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FEBBRAIO 2011 - anno 5 - numero Economia, attualità, costume e stile CREBERG: DIVIDENDO ANCHE PER IL 2010 Buone notizie da Cesare Zonca, presidente del Credito Bergamasco, prima della chiusura di bilancio. Il 1 giugno l’istituto festeggerà 120 anni “PARADOSSO MONTI”: LA CRISI RAFFORZA L’EURO E’ il pensiero di Mario Monti al convegno della Fondazione Italcementi Barroso in un video intervento: "Serve più coordinamento per l'Unione" PARLAMENTARI OROBICI: LABORIOSI O SFATICATI? Sanga il più presente, male Pirovano: il suo indice è sotto la media In internet ci sono assenze e presenze dei nostri politici. E si possono “adottare” Rivista mensile - Ogni primo venerdì del mese in edicola al prezzo di 4,00 euro. Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% DCB Bergamo. In caso di mancato recapito restituire al mittente. 39 Regione Lombardia e Alluminio Alexia: uno sguardo al futuro L’assessore all’industria e vice governatore della Lombardia Andrea Gibelli, visita le Trafilerie Alluminio Alexia, fiore all’occhiello del Gruppo Agnelli Industries

Bergamo Economia - Febbraio 2011

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FEBBRAIO 2011 - anno 5 - numeroEconomia, attualità, costume e stile

CCRREEBBEERRGG:: DDIIVVIIDDEENNDDOO AANNCCHHEE PPEERR IILL 22001100

Buone notizie da Cesare Zonca, presidente del Credito Bergamasco, prima della chiusura di bilancio. Il 1 giugno l’istituto festeggerà 120 anni

““PPAARRAADDOOSSSSOO MMOONNTTII””:: LLAA CCRRIISSII RRAAFFFFOORRZZAA LL’’EEUURROO

E’ il pensiero di Mario Monti al convegno della Fondazione Italcementi Barroso in un video intervento: "Serve più coordinamento per l'Unione"

PPAARRLLAAMMEENNTTAARRII OORROOBBIICCII:: LLAABBOORRIIOOSSII OO SSFFAATTIICCAATTII??

Sanga il più presente, male Pirovano: il suo indice è sotto la mediaIn internet ci sono assenze e presenze dei nostri politici. E si possono “adottare”

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Regione Lombardia e Alluminio Alexia: uno sguardo al futuro

L’assessore all’industria e vice governatore della Lombardia

Andrea Gibelli, visita le Trafilerie Alluminio Alexia, fiore all’occhiello

del Gruppo Agnelli Industries

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L’editorialeFebbraio 2011

Lombardia e competitività delle PMI: la politica nazionale deve essere

più concreta

DI LUCA T. BILOTTA

"La ripresa economica passerà dalle PMI". Quante volte abbiamosentito queste parole pronunciate dai politici italiani con al con-tempo grande speranza e poca certezza. Bene, questo mese di

febbraio, Bergamo Economia, ha avuto il piacere d'incontrare il vice gover-natore della Regione Lombardia e assessore all'Industria e Artigianato,Andrea Gibelli. Proprio lui con l' "Assessorato itinerante" è stato il porta-voce principale del PMI pensiero cercando di sostenere spiritualmente le

Paolo Agnelli e Andrea Gibelli

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piccole e medie aziende italiane con parole forti etentativi di coesione. Il mese scorso, nella visita alle"Trafilerie Alluminio Alexia Spa" di Gordona, del grup-po centenario Agnelli Industries, lo stesso Gibelli haavuto modo di spiegare nuovamente i punti focali delpiano di ripresa industriale ed economica che laRegione Lombardia sta mettendo in atto a favoredelle stesse PMI. Garanzie forti e chiare, quelle datedal vice governatore, al fine di mettere in campo tuttigli strumenti possibili a sostegno delle piccole emedie imprese, su cui si basa l'economia del nostroPaese e soprattutto della Lombardia.

P arole nobili che, per adesso, rimangono fermenei taccuini dei giornalisti presenti all'evento. Iltasso d'immobilismo politico, non ce ne voglia

Gibelli (non è un attacco a lui, bensì uno spunto), èpurtroppo ancora elevato. Certamente le visite guida-te nelle industrie lombarde sono un bel gesto.Dimostrano la vicinanza della politica a chi, con ilsudore della fronte, lavora giorno dopo giorno per farcrescere la propria azienda e l'economia del propriopaese. Ma non basta. E' necessario, infatti, che ilmondo politico si faccia carico delle richieste specifi-che fatte dagli imprenditori, di chi sta in trincea. Nondobbiamo dimenticarci che siamo il secondo paesemanifatturiero europeo dopo la Germania e che ilnostro tasso d'imprenditorialità è tre volte superiorealla media europea. Ma soprattutto che la stragrandemaggioranza di queste società sono a carattere fami-liare, con meno di 100 dipendenti. Questi numeri rap-presentano un grande vanto per l'Italia, ma anche unagrossa responsabilità per i nostri politici. Non posso-no restare immobili.

D el resto il "familismo" nell'impresa - così vienedefinito normalmente in senso dispregiativo -ci ha salvato. Ha aiutato il Paese tenendo alta

la produzione. Ora è il momento che la politica resti-tuisca il favore. Si devono necessariamente, e nonsolo a parole, stabilire dei criteri di ripartizione dellerisorse economiche, cercando di destinare il 50 percento delle stesse risorse alle PMI. Non è possibile - come ha commentato Paolo Agnelli (presidente diApindustria Bergamo e Confapindustria Lombardia)nell'incontro con Gibelli - che le aziende italiane deb-bano pagare dazio in competitività per via degli ele-vati costi di manodopera, della burocrazia statale esoprattutto dell'energia. E proprio in queste situazio-ni che la politica deve intervenire, altrimenti "è comegiocare a calcio - ha sintetizzato sempre Agnelli - conle stesse regole, ma con una squadra che corre conuna gamba legata". Un esempio, diciamo, ben chia-ro. Una richiesta esplicita alla politica italiana.

P er fortuna ci sono politici attivi come Gibelli,che stanno cercando di tracciare una nuovalinea d'azione. E in questo, dobbiamo essere

sinceri, il vice governatore della Regione è stato unodei pochi ad essere così chiaro. Uno dei punti focalidella sua personale battaglia è da sempre oltre allacompetitività con l'estero delle PMI lombarde, anchela "guerra fratricida" che avviene all'interno deinostri confini. Per essere competitivi le Regioni aStatuto ordinario non possono essere costantementeminacciate dalla concorrenza di quelle a Statuto spe-ciale. Ma la voce del vice presidente della Lombardianon deve restare isolata, bensì seguita ed assecon-data dai colleghi di Roma. Non deve ridursi ad unamera questione politica, in questo caso stiamo par-lando di sostenere le esigenze primarie delle PMI ita-liane, per poter continuare a sognare un'industriaall'avanguardia in Italia. Altrimenti, oltre che "gioca-re a calcio con una gamba legata", il rischio è quellodi ritrovarsi prima del 90esimo minuto, con un belcartellino rosso davanti ai propri occhi.

IL CAPOREDATTORE

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Via Bolgare, 1, 24060 Carobbio Degli Angeli (BG)Tel. 035/778011

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Sommario

A pagina 18

Febbraio 2011

18 CopertinaGibelli applaude Agnelli: "Una passione vincente"

12 “La svolta”Rivoluzione Marchionne

26 Borsa&AzioniPiazza Affari: i fratelli Roccasono i più ricchi d'Italia

30 "Scorie"Nucleare: spot bipartisanChi lo paga un po' meno

36 "Prezzaccio"Gruppi di acquisto PMI,acquistando insieme si fa l'affare

ECONOMIA& BUSINESS

Bergamo EconomiaRivista mensile di economia, attualità, costume e stile

(Registrazione al Tribunale di Bergamo nr. 22 del 02/08/2007)

Società editrice: Speb S.r.l.Via San Giorgio 6/n 24122 Bergamo

Presidente: Marino Lazzarini

REDAZIONE:

Direttore responsabile: Paolo Agnelli

Curatori del progetto: Cristiano Agnelli e Luigi Berlusconi

Caporedattore: Luca T. BilottaMail: [email protected]

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Collaboratori: Carlo Di Gregorio

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PUBBLICITA’:

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Stampatore: Quadrifolio S.p.a.24052 Azzano San Paolo (Bg) - Via Emilia, 17

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96 Antiquariato"Bergamo Antiquaria", in scena i preziosi senza tempo

100 Trazione integraleLa nuova BMW X3 guida le meraviglie dell'xDrive

104 La novitàLexus CT 200h: l'ibrida piccola e di lusso

108 Provata per voi500c Abarth, open air da cardiopalma

113 In esclusivaV-Rod Muscle VRSCF 2011, l'Harley più cattiva di sempre

116 Chi, dove e perchéFoto e curiosità

A pagina 84

RUBRICHE & EVENTI

A pagina 121

www.bergamoeconomia.it

AZIENDE

38 “Dea bendata”Click day: il contributoal dito più veloce del west

68 FiscoTasse e tributi: i bergamaschi ricevono meno di quel che pagano

74 Parola all’associazioneFai Bergamo: da 40 annisempre sulla buona strada

78 Nuove frontiereMezzo miliardo di euro investiti:ecco il nuovo ospedale

84 Artigianato"Acerbis Marino", il falegname che mira il sole

92 Sport&Benessere"Planet Sport"il nuovo polo del fitness

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Notizie in breve

La rinomata rivista ingleseWallpaper ha premiato a Londra,

presso The Edison - il nuovo spazioridisegnato da David Adjaye - lemigliori "creazioni" dell'anno appe-na trascorso: gli oggetti, gli edifici,gli spazi, le città che hanno eccelsoper innovazione e qualità contri-

buendo a migliorare in tanti modi lanostra vita. Tra le icone italiane pre-miate spicca l'esclusivo yachtAquariva Gucci, frutto della col-laborazione unica tra due dei piùrinomati atelier di design italiano,Riva e Gucci, e di OfficinaItaliana Design, lo studio didesign a cui Riva si affida da più divent'anni e che ha creato l'originaleAquariva nel 2000. L'AquarivaGucci è stato infatti selezionato trale migliori creazioni che hannofatto tendenza nel 2010 secondola prestigiosa rivista inglese, guada-gnando il primo premio nella catego-ria "Best Boat". Il nuovo modello diyacht Riva personalizzato da Frida

Giannini, Direttore Creativo di Gucci,presentato in anteprima mondiale loscorso settembre al Salone NauticoInternazionale di Cannes e in Italia inoccasione della Settimana dellaModa a Milano, celebra l'era dellaDolce Vita, in cui gioia di vivere, gla-mour ed eleganza definivano unmodo d'essere, uno stile di vita.Nell'Aquariva Gucci tradizione einnovazione si sono combinate per

creare una vera e propria gemma delmare, espressione dell'eleganzapuramente italiana che riflette abilitàartigianali, attenzione al dettaglio el'uso dei materiali più sofisticati.Tutto questo ha portato il nuovoyacht Riva al prestigio di cui godea livello mondiale, celebrato tra le"eccellenze" dell'anno appenatrascorso e destinato a divenireun'icona internazionale di stile.

"Best boat" L'iniziativa

Aquariva Gucci vinceil "Wallpaper Design Award"

Tre borse di studio conil concorsoQCOM

"INTERNET E...IL FUTURO IN RETE"è il concorso rivolto agli studenti delleclassi quinte degli Istituti TecniciSuperiori con indirizzo informatico-telecomunicazioni ed economico-aziendale delle province di Bergamo eBrescia. "Lavorare sul territorio. Per ilfuturo" è il cuore del progetto e rappre-senta quindi un'opportunità per tutti igiovani del territorio che vogliono darespazio a nuove idee attraverso un con-corso che premia - con una borsa distudio ed un periodo formativo inazienda - le proposte concrete e mira-te a far crescere l'offerta di serviziinternet e telefonia. Le iscrizioni sonoaperte sino al 28 febbraio 2011. Glistudenti hanno tempo fino al 30 apri-le 2011 per inviare i loro elaborati. Unacommissione composta tra gli altri darappresentanti di Confindustria e degliUffici Scolastici Provinciali di Brescia eBergamo valuterà i lavori pervenuti.Entro il 15 maggio 2011 i dirigentidegli istituti scolastici saranno infor-mati sui nominativi dei vincitori. Nonvinceranno solo gli studenti, ma saràdestinato un riconoscimento anchealla scuola che ha accompagnato ilvincitore nel suo percorso di forma-zione. Tutte le informazioni sono onlinesu www.qcom.it/borsedistudio.html.

Da 2.68 a 3.15 euro al kgSi tratta di pane. E' il rincaro annuale che dimostra come le famiglie orobiche paga-no molto di più il pane oggi rispetto ad un anno fa. Considerando 178 chili di con-sumo annuo di una famiglia tipo, alla fine dei 12 mesi, c'è una differenza di 30 euro

20.18 euroE' il prezzo medio, a Bergamo, di 1 kg di prosciutto cotto. A Bergamo viene20.18euro al kg mentre a Brescia ben 24.57euro al kg. Su 14 kg acquistatiannualmente la differenza dello scontrino, a fine anno, ammonta a 54 euro

AurelioBertocchiAD Qcom

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“LA SVOLTA”

La lezione di Mirafiori: solo la flessibilità consente alle imprese, soprattutto di taglia media e grande,

di sopravvivere in un'epoca dove la competizione ed i mercatisono globali. La firma di accordi che derogano il contratto

nazionale non verrà più visto come un fatto eccezionale ma può diventare prassi consolidata

Rivoluzione Marchionne

I"si" hanno vinto con il 54.1%, i no si sono fermati al45.9%. Si chiude così il referendum dei lavoratoridella Fiat di Mirafiori sull'accordo firmato da tutti isindacati all'infuori della Fiom. Ma il giudizio finale

suggerirebbe di aggiungere al "si" anche la parola "cam-bia", per cui si cambia, si volta pagina, si imbocca un'al-tra strada. Non è così perché per alcuni anche il si diMirafiori è un mezzo si, non un no magari ma un "ni".Senza entrare nel dettaglio di una cronaca di cui si è giàtanto scritto e dell'accordo, dalle parti in causa il refe-rendum è giudicato in maniera diametralmente opposta.La Fiom Cgil, irremovibilmente contraria all'accordo, sot-tolinea il fatto che "per Marchionne è stata una boccia-tura politica" visto che la vittoria del "si" è stata possibi-le solo grazie al voto favorevole di impiegati e tecnici per-ché, sempre stando al sindacato, se fosse dipeso solodagli operai l'accordo non sarebbe passato. La conclusio-ne della Fiom: l'accordo va ridiscusso in quanto "autori-tario", "incostituzionale" e frutto di un "ricatto". Ma dueconti bisogna farli con la storia, con la cronaca recente.Come ai lavoratori anche alla Fiom è stata data la possi-bilità di cogliere questa occasione ma la scelta è stataquella di girarsi dall'altra parte e pronunciare anatemi obollare come infamanti tutti gli altri. E poi la decisione di

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imboccare via d'uscite fantasiose comericorrere alla magistratura. Un appun-to: il fatto che un sindacato, che non

manca occasione per rivendicare il fattodi essere espressione della classe ope-

raia, decida di ricorrere alla via giudizia-ria e non prenda atto della volontà deilavoratori è, per lo meno, schizofrenico.

Dopo l'esito di Mirafiori il commento diMarchionne è stato "svolta storica".

Positivo il giudizio di tutti gli altri sinda-cati, i quali unitamente ai politici, pochidi sinistra, alcuni di centro e tanti didestra mettono (giustamente) l'accentosulle "ragioni del lavoro", sugli investi-menti previsti e le ricadute occupazio-nali, sia per l'indotto (circa 30 mila postisolo a Torino e in Piemonte) sia per ilfuturo dei giovani. Forse ha prevalso laragione, meglio, la ragionevolezza con-tro i ripetuti tentativi di buttarla in poli-tica, una politica di basso profilo, e distiracchiare fino a trasformare quelloche è un conflitto sindacale, se puremblematico e dai toni duri, in unoscontro al o.k. corral sulle sorti delpaese, sulla libertà e la democrazia. Ilvero nocciolo della questione è che itempi stanno cambiando e di questobisogna prenderne atto. Né incostituzio-nale, né autoritario, il nuovo contratto è

Le nuove regole del Lingotto

PAUSEDal 4 aprile 2011, 3 pausedi 10 minuti ciascuna(oggi sono due di 15 e una di 10).I 10 minuti di incremento dell’orariodi lavoro verranno pagati con un incremento di 0,1877 eurolordi per ora lavorata(45 euro lordi circa al mese che non vengonoutilizzati nel calcolo Tfr).

MENSALa mezz’ora di pausa mensarimane per ora all’interno del turno.Si discuterà della sua collocazionea fine turno con la nascita dellajoint venture Fiat-Chrysler.

ASSENZE PER MALATTIAUna commisione paritetica Fiat-sindacativaluterà l’assenteismo:

a) se supera il 6% a luglio 2011 non viene pagato il primo giorno di malattia a chi si assenta per malattie di durata non superiore ai 5 giorni nei giorni che precedono

o seguono festività o ferie o giorno di riposo e che lo abbia fatto per altre due volte nei 12 mesi presedenti.b) se supera il 4% a gennaio 2012e il 3,5% negli anni sucessivinon vengono pagati i primi due giorni di malattia a chi si trova nelle condizioni del punto “a”.

Sono esclusi “i lavoratori sottopostia emodialisi o affeti dal morbo di Cooleyda neoplasie, da epatite B o Co da gravi malattie cardiocircolatorie,da Tbc o da gravi patologieche richiedono terapie salvavita”.

CIGDal 14 febbraio 2011 tutti i 5.500dipendenti di Mirafiori Carrozzeriesono in cassa straordinaria per un anno. Verranno richiamati al lavoro a seconda della richiestadel mercato

Orario (4 tipi di orario)

a) 2 turni di 8 ore al giorno per 5 giornib) 3 turni di 8 ore al giorno per 5 giorni

c) 3 turni di 8 ore al giorno per 6 giorni

d) 2 turni di 10 ore al giorno. L’azienda comunica ai sindacati il passaggioda un sistema all’altro con 15 giorni di anticipo

STRAORDINARIOL’azienda può costringere i dipendentia effettuare fino a 120 ore all’anno di straordinaio senza contrattare con i sindacati si possono aggiungerealtre 80 ore. Questo comporta aumenti fino a 3.700 euro lordi all’anno.

SCIOPERO“Il mancato rispetto degli impegni assuntidalle organizzazioni sindacali con il presente accordo; ovvero comportamenti idonei a rendere inesigibilile condizioni concordate per la realizzazione del piano liberanol’Azienda dagli obblighi in materia di contributi sindacali e permessi retribuiti”.

La violazione di questa clausola “da partedel singolo lavoratore costituisce infrazio-ne disciplinare”

Torino, lo stabilimento Fiat Mirafiori

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semplicemente più puntuale. Che non siaincostituzionale non siamo noi a dirlo, lodicono il giuslavorista e parlamentare delPd Pietro Ichino, il giuslavorista bergama-sco erede di Marco Biagi MicheleTiraboschi, l'ex ministro del Lavoro delgoverno Prodi Tiziano Treu, SergioChiamparino attuale sindaco di Torino e ilprossimo candidato sindaco, sempre delPd, Piero Fassino. Anche tutti gli altri sin-dacalisti lo dicono tranne quelli dellaFiom. Il nuovo accordo rompe a Torino unpassato fatto di scioperi selvaggi e con untasso di assenteismo insostenibile perqualsiasi azienda che voglia, almeno, pro-vare a competere. Nessuno vuole sinda-care sul fatto che i lavoratori vadano dife-si da abusi e da soprusi ma non è possibi-le dichiarare sciopero per rimanere a casaa vedere la partita di calcio. Pomiglianodocet. Perché una grande industria, come

la Fiat, o riesce a misurarsi con le altre seisette case automobilistiche mondiali onon c'è altra soluzione che chiudere.

Magari non subito e con un lento declinoma il destino è segnato. Fuor di metaforaun'accordo come quello della Fiat signifi-

ca investimenti per creare occupazione,produttività per garantire il volume e laqualità dei prodotti sul mercato, lavoroora e per il futuro e aumenti salariali. Fuordi metafora il recupero di produttività e dicompetitività è un'esigenza che nonriguarda solo la Fiat ma tutto il sistemaproduttivo nazionale perchè sulla qualitàdelle prestazioni e sulle competenze dellerisorse si gioca il tanto auspicato rilancioindustriale. E non può non comprendere,anche e soprattutto, nuove relazioni sin-dacali. Al centro, il lavoro, il suo valore ela partecipazione (anche tramite un demo-cratico referendum) alle decisioni strate-giche dell'imprese. Il referendum diMirafiori è un punto di partenza da cuidebbono discendere azioni conseguentiper tutti, non solo per la Fiat. Perchésenza lavoro non ci sono diritti e ognunoha diritto di lavorare. Anche il 54.1%.

Ilavoratori di Mirafiori "hanno sceltodi prendere in mano il loro destino,di assumersi la responsabilità dicompiere una svolta storica e di

diventare gli artefici di qualcosa dinuovo e di importante". Sono le parolecon cui l'amministratore delegato dellaFiat, Sergio Marchionne, commentala vittoria del sì al referendum suMirafiori. "Siamo lieti che la maggio-ranza dei lavoratori di Mirafiori abbiacompreso l'impegno della Fiat per tra-sformare l'impianto in una fabbrica dilivello internazionale - dice Marchionne- Siamo lieti perché con il loro votohanno dimostrato di avere fiducia in séstessi e nel loro futuro". In un Paesecome l'Italia, che "è sempre stato lega-to al passato e restio al cambiamento,e il referendum di ieri in parte lo hadimostrato", osserva l'amministratoredelegato, "la scelta di chi ha votato sì èstata lungimirante". Rappresenta "lavoglia di fare che si oppone alla rasse-

gnazione del declino". Rappresenta "ilcoraggio di compiere un passo avanticontro l'immobilismo di chi parla sol-tanto o aspetta che le cose succedano"."La maggior parte delle nostre personenon si sono fatte condizionare dalletante accuse che ci sono piovuteaddosso, dagli attacchi che sono statifatti in modo strumentale sulla loropelle, ma hanno scelto di stare dallaparte di chi si impegna, di chi intendemettere le proprie qualità e la propriapassione per fare la differenza", insisteMarchionne. Questa "è la migliorerisposta alle bugie e alle esasperazionidegli ultimi mesi". "Le critiche cheabbiamo ricevuto - rimarca - sono stateingiuste e spesso frustranti". "Mi augu-ro che le persone che hanno votato no -aggiunge - messe da parte le ideologiee i preconcetti, prendano coscienza del-l'importanza dell'accordo che salva-guarda le prospettive di tutti i lavorato-ri". Nel sollecitare un clima di serenità

dopo l'esito positivo al referendum, ilpresidente della Fiat John Elkannribadisce il sostegno della sua famiglia al

piano Marchionne. "Ora bisogna archi-viare le polemiche e le contrapposizioni,affrontando le sfide che abbiamo davan-ti in modo costruttivo. Per parte mia -afferma in una nota - ribadisco il pieno e

LE REAZIONI

John Elkann

Torino stabilimento Mirafiori,catena di produzione Fiat

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convinto sostegno della mia famiglia".Elkann esprime poi gratitudine nei con-fronti dei lavoratori che hanno votato sì:"Sono grato a chi ha avuto fiducia nelfuturo e nella Fiat: la loro scelta aprenuove prospettive per tutte le donne e gliuomini che lavorano in fabbrica aMirafiori". Il commento a caldo alledichiarazioni di John Elkann e SergioMarchionne arriva dal responsabile nazio-nale auto della Fiom, Giorgio Airaudo."Abbiamo fatto bene a dichiarare lo scio-pero generale del 28. Continueremo a pro-vare a convincerci reciprocamente" diceAiraudo. "Marchionne ha vinto con i suoiuomini, noi con gli operai, quelli che luivuole fare lavorare di più e con meno dirit-ti" sottolinea. "Siamo sorpresi di quel 46%che ha votato no - rivela - avevamo capitoche emotivamente gli operai erano favo-revoli ma non pensavamo che questo sitraducesse in un voto. Quel 46% è un votomolto impegnativo, lo è per noi ma credodovrebbe esserlo anche per l'impresa per-ché c'è una maggioranza determinata siaall'interno dagli impiegati sia all'interno

delle carrozzerie. Non sono colletti bianchima strutture gerarchiche, 300 capi e 40uomini del personale. Si potrebbe, quindi,dire che Marchionne ha salvato il suoaccordo con i suoi uomini". E il leaderdella Fiom, Maurizio Landini, si rivolgedirettamente a Marchionne: "Sarebbe oraun atto di saggezza da parte di Fiat riapri-re una trattativa vera perché fabbrichesenza il consenso di quei lavoratori nonfunzionano". Il Lingotto, ammonisceLandini, "sa benissimo che quel referen-dum, che noi non riconosciamo, è un ricat-to. Lo sa meglio di noi. E allora invece dimettere la testa dentro la sabbia dovreb-be fare i conti con questa realtà". Quantoal voto di Mirafiori, per Landini si è tratta-to di ''un risultato assolutamente inaspet-tato, straordinario ed eccezionale. Ed oradovrebbero preoccuparsi quei sindacaticonfederali che sbagliando hannoaccettato di firmare un accordo cherischia di cambiare la loro natura".Confindustria valuta invece in modopositivo la vittoria del sì al referendum.Emma Marcegaglia, dice che "in demo-

crazia vale la maggioranza": a Mirafiorihanno vinto i sì ed "è comunque un dato

positivo. Con questo risultato, l'Italia puòcontinuare ad avere una industria dell'au-to forte e competitiva a livello globale.L'azienda ha ora tutte le carte per poterdare seguito all'annunciato piano di inve-stimenti su Mirafiori''. ''Adesso - conclu-de Marcegaglia - è necessario lasciarsialle spalle polemiche e contrapposizio-ni e lavorare con determinazione e con-cretezza per continuare ad ammoderna-re le relazioni industriali a vantaggiodell'intero sistema produttivo italiano''.

