo: Paulus, 2005. 48 p. (Um mês em meditação). ISBN 8534925496.

Raccolta di meditazioni sulle Orazioni di S. Caterina da Siena. (DM)

328 - VAN DER PLANCKE, CHANTAL. Il ponte verso Dio, trad. di Barbara Borsa. [Milano]: Paoline, [2002]. 116 p. (Meditiamo con...; 18). ISBN 883152349X.

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incontri con Cristo. Per questo nella Chiesa è stata ed è un grande modello, e per questo è stata proclamata Dottore della Chiesa. (AMM)

325 - Eucharystia: dar miłości: Mistrz ckhart, an auler, bł. enryk Suzo,

s w. Katarzyna ze Sieny, wybór i oprac. Wiesław Szymona. Kraków: Wydawnictwo AA, 2005. 82, 1 p. ISBN 8389368323.

Il libro è una raccolta di brani sull’Eucaristia. Le pagine 73-82 sono dedicate a S. Caterina da Siena, della quale, dopo una breve biografia, sono riportati i capitoli CX, CXI (parzialmente) e CXII del Dialogo. (AMM)

326 - El dulce canto del corazon: mujeres misticas desde Hildegarda a Simone Weil, Maria Chiaia (coord.). Madrid: Narcea Ediciones, 2006. 198 p. ISBN 8427714653. Traduzione in spagnolo del testo: Chiaia, Maria (a c. di). Il dolce canto del cuore: donne mistiche da Hildegard a Simone Weil. Milano: Àncora, 2004 (ISBN 8851402086). (DM)

327 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Meditando com Santa Catarina de

Sena: roteiro para um mês, seleção de textos, Antônio Lúcio da Silva Lima. São Paulo: Paulus, 2005. 48 p. (Um mês em meditação). ISBN 8534925496.

Raccolta di meditazioni sulle Orazioni di S. Caterina da Siena. (DM)

328 - VAN DER PLANCKE, CHANTAL. Il ponte verso Dio, trad. di Barbara Borsa. [Milano]: Paoline, [2002]. 116 p. (Meditiamo con...; 18). ISBN 883152349X.

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Traduzione in italiano del testo: Van der Plancke, Chantal. Prier 15 jours avec Catherine de Sienne. Montrouge: Nouv. cité, 1997 (ISBN 2853133028). (DM)

329 - Santa Caterina da Siena. Bologna: ESD, 2002. 395 p. (Attendite ad

petram; 23). ISBN 8870943704.

Contiene: Biografia e cammino interiore, a cura di p. G. D’Urso O.P.; La vita raccontata dalle immagini, a cura di G. Anodal; Le Orazioni in italiano corrente, a cura di p. M. Scarso O.P. (DM)

330 - PALTRO, PIERA. Santa Caterina da Siena: innamorata di Cristo e della

Chiesa. Padova: Messaggero, 2005. 109 p. (Libri per tutte le stagioni). ISBN 8825006497.

L’A. mette in rilievo tratti significativi della spiritualità cateriniana e sottolinea alcuni aspetti dell’azione ecclesiale condotta da S. Caterina da Siena. (DM)

331 - BRAKMANN, THOMAS. Die Verbreitung des "Geistlichen Rosengarten"

im Kontext religiöser Lektüre und dominikanischer Ordensreform. «Mitteilungen des Vereins für Geschichte der Stadt Nürnberg», (2008), n. 95, p. 1-33. ISSN 00835579.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

332 - GAŁECKI, ARTUR. Miłość bliźniego w świetle Pism Św. Katarzyny ze

Sieny: Praca Magisterska z teologii, napisana pod kierunkiem prof. dr. hab. .A. Kłoczowskiego: Papieska Akademia Teologiczna w Krakowie, Wydział eologiczny, Kolegium Filozoficzno-Teologiczne oo. Dominikanów. Kraków: s.e., 2004. 1 v. ISBN non presente.

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Traduzione in italiano del testo: Van der Plancke, Chantal. Prier 15 jours avec Catherine de Sienne. Montrouge: Nouv. cité, 1997 (ISBN 2853133028). (DM)

329 - Santa Caterina da Siena. Bologna: ESD, 2002. 395 p. (Attendite ad

petram; 23). ISBN 8870943704.

Contiene: Biografia e cammino interiore, a cura di p. G. D’Urso O.P.; La vita raccontata dalle immagini, a cura di G. Anodal; Le Orazioni in italiano corrente, a cura di p. M. Scarso O.P. (DM)

330 - PALTRO, PIERA. Santa Caterina da Siena: innamorata di Cristo e della

Chiesa. Padova: Messaggero, 2005. 109 p. (Libri per tutte le stagioni). ISBN 8825006497.

L’A. mette in rilievo tratti significativi della spiritualità cateriniana e sottolinea alcuni aspetti dell’azione ecclesiale condotta da S. Caterina da Siena. (DM)

331 - BRAKMANN, THOMAS. Die Verbreitung des "Geistlichen Rosengarten"

im Kontext religiöser Lektüre und dominikanischer Ordensreform. «Mitteilungen des Vereins für Geschichte der Stadt Nürnberg», (2008), n. 95, p. 1-33. ISSN 00835579.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

332 - GAŁECKI, ARTUR. Miłość bliźniego w świetle Pism Św. Katarzyny ze

Sieny: Praca Magisterska z teologii, napisana pod kierunkiem prof. dr. hab. .A. Kłoczowskiego: Papieska Akademia Teologiczna w Krakowie, Wydział eologiczny, Kolegium Filozoficzno-Teologiczne oo. Dominikanów. Kraków: s.e., 2004. 1 v. ISBN non presente.

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La tesi di laurea, dal titolo tradotto in italiano: L’amore del prossimo nella luce degli scritti di S. Caterina da Siena è così strutturata: Fine, struttura e metodo di lavoro: biografia, dottrina teologica della Santa con particolare attenzione al problema della relazione tra Dio e l’uomo (cap. I ); Fondamento dell’amore – conoscenza di sé (valori e limiti) - umiltà come ambito delle relazioni tra Dio e l’uomo (cap. II); L’amore del prossimo nel contesto dei tre gradi (scaloni) per arrivare a Dio attraverso lo sviluppo dell’uomo: amore servile, amicizia, amore filiale (cap. III ). Segue la bibliografia, quasi esclusivamente in polacco. (AMM)

333 - GRYGIEL, LUDMIŁA. Zatroskanie świętych o Kościół. «Pastores»,

(2007), n. 1, p. 19-27. ISSN 15059634.

Titolo: Sollecitudine dei Santi per la Chiesa, in «Pastores: trimestrale dedicato alla formazione dei sacerdoti». Il tema del numero della rivista è Clericalismo ed anticlericalismo. L’A. afferma che coloro che sono stati riconosciuti/e come santi/e sono persone che hanno pienamente vissuto nella comunità e nella società in cui erano inserite e vi hanno operato ispirate dall’Amore. Anche Caterina da Siena ha dato testimonianza della sua santità attraverso la preghiera, la sofferenza e le lacrime. Il servizio di S. Caterina alla Chiesa, espresso anche con la critica agli uomini di Chiesa e allo stesso papa, costituisce un modello di comportamento per i laici di ogni tempo. Per la Santa senese, l’amore esige donazione totale, e non ammette il silenzio di fronte ai difetti dei membri della Chiesa, poiché i sacerdoti, nonostante le loro debolezze umane, rappresentano Cristo sono essi stessi «altri Christi». La Santa non ha indulgenza per quelli che, invece di difendere il gregge dai lupi, sono causa di scandalo. S. Caterina è profondamente convinta che la Chiesa del suo tempo abbia bisogno di una riforma radicale. Nel suo comportamento, tuttavia, si possono rintracciare delle analogie con quello di altri santi: di fronte al male si acuisce la sofferenza ma si rafforza l’amore e l’opera per

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La tesi di laurea, dal titolo tradotto in italiano: L’amore del prossimo nella luce degli scritti di S. Caterina da Siena è così strutturata: Fine, struttura e metodo di lavoro: biografia, dottrina teologica della Santa con particolare attenzione al problema della relazione tra Dio e l’uomo (cap. I ); Fondamento dell’amore – conoscenza di sé (valori e limiti) - umiltà come ambito delle relazioni tra Dio e l’uomo (cap. II); L’amore del prossimo nel contesto dei tre gradi (scaloni) per arrivare a Dio attraverso lo sviluppo dell’uomo: amore servile, amicizia, amore filiale (cap. III ). Segue la bibliografia, quasi esclusivamente in polacco. (AMM)

333 - GRYGIEL, LUDMIŁA. Zatroskanie świętych o Kościół. «Pastores»,

(2007), n. 1, p. 19-27. ISSN 15059634.

Titolo: Sollecitudine dei Santi per la Chiesa, in «Pastores: trimestrale dedicato alla formazione dei sacerdoti». Il tema del numero della rivista è Clericalismo ed anticlericalismo. L’A. afferma che coloro che sono stati riconosciuti/e come santi/e sono persone che hanno pienamente vissuto nella comunità e nella società in cui erano inserite e vi hanno operato ispirate dall’Amore. Anche Caterina da Siena ha dato testimonianza della sua santità attraverso la preghiera, la sofferenza e le lacrime. Il servizio di S. Caterina alla Chiesa, espresso anche con la critica agli uomini di Chiesa e allo stesso papa, costituisce un modello di comportamento per i laici di ogni tempo. Per la Santa senese, l’amore esige donazione totale, e non ammette il silenzio di fronte ai difetti dei membri della Chiesa, poiché i sacerdoti, nonostante le loro debolezze umane, rappresentano Cristo sono essi stessi «altri Christi». La Santa non ha indulgenza per quelli che, invece di difendere il gregge dai lupi, sono causa di scandalo. S. Caterina è profondamente convinta che la Chiesa del suo tempo abbia bisogno di una riforma radicale. Nel suo comportamento, tuttavia, si possono rintracciare delle analogie con quello di altri santi: di fronte al male si acuisce la sofferenza ma si rafforza l’amore e l’opera per

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il bene. All’interno della Chiesa S. Caterina circonda di cure materne i sacerdoti dando loro consigli e ammonendoli come una madre premurosa ma esigente. Consiglia il papa di non coinvolgersi nella politica ricordandogli che è suo dovere conquistare anime e non Stati. La storia dimostra quanto lei avesse ragione: l’A., infatti, osserva che proprio nelle regioni d’Italia che hanno fatto parte dello Stato Pontificio abbiano dimostrato, nel corso del Novecento, il loro anticlericalismo. (AMM)

334 - NOWACKI, JAN. Cierpienie człowieka na drodze grzechu według św: Katarzyny ze Sieny. «Studia Theologica Varsaviensia», 38 (2000), n. 1, p. 99-137. ISSN 05855594.

Per S. Caterina da Siena la sofferenza scaturisce dal peccato di cui individua la sorgente nell’amore di sé e delle cose temporali. La causa essenziale del peccato, dunque, risiede in quell’amore peccaminoso che Caterina definisce «amore di sé». A differenza degli altri esseri viventi l’uomo non conclude la sua esistenza terrena con la morte: è anch’egli una creatura di per sé finita e, tuttavia, è destinato all’eternità. I suoi desideri possono essere appagati soltanto da Colui che comprende il suo essere non-finito. Se l’essere umano si rivolgerà a «cose finite» non sarà mai soddisfatto pienamente: si sentirà, infatti, «sempre affamato» e «non sazio» permanendo in uno stato di continuo tormento e sofferenza perché il suo amore non troverà mai un vero appagamento. (AMM)

335 - GRYGIEL, LUDMIŁA. Św[ięta] Katarzyna ze Sieny jako nauczycielka

modlitwy apostolskiej. «Pastores», (2003), n. 1, p. 97-108. ISSN 15059634.

Titolo: S. Caterina da Siena come maestra di preghiera apostolica, in «Pastores: trimestrale dedicato alla formazione dei sacerdoti». Il tema del numero della rivista è La Chiesa e l’Europa. L’A. vi

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il bene. All’interno della Chiesa S. Caterina circonda di cure materne i sacerdoti dando loro consigli e ammonendoli come una madre premurosa ma esigente. Consiglia il papa di non coinvolgersi nella politica ricordandogli che è suo dovere conquistare anime e non Stati. La storia dimostra quanto lei avesse ragione: l’A., infatti, osserva che proprio nelle regioni d’Italia che hanno fatto parte dello Stato Pontificio abbiano dimostrato, nel corso del Novecento, il loro anticlericalismo. (AMM)

334 - NOWACKI, JAN. Cierpienie człowieka na drodze grzechu według św: Katarzyny ze Sieny. «Studia Theologica Varsaviensia», 38 (2000), n. 1, p. 99-137. ISSN 05855594.

Per S. Caterina da Siena la sofferenza scaturisce dal peccato di cui individua la sorgente nell’amore di sé e delle cose temporali. La causa essenziale del peccato, dunque, risiede in quell’amore peccaminoso che Caterina definisce «amore di sé». A differenza degli altri esseri viventi l’uomo non conclude la sua esistenza terrena con la morte: è anch’egli una creatura di per sé finita e, tuttavia, è destinato all’eternità. I suoi desideri possono essere appagati soltanto da Colui che comprende il suo essere non-finito. Se l’essere umano si rivolgerà a «cose finite» non sarà mai soddisfatto pienamente: si sentirà, infatti, «sempre affamato» e «non sazio» permanendo in uno stato di continuo tormento e sofferenza perché il suo amore non troverà mai un vero appagamento. (AMM)

335 - GRYGIEL, LUDMIŁA. Św[ięta] Katarzyna ze Sieny jako nauczycielka

modlitwy apostolskiej. «Pastores», (2003), n. 1, p. 97-108. ISSN 15059634.

Titolo: S. Caterina da Siena come maestra di preghiera apostolica, in «Pastores: trimestrale dedicato alla formazione dei sacerdoti». Il tema del numero della rivista è La Chiesa e l’Europa. L’A. vi

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afferma che ogni cristiano deve continuare ad imparare a pregare rivolgendo lo sguardo a coloro che hanno saputo trovare le parole per rivolgersi a Dio. L’articolo esamina come Caterina abbia saputo insegnare a pregare sia attraverso le parole sia attraverso le azioni e sottolinea come ogni momento della sua esistenza sia stato caratterizzato dalla costante orazione. Infatti Caterina non prescinde mai dalla preghiera: essa è l’orditura stabile della sua vita. Dalla preghiera nascono le sue azioni e in essa trovano la loro realizzazione. In questo dialogo costante e incessante con Dio si può rintracciare la sorgente dalla quale scaturirono le sue opere a favore della Chiesa, della pace nel mondo, della salvezza dei fratelli. La sua orazione è continua, semplice, ed insieme intensa ed ininterrotta, perché in essa ella costruisce la sua «cella interiore», dove può permanere in dialogo costante con Dio. La sua preghiera non è la meccanica ripetizione di formule ma è l’espressione del «santo desiderio»: l’anima che è spinta alla conoscenza di sé e di Dio sarà visitata e sarà ispirata in questo colloquio interiore. Caterina ammaestra che il fulcro della vita cristiana è costituito dall’attività del pregare. (AMM)

336 - BRÜCKNER, UNDINE - FORSTER, REGULA. Die Herzenserneuerung

bei Dorothea von Montau, Katharina von Siena und Muhammad. «Oxford German studies», 39 (2010), n. 2, p. 198-212. ISSN 00787191.

Come altri santi anche Dorothea di Montau riceve in un determinato momento della sua vita “un cuore nuovo”. L’A. esamina, attraverso uno studio comparativo, la descrizione di questo evento centrale nelle tre Vite di Dorothea di Montau, operando un confronto con le rappresentazioni di simili fenomeni narrati nella biografia in lingua tedesca di S. Caterina da Siena e rintracciando le relazioni esistenti con la vita di Maometto. L’A. intende dimostrare che il rinnovamento del cuore occupa un posto privilegiato all’interno di differenti tradizioni letterarie distanti nel tempo e nello spazio. La

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afferma che ogni cristiano deve continuare ad imparare a pregare rivolgendo lo sguardo a coloro che hanno saputo trovare le parole per rivolgersi a Dio. L’articolo esamina come Caterina abbia saputo insegnare a pregare sia attraverso le parole sia attraverso le azioni e sottolinea come ogni momento della sua esistenza sia stato caratterizzato dalla costante orazione. Infatti Caterina non prescinde mai dalla preghiera: essa è l’orditura stabile della sua vita. Dalla preghiera nascono le sue azioni e in essa trovano la loro realizzazione. In questo dialogo costante e incessante con Dio si può rintracciare la sorgente dalla quale scaturirono le sue opere a favore della Chiesa, della pace nel mondo, della salvezza dei fratelli. La sua orazione è continua, semplice, ed insieme intensa ed ininterrotta, perché in essa ella costruisce la sua «cella interiore», dove può permanere in dialogo costante con Dio. La sua preghiera non è la meccanica ripetizione di formule ma è l’espressione del «santo desiderio»: l’anima che è spinta alla conoscenza di sé e di Dio sarà visitata e sarà ispirata in questo colloquio interiore. Caterina ammaestra che il fulcro della vita cristiana è costituito dall’attività del pregare. (AMM)

336 - BRÜCKNER, UNDINE - FORSTER, REGULA. Die Herzenserneuerung

bei Dorothea von Montau, Katharina von Siena und Muhammad. «Oxford German studies», 39 (2010), n. 2, p. 198-212. ISSN 00787191.

Come altri santi anche Dorothea di Montau riceve in un determinato momento della sua vita “un cuore nuovo”. L’A. esamina, attraverso uno studio comparativo, la descrizione di questo evento centrale nelle tre Vite di Dorothea di Montau, operando un confronto con le rappresentazioni di simili fenomeni narrati nella biografia in lingua tedesca di S. Caterina da Siena e rintracciando le relazioni esistenti con la vita di Maometto. L’A. intende dimostrare che il rinnovamento del cuore occupa un posto privilegiato all’interno di differenti tradizioni letterarie distanti nel tempo e nello spazio. La

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rinascita del cuore, dunque, rappresenta un nucleo identificativo importante intorno al quale si articolano le narrazioni biografiche delle due Sante e del Profeta. Inoltre le biografie raccontano questo rinnovamento attraverso immagini che rimandano alla fisicità e sottolineano come coloro che le ispirano siano appartenenti al mondo secolare. Tutti i testi insistono sulla veridicità di questa rinascita e diventano veicolo e mezzo dell’autorevolezza dell’insegnamento di colui e di colei che l’ha vissuto. Per tutti e tre i protagonisti analizzati il rinnovamento del cuore rappresenta un evento di centrale importanza per la loro vita e la loro missione: è simbolo dell’esperire la presenza di un Dio e, contemporaneamente, diventa il richiamo più alto per intraprendere il cammino verso la perfezione spirituale. (AC)

337 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Fri från rädsla: 30 dagar tillsammans

med Katarina av Siena, texter i urval av John Kirvan, översättning Lena Steenbrink. Varberg: Argument, 2003. 204 p. (Andlig vägledning). ISBN 9173150703.

Il testo si propone come una guida spirituale così lungo un mese S. Caterina sarà per il lettore una guida spirituale, scandendo così con quest’opera l’intera giornata. Infatti dopo la lettura di un brano, tratto delle opere della Santa, viene proposto alla riflessione un suo pensiero che si conclude con la meditazione silenziosa di un altro testo. (AC)

338 - PETERS, MARYGRACE. Catherine of Siena: Broker of Relationships.

«Listening: Journal of Religion and Culture», 38 (2003), p. 225-235. ISSN 00244414.

Il coraggio di S. Caterina e la sua determinazione quale difensore della verità e dell’amore di Dio rappresentano anche per l’umanità contemporanea un esempio e un insegnamento vivi e attuali. Il suo ministero teso all’esortazione e all’azione nel

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rinascita del cuore, dunque, rappresenta un nucleo identificativo importante intorno al quale si articolano le narrazioni biografiche delle due Sante e del Profeta. Inoltre le biografie raccontano questo rinnovamento attraverso immagini che rimandano alla fisicità e sottolineano come coloro che le ispirano siano appartenenti al mondo secolare. Tutti i testi insistono sulla veridicità di questa rinascita e diventano veicolo e mezzo dell’autorevolezza dell’insegnamento di colui e di colei che l’ha vissuto. Per tutti e tre i protagonisti analizzati il rinnovamento del cuore rappresenta un evento di centrale importanza per la loro vita e la loro missione: è simbolo dell’esperire la presenza di un Dio e, contemporaneamente, diventa il richiamo più alto per intraprendere il cammino verso la perfezione spirituale. (AC)

337 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Fri från rädsla: 30 dagar tillsammans

med Katarina av Siena, texter i urval av John Kirvan, översättning Lena Steenbrink. Varberg: Argument, 2003. 204 p. (Andlig vägledning). ISBN 9173150703.

Il testo si propone come una guida spirituale così lungo un mese S. Caterina sarà per il lettore una guida spirituale, scandendo così con quest’opera l’intera giornata. Infatti dopo la lettura di un brano, tratto delle opere della Santa, viene proposto alla riflessione un suo pensiero che si conclude con la meditazione silenziosa di un altro testo. (AC)

338 - PETERS, MARYGRACE. Catherine of Siena: Broker of Relationships.

«Listening: Journal of Religion and Culture», 38 (2003), p. 225-235. ISSN 00244414.

Il coraggio di S. Caterina e la sua determinazione quale difensore della verità e dell’amore di Dio rappresentano anche per l’umanità contemporanea un esempio e un insegnamento vivi e attuali. Il suo ministero teso all’esortazione e all’azione nel

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mondo del suo tempo non può essere compreso, secondo l’A., se non viene presa in considerazione la relazione d’amore che ella instaura con Dio e, di rimando, il rapporto d’amore che lega il Creatore alle sue creature. Il carisma di S. Caterina e la sua abilità nell’attrarre a sé persone con vissuti ed esperienze diverse sono esempi per la costituzione di una società improntata al bene, per il bene della Chiesa e per una Chiesa che comprende tutti e tutte. (AC)

339 - PARSONS, SUSAN F. St. Catherine of Siena’s Theology of Eucharist.

«Heythrop Journal: A Quarterly Review of Philosophy and Theology», XLIV (2003), n. 4, p. 456-467. ISSN 14682265.

Secondo l’A., il concetto di base che anima la teologia cateriniana consiste nella scoperta esaltante che Dio è amore. L’uomo, creato a sua immagine e somiglianza, è il destinatario privilegiato dell’amore divino. In questa prospettiva la visione cateriniana dell’Eucarestia può essere enunciata in breve come la strada che l’umanità percorre per ritrovare se stessa nell’amore. Testimone supremo dell’amore è il Cristo che si fa cibo dell’anima nell’Eucarestia e vittima di espiazione sulla croce. (DM)

340 - MCGINN, BERNARD. Catherine of Siena: Apostle of the Blood of

Christ. «Theology Digest», 48 (2001), p. 329-342. ISSN 00405728.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

341 - RHODES, EMILY SUSAN. "Watch ye therefore, because you do not know

the day nor the hour": the attitudes of Saint Catherine of Siena to death and the afterlife. Thesis (M.Phil.): University of Bristol, 2010. 85 p. ISBN non presente.

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mondo del suo tempo non può essere compreso, secondo l’A., se non viene presa in considerazione la relazione d’amore che ella instaura con Dio e, di rimando, il rapporto d’amore che lega il Creatore alle sue creature. Il carisma di S. Caterina e la sua abilità nell’attrarre a sé persone con vissuti ed esperienze diverse sono esempi per la costituzione di una società improntata al bene, per il bene della Chiesa e per una Chiesa che comprende tutti e tutte. (AC)

339 - PARSONS, SUSAN F. St. Catherine of Siena’s Theology of Eucharist.

«Heythrop Journal: A Quarterly Review of Philosophy and Theology», XLIV (2003), n. 4, p. 456-467. ISSN 14682265.

Secondo l’A., il concetto di base che anima la teologia cateriniana consiste nella scoperta esaltante che Dio è amore. L’uomo, creato a sua immagine e somiglianza, è il destinatario privilegiato dell’amore divino. In questa prospettiva la visione cateriniana dell’Eucarestia può essere enunciata in breve come la strada che l’umanità percorre per ritrovare se stessa nell’amore. Testimone supremo dell’amore è il Cristo che si fa cibo dell’anima nell’Eucarestia e vittima di espiazione sulla croce. (DM)

340 - MCGINN, BERNARD. Catherine of Siena: Apostle of the Blood of

Christ. «Theology Digest», 48 (2001), p. 329-342. ISSN 00405728.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

341 - RHODES, EMILY SUSAN. "Watch ye therefore, because you do not know

the day nor the hour": the attitudes of Saint Catherine of Siena to death and the afterlife. Thesis (M.Phil.): University of Bristol, 2010. 85 p. ISBN non presente.

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L’A. prende spunto dalla biografia di Santa Caterina da Siena per approfondire la pratica medievale del culto dei santi. La ricerca indaga sulla trasformazione di Caterina che da veneratrice di santi diventa, a sua volta, una santa venerata dalla Chiesa. (DM)

342 - SAMARITANI, ANTONIO. Caterina da Siena e Girolamo Savonarola

negli scritti di Lucia. In: Lucia da Narni ed Ercole I d’Este a Ferrara tra Caterina da Siena Girolamo Savonarola e i Piagnoni: fonti e letteratura. Ferrara: Edizioni Cartografica, 2006, p. 93-102, ill. (L’occhio di Ulisse; 1). ISBN 8888630015.

L’A. coglie alcuni rimandi alla spiritualità della Senese negli scritti di Lucia da Narni e sottolinea alcuni probabili influssi di Savonarola sulle Rivelazioni di Lucia da Narni. (DM)

3) LA DOTTRINA 343 - GIUNTA, DIEGA. Riflessioni per l’anno sacerdotale: Santa Caterina da

Siena e il tesoro della Chiesa. «L’Osservatore Romano», (12-13 aprile 2010), p. 6, ill. ISSN 0391688X.

Attraverso una breve panoramica della situazione del clero al tempo di Caterina, l’A. sottolinea l’urgenza che ella sentì della riforma della Chiesa e dei ministri di Dio, unici depositari del tesoro del sangue divino nella bottega sul Ponte-Cristo crocifisso. L’A. sintetizza l’insegnamento che, nella parte del Dialogo intitolata Il corpo mistico della Santa Chiesa, Dio Padre dà a Caterina circa la dignità del ministero sacerdotale e le virtù che Egli richiede ai sacerdoti, dei quali le presenta alcuni esempi di santità e altri di vita scellerata, affinchè lei e gli altri servi di Dio offrano per loro «umili e continue orazioni». (GA)

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L’A. prende spunto dalla biografia di Santa Caterina da Siena per approfondire la pratica medievale del culto dei santi. La ricerca indaga sulla trasformazione di Caterina che da veneratrice di santi diventa, a sua volta, una santa venerata dalla Chiesa. (DM)

342 - SAMARITANI, ANTONIO. Caterina da Siena e Girolamo Savonarola

negli scritti di Lucia. In: Lucia da Narni ed Ercole I d’Este a Ferrara tra Caterina da Siena Girolamo Savonarola e i Piagnoni: fonti e letteratura. Ferrara: Edizioni Cartografica, 2006, p. 93-102, ill. (L’occhio di Ulisse; 1). ISBN 8888630015.

L’A. coglie alcuni rimandi alla spiritualità della Senese negli scritti di Lucia da Narni e sottolinea alcuni probabili influssi di Savonarola sulle Rivelazioni di Lucia da Narni. (DM)

3) LA DOTTRINA 343 - GIUNTA, DIEGA. Riflessioni per l’anno sacerdotale: Santa Caterina da

Siena e il tesoro della Chiesa. «L’Osservatore Romano», (12-13 aprile 2010), p. 6, ill. ISSN 0391688X.

Attraverso una breve panoramica della situazione del clero al tempo di Caterina, l’A. sottolinea l’urgenza che ella sentì della riforma della Chiesa e dei ministri di Dio, unici depositari del tesoro del sangue divino nella bottega sul Ponte-Cristo crocifisso. L’A. sintetizza l’insegnamento che, nella parte del Dialogo intitolata Il corpo mistico della Santa Chiesa, Dio Padre dà a Caterina circa la dignità del ministero sacerdotale e le virtù che Egli richiede ai sacerdoti, dei quali le presenta alcuni esempi di santità e altri di vita scellerata, affinchè lei e gli altri servi di Dio offrano per loro «umili e continue orazioni». (GA)

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344 - RICCIARDI, CARLO. Il volto dell’eterno Padre nel «Dialogo» cateriniano. Siena: Cantagalli, 2000. 35 p. (Quaderni cateriniani; 102-103). ISBN non presente.

L’A. suddivide il suo lavoro in tre parti ognuna delle quali corredata da numerose citazioni dal Dialogo. Nella premessa alla prima parte l’A. espone il concetto di persona da applicarsi alle persone della Trinità accennando alle eresie del Modalismo e dell’Arianesimo, quindi espone la teologia classica ed afferma che Caterina ha sempre accolto questo mistero in perfetta obbedienza alla fede, fede ampliata ed arricchita dal dono di una conoscenza mistica dei misteri divini, che era impossibile trasmettere con linguaggio umano. Caterina riceve dalla Sacra Scrittura il suo primo approccio con il mistero trinitario e attinge anche dalla predicazione soprattutto dei Domenicani, da quella di altri teologi ad alto livello e dalla liturgia. L’A. indica le molteplici ragioni per cui, secondo lui, Caterina intrattiene il Dialogo con il Padre. Nella seconda parte l’A. considera nell’insegnamento di Caterina le «appropriazioni» delle operazioni divine e delle «missioni» trinitarie in rapporto alle persone della Trinità. Pur seguendo la teologia classica, ella attribuisce a tutta la Trinità ogni operazione ad extra. L’A. si sofferma in particolare nell’analisi dei seguenti punti: Il Padre invia il Figlio ad assumere la natura umana; La kénosi del Figlio tocca anche il Padre; Il Padre ci parla del mistero dell’incarnazione del suo eterno Figlio; Nel Padre l’amore supera la giustizia (qui l’A. sottolinea l’analogia fra la soteriologia di S. Tommaso d’Aquino e quella di Caterina da Siena); L’invio dello Spirito Santo da parte del Padre. Nella terza parte l’A. tratta i seguenti argomenti: l’ammirabile provvidenza dell’eterno Padre, la sua bontà e misericordia verso i peccatori e i dannati, il dolore in Dio. (GA)

345 - FERRARO, GIUSEPPE. Il pensiero e l’insegnamento di Santa Caterina da

Siena sullo Spirito Santo. Roma: s.e., 2001, p. 201-281 (estr. da: «Angelicum», LXXVIII, 2001). ISSN 11235772

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344 - RICCIARDI, CARLO. Il volto dell’eterno Padre nel «Dialogo» cateriniano. Siena: Cantagalli, 2000. 35 p. (Quaderni cateriniani; 102-103). ISBN non presente.

L’A. suddivide il suo lavoro in tre parti ognuna delle quali corredata da numerose citazioni dal Dialogo. Nella premessa alla prima parte l’A. espone il concetto di persona da applicarsi alle persone della Trinità accennando alle eresie del Modalismo e dell’Arianesimo, quindi espone la teologia classica ed afferma che Caterina ha sempre accolto questo mistero in perfetta obbedienza alla fede, fede ampliata ed arricchita dal dono di una conoscenza mistica dei misteri divini, che era impossibile trasmettere con linguaggio umano. Caterina riceve dalla Sacra Scrittura il suo primo approccio con il mistero trinitario e attinge anche dalla predicazione soprattutto dei Domenicani, da quella di altri teologi ad alto livello e dalla liturgia. L’A. indica le molteplici ragioni per cui, secondo lui, Caterina intrattiene il Dialogo con il Padre. Nella seconda parte l’A. considera nell’insegnamento di Caterina le «appropriazioni» delle operazioni divine e delle «missioni» trinitarie in rapporto alle persone della Trinità. Pur seguendo la teologia classica, ella attribuisce a tutta la Trinità ogni operazione ad extra. L’A. si sofferma in particolare nell’analisi dei seguenti punti: Il Padre invia il Figlio ad assumere la natura umana; La kénosi del Figlio tocca anche il Padre; Il Padre ci parla del mistero dell’incarnazione del suo eterno Figlio; Nel Padre l’amore supera la giustizia (qui l’A. sottolinea l’analogia fra la soteriologia di S. Tommaso d’Aquino e quella di Caterina da Siena); L’invio dello Spirito Santo da parte del Padre. Nella terza parte l’A. tratta i seguenti argomenti: l’ammirabile provvidenza dell’eterno Padre, la sua bontà e misericordia verso i peccatori e i dannati, il dolore in Dio. (GA)

345 - FERRARO, GIUSEPPE. Il pensiero e l’insegnamento di Santa Caterina da

Siena sullo Spirito Santo. Roma: s.e., 2001, p. 201-281 (estr. da: «Angelicum», LXXVIII, 2001). ISSN 11235772

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L’A. contesta fin dall’inizio l’affermazione di certi studiosi che ritengono marginale la presenza dello Spirito Santo negli scritti di S. Caterina e suddivide il suo studio in due parti, analizzando nella prima le enunciazioni pneumatologiche presenti nel Dialogo e nelle Orazioni, nella seconda le medesime contenute nelle Lettere. Nella dottrina del Ponte, Caterina segue il vangelo di Giovanni sia per quanto riguarda la stretta unione dello Spirito Santo con il Padre e il Verbo, sia per la sua discesa e la sua funzione di arguire il mondo, di confermare la dottrina di Gesù e compierne la promessa di «ritornare» agli apostoli. Caterina dà allo Spirito Santo vari titoli: servitore, fuoco, sigillo, balia e afferma che l’umanità del Verbo è stata «impastata» con la divinità e «cotta» con il fuoco dello Spirito Santo; egli si comunica attraverso il «sole» eucaristico ed opera nell’anima docile alle sue mozioni come il sigillo sulla cera calda. La sua grazia è amministrata attraverso i sacramenti. I suoi sette doni sono detti «piante» del giardino che è l’universo, la loro comunicazione all’uomo è assimilata al respiro di Eliseo che risuscitò il ragazzo morto. Caterina attesta di aver fatto esperienza di come lo Spirito arricchisce l’anima e provvede ai poveri. In tre orazioni riassume l’opera dello Spirito Santo come di colui che brucia ogni attaccamento carnale, infonde il desiderio della riforma della Chiesa, riscalda l’anima con l’amore di Dio. Famosa è l’orazione allo Spirito Santo scritta di sua mano. Anche nella parte relativa alle Lettere, l’A. ritorna sugli stessi temi. Analizza la dottrina di Caterina anche in rapporto alla Sacra Scrittura e alla corrispondente dottrina di S. Tommaso d’Aquino. (GA)

346 - FORTUNA, MICHELE M. Io, Caterina, confesso: «La Verità tua dice la Verità» ovvero Trilogia Cateriniana: Anima, Preghiera, Escatologia. Soriano Calabro: Edizioni PAMI, 2001. 249 p., ill. ISBN non presente.

Nella Presentazione l’A. afferma di voler comunicare la «stupenda dottrina di Caterina» per rafforzare la fede di chi

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L’A. contesta fin dall’inizio l’affermazione di certi studiosi che ritengono marginale la presenza dello Spirito Santo negli scritti di S. Caterina e suddivide il suo studio in due parti, analizzando nella prima le enunciazioni pneumatologiche presenti nel Dialogo e nelle Orazioni, nella seconda le medesime contenute nelle Lettere. Nella dottrina del Ponte, Caterina segue il vangelo di Giovanni sia per quanto riguarda la stretta unione dello Spirito Santo con il Padre e il Verbo, sia per la sua discesa e la sua funzione di arguire il mondo, di confermare la dottrina di Gesù e compierne la promessa di «ritornare» agli apostoli. Caterina dà allo Spirito Santo vari titoli: servitore, fuoco, sigillo, balia e afferma che l’umanità del Verbo è stata «impastata» con la divinità e «cotta» con il fuoco dello Spirito Santo; egli si comunica attraverso il «sole» eucaristico ed opera nell’anima docile alle sue mozioni come il sigillo sulla cera calda. La sua grazia è amministrata attraverso i sacramenti. I suoi sette doni sono detti «piante» del giardino che è l’universo, la loro comunicazione all’uomo è assimilata al respiro di Eliseo che risuscitò il ragazzo morto. Caterina attesta di aver fatto esperienza di come lo Spirito arricchisce l’anima e provvede ai poveri. In tre orazioni riassume l’opera dello Spirito Santo come di colui che brucia ogni attaccamento carnale, infonde il desiderio della riforma della Chiesa, riscalda l’anima con l’amore di Dio. Famosa è l’orazione allo Spirito Santo scritta di sua mano. Anche nella parte relativa alle Lettere, l’A. ritorna sugli stessi temi. Analizza la dottrina di Caterina anche in rapporto alla Sacra Scrittura e alla corrispondente dottrina di S. Tommaso d’Aquino. (GA)

346 - FORTUNA, MICHELE M. Io, Caterina, confesso: «La Verità tua dice la Verità» ovvero Trilogia Cateriniana: Anima, Preghiera, Escatologia. Soriano Calabro: Edizioni PAMI, 2001. 249 p., ill. ISBN non presente.

Nella Presentazione l’A. afferma di voler comunicare la «stupenda dottrina di Caterina» per rafforzare la fede di chi

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vacilla. Divide l’opera in tre parti. Nella prima dichiara che, secondo le sue ricerche, nessun autore ha esplicitamente trattato finora la dottrina dell’anima secondo l’insegnamento della Santa. Analizza l’origine dell’anima, la sua dignità, le principali metafore con cui ne parla Caterina: la casa, la città, la vigna, ciò che ella dice circa le «potenze» dell’anima: memoria, intelletto, volontà, il loro dinamismo psicologico e spirituale, il loro processo di unificazione e di conformazione a Cristo, l’itinerario mistico dell’anima. Nella seconda parte l’A. tratta dell’essenza ontologica della preghiera e del frutto che ne deriva: l’uniformarsi dell’anima alla volontà di Dio evidenziando in Caterina l’eco dell’insegnamento delle Sacre Scritture, di S. Tommaso d’Aquino e di S. Giovanni Crisostomo. Analizza le varie modalità del pregare: la preghiera del santo desiderio, quella mentale e quella vocale. Circa il luogo della preghiera, Caterina lo individua nella «cella del cuore», tratta poi della virtù della discrezione. Analizza ciò che favorisce la preghiera, i benefici che se ne ricavano, gli ostacoli e come superarli. L’A. espone le modalità della preghiera di adorazione, di riparazione, di domanda, di ringraziamento e di devozione mariana. Nella terza parte l’A. espone l’escatologia di Caterina, che in tutte le sue opere tratta dei «Novissimi», ma in modo frammentario, mentre l’A. intende dare al lettore una visione d’insieme di tale dottrina attraverso quattro capitoli: la morte, il giudizio, l’Inferno, il Paradiso. (GA)

347 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Ministero petrino e romanità: suggestioni

canonistiche da letture cateriniane. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 299-322. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

L’A. verifica il pensiero di Caterina dal punto di vista del diritto canonico sul ministero petrino. Per questo approfondisce alcuni punti che segnano il tramontare di un sistema politico e giuridico a cui il papato aveva dato vita. La plenitudo potestatis del

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vacilla. Divide l’opera in tre parti. Nella prima dichiara che, secondo le sue ricerche, nessun autore ha esplicitamente trattato finora la dottrina dell’anima secondo l’insegnamento della Santa. Analizza l’origine dell’anima, la sua dignità, le principali metafore con cui ne parla Caterina: la casa, la città, la vigna, ciò che ella dice circa le «potenze» dell’anima: memoria, intelletto, volontà, il loro dinamismo psicologico e spirituale, il loro processo di unificazione e di conformazione a Cristo, l’itinerario mistico dell’anima. Nella seconda parte l’A. tratta dell’essenza ontologica della preghiera e del frutto che ne deriva: l’uniformarsi dell’anima alla volontà di Dio evidenziando in Caterina l’eco dell’insegnamento delle Sacre Scritture, di S. Tommaso d’Aquino e di S. Giovanni Crisostomo. Analizza le varie modalità del pregare: la preghiera del santo desiderio, quella mentale e quella vocale. Circa il luogo della preghiera, Caterina lo individua nella «cella del cuore», tratta poi della virtù della discrezione. Analizza ciò che favorisce la preghiera, i benefici che se ne ricavano, gli ostacoli e come superarli. L’A. espone le modalità della preghiera di adorazione, di riparazione, di domanda, di ringraziamento e di devozione mariana. Nella terza parte l’A. espone l’escatologia di Caterina, che in tutte le sue opere tratta dei «Novissimi», ma in modo frammentario, mentre l’A. intende dare al lettore una visione d’insieme di tale dottrina attraverso quattro capitoli: la morte, il giudizio, l’Inferno, il Paradiso. (GA)

347 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Ministero petrino e romanità: suggestioni

canonistiche da letture cateriniane. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 299-322. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

L’A. verifica il pensiero di Caterina dal punto di vista del diritto canonico sul ministero petrino. Per questo approfondisce alcuni punti che segnano il tramontare di un sistema politico e giuridico a cui il papato aveva dato vita. La plenitudo potestatis del

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Pontefice è messa in discussione dalla spaccatura del collegio cardinalizio, che richiede due diverse obbedienze: l’avignonese e la romana, aprendo, sul piano giuridico, un vuoto istituzionale e costituzionale, giacché ne deriva l’idea di trasformare l’assetto costituzionale della Chiesa da gerarchico a conciliare e di trasferire il governo ecclesiastico dal Pontefice al collegio episcopale. In questo contesto l’azione di Caterina per il papato non è riducibile alla reformatio Ecclesiae, intesa come riforma dei costumi, poiché ella si addentra nel terreno del diritto ecclesiastico influenzando l’esperienza giuridica canonistica. Per lei l’autorità pontificia è eterofondata e legibus voluta in virtù del suo essere ministero del sangue di Cristo. Ella parla di due chiavi: l’una dell’obbedienza, che per lo storico di diritto canonico evoca la potestas iurisdictionis, e l’altra del ministero sacramentale, canonisticamente riconducibile alla potestas ordinis. Ultimi due temi affrontati sono la legittimità della sua trasmissione nel ministero petrino e la romanità. Per Caterina il carattere giuridico-istituzionale della Chiesa non è una sovrastruttura storica, ma è necessario nel Corpo Mistico di Cristo. (GA)

348 - BARTHOUIL, GEORGES. Sainte Catherine de Sienne et la paix en

Europe. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 199-217. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Prendendo in considerazione il concetto di «pace» e quello di «riconciliazione» espresso dalla logica evangelica, l’A. analizza l’idea cateriniana di pace in una prospettiva europea ponendo particolare attenzione alla complessa situazione della politica francese – da Luigi IX a Carlo V detto il Saggio – nonché agli interrogativi posti dall’evoluzione dell’Islam dopo la fine delle crociate «reali». Il giudizio sull’idea cateriniana di crociata, al di là degli ostacoli, condizionamenti e fraintendimenti politici che la rendevano utopica, non può prescindere dalla fonte

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Pontefice è messa in discussione dalla spaccatura del collegio cardinalizio, che richiede due diverse obbedienze: l’avignonese e la romana, aprendo, sul piano giuridico, un vuoto istituzionale e costituzionale, giacché ne deriva l’idea di trasformare l’assetto costituzionale della Chiesa da gerarchico a conciliare e di trasferire il governo ecclesiastico dal Pontefice al collegio episcopale. In questo contesto l’azione di Caterina per il papato non è riducibile alla reformatio Ecclesiae, intesa come riforma dei costumi, poiché ella si addentra nel terreno del diritto ecclesiastico influenzando l’esperienza giuridica canonistica. Per lei l’autorità pontificia è eterofondata e legibus voluta in virtù del suo essere ministero del sangue di Cristo. Ella parla di due chiavi: l’una dell’obbedienza, che per lo storico di diritto canonico evoca la potestas iurisdictionis, e l’altra del ministero sacramentale, canonisticamente riconducibile alla potestas ordinis. Ultimi due temi affrontati sono la legittimità della sua trasmissione nel ministero petrino e la romanità. Per Caterina il carattere giuridico-istituzionale della Chiesa non è una sovrastruttura storica, ma è necessario nel Corpo Mistico di Cristo. (GA)

348 - BARTHOUIL, GEORGES. Sainte Catherine de Sienne et la paix en

Europe. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 199-217. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Prendendo in considerazione il concetto di «pace» e quello di «riconciliazione» espresso dalla logica evangelica, l’A. analizza l’idea cateriniana di pace in una prospettiva europea ponendo particolare attenzione alla complessa situazione della politica francese – da Luigi IX a Carlo V detto il Saggio – nonché agli interrogativi posti dall’evoluzione dell’Islam dopo la fine delle crociate «reali». Il giudizio sull’idea cateriniana di crociata, al di là degli ostacoli, condizionamenti e fraintendimenti politici che la rendevano utopica, non può prescindere dalla fonte

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d’ispirazione per Caterina. Per lei Cristo è il «tramezzatore» tra Dio e noi e, poiché il Papa è «Cristo in terra», quest’ultimo le appare come il «tramezzatore» per questa pace. Cessato anche il doloroso scisma che sembrò smentire, alla morte di Caterina, la sua visione della Chiesa quale «corpo universale» in cui tutti gli uomini avrebbero potuto riconciliarsi, l’attuale realizzazione di un’unità europea nel segno di valori cristiani incoraggia a spingere lo sguardo al di là del peccato e dei fallimenti, sperimentati da ogni generazione. (GA)

349 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Temi patristici in Caterina: la navicella di

Pietro. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 149-169. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Secondo l’A. lo studio delle fonti patristiche cateriniane è un campo ancora pressoché inesplorato, accostandosi al quale è necessario ricordare che Caterina riceveva la dottrina e gli insegnamenti degli autori antichi da maestri e discepoli. Analizzando le opere della Santa dei due anni «romani» l’A. cerca di coglierne le linee del pensiero tramite una indagine sulla riflessione teologico-mistica petrina dai primi secoli al tempo di Caterina. Nel Dialogo l’apostolo è considerato il prototipo del cammino ascensionale che conduce dall’amore imperfetto a quello perfetto, ma è anche uomo che rinnega e ama, così come lo aveva descritto S. Agostino nei Sermoni. Il servizio di Pietro s’inserisce nella linea patristica agostiniana del rapporto: Dio-uomini-singolo. Nella riflessione cateriniana degli ultimi due anni la figura di Pietro cede il posto alla Chiesa. L’A. sottolinea come l’espressione «questo tuo vecchiacciuolo», riferita a Pietro, espliciti il rapporto di affetto tra Cristo e Pietro senza che abbia riscontro in altri testi patristici, ove si ritrovano invece le metafore cateriniane della navicella, della cattedra, del pascere il gregge. Per ciascuna di esse l’A. rintraccia i precedenti nei testi patristici e li confronta con gli scritti cateriniani. L’A. illustra,

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d’ispirazione per Caterina. Per lei Cristo è il «tramezzatore» tra Dio e noi e, poiché il Papa è «Cristo in terra», quest’ultimo le appare come il «tramezzatore» per questa pace. Cessato anche il doloroso scisma che sembrò smentire, alla morte di Caterina, la sua visione della Chiesa quale «corpo universale» in cui tutti gli uomini avrebbero potuto riconciliarsi, l’attuale realizzazione di un’unità europea nel segno di valori cristiani incoraggia a spingere lo sguardo al di là del peccato e dei fallimenti, sperimentati da ogni generazione. (GA)

349 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Temi patristici in Caterina: la navicella di

Pietro. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 149-169. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Secondo l’A. lo studio delle fonti patristiche cateriniane è un campo ancora pressoché inesplorato, accostandosi al quale è necessario ricordare che Caterina riceveva la dottrina e gli insegnamenti degli autori antichi da maestri e discepoli. Analizzando le opere della Santa dei due anni «romani» l’A. cerca di coglierne le linee del pensiero tramite una indagine sulla riflessione teologico-mistica petrina dai primi secoli al tempo di Caterina. Nel Dialogo l’apostolo è considerato il prototipo del cammino ascensionale che conduce dall’amore imperfetto a quello perfetto, ma è anche uomo che rinnega e ama, così come lo aveva descritto S. Agostino nei Sermoni. Il servizio di Pietro s’inserisce nella linea patristica agostiniana del rapporto: Dio-uomini-singolo. Nella riflessione cateriniana degli ultimi due anni la figura di Pietro cede il posto alla Chiesa. L’A. sottolinea come l’espressione «questo tuo vecchiacciuolo», riferita a Pietro, espliciti il rapporto di affetto tra Cristo e Pietro senza che abbia riscontro in altri testi patristici, ove si ritrovano invece le metafore cateriniane della navicella, della cattedra, del pascere il gregge. Per ciascuna di esse l’A. rintraccia i precedenti nei testi patristici e li confronta con gli scritti cateriniani. L’A. illustra,

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infatti, l’originale spiegazione della pesca miracolosa dopo la Resurrezione presente nel Dialogo. Caterina in rapporto a Pietro predilige il filone esistenziale e ciò a cui «il dolce Cristo in terra» rimanda, cioè la Chiesa, alla quale va tutto il suo amore per Cristo e il suo vicario, di cui si riporta un esempio nella lettera 373. (GA)

350 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Caterina, maestra di pace. In: Lecturae

catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la pace / lecturae di Marco Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2002, p. 45-58. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 1). ISBN 8882721019.

L’A. prende in considerazione «un segmento del pensiero e dell’itinerario umano e spirituale di Caterina nella storia», l’educazione alla pace che caratterizza tutto l’operato della Santa. Ella si è adoperata per l’opera di pacificazione e, quando ne parla, attribuisce al termine pace vari significati e indica varie strade per conseguire la pace sia personale sia sociale. Tuttavia ella ritiene giusta la guerra quando si tratta delle crociate. Mettendo a confronto il pensiero di Caterina con quello di Martino di Tour, di Agostino, di Tommaso d’Aquino, l’A. conclude che la pace, di cui Caterina parla, ha una forte connotazione soteriologica e va intesa non solo come conclusione di uno stato di guerra, ma anche come amicizia con Dio, come rispetto della persona e come amore. Attingendo agli scritti di Caterina l’A. considera alcune caratteristiche della pace cateriniana: la pace personale intesa come desiderio e amicizia con Dio e contagio degli altri con questa amicizia; la pace nei gruppi, all’interno delle città, tra gli Stati, con il pontefice; la crociata; il fondamento della pace. Il desiderio di pace è un tratto di somiglianza tra l’uomo e Dio, passa attraverso Cristo crocifisso e, poiché la vita è una lotta continua contro il male, esige l’abbandonare sé per amore. Nella lettera 219 Caterina parla di una specie di «investitura» ricevuta dall’alto affinché porti la pace «al popolo cristiano e all’infedele»: questa missione

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infatti, l’originale spiegazione della pesca miracolosa dopo la Resurrezione presente nel Dialogo. Caterina in rapporto a Pietro predilige il filone esistenziale e ciò a cui «il dolce Cristo in terra» rimanda, cioè la Chiesa, alla quale va tutto il suo amore per Cristo e il suo vicario, di cui si riporta un esempio nella lettera 373. (GA)

350 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Caterina, maestra di pace. In: Lecturae

catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la pace / lecturae di Marco Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2002, p. 45-58. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 1). ISBN 8882721019.

L’A. prende in considerazione «un segmento del pensiero e dell’itinerario umano e spirituale di Caterina nella storia», l’educazione alla pace che caratterizza tutto l’operato della Santa. Ella si è adoperata per l’opera di pacificazione e, quando ne parla, attribuisce al termine pace vari significati e indica varie strade per conseguire la pace sia personale sia sociale. Tuttavia ella ritiene giusta la guerra quando si tratta delle crociate. Mettendo a confronto il pensiero di Caterina con quello di Martino di Tour, di Agostino, di Tommaso d’Aquino, l’A. conclude che la pace, di cui Caterina parla, ha una forte connotazione soteriologica e va intesa non solo come conclusione di uno stato di guerra, ma anche come amicizia con Dio, come rispetto della persona e come amore. Attingendo agli scritti di Caterina l’A. considera alcune caratteristiche della pace cateriniana: la pace personale intesa come desiderio e amicizia con Dio e contagio degli altri con questa amicizia; la pace nei gruppi, all’interno delle città, tra gli Stati, con il pontefice; la crociata; il fondamento della pace. Il desiderio di pace è un tratto di somiglianza tra l’uomo e Dio, passa attraverso Cristo crocifisso e, poiché la vita è una lotta continua contro il male, esige l’abbandonare sé per amore. Nella lettera 219 Caterina parla di una specie di «investitura» ricevuta dall’alto affinché porti la pace «al popolo cristiano e all’infedele»: questa missione

Page 205: BIBLIOGRAFIA ANALITICA DI S. CATERINA DA SIENA · della proclamazione, da parte di Pio XII, di san Francesco d’Assisi e di santa Caterina da Siena a Patroni d’Italia (18 giugno

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determinerà il suo operato volto a pacificare il papa con i Fiorentini e alla riconciliazione degli Stati cristiani premessa indispensabile per la crociata. Fondamento della pace è, secondo la Santa, la volontà di Dio di far pace con l’uomo: questo è il fine sia dell’Incarnazione, sia della redenzione, di cui il Cristo, ponte tra il cielo e la terra, è l’emblema. L’A. conclude affermando che per Caterina la pace si fonda su una visione cristiana della persona umana, che non prescinde dalla dimensione contemplativa. (GA)

351 - MCGINN, BERNARD. I dottori della Chiesa: trentatré uomini e donne

che hanno dato forma al Cristianesimo, edizione italiana a cura di Cristina Simonelli, trad. di Laura Ferrari. Brescia: Queriniana, 2002. 333 p. (Giornale di teologia; 289). ISBN 8839907890.

Accennando all’episodio di Niccolò di Toldo narrato nella lettera 273, l’A. afferma che la lettera illumina «la dottrina della redenzione e dell’unione con Dio di Caterina da Siena», per la quale il sangue di Cristo è esperienza dell’amore folle di Dio. Traccia poi una breve sintesi, alquanto approssimativa, della vita e della dottrina della Santa e riporta opinioni personali confutate da altri: che la Santa imparò a leggere e a scrivere prima dello sposalizio mistico, che la sua morte mistica è da attribuirsi ai digiuni, che ella corresse di suo pugno il manoscritto del Dialogo. L’A. sottolinea l’importanza delle donne e soprattutto di Caterina nello sviluppo della «teologia vernacolare», cioè nelle nuove lingue europee; tale teologia è contenuta soprattutto nel Dialogo, in cui il linguaggio tecnico dei filosofi scolastici è tradotto «in una realtà viva e vibrante». Sono inoltre illustrati brevemente la dottrina del Ponte come «teologia della redenzione mistica» e i simboli utilizzati da Caterina per esprimere l’unione dell’anima con Dio. (GA)

352 - CAVALLINI, GIULIANA. Caterina da Siena: il magistero di una donna.

In: Per un mondo più giusto e più degno: la via della bellezza: VII

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determinerà il suo operato volto a pacificare il papa con i Fiorentini e alla riconciliazione degli Stati cristiani premessa indispensabile per la crociata. Fondamento della pace è, secondo la Santa, la volontà di Dio di far pace con l’uomo: questo è il fine sia dell’Incarnazione, sia della redenzione, di cui il Cristo, ponte tra il cielo e la terra, è l’emblema. L’A. conclude affermando che per Caterina la pace si fonda su una visione cristiana della persona umana, che non prescinde dalla dimensione contemplativa. (GA)

351 - MCGINN, BERNARD. I dottori della Chiesa: trentatré uomini e donne

che hanno dato forma al Cristianesimo, edizione italiana a cura di Cristina Simonelli, trad. di Laura Ferrari. Brescia: Queriniana, 2002. 333 p. (Giornale di teologia; 289). ISBN 8839907890.

Accennando all’episodio di Niccolò di Toldo narrato nella lettera 273, l’A. afferma che la lettera illumina «la dottrina della redenzione e dell’unione con Dio di Caterina da Siena», per la quale il sangue di Cristo è esperienza dell’amore folle di Dio. Traccia poi una breve sintesi, alquanto approssimativa, della vita e della dottrina della Santa e riporta opinioni personali confutate da altri: che la Santa imparò a leggere e a scrivere prima dello sposalizio mistico, che la sua morte mistica è da attribuirsi ai digiuni, che ella corresse di suo pugno il manoscritto del Dialogo. L’A. sottolinea l’importanza delle donne e soprattutto di Caterina nello sviluppo della «teologia vernacolare», cioè nelle nuove lingue europee; tale teologia è contenuta soprattutto nel Dialogo, in cui il linguaggio tecnico dei filosofi scolastici è tradotto «in una realtà viva e vibrante». Sono inoltre illustrati brevemente la dottrina del Ponte come «teologia della redenzione mistica» e i simboli utilizzati da Caterina per esprimere l’unione dell’anima con Dio. (GA)

352 - CAVALLINI, GIULIANA. Caterina da Siena: il magistero di una donna.

In: Per un mondo più giusto e più degno: la via della bellezza: VII

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centenario della nascita di S. Brigida di Svezia: atti del Simposio, Roma 4-5 ottobre 2002, a cura di Mario Russotto. Roma: Ordine del SS.mo Salvatore di Santa Brigida, 2003, p. 59-67, ill. ISBN non presente.

In un’epoca in cui una donna popolana non sapeva né leggere, né scrivere, Caterina, miracolosamente impara a scrivere a sfogo del cuore, ma già prima vari scrivani scrivevano le lettere da lei dettate. Il suo amore per la verità risale all’infanzia, Dio stesso l’ammaestra ben presto illuminandola sul mistero della creazione, dell’uomo e delle sue facoltà. L’A. ricorda alcuni momenti salienti della vita di Caterina, soffermandosi poi sugli scritti, in cui si fondono conoscenze liturgiche, patristiche e perfino mitologiche, rielaborate in modo molto personale dalla Santa quale veicolo al messaggio che ella vuole trasmettere. L’A. si sofferma soprattutto ad esemplificare nei testi cateriniani i richiami alla giustizia a tutti i livelli: familiare, sociale, politico, ed i fondamenti di essa anche nei rapporti inter-nazionali. Fa cenno all’opera di Caterina per la Chiesa ed allo specifico dell’Epistolario, delle Orazioni e del Dialogo, per il quale soprattutto le è stato conferito il dottorato, «il riconoscimento ufficiale, da parte della Chiesa, di quella solenne investitura data a lei dalla eterna Sapienza a conclusione del colloquio». Il suo è un magistero sempre attuale. (GA)

353 - STEINER, CHRISTIAN M. L’esperienza apostolica europea di Dio in

Santa Caterina da Siena: i sensi spirituali. In: Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 5-18. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515.

Nell’introduzione l’A. intende «far vedere come l’esperienza cristiana, che origina e caratterizza l’Europa odierna, ha trovato una sua attuazione particolare in Santa Caterina da Siena». Secondo S. Tommaso fare esperienza significa sentire qualcosa

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centenario della nascita di S. Brigida di Svezia: atti del Simposio, Roma 4-5 ottobre 2002, a cura di Mario Russotto. Roma: Ordine del SS.mo Salvatore di Santa Brigida, 2003, p. 59-67, ill. ISBN non presente.

In un’epoca in cui una donna popolana non sapeva né leggere, né scrivere, Caterina, miracolosamente impara a scrivere a sfogo del cuore, ma già prima vari scrivani scrivevano le lettere da lei dettate. Il suo amore per la verità risale all’infanzia, Dio stesso l’ammaestra ben presto illuminandola sul mistero della creazione, dell’uomo e delle sue facoltà. L’A. ricorda alcuni momenti salienti della vita di Caterina, soffermandosi poi sugli scritti, in cui si fondono conoscenze liturgiche, patristiche e perfino mitologiche, rielaborate in modo molto personale dalla Santa quale veicolo al messaggio che ella vuole trasmettere. L’A. si sofferma soprattutto ad esemplificare nei testi cateriniani i richiami alla giustizia a tutti i livelli: familiare, sociale, politico, ed i fondamenti di essa anche nei rapporti inter-nazionali. Fa cenno all’opera di Caterina per la Chiesa ed allo specifico dell’Epistolario, delle Orazioni e del Dialogo, per il quale soprattutto le è stato conferito il dottorato, «il riconoscimento ufficiale, da parte della Chiesa, di quella solenne investitura data a lei dalla eterna Sapienza a conclusione del colloquio». Il suo è un magistero sempre attuale. (GA)

353 - STEINER, CHRISTIAN M. L’esperienza apostolica europea di Dio in

Santa Caterina da Siena: i sensi spirituali. In: Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 5-18. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515.

Nell’introduzione l’A. intende «far vedere come l’esperienza cristiana, che origina e caratterizza l’Europa odierna, ha trovato una sua attuazione particolare in Santa Caterina da Siena». Secondo S. Tommaso fare esperienza significa sentire qualcosa

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con i nostri cinque sensi, ciò è possibile anche a proposito di Dio in quanto il Verbo si è fatto visibile, udibile, palpabile. Si tratta dell’esperienza di Gesù-Dio vissuta dagli apostoli. Sull’argomento l’A. prende in considerazione il pensiero di Origene, di S. Agostino, di S. Bonaventura e di alcuni predicatori, soprattutto Domenicani. Caterina poteva attingere le metafore da essi, ma lo fa anche dalla sua vita quotidiana, dalla sua esperienza mistica e perfino dagli affreschi quale quello del Buono e Mal Governo di Ambrogio Lorenzetti al Palazzo Pubblico di Siena. L’A. cita alcuni testi significativi tratti soprattutto dal Dialogo, in cui sono distintamente analizzati i «sentimenti dell’anima»: la vista propria dell’occhio dell’intelletto con dentro la pupilla della fede, l’udito, che ascolta la parola veicolata spesso dall’immagine che genera l’immagine interiore, il tatto a cui richiamano espressioni come «la mano dell’amore» oppure «vestirsi, bagnarsi annegarsi nel Sangue», il gusto, veicolo sensibile del desiderio, che si ricollega con la virtù della speranza, l’olfatto, che fa percepire la virtù come profumo ed il vizio come «puzza». Caterina si colloca sulla scia di coloro che, con questa proposta di vita spirituale, hanno contribuito a costruire le basi dell’Europa cristiana. L’immagine del ponte, secondo l’A., potrebbe essere scelta come immagine-sintesi di tutto il libro del Dialogo della Divina Provvidenza. (GA)

354 - HAENNI, THIERRY. La conoscenza della Verità e la missione

cateriniana per la pace. In: Comunicazione o non comunicazione?: quinto incontro cateriniano annuale, 13 settembre 2003, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e., 2003, p. 2-13. (Perle culturali). ISBN non presente.

Dalla risposta alla domanda se esista una verità, che sia norma per tutti o se ci siano più verità, dipendono, secondo l’A., sia il linguaggio sia i rapporti interpersonali. Egli evidenzia il legame tra verità e pace, indicato anche nella costituzione pastorale Gaudium et spes, in cui si evidenziano le novità della cultura

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con i nostri cinque sensi, ciò è possibile anche a proposito di Dio in quanto il Verbo si è fatto visibile, udibile, palpabile. Si tratta dell’esperienza di Gesù-Dio vissuta dagli apostoli. Sull’argomento l’A. prende in considerazione il pensiero di Origene, di S. Agostino, di S. Bonaventura e di alcuni predicatori, soprattutto Domenicani. Caterina poteva attingere le metafore da essi, ma lo fa anche dalla sua vita quotidiana, dalla sua esperienza mistica e perfino dagli affreschi quale quello del Buono e Mal Governo di Ambrogio Lorenzetti al Palazzo Pubblico di Siena. L’A. cita alcuni testi significativi tratti soprattutto dal Dialogo, in cui sono distintamente analizzati i «sentimenti dell’anima»: la vista propria dell’occhio dell’intelletto con dentro la pupilla della fede, l’udito, che ascolta la parola veicolata spesso dall’immagine che genera l’immagine interiore, il tatto a cui richiamano espressioni come «la mano dell’amore» oppure «vestirsi, bagnarsi annegarsi nel Sangue», il gusto, veicolo sensibile del desiderio, che si ricollega con la virtù della speranza, l’olfatto, che fa percepire la virtù come profumo ed il vizio come «puzza». Caterina si colloca sulla scia di coloro che, con questa proposta di vita spirituale, hanno contribuito a costruire le basi dell’Europa cristiana. L’immagine del ponte, secondo l’A., potrebbe essere scelta come immagine-sintesi di tutto il libro del Dialogo della Divina Provvidenza. (GA)

354 - HAENNI, THIERRY. La conoscenza della Verità e la missione

cateriniana per la pace. In: Comunicazione o non comunicazione?: quinto incontro cateriniano annuale, 13 settembre 2003, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e., 2003, p. 2-13. (Perle culturali). ISBN non presente.

Dalla risposta alla domanda se esista una verità, che sia norma per tutti o se ci siano più verità, dipendono, secondo l’A., sia il linguaggio sia i rapporti interpersonali. Egli evidenzia il legame tra verità e pace, indicato anche nella costituzione pastorale Gaudium et spes, in cui si evidenziano le novità della cultura

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odierna e le speranze suscitate dal progresso delle scienze, ma anche le ansietà per le molteplici antinomie esistenti. La pace, frutto dell’ordine impresso dal Creatore nel mondo e della giustizia, è un bene mai stabilmente raggiunto. L’A. evidenzia che pagani come Platone e Cicerone sentivano già l’esigenza di risalire alle fonti dell’esistenza, la filosofia positivista invece relega la religione dentro le categorie psichiche e ferma l’intelligenza alle apparenze sensibili, promuovendo il sincretismo religioso. Nessuna liberazione o rivoluzione può cambiare i rapporti umani se non si promuove la dimensione ontologica dell’uomo. L’A. sottolinea le difficoltà ai tempi di Caterina a causa dell’ambiguità nella Chiesa fra il potere temporale e quello spirituale. Ella parlava già carismaticamente come la Lumen gentium e la Gaudium et Spes. Secondo Caterina Dio non è un prodotto della ragione, da lui discende l’ordine morale, non sono teorie, opinioni o categorie psichiche, ma certezze. Oggi, invece, secondo l’A. si assiste ad un tremendo cedimento dell’intelligenza. La New Age fonde tutte le religioni; Caterina, invece ha percepito l’operato della Chiesa per «la redenzione della cultura», anticipando di secoli l’insegnamento del Concilio, per questo è dottore della Chiesa e compatrona dell’Europa. L’A. afferma che o saremo «homo homini lupus» o adoratori di Colui che ci libera da noi stessi e riporterà al mondo l’ordine e l’armonia della pace. (GA)

355 - FORTUNA, MICHELE M. Ortoprassi ovvero Vademecum del politico

cristiano. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2003. 159 p. ISBN 8849804555.

L’A. dedica il testo a tutti i politici cristiani con l’auspicio che possa illuminarli nel loro agire. Nell’Introduzione vengono illustrati sia i criteri sia gli scritti sui quali si baserà l’analisi del pensiero politico di Caterina. Egli seleziona 23 lettere inviate a personaggi che svolsero un ruolo determinante nella politica del Trecento e sottolinea che il suo lavoro è soltanto un vademecum ossia «un manualetto di meditazione ispirato alla

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odierna e le speranze suscitate dal progresso delle scienze, ma anche le ansietà per le molteplici antinomie esistenti. La pace, frutto dell’ordine impresso dal Creatore nel mondo e della giustizia, è un bene mai stabilmente raggiunto. L’A. evidenzia che pagani come Platone e Cicerone sentivano già l’esigenza di risalire alle fonti dell’esistenza, la filosofia positivista invece relega la religione dentro le categorie psichiche e ferma l’intelligenza alle apparenze sensibili, promuovendo il sincretismo religioso. Nessuna liberazione o rivoluzione può cambiare i rapporti umani se non si promuove la dimensione ontologica dell’uomo. L’A. sottolinea le difficoltà ai tempi di Caterina a causa dell’ambiguità nella Chiesa fra il potere temporale e quello spirituale. Ella parlava già carismaticamente come la Lumen gentium e la Gaudium et Spes. Secondo Caterina Dio non è un prodotto della ragione, da lui discende l’ordine morale, non sono teorie, opinioni o categorie psichiche, ma certezze. Oggi, invece, secondo l’A. si assiste ad un tremendo cedimento dell’intelligenza. La New Age fonde tutte le religioni; Caterina, invece ha percepito l’operato della Chiesa per «la redenzione della cultura», anticipando di secoli l’insegnamento del Concilio, per questo è dottore della Chiesa e compatrona dell’Europa. L’A. afferma che o saremo «homo homini lupus» o adoratori di Colui che ci libera da noi stessi e riporterà al mondo l’ordine e l’armonia della pace. (GA)

355 - FORTUNA, MICHELE M. Ortoprassi ovvero Vademecum del politico

cristiano. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2003. 159 p. ISBN 8849804555.

L’A. dedica il testo a tutti i politici cristiani con l’auspicio che possa illuminarli nel loro agire. Nell’Introduzione vengono illustrati sia i criteri sia gli scritti sui quali si baserà l’analisi del pensiero politico di Caterina. Egli seleziona 23 lettere inviate a personaggi che svolsero un ruolo determinante nella politica del Trecento e sottolinea che il suo lavoro è soltanto un vademecum ossia «un manualetto di meditazione ispirato alla

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dottrina di S. Caterina […] un promemoria di etica politica» la cui validità è sempre attuale. Attraverso l’analisi dei brani di una lettera di Caterina, citando anche riferimenti biblici, patristici o tratti da testi di S. Tommaso o da testi conciliari del Vaticano II, ogni capitolo prende in considerazione virtù o atteggiamenti necessari nella vita politica come la pazienza, la carità, l’onestà della vita, la sincerità e la rettitudine, l’autocontrollo e l’autogoverno, il dominio di sé, il potere illuminato, il considerare la signoria di Stati o di città come «prestata». Scopo della vita politica è il conseguimento della pace e del bene comune dei cittadini, non solo di quello materiale, ma anche di quello spirituale. Infine l’A. esamina gli effetti prodotti dalla discordia e affronta il tema della pena di morte, che Caterina considera «un abominio» (cfr. lett. 170), perché ogni pena inflitta per la colpa dev’essere correttiva. Assumendo questa posizione di condanna della pena capitale Caterina precorre i tempi, monito oggi agli Stati che ancora la praticano. Nella Conclusione l’A. esprime la difficoltà insita nella trattazione di una materia così complessa accresciuta dal fatto che negli scritti di Caterina non è presente un’esposizione sistematica. L’Appendice propone un breve profilo della Santa corredato da una cronologia essenziale. (GA)

356 - CALCAGNO, DOMENICO. Santa Caterina e il sacramento della

penitenza. Siena: Cantagalli, 2003. 21 p., ill. (Quaderni cateriniani; 112). ISBN non presente.

Il Quaderno contiene la Prolusione tenuta da Domenico Calcagno, Vescovo di Savona-Noli, presso la Cattedra Cateriniana il 2 ottobre 2002. Essa è preceduta dalla Presentazione di Mario Ismaele Castellano e dalla Prefazione di p. Angelo Belloni e Antonio Olivieri, che, in occasione del XXV dalla fondazione del gruppo dei Caterinati di Genova e della Cattedra Cateriniana, rievocano i motivi e le circostanze che hanno portato alla nascita del gruppo e della Cattedra, e alla loro evoluzione nel tempo. Di seguito sono pubblicati il

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dottrina di S. Caterina […] un promemoria di etica politica» la cui validità è sempre attuale. Attraverso l’analisi dei brani di una lettera di Caterina, citando anche riferimenti biblici, patristici o tratti da testi di S. Tommaso o da testi conciliari del Vaticano II, ogni capitolo prende in considerazione virtù o atteggiamenti necessari nella vita politica come la pazienza, la carità, l’onestà della vita, la sincerità e la rettitudine, l’autocontrollo e l’autogoverno, il dominio di sé, il potere illuminato, il considerare la signoria di Stati o di città come «prestata». Scopo della vita politica è il conseguimento della pace e del bene comune dei cittadini, non solo di quello materiale, ma anche di quello spirituale. Infine l’A. esamina gli effetti prodotti dalla discordia e affronta il tema della pena di morte, che Caterina considera «un abominio» (cfr. lett. 170), perché ogni pena inflitta per la colpa dev’essere correttiva. Assumendo questa posizione di condanna della pena capitale Caterina precorre i tempi, monito oggi agli Stati che ancora la praticano. Nella Conclusione l’A. esprime la difficoltà insita nella trattazione di una materia così complessa accresciuta dal fatto che negli scritti di Caterina non è presente un’esposizione sistematica. L’Appendice propone un breve profilo della Santa corredato da una cronologia essenziale. (GA)

356 - CALCAGNO, DOMENICO. Santa Caterina e il sacramento della

penitenza. Siena: Cantagalli, 2003. 21 p., ill. (Quaderni cateriniani; 112). ISBN non presente.

Il Quaderno contiene la Prolusione tenuta da Domenico Calcagno, Vescovo di Savona-Noli, presso la Cattedra Cateriniana il 2 ottobre 2002. Essa è preceduta dalla Presentazione di Mario Ismaele Castellano e dalla Prefazione di p. Angelo Belloni e Antonio Olivieri, che, in occasione del XXV dalla fondazione del gruppo dei Caterinati di Genova e della Cattedra Cateriniana, rievocano i motivi e le circostanze che hanno portato alla nascita del gruppo e della Cattedra, e alla loro evoluzione nel tempo. Di seguito sono pubblicati il

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programma del 2002, il quadro delle attività svolte nei 25 anni e delle lezioni pubblicate, alcune fotografie, il testo del telegramma papale ricevuto per l’occasione e la prolusione. In essa l’A. commenta alcuni testi scritturistici relativi al pentimento ed alla remissione dei peccati e rileva come quest’ultima sia iniziativa di Dio e suo dono affidato alla Chiesa. Traccia quindi un breve excursus storico sul sacramento del battesimo e della penitenza. Si sofferma in particolare sul pensiero di Abelardo, Tommaso d’Aquino, Giovanni Duns Scoto ed infine di Caterina, di cui riporta alcuni passi del Dialogo e delle Lettere relativi alla contrizione e al sacramento della riconciliazione. Ella contempla il «misterium pietatis» di Dio, che associa sempre al sangue di Cristo, esso si contrappone al «misterium iniquitatis» dell’uomo peccatore. Infine l’A. si sofferma sul senso di colpa, che secondo Caterina si può superare soltanto affidandosi alla misericordia di Dio. Nel trattare questo argomento, ancor oggi causa di ansia per l’animo umano, ella se ne rivela profonda conoscitrice. (GA)

357 - VAN DER PLANCKE, CHANTAL. Caterina da Siena: la fede nel cuore

del mondo: liberare, pacificare, riformare. In: Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p. 29-46. ISBN non presente.

Citando le Lettere di Caterina, l’A. analizza la fonte mistica a cui attinge: il Cristo crocifisso, ponte fra Dio e gli uomini, mediatore di pace, e le sfide ancora molto attuali con cui ella si è confrontata, tra di esse la paura e l’odio. Si sofferma poi a considerare come le sue lettere diventino una comunicazione di amore ed un mezzo di apostolato e la dimostrazione di ciò che gli altri si aspettavano da lei come laica. In un mondo tormentato da guerre e tensioni, attraverso il timore filiale che scaturisce dall’amore, Caterina annulla la paura e il timore servile. L’A. cita vari testi dai quali emerge come il timore filiale conduca alla sicurezza e al buon governo e come quello mercenario generi paura e il cattivo governo. Le cause sono le

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programma del 2002, il quadro delle attività svolte nei 25 anni e delle lezioni pubblicate, alcune fotografie, il testo del telegramma papale ricevuto per l’occasione e la prolusione. In essa l’A. commenta alcuni testi scritturistici relativi al pentimento ed alla remissione dei peccati e rileva come quest’ultima sia iniziativa di Dio e suo dono affidato alla Chiesa. Traccia quindi un breve excursus storico sul sacramento del battesimo e della penitenza. Si sofferma in particolare sul pensiero di Abelardo, Tommaso d’Aquino, Giovanni Duns Scoto ed infine di Caterina, di cui riporta alcuni passi del Dialogo e delle Lettere relativi alla contrizione e al sacramento della riconciliazione. Ella contempla il «misterium pietatis» di Dio, che associa sempre al sangue di Cristo, esso si contrappone al «misterium iniquitatis» dell’uomo peccatore. Infine l’A. si sofferma sul senso di colpa, che secondo Caterina si può superare soltanto affidandosi alla misericordia di Dio. Nel trattare questo argomento, ancor oggi causa di ansia per l’animo umano, ella se ne rivela profonda conoscitrice. (GA)

357 - VAN DER PLANCKE, CHANTAL. Caterina da Siena: la fede nel cuore

del mondo: liberare, pacificare, riformare. In: Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p. 29-46. ISBN non presente.

Citando le Lettere di Caterina, l’A. analizza la fonte mistica a cui attinge: il Cristo crocifisso, ponte fra Dio e gli uomini, mediatore di pace, e le sfide ancora molto attuali con cui ella si è confrontata, tra di esse la paura e l’odio. Si sofferma poi a considerare come le sue lettere diventino una comunicazione di amore ed un mezzo di apostolato e la dimostrazione di ciò che gli altri si aspettavano da lei come laica. In un mondo tormentato da guerre e tensioni, attraverso il timore filiale che scaturisce dall’amore, Caterina annulla la paura e il timore servile. L’A. cita vari testi dai quali emerge come il timore filiale conduca alla sicurezza e al buon governo e come quello mercenario generi paura e il cattivo governo. Le cause sono le

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stesse che il Lorenzetti aveva individuato nel suo affresco del Buono e Cattivo Governo al Palazzo Pubblico di Siena: l’avarizia, la superbia e la vana gloria. L’A. osserva che «oggi sul piano spirituale molti rifiutano il timore servile senza pertanto trovare il timore filiale» e la paura viene esorcizzata da una fiducia irresponsabile nella misericordia divina. Ispirandosi alla lettura strutturale narrativa secondo Propp, si analizza la lettera 103 considerando come i nostri mass-media tendano ad acuire le tensioni internazionali rendendo diabolico l’avversario. Caterina esorta a superare la guerra reciproca considerandola innanzitutto come guerra contro Dio, e ne indica i rimedi. La pace esige la guerra contro se stessi, «la polveriera» è nel cuore. I Santi non limitano la loro visione del mondo al loro piccolo ma abbracciano l’intera storia in cui si attua il piano di Dio. I cristiani, mentre si preoccupano di far valere sulla carta costituzionale dell’Europa le radici cristiane, debbono guardare alla «carta d’Agnello [scritta] non con inchiostro ma con il suo Sangue [e trarre da essa] il dinamismo della riconciliazione e della giustizia verso il terzo mondo». (GA)

358 - CAVALLINI, GIULIANA. Caterina da Siena e il profetismo femminile.

In: Il dolce canto del cuore: donne mistiche da Hildegard a Simone Weil, a cura di Maria Chiaia. Milano: Ancora, 2004, p. 103-118. (A due voci). ISBN 8851402086.

Nel saggio è descritto innanzitutto quale sia il compito del profeta, ovvero «essere voce» per trasmettere un messaggio che gli viene affidato, e dimostra come ciò sia avvenuto nella vita di Caterina e tramite i suoi scritti, attuando il suo desiderio di bambina, nonostante le sue proteste al Signore di inadeguatezza di fronte al compito affidatole. Il suo messaggio è stato quello dell’amore ai poveri, agli ammalati, ai discepoli, un messaggio di pace e di rinnovamento nella Chiesa, come l’A. dimostra attraverso citazioni dal Dialogo e dalle Lettere, con particolare riferimento a quelle indirizzate al papa Gregorio XI. «Quando detta le lettere Caterina è pienamente cosciente di non mandare

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stesse che il Lorenzetti aveva individuato nel suo affresco del Buono e Cattivo Governo al Palazzo Pubblico di Siena: l’avarizia, la superbia e la vana gloria. L’A. osserva che «oggi sul piano spirituale molti rifiutano il timore servile senza pertanto trovare il timore filiale» e la paura viene esorcizzata da una fiducia irresponsabile nella misericordia divina. Ispirandosi alla lettura strutturale narrativa secondo Propp, si analizza la lettera 103 considerando come i nostri mass-media tendano ad acuire le tensioni internazionali rendendo diabolico l’avversario. Caterina esorta a superare la guerra reciproca considerandola innanzitutto come guerra contro Dio, e ne indica i rimedi. La pace esige la guerra contro se stessi, «la polveriera» è nel cuore. I Santi non limitano la loro visione del mondo al loro piccolo ma abbracciano l’intera storia in cui si attua il piano di Dio. I cristiani, mentre si preoccupano di far valere sulla carta costituzionale dell’Europa le radici cristiane, debbono guardare alla «carta d’Agnello [scritta] non con inchiostro ma con il suo Sangue [e trarre da essa] il dinamismo della riconciliazione e della giustizia verso il terzo mondo». (GA)

358 - CAVALLINI, GIULIANA. Caterina da Siena e il profetismo femminile.

In: Il dolce canto del cuore: donne mistiche da Hildegard a Simone Weil, a cura di Maria Chiaia. Milano: Ancora, 2004, p. 103-118. (A due voci). ISBN 8851402086.

Nel saggio è descritto innanzitutto quale sia il compito del profeta, ovvero «essere voce» per trasmettere un messaggio che gli viene affidato, e dimostra come ciò sia avvenuto nella vita di Caterina e tramite i suoi scritti, attuando il suo desiderio di bambina, nonostante le sue proteste al Signore di inadeguatezza di fronte al compito affidatole. Il suo messaggio è stato quello dell’amore ai poveri, agli ammalati, ai discepoli, un messaggio di pace e di rinnovamento nella Chiesa, come l’A. dimostra attraverso citazioni dal Dialogo e dalle Lettere, con particolare riferimento a quelle indirizzate al papa Gregorio XI. «Quando detta le lettere Caterina è pienamente cosciente di non mandare

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un suo messaggio personale», infatti esse iniziano «Al nome di Cristo crocifisso e di Maria dolce», ma la sua partecipazione personale è espressa dalle parole: «con desiderio di» cui segue il suggerimento di ciò che si deve fare. «Legato alla missione profetica appare il fatto che nell’estasi Caterina non perdeva l’uso della parola». Caterina, secondo l’A., ha esercitato il suo profetismo in modo particolare nel momento dello scisma in difesa della verità sia con la parola, sia con le circa ottanta lettere scritte, proprio in quel periodo, a favore di Urbano VI. Dio Padre nel Dialogo, tutto dettato in estasi, conferma in modo solenne a Caterina il mandato profetico, il messaggio che le affida è quello del suo amore per l’uomo, il quale non può vivere senza amore. l’A. indica quale sia per Caterina la dinamica dell’amore e in che modo la sete di amore dell’uomo sia stata saziata soprattutto attraverso la passione di Cristo. Con varie citazioni l’A. conferma quanto illustrato e si augura che si continui ad attingere a questa «luminosa lampada ardente». (GA)

359 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Caterina e la comunità politica. In:

Caterina madre e maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2004, p. 49-68. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente.

Il discorso dell’A. si articola in cinque punti: Il lessico di Caterina; Se possa parlarsi di «comunità politica» in santa Caterina; Il «collante» della politica nel suo pensiero; La comunità come regno dell’aequitas; La comunità politica come espressione della razionalità umana. Caterina risente della cultura medioevale e singolarmente di quella comunale, in cui si può ravvisare una incarnazione cristiana del principio di democrazia, non elitaria come nella cultura ellenistica, ma universale, legata all’irriducibile dignità di ogni singolo uomo, immagine di Dio. Usa termini quali: reami, castella, città, ignora l’uso formale del termine «comunità», ma non quello sostanziale, infatti non pensa alla città come realtà urbanistica o

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un suo messaggio personale», infatti esse iniziano «Al nome di Cristo crocifisso e di Maria dolce», ma la sua partecipazione personale è espressa dalle parole: «con desiderio di» cui segue il suggerimento di ciò che si deve fare. «Legato alla missione profetica appare il fatto che nell’estasi Caterina non perdeva l’uso della parola». Caterina, secondo l’A., ha esercitato il suo profetismo in modo particolare nel momento dello scisma in difesa della verità sia con la parola, sia con le circa ottanta lettere scritte, proprio in quel periodo, a favore di Urbano VI. Dio Padre nel Dialogo, tutto dettato in estasi, conferma in modo solenne a Caterina il mandato profetico, il messaggio che le affida è quello del suo amore per l’uomo, il quale non può vivere senza amore. l’A. indica quale sia per Caterina la dinamica dell’amore e in che modo la sete di amore dell’uomo sia stata saziata soprattutto attraverso la passione di Cristo. Con varie citazioni l’A. conferma quanto illustrato e si augura che si continui ad attingere a questa «luminosa lampada ardente». (GA)

359 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Caterina e la comunità politica. In:

Caterina madre e maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2004, p. 49-68. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente.

Il discorso dell’A. si articola in cinque punti: Il lessico di Caterina; Se possa parlarsi di «comunità politica» in santa Caterina; Il «collante» della politica nel suo pensiero; La comunità come regno dell’aequitas; La comunità politica come espressione della razionalità umana. Caterina risente della cultura medioevale e singolarmente di quella comunale, in cui si può ravvisare una incarnazione cristiana del principio di democrazia, non elitaria come nella cultura ellenistica, ma universale, legata all’irriducibile dignità di ogni singolo uomo, immagine di Dio. Usa termini quali: reami, castella, città, ignora l’uso formale del termine «comunità», ma non quello sostanziale, infatti non pensa alla città come realtà urbanistica o

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spazio geo-politico, ma come un insieme organico di persone unite da valori comuni, da un comune sentire, da finalità condivise. Due sono gli elementi che danno coesione alla compagine sociale: uno statico afferente all’essere ed uno dinamico afferente al dover essere. Al primo appartengono la carità, l’amor di patria, la fede, intesa come spinta interiore a considerare la città come prestata in prospettiva ultraterrena, ma anche come spinta alla concordia e alla solidarietà nella città terrena. La Senese considera dominante la virtù della giustizia come garante di legalità e di osservanza del diritto che comporta imparzialità e libertà interiore. La giustizia va unita alla misericordia. Il pensiero di Caterina «appare singolarmente moderno», in sintonia con alcune odierne correnti del pensiero filosofico sul diritto, che vedono proprio nella relazionalità il fondamento del rapporto politico. Tutto l’argomentare dell’A. è corredato da citazioni dalle Lettere di Caterina. (GA)

360 - Caterina madre e maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi

Cateriniani, 2004. 69 p. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente.

Il Quaderno presenta le quattro conferenze che si sono affiancate alla Lectio del Dialogo durante i Lunedì Cateriniani a Roma. I conferenzieri, con la loro personale introspezione, introducono tematiche cateriniane quanto mai attuali per una conoscenza e una intelligente sequela della Senese. Il lettore avverte che il loro «dire Caterina» è il suggello del loro essere e del loro vivere. Con uguale immediatezza trasmettono nella trattazione dell’argomento delle conferenze la loro personale esperienza di Caterina, evidenziandone la personalità, l’animo e l’azione. I loro interventi rimandano non solo l’immagine della Senese ma esortano a divenirne oggi imitatori. Il Quaderno viene edito a nove mesi dalla morte di Giuliana Cavallini, studiosa e discepola di Caterina, per tanti anni provvida animatrice del Centro Nazionale di Studi Cateriniani che si pone come continuatore della sua sequela di Caterina e centro

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spazio geo-politico, ma come un insieme organico di persone unite da valori comuni, da un comune sentire, da finalità condivise. Due sono gli elementi che danno coesione alla compagine sociale: uno statico afferente all’essere ed uno dinamico afferente al dover essere. Al primo appartengono la carità, l’amor di patria, la fede, intesa come spinta interiore a considerare la città come prestata in prospettiva ultraterrena, ma anche come spinta alla concordia e alla solidarietà nella città terrena. La Senese considera dominante la virtù della giustizia come garante di legalità e di osservanza del diritto che comporta imparzialità e libertà interiore. La giustizia va unita alla misericordia. Il pensiero di Caterina «appare singolarmente moderno», in sintonia con alcune odierne correnti del pensiero filosofico sul diritto, che vedono proprio nella relazionalità il fondamento del rapporto politico. Tutto l’argomentare dell’A. è corredato da citazioni dalle Lettere di Caterina. (GA)

360 - Caterina madre e maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi

Cateriniani, 2004. 69 p. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente.

Il Quaderno presenta le quattro conferenze che si sono affiancate alla Lectio del Dialogo durante i Lunedì Cateriniani a Roma. I conferenzieri, con la loro personale introspezione, introducono tematiche cateriniane quanto mai attuali per una conoscenza e una intelligente sequela della Senese. Il lettore avverte che il loro «dire Caterina» è il suggello del loro essere e del loro vivere. Con uguale immediatezza trasmettono nella trattazione dell’argomento delle conferenze la loro personale esperienza di Caterina, evidenziandone la personalità, l’animo e l’azione. I loro interventi rimandano non solo l’immagine della Senese ma esortano a divenirne oggi imitatori. Il Quaderno viene edito a nove mesi dalla morte di Giuliana Cavallini, studiosa e discepola di Caterina, per tanti anni provvida animatrice del Centro Nazionale di Studi Cateriniani che si pone come continuatore della sua sequela di Caterina e centro

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di studio, approfondimento, trasmissione del pensiero e della missione di Caterina da Siena. Per lo spoglio dei singoli contributi si vedano le schede relative a Francesco Sisinni, Maria Pia Garavaglia, Alessandra Bartolomei Romagnoli, Giuseppe Dalla Torre. (GA)

361 - ROMANO, VINCENZO. Dimensione trinitaria della dottrina mariologica

in santa Caterina da Siena. Roma: s.e., 2004. 76 p. ISBN non presente.

Nella Premessa l’A. annovera Caterina tra gli autori più di spicco nell’ambito della teologia trinitaria in rapporto a Maria benché non vi sia nessun trattato su questo argomento e la sua scienza sia infusa, confortata da esperienze personali mistiche e spirituali, cui l’A. fa cenno. Egli indica, secondo Caterina, le relazioni di Maria con la Trinità e le speciali funzioni che ne derivano a due livelli: il primo relativo alla maternità divina, il secondo relativo alla maternità spirituale o ecclesiale. La prospettiva teologica cateriniana si collega idealmente alla primitiva tradizione cristiana e biblica attingendo ai dati biblici appresi dalla liturgia e dalla predicazione. Le sue riflessioni s’inseriscono nella tradizione cristiana e il suo relazionare Maria a Cristo, e per lui alla Trinità, le consente di superare l’inconveniente della pietà medioevale riduttiva di Dio a Cristo. La sua visione unitaria è simile a quella della Summa di Tommaso caratterizzata dalla «via exitus» e dalla «via reditus», Maria occupa il punto nevralgico di inversione del movimento discendente. Il ruolo materno di Maria è considerato in rapporto ai vari livelli della maternità spirituale: quello del concepimento nell’Incarnazione, del parto ai piedi della croce e della crescita dei figli tramite la sua «funzione salvifica subordinata. Ella è presentata come guida, modello, avvocata». L’A. conclude affermando la necessità di ripensare alla luce di questa dottrina il cammino dell’uomo verso la Trinità. (GA)

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di studio, approfondimento, trasmissione del pensiero e della missione di Caterina da Siena. Per lo spoglio dei singoli contributi si vedano le schede relative a Francesco Sisinni, Maria Pia Garavaglia, Alessandra Bartolomei Romagnoli, Giuseppe Dalla Torre. (GA)

361 - ROMANO, VINCENZO. Dimensione trinitaria della dottrina mariologica

in santa Caterina da Siena. Roma: s.e., 2004. 76 p. ISBN non presente.

Nella Premessa l’A. annovera Caterina tra gli autori più di spicco nell’ambito della teologia trinitaria in rapporto a Maria benché non vi sia nessun trattato su questo argomento e la sua scienza sia infusa, confortata da esperienze personali mistiche e spirituali, cui l’A. fa cenno. Egli indica, secondo Caterina, le relazioni di Maria con la Trinità e le speciali funzioni che ne derivano a due livelli: il primo relativo alla maternità divina, il secondo relativo alla maternità spirituale o ecclesiale. La prospettiva teologica cateriniana si collega idealmente alla primitiva tradizione cristiana e biblica attingendo ai dati biblici appresi dalla liturgia e dalla predicazione. Le sue riflessioni s’inseriscono nella tradizione cristiana e il suo relazionare Maria a Cristo, e per lui alla Trinità, le consente di superare l’inconveniente della pietà medioevale riduttiva di Dio a Cristo. La sua visione unitaria è simile a quella della Summa di Tommaso caratterizzata dalla «via exitus» e dalla «via reditus», Maria occupa il punto nevralgico di inversione del movimento discendente. Il ruolo materno di Maria è considerato in rapporto ai vari livelli della maternità spirituale: quello del concepimento nell’Incarnazione, del parto ai piedi della croce e della crescita dei figli tramite la sua «funzione salvifica subordinata. Ella è presentata come guida, modello, avvocata». L’A. conclude affermando la necessità di ripensare alla luce di questa dottrina il cammino dell’uomo verso la Trinità. (GA)

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362 - MUSSO, EMANUELE. La corporeità del "Cristo dolce Gesù" in Caterina da Siena. Siena: Cantagalli, 2004. 110 p., ill. (Quaderni cateriniani; 113-114). ISBN non presente.

Nell’Introduzione l’A. afferma di voler concentrarsi sulla concezione della Senese sulla corporeità di Gesù, intesa non eucaristicamente, ma come corpo fisico del Verbo incarnato. Segue la trattazione degli argomenti, esaminati tramite un confronto con la dottrina corrispondente di S. Tommaso D’Aquino secondo il seguente ordine: La «caro Christi» come via verità e vita e come ponte; La «caro Christi» come scala. L’A. confronta anche l’uso che ne fa Caterina con quello del Cantico dei Cantici di Bernardo da Chiaravalle e con un testo di Guglielmo di Saint-Thierry. La «caro Christi» come libro. La «caro Christi» come amo, esca, botte, incudine e carta, cioè la funzione soteriologica dell’umanità del Redentore. La «caro Christi» come costato aperto. La vita eterna come communio alla piaghe del Crocifisso-Risorto. La «caro Christi» come «balia» e «madre». La «Caro et sanguis Christi» come «spazi trinitari». La «caro Christi» come «anulus sponsi» sia nella circoncisione, sia nella passione. La «caro Christi» come «instrumentum». Circa la poliedricità della «caro Christi», l’A. analizza le immagini cateriniane dell’Agnello, della corteccia, del cibo, del vestito, della terra, della porta, del cavaliere, ed infine la valenza della nudità della carne di Cristo sulla croce. Nella Conclusione l’A. mette in luce alcuni punti rilevanti emersi dalla sua ricerca. Seguono, in appendice al testo, la cronologia cateriniana essenziale e una abbondante bibliografia. (GA)

363 - O’DRISCOLL, MARY. La teologia vissuta di Caterina da Siena. In:

Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p. 71-77. ISBN non presente.

