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AXA Art P R O F E S S I O N A L Arte e sicurezza: forme in evoluzione < Periodico di informazione aziendale del gruppo AXA Art - Anno 1 n. 2 Ottobre 2008 Spedizione in A.P. - 45% - art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Milano. Art network D IMORE STORICHE PRIVATE security forum FALSI D ARTE ... AFFARI VERI inside I N DIFESA DI UN EREDITÀ MUSICALE collectors world RICETTARIO PER COLLEZIONISTI

AXA Art · 2015. 6. 10. · AXA Art PROFESSIONAL Arte e sicurezza: forme in evoluzione < Periodico di informazione aziendale del gruppo AXA Art - Anno 1 n. 2 Ottobre 2008 S p e d

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AXA ArtP R O F E S S I O N A L

A r t e e s i c u r e z z a : f o r m e i n e v o l u z i o n e

<

Periodico di informazione aziendale del gruppo AXA Art - Anno 1 n. 2 Ottobre 2008

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A r t n e t w o r k

DIMORE STORICHE PRIVATEs e c u r i t y f o r u m

FALSI D’ARTE... AFFARI VERIi n s i d e

IN DIFESA DI UN’EREDITÀ MUSICALEc o l l e c t o r s w o r l d

RICETTARIO PER COLLEZIONISTI

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Hanno collaborato: Stephany Aguirre Rojas, Benedetta Brandi,Gabriele Biglia, Milo Goj, Fabio PerroneProgetto grafico: Elena Baldini Impaginazione: Barbara Rinaldi - Dastom SrlFotolito: Litofilms Italia - Bergamo Stampa: Cieffegi Litografia - Lallio (BG)©Copyright: AXA ART VERSICHERUNG AG

[ ]N. 2Ottobre 2008

in copertina:

Antes que eu te engula carrocelflowerErnesto Neto Antes 2007

cm 500x300x300Courtesy Art Basel

AXA ArtP R O F E S S I O N A L

A r t e e s i c u r e z z a : f o r m e i n e v o l u z i o n e

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Milo Goj Direttore AXA Art Professional

Periodico di informazione aziendale del gruppo AXA Art - Anno 1 n. 2Editore: VALORE EDITORIALE SpA -Via Bassano Porrone 6, 20121 MilanoDirettore responsabile: Emilio GojSegreteria di redazione: Francesca MonguzziRedazione: Mattia Zorzetto e Riccardo Sorani

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a r t n e t w o r k

DIMORE STORICHE PRIVATE

a r t m a r k e t

FONDI D’ARTE L’ARTE D’INVESTIRE

s e c u r i t y f o r u m

FALSI D’ARTE... AFFARI VERI

i n s i d e

IN DIFESA DI UN’EREDITÀ MUSICALE

f o c u s

PERCORSI D’ARTISTA

c o l l e c t o r s w o r l d

RICETTARIO PER COLLEZIONISTI

Ne siamo profondamente convinti: il mercato

dell'arte potenzialmente rappresenta uno degli

investimenti migliori. Lo conferma il mercato,

dove è possibile trovare innovative formule di

investimento che puntano proprio sull’arte.

Tuttavia quello dell'arte non ha ancora raggiunto

i livelli di professionalità, trasparenza ed efficienza

di altri mercati che pure sono meno redditizi.

Una prova è la percentuale assegnata agli

intermediari. La regola è che più un mercato

funziona, più basse sono le provvigioni.

E nell'arte i compensi degli intermediari sono

nettamente più alti di quelli dell'immobiliare ed

enormemente più o meno alti di quelli finanziari.

Uno dei motivi (oltre ai problemi relativi alla

chiarezza dei prezzi e alla rivendibilità delle

opere) è il grave problema dei falsi: e a questo

tema AXA Art dedica un approfondito dossier.

Ma il mercato sta dando anche segnali positivi.

Dopo anni di tentativi andati a vuoto, in Europa,

finalmente si stanno affermando i fondi d'arte.

In un'intervista esclusiva, Philip Hoffman,

fondatore di The Fine Art Fund Group, ci racconta

come è riuscito a far partire, finalmente, questo

strumento finanziario.

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art network

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DIMORE STORICHE PRIVATE

[ ]In Italia sono 40.000 gli edifici storici

di proprietà privata,

la cui conservazione è resa difficile

dai costi di manutenzione

e dalla necessità di rispettare le rigide

normative vigenti in materia.

Le dimore storiche non sono sempre dei

musei e conservarle significa anche mantenerle

attivamente senza congelarne le funzioni, ma

trovando loro destinazioni compatibili con la

vocazione degli edifici stessi.

Ne parliamo con il presidente della sezione

Lazio dell’ADSI (Associazione Dimore Storiche

Italiane), Moroello Diaz Della Vittoria Pallavicini.

Quali sono le problematiche connesse allagestione delle dimore storiche private?Moroello Diaz: Sono molteplici. L’investimento economico è notevole. I problemi più sentiti dal privato sono le spese e le tempistiche che si devono affrontare in materia di restauro. Quando un edificiostorico richiede un simile intervento infatti è necessarioanzitutto considerare il vincolo storico-artisticovigente: è doveroso ottenere dalle Sovrintendenzelocali il nulla osta per l’avvio dei lavori, nonché coinvolgere professionisti specializzati nel settoredell’arte.

Il sistema fiscale, reddituale e legislativo italianoè favorevole alla salvaguardia delle dimore storicheprivate?MD: Purtroppo l’Italia rappresenta il “fanalino dicoda” rispetto agli altri paesi europei: per esempio, lapercentuale di Prodotto Interno Lordo destinato alla

promozione del patrimonio culturale in Francia è pari al 4%, mentre in Italia al solo 0.3%.Mancano agevolazioni e contributi decisivi e favorevoli per gestire il patrimonio culturale privato,ma anche pubblico. Mancano programmi che incentivino la manutenzione della dimora storica edel “contenuto” culturale-artistico che una dimorastorica può racchiudere: spesso questi edifici raccolgono importantissime collezioni artistiche, sipensi per esempio alla collezione Colonna di Roma.Inoltre le legislazione in materia di tutela e conservazione del patrimonio artistico è antiquata.Solo ora si sta procedendo verso un graduale rinnovo, iniziando dal codice Urbani.