I numeri del Lingotto

170 mila addetti i posti di lavoro nella componentistica auto, tre volte quelli di Fiat Italia

780 milai mezzi prodotti da Fiat in Italianel 2009, compresi i veicolicommerciali leggeri e pesanti

9 miliardidi euro, i ricavi 2009del comparto Fiatin Italia

21 miliardidi euro, il fatturato della fileria dell’indotto solo in Piemonte

30 miliardiil fatturato auto totale in Italia,Fiat più indotto

2.500le aziende dell’indotto in tuttaItalia, 1.000 sononel torinese

2,5il moltiplicatore economico nell’indotto. Per ogni100 euro di fatturato di Fiat auto, se ne generano250 nelle aziende fornitrici

5il moltiplicatore nei posti di lavoro dell’indotto. Ogni posto dentro le fabbriche Fiat produce5 posti nell’indotto diffuso

Emma Marcegaglia

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Dal 1 ottobre 2010 è partito l'"Assessorato itine-rante", un'iniziativa che vede coinvolto AndreaGibelli, Vice governatore di Regione Lombardiae Assessore all'Industria, Artigianto, Edilizia e

Cooperazione in un tour a cadenza settimanale con circa50/60 tappe. Si tratta di una serie di visite ad industrie eartigiani lombardi tra ottobre e giugno 2011 con l'obiettivodi far uscire l'assessorato dal palazzo, dalla sua forma pret-tamente istituzionale e avvicinarlo il più possibile al terri-torio e alla realtà imprenditoriale lombarda. La dodicesima

tappa, che ha interessato la provincia di Sondrio, ha vistol'assessore far visita alle Trafilerie Alluminio AlexiaSpa di Gordona, fiore all'occhiello del Gruppo AgnelliIndustries di Bergamo. Nata nel 1994 dalla volontà diPaolo Agnelli e radicata indissolubilmente nel territoriodella Val Chiavenna, l'azienda rappresenta il core businessdel gruppo e produce profilati di alluminio in tutte ledimensioni e forme. In 15 anni è cresciuta di cinque voltesia da punto di vista occupazionale che dei volumi produt-tivi diventando leader nel settore per la sua capacità di

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Gibelli applaude Agnelli: "Una passione vincente"

IN COPERTINA

Dodicesima tappa a Gordona per l'"Assessorato itinerante",appuntamento organizzato dal vice governatore della Regione Lombardia e assessore all'Industria e Artigianato che ha visitato le Trafilerie Alluminio Alexia,fiore all'occhiello del Gruppo Agnelli Industries

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA

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unire la qualità della materia prima alla più moderna tecno-logia. Oltre alla produzione di estrusi per il settore dei profili,a disegno, per l'industria e di profili per il settore della serra-mentistica della propria serie "Esedra" è in grado di soddisfa-re qualunque esigenza della clientela: dalle operazioni diestrusione alle lavorazioni meccaniche, dalle lavorazioni difinitura all'assemblaggio di specifici particolari, dalle certifi-cazioni delle leghe e delle caratteristiche meccaniche ai ser-vizi di imballo personalizzato a marchio del cliente, fino alleoperazioni di consegna e stoccaggio su misura. Una cura"maniacale" del prodotto, sottolineata dallo stesso Gibelli,che ha osservato con particolare attenzione come la movi-mentazione degli estrusi avvenga su rulli e nastri per non dan-neggiare i profilati stessi. Il fulcro dell'intero processo produt-tivo è rappresentato da tre impianti di estrusione da 1650,1800 e 2800 tonnellate che consentono di ottenere semila-vorati perfetti e rispondenti a tutti gli standard europei. Con

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un investimento di 13 milioni di euro e unasuperficie aziendale raddoppiata in due anni (da15 mila mq agli attuali 30 mila mq) Paolo Agnelliha mostrato concretamente al vicegovernatorecosa significhi credere e scommettere su un ter-ritorio, cosa vuol dire investire in innovazionerimanendo in Italia. Andrea Gibelli ha avutoanche modo di conoscere il progetto di ricercasu leghe d'alluminio ultra leggere e super resi-stenti, destinate ai settori dell'automotive eaeronautico. Una via, quella dell'alta specializ-zazione tecnologica, scelta e condivisa da tuttigli Agnelli, espressione di un'impresa familiaregiunta alla quarta generazione. Il sito, con unapotenzialità produttiva di oltre 30 mila tonnella-te di profilati l'anno, è completato da un'areache va dalla bocca della pressa fino all'imbal-

laggio, compresa la tranciatura degli sfridi dilavorazione completamente automatizzata. Conun fatturato pari a 45 milioni di euro e una pro-duzione di 16 mila tonnellate d'estrusi d'allumi-nio nel 2010, lo stabilimento di Gordona checonta 130 addetti fra operai, dirigenti ed impie-gati rappresenta un "case history" per tutta laLombardia. Un forte segnale in controtendenzarispetto ai continui annunci di pesanti piani diristrutturazione e spostamento delle produzioniall'estero. Le Trafilerie Alexia fanno parte delGruppo Agnelli Industries, una realtà che conta15 aziende con una fatturato consolidato di 120milioni di euro e attività che spaziano dal com-mercio dei metalli alla produzione di pentole,passando per l'editoria. Gruppo industriale natonel 1907 e consolidato da Paolo e BaldassareAgnelli è radicato su tutto il territorio nazionale:da Bergamo alla Valchiavenna, da Rosignano aOristano, passando per Milano. Nella veste diimprenditore, di presidente di ConfapindustriaLombardia e di Apindustria Bergamo, PaoloAgnelli accompagnando Andrea Gibelli nellavisita all'azienda si è fatto portavoce dei proble-mi che le piccole e medie imprese bergama-sche e lombarde devono affrontare quotidiana-mente per competere con una concorrenza chenon ha esitato ha definire "sleale". "Sono ono-rato di poter ricevere in azienda il vice presiden-te della Regione. Sono convinto che quest'in-contro sia il simbolo della vicinanza politica almondo dell'imprenditoria". Dopo il saluto inizia-le sono state tante le tematiche affrontate daPaolo Agnelli e Andrea Gibelli nel corso dellavisita, in primis la situazione dell'industria lom-barda. "Noi imprenditori - ha ricordato Agnelli -abbiamo bisogno di un aiuto efficace da partedella politica. Ci confrontiamo ogni giorno convarie difficoltà oggettive che rendono le nostreaziende sempre meno competitive. Pensiamo,ad esempio, al costo della manodopera. Senzaprendere come riferimento realtà troppo lonta-ne come India e Cina, abbiamo oltre confineeconomie emergenti come Romania e Poloniain cui il costo del lavoro è di cinque volte infe-riore al nostro. I loro contratti sono meno onero-si e il mercato del lavoro è molto più flessibile".E poi il presidente di Confapindustria Lombardiaporta un esempio concreto: "Se trasportassi lamia azienda in Polonia, dove abbiamo una pic-cola filiale, avrei un utile di 7 milioni d'euro.Abbiamo di fronte una scelta difficile". E che lapolitica nazionale e la Regione Lombardia deb-

bano tenere in considerazione questo è dimo-strato dal fatto che "là regalano il terreno alleimprese purché s'investa". Contro la delocaliz-zazione e la logica d'impresa rimane la storiaumana, lo spessore imprenditoriale, l'attacca-mento al territorio e i legami: "Stiamo qui per-ché oltre al legame con il territorio - decisamen-te forte per chi ha 103 anni d'attività - c'è lanecessità di lavorare nel nostro Paese" ha riba-dito Agnelli. "Operiamo in 111 settori, spesso dinicchia, e collaboriamo con moltissime aziendeitaliane. Se ci spostassimo lontano perderem-mo tutti questi legami". Ma, oggi, il contestocompetitivo è particolarmente severo e va riba-dito che la fondamentale responsabilità degliorgani di governo, a partire da quelli regionali, ègarantire il duraturo perseguimento della mis-sione di ogni impresa, perché come ha effica-cemente sottolineato il pragmatico Agnelli "E'

come giocare a calcio con le stesse regole, macon una squadra - l'Italia - che corre con unagamba legata. Si dice che gli accordi diMaastricht devono valere per tutti, ma noisiamo nettamente svantaggiati rispetto ad altriconcorrenti. Questi nostri sforzi dovrebberoessere riconosciuti anche dalla politica, conleggi e agevolazioni che supportino le aziende".E se la fondamentale responsabilità sociale del-l'impresa è quella di svolgere la propria missio-ne produttiva, così da generare ricchezza, "benvenga Marchionne che ha fatto questo cambia-mento epocale, che sicuramente porterà qual-che vantaggio" Rimane un dubbio:" Ma a noi

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cosa resta? ". La visita ha portato Gibelli a toc-care con mano la tecnologia produttivadell'Alexia, osservando le varie fasi di lavorazio-ne del metallo. L' energia l'altro problema tocca-to. "A causa delle scelte contro il nucleare deglianni Ottanta siamo costretti a pagare il 35% inpiù rispetto a chi lavora all'estero - ha sottoli-neato Agnelli -. Si tratta di 300 mila euro chepotremmo risparmiare". La replica di AndreaGibelli: "Concordo con il pensiero generale diPaolo Agnelli. Non a caso la Regione sta inter-venendo, attraverso la veloce costruzione distrumenti a favore delle imprese in modo sem-plificato ed accessibile. Servono strumenti utili -ha esclamato l'assessore all'Industria - non ci sipuò perdere fra mille uffici senza una lineaguida". Non mancano i complimenti alla fami-glia Agnelli, e più in generale a tutti gli impren-ditori che restano in Italia - e in Lombardia - percontinuare il proprio lavoro industriale. "Credosia importante ringraziare tutti quelli che credo-no nel territorio in cui operano, proprio comePaolo Agnelli. L'amore per la propria terra èuna componente fondamentale e necessariaper portare in alto i prodotti made in Italy". "L'assessorato itinerante è un progetto - ci haspiegato Andrea Gibelli a margine dell'in-contro - che si divide in due importanti fasi: laprima in cui visito le eccellenze presenti sul

nostro territorio e la seconda in cui incontrole imprese in difficoltà. Questi incontri mipermettono di venire a conoscenza delle esi-genze degli imprenditori e lavoratori. Ritengoquesto confronto diretto con l'assessoratomolto utile per le imprese che possono veni-re a conoscenza degli strumenti che RegioneLombardia mette a disposizione anche inun'ottica di miglioramento degli stessi".

L'"Assessorato itinerante" ha avuto unsuccesso tale che ha dovuto aumenta-re il numero degli appuntamenti in pro-gramma. Che Lombardia ha visto edincontrato fino ad oggi? "Sono davvero molto entusiasta di questiincontri perché mi hanno permesso di tocca-re con mano le eccellenze della Lombardia esoprattutto ascoltare le vere esigenze diimprenditori e lavoratori, che più di tuttistanno accusando questa tremenda crisi.In più, nonostante il periodo davveromolto difficile, ho potuto anche constata-re la grande vivacità imprenditoriale pre-sente sul nostro territorio".

Quali sono le esigenze e le richiestepiù urgenti che ha avvertito parlandocon gli imprenditori lombardi?

"Regione Lombardia ha numerosi strumenti diincentivi alle imprese che a volte le stesse azien-de lombarde non conoscono fino in fondo. Gliimprenditori quindi non chiedono nuovi stru-menti ma di accedere in modo chiaro e veloce aquelli già in essere. Strumenti dunque che con-sentano un accesso ai bandi/iniziative regionalipiù veloce ed efficace. A questo si collega anchela richiesta di unificazione dei bandi. Già neiprimi mesi dell'assessorato le politiche propostesono state orientate a quest'ottica di semplifica-zione, razionalizzazione e digitalizzazione".

Un operaio che lavora in Valchiavennacosta ad un'impresa almeno quattro voltedi più rispetto a una tuta blu polacca.Perché un'imprenditore deve continuarea rimanere qui e non deve delocalizzare?"Il problema sollevato è reale, infatti le nostreimprese si trovano a dover affrontare il mercatoglobale con una concorrenza che io considerotalvolta sleale da parte dei Paesi neo comunita-ri e delle regioni a Statuto speciale. Queste ulti-me infatti hanno la possibilità, a differenze diquelle a statuto ordinario, di mettere in campostrumenti più vantaggiosi per l'attrattività.Soprattutto in questo momento di crisi, questedifferenze non sono più accettabili. Sono grato,anche per questo, agli imprenditori lombardi chein presenza di queste oggettive difficoltà deci-dono di rimanere sul nostro territorio anche perun loro forte senso di appartenenza. Detto que-sto, Regione Lombardia rimane una delle eccel-lenze mondiali a livello produttivo, grazie allapresenza di infrastrutture, servizi finanziari,distretti all'avanguardia e un'area caratterizzatada una connotazione imprenditoriale unica".

Le imprese lombarde sono cresciutesui mercati internazionali. Al contrario,gli investimenti esteri in Lombardiamostrano qualche segnale di difficoltà.Come si spiega?"Anche se il contesto economico sarebbe otti-male per richiamare investimenti esteri, leimprese straniere vengono "disincentivate" dauna forte burocrazia, dovuta anche ad unsistema troppo centralistico del nostro Stato.In tal senso è importante promuovere a livellointernazionale un autentico marketing ter-ritoriale lombardo in modo da far capirealle imprese straniere con quale livello diqualità le imprese lombarde possono lavorare".

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Cosa pensa dell'idea di un contrattoregionale, cioè di un accordo tra impre-se, istituzioni e organizzazioni sindacalidestinato a favorire gli insediamentistranieri. E' ancora una proposta?"Tra le mie priorità dell'assessorato c'è proprioquella di attrarre nuove imprese, siano essestraniere o italiane. Per raggiungere questoambizioso obiettivo stiamo elaborando unnuovo sistema operativo chiamato PattoTerritoriale Per lo Sviluppo".

Due sono le strade indicate: la primariguarda l'adozione di una fiscalità loca-le che attragga gli investimenti delleimprese, come avviene in altre regioni.E' possibile attraverso il meccanismodegli incentivi? "È una delle strade sicuramente percorribilima non la sola. Incentivare l'impresa èimportante e la Regione Lombardia sta giàfacendo tantissimo. Siamo reduci, proprioin questi giorni, dalla presentazione di datiimportantissimi: in soli 200 giorni dal nostroinsediamento, l'Assessorato che ho l'onoredi dirigere ha investito in progetti per leimprese circa 400 milioni di euro e altret-tanto ha in progetto di fare nel 2011".

L'altra è relativa allo snellimento dellepratiche burocratiche e al miglioramen-to delle infrastrutture. Lei ha anticipatoche Regione Lombardia sta mettendo incampo strumenti a favore delle impreseassolutamente semplificati. Può antici-parci qualcosa?"Questo è un passaggio fondamentale eche, periodicamente - quasi come un man-tra - mi impegno a ricordare. Per stimolare larecettività di investimenti sul nostro territo-rio da parte di aziende, anche di multinazio-nali estere, è necessario avviare un profon-do processo di semplificazione delle normee delle "scartoffie" burocratiche. Siamo unpaese che si porta dietro una zavorra di pesoinsostenibile per i continui cambiamentidovuti ad un'economia globalizzata. Questazavorra è l'apparato burocratico, frutto di unsistema centralizzato e statale ormai ana-cronistico per i tempi in cui stiamo vivendo".

C'è poi il problema dell'energia. Da noicosta un terzo in più rispetto ad altri stati

dell'Europa occidentale. E' giusto suquesto tema attendersi delle rispostedalla politica? "La politica può fare molto in quanto adabbattimento dei costi dell'energia per leaziende. Anche a causa delle scelte fatte sulnucleare molti anni fa, oggi ci ritroviamo,anche per questi costi, in una situazione defi-citaria rispetto ai concorrenti stranieri. Quellodell'energia è uno dei tanti campi in cui inostri imprenditori soffrono. Come RegioneLombardia siamo impegnati anche su questofronte e faremo ciò che è nelle nostre possi-bilità. Ricordo che Regione Lombardia è laprima nel paese per sfruttamento delle ener-gie da fonti rinnovabili. Questa è la mia ricet-ta per la nostra regione".

Chiudiamo con un giudizio su Bergamoe sulla crisi del manifatturiero. Cosadobbiamo attenderci per il 2011?"Il distretto di Bergamo è una delle eccellenzedel nostro territorio, non lo scopro certo io enon lo si scopre certo oggi. Gli anni appenatrascorsi sono stati anni di crisi generalizzata estrozzante che ha penalizzato tutti i settori,compreso il manifatturiero che vive una fortee, lasciatemi dire, anche sleale concorrenza.La ricetta che ho in mente e che la Regionevuole perseguire è di lanciare il made in Italyby Lombardia. Occorre ragionare in una logicadove i distretti produttivi, le reti di impresa icentri di ricerca privati e pubblici lavorino inuna sempre maggiore sinergia tra industria eartigianato per grande impresa e PMI dentro

a un sempre più evidente connotazione chechiamo brand territoriale. Bergamo e il mani-fatturiero ne sono un esempio. Se ragioniamocon questa logica e facciamo in modo che leaziende si uniscano per farsi forza e presenta-

re prodotti con una connotazione di qualitàriconosciuta in tutto il mondo, sono certo cheil 2011 così come gli anni futuri, sarà un annodi rilancio. Ritengo quindi l'idea del brand ter-ritoriale una conditio sine qua non. Gli altripaesi europei hanno adottato formule quasiprotezionistiche per le loro imprese e cosìstanno rilanciando le loro economie. Il Paesenon può esimersi dal lavorare per protegge-re, nel mondo e in maniera congiunta, le pro-prie qualità; l'esempio più concreto è statoquello di avere introdotto nel dibattito euro-peo il tema del made in".

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ECONOMIA&BUSINESS

A partire dal 1° gennaio 2011, grazie al recepimentoda parte dell’Italia della direttiva 94/62/CE sugliimballaggi e i rifiuti di imballaggio, è scattato il divie-to di commercializzazione dei sacchi da asporto mercinon conformi ai requisiti di biodegradabilità indicatidagli standard tecnici europei vigenti.Il Consiglio dei Ministri ha, infatti, detto no aduna nuova proroga che, già nel 2010, aveva fattoslittare di un anno il provvedimento, rallentando,tra l’altro, lo sviluppo della raccolta differenziatadei rifiuti organici per la quale è essenziale la bio-degradabilità dei sacchetti.Rimane possibile lo smaltimento, fino ad esauri-mento, delle scorte in giacenza negli esercizi arti-gianali e commerciali alla data del 31 dicembre2010, esclusivamente a titolo gratuito e solo infavore dei consumatori.Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela delTerritorio e del Mare e il Ministero dello Sviluppoeconomico, in collaborazione con le autorità com-petenti, potranno effettuare controlli per verifica-re il rispetto della normativa.Con un consumo medio annuo di trecento pezzi apersona, per un totale di circa venti miliardi dibuste l’anno, l’Italia si è guadagnata la maglianera per l’uso di sacchetti di plastica risultando trai principali utilizzatori in Europa.Solo l’uno per cento dell’enorme quantità di sacchiprodotti ed utilizzati nel mondo (che si stima essereintorno ai mille miliardi l’anno) viene riciclato.

Ciò poiché il costo per la raccolta, lo smaltimentoed il recupero è molto maggiore rispetto a quelloper la produzione o l’importazione dai paesi asia-tici come Cina, Thailandia e Malesia.Il ritmo di consumo del sacchetto di plastica, che vieneusato solo per poche ore, anche se reimpiegato per i

rifiuti domestici, è di gran lunga superiore al temponecessario alla terra per completarne lo smaltimento(secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente si va daun minimo di quindici ad un massimo di mille anni).L’impatto sull’ambiente è enorme. A partire dall’inqui-namento dell’aria, causato dall’incenerimento dellaplastica trasformata in anidride carbonica ed insostanze tossiche responsabili delle alterazioni delclima e di gravi danni alla salute.Anche i corsi d’acqua ne risentono; spesso invasida frammenti di plastica nocivi per la sopravvi-venza di intere specie ed ecosistemi, si sono tra-

sformati in vere e proprie discariche a cielo aperto.Per non parlare, poi, dell’enorme quantità di petrolioimpiegato per la produzione. Per creare duecentomi-la tonnellate di buste di plastica vengono bruciatecirca quattrocentotrentamila tonnellate di petrolio.Come ha affermato il Ministero dell’Ambiente,la messa al bando degli shoppers in materialenon biodegradabile rappresenta “una grandeinnovazione che segna un passo avanti di fonda-mentale importanza nella lotta all’inquinamen-to”, ma perché si possano ottenere risultati con-creti è di fondamentale importanza il contributodei commercianti, dei cittadini e degli operatoridella piccola e grande distribuzione.Già da tempo le grandi catene di distribuzionehanno iniziato ad abituare la propria clientelaall’uso di materiali alternativi quali cartone, coto-ne o polimeri più facilmente smaltibili.Tuttavia l’uso dei sacchetti di plastica ha continuatoad imperversare tra i piccoli commercianti che, nelnostro Paese, rappresentano la maggioranza.Solo grazie allo stop definitivo all’impiego dellaplastica si è potuto dare il via all’uso di materia-li innovativi biodegradabili, come i nuovi ecos-hopper realizzati in bioplastica ricavata da maise da altre materie vegetali.Una valida alternativa è, inoltre, rappresentata dalritorno alla cosiddetta “sporta” in stoffa da utilizzareogni volta che si fa la spesa, abbandonando, così, ilconcetto di un consumismo basato sull’ “usa e getta”.

Dal 1° gennaio 2011 addioai sacchetti di plastica

Anche per l’Italia è scattato il divieto di commercializzazione e utilizzo degli shopper ad alto impatto ambientale

LEGGE AL VERDE - Rubrica a cura dell’avvocato Cristina Putortì

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ECONOMIA&BUSINESS

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BORSA&AZIONI

Milano Finanza ha pubblicato la classifica dei 400 "Paperoni" di Piazza Affari. Primi si confermano i bergamaschi Paolo eGianfelice Rocca con 12.434 miliardi di euro, poi Leonardo DelVecchio con 8.450 miliardi e i fratelli Benetton con 6.838 miliardi

I fratelli Rocca sono i più ricchi d'Italia

Sono i fratelli Paolo e GianfeliceRocca i paperoni di Borsa2010 con un valore complessivodelle proprie società quotate a

Piazza Affari pari a 12.434 miliardi di euro.Con loro, sul podio della classifica diMilano Finanza che misura il valore com-plessivo delle società presenti nel listi-no di Milano, Leonardo del Vecchiocon 8.45 miliardi di euro ed i fratelliBenetton, al terzo posto, forti dei loro6.838 miliardi. Dietro di loro, al quartoposto, Silvio Berlusconi, con 3.296miliardi e al quinto Romain Zaleski (2.9).Nell'anno nero di Piazza Affari i fratelliRocca a cui fa capo il gruppo Techint (checontrolla la multinazionale dei tubi inacciaio Tenaris rappresentata in Italiadalla Tenaris Dalmine) sono ancora al ver-tice della classifica stilata dal settimana-le Milano Finanza sui 400 personaggi piùricchi di Piazza Affari. Una precisazione: laclassifica non stabilisce in maniera ine-quivocabile chi siano i più ricchi, in asso-luto, ma grazie all'obbligatorietà dellecomunicazioni Consob, si può tracciare unradiografia finanziaria di tutte le personeche detengono partecipazioni nelle più

significative società di Piazza Affari. Neldettaglio i fratelli Rocca, con una crescita

del 25% rispetto allo scorso anno, sonogli unici sopra i 10 miliardi di euro e hanno

tracciato un solco nei confronti dei con-correnti grazie all'andamento positivo deltitolo Tenaris nell'ultimo anno. Dietro c'è ilveneto Leonardo Del Vecchio con 8.45miliardi di euro. A dire il vero non ha san-gue nordestino, è di origini lombarde, madalla sua Luxottica dipende l'interodistretto dell'occhialeria di Belluno. Lesue partecipazioni sono in Fonciere desRegions, Generali, Luxottica, Beni Stabili,MolMed. La MolMed sta per MolecularMedicine, è una società biotech che facapo all'ospedale San Raffaele di Milanoe vede come azionisti di riferimento SilvioBerlusconi ed Ennio Doris. Anche la galas-sia di riferimento dei fratelli Benetton con6.838 miliardi di euro è notevole, va dagliAeroporti di Firenze, ad Atlantia, Autogrill,Benetton group, Caltagirone Editore,Gemina, ma anche Mediobanca, Pirelli,Telecom ed Rcs Mediagroup. Al quartoposto e al quinto posto seguono il pre-sidente del Consiglio Silvio Berlusconi(di cui 63.28% Silvio Berlusconi, 7.65%Marina Berlusconi, 7.65% PersilvioBerlusconi, 7.14% Barbara Berlusconi,7.14% Eleonora Berlusconi, 7.14% LuigiBerlusconi) con 3.296 miliardi di euro e poi

Paolo e Gianfelice Rocca12.434 miliardi di euro è il patrimonio in Borsa dei fratelli Rocca frutto dellasola partecipazione in Tenaris

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il finanziere-finanziato (soprattutto dallebanche) polacco-francese-brescianoRomain Zaleski. con 2.379 miliardi.Tramite la sua Carlo Tassara Spa e' riusci-to a mettere insieme pacchetti azionari di

molte società e di alcune grandi bancheitaliane. E' di pubblico dominio la suapartecipazione in A2A, (municipalizzatacontrollata dai Comuni di Milano eBrescia che gestisce i rispettivi ter-moinceneritori e divide con Electricité

Grandi patrimoni in Piazza Affari

1° Gianfelice e Paolo RoccaTenaris

2° Leonardo Del VecchioFdr Sa, Generale, Luxottica, Beni Stabili, MolMed

3° Fratelli BenettonAer.Fir, Atlantia, Autogrill, Benetton, Caltagirone Ed,Gemina, Mediobanca, Pirelli, Prelios, Rcs

4° Silvio Berlusconi*Aedes, Mediaset, Mediobanca, Mediolanum,Molmed, Mondadori

5° Romain ZaleskiA2A, Bpm, Cattolica, Edison, Eramet, Generali, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Montepaschi, Ubi

6° Muammar GheddafiJuventus, Retelit, Unicredit

7° Famiglie Agnelli/NasiExor

8° Boroli/DragoExor

9° Diego e Andrea Della ValleTods, Rcs, Mediobanca, Poligrafici, Piaggio,Marcolin e Bialetti

10° Khalifa Bin Zayed Al NahayanMediaset, Unicredit

11° Francesco Gaetano CaltagironeAcea, Caltagirone, Caltagirone Ed., Cementir, Generali, Montepaschi, Vianini lavori

33° Domenico BosatelliGewiss

39° Alberto BombasseiBrembo

42° Giampietro PesentiItalmobiliare

142° Ambrogio Caccia DominioniTesmec

174° Giovanni CagnoliCofide, Intek, Seas, Getters

La classifica delle principali partecipazioni

12.434,2

8.450,1

6.838,9

3.296,1

2.379,2

2.307,2

2.194,5

2.120,4

1.812

1.683,7

1.563,6

353,3

262,0

25,5

Azionista/Partecipazioni in società quotate

Valore al15 dic.