Nella sua Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte Giovanni Paolo II ha richiamato tutti i cristiani ad attingere alla teologia

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362 - MUSSO, EMANUELE. La corporeità del "Cristo dolce Gesù" in Caterina da Siena. Siena: Cantagalli, 2004. 110 p., ill. (Quaderni cateriniani; 113-114). ISBN non presente.

Nell’Introduzione l’A. afferma di voler concentrarsi sulla concezione della Senese sulla corporeità di Gesù, intesa non eucaristicamente, ma come corpo fisico del Verbo incarnato. Segue la trattazione degli argomenti, esaminati tramite un confronto con la dottrina corrispondente di S. Tommaso D’Aquino secondo il seguente ordine: La «caro Christi» come via verità e vita e come ponte; La «caro Christi» come scala. L’A. confronta anche l’uso che ne fa Caterina con quello del Cantico dei Cantici di Bernardo da Chiaravalle e con un testo di Guglielmo di Saint-Thierry. La «caro Christi» come libro. La «caro Christi» come amo, esca, botte, incudine e carta, cioè la funzione soteriologica dell’umanità del Redentore. La «caro Christi» come costato aperto. La vita eterna come communio alla piaghe del Crocifisso-Risorto. La «caro Christi» come «balia» e «madre». La «Caro et sanguis Christi» come «spazi trinitari». La «caro Christi» come «anulus sponsi» sia nella circoncisione, sia nella passione. La «caro Christi» come «instrumentum». Circa la poliedricità della «caro Christi», l’A. analizza le immagini cateriniane dell’Agnello, della corteccia, del cibo, del vestito, della terra, della porta, del cavaliere, ed infine la valenza della nudità della carne di Cristo sulla croce. Nella Conclusione l’A. mette in luce alcuni punti rilevanti emersi dalla sua ricerca. Seguono, in appendice al testo, la cronologia cateriniana essenziale e una abbondante bibliografia. (GA)

363 - O’DRISCOLL, MARY. La teologia vissuta di Caterina da Siena. In:

Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p. 71-77. ISBN non presente.

Nella sua Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte Giovanni Paolo II ha richiamato tutti i cristiani ad attingere alla teologia

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vissuta dei santi menzionando S. Caterina. Vissuta in un periodo storico caratterizzato da crisi non ha conosciuto l’indifferentismo, l’edonismo, il consumismo e l’individualismo contemporanei. L’A. si sofferma su un particolare episodio della vita di Caterina descritto da Raimondo da Capua, in cui Dio le chiede di tornare tra gli uomini per la loro salvezza dopo aver gustato le delizie del cielo. L’A. afferma che il linguaggio figurato della Senese attinge dal vissuto e il suo stile appassionato si radica in esso. Dimostra poi come alcuni fondamenti della teologia di Caterina – il conoscimento di sé, l’amore di Dio e la comprensione e l’amore per la Chiesa – scaturiscano dalle esperienze del suo vissuto spirituale, temporale e storico e si interroga sul richiamo che la figura di Caterina possa avere per tutti, teologi e non, a vivere una teologia vissuta e trasformatrice che induca ad evangelizzare la nuova Europa. (GA)

364 - HAENNI, THIERRY. Le conseguenze della dottrina cateriniana del

‘Cristo Ponte’ sull’autonomia dell’agire umano. In: Identità sociale e pedagogia dei valori: sfida o compromesso?: sesto incontro cateriniano annuale, 25 settembre 2004, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e., 2004, p. 2-15. (Perle culturali). ISBN non presente.

Partendo dalla constatazione dello psicologismo, dello scetticismo e del virtuale, che sembrano dominare la società contemporanea e spingono l’uomo al di fuori di se stesso predisponendolo alla crisi d’identità e alla depressione, l’A. propone alcuni testi del Dialogo di Caterina che possono diventare una soluzione ai mali dell’oggi. Si tratta della dottrina del «Cristo-ponte» che collega la vita umana alla divina e consente all’anima di entrare in se stessa per entrare in contatto con Dio. Con la sua teologia mistica relativa alle potenze dell’anima, che la grazia adegua al realismo divino, Caterina indica la via per superare lo «scetticismo di chi vuole ridurre la conoscenza umana all’intelletto discorsivo, che rimane esteriore

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vissuta dei santi menzionando S. Caterina. Vissuta in un periodo storico caratterizzato da crisi non ha conosciuto l’indifferentismo, l’edonismo, il consumismo e l’individualismo contemporanei. L’A. si sofferma su un particolare episodio della vita di Caterina descritto da Raimondo da Capua, in cui Dio le chiede di tornare tra gli uomini per la loro salvezza dopo aver gustato le delizie del cielo. L’A. afferma che il linguaggio figurato della Senese attinge dal vissuto e il suo stile appassionato si radica in esso. Dimostra poi come alcuni fondamenti della teologia di Caterina – il conoscimento di sé, l’amore di Dio e la comprensione e l’amore per la Chiesa – scaturiscano dalle esperienze del suo vissuto spirituale, temporale e storico e si interroga sul richiamo che la figura di Caterina possa avere per tutti, teologi e non, a vivere una teologia vissuta e trasformatrice che induca ad evangelizzare la nuova Europa. (GA)

364 - HAENNI, THIERRY. Le conseguenze della dottrina cateriniana del

‘Cristo Ponte’ sull’autonomia dell’agire umano. In: Identità sociale e pedagogia dei valori: sfida o compromesso?: sesto incontro cateriniano annuale, 25 settembre 2004, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e., 2004, p. 2-15. (Perle culturali). ISBN non presente.

Partendo dalla constatazione dello psicologismo, dello scetticismo e del virtuale, che sembrano dominare la società contemporanea e spingono l’uomo al di fuori di se stesso predisponendolo alla crisi d’identità e alla depressione, l’A. propone alcuni testi del Dialogo di Caterina che possono diventare una soluzione ai mali dell’oggi. Si tratta della dottrina del «Cristo-ponte» che collega la vita umana alla divina e consente all’anima di entrare in se stessa per entrare in contatto con Dio. Con la sua teologia mistica relativa alle potenze dell’anima, che la grazia adegua al realismo divino, Caterina indica la via per superare lo «scetticismo di chi vuole ridurre la conoscenza umana all’intelletto discorsivo, che rimane esteriore

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alle cose, senza penetrare nella densità esistenziale della loro natura». Le scelte che sembrano banali in realtà a lungo andare danno l’orientamento del nostro essere. Analizzando alcuni passi di un testo di Peter Schellenbaum, l’A. considera il ruolo svolto dal sensibile nell’inconscio e sottolinea le deviazioni del giudizio che scaturiscono dalla filosofia idealista. Oggi «l’Europa è anemica e passiva perché si è messa a sognare la vita davanti al televisore […] questa passività genera strutture di peccato, la non-vita, il virtuale distaccato dal reale». La sana psicologia ricorda che la cultura e la vita sociale traggono la loro dinamica dalle persone, non si è consegnati ad un destino cieco. Caterina insegna a superare il proprio soggettivismo e l’amore sensitivo. Solo Dio è in grado di aprire all’uomo di oggi una via di liberazione dalle crisi d’identità, dalle malattie psichiche e spirituali, dagli squilibri sociali di cui soffre. (GA)

365 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Profetismo femminile ed

escatologia. In: Attese escatologiche dei secoli XII-XIV: dall’età dello spirito al Pastor angelicus: atti del convegno: L’Aquila, 11-12 settembre 2003, a cura di Edith Pásztor. L’Aquila: Edizioni Libreria Colacchi, 2004, p. 127-162. ISBN 888867621X.

L’A. articola il suo studio «in tre punti: statuto della profezia femminile, rapporto tra mistica e profezia, e poi tra profezia - escatologia - apocalittica». Alle donne sono sempre state riconosciute speciali facoltà di divinazione, l’A. ne spiega il motivo evidenziando le differenze con le forme di divinazione maschili; inoltre rileva nella tradizione cristiana «un atteggiamento profondamente ambivalente». Il «carisma oracolare previsivo» delle donne, ammesso in privato, nel Medioevo viene condannato se reso pubblico. L’A. addita le radici di questo atteggiamento nel divieto paolino fatto alle donne di prendere la parola e nella posizione di S. Agostino. La testimonianza di Ildegarda di Bingen riveste una particolare importanza in quanto la sua profezia viene accolta come «pedagogia dei misteri nascosti. L’A. si sofferma sul diverso

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alle cose, senza penetrare nella densità esistenziale della loro natura». Le scelte che sembrano banali in realtà a lungo andare danno l’orientamento del nostro essere. Analizzando alcuni passi di un testo di Peter Schellenbaum, l’A. considera il ruolo svolto dal sensibile nell’inconscio e sottolinea le deviazioni del giudizio che scaturiscono dalla filosofia idealista. Oggi «l’Europa è anemica e passiva perché si è messa a sognare la vita davanti al televisore […] questa passività genera strutture di peccato, la non-vita, il virtuale distaccato dal reale». La sana psicologia ricorda che la cultura e la vita sociale traggono la loro dinamica dalle persone, non si è consegnati ad un destino cieco. Caterina insegna a superare il proprio soggettivismo e l’amore sensitivo. Solo Dio è in grado di aprire all’uomo di oggi una via di liberazione dalle crisi d’identità, dalle malattie psichiche e spirituali, dagli squilibri sociali di cui soffre. (GA)

365 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Profetismo femminile ed

escatologia. In: Attese escatologiche dei secoli XII-XIV: dall’età dello spirito al Pastor angelicus: atti del convegno: L’Aquila, 11-12 settembre 2003, a cura di Edith Pásztor. L’Aquila: Edizioni Libreria Colacchi, 2004, p. 127-162. ISBN 888867621X.

L’A. articola il suo studio «in tre punti: statuto della profezia femminile, rapporto tra mistica e profezia, e poi tra profezia - escatologia - apocalittica». Alle donne sono sempre state riconosciute speciali facoltà di divinazione, l’A. ne spiega il motivo evidenziando le differenze con le forme di divinazione maschili; inoltre rileva nella tradizione cristiana «un atteggiamento profondamente ambivalente». Il «carisma oracolare previsivo» delle donne, ammesso in privato, nel Medioevo viene condannato se reso pubblico. L’A. addita le radici di questo atteggiamento nel divieto paolino fatto alle donne di prendere la parola e nella posizione di S. Agostino. La testimonianza di Ildegarda di Bingen riveste una particolare importanza in quanto la sua profezia viene accolta come «pedagogia dei misteri nascosti. L’A. si sofferma sul diverso

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atteggiamento di Brigida di Svezia, di Maria Robine, di Constance de Robastens. I grandi predicatori del Trecento e del Quattrocento stigmatizzano le visionarie che pretendono di diventare consigliere dei papi, per questo diventano consigliere dei principi. L’A. rileva le differenze tra profetismo e mistica. Il profetismo femminile, non si colloca nell’orizzonte delle attese escatologico-apocalittiche. L’A. ne spiega le ragioni, ne offre delle esemplificazioni e ne riferisce l’esito. Per Caterina l’Anticristo, identificato con l’antipapa, è la massima espressione del male più che espressione di una storia umana avviata al suo compimento. Al contrario che per i millenaristi, per Brigida e Caterina la loro profezia è il tempo delle origini e non quello escatologico. Alle medesime conclusioni sull’argomento trattato dall’A., sono giunti gli studiosi delle profetesse e delle mistiche da lei indicate nel suo studio. (GA)

366 - CARNEA, MARIA FRANCESCA. Libertà e politica in santa Caterina da

Siena. «Studi romani», LIII (2005), n. 3-4, p. 665-685. ISSN 00392995.

L’A. offre una panoramica della situazione storica di Firenze, dell’Italia e del Papato nei sec. XIII e XIV, soffermandosi sulle cause della cattività avignonese e sui motivi che rendevano difficile il ritorno dei papi a Roma, quindi sull’influenza esercitata da Caterina su Gregorio XI. L’A. analizza i fondamenti dell’azione pacificatrice di Caterina, quali la dignità della persona, il valore strumentale della società rispetto al suo destino eterno, e afferma che quella di Caterina «fu una dottrina che si può definire in un certo modo una filosofia politica». L’A. mette a confronto il pensiero di Caterina con la concezione politica di Tommaso d’Aquino, di cui ella condivide la concezione «della sussidiarietà del pubblico rispetto al privato» e dell’autorità «prestata» da vivere in spirito di servizio. Per Caterina il soffio vivificante dello «ius» è la «caritas», e la discrezione è l’equivalente della virtù della prudenza. L’A. esemplifica le proprie affermazioni con citazioni dagli scritti

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atteggiamento di Brigida di Svezia, di Maria Robine, di Constance de Robastens. I grandi predicatori del Trecento e del Quattrocento stigmatizzano le visionarie che pretendono di diventare consigliere dei papi, per questo diventano consigliere dei principi. L’A. rileva le differenze tra profetismo e mistica. Il profetismo femminile, non si colloca nell’orizzonte delle attese escatologico-apocalittiche. L’A. ne spiega le ragioni, ne offre delle esemplificazioni e ne riferisce l’esito. Per Caterina l’Anticristo, identificato con l’antipapa, è la massima espressione del male più che espressione di una storia umana avviata al suo compimento. Al contrario che per i millenaristi, per Brigida e Caterina la loro profezia è il tempo delle origini e non quello escatologico. Alle medesime conclusioni sull’argomento trattato dall’A., sono giunti gli studiosi delle profetesse e delle mistiche da lei indicate nel suo studio. (GA)

366 - CARNEA, MARIA FRANCESCA. Libertà e politica in santa Caterina da

Siena. «Studi romani», LIII (2005), n. 3-4, p. 665-685. ISSN 00392995.

L’A. offre una panoramica della situazione storica di Firenze, dell’Italia e del Papato nei sec. XIII e XIV, soffermandosi sulle cause della cattività avignonese e sui motivi che rendevano difficile il ritorno dei papi a Roma, quindi sull’influenza esercitata da Caterina su Gregorio XI. L’A. analizza i fondamenti dell’azione pacificatrice di Caterina, quali la dignità della persona, il valore strumentale della società rispetto al suo destino eterno, e afferma che quella di Caterina «fu una dottrina che si può definire in un certo modo una filosofia politica». L’A. mette a confronto il pensiero di Caterina con la concezione politica di Tommaso d’Aquino, di cui ella condivide la concezione «della sussidiarietà del pubblico rispetto al privato» e dell’autorità «prestata» da vivere in spirito di servizio. Per Caterina il soffio vivificante dello «ius» è la «caritas», e la discrezione è l’equivalente della virtù della prudenza. L’A. esemplifica le proprie affermazioni con citazioni dagli scritti

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caterinani; si sofferma poi nell’analisi critica del come sia intesa la giustizia nel nostro tempo: essa, perso ogni riferimento al bene, viene identificata con il sistema delle leggi volte ad assicurare la convivenza civile, a sua volta il bene «esce dalla scena morale divenendo fulcro d’interesse soggettivo e di felicità individuale». L’A. considera attuale il modello di governante indicato da Caterina e profetiche la sua antropologia e la sua pedagogia. Infine elenca i titoli riconosciuti alla Santa dai pontefici. (GA)

367 - NISTICÒ, EMILIA. S. Caterina da Siena e la conoscenza della “Prima

Verità” come principio di riforma: tesi di laurea. Perugia: Università degli Studi di Perugia, Facoltà di Scienze della Formazione, 2005. 197 p. ISBN non presente.

L’A. illustra la libertà nella carità negli scritti e nelle opere di Caterina e la sua «azione di conquista spirituale e di risanamento sociale». Secondo l’A. le Lettere documentano l’armonia interiore della Santa e il suo porre l’amore come frutto della conoscenza. Nella breve biografia della Santa l’A. sottolinea il cristocentrismo come nella teologia tomista della redenzione, e inoltre il realismo profetico, l’amore all’umanità e al sangue di Cristo, alla Chiesa e alle anime, la sensibilità per i problemi del tempo e l’opera pacificatrice per la Chiesa. Secondo l’A. il Dialogo di Caterina si potrebbe definire il «Dialogo della verità»; si sofferma sui suoi temi principali. Nelle Lettere il tema del perfetto amore, conosciuto nel sangue di Cristo, s’intreccia con la politica e le Orazioni sono considerate «slanci appassionati dell’anima di Caterina». L’A. analizza il rapporto di circolarità tra conoscenza e amore, la mistica cateriniana, la verità ontologica del nulla della creatura e del tutto di Dio, l’itinerario dell’anima tracciato nella dottrina del Ponte, la teologia del sangue, l’ascesi nella lotta contro l’amore di sé e per l’acquisto delle virtù, l’autogoverno delle tre potenze dell’anima, la comunione con la volontà di Dio tramite l’obbedienza e la solidarietà universale. Secondo l’A. Caterina ha realizzato vera

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caterinani; si sofferma poi nell’analisi critica del come sia intesa la giustizia nel nostro tempo: essa, perso ogni riferimento al bene, viene identificata con il sistema delle leggi volte ad assicurare la convivenza civile, a sua volta il bene «esce dalla scena morale divenendo fulcro d’interesse soggettivo e di felicità individuale». L’A. considera attuale il modello di governante indicato da Caterina e profetiche la sua antropologia e la sua pedagogia. Infine elenca i titoli riconosciuti alla Santa dai pontefici. (GA)

367 - NISTICÒ, EMILIA. S. Caterina da Siena e la conoscenza della “Prima

Verità” come principio di riforma: tesi di laurea. Perugia: Università degli Studi di Perugia, Facoltà di Scienze della Formazione, 2005. 197 p. ISBN non presente.

L’A. illustra la libertà nella carità negli scritti e nelle opere di Caterina e la sua «azione di conquista spirituale e di risanamento sociale». Secondo l’A. le Lettere documentano l’armonia interiore della Santa e il suo porre l’amore come frutto della conoscenza. Nella breve biografia della Santa l’A. sottolinea il cristocentrismo come nella teologia tomista della redenzione, e inoltre il realismo profetico, l’amore all’umanità e al sangue di Cristo, alla Chiesa e alle anime, la sensibilità per i problemi del tempo e l’opera pacificatrice per la Chiesa. Secondo l’A. il Dialogo di Caterina si potrebbe definire il «Dialogo della verità»; si sofferma sui suoi temi principali. Nelle Lettere il tema del perfetto amore, conosciuto nel sangue di Cristo, s’intreccia con la politica e le Orazioni sono considerate «slanci appassionati dell’anima di Caterina». L’A. analizza il rapporto di circolarità tra conoscenza e amore, la mistica cateriniana, la verità ontologica del nulla della creatura e del tutto di Dio, l’itinerario dell’anima tracciato nella dottrina del Ponte, la teologia del sangue, l’ascesi nella lotta contro l’amore di sé e per l’acquisto delle virtù, l’autogoverno delle tre potenze dell’anima, la comunione con la volontà di Dio tramite l’obbedienza e la solidarietà universale. Secondo l’A. Caterina ha realizzato vera

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opera educativa sia in campo morale sia religioso, fondandola sulla conoscenza di sé e di Dio, sulla educazione della volontà e del cuore. Si tratta di una educazione materna all’amore data con autorevolezza, con entusiasmo, con fiducioso ottimismo. Nel nostro tempo l’A. denuncia un pluralismo ambiguo, un pensiero debole e pragmatico, la tendenza al soggettivismo. (GA)

368 - FATICHI, LORENZO. Concezione del matrimonio nel pensiero di Santa Caterina. «La patrona d’Italia e d’Europa: S. Caterina da Siena», LXI (2006), n. 4, ottobre-dicembre, p. 4-6. ISSN non presente.

In un articolo breve, ma sintetico e ricco di citazioni, l’A. sviluppa tre punti del pensiero di Caterina relativi al sacramento del matrimonio e precisamente: il rispetto dovuto al sacramento, per il quale sono riportati brani della lettera 258, il valore santificante dell’amore coniugale vissuto secondo la volontà di Dio. I passi riportati sono dalle lettere 229, 244, 116, la necessità di non idolatrare il coniuge o i figli come fine dell’esistenza, ma di volere che si compia in loro la volontà di Dio, come si riscontra nelle lettere 245 e 264 citate, individuando in conclusione nella pari dignità spirituale, di cui parla Caterina nella lettera 301, quella uguaglianza sociale tra i coniugi, oggi tanto attuale, mentre al tempo della Santa non se ne poneva minimamente la questione. (GA)

369 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Cristo rivela il Padre. In: Sotto quella

bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 111-122. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

Dopo aver citato la materia trattata nel c. LXI del Dialogo, in cui Dio parla a Caterina del suo amore per l’uomo che si è concretizzato nel Figlio Verbo incarnato, l’A. esamina il c.

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opera educativa sia in campo morale sia religioso, fondandola sulla conoscenza di sé e di Dio, sulla educazione della volontà e del cuore. Si tratta di una educazione materna all’amore data con autorevolezza, con entusiasmo, con fiducioso ottimismo. Nel nostro tempo l’A. denuncia un pluralismo ambiguo, un pensiero debole e pragmatico, la tendenza al soggettivismo. (GA)

368 - FATICHI, LORENZO. Concezione del matrimonio nel pensiero di Santa Caterina. «La patrona d’Italia e d’Europa: S. Caterina da Siena», LXI (2006), n. 4, ottobre-dicembre, p. 4-6. ISSN non presente.

In un articolo breve, ma sintetico e ricco di citazioni, l’A. sviluppa tre punti del pensiero di Caterina relativi al sacramento del matrimonio e precisamente: il rispetto dovuto al sacramento, per il quale sono riportati brani della lettera 258, il valore santificante dell’amore coniugale vissuto secondo la volontà di Dio. I passi riportati sono dalle lettere 229, 244, 116, la necessità di non idolatrare il coniuge o i figli come fine dell’esistenza, ma di volere che si compia in loro la volontà di Dio, come si riscontra nelle lettere 245 e 264 citate, individuando in conclusione nella pari dignità spirituale, di cui parla Caterina nella lettera 301, quella uguaglianza sociale tra i coniugi, oggi tanto attuale, mentre al tempo della Santa non se ne poneva minimamente la questione. (GA)

369 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Cristo rivela il Padre. In: Sotto quella

bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 111-122. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

Dopo aver citato la materia trattata nel c. LXI del Dialogo, in cui Dio parla a Caterina del suo amore per l’uomo che si è concretizzato nel Figlio Verbo incarnato, l’A. esamina il c.

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LXII. Il Padre si manifesta all’anima tramite il Figlio, perché l’uomo finché è «nella vita durabile» non può vedere Dio. Caterina chiede misericordia per il mondo facendo appello alla carità di Dio che, avendo creato l’uomo a sua immagine, non è distante dalla sua creatura alla quale chiede una reciprocità di amore. Il Verbo si manifesta attraverso la sua umanità ed attraverso di sé manifesta il Padre, perciò il cristianesimo e la mistica di Caterina sono sulla linea dell’incarnazione. «Manifestazione di Dio e umano desiderio di vedere Dio, sono due entità in movimento convergente, in divenire verso l’unione». L’A. cita vari passi dell’Antico Testamento in cui si parla di questo desiderio dell’uomo e della manifestazione di Dio e alcuni brani del Dialogo nel quale si riafferma che, poiché Dio non può essere visto così, com’è Egli ha «velato» la sua divinità con l’umanità del Verbo. Dunque si può osservare che il nostro «muoverci tra l’umanità, nella storia, è un incontrarci con la divinità». L’essere è connaturale a Dio per natura e all’uomo per dono divino: tra i due esiste una con-naturalità: Dio può essere visto con gli occhi del cuore ed è per questo che «Il Verbo si fece carne, perché potessimo vederlo con gli occhi corporei ed egli potesse così sanare il nostro cuore e renderlo atto a vedere Dio». «Gli esseri umani sono il Dio che si vede», afferma l’A., e amare significa in primo luogo accogliere il fratello e lavorare perché l’anima possa accogliere la manifestazione divina. Commentando l’affermazione di Ireneo di Lione: «l’uomo vivente è la gloria di Dio» l’A. conclude che la gloria di Dio non si manifesta in fenomeni visibili, ma «negli uomini di pace e di amore […] dove c’è verità, giustizia, libertà, amore». (GA)

370 - LÉTHEL, FRANÇOIS MARIE. Eucaristia e sacerdozio in Caterina da

Siena. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 65-96. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

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LXII. Il Padre si manifesta all’anima tramite il Figlio, perché l’uomo finché è «nella vita durabile» non può vedere Dio. Caterina chiede misericordia per il mondo facendo appello alla carità di Dio che, avendo creato l’uomo a sua immagine, non è distante dalla sua creatura alla quale chiede una reciprocità di amore. Il Verbo si manifesta attraverso la sua umanità ed attraverso di sé manifesta il Padre, perciò il cristianesimo e la mistica di Caterina sono sulla linea dell’incarnazione. «Manifestazione di Dio e umano desiderio di vedere Dio, sono due entità in movimento convergente, in divenire verso l’unione». L’A. cita vari passi dell’Antico Testamento in cui si parla di questo desiderio dell’uomo e della manifestazione di Dio e alcuni brani del Dialogo nel quale si riafferma che, poiché Dio non può essere visto così, com’è Egli ha «velato» la sua divinità con l’umanità del Verbo. Dunque si può osservare che il nostro «muoverci tra l’umanità, nella storia, è un incontrarci con la divinità». L’essere è connaturale a Dio per natura e all’uomo per dono divino: tra i due esiste una con-naturalità: Dio può essere visto con gli occhi del cuore ed è per questo che «Il Verbo si fece carne, perché potessimo vederlo con gli occhi corporei ed egli potesse così sanare il nostro cuore e renderlo atto a vedere Dio». «Gli esseri umani sono il Dio che si vede», afferma l’A., e amare significa in primo luogo accogliere il fratello e lavorare perché l’anima possa accogliere la manifestazione divina. Commentando l’affermazione di Ireneo di Lione: «l’uomo vivente è la gloria di Dio» l’A. conclude che la gloria di Dio non si manifesta in fenomeni visibili, ma «negli uomini di pace e di amore […] dove c’è verità, giustizia, libertà, amore». (GA)

370 - LÉTHEL, FRANÇOIS MARIE. Eucaristia e sacerdozio in Caterina da

Siena. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 65-96. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

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L’A. ricorda come il Concilio Vaticano II abbia invitato anche i teologi a ripensare la Chiesa dal punto di vista della santità. In particolare Giovanni Paolo II nella Lettera Apostolica Novo Millennio ineunte parla della teologia dei Santi, citando, a proposito del Mistero del Cristo sofferente, proprio Caterina da Siena e Teresa di Lisieux, che rappresentano due forme complementari di conoscenza del Mistero di Cristo: la «teologia pensata» come scientia fidei e la «teologia vissuta» come scientia amoris. L’A. considera il modo con cui S. Caterina e S. Tommaso d’Aquino concepiscono la teologia del Corpo e del Sangue di Gesù. Entrambi esprimono attraverso il mistero del Corpo e del Sangue di Cristo l’intima unione tra Cristo e la Chiesa. Essi considerano il mistero dell’Incarnazione come «un "Matrimonio spirituale" fra il Figlio di Dio e la nostra umanità». Per entrambi la passione di Cristo è «la più grande opera del suo amore». Entrambi hanno approfondito la passione interiore dell’anima di Gesù. Dalla contemplazione di Caterina del corpo di Gesù crocifisso scaturiscono diverse immagini-simbolo come il libro-Verità, il ponte-Via, il costato-Vita dal quale è nata la Chiesa Sposa. Nel simbolo della bocca di Cristo crocifisso l’A. vede un riferimento alla resurrezione. Il simbolo del sole eucaristico indica la divinità delle tre Persone. Per descrivere la sua esperienza eucaristica Caterina utilizza i verbi vedere, toccare, gustare. Parla della dignità dei sacerdoti, di quelli santi e di quelli cattivi. L’A. conclude affermando la grande attualità di questa dottrina nella Chiesa per il tempo presente e fino alla fine dei tempi. (GA)

371 - VERSEGI, BEATA MARIA. Il corpo come simbolo dell’amore alla luce del

mistero del Verbo fatto carne in Tommaso d’Aquino e Caterina da Siena: dissertazione di Licenza in Teologia con specializzazione in antropologia cristiana. Roma: Pontificia Facoltà Teologica del Teresianum, 2006. 96 p. ISBN non presente.

L’A. ricerca «il vero significato del corpo alla luce dei misteri del Verbo fatto carne». Lo fa analizzando il pensiero di Tommaso

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L’A. ricorda come il Concilio Vaticano II abbia invitato anche i teologi a ripensare la Chiesa dal punto di vista della santità. In particolare Giovanni Paolo II nella Lettera Apostolica Novo Millennio ineunte parla della teologia dei Santi, citando, a proposito del Mistero del Cristo sofferente, proprio Caterina da Siena e Teresa di Lisieux, che rappresentano due forme complementari di conoscenza del Mistero di Cristo: la «teologia pensata» come scientia fidei e la «teologia vissuta» come scientia amoris. L’A. considera il modo con cui S. Caterina e S. Tommaso d’Aquino concepiscono la teologia del Corpo e del Sangue di Gesù. Entrambi esprimono attraverso il mistero del Corpo e del Sangue di Cristo l’intima unione tra Cristo e la Chiesa. Essi considerano il mistero dell’Incarnazione come «un "Matrimonio spirituale" fra il Figlio di Dio e la nostra umanità». Per entrambi la passione di Cristo è «la più grande opera del suo amore». Entrambi hanno approfondito la passione interiore dell’anima di Gesù. Dalla contemplazione di Caterina del corpo di Gesù crocifisso scaturiscono diverse immagini-simbolo come il libro-Verità, il ponte-Via, il costato-Vita dal quale è nata la Chiesa Sposa. Nel simbolo della bocca di Cristo crocifisso l’A. vede un riferimento alla resurrezione. Il simbolo del sole eucaristico indica la divinità delle tre Persone. Per descrivere la sua esperienza eucaristica Caterina utilizza i verbi vedere, toccare, gustare. Parla della dignità dei sacerdoti, di quelli santi e di quelli cattivi. L’A. conclude affermando la grande attualità di questa dottrina nella Chiesa per il tempo presente e fino alla fine dei tempi. (GA)

371 - VERSEGI, BEATA MARIA. Il corpo come simbolo dell’amore alla luce del

mistero del Verbo fatto carne in Tommaso d’Aquino e Caterina da Siena: dissertazione di Licenza in Teologia con specializzazione in antropologia cristiana. Roma: Pontificia Facoltà Teologica del Teresianum, 2006. 96 p. ISBN non presente.

L’A. ricerca «il vero significato del corpo alla luce dei misteri del Verbo fatto carne». Lo fa analizzando il pensiero di Tommaso

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d’Aquino e Caterina da Siena, rilevandone somiglianze e differenze. Prende in considerazione i tre misteri dell’Incarnazione, della Passione e dell’Eucarestia. Per Tommaso il corpo è costitutivo del composto umano, mezzo di espressione e di azione. Il corpo di Cristo viene considerato come la visibilità di Dio, sacramento di salvezza e di comunione con Dio. Caterina vede nell’Incarnazione la suprema rivelazione del Dio-amore, della Via-Ponte da percorrere per la deificazione dell’uomo. Circa la Passione, Tommaso ne menziona le cause ed i frutti, parla del merito soddisfattorio sacrificale e redentivo di essa. L’A. esamina le questiones di Tommaso sulla resurrezione. La teologia di Caterina sulla passione si esplicita attraverso le immagini del libro, del sangue, del ponte; il risorto è visto da lei «come si vedesse la chiarità del sole». Del sacramento del Corpo e Sangue di Cristo Tommaso sottolinea il suo essere sacrificio e pane della vita. Caterina non dà del sacramento «una dottrina sistematica, ma si concentra […] sugli aspetti spirituali» di esso: paragona il Cristo alla balia, esalta la misericordia di Dio per questa mensa, esprime attraverso l’immagine del sole lo splendore della divinità ivi presente. Il b. Raimondo da Capua parla della «fame» eucaristica della Santa. La Chiesa è descritta da Caterina come «cellaio» e «bottega» del sangue di Cristo. Nel Dialogo vi è un ricco insegnamento sui sacerdoti esplicitato dall’A., che correda tutto il suo discorso di citazioni. (GA)

372 - WISEMAN, DENIS VINCENT. Jesus Christ Crucified and Gentle Mary:

Salvation and Mary in the Life and Writings of Catherine of Siena. Dayton (Ohio): University of Dayton, 2006. 332 p. (Marian Library studies, N.S.; 27). ISBN non presente.

L’opera propone di indagare la figura di S. Caterina da Siena attraverso la mariologia e la tradizione domenicana. Nel capitolo introduttivo è presentata la vita di Caterina utilizzando i più importanti lavori biografici, i suoi scritti e la loro tradizione manoscritta, il suo linguaggio, le fonti e lo sviluppo degli studi

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d’Aquino e Caterina da Siena, rilevandone somiglianze e differenze. Prende in considerazione i tre misteri dell’Incarnazione, della Passione e dell’Eucarestia. Per Tommaso il corpo è costitutivo del composto umano, mezzo di espressione e di azione. Il corpo di Cristo viene considerato come la visibilità di Dio, sacramento di salvezza e di comunione con Dio. Caterina vede nell’Incarnazione la suprema rivelazione del Dio-amore, della Via-Ponte da percorrere per la deificazione dell’uomo. Circa la Passione, Tommaso ne menziona le cause ed i frutti, parla del merito soddisfattorio sacrificale e redentivo di essa. L’A. esamina le questiones di Tommaso sulla resurrezione. La teologia di Caterina sulla passione si esplicita attraverso le immagini del libro, del sangue, del ponte; il risorto è visto da lei «come si vedesse la chiarità del sole». Del sacramento del Corpo e Sangue di Cristo Tommaso sottolinea il suo essere sacrificio e pane della vita. Caterina non dà del sacramento «una dottrina sistematica, ma si concentra […] sugli aspetti spirituali» di esso: paragona il Cristo alla balia, esalta la misericordia di Dio per questa mensa, esprime attraverso l’immagine del sole lo splendore della divinità ivi presente. Il b. Raimondo da Capua parla della «fame» eucaristica della Santa. La Chiesa è descritta da Caterina come «cellaio» e «bottega» del sangue di Cristo. Nel Dialogo vi è un ricco insegnamento sui sacerdoti esplicitato dall’A., che correda tutto il suo discorso di citazioni. (GA)

372 - WISEMAN, DENIS VINCENT. Jesus Christ Crucified and Gentle Mary:

Salvation and Mary in the Life and Writings of Catherine of Siena. Dayton (Ohio): University of Dayton, 2006. 332 p. (Marian Library studies, N.S.; 27). ISBN non presente.

L’opera propone di indagare la figura di S. Caterina da Siena attraverso la mariologia e la tradizione domenicana. Nel capitolo introduttivo è presentata la vita di Caterina utilizzando i più importanti lavori biografici, i suoi scritti e la loro tradizione manoscritta, il suo linguaggio, le fonti e lo sviluppo degli studi

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critici sulla Santa. Il secondo capitolo è dedicato al concetto della salvezza: Caterina lega indissolubilmente la sua vita a quella della Chiesa, la sua ricerca della purezza si traduce in un’azione politica di purificazione della Chiesa stessa. Il terzo capitolo affronta la presenza e la figura di Maria negli scritti e nella vita di Caterina sottolineando come gli apprendimenti della Santa su Maria derivano dai personali approfondimenti sulla salvezza operata da Cristo. L’A. osserva che la pratica devozionale a Maria era presente nella tradizione domenicana ma Caterina da Siena la personalizza e la interpreta attraverso la sua individuale esperienza di donna e mistica del XIV secolo. (AC)

373 - PALLIMPIKUNNEL, ANNY. L’Eucaristia nel vissuto quotidiano. In:

Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 125-148. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

L’A. inizia e termina il suo intervento citando alcune parole di Giovanni Paolo II che invitano tutti i fedeli ad incontrare Cristo nell’Eucaristia, a riscoprire in essa il tesoro che contiene tutti gli elementi della nostra salvezza, a centrare in essa il rinnovamento della vita cristiana, ecclesiale ed apostolica. Dopo aver dimostrato che tutto ciò che è umano non è stato estraneo alla vita terrena di Gesù poiché Egli ha condiviso il mangiare ed il bere come «momenti relazionali profondamente umani», l’A. cita un passo del messaggio rivolto da Paolo VI ai fedeli raccolti a Filadelfia, a conclusione del Congresso eucaristico del 1976. In esso si afferma che il cibo eucaristico è proporzionato alla smisurata fame dell’uomo, le cui aspirazioni sono infinite. L’Eucarestia mette in comunicazione con il mistero trinitario e diventa l’alleanza nuova e definitiva tra Dio e l’uomo; «il Signore “passa” nella realtà terrestre e la fa suo corpo e suo sangue». L’A. considera il significato del pane e del vino eucaristici per Caterina: il primo è il cibo che sostenta durante il

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critici sulla Santa. Il secondo capitolo è dedicato al concetto della salvezza: Caterina lega indissolubilmente la sua vita a quella della Chiesa, la sua ricerca della purezza si traduce in un’azione politica di purificazione della Chiesa stessa. Il terzo capitolo affronta la presenza e la figura di Maria negli scritti e nella vita di Caterina sottolineando come gli apprendimenti della Santa su Maria derivano dai personali approfondimenti sulla salvezza operata da Cristo. L’A. osserva che la pratica devozionale a Maria era presente nella tradizione domenicana ma Caterina da Siena la personalizza e la interpreta attraverso la sua individuale esperienza di donna e mistica del XIV secolo. (AC)

373 - PALLIMPIKUNNEL, ANNY. L’Eucaristia nel vissuto quotidiano. In:

Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 125-148. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

L’A. inizia e termina il suo intervento citando alcune parole di Giovanni Paolo II che invitano tutti i fedeli ad incontrare Cristo nell’Eucaristia, a riscoprire in essa il tesoro che contiene tutti gli elementi della nostra salvezza, a centrare in essa il rinnovamento della vita cristiana, ecclesiale ed apostolica. Dopo aver dimostrato che tutto ciò che è umano non è stato estraneo alla vita terrena di Gesù poiché Egli ha condiviso il mangiare ed il bere come «momenti relazionali profondamente umani», l’A. cita un passo del messaggio rivolto da Paolo VI ai fedeli raccolti a Filadelfia, a conclusione del Congresso eucaristico del 1976. In esso si afferma che il cibo eucaristico è proporzionato alla smisurata fame dell’uomo, le cui aspirazioni sono infinite. L’Eucarestia mette in comunicazione con il mistero trinitario e diventa l’alleanza nuova e definitiva tra Dio e l’uomo; «il Signore “passa” nella realtà terrestre e la fa suo corpo e suo sangue». L’A. considera il significato del pane e del vino eucaristici per Caterina: il primo è il cibo che sostenta durante il

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pellegrinaggio terreno verso la patria, il secondo è bevanda inebriante, che trae l’uomo fuori di sé verso Dio. Infatti la Santa paragona l’effetto che esso produce a quello che l’alcool produce nell’ubriaco: questi non sente e non desidera altro che il vino. L’A. fa cenno alla «fame» di Caterina per l’Eucarestia, sacramento che comunica all’anima che la riceve degnamente la carità verso il prossimo e la spinge a volersi nutrire anche del «cibo de l’anime e della salute di tutto el mondo». Essa è anche «mistero di misericordia» attinta da Dio e, donata al prossimo, «è un forte richiamo a restituire dignità ad ogni persona» nella realtà quotidiana. L’A. riporta anche l’invito di Giovanni Paolo II ai giovani a celebrare l’Eucarestia accettandone la «logica della croce e del servizio». (GA)

374 - SCARCIGLIA, ALFREDO. La confessione nella vita, nel pensiero e negli

scritti di Santa Caterina. Siena: Cantagalli, 2006. 17 p. (Quaderni cateriniani; 119). ISBN non presente.

In occasione della inaugurazione della Cappella delle Confessioni, adiacente alla Chiesa del Crocifisso delle Stimmate a Siena, l’A. ha raccolto l’insegnamento di Caterina sul sacramento della confessione. Nella Premessa, a cura di Gaetano Bonicelli, Arcivescovo emerito di Siena, sono già evidenziati alcuni elementi sviluppati poi dall’A. nel testo in forma più ampia e documentata tramite gli scritti cateriniani, come ad esempio la soluzione del dramma della fragilità umana tramite il sangue di Cristo, l’esempio della Santa circa l’uso del sacramento, il suo insegnamento sull’efficacia di consolidamento della grazia. Mettendo più volte a confronto l’insegnamento di Giovanni Paolo II, affidato alle opere come Riconciliazione e penitenza, Redemptor hominis, Dives in misericordia, con quello di Caterina, presente nelle Lettere e nel Dialogo l’A. sottolinea come l’esperienza della riconciliazione sia affidata da Cristo alla Chiesa come servizio di misericordia, evidenzia come, secondo la Santa, il peccato, «lavato» dal sangue redentore, che rinnova l’anima come in una nuova nascita,

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pellegrinaggio terreno verso la patria, il secondo è bevanda inebriante, che trae l’uomo fuori di sé verso Dio. Infatti la Santa paragona l’effetto che esso produce a quello che l’alcool produce nell’ubriaco: questi non sente e non desidera altro che il vino. L’A. fa cenno alla «fame» di Caterina per l’Eucarestia, sacramento che comunica all’anima che la riceve degnamente la carità verso il prossimo e la spinge a volersi nutrire anche del «cibo de l’anime e della salute di tutto el mondo». Essa è anche «mistero di misericordia» attinta da Dio e, donata al prossimo, «è un forte richiamo a restituire dignità ad ogni persona» nella realtà quotidiana. L’A. riporta anche l’invito di Giovanni Paolo II ai giovani a celebrare l’Eucarestia accettandone la «logica della croce e del servizio». (GA)

374 - SCARCIGLIA, ALFREDO. La confessione nella vita, nel pensiero e negli

scritti di Santa Caterina. Siena: Cantagalli, 2006. 17 p. (Quaderni cateriniani; 119). ISBN non presente.

In occasione della inaugurazione della Cappella delle Confessioni, adiacente alla Chiesa del Crocifisso delle Stimmate a Siena, l’A. ha raccolto l’insegnamento di Caterina sul sacramento della confessione. Nella Premessa, a cura di Gaetano Bonicelli, Arcivescovo emerito di Siena, sono già evidenziati alcuni elementi sviluppati poi dall’A. nel testo in forma più ampia e documentata tramite gli scritti cateriniani, come ad esempio la soluzione del dramma della fragilità umana tramite il sangue di Cristo, l’esempio della Santa circa l’uso del sacramento, il suo insegnamento sull’efficacia di consolidamento della grazia. Mettendo più volte a confronto l’insegnamento di Giovanni Paolo II, affidato alle opere come Riconciliazione e penitenza, Redemptor hominis, Dives in misericordia, con quello di Caterina, presente nelle Lettere e nel Dialogo l’A. sottolinea come l’esperienza della riconciliazione sia affidata da Cristo alla Chiesa come servizio di misericordia, evidenzia come, secondo la Santa, il peccato, «lavato» dal sangue redentore, che rinnova l’anima come in una nuova nascita,

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richieda a chi lo riceve contrizione e speranza. L’A. fa sua un’affermazione del teologo Hans Urs Von Baltasar «il sangue per Lei è l’elemento fluido della grazia» e ricorda come Giuliana Cavallini definisse la mistica cateriniana «mistica del sangue». La misericordia divina è il limite imposto al male a cui inneggia Caterina nel c. XXX del Dialogo. Caterina cercava di far fluire sul suo capo il sangue di Cristo, si confessava spesso, pregava per il suo confessore, in punto di morte volle l’assoluzione dei peccati e l’unzione degli infermi. Segue un profilo sintetico dei cinque confessori della Santa, Tommaso della Fonte, Bartolomeo Montucci, Bartolomeo Di Domenico, Tommaso D’Antonio Nacci Caffarini, b. Raimondo da Capua. Bibliografia in fine. (GA)

375 - COTTIER, GEORGES M. La lettera enciclica «Ecclesia de Eucharistia»

nel suo rapporto con la Chiesa. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 17-32. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

L’A. si propone di evidenziare le parti che esplicitano il legame esistente tra l’Eucaristia e la Chiesa nell’Enciclica Ecclesia de Eucharistia. L’«accento dell’Enciclica è messo sul sentimento di ammirazione davanti alla bellezza e alla grandezza del dono dell’Eucarestia». L’A. spiega il significato della parola «mistero», che il Concilio di Trento ha espresso nella transustanziazione. Il capitolo sesto dell’Enciclica aiuta ad entrare nello stupore e nella fede come «puro abbandono alla Parola di Dio» così come ha fatto Maria con il suo fiat. L’A. si sofferma sui tre aspetti essenziali di sacrificio, presenza, banchetto. Il sacrificio eucaristico rende presente non solo la passione di Gesù, ma anche la sua resurrezione; si tratta di una presenza «eminente», cioè con la umanità e divinità. L’A. fa notare che il banchetto non è una pura celebrazione di una fraternità «orizzontale», di cui l’Eucarestia diventerebbe simbolo, ma è una vera partecipazione al corpo di Cristo e dunque partecipazione alla

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richieda a chi lo riceve contrizione e speranza. L’A. fa sua un’affermazione del teologo Hans Urs Von Baltasar «il sangue per Lei è l’elemento fluido della grazia» e ricorda come Giuliana Cavallini definisse la mistica cateriniana «mistica del sangue». La misericordia divina è il limite imposto al male a cui inneggia Caterina nel c. XXX del Dialogo. Caterina cercava di far fluire sul suo capo il sangue di Cristo, si confessava spesso, pregava per il suo confessore, in punto di morte volle l’assoluzione dei peccati e l’unzione degli infermi. Segue un profilo sintetico dei cinque confessori della Santa, Tommaso della Fonte, Bartolomeo Montucci, Bartolomeo Di Domenico, Tommaso D’Antonio Nacci Caffarini, b. Raimondo da Capua. Bibliografia in fine. (GA)

375 - COTTIER, GEORGES M. La lettera enciclica «Ecclesia de Eucharistia»

nel suo rapporto con la Chiesa. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 17-32. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

L’A. si propone di evidenziare le parti che esplicitano il legame esistente tra l’Eucaristia e la Chiesa nell’Enciclica Ecclesia de Eucharistia. L’«accento dell’Enciclica è messo sul sentimento di ammirazione davanti alla bellezza e alla grandezza del dono dell’Eucarestia». L’A. spiega il significato della parola «mistero», che il Concilio di Trento ha espresso nella transustanziazione. Il capitolo sesto dell’Enciclica aiuta ad entrare nello stupore e nella fede come «puro abbandono alla Parola di Dio» così come ha fatto Maria con il suo fiat. L’A. si sofferma sui tre aspetti essenziali di sacrificio, presenza, banchetto. Il sacrificio eucaristico rende presente non solo la passione di Gesù, ma anche la sua resurrezione; si tratta di una presenza «eminente», cioè con la umanità e divinità. L’A. fa notare che il banchetto non è una pura celebrazione di una fraternità «orizzontale», di cui l’Eucarestia diventerebbe simbolo, ma è una vera partecipazione al corpo di Cristo e dunque partecipazione alla

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liturgia del cielo. Esaminando il secondo, terzo e quarto capitolo dell’Enciclica concernenti l’apostolicità dell’Eucarestia l’A. spiega perché l’Eucarestia è detta «apostolica». Spiega anche che vi è una partecipazione visibile ed una invisibile, che si esplica non solo nello stato di grazia, ma anche nella «fede nell’integrità del sacramento». Conclude ricordando i discorsi di Giovanni Paolo II per la comunione piena con i fratelli separati ed i suoi inviti alla preghiera per la sua piena realizzazione. (GA)

376 - DUCCI, EDDA. Nel mezzo del prossimo o il prossimo come mezzo. In:

Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 123-134. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

Prendendo lo spunto dalla domanda posta dalla stessa Santa se «il rapporto con Dio renda più semplice o più difficoltoso il rapporto dell’uomo all’uomo» l’A. afferma che il dubbio, circa questo sofferto interrogativo, oggi opprime e condiziona tanti contemporanei, soprattutto giovani. Cita poi brevemente tre autori: Feuerbach, Nietzsche e Camus, «ansietati» per l’uomo, i quali individuano nella morte di Dio o nel pensarlo distratto, disinteressato, assente, «la forza risolutoria» del rapporto uomo-Dio, mentre secondo l’A. proprio nel riannodare nel modo giusto il fascio di rapporti: Dio>uomo, uomo>Dio uomo>uomo «non soltanto nella dottrina pensata ma nella responsabilità del vivere quotidiano, sta l’efficacia della condivisione con chi soffre per quella mortifera soluzione». Caterina ha partecipato ai problemi del suo tempo e li ha fatti suoi; ha accentrato la soluzione di essi nell’amore da Gesù ricevuto e corrisposto. Poiché si tratta da parte di Dio di un amore gratuito ed immotivato, mentre il nostro amore a Lui non può che essere di risposta, Egli ci ha dato il prossimo come «mezzo» affinché anche il nostro amore possa avere gli stessi connotati del suo. Ma per poter giungere a tanto occorre che il «vasello» dell’anima non si sottragga mai alla fonte dell’amore

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liturgia del cielo. Esaminando il secondo, terzo e quarto capitolo dell’Enciclica concernenti l’apostolicità dell’Eucarestia l’A. spiega perché l’Eucarestia è detta «apostolica». Spiega anche che vi è una partecipazione visibile ed una invisibile, che si esplica non solo nello stato di grazia, ma anche nella «fede nell’integrità del sacramento». Conclude ricordando i discorsi di Giovanni Paolo II per la comunione piena con i fratelli separati ed i suoi inviti alla preghiera per la sua piena realizzazione. (GA)

376 - DUCCI, EDDA. Nel mezzo del prossimo o il prossimo come mezzo. In:

Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 123-134. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

Prendendo lo spunto dalla domanda posta dalla stessa Santa se «il rapporto con Dio renda più semplice o più difficoltoso il rapporto dell’uomo all’uomo» l’A. afferma che il dubbio, circa questo sofferto interrogativo, oggi opprime e condiziona tanti contemporanei, soprattutto giovani. Cita poi brevemente tre autori: Feuerbach, Nietzsche e Camus, «ansietati» per l’uomo, i quali individuano nella morte di Dio o nel pensarlo distratto, disinteressato, assente, «la forza risolutoria» del rapporto uomo-Dio, mentre secondo l’A. proprio nel riannodare nel modo giusto il fascio di rapporti: Dio>uomo, uomo>Dio uomo>uomo «non soltanto nella dottrina pensata ma nella responsabilità del vivere quotidiano, sta l’efficacia della condivisione con chi soffre per quella mortifera soluzione». Caterina ha partecipato ai problemi del suo tempo e li ha fatti suoi; ha accentrato la soluzione di essi nell’amore da Gesù ricevuto e corrisposto. Poiché si tratta da parte di Dio di un amore gratuito ed immotivato, mentre il nostro amore a Lui non può che essere di risposta, Egli ci ha dato il prossimo come «mezzo» affinché anche il nostro amore possa avere gli stessi connotati del suo. Ma per poter giungere a tanto occorre che il «vasello» dell’anima non si sottragga mai alla fonte dell’amore

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divino, affinché, quando lo si riversa sul prossimo, non resti vuoto. Fin dall’inizio del Dialogo Caterina presenta una serie di virtù da coltivare per giungere a questo, ed offre «una mediazione comprensiva e non mortificante tra quella fame di amore per l’uomo e la serietà del prendere le mosse […] dal lasciarsi amare, con tutte le esigenze che questo implica, senza paventare una reale umiltà ontologica». (GA)

377 - Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo

vostro, a cura di Centro Nazionale di Studi Cateriniani. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006. 148 p., ill., tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

Il Quaderno raccoglie le conferenze dei Mercoledì Cateriniani tenutisi per iniziativa del Centro Nazionale di Studi Cateriniani durante l’anno 2005, proclamato da Giovanni Paolo II Anno dell’Eucarestia e del sacerdozio. Su questa tematica sono centrati quasi tutti gli interventi riportati. Il sacramento dell’Eucarestia è considerato alla luce degli scritti di Caterina, di cui vengono offerti dai relatori approfondimenti e confronti con altri autori quali S. Agostino e S. Tommaso d’Aquino, e suggestioni personali. Ricorrendo il primo anniversario della morte di Giuliana Cavallini, il Quaderno si apre con la rievocazione di questa studiosa di S. Caterina. Dopo l’intervento di Elena Malaspina seguono quelli di Georges M. Cottier O.P., che analizza l’Ecclesia de Eucarestia; quello di Massimo Musso O.P., Le esperienze mistiche di Caterina da Siena; quello di Elena Malaspina, Eucarestia nel Dialogo cateriniano in cui si mettono in evidenza somiglianze e differenze fra la teologia del Sacramento di Caterina e di Tommaso d’Aquino; quello di François-Marie Léthel, Eucarestia e sacerdozio, in cui, correlando i due sacramenti, l’A. mette a confronto la scientia fidei dell’Aquinate con la scientia amoris di Caterina; quello di Diega Giunta, Riflessi cateriniani ne «Il Trionfo dell’Eucarestia» di Giuseppe Salerno; gli interventi di Maria Grazia Bianco, Cristo rivela il Padre,

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divino, affinché, quando lo si riversa sul prossimo, non resti vuoto. Fin dall’inizio del Dialogo Caterina presenta una serie di virtù da coltivare per giungere a questo, ed offre «una mediazione comprensiva e non mortificante tra quella fame di amore per l’uomo e la serietà del prendere le mosse […] dal lasciarsi amare, con tutte le esigenze che questo implica, senza paventare una reale umiltà ontologica». (GA)

377 - Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo

vostro, a cura di Centro Nazionale di Studi Cateriniani. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006. 148 p., ill., tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

Il Quaderno raccoglie le conferenze dei Mercoledì Cateriniani tenutisi per iniziativa del Centro Nazionale di Studi Cateriniani durante l’anno 2005, proclamato da Giovanni Paolo II Anno dell’Eucarestia e del sacerdozio. Su questa tematica sono centrati quasi tutti gli interventi riportati. Il sacramento dell’Eucarestia è considerato alla luce degli scritti di Caterina, di cui vengono offerti dai relatori approfondimenti e confronti con altri autori quali S. Agostino e S. Tommaso d’Aquino, e suggestioni personali. Ricorrendo il primo anniversario della morte di Giuliana Cavallini, il Quaderno si apre con la rievocazione di questa studiosa di S. Caterina. Dopo l’intervento di Elena Malaspina seguono quelli di Georges M. Cottier O.P., che analizza l’Ecclesia de Eucarestia; quello di Massimo Musso O.P., Le esperienze mistiche di Caterina da Siena; quello di Elena Malaspina, Eucarestia nel Dialogo cateriniano in cui si mettono in evidenza somiglianze e differenze fra la teologia del Sacramento di Caterina e di Tommaso d’Aquino; quello di François-Marie Léthel, Eucarestia e sacerdozio, in cui, correlando i due sacramenti, l’A. mette a confronto la scientia fidei dell’Aquinate con la scientia amoris di Caterina; quello di Diega Giunta, Riflessi cateriniani ne «Il Trionfo dell’Eucarestia» di Giuseppe Salerno; gli interventi di Maria Grazia Bianco, Cristo rivela il Padre,

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e di Edda Ducci, Nel mezzo del prossimo o il prossimo come mezzo nei quali l’amore del prossimo è considerato mezzo per ricambiare l’amore di Dio; e il saggio di Anny Palliampikunnel, L’Eucarestia nel vissuto quotidiano in cui si sottolinea l’immensa dignità che discende all’uomo da questo Sacramento. (GA)

378 - ODDASSO, ADRIANA. "Chi ha a governare signoreggi e governi prima se

stesso": S. Caterina attualità di un insegnamento. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 31-37. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A si sofferma sull’insegnamento di Caterina ai governanti attraverso le numerose lettere ad essi indirizzate, sintetizzandoli nella ricerca del bene comune materiale e spirituale, della pace, della giustizia (cfr. Bibl. An. V, n. 186). (GA)

379 - MUSSO, EMANUELE. Caterina da Siena e l’esegesi delle ultime parole di

Cristo. «Rivista di ascetica e mistica», XXXII (2007), n. 2, p. 321-336. ISSN 0485232X.

Come scrive l’A. nelle note conclusive, egli si propone di «rivedere un modus dicendi comune su Caterina», dimostrando, attraverso l’analisi dell’esegesi cateriniana delle ultime parole di Cristo, come il suo linguaggio non sia solamente figurato e come la sua esegesi biblica segua quella del tempo. L’A. prende in considerazione tale esegesi in rapporto alla terza, quinta, sesta e settima parola di Gesù crocifisso, evidenziando eventuali somiglianze o differenze tra le riflessioni di Caterina e quelle di Domenico Cavalca sul medesimo argomento. Approfondisce inoltre il senso teologico delle citazioni cateriniane. (GA)

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e di Edda Ducci, Nel mezzo del prossimo o il prossimo come mezzo nei quali l’amore del prossimo è considerato mezzo per ricambiare l’amore di Dio; e il saggio di Anny Palliampikunnel, L’Eucarestia nel vissuto quotidiano in cui si sottolinea l’immensa dignità che discende all’uomo da questo Sacramento. (GA)

378 - ODDASSO, ADRIANA. "Chi ha a governare signoreggi e governi prima se

stesso": S. Caterina attualità di un insegnamento. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 31-37. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A si sofferma sull’insegnamento di Caterina ai governanti attraverso le numerose lettere ad essi indirizzate, sintetizzandoli nella ricerca del bene comune materiale e spirituale, della pace, della giustizia (cfr. Bibl. An. V, n. 186). (GA)

379 - MUSSO, EMANUELE. Caterina da Siena e l’esegesi delle ultime parole di

Cristo. «Rivista di ascetica e mistica», XXXII (2007), n. 2, p. 321-336. ISSN 0485232X.

Come scrive l’A. nelle note conclusive, egli si propone di «rivedere un modus dicendi comune su Caterina», dimostrando, attraverso l’analisi dell’esegesi cateriniana delle ultime parole di Cristo, come il suo linguaggio non sia solamente figurato e come la sua esegesi biblica segua quella del tempo. L’A. prende in considerazione tale esegesi in rapporto alla terza, quinta, sesta e settima parola di Gesù crocifisso, evidenziando eventuali somiglianze o differenze tra le riflessioni di Caterina e quelle di Domenico Cavalca sul medesimo argomento. Approfondisce inoltre il senso teologico delle citazioni cateriniane. (GA)

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380 - MORI, LUIGI. Che cosa pensava del potere temporale. In: Mons. Luigi Mori, a cura di Renato Rossi. Siena: Cantagalli, 2007, p. 169-171. (Fondazione mons. Orlando Donati. Quaderni; 5). ISBN non presente.

Nell’articolo, apparso sabato 3 ottobre 1970 su «La Nazione», cronaca di Siena, e ripubblicato in questo volume, l’A. tratta, in modo brevissimo e sintetico del pensiero di Caterina in merito al potere temporale del Papa. La Santa ribadisce il valore incommensurabile delle anime rispetto ai beni temporali. (GA)

381 - SCARCIGLIA, ALFREDO. Il Natale nella mistica domenicana. Monteriggioni: Il Leccio, 2007. 213 p., ill., tav. ISBN non presente.

Il significato del presepe, associato di solito alla tradizione francescana, è trattato dall’A. nella prima parte, dimostrando però come esso sia presente anche nella tradizione domenicana con vari significati. Si sofferma sul significato simbolico antropologico e mistico di alcuni personaggi: Maria, Giuseppe e su alcuni simboli natalizi. Presenta poi brevemente il modo in cui, dalle origini dell’Ordine ai nostri giorni vari mistici domenicani, tra cui Caterina da Siena, parlano del mistero dell’incarnazione. Della Santa senese l’A. riporta alcuni testi dalle Lettere e dal Dialogo in cui ella, contemplando il mistero del Natale, mette in luce l’estrema povertà (lett. 152, 363) e l’umiltà inaudita del Verbo incarnato nel suo discendere dall’altezza della sua divinità alla bassezza della nostra umanità (lett. 35, 345, 114, 144, c. CLI del Dialogo) affinché siano imitate dagli interlocutori. Nella parte intermedia del libro l’A. presenta varie immagini, che vanno dal XV al XX secolo, presenti in monasteri domenicani, che raffigurano il Bambino Gesù. L’ultima parte è costituita da varie poesie relative al mistero natalizio. Particolare anche la realizzazione grafica del testo. (GA)

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380 - MORI, LUIGI. Che cosa pensava del potere temporale. In: Mons. Luigi Mori, a cura di Renato Rossi. Siena: Cantagalli, 2007, p. 169-171. (Fondazione mons. Orlando Donati. Quaderni; 5). ISBN non presente.

Nell’articolo, apparso sabato 3 ottobre 1970 su «La Nazione», cronaca di Siena, e ripubblicato in questo volume, l’A. tratta, in modo brevissimo e sintetico del pensiero di Caterina in merito al potere temporale del Papa. La Santa ribadisce il valore incommensurabile delle anime rispetto ai beni temporali. (GA)

381 - SCARCIGLIA, ALFREDO. Il Natale nella mistica domenicana. Monteriggioni: Il Leccio, 2007. 213 p., ill., tav. ISBN non presente.

Il significato del presepe, associato di solito alla tradizione francescana, è trattato dall’A. nella prima parte, dimostrando però come esso sia presente anche nella tradizione domenicana con vari significati. Si sofferma sul significato simbolico antropologico e mistico di alcuni personaggi: Maria, Giuseppe e su alcuni simboli natalizi. Presenta poi brevemente il modo in cui, dalle origini dell’Ordine ai nostri giorni vari mistici domenicani, tra cui Caterina da Siena, parlano del mistero dell’incarnazione. Della Santa senese l’A. riporta alcuni testi dalle Lettere e dal Dialogo in cui ella, contemplando il mistero del Natale, mette in luce l’estrema povertà (lett. 152, 363) e l’umiltà inaudita del Verbo incarnato nel suo discendere dall’altezza della sua divinità alla bassezza della nostra umanità (lett. 35, 345, 114, 144, c. CLI del Dialogo) affinché siano imitate dagli interlocutori. Nella parte intermedia del libro l’A. presenta varie immagini, che vanno dal XV al XX secolo, presenti in monasteri domenicani, che raffigurano il Bambino Gesù. L’ultima parte è costituita da varie poesie relative al mistero natalizio. Particolare anche la realizzazione grafica del testo. (GA)

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382 - ODDASSO, ADRIANA. Ispiratrice della riconciliazione fra i popoli contro le ispirazioni istigate dal maligno “Malatasca”: 29 aprile: festa di santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa e patrona d’Italia. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 63-68. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

Mentre si programma l’unione dei popoli europei e la moneta unica, l’A. evidenzia di questo tempo anche le difficoltà, le contraddizioni e le forze disgregatrici, tra cui l’utilizzo egoistico dei progressi della scienza e della tecnica, egoismo definito dal Cardinale Ratzinger «razzismo, figlio di Satana», e inoltre i nazionalismi, le sette. Caterina, di cui l’A. sintetizza brevemente l’operato e il riconoscimento da parte dei Pontefici della sapienza infusa, non si stanca di smascherare l’opera del demonio, da lei chiamato «Malatasca», «ispiratore di ogni ribellione, divisione, secessione e degli scismi». Giovanni Paolo II, a cui l’Associazione dei Caterinati ha inviato nel 1989 una supplica per la proclamazione di S. Caterina a compatrona d’Europa, la definisce «una mistica della politica» perché ella «considerava la politica una continuazione della morale» ed ebbe la missione di pacificare, riconciliare, unire i popoli europei. (GA)

383 - ODDASSO, ADRIANA. La fede cristiana principio unificatore dei popoli europei: 29 aprile: festa di santa Caterina da Siena, patrona d’Italia e compatrona d’Europa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 101-104. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

Per l’abstract cfr. L’unità dei popoli europei secondo l’insegnamento cateriniano sulla fede, presente in questa Bibl. An. (GA)

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382 - ODDASSO, ADRIANA. Ispiratrice della riconciliazione fra i popoli contro le ispirazioni istigate dal maligno “Malatasca”: 29 aprile: festa di santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa e patrona d’Italia. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 63-68. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

Mentre si programma l’unione dei popoli europei e la moneta unica, l’A. evidenzia di questo tempo anche le difficoltà, le contraddizioni e le forze disgregatrici, tra cui l’utilizzo egoistico dei progressi della scienza e della tecnica, egoismo definito dal Cardinale Ratzinger «razzismo, figlio di Satana», e inoltre i nazionalismi, le sette. Caterina, di cui l’A. sintetizza brevemente l’operato e il riconoscimento da parte dei Pontefici della sapienza infusa, non si stanca di smascherare l’opera del demonio, da lei chiamato «Malatasca», «ispiratore di ogni ribellione, divisione, secessione e degli scismi». Giovanni Paolo II, a cui l’Associazione dei Caterinati ha inviato nel 1989 una supplica per la proclamazione di S. Caterina a compatrona d’Europa, la definisce «una mistica della politica» perché ella «considerava la politica una continuazione della morale» ed ebbe la missione di pacificare, riconciliare, unire i popoli europei. (GA)

383 - ODDASSO, ADRIANA. La fede cristiana principio unificatore dei popoli europei: 29 aprile: festa di santa Caterina da Siena, patrona d’Italia e compatrona d’Europa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 101-104. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

Per l’abstract cfr. L’unità dei popoli europei secondo l’insegnamento cateriniano sulla fede, presente in questa Bibl. An. (GA)

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384 - ODDASSO, ADRIANA. La pace nella vera giustizia secondo l’insegnamento di S. Caterina da Siena ai politici. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 85-90. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

Per l’A. «Ricordare santa Caterina da Siena […] quale messaggera e artefice di pace e di giustizia è, per ogni cittadino europeo, una gioia, un vanto». Riconciliare le singole coscienze ed i popoli tra loro è stata la missione affidatale da Gesù fin dal principio; ella sosteneva la sua azione con la preghiera. Secondo il suo insegnamento bisogna avvicinare il prossimo, comprenderlo, rispettarlo, applicare su scala mondiale ciò che riguarda i singoli rapporti. L’A. cita alcuni brevi passi cateriniani relativi alla giustizia nel governare secondo misericordia. In un tempo di forti spinte disgregatrici, di scristianizzazione, di globalizzazione, è necessario riscoprire la via indicata dalla Santa, proprio come si propone di fare «la Via Catharinae al Giubileo del 2000, sorta per iniziativa del Centro Nazionale di Studi Cateriniani di Roma». Mentre Giovanni Paolo II lamenta che Cristo è ancora vilipeso ed ucciso dove trionfa la cultura della morte, appare ancora più commovente la supplica di Caterina che Dio punisca su di lei i castighi meritati dal suo popolo. (GA)

385 - FORTUNA, MICHELE M. Questa è la Chiesa. Cosenza: Pellegrini,

2007. 190 p. ISBN 9788881014286.

L’A. dichiara che il suo scopo è quello di esporre, in stile semplice e piano, il pensiero di Caterina da Siena sulla Chiesa e di dimostrare come esso sia in sintonia con il documento conciliare della Lumen gentium. In diciassette capitoli è messo in luce il duplice aspetto della Chiesa: l’aspetto invisibile, che è nello stato di perfezione nella gloria celeste, e l’aspetto visibile, che cammina con la storia ed è in via di perfezione, in vista del

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384 - ODDASSO, ADRIANA. La pace nella vera giustizia secondo l’insegnamento di S. Caterina da Siena ai politici. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 85-90. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

Per l’A. «Ricordare santa Caterina da Siena […] quale messaggera e artefice di pace e di giustizia è, per ogni cittadino europeo, una gioia, un vanto». Riconciliare le singole coscienze ed i popoli tra loro è stata la missione affidatale da Gesù fin dal principio; ella sosteneva la sua azione con la preghiera. Secondo il suo insegnamento bisogna avvicinare il prossimo, comprenderlo, rispettarlo, applicare su scala mondiale ciò che riguarda i singoli rapporti. L’A. cita alcuni brevi passi cateriniani relativi alla giustizia nel governare secondo misericordia. In un tempo di forti spinte disgregatrici, di scristianizzazione, di globalizzazione, è necessario riscoprire la via indicata dalla Santa, proprio come si propone di fare «la Via Catharinae al Giubileo del 2000, sorta per iniziativa del Centro Nazionale di Studi Cateriniani di Roma». Mentre Giovanni Paolo II lamenta che Cristo è ancora vilipeso ed ucciso dove trionfa la cultura della morte, appare ancora più commovente la supplica di Caterina che Dio punisca su di lei i castighi meritati dal suo popolo. (GA)

385 - FORTUNA, MICHELE M. Questa è la Chiesa. Cosenza: Pellegrini,

2007. 190 p. ISBN 9788881014286.

L’A. dichiara che il suo scopo è quello di esporre, in stile semplice e piano, il pensiero di Caterina da Siena sulla Chiesa e di dimostrare come esso sia in sintonia con il documento conciliare della Lumen gentium. In diciassette capitoli è messo in luce il duplice aspetto della Chiesa: l’aspetto invisibile, che è nello stato di perfezione nella gloria celeste, e l’aspetto visibile, che cammina con la storia ed è in via di perfezione, in vista del

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ricongiungimento finale con quello perfetto ed eterno del paradiso. L’A. si sofferma sulle origini della Chiesa e sul fine per cui è stata istituita, sulla sua missionarietà, sulle sue caratteristiche di santa e peccatrice, sugli aspetti teologici relativi al suo essere Corpo mistico di Cristo, Madre e Maestra di vita e di verità, sull’ufficio del sommo pontefice e dei ministri sacri, sui doveri dei cristiani verso di essa, sull’amore operoso e oblativo di Caterina per la Chiesa. Analizza il significato delle immagini relative alla Chiesa presenti nel documento conciliare e di quelle utilizzate dalla Santa. Affronta i temi della riforma della Chiesa, delle divisioni interne ad essa, dei rapporti tra Chiesa e Stato, della prospettiva escatologica, presentando per ciascuno di questi argomenti gli insegnamenti di Caterina attraverso citazioni dagli scritti della Santa. Nella Conclusione esprime l’augurio che lo sforzo di dare una certa schematicità al pensiero di Caterina sulla Chiesa, sparso qua e là negli scritti cateriniani, induca i suoi lettori a continuare ad interessarsi della dottrina della Santa ed a sgombrare le menti da eventuali idee distorte sulla natura della Chiesa e sul suo ruolo nel mondo. (GA)

386 - GAZERRO HANSON, KERRA. St. Catherine of Siena: Dominican

Tertiary, Spiritual Author and Doctrinal Model. Thesis (Ph.D.): University of Chicago, 2007. 534 p. ISBN non presente.

Lo studio si concentra sul contributo dottrinale di S. Caterina da Siena alla tradizione mistica e letteraria. Le opere analizzate sono: le Orazioni, il Dialogo della divina Provvidenza e l’Epistolario che sono stati studiati come singoli testi. Il testo esplora i motivi spirituali che sono alla base del Dialogo della divina Provvidenza e successivamente l’apporto dell’Epistolario e delle Orazioni al capolavoro dottrinale di Caterina. Il primo capitolo concerne le biografie di Santa Caterina da Siena e si osserva che l’unità e l’unicità delle diverse agiografie siano da rintracciare nei prestiti narrativi tra agiografie degli autori, nei costanti riferimenti a Raimondo da Capua, il biografo più attendibile di Caterina, e

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ricongiungimento finale con quello perfetto ed eterno del paradiso. L’A. si sofferma sulle origini della Chiesa e sul fine per cui è stata istituita, sulla sua missionarietà, sulle sue caratteristiche di santa e peccatrice, sugli aspetti teologici relativi al suo essere Corpo mistico di Cristo, Madre e Maestra di vita e di verità, sull’ufficio del sommo pontefice e dei ministri sacri, sui doveri dei cristiani verso di essa, sull’amore operoso e oblativo di Caterina per la Chiesa. Analizza il significato delle immagini relative alla Chiesa presenti nel documento conciliare e di quelle utilizzate dalla Santa. Affronta i temi della riforma della Chiesa, delle divisioni interne ad essa, dei rapporti tra Chiesa e Stato, della prospettiva escatologica, presentando per ciascuno di questi argomenti gli insegnamenti di Caterina attraverso citazioni dagli scritti della Santa. Nella Conclusione esprime l’augurio che lo sforzo di dare una certa schematicità al pensiero di Caterina sulla Chiesa, sparso qua e là negli scritti cateriniani, induca i suoi lettori a continuare ad interessarsi della dottrina della Santa ed a sgombrare le menti da eventuali idee distorte sulla natura della Chiesa e sul suo ruolo nel mondo. (GA)

386 - GAZERRO HANSON, KERRA. St. Catherine of Siena: Dominican

Tertiary, Spiritual Author and Doctrinal Model. Thesis (Ph.D.): University of Chicago, 2007. 534 p. ISBN non presente.

Lo studio si concentra sul contributo dottrinale di S. Caterina da Siena alla tradizione mistica e letteraria. Le opere analizzate sono: le Orazioni, il Dialogo della divina Provvidenza e l’Epistolario che sono stati studiati come singoli testi. Il testo esplora i motivi spirituali che sono alla base del Dialogo della divina Provvidenza e successivamente l’apporto dell’Epistolario e delle Orazioni al capolavoro dottrinale di Caterina. Il primo capitolo concerne le biografie di Santa Caterina da Siena e si osserva che l’unità e l’unicità delle diverse agiografie siano da rintracciare nei prestiti narrativi tra agiografie degli autori, nei costanti riferimenti a Raimondo da Capua, il biografo più attendibile di Caterina, e

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nelle allusioni all’importanza di Caterina. Il secondo si occupa della formazione spirituale della Santa prendendo in considerazione l’influenza esercitata dalla predicazione domenicana, dai suoi confessori e dalle opere di Domenico Cavalca. Nel capitolo terzo si esaminano i temi presenti nell’Epistolario e nelle Orazioni e come vengano ridefiniti e sviluppati in maniera raffinata ed elevata nel Dialogo. Il quarto considera l’influenza esercitata dall’opera letteraria di Caterina sulle mistiche domenicane del XV e del XVI secolo. Il linguaggio simbolico e metaforico del suo Dialogo si ritrova nelle opere di Stefana Quinzani (1457-1530), Caterina de’ Ricci (1522-1590) e Lucia Broccatelli da Narni (1476-1544). Inoltre l’assimilazione e la manipolazione di concetti dogmatici cateriniani da parte dei terziari domenicani confermano l’importanza del ruolo rivestito da Santa Caterina una pioniera del pensiero mistico e letterario. (AC)

387 - ODDASSO, ADRIANA. Un’“illetterata” tra i grandi scrittori mistici di

ogni tempo: S. Caterina da Siena a 25 anni dalla proclamazione a Dottore della Chiesa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 49-52. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

Dopo aver ripercorso i momenti salienti che hanno portato alla definizione del Dottorato di S. Caterina, l’A. si sofferma sulla fiducia che i pontefici hanno espresso circa il suo insegnamento ricco di sapienza, a cominciare da Gregorio XI, che per suo consiglio riportò la sede a Roma, fino a Urbano VI, che la invitò a parlare ai nuovi Cardinali, a Pio II, che nella bolla di canonizzazione scrisse di lei «Doctrina eius scilicet Catharinae infusa non acquisita fuit: prius Magistra visa est quam discipula», a Paolo VI, che la proclamò Dottore della Chiesa soprattutto, ma non esclusivamente, in relazione alla dottrina contenuta nel Dialogo. (GA)

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nelle allusioni all’importanza di Caterina. Il secondo si occupa della formazione spirituale della Santa prendendo in considerazione l’influenza esercitata dalla predicazione domenicana, dai suoi confessori e dalle opere di Domenico Cavalca. Nel capitolo terzo si esaminano i temi presenti nell’Epistolario e nelle Orazioni e come vengano ridefiniti e sviluppati in maniera raffinata ed elevata nel Dialogo. Il quarto considera l’influenza esercitata dall’opera letteraria di Caterina sulle mistiche domenicane del XV e del XVI secolo. Il linguaggio simbolico e metaforico del suo Dialogo si ritrova nelle opere di Stefana Quinzani (1457-1530), Caterina de’ Ricci (1522-1590) e Lucia Broccatelli da Narni (1476-1544). Inoltre l’assimilazione e la manipolazione di concetti dogmatici cateriniani da parte dei terziari domenicani confermano l’importanza del ruolo rivestito da Santa Caterina una pioniera del pensiero mistico e letterario. (AC)

387 - ODDASSO, ADRIANA. Un’“illetterata” tra i grandi scrittori mistici di

ogni tempo: S. Caterina da Siena a 25 anni dalla proclamazione a Dottore della Chiesa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 49-52. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

Dopo aver ripercorso i momenti salienti che hanno portato alla definizione del Dottorato di S. Caterina, l’A. si sofferma sulla fiducia che i pontefici hanno espresso circa il suo insegnamento ricco di sapienza, a cominciare da Gregorio XI, che per suo consiglio riportò la sede a Roma, fino a Urbano VI, che la invitò a parlare ai nuovi Cardinali, a Pio II, che nella bolla di canonizzazione scrisse di lei «Doctrina eius scilicet Catharinae infusa non acquisita fuit: prius Magistra visa est quam discipula», a Paolo VI, che la proclamò Dottore della Chiesa soprattutto, ma non esclusivamente, in relazione alla dottrina contenuta nel Dialogo. (GA)

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388 - ODDASSO, ADRIANA. Una grande intuizione: l’unità dell’Europa frutto della civiltà dell’amore: un tema costante nelle "Lettere" di Santa Caterina a imperatori e monarchi. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 57-62. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A., dopo aver presentato in sintesi la vita e le opere di Caterina, sottolinea la sua intuizione nel vedere nella unità dei cristiani, ottenuta con la giustizia, la pace e la carità, la solida base su cui si può costruire l’unità politica dell’Europa (cfr. Bibl. An. V, n. 203). (GA)

389 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Carità e diritto nel pensiero cateriniano. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 95-110. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.

Traendo spunto da un commento del teologo Hans Urs von Balthasar relativamente al brano di Giovanni 1, 1-8, l’A. sottolinea gli estremi presenti nella storia della Chiesa in relazione alla sua ministerialità e all’aspetto teocratico e giuridico della religione, e il ruolo di Caterina che reagì contro le convinzioni del suo tempo intento a difendere nella Chiesa il potere del diritto, richiamandola alla sua missione di carità. Circa l’amore di Dio e del prossimo, di cui Caterina parla nel Dialogo, l’A. ritiene che, benché ella rifletta il pensiero di Tommaso d’Aquino e la teologia di Paolo nella Lettera ai Corinzi, la fonte sia da ricercare innanzitutto nelle esperienze mistiche della Santa, tra cui rievoca quella del cambio del cuore. Secondo lei la misura del servizio da rendere al prossimo deve relazionarsi al bisogno di chi richiede. Circa il tema della povertà ella si inserisce nel grande filone della speculazione medievale, in particolare della speculazione canonistica. Di questo l’A. dà atto citando alcuni giuristi, quali Giovanni

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388 - ODDASSO, ADRIANA. Una grande intuizione: l’unità dell’Europa frutto della civiltà dell’amore: un tema costante nelle "Lettere" di Santa Caterina a imperatori e monarchi. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 57-62. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A., dopo aver presentato in sintesi la vita e le opere di Caterina, sottolinea la sua intuizione nel vedere nella unità dei cristiani, ottenuta con la giustizia, la pace e la carità, la solida base su cui si può costruire l’unità politica dell’Europa (cfr. Bibl. An. V, n. 203). (GA)

389 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Carità e diritto nel pensiero cateriniano. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 95-110. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.

Traendo spunto da un commento del teologo Hans Urs von Balthasar relativamente al brano di Giovanni 1, 1-8, l’A. sottolinea gli estremi presenti nella storia della Chiesa in relazione alla sua ministerialità e all’aspetto teocratico e giuridico della religione, e il ruolo di Caterina che reagì contro le convinzioni del suo tempo intento a difendere nella Chiesa il potere del diritto, richiamandola alla sua missione di carità. Circa l’amore di Dio e del prossimo, di cui Caterina parla nel Dialogo, l’A. ritiene che, benché ella rifletta il pensiero di Tommaso d’Aquino e la teologia di Paolo nella Lettera ai Corinzi, la fonte sia da ricercare innanzitutto nelle esperienze mistiche della Santa, tra cui rievoca quella del cambio del cuore. Secondo lei la misura del servizio da rendere al prossimo deve relazionarsi al bisogno di chi richiede. Circa il tema della povertà ella si inserisce nel grande filone della speculazione medievale, in particolare della speculazione canonistica. Di questo l’A. dà atto citando alcuni giuristi, quali Giovanni

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d’Andrea, Graziano nel suo Decretum, Giovanni Teutonico, dimostrando come la scientia iuris di quel tempo tentasse di modellare la società sul vangelo. Caterina ben lontana dal contrapporre giustizia e carità, attraverso una strada diversa dalla speculazione intellettuale e dalla ricerca accademica, perviene alla convinzione che debba essere la carità a fondare il diritto positivo e non viceversa, superando la dimensione giuridica della reciprocità, secondo «l’amore-agape che va oltre quello carnale (eros) e l’amore di amicizia (philia)». Il modello, che la Santa propone è l’amore del Cristo crocifisso. (GA)

390 - Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008. 193 p., ill., tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

Il Quaderno si compone di due parti: la prima raccoglie i contributi dei relatori, avvicendantisi durante il ciclo dei Mercoledì cateriniani del 2008 in occasione del 630° anniversario dell’arrivo di Caterina a Roma. L’evento è rivissuto nel suo contesto storico ecclesiale prodotto dallo scisma d’Occidente, per risolvere il quale Caterina si prodigò con l’azione, gli scritti, l’orazione, l’offerta della sua vita, ed anche in quello sociale nel suo rapporto con i romani, senza escludere quello geografico della sua dimora romana. Per lo spoglio relativo a questi argomenti si vedano le seguenti schede: Marco Bartoli, Diega Giunta, Antonio Volpato, Elena Malaspina, Ludovico Cartotti Oddasso, Francesca Caterina Rossi, Maria Gerarda Schiavone. (GA)

391 - COTTIER, GEORGES M. Deus Caritas est: lettera enciclica di S.S.

Benedetto XVI. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 5-18. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.

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d’Andrea, Graziano nel suo Decretum, Giovanni Teutonico, dimostrando come la scientia iuris di quel tempo tentasse di modellare la società sul vangelo. Caterina ben lontana dal contrapporre giustizia e carità, attraverso una strada diversa dalla speculazione intellettuale e dalla ricerca accademica, perviene alla convinzione che debba essere la carità a fondare il diritto positivo e non viceversa, superando la dimensione giuridica della reciprocità, secondo «l’amore-agape che va oltre quello carnale (eros) e l’amore di amicizia (philia)». Il modello, che la Santa propone è l’amore del Cristo crocifisso. (GA)

390 - Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008. 193 p., ill., tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

Il Quaderno si compone di due parti: la prima raccoglie i contributi dei relatori, avvicendantisi durante il ciclo dei Mercoledì cateriniani del 2008 in occasione del 630° anniversario dell’arrivo di Caterina a Roma. L’evento è rivissuto nel suo contesto storico ecclesiale prodotto dallo scisma d’Occidente, per risolvere il quale Caterina si prodigò con l’azione, gli scritti, l’orazione, l’offerta della sua vita, ed anche in quello sociale nel suo rapporto con i romani, senza escludere quello geografico della sua dimora romana. Per lo spoglio relativo a questi argomenti si vedano le seguenti schede: Marco Bartoli, Diega Giunta, Antonio Volpato, Elena Malaspina, Ludovico Cartotti Oddasso, Francesca Caterina Rossi, Maria Gerarda Schiavone. (GA)

391 - COTTIER, GEORGES M. Deus Caritas est: lettera enciclica di S.S.

Benedetto XVI. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 5-18. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.

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L’A. rileva come il Papa, in tempi di terrorismo quali quelli odierni, attribuisca grande attualità al tema della carità affrontato nell’Enciclica, cuore del messaggio cristiano. Quindi esprime la sua intenzione di soffermarsi soprattutto sulla prima parte della meditazione di Benedetto XVI, indicandone la problematica sottesa e rapportandola al pensiero di Nietzsche e di Nygren. Esamina la divergenza tra il significato di «eros» ed «agape» nella Bibbia, in particolare nel Cantico dei Cantici, rispetto alla cultura pagana, respingendo l’accusa di disprezzo della corporeità attribuito al cristianesimo. Si sofferma sui temi del cuore trafitto di Gesù come prima sorgente dell’amore, su quello della creazione, su quello del fidanzamento e del matrimonio di Javhè con il suo popolo, affrontato soprattutto dai profeti Ezechiele e Osea, sulla dialettica tra amore e giustizia, sul legame monogamico nel matrimonio cristiano, ed infine sul legame tra amore divino ed Eucaristia, tra amore di Dio e del prossimo. In rapporto alla seconda parte dell’Enciclica, l’A. sottolinea l’importanza attribuita dalla Chiesa alla diaconia ed alla carità nell’ambito della società civile ed evidenzia la critica del Pontefice al Marxismo e il ruolo da lui attribuito allo Stato ed a ciascun singolo cristiano, con un accenno alla concreta carità di Maria, come ci viene presentata a conclusione dell’Enciclica. (GA)

392 - CIABATTINI, LIDIA. Gesù Cristo: l’amore incarnato di Dio. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 85-93. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.

L’A. sottolinea l’utilità, già additata da S. Agostino, del «modello "antropologico" […] come filtro di ogni discorso teologico»; con questo piano di lettura nella Enciclica di Benedetto XVI «ripropone il mistero dei misteri cristiani, la Trinità, identificandola semplicemente con l’Amore», considerato come suprema forma di conoscenza e di comunicazione. Per

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L’A. rileva come il Papa, in tempi di terrorismo quali quelli odierni, attribuisca grande attualità al tema della carità affrontato nell’Enciclica, cuore del messaggio cristiano. Quindi esprime la sua intenzione di soffermarsi soprattutto sulla prima parte della meditazione di Benedetto XVI, indicandone la problematica sottesa e rapportandola al pensiero di Nietzsche e di Nygren. Esamina la divergenza tra il significato di «eros» ed «agape» nella Bibbia, in particolare nel Cantico dei Cantici, rispetto alla cultura pagana, respingendo l’accusa di disprezzo della corporeità attribuito al cristianesimo. Si sofferma sui temi del cuore trafitto di Gesù come prima sorgente dell’amore, su quello della creazione, su quello del fidanzamento e del matrimonio di Javhè con il suo popolo, affrontato soprattutto dai profeti Ezechiele e Osea, sulla dialettica tra amore e giustizia, sul legame monogamico nel matrimonio cristiano, ed infine sul legame tra amore divino ed Eucaristia, tra amore di Dio e del prossimo. In rapporto alla seconda parte dell’Enciclica, l’A. sottolinea l’importanza attribuita dalla Chiesa alla diaconia ed alla carità nell’ambito della società civile ed evidenzia la critica del Pontefice al Marxismo e il ruolo da lui attribuito allo Stato ed a ciascun singolo cristiano, con un accenno alla concreta carità di Maria, come ci viene presentata a conclusione dell’Enciclica. (GA)

392 - CIABATTINI, LIDIA. Gesù Cristo: l’amore incarnato di Dio. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 85-93. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.

L’A. sottolinea l’utilità, già additata da S. Agostino, del «modello "antropologico" […] come filtro di ogni discorso teologico»; con questo piano di lettura nella Enciclica di Benedetto XVI «ripropone il mistero dei misteri cristiani, la Trinità, identificandola semplicemente con l’Amore», considerato come suprema forma di conoscenza e di comunicazione. Per

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Caterina, ben prima del Concilio Vaticano II, l’Incomprensibile si è reso addirittura leggibile nel «libro della croce». Nella orazione I ella ringrazia Dio per il dono del Verbo incarnato e per l’Eucarestia, che rendono «corporeo» l’Amore invisibile e inducono il cristiano ad una carità non semplicemente filantropica, ma teologicamente fondata, tuttavia estremamente concreta. (GA)

393 - LÉTHEL, FRANÇOIS MARIE. Il mistero dell’amore in S. Caterina da Siena e nell’enciclica “Deus Caritas est”. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 19-36. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.

L’A. afferma di voler limitarsi alla prima parte dell’Enciclica dal titolo: L’unità dell’Amore nella creazione e nella storia della salvezza, nella quale trova una grande consonanza con la teologia di Caterina. In particolare l’A. fa riferimento al pensiero dello Pseudo Dionigi Areopagita, di Origene, di Gregorio di Nissa, del Cantico dei Cantici, del messaggio di Benedetto XVI per la Quaresima del 2007, circa il senso dell’eros e dell’agape attribuiti a Dio. Ritiene che l’Amore possa essere considerato il fondamento dell’antropologia di Caterina, la quale nella creazione e nella redenzione considera la «pazzia» d’amore del Padre, mentre la sua teologia simbolica fa continuamente riferimento alla corporeità del Cristo, in cui ciascuna parte del corpo assume un particolare significato. L’A. fa cenno soprattutto al significato attribuito dalla Santa al sangue e al costato di Cristo, all’acqua e al sangue sgorgati dal suo cuore trafitto e riporta alcuni testi significativi dagli scritti cateriniani su questi temi e su quelli relativi all’Incarnazione, alla Redenzione e al mistero eucaristico, considerato dalla Santa come luogo insuperabile dove viene vissuto «questo "scambio d’amore" tra lo Sposo e la sposa». L’A. considera «profetico per i nostri tempi moderni l’orientamento di Caterina verso la comunione quotidiana». (GA)

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Caterina, ben prima del Concilio Vaticano II, l’Incomprensibile si è reso addirittura leggibile nel «libro della croce». Nella orazione I ella ringrazia Dio per il dono del Verbo incarnato e per l’Eucarestia, che rendono «corporeo» l’Amore invisibile e inducono il cristiano ad una carità non semplicemente filantropica, ma teologicamente fondata, tuttavia estremamente concreta. (GA)

393 - LÉTHEL, FRANÇOIS MARIE. Il mistero dell’amore in S. Caterina da Siena e nell’enciclica “Deus Caritas est”. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 19-36. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.

L’A. afferma di voler limitarsi alla prima parte dell’Enciclica dal titolo: L’unità dell’Amore nella creazione e nella storia della salvezza, nella quale trova una grande consonanza con la teologia di Caterina. In particolare l’A. fa riferimento al pensiero dello Pseudo Dionigi Areopagita, di Origene, di Gregorio di Nissa, del Cantico dei Cantici, del messaggio di Benedetto XVI per la Quaresima del 2007, circa il senso dell’eros e dell’agape attribuiti a Dio. Ritiene che l’Amore possa essere considerato il fondamento dell’antropologia di Caterina, la quale nella creazione e nella redenzione considera la «pazzia» d’amore del Padre, mentre la sua teologia simbolica fa continuamente riferimento alla corporeità del Cristo, in cui ciascuna parte del corpo assume un particolare significato. L’A. fa cenno soprattutto al significato attribuito dalla Santa al sangue e al costato di Cristo, all’acqua e al sangue sgorgati dal suo cuore trafitto e riporta alcuni testi significativi dagli scritti cateriniani su questi temi e su quelli relativi all’Incarnazione, alla Redenzione e al mistero eucaristico, considerato dalla Santa come luogo insuperabile dove viene vissuto «questo "scambio d’amore" tra lo Sposo e la sposa». L’A. considera «profetico per i nostri tempi moderni l’orientamento di Caterina verso la comunione quotidiana». (GA)

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394 - La “Deus caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008. 171 p., ill., tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.

Il Quaderno si compone di due parti: nella prima sono raccolti gli interventi del ciclo di conferenze dei Mercoledì Cateriniani 2006 sul tema La Deus caritas est in Caterina da Siena, nella seconda, dal titolo Ricorrenze, si fa memoria del terzo anniversario della morte di Giuliana Cavallini, ispiratrice del Centro Nazionale e dei precedenti Quaderni, e dell’anniversario dei 140 anni dalla proclamazione di Caterina da Siena a compatrona di Roma. Negli interventi relativi all’Enciclica di Benedetto XVI sono evidenziate le consonanze tra l’insegnamento del Papa e quello di Caterina da Siena, il cui fondamento risiede in Dio Trinità-Amore. La tematica, oltre che nei suoi fondamenti biblici e di fede, è considerata anche nei suoi risvolti politici, sociali, giuridici in rapporto anche al pensiero e all’azione di Caterina; essa viene affrontata anche attraverso l’analisi di alcune raffigurazioni iconografiche, inserite nel testo. Il Quaderno contiene i contributi, di Georges M. Cottier, di François-Marie Léthel, di Aldo Bernabei, di Maria Grazia Bianco, di Guido Mazzotta, di Lidia Ciabattoni, di Giuseppe Dalla Torre, di Diega Giunta, di Nicolina Jorio, di Giancarlo Boccardi, di cui si dà lo spoglio in questa Bibl. An. (GA)

395 - MAZZOTTA, GUIDO. La novità della fede biblica nell’immagine di Dio

e dell’uomo. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 71-83. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.

Commentando i paragrafi 9-11 della Deus Caritas est con un breve brano della orazione I, l’A. evidenzia il dibattito novecentesco sull’eros come «orizzonte ermeneutico

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394 - La “Deus caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008. 171 p., ill., tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.

Il Quaderno si compone di due parti: nella prima sono raccolti gli interventi del ciclo di conferenze dei Mercoledì Cateriniani 2006 sul tema La Deus caritas est in Caterina da Siena, nella seconda, dal titolo Ricorrenze, si fa memoria del terzo anniversario della morte di Giuliana Cavallini, ispiratrice del Centro Nazionale e dei precedenti Quaderni, e dell’anniversario dei 140 anni dalla proclamazione di Caterina da Siena a compatrona di Roma. Negli interventi relativi all’Enciclica di Benedetto XVI sono evidenziate le consonanze tra l’insegnamento del Papa e quello di Caterina da Siena, il cui fondamento risiede in Dio Trinità-Amore. La tematica, oltre che nei suoi fondamenti biblici e di fede, è considerata anche nei suoi risvolti politici, sociali, giuridici in rapporto anche al pensiero e all’azione di Caterina; essa viene affrontata anche attraverso l’analisi di alcune raffigurazioni iconografiche, inserite nel testo. Il Quaderno contiene i contributi, di Georges M. Cottier, di François-Marie Léthel, di Aldo Bernabei, di Maria Grazia Bianco, di Guido Mazzotta, di Lidia Ciabattoni, di Giuseppe Dalla Torre, di Diega Giunta, di Nicolina Jorio, di Giancarlo Boccardi, di cui si dà lo spoglio in questa Bibl. An. (GA)

395 - MAZZOTTA, GUIDO. La novità della fede biblica nell’immagine di Dio

e dell’uomo. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 71-83. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.