Come presidente della sezione Lazio dell’ ADSI,cosa suggerisce alle istituzioni?MD: Suggerisco una maggiore valorizzazione delpatrimonio artistico e culturale che l’Italia detiene.É di vitale importanza che l’Italia investa in cultura.L’ideale sarebbe generare un valido circolo “virtuoso” puntando su arte, cultura e turismo: ipunti di forza del territorio italiano. É altresì necessario sensibilizzare l’opinione pubblica sulle ricchezze culturali che l’Italia possiede: l’ADSI si èsempre impegnata su questo fronte, ma manca l’incontro con le grandi istituzioni territoriali.

Stephany Aguirre Rojas [email protected]

Galleria Palazzo Colonna

Courtesy Palazzo Colonna

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© Frank Chang. Used under licence from Shutterstock, Inc

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art market

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Il Fine Art Fund, lanciato sul mercato nel 2003, èstato il primo fondo dedicato all'arte con un patrimonio di valori conosciuto in tutto il mondo.Per comprendere le dinamiche di questo nuovo mercato, ne parliamo con Philip Hoffman, fondatorenel 2001 di The Fine Art Fund Group e successivamentepromotore di The Fine Art Fund II, The Chinese FineArt Fund e più recentemente, The Indian Fine ArtFund e The Middle Eastern Fine Art Fund.

I fondi di investimento in arte hanno sempreavuto vita difficile. Perchè?Philip Hoffman: “Avere successo con i fondi diinvestimento in arte è complicato: l'alto grado di speculazione e la natura del mercato possono infatticostituire minacce reali. D'altronde se qualcuno comprende i meccanismi del mercato dell'arte, puòguadagnare anche somme notevoli. Le chiavi del successo sono essenzialmente la capacità di esserereattivi e la disponibilità di liquidità per misurarsi conle opportunità. É importante anche ascoltare gliesperti e tenere in considerazione l'impatto dei gustie delle mode, in questo settore piuttosto mutevoli.”.

A volte si parla di un conflitto di interesse, inquanto capita che gli organizzatori del fondo sianoproprietari di buona parte delle opere che costituiscono il valore del fondo stesso. Concorda?PH: “Assolutamente si. Il conflitto di interesse

"Concetto spaziale,

Attesa"

Lucio Fontana, 1965-66

tela, cm.73,8x60,5

Sarà battuto all'asta di Christie's,

a Londra ("The Italian sale"),

il 20 ottobre ‘08,

stima 500-700.000 sterline.

Finora i fondi di investimento in arte

hanno avuto vita difficile.

Sembra invece aver trovato una

formula vincente Philip Hoffman, ex

manager di Christie's e chief executive

del Fine Art Fund Group. [ ] potrebbe essere sempre una causa di fallimento del

fondo e creare tutta una serie di problemi. Gli accorditra i compratori d'arte e i critici d'arte di The Fine ArtFund sono stati gestiti in modo da allineare i lorointeressi con quelli degli investitori, garantendo profitti di lungo termine grazie alla loro sensibilitàper il mercato. I mercanti e i collezionisti non possonooffrire le loro opere al nostro Gruppo e nemmenoopere d'arte in cui loro abbiano interessi finanziarisenza prima informarmi. In questi casi viene seguitauna differente strategia: i nostri processi decisionalisono stati creati per eliminare i possibili conflitti diinteresse.”.

Lei sta riuscendo a far partire alcuni fondi.Ci può raccontare?PH: “The Fine Art Group è una partnership di investimento internazionale che offre la rara opportunità di investire in arte ed è composto da unteam di trenta professionisti con rappresentanze aLondra , Ginevra, Lugano, Miami, Dubai. L'obiettivodel Gruppo è di capitalizzare la propria esperienza dimercato per costruire crescite di lungo termine delcapitale per gli investitori, combinate con il piacere dilavorare con le opere create da alcuni tra i più grandi artisti degli ultimi sei secoli. Il Fondo funzionacome un fondo di private equity, nel quale viene caricato un 2% di costi di gestione e un 20% sulleperformance. Il Fondo investe in settori che includonoi grandi maestri dell'impressionismo, del moderno,del contemporaneo fino al contemporaneo cinese eall'arte indiana. Il Gruppo fornisce anche un serviziodi consulenza indipendente di Art Advisory per unodei più grandi istituti bancari svizzeri attraverso ilFine Art Investments & Research Limited (Fair), cosìcome opera nella consulenza sul fondo d'Arte nelMarocco”.

Milo Goj [email protected]

FONDI D’ARTEL’ARTE D’ INVESTIRE

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security forum

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FALSI D’ARTE. . . AFFARI VERI

Affinché un bene d'arte risulti un buon

investimento - e associ le caratteristiche di

rendimento a quelle di dividendo estetico -

deve essere identificato con precisione e

collocato nel suo ambito storico/artistico.

La ricerca di migliori e sempre più diversificate formedi investimento ha posto al centro dell’attenzionedegli investitori anche l’art business. Dipinti, disegni,sculture divengono così un modo alternativo perdiversificare il portafoglio: un orizzonte nuovo cherischia di attirare a sé anche persone prive di preparazione e con poca passione per l’arte.Nonostante le case d’asta e le gallerie private possanobeneficiare enormemente da questo nuovo trend,generalmente incoraggiano gli acquirenti ad investireseguendo un reale interesse artistico, una passione.Il Mei Moses Art Index, l’indice che traccia le performancee il ritorno finanziario degli investimenti in arte, indicache non sono più il gusto e la sensibilità ad orientarel’acquisto degli investitori, bensì il semplice spiritospeculativo. Ma la mancanza di esperienza richiestain questo settore si può pagare a caro prezzo.L’aumento e il proliferare di capolavori contraffati nelmercato è strettamente legato alla massiccia richiestacommerciale: tanto più crescente è la domanda di unbene, tanto più vi è la necessità di rispondere con una

offerta soddisfacente. La lacuna che viene a crearsitra domanda e offerta viene così colmata dalla contraffazione. In questo momento il settore dell’artemoderna e contemporanea è il più delicato: qui proliferano i capolavori dei falsari, acquistati a prezzisovente altissimi. Per questo motivo è importante chechi investe in arte si avvalga di consulenti ed espertiqualificati. Ma che cosa è un “falso”? Esistono diversetipologie e definizioni di falso. Esiste in primo luogoil cosiddetto “falso da contraffazione” vale a dire lariproduzione di un’opera già prodotta da un artista ol’invenzione di un’opera secondo lo stile di un artista.In questo caso la riproduzione avviene integralmenteutilizzando materiali e tecniche proprie dell’artista,compreso l’invecchiamento artificiale.