17,3

Variazione percentuale su base annua

294,3

74,4

42,0

Domenico BosatelliIl patron della Gewiss ha un patrimonio azionario valutato in 353 milioni di euro. Lo scorso anno si era fermato a 240 milionidi euro. In classifica è al 33esimo posto

Gli altri bergamaschi

n.s.-

25,0

23,9

36,4

14,9

-12,6

-20,2

-24,7

-13,4

37,4

-16,5

36,4

-17,6

*di cui 63,28% Silvio Berlusconi, 7,65% ciascuno Marina e Piersilvio Berlusconi, 7,14 ciascuno Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi

Fonte: MF/Milano Finanza

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de France - EdF - il capitale della stessaEdison) Bpm, Cattolica, Edison, Eramet,Generali, Intesa SanPaolo, Mediobanca,

Montepaschi e Ubi. Dopo Berlusconi eZaleski nell'elenco figura Muammar

Gheddafi con 2.307 miliardi per le quotenella Juve, Retelit e Unicredit. Curiosità,lo scorso agosto la Libyan InvestmentsAutorithy (Lia), il braccio finanziario delleader Muammar Gheddafi nato con loscopo di gestire i proventi del petrolio, haannunciato di aver portato la propria par-tecipazione in Unicredit sopra la soglia del2%, facendo così lievitare l'intera compa-gine libica intorno al 7%, visto che laBanca Centrale Libica e la Libyan ArabForeign Bank sono insieme titolari del4,98%: con quest'operazione i libici sonodiventati il primo socio della banca, supe-rando anche gli Aabar di Abu Dhabi. Oltread Unicredit le partecipazioni rilevantidella finanza libica in Italia riguardano l'a-zionariato della Juventus, in cui la LibyanArab Foreign Investment Company(Lafico) detiene il 7.5%, e il 14.8% diRetelit, la società di tlc costituita nel 2007e che ha successivamente vinto l'asta peril Wi-Max nelle regioni del Nord Italia. Diseguito le famiglie Agnelli-Nasi con 2.194miliardi: John Elkann e Tiberto Brandolini

d'Adda rappresentano la Dicembre (societàche riunisce le quote di John, Lapo eGinevra Elkann); Maria Sole e Andrea

Agnelli gli altri Agnelli; Alessandro Nasi eLuca Ferrero di Ventimiglia sono i rappre-

Alberto BombasseiIl presidente e amministratore delegatodella Brembo con i suoi294.3 milioni supera in classifica GiampieroPesenti. Le azioni Brembosono cresciute del 48%

Giampiero PesentiIl numero uno di Italmobiliare,38esimo con 262 milioni possie-de, direttamente, solo il pacchettodi controllo di Italmobiliare e nonle partecipazioni in Italcementi,Mediobanca, Rcs e Unicredit,custodite nella holding

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sentanti dei Nasi. Completano la griglia deiprimi 10 Paperoni le famiglie Boroli-Dragocon 2.120 miliardi, azioniste del gruppo DeAgostini, all'ottavo posto, Andrea e Diego

Della Valle con 1.812 miliardi e partecipa-zioni in Tods, Rcs, Mediobanca, Poligrafici,Piaggio, Marcolin e Bialetti, e lo sceiccoKhalifa bin Zayed Al Nahayan di AbuDhabi, presente in Atlantia, Mediaset eUnicredit. Niente di straordinario considera-to che la rivista americana Forbes stima chelo sceicco, alla guida di Abu Dhabi e dellafederazione degli Emirati Arabi Uniti, abbiaun patrimonio vicino a 21 bilioni di dollari,parte dei quali sono stati investi proprio aPiazza Affari. Il fondo Aabar Investments,che gestisce parte della ricchezza generatada Abu Dhabi con il petrolio, oltre ad essereazionista di Unicredit, Mediaset con l'1.87%è infatti diventato uno dei principali soci di

Atlantia, rilevando il 3.35% della societàautostradale da Unicredit. A seguire nellaclassifica alcuni dei nomi più famosi dellafinanza italiana fra i quali FrancescoGaetano Caltagirone (11esimo, con1.536 miliardi), Nicola e Paolo Bulgari(1.123 miliardi), Gian Marco e MassimoMoratti (982 milioni di euro) ed EnnioDoris (951 milioni). Per quanto riguarda ibergamaschi, al 33esimo posto con 353.3milioni c'è il presidente e fondatore dellaGewiss, Domenico Bosatelli. Grazie aduna formidabile performance, su baseannua, il titolo dell'azienda di Cenate Sottoha aumentato del 46.8% il suo valore. Nel2010 si registra, anche, il sorpasso diAlberto Bombassei su GiampieroPesenti. Il patron della Brembo con i suoi294.3 milioni di partecipazione nella multi-

nazionale dei freni guadagna il 39esimoposto, mentre Giampiero Pesenti figura soloal trentottesimo posto in classifica con 262milioni per la quota in Italmobiliare. Questoperché Giampiero Pesenti possiede diretta-mente solo il pacchetto di controllo diItalmobiliare e non le partecipazioni inItalcementi, Mediobanca, Rcs e Unicredit,custodite nella holding. Guardando al listi-no, il sorpasso è dovuto al diverso anda-mento dei titoli: le azioni Brembo nelcorso dell'anno sono cresciute del 48%, alcontrario, quelle di Italmobiliare sonoscese del 18%. Al 142esimo posto si

trova Ambrogio Caccia Dominionicon 25.5 milioni, la Tesmec di cui è presi-dente è stata una delle poche matricoledi Piazza Affari nel 2010. Si è quotata il 1Luglio. Giovanni Cagnoli, amministra-tore delegato per l'Italia di Bain &Company, è al 174esimo posto con le par-tecipazioni in Cofide, Intek e Saes Gettersche gli fruttano 17.3 milioni.

Ambrogio Caccia DominioniAl 142esimo posto si trova Ambrogio CacciaDominioni con 25.5 milioni,la Tesmec di cui è presidenteè stata una delle pochematricole di Piazza Affarinel 2010

Giovanni CagnoliL' amministratore delegatoper l'Italia di Bain & Company, è al 174esimo posto con 17.3 milioni frutto delle partecipazioni in Cofide,Intek e Saes Getters

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ECONOMIA&BUSINESS

"SCORIE"

La campagna pubblicitaria, che fa discutere per i contenuti pro-atomo e per una comunicazione ritenuta ingannevole,

è costata 6 milioni di euro. Porta la firma di Forumnucleare.it, l'ONG guidata dall’ex antinuclearista Chicco Testa e di cui fa parte la Techint dei fratelli Rocca che opera già nel nucleare

Nero: "sono contrario all'energia nucleareperchè mi preoccupo per i miei figli",bianco: "io sono contrario perchè fra 50anni non potranno contare sui combusti-

bili fossili"; nero: "ci sono dei dubbi sulle centrali",

Nucleare: spot bipartisanChi lo paga un po' meno

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA

Sopra e nella pagina accantoAlcune scene dello Spot in onda in queste settimanesul nucleare

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bianco: "ma non ce ne sono sullasicurezza"; nero: "il nucleare è unamossa azzardata per il paese",bianco: "o forse è una grandemossa": le battute sono dello spot da30 secondi che mette in scena unapartita a scacchi nella quale si con-frontano le tesi di chi è favore e di chiè contro l'energia nucleare. Ogni gio-catore accompagna la mossa con unaconvinzione sull'energia, sul nuclearee le rinnovabili. Spaccando l'atomosulla scacchiera, argomento del con-fronto è la possibilità o meno di instal-lare nuove centrali nucleari sul suoloitaliano. Nel finale ci si rivolge diretta-mente allo spettatore chiedendo se èa favore o contro il nucleare, riman-dando ogni considerazione al sito"Forum Nucleare Italiano" dove sitrova uno spazio per dibattere demo-craticamente e tutte le informazioninecessarie per prendere una posizionein vista dell'ennesimo referendum sulnucleare non ancora in calendario mada svolgersi in una data compresa trail 15 aprile e il 15 giugno 2011.

Lo spot. Confezionato come un comunespot televisivo e costruito sulla falsariga di una pubblicità comparativa,tanto per capirci come quella che con-fronta l'offerta di Mediaset Premiumper il digitale terrestre con quella diSky per il satellite, la pubblicità sulnucleare non vuole vendere, almenonel senso commerciale del termine mariaprire i termini di un confronto.Seduti ad un tavolo, durante una parti-ta a scacchi, una coppia di giocatori siconfrontano e s'interrogano su alcuniaspetti legati alla scelta o meno delnucleare: l'utilità, la sicurezza, etc. Allafine, colpo di scena, si scopre che idue giocatori in questione hanno lostesso volto, sono la stessa persona.Metafora: ognuno dopo aver letto,essersi documentato e aver scambiatoopinioni deve decidere da che partestare. Ma se la campagna vuole esserebipartisan grazie alla diversità di vedu-te incarnate dallo stesso giocatore chil'ha commissionata lo è un po' meno.

Forum Nucleare Italiano. La campagnaistituzionale, infatti, è stata promossa dalForum Nucleare Italiano e commissionataall'agenzia Saatchi e Saatchi, che ha fattole cose in grande, articolandola su tutti i

mezzi di comunicazione: televisione, cine-ma, principali testate giornalistiche, aero-porti e sul web. Ma chi c'è dietro al ForumNucleare Italiano? L'associazione no - profit(almeno per ora) che si presenta come unaONG (Organizzazione Non Governativa)annovera tutte aziende e persone "econo-micamente" interessate al ritorno dell'ato-mo in Italia, che in prima persona costrui-scono le centrali. In ordine alfabetico: Edf(Électricité de France, compagnia francesefornitrice di energia elettrica, impegnatafortemente nel nucleare), Enel (la nostraprincipale fornitrice di energia elettrica),Gdf (Gaz de France, società francese cheopera nell'energia), Suez (società franceseche opera nell'energia), Techint (societàche si occupa di impianti), Terna (societàresponsabile della trasmissione dell'ener-

gia elettrica in Italia) e Westinghouse(compagnia elettrica). E poi Alstom,Ansaldo Nucleare, Areva, Confindustria,Eon, Edison, Federprogetti, Sogin,Stratinvest Ru, Technip e Tecnimont. Tra isoci del Forum ci sono anche Cisl e Uil dicategoria, più alcune Università italiane. Sispiega così come sia possibile per una ONGspendere 6 milioni (dati del Sole 24 ore) nel2010, per l'operazione promozionale. Ilbudget 2011 è ancora in fase di definizione.

Chicco Testa e Techint. Due i bergama-schi di spicco presenti nel forum, il presi-dente del Forum Chicco Testa e la Techintche fa capo ai fratelli Rocca. "Con questacampagna vogliamo riaprire un discorsochiuso bruscamente 24 anni fa. Oggi, quel-la del nucleare è un'alternativa energeticapulita e conveniente, in termini economici eambientali, ma non sarà mai possibile un

dialogo costruttivo se prima non si mettetutti in condizione di avere informazionichiare, complete e certe sotto il profiloscientifico" ha spiegato in un intervento ilpresidente del Forum e autore del saggio"Tornare al nucleare? L'Italia, l'energia,l'ambiente" in cui ripercorre vent'anni di dis-cussione pubblica italiana sulle politicheambientali ed energetiche. "Per questomotivo - ha sottolineato Testa - il Forum sipropone come luogo di discussione e con-fronto di idee, serie e libere da inutili pre-concetti basati su posizioni ideologiche

Il presidente del forumChicco Testa

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aprioristiche". Ex antinuclearista, senza sco-modare troppo le scritture, anche lui si puòdire folgorato sulla via di Damasco a talpunto che adesso è apertamente pro -atomo. Per chi non lo sapesse prima di arri-vare all'Enel (e prima ancora all'Acea, edopo l'Enel alla banca d'affari britannicaRothschild) Chicco Testa è stato anche presi-dente di Legambiente, deputato del Pci, haguidato la mobilitazione ambientalista con-tro Chernobyl. Proprio lui è stato uno dei pro-motori del "no" italiano all'energia nuclearesancito con i tre referendum del 1987 e oggi,più di vent'anni dopo, ancora lo stesso refe-rendum sul nucleare con Testa, questa volta,tra i sostenitori del "si". Il poeta statunitenseJames Russell Lowell direbbe : "Solo i mortie gli stupidi non cambiano mai opinione" e dicerto Chicco Testa stupido non è vista la suacompetenza e la sua parlantina. "La sua pre-senza è molto richiesta per eventi in tuttal'Europa" garantisce l'agenzia Csa Italia diMilano, che lo ha in portafoglio come cele-brity speaker sui temi ambientali. I suoi inter-venti "si adattano perfettamente alle richie-ste del cliente"e la tariffa non è tra le più alte:da 12.500 a 20 mila euro. Il Gruppo Techint,invece, è un colosso multinazionale controlla-to dalla famiglia Rocca che dà lavoro ad oltre49 mila persone e fattura 22 miliardi di dolla-ri. In Italia le società impegnate nel settorenucleare sono Techint engineering & con-struction, la cui attività include tutte le fasi diprogetto, gli studi di fattibilità, il project finan-cing e la gestione dei piani e TenarisDalmine che produce tubi d'acciaio desti-nati in particolare all'industria energetica.

Greenpeace e Legambiente. Da quila rilettura e l'analisi semiotica dellospot da parte di verdi, Legambiente,Greenpeace, e tutti coloro del fronte no -nucleare: chi è "contro" muove le pedinenere e chi è "pro" gioca con le pedinebianche; la voce "contro" è cupa e la voce"pro" è suadente; il "contro" trascina lepedine e fa mosse "banali" mentre il "pro"è deciso, fa mosse da "chi sa giocare ascacchi" e poggia con fermezza i pezzisulla scacchiera; il "contro" usa sempre esolo l'alfiere nero, mentre il "pro" usa ilcavallo (tranne una volta l'alfiere bianco)il pezzo più riconoscibile (che ispira liber-tà, nobiltà, forza, natura). Nel fermoimmagine il se stesso a sinistra (quello"pro" bianco) e quello a destra (quello"contro" nero) anche se sono "la stessapersona" sono leggermente diversi, difat-ti quello a sinistra ("pro") è più "bello" diquello a "destra" (con naso a gobba e leg-germente più basso del "buono"). Testa,che non disdegna mai la polemica, repli-ca alle critiche degli antinuclearisti conuna provocazione: "Mi diano sui loro sitilo stesso spazio che noi diamo a loro sulnostro Forum". Ora, sorvolando sullepolemiche e la buona fede dello spot pro-mosso dal Forum Nucleare, i sostenitorimettono l'accento sulla creazione dinuovi posti di lavoro, una minore indipen-denza elettrica dall'estero e la nascita diuna nuova filiera. Si stanno già facendoavanti, infatti, le prime aziende interessa-te ad esplorare le opportunità di businessdell'energia nucleare. Dall' altro lato

sono ancora molte le voci contrarie adun ritorno del nucleare sul suolo italia-no, non solo cittadini e organizzazionigreen ma anche molte "imprese verdi".

Il referendum. Questo è solo l'iniziodi un dibattito che ci accompagneràfino a tarda primavera, almeno fino alreferendum che si terrà in una datacompresa tra metà aprile e metà giu-gno. Sì tratterà di una mossa decisivae per l'una o l'altra parte sarà un veroe proprio scacco matto.

La Home page di forumnucleare.it dove si trova uno spazio per dibattere “democraticamente” e tutte le informazioni necessarie per prendere una posizione in vista dell'ennesimo referendum sul nucleare

In caso di vittoria del sì, il referendum sul nucleare abrogherebbe buona parte

dell’impianto legislativo in materiaCon il decreto legislativo 31/2010

sono già stati tracciati i criteri per la localizzazione degli impianti

e le compensazioni alle popolazioni

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ECONOMIA&BUSINESS

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L'84% delle piccole e medie imprese bergamasche, per consu-mi fino a 300 megawattora l'anno, hanno scelto il mercato libe-ro dell'energia elettrica contro il 78% delle Pmi lombarde.Quattro su cinque consumatori considerati "non energivori",

che consumano fino a 300 mila kWh l'anno e sono allacciati per lo più inbassa tensione (oltre alle Pmi anche artigiani, piccoli commercianti, partiteIVA, micro e piccola impresa manifatturiera dei settori meccanica e tessi-le), scelgono liberamente di stipulare contratti di fornitura elettrica con qual-siasi produttore, distributore o grossista, sia in Italia sia all'estero, senzadipendere dal distributore alla cui rete elettrica sono allacciati. Questosopratutto in considerazione del fatto che la bolletta per le imprese orobi-che è più cara rispetto a quella delle altre province lombarde: 28.8 centesi-mi di euro al kilowattora contro il 28.4 lombardo per la classe di consumofino a 50 megawattora e 23.2 centesimi contro 21.5 per i livelli compresitra 50 e 100 megawattora all'anno. Magra consolazione: solo a Pavia sipaga di più. Tutti gli altri non hanno cambiato fornitore tenendosi il vecchio(ad es. l'Enel, ora Enel Servizio Elettrico) che garantisce la fornitura di ener-gia ai prezzi stabiliti dall'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas e che,inoltre, ha funzioni di controllo e regolamentazione del mercato elettrico. A optare per il mercato libero sono anche i consumatori energivori, che con-sumano da 300 a oltre 10 mila megawattora annui. Quella bergamasca siconferma una realtà attenta e sensibile alle opportunità di risparmio offer-te dal mercato libero: mettendo, infatti, a confronto il numero di offerte com-merciali valutate si nota la propensione delle imprese orobiche a prenderein considerazione un maggior numero di proposte contrattuali. I dati sono

contenuti nell'ultimo rapporto "Il costo della fornitura di energia elettricapagato dalle imprese lombarde" elaborato dal Ref (Ricerche e consulenzeper l'economia e la finanza) e promosso dalla Camera di Commercio diMilano e da Unioncamere Lombardia. Lo spaccato di Bergamo è dato da391 imprese (il 19% del campione), mentre l'analisi di carattere quantitati-vo è stata condotta su 371 unità, che hanno dichiarato un consumoaggregato di 280 gigawattora l'anno, il 17.5% del totale regionale. I settori tipo. A Bergamo, dal punto di vista settoriale, sono le azien-de metallurgiche le più propense al mercato libero: lo sceglie il 90%dei consumatori non energivori contro il 78% dei lombardi. In secon-da battuta quelle chimiche: 82% non energivore contro il 78% a livel-lo regionale. Fuori Bergamo, a Milano sono soprattutto le impreseche appartengono al settore del commercio, dell'alloggio e della risto-razione che scelgono il mercato libero; a Brescia il comparto metal-lurgico e dei minerali, a Como le appartenenti al settore del legno edel tessile e a Cremona il comparto alimentare e del commercio.Libero o tutelato. Nella nostra regione, quattro imprese su cinque (l'83%)hanno scelto il mercato libero dell'energia elettrica rispetto a quello "tutela-to". A Cremona (92%) e Lodi (94%) le Pmi scelgono di più il mercato libero,mentre a Milano (34%) si concentrano quelle che preferiscono il mercatotutelato. Sensibili all'energia verde sono Mantova e Como dove rispet-tivamente il 33% e il 30% pagherebbe di più per avere energia pulita.Il cliente tipo. Per l'85% dei casi, l'impresa del mercato libero lombardo,acquista energia da grossisti o società di vendita, acquista energia verde il 3%e cambierebbero fornitore per risparmiare sui prezzi due imprese lombarde su

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tre. Si dice soddisfatta del servizio il 54%delle imprese ma tra le maggiori difficoltàriscontrate ci sono l'aumento dei costi(21%), la scarsa trasparenza delle condi-zioni adottate dagli operatori (17%), con-guagli elevati o doppia fatturazione (6%).Energie rinnovabili. A Bergamo leimprese sono disponibili ad acquistare"energia verde" ad un prezzo maggiora-to. A dichiararlo è il 25% delle impresebergamasche, percentuale che si dis-costa dal dato lombardo. Il 65% è dis-posta a passare alle energie rinnovabi-li a condizioni di pagare lo stesso prez-zo e solo il 9% si dichiara disinteressato.Sconto. A Bergamo il 34% sarebbe dis-posto a cambiare fornitore pur di avere unosconto sulla bolletta del 15%, il 18% peruno sconto garantito del 10% mentre il20% cambierebbe indipendentementedalla percentuale di sconto applicata. Per il27% non è sicuramente l'ammontare delrisparmio ad indurli a cambiare fornitore. Customer Satisfaction. A Bergamo il53% si dichiara soddisfatto del servizio, il20% si lamenta per i maggiori costi tro-vati in bolletta, il 17% denuncia la scarsatrasparenza, soprattutto nei dati riportatiin fattura. L'8% lamenta disservizi e il2% dichiara un servizio che non è secon-do le proprie aspettative. Tutti questii dati si allineano al livello regionale.

Per tagliare la bollettasi punta al mercato libero

Secondo il primo rapporto sul costo dell'energia elettrica, l'84% delle Pmi bergamasche sceglie liberamente da quale venditore e a quali condizioni

comperare elettricità. In Lombardia, dopo Pavia, le imprese orobiche pagano di più: 28.8 centesimi di euro/kWh contro il 28.4 lombardo

"CAMBIAR NON NUOCE"

302520151050

Costo medio dell’energia elettrica(Centesimi di euro/kWh per classi di consumo) Lombardia Bergamo

I costi dell’energiaper le imprese a Bergamo

28,4 28,821,5 23,2 19,5 19,3 17.0 17.2 14,7 14,4 11,6 12.0

0-50 50-100 100-300 300-1200 1200-10000 >10000

403020100

21% 20% 18% 18%34% 34% 27% 27%

Si indipendentementedallo sconto

Sconto del 10% Sconto del 15% No

Disponibilità a cambiare fornitore per uno sconto sulla bolletta(In % del numero delle imprese sulla Piazza di Bergamo e della Lombardia)

403020100

25% 25%11% 9%

Si No non mi interessa Si ma solo allo stesso prezzo

Disponibilità a pagare di più per energia da fonti rinnovabili(In % del numero delle imprese sulla Piazza di Bergamo e della Lombardia)

706050

64% 65%

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Èuna nuova frontiera ma anchela più difficile da conquistare,data l'impronta individualistadelle imprese bergamasche.

Sono i cosiddetti gruppi di acquisto:due o più aziende di piccole o mediedimensioni si mettono insieme e acqui-stano un quantitativo di materie primeche da sole non potrebbero permettersie riescono, così, a spuntare uno scontosulla quantità. Solo in questo modo ipiccoli possono giocare ad armi (quasi)pari con i grandi quanto a margini dicontrattazione. Se l'idea non è nuovaad esserlo è la forza con cui si sta affer-mando, visti i perduranti tempi di crisi.Ma come funzionano i gruppi di acqui-sto? Per la singola Pmi comperare risor-se ed elettricità all'ingrosso ha uncosto altissimo, difficilmente sostenibi-le, che per via di volumi non significati-vi ha margini di contrattazione risicati enon riesce ad ottenere sconti significa-tivi, né tanto meno può spuntare tariffe

costruite "ad hoc" come capita per legrandi aziende. Questa è stata la molla

che ha spinto imprenditori con le stes-se necessità in termini di consumi e

risorse, a mettersi insieme, a consor-ziarsi e acquistare le materie prime, apartire dall'elettricità, con forti scontigrazie all'alto volume ordinato. Quandosi parla di almeno 20 o 30 aziende riuni-te nell'acquisto di materie non è piùsolo il prezzo a contare, ma anche l'im-portanza del cliente che si riflette inuna maggiore garanzia e importanzaagli occhi del fornitore. Il modello, chericorda quello delle reti d'impresa, staprendendo piede lentamente anche inprovincia di Bergamo. La difficoltà è piùlegata ad un discorso di mentalità chedi effettive difficoltà di attuazione e uti-lizzo: le modalità per operare comegruppo di acquisto sono diverse e tutteconsentono alle singole aziende dirimanere del tutto autonome avendo,però, il vantaggio di avere prezzi moltoinferiori e maggiori garanzie. Oltre almercato energetico, i gruppi di acquistotrovano applicazione anche nei campicomuni legati al settore dove operano

ECONOMIA&BUSINESS

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PMI, acquistando insiemesi fa l'affare

Per un’azienda, il recupero di competitività passa dal contenimento dei costi, anche di tutti quelli relativi all'acquisto di beni e servizi non direttamente attinenti al corebusiness. Anche tra imprenditori nascono i gruppi d'acquisto: il caso bergamasco della cooperativa Amd Group

"PREZZACCIO"

Risparmio: fino al40% sulla telefonia

Telefonia fissa 9÷35%Telefonia mobile 7÷40%

Cancelleria 10÷20%Stampati 8÷12%Trasporti 8÷15%Corrieri 18÷30%

Imballaggi 5÷15%Pulizie 10÷16%

Smaltimento rifiuti 10÷15%

L’elenco delle categorie di spesagestite dai gruppi d’acquisto con irelativi gruppi di risparmio

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le imprese perché hanno necessitano degli stessi pro-dotti: dalla carta per gli imballaggi, ai servizi di pulizia,fino a materie prime. Si possono ottenere sconti chesfiorano il 40%. Risulta facile immaginare che manmano cresca il numero di aziende coinvolte, crescaanche il volume degli ordinativi, abbassandosi ulterior-mente il prezzo dei fornitori. Una cooperativa bergama-sca, la Amd Group (dal nome dei tre soci fondatori), si èspinta oltre standardizzandone il funzionamento. Nata loscorso febbraio con una rete di 780 aziende, offre unpacchetto di base che comprende una consulenza ener-getica per l'analisi della bolletta e l'acquisto a prezziscontati attraverso accordi con i fornitori, una consulen-za nel settore assicurativo con la possibilità di stipularepolizze convenienti ma anche la possibilità di segnalare,via web con tanto di password, le proprie esigenze subeni e servizi per organizzare gruppi di acquisto ad hoc.Il pacchetto costa 125 euro all'anno. I vantaggi: scontimedi del 30% sull'energia e del 10-15% sulle assicura-zioni. Come ha sottolineato Davide Avanzi, uno dei tresoci fondatori ad un quotidiano nazionale, "non c'è limi-te alla tipologia di prodotto: dalla carta ai mattoni, tuttii beni necessari all'azienda possono essere gestiti dalgruppo di acquisto, con tutti i vantaggi connessi". E sono

già allo studio nuovi servizi relativi al settore dell' ener-gia urbana, ai carburanti, al conto corrente e linee dicredito e servizi per il recupero di crediti.