Commentando i paragrafi 9-11 della Deus Caritas est con un breve brano della orazione I, l’A. evidenzia il dibattito novecentesco sull’eros come «orizzonte ermeneutico

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dell’Enciclica». Riporta il pensiero di alcuni autori quali K. Barth, A. Nygren, D. de Rougemont, i quali contrappongono eros ad agape, interpretando in modo non preciso il senso attribuito all’eros nella cultura del mondo greco, di cui l’A. cita il Simposio di Platone. Cita anche alcuni antichisti, quali R. Markus e J.M. Rist, che insistono, invece, sull’eros come desiderio di dare. Il Pontefice mette in guardia dalle conseguenze negative della contrapposizione, insistendo sulla «tensione unitaria e armonizzatrice tra eros e agape, tra ragione e fede, tra natura e sopranatura, tra libertà e grazia». L’A. evidenzia i tre passaggi chiave della lezione del Papa a Ratisbona relativi al processo di de-ellenizzazione della fede cristiana. L’A. sottolinea poi la novità del monoteismo ebraico e di quello cristiano grazie ai quali Dio si fa vicino all’uomo, da esso nasce anche una nuova antropologia, in cui l’uomo si sente amato da Dio, libero e liberato dalle paure, elevato a grande dignità per la sua somiglianza al Cristo. Anche Caterina, nella orazione I, sottolinea la bontà di Dio e il suo ineffabile amore, che si manifesta nella creazione libera dell’uomo voluta da tutta la Trinità a propria immagine. L’abisso del desiderio dell’uomo è colmato dall’abisso del dono divino. (GA)

396 - FATICHI, LORENZO. S. Caterina da Siena. In: Anima Europae: le

radici cristiane dell’Europa e il messaggio spirituale dei Santi Patroni del continente: Siena, 8 marzo 2008, Convegno di studi. Siena: Cantagalli, 2008, p. 52-54. (Quaderni Cateriniani; 124-126). ISBN non presente.

La breve presentazione di S. Caterina è inserita dall’A. nel discorso del rapporto tra fede e ragione, che, trovandosi già presente nella cultura greco-romana, ha reso possibile un incontro tra la religione cristiana e la civiltà occidentale. Egli afferma che «La ricerca razionale del sapere aperta all’apporto della Rivelazione ha percorso tutti i secoli della storia europea […] la dottrina e la spiritualità di Santa Caterina da Siena […] rientra di diritto in questo secolare clima culturale e spirituale».

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dell’Enciclica». Riporta il pensiero di alcuni autori quali K. Barth, A. Nygren, D. de Rougemont, i quali contrappongono eros ad agape, interpretando in modo non preciso il senso attribuito all’eros nella cultura del mondo greco, di cui l’A. cita il Simposio di Platone. Cita anche alcuni antichisti, quali R. Markus e J.M. Rist, che insistono, invece, sull’eros come desiderio di dare. Il Pontefice mette in guardia dalle conseguenze negative della contrapposizione, insistendo sulla «tensione unitaria e armonizzatrice tra eros e agape, tra ragione e fede, tra natura e sopranatura, tra libertà e grazia». L’A. evidenzia i tre passaggi chiave della lezione del Papa a Ratisbona relativi al processo di de-ellenizzazione della fede cristiana. L’A. sottolinea poi la novità del monoteismo ebraico e di quello cristiano grazie ai quali Dio si fa vicino all’uomo, da esso nasce anche una nuova antropologia, in cui l’uomo si sente amato da Dio, libero e liberato dalle paure, elevato a grande dignità per la sua somiglianza al Cristo. Anche Caterina, nella orazione I, sottolinea la bontà di Dio e il suo ineffabile amore, che si manifesta nella creazione libera dell’uomo voluta da tutta la Trinità a propria immagine. L’abisso del desiderio dell’uomo è colmato dall’abisso del dono divino. (GA)

396 - FATICHI, LORENZO. S. Caterina da Siena. In: Anima Europae: le

radici cristiane dell’Europa e il messaggio spirituale dei Santi Patroni del continente: Siena, 8 marzo 2008, Convegno di studi. Siena: Cantagalli, 2008, p. 52-54. (Quaderni Cateriniani; 124-126). ISBN non presente.

La breve presentazione di S. Caterina è inserita dall’A. nel discorso del rapporto tra fede e ragione, che, trovandosi già presente nella cultura greco-romana, ha reso possibile un incontro tra la religione cristiana e la civiltà occidentale. Egli afferma che «La ricerca razionale del sapere aperta all’apporto della Rivelazione ha percorso tutti i secoli della storia europea […] la dottrina e la spiritualità di Santa Caterina da Siena […] rientra di diritto in questo secolare clima culturale e spirituale».

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Dimostra come ciò sia avvenuto attraverso la citazione di alcuni scritti della Santa, quali il c. XCVI del Dialogo e alcuni brani delle lettere 190, 199, 201, 301, 315, in cui ella parla del lume naturale e di quello soprannaturale, che non distrugge il primo, ma lo potenzia e lo perfeziona per cogliere la verità tutta intera. (GA)

397 - ZANARDI, ELENA MARIA CARLA. A immagine di colui che è: la

persona umana in Caterina da Siena. Bologna: ESD, 2009. 311 p. (Segmenti; 26). ISBN 9788870947274.

Nella Presentazione del suo lavoro l’A. afferma che la sua originalità consiste nell’evidenziare le convergenze esistenti tra il contesto storico e la vita e lo stile della Senese, e inoltre nell’approfondire le metafore sull’uomo presenti nei suoi scritti. Nella prima parte l’A. inquadra la vita di Caterina nel suo contesto medioevale e in quello della mistica femminile in Italia e in Europa. Analizza poi gli scritti della Santa anche in rapporto alle loro fonti scritturistiche e allo stile del linguaggio. Nella seconda parte, attraverso citazioni tratte dalle Lettere, dal Dialogo e dalle Orazioni, espone il pensiero di Caterina sull’uomo attraverso le metafore della vigna, dell’albero, della casa, della cella e di altre abitazioni. Infine considera la metafora del sole eucaristico, alimento dell’anima umana. (GA)

398 - TOZZI, ANGELA ANNA. Tre dottori della Chiesa a confronto: Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux. «Rivista di ascetica e mistica», XXXV (2010), n. 1, gennaio-marzo, p. 139-168. ISSN 0485232X.

Nelle pagine dedicate a S. Caterina, l’A. presenta un breve profilo biografico della Santa e, attraverso alcune citazioni dagli scritti, una breve sintesi della dottrina del Dialogo e dei principi fondamentali della sua dottrina presenti nelle Lettere. Conclude affermando che la Senese ci lascia «il messaggio […] di una fede purissima, di un amore ardente, di una dedizione umile e

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Dimostra come ciò sia avvenuto attraverso la citazione di alcuni scritti della Santa, quali il c. XCVI del Dialogo e alcuni brani delle lettere 190, 199, 201, 301, 315, in cui ella parla del lume naturale e di quello soprannaturale, che non distrugge il primo, ma lo potenzia e lo perfeziona per cogliere la verità tutta intera. (GA)

397 - ZANARDI, ELENA MARIA CARLA. A immagine di colui che è: la

persona umana in Caterina da Siena. Bologna: ESD, 2009. 311 p. (Segmenti; 26). ISBN 9788870947274.

Nella Presentazione del suo lavoro l’A. afferma che la sua originalità consiste nell’evidenziare le convergenze esistenti tra il contesto storico e la vita e lo stile della Senese, e inoltre nell’approfondire le metafore sull’uomo presenti nei suoi scritti. Nella prima parte l’A. inquadra la vita di Caterina nel suo contesto medioevale e in quello della mistica femminile in Italia e in Europa. Analizza poi gli scritti della Santa anche in rapporto alle loro fonti scritturistiche e allo stile del linguaggio. Nella seconda parte, attraverso citazioni tratte dalle Lettere, dal Dialogo e dalle Orazioni, espone il pensiero di Caterina sull’uomo attraverso le metafore della vigna, dell’albero, della casa, della cella e di altre abitazioni. Infine considera la metafora del sole eucaristico, alimento dell’anima umana. (GA)

398 - TOZZI, ANGELA ANNA. Tre dottori della Chiesa a confronto: Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux. «Rivista di ascetica e mistica», XXXV (2010), n. 1, gennaio-marzo, p. 139-168. ISSN 0485232X.

Nelle pagine dedicate a S. Caterina, l’A. presenta un breve profilo biografico della Santa e, attraverso alcune citazioni dagli scritti, una breve sintesi della dottrina del Dialogo e dei principi fondamentali della sua dottrina presenti nelle Lettere. Conclude affermando che la Senese ci lascia «il messaggio […] di una fede purissima, di un amore ardente, di una dedizione umile e

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generosa alla Chiesa Cattolica quale corpo mistico e sposa del Redentore divino». (GA)

399 - ODDASSO, ADRIANA. L’unità dei popoli europei secondo l’insegnamento cateriniano sulla fede. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2001), p. 7. ISSN 0391688X.

L’A. paragona il periodo travagliato di Caterina con quello odierno, caratterizzato dalla presenza di forze disgregatrici e scristianizzanti: Giovanni Paolo II più volte ha ribadito il compito che la fede cristiana ha svolto nel passato del continente europeo e che è ancora oggi chiamata a svolgere, percorrendo il cammino della santità. Nell’ambito delle celebrazioni liturgiche si è voluto indicare ne «le famiglie spirituali» delle compatrone la via per divulgare la santità, l’insegnamento e la missione svolta dalle sante. L’insegnamento di Caterina è contenuto principalmente nel Dialogo, tuttavia nelle Lettere sono trattati i temi più significativi e sono affrontati i problemi politici, etici ed ecclesiastici del suo tempo con soluzioni ancora oggi attualissimi. (GA)

400 - RUPPI, FRANCESCO COSMO. Il gioioso fervore mistico di un’innamorata

di Cristo. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2004), p. 7. ISSN 0391688X.

L’A. sottolinea la grande attualità dell’insegnamento di Caterina in un periodo storico in cui si avverte l’urgenza «di ricomporre l’equilibrio della cristianità», dandole un nuovo assetto civile, morale, spirituale e politico. Egli si sofferma soprattutto sull’operato di Caterina a favore del Papa e della Chiesa e sui motivi che hanno indotto Paolo VI a conferirle il dottorato. L’A. afferma che la Santa «è una delle donne più colte di tutti i tempi» e il suo Epistolario non è soltanto «ricco di spiritualità o di umanità» perché in esso si possono rintracciare «accenti schietti e toccanti e toni di toccante eloquenza, spesso poetici

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generosa alla Chiesa Cattolica quale corpo mistico e sposa del Redentore divino». (GA)

399 - ODDASSO, ADRIANA. L’unità dei popoli europei secondo l’insegnamento cateriniano sulla fede. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2001), p. 7. ISSN 0391688X.

L’A. paragona il periodo travagliato di Caterina con quello odierno, caratterizzato dalla presenza di forze disgregatrici e scristianizzanti: Giovanni Paolo II più volte ha ribadito il compito che la fede cristiana ha svolto nel passato del continente europeo e che è ancora oggi chiamata a svolgere, percorrendo il cammino della santità. Nell’ambito delle celebrazioni liturgiche si è voluto indicare ne «le famiglie spirituali» delle compatrone la via per divulgare la santità, l’insegnamento e la missione svolta dalle sante. L’insegnamento di Caterina è contenuto principalmente nel Dialogo, tuttavia nelle Lettere sono trattati i temi più significativi e sono affrontati i problemi politici, etici ed ecclesiastici del suo tempo con soluzioni ancora oggi attualissimi. (GA)

400 - RUPPI, FRANCESCO COSMO. Il gioioso fervore mistico di un’innamorata

di Cristo. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2004), p. 7. ISSN 0391688X.

L’A. sottolinea la grande attualità dell’insegnamento di Caterina in un periodo storico in cui si avverte l’urgenza «di ricomporre l’equilibrio della cristianità», dandole un nuovo assetto civile, morale, spirituale e politico. Egli si sofferma soprattutto sull’operato di Caterina a favore del Papa e della Chiesa e sui motivi che hanno indotto Paolo VI a conferirle il dottorato. L’A. afferma che la Santa «è una delle donne più colte di tutti i tempi» e il suo Epistolario non è soltanto «ricco di spiritualità o di umanità» perché in esso si possono rintracciare «accenti schietti e toccanti e toni di toccante eloquenza, spesso poetici

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[…] e «vi arde una costante passione per l’uomo». Nel Dialogo «si toccano i temi più delicati della dottrina cattolica e lo si fa con accenti mistici e profondità teologica». (GA)

401 - PELVI, VINCENZO. Meditazione sugli scritti della santa senese: il sacerdote secondo Caterina. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2010), p. 5. ISSN 0391688X.

L’A., riportando alcuni brani del Dialogo, delle Lettere e delle Orazioni di Caterina da Siena, evidenzia quanto in tali scritti appaia grande la dignità del sacerdote e quanto accorato sia stato il richiamo della Santa ai ministri di Dio perché la loro vita fosse coerente. Inoltre si rammenta in breve l’amore della Santa e il suo martirio per la Chiesa. (GA)

402 - VIGANÒ, ALBERTO. Conoscenza intellettiva dell’amore in San Paolo e

Santa Caterina da Siena. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 137-194. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani ; 1). ISBN 9788864340081.

Secondo l’A. l’argomento richiederebbe «uno scritto quasi infinito», ma egli intende soffermarsi solo sulla conoscenza logica dell’amore quale «esperienza contemplativa che porta all’amore di carità». S. Paolo afferma che la nostra cognizione di Dio viene dalla fede e presuppone la fede e l’amore vissuti, derivanti dalla coerenza della vita con il credo professato; ciò sia secondo S. Paolo, sia secondo S. Caterina rende possibile in ogni situazione di vita un tipo di conoscenza e contemplazione di Dio «quotidiana». L’Apostolo «non disprezza la ragione umana, che può scoprire razionalmente in modo analogico l’esistenza di Dio», ma fra lui e S. Caterina vi sono «differenze notevoli di metodo e di impostazione». S. Paolo «non intende fare delle precisazioni di teologia speculativa», Caterina «risente principalmente della teologia domenicana, soprattutto della Summa teologiae». L’A. analizza il significato della conoscenza

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[…] e «vi arde una costante passione per l’uomo». Nel Dialogo «si toccano i temi più delicati della dottrina cattolica e lo si fa con accenti mistici e profondità teologica». (GA)

401 - PELVI, VINCENZO. Meditazione sugli scritti della santa senese: il sacerdote secondo Caterina. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2010), p. 5. ISSN 0391688X.

L’A., riportando alcuni brani del Dialogo, delle Lettere e delle Orazioni di Caterina da Siena, evidenzia quanto in tali scritti appaia grande la dignità del sacerdote e quanto accorato sia stato il richiamo della Santa ai ministri di Dio perché la loro vita fosse coerente. Inoltre si rammenta in breve l’amore della Santa e il suo martirio per la Chiesa. (GA)

402 - VIGANÒ, ALBERTO. Conoscenza intellettiva dell’amore in San Paolo e

Santa Caterina da Siena. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 137-194. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani ; 1). ISBN 9788864340081.

Secondo l’A. l’argomento richiederebbe «uno scritto quasi infinito», ma egli intende soffermarsi solo sulla conoscenza logica dell’amore quale «esperienza contemplativa che porta all’amore di carità». S. Paolo afferma che la nostra cognizione di Dio viene dalla fede e presuppone la fede e l’amore vissuti, derivanti dalla coerenza della vita con il credo professato; ciò sia secondo S. Paolo, sia secondo S. Caterina rende possibile in ogni situazione di vita un tipo di conoscenza e contemplazione di Dio «quotidiana». L’Apostolo «non disprezza la ragione umana, che può scoprire razionalmente in modo analogico l’esistenza di Dio», ma fra lui e S. Caterina vi sono «differenze notevoli di metodo e di impostazione». S. Paolo «non intende fare delle precisazioni di teologia speculativa», Caterina «risente principalmente della teologia domenicana, soprattutto della Summa teologiae». L’A. analizza il significato della conoscenza

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secondo S. Paolo, il ruolo e gli effetti, i compiti che scaturiscono da tale conoscenza, sia che si tratti di conoscenza intellettuale, sia che si tratti di conoscenza scaturita dalla fede o quale carisma dello Spirito Santo. Sottolinea soprattutto i legami che esistono tra la conoscenza e l’amore e le differenze tra la scienza mondana e quella che viene da Dio. Circa Caterina, l’A. evidenzia la sua appartenenza alla spiritualità domenicana fulcro del pensiero di Tommaso d’Aquino, in cui l’attributo primario di Dio è la Verità, da conoscere con il lume dell’intelletto che è la parte più nobile dell’anima, potenziato dal lume della fede, e Verità da amare. La Santa esprime, in un linguaggio accessibile a tutti, i concetti della filosofia scolastica: l’intelletto muove la volontà verso ciò che viene percepito come bene da amare. L’A. analizza quali sono secondo Caterina i rapporti tra verità ed amore, riportando anche il pensiero del padre domenicano Bassan su questo punto, inoltre indica quali rapporti intercorrano secondo la Santa tra la conoscenza di sé e quella di Dio, e tra l’amore di carità e le virtù. Conclude affermando che, se la conoscenza naturale non porta di per sé alla Verità, «ne è la via ordinaria (naturale) e necessaria», potenziata dalla fede, essa porta alla verità dell’Amore, verso il quale i due santi: Paolo e Caterina hanno sempre teso fino alla fine della loro vita. (GA)

403 - BECKMANN-ZÖLLER, BEATE. Frauen bewegen die Päpste: Hildegard

von Bingen, Birgitta von Schweden, Caterina von Siena, Mary Ward, Elena Guerra, Edith Stein: Leben und Briefe. Augsburg: Sankt-Ulrich-Verl., 2010. 255 p. ISBN 9783867441452.

Breve profilo biografico della Senese, accompagnato da citazioni desunte dalle sue Lettere. (DM)

404 - SCHLOSSER, MARIANNE. Katharina von Siena begegnen. Augsburg:

St. Ulrich, 2006. 176 p. (Zeugen des Glaubens). ISBN 3936484651.

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secondo S. Paolo, il ruolo e gli effetti, i compiti che scaturiscono da tale conoscenza, sia che si tratti di conoscenza intellettuale, sia che si tratti di conoscenza scaturita dalla fede o quale carisma dello Spirito Santo. Sottolinea soprattutto i legami che esistono tra la conoscenza e l’amore e le differenze tra la scienza mondana e quella che viene da Dio. Circa Caterina, l’A. evidenzia la sua appartenenza alla spiritualità domenicana fulcro del pensiero di Tommaso d’Aquino, in cui l’attributo primario di Dio è la Verità, da conoscere con il lume dell’intelletto che è la parte più nobile dell’anima, potenziato dal lume della fede, e Verità da amare. La Santa esprime, in un linguaggio accessibile a tutti, i concetti della filosofia scolastica: l’intelletto muove la volontà verso ciò che viene percepito come bene da amare. L’A. analizza quali sono secondo Caterina i rapporti tra verità ed amore, riportando anche il pensiero del padre domenicano Bassan su questo punto, inoltre indica quali rapporti intercorrano secondo la Santa tra la conoscenza di sé e quella di Dio, e tra l’amore di carità e le virtù. Conclude affermando che, se la conoscenza naturale non porta di per sé alla Verità, «ne è la via ordinaria (naturale) e necessaria», potenziata dalla fede, essa porta alla verità dell’Amore, verso il quale i due santi: Paolo e Caterina hanno sempre teso fino alla fine della loro vita. (GA)

403 - BECKMANN-ZÖLLER, BEATE. Frauen bewegen die Päpste: Hildegard

von Bingen, Birgitta von Schweden, Caterina von Siena, Mary Ward, Elena Guerra, Edith Stein: Leben und Briefe. Augsburg: Sankt-Ulrich-Verl., 2010. 255 p. ISBN 9783867441452.

Breve profilo biografico della Senese, accompagnato da citazioni desunte dalle sue Lettere. (DM)

404 - SCHLOSSER, MARIANNE. Katharina von Siena begegnen. Augsburg:

St. Ulrich, 2006. 176 p. (Zeugen des Glaubens). ISBN 3936484651.

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In 176 pagine l’A. riesce ad offrire un “vivo ritratto” della grande Mistica e Santa Patrona d’Italia e Dottore della Chiesa universale, che con la sua pur breve esistenza ha segnato la storia d’Europa. Dopo una introduzione sulle fonti, preceduta da una cronologia dettagliata, il libro dedica due distinte parti alla ‘Vita di una santa’ e alla sua ‘dottrina’. La parte biografica, fondata sulle fonti cateriniane e su altri documenti storici, distingue tre fasi nella breve vita di Caterina: Siena, Avignone, Roma. Tripartita è anche la sezione dedicata alla ricca dottrina dell’analfabeta, formatasi alla scuola stessa di Dio; teologia non sistematica la sua ma comprensiva di tutti gli aspetti più importanti riguardanti Dio e l’uomo, la verità e la vita, Cristo e la salvezza, la Chiesa e i sacramenti, esposti nell’alveo della tradizione soprattutto agostiniana, ma con la vivezza della sua personale intima comprensione, ricca di immagini. I tre brevi capitoli sono titolati “Creati dall’amore e per l’amore”, “Il ponte del Figlio incarnato”, “La ‘bottiga’ del tesoro della salvezza”. Una essenziale bibliografia conclude questa utile e bella presentazione della Santa senese in lingua tedesca. (MD)

405 - COURCELLES, DOMINIQUE, DE. Langages mystiques et avènement de

la modernité. Paris: H. Champion, 2003. 322 p. (Études et essais sur la Renaissance; 43). ISBN 9782745308130.

Nel capitolo IV del volume l’A. si propone di analizzare il linguaggio cateriniano che caratterizza il Dialogo in cui «si stabiliscono nuovi legami tra il teologico e l’immaginario» attraverso una sensibilità nuova per le parole, i colori e le cose. Dopo aver operato una ricognizione sulle edizioni che l’opera di Caterina ha avuto nel corso dei secoli si sofferma sulla narrazione della prima apparizione mistica raccontata da Raimondo da Capua. Mediante un confronto costante con il pensiero tomistico l’A. osserva che l’estasi rimane il presupposto della «conversione» del linguaggio del Dialogo perché il lettore viene spinto in un processo di conoscenza del divino. Come la Summa di S. Tommaso l’opera di Caterina

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In 176 pagine l’A. riesce ad offrire un “vivo ritratto” della grande Mistica e Santa Patrona d’Italia e Dottore della Chiesa universale, che con la sua pur breve esistenza ha segnato la storia d’Europa. Dopo una introduzione sulle fonti, preceduta da una cronologia dettagliata, il libro dedica due distinte parti alla ‘Vita di una santa’ e alla sua ‘dottrina’. La parte biografica, fondata sulle fonti cateriniane e su altri documenti storici, distingue tre fasi nella breve vita di Caterina: Siena, Avignone, Roma. Tripartita è anche la sezione dedicata alla ricca dottrina dell’analfabeta, formatasi alla scuola stessa di Dio; teologia non sistematica la sua ma comprensiva di tutti gli aspetti più importanti riguardanti Dio e l’uomo, la verità e la vita, Cristo e la salvezza, la Chiesa e i sacramenti, esposti nell’alveo della tradizione soprattutto agostiniana, ma con la vivezza della sua personale intima comprensione, ricca di immagini. I tre brevi capitoli sono titolati “Creati dall’amore e per l’amore”, “Il ponte del Figlio incarnato”, “La ‘bottiga’ del tesoro della salvezza”. Una essenziale bibliografia conclude questa utile e bella presentazione della Santa senese in lingua tedesca. (MD)

405 - COURCELLES, DOMINIQUE, DE. Langages mystiques et avènement de

la modernité. Paris: H. Champion, 2003. 322 p. (Études et essais sur la Renaissance; 43). ISBN 9782745308130.

Nel capitolo IV del volume l’A. si propone di analizzare il linguaggio cateriniano che caratterizza il Dialogo in cui «si stabiliscono nuovi legami tra il teologico e l’immaginario» attraverso una sensibilità nuova per le parole, i colori e le cose. Dopo aver operato una ricognizione sulle edizioni che l’opera di Caterina ha avuto nel corso dei secoli si sofferma sulla narrazione della prima apparizione mistica raccontata da Raimondo da Capua. Mediante un confronto costante con il pensiero tomistico l’A. osserva che l’estasi rimane il presupposto della «conversione» del linguaggio del Dialogo perché il lettore viene spinto in un processo di conoscenza del divino. Come la Summa di S. Tommaso l’opera di Caterina

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esprime la tensione tra colui che parla e l’Altro: la sua estasi viene tradotta da un linguaggio vernacolare che lega il teologico e il politico. Le metafore sono strumenti per creare e coinvolgere il lettore in un movimento ascendente così pure le immagini: in questa unicità espressiva Caterina da Siena diviene teologa. L’A. inoltre osserva che il linguaggio mistico cateriniano non è svincolato dalla realtà storica e sociale del XIV secolo: nel Dialogo si possono leggere le circostanze politiche che presiedono alla sua elaborazione. Ella diventa, dunque, l’operatrice, il medium della conversione del linguaggio teologico in linguaggio «dell’anima», dei concetti in immagini artistiche e letterarie, della lingua latina in quella senese. Come osserva l’A. questa «conversione» viene compiuta non per sé ma per Colui che la ispira. (AC)

406 - VIGANÒ, ALBERTO. Conoscenza intellettiva dell’amore in San Paolo e

Santa Caterina da Siena. «Rivista di ascetica e mistica», XXXIV (2009), n. 4 (num. monografico S. Paolo apostolo tra arte e spiritualità), p. 235-245. ISSN 03940594.

Si veda la scheda n. 402 di questa Bibl. An. (GA)

407 – ŁAKOMA, EWA. "Przyoblecz mnie sobą, prawdo wieczna": pełnia życia

według św: Katarzyny ze Sieny. «Ateneum Kapłańskie», (2002), n. 1 (560), p. 103-115. ISSN 16890531.

Nell’articolo, l’A., una domenicana laureata in teologia alla KUL con una tesi dal titolo L’economia della salvezza nel Dialogo di S. Caterina da Siena, dopo una breve biografia della Santa, presenta alcuni aspetti della sua dottrina. L’uomo, chiamato a seguire le orme del Figlio di Dio, non è abbandonato a se stesso; riconosce la propria grandezza contemplando il Creatore, sperimenta la potenza della Passione del suo Redentore e in Lui raggiunge la salvezza. Durante il suo cammino terreno viene sostenuto e nutrito dall’Eucarestia. Nella sequela di Gesù

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esprime la tensione tra colui che parla e l’Altro: la sua estasi viene tradotta da un linguaggio vernacolare che lega il teologico e il politico. Le metafore sono strumenti per creare e coinvolgere il lettore in un movimento ascendente così pure le immagini: in questa unicità espressiva Caterina da Siena diviene teologa. L’A. inoltre osserva che il linguaggio mistico cateriniano non è svincolato dalla realtà storica e sociale del XIV secolo: nel Dialogo si possono leggere le circostanze politiche che presiedono alla sua elaborazione. Ella diventa, dunque, l’operatrice, il medium della conversione del linguaggio teologico in linguaggio «dell’anima», dei concetti in immagini artistiche e letterarie, della lingua latina in quella senese. Come osserva l’A. questa «conversione» viene compiuta non per sé ma per Colui che la ispira. (AC)

406 - VIGANÒ, ALBERTO. Conoscenza intellettiva dell’amore in San Paolo e

Santa Caterina da Siena. «Rivista di ascetica e mistica», XXXIV (2009), n. 4 (num. monografico S. Paolo apostolo tra arte e spiritualità), p. 235-245. ISSN 03940594.

Si veda la scheda n. 402 di questa Bibl. An. (GA)

407 – ŁAKOMA, EWA. "Przyoblecz mnie sobą, prawdo wieczna": pełnia życia

według św: Katarzyny ze Sieny. «Ateneum Kapłańskie», (2002), n. 1 (560), p. 103-115. ISSN 16890531.

Nell’articolo, l’A., una domenicana laureata in teologia alla KUL con una tesi dal titolo L’economia della salvezza nel Dialogo di S. Caterina da Siena, dopo una breve biografia della Santa, presenta alcuni aspetti della sua dottrina. L’uomo, chiamato a seguire le orme del Figlio di Dio, non è abbandonato a se stesso; riconosce la propria grandezza contemplando il Creatore, sperimenta la potenza della Passione del suo Redentore e in Lui raggiunge la salvezza. Durante il suo cammino terreno viene sostenuto e nutrito dall’Eucarestia. Nella sequela di Gesù

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l’essere umano comprende che le sofferenze e il male fisico e spirituale assumono un significato altro che conduce, come nel caso di Caterina, alla consapevolezza e all’accettazione che scaturiscono dalla partecipazione attiva alla volontà di Dio. Caterina elegge la meditazione e la preghiera a luoghi dell’incontro con Dio. La fede, da cui nasce la speranza, conduce alla contemplazione di Dio ma è soltanto la carità che apre le porte del Cielo perché, secondo la Santa, essa rappresenta la misura della partecipazione alla gloria del Cielo. (AMM)

4) SANTA CATERINA ED ALTRI PERSONAGGI 408 - MASCIARELLI, MICHELE GIULIO. Caterina, Brigida ed Edith Stein:

tre sante custodi della nuova Europa. «L’Osservatore Romano», (15-16 giugno 2001), p. 4, ill. ISSN 0391688X.

Dopo aver affermato che l’uomo moderno più che al discorso su Dio è disponibile a confrontarsi con l’esperienza di Dio, l’A. sottolinea come il Continente europeo sia quello che ha il maggior numero di patroni. Rammentando le parole del Motu proprio con cui Giovanni Paolo II aggiunse ai compatroni d’Europa le compatrone, si sofferma su tre parole-viatico specifiche di ciascuna delle tre Sante, individuandole per Edith nel martirio, per Caterina da Siena nella contemplazione coniugata con l’azione e per Brigida di Svezia nella pazienza. Tre parole programmatiche per i cristiani di oggi. (GA)

409 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Caterina e Robina:

profezia e antiprofezia al tempo del grande scisma d’Occidente. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 229-255. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

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l’essere umano comprende che le sofferenze e il male fisico e spirituale assumono un significato altro che conduce, come nel caso di Caterina, alla consapevolezza e all’accettazione che scaturiscono dalla partecipazione attiva alla volontà di Dio. Caterina elegge la meditazione e la preghiera a luoghi dell’incontro con Dio. La fede, da cui nasce la speranza, conduce alla contemplazione di Dio ma è soltanto la carità che apre le porte del Cielo perché, secondo la Santa, essa rappresenta la misura della partecipazione alla gloria del Cielo. (AMM)

4) SANTA CATERINA ED ALTRI PERSONAGGI 408 - MASCIARELLI, MICHELE GIULIO. Caterina, Brigida ed Edith Stein:

tre sante custodi della nuova Europa. «L’Osservatore Romano», (15-16 giugno 2001), p. 4, ill. ISSN 0391688X.

Dopo aver affermato che l’uomo moderno più che al discorso su Dio è disponibile a confrontarsi con l’esperienza di Dio, l’A. sottolinea come il Continente europeo sia quello che ha il maggior numero di patroni. Rammentando le parole del Motu proprio con cui Giovanni Paolo II aggiunse ai compatroni d’Europa le compatrone, si sofferma su tre parole-viatico specifiche di ciascuna delle tre Sante, individuandole per Edith nel martirio, per Caterina da Siena nella contemplazione coniugata con l’azione e per Brigida di Svezia nella pazienza. Tre parole programmatiche per i cristiani di oggi. (GA)

409 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Caterina e Robina:

profezia e antiprofezia al tempo del grande scisma d’Occidente. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 229-255. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

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L’A. si sofferma sul profetismo femminile del periodo dello scisma in Francia e in Italia, in particolare sulle figure di Caterina, di Brigida di Svezia e di Marie Robien non tralasciando le altre «profetesse» che in quel periodo si pronunciarono a favore degli antipapi o contro di essi. L’interesse dimostrato da personaggi illustri per il miracolo di guarigione ottenuto dalla storpia Marie Robien venne considerato quasi un miracolo-ordalia a favore dell’antipapa, così come la figura di Pietro di Lussemburgo, creato cardinale di Metz da Clemente VII, e stimato santo. Robinia si recò a Parigi per difendere davanti al re Carlo VI la causa di Benedetto XIII e fu incaricata dalla regina Isabella di Baviera di una missione diplomatica per indurre Benedetto XIII alla rinuncia, ma ella non poté incontrarlo. Contro Clemente VII avevano preso posizione le veggenti Constance de Rabastens e Orsolina da Parma che, per incarico del papa Bonifacio IX, fece più volte la spola tra Avignone e Roma per convincere Clemente a dimettersi. La più illustre delle profetesse dello scisma fu Jeanne Marie de Maillé. L’iniziativa delle profetesse dello scisma ha un carattere di spiccato individualismo, di contro Brigida e Caterina svolgono la loro iniziativa all’interno di una trama di rapporti sociali e di riconoscimenti. L’A. conclude che forse il tratto più specifico del profetismo femminile è nel richiamo alla misericordia divina che avvicina Caterina a Robina. (GA)

410 - TESTONI, INES. Il sacrificio del corpo: dialogo tra Caterina da Siena e Simone Weil, prefazione di Emanuele Severino. Genova: Il Melangolo, 2002. 141 p. (Opuscula; 99). ISBN 8870184706.

Emanuele Severino sintetizza nella Prefazione quello che gli sembra il significato dell’opera. Nelle pagine dedicate a Caterina da Siena l’A. illustra il proprio modo di interpretare i fondamenti filosofici e teologici dell’estremo digiuno della Santa, della quale riferisce l’ufficio delle facoltà dell’anima. Secondo l’A., «la santa radicalizza la componente neoplatonica che considera la materia sostanzialmente come "non essere"» e

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L’A. si sofferma sul profetismo femminile del periodo dello scisma in Francia e in Italia, in particolare sulle figure di Caterina, di Brigida di Svezia e di Marie Robien non tralasciando le altre «profetesse» che in quel periodo si pronunciarono a favore degli antipapi o contro di essi. L’interesse dimostrato da personaggi illustri per il miracolo di guarigione ottenuto dalla storpia Marie Robien venne considerato quasi un miracolo-ordalia a favore dell’antipapa, così come la figura di Pietro di Lussemburgo, creato cardinale di Metz da Clemente VII, e stimato santo. Robinia si recò a Parigi per difendere davanti al re Carlo VI la causa di Benedetto XIII e fu incaricata dalla regina Isabella di Baviera di una missione diplomatica per indurre Benedetto XIII alla rinuncia, ma ella non poté incontrarlo. Contro Clemente VII avevano preso posizione le veggenti Constance de Rabastens e Orsolina da Parma che, per incarico del papa Bonifacio IX, fece più volte la spola tra Avignone e Roma per convincere Clemente a dimettersi. La più illustre delle profetesse dello scisma fu Jeanne Marie de Maillé. L’iniziativa delle profetesse dello scisma ha un carattere di spiccato individualismo, di contro Brigida e Caterina svolgono la loro iniziativa all’interno di una trama di rapporti sociali e di riconoscimenti. L’A. conclude che forse il tratto più specifico del profetismo femminile è nel richiamo alla misericordia divina che avvicina Caterina a Robina. (GA)

410 - TESTONI, INES. Il sacrificio del corpo: dialogo tra Caterina da Siena e Simone Weil, prefazione di Emanuele Severino. Genova: Il Melangolo, 2002. 141 p. (Opuscula; 99). ISBN 8870184706.

Emanuele Severino sintetizza nella Prefazione quello che gli sembra il significato dell’opera. Nelle pagine dedicate a Caterina da Siena l’A. illustra il proprio modo di interpretare i fondamenti filosofici e teologici dell’estremo digiuno della Santa, della quale riferisce l’ufficio delle facoltà dell’anima. Secondo l’A., «la santa radicalizza la componente neoplatonica che considera la materia sostanzialmente come "non essere"» e

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afferma che «Caterina da Siena assume fortemente i tratti dello gnosticismo» e che per lei «l’atto del mangiare è paragonato a quello del peccare». La sua ricerca di Dio è minata dal dubbio, considerato inganno demoniaco. È necessario che il soggetto neghi il corpo per ottenere l’affermazione di ciò di cui si dubita: l’anima. La preghiera rapisce la mente, distogliendosi dalle tentazioni del corpo. Secondo l’A. l’unica verità dalla quale bisogna partire non è la volontà di verità, «ma il discorso che non teme di confrontarsi con la propria negazione, mettendone in evidenza l’autocontraddizione». Dopo aver esaminato la figura ed il pensiero di Simone Weil, l’A. conclude che le due digiunatrici riconoscono alla fame «il significato del non bastare a se stessi» osservando che si tratterebbe di un fraintendimento della concezione platoniana del corpo considerato ostacolo alla conoscenza della verità. (GA)

411 - FAMIGLIETTI, ELISA. Santa Brigida di Svezia (1303- 1373):

compatrona d’Europa. In: Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 49-53, ill. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente.

L’A. esordisce ricordando come la «vita di corte fu per Brigida una palestra, nella quale ebbe modo di cogliere e fare esperienza della travagliata vita sociale del suo tempo, e accese in lei il vivo interesse per la politica europea». Le rivelazioni che ella ebbe non riguardavano soltanto i misteri della fede, ma anche i problemi concreti della vita ecclesiale e sociale di allora. Con lettere, messaggi e parole ammonì contro il malcostume e donna pratica e caritatevole aprì la propria casa all’ospitalità, soprattutto a scopo ecumenico, volendo anche nel suo Ordine un richiamo alla riparazione per l’unità della Chiesa. Lavorò instancabilmente per riportare il Papa a Roma e «per la pace in Europa, in un tempo contrassegnato da divisioni religiose, guerre e squilibri politici». L’A. auspica che «le Chiese in Europa possano comprendere sempre più che solo con l’autorevolezza

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afferma che «Caterina da Siena assume fortemente i tratti dello gnosticismo» e che per lei «l’atto del mangiare è paragonato a quello del peccare». La sua ricerca di Dio è minata dal dubbio, considerato inganno demoniaco. È necessario che il soggetto neghi il corpo per ottenere l’affermazione di ciò di cui si dubita: l’anima. La preghiera rapisce la mente, distogliendosi dalle tentazioni del corpo. Secondo l’A. l’unica verità dalla quale bisogna partire non è la volontà di verità, «ma il discorso che non teme di confrontarsi con la propria negazione, mettendone in evidenza l’autocontraddizione». Dopo aver esaminato la figura ed il pensiero di Simone Weil, l’A. conclude che le due digiunatrici riconoscono alla fame «il significato del non bastare a se stessi» osservando che si tratterebbe di un fraintendimento della concezione platoniana del corpo considerato ostacolo alla conoscenza della verità. (GA)

411 - FAMIGLIETTI, ELISA. Santa Brigida di Svezia (1303- 1373):

compatrona d’Europa. In: Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 49-53, ill. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente.

L’A. esordisce ricordando come la «vita di corte fu per Brigida una palestra, nella quale ebbe modo di cogliere e fare esperienza della travagliata vita sociale del suo tempo, e accese in lei il vivo interesse per la politica europea». Le rivelazioni che ella ebbe non riguardavano soltanto i misteri della fede, ma anche i problemi concreti della vita ecclesiale e sociale di allora. Con lettere, messaggi e parole ammonì contro il malcostume e donna pratica e caritatevole aprì la propria casa all’ospitalità, soprattutto a scopo ecumenico, volendo anche nel suo Ordine un richiamo alla riparazione per l’unità della Chiesa. Lavorò instancabilmente per riportare il Papa a Roma e «per la pace in Europa, in un tempo contrassegnato da divisioni religiose, guerre e squilibri politici». L’A. auspica che «le Chiese in Europa possano comprendere sempre più che solo con l’autorevolezza

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della santità esse possono schiudere al nostro continente un luminoso orizzonte di speranza, di comunione e di pace». (GA)

412 - MATTER, E. ANN. The Undebated Debate: Gender and the Image of

God in the Medieval Theology. In: Gender in Debate from the Early Middle Ages to the Renaissance, edited by Thelma S. Fenster and Clare A. Lees. New York: Palgrave, 2002, p. 41-57. (The New Middle Ages). ISBN 0312232446.

Nel saggio l’A. affronta la complessità e le contraddizioni circa l’umanità della donna da S. Agostino in poi. Alla questione ontologica concernente il genere femminile i teologi medievali rispondono affermando che dottrinalmente anche la donna in quanto essere umano è fatta ad immagine di Dio ma, in realtà, per il suo incarnarsi in un corpo femminile non lo è. In questo dibattito teologico l’A. analizza le azioni e la vita di alcune donne che trascendono le limitazioni loro imposte per il genere al quale appartenevano. Ildegarda di Bingen e Caterina da Siena, hanno compreso che esse, come gli uomini, sono state create a immagine di Dio in quanto esseri umani e hanno ricercato una loro personale e «spirituale auto-affermazione». Anche se non era permesso alle donne di entrare nell’élite spirituale, alcune privilegiate hanno trovato un modo per accedere e intervenire nella vita spirituale delle loro comunità. Questo articolo è il solo contributo al volume che tratti ampiamente del modo in cui la teologia medievale abbia affrontato la questione femminile all’interno della gerarchia religiosa. (AC)

413 - SERVENTI, SILVIA. Sermoni in assenza: l’epistolario di Girolamo da

Siena. In: Letteratura in forma di sermone: i rapporti tra predicazione e letteratura nei secoli XIII-XVI: atti del Seminario di studi, Bologna 15-17 novembre 2001, a cura di Ginetta Auzzas, Giovanni Baffetti, Carlo Delcorno. Firenze: Leo S. Olschki, 2003, p. 79-95. (Biblioteca di Lettere italiane; 60). ISBN 8822252098.

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della santità esse possono schiudere al nostro continente un luminoso orizzonte di speranza, di comunione e di pace». (GA)

412 - MATTER, E. ANN. The Undebated Debate: Gender and the Image of

God in the Medieval Theology. In: Gender in Debate from the Early Middle Ages to the Renaissance, edited by Thelma S. Fenster and Clare A. Lees. New York: Palgrave, 2002, p. 41-57. (The New Middle Ages). ISBN 0312232446.

Nel saggio l’A. affronta la complessità e le contraddizioni circa l’umanità della donna da S. Agostino in poi. Alla questione ontologica concernente il genere femminile i teologi medievali rispondono affermando che dottrinalmente anche la donna in quanto essere umano è fatta ad immagine di Dio ma, in realtà, per il suo incarnarsi in un corpo femminile non lo è. In questo dibattito teologico l’A. analizza le azioni e la vita di alcune donne che trascendono le limitazioni loro imposte per il genere al quale appartenevano. Ildegarda di Bingen e Caterina da Siena, hanno compreso che esse, come gli uomini, sono state create a immagine di Dio in quanto esseri umani e hanno ricercato una loro personale e «spirituale auto-affermazione». Anche se non era permesso alle donne di entrare nell’élite spirituale, alcune privilegiate hanno trovato un modo per accedere e intervenire nella vita spirituale delle loro comunità. Questo articolo è il solo contributo al volume che tratti ampiamente del modo in cui la teologia medievale abbia affrontato la questione femminile all’interno della gerarchia religiosa. (AC)

413 - SERVENTI, SILVIA. Sermoni in assenza: l’epistolario di Girolamo da

Siena. In: Letteratura in forma di sermone: i rapporti tra predicazione e letteratura nei secoli XIII-XVI: atti del Seminario di studi, Bologna 15-17 novembre 2001, a cura di Ginetta Auzzas, Giovanni Baffetti, Carlo Delcorno. Firenze: Leo S. Olschki, 2003, p. 79-95. (Biblioteca di Lettere italiane; 60). ISBN 8822252098.

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Dopo una breve presentazione di fra Giacomo e dei suoi scritti, l’A. descrive le caratteristiche del suo Epistolario, che «rientra a pieno titolo nella tradizione della lettera che diventa predica o trattato» una tradizione che risale a S. Ambrogio e che, nel Duecento e Trecento, passa dall’ambiente monastico a quello laico e coinvolge figure di spicco tra cui anche Caterina da Siena. L’A. istituisce un confronto tra queste epistole di tono edificatorio e quelle di altri autori quali il Petrarca, Giovanni Dominici, Enrico Susone, Ugo di San Vittore, Umberto da Romans, Giordano da Pisa, Caterina da Siena, nelle cui epistole «riscontriamo alcuni topoi della letteratura edificante». L’A. si sofferma sull’uso di alcune metafore, presenti anche nelle lettere cateriniane: la lampada del cuore, la nave, il mare, il pesce, l’arbore e la cella, le ali dell’anima, sottolineando la ricettività della Santa nei confronti delle immagini a lei offerte dalla predicazione e la «coincidenza tematica e stilistica […] tra le lettere della Senese e la predicazione». (GA)

414 - FOSTER, ALLYSON. A Shorte Treatyse of Contemplacyon: The Book of

Margery Kempe in its Early Print Contexts. In: A Companion to The Book of Margery Kempe. Cambridge: D.S. Brewer, 2004, p. 95-112. ISBN 9781843840308.

Analizzando le edizioni a stampa dell’opera di Margery Kempe l’A. opera un confronto tra le strategie retoriche messe in atto da Kempe e quelle di Caterina da Siena. (AC)

415 - WATERS, CLAIRE M. Angels and Earthly Creatures: Preaching,

Performance, and Gender in the Later Middle Ages. Philadelphia: University of Pennsylvania Press, 2004. XI, 282 p. (The Middle Ages Series). ISBN 0812237536.

L’A. inizia il suo studio sulla predicazione medievale osservando che il predicatore occupa una posizione ibrida. Come gli angeli, essi sono messaggeri di Dio, ma sono anche incarnati in un

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Dopo una breve presentazione di fra Giacomo e dei suoi scritti, l’A. descrive le caratteristiche del suo Epistolario, che «rientra a pieno titolo nella tradizione della lettera che diventa predica o trattato» una tradizione che risale a S. Ambrogio e che, nel Duecento e Trecento, passa dall’ambiente monastico a quello laico e coinvolge figure di spicco tra cui anche Caterina da Siena. L’A. istituisce un confronto tra queste epistole di tono edificatorio e quelle di altri autori quali il Petrarca, Giovanni Dominici, Enrico Susone, Ugo di San Vittore, Umberto da Romans, Giordano da Pisa, Caterina da Siena, nelle cui epistole «riscontriamo alcuni topoi della letteratura edificante». L’A. si sofferma sull’uso di alcune metafore, presenti anche nelle lettere cateriniane: la lampada del cuore, la nave, il mare, il pesce, l’arbore e la cella, le ali dell’anima, sottolineando la ricettività della Santa nei confronti delle immagini a lei offerte dalla predicazione e la «coincidenza tematica e stilistica […] tra le lettere della Senese e la predicazione». (GA)

414 - FOSTER, ALLYSON. A Shorte Treatyse of Contemplacyon: The Book of

Margery Kempe in its Early Print Contexts. In: A Companion to The Book of Margery Kempe. Cambridge: D.S. Brewer, 2004, p. 95-112. ISBN 9781843840308.

Analizzando le edizioni a stampa dell’opera di Margery Kempe l’A. opera un confronto tra le strategie retoriche messe in atto da Kempe e quelle di Caterina da Siena. (AC)

415 - WATERS, CLAIRE M. Angels and Earthly Creatures: Preaching,

Performance, and Gender in the Later Middle Ages. Philadelphia: University of Pennsylvania Press, 2004. XI, 282 p. (The Middle Ages Series). ISBN 0812237536.

L’A. inizia il suo studio sulla predicazione medievale osservando che il predicatore occupa una posizione ibrida. Come gli angeli, essi sono messaggeri di Dio, ma sono anche incarnati in un

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corpo che li lega alla terra come gli altri esseri umani. L’A. analizza una serie impressionante di testi, che vanno dalle Artes praedicandi, manuali per i predicatori, alle collezioni di sermoni al Canterbury Tales. Ella interroga questi testi seguendo una pluralità di approcci mutuati da teoriche del gender e della performance, quali Irigaray e Butler. L’opera si propone di indagare e analizzare sia «la conflittuale cooperazione tra autorità e autorizzazione», che rappresenta «una manifestazione della natura fondamentalmente ibrida della chiamata del predicatore», sia la predicazione delle donne e l’influenza formativa di queste ultime sui predicatori. I primi quattro capitoli del testo affrontano la costruzione del ruolo del predicatore e si concentrano principalmente sulla predicazione maschile. Gli ultimi tre capitoli analizzano le relazioni e le influenze tra la predicazione e l’immaginario femminile. La figura di Caterina da Siena è analizzata nel sesto capitolo, intitolato L’alibi dell’autorità femminile. L’A. si concentra sulle donne medievali impegnate nella predicazione dimostrando che le predicatrici del tardo Medioevo dovevano ottenere autorità e autorevolezza mettendo in atto strategie tanto sottili e efficaci da far apparire la donna predicatrice quasi come un chierico. L’A. esplora le strategie adottate da un «triumvirato» al femminile formato da Ildegarda di Bingen, Brigida di Svezia e Caterina da Siena. Come osserva, le tre donne, vissute in tempi di rivolgimenti e tensioni delle istituzioni ecclesiastiche, si sono dedicate anche alla critica degli abusi clericali. Mettendo a confronto le vite delle tre donne sottolinea analogie e differenze delle loro strategie oratorie. Conclude affermando che Ildegarda, Brigida e Caterina, spostando i termini del dibattito dell’autorità femminile, sono riuscite laddove altre donne avevano fallito e aggiunge una riflessione sul rapporto esistente tra il monachesimo e la predicazione femminile. (AC)

416 - TRIFONE, PIETRO. Il “Vocabolario cateriniano” di Girolamo Gigli.

«Accademia dei Rozzi», XI (2004), n. 20, p. 15-20, ill. ISSN non presente.

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corpo che li lega alla terra come gli altri esseri umani. L’A. analizza una serie impressionante di testi, che vanno dalle Artes praedicandi, manuali per i predicatori, alle collezioni di sermoni al Canterbury Tales. Ella interroga questi testi seguendo una pluralità di approcci mutuati da teoriche del gender e della performance, quali Irigaray e Butler. L’opera si propone di indagare e analizzare sia «la conflittuale cooperazione tra autorità e autorizzazione», che rappresenta «una manifestazione della natura fondamentalmente ibrida della chiamata del predicatore», sia la predicazione delle donne e l’influenza formativa di queste ultime sui predicatori. I primi quattro capitoli del testo affrontano la costruzione del ruolo del predicatore e si concentrano principalmente sulla predicazione maschile. Gli ultimi tre capitoli analizzano le relazioni e le influenze tra la predicazione e l’immaginario femminile. La figura di Caterina da Siena è analizzata nel sesto capitolo, intitolato L’alibi dell’autorità femminile. L’A. si concentra sulle donne medievali impegnate nella predicazione dimostrando che le predicatrici del tardo Medioevo dovevano ottenere autorità e autorevolezza mettendo in atto strategie tanto sottili e efficaci da far apparire la donna predicatrice quasi come un chierico. L’A. esplora le strategie adottate da un «triumvirato» al femminile formato da Ildegarda di Bingen, Brigida di Svezia e Caterina da Siena. Come osserva, le tre donne, vissute in tempi di rivolgimenti e tensioni delle istituzioni ecclesiastiche, si sono dedicate anche alla critica degli abusi clericali. Mettendo a confronto le vite delle tre donne sottolinea analogie e differenze delle loro strategie oratorie. Conclude affermando che Ildegarda, Brigida e Caterina, spostando i termini del dibattito dell’autorità femminile, sono riuscite laddove altre donne avevano fallito e aggiunge una riflessione sul rapporto esistente tra il monachesimo e la predicazione femminile. (AC)

416 - TRIFONE, PIETRO. Il “Vocabolario cateriniano” di Girolamo Gigli.

«Accademia dei Rozzi», XI (2004), n. 20, p. 15-20, ill. ISSN non presente.

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L’A rievoca brevemente le vicende del Gigli, difensore della prosa di Caterina da Siena, e del suo Vocabolario, «l’espressione più compiuta della ribellione dello scrittore senese alla tirannia linguistica dell’Accademia della Crusca». L’A., citando alcune parole del Vocabolario, offre qualche esempio degli interessi filologici e linguistici e dello spirito satirico del Gigli presenti nell’opera, in cui si trovano, però, spunti preziosi per gli studiosi del dialetto senese circa il suo differenziarsi tra i ceti elevati e quelli popolari, e il suo uso nella città oppure nel contado. Nella Nota bibliografica si rileva l’importanza e la rarità dell’opera anche sul mercato antiquario, dato il numero esiguo delle stampe e delle ristampe dell’opera, come constatato dall’A. (GA)

417 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Riflessi cateriniani nel

pensiero di Luigia Tincani. In: Caterina madre e maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2004, p. 31-47. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente.

Luigia Tincani è presentata dall’A. come un «recupero della lezione di Caterina» in rapporto al rinnovamento dell’immagine e del ruolo della donna, di cui l’A offre un excursus storico, con particolare riferimento al Novecento, periodo in cui sorge l’associazionismo cattolico, favorito dalla Chiesa per combattere le forze anticlericali e massoniche e del materialismo marxista, finalizzando il protagonismo femminile alla missione ed all’apostolato. Vi sono indicati come esemplari due percorsi: quello di Armida Barelli e quello di Luigia Tincani. Quest’ultima si inserisce nella tradizione domenicana e si ispira al magistero cateriniano, attingendo alla spiritualità cateriniana come a fonte ispiratrice primaria per il suo progetto di vita consacrata. Tincani «sceglie […] l’apostolato nella scuola e nella cultura», per incontrare la gioventù persegue l’obiettivo di un apostolato virile, coraggioso ed energico; supera la concezione puramente ornamentale dell’istruzione femminile», tipica del suo tempo, e

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L’A rievoca brevemente le vicende del Gigli, difensore della prosa di Caterina da Siena, e del suo Vocabolario, «l’espressione più compiuta della ribellione dello scrittore senese alla tirannia linguistica dell’Accademia della Crusca». L’A., citando alcune parole del Vocabolario, offre qualche esempio degli interessi filologici e linguistici e dello spirito satirico del Gigli presenti nell’opera, in cui si trovano, però, spunti preziosi per gli studiosi del dialetto senese circa il suo differenziarsi tra i ceti elevati e quelli popolari, e il suo uso nella città oppure nel contado. Nella Nota bibliografica si rileva l’importanza e la rarità dell’opera anche sul mercato antiquario, dato il numero esiguo delle stampe e delle ristampe dell’opera, come constatato dall’A. (GA)

417 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Riflessi cateriniani nel

pensiero di Luigia Tincani. In: Caterina madre e maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2004, p. 31-47. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente.

Luigia Tincani è presentata dall’A. come un «recupero della lezione di Caterina» in rapporto al rinnovamento dell’immagine e del ruolo della donna, di cui l’A offre un excursus storico, con particolare riferimento al Novecento, periodo in cui sorge l’associazionismo cattolico, favorito dalla Chiesa per combattere le forze anticlericali e massoniche e del materialismo marxista, finalizzando il protagonismo femminile alla missione ed all’apostolato. Vi sono indicati come esemplari due percorsi: quello di Armida Barelli e quello di Luigia Tincani. Quest’ultima si inserisce nella tradizione domenicana e si ispira al magistero cateriniano, attingendo alla spiritualità cateriniana come a fonte ispiratrice primaria per il suo progetto di vita consacrata. Tincani «sceglie […] l’apostolato nella scuola e nella cultura», per incontrare la gioventù persegue l’obiettivo di un apostolato virile, coraggioso ed energico; supera la concezione puramente ornamentale dell’istruzione femminile», tipica del suo tempo, e

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«suggerisce la necessità di un impegno e di uno studio alti e severi»; inoltre, di contro al pregiudizio della debolezza e della passività della donna, propone «un modello nuovo di donna cristiana, colta e preparata, presente e attiva nella società». Nelle lettere di direzione spirituale Caterina è indicata come guida, maestra e protettrice, sottolineando che «non c’è gioia più grande del possesso intellettuale di Dio Verità». Questo esige il traboccare da sé l’amore attraverso la comunicazione della Verità alle anime, secondo il carisma domenicano. (GA)

418 - GRAZIANO, FRANK. Wounds of Love: The Mystical Marriage of Saint

Rose of Lima. Oxford; New York: Oxford University Press, 2004. XIV, 338 p. ISBN 9780195136401.

In quest’opera dedicata a S. Rosa da Lima, canonizzata nel 1671 come la prima Santa del Nuovo Mondo e patrona delle Americhe, l’A. usa la figura di questa donna per esplorare il significato del misticismo femminile e il modo in cui i santi vengano "prodotti" dalle culture in cui nascono e operano. L’A. analizza la mistica femminile prendendo in considerazione anche gli aspetti erotici e psicologici che spesso sono trascurati e le modalità in cui viene costruita la santità nel folklore, nell’agiografia, nell’iconografia e nelle testimonianze rese durante i processi di canonizzazione. La sua analisi si concentra su come un ideale costruito testualmente diventi un modello di santità fonte di ispirazione e imitazione, su come quest’ultimo sia un «palinsesto» che accoglie, nel corso dei secoli, nuove vite anch’esse costruite testualmente e su come questa tautologia contribuisca alla formazione di una percezione della santità che consente di distinguere i veri santi dagli impostori. Oltre a S. Rosa da Lima l’A. analizza i casi di Caterina da Siena e Teresa d’Avila. Nel testo, dedicato interamente a Rosa da Lima, alle motivazioni della sua proclamazione a prima Santa del Nuovo Mondo, alle pratiche mistiche che hanno caratterizzato la sua vita e al rapporto con la madre, non mancano riferimenti ad altre sante soprattutto nella parte concernente la concezione

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«suggerisce la necessità di un impegno e di uno studio alti e severi»; inoltre, di contro al pregiudizio della debolezza e della passività della donna, propone «un modello nuovo di donna cristiana, colta e preparata, presente e attiva nella società». Nelle lettere di direzione spirituale Caterina è indicata come guida, maestra e protettrice, sottolineando che «non c’è gioia più grande del possesso intellettuale di Dio Verità». Questo esige il traboccare da sé l’amore attraverso la comunicazione della Verità alle anime, secondo il carisma domenicano. (GA)

418 - GRAZIANO, FRANK. Wounds of Love: The Mystical Marriage of Saint

Rose of Lima. Oxford; New York: Oxford University Press, 2004. XIV, 338 p. ISBN 9780195136401.

In quest’opera dedicata a S. Rosa da Lima, canonizzata nel 1671 come la prima Santa del Nuovo Mondo e patrona delle Americhe, l’A. usa la figura di questa donna per esplorare il significato del misticismo femminile e il modo in cui i santi vengano "prodotti" dalle culture in cui nascono e operano. L’A. analizza la mistica femminile prendendo in considerazione anche gli aspetti erotici e psicologici che spesso sono trascurati e le modalità in cui viene costruita la santità nel folklore, nell’agiografia, nell’iconografia e nelle testimonianze rese durante i processi di canonizzazione. La sua analisi si concentra su come un ideale costruito testualmente diventi un modello di santità fonte di ispirazione e imitazione, su come quest’ultimo sia un «palinsesto» che accoglie, nel corso dei secoli, nuove vite anch’esse costruite testualmente e su come questa tautologia contribuisca alla formazione di una percezione della santità che consente di distinguere i veri santi dagli impostori. Oltre a S. Rosa da Lima l’A. analizza i casi di Caterina da Siena e Teresa d’Avila. Nel testo, dedicato interamente a Rosa da Lima, alle motivazioni della sua proclamazione a prima Santa del Nuovo Mondo, alle pratiche mistiche che hanno caratterizzato la sua vita e al rapporto con la madre, non mancano riferimenti ad altre sante soprattutto nella parte concernente la concezione

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dell’amore mistico. In Rosa da Lima l’amore inteso come sofferenza e l’erotismo presente nella mortificazione si mescolano quando ella avverte l’assenza del Cristo-Sposo. Infatti l’amore delle mistiche per Dio è rappresentato con immagini fisiche ed erotiche. L’A. osserva che le loro visioni diventano il luogo in cui la sessualità negata e vietata si esprime attraverso con immagini simboliche. Per esempio la ferita del costato di Cristo è spesso paragonata ad un seno: in quest’immagine, ricorrente anche in Caterina da Siena, si trovano associati l’elemento erotico e quello nutritivo. (AC)

419 - FATICHI, LORENZO. Caterina da Siena e Giorgio La Pira al servizio

dell’uomo come operatori di pace. Siena: Cantagalli, 2005. 12 p., ill. (Quaderni cateriniani; 118). ISBN non presente.

È soprattutto rievocato dall’A. l’operato di Caterina nello scenario della politica europea del XIV secolo attraverso il giudizio sintetico datone da Giorgio La Pira, che lo considera «elemento armonizzante e di equilibrio», che individua nel suo voler «ridare all’Europa nella persona del Vicario di Cristo l’equilibrio perduto» l’unico interesse della Senese. Il saggio si sofferma poi ad analizzare le analogie di vita e di pensiero tra i due personaggi in questione pur nella diversità delle situazioni, giungendo perfino a definire La Pira come «una Caterina da Siena al maschile, per l’Italia, per la Chiesa e per il mondo dei nostri tempi». Entrambi laici, amanti della solitudine e della cella, e abitatori della cella interiore anche mentre instancabilmente operano nel mondo, entrambi poveri e solleciti verso i poveri, entrambi pellegrini di pace e convinti di dover perorarla presso il cuore dei potenti. A questo proposito l’A. accenna ai numerosi viaggi di La Pira a Mosca, Hanoi, Gerusalemme, Tunisi, Houston, Bruxelles, Vienna, Parigi, Varsavia, Budapest, Helsinki, ecc. «senza dimenticare i "Colloqui dei popoli del Mediterraneo" i "Convegni dei Sindaci delle Capitali del mondo" e quelli per "la pace e la civiltà cristiana"». Molti i punti in comune: entrambi sostenitori del

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dell’amore mistico. In Rosa da Lima l’amore inteso come sofferenza e l’erotismo presente nella mortificazione si mescolano quando ella avverte l’assenza del Cristo-Sposo. Infatti l’amore delle mistiche per Dio è rappresentato con immagini fisiche ed erotiche. L’A. osserva che le loro visioni diventano il luogo in cui la sessualità negata e vietata si esprime attraverso con immagini simboliche. Per esempio la ferita del costato di Cristo è spesso paragonata ad un seno: in quest’immagine, ricorrente anche in Caterina da Siena, si trovano associati l’elemento erotico e quello nutritivo. (AC)

419 - FATICHI, LORENZO. Caterina da Siena e Giorgio La Pira al servizio

dell’uomo come operatori di pace. Siena: Cantagalli, 2005. 12 p., ill. (Quaderni cateriniani; 118). ISBN non presente.

È soprattutto rievocato dall’A. l’operato di Caterina nello scenario della politica europea del XIV secolo attraverso il giudizio sintetico datone da Giorgio La Pira, che lo considera «elemento armonizzante e di equilibrio», che individua nel suo voler «ridare all’Europa nella persona del Vicario di Cristo l’equilibrio perduto» l’unico interesse della Senese. Il saggio si sofferma poi ad analizzare le analogie di vita e di pensiero tra i due personaggi in questione pur nella diversità delle situazioni, giungendo perfino a definire La Pira come «una Caterina da Siena al maschile, per l’Italia, per la Chiesa e per il mondo dei nostri tempi». Entrambi laici, amanti della solitudine e della cella, e abitatori della cella interiore anche mentre instancabilmente operano nel mondo, entrambi poveri e solleciti verso i poveri, entrambi pellegrini di pace e convinti di dover perorarla presso il cuore dei potenti. A questo proposito l’A. accenna ai numerosi viaggi di La Pira a Mosca, Hanoi, Gerusalemme, Tunisi, Houston, Bruxelles, Vienna, Parigi, Varsavia, Budapest, Helsinki, ecc. «senza dimenticare i "Colloqui dei popoli del Mediterraneo" i "Convegni dei Sindaci delle Capitali del mondo" e quelli per "la pace e la civiltà cristiana"». Molti i punti in comune: entrambi sostenitori del

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Papato «quale centro di propulsione e di raccolta di tutte le spinte e di tutti gli aneliti all’unità che salgono faticosamente dalla storia e dalle culture dell’umanità»; entrambi scrivono ai papi, ai governanti, alle claustrali, entrambi criticati, ostacolati, denigrati spesso dalle persone più vicine, soffrendo per il riscatto dei fratelli, ma offrendo un patrimonio d’insegnamenti e di esempi a cui attingere per una crescita integrale dell’uomo e per promuovere la pace nel mondo. (GA)

420 - Commemorazione di Giuliana Cavallini: S. Maria Sopra Minerva, 3

Ottobre 2004. Siena: Cantagalli, 2005. 35 p. (Quaderni cateriniani; 115). ISBN non presente.

Anna Maria Balducci sintetizza le relazioni di Aldo Bernabei e di M. Emanuele Musso. Il priore generale dei Caterinati Paolo Nardi riferisce le parole pronunciate dal vescovo di Siena Gaetano Bonicelli nel 2000 presentando a Giovanni Paolo II Giuliana Cavallini. Aldo Bernabei traccia un profilo biografico della studiosa Missionaria della Scuola. Evidenzia il contributo da lei dato agli studi cateriniani con la nuova edizione del Dialogo e delle Orazioni, la sua collaborazione per l’edizione critica del Libellus de Supplemento, la direzione del Centro Nazionale di Studi Cateriniani dal 1968 fino alla morte, le numerose conferenze in varie città d’Italia ed in Polonia, la raccolta di petizioni per sollecitare la proclamazione di Caterina compatrona d’Europa, l’avvio del movimento “Anima Europae”, le iniziative per il Giubileo del 2000, quelle per il concorso cateriniano nelle scuole, la collaborazione con l’Istituto Senese di Studi cateriniani, il recupero della Cappella del Transito, le benemerenze e i riconoscimenti ricevuti dai massimi rappresentanti della Chiesa e dello Stato. Emanuele Musso illustra il contributo dato dalla Cavallini agli studi cateriniani seguendo tre piste: «quella filologica, concernente la pubblicazione di edizioni critiche; quella della ricerca delle fonti dei concetti e delle immagini; quella dello studio della dottrina e della teologia cateriniana». L’A. analizza il contributo apportato

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Papato «quale centro di propulsione e di raccolta di tutte le spinte e di tutti gli aneliti all’unità che salgono faticosamente dalla storia e dalle culture dell’umanità»; entrambi scrivono ai papi, ai governanti, alle claustrali, entrambi criticati, ostacolati, denigrati spesso dalle persone più vicine, soffrendo per il riscatto dei fratelli, ma offrendo un patrimonio d’insegnamenti e di esempi a cui attingere per una crescita integrale dell’uomo e per promuovere la pace nel mondo. (GA)

420 - Commemorazione di Giuliana Cavallini: S. Maria Sopra Minerva, 3

Ottobre 2004. Siena: Cantagalli, 2005. 35 p. (Quaderni cateriniani; 115). ISBN non presente.

Anna Maria Balducci sintetizza le relazioni di Aldo Bernabei e di M. Emanuele Musso. Il priore generale dei Caterinati Paolo Nardi riferisce le parole pronunciate dal vescovo di Siena Gaetano Bonicelli nel 2000 presentando a Giovanni Paolo II Giuliana Cavallini. Aldo Bernabei traccia un profilo biografico della studiosa Missionaria della Scuola. Evidenzia il contributo da lei dato agli studi cateriniani con la nuova edizione del Dialogo e delle Orazioni, la sua collaborazione per l’edizione critica del Libellus de Supplemento, la direzione del Centro Nazionale di Studi Cateriniani dal 1968 fino alla morte, le numerose conferenze in varie città d’Italia ed in Polonia, la raccolta di petizioni per sollecitare la proclamazione di Caterina compatrona d’Europa, l’avvio del movimento “Anima Europae”, le iniziative per il Giubileo del 2000, quelle per il concorso cateriniano nelle scuole, la collaborazione con l’Istituto Senese di Studi cateriniani, il recupero della Cappella del Transito, le benemerenze e i riconoscimenti ricevuti dai massimi rappresentanti della Chiesa e dello Stato. Emanuele Musso illustra il contributo dato dalla Cavallini agli studi cateriniani seguendo tre piste: «quella filologica, concernente la pubblicazione di edizioni critiche; quella della ricerca delle fonti dei concetti e delle immagini; quella dello studio della dottrina e della teologia cateriniana». L’A. analizza il contributo apportato

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sul versante dei testi scritturistici e tomistici. Evidenzia alcune prospettive di lavoro già indicate da Cavallini, tra cui lo studio delle fonti liturgiche e della predicazione domenicana del Duecento e Trecento, la cronologia delle Lettere, il confronto tra il pensiero di S. Caterina e quello di S. Tommaso e l’analisi semiotica dei testi. (GA)

421 - COFFEY, KATHY. Women of Mercy, art by Michael O’Neill McGrath. Maryknoll (New York): Orbis Books, 2005. XXIII, 163 p., ill. ISBN 1570755795.

I dipinti di Michael McGrath accompagnano la prosa di Kathy Coffey che presenta le vite di figure femminili ispiratrici della misericordia divina. L’A. tratteggia la vita di Caterina da Siena sottolineando come essa sia stata completamente dedicata alla contemplazione di Dio quale sorgente di vita e amore. (AC)

422 - HAMILL, ANN-FRANCES. San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da

Siena: la loro influenza sulla letteratura, la cultura, la religione e l’arte italiana dei primordi. Thesis (M.A.): Rhode Island College, 2006. 140 p. ISBN non presente.

La tesi prende in considerazione le opere di due Santi: Francesco d’Assisi e Caterina da Siena mettendo in evidenza le analogie tra le due opere, l’impatto che ebbero sulla società e la cultura italiane. Nel primo e secondo capitolo l’A. offre al lettore le biografie dei due Santi sottolineando le somiglianze tra due personalità apparentemente lontane: entrambi sono patroni d’Italia, sono mistici stigmatizzati. Hanno vissuto esistenze al servizio degli altri e, nonostante le limitazioni di classe sociale e genere, hanno raggiunto autorevolezza e autorità. Il terzo e il quarto capitolo sono dedicati a Santa Caterina, alla sua vita di donna predicatrice e mistica all’interno della società medievale e al suo Dialogo. Nella conclusione l’A. osserva che la vita di S. Caterina da Siena e di S. Francesco d’Assisi, possono offrire

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sul versante dei testi scritturistici e tomistici. Evidenzia alcune prospettive di lavoro già indicate da Cavallini, tra cui lo studio delle fonti liturgiche e della predicazione domenicana del Duecento e Trecento, la cronologia delle Lettere, il confronto tra il pensiero di S. Caterina e quello di S. Tommaso e l’analisi semiotica dei testi. (GA)

421 - COFFEY, KATHY. Women of Mercy, art by Michael O’Neill McGrath. Maryknoll (New York): Orbis Books, 2005. XXIII, 163 p., ill. ISBN 1570755795.

I dipinti di Michael McGrath accompagnano la prosa di Kathy Coffey che presenta le vite di figure femminili ispiratrici della misericordia divina. L’A. tratteggia la vita di Caterina da Siena sottolineando come essa sia stata completamente dedicata alla contemplazione di Dio quale sorgente di vita e amore. (AC)

422 - HAMILL, ANN-FRANCES. San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da

Siena: la loro influenza sulla letteratura, la cultura, la religione e l’arte italiana dei primordi. Thesis (M.A.): Rhode Island College, 2006. 140 p. ISBN non presente.

La tesi prende in considerazione le opere di due Santi: Francesco d’Assisi e Caterina da Siena mettendo in evidenza le analogie tra le due opere, l’impatto che ebbero sulla società e la cultura italiane. Nel primo e secondo capitolo l’A. offre al lettore le biografie dei due Santi sottolineando le somiglianze tra due personalità apparentemente lontane: entrambi sono patroni d’Italia, sono mistici stigmatizzati. Hanno vissuto esistenze al servizio degli altri e, nonostante le limitazioni di classe sociale e genere, hanno raggiunto autorevolezza e autorità. Il terzo e il quarto capitolo sono dedicati a Santa Caterina, alla sua vita di donna predicatrice e mistica all’interno della società medievale e al suo Dialogo. Nella conclusione l’A. osserva che la vita di S. Caterina da Siena e di S. Francesco d’Assisi, possono offrire

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ancora molto agli uomini e alle donne contemporanei non soltanto come guide spirituali ma anche per il loro comportamento durante periodi storici difficili. (AC)

423 - WILLIAMS, JOAN. Three Saints: Women Who Changed History: Genevieve of Paris, Catherine of Sienna, Teresa of Avila. Skokie (Illinois): ACTA Publications, 2006. 159 p. ISBN 9780879463151.

L’A. analizza la vita e l’operato politico di tre Sante: Genoveffa di Parigi, Caterina da Siena e Teresa d’Avila. L’A. si sofferma sul loro contributo alla vita pubblica in epoche storiche in cui le restrizioni culturali e religiose limitavano la vita e le scelte delle donne. In particolare sottolinea come Caterina da Siena abbia sfidato i pregiudizi della società uscendo dalle realtà protette della casa e del convento per partecipare e influenzare la vita politica del suo tempo. (AC)

424 - Osanna Andreasi da Mantova 1449-1505: la santa dei Gonzaga: lettere

e colloqui spirituali, a cura di Gianni Festa, Angelita Roncelli; prefazione di Gabriella Zarri. Mantova-Bologna: Casa Andreasi-ESD, 2007. 292 p. ISBN 9788870943755.

Nella Prefazione Gabriella Zarri ricorda che la Beata e i suoi scritti sono stati rivalutati grazie a vari studi recenti condotti sulle mistiche emule di S. Caterina da Siena. Gli A. collocano la biografia di Osanna Andreasi nel contesto della storia d’Italia in generale e in particolare in quella concernente lo stato e la città di Mantova, dove ella visse presso la corte dei Gonzaga come loro consigliera. Presentano inoltre il contesto religioso che nei secoli XIII-XVI vide fiorire l’agiografia femminile in Italia. Determinante per le carismatiche domenicane era l’esempio di Caterina da Siena, cui conformavano la propria vita in un ideale ascetico di grande austerità, elevando la loro voce autorevole per esortare i principi alla pace e per la riforma dei costumi.

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ancora molto agli uomini e alle donne contemporanei non soltanto come guide spirituali ma anche per il loro comportamento durante periodi storici difficili. (AC)

423 - WILLIAMS, JOAN. Three Saints: Women Who Changed History: Genevieve of Paris, Catherine of Sienna, Teresa of Avila. Skokie (Illinois): ACTA Publications, 2006. 159 p. ISBN 9780879463151.

L’A. analizza la vita e l’operato politico di tre Sante: Genoveffa di Parigi, Caterina da Siena e Teresa d’Avila. L’A. si sofferma sul loro contributo alla vita pubblica in epoche storiche in cui le restrizioni culturali e religiose limitavano la vita e le scelte delle donne. In particolare sottolinea come Caterina da Siena abbia sfidato i pregiudizi della società uscendo dalle realtà protette della casa e del convento per partecipare e influenzare la vita politica del suo tempo. (AC)

424 - Osanna Andreasi da Mantova 1449-1505: la santa dei Gonzaga: lettere

e colloqui spirituali, a cura di Gianni Festa, Angelita Roncelli; prefazione di Gabriella Zarri. Mantova-Bologna: Casa Andreasi-ESD, 2007. 292 p. ISBN 9788870943755.

Nella Prefazione Gabriella Zarri ricorda che la Beata e i suoi scritti sono stati rivalutati grazie a vari studi recenti condotti sulle mistiche emule di S. Caterina da Siena. Gli A. collocano la biografia di Osanna Andreasi nel contesto della storia d’Italia in generale e in particolare in quella concernente lo stato e la città di Mantova, dove ella visse presso la corte dei Gonzaga come loro consigliera. Presentano inoltre il contesto religioso che nei secoli XIII-XVI vide fiorire l’agiografia femminile in Italia. Determinante per le carismatiche domenicane era l’esempio di Caterina da Siena, cui conformavano la propria vita in un ideale ascetico di grande austerità, elevando la loro voce autorevole per esortare i principi alla pace e per la riforma dei costumi.

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Gianni Festa rileva l’importanza che ebbero la Legenda Maior, quale modello agiografico per costruire le Legende delle altre beate domenicane, e le edizioni delle Lettere di S. Caterina, in particolare quella di Aldo Manuzio. Delle fonti e delle Legende relative a Osanna Andreasi si occupa Angela Roncelli, che riferisce anche in modo approfondito ed esemplificativo, attraverso gli scritti della Beata, il suo rapporto spirituale con il confessore: Girolamo Scolari. Roncelli sintetizza i principali contenuti di questi e ne analizza la struttura; indica i criteri da lei adottati per l’edizione dei testi di Osanna Andreasi ivi riportati, presenta la tavola delle varianti, cui segue l’edizione delle Lettere indirizzate dalla Beata a Girolamo Scolari e dei suoi Colloqui spirituali. (GA)

425 - CARTOTTI ODDASSO, LUDOVICO. Caterina da Siena e la divina

misericordia: paralleli con S. Faustina Kowalska. «La Patrona d’Italia e d’Europa: Santa Caterina da Siena», LXII (2008), n. 1, gennaio-marzo, p. 6-12, ill. ISSN non presente.

L’A. illustra vari parallelismi tra la vita e il messaggio delle due Sante Caterina e Faustina circa la divina misericordia. Illetterata una e quasi illetterata l’altra, morte entrambe a 33 anni, presentano il messaggio della divina misericordia e l’importanza che essa riveste per la salvezza delle anime, l’una nel Dialogo e nell’Epistolario, l’altra nel Diario e nelle Lettere. Entrambe parlano dell’inferno come del luogo dove si trovano coloro che hanno rifiutato la misericordia e ne descrivono le pene. (GA)

426 - Monsignor Mario Jsmaele Castellano. Siena: Cantagalli, 2008. 41 p.,

ill. (Quaderni cateriniani; 122-123). ISBN non presente.

Il Quaderno contiene il ricordo commemorativo di Mario Ismaele Castellano da parte dell’Arcivescovo di Siena, che rievoca i rapporti tra Castellano e la Santa Sede, tra lui e l’Episcopato Italiano e con i Vescovi dei territori limitrofi alla

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Gianni Festa rileva l’importanza che ebbero la Legenda Maior, quale modello agiografico per costruire le Legende delle altre beate domenicane, e le edizioni delle Lettere di S. Caterina, in particolare quella di Aldo Manuzio. Delle fonti e delle Legende relative a Osanna Andreasi si occupa Angela Roncelli, che riferisce anche in modo approfondito ed esemplificativo, attraverso gli scritti della Beata, il suo rapporto spirituale con il confessore: Girolamo Scolari. Roncelli sintetizza i principali contenuti di questi e ne analizza la struttura; indica i criteri da lei adottati per l’edizione dei testi di Osanna Andreasi ivi riportati, presenta la tavola delle varianti, cui segue l’edizione delle Lettere indirizzate dalla Beata a Girolamo Scolari e dei suoi Colloqui spirituali. (GA)

425 - CARTOTTI ODDASSO, LUDOVICO. Caterina da Siena e la divina

misericordia: paralleli con S. Faustina Kowalska. «La Patrona d’Italia e d’Europa: Santa Caterina da Siena», LXII (2008), n. 1, gennaio-marzo, p. 6-12, ill. ISSN non presente.

L’A. illustra vari parallelismi tra la vita e il messaggio delle due Sante Caterina e Faustina circa la divina misericordia. Illetterata una e quasi illetterata l’altra, morte entrambe a 33 anni, presentano il messaggio della divina misericordia e l’importanza che essa riveste per la salvezza delle anime, l’una nel Dialogo e nell’Epistolario, l’altra nel Diario e nelle Lettere. Entrambe parlano dell’inferno come del luogo dove si trovano coloro che hanno rifiutato la misericordia e ne descrivono le pene. (GA)

426 - Monsignor Mario Jsmaele Castellano. Siena: Cantagalli, 2008. 41 p.,

ill. (Quaderni cateriniani; 122-123). ISBN non presente.

Il Quaderno contiene il ricordo commemorativo di Mario Ismaele Castellano da parte dell’Arcivescovo di Siena, che rievoca i rapporti tra Castellano e la Santa Sede, tra lui e l’Episcopato Italiano e con i Vescovi dei territori limitrofi alla

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diocesi di Siena, il suo operato durante il Concilio Vaticano II e nei vari incarichi ricevuti dalla Santa Sede e dall’Episcopato Italiano. L’Assessore al Bilancio del Comune di Siena, Massimo Bianchi, rammenta il legame tra la città di Siena e il suo Arcivescovo. L’intervento di L. Fatichi O.P. ricorda alcuni momenti salienti dei 46 anni di reciproca conoscenza. Sono riportati i titoli delle conferenze su S. Caterina, che l’Arcivescovo accettò di tenere a Firenze, e ciò che fece per preparare la visita di Giovanni Paolo II nel 1980 per venerare la Sacra Testa di Caterina; quanto egli operò per patrocinare il conferimento alla Santa del dottorato e del patronato d’Europa. Enrico Furiesi ricorda Castellano come maestro di fede e di carità. Roberto Barzanti, sindaco di Siena dal 1969 al 1974, testimonia come egli si batté sempre per la libertà civile, contrastando intolleranze ed esclusivismi, pur nella fermezza ai principi morali. Menziona quanto fece per diffondere il culto di Caterina, per favorirne il Patronato europeo e per la fondazione dell’Associazione Internazionale dei Caterinati. Riccardo Rossi, Presidente della Fondazione Mons. Orlando Donati, rammenta il suo rapporto con lui in qualità di Presidente diocesano di Azione Cattolica dal 1977 al 1990, la sua capacità di responsabilizzare e valorizzare i laici, secondo le indicazione del Concilio Vaticano II. (GA)

427 - CASTELLANO, MARIO ISMAELE. Santa Caterina da Siena e il beato

Giacomo da Varazze: Roma 7 gennaio 1976, a cura di Benedetto Tino Delfino. Varazze: Associazione internazionale dei Caterinati-Gruppo di Varazze, 2008. 28 p., ill. ISBN non presente.

La pubblicazione è un omaggio, dopo il suo ritorno alla Casa del Padre, a Mario Ismaele Castellano, Presidente dell’Associazione Internazionale dei Caterinati e cittadino onorario di Varazze. Il testo contiene «in anastatica» il manoscritto di una sua conferenza tenuta a Roma il 7 gennaio 1976. In questo quaderno, dato alle stampe nel primo

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diocesi di Siena, il suo operato durante il Concilio Vaticano II e nei vari incarichi ricevuti dalla Santa Sede e dall’Episcopato Italiano. L’Assessore al Bilancio del Comune di Siena, Massimo Bianchi, rammenta il legame tra la città di Siena e il suo Arcivescovo. L’intervento di L. Fatichi O.P. ricorda alcuni momenti salienti dei 46 anni di reciproca conoscenza. Sono riportati i titoli delle conferenze su S. Caterina, che l’Arcivescovo accettò di tenere a Firenze, e ciò che fece per preparare la visita di Giovanni Paolo II nel 1980 per venerare la Sacra Testa di Caterina; quanto egli operò per patrocinare il conferimento alla Santa del dottorato e del patronato d’Europa. Enrico Furiesi ricorda Castellano come maestro di fede e di carità. Roberto Barzanti, sindaco di Siena dal 1969 al 1974, testimonia come egli si batté sempre per la libertà civile, contrastando intolleranze ed esclusivismi, pur nella fermezza ai principi morali. Menziona quanto fece per diffondere il culto di Caterina, per favorirne il Patronato europeo e per la fondazione dell’Associazione Internazionale dei Caterinati. Riccardo Rossi, Presidente della Fondazione Mons. Orlando Donati, rammenta il suo rapporto con lui in qualità di Presidente diocesano di Azione Cattolica dal 1977 al 1990, la sua capacità di responsabilizzare e valorizzare i laici, secondo le indicazione del Concilio Vaticano II. (GA)

427 - CASTELLANO, MARIO ISMAELE. Santa Caterina da Siena e il beato

Giacomo da Varazze: Roma 7 gennaio 1976, a cura di Benedetto Tino Delfino. Varazze: Associazione internazionale dei Caterinati-Gruppo di Varazze, 2008. 28 p., ill. ISBN non presente.

La pubblicazione è un omaggio, dopo il suo ritorno alla Casa del Padre, a Mario Ismaele Castellano, Presidente dell’Associazione Internazionale dei Caterinati e cittadino onorario di Varazze. Il testo contiene «in anastatica» il manoscritto di una sua conferenza tenuta a Roma il 7 gennaio 1976. In questo quaderno, dato alle stampe nel primo

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anniversario della sua scomparsa (12 aprile 2007) e in prossimità della festa patronale di S. Caterina da Siena, sono riportate «alcune notizie sulla presenza di M.I. Castellano a Varazze durante i lunghi anni del suo episcopato». Nel manoscritto, oltre che parlare del soggiorno di Caterina a Varazze, Castellano espone le ragioni della devozione della Santa verso il b. Giacomo e sottolinea in che modo la Legenda Aurea abbia ispirato la Santa in alcuni passi dei suoi scritti. Alla fine del volumetto seguono: una breve biografia del Mario Ismaele Castellano corredata da fotografie, il suo Testamento spirituale e una sua lettera del 1997. (GA)

428 - BARTHOUIL, GEORGES. Catherine de Sienne (+1380) et Agnès de

Langeac (+1634): reflects distanciés. In: Pétrarque: un humaniste de paix pour le troisième millénaire, Annales universitaires d’Avignon, numéro spécial 2007: actes du colloque international de Villeneuve-lez-Avignon, septembre 2004, procurés par Georges Barthouil et Corrado Belluomo Anello. Avignon: Faculté des lettres et sciences humaines d’Avignon, 2009, p. [80]-[95]. ISBN 03380254.

L’A. opera una lettura parallela delle vite di due Sante lontane nel tempo, S. Caterina da Siena e S. Agnès de Langeac analizzando la «costruzione» della loro santità, il contesto storico-sociale e la loro personalità. (AC)

429 - DUVAL, SYLVIE. Chiara Gambacorta e le prime monache del monastero di San Domenico di Pisa: l’osservanza domenicana al femminile. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 93-112. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.

L’A. espone i motivi per i quali nel 1385 la b. Chiara Gambacorta fondò a Pisa il monastero di S. Domenico di strettissima clausura ed osservanza. L’A. ripercorre attraverso le

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anniversario della sua scomparsa (12 aprile 2007) e in prossimità della festa patronale di S. Caterina da Siena, sono riportate «alcune notizie sulla presenza di M.I. Castellano a Varazze durante i lunghi anni del suo episcopato». Nel manoscritto, oltre che parlare del soggiorno di Caterina a Varazze, Castellano espone le ragioni della devozione della Santa verso il b. Giacomo e sottolinea in che modo la Legenda Aurea abbia ispirato la Santa in alcuni passi dei suoi scritti. Alla fine del volumetto seguono: una breve biografia del Mario Ismaele Castellano corredata da fotografie, il suo Testamento spirituale e una sua lettera del 1997. (GA)

428 - BARTHOUIL, GEORGES. Catherine de Sienne (+1380) et Agnès de

Langeac (+1634): reflects distanciés. In: Pétrarque: un humaniste de paix pour le troisième millénaire, Annales universitaires d’Avignon, numéro spécial 2007: actes du colloque international de Villeneuve-lez-Avignon, septembre 2004, procurés par Georges Barthouil et Corrado Belluomo Anello. Avignon: Faculté des lettres et sciences humaines d’Avignon, 2009, p. [80]-[95]. ISBN 03380254.

L’A. opera una lettura parallela delle vite di due Sante lontane nel tempo, S. Caterina da Siena e S. Agnès de Langeac analizzando la «costruzione» della loro santità, il contesto storico-sociale e la loro personalità. (AC)

429 - DUVAL, SYLVIE. Chiara Gambacorta e le prime monache del monastero di San Domenico di Pisa: l’osservanza domenicana al femminile. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 93-112. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.

L’A. espone i motivi per i quali nel 1385 la b. Chiara Gambacorta fondò a Pisa il monastero di S. Domenico di strettissima clausura ed osservanza. L’A. ripercorre attraverso le

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sue lettere indirizzate da Caterina da Siena alla Gambacorta, alla Mancini e ad altre donne pisane i suoi rapporti con loro. Rammenta come la Senese avesse nostalgia della perfetta osservanza dell’obbedienza promossa, dopo la sua morte, presso tutto l’Ordine dal suo Confessore, il b. Raimondo da Capua, da Tommaso da Siena detto il Caffarini e da Giovanni Dominici. Parla dell’attività di copiatrici e miniatrici delle monache e dei libri della biblioteca del monastero, tra cui «un esemplare della Vita di Caterina mandata da Venezia da fra Tommaso Caffarini e forse anche una copia del Dialogo», una Vita di Brigida di Svezia, donata alla Gambacorta dallo stesso confessore di Brigida, Alfonso Vadaterra. L’A. descrive gli usi della stretta clausura del monastero e riferisce circa la fondazione e gli usi del monastero del Corpus Domini a Venezia nel 1393 e in stretti rapporti spirituali e culturali con quello di Pisa, rapporti, che furono ancora più intensi con il monastero di San Pietro martire di Firenze. Descrive i rapporti tra il monastero di Pisa e i vari direttori spirituali domenicani. Al contrario della stretta osservanza teutonica, gestita dai frati osservanti, «l’Osservanza femminile italiana, ispirata a Brigida di Svezia e Caterina da Siena fu nella prima metà del XV secolo un modo per le donne di vivere la loro vocazione religiosa secondo una spiritualità tipicamente femminile e all’interno di una “famiglia” conventuale garante della loro indipendenza». (GA)

430 - GRAZIOSI, ELISABETTA. Due monache domenicane poetesse: una nota,

una ignota e molte sullo sfondo. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 163-176. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.

L’A. deplora il fatto che la storia abbia cancellato e confuso quanto è stato prodotto dalle donne soprattutto nei monasteri, e che quindi non si può avere una visione complessiva di come le religiose esercitassero «la piccola creatività quotidiana del dire e del fare», compresa la poesia, praticata e diffusa nei conventi

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sue lettere indirizzate da Caterina da Siena alla Gambacorta, alla Mancini e ad altre donne pisane i suoi rapporti con loro. Rammenta come la Senese avesse nostalgia della perfetta osservanza dell’obbedienza promossa, dopo la sua morte, presso tutto l’Ordine dal suo Confessore, il b. Raimondo da Capua, da Tommaso da Siena detto il Caffarini e da Giovanni Dominici. Parla dell’attività di copiatrici e miniatrici delle monache e dei libri della biblioteca del monastero, tra cui «un esemplare della Vita di Caterina mandata da Venezia da fra Tommaso Caffarini e forse anche una copia del Dialogo», una Vita di Brigida di Svezia, donata alla Gambacorta dallo stesso confessore di Brigida, Alfonso Vadaterra. L’A. descrive gli usi della stretta clausura del monastero e riferisce circa la fondazione e gli usi del monastero del Corpus Domini a Venezia nel 1393 e in stretti rapporti spirituali e culturali con quello di Pisa, rapporti, che furono ancora più intensi con il monastero di San Pietro martire di Firenze. Descrive i rapporti tra il monastero di Pisa e i vari direttori spirituali domenicani. Al contrario della stretta osservanza teutonica, gestita dai frati osservanti, «l’Osservanza femminile italiana, ispirata a Brigida di Svezia e Caterina da Siena fu nella prima metà del XV secolo un modo per le donne di vivere la loro vocazione religiosa secondo una spiritualità tipicamente femminile e all’interno di una “famiglia” conventuale garante della loro indipendenza». (GA)

430 - GRAZIOSI, ELISABETTA. Due monache domenicane poetesse: una nota,

una ignota e molte sullo sfondo. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 163-176. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.

L’A. deplora il fatto che la storia abbia cancellato e confuso quanto è stato prodotto dalle donne soprattutto nei monasteri, e che quindi non si può avere una visione complessiva di come le religiose esercitassero «la piccola creatività quotidiana del dire e del fare», compresa la poesia, praticata e diffusa nei conventi

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femminili. L’A. fa cenno al caso raro di una clarissa di Bologna di cui furono pubblicate Le Devotissime composizioni, ed osserva che proprio «a Bologna erano uscite anche nel 1592 le prime trentun lettere di Caterina da Siena (Epistole utili e divote de la beata e serafica vergine santa Chaterina de Siena) […] un notevole primato per la città e per la promozione femminile monastica nei confronti di quella laica e aristocratica». L’A. prende in considerazione altre pubblicazioni delle monache poetesse nel XVI e nel XVII secolo. (GA)

431 - Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009. 286 p. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.

Nella Presentazione Gianni Festa, curatore degli Atti del Convegno Internazionale di Studi svoltosi a Bologna dall’11 al 13 ottobre 2007, con partecipazione di autorevoli studiosi italiani e stranieri, presenta le tematiche affrontate, molto varie tra di loro, ma dal Curatore considerate come collegate da «un filo rosso […] sintetizzabile in una coppia di aggettivi: la domenicanicità e l’italianità». Si tratta di un settore della storia religiosa fino ad ora troppo dimenticato. Nella Introduzione Gabriella Zarri sintetizza il contenuto ed il significato degli interventi di ciascun relatore in cui si sono esaminati «momenti, aspetti e figure rilevanti della storia istituzionale del movimento dei due rami del secondo e terz’Ordine». Principali argomenti trattati: «il problema dell’identità dell’Ordine in rapporto ai movimenti analoghi coevi», lo sviluppo del movimento femminile e dei suoi rapporti con il papato, l’importanza della figura di Caterina da Siena in rapporto al terz’Ordine domenicano ed alla sua approvazione giuridica nonché al rinnovamento di tutto l’Ordine nei sui vari rami, l’influsso esercitato dalla Santa nei secoli successivi alla sua canonizzazione anche attraverso particolari figure carismatiche quali: Osanna Andreasi, Colomba da Rieti e Lucia da Narni,

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femminili. L’A. fa cenno al caso raro di una clarissa di Bologna di cui furono pubblicate Le Devotissime composizioni, ed osserva che proprio «a Bologna erano uscite anche nel 1592 le prime trentun lettere di Caterina da Siena (Epistole utili e divote de la beata e serafica vergine santa Chaterina de Siena) […] un notevole primato per la città e per la promozione femminile monastica nei confronti di quella laica e aristocratica». L’A. prende in considerazione altre pubblicazioni delle monache poetesse nel XVI e nel XVII secolo. (GA)

431 - Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009. 286 p. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.