“Il trend della falsificazione delle

opere d’arte é in ascesa”,

lo afferma il Gen. G. Nistri del CCTPC.[ ]>Rirkrit Tiravanija

Untitled

(Foster you're dead),2008

cm 22x17

Courtesy Art Basel

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security forum

Un caso particolare di falso, invece, è costituito dalla“replica” che, in senso stretto, è la riproduzione diun’opera originale per mano dell’autore stesso.Oggi il termine viene talvolta usato anche quale sinonimo di copia. I motivi per cui un autore replicaun dipinto o una scultura possono essere diversi.L’artista ripete un tema di successo per il desiderio diun committente collezionista o per migliorare ilmodello-prototipo apportandovi eventualmente dellevarianti, o per sopperire ad un difetto del materialeadoperato nell’originale. Quest’ultimo caso si è

verificato, ad esempio, per il busto-ritratto del cardinale Scipione Borghese, scolpito due volte dalBernini perché il marmo del prototipo presentò a uncerto momento un difetto della venatura, il cosiddetto“pelo”. Queste distinzioni sono solo alcune dellediverse varianti che la legislazione italiana riconosce econsidera quando è chiamata a valutare un eventualereato connesso al falso d’arte. Va d'altronde tenutopresente che nel giudizio di falso è vitale la prova deldolo, cioè l’animus che presiede alla produzione eallo smercio dell’oggetto.Oggigiorno si osserva che i beni autentici di provenienza furtiva e i falsi sono spesso unificati fraloro nel mercato clandestino ed approdano in importanticollezioni pubbliche e private di tutto il mondo.Esistono sul mercato falsificazioni di oggetti archeologicie storico-artistici che vanno dalla produzione di falsidi mediocre qualità ai falsi prodotti da specialisti.Sono infatti noti casi di opere a lungo ritenute autentiche, addirittura esposte nei più importantimusei e oggetto di pubblicazioni accreditate, identificatepoi attraverso l’ausilio di analisi scientifiche comefalsi di varia età in tempi successivi.

Love (Day and Night)

Robert Indiana

Courtesy Art Basel

Assistenza specialistica e protezione a 360 gradiAXA Art, grazie a una vasta struttura internazionale, garantisce capacità di intervento globale e soluzioni

flessibili in grado di rispondere alle più diverse esigenze. Oltre 600 esperti di comprovata esperienza ed

elevata professionalità sono a disposizione per offrire informazioni consulenza specialistica per quanto riguarda

la stima e la valutazione delle opere d'arte, l'accertamento della loro autenticità, il restauro più appropriato,

la prevenzione del rischio, le modalità di custodia e di protezione ambientale, il trasporto in sicurezza.

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Si pensi, ad esempio, alla scoperta effettuata nel2007 al Victoria Museum di Melbourne: l’operaconosciuta come “Testa di uomo”, esposta per 67anni come un Van Gogh originale, si è rivelata in realtàun falso, un’opera realizzata da un contemporaneodell’artista, non meglio identificato.Oppure, caso ancor più recente, la scoperta dellafalsa statua di epoca vittoriana di Adriano, che dovevacostituire il pezzo forte della mostra “Adriano: Imperoe Conflitto” presso il British Museum, l’estate scorsa aLondra. Il mercato del falso d’arte, come si intuisce, èarticolato e complesso. Per approfondire e ottenereuna visione sulle dimensioni del fenomeno in Italia,affrontiamo il problema con il Generale GiovanniNistri del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

Come si presenta lo scenario italiano del mercato dei falsi d’arte?Generale Giovanni Nistri: Le attività criminoseche hanno per oggetto i beni culturali sono in forteespansione. Il trend della falsificazione delle opered’arte è in ascesa. Per i falsari l’attività si presentapoco rischiosa e molto remunerativa. In effetti il 70%dei sequestri di refurtiva, avvenuti negli ultimi 6/7anni, è stato possibile grazie all’ impegno e alla dedizione del Corpo Carabinieri. L’aumento dei recuperidi refurtiva artistica è cresciuto considerevolmentequando l’arma ha deciso di creare un corpo specializzato dedito ad affrontare tale tipologia dicomportamenti criminosi, dando vita, nel 1969, alNTPC, il Nucleo Tutela del Patrimonio artistico, oggidenominato CCTPC, Comando Carabinieri per la

>© Robyn Mackenzie

Used under licence from

Shutterstock-Inc

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security forum

Tutela del Patrimonio Culturale.Dalle indagini svolte, è possibile verificare quale

settore artistico è più colpito dalla falsificazione?Gen.GN: La falsificazione invade e colpisce tutti isettori delle espressioni artistiche: dalla scultura aldipinto, dall’oggettistica d’epoca agli strumentimusicali. Nello specifico possiamo affermare che,dalle indagini e dai sequestri che si sono verificati nel2007 e da quelli attualmente in corso, circa il 75%dei reati d’arte colpiscono l’arte contemporanea.