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Soldi e tempo: i vantaggi del Gruppo di Acquisto

Risparmio di tempo ed energie (costi indiretti)nelle fasi di trattativa con i fornitori e di redazio-ne dei contratti di fornitura

Assistenza e competenza in settori particolar-mente complessi: assicurazioni, telefonia, logi-stica, gestione rifiuti, elettricità e Gas etc., in cuinon sempre l'azienda riesce a maturare compe-tenze interne

Accesso alle migliori condizioni di fornitura:tariffe e livello di servizio

Aggiornamento su opportunità alternative di for-nitura offerte dal mercato

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"Le imprese hanno confermato il loro enormeinteresse nei confronti degli incentivi messi adisposizione dall'Inail pergli investimenti in sicurezza.

Un importo pari a 60 milioni di euro nelgiro di un'ora è stato esaurito": è questoil commento sul click day, a caldo, delpresidente Inail Marco Fabio Sartori.Peccato, però, che moltissime aziendebergamasche non ne potranno benefi-ciare. Il click day del 12 gennaio scorso,nelle migliori intenzioni avrebbe dovutoessere il giorno per l'invio digitale dellerichieste di agevolazione automaticacon una procedura che, a prima vista,non presentava troppe difficoltà: una domanda on - line dapresentare a partire dalle 14 del giorno stabilito attraver-

so il sito. Ma come accade per tutte le cose che non pre-sentano troppe difficoltà nessuno pensava che al danno si

potesse accompagnarela beffa. Le domande perl'accesso al contributostatale, nella fattispeciesi trattava di soldi messia disposizione dall'Inailper la sicurezza sul lavo-ro si è consumato trablocchi internet, compu-ter impallati, frustrazionitelematiche. Non si trat-ta della mancanza direquisiti richiesti o di

buona volontà perché alle 14 di mercoledì, ora dell'aper-tura dell'ennesimo "gran premio" del contributo statale, il

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ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA

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sito web dell'istituto era già irraggiungibile. Di per sé lascelta di un meccanismo di prenotazione cronologico è daritenersi ingiusto rispetto ad una graduatoria meritocrati-ca ma, oltre a computer bloccati e collegamenti saltatiprima del momento fatidico, la giornata si è conclusavelocemente, in una manciata diminuti, con la beffa di leggere sulportale dell'istituto che i fondierano esauriti. Vanificando, così, ilcomplesso lavoro preparatorio diimprenditori e contribuenti chehanno speso tempo e denaro perpredisporre i progetti. Per l'Inail ildisservizio sarebbe durato appenapochi minuti, "solo 7". Non la pen-sano tutte le aziende interessateche, a partire dal 10 dicembre scor-so hanno visitato la sezione "Puntocliente" dell'Inail per verificare ildiritto al contributo. Un lavoro ini-ziato prima, con l'elaborazione e lastesura del progetto. Dall'Inailsono stati messi a disposizione 60milioni di euro, ripartiti dall'istituto

in budget regionali in base ad un coefficiente che ha tenu-to conto del numero degli addetti e dell'andamento degliinfortuni. La quota riservata alla Lombardia era di 10milioni 460 mila euro, un quinto del totale delle sommemesse a disposizione. Per ciascun imprenditore le richie-

I finanziamenti per la sicurezza funzionano come i saldi: chi arriva primo li prende. Non conta la bontà del progetto perchè il 12 gennaio,tra blocchi internet e computer impallati, le risorse Inail si sono subitoesaurite e molte aziende bergamasche non ne potranno beneficiare

"RIPROVA SARAI PIÙ FORTUNATO"

Click day: il contributo al dito più veloce del west

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ste di finanziamento partivano da un minimo di 5 mila finoa 100 mila euro e visto il numero elevatissimo di contri-buenti che hanno effettuato la simulazione preliminare,era facilmente prevedibile che nel giorno del click day ilsito Inail sarebbe stato preso d'assalto. Così è stato. Perchi c'è riuscito è stato possibile uncollegamento solo dalle 14.40 quan-do, tuttavia, è stato comunicato che"il budget era insufficiente" e quindinon sarebbero state accettate altredomande. Dalla schermata video nonrimaneva altro che constatare che ifondi erano esauriti. E così vittimedesignate sono state ancora loro,decine e decine di Pmi che avrebberotanto voluto prenotare i contributiInail destinati ad incentivare le azien-de nella realizzazione di interventi inmateria di salute e sicurezza sul lavoro come previsto dall'art. 11, comma 5 D.lgs 81/2008 e D.lgs 106/2009. "Non viè stato" secondo quanto dichiarato dall'istituto l'Inail "chiha potuto accedere alla piattaforma telematica e chi, invece,no: sulla Rete per quell'intervallo ditempo l'Istituto è stato irraggiungibileper tutti. Il portale dell'Inail è predi-sposto per gestire oltre 25mila ses-sioni di lavoro simultanee. Il click day- come noto - era programmato per leore 14 del 12 gennaio, ma già primadi quell'ora oltre 20mila utenti stava-no operando nell'aggiornamento con-tinuo delle pagine in cui si sarebbevisualizzato il "bottone" di invio delladomanda di finanziamento. Al ripristi-no (ore 14,09 circa), il servizio è ripre-so regolarmente e non ci sono statedisfunzioni di alcun tipo". Per il futuro,lo stesso ente ha dichiarato (candida-mente) che "taluni disguidi tecnici,determinati dall'afflusso davverostraordinario di richieste giunte sulnostro portale, con una punta di oltre12 mila connessioni contemporanee,costituiranno occasione di perfeziona-mento di un sistema che si proponequale strumento prioritario di stimolo eincentivo delle politiche nazionali disicurezza del lavoro". La risposta diRete Imprese Italia (Confartigianato,CNA, Casartigiani, Confcommercio eConfesercenti) non si è fatta attende-re: "Le competizioni telematiche con-tinuano a deludere gli imprenditori e

sono una modalità inadeguata per accedere alle risorse pub-bliche. Il diritto d'accesso ai finanziamenti si trasforma inuna gara legata alla pura casualità. Allora tanto varrebbeaffidarsi ad una lotteria 'gratta e vinci'". Pur apprezzandola scelta che tende a diffondere in maniera più capillare

la cultura della sicurezzanei luoghi di lavoro, ReteImprese Italia contesta laformula che condizional'ottenimento delle risorseper via telematica allavelocità con cui si pigia untasto del computer, che hagià dimostrato chiari limitiin numerose occasioni."Questa procedura appare,pertanto, inadeguata e vasostituita con modalità che

consentano di eliminare disparità di trattamento traimprese" conclude la nota. Anche i consulenti del lavoroprotestano. Da un sondaggio effettuato dalla FondazioneStudi Consulenti del Lavoro su di un campione rappresen-

tativo dei 28.300 iscritti, solo il 2%dei consulenti del lavoro ha potutopartecipare al click day. "Il problemaevidenziato maggiormente - si leggein una nota della Fondazione Studi-è stata l'impossibilità di accesso alsito (72%), mentre il 26% è riuscitoad entrare nel sito ma senza avere lapossibilità di inviare la domanda".L'Inail, subissata dalle proteste, siè affrettato a comunicare che ver-ranno stanziate nuove risorse perrispondere alle attese delle impreserimaste deluse. Non è ancora chiarocon quali modalità di accesso aifondi e visti gli esiti sarebbe dascongiurare un nuovo click day. Il12 gennaio, in serata, a Striscia lanotizia, il portavoce del presidenteMarco Sartori ha detto che all'origi-ne del problema vi sarebbe il colle-gamento contemporaneo di 12 milaaziende che avrebbe mandato in tiltil sistema. Quindi ha assicurato che"per evitare speculazioni" verrannoresi noti tutti i nomi dei beneficiatidai contributi. Questa volta, però, gliimprenditori non sembrano dispostia lasciar cadere la faccenda e c'ègià chi raccoglie adesioni per unaclass action contro l'ente nazionale.

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Lombardia in testa

Regione QuoteLombardia 10.460.063

Lazio 7.868.912Campania 5.073.347

Veneto 4.710.221Emilia Romagna 4.570.257

Toscana 4.414.537Sicilia 4.239.512

Piemonte 4.127.856Puglia 2.349.938

Sardegna 1.823.912Calabria 1.723.448Marche 1.718.949Liguria 1.467.611

Abruzzo 1.216.007Friuli 1.080.938

Umbria 1.006.527Basilicata 572.749

Trento 564.132Bolzano 522.267Molise 294.472

Valle d’Aosta 194.346Totale 60.000.000

La ripartizione dei 60 milioni

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ECONOMIA&BUSINESS

Sono passati più di vent'anni da quando inItalia, ultimo tra i paesi ad economia avan-zata, fu introdotta una normativa naziona-le sulla tutela della concorrenza che, fino

ad allora, era stata solo di stampo comunitario. Daallora, le istituzioni (e, in particolare, l'A.G.C.M.)hanno raffinato la loro capacità di gestire e trattare

questioni di sicura complessità. Più difficile da valu-tare è, invece, il grado di conoscenza di quella nor-mativa da parte dei cittadini. Sebbene la Corte digiustizia abbia confermato già nel 2001 che le vitti-me delle violazioni delle norme comunitarie sullaconcorrenza hanno diritto ad una compensazioneper qualsiasi danno subito, infatti, solo raramentetali vittime ottengono un risarcimento o, per essere

più precisi, solo raramente lo chiedono. Uno studiopromosso dalla Commissione europea nel 2004 con-cludeva laconicamente con la considerazione che latutela privata in antitrust era in uno stato di totalesottosviluppo nei paesi membri (con il termine "tute-la privata" si intende quella serie di rimedi che sonoesercitabili dal singolo davanti ai Tribunali senza l'in-tervento di autorità amministrative). Detta conclu-sione sembrava il segno di un incolmabile scarto cul-turale tra la tradizione giuridica europea e quella sta-tunitense che, tuttavia, gli organismi comunitari sisono sforzati, se non di eliminare, almeno di atte-nuare. Da più parti, infatti, ci si è sforzati di sottoli-neare la necessaria complementarietà tra l'attivitàdelle commissioni per la concorrenza (che spessooperano in condizioni di insufficienza di mezzi) e quel-la dei soggetti per il beneficio dei quali le norme sullaconcorrenza sono poste. I soggetti danneggiati,mediante l'esercizio di azioni inibitorie o di risarci-mento, possono infatti contribuire a scoraggiare con-dotte anticompetitive e a creare un contesto econo-mico di maggiore benessere complessivo. L'idea cheun'azione privata possa essere uno tra gli strumentidi regolamentazione di cui un ordinamento disponenon è certamente nuova nel mondo nordamericano,ma non è un'affermazione scontata nel vecchio con-tinente dove una importante tradizione ordoliberaleha sottolineato la valenza pubblicistica della tuteladel mercato e dove la tutela privata, per moltotempo, non è stata incoraggiata. Nel 2008, in un

ulteriore studio commissionato in concomitanza conl'approvazione del libro bianco in materia di azioni dirisarcimento del danno per violazioni delle normeantitrust comunitarie, il giudizio sull'arretratezzadegli ordinamenti comunitari veniva confermato,seppure con significative eccezioni. Le ragioni di que-sta sottoprotezione sono molteplici. In primo luogo,per quanto banale questa considerazione possaessere, si deve sottolineare una scarsa conoscenzapubblica dei temi della concorrenza. Se il malato nonconosce la malattia non può certo cercare la cura e itemi della concorrenza rimangono spesso relegatiad una discussione tra pochi "addetti ai lavori" anzi-ché essere oggetto di una vasta discussione. Insecondo luogo, va menzionata una carenza deglistrumenti giuridici messi a disposizione dei soggettidanneggiati da una condotta anticompetitiva cherendono spesso non conveniente o improbabileun'azione privata. Si badi bene, però, l'azione privatanon è un bene in sé, dal momento che l'erronea com-prensione e valutazione da parte di un organo giudi-cante potrebbe scoraggiare condotte efficienti: ciòspiega la cautela con cui questa materia vieneaffrontata dai legislatori nazionali. La problematica èvasta e, per affrontare questo argomento,l'Università degli studi di Bergamo ha organizzatouna conferenza su questo tema che si terrà nelpomeriggio dell'1 marzo 2011. C'è solo da sperareche incontri pubblici come questo incoraggino unamaggiore sensibilità sui temi della concorrenza.

La tutela privata e la concorrenza

La normativa che regola le sfide del mercato è da tempo attivaanche in Italia. Tuttavia, in molti non sembrano esserne consapevoli

LEGGERE LA LEGGE - Rubrica a cura dell’avvocato Marco Amorese

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ECONOMIA&BUSINESS

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Zonca del Credito Bergamasco: "Dividendo anche per il 2010"

Il presidente del Creberg anticipa che anche per quest'annol'istituto di credito distribuirà un dividendo simile

a quello dell'anno passato. Resta solo da definire l'entitàdella cedola che dovrebbe essere decisa in occasione

dell'approvazione del bilancio. Il 1° giugno del 2011 il Credito Bergamasco festeggerà 120 anni

L'INTERVISTA

In anni di crisi i miracoli si possono fare, basta avere un forte attaccamentoal territorio, disporre di 246 filiali localizzate per il 90% in Lombardia di cui,magari, 94 sportelli nella sola provincia di Bergamo e avere come collabora-tori 2.000 dipendenti motivati. In altre parole basta essere il Credito

Bergamasco. Fronteggiata al meglio la congiuntura economica, il Creberg si con-ferma un vero e proprio baluardo dell'economia locale. In attesa dei dati finali dibilancio 2010, guardando indietro al 2009 l'istituto di credito aveva registratouna crescita tanto nella raccolta quanto negli impieghi chiudendo l'anno con unutile netto di oltre 85 milioni. Agli azionisti, per lo più tutti radicati nel territorio,era stato garantito il dividendo di un euro per azione. Non c'è ancora nessunaprevisione sul dividendo 2010 ma si capisce già, guardando i primi 9 mesi del-l'anno, che il 2010 può essere considerata un'ottima annata sia per la raccoltache per gli impieghi. Basti ricordare che l'utile netto a settembre dello scorsoanno era già salito a 90 milioni, in nove mesi era stato superato l'intero 2009.Numeri e prospettive che abbiamo analizzato con chi è alla guida del CreditoBergamasco da più di 15 anni, il suo presidente, l'avvocato Cesare Zonca.

In attesa del bilancio finale i risultati dei primi nove mesi del 2010 hannoconfermato l'ottimo stato di salute del Credito Bergamasco. Come si spie-ga che il Creberg, che rispetto a Ubi ha un ordine di grandezza dieci volteinferiore, abbia risultati migliori? A cosa è dovuto? "E' vero che i risultati del 2010 possono, se vengono confermati, considerarsi sod-disfacenti. Tuttavia la domanda che Lei mi pone non può avere risposte in quantoUBI ed il Credito Bergamasco sono realtà diverse. La prima è una Holding Bancariae cioè una società che detiene le partecipazioni totalitarie o quasi di banche dei ter-

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVAPHOTO: GIORGIO CHIESA

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45CesareZonca

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ritori mentre il Credito Bergamasco è unabanca di territorio e quindi non comparabi-le sotto nessun profilo con una Holding".

Sempre in termine di "utili", i 114.9milioni di profitti ottenuti dalCredito Bergamasco nel 2009 sonouna bella fetta dei 267 milioni gua-dagnati dal Banco Popolare (fonteMilano Finanza). Nonostante questoil Creberg conta solo 250 sportellisui 2.187 del Banco e meno di 2.000dipendenti rispetto ai 20.000 delBanco. A conti fatti se non ci fosseil Credito Bergamasco il BancoPopolare varrebbe le metà? "Il Credito Bergamasco nell'anno 2009 haavuto un risultato di esercizio monto buonoma è semplicistico rapportare i 114,4milioni di utili del Credito agli utili delBanco Popolare che consolida gli utili dimolte banche e certamente in base allenorme sui consolidamenti gli utili delCredito Bergamasco solo in parte concor-rono a formare gli utili della controllante".

L'Italease, controllata del BancoPopolare, si è rivelata una zavorraper l'istituto di credito. Nonostantesia solo una partecipata quanto ècostata in termine di immagine e inquattrini? Ci sono stati contraccol-pi per il Creberg? "Italease è stato sicuramente un problemaper tutto il Gruppo Banco Popolare. Si trat-ta tuttavia di un problema che credo chesia avviato ad una corretta soluzione".

I primi dieci azionisti del CreditoBergamasco detengono il 95% delpacchetto azionario. Essendo l'uni-co istituto di credito del gruppoquotato autonomamente che sensoha rimanere in Borsa?"Rimanere in Borsa costituisce unagaranzia per le minoranze di potereprovvedere agevolmente a liquidare ipropri titoli. Ciò vale in particolare perle migliaia di piccoli azionisti delCredito Bergamasco. In aggiunta a ciòla partecipazione, anche in piccolamisura di capitale, permette alla Bancaun legame molto forte con il territorio".

Quali sono le caratteristiche e leprospettive del territorio bergama-sco rispetto alle quali il CreditoBergamasco può dare un contribu-to maggiore?"La media e la piccola azienda checostituisce il nostro tessuto economi-co sono la clientela storica e tradizio-nale del Credito ed è in tali settori che,anche in questo momento di gravecrisi, la Banca ha molto operato".

Uno sguardo alla situazione generale.Dopo il primo impatto della crisifinanziaria, c'è il sospetto che si stiatornando ai vecchi vizi e ai rischi chehanno generato la crisi: è così? "Non vi è dubbio che si legge e si sentedire che in alcune piazze finanziarie laspeculazione è tornata ad essere quella diun tempo. Tuttavia tale fenomeno nonriguarda il Credito Bergamasco e nonriguarda il Sistema Italia sia per il fattoche esistono, presso di noi, controlli cheforse non esistono altrove sia perchè iprincipi etici che presiedono all'operaredel Sistema e del Credito Bergamasco,oggi come ieri, non sono compatibili conle speculazioni finanziarie di cui lei parla".

Ritiene che abbia più ragione il mini-stro Tremonti nel mettere in guardiada questi rischi o Berlusconi nel lan-ciare messaggi rassicuranti?"Non vi è dubbio che i timori del MinistroTremonti siano molti più fondati dell'ottimi-smo ingiustificato del Primo Ministro".

Federalismo e banche: il Creberg ciguadagnerà? O perderà appeal?"Il Credito Bergamasco non avrà nèvantaggi nè svantaggi dal federalismo.Continuerà a svolgere la sua attivitàimprenditoriale nei suoi territori esatta-mente come prima. Per ciò che concer-ne il federalismo penso per contro chepossa essere di giovamento all'econo-mia locale se attuato nel rispetto dirigorosi canoni di spesa".

Si intuisce che le ottime perform-ance del credito siano da ascriverealla parte assolutamente preponde-rante della sua attività creditizia,rivolta in via principale alle piccolee medie imprese, nonché nella dire-zione delle famiglie. Quali sono statele iniziative adottate nel 2010 per laprovincia di Bergamo?

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L’interno dello studio,in Viale V. Emanuele II, 12

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"Le iniziative adottate dalla Bancasono state numerose e ricordo con pia-cere il successo che hanno ottenutotutte quelle attuate con i confidi delleassociazioni di categoria".

Che risultati hanno dato le iniziativemesse in campo per la Bergamasca?"L'attività del Credito Bergamasco hacertamente avuto l'effetto di sostenereed aiutare molte aziende del territorio asuperare difficoltà o momenti difficili.Ha inoltre permesso a molti di proget-tare un futuro".

E' sempre difficile prevedere il futu-ro, tanto più in economia. Ciò pre-messo, dal suo osservatorio, comevede il domani orobico?"Il domani orobico non potrà ovviamen-te manifestarsi molto diverso da quellodel nostro contesto nazionale, ma con-servando tuttavia quelle caratteristichedi capacità operativa e di penetrazionenei mercati che sempre l'hanno distin-to, ritengo che permetterà di raggiun-gere risultati soddisfacenti".

Il 1° giugno del 1891 nasceva aBergamo il Credito Bergamasco e il2011 sarà anche l'anno delle cele-brazioni. Verranno tolti i teli che ora

coprono il restauri della sede? Cosaavete in programma?"Per celebrare il 120° anniversario diFondazione della nostra Banca è previ-sto un calendario di appuntamenti cherenderanno il 2011 un anno davvero spe-ciale non solo per Creberg, ma ancheper la Città di Bergamo e per la nostraProvincia. In particolare sono in pro-gramma una serie di iniziative che riper-correranno la storia e le tappe salientidella crescita del nostro istituto, da sem-pre fortemente radicato sul territorio".

Ci può dare delle anticipazioni?"La Fondazione Credito Bergamasco poiha in serbo una grande sorpresa (la rea-lizzazione di una splendida opera d'arte,un'imponente scultura di Ugo Riva, e lasua messa a disposizione al pubblico) e larealizzazione di alcuni eventi importanti:una mostra "ad hoc" di Ugo Riva in pri-mavera; altri restauri di opere di LorenzoLotto nonchè la presentazione e pubblica-zione di un volume che raccoglie i risulta-ti scientifici conseguiti; una mostra, inautunno, dedicata a Ennio Morlotti, l'indi-menticabile genio del naturalismo lom-bardo, ed al suo grande epigono, tuttoravivente, Romano Trojani; parecchie mani-festazioni sul territorio (Romano diLombardia, Clusone, Lovere, Seriate ....)

a testimonianza del nostro attento e con-vinto radicamento".

Dopo 120 anni di presenza delCredito Bergamasco sul nostro ter-ritorio, cosa è rimasto intatto dellospirito originario e cosa invece ècambiato?"Credo di poter confermare che nell'ov-vio mutamento del contesto nel qualela Banca opera, la stessa continua aprocedere ed a comportarsi nel rispettodei precetti etici dei fondatori che rite-nevano che l'attività dell'impresa, parti-colarmente se finanziaria, dev'esserefinalizzata non solo al perseguimentodel profitto, ma anche e contestual-mente alla pubblica utilità nell'ambitodi uno spirito di solidarietà".

Chiudiamo con una buona notiziaper tutti gli azionisti. E' lecito aspet-tarsi un dividendo nella misura del2009 (1 euro) o visto i profitti delCredito Bergamasco è lecito atten-dersi una cedola più consistente?"Se l'assemblea lo valuterà opportunoe se riterrà di deliberarlo, mi pare chepossano sussistere i presupposti per-chè possa essere pagato, anche perl'anno passato, un dividendo simile aquello dell'anno precedente".

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Occupazione sempre in crisi a Bergamo, dove sonoin ripresa soltanto gli avviamenti interinali, mentrel'emorragia del lavoro dipendente non risparmianemmeno il settore più in salute del momento: l'in-

dustria manifatturiera. E' quanto emerge dall'aggiornamentodell'osservatorio sulle imprese della Camera di commercio,che analizza anche l'andamento dell'export e quello dei protesti.

LA CONGIUNTURA

Anche nel terzo trimestre 2010 si registra la ripresa della produzione manifatturiera

grazie all'export che, tuttavia, stando ai dati congiunturali della Camera di Commercio,

non ha ripercussioni positive sull'occupazione. Soffrono

il commercio e servizi e non si arresta la flessione nell'edilizia

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Il recupero dell’export

Alimentari

Tessili

Abbigliamento

Pelle

Legno - Carta stampata

Chimici

Farmaceutici

Gomma - Plastica

Minerali non metallurgici

Metallurgia

Prodotti in metallo

Elettronica - Ottica

Apparecchiature elettriche

Macchinari

Auto

Altri mezzi di trasporto

Mobili

Altre produzioni

Totale

Ripresa "light" e senza posti

di lavoro-24,9

43,9

38,4

39,6-28,1

-39,9

-22,2

37,6

-23,9

13,611,2

Variazione percentuale nei primi nove mesi del 2010sullo stesso periodo del 2008 e del 2009

Su Gen/Set 2008 Su Gen/Set 2009

9-11,8

17,7

9,8

5,4

27,3

3,1

15,1

18

22,3

4,5

9,2

0,80,4

4,612,9

-3,6-10,7

-12,3

-1,8

-6,4

-22,2

-16

-14,6

-5,5

-11,9

-13,2

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L’OCCUPAZIONE. La produzionemanifatturiera è in ripresa, ancora alterzo trimestre 2010, sospinta da unritrovato dinamismo degli scambi inter-nazionali. Commercio e servizimostrano ancora un andamentostagnante e continua la flessione del-l'attività nell'edilizia. Restano pro-blematiche le condizioni del mer-cato del lavoro, anche se le informazio-ni al riguardo sono meno aggiornate o nonsempre congruenti in quanto derivano dafonti amministrative o statistiche diverse.La Cassa integrazione - che a novem-bre ha registrato un aumento dellerichieste di Cassa straordinariarispetto al mese precedente, ma è invia di tendenziale riduzione - ha con-tenuto la flessione dei livelli occupa-zionali nella fase più intensa dellacrisi. Gli addetti alle imprese si sono tut-tavia ridotti, soprattutto a causa del blocco

o del rinvio dei nuovi ingressi e della man-cata trasformazione di contratti a tempodeterminato in posti di lavoro effettivi.Anche le iscrizioni nelle liste dimobilità e i licenziamenti sonoaumentati, per effetto di crisi aziendaliirrisolvibili o di contrazioni dell'occupazio-ne. La mobilità coinvolge prevalentementelavoratori espulsi da aziende con meno di15 dipendenti (a fine settembre 2010 sono3.229 contro i 2.360 in aziende con oltre 15dipendenti). Le dimensioni della ridu-zione dell'occupazione comples-siva in provincia non sono tuttavianote. I dati ISTAT sulle forze lavoro, a livel-lo provinciale, vengono ufficializzati solocome dati medi annui, e quindi con note-vole ritardo e inevitabile imprecisione. Idati per singolo trimestre sono ancor piùimprecisi e volatili e vanno consideratiquindi con molta cautela. Secondo questafonte gli occupati residenti in provincia di

Bergamo sono poco più di 461mila ametà 2010, un dato in flessione da due tri-mestri consecutivi. Il confronto temporalerisente ancora della forte variabilità dellemedie trimestrali. Si osserva che la ten-denza degli ultimi trimestri è in leggeraflessione. La perdita stimata nellamedia della prima metà del 2010 inconfronto alla media del primosemestre del 2009 è di oltre 8milaoccupati, pari ad un calo su baseannua del -1,8%. La serie dei dati trime-strali evidenzia peraltro una tenuta deilivelli occupazionali tra 2008 e 2009, men-tre il più robusto dato medio regionalesegnala una flessione molto netta a parti-re dalla fine del 2008 e una lieve tendenzapositiva nei primi due trimestri del 2010. Ilrisultato di Bergamo è molto simile aquello in provincia di Brescia. InLombardia fanno peggio di Bergamole province di Pavia, Cremona,

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Sondrio e Mantova, mentre recuperioccupazionali sarebbero presenti aLodi, Lecco, Varese, Como e a Milano.Si può avanzare l'ipotesi che nellearee più industrializzate (Bergamo eBrescia) sia più lento il recuperooccupazionale che si osserva nell'areametropolitana milanese, più terziarizzata,anche come diretta conseguenza del ricor-so massivo alla Cassa integrazione aBergamo e Brescia, dove il graduale rias-sorbimento di lavoratori sospesi implicaun rinvio delle nuove assunzioni. In base airisultati delle indagini campionarie came-rali in provincia, il calo dell'occupazio-ne è proseguito probabilmente anchenel terzo trimestre del 2010. La varia-zione trimestrale degli addetti alleimprese è negativa nell'industria, nelcommercio e nei servizi. La tendenza èin recupero anche se è molto difficile chenell'ultimo trimestre del 2010 possa inver-tirsi e tornare in territorio positivo. Le stes-

se previsioni delle imprese sono negativenell'industria e nell'artigianato e in ripie-gamento nei servizi. Nell'edilizia ber-gamasca non pare arrestarsi l'e-morragia di lavoratori e di imprese.A fine settembre 2010 i lavoratori attiviiscritti alla Cassa Edile e all'Edilcassasono 21.420, rispetto ai 25mila di fineanno 2009, con un calo del 16,8%.L'occupazione è in calo già dal 2008. Eanche le ditte attive, iscritte alle Casse ,scendono a quota 3.901 dalle 4.377 del2009. Tornano invece a crescererispetto a un anno fa i lavoratori inte-rinali e le missioni dovute al lavoro insomministrazione. In termini di unità equi-valenti a tempo pieno, gli interinali aBergamo nel secondo trimestre 2010 sonosaliti a 5.318 contro i 4.267 del secondo tri-mestre 2009 (+24,6%, una variazionesuperiore al dato medio regionale).Quasi il 60% dei lavoratori interinali èstato utilizzato in imprese manifatturie-

re. Nel complesso le missioni di lavorointerinale sono aumentate del 35,9% aBergamo, contro un +24,9% in regione.