Nella Presentazione Gianni Festa, curatore degli Atti del Convegno Internazionale di Studi svoltosi a Bologna dall’11 al 13 ottobre 2007, con partecipazione di autorevoli studiosi italiani e stranieri, presenta le tematiche affrontate, molto varie tra di loro, ma dal Curatore considerate come collegate da «un filo rosso […] sintetizzabile in una coppia di aggettivi: la domenicanicità e l’italianità». Si tratta di un settore della storia religiosa fino ad ora troppo dimenticato. Nella Introduzione Gabriella Zarri sintetizza il contenuto ed il significato degli interventi di ciascun relatore in cui si sono esaminati «momenti, aspetti e figure rilevanti della storia istituzionale del movimento dei due rami del secondo e terz’Ordine». Principali argomenti trattati: «il problema dell’identità dell’Ordine in rapporto ai movimenti analoghi coevi», lo sviluppo del movimento femminile e dei suoi rapporti con il papato, l’importanza della figura di Caterina da Siena in rapporto al terz’Ordine domenicano ed alla sua approvazione giuridica nonché al rinnovamento di tutto l’Ordine nei sui vari rami, l’influsso esercitato dalla Santa nei secoli successivi alla sua canonizzazione anche attraverso particolari figure carismatiche quali: Osanna Andreasi, Colomba da Rieti e Lucia da Narni,

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Caterina da Racconigi e, nel Nuovo Mondo, Rosa da Lima. E’ stato esaminato anche l’influsso esercitato dal Savonarola e la veicolazione di esso avvenuta tramite S. Caterina de’ Ricci. Sono emersi risultati degli studi compiuti sulla cultura delle monache e delle terziarie, e sulle composizioni in prosa e poesia di alcune di esse. Per gli interventi relativi a S. Caterina si veda lo spoglio dei seguenti relatori: Sylvie Duval, Maiju Lehmijoki-Gardner, Silvia Nocentini, Silvia Mostaccio, Elisabetta Graziosi, Silvia Serventi. A conclusione degli Atti un Indice dei nomi. (GA)

432 - MOSTACCIO, SILVIA. L’osservanza femminile domenicana tra intelletto e

contemplazione: itinerari di pensiero e di manoscritti. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 151-161. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.

L’A. «dalla fitta costellazione di monasteri delle province tedesche alle comunità osservanti dell’Italia centro-settentrionale» riscontra un non casuale riecheggiare di temi e una teologia mistica che sviluppa le capacità intellettive insieme a quelle affetive. Sono presi in esame «tre luoghi e momenti distinti: l’attività letteraria e pastorale di Heric Suso e di alcune monache della Valle del Reno […]; una raccolta di immagini e testi da utilizzarsi nel cammino verso una devozione mistica realizzata in ambito domenicano sul volgere del Trecento (i famosi Rothschild Canticles); alcune testimonianze provenienti da comunità osservanti italiane del XV secolo». Nelle opere del Suso emerge la tematica dell’unione mistica dell’anima con la divina Sapienza, che trova poi «un suo spazio a partire proprio dal Trecento in relazione alle nozze mistiche di santa Caterina di Alessandria e della Benincasa». Alle monache si consigliavano testi biblici, esegetici, commenti dei Padri della Chiesa e opere agiografiche. In tale contesto a livello iconografico la santità mistica di Caterina Benincasa è raffigurata con «la compresenza

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Caterina da Racconigi e, nel Nuovo Mondo, Rosa da Lima. E’ stato esaminato anche l’influsso esercitato dal Savonarola e la veicolazione di esso avvenuta tramite S. Caterina de’ Ricci. Sono emersi risultati degli studi compiuti sulla cultura delle monache e delle terziarie, e sulle composizioni in prosa e poesia di alcune di esse. Per gli interventi relativi a S. Caterina si veda lo spoglio dei seguenti relatori: Sylvie Duval, Maiju Lehmijoki-Gardner, Silvia Nocentini, Silvia Mostaccio, Elisabetta Graziosi, Silvia Serventi. A conclusione degli Atti un Indice dei nomi. (GA)

432 - MOSTACCIO, SILVIA. L’osservanza femminile domenicana tra intelletto e

contemplazione: itinerari di pensiero e di manoscritti. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 151-161. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.

L’A. «dalla fitta costellazione di monasteri delle province tedesche alle comunità osservanti dell’Italia centro-settentrionale» riscontra un non casuale riecheggiare di temi e una teologia mistica che sviluppa le capacità intellettive insieme a quelle affetive. Sono presi in esame «tre luoghi e momenti distinti: l’attività letteraria e pastorale di Heric Suso e di alcune monache della Valle del Reno […]; una raccolta di immagini e testi da utilizzarsi nel cammino verso una devozione mistica realizzata in ambito domenicano sul volgere del Trecento (i famosi Rothschild Canticles); alcune testimonianze provenienti da comunità osservanti italiane del XV secolo». Nelle opere del Suso emerge la tematica dell’unione mistica dell’anima con la divina Sapienza, che trova poi «un suo spazio a partire proprio dal Trecento in relazione alle nozze mistiche di santa Caterina di Alessandria e della Benincasa». Alle monache si consigliavano testi biblici, esegetici, commenti dei Padri della Chiesa e opere agiografiche. In tale contesto a livello iconografico la santità mistica di Caterina Benincasa è raffigurata con «la compresenza

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dell’elemento dottrinale accanto a quello amoroso». L’A. riferisce e commenta la raffigurazione della Senese in alcune xilografie d’oltralpe; in particolare una di artista tedesco della fine del Quattrocento del 1477 conservata a Basilea, ed una, quella stampata nel 1511 nella versione valenzana della Legenda Maior. «Accanto a Caterina un’altra figura accompagna le nostre domenicane al di qua come al di là delle Alpi: Maria Maddalena» venerata come apostola degli apostoli. (GA)

433 - LEHMIJOKI-GARDNER, MAIJU. Le penitenti domenicane tra Duecento e Trecento. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 113-123. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.

L’A. contesta l’interpretazione storica data da Gilles Gérard Meersserman, Raimond Creytens e Marie-Hyacinte Laurent circa i rapporti fra i domenicani e le laiche domenicane, infatti essi parlano di una loro istituzionalizzazione con regole scritte fin dal 1285, mentre dagli studi di Martina Wehrli Johns e dai propri, attraverso la consultazione di «due piccoli manoscritti, T.II.8a e T.II8b» della Biblioteca comunale di Siena, risulterebbe che l’allora Maestro Gererale dell’Ordine, Munio, avrebbe dato solo delle rudimentali linee guida alle penitenti di Orvieto. Il laicato domenicano, dunque, esiste «fino al 1402-1405 senza né una regola formale né un’accoglienza ufficiale nell’Ordine». Ciò sarebbe avvenuto solo quando fra Tommaso Caffarini e Antonio Soranzo, divennero «sostenitori potenti della causa delle penitenti presso la curia papale». Dietro loro richiesta Innocenzo VII concesse nel 1405 l’approvazione della regola formale. Caterina aveva interagito non solo con i domenicani, ma anche con altri riformatori di Ordini religiosi maschili, anche a causa dell’«ambiguità dello "status" istituzionale» in cui si trovavano le penitenti. Una loro caratteristica ricorrente fu la richiesta, per loro iniziativa, di aggregazione all’Ordine. Esse si mossero con grande libertà

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dell’elemento dottrinale accanto a quello amoroso». L’A. riferisce e commenta la raffigurazione della Senese in alcune xilografie d’oltralpe; in particolare una di artista tedesco della fine del Quattrocento del 1477 conservata a Basilea, ed una, quella stampata nel 1511 nella versione valenzana della Legenda Maior. «Accanto a Caterina un’altra figura accompagna le nostre domenicane al di qua come al di là delle Alpi: Maria Maddalena» venerata come apostola degli apostoli. (GA)

433 - LEHMIJOKI-GARDNER, MAIJU. Le penitenti domenicane tra Duecento e Trecento. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 113-123. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.

L’A. contesta l’interpretazione storica data da Gilles Gérard Meersserman, Raimond Creytens e Marie-Hyacinte Laurent circa i rapporti fra i domenicani e le laiche domenicane, infatti essi parlano di una loro istituzionalizzazione con regole scritte fin dal 1285, mentre dagli studi di Martina Wehrli Johns e dai propri, attraverso la consultazione di «due piccoli manoscritti, T.II.8a e T.II8b» della Biblioteca comunale di Siena, risulterebbe che l’allora Maestro Gererale dell’Ordine, Munio, avrebbe dato solo delle rudimentali linee guida alle penitenti di Orvieto. Il laicato domenicano, dunque, esiste «fino al 1402-1405 senza né una regola formale né un’accoglienza ufficiale nell’Ordine». Ciò sarebbe avvenuto solo quando fra Tommaso Caffarini e Antonio Soranzo, divennero «sostenitori potenti della causa delle penitenti presso la curia papale». Dietro loro richiesta Innocenzo VII concesse nel 1405 l’approvazione della regola formale. Caterina aveva interagito non solo con i domenicani, ma anche con altri riformatori di Ordini religiosi maschili, anche a causa dell’«ambiguità dello "status" istituzionale» in cui si trovavano le penitenti. Una loro caratteristica ricorrente fu la richiesta, per loro iniziativa, di aggregazione all’Ordine. Esse si mossero con grande libertà

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anche in ambito sociale per la riforma dei costumi, operando anche da consigliere presso i principi. Tra di loro vi furono figure carismatiche, spesso stigmatizzate, di cui l’A. fa menzione. Egli fornisce anche alcune notizie sulla loro vita devozionale e sulla loro cultura domenicana. (GA)

434 - SERVENTI, SILVIA. Prediche di savonaroliani alle monache di San Giorgio in Lucca. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 217-232. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.

L’A. descrive la cornice storica entro la quale si collocano le prediche di savonaroliani, l’uditorio a cui sono rivolte ponendo particolare attenzione alla cultura delle monache; espone le tematiche trattate e gli scopi per cui venivano trattate. Tra questi emerge la volontà dei predicatori di diffondere l’uso più frequente della Comunione eucaristica, ottenuto anche tramite la citazione di esempi di mistiche domenicane, che si erano nutrite esclusivamente dell’Eucarestia per lunghi periodi, a cominciare da Caterina da Siena. L’A. si sofferma su altre tematiche delle prediche tra cui la devozione alla Passione di Cristo e la devozione alla Vergine «come appare evidente dalle biografie di Caterina da Siena o della de’ Ricci». Per quanto riguarda il linguaggio l’A. sottolinea il fatto che Matteo Lachi, nel suo discorrere, ricorra spesso all’uso delle metafore della specificazione proprie del linguaggio cateriniano. (GA)

435 - SCATTIGNO, ANNA. Rinnovamento della vita religiosa in Caterina de’

Ricci. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 193-215. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.

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anche in ambito sociale per la riforma dei costumi, operando anche da consigliere presso i principi. Tra di loro vi furono figure carismatiche, spesso stigmatizzate, di cui l’A. fa menzione. Egli fornisce anche alcune notizie sulla loro vita devozionale e sulla loro cultura domenicana. (GA)

434 - SERVENTI, SILVIA. Prediche di savonaroliani alle monache di San Giorgio in Lucca. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 217-232. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.

L’A. descrive la cornice storica entro la quale si collocano le prediche di savonaroliani, l’uditorio a cui sono rivolte ponendo particolare attenzione alla cultura delle monache; espone le tematiche trattate e gli scopi per cui venivano trattate. Tra questi emerge la volontà dei predicatori di diffondere l’uso più frequente della Comunione eucaristica, ottenuto anche tramite la citazione di esempi di mistiche domenicane, che si erano nutrite esclusivamente dell’Eucarestia per lunghi periodi, a cominciare da Caterina da Siena. L’A. si sofferma su altre tematiche delle prediche tra cui la devozione alla Passione di Cristo e la devozione alla Vergine «come appare evidente dalle biografie di Caterina da Siena o della de’ Ricci». Per quanto riguarda il linguaggio l’A. sottolinea il fatto che Matteo Lachi, nel suo discorrere, ricorra spesso all’uso delle metafore della specificazione proprie del linguaggio cateriniano. (GA)

435 - SCATTIGNO, ANNA. Rinnovamento della vita religiosa in Caterina de’

Ricci. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 193-215. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.

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L’A. rammenta il ruolo che Caterina de’ Ricci ebbe, per la riforma del suo monastero e di altri in generale, dovuta a difetti, peccati ed abusi, che vi si compivano, di cui si parla nel testo rievocando episodi della sua vita. In uno di questi si narra di una visione paradisiaca, che la Santa ebbe il 23 maggio 1542, quando vide le sue monache in processione divise in cinque schiere, di cui le ultime tre precedute ciascuna da santi diversi: la terza da S. Cecilia e S. Domenico, la quarta da S. Caterina da Siena, che esorta le suore all’amore prudente, ovvero nella pazzia d’amore per lo sposo celeste ad imitazione di Lui che si rese pazzo per amore, la quinta preceduta da S. Vincenzo Ferrer e S. Maria Maddalena. (GA)

436 - MCGINN, BERNARD. Two Female Apostolic Mystics: Catherine of Siena and Madame Jeanne Guyon. In: Essays on Literary Imagination, the Canon and the Christian Middle Ages for Burcht Pranger, edited by Willemien Otten, Arjo Vanderjagt and Hent de Vries. Leiden; Boston: Brill, 2010, p. 313-329. ISBN 9789004184961.

L’A. illustra le varie interpretazioni del termine apostolo e si domanda se anche la donna può essere definita tale. Egli illustra la vita e le azioni di quelle donne che la Cristianità riconosce come apostole, ossia Maria Maddalena, Margherita Porete, Jeanne Guyon e Caterina da Siena la cui esistenza è caratterizzata dalla contemplazione e dall’azione nel mondo che da essa scaturisce. Infatti ella può essere definita apostola perché agisce in virtù di un mandato ricevuto da Dio e si adopera per la Chiesa di Cristo. La biografia di Raimondo da Capua mette in luce proprio questi due aspetti della vita di Caterina: la contemplazione e l’azione simbolo di un’investitura divina. Dopo aver analizzato la figura di Jeanne Guyon, l’A. conclude che il Cristianesimo, lasciando da parte le questioni teologiche concernenti il sacerdozio femminile, deve sforzarsi oggi di affrontare in modo più diretto il fatto che le donne possono assumere ruoli di apostole carismatiche come ha fatto Caterina da Siena e come ha tentato di fare Jeanne Guyon. (AC)

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L’A. rammenta il ruolo che Caterina de’ Ricci ebbe, per la riforma del suo monastero e di altri in generale, dovuta a difetti, peccati ed abusi, che vi si compivano, di cui si parla nel testo rievocando episodi della sua vita. In uno di questi si narra di una visione paradisiaca, che la Santa ebbe il 23 maggio 1542, quando vide le sue monache in processione divise in cinque schiere, di cui le ultime tre precedute ciascuna da santi diversi: la terza da S. Cecilia e S. Domenico, la quarta da S. Caterina da Siena, che esorta le suore all’amore prudente, ovvero nella pazzia d’amore per lo sposo celeste ad imitazione di Lui che si rese pazzo per amore, la quinta preceduta da S. Vincenzo Ferrer e S. Maria Maddalena. (GA)

436 - MCGINN, BERNARD. Two Female Apostolic Mystics: Catherine of Siena and Madame Jeanne Guyon. In: Essays on Literary Imagination, the Canon and the Christian Middle Ages for Burcht Pranger, edited by Willemien Otten, Arjo Vanderjagt and Hent de Vries. Leiden; Boston: Brill, 2010, p. 313-329. ISBN 9789004184961.

L’A. illustra le varie interpretazioni del termine apostolo e si domanda se anche la donna può essere definita tale. Egli illustra la vita e le azioni di quelle donne che la Cristianità riconosce come apostole, ossia Maria Maddalena, Margherita Porete, Jeanne Guyon e Caterina da Siena la cui esistenza è caratterizzata dalla contemplazione e dall’azione nel mondo che da essa scaturisce. Infatti ella può essere definita apostola perché agisce in virtù di un mandato ricevuto da Dio e si adopera per la Chiesa di Cristo. La biografia di Raimondo da Capua mette in luce proprio questi due aspetti della vita di Caterina: la contemplazione e l’azione simbolo di un’investitura divina. Dopo aver analizzato la figura di Jeanne Guyon, l’A. conclude che il Cristianesimo, lasciando da parte le questioni teologiche concernenti il sacerdozio femminile, deve sforzarsi oggi di affrontare in modo più diretto il fatto che le donne possono assumere ruoli di apostole carismatiche come ha fatto Caterina da Siena e come ha tentato di fare Jeanne Guyon. (AC)

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437 - CAVALLINI, GIULIANA. Brigida, Caterina, Edith: tre espressioni del genio femminile per il futuro dell’Europa. «L’Osservatore Romano», (30 settembre-1 ottobre 2002), p. 8, ill. ISSN 0391688X.

In occasione del terzo compatronato delle Sante Brigida, Caterina ed Edith, l’A. si sofferma sul contributo da esse dato al continente europeo e su ciò che accomuna Brigida e Caterina: l’amore alla Chiesa e l’attenzione alle vicende politiche e sociali dell’Europa, mentre Caterina ed Edith Stein sembrano più accomunate dalla ricerca e dall’amore alla Verità. L’A. considera un frutto del compatronato il sorgere del movimento "Anima Europae". (GA)

438 - MÜLLER, DAGMAR. Begleiterinnen auf dem Weg nach innen: acht Wege mit mittelalterlichen Mystikerinnen. Mainz: Matthias-Grünewald-Verl., 2007. 232 p. (Topos-Taschenbücher; 629). ISBN 9783786786290.

Il volume accompagna il lettore nell’incontro con mistici medievali come Ildegarda di Bingen, Mechthild di Magdeburgo, Caterina da Siena, Teresa d’Avila e altri. (DM)

439 - BILDUNGSWERK DER DIÖZESE ROTTENBURG-STUTTGART E.V.

Schattenfrauen und Lichtgestalten: Elisabeth von Thüringen, Katharina von Siena, Klara von Assisi, red.: Verena Wodtke Werner. Stuttgart: Bildungswerk der Diözese Rottenburg-Stuttgart, 2004. 161 p. (Stuttgarter Hefte; 44/45). ISSN 09340599.

Tra l’ombra degli eventi sconosciuti e la luce delle vicende note si staglia la storia dei tre personaggi. (DM)

440 - BRAUN, LOTHAR - KOHLSCHEIN, FRANZ - RUß, SIBYLLE. Zwei

Stoffklebebilder mit den Hl. Katharina von Siena und Katharina von Ricci (HV. Rep. 21/2, Nr. 1460) [und] (HV. Rep. 21/2, Nr.

268

437 - CAVALLINI, GIULIANA. Brigida, Caterina, Edith: tre espressioni del genio femminile per il futuro dell’Europa. «L’Osservatore Romano», (30 settembre-1 ottobre 2002), p. 8, ill. ISSN 0391688X.

In occasione del terzo compatronato delle Sante Brigida, Caterina ed Edith, l’A. si sofferma sul contributo da esse dato al continente europeo e su ciò che accomuna Brigida e Caterina: l’amore alla Chiesa e l’attenzione alle vicende politiche e sociali dell’Europa, mentre Caterina ed Edith Stein sembrano più accomunate dalla ricerca e dall’amore alla Verità. L’A. considera un frutto del compatronato il sorgere del movimento "Anima Europae". (GA)

438 - MÜLLER, DAGMAR. Begleiterinnen auf dem Weg nach innen: acht Wege mit mittelalterlichen Mystikerinnen. Mainz: Matthias-Grünewald-Verl., 2007. 232 p. (Topos-Taschenbücher; 629). ISBN 9783786786290.

Il volume accompagna il lettore nell’incontro con mistici medievali come Ildegarda di Bingen, Mechthild di Magdeburgo, Caterina da Siena, Teresa d’Avila e altri. (DM)

439 - BILDUNGSWERK DER DIÖZESE ROTTENBURG-STUTTGART E.V.

Schattenfrauen und Lichtgestalten: Elisabeth von Thüringen, Katharina von Siena, Klara von Assisi, red.: Verena Wodtke Werner. Stuttgart: Bildungswerk der Diözese Rottenburg-Stuttgart, 2004. 161 p. (Stuttgarter Hefte; 44/45). ISSN 09340599.

Tra l’ombra degli eventi sconosciuti e la luce delle vicende note si staglia la storia dei tre personaggi. (DM)

440 - BRAUN, LOTHAR - KOHLSCHEIN, FRANZ - RUß, SIBYLLE. Zwei

Stoffklebebilder mit den Hl. Katharina von Siena und Katharina von Ricci (HV. Rep. 21/2, Nr. 1460) [und] (HV. Rep. 21/2, Nr.

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1461). «Bericht: Historischer Verein Bamberg für die Pflege der Geschichte des Ehemaligen Fürstbistums», (2008), n. 144, p. 364-350. ISSN 03419487.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

441 - Brigitte de Suède et Catherine de Sienne: des femmes pour l’Église (XIVe

siècle), Michel Baulez, Benoît Vandeputte, réal.; Jérôme Boudin, comp.; Sylvie Barney, Lars Bergquist... [et al.], participants. Paris: Comité français de radio-télévision: France 2, 2006. VHS, 26 min. (Histoires de croire: mémoire vivante de l’Église). ISBN 3460850003397.

Brigida di Svezia e Caterina da Siena hanno caratterizzato la storia della Chiesa del XIV secolo. Nel 1999, Giovanni Paolo II le ha elevate a compatrone d’Europa. Il documentario illustra le tappe più importanti della vita di entrambe le Sante. Brigida, legata alla famiglia reale e rimasta vedova presto, fonda per volontà divina un nuovo Ordine religioso che accoglie uomini e donne sotto la guida di una badessa. Caterina, fin dalla giovane età segue la sua vocazione e indossa l’abito e le regole dell’Ordine domenicano. Si sottolinea come le loro vite siano state consacrate alla riforma della Chiesa e del papato romano. (AC)

442 - The Divine negotiators. Bridget of Sweden, 1303-1375 and Catherine of

Siena, 1098-1179, producer, Jennifer MacLennan; director, Dan Robinson; writers, Kathleen Garay, Madeleine Jeay, David Wesley. Princeton (New JorK): Films for the Humanities & Sciences, 2003. DVD. (Mystic Women of the Middle Ages, part 2.). ISBN 9780736558396.

Brigida di Svezia e Caterina da Siena hanno dedicato la loro esistenza alla carità nei confronti del prossimo e sono state in grado di svolgere un’azione incisiva politica e diplomatica

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1461). «Bericht: Historischer Verein Bamberg für die Pflege der Geschichte des Ehemaligen Fürstbistums», (2008), n. 144, p. 364-350. ISSN 03419487.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

441 - Brigitte de Suède et Catherine de Sienne: des femmes pour l’Église (XIVe

siècle), Michel Baulez, Benoît Vandeputte, réal.; Jérôme Boudin, comp.; Sylvie Barney, Lars Bergquist... [et al.], participants. Paris: Comité français de radio-télévision: France 2, 2006. VHS, 26 min. (Histoires de croire: mémoire vivante de l’Église). ISBN 3460850003397.

Brigida di Svezia e Caterina da Siena hanno caratterizzato la storia della Chiesa del XIV secolo. Nel 1999, Giovanni Paolo II le ha elevate a compatrone d’Europa. Il documentario illustra le tappe più importanti della vita di entrambe le Sante. Brigida, legata alla famiglia reale e rimasta vedova presto, fonda per volontà divina un nuovo Ordine religioso che accoglie uomini e donne sotto la guida di una badessa. Caterina, fin dalla giovane età segue la sua vocazione e indossa l’abito e le regole dell’Ordine domenicano. Si sottolinea come le loro vite siano state consacrate alla riforma della Chiesa e del papato romano. (AC)

442 - The Divine negotiators. Bridget of Sweden, 1303-1375 and Catherine of

Siena, 1098-1179, producer, Jennifer MacLennan; director, Dan Robinson; writers, Kathleen Garay, Madeleine Jeay, David Wesley. Princeton (New JorK): Films for the Humanities & Sciences, 2003. DVD. (Mystic Women of the Middle Ages, part 2.). ISBN 9780736558396.

Brigida di Svezia e Caterina da Siena hanno dedicato la loro esistenza alla carità nei confronti del prossimo e sono state in grado di svolgere un’azione incisiva politica e diplomatica

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raggiungendo con le loro parole le più alte autorità delle istituzioni civili ed ecclesiastiche di allora. Pur non essendo favorite dai limiti imposti al genere femminile entrambe hanno assunto un ruolo chiave nella realtà europea lacerata da conflitti e divisioni. In questo documentario girato in esterni, due teologhe, Kathy Garay e Madeleine Jeay della McMaster University, avvalendosi delle principali fonti documentarie e iconografiche, illustrano la vita di Brigida di Svezia le cui visioni mistiche l’hanno spinta ad operare per il bene del suo Paese, dell’Europa e della Chiesa ammonendo i sovrani e il Papa, e quella di Caterina da Siena, che con la sua azione politica è riuscita rappacificare Firenze con lo Stato Pontificio, da tempo in guerra fra loro, e a gettare le basi per la riforma della Chiesa difendendo efficacemente il pontificato nel Grande Scisma d’Occidente. Del loro misticismo rimangono le Rivelazioni di Brigida e il Dialogo o il Trattato della Divina Provvidenza di Caterina. (AC)

443 - JOHNSON, HILDA. Women of the faith [sound recording]. Toronto, Ont.: John Milton Society for the Blind in Canada, n.d. 1 cassetta. ISBN non presente.

Hilda Johnson interpreta la narrazione delle biografie di vita di donne che hanno dato il loro prezioso contributo alla Cristianità e William Clarke esegue inni che sottolineano ancor più intensamente l’eccezionalità della testimonianza di Dio che Santa Caterina da Siena e altre cinque donne hanno dato durante la loro esistenza. L’inno che accompagna la biografia di Santa Caterina s’intitola Signore, Rivela la tua presenza. (AC)

444 - MADEJ-ANDERSON, AGNIESZKA. Katharina von Siena, Heinrich

Seuse, Martin Schongauer und die Bilder der Observanzbewegung in der polnischen Dominikanerprovinz. In: Die Länder der böhmischen Krone und ihre Nachbarn zur Zeit der Jagiellonenkönige (1471-1526): Kunst, Kultur, Geschichte: [Ergebnisse einer internationalen Konferenz in

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raggiungendo con le loro parole le più alte autorità delle istituzioni civili ed ecclesiastiche di allora. Pur non essendo favorite dai limiti imposti al genere femminile entrambe hanno assunto un ruolo chiave nella realtà europea lacerata da conflitti e divisioni. In questo documentario girato in esterni, due teologhe, Kathy Garay e Madeleine Jeay della McMaster University, avvalendosi delle principali fonti documentarie e iconografiche, illustrano la vita di Brigida di Svezia le cui visioni mistiche l’hanno spinta ad operare per il bene del suo Paese, dell’Europa e della Chiesa ammonendo i sovrani e il Papa, e quella di Caterina da Siena, che con la sua azione politica è riuscita rappacificare Firenze con lo Stato Pontificio, da tempo in guerra fra loro, e a gettare le basi per la riforma della Chiesa difendendo efficacemente il pontificato nel Grande Scisma d’Occidente. Del loro misticismo rimangono le Rivelazioni di Brigida e il Dialogo o il Trattato della Divina Provvidenza di Caterina. (AC)

443 - JOHNSON, HILDA. Women of the faith [sound recording]. Toronto, Ont.: John Milton Society for the Blind in Canada, n.d. 1 cassetta. ISBN non presente.

Hilda Johnson interpreta la narrazione delle biografie di vita di donne che hanno dato il loro prezioso contributo alla Cristianità e William Clarke esegue inni che sottolineano ancor più intensamente l’eccezionalità della testimonianza di Dio che Santa Caterina da Siena e altre cinque donne hanno dato durante la loro esistenza. L’inno che accompagna la biografia di Santa Caterina s’intitola Signore, Rivela la tua presenza. (AC)

444 - MADEJ-ANDERSON, AGNIESZKA. Katharina von Siena, Heinrich

Seuse, Martin Schongauer und die Bilder der Observanzbewegung in der polnischen Dominikanerprovinz. In: Die Länder der böhmischen Krone und ihre Nachbarn zur Zeit der Jagiellonenkönige (1471-1526): Kunst, Kultur, Geschichte: [Ergebnisse einer internationalen Konferenz in

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Kuttenberg/Kutná Hora 2000 vom 21-24 September 2000], hrsg. von Evelin Wetter. Ostfildern: Thorbecke, 2004, p. 285-306. (Studia Jagellonica Lipsiensia; 2). ISBN 3799584021.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

5) INFLUSSI E ATTUALITÀ 445 - PICCINI, FRANCA. La storia della Confraternita di Santa Caterina.

«Toscana oggi», (13 aprile 2003). ISSN 19701500.

L’A. sintetizza brevemente la storia della Confraternita dei Caterinati, divenuta Associazione Ecumenica nel 1970 per opera di Ismaele Castellano, vescovo di Siena, e riconosciuta dalla Santa Sede nel 1992 con il titolo di Associazione Internazionale dei Caterinati, il cui scopo è far conoscere la vita, l’opera e il messaggio della Santa. (GA)

446 - SINISCALCHI, CLAUDIO. La santità nel cinema: Io Caterina. In: La

Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 411-418. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Secondo l’A. l’unico vero lavoro cinematografico dedicato a santa Caterina, è il film di Oreste Putrella Io Caterina (1957). Per collocarlo nell’ambito della cinematografia del suo tempo, l’A. tratteggia una rapida rassegna del cinema religioso, dall’inizio ai nostri giorni. Attraverso titoli ed esemplificazioni l’A. parte dal genere classico realizzato negli Stati Uniti tra gli anni Trenta e Cinquanta enunciandone le caratteristiche: la drammatizzazione, la spettacolarità, l’artificialità della ricostruzione, per evidenziare poi le differenze con il successivo cinema moderno neorealista di matrice europea, antidrammatizzante, denunciante l’inautenticità della finzione, fino a giungere al cinema

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Kuttenberg/Kutná Hora 2000 vom 21-24 September 2000], hrsg. von Evelin Wetter. Ostfildern: Thorbecke, 2004, p. 285-306. (Studia Jagellonica Lipsiensia; 2). ISBN 3799584021.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)

5) INFLUSSI E ATTUALITÀ 445 - PICCINI, FRANCA. La storia della Confraternita di Santa Caterina.

«Toscana oggi», (13 aprile 2003). ISSN 19701500.

L’A. sintetizza brevemente la storia della Confraternita dei Caterinati, divenuta Associazione Ecumenica nel 1970 per opera di Ismaele Castellano, vescovo di Siena, e riconosciuta dalla Santa Sede nel 1992 con il titolo di Associazione Internazionale dei Caterinati, il cui scopo è far conoscere la vita, l’opera e il messaggio della Santa. (GA)

446 - SINISCALCHI, CLAUDIO. La santità nel cinema: Io Caterina. In: La

Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 411-418. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Secondo l’A. l’unico vero lavoro cinematografico dedicato a santa Caterina, è il film di Oreste Putrella Io Caterina (1957). Per collocarlo nell’ambito della cinematografia del suo tempo, l’A. tratteggia una rapida rassegna del cinema religioso, dall’inizio ai nostri giorni. Attraverso titoli ed esemplificazioni l’A. parte dal genere classico realizzato negli Stati Uniti tra gli anni Trenta e Cinquanta enunciandone le caratteristiche: la drammatizzazione, la spettacolarità, l’artificialità della ricostruzione, per evidenziare poi le differenze con il successivo cinema moderno neorealista di matrice europea, antidrammatizzante, denunciante l’inautenticità della finzione, fino a giungere al cinema

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postmoderno dei nostri giorni, ispirato a un pensiero debole, ridrammatizzante, quindi simile al classico, ma rivisitato in chiave autoriale. E conclude che il film di Putrella si può considerare una sorta di commistione tra due differenti concezioni del cinema, quella classica e quella autoriale. (GA)

447 - RUSSO, FRANCESCA. Santa Caterina nell’età della Controriforma. In:

La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 357-367. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Con il suo saggio l’A. si prefigge di evidenziare il perché dell’attenzione rivolta a Caterina nel corso del Cinquecento e del Seicento, età della Controriforma, in cui il richiamo a Caterina e alla sua opera sono visti come ispiratori delle idee guida per la riforma della Chiesa. Alla Santa si ispirano Ignazio di Loyola, Teresa d’Avila e Carlo Borromeo come a modello di fede e di carità, di amore e obbedienza al papa ed alla Chiesa. L’A. si sofferma su alcuni aspetti della «fortuna» di Caterina: «la pubblicazione delle Epistole, la stesura delle Vite della Santa ed un breve e conclusivo cenno all’iconografia cateriniana secondo i canoni simbolici elaborati dalla Chiesa postridentina». Aldo Manuzio nelle sue edizioni delle Epistole esprime l’ansia di rinnovamento spirituale e dei costumi, che circola nel suo tempo. L’attualità del messaggio di Caterina induce il teologo domenicano Ambrogio Catarini Politi a pubblicare una Vita della Santa scritta in volgare. Nell’opera De’ gesti eroici e della vita meravigliosa della serafica sancta Caterina da Siena, pubblicata nel 1624 dalla poetessa veneziana Lucrezia Marinelli, la figura della Santa emerge come quella di donna che «sa rovesciare i condizionamenti socio-culturali imposti alla donne per raggiungere un alto discernimento nella teologia». In questa biografia, secondo i canoni agiografici del Concilio di Trento, si esaltano della Santa il raccoglimento estatico e l’isolamento nella preghiera più che l’azione. Anche dalla Vita della Santa senese

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postmoderno dei nostri giorni, ispirato a un pensiero debole, ridrammatizzante, quindi simile al classico, ma rivisitato in chiave autoriale. E conclude che il film di Putrella si può considerare una sorta di commistione tra due differenti concezioni del cinema, quella classica e quella autoriale. (GA)

447 - RUSSO, FRANCESCA. Santa Caterina nell’età della Controriforma. In:

La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 357-367. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Con il suo saggio l’A. si prefigge di evidenziare il perché dell’attenzione rivolta a Caterina nel corso del Cinquecento e del Seicento, età della Controriforma, in cui il richiamo a Caterina e alla sua opera sono visti come ispiratori delle idee guida per la riforma della Chiesa. Alla Santa si ispirano Ignazio di Loyola, Teresa d’Avila e Carlo Borromeo come a modello di fede e di carità, di amore e obbedienza al papa ed alla Chiesa. L’A. si sofferma su alcuni aspetti della «fortuna» di Caterina: «la pubblicazione delle Epistole, la stesura delle Vite della Santa ed un breve e conclusivo cenno all’iconografia cateriniana secondo i canoni simbolici elaborati dalla Chiesa postridentina». Aldo Manuzio nelle sue edizioni delle Epistole esprime l’ansia di rinnovamento spirituale e dei costumi, che circola nel suo tempo. L’attualità del messaggio di Caterina induce il teologo domenicano Ambrogio Catarini Politi a pubblicare una Vita della Santa scritta in volgare. Nell’opera De’ gesti eroici e della vita meravigliosa della serafica sancta Caterina da Siena, pubblicata nel 1624 dalla poetessa veneziana Lucrezia Marinelli, la figura della Santa emerge come quella di donna che «sa rovesciare i condizionamenti socio-culturali imposti alla donne per raggiungere un alto discernimento nella teologia». In questa biografia, secondo i canoni agiografici del Concilio di Trento, si esaltano della Santa il raccoglimento estatico e l’isolamento nella preghiera più che l’azione. Anche dalla Vita della Santa senese

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che Andrea Vanni e Pieter de Jode pubblicarono insieme, emerge una figura estatica con i simboli attribuiti dalla devozione: il crocifisso gigliato, il rosario, la corona di spine, il cuore, il libro. (GA)

448 - HILKERT, MARY CATHERINE. Speaking with Authority: Catherine of

Siena and the Voices of Women Today, foreword by Suzanne Noffke. New York: Paulist Press, 2001. XI, 168 p. ISBN 9780809140314.

L’A. riflette sulla persona e sull’impatto della figura di Caterina da Siena quale grimaldello interpretativo per esaminare e affrontare le sfide poste dalla contemporaneità alle donne di fede. Conosciuta per la saggezza e la sua oratoria, per il suo ruolo di consigliere del Papa e, allo stesso tempo, di critico della Chiesa, per la sua predicazione e la sua preghiera, Caterina può essere «una compagna di speranza» per le donne di oggi. Dopo aver posto l’attenzione sulla parità, dignità e giustizia, che si possono considerare l’eredità della missione di Caterina, l’A. esamina la vita e il ministero di Caterina. Hilkert è convinta che Caterina da Siena sia ella stessa «la fonte della sua autorità». La sua missione non deriva da un’investitura da parte della Chiesa ufficiale o dal Papa. Essa è, invece, segno di un’investitura decisa dal Creatore ed è stata portata a compimento attraverso la sua completa partecipazione alle sofferenze redentrici di Cristo. Nonostante la Santa abbia ricevuto critiche per la sua schiettezza e per il suo peregrinare, ella ha continuato ad adempiere alla sua vocazione ossia quella di «affermare la verità con amore». Per l’A. questa donna, che rimase per tutta la sua esistenza costantemente in ascolto della voce della Sapienza, costituisce ancora oggi un modello da imitare toccando gli uomini e le donne contemporanei. Infatti, Hilkert utilizza la vita della Santa come uno specchio attraverso il quale esplora i «tre aspetti interrelati della fonte e dell’autorità delle opere di donne di fede di tutti i tempi: ossia l’autorità della vocazione, l’autorità di saggezza e l’autorità di compassione». L’A. ritiene che «le

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che Andrea Vanni e Pieter de Jode pubblicarono insieme, emerge una figura estatica con i simboli attribuiti dalla devozione: il crocifisso gigliato, il rosario, la corona di spine, il cuore, il libro. (GA)

448 - HILKERT, MARY CATHERINE. Speaking with Authority: Catherine of

Siena and the Voices of Women Today, foreword by Suzanne Noffke. New York: Paulist Press, 2001. XI, 168 p. ISBN 9780809140314.

L’A. riflette sulla persona e sull’impatto della figura di Caterina da Siena quale grimaldello interpretativo per esaminare e affrontare le sfide poste dalla contemporaneità alle donne di fede. Conosciuta per la saggezza e la sua oratoria, per il suo ruolo di consigliere del Papa e, allo stesso tempo, di critico della Chiesa, per la sua predicazione e la sua preghiera, Caterina può essere «una compagna di speranza» per le donne di oggi. Dopo aver posto l’attenzione sulla parità, dignità e giustizia, che si possono considerare l’eredità della missione di Caterina, l’A. esamina la vita e il ministero di Caterina. Hilkert è convinta che Caterina da Siena sia ella stessa «la fonte della sua autorità». La sua missione non deriva da un’investitura da parte della Chiesa ufficiale o dal Papa. Essa è, invece, segno di un’investitura decisa dal Creatore ed è stata portata a compimento attraverso la sua completa partecipazione alle sofferenze redentrici di Cristo. Nonostante la Santa abbia ricevuto critiche per la sua schiettezza e per il suo peregrinare, ella ha continuato ad adempiere alla sua vocazione ossia quella di «affermare la verità con amore». Per l’A. questa donna, che rimase per tutta la sua esistenza costantemente in ascolto della voce della Sapienza, costituisce ancora oggi un modello da imitare toccando gli uomini e le donne contemporanei. Infatti, Hilkert utilizza la vita della Santa come uno specchio attraverso il quale esplora i «tre aspetti interrelati della fonte e dell’autorità delle opere di donne di fede di tutti i tempi: ossia l’autorità della vocazione, l’autorità di saggezza e l’autorità di compassione». L’A. ritiene che «le

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parole e la testimonianza di Caterina sono ancora capaci di offrire intuizioni e sfide» a chi riflette sul significato che riveste per le donne il parlare per mezzo dell’autorità dello Spirito. L’A. si rivolge alle donne contemporanee delle quali sottolinea il ruolo e l’autorità all’interno della Chiesa. (AC)

449 - ANODAL, GABRIELLA. Caterina da Siena politica e santa. «Prospettiva persona: trimestrale di cultura etica e politica», XI (2002), n. 41-42, p. 68-73. ISSN 11265191.

L’A. ravvisa nel Breve apostolico del 1939, con cui Pio XII dichiarava S. Caterina compatrona d’Italia insieme a S. Francesco d’Assisi, la premessa della posteriore scelta della Santa a compatrona d’Europa. Anche l’immediata diffusione a livello europeo degli scritti, del culto, dell’iconografia e dell’arte relativi alla Santa, documentati dall’A., manifestano il riconoscimento della sapienza e della incisività della azione religiosa, sociale e politica di Caterina, mai venuto meno nel corso dei secoli. Si ripercorre nel saggio l’iter che ha condotto alla petizione inviata al Papa per ottenere quel riconoscimento, grazie soprattutto all’Associazione Ecumenica dei Caterinati ed ai Caterinati di tutto il mondo ed alla petizione inviata nel 1989 a tale scopo al Santo Padre da 77 parlamentari europei di vari paesi. Il contributo analizza ciò che Caterina ha detto e compiuto a vantaggio della pace e del rinnovamento della Chiesa e della società in un periodo di crisi generale, di disordine morale, di guerre e divisioni alla luce del senso in cui tale azione si può definire «politica», secondo la definizione del termine dato ad essa dal Papa Paolo VI in occasione del conferimento a Caterina del dottorato. La sensibilità «europea» di lei appare ancor più affinata dalle lacerazioni interne ai paesi europei, dalle guerre, dallo scisma, e dai pericoli esterni legati all’avanzata del fondamentalismo islamico. Il dono della vita suggella l’opera compiuta da Caterina per la Chiesa e la propone come modello del ruolo e della missione che la donna è chiamata anche oggi a svolgere nella società e nella Chiesa. La

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parole e la testimonianza di Caterina sono ancora capaci di offrire intuizioni e sfide» a chi riflette sul significato che riveste per le donne il parlare per mezzo dell’autorità dello Spirito. L’A. si rivolge alle donne contemporanee delle quali sottolinea il ruolo e l’autorità all’interno della Chiesa. (AC)

449 - ANODAL, GABRIELLA. Caterina da Siena politica e santa. «Prospettiva persona: trimestrale di cultura etica e politica», XI (2002), n. 41-42, p. 68-73. ISSN 11265191.

L’A. ravvisa nel Breve apostolico del 1939, con cui Pio XII dichiarava S. Caterina compatrona d’Italia insieme a S. Francesco d’Assisi, la premessa della posteriore scelta della Santa a compatrona d’Europa. Anche l’immediata diffusione a livello europeo degli scritti, del culto, dell’iconografia e dell’arte relativi alla Santa, documentati dall’A., manifestano il riconoscimento della sapienza e della incisività della azione religiosa, sociale e politica di Caterina, mai venuto meno nel corso dei secoli. Si ripercorre nel saggio l’iter che ha condotto alla petizione inviata al Papa per ottenere quel riconoscimento, grazie soprattutto all’Associazione Ecumenica dei Caterinati ed ai Caterinati di tutto il mondo ed alla petizione inviata nel 1989 a tale scopo al Santo Padre da 77 parlamentari europei di vari paesi. Il contributo analizza ciò che Caterina ha detto e compiuto a vantaggio della pace e del rinnovamento della Chiesa e della società in un periodo di crisi generale, di disordine morale, di guerre e divisioni alla luce del senso in cui tale azione si può definire «politica», secondo la definizione del termine dato ad essa dal Papa Paolo VI in occasione del conferimento a Caterina del dottorato. La sensibilità «europea» di lei appare ancor più affinata dalle lacerazioni interne ai paesi europei, dalle guerre, dallo scisma, e dai pericoli esterni legati all’avanzata del fondamentalismo islamico. Il dono della vita suggella l’opera compiuta da Caterina per la Chiesa e la propone come modello del ruolo e della missione che la donna è chiamata anche oggi a svolgere nella società e nella Chiesa. La

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sua figura ed il suo messaggio appaiono più che mai moderni e «propositivi per la costruzione di un’Europa fondata su valori universali e perenni». (GA)

450 - BOCCARDI, GIANCARLO. Caterina, i giovani e l’Europa: concorso

cateriniano nelle scuole secondarie superiori. In: Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 19-33, ill. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente.

L’A. evidenziando l’insicurezza del momento e la strategia del terrorismo, ritiene importante accogliere gli appelli del Papa a compiere opere e strategie di pace. La pace è frutto della giustizia e della carità evangelica insegnate e testimoniate da Caterina. Ad essa richiama il concorso nelle scuole «centrato su S. Caterina messaggera evangelica di giustizia, di solidarietà e di pace», auspicato da tempo dall’Associazione Internazionale dei Caterinati, un incoraggiamento a realizzarlo è scaturito dalla proclamazione che il Papa ha fatto di Caterina quale patrona d’Europa. Al concorso hanno partecipato scuole del nord, del sud e del centro del paese. Seguono l’elenco dei premiati ed i criteri con cui sono stati attribuiti i premi, quindi quello delle tematiche svolte. I lavori dimostrano una sorta di dialogo e di confronto aperto tra la propria esperienza esistenziale ed i valori proposti da Caterina, il cui messaggio è ritenuto valido ed attuale perché risveglia la coscienza della necessità di un forte impegno per costruire un mondo di condivisione, di accoglienza, di solidarietà verso i deboli, di accettazione delle diversità, di dialogo, per promuovere l’unità. Grande attenzione è stata rivolta dai giovani anche all’impegno politico inteso come servizio per il bene del prossimo. Facendosi interprete dei sentimenti dei giovani, l’A. indica alcune richieste emergenti dai loro lavori, tra cui una educazione che porti alla comunione, una Chiesa che sia «casa e scuola della comunione». L’A.

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sua figura ed il suo messaggio appaiono più che mai moderni e «propositivi per la costruzione di un’Europa fondata su valori universali e perenni». (GA)

450 - BOCCARDI, GIANCARLO. Caterina, i giovani e l’Europa: concorso

cateriniano nelle scuole secondarie superiori. In: Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 19-33, ill. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente.

L’A. evidenziando l’insicurezza del momento e la strategia del terrorismo, ritiene importante accogliere gli appelli del Papa a compiere opere e strategie di pace. La pace è frutto della giustizia e della carità evangelica insegnate e testimoniate da Caterina. Ad essa richiama il concorso nelle scuole «centrato su S. Caterina messaggera evangelica di giustizia, di solidarietà e di pace», auspicato da tempo dall’Associazione Internazionale dei Caterinati, un incoraggiamento a realizzarlo è scaturito dalla proclamazione che il Papa ha fatto di Caterina quale patrona d’Europa. Al concorso hanno partecipato scuole del nord, del sud e del centro del paese. Seguono l’elenco dei premiati ed i criteri con cui sono stati attribuiti i premi, quindi quello delle tematiche svolte. I lavori dimostrano una sorta di dialogo e di confronto aperto tra la propria esperienza esistenziale ed i valori proposti da Caterina, il cui messaggio è ritenuto valido ed attuale perché risveglia la coscienza della necessità di un forte impegno per costruire un mondo di condivisione, di accoglienza, di solidarietà verso i deboli, di accettazione delle diversità, di dialogo, per promuovere l’unità. Grande attenzione è stata rivolta dai giovani anche all’impegno politico inteso come servizio per il bene del prossimo. Facendosi interprete dei sentimenti dei giovani, l’A. indica alcune richieste emergenti dai loro lavori, tra cui una educazione che porti alla comunione, una Chiesa che sia «casa e scuola della comunione». L’A.

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confida che Caterina conduca tutti ad ideare nuove iniziative e progetti per i giovani. (GA)

451 - BALDUCCI, ANNA MARIA. Caterina, la mistica della politica, alla luce

della Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte. In: Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 35-47. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente.

Poiché Caterina interpretava la vita politica come ricerca della volontà di Dio l’A. afferma che la sua è una pedagogia politica intesa come tentativo di formare l’uomo, secondo quello che fu anche un programma indicato da Giovanni Paolo II. Supportando tutta la sua analisi con citazioni tratte dagli scritti di Caterina l’A. dimostra come scaturisca dal mistero trinitario la sua visione dell’uomo e della società. Poiché «la solidarietà sociale e l’identità degli interessi per il conseguimento del fine non sono basati sull’uguaglianza, ma sulla diversità dei membri» l’esercizio della carità è indispensabile. Per Caterina la società supera i confini della nazione e abbraccia l’umanità intera poiché la fratellanza si fonda sulla comune paternità di Dio. Tra i suoi consigli dati ai governanti vi è l’esortazione ad agevolare lo sviluppo esterno ed interiore della persona: infatti se il bene comune è la regola del buon governo, «la personalità spirituale dell’uomo non può in nessun modo essere subordinata ai comuni interessi. E questo vale anche per i rapporti degli Stati fra loro e degli Stati con la Chiesa». L’autorità politica è per Caterina «il principio unificatore delle comuni attività per promuovere assicurare, sviluppare nella tranquillità dell’ordine […] il bene universale e comune di tutta la città». L’A. analizza le virtù che devono essere esercitate da chi governa, i difetti da evitare, i tratti essenziali «della personalità morale di chi governa». (GA)

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confida che Caterina conduca tutti ad ideare nuove iniziative e progetti per i giovani. (GA)

451 - BALDUCCI, ANNA MARIA. Caterina, la mistica della politica, alla luce

della Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte. In: Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 35-47. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente.

Poiché Caterina interpretava la vita politica come ricerca della volontà di Dio l’A. afferma che la sua è una pedagogia politica intesa come tentativo di formare l’uomo, secondo quello che fu anche un programma indicato da Giovanni Paolo II. Supportando tutta la sua analisi con citazioni tratte dagli scritti di Caterina l’A. dimostra come scaturisca dal mistero trinitario la sua visione dell’uomo e della società. Poiché «la solidarietà sociale e l’identità degli interessi per il conseguimento del fine non sono basati sull’uguaglianza, ma sulla diversità dei membri» l’esercizio della carità è indispensabile. Per Caterina la società supera i confini della nazione e abbraccia l’umanità intera poiché la fratellanza si fonda sulla comune paternità di Dio. Tra i suoi consigli dati ai governanti vi è l’esortazione ad agevolare lo sviluppo esterno ed interiore della persona: infatti se il bene comune è la regola del buon governo, «la personalità spirituale dell’uomo non può in nessun modo essere subordinata ai comuni interessi. E questo vale anche per i rapporti degli Stati fra loro e degli Stati con la Chiesa». L’autorità politica è per Caterina «il principio unificatore delle comuni attività per promuovere assicurare, sviluppare nella tranquillità dell’ordine […] il bene universale e comune di tutta la città». L’A. analizza le virtù che devono essere esercitate da chi governa, i difetti da evitare, i tratti essenziali «della personalità morale di chi governa». (GA)

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452 - Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002. 90 p., ill., tav. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente.

Nella Introduzione Paolo Nardi, Priore generale dell’Associazione Internazionale Caterinati, dopo aver salutato le autorità religiose e civili partecipanti al Convegno, tra cui un Delegato della rappresentanza della Comunità Europea in Italia, e tutti coloro che hanno promosso l’iniziativa del concorso e l’hanno sostenuta con il loro contributo morale, fattivo ed economico, sottolinea «la dimensione europea del messaggio cateriniano, consolidatasi dopo la proclamazione della santa a compatrona d’Europa avvenuta con Motu proprio di Giovanni Paolo II». Nel suo saluto l’Arcivescovo di Siena Antonio Buoncristiani afferma che «confrontarsi con una figura come Caterina da Siena è difficile per la molteplicità dei sui campi di azione, dei suoi scritti e della vastissima bibliografia che la riguarda» e per l’attualità del suo messaggio. Nell’intervento di Giuseppe Mussari, Presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, si evidenzia l’attualità del pensiero, delle opere, dell’esempio di Caterina per la loro capacità di indicare la via della pace e della costruzione di una società più solidale. Nel suo messaggio si avverte il richiamo «ad un corretto uso della politica, ad una maggiore attenzione per il prossimo, […] ad invocare la convivenza pacifica tra le genti». A Siena spetta sostenere la pace e consegnarla ai giovani come valore, a loro spetta di tagliare il traguardo dell’unità dell’Europa non solo sul piano amministrativo, ma anche dell’identità culturale. Per lo spoglio degli altri interventi si vedano le schede di Gian Carlo Boccardi, Anna Maria Balducci, Elisa Famiglietti. Dopo un brevissimo Intervento del gruppo romano, in Appendice sono riportati gli elaborati che hanno vinto il 1°, 2° e 3° premio. (GA)

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452 - Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002. 90 p., ill., tav. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente.

Nella Introduzione Paolo Nardi, Priore generale dell’Associazione Internazionale Caterinati, dopo aver salutato le autorità religiose e civili partecipanti al Convegno, tra cui un Delegato della rappresentanza della Comunità Europea in Italia, e tutti coloro che hanno promosso l’iniziativa del concorso e l’hanno sostenuta con il loro contributo morale, fattivo ed economico, sottolinea «la dimensione europea del messaggio cateriniano, consolidatasi dopo la proclamazione della santa a compatrona d’Europa avvenuta con Motu proprio di Giovanni Paolo II». Nel suo saluto l’Arcivescovo di Siena Antonio Buoncristiani afferma che «confrontarsi con una figura come Caterina da Siena è difficile per la molteplicità dei sui campi di azione, dei suoi scritti e della vastissima bibliografia che la riguarda» e per l’attualità del suo messaggio. Nell’intervento di Giuseppe Mussari, Presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, si evidenzia l’attualità del pensiero, delle opere, dell’esempio di Caterina per la loro capacità di indicare la via della pace e della costruzione di una società più solidale. Nel suo messaggio si avverte il richiamo «ad un corretto uso della politica, ad una maggiore attenzione per il prossimo, […] ad invocare la convivenza pacifica tra le genti». A Siena spetta sostenere la pace e consegnarla ai giovani come valore, a loro spetta di tagliare il traguardo dell’unità dell’Europa non solo sul piano amministrativo, ma anche dell’identità culturale. Per lo spoglio degli altri interventi si vedano le schede di Gian Carlo Boccardi, Anna Maria Balducci, Elisa Famiglietti. Dopo un brevissimo Intervento del gruppo romano, in Appendice sono riportati gli elaborati che hanno vinto il 1°, 2° e 3° premio. (GA)

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453 - ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DEI CATERINATI. L’archivio della Compagnia di S. Caterina, 1792-1970: conservato presso l’Associazione internazionale dei Caterinati, inventario a cura di Sonia Bacci; presentazione di Stefano Moscardelli. Siena: Cantagalli, 2002. 143 p., ill. (Quaderni cateriniani; 109-111). ISBN non presente.

Alla Presentazione da parte di Stefano Moscardelli seguono l’Introduzione e l’Inventario. Secondo l’A. ricostruire la storia delle Confraternite è difficile, perché spesso manca la registrazione degli atti compiuti da esse. Egli passa in rassegna le confraternite nate a Siena, tra cui la compagnia o confraternita di S. Caterina in Fontebranda, costituita poco dopo la canonizzazione della Santa (1471). Ne descrive la struttura, i vari incarichi, le entrate, le uscite, il mutamento nel 1785, la ricostituzione dal febbraio 1790 al marzo del 1791. Riporta le indulgenze concesse, il modo per eleggere i vari membri. La documentazione della ricostituita compagnia di S. Caterina nel gennaio 1792, la crisi che essa subì, i cambiamenti inerenti la sua struttura interna nel corso del XIX secolo. La sua trasformazione in Associazione dei Caterinati ad opera di Mario Ismaele Castellano nel 1970 e il suo nuovo statuto. Riporta e analizza la documentazione prodotta dalla compagnia dal 1793 fino al 1986, quando si procedette ad una sommaria inventariazione curata da Ubaldo Moranti e da Lando Landini con la collaborazione di Lydia Gori e di Mario Cerutti. Segue l’Inventario, in cui si riportano le Deliberazioni della compagnia (1792-1942), serie composta da sette unità archivistiche: 1. Ruolo dei confratelli e delle consorelle; 2. Registri e atti contabili; 3. Vaschette delle Messe; 4. Carteggio e atti; 5. Atti di Congregazioni, Commissioni e Deputazioni e Associazioni interne alla Compagnia; 6 Registri dei visitatori del santuario. Concludono gli Atti gli Inventari di beni mobili, la raccolta di Immagini sacre a stampa e l’Appendice. (GA)

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453 - ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DEI CATERINATI. L’archivio della Compagnia di S. Caterina, 1792-1970: conservato presso l’Associazione internazionale dei Caterinati, inventario a cura di Sonia Bacci; presentazione di Stefano Moscardelli. Siena: Cantagalli, 2002. 143 p., ill. (Quaderni cateriniani; 109-111). ISBN non presente.

Alla Presentazione da parte di Stefano Moscardelli seguono l’Introduzione e l’Inventario. Secondo l’A. ricostruire la storia delle Confraternite è difficile, perché spesso manca la registrazione degli atti compiuti da esse. Egli passa in rassegna le confraternite nate a Siena, tra cui la compagnia o confraternita di S. Caterina in Fontebranda, costituita poco dopo la canonizzazione della Santa (1471). Ne descrive la struttura, i vari incarichi, le entrate, le uscite, il mutamento nel 1785, la ricostituzione dal febbraio 1790 al marzo del 1791. Riporta le indulgenze concesse, il modo per eleggere i vari membri. La documentazione della ricostituita compagnia di S. Caterina nel gennaio 1792, la crisi che essa subì, i cambiamenti inerenti la sua struttura interna nel corso del XIX secolo. La sua trasformazione in Associazione dei Caterinati ad opera di Mario Ismaele Castellano nel 1970 e il suo nuovo statuto. Riporta e analizza la documentazione prodotta dalla compagnia dal 1793 fino al 1986, quando si procedette ad una sommaria inventariazione curata da Ubaldo Moranti e da Lando Landini con la collaborazione di Lydia Gori e di Mario Cerutti. Segue l’Inventario, in cui si riportano le Deliberazioni della compagnia (1792-1942), serie composta da sette unità archivistiche: 1. Ruolo dei confratelli e delle consorelle; 2. Registri e atti contabili; 3. Vaschette delle Messe; 4. Carteggio e atti; 5. Atti di Congregazioni, Commissioni e Deputazioni e Associazioni interne alla Compagnia; 6 Registri dei visitatori del santuario. Concludono gli Atti gli Inventari di beni mobili, la raccolta di Immagini sacre a stampa e l’Appendice. (GA)

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454 - CACCIAVILLAN, AGOSTINO. Patrone d’Europa. Città del Vaticano: Libreria editrice Vaticana, 2002. 56 p., ill. ISBN non presente.

Nella Presentazione l’A. afferma di aver raccolto le omelie pronunciate in momenti diversi in onore di ciascuna delle tre patrone d’Europa, come testimonianza di ammirazione e devozione verso di esse. Alle omelie è premesso il Motu proprio del 1 ottobre 1999 di Giovanni Paolo II. Nella parte dell’opera relativa a Caterina da Siena l’A. ripercorre in modo sintetico le numerose volte in cui Giovanni Paolo II nei suoi discorsi, documenti, o eventi come nel giubileo dei giovani a Tor Vergata, ha ricordato e citato la figura, l’opera, le parole della Santa, indicando in lei «un segno visibile della missione della donna nella Chiesa, […] un’anima aperta a tutte le ispirazioni dello spirito, consapevole della sua missione». L’A. sottolinea alcune analogie tra Caterina e altre Sante, tra esse Brigida di Svezia, accomunate dall’afflato mistico e dall’impegno nelle vicende del mondo e della Chiesa, Faustina Kowalska e Teresa di Lisieux, donne giovani che stupiscono con la loro straordinaria opera nel mondo. L’A. sottolinea come nel Motu proprio Giovanni Paolo II illustri la personalità di Caterina: il suo rapido cammino di perfezione, la sua maternità spirituale, l’operosità apostolica per la pace e per la Chiesa, la dottrina. Nella Novo Millennio Ineunte, invece, egli addita la Santa senese per la sua dottrina in rapporto al paradossale intreccio di gioia e di sofferenza del Cristo in croce e nei santi. L’A. vede una sintesi della sua vita nel binomio: sangue e fuoco. (GA)

455 - ROSSI, CARLO. Saluto del Vicesindaco di Siena. In: Convegno

cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 11-13, ill. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente.

Dopo aver salutato i presenti, viene espresso un particolare ringraziamento ai giovani che hanno partecipato con passione al

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454 - CACCIAVILLAN, AGOSTINO. Patrone d’Europa. Città del Vaticano: Libreria editrice Vaticana, 2002. 56 p., ill. ISBN non presente.

Nella Presentazione l’A. afferma di aver raccolto le omelie pronunciate in momenti diversi in onore di ciascuna delle tre patrone d’Europa, come testimonianza di ammirazione e devozione verso di esse. Alle omelie è premesso il Motu proprio del 1 ottobre 1999 di Giovanni Paolo II. Nella parte dell’opera relativa a Caterina da Siena l’A. ripercorre in modo sintetico le numerose volte in cui Giovanni Paolo II nei suoi discorsi, documenti, o eventi come nel giubileo dei giovani a Tor Vergata, ha ricordato e citato la figura, l’opera, le parole della Santa, indicando in lei «un segno visibile della missione della donna nella Chiesa, […] un’anima aperta a tutte le ispirazioni dello spirito, consapevole della sua missione». L’A. sottolinea alcune analogie tra Caterina e altre Sante, tra esse Brigida di Svezia, accomunate dall’afflato mistico e dall’impegno nelle vicende del mondo e della Chiesa, Faustina Kowalska e Teresa di Lisieux, donne giovani che stupiscono con la loro straordinaria opera nel mondo. L’A. sottolinea come nel Motu proprio Giovanni Paolo II illustri la personalità di Caterina: il suo rapido cammino di perfezione, la sua maternità spirituale, l’operosità apostolica per la pace e per la Chiesa, la dottrina. Nella Novo Millennio Ineunte, invece, egli addita la Santa senese per la sua dottrina in rapporto al paradossale intreccio di gioia e di sofferenza del Cristo in croce e nei santi. L’A. vede una sintesi della sua vita nel binomio: sangue e fuoco. (GA)

455 - ROSSI, CARLO. Saluto del Vicesindaco di Siena. In: Convegno

cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 11-13, ill. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente.

Dopo aver salutato i presenti, viene espresso un particolare ringraziamento ai giovani che hanno partecipato con passione al

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concorso. Caterina, in un tempo molto complesso per vicende storiche, politiche e religiose, ha trasformato la propria vita in un impegno per la pace, ed ha contribuito ad una cultura della solidarietà e del dialogo. È «una donna del terzo millennio […] una personalità di valenza universale» per l’amore e il coraggio, con cui ha posto ciascuno di fronte alle proprie responsabilità, inducendo i governanti ad agire per il bene comune oltre ogni particolarismo personale o nazionale. «Ella ha posto al centro l’uomo», per lei pace e verità coincidono, perché le radici della pace richiedono che si estirpi ogni odio e discordia, che si cerchi il bene non solo materiale, ma anche spirituale dei sudditi. Oggi ciò significa anche assicurare ad ogni uomo «il diritto di accedere alle decisioni fondamentali che riguardano la propria vita», mettere a punto strategie di coesione e integrazione sociale. Ancora oggi Caterina invita tutti al dialogo, alla tolleranza, alla comprensione reciproca, alla pluralità, alla coesistenza, poiché solo da questo seme può venire «un’Europa unita aperta alla solidarietà universale, proprio come voleva Caterina». (GA)

456 - BOCCARDI, GIANCARLO. Caterina da Siena: una Santa degli Europei.

2. ed. Siena: Cantagalli, 2003. 224 p., ill. ISBN 8882721477.

Si tratta della riedizione del saggio pubblicato nel 2000 (cfr. Bibl. An. V, n. 229), «ampliato nei testi cateriniani e aggiornato nel commento». Nella parte introduttiva alla seconda edizione l’A. ribadisce che la raccolta degli scritti di Caterina da lui scelti e pubblicati «segue nelle sue linee essenziali la "traccia" del Motu proprio pontificio: con la esplicitazione di alcuni "elementi" in esso naturalmente "impliciti"». Infatti, con la sua dottrina teologica, ascetica, mistica, morale, sociale, politica, con la sua «affascinante "ontologia" […] con la sua illuminante "antropologia" e con la sua stringente "pedagogia" […] Caterina può chiamarsi davvero "patrona della cultura europea"». «Oggi – afferma l’A. – dobbiamo rileggere le cose scritte agli inizi dell’anno 2000 con la consapevolezza del presente e la

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concorso. Caterina, in un tempo molto complesso per vicende storiche, politiche e religiose, ha trasformato la propria vita in un impegno per la pace, ed ha contribuito ad una cultura della solidarietà e del dialogo. È «una donna del terzo millennio […] una personalità di valenza universale» per l’amore e il coraggio, con cui ha posto ciascuno di fronte alle proprie responsabilità, inducendo i governanti ad agire per il bene comune oltre ogni particolarismo personale o nazionale. «Ella ha posto al centro l’uomo», per lei pace e verità coincidono, perché le radici della pace richiedono che si estirpi ogni odio e discordia, che si cerchi il bene non solo materiale, ma anche spirituale dei sudditi. Oggi ciò significa anche assicurare ad ogni uomo «il diritto di accedere alle decisioni fondamentali che riguardano la propria vita», mettere a punto strategie di coesione e integrazione sociale. Ancora oggi Caterina invita tutti al dialogo, alla tolleranza, alla comprensione reciproca, alla pluralità, alla coesistenza, poiché solo da questo seme può venire «un’Europa unita aperta alla solidarietà universale, proprio come voleva Caterina». (GA)

456 - BOCCARDI, GIANCARLO. Caterina da Siena: una Santa degli Europei.

2. ed. Siena: Cantagalli, 2003. 224 p., ill. ISBN 8882721477.

Si tratta della riedizione del saggio pubblicato nel 2000 (cfr. Bibl. An. V, n. 229), «ampliato nei testi cateriniani e aggiornato nel commento». Nella parte introduttiva alla seconda edizione l’A. ribadisce che la raccolta degli scritti di Caterina da lui scelti e pubblicati «segue nelle sue linee essenziali la "traccia" del Motu proprio pontificio: con la esplicitazione di alcuni "elementi" in esso naturalmente "impliciti"». Infatti, con la sua dottrina teologica, ascetica, mistica, morale, sociale, politica, con la sua «affascinante "ontologia" […] con la sua illuminante "antropologia" e con la sua stringente "pedagogia" […] Caterina può chiamarsi davvero "patrona della cultura europea"». «Oggi – afferma l’A. – dobbiamo rileggere le cose scritte agli inizi dell’anno 2000 con la consapevolezza del presente e la

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coscienza del futuro». L’A. sottolinea le sfide alle quali è chiamata oggi l’Europa: la qualità della democrazia, la equità e la qualità dello Stato sociale, la globalizzazione, la difesa della vita e della sua qualità e dell’ambiente, la promozione della cultura, l’immigrazione, la costruzione della pace, l’impegno. Dopo averne esplicitato i contenuti l’A. conclude affermando che «Accompagnati dalla nostra grande Santa percorriamo queste strade di pace, nel nuovo secolo». Come nella precedente edizione, i brani delle lettere sono distribuiti in capitoli il cui titolo ne dichiara l’argomento. In Appendice si trovano le note essenziali sui contenuti delle Lettere, sui loro destinatari, sulle situazioni ecclesiali e politiche, sui principali fatti storici ai tempi della Santa, un articolo di Roberta Filippi con note storico-iconografiche sulla chiesa di S. Caterina in Via Giulia in Roma e sulle opere d’arte che illustrano il volume, e, infine, il Manifesto dell’Associazione "Un’Anima per l’Europa". (GA)

457 - ROSSI, CARLO. Caterina Figlia di Siena e Santa per l’Europa. «Foglio

letterario: pubblicazione di arte, prosa e poesia», (2003), n. 2, luglio, p. 1-3, ill. ISSN non presente.

Discorso pronunciato dal Vicesindaco di Siena in occasione dell’offerta della lampada votiva a S. Caterina, in cui rievoca la sua figura di grande levatura ed attualità, capace di scuotere i potenti del tempo. Viene messo succintamente in rilievo il suo impegno pratico ed epistolare in favore della pace a confronto con quello dei papi Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, sottolineando in essi l’importanza della ricerca della verità, della giustizia, dell’amore, della libertà, del bene comune universale. (GA)

458 - BADARACCHI, LAURA. Italia: Santa Caterina una donna da XXI

secolo. «IDI: bollettino di informazioni domenicane internazionali», (2003), n. 412, p. 144, ill. ISSN non presente.

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coscienza del futuro». L’A. sottolinea le sfide alle quali è chiamata oggi l’Europa: la qualità della democrazia, la equità e la qualità dello Stato sociale, la globalizzazione, la difesa della vita e della sua qualità e dell’ambiente, la promozione della cultura, l’immigrazione, la costruzione della pace, l’impegno. Dopo averne esplicitato i contenuti l’A. conclude affermando che «Accompagnati dalla nostra grande Santa percorriamo queste strade di pace, nel nuovo secolo». Come nella precedente edizione, i brani delle lettere sono distribuiti in capitoli il cui titolo ne dichiara l’argomento. In Appendice si trovano le note essenziali sui contenuti delle Lettere, sui loro destinatari, sulle situazioni ecclesiali e politiche, sui principali fatti storici ai tempi della Santa, un articolo di Roberta Filippi con note storico-iconografiche sulla chiesa di S. Caterina in Via Giulia in Roma e sulle opere d’arte che illustrano il volume, e, infine, il Manifesto dell’Associazione "Un’Anima per l’Europa". (GA)

457 - ROSSI, CARLO. Caterina Figlia di Siena e Santa per l’Europa. «Foglio

letterario: pubblicazione di arte, prosa e poesia», (2003), n. 2, luglio, p. 1-3, ill. ISSN non presente.

Discorso pronunciato dal Vicesindaco di Siena in occasione dell’offerta della lampada votiva a S. Caterina, in cui rievoca la sua figura di grande levatura ed attualità, capace di scuotere i potenti del tempo. Viene messo succintamente in rilievo il suo impegno pratico ed epistolare in favore della pace a confronto con quello dei papi Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, sottolineando in essi l’importanza della ricerca della verità, della giustizia, dell’amore, della libertà, del bene comune universale. (GA)

458 - BADARACCHI, LAURA. Italia: Santa Caterina una donna da XXI

secolo. «IDI: bollettino di informazioni domenicane internazionali», (2003), n. 412, p. 144, ill. ISSN non presente.

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L’articolo riporta in sintesi gli interventi rispettivamente di Fida Basima Petrus, di Mary O’Driscoll, di Lucia Caram e di Chantal van der Plancke, che riconoscono nella situazione internazionale una somiglianza con quella vissuta da Caterina da Siena e l’attualità del suo messaggio. (GA)

459 - Per un mondo più giusto e più degno: la via della bellezza: VII centenario

della nascita di S. Brigida di Svezia: atti del Simposio, Roma 4-5 ottobre 2002, a cura di Mario Russotto. Roma: Ordine del SS.mo Salvatore di S. Brigida, 2003. 202 p. ISBN non presente.

Il Simposio è stato celebrato a Roma il 4 e il 5 ottobre 2002 in occasione del VII centenario della nascita di S. Brigida come opportunità affinché l’Europa, secondo le parole del moderatore Mario Russotto, possa attingere pace ed unità per la costruzione di un mondo più giusto e degno, attraverso «la mappa della bellezza, attingendo all’opera e alla vita di donne coraggiose […] capaci di lasciar parlare il Vangelo e di saper "dire Dio" oggi in termini significativi e credibili». Negli atti, dedicati dall’Abbadessa generale Tekla O.SS.S. a Giovanni Paolo II, la parte che riguarda Caterina è riferita da Giuliana Cavallini alle pp. 59-67. (GA)

460 - CATTURI, GIUSEPPE. Premesse cateriniane per un rinnovamento

economico aziendale. In: Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 31-46. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515.

Partendo da un accenno all’analisi cruda e spietata della realtà data dallo scrittore José Saramago, Nobel per la letteratura nel 1998, in cui si coglie la ricerca di solidi ancoraggi a supporto delle vicende umane e il tentativo di spingere la riflessione oltre il contingente, l’A. sottolinea il bisogno del trascendente insito

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L’articolo riporta in sintesi gli interventi rispettivamente di Fida Basima Petrus, di Mary O’Driscoll, di Lucia Caram e di Chantal van der Plancke, che riconoscono nella situazione internazionale una somiglianza con quella vissuta da Caterina da Siena e l’attualità del suo messaggio. (GA)

459 - Per un mondo più giusto e più degno: la via della bellezza: VII centenario

della nascita di S. Brigida di Svezia: atti del Simposio, Roma 4-5 ottobre 2002, a cura di Mario Russotto. Roma: Ordine del SS.mo Salvatore di S. Brigida, 2003. 202 p. ISBN non presente.

Il Simposio è stato celebrato a Roma il 4 e il 5 ottobre 2002 in occasione del VII centenario della nascita di S. Brigida come opportunità affinché l’Europa, secondo le parole del moderatore Mario Russotto, possa attingere pace ed unità per la costruzione di un mondo più giusto e degno, attraverso «la mappa della bellezza, attingendo all’opera e alla vita di donne coraggiose […] capaci di lasciar parlare il Vangelo e di saper "dire Dio" oggi in termini significativi e credibili». Negli atti, dedicati dall’Abbadessa generale Tekla O.SS.S. a Giovanni Paolo II, la parte che riguarda Caterina è riferita da Giuliana Cavallini alle pp. 59-67. (GA)

460 - CATTURI, GIUSEPPE. Premesse cateriniane per un rinnovamento

economico aziendale. In: Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 31-46. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515.

Partendo da un accenno all’analisi cruda e spietata della realtà data dallo scrittore José Saramago, Nobel per la letteratura nel 1998, in cui si coglie la ricerca di solidi ancoraggi a supporto delle vicende umane e il tentativo di spingere la riflessione oltre il contingente, l’A. sottolinea il bisogno del trascendente insito

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nell’uomo a cui i mistici offrono «sicuri punti di supporto per comprendere e fondare le dinamiche umane». Egli specifica innanzitutto che obiettivo delle sue riflessioni è quello di far emergere i valori trascendenti nell’immediatezza dell’oggi in relazione alla dimensione etico-aziendale dell’attività umana, leggendoli attraverso la lente interpretativa del misticismo della Santa senese; quindi analizza la griglia di valori oggi messa in discussione. In Caterina l’A. evidenzia valori etici di fondo su cui si può orientare l’attività economica. Prende in considerazione il nuovo modo di gestire le aziende e gli interrogativi che bisogna porsi avendo come orizzonte di riferimento non l’interesse personale, ma quello della comunità. L’A. conclude affermando che i valori, che dai mistici vengono proclamati in un certo contesto storico, devono essere diffusi dai «nuovi profeti», dei quali traccia sinteticamente le caratteristiche e i valori, già precedentemente evidenziati, di cui debbono farsi banditori in rapporto all’ambito economico odierno, trascendendo l’oggi per proiettarsi verso «le risultanze ultime, le intime motivazioni, le trascendenze globali, ritornando, seppur inconsciamente, a Dio: sul percorso di Caterina». (GA)

461 - Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del

Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004. 196 p. ISBN non presente.

Nel suo intervento iniziale Elena Ascoli O.P. afferma che il Simposio Europeo, a cui hanno partecipato più di trecento Domenicane di tutti i paesi d’Europa e non solo, si è proposto di approfondire il pensiero teologico, pastorale e antropologico di Caterina nelle sue implicazioni attuali per «donne votate alla missione ed alla predicazione perché domenicane». Il Simposio si è chiesto che cosa la Santa scriverebbe ora e se sarebbe ascoltata e seguita come maestra. Si veda lo spoglio dei seguenti interventi: Elena Ascoli O.P., Lucia Caram O.P., Chantal van

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nell’uomo a cui i mistici offrono «sicuri punti di supporto per comprendere e fondare le dinamiche umane». Egli specifica innanzitutto che obiettivo delle sue riflessioni è quello di far emergere i valori trascendenti nell’immediatezza dell’oggi in relazione alla dimensione etico-aziendale dell’attività umana, leggendoli attraverso la lente interpretativa del misticismo della Santa senese; quindi analizza la griglia di valori oggi messa in discussione. In Caterina l’A. evidenzia valori etici di fondo su cui si può orientare l’attività economica. Prende in considerazione il nuovo modo di gestire le aziende e gli interrogativi che bisogna porsi avendo come orizzonte di riferimento non l’interesse personale, ma quello della comunità. L’A. conclude affermando che i valori, che dai mistici vengono proclamati in un certo contesto storico, devono essere diffusi dai «nuovi profeti», dei quali traccia sinteticamente le caratteristiche e i valori, già precedentemente evidenziati, di cui debbono farsi banditori in rapporto all’ambito economico odierno, trascendendo l’oggi per proiettarsi verso «le risultanze ultime, le intime motivazioni, le trascendenze globali, ritornando, seppur inconsciamente, a Dio: sul percorso di Caterina». (GA)

461 - Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del

Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004. 196 p. ISBN non presente.

Nel suo intervento iniziale Elena Ascoli O.P. afferma che il Simposio Europeo, a cui hanno partecipato più di trecento Domenicane di tutti i paesi d’Europa e non solo, si è proposto di approfondire il pensiero teologico, pastorale e antropologico di Caterina nelle sue implicazioni attuali per «donne votate alla missione ed alla predicazione perché domenicane». Il Simposio si è chiesto che cosa la Santa scriverebbe ora e se sarebbe ascoltata e seguita come maestra. Si veda lo spoglio dei seguenti interventi: Elena Ascoli O.P., Lucia Caram O.P., Chantal van

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der Plancke, Mary O’Driscoll O.P., presenti in questa Bibl. An. (GA)

462 - GARAVAGLIA, MARIA PIA. Il concetto di donna in S. Caterina da

Siena. In: Caterina madre e maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2004, p. 21-29. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente.

L’A. afferma la necessità di considerare ciò che Caterina da Siena ha fatto, detto e scritto per giungere a comprendere la sua personale concezione della donna. Infatti nei suoi scritti non si trova mai una definizione della donna, ma si incontra lei caratterizzata da «una delle attitudini più tipiche delle donne: quella della maternità». Aveva creato, senza sentire il bisogno di un riconoscimento giuridico dal papa, una «famiglia» di discepoli i quali riconoscevano lei e tutto ciò che faceva; e Caterina non avrebbe mai intrapreso nessuna attività «se prima ella non avesse vissuto con grande intimità il rapporto con il Sposo». L’A. si sofferma sul modo in cui la Santa è vissuta e sull’esercizio di alcune virtù considerate tipicamente femminili come la carità intesa come dedizione agli altri, siano essi i figli o i bisognosi. Caterina parla indirettamente della parità della donna quando afferma la dignità dell’essere umano senza distinzioni di sesso. Facendo riferimento a Caterina che non si adopera soltanto per avere una spiritualità matura ma collabora anche per «costruire una società civile matura», le donne impegnate attivamente in politica dovrebbero essere rivolte al miglioramento della società. Per l’A. la «"concretezza" appartiene allo specifico della donna»: e Caterina ne è dotata in grande misura come dimostrano alcuni brani dalle Lettere: è una donna «"virile", non nel senso di maschile, ma dalla latina "virus"», ossia è persona che coltiva le virtù e si dedica a ciò a cui è chiamata. Considera alcune altre virtù di Caterina in particolare la prudenza e la giustizia, quest’ultima indispensabile non solo nel governare ma anche nell’educazione e nella formazione dei figli. L’A. si dice convinta che l’esempio di

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der Plancke, Mary O’Driscoll O.P., presenti in questa Bibl. An. (GA)

462 - GARAVAGLIA, MARIA PIA. Il concetto di donna in S. Caterina da

Siena. In: Caterina madre e maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2004, p. 21-29. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente.

L’A. afferma la necessità di considerare ciò che Caterina da Siena ha fatto, detto e scritto per giungere a comprendere la sua personale concezione della donna. Infatti nei suoi scritti non si trova mai una definizione della donna, ma si incontra lei caratterizzata da «una delle attitudini più tipiche delle donne: quella della maternità». Aveva creato, senza sentire il bisogno di un riconoscimento giuridico dal papa, una «famiglia» di discepoli i quali riconoscevano lei e tutto ciò che faceva; e Caterina non avrebbe mai intrapreso nessuna attività «se prima ella non avesse vissuto con grande intimità il rapporto con il Sposo». L’A. si sofferma sul modo in cui la Santa è vissuta e sull’esercizio di alcune virtù considerate tipicamente femminili come la carità intesa come dedizione agli altri, siano essi i figli o i bisognosi. Caterina parla indirettamente della parità della donna quando afferma la dignità dell’essere umano senza distinzioni di sesso. Facendo riferimento a Caterina che non si adopera soltanto per avere una spiritualità matura ma collabora anche per «costruire una società civile matura», le donne impegnate attivamente in politica dovrebbero essere rivolte al miglioramento della società. Per l’A. la «"concretezza" appartiene allo specifico della donna»: e Caterina ne è dotata in grande misura come dimostrano alcuni brani dalle Lettere: è una donna «"virile", non nel senso di maschile, ma dalla latina "virus"», ossia è persona che coltiva le virtù e si dedica a ciò a cui è chiamata. Considera alcune altre virtù di Caterina in particolare la prudenza e la giustizia, quest’ultima indispensabile non solo nel governare ma anche nell’educazione e nella formazione dei figli. L’A. si dice convinta che l’esempio di

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Caterina potrebbe ispirare l’agire di molte donne contemporanee. (GA)

463 - SISINNI, FRANCESCO. S. Caterina e l’Europa. In: Caterina madre e

maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2004, p. 5-19. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente.

In prossimità della conclusione dei lavori della Convenzione in vista della Costituzione Europea, l’A. sottolinea l’opportunità di riflettere sull’identità dell’Europa, sulle matrici culturali dell’idea d’Europa e sulla concezione cateriniana dell’Europa. L’A. presenta un breve excursus sulle origini classiche ellenistiche e romane, e cristiane della cultura nel bacino del Mediterraneo, estesasi poi anche al Nord Europa, puntualizza l’importanza del diritto romano cristiano, del monachesimo benedettino, della Patristica, della Scolastica, e di alcuni grandi dell’arte e del pensiero. Per i padri dell’unione europea «l’Europa significò la patria della cultura, della libertà, della democrazia, della solidarietà e dei più alti valori dello spirito». L’A. dimostra l’importanza del contributo offerto dal pensiero e dall’azione di Caterina a siffatta idea dell’Europa e cita brani dei suoi scritti da cui emergono i principi e i valori della sua dottrina: il rispetto della dignità dell’uomo creato a immagine di Dio, l’amore di Dio e del prossimo, la ragionevolezza-saggezza, la vera libertà, «fatti valere [negli] appelli da lei rivolti ai responsabili degli Stati e dei popoli». Ella s’impegnò a riportare il papa a Roma, convinta che solo così si sarebbe potuta attuare la riforma spirituale e politica da lei vagheggiata. L’A. sottolinea, quale nota di particolare attualità di Caterina, la sua preoccupazione per il pericolo che l’Europa correva per l’avanzata dei musulmani. Infine rileva come la comunità dell’Europa della cultura sia ben lungi dall’essere realizzata, sottolinea l’urgenza dell’appello di Giovanni Paolo II affinché si tenga conto delle sue radici cristiane, e la straordinaria attualità del pensiero di Caterina. (GA)

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Caterina potrebbe ispirare l’agire di molte donne contemporanee. (GA)

463 - SISINNI, FRANCESCO. S. Caterina e l’Europa. In: Caterina madre e

maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2004, p. 5-19. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente.

In prossimità della conclusione dei lavori della Convenzione in vista della Costituzione Europea, l’A. sottolinea l’opportunità di riflettere sull’identità dell’Europa, sulle matrici culturali dell’idea d’Europa e sulla concezione cateriniana dell’Europa. L’A. presenta un breve excursus sulle origini classiche ellenistiche e romane, e cristiane della cultura nel bacino del Mediterraneo, estesasi poi anche al Nord Europa, puntualizza l’importanza del diritto romano cristiano, del monachesimo benedettino, della Patristica, della Scolastica, e di alcuni grandi dell’arte e del pensiero. Per i padri dell’unione europea «l’Europa significò la patria della cultura, della libertà, della democrazia, della solidarietà e dei più alti valori dello spirito». L’A. dimostra l’importanza del contributo offerto dal pensiero e dall’azione di Caterina a siffatta idea dell’Europa e cita brani dei suoi scritti da cui emergono i principi e i valori della sua dottrina: il rispetto della dignità dell’uomo creato a immagine di Dio, l’amore di Dio e del prossimo, la ragionevolezza-saggezza, la vera libertà, «fatti valere [negli] appelli da lei rivolti ai responsabili degli Stati e dei popoli». Ella s’impegnò a riportare il papa a Roma, convinta che solo così si sarebbe potuta attuare la riforma spirituale e politica da lei vagheggiata. L’A. sottolinea, quale nota di particolare attualità di Caterina, la sua preoccupazione per il pericolo che l’Europa correva per l’avanzata dei musulmani. Infine rileva come la comunità dell’Europa della cultura sia ben lungi dall’essere realizzata, sottolinea l’urgenza dell’appello di Giovanni Paolo II affinché si tenga conto delle sue radici cristiane, e la straordinaria attualità del pensiero di Caterina. (GA)

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464 - ASCOLI, MARIA ELENA. Caterina: un cuore di fuoco per l’Europa. Padova: Messaggero, 2005. 108 p. (Terra & cielo; 23). ISBN 882501273X.

Il lavoro si articola in due parti: la prima descrive la scoperta da parte dell’A. della statua di S. Caterina presso Castel S. Angelo a Roma e le impressioni ricevute; la seconda tratta di alcuni insegnamenti della Senese. L’A. rivisita gli studi universitari negli anni turbolenti del ‘68, gli ideali, le illusioni, i progetti rivoluzionari di quel periodo, le disillusioni, le incongruenze, le domande esistenziali a cui la Santa ha risposto con la persona, l’opera e i suoi scritti. Di lei l’A. rievoca il carattere, la natura di fuoco, la prima visione, il proposito di appartenere al Cristo, le pressioni materne, la scoperta della cella del cuore, l’esperienza dei Bagni di Vignone. Si propone di presentare alcuni aspetti dei suoi insegnamenti a partire dalla consolante risposta sull’aldilà presente nel Dialogo e nelle Lettere. La considera una donna capace di affrontare le barricate, ne illustra l’opera riformatrice nella Chiesa e nella società, confrontandone il modo con quello degli anni ‘60. Si domanda che cosa scriverebbe ai signori che governano ora ed ai «cittadini-sudditi», che cosa direbbe se potesse andare a Strasburgo; come farebbe valorizzare le radici cristiane dell’Europa, la bellezza dell’arte ispirata alla fede; come farebbe udire il suo richiamo alla conversione, alla giustizia anche nell’esercizio della vita politica; come additerebbe la verità dell’amore, l’abbandono dell’individualismo in favore della carità fra persone e Stati. In Appendice l’A. cita alcuni passi delle lettere 123 e 377. Segue una cronologia sintetica della vita di Caterina. I testi citati talvolta sono accostati tra di loro in modo piuttosto approssimativo. (GA)

465 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Catherine of Siena: Passion for the

Truth, Compassion for Humanity: Selected Spiritual Wrintings, edited, annotated, and introduced by Mary O’Driscoll. 7. ed. Hyde Park (New York): New City Press, 2005. 152 p. (Spirituality through the ages). ISBN 15654823582.

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464 - ASCOLI, MARIA ELENA. Caterina: un cuore di fuoco per l’Europa. Padova: Messaggero, 2005. 108 p. (Terra & cielo; 23). ISBN 882501273X.

Il lavoro si articola in due parti: la prima descrive la scoperta da parte dell’A. della statua di S. Caterina presso Castel S. Angelo a Roma e le impressioni ricevute; la seconda tratta di alcuni insegnamenti della Senese. L’A. rivisita gli studi universitari negli anni turbolenti del ‘68, gli ideali, le illusioni, i progetti rivoluzionari di quel periodo, le disillusioni, le incongruenze, le domande esistenziali a cui la Santa ha risposto con la persona, l’opera e i suoi scritti. Di lei l’A. rievoca il carattere, la natura di fuoco, la prima visione, il proposito di appartenere al Cristo, le pressioni materne, la scoperta della cella del cuore, l’esperienza dei Bagni di Vignone. Si propone di presentare alcuni aspetti dei suoi insegnamenti a partire dalla consolante risposta sull’aldilà presente nel Dialogo e nelle Lettere. La considera una donna capace di affrontare le barricate, ne illustra l’opera riformatrice nella Chiesa e nella società, confrontandone il modo con quello degli anni ‘60. Si domanda che cosa scriverebbe ai signori che governano ora ed ai «cittadini-sudditi», che cosa direbbe se potesse andare a Strasburgo; come farebbe valorizzare le radici cristiane dell’Europa, la bellezza dell’arte ispirata alla fede; come farebbe udire il suo richiamo alla conversione, alla giustizia anche nell’esercizio della vita politica; come additerebbe la verità dell’amore, l’abbandono dell’individualismo in favore della carità fra persone e Stati. In Appendice l’A. cita alcuni passi delle lettere 123 e 377. Segue una cronologia sintetica della vita di Caterina. I testi citati talvolta sono accostati tra di loro in modo piuttosto approssimativo. (GA)

465 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Catherine of Siena: Passion for the

Truth, Compassion for Humanity: Selected Spiritual Wrintings, edited, annotated, and introduced by Mary O’Driscoll. 7. ed. Hyde Park (New York): New City Press, 2005. 152 p. (Spirituality through the ages). ISBN 15654823582.

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L’A. presenta un’antologia degli scritti spirituali di Caterina da Siena. Dopo aver tratteggiato la vita e la sua eccezionale vitalità nell’interpretazione della spiritualità domenicana si sofferma sulla capacità della Santa di scandagliare la sua anima in costante ascolto della voce della Sapienza e di immaginare un linguaggio che fosse capace di tradurre il suo dialogo con Dio. A ogni sezione antologica è premessa un’introduzione: sono presenti una selezione delle lettere, delle preghiere e del Dialogo. L’A. intende presentare la vita di Caterina come modello di conoscenza di se stessi attraverso Dio e di conoscenza di Dio attraverso il suo Amore di Creatore. La sua esistenza di donna del XIV secolo e il suo operato in un momento politicamente e socialmente difficile per le istituzioni può essere un aiuto anche per le donne contemporanee che, come afferma O’Driscoll, si trovano ad affrontare problemi che, pur certamente diversi da quelli vissuti da Caterina, richiedono donne saldamente ancorate alla fede. (AC)

466 - I sei compatroni d’Europa e la carità intellettuale: atti del Seminario di

studio, Roma, LUMSA, 15 marzo 2003: San Benedetto, Santi Cirillo e Metodio, Santa Brigida di Svezia, Santa Caterina da Siena, Santa Benedetta della Croce-Edith Stein. Roma: Aracne, 2005. 79 p. (Convegni; 6). ISBN non presente.

Il seminario di studio, come sottolinea Aldo Bernabei nell’Introduzione agli Atti, è stato promosso da "Anima Europae" in collaborazione con la Libera Università Maria SS. Assunta e l’Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma. Per la prima volta i sei compatroni d’Europa sono stati ricordati insieme, le loro Famiglie spirituali hanno dedicato gli Atti a Giovanni Paolo II «in segno di ringraziamento e omaggio del suo 27° anno di pontificato». Nei Saluti iniziali all’assemblea Lorenzo Leuzzi ha evidenziato che il 15 marzo del 2003 è stata la prima Giornata europea degli universitari e che riflettere sui sei compatroni significa «entrare nel cuore del cammino della Chiesa in Europa». Il rettore della LUMSA, Giuseppe Dalla

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L’A. presenta un’antologia degli scritti spirituali di Caterina da Siena. Dopo aver tratteggiato la vita e la sua eccezionale vitalità nell’interpretazione della spiritualità domenicana si sofferma sulla capacità della Santa di scandagliare la sua anima in costante ascolto della voce della Sapienza e di immaginare un linguaggio che fosse capace di tradurre il suo dialogo con Dio. A ogni sezione antologica è premessa un’introduzione: sono presenti una selezione delle lettere, delle preghiere e del Dialogo. L’A. intende presentare la vita di Caterina come modello di conoscenza di se stessi attraverso Dio e di conoscenza di Dio attraverso il suo Amore di Creatore. La sua esistenza di donna del XIV secolo e il suo operato in un momento politicamente e socialmente difficile per le istituzioni può essere un aiuto anche per le donne contemporanee che, come afferma O’Driscoll, si trovano ad affrontare problemi che, pur certamente diversi da quelli vissuti da Caterina, richiedono donne saldamente ancorate alla fede. (AC)

466 - I sei compatroni d’Europa e la carità intellettuale: atti del Seminario di

studio, Roma, LUMSA, 15 marzo 2003: San Benedetto, Santi Cirillo e Metodio, Santa Brigida di Svezia, Santa Caterina da Siena, Santa Benedetta della Croce-Edith Stein. Roma: Aracne, 2005. 79 p. (Convegni; 6). ISBN non presente.

Il seminario di studio, come sottolinea Aldo Bernabei nell’Introduzione agli Atti, è stato promosso da "Anima Europae" in collaborazione con la Libera Università Maria SS. Assunta e l’Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma. Per la prima volta i sei compatroni d’Europa sono stati ricordati insieme, le loro Famiglie spirituali hanno dedicato gli Atti a Giovanni Paolo II «in segno di ringraziamento e omaggio del suo 27° anno di pontificato». Nei Saluti iniziali all’assemblea Lorenzo Leuzzi ha evidenziato che il 15 marzo del 2003 è stata la prima Giornata europea degli universitari e che riflettere sui sei compatroni significa «entrare nel cuore del cammino della Chiesa in Europa». Il rettore della LUMSA, Giuseppe Dalla

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Torre, ha sottolineato che il ruolo dei sei compatroni attiene proprio al mondo intellettuale, al mondo della cultura che è espressione dell’identità europea, ed ha auspicato per il futuro altre iniziative simili, «perché – ha affermato - l’Europa non si costruisce una volta per tutte, ma nel divenire della storia». Nella Presentazione del Seminario Maria Grazia Bianco ha rilevato la difficoltà, ma anche il bisogno di «costruire un’anima» per l’Europa, facendo auspici per l’Associazione "Anima Europae". Della presentazione della parte dedicata a Caterina, trattata da Elena Malaspina, vi è lo spoglio in questa Bibl. An. (GA)

467 - MALASPINA, ELENA. La carità intellettuale in Santa Caterina da

Siena. In: I sei compatroni d’Europa e la carità intellettuale: atti del Seminario di studio, Roma, LUMSA, 15 marzo 2003. Roma: Aracne, 2005, p. 37-43. ISBN non presente.