Perché l’arte contemporanea?Gen.GN: Semplicemente perché è più facile da falsificare rispetto all’arte antica in termini di supporto materico, pigmenti, capacità espressive.Il tutto si traduce, in effetti, in una relativa semplicitàorganizzativa ed esecutiva da parte delle organizzazionicriminose che, a fronte di basse spese iniziali, possonoottenere guadagni sostanziosi, producendo unnumero elevato di falsi e rivendendoli a prezzi moderati nel lungo periodo. Proprio per questo motivo, nei primi mesi del 2008, il CCTPC in collaborazione con gli esperti della Galleria Nazionaled'Arte Moderna di Roma, ha ideato il “Decalogo perl'acquisto di opere d'arte contemporanea”: 10 semplici regole per mettere in allerta le persone che simuovono in questo particolare e delicato mercato.Ricordiamo che la sezione del CCTCP, così come tuttigli altri reparti, non si occupa solo di ricerca ed investigazione, ma anche di continua informazione,servendo al meglio l’intera cittadinanza.

Stephany Aguirre Rojas [email protected]

>Jimmie Durham

Luck Sucker

2007

cm 200x60x60

Courtesy Art Basel

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inside

IN DIFESA DI UN’EREDITÀMUSICALE

Per affrontare il tema della conservazione

degli strumenti musicali, è da Cremona che si

deve partire, capitale internazionale della

tradizione liutaia, città degli Stradivari, degli

Amati e dei Guarneri. Non a caso, Cremona

è stata eletta anche per la creazione del

Musical Instruments Competence Center:ambizioso ed importante progetto ideato da

AXA Art con l’obiettivo di realizzare un polo

qualitativo specialistico, a livello internazionale,

un’area di riferimento dove attingere alle

migliori competenze del mercato nell’ambito

della prevenzione, della gestione del rischio, della

conservazione e della verifica dell’autenticità

del patrimonio artistico musicale.

In quest’ultimo caso, ad esempio, il Competence Center opera attraverso un articolato procedimento diestimo che affianca indagini scientifiche a rilevamenti.Le indagini scientifiche non distruttive (come l’esamedendrocronologico, l’esame radiografico o quelloendoscopico) si affiancano a quelle documentarie,storico-antropologiche, tecnico-costruttive: insiemepossono contribuire con grande margine di certezzaall’attribuzione della provenienza e di conseguenzadell’autenticità. Può accadere inoltre che uno strumentomusicale subisca danni legati all’uso o all’accidentalità

Gli strumenti ad arco sono soggetti a danneggiamenti, usura e furti.

Un nuovo centro, con sede a Cremona, si occuperà di questi problemi.[ ]degli eventi. Nell’uno e nell’altro caso può imporsiun’azione di restauro limitata al ripristino della funzionalità oppure, come nel caso di strumentimusicali divenuti ‘beni culturali’, volta a preservare ilvalore artistico e documentario. In entrambi i casi,specie per gli strumenti musicali di pregio, il Competence Center è in grado di organizzare unasicura progettazione di restauro supportando ilrestauratore con un ampio e dettagliato corredo dianalisi scientifiche. L’uso della fotogrammetria, adesempio, consente di costruire un modello matematicodello strumento musicale da restaurare, con disegni emisure della precisione di 1/10 mm. >

>Liutaio al lavoro

Courtesy Fabio Perrone

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inside

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Il Competence Center opera anche con azioni e consulenze conservative rivolte sia ad istituzioni musealipubbliche e private, sia a collezionisti e musicisti.La sicurezza degli strumenti musicali, infatti, non ègarantita solo da opportuni impianti di allarme:talvolta, i danni irreversibili possono derivare da uninadeguato controllo delle cause naturali lente didanneggiamento (temperatura, umidità, luce).In materia di sicurezza, il capitolo del trasporto deglistrumenti impone una riflessione a parte.Sempre più che in passato, infatti, gli strumenti musicaliviaggiano per il mondo, o a seguito dei musicisti, oper mostre. Garantire un adeguato sistema di protezione e prevenzione è divenuto un imperativocategorico al fine di limitare i rischi connessi allamovimentazione: anche in quest’area, il CompetenceCenter ha sviluppato importanti progetti.Altro importante obiettivo del Competence Center èquello di rendere attuabile lo sviluppo di un sistemadi inventariazione degli strumenti musicali denominatoMusical Instruments ID, con l’obiettivo di costituire la‘carta d’identità’ del singolo strumento per garantirela sicura identificazione, la tracciabilità e lo stato diconservazione del patrimonio musicale a livello internazionale. Il sistema si ispira all’Object IDSystem, messo a punto a partire dal 1993 da J. PaulGetty Trust. Un’accurata catalogazione degli strumentimusicali consente di rendere difficoltoso il commercioillegale degli strumenti e il mercato dei falsi d’autore,rilevando l’originale provenienza del bene.

Fabio Perrone [email protected]

>

Rilievo fotogrammetrico

Courtesy Fabio Perrone

Radiografia di un violino

particolare

Courtesy Fabio Perrone

SATRAMSafe Travel for Musical Instruments è un progetto

promosso da AXA Art in collaborazione con SITI

(Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per

l'Innovazione) e con Musafia Italia, costruttore

cremonese di custodie per violino e viola fin dal

1983. Il progetto è finalizzato alla definizione di

standard di eccellenza per garantire la massima

sicurezza nella movimentazione degli strumenti

grazie al supporto di custodie ad alto contenuto

tecnologico: un sistema di prevenzione e diagnostica

integrata relativamente ai parametri fondamentali

di temperatura, shock, umidità relativa e

geoposizionamento.

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focus

PERCORSI D’ARTISTA

Salvatore Garau, musicista, poeta, pittore…

artista poliedrico. Per anni membro degli

Stormy Six, gruppo storico del panorama

rock d'avanguardia italiano degli anni Settanta.

É del 1984 la sua prima personale allo Studio

Cannaviello di Milano cui seguiranno un gran

numero di mostre presso le più note gallerie

italiane (a Milano Gianferrari Arte

Contemporanea nel 1993 e Studio Grossetti

nel 1997) e di importanti città europee.

Parliamo con lui d’arte e del rapporto tra gli

artisti e l’Italia.