IL COMMERCIO CON L’ESTERO. Laripresa del commercio internaziona-le, come detto, sta trainando l'industriabergamasca. Non mancano peraltrosegnali di un rallentamento globale delcommercio mondiale che potrebbero fre-nare il recupero delle esportazioni provin-ciali nel prossimo futuro. Nei primi novemesi del 2010 le esportazioni della provin-cia hanno raggiunto gli 8.393 milioni divalore, con una crescita del 14,4% sullostesso periodo del 2009 (le corrispondentivariazioni del dato nazionale e regionalesono state +14,3% in Italia, +12,1% per laLombardia). Si osserva un incrementoancor più marcato delle importazioni,segno di una ripresa della domanda inter-na, soprattutto di beni intermedi utilizzatinell'industria, e di una risalita dei prezzi

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delle materie prime e degli stessi prez-zi in euro dei manufatti internazionali.A Bergamo l'import ha superato tragennaio e settembre 2010 i 5.346milioni, con un aumento del +24,1%su base annua (in Italia +20,9%, inLombardia +20,9%). Il dato cumulato deiprimi 9 mesi è messo a confronto con lostesso periodo di un anno prima (ancoranel pieno delle conseguenze dellarecessione internazionale) e di dueanni prima, cioè nel periodo preceden-te il fallimento di Lehman Brothers.L'importante performance dell'export del-l'ultimo anno (+14,5% a valori correnti ineuro) ha recuperato parzialmente il divariodai livelli pre-crisi che distano ancora 13,3punti percentuali. Tuttavia in alcuni settorisi è già tornati al di sopra dei massimi sto-rici. Questo vale oltre che per due prodottitipicamente anti-ciclici (alimentari e far-maceutici), per alcune tipologie di beniintermedi molto importanti per l'industriabergamasca come la chimica (+30,2 su unanno, +6,2% su due anni fa) e la gomma-plastica, cresciuta del 40,7% su baseannua e molto vicina (-0,9%) ai livelli ante-cedenti la crisi. La dinamica trimestrale ècaratterizzata da ampie oscillazioni. Il terzotrimestre del 2010 (che comprende ilperiodo estivo) è stato al di sotto del risul-tato del trimestre precedente sia per l'ex-port che per l'import. Per cogliere l'evolu-zione della dinamica vengono ripor-tate nel seguito (pagg. 11-20) leschede grafiche per i principaliPaesi e settori con i dati dei flussi edel saldo in valore assoluto e, nelgrafico inferiore, le variazioni tri-mestrali su base annua, cioè con-frontate con lo stesso trimestre del-l'anno precedente. La dinamica del-l'export totale è ancora in accelera-zione: la variazione tendenziale èdel +19,1% nel terzo trimestre2010, dopo il +16% registratonel secondo trimestre. Rallenta ladinamica sul mercato internodell'Unione Europea (+26,2% nelsecondo, +17,7% nel terzo trime-stre), mentre accelera verso i mer-cati extra-europei (dal +2,8% nelsecondo al +21,6% nel terzo trime-

stre). Una relativa decelerazione della dina-mica è avvertibile nel dato dell'export delterzo trimestre del 2010 verso i Paesipiù importanti per i prodotti bergama-schi, come Germania, Francia eSpagna. Tuttavia l'incremento su baseannua dell'export verso la Germania èpur sempre un robusto +32%. Sui mer-cati esterni alla UE si osserva una forteripresa nell'ultimo trimestre dell'exportverso gli USA (+40,4%) e una crescitacostante e in accelerazione verso l'areadell'America Latina: il flusso trimestrale diesportazioni (per un valore ancora moltocontenuto intorno ai 118 milioni) è già al disopra dei livelli pre-crisi. Rallenta invece ladinamica dell'export verso l'area asiatica.In particolare le esportazioni verso la Cinasono al di sotto dei livelli di un anno fa sianel secondo che nel terzo trimestre 2010.Per quanto riguarda i settori, si confermaun buon recupero dell'export dell'interosistema moda (tessile, abbigliamento, cal-zature e articoli in pelle: +15,8% nel secon-do, +16,7% nel terzo trimestre 2010), deimacchinari (+7,1% nel secondo, +11,6%nel terzo trimestre 2010), dell'insieme elet-tronica e apparecchiature elettriche e diauto e mezzi di trasporto. Chimica-farma-ceutica e gomma-plastica, pur in decelera-zione nell'ultimo trimestre, segnanoincrementi a due cifre. In recupero anchelegno-carta e mobili. Torna su variazioni

positive nell'ultimo trimestre l'exportdella metallurgia e prodotti in metallo.

IL CREDITO E I PROTESTI. Sul versantedel credito si riscontra, a Bergamo comenel resto del Paese, un'inversione ditendenza dei prestiti alle società nonfinanziarie, che sono in aumento siaper le piccole (con meno di 20 addetti)sia per le grandi grandi (oltre i 20addetti). La scomposizione per settori diattività economica evidenzia che in provin-cia di Bergamo l'inversione di tendenza è incorso da marzo per le imprese manifatturie-re e, più recentemente (scontando il "salto"dovuto a un cambiamento della metodolo-gia di rilevazione), anche per le impresedelle costruzioni. Sono invece ancora incalo, anche qui prescindendo dall'interru-zione della serie storica, i prestiti bancarivivi alle imprese dei servizi. Il flusso dinuove "sofferenze rettificate" resta suvalori elevati ma nel secondo trimestre del2010 si riscontra una prima riduzione dellaquota dei prestiti a soggetti classificati "insofferenza", sia tra le famiglie consumatri-ci che tra le imprese. Segna invece un'in-versione di tendenza negli ultimi mesi ladinamica dei protesti levati in provinciadi Bergamo: a ottobre e novembre siail numero sia gli importi dei protestihanno ripreso a crescere dopo unafase di tendenziale riduzione.

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"Non escluderei che glianni 2010 - 2011 abbia-no segnato il successopiù grande dell'euro" a

sostenerlo è l'ex commissario europeoMario Monti di fronte ad una plateaattenta di imprenditori, manager, econo-misti. Ribattezzato subito il "paradossoMonti", Vittorio Colao, amministratoredelegato di Vodafone Italia si auspicache "il paradosso diventi realtà". Bastanoqueste due battute per capire che aBergamo, al settimo convegno dellaFondazione Italcementi del gruppoPesenti dal titolo emblematico "l'Europaai confini dello sviluppo", si è discussosul futuro dell'Europa e si è affrontato iltema della crisi economica globale. Si èparlato della "necessità di rilanciare

l'Europa nell'opinione pubblica" e di unaComunità, quella europea, che "non è uncosto da sopportare", ma una " speranzanella crescita della democrazia". La gior-nata di studio è stata avviata da un salu-to del presidente della CommissioneJosé Maria Barroso e dalla lecture delpresidente dell'Università Bocconi MarioMonti. Sul palco, con Colao un panel diillustri relatori: Mario Deaglio - professo-re ordinario di Economia Internazionaleall'Università di Torino, Carlo Secchi -professore ordinario di Politica econo-mica europea Università Bocconi,Francresco Giavazzi - professore ordina-rio di Economia politica all'universitàBocconi, Lucrezia Reichlin - full profes-sor London Business School - coordina-ti dal direttore del Corriere della Sera

Ferruccio De Bortoli. In platea, sedutinell'auditorium della Fiera di Bergamobanchieri del calibro di Giovanni Bazoli,presidente del consiglio di sorveglianzadi Intesa Sanpaolo, l'attuale presidentedi UniCredit Dieter Rampl, il presidentedi Rcs Piergaetano Marchetti e LambertoCardia, presidente delle Fs. "Dobbiamoaumentare la governance economicaall'interno della zona dell'euro e suscala europea", con questo auspicioJosé Maria Barroso, Presidente dellaCommissione Europea dal 2004, ha aper-to con un video messaggio il convegno."Per rispondere alle sfide dell'economia,i governi europei dovranno avviare dra-stiche riforme del lavoro - ha continuatoBarroso nel suo intervento -. Non possia-mo rischiare di tornare ad un processo di

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVAPHOTO: LORIS SAMBINELLI

La tavola rotondaDa sinistra Vittorio Colao, Lucrezia Reichlin, Mario Deaglio,Ferruccio De Bortoli, Francesco Giavazzi e Carlo Secchi

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IL CONVEGNO

Mario Monti, a Bergamo per il settimo Convegno Fondazione Italcementidal titolo "l'Europa ai confini dello sviluppo" sottolinea come all'Europa"occorra una governance che superi l'insufficiente riconoscimento di un mercato unico ancora diviso tra unione economica e unione monetariaBarroso in un video intervento: "Serve più coordinamento per l'Unione"

Europa: paesi più attaccati che uniti

crescita in cui manca l'incremento dell'occupazione.Ricordiamoci che la crisi ha distrutto milioni di postidi lavoro. Se l'Europa vuole progredire e rendersi pro-spera nel contesto mondiale, i suoi dirigenti dovran-no riuscire ad attirare in maniera esponenziale nuovicapitali privati. Un fattore essenziale per finanziarela crescita. Non è più possibile rimandare il consoli-damento delle finanze pubbliche e della riforma delsettore finanziario, così come vi è una impellentenecessità di introdurre rapidamente riforme struttu-rali e misure a sostegno della crescita. Questo è unmessaggio che vogliamo indirizzare con il massimodella chiarezza e della forza a tutti i capi di Stato",anche perchè "la ripresa è già partita, ma è troppolenta e non sufficientemente diffusa", ha sottolinea-to il presidente della Commissione di Bruxelles."Evitare la stagnazione in uno scenario di maggioreconcorrenza globale e in un contesto di finanza pub-blica insostenibile" è la conclusione del contributo

José Maria Barrosonel video messaggio

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video di José Barroso che ha rimarcato come lapriorità europea sia, ora, accelerare le riforme.Pena: perdere la gara schiacciati tra Stati Uniti eCina. Dopo il saluto di Giovanni Giavazzi, presi-dente della Fondazione Italcementi l'intervento diMario Monti, che ha tracciato la linea del dibat-tito. "Negli ultimi 15 anni l'Europa è rimasta, con isuoi bassi tassi di crescita - ha sottolineato ilPresidente dell'Università Bocconi -, ai confini diuna fase di vivacissimo sviluppo mondiale, maforse domani diremo che non sono stati anni spre-cati. L'Europa ha fatto passi avanti verso un mer-cato unico, creato la moneta unica e si è allargataa nuovi stati membri. Manca ancora unaCostituzione, ma il trattato di Lisbona ci si avvici-na. Questi risultati hanno assorbito energie politi-che enormi, distolte ad altre funzioni di governocome la crescita. Oggi però l'Europa è pronta perripartire. Per farlo, occorre una governance chesuperi l'insufficiente riconoscimento di un merca-

La platea

Mario Monti

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e aggiornare il mercato unico", anche se ilContinente deve "diventare più selettivo nellascelta dei campi dove investire: mondo digita-le, scienza e in particolare bioscienza, trasmis-sione dell'energia". Per quanto riguarda le scel-te dell'azienda che guida, la Vodafone, haaggiunto "siamo disposti e determinati adavere un ruolo a 360 gradi nelle telecomunica-zioni in Italia: se questo avverrà con un investi-mento diretto o compartecipato o in altramaniera lo deciderà l'amministratore delegatodi Vodafone Italia". Lucidamente pessimistaMario Deaglio, mentre Francesco Giavazzipronostica una ricomposizione della domandadopo lo scompaginamento delle carte dovutoalla crisi. In chiusura del convegno, GiampieroPesenti - presidente di Italcementi, ha volutocondividere la visione del Presidente dellaCommissione Europea. "Come ha auspicato ilpresidente Barroso, anch'io sono fiducioso che

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to unico ancora diviso tra unione economica e unione monetaria. È impor-tante, per rafforzare il mercato unico, migliore l'integrazione tra i mercatinazionali e difendere nei vari Paesi la consapevolezza della necessità diuna economia di mercato". Per l' ex Commissario Europeo, l'Europa è lostrumento che le imprese italiane, l'economia, ma soprattutto il deludentemondo politico devono usare per uscire dalla crisi, che non è finita finchégli indicatori non saranno tornati ai livelli del 2008. Scendendo su scalanazionale, l'Italia deve ritornare a guardare all'Europa, dove "non ha piùnessuna tutela" e dove ci troviamo un "governo fumoso". Monti ammoni-sce: "Se si deride il mercato, come quando è esplosa la crisi, non bisognapoi sorprendersi che l'opinione pubblica italiana non colga l'introduzionedella competitività nella riforma universitaria o la necessità di elementi diflessibilità sul mercato del lavoro". Fino ad oggi, nei momenti di difficoltàprofonda, l'Europa e l'Italia hanno saputo ritrovare la rotta e individuare leenergie per crescere, mentre quando tutto sembra andare bene ci sono isemi della stanchezza. In altre parole per l'ex commissario europeo le crisisono maieutiche e "l'Europa ha mostrato che ha bisogno di crisi per farepassi avanti: non è l'euro che è in difficoltà, ma l'eurozona", anche perchèla moneta unica ha dimostrato anche in questo momento la tenuta di valo-re e il suo ruolo di divisa comune. Anzi, forse l'ha rafforzato. Ecco il "para-dosso di Monti", fil rouge che ha accompagnato tutte le analisi e le valu-tazioni dal mondo accademico, istituzionale e il punto di vista del mondoindustriale. Mercato interno, innovazione e infrastrutture sono la ricettaproposta, seppure con visioni differenti, da Carlo Secchi e da LucreziaReichlin, mentre punta su digitale, scienza ed energia Vittorio Colao."Proprio durante la crisi può essere il momento nel quale dare l'accelera-zione alla creazione del mercato unico europeo", ha sottolineato lo stessoColao riferendosi a Monti. "Dobbiamo lanciare in Europa il "paradossoMonti - ha continuato Colao -. Dimostriamo che non è un paradosso facen-do diventare l'Europa più Europa, più unita, più concorrenziale, più orienta-ta alle alte competenze, più aperta. Abbiamo bisogno al più presto di rilanciare

Giampiero Pesenti

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l'Europa ce la farà nel suo sforzo di rilancioeconomico. L'importante è che tutti facciano lapropria parte. Noi, e parlo come imprenditore,non possiamo permetterci di perdere questasfida". Non vede il rischio di una marginalizza-zione del ruolo dell'imprenditoria italiana inambito globale. "Io sono positivo e ottimista.L'imprenditore italiano è stato sempre eccezio-nale, straordinario e motivato. Già da temponoto una grande capacità e ambizione di svi-lupparsi all'estero e di competere sui mercatiinternazionali, quindi sarei più ottimista chepessimista" ha detto Pesenti a margine delconvegno. Quanto alle criticità dell'Italia, CarloPesenti ha rilevato: "Penso che uno dei grandilimiti di questo Paese sia il costo degli onerilegati alla carenza di infrastrutture e il costodi gestione della controparte amministrativa.Questo secondo me è l'elemento che limita losviluppo della crescita del Paese".

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Carlo Pesenti

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ECONOMIA&BUSINESS

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In un solo minuto quaranta donnepotrebbero depurare fino 2 m3 d'aria.Per far questo non è necessario cari-carle di una marmitta catalitica e

accompagnarle nelle zone più inquinate

della città ma persuaderle (e qui sta lavera impresa), prima di uscire e dopo

essersi truccate, ad indossare Herself.Altro problema: le quaranta donnedovrebbero stare strette in un metroquadro. Herself (che vedete nelle foto) aprima vista è un comune abito da seralungo ed estivo, smanicato e bianco conuno strascico dalle tinte azzurre, blu enere con lo stesso effetto che si ottienesoffiando con una cannuccia sull'inchio-stro fresco. A renderlo singolare non èuna questione estetica ma una particola-rità: purifica l'aria. Non è stato studia-to per eliminare i (nostri) cattivi odori,ma negli intenti dei suoi sviluppatori,dovrebbe essere in grado di ridurre gliagenti inquinanti nell'aria circostante. Il"miracolo" è stato possibile grazie aduno speciale materiale fotocatalitico:una particolare miscela di cemento fles-sibile, resa trasparente dall'Italcementi ecolata sull'abito: sfruttando la luce sola-re come catalizzatore, il biossido di tita-nio presente sulla superficie del mate-riale reagirebbe a contatto con gli agen-ti inquinanti dell'aria. Se da un lato ha losvantaggio di irrigidire la stoffa, dall'al-tro concede la capacità di rompere con il

solo aiuto del sole le molecole di smog,diminuendo il biossido di azoto e ilmonossido di carbonio nella zona circo-stante anche del 65%. Il primo vestitocatalitico mai realizzato al mondo è frut-to di un progetto più ampio denominatoCatalytic Clothing ed è un prototipo natodalla collaborazione tra l'Università diSheffield, il London College of Fashion el'Università d'Ulster. Herself ha lo scopodi coinvolgere e sensibilizzare il pubblicosui temi dell'inquinamento ambientaleed esplorare le modalità con cui i tessu-ti sono in grado di migliorare la quali-tà dell'ambiente. Attualmente, il pro-totipo è esposto presso l'Università diSheffield. Di primo acchito, guardando illato puramente estetico, Herself e la col-lana di capi che dovrebbe scaturire daquesto esperimento non dovrebberodestare troppe perplessità nelle donneal passo con i tempi. Certo, c'è anche l'i-dea di "indossare" una colata di cemen-to che, per quanto trasparente, non siaddice alle fashionistas, la categoria didonne che più che innamorate sono dellevere e proprie fanatiche della moda.

L'Italcementi firma un abitoda sera "Catalitico"

Si chiama "Herself" l'abito ecologico che purifica l'aria. Grazie ad una particolare miscela di cemento flessibile, resa trasparente

dall'Italcementi, e attraverso l'illuminazione dei raggi del sole il tessuto è in grado di spaccare le molecole inquinanti di CO2

"ECO - COUTURE "

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA

L’abito ecologico realizzato conuna particolare miscela di cemento

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ECONOMIA&BUSINESS

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Www.parlamento.openpolis.it è il nuovo sito,accessibile (almeno per ora) a tutti i cittadini-elettori che sono (legittimamente) curiosi disapere cosa fanno i propri rappresentanti elet-

ti a Roma. Basta intermediazioni e notizie filtrate perché indemocrazia è bello e opportuno sapere cosa fa un determina-to politico, conoscere uno dei tanti politici in carica e, tra lealtre possibilità, questo sito permette di verificare tassi dipresenza - assenza di ognuno dei nostri 945 rappresentanti, dicompararli fra loro, e tassi di presenza-assenza medi.Guardando i dati degli eletti bergamaschi alla Camera deiDeputati, si scopre che, tutto sommato e salvo qualche ecce-

zione, dovremmo essere orgogliosi di coloro che ci rappresen-tano. A cominciare da Giovanni Sanga, eletto per il PD nellacircoscrizione Lombardia 2 e con un passato negli enti localidella sua valle, la val Cavallina. Il deputato PD risulta, infatti,presente al 98.07% delle votazioni. Una media lontana dalprimato del suo collega deputato, onorevole RemigioCeroni, PDL, presente al 99.84% delle votazioni. Assentesolo dodici volte è decisamente sopra la media generale dipresenza, pari al 77.04%. Da notare, inoltre, che l'onorevoleGiovanni Sanga risulta ancora consigliere comunale adEntratico per una lista civica, mantenendo così uno strettolegame con il suo territorio d'espressione. E' la stessa situa-

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Laboriosi o sfaticati?

IL REPORTAGE

Sanga il più presente; Stucchi, Jannone e Di Pietro

i più attivi; Male Pirovano: il suo indice di presenza

è sottomedia. Abbiamo navigantonel sito openpolis per vedere

presenze e assenze dei politici orobici. Si può adottare

un parlamentare bergamasco e controllarne l'operato

zione di Ettore PietroPirovano: deputato e pre-sidente della Provincia diBergamo. Sul suo doppioincarico si è a tanto parla-to. Il Testo Unico sugli EntiLocali, infatti, sancisce cheun presidente di provincianon può candidarsi comeparlamentare. Ma non ilcontrario. Qualche giuristaha sostenuto che l'incom-

Presenze:

Assenze:

Missioni:

98.07% (7,583)

1.93% (149)

0.00% (0)

On. Giovanni Sanga - PD

Valore medio: 77.07%

Valore medio: 14.70%

Valore medio: 8.23%

Incarichi attuali: Consigliere comune di Entratico (Bg)16º legislatura: in carica dal 29/04/2008

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patibilità andasse interpretata in senso estensivo ma la Giuntaper le elezioni della Camera dei Deputati spiegò, con chiarezza,che il suo doppio incarico è ammissibile. Tanto più che, allafine, non comporta un doppio stipendio. L'onorevole Pirovano èpresidente della Provinciadi Bergamo senza indenni-tà o emolumento alcuno:il mensile glielo passa ilParlamento nazionale. Inmateria di "politically cor-rect", forse, sarà anche acausa di questo doppioincarico che si spiega ladifferenza con Sanga.L'indice di presenza diEttore Pirovano, parlamen-tare per la Lega Nord daquasi quindici anni, si atte-sta sul 62.05% delle vota-zioni. Chiaramente sotto-media. Come lui, sotto-media, anche il pidiellinoGiorgio Jannone, che siattesta al 59.62% dellepresenze. Il suo tasso dipartecipazione va correttoa fronte delle numeroseassenze per missioni cheha dovuto portare a termi-ne nel corso del suo man-dato elettorale. Ben millee ottocento novantaquat-tro votazioni, infatti, sonostate saltate dal deputatobergamasco a causa dellemissioni istituzionali affi-dategli: una percentualepari al 24.55 del totaledelle votazioni. Il suo tassodi assenza ingiustificata sicolloca, quindi, al quindiciper cento. Nella media.Jannone, però, si riscattaampiamente nel confrontocon tutti gli altri deputati eletti in Bergamasca per indice diattività, ovvero per quello che fanno i nostri rappresentantiuna volta eletti. Anche se l'indice d'attività, ammoniscono igestori del sito, non prende in considerazione il lavoro svoltonelle varie commissioni parlamentari, è pur sempre indicativodella loro laboriosità o inerzia. Viene, infatti, calcolato a par-tire dal numero di atti prodotti: interrogazioni, mozioni, ordinidel giorno, proposte, ecc... Ebbene, da questo punto di vista,Giorgio Jannone, PDL, si colloca ventesimo su seicentotrenta.