Dopo aver sottolineato la sua straordinaria incidenza sull’Europa del suo tempo l’A. si chiede che cosa Caterina possa dire agli universitari europei riguardo alla carità intellettuale. Per Caterina fede è affidarsi completamente a Dio, la fede deve coniugarsi con la ragione, in Dio la Santa scopre il suo debito principale verso gli altri, il coinvolgimento per il mondo, per ogni persona, tramite una carità che si coniuga con la concretezza della vita quotidiana. L’A. evidenzia come una donna di età moderna, Luigia Tincani, abbia sottolineato l’aspetto intellettuale della spiritualità e della carità cateriniana, la sua concezione della conquista della verità come responsabilità, sia nella vita familiare, sia in quella sociale e politica, intendendo il pubblico ufficio come servizio. L’A. citando testi di Caterina dimostra come essa metta in guardia dall’amor proprio, dal rifiuto di conoscere la verità e di testimoniarla, dal senso di attaccamento e possesso esercitato verso persone e cose, compreso il fatto di governare, mentre tutto è dono di Dio da amministrare come cosa «prestata». L’A. rivela: «Caterina ha operato instancabilmente per indurre i governi dell’Europa

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Torre, ha sottolineato che il ruolo dei sei compatroni attiene proprio al mondo intellettuale, al mondo della cultura che è espressione dell’identità europea, ed ha auspicato per il futuro altre iniziative simili, «perché – ha affermato - l’Europa non si costruisce una volta per tutte, ma nel divenire della storia». Nella Presentazione del Seminario Maria Grazia Bianco ha rilevato la difficoltà, ma anche il bisogno di «costruire un’anima» per l’Europa, facendo auspici per l’Associazione "Anima Europae". Della presentazione della parte dedicata a Caterina, trattata da Elena Malaspina, vi è lo spoglio in questa Bibl. An. (GA)

467 - MALASPINA, ELENA. La carità intellettuale in Santa Caterina da

Siena. In: I sei compatroni d’Europa e la carità intellettuale: atti del Seminario di studio, Roma, LUMSA, 15 marzo 2003. Roma: Aracne, 2005, p. 37-43. ISBN non presente.

Dopo aver sottolineato la sua straordinaria incidenza sull’Europa del suo tempo l’A. si chiede che cosa Caterina possa dire agli universitari europei riguardo alla carità intellettuale. Per Caterina fede è affidarsi completamente a Dio, la fede deve coniugarsi con la ragione, in Dio la Santa scopre il suo debito principale verso gli altri, il coinvolgimento per il mondo, per ogni persona, tramite una carità che si coniuga con la concretezza della vita quotidiana. L’A. evidenzia come una donna di età moderna, Luigia Tincani, abbia sottolineato l’aspetto intellettuale della spiritualità e della carità cateriniana, la sua concezione della conquista della verità come responsabilità, sia nella vita familiare, sia in quella sociale e politica, intendendo il pubblico ufficio come servizio. L’A. citando testi di Caterina dimostra come essa metta in guardia dall’amor proprio, dal rifiuto di conoscere la verità e di testimoniarla, dal senso di attaccamento e possesso esercitato verso persone e cose, compreso il fatto di governare, mentre tutto è dono di Dio da amministrare come cosa «prestata». L’A. rivela: «Caterina ha operato instancabilmente per indurre i governi dell’Europa

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cristiana di allora all’unità e alla pace, come esigenza della redenzione: l’Europa ha la responsabilità di condividerla con i non cristiani»; anche l’impegno per la crociata era inteso da lei come responsabilità di evangelizzazione per condividere beni spirituali, la sua stessa preghiera apostolica era radicata nella sua carità intellettuale. L’A. auspica che gli universitari rispondano su questa linea di servizio, propria della carità intellettuale, alle speranze che il papa ripone in loro. (GA)

468 - On Prayer and Contemplation: Classic and Contemporary Texts, edited

by Matthew Levering. Lanham: Rowman & Littlefield Publishers, 2005. XVI, 170 p. ISBN 9780742542505.

L’A. introduce il tema della preghiera e della spiritualità attraverso i testi di mistici e di padri spirituali dal Medioevo fino alla contemporaneità. Dopo una breve notizia biografica di Caterina da Siena sono presentati alcuni brani tratti dal suo Dialogo. L’A. conclude la lunga citazione formulando tre riflessioni che interrogano il lettore sulle modalità del pregare. (AC)

469 - GIALLANZA, JOEL. Source and Summit: Six Great Spiritual Guides Talk about the Eucharist. Staten Island (New York): Alba House, 2005. VII, 145 p. ISBN 081890979X.

Il Concilio Vaticano II parla dell’Eucaristia come «fonte e culmine della vita cristiana» (Costituzione dogmatica sulla Chiesa, 11). Il significato di questa descrizione succinta è duplice. In primo luogo, si sottolinea il ruolo primario dell’Eucaristia nel riunire e nutrire la comunità cristiana, e in secondo luogo, il sacramento eucaristico è fonte e culmine della vita individuale di ogni cristiano come seguace di Cristo. Insegnanti e guide per riflettere su questo mistero della fede sono sei grandi santi, ciascuno dei quali è stato dichiarato Dottore della Chiesa. I sei che incontriamo in questo libro, tre

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cristiana di allora all’unità e alla pace, come esigenza della redenzione: l’Europa ha la responsabilità di condividerla con i non cristiani»; anche l’impegno per la crociata era inteso da lei come responsabilità di evangelizzazione per condividere beni spirituali, la sua stessa preghiera apostolica era radicata nella sua carità intellettuale. L’A. auspica che gli universitari rispondano su questa linea di servizio, propria della carità intellettuale, alle speranze che il papa ripone in loro. (GA)

468 - On Prayer and Contemplation: Classic and Contemporary Texts, edited

by Matthew Levering. Lanham: Rowman & Littlefield Publishers, 2005. XVI, 170 p. ISBN 9780742542505.

L’A. introduce il tema della preghiera e della spiritualità attraverso i testi di mistici e di padri spirituali dal Medioevo fino alla contemporaneità. Dopo una breve notizia biografica di Caterina da Siena sono presentati alcuni brani tratti dal suo Dialogo. L’A. conclude la lunga citazione formulando tre riflessioni che interrogano il lettore sulle modalità del pregare. (AC)

469 - GIALLANZA, JOEL. Source and Summit: Six Great Spiritual Guides Talk about the Eucharist. Staten Island (New York): Alba House, 2005. VII, 145 p. ISBN 081890979X.

Il Concilio Vaticano II parla dell’Eucaristia come «fonte e culmine della vita cristiana» (Costituzione dogmatica sulla Chiesa, 11). Il significato di questa descrizione succinta è duplice. In primo luogo, si sottolinea il ruolo primario dell’Eucaristia nel riunire e nutrire la comunità cristiana, e in secondo luogo, il sacramento eucaristico è fonte e culmine della vita individuale di ogni cristiano come seguace di Cristo. Insegnanti e guide per riflettere su questo mistero della fede sono sei grandi santi, ciascuno dei quali è stato dichiarato Dottore della Chiesa. I sei che incontriamo in questo libro, tre

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donne e tre uomini, sono: S. Caterina da Siena, S. Teresa d’Avila, S. Giovanni della Croce, S. Francesco di Sales, S. Alfonso de’ Liguori e S. Teresa di Lisieux. (AC)

470 - ZWICK, MARK - ZWICK, LOUISE. The Catholic Worker Movement: Intellectual and Spiritual Origins. New York: Paulist Press, 2005. IX, 358 p. ISBN 0809143151.

L’opera di Mark e Louise Zwick si propone di far conoscere «la ricchezza di pensiero, di contemplazione e l’azione che hanno ispirato e caratterizzato il movimento dei lavoratori cattolici». Gli A. illustrano il cammino spirituale di Dorothy Day e, nel contempo, cercano di collegare l’operato di Day e di Peter Maurin, fondatori del Movimento dei lavoratori cattolici nel 1933, con santi, teologi, scrittori e filosofi che li hanno influenzati e ispirati. Gli A. definiscono Day e Mauri lettori insaziabili e osservano che proprio dalla meditazione sulle letture sono scaturite le loro personali interpretazioni e riflessioni concernenti il personalismo, il bene comune, il distributismo, le opere di misericordia, il pacifismo e il rapporto esistente tra la liturgia e la giustizia sociale. Essi hanno attinto al pensiero di Emmanuel Mounier, Francesco d’Assisi, Teresa d’Avila, Caterina da Siena e Teresa di Lisieux. Nel capitolo finale si illustra l’eredità lasciata dai lavoratori cattolici nel mondo delle fabbriche. (AC)

471 - BROWN, DAVID. Through the Eyes of the Saints: A Pilgrimage

Through History. London; New York: Continuum, 2005. XIII, 185 p. ISBN 9780826476406.

L’A. s’interroga sul ruolo dei santi nella vita moderna e racconta la storia della Chiesa attraverso i secoli utilizzando la vita di trenta santi. Poiché molti di loro hanno dovuto affrontare dilemmi e problemi simili a quelli sperimentati dall’umanità contemporanea, le loro azioni e le loro riflessioni così umane

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donne e tre uomini, sono: S. Caterina da Siena, S. Teresa d’Avila, S. Giovanni della Croce, S. Francesco di Sales, S. Alfonso de’ Liguori e S. Teresa di Lisieux. (AC)

470 - ZWICK, MARK - ZWICK, LOUISE. The Catholic Worker Movement: Intellectual and Spiritual Origins. New York: Paulist Press, 2005. IX, 358 p. ISBN 0809143151.

L’opera di Mark e Louise Zwick si propone di far conoscere «la ricchezza di pensiero, di contemplazione e l’azione che hanno ispirato e caratterizzato il movimento dei lavoratori cattolici». Gli A. illustrano il cammino spirituale di Dorothy Day e, nel contempo, cercano di collegare l’operato di Day e di Peter Maurin, fondatori del Movimento dei lavoratori cattolici nel 1933, con santi, teologi, scrittori e filosofi che li hanno influenzati e ispirati. Gli A. definiscono Day e Mauri lettori insaziabili e osservano che proprio dalla meditazione sulle letture sono scaturite le loro personali interpretazioni e riflessioni concernenti il personalismo, il bene comune, il distributismo, le opere di misericordia, il pacifismo e il rapporto esistente tra la liturgia e la giustizia sociale. Essi hanno attinto al pensiero di Emmanuel Mounier, Francesco d’Assisi, Teresa d’Avila, Caterina da Siena e Teresa di Lisieux. Nel capitolo finale si illustra l’eredità lasciata dai lavoratori cattolici nel mondo delle fabbriche. (AC)

471 - BROWN, DAVID. Through the Eyes of the Saints: A Pilgrimage

Through History. London; New York: Continuum, 2005. XIII, 185 p. ISBN 9780826476406.

L’A. s’interroga sul ruolo dei santi nella vita moderna e racconta la storia della Chiesa attraverso i secoli utilizzando la vita di trenta santi. Poiché molti di loro hanno dovuto affrontare dilemmi e problemi simili a quelli sperimentati dall’umanità contemporanea, le loro azioni e le loro riflessioni così umane

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possono essere ancora oggi un valido sostegno per gli uomini e le donne del XXI secolo. Caterina da Siena e il suo Dialogo sono presi in esame come esempio di dialogo critico nei confronti dei suoi contemporanei e di conversazione amorevole con Dio. (AC)

472 - POTENTE, ANTONIETTA - GÓMEZ, GISELLE. Caterina e Teresa: passione e sapienza nella mistica delle donne, prefazione di Francesca Brezzi. Roma: Icone, 2006. 126 p., ill. (Strumenti di pace; 13). ISBN 9788887494525.

Il volume costituisce un saggio delle possibilità evocative che Caterina da Siena e Teresa d’Avila possono offrire all’ermeneutica femminista intesa come «ermeneutica della vita» oltre che «ermeneutica del sospetto». Alle due mistiche le A. fanno riferimento come a due ancestrali «archetipi femminili» e «strumento di comprensione interiore»: attraverso di esse le A. intendono approdare al «recupero di se stesse» e, in una visione «olistica» della realtà, anche del cosmo e di Dio. Esse dichiarano di non voler studiare Caterina e Teresa, ma piuttosto accostarle per «essere veramente creatrici delle nostre vite (mistiche) [e non] semplicemente imitatrici, come donne che seguono i passi di altre». Al di là dei dati storici (non privi di sviste) e dell’analisi esegetica dei testi delle due Sante, le A. evocano simbolismi che, attraverso «metafore sontuose», come rileva Francesca Brezzi nella Prefazione, penetrano ed esprimono la circolarità della vita, che allarga i suoi cerchi all’esterno. A titolo esemplificativo sono scelti in questo contesto due riferimenti cateriniani, il conoscimento di sé, aperto alla conoscenza di Dio, viene colto in antitesi a «un egocentrico gioco adolescenziale di chi si chiude nei suoi problemi e nelle sue rivendicazioni» ed è invece «metodologia d’avvicinamento alla vita, quella che Caterina chiama la vita eterna»; e, ancora, in una prospettiva mistico-politica la passione di Caterina per la riforma della Chiesa, per la riconciliazione tra i cristiani e per la salvezza di tutti gli uomini

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possono essere ancora oggi un valido sostegno per gli uomini e le donne del XXI secolo. Caterina da Siena e il suo Dialogo sono presi in esame come esempio di dialogo critico nei confronti dei suoi contemporanei e di conversazione amorevole con Dio. (AC)

472 - POTENTE, ANTONIETTA - GÓMEZ, GISELLE. Caterina e Teresa: passione e sapienza nella mistica delle donne, prefazione di Francesca Brezzi. Roma: Icone, 2006. 126 p., ill. (Strumenti di pace; 13). ISBN 9788887494525.

Il volume costituisce un saggio delle possibilità evocative che Caterina da Siena e Teresa d’Avila possono offrire all’ermeneutica femminista intesa come «ermeneutica della vita» oltre che «ermeneutica del sospetto». Alle due mistiche le A. fanno riferimento come a due ancestrali «archetipi femminili» e «strumento di comprensione interiore»: attraverso di esse le A. intendono approdare al «recupero di se stesse» e, in una visione «olistica» della realtà, anche del cosmo e di Dio. Esse dichiarano di non voler studiare Caterina e Teresa, ma piuttosto accostarle per «essere veramente creatrici delle nostre vite (mistiche) [e non] semplicemente imitatrici, come donne che seguono i passi di altre». Al di là dei dati storici (non privi di sviste) e dell’analisi esegetica dei testi delle due Sante, le A. evocano simbolismi che, attraverso «metafore sontuose», come rileva Francesca Brezzi nella Prefazione, penetrano ed esprimono la circolarità della vita, che allarga i suoi cerchi all’esterno. A titolo esemplificativo sono scelti in questo contesto due riferimenti cateriniani, il conoscimento di sé, aperto alla conoscenza di Dio, viene colto in antitesi a «un egocentrico gioco adolescenziale di chi si chiude nei suoi problemi e nelle sue rivendicazioni» ed è invece «metodologia d’avvicinamento alla vita, quella che Caterina chiama la vita eterna»; e, ancora, in una prospettiva mistico-politica la passione di Caterina per la riforma della Chiesa, per la riconciliazione tra i cristiani e per la salvezza di tutti gli uomini

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viene colta come «l’audacia di Caterina nel processo di liberazione del suo popolo». (GA)

473 - Lavorando in tre vigne: cinquecento anni di storia dell’Arciconfraternita di

S. Caterina da Siena in Roma, a cura di Giancarlo Boccardi. Roma: Ponte Sisto, 2006. 543 p., ill. ISBN non presente.

L’A. illustra le vicende della «Nazione senese» in Roma lungo cinquecento anni di storia nell’ottica cateriniana delle tre vigne: dell’anima propria, del prossimo, della Chiesa a cominciare dalla deliberazione dei Senesi presenti a Roma di fondare una Compagnia e di far costruire una chiesa in onore della Santa senese. Narra l’allentarsi dei legami con la «Nazione senese» dopo la fine del potere temporale dei Papi, gli impegni nei pellegrinaggi, e in varie forme di assistenza sociale, nella cura e nel culto dei defunti. Menziona i membri più illustri della Compagnia le cui vicende sono inserite nel quadro delle vicende storiche dell’Urbe. Segue l’iter che l’ha condotta a divenire Arciconfraternita. Sempre in ordine diacronico tratta della struttura dell’Arciconfraternita, dei suoi statuti fino al testo attualmente in vigore approvato nel 1998, delle funzioni, del culto, della formazione, dell’amministrazione dei beni, delle varie opere caritative. Documenta i privilegi concessi dai papi, la pertecipazione ai giubilei del 1700, del 1725 e del 1750, la ricostruzione della chiesa di S. Caterina in Via Giulia, la trasformazione in IPAB, le vicende tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, il sostegno dato alla Congregazione delle Sorelle dei poveri di S. Caterina da Siena e alla nascente Unione S. Caterina da Siena delle Missionarie della Scuola, la collaborazione con la prima Cattedra cateriniana, assimilata dal Centro Nazionale di Studi Cateriniani, quella offerta all’Associazione Internazionale dei Caterinati, per il riconoscimento di Caterina a patrona d’Europa e per l’Associazione "Anima Europae". In fine l’opera è corredata da Indici: alfabetico, dell’Arciconfraternita e del testo. (GA)

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viene colta come «l’audacia di Caterina nel processo di liberazione del suo popolo». (GA)

473 - Lavorando in tre vigne: cinquecento anni di storia dell’Arciconfraternita di

S. Caterina da Siena in Roma, a cura di Giancarlo Boccardi. Roma: Ponte Sisto, 2006. 543 p., ill. ISBN non presente.

L’A. illustra le vicende della «Nazione senese» in Roma lungo cinquecento anni di storia nell’ottica cateriniana delle tre vigne: dell’anima propria, del prossimo, della Chiesa a cominciare dalla deliberazione dei Senesi presenti a Roma di fondare una Compagnia e di far costruire una chiesa in onore della Santa senese. Narra l’allentarsi dei legami con la «Nazione senese» dopo la fine del potere temporale dei Papi, gli impegni nei pellegrinaggi, e in varie forme di assistenza sociale, nella cura e nel culto dei defunti. Menziona i membri più illustri della Compagnia le cui vicende sono inserite nel quadro delle vicende storiche dell’Urbe. Segue l’iter che l’ha condotta a divenire Arciconfraternita. Sempre in ordine diacronico tratta della struttura dell’Arciconfraternita, dei suoi statuti fino al testo attualmente in vigore approvato nel 1998, delle funzioni, del culto, della formazione, dell’amministrazione dei beni, delle varie opere caritative. Documenta i privilegi concessi dai papi, la pertecipazione ai giubilei del 1700, del 1725 e del 1750, la ricostruzione della chiesa di S. Caterina in Via Giulia, la trasformazione in IPAB, le vicende tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, il sostegno dato alla Congregazione delle Sorelle dei poveri di S. Caterina da Siena e alla nascente Unione S. Caterina da Siena delle Missionarie della Scuola, la collaborazione con la prima Cattedra cateriniana, assimilata dal Centro Nazionale di Studi Cateriniani, quella offerta all’Associazione Internazionale dei Caterinati, per il riconoscimento di Caterina a patrona d’Europa e per l’Associazione "Anima Europae". In fine l’opera è corredata da Indici: alfabetico, dell’Arciconfraternita e del testo. (GA)

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474 - Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma: Domograf, 2007. 167 p. ISBN non presente.

La curatrice del volume afferma che l’idea base del suo studio affonda le radici nel 2000 quando nella Facoltà di Lettere e Filosofia della LUMSA si manifestò un vivo interesse per gli argomenti trattati dal Centro Nazionale di Studi Cateriniani, da cui si giunse alla costituzione di una Cattedra Cateriniana, che la Regione Lazio appoggiò, e che in questo volume offre il suo primo contributo a più voci da parte di docenti della stessa Facoltà e di membri del Centro Nazionale di Studi Cateriniani. Nel discorso inaugurale Maria Grazia Bianco espone la finalità della Cattedra cateriniana, si sofferma poi ad illustrare il periodo romano di Caterina e le prospettive di vita che esso ancora a tutti suggerisce; gli altri studi spaziano da quello storico-biografico di Marco Bartoli a quello del carisma della carità sociale illustrato da Diega Giunta, a quello della mistica e della sua rappresentazione illustrato da Gennaro Colangelo, e infine al contributo di Luigi Battista dedicato allo studio delle comuni radici cristiane del diritto europeo. (GA)

475 - BATTISTA, LUIGI. Comuni radici cristiane del diritto europeo:

un’intuizione di S. Caterina da Siena. In: Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 77-165. ISBN non presente.

L’A. vaglia gli scritti di Caterina per individuare le origini dei principi-valori che hanno determinato l’adeguazione della norma giuridica alla cultura personalistica cristiana sia nella nostra legge fondamentale sia nelle fonti sopranazionali. Afferma la necessità di superare l’odierna posizione dei giuristi che intendono ricostruire l’identità giuridica europea esclusivamente sulle basi del diritto romano. Denuncia i dogmi positivistici: normativismo, formalismo, legalismo, concettualismo. Analizza le strutture giuridiche del Medioevo, sottolineandone il decentramento. Nella concezione medioevale

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474 - Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma: Domograf, 2007. 167 p. ISBN non presente.

La curatrice del volume afferma che l’idea base del suo studio affonda le radici nel 2000 quando nella Facoltà di Lettere e Filosofia della LUMSA si manifestò un vivo interesse per gli argomenti trattati dal Centro Nazionale di Studi Cateriniani, da cui si giunse alla costituzione di una Cattedra Cateriniana, che la Regione Lazio appoggiò, e che in questo volume offre il suo primo contributo a più voci da parte di docenti della stessa Facoltà e di membri del Centro Nazionale di Studi Cateriniani. Nel discorso inaugurale Maria Grazia Bianco espone la finalità della Cattedra cateriniana, si sofferma poi ad illustrare il periodo romano di Caterina e le prospettive di vita che esso ancora a tutti suggerisce; gli altri studi spaziano da quello storico-biografico di Marco Bartoli a quello del carisma della carità sociale illustrato da Diega Giunta, a quello della mistica e della sua rappresentazione illustrato da Gennaro Colangelo, e infine al contributo di Luigi Battista dedicato allo studio delle comuni radici cristiane del diritto europeo. (GA)

475 - BATTISTA, LUIGI. Comuni radici cristiane del diritto europeo:

un’intuizione di S. Caterina da Siena. In: Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 77-165. ISBN non presente.

L’A. vaglia gli scritti di Caterina per individuare le origini dei principi-valori che hanno determinato l’adeguazione della norma giuridica alla cultura personalistica cristiana sia nella nostra legge fondamentale sia nelle fonti sopranazionali. Afferma la necessità di superare l’odierna posizione dei giuristi che intendono ricostruire l’identità giuridica europea esclusivamente sulle basi del diritto romano. Denuncia i dogmi positivistici: normativismo, formalismo, legalismo, concettualismo. Analizza le strutture giuridiche del Medioevo, sottolineandone il decentramento. Nella concezione medioevale

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la lex è legata alla persona che fa parte di una «città», intesa nella sua dimensione associativa, il cui fine è il mantenimento della pace. Anche per Caterina il diritto va orientano alla ricerca del bene comune tramite la «santa» giustizia. Circa il concetto giuridico di persona nella cultura cristiana e cateriniana l’A. cita le definizioni date nel c. XIII del Dialogo e quelle di Giovanni Damasceno, Boezio, Tommaso d’Aquino, Antonio Rosmini. La concezione personalistica dell’uomo e il riferimento alla sua dignità, presenti nella nostra Costituzione e in quella europea (titolo I, art. 61) sono un apporto della cultura cristiana. In Caterina l’idea di giustizia si collega a quella di uguaglianza come imparzialità, ella ritiene che la giustizia commutativa debba sempre essere integrata con quella distributiva. Sulla «civitas» esprime gli stessi concetti dell’Aquinate. La pace nasce dalla ricerca del bene comune, la crisi delle istituzioni politiche dalle fazioni, dai favoritismi, dal bene particolare. Come lei il giurista cattolico è chiamato a lottare per la giustizia. (GA)

476 - ODDASSO, ADRIANA. Con S. Caterina da Siena verso il Giubileo del

Duemila: attualità dell’insegnamento della Santa Patrona d’Italia. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 75-79. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A. sottolinea l’attualità della Mistica della politica, come Giovanni Paolo II definì Caterina, che voleva l’unità cristiana, unica solida base sulla quale si può costruire l’unità politica ed economica. Rievoca brevemente quanto Caterina ha operato per questo ideale, che le ha meritato dalla Chiesa i numerosi riconoscimenti, di cui l’A. fa menzione. La sua dottrina fa riferimento all’amore di Cristo ed alla morale, che la Chiesa ha sempre predicato, e di cui è stata modello nelle virtù. (GA)

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la lex è legata alla persona che fa parte di una «città», intesa nella sua dimensione associativa, il cui fine è il mantenimento della pace. Anche per Caterina il diritto va orientano alla ricerca del bene comune tramite la «santa» giustizia. Circa il concetto giuridico di persona nella cultura cristiana e cateriniana l’A. cita le definizioni date nel c. XIII del Dialogo e quelle di Giovanni Damasceno, Boezio, Tommaso d’Aquino, Antonio Rosmini. La concezione personalistica dell’uomo e il riferimento alla sua dignità, presenti nella nostra Costituzione e in quella europea (titolo I, art. 61) sono un apporto della cultura cristiana. In Caterina l’idea di giustizia si collega a quella di uguaglianza come imparzialità, ella ritiene che la giustizia commutativa debba sempre essere integrata con quella distributiva. Sulla «civitas» esprime gli stessi concetti dell’Aquinate. La pace nasce dalla ricerca del bene comune, la crisi delle istituzioni politiche dalle fazioni, dai favoritismi, dal bene particolare. Come lei il giurista cattolico è chiamato a lottare per la giustizia. (GA)

476 - ODDASSO, ADRIANA. Con S. Caterina da Siena verso il Giubileo del

Duemila: attualità dell’insegnamento della Santa Patrona d’Italia. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 75-79. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A. sottolinea l’attualità della Mistica della politica, come Giovanni Paolo II definì Caterina, che voleva l’unità cristiana, unica solida base sulla quale si può costruire l’unità politica ed economica. Rievoca brevemente quanto Caterina ha operato per questo ideale, che le ha meritato dalla Chiesa i numerosi riconoscimenti, di cui l’A. fa menzione. La sua dottrina fa riferimento all’amore di Cristo ed alla morale, che la Chiesa ha sempre predicato, e di cui è stata modello nelle virtù. (GA)

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477 - ODDASSO, ADRIANA. In cammino verso il Giubileo del 2000 con la santa, dottore della Chiesa: 29 aprile: festa di Caterina da Siena, Patrona d’Italia. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 71-74. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

Dopo aver riassunto quanto Caterina ha operato in favore dei poveri, degli ammalati, della Chiesa, che le ha attribuito per questo vari titoli di Patrona, l’A. sottolinea quanto giustamente si faccia memoria di lei negli anni in preparazione al Giubileo grazie anche ad una serie di progetti denominati "Via Catharinae" al Giubileo del 2000 promossi a Roma da vari Istituti religiosi ed Enti, che si ispirano alla Santa. Il suo messaggio d’amore, rivolto anche e soprattutto ai governanti e ai politici per la ricerca del bene comune, appare più che mai attuale per «rafforzare l’unione spirituale dei popoli e per costruire la "casa comune" nelle radici cristiane della sua civiltà». (GA)

478 - ODDASSO, ADRIANA. L’azione di Santa Caterina nelle lettere da lei

inviate ai politici del suo tempo: attualità di un messaggio. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 17-20. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

Con alcuni accenni alla vita ed agli scritti di Caterina si vuole proporre Caterina come modello e sostegno di quegli ideali di unità e di pace fondati sulla giustizia, che sono l’ideale «per poter realizzare una "casa comune" per tanti stati europei». L’A. rileva che nella petizione dei 77 parlamentari europei a Giovanni Paolo II per avere la Santa come patrona per l’Europa, essi espressero la convinzione della utilità di una «presenza femminile […] per contribuire a porre le basi della Casa Comune Europea». (GA)

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477 - ODDASSO, ADRIANA. In cammino verso il Giubileo del 2000 con la santa, dottore della Chiesa: 29 aprile: festa di Caterina da Siena, Patrona d’Italia. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 71-74. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

Dopo aver riassunto quanto Caterina ha operato in favore dei poveri, degli ammalati, della Chiesa, che le ha attribuito per questo vari titoli di Patrona, l’A. sottolinea quanto giustamente si faccia memoria di lei negli anni in preparazione al Giubileo grazie anche ad una serie di progetti denominati "Via Catharinae" al Giubileo del 2000 promossi a Roma da vari Istituti religiosi ed Enti, che si ispirano alla Santa. Il suo messaggio d’amore, rivolto anche e soprattutto ai governanti e ai politici per la ricerca del bene comune, appare più che mai attuale per «rafforzare l’unione spirituale dei popoli e per costruire la "casa comune" nelle radici cristiane della sua civiltà». (GA)

478 - ODDASSO, ADRIANA. L’azione di Santa Caterina nelle lettere da lei

inviate ai politici del suo tempo: attualità di un messaggio. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 17-20. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

Con alcuni accenni alla vita ed agli scritti di Caterina si vuole proporre Caterina come modello e sostegno di quegli ideali di unità e di pace fondati sulla giustizia, che sono l’ideale «per poter realizzare una "casa comune" per tanti stati europei». L’A. rileva che nella petizione dei 77 parlamentari europei a Giovanni Paolo II per avere la Santa come patrona per l’Europa, essi espressero la convinzione della utilità di una «presenza femminile […] per contribuire a porre le basi della Casa Comune Europea». (GA)

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479 - ODDASSO, ADRIANA. L’efficacia comunicativa di Santa Caterina da Siena e la forza delle radici cristiane dell’Europa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 115-120. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 9888681173X.

Per l’abstract cfr. Oddasso, Adriana. La missione di Santa Caterina da Siena e la forza delle radici cristiane dell’Europa, presente in questa Bibl. An. (GA)

480 - ODDASSO, ADRIANA. L’unione e la pace beni preziosi per tutti: la

Chiesa, l’Italia e l’Europa negli scritti di S. Caterina. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 21-25. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A. rammenta che Caterina chiama la giustizia santa e vera, ricorda il suo operato per il ritorno di Gregorio XI a Roma, commenta le parole al re d’Ungheria: «Pigliate la navicella della santa Chiesa» ed esalta l’azione di Caterina per l’unità e la pace dei popoli. Per questo articolo cfr. Bibl. An. V, n. 176. (GA)

481 - ODDASSO, ADRIANA. La grande “mistica della politica” indica le vie della riconciliazione e della pace: S. Caterina da Siena in una recente opera di Pietro Pajardi. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 27-29. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

Dopo aver indicato in Caterina da Siena una delle maggiori prosatrici del Trecento soprattutto grazie alle Lettere che si continuano a leggere con molto interesse, l’A. dà notizia del libro La Santa della politica recentemente pubblicato da Piero

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479 - ODDASSO, ADRIANA. L’efficacia comunicativa di Santa Caterina da Siena e la forza delle radici cristiane dell’Europa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 115-120. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 9888681173X.

Per l’abstract cfr. Oddasso, Adriana. La missione di Santa Caterina da Siena e la forza delle radici cristiane dell’Europa, presente in questa Bibl. An. (GA)

480 - ODDASSO, ADRIANA. L’unione e la pace beni preziosi per tutti: la

Chiesa, l’Italia e l’Europa negli scritti di S. Caterina. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 21-25. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A. rammenta che Caterina chiama la giustizia santa e vera, ricorda il suo operato per il ritorno di Gregorio XI a Roma, commenta le parole al re d’Ungheria: «Pigliate la navicella della santa Chiesa» ed esalta l’azione di Caterina per l’unità e la pace dei popoli. Per questo articolo cfr. Bibl. An. V, n. 176. (GA)

481 - ODDASSO, ADRIANA. La grande “mistica della politica” indica le vie della riconciliazione e della pace: S. Caterina da Siena in una recente opera di Pietro Pajardi. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 27-29. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

Dopo aver indicato in Caterina da Siena una delle maggiori prosatrici del Trecento soprattutto grazie alle Lettere che si continuano a leggere con molto interesse, l’A. dà notizia del libro La Santa della politica recentemente pubblicato da Piero

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Pajardi, presidente della Corte di Appello di Milano, appassionato studioso delle opere di Caterina. Nella presentazione del testo Carlo Maria Martini ribadisce il bisogno di santità nella vita politica. L’A. sottolinea alcuni insegnamenti presenti nel libro circa la scienza infusa di Caterina e circa le virtù di chi deve governare, tra cui la perfetta giustizia, sentirsi al servizio, considerare la città come «prestata» e come un bene di cui si deve dar conto a Dio, il superamento dei contrasti, il compimento del dovere, l’intolleranza di prepotenze e malversazioni. (GA)

482 - ODDASSO, ADRIANA. La sapienza riconosciuta di S. Caterina da

Siena. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 13-15. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A. rammenta i momenti in cui Paolo VI concepì e poi proclamò Caterina Dottore della Chiesa, considerando il riconoscimento ufficiale, espresso lungo i secoli da persone di qualsiasi estrazione sociale. Sono messi in evidenza in particolare il giudizio circa la sapienza della Santa di William Flete, Giovanni delle Celle, Francesco Malavolti, e di Papa Pio II nella bolla di canonizzazione, di Aldo Manuzio, del Capecelatro, di Giovanni XXIII, per concludere con l’auspicio che nel tempo attuale, in cui la donna si afferma sempre più nella società ed ai laici viene affidato un compito sempre più impegnativo, essi trovino nell’insegnamento della Santa una risposta ai problemi e nella sua persona un modello da imitare. (GA)

483 - ODDASSO, ADRIANA. Le esortazioni, i giudizi, i consigli sulla famiglia:

Caterina da Siena dalle “Lettere” emerge l’attualità del suo pensiero. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano,

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Pajardi, presidente della Corte di Appello di Milano, appassionato studioso delle opere di Caterina. Nella presentazione del testo Carlo Maria Martini ribadisce il bisogno di santità nella vita politica. L’A. sottolinea alcuni insegnamenti presenti nel libro circa la scienza infusa di Caterina e circa le virtù di chi deve governare, tra cui la perfetta giustizia, sentirsi al servizio, considerare la città come «prestata» e come un bene di cui si deve dar conto a Dio, il superamento dei contrasti, il compimento del dovere, l’intolleranza di prepotenze e malversazioni. (GA)

482 - ODDASSO, ADRIANA. La sapienza riconosciuta di S. Caterina da

Siena. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 13-15. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A. rammenta i momenti in cui Paolo VI concepì e poi proclamò Caterina Dottore della Chiesa, considerando il riconoscimento ufficiale, espresso lungo i secoli da persone di qualsiasi estrazione sociale. Sono messi in evidenza in particolare il giudizio circa la sapienza della Santa di William Flete, Giovanni delle Celle, Francesco Malavolti, e di Papa Pio II nella bolla di canonizzazione, di Aldo Manuzio, del Capecelatro, di Giovanni XXIII, per concludere con l’auspicio che nel tempo attuale, in cui la donna si afferma sempre più nella società ed ai laici viene affidato un compito sempre più impegnativo, essi trovino nell’insegnamento della Santa una risposta ai problemi e nella sua persona un modello da imitare. (GA)

483 - ODDASSO, ADRIANA. Le esortazioni, i giudizi, i consigli sulla famiglia:

Caterina da Siena dalle “Lettere” emerge l’attualità del suo pensiero. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano,

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2007, p. 39-43. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

Nell’Anno Internazionale della famiglia, l’A. rimanda all’attualità dei preziosi insegnamenti di Caterina in questo ambito. Ne riporta alcuni passi tratti dalle Lettere, che dimostrano come ella considerasse la famiglia centro della civiltà dell’amore. Anche ai sovrani ed ai governanti indirizza consigli perché tramite l’amore mantengano la pace e l’unione tra i loro sudditi. Esortava Gregorio XI ad essere «strumento e cagione, mediante la divina grazia, di pacificare tutto l’universo mondo […] usando solo l’arma della virtù dell’amore» (lett. 206). Il Sinodo speciale dei Vescovi per l’Europa si è proposto proprio questo. Si esprime un giudizio negativo sulla risoluzione del parlamento Europeo circa la validità del matrimonio degli omosessuali, in opposizione all’esortazione di Giovanni Paolo II ad ogni Stato affinché tuteli la famiglia. L’A. auspica che, nel progressivo avvicinarsi tra loro degli Stati Europei, la proclamazione di S. Caterina a Patrona d’Europa sia anche in questo di grande aiuto. (GA)

484 - BODO, MURRAY. Mystics: Ten Who Show Us the Ways of God.

Cincinnati (Ohio): St. Anthony Messenger Press, 2007. VII, 224 p. ISBN 9780867167467.

Nell’introduzione l’A. afferma che l’esperienza che mistici e profeti hanno fatto di Dio offre la possibilità a coloro che non hanno avuto tale opportunità di comprendere il mistero della religione cristiana. Alcuni di questi misteri si possono descrivere con la Scrittura o con la dottrina cristiane, ma gli altri si possono soltanto sperimentare. Quelli ultimi che sono scorci intimi di Dio, sono chiamati mistici. Bodo conduce il lettore attraverso le meditazioni e le parole che questi mistici hanno espresso a proposito di Dio e come la loro intuizione possa approfondire l’esperienza umana del divino. Scegliendo come guide Maria, la madre di Gesù, o Santa Caterina da Siena egli

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2007, p. 39-43. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

Nell’Anno Internazionale della famiglia, l’A. rimanda all’attualità dei preziosi insegnamenti di Caterina in questo ambito. Ne riporta alcuni passi tratti dalle Lettere, che dimostrano come ella considerasse la famiglia centro della civiltà dell’amore. Anche ai sovrani ed ai governanti indirizza consigli perché tramite l’amore mantengano la pace e l’unione tra i loro sudditi. Esortava Gregorio XI ad essere «strumento e cagione, mediante la divina grazia, di pacificare tutto l’universo mondo […] usando solo l’arma della virtù dell’amore» (lett. 206). Il Sinodo speciale dei Vescovi per l’Europa si è proposto proprio questo. Si esprime un giudizio negativo sulla risoluzione del parlamento Europeo circa la validità del matrimonio degli omosessuali, in opposizione all’esortazione di Giovanni Paolo II ad ogni Stato affinché tuteli la famiglia. L’A. auspica che, nel progressivo avvicinarsi tra loro degli Stati Europei, la proclamazione di S. Caterina a Patrona d’Europa sia anche in questo di grande aiuto. (GA)

484 - BODO, MURRAY. Mystics: Ten Who Show Us the Ways of God.

Cincinnati (Ohio): St. Anthony Messenger Press, 2007. VII, 224 p. ISBN 9780867167467.

Nell’introduzione l’A. afferma che l’esperienza che mistici e profeti hanno fatto di Dio offre la possibilità a coloro che non hanno avuto tale opportunità di comprendere il mistero della religione cristiana. Alcuni di questi misteri si possono descrivere con la Scrittura o con la dottrina cristiane, ma gli altri si possono soltanto sperimentare. Quelli ultimi che sono scorci intimi di Dio, sono chiamati mistici. Bodo conduce il lettore attraverso le meditazioni e le parole che questi mistici hanno espresso a proposito di Dio e come la loro intuizione possa approfondire l’esperienza umana del divino. Scegliendo come guide Maria, la madre di Gesù, o Santa Caterina da Siena egli

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illustra le intuizioni mistiche che per secoli hanno narrato l’esperienza del mistero divino. Infatti l’A. tratteggia la vita di Caterina da Siena ricostruendone le tappe fondamentali: dal suo isolamento dopo aver rifiutato il matrimonio alla stesura del Dialogo, alle sue azioni nel mondo a lei contemporaneo. Inoltre constata che la sua vita è stata improntata alla carità che permette a ciascuno di corrispondere con Dio e con il prossimo. Le visioni mistiche di Caterina non scaturiscono da un disagio mentale, come sostengono alcuni, ma sono frutto della consapevolezza di non essere più sufficienti a se stesse. (AC)

485 - ODDASSO, ADRIANA. S. Caterina da Siena operatrice di pace e di

unione dei popoli europei, sulle comuni radici cristiane: negli ultimi scritti di Adriana Oddasso. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007. 132 p., ill. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’opera è una raccolta degli articoli più recenti di Adriana Oddasso offerta da «L’Osservatore Romano» in omaggio alla studiosa scomparsa nel 2006. Si tratta di venticinque articoli pubblicati dal 1990 fino alla morte. Lo spoglio di alcuni di essi si trova anche nei precedenti volumi della Bibliografia analitica (cfr. Bibl. An. IV, n. 119 e Bibl. An. V, nn. 109, 176, 186, 203, 251, 297); lo spoglio dei rimanenti articoli si trova nel presente volume. Il testo è corredato di numerose riproduzioni iconografiche. (GA)

486 - FATICHI, LORENZO. Sapere e credere oggi e nel pensiero di Santa

Caterina da Siena. «Rivista di ascetica e mistica», XXXII (2007), n. 1, p. 89-127. ISSN 0485232X.

Commentando alcune citazioni del papa Benedetto XVI, l’A. dimostra come sia necessario un dialogo tra fede e ragione, sottolineando il metodo l’utilità e il compito specifico di ciascun

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illustra le intuizioni mistiche che per secoli hanno narrato l’esperienza del mistero divino. Infatti l’A. tratteggia la vita di Caterina da Siena ricostruendone le tappe fondamentali: dal suo isolamento dopo aver rifiutato il matrimonio alla stesura del Dialogo, alle sue azioni nel mondo a lei contemporaneo. Inoltre constata che la sua vita è stata improntata alla carità che permette a ciascuno di corrispondere con Dio e con il prossimo. Le visioni mistiche di Caterina non scaturiscono da un disagio mentale, come sostengono alcuni, ma sono frutto della consapevolezza di non essere più sufficienti a se stesse. (AC)

485 - ODDASSO, ADRIANA. S. Caterina da Siena operatrice di pace e di

unione dei popoli europei, sulle comuni radici cristiane: negli ultimi scritti di Adriana Oddasso. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007. 132 p., ill. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’opera è una raccolta degli articoli più recenti di Adriana Oddasso offerta da «L’Osservatore Romano» in omaggio alla studiosa scomparsa nel 2006. Si tratta di venticinque articoli pubblicati dal 1990 fino alla morte. Lo spoglio di alcuni di essi si trova anche nei precedenti volumi della Bibliografia analitica (cfr. Bibl. An. IV, n. 119 e Bibl. An. V, nn. 109, 176, 186, 203, 251, 297); lo spoglio dei rimanenti articoli si trova nel presente volume. Il testo è corredato di numerose riproduzioni iconografiche. (GA)

486 - FATICHI, LORENZO. Sapere e credere oggi e nel pensiero di Santa

Caterina da Siena. «Rivista di ascetica e mistica», XXXII (2007), n. 1, p. 89-127. ISSN 0485232X.

Commentando alcune citazioni del papa Benedetto XVI, l’A. dimostra come sia necessario un dialogo tra fede e ragione, sottolineando il metodo l’utilità e il compito specifico di ciascun

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sapere rispetto alla conoscenza umana e alle sue applicazioni in campo etico. Evidenzia come la crisi tra fede e ragione fosse già presente al tempo di Caterina a causa del pensiero di Guglielmo di Ockam, e come la Santa, nei suoi scritti dei quali l’A. riporta varie citazioni, affronti il problema del loro rapporto e del loro apporto alla conoscenza, mettendo in guardia dalla presunzione, dalla menzogna, dal timore servile, dall’amor proprio e da tutto ciò che può offuscare la verità. L’insegnamento di Caterina circa il potenziamento della conoscenza naturale mediante la fede resta sempre attuale. (GA)

487 - ODDASSO, ADRIANA. Una donna geniale e santa: l’opera di Raffaello

Uboldi sulla vita di Caterina da Siena. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 45-47. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A., presentando la recente biografia pubblicata dall’Uboldi, in cui sono riportati molti insegnamenti tratti dalle tre grandi raccolte cateriniane (le Lettere, le Orazioni, il Dialogo), ripercorre i momenti salienti della vita di Caterina e, ribadita l’attualità del suo insegnamento, afferma: «ella potrebbe anche vegliare sulle sorti del nostro continente, esserne la Patrona […] una donna geniale e santa come Caterina da Siena aiuterebbe tanto l’Europa». (GA)

488 - Anima Europae: le radici cristiane dell’Europa e il messaggio spirituale dei

Santi Patroni del continente: Siena, 8 marzo 2008, Convegno di studi. Siena: Cantagalli, 2008. 71 p. (Quaderni cateriniani; 124-126). ISBN non presente.

Il Quaderno riporta gli interventi dei relatori del Convegno con cui si ribadisce la necessità che l’Europa non dimentichi e non rinneghi le proprie radici cristiane. Alcuni di essi hanno

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sapere rispetto alla conoscenza umana e alle sue applicazioni in campo etico. Evidenzia come la crisi tra fede e ragione fosse già presente al tempo di Caterina a causa del pensiero di Guglielmo di Ockam, e come la Santa, nei suoi scritti dei quali l’A. riporta varie citazioni, affronti il problema del loro rapporto e del loro apporto alla conoscenza, mettendo in guardia dalla presunzione, dalla menzogna, dal timore servile, dall’amor proprio e da tutto ciò che può offuscare la verità. L’insegnamento di Caterina circa il potenziamento della conoscenza naturale mediante la fede resta sempre attuale. (GA)

487 - ODDASSO, ADRIANA. Una donna geniale e santa: l’opera di Raffaello

Uboldi sulla vita di Caterina da Siena. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 45-47. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A., presentando la recente biografia pubblicata dall’Uboldi, in cui sono riportati molti insegnamenti tratti dalle tre grandi raccolte cateriniane (le Lettere, le Orazioni, il Dialogo), ripercorre i momenti salienti della vita di Caterina e, ribadita l’attualità del suo insegnamento, afferma: «ella potrebbe anche vegliare sulle sorti del nostro continente, esserne la Patrona […] una donna geniale e santa come Caterina da Siena aiuterebbe tanto l’Europa». (GA)

488 - Anima Europae: le radici cristiane dell’Europa e il messaggio spirituale dei

Santi Patroni del continente: Siena, 8 marzo 2008, Convegno di studi. Siena: Cantagalli, 2008. 71 p. (Quaderni cateriniani; 124-126). ISBN non presente.

Il Quaderno riporta gli interventi dei relatori del Convegno con cui si ribadisce la necessità che l’Europa non dimentichi e non rinneghi le proprie radici cristiane. Alcuni di essi hanno

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illustrato il contributo dato dai Santi Patroni alla costruzione dell’Europa. Il Quaderno si apre con il saluto dell’Arcivescovo di Siena, Antonio Buoncristiani, in cui si sottolinea l’attenzione rivolta dalla Chiesa all’avvenire dell’Europa. Segue il saluto di Gabriello Mancini, presidente della fondazione Monte dei Paschi di Siena, che, rammentando l’eredità religiosa e culturale del cristianesimo in Europa, ribadisce l’affermazione di Carl Schmitt secondo cui «tutti i concetti più pregnanti della moderna dottrina dello Stato sono concetti teologici secolarizzati». Il Consigliere comunale Lorenzo Brenci richiama ai convegnisti il concetto cateriniano del «potere prestato». I lavori si concludono con l’intervento del cardinale Renato Raffaele Martino che indica nel magistero degli ultimi due pontefici la questione della verità e della libertà come «spunti maggiormente carichi di futuro», giacché i valori sui quali i Padri fondatori della costruzione dell’Europa unita sono stati la verità, la libertà, la solidarietà e il sacrificio. Basandosi su di essi l’Europa potrà adempiere al suo ruolo futuro. Cristo è il ponte di cui ha bisogno per attraversare la storia, come indicato da S. Caterina nel Dialogo. Nel convegno sono presenti gli interventi di Giuseppe Merisi, Giuseppe Dalla Torre, Mariano Dell’Omo, P. Cyril Vasil’ S.J., Maria Concetta Giudi, Angela Ales Bello. (GA)

489 - BERNABEI, ALDO. La carità deve dominare l’attività politica, vissuta

come “carità sociale”. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 37-51. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.

L’A. descrive innanzitutto come dovrebbe essere, secondo il pensiero del Papa, una attività politica animata dalla carità, soffermandosi sul tema della giustizia e della carità nella attività politica dei fedeli laici e sul diverso ruolo sociale della Chiesa rispetto allo Stato. In secondo luogo dimostra come la dottrina sociale e politica di Caterina sia sulla stessa linea dei principi

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illustrato il contributo dato dai Santi Patroni alla costruzione dell’Europa. Il Quaderno si apre con il saluto dell’Arcivescovo di Siena, Antonio Buoncristiani, in cui si sottolinea l’attenzione rivolta dalla Chiesa all’avvenire dell’Europa. Segue il saluto di Gabriello Mancini, presidente della fondazione Monte dei Paschi di Siena, che, rammentando l’eredità religiosa e culturale del cristianesimo in Europa, ribadisce l’affermazione di Carl Schmitt secondo cui «tutti i concetti più pregnanti della moderna dottrina dello Stato sono concetti teologici secolarizzati». Il Consigliere comunale Lorenzo Brenci richiama ai convegnisti il concetto cateriniano del «potere prestato». I lavori si concludono con l’intervento del cardinale Renato Raffaele Martino che indica nel magistero degli ultimi due pontefici la questione della verità e della libertà come «spunti maggiormente carichi di futuro», giacché i valori sui quali i Padri fondatori della costruzione dell’Europa unita sono stati la verità, la libertà, la solidarietà e il sacrificio. Basandosi su di essi l’Europa potrà adempiere al suo ruolo futuro. Cristo è il ponte di cui ha bisogno per attraversare la storia, come indicato da S. Caterina nel Dialogo. Nel convegno sono presenti gli interventi di Giuseppe Merisi, Giuseppe Dalla Torre, Mariano Dell’Omo, P. Cyril Vasil’ S.J., Maria Concetta Giudi, Angela Ales Bello. (GA)

489 - BERNABEI, ALDO. La carità deve dominare l’attività politica, vissuta

come “carità sociale”. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 37-51. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.

L’A. descrive innanzitutto come dovrebbe essere, secondo il pensiero del Papa, una attività politica animata dalla carità, soffermandosi sul tema della giustizia e della carità nella attività politica dei fedeli laici e sul diverso ruolo sociale della Chiesa rispetto allo Stato. In secondo luogo dimostra come la dottrina sociale e politica di Caterina sia sulla stessa linea dei principi

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enunciati nell’Enciclica, giacché anche per la Santa la società ha il suo fondamento nella dignità della persona ed il suo fine nel bene comune. Attraverso alcune citazioni dagli scritti cateriniani l’A. evidenzia in essi il concetto di città prestata, quello del governo di sé e le virtù necessarie a chi governa. Conclude auspicando che i politici credenti e non credenti nell’esercizio dei propri compiti facciano proprio lo spirito di servizio e di amore indicato dal Santo Padre e dal suo predecessore Giovanni Paolo II, nonché da S. Caterina, di cui i Caterinati si devono impegnare a diffondere il messaggio, contribuendo a formare una coscienza europea legata alle radici cristiane e aperta ai problemi del mondo attuale. (GA)

490 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Le radici cristiane dell’Europa. In: Anima Europae: le radici cristiane dell’Europa e il messaggio spirituale dei Santi Patroni del continente: Siena, 8 marzo 2008, Convegno di studi. Siena: Cantagalli, 2008, p. 17-33. (Quaderni cateriniani; 124-126). ISBN non presente.

L’ A. analizza le insidie arrecate alle radici cristiane dell’Europa dai processi di secolarizzazione del XVIII sec., per cui «la società non solo fa programmaticamente a meno di Dio, ma addirittura si propone di cancellarlo». Attraverso un breve excursus storico degli ultimi due secoli dimostra come in realtà vengono posti «semi nuovi di cristianesimo» tra cui il cattolicesimo liberale. L’A. ne individua e ne analizza tre in cui l’azione dei cattolici è stata determinante: l’evoluzione del concetto di laicità, il concetto giuridico di uguaglianza passato da quello di una uguaglianza formale a quello di una uguaglianza sostanziale grazie anche al movimento cattolico detto cattolicesimo democratico o sociale, la revanche della società civile frutto anche della resistenza e delle rivendicazioni di libertà dei cattolici contro le forme di Stato assolutista ed onnicomprensivo di fine Ottocento ed i totalitarismi di primo Novecento. Secondo l’A. ciò è avvenuto grazie ad una inculturazione «strutturale nel cristianesimo» che avrà ancora le

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enunciati nell’Enciclica, giacché anche per la Santa la società ha il suo fondamento nella dignità della persona ed il suo fine nel bene comune. Attraverso alcune citazioni dagli scritti cateriniani l’A. evidenzia in essi il concetto di città prestata, quello del governo di sé e le virtù necessarie a chi governa. Conclude auspicando che i politici credenti e non credenti nell’esercizio dei propri compiti facciano proprio lo spirito di servizio e di amore indicato dal Santo Padre e dal suo predecessore Giovanni Paolo II, nonché da S. Caterina, di cui i Caterinati si devono impegnare a diffondere il messaggio, contribuendo a formare una coscienza europea legata alle radici cristiane e aperta ai problemi del mondo attuale. (GA)

490 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Le radici cristiane dell’Europa. In: Anima Europae: le radici cristiane dell’Europa e il messaggio spirituale dei Santi Patroni del continente: Siena, 8 marzo 2008, Convegno di studi. Siena: Cantagalli, 2008, p. 17-33. (Quaderni cateriniani; 124-126). ISBN non presente.

L’ A. analizza le insidie arrecate alle radici cristiane dell’Europa dai processi di secolarizzazione del XVIII sec., per cui «la società non solo fa programmaticamente a meno di Dio, ma addirittura si propone di cancellarlo». Attraverso un breve excursus storico degli ultimi due secoli dimostra come in realtà vengono posti «semi nuovi di cristianesimo» tra cui il cattolicesimo liberale. L’A. ne individua e ne analizza tre in cui l’azione dei cattolici è stata determinante: l’evoluzione del concetto di laicità, il concetto giuridico di uguaglianza passato da quello di una uguaglianza formale a quello di una uguaglianza sostanziale grazie anche al movimento cattolico detto cattolicesimo democratico o sociale, la revanche della società civile frutto anche della resistenza e delle rivendicazioni di libertà dei cattolici contro le forme di Stato assolutista ed onnicomprensivo di fine Ottocento ed i totalitarismi di primo Novecento. Secondo l’A. ciò è avvenuto grazie ad una inculturazione «strutturale nel cristianesimo» che avrà ancora le

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sue evoluzioni nell’incontro con nuove tradizioni culturali. L’influenza cristiana sull’esperienza giuridica dell’Europa si riscontra in «“valori comuni” su cui si fonda l’Unione Europea, come la dignità della persona, la libertà, l’eguaglianza, la solidarietà, la sussidiarietà, la cittadinanza, la giustizia». Caterina da Siena s’inserisce in questo processo con il suo sforzo di combattere le forze disgregatrici in seno alla Chiesa; di qui l’insistenza sia perché il Papa torni a Roma e riformi la Chiesa, sia l’opera per la crociata. Quest’ultima è da lei considerata nell’ottica del fine ultimo della Chiesa che è la salvezza delle anime sia dei cristiani, sia degli infedeli. (GA)

491 - ROBERTS, AMANDA M. Saints off the Pedestal: Real Saints for Real

People. Cincinnati (Ohio): St. Anthony Messenger Press, 2008. 151 p. ISBN 9780867168006.

L’A. presenta le biografie di dieci Santi sottolineando il loro lato umano e il loro essere modelli di virtù accessibili anche per i lettori contemporanei. L’A. sottolinea come la santità che essi hanno raggiunto sia stata una conquista quotidiana. Essi hanno dovuto lavorare per essere Santi esercitandosi nella sopportazione e nell’umiltà, come dimostrano le vite di Teresa d’Avila, Francesco d’Assisi e di Caterina da Siena. Le biografie sono corredate da citazioni tratte dalle opere del o sul santo che vengono collocate o all’interno del racconto biografico o in appositi box di approfondimento. A ciascuna biografia l’A. fa seguire spunti per la riflessione e la meditazione. (AC)

492 - ROSSI, FRANCESCA CATERINA. Una lettera di Caterina come punto di

partenza: testimonianza di una giovane neofita. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 131-135. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

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sue evoluzioni nell’incontro con nuove tradizioni culturali. L’influenza cristiana sull’esperienza giuridica dell’Europa si riscontra in «“valori comuni” su cui si fonda l’Unione Europea, come la dignità della persona, la libertà, l’eguaglianza, la solidarietà, la sussidiarietà, la cittadinanza, la giustizia». Caterina da Siena s’inserisce in questo processo con il suo sforzo di combattere le forze disgregatrici in seno alla Chiesa; di qui l’insistenza sia perché il Papa torni a Roma e riformi la Chiesa, sia l’opera per la crociata. Quest’ultima è da lei considerata nell’ottica del fine ultimo della Chiesa che è la salvezza delle anime sia dei cristiani, sia degli infedeli. (GA)

491 - ROBERTS, AMANDA M. Saints off the Pedestal: Real Saints for Real

People. Cincinnati (Ohio): St. Anthony Messenger Press, 2008. 151 p. ISBN 9780867168006.

L’A. presenta le biografie di dieci Santi sottolineando il loro lato umano e il loro essere modelli di virtù accessibili anche per i lettori contemporanei. L’A. sottolinea come la santità che essi hanno raggiunto sia stata una conquista quotidiana. Essi hanno dovuto lavorare per essere Santi esercitandosi nella sopportazione e nell’umiltà, come dimostrano le vite di Teresa d’Avila, Francesco d’Assisi e di Caterina da Siena. Le biografie sono corredate da citazioni tratte dalle opere del o sul santo che vengono collocate o all’interno del racconto biografico o in appositi box di approfondimento. A ciascuna biografia l’A. fa seguire spunti per la riflessione e la meditazione. (AC)

492 - ROSSI, FRANCESCA CATERINA. Una lettera di Caterina come punto di

partenza: testimonianza di una giovane neofita. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 131-135. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

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La giovane neofita, battezzata a 33 anni la notte di Pasqua del 2008, commenta alcuni passi della lettera 165, da lei spesso meditata durante i due anni di preparazione al battesimo. (GA)

493 - HILKERT, MARY CATHERINE. On Not Losing Heart: Catherine of Siena and the Strategies of Prayer and Friendship. In: Prophetic Witness: Catholic Women’s Strategies for Reform, edited by Colleen M. Griffith. New York: Crossroad Pub. Co., 2009, p. 220-233. ISBN 9780824525262.

Il volume riunisce le riflessioni di teologi e teologhe cattolici concernenti la riforma e il rinnovamento della Chiesa, mostrando come anche un certo tipo di pensiero femminista possa contribuirvi. Confrontatosi con temi quali la morale sessuale cattolica nel XXI secolo, la teologia pratica, il moltiplicarsi di situazioni multietniche, plurireligiose e di differenti tipi di umanesimo contemporaneo, i concetti di razza, classe e di genere, i saggi forniscono una lettura originale delle sfide che la contemporaneità pone alle donne di fede e del loro ruolo in seno alla Chiesa. L’A. sottolinea come anche S. Caterina da Siena sia stata in grado di conquistarsi la possibilità di agire per e nella Chiesa soffermandosi sulle modalità di azione cateriniane. Nel suo Dialogo, Caterina ha invitato tutta la cristianità e, in particolare, le gerarchie ecclesiastiche ad una vera conversione che doveva trovare attuazione attraverso il completo abbandono del proprio essere alla volontà dello Spirito Santo. Questo stato di ascolto e di dialogo incessante con Dio era e permane il fondamento di ogni azione volta al bene anche sul piano politico. Caterina auspicava la costruzione di una pace duratura tra i membri della comunità e tra le nazioni basata proprio sull’amore divino. L’A. osserva che la tenacia e costanza di Santa Caterina nella ricerca della verità e del dialogo tra individui e comunità rappresentano un insegnamento e una strategia validi anche nel XXI secolo. (AC)

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La giovane neofita, battezzata a 33 anni la notte di Pasqua del 2008, commenta alcuni passi della lettera 165, da lei spesso meditata durante i due anni di preparazione al battesimo. (GA)

493 - HILKERT, MARY CATHERINE. On Not Losing Heart: Catherine of Siena and the Strategies of Prayer and Friendship. In: Prophetic Witness: Catholic Women’s Strategies for Reform, edited by Colleen M. Griffith. New York: Crossroad Pub. Co., 2009, p. 220-233. ISBN 9780824525262.

Il volume riunisce le riflessioni di teologi e teologhe cattolici concernenti la riforma e il rinnovamento della Chiesa, mostrando come anche un certo tipo di pensiero femminista possa contribuirvi. Confrontatosi con temi quali la morale sessuale cattolica nel XXI secolo, la teologia pratica, il moltiplicarsi di situazioni multietniche, plurireligiose e di differenti tipi di umanesimo contemporaneo, i concetti di razza, classe e di genere, i saggi forniscono una lettura originale delle sfide che la contemporaneità pone alle donne di fede e del loro ruolo in seno alla Chiesa. L’A. sottolinea come anche S. Caterina da Siena sia stata in grado di conquistarsi la possibilità di agire per e nella Chiesa soffermandosi sulle modalità di azione cateriniane. Nel suo Dialogo, Caterina ha invitato tutta la cristianità e, in particolare, le gerarchie ecclesiastiche ad una vera conversione che doveva trovare attuazione attraverso il completo abbandono del proprio essere alla volontà dello Spirito Santo. Questo stato di ascolto e di dialogo incessante con Dio era e permane il fondamento di ogni azione volta al bene anche sul piano politico. Caterina auspicava la costruzione di una pace duratura tra i membri della comunità e tra le nazioni basata proprio sull’amore divino. L’A. osserva che la tenacia e costanza di Santa Caterina nella ricerca della verità e del dialogo tra individui e comunità rappresentano un insegnamento e una strategia validi anche nel XXI secolo. (AC)

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494 - BOYD, ANNE. St Catherine of Siena: The Mystical Voice. Mulgrave (Victoria): John Garratt Publishing, 2009. 64 p., ill. (Voices: Quarterly Essays on Religion; v. 2, n. 1). ISBN 9781920721909.

Il lavoro di A.M. Boyd si basa su tre fonti riguardanti Caterina da Siena: le pitture di Giovanni di Paolo, la biografia scritta dal suo confessore, Raimondo da Capua, e le sue numerose lettere. L’A. invita a riflettere sull’influenza che ancora oggi i testi e le rappresentazione iconografiche della Santa esercitano sulla spiritualità cristiana contemporanea. (AC)

495 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Diritto e politica in Caterina da Siena.

Torino: Giappichelli, 2010. VIII, 193 p. (Collana di studi di diritto canonico ed ecclesiastico. Sezione ecclesiasticistica; 27). ISBN 978834809723.

Nella Premessa l’A. osserva che gli scritti di Caterina si prestano anche ad una lettura di carattere politico-giuridico e definisce la sua opera come una serie di saggi, i cui titoli ritornano negli otto capitoli del testo, rinviando per il capitolo I alla scheda 216 del V volume della Bibl. An.; per i capitoli III, V, VI alle schede relative della presente Bibl. An. Nell’Introduzione l’A. sottolinea l’impegno di Caterina per la riforma della Chiesa, il ritorno del papa a Roma e per la crociata, intesa come fattore di unificazione e di pace per l’Europa e come possibilità di conversione e salvezza per gli infedeli. Nel capitolo II, che tratta degli Aspetti della riflessione canonicistica medievale sugli infedeli, l’A. illustra soprattutto il pensiero di Sinibaldo dei Fieschi, di Innocenzo IV e di Bonifacio VIII. Nel capitolo IV, partendo dalla riflessione teologica e canonicistica del principio dualista dell’autorità: Cesare-Dio, l’A. fa riferimento alla Unam Sanctam di Bonifacio VIII, e per il nostro tempo alla Gaudium et Spes del Concilio Vaticano II, evidenziando il passaggio dell’ordine temporale all’autonomia ed esemplificando il modo in cui esso avvenne nell’ambito delle Università. Nel capitolo VII viene trattato il pensiero di S. Tommaso quale paradigma

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494 - BOYD, ANNE. St Catherine of Siena: The Mystical Voice. Mulgrave (Victoria): John Garratt Publishing, 2009. 64 p., ill. (Voices: Quarterly Essays on Religion; v. 2, n. 1). ISBN 9781920721909.

Il lavoro di A.M. Boyd si basa su tre fonti riguardanti Caterina da Siena: le pitture di Giovanni di Paolo, la biografia scritta dal suo confessore, Raimondo da Capua, e le sue numerose lettere. L’A. invita a riflettere sull’influenza che ancora oggi i testi e le rappresentazione iconografiche della Santa esercitano sulla spiritualità cristiana contemporanea. (AC)

495 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Diritto e politica in Caterina da Siena.

Torino: Giappichelli, 2010. VIII, 193 p. (Collana di studi di diritto canonico ed ecclesiastico. Sezione ecclesiasticistica; 27). ISBN 978834809723.

Nella Premessa l’A. osserva che gli scritti di Caterina si prestano anche ad una lettura di carattere politico-giuridico e definisce la sua opera come una serie di saggi, i cui titoli ritornano negli otto capitoli del testo, rinviando per il capitolo I alla scheda 216 del V volume della Bibl. An.; per i capitoli III, V, VI alle schede relative della presente Bibl. An. Nell’Introduzione l’A. sottolinea l’impegno di Caterina per la riforma della Chiesa, il ritorno del papa a Roma e per la crociata, intesa come fattore di unificazione e di pace per l’Europa e come possibilità di conversione e salvezza per gli infedeli. Nel capitolo II, che tratta degli Aspetti della riflessione canonicistica medievale sugli infedeli, l’A. illustra soprattutto il pensiero di Sinibaldo dei Fieschi, di Innocenzo IV e di Bonifacio VIII. Nel capitolo IV, partendo dalla riflessione teologica e canonicistica del principio dualista dell’autorità: Cesare-Dio, l’A. fa riferimento alla Unam Sanctam di Bonifacio VIII, e per il nostro tempo alla Gaudium et Spes del Concilio Vaticano II, evidenziando il passaggio dell’ordine temporale all’autonomia ed esemplificando il modo in cui esso avvenne nell’ambito delle Università. Nel capitolo VII viene trattato il pensiero di S. Tommaso quale paradigma

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della politica di Caterina. Nel capitolo VIII si dimostra come negli ultimi secoli l’intervento dei cattolici nell’ambito politico e giurisdizionale abbia consentito risultati positivi anche attraverso la secolarizzazione. L’A. dimostra l’evoluzione dei concetti di laicità, di eguaglianza sostanziale, di sussidiarietà presenti in varie Costituzioni di Stati europei e perfino nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. (GA)

496 - AMALRAJ, LOYOLA. How to Experience the Spiritual Meaning of Gospel Texts: The Psychology of Reading Mystically, with a foreword by Andrew Tomasello. Lewiston (New York): The Edwin Mellen Press, 2010. X, 184 p. (Roman Catholic Studies; 27). ISBN 9780773438149.

Questo studio presenta un’analisi di carattere psicologico degli esercizi di preghiera dei mistici. L’A. esamina l’inconscio spirituale supportando le sue osservazioni con prove cliniche. Il suo lavoro sottolinea come la preghiera contemplativa possa influenzare gli emisferi del cervello calmando quello sinistro e consentendo a quello destro di esplorare la parte più profonda della coscienza. Analizzando l’importanza della preghiera in Caterina da Siena l’A. afferma come fin dalla più giovane età questa pratica sia stata il mezzo utilizzato per soddisfare la sua sete di Dio. Per S. Caterina la preghiera inizia sempre dalle labbra per poi radicarsi nell’anima e costruire una cella in cui accogliere il dialogo con Dio: incita e invita i fratelli a cercare attraverso la voce e poi il silenzio interiore l’unione piacevolissima con il Signore. (AC)

497 - SACCHI, MARIA PIA. Il collegio universitario «Santa Caterina» voluto da

Papa Paolo VI. «L’Osservatore Romano», (21 aprile 2007), p. 14, ill. ISSN 0391688X.

L’A. rievoca brevemente la storia del collegio pavese, voluto trent’anni fa dal Cardinale Montini, poi papa Paolo VI, per

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della politica di Caterina. Nel capitolo VIII si dimostra come negli ultimi secoli l’intervento dei cattolici nell’ambito politico e giurisdizionale abbia consentito risultati positivi anche attraverso la secolarizzazione. L’A. dimostra l’evoluzione dei concetti di laicità, di eguaglianza sostanziale, di sussidiarietà presenti in varie Costituzioni di Stati europei e perfino nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. (GA)

496 - AMALRAJ, LOYOLA. How to Experience the Spiritual Meaning of Gospel Texts: The Psychology of Reading Mystically, with a foreword by Andrew Tomasello. Lewiston (New York): The Edwin Mellen Press, 2010. X, 184 p. (Roman Catholic Studies; 27). ISBN 9780773438149.

Questo studio presenta un’analisi di carattere psicologico degli esercizi di preghiera dei mistici. L’A. esamina l’inconscio spirituale supportando le sue osservazioni con prove cliniche. Il suo lavoro sottolinea come la preghiera contemplativa possa influenzare gli emisferi del cervello calmando quello sinistro e consentendo a quello destro di esplorare la parte più profonda della coscienza. Analizzando l’importanza della preghiera in Caterina da Siena l’A. afferma come fin dalla più giovane età questa pratica sia stata il mezzo utilizzato per soddisfare la sua sete di Dio. Per S. Caterina la preghiera inizia sempre dalle labbra per poi radicarsi nell’anima e costruire una cella in cui accogliere il dialogo con Dio: incita e invita i fratelli a cercare attraverso la voce e poi il silenzio interiore l’unione piacevolissima con il Signore. (AC)

497 - SACCHI, MARIA PIA. Il collegio universitario «Santa Caterina» voluto da

Papa Paolo VI. «L’Osservatore Romano», (21 aprile 2007), p. 14, ill. ISSN 0391688X.

L’A. rievoca brevemente la storia del collegio pavese, voluto trent’anni fa dal Cardinale Montini, poi papa Paolo VI, per

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offrire alle universitarie «un percorso di formazione umana e spirituale» che affiancasse i loro studi. Rammenta la scelta da lui compiuta del nome di Caterina per il collegio, intendendo con questo di offrire un modello alle studentesse, note in città con il nome di «caterinette». Il mandato affidato da Paolo VI al «Santa Caterina», oggi riconosciuto dal Ministero dell’Università come Scuola Normale, è stato ribadito da Giovanni Paolo II in occasione dell’udienza concessa ai Collegi pavesi nel 1981. (GA)

498 - E la Santa senese parla di pace: una serie di letture organizzata dal

“Centro studi Cateriniani” analizza la vita di Caterina. «Siena oggi», (25 gennaio 2001), p. 12, ill. ISSN non presente.

L’A. informa dell’iniziativa di un ciclo di Lecturae Catharinae promosso dall’Istituto senese di studi cateriniani, dall’Ordine dei Domenicani e dall’Associazione internazionale dei Caterinati in collaborazione con il Monte dei Paschi, con l’auspicio di Ismaele Castellano, vescovo di Siena, che l’Istituto diffonda il nome e l’opera della Santa presso le Università europee. (GA)

499 - ODDASSO, ADRIANA. Un’anima cristiana per il Continente europeo.

«L’Osservatore Romano», (28 aprile 2002), p. 4. ISSN 0391688X.

L’A. auspica che gli indirizzi politici e programmatici dell’Europa trovino sicuro fondamento sui principi etici e siano riconosciuti nella redazione della futura Costituzione europea riferendosi a Caterina che, a suo tempo, li ha difesi con la sua azione incisiva. Lo scopo dell’associazione denominata "Un’Anima per l’Europa", nata a Roma per volere delle famiglie spirituali delle tre Sante compatrone, è quello di trasmetterne il messaggio in vista della costruzione dell’unità europea fondata sulle comuni radici cristiane. (GA)

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offrire alle universitarie «un percorso di formazione umana e spirituale» che affiancasse i loro studi. Rammenta la scelta da lui compiuta del nome di Caterina per il collegio, intendendo con questo di offrire un modello alle studentesse, note in città con il nome di «caterinette». Il mandato affidato da Paolo VI al «Santa Caterina», oggi riconosciuto dal Ministero dell’Università come Scuola Normale, è stato ribadito da Giovanni Paolo II in occasione dell’udienza concessa ai Collegi pavesi nel 1981. (GA)

498 - E la Santa senese parla di pace: una serie di letture organizzata dal

“Centro studi Cateriniani” analizza la vita di Caterina. «Siena oggi», (25 gennaio 2001), p. 12, ill. ISSN non presente.

L’A. informa dell’iniziativa di un ciclo di Lecturae Catharinae promosso dall’Istituto senese di studi cateriniani, dall’Ordine dei Domenicani e dall’Associazione internazionale dei Caterinati in collaborazione con il Monte dei Paschi, con l’auspicio di Ismaele Castellano, vescovo di Siena, che l’Istituto diffonda il nome e l’opera della Santa presso le Università europee. (GA)

499 - ODDASSO, ADRIANA. Un’anima cristiana per il Continente europeo.

«L’Osservatore Romano», (28 aprile 2002), p. 4. ISSN 0391688X.

L’A. auspica che gli indirizzi politici e programmatici dell’Europa trovino sicuro fondamento sui principi etici e siano riconosciuti nella redazione della futura Costituzione europea riferendosi a Caterina che, a suo tempo, li ha difesi con la sua azione incisiva. Lo scopo dell’associazione denominata "Un’Anima per l’Europa", nata a Roma per volere delle famiglie spirituali delle tre Sante compatrone, è quello di trasmetterne il messaggio in vista della costruzione dell’unità europea fondata sulle comuni radici cristiane. (GA)

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500 - ODDASSO, ADRIANA. La missione di Santa Caterina da Siena e la forza delle radici cristiane dell’Europa. «L’Osservatore Romano», (29 maggio 2004), p. 6. ISSN 0391688X.

Considerando l’attualità della dottrina politica di Caterina e illustrando la sua opera in questo campo ed i risultati conseguiti, l’A. ricorda come anche Josemaría Escrivá de Balaguer si ispirasse alla Senese, al punto da chiamare «caterine» i suoi appunti intimi. Frutto della sua devozione sono le immagini della Santa che egli volle in chiese, cappelle e santuari. Inoltre l’A. fa menzione di vari documenti in cui Giovanni Paolo II richiama l’Europa alle sue radici cristiane e segnala, infine, alcune iniziative di preghiera organizzate a questo scopo dal movimento "Anima Europae" animato dalle famiglie religiose dei sei compatroni. (GA)

501 - BARBERO, ALESSANDRO. La Cassandra di Siena che strigliava i

potenti. «Il Sole 24 ore», (3 agosto 2010). ISSN 0391786X.

Con un linguaggio spigliato e moderno l’A. immagina la trasposizione della vicenda di Caterina, «ragazzina» anoressica e dal forte «voglio», nel mondo di oggi, per concludere che saremmo ben felici se essa ottenesse ora nel Vaticano e nell’attuale mondo politico e giudiziario l’attenzione, l’accoglienza, l’influsso, il plauso che ebbero nel Medioevo il suo operato e il suo messaggio, trasmesso anche dagli scritti. Di questi l’A. fa brevemente cenno in calce all’articolo unitamente alla biografia, ai patronati, ai titoli attribuiti alla Santa, al culto delle sue reliquie. (GA)

502 - RONCO, SIMONETTA. Santa Caterina e il disagio femminile: Maraini:

«L’anoressia oggi nasconde una richiesta di spiritualità». «Il Secolo XIX», (30 agosto 2003). ISSN 15944395.

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500 - ODDASSO, ADRIANA. La missione di Santa Caterina da Siena e la forza delle radici cristiane dell’Europa. «L’Osservatore Romano», (29 maggio 2004), p. 6. ISSN 0391688X.

Considerando l’attualità della dottrina politica di Caterina e illustrando la sua opera in questo campo ed i risultati conseguiti, l’A. ricorda come anche Josemaría Escrivá de Balaguer si ispirasse alla Senese, al punto da chiamare «caterine» i suoi appunti intimi. Frutto della sua devozione sono le immagini della Santa che egli volle in chiese, cappelle e santuari. Inoltre l’A. fa menzione di vari documenti in cui Giovanni Paolo II richiama l’Europa alle sue radici cristiane e segnala, infine, alcune iniziative di preghiera organizzate a questo scopo dal movimento "Anima Europae" animato dalle famiglie religiose dei sei compatroni. (GA)

501 - BARBERO, ALESSANDRO. La Cassandra di Siena che strigliava i

potenti. «Il Sole 24 ore», (3 agosto 2010). ISSN 0391786X.

Con un linguaggio spigliato e moderno l’A. immagina la trasposizione della vicenda di Caterina, «ragazzina» anoressica e dal forte «voglio», nel mondo di oggi, per concludere che saremmo ben felici se essa ottenesse ora nel Vaticano e nell’attuale mondo politico e giudiziario l’attenzione, l’accoglienza, l’influsso, il plauso che ebbero nel Medioevo il suo operato e il suo messaggio, trasmesso anche dagli scritti. Di questi l’A. fa brevemente cenno in calce all’articolo unitamente alla biografia, ai patronati, ai titoli attribuiti alla Santa, al culto delle sue reliquie. (GA)

502 - RONCO, SIMONETTA. Santa Caterina e il disagio femminile: Maraini:

«L’anoressia oggi nasconde una richiesta di spiritualità». «Il Secolo XIX», (30 agosto 2003). ISSN 15944395.

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Nell’articolo l’A. sottolinea l’impegno di Dacia Maraini nel rappresentare in teatro problematiche di attualità, tra cui quella dell’anoressia come espressione del disagio femminile, come nel dramma I digiuni di Caterina da Siena, andato in scena in Piazza San Matteo a Genova giovedì 28 agosto. Secondo la scrittrice il digiuno di Caterina nasce dal desiderio di affrettare l’incontro con lo Sposo, ma esprime comunque una esigenza di spiritualità presente in molti casi di anoressia. (GA)

503 - OCCHETTA, FRANCESCO. Coscienza morale e governo di sé. «La

Civiltà cattolica», III, quaderno n. 3817 (4 luglio 2009), n. 106, p. 27-41. ISSN 00098167.

L’A. considera il discorso sulla coscienza uno dei temi più centrali del nostro tempo, ma che può portare al relativismo morale se non rapportato con la verità oggettiva. Dopo aver analizzato vari tipi di coscienza e in che modo essa possa diventare retta, vera e certa, l’A. afferma che il soggetto morale si costituisce nel rapporto con gli altri e con la realtà oggettiva attraverso l’impegno sociale, quindi analizza la coscienza morale in rapporto all’impegno politico, rammentando l’insegnamento di S. Caterina: «Non si può essere buoni politici se prima non si signoreggia se stessi». Espone i motivi, che secondo lui, hanno portato alla crisi della coscienza politica attuale, cioè la mancanza di riferimenti ideali e di tensione morale, lo smarrimento del concetto di bene comune secondo verità. (GA)

504 - ROMALDO, ROBERTO. Siena in festa per santa Caterina.

«L’Avvenire», (4 maggio 2010), p. 25. ISSN 11206020.

Nel suo breve articolo l’A. ricorda che Angelo Comastri, durante le feste internazionali in onore di Caterina da Siena, abbia espresso l’urgenza che si riscoprano in figure come la Senese i modelli di riferimento per la propria vita. Il vicesindaco di Siena invece, sottolinea come gli insegnamenti della santa

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Nell’articolo l’A. sottolinea l’impegno di Dacia Maraini nel rappresentare in teatro problematiche di attualità, tra cui quella dell’anoressia come espressione del disagio femminile, come nel dramma I digiuni di Caterina da Siena, andato in scena in Piazza San Matteo a Genova giovedì 28 agosto. Secondo la scrittrice il digiuno di Caterina nasce dal desiderio di affrettare l’incontro con lo Sposo, ma esprime comunque una esigenza di spiritualità presente in molti casi di anoressia. (GA)

503 - OCCHETTA, FRANCESCO. Coscienza morale e governo di sé. «La

Civiltà cattolica», III, quaderno n. 3817 (4 luglio 2009), n. 106, p. 27-41. ISSN 00098167.

L’A. considera il discorso sulla coscienza uno dei temi più centrali del nostro tempo, ma che può portare al relativismo morale se non rapportato con la verità oggettiva. Dopo aver analizzato vari tipi di coscienza e in che modo essa possa diventare retta, vera e certa, l’A. afferma che il soggetto morale si costituisce nel rapporto con gli altri e con la realtà oggettiva attraverso l’impegno sociale, quindi analizza la coscienza morale in rapporto all’impegno politico, rammentando l’insegnamento di S. Caterina: «Non si può essere buoni politici se prima non si signoreggia se stessi». Espone i motivi, che secondo lui, hanno portato alla crisi della coscienza politica attuale, cioè la mancanza di riferimenti ideali e di tensione morale, lo smarrimento del concetto di bene comune secondo verità. (GA)

504 - ROMALDO, ROBERTO. Siena in festa per santa Caterina.

«L’Avvenire», (4 maggio 2010), p. 25. ISSN 11206020.

Nel suo breve articolo l’A. ricorda che Angelo Comastri, durante le feste internazionali in onore di Caterina da Siena, abbia espresso l’urgenza che si riscoprano in figure come la Senese i modelli di riferimento per la propria vita. Il vicesindaco di Siena invece, sottolinea come gli insegnamenti della santa

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patrona d’Italia e d’Europa siano ancora attuali per i governanti di oggi. (GA)

505 - PICCINI, FRANCA. Dalla Confraternita di Santa Caterina

all’Associazione dei Caterinati. «Toscana oggi», (4 marzo 2007), p. 2, ill. ISSN 19701500.

Dopo una breve storia del passaggio della Confraternita ad Associazione, l’A. spiega brevemente quale scopo essa si prefigga, in quali città italiane ed estere si siano costituiti dei gruppi, quali iniziative abbiano messo in atto, comprese le pubblicazioni di opuscoli e giornali, e come tali gruppi siano collegati tra di loro anche tramite il Centro Internazione di Studi Cateriniani. (GA)

506 - P[ICCINI], F[RANCA]. In 3500 per diffondere il Messaggio e l’opera della

Patrona d’Italia e d’Europa. «Toscana oggi», (4 marzo 2007), p. 2, ill. ISSN 19701500.

L’A. presenta i dati relativi alle attività dell’Associazione Internazionale dei Caterinati, presente in varie città d’Italia e d’Europa, tra di esse la promozione di concorsi, cicli di conferenze, pubblicazioni, accompagnamento di gruppi di pellegrini, un corso a livello diocesano per insegnanti di religione, l’organizzazione di mostre, pellegrinaggi, collegamenti via internet e siti, inoltre pieghevoli in varie lingue con una breve biografia di Caterina da Siena. (GA)

507 - GAMBASSI, GIACOMO. Sei patroni per dare un’anima all’Europa che verrà. «Catholica», (9 marzo 2008), p. 25, ill. ISSN non presente.

Breve sintesi degli interventi al Convegno organizzato dall’Associazione Internazionale dei Caterinati sui santi patroni capaci di far scoprire all’Europa la sua anima cristiana. (GA)

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patrona d’Italia e d’Europa siano ancora attuali per i governanti di oggi. (GA)

505 - PICCINI, FRANCA. Dalla Confraternita di Santa Caterina

all’Associazione dei Caterinati. «Toscana oggi», (4 marzo 2007), p. 2, ill. ISSN 19701500.

Dopo una breve storia del passaggio della Confraternita ad Associazione, l’A. spiega brevemente quale scopo essa si prefigga, in quali città italiane ed estere si siano costituiti dei gruppi, quali iniziative abbiano messo in atto, comprese le pubblicazioni di opuscoli e giornali, e come tali gruppi siano collegati tra di loro anche tramite il Centro Internazione di Studi Cateriniani. (GA)

506 - P[ICCINI], F[RANCA]. In 3500 per diffondere il Messaggio e l’opera della

Patrona d’Italia e d’Europa. «Toscana oggi», (4 marzo 2007), p. 2, ill. ISSN 19701500.

L’A. presenta i dati relativi alle attività dell’Associazione Internazionale dei Caterinati, presente in varie città d’Italia e d’Europa, tra di esse la promozione di concorsi, cicli di conferenze, pubblicazioni, accompagnamento di gruppi di pellegrini, un corso a livello diocesano per insegnanti di religione, l’organizzazione di mostre, pellegrinaggi, collegamenti via internet e siti, inoltre pieghevoli in varie lingue con una breve biografia di Caterina da Siena. (GA)

507 - GAMBASSI, GIACOMO. Sei patroni per dare un’anima all’Europa che verrà. «Catholica», (9 marzo 2008), p. 25, ill. ISSN non presente.

Breve sintesi degli interventi al Convegno organizzato dall’Associazione Internazionale dei Caterinati sui santi patroni capaci di far scoprire all’Europa la sua anima cristiana. (GA)

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508 - FONDAZIONE MARGHERITA. PROMOZIONE DELLA LINGUA E

CULTURA ITALIANA. Identità sociale e pedagogia dei valori: sfida o compromesso?: sesto incontro cateriniano annuale, 25 settembre 2004, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e, s.d. 55 p. (Perle culturali). ISBN non presente.

Nell’ambito di questo incontro annuale Haenny Thierry dedica il suo intervento a S. Caterina da Siena. Per l’abstract cfr. Haenni, Thierry. Le conseguenze della dottrina cateriniana del ‘Cristo Ponte’ sull’autonomia dell’agire umano, presente in questa Bibl. An. (GA)

509 - FONDAZIONE MARGHERITA. PROMOZIONE DELLA LINGUA E

CULTURA ITALIANA. Simbologia del linguaggio: una via culturale tra finzione e realtà: settimo incontro cateriniano annuale, 24 settembre 2005, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e., s.d. 33 p. (Perle culturali). ISBN non presente.

Il tema dell’incontro, proposto da P.Thierry Haenni O.P., è stato trattato, con il coordinamento di Emanuele Cutinelli Rendina, da altri oratori per la prematura morte del P. Thierry, che aveva inaugurato il cammino di questi incontri culturali. Tra gli interventi quello di Maria Grazia Bianco dal titolo Il linguaggio simbolico di Caterina: l’anima è uno arbore… un campo… una vigna, e di Mario Olivieri intitolato Le parole e le cose. (GA)

510 - RIEDL, GERDA. Katharina von Siena: Lebenswelt, Glaubenswelt,

Wirkungswelt. Paderborn: Schöningh Paderborn, 2006. 240 p. ISBN 3506729322.

L’A. sottolinea l’importanza di S. Caterina da Siena come Patrona d’Europa e delinea i punti di forza del suo messaggio e della sua missione nel contesto degli eventi europei dell’epoca. (DM)

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508 - FONDAZIONE MARGHERITA. PROMOZIONE DELLA LINGUA E

CULTURA ITALIANA. Identità sociale e pedagogia dei valori: sfida o compromesso?: sesto incontro cateriniano annuale, 25 settembre 2004, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e, s.d. 55 p. (Perle culturali). ISBN non presente.

Nell’ambito di questo incontro annuale Haenny Thierry dedica il suo intervento a S. Caterina da Siena. Per l’abstract cfr. Haenni, Thierry. Le conseguenze della dottrina cateriniana del ‘Cristo Ponte’ sull’autonomia dell’agire umano, presente in questa Bibl. An. (GA)

509 - FONDAZIONE MARGHERITA. PROMOZIONE DELLA LINGUA E

CULTURA ITALIANA. Simbologia del linguaggio: una via culturale tra finzione e realtà: settimo incontro cateriniano annuale, 24 settembre 2005, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e., s.d. 33 p. (Perle culturali). ISBN non presente.

Il tema dell’incontro, proposto da P.Thierry Haenni O.P., è stato trattato, con il coordinamento di Emanuele Cutinelli Rendina, da altri oratori per la prematura morte del P. Thierry, che aveva inaugurato il cammino di questi incontri culturali. Tra gli interventi quello di Maria Grazia Bianco dal titolo Il linguaggio simbolico di Caterina: l’anima è uno arbore… un campo… una vigna, e di Mario Olivieri intitolato Le parole e le cose. (GA)

510 - RIEDL, GERDA. Katharina von Siena: Lebenswelt, Glaubenswelt,

Wirkungswelt. Paderborn: Schöningh Paderborn, 2006. 240 p. ISBN 3506729322.

L’A. sottolinea l’importanza di S. Caterina da Siena come Patrona d’Europa e delinea i punti di forza del suo messaggio e della sua missione nel contesto degli eventi europei dell’epoca. (DM)

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511 - Święta Katarzyna ze Sieny współpatronką uropy: międzynarodowa konferencja naukowa, 26 października 2000, [red. naukowa Andrzej Kryński, Anna Maria Martinelli; tł. na pol. Magdalena Szeptycka] Częstochowa: Educator, 2001. 142 p. (Rozprawy i Opracowania / Wyższa Szkoła Języków Obcych i Ekonomii; 2). ISBN 8387458996.

L’opera, nata dall’esperienza del simposio tenuto alla WSJOE di Czestochowa ad un anno dalla proclamazione di S. Caterina a patrona d’Europa, riporta, dopo una breve introduzione del Rettore dell’Istituto prof. Andrzej Krynski, una sintetica biografia di S. Caterina, il Motu proprio di Giovanni Paolo II per la proclamazione del patronato e una conferenza di Gabriella Anodal sul tema S. Caterina da Siena Compatrona d’Europa. In questa conferenza viene tracciato in breve l’iter della proclamazione del patronato e vengono presentati gli aspetti della figura di Caterina che hanno determinato questo evento. L’amore di Cristo la sospinge sulle vie dell’Europa, incontro ai fratelli, di persona e con gli scritti e la rende costruttrice di pace fra famiglie e Stati, protagonista del ritorno del Papa da Avignone a Roma ed attiva collaboratrice del Pontefice nel processo del superamento dello scisma sorto nella Chiesa. Segue quindi lo studio di Anna Maria Martinelli sulla pedagogia di S. Caterina, in cui si analizza l’efficacia educativa dei comportamenti, delle parole e degli scritti della Santa, capaci di cambiare gli animi di coloro che si imbattevano in lei. L’efficacia educativa della Santa non nasce, dunque, da semplici qualità umane, ma dalla santità stessa della Senese. S. Caterina, contemplativa, fuori dalle mura claustrali, è al contempo donna di dialogo, guida della «bella brigata» e di tanti altri capace di esercitare un grande influsso sui suoi interlocutori e sui destinatari dei suoi scritti. Il quinto intervento, quello di Anna Maria Balducci, incentrato sulla figura della serva di Dio Luigia Tincani, fondatrice dell’Unione S. Caterina da Siena della Missionarie della Scuola. Luigia Tincani è presentata come discepola spirituale di Caterina e quindi permeata dell’insegnamento della Santa che si riscontra non soltanto in

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511 - Święta Katarzyna ze Sieny współpatronką uropy: międzynarodowa konferencja naukowa, 26 października 2000, [red. naukowa Andrzej Kryński, Anna Maria Martinelli; tł. na pol. Magdalena Szeptycka] Częstochowa: Educator, 2001. 142 p. (Rozprawy i Opracowania / Wyższa Szkoła Języków Obcych i Ekonomii; 2). ISBN 8387458996.

L’opera, nata dall’esperienza del simposio tenuto alla WSJOE di Czestochowa ad un anno dalla proclamazione di S. Caterina a patrona d’Europa, riporta, dopo una breve introduzione del Rettore dell’Istituto prof. Andrzej Krynski, una sintetica biografia di S. Caterina, il Motu proprio di Giovanni Paolo II per la proclamazione del patronato e una conferenza di Gabriella Anodal sul tema S. Caterina da Siena Compatrona d’Europa. In questa conferenza viene tracciato in breve l’iter della proclamazione del patronato e vengono presentati gli aspetti della figura di Caterina che hanno determinato questo evento. L’amore di Cristo la sospinge sulle vie dell’Europa, incontro ai fratelli, di persona e con gli scritti e la rende costruttrice di pace fra famiglie e Stati, protagonista del ritorno del Papa da Avignone a Roma ed attiva collaboratrice del Pontefice nel processo del superamento dello scisma sorto nella Chiesa. Segue quindi lo studio di Anna Maria Martinelli sulla pedagogia di S. Caterina, in cui si analizza l’efficacia educativa dei comportamenti, delle parole e degli scritti della Santa, capaci di cambiare gli animi di coloro che si imbattevano in lei. L’efficacia educativa della Santa non nasce, dunque, da semplici qualità umane, ma dalla santità stessa della Senese. S. Caterina, contemplativa, fuori dalle mura claustrali, è al contempo donna di dialogo, guida della «bella brigata» e di tanti altri capace di esercitare un grande influsso sui suoi interlocutori e sui destinatari dei suoi scritti. Il quinto intervento, quello di Anna Maria Balducci, incentrato sulla figura della serva di Dio Luigia Tincani, fondatrice dell’Unione S. Caterina da Siena della Missionarie della Scuola. Luigia Tincani è presentata come discepola spirituale di Caterina e quindi permeata dell’insegnamento della Santa che si riscontra non soltanto in

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alcuni aspetti della sua vita ma anche nella sua opera fondatrice della Congregazione religiosa. La collaborazione tra la WSJOE e la LUMSA di Roma è presentata da Anna Morone e da Anna Maria Balducci. L’opera si conclude con la preghiera e le litanie a S. Caterina per l’Europa. Tutti i testi, fatta eccezione per le parti introduttive e l’intervento di Anna Maria Martinelli, sono riportati in italiano e in polacco. (AMM)

D) CULTO

1) LA CANONIZZAZIONE, I PATRONATI, IL DOTTORATO 512 - DESIATO, LUCA. Roma: in mostra a Palazzo Venezia le radici cristiane

dell’Europa: il potere e la grazia. «Il nostro tempo», (10 gennaio 2010), p. 17, ill. ISSN non presente.

Nell’articolo l’A. fa cenno alla mostra di Palazzo Venezia Il potere e la grazia, in cui si è voluto dimostrare come «santità cristiana e storia sociale, culturale e politica d’Europa siano strettamente connesse». Indica alcune delle più significative opere d’arte esposte. L’articolo riporta anche l’immagine dell’Estasi di santa Caterina (XVI sec.) opera di Agostino Carracci. (GA)

513 - SCARCIGLIA, ALFREDO. Santa Caterina nei documenti papali. Siena:

Cantagalli, 2002. 43 p. (Quaderni cateriniani; 105). ISBN non presente.