Artista, musicista, poeta italiano, noto ancheall’estero. Qual è il suo rapporto di artista con l’Italia?Salvatore Garau: “In Italia c’è chiusura. Solo unadeterminata èlite vive e apprezza l’arte e, un’èliteancora più ristretta, l’arte contemporanea. I massmedia non dedicano molto spazio alla creatività artistica, ad eccezione della moda.Spetta così all’artista prendere per mano il pubblicoe accompagnarlo. Bisognerebbe cominciare già dallascuola, dove al massimo, si arriva al futurismo.Di questo passo non possiamo allevare una nuovagenerazione che si nutre con piacere di cultura.”

…E tra artista e il resto del mondo?S.G: ”Visitando l’Europa e il resto del mondo ho

potuto riscontrare che all’estero l’artista è molto benaccolto. Mi spiego, riscontro una maggiore aperturamentale nei confronti dell’arte in tutte le sue forme.C’è la voglia, lo spirito, la volontà di conoscere ecapire, di comprendere l’artista. C’è devozione neiconfronto dell’arte, ma anche maggiore rispetto:tutti si recano ai musei, non solo gli addetti ai lavori, ma anche famiglie intere”.

La sua ricerca estetica trova inizialmente espressione nella musica:

solo negli anni ’80 si dedica a tempo pieno alla ricerca visiva.[ ]>Sole di terra

Acrilico su tela, 2008

cm 200x140

Courtesy ElonGrafica

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focus

Si è mai interrogato sulla fragilità dei materialiquando intraprende la realizzazione di una suaopera?S.G: “É naturale che l’artista pensi alla fragilità deimateriali utilizzati, ma proprio la fragilità può renderel’opera affascinante…l’opera vive una vita propria ei segni del tempo non sono altro che parte della propria storia. Sono conquistato dal tempo che scorre.Dall’inevitabile motore in movimento. Ovviamenteuso ottimi acrilici e pigmenti con la migliore collaacrilica.Anche la tela di lino è di prima qualità, quandonon scelgo i teloni in pvc delle grandi pubblicità.L’acrilico ha una presa ottima su questa superficietrattata. Ma noto che qualche collezionista davanti aun nuovo materiale arriccia il naso. Che peccato!”

Stephany Aguirre Rojas [email protected]

AXA Art e Fondazione Solomon R. Guggenheimper ImagelessImageless è il risultato della ricerca realizzata da Fondazione Solomon R. Guggenheim e il Museo di Arte

Moderna di New York in collaborazione con AXA Art. Questo pioneristico studio rivolto alle tele

monocromatiche di Ad Reinhardt, ha preso vita grazie all' AXA Art Research Grant, il fondo per la ricerca e lo

studio delle tecniche conservative più all'avanguardia per garantire la fruizione dell'arte alle generazioni future.

Radici del cielo

Acrilico su tela, 2008

cm 205x190

Courtesy ElonGrafica

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collectors world

RICETTARIOPER COLLEZIONISTI

Collezionisti si nasce o si diventa? Ludovico Pratesi: Direi che collezionisti un po’ sinasce e un po’ lo si diventa. C’è chi ha iniziato a collezionare opere d’arte perché già in famiglia c’erachi lo faceva. I più giovani invece, hanno iniziato inalcuni casi a costituire una collezione incuriosendosialle opere di artisti della propria generazione chehanno avuto modo di conoscere visitando mostre oesposizioni. Un buon suggerimento che si può daread un giovane collezionista è sicuramente quello diacquistare sempre opere di qualità, non necessariamente realizzate da artisti noti.La qualità di un’opera d’arte premia sempre, anchesotto il profilo dell’investimento.

Prof. Pratesi, ritiene che la consulenza di un esperto d’arte sia utile a costruire una buona collezione? L.P.: Certamente. La consulenza di un Art Advisorprincipalmente evita al collezionista di fare errori, diacquistare opere sbagliate. All’estero è un figura riconosciuta, in Italia meno. L’Art Advisor non si sostituisce al collezionista, semplicemente fornisceuna consulenza per costituire una collezione chesegua un filo conduttore, tematico piuttosto che cronologico.

Quali obiettivi si propone l’Associazione GiovaniCollezionisti nata nel 2003?L.P.: Educare il giovane collezionista ad un

Come si forma una collezione

d’arte contemporanea?

L’abbiamo chiesto al

Prof. Ludovico Pratesi, critico d’arte e

presidente dell’Associazione

Giovani Collezionisti.[ ]

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Molto semplice: guardando, guardando, guardando.“La sola cosa importante per me è l’incontro fisicocon l’opera d’arte” afferma Andrew Renton, curatoredella London’s Cranfor Collection.Visitare mostre e musei, partecipare alle fiere mercatodedicate all’arte contemporanea è il metodo più efficace per raffinare il proprio occhio. Un vero collezionista tende infatti a crearsi un proprio bagaglioculturale e di esperienze attraverso il rapporto direttocon il lavoro degli artisti. Raramente lo sentirete parlare del valore della propria collezione in terminieconomici, perché non per puro investimento haacquistato le proprie opere. “Se volete effettuare uninvestimento cercate altrove” avverte AllanSchwartzman, consulente d’arte di New York. Altraimportante regola: controllate prima dell’acquistoche le opere siano accompagnate dai relativi certificati di autenticità rilasciati dagli archivi o dallefondazioni di riferimento, o che vi sia l’autentica dell’artista su fotografia. Sinceratevi dello stato diconservazione dell’opera attraverso l’ausilio di unrestauratore di fiducia o richiedendo un dettagliatocondition report: l’arte contemporanea spesso è realizzata con materiali eterogenei, soggetti in alcunicasi a un celere deperimento. Conoscere pertanto lacriticità dei materiali che compongono un lavoroprima di acquistarlo è molto importante, se si voglionoevitare brutte sorprese nel corso del tempo.Il manuale regala al giovane collezionista un altroprezioso consiglio: tutelare la collezione con unapolizza assicurativa specializzata, che garantisca nonsolo il furto ma soprattutto i danni accidentali chepossono verificarsi quando le opere sono esposte incasa. Ogni opera d’arte, infatti, è unica e merita una protezione particolare.