Meglio di lui, tra i bergamaschi, solo l'onorevole GiacomoStucchi, Lega Nord: decimo su seicentotrenta nonostante ilsuo tasso di presenza si attesti al 35%. Anche lui, però, haun'alta percentuale di assenze istituzionalmente autorizzate:

il 62.68% delle votazioni. Curiosamente, scorrendo l'elencodei più produttivi, non sempre l'indice di presenza-assenzacorrisponde ad una frenetica attività parlamentare. Il terzobergamasco più attivo, infatti, è Antonio Di Pietro, eletto inMolise ma residente a Curno: ventiquattresimo su seicento-trenta per produttività ha un indice di assenza pari al 58.07%delle votazioni. Ampiamente sottomedia. Meglio di lui, quan-to a presenze, l'onorevole della Valbondione Sergio Piffari,anch'egli IDV e da due anni parlamentare. Vanta un indice di

Presenze:

Assenze:

Missioni:

56.61% (4,609)

15.89% (1,229)

24.50% (1,894)

On. Giorgio Jannone - PdL

Valore medio: 77.07%

Valore medio: 14.70%

Presenze:

Assenze:

Missioni:

35,94% (2,779)

1.51% (117)

62.55% (4,836)

On. Giacomo Stucchi - Lega

Valore medio: 77.07%

Valore medio: 14.70%

Presenze:

Assenze:

Missioni:

40.38% (3,122)

57.97% (4,482)

1.66% (128)

On. Antonio Di Pietro - IdV

Valore medio: 77.07%

Valore medio: 14.70%

Valore medio: 8.23%

Valore medio: 8.23%

Valore medio: 8.23%

16º legislatura: in carica dal 29/04/2008

16º legislatura: in carica dal 29/04/2008

16º legislatura: in carica dal 29/04/2008

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attività sopra la media generale dei suoi colleghi ma un indi-ce di presenza pari all'87.60% delle votazioni. Sicuramentesopra la media generale, pari al 77.04%, ma pur sempre lon-tano anni luce dallo stacanovismo di Sanga, gravato anche

dal doppio incarico come consigliere comunale al suo paese,o da Misiani, presente al 94.65% delle sedute ed assente permissione lo 0.49% delle votazioni. Continuando a scorrere l'e-lenco dei più produttivi si scopre che tra gli eletti in bergama-sca, al quinto posto si colloca l'onorevole Carolina Lussana,Lega Nord, presente all'85.03% delle votazioni ma centosedi-cesima come attività parlamentare. Non sempre, quindi, lamateriale presenza in Parlamento coincide con la laboriosità.Chi, dai dati disponibili sul sito, sembra coniugare una buona

laboriosità con un alto tasso di presenza è Nunziante Consiglio,Lega Nord. Presente al 95.49% delle votazioni, il parlamentarepadano sembra riuscire a coniugare bene il suo doppio incarico diparlamentare e Presidente del CDA di TEB, l'azienda del Tram delle

Valli. La sua laboriosità, però,non si ferma qui. Il suo indicedi attività, infatti, è tuttosommato nella media: 286°su 630 deputati. Come lui, ilPiddino Antonio Misiani,terzo dopo Consiglio eSanga, nel numero di pre-senze e con un indice d'atti-vità di poco inferiore a quellodi Nunziante Consiglio. Infondo ad ogni classifica l'o-norevole Mirko Tremaglia,FLI: ultimo sia per tasso dipresenza, sia per laboriosità.Finora è risultato assente il76.47% delle votazioni ed ilsuo indice di produttività locolloca al cinquecentottanu-nesimo posto. Dopo di lui,quanto ad assenze, l'onore-vole Mariastella Gelmini,bergamasca d'adozione, pre-sente al 13.25% delle vota-zioni ma giustificata per il69.51% delle stesse. Con unindice complessivo di assen-za pari al 17.24%, è un datotutto sommato comprensibi-le visto la sua incombenzadi Ministro della PubblicaIstruzione. Sembra, però, cheTremaglia abbia problemi disalute ed i regolamenti par-lamentari non prevedono laregistrazione del motivo del-l'assenza al voto del parla-mentare. In altre parole, nonè possibile distinguere, ai finidelle statistiche pubblicate

su "openparlamento.it", l'assenza ingiustificata da quella, adesempio, per ragioni di salute. Passando ai senatori, infine, il con-fronto tutto interno PDL tra Valerio Carrara e AlessandraGallone finisce in parità. La senatrice Alessandra Gallone, infat-ti, vanta un indice di presenza pari al 96.28% e risulta giustificataper l'un percento delle sue assenze mentre il suo collega ValerioCarrara si attesta al 78.99% anche se risulta assente per missio-ne con una percentuale pari al 18.30% delle votazioni. A conti fatti,però, le assenze non giustificate della senatrice sono pari al

Presenze:

Assenze:

Missioni:

62.03% (4,796)

37.97% (2,936)

0.00% (0)

On. Ettore Pietro Pirovano - Lega

Valore medio: 77.07%

Valore medio: 14.70%

Valore medio: 8.23%

Incarichi attuali: Presidente Provincia di Bergamo (Bg)16º legislatura: in carica dal 29/04/2008

Presenze:

Assenze:

Missioni:

20.41% (997)

0.02% (1)

79.57% (3,886)

Sen. Roberto Calderoli - Lega

Valore medio: 77.07%

Valore medio: 14.70%

16º legislatura: in carica dal 29/04/2008

Valore medio: 8.23%

Presenze:

Assenze:

Missioni:

13.41% (1,037)

17.20% (1,330)

69.39% (5,365)

On. Mariastella Gelmini - PdL

Valore medio: 77.07%

Valore medio: 14.70%

Incarichi attuali: Ministro istruzione università e ricerca16º legislatura: in carica dal 29/04/2008

Valore medio: 8.23%

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2.68% delle votazioni,mentre quelle del senato-re risultano pari al 2.70%.Valerio Carrara si riscatta,invece, quanto a produtti-vità documentata: cento-ventunesimo su trecento-quindici senatori dellaRepubblica, precede di uncentinaio di posizioni lacollega pidiellina anchese, va detto, AlessandraGallone è subentrata incorso di legislatura daun anno mentre ValerioCarrara è alla sua terzalegislatura e, per quantoriguarda quest'ultima,siede in Parlamento fin dalsuo inizio. Ultimo, quanto apresenze complessive, il sena-tore Roberto Calderoli,Lega Nord, presente alventi per cento circa dellesedute ma giustificato per il79.41% delle sue assenze.Così filtrato, allora, il datosulle assenze di Calderoliviene ribaltato. Le assenzenon giustificate del sena-tore bergamasco, infatti,sono pari allo 0.2%. In altreparole, Roberto Calderoliha mancato senza giustifi-cazione una sola votazione.Non ci sono eguali nè tra iparlamentari bergamaschi,nè a livello nazionale. SoloAltero Matteoli, PDL, loprecede in quanto ad assen-ze ingiustificate: zero. Tuttosommato, non male. Saràforse anche a causa dell'in-discutibile assiduità, datialla mano, con cui Calderoliinterviene alla vita parla-mentare, compatibilmen-te con i suoi impegni daministro, che GiovanniSanga non partecipò allavotazione del 22 dicem-bre sulla mozione di sfi-ducia al suo conterraneo?

Presenze:

Assenze:

Missioni:

85.06% (6,577)

14.94% (1,55)

0.00% (0)

On. Carolina Lussana - Lega

Valore medio: 77.07%

Valore medio: 14.70%

Valore medio: 8.23%

Presenze:

Assenze:

Missioni:

94.66% (7,319)

4.85% (375)

0.49% (38)

On. Antonio Misiani - PD

Valore medio: 77.07%

Valore medio: 14.70%

Presenze:

Assenze:

Missioni:

87.62% (6,775)

12.23% (946)

0.14% (11)

On. Sergio Michele Piffari - IdV

Valore medio: 77.07%

Valore medio: 14.70%

Valore medio: 8.23%

16º legislatura: in carica dal 29/04/2008

16º legislatura: in carica dal 29/04/2008

16º legislatura: in carica dal 29/04/2008

Valore medio: 8.23%

I regolamenti non prevedono la registrazione del motivo dell'assenza al voto del parlamentare. Non si puòdistinguere, pertanto, l'assenza ingiustificata da quella, ad esempio, per ragioni di salute.

Presenze:

Assenze:

Missioni:

23.29% (1,801)

76.51% (5,916)

0.19% (15)

On. Mirko Tremaglia - FLI

Valore medio: 77.07%

Valore medio: 14.70%

16º legislatura: in carica dal 29/04/2008

Valore medio: 8.23%

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ECONOMIA&BUSINESS

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Uno scorcio di Bergamo

da San Vigilio

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Imposte, tasse e tributi: i bergamaschi ricevono meno

di quel che pagano

Da un rapporto del Centro Studi Sintesi, Bergamo, nel rapporto tra tassepagate dai cittadini 132.5 (100 la media nazionale) e spese sostenutedall'amministrazione per gli stessi, 95.5 (100 la media dei capoluoghi

italiani), è un comune virtuoso. All'alta capacità fiscale si accompagnauna spesa corrente bassa ma ci sono comuni "anomali", spendono

da ricchi con una capacità fiscale da poveri. E' il caso di Napoli

FISCO

Prendete 100 e stabilite che que-sta è l'unità di misura di quan-to versa, in media, un italianoallo Stato. Ecco, il cittadino di

Bergamo invece versa 132.5. Poi fate voise euro, lire, centesimi, bottoni tanto ilrapporto non cambia. Prendete 100 estabilite che questa è la spesa media diun comune italiano per ogni cittadino, ilComune di Bergamo non arriva a tanto espende, pro capite, 95.3. In termini diservizi erogati si tratta di 4.7 punti inmeno rispetto alla media italiana. Fatevoi se per riparare le panchine, percoprire le buche o per rifare le strade.Per uno o per l'altro sono sempre soldi

spesi dal Comune per erogare i servizinecessari al cittadino. In un' Italia che haimboccato la strada del federalismo cisono comuni con una capacità fiscalesuperiore alla media del Paese ma chepresentano una spesa pro-capite inferio-re alla media, è il caso di Bergamo, ecomuni con una capacità fiscale netta-mente inferiore alla media del Paeseche presentano una spesa pro-capitemolto superiore alla media. E' il caso diNuoro, in Sardegna. E si rispolvera lastoria della formica e della cicala. Cisono Comuni cicala, soprattutto inSardegna, Sicilia e Molise che spendo-no troppo senza averne la possibilità, e

comuni formica, in Lombardia, Piemontee Veneto, che invece pur avendo unacapacità fiscale elevata stringono lacinghia. Sono i risultati di uno studio delCentro Studi Sintesi di Venezia che hafotografato il rapporto tra tasse pagatee spese sostenute dalle amministra-zioni cittadine nei capoluoghi italiani.

Bergamo e Lombardia. Come anti-cipato, molto alta, la seconda inItalia, la capacità fiscale dei cittadinidel capoluogo orobico. Confrontandoimponibile Irpef pro capite e spesacorrente gli altri capoluoghi virtuosi,sono Varese con un rapporto 115%

ARTICOLO DI: LIVIO CASANOVA

Page 70: Bergamo Economia - Febbraio 2011

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Il rapporto tra tasse pagate e spese sostenute dalle amministrazioni cittadine

Comuni capoluogo: disequilibrio tracapacità fiscale e spesa corrente

Comune

Nuoro 101,680,8

Potenza 104,383,5

Lecce 104,383,0

Cagliari 123,898,5

Salerno 110,081,4

Oristano 107,577,5

Cosenza 105,570,8

Palermo 107,767,5

Catania 116,463,6

Napoli 129,564,4

Spesa corrente procapiteIRPEF procapite Bergamo 95,3

132,5

Verona 92,2104,8

Roma 77,5111,0

Milano 129,2147,1

Venezia 192,6105,2

Trento 146,5112,8

Firenze 123,2114,8

Bolzano 147,9117,6

Torino 125,5103,4

Como 100,8110,7

Reggio nell’EmiliaFerraraRomaSavonaBergamo

CremonaBiellaCuneoVercelliNovaraLuccaTrevisoBelluno

Piacenza

VareseSondrio

VicenzaPadova

Reg.

EmrEmrLazLigLom

LomPiePiePiePieTosVenVen

Emr

LomLom

VenVen

Spesa corr.procapite

75,481,777,584,595,3

98,571,277,689,086,189,975,364,8

76,1

87,681,7

74,490,5

IRPEFprocapite

102,4107,3111,0100,2132,5

108,0105,5102,9106,6107,4104,2119,4108,7

110,1

115,0108,6

104,0119,3

(Irpef pro capite) - 87.6% (spesa corrente pro capite), Sondrio108.6% - 81.7 % e Cremona 10.8 % - 98.5%. Imbattibili percapacità fiscale i cittadini di Milano con il 147.1%, anche seil capoluogo meneghino è tra le città che ha una spesa cor-rente comunale pro capite superiore del 29% rispetto allamedia nazionale. Redditi alti e spese comunali alte, tuttesopra la media nazionale, per le altre province lombarde:Monza 131% (Irpef pro capite) - 100.6% (spesa corrente procapite), Pavia 130.4% - 105.6%, Mantova 117.9% - 108.7%,Lodi 115.4% -102%, Lecco 114.4% - 100.7%, Brescia 112.1%- 103.1% e Como 110.7% - 100.8%.

Nord Italia. Comparando le tasse e i benefici dei servizi erogatidalle amministrazioni comunali, a Bergamo per ogni 100 euro diIrpef pagata mancano 37.2 euro di spesa del Comune. Situazionipiù squilibrate solo a Treviso dove per chiudere, almeno in pareg-

Milano

Page 71: Bergamo Economia - Febbraio 2011

gio, mancano 44.1 euro e Belluno 43.2.Lo stesso dicasi per altri centri del NordItalia: si va da Piacenza con -34 euro aReggio Emilia con -27 euro, da Varesecon -27.4 euro a Biella con - 33.8 euro.

Roma e Centro Italia. Come Bergamoanche i romani pagano più Irpef diquanto ricevono in termini di servizi dalComune -33.5%. Ma è anche un caso

isolato rispetto a tutte, o quasi, le altrecittà del Centro e del Sud. Eccezionfatta per Roma, Pisa, Ancona, Lucca eSiena le altre sono sotto il livello medionazionale di Irpef pro capite. Eccezionfatta per la capitale e Lucca tutte hannouna spesa corrente comunale pro capitesuperiore alla media nazionale.

Napoli e Sud Italia. Napoli è un casoesemplare. Nel capoluogo campano con129.5% e 64.4% la spesa corrente pro

capite è superiore alla media nazionaledel 29.5%, mentre il contributo irpef procapite è inferiore del 35.6%. L'indice di

disesquilibrio per Napoli è dunquepari a +65.1%. Sud e isole ospitanoaltre situazioni simili, in proporzionesuperiore a tutto il resto d'Italia:Catania +52.8%, Palermo +40.2%,Lanusei +39.9%, Cosenza +34.2%,Oristano +30% e Salerno +28.4%.

Profili cittadini. In vista del prossi-mo federalismo emergono quattroprofili di città: capoluoghi dove lacapacità fiscale alta si accompagnaad una altrettanto forte spesa cor-rente comunale e di contro, città conuna bassa capacità contributiva euna spesa corrente bassa, capoluo-ghi con una bassa capacità fiscalema una spesa corrente pro capitesopra la media del resto del Paese e,infine, città con livelli di irpef pro-capite superiori alla media e unapropensione alla spesa piuttostobassa. Bergamo, Cremona, Sondrio,Varese rientrano in quest'ultimatipologia: centri che, nonostante illoro contributo significativo alleentrate dello Stato vantano un'am-ministrazione che spende menodella media nazionale.

Nord, Centro, Sud Italia. E Isole.

Dal punto di vista strettamenteregionale il Centro Studi Sintesi hafornito, oltre ai capoluoghi, anche ilquadro delle amministrazioni comu-nali più piccole. Sui 1.544 comunilombardi analizzati solo otto sonoin forte disequilibrio mentre inSardegna quasi la metà, il 42.82%,

vive una situazione di disequilibrioe, su 355 considerati, per 152 comu-ni si ravvisa un forte disequilibrio. InSicilia, quasi un terzo dei Comuniregistra un disavanzo tra capacitàfiscale e spesa corrente e, su 363casi valutati, 106 sono in forte dis-equilibrio. "Questo studio che da unlato analizza la capacità fiscale deicomuni e dall'altro la confronta conla propensione alla spesa non mettein discussione", affermano i ricerca-tori del centro studi Sintesi, "la pere-quazione e il principio di solidarietàtra i territori, bensì contribuisce uni-camente a fare un pò di luce sullanecessità di abbandonare il criteriodella spesa storica per passare a unpiù adeguato sistema di finanziamen-to basato sugli effettivi fabbisogni dispesa, senza mettere in discussionela perequazione e il principio di soli-darietà tra i territori".

Due “Italie”. La fotografia finaleè quella di un Paese diviso in duenon solo geograficamente. Al Sud,localizzati in Sardegna, Sicilia eCampania ci sono comuni che spen-dono troppo senza averne le realipossibilità e al Nord comuni virtuosi,che pur avendone la capacità fisca-le, non spendono. Anche se tutti idati relativi alla distribuzione delreddito mettono in luce il divario traNord e Sud, a vantaggio dei primi,dai numeri tale differenza non puòessere giustificata sulla base diampiezze demografiche, caratteristi-che del territorio, grado di sviluppoeconomico perché, in molti casi,sono proprio gli spechi a fare la dif-ferenza. E poi nel Meridione laspesa è meno efficiente ed efficaceche nel Centro e Nord Italia. Bastipensare ai rifiuti di Napoli. Senzaentrare troppo nel merito adesso,all'orizzonte, c'è il federalismo.Molte sono le speranze: amministra-zioni pubbliche più vicine ai cittadinie più efficienti, eliminazione deglisprechi e, soprattutto, riduzionedella pressione fiscale. Speriamo.

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Roma

Cagliari

Amalfi

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La nuova L.122/2010 aveva, in primabattuta, purtroppo, previsto il divieto apartire dall'1/1/2011, di compensarecrediti fiscali e contributivi nei modelli

F24 in presenza di cartelle esattoriali scaduteaventi un importo superiore ad Euro 1.500,00,per le quali era stata sospesa la riscossione,

introducendo, tanto per cambiare, una "folle"sanzione amministrativa pari al 50% dell'am-montare dei debiti iscritti a ruolo, comunque,bontà loro, non superiore all'importo indebi-tamente compensato. In poche parole se un

contribuente ha a suo carico delle cartelleesattoriali dovute, anche solo, per multe stra-dali non saldate, per un totale di almeno euro1.500,00, l'Agenzia poneva il divieto di potereffettuare qualsiasi tipo di compensazionecontributiva. I primi di gennaio il divieto dicompensazione, non essendo state previsteproroghe, è divenuto operativo, quindi, biso-gnava porre attenzione ai versamenti effet-tuati il 17 gennaio. Molti sono comunque idubbi che gli "addetti ai lavori" riservanosulla citata normativa, tra i quali:- Non è chiaro se il divieto operi in presenzadi ruoli già scaduti al 1/01/2011 o solo perruoli scaduti a partire da tale data.- Non è stato chiarito quali siano i debiti era-riali in presenza dei quali scatta il bloccodella compensazione se solo quelli che transitano in F24 o qualsiasi tipo di debitocon la pubblica amministrazione.- Non è chiaro come operi il blocco in caso diprocedure concorsuali.Con comunicato stampa del 15/01/2010l'Agenzia delle Entrate ha, fortunatamente,reso noto che, a fronte dell'incertezza checaratterizzava la normativa in questione, efino all'emanazione di un prossimo decretodel Ministero dell'Economia, sarà consentitala compensazione degli eventuali crediti era-riali eccedenti l'importo dei ruoli scaduti.

Nella sostanza se un contribuente ha un cre-dito compensabile di Euro 10.000,00 e unimporto iscritto a ruolo di Euro 3.000,00,dovrebbe essergli consentita la compensa-zione di Euro 7.000,00, questo almeno fino anuove disposizioni, sperando in un fisco unpo' più clemente. Ma sintetizziamo lemodalità e i limiti di utilizzo a partiredall'1/01/2011 dei crediti IVA maturati al31/12/2010. In primis i crediti Iva maturati al31/12/2010 sono utilizzabili per compensaredebiti Iva da liquidazioni periodiche del 2011senza alcun limite; fino ad Euro 10.000,00,invece, i crediti Iva generati nel 2010 posso-no essere liberamente compensati con altridebiti erariali, oltre tale somma e fino a Euro15.000 deve essere presentata la dichiara-zione Iva 2011 anno 2010, oltre Euro15.000,00 la predetta dichiarazione deveessere corredata dal visto di conformità delcommercialista; per la compensazione deidebiti erariali con crediti Iva 2009 la quota dicredito IVA residua dell'anno 2009 e nonancora utilizzata può essere liberamente uti-lizzata in compensazione nel 2011 fino almomento in cui viene presentata la dichiara-zione IVA 2011. Come al solito il fiscoItaliano non si smentisce… si diletta a con-fondere le idee al contribuente e a compli-care la vita al commercialista.

Compensazione crediti fiscali: nuova normativa

L’Agenzia delle Entrate pone fine all’incertezza in merito alla nuova 122/2010. Fino all’emanazione di un decreto, sarà consentita

la compensazione dei crediti erariali eccedenti

Il modello F24 utilizzatoper le compensazioni

CON... TRIBUTO - a cura della Dott.ssa Barbara Putortì

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MarcoStucchi

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Fai Bergamo: da 40 anni sempre sulla buona strada

Il 4 febbraio del 1971 nasceva (Federazione Autotrasportatori Italiani) di Bergamo che oggi vanta 400 aziende associate con oltre 5 mila mezziche circolano sulle strade di tutta Italia e dell'estero. Il presidente Marco

Stucchi: "Ci attendono nuove sfide per il futuro, ma non ci spaventano,come non hanno spaventato i primi soci Fai Bergamo che raggiunsero,come veri e propri pionieri, con i loro camion Teheran negli anni '70"

PAROLA ALL'ASSOCIAZIONE

Il prossimo 4 febbraio la FAI (Federazione AutotrasportatoriItaliani) di Bergamo compie i primi 40 anni di attività di ser-vizio al mondo dell'autotrasporto merci accompagnando, inun progressivo percorso di crescita, imprese che sono passa-

te da una fase artigianale ad una industriale. Se vogliamo appli-care categorie del comparto manifatturiero al mondo dei servizi:dalla semplice richiesta di movimentazione merci oggi le impre-se orobiche offrono un supporto logistico sempre più completo,in Italia e all'estero. Bastano due numeri per capirne il peso: 400aziende che contano 5000 mezzi. "Sono stati anni di impegnocostante verso gli associati - sottolinea il presidente MarcoStucchi -, in un settore che ci ha visti tante volte bistrattati siadai committenti che dall'opinione pubblica. Oggi possiamo rite-nerci soddisfatti perchè siamo ben inseriti e rispettati nel conte-sto socio-economico provinciale ed anche sul piano nazionale. Ciattendono nuove sfide per il futuro, ma non ci spaventano, comenon hanno spaventato i primi soci Fai Bergamo che raggiunsero,

come veri e propri pionieri, con i loro camion Teheran negli anni '70".

Come è stato il 2010 per il settore dell'autotrasporto ber-gamasco? "Il 2010 ed il precedente, sono stati anni durissimi a causadella congiuntura economica in atto a livello mondiale. Conuna produzione industriale pesantemente rallentata e i con-sumi ridotti, la merce da trasportare si è ridotta. Il nostro set-tore ne ha patito le conseguenze. I deboli segnali di ripresaper il 2011 ci rendono fiduciosi".

Anche voi denunciate una crisi dovuta agli alti costi digestione (gasolio, autostrade, assicurazioni, ecc.), calidel fatturato e prezzi al ribasso? "Si. Ma dobbiamo riconoscere alle nostre piccole e medie realtàimprenditoriali che, pur nelle difficoltà, non hanno approfittatodella situazione per licenziare i dipendenti come hanno fatto

ARTICOLO DI LIVIO CASANOVA

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le grandi industrie, scaricando sul sistemasociale i costi. Hanno stretto i denti emesso mano al portafoglio dei risparmipersonali per salvaguardare il posto dilavoro e le famiglie dei dipendenti chesono il vero patrimonio aziendale".

Quali sono le problematiche dellePmi bergamasche che operanonel settore?"Le stesse difficoltà che vivono le PMI dialtri settori: accesso al credito, la concor-renza sleale e la mancanza cronica diinfrastrutture adeguate ai tempi".

Gli autotrasportatori bergamaschisoffrono la concorrenza sempre piùaggressiva di "pseudo imprese",che sfruttando le ambiguità dellanormativa si fanno forti di risorseillegali o addirittura criminali? "E' un problema serio, che va stroncatocon il potenziamento dei controlli daparte degli organi accertatori. Non solosu strada ma, anche, incrociando i datidei vari enti (Inps, Inail, Motorizzazione,Organi di Polizia) che dovrebbero costi-tuire, a mio avviso, una sorta di cabina diregia. Noi, come associazione, saremoben felici di dare il nostro contributo nel-l'interesse delle aziende serie che nonpossono essere estromesse dal mercatoa causa di concorrenza sleale che spes-so sfiora comportamenti illegali".

Direttore: dal 1992 il Codice dellaStrada ha subito ben 77 provvedi-menti di modifica. L'ultimo inter-vento con la legge 29 luglio 2010 n.120, ha di fatto apportato ben 70cambiamenti, con la soppressionedi 2 articoli e l'aggiunta di altri 6.Quali sono le novità? "Le novità, introdotte dalla Legge127/2010, interessano l'apparato san-zionatorio delle violazioni dei tempi diguida e di riposo; la prevenzione e larepressione della guida in stato diebbrezza o sotto l'influsso di stupefa-centi da parte dei conducenti professio-nisti; la responsabilità condivisa dellafiliera del trasporto negli incidenti conmorti e feriti gravi e, come anticipato,

le misure per combattere la presenza,in Italia, di vettori stranieri irregolari".

Entriamo nel merito di queste par-tendo dalla concorrenza sleale."C'è stato un inasprimento delle sanzioniper il trasportatore straniero che svolge inmodo irregolare l'attività di cabotaggio ter-restre. La nuova sanzione amministrativavaria da 5 mila a 15 mila euro con l'ag-giunta del fermo amministrativo del veico-lo per tre mesi che diventano sei nel casodi reiterazione nel triennio".

Cosa cambia con il pagamento imme-diato della sanzione?"Per i veicoli immatricolati all'estero cheesercitano trasporti internazionali o dicabotaggio in Italia, in caso di esercizioabusivo o trasporti abusivi è previsto ilpagamento immediato della contravven-zione per evitare che essa resti insolutauna volta che il veicolo esce dal territorio.Il pagamento immediato nelle mani dell'a-gente accertatore non è un obbligo, ma chinon sceglie questa possibilità deve versa-

re una cauzione, se può farlo, subisce ilfermo amministrativo del veicolo, cheverrà affidato ai soggetti autorizzati dalMinistero. Per gli italiani la procedura dipagamento immediato vale nel caso disanzioni per sovraccarico quando si supe-ra il 10% della massa complessiva, persuperamento dei limiti di velocità oltre i 40Km/h, per divieto di sorpasso, per manca-to rispetto dei tempi di guida e di riposoquando si supera il 10%. I trasportatoriesteri in caso di infrazione devono versareall'agente accertatore come cauzione unasomma pari al minimo edittale della san-zione pecuniaria prevista, pena il fermoamministrativo del veicolo fino a quandonon è effettuato il pagamento e comunqueper una durata massima di 60 giorni".

Alcol e droghe sono i nemici dichia-rati di chi si mette alla guida di unveicolo. Molti i cambiamenti a parti-re dal tasso alcolemico. "Azzerati i limiti per guida dei veicoli conpatente C, CE e D, DE, se ad un controllo iltasso alcolico risulta superiore allo zero ed

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inferiore a 0.5 grammi per litro è previstaun'ammenda da 155 a 624 euro. Nel casodi tassi superiori, le sanzioni sono raddop-piate rispetto a quelle degli automobilisti,anche se non provoca un incidente strada-le. Sanzioni raddoppiate e patente sospe-sa fino a due anni con tasso oltre 1.5 gram-mi per litro. Nelle aree di servizio è vietatala vendita di alcolici dalle 22 alle 6 e lasomministrazione al banco dalle 2 alle 7".