In questo quaderno sono raccolti i documenti papali che riguardano Caterina da Siena dal Breve di Gregorio XI al Motu proprio di Giovanni Paolo II (1 ottobre 1999) con il quale vengono proclamate Patrone d’Europa Brigida di Svezia, Caterina da Siena e Teresa Benedetta della Croce. (GA)

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alcuni aspetti della sua vita ma anche nella sua opera fondatrice della Congregazione religiosa. La collaborazione tra la WSJOE e la LUMSA di Roma è presentata da Anna Morone e da Anna Maria Balducci. L’opera si conclude con la preghiera e le litanie a S. Caterina per l’Europa. Tutti i testi, fatta eccezione per le parti introduttive e l’intervento di Anna Maria Martinelli, sono riportati in italiano e in polacco. (AMM)

D) CULTO

1) LA CANONIZZAZIONE, I PATRONATI, IL DOTTORATO 512 - DESIATO, LUCA. Roma: in mostra a Palazzo Venezia le radici cristiane

dell’Europa: il potere e la grazia. «Il nostro tempo», (10 gennaio 2010), p. 17, ill. ISSN non presente.

Nell’articolo l’A. fa cenno alla mostra di Palazzo Venezia Il potere e la grazia, in cui si è voluto dimostrare come «santità cristiana e storia sociale, culturale e politica d’Europa siano strettamente connesse». Indica alcune delle più significative opere d’arte esposte. L’articolo riporta anche l’immagine dell’Estasi di santa Caterina (XVI sec.) opera di Agostino Carracci. (GA)

513 - SCARCIGLIA, ALFREDO. Santa Caterina nei documenti papali. Siena:

Cantagalli, 2002. 43 p. (Quaderni cateriniani; 105). ISBN non presente.

In questo quaderno sono raccolti i documenti papali che riguardano Caterina da Siena dal Breve di Gregorio XI al Motu proprio di Giovanni Paolo II (1 ottobre 1999) con il quale vengono proclamate Patrone d’Europa Brigida di Svezia, Caterina da Siena e Teresa Benedetta della Croce. (GA)

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514 - RICCARDI, CARLO. Per una migliore conoscenza di S. Caterina da Siena. Siena: Cantagalli, 2003. 63 p., ill., tav. ISBN 8882721671.

Nell’Introduzione l’A. presenta i principali documenti papali concernenti la figura di Santa Caterina elaborati durante i secoli: dalla Bolla di canonizzazione di Pio II al Breve Quamvis Roma di Pio IX, a quello di Pio XII, alla Lettera Apostolica Mirabilis Deus di Paolo VI, a quella di Giovanni Paolo II per il VI centenario della morte della Santa, al Motu proprio del 1 ottobre 1999. L’opera si divide in quattro parti: la prima intitolata «La vita di Caterina nella storia di Siena», la seconda, «La vita pubblica di Caterina», ripercorre l’operato della Santa fino al momento della sua stigmatizzazione, la terza dal titolo «La rivolta dei Fiorentini contro il Papa» tratta dell’attività di Caterina a favore della pace e della Chiesa fino alla morte di Gregorio XI, la quarta: «La morte di Gregorio XI e l’elezione di Urbano VI» concerne gli episodi salienti dell’ultima parte della vita di Caterina fino alla sua morte. La biografia è caratterizzata da brevi sintesi storiche che permettono al lettore di seguire la vita della Santa e gli avvenimenti storici a lei contemporanei. Il testo è illustrato da fotografie dei luoghi cateriniani e degli affreschi ivi conservati. (GA)

515 - ODDASSO, ADRIANA. Un amore ardente a Cristo e alla Chiesa: proclamazione di S. Caterina da Siena compatrona d’Europa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 91-94. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A. a breve distanza dalla dichiarazione di Caterina a compatrona d’Europa, con viva emozione, ripercorre alcune tappe che hanno sollecitato questo riconoscimento, tra le più significative: il suo volume edito nel 1984: Caterina da Siena santa europea (cfr. Bibl. An. III, n. 656) e offerto al papa Giovanni Paolo II, le migliaia di firme raccolte per il patronato, la vivace adesione dei Caterinati belgi, la "Via Catharinae" al Giubileo del 2000 sorta per opera di enti religiosi e laici fra cui

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514 - RICCARDI, CARLO. Per una migliore conoscenza di S. Caterina da Siena. Siena: Cantagalli, 2003. 63 p., ill., tav. ISBN 8882721671.

Nell’Introduzione l’A. presenta i principali documenti papali concernenti la figura di Santa Caterina elaborati durante i secoli: dalla Bolla di canonizzazione di Pio II al Breve Quamvis Roma di Pio IX, a quello di Pio XII, alla Lettera Apostolica Mirabilis Deus di Paolo VI, a quella di Giovanni Paolo II per il VI centenario della morte della Santa, al Motu proprio del 1 ottobre 1999. L’opera si divide in quattro parti: la prima intitolata «La vita di Caterina nella storia di Siena», la seconda, «La vita pubblica di Caterina», ripercorre l’operato della Santa fino al momento della sua stigmatizzazione, la terza dal titolo «La rivolta dei Fiorentini contro il Papa» tratta dell’attività di Caterina a favore della pace e della Chiesa fino alla morte di Gregorio XI, la quarta: «La morte di Gregorio XI e l’elezione di Urbano VI» concerne gli episodi salienti dell’ultima parte della vita di Caterina fino alla sua morte. La biografia è caratterizzata da brevi sintesi storiche che permettono al lettore di seguire la vita della Santa e gli avvenimenti storici a lei contemporanei. Il testo è illustrato da fotografie dei luoghi cateriniani e degli affreschi ivi conservati. (GA)

515 - ODDASSO, ADRIANA. Un amore ardente a Cristo e alla Chiesa: proclamazione di S. Caterina da Siena compatrona d’Europa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 91-94. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A. a breve distanza dalla dichiarazione di Caterina a compatrona d’Europa, con viva emozione, ripercorre alcune tappe che hanno sollecitato questo riconoscimento, tra le più significative: il suo volume edito nel 1984: Caterina da Siena santa europea (cfr. Bibl. An. III, n. 656) e offerto al papa Giovanni Paolo II, le migliaia di firme raccolte per il patronato, la vivace adesione dei Caterinati belgi, la "Via Catharinae" al Giubileo del 2000 sorta per opera di enti religiosi e laici fra cui

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L’Associazione Internazionale dei Caterinati e il Centro Nazionale di Studi Cateriniani. L’A. rievoca brevemente gli scritti e l’opera di Caterina, i titoli che la Chiesa per questo le ha conferito, ed auspica che, in un tempo come il nostro di disorientamento e disobbedienza alla Chiesa, si colga il suo messaggio di pace e concordia fra i popoli e di amore e fedeltà alla Chiesa. (GA)

516 - MAROSTICA, MANUELA. Le radici cristiane d’Europa: le patrone,

illustrazioni di Michela Ameli. Milano: il Seminatore, 2008. 64 p., ill. ISBN 9788887688917.

Riportando alcuni passi della Lettera Apostolica Spes aedificandi e facendo alcuni riferimenti alla Mulieris dignitatem, l’A. nell’Introduzione spiega le motivazioni della scelta delle Sante come patrone d’Europa da parte di Giovanni Paolo II. Di ciascuna di esse riporta una breve biografia, con i motivi della scelta a patrona d’Europa. Nelle pagine dedicate alla Benincasa, sottolinea il suo alto magistero, l’impegno per la riforma dei costumi e per la pace. (GA)

517 - PARSONS, GERALD. The Cult of Saint Catherine of Siena: A Study in

Civil Religion. Aldershot (UK); Burlington (Vermont): Ashgate, 2008. IX, 185 p., ill., tav. ISBN 9780754656456.

L’A. esamina le origini, lo sviluppo e la storia del culto di S. Caterina da Siena ritenendo il culto della Santa senese un importante esempio attraverso cui è possibile osservare l’evoluzione dei rituali religiosi e dei loro significati nella società civile. Egli si concentra sulle modalità attraverso cui il religioso e il secolare, il locale e il nazionale, concorrono a individuare l’identità religiosa in forme in continua evoluzione. Per oltre cinque secoli, a Siena il culto di S. Caterina è stato adattato alle diverse situazioni politiche e ideologiche. Infatti, ricorrendo ad esempi che coprono un arco temporale che si estende dai

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L’Associazione Internazionale dei Caterinati e il Centro Nazionale di Studi Cateriniani. L’A. rievoca brevemente gli scritti e l’opera di Caterina, i titoli che la Chiesa per questo le ha conferito, ed auspica che, in un tempo come il nostro di disorientamento e disobbedienza alla Chiesa, si colga il suo messaggio di pace e concordia fra i popoli e di amore e fedeltà alla Chiesa. (GA)

516 - MAROSTICA, MANUELA. Le radici cristiane d’Europa: le patrone,

illustrazioni di Michela Ameli. Milano: il Seminatore, 2008. 64 p., ill. ISBN 9788887688917.

Riportando alcuni passi della Lettera Apostolica Spes aedificandi e facendo alcuni riferimenti alla Mulieris dignitatem, l’A. nell’Introduzione spiega le motivazioni della scelta delle Sante come patrone d’Europa da parte di Giovanni Paolo II. Di ciascuna di esse riporta una breve biografia, con i motivi della scelta a patrona d’Europa. Nelle pagine dedicate alla Benincasa, sottolinea il suo alto magistero, l’impegno per la riforma dei costumi e per la pace. (GA)

517 - PARSONS, GERALD. The Cult of Saint Catherine of Siena: A Study in

Civil Religion. Aldershot (UK); Burlington (Vermont): Ashgate, 2008. IX, 185 p., ill., tav. ISBN 9780754656456.

L’A. esamina le origini, lo sviluppo e la storia del culto di S. Caterina da Siena ritenendo il culto della Santa senese un importante esempio attraverso cui è possibile osservare l’evoluzione dei rituali religiosi e dei loro significati nella società civile. Egli si concentra sulle modalità attraverso cui il religioso e il secolare, il locale e il nazionale, concorrono a individuare l’identità religiosa in forme in continua evoluzione. Per oltre cinque secoli, a Siena il culto di S. Caterina è stato adattato alle diverse situazioni politiche e ideologiche. Infatti, ricorrendo ad esempi che coprono un arco temporale che si estende dai

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chierici medievali al Novecento fascista, Parsons intende dimostrare come la religione si adatti alle differenti epoche e condizioni storiche. L’A. mette in relazione la devozione religiosa popolare, le relazioni Stato-Chiesa, e l’attuale rapporto esistente tra cattolicesimo e politica moderna. Sono quindi esplorati i lunghi lavori che precedettero la proclamazione di questa Santa di epoca tardo-medievale ed esamina, in maniera approfondita, come l’identità di Caterina da Siena, una Santa «locale», si intrecci con i rapporti ambivalenti e spesso tesi tra la Chiesa di Roma e il nazionalismo italiano durante il XIX e il XX secolo. L’A. si basa su un’ampia documentazione che attinge alla storia dell’arte, alla storia delle celebrazioni e delle commemorazioni oltre alla documentazione concernente i rapporti tra clero cattolico e politici italiani. (AC)

518 - Il Processo Castellano: Santa Caterina da Siena nelle testimonianze al

Processo di canonizzazione di Venezia, prima edizione italiana a cura di Tito S. Centi e Angelo Belloni; condotta sull’edizione latina di Marie-Hyacinthe Laurent. Firenze: Nerbini, 2009. 404 p. (Biblioteca di Memorie domenicane; 2). ISBN 9788888625959.

L’opera è il risultato del lavoro di revisione dei due Padri Domenicani T. Centi e A. Belloni sulla traduzione in italiano, operata dai coniugi Luigi e Maria Grazia Ferri, del testo latino del IX volume delle Fontes vitae S. Catharinae Senensis Historici, curato da Marie-Hyacinte Laurent O.P. e pubblicato nel 1942 ad opera della Cattedra Cateriniana istituita presso l’Università di Siena. Il Processo, inchiesta voluta dal Vescovo Francesco Bembo di Castello in Rialto, ora diocesi di Venezia, raccoglie le testimonianze giurate di molte persone: discepoli, religiosi e altre persone di Pisa, Lucca, Cortona, Firenze e di altre città italiane ed europee, persone che avevano conosciuto Caterina da viva. A motivo dello scandalo dimostrato da alcuni suoi fedeli per gli atti di culto verso Caterina da Siena prima dell’ufficiale pronunciamento della Chiesa sulla sua santità, il Vescovo aveva dato inizio al processo per vagliare la legittimità

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chierici medievali al Novecento fascista, Parsons intende dimostrare come la religione si adatti alle differenti epoche e condizioni storiche. L’A. mette in relazione la devozione religiosa popolare, le relazioni Stato-Chiesa, e l’attuale rapporto esistente tra cattolicesimo e politica moderna. Sono quindi esplorati i lunghi lavori che precedettero la proclamazione di questa Santa di epoca tardo-medievale ed esamina, in maniera approfondita, come l’identità di Caterina da Siena, una Santa «locale», si intrecci con i rapporti ambivalenti e spesso tesi tra la Chiesa di Roma e il nazionalismo italiano durante il XIX e il XX secolo. L’A. si basa su un’ampia documentazione che attinge alla storia dell’arte, alla storia delle celebrazioni e delle commemorazioni oltre alla documentazione concernente i rapporti tra clero cattolico e politici italiani. (AC)

518 - Il Processo Castellano: Santa Caterina da Siena nelle testimonianze al

Processo di canonizzazione di Venezia, prima edizione italiana a cura di Tito S. Centi e Angelo Belloni; condotta sull’edizione latina di Marie-Hyacinthe Laurent. Firenze: Nerbini, 2009. 404 p. (Biblioteca di Memorie domenicane; 2). ISBN 9788888625959.

L’opera è il risultato del lavoro di revisione dei due Padri Domenicani T. Centi e A. Belloni sulla traduzione in italiano, operata dai coniugi Luigi e Maria Grazia Ferri, del testo latino del IX volume delle Fontes vitae S. Catharinae Senensis Historici, curato da Marie-Hyacinte Laurent O.P. e pubblicato nel 1942 ad opera della Cattedra Cateriniana istituita presso l’Università di Siena. Il Processo, inchiesta voluta dal Vescovo Francesco Bembo di Castello in Rialto, ora diocesi di Venezia, raccoglie le testimonianze giurate di molte persone: discepoli, religiosi e altre persone di Pisa, Lucca, Cortona, Firenze e di altre città italiane ed europee, persone che avevano conosciuto Caterina da viva. A motivo dello scandalo dimostrato da alcuni suoi fedeli per gli atti di culto verso Caterina da Siena prima dell’ufficiale pronunciamento della Chiesa sulla sua santità, il Vescovo aveva dato inizio al processo per vagliare la legittimità

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di tali atti di venerazione prima della ufficiale canonizzazione. Dall’introduzione, a cura di Laurent, si apprende che egli si era sforzato nella sua traduzione di attenersi il più possibile al testo originale del manoscritto, che aveva potuto consultare e fotografare. Il testo dell’attuale traduzione, di grande pregio scientifico, è corredato da moltissime note e da una ricchissima bibliografia. (GA)

519 - BERNABEI, ALDO. ll patrocinio di Caterina da Siena sull’Italia (1939)

e sull’Europa (1999) nell’attuale contesto politico-culturale. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 241-266. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081.

Ricorrendo il 70° anniversario del patrocinio di S. Caterina sull’Italia e il 10° sull’Europa, l’A. segnala le iniziative volte a promuovere in entrambi i casi quella proclamazione e come vi si è giunti. Si ricordano anche le motivazioni addotte dai papi Pio XII e Giovanni Paolo II nei rispettivi documenti. L’A. riflette sull’attualità del patrocinio di Caterina sull’Italia e sull’Europa, soffermandosi sia sulle differenze tra il mondo di Caterina e il nostro, sia sulle numerose analogie tra i problemi di allora e quelli attuali, ai quali Caterina offre soluzioni morali con il suo insegnamento sulla dignità dell’uomo e sulla ricerca del bene comune, con il suo desiderio di pace e le sue massime sulla vita civile. In particolare l’A. sottolinea il contributo della Santa «alla costruzione di "un’anima per l’Europa"» e la sua attualità nei confronti della Chiesa, nell’evolversi della sua storia e del suo insegnameno fino al Concilio Vaticano II e al Papa Giovanni Paolo II, che durante il giubileo ha esortato i giovani, con le parole di Caterina, a mettere fuoco in tutto il mondo, e a Benedetto XVI, che esorta il mondo ad avere fiducia nel bene e nell’amore di Dio. L’A. annuncia per l’anno scolastico 2009/2010 un concorso per le scuole sulle radici cristiane

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di tali atti di venerazione prima della ufficiale canonizzazione. Dall’introduzione, a cura di Laurent, si apprende che egli si era sforzato nella sua traduzione di attenersi il più possibile al testo originale del manoscritto, che aveva potuto consultare e fotografare. Il testo dell’attuale traduzione, di grande pregio scientifico, è corredato da moltissime note e da una ricchissima bibliografia. (GA)

519 - BERNABEI, ALDO. ll patrocinio di Caterina da Siena sull’Italia (1939)

e sull’Europa (1999) nell’attuale contesto politico-culturale. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 241-266. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081.

Ricorrendo il 70° anniversario del patrocinio di S. Caterina sull’Italia e il 10° sull’Europa, l’A. segnala le iniziative volte a promuovere in entrambi i casi quella proclamazione e come vi si è giunti. Si ricordano anche le motivazioni addotte dai papi Pio XII e Giovanni Paolo II nei rispettivi documenti. L’A. riflette sull’attualità del patrocinio di Caterina sull’Italia e sull’Europa, soffermandosi sia sulle differenze tra il mondo di Caterina e il nostro, sia sulle numerose analogie tra i problemi di allora e quelli attuali, ai quali Caterina offre soluzioni morali con il suo insegnamento sulla dignità dell’uomo e sulla ricerca del bene comune, con il suo desiderio di pace e le sue massime sulla vita civile. In particolare l’A. sottolinea il contributo della Santa «alla costruzione di "un’anima per l’Europa"» e la sua attualità nei confronti della Chiesa, nell’evolversi della sua storia e del suo insegnameno fino al Concilio Vaticano II e al Papa Giovanni Paolo II, che durante il giubileo ha esortato i giovani, con le parole di Caterina, a mettere fuoco in tutto il mondo, e a Benedetto XVI, che esorta il mondo ad avere fiducia nel bene e nell’amore di Dio. L’A. annuncia per l’anno scolastico 2009/2010 un concorso per le scuole sulle radici cristiane

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dell’Europa affinché le nuove generazioni attingano all’insegnamento di Caterina. (GA)

520 - CAROSI, BARTOLOMEO. 1° ottobre 1999: l’Europa è affidata alla protezione di «una umile terziaria». «Toscana oggi», (24 aprile 2005). ISSN 19701500.

L’A. fa memoria dell’esultanza dei senesi per la nomina di S. Caterina a compatrona d’Europa a motivo dell’attualità del suo messaggio messo in luce nel Motu proprio di Giovanni Paolo II «come foriero di speranza e di pace per l’umanità intera e per i popoli del Vecchio Continente». (GA)

521 - CARTOTTI ODDASSO, LUDOVICO. Caterina da Siena: la prima

donna dottore della Chiesa. «L’Osservatore Romano», (30 aprile 2010), p. 5, ill. ISSN 0391688X.

Secondo l’A. nell’operato di Caterina si deve vedere l’intervento straordinario della Provvidenza divina, come, sottolineandone la scienza infusa, ebbe a dire anche Giovanni Paolo II nella lettera apostolica Amantissima Providenzia per il sesto centenario della morte della Senese. Già Paolo VI volle per la Santa il conferimento di titolo di Dottore della Chiesa, del cui iter l’A. rievoca alcune tappe, così come si sofferma sulla trasformazione dell’Associazione Ecumenica dei Caterinati, sempre in occasione del dottorato, in Associazione Internazionale dei Caterinati, promotrice del movimento "Anima Europae". (GA)

522 - GIOVANNI PAOLO II, PAPA. Europa non dimenticare la tua storia!. «L’Osservatore Romano», (30 giugno-1 luglio 2003), p. 5, ill. ISSN 0391688X.

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dell’Europa affinché le nuove generazioni attingano all’insegnamento di Caterina. (GA)

520 - CAROSI, BARTOLOMEO. 1° ottobre 1999: l’Europa è affidata alla protezione di «una umile terziaria». «Toscana oggi», (24 aprile 2005). ISSN 19701500.

L’A. fa memoria dell’esultanza dei senesi per la nomina di S. Caterina a compatrona d’Europa a motivo dell’attualità del suo messaggio messo in luce nel Motu proprio di Giovanni Paolo II «come foriero di speranza e di pace per l’umanità intera e per i popoli del Vecchio Continente». (GA)

521 - CARTOTTI ODDASSO, LUDOVICO. Caterina da Siena: la prima

donna dottore della Chiesa. «L’Osservatore Romano», (30 aprile 2010), p. 5, ill. ISSN 0391688X.

Secondo l’A. nell’operato di Caterina si deve vedere l’intervento straordinario della Provvidenza divina, come, sottolineandone la scienza infusa, ebbe a dire anche Giovanni Paolo II nella lettera apostolica Amantissima Providenzia per il sesto centenario della morte della Senese. Già Paolo VI volle per la Santa il conferimento di titolo di Dottore della Chiesa, del cui iter l’A. rievoca alcune tappe, così come si sofferma sulla trasformazione dell’Associazione Ecumenica dei Caterinati, sempre in occasione del dottorato, in Associazione Internazionale dei Caterinati, promotrice del movimento "Anima Europae". (GA)

522 - GIOVANNI PAOLO II, PAPA. Europa non dimenticare la tua storia!. «L’Osservatore Romano», (30 giugno-1 luglio 2003), p. 5, ill. ISSN 0391688X.

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Nell’Omelia, in cui il Santo Padre esprime la sua convinzione che la Buona Novella è per l’Europa sorgente di vita e che le radici cristiane sono garanzia per il suo futuro, proclama Gesù presente nel Continente europeo e l’impegno di testimoniarlo insieme ai santi patroni: Benedetto, Cirillo e Metodio, Brigida di Svezia, Caterina da Siena ed Edith Stein. (GA)

523 - CATRET MASCARELL, AMPARO - SÁNCHEZ MARCHORI, MAR. Se

llamaba Catalina de Siena: doctora de la Iglesia, ilustraciones, José María Catret Suay. Madrid: Palabra, 2004. 31 p., ill. (Se llamaba; 22). ISBN 8482398369.

Numero dedicato a S. Caterina da Siena (1347-1380) vergine, dottore della Chiesa e patrona d’Europa, di una collana divulgativa finalizzata a far conoscere i santi più illustri della storia della Chiesa. (DM)

524 - LOHRUM, MEINOLF - DÖRTELMANNOVÁ, MARIA MAGDALENA.

Kateřina ze Sieny, učitelka církve, [z němčiny přeložil Zdeněk Cyril Fišer]. 1. ed. Praha: Krystal, 2001. 109, [16] p., ill., tav. (Dominicana; 3). ISBN 8085929457.

Traduzione in ceco del testo: Meinolf Lohrum - Maria Magdalena Dörtelmannová. Katharina von Siena, Lehrerin der Kirche. Freiburg [etc.]: Herder, 1980 (ISBN 3451186276). (DM)

525 - ROS, CARLOS. Catalina de Siena, santa de Europa. Barcelona:

Centre de Pastoral Litúrgica, 2003. 24 p., ill. ISBN 8474678943.

L’A. vuole avvicinare i giovani lettori alle vite dei santi più cari alla devozione popolare. Anche S. Caterina è presente in questa raccolta. (AC)

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Nell’Omelia, in cui il Santo Padre esprime la sua convinzione che la Buona Novella è per l’Europa sorgente di vita e che le radici cristiane sono garanzia per il suo futuro, proclama Gesù presente nel Continente europeo e l’impegno di testimoniarlo insieme ai santi patroni: Benedetto, Cirillo e Metodio, Brigida di Svezia, Caterina da Siena ed Edith Stein. (GA)

523 - CATRET MASCARELL, AMPARO - SÁNCHEZ MARCHORI, MAR. Se

llamaba Catalina de Siena: doctora de la Iglesia, ilustraciones, José María Catret Suay. Madrid: Palabra, 2004. 31 p., ill. (Se llamaba; 22). ISBN 8482398369.

Numero dedicato a S. Caterina da Siena (1347-1380) vergine, dottore della Chiesa e patrona d’Europa, di una collana divulgativa finalizzata a far conoscere i santi più illustri della storia della Chiesa. (DM)

524 - LOHRUM, MEINOLF - DÖRTELMANNOVÁ, MARIA MAGDALENA.

Kateřina ze Sieny, učitelka církve, [z němčiny přeložil Zdeněk Cyril Fišer]. 1. ed. Praha: Krystal, 2001. 109, [16] p., ill., tav. (Dominicana; 3). ISBN 8085929457.

Traduzione in ceco del testo: Meinolf Lohrum - Maria Magdalena Dörtelmannová. Katharina von Siena, Lehrerin der Kirche. Freiburg [etc.]: Herder, 1980 (ISBN 3451186276). (DM)

525 - ROS, CARLOS. Catalina de Siena, santa de Europa. Barcelona:

Centre de Pastoral Litúrgica, 2003. 24 p., ill. ISBN 8474678943.

L’A. vuole avvicinare i giovani lettori alle vite dei santi più cari alla devozione popolare. Anche S. Caterina è presente in questa raccolta. (AC)

Page 320: BIBLIOGRAFIA ANALITICA DI S. CATERINA DA SIENA · della proclamazione, da parte di Pio XII, di san Francesco d’Assisi e di santa Caterina da Siena a Patroni d’Italia (18 giugno

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526 - BIANCO, ENZO. I santi patroni d’Europa: costruttori e modelli. Leumann (Torino): Elledici, 2004. 111 p. ISBN 8801029810.

L’A. traccia rapidi e avvincenti profili dei sei santi patroni dell’Europa: Benedetto, Cirillo, Metodio, Brigida di Svezia, Caterina da Siena, Edith Stein (Teresa Benedetta della Croce): furono costruttori del vecchio continente e ora insegnano anche a noi il dovere di offrire uno specifico contributo alla costruzione continua dell’Europa. (DM)

2) LUOGHI DI CULTO, RELIQUIE, DEVOZIONI 527 - PELLITTERI, MARINA. Santa Caterina della Notte: in questa suggestiva

cappella avvenne la conversione di San Bernardino da Siena. «Il cittadino oggi», (15 giugno 2003), p. 12, ill. ISSN non presente.

L’A. traccia una breve storia della Compagnia della Notte e della relativa cappella, nonché del titolo attribuito ad essa. Illustra il patrimonio artistico ivi dedicato alla Santa senese ed elenca il «nucleo di opere mobili provenienti dal Santa Maria e costituito da dipinti e arredi di scuola senese». (GA)

528 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le rosaire: textes de Sainte Catherine de

Sienne. Roybon: Monastère de Chambarand, 2001. 40 p. (Le Rosaire médité). ISBN non presente.

Meditazione dei misteri del Rosario attraverso le parole di santa Caterina da Siena. (AC)

529 - MADIONI, GILBERTO. Santa Caterina e la sua Siena: edizione italiana e inglese. Firenze: P. Chegai, 2001. 45 p., ill. ISBN 888767129X.

Il volumetto presenta molto sinteticamente, prima in lingua italiana poi in quella inglese, i monumenti più importanti di

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526 - BIANCO, ENZO. I santi patroni d’Europa: costruttori e modelli. Leumann (Torino): Elledici, 2004. 111 p. ISBN 8801029810.

L’A. traccia rapidi e avvincenti profili dei sei santi patroni dell’Europa: Benedetto, Cirillo, Metodio, Brigida di Svezia, Caterina da Siena, Edith Stein (Teresa Benedetta della Croce): furono costruttori del vecchio continente e ora insegnano anche a noi il dovere di offrire uno specifico contributo alla costruzione continua dell’Europa. (DM)

2) LUOGHI DI CULTO, RELIQUIE, DEVOZIONI 527 - PELLITTERI, MARINA. Santa Caterina della Notte: in questa suggestiva

cappella avvenne la conversione di San Bernardino da Siena. «Il cittadino oggi», (15 giugno 2003), p. 12, ill. ISSN non presente.

L’A. traccia una breve storia della Compagnia della Notte e della relativa cappella, nonché del titolo attribuito ad essa. Illustra il patrimonio artistico ivi dedicato alla Santa senese ed elenca il «nucleo di opere mobili provenienti dal Santa Maria e costituito da dipinti e arredi di scuola senese». (GA)

528 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le rosaire: textes de Sainte Catherine de

Sienne. Roybon: Monastère de Chambarand, 2001. 40 p. (Le Rosaire médité). ISBN non presente.

Meditazione dei misteri del Rosario attraverso le parole di santa Caterina da Siena. (AC)

529 - MADIONI, GILBERTO. Santa Caterina e la sua Siena: edizione italiana e inglese. Firenze: P. Chegai, 2001. 45 p., ill. ISBN 888767129X.

Il volumetto presenta molto sinteticamente, prima in lingua italiana poi in quella inglese, i monumenti più importanti di

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Siena a cominciare dalla casa-Oratorio di S. Caterina, della quale viene riportata una brevissima sintesi biografica, per descrivere poi la Basilica di S. Domenico, poi via via percorrendo idealmente tutta la città. Sono state riscontrate alcune imprecisioni. (GA)

530 - HALICZER, STEPHEN. Between Exaltation and Infamy: Female Mystics

in the Golden Age of Spain. Oxford; New York: Oxford University Press, 2002. VI, 349 p. ISBN 9780195148633.

Analizzando le azioni controriformistiche nella Spagna del Seicento l’A. si sofferma sulla diffusione del culto di santi e mistici. In particolare la Controriforma, tentando di contrastare la dottrina protestante della giustificazione per sola grazia, ha rafforzato la necessità delle buone opere come il mezzo per ottenere la salvezza. Questo sforzo portò alla diffusione di pratiche e di esempi di devozione per l’Eucarestia e la Passione di Cristo. Tra i mistici indicati come maestri di perfezione si annovera anche Caterina da Siena. Nota anche grazie alle traduzioni in spagnolo della biografia di Raimondo da Capua ella è conosciuta come donna che ha ricercato la perfezione durante la sua vita terrena mantenendosi casta, penitente e rispettosa delle gerarchie ecclesiastiche e si è prodigata per il ritorno del papa a Roma. (AC)

531 - Chiesa e vita religiosa a Siena: dalle origini al grande giubileo: atti del

Convegno di studi, Siena, 25-27 ottobre 2000, a cura di Achille Mirizio e Paolo Nardi. Siena: Cantagalli, 2002. 511 p. (Testi e documenti/Istituto storico diocesano di Siena; 4). ISBN 8882721035.

I ventitré interventi illustrano i documenti la storia della Chiesa senese dall’inizio al secondo dopoguerra. Vi trovano riferimenti alla figura e all’opera di S. Caterina e al culto a lei attribuito dai suoi concittadini, documentazione dei rapporti tra il Comune, e

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Siena a cominciare dalla casa-Oratorio di S. Caterina, della quale viene riportata una brevissima sintesi biografica, per descrivere poi la Basilica di S. Domenico, poi via via percorrendo idealmente tutta la città. Sono state riscontrate alcune imprecisioni. (GA)

530 - HALICZER, STEPHEN. Between Exaltation and Infamy: Female Mystics

in the Golden Age of Spain. Oxford; New York: Oxford University Press, 2002. VI, 349 p. ISBN 9780195148633.

Analizzando le azioni controriformistiche nella Spagna del Seicento l’A. si sofferma sulla diffusione del culto di santi e mistici. In particolare la Controriforma, tentando di contrastare la dottrina protestante della giustificazione per sola grazia, ha rafforzato la necessità delle buone opere come il mezzo per ottenere la salvezza. Questo sforzo portò alla diffusione di pratiche e di esempi di devozione per l’Eucarestia e la Passione di Cristo. Tra i mistici indicati come maestri di perfezione si annovera anche Caterina da Siena. Nota anche grazie alle traduzioni in spagnolo della biografia di Raimondo da Capua ella è conosciuta come donna che ha ricercato la perfezione durante la sua vita terrena mantenendosi casta, penitente e rispettosa delle gerarchie ecclesiastiche e si è prodigata per il ritorno del papa a Roma. (AC)

531 - Chiesa e vita religiosa a Siena: dalle origini al grande giubileo: atti del

Convegno di studi, Siena, 25-27 ottobre 2000, a cura di Achille Mirizio e Paolo Nardi. Siena: Cantagalli, 2002. 511 p. (Testi e documenti/Istituto storico diocesano di Siena; 4). ISBN 8882721035.

I ventitré interventi illustrano i documenti la storia della Chiesa senese dall’inizio al secondo dopoguerra. Vi trovano riferimenti alla figura e all’opera di S. Caterina e al culto a lei attribuito dai suoi concittadini, documentazione dei rapporti tra il Comune, e

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i Vescovi della Diocesi, e a quelli con la Curia Avignonese sia prima di Caterina, sia durante la sua vita. Da questi si evincono i particolari rapporti che il Vescovo di Siena, Guglielmo dei Guasconi, ebbe con la regina Giovanna di Napoli, con Luigi re d’Ungheria, la prolungata assenza del Vescovo dalla sua Diocesi, denunciata coraggiosamente dalla Senese. Quanto al sentire religioso della morte, Ubaldo Morandi rileva la grande differenza apportata dalla predicazione del b. Giovanni Colombini e di S. Caterina. Si accenna al propagarsi delle confraternite nel territorio senese, tra cui l’evolversi delle due dedicate a S. Caterina: S. Caterina della Notte, e S. Caterina in Fontebranda. Si fa riferimento alla costruzione degli Oratori, come quello dell’Oca dedicato alla Santa. Mario Sangalli riferisce circa le immagini portate in processione dalle varie Compagnie e Contrade, tra cui il Crocifisso delle stigmate dell’Oratorio di S. Caterina in Fontebranda e la statua lignea di S. Caterina, opera di Neroccio di Bartolomeo de’ Landi (1474), presente nell’Oratorio della Contrada dell’Oca. Per quanto concerne lo sviluppo dell’editoria cattolica senese, Mario De Gregorio rammenta tra l’altro la pubblicazione della quarta edizione della Storia di S. Caterina e del Papato del suo tempo e inoltre la collana, Opera agiografica, edita pure dalla Cantagalli. (GA)

532 - BALOCCHI, ENZO. Minuzie di biblioteca e di archivio. Siena 1940

XVIII: Santa Caterina da Siena e il giovane ebreo. «Accademia dei Rozzi», IX (2002), n. 17, p. 4-7. ISSN non presente.

L’A. ricorda la solennità dei festeggiamenti dell’aprile 1940 che commemorarono proprio a Siena il primo anniversario della proclamazione di Caterina a patrona d’Italia, riferendo di un episodio particolare ossia la presenza di un ebreo, Bruno Modigliani, che, durante la processione, portava un cesto di gigli ed uno scudo con la scritta: «Dio lo vuole». Tale episodio venne annotato sul quotidiano «Il Regime Fascista» per cui il Ministero

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i Vescovi della Diocesi, e a quelli con la Curia Avignonese sia prima di Caterina, sia durante la sua vita. Da questi si evincono i particolari rapporti che il Vescovo di Siena, Guglielmo dei Guasconi, ebbe con la regina Giovanna di Napoli, con Luigi re d’Ungheria, la prolungata assenza del Vescovo dalla sua Diocesi, denunciata coraggiosamente dalla Senese. Quanto al sentire religioso della morte, Ubaldo Morandi rileva la grande differenza apportata dalla predicazione del b. Giovanni Colombini e di S. Caterina. Si accenna al propagarsi delle confraternite nel territorio senese, tra cui l’evolversi delle due dedicate a S. Caterina: S. Caterina della Notte, e S. Caterina in Fontebranda. Si fa riferimento alla costruzione degli Oratori, come quello dell’Oca dedicato alla Santa. Mario Sangalli riferisce circa le immagini portate in processione dalle varie Compagnie e Contrade, tra cui il Crocifisso delle stigmate dell’Oratorio di S. Caterina in Fontebranda e la statua lignea di S. Caterina, opera di Neroccio di Bartolomeo de’ Landi (1474), presente nell’Oratorio della Contrada dell’Oca. Per quanto concerne lo sviluppo dell’editoria cattolica senese, Mario De Gregorio rammenta tra l’altro la pubblicazione della quarta edizione della Storia di S. Caterina e del Papato del suo tempo e inoltre la collana, Opera agiografica, edita pure dalla Cantagalli. (GA)

532 - BALOCCHI, ENZO. Minuzie di biblioteca e di archivio. Siena 1940

XVIII: Santa Caterina da Siena e il giovane ebreo. «Accademia dei Rozzi», IX (2002), n. 17, p. 4-7. ISSN non presente.

L’A. ricorda la solennità dei festeggiamenti dell’aprile 1940 che commemorarono proprio a Siena il primo anniversario della proclamazione di Caterina a patrona d’Italia, riferendo di un episodio particolare ossia la presenza di un ebreo, Bruno Modigliani, che, durante la processione, portava un cesto di gigli ed uno scudo con la scritta: «Dio lo vuole». Tale episodio venne annotato sul quotidiano «Il Regime Fascista» per cui il Ministero

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dell’Interno di Roma ne chiese spiegazioni alla Prefettura di Siena. (GA)

533 - LOVASIK, LAWRENCE G. Prayers to My Favorite Saints. Vol. II. Totowa (New Jork): Catholic Book Pub. Co., 2002. 32 p., ill. ISBN 9780899425252.

Raccolta di preghiere dei Santi più cari alla devozione popolare. (AC)

534 - On the Priesthood: Classic and Contemporary Texts, edited by

Matthew Levering. Lanham (Maryland): Rowman & Littlefield Publishers, 2003. XVI, 149 p. ISBN 9780742514943.

L’opera è una guida per tutti coloro che si interrogano sulla dignità e sulla missione del sacerdozio. La selezione dei testi è operata seguendo il tema della necessità della ricerca della santità. Anche Caterina da Siena è presente quale ispiratrice e seguace della santità con brani e citazioni del Dialogo, tratti dalla traduzione inglese del 1980 di S. Noffke. (AC)

535 - CATERINA DA SIENA, SANTA. A treasury of Quotations on the

Spiritual Life from the Writings of St. Catherine of Siena, Doctor of the Church, selected and arranged by John P. McClernon. San Francisco: Ignatius Press, 2004. 188 p. (Sermon in a sentence; 3). ISBN 9781586170201.

Il testo contiene una raccolta di pensieri e riflessioni di Caterina da Siena, accuratamente classificati secondo le principali virtù della vita cristiana e organizzati così da accompagnare i misteri contemplati nella recita del Rosario. (AC)

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dell’Interno di Roma ne chiese spiegazioni alla Prefettura di Siena. (GA)

533 - LOVASIK, LAWRENCE G. Prayers to My Favorite Saints. Vol. II. Totowa (New Jork): Catholic Book Pub. Co., 2002. 32 p., ill. ISBN 9780899425252.

Raccolta di preghiere dei Santi più cari alla devozione popolare. (AC)

534 - On the Priesthood: Classic and Contemporary Texts, edited by

Matthew Levering. Lanham (Maryland): Rowman & Littlefield Publishers, 2003. XVI, 149 p. ISBN 9780742514943.

L’opera è una guida per tutti coloro che si interrogano sulla dignità e sulla missione del sacerdozio. La selezione dei testi è operata seguendo il tema della necessità della ricerca della santità. Anche Caterina da Siena è presente quale ispiratrice e seguace della santità con brani e citazioni del Dialogo, tratti dalla traduzione inglese del 1980 di S. Noffke. (AC)

535 - CATERINA DA SIENA, SANTA. A treasury of Quotations on the

Spiritual Life from the Writings of St. Catherine of Siena, Doctor of the Church, selected and arranged by John P. McClernon. San Francisco: Ignatius Press, 2004. 188 p. (Sermon in a sentence; 3). ISBN 9781586170201.

Il testo contiene una raccolta di pensieri e riflessioni di Caterina da Siena, accuratamente classificati secondo le principali virtù della vita cristiana e organizzati così da accompagnare i misteri contemplati nella recita del Rosario. (AC)

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536 - SPEZZAFERRO, LUIGI. L’omogeneità di una situazione complessa: vicende della Chiesa di santa Caterina in Via Giulia. In: Siena & Roma: Raffaello, Caravaggio e i protagonisti di un legame antico: catalogo della Mostra tenuta a Siena nel 2005-2006. Siena: Protagon, 2005, p. 439-453, ill. ISBN 8880241516.

Le aree comprese fra il Tevere e via Mercatoria erano denominate Castrum senese. L’A. analizza la storia degli insediamenti di questa zona dopo il rilancio che essa ebbe con i papi Giulio II e Leone X. Sotto quest’ultimo prese corpo l’Arciconfraternita dei Senesi, di cui uno dei benefattori fu Agostino Chigi; grazie anche alle sue offerte si poté costruire la primitiva chiesa dedicata a S. Caterina in via Giulia. L’A. ne descrive le opere d’arte e ne segue le vicende nel corso dei secoli fino alla ricostruzione della chiesa, delle cui decorazioni espone la storia. (GA)

537 - WEGNER, SUSAN E. The Rise of Saint Catherine of Siena as an

Intercessor for the Sienese. In: Renaissance Siena: Art in Context, edited by Lawrence Jenkens. Kirksville (Missouri): Truman State University Press, 2005, p. 173-195, ill. (Sixteenth century essays and studies; 71). ISBN 9781931112428.

Lawrence Jenkens raccoglie nove saggi che si interrogano sull’esistenza di un Rinascimento senese nell’arte figurativa e nell’architettura. Il volume si pone, dunque, come testimonianza della recente ripresa di studi senesi, che concentrano la loro attenzione proprio sul XV e XVI secolo. Inoltre esso si configura come tentativo di prendere in considerazione l’arte senese contestualizzandola nell’ambito locale – evitando così il tradizionale confronto con la Firenze rinascimentale – e in quello di un quadro socio-politico più ampio prendendo in tal modo le distanze dai precedenti approcci metodologici, giudicati più conservatori. Accanto a saggi sull’architettura compaiono studi concernenti il tema della religione civica e umanista, che ha influenzato le arti visive, e quello del rapporto sinergico tra l’interpretazione dell’opera da

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536 - SPEZZAFERRO, LUIGI. L’omogeneità di una situazione complessa: vicende della Chiesa di santa Caterina in Via Giulia. In: Siena & Roma: Raffaello, Caravaggio e i protagonisti di un legame antico: catalogo della Mostra tenuta a Siena nel 2005-2006. Siena: Protagon, 2005, p. 439-453, ill. ISBN 8880241516.

Le aree comprese fra il Tevere e via Mercatoria erano denominate Castrum senese. L’A. analizza la storia degli insediamenti di questa zona dopo il rilancio che essa ebbe con i papi Giulio II e Leone X. Sotto quest’ultimo prese corpo l’Arciconfraternita dei Senesi, di cui uno dei benefattori fu Agostino Chigi; grazie anche alle sue offerte si poté costruire la primitiva chiesa dedicata a S. Caterina in via Giulia. L’A. ne descrive le opere d’arte e ne segue le vicende nel corso dei secoli fino alla ricostruzione della chiesa, delle cui decorazioni espone la storia. (GA)

537 - WEGNER, SUSAN E. The Rise of Saint Catherine of Siena as an

Intercessor for the Sienese. In: Renaissance Siena: Art in Context, edited by Lawrence Jenkens. Kirksville (Missouri): Truman State University Press, 2005, p. 173-195, ill. (Sixteenth century essays and studies; 71). ISBN 9781931112428.

Lawrence Jenkens raccoglie nove saggi che si interrogano sull’esistenza di un Rinascimento senese nell’arte figurativa e nell’architettura. Il volume si pone, dunque, come testimonianza della recente ripresa di studi senesi, che concentrano la loro attenzione proprio sul XV e XVI secolo. Inoltre esso si configura come tentativo di prendere in considerazione l’arte senese contestualizzandola nell’ambito locale – evitando così il tradizionale confronto con la Firenze rinascimentale – e in quello di un quadro socio-politico più ampio prendendo in tal modo le distanze dai precedenti approcci metodologici, giudicati più conservatori. Accanto a saggi sull’architettura compaiono studi concernenti il tema della religione civica e umanista, che ha influenzato le arti visive, e quello del rapporto sinergico tra l’interpretazione dell’opera da

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realizzare e la manualità e l’operatività dei laboratori. Basandosi sull’opera Iconografia di Santa Caterina da Siena di Lidia Bianchi e Diega Giunta, Susan E. Wegner constata che nella città di Siena le immagini di Caterina da Siena alle quali i devoti si rivolgevano per chiederne l’intercessione conobbero un progressivo aumento provocando il progressivo declino di quelle raffiguranti la Vergine. L’A. collega tale fenomeno alle strategie politiche del despota Pandolfo Petrucci. (AC)

538 - ODDASSO, ADRIANA. La devozione dei Romani per santa Caterina da

Siena: festa della patrona d’Italia, di Roma e compatrona d’Europa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 127-132. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A. ricorda che si celebra il 140° anniversario dell’elezione di Caterina a Patrona secondaria di Roma e fa riferimento agli accenni, contenuti nel Breve Quamvis Urbs Roma di Pio IX, all’operato di Lei in favore del ritorno del Papa a Roma. A sua volta accenna brevemente alla missione di pace svolta dalla Santa verso i popoli europei dilaniati dalle guerre ed a quanto ha operato per il Papato. Elenca i segni della devozione dei Romani verso di lei, dimostrati subito dopo la sua morte e ben visibili attraverso le chiese, i monumenti e le opere d’arte che i Romani le hanno dedicato. L’A. si sofferma brevemente su ciascuno di essi: a cominciare da S. Maria sopra Minerva fino alla stanza dove la Santa morì, dalla chiesa di Magnanapoli a quella dei SS. Domenico e Sisto, dalla basilica di S. Sabina all’Aventino alla chiesa di S. Silvestro al Quirinale, dalla basilica di S. Lorenzo fuori le mura al monumento del Messina in Piazza Pia, dalla parrocchia S. Caterina in via Cilicia, presso la quale ha sede il gruppo romano dell’Associazione Internazionale dei Caterinati, promotrice del movimento "Anima Europae", alla chiesa di S. Caterina in via Giulia, sede dell’Arciconfraternita di S. Caterina da Siena in Roma. (GA)

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realizzare e la manualità e l’operatività dei laboratori. Basandosi sull’opera Iconografia di Santa Caterina da Siena di Lidia Bianchi e Diega Giunta, Susan E. Wegner constata che nella città di Siena le immagini di Caterina da Siena alle quali i devoti si rivolgevano per chiederne l’intercessione conobbero un progressivo aumento provocando il progressivo declino di quelle raffiguranti la Vergine. L’A. collega tale fenomeno alle strategie politiche del despota Pandolfo Petrucci. (AC)

538 - ODDASSO, ADRIANA. La devozione dei Romani per santa Caterina da

Siena: festa della patrona d’Italia, di Roma e compatrona d’Europa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 127-132. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.

L’A. ricorda che si celebra il 140° anniversario dell’elezione di Caterina a Patrona secondaria di Roma e fa riferimento agli accenni, contenuti nel Breve Quamvis Urbs Roma di Pio IX, all’operato di Lei in favore del ritorno del Papa a Roma. A sua volta accenna brevemente alla missione di pace svolta dalla Santa verso i popoli europei dilaniati dalle guerre ed a quanto ha operato per il Papato. Elenca i segni della devozione dei Romani verso di lei, dimostrati subito dopo la sua morte e ben visibili attraverso le chiese, i monumenti e le opere d’arte che i Romani le hanno dedicato. L’A. si sofferma brevemente su ciascuno di essi: a cominciare da S. Maria sopra Minerva fino alla stanza dove la Santa morì, dalla chiesa di Magnanapoli a quella dei SS. Domenico e Sisto, dalla basilica di S. Sabina all’Aventino alla chiesa di S. Silvestro al Quirinale, dalla basilica di S. Lorenzo fuori le mura al monumento del Messina in Piazza Pia, dalla parrocchia S. Caterina in via Cilicia, presso la quale ha sede il gruppo romano dell’Associazione Internazionale dei Caterinati, promotrice del movimento "Anima Europae", alla chiesa di S. Caterina in via Giulia, sede dell’Arciconfraternita di S. Caterina da Siena in Roma. (GA)

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539 - BELLUGI, CARLO. La testa di Santa Caterina. Siena: Tip. Senese, 2007. 159 p., ill. ISBN non presente.

Nella Nota l’A. dichiara di aver «omesso deliberatamente di correlare tale lavoro, come normalmente si usa, di richiami: di note esplicative e di biografie». Nella Premessa si dichiara «fortemente dubbioso» della autenticità della reliquia della testa di S. Caterina, giungendo perfino a sospettare che ella «fosse strumento inconsapevole» del gruppo dei segretari, i quali avrebbero manipolato i suoi scritti. Ritiene che l’occuparsi di politica sia stato per lei causa di «un oblio che […] sarebbe stato irreversibile se non ne fosse stata tratta mediante la canonizzazione del papa senese Pio II». Afferma che esistono poche tracce di culto verso di lei ed una scarsa iconografia prima e dopo la canonizzazione. Non sarebbero state «poste in atto precauzioni tanto assidue quanto rigorose al fine di contrastare qualsiasi manomissione» delle reliquie, compresa quella della testa, recisa e portata a Siena. Parla della collocazione in luoghi e busti diversi, delle varie ricognizioni e traslazioni, dei quesiti posti dalla Commissione del 1947 circa l’autenticità delle reliquie. Ipotizza una sostituzione della testa ancora prima del trasporto a Siena; secondo lui la reliquia «veniva sistematicamente profanata e saccheggiata». A sostegno delle sue tesi l’A. riferisce «il romanzo giallo» sostenuto da Mazzi, in cui si parla «dell’intonacatura e del riempimento della testa con una sostanza dura», nonché della descrizione morfologica del cranio che risulterebbe diversa da quella dipinta da Andrea Vanni. Chiama in causa Roberto Barzanti come studioso capace di rispondere agli interrogativi rimasti aperti e avanza l’idea di una comparazione del D.N.A delle ossa del cranio con quelle del corpo. (GA)

540 - PERI, VITTORIO. Basilica Cateriniana di San Domenico e Santuario-

Casa di Santa Caterina. Cascine Vica; Gorle: Elledici; Velar, 2010. 48 p., ill. (I luoghi della fede. Santuari, chiese, abbazie). ISBN 9788871355238.

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539 - BELLUGI, CARLO. La testa di Santa Caterina. Siena: Tip. Senese, 2007. 159 p., ill. ISBN non presente.

Nella Nota l’A. dichiara di aver «omesso deliberatamente di correlare tale lavoro, come normalmente si usa, di richiami: di note esplicative e di biografie». Nella Premessa si dichiara «fortemente dubbioso» della autenticità della reliquia della testa di S. Caterina, giungendo perfino a sospettare che ella «fosse strumento inconsapevole» del gruppo dei segretari, i quali avrebbero manipolato i suoi scritti. Ritiene che l’occuparsi di politica sia stato per lei causa di «un oblio che […] sarebbe stato irreversibile se non ne fosse stata tratta mediante la canonizzazione del papa senese Pio II». Afferma che esistono poche tracce di culto verso di lei ed una scarsa iconografia prima e dopo la canonizzazione. Non sarebbero state «poste in atto precauzioni tanto assidue quanto rigorose al fine di contrastare qualsiasi manomissione» delle reliquie, compresa quella della testa, recisa e portata a Siena. Parla della collocazione in luoghi e busti diversi, delle varie ricognizioni e traslazioni, dei quesiti posti dalla Commissione del 1947 circa l’autenticità delle reliquie. Ipotizza una sostituzione della testa ancora prima del trasporto a Siena; secondo lui la reliquia «veniva sistematicamente profanata e saccheggiata». A sostegno delle sue tesi l’A. riferisce «il romanzo giallo» sostenuto da Mazzi, in cui si parla «dell’intonacatura e del riempimento della testa con una sostanza dura», nonché della descrizione morfologica del cranio che risulterebbe diversa da quella dipinta da Andrea Vanni. Chiama in causa Roberto Barzanti come studioso capace di rispondere agli interrogativi rimasti aperti e avanza l’idea di una comparazione del D.N.A delle ossa del cranio con quelle del corpo. (GA)

540 - PERI, VITTORIO. Basilica Cateriniana di San Domenico e Santuario-

Casa di Santa Caterina. Cascine Vica; Gorle: Elledici; Velar, 2010. 48 p., ill. (I luoghi della fede. Santuari, chiese, abbazie). ISBN 9788871355238.

Page 327: BIBLIOGRAFIA ANALITICA DI S. CATERINA DA SIENA · della proclamazione, da parte di Pio XII, di san Francesco d’Assisi e di santa Caterina da Siena a Patroni d’Italia (18 giugno

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Dopo una biografia sintetica di S. Caterina, l’A. presenta la storia della Basilica Cateriniana di S. Domenico e dell’attiguo convento. Quindi illustra, nel loro aspetto storico ed artistico, le singole opere d’arte presenti all’esterno e all’interno dell’edificio, della sagrestia, della cripta, del transetto, del Santuario-Casa di S. Caterina, della Chiesa del Crocifisso, dell’Oratorio della cucina e dell’Oratorio della camera della Santa. (GA)

541 - ROMALDO, ROBERTO. Celebrazioni: tra sabato e domenica le solenni cerimonie in onore della Santa senese: S. Caterina e le feste. «La Nazione (Siena)», (28 aprile 2005). ISSN 03916863.

Sono descritti i festeggiamenti per S. Caterina a Siena nei giorni 30 aprile e 1 maggio 2005. Secondo la tradizione, essi prevedono anche l’offerta dell’olio per la lampada votiva, la celebrazione eucaristica e la benedizione con il dito all’Italia, all’Europa e alle Forze armate. (GA)

542 – P[ICCINI], F[RANCA]. La storia delle reliquie di Caterina. «Toscana

oggi», (28 maggio 2003). ISSN 19701500.

Nella sua breve sintesi l’A. riferisce dove perché e come siano conservate, cioè in quali artistici reliquiari, le relique di S. Caterina: la testa, l’indice della mano destra, un piede, una costola, una scaglia di una scapola, il pomo del bastone su cui si appoggiava, la lampada per recarsi di notte allo Spedale di S. Maria della Scala, le cordicelle per disciplinarsi. (GA)

543 - ODDASSO, ADRIANA. 29 aprile: festa della Patrona d’Italia, di Roma e

Compatrona d’Europa: la devozione dei Romani per santa Caterina da Siena. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2006), p. 4, ill. ISSN 0391688X.

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Dopo una biografia sintetica di S. Caterina, l’A. presenta la storia della Basilica Cateriniana di S. Domenico e dell’attiguo convento. Quindi illustra, nel loro aspetto storico ed artistico, le singole opere d’arte presenti all’esterno e all’interno dell’edificio, della sagrestia, della cripta, del transetto, del Santuario-Casa di S. Caterina, della Chiesa del Crocifisso, dell’Oratorio della cucina e dell’Oratorio della camera della Santa. (GA)

541 - ROMALDO, ROBERTO. Celebrazioni: tra sabato e domenica le solenni cerimonie in onore della Santa senese: S. Caterina e le feste. «La Nazione (Siena)», (28 aprile 2005). ISSN 03916863.

Sono descritti i festeggiamenti per S. Caterina a Siena nei giorni 30 aprile e 1 maggio 2005. Secondo la tradizione, essi prevedono anche l’offerta dell’olio per la lampada votiva, la celebrazione eucaristica e la benedizione con il dito all’Italia, all’Europa e alle Forze armate. (GA)

542 – P[ICCINI], F[RANCA]. La storia delle reliquie di Caterina. «Toscana

oggi», (28 maggio 2003). ISSN 19701500.

Nella sua breve sintesi l’A. riferisce dove perché e come siano conservate, cioè in quali artistici reliquiari, le relique di S. Caterina: la testa, l’indice della mano destra, un piede, una costola, una scaglia di una scapola, il pomo del bastone su cui si appoggiava, la lampada per recarsi di notte allo Spedale di S. Maria della Scala, le cordicelle per disciplinarsi. (GA)

543 - ODDASSO, ADRIANA. 29 aprile: festa della Patrona d’Italia, di Roma e

Compatrona d’Europa: la devozione dei Romani per santa Caterina da Siena. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2006), p. 4, ill. ISSN 0391688X.

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Dopo aver rammentato l’importanza che ebbe S. Caterina per il ritorno del Papa a Roma, l’A. dimostra quanto i Romani abbiano venerato la Santa appena dopo la sua morte e nel corso dei secoli, dedicandole chiese monumenti e dipinti, i principali dei quali sono menzionati dall’A. Segnala, inoltre, come di recente sia stato edito il volume Lavorando in tre vigne di Giancarlo Boccardi, in cui si narrano cinque secoli delle vicende dell’Arciconfratenita di S. Caterina da Siena in Roma. (GA)

544 - HOCH, MATTHIAS. Heilige in der Ewigen Stadt: Lebensskizzen und Stätten der Verehrung (3); die hl. Katharina von Siena - prophetische Lehrerin der Wahrheit und Liebe. «L’Osservatore romano: giornale quotidiano politico religioso: Wochenausgabe in deutscher Sprache», (2002), n. 32, p. 5. ISSN 01797387.

Nella rubrica Santi nella Città Eterna: schizzi di vita e luoghi di culto (3), viene presentata la figura di S. Caterina da Siena, voce profetica di verità e di amore. (DM)

545 - TOZZI, ILEANA. Una reliquia di santa Caterina da Siena per la certosa

di Pontignano. Salzbourg: Institut für Anglistik und Amerikanistik, 2004. 1-4 p. (Analecta cartusiana; 220). ISBN 3900033145I.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 546 - Santa Caterina del Paradiso: i restauri: testi di Walter Benocci… [et al.].

Siena: Protagon, 2004. v. 1, 55 p., ill. (Contrada del Drago. Quaderni de "I Malavolti"; 3). ISBN 8880241249.

Il Quaderno contiene vari interventi riferibili ai restauri attuati dalla Contrada del Drago: dalla chiesa conventuale delle terziarie domenicane, denominate Monache del Paradiso alla parte degli arredi del Convento che passò in dote alla Contrada. Tra essi figurano il paliotto dorato, opera di Antonio Manetti, con scolpita l’immagine di S. Caterina comunicata dal Cristo, e

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Dopo aver rammentato l’importanza che ebbe S. Caterina per il ritorno del Papa a Roma, l’A. dimostra quanto i Romani abbiano venerato la Santa appena dopo la sua morte e nel corso dei secoli, dedicandole chiese monumenti e dipinti, i principali dei quali sono menzionati dall’A. Segnala, inoltre, come di recente sia stato edito il volume Lavorando in tre vigne di Giancarlo Boccardi, in cui si narrano cinque secoli delle vicende dell’Arciconfratenita di S. Caterina da Siena in Roma. (GA)

544 - HOCH, MATTHIAS. Heilige in der Ewigen Stadt: Lebensskizzen und Stätten der Verehrung (3); die hl. Katharina von Siena - prophetische Lehrerin der Wahrheit und Liebe. «L’Osservatore romano: giornale quotidiano politico religioso: Wochenausgabe in deutscher Sprache», (2002), n. 32, p. 5. ISSN 01797387.

Nella rubrica Santi nella Città Eterna: schizzi di vita e luoghi di culto (3), viene presentata la figura di S. Caterina da Siena, voce profetica di verità e di amore. (DM)

545 - TOZZI, ILEANA. Una reliquia di santa Caterina da Siena per la certosa

di Pontignano. Salzbourg: Institut für Anglistik und Amerikanistik, 2004. 1-4 p. (Analecta cartusiana; 220). ISBN 3900033145I.

Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 546 - Santa Caterina del Paradiso: i restauri: testi di Walter Benocci… [et al.].

Siena: Protagon, 2004. v. 1, 55 p., ill. (Contrada del Drago. Quaderni de "I Malavolti"; 3). ISBN 8880241249.

Il Quaderno contiene vari interventi riferibili ai restauri attuati dalla Contrada del Drago: dalla chiesa conventuale delle terziarie domenicane, denominate Monache del Paradiso alla parte degli arredi del Convento che passò in dote alla Contrada. Tra essi figurano il paliotto dorato, opera di Antonio Manetti, con scolpita l’immagine di S. Caterina comunicata dal Cristo, e

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lo stendardo di seta con la figura di S. Caterina inginocchiata, opera di Amos Cassioli (1856). Si veda, inoltre, lo spoglio degli articoli di Laura Monelli e di Narcisa Fargnoli, concernenti i restauri di opere dell’iconografia cateriniana, presente in questa Bibl. An. (GA)

E) ICONOGRAFIA 547 - POSSENTI, LIVIA. L’emozione di una scoperta: presentata a Roma

un’opera inedita di Donatello che faceva parte di una grande lunetta raffigurante la Triplice incoronazione di S. Caterina da Siena. «L’Osservatore Romano», (18 giugno 2005). ISSN 0391688X.

L’A. decrive il rilievo marmoreo della Madonna fra tredici cherubini in atto di porgere due corone attribuito al Donatello, facente parte della lunetta per il sepolcro di S. Caterina ed esposto al Museo Nazionale di Palazzo Venezia a Roma il 15 giugno. L’A. narra brevemente il percorso storico-documentario che ha condotto al ritrovamento e all’attribuzione del rilievo, che costituiva la parte centrale della lunetta attualmente smembrata in tre parti. (GA)

548 - La Madonna di Donatello: un inedito esposto due giorni. «Corriere della

Sera», (20 ottobre 2005), p. 9, ill. ISSN 11204982.

Si accenna all’esposizione dal 20 al 21 ottobre nel Museo di Palazzo Venezia del gruppo marmoreo raffigurante la Triplice incoronazione di Caterina da Siena, facente parte del monumento sepolcrale eretto intorno al 1430 in S. Maria sopra Minerva in onore della Senese. (GA)

549 - TODE, WILLIAM. Legenda maior: 40 opere di William Tode; 13 maggio

- 13 giugno 2002; mostra itinerante sulla vita di Caterina Benincasa;

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lo stendardo di seta con la figura di S. Caterina inginocchiata, opera di Amos Cassioli (1856). Si veda, inoltre, lo spoglio degli articoli di Laura Monelli e di Narcisa Fargnoli, concernenti i restauri di opere dell’iconografia cateriniana, presente in questa Bibl. An. (GA)

E) ICONOGRAFIA 547 - POSSENTI, LIVIA. L’emozione di una scoperta: presentata a Roma

un’opera inedita di Donatello che faceva parte di una grande lunetta raffigurante la Triplice incoronazione di S. Caterina da Siena. «L’Osservatore Romano», (18 giugno 2005). ISSN 0391688X.

L’A. decrive il rilievo marmoreo della Madonna fra tredici cherubini in atto di porgere due corone attribuito al Donatello, facente parte della lunetta per il sepolcro di S. Caterina ed esposto al Museo Nazionale di Palazzo Venezia a Roma il 15 giugno. L’A. narra brevemente il percorso storico-documentario che ha condotto al ritrovamento e all’attribuzione del rilievo, che costituiva la parte centrale della lunetta attualmente smembrata in tre parti. (GA)

548 - La Madonna di Donatello: un inedito esposto due giorni. «Corriere della

Sera», (20 ottobre 2005), p. 9, ill. ISSN 11204982.

Si accenna all’esposizione dal 20 al 21 ottobre nel Museo di Palazzo Venezia del gruppo marmoreo raffigurante la Triplice incoronazione di Caterina da Siena, facente parte del monumento sepolcrale eretto intorno al 1430 in S. Maria sopra Minerva in onore della Senese. (GA)

549 - TODE, WILLIAM. Legenda maior: 40 opere di William Tode; 13 maggio

- 13 giugno 2002; mostra itinerante sulla vita di Caterina Benincasa;

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aprile - novembre 2000. Firenze: P. Chegai, 2000. 48 p., ill. ISBN non presente.

Il Sindaco di Rapolano, Alvaro Forzoni, presenta il motivo di questa mostra itinerante sulla Santa senese dal 13 maggio al 13 giugno nella propria comunità; il Vescovo Gualtiero Bassetti, nella sua Prefazione, sottolinea il legame presente negli scritti di Caterina tra la bellezza donata agli uomini nel Verbo incarnato, icona di Dio, e la Verità che salva, inoltre il legame tra l’utilità e la missione svolta dalle opere artistiche come quelle del Tode; Gilberto Madioni, critico d’arte e Presidente dell’Associazione "I Caterinati nel Mondo" promotrice della mostra, esprime la sua compiacenza per il fatto che la mostra avvenga nell’anno giubilare sulla Via Catharinae quasi come risposta al riconoscimento di lei quale patrona d’Europa da parte di Giovanni Paolo II. Infine William Tode presenta le sue opere quali «meditazioni [e] colloqui con la trascendenza e la mistica cateriniana» sottolineando alcune sue specifiche modalità di rappresentazione degli episodi tratti dalla Legenda Maior. Segue la riproduzione di 33 opere del maestro. (GA)

550 - POLONIO BALBI, PATRIZIA. Cappella di santa Caterina da Siena o del Transito. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 391-394. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Nel contributo sono illustrati i danni subìti dall’altare, dalla tela centrale, dalle due arcate marmoree laterali, realizzate con marmi pregiati e decorati con bassorilievi in bronzo e metallo dorato, quindi le operazioni di restauro e i relativi materiali impiegati, grazie ai quali «si sono potute ripristinare le cromie originali». L’A. sottolinea come tutti questi interventi siano stati documentati da un servizio fotografico prima e dopo il restauro. (GA)

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aprile - novembre 2000. Firenze: P. Chegai, 2000. 48 p., ill. ISBN non presente.

Il Sindaco di Rapolano, Alvaro Forzoni, presenta il motivo di questa mostra itinerante sulla Santa senese dal 13 maggio al 13 giugno nella propria comunità; il Vescovo Gualtiero Bassetti, nella sua Prefazione, sottolinea il legame presente negli scritti di Caterina tra la bellezza donata agli uomini nel Verbo incarnato, icona di Dio, e la Verità che salva, inoltre il legame tra l’utilità e la missione svolta dalle opere artistiche come quelle del Tode; Gilberto Madioni, critico d’arte e Presidente dell’Associazione "I Caterinati nel Mondo" promotrice della mostra, esprime la sua compiacenza per il fatto che la mostra avvenga nell’anno giubilare sulla Via Catharinae quasi come risposta al riconoscimento di lei quale patrona d’Europa da parte di Giovanni Paolo II. Infine William Tode presenta le sue opere quali «meditazioni [e] colloqui con la trascendenza e la mistica cateriniana» sottolineando alcune sue specifiche modalità di rappresentazione degli episodi tratti dalla Legenda Maior. Segue la riproduzione di 33 opere del maestro. (GA)

550 - POLONIO BALBI, PATRIZIA. Cappella di santa Caterina da Siena o del Transito. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 391-394. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Nel contributo sono illustrati i danni subìti dall’altare, dalla tela centrale, dalle due arcate marmoree laterali, realizzate con marmi pregiati e decorati con bassorilievi in bronzo e metallo dorato, quindi le operazioni di restauro e i relativi materiali impiegati, grazie ai quali «si sono potute ripristinare le cromie originali». L’A. sottolinea come tutti questi interventi siano stati documentati da un servizio fotografico prima e dopo il restauro. (GA)

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551 - ANTONINI, PAOLA – PAGANO, LINA. Gli affreschi del chiostro di San Pietro Martire in Ascoli Piceno: la vita di Santa Caterina da Siena, l’albero genealogico dei Guzmàn. Ascoli Piceno: Istituto superiore di studi medievali Cecco d’Ascoli, 2001. 155 p., ill. (Quaderni dell’ISSM Cecco d’Ascoli; 4). ISBN non presente.

Le A. presentano il patrimonio artistico del chiostro dell’ex convento della Chiesa di S. Pietro Martire, recuperato grazie all’iniziativa di vari Enti e all’attivazione del progetto: La scuola adotta un monumento. Nella iniziale rievocazione storica si accenna alla presenza domenicana in Ascoli Piceno ed alla realizzazione del monumento, di cui si descrivono poi dettagliatamente i soggetti artistici e le caratteristiche del ciclo pittorico risalente al XVIII secolo di 10 delle 11 lunette dedicate a momenti salienti della vita di S. Caterina. Di ciascun episodio sono riprodotte le illustrazioni e sono accennate le fonti nella Vita della Santa, scritta dal b. Raimondo da Capua. La nona lunetta rappresenta l’albero genealogico dei Guzmàn, in cui le uniche Sante raffigurate sono S. Caterina da Siena, S. Rosa, le beate Agnese e Margherita. Nel testo si accenna al modo in cui ciascun personaggio viene rappresentato, tale analisi è preceduta da quella sintetica di altri alberi genealogici domenicani, presenti in vari Paesi europei e in Perù, in alcuni dei quali compare anche S. Caterina. Ad essi, a partire dal XVII secolo, si sono affiancati anche alberi genealogici dei Guzmàn. A Caterina sono dedicati il n. 10 nella serie dei figli spirituali di S. Domenico e la scheda n. 6 contenente una breve sintesi storico-biografica della Santa. Segue la bibliografia. (GA)

552 - GARELLA, LUCIANO. Il restauro della Cappella del Transito. In: La

Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 383-389. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

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551 - ANTONINI, PAOLA – PAGANO, LINA. Gli affreschi del chiostro di San Pietro Martire in Ascoli Piceno: la vita di Santa Caterina da Siena, l’albero genealogico dei Guzmàn. Ascoli Piceno: Istituto superiore di studi medievali Cecco d’Ascoli, 2001. 155 p., ill. (Quaderni dell’ISSM Cecco d’Ascoli; 4). ISBN non presente.

Le A. presentano il patrimonio artistico del chiostro dell’ex convento della Chiesa di S. Pietro Martire, recuperato grazie all’iniziativa di vari Enti e all’attivazione del progetto: La scuola adotta un monumento. Nella iniziale rievocazione storica si accenna alla presenza domenicana in Ascoli Piceno ed alla realizzazione del monumento, di cui si descrivono poi dettagliatamente i soggetti artistici e le caratteristiche del ciclo pittorico risalente al XVIII secolo di 10 delle 11 lunette dedicate a momenti salienti della vita di S. Caterina. Di ciascun episodio sono riprodotte le illustrazioni e sono accennate le fonti nella Vita della Santa, scritta dal b. Raimondo da Capua. La nona lunetta rappresenta l’albero genealogico dei Guzmàn, in cui le uniche Sante raffigurate sono S. Caterina da Siena, S. Rosa, le beate Agnese e Margherita. Nel testo si accenna al modo in cui ciascun personaggio viene rappresentato, tale analisi è preceduta da quella sintetica di altri alberi genealogici domenicani, presenti in vari Paesi europei e in Perù, in alcuni dei quali compare anche S. Caterina. Ad essi, a partire dal XVII secolo, si sono affiancati anche alberi genealogici dei Guzmàn. A Caterina sono dedicati il n. 10 nella serie dei figli spirituali di S. Domenico e la scheda n. 6 contenente una breve sintesi storico-biografica della Santa. Segue la bibliografia. (GA)

552 - GARELLA, LUCIANO. Il restauro della Cappella del Transito. In: La

Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 383-389. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

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Prima di illustrare l’intervento di restauro nella Cappella del Transito, l’A. riferisce alcune notizie storiche relative all’edificio dalla morte di Caterina fino a quando nel 1637 il Cardinale Antonio Barberini fece trasportare le pareti e il pavimento della stanza, dove la Santa era morta, parte in S. Maria sopra Minerva, parte nel convento di S. Caterina in Magnanapoli, per cui l’edificio, sopraelevato nel XIX secolo, «si configura oggi come il risultato delle rilevanti trasformazioni ed addizioni operate nelle varie epoche». L’A. descrive poi le cause del degrado della cappella dovute al tasso di umidità, alla mancanza di ventilazione ed i provvedimenti presi per il risanamento di questo ambiente e di quelli adiacenti, e si sofferma dettagliatamente sulle operazioni di restauro dei vari elementi: solaio ligneo, portone di accesso, mostra seicentesca in marmo, traversa del portale, decorazione della parte bassa e della parte alta della cappella, pavimento. Oggi, conclude l’A., «è possibile godere appieno tanto della bellezza delle opere d’arte che arricchiscono l’oratorio quanto del compiuto restauro del locale antistante ed in particolare del bassorilievo in stucco raffigurante l’Annunciazione». (GA)

553 - NERGER, SIBYLLE. Il restauro della tomba di santa Caterina da Siena

nella Basilica di S. Maria sopra Minerva a Roma. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 399-410. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Dopo aver ricordato gli storici dell’arte Bruno Contardi e Lidia Bianchi, che avevano auspicato il restauro della tomba di Caterina, e aver rievocato coloro che lo hanno voluto e si sono adoperati per esso, l’A. descrive gli elementi che compongono la tomba della Santa: il sarcofago, il muretto all’interno del sarcofago, il supporto del monumento, la scultura della giacente e si sofferma su ciascuno di essi per evidenziarne le molteplici modificazioni avvenute durante il tempo. Le ossa della Santa furono trasportate all’interno della Cappella Capranica nel 1466.

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Prima di illustrare l’intervento di restauro nella Cappella del Transito, l’A. riferisce alcune notizie storiche relative all’edificio dalla morte di Caterina fino a quando nel 1637 il Cardinale Antonio Barberini fece trasportare le pareti e il pavimento della stanza, dove la Santa era morta, parte in S. Maria sopra Minerva, parte nel convento di S. Caterina in Magnanapoli, per cui l’edificio, sopraelevato nel XIX secolo, «si configura oggi come il risultato delle rilevanti trasformazioni ed addizioni operate nelle varie epoche». L’A. descrive poi le cause del degrado della cappella dovute al tasso di umidità, alla mancanza di ventilazione ed i provvedimenti presi per il risanamento di questo ambiente e di quelli adiacenti, e si sofferma dettagliatamente sulle operazioni di restauro dei vari elementi: solaio ligneo, portone di accesso, mostra seicentesca in marmo, traversa del portale, decorazione della parte bassa e della parte alta della cappella, pavimento. Oggi, conclude l’A., «è possibile godere appieno tanto della bellezza delle opere d’arte che arricchiscono l’oratorio quanto del compiuto restauro del locale antistante ed in particolare del bassorilievo in stucco raffigurante l’Annunciazione». (GA)

553 - NERGER, SIBYLLE. Il restauro della tomba di santa Caterina da Siena

nella Basilica di S. Maria sopra Minerva a Roma. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 399-410. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Dopo aver ricordato gli storici dell’arte Bruno Contardi e Lidia Bianchi, che avevano auspicato il restauro della tomba di Caterina, e aver rievocato coloro che lo hanno voluto e si sono adoperati per esso, l’A. descrive gli elementi che compongono la tomba della Santa: il sarcofago, il muretto all’interno del sarcofago, il supporto del monumento, la scultura della giacente e si sofferma su ciascuno di essi per evidenziarne le molteplici modificazioni avvenute durante il tempo. Le ossa della Santa furono trasportate all’interno della Cappella Capranica nel 1466.

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L’A. espone per ciascuna delle parti del monumento come sia stato compiuto lo smontaggio, quali interventi siano avvenuti e come siano stati operati, descrive le operazioni di rimontaggio ed infine il restauro dell’altare e dei suoi arredi e dell’angelo reggicartiglio attualmente collocato in una nicchia del corridoio che collega la sacrestia al sacello della Santa. (GA)

554 - GIUNTA, DIEGA. La "navicella di Pietro" e gli eventi del soggiorno

romano di Caterina da Siena nell’arte figurativa. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 119-147, tav. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Nella premessa l’A. definisce il carisma di Caterina una vocazione per la Chiesa e per il Papa, ma della ricchissima iconografia cateriniana relativa all’argomento l’A. intende prendere in considerazione soltanto due sezioni: «il ritorno del Papato a Roma e l’azione della Senese per ricomporre l’unità della Chiesa». L’A. accenna rapidamente ai soggetti caratterizzanti nella prima, che si articola in tre momenti: Caterina a colloquio con Gregorio XI in Avignone, Gregorio XI parte da Avignone, Gregorio XI entra in Roma. Ai soggetti della seconda sezione l’A. dedica una trattazione più ampia contestualizzando storicamente, con riferimenti a testi cateriniani o dei discepoli, i soggetti delle venti raffigurazioni riportate nel testo, la cui analisi costituisce il fulcro del suo intervento. Di ciascuna di esse analizza, oltre agli aspetti più strettamente artistici, i dati, le caratteristiche, il significato, il simbolismo, le chiavi di lettura, la genesi creativa e ne prende in considerazione anche la contestualizzazione storica, culturale e logistica. Della ventesima raffigurazione l’A. approfondisce ampiamente il significato teologico. (GA)

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L’A. espone per ciascuna delle parti del monumento come sia stato compiuto lo smontaggio, quali interventi siano avvenuti e come siano stati operati, descrive le operazioni di rimontaggio ed infine il restauro dell’altare e dei suoi arredi e dell’angelo reggicartiglio attualmente collocato in una nicchia del corridoio che collega la sacrestia al sacello della Santa. (GA)

554 - GIUNTA, DIEGA. La "navicella di Pietro" e gli eventi del soggiorno

romano di Caterina da Siena nell’arte figurativa. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 119-147, tav. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

Nella premessa l’A. definisce il carisma di Caterina una vocazione per la Chiesa e per il Papa, ma della ricchissima iconografia cateriniana relativa all’argomento l’A. intende prendere in considerazione soltanto due sezioni: «il ritorno del Papato a Roma e l’azione della Senese per ricomporre l’unità della Chiesa». L’A. accenna rapidamente ai soggetti caratterizzanti nella prima, che si articola in tre momenti: Caterina a colloquio con Gregorio XI in Avignone, Gregorio XI parte da Avignone, Gregorio XI entra in Roma. Ai soggetti della seconda sezione l’A. dedica una trattazione più ampia contestualizzando storicamente, con riferimenti a testi cateriniani o dei discepoli, i soggetti delle venti raffigurazioni riportate nel testo, la cui analisi costituisce il fulcro del suo intervento. Di ciascuna di esse analizza, oltre agli aspetti più strettamente artistici, i dati, le caratteristiche, il significato, il simbolismo, le chiavi di lettura, la genesi creativa e ne prende in considerazione anche la contestualizzazione storica, culturale e logistica. Della ventesima raffigurazione l’A. approfondisce ampiamente il significato teologico. (GA)

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555 - IMBRIGHI, PIERGIORGIO. La statua di S. Caterina nella Basilica di S. Pietro. «Domenicani», XXXV (2001), n. 1 gennaio-febbraio, p. 29-31, ill. ISSN non presente.

L’A. descrive minutamente la statua scolpita dallo scultore francese Eric Aman e collocata in una delle nicchie esterne della Basilica di San Pietro, dando notizie dell’inaugurazione della medesima e del discorso pronunciato per l’occasione dal cardinale Virgilio Noè. (GA)

556 - MONGINI, MARIA ADELAIDE. Problemi di iconografia cateriniana in Polonia. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 369-382. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

L’A. presenta le conclusioni temporanee di un suo lavoro in corso, teso ad inventariare tutto ciò che riguarda la figura di Caterina in Polonia dalla canonizzazione al XVIII secolo, con uno sguardo anche ai secoli XIX e XX, precisando che la sua ricerca è limitata ai territori dell’attuale Polonia. L’A. accenna alle chiese che in passato erano dedicate a Caterina, sottolineandone l’attuale mancanza, mentre sono presenti, soprattutto nelle chiese domenicane, altari a lei dedicati, e in particolare figure legate al culto del Rosario, sparse in tutto il territorio del Paese. In Polonia le prime notizie su Caterina sono posteriori alla sua canonizzazione e, al di fuori dell’ambito domenicano, resta sconosciuta fino alla metà del XVI secolo. L’A. descrive le otto tavole dell’altare dedicato alla Santa presso lo Studium Generale di Cracovia e il polittico del Museo Regionale di Torun. Con il diffondersi della preghiera del rosario dopo la Controriforma si moltiplicano anche le immagini di Caterina legate a questa devozione; tra di esse l’A. descrive le caratteristiche pittoriche e storiche di quelle più degne di nota, giacché vi era la tradizione che anche i re appartenessero alla Confraternita del Rosario. Oltre alle

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555 - IMBRIGHI, PIERGIORGIO. La statua di S. Caterina nella Basilica di S. Pietro. «Domenicani», XXXV (2001), n. 1 gennaio-febbraio, p. 29-31, ill. ISSN non presente.

L’A. descrive minutamente la statua scolpita dallo scultore francese Eric Aman e collocata in una delle nicchie esterne della Basilica di San Pietro, dando notizie dell’inaugurazione della medesima e del discorso pronunciato per l’occasione dal cardinale Virgilio Noè. (GA)

556 - MONGINI, MARIA ADELAIDE. Problemi di iconografia cateriniana in Polonia. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 369-382. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

L’A. presenta le conclusioni temporanee di un suo lavoro in corso, teso ad inventariare tutto ciò che riguarda la figura di Caterina in Polonia dalla canonizzazione al XVIII secolo, con uno sguardo anche ai secoli XIX e XX, precisando che la sua ricerca è limitata ai territori dell’attuale Polonia. L’A. accenna alle chiese che in passato erano dedicate a Caterina, sottolineandone l’attuale mancanza, mentre sono presenti, soprattutto nelle chiese domenicane, altari a lei dedicati, e in particolare figure legate al culto del Rosario, sparse in tutto il territorio del Paese. In Polonia le prime notizie su Caterina sono posteriori alla sua canonizzazione e, al di fuori dell’ambito domenicano, resta sconosciuta fino alla metà del XVI secolo. L’A. descrive le otto tavole dell’altare dedicato alla Santa presso lo Studium Generale di Cracovia e il polittico del Museo Regionale di Torun. Con il diffondersi della preghiera del rosario dopo la Controriforma si moltiplicano anche le immagini di Caterina legate a questa devozione; tra di esse l’A. descrive le caratteristiche pittoriche e storiche di quelle più degne di nota, giacché vi era la tradizione che anche i re appartenessero alla Confraternita del Rosario. Oltre alle

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immagini legate al Rosario, in molte altre ispirate alla biografia di Caterina, la Santa compare da sola. L’A. si sofferma su alcune di queste, che presentano attributi insoliti, e indica dove si trovano e che cosa rappresentano. Conclude il suo lavoro affermando: «molto ancora si potrebbe dire sulla figura di Caterina in Polonia». (GA)

557 - MONTI, GIOVANNI. Restauro dei monumenti cateriniani nella Basilica

di S. Maria sopra Minerva. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 395-398. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

L’A. illustra il suo proposito di incrementare il culto di Caterina, cominciando dal restauro dei monumenti presenti nella Basilica di S. Maria sopra Minerva, ed il suo sforzo per realizzarlo appena ebbe il rettorato nel 1996. Descrive gli spostamenti dei monumenti durante le operazioni di restauro, la commozione quando, alla fine dei restauri, il 26 aprile del 2000, nel sarcofago fu «inserito un altro recipiente di vetro contenente l’atto sottoscritto da tutti i fedeli presenti alla cerimonia». Di esso viene riportato il testo, cui seguono i ringraziamenti alle maestranze e soprattutto alla restauratrice Sibille Nerger. (GA)

558 - GIUNTA, DIEGA. Il tema della pace nella iconografia cateriniana. In: Lecturae catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la pace / lecturae di Marco Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2002, p. 59-78, ill., tav. ISBN 8882721019.

L’A. illustra l’itinerario della via pacis–via crucis, che, secondo Caterina, ha caratterizzato il rapporto dell’uomo con Dio. Alla via larga del demonio l’Agnello svenato oppone «la via angusta, ma diritta della verità, della giustizia e della pace». L’A. analizza la via pacis cateriniana nell’arte figurativa a partire dall’ambito di Tommaso Caffarini e di Stefano Maconi, attraverso tre

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immagini legate al Rosario, in molte altre ispirate alla biografia di Caterina, la Santa compare da sola. L’A. si sofferma su alcune di queste, che presentano attributi insoliti, e indica dove si trovano e che cosa rappresentano. Conclude il suo lavoro affermando: «molto ancora si potrebbe dire sulla figura di Caterina in Polonia». (GA)

557 - MONTI, GIOVANNI. Restauro dei monumenti cateriniani nella Basilica

di S. Maria sopra Minerva. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 395-398. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

L’A. illustra il suo proposito di incrementare il culto di Caterina, cominciando dal restauro dei monumenti presenti nella Basilica di S. Maria sopra Minerva, ed il suo sforzo per realizzarlo appena ebbe il rettorato nel 1996. Descrive gli spostamenti dei monumenti durante le operazioni di restauro, la commozione quando, alla fine dei restauri, il 26 aprile del 2000, nel sarcofago fu «inserito un altro recipiente di vetro contenente l’atto sottoscritto da tutti i fedeli presenti alla cerimonia». Di esso viene riportato il testo, cui seguono i ringraziamenti alle maestranze e soprattutto alla restauratrice Sibille Nerger. (GA)

558 - GIUNTA, DIEGA. Il tema della pace nella iconografia cateriniana. In: Lecturae catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la pace / lecturae di Marco Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2002, p. 59-78, ill., tav. ISBN 8882721019.

L’A. illustra l’itinerario della via pacis–via crucis, che, secondo Caterina, ha caratterizzato il rapporto dell’uomo con Dio. Alla via larga del demonio l’Agnello svenato oppone «la via angusta, ma diritta della verità, della giustizia e della pace». L’A. analizza la via pacis cateriniana nell’arte figurativa a partire dall’ambito di Tommaso Caffarini e di Stefano Maconi, attraverso tre

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miniature rispettivamente della Legenda Minor, del Dialogo, del Processus. L’A. spiega le connotazioni simboliche, che le riscontra anche nella piccola tavola del Museo Civico Vetrario di Murano, e nella xilografia colorata di Basilea, quest’ultima con le particolarità del cuore premuto sulla Chiesa e della triplice corona della verginità, del martirio e della dottrina. Successivamente l’A. analizza la via pacis nell’arte figurativa senese. Gli attributi sono il libro, il giglio e talvolta le stigmate. L’elemento del giglio rimanda alle nozze mistiche, lo scambio del cuore è presente nella primitiva iconografia senese mentre ha avuto scarsa fortuna iconografica il cuore premuto sulla Chiesa. L’investitura al mandato universale di pace tramite «la croce in collo e l’ulivo in mano» è riportata, per opera di Corrado Mezzana, sul francobollo commemorativo per il sesto centenario della nascita delle Senese. Ulivo e croce sono gli attributi presenti nella statua presso la Fortezza medicea di Siena. L’A. considera uno dei migliori esiti artistici contemporanei la figura di Caterina dell’affresco absidale della chiesa parrocchiale di S. Biagio a Gallico Superiore, opera di Luciano Batoli. L’A. commenta i simboli che connotano Caterina in quell’affresco e conclude citando l’orazione XI. Dopo il testo si trovano le tavole illustrate. (GA)

559 - GIUNTA, DIEGA. Immagine e culto di Santa Caterina da Siena prima

della canonizzazione. In: Obraz i kult: materialy z Konferencji “Obraz i kult”, KUL-Lublin, 6-8 pazdziernika 1999, redakcja Malgorzata Urszula Mazurczak, Jowita Patyra. Lublin: KUL, 2002, p. 227-250, ill. ISBN 8373631151.

L’A. indica la connessione tra il culto di S. Caterina e la diffusione, subito dopo la sua morte, della sua immagine come compendio simbolico della sua vita e della sua dottrina, di ciò che i devoti hanno ritenuto essenziale e qualificante della sua santità e del suo carisma. L’A. esemplifica la connessione tra culto e immagine nei principali centri cultuali: Roma, Siena e Venezia. Rievoca il culto reso dal popolo romano alla salma

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miniature rispettivamente della Legenda Minor, del Dialogo, del Processus. L’A. spiega le connotazioni simboliche, che le riscontra anche nella piccola tavola del Museo Civico Vetrario di Murano, e nella xilografia colorata di Basilea, quest’ultima con le particolarità del cuore premuto sulla Chiesa e della triplice corona della verginità, del martirio e della dottrina. Successivamente l’A. analizza la via pacis nell’arte figurativa senese. Gli attributi sono il libro, il giglio e talvolta le stigmate. L’elemento del giglio rimanda alle nozze mistiche, lo scambio del cuore è presente nella primitiva iconografia senese mentre ha avuto scarsa fortuna iconografica il cuore premuto sulla Chiesa. L’investitura al mandato universale di pace tramite «la croce in collo e l’ulivo in mano» è riportata, per opera di Corrado Mezzana, sul francobollo commemorativo per il sesto centenario della nascita delle Senese. Ulivo e croce sono gli attributi presenti nella statua presso la Fortezza medicea di Siena. L’A. considera uno dei migliori esiti artistici contemporanei la figura di Caterina dell’affresco absidale della chiesa parrocchiale di S. Biagio a Gallico Superiore, opera di Luciano Batoli. L’A. commenta i simboli che connotano Caterina in quell’affresco e conclude citando l’orazione XI. Dopo il testo si trovano le tavole illustrate. (GA)

559 - GIUNTA, DIEGA. Immagine e culto di Santa Caterina da Siena prima

della canonizzazione. In: Obraz i kult: materialy z Konferencji “Obraz i kult”, KUL-Lublin, 6-8 pazdziernika 1999, redakcja Malgorzata Urszula Mazurczak, Jowita Patyra. Lublin: KUL, 2002, p. 227-250, ill. ISBN 8373631151.

L’A. indica la connessione tra il culto di S. Caterina e la diffusione, subito dopo la sua morte, della sua immagine come compendio simbolico della sua vita e della sua dottrina, di ciò che i devoti hanno ritenuto essenziale e qualificante della sua santità e del suo carisma. L’A. esemplifica la connessione tra culto e immagine nei principali centri cultuali: Roma, Siena e Venezia. Rievoca il culto reso dal popolo romano alla salma

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della Santa, la visione di Semia raffigurata nelle incisioni di Pieter de Jode, dove la Senese appare ornata delle tre corone, come già compariva nella miniatura della Legenda Minor (ms. Parm. 76, f.1r). Rammenta le iniziative cultuali di Raimondo da Capua, le sue committenze, quella delle monache di San Sisto Vecchio, ed infine la statua giacente, che S. Antonino da Firenze fece collocare sul sepolcro marmoreo di Caterina. Per quanto concerne Siena l’A. ricorda la promozione del culto e la committenza di immagini ad opera di Tommaso Della Fonte, tra cui ritiene debba annoverarsi anche quella di Andrea Vanni in S. Domenico; e la committenza di una pala di altare ad opera della Corporazione dei Pizzicagnoli, l’affresco della Sala del Mappamondo del Palazzo Pubblico, l’invocazione a Caterina «santa» da parte del capitano del popolo Meo di Giovanni. Dà notizia del culto tributato a Caterina a Venezia dai domenicani Bartolomeo da Ferrara e Tommaso da Siena detto il Caffarini e della diffusione di numerose immagini. Da tutto ciò prese inizio il Processo Castellano. L’A. si sofferma nella descrizione di alcune di quelle immagini, in cui compare la simbologia che diverrà poi classica, la colomba dello Spirito Santo, il crocifisso, le stigmate, il giglio, il libro, le corone. (GA)

560 - MOERER, EMILY ANN. Catherine of Siena and the Use of Images in the

Creation of a Saint, 1347-1461. Thesis (Ph.D.): University of Virginia, 2003. XVI, 303 p., ill. ISBN non presente.

Lo studio analizza la funzione della rappresentazione iconografica di S. Caterina da Siena sulla diffusione del suo culto. Lo studio si articola in tre capitoli: nel primo l’A. prende in considerazione una serie di immagini di manoscritti della vita della Santa e osserva come esse abbiano contribuito alla costruzione della santità di Caterina. Nel secondo l’attenzione critica si rivolge alle immagini presenti nella città di Siena che già la celebrava come sua nuova patrona. Nell’ultimo capitolo si analizza l’opera di Giovanni di Paolo che rappresenta una Caterina santa e mistica. (AC)

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della Santa, la visione di Semia raffigurata nelle incisioni di Pieter de Jode, dove la Senese appare ornata delle tre corone, come già compariva nella miniatura della Legenda Minor (ms. Parm. 76, f.1r). Rammenta le iniziative cultuali di Raimondo da Capua, le sue committenze, quella delle monache di San Sisto Vecchio, ed infine la statua giacente, che S. Antonino da Firenze fece collocare sul sepolcro marmoreo di Caterina. Per quanto concerne Siena l’A. ricorda la promozione del culto e la committenza di immagini ad opera di Tommaso Della Fonte, tra cui ritiene debba annoverarsi anche quella di Andrea Vanni in S. Domenico; e la committenza di una pala di altare ad opera della Corporazione dei Pizzicagnoli, l’affresco della Sala del Mappamondo del Palazzo Pubblico, l’invocazione a Caterina «santa» da parte del capitano del popolo Meo di Giovanni. Dà notizia del culto tributato a Caterina a Venezia dai domenicani Bartolomeo da Ferrara e Tommaso da Siena detto il Caffarini e della diffusione di numerose immagini. Da tutto ciò prese inizio il Processo Castellano. L’A. si sofferma nella descrizione di alcune di quelle immagini, in cui compare la simbologia che diverrà poi classica, la colomba dello Spirito Santo, il crocifisso, le stigmate, il giglio, il libro, le corone. (GA)

560 - MOERER, EMILY ANN. Catherine of Siena and the Use of Images in the

Creation of a Saint, 1347-1461. Thesis (Ph.D.): University of Virginia, 2003. XVI, 303 p., ill. ISBN non presente.

Lo studio analizza la funzione della rappresentazione iconografica di S. Caterina da Siena sulla diffusione del suo culto. Lo studio si articola in tre capitoli: nel primo l’A. prende in considerazione una serie di immagini di manoscritti della vita della Santa e osserva come esse abbiano contribuito alla costruzione della santità di Caterina. Nel secondo l’attenzione critica si rivolge alle immagini presenti nella città di Siena che già la celebrava come sua nuova patrona. Nell’ultimo capitolo si analizza l’opera di Giovanni di Paolo che rappresenta una Caterina santa e mistica. (AC)

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561 - BENOCCI, DUCCIO. Chiara Tambani: un ‘omaggio’ a Santa Caterina. «Foglio letterario: pubblicazione di arte, prosa e poesia», (2003), n. 2, luglio, p. 4, ill. ISSN non presente.

L’A. presenta il bozzetto preparatorio del bassorilievo in bronzo dedicato a S. Caterina, posto da oltre un anno all’ingresso-visitatori del Policlinico "Le Scotte" di Siena. In esso l’immagine della Senese è circondato da simboli molto significativi e dal motto: Stella ista sicut falamma coruscat. (GA)

562 - LANZI, FERNANDO - LANZI, GIOIA. Come riconoscere i Santi e i Patroni nell’arte e nelle immagini popolari, disegni del dizionario di Ermanno Leso. Milano; Roma: Jaka book; Città nuova, 2003. 237 p., ill. ISBN 8831192795.