Gabriele Biglia [email protected]

collectors world

>Keisuke Yamamoto

Untitled, 2007

cm 242x210x185

Courtesy Art Basel

collezionismo consapevole, ossia indirizzarlo nontanto verso i grandi nomi ma verso le opere più pregevoli di un artista emergente. Mettiamo i collezionisti in contatto con altri collezionisti, con igalleristi e gli artisti, organizzando visite guidatepresso i loro studi, avvicinandoli così in modo direttoall’arte contemporanea.

Volete qualche prezioso consiglio in più? Leggete ilpiacevole manuale per collezionisti “Come comprarel’arte contemporanea" scritto da Luisa Buck e JudithGreen, edizioni Umberto Allemandi. Ad esempio,sapete come si diventa dei buoni conoscitori? >

Ugo Rondinone

Moonrise, east, 2005

Courtesy Art Basel

>Takashi Murakami

Oval Buddha, 2007

Courtesy Art Basel

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AXA Art è l’unica compagnia di assicurazioni che si occupa

esclusivamente della protezione di opere d’arte.

Il suo distintivo know-how e la grande esperienza acquisita

negli anni la rendono un referente privilegiato per tutti gli

eventi artistici di maggior rilievo.

Grazie a una vasta struttura che comprende più di 600

esperti, AXA Art può offrire il meglio in fatto di assistenza

e consulenza specializzate. Una realtà all’avanguardia che

trae la sua forza dal gruppo AXA, il terzo gruppo assicurativo

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Da oltre 40 anni AXA Art significa competenza, affidabilità,

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tent

ore

del c

onto

per

la re

stitu

zione

al m

itten

te ch

e si

impe

gna

a pa

gare

la re

lativa

tass

a.

Cremona 1730-1750 nell’Olimpo della liuteriaCREMONA, FONDAZIONE STRADIVARI, MUSEO CIVICO ALA PONZONE

27 settembre – 19 ottobre 2008

GLI STRUMENTI MUSICALI ESPOSTI SONO STATI ASSICURATI DA AXA ART

Giorgio Morandi: collezionisti e amiciVARESE, VILLA E COLLEZIONE PANZA

19 settembre 2008 – 11 gennaio 2009

CREDIT FOTO: GIORGIO MORANDI, NATURA MORTA, 1960, OLIO SU TELA MART,

MUSEO D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI TRENTO E ROVERETO

COURTESY ARCHIVIO FOTOGRAFICO MART.

LE OPERE SONO STATE ASSICURATE DA AXA ART

Mugello culla del rinascimento FIRENZE, MUSEO DELLA MANIFATTURA CHINI, CONVENTO DEL BOSCO AI FRATI,PALAZZO DEI VICARI, MUSEO BEATO ANGELICO

29 maggio - 30 novembre 2008

CREDIT FOTO: BEATO ANGELICO, MADONNA CON BAMBINO TRA I SANTI ANTONIO DA PADOVA, LUDOVICODI TOLOSA,

FRANCESCO, COSMA,DAMIANO E PIETRO MARTIRE, TEMPERA SU TAVOLA, FIRENZE, MUSEO DI SAN MARCO

LE OPERE SONO STATE ASSICURATE DA AXA ART

Louise BourgeoisNAPOLI, MUSEO NAZIONALE DI CAPODIMONTE

18 ottobre 2008 – 11 gennaio 2009

IMMAGINE DI MIMMO JODICE

LE OPERE SONO STATE ASSICURATE DA AXA ART

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Quali sono gli aspetti

definitori e sanzionatori dei

falsi d’arte previsti nell’ambito

della disciplina dei beni culturali

e rilevanti in via generale ai fini

fiscali?

In materia di falsi d’arte, l’art.

178 D.LGS. 22.01.2004 N.42

(rubricato “Contraffazione di

opere d’arte”) illustra gli aspetti

sanzionatori, e in particolare:

1. E' punito con la reclusione da

tre mesi fino a quattro anni e

con la multa da euro 103 a euro

3.099:

a) chiunque, al fine di trarne

profitto, contraffà, altera o

riproduce un'opera di pittura,

scultura o grafica, ovvero un

oggetto di antichità o di interesse

storico od archeologico;

b) chiunque, anche senza aver

concorso nella contraffazione,

alterazione o riproduzione, pone

in commercio, o detiene per

farne commercio, o introduce a

questo fine nel territorio dello

Stato, o comunque pone in

circolazione, come autentici,

esemplari contraffatti, alterati o

riprodotti di opere di pittura,

scultura, grafica o di oggetti di

antichità, o di oggetti di interesse

storico od archeologico;

c) chiunque, conoscendone la

falsità, autentica opere od

oggetti, indicati alle lettere a) e

b), contraffatti, alterati o

riprodotti;

d) chiunque mediante altre

dichiarazioni, perizie, pubblicazioni,

apposizione di timbri od etichette

o con qualsiasi altro mezzo

accredita o contribuisce ad

accreditare, conoscendone la

falsità, come autentici opere od

oggetti indicati alle lettere a) e

b) contraffatti, alterati o riprodotti.

Quali sono i principali

F i s c a l a d v i s o r i n g n 1

Allegato al N. 2 ottobre 2008

Ai sensi di legge,

sono considerati

beni culturali

anche gli archivi,

i documenti e le

raccolte librarie

delle biblioteche,

le raccolte di

musei,

pinacoteche,

gallerie, dello

stato,

delle regioni e

degli altri enti

pubblici.

“Beni culturali”:cosa s’intende ?

Ai sensi dell’ art. 10 del D.LGS. 22.01.2004 N. 42 - Codice dei

beni culturali e del paesaggio, sono beni culturali le cose immobili

e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici

territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a

persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti

ecclesiastici civilmente riconosciuti, che presentano interesse

artistico, storico, archeologico o etnoantropologico.

[ [FALSO D’ARTE:COME TUTELARSI?

[ [IRPEF E

FALSO D’ARTE

AXA ArtP R O F E S S I O N A L

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aspetti fiscali ai fini IRPEF

(tassazione delle persone

fisiche) in materia di oggetti

d’arte e rispettivamente di falsi

d’arte?