Cosa capita ad un dipendente del set-tore che guida in stato di ebbrezza? "E' giusta causa di licenziamento degliautisti con la revoca della patente dispo-sta per la violazione della norma sullaguida sotto l'influsso di alcool. Chi vienecolto alla guida dopo aver assunto sostan-ze stupefacenti subisce una multa fino a 6mila euro, arresto minimo fino a 6 mesi esospensione della patente fino a dueanni. E se provoca un incidente vienerevocata la patente".

Entriamo nel merito delle novità cheriguardano i tempi di guida e di riposo."Cambiano le sanzioni per chi infrange lenorme sui tempi di guida e di riposo. Lenuove sanzioni dipenderanno dalla quanti-tà di tempo che supera quello di guidaconsentito, con una gradualità legata allapercentuale di tempo superiore al limitemassimo di durata del periodo di guidaconcesso, con due fasce del 10% e del20%. La nuova norma vuole anche evitareche le sanzioni per le violazioni dei limitimassimi stabiliti su base settimanale sicumulino a quelle per le violazioni stabilitesu base giornaliera. In alcuni casi, le san-zioni stesse sono state aumentate rispettoalla legislazione vigente".

E' prevista anche una certificazionecirca l'esclusione sul uso abituale dialcool e droga da parte di conducenti. "Per gli autisti, il decreto prevede unanuova certificazione per chi guida vei-coli adibiti al trasporto delle merci. Chichiederà una patente superiore (C,C+E, D, D+E) dovrà produrre un certifi-cato che esclude che il soggetto facciauso abituale di sostanze alcoliche, stu-pefacenti e psicotrope".

E' stato affrontato anche il tema dellacorresponsabilità del committente,caricatore e proprietario della merce. "In caso di incidente da cui derivi lamorte di persone o lesioni gravi o gra-vissime, gli organi accertatori devonoverificare presso il vettore, il committen-te, il caricatore ed il proprietario dellamerce se emergono eventuali elementidi corresponsabilità per quanto riguardail rispetto delle norme sulla sicurezza ela circolazione stradale, nonché sullacorretta applicazione dell'Art. 83 bis".

Non è più obbligatoria la targa ripe-titrice sul rimorchio?"Dal luglio scorso le targhe avrannocaratteristiche conformi a quelle degliautoveicoli. La targa ora è personalee segue il proprietario in caso di ven-dita. Una nuova carta di circolazioneè rilasciata in caso di trasferimento

proprietà veicolo, aggiornata per tra-sferimento residenza o sede di società".

Per quanto riguarda la patentesono cambiati i limiti di età, il rin-novo e alcune norme che interes-sano l'autista straniero. "Il limite di età per guidare i mezzi pesan-ti viene spostato da 65 a 68 anni, con rin-novo annuale sulla base di requisiti fisicie psichici che vengono accertati da unavisita effettuata presso la commissionemedico-legale"

Concludiamo con il tema delicatodei punti."E' stata modificata la tabella della sottra-zione dei punti per la violazione cheriguardano l'autotrasporto. E' cambiatoanche il sistema di recupero dei punti per-chè non basta più solo la frequenza delcorso, ma è necessario superare l'esame".

Marco Stucchicon la “mascotte”

della FAi

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Mezzo miliardo di euro investiti:

ecco il nuovoospedale

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NUOVE FRONTIERE

Sono stati due i principali dati che sono emersi lo scor-so giovedì 13 gennaio dall'incontro - nella facoltà dieconomia dell'Università di Bergamo - con StefanoParimbelli, responsabile dell'ufficio controllo gestio-

ne del nuovo ospedale (l'organismo che supporta la direzioneaziendale nella definizione del budget e nel perseguimentodegli obiettivi aziendali, attraverso la predisposizione e l'utiliz-zo degli strumenti gestionali più opportuni come report ed ana-lisi). Il primo: l'investimento economico è stato ingente, siparla di 100 milioni di euro solo per i nuovi macchinari e 400milioni di euro per la struttura. Il secondo: ci vorrà circa unmese per effettuare il trasloco. Intanto, in attesa della fine deilavori, è stato pubblicato il bando di concorso proprio perquest'ultimo, al quale sono stati stanziati circa 700 mila euro.

Stefano Parimbelli - responsabiledell'ufficio controllo gestione

del nuovo ospedale - ci guida attra-verso gli spazi dell'innovativo polo

Intanto, è stato pubblicato il bandoda 700 mila euro per il trasloco

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

Un renderingdell’Hospital Street

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NUOVA CONCEZIONE - Il nuovo ospedalepresenterà caratteristiche completamentedifferenti e non sarà lontanamente avvicina-bile alla struttura attuale. "L'organizzazionedegli spazi - ha affermato Parimbelli - sarà dinuova concezione, non più costruiti sull'ideadei padiglioni, ma su dipartimenti che intera-giscono tra loro. Il Pronto soccorso sarà colle-gato con le sale operatorie e la degenza, l'o-spedale infatti si sviluppa sia in verticale siain orizzontale attraverso un percorso radiale".

DIMENSIONI - Ad impressionare sono statesoprattutto le parole spese per le dimensioni,davvero ristrette rispetto al polo attuale. "Seprendessimo il perimetro del nuovo ospedale,interamente, e lo inserissimo nel cortile delvecchio, ci starebbe a pennello. Tutto è statosviluppato implodendo la tecnologia al cen-tro, il vero fulcro sta proprio nel mezzo, le tor-rette visibili dall'esterno sono soltanto ladegenza. E gli utenti che si muoveranno lungo

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Stefano Parimbellial convegno in università

Esterno delle torri

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la "hospital street" avranno l'impressio-ne di camminare in una città, in quantola logistica è stata studiata anche perriprodurre i numeri civici pari e dispariseguendo i dipartimenti".

PROGETTI - La gestione dell'avvia-mento si snoda poi in una miriade diprogetti e sotto progetti davveroimpressionante. Solo per fare alcuniesempi, citiamo il "paziente al centro" eil "gestione sistemi informativi". "Colprimo - continua Parimbelli -, si è volutoribadire l'importanza dell'uomo, inquanto un organismo predisposto avrà ilcompito di garantire la qualità della vitainterna all'ospedale. Col secondo,abbiamo curato la comunicazione ester-na e interna, rivolta ai lavoratori dell'o-spedale. Abbiamo creato una stanzaapposita dove tutti i dipendenti - oltre apoter vedere le planimetrie -, possono

accedere ad un portale web e scriverepareri e proposte. Anche nelle bustepaga dei dipendenti abbiamo inseritoinformazioni relative alle segnalazioni.Un modo per far sentire tutti parte atti-va del progetto".

TRASLOCO - Infine, il momento sicura-mente più delicato sarà quello inizialedel trasloco. "È un progetto ambizioso,inizieremo con una riduzione dell'attivitàprogrammata. Abbiamo mille posti letto,l'obiettivo è quello di trasferire inizial-mente solo 350 pazienti. Per alcuni,come i degenti psichiatrici, non ci saran-no grosse difficoltà. Ma per altri sarà piùcomplicato, pensiamo alla patologianeonatale. Al momento si sta pensandoanche a quei pazienti che potrebberodiventare "intrasportabili". I primi traslo-chi coinvolgeranno gli uffici amministra-tivi, a seguire la parte ambulatoriale e la

degenza, che impegnerà circa una setti-mana". Il Pronto soccorso, le sale opera-torie e la terapia intensiva saranno quin-di le ultime. "Il nostro esempio è l'ospe-dale pediatrico Meyer di Firenze, dove inuna sola notte è stato possibile trasferi-re 50 bambini. Un vero e proprio eventomediatico, con tanto di spettatori dietroalle transenne".

PROFESSIONISTI - Il team di lavoroche si occupa di tutti gli aspetti organiz-zativi del trasloco e del riassetto è com-posto da 40 professionisti posti a capodi 20 progetti. "L'azienda ospedaliera -ha concluso Parimbelli - è una holdinged è necessario sviluppare sistemi ade-guati e personalizzati per non cadere inuna gestione "artigianale". Il sistema èstato quindi riconfigurato in base alnuovo contenitore che ha richiestonuovi modelli organizzativi".

Le sette torri Ospitano la degenzaIl Pronto Soccorsoe le sale operatoriesono situate nellastruttura centrale

Ai latiUn parcheggio multipiano copertoe due all’aperto

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L'anno che inizia è stato consi-derato dal CRESME (CentroRicerche E Sociali MercatoEdile) l'inizio del settimo ciclo

edilizio italiano, ovvero la partenza diuna nuova fase che merita di essereattentamente osservata. I dati comples-sivi del comparto edile, infatti, la diconolunga sulla situazione del "mercatocasa" in Italia. Da questo punto di vista,le licenze - che corrispondono alle nuove

costruzioni immesse sul territorio -,sono drasticamente diminuite, tanto dacorrispondere allo stesso numero di ciòche è stato edificato nel 1998. E le pre-visioni, per i prossimi anni, non vedonocrescite improvvise. Tuttavia, questo edaltri dati non sono il sintomo di unarecessione del mercato immobiliare. Alcontrario, parliamo di un cambiamentodell'investimento che, per chi sapràinterpretarlo, consentirà di cogliere

nuovi risvolti economicamente inte-ressanti. Per agevolare voi lettori - cheavrete la costanza e l'interesse perquesto mercato -, anticipiamo che iprossimi numeri di Bergamo Economiavedranno tre tavole rotonde, coadiuva-te dall'intervento di alcuni fra i piùimportanti operatori del settore immo-biliare e moderate dalla stessa LauraFeltri. Il fine è quello di raccoglieretestimonianze incentrate sulle nuoveforme d'investimento nella casa.

E' già iniziatoil settimo ciclo edilizio italiano

Viaggio nel mercato immobiliare con Laura Feltri - titolare dell'agenzia CasaFeltri -, che ci guiderà

moderando sulla nostra rivista tre tavole rotonde, per raccontarci l'evoluzione del mercato casa nel 2011

TAVOLA ROTONDA

Laura Feltri, titolare

dell’agenzia CasaFeltri

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"Acerbis Marino",il falegname che mira il sole

ARTIGIANATO

L'azienda di Nembro guarda al futuro, ma sempre permeata dalla tradizione artigiana che ne costituisce il know-how. È infattientrato in funzione il nuovo impianto fotovoltaico da 100 kWp

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Valorizzare un patrimonio unico diconoscenze e metterlo al serviziodell'impresa per creare ricchezza,produttività e occupazione. È que-

sta la sfida che quotidianamente vieneaffrontata da Gianni Acerbis, all'internodella Acerbis Marino di Nembro, specializza-ta nella realizzazione di arredamenti su misu-ra per qualsiasi tipo di spazio prestigioso. E ilprogresso di certo non si ferma nonostante lastoria centenaria alle spalle, un'innovazionefortemente voluta dalla quarta generazione

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

Gianni Acerbiscon la figlia Lodovica

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della famiglia rappresentata dalla figlia Lodovica. "Abbiamo appe-na realizzato un impianto fotovoltaico tecnologicamente avanzato da100 kWp - ha affermato Lodovica -, siamo ora in grado d'essere auto-sufficienti dal punto di vista energetico. Sappiamo bene che i piùscettici potrebbero pensare che è solo un'operazione di facciata eche la ricerca d'energia alternativa non si sposa con la nostra produ-zione, che deriva interamente dal legname. Tuttavia probabilmenteancora molti non sanno che da sempre tutte le piantagioni da cuiricaviamo la materia prima sono certificate e che gli scarti di lavora-zione che vengono prodotti nel nostro stabilimento vengono già damolti anni riciclati. Era quindi questo un passo necessario perrimanere in linea con i valori in cui l'azienda da sempre s'identifica."

In cosa consiste oggi il lavoro artigiano legato alla produzione dimobili? "La parte squisitamente creativa - afferma Gianni Acerbis - è compito degli architetti, chein noi trovano soluzioni tecniche ottimali per l'effettiva realizzazione del mobile, soddi-sfandoli anche per le lavorazioni più complesse. Il valore aggiunto che proponiamo, quin-di, è la capacità di realizzare qualunque pezzo su misura con una precisione estrema".

Qual è la fase più sottovalutata di un lavoro come il vostro? "Sicuramente il rilievo. Per poter effettuare un lavoro accurato fin nei minimi dettagli,occorre fare un sopralluogo dal cliente per valutare la fattibilità della richiesta e l'ingom-bro effettivo del mobile. Ai giorni nostri creare mobili su misura vuol dire avere una pre-cisione assoluta. Anche qui, il cambiamento rispetto a qualche decennio fa è stato radi-cale. Una volta "su misura" significava lavorato a mano ma senza perfezione. Oggi, inve-ce, l'aiuto dei macchinari consente alla lavorazione artigianale una maggiore precisione".

Come si sposa il lavoro artigianale con quello delle macchine?"Rispetto a quando mio padre cominciò a lavorare come falegname i macchinari per lalavorazione del legno sono evoluti incredibilmente. Tuttavia, abbiamo deciso di mante-nere una lavorazione artigianale. Rispetto ad un'impresa che produce in serie sfruttia-mo, infatti, la capacità dell'automazione solo per il 20% delle sue potenzialità, anche sei sistemi che sono attualmente presenti in azienda sono di ultima generazione".

Se sfruttate il 20% del potenziale delle vostre macchine, perché acquisirned'ultima generazione? "Per la sicurezza. Come mio padre, anche noi teniamo in modo particolare allasalute dei nostri artigiani. È necessario creare un ambiente di lavoro salubre, perquesto abbiamo deciso di abbattere le polveri e il rumore della lavorazione inve-stendo in macchine d'ultima generazione".

Quanto è importante la qualità del legno nella filiera produttiva? "Per noi è fondamentale. In una stessa famiglia di alberi, ogni tronco si classificain diverse fasce di qualità. È chiaro che per realizzare lavori d'eccellenza, sceglia-mo solo le classi migliori. Altre aziende tendono ad abbassare i prezzi proponen-do però legnami di inferiore qualità. Questa è una filosofia che non ci appartiene.L' Acerbis Marino è conosciuta da sempre come un'azienda che non scende acompromessi ed effettua solo lavori di grande pregio".

Da quanti artigiani è composta la "Acerbis Marino"? "Attualmente l'organico è di dieci persone. Cinque artigiani si dedicano al reparto mac-

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chine, tre sono allocati al banco e due allaverniciatura. A garanzia di massima qualità,effettuiamo di volta in volta un pre-montag-gio manuale di ogni elemento grezzo all'in-terno del nostro stabilimento, così da curaregli elementi stilistici e verificare le compo-nenti funzionali. Inoltre, avere un reparto diverniciatura interno ci permette di dare allenostre lavorazioni un'impronta unica. Se itest hanno successo, solo allora le squadredei nostri posatori esperti si occupano di con-segnare e montare gli arredamenti in loco".

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Lo stabilimento di Nembrocon il nuovo impianto

fotovoltaico da 100 kWp

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La visibilità sul World Wide Web èdiventato uno strumento impre-scindibile nel progettare la comu-nicazione di società e imprese di

qualsiasi settore. Basti pensare che sonooltre 24 milioni gli italiani che accedonoalla rete almeno una volta al mese e iltempo medio di connessione giornalierasi attesta intorno a 1 ora e 28 minuti. Ilnumero, tuttavia, è destinato ad aumen-tare vertiginosamente nel futuro e

l'Italia, nonostante un certo ritardo nel-l'utilizzazione del WEB da parte dellapopolazione, si sta allineando agli stan-dard del mondo civilizzato. In questo con-testo, Bakeca.it - il principale portale diannunci gratuiti italiano - ha festeggiatoil 2010 con un aumento di visitatori del10%, oltre 17 milioni solo nell'ultimo tri-mestre. Quindi stiamo parlando di unanno di crescita che a livello nazionale siè tradotto in 40 milioni di pagine visitate.

BERGAMO - Le pagine bergamasche, inparticolare, offrono 20 mila annunci di variatipologia. La categoria più ricca è peròquella dedicata alle case - che costituisceoltre il 40% delle inserzioni -, seguita dalleofferte di lavoro (25%) e dai motori (15%).Un trend positivo e costante sia di privati,che scelgono di concludere affari diretta-mente nella propria città, sia d'imprese,che da tempo ormai si sono affidate aBakeca.it per la propria promozione online.

ARTICOLO DI GIORGIO CHIESA

Bakeca.it, il portaleche promuove le PMI

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INTERNET&IMPRESE

Il principale sito di annunci gratuiti italiano - forte dell'esperienza nella compravendita online e delle visite cresciute del 10% nel 2010 - ha ideato soluzioni promozionali per tutti i tipi d'aziendagrazie alla suddivisione in città e settori d'interesse

IMPRESE - Come detto, la rete telematica rappresenta un maresconfinato di informazioni e intrattenimento, dove ogni azienda puòintercettare il proprio pubblico. Per muoversi nel modo giusto, però,non disperdendo risorse ed energie, è indispensabile rivolgersi aprofessionisti del settore. Da questo punto di vista, Bakeca.it, fortedell'esperienza acquisita nella compravendita online, ha ideatosoluzioni promozionali adatte a tutti i tipi d'azienda,grazie anche e soprattutto alla peculiare suddivisio-ne in città e settori d'interesse. Da oltre due anni,infatti, oltre mille società in tutta Italia scelgonoi servizi di visibilità di Bakeca.it per promuo-vere la propria attività e per ricercare personale.

TARGET - Se l'utenza che si vuole colpire èmolto vasta, trasversale e con interessi diversi-ficati, la forma pubblicitaria più adatta è lacosiddetta "campagna banner", che proprio suBakeca.it è rappresentata da formati standardpianificabili sia a livello nazionale che locale.Quest'ultimi, inoltre, sono presenti in tutte lepagine del sito: da quelle più generali come l'ho-mepage, a quelle di dettaglio, in cui è possibilecomunicare con un pubblico selezionato in baseagli interessi. Per una comunicazione di maggio-re impatto è anche possibile personalizzare l'in-tero sfondo della prima pagina (chiamato "skin"),in modo che la pubblicità diventi un tutt'uno colsito. Se invece parliamo di una piccola impresa- come ad esempio un'agenzia immobiliare, unaconcessionaria o una società di selezione delpersonale - che ha quindi la necessità di comu-nicare con gli utenti interessati ad una partico-lare sezione, il servizio più adatto è la "Vetrina".

DIVERSIFICAZIONE - Quest'ultima opzione è ideale anche perle società che non hanno un sito internet e rappresenta un veroe proprio spazio web dove l'azienda può presentarsi, inserire ipropri contatti, il logo aziendale e tutti i servizi offerti, che saran-no poi visualizzati sotto forma di annunci. L'efficacia della"Vetrina" è dovuta al forte impatto comunicativo verso gli utenti

“La pensilina d'ingresso con i ledche simboleggiano il cavo RJ45, che,nella realtà, permette la connes-sione tra computere internet”

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di Bakeca.it (oltre 5,5 milioni ognimese) e anche all'ampia visibilità suGoogle, dovuta al forte potere di indi-cizzazione del sito e di tutti gli annunciin esso contenuti. La "Vetrina" puòessere corredata da altri servizi, tra iquali la "Locandina" - una grafica inposizione di rilievo nelle categorie enelle città che interessano -, i "Toplist"- un servizio di ripubblicazione automa-tica giornaliera degli annunci che per-mette di ampliarne notevolmente la

visibilità -, e il servizio "SEO Google",ovvero una vera e propria consulenza

che porta alla scelta di parole chia-ve che identificano l'azienda, perassicurarne la comparsa nelle primepagine del celebre motore di ricerca.Tutti i servizi sono quindi adattatialle specifiche esigenze e permetto-no, con costi contenuti, di ampliarela rete di clienti di qualsiasi azienda.

5,5 milioni di visite al mese40 milioni di pagine

viste/mese800 mila annunci110 homepage, tutti i capo-

luoghi di provincia italiani9 categorie d'interesse

Bakeca.it nazionale:

300 mila visite a trimestre20 mila annunciCategorie più frequentate:

Case, Offerte di lavoro e Motori

Bakeca.itBergamo:

Sopra:“la sede vista dall'esterno, una villa con giardino vicina al Parco del Valentino di Torino”

A sinistra:“Parte dello staff al lavoro”

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ECONOMIA&BUSINESS

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LucaMessi

Ènata a Ponte San Pietro la prima piatta-forma multidisciplinare per l'atleta. Nonparliamo di un semplice accordo tra strut-ture differenti situate a pochi chilometri

l'una dall'altra, ma di una partnership che ha vistocrescere un vero e proprio polo, unito tanto nelleidee quanto negli intenti. Si chiama "Planet

Sport", ed è un progetto sinergico che unisce lapalestra "Victoria", le piscine "Acquateam" e il"Centro Medico Ponte" di medicina sportiva. Inquesta realtà di fitness e nuoto - certificata dalcampione di pugilato bergamasco Luca Messi,una garanzia di qualità - chi desidera fare sport etenersi in forma monitorando il proprio stato di

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

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SPORT&BENESSERE

E' nato a Ponte San Pietro ed è già un successo. Il pianetadello sport, certificato da Luca Messi, è una realtà consolidatache comprende palestre, piscine e un centro medico

"Planet Sport"il nuovo polo del fitness

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"Al Planet Sport mi sono trovata benis-simo da subito. L'accoglienza è strepi-tosa e il clima non è affatto asettico.

Sono davvero contenta di allenarmi quiassieme alla mia squadra di pallavolo,

la struttura è in grado di offrire davve-ro tutto. Inoltre, sono sempre stata un’amante del mare e delle lunghenuotate e da tempo cercavo un centroche sapesse anche offrire una piscinadove potermi rilassare. Una parola dimerito voglio dedicarla anche a tutti ipersonal trainer presenti, che sonosempre stati disponibili ed estrema-mente preparati. Infine, devo dirlo,guardare Luca Messi allenarsi è unvero spettacolo. Devo ammettere cheuna volta mi piacerebbe allenarmi conlui, il pugilato dev'essere uno sport incui ci si può davvero sfogare, forse piùche nella pallavolo, dove una rete tidivide sempre dall'avversario".

FrancescaPiccinini

"Da ex atleta avevo davvero bisogno di unposto stimolante dove poter praticare atti-vità fisica. Planet Sport mi ha donato unambiente confortevole in cui poter trovarenumerosi amici e in cui poter passare anchedelle ore piacevoli. Inoltre, qui posso porta-re i ragazzini della "Scuola Ciclismo IvanGotti", la disponibilità è sempre ai massimilivelli e le strutture sono davvero ottime. C'èun intera sala piena di biciclette dove poter-si allenare in vista dell'eventuale stagioneagonistica degli atleti, il tutto nella massi-ma tranquillità e con orari flessibili. Inoltre,avere a disposizione cinque piscine sia d'in-verno che d'estate con un ampio spazioesterno dove far sfogare i ragazzini e pren-dere il sole nella bella stagione, unitamen-

te a un centro medico specializzato, è unacomodità assoluta. Tutte le visite d'idoneitàsportiva vengo infatti effettuate "al volo" e

senza bisogno di essere spostati da unastruttura ad un'altra".

"Mi alleno sempre al Centro F.I.N. diVerona con gli altri professionistidel nuoto, come Federica Pellegrini.

Tuttavia, quando torno a casa, non stonaturalmente mai fermo. Il nostro lavo-

ro non consiste solo in interminabilivasche avanti e indietro, ma anche inun potenziamento in palestra e in atti-vità aerobica più generale. Per questo,Planet Sport mi offre una piscina dovepotermi allenare tutte le volte chedesidero, grazie alla disponibilità deiragazzi del centro. Le attrezzature sonocomplete, gli spazi ampi e luminosi. Èpoi possibile usufruirne in qualsiasimomento senza limitazione grazieall'orario d'apertura prolungato e, adessere sincero, lo staff mi vizia fin trop-po. D'estate, infine, il parco all'aperto èun'oasi di tranquillità dove potersi rilas-sare prendendo il sole e praticando atti-vità fisica di ogni genere".

Emiliano Brembilla

salute può trovare un vastissimo ven-taglio di possibilità. Sia la palestrasia la piscina che vanno a comporrel'offerta offrono il massimo che sipossa desiderare, con istruttori pre-parati e attrezzi d'ultima generazione.Inoltre, come ciliegina sulla torta, ilcentro di medicina sportiva effettuaesami e visite con medici specialistici.

DATI - "Planet Sport" sorge in via SanClemente, su un'area di circa 16 milametri quadrati. Comprende il comples-so del fitness su duemila metri quadra-ti (con le palestre attrezzate per lediverse attività) e l'impianto dedicatoalle piscine, che si estende invece suun'area di quattromila metri quadri. Levasche sono addirittura cinque: una da25 metri lineari per 8 corsie, un'altrasempre di 25 metri e 4 corsie, unapiscina baby, una vasca con scivolo eidromassaggi e anche una quinta pisci-na per la fisioterapia in acqua. Inoltre,il centro comprende un'area verde didiecimila metri quadrati recintata eattrezzata con solarium.

FILOSOFIA - Il polo è nato per favorirela pratica dell'attività fisica seguendoattrezzature e strutture certificate. Lefinalità sono quindi anche sociali, inquanto "Planet Sport" propone unamiriade di corsi per tutte le età ed esi-genze. Chiunque può trovare il corso piùadatto al proprio benessere in modoflessibile e alla portata. Le reception deidue poli propongono infatti le medesimeofferte e le sedi, anche da un punto divista logistico, sono perfettamente col-legate l'una con l'altra.

NUMERI - Lo scorso anno il succes-so del centro fitness e nuoto è statosancito da una presenza capillare: ilpolo è stato infatti frequentato daoltre 5 mila persone, a dimostrazionedi un'espansione che non ha certointenzione di frenarsi con questo2011. Sono lodevoli anche le prospet-tive per l'economia locale e l'occupa-zione: al "Planet Sport" hanno infattitrovato lavoro molte persone.

IvanGotti

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EVENTI

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ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESAPHOTO: LORIS SAMBINELLI"Bergamo Antiquaria",

in scena i preziosi senza tempo

In scena da sabato 22 gennaio fino alla fine del mese, la mostra ospitata dal polo fieristico di via Lunga non ha tradito le attese, proponendosi come una delle maggiori a livello nazionale

ANTIQUARIATO

Èrimasta aperta da sabato 22 gen-naio fino alla fine del mese ed èstata il solito successo di prezio-si, mobili antichi e più generica-

mente oggetti senza tempo. Parliamo diun vero e proprio salotto, una stanzameravigliosa addobbata a museo, che hafatto tornare ancora una volta l'anticomestiere dell'antiquario alla Fiera diBergamo, nel polo di via Lunga.