Una brevissima biografia della Senese narra, con qualche imprecisione storica, gli eventi principali della sua vita ed indica gli attributi principali della sua immagine iconografica. Le pagine riservate a Caterina riportano tre immagini: una figura della Santa con il giglio in mano, l’episodio delle nozze mistiche e quello dello scambio del cuore. (GA)

563 - BONELLI, LAURA. Cronaca di un restauro. In: Santa Caterina del

Paradiso: i restauri. Siena: Protagon, 2004, p. 12-18, ill. (Contrada del Drago. Quaderni de "I Malavolti"; 3). ISBN 8880241249.

L’A. espone brevemente la storia dell’Oratorio di S. Caterina del Paradiso, edificato e decorato nei primi anni del Cinquecento e «donato alla Contrada del Drago, con decreto granducale, nel 1788 in seguito alla soppressione dei conventi voluta da Pietro Leopoldo Asburgo-Lorena». Descrive poi gli interventi di restauro sulle varie opere artistiche presenti nell’oratorio, fra cui «la tela – collocata sull’altare di sinistra – che Raffaello Vanni eseguì intorno al 1650: Sposalizio mistico di Santa Caterina da Siena [e il] maestoso paliotto in legno intagliato e dorato con la

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561 - BENOCCI, DUCCIO. Chiara Tambani: un ‘omaggio’ a Santa Caterina. «Foglio letterario: pubblicazione di arte, prosa e poesia», (2003), n. 2, luglio, p. 4, ill. ISSN non presente.

L’A. presenta il bozzetto preparatorio del bassorilievo in bronzo dedicato a S. Caterina, posto da oltre un anno all’ingresso-visitatori del Policlinico "Le Scotte" di Siena. In esso l’immagine della Senese è circondato da simboli molto significativi e dal motto: Stella ista sicut falamma coruscat. (GA)

562 - LANZI, FERNANDO - LANZI, GIOIA. Come riconoscere i Santi e i Patroni nell’arte e nelle immagini popolari, disegni del dizionario di Ermanno Leso. Milano; Roma: Jaka book; Città nuova, 2003. 237 p., ill. ISBN 8831192795.

Una brevissima biografia della Senese narra, con qualche imprecisione storica, gli eventi principali della sua vita ed indica gli attributi principali della sua immagine iconografica. Le pagine riservate a Caterina riportano tre immagini: una figura della Santa con il giglio in mano, l’episodio delle nozze mistiche e quello dello scambio del cuore. (GA)

563 - BONELLI, LAURA. Cronaca di un restauro. In: Santa Caterina del

Paradiso: i restauri. Siena: Protagon, 2004, p. 12-18, ill. (Contrada del Drago. Quaderni de "I Malavolti"; 3). ISBN 8880241249.

L’A. espone brevemente la storia dell’Oratorio di S. Caterina del Paradiso, edificato e decorato nei primi anni del Cinquecento e «donato alla Contrada del Drago, con decreto granducale, nel 1788 in seguito alla soppressione dei conventi voluta da Pietro Leopoldo Asburgo-Lorena». Descrive poi gli interventi di restauro sulle varie opere artistiche presenti nell’oratorio, fra cui «la tela – collocata sull’altare di sinistra – che Raffaello Vanni eseguì intorno al 1650: Sposalizio mistico di Santa Caterina da Siena [e il] maestoso paliotto in legno intagliato e dorato con la

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raffigurazione della Comunione di santa Caterina, che Antonio Manetti eseguì nel 1844». (GA)

564 - COLUCCI, ISABELLA. [schede alle opere di] P. Angeletti, T. Conca, D. Corvi, E. Costantini, G. Lapis, S. Monosilio, E. Parrocel, L. Pécheux, P. Posi, N. La Piccola. In: Siena & Roma: Raffaello, Caravaggio e i protagonisti di un legame antico: catalogo della Mostra tenuta a Siena nel 2005-2006. Siena: Protagon, 2005, p. 494-516, ill., tav. ISBN 8880241516.

L’A. analizza le opere pittoriche presenti nella chiesa di S. Caterina in via Giulia ed alcuni bozzetti relativi a studi preliminari per altre tavole o modelli ivi presenti sia che si tratti di soggetti cateriniani sia che si tratti di soggetti diversi. Di ciascun soggetto l’A. indica la storia relativa all’artista, alla commissione, al periodo della composizione, alle misure, alla collocazione e ai cambiamenti di luogo, le caratteristiche iconografiche, mettendole anche a confronto con soggetti similari dello stesso autore o di altri autori, le cui opere si trovano in altri luoghi. Di tutti i soggetti trattati si trovano nel testo le riproduzioni fotografiche con l’indicazione della bibliografia specifica. Il saggio è pubblicato nel catalogo della Mostra tenuta a Siena (2005-2006). (GA)

565 - BARZANI, ROBERTO. Appunti per un itinerario romano: lo scrittore e la santa. In: Siena & Roma: Raffaello, Caravaggio e i protagonisti di un legame antico: catalogo della Mostra tenuta a Siena nel 2005-2006, a cura di Bruno Santi e Claudio Strinati. Siena: Protagon, 2005, p. 455-464, ill., tav. ISBN 8880241516.

Prendendo spunto dalla lapide apposta nel 2003 dal Comune di Roma e dall’Associazione dei Senesi e dei Grossetani sul palazzo in via del Gesù dove Federico Tozzi morì, l’A. rievoca l’ambiente culturale frequentato a Roma dallo scrittore e l’Antologia dallo stesso dedicata a Caterina, edita per i tipi dell’editore Barabba di Lanciano nel 1918. Vi vengono esaltate la centralità unificante di Roma e l’operato di Caterina per

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raffigurazione della Comunione di santa Caterina, che Antonio Manetti eseguì nel 1844». (GA)

564 - COLUCCI, ISABELLA. [schede alle opere di] P. Angeletti, T. Conca, D. Corvi, E. Costantini, G. Lapis, S. Monosilio, E. Parrocel, L. Pécheux, P. Posi, N. La Piccola. In: Siena & Roma: Raffaello, Caravaggio e i protagonisti di un legame antico: catalogo della Mostra tenuta a Siena nel 2005-2006. Siena: Protagon, 2005, p. 494-516, ill., tav. ISBN 8880241516.

L’A. analizza le opere pittoriche presenti nella chiesa di S. Caterina in via Giulia ed alcuni bozzetti relativi a studi preliminari per altre tavole o modelli ivi presenti sia che si tratti di soggetti cateriniani sia che si tratti di soggetti diversi. Di ciascun soggetto l’A. indica la storia relativa all’artista, alla commissione, al periodo della composizione, alle misure, alla collocazione e ai cambiamenti di luogo, le caratteristiche iconografiche, mettendole anche a confronto con soggetti similari dello stesso autore o di altri autori, le cui opere si trovano in altri luoghi. Di tutti i soggetti trattati si trovano nel testo le riproduzioni fotografiche con l’indicazione della bibliografia specifica. Il saggio è pubblicato nel catalogo della Mostra tenuta a Siena (2005-2006). (GA)

565 - BARZANI, ROBERTO. Appunti per un itinerario romano: lo scrittore e la santa. In: Siena & Roma: Raffaello, Caravaggio e i protagonisti di un legame antico: catalogo della Mostra tenuta a Siena nel 2005-2006, a cura di Bruno Santi e Claudio Strinati. Siena: Protagon, 2005, p. 455-464, ill., tav. ISBN 8880241516.

Prendendo spunto dalla lapide apposta nel 2003 dal Comune di Roma e dall’Associazione dei Senesi e dei Grossetani sul palazzo in via del Gesù dove Federico Tozzi morì, l’A. rievoca l’ambiente culturale frequentato a Roma dallo scrittore e l’Antologia dallo stesso dedicata a Caterina, edita per i tipi dell’editore Barabba di Lanciano nel 1918. Vi vengono esaltate la centralità unificante di Roma e l’operato di Caterina per

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l’unità anche attraverso le citazioni di vari autori quali: Cesare Vasoli, Claudio Leopardi, Igino Giordani, Arrigo Levasti. È descritto il sepolcro ed il sarcofago della Senese in S. Maria sopra Minerva, quindi la cappella barocca del transito al n. 14 di piazza di S. Chiara, costruita dov’erano le stanze abitate da Caterina. Infine descrive la sede della biblioteca del Centro Nazionale di Studi Cateriniani nell’ambito dello stesso edificio. Parla della chiesa dedicata a Caterina in via Giulia e ne traccia la storia insieme a quella delle reliquie della Santa e dei luoghi dove attualmente si trovano. Termina riportando il testo della richiesta dei Senesi a Pio II per la canonizzazione della loro grande concittadina. (GA)

566 - GENTILINI, GIANCARLO. La Madonna di Santa Caterina: il

contributo di Donatello al sepolcro cateriniano della Minerva. In: Siena & Roma: Raffaello, Caravaggio e i protagonisti di un legame antico: catalogo della Mostra tenuta a Siena nel 2005-2006. Siena: Protagon, 2005, p. 473-493, ill., tav. ISBN 8880241516.

Presentando «il rilievo marmoreo scolpito a ‘schiacciato’ della Madonna in atto di porgere due corone» a Caterina, l’A. lo ricollega ad una lunetta raffigurante la triplice incoronazione di Caterina connessa al monumento sepolcrale retto in S. Maria sopra Minerva intorno al 1430. Traccia la storia del rilievo, dei suoi trasferimenti, dell’attenzione prestata ad esso dagli studiosi fino alla sua attribuzione a Donatello per conto di Federico Zeri, a motivo anche di una lettera pubblicata nella Raccolta delle Lettere sulla Pittura, Scultura ed Architettura, data alle stampe a Roma tra il 1754 e il 1773 da Giovanni Bottari, in cui Marco Antonio Dovizi informa su due rilievi provenienti dal sepolcro eretto alla Santa in S. Maria sopra Minerva, opera di Donatello. Dalla lettera si apprende che il rilievo doveva raffigurare la Triplice incoronazione di Caterina da Siena. Marco Antonio Dovizi attesta anche la presenza di tre formelle tutte opera di Donatello, una delle quali raffigurava Caterina. L’A. espone dettagliatamente tutto ciò che si riferisce alle tre

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l’unità anche attraverso le citazioni di vari autori quali: Cesare Vasoli, Claudio Leopardi, Igino Giordani, Arrigo Levasti. È descritto il sepolcro ed il sarcofago della Senese in S. Maria sopra Minerva, quindi la cappella barocca del transito al n. 14 di piazza di S. Chiara, costruita dov’erano le stanze abitate da Caterina. Infine descrive la sede della biblioteca del Centro Nazionale di Studi Cateriniani nell’ambito dello stesso edificio. Parla della chiesa dedicata a Caterina in via Giulia e ne traccia la storia insieme a quella delle reliquie della Santa e dei luoghi dove attualmente si trovano. Termina riportando il testo della richiesta dei Senesi a Pio II per la canonizzazione della loro grande concittadina. (GA)

566 - GENTILINI, GIANCARLO. La Madonna di Santa Caterina: il

contributo di Donatello al sepolcro cateriniano della Minerva. In: Siena & Roma: Raffaello, Caravaggio e i protagonisti di un legame antico: catalogo della Mostra tenuta a Siena nel 2005-2006. Siena: Protagon, 2005, p. 473-493, ill., tav. ISBN 8880241516.

Presentando «il rilievo marmoreo scolpito a ‘schiacciato’ della Madonna in atto di porgere due corone» a Caterina, l’A. lo ricollega ad una lunetta raffigurante la triplice incoronazione di Caterina connessa al monumento sepolcrale retto in S. Maria sopra Minerva intorno al 1430. Traccia la storia del rilievo, dei suoi trasferimenti, dell’attenzione prestata ad esso dagli studiosi fino alla sua attribuzione a Donatello per conto di Federico Zeri, a motivo anche di una lettera pubblicata nella Raccolta delle Lettere sulla Pittura, Scultura ed Architettura, data alle stampe a Roma tra il 1754 e il 1773 da Giovanni Bottari, in cui Marco Antonio Dovizi informa su due rilievi provenienti dal sepolcro eretto alla Santa in S. Maria sopra Minerva, opera di Donatello. Dalla lettera si apprende che il rilievo doveva raffigurare la Triplice incoronazione di Caterina da Siena. Marco Antonio Dovizi attesta anche la presenza di tre formelle tutte opera di Donatello, una delle quali raffigurava Caterina. L’A. espone dettagliatamente tutto ciò che si riferisce alle tre

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formelle e ad ogni altro elemento del sepolcro di Caterina, di cui descrive i rifacimenti tardivi. Si sofferma sui motivi storici e stilistici che fanno supporre attendibile la paternità di Donatello circa il rilievo sopraccitato. L’A. auspica ulteriori approfondimenti. Cita altre opere che si sono ispirate a questa Madonna di Donatello, quali L’Incoronazione della Vergine di Agostani di Duccio nella Chiesa di S. Maria della Carità (oggi della Salute) a Venezia e la Madonna della Scala di Michelangelo in casa Buonarroti a Firenze. L’articolo è corredato di note e di fotografie. (GA)

567 - La nuova Chiesa della parrocchia di S. Caterina da Siena a Trieste, a

cura di Manfredi Poillucci. Trieste: Graphart, 2005. 97 p., ill. ISBN non presente.

Questo numero unico, dedicato alla nuova chiesa eretta a Trieste in onore di Caterina da Siena, è corredato da numerose fotografie che illustrano i progetti della chiesa, la loro realizzazione e vari soggetti artistici presenti nell’edificio. Dopo il messaggio augurale del vescovo di Trieste Eugenio Ravignani, contiene alcune relazioni, fra cui quella del parroco don Pier Emilio Salvadè, che indica la funzionalità degli spazi creati, quelle di Manfredi Poillucci, direttore del circolo culturale S. Caterina da Siena, di Dario Ulcigra, che tracciando una storia della comunità si sofferma sull’attività formativa e religiosa del Circolo Culturale S. Caterina da Siena, affiliato al Centro Internazionale dei Caterinati. Seguono la descrizione di alcune opere d’arte presenti nella chiesa, il programma della XVIII edizione dei Lunedì Cateriniani e una brevissima biografia di Caterina. (GA)

568 - GIUNTA, DIEGA. Riflessi cateriniani ne «Il Trionfo dell’Eucaristia» di

Giuseppe Salerno, detto lo Zoppo di Gangi. In: Fate questo in memoria di me: l’Eucaristia nell’esperienza delle chiese di Sicilia, a cura di

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formelle e ad ogni altro elemento del sepolcro di Caterina, di cui descrive i rifacimenti tardivi. Si sofferma sui motivi storici e stilistici che fanno supporre attendibile la paternità di Donatello circa il rilievo sopraccitato. L’A. auspica ulteriori approfondimenti. Cita altre opere che si sono ispirate a questa Madonna di Donatello, quali L’Incoronazione della Vergine di Agostani di Duccio nella Chiesa di S. Maria della Carità (oggi della Salute) a Venezia e la Madonna della Scala di Michelangelo in casa Buonarroti a Firenze. L’articolo è corredato di note e di fotografie. (GA)

567 - La nuova Chiesa della parrocchia di S. Caterina da Siena a Trieste, a

cura di Manfredi Poillucci. Trieste: Graphart, 2005. 97 p., ill. ISBN non presente.

Questo numero unico, dedicato alla nuova chiesa eretta a Trieste in onore di Caterina da Siena, è corredato da numerose fotografie che illustrano i progetti della chiesa, la loro realizzazione e vari soggetti artistici presenti nell’edificio. Dopo il messaggio augurale del vescovo di Trieste Eugenio Ravignani, contiene alcune relazioni, fra cui quella del parroco don Pier Emilio Salvadè, che indica la funzionalità degli spazi creati, quelle di Manfredi Poillucci, direttore del circolo culturale S. Caterina da Siena, di Dario Ulcigra, che tracciando una storia della comunità si sofferma sull’attività formativa e religiosa del Circolo Culturale S. Caterina da Siena, affiliato al Centro Internazionale dei Caterinati. Seguono la descrizione di alcune opere d’arte presenti nella chiesa, il programma della XVIII edizione dei Lunedì Cateriniani e una brevissima biografia di Caterina. (GA)

568 - GIUNTA, DIEGA. Riflessi cateriniani ne «Il Trionfo dell’Eucaristia» di

Giuseppe Salerno, detto lo Zoppo di Gangi. In: Fate questo in memoria di me: l’Eucaristia nell’esperienza delle chiese di Sicilia, a cura di

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Giuseppe Ingaglio. Catania: G. Urzì, 2005, p. 49-54, ill. ISBN non presente.

L’A. illustra la tela di Giuseppe Salerno, firmata nel novembre del 1617, dipinta per volere di don Antonio Mirante per l’Oratorio del SS. Sacramento di Petraia Sottana e trasferita dal 1873 nella Chiesa Madre. Analizza poi le caratteristiche iconografiche di tutti i soggetti della tela e della predella esponendone il significato teologico, soprattutto in rapporto all’Eucaristia con riferimenti al Dialogo, e accenni ad episodi eucaristici della vita di Caterina riferiti nella biografia di lei scritta dal b. Raimondo. L’articolo è corredato di numerose note e delle fotografie dei soggetti analizzati. (GA)

569 - PROFILI, FRANCESCA. Santa Caterina beve il sangue di Cristo. In:

Siena & Roma: Raffaello, Caravaggio e i protagonisti di un legame antico: catalogo della Mostra tenuta a Siena nel 2005-2006. Siena: Protagon, 2005, p. 434-435, ill. ISBN 8880241516.

L’A. riporta il dibattito di illustri autori sulla paternità della tela esaminata, che è riprodotta nel testo. Alcuni di essi, tra i quali Zeri, Roli, Bora, Wegner, Amidi, Sani, Strinati e l’A. stessa, l’attribuiscono al Vanni, altri come Santi, Strinati e Ciampolini, invece a Giovanni de’ Vecchi. Infine analizzando il quadro, vengono avanzate ipotesi circa la sua provenienza. (GA)

570 - LOSERIES, WOLFGANG. Santa Caterina da Siena sul «luogo della

giustizia» di Siena. Un ritratto topografico del Sodoma. «Accademia dei Rozzi», XII (2005), n. 22, p. 28-33, ill. ISSN non presente.

Con il suo breve saggio, tratto dalla sua conferenza Un teatrum sacrum del Sodoma: la Cappella di Santa Caterina, l’A. dimostra come il paesaggio della scena della decapitazione di Niccolò di Tuldo, facente parte del ciclo degli affreschi della Cappella di S. Caterina nella chiesa di S. Domenico in Siena, alluda alla topografia senese. Segue la descrizione delle corrispondenze tra

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Giuseppe Ingaglio. Catania: G. Urzì, 2005, p. 49-54, ill. ISBN non presente.

L’A. illustra la tela di Giuseppe Salerno, firmata nel novembre del 1617, dipinta per volere di don Antonio Mirante per l’Oratorio del SS. Sacramento di Petraia Sottana e trasferita dal 1873 nella Chiesa Madre. Analizza poi le caratteristiche iconografiche di tutti i soggetti della tela e della predella esponendone il significato teologico, soprattutto in rapporto all’Eucaristia con riferimenti al Dialogo, e accenni ad episodi eucaristici della vita di Caterina riferiti nella biografia di lei scritta dal b. Raimondo. L’articolo è corredato di numerose note e delle fotografie dei soggetti analizzati. (GA)

569 - PROFILI, FRANCESCA. Santa Caterina beve il sangue di Cristo. In:

Siena & Roma: Raffaello, Caravaggio e i protagonisti di un legame antico: catalogo della Mostra tenuta a Siena nel 2005-2006. Siena: Protagon, 2005, p. 434-435, ill. ISBN 8880241516.

L’A. riporta il dibattito di illustri autori sulla paternità della tela esaminata, che è riprodotta nel testo. Alcuni di essi, tra i quali Zeri, Roli, Bora, Wegner, Amidi, Sani, Strinati e l’A. stessa, l’attribuiscono al Vanni, altri come Santi, Strinati e Ciampolini, invece a Giovanni de’ Vecchi. Infine analizzando il quadro, vengono avanzate ipotesi circa la sua provenienza. (GA)

570 - LOSERIES, WOLFGANG. Santa Caterina da Siena sul «luogo della

giustizia» di Siena. Un ritratto topografico del Sodoma. «Accademia dei Rozzi», XII (2005), n. 22, p. 28-33, ill. ISSN non presente.

Con il suo breve saggio, tratto dalla sua conferenza Un teatrum sacrum del Sodoma: la Cappella di Santa Caterina, l’A. dimostra come il paesaggio della scena della decapitazione di Niccolò di Tuldo, facente parte del ciclo degli affreschi della Cappella di S. Caterina nella chiesa di S. Domenico in Siena, alluda alla topografia senese. Segue la descrizione delle corrispondenze tra

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le due chiese, quella di S. Maria dei Servi e di S. Agostino, con le medesime presenti nell’affresco e dei due conventi adiacenti, quindi il riferimento topografico all’imbocco della Val di Montone, dove abitualmente avvenivano le esecuzioni capitali. Al Sodoma, secondo l’A., non interessa la documentazione topografica esatta ma il riconoscimento del luogo, benché nell’affresco esso sia reso drammaticamente più aspro. (GA)

571 - Santa Caterina dei senesi in Via Giulia. «Il giornale di Santa Maria

della Scala: periodico del Santa Maria della Scala di Siena», V (2005), n. 19/20, p. 12, ill. ISSN non presente.

Nell’ambito del numero dedicato a Siena e Roma, sono narrate sinteticamente le vicende relative alla costruzione e alla riedificazione della Chiesa dedicata a S. Caterina in Via Giulia a Roma. La chiesa è considerata una delle ultime manifestazioni dell’attività di grande committenza svolta a Roma da personalità di origine senese, nonché una delle più rilevanti manifestazioni del rinascimento romano. (GA)

572 - HERMAN, FIORE CRISTINA. Sposalizio di santa Caterina, san Francesco e san Giovanni Battista: catalogo della Mostra tenuta a Siena nel 2005-2006. In: Siena & Roma: Raffaello, Caravaggio e i protagonisti di un legame antico: catalogo della Mostra tenuta a Siena nel 2005-2006. Siena: Protagon, 2005, p. 386-387, ill. ISBN 8880241516.

L’A. sottolinea la fortuna di Francesco Vanni dovuta alla sua dedizione nel celebrare S. Caterina da Siena nella chiesa di S. Domenico di Siena e in altre chiese senesi. Analizza poi il soggetto della tela, oggetto del suo studio, le analogie con altri pittori o con soggetti e disegni dello stesso autore e delinea la storia di questa tela, di cui è nel testo una riproduzione. (GA)

573 - GIUNTA, DIEGA. Una senese a Roma: la domenicana Caterina di Jacopo Benincasa. In: Siena & Roma: Raffaello, Caravaggio e i

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le due chiese, quella di S. Maria dei Servi e di S. Agostino, con le medesime presenti nell’affresco e dei due conventi adiacenti, quindi il riferimento topografico all’imbocco della Val di Montone, dove abitualmente avvenivano le esecuzioni capitali. Al Sodoma, secondo l’A., non interessa la documentazione topografica esatta ma il riconoscimento del luogo, benché nell’affresco esso sia reso drammaticamente più aspro. (GA)

571 - Santa Caterina dei senesi in Via Giulia. «Il giornale di Santa Maria

della Scala: periodico del Santa Maria della Scala di Siena», V (2005), n. 19/20, p. 12, ill. ISSN non presente.

Nell’ambito del numero dedicato a Siena e Roma, sono narrate sinteticamente le vicende relative alla costruzione e alla riedificazione della Chiesa dedicata a S. Caterina in Via Giulia a Roma. La chiesa è considerata una delle ultime manifestazioni dell’attività di grande committenza svolta a Roma da personalità di origine senese, nonché una delle più rilevanti manifestazioni del rinascimento romano. (GA)

572 - HERMAN, FIORE CRISTINA. Sposalizio di santa Caterina, san Francesco e san Giovanni Battista: catalogo della Mostra tenuta a Siena nel 2005-2006. In: Siena & Roma: Raffaello, Caravaggio e i protagonisti di un legame antico: catalogo della Mostra tenuta a Siena nel 2005-2006. Siena: Protagon, 2005, p. 386-387, ill. ISBN 8880241516.

L’A. sottolinea la fortuna di Francesco Vanni dovuta alla sua dedizione nel celebrare S. Caterina da Siena nella chiesa di S. Domenico di Siena e in altre chiese senesi. Analizza poi il soggetto della tela, oggetto del suo studio, le analogie con altri pittori o con soggetti e disegni dello stesso autore e delinea la storia di questa tela, di cui è nel testo una riproduzione. (GA)

573 - GIUNTA, DIEGA. Una senese a Roma: la domenicana Caterina di Jacopo Benincasa. In: Siena & Roma: Raffaello, Caravaggio e i

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protagonisti di un legame antico: catalogo della Mostra tenuta a Siena nel 2005-2006. Siena: Protagon, 2005, p. 465-470. ISBN 8880241516.

L’A. espone brevemente gli eventi che collegano Caterina Benincasa con la città di Roma, primo tra tutti il ritorno di Gregorio XI nella Città santa. La Santa, a motivo dell’incidenza del suo operato per questo ritorno, è spesso raffigurata come presente all’avvenimento, benché non lo fosse. Dopo aver tratteggiato i rapporti tra Caterina e il Papa prima della sua venuta a Roma su richiesta di Urbano VI, con vari cenni alle lettere scritte nel periodo preromano e romano, l’A. si sofferma sul significato della scena del ciclo cateriniano dei Pizzicaiuoli, che la ritrae in colloquio con il Papa Urbano VI, e sulla scena di Alessandro Casolari, che la raffigura presente al ritorno del medesimo in Vaticano, quasi a sottolineare l’importanza della dimensione spirituale di mediazione che vi ebbe Caterina. L’A. vuole dimostrare che il quadro della pala di Giovanni di Paolo, già menzionata, che sembra rappresentare il cambio del cuore della Senese con Cristo, in realtà raffiguri l’episodio mistico del cuore premuto sulla Chiesa. Per ultimo accenna all’origine della tradizione iconografica della triplice corona ed al culto immediato tributato alla Santa dai romani, di cui fa memoria un affresco di Giovanni de’ Vecchi nella Cappella Capranica. (GA)

574 - Artisti per Santa Caterina: icone cateriniane: Siena, Chiostro di San

Domenico, 23 aprile-7 maggio 2006, a cura di Fabio Mizzieri. S.l.: Industria grafica Pistoleri, 2006. 48 p., ill., tav. ISBN non presente.

L’opera illustra i motivi che hanno dato vita alla mostra con i relativi scopi prefissatesi e una breve presentazione delle 35 icone esposte, celebrative della figura e dell’opera di Caterina da Siena, di ciascuna delle quali è riportata la fotografia. Le icone, prodotte con materiali alquanto diversi tra loro, sono per lo più opera di artisti formatisi all’Istituto d’Arte Duccio Buoninsegna

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protagonisti di un legame antico: catalogo della Mostra tenuta a Siena nel 2005-2006. Siena: Protagon, 2005, p. 465-470. ISBN 8880241516.

L’A. espone brevemente gli eventi che collegano Caterina Benincasa con la città di Roma, primo tra tutti il ritorno di Gregorio XI nella Città santa. La Santa, a motivo dell’incidenza del suo operato per questo ritorno, è spesso raffigurata come presente all’avvenimento, benché non lo fosse. Dopo aver tratteggiato i rapporti tra Caterina e il Papa prima della sua venuta a Roma su richiesta di Urbano VI, con vari cenni alle lettere scritte nel periodo preromano e romano, l’A. si sofferma sul significato della scena del ciclo cateriniano dei Pizzicaiuoli, che la ritrae in colloquio con il Papa Urbano VI, e sulla scena di Alessandro Casolari, che la raffigura presente al ritorno del medesimo in Vaticano, quasi a sottolineare l’importanza della dimensione spirituale di mediazione che vi ebbe Caterina. L’A. vuole dimostrare che il quadro della pala di Giovanni di Paolo, già menzionata, che sembra rappresentare il cambio del cuore della Senese con Cristo, in realtà raffiguri l’episodio mistico del cuore premuto sulla Chiesa. Per ultimo accenna all’origine della tradizione iconografica della triplice corona ed al culto immediato tributato alla Santa dai romani, di cui fa memoria un affresco di Giovanni de’ Vecchi nella Cappella Capranica. (GA)

574 - Artisti per Santa Caterina: icone cateriniane: Siena, Chiostro di San

Domenico, 23 aprile-7 maggio 2006, a cura di Fabio Mizzieri. S.l.: Industria grafica Pistoleri, 2006. 48 p., ill., tav. ISBN non presente.

L’opera illustra i motivi che hanno dato vita alla mostra con i relativi scopi prefissatesi e una breve presentazione delle 35 icone esposte, celebrative della figura e dell’opera di Caterina da Siena, di ciascuna delle quali è riportata la fotografia. Le icone, prodotte con materiali alquanto diversi tra loro, sono per lo più opera di artisti formatisi all’Istituto d’Arte Duccio Buoninsegna

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di Siena, ma presentano anche l’apporto di alcuni artisti stranieri. La mostra, è stata organizzata congiuntamente dai Domenicani della Parrocchia di S. Domenico, dal gruppo senese di Caterinati e dall’Istituto d’Arte Buoninsegna, come emerge dall’intervento di Lorenzo Fatichi, Priore del Convento di S. Domenico, nel cui chiostro la mostra ha avuto luogo, di Alfredo Scarciglia, Parroco di S. Domenico e Assistente spirituale dell’Associazione Internazionale dei Caterinati, e di Annamaria Romana Pellegrini. (GA)

575 - BOYD, ANNE. Fashioning Catherine: A Commentary on Scenes from the

Life of St. Catherine of Siena Painted by Giovanni di Paolo c. 1461. Thesis (M. Theol.): Melbourne College of Divinity, 2006. XII, 239 p., ill., tav. ISBN non presente.

La tesi si concentra su dieci episodi della vita di S. Caterina da Siena, dipinti sulla predella di una pala d’altare intorno al 1461, anno della sua canonizzazione. L’A. esamina il modello di santità che l’artista Giovanni di Paolo ha voluto rappresentare intersecando la sua disamina con l’analisi del contesto storico in cui si è sviluppato il culto e la canonizzazione di Santa Caterina. Inoltre Boyd prende in considerazione anche la funzione e l’importanza che assunse quest’opera nell’ambito della carriera artistica di Giovanni di Paolo. (AC)

576 - PICCINI, FRANCA. Il portone di S. Domenico di Siena: un libro aperto

sul messaggio cateriniano. «La patrona d’Italia e d’Europa: S. Caterina da Siena», LXI (2006), n. 4, p. 13-22, ill. ISSN non presente.

In questo articolo l’A. amplia e arricchisce di rimandi a testi cateriniani un suo precedente articolo apparso nello stesso numero del mensile «Nuova opera d’arte arricchisce la Basilica di S. Domenico». L’A. descrive i bassorilievi delle formelle in bronzo opera dello scultore senese Massimo Lippi montate sul

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di Siena, ma presentano anche l’apporto di alcuni artisti stranieri. La mostra, è stata organizzata congiuntamente dai Domenicani della Parrocchia di S. Domenico, dal gruppo senese di Caterinati e dall’Istituto d’Arte Buoninsegna, come emerge dall’intervento di Lorenzo Fatichi, Priore del Convento di S. Domenico, nel cui chiostro la mostra ha avuto luogo, di Alfredo Scarciglia, Parroco di S. Domenico e Assistente spirituale dell’Associazione Internazionale dei Caterinati, e di Annamaria Romana Pellegrini. (GA)

575 - BOYD, ANNE. Fashioning Catherine: A Commentary on Scenes from the

Life of St. Catherine of Siena Painted by Giovanni di Paolo c. 1461. Thesis (M. Theol.): Melbourne College of Divinity, 2006. XII, 239 p., ill., tav. ISBN non presente.

La tesi si concentra su dieci episodi della vita di S. Caterina da Siena, dipinti sulla predella di una pala d’altare intorno al 1461, anno della sua canonizzazione. L’A. esamina il modello di santità che l’artista Giovanni di Paolo ha voluto rappresentare intersecando la sua disamina con l’analisi del contesto storico in cui si è sviluppato il culto e la canonizzazione di Santa Caterina. Inoltre Boyd prende in considerazione anche la funzione e l’importanza che assunse quest’opera nell’ambito della carriera artistica di Giovanni di Paolo. (AC)

576 - PICCINI, FRANCA. Il portone di S. Domenico di Siena: un libro aperto

sul messaggio cateriniano. «La patrona d’Italia e d’Europa: S. Caterina da Siena», LXI (2006), n. 4, p. 13-22, ill. ISSN non presente.

In questo articolo l’A. amplia e arricchisce di rimandi a testi cateriniani un suo precedente articolo apparso nello stesso numero del mensile «Nuova opera d’arte arricchisce la Basilica di S. Domenico». L’A. descrive i bassorilievi delle formelle in bronzo opera dello scultore senese Massimo Lippi montate sul

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portone fra il 10 e l’11 novembre 2006. Le formelle illustrano episodi della dottrina cateriniana e ne veicolano la conoscenza. La lunetta in alto è dedicata alle tre vigne: la vigna dell’anima nostra, la vigna del prossimo e la vigna della santa Chiesa, esse sono rappresentate da tre grappoli d’uva con i pampini verdi che rappresentano la vitalità della Chiesa. Vi è inoltre raffigurata anche la Testa di Caterina, conservata nella basilica cateriniana di S. Domenico e simbolo della resurrezione. Il monogramma di Cristo, campeggia al centro in alto. Nella parte fissa del portone a sinistra, dall’alto verso il basso, le formelle raffigurano rispettivamente: Le due corone, L’Agnus Dei, Lo scambio del cuore S. Caterina tiene Gesù in collo, La botte di Santa Caterina. Nella parte destra esse rappresentano: L’incontro ad Avignone, tra Caterina e Papa Gregorio XI, Le stimmate di Caterina, S. Caterina veste Gesù povero, La città prestata, i figli prestati, Cristo-Ponte – Eucaristia. Lungo la cornice di sinistra si trovano figure di quattro santi domenicani: S. Caterina, S. Domenico, il b. Ambrogio Sansedoni e S. Pietro martire «accompagnati da spighe di grano». Lungo la cornice di destra sono raffigurati i simboli eucaristici dell’uva e quattro pontefici, che hanno onorato la Santa: Pio II, Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo II; infine è presente una melagrana dedicata all’attuale pontefice Benedetto XVI. (GA)

577 - TOTI, ENRICO. La Compagnia di Santa Caterina della Notte. «Il

giornale di Santa Maria della Scala: periodico del Santa Maria della Scala di Siena», VI (2006), n. 21, p. 5, ill. ISSN non presente.

L’A. illustra il luogo occupato dai confratelli di S. Caterina nel complesso di S. Maria della Scala soffermandosi sui dipinti ed altre decorazioni ivi raffiguranti la vita della Senese, tra cui anche una Madonna in marmo con ai lati quattro angeli e i santi Domenico e Caterina. (GA)

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portone fra il 10 e l’11 novembre 2006. Le formelle illustrano episodi della dottrina cateriniana e ne veicolano la conoscenza. La lunetta in alto è dedicata alle tre vigne: la vigna dell’anima nostra, la vigna del prossimo e la vigna della santa Chiesa, esse sono rappresentate da tre grappoli d’uva con i pampini verdi che rappresentano la vitalità della Chiesa. Vi è inoltre raffigurata anche la Testa di Caterina, conservata nella basilica cateriniana di S. Domenico e simbolo della resurrezione. Il monogramma di Cristo, campeggia al centro in alto. Nella parte fissa del portone a sinistra, dall’alto verso il basso, le formelle raffigurano rispettivamente: Le due corone, L’Agnus Dei, Lo scambio del cuore S. Caterina tiene Gesù in collo, La botte di Santa Caterina. Nella parte destra esse rappresentano: L’incontro ad Avignone, tra Caterina e Papa Gregorio XI, Le stimmate di Caterina, S. Caterina veste Gesù povero, La città prestata, i figli prestati, Cristo-Ponte – Eucaristia. Lungo la cornice di sinistra si trovano figure di quattro santi domenicani: S. Caterina, S. Domenico, il b. Ambrogio Sansedoni e S. Pietro martire «accompagnati da spighe di grano». Lungo la cornice di destra sono raffigurati i simboli eucaristici dell’uva e quattro pontefici, che hanno onorato la Santa: Pio II, Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo II; infine è presente una melagrana dedicata all’attuale pontefice Benedetto XVI. (GA)

577 - TOTI, ENRICO. La Compagnia di Santa Caterina della Notte. «Il

giornale di Santa Maria della Scala: periodico del Santa Maria della Scala di Siena», VI (2006), n. 21, p. 5, ill. ISSN non presente.

L’A. illustra il luogo occupato dai confratelli di S. Caterina nel complesso di S. Maria della Scala soffermandosi sui dipinti ed altre decorazioni ivi raffiguranti la vita della Senese, tra cui anche una Madonna in marmo con ai lati quattro angeli e i santi Domenico e Caterina. (GA)

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578 - GIUNTA, DIEGA. Riflessi cateriniani ne «Il Trionfo dell’Eucaristia» di Giuseppe Salerno. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 97-110, tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

L’A. analizza la tela del Salerno che rappresenta l’Eucarestia. In essa i due santi, Pietro da Verona e Caterina da Siena, infatti, sono in estatica contemplazione dell’Ostia esposta in un ostensorio sorretto da angeli. Tutto collabora alla rappresentazione del Sacramento: Pietro da Verona è un santo martire che ha desiderato versare il sangue in difesa della fede. Caterina è raffigurata in adorazione con ben visibili i raggi delle stigmate alle mani e al costato, ricevute a Pisa dopo la Comunione. Secondo l’A. ciascuno dei cinque episodi biografici raffigurati nella predella della tela si riferiscono al desiderio della Santa di conformarsi «all’umile e immacolato Agnello». Il credo eucaristico di Caterina è caratterizzato da una visione cristologico-trinitaria del mistero, come testimoniano alcuni passi del Dialogo citati dall’A. in cui ricorrono le metafore del pesce nel mare e del sole. Trinitaria è anche l’impostazione del mistero nella tela, in cui il Padre è rappresentato da un raggio luminoso, il Figlio dall’Ostia, lo Spirito Santo dalla colomba. Secondo Caterina tutta la Trinità si è data in cibo «sotto la bianchezzza del pane», che la Chiesa amministra e di cui ella si dimostra sempre affamata al punto che il ringraziamento dopo la Comunione si trasforma, come nella tela, in estasi adorante. (GA)

579 – SALOMON, XAVIER F. La cappella di Santa Caterina in San

Domenico. In: Siena nel Rinascimento: arte per la città, [a cura di] Luke Syson… [et. al.]; con contributi di Hugo Chapman… [et al.]. Cinisello Balsamo: Silvana Editoriale, 2007, p. 286-293, ill. ISBN 9788836609376.

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578 - GIUNTA, DIEGA. Riflessi cateriniani ne «Il Trionfo dell’Eucaristia» di Giuseppe Salerno. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 97-110, tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

L’A. analizza la tela del Salerno che rappresenta l’Eucarestia. In essa i due santi, Pietro da Verona e Caterina da Siena, infatti, sono in estatica contemplazione dell’Ostia esposta in un ostensorio sorretto da angeli. Tutto collabora alla rappresentazione del Sacramento: Pietro da Verona è un santo martire che ha desiderato versare il sangue in difesa della fede. Caterina è raffigurata in adorazione con ben visibili i raggi delle stigmate alle mani e al costato, ricevute a Pisa dopo la Comunione. Secondo l’A. ciascuno dei cinque episodi biografici raffigurati nella predella della tela si riferiscono al desiderio della Santa di conformarsi «all’umile e immacolato Agnello». Il credo eucaristico di Caterina è caratterizzato da una visione cristologico-trinitaria del mistero, come testimoniano alcuni passi del Dialogo citati dall’A. in cui ricorrono le metafore del pesce nel mare e del sole. Trinitaria è anche l’impostazione del mistero nella tela, in cui il Padre è rappresentato da un raggio luminoso, il Figlio dall’Ostia, lo Spirito Santo dalla colomba. Secondo Caterina tutta la Trinità si è data in cibo «sotto la bianchezzza del pane», che la Chiesa amministra e di cui ella si dimostra sempre affamata al punto che il ringraziamento dopo la Comunione si trasforma, come nella tela, in estasi adorante. (GA)

579 – SALOMON, XAVIER F. La cappella di Santa Caterina in San

Domenico. In: Siena nel Rinascimento: arte per la città, [a cura di] Luke Syson… [et. al.]; con contributi di Hugo Chapman… [et al.]. Cinisello Balsamo: Silvana Editoriale, 2007, p. 286-293, ill. ISBN 9788836609376.

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L’A. analizza gli affreschi di Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma, nella cappella dedicata alla Santa: La visione, La decapitazione di Niccolò di Tuldo e Lo Svenimento, cui si rifanno sia il disegno compositivo del Bazzi (cat. 89) sia il disegno in gesso (cat. 90) della mostra. Del Sodoma si hanno alcuni schizzi, uno dei quali riportato nel catalogo (cat. 91), composti in vista della scena del Miracolo dell’indemoniata, che doveva far parte di quel ciclo di affreschi, ma che fu invece realizzato nel 1593 da Francesco Vanni. Di ciascuna scena l’A. analizza le caratteristiche pittoriche e riferisce la storia, per quanto possibile, infatti «la documentazione relativa alla storia della cappella e all’iconografia degli affreschi del Sodoma è sorprendentemente scarsa». A Philippa Jackson si deve la scoperta della data del commissionamento degli affreschi da parte di Giovanni Turamini. Xavier analizza anche il dipinto Madonna col Bambino tra i santi Pietro e Caterina da Siena con un monaco olivetano (1525-1535 ca.), pure opera del Sodoma. (GA)

580 - GIUNTA, DIEGA. La carità sociale: una dimensione del carisma

cateriniano. In: Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 35-60, tav. ISBN non presente.

Dopo aver brevemente illustrato la missione ecclesiale di Caterina, illustrata dalle prime due figure delle 14 del testo, l’A. osserva che sono possibili altri approcci per studiare e analizzare l’operato della Santa. Si sceglie quindi di illustrare il carisma della carità, oggetto dell’Enciclica Deus caritas est del Papa Benedetto XVI. Di essa l’A. evidenzia i punti di contatto con la dottrina di Caterina soprattutto in riferimento all’uomo, creato per amore e ad immagine di Dio e chiamato a rispondere al Suo amore attraverso il suo amare e l’opera nei confronti del prossimo: la «diakonia» della carità. L’A. si sofferma sul mandato apostolico ricevuto da Caterina da Cristo nel momento dello sposalizio mistico e sul modo in cui ella ha praticato ciascuna delle sette opere di misericordia corporale.

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L’A. analizza gli affreschi di Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma, nella cappella dedicata alla Santa: La visione, La decapitazione di Niccolò di Tuldo e Lo Svenimento, cui si rifanno sia il disegno compositivo del Bazzi (cat. 89) sia il disegno in gesso (cat. 90) della mostra. Del Sodoma si hanno alcuni schizzi, uno dei quali riportato nel catalogo (cat. 91), composti in vista della scena del Miracolo dell’indemoniata, che doveva far parte di quel ciclo di affreschi, ma che fu invece realizzato nel 1593 da Francesco Vanni. Di ciascuna scena l’A. analizza le caratteristiche pittoriche e riferisce la storia, per quanto possibile, infatti «la documentazione relativa alla storia della cappella e all’iconografia degli affreschi del Sodoma è sorprendentemente scarsa». A Philippa Jackson si deve la scoperta della data del commissionamento degli affreschi da parte di Giovanni Turamini. Xavier analizza anche il dipinto Madonna col Bambino tra i santi Pietro e Caterina da Siena con un monaco olivetano (1525-1535 ca.), pure opera del Sodoma. (GA)

580 - GIUNTA, DIEGA. La carità sociale: una dimensione del carisma

cateriniano. In: Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 35-60, tav. ISBN non presente.

Dopo aver brevemente illustrato la missione ecclesiale di Caterina, illustrata dalle prime due figure delle 14 del testo, l’A. osserva che sono possibili altri approcci per studiare e analizzare l’operato della Santa. Si sceglie quindi di illustrare il carisma della carità, oggetto dell’Enciclica Deus caritas est del Papa Benedetto XVI. Di essa l’A. evidenzia i punti di contatto con la dottrina di Caterina soprattutto in riferimento all’uomo, creato per amore e ad immagine di Dio e chiamato a rispondere al Suo amore attraverso il suo amare e l’opera nei confronti del prossimo: la «diakonia» della carità. L’A. si sofferma sul mandato apostolico ricevuto da Caterina da Cristo nel momento dello sposalizio mistico e sul modo in cui ella ha praticato ciascuna delle sette opere di misericordia corporale.

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L’A. utilizza i riferimenti storico-biografici tratti dalla Legenda Maior di Raimondo da Capua, dalla Legenda prolixa di Tommaso da Siena e dagli scritti della Senese e delle illustrazioni riportate nel testo. L’A. conclude affermando che si possono riferire alla Santa senese le parole di Benedetto XVI su Martino di Tours: entrambi sono icone del «valore insostituibile della testimonianza individuale della carità». (GA)

581 - PLAZZOTTA, CAROL. La città e i suoi santi. In: Siena nel Rinascimento: arte per la città, [a cura di] Luke Syson… [et. al.]; con contributi di Hugo Chapman… [et al.]. Cinisello Balsamo: Silvana Editore, 2007, p. 296-313, ill. ISBN 9788836609376.

Nella sezione Domenico Beccafumi e la tradizione senese, l’A., dopo aver offerto una sintesi delle opere realizzate dal pittore a Siena, aver analizzato il suo manierismo pittorico e le variazioni nelle modalità di pittura da lui compiute nel tempo, presenta un disegno del Beccafumi, Veduta di Siena, a cui egli si rifà nella pala d’altare Santa Caterina che riceve le stigmate fra i santi Benedetto e Girolamo (1514-1515). L’A. esamina anche la pala d’altare raffigurante lo sposalizio di S. Caterina, realizzata dal Beccafumi per la cappella della famiglia Gambassi nella chiesa domenicana di Santo Spirito in Siena. Infine analizza nei particolari, confrontandola con altre opere dell’artista sul medesimo soggetto, la tavola ad olio Santa Caterina riceve le stigmate (1545 ca.), pittura quasi a grisaille, di cui non si sa nulla sulla commissione. (GA)

582 - DI NEPI, SIMONA. Nuovi santi per la città: san Bernardino e santa

Caterina. In: Siena nel Rinascimento: arte per la città, [a cura di] Luke Syson… [et. al.]; con contributi di Hugo Chapman… [et al.]. Cinisello Balsamo: Silvana Editoriale, 2007, p. 102-105, ill. ISBN 9788836609376.

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L’A. utilizza i riferimenti storico-biografici tratti dalla Legenda Maior di Raimondo da Capua, dalla Legenda prolixa di Tommaso da Siena e dagli scritti della Senese e delle illustrazioni riportate nel testo. L’A. conclude affermando che si possono riferire alla Santa senese le parole di Benedetto XVI su Martino di Tours: entrambi sono icone del «valore insostituibile della testimonianza individuale della carità». (GA)

581 - PLAZZOTTA, CAROL. La città e i suoi santi. In: Siena nel Rinascimento: arte per la città, [a cura di] Luke Syson… [et. al.]; con contributi di Hugo Chapman… [et al.]. Cinisello Balsamo: Silvana Editore, 2007, p. 296-313, ill. ISBN 9788836609376.

Nella sezione Domenico Beccafumi e la tradizione senese, l’A., dopo aver offerto una sintesi delle opere realizzate dal pittore a Siena, aver analizzato il suo manierismo pittorico e le variazioni nelle modalità di pittura da lui compiute nel tempo, presenta un disegno del Beccafumi, Veduta di Siena, a cui egli si rifà nella pala d’altare Santa Caterina che riceve le stigmate fra i santi Benedetto e Girolamo (1514-1515). L’A. esamina anche la pala d’altare raffigurante lo sposalizio di S. Caterina, realizzata dal Beccafumi per la cappella della famiglia Gambassi nella chiesa domenicana di Santo Spirito in Siena. Infine analizza nei particolari, confrontandola con altre opere dell’artista sul medesimo soggetto, la tavola ad olio Santa Caterina riceve le stigmate (1545 ca.), pittura quasi a grisaille, di cui non si sa nulla sulla commissione. (GA)

582 - DI NEPI, SIMONA. Nuovi santi per la città: san Bernardino e santa

Caterina. In: Siena nel Rinascimento: arte per la città, [a cura di] Luke Syson… [et. al.]; con contributi di Hugo Chapman… [et al.]. Cinisello Balsamo: Silvana Editoriale, 2007, p. 102-105, ill. ISBN 9788836609376.

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L’A., dopo aver descritto la statua in legno policromo di S. Caterina da Siena eseguita da Neroccio di Bartolomeo de’ Landi per l’Oratorio di S. Caterina in Fontebranda, sottolinea le caratteristiche iconografiche dell’opera, dandone la spiegazione: le stigmate luminose, il libro nella mano sinistra, mentre la destra regge il mantello. Sono analizzate infine caratteristiche stilistiche di questa statua con l’affresco di S. Caterina opera di Lorenzo Di Pietro, detto il Vecchietta, presente nella Sala del Mappamondo di Palazzo Vecchio di Siena. (GA)

583 - Oratorio di Santa Caterina in Fontebranda: restauri, a cura di Enrico

Toti. Siena: s.e., 2007. 35 p., ill., tav. (Quaderni di Fontebranda. Studi e ricerche; 1). ISBN non presente.

Si tratta di una breve relazione del Maestro della Signoria della Nobile Contrada dell’Oca, che evidenzia le relazioni storiche tra la contrada medesima e la costruzione dell’Oratorio Inferiore di S. Caterina; segue un attestato di compiacimento da parte di Lucia Fornari Scianchi, Sovrintendente per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per le province di Siena e Grosseto, per l’interessamento della contrada ai restauri dell’Oratorio e per il buon lavoro svolto. Il volume si conclude con una relazione, a cura di Enrico Toti, circa la paternità artistica delle opere d’arte restaurate, sui restauri eseguiti precedentemente su di esse durante il corso dei secoli precedenti, sui motivi che hanno indotto al restauro, sui criteri con cui esso è stato eseguito da Luca Bellaccini. L’opera è corredata da schede indicanti i tre soggetti trattati prima e dopo il restauro: la lunetta sulla parete dell’altare raffigurante Caterina che riceve le stigmate, l’affresco della parete destra raffigurante Caterina che venera le spoglie della b. Agnese da Montepulciano, l’affresco della parete sinistra raffigurante Caterina che risana Matteo Cenni. Allegate tre cartine con il rilievo fotografico metrico dei restauri. (GA)

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L’A., dopo aver descritto la statua in legno policromo di S. Caterina da Siena eseguita da Neroccio di Bartolomeo de’ Landi per l’Oratorio di S. Caterina in Fontebranda, sottolinea le caratteristiche iconografiche dell’opera, dandone la spiegazione: le stigmate luminose, il libro nella mano sinistra, mentre la destra regge il mantello. Sono analizzate infine caratteristiche stilistiche di questa statua con l’affresco di S. Caterina opera di Lorenzo Di Pietro, detto il Vecchietta, presente nella Sala del Mappamondo di Palazzo Vecchio di Siena. (GA)

583 - Oratorio di Santa Caterina in Fontebranda: restauri, a cura di Enrico

Toti. Siena: s.e., 2007. 35 p., ill., tav. (Quaderni di Fontebranda. Studi e ricerche; 1). ISBN non presente.

Si tratta di una breve relazione del Maestro della Signoria della Nobile Contrada dell’Oca, che evidenzia le relazioni storiche tra la contrada medesima e la costruzione dell’Oratorio Inferiore di S. Caterina; segue un attestato di compiacimento da parte di Lucia Fornari Scianchi, Sovrintendente per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per le province di Siena e Grosseto, per l’interessamento della contrada ai restauri dell’Oratorio e per il buon lavoro svolto. Il volume si conclude con una relazione, a cura di Enrico Toti, circa la paternità artistica delle opere d’arte restaurate, sui restauri eseguiti precedentemente su di esse durante il corso dei secoli precedenti, sui motivi che hanno indotto al restauro, sui criteri con cui esso è stato eseguito da Luca Bellaccini. L’opera è corredata da schede indicanti i tre soggetti trattati prima e dopo il restauro: la lunetta sulla parete dell’altare raffigurante Caterina che riceve le stigmate, l’affresco della parete destra raffigurante Caterina che venera le spoglie della b. Agnese da Montepulciano, l’affresco della parete sinistra raffigurante Caterina che risana Matteo Cenni. Allegate tre cartine con il rilievo fotografico metrico dei restauri. (GA)

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584 - GIUNTA, DIEGA. Pio II e la canonizzazione di Caterina da Siena. In: Enea Silvio Piccolomini: Pius Secundus poeta laureatus Pontifex Maximus: atti del Convegno internazionale 29 settembre-1 ottobre 2005, Roma e altri studi, a cura di Manlio Sodi, Arianna Antoniutti. Romae: Edizioni Shakespeare and Company2: Libreria editrice Vaticana, 2007, p. 57-84, ill., tav. ISBN 9788820979362.

L’A. ripercorre l’iter che ha condotto alla canonizzazione di Caterina da Siena partendo dalle solenni esequie in S. Maria sopra Minerva e considerando l’intensa opera di diffusione del suo culto. In particolare l’A. documenta la buona disposizione dei papi in rapporto alla canonizzazione della Santa, a partire da Urbano VI, cui non fu consentito di mandare ad effetto il proposito a causa della grave ora vissuta dalla Chiesa al suo tempo, causa che Bonifacio IX indusse a rimandarla prima, Innocenzo VII e Gregorio XII poi. L’A. si sofferma su ciò che a questo scopo è stato compiuto sotto il pontificato del senese Enea Silvio Piccolomini, Pio II, immediatamente dopo la sua elezione (1458) fino alla solenne canonizzazione in S. Pietro il 29 giugno 1461. Di tale solennità riporta alcuni riferimenti presenti nella lettera del Monatto a Barbara di Brandeburgo, moglie del Marchese di Mantova e ne I Commentarii del Piccolomini. L’A. descrive le «quattro raffigurazioni di inventio autonoma», relative alla Canonizzazione nel repertorio iconografico della Santa, tre delle quali «fruibili a Siena, e senesi sono le rispettive committenze: i Piccolomini per l’affresco di Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio (1505-1506 ca.), e per la tela di Mattia Preti […] la Confraternita di Santa Caterina da Siena per il dipinto di Francesco Vanni». Nel riportare il modo in cui il soggetto è stato trattato dall’artista rimanda ai riferimenti storici, agiografici e iconografici cui si è ispirato. Ciò vale anche per la quarta raffigurazione, opera di Domenico Mastroianni. L’A. accenna alle riproduzioni a stampa dell’evento, presente anche nelle «incisioni esposte nella mostra […] del convegno piccolominiano del settembre-ottobre 2005». (GA)

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584 - GIUNTA, DIEGA. Pio II e la canonizzazione di Caterina da Siena. In: Enea Silvio Piccolomini: Pius Secundus poeta laureatus Pontifex Maximus: atti del Convegno internazionale 29 settembre-1 ottobre 2005, Roma e altri studi, a cura di Manlio Sodi, Arianna Antoniutti. Romae: Edizioni Shakespeare and Company2: Libreria editrice Vaticana, 2007, p. 57-84, ill., tav. ISBN 9788820979362.

L’A. ripercorre l’iter che ha condotto alla canonizzazione di Caterina da Siena partendo dalle solenni esequie in S. Maria sopra Minerva e considerando l’intensa opera di diffusione del suo culto. In particolare l’A. documenta la buona disposizione dei papi in rapporto alla canonizzazione della Santa, a partire da Urbano VI, cui non fu consentito di mandare ad effetto il proposito a causa della grave ora vissuta dalla Chiesa al suo tempo, causa che Bonifacio IX indusse a rimandarla prima, Innocenzo VII e Gregorio XII poi. L’A. si sofferma su ciò che a questo scopo è stato compiuto sotto il pontificato del senese Enea Silvio Piccolomini, Pio II, immediatamente dopo la sua elezione (1458) fino alla solenne canonizzazione in S. Pietro il 29 giugno 1461. Di tale solennità riporta alcuni riferimenti presenti nella lettera del Monatto a Barbara di Brandeburgo, moglie del Marchese di Mantova e ne I Commentarii del Piccolomini. L’A. descrive le «quattro raffigurazioni di inventio autonoma», relative alla Canonizzazione nel repertorio iconografico della Santa, tre delle quali «fruibili a Siena, e senesi sono le rispettive committenze: i Piccolomini per l’affresco di Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio (1505-1506 ca.), e per la tela di Mattia Preti […] la Confraternita di Santa Caterina da Siena per il dipinto di Francesco Vanni». Nel riportare il modo in cui il soggetto è stato trattato dall’artista rimanda ai riferimenti storici, agiografici e iconografici cui si è ispirato. Ciò vale anche per la quarta raffigurazione, opera di Domenico Mastroianni. L’A. accenna alle riproduzioni a stampa dell’evento, presente anche nelle «incisioni esposte nella mostra […] del convegno piccolominiano del settembre-ottobre 2005». (GA)

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585 - Siena nel Rinascimento: arte per la città, [a cura di] Luke Syson… [et. al.]; con contributi di Hugo Chapman… [et al.]. Cinisello Balsamo: Silvana Editoriale, 2007. 371 p., ill. ISBN 9788836609376.

Il catalogo della mostra delle opere di artisti senesi del Rinascimento, esposte alla National Gallery di Londra, nel 2007, è preceduto da un breve excursus storico, in cui si fa cenno alla casa-oratorio di S. Caterina, alla sua canonizzazione e all’inizio degli affreschi del Sodoma nella cappella Turamini in S. Domenico. Oltre alle schede n. 48, 312 e 313, si segnala la figura 62, che riproduce la tavola della pala di Luca Signorelli rappresentante i Santi Caterina da Siena, Maria Maddalena e Girolamo. Di Gabriele Fattorini sono le biografie degli artisti: Neroccio di Landi, Luca Signorelli, il Sodoma. (GA)

586 - HODNE, LASSE. Sponsus amat sponsam: l’unione mistica delle sante vergini con Dio nell’arte del Medioevo: uno studio iconologico. Roma: Bardi, 2007. 227 p., ill., tav. (Palindromos. Alla ricerca delle fonti dell’arte antica, medievale e moderna; 1). ISBN 8888620311.

L’ipotesi di questo studio è che le variazioni del tema nuziale, che nascono e si diffondono a partire dal XII secolo, siano frutto di una nuova Chiesa guidata da uomini e donne casti. Il testo si compone di tre parti dedicate rispettivamente alla Madre del Signore, alla Chiesa sposa di Cristo e ad alcune Sante caratterizzate dal fenomeno delle nozze mistiche. L’A. ritiene che vi siano profonde analogie tra la vita di Caterina d’Alessandria e Caterina da Siena «tanto da ipotizzare che [quest’ultima] si sia identificata con la santa che l’aveva preceduta». L’A. analizzata l’opera di Ambrogio da Fossano sottolineando le somiglianze riscontrabili in varie raffigurazioni del matrimonio mistico di entrambe le Sante, tra cui il dono dell’anello. Sottolinea la rilevanza biografica e iconografica di tale oggetto e quella di un altro segno, che esprime l’unione

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585 - Siena nel Rinascimento: arte per la città, [a cura di] Luke Syson… [et. al.]; con contributi di Hugo Chapman… [et al.]. Cinisello Balsamo: Silvana Editoriale, 2007. 371 p., ill. ISBN 9788836609376.

Il catalogo della mostra delle opere di artisti senesi del Rinascimento, esposte alla National Gallery di Londra, nel 2007, è preceduto da un breve excursus storico, in cui si fa cenno alla casa-oratorio di S. Caterina, alla sua canonizzazione e all’inizio degli affreschi del Sodoma nella cappella Turamini in S. Domenico. Oltre alle schede n. 48, 312 e 313, si segnala la figura 62, che riproduce la tavola della pala di Luca Signorelli rappresentante i Santi Caterina da Siena, Maria Maddalena e Girolamo. Di Gabriele Fattorini sono le biografie degli artisti: Neroccio di Landi, Luca Signorelli, il Sodoma. (GA)

586 - HODNE, LASSE. Sponsus amat sponsam: l’unione mistica delle sante vergini con Dio nell’arte del Medioevo: uno studio iconologico. Roma: Bardi, 2007. 227 p., ill., tav. (Palindromos. Alla ricerca delle fonti dell’arte antica, medievale e moderna; 1). ISBN 8888620311.

L’ipotesi di questo studio è che le variazioni del tema nuziale, che nascono e si diffondono a partire dal XII secolo, siano frutto di una nuova Chiesa guidata da uomini e donne casti. Il testo si compone di tre parti dedicate rispettivamente alla Madre del Signore, alla Chiesa sposa di Cristo e ad alcune Sante caratterizzate dal fenomeno delle nozze mistiche. L’A. ritiene che vi siano profonde analogie tra la vita di Caterina d’Alessandria e Caterina da Siena «tanto da ipotizzare che [quest’ultima] si sia identificata con la santa che l’aveva preceduta». L’A. analizzata l’opera di Ambrogio da Fossano sottolineando le somiglianze riscontrabili in varie raffigurazioni del matrimonio mistico di entrambe le Sante, tra cui il dono dell’anello. Sottolinea la rilevanza biografica e iconografica di tale oggetto e quella di un altro segno, che esprime l’unione

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mistica con Dio: l’impressione delle stigmate. Profonde sarebbero le analogie con quella di S. Francesco come segno della loro profonda unione-assimilazione-trasformazione in alter Cristus. Altro segno di unione con Dio è la triplice corona che compare in molte opere iconografiche. L’A. ne analizza alcune, sottolineandone somiglianze e differenze, le ricollega al pensiero di S. Tommaso d’Aquino, che «associa il nimbo (corona aureola essentialis) alla ricompensa delle tre virtù – fortitudine, temperanza e prudenza – che caratterizzano, rispettivamente, i martiri, le vergini e i dottori». Egli evidenzia che le corone, poste una sull’altra, assomigliano al triregno papale e indicherebbero l’impegno di Caterina per la Chiesa e per il papa. (GA)

587 - GIUNTA, DIEGA. Deus Caritas est: lettera enciclica di S.S. Benedetto

XVI. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 111-133, tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.

L’A. affronta e chiarisce in modo stringato la seconda parte dell’Enciclica «traendo spunti e suggestioni dai contenuti di alcuni paragrafi e dai titoli premessi alla stessa seconda sezione e al primo paragrafo di essa». Rileva che nella Chiesa la carità non si riduce ad assistenza sociale, ma sgorga dalla «similitudine» della natura umana con il suo Creatore, il Dio-Trinità-Amore, che chiede all’uomo una risposta di amore disinteressato, offrendogli per manifestarglielo «il mezzo del prossimo». L’A. dimostra come Caterina sia stata una «testimone e modello di carità sociale» ed esemplifica la propria affermazione con episodi della vita della Santa, in cui ella si è esercitata in tutte le forme di carità anche materiale, come si può constatare anche nelle raffigurazioni delle tavole riportate nel testo. L’A. indica quale possa essere il motivo per cui Caterina non è menzionata da Benedetto XVI tra i «Santi della carità» individuandolo nel fatto che il carisma della Santa è

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mistica con Dio: l’impressione delle stigmate. Profonde sarebbero le analogie con quella di S. Francesco come segno della loro profonda unione-assimilazione-trasformazione in alter Cristus. Altro segno di unione con Dio è la triplice corona che compare in molte opere iconografiche. L’A. ne analizza alcune, sottolineandone somiglianze e differenze, le ricollega al pensiero di S. Tommaso d’Aquino, che «associa il nimbo (corona aureola essentialis) alla ricompensa delle tre virtù – fortitudine, temperanza e prudenza – che caratterizzano, rispettivamente, i martiri, le vergini e i dottori». Egli evidenzia che le corone, poste una sull’altra, assomigliano al triregno papale e indicherebbero l’impegno di Caterina per la Chiesa e per il papa. (GA)

587 - GIUNTA, DIEGA. Deus Caritas est: lettera enciclica di S.S. Benedetto

XVI. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 111-133, tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.

L’A. affronta e chiarisce in modo stringato la seconda parte dell’Enciclica «traendo spunti e suggestioni dai contenuti di alcuni paragrafi e dai titoli premessi alla stessa seconda sezione e al primo paragrafo di essa». Rileva che nella Chiesa la carità non si riduce ad assistenza sociale, ma sgorga dalla «similitudine» della natura umana con il suo Creatore, il Dio-Trinità-Amore, che chiede all’uomo una risposta di amore disinteressato, offrendogli per manifestarglielo «il mezzo del prossimo». L’A. dimostra come Caterina sia stata una «testimone e modello di carità sociale» ed esemplifica la propria affermazione con episodi della vita della Santa, in cui ella si è esercitata in tutte le forme di carità anche materiale, come si può constatare anche nelle raffigurazioni delle tavole riportate nel testo. L’A. indica quale possa essere il motivo per cui Caterina non è menzionata da Benedetto XVI tra i «Santi della carità» individuandolo nel fatto che il carisma della Santa è

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soprattutto ecclesiale. Cominciando dal tipo di vita, condotto dalla Santa dopo la sua vestizione, premessa al mandato apostolico conferitole dal Salvatore a vent’anni, l’A. riporta alcuni fatti biografici di Caterina riguardanti l’aiuto offerto ai poveri, agli infermi, ai carcerati come testimonia l’iconografia (inserita nel testo) e le citazioni tratte dai testi biografici o da alcuni testi cateriniani in cui si parla dei medesimi fatti. (GA)

588 - COSMA, MARIA PIA. Gli affreschi dell’ex convento domenicano, Lecce:

l’affresco di Santa Caterina che riceve le stigmate: note storiche e iconografiche: tesi di diploma di secondo livello. Lecce: Accademia Belle Arti di Lecce: Istituto di Alta cultura: Alta formazione artistica e musicale, 2008. 42 p., ill., tav. ISBN non presente.

Nella Prefazione alla propria tesi di laurea l’A. così sintetizza il proprio lavoro: «vengono analizzati gli interventi di restauro, che sono stati condotti nell’ultimo anno, sul dipinto murale raffigurante S. Caterina da Siena che riceve le stimmate ubicato all’interno dell’edificio che ospita […] la sede dell’Accademia di Belle Arti di Lecce […]. Nella prima parte è affrontata la trattazione storico-artistica dell’ambiente salentino tra il ‘300 e il ‘400; si enucleano, in modo sintetico, le trasformazioni subite dall’originario convento domenicano nel corso del tempo […]. Nella seconda sezione, si è proceduto all’elaborazione grafica e digitale delle parti architettoniche relative all’area in esame [...]. La parte finale dell’elaborato, la terza, è stata dedicata alla descrizione dei diversi momenti dell’iter conservativo». Per quanto concerne la documentazione l’A. indica le fonti a cui ha attinto. Si sofferma poi nella descrizione del dipinto murale risalente al XIV secolo, che occupa la parte centrale della parete di un piccolo vano al piano superiore dell’edificio, raffigurante S. Caterina da Siena che riceve le stimmate. L’A. espone, con particolare attenzione al soggetto delle stigmate, le caratteristiche dell’iconografia cateriniana, gli influssi esercitati su di essa dagli scritti del Caffarini, le somiglianze e le differenze nella rappresentazione del medesimo soggetto in rapporto a S.

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soprattutto ecclesiale. Cominciando dal tipo di vita, condotto dalla Santa dopo la sua vestizione, premessa al mandato apostolico conferitole dal Salvatore a vent’anni, l’A. riporta alcuni fatti biografici di Caterina riguardanti l’aiuto offerto ai poveri, agli infermi, ai carcerati come testimonia l’iconografia (inserita nel testo) e le citazioni tratte dai testi biografici o da alcuni testi cateriniani in cui si parla dei medesimi fatti. (GA)

588 - COSMA, MARIA PIA. Gli affreschi dell’ex convento domenicano, Lecce:

l’affresco di Santa Caterina che riceve le stigmate: note storiche e iconografiche: tesi di diploma di secondo livello. Lecce: Accademia Belle Arti di Lecce: Istituto di Alta cultura: Alta formazione artistica e musicale, 2008. 42 p., ill., tav. ISBN non presente.

Nella Prefazione alla propria tesi di laurea l’A. così sintetizza il proprio lavoro: «vengono analizzati gli interventi di restauro, che sono stati condotti nell’ultimo anno, sul dipinto murale raffigurante S. Caterina da Siena che riceve le stimmate ubicato all’interno dell’edificio che ospita […] la sede dell’Accademia di Belle Arti di Lecce […]. Nella prima parte è affrontata la trattazione storico-artistica dell’ambiente salentino tra il ‘300 e il ‘400; si enucleano, in modo sintetico, le trasformazioni subite dall’originario convento domenicano nel corso del tempo […]. Nella seconda sezione, si è proceduto all’elaborazione grafica e digitale delle parti architettoniche relative all’area in esame [...]. La parte finale dell’elaborato, la terza, è stata dedicata alla descrizione dei diversi momenti dell’iter conservativo». Per quanto concerne la documentazione l’A. indica le fonti a cui ha attinto. Si sofferma poi nella descrizione del dipinto murale risalente al XIV secolo, che occupa la parte centrale della parete di un piccolo vano al piano superiore dell’edificio, raffigurante S. Caterina da Siena che riceve le stimmate. L’A. espone, con particolare attenzione al soggetto delle stigmate, le caratteristiche dell’iconografia cateriniana, gli influssi esercitati su di essa dagli scritti del Caffarini, le somiglianze e le differenze nella rappresentazione del medesimo soggetto in rapporto a S.

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Francesco, accennando anche alla polemica tra Francescani e Domenicani circa la realtà delle stigmate della Senese ed alla «contaminazione» francescana di alcune rappresentazioni della stigmatizzazione della Santa, in cui il Crocifisso compare alato come serafino. Lo studio è compendiato da un apparato fotografico, un apparato grafico, con la numerazione delle figure. (GA)

589 - GIUNTA, DIEGA. [scheda a] Santa Caterina da Siena, xilografia di

ignoto incisore. In: Il potere e la grazia: i santi patroni d’Europa, catalogo a cura di Alessio Geretti e Serenella Castri; con la collaborazione di Carlo Corsato. Milano: Skira, 2009, p. 250-250, ill. ISBN 9788857203249.

L’A. descrive il tempo e il modo della composizione dell’esemplare delle Epistole devotissime de Sancta Catharina da Siena (Venezia, Aldo Manuzio, 1500). L’importanza dell’edizione quale «vera editio princeps dell’epistolario cateriniano» e della xilografia presente nella edizione alla c.10v, «divenuta a sua volta un prototipo», evidenzia in essa l’individuazione, da parte di alcuni critici, di accostamenti stilistici con altre incisioni o xilografie, «di chiara ascendenza caffariniana» e il valore dal punto di vista iconografico. Espone il significato dei simboli presenti nella xilografia: il crocifisso, il libro, il giglio, la triplice corona e il nimbo, il significato del cuore raggiato, della scritta del cartiglio sopra il cuore e del filatterio sotto il cuore. (GA)

590 - TERRIBILE, CLAUDIA. Agostino Carracci (Bologna, 1557 – Parma, 1602): estasi di santa Caterina. In: Il potere e la grazia: i santi patroni d’Europa, catalogo a cura di Alessio Geretti e Serenella Castri; con la collaborazione di Carlo Corsato. Milano: Skira, 2009, p. 241-241, ill. ISBN 9788857203249.

L’opera, della quale non si conosce la provenienza, è esaminata dall’A. nelle sue caratteristiche pittoriche ed agiografiche,

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Francesco, accennando anche alla polemica tra Francescani e Domenicani circa la realtà delle stigmate della Senese ed alla «contaminazione» francescana di alcune rappresentazioni della stigmatizzazione della Santa, in cui il Crocifisso compare alato come serafino. Lo studio è compendiato da un apparato fotografico, un apparato grafico, con la numerazione delle figure. (GA)

589 - GIUNTA, DIEGA. [scheda a] Santa Caterina da Siena, xilografia di

ignoto incisore. In: Il potere e la grazia: i santi patroni d’Europa, catalogo a cura di Alessio Geretti e Serenella Castri; con la collaborazione di Carlo Corsato. Milano: Skira, 2009, p. 250-250, ill. ISBN 9788857203249.

L’A. descrive il tempo e il modo della composizione dell’esemplare delle Epistole devotissime de Sancta Catharina da Siena (Venezia, Aldo Manuzio, 1500). L’importanza dell’edizione quale «vera editio princeps dell’epistolario cateriniano» e della xilografia presente nella edizione alla c.10v, «divenuta a sua volta un prototipo», evidenzia in essa l’individuazione, da parte di alcuni critici, di accostamenti stilistici con altre incisioni o xilografie, «di chiara ascendenza caffariniana» e il valore dal punto di vista iconografico. Espone il significato dei simboli presenti nella xilografia: il crocifisso, il libro, il giglio, la triplice corona e il nimbo, il significato del cuore raggiato, della scritta del cartiglio sopra il cuore e del filatterio sotto il cuore. (GA)

590 - TERRIBILE, CLAUDIA. Agostino Carracci (Bologna, 1557 – Parma, 1602): estasi di santa Caterina. In: Il potere e la grazia: i santi patroni d’Europa, catalogo a cura di Alessio Geretti e Serenella Castri; con la collaborazione di Carlo Corsato. Milano: Skira, 2009, p. 241-241, ill. ISBN 9788857203249.

L’opera, della quale non si conosce la provenienza, è esaminata dall’A. nelle sue caratteristiche pittoriche ed agiografiche,

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soprattutto con particolare riferimento alle stigmate di Caterina, sul cui riconoscimento e sulla cui polemizzazione da parte dei Papi, l’A. si sofferma brevemente. (GA)

591 - GAUDEZ, FRAULER. Andrea di Bartolo: altar portatile con santa

Caterina da Siena circondata da quattro beate domenicane dell’Ordine terziario: Giovanna da Firenze, Vanna da Orvieto, Margarita da Città di Castello e Daniela da Orvieto. In: Il potere e la grazia: i santi patroni d’Europa, catalogo a cura di Alessio Geretti e Serenella Castri; con la collaborazione di Carlo Corsato. Milano: Skira, 2009, p. 238-239, ill. ISBN 9788857203249.

La tavola, proveniente dal convento delle Domenicane del Corpus Domini a Venezia per committenza di Tommaso Caffarini, secondo l’A., è una testimonianza della volontà dell’Ordine domenicano di giungere al più presto alla canonizzazione di Caterina. Nello stesso convento il Caffarini orchestrò feste, processioni, canti in onore di Caterina, venerazione delle sue reliquie. Probabilmente il dipinto, commissionato ad un pittore che aveva conosciuto direttamente la senese, accompagnava anche le prediche del Caffarini. L’immagine, con i simboli del libro del Crocifisso e del giglio, divenne immediatamente canonica e si ritrova in molte miniature dello scriptorium dei Domenicani veneziani. L’A. illustra anche i soggetti della predella e l’afflato mistico che li anima, suggerendo un confronto tra la figura femminile della Santa stigmatizzata e quella maschile di Francesco d’Assisi. (GA)

592 - TRASTULLI, FEDERICO. Domenico di Giacomo, detto il Beccafumi (Siena, 1484-1531): Santa Caterina riceve le stigmate. In: Il potere e la grazia: i santi patroni d’Europa, catalogo a cura di Alessio Geretti e Serenella Castri; con la collaborazione di Carlo Corsato. Milano: Skira, 2009, p. 242, ill. ISBN 9788857203249.

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soprattutto con particolare riferimento alle stigmate di Caterina, sul cui riconoscimento e sulla cui polemizzazione da parte dei Papi, l’A. si sofferma brevemente. (GA)

591 - GAUDEZ, FRAULER. Andrea di Bartolo: altar portatile con santa

Caterina da Siena circondata da quattro beate domenicane dell’Ordine terziario: Giovanna da Firenze, Vanna da Orvieto, Margarita da Città di Castello e Daniela da Orvieto. In: Il potere e la grazia: i santi patroni d’Europa, catalogo a cura di Alessio Geretti e Serenella Castri; con la collaborazione di Carlo Corsato. Milano: Skira, 2009, p. 238-239, ill. ISBN 9788857203249.

La tavola, proveniente dal convento delle Domenicane del Corpus Domini a Venezia per committenza di Tommaso Caffarini, secondo l’A., è una testimonianza della volontà dell’Ordine domenicano di giungere al più presto alla canonizzazione di Caterina. Nello stesso convento il Caffarini orchestrò feste, processioni, canti in onore di Caterina, venerazione delle sue reliquie. Probabilmente il dipinto, commissionato ad un pittore che aveva conosciuto direttamente la senese, accompagnava anche le prediche del Caffarini. L’immagine, con i simboli del libro del Crocifisso e del giglio, divenne immediatamente canonica e si ritrova in molte miniature dello scriptorium dei Domenicani veneziani. L’A. illustra anche i soggetti della predella e l’afflato mistico che li anima, suggerendo un confronto tra la figura femminile della Santa stigmatizzata e quella maschile di Francesco d’Assisi. (GA)

592 - TRASTULLI, FEDERICO. Domenico di Giacomo, detto il Beccafumi (Siena, 1484-1531): Santa Caterina riceve le stigmate. In: Il potere e la grazia: i santi patroni d’Europa, catalogo a cura di Alessio Geretti e Serenella Castri; con la collaborazione di Carlo Corsato. Milano: Skira, 2009, p. 242, ill. ISBN 9788857203249.

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L’A. spiega la tematica dell’opera, che fino alla soppressione napoleonica si trovava nel monastero olivetano di San Benedetto fuori Porta Tufi presso Siena. Indica quale poteva esserne il committente, ne descrive il soggetto e il modo della rappresentazione, da ricollegare presumibilmente alla controversia sulle stigmate di Caterina. Indica pure quali connessioni si possono riscontrare tra il soggetto della tavola e quelli illustrati nella predella, esamina le caratteristiche pittoriche dell’autore dell’opera e dell’opera stessa, quindi i ritocchi fatti alla tavola nel 1990. (GA)

593 - SALLAY, DÓRA. Giovanni di Paolo: Santa Caterina davanti al Papa.

In: Il potere e la grazia: i santi patroni d’Europa, catalogo a cura di Alessio Geretti e Serenella Castri; con la collaborazione di Carlo Corsato. Milano: Skira, 2009, p. 239-240, tav. ISBN 9788857203249.

L’A. illustra la tempera riferendone gli episodi relativi all’azione di Caterina per riportare il Papa a Roma, ma propende nel considerarla rappresentativa dell’incontro tra Caterina e Urbano VI e comunque testimone dell’influenza da lei esercitata sui potenti della terra. La tavola fa parte di un ciclo di dieci scene dispiegate ai lati di una Crocifissione, commissionate da Giovanni di Paolo in occasione della canonizzazione di Caterina. L’A. si sofferma poi sui probabili spostamenti subiti dalla pittura nel corso dei secoli. (GA)

594 - Il potere e la grazia: i santi patroni d’Europa, catalogo a cura di Alessio Geretti e Serenella Castri; con la collaborazione di Carlo Corsato. Milano: Skira, 2009. 269 p., ill., tav. ISBN 9788857203249.

Il catalogo della mostra è preceduto da vari indirizzi di saluto, tra cui quello del Presidente del Consiglio, del cardinale Tarcisio Bertone, del Ministro degli Affari Esteri. Dello scopo della

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L’A. spiega la tematica dell’opera, che fino alla soppressione napoleonica si trovava nel monastero olivetano di San Benedetto fuori Porta Tufi presso Siena. Indica quale poteva esserne il committente, ne descrive il soggetto e il modo della rappresentazione, da ricollegare presumibilmente alla controversia sulle stigmate di Caterina. Indica pure quali connessioni si possono riscontrare tra il soggetto della tavola e quelli illustrati nella predella, esamina le caratteristiche pittoriche dell’autore dell’opera e dell’opera stessa, quindi i ritocchi fatti alla tavola nel 1990. (GA)

593 - SALLAY, DÓRA. Giovanni di Paolo: Santa Caterina davanti al Papa.

In: Il potere e la grazia: i santi patroni d’Europa, catalogo a cura di Alessio Geretti e Serenella Castri; con la collaborazione di Carlo Corsato. Milano: Skira, 2009, p. 239-240, tav. ISBN 9788857203249.

L’A. illustra la tempera riferendone gli episodi relativi all’azione di Caterina per riportare il Papa a Roma, ma propende nel considerarla rappresentativa dell’incontro tra Caterina e Urbano VI e comunque testimone dell’influenza da lei esercitata sui potenti della terra. La tavola fa parte di un ciclo di dieci scene dispiegate ai lati di una Crocifissione, commissionate da Giovanni di Paolo in occasione della canonizzazione di Caterina. L’A. si sofferma poi sui probabili spostamenti subiti dalla pittura nel corso dei secoli. (GA)

594 - Il potere e la grazia: i santi patroni d’Europa, catalogo a cura di Alessio Geretti e Serenella Castri; con la collaborazione di Carlo Corsato. Milano: Skira, 2009. 269 p., ill., tav. ISBN 9788857203249.

Il catalogo della mostra è preceduto da vari indirizzi di saluto, tra cui quello del Presidente del Consiglio, del cardinale Tarcisio Bertone, del Ministro degli Affari Esteri. Dello scopo della

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mostra parlano oltre al Ministro degli Affari Esteri, il Ministro per i Beni e le Attività culturali, l’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, il Direttore Generale per il paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte contemporane, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e il Presidente del Comitato di San Floriano. Dopo la breve presentazione di ogni sezione, sono pubblicate le tavole iconografiche dei santi patroni d’Europa e di quelli dei singoli paesi europei, cui fanno seguito il repertorio e la bibliografia. Per quanto riguarda Caterina da Siena viene riprodotta una xilografia dalla edizione delle Epistole di Aldo Manuzio, di lei si fa cenno anche nelle pagine successive in riferimento alla Lettera Apostolica Spes Aedificandi e più ampiamente nella sezione dedicata a «Mistica e carità», in cui sono inserite le tavole iconografiche del catalogo. Le medesime sono presentate e commentate dai rispettivi autori nel Repertorio ai nn. 8.6, 8.7, 8.9, 8.10, 8.11, 10.2. Si veda inoltre lo spoglio delle schede di Gaudez Frauler, Dóra Sallay, Claudia Terribile, Marina dell’Omo, Federico Trastulli, Diega Giunta presente in questa Bibl. An. (GA)

595 - SCHLEIF, CORINE - SCHIER, VOLKER. Katerina’s Windows:

Donation and Devotion, Art and Music, as Heard and Seen Through the Writings of a Birgittine Nun. University Park: Pennsylvania State University Press, 2009. XLIV, 579 p., ill., tav. ISBN 9780271033693.

Il testo riferisce di una controversa attribuzione delle statue presenti nelle chiese di Norimberga a Caterina da Siena la cui immagine spesso viene confusa con quella di Caterina d’Alessandria. (AC)

596 - GIUNTA, DIEGA. Paolo nell’iconografia cateriniana. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 61-88, ill., tav. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081.

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mostra parlano oltre al Ministro degli Affari Esteri, il Ministro per i Beni e le Attività culturali, l’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, il Direttore Generale per il paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte contemporane, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e il Presidente del Comitato di San Floriano. Dopo la breve presentazione di ogni sezione, sono pubblicate le tavole iconografiche dei santi patroni d’Europa e di quelli dei singoli paesi europei, cui fanno seguito il repertorio e la bibliografia. Per quanto riguarda Caterina da Siena viene riprodotta una xilografia dalla edizione delle Epistole di Aldo Manuzio, di lei si fa cenno anche nelle pagine successive in riferimento alla Lettera Apostolica Spes Aedificandi e più ampiamente nella sezione dedicata a «Mistica e carità», in cui sono inserite le tavole iconografiche del catalogo. Le medesime sono presentate e commentate dai rispettivi autori nel Repertorio ai nn. 8.6, 8.7, 8.9, 8.10, 8.11, 10.2. Si veda inoltre lo spoglio delle schede di Gaudez Frauler, Dóra Sallay, Claudia Terribile, Marina dell’Omo, Federico Trastulli, Diega Giunta presente in questa Bibl. An. (GA)

595 - SCHLEIF, CORINE - SCHIER, VOLKER. Katerina’s Windows:

Donation and Devotion, Art and Music, as Heard and Seen Through the Writings of a Birgittine Nun. University Park: Pennsylvania State University Press, 2009. XLIV, 579 p., ill., tav. ISBN 9780271033693.

Il testo riferisce di una controversa attribuzione delle statue presenti nelle chiese di Norimberga a Caterina da Siena la cui immagine spesso viene confusa con quella di Caterina d’Alessandria. (AC)

596 - GIUNTA, DIEGA. Paolo nell’iconografia cateriniana. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 61-88, ill., tav. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081.

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Premesso che l’opera d’arte ha il valore di documento e che si avvale della metodologia iconografico-iconologica, l’A. si sofferma su alcuni soggetti artistici attinenti all’assunto: la prima visione di Caterina, lo sposalizio mistico ed il mandato apostolico, elementi tutti attraverso i quali l’A. dimostra come la Senese possa essere definita «altera Paula». L’A. analizza dettagliatamente le raffigurazioni inserite nel testo, esplicitando il loro significato iconologico e confrontandolo con quello di episodi similari della vita di Paolo: il primo incontro con il Cristo risorto, lo zelo per la diffusione del vangelo, l’amore alla Chiesa. Accennando ad alcuni interventi di Caterina a favore della Chiesa e del Papa, l’A. dimostra come per essi la Santa abbia donato la sua vita ed abbia profuso il suo insegnamento con gli scritti, di cui l’A. cita alcuni brani; e inoltre come tutto ciò sia simbolicamente rappresentato nelle figure 6 e 7 riportate nelle illustrazioni. (GA)

597 - PIPERATO, ANNA EDITH. Saint Catherine of Siena in Three Italian

Life Cycles, 1567-1600. Thesis (Ph.D): University of Manchester, 2009. 2 v., I: 263 ff.; II: 393 ff., ill. ISBN non presente.

Lo studio si concentra sulle rappresentazioni della vita di Caterina da Siena nel XVI secolo ad opera di Giovanni de’ Vecchi, di artisti toscani e di Francesco Vanni. L’analisi comparata dei tre cicli della vita della Santa è determinata dal voler stabilire quali siano state le influenze che il Concilio di Trento esercitò sulle pratiche e le teorie artistiche del Cinquecento. (AC)

598 - BEVILACQUA, MARIO. Santa Caterina da Siena a Magnanapoli: arte e

storia di una comunità religiosa romana nell’età della Controriforma. 2. ed. con un saggio di Adolfo Parente. Roma: Gangemi, 2009. 159 p., ill., tav. (Roma: storia, cultura, immagine; 4). ISBN 9788849217223.

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Premesso che l’opera d’arte ha il valore di documento e che si avvale della metodologia iconografico-iconologica, l’A. si sofferma su alcuni soggetti artistici attinenti all’assunto: la prima visione di Caterina, lo sposalizio mistico ed il mandato apostolico, elementi tutti attraverso i quali l’A. dimostra come la Senese possa essere definita «altera Paula». L’A. analizza dettagliatamente le raffigurazioni inserite nel testo, esplicitando il loro significato iconologico e confrontandolo con quello di episodi similari della vita di Paolo: il primo incontro con il Cristo risorto, lo zelo per la diffusione del vangelo, l’amore alla Chiesa. Accennando ad alcuni interventi di Caterina a favore della Chiesa e del Papa, l’A. dimostra come per essi la Santa abbia donato la sua vita ed abbia profuso il suo insegnamento con gli scritti, di cui l’A. cita alcuni brani; e inoltre come tutto ciò sia simbolicamente rappresentato nelle figure 6 e 7 riportate nelle illustrazioni. (GA)

597 - PIPERATO, ANNA EDITH. Saint Catherine of Siena in Three Italian

Life Cycles, 1567-1600. Thesis (Ph.D): University of Manchester, 2009. 2 v., I: 263 ff.; II: 393 ff., ill. ISBN non presente.

Lo studio si concentra sulle rappresentazioni della vita di Caterina da Siena nel XVI secolo ad opera di Giovanni de’ Vecchi, di artisti toscani e di Francesco Vanni. L’analisi comparata dei tre cicli della vita della Santa è determinata dal voler stabilire quali siano state le influenze che il Concilio di Trento esercitò sulle pratiche e le teorie artistiche del Cinquecento. (AC)

598 - BEVILACQUA, MARIO. Santa Caterina da Siena a Magnanapoli: arte e

storia di una comunità religiosa romana nell’età della Controriforma. 2. ed. con un saggio di Adolfo Parente. Roma: Gangemi, 2009. 159 p., ill., tav. (Roma: storia, cultura, immagine; 4). ISBN 9788849217223.

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Nella Prefazione Vincenzo Pelvi, Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia, afferma che lo scopo del testo è quello di accompagnare i lettori «alla ricerca dell’Assoluto». Nella prima parte l’A. ricostruisce le vicende del monastero sorto sulle alture di Magnanapoli nel 1574; analizza poi le vicende del complesso monumentale della chiesa dedicata a S. Caterina, come ci è pervenuto. Si sofferma nella descrizione dei particolari della chiesa, quali la decorazione delle cappelle e soprattutto dell’altare della navata centrale, l’organo, il coro, l’oratorio di S. Caterina, la volta della navata. Nella seconda parte riporta tre appendici. Nell’Appendice I, intitolata «Fonti documentarie per lo studio della comunità di Magnanapoli», si precisa come l’Archivio della comunità contenga pochi documenti sopravvissuti alle vicende storiche. Di questi offre una sintesi, segnalandone la presenza presso l’Archivio Segreto Vaticano, presso l’Archivio di Stato di Roma, presso l’Archivio Generalizio dell’Ordine dei Predicatori. Nell’Appendice II: «Dalla comunità monastica alla "corporazione dei caterinati" per Santa Caterina da Siena patrona d’Italia» sono descritte le vicende del complesso edilizio tra la fine dell’800 e il terzo decennio del sec. XX. Nell’Appendice III, scritta da Adolfo Parente e intitolata: «Il "Paradiso delle Vergini" in Santa Caterina a Magnanapoli», l’A. si sofferma nella descrizione degli altorilievi marmorei dell’Estasi di S. Caterina e di S. Agnese e S. Rosa da Lima, dando notizie dell’autore, del canone stilistico a cui si è adeguato, dei simboli e della gestualità presenti nell’altorilievo della santa Senese e dei riferimenti biografici a cui probabilmente egli si è ispirato. Mette infine a confronto quest’opera con la S. Caterina della Cappella Chigi del Duomo di Siena. (GA)

599 - DELL’OMO, MARINA. Stefano Maria Legnani detto il Legnanino (Milano, 1661-1713): Santa Caterina incoronata di spine da Gesù. In: Il potere e la grazia: i santi patroni d’Europa, catalogo a cura di Alessio Geretti e Serenella Castri; con la collaborazione di Carlo

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Nella Prefazione Vincenzo Pelvi, Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia, afferma che lo scopo del testo è quello di accompagnare i lettori «alla ricerca dell’Assoluto». Nella prima parte l’A. ricostruisce le vicende del monastero sorto sulle alture di Magnanapoli nel 1574; analizza poi le vicende del complesso monumentale della chiesa dedicata a S. Caterina, come ci è pervenuto. Si sofferma nella descrizione dei particolari della chiesa, quali la decorazione delle cappelle e soprattutto dell’altare della navata centrale, l’organo, il coro, l’oratorio di S. Caterina, la volta della navata. Nella seconda parte riporta tre appendici. Nell’Appendice I, intitolata «Fonti documentarie per lo studio della comunità di Magnanapoli», si precisa come l’Archivio della comunità contenga pochi documenti sopravvissuti alle vicende storiche. Di questi offre una sintesi, segnalandone la presenza presso l’Archivio Segreto Vaticano, presso l’Archivio di Stato di Roma, presso l’Archivio Generalizio dell’Ordine dei Predicatori. Nell’Appendice II: «Dalla comunità monastica alla "corporazione dei caterinati" per Santa Caterina da Siena patrona d’Italia» sono descritte le vicende del complesso edilizio tra la fine dell’800 e il terzo decennio del sec. XX. Nell’Appendice III, scritta da Adolfo Parente e intitolata: «Il "Paradiso delle Vergini" in Santa Caterina a Magnanapoli», l’A. si sofferma nella descrizione degli altorilievi marmorei dell’Estasi di S. Caterina e di S. Agnese e S. Rosa da Lima, dando notizie dell’autore, del canone stilistico a cui si è adeguato, dei simboli e della gestualità presenti nell’altorilievo della santa Senese e dei riferimenti biografici a cui probabilmente egli si è ispirato. Mette infine a confronto quest’opera con la S. Caterina della Cappella Chigi del Duomo di Siena. (GA)

599 - DELL’OMO, MARINA. Stefano Maria Legnani detto il Legnanino (Milano, 1661-1713): Santa Caterina incoronata di spine da Gesù. In: Il potere e la grazia: i santi patroni d’Europa, catalogo a cura di Alessio Geretti e Serenella Castri; con la collaborazione di Carlo

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Corsato. Milano: Skira, 2009, p. 241-242, ill. ISBN 9788857203249.

L’A. fornisce alcuni dati sull’autore della tela, commissionata per la Confraternita del Santissimo Sacramento del duomo di Milano come parte di una serie di dipinti dedicati ai santi, e offre anche alcuni dati relativi all’Arciconfraternita di Santa Caterina da Siena, la cui presenza dal 1564 dà ragione della serie di dipinti dedicati alla Santa. Infine fornisce dei dati sul commitente dell’opera e sul testo a cui egli si è ispirato. Descrivendo l’opera e le sue caratteristiche iconografiche, l’A. ne indica anche, secondo il proprio parere, il periodo di datazione. (GA)

600 - KIELY, ROBERT. Blessed and Beautiful: Rereading the Saints with Help

from the Italian Master. New Haven: Yale University Press, 2010. 288 p., ill. ISBN 9780300162776.

L’A. analizza il rapporto esistente tra gli scritti dei e sui Santi e le loro rappresentazioni figurative nell’arte rinascimentale italiana. L’A. considera queste personalità eccezionali non come icone di perfezione ma esseri umani dotati di straordinaria religiosità, fonti di ispirazione per la pittura italiana. All’analisi iconografica affianca lo studio di fonti testuali: poesie, leggende e la Sacra Scrittura s’integrano e completano le biografie dei Santi. (AC)

601 - Tradizione e magistero: Santa Caterina da Siena risposta immediata ed

espressione perenne del pensiero mendicante, [testi di Roberto Consorsi ... et al.]. Roma: Chiostro del Convento di santa Maria sopra Minerva, 2010. 167 p., ill. ISBN non presente.