In materia di regime IRPEF delle

persone fisiche private si osserva

che:

a) ai sensi dell’art. 67, c. 1, del

DPR 22.12.86 N. 917, la cessione

di opere d' arte da parte di

persona fisica non operante

nell’esercizio di impresa, arte o

professione, comporta la

tassazione in capo alla stessa a

titolo di redditi diversi, al

ricorrere delle seguenti condizioni

alternative:

- qualora generi il conseguimen-

to di plusvalenze, realizzate

mediante cessione a titolo

oneroso di metalli preziosi,

sempreché siano allo stato

grezzo o monetato; ovvero

- qualora generi redditi derivanti

da attività commerciali non

esercitate abitualmente (attività

commerciale occasionale);

Invece, per i professionisti, il

regime IRPEF applicato è il

seguente:

a) l’art. 54 del DPR 22.12.86

N.917, in materia di determinazione

del reddito di lavoro

autonomo, dispone che gli

oggetti d’arte (C.M. 04-08-

2006, n. 28/E):

- non rientrano tra i beni

strumentali e non concorrono a

formare il reddito mediante

plusvalenze e/o minusvalenze

realizzate mediante cessione

a titolo oneroso, ovvero ) sono

realizzate mediante il

risarcimento, anche in forma

assicurativa, per la perdita o il

danneggiamento dei beni;

ovvero mediante destinazione al

consumo personale o familiare

dell'esercente l'arte o la

professione o a finalità

estranee all'arte o professione;

- comportano un costo di

acquisto non ammortizzabile;

- sono compresi nelle spese di

rappresentanza - deducibili nei

limiti dell'1% dei compensi

percepiti nel periodo di imposta

- anche quando si tratti di spese

sostenute per l'acquisto o

l'importazione di oggetti di arte

utilizzati come beni strumentali

per l'esercizio dell'arte o della

professione;

b) gli oggetti d’arte devono

essere identificati facendo

riferimento alla tabella prevista

dall'articolo 36 del decreto

legge n. 41 del 1995 che ha

introdotto il regime speciale IVA

per i rivenditori di tali oggetti

(C.M. 17-10-2001, n.90/E).

Quali sono i principali

aspetti fiscali ai fini IRES-IRAP

(tassazione delle società) in

materia di oggetti d’arte e

rispettivamente di falsi d’arte?

In materia di regime IRES-IRAP

delle società commerciali in

genere (Sentenza Cassazione

civile, sez. Tributaria, 13-10-

2006, n.22021; Sentenza

Cassazione civile, sez. Tributaria,

13-02-2006, n.3106; Sentenza

Cassazione civile, sez. Tributaria,

29-01-2001, n.1214; C.M.

06-08-2007, n.48/E; C.M. 17-

05-2000, n.98/E; C.M. 26-07-

2000, n.148/E; C.M. 12-11-

1998 n.263/E; C.M. 04-06-

1998, n.141/E; R.M. 17-12-

2007, n.379/E; Sentenza

Cassazione civile, sez. Tributaria,

28-01-2002, n.1019; Pronuncia

Comitato Consultivo antielusio-

ne 13 luglio 2005, n. 15), la

giurisprudenza italiana e

l’Agenzia delle Entrate hanno

precisato quanto segue:

a) in tema di determinazione del

reddito d'impresa, e con riguardo

ai presupposti per l'ammortamento

- processo tecnico contabile

diretto a calcolare il consumo

subito dai beni strumentali

destinati all'esercizio dell'impre-

sa i cui costi vanno ripartiti in

quote pluriennali - esso può

effettuarsi con beni suscettibili di

deperimento e consumo dopo

un certo numero di anni, sì da

dover essere sostituiti quando

non risultino più funzionali allo

scopo per il quale sono stati

acquistati. Dal reddito d'impresa

sono infatti detraibili le quote di

ammortamento dei beni

utilizzabili per un limitato periodo

di tempo, perché soggetti a

logorio fisico o economico,

tant'è che la disciplina fiscale

dei diversi coefficienti di

E’ sempre

ordinata la confisca

degli esemplari

contraffatti,

alterati

o riprodotti,

salvo che si tratti di

cose appartenenti

a persone

estranee al reato.

Delle cose

confiscate

è vietata, senza

limiti di tempo,

la vendita.

[ [FISCALITÀE

SOCIETÀ

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ammortamento tiene espressa-

mente conto dell'effettivo tasso

di usura al quale sono soggetti i

beni strumentali in relazione

all'impiego cui vengono

singolarmente destinati.

b) pertanto, considerato che i gli

oggetti d’arte (es: quadri e dipinti

acquistati per abbellire le pareti

di un albergo) non perdono il

loro pregio nel tempo, mentre

forniscono l'utilità cui sono mirati,

ma semmai lo incrementano, i

relativi costi d'acquisto non

possono essere inclusi fra quelli

pluriennali di produzione del

reddito (beni strumentali

ammortizzabili), ma vanno

piuttosto considerati tra gli

investimenti patrimoniali della

società.

Invece, in materia di regime

IRES-IRAP delle case d'aste e

imprese operanti nel mercato

dell’arte / commercio di oggetti

d'arte e in via generale (cfr.

anche Sentenza Cassazione civile,

sez. Tributaria, 12-12-2003,

n.19065) si sottolinea che:

a) i beni acquistati dalla Società

non possono considerarsi beni

strumentali, in quanto oggetti

d'arte costituenti merce di

scambio: pertanto essi (ove

invenduti) devono rifluire nelle

rimanenze finali dell'anno di

esercizio ed essere indicati

come "ricavi sospesi", ossia

"rimanenze", da valutarsi come

tali;

b) il trasferimento (cessione) di

oggetti d’arte costituenti beni

merce comporta il conseguimento

di ricavi d'esercizio ai sensi

dell'art. 85 del DPR 22.12.1986,

n.917;

c) costi ed oneri che sono

deducibili solo se correlabili ai

ricavi che concorrono a formare

il reddito della impresa ( Cass.