CONTENUTI - Si è svolta all'interno dei6500 metri quadrati di uno dei padiglioniche Mediaconsulter di Sergio Radici, in col-laborazione con Ente Fiera Promoberg, perl'occasione ha trasformato in un grandescrigno di preziosità rare e assortite.Stiamo parlando di centinaia di arredi divarie epoche, argenteria, preziose tele,vetri, porcellane, maioliche e gioielli. In una

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parola il non plus ultra merceolo-gico di ottanta gallerie provenien-ti da tutta Italia, tra cui una quin-dicina da Bergamo, con il fioreall'occhiello di G.L.A. Antichità.

OCCASIONI - Per la nostra città,quindi, dopo la full immersion nel-l'arte contemporanea con BergamoArte Fiera, un altro appuntamentoprestigioso ha confermato le atte-se, dal momento che la rassegnaviene riconosciuta come una dellepiù qualificate nel panoramanazionale. E come sempre è stataun'ottima occasione per accapar-rarsi il "pezzo giusto", quello cheattrae inesorabilmente il visitatoree lo porta all'acquisto. Un impulsoche porta comunque in grembo un

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quid in più rispetto a qualsiasialtro settore di mercato: il mante-nimento del valore dell'oggettostesso. Gli acquisti dell'antiquaria-to, infatti, non si svalutano e, anzi,accrescono in meraviglia con ilpassare del tempo.

RIPRESA - Nel mercato dell'anti-quariato, come se non bastasse, siregistrano già da tempo significa-tivi segnali di ripresa, confermatidai risultati positivi oltre le aspet-tative delle più note case d'asta edal fatto che proprio a Bergamo lalista d'attesa per entrare in fieraè stata molto lunga. E l'eccellen-za dell'esposizione è stata con-fermata dai numerosissimi visita-tori entusiasti.

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EVENTI

ARTICOLO DI: GIORGIO CHIESAPHOTO: LORIS SAMBINELLILa nuova BMW X3

guida le meravigliedell'xDrive

Sabato 22 e domenica 23 gennaio scorsi, l'open week end della concessionaria LarioBergauto è stata l'occasione per testare con mano l'innovativo sistema 4x4 della casa bavarese

TRAZIONE INTEGRALE

Gli scorsi sabato 22 e domeni-ca 23 gennaio, durante l'openweek end, sono stati effet-tuati numerosi test drive

della nuova nata X3, per la gioia deitanti clienti accorsi a provarla. Oltrealle X1, X5 e la X6, quindi, un'altraprotagonista sta facendo breccia nelcuore degli appassionati e non solo. Èstato così possibile provare tutti igioielli a trazione integrale della pre-stigiosa linea BMW, tra cui il fioreall 'occhiello X6 M. Un'opportunitàche la concessionaria Lario Bergautoha condito, ancora una volta, con unevento di successo.

PROTAGONISTA - La X3 rappresentail secondo capitolo del famoso SUVcompatto della casa di Monaco, e si è

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presentato all'appuntamento del 2011completamente rinnovato, migliorandoulteriormente i già alti standard dellaprecedente versione. La X3 ha un'abita-bilità eccellente e parecchie funzioniaggiuntive per massimizzare il comforted il piacere di guida. Avendola provatapossiamo dire che il nuovo gioiello sipone subito in una posizione leader delsegmento per efficienza dei motori ecaratteristiche dinamiche, grazie ainuovi propulsori, al cambio automaticoa 8 marce, all'assetto innovativo e alsistema Bmw Efficient Dynamics.

XDRIVE - Un SUV che si rispetti non puòfare a meno della trazione integrale: inBMW questo significa sistema xDrivecon taratura dinamica ottimizzata e dota-ta dell'optional Performance Control. Il

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sistema di trazione integrale permanen-te intelligente, quindi, è stato il veroprotagonista della kermesse automobili-stica. Il suo funzionamento ripartisce lacoppia motrice tra le 4 ruote. Il sistemadi controllo, in sinergia con il DSC (con-trollo dinamico di stabilità) compensapoi con il proprio intervento ogni ten-denza di sotto o sovrasterzo. Il risultatoè un comportamento sempre neutro inogni situazione, con una precisione diguida assicurata dal nuovo servosterzoelettromeccanico con Servotronic rego-labile, per la prima volta presente suuna vettura di questa categoria.

COMFORT - L'assetto è frutto di unosvi luppo completamente nuovo, consoluzioni pregiate ed innovative e conla possibilità di disporre di ammortiz-

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zatori elettronici del sistema DynamicDamper Control. Tale sistema permetteal conducente di selezionare, tramite ilDriving Dynamic Control, la taraturadelle sospensioni in base alle esigenzetra "Normal", "Sport" e "Sport+". Oltreal comportamento degli ammortizzato-ri, il sistema influenza acceleratore,motore, sterzo, DSC e cambio. Lo spa-zio a disposizione per i passeggeri,inf ine, è notevolmente aumentatorispetto alla sorella maggiore nata nel2003 e la versatilità degli interni èfavorita dal divano posteriore separa-bile in tre parti ribaltabili indipenden-ti. I sistemi di intrattenimento sonoincentrati sul Bmw Connected Drive,che comprende l'Head Up display, l 'uti-lizzo di internet a bordo e la telecame-ra per la retromarcia.

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MOTORI

Tecnologia: il sistema ibrido avrà quattro configurazioni. EV, solo trazione elettrica, ECO, NORMALE e la novità SPORT, con illuminazionerossa del quadro strumenti

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTAPHOTO: GIORGIO CHIESA

LA NOVITA’

Lexus CT 200h: l'ibrida piccola e di lusso

Vi presentiamo l'innovativa compatta giapponese capace di ridurre il CO2 a 87 g/km, ossia già allineata ai parametri che entrerannoin vigore nei paesi UE a partire dal 2014

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Questa volta, sulla nostra rivista BergamoEconomia, non presentiamo un'auto. Laprova di questo numero, infatti, rappre-senta una svolta epocale per il mercato

delle quattro ruote. Parliamo di un modello che faràcertamente storia, la prima ibrida di lusso e classeper il mercato italiano delle compatte. Non voglia-mo scendere in fastidiosi confronti, anche se la CT200h è stata volutamente pensata partendo dallabase della fortunata Toyota Prius. Questa nuovarealtà motoristica ha tutte le carte in regola peressere definita una rivoluzione d'alta gamma, nata

con la volontà di stupire il mercato delle auto eco-logiche e i suoi diretti fruitori: in questo caso, propriovoi bergamaschi. Erano anni, infatti, che si vocifera-va della volontà da parte di Lexus di "scendere" nelsegmento delle compatte Premium. E finalmente laCasa giapponese ha lanciato sul mercato la CT200h con cui vuole andare a sfidare direttamente leormai consolidatissime realizzazioni della concor-renza. Il debutto in strada sarà per i primi di marzo2011, ma potrà essere ammirata in tutto il suosplendore già da questo febbraio da Livio CellaTeam in Borgo Palazzo, a Bergamo. E grazie alla

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Design: la CT 200h rappresenta

una netta svolta per il marchio giapponese

Il frontale è aggressivo- belli i fari angolari

illuminati dai led, fra l’altro gli unici della

categoria - mentre il profilo è scattante

e longilineo

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collaborazione della concessionaria ufficiale Lexusper Bergamo e provincia, abbiamo potuto testarlaper le strade della nostra città. Ecco a voi la CT 200h.

DESIGN -L'impressione dal vivo è differente da quel-la data dalle immagini di presentazione ufficiale e a unprimo colpo d'occhio l'auto sembra più "importante" diquanto non siano i suoi 432 cm di lunghezza, 176 cmdi larghezza e 143 cm di altezza. La piccola Lexus,infatti, è stata sviluppata su di un'inedito pianale, chesarà utilizzato anche per altre vetture del gruppo.Realizzata dal centro stile europeo di Nizza, la CT 200hrappresenta anche una netta svolta in termini didesign per il marchio giapponese: il frontale è aggres-sivo - belli i fari angolari illuminati dai led, fra l’altro gli

unici della categoria - mentre il profilo è scattante elongilineo. La volontà di offrire un prodotto più orien-tato al confort e alla comodità dei passeggeri haimposto agli stilisti giapponesi di disegnare una codaapparentemente lineare e massiccia, quasi più damini Station Wagon che da berlina a 2 volumi, e forseun po' slegata dalla filante morbidezza dell'anteriore,più vicino ai dettami dello stile che ispira gli altri pro-dotti Lexus. Ma sono dettagli che con la scelta del giu-sto colore fra i 7 disponibili o la dimensione dei cerchi,possono risaltare o meno. Insomma, la CT 200h puòessere sia sportiva per i più giovani sia elegante e raf-finata per chi ricerca la classe su quattro ruote. Gli alle-stimenti offerti dalla casa giapponese, infatti, rendonola personalizzazione assolutamente alta e variegata.

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INTERNI - Entrando nell'abitacolo, le finiture e la qualità perce-pita sono al di sopra di ogni sospetto e ben oltre l'eccellenza delsegmento. Inoltre lo spazio a bordo non manca. Solo il bagagliaio,per la presenza delle batterie del sistema ibrido, è inferiore alleaspettative che le dimensioni esterne farebbero supporre, mabasta rimuovere il pianale a filo del paraurti per agevolare le ope-razioni di carico e per accedere a una capiente vasca inferiore. Isedili sono in tipico stile Lexus: davvero comodi ed avvolgenti,adatti per affrontare qualsiasi tipo di tracciato stradale. Lo spazioper le gambe non manca anche posteriormente, persino per l'e-ventuale quinto passeggero che può semplicemente alzare ilbracciolo centrale per avere il dovuto spazio al centro dei sediliposteriori. La dotazione di serie della Lexus CT 200h comprende ilcontrollo elettronico della stabilità, sette airbag, impianto audiocon bluetooth, cerchi di lega da 15", climatizzatore, avviamentosenza chiave, volante rivestito di pelle. L'allestimento Executive hain più i cerchi da 16" e i fendinebbia. Lo Style i cerchi da 17", i farianteriori a led e i vetri oscurati. Infine il Luxury comprende il cruisecontrol, i sedili di pelle e i sensori di assistenza al parcheggio.

AL VOLANTE -Ma è al volante che Lexus cerca di stupire condegni "effetti speciali". La plancia è divisa in due aree: quella supe-

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riore è "visiva" con tutti le indicazioni a portata di occhi, la parte bassa e centrale è "tattile" e ci sonotutti i tasti di comando compreso il Remote Touch, una specie di joypad - molto ergonomico nel-l'impugnatura - da cui comandare tutti i sistemi della vettura. Scenografico, nonché utile per rispar-miare o avere un po' di brio, il settaggio della vettura su 4 gradazioni differenti: EV, solo trazioneelettrica per un massimo di due chilometri, ECO, NORMALEe la novità SPORT. Il sistema nonagisce solo sulla risposta dello sterzo, acceleratore e cambio automatico (di serie), ma anche sulleinformazioni e sul colore di quanto visualizzato sul cruscotto. Si passa da un rilassante blu con visio-ne diretta dello stato del sistema ibrido quando si guida rilassati e risparmiosi in ECO, a un più evo-cativo rosso quando si è in SPORT, con il contagiri che prende il posto dell'indicatore delle batterie.

MOTORE - Come detto, meccanicamente la CT 200h è "figlia" della Toyota Prius. E montadue motori: un 1.8 benzina (con trasmissione a variazione continua) e un altro elettrico con bat-terie nichel-metallo idruro. Sistema collaudatissimo in Casa Toyota (di cui Lexus è il brand dilusso ed eccellenza), ma assolutamente innovativo e caratterizzante per il segmento C. Ed èproprio su questa particolarità, che permette di ottenere emissioni da citycar con prestazionidi livello assolutamente superiore, che CT 200h punta per strappare clienti alle concorrenti.Il CO2 è pari a 87 g/km con NOx prossimi a zero, ossia già allineati ai parametri che entre-ranno in vigore nei paesi UE a partire dal 2014. In totale, il sistema è in grado di assicurare136 CV. I tecnici della Lexus assicurano di averlo messo a punto per privilegiare la guida spor-tiva (ricordiamo che la CT 200h è una trazione anteriore), ma - come detto - con un occhiofisso sui consumi. E a proposito di quest'ultimi, sul ciclo misto si attestano sui 3,7 litri/100 kmcon i cerchi da 16" (4,1 con quelli da 17"), vale a dire 27 km con un litro. Davvero niente male.

Motore:la nuova nata monta

due motori. Un 1.8 benzina (con trasmissione a varia-zione continua) e un altro

elettrico con batterienichel-metallo idruro

LEXUS LIVIO CELLA TEAMVia Borgo Palazzo, 105

24125 - Bergamo (BG)Telefono: 035 247600

Fax: 035 210766

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MOTORI

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Motore: è una vera Abarth e lo dimostra a partiredal propulsore 1.4 Turbo T-Jet che eroga ben 140 CV; 0-100km/h in soli 8,1 secondi e una coppiadi 206 Nm a 2000 giriin modalità Sport

ARTICOLO DI LUCA T. BILOTTAPHOTO: GIORGIO CHIESA

Non c'è niente da dire: quando sisale al volante della piccola 500cAbarth, lo stupore è massimo.Piccola, cattiva, open air e - soprat-

tutto - sfiziosa. Semplicemente irresistibile,capace di mixare alla perfezione elementimoderni ed innovativi come il cambio sequen-ziale "Abarth Competizione" munito di coman-di al volante con un fascino vintage dirom-pente, arricchito da elementi unici come laverniciatura bicolore opzionale. Noi l'abbiamoprovata in città Alta con la complicità della

concessionaria Abarth ufficiale per Bergamoe Provincia, Gruppo Bresciani Auto. E dob-biamo essere sinceri, ne è valsa davvero lapena provare questa "ragazza tuttopepe".

DESIGN - Le linee sono quelle classiche della500, rivisitate in tipico stile sportivo Abarth.L'unica differenza è il tetto, che con un sempli-ce pulsante ci mostra direttamente il cielo. Alleclassiche colorazioni della carrozzeria (noiabbiamo optato per un grigio fumo elegantecon inserti rossi), inoltre Abarth presenta - per

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Design: alle classiche

colorazioni della carrozzeria

come quella in foto,per la prima volta

su una 500 c'è anche la disponibilità

di avere la livrea bicolore

la prima volta su una 500 - anche la già citatalivrea bicolore. Così se da un lato l'occhio indu-gia sulle nuove colorazioni, il dinamico spoilerallungato ricorda che Abarth 500C è innanzi-tutto una vera sportiva di classe. Lo spoiler,infatti, oltre a fornire il suo contributo di imma-gine sportiva garantisce un maggiore carico diCZ e la distribuzione del flusso di aria in modopiù efficace. Ad impreziosire la Abarth 500C ilnuovo design dei cerchi in lega diamantata da17" e il già apprezzato 5 petali in versione dia-mantata bianca. Altro punto di forza di questomodello è lo straordinario comfort sia climati-co sia acustico. Gli accurati studi aerodinamicipermettono di ridurre al minimo le turbolenze

quando si viaggia a vettura scoperta godendocosì appieno la strada e il sound del motore.Dunque, la Abarth 500C permette di percepirele sensazioni di una vera sportiva: infatti, con lacapote chiusa, assicura prestazioni degnedella versione a tetto rigido; ma quando lacapote scorre giù, lo spettro delle sensazioni esuggestioni si amplia, andando dall'aria velocenei capelli fino al vero suono della marmitta adoppio terminale di scarico.

INTERNI - La sportività di Abarth, in questosenso anche sulla versione non cabrio, è unitaall'eleganza retrò della 500 Fiat. Ciò equivale adavere interni molto curati, in ogni dettaglio.

PROVATA PER VOI

500c Abarth, open air da cardiopalma

Per le strade di città Alta abbiamo testato il fiore all'occhiello dell'ingegneria sportiva italiana:

la versione spinta della baby di casa Fiat, una bomba a cielo aperto

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Volante e pedaliera dal gusto squisitamente sporti-vo, sedili rivestiti in morbida pelle color biscotto otessuto d'alto livello e resistenti con inserti cucitisportivi. Stupisce l'assenza della leva del cambio,che lascia spazio ai quattro pulsanti di gestione delcambio "Abarth Competizione".

MOTORE - Il propulsore che spinge questa stupen-da "ragazza sportiva" è un 4 cilindri 16 valvole da1.368 cm3 (sovralimentato con turbocompressoreIHI RHF3-P a geometria fissa) che regala prestazio-ni esaltanti grazie a 140Cv. La velocità massima è di205 km/h mentre l'accelerazione da 0 a 100 km/havviene in appena 8,1 secondi. Merito anche dellafunzione overboost, attivata dal pulsante "Sport",che agisce sulla mappatura della centralina e sullapressione del turbo, oltre che sul carico al volante.Performance in pieno spirito Abarth a fronte di con-sumi contenuti: 6,5 l/100 km nel ciclo combinato.Questo propulsore, rotondo e pronto ad ogni regime,ha sfoderato gli artigli in pista, coadiuvato da uncomparto ciclistico di prim'ordine. Altro punto d’ec-

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Sicurezza:nata per superare

le normative più severe,la Abarth 500C è stata curata

maniacalmente anche sul piano della sicurezza,

attiva e passiva

cellenza è il nuovo cambio sequenziale "Abarth Competizione", completo di coman-di al volante. Sulla console non rimane nulla, solo quattro pulsanti di controllo che,come detto, lasciano basiti quando si sale al volante. Una volta settato in manua-le, tutto il lavoro viene effettuato con le leve dietro al volante.

SICUREZZA - Nata per superare le normative più severe, la Abarth 500C è statacurata maniacalmente anche sul piano della sicurezza, attiva e passiva. La frena-ta stabile ed efficace, insieme con l'ottima ripresa garantita dal propulsore da 140CV e un comportamento su strada (handling) sempre prevedibile, consentono allanuova vettura di superare senza affanni le situazioni critiche. Inoltre, Abarth 500Cadotta di serie 7 airbag (due anteriori, due window-bag, due airbag laterali e unoper la protezione delle ginocchia): è un primato in questa categoria di vetture. Ilnuovo modello, inoltre, adotta soluzioni tecniche sofisticate per garantire un per-fetto controllo della vettura da parte del guidatore (sicurezza attiva): dall'ABS com-pleto di sistema EBD (Electronic Brake Distribution) al sofisticato ESP (ElectronicStability Program), dal sistema antislittamento ASR (Anti Slip Regulation) ai dis-positivi Hill Holder, che assiste il guidatore nelle partenze in salita, e HBA(Hydraulic Brake Assistance) che aiuta nelle frenate di emergenza.

Gruppo Bresciani AutoVia Grumello 43/a,

24127 Bergamo tel. 035 4555511

www.gruppobrescianiauto.it

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MOTORI

Linea: La moto si presentacon la sua veste imponente. Le presed'aria, i voluminosiscarichi doppi e il grande pneumaticoposteriore da 240mmoffrono un modernoconnubio di stile e prestazioni

TESTO&PHOTO: GIORGIO CHIESA

Primo appuntamento con una nuovarubrica che verrà proposta ancora neiprossimi numeri di Bergamo Economia.Sbarcano sulla nostra rivista le due

ruote, e non poteva esserci esordio migliore senon con un modello rappresentativo del colos-so americano Harley Davidson, gentilmente for-nitoci dalla concessionaria Harley DavidsonBergamo di San Paolo d'Argon. Parliamo dellapotente V-Rod Muscle VRSCF 2011, provataper voi percorrendo le mura di città Alta fino adarrivare nella splendida cornice di Piazza

Vecchia, dove ci siamo fermati per assapora-re un buon caffè nello storico Caffè del Tasso.

LINEA - La moto si presenta sulla scena delle"power cruiser" con la sua veste imponente. Leprese d'aria, i voluminosi scarichi doppi e il gran-de pneumatico posteriore da 240mm - sovrasta-to da un parafango affusolato - offrono unmoderno connubio di stile e prestazioni. L'ampioe spigoloso coperchio dell'airbox e la coda cortaconferiscono al nuovo V-Rod Muscle linee pulitee vigorose. Le dimensioni del massiccio pneu-

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Comfort: Una nuova e profonda

sella tiene il pilota bensaldo in posizione

Per una postura di guida in stile HD,

il V-Rod Muscle offre comandi

a pedale in posizioneavanzata e manubrio

con cablaggio interno

matico posteriore sono accentuate dal nuovoparafango posteriore che integra la luce di posi-zione con tecnologia LED. La linea dell'avantrenocompensa quella della coda, con un parafangosquadrato che appare sovrastato dalla forcellasatinata a steli rovesciati e con gli indicatori didirezione integrati negli steli degli specchiettiretrovisori. I convogliatori d'aria del radiatoresfoggiano una nuova linea di forte impatto esono in tinta con il resto della carrozzeria, mentrei nuovi coperchi laterali dell'airbox integranoprese d'aria rivestite a rete metallica. I cerchianteriore e posteriore in lega di alluminio a cin-que razze, in colore nero, costituiscono una scel-ta estetica assolutamente gradevole e funzionale.

COMFORT - Una nuova e profonda sellatiene il pilota ben saldo in posizione. Per unapostura di guida in stile HD, inoltre, V-RodMuscle offre comandi a pedale in posizioneavanzata e manubrio con cablaggio interno.Le piastre in alluminio forgiato lucidato fissa-no la forcella a steli rovesciati e fanno da cor-nice al caratteristico faro a goccia con otticariflettente e corpo nero satinato. Il profilo giàslanciato della forcella inclinata a 34 gradiappare ulteriormente allungato dai volumino-si scarichi doppi separati, valorizzati anch'es-si da cromatura satinata. Il V-Rod Muscle èanche disponibile nei colori Vivid Black, BrilliantSilver, Dark Blue Denim e Red Hot Sunglo.

IN ESCLUSIVA

V-Rod Muscle VRSCF 2011, l'Harley più cattiva di sempre

E' arrivato il nuovo bolide della casa americana: raffreddamento a liquido, pneumatico posteriore

di grande sezione e carrozzeria scolpita attorno a un nuovo motore. Ecco le novità per la

“power cruiser” di Harley Davidson

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Motore:Il propulsore è un

Revolution da 1250cc,capace di sviluppare fino a 123 CV a 8.000 giri/min

e 115 Nm di coppia

Harley Davidson Bergamo Via Bergamo, 26 24060 San Paolo d'Argon (BG)

Tel. 035 958567harley-ddavidson-bbergamo.com

MOTORE - Il propulsore è un Revolution da 1250cc. Raffreddato a liquido, è dotatod'iniezione elettronica sequenziale (ESPFI), doppio albero a camme in testa, quattrovalvole per cilindro e cambio a cinque marce. È inoltre fissato tramite supporti ela-stici a un telaio perimetrale in acciaio idroformato. Il voluminoso airbox posto soprail motore presenta un coperchio in acciaio e su tutti i modelli VRSC il serbatoio car-burante da 18,9 litri è montato sotto la sella. Infine, per gli appassionati di grandipotenze, il motore produce fino a 123 CV a 8.000 giri/min e 115 Nm di coppia.

SICUREZZA - La muscolosa Harley ha l'ABS di serie, studiato per operare insinergia con i freni sportivi Brembo a triplo disco. L'ABS aiuta il pilota a man-tenere il controllo in frenata, soprattutto in condizioni di aderenza non ottima-li. I componenti dell'ABS Harley Davidson sono stati progettati e configurati inmodo da risultare praticamente invisibili per rispettare la linea pulita dellazona circostante le ruote. A differenza di altri sistemi di antibloccaggio impie-gati in ambito motociclistico, l'ABS Harley Davidson non interviene simulta-neamente su entrambe le ruote, consentendo quindi al pilota di controllare inmodo indipendente il freno anteriore e quello posteriore.

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Lo scorso sabato 29 gennaio si è tenuto al loca-le "Dandy Lounge&Music" di Longuelo il primodegli appuntamenti "Last Saturday of the

Month", fortemente voluto dalla concessionariaMINI Lario Bergauto e dal negozio Marlboro Classicdi via Tasso. Durante la serata pre-disco sono stateraccolte le prenotazioni dei test drive dell'intera"MINI Family", dando la possibilità ai numerosissimipartecipanti di scegliere tra MINI, MINI Cabrio,MINI Clubman e l'ultima nata MINI Countryman.Inoltre, Monia e Francesco Temotti hanno presenta-to le ultime novità del negozio Marlboro Classic eofferto favolosi gadget agli ospiti della serata. Lakermesse ha visto come sempre l'ottima accoglien-za dello staff del Lounge&Music Bar, che si sta con-fermando un vero must della movida bergamasca.Visto il grande successo, infatti, il bis del frizzanteappuntamento è già pronto e in molti lo stanno giàattendendo il prossimo 26 febbraio. Non c'è chedire, ancora una volta MINI dimostra di avere "unamarcia in più" ponendosi come il marchio automobi-listico più giovane e glamour dell'intero settore.

MINI e MarlboroClassic, al Dandyla serata si tingedi glamour

CHI, DOVE E PERCHÈPHOTO: GIORGIO CHIESA

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È stato un sabato speciale per il centro com-merciale di Stezzano "Le Due Torri". Lo scorso15 gennaio, infatti, Elena Santarelli non ha

deluso i tanti fan accorsi per ammirarla. L'artista,attualmente impegnata su Canale5 nella trasmis-sione di successo Kalispéra di Alfonso Signorini, siè presentata in splendida forma con il suo comple-to attillato nero, non risparmiandosi al bagno difolla e firmando una miriade di autografi. La bion-da modella era stata infatti invitata come madrinadel concorso "Premi a mille", intervenendo all'e-vento condotto da Clara Ventura di Videobergamo.Ma soprattutto, Elena Santarelli è entrata in azio-ne per premiare la trionfatrice, che si è vista chia-mare in diretta dalla showgirl stessa. Tra l'incredu-lo e il sorpreso, ad una signora di Osio Sopra, lamadrina ha comunicato la vincita di un buono da1000 euro da spendere nei negozi della galleriaentro il 15 marzo. Un regalo in più per approfittaredei saldi, che nel nuovo centro di Stezzano hannofatto registrare il tutto esaurito con 100 mila visi-tatori nei soli primi quattro giorni di sconti.

A "Le Due Torri" i "Premi a mille"hanno una madri-na d'eccezione

CHI, DOVE E PERCHÈPHOTO: GIORGIO CHIESA

EVENTI

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