Il progetto Tradizione e Magistero intende dare testimonianza cristiana attraverso mostre, concerti, conferenze, spettacoli teatrali. Il testo raccoglie varie relazioni e ricerche di studiosi della predicazione e dell’opera di Caterina da Siena, presentate in occasione di convegni e giornate di studio sulla Santa senese.

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Corsato. Milano: Skira, 2009, p. 241-242, ill. ISBN 9788857203249.

L’A. fornisce alcuni dati sull’autore della tela, commissionata per la Confraternita del Santissimo Sacramento del duomo di Milano come parte di una serie di dipinti dedicati ai santi, e offre anche alcuni dati relativi all’Arciconfraternita di Santa Caterina da Siena, la cui presenza dal 1564 dà ragione della serie di dipinti dedicati alla Santa. Infine fornisce dei dati sul commitente dell’opera e sul testo a cui egli si è ispirato. Descrivendo l’opera e le sue caratteristiche iconografiche, l’A. ne indica anche, secondo il proprio parere, il periodo di datazione. (GA)

600 - KIELY, ROBERT. Blessed and Beautiful: Rereading the Saints with Help

from the Italian Master. New Haven: Yale University Press, 2010. 288 p., ill. ISBN 9780300162776.

L’A. analizza il rapporto esistente tra gli scritti dei e sui Santi e le loro rappresentazioni figurative nell’arte rinascimentale italiana. L’A. considera queste personalità eccezionali non come icone di perfezione ma esseri umani dotati di straordinaria religiosità, fonti di ispirazione per la pittura italiana. All’analisi iconografica affianca lo studio di fonti testuali: poesie, leggende e la Sacra Scrittura s’integrano e completano le biografie dei Santi. (AC)

601 - Tradizione e magistero: Santa Caterina da Siena risposta immediata ed

espressione perenne del pensiero mendicante, [testi di Roberto Consorsi ... et al.]. Roma: Chiostro del Convento di santa Maria sopra Minerva, 2010. 167 p., ill. ISBN non presente.

Il progetto Tradizione e Magistero intende dare testimonianza cristiana attraverso mostre, concerti, conferenze, spettacoli teatrali. Il testo raccoglie varie relazioni e ricerche di studiosi della predicazione e dell’opera di Caterina da Siena, presentate in occasione di convegni e giornate di studio sulla Santa senese.

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Esse sono una dimostrazione di come gli Ordini Mendicanti abbiano risposto in modo nuovo ed adeguato alla crisi della Chiesa del XII secolo e propongono Caterina da Siena come interprete e modello del pensiero mendicante, punto di riferimento sempre valido ed attuale per tutti coloro che operano per la promozione umana. Contiene testimonianze e documenti inediti, e inoltre la cronaca e fotocronaca della visita del Papa Pio XII alla Minerva in occasione della dichiarazione della Santa a patrona d’Italia, insieme a S. Francesco d’Assisi. (GA)

602 - La capitale e la nostra città unite dalla grande mostra che si aprirà al

Santa Maria: Siena-Roma gemelle. «La Nazione», (21 ottobre 2005), p. 7, ill. ISSN non presente.

Accenno di un’anteprima offerta agli ospiti romani e senesi della mostra: Siena e Roma - Raffaello, Caravaggio e i protagonisti di un legame antico che si apre a Siena nel complesso museale di Santa Maria della Scala il 24 novembre, comprendente l’esposizione in ouverture della Madonna di Donatello eseguita per il sepolcro di S. Caterina da Siena. (GA)

603 - FINESSI, MARIAELENA. Valorizzare la Cappella del Transito di Caterina da Siena. «L’Avvenire», (3 ottobre 2010), p. 3. ISSN 11206020.

Dopo aver tracciato succintamente il passaggio storico della Cappella del Transito dalle Terziarie Domenicane a diversi proprietari, l’A. fa proprio l’appello del Centro Internazionale di Studi Cateriniani affinché la Cappella, vero gioiello architettonico di proprietà dell’Istituto SS. Annunziata - IPAB, sia restituita a Roma, all’Italia e all’Europa, rendendo possibile a chiunque di visitarla senza le attuali restrizioni di passaggio dovute agli orari di lavoro dell’attiguo Teatro. (GA)

362

Esse sono una dimostrazione di come gli Ordini Mendicanti abbiano risposto in modo nuovo ed adeguato alla crisi della Chiesa del XII secolo e propongono Caterina da Siena come interprete e modello del pensiero mendicante, punto di riferimento sempre valido ed attuale per tutti coloro che operano per la promozione umana. Contiene testimonianze e documenti inediti, e inoltre la cronaca e fotocronaca della visita del Papa Pio XII alla Minerva in occasione della dichiarazione della Santa a patrona d’Italia, insieme a S. Francesco d’Assisi. (GA)

602 - La capitale e la nostra città unite dalla grande mostra che si aprirà al

Santa Maria: Siena-Roma gemelle. «La Nazione», (21 ottobre 2005), p. 7, ill. ISSN non presente.

Accenno di un’anteprima offerta agli ospiti romani e senesi della mostra: Siena e Roma - Raffaello, Caravaggio e i protagonisti di un legame antico che si apre a Siena nel complesso museale di Santa Maria della Scala il 24 novembre, comprendente l’esposizione in ouverture della Madonna di Donatello eseguita per il sepolcro di S. Caterina da Siena. (GA)

603 - FINESSI, MARIAELENA. Valorizzare la Cappella del Transito di Caterina da Siena. «L’Avvenire», (3 ottobre 2010), p. 3. ISSN 11206020.

Dopo aver tracciato succintamente il passaggio storico della Cappella del Transito dalle Terziarie Domenicane a diversi proprietari, l’A. fa proprio l’appello del Centro Internazionale di Studi Cateriniani affinché la Cappella, vero gioiello architettonico di proprietà dell’Istituto SS. Annunziata - IPAB, sia restituita a Roma, all’Italia e all’Europa, rendendo possibile a chiunque di visitarla senza le attuali restrizioni di passaggio dovute agli orari di lavoro dell’attiguo Teatro. (GA)

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363

604 - BARAGLI, CHIARA. Caterina figlia di Siena e santa per l’Europa. «Foglio letterario: pubblicazione di arte, prosa e poesia», (luglio 2003), n. 2, p. 1, ill. ISSN non presente.

L’A. presenta un’illustrazione di Alberto Positano, autore di mosaici, vetrate, dipinti, bronzi, in cui Caterina sembra specchiarsi in uno specchio-ostensorio, la cui cornice-aureola si espande e si intreccia con quella di lei. (GA)

605 - VONA, SABINO - FACCENDA, GIOVANNI. William Tode: Legenda

Maior: vita e opere di Santa Caterina da Siena. Noventa Vicentina: Giacomuzzi, 2007. 128 p. ISBN non presente.

Si tratta di un ciclo iconografico, nato in occasione della preparazione del Giubileo 2000, dedicato alla vita e alle opere di S. Caterina da Siena. (DM)

606 - CAVALLINI, GIULIANA - GIUNTA, DIEGA. Luoghi cateriniani di

Roma. 2. ed. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2004. 69 p., [2] c. ripieg. p., ill. ISBN non presente.

In questo volumetto le A. ricostruiscono con particolare vivacità e agilità il periodo in cui S. Caterina visse a Roma. Si tratta dell’ultimo periodo della vita della Santa, che proprio a Roma, in quella che oggi si chiama “Cappella del Transito”, morì nel 1380. «Caterina da Siena ha amato Roma come ha amato la Chiesa sposa di Cristo [...]. Di Roma ha condiviso il senso dell’universalità [...] Può dirsi a buon diritto cittadina di Roma [...]». Dopo questa premessa e un’ampia cronologia che si protrae fino al patronato d’Europa, la Cavallini descrive il soggiorno romano della Santa. Dopo la sua morte, nella casa di Via del Papa, Caterina non è stata dimenticata. La Cavallini descrive quanto è stato fatto in suo onore: il sepolcro nella chiesa della Minerva, la Cappella del Transito, alcune chiese a lei intitolate, fino alla statua marmorea del Messina, sugli spalti

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604 - BARAGLI, CHIARA. Caterina figlia di Siena e santa per l’Europa. «Foglio letterario: pubblicazione di arte, prosa e poesia», (luglio 2003), n. 2, p. 1, ill. ISSN non presente.

L’A. presenta un’illustrazione di Alberto Positano, autore di mosaici, vetrate, dipinti, bronzi, in cui Caterina sembra specchiarsi in uno specchio-ostensorio, la cui cornice-aureola si espande e si intreccia con quella di lei. (GA)

605 - VONA, SABINO - FACCENDA, GIOVANNI. William Tode: Legenda

Maior: vita e opere di Santa Caterina da Siena. Noventa Vicentina: Giacomuzzi, 2007. 128 p. ISBN non presente.

Si tratta di un ciclo iconografico, nato in occasione della preparazione del Giubileo 2000, dedicato alla vita e alle opere di S. Caterina da Siena. (DM)

606 - CAVALLINI, GIULIANA - GIUNTA, DIEGA. Luoghi cateriniani di

Roma. 2. ed. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2004. 69 p., [2] c. ripieg. p., ill. ISBN non presente.

In questo volumetto le A. ricostruiscono con particolare vivacità e agilità il periodo in cui S. Caterina visse a Roma. Si tratta dell’ultimo periodo della vita della Santa, che proprio a Roma, in quella che oggi si chiama “Cappella del Transito”, morì nel 1380. «Caterina da Siena ha amato Roma come ha amato la Chiesa sposa di Cristo [...]. Di Roma ha condiviso il senso dell’universalità [...] Può dirsi a buon diritto cittadina di Roma [...]». Dopo questa premessa e un’ampia cronologia che si protrae fino al patronato d’Europa, la Cavallini descrive il soggiorno romano della Santa. Dopo la sua morte, nella casa di Via del Papa, Caterina non è stata dimenticata. La Cavallini descrive quanto è stato fatto in suo onore: il sepolcro nella chiesa della Minerva, la Cappella del Transito, alcune chiese a lei intitolate, fino alla statua marmorea del Messina, sugli spalti

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della Mole Adriana. Nella seconda parte D. Giunta fa uno studio accurato, basato su ricerche d’archivio, pubblicazioni e numerosi sopralluoghi per far risorgere una Roma del XIV da una Roma del XX sec. e per determinare l’itinerario seguito da santa Caterina nel suo quotidiano, sofferto cammino dalla casa di Via del Papa a S. Pietro. Al saggio sono unite due piantine di Roma, due tavole fuori testo e un’ampia bibliografia. Il volumetto si pregia di un ricco apparato di riproduzioni fotografiche a colori e in bianco e nero. [dalla Prefazione a cura del Centro Nazionale di Studi Cateriniani]. (DM)

607 - Il santuario-casa di santa Caterina da Siena: conoscenza del monumento

attraverso i restauri, a cura di Roberto Sabelli. Firenze: Alinea, 2002. 144 p., ill. (Saggi e documenti di storia dell’architettura; 41). ISBN 8881252521.

Nell’Introduzione Sabelli afferma che il volume è suddiviso in due parti: la prima con intenti divulgativi mentre la seconda illustra in maniera dettagliata e scientifica gli interventi di restauro e degli apparati conservativi. Ciò avviene tramite schede tecniche ed apparati grafici e fotografici specifici, tali schede «forniscono tutti i dati oggi disponibili circa le caratteristiche storiche, artistiche, sui materiali e sullo stato di conservazione delle opere trattate». Gli interventi sono relativi sia agli apparati architettonici, sia a quelli decorativi. Dopo un breve profilo della Santa, sono esposte le vicende politico-territoriali della città di Siena nel corso dei secoli, incluso lo sviluppo del complesso architettonico; quindi si prospetta un itinerario di visita dei luoghi del Santuario-casa di S. Caterina, in cui si illustrano, anche attraverso la storia delle fonti, le vicende storico artistiche dei vari ambienti nel corso dei secoli. (GA)

608 - Santa Caterina da Siena: una nuova statua di Eric Aman nella Basilica

Vaticana = Eric Aman’s New Statue in the Vatican Basilica, a cura di mons. Sergio Maurizio Soldini, fotografie di Marco Anelli.

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della Mole Adriana. Nella seconda parte D. Giunta fa uno studio accurato, basato su ricerche d’archivio, pubblicazioni e numerosi sopralluoghi per far risorgere una Roma del XIV da una Roma del XX sec. e per determinare l’itinerario seguito da santa Caterina nel suo quotidiano, sofferto cammino dalla casa di Via del Papa a S. Pietro. Al saggio sono unite due piantine di Roma, due tavole fuori testo e un’ampia bibliografia. Il volumetto si pregia di un ricco apparato di riproduzioni fotografiche a colori e in bianco e nero. [dalla Prefazione a cura del Centro Nazionale di Studi Cateriniani]. (DM)

607 - Il santuario-casa di santa Caterina da Siena: conoscenza del monumento

attraverso i restauri, a cura di Roberto Sabelli. Firenze: Alinea, 2002. 144 p., ill. (Saggi e documenti di storia dell’architettura; 41). ISBN 8881252521.

Nell’Introduzione Sabelli afferma che il volume è suddiviso in due parti: la prima con intenti divulgativi mentre la seconda illustra in maniera dettagliata e scientifica gli interventi di restauro e degli apparati conservativi. Ciò avviene tramite schede tecniche ed apparati grafici e fotografici specifici, tali schede «forniscono tutti i dati oggi disponibili circa le caratteristiche storiche, artistiche, sui materiali e sullo stato di conservazione delle opere trattate». Gli interventi sono relativi sia agli apparati architettonici, sia a quelli decorativi. Dopo un breve profilo della Santa, sono esposte le vicende politico-territoriali della città di Siena nel corso dei secoli, incluso lo sviluppo del complesso architettonico; quindi si prospetta un itinerario di visita dei luoghi del Santuario-casa di S. Caterina, in cui si illustrano, anche attraverso la storia delle fonti, le vicende storico artistiche dei vari ambienti nel corso dei secoli. (GA)

608 - Santa Caterina da Siena: una nuova statua di Eric Aman nella Basilica

Vaticana = Eric Aman’s New Statue in the Vatican Basilica, a cura di mons. Sergio Maurizio Soldini, fotografie di Marco Anelli.

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Torrenieri: Cappellania degli artisti cattolici, 2001. 148 p., [29] c. di tav. p. ISBN non presente.

Volume dedicato all’inaugurazione della Statua di S. Caterina da Siena nella Basilica Vaticana, opera di Eric Aman, nell’Anno del Grande Giubileo del 2000. (DM)

609 - MONGINI, MARIA ADELAIDE. Rozwój kultu i ikonografii św. Katarzyny ze Sieny w Polsce. Lublin: Towarzystwo Naukowe Katolickiego Uniwersytetu Lubelskiego, 2006. 163, [12] p., ill., tav. (Źródła i Monografie - Towarzystwo Naukowe Katolickiego Uniwersytetu Lubelskiego Jana Pawła II). ISBN 8373062955.

L’A. presenta al lettore il nascere e lo svilupparsi del culto e dell’iconografia di Caterina nella Chiesa universale attraverso un lungo excursus storico che, dal periodo che precede e segue la sua canonizzazione, arriva sino al XX secolo. Si sofferma, successivamente, sul culto della Senese in Polonia analizzando l’introduzione, lo sviluppo e la presenza di Caterina nella letteratura religiosa e devozionale. In particolare esamina l’iconografia della Santa nei vari contesti iconografici polacchi e nelle immagini del Rosario. Il testo si conclude con lo studio degli attributi iconografici di S. Caterina prendendo in considerazione la frequenza dei vari attributi nel corso dei secoli, la loro genesi e il loro significato in relazione agli scritti e alla spiritualità di S. Caterina e il confronto con l’iconografia generale della Santa. Il testo è corredato da 57 illustrazioni a colori e in bianco e nero. (AMM)

610 - Cesta pravdy, cesta kříže, sestavila Eva Fuchsová; básně a linoryty

Pavla Vaňková. Praha: Krystal, 2002. 31 p., ill., tav. (Dominicana; 5). ISBN 8085929511.

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Torrenieri: Cappellania degli artisti cattolici, 2001. 148 p., [29] c. di tav. p. ISBN non presente.

Volume dedicato all’inaugurazione della Statua di S. Caterina da Siena nella Basilica Vaticana, opera di Eric Aman, nell’Anno del Grande Giubileo del 2000. (DM)

609 - MONGINI, MARIA ADELAIDE. Rozwój kultu i ikonografii św. Katarzyny ze Sieny w Polsce. Lublin: Towarzystwo Naukowe Katolickiego Uniwersytetu Lubelskiego, 2006. 163, [12] p., ill., tav. (Źródła i Monografie - Towarzystwo Naukowe Katolickiego Uniwersytetu Lubelskiego Jana Pawła II). ISBN 8373062955.

L’A. presenta al lettore il nascere e lo svilupparsi del culto e dell’iconografia di Caterina nella Chiesa universale attraverso un lungo excursus storico che, dal periodo che precede e segue la sua canonizzazione, arriva sino al XX secolo. Si sofferma, successivamente, sul culto della Senese in Polonia analizzando l’introduzione, lo sviluppo e la presenza di Caterina nella letteratura religiosa e devozionale. In particolare esamina l’iconografia della Santa nei vari contesti iconografici polacchi e nelle immagini del Rosario. Il testo si conclude con lo studio degli attributi iconografici di S. Caterina prendendo in considerazione la frequenza dei vari attributi nel corso dei secoli, la loro genesi e il loro significato in relazione agli scritti e alla spiritualità di S. Caterina e il confronto con l’iconografia generale della Santa. Il testo è corredato da 57 illustrazioni a colori e in bianco e nero. (AMM)

610 - Cesta pravdy, cesta kříže, sestavila Eva Fuchsová; básně a linoryty

Pavla Vaňková. Praha: Krystal, 2002. 31 p., ill., tav. (Dominicana; 5). ISBN 8085929511.

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Un libro di poesie ispirato al Libro della Dottrina di S. Caterina, illustrato da Pavla Vankova. (AC)

F) COMPOSIZIONI POETICHE E MUSICALI

611 - LUISI, FRANCESCO. Santa Caterina e la tradizione laudistica. In: La

Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 323-356. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

L’A. indica nella laude uno dei mezzi, utilizzati tra il XII e il XV secolo, più idonei alla comunicazione del messaggio spirituale devozionale. L’A. si propone di individuare un possibile ruolo di Caterina sia come laudografa, sia come ispiratrice di laudi dopo la morte. Dopo aver esaminato la tradizione laudistica fino al 1300 e dopo il 1300, l’A. ritiene improbabile vedere in Caterina una cultrice di laudi, tuttavia suppone che ella non ignorasse la presenza a Siena di compagnie di laudesi legate al movimento dei Bianchi Ingesuati, ai quali si può ricollegare, oltre che a qualche predicatore domenicano, la primitiva produzione poetica laudistica dedicata alla figura della Santa. Si ha notizia di un allestimento a Venezia nel 1462 per una rappresentazione in suo onore. L’A. cita, riportandone il testo, alcune laudi celebrative di lei, una delle quali attribuita al Caffarini ed una a Feo Belcari. Esamina una lauda di autore anonimo, riportata nel ms. Chig. L.VII. 266 della Biblioteca Vaticana, prima testimonianza di una tradizione laudistica cateriniana. Riferisce i dati relativi al testo cateriniano «Spirito Santo vieni nel mio cuore», citato sia dal Crescimbeni, sia dal Tommaseo come «laudetta scritta di cinabro da santa Caterina da Siena», ma non accolto come tale nella tradizione laudistica del Quattro-Cinquecento. L’A. cita un laudario presente nel ms. 2275 della Biblioteca Casanatense di Roma, segnala poi nel ms. 2845 della Biblioteca universitaria di Bologna un sonetto «In onore di sancta Caterina da Siena» di cui riporta anche il

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Un libro di poesie ispirato al Libro della Dottrina di S. Caterina, illustrato da Pavla Vankova. (AC)

F) COMPOSIZIONI POETICHE E MUSICALI

611 - LUISI, FRANCESCO. Santa Caterina e la tradizione laudistica. In: La

Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 323-356. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.

L’A. indica nella laude uno dei mezzi, utilizzati tra il XII e il XV secolo, più idonei alla comunicazione del messaggio spirituale devozionale. L’A. si propone di individuare un possibile ruolo di Caterina sia come laudografa, sia come ispiratrice di laudi dopo la morte. Dopo aver esaminato la tradizione laudistica fino al 1300 e dopo il 1300, l’A. ritiene improbabile vedere in Caterina una cultrice di laudi, tuttavia suppone che ella non ignorasse la presenza a Siena di compagnie di laudesi legate al movimento dei Bianchi Ingesuati, ai quali si può ricollegare, oltre che a qualche predicatore domenicano, la primitiva produzione poetica laudistica dedicata alla figura della Santa. Si ha notizia di un allestimento a Venezia nel 1462 per una rappresentazione in suo onore. L’A. cita, riportandone il testo, alcune laudi celebrative di lei, una delle quali attribuita al Caffarini ed una a Feo Belcari. Esamina una lauda di autore anonimo, riportata nel ms. Chig. L.VII. 266 della Biblioteca Vaticana, prima testimonianza di una tradizione laudistica cateriniana. Riferisce i dati relativi al testo cateriniano «Spirito Santo vieni nel mio cuore», citato sia dal Crescimbeni, sia dal Tommaseo come «laudetta scritta di cinabro da santa Caterina da Siena», ma non accolto come tale nella tradizione laudistica del Quattro-Cinquecento. L’A. cita un laudario presente nel ms. 2275 della Biblioteca Casanatense di Roma, segnala poi nel ms. 2845 della Biblioteca universitaria di Bologna un sonetto «In onore di sancta Caterina da Siena» di cui riporta anche il

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contrafactum attribuito a Leonardo Giustinian. Riporta un contrafactum di un’antica «laude di autore incerto». (GA)

612 - SANTALUCIA SCIBONA, MARIA TERESA. Il desiderio di Caterina.

«Foglio letterario: pubblicazione di arte, prosa e poesia», (2003), n. 2, luglio, p. 4. ISSN non presente.

In forma poetica l’A. parla del desiderio di Caterina di espiare i peccati per compassione dell’Agnello, accenna anche ai peccatori per i quali vuole ottenere perdono. (GA)

613 - ANDREWS, SHARI. Crucible. [Ottawa]: Oberon Press, 2004. 86 p.

ISBN 0778012530.

Il testo raccoglie poesie basate e ispirate alla vita di Caterina da Siena. (AC)

614 - STEWART-NUÑEZ, CHRISTINE. The Love of Unreal Things: Poems. Georgetown (Kentucky): Finishing Line Press, 2005. 30 p. (New women’s voices series; 34). ISBN 9781599240299.

L’A. presenta al lettore una raccolta di componimenti poetici ispirati alla vita di Santa Caterina da Siena. (AC)

615 - MANZONI, GIACOMO. Oltre la soglia: alla memoria di Franco

Donatoni: per voce femminile e quartetto d’archi su testi di Caterina da Siena, Marina Cvetaeva, Karoline Gunderrode, Goethe (Gretchen di Faust), Margherita, Sylvia Plath, Antonia Pozzi, Amelia Rosselli, Anne Sexton, scelti e liberamente ordinati dall’autore. Milano: Ricordi, 2006. 1 partitura: VI, 54 p. ISBN non presente.

Musica su testi di S. Caterina da Siena ed altri. (DM)

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contrafactum attribuito a Leonardo Giustinian. Riporta un contrafactum di un’antica «laude di autore incerto». (GA)

612 - SANTALUCIA SCIBONA, MARIA TERESA. Il desiderio di Caterina.

«Foglio letterario: pubblicazione di arte, prosa e poesia», (2003), n. 2, luglio, p. 4. ISSN non presente.

In forma poetica l’A. parla del desiderio di Caterina di espiare i peccati per compassione dell’Agnello, accenna anche ai peccatori per i quali vuole ottenere perdono. (GA)

613 - ANDREWS, SHARI. Crucible. [Ottawa]: Oberon Press, 2004. 86 p.

ISBN 0778012530.

Il testo raccoglie poesie basate e ispirate alla vita di Caterina da Siena. (AC)

614 - STEWART-NUÑEZ, CHRISTINE. The Love of Unreal Things: Poems. Georgetown (Kentucky): Finishing Line Press, 2005. 30 p. (New women’s voices series; 34). ISBN 9781599240299.

L’A. presenta al lettore una raccolta di componimenti poetici ispirati alla vita di Santa Caterina da Siena. (AC)

615 - MANZONI, GIACOMO. Oltre la soglia: alla memoria di Franco

Donatoni: per voce femminile e quartetto d’archi su testi di Caterina da Siena, Marina Cvetaeva, Karoline Gunderrode, Goethe (Gretchen di Faust), Margherita, Sylvia Plath, Antonia Pozzi, Amelia Rosselli, Anne Sexton, scelti e liberamente ordinati dall’autore. Milano: Ricordi, 2006. 1 partitura: VI, 54 p. ISBN non presente.

Musica su testi di S. Caterina da Siena ed altri. (DM)

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616 - STIPO, ROSA MARIA. Caterina: a piedi nudi nel vento. Roma: Viverein, 2010. 212 p., [4] c. di tav. p., ill., tav. ISBN 9788872633649.

In questa pubblicazione l’A. ripercorre le tappe più significative della vita di S. Caterina, l’infanzia, l’apostolato fra le genti, la missione, l’azione politica ed ecclesiale, il testamento spirituale plasmando il materiale narrativo secondo le regole del teatro, di cui il dialogo e il ritmo si ergono a strumento principale. L’A., lasciando in secondo piano ogni intento biografico proprio dell’editoria agiografica, attraverso il meccanismo episodico della scena incastona nell’oggi la figura della Santa, ne rende familiare il carisma, ne attualizza gli insegnamenti [Dalla Prefazione di Marco Stacca]. (DM)

617 - BECKWITH, BARBARA. St. Catherine of Siena: A Feisty Role for Sister

Nancy Murray. «St. Anthony Messenger», 11 (april 2006), p. 30-36. ISSN 0036276X.

Articolo su Nancy Murray O.P., sorella dell’attore americano Bill Murray, che interpreta sulla scena teatrale S. Caterina da Siena. Lo spettacolo, di grande successo, è stato replicato più di 280 volte in tutto il mondo. (DM)

G) STUDIOSI DI SANTA CATERINA

618 - MONTELEONE, DOMENICO. [recensione a] «Io, Caterina confesso».

«Rivista di ascetica e mistica», LXXII (2003), n. 4, ottobre-dicembre, p. 687-712. ISSN 0485232X.

L’articolo riporta la presentazione del libro di Michele M. Fortuna O.P. da parte di Domenico Monteleone, Vicario generale della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, tenutasi presso l’Istituto di Scienze Religiose di Vibo Valentia, il 10 dicembre 2002. L’A., dopo aver accennato alla scienza infusa di

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616 - STIPO, ROSA MARIA. Caterina: a piedi nudi nel vento. Roma: Viverein, 2010. 212 p., [4] c. di tav. p., ill., tav. ISBN 9788872633649.

In questa pubblicazione l’A. ripercorre le tappe più significative della vita di S. Caterina, l’infanzia, l’apostolato fra le genti, la missione, l’azione politica ed ecclesiale, il testamento spirituale plasmando il materiale narrativo secondo le regole del teatro, di cui il dialogo e il ritmo si ergono a strumento principale. L’A., lasciando in secondo piano ogni intento biografico proprio dell’editoria agiografica, attraverso il meccanismo episodico della scena incastona nell’oggi la figura della Santa, ne rende familiare il carisma, ne attualizza gli insegnamenti [Dalla Prefazione di Marco Stacca]. (DM)

617 - BECKWITH, BARBARA. St. Catherine of Siena: A Feisty Role for Sister

Nancy Murray. «St. Anthony Messenger», 11 (april 2006), p. 30-36. ISSN 0036276X.

Articolo su Nancy Murray O.P., sorella dell’attore americano Bill Murray, che interpreta sulla scena teatrale S. Caterina da Siena. Lo spettacolo, di grande successo, è stato replicato più di 280 volte in tutto il mondo. (DM)

G) STUDIOSI DI SANTA CATERINA

618 - MONTELEONE, DOMENICO. [recensione a] «Io, Caterina confesso».

«Rivista di ascetica e mistica», LXXII (2003), n. 4, ottobre-dicembre, p. 687-712. ISSN 0485232X.

L’articolo riporta la presentazione del libro di Michele M. Fortuna O.P. da parte di Domenico Monteleone, Vicario generale della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, tenutasi presso l’Istituto di Scienze Religiose di Vibo Valentia, il 10 dicembre 2002. L’A., dopo aver accennato alla scienza infusa di

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Caterina da Siena, presenta una breve biografia dell’autore del libro e degli scopi che si è prefisso nel comporlo, si sofferma sulla scelta del titolo e dell’immagine di copertina, quindi offre una sintesi delle tre parti dell’opera. (GA)

619 - SCARCIGLIA, ALFREDO. Giovanni Jorgensen: biografo di Santa Caterina. Siena: Cantagalli, 2006. 27 p., ill. (Quaderni cateriniani; 120). ISBN non presente.

L’opera si articola intorno a quattro punti: lo scrittore, vita italiana, testimonianze, la biografia di S. Caterina da Siena ed infine la Bibliografia. L’A. traccia un breve profilo di Joergensen, soffermandosi in particolare sull’influsso esercitato sulla sua vita dalla conoscenza di Caterina. Soggiornò in varie località italiane: ma si fermò più a lungo a Roma, ad Assisi per la composizione del suo San Francesco e poi a Siena, dove abitò vicino alla Basilica di S. Domenico, tra gli anni 1912-16 raccogliendo materiali per la sua opera su S. Caterina. In quel periodo conobbe R. Fawutier e Andrèe Carof. La sua biografia di Caterina, uscita nel 1922, «fu la prima del novecento e ben presto la più popolare». Fece parte degli iscritti all’Unione cateriniana e fino alla fine della sua vita si interessò alla produzione relativa alla Santa. L’A. riporta ricordi e impressioni sullo scrittore ad opera di altri studiosi di Caterina. Alla biografia di Caterina Joergensen dedicò più tempo che a qualsiasi altra sua opera. L’A. traccia sinteticamente il contenuto dei tre libri dedicati dallo scrittore alla biografia cateriniana: «Solitudine» ritratto dell’adolescenza fino al matrimonio mistico, «L’imitazione di Cristo» fino alla stigmatizzazione e infine «La corona di spine» in cui, oltre alle vicende finali della vita, ampio spazio è dedicato al pensiero di Caterina espresso nel Dialogo. Lo scrittore si sentiva legato alla Santa per la sua capacità poetica nel creare metafore perfette. Egli vedeva se stesso ed i propri sentimenti rispecchiati in due discepoli di Caterina: Stefano Maconi e il Neri anch’egli poeta. (GA)

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Caterina da Siena, presenta una breve biografia dell’autore del libro e degli scopi che si è prefisso nel comporlo, si sofferma sulla scelta del titolo e dell’immagine di copertina, quindi offre una sintesi delle tre parti dell’opera. (GA)

619 - SCARCIGLIA, ALFREDO. Giovanni Jorgensen: biografo di Santa Caterina. Siena: Cantagalli, 2006. 27 p., ill. (Quaderni cateriniani; 120). ISBN non presente.

L’opera si articola intorno a quattro punti: lo scrittore, vita italiana, testimonianze, la biografia di S. Caterina da Siena ed infine la Bibliografia. L’A. traccia un breve profilo di Joergensen, soffermandosi in particolare sull’influsso esercitato sulla sua vita dalla conoscenza di Caterina. Soggiornò in varie località italiane: ma si fermò più a lungo a Roma, ad Assisi per la composizione del suo San Francesco e poi a Siena, dove abitò vicino alla Basilica di S. Domenico, tra gli anni 1912-16 raccogliendo materiali per la sua opera su S. Caterina. In quel periodo conobbe R. Fawutier e Andrèe Carof. La sua biografia di Caterina, uscita nel 1922, «fu la prima del novecento e ben presto la più popolare». Fece parte degli iscritti all’Unione cateriniana e fino alla fine della sua vita si interessò alla produzione relativa alla Santa. L’A. riporta ricordi e impressioni sullo scrittore ad opera di altri studiosi di Caterina. Alla biografia di Caterina Joergensen dedicò più tempo che a qualsiasi altra sua opera. L’A. traccia sinteticamente il contenuto dei tre libri dedicati dallo scrittore alla biografia cateriniana: «Solitudine» ritratto dell’adolescenza fino al matrimonio mistico, «L’imitazione di Cristo» fino alla stigmatizzazione e infine «La corona di spine» in cui, oltre alle vicende finali della vita, ampio spazio è dedicato al pensiero di Caterina espresso nel Dialogo. Lo scrittore si sentiva legato alla Santa per la sua capacità poetica nel creare metafore perfette. Egli vedeva se stesso ed i propri sentimenti rispecchiati in due discepoli di Caterina: Stefano Maconi e il Neri anch’egli poeta. (GA)

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620 - MALASPINA, ELENA. Giuliana e Caterina. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 5-15. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

Nel primo anniversario della morte di Giuliana Cavallini, grande studiosa di Caterina, l’A. tratteggia alcuni aspetti della sua personalità e del suo modo di accostarsi agli scritti della Santa, sulla linea di Luigia Tincani, che, come lei, l’aveva considerata madre e maestra. Per la sua formazione letteraria era diventata «una specialista del testo cateriniano […] quasi naturalmente filologa […] affascinata dalla ‘verità della parola’», penetrando il significato di ciascuna di esse. Si è lasciata modellare dalla dottrina di Caterina, vivendo, pur in un contesto storico-culturale diverso, il binomio conoscenza/amore e ragione/fede. Esisteva un’empatia tra Cavallini e la Santa tanto che «l’ardore mistico e apostolico della Senese viene da lei assorbito proprio mentre si appassiona allo studio delle complesse questioni storiche e linguistiche». In questo ambito dobbiamo a lei la scoperta della struttura del Dialogo e la sua edizione critica, l’edizione critica delle Orazioni e il coinvolgimento di altri studiosi per l’elaborazione dell’edizione critica dell’Epistolario. (GA)

621 - MORI, LUIGI. Benemerenza di una istituzione senese: “La Società

Internazionale di Studi cateriniani”. In: Mons. Luigi Mori, a cura di Renato Rossi. Siena: Cantagalli, 2007, p. 177-180. (Fondazione mons. Orlando Donati. Quaderni; 5). ISBN non presente.

Nell’articolo, tratto da «L’Osservatore Romano» del 5-6 luglio 1976 e ripubblicato nel 2007, l’A. riporta alcune notizie storiche relative alla Istituzione senese della Società Internazionale di Studi cateriniani, alle attività di ricerca storico-letteraria-teologica da essa svolte, alla creazione del Comitato promotore per il riordinamento edilizio e monumentale del Santuario

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620 - MALASPINA, ELENA. Giuliana e Caterina. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 5-15. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.

Nel primo anniversario della morte di Giuliana Cavallini, grande studiosa di Caterina, l’A. tratteggia alcuni aspetti della sua personalità e del suo modo di accostarsi agli scritti della Santa, sulla linea di Luigia Tincani, che, come lei, l’aveva considerata madre e maestra. Per la sua formazione letteraria era diventata «una specialista del testo cateriniano […] quasi naturalmente filologa […] affascinata dalla ‘verità della parola’», penetrando il significato di ciascuna di esse. Si è lasciata modellare dalla dottrina di Caterina, vivendo, pur in un contesto storico-culturale diverso, il binomio conoscenza/amore e ragione/fede. Esisteva un’empatia tra Cavallini e la Santa tanto che «l’ardore mistico e apostolico della Senese viene da lei assorbito proprio mentre si appassiona allo studio delle complesse questioni storiche e linguistiche». In questo ambito dobbiamo a lei la scoperta della struttura del Dialogo e la sua edizione critica, l’edizione critica delle Orazioni e il coinvolgimento di altri studiosi per l’elaborazione dell’edizione critica dell’Epistolario. (GA)

621 - MORI, LUIGI. Benemerenza di una istituzione senese: “La Società

Internazionale di Studi cateriniani”. In: Mons. Luigi Mori, a cura di Renato Rossi. Siena: Cantagalli, 2007, p. 177-180. (Fondazione mons. Orlando Donati. Quaderni; 5). ISBN non presente.

Nell’articolo, tratto da «L’Osservatore Romano» del 5-6 luglio 1976 e ripubblicato nel 2007, l’A. riporta alcune notizie storiche relative alla Istituzione senese della Società Internazionale di Studi cateriniani, alle attività di ricerca storico-letteraria-teologica da essa svolte, alla creazione del Comitato promotore per il riordinamento edilizio e monumentale del Santuario

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cateriniano da essa voluta ed alla parte avuta per il ripristino, nel 1925, della Compagnia di Santa Caterina in Fontebranda. (GA)

622 - VIGANÒ, ALBERTO. [recensione a] Caterina da Siena, La verità

dell’amore, a cura di Giuliana Cavallini. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 161-170. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

L’A. esplicita immediatamente lo scopo dell’opera della Cavallini e della ristampa della Editrice Città Nuova: mostrare l’attualità di Caterina come madre e maestra. Le 33 lettere e l’orazione presentano un mosaico del mondo contemporaneo alla Santa e sono come un corpo dottrinale di «dogma e morale, sociologia e psicologia, mistica e pedagogia». Secondo la Cavallini lo scopo delle Lettere era «rimediare la storia della Chiesa e della società tramite tre obiettivi: la crociata, il ritorno della sede papale a Roma e la riforma della Chiesa». Quest’ultima doveva ripartire dall’uomo, della cui dignità la Santa mostra sempre grande stima, tanto che la Cavallini definisce la Santa «"una umanista" ante litteram». La prima verità a cui l’uomo va riportato è l’amore, infatti Dio è amore, per questo l’opera, fin dal suo titolo, sottolinea il carisma dell’Ordine domenicano, di cui Caterina è figlia insigne: la carità della verità. Verità prima contemplata e poi predicata. L’essenza della spiritualità domenicana è culto e apostolato della verità; dalla conoscenza, infatti, scaturisce l’amore. Il libro si conclude con una spiegazione della proclamazione del dottorato cateriniano. (GA)

623 - LÉTHEL, FRANÇOIS MARIE. [recensione a] G. Cavallini: Caterina da Siena, la vita, gli scritti, la spiritualità, Città Nuova, Roma 2008. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi

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cateriniano da essa voluta ed alla parte avuta per il ripristino, nel 1925, della Compagnia di Santa Caterina in Fontebranda. (GA)

622 - VIGANÒ, ALBERTO. [recensione a] Caterina da Siena, La verità

dell’amore, a cura di Giuliana Cavallini. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 161-170. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

L’A. esplicita immediatamente lo scopo dell’opera della Cavallini e della ristampa della Editrice Città Nuova: mostrare l’attualità di Caterina come madre e maestra. Le 33 lettere e l’orazione presentano un mosaico del mondo contemporaneo alla Santa e sono come un corpo dottrinale di «dogma e morale, sociologia e psicologia, mistica e pedagogia». Secondo la Cavallini lo scopo delle Lettere era «rimediare la storia della Chiesa e della società tramite tre obiettivi: la crociata, il ritorno della sede papale a Roma e la riforma della Chiesa». Quest’ultima doveva ripartire dall’uomo, della cui dignità la Santa mostra sempre grande stima, tanto che la Cavallini definisce la Santa «"una umanista" ante litteram». La prima verità a cui l’uomo va riportato è l’amore, infatti Dio è amore, per questo l’opera, fin dal suo titolo, sottolinea il carisma dell’Ordine domenicano, di cui Caterina è figlia insigne: la carità della verità. Verità prima contemplata e poi predicata. L’essenza della spiritualità domenicana è culto e apostolato della verità; dalla conoscenza, infatti, scaturisce l’amore. Il libro si conclude con una spiegazione della proclamazione del dottorato cateriniano. (GA)

623 - LÉTHEL, FRANÇOIS MARIE. [recensione a] G. Cavallini: Caterina da Siena, la vita, gli scritti, la spiritualità, Città Nuova, Roma 2008. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi

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Cateriniani, 2008, p. 171-180. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

La presentazione dell’opera nelle intenzioni dell’A. vuole essere un omaggio alla Cavallini, a cui afferma di dovere tanto. La presente edizione ha come prefazione una lettera scritta nel 2000 dal Generale dell’Ordine Timothy Radcliffe su Caterina da Siena Patrona d’Europa. Il testo, armonioso e dinamico, si sviluppa in otto punti su ciascuno dei quali l’A. si sofferma brevemente per coglierne le linee essenziali. Essi sono preceduti da una Introduzione storico-cronologica e bibliografica. L’A. dimostra come ciascuna delle tematiche affrontate: la ricerca della verità, la natura dell’uomo, la sua redenzione, la cristologia, l’ecclesiologia, la via della perfezione trovi il suo epicentro nell’amore. (GA)

624 - BIANCO, MARIA GRAZIA. G. Cavallini, Martino de Porres, i fioretti. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 181-193. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

L’A. afferma di voler dar voce all’autrice dell’opera, che presenta la figura di Martino attraverso episodi significativi della sua vita, dai quali traspaiono i tratti interiori del Santo: vòlto a fare il bene a qualsiasi persona e in qualunque circostanza, è pieno di compassione per chi soffre, umile nonostante i tanti doni speciali ricevuti da Dio, obbediente, pronto al sorriso, ingegnoso nel soccorrere i bisognosi al punto da diventare amministratore di risorse incalcolabili, organizzatore di opere, curatore di malattie con l’uso di erbe medicinali, fondatore del Collegio della santa Croce per i bambini orfani e abbandonati, pieno di zelo apostolico, compassionevole anche verso gli animali. L’A. vede in lui, proclamato da Pio XII patrono delle opere di giustizia sociale nella Repubblica del Perù, «il testimone più adatto a pacificare uomini bianchi e uomini di colore, a pacificare tra loro uomini di diverse classi sociali». (GA)

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Cateriniani, 2008, p. 171-180. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

La presentazione dell’opera nelle intenzioni dell’A. vuole essere un omaggio alla Cavallini, a cui afferma di dovere tanto. La presente edizione ha come prefazione una lettera scritta nel 2000 dal Generale dell’Ordine Timothy Radcliffe su Caterina da Siena Patrona d’Europa. Il testo, armonioso e dinamico, si sviluppa in otto punti su ciascuno dei quali l’A. si sofferma brevemente per coglierne le linee essenziali. Essi sono preceduti da una Introduzione storico-cronologica e bibliografica. L’A. dimostra come ciascuna delle tematiche affrontate: la ricerca della verità, la natura dell’uomo, la sua redenzione, la cristologia, l’ecclesiologia, la via della perfezione trovi il suo epicentro nell’amore. (GA)

624 - BIANCO, MARIA GRAZIA. G. Cavallini, Martino de Porres, i fioretti. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 181-193. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.

L’A. afferma di voler dar voce all’autrice dell’opera, che presenta la figura di Martino attraverso episodi significativi della sua vita, dai quali traspaiono i tratti interiori del Santo: vòlto a fare il bene a qualsiasi persona e in qualunque circostanza, è pieno di compassione per chi soffre, umile nonostante i tanti doni speciali ricevuti da Dio, obbediente, pronto al sorriso, ingegnoso nel soccorrere i bisognosi al punto da diventare amministratore di risorse incalcolabili, organizzatore di opere, curatore di malattie con l’uso di erbe medicinali, fondatore del Collegio della santa Croce per i bambini orfani e abbandonati, pieno di zelo apostolico, compassionevole anche verso gli animali. L’A. vede in lui, proclamato da Pio XII patrono delle opere di giustizia sociale nella Repubblica del Perù, «il testimone più adatto a pacificare uomini bianchi e uomini di colore, a pacificare tra loro uomini di diverse classi sociali». (GA)

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625 - JORIO, NICOLINA. Ricordo di Giuliana Cavallini. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 139-151. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.

Riallacciandosi alle precedenti commemorazioni di Giuliana Cavallini, appassionata studiosa e discepola di Caterina da Siena, e al suo contributo agli studi ed alla diffusione delle opere della Santa, l’A. si sofferma ad evidenziare la personalità più nascosta della studiosa. Lo fa ripercorrendo le tappe principali della sua vita: dall’infanzia alla giovinezza, dalla scoperta della vocazione alla sequela dell’ideale propostole dalla Madre Luigia Tincani, che la sollecitò a scrivere di Caterina. Da qui nacque la scoperta della struttura del Dialogo, alla cui edizione critica dedicò le proprie ricerche, pubblicandone nel 1968 la nuova edizione critica. Nello stesso anno le veniva affidata la direzione del Centro Nazionale di Studi Cateriniani, di cui l’A. rammenta le principali iniziative ed attività, dovute tutte all’impulso ed alla solerte ed indefessa opera della Cavallini: tra di esse i numerosi Quaderni pubblicati dal Centro, le innumerevoli conferenze su S. Caterina, da lei tenute in Italia e all’estero, soprattutto in Polonia e negli Usa, l’edizione con apparato critico delle Orazioni, l’edizione in lingua inglese della dottrina cateriniana. L’A. conclude mettendo in luce alcuni tratti caratteristici della personalità della Cavallini, tra i quali spicca la meravigliosa lucidità mentale ed il virile solerte impegno fino alla fine, sull’esempio della Santa alla cui conoscenza ha dedicato tutta la vita. (GA)

626 - VIGANÒ, ALBERTO. [recensione a] Caterina da Siena, La verità dell’amore, a cura di Giuliana Cavallini. «Rivista di ascetica e mistica», XXXIV (2009), n. 1, p. 235-245. ISSN 9770394059007.

Con riferimento al lavoro introduttivo di Giuliana Cavallini alla prima edizione della sua opera Caterina da Siena: la verità

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625 - JORIO, NICOLINA. Ricordo di Giuliana Cavallini. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 139-151. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.

Riallacciandosi alle precedenti commemorazioni di Giuliana Cavallini, appassionata studiosa e discepola di Caterina da Siena, e al suo contributo agli studi ed alla diffusione delle opere della Santa, l’A. si sofferma ad evidenziare la personalità più nascosta della studiosa. Lo fa ripercorrendo le tappe principali della sua vita: dall’infanzia alla giovinezza, dalla scoperta della vocazione alla sequela dell’ideale propostole dalla Madre Luigia Tincani, che la sollecitò a scrivere di Caterina. Da qui nacque la scoperta della struttura del Dialogo, alla cui edizione critica dedicò le proprie ricerche, pubblicandone nel 1968 la nuova edizione critica. Nello stesso anno le veniva affidata la direzione del Centro Nazionale di Studi Cateriniani, di cui l’A. rammenta le principali iniziative ed attività, dovute tutte all’impulso ed alla solerte ed indefessa opera della Cavallini: tra di esse i numerosi Quaderni pubblicati dal Centro, le innumerevoli conferenze su S. Caterina, da lei tenute in Italia e all’estero, soprattutto in Polonia e negli Usa, l’edizione con apparato critico delle Orazioni, l’edizione in lingua inglese della dottrina cateriniana. L’A. conclude mettendo in luce alcuni tratti caratteristici della personalità della Cavallini, tra i quali spicca la meravigliosa lucidità mentale ed il virile solerte impegno fino alla fine, sull’esempio della Santa alla cui conoscenza ha dedicato tutta la vita. (GA)

626 - VIGANÒ, ALBERTO. [recensione a] Caterina da Siena, La verità dell’amore, a cura di Giuliana Cavallini. «Rivista di ascetica e mistica», XXXIV (2009), n. 1, p. 235-245. ISSN 9770394059007.

Con riferimento al lavoro introduttivo di Giuliana Cavallini alla prima edizione della sua opera Caterina da Siena: la verità

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dell’amore, edita nel 1978 per la casa editrice Città Nuova, l’A. descrive sinteticamente il contenuto e lo scopo del libro che viene ripubblicato, dopo 29 anni, dallo stesso editore. Tale scelta può essere facilmente compresa se si considera da una parte la validità degli studi compiuti dalla studiosa, alla quale si devono anche l’edizione critica sia del Dialogo sia delle Orazioni, e dall’altra l’attualità del messaggio universale di S. Caterina. Le parole della Santa che erano allora rivolte ad un campionario umano rappresentativo della società medievale, rimangono propositive e valide anche per l’uomo di oggi poiché indicano il cammino nel suo pellegrinaggio verso la pienezza dell’amore. L’intento di Caterina, infatti, è quello di riformare l’uomo decaduto a causa del peccato conducendolo alla prima Verità, cioè all’amore di Dio manifestatosi nel Verbo incarnato, il «Cristo-ponte», attraverso un cammino di ascesa verso l’unione con Dio. La Santa lo fa trasmettendo la spiritualità domenicana alla quale si è formata cioè la carità della Verità che si traduce in amore di Dio tramite la contemplazione e in amore del prossimo tramite la predicazione; la verità, dunque, è trasmessa attraverso gli scritti, oltre che con la parola e l’esempio. Vita, scritti e attualità della dottrina della Santa, Dottore della Chiesa, sono oggetto della tripartita introduzione alle 33 lettere e all’orazione pubblicate. (GA)

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dell’amore, edita nel 1978 per la casa editrice Città Nuova, l’A. descrive sinteticamente il contenuto e lo scopo del libro che viene ripubblicato, dopo 29 anni, dallo stesso editore. Tale scelta può essere facilmente compresa se si considera da una parte la validità degli studi compiuti dalla studiosa, alla quale si devono anche l’edizione critica sia del Dialogo sia delle Orazioni, e dall’altra l’attualità del messaggio universale di S. Caterina. Le parole della Santa che erano allora rivolte ad un campionario umano rappresentativo della società medievale, rimangono propositive e valide anche per l’uomo di oggi poiché indicano il cammino nel suo pellegrinaggio verso la pienezza dell’amore. L’intento di Caterina, infatti, è quello di riformare l’uomo decaduto a causa del peccato conducendolo alla prima Verità, cioè all’amore di Dio manifestatosi nel Verbo incarnato, il «Cristo-ponte», attraverso un cammino di ascesa verso l’unione con Dio. La Santa lo fa trasmettendo la spiritualità domenicana alla quale si è formata cioè la carità della Verità che si traduce in amore di Dio tramite la contemplazione e in amore del prossimo tramite la predicazione; la verità, dunque, è trasmessa attraverso gli scritti, oltre che con la parola e l’esempio. Vita, scritti e attualità della dottrina della Santa, Dottore della Chiesa, sono oggetto della tripartita introduzione alle 33 lettere e all’orazione pubblicate. (GA)

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INDICE DEGLI AUTORI, CURATORI, TRADUTTORI Ahlgren, Gillian T.W. n.262 Almada, Marcelo Dias n.176 Amalraj, Loyola n.496 Amato, Angelo n.294 Ameli, Michela nn.145, 516 Anderson, C. Colt n.216 Andreola, Isabella n.107 Andrews, Shari n.613 Anelli, Marco n.608 Angelini, Cesare n.102 Anodal, Gabriella nn.136, 449 Antonini, Paola n.551 Antoniutti, Arianna n.584 Arronis i Llopis, Carmen n.9, 11 Ascheri, Mario n.261 Ascoli, Maria Elena nn.243, 300, 464 Association internationale Catherine de Sienne, Groupe Liège-Bruxelles n.88 Associazione Ecumenica dei Caterinati n.95 Associazione Internazionale dei Caterinati n.453 Astell, Ann W. n.281 Aucone, Daniele n.307 Auzzas, Ginetta n.413 Bacci, Sonia n.453 Badaracchi, Laura n.458 Baffetti, Giovanni n.413 Balducci, Anna Maria n.451 Balocchi, Enzo n.532 Baragli, Chiara n.604

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INDICE DEGLI AUTORI, CURATORI, TRADUTTORI Ahlgren, Gillian T.W. n.262 Almada, Marcelo Dias n.176 Amalraj, Loyola n.496 Amato, Angelo n.294 Ameli, Michela nn.145, 516 Anderson, C. Colt n.216 Andreola, Isabella n.107 Andrews, Shari n.613 Anelli, Marco n.608 Angelini, Cesare n.102 Anodal, Gabriella nn.136, 449 Antonini, Paola n.551 Antoniutti, Arianna n.584 Arronis i Llopis, Carmen n.9, 11 Ascheri, Mario n.261 Ascoli, Maria Elena nn.243, 300, 464 Association internationale Catherine de Sienne, Groupe Liège-Bruxelles n.88 Associazione Ecumenica dei Caterinati n.95 Associazione Internazionale dei Caterinati n.453 Astell, Ann W. n.281 Aucone, Daniele n.307 Auzzas, Ginetta n.413 Bacci, Sonia n.453 Badaracchi, Laura n.458 Baffetti, Giovanni n.413 Balducci, Anna Maria n.451 Balocchi, Enzo n.532 Baragli, Chiara n.604

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Barbero, Alessandro n.501 Barker, John W. n.141 Barthouil, Georges nn.348, 428 Bartoli, Marco nn.73, 194, 217, 229 Bartolomei Romagnoli, Alessandra nn.59, 255, 365, 409, 417 Barton, Jane W. n.322 Barzani, Roberto n.565 Basílio, João Alves n.29 Battista, Luigi n.475 Baulez, Michel n.441 Beckmann-Zöller, Beate n.403 Beckwith, Barbara n.617 Bedetti, Cristina n.137 Bedouelle, Guy nn.128, 184, 225 Béla, Hankovszky n.44 Belloni, Angelo nn.3, 8, 248, 290, 296, 518 Bellugi, Carlo n.539 Belluomo Anello, Corrado n.428 Belski Lagazzi, Ines nn.175, 178, 236 Benedetto XVI, papa n.253 Benocci, Duccio n.561 Bergadano, Elena n.123 Bermisa, Leonila V. n.258 Bernabei, Aldo nn.489, 519 Bernadot, Marie-Vincent n.153 Bernasconi, Marie-Louise n.250 Berni, Antonella n.151 Bertelle, Nicoletta n.154 Bertelli, Carlo n.310 Bertone, Tarcisio nn.312, 402 Bevilacqua, Mario n.598 Bianco, Enzo nn.139, 142, 526 Bianco, Maria Grazia nn.20, 64, 68, 70, 73, 98, 99, 116, 119, 192, 207, 208, 229, 237, 268, 285, 295, 347, 348, 349, 350, 369, 409, 446, 447, 474, 475, 550, 552, 553, 554, 556, 557, 580, 611, 624 Bildungswerk der Diözese Rottenburg-Stuttgart e.V n.439 Blumenfeld-Kosinski, Renate n.196, 270

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Barbero, Alessandro n.501 Barker, John W. n.141 Barthouil, Georges nn.348, 428 Bartoli, Marco nn.73, 194, 217, 229 Bartolomei Romagnoli, Alessandra nn.59, 255, 365, 409, 417 Barton, Jane W. n.322 Barzani, Roberto n.565 Basílio, João Alves n.29 Battista, Luigi n.475 Baulez, Michel n.441 Beckmann-Zöller, Beate n.403 Beckwith, Barbara n.617 Bedetti, Cristina n.137 Bedouelle, Guy nn.128, 184, 225 Béla, Hankovszky n.44 Belloni, Angelo nn.3, 8, 248, 290, 296, 518 Bellugi, Carlo n.539 Belluomo Anello, Corrado n.428 Belski Lagazzi, Ines nn.175, 178, 236 Benedetto XVI, papa n.253 Benocci, Duccio n.561 Bergadano, Elena n.123 Bermisa, Leonila V. n.258 Bernabei, Aldo nn.489, 519 Bernadot, Marie-Vincent n.153 Bernasconi, Marie-Louise n.250 Berni, Antonella n.151 Bertelle, Nicoletta n.154 Bertelli, Carlo n.310 Bertone, Tarcisio nn.312, 402 Bevilacqua, Mario n.598 Bianco, Enzo nn.139, 142, 526 Bianco, Maria Grazia nn.20, 64, 68, 70, 73, 98, 99, 116, 119, 192, 207, 208, 229, 237, 268, 285, 295, 347, 348, 349, 350, 369, 409, 446, 447, 474, 475, 550, 552, 553, 554, 556, 557, 580, 611, 624 Bildungswerk der Diözese Rottenburg-Stuttgart e.V n.439 Blumenfeld-Kosinski, Renate n.196, 270

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Boccardi, Giancarlo nn.450, 456, 473 Bodo, Murray n.484 Bodosi, Győrgy n.166 Boenig, Robert n.262 Boesch Gajano, Sofia n.155 Bok, Václav n.14 Bonelli, Laura n.563 Bonifačić, Andrija n.42 Borsa, Barbara n.328 Boyd, Anne nn.494, 575 Bradley Warren, Nancy n.270 Brakmann, Thomas n.331 Braun, Lothar n.440 Brezzi, Francesca n.472 Brophy, Donald n.220 Brown, David n.471 Brückner, Undine n.336

Bùi Đức Sinh, Vincent n.41 Cacciavillan, Agostino n.454 Caffarini, Tommaso nn.2, 8 Caffarra, Carlo n.308 Calcagno, Domenico n.356 Caram, Lucia n.182, 273 Carnea, Maria Francesca n.366 Carosi, Bartolomeo n.520 Carrigan, Henry L., Jr. n.288 Corsato, Carlo nn.589, 590, 591, 592, 593, 594, 599 Cartotti Oddasso, Ludovico nn.198, 425, 521 Casas Nadal, Montserrat n.10 Castellano, Mario Ismaele n.427 Castri, Serenella nn.589, 590, 591, 592, 593, 594, 599 Caterina da Siena, santa nn.17, 18, 19, 21, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 34, 35, 36, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 47, 48, 49, 51, 74, 96, 97, 101, 288, 290, 297, 318, 327, 337, 465, 528, 535 Catret Mascarell, Amparo n.523 Catret Suay, José María n.523

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Boccardi, Giancarlo nn.450, 456, 473 Bodo, Murray n.484 Bodosi, Győrgy n.166 Boenig, Robert n.262 Boesch Gajano, Sofia n.155 Bok, Václav n.14 Bonelli, Laura n.563 Bonifačić, Andrija n.42 Borsa, Barbara n.328 Boyd, Anne nn.494, 575 Bradley Warren, Nancy n.270 Brakmann, Thomas n.331 Braun, Lothar n.440 Brezzi, Francesca n.472 Brophy, Donald n.220 Brown, David n.471 Brückner, Undine n.336

Bùi Đức Sinh, Vincent n.41 Cacciavillan, Agostino n.454 Caffarini, Tommaso nn.2, 8 Caffarra, Carlo n.308 Calcagno, Domenico n.356 Caram, Lucia n.182, 273 Carnea, Maria Francesca n.366 Carosi, Bartolomeo n.520 Carrigan, Henry L., Jr. n.288 Corsato, Carlo nn.589, 590, 591, 592, 593, 594, 599 Cartotti Oddasso, Ludovico nn.198, 425, 521 Casas Nadal, Montserrat n.10 Castellano, Mario Ismaele n.427 Castri, Serenella nn.589, 590, 591, 592, 593, 594, 599 Caterina da Siena, santa nn.17, 18, 19, 21, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 34, 35, 36, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 47, 48, 49, 51, 74, 96, 97, 101, 288, 290, 297, 318, 327, 337, 465, 528, 535 Catret Mascarell, Amparo n.523 Catret Suay, José María n.523

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Catturi, Giuseppe n.460 Cavallini, Giuliana nn.22, 50, 74, 104, 161, 162, 163, 164, 170, 192, 283, 291, 352, 358, 437, 606 Centi, Tito Sante nn.8, 127, 518 Centro Nazionale di Studi Cateriniani n.360, 377, 390, 394 Centro Internazionale di Studi Cateriniani n.304 Chiaia, Maria nn.275, 326, 358 Ciabattini, Lidia n.392 Ciriaco, Dominic Gerald n.289 Classen, Albrecht n.13 Clermont-Tonnerre, Éric T., de n.25 Coakley, John W. n.202 Coffey, Kathy n.421 Colangelo, Gennaro n.64 Colucci, Isabella n.564 Consorsi, Roberto n.601 Cosma, Maria Pia n.588 Costantini, Laura n.103 Cottier, Georges M. nn.375, 391 Courcelles, Dominique de nn.287, 405 Csertő, György n.44 Curreli, Augusta n.121 Curti, Anna n.175 Dalarun, Jacques n.197 Dalla Torre, Giuseppe nn.347, 359, 389, 490, 495 Danneels, Godfried n.264 De Blasi, Mariannina n.89 De Roma, Giuseppino n.236 De Wohl, Louis n.171 Dehnerdt, Eleonore n.168 Delcorno, Carlo n.413 Delfino, Benedetto Tino n.427 Dell’Omo, Marina n.599 Demkovich, Michael n.306 Desiato, Luca n.512 Deth, Ron van n.245

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Catturi, Giuseppe n.460 Cavallini, Giuliana nn.22, 50, 74, 104, 161, 162, 163, 164, 170, 192, 283, 291, 352, 358, 437, 606 Centi, Tito Sante nn.8, 127, 518 Centro Nazionale di Studi Cateriniani n.360, 377, 390, 394 Centro Internazionale di Studi Cateriniani n.304 Chiaia, Maria nn.275, 326, 358 Ciabattini, Lidia n.392 Ciriaco, Dominic Gerald n.289 Classen, Albrecht n.13 Clermont-Tonnerre, Éric T., de n.25 Coakley, John W. n.202 Coffey, Kathy n.421 Colangelo, Gennaro n.64 Colucci, Isabella n.564 Consorsi, Roberto n.601 Cosma, Maria Pia n.588 Costantini, Laura n.103 Cottier, Georges M. nn.375, 391 Courcelles, Dominique de nn.287, 405 Csertő, György n.44 Curreli, Augusta n.121 Curti, Anna n.175 Dalarun, Jacques n.197 Dalla Torre, Giuseppe nn.347, 359, 389, 490, 495 Danneels, Godfried n.264 De Blasi, Mariannina n.89 De Roma, Giuseppino n.236 De Wohl, Louis n.171 Dehnerdt, Eleonore n.168 Delcorno, Carlo n.413 Delfino, Benedetto Tino n.427 Dell’Omo, Marina n.599 Demkovich, Michael n.306 Desiato, Luca n.512 Deth, Ron van n.245

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Di Ciaccia, Francesco n.86 Di Girolamo, Costanzo n.11 Di Luca, Paolo n.11 Di Nepi, Simona n.582 Dìaz-Covarrubias Estrada, Eduardo Francisco n.79 Dickens, Andrea Janelle n.321 Dillmann, Michael n.52

Đinh Thị Sáng, Maria n.112 Doni, Rodolfo n.75 Dionisotti, Carlo n.102 Dörtelmannová, Maria Magdalena n.524 Douglas, Langton n.206 Dreyer, Elizabeth n.286 D’Souza, Carmelina n.76 Ducci, Edda n.376 Dudzińska-Facca, Anna n.236 Duval, Sylvie n.429 Egan, Harvey D. n.316 Esch, Arnold n.193 Faccenda, Giovanni n.605 Famiglietti, Elisa n.411 Fanning, Steven n.267 Fargnoli, Narcisa n.140 Farina, Marcella n.120 Fatichi, Lorenzo nn.368, 396, 419, 486 Feltrin, Antonio E. n.175 Fenster, Thelma S. n.412 Fernandes, Ilídio n.173 Ferrari, Laura n.351 Ferraro, Giuseppe n.345 Ferri, Edgarda nn.179, 185 Festa, Gianni nn.7, 305, 424, 429, 430, 431, 432, 433, 434, 435 Finessi, Mariaelena n.603 Fišer, Zdeněk Cyril n.524 Fleckenstein, Kristine n.257

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Di Ciaccia, Francesco n.86 Di Girolamo, Costanzo n.11 Di Luca, Paolo n.11 Di Nepi, Simona n.582 Dìaz-Covarrubias Estrada, Eduardo Francisco n.79 Dickens, Andrea Janelle n.321 Dillmann, Michael n.52

Đinh Thị Sáng, Maria n.112 Doni, Rodolfo n.75 Dionisotti, Carlo n.102 Dörtelmannová, Maria Magdalena n.524 Douglas, Langton n.206 Dreyer, Elizabeth n.286 D’Souza, Carmelina n.76 Ducci, Edda n.376 Dudzińska-Facca, Anna n.236 Duval, Sylvie n.429 Egan, Harvey D. n.316 Esch, Arnold n.193 Faccenda, Giovanni n.605 Famiglietti, Elisa n.411 Fanning, Steven n.267 Fargnoli, Narcisa n.140 Farina, Marcella n.120 Fatichi, Lorenzo nn.368, 396, 419, 486 Feltrin, Antonio E. n.175 Fenster, Thelma S. n.412 Fernandes, Ilídio n.173 Ferrari, Laura n.351 Ferraro, Giuseppe n.345 Ferri, Edgarda nn.179, 185 Festa, Gianni nn.7, 305, 424, 429, 430, 431, 432, 433, 434, 435 Finessi, Mariaelena n.603 Fišer, Zdeněk Cyril n.524 Fleckenstein, Kristine n.257

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Fondazione Margherita. Promozione della lingua e cultura italiana nn.508, 509 Forbes, Cheryl n.259 Fortuna, Michele M. nn.249, 346, 355, 385 Forster, Regula n.336 Foster, Allyson n.414 Frassati, Maria n.78 Friedman, Joan Isobel n.16 Frigato, Sabino n.120 Frosini, Giovanna n.62 Fuchsová, Eva n.43, 610 Gałecki, Artur n.332 Galián, Gabriel n.85 Galluzzi, Sergio n.143 Gambassi, Giacomo n.507 Garavaglia, Maria Pia n.462 Garcia Sempere, Marinela n.11 Gardner, Edmund G. nn.152, 158 Garella, Luciano n.552 Gatto, Ludovico n.237 Gaudez, Frauler n.591 Gazerro Hanson, Kerra n.386 Geiger, Gail n.141 Gentilini, Giancarlo n.566 Geretti, Alessio nn.589, 590, 591, 592, 593, 594, 599 Ghezzi, Bert n.230 Ghisalberti, Alessandro n.277 Giallanza, Joel n.469 Gibson, Kelly n.251 Giertych, Wojciech n.34 Gigli, Girolamo n.66 Giordani, Igino n.129 Giorgi, Maria n.84 Giovanni Paolo II, papa n.522 Giraldo, Maria Loretta n.154

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Fondazione Margherita. Promozione della lingua e cultura italiana nn.508, 509 Forbes, Cheryl n.259 Fortuna, Michele M. nn.249, 346, 355, 385 Forster, Regula n.336 Foster, Allyson n.414 Frassati, Maria n.78 Friedman, Joan Isobel n.16 Frigato, Sabino n.120 Frosini, Giovanna n.62 Fuchsová, Eva n.43, 610 Gałecki, Artur n.332 Galián, Gabriel n.85 Galluzzi, Sergio n.143 Gambassi, Giacomo n.507 Garavaglia, Maria Pia n.462 Garcia Sempere, Marinela n.11 Gardner, Edmund G. nn.152, 158 Garella, Luciano n.552 Gatto, Ludovico n.237 Gaudez, Frauler n.591 Gazerro Hanson, Kerra n.386 Geiger, Gail n.141 Gentilini, Giancarlo n.566 Geretti, Alessio nn.589, 590, 591, 592, 593, 594, 599 Ghezzi, Bert n.230 Ghisalberti, Alessandro n.277 Giallanza, Joel n.469 Gibson, Kelly n.251 Giertych, Wojciech n.34 Gigli, Girolamo n.66 Giordani, Igino n.129 Giorgi, Maria n.84 Giovanni Paolo II, papa n.522 Giraldo, Maria Loretta n.154

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Giunta, Diega nn.118, 198, 217, 218, 238, 343, 389, 390, 391, 392, 393, 394, 395, 489, 492, 554, 558, 559, 568, 573, 578, 580, 584, 587, 589, 596, 606, 622, 623, 624, 625 Gómez, Giselle n.472 Granzotto, Emilia n.128 Graziano, Frank n.418 Graziosi, Elisabetta n.430 Griffith, Colleen M. n.493 Grignani, Maria Antonietta n.66 Grimwood, Tom n.244 Gros, Colette n.200 Grygiel, Ludmiła nn.21, 268, 333, 335 Guerriero, Elio nn.155, 157 Guigues, Louis-Paul n.36 Guingand, Pascal n.242 Haenni, Thierry nn.354, 364 Hale, Paul V. n.83 Haliczer, Stephen n.530 Hamill, Ann-Frances n.422 Hauff, Adelheid M. von n.222 Heffernan, Eileen n.148 Heise, Irene n.82 Herman, Fiore Cristina n.572 Herrmann, Volker n.222 Herth, Éric n.51 Hilkert, Mary Catherine nn.448, 493 Hinnebusch, Paul n.320 Hlaváčová, Ivana n.43 Hoch, Matthias n.544 Hodne, Lasse n.586 Holder, Arthur n.111 Honert, Max n.223 Horst, Ulrich n.6 Housden, Roger n.302 Howe, Elisabeth Teresa n.270 Huey, Whitney Ellen n.219

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Giunta, Diega nn.118, 198, 217, 218, 238, 343, 389, 390, 391, 392, 393, 394, 395, 489, 492, 554, 558, 559, 568, 573, 578, 580, 584, 587, 589, 596, 606, 622, 623, 624, 625 Gómez, Giselle n.472 Granzotto, Emilia n.128 Graziano, Frank n.418 Graziosi, Elisabetta n.430 Griffith, Colleen M. n.493 Grignani, Maria Antonietta n.66 Grimwood, Tom n.244 Gros, Colette n.200 Grygiel, Ludmiła nn.21, 268, 333, 335 Guerriero, Elio nn.155, 157 Guigues, Louis-Paul n.36 Guingand, Pascal n.242 Haenni, Thierry nn.354, 364 Hale, Paul V. n.83 Haliczer, Stephen n.530 Hamill, Ann-Frances n.422 Hauff, Adelheid M. von n.222 Heffernan, Eileen n.148 Heise, Irene n.82 Herman, Fiore Cristina n.572 Herrmann, Volker n.222 Herth, Éric n.51 Hilkert, Mary Catherine nn.448, 493 Hinnebusch, Paul n.320 Hlaváčová, Ivana n.43 Hoch, Matthias n.544 Hodne, Lasse n.586 Holder, Arthur n.111 Honert, Max n.223 Horst, Ulrich n.6 Housden, Roger n.302 Howe, Elisabeth Teresa n.270 Huey, Whitney Ellen n.219

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Hugueny, R.P. n.122 Iannotta, Daniela n.70 Imbrighi, Piergiorgio n.555 Indyke, Amy W. n.65 Ingaglio, Giuseppe n.568 Izbicki, Thomas M. n.147 Jenkens, A. Lawrence n.537 Johnson, Hilda n.443 Jorio, Nicolina n.625 Jotischky, Andrew n.199 Jungmayr, Jörg n.190 Kelen, Jacqueline n.203 Kelly, Gabrielle n.315 Kestlerová, Romana nn.108, 167 Kiely, Robert n.600 Kirvan, John n.337 Kleinhenz, Christopher n.141 Kohlschein, Franz n.440 Kosowski, Lech n.186 Kostyło, Piotr n.130 Kryński, Andrzej n.511 Laanpere, Maris n.319 Łakoma, Ewa n.407 Lamb, George n.134 Lambardi, Paola n.23 Lansing, Richard n.141 Lanzi, Fernando n.562 Lanzi, Gioia n.562 Lasanta, Pedro Jesús n.224 Laurent, Marie-Hyacinthe n.518 Lees, Clare A. n.412 Legaré, Anne-Marie n.16 Lehmijoki-Gardner, Maiju nn.278, 433

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Hugueny, R.P. n.122 Iannotta, Daniela n.70 Imbrighi, Piergiorgio n.555 Indyke, Amy W. n.65 Ingaglio, Giuseppe n.568 Izbicki, Thomas M. n.147 Jenkens, A. Lawrence n.537 Johnson, Hilda n.443 Jorio, Nicolina n.625 Jotischky, Andrew n.199 Jungmayr, Jörg n.190 Kelen, Jacqueline n.203 Kelly, Gabrielle n.315 Kestlerová, Romana nn.108, 167 Kiely, Robert n.600 Kirvan, John n.337 Kleinhenz, Christopher n.141 Kohlschein, Franz n.440 Kosowski, Lech n.186 Kostyło, Piotr n.130 Kryński, Andrzej n.511 Laanpere, Maris n.319 Łakoma, Ewa n.407 Lamb, George n.134 Lambardi, Paola n.23 Lansing, Richard n.141 Lanzi, Fernando n.562 Lanzi, Gioia n.562 Lasanta, Pedro Jesús n.224 Laurent, Marie-Hyacinthe n.518 Lees, Clare A. n.412 Legaré, Anne-Marie n.16 Lehmijoki-Gardner, Maiju nn.278, 433

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Lemonnyer, Antoine n.323 Leonardi, Claudio n.72 Leonardi, Lino nn.56, 57, 58, 59, 60, 61, 62, 63, 280 Leso, Ermanno n.562 Léthel, François Marie nn.370, 393, 623 Levering, Matthew nn.468, 534 Lezinsky, Olaf n.52 Librandi, Rita nn.53, 56 Lima, Antônio Lúcio da Silva n.327 Lohrum, Meinolf n.524 López Melús, Rafael Maria n.177 Löser, Freimut n.14 Loseries, Wolfgang n.570 Lovasik, Lawrence G. n.533 Luisi, Francesco n.611 Luongo, F. Thomas nn.109, 212, 256 Madej-Anderson, Agnieszka n.444 Madioni, Gilberto n.529 Maier, Christoph T. n.199 Malaspina, Elena nn.47, 110, 204, 299, 300, 303, 304, 305, 467, 519, 596, 620 Malone, Mary T. n.241 Mangano Ragazzi, Grazia n.308 Manlik-De Cesaris, Rita nn.30, 31 Manzoni, Giacomo n.615 Maraini, Dacia n.240 Mardones Oyarzún, Raúl n.160 Mareš, P. n.43 Marino, Joseph n.260 Marostica, Manuela nn.145, 516 Martellock, Amy King n.133 Martín del Blanco, Mauricio n.182 Martinelli, Anna Maria n.511 Martini, Carlo Maria n.274 Masciarelli, Michele Giulio n.408 Mastroianni, Lucia n.105

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Lemonnyer, Antoine n.323 Leonardi, Claudio n.72 Leonardi, Lino nn.56, 57, 58, 59, 60, 61, 62, 63, 280 Leso, Ermanno n.562 Léthel, François Marie nn.370, 393, 623 Levering, Matthew nn.468, 534 Lezinsky, Olaf n.52 Librandi, Rita nn.53, 56 Lima, Antônio Lúcio da Silva n.327 Lohrum, Meinolf n.524 López Melús, Rafael Maria n.177 Löser, Freimut n.14 Loseries, Wolfgang n.570 Lovasik, Lawrence G. n.533 Luisi, Francesco n.611 Luongo, F. Thomas nn.109, 212, 256 Madej-Anderson, Agnieszka n.444 Madioni, Gilberto n.529 Maier, Christoph T. n.199 Malaspina, Elena nn.47, 110, 204, 299, 300, 303, 304, 305, 467, 519, 596, 620 Malone, Mary T. n.241 Mangano Ragazzi, Grazia n.308 Manlik-De Cesaris, Rita nn.30, 31 Manzoni, Giacomo n.615 Maraini, Dacia n.240 Mardones Oyarzún, Raúl n.160 Mareš, P. n.43 Marino, Joseph n.260 Marostica, Manuela nn.145, 516 Martellock, Amy King n.133 Martín del Blanco, Mauricio n.182 Martinelli, Anna Maria n.511 Martini, Carlo Maria n.274 Masciarelli, Michele Giulio n.408 Mastroianni, Lucia n.105

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Matias, Rodval n.174 Mattarucco, Giada n.66 Matter, E. Ann n.412 Mazurczak, Małgorzata Urszula n.559 Mazzotta, Guido n.395 McClernon, John P. n.535 McDermott, Thomas n.292 McGinn, Bernard nn.340, 351, 436 Meade, Catherine M. n.279 Meattini, Umberto nn.25, 27, 28, 96, 97, 101 Meester, Conrad de n.182 Migneco, Luigina n.204 Mikulska, Patrycja n.274 Miller-Stefańska, Ewa n.226 Minnis, Alastair n.159 Minnucci, Giovanni nn.100, 194, 209, 210, 211, 350, 353, 460, 558 Mirewicz, Jerzy n.324 Mirizio, Achille n.531 Mixson, James D. n.6 Mizzieri, Fabio n.574 Moerer, Emily Ann n.560 Mongini, Maria Adelaide nn.556, 609 Monteleone, Domenico n.618 Monti, Giovanni n.557 Mori, Luigi nn.380, 621 Morocutti, Paolo n.205 Morrison, Molly n.125 Moscardelli, Stefano n.453 Mostaccio, Silvia n.432 Mouchel, Christian n.247 Müller, Dagmar n.438 Murray, Paul nn.284, 307 Musso, Emanuele nn.81, 232, 362, 379 Nardi, Paolo nn.208, 234, 531 Németh, Ilona n.44 Nerger, Sibylle n.553

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Matias, Rodval n.174 Mattarucco, Giada n.66 Matter, E. Ann n.412 Mazurczak, Małgorzata Urszula n.559 Mazzotta, Guido n.395 McClernon, John P. n.535 McDermott, Thomas n.292 McGinn, Bernard nn.340, 351, 436 Meade, Catherine M. n.279 Meattini, Umberto nn.25, 27, 28, 96, 97, 101 Meester, Conrad de n.182 Migneco, Luigina n.204 Mikulska, Patrycja n.274 Miller-Stefańska, Ewa n.226 Minnis, Alastair n.159 Minnucci, Giovanni nn.100, 194, 209, 210, 211, 350, 353, 460, 558 Mirewicz, Jerzy n.324 Mirizio, Achille n.531 Mixson, James D. n.6 Mizzieri, Fabio n.574 Moerer, Emily Ann n.560 Mongini, Maria Adelaide nn.556, 609 Monteleone, Domenico n.618 Monti, Giovanni n.557 Mori, Luigi nn.380, 621 Morocutti, Paolo n.205 Morrison, Molly n.125 Moscardelli, Stefano n.453 Mostaccio, Silvia n.432 Mouchel, Christian n.247 Müller, Dagmar n.438 Murray, Paul nn.284, 307 Musso, Emanuele nn.81, 232, 362, 379 Nardi, Paolo nn.208, 234, 531 Németh, Ilona n.44 Nerger, Sibylle n.553

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Nisticò, Emilia n.367 Nocentini, Silvia nn.5, 7 Noffke, Suzanne nn.18, 19, 24, 26, 46, 141, 159, 269, 272, 298, 315, 317, 448 Norris, Kathleen n.126 Nowacki, Jan n.334 O’Neill McGrath, Michael n.421 Occhetta, Francesco n.503 Oddasso, Adriana nn.45, 150, 214, 215, 233, 311, 378, 382, 383, 384, 387, 388, 399, 476, 477, 478, 479, 480, 481, 482, 483, 485, 487, 499, 500, 515, 538, 543 O’Driscoll, Mary nn.363, 465 O’Grady, Selina n.126 Olivieri, Mario n.69 Orchowski, Lindsay M. n.77 Ottea, Joanna n.189 Otten, Willemien n.436 Ottonello, Pier Paolo n.87 Pagano, Lina n.551 Palazzo, Robert B. n.313 Pallimpikunnel, Anny n.373 Paltro, Piera nn.121, 330 Panichi Zalaffi, Viola n.261 Papasogli, Giorgio n.180 Parsons, Susan F. n.339 Parsons, Gerald n.517 Päsler, Ralf G. n.14 Pásztor, Edith n. 99, 365 Paterna, Maria Carlotta n. 1, 291 Patyra, Jowita n.559 Pellegrini, Ettore nn.4, 71 Pellitteri, Marina n.527 Pelton, Donia M. n.221 Pelvi, Vincenzo nn.309, 401 Peri, Vittorio nn.135, 138, 540

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Nisticò, Emilia n.367 Nocentini, Silvia nn.5, 7 Noffke, Suzanne nn.18, 19, 24, 26, 46, 141, 159, 269, 272, 298, 315, 317, 448 Norris, Kathleen n.126 Nowacki, Jan n.334 O’Neill McGrath, Michael n.421 Occhetta, Francesco n.503 Oddasso, Adriana nn.45, 150, 214, 215, 233, 311, 378, 382, 383, 384, 387, 388, 399, 476, 477, 478, 479, 480, 481, 482, 483, 485, 487, 499, 500, 515, 538, 543 O’Driscoll, Mary nn.363, 465 O’Grady, Selina n.126 Olivieri, Mario n.69 Orchowski, Lindsay M. n.77 Ottea, Joanna n.189 Otten, Willemien n.436 Ottonello, Pier Paolo n.87 Pagano, Lina n.551 Palazzo, Robert B. n.313 Pallimpikunnel, Anny n.373 Paltro, Piera nn.121, 330 Panichi Zalaffi, Viola n.261 Papasogli, Giorgio n.180 Parsons, Susan F. n.339 Parsons, Gerald n.517 Päsler, Ralf G. n.14 Pásztor, Edith n. 99, 365 Paterna, Maria Carlotta n. 1, 291 Patyra, Jowita n.559 Pellegrini, Ettore nn.4, 71 Pellitteri, Marina n.527 Pelton, Donia M. n.221 Pelvi, Vincenzo nn.309, 401 Peri, Vittorio nn.135, 138, 540

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Perruca, Joaquín Esteban n.171 Peters, Marygrace n.338

Phan Tấn Thành, Giuse n.112 Piccini, Franca nn.201, 445, 505, 506, 542, 576 Pierozzi, Antonino, santo n.127 Piperato, Anna Edith n.597 Plazzotta, Carol n.581 Poillucci, Manfredi n.567 Polonio Balbi, Patrizia n.550 Porzi, Sonia n.106 Possenti, Livia n.547 Potente, Antonietta n.472 Pozzi, Giovanni n.58 Prella, Bernardino n.299 Profili, Francesca n.569 Prügl, Thomas n.6, 90 Prus, Wojciech n.187 Pryds, Darleen n.111 Quaglioni, Diego n.211 Radcliffe, Timothy nn.50, 184, 284, 307 Raimondo da Capua, beato nn.122, 134, 169, 190 Raiola, Marilène nn.25, 27, 28 Rakoczy, Susan n.282 Rancé, Christiane n.297 Raschini, Maria Adelaide nn.35, 39, 40 Rava, Eva Carlotta n.91 Reichardt, Mary R. nn.115, 125 Rhodes, Emily Susan n.341 Riccardi, Carlo n.514 Ricciardi, Carlo n.344 Richard, Jaqueline n.117 Riedl, Gerda n.510 Rizzo, Jerry n.148 Roberts, Amanda M. n.491 Robertson, Duncan n.270

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Perruca, Joaquín Esteban n.171 Peters, Marygrace n.338

Phan Tấn Thành, Giuse n.112 Piccini, Franca nn.201, 445, 505, 506, 542, 576 Pierozzi, Antonino, santo n.127 Piperato, Anna Edith n.597 Plazzotta, Carol n.581 Poillucci, Manfredi n.567 Polonio Balbi, Patrizia n.550 Porzi, Sonia n.106 Possenti, Livia n.547 Potente, Antonietta n.472 Pozzi, Giovanni n.58 Prella, Bernardino n.299 Profili, Francesca n.569 Prügl, Thomas n.6, 90 Prus, Wojciech n.187 Pryds, Darleen n.111 Quaglioni, Diego n.211 Radcliffe, Timothy nn.50, 184, 284, 307 Raimondo da Capua, beato nn.122, 134, 169, 190 Raiola, Marilène nn.25, 27, 28 Rakoczy, Susan n.282 Rancé, Christiane n.297 Raschini, Maria Adelaide nn.35, 39, 40 Rava, Eva Carlotta n.91 Reichardt, Mary R. nn.115, 125 Rhodes, Emily Susan n.341 Riccardi, Carlo n.514 Ricciardi, Carlo n.344 Richard, Jaqueline n.117 Riedl, Gerda n.510 Rizzo, Jerry n.148 Roberts, Amanda M. n.491 Robertson, Duncan n.270

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Robillard, Denise n.48 Rogers, Mary n.195 Romaldo, Roberto nn.504, 541 Romano, Vincenzo n.361 Roncelli, Angelita n.424 Ronco, Simonetta n.502 Rondoni, Davide nn.151, 254 Ros, Carlos n.525 Rossi Espagnet, Carla n.80 Rossi, Carlo nn.455, 457 Rossi, Francesca Caterina n.492 Rossi, Renato nn.380, 621 Rotunno, Pasquale n.191 Royo, Marín Antonio n.183, 248 Ruß, Sibylle n.440 Ruppi, Francesco Cosmo nn.228, 400 Russo, Francesca n.447 Russotto, Mario nn.352, 459 Sabelli, Roberto n.607 Sacchi, Maria Pia n.497 Sallay, Dóra n.593 Salomon, Xavier F., n.579 Salomone, Saverio n.15 Samaritani, Antonio n.342 Sánchez Marchori, Mar n.523 Santalucia Scibona, Maria Teresa n.612 Santarelli, Luciano n.252 Santi, Bruno n.565 Santi, Francesco n.61 Santos, Januário dos n.177 Santucci, Giulio Cesare n.146 Sas, Karine n.37 Saunders, Kevin n.315 Savio Kensinger, Margherita n.83 Sbaffoni, Fausto n.17 Scarciglia, Alfredo nn.83, 127, 231, 276, 374, 381, 513, 619

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Robillard, Denise n.48 Rogers, Mary n.195 Romaldo, Roberto nn.504, 541 Romano, Vincenzo n.361 Roncelli, Angelita n.424 Ronco, Simonetta n.502 Rondoni, Davide nn.151, 254 Ros, Carlos n.525 Rossi Espagnet, Carla n.80 Rossi, Carlo nn.455, 457 Rossi, Francesca Caterina n.492 Rossi, Renato nn.380, 621 Rotunno, Pasquale n.191 Royo, Marín Antonio n.183, 248 Ruß, Sibylle n.440 Ruppi, Francesco Cosmo nn.228, 400 Russo, Francesca n.447 Russotto, Mario nn.352, 459 Sabelli, Roberto n.607 Sacchi, Maria Pia n.497 Sallay, Dóra n.593 Salomon, Xavier F., n.579 Salomone, Saverio n.15 Samaritani, Antonio n.342 Sánchez Marchori, Mar n.523 Santalucia Scibona, Maria Teresa n.612 Santarelli, Luciano n.252 Santi, Bruno n.565 Santi, Francesco n.61 Santos, Januário dos n.177 Santucci, Giulio Cesare n.146 Sas, Karine n.37 Saunders, Kevin n.315 Savio Kensinger, Margherita n.83 Sbaffoni, Fausto n.17 Scarciglia, Alfredo nn.83, 127, 231, 276, 374, 381, 513, 619

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Scarpati, Oriana n.11 Scattigno, Anna n.435 Schaus, Margaret C. n.147 Schiavone, Maria Gerarda n.118 Schier, Volker n.595 Schleif, Corine n.595 Schlitt, Melinda W. n.260 Schlosser, Marianne nn.90, 404 Schmid, Werner nn.30, 31, 32 Schrader, Francell Lee n.132 Schröder, Martin n.12 Schwarzbauer, Josef nn.2, 169 Seib, Carmem n.174 Self, David nn.137, 181 Serventi, Silvia nn.413, 434 Sesé, Bernard nn.124, 144, 176 Severino, Emanuele nn.239, 410 Sicari, Antonio n.172 Sikorowski, Marek n.184 Simonelli, Cristina n.351 Siniscalchi, Claudio n.446 Sinka, Tarsycjusz n.188 Sisinni, Francesco n.463 Śliwa, Dorota n.55 Smail, Daniel Lord n.251 Sodi, Manlio n.584 Soldini, Sergio Maurizio n.608 Spezzaferro, Luigi n.536 Spiazzi, Roberto n.129 Spinoglio, Cristina n.245 Staff, Leopold n.34 Steenbrink, Lena n.337 Steiner, Christian M. n.353 Stewart-Nuñez, Christine n.614 Stift, Zoltán n.98 Stipo, Rosa Maria n.616 Stoeckli, Margherita nn.68, 69, 354, 364, 508, 509

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Scarpati, Oriana n.11 Scattigno, Anna n.435 Schaus, Margaret C. n.147 Schiavone, Maria Gerarda n.118 Schier, Volker n.595 Schleif, Corine n.595 Schlitt, Melinda W. n.260 Schlosser, Marianne nn.90, 404 Schmid, Werner nn.30, 31, 32 Schrader, Francell Lee n.132 Schröder, Martin n.12 Schwarzbauer, Josef nn.2, 169 Seib, Carmem n.174 Self, David nn.137, 181 Serventi, Silvia nn.413, 434 Sesé, Bernard nn.124, 144, 176 Severino, Emanuele nn.239, 410 Sicari, Antonio n.172 Sikorowski, Marek n.184 Simonelli, Cristina n.351 Siniscalchi, Claudio n.446 Sinka, Tarsycjusz n.188 Sisinni, Francesco n.463 Śliwa, Dorota n.55 Smail, Daniel Lord n.251 Sodi, Manlio n.584 Soldini, Sergio Maurizio n.608 Spezzaferro, Luigi n.536 Spiazzi, Roberto n.129 Spinoglio, Cristina n.245 Staff, Leopold n.34 Steenbrink, Lena n.337 Steiner, Christian M. n.353 Stewart-Nuñez, Christine n.614 Stift, Zoltán n.98 Stipo, Rosa Maria n.616 Stoeckli, Margherita nn.68, 69, 354, 364, 508, 509

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Strinati, Claudio n.565 Sublon, Roland n.242 Suszyło, Kalikst n.226 Sweeney, Jon M. n.158 Syson, Luke nn.579, 581, 582, 585 Szeptycka, Magdalena n.511 Szulczewska, Hanna n.185 Szymona, Wieslaw n.325 Terribile, Claudia n.590 Testoni, Ines nn.239, 410 Tignali, Paola n.195 Tode, William n.549 Toilolo, Damien n.113 Tomasello, Andrew n.496 Toti, Enrico nn.577, 583 Tozzi, Angela Anna n.398 Tozzi, Ileana n.545 Trabacchi, Franca n.156 Trastulli, Federico n.592 Trifone, Pietro nn.56, 57, 58, 59, 60, 61, 62, 63, 280, 416 Tylus, Jane nn.33, 67, 149, 260 Tylus, Piotr n.246 Tyson, John R. n.293 Urbaniak, Marek n.131 Vago, Maria n.156 Vallini, Agostino n.309 Van der Plancke, Chantal nn.88, 116, 328, 357 Vandereycken, Walter n.245 Vanderjagt, Arjo n.436 Vandeputte, Benoît n.441 Vaňková, Pavla n.610 Versegi, Beata Maria n.371 Viejo, José Maria n.303 Viganò, Alberto nn.402, 406, 622, 626

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Strinati, Claudio n.565 Sublon, Roland n.242 Suszyło, Kalikst n.226 Sweeney, Jon M. n.158 Syson, Luke nn.579, 581, 582, 585 Szeptycka, Magdalena n.511 Szulczewska, Hanna n.185 Szymona, Wieslaw n.325 Terribile, Claudia n.590 Testoni, Ines nn.239, 410 Tignali, Paola n.195 Tode, William n.549 Toilolo, Damien n.113 Tomasello, Andrew n.496 Toti, Enrico nn.577, 583 Tozzi, Angela Anna n.398 Tozzi, Ileana n.545 Trabacchi, Franca n.156 Trastulli, Federico n.592 Trifone, Pietro nn.56, 57, 58, 59, 60, 61, 62, 63, 280, 416 Tylus, Jane nn.33, 67, 149, 260 Tylus, Piotr n.246 Tyson, John R. n.293 Urbaniak, Marek n.131 Vago, Maria n.156 Vallini, Agostino n.309 Van der Plancke, Chantal nn.88, 116, 328, 357 Vandereycken, Walter n.245 Vanderjagt, Arjo n.436 Vandeputte, Benoît n.441 Vaňková, Pavla n.610 Versegi, Beata Maria n.371 Viejo, José Maria n.303 Viganò, Alberto nn.402, 406, 622, 626

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Viglione, Massimo n.213 Villegas, Diana L. nn.227, 266 Voaden, Rosalynn n.159 Volpato, Antonio nn.20, 100, 218 Vona, Sabino n.605 Voorhes, Fred R. n.83 Vriend, John n.271 Vries, Hent de n.436 Waaijman, Kees nn.265, 271 Wacławska, Janina n.49 Warr, Cordelia n.235 Warren, Nancy Bradley n.314 Waters, Claire M n.415 Webb, Heather n.54 Wegner, Susan E. n.537 Wetter, Evelin n.444 Wilkins, John n.126 Williams, Joan n.423 Wiseman, Denis Vincent n.372 Wodtke Werner, Verena n.439 Wohl, Louis de n.151 Woodward-Smith, Tamsin n.114 Yi, Gabriella n.301 Zaggia, Massimo n.63 Zanardi, Elena Maria Carla n.397 Zarri, Gabriella nn.7, 278, 424, 429, 430, 431, 432, 433, 434, 435 Zwick, Louise n.470 Zwick, Mark n.470

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Viglione, Massimo n.213 Villegas, Diana L. nn.227, 266 Voaden, Rosalynn n.159 Volpato, Antonio nn.20, 100, 218 Vona, Sabino n.605 Voorhes, Fred R. n.83 Vriend, John n.271 Vries, Hent de n.436 Waaijman, Kees nn.265, 271 Wacławska, Janina n.49 Warr, Cordelia n.235 Warren, Nancy Bradley n.314 Waters, Claire M n.415 Webb, Heather n.54 Wegner, Susan E. n.537 Wetter, Evelin n.444 Wilkins, John n.126 Williams, Joan n.423 Wiseman, Denis Vincent n.372 Wodtke Werner, Verena n.439 Wohl, Louis de n.151 Woodward-Smith, Tamsin n.114 Yi, Gabriella n.301 Zaggia, Massimo n.63 Zanardi, Elena Maria Carla n.397 Zarri, Gabriella nn.7, 278, 424, 429, 430, 431, 432, 433, 434, 435 Zwick, Louise n.470 Zwick, Mark n.470

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Finito di stampre nell'ottobre 2013 dalla tipografia Domograf

00174 Roma - Circ.ne Tuscolana, 38 www.domograf.it

Finito di stampre nell'ottobre 2013 dalla tipografia Domograf

00174 Roma - Circ.ne Tuscolana, 38 www.domograf.it

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