6051/2002 ) e quindi occorre

procedere all'accertamento della

esatta natura dei costi medesimi

al fine di stabilirne la deducibilità;

Infine, in materia di regime fiscale

IRES-IRAP dei proventi illeciti

connessi a cessione/compravendita

di falsi d‘arte, si osserva che:

a) in termini generali, anche

nelle ipotesi di falsi d’arte ai fini

IRES e IRAP si applica, nei

rispettivi limiti (art. 109 DPR

22.12.86 N.917; etc.), la disciplina

fiscale dei proventi derivanti da

attività illecite di cui all’art. 36,

c. 34bis, D.L. 04-07-2006

n.223, all’art. 14, c.4, della

Legge 24.12.1993 n.537 e

all’art. 2, c. 8, L. 27.12.2002

n.289 (C.M. 26-09-2005,

n.42/E);

b) in termini generali e ferma

restando la verifica delle

condizioni e requisiti rilevanti,

occorre quindi distinguere, tra le

spese sostenute per porre in

essere l'attività e le spese

sostenute a causa ed in conse-

guenza dell'illicità dell'attività:

- in relazione alle prime, pertanto,

se l'attività costituisce una

fattispecie penalmente rilevante,

la deducibilità è espressamente

esclusa dall'art. 2, comma 8,

della finanziaria per il 2003,

mentre nelle ipotesi di illeciti

civili o amministrativi la

deducibilità rientra nell'ordinaria

determinazione del reddito ai

sensi dell'art. 109 del DPR

22.12.1986, n.917:

- con specifico riferimento alle

sanzioni derivanti dal

compimento di attività illecite,

essendo le stesse la conseguenza

del comportamento illecito

dell'imprenditore, non è possibile

considerarle quali costi inerenti

ai ricavi conseguiti. Non è

configurabile, infatti, neppure in

via indiretta, alcun rapporto

funzionale tra il costo stesso e i

ricavi realizzati. Tali costi

restano, pertanto, indeducibili.

IRPEF: fiscalizzazione dei proventi illeciti In termini generali nelle ipotesi di falsi d’arte si applica la disciplina

fiscale dei proventi derivanti da attività illecite di cui all’art. 36, c.

34bis, D.L. 04-07-2006 n. 223, all’art. 14, c. 4, della Legge

24.12.1993 n. 537 e all’art. 2, c. 8, L. 27.12.2002 n. 289.

L’art. 36 si interpreta nel senso che i proventi illeciti ivi indicati,

qualora non siano classificabili nelle categorie di reddito di cui

all' art. 6, c. 1 del DPR 22.12.1986, n. 917, sono comunque

considerati come redditi diversi

Nel caso in cui

oggetto

dell'attività

dell’impresa

sia il commercio di

opere d'arte,

il costo

dell’opera d'arte

sarà interamente

deducibile ai fini

IRES-IRAP.

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Quali sono aspetti fiscali

rilevanti ai fini IVA in materia

di oggetti d’arte e falsi d’arte?

Il quadro generale proposto dal

nostro legislatore è il seguente:

a) Rientrano tra i beni soggetti

all'aliquota del 10% gli oggetti

d'arte, di antiquariato, da

collezione, importati di cui alla

lettera a) della tabella allegata

al decreto-legge 23 febbraio

1995, n.41, convertito, con

modificazioni, dalla legge 22

marzo 1995, n.85, ceduti dagli

autori, dai loro eredi o legatari

(art. 127-septiesdecies) Tabella

A - DPR 26.10.72 N.633).

b) Ai fini della deducibilità dal

reddito d'impresa, l'acquisto di

un'opera d'arte potrebbe

rientrare nell'esercizio

dell'attività d'impresa come

spesa di rappresentanza,

(ovvero spesa diretta a dare

un'immagine positiva

dell'attività in termini di

organizzazione ed efficienza) e

analogamente nell'ambito del

reddito derivante dall'esercizio

di professioni, sono comprese

nelle spese di rappresentanza

anche quelle sostenute per

"l'acquisto o l'importazione di

oggetti d’arte , di antiquariato

o da collezione, anche se

utilizzati come beni strumentali":

- quindi, trattandosi di spesa di

rappresentanza, l'IVA assolta

sull'acquisto è indetraibile ai

sensi dall'art. 19-bis1, primo

comma, lett. h), del D.P.R. 26

ottobre 1972, n. 633 (C.M. 24-

12-1997, n. 328/E – Parag. 3.4;

Circolare Comando generale

guardia di finanza 20-10-1998,

n.1/360000 - Parag 5.5.2);

c) Qualora invece oggetto

dell'attività dell’impresa sia il

commercio di opere d'arte, l'IVA

assolta sull'acquisto il costo per

acquisto degli oggetti d'arte

sarà interamente detraibile,

trattandosi di quanto beni

merce.

c) Ai sensi dell'art. 39 del D.L.

n.41/1995, le operazioni di

importazione relative a oggetti

d’arte, antiquariato o da

collezione sono soggette

all'applicazione di un'aliquota

Iva ridotta pari al 10%.

In presenza di

falsi d’arte

vengono meno i

benefici

in materia

di aliquota IVA

ridotta,

in quanto

spettanti

esclusivamente

per gli oggetti

d’arte (non falsi)

elencati nella

lettera a) della

tabella allegata

al decreto-legge

23 febbraio 1995,

n. 41, convertito,

con modificazioni,

dalla legge 22

marzo 1995,

n.85.

[ [AXA Art MagazineF i s c a l a d v i s o r i n g

Ha collaborato:

Dott. Rolando RoggeroPernigotto & Partners

[email protected]

Per la consultazione integrale

dei riferimenti legislativi citati,

si rimanda al sito

www.axa-art.it

Arte contemporanea, mercatoinsidiosoLa nuova tendenza del mercato è legata alla ricerca di migliori e

sempre più diversificate forme di investimento: oggi il mercato

dell’arte ha conquistato un ampio consenso, nello specifico il

mercato dell’arte contemporanea. Ed è proprio nell’arte

contemporanea, il ramo d’arte più rischioso: qui proliferano i

capolavori del falso, dove la facilità della replicabilità delle opere

è data dalla semplicità di reperimento dei materiali utilizzati nelle

contraffazioni.

[ [IVA E

BENI D’ARTE